ANNO XXXVI - Dicembre 2005

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B OLLETTINO ANNO XXXVI - Dicembre 2005 N° 12 notiziario ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DI BOLOGNA Direzione e amministrazione: via Zaccherini Alvisi, 4 Bologna - Tel. 051.399745 - Pubblicazione mensile - Spedizione in A.P. 45% - articolo 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Bologna www.odmbologna.it RISULTATI FINALI ELEZIONE ORDINE DEI MEDICI DICEMBRE 2005 1 LONGO NICOLETTA 709 2 BAGNOLI LUIGI 663 3 STANCARI PATRIZIA 663 4 MIGLIO FEDERICO 660 5 MESSINA PAOLO 657 6 PIZZA GIANCARLO 657 7 CERNUSCHI PAOLO 654 8 DE PALMA ROSSANA 654 9 RUBINI STEFANO 654 10 SCOTO SERGIO 652 11 GRASSIGLI ALBERTO 646 12 LAMBERTINI FLAVIO 642 13 BOVINA GIUSEPPINA 641 14 PASCOLI ALVISE 638 15 LAVECCHIA MARIO ANTONIO 638 GRAZI GIAN LUCA 638 MAESTRI ANTONIO 638 SERVADEI CLAUDIO 636 CATALDI FRANCESCA 635 LATTANZI GIACOMO 632 GRAZIA MANUELE 629 GALETTI CATERINA 627 DI DIO ANGELO 626 ORIGLIA FRANCESCO 622 FRANCHINI ROBERTO 614 LUSVARDI ANDREA 613 CUPARDO MARCO 608 ANGELINO NICOLA 602 MOHAMED ALAMIN MUNIRA 592 SAUDELLI GABRIELE 588 LABRIOLA ERNESTO 522 BIAVATI FRANCESCO 487 TURCI GIOVANNI A. 474 UGLIOLA MICHELE 472 VOZA MAURO 472 LIPPARINI MARIO 461 DEMARIA FABRIZIO 440 CARUSO GIANCARLO 429 GARZIA PAOLA 429 MISCIONE PAOLINA 429 STORNI GIACOMO 427 BURZI ROMANO 424 CAPELLO PASQUALE 420 TANCREDI ANDREA 411 CURTI ANTONIO 400

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BOLLETTINOANNO XXXVI - Dicembre 2005 N° 12 notiziario

ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI CHIRURGHIE DEGLI ODONTOIATRI D I BOLOGNA

Direzione e amministrazione: via Zaccherini Alvisi, 4 Bologna - Tel. 051.399745 - Pubblicazione mensile - Spedizione in A.P. 45% - articolo 2 comma 20/b legge 662/96 Filiale di Bologna

www.odmbologna.it

RISULTATI FINALIELEZIONE ORDINE DEI MEDICI DICEMBRE 2005

1 LONGO NICOLETTA 7092 BAGNOLI LUIGI 6633 STANCARI PATRIZIA 6634 MIGLIO FEDERICO 6605 MESSINA PAOLO 6576 PIZZA GIANCARLO 6577 CERNUSCHI PAOLO 6548 DE PALMA ROSSANA 6549 RUBINI STEFANO 654

10 SCOTO SERGIO 65211 GRASSIGLI ALBERTO 64612 LAMBERTINI FLAVIO 64213 BOVINA GIUSEPPINA 64114 PASCOLI ALVISE 63815 LAVECCHIA MARIO ANTONIO 638

GRAZI GIAN LUCA 638MAESTRI ANTONIO 638SERVADEI CLAUDIO 636CATALDI FRANCESCA 635LATTANZI GIACOMO 632GRAZIA MANUELE 629GALETTI CATERINA 627DI DIO ANGELO 626

ORIGLIA FRANCESCO 622FRANCHINI ROBERTO 614LUSVARDI ANDREA 613CUPARDO MARCO 608ANGELINO NICOLA 602MOHAMED ALAMIN MUNIRA 592SAUDELLI GABRIELE 588LABRIOLA ERNESTO 522BIAVATI FRANCESCO 487TURCI GIOVANNI A. 474UGLIOLA MICHELE 472VOZA MAURO 472LIPPARINI MARIO 461DEMARIA FABRIZIO 440CARUSO GIANCARLO 429GARZIA PAOLA 429MISCIONE PAOLINA 429STORNI GIACOMO 427BURZI ROMANO 424CAPELLO PASQUALE 420TANCREDI ANDREA 411CURTI ANTONIO 400

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1Bollettino Notiziario n° 12 dicembre 2005

ORGANO UFFICIALEDELL’ORDINE

DEI MEDICI CHIRURGHIE DEGLI ODONTOIATRI

DI BOLOGNA

BOLLETTINONOTIZIARIO

12/05

ORGANO UFFICIALE DELL’ORDINE

DEI MEDICI CHIRURGHI

E DEGLI ODONTOIATRI DI BOLOGNA

DIRETTORE RESPONSABILE

Dott. Paolo Cernuschi

DIRETTORE DI REDAZIONE

Dott. Fabrizio Scardavi

COMITATO DI REDAZIONE

Dott. A. Stefano CrookeDott. Carlo D’AchilleDott.ssa Mohamed-Alamin MuniraProf. Gianfranco MorroneDott. Sergio ScotoDott. Mauro VozaDott. Marcello Zanna

DIREZIONE E REDAZIONE

Via Giovanna Zaccherini Alvisi, 4Telefono 051.399745Contiene I.P.

I Colleghi sono invitati a collaborarealla realizzazione del Bollettino.Gli Articoli sono pubblicati a giudiziodel Comitato di RedazionePubblicazione MensileSpedizione in A.P. - 45%art. 2 comma 20/b - legge 662/96Filiale di Bo

Autorizzazione Tribunale di Bolognan. 3194 del 21 marzo 1966

Editore: Ordine Medici Chirurghi edOdontoiatri Provincia di Bologna

Fotocomposizione e stampa:Renografica - Bologna

Il Bollettino di Dicembre 2005 è stato consegnato in posta il giorno 02/12

I N D I C EEDITORIALERisultati delle elezioni 3

ATTIVITÀ DELL’ORDINECommissione Odontoiatri 30-09-2005 4

DALLA FEDERAZIONERiassetto delle scuole di specializzazione di area sanitaria 6Del Barone: le regole sull’aborto fuori dalle strumentalizzazioni politiche 6Odontoiatri: varato il nuovo esame di abilitazione. “È una grande vittoria condivisa” 7Del Barone: una sentenza che contribuisce a promuovere la “Caccia all’untore” a carico dei medici 8Del Barone: sulla finanziaria “Giù le mani dalla Sanità” 9Del Barone: l’impegno del Ministro Storace ha dato via libera al contratto dei medici 10Del Barone: finalmente è stata fatta giustizia a carico di tanti colleghi accusati ingiustamente 10Sull’influenza aviaria apprezzamento di Del Barone per l’impegno di Storace 12Del Barone: finalmente in porto il contratto della dirigenza medica 13Del Barone: i farmaci nei supermercati? Un servizio “a rischio” per i cittadini 13Del Barone: i medici favoriranno la prescrizione dei farmaci generici ma senza subire pressioni 14Del Barone sull’influenza aviaria: “Evitare ingiustificati allarmismi” 15Del Barone: “Le prescrizioni mediche sempre finalizzate alla salute dei pazienti” 16

I COLLEGHI SCRIVONOLettera aperta 17

NOTIZIEMedici disponibili per attività professionali 18Epidemiologia del gozzo endemico nella popolazione scolare della Provincia di Bolognadopo 10 anni di iodioprofilassi 20Ricerca di pediatra ospedaliero presso l’Unità di Pediatria Ospedale di Pieve di Cadore (Belluno) 25Ospedalieri, firmato il contratto 26Comunicato della Giunta Esecutiva del 4 novembre 2005 e del Consiglio di Amministrazionedel 5 novembre 2005 28La finanza controllerà anche la privacy violata 29Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati 31Il Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 39Piano Nazionale dell’aggiornamento del personale sanitario 2005-2007 45

CONVEGNI CONGRESSIL’impiego del laser nella chirurgia orale mininvasiva 47Ecografia Clinica 47La conoscenza della morte 50In salute con la Scienza 50Il glaucoma: approcci terapeutici e chirurgici 51Anno Accademico 2005-2006 Seminari di Didattica Ufficiale 51Richiesta diffusione evento formativo con crediti ECM 53

ASSOCIAZIONI SINDACATIAmami 55Dalla solitudine all’incontro mentre gli anni passano. “Punto d’ascolto” 59Aperte le iscrizioni al primo anno di corso, della scuola di specializzazionequadriennale in psicoterapia analitica “AION” per medici psicologi ed uditori 60

PICCOLI ANNUNCI 62

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ORDINE PROVINCIALEDEI MEDICI CHIRURGHIE DEGLI ODONTOIATRIDI BOLOGNA

PresidenteDott.ssa NICOLETTA LONGO

Vice Presidentedott. FRANCESCO BIAVATI

SegretarioDott. SERGIO SCOTO

TesoriereDott. MICHELE UGLIOLA

ConsiglieriDott. PAOLO CERNUSCHIDott. FABRIZIO DEMARIADott. MARIO LIPPARINIDott.ssa PAOLINA MISCIONEDott.ssa MUNIRA MOHAMED-ALAMINDott. ALVISE PASCOLIDott. FABRIZIO SCARDAVIDott. GIOVANNI ATTILIO TURCIDott. MASSIMO VALENTINODott. FERNANDO VITULLODott. MAURO VOZA

Consiglieri OdontoiatriDott. FEDERICO BONIDott. MAURO VENTURI

Collegio Revisori dei ContiDott. ANTONIO CURTI (Presidente)Dott. NICOLA ANGELINO (effettivo)Dott.ssa PATRIZIA BARILE (effettivo)Dott. ANDREA BONFIGLIOLI (supplente)

Commissione OdontoiatriPresidente: Dott. ALESSANDRO NOBILISegretario: Dott. CARLO D’ACHILLEComponenti: Dott.ssa LIA RIMONDINI

Dott. FEDERICO BONIDott. MAURO VENTURI

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Risultati delle elezioni

Collegio Revisori dei Conti1) Minarini Andrea 6982) Grandi Marina 6843) Panuccio Domenico 677Bonfiglioli Andrea 676Trombetti Paolo 664Lucente Pasquale 647Pezzoli Andrea 434(Seguono altri nomi )

Supplente1) Tomesani Anna 682Areni Alessandra 650Ventura Elisabetta 451(Seguono altri nomi)

Commissione Albo Odontoiatri1) D’Achille Carlo 2782) Dalla Stefano 2703) Nobili Alessandro 2564) Sciannamè Pierangela 2535) Cicognani Simoncini Francesco 245Lamma Achille 207Zucchini Fabio 206Benetti Franco 205Pantaleoni Sebastiano 205Rini Maria Sofia 203Venturi Mauro 13Rimondini Lia 12Boni Federico 12(Seguono altri nomi )

Il Direttore

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CommissioneOdontoiatri30-09-2005➔ Presenti: Dott. Federico Boni, Dott.Carlo D’Achille, Dott. Alessandro Nobili,Dott. Mauro Venturi, Dott.ssa Lia Rimondini

Ordine del giorno

1. Approvazione verbale seduta prece-dente (15-07/2005)Il Segretario dà lettura del verbale dellaCAO tenutosi in data 15-07-2005. I pre-senti, dopo attenta analisi del testo, loapprovano all’unanimità

2. Comunicazioni del PresidenteIl Dr. Nobili riferisce di avere partecipa-to, insieme al Dr. Venturi, alla riunionedelle Commissioni Sanità Pubblica nel-la quale è stato comunicato che le veri-fiche per le autorizzazioni regionali deglistudi odontoiatrici cominceranno nellametà d’ottobre P.V.Il Presidente comunica di avere ricevu-to dal Dr. ..., CTU nella causa civile n. ...pendente presso il Tribunale di ..., la ri-chiesta di esprimere un giudizio sullacongruità dei preventivi presentati daiCTP in corso di causa. La CAO decidedi esprimere un parere in merito.

3. Opinamento notuleSi procede alla valutazione di 2 notule,viene considerata congrua, l’altra siprocede a convocare il professionistaper ottenere chiarimenti in merito.

4. Eventuale apertura procedimenti di-sciplinariIl Presidente riferisce di avere ricevutodai NAS di Bologna, in data ..., una se-gnalazione di concorso nell’esercizioabusivo della professione medicaodontoiatrica. In tale segnalazione si ri-ferisce che in data ... il Dr. ..., nato a ...,ed ivi residente in Via ..., è stato denun-ciato alla Procura della Repubblicapresso il Tribunale di Bologna, per con-corso nell’esercizio abusivo della pro-fessione odontoiatrica. Il Dr. Nobili co-munica di avere convocato il Dr. ... indata ... ai sensi dell’art. 39 DPR n.221/1950. Durante tale colloquio il Pro-fessionista riferiva che la denuncia inquestione si riferiva probabilmente allacarica di Direzione Sanitaria di un Presi-dio Sanitario, ... sito a ... in Via ..., da luiricoperta.La CAO all’unanimità decide di aprireun procedimento disciplinare nei con-fronti del Dr. ... per presunta violazionedegli art. nn. 1, 2, 13, 66, 70 del Codicedi Deontologia Medica e dell’art. 8 dellalegge 175/92. Viene nominato Relatoredel procedimento il Dr. Carlo D’Achille.Inoltre, si decide di riaprire il procedi-mento disciplinare nei confronti dellaDr.ssa ..., sospeso in attesa degli esitidel procedimento penale, il cui Relatorenon risultando più tra i componenti del-la CAO a seguito delle elezioni per il rin-novo delle cariche, viene sostituito daldott. Carlo D’Achille.

5. Varie ed eventualiNon essendo emersi ulteriori argomentidi discussione la seduta è tolta alle ore12.00.

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AVVISOSONO DISPONIBILI PRESSO LA SEGRETERIA DELL’ORDINE I CD CONTENENTI GLI ATTI DEL CONVEGNO “AUTORIZZAZIONI, ACCREDITAMENTI, CONVENZIONI INODONTOIATRIA: UN’OPPORTUNITÀ PER I CITTADINI E PER LA PROFESSIONE?”SVOLTOSI IL 15 OTTOBRE 2005 PRESSO LA SALA DELLA CAPPELLA FARNESE DI PALAZZO D’ACCURSIO IN BOLOGNA. I COLLEGHI INTERESSATI POSSONO RITIRARLIGRATUITAMENTE PRESSO LA SEDE ORDINISTICA.

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CHIUSURAdegli UFFICI dell’ORDINE

Si informa che nelle giornate di:Sabato 24 e Sabato 31 dicembre 2005

Gli Uffici dell’Ordinechiuderanno alle ore 11

Il giorno sabato 7 gennaio 2006Gli uffici RESTERANNO CHIUSI

Direttore Sanitario: Dott. Franco Neri Medico Chirurgo - Specialista in Psicologia

CENTRALINO: TEL. 051 580 395AMBULATORI: TEL. 051 644 7852

VILLA BARUZZIANAOSPEDALE PRIVATO ACCREDITATO

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Riassetto delle scuole dispecializzazionedi area sanitaria

➔ Cari Presidenti, nella Gazzetta Uffi-ciale della Repubblica Italiana n: 258del 5 novembre 2005, Supplemento Or-dinario n. 176, è stato pubblicato il de-creto del Ministro dell’istruzione, dell’u-niversità e della ricerca del 1° agosto2005 concernente il riassetto dellescuole di specializzazione di area sani-taria.Il decreto individua le scuole di specia-lizzazione di area sanitaria, il profilospecialistico, gli obiettivi formativi e irelativi percorsi didattici suddivisi inaree e classi.

Le scuole di specializzazione afferisconoall’area medica, all’area chirurgica e al-l’area dei servizi clinici e hanno sedepresso l’università; il corpo docente ècostituito da professori di ruolo o fuoriruolo di prima e seconda fascia, da ricer-catori universitari e personale operantein strutture non universitarie, apparte-nente alla rete formativa della scuola,nominato dal consiglio di facoltà.Al termine del corso di specializzazionelo studente consegue il diploma di spe-cializzazione corredato dal supplemen-to al diploma rilasciato dall’universitàche documenta l’intero percorso for-mativo svolto dallo specializzando eche indica le attività elettive che hannocaratterizzato lo specifico percorso in-dividuale.Al fine di consentire un esame più ap-profondito del provvedimento sarà pos-sibile consultare lo stesso sul sito dellafnomceo (www.fnomceo.it).Cordiali saluti

Il Presidente Giuseppe Del Barone

COMUNICATO STAMPA

Il Presidente della FNOMCeO si inseri-sce nel dibattito nato dopo la proposta di Storace di prevedere “volontari dellavita” nei consultori

Del Barone: le regole sull’abortofuori dalle strumentalizzazionipolitiche➔ Il dibattito che si è acceso in questigiorni a seguito della proposta del Mini-

stro Storace di prevedere nei consultorila presenza di volontari antiaboristi, haindotto il Presidente della FederazioneNazionale degli Ordini dei Medici Chi-rurghi e degli Odontoiatri a rivolgere unappello a tutte le forze parlamentari af-finché vengano abbassati i toni dellapolemica su un argomento tanto delica-to quanto drammatico come l’aborto. “In rappresentanza dei medici italiani,siano essi obiettori di coscienza o no,comunque coinvolti in prima personanelle interruzioni volontarie di gravi-danza, invito tutti i Partiti a non stru-mentalizzare a fini politici anche l’argo-mento dell’aborto e ad avere maggiorerispetto per chi si appresta a compiereun passo in ogni caso travagliato edifficile”.“Ritengo che la legge 194 pur con alcu-ne imperfezioni, a cui si potrebbe in fu-

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turo rimediare, debba essere nel suocomplesso salvaguardata nel rispetto diuna libertà di scelta cui le donne hannodiritto, perché credo sia difficilmente so-stenibile la tesi secondo la quale la “194”sia ormai divenuta una forma di contrac-cezione a cui ricorrere con leggerezza.L’aborto, è bene ricordarlo, rappresenta

sempre un momento di grande coinvol-gimento psico-fisico per chi vi ricorre”.“L’iniziativa del Ministro Storace, a mioavviso, è rivolta a fornire informazioni piùcomplete alle donne, nella logica diquanto contenuto nella 194. In questaottica, pertanto, non può che essere giu-dicata positivamente”.

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COMUNICATO STAMPA

Odontoiatri:varato il nuovo esamedi abilitazione.“È una grandevittoria condivisa”➔ Insieme ad Università, MIUR e Mini-stero della Salute gli odontoiatri conclu-dono un accordo per modificare l’acces-so alla professione e per dare più valoree ruolo agli Ordini professionali...È stato finalmente trovato un accordoche cambia le regole del gioco nell’ac-cesso alla professione odontoiatrica,dando agli odontoiatri e all’Ordine tuttoun ruolo di primo piano.“Ed è stato oltre che uno storico suc-cesso della professione, anche un ac-cordo completamente condiviso” hadichiarato Giuseppe Renzo, presidentedella Commissione Nazionale Odontoia-tri”. Solo grazie al dialogo tra tutte le

parti in causa – ha quindi sottolineato –si è potuto infatti licenziare un testoche ha trovato tutti concordi”. Dopo che un decreto firmato dal ministroMoratti alla fine del 2004 nominò unaCommissione per la Riforma degli esamidi abilitazione alla professione odontoia-trica, e una serie di incontri a marce forza-te, ora la Commissione Nazionale Odon-toiatri centra il suo obiettivo, raggiun-gendo un traguardo che è politico e pro-fessionale insieme.Oltre ai rappresentanti ordinistici, ai lavo-ri della Commissione hanno partecipatoesponenti del ministero della Salute, del-l’Università, e professori universitari delCorso di laurea in Odontoiatria e ProtesiDentaria.Com’è noto, medici ed odontoiatri, peraccedere alla professione, dopo gli stu-di universitari devono superare un esa-me di Stato per iscriversi all’Albo, che èl’ultima tappa da raggiungere prima dipoter esercitare a pieno titolo. Ma per-ché l’esame di Stato non sia più un me-ro duplicato della laurea era ed è impor-tante che gli Ordini siano all’interno delmeccanismo dell’accesso, riportandonell’alveo ordinistico un esame sinoragestito quasi esclusivamente dal mon-do universitario.Con l’accordo appena raggiunto si attuatale equilibrio. E si trova consenso unani-me. “I rappresentanti del mondo univer-sitario – ha infatti detto Renzo a questoproposito – e in particolare il professorDolci, presidente dei Corsi di Laurea in

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Odontoiatria, hanno riconosciuto la pie-na competenza dell’Ordine a verificarela Qualità dei professionisti, laddove sisono visti giustamente riconoscere lapiena garanzia che sia l’Università, in-vece, ad assicurare la Formazione”.Per il raggiungimento dell’accordo, fon-damentale è stato anche il contributo de-gli altri due poli coinvolti: Miur e ministe-ro della salute. “È stato grazie al loro

indispensabile ausilio, non solo squi-sitamente tecnico – ha infatti conclusoRenzo – che è stato possibile raggiun-gere un testo da tutti condiviso”.Per divenire operante, il nuovo regola-mento dovrà ora passare il vaglio di unlungo iter procedurale. Ma, pur con qual-che “ritocco”, l’accordo raggiunto garan-tisce che il testo non subirà sostanzialimodifiche.

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COMUNICATO STAMPA

Il Presidente della FNOMCeO commentala decisione della Cassazione di confer-mare la condanna ad un medico di guar-dia medica accusato di aver ritardato laprestazione

Del Barone: unasentenza checontribuisce apromuovere la“Caccia all’untore” a carico dei medici

➔ “Pur riservandomi di leggere le moti-vazioni della sentenza per acquisire ulte-riori elementi di valutazione, non possonascondere alcune perplessità sulla con-ferma, da parte della Cassazione, dellacondanna a carico di un collega del 118accusato di aver ritardato una visita do-miciliare” – ha dichiarato il Presidente

della Federazione Nazionale degli Ordinidei Medici Chirurghi ed Odontoiatri, Giu-seppe Del Barone.“Questa decisione della Corte può costi-tuire infatti un precedente pericoloso pertanti colleghi di guardia medica che po-trebbero a loro volta subire le stesse ac-cuse. Come è possibile - mi chiedo - sta-bilire con certezza il “tempo massimo”entro il quale effettuare la prestazione?I tempi necessari per raggiungere il domici-lio del malato sono, verosimilmente, diversida città a città, da città a piccolo centro diprovincia. Occorre infine tenere presenteche è dovere del sanitario di guardia medi-ca quello di valutare, in base alla descrizio-ne dei sintomi, la priorità delle chiamategiunte nello stesso lasso di tempo, l’urgen-za di un caso rispetto ad un altro.“Appare chiaro pertanto che, a parte ca-si eclatanti, risulta fortemente azzardatostabilire un tempo standard di soccorsooltre il quale è possibile parlare di col-pevole ritardo”.“Questa vicenda – ha aggiunto il Presi-dente della FNOMCeO – impone in ognicaso una attenta riflessione che investapolitici e gli amministratori.La continuità assistenziale rappresentauna grossa opportunità per i colleghi, masoprattutto per i cittadini che possonotrovare, al di fuori dell’assistenza garanti-ta dal proprio medico di famiglia, un si-curo punto di riferimento per i propri pro-blemi di salute. Pertanto, se si vuole cheil servizio risulti efficiente, occorrerà do-

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tare i medici di mezzi e strutture adegua-te a far fronte alle attese della collettività,cosa che oggi non avviene.“Infine – ha concluso Del Barone – colgol’occasione per richiamare l’attenzionedelle istituzioni sulla necessità di imple-

mentare la cultura sanitaria dei cittadini,introducendo già nelle scuole di primo li-vello, alcune ore di educazione sanitaria.Ciò consentirebbe, con ogni probabilità,di evitare un ricorso improprio alla guar-dia medica e all’emergenza.

