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ANNO XXV - LUGLIO-DICEMBRE 2003 - N. 2 Rivista semestrale - Spedizione in a.p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - DCB UDINE Rivista dell’Associazione tra i friulani residenti a Roma e nel Lazio aderente a FRIULI NEL MONDO (Udine) e all’UNAR (Roma) iscritta nell’albo delle Regioni Lazio e Friuli-Venezia Giulia, Via Principessa Clotilde 1/A - 00196 Roma - Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979 TASSA RISCOSSA TAXE PERÇUE UDINE ITALY Friuli a Roma: cultura, problemi, personaggi, attività, segnalazioni Testi di: Ambrosio, Bertossi, Cavallini, Degano, Di Qual, Gasparini, La Torre, Mattiussi, Melchior, Pelliciardi, Pezza, Picotti, Ricci, Santiloni, Scaini

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ANNO XXV - LUGLIO-DICEMBRE 2003 - N. 2Rivista semestrale - Spedizione in a.p. art. 2comma 20/c legge 662/96 - DCB UDINE

Rivista dell’Associazione tra i friulani residenti a Roma e nel Lazioaderente a FRIULI NEL MONDO (Udine) e a l l ’UNAR (Roma)iscr i t ta nel l ’a lbo del le Regioni Lazio e Fr iu l i -Venezia Giul ia ,Via Principessa Clotilde 1/A - 00196 Roma - Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

TASSA RISCOSSA

TAXE PERÇUE

UDINE

ITALY

• Friuli a Roma: cultura, problemi, personaggi, attività, segnalazioni

• Testi di: Ambrosio, Bertossi, Cavallini, Degano, Di Qual, Gasparini, La Torre,Mattiussi, Melchior, Pelliciardi, Pezza, Picotti, Ricci, Santiloni, Scaini

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In copertina: Il presidente del Fogolâr illustraal Sindaco di Roma on. Walter Veltroni il vo-lume “50 anni di Friuli a Roma”. 10.XI.2003

Rivista dell’Associazione tra i friulani di Roma e del Lazio

Via Principessa Clotilde, 1/ATel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

Iscr. Albo Ass. Regione Lazio nr. 47 del 05/08/1999Ass. Cult. Spett. Turismo-Sport

delle Reg. Friuli-Venezia Giulia e Lazio

E-mail: [email protected] - www.fogroma.itC.C. Postale n. 52696002 - Cod. fisc. 80412500581

sped. in omaggio

DIRETTOREAdriano Degano

COMITATO DI REDAZIONEAdalberto Leschiutta

Autorizzazione del Trib. di Roman. 16373 del 14-5-1976

TipografiaArti Grafiche Friulane - Udine

UNIONESTAMPAPERIODICAITALIANA

Associato

Merit FurlanXX

Se une tiere al è il Friûldi cjatâsi in onestât,che nus cjanti il rusignûldi Aquilèe la libertât.

’O sin Patrie di lavôr,semenât atôr pal mont.’O sin int ch’e à il so valôre ch’e sa tignîlu in cont.

Ai furlans e ai lôr amîsdin il mèrit ch’e àn di vê.Di vinc’ àins ai nestris dîscumò il mont al pò savê.

Il Friûl simpri al onorecui che j dà splendôr di aurore.

D.Z.

Rives d’Arcjan in Cjscjel,2/8/2003

Carissimi Soci e Amici,si avvicina Natale, festa dell’amore e

della famiglia. Si avvicina il Capodanno aportare nuove speranze di tempi migliori,nella pace, nella concordia, nella giusti-zia, nel benessere sociale ed economico.Si avvicina anche l’assemblea annualeche dovrà rieleggere gli organi sociali peril prossimo triennio.

Per noi, del Fogolâr, le incertezze sonoangosce. Perdere una piccola sede, una -come diceva Torquato Tasso - “parva sedapta mihi” “piccola ma per noi adatta,” cifa tremendamente soffrire. Avevamo im-parato ad amarla, a frequentarla, a sentir-la casa nostra. Lo hanno detto anche glistudenti friulani ed in particolare la prof.Giuliana Catanese del Liceo “Stellini”di Udine che ha scritto in una lettera alMessaggero Veneto (25.XI.1998) che ve-nire al Fogolâr di Roma era come sentirsia casa, nel tepore del focolare.

L’acquirente dello stabile, lasciato all’o-spedale di Udine dal barone Morpurgo(non certo per le finalità speculative ora ve-rificatesi), non ci ha fatto conoscere le sueintenzioni, anche se continua la processio-ne degli aspiranti secondi compratori.

Non sappiamo dove andremo e dove si-stemeremo la nostra biblioteca, il ponde-roso archivio storico e fotografico, i do-cumenti, le tante suppellettili.

Siamo andati dal Sindaco on. Veltronia prospettargli il problema dell’istituzio-ne nella Capitale di una “CASA DELLE

Le nostre ansie

Grazie

ASSOCIAZIONI,” così come da tempoavviene in Francia. Abbiamo fatto appel-lo al Presidente della Regione Friuli Ve-nezia Giulia, on. Riccardo Illy, all’asses-sore alla cultura prof. Antonaz, ed aquello del personale Franco Iacop, alpresidente di Friuli nel Mondo. Ci siamorivolti al friulano assessore alle politichedel territorio di Roma, l’amico on. Ro-berto Morassut, ed anche all’assessoreal patrimonio dr. Claudio Minelli.

Attendiamo con fiducia e tanta speran-za. Chiediamo anche a tutti i soci che so-no in grado di fornirci suggerimenti difarlo al più presto e di non abbandonarci,così come chiediamo a tutti i soci di con-tinuare a sostenerci moralmente ed anchecon un generoso gesto di solidarietà eco-nomica.

Fra le iniziative importanti che vorrem-mo realizzare nel 2004 poniamo al primoposto la solenne cerimonia per il conferi-mento del Premio “Giovanni da Udine -presenza friulana a Roma e nel Lazio”nel 25° anno di fondazione. Sarà un’occa-sione per riunire così i nuovi insigniti edil folto e glorioso gruppo delle Persona-lità che il Premio ebbe nelle precedentiedizioni. Osiamo sperare nella ben notasensibilità del Presidente della Repubbli-ca, Carlo Azelio Ciampi, che ci ha giàpromesso la Sua benevola attenzione.

Auguri, intanto, a tutti con sincero affetto.

Adriano Degano

Rispondendo al nostro appello, co-minciano ad affluire le offerte straordi-narie per il Fogolâr.

Ringraziamo di cuore tutti e, partico-larmente per la loro generosità, il pre-sidente onorario Sir Paul Girolami, lacontessa Consuelo e dr. StanislaoNievo, la contessa Valeria de Conci-na Valerio Ticozzi Cassinis, il presi-dente Degano, l’ing. Mario Sist, m°Nino Brandolini, cons. Carlo Gero-sa, grand’uff. Fabrizio Tomada,Bruno Stocco, Anna Maria Baschie-ri, dr. Donatello Nancini, dr. Leopol-do Gobbi, Corrado Masetti Zanninide Concina, Nives Corazza, NellaCiani d’Arienzo, Elena Valeri, avv.Paola Zaghis-Gagliardi.

Comitato Soci OnorariOn. Wiler Bordon, on. Pier Gior-

gio Bressani, gen. C.d.A. UmbertoCapuzzo, mons. Duilio Corgnali,gen. C.d.A. Alberto Danese, on.Mario Fioret, giornalista dr. MarioFucile, sir Paul Girolami, gen.C.d.A. Roberto Jucci, dr.ssa AnnaMarcon, dr. Stanislao Nievo, ten.gen. Gianfranco Ottogalli, baro-nessa Tullia Picella, dr. Amedeo Pi-va, gen. C.d.A. Mario Rossi, on.Giorgio Santuz, on. Martino Scova-cricchi, sen. Mario Toros, on. Tizia-no Treu, sen. Giuseppe Zamberlet-ti, dr. Armando Zimolo; Presidentedella Regione Friuli Venezia Giulia,Presidenti delle Province di Udine,Gorizia e Pordenone.

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Premio Gjso Fior

Una delegazione del Fogolâr, col presi-dente Degano ed il collaboratore AdoBeltramini, ha partecipato il 9 agosto allasolenne manifestazione nella sala comuna-le di Verzegnis per il conferimento dei pre-mi del 3° Concorso di poesia “Gjso Fior”,il grande cantore della nostra terra. Di lui,infatti, ricordiamo gli splendidi versi di“Friul”, musicato dal nostro m° FeliceCimatti e “Il most di Verzegnas”, delizio-

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Ritratto di Gjso Fior - Autore: Elio Maria Basso.

INCONTRO FERRAGOSTANO FRASOCI, EX SOCI ED AMICI DELFOGOLÂR FURLAN DI TORINO

h 10.00: ritrovo presso la sede munici-pale di Verzegnis (alla fraz. Chiaulis, m.407), ampio parcheggio, incontro con leautorità locali;

h. 11.00: visita alla “Sella Chianzutan”(m. 954), con la guida del dr. BrunoMongiar. Il valico prativo, tra i boschi difaggi, è aperto fra i monti circostanti(Verzegnis m. 1915 e Piombada m. 1744)con splendido panorama sulla conca tol-mezzina dominata dal Monte Amariana.

h. 12.30: visita ad un’azienda agricolalocale con degustazione di prodotti culi-nari locali;

h. 15.00: visita allo scavo archeologi-co in corso nell’insediamento protostori-co e romano di Colle Mazéit (loc. Ca-stello e Broilatz, m. 495), con la guidadella Dr.ssa Gloria Vannacci Lunazzi,responsabile della Sezione Carnica dellaSocietà Friulana di Archeologia e con-duttrice dello scavo. Prima delle indagi-ni degli anni 2001 e 2002, sulla sommitàdel Colle Mazéit, che domina lo sboccodella valle del But in quella del Taglia-mento, negli anni 1989, 1990 e 2000, èstata scavata una torre-mastio distruttada un incendio verificatosi tra il 1150 edil 1270 d.C. Nel corso degli stessi anni,tramite ricerche di superficie, sonoemersi reperti che hanno permesso di at-testare la presenza di un probabile luogodi culto della seconda età del ferro e diun ripostiglio di bronzi dell’età del bron-zo finale (XII-X sec. a.C.).

Nel corso delle campagne di scavo2001 e 2002, sono state eseguite delleindagini che hanno permesso di consta-tare la presenza di un insediamento cir-condato da una cinta fortificata in pie-tra, di alcuni vani insediativi, di repertisopratutto ceramici che si possono col-locare tra la fine del bronzo finale ed ilIV sec. d.C. di almeno tre fibule celtichee di industria litica in selce scheggiatadel III millennio a.C. Le indagini del2002 si sono concentrate lungo la sud-detta cinta muraria in pietre, che circon-da da est ad ovest il pianoro meridiona-le sotto la torre medioevale. Le indaginidi quest’anno dovranno chiarire megliole varie fasi costruttive dell’insediamen-to ed i rapporti con la cinta in pietre.

h. 16.00: visita guidata a “L’ArtPark” di Egidio Marzona (alla fraz.Villa, m. 442);

h 17.00: ritrovo nella Biblioteca co-munale (alla fraz. Intissans, m. 451) in-titolata al poeta Gjso Fior e gemellag-gio con la nostra biblioteca dedicata adAlbino Battiston.

so nel testo e nella trasposizione musicale.Alla cerimonia era presente la giovane

figlia del poeta, con il sindaco GilbertoDeotto. Ha cantato il coro “Panarie” di Ar-tegna. È seguito un ricevimento nell’ospi-tale palazzo secentesco dell’imprenditoreEnore Deotto che ha fatto gli onori di ca-sa con la gentile consorte. È seguita l’inte-ressante visita agli scavi archeologici pro-tostorici sul colle ed alla biblioteca

IncontroFerragostano

h. 18.30: cena tipica presso Ristorante“Osteria al Fogolâr” (alla fraz. Chiaulis).Sapori ed emozioni: in questo semplicelocale i piatti sono sempre accompagnatidal profumo avvolgente della polenta cu-cinata sullo spolert che si trova nella sa-la da pranzo e che offre ai commensali lapossibilità di gustare anche con gli occhila sua lenta preparazione. Menù: toc inbraide (polenta con salsa ai formaggi esalame all’aceto): orzotto coi funghi etortelli alle erbe aromatiche: guancia dimanzo al refosco con frico di patate, con-torni misti; pan di Verzegnis (dolce allosliwowitz). Euro 26,00

h. 20.30: nella sala consiliare, esibizio-ne del Coro Panarie di Artegna (direttodal maestro Paolo Varoni) in una seratadenominata “Tra Villotte e gospel”.

h. 22.30 circa rientro alle proprie de-stinazioni.

La PastoreleOh, e cere benedete, oh ce gnot di paradîs.A cjantâ la Pastorele sin vignûz in chest paîs.L’unigenit Fî di Diu su la tiare al è vignût:in Betlèm intune stale il Signôr al è nassût.

Esponût a la criure lui sul fen al sta pojât:l’asinel e il bò lu adòrin e lu scjaldin cul lôr flât.L’unigenit Fî di Diu su la tiare al è vignût:in Betlèm intune stale il Signôr al è nassût.

I pastôrs par lâ a vedêlu lassin pioris, lassin dut,e i regalin il formadi e i consegnin l’agnelut.L’unigenit Fî di Diu su la tiare al è vignût:in Betlèm intune stale il Signôr al è nassût.

(Rev. di Marco Rossi)

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FIESTE DAI FURLANS PAL MONT

tani e del contributo fornito per il manteni-mento, in lunghi decenni, di un dignitoso li-vello di vita dello stesso Friuli, la diasporafriulana si prepara, ora, a rispondere alle sfi-de insidiose della globalizzazione.

Siamo cittadini del mondo e preparati adaffrontare qualsiasi intemperie perché le ra-dici che affondiamo profondamente nellaStoria di Aquileia fanno del popolo friulanoun unicum apprezzato per la qualità del suolavoro, l’impegno delle suo opere e l’onestàdel suo lavoro, l’ingegno delle sue opere el’onestà del suo comportamento ma ancheperché ha saputo affermare la propria iden-tità nel rispetto della dignità altrui, in ognitempo e situazione.

Le generazioni passano, i costumi si mo-dificano, le culture si trasformano. Nella se-vera fedeltà alle nostri radici e nella gelosadifesa dei valori tramandati dai padri, oggi,si apre davanti a noi un mondo nuovo, pieno

L’annuale Congresso dei Friulani nelMondo si è svolto quest’anno a Cordenons,3 agosto 2003, secondo un programma or-mai felicemente collaudato e solidamentestabilito da una consuetudine pluriennale.

Dopo il raduno in piazza della Vittoria, laSanta Messa è stata celebrata nella chiesa diSanta Maria Maggiore. Hanno fatto seguitoi saluti delle autorità e la deposizione di unacorona di alloro al monumento all’Emigra-zione. Dopo il “gustâ in companie”, il po-meriggio è stato dedicato alle manifestazio-ni culturali e folcloristiche.

In luogo di una cronaca dettagliata dellagiornata, riportiamo qui di seguito il discor-so di saluto di Mario Toros, Presidente diEnte Friuli nel Mondo.

Una festaper ricordare e progettare

È sempre con grande emozione che laprima domenica di agosto mi rivolgo ai tan-ti friulani convenuti in una località del Friu-li per passare, insieme, una giornata di festae nello stesso tempo manifestare il loro at-taccamento all’ente Friuli nel Mondo chemantiene solidi i rapporti tra i friulani lon-tani e la “piçule Patrie”.

Quest’anno, però, l’appuntamento ha unsignificato che va ben oltre la tradizione. ACordenons celebriamo anche 50 anni di vi-ta dell’Ente che fu di Tiziano Tessitori,Chino Ermacora, Ottavio Valerio, Rena-to Appi ed oggi appartiene a generazioni egenerazioni di friulani che, in ogni angolodel mondo, hanno saputo testimoniare il va-lore di una friulanità aperta al mondo ma fe-dele ai valori tramandati dai padri. Conscidell’apporto dato allo sviluppo di paesi lon-

3 Agosto 2003 a Cordenons. Il sen. Toros con il Sindaco e le Autorità (Foto Melchior).

Chiesa di S. Maria Maggiore. Congresso dei Friulani nel Mondo (Foto Melchior).

di incognite ed insidie. Il rimanere friulaninel villaggio globale non è un atto di con-servazione ma l’espressione di una aggior-nata modernità che fa della nostra specificitàun valore aggiunto sulla via del progresso.

La friulanità agli albori del terzo millen-nio si confronta con un contesto generalesostanzialmente diverso da quello cono-sciuto dai pionieri che nella seconda metàdell’800 varcavano gli oceani alla ricerca diuna vita migliore. Restare insieme, riunirsi,serrare le fila, organizzare un’operosa soli-darietà era la conseguenza diretta della ne-cessità del bisogno. Essere per sopravvive-re. Oggi, nelle molteplicità delle opzionipossibili, entrare attivamente nella rete friu-lana significa aderire, da protagonisti, ad unsegmento significativo dell’emergente nuo-va struttura dei rapporti internazionali. Es-sere per contare.

Il prerequisito per la partecipazione a talstrategico disegno, il valore fondante diquesta friulanità globale sta sempre di piùnell’affermazione ed il rafforzamento dellasua sostanziale unità, nella Patria e nelmondo, attraverso la legittima valorizzazio-ne delle sue naturali specificità territoriali.Diversificare per meglio unire e non divide-re per rendere inefficace una identità che simanifesta, oggi, in termini nuovi e non spe-rimentati prima.

Non sorprenda quest’appello all’unità so-stanziale di tutti i friulani lanciato dalla patriadell’indimenticabile Renato Appi profeta diun Friuli in divenire. Quale modo miglioreper onorare la sua memoria che mantenerefede a tale impegno? Che questa giornata difesta sia nel tempo memoria e progetto.

Mario Toros

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Savino Pajani, nato a Sclaunicco, abi-ta a Cussignacco, da un ventennio impe-gnato nel mondo del canto corale infanti-le, è presidente nazionale dei Pueri Can-tores e del complesso del Duomo di Udi-ne. In seminario dove entrò a 11 anni stu-diò musica con don Albino Perosa e or-gano con Monsignor Pigani. Fondò ilprimo gruppo di Pueri Cantores al SacroCuore di Udine, organizzò a Udine unconvegno di Pueri Cantores al quale par-teciparono 39 gruppi dei quali 5 stranieri.Nel 1972 si laurea in pedagogia e teologiaed è docente di materie letterarie in diver-se scuole medie. Da giugno è in pensionedalla scuola ma non dai Pueri Cantores.

La cerimonia è cominciata con una S.Messa celebrata in friulano da monsi-gnor Rizieri De Tina, nella cappellagentilizia del castello ed è stata accompa-gnata dal coro “Guarneriano” di San Da-niele diretto dal m° Adelchi Zoratti. Altermine del rito il coro si è esibito nelpiazzale del castello dove si è svolta lamanifestazione; ha eseguito le più bellevillotte del repertorio friulano e della po-lifonia classica.

Dopo la presentazione dei premiatihanno portato il saluto le autorità presen-ti: Paola De Giorgi, vice sindaco di Rived’Arcano, che ha fatto gli onori di casa,consegnando un riconoscimento, si è det-ta onorata di portare il saluto ad una ceri-monia che rende pubblica testimonianza apersone che hanno onorato il Friuli in Ita-lia e nel Mondo.

Marzio Strassoldo, Presidente dellaProvincia di Udine, in buona lingua friu-lana, ha portato il saluto della Provincia,ed ha ringraziato i premiati per il loro im-pegno nella diffusione della cultura friu-lana e il mantenimento delle nostre tradi-zioni fra le nuove generazioni che si so-no inserite nelle varie nazioni in tutti icontinenti.

Roberto Molinaro, anche a nome diPaolo Menis, consiglieri regionali, haportato il saluto della Regione Friuli Ve-nezia Giulia, congratulandosi con i pre-miati per avere ben meritato un riconosci-mento che fa onore al Friuli e a tutta laRegione.

Ha chiuso gli indirizzi di saluto EnnioBenedetti, Presidente della ComunitàCollinare del Friuli, che ha sottolineatol’importanza del Premio “Merit Furlan”,per il giusto pubblico riconoscimento apersone che, spesso anonime, hanno dedi-cato parte del loro tempo e capacità pro-fessionale per onorare la “Picjule Patrie”.

Sono quindi stati consegnati, da partedelle autorità, gli attestati del premio,che si avvale del patrocinio della Regio-ne Friuli Venezia Giulia, della Provinciadi Udine, della Comunità Collinare, delComune di Rive d’Arcano e del Messag-gero Veneto.

Per Friuli nel Mondo, alla manifesta-zione ha partecipato il Presidente senato-re Mario Toros, con il dottor AdrianoDegano, Presidente del Fogolâr furlan diRoma.

Giovanni Melchior

Nella suggestiva cornice del Castellod’Arcano, alla presenza di un numerosopubblico e autorità, sabato 2 agosto sonostati consegnati i Premi “Merit Furlan”2003. Del premio, giunto alla sua ventesi-ma edizione, sono stati insigniti Elvia Mo-ro Appi, Odorico Serena, Marcello DeStefano, Aldo Gallas e Savino Pajani.

Il Premio “Merit Furlan” viene asse-gnato ogni anno a persone che in Italiae nel Mondo si sono particolarmentedistinte nel mantenere in vita e diffonde-re la cultura e la lingua friulana e che,con il loro impegno nel lavoro e nellevarie attività umane, hanno onorato lapiccola e grande Patria. Queste le parolee lo spirito che animano il Premioespresse dal presidente della giuria, pro-fessor Domenico Zannier che ha pre-sentato i premiati.

Elvia Moro, di Cordenons è la vedovadi Renato Appi, scrittore-poeta; Elviacon lui ha dato lustro al Friuli Occidenta-le, ha realizzato il vocabolario della par-lata di Cordenons e dato alle stampe le fa-vole del passato ed è componente del di-rettivo della Filarmonica Friulana.

Odorico Serena, nato a Cividale, vivea Perteole di Ruda, laureato in lettere e fi-losofia, per anni direttore regionale del-l’ONAIRC e ispettore per la scuola ma-terna di Stato. Autore di numerose pub-blicazioni con riferimento alla scuola perl’infanzia, ha tradotto in lingua ladino-friulana gli orientamenti educativi nellascuola materna statale e ricoperto vari in-carichi nei massimi livelli della scuola.

Marcello De Stefano, è nato e vive aUdine; dopo la laurea in giurisprudenzafrequenta a Cinecittà la scuola sperimen-tale di cinematografia, vince il primo deiquattro posti a concorso di aiuto regista.Sul set ha seguito la lavorazione di varifilm con i registi Antonioni, Rosellini,De Sica, Zampa, Vidor e Visconti. Rien-trato in Friuli ha realizzato 19 file-saggioe da alcuni anni sta attuando le riprese su“Il mistero di Medjugorie”. Si è dedicatoanche all’arte pittorica, sue opere sonostate pubblicate alla Biennale di Venezia.

Aldo Gallas, nato a Buenos Aires, vivea Medea (Gorizia) dove è stato insegnan-te e consigliere comunale. Fondatore del-la Società sportiva Medea, della Pro Lo-co, dei Donatori di Sangue e Giudice con-ciliatore di Medea. Suoi racconti sonostati pubblicati su Sot la Nape, StrolicFurlan e su Marian e i Paîs dal Friûlorientâl; ha pubblicato “Medea: il territo-rio e la realtà socio culturale” nonché“Medea nella prima guerra mondiale”. Ènel direttivo della Filologica Friulana chelo ha nominato “Maestri di Furlan”.

Merit Furlan nel castello di Rive d’ArcanoOmaggio alla cultura friulana

Elvia Moro-Appi fra Giorgio Serena, Marcello De Stefano, Aldo Gallas ed il m° Savino Pajani(Foto Melchior).

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testa è stato raggiunto il colle di SanMauro; dopo il saluto agli emigranti e atutti gli intervenuti da parte del capo-gruppo Angelo Nicli, è seguita l’alzabandiera e la deposizione di una coronaal cippo che ricorda i Caduti di tutte leguerre, mentre la banda intonava l’innonazionale, il Piave, una tromba ha scan-dito il “Silenzio”.

Quindi Messa al campo celebrata dalparroco, don Antonio Castagnaviz, ilquale all’omelia ha sottolineato l’impe-gno degli alpini sempre disponibili versola comunità civile con atti di solidarietà e

di servizio in aiuto di quanti sono nel bi-sogno. Allo scambio di un segno di paceè stato liberato uno stormo di colombiviaggiatori.

Al termine del rito, il sindaco, EnzoD’Angelo, ha portato il saluto del Co-mune ed ha lodato gli alpini di Rive perquesta iniziativa di tendere una manoamica agli emigranti che ritornano du-rante le ferie in Friuli per riveder con fi-gli e nipoti i luoghi di origine. RobertoToffoletti, presidente della sezione ANAdi Udine, ha espresso il compiacimentoper questo incontro di sensibilità versoquanti hanno dovuto lasciare il Friuli al-la ricerca di un lavoro all’estero. Toffo-letti ha anche ricordato i 45anni di fon-dazione del gruppo ANA di Rive, diquanti sono stati alla guida, da MarioVacchiani, Provino Federicis, Gugliel-mo De Bellis e l’attuale Angelo Nicli.Ha chiuso gli interventi il dottor Adria-no Degano, presidente del Fogolâr fur-lan di Roma, portando il saluto del sena-tore Mario Toros, presidente dell’EnteFriuli nel Mondo, l’ente che da oltre 50anni mantiene viva la fiamma della friu-lanità, attraverso quel ponte ideale checollega i friulani in Patria e nel Mondo.Oltre alle autorità citate, presenti i sinda-ci di Ragogna, Ebe De Monte, di SanVito, Narciso Varutti e di ColloredoRoberto Molinaro che è consigliere re-gionale. Tanti i gruppi ANA della zonanonché la sezione di Gemona con laba-ro; presente anche il generale a riposodella Julia, Mario D’Angelo.

Infine, sono stati consegnati gli attesta-ti di partecipazione all’incontro: NormaMitri, figlia di friulani, in Friuli dopo 70anni, Adele Mesaglio, originaria di Vi-dulis, da 52 anni in Svizzera e Francia,Walter Persello di Buja, ritorna dopo 46anni dal Venezuela, Gris Magil, canade-se, nipote di Marsilio Floreani di Rived’Arcano emigrato nel 1911, Lina Pasi-ni vedova di Zeno Zolli, di Carpacco, da52 anni in Francia, Bruno Orlando, conla moglie Ida da 55 anni a Parigi, D’Ar-cano Davide, originario di Rive, dal1954 in Svizzera, Luisa Burelli figlia digenitori di Pozzalis, con il marito MichelGirard da 50 anni in Francia, PietroFontana, figlio di friulani, ora risiede aBergamo, Elsa d’Angelo vedova Toniut-ti, originaria di Silvella, da 50 anni a Bol-late - Milano.

Giovanni Melchior

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Sul colle di San Mauro di Rive d’Arca-no, si è rinnovato l’ideale abbraccio deglialpini con gli emigranti, manifestazioneche si ripete ogni anno dal 1978. Quelladi domenica quindi è stata la 25a edizio-ne, sempre organizzata dal gruppo ANAdi Rive d’Arcano sotto la guida del cava-lier Angelo Nicli, in collaborazione conil Comune e il patrocinio dell’Ente Friulinel Mondo.

