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ansia

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ansia

ansia

Reazione istintiva di difesa, un allarme dell’istinto di conservazione, che anticipa un potenziale pericolo.

Stato emotivo caratterizzato da aumento di tensione e sintomi psichici e fisici – in situazioni di pericolo imminente reale, ci

consente di organizzare le misure atte ad affrontare l’imminente minaccia (ansia fisiologica adattativa)

– in assenza di minaccia o quando questa èsconosciuta crea uno stato di disagio psico-fisico(ansia patologica disadattiva)

• Ansia generalizzata: la sintomatologia ansiosa persiste invariata ed ècontinua

• Ansia fobica: la sintomatologia ansiosa è intermittente ed insorge in situazioni particolari

• Ansia di panico: la sintomatologia ansiosa è intermittente e non correlata con situazioni precise

disturbi d’ansia

disturbi d’ansia

• Originariamente indicati come NEVROSI (Cuellen, 1972)– tutte le malattie mentali (incluse ictus ed

epilessia) eccetto il delirium

• Attualmente: – il termine nevrosi non è più utilizzato se non in

un’accezione prettamente psicodinamica

– utilizzato nella pratica clinica per indicare in genere disturbi meno severi o come aggettivo

– nell’ICD-10 è utilizzato per caratterizzare la classe dei “Disturbi nevrotici, legati a stress e somatoformi”

– indicano stati emotivi abnormi con sintomi psichici e fisici non causati da una malattia cerebrale organica o da altro disturbo psichiatrico

Tipo di nevrosi DSM IV ICD 10

Nevrosi d’ansia DAP senza agorafobia, DAG DAP, DAG

Nevrosi isterica (conversione) Disturbi Somatoformi da conversione, da somatizzazione, da

dolore somatoforme, disturbo

somatoforme NAS

Disturbi dissociativi da conversione del movimento e della sensibilità,

somatoformi, da somatizzazione, da dolore

somatoforme

Nevrosi isterica (dissociazione) Disturbi dissociativi Amnesia psicogena, fuga psicogena,

personalità multipla, Disturbo da

Depersonalizzazione, disturbo dissociativo

NAS

Altri disturbi d’ansia (specifici)

Disturbi dissociativi da conversione stupore dissociativo, disturbo da trance e

possessione, S da depersonalizz/derealizz +

DSM

Nevrosi Fobica Disturbi d’ansia: DAP con agorafobia,

Agorafobia senza DAP, Fobia sociale,

Fobia semplice

Disturbi da ansia fobica: DAP con

agorafobia, Agorafobia senza DAP, Fobia

sociale, Fobia semplice

Nevrosi Ossessiva Disturbi d’ansia: DOC SOC

Nevrosi Depressiva Distimia

Disturbi dell’adattamento

Disturbo d’ansia NAS (misto)

Reazioni da stress gravi e disturbi

dell’adattamento: reazione depressiva

Breve, Prolungata e Mista (Ansioso-

Depressiva)

Neurastenia nessun equivalente Neurastenia

Nevrosi Ipocondriaca Disturbi somatoformi Disturbo da somatizzazione, da dolore

somatoforme, Disturbo ipocondriaco

Disturbi somatoformi Ipocondria, Disturbo da somatizzazione, da

dolore somatoforme

Nevrosi Post-traumatica Disturbo post-traumatico da stress

Disturbo da stress acuto

Reazione acuta da stress

DPTS

classificazione dei disturbi d’ansia

DISTURBO

D’ANSIA

generalizzato

disturbi d’ansia

DISTURBO

D’ANSIA indotto

da SOSTANZE

DISTURBO

DI PANICO con

AGORAFOBIA

DISTURBO

DI PANICO senza

AGORAFOBIA

DISTURBO

D’ANSIA dovuto

a CAUSA NOTA

DISTURBO

D’ANSIA

non altrimenti

specificato

AGORAFOBIA?

FOBIA

SPECIFICA

FOBIA SOCIALE

DISTURBO

OSSESSIVO-

COMPULSIVO

DISTURBO

post-traumatico

da STRESS

DISTURBO

acuto

da STRESS

DIAGNOSTIC and STATISTICAL MANUAL of MENTAL DISORDERS DSM- IV

disturbo d’ansia generalizzataCriteri diagnostici

A. Ansia e preoccupazione eccessive (attesa apprensiva), che si manifestano per la maggior parte dei giorni per almeno 6 mesi, ariguardo di una quantità di eventi o di attività (come prestazioni lavorative o scolastiche).

B. La persona ha difficoltà nei controllare la preoccupazione.C. L'ansia e la preoccupazione sono associate con tre (o più) dei sei

sintomi seguenti (con almeno alcuni sintomi presenti per la maggior parte dei giorni negli ultimi 6 mesi). Nota Nei bambini è richiesto solo un item.1) irrequietezza, o sentirsi tesi o con i nervi a fior di pelle2) facile affaticabilità3) difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria4) irritabilità5) tensione muscolare6) alterazioni del sonno (difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, o sonno inquieto e insoddisfacente).

disturbo d’ansia generalizzata

D. L'oggetto dell'ansia e della preoccupazione non è limitato alle caratteristiche di un disturbo di Asse I, per es., l'ansia o la preoccupazione non riguardano l'avere un Attacco di Panico (comenel Disturbo di Panico), rimanere imbarazzati in pubblico (come nella Fobia Sociale), essere contaminati (come nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo), essere lontani da casa o dai parenti stretti (come nel Disturbo d'Ansia di Separazione), prendere peso (come nell'Anoressia Nervosa), avere molteplici fastidi fisici (come nel Disturbo di Somatizzazione), o avere una grave malattia (come nell'Ipocondria), e l'ansia e la preoccupazione non si manifestano esclusivamente durante un Disturbo Post-Traumatico da Stress.

E. L'ansia, la preoccupazione, o i sintomi fisici causano disagio clinicamente significativo o menomazione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti.

F. L'alterazione non è dovuta agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale (per es. ipertiroidismo), e non si manifesta esclusivamente durante un Disturbo dell'Umore, un Disturbo Psicotico o un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo.