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COMUNICATO STAMPA

Il Presidente della FNOMCeO commen-ta le notizie di stampa che anticipanotagli nel settore della salute

Del Barone sulla finanziaria“Giù le manidalla Sanità”

➔ “Ci risiamo. Ogni qualvolta occorrefar fronte ad esigenze di bilancio, la sa-nità italiana è sotto tiro”. “Ho letto con grave disappunto – ha di-chiarato Il Presidente della FederazioneNazionale degli Ordini dei Medici Chirur-ghi ed Odontoiatri, Giuseppe Del Baro-ne – le notizie riportate dalla stampa se-condo le quali è intenzione del Governo

prevedere nella Finanziaria 2006 ulterioritagli per la salute, in un settore, è bene ri-cordarlo, già sottofinanziato rispetto allereali esigenze della collettività”. “Basti pensare alle lunghe liste di attesache penalizzano in modo particolare lefasce meno abbienti della popolazione”. “Credo sia giunto il momento – ha conti-nuato Del Barone – di smetterla con ilconsiderare la salute un fatto meramenteeconomico e di tornare a privilegiare lenecessità del cittadino malato. A tale pro-posito non bisogna dimenticare che il be-nessere psicofisico di ogni individuo è undiritto sancito dalla Costituzione, art. 32, epertanto ogni ridimensionamento delleprestazioni è in contrasto con i principiespressi dalla Carta Costituzionale”.“Sento il dovere – ha concluso il Presi-dente della FNOMCeO – di rivolgere alGoverno, anche a nome dei medici italia-ni che soffrono anch’essi sul piano pro-fessionale la già grave carenza di finan-ziamenti, l’invito a ripensare agli eventualitagli previsti in Finanziaria e rivolgere lapropria attenzione verso settori, legati al-la finanza pubblica, non così fondamen-tali come quello della sanità”.

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Direttore Sanitario: Dott. LUCIO MARIA MANUELLI - Medico Chirurgo Special ista in FI-S IOKINESITERAPIA - ORTOPEDICA e in ORTOPEDIA e TRAUMATOLOGIA

Autorizzazione Comune di Bologna P.G. 84545 del 21.05.2001

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10 Bollettino Notiziario n° 12 dicembre 2005

COMUNICATO STAMPA

Il Presidente della FNOMCeO si associaal dolore per la prematura scomparsa diAlberto Clivati sindacalista della CIMO

Del Barone:l’impegno delMinistro Storaceha dato via liberaal contratto deimedici

➔ “Complimenti per il risultato conse-guito dal Ministro della Salute Storaceche, con la sua tenace opera di mediazio-ne in Consiglio dei Ministri, ha permessodi sbloccare il contratto dei medici ospe-dalieri evitando così le manifestazioni diprotesta già proclamate per i mesi di otto-bre e novembre – ha dichiarato il Presi-dente della Federazione Nazionale degliOrdini dei Medici Chirurghi ed Odontoia-tri, Giuseppe Del Barone.“A nome del Comitato Centrale dellaFNOMCeO – ha aggiunto – mi associo aldolore per la scomparsa dell’amico Al-berto Clivati, sindacalista di rare capacitàche ha avuto un ruolo non secondarionella trattativa appena conclusa”.

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COMUNICATO STAMPA

Il Presidente della FNOMCeO commentapositivamente l’assoluzione dei medicivicentini accusati di comparaggio

Del Barone: finalmente è statafatta giustizia acarico di tanticolleghi accusatiingiustamente➔ Viva soddisfazione è stata espressadal Presidente della Federazione Nazio-nale degli Ordini dei Medici Chirurghi edOdontoiatri, Giuseppe Del Barone, alla

notizia del proscioglimento dei 42 medicivicentini, dall’accusa di comparaggio conuna nota multinazionale del farmaco.“È la dimostrazione – ha dichiarato DelBarone – che troppo spesso il folclore supresunte irregolarità e i titoli in prima pa-gina che spesso anticipano giudizi dicolpevolezza, non corrispondono allarealtà dei fatti”.“La decisione del Tribunale di Vicenza – haaggiunto il Presidente della FNOMCeO –oltre a restituire serenità ai colleghi ingiu-stamente accusati e ai loro familiari, con-tribuisce a restituire dignità a tutta la cate-goria medica e a restituire ai cittadiniquella fiducia nei camici bianchi, alla basedi qualsiasi rapporto medico/paziente”.“Con l’auspicio che anche le Procure diPadova e Verona risolvano positivamenteanche le inchieste a carico di altri colleghi ,colgo l’occasione – ha concluso Del Baro-ne – per ribadire che gli Ordini professio-nali hanno sempre fatto e continueranno afare, la loro parte nel sanzionare, ove esi-stenti e provati, i comportamenti contrarialla dignità della professione medica”.

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COMUNICATO STAMPA

Il Presidente della FNOMCeO giudicapositivamente l’intervento del Ministrodella Salute per una rapida conclusionedel contratto della dirigenza medica

Sull’influenzaaviaria apprezzamentodi Del Baroneper l’impegnodi Storace

➔ Il Presidente della Federazione Na-zionale degli Ordini dei Medici Chirurghied Odontoiatri, Giuseppe Del Barone èintervenuto nel dibattito sull’influenzaaviaria e sui rischi per la salute che nepotrebbero derivare .“Prendo atto con soddisfazione – ha di-chiarato Del Barone – dell’impegno delMinistro della Salute Storace nel metterea punto un efficace piano di prevenzionecontro la possibile epidemia influenzaleproveniente dalle regioni asiatiche”.

“I provvedimenti già avviati, come quellodi allertare le strutture sanitarie compe-tenti, l’acquisto di dosi massicce di vac-cino, i rigidi controlli alle frontiere, non-ché la compilazione di linee guida rivolteai medici di famiglia, dovrebbero garanti-re i cittadini nei confronti dell’emergenzache si profila all’orizzonte”.“A tale riguardo – ha aggiunto Del Baro-ne – la Federazione degli Ordini è prontaa mettere a disposizione del Ministerodella Salute il proprio organo di stampa“La Professione”, inviato a tutti i mediciitaliani, per contribuire - come già acca-duto per fronteggiare l’ondata di calore– alla divulgazione capillare dell’iter dia-gnostico-terapeutico rivolto soprattuttoai medici di famiglia, i primi chiamati a ri-conoscere i sintomi della malattia”.Il Presidente della FNOMCeO non hamancato poi di fare riferimento alla este-nuante trattativa sindacale che vede im-pegnati i circa 130 mila medici del SSN,ancora in attesa, a quattro anni dallascadenza, del rinnovo contrattuale.“Confido – ha dichiarato Del Barone –che dopo l’intervento del Ministro Stora-ce, nei confronti del Presidente Berlu-sconi, in sede di Consiglio dei Ministri sipossa mettere la parola “fine” ad unatrattativa trascinata da troppo tempo erestituire così dignità e serenità ad unacategoria medica che ricopre un ruolofondamentale nella società senza co-stringerla a manifestazioni di protesta”.

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Per gentile concessione Aboca Museum

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COMUNICATO STAMPA

Dal Presidente della FNOMCeO un rin-graziamento ai colleghi e apprezzamentiper l’impegno messo in campo da Stora-ce e Baccini

Del Barone: finalmente inporto il contratto della dirigenzamedica➔ Viva soddisfazione è stata espressadal Presidente della Federazione Naziona-le degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli

Odontoiatri Giuseppe Del Barone per lafirma del contratto della dirigenza medica.“A conclusione di questa lunga trattativa– ha dichiarato il Presidente della FNOM-CeO – sento il dovere di ringraziare tutti icolleghi medici per la disponibilità ed ilsenso del dovere che hanno dimostrato,nei confronti dei cittadini, per tutti i 46mesi di lotta, durante i quali hanno sem-pre assicurato alti livelli di assistenza”.“L’auspicio – ha continuato Del Barone –è che varato il primo, il secondo bienniocontrattuale possa essere definito intempi brevi, meglio se entro l’anno”.“A tale riguardo rivolgo un invito al Mini-stro della Salute Storace ed al Ministrodella Funzione Pubblica Baccini, unito alsentito ringraziamento per l’impegnomesso in campo per favorire la conclu-sione della vicenda contrattuale”.“Confido inoltre – ha concluso Del Baro-ne – che da ora in poi i rinnovi possanoessere conclusi nel rispetto dei tempiprevisti dai contratti e dalle convenzioni,per assicurare ai medici italiani quella se-renità sul piano professionale, necessariaper esercitare al meglio i loro compiti”.

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COMUNICATO STAMPA

Il Presidente della FNOMCeO esprime per-plessità sull’iniziativa avviata dalla COOP

Del Barone: ifarmaci neisupermercati?Un servizio “arischio” per icittadini

➔ “Una storia senza fine – ha dichiaratoil Presidente della Federazione Nazionaledegli Ordini dei Medici Chirurghi e degliOdontoiatri Giuseppe Del Barone – Do-po lo scampato pericolo per l’interventodell’Antitrust è la volta della COOP, conla raccolta di firme, a richiedere che i far-maci da banco siano venduti anche neisupermercati”.“In rappresentanza dei medici, unici pre-scrittori di farmaci, non voglio entrare inlogiche commerciali che perseguono ilrisparmio. I miei timori sono rivolti alla sa-lute dei cittadini che, nonostante la pre-senza ipotizzata, ma a mio avviso difficil-mente realizzabile, di un farmacistaall’interno del supermercato, possanoinevitabilmente essere indotti a conside-rare i farmaci sempre più un bene di

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consumo e non un prodotto in grado dicurare e da assumere, in ogni caso, concautela”.

“Inoltre – ha aggiunto Del Barone –sarebbe paradossale se quelle all’internodei supermarket venissero consideratefarmacie di serie B, dove gli stessi farma-cisti vedrebbero mortificate la loro fun-zione e la loro professionalità, considera-te sempre come un ulteriore punto diriferimento per i cittadini”.“Se attraverso la concorrenza – ha con-cluso del Barone – si vuole avviare unareale politica di risparmio della spesa far-maceutica, sarebbe opportuno insistere

ulteriormente presso il Ministero e le rap-presentanze del settore affinché tutti i ti-tolari di farmacia si rendessero disponibilia praticare lo sconto del 20% come stabi-lito dal Decreto del Ministro Storace”.“L’invito che rivolgo agli organi compe-tenti – pertanto – è quello di evitare che isupermercati, che non potranno, in ognicaso garantire il servizio notturno, possa-no a breve, diventare una sorta di primopronto soccorso ad orario continuatodove, tra l’acquisto di un detersivo e diun prodotto alimentare, i cittadini possa-no essere indotti a sottovalutare i rischidell’automedicazione”.

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COMUNICATO STAMPA

Il punto di vista del Presidente dellaFNOMCeO sullo studio dell’OMS in temadi igiene

Del Barone: i medici favoriranno laprescrizione deifarmaci genericima senza subire pressioni

➔ L’intervento del Presidente dell’Anti-trust Antonio Catricalà che, nel puntarel’indice sul continuo lievitare della spesafarmaceutica, ha nuovamente invitato imedici a prescrivere i farmaci “equiva-

lenti”, ha dato lo spunto al Presidentedella Federazione Nazionale degli Ordinidei Medici Chirurghi ed Odontoiatri, Giu-seppe Del Barone per riaffermare, sultema, la posizione della categoria.“Ci siamo sempre dichiarati disponibili –ha affermato il Presidente della FNOM-CeO – a collaborare per contenere, attra-verso la prescrizione dei medicinali nongriffati, la spesa per i farmaci, tanto chenel febbraio di quest’anno la Federazionedegli Ordini dei Medici promosse con laFederazione dei Farmacisti, Federfarmae Associazione dei Consumatori un in-contro per definire le linee per una comu-nicazione mirata ed una mobilitazione ef-ficace delle figure professionali inte-ressate, rivolta a diffondere l’uso dei ge-nerici, ad assicurare una adeguata infor-mazione ai cittadini e a garantire a medi-ci, farmacisti e operatori del settore tuttele informazioni necessarie.“Tuttavia non consentiremo alcuna formadi pressione – ha aggiunto Del Barone –perché ciò sarebbe contrario al concettostesso di prescrizione, scelta effettuata se-condo scienza e coscienza ad esclusivointeresse della salute del paziente e già og-gi nell’ottica di un contenimento dei costi,senza per questo privilegiare l’aspettoeconomico su quello professionale”.

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“Pertanto – ha continuato – occorreràpuntare su una più adeguata informazioneper mettere i medici nella condizione diconoscere le scadenze dei brevetti e sen-sibilizzare e assicurare i cittadini sulla vali-dità ed efficacia dei farmaci equivalenti. Per quanto riguarda la prescrizione delsolo principio attivo non sottovaluterei inogni caso i rischi legati ad eventuali im-proprietà di trascrizione e/o di lettura,che potrebbero alterare le terapie pre-scritte ai pazienti”.Il Presidente Del Barone ha inoltre com-mentato i risultati di uno studio condottosu numerosi ospedali italiani che avreb-be rivelato da parte dei medici scarsa at-tenzione per l’igiene delle mani. “Non ho elementi per mettere in dubbio irisultati dello studio effettuato dall’Orga-nizzazione Mondiale della Sanità, ciono-

nostante sono convinto che i medici italia-ni conoscano l’importanza di una correttaigiene, in particolare quella delle mani so-prattutto nel corso dell’attività professio-nale. Se invece ci riferiamo alle infezionicosiddette nosocomiali la causa deve es-sere soprattutto ricercata nelle condizioniigieniche esistenti ancora in troppi ospe-dali che chiamano in causa aspetti orga-nizzativi e gestionali prima ancora che leresponsabilità degli operatori”. “La diffusione dei “batteri, a mio avviso,– ha concluso Del Barone – è un proble-ma che interessa ciascun ambiente eogni settore della vita quotidiana. Pertan-to l’opera di sensibilizzazione a favore diuna igiene più attenta dovrà interessarela collettività tutta, medici compresi, apartire dai più giovani, con interventiinformativi e didattici nella scuola”.

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COMUNICATO STAMPA

Il Presidente della FNOMCeO contro il di-vieto di consumo di uova e carne di pollo

Del Baronesull’influenzaaviaria:“Evitare ingiustificatiallarmismi”

➔ La decisione di alcune amministra-zioni (Agropoli, Teramo e Grosseto adesempio), di vietare il consumo di carne

di pollo, di tacchino e di uova nelle men-se scolastiche, ha indotto il Presidentedella Federazione Nazionale degli Ordinidei Medici Chirurghi e degli OdontoiatriGiuseppe Del Barone ad intervenire sultema dell’influenza aviaria con l’intentodi riportare il dibattito entro i giusti limitidi attenzione. “Credo fermamente – ha dichiarato DelBarone – che le misure di prevenzioneavviate dal Ministro della Salute Storace,come la chiusura delle frontiere all’even-tuale importazione di pollame e l’acqui-sto di massicce dosi di vaccino e farmaciantivirali, siano mirate e al momento suf-ficienti a garantire i cittadini sui rischi diun’improbabile epidemia”.“Occorre tener presente, inoltre, chepresso il Ministero della Salute è attivo ilCentro Nazionale di prevenzione e con-trollo delle Malattie (CCM) presiedutodallo stesso Ministro che, attraverso riu-nioni a cadenza settimanale, sta se-guendo con grande attenzione i casi quae là registrati nel mondo di influenzaaviaria per predisporre linee guida di in-

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tervento contro eventuali focolai di H5N1.“Una prima risposta del Comitato, tra lealtre, è stata la realizzazione di un opu-scolo informativo sull’influenza rivolto aimedici di medicina generale dove vengo-no riportati una serie di suggerimenti didiagnosi e terapia nonché indicazionicomportamentali da veicolare ai cittadini.L’opuscolo, attraverso la pubblicazionesull’organo ufficiale della FNOMCeO “LaProfessione” e su altri periodici di inte-resse sanitario, avrà una diffusione capil-lare in modo da garantire a tutti i sanitaripresenti sul territorio lo stesso livello

informativo sul trattamento delle variabilinote dell’influenza, che potrebbe rivelarsifunzionale per organizzare una rispostavalida in presenza di pandemia allo statoipotizzabile solo a livello mediatico”.“Credo pertanto – ha concluso il Presi-dente della FNOMCeO – che la collettivitàtutta debba accogliere con fiducia i risul-tati dell’attenta analisi sui rischi di influen-za aviaria avviata dalle autorità competen-ti ed evitare quegli allarmismi che al mo-mento hanno solo prodotto seri ed imme-ritati danni economici nel settore dellaproduzione del pollame e delle uova”.

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Il Presidente della FNOMCeO ribatte alMinistro Tremonti

Del Barone:“Le prescrizionimediche semprefinalizzate allasalute dei pazienti”➔ Con un certo disappunto il Presiden-te della Federazione Nazionale degli Or-dini dei Medici Chirurghi e degli Odon-toiatri Giuseppe Del Barone hacommentato le dichiarazioni rilasciate daGiulio Tremonti, secondo le quali “esisto-no medici che prescrivono 60 ricette algiorno di medicinali molto costosi, chenon sono ragionevolmente riferibili al lorocampo di attività”.“Quanto dichiarato dal Ministro dell’Eco-

nomia e Finanze in Commissione Bilan-cio del Senato – ha detto Del Barone – èfrutto di una mancata conoscenza del-l’argomento trattato. “La prescrizione del medico, infatti, èsempre fatta secondo scienza e coscien-za nell’interesse del paziente, scegliendodi volta in volta il farmaco più appropria-to sempre nell’ottica, ove possibile, delcontenimento dei costi. Senza dimenti-care che grazie alla professionalità deimedici si è avuto, nel nostro Paese, unnotevole aumento della vita media”. “È bene inoltre ricordare che è proprio almedico di famiglia che il cittadino si rivolgeper acquisire, attraverso il ricettario delSSN, i farmaci prescritti dal collega spe-cialista, sia esso ospedaliero o universita-rio, farmaci spesso costosi che in questomodo possono essere a lui attribuiti in ba-se alla necessità della loro prescrizione”. Occorre tener presente infine che i livelli diprescrittività di ogni medico sono rappor-tati alla tipologia e all’età anagrafica deipropri pazienti. Più anziani iscritti, maggio-re sarà la quantità e il costo dei farmaci. “Ben venga quindi la tessera sanitaria, ri-cordata da Tremonti per monitorare laspesa farmaceutica – ha concluso il Pre-sidente della FNOMCeO – spesa che, inogni caso, rispetterà sempre in pieno leesigenze del malato”.

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Lettera aperta➔ Cari Colleghi,La mia esperienza di più di un quarto disecolo nell’assistenza ai malati termina-li ed alle loro famiglie ha fatto emergerel’esigenza di collegare l’aiuto attuatodurante le ultime fasi della malattia al“dopo”, poiché per chi resta il lutto puòessere anche peggio della fase termi-nale.Sul piano quantitativo abbiamo consta-tato, attraverso il lavoro del servizio peril lutto che ormai da qualche anno of-friamo gratuitamente alle famiglie deimalati che vengono assistiti nell’Hospi-ce M.T. Chiantore Seragnoli di Bentivo-glio, che tra il trenta ed il cinquanta percento dei familiari dei malati hanno bi-sogno di un aiuto dopo la morte del lo-ro congiunto. Sulla base di queste premesse abbia-mo progettato una Rete di aiuto psi-co-sociale (Progetto Rivivere) perfornire gratuitamente un’assistenza psi-cologica di base alle famiglie in lutto.Molti colleghi a cui ho parlato di questainiziativa mi hanno raccontato quantevolte capita nella pratica clinica di in-contrare famiglie in lutto che non si sacome aiutare.È perciò, sperando di offrirvi un Servizioutile, che vi scrivo per informarvi che èoperativa a Bologna la Rete di aiutopsico-sociale per il lutto. Grazie al supporto concreto della Fon-

dazione Isabella Seragnoli, che ci hadato una sede e un finanziamento perpartire, ora è possibile rivolgersi al Ser-vizio gratuito di aiuto psico-socialedi base per le persone in lutto.La sede è in Via Brugnoli 12 e si può:a. telefonare dal Lunedì al Venerdì(9.30-12.30) al numero: 051/552314;b. scrivere alla e-mail: [email protected] Servizio è svolto da psicologi esperticoordinati e supervisionati (nella perso-na del sottoscritto) dal Servizio di aiu-to psicologico per le situazioni di cri-si, separazione e lutto (Dipartimentodi Psicologia, Università di Bologna).Ad esso si affiancano un gruppo di vo-lontari preparati ad hoc dall’Associa-zione Culturale Rivivere per venire in-contro alle necessità psico-sociali chele persone in lutto quasi sempre hanno.Vi ringrazio fin da ora della vostra colla-borazione, senza la quale il Serviziogratuito di aiuto psico-sociale di ba-se per le persone in lutto non potràmostrare tutta la sua utilità per il mag-gior numero di famiglie della nostraProvincia.Naturalmente sono a vostra completadisposizione per qualunque chiarimen-to e vi dò appuntamento agli incontriche stiamo organizzando con tutti i col-leghi per illustrare la nostra iniziativa.Con gratitudine

Francesco Campione(Dipartimento di Psicologiadell’Università di Bologna)

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MEDICI DISPONIBILI PER ATTIVITÀ PROFESSIONALIAGGIORNATO AL 07/12/2005

Cognome - Nome Indirizzo TelefonoAGOSTINI FEDERICA Via Bencivenni, 25 - Bologna 051/40.51.22 - 347/31.86.030AHMED S. M. HODMAN Via del Carpentiere, 56 - Bologna 051/53.38.38 - 333/76.28.084AL-DANNOUN AHMAD Via Marconi, 3 - Casalecchio di Reno 338/33.93.036 - 392/41.15.762ANDRUCCIOLI CRISTIANA V.lo Ponticelli, 3 - Bologna 051/27.08.98- 334/32.81.818AQUILINO LOREDANA Via L. Ravioli, 39 - Bologna 347/17.42.402BENEDETTI EMANUELA Via S. Felice, 121 - Bologna

