Anoressia Parola Al Malato

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Febbraio Più Informata 13 La parola al malato E' questo che desideri? Ritornare la vacca grassa che eri una volta? Io ti costringo a fissarti sulle modelle delle riviste. Quella magrezza perfetta, i denti bianchissimi, quell'oggetto di perfezione che ti fissa da quelle pagine lucide. Ti faccio rendere conto che non potresti mai essere una di loro. Sarai sempre grassa e non sarai mai bella come loro”. A pronun- ciare queste parole terribili è Ana, che sta per anoressia, amica-nemica segreta di molte ragazze che soffrono di di- sturbi alimentari e che affidano a internet il loro disagio. Nel bene e nel male. E così fanno anche molte bulimiche che rivolgono invece i loro pensieri a Mia, altra personifi- cazione deificata della malattia. Nella Rete ci si scambia opinioni, riflessioni su come diventare delle malate mo- dello: tecniche per vomitare meglio o per ingannare geni- tori e fidanzati sul peso. Ma tutto questo sta per finire. A breve infatti verrà discussa in Commissione Giustizia una legge che disporrà l’oscuramento dei 300mila siti pro-Ana e pro-Mia sparsi per il web. Non solo. I relatori si propon- gono di contenere la diffusione di malattie e disturbi del- l'alimentazione agendo su coloro che si facciano latori di incoraggiamenti. Nel testo di legge si prevede la pena fino a un anno di carcere per “chiunque, con qualsiasi mezzo, anche per via telematica, determini o rafforzi l'altrui pro- posito di ricorrere a pratiche di restrizione alimentare pro- lungata idonee a procurare l'anoressia e la bulimia o ne agevola l'esecuzione”. Fino a due anni di carcere sono in- vece previsti per coloro che si rivolgono a minori di 14 anni o a individui ritenuti privi delle capacità di intendere e di volere. “Questo non perché si voglia perseguitare que- ste povere ragazze – spiega l’onorevole Beatrice Lorenzin, prima firmataria della proposta di legge – ma solo per col- mare un vuoto normativo e dare alla polizia postale gli stru- menti necessari per passare all’azione, ovvero di poter oscurare questi siti, così come già accade in Francia”. “…Rifiuta il cibo. Fai credere di aver mangiato qualcosa...se mangi, tutto il controllo verrà spezzato. Sta per essere discussa in Commissione Giustizia la legge che permetterà l’oscuramento dei 300mila siti che incitano all’ano- ressia e alla bulimia, epidemie del nuovo millennio. La sofferenza e l’impotenza di queste ragazze, raccontate da una ex-pro Ana che però non dava consigli alle altre “perché se poi diventano più magre di me, che faccio?” “Io, p ro-Ana pentita” Ma chi sono le ragazze pro-Ana e pro-mia? Sono dav- vero da condannare o sono solo persone Malate che in realtà stanno chiedendo aiuto? Lorenza Brugnatelli, 25 anni il 23 febbraio, alterna anoressia a bulimia da quando aveva 14 anni ed è una pro-Ana pentita. Come sei venuta in contatto con questi siti? Tre anni fa, quando ero nella fase anoressica. Ho di- gitato la parola anoressia su un motore di ricerca e mi sono ritrovata in un sito dove c’erano tante altre ragazze come me. Allora ho aperto un mio piccolo blog dove mi sono dichiarata apertamente pro-ano- ressia e raccontavo le mie giornate a tutto tondo: cosa facevo, cosa mangiavo, una sorta di diario ali- mentare ed emotivo. Oggi però non lo faccio più, a limite sono iscritta a