• Definizione (DSM-IV): – presenza di ansia, preoccupazioni e sintomi somatici che

causano un disagio clinicamente significativo e menomazione del funzionamento sociale e lavorativo

• Caratteristiche principali:– ansia ad esordio graduale e andamento cronico-persistente,

di intensità moderata– preoccupazione eccessiva, difficile da controllare, più

duratura delle abituali preoccupazioni dei soggetti sani. Non focalizzata in situazioni particolari

– tensione motoria: irrequietezza, tremore, incapacità a rilassarsi, cefalea (abitualmente bilaterale, gravativa, frontale o occipitale, a cerchio o a casco)

– Iperattività del sistema nervoso autonomo: sudorazione, palpitazioni, bocca secca, vertigini, malessere gastrico

disturbo d’ansia generalizzata

• Altri sintomi psichici:– irritabilità, difficoltà di concentrazione, ipersensibilità ai

rumori, disturbi della memoria

• Altri sintomi motori:– dolenzia e rigidità muscolare diffuse, soprattutto alla

schiena e alle spalle

• Altri sintomi autonomici:– Gastrointestinali: bocca secca, difficoltà ad ingoiare,

borborigmi, spasmi addominali– Respiratori: sensazione di costrizione toracica, difficoltà ad

inspirare, e conseguente iperventilazione– Cardiovascolari: sensazione di malessere precordiale,

palpitazioni, sensazioni di battiti mancanti– Genitourinari: minzione frequente e impellente, impotenza

erigendi, mancanza del desiderio sessuale, malessere perimestruale

– Sistema nervoso: sensazione di offuscamento della vista, instabilità nella marcia e nella postura, insonnia (difficoltànell’addormentamento, risvegli frequenti e terrori notturni ), sintomi depressivi

disturbo d’ansia generalizzata

• Epidemiologia:– Epidemiological Catchment Area (ECA) Study:

• Prevalenza annuale: 3.8%• Prevalenza lifetime: 4.1% - 6%

– Rapporto uomini: donne = 1: 2– età di insorgenza: 20-40 anni

• Etiologia:– Fattori Individuali predisponenti:

• genetici: – disturbi d’ansia sono più frequenti tra i familiari di pazienti con DAG

che nella popolazione generale– nei gemelli monozigoti la concordanza per disturbi d’ansia e del 41%,

mentre nei dizigoti è soltanto del 4%.

• Personologici:

– Eventi di vita stressanti precipitanti: possono scatenare o favorire la cronicità

disturbo d’ansia generalizzata

• Teorie psicoanalitiche:– il conflitto intrapsichico genera ansia quando la

repressione messa in atto dall’IO rischia di essere sopraffatta dall’eccitazione proveniente dal conflitto stesso e non vengono posti in atto altri meccanismi di difesa

– L’IO è più facilmente sopraffatto se si sono verificate delle debolezze nel suo sviluppo (separazioni, perdite, abuso fisico o sessuale)

• Condizionamento:– per eccessiva debolezza del sistema nervoso autonomo,

le risposte di quest’ultimo a stimoli paurosi si generalizzano a situazioni neutre

• Teorie cognitive:– Distorsione dell’elaborazione delle informazioni relative

alla percezione di situazioni potenzialmente pericolose e apprendimento di comportamenti disfunzionali

disturbo d’ansia generalizzata

• Decorso e Prognosi:

– tende facilmente alla cronicizzazione e/o all’evoluzione verso un DAP

– se curato adeguatamente, migliora nell’arco di pochi mesi

• Trattamento:

– Psicoterapia di supporto: diminuire lo stress ed aumentare le capacità di adattamento del soggetto

– Psicoterapia cognitivo-comportamentale: correggere le distorsioni cognitive e i comportamenti aberranti

– Psicoterapia analitica

– Psicofarmacoterapia

disturbo d’ansia generalizzata

TERAPIA FARMACOLOGICA A BREVE TERMINE

– provata efficacia delle benzodiazepine

– il 35% dei pazienti mostra un miglioramento marcato, il 40% un miglioramento moderato, il 25% non risponde

– Predittori di risposta positiva:

• insorgenza acuta dei sintomi

• ansia somatica marcata

• presenza di stress precipitanti

• assenza di depressione e di problemi interpersonali

• assenza di terapie precedenti

– usare i dosaggi più bassi possibili, titolazione lenta, continuazione del trattamento per 4-8 settimane; rivalutazione clinica; sospensione graduale (20-30% della dose per settimana)

disturbo d’ansia generalizzata

TERAPIA FARMACOLOGICA A LUNGO TERMINE

• BENZODIAZEPINE– l’uso cronico di benzodiazepine è necessario solo in un numero limitati di casi

– molti pazienti non smettono la benzodiazepina per dipendenza e non per necessitàterapeutica

– si raccomanda di non eccedere le 4-6 settimane di trattamento

• BUSPIRONE– Efficace soprattutto in presenza di elevati livelli di ansia psichica e/o concomitanti

sintomi depressivi

– non è efficace come ansiolitico immediato

– latenza nell’azione terapeutica, necessita di somministrazione continuata (3-4 settimane alla dose di 30-60 mg/die)

– i sintomi d’ansia recedono lentamente, effetto massimo nella IV settimana

– effetti parzialmente stimolanti, con disturbi del sonno

• ANTIDEPRESSIVI– triciclici e SSRI (in dosi antidepressive) , venlafaxina (in dosi più basse): efficacia pari

alle benzodiazepine

– azione soprattutto sui sintomi psichici

– periodo di latenza di circa una settimana

• BETA BLOCCANTI– sintomi somatici periferici

disturbo d’ansia generalizzata

attacco di panicoCriteri diagnostici DSM IV R (non è un disturbo codificabile)

Un periodo preciso di intensa paura o disagio, durante il quale quattro (o più) dei seguenti sintomi si sono sviluppati improvvisamente ed hanno raggiunto il picco nel giro di 10 minuti:1) palpitazioni, cardiopalmo, o tachicardia2) sudorazione3) tremori fini o a grandi scosse4) dispnea o sensazione di soffocamento5) sensazione di asfissia6) dolore o fastidio al petto7) nausea o disturbi addominali8) sensazioni di sbandamento, di instabilità, dì testa leggera o di svenimento9) derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da se stessi)10) paura di perdere il controllo o di impazzire11) paura di morire12) parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio)13) brividi o vampate di calore.

Ricordiamo che un Attacco di Panico non è un disturbo codificabile di per sè, dato che deve essere codificato con una diagnosi specifica nell'ambito della quale si manifesta, per esempio Disturbo di Panico Con Agorafobia. Attacchi di panico si manifestano infatti nell'ambito di molti disturbi di ansia

agorafobiaCriteri diagnostici DSM IV R (non è un disturbo codificabile)

A. Ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile aiuto nel caso di un Attacco di Panico inaspettato o sensibile alla situazione, o di sintomi tipo panico. I timori agorafobici riguardano tipicamente situazioni caratteristiche che includono l’essere fuori casa da soli; l’essere in mezzo alla folla o in coda; l’essere su un ponte e il viaggiare in autobus, treno o automobile. Nota Prendere in considerazione la diagnosi di Fobia Specifica se l’evitamento è limitato a una o solo a poche situazioni specifiche, o la Fobia Sociale se l’evitamento è limitato alle situazioni sociali.