La cerimonia è iniziata con il radunodei partecipanti sul piazzale del castellod’Arcano dove alle 10.30 si è formato uncorteo, e con la banda di Rivignano in

Alpini in corteo verso il Colle di Rive d’Arcano (Foto Melchior).

Incontro alpini con gli emigranti

Alessandro OrtisPresidente Authority Energia e Gas

Mentre andiamo in macchina con la Rivista, apprendiamo con grande sod-disfazione che il socio e collaboratore ing. Alessandro Ortis è stato nomina-to dal Consiglio dei Ministri presidente dell’Authority Energia e Gas.

L’ing. Ortis, fra i tanti prestigiosi incarichi ricoperti, è stato vice presiden-te dell’Enel durante la presidenza del cav. del Lavoro Franco Viezzoli, non-ché stretto collaboratore dell’on. Paolo Battistuzzi. Nell’ultimo periodo èstato direttore generale, al Ministero dell’Industria, del delicato settore del-l’Energia Elettrica e Nucleare.

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Domenica 10 agosto a Tarcento si sonodati appuntamento i “Fogolârs in vacan-ce” della Lombardia, ai quali si sono uni-ti anche quelli del Lazio in particolarequello di Roma sempre presieduto dall’i-nossidabile presidente cav. di gran Cro-ce dottor Adriano Degano.

L’incontro è ormai una consolidata tra-dizione, in quanto sono 24 anni che pun-tulamente si ripete questo appuntamentosempre in una località diversa del Friulistorico, dove la dozzina di Fogolârs dellaLombardia e da qualche anno anche quel-li di Roma si ritrovano nel segno della piùcordiale amicizia, durante il periodo divacanze ferragostane.

All’appuntamento di Tarcento hannopartecipato oltre 200 persone fra le qualianche parenti e amici residenti in Friuliche si sono uniti alla comitiva per far fe-sta una giornata insieme.

I partecipanti sono stati ricevuti a Pa-lazzo Frangipane, sede del municipio, do-ve il sindaco, Lucio Tollis, nella sala con-siliare, ha portato il saluto della città,mentre il coro del Fogolâr di Milano, di-retto dal maestro Mario Gazzetta, ese-guiva “Un salût ‘e furlanie”.

Dopo il benvenuto dell’assessore allacultura, Ganzitti, è intervenuto ErnestoBosari, presidente del Fogolâr di Bollate,che ogni anno si assume l’incarico di or-ganizzare l’incontro.

È poi intervenuto il dottor AdrianoDegano, che, dopo avere portato il salutodel Fogolâr della Capitale, ha ringraziatoil sindaco Tollis per essere stato insignitodel prestigioso premio “Epifania”, che haritenuto essere un premio a tutti i friulaniche a Roma e nell’Agro Pontino hannolavorato e sacrificato tante famiglie per

“Fogolârs Furlans in vacance”

Il Presidente Degano consegna al Sindaco Tollis la medaglia del 50º, pregevole opera diEugenio Driutti (Foto Melchior).

Milano, Bollate e Roma assieme col sindaco Tollis (Foto Melchior).

rendere fertili quelle terre già paludose einfestate dalla malaria. Il senatore MarioToros, presidente dell’Ente Friuli nelMondo, ha sottolineato l’importanza del-la presenza dei Fogolârs delle Regioni piùimportanti d’Italia, dove i nostri emigran-ti hanno onorato il Friuli con il loro im-pegno nel lavoro e nelle professioni. Hachiuso gli interventi Alessandro Secco,presidente del Fogolâr di Milano, che si èdetto felice di salutare nel suo paese diorigine, Tarcento, gli amici dei Fogolârslombardi con i quali ha il piacere di col-laborare in tante iniziative.

Poi, tutti nel vicino Duomo per assisterealla S. Messa celebrata da don Plinio Do-nati, che ha ricordato l’amore dei friulaniper la loro terra; e lo dimostra quest’incon-tro che da tanti anni si ripete. Dopo il ritotutti al convivio nel Centro Ceschia sullesponde del Torre, dove i partecipanti si so-no dati appuntamento per il 25° incontrodel prossimo anno.

Giovanni Melchior

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Un percorso di oltre duemilatrecentochilometri, che si è snodato nell’arco dinove giorni attraverso sette tappe princi-pali, corredate di escursioni quotidianepiù o meno ampie per raggiungere le va-rie località oggetto di visita. Un tour deforce abbastanza intenso che, se ha la-sciato poco spazio a momenti di libertàindividuale, ha in compenso riempito iltempo del viaggio di visite a luoghi di ec-cezionale interesse storico e paesaggisti-co e di incontri particolarmente coinvol-genti: questo è, in estrema sintesi, il con-densato del viaggio organizzato dal Fo-golâr furlan tra la fine di agosto e la pri-ma decade di settembre nelle terre istria-ne e dalmate, con la sponsorizzazionedell’Assessorato al Turismo della Re-gione Friuli Venezia Giulia e dell’As-sessorato alla Cultura, Turismo e Sportdella Regione Lazio.

Va infatti ricordato subito che lo scopodel viaggio era sì quello di far conoscere(ai neofiti) o di far esplorare nuovamente(ai veterani) aspre bellezze naturali comel’ambiente carsico, paesi pieni di vestigiastoriche e di pregevoli architetture civili ereligiose, località di forte richiamo al so-prannaturale ed alla fede; ma anche e so-prattutto quello di portare i rappresentan-ti in Roma delle varie Regioni italiane adincontrare e conoscere i rappresentanti edi problemi di un’altra Regione (nonostan-te tutto, ancora in parte italiana, seppuresolo in modo virtuale), che si affaccia sul-l’altra sponda dell’Adriatico. Ampia lacomposizione regionale dei partecipanti,anche questa per indicare l’intento aggre-gante dell’iniziativa che il Fogolâr furlanha realizzato nello spirito dell’UN.A.R.,l’Unione delle Associazioni Regionali inRoma.

Anche dal punto di vista climatico tuttosi è svolto nei migliore dei modi. Infatti,partiti da Roma nell’ultima giornata di que-sta torrida estate, siamo stati assistiti da unclima ideale, con giornate serene - tranneun breve acquazzone che ci ha sorpreso perstrada appiedati e ci ha costretto ad un ve-loce riparo di fortuna - e temperatura mite.

Complesso e difficile - oltre che di nonrilevante interesse - sarebbe fare un reso-conto cronachistico dell’evento, ancheperché già sintetizzato nel programma di-stribuito prima della partenza. Per contro,va detto invece che ciò che ha maggior-mente colpito ed è rimasto sicuramenteimpresso nel ricordo dei partecipanti èstata la ricchezza di spunti offerti dal viag-gio sotto una molteplice varietà di aspetti.

Innanzitutto va evidenziato il grandeinteresse suscitato come PERCORSODELLA NATURA.

Già in fase di avvicinamento a Trieste -prima tappa del viaggio - l’ambiente car-sico da una parte ed il mare dall’altra han-no cominciato a fare da fondale ai nostrispostamenti, in una cornice unica ed affa-scinante.

In questo scenario fisso, si sono poi viavia inserite le singole località di interessenaturalistico. Partendo dal primo fugacesconfinamento in terra slovena, che ci haportato a Lipica attraverso i territori di al-levamento dei cavalli lipizzani, famosiper il loro utilizzo nella Scuola di equita-zione viennese, le bellezze naturali istria-ne si sono espresse al meglio con il ma-gnifico e ben curato Parco dell’Isola diBrioni, (dove è visitabile anche un inte-ressantissimo Museo della Fauna, cheespone una ricca varietà di esemplari im-balsamati di mammiferi e di uccelli) perterminare con l’incantevole prospetto sul

mare di Abbazia (Opatija) con il curatis-simo Parco-giardino prospiciente VillaAngiolina e l’Hotel Kvarner, in stile li-berty, del 1884.

Nella regione dalmata, durante tutte letratte del viaggio di trasferimento da unposto all’altro, continua è stata la visionedelle numerosissime isole che si stendonoparallelamente alla costa, in particolare ilfrastagliato raggruppamento di circa 150isole che compongono il Parco Nazionaledi Kornati (il cui nome deriva dall’isola diKornat, Isola Incoronata), caratteristicheper la bellezza selvaggia della pietra e peril chiarore azzurro del mare. Indimentica-bili infine le Cascate del Krka (con un di-slivello di 46 m), la più grande barriera ditufo in Europa formata dal fiume Krka, lacui corrente inferiore, dopo il passaggioper un canyon profondo e pittoresco lungo75 km e numerose cascate, passa attraver-so il lago di Pruklian e sbocca nell’inse-natura di Sebenico, lunga 9 km. In questoavvincente scenario naturale durante glispostamenti ci ha fatto compagnia una de-licata borina, le cui raffiche erano visibilisul mare leggermente increspato per lapresenza di un sottile velo di schiuma.

Una seconda chiave di lettura ci vienedal PERCORSO DELL’ARTE E DEL-LA STORIA.

Innumerevoli, in un territorio ricco distoria come quello della costa adriatica, letestimonianze del passato; impossibile vi-sitarle in un tempo limitato, quale quelloa nostra disposizione, senza fare molte,necessarie - ed anche dolorose - rinunce.Innanzitutto vanno citate le città tappa delnostro itinerario: Trieste in primis (conl’ineguagliabile Piazza dell’Unità d’Ita-lia, la Cattedrale di S. Giusto, il Castello,solo per citare le attrazioni principali), poiRovigno (Rovinj), Pola (Pula) (con l’An-fiteatro, Porte e mura romane, i resti deiTempli), Fiume (Rijeka) ( con la Torre ci-vica, eretta sull’antica porta cittadina ri-volta al mare, il Palazzo del Municipiocon la Colonna dello stendardo, la Catte-drale di S. Vito), Zara (Zadar) (con ilConvento di S. Francesco, la Cattedraledi S. Eustachia, il Foro romano del I se-colo, l’Esposizione permanente di Artesacra, con molti oggetti sacrali dorati informa di reliquiario e quadri delle chiesezaratine e dei dintorni, la Piazza dei cin-que pozzi), Sebenico (Sibenik) (città na-tale di Niccolò Tommaseo, con le fortez-ze di S. Anna e S. Giovanni, la Cattedra-le di S. Giacomo, cui diede un determi-nante contributo il maestro Giorgio Cor-sini il Dalmata - che si firmava JiurayDalmatinac-, la chiesa di S. GiovanniBattista), Spalato (Split) (con il celebre

il viaggio in regione, IN Istria e Dalmaziacon sentimento tra natura e storia

Uno splendido panorama di Trieste (Foto Volpato).

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Al Castello del Camerlengo di Trogir (Foto Volpato).

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di Visovac, situata nel mezzo della vastaestensione lacuale del fiume Krka e sededi un convento (oggi) francescano, im-merso nel verde di alberi ad alto fusto e divariopinte aiuole fiorite.

Ma l’obiettivo principale è stata la visi-ta al Santuario di Medjugorie, oltre ilconfine bosniaco. Pur nella libertà di opi-nione che la stessa Chiesa lascia ai singo-li quando si tratta di eventi miracolosi an-cora non ufficialmente dimostrati e rico-nosciuti, non c’è dubbio che la storia del-le apparizioni di Medjugorie costituisceun robusto richiamo alle tematiche dellafede e della spiritualità, fortemente a ri-schio nella attuale società caratterizzatada un consumismo troppo spesso esaspe-rato sia sul piano materiale sia su quellointellettuale. La personale testimonianzadel giovane che ha fatto da guida sui luo-ghi delle apparizioni, che tuttora conti-nuano seppure con periodicità diverse peri singoli veggenti, è stata per tutti una di-mostrazione di quanto questo tipo dieventi siano in grado di incidere (anchesotto l’aspetto, non propriamente edifi-cante, di uno smodato sfruttamento com-merciale) sulla vita di una comunità.

Da ultimo, ma solo per dargli maggiorrilievo, viene il PERCORSO DELLAMEMORIA.

Percorso basato sull’idea portante ditutta l’iniziativa, che era quella di avvici-nare i partecipanti - espressione, comedetto in apertura, di tutte le Regioni ita-liane - a luoghi e popolazioni che ancoraportano nella carne e nello spirito i segnidi un passato drammatico e indelebile.Sono noti i tragici avvenimenti legati alsecondo conflitto mondiale, con le sue

Il prof. Maurizio Tremul, presidente delle Associazioni italiane in Slovenia e Croazia illustrai problemi delle comunità italiane (Foto Volpato).

Palazzo-città di Diocleziano), Salona(Solin) (l’antica città natale di Dioclezia-no ricchissima di reperti archeologici) eTraù (Trogir) (città-museo, piena di co-struzioni e di angoli di grande suggesti-vità).

E moltissime altre sarebbero - ma è im-possibile enumerarle tutte - le testimo-nianze relative alla storia ed all’arte mil-lenaria di questa terra che per un lungoperiodo di tempo ha condiviso la propriasorte con quella della zone contermini delversante italiano, in particolare con la Re-pubblica di Venezia.

Non meno importante è stata la terzacomponente del viaggio: IL PERCORSODELLA FEDE.

Il primo incontro con la tematica reli-giosa, non contando le visite alle chiese diinteresse artistico, è rappresentato dall’e-scursione al Convento francescano diTersatto (Trsat), il più vecchio santuario

della Croazia nelle vicinanze di Fiume, lacui nascita è legata alla leggendaria tra-slazione della casina della Sacra famigliadalla terra santa all’Europa. Tersatto fun-se da stazione intermedia tra Nazareth,punto di partenza, e Loreto, punto d’arri-vo: secondo la leggenda, la casina vi sisoffermò dal 1291 al 1294. Intreccio difasi architettoniche gotico-rinascimenta-li-barocche-biedermeier, la chiesa a duenavate è ricca di arredi e di opere pittori-che. Molto suggestiva è stata la visita al-la Cappella dei Doni votivi, dove, tra unamoltitudine di rappresentazioni figurativepopolari di miracoli operati dalla Madon-na di Tersatto, spicca una scultura goticadella Madonna di Slunj ed è esposto ilseggio usato dal Santo Padre GiovanniPaolo II in occasione della recente visitaal Santuario.

Occasione particolare di calma spiri-tuale è stata anche l’escursione all’isola Segue a pagina 10

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Al sindaco di Trieste, dr. Roberto DI Piazza, la medaglia di Driutti. A destra il Senatore Ma-rio Toros (Foto Volpato).

sanguinose contrapposizioni e le laceran-ti conseguenze, che hanno avuto effetti di-rompenti sul piano individuale e colletti-vo, sulla geografia politica e sull’econo-mia di tutta l’area giuliana, istriana e dal-mata.

Il primo incontro con questa realtà è av-venuto a Trieste già nella serata del primogiorno. Negli splendidi ambienti del Caffèdegli Specchi, che si affaccia sulla magni-fica Piazza dell’Unità d’Italia, i parteci-panti hanno incontrato e festeggiato il Sin-daco di Trieste, il dott. Roberto Di Piaz-za, accompagnato dalla gentile consorte,in un cordiale clima di amicizia alla pre-senza di vari giornalisti ed altri esponentidi varie Istituzioni, fra le quali il Vice Pre-sidente della Associazione “Giuliani nelmondo”. Sono intervenuti, con parole disaluto e di apprezzamento, il Presidente di“Friuli nel Mondo” sen. Mario Toros, ilPresidente del Fogolâr di Roma dott.Adriano Degano, il dott. Armando Zi-molo, Direttore delle Assicurazioni Gene-rali e Vice Presidente dell’Associazionedei Triestini e Goriziani in Roma.

La visita, all’indomani, al complesso alMonumento Nazionale Risiera di S.Sabba (il grande complesso di edifici si-tuato nel periferico rione triestino, utiliz-zato dall’occupatore nazista dapprima co-me campo di prigionia provvisorio per imilitari italiani e poi allo smistamento deideportati in Germania e in Polonia , non-ché alla detenzione ed eliminazione diostaggi, partigiani, detenuti politici edebrei) ha concluso con sentimenti di gran-de commozione la fase della memoria interritorio italiano.

Preparatorie per il secondo incontro so-no state le letture fatte in pullman dal-l’Avv. Rodolfo Gagliardi e tratte dal li-bro di Arrigo Petacco “L’Esodo”: branidi grande drammaticità che descrivono,anche con abbondanti dati quantitativi, losradicamento forzato di intere popolazio-ni giuliano-dalmate dalla propria terra.Sapevamo che, accanto al dramma di chiaveva dovuto subire un esilio immeritato,ce n’era un altro, ugualmente doloroso,quello di coloro che, per scelta o per for-za, avevano deciso di rimanere. L’incon-tro con i rappresentanti delle Comunitàitaliane della ex Federazione Jugoslava(oggi situate rispettivamente nelle Repub-bliche di Slovenia e di Croazia) nei loca-li del Grand Hotel Bonavia di Fiume èstato particolarmente commovente. Eranopresenti il Prof. Maurizio Tremul, Presi-dente dell’Unione delle Associazioni de-gli Italiani di Slovenia e Croazia, accom-pagnato dal Vice Presidente, il poetaProf. Giacomo Scotti, e dalla Presidentedella Giunta Prof.ssa Gianna Massieri.Rispondendo alle parole di fraterno salu-to pronunciate dal presidente Degano, ildott. Tremul ha illustrato la situazioneattuale delle comunità italiane oltre confi-

ne, ne ha tratteggiato la storia dagli annidell’immediato dopoguerra ad oggi, harievocato le difficoltà sempre incontrate enon ancora dissolte nonostante il mutatoclima politico. Soprattutto ne ha messo inevidenza lo spirito di attaccamento alleradici ed i sacrifici fatti per mantenere vi-vi i rapporti con la terra d’origine a di-spetto di una politica vessatoria e puniti-va ed ha manifestato la gratitudine perquanti nel corso degli anni non hanno di-menticato i nostri connazionali rimastifuori del territorio italiano. In particolarmodo a nome di tutte le comunità da luirappresentate ha rivolto un sentito ringra-ziamento al dott. Degano, ricordandoquanto questi si è prodigato per estenderela pensione minima agli italiani all’esterosulla base dei periodi di servizio militareprestato in Italia; è proprio grazie a talenormativa che molti dei nostri connazio-nali residenti nell’ex Jugoslavia hannopotuto avere dignitose condizioni di vita.

Infine, il terzo ed ultimo incontro è av-venuto a Zara con il Prof. Coen, Presi-dente della locale comunità italiana, pur-troppo ormai numericamente molto ridot-ta a causa del passare del tempo e delleavverse condizioni politiche. Egli si ècordialmente intrattenuto con la delega-zione italiana e l’ha poi accompagnata inun rapido giro della città.

Oggi, l’orologio delle relazioni interna-zionali sembra girare nel senso giusto. Lasituazione politica è mutata: la Sloveniaentrerà nella Comunità Europea all’iniziodel prossimo anno e anche la Croaziaaspira a fare lo stesso passo. Il tempo, chelenisce le ferite e attenua anche i doloripiù acuti, e uomini di governo più sensi-bili forse riusciranno a porre un qualcherimedio alle terribili ingiustizie praticatein nome di una ragion di stato cieca e sor-da. In qualche modo giuliani e dalmati,

indipendentemente dalle appartenenzenazionali, saranno più vicini.

È questo l’auspicio che ognuno dei par-tecipanti ha formulato in cuor suo al ter-mine di questa magnifica occasione di in-contri.

Ferdinando Pelliciardi

Nota tecnica n. 1: Il viaggio ha avutoluogo dal 30 agosto al 7 settembre 2003con la partecipazione di n. 38 persone, trale quali esponenti delle Associazioni re-gionali di Roma (UNAR), del Ministerodei Beni Culturali, Storici e Archeologici,docenti universitari, avvocati e giudici,soci del Fogolâr di Roma.

Nota tecnica n. 2: Le visite alle diver-se mete del viaggio sono state effettuatecon l’ausilio di guide locali (per l’esattez-za 8, 6 donne e 2 uomini) con un anda-mento qualitativo, ahimè, decrescente.Perfette e preparate, oltre che emotiva-mente vicine e coinvolte, quelle che cihanno accompagnato nelle visite in terragiuliana ed istriana; con crescenti lacunedi conoscenza linguistica e di abilità co-municativa le guide dalmate; linguistica-mente ineccepibile, invece, e religiosa-mente ispirata la guida bosniaca. Per no-stra fortuna, a tutto hanno sopperito i pre-ziosi ed esaustivi interventi della dotto-ressa Anna Maria Rinaldi Veloccia,Ispettrice del Ministero dei Beni Cultura-li e Archeologici, che hanno integrato (e,dove necessario, sostituito) le esposizionidelle guide locali.

Nota tecnica n. 3: Per gli aspetti orga-nizzativi e logistici, tutti i partecipanti de-vono un grazie particolare alle sempre so-lerti signore Luciana Camerlo, Rita Vol-pato e Carmen Cargnelutti (sempre eovunque impegnata nella conta delle...pecorelle).

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Visita del Fogolâr furlan di Roma a Latisana

Il gruppo del Fogolâr al Municipio di Latisana (Foto Ambrosio).

Una foltissima rappresentanza del“Fogolâr furlan di Roma”, capitanata dal“presidentissimo” cav. di gran Croce dr.Adriano Degano, ha effettuato il 18 set-tembre 2003 la consueta visita annuale al-la comunità latisanese, per l’organizza-zione del “console friulano del Fogolâr” aLatisana, il comm. Ario Cargnelutti.

Il sindaco di Latisana, dott.ssa Micae-la Sette, ha fatto aprire agli inservienti lamaestosa sala consiliare, ove è avvenutol’incontro ufficiale e lo scambio di doni,con la regia della dott.ssa Denise DellaBianca, segretario del primo cittadino (alfemminile) latisanese.

A Latisana, in Municipio, attendevanola delegazione romana, il comm. MarioAmbrosio, il cav. uff. Antonino Gurrisi,il pittore Gianfranco Valvason, il poetaFranco Romanin, il cav. GiampaoloZoffi con la simpaticissima “Miss Sau-dagi”, il comm. Severo Gotti dell’A-NIOC, il dott. Frezza, sindaco di Tava-gnacco, il conte Mario GB Altan e l’As-sessore cav. Giacomo Perosa, mentre lacomitiva romana annoverava il presiden-te Degano, il comm. Romeo Fattori, ilcav. Giampaolo Zoffi, Ado Beltramin.

Successivamente, una lunga teoria diautovetture ha raggiunto località “Buso-ni” di Pertegada, ove tutti i convenuti so-no stati ospiti dell’azienda vitivinicola“Battista II” di Giovanni e Luciana Lo-renzonetto, e deliziati di assaggi di ottimivini e formaggi tipici della Bassa Friula-na. La giornata d’incontro e d’amicizia haavuto il “clou” nel “gustà in compagnie”presso la residenza del Vice sindaco lati-sanese, cav. Cesare Canova ad ApriliaMarittima con un menù a base di pesce,considerato che la località è sita in un’at-trezzatissima laguna ospitante natanti lus-suosissimi e di grande cabotaggio. Il brin-disi finale aveva come auspicio “l’arrive-derci al 2004”, celebrato da tutti i nume-rosi partecipanti.

Mario Ambrosio

In visita nella cantina (Foto Ambrosio).Nella sala consiliare col Sindaco Micaela Sette (Foto Ambrosio).

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Fanna, 2 ottobre 2003Il nostro presidente onorario, Sir Paul

Girolami, per i suoi alti meriti professio-nali, imprenditoriali e umani ha ricevutouna grande sequenza di Premi, Onorefi-cenze, Lauree ad honorem, ma lui stessoha definito “il più gradito” quello ricevu-to oggi a Fanna, suo paese natale Appun-to per questo.

Si tratta del Premio “Odorico da Porde-none” istituito dalla Provincia omonima ericevuto dalle mani dello stesso Presiden-te dottor Elio De Anna che ha rivolto al-l’illustre ospite calde, appassionate paro-le a motivazione del Premio stesso.

La cerimonia, perfettamente organizza-ta dal Comune e in primis dal Sindaco,dott.ssa Maria Grazia Girolami, si èsvolta nella gremitissima Sala della So-cietà Operaia di Fanna, dove una dozzinad’anni prima, sempre alla presenza di SirPaul, era stato presentato il volume “Ca-del da Fanna” edizione critica completadi tutte le opere poetiche e pittoriche delgrande compaesano Vittorio Cadel -pubblicazione voluta e sostenuta da Pao-lo Girolami e curata da Alberto Picotti,pure presente alla premiazione odierna.

Al sindaco, al festeggiato, al dr. De An-na facevano ala l’architetto Luigi Luc-

L’on. R. Ricciuti, presidente UN.A.R. con il critico F. Anselmetti e il prof. Sanna inaugura lamostra di Enzo Beltramini (Foto Fluri).

Premio “il più gradito” a Sir Paul Girolami

Sir Paul Girolami.

chini e il dr. Grossutti che ha svolto unarelazione incentrata sull’eccezionale car-riera di Sir Paul sottolineando ovviamen-te l’aspetto “emigrante” della sua fami-glia trasferitasi a Londra quando lui ave-va appena due anni.

Dopo l’intervento di Lucchini, qualepresidente dell’EFASCE, si è svolto uncordialissimo e simpatico dialogo fra ilfesteggiato ed uno stuolo di bambini del-le scuole locali che lo hanno bersagliatodi domandine alle quali il celebre com-

paesano ha risposto con arguzia e vivacitàappagando appieno le aspettative deibimbi e delle loro insegnanti presenti insala.

Nel suo applaudito intervento il nostroPresidente onorario ha sottolineato i mo-tivi squisitamente umani perché questoPremio, per lui, è considerato fra tuttiquelli ricevuti: “il più gradito”!

A conclusione dello storico pomeriggio,la prima cittadina dott.ssa Girolami (ov-viamente omonima di Sir Paul) ha chia-mato il poeta Alberto Picotti che ha rac-contato un toccante aneddoto sulla sensi-bilità anche “poetica” di Paolo Girolamie quindi ha letto la poesia celebrativa concui il 27 ottobre 1993 - esattamente diecianni prima - Sir Paul veniva acclamatoPresidente onorario del Fogolâr della Ca-pitale. Del presidente Degano, in apertu-ra, era stato letto il telegramma con le cor-diali espressioni di compiacimento e rico-noscenza verso Sir Paul.

Prima del rinfresco che ha concluso lariuscitissima manifestazione sono statedistribuite in omaggio dieci copie del vo-lume “Proverbi Friulani”, una rinnovatae completa edizione sostenuta anch’essadalla generosità del nostro Presidenteonorario.

A.P.

Roma 8 ottobre. Nei locali del Fogolârfurlan di Roma, si è aperta la mostra di En-zo Beltramini che presenta una vasta sele-zione delle sue opere dagli esordi ad oggi.

Il pittore-disegnatore, come ama defi-nirsi, è nativo di Pavia di Udine ma vivee lavora a Lumignacco, si presenta alpubblico romano con una serie di oli sutela di forte impatto emotivo.

Dalle prime esperienze - bellissimiesempi “Fiori secchi” e “Fiori recisi” - incui la gamma dei gialli e dei marroni di-pingono una natura lievemente triste qua-si cristallizzata nel tempo si passa, in evo-luzione, ad un uso maturo del colore, piùvivido e in tavolozza completa. Anche inquesta fase, tema prediletto dall’artistasono i fiori presenti in molte tele, da soli

come in “Vaso di fiori”, “Girasoli” o im-mersi in paesaggi vagamente sognanti co-me “Spazi di luce” dove rossi, verdi, gial-li non squillano ma sembrano come im-pastati a gocce di luce che rendono vivi-damente l’emozione dell’autore.