Via Massarenti, 41 - S. Giovanni Persiceto 335/56.19.093BIANCHI CARLOTTA Via Costituzione, 17 - Casalecchio di Reno 051/29.89.093 - 349/77.14.569BONAVINA GIUSEPPE Via Mura di Porta Castiglione, 3 - Bologna 051/58.01.97 - 340/29.79.142BORRI FRANCESCO Via Breventani, 10 - Bologna 051/61.54.817 - 347/53.31.438BRINI LORIS Via Galvani, 52 - Ozzano dell’Emilia 051/79.71.09 - 349/38.13.397BRUNO MARIA CARMELA Via F. Malaguti. 15/3 - Bologna 328/01.99.122CARLÀ ELIDE MARIA Via F. Albani, 17 - Bologna 051/35.32.94 - 349/43.39.539CARUSO LORELLA Via L. Alberti, 2 - Bologna 051/55.40.79 - 328/92.58.209CENERINI STEFANO V.le Pepoli, 12 - Bologna 349/34.19.575CIRILLO MARIA Via Bentivogli, 10 - Bologna 051/34.19.67 - 339/41.60.076COLAPINTO GIANLUCA Via Calmieri, 7/5 - Bologna 328/66.66.729CONGEDO ENRICO MARIA Via Mascarella, 30 - Bologna 051/22.03.42 - 347/00.81.655CRISTIANO CRISTINA Via Beroaldo, 28 - Bologna 339/80.64.132CUIUCCHI DAJANA Via Santa, 2 - Bologna 051/27.35.21 - 339/67.67.057D’ADDATO FRANCESCA Via P. Fabbri, 1/3 - Bologna 347/48.34.979DANIEL BENYAMIN DANIEL P.zza della Resistenza - Bologna 347/55.79.917D’ECCLESIA ANNA RITA Via Orlandi, 3 - San Lazzaro di Savena 329/71.26.175 - 348/95.00.814DEGLI ESPOSTI CLAUDIA Via B. Gigli, 14 - Bologna 328/72.03.370DI FOLCA PATRIZIA Via Ceneri - Bologna 051/30.30.59 - 347/88.57.524DI PLACIDO ERICA Via Rampin, 3 - Imola 0542/55.253 - 328/22.99.191DI QUATTRO CARLO Via Cherubini, 3 - Bologna 051/47.77.81 - 328/43.38.493ENONGUENNE JOELLE S. Via Cherubini, 3 - Bologna 051/47.77.81 - 328/43.38.493FARNET DESIDERATA Via Solferino, 4 - Bologna 340/72.59.686FERRI SIMONA Via Cavallara, 481 - S. Arcangelo (RN) 0541/75.05.23 - 328/21.82.754FIORINI MASSIMILIANO Via Casale, 4 - S. Lazzaro di Savena 051/60.12.632 - 349/32.52.049GALIZIA CINZIA Via F. Schiassi, 2 - Bologna 349/36.20.931GALLIERI SIMONA Via E. Levante. 53/a - 051/76.23.04 - 339/18.65.361GELONESI ERNESTO Via Mazzini, 108 - Bologna 051/55.71.98 - 347/90.07.133GENTILINI LORENZO Via del Parco, 31 - Bologna 051/91.03.17 - 339/33.07.403GEROCARNI SALVATORE Via Felsina, 7 - Bologna 340/05.44.462GHEDINI FEDERICA Via Poggi, 62 - San Lazzaro di Savena 051/58.71.259 - 347/88.55.709GORGA FRANCESCO Via Garibaldi, 85/4 - Casalecchio di Reno 051/59.22.80 - 338/16.14.287GRAMMATICO CARLO Via Piella, 5 - Bologna 348/61.12.761GRASSO ANTONIO Via Nicolò Pisano, 48 - Bologna 338/41.84.968L’ERARIO INES Via Alidosi, 21 - Bologna 347/68.90.368LINTOVOI ELEFTHERIA Via Albertazzi, 25 - Bologna 051/30.07.37 - 329/39.45.558LIO VALENTINO Via Massa Carrara, 4 - Bologna 051/18.92.317 - 348/65.25.277LUCONI SILVIA Via Salari, 7 - Bologna 339/36.27.900MARIGO ROBERTO Via Martucci, 9 - Bologna 051/58.51.72 - 347/85.68.228MARRA ROSA FRANCESCA Via San Vitale, 42/2 - Bologna 051/23.73.77 - 339/14.89.050

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MASULLI MASSIMILIANO Via Matteucci, 14 - Bologna 328/80.70.482MATTEI FRANCESCA Via Milazzo, 19 - Bologna 051/25.43.43 - 340/16.04.074MICUCCI MARCO Via Del Monte, 5 - Bologna 340/34.42.881MONTANARI SARA Via S. Allende, 8 - Bologna 051/49.38.16 - 320/16.48.637MURANO RICCARDO SANTE Via Montanari, 17 - Bologna 051/30.78.12 - 349/86.82.513NANNI LISA Via Murri, 58 - Bologna 051/39.73.42 - 347/77.30.083NYEK NTEPI NICOLAS Via Emilia, 155/c - Bologna 347/57.14.246 - 320/26.64.514ORLANDINI DAVID Via S. Alberto - San Pietro in Casale 348/25.75.838PATA MARIO Via Siconio, 3 - Bologna 051/58.77.620 - 338/85.33.991PESARESI MONICA Via S. Giacomo, 4 - Bologna 349/75.47.361PIERGENTILI BENEDETTA Via Dovetti, 27 - Bologna 333/29.53.849PIGNANELLI SALVATORE Via N. Pisano, 27 - Bologna 051/60.10.477 - 392/03.49.364PRATI ANDREA Via Moranti, 5 - Pianoro 347/83.94.839PROSPERI SILVIA Via della Collina, 5 - Pianoro 051/65.16.564 - 328/71.90.276RIPANI RAFFAELLA P.zza Porta Mascarella, 1 - Bologna 051/25.12.49 - 347/50.05.518REGA DANIELA Via Angelelli, 15 - Bologna 389/27.53.452RUGGERI LETIZIA Via Andrea Costa, 136 - Bologna 333/11.07.668RUSSO FULVIO Via Pizzardi, 43 - Bologna 051/39.07.63 - 349/87.78.482SALVATO ROBERTA Via Mincio, 45 - S. Giorgio di Mantova 349/81.00.637SANDIO D. ARNAUD Via Mondo, 22 - Bologna 328/90.28.971SANTICCHIA SONIA Via Calmieri, 7/5 - Bologna 051/34.62.89 - 320/36.75.109SHURDHI ALISA Via Vittorio Veneto - Bologna 051/64.94.946 - 339/61.35.977SPADACCI GABRIELE Via S. Vitale - Bologna 051/22.32.79 - 340/97.36.985TABANELLI MICHELA Via G. Garzoni, 2/2 - Bologna 051/34.62.07 - 339/75.39.879TSANITA STAVROULA-CHAROULA Via Murri, 8 - Bologna 051/30.84.51 - 348/03.28.636VENTURA ELISABETTA Via Pasubio, 61 - Bologna 333/22.05.287VETTA MARIA CECILIA Via Largo E. Vanoni, 4 - Roma 06/44.56.906 - 339/63.73.442ZAHLANE DESIREE Via Scipione dal Ferro, 12 - Bologna 347/81.13.403ZAMBELLI ILARIA Via Massarenti, 196 - Bologna 051/30.78.24 - 328/66.57.248

MEDICI SPECIALISTI DISPONIBILI PER ATTIVITÀ

Cognome - Nome Specializzazione TelefonoBUCHNER SUSANNE Neurologia 348/88.24.573CANTELLI BARBARA Ginecologia e Ostetricia 051/73.59.56 - 338/43.95.877CUNDARI ALESSANDRO Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria 347/36.57.039DI GRAZIA VALERIO MARIA Laureato in Odontoiatria e Protesi Dentaria 051/58.72.415 - 338/40.12.783D’IPPOLITO CHIARA Psichiatria 349/86.82.487IORIZZO MATILDE Dermatologia e Venerologia 338/50.67.313LENZI FRANCESCA Chirurgia Generale 051/58.92.02 - 339/41.13.630LUCENTE PASQUALE Dermatologia e Venerologia 051/38.04.62MATTEINI PAOLA Igiene e Medicina Preventiva 051/44.32.41 - 339/48.19.676MUSIANI MARIA Corso di Formazione in Medicina Generale 051/62.40.624 - 338/87.11.502NATALE STEFANIA Scienza dell’alimentazione 051/43.16.53 - 339/78.19.868RAIMONDI MONICA Malattie dell’Apparato Respiratorio 347/21.14.517SANDRI LORENZA Gastroenterologia 051/61.94.193 - 339/86.85.286SICURANZA GIOVANNI Medicina Legale 051/62.34.601 - 338/21.90.804SIVIERO DORIDE Terapia Fisica e Riabilitazione 051/25.44.18 - 347/41.01.635VISENTIN STEFANO Pediatria Preventiva e Puericultura 051/23.13.29 - 340/00.87.772ZEPPI RICCARDO Medicina Fisica e Riabilitazione 333/42.44.273

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20 Bollettino Notiziario n° 12 dicembre 2005

PUBBLICHIAMO CON VIVO PIACERE IRISULTATI DI UNO STUDIO ESEGUITODAI COLLEGHI DELL’UNITÀ OPERATIVADI ENDOCRINOLOGIA DI BENTIVOGLIOE DEL DOTT. BELLANOVA DELL’UNITÀOPERATIVA DI MEDICINA NUCLEAREDEL POLICLINICO S. ORSOLA MALPI-GHI SULLA IODIOPROFILASSI NELLAPOPOLAZIONE SCOLARE DELLA PRO-VINCIA DI BOLOGNA.A CIÒ FA SEGUITO ANCHE LA LEGGETANTO VOLUTA DALLA SOCIETÀ ITA-LIANA DI ENDOCRINOLOGIA ED INPARTICOLARE DAL PROF. ALDO PIN-CHERA, SULLA PREVENZIONE DELGOZZO ENDEMICO E DI ALTRE PATO-LOGIE DA CARENZA IODICA.

Dott. Alvise Pascoli

Epidemiologiadel gozzo endemico nellapopolazionescolare dellaProvincia diBologna dopo10 anni di iodioprofilassi

1994 Epidemiologia del gozzo:Situazione Iniziale

Nel 1994 il servizio di Endocrinologiadell’ospedale di Bentivoglio, diretto daldott. Domenico Meringolo ha condottoun’indagine epidemiologica sulla preva-lenza del gozzo nella popolazione in etàscolare (741 bambini) dei comuni di Bari-cella, Castello di Serravalle e S. Bene-detto Val di Sambro situati in area pia-neggiante, collinare e montana dellaprovincia di Bologna.Lo svolgimento dell’indagine è stato pre-ceduto nelle scuole e nei comuni da unacapillare campagna d’informazione neiconfronti di bambini, genitori, pediatri,medici di base, personale docente e am-ministrativo e dalla diffusione di unascheda per la raccolta di dati anagrafici eclinico anamnestici relativi sia ai bambini(luogo di nascita, peso, altezza, statomestruale per le femmine), sia ai genitori(luogo di origine e precedenti familiari dipatologie tiroidee).Per ogni bambino è stata eseguita la va-lutazione manuale ed ecografia del vo-mume tiroideo e la determinazione del-l’escrezione urinaria di iodio.La prevalenza generale del gozzo risultòdi 6.21% alla palpazione, con valori cre-scenti all’altitudine (Baricella 1.6%, Ca-stello di Serravalle 6.95%, S. BenedettoVal di Sambro 9.24%); all’ecografia 4,7%con differenze non significative nei trepaesi (Baricella 4,2%, Castello di Serra-valle 4.81%, S. Benedetto Val di Sambro5,11%).La ioduria espressa come mediana ri-sultò complessivamente 87 mcg/L convalori di 88 mcg/L a Baricella, 68 mcg/La Castello di Serravalle, 90 mcg/L a S.Benedetto Val di Sambro.La ricerca ha evidenziato nelle aree esa-minate una modesta, anche se non tra-scurabile, prevalenza del gozzo con ri-dotta escrezione urinaria di iodio,compatibile con discreta carenza iodicaambientale.

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Ioduria* (µg/L) 1994Baricella Castello di Serravalle S. Benedetto Val di Sambro Totale

N° Bimbi 193 166 260 619

Ioduria mediana 88,3 68,35 90,7 87,3

Ioduria media 100,3 92,7 108,5 101,7

DS 53,0 62,1 83,8 60,5

Ioduria <50 18,13% 32,53% 18,08% 21,97%

Ioduria 50-100 38,86% 33,73% 38,85% 37,48%

Ioduria <100 56,99% 66,27% 56,92% 59,45%

Ioduria >100 43,01% 33,73% 43,08% 40,55%

*esclusi i valori <25 e >300

Territorio provinciale di Bologna 1994

Baricella

gozzo:palpazione 1,6%ecografia 4,2%

ioduria: mediana 88µg/L

Castello di Serravalle

gozzo:palpazione 6,95%ecografia 4,81%

ioduria: mediana 68µg/L

S. Benedetto Val di Sambro

gozzo:palpazione 9,24%ecografia 5,11%

ioduria: mediana 90µg/L

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Ioduria* (µg/L) 2004Baricella Castello di Serravalle S. Benedetto Val di Sambro Totale

N° Bimbi 32 48 53 133

Ioduria mediana 168 109 99 110

Ioduria media 154,0 119,0 109,0 123,0

DS 80,0 69,0 63,0 71,0

Ioduria <50 15,63% 18,75% 16,98% 17,29%

Ioduria 50-100 18,75% 25,00% 33,96% 27,07%

Ioduria <100 34,38% 43,75% 50,94% 44,36%

Ioduria >100 65,63% 56,25% 49,06% 55,64%

*esclusi i valori <25 e >300

Territorio provinciale di Bologna 2004

Baricella

gozzo:palpazione 2,21%ecografia 1,85%

ioduria: mediana 168µg/L

Castello di Serravalle

gozzo:palpazione 1,65%ecografia 4,12%

ioduria: mediana 109µg/L

S. Benedetto Val di Sambro

gozzo:palpazione 211%ecografia 4,64%

ioduria: mediana 99µg/L

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1994 - 2004 Campagna di educazionealimentare per la iodioprofilassi

Negli anni successivi è stata condottauna “Campagna di educazione alimenta-re per prevenire il gozzo e le altre malat-tie da carenza iodica” con l’obiettivo ge-nerale di promuovere il consumo di salearricchito di iodio in accordo con l’Orga-nizzazione Mondiale della Sanità e l’UNI-CEF che hanno posto tra gli obiettiviprioritari da raggiungere entro il 2005 l’a-dozione di misure di profilassi volte allaeradicazione dei disturbi da carenza io-dica, la cui conseguenza più comune,ma non l’unica, è il gozzo.In molti paesi il problema è stato risoltocon la profilassi iodica, ma almeno unquinto della popolazione mondiale è tut-tora esposto ai rischi di questa carenzaalimentare.L’Italia è tra i paesi che hanno sottoscrit-to questo impegno.Il Ministro della Salute ha predisposto undisegno di legge recentemente approva-to (21 marzo 2005 n. 55, gazzetta ufficia-le n. 91 del 20 aprile 2005) che finalmen-te renderà possibile l’estensione di unaefficace profilassi iodica a tutta la popo-lazione.La campagna di informazione sul proble-ma dei disordini da carenza iodica e sul-l’utilità della profilassi per la sua regres-sione, è stata orientata verso gli opera-tori sanitari e la popolazione.Per il personale sanitario (medici, dieti-ste) sono stati effettuati aggiornamenticlinici dove sono state fornite tutte leinformazioni scientifiche, epidemiologi-che, organizzative riguardo al problemadella carenza iodica e della promozionedella profilassi.La campagna di informazione è stata ri-volta principalmente alla popolazionescolare e a quella adulta con diversifica-zione degli interventi.La priorità è stata riservata alle iniziativenelle scuole per la possibilità di coinvol-gere alunni, genitori e personale docente

e non docente. Sono state effettuateconferenze con il corpo insegnante, tra-smissione video cassetta a colori fornitadal Ministero della Salute, a tutti i bambi-ni è stato consegnato un segnalibro e unlibretto illustrativo con commento sull’e-sistenza del problema e la validità e la fa-cilità dei mezzi per curarlo, in tutte leclassi è stato affisso un poster sugli stes-si problemi.La popolazione adulta è stata raggiuntaattraverso vari canali:– informazione sull’esistenza del proble-ma e sull’efficacia della iodioprofilassi sututti i periodici comunali e sui periodicidell’Azienda;– incontri sul tema presso gli ambienti dilavoro, sedi comunali;– poster affissi negli ambienti di lavoro,nei distretti sanitari, nei comuni e negliambulatori dei medici di base.È stata chiesta la collaborazione dell’as-sociazione dei commercianti e di catego-ria (alimentaristi, tabaccai) e dei rappre-sentanti della “grande distribuzione” delsale arricchito di iodio, con l’invito a col-locare il sale arricchito di iodio su scaffa-li ben in vista e facilmente accessibili,chiedendo anche di esporre una piccolalocandina informativa e di monitorarel’andamento delle vendite del prodotto.Per favorire l’utilizzo del sale iodato intutti i centri di preparazione pasti sonostati organizzati incontri con le ammini-strazioni comunali ed è stato proposto diinserire nei capitoli d’appalto (sia perl’acquisto dei generi alimentari che per legestioni esterne del servizio mense) il sa-le arricchito di iodio; per tutti i centri pre-parazione pasti durante l’attività di vigi-lanza è stato verificato il tipo di sale inuso ed è stato inviato materiale informa-tivo insieme alla relazione di sopralluogo.Quali indicatori per la valutazione dell’ef-ficacia della “Campagna di educazionealimentare” intrapresa nella provincia diBologna sono stati utilizzati l’incrementonel tempo della conoscenza, dell’uso edella diffusione del sale addizionato con

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iodio. Lo strumento di rilevazione utiliz-zato è stato un questionario sommini-strato a 4 campioni di popolazione (geni-tori di bambini in età scolare) diversi mastatisticamente confrontabili. La valuta-zione è stata effettuata in quattro mo-menti: a) all’avvio del programma, b) do-po un anno, c) dopo tre anni, d) dopocinque. (I risultati riportati in tabella mo-strano che dopo gli interventi effettuati laconoscenza, l’uso e la diffusione del salearricchito di iodio sono significativamen-te aumentati, convalidati dai dati relativialla vendita del sale arricchito di iodioaumentata del 65%, con quota di merca-to del 40% e tale tendenza non si è atte-nuata nel tempo).I dati ottenuti nella presente indaginedocumentano come la campagna dieducazione alla iodioprofilassi messain atto nel 1994 nella nostra provinciada un Ente Pubblico ha dato un ottimorisultato consentendo la correzione ocomunque la riduzione del deficit nu-trizionale di iodio nelle comunità stu-diate e la scomparsa del gozzo ende-mico nelle nuove generazioni. L’effet-to positivo è da attribuire all’uso delsale iodato, ma anche al cambiamen-to delle abitudini alimentari della no-stra popolazione, utilizzando prodottialimentari a contenuto iodico più ele-vato. È opportuno comunque conti-nuare la attività di informazione e sen-sibilizazione della popolazione, dicontrollare la commercializzazione disale iodato adatto come composizio-ne, confezione e conservazione e diindagare con ulteriori esami epide-miologici sull’efficacia di questa misu-ra preventiva.La nostra esperienza ribadisce quindila necessità di promuovere l’uso delsale iodato anche nelle zone non en-demiche per eradicare il gozzo e le al-tre patologie da carenza iodica.La ricerca è stata condotta dal dott. Do-menico Meringolo, dal dott. Davide Bian-chi dell’Unità Operativa Semplice di En-

docrinologia dell’Ospedale di Bentivo-glio e dal dott. Barolomeo Bellanova del-l’Unità Operativa di Medicina Nuclearedell’Ospedale S. Orsola.Hanno collaborato la dott.ssa Elena DalleDonne del Dipartimento di Sanità Pubbli-ca e il dott. L.A. Parmeggiani Unità Ope-rativa ORL Osp. di Budrio e il personaleinfermieristico dell’U.O. di Endocrinologiadell’ospedale di Bentiviglio: G. Buriani, E.P. Maini, E. Facchini, M. C. Capelli.

Domenico MeringoloComponente Regionale Emilia-Romagna

Ricerca Endemia Gozzigena

Legge finalizzata alla prevenzione del goz-zo endemico e di altre patologie da caren-za iodica (Legge n. 55 del 21 marzo 2005)Il consumo di sale arricchito di iodio, at-tualmente su base volontaria, risulta es-sere basso rispetto al consumo globaledi sale alimentare.La legge stabilisce che nei punti venditadi sale alimentare debba essere assicu-rata la disponibilità del sale comune e diquello arricchito di iodio e la fornitura delprimo soltanto su specifica richiesta deiconsumatori. Sarà esposta una specificalocandina negli espositori dei punti divendita, finalizzata ad informare i consu-matori sui benefici della iodoprofilassi.La ristorazione collettiva deve utilizzare emettere a disposizione dei consumatori ilsale arricchito di iodio.La legge estende, poi, la possibilità diutilizzare il sale arricchito di iodio anchecome ingrediente nella preparazione enella conservazione dei prodotti alimen-tari e prevede l’apposizione di un logospecifico nelle confezioni di vendita delsale iodato e nelle confezioni di venditache lo utilizzano come ingrediente.L’iniziativa oltre ad assumere una valen-za scientifica sul fronte della prevenzionedel gozzo, determina una riduzione deicosti in quanto è stato stimato che per-metterà alla sanità Italiana di risparmiarecirca 160 milioni di euro l’anno.

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Ricerca di pediatra ospedalieropresso l’Unitàdi PediatriaOspedale diPieve di Cadore(Belluno)

➔ Il richiedente si unirà al gruppo di trepediatri che già assistono piccoli pazien-ti ricoverati e ambulatoriali presso l’unitàdi pediatria dell’Ospedale di Pieve di Ca-dore, piccolo ospedale nel cuore delle

Dolomiti bellunesi, ambiente ideale pergli amanti di sport di montagna, a 30 Kmda Cortina d’Ampezzo e a 90’ di autodall’aeroporto di Venezia.L’attività di assistenza è divisa tra servi-zio di guardia attiva e servizio di reperibi-lità notturna e festiva.I richiedeti devono essere cittadini italianio di un paese aderente alla comunità eu-ropea, devono essere in posesso del di-ploma di specializzazione in Pediaria edessere iscritti ad ordine professionale. Èrichiesto un curriculum vitae aggiornatoda inviare a questa E-mail:[email protected] requisiti di ammissione ed il modulo perla domanda saranno pubblicati sul bol-lettino ufficiale della regione Veneto nellaprima settimana di gennaio 2006 e sa-ranno consultabili sul sito web dell’azien-da (www.ulss.belluno.it).Per altre informazioni o per organizzareuna visita si prega di inoltrare una richie-sta al seguente indirizzo di posta elettro-nica: [email protected]. 0437 216231.