B. Le situazioni vengono evitate (per es., gli spostamenti vengono ridotti), oppure sopportate con moltodisagio o con l’ansia di avere un Attacco di Panico o sintomi tipo panico, o viene richiesta la presenza di un compagno.

C. L’ansia o l’evitamento fobico non sono meglio giustificabili da un disturbo mentale di altro tipo, come Fobia Sociale (per es., evitamento limitato alle situazioni sociali per timore di essere imbarazzato), Fobia Specifica (per es., evitamento limitato ad una singola situazione, come gli ascensori), Disturbo Ossessivo-Compulsivo (per es., evitamento dello sporco per gli individui con ossessioni di contaminazione), Disturbo Post-traumatico da Stress (per es., evitamento di stimoli associati con un grave fattore stressante), o Disturbo d’Ansia di Separazione (per es., evitamento della separazione dalla casa o dai familiari).

La diagnosi differeziale per distinguere l’agorafobia dalla fobia sociale o specifica e dal disturbo d’ansia di separazione grave può essere difficoltosa, poiché tutte queste condizioni sono caratterizzate dall’evitamento di situazioni specifiche.

Se l'evitamento è limitato a una o solo a poche situazioni specifiche vedere Fobia Specifica. Se l'evitamento è limitato alle situazioni sociali vedere Fobia Sociale

disturbo di panico senza agorafobia

Criteri diagnostici

A. Entrambi 1) e 2):1. Attacchi di Panico inaspettati ricorrenti. 2. Almeno uno degli attacchi è stato seguito da 1 mese (o più) di uno (o più) dei seguenti sintomi: a) preoccupazione persistente di avere altri attacchi; b) preoccupazione a proposito delle complicazioni dell’attacco o delle sue conseguenze (per es., perdere il controllo, avere un attacco cardiaco, “impazzire”); c) significativa alterazione del comportamento correlata agli attacchi.

B. Assenza di Agorafobia.

C. Gli Attacchi di Panico non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale (per es., ipertiroidismo).

D. Gli Attacchi di Panico non sono meglio giustificati da un altro disturbo mentale, come Fobia Sociale (per es., si manifestano in seguito all’esposizione a situazioni sociali temute), Fobia Specifica (per es., in seguito all’esposizione ad una specifica situazione fobica), Disturbo Ossessivo-Compulsivo (per es., in seguito all’esposizione allo sporco in qualcuno con ossessioni di contaminazione), Disturbo Post-traumatico da Stress (per es., in risposta a stimoli associati con un grave evento stressante), o Disturbo d’Ansia di Separazione (per es., in risposta all’essere fuori casa o lontano da congiunti stretti).

disturbo di panico con agorafobia

Criteri diagnostici

A. Entrambi 1) e 2):1. Attacchi di Panico inaspettati ricorrenti. 2. Almeno uno degli attacchi è stato seguito da 1 mese (o più) di uno (o più) dei seguenti sintomi: a) preoccupazione persistente di avere altri attacchi; b) preoccupazione a proposito delle implicazioni dell’attacco o delle sue conseguenze (per es., perdere il controllo, avere un attacco cardiaco, “impazzire”); c) significative alterazione del comportamento correlata agli attacchi.

B. Presenza di Agorafobia.

C. Gli Attacchi di Panico non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale (per es., ipertiroidismo).

D. Gli Attacchi di Panico non sono meglio giustificati da un altro disturbo mentale, come Fobia Sociale (per es., si manifestano in seguito all’esposizione a situazioni sociali temute), Fobia Specifica (per es., in seguito all’esposizione ad una specifica situazione fobica), Disturbo Ossessivo-Compulsivo (per es., in seguito all’esposizione allo sporco in qualcuno con ossessioni di contaminazione), Disturbo Post-traumatico da Stress (per es., in risposta a stimoli associati con un grave evento stressante), o Disturbo d’Ansia di Separazione (per es., in risposta all’essere fuori casa o lontano da congiunti stretti). Gli individui con disturbo di panico hanno frequentemente anche attacchi di panico sensibili alla situazione. Gli attacchi situazionali sono meno comuni.

agorafobia senza anamnesi di disturbo di panico

Criteri diagnostici

A. Presenza di Agorafobia, correlata alla paura della comparsa di sintomi tipo panico (per es., vertigini o diarrea).

B. Non sono mai risultati soddisfatti i criteri per il Disturbo di Panico.

C. Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco), o di una condizione medica generale.

D. Se è presente una condizione medica generale, la paura descritta nel Criterio A è chiaramente in eccesso rispetto a quella abitualmente associata con la condizione.

L’evitamento nell’agorafobia di questo tipo risulta dalla paura di trovarsi umiliati o inabilitati a causa di sintomi improvvisi. La diagnosi di disturbo di panico con agorafobia rimane appropriata nei casi in cui gli attacchi di panico vanno incontro a remissione ma continua ad essere presente agorafobia.

• Introdotto per la prima volta nel DSM-III (1980), come categoria diagnostica distinta dal disturbo d’ansia generalizzata

• Precedentemente identificato come:– Cuore irritabile– Nevrosi cardiaca– Sindrome di Da Costa– Astenia neurocircolatoria

• Attacco di Panico: improvviso attacco d’ansia, nel quale predominano i sintomi fisici, accompagnati dalla paura che possa capitare qualcosa di grave come una crisi cardiaca o la morte improvvisa.