Enzo Beltramini è un pittore di talento,dotato di grande umanità, dipingere per luiè un inno alla vita, alla creatività, così inquesti anni ha raccontato nelle sue telel’avventura dell’uomo in rapida evoluzio-ne. Ecco allora “Fuga da Manhattan”,“Space Shuttle” (Columbia), “Vittime del-le circostanze”, “Temi e Problemi”, in cuipassioni e pulsioni colpiscono il visitatoreancora attraverso l’uso sapiente e vitale delcolore.

Nei dipinti di quest’ultimo periodo sipercepiscono i grandi ideali che hanno ac-compagnato Beltramini fin dagli esordi. Ilcoraggio e la forza d’animo, la tenacia neltener fede alle proprie convinzioni gli han-no permesso, rifuggendo ai richiami dellemode, di seguire un proprio percorso arti-stico che gli ha valso molti riconoscimentie unanimi consensi di critica e di pubblico.

Nonostante i gravissimi problemi lega-ti al futuro della sua sede, il Fogolâr fur-lan di Roma con questa bella mostra ria-pre l’anno sociale nel segno dell’arte edella sua funzione di presenza forte delFriuli nella realtà romana.

Spazi di luce e di colori nella personaledi Enzo Beltramini

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Udine. Il Senatore Mario Toros (nellafoto), personaggio di spicco della terrafriulana, ministro del lavoro dal ’74 al ’76e per cinque volte di seguito, dal ’68 al’74, sottosegretario sempre nel Ministerodel Lavoro, è stato nominato presidenteonorario dell’Ente Friuli nel Mondo. Aconferma dell’apprezzamento per l’operasvolta in tanti anni di guida del sodalizio.

Presidente, com’è nato “Friuli nelMondo”?

“Friuli nel Mondo” è nato da una co-stola della Filologica che ha votato un or-dine del giorno per l’istituzione di questonuovo ente facendo appello ai comuni ca-poluogo di provincia, quelli di manda-mento, alle Province stesse (quella voltanon c’era ancora Pordenone), alle Came-re di Commercio e alle Casse di Rispar-mio. “Friuli nel Mondo” è nato con la so-lidarietà di queste istituzioni. Primo pre-sidente è stato Tiziano Tessitori il quale,con Ottavio Valerio, cantore della friula-nità, Chino Ermacora, che manteneva icollegamenti con i “Fogolârs”, e monsi-gnor Ridolfi, cappellano degli emigranti,ha girato per il mondo ed ha attraversatonumerose volte l’Atlantico.

Di questi cinquant’anni, ventuno sonogriffati Mario Toros. Sono stati anni digrandi cambiamenti: “Friuli nel Mondo”com’è cambiato?

In questi ultimi vent’anni non c’è statapiù emigrazione e quindi non esiste piùquel “ponte” tra la terra che gli emigran-ti hanno lasciato e quella nuova, in paesi

stranieri, dove i giovani sono arrivati e,rappresentando la storia più recente delFriuli, hanno mantenuto viva l’animadella friulanità. Ora, per questo scopo,bisogna camminare per le vie telemati-che, bisogna mantenere i contatti con levideo conferenze, ma l’anima ha bisognoanche di un corpo. Questo è stato il com-pito che “Friuli nel Mondo” ha svolto intutti questi anni.

Ora nella conduzione di “Friuli nelMondo” entrano le tre Province di Udine,Gorizia e Pordenone. È un rinnovo all’in-segna della continuità?

Si, è proprio così, perché vincolando letre province si rappresenta tutto il territo-rio storico del Friuli, quello di ieri, di og-gi e di domani. I presidenti, a turno, reg-geranno, per due anni, le sorti dell’ente.Naturalmente cambiando le situazioni bi-sogna cambiare i progetti. Vincolare lepresidenze pro tempore delle Provincepuò essere indice di garanzia nella gestio-ne di questi progetti. Personalmente holavorato per questa soluzione che, a mioparere, è garanzia di una formula di rin-novamento nella continuità.

Forse non è giusto dire che lei lascia“Friuli nel Mondo”, perché in effettinon lo lascerà. Quali sono i suoi nuoviimpegni?

L’assemblea mi ha manifestato grandestima e riconoscimento per il lavoro svol-to nominandomi presidente emerito a vi-ta. Continuerò a presiedere la Fondazionedella “Cjase dai furlans pal mont”, che ha

sede nella ex villa Deciani a Villalta diFagagna. Sarà proprio questa fondazione,che ha un riconoscimento giuridico auto-nomo ma parallelo a “Friuli nel Mondo”,a fare da collegamento organizzandoeventi e manifestazioni e creando occa-sioni per garantire la memoria storica del-le nostre comunità nel mondo.

Silvano Bertossi(Messaggero Veneto 6.10.2003)

Cordenons - Personalità di Friuli nel Mondo: ing. Brandolin, dr. De Anna.

La presidenza a rotazione unisce il FriuliToros e la riforma dell’ente

Sen. Mario Toros.

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Tutto è nato da Vittoria Savio, un’ex insegnante italiana, che in-sieme ad altri volontari ha fondato un centro di accoglienza, ilCAITH (Centro de Apajo Integral para los Trabajeros dell’Hoger)per le bambine di Cuzco, nel cuore del Perù. Sono le figlie dei cam-pesinos delle Ande, che vivono in pessime condizioni igienico-sa-nitarie ed economiche. Spesso, infatti, sono gli stessi genitori che,in cambio di un lavoro, le affidano ad altre famiglie nella speranzache per le bambine si apra un futuro migliore. Purtroppo, però, lepromesse non vengono sempre mantenute e le bambine preferisco-no fuggire, segnando così il loro triste destino. L’idea di Vittoria dicostruire una casa-famiglia per accoglierle, nutrirle ed educarle èstata accettata da educatori, psicologi e medici che con il loro assi-duo lavoro cercano di porre rimedio a questo stato di cose e prepa-rarle ad affrontare la vita futura. Il piano CAITH è stato adottatodall’Associazione di Volontariato di Udine “Ascoltiamo le voci chechiamano” che insieme ad altre associazioni contribuiscono a fa-vorire questa iniziativa.

Ed è proprio l’Associazione “Ascoltiamo le voci che chiama-no”che ha organizzato, per il 2003, la staffetta podistica Roma-Ca-po Nord, intitolata “Coast to Coast 5000 kmdi solidarietà”, il cui incasso servirà per lacostruzione di una scuola in favore del pro-getto “Le bambine invisibili delle Ande”.All’iniziativa, sostenuta dalla Provincia diUdine, dalla Confederazione Nazionale del-l’Artigianato e della Piccola e Media Impre-sa e dalla CNA di numerosi comuni delFriuli, hanno aderito il Gruppo Podistico delDopolavoro Ferroviario di Udine, l’Asso-ciazione Italia Marathon Club di Roma,l’Ente Friuli nel Mondo e il Fogolâr furlandi Roma.

Del gruppo, 70 persone, tra le quali 25atleti, un cineoperatore, due fotografi, unmedico, un massaggiatore, un addetto-stam-pa e semplici privati in forma totalmente au-tonoma, fa parte anche David Tancon, unostudente all’ultimo anno di Medicina, Corsoin Scienze motorie, dell’Università di Udi-

Staffetta di beneficenza Roma-Capo Nordne, con il compito di monitorare i podisti. Deve cioè rilevare le fre-quenze cardiache e valutarne il progressivo stato di affaticamento.Studio questo che servirà al laureando per sostenere la sua tesi dilaurea.

Il gruppo è partito da Roma, alle 11 del 26 luglio, da piazza delCampidoglio, dopo il ricevimento in municipio, la conferenzastampa tenutasi nella sala del Carroccio con la presenza di autoritàe rappresentanti delle Ferrovie, della Confartigianato, dei FogolârsFurlans e dell’Ente Friuli nel Mondo, la benedizione degli atleti egli applausi di incoraggiamento. Il primo staffettista a muoversi èstato Claudio Gasparini del Dopolavoro Ferroviario di Udineche, dalla scalinata del Campidoglio, è sceso a Piazza Venezia,percorrendo poi Via del Plebiscito, Corso Vittorio. Emanuele finoad arrivare sulla via Cassia, direzione di Viterbo e poi su verso ilNord. Da quel momento la corsa non è mai stata interrotta, indi-pendentemente dal tempo e dalla difficoltà del percorso.

Il percorso, organizzato in maniera impeccabile da ClaudioGasparini, ha attraversato il Lazio, la Toscana, l’Emilia Roma-gna, il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Il Gruppo, con 15 auto-

mezzi al seguito, ha poi proseguito perl’Austria, la Germania, da dove si sono im-barcati per la Svezia. Qui, dal porto di Ro-stok hanno percorso superstrade, attraver-sando laghi e foreste fino al confine di Tor-nio, l’ingresso della Finlandia. Il Gruppoha poi proseguito per Rovanievi, dirigen-dosi in Norvegia. La sospirata meta di Ca-po Nord è stata raggiunta l’11 agosto, alleore 22.45 da tutto il gruppo partecipante. Cisono voluti 17 giorni e 17 notti di marato-na, superando ostacoli di ogni genere, daquelli fisici a quelli geografici, ma la gioiadi compiere un’azione benemerita per lebambine abbandonate del Perù ha dato atutti la forza di raggiungere “l’ultima cittàdel mondo”, Capo Nord.

Roma, 13 agosto 2003Maria La Torre

Ancora un grande successo per il mini-stro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tre-maglia, sempre più deciso a dare visibilitàagli Italiani all’estero e a proseguire sullastrada del filone dell’“eccellenza italiananel mondo”. Su sua iniziativa e sotto l’Al-to Patronato del Presidente della Repubbli-ca Italiana, si è svolto a Roma, presso la se-de della FAO, dal 20 al 22 ottobre 2003, ilPrimo Convegno Internazionale degli Im-prenditori Italiani nel Mondo. Ai lavori,presieduti dal ministro Tremaglia, hannopartecipato numerose alte cariche istituzio-nali del Paese e quasi 200 imprenditori ita-liani provenienti da tutti i paesi nel mondo.Il Convegno è stato aperto dall’ambascia-tore Manfredi Incisa di Camerana, inrappresentanza del Vice Direttore Generaledella FAO, David Harchaik, e dal ministroMirko Tremaglia che, rivolgendosi ai no-stri connazionali, ha dichiarato che grazieal loro impegno sono riusciti a far conosce-re al mondo particolarità e prerogative pret-tamente italiane. Un evento, questo, che at-

Primo convegno internazionale degli imprenditori Italiani nel Mondotraverso il confronto e lo scambio di espe-rienze con imprenditori in Italia, contri-buirà non solo a consolidare i legami di chiopera all’estero con il Paese d’origine, masoprattutto ad offrire opportunità di colla-borazione economica e commerciale fral’Italia e le imprese italiane all’estero.

Sono intervenuti ai lavori della primagiornata Franco Frattini, ministro degliAffari esteri, Gianni Letta, Sottosegretariodi Stato alla Presidenza del Consiglio, Be-niamino Quintieri, presidente dell’Istitutodel Commercio Estero ed Edoardo Polla-stri, Vice presidente dell’Assocamerestero.Tutti hanno voluto sottolineare che la busi-ness community italiana nel mondo costi-tuisce per il Paese d’origine e per quello diadozione lo strumento essenziale di svilup-po del “processo di internazionalizzazionedell’economia italiana”.

I lavori della “tre giorni” si sono articola-ti in quattro sessioni, ognuna delle quali de-dicata a una vasta area geografica - Europa,Nord America, Sud America, Oceania,

Asia, Africa - per discutere i problemi stret-tamente connessi con le regioni specifiche.Ogni sessione, guidata da un moderatore,prevedeva un numero stabilito di contribu-ti, seguiti poi dal dibattito che ha vistoun’ampia partecipazione degli imprendito-ri.

I convenuti hanno manifestato la lorosoddisfazione per l’approvazione, il 31 lu-glio scorso, da parte del Consiglio dei Mi-nistri, del disegno di legge recante “misureper l’internazionalizzazione delle impre-se”, che valorizza il patrimonio rappresen-tato dall’imprenditoria italiana e di origineitaliana nel mondo. Il disegno di legge pre-vede investimenti per la creazione di spor-telli unici all’estero, promossi dal Ministe-ro delle Attività Produttive e dal Ministerodegli Affari Esteri, insieme al Ministerodell’Economia e delle Finanze e al Mini-stero per l’Innovazione e le Tecnologie. LoSportello unico costituirà l’interfaccia degliimprenditori italiani operanti nel Paese edelle imprese degli italiani all’estero, so-

Piazza del Campidoglio (ore 11.00 di sabato26 luglio 2003). In una caldissima e splendi-da Roma l’euforia della partenza.

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L’Europa e la cultura

prattutto perché coordinerà le sedi esteredell’ICE e delle Camere di commercio.Tutto ciò servirà a rafforzare efficacementela sinergia degli imprenditori italiani cheoperano all’estero, sostenendo di conse-guenza l’internazionalizzazione del siste-ma produttivo italiano e le iniziative in am-bito linguistico e culturale.

La sera della prima giornata dei lavori,una delegazione di imprenditori italianiall’estero guidata dal ministro MirkoTremaglia, è stata ricevuta nel Salonedelle Feste del Quirinale dal Presidentedella Repubblica Carlo Azeglio Ciampi,che si è felicitato per la “versatilità e lacapacità italiana di operare senza frontie-re”. Sottolineando che azienda e culturadevono evolvere di pari passi, il Presiden-te ha ricordato che il Governo Italiano haappena concordato con altri Stati numero-se iniziative linguistico-culturali. Bastipensare all’accordo firmato alcuni mesifa con gli Stati Uniti per l’introduzionedell’insegnamento della lingua italiana inben 500 scuole superiori.

A conclusione della sessione dei lavoridedicata all’America del Sud, Giulio Tre-monti, ministro dell’Economia, rivolgen-dosi agli imprenditori ha affermato che “ènecessario andare all’estero e dire che gliitaliani sono migliori degli altri”, ed hapoi annunciato di aver appena firmato ilprovvedimento per il finanziamento delleCamere di Commercio italiane all’estero.Il ministro della Salute, Girolamo Sir-chia, ha invece sottolineato che in Italianon c’è ancora la reale percezione dellagrande forza rappresentata dalle comunitàitaliane all’estero e che occorre attivarsi

per valorizzare le grandi potenzialità ita-liane nel mondo.

Alla conclusione dei lavori, dopo gli in-terventi di Gianfranco Fini, Vice presi-dente del Consiglio, del ministro delle In-frastrutture, Pietro Lunardi, del ministrodelle Attività Produttive, Antonio Marza-no e del ministro delle Telecomunicazioni,Maurizio Gasparri, il ministro Tremagliaha ringraziato per la massiccia presenza siadi importanti esponenti del Governo, checon il loro contributo hanno dimostratosensibilità ai problemi degli Italiani nelmondo, sia di centinaia di imprenditori ita-liani o di origine italiana che hanno accet-tato l’invito di tornare, seppure per tre gior-ni, nella Madrepatria.

Il ministro ha quindi proposto di metterea disposizione delle imprese italiane all’e-stero il sistema informativo PLA.net delleCamere di Commercio italiane all’estero,per creare una vera e propria comunità vir-tuale, con una banca dati degli imprendito-ri italiani nel mondo, che servirà a colle-garli con gli imprenditori operanti in Italia.Particolarmente importante, secondo lui, èperciò il rafforzamento della rete diploma-tico-consolare e l’interazione con altri si-stemi informativi, compresi quelli istitu-zionali. Ha inoltre invitato gli imprendito-ri a sviluppare gli investimenti di ritornoservendosi degli strumenti di cui dispone“Sviluppo Italia”, agenzia nata nel 1998con il preciso scopo di attirare investitorinazionali ed esteri nelle aree sottoutilizza-te del nostro Paese, nonché l’informazionedi ritorno per rinsaldare i legami con ilPaese d’origine. A tale proposito, è in viadi definizione la Convenzione tra il Mini-

stro per gli Italiani nel Mondo e Rai Inter-national in virtù della quale verrà creatauna finestra aggiornata nelle 24 ore conte-nente non solo le informazioni che posso-no interessare gli italiani all’estero, ma tut-te le informazioni relative al Paese Italia.

Per garantire l’ampio progetto di pro-gramma, è stato istituto un Comitato Per-manente degli Imprenditori italiani nelmondo, presieduto dal ministro Trema-glia e composto dai membri del ComitatoOrganizzatore del Convegno, da due im-prenditori di origine italiana e da esponen-ti rappresentativi dell’imprenditoria na-zionale, nominati dal Ministro per gli Ita-liani nel Mondo. Il Comitato si riuniràogni sei mesi per monitorare l’attuazionedelle decisioni approvate nel corso delPrimo Convegno Internazionale e formu-lare ogni proposta utile al conseguimentodegli obiettivi prefissati.

I numeri dell’Italia all’estero

• 150 uffici commerciali presso le Amba-sciate

• 69 Camere di commercio italiane• 104 Uffici dell’ICE• 25 Uffici dlel’ENIT• 353 Parlamentari di origine italiana• - Rappresentanze delle Regioni• - Associazioni Emigrazione

- Comites- CGIE- Dante Alighieri- 191 mila miliardi di vecchie lire è l’in-dotto annuale a favore dell’Italia.

Roma, 29 ottobre 2003Maria La Torre

Il 25 luglio u.s. a Cividale è stato orga-nizzato dalla Direzione regionale degli Af-fari Europei in collaborazione con la Dire-zione Regionale dell’Istruzione e della Cul-tura l’incontro “Info Day Cultura 2000”

Il programma comunitario “Cultura2000”, che si articola su tre anni dal 2002al 2004, è incentrato sulla presentazionein ambito europeo di progetti culturali,sperimentali, innovativi e di cooperazio-ne, nei settori delle arti visive, arti dellospettacolo, patrimonio culturale, libri eletteratura. Le opere che vengono, di vol-ta in volta, selezionate dalla CommissioneEuropea DG Istruzione e Cultura benefi-ciano di un contributo comunitario e con-sentono di realizzare, con specifici accor-di di cooperazioni culturali transnazionalie pluriennali, il coinvolgimento del mag-gior numero di operatori culturali dei Pae-si europei, la promozione di un’ampiamobilità di artisti e professionisti ed un’a-zione di circolazione, negli Stati parteci-panti, di opere di alto valore europeistico.

Nell’incontro informativo, che si è tenu-to alla presenza del Sindaco di Cividale A.Vuga e dell’Assessore regionale agli Affa-ri Internazionali E. Beltrame, si è proce-

duto all’illustrazione del bando per l’anno2004 a cura degli esperti nazionali del-l’Antenna Culturale Europea di Torino.

Tra i vari relatori sono ampiamente in-tervenuti il dr. E. Ambrosi della Direzio-ne regionale agli Affari Europei, il dr. N.

Molea della Direzione regionale all’Istru-zione e Cultura e il dr. O. Pressburger inrappresentanza dell’Associazione Mittel-fest. Per il Fogolâr furlan di Roma eranopresenti il comm. R. Fattori ed i collabo-ratori Paolo e Gloria Giacomello.

Infoday cultura 2000.

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il ministro della Sanità, Girolamo Sir-chia, il ministro per le Politiche Agricolee Forestali, Giovanni Alemanno, il Viceministro delle Finanze, Mario Baldas-sarri, il Direttore di Rai International,Massimo Magliaro, il Presidente dellaRegione Lazio, Francesco Storace. Ungrande incontro, inframmezzato dallamusica di Gigi D’Alessio, Serena Autie-ri e dal tenore italo-canadese Jo Nicefori,dalla proiezione di immagini di film ita-liani e dalla sfilata di moda della casaGattinoni, che ha presentato sontuosi abi-ti ispirati alle regioni del mondo in cui vi-vono i nostri connazionali. Commoventel’interpretazione di Giorgio Albertazzi,che ha letto il Vademecum degli emigran-ti, preparato dalla Dante Alighieri nel1911, periodo quello in cui migliaia diitaliani erano costretti a lasciare la Patriaper andare a cercare lavoro in altri paesi.

La manifestazione, condotta da PippoBaudo e da Roberta Capua, ha avutocome madrina la bellissima Sophia Lo-ren, che ha ricevuto dal ministro MirkoTremaglia un Premio speciale. Uno scro-scio di applausi si è levato dai convenutiquando è salita sul palco la principessaElettra Marconi, che ha ritirato il Premiospeciale alla memoria del padre, il genioitaliano inventore della radio, consegna-tole dal Premio Nobel Carlo Rubbia.

Fra le altre personalità italiane all’este-ro che hanno ottenuto l’ambito Premio,ricordiamo il pilota della Ferrari, RubensBarrichello, Maurizio Bevilacqua, mi-nistro del Governo del Canada, sir JamesGobbo, ex Governatore dello Stato diVictoria, Australia, Roberto Rocca, im-prenditore proveniente dall’Argentina,padre Luciano Segafreddo, direttore del

“Messaggero di S. Antonio”,edizione italiana per l’estero.

Mentre nei megaschermiscorrevano le immagini com-moventi del film “Pane ecioccolata”, interpretato dalgrande Nino Manfredi, il Vi-ce Sindaco di Roma, MariaPia Garavaglia, ha conse-gnato alla Signora Erminia,sua moglie, il Premio asse-gnato all’attore.

Tutti i premiati hanno ma-nifestato l’orgoglio di essereItaliani e di appartenere all’I-talia e hanno ringraziato ilministro Mirko Tremagliaper la sua instancabile azionedi “ricongiungimento” con laMadrepatria.

Roma, 10 settembre 2003Vittoria Di Qual

Al friulano Luigi Papaiz il premio per gli Italiani nel Mondo

Luigi Papaiz, grande industriale e notomecenate, è giunto a Roma dal lontanoBrasile per ritirare il Premio consegnato-gli dal ministro per le Politiche Agricole eForestali, Giovanni Alemanno. Una vita,quella di Papaiz, segnata dalla grande de-dizione al lavoro, sin dal suo arrivo inBrasile, come emigrante, nel 1952. Avevasolo 27 anni, ma viveva già l’esperienzadell’emigrazione. Il padre e i fratelli era-no emigrati prima negli Stati Uniti e poi,nel 1930, in Canada. Lui, originario diSesto al Reghena, provincia di Pordeno-ne, si trasferì a Bologna dove seguì uncorso come tecnico industriale nel colle-gio Don Bosco dei padri Salesiani. Fattoquesto che ha segnato profondamente ilsuo carattere e la sua visione della vita.Finiti gli studi, partecipa, nel capoluogoemiliano, ad alcune società di macchineper lavorare il legno; poi, con i soldi pre-statigli dai fratelli, decide di fabbricare inproprio valvole di pressione per gas liqui-do e altri prodotti: suo è il primo ferroelettrico a vapore italiano. Ma la situazio-ne italiana del dopoguerra era dura e gliaffari non andavano troppo bene. Per que-sto, decise di espatriare anche lui e scelsel’America del Sud perché lì aveva la pos-sibilità di costruire una fabbrichetta tuttasua. A San Paolo del Brasile, oltre agli ef-fetti personali, portò con sé macchinariitaliani e dopo alcuni tentativi falliti per lamancanza di mercato, decise di fabbrica-re, assieme ad altri due italiani conosciutiin quel paese, lucchetti e serrature. Oggi,impiega 1.400 dipendenti, la fabbrichettasi è trasformata in una holding di sei im-prese, con filiali negli Stati Uniti, in Ca-nada, in Argentina e in Asia, con un volu-me d’affari di 100 milioni di dollari. Ma

Luigi Papaiz non si ferma qui. Vuole rea-lizzare i suoi sogni giovanili: accanto allafabbrica-modello brasiliana, ha fatto co-struire una cappella avveniristica in ono-re di Don Bosco, consacrata nel 1988; aisuoi dipendenti eroga servizi sociali diprima qualità perché oltre allo stipendiola fabbrica provvede alle lacune dell’assi-stenza sanitaria pubblica per tutta la fami-glia del lavoratore; crea gli asili-nido e al-tri servizi che mancano all’esterno; prov-vede all’istruzione e alla formazione de-gli operai. Ora, Luigi Papaiz ha lasciatoil suo posto ai figli e si dedica quasi uni-camente alla beneficenza e al mecenati-smo, promuovendo iniziative a favoredell’Italia o degli Italiani in Brasile.

Il Premio che Luigi Papaiz ha ricevutofa parte della terza edizione del Premioper gli Italiani nel Mondo, che ha avutocome scenario la Terrazza del Bollettinodel Vittoriano di Roma. Palcoscenico na-turale per un evento festoso che la seradel 3 settembre ha visto sfilare tanti ita-liani famosi provenienti da tutto il mondoche hanno raggiunto il successo nelle piùdiverse professioni. Il Premio, voluto daMirko Tremaglia, ministro per gli Italia-ni nel Mondo, dedicato alla memoria delfiglio Marzio, scomparso prematuramen-te, “è un atto d’amore verso gli Italianiche hanno portato progresso e civiltà” nelmondo, per ripetere le parole del messag-gio inviato dal Capo dello Stato, CarloAzeglio Ciampi. Erano presenti numero-si esponenti del Governo, il Vice Presi-dente del Consiglio, Gianfranco Fini, ilSottosegretario alla Presidenza del Consi-glio, Gianni Letta, lo stesso ministroMirko Tremaglia, il ministro per le In-frastrutture e Trasporti, Pietro Lunardi,

Il cav. del lavoro Luigi Papaiz con la consorte, all’atto di costituzione della fondazione “Ciase dai furlânspal mont”.

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suta in tus et in cute”, cioè dentro e fuoridella propria pelle.

Prova ne sia il successo di una mostrascaturita in un poderoso volume che perla prima volta a tutto tondo presenta ilvolto di una comunità - la friulana - attivanel cuore dello Stato. Comunità silenzio-sa ma volitiva e caparbia, che ha saputoimporsi per doti, qualità, tratto affabile esoprattutto per la capacità di operare congli altri e per gli altri.

La mostra “50 anni di Friuli a Roma”è stata aperta nella Galleria “l’Agosti-niana” (9 aprile-10 maggio 2002) dalpresidente della Camera dei Deputati,on.le Pierferdinando Casini, dal card.Fiorenzo Angelini (ministro della sanitàdella Curia Romana) e dal Presidentedella Regione Friuli Venezia Giulia, dr.Renzo Tondo, con tanti altri esponentidel mondo politico, sociale, imprend-itoriale e culturale della nostra terra,

col Presidente di Friuli nel Mondo, sen.Mario Toros.

Tutto ciò per l’originale e straordinariolinguaggio discorsivo e di immagini nelnarrare la storia di una ultracinquantenna-le presenza dei “furlans”, in tutte le ma-glie del tessuto romano, dalla Chiesa, allapolitica, dalla finanza alla diplomazia,dalla scienza alla docenza, dall’imprendi-toria ai più diversificati mestieri ed atti-vità professionali, dal cinema alla musica,dalle arti figurative e plastiche alle crea-zioni architettoniche, dallo spettacolo aiprimati sportivi. Ogni campo è stato svi-scerato con cura, presentando una serieeccezionalmente immensa di personaggi,di volti, di gesta e realizzazioni che nes-suno immaginava. Tanti e tanti personag-gi che sono emersi da quel felpato silen-zio che circonda il loro saggio, paziente,metodico modo di operare, nell’amalga-marsi con il mondo che li circonda.