qualche gruppo su facebook, ma nulla di estremista. Chi scriveva sul tuo blog? Ragazze malate ma anche no. E quella è la categoria peggiore, quasi fosse una moda essere pro-Ana. Le anoressiche sono orgogliose e gelose del loro status, ottenuto con sacrifici. Per questo non sopportavamo chi si spacciava pro-Ana senza essere a tutti gli effetti magra. Alcune mi chiedevano consigli su come fare, resistere al cibo, vomitare. Io però li davo con parsi- monia; da un lato non volevo che un’altra ragazza dovesse passare quell’inferno, dall’altro lato pensavo anche: “E se poi diventa più magra di me?”. Da poco ho ammesso a me stessa che si tratta di una malattia, prima non la vivevo come tale. Quanto pesi oggi Lorenza? 44 kg ma i medici mi dicono che dovrei pesarne 50 di chili. Sono alta 1,62 cm e in passatto sono arrivata a pesare anche 37 kg. Credo che non ne verrò mai fuori. Come hai iniziato? Con una dieta, come capita a tante. Da ragazzina non mi piacevo fisicamente, in più c’erano i miei compagni di scuola che mi prendevano in giro per la pancia. Il cibo poi nella mia famiglia ha avuto sem- pre una valenza molto importante, così sin da picco- lina mi dicevano “mangia, mangia!” e io un bel giorno ho smesso. La verità è che non mi piacevo. Hai mai provato a curarti? Ho cambiato molti medici, fatto avanti e indietro dagli ospedali, sono stata ricoverata più volte per il mio stato di salute precario. Ma ho raggiunto risultati pressoché nulli. Oggi sei più anoressica o bulimica? Alterno momenti di digiuno a grandi abbuffate, se- guite poi dal vomito. Ormai sono così esperta che non mi serve nemmeno più indurlo. A volte mi ca- pita di correre in bagno 5/6 volte al giorno sino ad arrivare anche a venti volte in un sol giorno. Quando ero anoressica invece mi nutrivo praticamente solo di liquidi, non dormivo la notte per bruciare di più ed ero iperattiva: corsa, piscina, qualunque cosa. Per- sino masticare chewing-gum mi dava la sensazione di consumare più calorie. Andavo avanti a caffè, bibite energizzanti per trovare qualche forza per restare in piedi. La debolezza era l’unica faccia che non accet- tavo dell’anoressia. Pensavo: “Ma come? Io ti asse- condo così e tu mi ripaghi con questa moneta?”. Cos’è peggio, essere anoressiche o bulimiche? Di sicuro bulimiche. La bulimia è una cosa schifosa, di cui vergognarsi. L’anoressia invece ti fa sentire più forte, più misurata perché riesce a “vincere” la tua battaglia con il cibo. Le bulimiche sono deboli in questo, non si controllano. 1. Se non sei magra, non sei attraente. 2. Essere magri è più importante che essere sani. 3. Compra dei vestiti, tagliati i capelli, prendi dei lassativi, muori di fame, fai di tutto per sembrare più magra. 4. Non puoi mangiare senza sentirti colpevole. 5. Non puoi mangiare cibo ingrassante senza punirti dopo. 6. Devi contare le calorie e ridurne l'assunzione di conseguenza. 7. Quello che dice la bilancia è la cosa più importante. 8. Perdere peso è bene, guadagnare peso è male. 9. Non sarai mai troppo magra. 10. Essere magri e non mangiare sono simbolo di vera forza di volontà e autocontrollo. I 10 COMANDAMENTI PRO-ANA 1ma causa di morte tra i giovani (12-25 anni) 10-12 anni, età media in cui compaiono i primi sintomi 4.000 i nuovi casi di anoressia in 1 anno 6.000 quelli di bulimia 22% i maschi colpiti dalla malattia Anoressia e bulimia in cifre