• DSM-IV:– disturbo di panico con agorafobia– disturbo di panico senza agorafobia

disturbo da attacco di panico

• Esordio:– improvviso o associato ad un evento di vita stressante (lutto, post-

partum, uso di droghe)– continuano indipendentemente dagli eventi scatenanti– ansia intercritica– ansia aniticipatoria: paura che possa verificarsi un nuovo AP

• Tipi di AP:– inaspettati– determinati da una situazione (guida, luoghi precisi, animali)– favoriti da una situazione

• Diagnosi (secondo il DSM-IV):– gli AP non devono essere situazionali (fobie specifiche, fobia

sociale e Disturbo post-traumatico da stress, o disturbo ossessivo-compulsivo)

– l’AP deve essere seguito da un mese in cui il soggette avverte la preoccupazione persistente di avere altri attacchi o delle conseguenze di un possibile attacco o da una significativa alterazione del comportamento correlata agli attacchi

– se è presente agorafobia: DP con agorafobia

disturbo da attacco di panico

disturbo da attacco di panico

• Epidemiologia:– ECA Study:

� prevalenza puntiforme: 0.5% della popolazione generale� prevalenza lifetime: 1.6% della popolazione generale� rapporto uomo: donna = 1:2� età di insorgenza: 20 -40 anni

• Etiopatogenesi:– Teorie Biologiche:

• teoria catecolaminica: � iperattivazione beta-adrenergica nel SNC - azione ansiolitica dei

beta-bloccanti (periferica)� iperattività del locus coeruleus

� la stimolazione elettrica o chimica nell’animale induce reazioni di paura

� inibizione chimica (clonidina, benzodiazeine, serotoninergici, endorfine) o la ablazione chirurgica riduce le reazioni di paura-ansia

� nei pazienti con DP evidenze di iperattività noradrenergica

disturbo da attacco di panico

• Etiopatogenesi:– Teorie Biologiche:

• Teoria catecolaminica• Teoria metabolica del lattato:

– l’infusione e.v. in 20’ di 10 ml/kg di sodio lattato 0.5 molare induce AP in individui con DP ma non nei soggetti sani

– meccanismo incerto e controverso: alcalosi metabolica, ipocalcemia, ipercapnia intracellulare transitoria?

• Teoria dell’ipersensibilità all’anidride carbonica:– l’inalazione di una miscela di aria e CO2 al 5% induce panico nei

pazienti con DP– sia lattato che bicarbonato di sodio sono metabolizzati in CO2,

aumento della CO2 centraletransitoria, blocco dei chemorecettoriper la CO2 del troncocon iperventilazione e panico

– “falso allarme di soffocamento”: ipersensibilità alla CO2 (D. Klein, 1993)

• Teoria GABA-benzodiazepine: – alterata produzione di un ligando endogeno (beta-carboline)– shift della sensibilità del recettore benzodiazepinico

• Colecistochinina:– infusione di CCK-4 (20 microgr.) induce AP nei soggetti con DP– azione sul nucleo del tratto solitario (regolazione cardiaca e

respiratoria)

disturbo da attacco di panico

• Etiopatogenesi– Teorie psicodinamiche:

• Freud: conflitto intrapsichico tra pulsione sessuale, proibizioni del Superio e richieste del mondo esterno

• Melanie Klein: impulsi aggressivi e dinamiche preedipiche• Ansia di separazione (Klein D., 1964):

– attaccamento biologicamente determinato– separazione dei neonati dalla madre: vocalizzazioni da disagio

prevenute dall’imipramina– separazione del bambino dalla madre: ansia di separazione prevenuta

dall’imipramina– nel 20-50% dei pazienti con DP esperienze di separazione dolorose

nell’anamnesi

• Teorie dell’apprendimento:– condizionamento: situazione minacciosa provoca palpitazione e ansia

(stimolo condizionato); in futuro anche stimoli modesti evocheranno ansia estrema

– ma l’apprendimento condizionato si estingue col tempo se non viene rinforzato

disturbo da attacco di panico

• Decorso:– andamento cronico con periodi di remissione e esacerbazione – nel tempo compare tipicamente l’ansia anticipatoria per il successivo

attacco– tendenza alla elaborazione ipocondriaca con sovrapposizione di una

sintomatologia depressiva (demoralizzazione secondaria, ma rimangono scarsi i rischi di suicidio)

– nel 20-40 % dei casi si sviluppa dipendenza da alcool o altro.– Ben presto si instaura una condotta da evitamento che consiste alla

fine in una paura di aver paura (fobofobia), ma che condiziona il pz ad evitare tutte le situazioni in cui ci si può trovare in difficoltà o imbarazzo per il presentarsi della crisi (es. paura di stare con la folla) con tendenza ad estendere sempre più la fobia (fino al non uscire senza il compagno -accompagnatore)

– secondo molti aa l’agorafobia sarebbe quasi sempre secondaria al DAP (cioè sarebbe causata dal timore di avere un attacco in un luogo pubblico da cui non si può uscire: è il DAP l’elemento dominante della diade); se si tratta il DAP anche l’agorafobia tende a ridursi.

disturbo da attacco di panico

• Trattamento:

– Farmacoterapia:• Antidepressivi : SSRI, triciclici

• Benzodiazepine: alprazolam

• Beta-bloccanti

– Psicoterapia:• di sostegno: per fronteggiare le situazioni fobiche

• cognitivo-comportamentale:

– ristrutturazione cognitiva delle sensazioni spiacevoli che accompagnano le crisi

– esposizione graduale ai sintomi e alle situazioni paniconegene (tecniche di immaginazione, rilassamento,

comportamento)

disturbi Fobici

• FOBIA: paura persistente e irrazionale di un oggetto specifico, di un’attività o una situazione, che risultino nel desiderio pressante di evitare l’oggetto, l’attività o la situazione temuta (ciè lo stimolo fobico). La paura è riconosciuta dall’individuo come eccessiva o irragionevole rispetto alla reale pericolositàdello stimolo fobico.

• CARATTERISTICHE PECULIARI:– Ansia con caratteristiche simili a quelle del DAG, ma solo in

determinate circostanze (più o meno frequenti a secondo dei casi)– comportamenti di evitamento nei confronti dello stimolo fobico– ansia anticipatoria

• CLASSIFICAZIONE (DSM IV e ICD 10):– agorafobia (senza storia di DP nel DSM-IV; se presente DP la

diagnosi è di DP con agorafobia)– fobia semplice– fobia sociale

fobia specificaCriteri diagnostici

A. Paura marcata e persistente, eccessiva o irragionevole, provocata dalla presenza o dall'attesa di un oggetto o situazione specifici (per es., volare, altezze, animali, ricevere un'iniezione, vedere il sangue).

B. L'esposizione allo stimolo fobico quasi invariabilmente provoca una risposta ansiosa immediata, che può prendere forma dì Attacco di Panico situazionale o sensibile alla situazione. Nota. Nei bambini l'ansia può essere espressa piangendo, con scoppi di ira, con l'irrigidimento, o con l'aggrapparsi a qualcuno.

C. La persona riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole. Nota Nei bambini questa caratteristica può essere assente.