AAAA iiii CCCC oooo llll llll iiiiDirettore Sanitario Responsabile: DR. RAFFAELLO BIAGI

Medico Chirurgo Specialista in Psichiatria

40136 BOLOGNAVIA SAN MAMOLO 158 - TEL. 051 581073 - FAX 051 6448061

AMBULATORI:TEL. 051 583013 - 051 331998

051 6446234 - 051 6446916 P.G

. 34219 -

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OSPEDALE PRIVATO ACCREDITATO PER MALATTIE NERVOSE

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Ospedalieri,firmato il contratto➔ Soddisfazione per i contenuti delnuovo contratto dei medici firmato oggiall’Aran, ma non altrettanto per il metododilatorio, a dir poco mortificante per iprofessionisti della sanità, grazie al qualel’entrata in vigore del contratto coincideaddirittura con la sua scadenza. Questala posizione del segretario nazionale del-l’Anaao Assomed, Serafino Zucchelli,dopo la chiusura del contratto di lavorodella dirigenza medica e veterinaria rela-tivo al quadriennio normativo 2002-2005e al 1° biennio economico 2002-2003.“Dopo 46 mesi dalla sua scadenza natu-rale e dopo quasi un anno di faticosatrattativa, oggi finalmente abbiamo sot-toscritto, in via definitiva, il contratto –aggiunge Zucchelli – e di conseguenzaabbiamo revocato lo sciopero del 14 no-vembre. La prima parte del contratto haimpegnato l’associazione nel difficilecompito di portare la trattativa con le Re-gioni e l’Aran sui contenuti normativi edeconomici che riflettono le legittime atte-se della categoria, riuscendo ad aprireuna fase nuova tra aziende sanitarie e di-rigenza medica. Con tenacia e responsa-bilità – prosegue – abbiamo contrastatocon questo contratto ogni tentativo di ri-durre il confronto sindacale ad un insie-me di nuove regole mirate a conseguireun vecchio obiettivo e cioè la massimaproduttività dei servizi, attraverso il mas-simo utilizzo della forza lavoro professio-nale, a parità di costi senza preoccuparsidella loro qualità, efficacia, appropriatez-za e sicurezza”. “Ecco perché, mentreabbiamo rifiutato proposte di incrementodell’orario di lavoro a parità di retribuzio-ne, nello stesso tempo ci siamo resi di-

sponibili a dedicare una quota dell’orarioriservato all’aggiornamento (26 ore/an-no) prioritariamente per contribuire allariduzione delle liste d’attesa, in coerenzacon il trasferimento nel nuovo tabellareunico della dirigenza pubblica di unaquota di retribuzione di risultato. Tale di-sponibilità, naturalmente nel rispetto del-la volontà individuale, è stata estesa an-che oltre l’orario di lavoro dovuto di 34 +4 ore settimanali, attraverso una pattui-zione delle modalità di accesso e di re-munerazione (60 euro/ora lorde) a pre-stazioni assistenziali rese in libera pro-fessione aziendale”. “Con le stesse fina-lità – aggiunge – abbiamo costantemen-te riproposto sul tavolo contrattuale tuttequelle soluzioni, oggi tecnicaente possi-bili ed economicamente sostenibili, dimiglioramento degli standard assisten-ziali, soprattutto quelli relativi alle attivitàconnesse all’urgenza-emergenza. Inqueste situazioni ambientali particolar-mente difficili, si produce non solo lamaggior parte del disagio professionale,la fatica fisica e psichica delle guardie,delle reperibilità, mal retribuite, quandoretribuite, ma anche la scarsa efficacia enon sicurezza delle prestazioni che moti-va le insoddisfazioni e la sfiducia dei cit-tadini e li spinge sempre più spesso adevastanti azioni di rivalsa per vera opresunta malpractice”. “Con la previsio-ne di nuovi obblighi di tutela assicurativain capo alle aziende, compresa la rivalsaper colpa grave e la specifica indicazionea formalizzare attività aziendali dedicateal risk management, abbiamo rispostonon solo alla legittima richiesta di tuteladei medici, ma anche all’esigenza condi-visa di garantire ai pazienti sicurezza del-le prestazioni e certezza dei risarcimentiladdove dovuti. È stato poi rivisitato tuttoil sistema delle verifiche sancendo il prin-cipio che, pur essendo la dirigenza me-dica sottoposta ad una doppia valutazio-ne, annuale sui risultati dal nucleo divalutazione e triennale e a fine incarico dicarattere professionale dal Collegio Tec-

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nico del Dipartimento, solo il secondopuò determinare eventuali sanzioni cheintervengono sulla revoca degli incarichi.Gli oneri della formazione permanente(Ecm) sono a carico delle aziende che intal modo devono garantire ai propri diri-genti l’accesso al numero e tipologia dicrediti previsti dalla normativa naziona-le”. “Sui contenuti economici – aggiunge– la costruzione del nuovo tabellare cheha utilizzato tutto il 5,66% degli incre-menti contrattuali e il conglobamento diparti accessorie della retribuzione (posi-zione, risultato, RIA) ha creato i presup-posti per una certezza sulla entità e cor-responsione degli arretrati e per incre-mentare la retribuzione di riferimento a fi-ni previdenziali (Quota A, TFR) degli at-tuali e prossimi dirigenti in quiescenza.Ora – conclude Serafino Zucchelli – lanostra attenzione e il nostro impegnosindacale si spostano verso la trattativaper rinnovare il secondo biennio econo-mico 2004-2005 che deve essere con-clusa entro il 2005”.“Abbiamo firmato oggi un contratto fattoa pezzi: bisognerà d’ora in avanti diven-tare tutti parlamentari, l’unica clsse di ‘la-

voratori’ che non conosce contrattispezzati, decide all’unanimità i propri au-menti e non deve dipendere, per eserci-tare il diritto al lavoro, da vincoli mortifi-canti”. Così Stefano Biasioli, presidentenazionale Cimo-Asmd, commenta la si-gla della prima parte del contratto nazio-nale dei medici. “Abbiamo firmato unpezzo di contratto: quello del biennioeconomico 2002-2003 e del quadriennionormativo. Una firma attesa da oltre117.000 medici e sanitari dipendenti,che hanno lavorato in questi anni, a con-tratto scaduto – tuona Biasioli – La firmachiude metà contratto. L’altra metà do-vrà essere chiusa entro dicembre, pochigiorni prima della sua scadeza fisiologi-ca”. In un’Italia che “non rispetta le suestesse regole, trasformando così un dirit-to (quello di avere un contratto) in un fa-vore, faticosamente concesso”, il presi-dente di Cimo-Asmd si augura che iprogrammi elettorali di entrambe le coa-lizioni contengano proposte concrete persemplificare le regole per il rinnovo deicontratti pubblici.

da Doctor News del 04-11-2005

Per gentile concessione Aboca Museum

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28 Bollettino Notiziario n° 12 dicembre 2005

Comunicato dellaGiunta Esecutiva del 4 novembre 2005 e del Consiglio di Amministrazione del 5 novembre 2005

In data 4 novembre 2005 si è riunita laGiunta Esecutiva della FondazioneONAOSI presieduta dal Presidente Dr.Aristide PaciÈ stato confermato l’affidamento delServizio di tesoreria all’Unicredit BancaSpA per il periodo 1.1.2006-31.12.2006con possibilità di rinnovo unilaterale daparte della Fondazione per un altro annoalle medesime condizioni.Successivamente si è preso in esamel’argomento relativo alla Selezione cor-sisti per il Master in Economia e Mana-gement aziendale ed è stata deliberatal’ospitalità presso le strutture della Fon-dazione con relativo rimborso spese aicorsisti assistiti che parteciperanno alleselezioni del Master e Programma Startin programma dal 28 al 30 novembrep.v.Per quanto riguarda l’assistenza sonostati assegnati sussidi assistenziali a n.169 soggetti, studenti universitari enon, per un importo complessivo di € 275.780,85.Sono stati altresì erogati n. 6 contributiper interventi economici in favore di assi-stiti disabili per complessivi € 27.394,00.La Giunta Esecutiva ha completato, inol-tre, l’approvazione del piano degli acqui-sti di beni servizi per l’anno scolastico2005-2006.Ai sensi dall’art. 3 del Regolamento di Ri-scossione è stato deliberato di accoglie-re, con riserva di verifica del possesso

dei requisiti, 2 domande di iscrizione vo-lontaria.La Giunta Esecutiva ha, infine, adottatonumerosi altri provvedimenti relativi alpersonale e all’ordinaria gestione delleattività della Fondazione.

Il giorno successivo in data 5 novem-bre 2005 si è riunito il CdA della Fon-dazione ONAOSI, sempre presiedutodal Presidente Dr. Aristide PaciParte importante della seduta è stata de-dicata all’approvazione Bilancio Preven-tivo 2006. È stato approvato il Bilancio diprevisione della Fondazione per l’eserci-zio 2006, nonché, i relativi documenticollegati. Lo stesso sarà trasmesso aiMinisteri Vigilanti ai sensi dell’art. 3, co-ma 3, del D. Lgs. 509/94. La voce di spe-sa più significativa resta quella per leerogazioni assistenziali a domicilio 21.6milioni con un incremento del 5% rispet-to all’anno precedente.Il sostegno economico alla crescita, edu-cazione e formazione degli organi si co-niuga per il 2006 con specifiche forme diassistenza volte ad alleviare altre formedi disagio, come nel caso dei soggettiassistiti portatori di handicap.Le spese correnti si riducono del 4% ri-spetto all’anno precedente nonostantel’incremento del numero degli ospiti dellestrutture dedicate alla produzione di ser-vizi istituzionali agli assistiti.Pur mantenendo un elevato standardqualitativo nei servizi e in qualche casomigliorandolo, e pur intensificando l’atti-vità operativa ed amministrativa, la ridu-zione delle spese di funzionamento pre-viste si deve al rigore nell’utilizzo dellerisorse, alla selettiva politica di acquisticoniugata con le economie di scala ed almiglioramento generale della produtti-vità.

Dr. Umberto RossaConsigliere ONAOSI

Responsabile della Comunicazione

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Dal 2006 potrà richiedere al medicoil documento sulla sicurezza

La finanzacontrolleràanche la privacy violata➔ Tra i controlli che la Guardia di finan-za potrebbe eseguire sui medici di fami-glia nel 2006, non ci saranno solo quellirelativi al reddito (per l’aderenza agli stu-di di settore) o ad eventuale iper-prescri-zione. Potrà essere esaminata anche lacompilazione corretta del documentoprogrammatico sulla sicurezza (Dpss)che, entro il 31 dicembre 2005, anche igeneralisti dovranno aver redatto, siache trattino i dati sensibili dei propri assi-stiti al computer, sia che conservino leschede cartacee.Chi avesse un sistema informatico obso-leto gode di proroga fino al 31 marzo2006. È invece scaduto l’anno scorso iltempo per adeguarsi all’allegato B del co-dice della privacy (dpr 196 del 2003), cherichiede adempimenti precisi a chi trattadati sensibili con strumenti elettronici.Il documento programmatico sulla sicu-rezza (Dpss) è un elenco di requisiti, cheil medico applica per tutelare la riserva-tezza dei dati di salute e sulla vita ses-suale dei propri assistiti. Sono riportati inomi di chi usa i dati sensibili in uno stu-dio medico, il tipo di trattamento, le mi-sure di protezione della privacy.La compilazione è relativamente agevo-le. L’Autorità garante della riservatezzal’11 giugno 2004 ha inserito sul sito unaguida operativa scaricabile dal profes-sionista (www.garanteprivacy.it). I princi-pali sindacati hanno sui loro indirizzi web

modelli appositamente studiati con av-vocati. Lo Snami (www.snamimilano.org)ha approntato due fac-simile di docu-menti scaricabili gratuitamente, uno peril medico che utilizza strumenti informati-ci, l’altro per chi non li utilizza. Al model-lo scaricabile dal sito www.fimmg.org(gratis per gli iscritti al sindacato, cheuna volta compilati i campi genererannoautomaticamente il documento e le lette-re d’incarico) elaborato dall’avvocatoPaola Ferrari, ha ampiamente collabora-to Aurelio Limonta, medico e sindacali-sta monzese, esperto d’informatica. ConLimonta ripercorriamo i pochi veri osta-coli presenti per il compilatore.

C’è differenza se il documento è compi-lato da un medico single o dal socio di ungruppo?“Forse un gruppo può fare meno faticadel previsto: la medicina associata, digruppo, in rete o in cooperativa che uti-lizza la medesima struttura informaticapuò compilare un unico documento.Inoltre può indicare un unico responsabi-le dei trattamenti. Una medicina di grup-po può mettere l’indirizzo dello studioprincipale”.

Che differenza c’è tra titolari, risponsabi-le e incaricati del trattamento?“Il medico di famiglia è titolare del tratta-mento dati dei suoi assistiti, poiché puòdisporre di quei dati, ad esempio rivelarliall’autorità, per tutelare la salute dellacollettività. In un gruppo, rete o associa-zione, i medici associati vanno indicatitutti, alla pari, come titolari. C’è un’ecce-zione: in forme particolari di raccolta-da-ti interconnesse con i servizi regionali(come il sistema informativo Siss lom-bardo, dove i dati dei cittadini viaggianoin rete) il medico di famiglia è solo incari-cato di trattamento, mentre è la regioneresponsabile dello stesso”.“Il responsabile è chi cura la messa in si-curezza dei dati degli assistiti. Può esse-re – dice Limonta – il singolo medico, co-

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sì come ogni singolo medico del gruppo;ma può anche essere un medico piùesperto in informatica, nominato espres-samente dai colleghi, oppure ancora unprofessionista esterno, un informatico”.“Come incaricati – continua – vanno indi-cati tutti coloro che abitualmente ma-neggiano nello studio i dati personali deipazienti: il collaboratore, l’infermiere, ilmedico sostituto. Per ogni incaricato ilDpss chiede un affidamento esplicito at-traverso una lettera d’incarico. Chi trattai dati medesimi o loro porzioni fuori dallastruttura (commercialisti, avvocati, con-sulenti del lavoro) nel nostro programmaè invece indicato alla casella degli affida-menti”.

È vero che il medico deve indicare ancheil livello del rischio di intrusione che corre?“Sì, ed è un rischio teoricamente basso(va indicato come tale) a patto di tutelar-si adeguatamente, con antivirus e fi-rewall, nonché con una password (l’alle-gato B al codice della privacy impor-rebbe di cambiarla ogni tre mesi) e conun codice di crittografia per scrivere i da-ti sensibili nella scheda informatizzata.Ma anche chi lavora su carta deve com-

pilare un Dpss (da tenere sotto chiave) incui indicherà le misure adottate per ren-dere le schede assistito inaccessibili aintrusi: ad esempio, controllare l’accessoall’armadio delle schede registrando gliorari in cui, chiuso lo studio, titolare o in-caricati hanno dovuto per esempio aprir-lo. Altri accorgimenti: i dati protetti vannosalvati quotidianamente, i dischetti chiu-si a chiave nell’armadietto e tutto lo staff(dal titolare all’incaricato) deve seguireun corso di aggiornamento che il Dpssriporterà”.

È vero che il Dps non si spedisce al Ga-rante?“Esatto. Non si spedisce ma si tienepresso di sé. Si invierà solo dietro richie-sta dell’Autorità per la riservatezza. L’i-nosservanza delle misure “minime” dimessa in sicurezza dei dati costituisceanche reato che prevede la reclusione fi-no a 2 anni o l’ammenda da 10 a 50 milaeuro. Inoltre, espone il medico a conten-ziosi di responsabilità civile per danni an-che di carattere non patrimoniale”.

Mauro Miserendinoda il Corriere Medico

Per gentile concessione Aboca Museum

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LEGGE 21 OTTOBRE 2005, N. 219

Nuova disciplina delle attivitàtrasfusionali e della produzionenazionale degli emoderivati(G.U. 27 ottobre 2005, n. 251)

(segue) Capo VMISURE PER IL COORDINAMENTO

Art. 12.(Compiti del Centro nazionale sangue)

u) promuove ed organizza il controllo diqualità esterna riguardante le proceduree le metodiche diagnostiche in campotrasfusionale, anche mediante l’utilizzodi strutture esterne;v) provvede alle ispezioni ed ai controllisulle aziende produttrici di emoderivati,anche su richiesta delle regioni;z) promuove la ricerca scientifica nei set-tori sicurezza, autosufficienza e sviluppotecnologico;

aa) promuove la donazione di sangue ela ricerca ad essa connessa.

5. Il Centro nazionale sangue per gliaspetti relativi alle tecniche ed indagini dilaboratorio si avvale delle strutture dell’I-stituto superiore di sanità.

6. Al Centro nazionale sangue è asse-gnato un contributo annuo di 2.500.000euro a decorrere dall’anno 2005 per losvolgimento dei compiti ad esso attribui-ti dalla presente legge, compresa la pro-mozione di attività di ricerca a livello na-zionale.

Art. 13.(Consulta tecnica permanente per il

sistema trasfusionale)

1. È istituita la Consulta tecnica perma-nente per il sistema trasfusionale. LaConsulta è composta dai responsabilidelle strutture di coordinamento intrare-gionale ed interregionale di cui all’artico-lo 6, comma 1, lettera c), da quattro rap-presentanti delle associazioni efederazioni dei donatori volontari di san-gue più rappresentative a livello naziona-le, da due rappresentanti delle associa-zioni pazienti emopatici e politrasfusi, daquattro rappresentanti delle societàscientifiche del settore. Alle riunioni dellaConsulta partecipa il Comitato direttivodel Centro nazionale sangue di cui all’ar-ticolo 12.

2. I componenti della Consulta sono no-minati con decreto del Ministro della sa-lute per la durata di due anni, rinnovabilialla scadenza. Ad essi si applicano le di-sposizioni di cui al decreto del Presiden-te della Repubblica 11 gennaio 1956, n.5, e successive modificazioni, per quan-to riguarda la corresponsione dei com-pensi, nonché le disposizioni del decretodel Presidente della Repubblica 16 gen-naio 1978, n. 513, e della legge 26 luglio

continua dal numero precedente

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1978, n. 417, e successive modificazioni,per quanto riguarda il trattamento eco-nomico di missione e di trasferimento.

3. La Consulta è presieduta dal Ministrodella salute o da un suo delegato. Essasvolge funzioni consultive nei confrontidel Ministro in ordine agli adempimentiprevisti dalla presente legge, nonché lefunzioni ad essa attribuite dall’articolo12, comma 4.

4. Le risorse finanziarie utilizzate per laCommissione nazionale per il serviziotrasfusionale, soppressa ai sensi dell’ar-ticolo 27, comma 1, sono destinate alfunzionamento della Consulta.

Capo VIMISURE PER L’AUTOSUFFICIENZA

NAZIONALE

Art. 14.(Programma annuale per

l’autosufficienza nazionale)

1. L’autosufficienza del sangue e dei suoiderivati costituisce un obiettivo naziona-le finalizzato a garantire a tutti i cittadiniuguali condizioni di qualità e sicurezzadella terapia trasfusionale. La presentelegge, riconoscendo la funzione sovrare-gionale e sovraziendale dell’autosuffi-cienza, individua specifici meccanismi diprogrammazione, organizzazione e fi-nanziamento del sistema trasfusionalenazionale.

2. Il Ministro della salute, sulla base delleindicazioni fornite dal Centro nazionalesangue di cui all’articolo 12 e dalle strut-ture regionali di coordinamento, in ac-cordo con la Conferenza permanente peri rapporti tra lo Stato, le regioni e le pro-vince autonome di Trento e di Bolzano,definisce annualmente il programma diautosufficienza nazionale, che individua iconsumi storici, il fabbisogno reale, i li-

velli di produzione necessari, le risorse, icriteri di finanziamento del sistema, lemodalità organizzative ed i riferimenti ta-riffari per la compensazione tra le regioni,i livelli di importazione ed esportazioneeventualmente necessari.

3. La Conferenza permanente per i rap-porti tra lo Stato, le regioni e le provinceautonome di Trento e di Bolzano deter-mina, tenuto conto delle indicazioni delCentro nazionale sangue, entro sei mesidalla data di entrata in vigore della pre-sente legge, il prezzo unitario di cessionedelle unità di sangue e dei suoi compo-nenti uniforme su tutto il territorio nazio-nale, nonché le azioni di incentivazionedell’interscambio tra le aziende sanitarieall’interno della regione e tra le regioni,secondo princìpi che garantiscano un’a-deguata copertura dei costi di produzio-ne e trasferimento del sangue e dei suoiprodotti, in coerenza con gli indirizziadottati in sede di programmazione sani-taria nazionale.

4. Le determinazioni della Conferenzapermanente per i rapporti tra lo Stato, leregioni e le province autonome di Trentoe di Bolzano sono aggiornate annual-mente con la medesima procedura pre-vista al comma 3.

Art. 15.(Produzione di farmaci emoderivati)

1. Il Ministro della salute, entro sei mesidalla data di entrata in vigore della pre-sente legge, sentita la Consulta e previaintesa in sede di Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato, le regioni e leprovince autonome di Trento e di Bolza-no, predispone uno schema tipo di con-venzione, in conformità del quale le re-gioni, singolarmente o consorziandosifra loro, stipulano convenzioni con i cen-tri e le aziende di cui al comma 5 per lalavorazione del plasma raccolto in Italia.

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2. Ai fini della stipula delle convenzioni dicui al comma 1, i centri e le aziende difrazionamento e di produzione di emo-derivati devono essere dotati di adegua-te dimensioni, essere ad avanzata tecno-logia, avere gli stabilimenti idonei adeffettuare il ciclo completo di fraziona-mento per tutti gli emoderivati oggettodelle convenzioni ubicati sul territoriodell’Unione europea e produrre gli stessimuniti dell’autorizzazione alla immissio-ne in commercio in stabilimenti ubicatisul territorio dell’Unione europea.

3. Tali stabilimenti devono risultare ido-nei alla lavorazione secondo quanto pre-visto dalle norme vigenti nazionali e del-l’Unione europea a seguito di controllieffettuati dalle rispettive autorità nazio-nali responsabili ai sensi dei propri ordi-namenti, e di quelli dell’autorità naziona-le italiana.

4. Gli emoderivati prodotti, autorizzati al-la commercializzazione e destinati alsoddisfacimento del fabbisogno nazio-nale, devono derivare da plasma raccol-to esclusivamente sul territorio italiano,sia come materia prima sia come semila-vorati intermedi. Presso i centri e leaziende di produzione deve essere con-servata specifica documentazione atta arisalire dal prodotto finito alle singole do-nazioni, da esibire a richiesta dell’auto-rità sanitaria nazionale o regionale.

5. Il Ministro della salute, con proprio de-creto, sentiti la Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato, le regioni e leprovince autonome di Trento e di Bolza-no, il Centro nazionale sangue di cui al-l’articolo 12 e la Consulta, individua tra icentri e le aziende di frazionamento e diproduzione di emoderivati quelli autoriz-zati alla stipula delle convenzioni. In sededi prima applicazione della presente leg-ge il suddetto decreto è adottato entroun anno dalla data di entrata in vigoredella legge medesima.

6. Le convenzioni di cui al presente arti-colo sono stipulate decorso un anno dal-la data di entrata in vigore della presentelegge.

7. I centri e le aziende di frazionamento eproduzione documentano, per ogni lottodi emoderivati, le regioni di provenienzadel plasma lavorato nel singolo lotto, il ri-spetto delle buone pratiche di fabbrica-zione e di tutte le altre norme stabilitedall’Unione europea, nonché l’esito delcontrollo di Stato.

8. Gli emoderivati, prima dell’immissionein commercio dei singoli lotti, sono sot-toposti al controllo di Stato secondo ledirettive emanate con decreto del Mini-stro della salute, sentita la Consulta.

Art. 16.(Importazione ed esportazione)

1. L’importazione, l’esportazione delsangue e dei suoi prodotti per uso te-rapeutico, profilattico e diagnostico ela lavorazione del plasma per contoterzi affidata da committenti esteri, so-no autorizzate dal Ministero della salu-te secondo le modalità stabilite conapposito decreto da emanare entro seimesi dalla data di entrata in vigore del-la presente legge, sentita la Consulta.Tale previsione non si applica al san-gue ed agli emocomponenti ad uso au-tologo. L’eccedenza nazionale di san-gue e dei suoi derivati può essereesportata o per contribuire al raggiun-gimento degli obiettivi dell’autosuffi-cienza europea, o nell’ambito del pro-getto della cooperazione interna-zionale, o per fini umanitari.