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FebbraioPiù Informata

13La parola al malato

E' questo che desideri? Ritornare la vacca grassa che eri unavolta? Io ti costringo a fissarti sulle modelle delle riviste.Quella magrezza perfetta, i denti bianchissimi, quell'oggettodi perfezione che ti fissa da quelle pagine lucide. Ti facciorendere conto che non potresti mai essere una di loro. Saraisempre grassa e non sarai mai bella come loro”. A pronun-ciare queste parole terribili è Ana, che sta per anoressia,amica-nemica segreta di molte ragazze che soffrono di di-sturbi alimentari e che affidano a internet il loro disagio.Nel bene e nel male. E così fanno anche molte bulimicheche rivolgono invece i loro pensieri a Mia, altra personifi-cazione deificata della malattia. Nella Rete ci si scambiaopinioni, rif lessioni su come diventare delle malate mo-dello: tecniche per vomitare meglio o per ingannare geni-tori e fidanzati sul peso. Ma tutto questo sta per finire. Abreve infatti verrà discussa in Commissione Giustizia unalegge che disporrà l’oscuramento dei 300mila siti pro-Anae pro-Mia sparsi per il web. Non solo. I relatori si propon-gono di contenere la diffusione di malattie e disturbi del-l'alimentazione agendo su coloro che si facciano latori diincoraggiamenti. Nel testo di legge si prevede la pena finoa un anno di carcere per “chiunque, con qualsiasi mezzo,anche per via telematica, determini o rafforzi l'altrui pro-posito di ricorrere a pratiche di restrizione alimentare pro-lungata idonee a procurare l'anoressia e la bulimia o neagevola l'esecuzione”. Fino a due anni di carcere sono in-vece previsti per coloro che si rivolgono a minori di 14anni o a individui ritenuti privi delle capacità di intenderee di volere. “Questo non perché si voglia perseguitare que-ste povere ragazze – spiega l’onorevole Beatrice Lorenzin,prima firmataria della proposta di legge – ma solo per col-mare un vuoto normativo e dare alla polizia postale gli stru-menti necessari per passare all’azione, ovvero di poteroscurare questi siti, così come già accade in Francia”.

“…Rifiuta il cibo. Fai credere di aver mangiato qualcosa...se mangi, tutto il controllo verrà spezzato.

Sta per essere discussa in Commissione Giustizia la leggeche permetterà l’oscuramento dei300mila siti che incitano all’ano-ressia e alla bulimia, epidemie delnuovo millennio. La sofferenza e l’impotenza di queste ragazze,raccontate da una ex-pro Anache però non dava consigli allealtre “perché se poi diventano più magre di me, che faccio?”

“Io, p ro-Ana pentita”Ma chi sono le ragazze pro-Ana e pro-mia? Sono dav-vero da condannare o sono solo persone Malate chein realtà stanno chiedendo aiuto? Lorenza Brugnatelli, 25 anni il 23 febbraio, alternaanoressia a bulimia da quando aveva 14 anni ed èuna pro-Ana pentita.

Come sei venuta in contatto con questi siti?Tre anni fa, quando ero nella fase anoressica. Ho di-gitato la parola anoressia su un motore di ricerca emi sono ritrovata in un sito dove c’erano tante altreragazze come me. Allora ho aperto un mio piccoloblog dove mi sono dichiarata apertamente pro-ano-ressia e raccontavo le mie giornate a tutto tondo:cosa facevo, cosa mangiavo, una sorta di diario ali-mentare ed emotivo. Oggi però non lo faccio più, alimite sono iscritta a qualche gruppo su facebook,ma nulla di estremista. Chi scriveva sul tuo blog?Ragazze malate ma anche no. E quella è la categoriapeggiore, quasi fosse una moda essere pro-Ana. Leanoressiche sono orgogliose e gelose del loro status,ottenuto con sacrifici. Per questo non sopportavamochi si spacciava pro-Ana senza essere a tutti gli effettimagra. Alcune mi chiedevano consigli su come fare,resistere al cibo, vomitare. Io però li davo con parsi-monia; da un lato non volevo che un’altra ragazzadovesse passare quell’inferno, dall’altro lato pensavoanche: “E se poi diventa più magra di me?”. Da pocoho ammesso a me stessa che si tratta di una malattia,prima non la vivevo come tale.Quanto pesi oggi Lorenza?44 kg ma i medici mi dicono che dovrei pesarne 50di chili. Sono alta 1,62 cm e in passatto sono arrivataa pesare anche 37 kg. Credo che non ne verrò mai