Opera davvero immanequella realizzata dal Fogolâr,tanto da non essere esente dainevitabili omissioni e anchelacune. Ma tuttavia importan-te come documento, come an-tologia parlante di una “pre-senza” - la friulana” altrettan-to straordinaria come benhanno saputo descrivere i col-laboratori del livello di CarloSgorlon, Stanislao Nievo,Giuliana Morandini, Ro-berto Gervaso, MarioQuargnolo, Licio Damiani,Giò Batta Altan, Elio Ve-nier, Gianluigi Pezza, Do-menico Zannier, AlbertoPicotti, Luciano Provini,Carlo Mattiussi, MariarosaSantiloni, Antonio Clemen-te, Adalberto Leschiutta,Piero Fortuna, Eddy Borto-lussi, Luciano Pettoello,Laura Gritti, Bruno Marti-nis, Gianfranco Plenizio,Silvano Bertossi, Saverio Si-monelli e tanti altri. Meritoindubbio dell’estro creativoed espositivo di GianlucaCresciani, Carmen Cargne-lutti, Leonardo Pascoletti edi altri collaboratori con Lu-ciana Camerlo, coordinati eguidati dall’impulso freneticoe trascinatore del PresidenteDegano.

Voleva lasciare un segno ec’è riuscito appieno.

Roma 5 novembre 2003Vittoria Di Qual

Da quasi trent’anni il dr. Adriano De-gano è ormai il mitico Presidente del Fo-golâr di Roma, al quale - va detto - avevadato un particolare impulso già nel 1961stimolando la “rifondazione” del Fogolârstesso e poi sviluppando - come Vice Pre-sidente - l’intensa attività culturale del so-dalizio. È indubbio il suo merito di aversaputo caratterizzare il ruolo, l’intensa at-tività e le importanti iniziative della co-munità friulana come gruppo etnico capa-ce di essere dinamico portavoce di friula-nità nel crogiuolo della composita societàdella capitale.

Ruolo non solo di presenza, ma soprat-tutto di portabandiera di una friulanità vi-va e operante che sa ben amalgamarsi efar sentire la peculiarità della cultura, del-la tradizione, della storia della gente friu-lana. Un modo di essere non da primi del-la classe, ma capaci di essere portavocevivace e ascoltato di una “friulanità” vis-

50 anni di Friuli a Roma

Invito e copertina del volume con i volti sul recto di Cargnelutti, Desio, Maseri, Rubbia, Afro, Mirko,Angeli, Pasolini, Turoldo, Astaldi. Nel verso: Tondo, Tessitori, Valerio, Toros, Leicht, Sartogo, Galanti,Zucchet, Girolami, Degano.

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L’Abruzzo ha fatto il bis: questa voltacon la Provincia di Teramo. Quelli chedue anni fa, al termine della visita allaProvincia dell’Aquila, avevamo definito“due giorni che non si dimenticano facil-mente, vissuti in una gioiosa atmosfera discampagnata, bilanciata nel contempo dalserio impegno conoscitivo di una realtàregionale per certi versi sorprendente” sisono ripetuti nel week-end di sabato 8 edomenica 9 novembre di questo 2003,quando per la seconda volta un nutritogruppo di Presidenti, Vice Presidenti oConsiglieri delle principali Associazioniregionali, operanti nella Capitale, sonostati (e continuiamo con la citazione)“impegnati in un “tour” ricco di emozio-ni e di incontri con l’ambiente, con la sto-ria, con la cultura - intimamente uniti adue dei più importanti prodotti agricoli, ilvino e l’olio - della terra d’Abruzzo”.

La partecipazione di quest’anno è stataparticolarmente significativa, in quantosono state ben 13 le Associazioni aderen-ti all’UN.A.R. che hanno preso parte aquesta ulteriore fase del Progetto avviatoalcuni anni or sono con lo scopo di far co-noscere - tramite il contatto diretto - lerealtà culturali e socio-economiche dellediverse Regioni italiane.

Come sempre, determinanti per la per-fetta riuscita dell’iniziativa sono statil’assistenza ed il contributo dei principaliEnti economici locali: in questo caso laColdiretti di Teramo, la Camera di Com-mercio Industria Agricoltura e Artigiana-to (C.C.I.A.A.) di Teramo, l’Agenzia Re-gionale per i Servizi di Sviluppo Agrico-lo (A.R.S.S.A.).

Lasciata l’Autostrada (un tempo deno-minata con l’asettico acronimo “S.A.R.A.”ed oggi, in maniera più propria ed accat-tivante, “Autostrada dei Parchi”) abbia-mo raggiunto, superando continui anchese non elevati dislivelli collinari, la primameta del viaggio: preceduta da grandiosied estesi calanchi di erosione delle argil-le, Atri, l’antica “Hatria” città del Piceno,che disputa alla veneta Adria l’aver datoil nome all’Adriatico.

Poco conosciuta perché non ancora pie-namente inserita nei grandi flussi turisti-ci, Atri è stata per molti una autentica sor-presa. Tra i vari monumenti abbiamo visi-tato la Cattedrale, che è una delle più im-ponenti d’Abruzzo e contiene all’internobrani di affreschi votivi del XIV secolo enell’abside uno splendido ciclo di affre-schi della seconda metà del secolo XV,mentre sotto il presbiterio sono visibilitratti del pavimento musivo dell’edificiotermale romano su cui sorge. Maestosapoi la cisterna situata nel livello sotto-stante la chiesa ed utilizzata per usi diver-

si nelle varie epoche storiche, interessan-te il Museo annesso ricco di arredi ed og-getti sacri nonché di splendidi esemplaridella locale produzione di maioliche. No-tevole anche il Palazzo Acquaviva, oggisede comunale, che nel loggiato del corti-le interno mantiene i lineamenti originaridel secolo XIV ed in alcune sale internetracce di antichi affreschi.

Per restare nella dimensione storico-turistica del viaggio, va citata la visita al-la Cattedrale di Teramo, la cui parte an-teriore risale al secolo XI mentre il pro-lungamento nelle snelle arcate ogivalioltre il tiburio è trecentesco. E se non ab-biamo potuto ammirare il grandioso por-tale romanico di Diodato Romano cheorna la facciata perché nascosto dalle im-palcature per il restauro, in compensosiamo rimasti affascinati dal prezioso pa-liotto quattrocentesco in argento di Nico-la da Guardiagrele incastonato nell’al-tare maggiore.

Un tuffo nella storia, in parte scono-sciuta, ha infine rappresentato l’arrampi-cata, non certo agevole ma fonte di gran-de soddisfazione, alla Fortezza di Civitel-la del Tronto, una delle più imponentiopere di ingegneria militare in Italia, chesi estende su una cresta rocciosa per piùdi 500 metri di lunghezza. La descrizionedel sito e il racconto delle drammatichevicende storiche di cui la Fortezza è stataprotagonista - specialmente nel periodotra la fine del regno borbonico e l’iniziodel regno unitario d’Italia - da parte diuna preparatissima ed appassionata guidalocale hanno arricchito le nozioni storichedei presenti di conoscenze su persone edavvenimenti che i testi di istruzione uffi-ciali hanno sempre taciuto.

Ma se era giusto approfittare delle va-rie soste per ammirare le bellezze artisti-

che e naturali dei luoghi attraversati, tut-tavia mai è stato dimenticato lo scopoprimario del viaggio. E così, lungo l’iti-nerario della conoscenza, tappe fonda-mentali per comprendere questa regioneun tempo esclusivamente agricola e pa-storale sono state le visite agli stabili-menti di origine di alcuni dei prodotti piùcaratteristici del territorio teramano, cosìcome le occasioni conviviali, dove taliprodotti preparati con sapiente abilità epazienza sono stati serviti.

A Morro d’Oro l’azienda “Di Pasqua-le” ha dato una dimostrazione diretta delmetodo di produzione di un olio di eccel-lente qualità offerto anche alla degusta-zione; a Torano Nuovo l’azienda vitivini-cola “Barone Cornacchia” ha presenta-to i suoi vini DOC Montepulciano d’A-bruzzo (anche nella versione Cerasuolo)e Trebbiano d’Abruzzo; sempre a ToranoNuovo, poi, presso l’azienda di produ-zione biologica “Gioie di fattoria” sonostate illustrate le caratteristiche e le qua-lità nutrizionali di antichi alimenti, comeil farro ed altri cereali minori, tutti colti-vati e prodotti con i metodi dell’agricol-tura biologica.

A tavola, il momento delle verifiche.Qui la cucina teramana, che conserva an-cora intatti tutti gli elementi della tradi-zione contadina e pastorale, ha espressoil meglio impiegando proprio i prodottigià osservati sui luoghi di origine e pre-sentando una serie di piatti tipici chehanno costretto alla resa anche i più in-calliti fautori della dieta. Mozzarelle te-ramane come antipasto; spaghetti allachitarra con polpettine, scrippelle ‘mbus-se, pecorara, ceppe di Civitella in salsaborbonica, come primi piatti; pecora alcottoro (detta anche al caldaio o chiara-nese e che richiede esclusivamente carne

VIAGGIO CONOSCITIVO IN ABRUZZOProvincia di Teramo

Il saluto agli ospiti visitatori del presidente della Camera di Commercio di Teramo dr. Giu-stino di Carlantonio (Foto Vianello).

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di ciavarra, cioè pecora che non ha fi-gliato), spiedini, tacchinella alla canza-nese, come secondi: sono solo alcunedelle portate che hanno soddisfatto anchei palati più esigenti, sempre precedute dauna esauriente presentazione del Presi-dente Ricciuti. Con la benedizione deivini citati poco sopra.

È perciò comprensibile come l’itine-rante delegazione dell’UN.A.R. abbiasentito il dovere di manifestare la propriariconoscenza agli Amministratori, chehanno reso possibile questo viaggio, nelcorso dell’incontro che si è tenuto pressola sede della C.C.I.A.A. di Teramo. Hafatto gli onori di casa il Presidente dellaCamera di Commercio dott. Giustino DiCarlantonio, accompagnato da Giando-menico Di Sante Vice Presidente CCIAAe Presidente della Banca Popolare dell’A-driatico, da Alfiero Barnabei Presidenteregionale degli Industriali, dal dott. Bru-no Petrei Presidente della FederazioneProvinciale Coldiretti e Consigliere Ca-merale CCIAA, da Mimmo del Trappe-to Vice Presidente Coldiretti, da AmedeoDi Lodovico industriale venezuelano.Durante l’incontro sono stati messi in evi-denza gli enormi sviluppi che hanno ca-

ratterizzato negli ultimi decenni l’econo-mia abruzzese, e teramana in particolare,dal settore agricolo (dove ormai è defini-tivo il passaggio dalla produzione diquantità a quella di qualità) al settore in-dustriale ed a quello dei servizi.

La visita all’antico borgo di Campli,con la restaurata chiesa romanica di S.Francesco, il Palazzo Comunale del XIVsecolo, la chiesa della Madonna della Mi-sericordia (dove abbiamo assistito alla S.Messa), la Scala Santa, ha concluso, inuna finale atmosfera surreale d’altri tem-pi (lungo strade buie per la mancanza diilluminazione pubblica causa guasto), ilviaggio in terra d’Abruzzo.

Una nuova esperienza di certo istruttivae piacevole, con positive ricadute in ter-mini di conoscenza e divulgazione deiprodotti abruzzesi.

Un ringraziamento particolare va al-l’on. Romeo Ricciuti, ideatore e registadel viaggio, ad Adriano Simonelli, im-peccabile organizzatore, ad Adriano De-gano, guida enciclopedica di istruttiva erapida consultazione.

Ferdinando PelliciardiRoma, 13 novembre 2003

Davanti alla cattedrale di Atri (Foto Pelliciardi).

Il barone e la baronessa Cornacchia produttori di celebri vini (Foto Pelliciardi).

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Il presidente Degano con i collabora-tori Paolo e Gloria Giacomello ed i sociBruno e Beppina Senno-Falsini hannopresenziato alla solenne celebrazionesvoltasi a Nimis il 21.09.2003 per la con-segna, da parte del commissario europeoBenno Zierer, della Bandiera d’onoreeuropea al comune di Nimis, unico rico-noscimento, per il 2003, assegnato dalConsiglio d’Europa all’Italia.

Alla cerimonia sono intervenuti Auto-rità della Regione con l’Assessore alle Po-litiche Comunitarie Ezio Beltrame ed ilPresidente del Consiglio Alessandro Te-sini, della Provincia, sindaci del compren-sorio, della Stiria, Carinzia e Slovenia. Ilsindaco di Nimis, Renato Picogna, ha te-nuto a precisare che la Bandiera d’Europaè stata assegnata idealmente come premioa tutti i cittadini che hanno contribuito al-le varie iniziative per la diffusione dell’i-deale di una Unione Europea.

Dopo alcuni interventi dei presenti, frai quali dell’assessore Lanfranco Sette, ela premiazione degli alunni che avevanopartecipato ad un concorso sull’Europa, ilsindaco ha conferito al dr. Rodolfo Zilli,figlio del noto scultore internazionale Ro-dolfo Zilli (entrambi di nome Rodolfo),la cittadinanza onoraria di Nimis, per avercompiuto sforzi notevoli nell’impegno diproseguire l’opera, già iniziata dal padre,volta a diffondere l’idea dell’Europa el’attuazione del gemellaggio tra la città diLannach, in Stiria, e Nimis.

Il dr. Zilli, pur risiedendo sempre al-l’estero, ha conservato un forte attacca-mento per la sua terra d’origine e per lagente di Nimis, proponendo e sostenendoiniziative di scambi culturali, commer-ciali, incontri di collaborazione e promo-zioni varie dei due territori. Dopo i con-venevoli di rito, visibilmente commosso,il dr. Zilli ha ricordato anche la figura delpadre, pellegrino ed emigrante d’Europa.

Nel Duomo di Nimis, mons. RizieriDe Tina ha concelebrato un solenne rito;hanno suonato le bande musicali di Ni-mis e Lannach e la mattinata si è conclu-sa con un festoso pranzo “Europeo” of-ferto in località “Le Pianelle”.

***

La nuova Associazione Piemontesi nelLazio, presieduta dall’on. Vittorio Za-none, ha organizzato domenica 5 otto-bre, nella nostra sede, un incontro convi-viale con specialità della cucina e dei vi-ni piemontesi. L’ha curato il segretariodr. Mario Chianale. Il successo è statograndissimo, sia per la numerosa parte-cipazione, sia per la qualità dei cibi e deivini serviti.

NIMIS:Bandiera

d’onore europea

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Incontro con il Sindaco di Roma on. Walter Veltroni10 novembre 2003

Lunedì 10 novembre una delegazionedel Consiglio di Presidenza dell’UN.A.R.è stata ricevuta in Campidoglio dal Sin-daco on. Walter Veltroni. Era compostadal Presidente on. Romeo Ricciuti con ilvice Presidente Adriano Degano, il se-gretario Adriano Simonelli e il tesoriereFerdinando Pelliciardi.

L’incontro era stato sollecitato dallapresidenza per poter fare una presentazio-ne dell’UN.A.R. al Sindaco, informarlosul ruolo svolto dalle Associazioni ade-renti ed esporgli alcuni dei problemi or-ganizzativi da tempo sul tappeto e che iltempo, purtroppo, tende ad acuire.

Nel corso dei colloqui il PresidenteRicciuti ha illustrato al Sindaco le princi-pali attività dell’Unione quali lo sviluppodei reciproci rapporti tra le varie Associa-zioni che rappresentano le diverse Regio-ni italiane, da cui proviene gran parte del-la popolazione di Roma, nonché lo svi-luppo dei rapporti tra le Associazionistesse e il Comune di Roma, la Provinciadi Roma e la Regione Lazio.

Ha poi sottolineato che uno dei problemipiù sentiti in questo momento è quello del-la mancanza di una Sede appropriata siaper l’UN.A.R. sia per numerose delle As-sociazioni aderenti; inoltre ha fatto rileva-re che a Roma manca un preciso punto diriferimento per gli italiani residenti all’e-stero, nel momento in cui essi si trovano atransitare o a dimorare nella Capitale.

Ha perciò sottoposto al Sindaco la ri-chiesta di prendere in considerazione lapossibilità di creare una “Casa delle As-

sociazioni”, ponendo a disposizione ido-nei locali fra i tanti dell’Amministrazio-ne, in analogia a quanto avviene all’este-ro (in particolare in Francia, dove una so-luzione del genere viene attuata da mol-tissimi anni nei vari Comuni, di qualun-que dimensione essi siano), mettendo inrilievo che una siffatta soluzione porreb-be la città di Roma all’avanguardia nelsostegno alle iniziative culturali e sociali,proprie del ruolo e dei fini statutari delleAssociazioni regionali, come portatrici divalori e di culture che arricchiscono il pa-trimonio della città.

Ha infine anticipato l’intenzione di isti-tuire, in caso di esito positivo della ri-chiesta, una Fondazione cui affidare ilcompito di gestire gli aspetti gestionali ditale struttura, nonché quelli eventuali ditipo economico-commerciale collaterali.

Il Sindaco ha ritenuto la richiesta degnadi interesse ed ha affidato all’Assessore alPatrimonio dott. Claudio Minelli, pre-sente all’incontro, l’incarico di verificarele disponibilità immobiliari del Comune,per poi esaminare con l’UN.A.R. un pos-sibile piano di attuazione. Ha comunqueprecisato che l’intervento del Comunenon potrebbe andare oltre la messa a di-sposizione dei locali, restando a caricodell’UN.A.R. l’onere di reperire i fondieventualmente necessari per una loro si-stemazione.

Al termine dell’incontro, è stata offer-ta al Sindaco l’artistica targa argentea“Italica gens”, pregevole opera di PietroGiampaoli, con i monumenti emblema-

Il sindaco di Roma, Walter Veltroni riceve la Presidenza dell’UN.A.R.. A ds. l’on. Romeo Ricciuti, l’ing. Ferdinando Pelliciardi e il segretariodel Sindaco Matteo Rebesani. A sin. Adriano Degano, Adriano Simonelli e l’Assessore al Patrimonio, on. Claudio Minelli.

Il museodelle farfalle

Accompagnati dal Sindaco abbiamovisitato, nell’agosto scorso, assieme alPresidente dei Triestini cav. di granCroce Aldo Clemente ed allo scrittoreAlberto Picotti lo straordinario museo-vivaio delle farfalle. È un’opera ideatae voluta dall’estroverso e fantasiososindaco Enore Picco, che ha saputotrovare fondi dalla Regione Friuli Ve-nezia Giulia e da altri Enti per la crea-zione di un complesso museale dovenon solo è documentata la storia dellefarfalle nel mondo, ma dove vivono esi riproducono le farfalle dei vari con-tinenti, grazie all’apposito ecoclimanaturale, creato in ciascun ambiente.Un’opera meravigliosa da visitare estudiare per apprezzare sempre di piùquesti eccezionali insetti svolazzanticon le loro splendide ali.

tici delle città d’Italia ed al centro la lu-pa romana.

Il Presidente del Fogolâr, dott. Dega-no, ha presentato l’imponente volume“50 anni di Friuli a Roma”, mettendo inrisalto l’iniziativa intesa a documentareuna qualificata cinquantennale presen-za, ottenendo pieno apprezzamento dalSindaco.

Ferdinando Pelliciardi

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Il Messaggero Veneto, nel dare notiziadel cambio avvenuto al vertice dell’EnteFriuli nel Mondo, - a seguito dell’assem-blea del 15 settembre - ha posto in risaltol’intensa e qualificata azione svolta peroltre 21 anni dal sen. Mario Toros. Ha al-tresì pubblicato un’intervista di SilvanoBertossi nella quale vengono poste in ri-salto le varie tappe operative e l’azioneche ora sta svolgendo come presidentedella fondazione “Cjase dai Furlans palmont” a villa Deciani di Villalta.

Al sen. Toros il Fogolâr di Roma ha in-viato un caloroso telegramma di ringra-ziamento e di augurio, così come ha au-gurato buon lavoro al nuovo Presidente.

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IL ROMAGNOLO DELL’ANNO“Romagnoli a Roma” - il nr. 6/2003

dell’Associazione omonima, presiedutadal dr. Boschetti, riporta un ampio reso-conto del conferimento del “Premio Ro-magnolo dell’anno” svoltosi l’8 ottobrenella festosa cornice dell’ex chiesa delResidence Ripetta. Gli onori di casa era-no curati, oltre che dal presidente, dall’in-faticabile ed attento vice presidente, ing.Ferdinando Pelliciardi con la consorte.

Quest’anno il premio è stato assegnatoal grande imprenditore Ettore Sansavini,presidente del Gruppo “Villa Maria” diLugo - Cotignola.

Alla cerimonia con diversi parlamenta-ri emiliani ha partecipato S. Em. il card.Achille Silvestrini.

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MODENESE DELL’ANNOMercoledì 22 ottobre, il nostro presi-

dente con il vice, ing. Carlo Mattiussi, enumerosi presidenti delle associazioni re-gionali di Roma ha portato il saluto dellaComunità friulana di Roma al dr. Wil-liam Montorsi per il conferimento delpremio Modenesi dell’anno 2003.

Faceva gli onori di casa, a palazzo Bar-berini, il presidente dell’AssociazioneTurchi con la consorte Sandra. Il dr.Montorsi è un archeologo e autore di nu-merosi libri, particolarmente grazie allasua attività di Curatore della bibliotecadel Senato.

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PUERI CANTORESIn occasione del congresso internazio-

nale dei “Pueri Cantores” che il Santo Pa-dre ha lodato e ringraziato nel corso dellasolenne cerimonia a San Pietro (domenica23 novembre), sono venuti a trovarci LaCorale “San Clemente” della parrocchiadi Povoletto, con la maestra prof. BranzMarika, e il gruppo della Corale “PueriCantores” della cattedrale di Udine con il

Eventi

m° Savino Pajani, già presidente interna-zionale ed ora consigliere della prestigio-sa associazione corale che ha celebrato il25° anno di fondazione. Il nostro presi-dente ha guidato il Gruppo di Povolettonella visita ai Musei Vaticani, alle Stanzedi Raffaello ed alla Cappella Sistina.

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COSTITUITA LA FARILCon atto notarile si è costituita a Roma

la Federazione delle Associazioni regio-

nali del Lazio (FARIL), stimolata dal-l’Assessorato alla cultura, sport e turismodella Regione.

Promotore, fra gli altri, è stato il dott.Francesco Sanzi, la cui attenzione versole associazioni è ben nota ed apprezzata.Presidente è stata eletta la prof. PaolaSoncini Panerai. Al Faril, ha aderito an-che il Fogolâr come socio fondatore. Hasede presso il “Brutium 2000”, in via IVnovembre, 152 (00187) Roma - tel.06.6785964 - fax 06.6782994.

L’intraprendente e dinamico segreta-rio dell’associazione culturale “Il cam-panilio” di Latisana ci ha invitati al con-ferimento del XIV Premio “Presenza la-tisanese”, svoltosi il 30 novembre 2003nel palazzo polifunzionale di via Gol-doni. Il premio è stato conferito al cav.Giuseppe De Marchi (cultura), comm.Albino Guerin (sport), Giovanni Bat-tista Lorenzonetto (imprenditoria).

Facevano gli onori di casa il sindacodr. Micaela Sette e, per l’associazione,il presidente Ennio Lorigliola, MarioAmbrosio ed Ario Cargnelutti.

Premio “Latisanese dell’anno”

S.S. Giovanni Paolo II ha espresso il suo compiacimento e riconoscenza al sinda-co di Povoletto prof. Roberto Tracogna che, assieme all’artista Francesco Fattori,gli ha portato in dono il quadro realizzato dallo stesso Fattori (12 novembre 2003).

Il quadro, esposto alla Mostra del Fogolâr di Roma dal 18 maggio 2003, raffigurail Santo Padre con la colomba come apostolo di pace.

Gli è stato donato nell’83° genetliaco (18 maggio) e nel 25° di pontificato. Nel-l’accomiatare gli ospiti, che erano accompagnati dalle rispettive consorti e dalla figliadel sindaco, ha impartito l’apostolica benedizione ai cittadini di Povoletto(12.11.2003).

Apostolico riscontro

L’artista Francesco Fattori ed il Sindaco di Povoletto, prof. Roberto Tracogna, porge alSanto Padre la sua opera in omaggio per il 25º di Pontificato, preso in consegna dal de-cano della camera pontificia, dott. Adalberto Leschiutta (Foto Osservatore romano).

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Fradae e cultureAnche quest’anno il gruppo di soci, che

fanno parte di “Fradae e culture”, ha fe-stosamente inaugurato il ciclo di “Incon-tri 2003-2004” che ha avuto inizio il 15ottobre scorso.

“Reverenti memorie sulla illustrissimasignora polenta” è stato il tema dell’in-contro, condotto brillantemente - con ilconsueto sottile umorismo - dall’impa-reggiabile vice presidente del Fogolâr, in-gegner Carlo Mattiussi. Un tema riguar-dante una delle tradizioni gastronomichedel nostro Friuli, che il pubblico, accorsonumeroso come sempre, ha dimostrato digradire particolarmente. Mattiussi, cheha svolto una ricerca minuziosa ed accu-rata sulla storia e sugli usi culinari della

Avv. Ferraro, G. Manuti, Carlo Mattiussi, G.L. Pezza (Foto Pesamosca).

polenta, con particolare riguardo a quellidella nostra regione, ha svolto il tema conun florilegio di divertenti citazioni e sot-tile ironia.

Il secondo “Incontro”, svoltosi il 12 no-vembre scorso, ha avuto quale protagoni-sta il socio prof. Giancarlo Pesamosca,docente di Analisi numerica alla primaUniversità di Roma, il quale ha intratte-nuto l’uditorio, con una interessantissimaconversazione, accompagnata da proie-zioni, sul tema “Duemila anni di storia edetnica della valle del Fella”. Pesamosca,friulano doc e, guarda caso, proprio dellavalle del Fella, non si è limitato a parlaredella sua valle, ma ha spaziato nella sto-ria con dotti riferimenti alle scorrerie dei

popoli barbari che hanno attraversato ilFriuli, lasciando segni indelebili nella lin-gua e nelle tradizioni popolari.

Mercoledì 10 dicembre Gian LuigiPezza intratterrà gli amici di “Fradae eculture” sul tema “le musiche del santoNatale, dalle origini ai nostri giorni” conascolto di dischi e videoproeizioni.

Gli incontri proseguiranno, secondo latradizione, ogni secondo mercoledì delmese e saranno, come sempre, curati dal-l’avv. Massimo Ferraro, da GabriellaManuti e da Gian Luigi Pezza.

gipe

Il gruppo di socie, animato da MirkaVianello (originaria di S. Vito al Ta-gliamento), settimanalmente si è riunitoin sede con spirito di familiarità e diamicizia per una amichevole partita diBridge. Si riunisce poi in cucina per unsimpatico brindisi, così come nel gior-no del compleanno delle varie Socie.

GruppoBridge

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Invece, col tempo, la coltivazione di uncereale che maturava in soli tre mesi e nonrichiedeva l’uso dell’aratro, indusse glispagnoli a coltivarlo in larga scala e ad ap-prezzare il sapore della farina che se ne ri-cavava. Gradualmente la coltivazione delmais si diffuse in tutta Europa, in una fa-scia ben precisa che và dal Golfo di Bi-scaglia al Caucaso, attraversando la Spa-gna, la Francia, l’Italia del Nord, la Ger-mania e tutti i Paesi lungo il Danubio finoall’Ucraina e al Caucaso. Più a Nord il cli-ma era troppo freddo, più a Sud caldo.L’alta redditività, il basso costo di produ-zione, il rapido ciclo vegetativo decretò ilsuccesso del mais, che incominciò ad es-sere per gli Europei quello che era statoper gli Indo-americani: un Dono degli Dei.