2. L’importazione di emoderivati prontiper l’impiego è consentita a condizioneche tali prodotti, nel Paese di prove-nienza, risultino autorizzati, da partedell’autorità sanitaria competente, alla

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commercializzazione per uso terapeu-tico umano e siano stati sottoposti alcontrollo di Stato secondo la procedu-ra europea, con esito favorevole, in unlaboratorio della rete europea (Officialmedicines control laboratories - OMCL).

3. Gli emoderivati importati da Paesinon appartenenti all’Unione europeaprima della loro immissione in commer-cio devono essere sottoposti, con esitofavorevole, ai controlli di Stato secondole modalità previste dalle vigenti nor-mative nazionali in materia, da partedell’Istituto superiore di sanità, per as-sicurare la tracciabilità dei donatori edei riceventi.

4. L’importazione e l’esportazione di cel-lule staminali emopoietiche per uso ditrapianto è regolata dalla normativa vi-gente in materia di trapianti.

Art. 17.(Razionalizzazione dei consumi)

1. La presente legge promuove la diffu-sione delle pratiche del buon uso delsangue e delle cellule staminali da san-gue cordonale e dell’autotrasfusione sot-to forma di predeposito e recupero pe-rioperatorio, sia nelle strutture sanitariepubbliche, sia, tramite apposite conven-zioni con il servizio trasfusionale di riferi-mento, nelle strutture sanitarie privateaccreditate e non accreditate.

2. A tale fine, presso le aziende sanitarieè istituito, senza nuovi o maggiori oneriper la finanza pubblica, il comitato ospe-daliero per il buon uso del sangue e dellecellule staminali da sangue cordonale,con il compito di effettuare programmi dicontrollo sulla utilizzazione del sangue edei suoi prodotti e di monitoraggio dellerichieste trasfusionali.

Art. 18.(Sistema informativo dei servizi

trasfusionali)

1. È istituito il sistema informativo deiservizi trasfusionali all’interno del siste-ma informativo sanitario nazionale.

2. Con decreto del Ministro della salute,da emanare previa intesa in sede di Con-ferenza permanente per i rapporti tra loStato, le regioni e le province autonomedi Trento e di Bolzano entro tre mesi dal-la data di entrata in vigore della presentelegge, sentiti la Consulta e il Centro na-zionale per l’informatica nella pubblicaamministrazione (CNIPA), sono definitele caratteristiche del sistema informativodi cui al presente articolo e la tipologiadei flussi informativi tra il Ministero dellasalute, le regioni e il Centro nazionalesangue di cui all’articolo 12.

3. Il sistema di cui al presente articolo rile-va anche i dati sulla appropriatezza delleprestazioni di medicina trasfusionale, deirelativi costi e dei dati del sistema di assi-curazione qualità al fine di elaborare valu-tazioni sulla efficienza ed efficacia dellaprogrammazione regionale e nazionale.

4. Il decreto di cui al comma 2 reca inol-tre il sistema di codifica che, nel rispettodelle norme sulla tutela e riservatezza deidati sensibili, identifica il donatore, la do-natrice di cellule staminali da sanguecordonale e il ricevente, nonché gli emo-componenti e le strutture trasfusionali.

5. Per l’istituzione del sistema informati-vo dei servizi trasfusionali e per il suofunzionamento è autorizzata la spesa di3.742.000 euro per l’anno 2005 per oneridi impianto, 3.234.000 euro per l’anno2006, di cui 2.066.000 euro per oneri diimpianto e 1.168.000 euro per oneri difunzionamento, e di 1.168.000 euro an-nui a decorrere dall’anno 2007 per oneridi funzionamento.

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Capo VIIAUTORIZZAZIONE

E ACCREDITAMENTODELLE STRUTTURE TRASFUSIONALI

Art. 19.(Requisiti minimi organizzativi,

tecnologici e strutturali)

1. Con accordo tra Governo, regioni eprovince autonome sancito dalla Confe-renza permanente per i rapporti tra loStato, le regioni e le province autonomedi Trento e di Bolzano, entro sei mesidalla data di entrata in vigore della pre-sente legge, sono definiti i requisiti mini-mi organizzativi, strutturali e tecnologicidelle strutture trasfusionali. Tali requisitisono periodicamente aggiornati in rela-zione all’evoluzione delle esigenze orga-nizzative ed al progresso scientifico etecnologico del settore.

Art. 20.(Accreditamento delle strutture trasfusionali)

1. Le regioni, entro sei mesi dalla data dipubblicazione dell’accordo di cui all’arti-colo 19, definiscono i requisiti per l’accre-ditamento delle medesime strutture, non-ché le procedure per la richiesta, laverifica dei requisiti previsti e la conces-sione dell’accreditamento delle strutturetrasfusionali, nel rispetto delle normativenazionali e comunitarie in materia e tenen-do conto delle linee guida fornite dal Cen-tro nazionale sangue di cui all’articolo 12.

2. Le strutture trasfusionali possono ef-fettuare le attività per le quali sono stateaccreditate solo dopo aver formalmentericevuto l’accreditamento da parte delleautorità regionali competenti.

3. L’accreditamento è concesso per unperiodo di tempo limitato ed è rinnovabi-le, secondo i tempi e le procedure defini-ti dalle normative regionali.

4. Le regioni provvedono infine ad ema-nare disposizioni in merito alla gestionetransitoria dell’accreditamento dellestrutture trasfusionali già operanti, al finedi consentire alle stesse di adeguarsi airequisiti previsti.

5. Le autorità regionali competenti orga-nizzano ispezioni e misure di controllodelle strutture trasfusionali ad intervalliregolari per garantire che le condizioniposte ai fini del rilascio dell’accredita-mento siano rispettate.

Capo VIIINORME PER LA QUALITÀ

E SICUREZZADEL SANGUE E DEI SUOI PRODOTTI

Art. 21.(Disposizioni relative alla qualità e sicurezza

del sangue e dei suoi prodotti)

1. Le direttive relative alla qualità e sicurez-za del sangue e dei suoi prodotti sonoemanate, sentita la Consulta e previa inte-sa in sede di Conferenza permanente per irapporti tra lo Stato, le regioni e le provinceautonome di Trento e di Bolzano, dal Mini-stro della salute con apposito decreto daadottare entro sei mesi dalla data di entra-ta in vigore della presente legge ed aggior-nate periodicamente dal Centro nazionalesangue di cui all’articolo 12 in relazione alprogresso scientifico e tecnologico.

2. Le direttive di cui al comma 1 riguar-dano tutti gli aspetti scientifici e tecnolo-gici relativi alla qualità e sicurezza delsangue e degli emocomponenti, conparticolare riferimento:a) alle informazioni da fornire ai donatorie alle donatrici;b) alle informazioni da richiedere ai dona-tori e alle donatrici;c) alla definizione delle procedure perl’accertamento dell’idoneità alla dona-zione;

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d) alle modalità di raccolta e lavorazionedel sangue e degli emocomponenti;e) ai controlli di laboratorio praticati suogni singola donazione ed ai controlli pe-riodici;f) ai requisiti di qualità del sangue e degliemocomponenti;g) ai requisiti in materia di etichettatura;h) alle modalità di conservazione e con-gelamento;i) alle procedure e ai test di laboratoriorelativi alla distribuzione.

3. Le regioni adottano tutte le misure atte agarantire la rintracciabilità delle unità disangue, di emocomponenti e dei farmaciemoderivati prodotti in convenzione o im-portati, che consentano di ricostruirne ilpercorso dal momento del prelievo fino al-la destinazione finale. A tale fine le regioniemanano direttive affinché le strutture tra-sfusionali adottino adeguati sistemi di regi-strazione e di archiviazione dati che con-sentano l’identificazione univoca deidonatori e delle donazioni di sangue e deirelativi prodotti fino alla destinazione finale.

4. Le regioni emanano direttive affinché lestrutture trasfusionali adottino un sistemadi registrazione e di archiviazione dati re-lativo alle informazioni fornite ai donatori,alle informazioni richieste ai donatori, aidati relativi all’accertamento dell’idoneitàdei donatori, ai controlli di laboratoriopraticati sulle singole donazioni ed ai testeffettuati per la distribuzione del sanguee degli emocomponenti.

5. Le regioni provvedono all’istituzione diun sistema di emovigilanza che consentadi raccogliere ed elaborare informazioniriguardanti gli incidenti e le reazioni inde-siderate connessi alla raccolta, al con-trollo, alla lavorazione, alla conservazio-ne ed alla distribuzione del sangue e deisuoi prodotti.

6. Le regioni provvedono ad emanare lenecessarie disposizioni affinché tutte le

strutture trasfusionali istituiscano emantengano in essere un sistema diqualità. La gestione del sistema di qua-lità riguarderà l’insieme di tutte le atti-vità svolte dalle strutture trasfusionalied in particolare la definizione di stru-menti di pianificazione, controllo, ga-ranzia e miglioramento continuo dellaqualità. Le strutture trasfusionali sonotenute a raccogliere, aggiornare e con-servare la documentazione relativa alleprocedure organizzative ed operativeadottate. Ai fini della prevenzione del-l’errore trasfusionale deve essere adot-tata ogni misura di sicurezza anche at-traverso strumenti informatici, ovepossibile, per l’identificazione del pa-ziente, dei suoi campioni di sangue edelle unità assegnate, sia nel serviziotrasfusionale che nel reparto clinico.

7. Le regioni adottano misure che garan-tiscano l’anonimato e la riservatezza del-le informazioni sanitarie relative ai dona-tori, con particolare riferimento a quelleottenute ai fini dell’accertamento dell’i-doneità alla donazione.

8. Le regioni possono adottare misureche favoriscano la partecipazione delpersonale delle strutture trasfusionali aiprogrammi regionali e nazionali di forma-zione per le attività trasfusionali.

Capo IXSANZIONI

Art. 22.(Sanzioni)

1. Salvo che il fatto costituisca più gra-ve reato, chiunque preleva, procura,raccoglie, conserva o distribuisce san-gue, o produce al fine di mettere incommercio o mette in commercio pro-dotti del sangue al di fuori delle struttu-re accreditate o senza le autorizzazionipreviste dalla legge o per fini di lucro, è

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punito con la reclusione da uno a treanni e con la multa da 206 euro a10.329 euro. Se il colpevole è personache esercita la professione sanitaria, al-la condanna segue l’interdizione dall’e-sercizio della professione per ugualeperiodo.

2. Nei casi indicati dal comma 1, l’azien-da unità sanitaria locale competente perterritorio dispone la chiusura della strut-tura non autorizzata.

3. Chiunque cede il proprio sangue o isuoi componenti a fini di lucro è punitocon l’ammenda da 154 euro a 1.549 euro.

4. Alla struttura stabilmente utilizzata alloscopo di prelevare o raccogliere sangueo suoi componenti a fini di lucro si appli-ca la sanzione dell’interdizione definitivadall’esercizio dell’attività ai sensi dell’ar-ticolo 16, comma 3, del decreto legislati-vo 8 giugno 2001, n. 231.

5. L’associazione che svolge le attività dicui al comma 4 è sanzionata con la revo-ca dell’autorizzazione alla organizzazio-ne e alla gestione delle unità di raccoltadi cui all’articolo 7, comma 4.

Capo XDISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI

Art. 23.(Strutture equiparate)

1. Le disposizioni della presente legge siapplicano anche alle strutture trasfusio-nali degli istituti e delle cliniche universi-tarie, degli istituti ed enti ecclesiasticiclassificati che esercitano l’assistenzaospedaliera, dell’ospedale Galliera diGenova, degli ospedali dell’Ordine Mau-riziano di Torino, degli istituti di ricoveroe cura a carattere scientifico e al serviziotrasfusionale militare.2. Per il personale delle strutture di cui al

comma 1, ad eccezione del personaledella sanità militare, vigono i criteri diequiparazione di cui al decreto del Mini-stro della sanità 27 gennaio 1976, pub-blicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del30 gennaio 1976, e al decreto del Presi-dente della Repubblica 20 dicembre1979, n. 761, e successive modificazioni.

Art. 24.(Servizio trasfusionale delle Forze armate)

1. Le Forze armate organizzano autono-mamente il servizio trasfusionale in mododa essere in grado di svolgere tutte lecompetenze previste dalla presente legge.

2. Nel quadro delle iniziative di educazio-ne sanitaria impartite ai militari, l’autoritàmilitare favorisce la cultura della dona-zione volontaria di sangue, di sanguecordonale e dei loro componenti da par-te dei militari di leva presso le strutturetrasfusionali militari e civili.

3. Il servizio trasfusionale militare cooperacon le strutture del Servizio sanitario na-zionale, del Ministero dell’interno e del Di-partimento della protezione civile, al finedi assicurare, in relazione alle previsionidelle necessità trasfusionali per le situa-zioni di emergenza, il mantenimento diadeguate scorte di prodotti del sangue.

4. Per la realizzazione delle finalità di cuiai commi 1, 2 e 3 sono stipulate appositeconvenzioni tra le regioni e il Ministerodella difesa, secondo lo schema tipo diconvenzione definito con decreto del Mi-nistro della salute da emanare entro seimesi dalla data di entrata in vigore dellapresente legge, sentita la Consulta.

Art. 25.(Relazione al Parlamento)

1. Il Ministro della salute riferisce al Par-

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lamento, entro dodici mesi dalla data dientrata in vigore della presente legge,sullo stato di attuazione della legge stes-sa e, annualmente, sullo stato dell’orga-nizzazione del sistema trasfusionale na-zionale.

Art. 26.(Copertura finanziaria)

1. Agli oneri derivanti dall’attuazione del-la presente legge, valutati in 10.168.000euro per l’anno 2005, 8.260.000 euro perl’anno 2006 e 6.194.000 euro annui a de-correre dall’anno 2007, ivi comprese leminori entrate derivanti dall’articolo 9,valutate in 20.000 euro annui a decorreredall’anno 2005, si provvede, quanto a7.242.000 euro per l’anno 2005 ed a2.066.000 euro per l’anno 2006, median-te corrispondente riduzione dell’autoriz-zazione di spesa di cui all’articolo 56,comma 1, della legge 27 dicembre 2002,n. 289, e quanto a 2.926.000 euro perl’anno 2005, e a 6.194.000 euro annui adecorrere dall’anno 2006, mediante cor-rispondente riduzione dello stanziamen-to iscritto, ai fini del bilancio triennale2005-2007, nell’ambito dell’unità previ-sionale di base di parte corrente “Fondospeciale” dello stato di previsione del Mi-nistero dell’economia e delle finanze perl’anno 2005, allo scopo parzialmente uti-lizzando l’accantonamento relativo al Mi-nistero della salute. Conseguentemente,all’articolo 56, comma 1, della citata leg-ge 27 dicembre 2002, n. 289, le parole:“100 milioni di euro a decorrere dall’anno2004” sono sostituite dalle seguenti:“100 milioni di euro per l’anno 2004,92,758 milioni di euro per l’anno 2005,97,934 milioni di euro per l’anno 2006 e100 milioni di euro a decorrere dall’anno2007”.

2. Il Ministro dell’economia e delle finan-ze provvede al monitoraggio degli oneriderivanti dall’applicazione della presente

legge, anche ai fini dell’applicazione del-l’articolo 11-ter, comma 7, della legge 5agosto 1978, n. 468, e successive modi-ficazioni, e trasmette alle Camere, corre-dati da apposite relazioni, gli eventualidecreti emanati ai sensi dell’articolo 7,secondo comma, n. 2), della citata leggen. 468 del 1978.

3. Il Ministro dell’economia e delle finanzeè autorizzato ad apportare, con propri de-creti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Art. 27.(Abrogazioni)

1. È abrogata la legge 4 maggio 1990, n.107, ad eccezione dell’articolo 23.

2. Fino alla data di entrata in vigore deidecreti di attuazione previsti dalla presen-te legge restano vigenti i decreti di attua-zione della legge 4 maggio 1990, n. 107.

3. Le convenzioni stipulate dalle regioni,ai sensi degli articoli 1, comma 8, e 10,comma 2, della legge 4 maggio 1990, n.107, sono prorogate fino alla data di en-trata in vigore delle nuove convenzionipreviste dagli articoli 7, comma 4, e 15,comma 1, della presente legge.

Art. 28.(Disposizioni per le regioni a statutospeciale e per le province autonome

di Trento e di Bolzano)

1. Le disposizioni della presente leggesono applicabili nelle regioni a statutospeciale e nelle province autonome diTrento e di Bolzano compatibilmente congli statuti di autonomia e con le relativenorme di attuazione anche con riferimen-to alle disposizioni della parte II, titolo V,della Costituzione per le parti in cui pre-vedono forme di autonomia più ampie ri-spetto a quelle già attribuite.

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Allegato 1

1. Ai fini della presente legge si intendo-no per:a) attività trasfusionali: le attività riguardan-ti la promozione del dono del sangue, laraccolta di sangue intero, emocomponentie cellule staminali emopoietiche autolo-ghe, omologhe e cordonali; il frazionamen-to con mezzi fisici semplici; la validazione,la conservazione e la distribuzione del san-gue umano e dei suoi componenti, nonchéle attività di medicina trasfusionale;b) sangue: le unità di sangue umano in-tero omologo ed autologo;c) emocomponenti: i prodotti ricavati dalfrazionamento del sangue con mezzi fisi-ci semplici o con aferesi;

d) emoderivati: i farmaci plasmaderivatiovvero le specialità medicinali estratte dal-l’emocomponente plasma mediante pro-cesso di lavorazione industriale, secondole modalità stabilite dall’articolo 15;e) prodotti del sangue: gli emocompo-nenti e gli emoderivati.f) emovigilanza: sistema di sorveglianzabasato su una raccolta continua e stan-dardizzata di dati e sulla loro analisi, chemonitorizza tutti gli eventi inattesi o inde-siderati riferibili alla donazione o alla tra-sfusione di sangue, compresi gli erroritrasfusionali, e che include dati sulla pre-valenza e l’incidenza di marcatori viralinei donatori e sul numero di pazienti e diemocomponenti trasfusi.

ALLEGATO 2

Il Piano Nazionale della Prevenzione2005-2007Premessa1. Negli ultimi decenni abbiamo assistitoad un aumento della vita media ed aduna modifica delle cause di morte in Ita-lia con l’aumento considerevole dellemalattie cronico degenerative e dei tu-mori. La crescente incidenza delle malat-tie croniche e delle loro complicanze fa sìche il peso finanziario di queste patolo-gie, che si scarica sul Servizio Sanitarionazionale, nell’arco di un decennio di-verrà insostenibile. Le patologie cronichesono in larga misura prevedibili e questogiustifica la necessità di definire un piano

nazionale della prevenzione. Tutti i paesiavanzati, proprio in considerazione deicosti legati alle malattie cronico-degene-rative si stanno attivando, per attuareriforme strutturali, sanitarie e di welfare,tali da consentire che questa prevenzio-ne abbia luogo1.La Legge finanziaria 2005 ha previsto tragli obiettivi che le Regioni devono conse-guire, al fine di ottenere il conguaglio del5% del Fondo Sanitario Nazionale, l’atti-vazione del Piano Nazionale della Pre-venzione e del Piano nazionale della for-mazione. L’importanza di attivare un

1 Con la comunicazione COM/99/0347 “Una strate-gia concertata per modernizzare la protezione so-ciale”, la Commissione Europea ha individuato nel1999 alcuni obiettivi fondamentali, tra i quali quellodella prevenzione, (promuovendo misure attive enon passive) e quello di una rete di sicurezza socia-le suggerendo agli Stati Membri lo scambio delleesperienze e la valutazione periodica e sistematicadelle politiche attuate. Questi suggerimenti sonostati recepiti nel 2000 dal Consiglio straordinariodei Capi di Stato e di Governo a Lisbona, che han-no indicato tra gli obiettivi dell’Europa un miglioresistema di welfare come fattore di sviluppo e dicoesione sociale in un contesto di crescente com-petitività internazionale.

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piano per la prevenzione era già statacondivisa dalle Regioni che avevano sot-toscritto l’accordo di Cernobbio del6/4/2004 sulle priorità in sanità, tra que-ste la prevenzione. Gli interventi di pre-venzione, sia primaria che secondaria,che gli interventi di educazione e promo-zione della salute in Italia, sono effettuatida diversi anni, ma le modalità di attiva-zione di tali interventi, anche di quelli lacui efficacia è documentata scientifica-mente, è stata realizzata in modo moltodifforme dalle singole Regioni. Inoltre al-cuni mutamenti normativi e l’evoluzionetecnico-scientifica, con particolare ri-guardo all’affermarsi della metodologiadi Evidence Based Prevention, hannodelineato una diversa evoluzione, anchedi tipo organizzativo, dei Servizi di Pre-venzione. Così oggi rileviamo che in Italiasolo poco più della metà dei soggettinelle fasce di età a rischio si sottoponeagli screening per la diagnosi precocedei tumori del seno e dell’utero. Quelloche serve è, quindi, un coordinamentoche permetta di conseguire, in tutto ilPaese uniformemente, obiettivi di salutetali, da garantire che tutti i cittadini aven-ti titolo possano accedere ai servizi didiagnosi precoce e di prevenzione e,quindi, ottenere un risparmio di vite uma-ne e una riduzione delle patologie. Purnel rispetto delle peculiarità regionali, vi ècomunque l’esigenza che le diverseesperienze e scelte organizzative abbia-no un momento di confronto e coordina-mento ed anche siano condivise, relati-vamente ai principali interventi e stra-tegie preventive, fermo restando la re-sponsabilità da parte delle Regioni diprocedere, nell’ambito della propria au-tonomia organizzativa, a prevedere spe-cifici progetti sulla base delle conoscen-ze epidemiologiche caratterizzanti lediverse realtà regionali.Sul piano nazionale della prevenzione siconcentrano, inoltre, risorse mai consi-derate precedentemente, derivabili dallaquota vincolata agli obiettivi prioritari del

piano sanitario nazionale e da altre risor-se individuate dal Governo per interventispecifici, quali quelle individuate dallalegge n. 138 del 2004.Perché si possano valutare gli effetti diun piano di prevenzione, è necessarioche lo stesso abbia un respiro almenotriennale, per permettere la messa a regi-me degli interventi. Per questo il pianonazionale della prevenzione va disegna-to, per essere fattibile, prevedendo ac-canto agli obiettivi triennali una gradua-lità degli interventi che porti a regimel’intero piano nel periodo considerato eche individui le priorità rispetto ai diversicampi di azione.

2. Gli Ambiti del Piano nazionale dellaprevenzione 2005-2007Gli ambiti del piano nazionale di preven-zione per il triennio 2005-2007 sonoquelli già previsti nell’accordo di Cernob-bio: la prevenzione della patologia car-diovascolare, e la prevenzione dellecomplicanze del diabete; la diagnosiprecoce dei tumori; le vaccinazioni; a taliambiti va aggiunta la prevenzione degliincidenti, ivi compresi gli incidenti dome-stici, per l’impatto in termini di anni di vi-ta persi e di invalidità. Di ognuno di que-sti temi si delineano le linee strategiche egli obiettivi attesi, rimandando l’elabora-zione delle schede attuative al Centronazionale per la prevenzione e il control-lo delle malattie.