fuori.Come hai iniziato?Con una dieta, come capita a tante. Da ragazzinanon mi piacevo fisicamente, in più c’erano i mieicompagni di scuola che mi prendevano in giro perla pancia. Il cibo poi nella mia famiglia ha avuto sem-pre una valenza molto importante, così sin da picco-lina mi dicevano “mangia, mangia!” e io un belgiorno ho smesso. La verità è che non mi piacevo.Hai mai provato a curarti?Ho cambiato molti medici, fatto avanti e indietrodagli ospedali, sono stata ricoverata più volte per ilmio stato di salute precario. Ma ho raggiunto risultatipressoché nulli.Oggi sei più anoressica o bulimica?Alterno momenti di digiuno a grandi abbuffate, se-guite poi dal vomito. Ormai sono così esperta chenon mi serve nemmeno più indurlo. A volte mi ca-pita di correre in bagno 5/6 volte al giorno sino adarrivare anche a venti volte in un sol giorno. Quandoero anoressica invece mi nutrivo praticamente solodi liquidi, non dormivo la notte per bruciare di piùed ero iperattiva: corsa, piscina, qualunque cosa. Per-sino masticare chewing-gum mi dava la sensazione diconsumare più calorie. Andavo avanti a caffè, bibiteenergizzanti per trovare qualche forza per restare inpiedi. La debolezza era l’unica faccia che non accet-tavo dell’anoressia. Pensavo: “Ma come? Io ti asse-condo così e tu mi ripaghi con questa moneta?”.Cos’è peggio, essere anoressiche o bulimiche?Di sicuro bulimiche. La bulimia è una cosa schifosa,di cui vergognarsi. L’anoressia invece ti fa sentire piùforte, più misurata perché riesce a “vincere” la tuabattaglia con il cibo. Le bulimiche sono deboli inquesto, non si controllano.

1. Se non sei magra, non sei attraente.2. Essere magri è più importante che essere sani.3. Compra dei vestiti, tagliati i capelli, prendi dei lassativi, muori di

fame, fai di tutto per sembrare più magra.4. Non puoi mangiare senza sentirti colpevole.5. Non puoi mangiare cibo ingrassante senza punirti dopo.6. Devi contare le calorie e ridurne l'assunzione di conseguenza.7. Quello che dice la bilancia è la cosa più importante.8. Perdere peso è bene, guadagnare peso è male.9. Non sarai mai troppo magra.10.Essere magri e non mangiare sono simbolo di vera forza di volontà

e autocontrollo.

I 10 COMANDAMENTI PRO-ANA

1ma causa di morte tra i giovani (12-25 anni)