Il mais arriverà in Italia, verso il 1530, tra-mite i commerci della Serenissima, che nefarà grandi piantagioni nel Polesine e nelFriuli, trovandovi un habitat particolarmenteadatto. Quasi contemporaneamente il maisgiunge anche nel Vicereame di Napoli, lega-to per casato alla Spagna e successivamentesi diffonderà nel vicino Lazio e nell’interoStato della Chiesa, facendosi apprezzaregeneralmente sotto forma di polenta.

Al suo consumo si indirizzeranno le fa-sce più povere della popolazione che ne

faceva il nutri-mento principale.Questa alimenta-zione saziava ma,essendo priva diproteine e vitami-ne, predisponevaalla “pellagra”. Lamalattia si mani-festava con arros-samenti della pel-le, disturbi intesti-nali, depressioneche poteva dege-nerare in demen-za. Le popolazio-ni colpite eranoquelle più poveredel Veneto e dellaLombardia che sicibavano princi-palmente di po-lenta di mais. Ilnoto antropologoe psichiatra Cesa-re Lombroso de-cretò che respon-sabile della pella-gra era un velenoche si annidavanel granoturco,che egli chiamò“pellagrosina”.Da quel momentola polenta venne

bandita dalle tavole: i contadini più pove-ri e i braccianti a giornata che, bene o ma-le, con la polenta si erano tolti un pò di fa-me, tornarono nell’indigenza più nera.

A riabilitare il mais e la polenta venne,per fortuna, nel 1912 lo scienziato polac-co Casimiro Funk, lo scopritore delle vi-tamine, il quale sostenne che la pellagraera provocata solo da “insufficienza vita-minica” senza altri interventi venefici di“pellagrosina”.

Sarebbe bastato, come facevano i popo-li precolombiani, accompagnare la polen-ta con legumi, carni, pesci. “Sua maestà lapolenta, scriveva Paolo Monelli, è comecerte zitelle acide. Basta maritarle bene,perché perdano tutti i cattivi umori”.

Fortunatamente nel ‘900, le miglioratecondizioni economiche dei contadini e deibraccianti danno origine nelle regioni ita-liane a quei piatti divenuti “classici” per lecucine regionali, tanto che l’AccademiaItaliana della Cucina, nel suo valido Ri-cettario delle Cucine Regionali” ha censi-to ben 25 piatti a base di polenta. Se sullamensa dei poveri, la polenta era il quoti-diano, massiccio riempitivo dello stoma-co, su quella dei benestanti diventava“ghiottoneria” allorché, sposata alla cac-ciagione, diventava un piatto tanto squisi-to da ispirare al poeta Lorenzo Stecchet-ti, questa bella quartina

i tordi, più di trentain suprema maestàa seder sulla polentacome turchi sul sofà

L’arrivo del mais in Europa ha rappre-sentato una “rivoluzione” per le abitudinialimentari del Vecchio Continente, ma,dopo oltre 500 anni, questa rivoluzionenon ha ancora esaurita la sua spinta. Diquesto cereale si consumano, ogni annonel mondo, oltre tre miliardi di quintali;ma il suo consumo, oltre alla alimentazio-ne umana sotto forma di farina, sgranatoin chicchi è impiegato nell’alimentazioneanimale. Da tempo, anche la moderna in-dustria alimentare ricava dal mais una se-rie di prodotti per uso alimentare o indu-striale. Basti pensare all’olio di mais, chefà bene al cuore, ai biscotti dietetici di fa-rina di mais, ai “corn flakes”, per la primacolazione, ai “pop corn” e alla serie di sa-latini che ci vengono serviti al bar insiemealle patatine fritte e alle arachidi, magariper accompagnare un succo di pomodoro.Fino ad arrivare alla plastica verde, rica-vata anch’essa dal mais. L’affermazionemondiale del mais conclude il grande ci-clo delle piante definite “Piante di Ci-viltà” perché hanno organizzato e indiriz-zato la vita dei popoli che se ne nutrivano;infatti grano, riso e mais sono i tre cerealiche sfamano il mondo.

Carlo Mattiussi

La polenta intesa come pietanza a basedi farina cotta nell’acqua è un cibo usatodall’uomo sino da tempi antichissimi. Neigeroglifici delle tombe egizie delle primedinastie, 5.000 anni a.C., sono raffiguratidei servi intenti a macinare e poi cuocerein acqua semi di cereali. Anche i Romaniapprezzavano molto la polenta, e usavanocuocere e scodellare polente di avena, difarro, di miglio, di ceci o di fave, di sorgoe di spelta che poi condivano e insaporiva-no con latte, formaggio, carne di agnello odi maiale oppure con salse acide e sughi.

Il consumo di polente sempre più raffi-nate, farcite con ripieni saporiti o dolci, sipotrasse fino al Medioevo, ma nel 1493Cristoforo Colombo, al ritorno in Spagnadal suo primo viaggio nel Nuovo Mondo,porterà un nuovo cereale che soppianterà,perché più buono, il consumo di tutti i ce-reali fino ad allora utilizzati: il mais. Pas-seranno circa trent’anni, prima che ilmais, superata la fase sperimentale degliorti botanici e dei conventi, inizi a esserecoltivato nei campi superando pregiudizipolitici e ostracismi perfino “teologici”.Infatti la Chiesa riteneva che i cristianidovevano nutrirsi esclusivamente di fru-mento, che dà il pane eucaristico, e consi-derava il mais un cibo da pagani.

“Sua maestà la polenta”

La polenta - Olio di Otto d’Angelo.

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Curata dal Fogolâr furlan di Roma, nelsalone dell’Associazione “Civita”, palaz-zo delle Assicurazioni Generali a PiazzaVenezia, il 18 novembre si è svolta la pre-sentazione del saggio di Marisanta diPrampero de Carvalho “Perché Gio-vanni è sepolto al Pantheon?” per i tipidell’editore Paolo Gaspari di Udine.

Nel dar il benvenuto agli ospiti che gre-mivano la sala, il presidente del Fogolârfurlan Adriano Degano, prima di iniziare,ha voluto ricordare nella giornata di luttonazionale i militari italiani morti a Nassi-riya. Poi l’introduzione al grande artistafriulano Giovanni da Udine a cui si inti-tola anche il premio che il Fogolâr furlanromano attribuisce ai friulani che, operan-do a Roma, si sono distinti per eccellenza.

E quale miglior testimone di GiovanniNani, figlio di Francesco Ricamatore,nato a Udine nel 1487 che morì a Romanel 1561 ed ebbe funerali in Vaticano e lasepoltura al Pantheon con Raffaello e al-tri importanti artisti? Sodali di Bramantenel cenacolo che si era formato a Romaattorno a papa Giulio II, nell’intento di ri-creare la grandiosità della Roma imperia-le, manifestazione esteriore del rinnova-mento dello stato della Chiesa.

Nel tratteggiare la figura del grande arti-sta, la giornalista Mariarosa Santiloni hamesso in evidenza l’importanza di questosaggio che “racconta” la ricerca di Mari-santa di Prampero nel riportare all’evi-denza tutta l’opera di Giovanni non solocome pittore di grottesche ma in particola-re quale architetto nella Patria del Friuliche lo nominò nel 1542, per l’appunto,proto e architetto in considerazione dellegrandi opere già eseguite tra cui la Torredell’Orologio, tutt’ora visibile a Udine.

Tutto ha avuto inizio da alcuni ritro-vamenti nel Palazzetto Susanna diPrampero, a Udine, dove l’autrice èvissuta da bambina. Così, aiutata dai ri-cordi e da una rigorosa quanto profondae multidisciplinare ricerca - peraltronon ancora conclusa - Marisanta di

Prampero è giunta ad importanti risultati.L’intervento dello scrittore Stanislao

Nievo - nel ricordare che Giovanni daUdine è l’autore di splendidi affreschiche ornavano il Castello di Colloredo - siè incentrato sul carattere dell’artista che,proveniente dalla bottega veneziana delGiorgione, ha saputo inserirsi con grandeprofessionalità nell’ambiente romano la-vorando con Bramante, Raffaello e Mi-chelangelo, con quelle doti umane e ca-ratteriali che contraddistinguono ancora“l’emigrazione” friulana.

L’autrice ha concluso l’incontro parlan-do dell’impegno profuso nella stesura delsaggio, proponendo assieme al presidenteDegano di ripristinare al Pantheon unatarga che indica la sepoltura di Giovannida Udine. Targa andata perduta nei lavo-ri di ripristino nel Tempio stesso. Moltis-simi gli intervenuti all’incontro tra cui ab-biamo notato l’on. Romeo Ricciuti, ildott. Nigris, l’ing. Cassinis, la co.ssaValerio Ticozzi, la dr.ssa Costantini-Scala e numerosi Presidenti delle asso-ciazioni regionali che hanno dato l’assal-to ai numerosi volumi forniti dalla libre-ria Gremese, firmati poi dall’autrice.

Mariarosa Santiloni

Pubblico attento alla conversazione. A sin. si nota l’on Romeo Ricciuti (Foto Mirka).

L’omaggio floreale alla contessa Marisanta di Prampero de Carvalho (Foto Mirka).

“Perché Giovanni fu sepolto al Pantheon?”Svelato a Roma il mistero

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ha potuto guardare come modello e che havisto il concorso della solidarietà del Pae-se e della comunità internazionale [...].Risultato di un processo di cooperazioneistituzionale, al quale hanno contribuitoStato, Regione e Comuni secondo un di-segno coerente con lo spirito dello statutoche è alla base dell’Autonomia del FriuliVenezia Giulia”.

Il Presidente della Regione, RiccardoIlly, ha dichiarato che si deve “ricostruiredov’era e com’era per cancellare le ultimetracce dell’Orcolat”. Ha quindi sottolinea-to il percorso di ricostruzione fatto nonsolo di coraggio ma anche della capacitàdegli amministratori locali. Rivolgendosial Presidente Casini, ha evidenziato tral’altro i risultati dello “sforzo corale delleistituzioni e della gente: case nuove, sen-za più traccia delle ferite del sisma, i pae-si ordinati dove, per quanto possibile, si ècercato di conservare le forme e il disegnourbano dei vecchi abitati”. La ricostruzio-ne del Castello, secondo lui, è il “simbolodi questo modello”.

Va ricordata la tenace azione combattu-ta per anni dal nostro socio benefattore,dr. Stanislao Nievo, pronipote di Ippoli-to e comproprietario del maniero, per lasua rinascita.

Entro il prossimo anno, dovrebbe esse-re pronto il progetto per la sua ricostru-zione e si spera che i cantieri chiuderannonel 2006, quando si celebreranno i 30 an-ni dal terribile terremoto. Solo allora, ilFriuli si riapproprierà del suo simbolo. Peri lavori la Regione stanzierà ulteriori 16,5milioni di Euro.

La costruzione del Castello ebbe inizionel lontano 1302. Ricostruito dopo la pri-ma distruzione ad opera dei Conti di Go-rizia, si trasformò in difesa del territorio,finché non passò nelle mani della Serenis-sima Repubblica di Venezia. Fu più voltedanneggiato anche da eventi naturali; èstato restaurato e conserva le caratteristi-che originarie. Da un’antica pergamenadel 1258, risulta che Colloredo era feudodei Visconti di Mels. Nel 1302, il patriar-ca di Aquileia, Ottobono de’ Razzi, davala possibilità al barone Guglielmo diWaldsee, visconte di Mels, di costruireun nuovo castello su di un colle di pro-prietà nei pressi dell’avito maniero diMels. Il castello fu completato dai figli diGuglielmo che per primi assunsero il co-gnome di Colloredo-Mels. Nel 1420 ilCastello cadde nelle mani dei Veneziani;nel 1511 venne saccheggiato e poi distrut-to dal terremoto.Verso il XVI secolo, fini-te le lotte feudali, i proprietari si dedicaro-no a sistemare ed abbellire l’antica dimo-ra. Risalgono a questo periodo le decora-zioni di Giovanni da Udine del famosostudiolo del Castello che rappresenta unodei momenti più fecondi dell’artista.

Nell’Ottocento, il maniero è tornato arisplendere per aver ospitato lo scrittoreIppolito Nievo dove ha scritto il suo ca-polavoro letterario. Attualmente, è sededella Comunità Collinare del Friuli e delConsorzio per la Salvaguardia dei Castel-li storici della Regione.

Roma, 25 ottobre 2003Maria La Torre

Il Castello di Colloredo di Montalbano,del XIV secolo, dove Ippolito Nievoscrisse le sue “Confessioni di un Italiano”,è diventato il simbolo della completa rina-scita del Friuli, dopo il sisma che ha col-pito la regione 27 anni fa.

Il Presidente della Camera, Pierferdi-nando Casini, giunto al Castello il 20 ot-tobre, alle 19.45, ha dato l’avvio all’ulti-ma fase della ricostruzione. Ed è propriol’ufficialità portata dalla terza carica delloStato che ha trasformato il Castello insimbolo della ricostruzione post-terremo-to e della laboriosità e tenacia dei Comu-ni e della gente friulani.

Il sindaco, Roberto Molinaro, ha di-chiarato: “Oggi, viene avviata l’ultima fa-se di un cammino comune intrapreso 27anni fa da uomini e istituzioni, una gran-diosa opera di rinascita voluta dal Parla-mento con una legge, dalla Regione e daiComuni”: Ha continuato sottolineandoche “è anche un piccolo contributo a co-struire uno Stato federale con Regioni eComuni forti, purché - ha precisato - nonospitino il neocentralismo”.

Il Presidente Casini ha elogiato l’impe-gno dei friulani dimostrato fin dai primigiorni successivi al terremoto: “La gentedel Friuli - ha aggiunto - si è subito resaconto che in quel tragico momento grava-vano doveri più grandi del passato..., conquel senso di responsabilità grazie al qua-le siamo qui ad avviare simbolicamente,con il recupero di una prestigiosa testimo-nianza della nostra storia e della nostracultura, l’ultima fase della ricostruzionedel Friuli. Un cammino lungo cui l’Italia

A Colloredo di Montalbano l’ultima fase della ricostruzione

Il Castello di Colloredo di Montalbano.

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che scorrono e precipitano e travolgono”(B. Pascal, Pensieri, 459).

Mentre noi stiamo a gingillarci con lescioccherie, l’invisibile fiume dei giornicammina infatti alla sua foce eterna; e sul-le sfuggenti rive cerchiamo di costruire, elì vanno i nostri occhi, i nostri desideri, inostri sogni, il cuor nostro. Quando rientriin casa, quando vai sul tram, quando salisul treno, quando vedi la coda delle auto-mobili per le strade, quando pensi a tuttala farragine di cose che interessano la vitadi milioni di uomini: “non piangere!”.

Viviamo purtroppo dispersi su stradeche si snodano come nastri, dove tutti cor-rono su e giù con le automobili, e dove“mille vigili che dirigono il traffico nonsanno dirvi né perché venite né dove an-date” (T. S. Eliot, Cori da “La Rocca”,Biblioteca Universale Rizzoli, Milano1994, p. 65). L’incognita della fine altronon è che l’incognita del come si è giuntia questa che fa incontrare un uomo maivisto e che, di fronte al dolore della donnada lui veduta per la prima volta, le dice:“Non piangere!”.

“Non piangere!”Questo è il cuore con cui noi siamo

messi davanti allo sguardo, davanti allatristezza e davanti al dolore di tutta la gen-

te con cui entriamoin rapporto per lastrada o nei nostriviaggi.

È una cosa inim-maginabile che il Fi-glio di Dio, che “so-stiene il mondo conla potenza della suaparola” (Eb 1, 3),possa dirci, anche inquesto momento:

“Uomo, non pian-gere, perché non èper la morte, ma perla vita che ti hofatto!”

Uomo, donna, ra-gazzo, ragazza, chiun-que tu sia, non pian-gere!

C’è uno sguardo eun cuore che vi pene-tra fin nel midollodelle ossa e vi amafin nel vostro destino.

Uno sguardo e uncuore che nessunopuò fuorviare, nes-suno può rendere in-capace di dire quel-lo che pensa e quel-lo che sente, nessu-no può rendere im-potente.

“Gloria Dei vivens homo”, l’uomo vi-vente è gloria di Dio, ha scritto S. Ireneo(S. Ireneo, Trattato contro le eresie, IV,20, 7). La gloria di Dio, la grandezza dicolui che fa le stelle del cielo, che mettenel mare goccia a goccia tutto l’azzurroche lo definisce, è l’uomo che vive. Nonc’è nulla che possa sospendere quell’im-peto immediato di amore, di attaccamen-to, di stima, di speranza. Perché è diventa-to speranza per ognuno che lo ha visto,che ha udito Gesù dire: “Non piangere!”

Non c’è nulla che possa fermare la si-curezza di un destino misterioso e buono.La gloria di Dio, quella per cui egli sor-regge il mondo e l’universo, è l’uomoche vive, ogni uomo che vive. L’uomoche vive, la donna che piange, la donnache sorride, il bambino, la donna chemuore madre. Indubbiamente ogni uo-mo, particolarmente nelle ore più penosee decisive, è chiamato a rivivere il miste-ro di Gesù crocifisso e risorto. Ci sonoistanti nei quali ogni luce si spegne eogni fiducia sembra inaridirsi; quando unmasso opprimente, come quello che Giu-seppe d’Arimatea fece rotolare control’entrata del sepolcro del Signore (cf. Mc15, 46), sembra soffocare in noi ognisentimento e ogni voglia di vivere. Manon sarà per sempre, ci assicura oggi laparola del Signore. Arriva infatti il mo-mento in cui il masso viene rotolato via,come è avvenuto per il sepolcro diCristo, quella mattina di primavera,“quand’era ancora buio” (Gv, 20, 1). Unbuio che dura poco: solo da mezzogiornofino alle tre del pomeriggio, come erastato sul Calvario, il giorno della Para-sceve (cf Lc 23, 44). Poi la vita trionfasulla morte; e sarà senza fine. Non cerca-te i vostri fratelli, i vostri cari, i vostriamici tra i morti, dicono a noi questa se-ra gli angeli della risurrezione (cf Lc 24,5), mentre nella preghiera di suffragio ri-cordiamo, come ogni anno, i defunti del-la famiglia del Fogolâr furlan. Essi vivo-no col Signore Gesù, nel quale hannocreduto e sperato. Noi li rivedremo ed es-si ci rivedranno, in una patria dove nonsarà consentito né agli uomini né allemalattie di insidiare la nostra gioia. Il Si-racide, giunto al termine del suo librosapienzale, tesse l’elogio degli uomini il-lustri, gli antenati del popolo eletto, neiquali il Signore aveva profuso la sua glo-ria (Sir 44, 1-2). Tra i numerosi perso-naggi menzionati, ad un certo punto,compare Elia, il “profeta simile al fuo-co”, la cui “parola bruciava come fiacco-la” (Sir 48, 1). Il panegirico, nel qualesono ricordati gli episodi e i prodigi chelo resero famoso nel corso della sua vita,si conclude con una promessa di beatitu-dine: “Beati coloro che ti videro e che si

Quella sera il cammino di Gesù versoNain, un villaggio a sud est di Nazaret, fuinterrotto alle porte del villaggio, perchéc’era un pianto altissimo di donna, un gri-do di dolore che percuoteva il cuore di tut-ti i presenti, ma sopratutto quello di Ge-sù (cf Lc 7, 11-17).

Veniva portato al sepolcro un morto, ilfiglio unico di una madre vedova.Veden-dola, il signore ne ebbe compassione e ledisse: “Non piangere!”

“Non piangere!”Mai vista, mai conosciuta prima quella

donna. Che sostegno poteva avere quelladonna nell’ascoltare la parola che Gesùrivolgeva a lei?

“Non piangere!”Com’era allora decisivo lo sguardo che

un bambino o un grande avrebbero porta-to a quell’uomo che veniva in capo a ungruppetto di amici, che non aveva mai vi-sto quella donna, ma si era fermato quan-do il suono, il riverbero del pianto eragiunto sino a lui.

“Non piangere!”Quando vediamo tutto il movimento

del mondo, nel cui fiume tutti gli uominisi rendono presenti alla vita, non possia-mo non pensare ai “fiumi di Babilonia,

L’ora della risurrezione

L’arcivescovo M. Costalunga e Mons. Elio Venier.

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Messa dei defuntiPrein pai nestris Fradis

Il m° Ermanno Testi ed il Nuovo Coro Alpino di Roma.

Alla S. Messa per i Confratelli defunti.

Con una solenne commovente conce-lebrazione, sabato 22 novembre, il Fo-golâr si è stretto vicino ai familiari deitanti Confratelli deceduti nel corso del-l’anno 2003.

Presiedeva il rito l’Arcivescovo titola-re di Aquileia, mons. Marcello Costa-lunga, originario di San Vito al Taglia-mento. Era assistito da mons. Elio Ve-nier, primicerio della Confraternita di S.Eligio de’ Ferrari. Le varie fasi sono sta-te sottolineate dal Nuovo Coro Alpino,diretto dal m° Ermanno Testi.

Nell’omelia, mons. Costalunga si èsoffermato sul significato del dolore co-me mezzo di purificazione e di ascesaverso i lidi della salvezza, quando lo sisopporta con fortezza e serenità offren-dolo al Signore, sempre misericordioso.

All’offertorio Andreina Treu-Fantinha scandito lentamente i tantissimi nomidei nostri cari, fra i quali alcuni grandi ecari amici scomparsi in Friuli.

Prein pai nestris fradis che nus anlassas chist an: Barbara Antonini,

Bernardino Antonini, Giovanni Ce-reatti, Luigina Cirio, Irma Comisso,Renzo Croppo, Paola Dal Dan, co.ssaAndriana de Concina Ticozzi Vale-rio, Lina De Martino, Iro Degano,Teresa Fabbro, Vito mons. Ferini,Massimo Ficuciello, Sofia Fontanelli-Levi, Piero Fortuna, Giuseppe Ge-sualdi, Maria Giampaoli-Fontani,David Grazioso, Paola Guglielmetti,Antonietta Maria Lendaro, LuisaLorenzini-Petris, Maria Giampaoli-Macoritto, don Pier Giorgio Marcuz-zi, Reginaldo Martin, Mario Marti-nis, Luciano Miurin, Melania Moret-ti Magoni, Antonia Sammartino-Franciosa, Davide Panigutti, PaoloPaolini, Enrico Pierantoni, RiedoPuppo, Mario Quargnolo, AngelaScarano, Giustina Scovacricchi,Adelmi Tomada, Gian Alberto Tomi-ni, Imelda Trevisan, Eugenio Zanut-tini, Ermanno Zucchiatti.

Ricordiamo pure i Caduti italiani del-l’Iraq e tutti i nostri cari defunti.

sono addormentati nell’amore! Perchéanche noi vivremo eternamente” (Sir 48,11). Mi ha sempre colpito l’espressione“addormentarsi nell’amore”, perché miricorda che la vita dell’uomo è come rac-chiusa tra due dolcissime parentesi.

Essa, infatti, si apre e si chiude con unbacio.

Nella vita di Cristo, uscita dal cuore in-namorato di Luigi Santucci, c’è un capi-tolo cui l’autore ha dato il titolo Beatadormitio, due parole latine che non hannobisogno di essere tradotte, che inizia così:

“C’è tutto, nel grembo di queste valliterrestri dove trascorriamo i nostri giorni.C’è la casa dove siamo nati, il bosco dovesi smarrivano i personaggi della fiaba, i li-bri istoriati dei paladini con gualdrappevariopinte;...

“C’è il sentiero solitario d’ottobre, e ildavanzale con la prima neve; la notte e ilgiorno, le stagioni, il letto, il focolare, laguerra, i sogni.

“C’è il nostro destino fatto di angustia edi gioia, le cose che ricordiamo e quelleche abbiamo ormai dimenticato.

“Ma c’è infine su tutto la morte. L’ulti-ma parola che impara l’essere umano per-ché in realtà nulla le corrisponde che ab-bia senso e misura; che le madri non pro-nunciano davanti al bambino assetato diparole, dobbiamo impararla da soli con glialtri nomi dei misteri della vita...

“La morte ci atterrisce perché è senzacose; il suo fiume incolore non ci è datovarcarlo neppure con la fantasia. Sappia-mo solo che essa ci aspetta, annidata inquesto nostro corpo,...

“Solo Cristo ci ha conciliato con lamorte... Beata dormitio - sonno di gioia:fragranza di sillabe che capovolge l’incu-bo in benigna cosa di natura...

“Si, dopo di lui la morte ha sapore d’in-fanzia, all’indomani della buona novellaogni nome cambia, e la bara è culla, e ilgiorno della morte dei suoi giusti la fami-glia di Cristo la chiamerà, con gaio can-dore, dies natalis” (G. Santucci, Voleteandarvene anche voi?, A. Mondadori ed.,Vicenza 1974, 6° ed., p. 122-123).

Amo allora immaginare che, questa se-ra, Gesù ripeta a noi quello che deve averdetto agli apostoli, ancor pieni di stupore,dopo aver risuscitato il figlio della vedovadi Nain: “E voi statemi vicino anchequando non ci sarò più; cercatemi nel buiodelle vostre paure, perché le conosco e an-ch’io le attraverso, e sarà sempre come almattino quando vi svegliate e il vostrocuore si apre alla gioia.

“Perché la morte è il grande scandalodella nostra vita. E io sono venuto per vin-cerla. Non soltanto per il figlio della ve-dova”. (S. Jacomuzzi, Cominciò in Gali-lea, Edizioni Piemme, Casale Monferrato1995, p. 163).

Arcivescovo Marcello CostalungaOmelia alla Messa dei Defunti

del Fogolâr - 22.XI.20000

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Mercoledì 26 novembre alle ore 17.30è stata inaugurata nella nostra sede di viaPrincipessa Clotilde 1/A la mostra dellapittrice di Frisanco (PN) dott. MariaCristina Pisignano.

La mostra, di grande interesse, trattal’originale tema “Natura improbabile”con una serie di acquerelli e disegni disoggetti interpretati in chiave naturalisti-ca. È stata presentata dal critico d’artedella Marsilio Editori di Venezia dr. Fer-

MOSTRA PISIGNANO

dinando Anselmetti che ha posto in ri-salto la delicatezza ispirata della pittrice.Elogi sono stati espressi anche dal gior-nalista di Rai Due comm. Augusto Gior-dano, che ha segnalato la mostra anche inuna trasmissione radiofonica.

Così si è espressa la critica prof. An-na Favi.

“Il giorno 26 novembre alle ore 17.30presso la nostra sede di via Principessa

Clotilde vi è stato il vernissagedella mostra “Natura improba-bile” della pittrice friulana Cri-stina Pisignano che resteràaperta fino al 13 dicembre pros-simo. Sono stati esposti una se-rie di deliziosi acquerelli, il co-lore dei quali non è naturale maricavato dalle riflessioni della“Teoria dei colori” di Goethecon riferimenti a Kandinsky eKlee entrambi musicisti.

Inoltre, completano la serie al-cuni olii surrealisti; dal tutto sievince la musicalità del colore.

È seguito un brindisi in onoredell’ospite”.

La dott. Cristina Pisignano spiega i criteri ispirativi del-la sua arte. si notano la prof. Favi, il dr. Anselmetti, l’ar-ch. Bertossi, il gen. Giovannetti (Foto Pesamosca).

Corso “Ballo di gruppo”Nel mese di novembre u.s. è iniziato il

corso di “Ballo di gruppo” nella sede delFogolâr furlan di Roma. L’iniziativa è stataproposta dalla nostra benvoluta socia colla-boratrice Piera Martinello, la quale è riu-scita a superare le resistenze del presidentedr. Adriano Degano e a dispetto anche del-lo spazio non proprio illimitato presso lasede, grazie alla disponibilità e adattabilitàdelle socie allieve, le prime lezioni si sonosvolte in clima di spensieratezza ed alle-gria, a ritmo di samba, mambo, merengue echa-cha-cha. L’insegnante è la nostra sociaprof.ssa Adriana Ginanneschi.