2.1 La prevenzione cardiovascolarePer iniziare il programma di prevenzionecardiovascolare sono da considerarsiquattro distinte iniziative:1) la diffusione della carta del rischio agruppi di soggetti;2) la prevenzione dell’obesità nelle don-ne in età fertile e nel bambino;3) la prevenzione attiva delle complican-ze del diabete di tipo II nell’adulto e nelbambino, aumentando la compliance delpaziente;4) la prevenzione delle recidive nei sogget-

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ti che già hanno avuto accidenti cardiova-scolari, cosicché questi non si ripetano.

2.1.1 Quale strumento estremamente va-lido per la definizione del rischio cardiova-scolare, si propone l’utilizzo della cosid-detta carta del rischio, in quanto consentedi offrire al soggetto in esame la cono-scenza delle probabilità di andare incon-tro, nei successivi dieci anni, a un inciden-te cardiovascolare in base ai fattori dirischio che caratterizano la sua vita. Laconsapevolezza acquisita del possibileaumento del rischio in misura considere-vole induce il soggetto in esame a chiede-re consiglio al medico su come modifica-re i propri stili di vita, così da abbassare ilrischio, e questa è un’occasione estrema-mente favorevole per consigliare al sog-getto in esame su come comportarsi e tu-telare meglio la propria salute.L’Istituto Superiore di Sanità ha definito ifattori di rischio e il peso di ognuno di es-si, costruendo la carta del rischi, in baseall’esame di una corte italiana, evitandoquindi di dover importare dall’estero e ti-picamente dallo studio Framingham que-sti elementi, che a volte non si adattanobene alla nostra gente. I fattori di rischioconsiderati dalla carta sono sei (età, fumodi tabacco, colesterolemia totale e livellodi HDL colesterolo, i valori di pressionearteriosa sistolica, l’iperglicemia) e consi-derano seapratamente uomini e donne,soggetti diabetici e non diabetici.Il Centro nazionale per la prevenzione ela sorveglianza delle malattie individueràle linee operative per l’applicazione dellacarta, che potrà prevedere, in fase di av-vio, anche l’individuazione di eventualigruppi target specifici. Sarà necessarioprevedere anche una formazione specifi-ca e l’attivazione di un sistema di regi-strazione dei dati, per la valutazione diefficacia e per studi epidemiologici. In fa-se di elaborazione delle schede attuativesaranno anche individuate le modalitàper dare avvio al programma nelle singo-le realtà regionali.

2.1.2 La prevenzione dell’obesità nelledonne in età fertile agevola fortemente laprevenzione del diabete di tipo II per lastessa donna, ma anche la prevenzionedello sviluppo del diabete nell’eventualenuovo nato. È quindi giustificato un inter-vento preventivo, che si basa su semplicielementi di prevenzione: lo screening si-stematico da parte del medico di famiglia,ma anche dalla donna su se stessa conindicatori di obesità, ricordando che perun test di semplice adozione si può farericorso a misure fortemente indicative,quali quelle dell’Indice di Massa Corporea(BMI) e la circonferenza addominale.Questo approccio potrà permettereun’ampia attività di prevenzione, ma so-prattutto consentirà di mirare l’interventopreventivo alle persone realmente a ri-schio.

2.1.3 Per quanto riguarda la prevenzionedel diabete di tipo II e delle sue compli-canze di tratta di un’iniziativa che è per-seguita già in altri Stati e tipicamente ne-gli Stati Uniti dalla Kaiser Permanente inCalifornia. Si tratta innazitutto di censirela popolazione affetta da diabete di tipoII, che in grande misura è inconsapevoledi avere questa patologia.Spesso il diabete di tipo II si associa al-l’obesità in una sindrome chiamata Dia-besity e, quindi, è soprattutto a questo ti-po di popolazione che si deve rivolgerel’attenzione. Il censimento periodico del-la popolazione consente anche di moni-torare la crescita dell’incidenza di questapatologia e di attivare dei programmi diprevenzione delle complicanze. Sappia-mo infatti che questi pazienti inizialmentecollaborano attivamente con il medico,ma poi, con l’andare del tempo, la com-pliance alle indagini e alla terapia cala inmaniera pericolosa.Importante è la funzione di sostegno delmedico che gli permette di tenere sottocontrollo il gruppo di pazienti e di coin-volgerli attivamente nel programma tera-peutico.

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Anche in questo caso la comunicazionemedico-paziente e istituzione-paziente èfondamentale. Le schede attuative indi-vidueranno le modalità per dare avvio alprogramma nelle singole realtà regionali.Va ricordato, infine, che il diabete deibambini sta diventando un problema an-che in Italia e quindi il programma si de-ve estendere anche ai bambini e in parti-colare ai bambini obesi. Come si puònotare questo programma si integra fa-cilmente con il primo, perché il diabete èuno dei fattori di rischio inclusi nella car-ta del rischio.

2.1.4 Il quarto oggetto della prevenzionecardiovascolare riguarda le recidive dicoloro che hanno già avuto un primo ac-cidente, sia a livello cardiaco, sia a livellocerebrale. In questi casi le società scien-tifiche raccomandano un trattamentoadeguato, che consente di ritardare oprevenire l’occorrenza di un secondo in-cidente.

2.2 Screening dei tumoriGli screening dei tumori validati sono og-getto di raccomandazione Europea e so-no tre:1) screening del tumore del seno;2) screening del cancro della cervice uterina;3) screening del cancro del colon retto.Per ognuno di questi screening è neces-sario attivare programmi e coordinare leazioni, in modo da sollecitare in modoattivo la popolazione alla partecipazioneai programmi di prevenzione.Anche in questo caso la figura del medi-co di famiglia è molto importante, inquanto il medico di famiglia può solleci-tare l’attenzione di queste persone e ef-fettuare un adeguato counselling.Fondamentale elemento, perché la cam-pagna di screening risulti efficace, è defini-re il percorso per i soggetti positivi, in mo-do da evitare perdite di tempo e tracciaredei percorsi prioritari per questi pazienti,affinché risolvano il loro problema, arrivan-do rapidamente ad una diagnosi certa.

Altro punto importante è che gli scree-ning vengano effettuati in condizioni nel-le quali sono garantite la qualità delle at-trezzature e delle procedure.È compito della Regione disegnare que-sta rete dei Centri di screening e valutarela qualità e quantità del loro lavoro.La comunicazione istituzionale unica ecentralizzata, infine, evita di disperdere ri-sorse in inutili campagne e in inutili pubbli-cazioni, permette di rendere molto efficacequesta comunicazione, onde raggiungeretutta la popolazione e appoggiare la cam-pagna che la Regione effettua.

2.3 Prevenzione degli incidentiGli incidenti sono la prima causa di mor-te nei giovani. Nei giovani la maggiorecausa di morte è legata agli incidentistradali.Per quanto riguarda gli anziani, sappia-mo che gli incidenti domestici sono cau-se prevedibili di disabilità e di mortalitàmolto rilevanti come pure per i bambini.La problematica degli incidenti domestici,che colpiscono alcune fasce di popola-zione particolari, come bambini e anziani,assume un rilievo consistente in terminisia di morbosità che di mortalità. Benchétale fenomeno non sia completamenteazzerabile, vi sono ampi margini per inter-venire e prevenirne una buona parte.Una prima tipologia di interventi riguardail censimento degli infortuni: molta partedegli interventi avviati in diverse Regionihanno attinto ai dati del Pronto Soccor-so, tuttavia ulteriori sforzi dovranno es-sere attuati per una maggior completez-za ed approfondimento dei dati.La comunicazione istituzionale, ovvia-mente, avrà il suo ruolo e ancora unavolta la comunicazione dovrà esserecentralizzata onde evitare inutili disper-sioni di risorse.

2.4 Piano delle vaccinazioniLe coperture vaccinali raggiungono un ri-sultato insoddisfacente in alcune Regio-ni, non raggiungendo i valori-soglia, spe-

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cifici per ogni malattia, che ne garanti-rebbero l’eliminazione. Si tratta in parti-colare delle vaccinazioni raccomandateper i bambini e in particolare la vaccina-zione anti morbillosa, cosicché ancoraoggi in Italia il morbillo è una malattia chemiete vittime e che comporta patologia.Fermo restando i contenuti del Piano Na-zionale per l’eliminazione del morbillo edella rosolia congenita di cui all’accordoStato-Regioni del 13 novembre 2003, el’iter di aggiornamento del Piano nazio-nale vaccini, richiamato dal DPCM 29novembre 2001, occorre richiamare l’im-portanza delle anagrafi vaccinali, così dapoter valutare la necessità e gli effettidelle campagne vaccinali, in atto e daimplementare, e condividere criteri per lascelta dei nuovi vaccini fondati sull’EBPe su scelte che ne graduino la priorità;definire l’offerta essenziale del calenda-rio vaccinale e dei vaccini per le catego-rie particolari, lasciando alle Regionil’opzione e l’introduzione di altri prepara-ti, in relazione a particolari condizioniepidemiologiche.Per quanto riguarda gli anziani le vacci-nazioni più importanti sono quelle anti-influenzale e quella anti pneumococcica,benché – per quanto riguarda quest’ulti-ma – le più recenti revisioni sistematichene mettano in discussione l’efficacia: sitratterà, dunque, di implementare nuoveazioni che raccordino i dati epidemiolo-gici con le strategie. Anche qui vi è unaforte azione da svolgere d’accordo con imedici di medicina generale e tramite lacomunicazione di massa centralizzata,onde evitare che in Italia gran parte deglianziani non si vaccini contro l’influenza evada incontro a pesanti patologie e mor-talità durante l’inverno.

3. Il coordinamento del Piano3.1 Al Centro Nazionale per la prevenzio-ne ed il controllo delle malattie (CCM),tra i cui compiti istitutivi prioritari, di cuial DM 1° luglio 2004, è previsto il coordi-namento con le Regioni dei piani di sor-

veglianza e di prevenzione attiva, sonoaffidati i seguenti compiti, da attuarsi conla partecipazione diretta dei propri comi-tati scientifico e tecnico per le specifichecompetenze:a) traduzione delle linee generali di inter-vento sopra richiamate in linee operative,prevedendo, con la partecipazione dipropri organi, che per i programmi nonancor validati scientificamente sul terri-torio nazionale, sia possibile attuare deiprogetti pilota, per verificarne l’impattoprima della messa a regime;b) definizione di un cronoprogramma disviluppo degli interventi previsti nei pro-grammi specifici, che individui le fasi diattuazione e le modalità di verifica del-l’attuazione dei singoli programmi;c) supporto alle singole Regioni, nelladefinizione dei programmi regionali at-tuativi;d) diffusione delle iniziative e dei progettidi cui al presente Piano, in modo univocoe unificato sul territorio nazionale, al finedi evitare iniziative che si sovrapponganoa ulteriori risorse.

4. Finanziamento del Piano4.1 Sul Piano Nazionale della Prevenzio-ne, che parte nel 2005, si concentrano ri-sorse mai considerate precedentementee che prevedono l’importo di 40 milionidi euro che le Regioni accettano di vin-colare sulla quota del riparto CIPE desti-nata agli obiettivi specifici del Piano Sa-nitario Nazionale, ai sensi dell’articolo 1,comma 34, della legge 27 dicembre1992, n. 662. Tale quota corrisponde al25% della quota delle risorse spettante aciascuna Regione per il raggiungimentodegli obiettivi di piano.Oltre a tali risorse le Regioni condividonodi mettere a disposizione risorse ulterioriper un ammontare di 200 milioni di euro,attingendo la quota indistinta della deli-bera CIPE per ciascuno degli anni 2005,2006 e 2007.Le risorse così disponibili sono riportatenella seguente tabella:

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TabellaRisorse che le Regioni mettono a disposizione per la realizzione

del Piano Nazionale della Prevenzione

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Risorse da vincolare Risorse dasulle risorse per gli quota indistinta Totale

obiettivi di PSN (importo della delibera CIPE (importo in euroin euro per ciascuno (importo in euro per per ciascuno

degli anni 2005, ciascuno degli anni degli anni 2005,Regioni Popolazione 2006 e 2007) 2005, 2006 e 2007) 2006 e 2007)

PIEMONTE 4.296.822 17.716.509 14.763.757 32.480.266

VALLE D’AOSTA 122.360 504.511 420.425 924.936

LOMBARDIA 9.318.038 38.419.811 32.016.514 70.436.325

BOLZANO 471.635 1.944.629 1.620.524 3.565.153

TRENTO 493.406 2.034.395 1.695.329 3.729.724

VENETO 4.671.372 19.260.840 16.050.700 35.311.540

FRIULI 1.202.070 4.956.334 4.130.278 9.086.612

LIGURIA 1.585.612 6.537.741 5.448.117 11.985.858

EMILIA ROMAGNA 4.107.144 16.936.435 14.112.029 31.046.464

TOSCANA 3.579.289 14.799.231 12.332.692 27.131.923

UMBRIA 854.174 3.521.901 2.934.917 6.456.818

MARCHE 1.511.774 6.233.295 5.194.412 11.427.707

LAZIO 5.261.241 21.692.966 18.077.471 39.770.437

ABRUZZO 1.290.620 5.321.438 4.434.532 9.755.970

MOLISE 322.218 1.328.558 1.107.132 2.435.690

CAMPANIA 5.790.193 23.873.922 19.894.935 43.768.857

PUGLIA 4.047.094 16.686.837 13.905.697 30.592.534

BASILICATA 598.163 2.466.323 2.055.269 4.521.592

CALABRIA 2.018.767 8.323.709 6.936.424 15.260.133

SICILIA 5.011.253 20.662.224 17.218.520 37.880.744

SARDEGNA 1.644.463 6.780.391 5.650.326 12.430.717

58.207.704 240.000.000 200.000.000 440.000.000

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ALLEGATO 3

Piano Nazionale dell’ aggiornamentodel personalesanitario2005-20071. Premessa1. Il Piano Sanitario Nazionale 2003-2005ha individuato, tra gli obiettivi da raggiun-gere per attuare la garanzia costituzionaledel diritto alla salute e degli altri diritti so-ciali e civili in ambito sanitario, la “realiz-zazione di una formazione permanente dialto livello e qualità in medicina e sanità”per tutti i professionisti della salute.L’articolo 1, comma 173, della legge 30 di-cembre 2004, n. 311, ha inserito tra gliobiettivi che le Regioni devono consegui-re, al fine di ottenere l’accesso al finanzia-mento integrativo a carico dello Stato perle risorse destinate al finanziamento delServizio Sanitario nazionale, la realizzazio-ne del “Piano nazionale dell’aggiornamen-to del personale sanitario”, coerentementecon il Piano Sanitario Nazionale.Il “Piano Nazionale dell’aggiornamento delpersone sanitario” costituisce il presuppo-sto necessario per l’individuazione deglistrumenti condivisi per il contenimento delladinamica dei costi, il miglioramento qualita-tivo dei servizi e la riduzione della spesainappropriata, nel rispetto del principio dellauniforme ed appropriata erogazione dei li-velli essenziali di assistenza (LEA) sul territo-rio nazionale, di cui al DPCM 29 novembre2001 e successive modifiche e integrazioni.Gli articoli 16-bis e 16-ter del decreto legi-

slativo 30 dicembre 1992, n. 502, e succes-sive modificazioni, hanno definito la forma-zione continua ed istituito la Commissionenazionale per la formazione continua.La realizzazione del “Piano nazionaledell’aggiornamento del personale sanita-rio” richiede maggiore coordinamento ecollaborazione fra i livelli nazionale e re-gionale, in quanto le attività di ECM sitrovano ad un punto particolarmente de-licato, tipico di tutti i processi che, dopouna fase sperimentale e di prima imple-mentazione, sono destinati ad acquisirecarattere stabile e sistemico.Si rende, pertanto, necessario fissaredelle regole condivise per la predetta at-tività permanente di coordinamento ecollaborazione tra le strutture e le iniziati-ve nazionali e regionali in materia di Edu-cazione continua in medicina.

2. Piano Nazionale dell’aggiornamen-to del personale sanitario 2005-2007Per l’avvio del Piano si condivide il se-guente percorso:– entro il 30 maggio 2005, con specificaIntesa Stato-Regioni, si definiscono lenuove modalità di attuazione dell’ECM incampo nazionale, attraverso la formula-zione del Piano Nazionale di aggiorna-mento del personale sanitario;– entro il 30 luglio 2005, le Regioni adottanoi provvedimenti per l’attuazione dell’Intesa;– entro il 30 settembre 2005, le Regioniavviano i programmi attuativi.I principi cui si dovrà attenere l’IntesaStato-Regioni sono i seguenti:2.1 La fase attuale può considerarsi ditransizione. Per guidarla occorre, dun-que, pensare ad una organizzazione deiprocessi di governo del sistema ECM ba-sati su una forte e permanente concerta-zione, in grado di meglio conciliare, fin dasubito, le esigenze nazionali e quelle re-gionali, ma anche di assicurare la promo-zione del nuovo quadro normativo.2.2 Sempre meno il carattere di “sistema”delle attività ECM è automaticamente assi-curato da una definizione normativa solo

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nazionale e da una centralizzazione basatasul ruolo e sulle attività della Commissionenazionale per la formazione continua; sem-pre più l’affiancarsi di normative regionali aquella nazionale e il diffondersi, a livello re-gionale, di esperienze e organizzazioni digoverno tecnico delle attività formative ri-chiedono modalità nuove, per manteneretale carattere di “sistema”, riconosciuto inquanto condiviso da tutte le Regioni.2.3 Le nuove modalità potranno basarsisul mantenimento e miglioramento dellaconcertazione tra Ministero della salute eRegioni, attraverso:a) la creazione di– un organismo tecnico politico per ilcoordinamento strategico del sistemanazionale ECM (Centro Nazionale perl’educazione Continua in Medicina);– di una segreteria operativa di coordina-mento a carattere paritetico Ministero Re-gioni, che opererà in maniera continuativa;– di un Comitato tecnico permanente,con la partecipazione di tutti i referentitecnici delle Regioni e delle Province au-tonome;b) la definizione delle nuove competenzedella Commissione nazionale per la for-mazione continua.2.4 Il nuovo organismo sopra delineato avràil compito di elaborare e coordinare i pro-grammi applicativi del Piano Nazionale perl’aggiornamento del personale sanitario;2.5 Il Piano dovrà garantire:– la ridefinizione degli obiettivi formativi,garantendo, in ogni caso, che nella for-mazione continua del personale sanitariosiano presenti:a) temi comuni a tutti o più professioni, diprevalente interesse dello Stato;b) temi specifici delle singole professioni,discipline e specialità mediche e sanitarie;c) temi di natura organizzativo-gestiona-le, di prevalente interesse delle Regioni;– la fissazione delle tipologie delle attivitàformative;– le modalità per l’accreditamento deiprovider e le modalità della tenuta del-l’albo nazionale dei provider;

– la definizione di un organico interventoformativo nazionale;– i criteri per l’attribuzione dei crediti;– l’armonizzazione delle regole già previ-ste nei precedenti accordi;– il ruolo delle società scientifiche;– la definizione delle problematiche rela-tive alla contribuzione alle spese da par-te degli organizzatori di eventi.2.6 Fino alla definizione del Piano naziona-le per l’educazione continua, restano con-fermati gli obiettivi formativi di interessenazionale definiti con l’accordo Stato-Re-gioni del 20 dicembre 2001 (atti rep. n.1358), nonché le modalità di accredita-mento degli eventi formativi residenziali ele sperimentazioni in corso, così comeconfermato con gli accordi Stato-Regionidel 13 marzo 2003, (rep. atti n. 1667) e del20 maggio 2004 (rep. atti n. 1992).Per l’anno 2005, ai fini del debito forma-tivo, il valore di riferimento dei crediti daacquisire, resta fissato a n. 30 crediti.2.7 Sono fatti salvi i crediti maturati conla partecipazione ad eventi formativi nelperiodo compreso dal 1° gennaio 2005alla data della presente intesa.2.8 Da parte delle singole Regioni, siprovvederà all’adozione e trasmissioneal Ministero della salute dei provvedi-menti di propria competenza per l’appli-cazione dell’Intesa.2.9 Il Piano, anche in considerazione dellosviluppo a livello europeo della specificaproblematica, individuerà le possibili solu-zioni, anche normative, attraverso le qualiutilizzare il ruolo dell’ECM nei processi dirivalidazione dell’abilitazione professionaleo di certificazione profesionale dei medicie delle altre professioni sanitarie.2.10 Finanziamento del PianoPer il “Piano Nazionale dell’aggiorna-mento del personale sanitario 2005-2007”, che parte nel 2005, si prevedonorisorse per un importo pari a 50 milioni dieuro che le Regioni condividono di met-tere a disposizione sulla quota indistintaripartita dal CIPE per ciascuno degli anni2005, 2006 e 2007.