D. La situazione (le situazioni) fobica viene evitata oppure sopportata con intensa ansia o disagio.E. L'evitamento, l'ansia anticipatoria o il disagio nella situazione (situazioni) temuta interferiscono in

modo significativo con la normale routine della persona, con il funzionamento lavorativo (o scolastico), o con le attività o le relazioni sociali, oppure è presente disagio marcato per il fatto di avere la fobia.

F. Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi.G. L'ansia, gli Attacchi di Panico o l'evitamento fobico associati con l'oggetto o situazione specifici non

sono meglio giustificati da un altro disturbo mentale, come il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (per es., paura dello sporco in un individuo con ossessioni di contaminazione), Disturbo Post-traumatico da Stress (per es., evitamento degli stimoli associati con un grave evento stressante), Disturbo d'Ansia di Separazione (per es., evitamento della scuola), Fobia Sociale (per es., evitamento di situazioni sociali per paura di rimanere imbarazzati), Disturbo di Panico con Agorafobia, o Agorafobia senza Anamnesi di Disturbo di Panico.

Specificare il tipo:

Tipo AnimaliTipo Ambiente Naturale (per es., altezze, temporali, acqua)Tipo Sangue-Iniezioni-FeriteTipo Situazionale (per es., aeroplani, ascensori, luoghi chiusi)Altro tipo (per es., evitamento fobico di situazioni che possono portare a soffocare, vomitare o contrarre una malattia; nei bambini l'evitamento dei rumori forti o dei personaggi in maschera)

fobia socialeCriteri diagnostici

A. Paura marcata e persistente di una o più situazioni sociali o prestazionali nelle quali la persona èesposta a persone non familiari o al possibile giudizio degli altri. L'individuo teme di agire (o di mostrare sintomi di ansia) in modo umiliante o imbarazzante. Nota Nei bambini deve essere evidente la capacità di stabilire rapporti sociali appropriati all'età con persone familiari, e l'ansia deve manifestarsi con i coetanei, e non solo nell'interazione con gli adulti.

B. L'esposizione alla situazione temuta quasi invariabilmente provoca l'ansia, che può assumere le caratteristiche di un Attacco di Panico causato dalla situazione o sensibile alla situazione. Nota. Nei bambini, l'ansia può essere espressa piangendo, con scoppi di ira, con l'irrigidimento, o con l'evìtamento delle situazioni sociali con persone non familiari.

C. La persona riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole. Nota. Nei bambini questa caratteristica può essere assente.

D. Le situazioni temute sociali o prestazionali sono evitate o sopportate con intensa ansia o disagio.E. L'evitamento, l'ansia anticipatoria, o il disagio nella/e situazione/i sociale o prestazionale

interferiscono significativamente con le abitudini normali della persona, con il funzionamento lavorativo (scolastico) o con le attività o relazioni sociali, oppure è presente marcato disagio per il fatto di avere la fobia.

F. Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesiG. La paura o l'evitamento non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una

droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale, e non è meglio giustificato da un altro disturbo mentale (per es. Disturbo di Panico Con o Senza Agorafobia, Disturbo d'Ansia di Separazione, Disturbo da Dismorfismo Corporeo, un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo o il Disturbo Schizoide di Personalità).

H. Se sono presenti una condizione medica generale o un altro disturbo mentale, la paura di cui al Criterio A non è ad essi correlabile, -per es., la paura non riguarda la Balbuzie, il tremore nella malattia di Parkinson o il mostrare un comportamento alimentare abnorme nell'Anoressia Nervosa o nella Bulimia Nervosa.Specificare se generalizzata: le paure includono la maggior parte delle situazioni sociali (prendere in considerazione anche la diagnosi addizionale di Disturbo Evitante di Personalità).

fobia sociale

• Diagnosi Differenziale:– Disturbi schizofrenici: isolamento sociale da delirio di persecuzione

o come sintomo negativo– Disturbi depressivi: isolamento sociale con mancanza di interessi e

di piacere piuttosto che timore del giudizio degli altri– Disturbo di personalità paranoide: timore che qualcosa di

spiacevole possa venir fatto dagli altri piuttosto che timore dicomportarsi in modo inadeguato

– Disturbo di personalità evitante: molto simile e di difficile distinzione

• Trattamento:– farmacologico: beta-bloccanti prima dell’esposizione; IMAO; SSRI– cognitivo-comportamentale: esposizione immaginaria o in vivo;

ristrutturazione cognitiva (scarsa autostima, attribuzione dei risultati positivi al caso); insegnamento di competenze sociali (gioco dei ruoli ed esercizi pratici)

disturbo ossessivo-compulsivoSTORIA

• Terminologia– da obsidere: sedere su, assiedare, occupare– da compellere: spingere, costringere, obbligare, forzare– ossessivo

• impropriamente usato per descrivere comportamenti impulsivi saltuari nel soggetto normale

• nella storia antica di vari popoli: pratiche rituali con preciseripetizioni e anancasmi

• Malleus Malleficarum: sequenze numeriche obbligate per rituali satanici

• Medio Evo: tormento da demoni esterni (possessione: demoni interni)

– Esquirol (1838) e Westfal (1872): prime descrizioni scientifiche

– Freud (1909): meccanismi psicodinamici– Jaspers, Schneider: definizione della psicopatologia– Attualmente: aumentato interesse scientifico (studi di

psicobiologia, studi epidemiologici, indirizzo psicodinamico)

disturbo ossessivo-compulsivo

• OSSESSIONI– eventi mentali ricorrenti e persistenti vissuti come intrusivi e

inappropriati e che causano ansia o disagio marcati• pensieri, idee che interrompono il corso normale del pensiero, a contenuto

aggressivo, sessuale, religioso, disgustoso o insensato• immagini vivide, idee magiche• rimuginamenti ossessivi su temi spesso inconcludenti; dubbio ossessivo• paure ossessive dello sporco o di contaminazione (in assenza di stimolo

fobico)• impulsi ossessivi aggressivi (pugnalare un figlio, il coniuge, uccidersi) o

sessuali– origine interna (prodotte dalla propria mente e non imposte

dall’esterno) e riconosciute come ego-distoniche– resistenza (lotta contro i pensieri) e controllo (capacità di deviare il

proprio pensiero) variano a seconda dei casi– mancanza di certezza genera contrasto tra le informazioni provenienti

dal mondo sensoriale e le proprie convinzioni interne (la porta èchiusa?). Ciò porta alle compulsioni