Tutto il gruppo del “corso” ringrazia ilPresidente e manda tanti auguri di un feli-ce anno nuovo 2004 a tutto il Fogolâr.

14A MOSTRA COLLETTIVAL’inaugurazione della 14a mostra col-

lettiva degli artisti friulani di Roma haavuto luogo giovedì 18 dicembre 2003 al-le ore 17.30 in sede.

Alla mostra curata come sempre conparticolare impegno dai proff.ri LuigiPittini e Piergiorgio Colautti hanno par-tecipato artisti noti ed anche altri che conpassione, bravura ed anche sacrificio sidedicano all’arte. Ne parleremo in sedecritica sul prossimo numero del Fogolâr.

Serata all’insegna di immagini e saporitipici friulani all’Hotel Morgagni di Ro-ma, nei pressi della Città universitaria, of-ferta dall’AIAT, Agenzia di Informazio-ne ed Accoglienza Turistica del com-prensorio di Piancavallo, Cellina e Li-venza, provincia di Pordenone, in colla-borazione con il Fogolâr furlan di Romarappresentato dal suo presidente, cav. digran Croce dr. Adriano Degano. Sabato28 novembre, la sala dell’albergo era gre-mita di pubblico, giornalisti, rappresen-tanti di CRAL aziendali, soci del Fogolâr,per assistere alla proiezione di un docu-mentario sulle bellezze naturali e faunisti-che della Valcellina, area che fa parte delParco Naturale delle Dolomiti Friula-ne. Istituito con legge regionale del 1996,

Piancavallo, Cellina e Livenzail Parco, disseminato di strut-ture d’appoggio quali casere,ricoveri e bivacchi, si estendeper 37 mila ettari. L’obiettivodella sua creazione è quello diconservare e tutelare gli ecosi-stemi, di attuare la ricercascientifica e, soprattutto, disvolgere didattica educativa eformativa.

In particolare, le immaginisi sono soffermate sulla Riser-va naturale Forra del Celli-na, mostrando gli spettacolaristrati calcarei erosi nel tempo

dal torrente Cellina, prima del suo sbocconell’alta pianura friulana.

Il presidente del Parco Natu-rale delle Dolomiti Friulane, dr.Gionata Sturam, il presidentedell’Associazione Piancavallo,Vittorio Tomasini e il direttoredell’AIAT, Maurizio Perissi-not hanno brevemente presen-tato al pubblico tutte le possibi-lità di soggiorno nell’area chevanno dalle settimane verdi altrekking, dalle escursioni allamountain-bike, dagli sport in-vernali alle ascensioni alpinisti-che. Non mancano naturalmen-te le settimane di relax e i viag-gi ricchi di sport, cultura, storia

e magia. Basti pensare al sito di Casavento,oltre le sorgenti del Cellina, dove sono sta-te rinvenute, nel corso di un progetto di stu-dio sull’ambiente naturale e umano dellamontagna del 1994, due orme di dinosauro,risalenti a 215 milioni di anni fa.

A conclusione della serata, l’AIAT haofferto a tutti i partecipanti un buffet a ba-se dei migliori prodotti e vini provenientidal Friuli.

Un caloroso applauso ha accolto il cir-constanziato messaggio del presidente dellaProvincia di Pordenone, dr. Elio De Anna.

Roma, 29 novembre 2003Vittoria Di Qual

Il dr. Maurizio Perissinot illustra le offerte del comprenso-rio. A lato il dr. G. Sturam e il dr. V. Tomasini (Foto Fluri).

Giornalisti, operatori e soci (Foto Fluri).

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Notizie Giovani

Una serata col suono ipnotico di una lingua sconosciuta. Fram-menti di memoria e di un mondo incantato, capaci di avvincere ungiovane Pierpaolo Pasolini ancora ignaro del suo futuro di arte edi morte. Un’atmosfera ancora, sottilmente, fiabesca, rievocata neigiorni scorsi da Roberta Cortella per i Giovani del Fogolâr furlandi Roma.

Una serata di simpatia (coronata dalle tagliatelle al tartufo in unatrattoria in centro).

Esiste un collegamento tra ladino, catalano espagnolo castigliano? Geograficamente pare un’u-topia, linguisticamente l’esperimento è riuscito.Certo, per amalgamare tre ceppi linguistici tantodiversi tra loro c’è voluto il genio di un Pasolini,ma il risultato mette in luce, se non altro, l’anar-chia di una lingua dispersa in mille rivoli montani,frutto dell’isolamento e di un’indole caparbia cheancora oggi fa litigare studiosi e poeti locali. L’oc-casione per parlare di questo, e non solo, è stataappunto la tesi di laurea su Pasolini di RobertaCortella, laureata (col massimo dei voti e lode) al-la facoltà di lingue di Udine. Un lavoro certosinoche ha richiesto due anni di sforzi e ha avuto comerelatrice Piera Arizzolatti, docente di lingua e let-teratura friulana. Il manoscritto invece, è un ritro-vamento dello studioso Gianfranco Ellero.

Pochi ingredienti per una serata all’insegna del-le curiosità linguistiche, come le metamorfosi diuna parola che cambia la sillaba finale per tre vol-te nel giro di pochi chilometri.

Una serata da cui è emerso un dato oggettivo delle lingue mino-ri: è inutile tentare una loro categorizzazione, come resta vanoignorarne il degrado, un lento processo di estinzione a cui si op-pone, tenue, il tentativo da sala operatoria dello studioso o, peggio,del compilatore di vocabolario.

Identità regionale come tesoro che svanisce. Per questo, le paro-le affidate al vento e al torrente del piccolo sconosciuto capolavo-

ro pasoliniano, ricordate dalla dottoressa Cortella, hanno evocatouna realtà più nostalgica. Un senso della provenienza lontano e di-menticato finché un particolare, magari piccolo, lo scopre in tuttala sua evidenza.

Come ammesso dalla stessa Cortella: “Manco dal Friuli da quat-tro anni spiega la studiosa, ora impegnata nella realizzazione didocumentari per la Rai.

Da tempo volevo avvicinarmi al Fogolâr, e sono contenta diaverlo fatto: mi ha aperto una porta sul Friuli. Mi è sembrato ditornare al mio paese, Montanelle Valcellina. Davvero, non ti rendiconto dell’unicità del luogo in cui vivi se non quando te ne allon-tani e, poi, lo ritrovi. Un’emozione intensa, di cui ringrazio i ra-gazzi del Fogolâr”.

Annapaola Ricci

P. P. Pasolini e il suo Friuli

Un discreto numero di giovani friulanidi Roma si è riunito lunedì 1 dicembrepresso la sede del Fogolâr furlan della ca-pitale al fine di programmare le nuove at-tività del gruppo. Presenti vecchie e nuo-ve conoscenze, mosse dal desiderio distare insieme all’insegna della friulanità...e non solo.

Tra le proposte avanzate dai partecipan-ti, è stata accolta con particolare entusia-smo quella della realizzazione di un brevefilmato da farsi tutto “in casa”. Un’occa-sione per conoscersi e lavorare insieme e,fondamentalmente, per divertirsi. L’ideadi improvvisarsi produttori, registi, attori,sceneggiatori ed operatori di ripresa haimmediatamente messo in moto la cacciaall’argomento da trattare. La scelta è rica-duta immancabilmente sul Friuli, unascelta quasi scontata (ma dovuta) dettatadal desiderio di rafforzare un legame reso

sempre più labile dalla distanza e dal tem-po, ma pur sempre presente. Sarà unospot, un corto, un documentario? Il pro-getto non ha ancora preso una sua formaprecisa, non ha né untitolo né una sceneg-giatura, è semplice-mente un’occasioneper mettersi in gioco efare qualcosa di diver-so che possa coinvol-gere tutti.

La serata si è conclu-sa come sempre con unbrindisi e con un“compito per casa”:quello di elaborare pre-sto delle idee concrete.Non ci resta dunqueche aspettare che dallagiovane fucina del Fo-

golâr furlan di Roma possa presto venire“sfornata” questa nuova iniziativa.

Roberta Cortella

Giovani in sede (Foto Fluri).

Il responsabile del “Gruppo Giovani”, arch. A. Scaletti propone ilprogramma di attività, 1° dicembre 2003 (Foto Fluri).

I giovani elaborano un programma coinvolgente

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La sagra del fungo porcino

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Fogolâr furlan di Latina e Agro Pontino

Domenica 12 ottobre 2003 si è svolta lagiornata del fungo porcino del Parco Na-zionale del Circeo con un programmanuovo. La preside prof. Carla MelegariCarelli dell’Istituto Comprensivo “GiulioCesare” di Sabaudia ha aperto la giornatacon una relazione sugli otto anni di atti-vità degli alunni degli istituti scolasticichiamati ad esprimersi sui temi dettati inoccasione di questa iniziativa. Un’inizia-tiva altamente positiva e gradita al corpodocente. Il presidente Scaini ha intratte-nuto l’uditorio sulla grande opportunitàche ha avuto il nostro sodalizio nell’inter-venire con premi in denaro e pubblicazio-ni per gli studenti, stimolando in loro lacompetizione, onde esternare i miglioritalenti. Nella circostanza il presidenteScaini ha rivolto il benvenuto al nuovodirettore del Parco Nazionale del Circeo,dott. Luciano Perotto, il quale, già a co-noscenza della manifestazione, ha confer-mato la bontà di questa iniziativa del Fo-golâr furlan di Latina e Agro Pontino. Aseguire, tutte le autorità presenti hanno ri-volto il proprio benvenuto al nuovo diret-tore del Parco ed un sentito ringraziamen-to a tutti i partecipanti. Come di consueto,al Museo del Centro Visitatori del Parcosi è reso disponibile il personale del Parcoper visite guidate. Al pranzo sociale a ba-se di funghi, che ha concluso la giornata,con la presenza delle autorità, tra canti,balli e poesia, ha vinto la spensieratezza.

VIII Giornatadel fungo porcino

La famiglia del Presidente del Fogolâr di Latina, Ettore Scaini nel 23º dell’incontro che li riu-nisce annualmente.

Grazie alla perfetta organizzazione,ha ottenuto grande successo l’VIIIa edi-zione della sagra del fungo porcino,svoltasi domenica 5 ottobre 2003 a Sa-baudia presso il Centro Visitatori delParco Nazionale del Circeo.

Dopo la Santa Messa, celebrata nellasala congressi, officiata dal parrocoPadre Maria Gelindo della Santissi-ma Annunziata di Sabaudia in suffra-gio dei Pionieri e dei Forestali dell’A-gro Pontino, ha avuto inizio la manife-stazione.

Nella Sala Congressi, alla presenzadel vice sindaco di Sabaudia dott. Livi,del direttore del Parco dott. Perotto,che hanno brevemente salutato i parteci-panti, il comm. Scaini, moderatore deldibattito, ha concesso la parola allaprof.ssa Carla Malesari Corelli chenella sua relazione ha ricordato la nasci-ta di questa manifestazione e le attivitàda lei svolte, sia in campo scolastico co-me preside dell’Istituto Comprensivo“Giulio Cesare”, che del suo convinto

sodalizio col Fogolâr furlan di Latina,nel comune intento di sollecitare la sen-sibilità degli studenti al rispetto dellanatura e dell’ambiente del Parco.

Successivamente, in modo formale,ha consegnato il testo prescelto per il te-ma scolastico dell’anno 2004 al suo suc-cessore prof. Giovanni Battista Galas-si che, dopo brevi parole di ringrazia-mento, ha confermato il suo impegno aproseguire, nello spirito della salvaguar-dia dell’ambiente e della natura, questainiziativa anche nei prossimi anni.

La manifestazione è poi proseguitanegli accoglienti locali del ristoranteL’Olimpo dove, ancora una volta davan-ti ai prelibati e succulenti piatti a base difunghi porcini, allietati dall’OrchestraPozzobon, si è rinnovata la tradizionedel Fogolâr: incontrarsi e trovarsi inun’atmosfera gioiosa e familiare. In rap-presentanza del Fogolâr di Roma hannopartecipato l’ing. Mattiussi e il socioBeltramini.

C. Mattiussi

La signora Gardin Marina, friulanadi Pordenone, ha compiuto 100 anni. IlFogolâr furlan di Latina e Agro Ponti-no si è unito al Presidente Ettore Scai-ni per gli auguri vivissimi. Auguri an-che alla figlia Wilma con la nostra piùprofonda considerazione.

Dal 29 luglio al 6 agosto questo Fogolâr ha organizzato una gita in Friuli nella loca-lità turistica di Piancavallo, in provincia di Pordenone. Per nove giorni i cinquanta par-tecipanti sono stati oggetto dell’attenzione dell’Ente Friuli nel Mondo con visite deipropri consiglieri. In occasione della Festa dell’Emigrante, in quel di Cordenons (PN),il nostro gruppo si è incontrato con tanti altri provenienti da varie parti d’Europa ed èstato riconosciuto che il Fogolâr furlan di Latina e Agro Pontino è il più numeroso deiFogolârs europei ed anche il più attivo, con tutte le iniziative culturali che riesce ad or-ganizzare. Sono stati nove giorni interessanti e piacevoli; vivi ringraziamenti vanno aldott. Maurizio Perissinot, presidente dell’AIAT, al dott. Elio De Anna presidente del-l’Amministrazione Provinciale di Pordenone, ai dirigenti e al personale tutto dell’Ho-tel Antares per la squisita accoglienza riservataci.

Soggiorno a Piancavallo

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La tradizionale festa di mezza estate,meglio conosciuta come “Cocomerata”,che il Fogolâr furlan di Aprilia organizzaormai da quattordici anni nella secondadomenica di luglio, si è puntualmentesvolta il 13 luglio nella suggestiva corni-ce della pineta detta “Campana”. L’orga-nizzazione ha superato l’eccellenza deglianni scorsi arrivando persino a stendere

dei teli tra i pini in modo da ombreggiaremeglio l’intera zona dei tavoli che hannoospitato, come per gli anni passati, più di450 persone. Inutile dire che la giornata èvolata via tra l’allegria generale accom-pagnata dal tradizionale ottimo pranzo se-guito da musica, danze e giochi. Il Fo-golâr di Aprilia desidera ringraziare tuttigli intervenuti sia Friulani che Simpatiz-zanti ed in particolare il Sindaco di Apri-lia e le autorità di Nettuno, Latina e del-l’Ente Friuli nel Mondo che hanno onora-to la festa con la loro partecipazione.

Cocomerata 2003XIV Edizione

Fogolâr di Aprilia

Il Fogolâr di Aprilia ha partecipatol’estate scorsa, con un folto gruppo disoci e simpatizzanti, alla festa deiFriulani nel Mondo tenutasi a Corde-nons (PN) il 3 agosto. Oltre a questagiornata dedicata all’incontro tra rap-presentanze di molte comunità friula-ne sparse per il mondo, il gruppo haavuto la possibilità di trascorrere qual-che giorno effettuando interessantiescursioni a Udine, Tolmezzo, Buja eSan Daniele. Ottima è stata l’acco-glienza nell’albergo di Barcis e con-fortevole il viaggio in pullman. Allaluce dei risultati ottenuti, il Fogolâr diAprilia si adopererà per fare ancorameglio l’anno prossimo.

Gita in Friuli 2-5 agosto 2003

Ci hanno scritto:Ci hanno scritto, mandato messaggi o

sono venuti a trovarci: prof. Bruno Moli-naro, gen. Giampaolo Ganzer, il sinda-co di Varmo Graziano Vatri, giornalistaSergio Levre, sen. Giulio Andreotti,Paola e Valentina Troiano, ten. gen.Umberto Ficuciello, ten. gen. Gianfran-co Ottogalli, prof.ssa Alessandra Guer-ra, cav. uff. Severo Gotti, m° Silvio Do-nati, consigliere regionale, GianfrancoMoretton, Riccardo Illy (presidente Re-gione), assessore prof. Roberto Antonaz,assessore dr. Enrico Bertossi, sen. Gio-vanni Collino, Cristiano Degano, Gior-gio Venier Romano, Daniele Gerolin,avv. Daniele Tonon, presidente dell’Ass.Senesi e Grossettani, il Sindaco di Tarvi-sio Eliseo Ponta, il gruppo folkloristico“Stelutis Alpinis” di Udine, dr. SilvanoZinant e signora, Hildaga e Marino Bo-scariol da Mar del Plata (Argentina),Suor Stefania da Gorizia, Luigia Fre-schi-Tommasino, prof. Gilberto Gan-zer, signora Toffoletti da Cividale, Assoc.“Sot la Nape”, il sindaco di Majano Lui-gino Botto, Luciana e Bepi Lenardon,Beppina e Bruno Senno, don VittorinoGhenda, on. Claudio Santini, AmeliaDaffara, Gianna Clabassi e altri, dr.Giancarlo Degano da Catania, SuorAmelia Cimolino dall’India, Lidia eGiancarlo Peresson, cav. Marisa Mari-cing, mons. Luigi Petris, Andreina Treue Mario Fantin, comm. Alessandro Ma-si, on. Manlio Collavini, dr. Stefano Cu-mer, prof. Piero Monassi, Gianna e avv.Roberto Petiziol, Marisella Fortuna,prof. Germano Taddio, Paola e LucianoPascoletti, Tommaso Stella dalla Russia,Paolo Gori, padre Alfio della curia gene-rale dei Capuccini, dr. Antonello Chia-vello, avv. Romolo Marzullo, Bernardi-no Piva, consorte e figlio dr. Raffaele,cons. reg. Antonio Martinis, assessoreFranco Jacop, il sindaco di Nimis Rena-to Picogna e moltissimi altri visitatori chehanno firmato il libro “ospiti” in sede.

La S. Messa al Campo nel parco Borghese.

Folla alla cocomerata di Aprilia.

Il gruppo del Fogolâr di Aprilia in visita alFriuli.

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Notizie da Roma e dal Friuli Venezia Giulia

In Friuli, nel corso dell’estate, sono state organiz-zate un pò ovunque le giornate dell’emigrante. Ri-cordiamo quella dei Comuni di Sedegliano, Luseve-ra, Dignano, Mereto di Tomba, Rive d’Arcano.

***

A Povoletto è stata ritrovata, sotto il tetto dellachiesa parrocchiale, una campana dei primidell’‘800 già collocata nel piccolo campanile dellachiesa del Cimitero. I parrocchiani hanno voluto chevenisse riposta una nuova campana, con il concorsodella Parrocchia e del Comune. l’inaugurazione haavuto luogo il l2 novembre c.a.

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Il nostro amico e collaboratore cav. Gino Tonut-ti, che ci ospitò nella indimenticabile visita al “Mu-seo delle Auto e delle Attrezzature agricole e arti-giane” di Selvis di Remanzacco, si è gravementeustionato in novembre, mentre - nonostante i suoi83 anni - lavorava per riparare i suoi pezzi da mu-seo. Auguri affettuosi di completa guarigione.

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La presidente di “Itineraria”, Maria Paola Frat-tolini, ha promosso nella Villa Manin di Passarianoun convegno su “Parlare di paesaggio oggi”; Sonointervenuti la prof. Francesca Venuto dell’Univer-sità veneziana di Ca’ Foscari e Renato Bosa presi-dente della Sezione Udinese di “Italia Nostra”.

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La sezione italiana dell’A.W.R. (Associazione in-ternazionale per lo studio dei problemi dei rifugiatie dei profughi) ha tenuto a Rocca di Narni un Con-vegno sui “recenti sviluppi della normativa comuni-taria”, con interventi dei proff. Maria Rita Saulle,Ersiliagrazia Spatafora, Daniela Floridia, Luigi-no Manca, Raffaele Cadin.

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L’A.W.R. nel settembre u.s. ha tenuto il Congres-so internazionale a Vienna (20-23 settembre).

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Il nostro presidente ha partecipato con il dr. Gio-vanni Fabris, consigliere di Friuli nel Mondo, alConvegno su “Alcide de Gasperi”, promosso dallafondazione omonima, nella Sala della Lupa di Mon-tecitorio. Fra gli altri, sono intervenuti il presidentedella Camera, on. Pierferdinando Casini, e la fi-glia di Alcide de Gasperi donna Francesca (14 ot-tobre 2003).

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Promossa dall’assessore dr. Sergio Bertossi, ladirezione regionale del Commercio, Turismo e Ter-ziario del Friuli Venezia Giulia ha organizzato unaserata promozionale “Workshop” nell’hotel Amba-sciatori (14 ottobre). Sono intervenuti esponenti ditutte le aziende di promozione turistica della Regio-ne che hanno presentato le offerte promozionali,mettendo in risalto la qualità delle strutture di acco-glimento e le bellezze dell’ambiente.

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Avremo una nuova provincia?Nella regione Friuli Venezia Giulia si è sviluppato un

ampio dibattito sulla costituenda Provincia della Car-nia, con capoluogo Tolmezzo, secondo un piano soste-nuto dal presidente della regione, dr. Riccardo Illy.

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Il prosciuttificio Wolf di Sauris ha sponsorizzato ilrinnovo dell’azienda di Soggiorno e Turismo, inau-gurata il 15 giugno 2003.

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Grande successo hanno conseguito a New York ivini friulani nella realizzazione del progetto redazio-nale promosso dal giornalista Piero Fortuna, alla cuimemoria è stata dedicata la manifestazione (Messag-gero Veneto del 14.X.2003).

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Madre Teresa beataDa tutte le parti del mondo, sono giunti a Roma

pellegrini e personaggi per assistere alla beatificazio-ne (19 ottobre 2003) di Madre Teresa di Calcutta, lagrande apostola di carità fra i lebbrosi e per tutti i de-relliti e abbandonati. Mai così una minuscola suorinaha saputo suscitare l’ammirazione incondizionata intutti i Continenti.

Per lei era avvenuta, al momento dei funerali,quella proclamazione di santità che caratterizzava iprimordi della Chiesa cristiana e il suo irradiarsi nelmondo.

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La Comunità friulana di Roma, che mai aveva du-bitato dell’innocenza del sen. Giulio Andreotti, havoluto manifestargli la grande soddisfazione per laproclamata assoluzione e “per non aver commesso ilfatto” sentenziata dalla suprema Corte di Cassazione.

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Il nostro presidente è intervenuto alla serata del“Seniores club di Roma” promossa per celebrare l’e-popea delle trasvolate atlantiche. È intervenuto anchel’avv. Paolo Balbo, che con animo commosso ha ri-cordato la figura del padre Maresciallo dell’Aria,Italo Balbo. Sull’argomento ha tenuto un’interessan-te conversazione lo storico dr. Cesare Falessi(29.09.2003).

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Don Primo Minin, parroco e custode del TempioSacrario nazionale dei Caduti in Russia di Cargnacco(Udine), ha organizzato una manifestazione per l’in-titolazione della piazza al compianto ideatore e fon-datore, mons. Carlo Caneva. Nel corso della giorna-ta hanno tenuto concerti i cori ANA di Codroipo,Lauzacco, Passons ed il coro “Voci del Friuli”. Unamostra ha messo in risalto un’importante serie di let-tere dal Fronte russo (26.1.2003).

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Il Fogolâr furlan di Buenos Aires ha festeggiatocon una serie di importanti iniziative il 75° anno difondazione (novembre 2002).

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La Società Filogica friulana ha voluto caratterizza-re la sua attenzione alle popolazioni contermini alFriuli celebrando il suo 80° congresso annuale a Lu-biana, capitale della Slovenia. L’intenso programmadi interventi e di iniziative è stato presentato da Lo-renzo Pelizzo (20-21 settembre 2003).

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A Gemona si sono svolte, con particolare slancio,la festa “tempus est jucundum - chi vuol essere lietosia” ed i palio dei Niederlech e dama castellana (9-10agosto 2003).

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A Tarcento, nel ricordo di “Sior Vittorio” (Vitto-rio Gritti) papà del folclore, si è svolto con la ormaitradizionale grandiosità il “Festival internazionale deicuori” (agosto 2003).

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Intenso e ricco di spettacoli ed iniziative promo-zionali è stato il tradizionale “Mittelfest” di Cividaledel Friuli (luglio 2003). Vi ha collaborato per l’alle-stimento e la cartellonistica anche il nostro giovaneartista Gianluca Cresciani, progettista della nostragrande mostra “50 anni di Friuli a Roma”.

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La fondazione “don Gilberto Pressacco” di Udi-ne ha organizzato gli incontri: “Progetto Maquor2003; radici aquileiesi” (20 settembre 2003).

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Gli amici e collaboratori Gloria e Paolo Giaco-mello hanno rappresentato il Fogolâr al “Folkrama2003 - rassegna internazionale” organizzata con laben nota bravura ed entusiasmo dal Gruppo Folklo-rostico di Pasian di Prato (10-12 luglio 2003).

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Il dott. Amedeo Piva, presidente dell’associazio-ne “Amici per la Città”, ha organizzato un convegnosul tema “Il controllo della pubblica opinione”. Rela-tore il dr. Luigi Zanda (20.05.2003).

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La Provincia di Udine, presieduta dal prof. MarzioStrassoldo, ha promosso un interessante convegno su“Lingua friulana e RAI regionale: prospettive perl’attuazione della legge 482/99”.

Sono intervenuti il presidente della regione Ric-cardo Illy, il sindaco di Udine Cecotti, il presi-dente Strassoldo, Fabrizio Cigolot, Roberto Col-lini, Domenico Morelli, molti altri docenti edesponenti della RAI (Alessandro Rudolf, AntonioRocco, Felice Besostri, Carlo Romeo, DanieleDamele e altri).

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Sacile: capitale per un giorno dell’emigrazioneL’incontro “Migrazioni: diritti e doveri in una so-

cietà”, sarà organizzato dalla Commissione Cattolicaper le Migrazioni in Italia (CCMI).

In concomitanza con la festa organizzata per ilcentenario della rivista “L’Emigrato”, si terrà ilprossimo 21 ottobre nella città di Sacile, in provin-

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cia di Pordenone, alla presenza di numerose autoritàcivili e religiose, l’incontro “Migrazioni: diritti edoveri in una nuova società” organizzato dallaCommissione Cattolica per le Migrazioni in Italia(CCMI). L’appuntamento è l’inizio di un fitto pro-gramma sviluppato in quattro momenti-studio che siterranno in alcuni Comuni della Provincia di Porde-none e prevede la partecipazione di personaggi diprestigio, tra cui il Presidente della Camera PierFerdinando Casini. Tra gli interventi previsti,quelli di Stefano Zamagni della Commissione Cat-tolica Internazionale per le Migrazioni; del Diretto-re Generale Migrantes, Monsignor Luigi Petris;del direttore de’ “L’emigrato”, Padre GianromanoGnesotto; del Presidente vicario del CNEL (Consi-glio Nazionale Economia e Lavoro) Giorgio Ales-sandrini; del Consigliere regionale per il Friuli Ve-nezia Giulia, Roberto Molinaro.

Il meeting, teso a sviluppare una pluralità di tema-tiche legate al mondo dell’emigrazione, affronta temiriguardanti gli aspetti legislativi comunitari e interna-zionali che coinvolgono i lavoratori migranti, toccan-do nello specifico la realtà dell’immigrazione nellaRegione Friuli Venezia Giulia, ripercorrendo la storiadell’emigrazione friulana nel mondo e sottolineandoil ruolo ricoperto dalla figura femminile in questoprocesso.