10-12 anni, età media in cui compaiono i primi sintomi

4.000 i nuovi casi di anoressia in 1 anno

6.000 quelli di bulimia

22% i maschi colpiti dalla malattia

Anoressia e bulimia in cifre

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La parola al malato

La cosa che ti fa più schifo dell’anoressia e della bulimia?Dell’anoressia è dovermi sedere davanti a una cosa che mi piacee non poterla mangiare. E anche vedere le persone mangiare, so-prattutto quelle grasse. Danno il voltastomaco.Della bulimia, invece, è la fase subito dopo il vomito, quando tisenti colpevole per esserti abbuffata e aver perso il controllo.Quali sono i tuoi progetti?Il mio obiettivo primario oggi è quello di trovare un lavoro perrendermi autonoma, andare via di casa e vedere se così le cosevanno un po’ meglio. Quando ho trascorso un periodo lontanoda Savona, dove vivo con mia madre e mia sorella, sono stata unpo’ meglio, avevo trovato una sorta di equilibrio.Sai che è pericoloso trovare un equilibrio con la malattia? Avolte è quasi meglio toccare il fondo, per trovare le energienecessarie che portino a una reazione…Lo so, ma io in fondo non voglio guarire. O meglio, ho paura diguarire. Credo che se non ci fosse più la bulimia, questa mi man-cherebbe. Sono talmente abituata alla sua presenza che non riescoa immaginare la mia vita senza di lei. Il pensiero di non sentirepiù le ossa sporgenti mi fa diventare matta. Sento che la malattiaè ormai parte di me e i non voglio essere grassa.Ma mangiare normalmente non significa essere grassi Lo-renza…comunque che tipo di famiglia è la tua?Disastrata. I miei sono separati. Con mia madre, che soffre di di-sturbi di bipolarità, ho un pessimo rapporto. Lei non riesce acapire il mio disturbo e anzi mi colpevolizza per questo. Miopadre invece ha una famiglia tutta sua, una moglie poco piùgrande di me e non credo gliene importi più di tanto della miasituazione. Nessuno si è mai seduto davanti a me e mi ha chiesto:“Che problema hai?”.Quale è stato il momento peggiore?Nel 2007, quando ho tentato il suicidio. Non ne potevo più, vo-levo sparire, non mi sentivo amata. Ho preso una camera in unbed & breakfast e ho ingerito una gran quantità dei psicofarmaciche mi avevano dato i medici per curare la malattia e la depres-sione. Non ho avuto paura, sentivo che non avevo niente da per-dere. Sono crollata in un sonno profondo, non vedendomiscendere e constatando che la porta era chiusa dal dentro, hannosfondato la porta. Due lavande gastriche mi hanno riportato invita. Da quello che dici la tua situazione famigliare sembra moltocomplessa, però arrivati a un certo punto bisogna guardareavanti, reagire. Per se stessi. Per questo non credi che primadel lavoro sarebbe meglio pensare a curarti?Ora no. Il mio unico pensiero adesso è quello di andare via dicasa. Poi ci penserò.Che cosa significa per te essere magri?Vuol dire sentirmi più sicura di me stessa. Con un po’ più di cic-cetta, non sarei più felice. Anzi preferisco essere magari più bruttama pur sempre magra. Meglio brutta che grassa.Ora sei magra Lorenza, eppure non mi sembri così felice.Hai ragione. La realtà è che non so bene da dove cominciare... Da te stessa. E’ da lì che devi partire. Buona fortuna.

Cresce il numero delle persone chedichiarano di avere un rapportoconflittuale con il cibo. Stando a un

recente studio condotto dall’Universitéde Montréal e dalla Douglas Mental He-alth University Institute e pubblicato sul-l’International Journal of EatingDisorders, il 10-15% delle donne soffredi disturbi alimentari al di là dell’anores-sia. Il 13,7% delle intervistate su uncampione di 1501 donne (con un’etàmedia di 31 anni, quasi tutte fumatrici elaureate) ha ammesso di praticare ilbinge eating (mangiare in maniera in-controllata) da una a sette volte al mesementre il 2,5% ha dichiarato poi di vo-mitare, utilizzare lassativi o diuretici permantenere il peso-forma. Dallo studio èemerso inoltre che il 28% delle donne sidedica a sessioni intense di esercizio al-meno due volte al mese con l’unicoobiettivo di perdere peso.

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Una delle modelle extra-large più quotateal mondo: Crystal Renn prima e dopo. Nel suo passato l'anoressia (foto in bassoa sin), oggi porta la taglia 48 e dichiara dipiacersi così com'è. C'è chi dice, però, cheproporre questi modelli tramite i media siaaltrettando sbagliato: "Grasso è bello, manon sempre salutare!".

Lorenza Brugnatelli, 25 anni,malata da quando ne ha 14

“Io, pro-Ana pentita”

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