– sempre primarie (non generate da compulsioni), con vissuto di pericolo e disagio in quanto si configura come evento intrusivo e non desiderato che causa ansietà; non sempre accompagnate da compulsioni; 25% dei pazienti ha un disturbo ossessivo puro

disturbo ossessivo-compulsivo

• COMPULSIONI:– comportamenti ripetitivi (lavarsi, controllare ...) o azioni mentali

(pregare, contare, cantare) che la persona si sente obbligata a mettere in atto in risposta ad un’ossessione o secondo regole che devono essere rigidamente applicate

– i comportamenti o gli atti mentali sono volti a prevenire o a ridurre il disagio oppure a prevenire alcuni eventi o situazioni temuti;tuttavia essi non sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a neutralizzare o a prevenire oppure sono chiaramente eccessivi o irragionevoli

– In genere essi alleviano un disagio, ma sono condotti in modo rigido e pressante tale da generare altro disagio e interferire con le normali attività quotidiane al punto da configurare quadri di lentezza ossessiva che paralizza per molte ore il soggetto

– Vari tipi di compulsioni, tra cui soprattutto quelle di lavaggio (lavatori) e di controllo (controllori).

– Quasi sempre secondarie alle ossessioni • Consapevolezza: il 5% ritiene che le ossessioni e le compulsioni

siano ragionevoli (scarso insight)

disturbo ossessivo-compulsivo

• Tipo di Ossessioni:– di sporco e contaminazione

– di aggressività verbale o fisica (auto o etero diretta)

– dubitative (gas, lavoro): dubbio coatto

– Interrogative: ossessioni del perchè

– Filosofico-esistenziali: Dio, il mondo, la morte

– Numeriche: calcoli, date (possono configurarsi come atti mentali compulsivi)

– Sessuali (incesto, stupro, omosessualità)

– Religiosi (peccati, bestemmie)

– Ossessioni del danno (paura di provocare del mala agli altri)

– Ricordi coatti (canzoni, melodie, indirizzi, nomi)

– Somatiche (malattie, aspetto fisico)

disturbo ossessivo-compulsivo

• Tipo di Compulsioni:– Rituali di pulizia personali e/o domestici (50%) lavatori-

pulitori: evitamento della contaminazione– Rituali di controllo (controllori): del gas, porta, luce, acqua– Rituali di simmetria ed ordine– Rituali di iterazione: rilettura, riscrittura, ripetizioni di atti

magici– Rituali di raccolta e conservazione– Altri

• Associazioni caratteristiche: – Oss. di contaminazione + Rituali di pulizia– Oss. Dubitative + Rituali di controllo

• La presenza di un’irragionevole ma transitoria ossessione (idea fissa o spinta a fare qualcosa) o di atti ripetitivi (soprattutto mentali o scaramantici) non sono rari nella vita di chiunque, ma non generano sofferenza

disturbo ossessivo-compulsivoCriteri diagnostici

A. Ossessioni o compulsioni. Ossessioni come definite da 1), 2), 3) e 4):1) pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti, in qualche momento nel corso del disturbo, come intrusivi o inappropriati, e che causano ansia o disagio marcati2) i pensieri, gli impulsi, o le immagini non sono semplicemente eccessive preoccupazioni per i problemi della vita reale3) la persona tenta di ignorare o di sopprimere tali pensieri, impulsi o immagini, o di neutralizzarli con altri pensieri o azioni4) la persona riconosce che i pensieri, gli impulsi, o le immagini ossessivi sono un prodotto della propria mente (e non imposti dall'esterno come nell'inserzione del pensiero).Compulsioni come definite da 1) e 2):1) comportamenti ripetitivi (per es., lavarsi le mani, riordinare, controllare), o azioni mentali (per es., pregare, contare, ripetere parole mentalmente) che la persona si sente obbligata a mettere in atto in risposta ad un'ossessione, o secondo regole che devono essere applicate rigidamente2) i comportamenti o le azioni mentali sono volti a prevenire o ridurre il disagio, o a prevenire alcuni eventi o situazioni temuti; comunque questi comportamenti o azioni mentali non sono collegati in modo realistico con ciò che sono designati a neutralizzare o a prevenire, oppure sono chiaramente eccessivi.

B. In qualche momento nel corso del disturbo la persona ha riconosciuto che le ossessioni o le compulsioni sono eccessive o irragionevoli. Nota- Questo non si applica ai bambini.

C. Le ossessioni o compulsioni causano disagio marcato, fanno consumare tempo (più di 1 ora al giorno), o interferiscono significativamente con le normali abitudini della persona, con il funzionamento lavorativo (o scolastico), o con le attività o relazioni sociali usuali.

D. Se è presente un altro disturbo di Asse I, il contenuto delle ossessioni o delle compulsioni non è limitato ad esso (per es., preoccupazione per il cibo in presenza di un Disturbo dell'Alimentazione; tirarsi i capelli in presenza di Tricotillomania; preoccupazione per il proprio aspetto nel Disturbo da Dismorfismo Corporeo; preoccupazione riguardante le sostanze nei Disturbi da Uso di Sostanze; preoccupazione dì avere una grave malattia in presenza di Ipocondria; preoccupazione riguardante desideri o fantasie sessuali in presenza di una Parafilia; o ruminazioni di colpa in presenza di un Disturbo Depressivo Maggiore).E. Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale

Specificare se:Con Scarso Insight: se per la maggior parte dei tempo, durante l'episodio attuale, la persona non riconosce che le ossessioni e compulsioni sono eccessive o irragionevoli.

disturbo ossessivo-compulsivo

disturbo ossessivo-compulsivo

• Classificato tra i disturbi d’ansia perchè:– l’ansia si associa spesso alle ossessioni e alla resistenza alle compulisioni– l’ansia è spesso alleviata dal cedere alle compulsioni– il DOC si verifica spesso in associazione ad altri disturbi come le fobie

• Epidemiologia:– Inizialmente ritenuto poco comune. Oggi:

• Prevalenza trasversale 1-1.5%, lifetime: 2-3%• Incidenza: 1% dei disturbi psichiatrici (5% dei disturbi d’ansia)