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Ecografia ClinicaCentro Congressi Hotel LungomareRiccione, 8-13 maggio 2006

PROGRAMMA PRELIMINARELunedì 8 maggio 200612.00 - Arrivo dei partecipanti e siste-mazione13.00 - Buffet14.00 - Saluto di apertura e presenta-zione del CorsoVincenzo Arienti (Bologna), Luigi Bolon-di (Bologna), Carlo Filice (Pavia)

Coordinatore: Carlo Filice (Pavia)14.20 - Aggiornamenti in epatologia -Luigi Bolondi (Bologna)14.40 - Semeiotica clinica ed ecografi-ca Marco Zoli (Bologna)15.00 - Fondamenti dell’ecografia ad-dominale - Vincenzo Arienti (Bologna)15.20 - Anatomia del fegato - EsteritaAccogli (Bologna)15.40 - Epatopatie diffuse - Carlo Filice (Pavia)16.00 - Principi di Doppler addominale- Gianni Zironi (Bologna)16.20 - Ipertensione portale - Fabio Pi-scaglia (Bologna)16.40-18.30 - Esercitazioni: L’esecuzio-ne dell’ecografiaLuciana Boriani (Bologna), Gianni Zironi(Bologna)

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L’impiego dellaser nellachirurgia oralemininvasiva16 Gennaio 2006 - Aula BranziVia S. Vitale 59 - BolognaOre 9.00 - 12.30

Seminario interdisciplinare

RELATORIProf. C. Prati: Direttore Dipartimento diScienze Odontostomatologiche, Uni-versità degli Studi di BolognaProf. C. Marchetti: Responsabile Re-parto di Chirurgia Orale, Dipartimentodi Scienze Odontostomatologiche, Uni-versità degli Studi di BolognaProf. L. Montebugnoli: ResponsabileReparto Prima Visita, Dipartimento diScienze Odontostomatologiche, Uni-versità degli Studi di Bologna

Prof. R. Zannoli: Direttore Scuola diSpecialità di Fisica Sanitaria, Universitàdegli Studi di BolognaDr. T. Poli: Ricercatore Sezione di Chi-rurgia Maxillo Facciale, Dipartimento diScienze Otorino-Odonto-Oftalmologi-che e Cervico Facciali, Università degliStudi di ParmaDr. P. Felice: Dipartimento di ScienzeOdontostomatologiche, Università de-gli Studi di BolognaSig. G. De Luca: Infermiere Professionale,Centro Laser, Policlinico S.Orsola-Malpi-ghiÈ stata inoltrata la richiesta per accredi-tamento E.C.M.La partecipazione è gratuita e limitata aiprimi 100 iscritti

Segreteria OrganizzativaTel. 051 218057Dr. Pietro Felice - cell. 3921420430felicepietro@yahoo. itDr. Gianluca Grenci - cell. [email protected] Giorgi - cell. [email protected]

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Martedì 9 maggio 2006Coordinatore: Eugenio Caturelli (Viterbo)8.30 - Cisti, ascessi, ematomi - LuigiSolmi (Bologna)9.00 - Adenomi, angiomi, INF - EugenioCaturelli (Viterbo)9.30 - Epatocarcinoma - Marcello Care-mani (Arezzo)10.00 - Metastasi - Stefano Pretolani(Bologna)10.30 - I mezzi di contrasto ecografici -Fabrizio Magnolfi (Arezzo)11.00 - coffee break11.30 - La biopsia epatica - Fabio For-nari (Piacenza)12.00 - Le terapie locoregionali Vincen-zo Arienti (Bologna)12.30 - colazione di lavoro16.00-18.30 - Casi clinici interattivi edesercitazioniEsterita Accogli (Bologna), Susanna Vi-cari (Bologna)

Mercoledì 10 maggio 2006Coordinatrice: Cristina De Fazio (Milano)8.30 - Colecisti e vie biliari - Cristina DeFazio (Milano)9.00 - Anatomia del pancreas - LorenzoBaldini (Bologna)9.20 - Pancreatiti e neoplasie - Pier Lo-renzo Costa (Verona)10.00 - Anatomia del tratto gastroente-rico - Luisella Zamboni (Bologna)10.20 - IBD e neoplasie - VincenzoArienti (Bologna)11.00 - coffee break11.30 - Milza e linfonodi - Luigi Cavan-na (Piacenza)12.00 - Torace - Andrea Domanico (Bo-logna)12.30 - colazione di lavoro16.00-18.30 - Casi clinici interattivi edesercitazioniLorenzo Baldini (Bologna), Andrea Do-manico (Bologna), Luisella Zamboni(Bologna)

Giovedì 11 maggio 2006Coordinatore: Libero Barozzi (Bologna)

8.30 - Nefropatie mediche - MaurizioPompili (Roma)9.00 - Nefropatie chirurgiche - LiberoBarozzi (Bologna)9.30 - Vescica e prostata - Pietro Pavli-ca (Bologna)10.00 - Utero-annessi e mammella -Paolo Busilacchi (Ancona)11.00 - coffee break11.30 - Aorta addominale - Giulio DiCandio (Pisa)12.00 - Tiroide e paratiroidi - LucianaBoriani (Bologna)12.30 - colazione di lavoro16.00-18.30 - L’esecuzione della pun-tura ecoguidata ed esercitazioniVincenzo Arienti (Bologna), LorenzoBaldini (Bologna), Stefano Pretolani(Bologna)

Venerdì 12 maggio 2006Coordinatori: Franco Accorsi (Bologna),Leonardo Aluigi (Bologna)Sessione “EcocolorDoppler TronchiSovraaortici”8.30 - Tecnica d'indagine e semeioticanormale - Franco Accorsi (Bologna)9.00 - Semeiotica dei quadri patologici- Alfio Amato (Bologna)9.30 - Ruolo e appropriatezza - PierluigiAntignani (Roma)10.15 - coffee breakSessione “EcocolorDoppler Vasi Periferi-ci”10.45 - Tecnica d’indagine e semeioticanormale - Leonardo Aluigi (Bologna)11.15 - Semeiotica dei quadri patologi-ci - Elisabetta Favaretto (Bologna)11.45 - Ruolo ed appropriatezza - Gual-tiero Palareti (Bologna)12.30 - colazione di lavoro16.00-18.30 - Casi clinici interattivi edesercitazioniFranco Accorsi (Bologna), LeonardoAluigi (Bologna)

Sabato 13 maggio 2006Coordinatore: Stefano Galletti (Bolo-gna)

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Sessione “Ecografia Muscolo-Tendinea”8.30 - Tecnica dell'indagine e semeioticanormale - Milva Battaglia (Bologna)9.00 - Semeiotica dei quadri patologici -Stefano Galletti (Bologna)10.00 - coffee breakSessione “Ecografia Articolare”10.30 - Spalla - Stefano Galletti (Bologna)11.10 - Polso, tibiotarso e piede - Patri-zia Pelotti (Bologna)12.00 - Questionari di valutazione ECM12.30 - Conclusione e chiusura del Corso

Informazioni generaliwww.ecografiabologna.org/corso2006Il Corso è organizzato dal Centro di Ri-cerca e Formazione in Ecografia Interni-stica, Interventistica e Vascolaredell’Ospedale Maggiore di Bologna.

Contenuti ed obiettiviIl Corso è a carattere residenziale e sipropone di fornire le nozioni di base edaggiornamento in ecografia mediante le-zioni frontali ed esercitazioni pratiche. Inparticolare il Corso verte sui seguenti ar-gomenti:• La tecnica di esecuzione dell’indagine• La semeiotica normale e patologica• L’integrazione con i dati clinici, labora-toristici e strumentali• L’accuratezza diagnostica ed il con-fronto con le altre tecniche d’indagine• Il ruolo nelle varie patologie

DestinatariLaureati in Medicina e Chirurgia.

Data e sedeIl Corso si svolgerà dall’8 al 13 maggio2006 presso il Centro Congressi HotelLungomare, Lungomare della Libertà 17,Riccione (RN).

IscrizioneAl Corso sono ammessi i primi 100 iscritti,secondo l’ordine d’arrivo delle iscrizioni.L’iscrizione si effettua entro e non oltre il15 marzo 2006 secondo le istruzioni ri-portate sul sito: http://www.ecografiabo-logna.org/corso2006.

Educazione continua in medicinaÈ stata inoltrata la richiesta di accredita-mento secondo il Programma Nazionaledi Educazione Continua in Medicina.Alla precedente edizione sono stati attri-buiti 17 crediti.Al termine del Corso sarà rilasciato unattestato di partecipazione.

Direttore del CorsoVincenzo Arienti

Segreteria scientificaEsterita Accogli, Lorenzo Baldini, AndreaDomanico

Segreteria organizzativaCentro di Ecografia Internistica, Inter-ventistica e Vascolare - Divisione di Me-dicina Interna E - Ospedale MaggioreLargo B. Nigrisoli, 2 - 40133 BolognaTel. 051-6478323/ Fax 051-6478460E-mail: [email protected]

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La conoscenzadella morte

“Psicologia del vivere e del morire”

Direttore: Prof. Mario MastropaoloAnno Accademico 2005-20067 Week-endDicembre 2005 - Giugno 2006Hotel Polo - Rimini

1° CONGRESSO NAZIONALEGEOLOGIA E SALUTE

In salute con la Scienza10-11 Maggio 2006Sala del Consiglio Comunale - Pesaro

Un’iniziativa promossa e organizzata da:Rodolfo CoccioniIstituto di Geologia e Centro di Geobiolo-gia, Università degli Studi di Urbino eFabio TateoIstituto di Geoscienze e Georisorse-CNR, c/o Dipartimento di Geologia, Pa-leontologia e Geofisica, Università degliStudi di Padova

con il patrocinio di:Regione Marche - AmministrazioneProvinciale di Pesaro e Urbino - Am-ministrazione Comunale di Pesaro -Università degli Studi di Urbino - As-sociazione Italiana per lo Studio delleArgille ONLUS

Informazioni preliminariTipo di presentazione: orale e posterScadenza sottomissione riassunti:31 marzo 2006

Adesioni ed informazioniRodolfo Coccioni - Istituto di Geologia eCentro di Geobiologia Università degliStudi di UrbinoTel. 0722.30.42.37 - [email protected]

Fabio Tateo - Istituto di Geoscienze eGeorisorse CNR - c/o Dipartimento diGeologia, Paleontologia e Geofisica Uni-versità degli Studi di PadovaTel. 049.82.72.062 - [email protected]

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Per gentile concessione Aboca Museum

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Il glaucoma: approcci terapeuticifarmacologi e chirurgiciGiovedì 26 gennaio 2006Pol. S. Orsola, Via Massarenti, 9 - BolognaAula Magna Clinica Oculistica - Pad. 23- ore 18.00

17.30 - Iscrizione partecipanti e conse-gna questionari ECM18.00-18.15 - Introduzione al corso -Prof. E C. Campos18.15-18.35 - Basi fisiopatologiche delglaucoma - Dott. M. Cellini18.35-18.55 - La terapia farmacologia -Dott.ssa A. Baldi18.55-19.15 - La terapia chirurgica:quando e cosa fare - Dott. P. G. Toschi19.15-19.45 - Gli antimitotici e gli im-pianti valvolari nella chirurgia delglaucoma - Prof. S. Gandolfi19.45 - Discussione, Break20.30-21.00 - L’impiego del laser nellaterapia del glaucoma - Dott. A. Pazzaglia21.00-21.30 - Glaucoma e cataratta:

quando e come intervenire? - Dott. G.O. Bravetti

RelatoriProf. Stefano Gandolfi - Direttore U.O.Oculistica, Università degli Studi di Par-ma Dott. Mauro Cellini - Dipartimento di Di-scipline Chirurgiche, Rianimatorie e Tra-pianti, Oftalmologia - Prof. E. C. Cam-pos, Alma Mater Studiorum Università diBologna - Dott.ssa Alessandra Baldi,Dott. Giorgio Oddo Bravetti, Dott. Alber-to Pazzaglia, Dott. Pier Giorgio Toschi -Azienda Ospedaliera di Bologna, Policli-nico S.Orsola-Malpighi, U.O. Oftalmolo-gia Prof. E.C. Campos

ECMEducazione Continua in MedicinaL’evento è in fase di accreditamentopresso il sistema ecm Regione EmiliaRomagna.Discipline prevalenti: Medicina Generale(Medici di Famiglia), OftalmologiaTarget: Medico Chirurgo, Ortottista, In-fermiere

Partecipazione gratuita, iscrizioni pressola Segreteria Organizzativa:Dr.ssa Piera Versura , Università di Bologna,tel. 051 6364646, [email protected]

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Anno Accademico2005-2006Seminari di Didattica Ufficiale

(Dipartimento di Medicina InternaCardioangiologia Epatologia, Padiglione 11, Auletta 1)

La partecipazione dei Seminari è gratuitaed aperta a tutti gli interessati.

1° SEMINARIO (3 Febbraio 2006) SPORT DISABILITÀ E DISTURBI PSI-COSOMATICIOre 15.00 - Sport e “diversa abilita” -Dott. L. Michelini (Medico dello Sport,Dipartimento di Sanità Pubblica, AUSLdi Modena)Ore 16-15 - La valenza terapeutica e ria-bilitativa dell’attività motoria nei disturbidel comportamento alimentare - Dott.ssaG. Tangerini (Psicologo dello Sport)

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2° SEMINARIO (17 Febbraio 2006)CASI CLINICI DI CARDIOLOGIA Ore 15.00 - Casi clinici nell’adulto -Prof. D. Bracchetti (Specialista in Cardio-logia e Medicina dello Sport Bologna).Ore 16.15 - Casi clinici nel bambino -Prof. M. Bonvicini (Professore Associatodi Cardiologia, Unità di Cardiologia Pe-diatrica, Policlinico S. Orsola-Malpighi,Bologna)

3° SEMINARIO (3 Marzo 2006)ANEMIA INTEGRATORI E SPORTOre 15.00 - Anemia ed attività fisica:falso problema? - Dott. P. Ricci (Diri-gente medico I livello, Unità di Ematolo-gia, Policlinico S. Orsola-Malpighi)Ore 16.15 - Integratori nell’attivitàsportiva: illusioni e realtà - Prof. A. Bo-netti (Professore Associato di MedicinaInterna, Dipartimento di Scienze Clini-che, Università di Parma)

4° SEMINARIO (17 Marzo 2006)STATO NUTRIZIONALE E LINEE GUI-DA PER LA DIETA DELLO SPORTIVOOre 15.00 - La valutazione in ambula-torio dello stato nutrizionale: possibi-lità e limiti - Dott. M. Bovina (Medicodello Sport, Istituto di Medicina delloSport “T. Lubich”, Bologna)Ore 16.15 - Le linee guida della nutri-zione per lo sportivo - Prof. N. Battistini(Direttore Scuola di Specializzazione inMedicina dello Sport, Università di Mo-dena-Reggio E.) e Dott. M. Poli (Profes-sore a contratto Scuola di Specializza-zione in Medicina dello Sport, Universitàdi Modena-Reggio Emilia)

5° SEMINARIO (31 Marzo 2006)ATTIVITA’ FISICA NELLA PREVENZIO-NE E TERAPIA DELLA S. METABOLI-CA E DEL DIABETEOre 15.00 - Attività fisica e sindromemetabolica - Prof. G. Marchesini (Pro-fessore Ordinario di Medicina Interna,Servizio Malattie del Metabolismo, Uni-versità di Bologna)

Ore 16.15 - Attività fisica e diabete -Dott. G. Forlani (Dirigente Medico di I li-vello, Servizio Malattie del Metabolismo,Policlinico S. Orsola-Malpighi, Bologna)

6° SEMINARIO (21 Aprile 2006)SPORT IN AMBIENTI ESTREMI: ALTU-RA E SUBACQUEIOre 15.00 - Adattamenti fisiologici nel-lo sport in altura - Prof. F. Schena (Pro-fessore Associato di Fisiologia, Univer-sità di Trento)Ore 16.15 - Criteri europei per l’ido-neità all’attività subacquea sportiva eprofessionale - Dott. P. Longobardi(Specialista in Medicina Subacquea edIperbarica, Direttore Centro Iperbarico,Ravenna)

7° SEMINARIO (5 Maggio 2006)L’ATTIVITÀ FISICA NELLA PATOLOGIANEUROLOGICA E CARDIOLOGICAOre 15.00 - Lo sport nelle lesioni mi-dollari: il progetto Montecatone - Dott.D. Villa (Dirigente di I livello, Ospedale diMontecatone)Ore 16.15 - Il significato prognosticodelle aritmie ventricolari frequenti ecomplesse nel soggetto che svolgeattività fisica - Dott. G. Poletti (Respon-sabile U.O. Medicina dello Sport, Azien-da USL Bologna)

8° SEMINARIO ( 19 maggio 2006)INFORTUNI E RIABILITAZIONEOre 15.00 - Il ritorno allo sport dopo in-tervento di artroprotesi - Dott. MariaAssunta Servadei (Specialista in Medici-na Fisica e della Riabilitazione, Centro diRiabilitazione Sportiva Isokinetic, Bolo-gna).Ore 16.15 - Epidemiologia e prevenzio-ne degli infortuni nel calciatore - Dott.Giulio Sergio Roi (Specialista in Medicinadello Sport, Centro Studi Isokinetic, Bo-logna)

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Richiesta diffusioneevento formativo concrediti ECM

Con la presente chiediamo di poterdiffondere l’esistenza della scuola diEducazione Prenatale ISPPE Internatio-nal School for Prenatal and PerinatalEducation, della quale inviamo la pre-sentazione del nuovo programma in alle-gato. Seguirà la spedizione del relativomateriale illustrativo a mezzo posta.Chiediamo gentilmente di poter usufruiredei canali a voi disponibili: bacheche, se-gnalazione sui vostri siti, lista links edeventuali riviste periodiche (in quest’ulti-mo caso vi chiediamo se è possibileaverne una copia).Vi ringraziamo per la collaborazione

per ANEP Italia - Dott. M. Grazia [email protected]

PROGRAMMA 2005/06 ISPPE International School forPrenatal and Perinatal Education

Ecm a richiesta1° incontro - 3/4 dicembre 2005Introduzione all’Educazione Prenata-le: aspetti storici, culturali, scientifici epsicologiciTappe evolutive genitori-bambino du-rante l’endogestazione e l’esogesta-zioneFerrari A. Gabriella - Operatore Anep

Prenatal Tutor, specializzata nella Comu-nicazione Psicotattile prenatale, Presi-dente Anep Italia (Parma)L’educazione prenatale nelle scuoleSerena Bassi - Psicologa OperatoreAnep Prenatal Tutor ( Brescia); Paolo Er-ba - Psicologo (Brescia);Antonio De Michele - Psicologo Opera-tore Anep Prenatal Tutor (Torino); SimonaFranceschin - Psicologa Operatore AnepPrenatal Tutor (Torino)

2° incontro - 14/15 gennaio 2005L’incontro e il coinvolgimento psico-somatico ed emozionaleMariolina Ballardini - Psicologa, Psicote-rapeuta, Sessuologa; Analista Bioener-getica (Roma)

3° incontro - 11/12 febbraio 2005Il viaggio del bambino prenatale dalconcepimento al momento del partoM. Grazia Terreni - Medico Chirurgo; Gi-necologa, Endocrinologa OperatoreAnep Prenatal Tutor (Varese)Lo sviluppo della sensorialità fetale eil dolore del fetoCarlo Valerio Bellieni - Medico Chirurgo,Pediatra; Neonatologo Ospedale di Sie-na (Siena)

4° incontro - 10/11 marzo 2006La nascita e l’unità psicogenetica ma-dre-bambino. Decodificare la propriamatrice prenataleAnna Fiorentini - Psicologa, Psicotera-peuta, specializzata massaggio infantiledi Eva Reich ( Roma)

5° incontro - 8/9 aprile 2006Il senso dell’esistenza prima e durantela nascita. Il suo significato nella sto-ria della nostra vitaLudwig Janus - Medico Chirurgo, Psica-nalista, Psicologo Prenatale, PresidenteISPPM della Germania (Heidelberg, Ger-mania)Il processo del legame prenatale tramadre e bambino in gestazione: un’in-

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troduzione all’analisi della relazioneprenatale madre-bambinoJeno Raffai - Psicologo Prenatale, Psico-terapeuta specializzato in Analisi Bon-ding, Presidente ISPPM dell’Ungheria(Budapest)

6° incontro - 6/7 maggio 2006Il viaggio del bambino prenatale dalcorpo della madre al mondoM. Grazia Terreni (Varese)I dolori articolari in gravidanza: cono-scerli e prenderse curaFulvio Trombini - Fisioterapista (Varese)

7° incontro - 10/11 Giugno 2006Le interazioni nella triade famigliare el’intervento dell’operatore perinataleBrunella Angelotti - Psicologa, Psicote-rapeuta, Analista Bioenergetica ( Roma)Homero Vigevani - Psicologo e Psicote-rapeutico Gestalt, specializzato in micro-videoanalisiIl ruolo del padreHomero Vigevani

8° incontro - 16/17 settembre 2006Vita prenatale e psicosomatica delprofondo. Trauma e implosione psico-somaticaDowling Terence - Psicologo Prenatale,Psicoterapeuta (Heidelberg, Germania)

9° incontro - 14/15 ottobre 2006L’esperienza fetale, la nascita e la sa-lute primaleMichel Odent - Medico Chirurgo, Oste-trico (Londra)Processi di comunicazione e dinami-che di coppia e famigliari. Come si tra-sforma la relazione d’amore nella cop-pia in attesa. Acquisizione dell’iden-tità genitoriale influenze e interferenzeintergenerazionaliClaudia Cimino - Pedagogista, Operato-re Anep Prenatal Tutor (Roma)

10° incontro - 11/12 novembre 2006La comunicazione psicobiologica tra

madre e bambino durante la gravidan-za e il parto. La funzione del dolore.L’accoglienzaLe tappe del lutto e l’elaborazione del-la perdita, il ruolo del Prenatal Tutor inun corso di educazione prenataleFinalità e uso corretto delle visualizza-zioni durante la gestazioneGabriella Ferrari (Parma)

11° incontro - 2/3 dicembre 2006L’incontro genitori e bambino dopo ilparto e nei primi sei mesiPiera Sacchi - Psicologa, Psicoterapeu-ta, Analista Bioenergetica (Roma)

12° incontro - 13/14 gennaio 2007 Comunicazione e conduzione di ungruppo. Il valore della vita emotivaLuisa Romei - Psicologa della età evolu-tiva (Parma)Il canto e l’uso creativo della voce du-rante la gravidanzaDamiana Fiscon - Musicista, Compositri-ce, Operatore Anep e Prenatal Tutor (Pa-dova)

13° incontro - 10/11 febbraio 2007Il bonding prenatale (prima parte):quale relazione, quale approccio edu-cativo, quale comunicazione con ilbambino nelle diverse fasi della gesta-zione (training con coppie di futuri ge-nitori) Gabriella Ferrari (Parma)

14° incontro - 10/11 marzo 2007Il bonding prenatale e training (secon-da parte) Gabriella Ferrari (Parma)

Segreteria ANEP Italia Per ulteriori informazioni relative alla Scuo-la ISPPE ed alle modalità di iscrizione po-tete rivolgervi alla Segreteria Anep Italia -P.za Mattarella,3/a - 43100 - ParmaTel./Fax 0521.250150 - www.anep.org -e-mail: [email protected]

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Amami

➔ Nel dicembre del 2002 a Roma, pervolontà di un gruppo di amici medici egiuristi,è nata A.M.A.M.I. acronimo diAssociazione per i Medici Accusati diMalpractice Ingiustamente, con un’uni-ca Mission: CONTRASTARE LE ACCU-SE INFONDATE DI MALPRACTICE, ri-volte sovente alla classe medica, perrestituire serenità al cittadino ed al me-dico. L’Associazione opera – senza sco-po di lucro – con il supporto di un boardspecialistico composto da specialistidelle varie branche della medicina e daun board legale costituito da giuristiesperti della materia e medici legali.L’A.M.A.M.I. con oltre 30.500 associatisi pone sul panorama nazionale comesicuro riferimento essendo l’Associa-zione medica più rappresentativa e lasola che si occupi concretamente edunicamente di contrastare il fenomenodelle “frivolous lawsuit”. Oggi il cittadino/paziente vive un mo-mento di grande disorientamento acausa dei messaggi contrastanti offertidai media circa traguardi impensabiliraggiunti dalla medicina, reali ma indi-sponibili al momento per tutta la popo-lazione, che alimentano grandi aspetta-tive spesso deluse. Allo stesso tempo èallarmato da notizie di drammi persona-li accaduti a pazienti vittime di grosso-lani ed inescusabili errori medici.In questa situazione i pazienti possonoessere attratti da personaggi che, inte-ressati solo al lucro, prospettano lapossibilità di grandi guadagni attraver-so richieste di risarcimento rivolte aimedici e/o alle strutture sanitarie nellequali sono stati curati.Nello stesso tempo i cittadini possonodivenire oggetto della “medicina difen-siva”, ossia di quella serie di scelte te-rapeutiche, che i medici operano a vol-

te più per cautela giudiziaria che perreale convincimento scientifico. I medici stanno vivendo un momentomolto delicato, controllati dalla magi-stratura e giudicati ancor prima dallastampa. Compressi tra la volontà di of-frire le migliori cure ai pazienti e le deci-sioni degli organi di amministrazioneeconomico-sanitaria che impongonoloro i parametri a cui attenere ogni scel-ta terapeutica. Parimenti si assiste ad una battagliamediatica e giudiziaria contro la classemedica, troppo spesso accusata conleggerezza di “malpractice” sulle primepagine dei giornali. È ben noto che lagran parte dei sanitari sottoposti a giu-dizio verrà assolta perchè non colpevo-le, subendo comunque frustrazioni estress giudiziari che determinerannodanni incancellabili dal punto di vistamorale e danni patrimoniali non trascu-rabili. Altra problematica molto sentita daimedici è la disdetta della garanzia assi-curativa. Infatti le Assicurazioni, indi-pendentemente dall’accertamento del-la responsabilità del sanitario, operanola disdetta del contratto assicurativo adogni notizia di richiesta di risarcimentoa loro pervenuta. Inoltre offrono coper-ture per responsabilità civile gravate daclausole e franchigie sempre più onero-se e lamentando mancati guadagni –frutto di discutibili calcoli che conside-rano perdita gli importi “riservati” per isinistri – attuano un aumento esponen-ziale dei premi per riassicurare i medici“disdettati” da altra compagnia. Si è ar-rivati al punto che un chirurgo stenta atrovare una compagnia che lo assicuripur spendendo un premio che può su-perare una mensilità dello stipendio. Per raggiungere il fine prefissato e resti-tuire serenità sia al cittadino/pazienteche al medico l’A.M.A.M.I. ha individua-to numerosi strumenti: • Divulgazione della problematica che imedici stanno vivendo

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• Rapporti di partnership con le SocietàScientifiche, i Sindacati Medici e gli Or-dini • Rapporti di collaborazione con i rap-presentanti dei Cittadini • Pronto Soccorso Legale • Creazione di un Osservatorio su baseregionale • Via stragiudiziale di risoluzione dellecontroversie paziente/medico • Fondo vittime dell’alea terapeutica • Collegialità della consulenza medica eConferenza Permanente di Specialità • Affiancamento gratuito del medico nel-la citazione in giudizio dei responsabili diuna azione infondata

Divulgazione della problematica che imedici stanno vivendo La diffusione della problematica chestanno vivendo i medici, spesso oggettodi accuse immotivate, scaturite da pro-positi ben lontani dalla ricerca di giusti-zia, è stato un chiaro obiettivo sin dall’i-nizio. L’Associazione si è adoperata perportare la propria iniziativa sui media alfine di porre sotto la giusta luce la classesanitaria. Infatti, la sua attività è stata og-getto di numerosi articoli sui principaliorgani di stampa nazionale e divulgataattraverso interviste televisive e radiofo-niche. L’attività dell’A.M.A.M.I. viene pre-sentata in Congressi e Convegni medicie giuridici di altissimo profilo scientifico.