“Un modo - spiegano dall’organizzazione - perleggere un passato di emigrazione italiana con un fu-turo di accoglienza per i ‘nuovi italiani’ destinati a in-tegrarsi con noi, le nostre comunità, con i nostri figli,con la nostra parlata e con le nostre memorie, recan-do il contributo di una nuova linfa vitale”. Al terminedella manifestazione è prevista la realizzazione diuna tavola rotonda che riassumerà i discorsi e le te-matiche affrontate.

(News Italia Press)

***

L’UN.A.R. rinnova le cariche socialiRoma, 12 dicembre 2003. In conformità con le

norme statutarie, il giorno 11 dicembre u.s. presso lasede dell’associazione Abruzzese in Piazza Cavour 3si sono riuniti l’Assemblea Generale dell’UN.A.R.(Unione delle Associazioni Regionali di Roma) ed ilConsiglio dei Presidenti delle Associazioni per il rin-novo biennale delle cariche sociali dell’Unione.Esprimendo vivo apprezzamento per il proficuo la-voro svolto nel corso dell’ultimo mandato, l’Assem-blea ed il Consiglio hanno deciso all’unanimità la ri-conferma del gruppo dirigente uscente.

Il consiglio di Presidenza per il biennio 2004-2005risulta pertanto composto da: on. dott. Romeo Ric-ciuti (Presidente), dott. Adriano Degano (Vice Pre-sidente vicario), dott. Duilio Benvenuti (Vice Presi-dente), dott. Aldo Clemente, gen. Narciso Giova-netti, Fulvio Sbrighi, dott. Stefano Spataro (Consi-glieri), rag. Adriano Simonelli (Segretario Genera-le), ing. Ferdinando Pelliciardi (Segretario aggiun-to o Tesoriere).

Compongono il Collegio dei Revisori dei Conti:dott. Antonio Sanna (Presidente), Alfredo De Ste-fano, prof. Nicola Aliota (Membri effettvi), rag. An-selmo Turchi, Dino Conti (Membri supplenti).

Il sodalizio, di cui fanno attualmente parte 17 Asso-ciazioni regolarmente operanti a Roma e nel Lazio, ènato nel 1976 allo scopo di sviluppare e coordinare irapporti sociali, culturali e di collaborazione tra le sin-gole Associazioni aderenti e tra queste e gli Enti e leAmministrazioni di Roma e del Lazio, in particolareComune, Provincia e Regione.

Nella sala dell’Associazione “Civita” all’ultimo piano del Palazzo delle Assicurazio-ni Generali, che spazia sullo splendore dei Fori illuminati e sull’Altare della Patria, èstata presentata anche quest’anno la bella agenda friulana 2004, assai ricca di notizie edi illustrazioni.

L’ha presentata lo stesso editore, comm. Luigi Chiandetti di Reana del Rojale, cheha illustrato ai numerosi intervenuti l’attività editoriale della sua Azienda, intesa a da-re spazio particolarmente alla produzione letteraria e scientifica che valorizza il Friulie la sua cultura.

Assai simpatica anche la conversazione del comm. Ario Cargnelutti che ha intrat-tenuto l’auditorio con notizie sulla patata portata in Europa da Cristoforo Colombo. Fragli intervenuti ricordiamo il saluto ospitale fatto dal Direttore delle Generali di Romadr. Armando Zimolo e quello del nostro presidente, che ha presentato i medaglioni suifriulani operanti nella Capitale, concernenti: Paola Bacchetti, Renzo Croppo, Anto-nello Dose, Vittorino Canciani, Pio Paschini, Anna Marcon, Marcello D’Olivo,Mimma Fabbrini, Gianlauro Costantini-Scala, Leda Palma, Adalberto Pellegrino,Alessandro Ortis, Fabrizio Tomada, Antonio Zanardi-Landi, Aurelio Zorzi.

AGENDA FRIULANA 2004

Per l’organizzazione di Sir Paul Giro-lami, del Presidente Onorario di “Friulinel Mondo”, senatore Mario Toros, e deldott. Adriano Degano, Presidente del Fo-golâr furlan di Roma, nella prestigiosa sa-la conferenze dell’Associazione “Civita”,in Piazza Venezia 11, in Roma, è stata pre-sentata, alla presenza di un folto pubblico,la ventottesima edizione dell’Agenda Friu-lana edita dalla casa editrice “ChiandettiEditore” di Reana del Rojale. Le relazioniuffciali sono state tenute dalla dott.ssaCristina Chiandetti che ha illustrato l’o-pera, definendola “uno zibaldino friulanostrumento di conversazione delle radicidella nostra gente e della nostra terra”, edal comm. Ario Cargnelutti che ha rela-zionato su uno dei prodotti tipici della cu-cina e dell’alimentazione friulana: la pata-ta, ponendo la domanda (alle numerose au-torità romane presenti in sala): perché agliantichi Romani non piacevano le patate?...Nessuno in sala ha saputo rispondere,

trincerandosi dietro un imbarazzato ghi-gno! Ma semplice: questo tubero approdòin Europa qualche millennio dopo, dallescoperte europee in Cina, assieme al riso,ai pomodori, agli spaghetti e quant’altro. Iltutto è terminato in un applauso liberato-rio. Infine, il comm. Mario Ambrosio,consigliere dell’associazione culturale “labassa” e Presidente dell’AREA (Associa-zione Regionale Espressioni Artistiche) diLatisana, ha parlato delle difficoltà insortein Friuli dopo la decisione della GiuntaRegionale conseguentemente ai riparti deicontributi alle associazioni culturali, “vistol’azzeramento degli aiuti economici chehanno direttamente colpito e ‘la bassa’ edil ‘Fogolâr furlan di Roma’ come da recen-tissima deliberazione regionale”. La pre-senza latisanese a Roma, oltre che da Car-gnelutti ed Ambrosio era composta puredal prof. Giuliano Pericolo, consiglierecomunale e dalla figlia Giulia, nonché daRiccardo ed Elisa Mauro.

“Amici del Campanilio”“L’agenda friulana 2004 presentata a Roma”

Roma, venerdì 5 dicembre 2003: la delegazione friulana (Cristina Chiandetti, Riccardo edElisa Mauro, Ario Cargnelutti, Mario Ambrosio), con il presidente gr. uff. dott. Adriano De-gano, ospiti di Maria e Giulio Massa, alla presentazione dell’“agenda friulana 2004”.

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Buinis

the Sovereign Military and Hospitalier Order ofSt. John of Jerusalem “Knights of Malta”. Con-gratulazioni ed auguri dal Fogolâr.

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Il Fogolâr di Roma si è rallegrato con il dott.Adalberto Leschiutta nominato Accademico Tea-tino per le Scienze. Il dr. Leschiutta è decano del-la Camera Pontificia e vice presidente del Fogolâr.

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Paolo ZompicchiattiNipote del nostro compianto collaboratore Er-

menelgildo, ha conseguito la laurea in giurispru-denza e, svolto il previsto periodo propedeutico,ha superato l’esame di avvocato. Complimenti edauguri. È figlio del socio cav. Maurizio. Ha stu-dio legale assocciato con l’avv. Papisca, in viaVal Brembana, 9. (tel./fax nr. 06.8660286).

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Il 28 giugno 2003 a Campomarino (CB) si so-no uniti in matrimonio Roberto Piccoli e Lea DiLallo. Il Fogolâr di Roma augura agli sposi ognibene e felicità.

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Nella suggestiva cornice del tempietto dei Ca-valieri di Rodi (ora di Malta) sul Foro di Augusto,si sono giurati fedeltà la gentile Avv. Alessia Le-schiutta ed il dr. Marco Santucci (4 ottobre).Alessia è la figlia di Margherita Peratoner e del

nostro vice presidente cav. di gr. croce dr. Adal-berto Leschiutta.

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Nella solennità romana del Pantheon, mons.Michetti ha celebrato il matrimonio del barone dr.Candido Francica di Panaya con l’avv. SabinaRanieri-Massimo (26 ottobre 2003). Gli sposi,che vivono a Villa San Giovanni (RC), hanno rida-to vita, per la celebrazione del loro matrimonio, almagnifico Castello dei Ruffo di Calabria di cui losposo è discendente, dopo secoli di quasi silenzio.Agli sposi gli auguri del Fogolâr di Roma.

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Il Fogolâr furlan di Roma porge vivissimecongratulazioni alla famiglia del dr. GaetanoGifuni, segretario generale della Presidenza del-la Repubblica, per la nascita della piccola nipoteValeria.

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Il 13 aprile la nascita della piccola Martina harallegrato i nonni Gen. Ugo e Gianna Bari. Au-guri ai genitori della neonata.

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Rallegramenti al dr. Giovanni Fabris insigni-to della nomina di Grand’Ufficiale dell’Ordine almerito della Repubblica. È sindaco e revisore deiconti di Friuli nel Mondo e presidente di Union-servizi Confabi.

Il 16 ottobre di 25 anni fa, Karol Wojtyla di-venne Pontefice col nome di Giovanni Paolo II.L’anniversario di questo evento è stato festeggia-to per tre giorni nella capitale, che si è riempita digente venuta da tutte le parti del mondo per di-mostrare riconoscenza a questo grande Papa, cheinfaticabilmente prega per “aprire le porte a Cri-sto” e perché regni la pace nel mondo, l’amore fragenti di razza e fedi religiose diverse. Come nonricordare la Sua esortazione a “tigni dur te fedecristiane” rivolta ai friulani durante la visita pa-storale del 1992? La Sua figura rimarrà impressanella storia dell’umanità fino alla fine dei secoli,come quella di un gigante buono che, oltre ognimisura e sofferenza, continua a dare tutto se stes-so per il bene dell’umanità intera.

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Il Comune di Roma ha deliberato di intitolareuna via della capitale per onorare la memoria delgrande Ardito Desio e la sua non comune e lun-ghissima attività di studioso e sportivo.

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Com’è tradizione del Fogolâr di Roma, per Na-tale i soci ed amici versano in sede offerte a favo-re delle opere assistenziali per i lebbrosi dell’In-dia, cui si dedica Suor Amelia Cimolino, friula-na, che ha recentemente compiuto 93 anni. Allasuora i nostri caldi auguri anche per la sua mera-vigliosa opera di carità.

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Il 13 giugno ha compiuto 90 anni Ida Vidussi,vedova del comm. Giuseppe Fabbrini, noto co-me autore del testo “Incontri con Santo France-sco” e fondatore della FACE (Famiglia ArtistiCattolici di Udine). È stata festeggiata da parentie amici nella villa all’Olgiata del figlio prof.Giorgio Fabbrini, docente di chirurgia alla 2a

Università e al Bambin Gesù, dalla figlia prof.Mimma, e dal figlio prof. Fabrizio che fu il pri-mo obiettore di coscienza ed è docente di dirittoromano all’Università di Firenze.

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Auguri all’attivo mons. Ugo Turchetti che il 9ottobre ha compiuto ben 87 anni, portati congioioso spirito e serenità.

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L’attrice e cantante Miranda Martino, nata inFriuli da genitori napoletani, ha compiuto 70 bril-lantemente e giovanilmente portati. Auguri cor-dialissimi.

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Congratulazioni al Consigliere Fabrizio To-mada nominato Grand’ufficiale dell’Ordine almerito della Repubblica.

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Il prof. Mario Angelo Protano, conte di Ber-nek, ha ricevuto l’ambito Premio “Gold Hercu-les” dalla Federation of Authonomous Priores of

Quelli che contanoFerdinando Anselmetti, pun-

tuale all’appuntamento biennale,ci regala un nuovo volume, ele-gante nella veste, agile, discorsi-vo ma carico di sostanziale con-tenuto. “Quelli che contano” frai maestri italiani raccoglie nel 9ºvolume opere e schede biografi-che e critiche di 30 artisti chehanno esposto con successo la lo-ro produzione nelle Gallerie diRoma (Marsilio editore, Venezia,2003). Fra essi troviamo, congrande soddisfazione, i nomi del-l’udinese Giorgio Celiberti, del

pordenonese Giovanni Centazzo, del carnico Luigi Pittin e di Jvanoe Zavagno mosaicistadi Spillimbergo, artisti che si sono segnalati proprio nelle collettive del Fogolâr.

Di Celiberti, attivo a Roma sin dagli anni sessanta, abbiamo avuto l’opportunità straordi-naria di presentare un interessante gruppo di quadri nella Mostra “50 anni di Friuli a Roma”,come del resto quelli di Pittin e di Zavagno. Quest’ultimo ha avuto anche il merito di avercontribuito alla realizzazione della Mostra stessa, raccogliendo a Udine le varie opere deimaggiori artisti (Dino, Levi, Tamburi, Savino, Celiberti, Pizzinato, Vuattolo, Zavagno), einviandole a Roma per l’esposizione.

Ogni artista è analizzato dall’Anselmetti con acuto senso critico, con un esame atten-to e convincente delle capacità artistiche e sensitive dei vari personaggi che presenta nel-la sua rigorosa selezione qualitativa, esibendo poi le opere scelte in modo che il lettorepossa conseguire la migliore conoscenza delle caratteristiche operative di ciascun artistae comprenderne la poetica che li ispira.

Il volume è stato presentato a Roma il 9 ottobre nel corso della Mostra collettiva delle opereselezionate ed esposte nella nuova Galleria romana “Cassiopea” di via Basento 24 che, con laMostra stessa, segnaliamo per importanza e prestigio fra le Gallerie d’arte della capitale.

Argo

Il nostro presidente con donna Vittoria Leone, il prof.L. Pittini davanti ad una sua opera, e il critico F. An-selmetti, alla galleria “Cassiopea”.

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Segnalazioni

Il Fogolâr furlan di Tolosa (Francia) pubblica “ElCjarne”, foglio di programmi e relazioni sull’atti-vità svolta. Lo cura Gabriele Cassola.

***Friulano grande del cinemaAl nostro socio Sandro d’Eva, marito della ben

nota ristoratrice Pina Gottardis, la rubrica “Al-bum” del Messaggero Veneto (30.7.2003) dedicaun’intera pagina. Pone in risalto l’eccezionale atti-vità di operatore cinematografico, che gli ha fattoconseguire successi ed apprezamenti di altissimo li-vello nazionale ed internazionale. Ha operato contutti i più famosi registi, da Folco Quilici, a De Si-ca, Antonioni, Fellini, Carlo Lizzani, Scola, Da-miano Damiani, Dino Risi, che lo ha definito: “ungrande sul set”. Oggi, d’Eva è docente alla Scuolanazionale del Cinema. È nato a Udine nel 1927; vi-ve e opera a Roma.

***

L’istituto “Luigi Sturzo” di Roma ha organizzatoa Palazzo Baldassini (10 ottobre 2003) un conve-gno su “Lavoro, formazione e politiche culturali”.A palazzo Baldassini, pregevole architettura delSangallo, vi sono splendidi affreschi di grotteschedi Giovanni da Udine.

***

Nell’ambito della Mostra del libro friulano, or-ganizzata dal Fogolâr furlan di Milano, è stato pre-sentato il volume di Pietro De Rosa (12.XI. 2002).Lo ha presentato Gianni Colledani come autoreche “scrive con la luce”.

***Lucani a RomaIntensa è l’attività della associazione “Lucani a

Roma e nel Mondo”. L’associazione dirama men-silmente un bollettino che mette in evidenza l’atti-vità culturale e sociale. L’associazione è presiedutada Francesco Telesca.

***A MilanoIl Fogolâr di Milano farà celebrare, anche que-

st’anno, in Duomo la Santa Messa Natalizia in friu-lano (domenica 21 dicembre). Sarà officiata dal-l’arcivescovo di Udine mons. Pietro Brollo, e ani-mata dal Coro dello stesso Fogolâr diretto dal m°Mario Gazzetta. Il Fogolâr, inoltre, organizza lesettimane della cultura friulana a Milano, con unaMostra dei libri in lingua ladina.

***L’U.C.S.I. (Unione cattolica della stampa italia-

na), in collaborazione con l’U.C.I.P. (InternationalCatholic Union of Press) e la L.U.M.S.A. (Liberauniversità Maria SS. Assunta), ha promosso un fo-rum su “Media education: esperienze nel mondo”(14 novembre 2003).

***La fondazione don Gilberto Pressacco, in colla-

borazione con la Provincia di Udine e la fondazio-ne Cassa di Risparmio di Udine-Pordenone, ha or-ganizzato un incontro nell’ambito del progetto“Maquor 2003” per la presentazione del volume“L’arc di San Marc” dello stesso don Pressacco(Udine 7.11.2003).

***A Giassico di Cormons si è svolta, con la con-

sueta e grandiosa solennità, la 115a festa dei Popoli

dell’Europa. L’organizza l’intraprendente consoledr. Paolo Petiziol, consigliere di Friuli nel Mondo(14-17.8.2003).

***A Povoletto un’interessante e qualificata Mostra

del paesaggio friulano ha caratterizzato l’intensoprogramma di manifestazioni per la tradizionale“Quarte d’Avost” (26 -30 agosto). È stata realizza-ta con il prestito di importanti opere di artistidell’800 e ‘900 friulano dai civici Musei e Galleriedi Udine, nonché da diversi privati. Pure interes-sante la mostra del 2° concorso internazionale, or-ganizzata dall’Associazione “Arte insieme”, pre-sieduta da Francesco Fattori.

Eccezionale domenica 28 agosto il concerto del-la Società Filarmonica “Euritmia”, diretta dal m°Roberto Brusin, che ha confermato l’eccezionalebravura del numeroso complesso bandistico. Ad es-si ha rivolto un caloroso apprezzamento il cittadinoonorario dr. Adriano Degano. È stata pure presen-tata l’ottima guida di Povoletto redatta da LuiginoMerluzzi.

***

Beato Marco D’Aviano.Il 12 agosto, a Villotta di Aviano, paese natale del

nuovo Beato, si è svolta la solenne liturgia del “tran-sito”, presieduta da S.E. il Vescovo di Vittorio Vene-to, mons. Alfredo Magarotto, presente S.E. mons.Ovidio Poletto, Vescovo di Concordia - Pordenone.

***

Il Conte dr. Alvise Zorzi, già presidente del“Premio Italia” della RAI e presidente dell’Asso-ciazione Veneti nel Lazio, è autore di un suo nuovoe interessantissimo volume edito da Mondadori. Sitratta di “Il colore e la Gloria” che offre al lettore ilpiacere di conoscere genio, fortuna e passione delgrande pittore veneto Tiziano Vecellio. Il volume èstato presentato giovedì 27 novembre nella libreriaMondadori-Trevi di Roma.

***Paolo Cristiano ci ha inviato il suo ultimo libro

di poesie “Le spine del vivere”, con una raccolta diversi che, com’è nel carattere del poeta, ama scava-re nei sentimenti più reconditi dell’animo. Sul nu-mero di gennaio-giugno, abbiamo già pubblicato“L’ultima sponda” come monito ad essere perseve-ranti nell’operare bene, nella speranza di un riposomeritato nell’immensità del silenzio. Il volume èuscito nelle “Edizioni del Leone”.

***Il ben noto scrittore friulano Carlo Sgorlon ha

vinto la 13a edizione del “Premio Pen Club Italiano”con il suo libro “L’uomo di Praga”. Le operazioni discrutinio hanno avuto luogo, come sempre, in pro-vincia di Parma a Compiano. Ogni anno il suddettoclub seleziona una quarantina di libri pubblicati nel-l’anno appena trascorso e li sottopone al voto dei so-ci sotto due aspetti: il primo per formare la rosa dei5 finalisti, la seconda per stabilire il vincitore. Alpremio è stata affiancata una mostra d’arte sul tema:“Guerra e Pace”. All’illustre scrittore, che come siricorderà fu ospite del nostro Fogolâr qualche annofa, siamo particolarmente lieti di esprimere le più vi-ve felicitazioni, nella speranza, magari, che lo sipossa rivedere dalle nostre parti per un’occasione si-milare. Di Praga conosciamo la straordinaria bellez-za e freschezza, del prosciutto di Praga conosciamola fragranza, dell’“Uomo di Praga” sappiamo poco.Quale occasione migliore per saperne di più?

Nella rubrica “Incontri” della rivista Terra No-stra, a cura di Silvana Di Giosué, è apparsa unacentrata e lusinghiera recensione del volume “50anni di Friuli a Roma”, catalogo dell’omonima mo-stra che il Fogolâr ha organizzato a Roma dal 9aprile al 10 maggio 2002.

***Fra le numerose pubblicazioni che riceviamo, se-

gnaliamo l’ottima e ben informata rivista “A fuocolento”. Vi collabora anche la nostra consigliereprof. Mariarosa Santiloni, maitre des Cordonsbleus. La rivista è ben documentata ed è illustratacon appropriate presentazioni di prodotti comme-stibili e di vini di grande qualità DOCG.

***In tono minore, ma interessante, anche il notizia-

rio “Buon gusto”, edito dall’Accademia del Descod’Oro. Tratta di storia, tradizioni, curiosità, ricette esegnala i ristoranti di maggior qualità.

***Da Melbourne (Australia) ci perviene regolar-

mente il bollettino “Il Furlan” con resoconti sull’at-tività svolta dal Club, che è uno dei più attrezzatiper la dovizia di servizi di accoglienza e impiantiricreativi e sportivi. Lo cura il friulano EgilbertoMartin, addetto culturale.

***Nella nuova Guida del Friuli Venezia Giulia

2004, sono ancora una volta protagonisti le splen-dide zone collinari e, soprattutto, il meravigliosocomparto archeologico di Aquileia. Realizzata dal-le quattro Camere di Commercio della Regione, èstata presentata a Pordenone l’11 ottobre 2003.

***Il Museo Provinciale della Vita Contadina “Dio-

gene Pelizzi” di Cavasso Nuovo (PN) ha diffuso unelegante depliant che illustra le caratteristiche el’importanza del Museo stesso.

***La Wine Academy di Roma ha promosso “As-

saggio a Nordest”, incontro con i vini doc del Friu-li Grave (Roma, 20 ottobre 2003).

***La prima emigrazione nel mondoIl giornalista Giampaolo Carbonetto, direttore

dei servizi culturali del Messaggero Veneto, ha pre-sentato ad un folto pubblico il volume “L’Orda:quando gli Albanesi eravamo noi” del giornalistadel Corriere della Sera Gian Antonio Stella. Sonopagine mordenti e dolorose che mettono a fuoco iltremendo tema della prima immigrazione nel mon-do della nostra gente, che doveva affrontare le stes-se e forse ancor più tremende, situazioni degli im-migrati del giorno d’oggi. È seguito un dibattito,messo poi a fuoco sul Messaggero dallo stesso dr.Carbonetto e da Francesco Mannoni (Messagge-ro Veneto 30 luglio 2003).

***Guida di PovolettoElegante e ben documentata, sia pure nella sua

voluta concisione, è la Guida turistica di Povoletto,redatta da Luigino Merluzzi che, da anni, va pub-blicando testi sulla storia del Comune. È edita dal-la Pro Loco, presieduta da Francesco Conchione.

***

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pubblicamente presentata venerdì 17maggio nella Sala parrocchiale di Co-derno, in occasione di una serata orga-nizzata dal Comune e dall’Associazio-ne Culturale “P. David M. Turoldo”.

In tale occasione, oltre alla pre-sentazione della medaglia, è

stato presentato al pub-blico il libro “La Pace

- dono e conquista”di don NicolinoBorgo, che haavuto, nella splen-dida voce recitan-te di Fabiano Fan-tini e con l’ac-

compagnamentodel pianista Glauco

Venier, momenti di al-tissima suggestione.

Piero Monassi, conside-rato oggi il più insigne artista-in-

cisore-medaglista che abbia l’Italia, èanche l’autore di un bassorilievo inbronzo che amici e soci del Fogolâr fur-lan di Monza hanno fatto murare sullacasa natale del grande religioso dei Ser-vi di Maria.

Eddy Bortolussi

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Mostre

glia friulana del Pordenonese. La mo-stra, corredata di documentato e am-pio catalogo, è stata presentata dallaprof. Nicoletta Prinzi, giornalista chescrive saggi critici in particolare sulperiodico “Roma”. La Prinzi ha portoin evidenza la straordinaria capacitàespressiva dell’artista, che ben co-nosce regole e princìpi della pittu-ra figurativa e sa imprimere unforte carattere espressivo aivolti dei suoi personaggi.

Ma soprattutto di lui vasottolineata la spiritualitàintensa e vissuta, per cuiil tema trattato “La re-surrezione” appareappropriato alla suasensibilità di pitto-re e di grafico.Ottimo, infatti,il libro omo-nimo che il-

Una folla enorme di personalità edesponenti del mondo della cultura ro-mana affollava la sera del 25 nov. c.a. lesuggestive sale quattrocentesche delPio Sodalizio dei Piceni, ove sono col-locate le opere della fondazione “Ma-stroianni”.

Si inaugurava la mostra “Il pro e ilcontro” con opere di eccezionale spes-sore e valore artistico di Ugo Attardi,Ennio Calabria, Ferdinando Farulli,Alberto Gianquinto, Piero Guccione,Renzo Vespignani. Era organizzatadalla galleria “Ca’ d’oro” per l’enteMostra di pittura contemporanea delcomune di Marsala (Sicilia). Anfitrionedella mostra stessa - sponsorizzata damolti enti e dal comune di Roma - è sta-to il consigliere comunale avv. ClaudioSantini, che ha accolto le personalitàfra le quali l’on. Tajani, parlamentareeuropeo.

***Nel foyer della basilica di San Carlo

a Milano, sabato 15 novembre c.a., èstata inaugurata l’interessante mostra“Milan in man, Friul tal cur” del notoed apprezzato fotografo Walter Miro-lo, originario di Povoletto. La mostra èstata promossa dal Fogolâr furlan diMilano.

***L’amico prof. Giovanni Centazzo

va tenendo mostre un pò ovunque perl’Italia. In particolare abbiamo vistoquella così felice per la dovizia di sug-gestivi paesaggi tenuta nel paese delleFarfalle a Bordano (agosto - settembre2003).

***

Anche l’amico Gaetano Tajariolespone le sue opere nelle varie città ac-colto da pubbliche amministrazioni e dagallerie. Il 5 ottobre ci ha invitati a Vil-la Pasqualini. La mostra era presentatadal critico Mario Coccolo.

***La socia prof. Margherita Grazia-

dei ha esposto una simpatica e origina-le serie di ceramiche alla mostra collet-tiva “La parola concreta”, tenutasi dal26 giugno 2003 nella galleria “Il Ponte”di via Cimone, 139.

***Con l’interessante mostra dell’arti-

sta Claudio Polese, il Fogolâr ha sco-perto di avere un nuovo personaggioda aggiungere alla sua “galleria”,Claudio Polese, che infatti è di fami-

Nel decennale della sua scomparsa, lafigura e l’opera di padre David MariaTuroldo, l’insigne poeta e scrittore friu-lano nato a Coderno il 22 novembre1916 e deceduto il 6 febbraio 1992, so-no state ricordate in Friuli e in varieparti d’Italia, soprattutto dovevivono e operano tante fa-miglie friulane che siraccolgono spessoaccanto alla fiammasimbolica dei Fo-golârs, in nomedelle comuni radi-ci, con una lungaserie di manifesta-zioni ed incontri,spesso di altissimosignificato.