– ceti sociali più elevati e con più alto livello di istruzione – Rapporto uomini:donne = 1 : 1– Esordio: adolescenza-età adulta, ma in molti casi anche infanzia– Eventi precipitanti; Rapporto discutibile con personalità premorbosa di tipo

anancastico e perfezionista

• Decorso:– 24-33% decorso fluttuante– 11-14% decorso fasico con periodi di remissione completa– 54-61% decorso cronico e progressivo

disturbo ossessivo-compulsivo

ETIOPATOGENESI• Teoria psicoanalitica: l’ansia generata dal riaffiorare alla coscienza di un

conflitto sessuale o aggressivo viene gestita mediante meccanismi di difesa:– Isolamento: separazione di sentimenti o affetti da pensieri o impulsi

che vi si associano (un paziente può descrivere una fantasia orribile, ma nega sentimenti di ansia o disgusto associati ad essa)

– Annullamento: messa in atto di comportamenti atti ad annullare magicamente un pensiero o un gesto

– Formazione reattiva: messa in atto di comportamenti opposti ai propri impulsi (un paziente con impulsi sadici potrebbe comportarsi in maniera masochista)

– Ambivalenza: riemersione degli impulsi aggressivi verso gli oggetti d’amore, cosa che risulta in ambivalenza e dubbio paralizzante

• Teoria dell’apprendimento in due stadi– I stadio: ansia è legata ad un evento ambientale specifico, la persona

si impegna in rituali compulsivi per ridurre l’ansia– II stadio: se il comportamento è efficace nel ridurre l’ansia, ha

maggiori probabilità di ripetersi in futuro (condizionamento operante)

disturbo ossessivo-compulsivo

ETIOPATOGENESI• Teoria Neurologica:

– Numerosi dati suggeriscono una base organica cerebrale:• esordio di DOC dopo traumi cranici o Encefalite di von Economo

(gangli della base)• alta incidenza di malattie neurologiche precedenti soprattutto dei

gangli della base (Sindrome di Tourette, Corea di Sydenham)• alterazioni elettroencefalografiche e dei potenziali evocati uditivi• tecniche di visualizzazione cerebrale

– aumento del rapporto encefalo-ventricolare alla TAC o risonaza magnetica

– alterazione del volume del nucleo caudato– iperattività metabolica nei lobi frontali e nuclei caudati e

corteccia cingolata alla PET; riduzione dopo trattamento farmacologico e psicoterapeutico: iperattività circuito corteccia orbito-frontale-corteccia del cingolo-nuclei della base

• Teoria immunitaria.– Associazione del DOC con l’encefalite di von Economo e Corea di

Sydenham– Presenza di anticorpi contro i gangli della base (soprattutto casi

infantili)

disturbo ossessivo-compulsivo

ETIOPATOGENESI• Teoria Biochimica:

– Disregolazione del sistema serotoninergico:• Efficacia terapeutica dei farmaci che potenziano la trasmissione

serotoninergica• Aumento dei livelli liquorali di 5-HIAA e sua riduzione dopo

trattamento con clompramina (dato controverso)• evidenze neuroendocrine: riduzione delle risposte ormonali ai

composti serotoninergici (m-CPP, d-fenfluramina)• riduzione del binding piastrinico dell’imipramina

– Disregolazione del sistema dopaminergico:• soprattutto pazienti con manifestazioni ticcose

– Coinvolgimento dei peptidi cerebrali: ossitocina vasopressina• elicitano comportamenti ripetitivi nell’animale da esperimento

• Teoria genetica:– aggregazione familiare– concordanza nei gemelli monozigoti superiore a quella dei gemelli

dizigoti

disturbo ossessivo-compulsivo

• Diagnosi Differenziale:– ossessioni nella schizofrenia e nella depressione– distinzione col delirio schizofrenico: egosintonicità, origine esterna,

assenza di resistenza– stretto rapporto con i disturbi fobici:

• ossessioni dello sporco e rituali di pulizia possono far pensare ad una fobia per lo sporco e le malattie

• la d.d. si basa sul fatto che nel DOC l’ossessione e la compulsionesono inevitabili, mentre per i fobici è sufficiente evitare gli stimoli esterni scatenanti

– Scale di valutazione clinica: • Yale-Brown Obsessive-Compulsive Scale,• Mausdley Obsessional Compulsive Inventory (MOCI) Complicanze:

– depressione secondaria (da riduzione dell’autostima)– tossicodipendenza e abuso di alcol– disturbi del controllo degli impulsi minori (onicofagia, autolesionismo)– disturbo di panico: frequente la comorbilità (12%)– psicosi: in circa il 20% dei casi e perdita dell’insight

disturbo ossessivo-compulsivo

• Trattamento Farmacologico:– Antidepressivi serotoninergici:

• clomipramina e SSRI (di prima scelta per i minori effetti collaterali)

• dosi superiori a quelle antidepressive• risposta favorevole nel 60% dei casi

– Antipsicotici: • casi refrattari o con presenza di manifestazioni ticcose

• Terapia comportamentale:– tecnica dell’arresto del pensiero– esposizione agli stimoli che evocano l’ossessione e/o la compulsione

• esposizione graduale o floading• prevenzione della risposta: strategie di coping

• Psicochirurgia: sulla regione del cingolo e del giro frontale

disturbo acuto da stressCriteri diagnostici

A. La persona è stata esposta ad un evento traumatico in cui erano presenti entrambi i seguenti elementi:1) La persona ha vissuto, ha assistito o si è confrontata con un evento o con eventi che hanno comportato la morte, o una minaccia per la vita, o una grave lesione, o una minaccia all'integrità fisica, propria o di altri2) la risposta della persona comprende paura intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore.

B. Durante o dopo l'esperienza dell'evento stressante, l'individuo presenta tre (o più) dei seguenti sintomi dissociativi:1) sensazione soggettiva di insensibilità, distacco, o assenza di reattivitàemozionale) riduzione della consapevolezza dell'ambiente circostante (per es., rimanere storditi)3) derealizzazione4) depersonalizzazione5) amnesia dissociativa (cioè incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma).

C. L'evento traumatico viene persistentemente rivissuto in almeno uno dei seguenti modi: immagini, pensieri, sogni, illusioni, flashback persistenti, o sensazioni di rivivere l'esperienza; oppure disagio all' esposizione a ciò che ricorda l'evento traumatico.

disturbo acuto da stressD. Marcato evitamento degli stimoli che evocano ricordi del trauma (per es..

pensieri, sensazioni, conversazioni, attività, luoghi, persone).

E. Sintomi marcati dì ansia o dì aumentalo arousal (per es, difficoltà a dormire, irritabilità, scarsa capacità di concentrazione, ipervigilanza, risposte di allarme esagerate, irrequietezza motoria).

F. Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o menomazione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti, oppure compromette la capacità dell'individuo di eseguire compiti fondamentali, come ottenere l'assistenza necessaria o mobilitare le risorse personali riferendo ai familiari l'esperienza traumatica.