Rapporti di collaborazione con le So-cietà Scientifiche, i Sindacati Medici egli Ordini Numerose Società e Sindacati medicihanno aderito concretamente all’AMAMI,iscrivendovi tutti i propri associati. Sinoad ora ciò si è verificato con: - AOGOI (Associazione Ostetrici e Gine-cologi Ospedalieri Italiani) - SIRM (Società di Radiologia Medica) e - SICPRE (Società Italiana Chirurgia Pla-stica Ricostruttiva ed Estetica) - SICVE (Società di Chirurgia Vascolareed Endovascolare)

- CIMO ASMD (Associazione SindacaleMedici Dirigenti) - Nuova ASCOTI (Associazione Sindaca-le Chirurghi Ortopedici e TraumatologiItaliani) - SNR (Sindacato Nazionale Radiologi) Inoltre abbiamo rapporti di partnershipcon la SIOT (Società Italiana di Ortope-dia e Traumatologia), con l’Anaao Asso-med - Dirigenti medici, con la FNOMCeO(Federazione Nazionale Ordini dei MediciChirurghi ed Odontoiatri) ed in particola-re con gli Ordini di Palermo, Latina,Ascoli Piceno, Firenze, Savona, Vicenza,Padova, Catania, Rieti, Padova, Treviso,Taranto che, condividendo la nostra ini-ziativa, ci hanno dato i più ampi spazi perla divulgazione della “Mission”.

Rapporti di partnership con i rappre-sentanti dei Cittadini L’azione dell’Amami, attraverso l’operadi contrasto dell’accusa infondata, agi-sce nell’interesse del cittadino che deveessere curato da medici riappropriatidella serenità necessaria. I rappresen-tanti dell’Osservatorio della terza Età(OTE) e del Tribunale del Malato, Condi-visa la nostra “Mission”, stanno creandoi presupposti di azioni comuni per recu-perare il vacillante rapporto medico-pa-ziente.

Pronto Soccorso Legale L’A.M.A.M.I. ha istituito presso la propriaSede Nazionale un servizio telefonicoper assistere gratuitamente i propri as-sociati che volessero essere messi incontatto con un legale. Il Servizio, chia-mato “Pronto Soccorso Legale” nascedalla richiesta di alcuni associati chehanno avuto la necessità di essere rag-guagliati al ricevimento inaspettato diuna istanza risarcitoria o peggio da unavviso di garanzia. Scopo del ProntoSoccorso Legale è quello di offrire all’As-sociato una spiegazione tecnica dell’ac-caduto ed indirizzarne i primi passi inmaniera corretta.

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Creazione di un Osservatorio Regio-nale/NazionaleIn Italia non esiste un organismo che ope-ri al fine esclusivo di raccogliere e diffon-dere i dati di tutti gli eventi sanitari indesi-derati e funzioni contemporaneamente dafeed-back con le strutture ed i medici perla correzione e la prevenzione dell’evento.La quantificazione degli errori medici, ri-portati dalla stampa, è esclusivo frutto diestrapolazione delle cifre offerte dall’A-nia che acriticamente considera sinistroogni richiesta di risarcimento pervenuta.Si sommano così: le richieste in capo apiù medici per lo stesso eventuale errore,quelle alle strutture sanitarie e tutte le ri-chieste che verranno poi respinte.Per riportare serenità nella cittadinanza,anche vittima occasionale della c.d.“medicina difensiva”, permeata da sceltemiranti a cautela giudiziaria prima chereale convincimento scientifico; perchèle strutture sanitarie operino i necessaricorrettivi al fine di garantire il malato; perchè i medici non prendano decisionidettate dalla paura ma dalla reale neces-sità del paziente, l’AMAMI, si sta facen-do portavoce di una istanza urgente percreare un organismo regionale/nazionaleche abbia la capacità di imporre, me-diante dispositivo, a tutti i medici, a tuttele strutture sanitarie ed alle compagnied’assicurazione la segnalazione di ognievento indesiderato, richiesta di risarci-mento e denuncia presupposti errori sa-nitari, in tempo reale. Si otterrà così: - correttezza dei dati - feed back positivo con tutti gli operato-ri sanitari che informati degli eventi po-tranno mettere in atto dei correttivi perevitare che questi riaccadano - attenzione specifica sulle aree sanitariepiù critiche - evidenza delle reali aree di eccellenza.

Via stragiudiziale di risoluzione dellecontroversie paziente/medico. Accor-do Arbitrale A M A M I

Abitualmente un processo civile volto al ri-sarcimento economico di danni fisici, duradiversi anni. Espone sia il medico che ilpaziente ad attesa lunga ed immotivata.Costa allo stato decine di migliaia di euro.Traendo spunto dall’esperienza austriacae tedesca ed in accordo con quanto av-viene per le altre professioni è doverosoprevedere una norma che imponga untentativo di risoluzione di tali controversieal di fuori dalle aule dei Tribunali. È in discussione un Disegno di Legge cheprevede l’obbligatorietà del tentativo dirisoluzione in via extragiudiziale dellaconflittualità paziente/medico per importinon superiori i 100.000 euro. Seguiamol’iter parlamentare con grande attenzione. Nell’attesa dell’agognata approvazione èstato definito il testo di un “Accordo Ar-bitrale AMAMI” mirante alla deflazionedel contenzioso che, può essere inseritoin ogni cartella clinica ed offerto alla fir-ma del paziente. L’utilizzo abituale di taleAccordo, ridurrebbe il ricorso alla Giusti-zia Ordinaria e garantirebbe in tempi ce-leri una tutela effettiva dei pazienti neicasi di reale errore sanitario.

Fondo vittime dell’alea terapeuticaPer risarcire i pazienti vittime delle com-plicanze incomprimibili ed imprevedibiliinsite nelle cure è necessario che gli or-gani di Governo creino, sul modello fran-cese, un Fondo a tale fine. È nostro im-pegno portare tale istanza nelle sediappropriate.

Collegialità della consulenza medica eConferenza Permanente di SpecialitàL’evoluzione e la superspecializzazionedella medicina da un lato e le aumentaterichieste risarcitorie dall’altro impongo-no, oggi più che mai, un’impeccabile va-lutazione tecnica dell’operato del sanita-rio chiamato in giudizio. Ciò sicuramentedeve essere attuato tramite l’utilizzo diconsulenze di altissimo profilo tecnicoscientifico ed assolutamente indiscutibi-li, per ogni specialità coinvolta.

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Consapevoli della difficoltà di reperirespecialisti di competenza realmentecomprovata almeno pari o superiore almedico indagato, i rappresentanti di va-rie specialità si sono resi disponibili adindicarne ogni volta e per ogni singoloevento e su richiesta specifica. Si è costituita nell’anno 2004, grazie allapartecipazione dei presidenti delle So-cietà Scientifiche italiane – la ConferenzaPermanente di Specialità – arricchitasinel 2005 di ulteriori nuove professionalità.Questo organismo è nato con lo scopodi porsi al servizio dei Magistrati italianiper indicare specialisti e “superspeciali-sti”, da affiancare al medico legale, inogni caso di presunta responsabilità pro-fessionale medica, su tutto il territorionazionale.La Conferenza Permanente di Specialità,composta dai rappresentanti delle So-cietà Scientifiche Italiane, si pone quindia disposizione dei Magistrati inquirenti egiudicanti per individuare, in ogni realtàgeografica italiana, specialisti di compro-vata esperienza ed aventi dignità scienti-fica pari o superiore ad ogni medico con-venuto in giudizio, da affiancare allospecialista medico legale per il più esattoinquadramento di ogni atto medico.

Diverse Procure della repubblica e Tribu-nali civili hanno già ampiamente dimo-strato il gradimento dello strumento, uti-lizzandolo per richiedere i nominativi dispecialisti superspecialisti da affiancareal medico legale.

Citare in giudizio Citare in giudizio i responsabili di unaazione legale priva di fondamentoscientifico che si è conclusa con l’asso-luzione del medico ma ha determinatol’innegabile stress cui l’operatore sani-tario è stato sottoposto. L’azione risar-citoria intentata dall'Associazione iniziasempre a seguito di richiesta da parte diun medico, assolto nel giudizio penalee/o civile e che ritiene di essere statovittima di accuse ingiuste. Il ConsiglioDirettivo dell’A.M.A.M:I., conosciuti gliatti del giudizio ed ascoltato il parerepreventivo dei consulenti del BoardSpecialistico, decide se intraprendere omeno l’azione al fianco del sanitario. Incaso positivo, supporta il giudizio inte-ramente, senza richiedere alcun onereall’assistito che devolverà alle cassedell’Associazione un compenso per-centuale del risarcimento stabilito dalgiudice.

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Dalla solitudineall’incontromentre gli anni passano.“Punto d’ascolto”➔ Il giorno 26 novembre 2005 si è tenutopresso la Sala Conferenze del Quartiere S.Stefano, via S. Stefano 119, Bologna, lapresentazione del Progetto “Punto diascolto”. È una iniziativa congiunta delQuartiere e dell’Associazione “Tra Arte ePsicoanalisi”, che tende a favorire l’ascoltodi persone che attraversano il percorsodella maturità e della vecchiaia (tema datempo trattato dall’Associazione stessa).Il Progetto, patrocinato dal Dipartimentodi Psicologia, dell’Ordine degli psicologidell’Emilia Romagna, dell’Ordine dei Me-dici di Bologna (in attesa di conferma for-male), collocato all’interno di una più va-sta rete di Servizi territoriali rivolti allapersona è destinato a raccogliere la do-manda di sostegno individuale di queicittadini che attraversano le fasi esisten-

ziali tipiche della seconda metà della vita.Sono obiettivi specifici: consentire unospazio d’incontro e di ascolto; aiutare gliutenti a ridefinire i propri bisogni ed atti-vare le potenziali risorse personali e rela-zionali, organizzare incontri su temi spe-cifici quali, ad esempio, la creatività, letrasformazioni della memoria, il sonno, lasolitudine, l’intimità, l’affettività equant’altro; fornire al pubblico consulen-ze professionali individuali anche di tipopsicologico (sei ore settimanali presso lasede del Quartiere). Si prevede un perio-do iniziale di sperimentazione (quattromesi), finalizzato ad individuare in modopiù specifico la tipologia dei bisogniespressi ed a valutare complessivamen-te quanto è possibile fare.Seguiranno tre incontri a tema (stessasede, stesso orario):10 dicembre 2005“Le trasformazioni della memoria”14 gennaio 2006“La creatività”11 febbraio 2006“L’affettività”Tutte le attività saranno a titolo gratuito.Qualora venga ritenuto opportuno, siprega di pubblicizzare l’iniziativa verso ipropri assistiti.Per ulteriori informazioni:e-mail: [email protected]. 051.22.43.30 (sede Associazione)

051.39.06.40 (dott.ssa Sara Spadoni)

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Aperte le iscrizionial primo anno dicorso, della scuoladi specializzazionequadriennale inpsicoterapia analitica “AION”per medici psicologi ed uditori

➔ Sono aperte le iscrizioni allaScuola di Psicoterapia analitica “Aion”di Bologna, il cui nuovo primo anno dicorso partirà a gennaio 2006, salvoproroga.La Scuola, riconosciuta dal MinisteroIstruzione Università e Ricerca, autoriz-zazione n° 172-G:U n 180 del 3/8/2004,si rivolge a psicologi e medici, ma le le-zioni possono essere frequentate ancheda uditori, e offre una formazione profes-sionale psicoterapeutica di indirizzo psi-canalitico junghiano.Il diploma conseguito al termine deiquattro anni abilita gli allievi allo svol-gimento della professione di psicote-rapeuta, come richiesto dalla legge,dando accesso agli elenchi degli psi-coterapeuti degli ordini professionalidi appartenenza.La frequenza della Scuola,consideratasede di formazione continua, esoneragli allievi dalla produzione di punteg-gio E.C.M, in ambito diverso dallascuola, per tutto il quadriennio.La formazione impartita da Aion preve-de, oltre alla frequenza delle lezioni,untraining psicanalitico personale, su-pervisione dei casi negli ultimi due anni,mentre per il tirocinio, richiesto dal mini-

stero presso strutture pubbliche o priva-te accreditate, si ottengono le conven-zioni con le Aziende sanitarie di residen-za degli allievi. Le lezioni sono acadenza quindicinale, si svolgono neifine settimana in via Palestro 6 a Bolo-gna.Gli uditori partecipano solo alle lezioni,senza obbligo di frequenza ed esami,ottenendo un attestato di frequenza.Possono anche, in alternativa all’inte-ro corso, seguire anche singole mate-rie o gruppi di materie. (vedi link del si-to assolba:uditori norme e proposte).Come uditori possono essere tutti co-loro che operano in campo educativo,formativo o di counseling psicologico.La Scuola Aion è promossa dalla Asso-ciazione di Ricerca in Psicologia Ana-litica ALBA, fondata da medici e psico-logi psicoterapeuti che operano, comepsicanalisti junghiani, in diverse città ita-liane da oltre vent’anni.ALBA lavora in stretta collaborazionecon il Gruppo autonomo di Psicologiaanalitica di Roma, G.A.P.A, presiedutodal Prof. Francesco Paolo Ranzato, di-rettore della rivista “Il Minotauro” - pro-blemi e ricerche di psicologia delprofondo, Presidente onorario della As-sociazione. Aion, che si avvale anche della collabo-razione di docenti universitari, insegna lepiù evolute tecniche di psicoterapia eforma alla abilità terapeutica.Con le discipline di base, psicologichee mediche, e quelle specifiche dellapsicologia analitica junghiana, laScuola presenta anche insegnamentifondati su prospettive interdisciplinari,attualizzate ai rapporti tra arte, cine-ma, religione, e psicologia.L’apertura della scuola da parte dei sociALBA, che corona anni di impegno pro-fessionale dei singoli, lavoro comune diricerca e divulgazione del pensiero e del-la prassi terapeutica junghiana, permettedi trasmettere e mettere a disposizionel’esperienza professionale conseguita e

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la propria esperienza della psiche umanaa chi, nella continuità di questo impegno,in tempi sempre più bui e pregni di inter-rogativi circa il senso del proprio e delcomune esistere, potrà contribuire ad il-luminare il cammino evolutivo dei singolie della collettività, velato dal disagio psi-chico, attraverso la conoscenza profon-da della psiche propria ed altrui .Ancora oggi, in primis,vale l’antico dettosocratico “conosci te stesso”.Per maggiori informazioni c’è il sito inter-

net www.assoalba.it, oppure si può telefonare ai numeri, 348.26.83.688(Dott. Angelo Aiello) o 328.22.28.900(Dott.ssa Vittoria Finzi), o infine, scriverea [email protected] del comitato scientifico dellascuola è il Prof. Renzo Canestrari, già Di-rettore dell’Istituto di Psicologia dellaFacoltà di Medicina e Chirurgia dell’Uni-versità di Bologna, Direttore il Dott.Ange-lo Gabriele Aiello.

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gole giornate. Per informazioni tel.333/2265862.

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CHIRURGICI E DEGLI ODONTORIATRIOfferta:Chirurgici degli odontoriatri (Regno Unito).

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Salario: Approssimatamene 70,000 Euro/anno.Inoltre si offrono ulteriori benefici come 1mese di alloggiamento gratuitoGiornata Completa

Contratto: Indefinito (durata minima 1-2 anni)

Interessati sono pregati di visitare ilWeb all’indirizzo: www.hcgrecruit-ment.com (“Looking for a Job?”) e in-trodurre il proprio CV in Inglese.Email di contatto:[email protected]

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ELENCO INSERZIONISTI BOLLETTINO DICEMBRE 2005

CARISBO GRUPPO SAN PAOLO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. IIIa di cop.

CASA DI CURA “AI COLLI” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 25

OSPEDALE PRIVATO “SANTA VIOLA” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 43

POLIAMBULATORIO CKF . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 9

SMART . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 11

TECNOBIOS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. IVa di cop.

TERME DI RIOLO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. IIa di cop.

VILLA BARUZZIANA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 5

CONCESSIONARIO PER LA PUBBLICITÀ: ASSOMNIA SAS DI DE BERNARDIS CLAUDIO E C.17 VIA RANZANI - 40127 BOLOGNA - TELEFONO E FAX 051 241379

Page 67: ANNO XXXVI - Dicembre 2005

Bologna, 1 dicembre 2005

Gentile Dottoressa, Egregio Dottore,

ha intenzione di comprare una casa o un appartamento e sta cercando una banca cui rivolgersi per contrarre un mutuo?

Se questo è quello di cui ha bisogno, siamo lieti di informarLa che oggi Carisbo – Gruppo San Paolo -, grazie ad una specifica Convenzione stipulata con l’ENPAM e di recente ampliata, Le ha riservato gli interessanti e vantaggiosi mutui della Linea Domus/Assidomus a condizioni del tutto particolari.

Fra queste potrà, ad esempio, contare su uno sconto superiore al 50% sulle spese di istruttoria, un tasso sul finanziamento decisamente agevolato e ancora uno sconto sul compenso per l’eventuale estinzione anticipata del Suo mutuo.

Ad esempio le condizioni valide per il solo mese di dicembre 2005 sono :

DOMUS TASSO FISSO

DURATA MUTUO TASSO RATA MENSILE PER MILLE EURO

5 anni 3,76% 18,31

7 anni 4,16% 13,74

10 anni 4,34% 10,29

12 anni 4,46% 8,98

15 anni 4,59% 7,70

20 anni 4,91% 6,55

DOMUS TASSO VARIABILE

DURATA MUTUO TASSO RATA MENSILE PER MILLE EURO

5 anni EURIBOR 3 M. + 0,90% 18,13

7 anni EURIBOR 3 M. + 0,90% 13,38

10 anni EURIBOR 3 M. + 0,95% 9,85

12 anni EURIBOR 3 M. + 1,00% 8,50

15 anni EURIBOR 3 M. + 1,00% 7,14

20 anni EURIBOR 3 M. + 1,10% 5,84

25 anni EURIBOR 3 M. + 1,30% 5,15

In più, grazie alla nostra esperienza di leader del settore, abbiamo la possibilità di offrirLe numerose tipologie di fi nanziamento, ciascuna delle quali è stata studiata per venire incontro ad ogni Sua specifi ca esigenza.

Saremo quindi particolarmente lieti di riceverLa presso le nostre Filiali (l’elenco è disponibile sul sito www.carisbo.it) per parlare dei mutui Domus e di tutti gli altri prodotti di Carisbo - Gruppo Sanpaolo -. Non esiti pertanto a contattarci, anche per fi ssare un appuntamento nell’orario a Lei più comodo.

A presto, e con le nostre più vive cordialità.

CARISBO

Gruppo SANPAOLO

La concessione del mutuo è subordinata all’approvazione della Filiale Sanpaolo, presso la quale sono a Sua disposizione i Fogli Informativi riportanti tutte le condizioni economiche praticate.

Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. - Sede Legale: Via Farini, 22 – 40124 Bologna – Capitale Sociale € 570.000.000,00 - Registro Imprese di Bologna n. 02089911206

-Codice Fiscale 02089911206 - Partita I.V.A. 02089911206 - Codice A.B.I. 6385.9 - Numero Iscrizione Albo Banche:5466Appartenente al Gruppo Bancario Sanpaolo IMI -

N. Iscriz. Albo Gruppi Bancari: 1025.6 - Socio Unico, Direzione e Coordinamento: Sanpaolo IMI S.p.A.

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Direttore Sanitario: D.ssa Antonella Visentin - Medico Chirurgo - Specialista in Ginecologia e OstetriciaTecnobios Prenatale srl - Via del Borgo San Pietro, 136 - 40126 Bologna - Tel. 051.24.10.30 - Fax 051.25.37.47

e-mail: [email protected] - http: www.tecnobiosprenatale.itAutorizz. P.G. n° 34224 del 26/02/2003

Diagnosi ecografica delle malformazioni congenite (bidimensionale, tridimensionale e tridimensionale in tempo reale)

Ecografia morfologica precoce (13-16 settimane)Ecografia morfologica (19-22 settimane)Ecografia morfologica tardiva (30-34 settimane)

Screening delle anomalie cromosomicheTraslucenza nucaleEcografia genetica e bi-test

Biopsia dei villi corialiAmniocentesiControllo dell’apparato genitale femminileScreening e diagnosi precoce delle neoplasie genitali femminiliColposcopia, colpocitologia oncologica, HPV-DNA TESTEcodoppler transvaginale ginecologico (bidimensionale, tridimensionale e tridimensionale in tempo reale)Sonoisterografia/sonosalpingografiaIsteroscopia diagnostica ed operativaDensitometria ossea

Consulenza Scientifica:Prof. Luciano BovicelliDirettore della Scuola di Specializzazione in Ostetricia e GinecologiaUniversità degli Studi di Bologna

MEDICI CHIRURGHI SPECIALISTI IN GINECOLOGIA E OSTETRICIADott. Gianluigi PiluDott.ssa Brunella GuerraRicercatore Università di Bologna - Policlinico S. Orsola-MalpighiAutorizzata temporaneamente dall’Az. Osp. S. Orsola-Malpighi all’esercizio dell’attività professionale intramoenia

Dott.ssa Cristina BanziDott. Stefano BarnabèDott.ssa Giovanna ContrattiDott. Pietro FalcoDott.ssa Vera NanniDott.ssa Maria SegataDott.ssa Giuliana SimonazziDott.ssa Giovanna TagliaviniDott. Nicolò TripoliDott.ssa Antonella VisentinDott.ssa Sara ZagonariDott. Massimo Zuanetti