G. Il disturbo dura al minimo 2 giorni e al massimo 4 settimane, e sì manifesta entro 4 settimane dall'evento traumatico.

H. Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una droga di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale, non è meglio giustificato da un Disturbo Psicotico Breve, e non rappresenta semplicemente l'esacerbazione di un disturbo preesistente di Asse I o Asse II.

DPTSCriteri diagnosticiA. La persona è stata esposta ad un evento traumatico nel quale erano presenti

entrambe le caratteristiche seguenti:1) la persona ha vissuto, ha assistito, o si è confrontata con un evento o con eventi che hanno implicato morte, o minaccia di morte, o gravi lesioni, o una minaccia all'integrità fisica propria o di altri2) la risposta della persona comprendeva paura intensa, sentimenti di impotenza, o di orrore. Nota Nei bambini questo può essere espresso con comportamento disorganizzato o agitato.

B. L'evento traumatico viene rivissuto persistentemente in uno (o più) dei seguenti modi:1) ricordi spiacevoli ricorrenti e inrusivi dell'evento, che comprendono immagini, pensieri, o percezioni. Nota Nei bambini piccoli si possono manifestare giochi ripetitivi in cui vengono espressi temi o aspetti riguardanti il trauma2) sogni spiacevoli ricorrenti dell'evento. Nota Nei bambini possono essere presenti sogni spaventosi senza un contenuto riconoscibile3) agire o sentire come se l'evento traumatico si stesse ripresentando (ciò include sensazioni di rivivere l'esperienza, illusioni, allucinazioni, ed episodi dissociativi di flashback, compresi quelli che si manifestano al risveglio o in stato di intossicazione). Nota Nei bambini piccoli possono manifestarsi rappresentazioni ripetitive specifiche del trauma4) disagio psicologico intenso all'esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell'evento traumatico5) reattività fisiologica o esposizione a fattori scatenanti interni o esterni che simbolizzano o assomigliano a qualche aspetto dell’ evento traumatico.

C. Evitamento persistente degli stimoli associati con il trauma e attenuazione della reattività generale (non presenti prima del trauma), come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi:1) sforzi per evitare pensieri, sensazioni o conversazioni associate con il trauma2) sforzi per evitare attività, luoghi o persone che evocano ricordi del trauma3) incapacità di ricordare qualche aspetto importante del trauma4) riduzione marcata dell'interesse o della partecipazione ad attività significative5) sentimenti di distacco o di estraneità verso gli altri6) affettività ridotta (per es., incapacità di provare sentimenti di amore)7) sentimenti di diminuzione delle prospettive future (per es. aspetHtarsi di non poter avere una carriera, un matrimonio o dei figli, o una normale durata della vita).

D. Sintomi persistenti di aumentato arousal (non presenti prima del trauma), come indicato da almeno due dei seguenti elementi:1) difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno2) irritabilità o scoppi di collera3) difficoltà a concentrarsi4) ipervigilanza5) esagerate risposte di allarme.

E. La durata del disturbo (sintomi ai Criteri B, C e D) è superiore a 1 mese.F. Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o menomazione nel funzionamento

sociale, lavorativo o di altre aree importanti.Specificare se:Acuto: se la durata dei sintomi è inferiore a 3 mesiCronico: se la durata dei sintomi è 3 mesi o più.Specificare se:Ad esordio ritardato: se l'esordio dei sintomi avviene almeno 6 mesi dopo l'evento

stressante

disturbo d'ansia dovuto ad unacondizione medica generale

A. Nel quadro clinico predominano ansia rilevante, attacchi di panico o ossessioni o compulsioni

B. Vi è evidenza dall’anamnesi, dall’esame fisico o daidati di laboratorio che il disturbo è la conseguenzafisiologica diretta di una condizione medica generale

C. L’alterazione non è meglio giustificata da un altrodisturbo mentale

D. Il disturbo non si verifica esclusivamente durante il corso di un delirium

E. Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativoo di altre aree importanti

disturbo d'ansia indotto da sostanze

A. Nel quadro clinico predominano ansia rilevante, attacchi di panico o ossessioni o compulsioni

B. Sono evidenti dall’anamnesi, dall’esame fisico o daidati di laboratorio i seguenti elementi

-i sintomi sono comparsi durante, o entro 1 mese,l’intossicazione o l’astinenza da sostanze- l’uso di un farmaco è eziologicamente correlato al disturbo

C. L’alterazione non è meglio giustificata da un altrodisturbo d’ansia non indotto da sostanze

D. Il disturbo non si verifica esclusivamente durante il corso di un delirium

E. Il disturbo causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativoo di altre aree importanti

sindrome mista ansioso-depressiva

• Categoria diagnostica nell’ICD-10• Inclusa nella categoria dei disturbi d’ansia NAS nel

DSM-IV• Sono presenti sia sintomi d’ansia sia sintomi

depressivi, me nè gli uni nè gli altri sono di intensitàtale da giustificare, da soli, una diagnosi di ansia o di depressione

• se i sintomi sono di intensità tali da giustificare sia una diagnosi d’ansia sia una diagnosi depressiva, va posta la doppia diagnosi con precedenza per la depressione

• e’ indispensabile che accanto ai sintomi ansiosi psichici siano presenti anche dei sintomi somatici (palpitazioni, tremori..) sia pure in maniera intermittente

neurastenia

• Categoria diagnostica solo nell’ICD-10• Termine molto utilizzato in passato: oggi molti dei casi

diagnosticati entrerebbero nell’ambito delle categorie diagnostiche dell’ansia o della depressione

• Letteralmente: stanchezza nervosa– Sensazione di accresciuto affaticamento (descritto come

distraibilità, difficoltà di concentrazione, pensiero globalmente inefficiente) dopo sforzo mentale, spesso associata ad una certariduzione delle prestazioni lavorative o dell’efficienza nel far fronte ai doveri quotidiani

– Sensazione di debolezza fisica o di spossatezza estrema, dopo uno sforzo anche minimo, accompagnate da dolori muscolari, incapacità a rilassarsi

• In entrambe le situazioni: capogiri, cefalea muscolo-tensiva, instabilità, disturbi del sonno, irritabilità, dispesia.

• Sindrome da Stanchezza Cronica (Chronic fatigue syndrome)• Può svilupparsi a seguito di una malattia somatica (influenza,

epatite..), ma è mantenuta da fattori psicologici. • Importante escludere malattie somatiche