Il Comune di Sede-gliano, tra l’altro, ha com-missionato al noto scultore, inci-sore e medaglista Piero Monassi, artistaoriginario di Buia che opera da tempo aMilano, dove ha presieduto per vari an-ni anche il locale Fogolâr furlan, unasplendida medaglia commemorativa.L’opera di Monassi, della quale si pro-pone qui una felice immagine della par-te anteriore, il cosiddetto recto, è stata

lustra i vari momenti della sua artecreativa ispirata al tema del risorgere,in senso figurato ma come prospettivadella vera resurrezione finale. Il volu-me è stato presentato nel 25° di Ponti-ficato a Giovanni Paolo II, raffigura-

to in un quadro carico di spiritualitàcol Santo Padre in assorta preghie-

ra davanti ai fili spinati, che tor-mentano e legano soprattutto i

cuori dei Popoli. La mostra haavuto luogo a Palazzo Barbe-

rini dal 20 al 28 ottobre ed èstata resa interessante an-

che con una serie di seratedi musica classica e mo-

derna. Nella circostan-za, oltre al volume, è

stato distribuito an-che un cd-rom

sulla mostra esulle musiche

eseguite.

La medaglia di Monassiper il decennale di Turoldo

La guerra del Golfo (tecnica mista su tela cm 100x100x100) di Claudio Polese.

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Mostre

Cividale: nell’ambito di Mittelfest, lamostra all’ex Monastero maggiore dellesuore Orsoline dei fratelli Giorgio eGianfranco Cresciani e del nipoteGianluca, romani d’adozione, è il “ritor-no a Itaca” d’una famiglia di artisti le cuiradici affondano nell’Europa asburgica.I Cresciani, istriani con lunga perma-nenza a Trieste, si chiamavano in origineKrisciac. Erano una famiglia di musici-sti che negli anni successivi al secondodopoguerra si stabilirono a Roma. Il ra-mo materno - gli Augustini - operava in-vece nelle arti figurative e, tra la finedell’Ottocento e i primi del Novecento,frequentava Vienna il gruppo raccoltointorno a Klimt.

Giorgio, Gianfranco, Gianluca, purnella diversità dei temperamenti e delleforme espressive, distillano questa ere-dità avita arricchendola di nuovi apportie di linfe della contemporaneità. Il filorosso che li unisce, e al quale ognuno dàun interpretazione tutta personale, è unasorta di evocazione del linearismo seces-sionista.

Giorgio Cresciani alterna l’attivitàpittorica a quella di architetto con un af-

Anche le opere dei Cresciani a Cividale

Mostra dei Cresciani al Mittelfest 2003 di Cividale del Friuli.

fermato studio nella capitale. Ha realiz-zato, fra l’altro, il parco archeologico diSelinunte e l’Orto botanico di Roma. Laconsuetudine professionale a riorganiz-zare elementi naturali e preesistenze ere-ditate dalla storia si riflette e condizionacreativamente i dipinti, nei quali l’assem-blaggio di lacerti narrativi si decontestua-lizza e rivive in un’aura metafisica. Tas-selli d’immagini stilizzate della memoria- il liceo classico Stellini frequentato aUdine, il duomo del capoluogo friulano,marine dell’Istria - vengono ricondotti aun’intelaiatura di policrome gabbie orto-gonali proiettate sul piano.

Gianfranco Cresciani, che festeggiaquest’anno quarant’anni di attività pitto-rica, immette l’eco delle filiformi doratu-re klimtiane in espressionistici intreccigestuali calibrati da musicali assonanze.La lega informale si riordina nelle proie-zioni di verticali strisce cangianti, di ton-di e di sanguigne sezioni circolari d’astrifantascientifici, di “piastre” e di finestrericamate d’intricati sviluppi segnici, diconcrezioni geologiche, di misteriose la-pidi murarie. Egli sembra dare voce dicontemporaneità ai remoti distici di un

mitico “nostos” mediterraneo; e non ca-sualmente nei titoli delle sue opere risuo-nano accenti dell’epos omerico. Nato aGorizia, ha frequentato a Trieste l’Istitu-to d’arte e a Roma l’Accademia, allievodi Mario Mafai. Ma a emergere è, so-prattutto, l’influenza degli arazzi arcani,tra metafisici e surreali, del capodistrianoDino Predonzani, con il quale avevacollaborato alle decorazioni navali.

Gianluca, nato a Roma da madre ge-monese, si indirizza verso un’ampiagamma di sperimentazioni aperte al so-ciale, a servizio di una comunicazionepubblicitaria d’alto livello e della riqua-lificazione ambientale. Da due anni cural’immagine del Mittelfest. La sua operadi maggior impegno è il gigantesco mu-rale (oltre 100 mq) realizzato a Gemona,all’esterno di casa Venchiarutti, primoedificio d’abitazione ricostruito a Ge-mona dopo il terremoto. Un gran pavesedi tarsie frammiste a scritte in linguafriulana, un inno alla gioia per un’iden-tità ritrovata.

Licio Damiani(Messaggero Veneto - 18.7.2003)

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Libri e riviste

Abbiamo ricevuto le seguenti pubblicazioni:

Storie e maschere del carnevale tarcentino Prov. UdineParole di carta di Pietro NanisLa “città aperta” nella Seconda Guerra Mondiale di Giuseppe Vedonato1938-1942 Gli anni oscuri della guerra in Germania don Ascanio MicheloniLa cultura humanistica latina y la identidad de México anno 2001Voci dialettali, rivista trimestrale N. 119, 125, 128Il giornale dei poeti, mensile N. 3-4-6-7-8Int, mensile bilinguale N. 4-8-9Notizie Pro Pordenone periodico N. 29Il Fogolâr furlan di Milano notiziario trimestrale N. 2Voce Isontina settimanale dell’arcidiocesi

di Gorizia, N. 39Stelutis Alpinis mensile dell’U.O.E.I., N. 10Sot la Tôr N. 48La voce del Fogolâr trimestrale N. 2Parole in rima di Giorgio ScazzocchioUn pittore friulano a Roma di Arturo BarazzuttiResurrezione di Claudio PoleseUmanesimo Latino en la Cultura PortuguesaLa Panarie rivista trimestrale N. 1Il mendicante di stelle di Claudio Toscani35 anni con la buona tavola di Eugenio Maranzona

e Antonia SaccomaniPer li pellegrini et persone divote Regione PiemontePrima che venga sera di Licia GuidaNon indugiare di Giovanni ZanierSêt d’infinît di Luigi BevilacquaL’altare del crocifisso di Francesca VenutoGli oggetti liturgici Museo Renato GregorinLa diaspora negata a cura di Laura CapuzzoArte in collina Scultura e mosaico 2003Bruno Picherle di Miriam CoenCarlo Michelstaedter di Alessandro ArboL’architetto dei due mondi di Fabbro Rinaldo Tarcin da l’aghe Tarcin dal fûc di Ezio PellizerLa Panarie trimestrale N. 135Udine - Pechino - Tahiti - Cinecittà di Alessandro D’EvaSi. Si. No. No. quindicinale cattolico N. 12L’Artugna periodico della comunità N. 99Fogolâr furlan di Melbourne relazione annuale 2002-2003La Panarie rivista trimestrale N. 1La Panarie rivista trimestrale N. 137Ce fastu? semestrale 2003 N. 1Servizio migranti bimestrale N. 3Desk trimestrale N. 2Ciavedal numero speciale agosto 2003Trent’anni di storia 30° Ducato dei vini friulaniLa Difesa libro bianco 2002L’altra Tavagnacco a cura di Grossutti e MiceliBuja, terra e popolo di Gian Franco ElleroLa scuola del lavoro di Matteo ErmacoraAlfredo Berzanti (Paolo) Ass. Part. OsoppoIl giardino del tempo di Giuliana PopulinA casa delle streghe di Margaret MazzantiniCittadinanza onoraria al cinghiale mayan di Aldo BarbinaIl Friuli vicino di Piero IsolaSulla strada del giorno di Giacomo ScottiIl diario di Bolla (Francesco De Gregori) a cura di Giannino AngeliGuâns. Identità di un paese chiamato VerzegnisLa toponomastica di Pontebba di Barbara CinanseroCome une sisile Poesie di Giulia BertolissiI tre cantastorie del castello Ermes di Colloredo,

Ippolito Nievo, Stanislao Nievo.

Il PignarulSotto il manto della stessa madreGuida agli organi d’arte di Concordia PordenoneAntonio Comelli

Itinerari organistici in Friuli Venezia GiuliaCiviltà del lavoroGuida alla stampa di Roma e provinciaGiovanni Paolo II.L’umiltà di un pontificato realmente universaleTracce del passatoLa fragilità del Bel PaeseLe spine del vivereSarajevo ItaliaProgetto EuropaIl Corriere della Provincia di RomaSot la TôrEl Neuv-Gribaud. Dissionari PiemonteisPer AlfredinoMorire sul DonCoordinamento AdriaticoIntPandaL’AbbaziaLa voce del FogolârIl mondo domaniL’ArtugnaIl Corriere della Provincia di RomaSevizio MigrantiPerché Giovanni fu sepolto al PantheonSicurezza sul lavoroPer vivere bene la terza etàCampaniaFogolâr furlan BruxellesIl libro della boraPatrie dal FriûlCalendario Esercito 2003Il giornale del LazioPordenone - fotografie Città d’acqua e di verdeStele di Nadal 2003Friuli orientaleStelutis AlpinisMario SchifanoChi ha ucciso il curato di S. Martino?14a Mostra del soldatino da collezioneChiesa e uomini di ChiesaAntologia (pittori, scultori, poeti, saggisti)in onore di Maria Grazia BartalucciMessaggi del PapaTutte le gentiVia Verità e VitaEmigrazione e panorama multireligioso in ItaliaAnnuario Migrantes 2001Servizio MigrantiCe fastu?Assistenza pastorale agli internati e agli emigranti italianiGioielli e tradizione popolare in FiuliPresenze romane nel territorio del Medio FriuliIl Friuli nelle mani di EvoSedegliano - Profilo storicoStoria, Arte, Ambiente nel comune di SedeglianoSedegliano, un popolo una cultura ieri e oggi (3 volumi)Pagine della DanteGli animali nell’immaginario dell’uomoGeometrie di pietra

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periodico annualedi Elio Venier

di Licio Damianie Luciano De CillioUSCI Friuli Venezia GiuliaN. 1agenzie quotidianisupplemento Avvenire

di Bruno Martinisdi Bruno Martinisdi Paolo Cristianodi Pino Agnettidi Ruggero Stangliniperiodico N. 6periodico di Aiello del Friulidi Gianfranco GribaudoCompagnia del Brandèdi Piero Ferrariperiodico N. 1-4mensile bilingue N. 3-5periodico del WWFperiodico Sesto al Reghenatrimestrale del Fogolâr di Veronamensile UNICEFperiod. Dardago-Budoja-Santa LuciaN. 7bimestrale N. 2, 2003Collana Storica Gaspariwww.p.c.f.editoriale.itFamiglia CristianaOrg. uff. cons. reg. della CampaniaEnte Friuli nel Mondodi Corrado BelcimensileStato Maggiore dell’Esercitoquindicinaleautori variperiodicoperiod. del Circ. Cult. Jacopo Stelliniperiodico mensile dell’ U.O.E.I.di Gian Carlo Iosini, Vol IIdi Guerrino ErmacoraSala Agostiniana marzo 2003di Enrico Zoffoli

Fondazione MigrantesConv. Naz. sulle Migrazioni 2003Edizioni Paoline N. 192di Franco Ettan e Alberto Colaiaconoquaderno di Servizio Migranti N. 341/2003 - 4/2000Soc. Fil. Friulana Graziadio I. Ascoli N. 2Fondazione Migrantesdi Carlo Rinaldidi Tiziano Cividinidi Carlo Rinaldidi Carlo Rinaldidi Carlo Rinaldidi Carlo RinaldiSocietà Dante Alighieri N. 4di Bruno Martinisdi Fabrizio Zanfagnini

Cucinando per Madam di Marta SgubinIl zupet - Puisîis di Luciano TamiSuspice Caelum. Letture dell’universo di Leonardo ZanierRassegna mensile culturale della A.N.R.P.L’Artugna per. di Dardago, Budoia, S. LuciaValvason Centro Culturale “Ippolito Nievo”Friuli Orientale per. del Circolo “Jacopo Stellini”Nuova Puglia Emigrazione bimestraleLa voce di Buccino periodico dei Buccinesi nel mondoCoordinamento Adriatico trimestraleNotiziari USPI mensile stampa periodica italianaIl vino del F.V.G. La Panarie rivista trimestraleSot la Nape trimestrale della Soc. Fil. FurlanePozzalis di Giovanni MelchiorIl Furlan Fogolâr furlan di MelbourneLa Madonna di Castelmonte mensileLa Galleria del Girasole 1956-2002 Centro Friulano Arti Plastiche - UDNuova Emigrazione trimestrale dell’ALEFLa Patrie mensile de La Patrie dal FriûlL’Abbazia periodico di Sesto al ReghenaServizio Migranti rivista di Fondazione MigrantesStare con le erbe Comunità Montana Cellina MedunaGuida dei vini del Friuli Venezia Giulia 2003 Camere di Comm. di Go-Pn-Ts-UdLa Panarie trimestralePovoletto incontra la Slovacchia autori vari “Il sole 24 ore”Pagine della Dante trimestrale della Soc. Dante AlighieriAWR Bulletin trimestrale sui problemi dei rifugiatiLe specialità agroalimentari delle valli pordenonesi Produttori agr.ri del FVGStoria di una fattoria africana di Oliver SchreinerA guardar quella chiesina dal piano... di Maura Cragnolini Sêt d’infinît di Luigi BevilacquaAntichi mosaici della Basilica di San Pietro in Vaticano di Giuseppe ZanderValcellina. Percorsi di memoria Museo Casa ClautanaScusate... mi racconto di Redento BelloPieris e Claps Comune di Trivignano UdineseBuje. Storie di noms di lucs Comune di Buja 2000Gesti da museo di Marco TononDiario di prudenza Provincia di RomaX-Rays in art di Arturo GilardoniTerra Nostra periodico mensile dei ciociariRapp. annuale sull’attuazione Presidenza del Consiglio dei Ministridel Programma di Governo 2001-2002Ardito Desio dal K2 all’Antartide, al Deserto del Sahara di Giuliana V. FantuzLa Loggia rivista della Pro PN N. 5 - 2002Desk periodico U.C.S.I. N. 4 - 2002Int mensile gennaio 2003 N. 1-8-11-12Voci Dialettali rivista N. 126L’Artugna periodico N. 97 - 2002Il Barbacian periodicoI Netini di Roma periodico gennaio 2003Valcellina periodico notizieMonte S. Simeone periodico di BordanoLa voce dell’emigrante periodico N. 10 - 2000Panda WWF N. 3Tam Tam Foglio dell’I.C.S.E. anno 2003Triestini Goriziani in Roma bollettino 2003Festa della Polizia 2003 N. 3Di ca e di là da l’aghe Istitut Ladin FurlanAWR Bulletin trimestrale Ass. rifugiatiCiviltà del lavoro periodico N. 6Il cenacolo marchigiano trimestrale N. 1

Libri e riviste

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Tragedia a NassiryaL’Italia si è sentita stroncare alla notizia

(12 novembre) del tremendo attentato ter-roristico contro il Comando dei carabinie-ri di Nassirya. Diciannove caduti eroica-mente fra i quali il tenente Massimo, fi-glio del tenente generale Alberto Ficu-ciello, già comandante delle Forze Arma-te del Nord Est e socio del Fogolâr. Sonocaduti anche tre carabinieri di stanza aGorizia: Daniele Ghione, Ivan Ghitti eAndrea Filippa. L’Italia si è fermata inraccoglimento, quando le Salme hanno ri-cevuto gli onori militari all’Altare dellaPatria dal Presidente della Repubblicacon le massime autorità dello Stato. Poi labenedizione nella basilica di San Paolo,impartita dal Card. Vicario CamilloRuini (18.11.2003). Una tragedia ed undramma che fanno pensare. Conseguenzadi una guerra tremenda che vuol portarela democrazia in IRAQ, dopo la fuga diSaddam. I caduti operavano per la pace,laggiù è guerra. Speriamo che si trovi ve-ramente la via della pace e dell’ordine.

***

Mandi Riedo!Lo ricordo ancora al Fogolâr furlan di

Roma, nel lontano 1963, con la sua vocefresca e carica di sottile verve ironica. Poe-ta d’istinto, Riedo Puppo è stato una dellepiù chiare e significative voci del gruppo“Risultive”, alla scuola del grande filologoe storico prof. don Giuseppe Marchetti.Poi, Riedo per anni scriveva su “La VitaCattolica” i suoi “Si fâs par mût dî”, “Si faper dire”, dove con un eccezionale spirito

ironico metteva alla gogna i tanti difettidegli italiani e specialmente dei governan-ti, grandi o piccoli che fossero. Ed ancoratanti testi di chiose precise, attente ai fatti,pronto a mettere in risalto i veri valori del-lo spirito, della fede, della cultura, dellastoria. Ed ancora “lis contis”, le novelleispirate essenzialmente alla vita della po-vera gente, dei tanti “Cristi” che lavoranoe soffrono in silenzio, delle piccole cosedei nostri paesi che finiscono per esseregrandi storie e quadri di vita vissuta e vo-ce di grande magistero (era anche un mae-stro di scuola elementare) e di vita. Ungrandissimo, lui così gracile e piccoletto distatura, magro, ossuto, con un paio di oc-chioni che ti tagliavano con lo sguardo e tipenetravano nel fondo dell’animo. RiedoPuppo, mio coetaneo (classe 1920), eraunito ai friulani che si sentivano coetaneidel Santo Padre, del Presidente della Re-pubblica e del Presidente della RegioneFriuli Vnezia Giulia, Antonio Comelli.Amava scherzare sulla nostra longevità esulla caparbietà di non voler arrendersi.

A.D.

***

Mandi Piero!Mi è assai difficile scrivere di Piero, do-

po la raffinata e centratissima orazione fu-nebre recitata in duomo da Piero Villottaall’attonita folla che gremiva il tempio udi-nese per l’estremo saluto. Ed anche dopoquanto ha scritto Licio Damiani sul Mes-saggero Veneto del 9 agosto. Lo avevo co-nosciuto giovane battagliero e ardimentosoai tempi delle scuole superiori a Udine,quando avevo compagno di banco il fratel-lo Loris e frequentavo la casa del papà, giàmio professore di stenografia al CollegioBertoni. Dopo un’esperienza alla Cassa dirisparmio di Udine, Piero viene arruolatofra gli Alpini della Julia e viene sbattuto,giovane tenente, nelle steppe nevose dellaRussia. Salvatosi per miracolo fra indescri-vibili stenti e sofferenze, Piero, come narranel commovente volume “Il tragico Don”,riesce a tornare in Patria. Si dedica allora algiornalismo operando in varie sedi e per di-verse testate, sinché, inviato speciale diGrazia, Epoca e de “Il Giornale nuovo”,giunge a Roma con la cara e mai dimenti-cata consorte, giornalista Luciana Jorio, lacui tragica sorte lascia un doloroso segnonel suo animo sensibile. Rientra poi a Udi-ne ove continua la sua attività collaborandocon quotidiani e riviste e dirigendo “Il Pun-to” che con la sua direzione raggiunge unalto livello nel valorizzare tutto ciò che ca-ratterizza storia, arte, tradizioni, cultura delpopolo friulano. In quella redazione è sboc-ciato il secondo amore della sua vita perMarisella Moro. Distinto e affabile, dota-to di un sottile senso critico, ha saputo es-sere un “Signore” della penna, coniugandolo spirito di verità con quello della più squi-

sita e schietta sensibilità umana. Un gior-nalista di valore e dal cuore grande, che la-scia un vuoto anche nella Comunità friula-na, che lo ebbe consigliere del Fogolâr.L’ultima sua prova di attenzione e stima cel’ha lasciata con il magistrale e stupendotesto scritto, sul giornalismo friulano a Ro-ma, per il Volume-Catalogo della nostra ec-cezionale Mostra della primavera delloscorso anno. Lo conclude con queste paro-le: “Cose passate, ma ancora vive nellamemoria, come la mia stagione romana dagiornalista. Adesso Roma è lontana, Udinema ha ripreso al volo dopo un’assenza ditrent’anni. L’ho ritrovata come la ricorda-vo. Fedele a se stessa, elegante, affettuosacome una signora in età, dignitosa ma an-che ammiccante. E col bicchiere levato nelsegno del saluto”.

A.D.

***

Mario QuargnoloHo provato un gran dolore alla notizia

della scomparsa del caro compagno di clas-se, poi ottimo collaboratore al Cine club diUdine, che presiedevo, e amico di sempre.Mario Quargnolo è stato sempre un per-sonaggio ermetico, solo, appartato, umileeppure grande. Uno di quei grandi che nonfa sfoggio, non cerca di emergere, ma ope-ra in silenzio con l’amore smisurato per glistudi, le ricerche, le note storiche. Era unappassionato di spettacolo, teatro, cinema,cultore profondo e sapiente critico, profon-dendo la sua sapienza in scritti, note perl’enciclopedia dello spettacolo, in innume-ri saggi critici pubblicati su libri e riviste esoprattutto sul Messaggero Veneto di Udi-ne. È stato un grande storico del cinema edel teatro, specie di quelli che riguardavanoavvenimenti a Udine o artisti e attori delFriuli. Ne ebbi una grande prova in più oc-casioni e specie con le schede che mi pre-parava per le serate del Cine forum udine-se e per i commenti dei documentari chevenivano realizzati dai soci del Cine club.Di recente mi ha offerto generosamente lesuccose e sapienti note sui personaggi del-lo spettacolo di origine friulana operanti aRoma (cfr. pag. 159 - Voci friulane nellospettacolo del volume “50 anni di Friuli aRoma” - ed. AGRAF di Feletto Umberto).Mandi Mario, mandi. Lasci un vuoto diffi-cilmente colmabile, come ha giustamentedetto il Sindaco di Udine, Sergio Cecotti,nel rivolgerti l’estremo saluto dei friulani.

A.D.***

A Gemona è deceduta l’8 giugno 2003 lasignora Sofia Fontanelli, madre amata del-la dott. Grazia Levi già dirigente dei servi-zi culturali della RAI e quindi dirigente del-la Radio regionale di Trieste. La mamma,per molti anni, è vissuta a Roma accanto al-la figlia che l’ha amorosamente assistita.

Ricordiamoli

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Riedo Ruppo al Fogolâr di Roma il 23 otto-bre 1963.

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Ricordiamoli

Il 18 settembre è deceduta a Roma Anto-nia Sammartino, consorte del giornalistae nostro apprezzato collaboratore CarloFranciosa, lasciando un commevente sa-luto: “Non piangete la mia assenza sonobeata in Dio e prego per Voi. Io vi ameròin cielo come vi ho amato in terra”.

proprio degna del titolo che portava”. Iltitolo di contessa lo aveva ereditato dallanascita, da un ceppo Settecentesco dei deConcina, originario di Clauzetto (Pn). Erarimasta vedova da una ventina d’anni dal-l’avvocato milanese, Piero Ticozzi Vale-rio, dal quale aveva avuto due figli, Pao-lo e Carlo, che vivono rispettivamente aPortogruaro e Milano, e Valeria che vivea Roma. Per parecchi anni conduceva l’e-sistenza facendo la spola tra Milano, lacittà del marito, e San Daniele, dove ve-niva trascorrere le estati. Negli ultimi an-ni viveva sola in pianta stabile nella gran-de casa della cittadina collinare di via SanSebastiano, accudita giorno e notte da duegovernanti. Nell’abitazione accanto abitala nipote Annamaria; a San Daniele abi-ta anche un altro nipote, Corrado, figliodella sorella della defunta. “Le dicevosempre, zia tu sei il portabandiera dei deConcina - commenta ancora con commo-zione la nipote Annamaria - per via del-la tempra forte e dell’ottimo esempio chedava come persona a tutti noi”. I funeralisaranno celebrati oggi, alle 10.30, nellachiesa del castello di San Daniele.

Ivano Mattiussi (Il Gazzettino, 5.11.2003)

***La signora Elena Bellina ci ha segnala-

to la dolorosa scomparsa del nostro socioGiovanni Cereatti.

***Il giornalista Claudio Lendaro ci ha

partecipato la dolorosa scomparsa dell’a-mata mamma Antonietta Maria Lenda-ro Di Salvo, nostra ottima socia.

***Siamo vicini alle famiglie Giampaoli,

e sopratutto al prof. Celestino, per la se-rena scomparsa della sorella MariaGiampaoli Macoritto, deceduta a SanDaniele del Friuli, alla veneranda età di110 anni, e della sorella Maria Giam-paoli Fontani, deceduta a Roma.

Il prof. Celestino Giampaoli ci ha se-gnalato la scomparsa del prof. PieroGiorgio Marcuzzi, friulano sacerdote sa-lesiano, avvenuta a Roma il 12 aprile2003. Aveva esercitato la sua missione dieducatore e docente per oltre 42 anni indiverrse sedi, da Torino fino a Roma, oveinsegnava all’Ateneo Salesiano, come de-cano e professore della Facoltà di dirittocanonico.

***Il Fogolâr furlan di Roma ha perduto un

prezioso e valido collaboratore e dirigen-te con l’immatura scomparsa del consi-gliere Davide Panigutti, avvenuta il 24aprile 2003.

***

La comunità di Cavasso Nuovo è in lut-to per la scomparsa di Giovanni Pessa,presidente sezionale dell’associazioneCombattenti e Reduci. Pessa, 82 anni, si èspento all’ospedale di Spilimbergo. La-scia nel dolore la moglie, le figlie, i fratel-li e molti nipoti. Alpino, si era distinto nelsecondo conflitto mondiale dopo esserestato tra i pochi reduci della campagna diGrecia e Albania. A Cavasso Nuovo lascomparsa ha suscitato dolore per il vuotoche la sua assenza creerà soprattutto nelle

Il 24 luglio 2003 è deceduto in To-scana, durante un breve soggiorno,l’artista friulano prof. David Grazio-so, che per tanti anni ha operato ed in-segnato a Roma.

Di lui ricordiamo la bravura di artistasensibile e delicato, amante soprattuttodel figurativo. Subito dopo il terremotodel 1976 in Friuli, donò un quadro den-so di soave spiritualità, raffigurante laMadonna con la colomba della pacecon nel fondo le case diroccate. Vennedonato alla Comunità di Majano e col-locato sull’altare del capannone utiliz-zato come chiesa dei terremotati. La-scia la moglie Nadia e due figli.

***A San Daniele del Friuli è deceduta il 3

novembre la contessa Andriana de Con-cina Ticozzi Valerio, madre della nostrastimatissima e benemerita socia Valeria,sposa dell’ing. Ferdinando Cassinis.

Così il Gazzettino di Venezia ne ha da-to l’annuncio: “Era una persona nobile intutti i sensi, essendo stata ottima come fi-glia, moglie, madre e zia”, sono le parolepronunciate fra le lacrime da Anna Ma-ria Masetti Zannini de Concina, nipotedella contessa, Andriana de Concina,deceduta ieri alla veneranda età di 98 an-ni nel reparto di medicina dell’ospedaledi San Daniele, dov’era ricoverata daqualche giorno per l’insorgere di proble-mi cardiologici e polmonari. I tratti dellapersona vengono confermati anche daGianfranco Vanin, suo medico curanteda una decina d’anni: “Era una personamolto riverente e rispettosa - dice Vanin -

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attività di ricordo e valorizzazione delletruppe impegnate nei vari conflitti. Erapadre della nostra socia e corista EmmaPessa-Bucick.

(Messaggero Veneto del 15.11.2003)

***Ampezzo. Sono stati celebrati il

21.5.2003 i funerali di Luciano Miurin,morto a Roma all’età di 92 anni. La salmadi Miurin è arrivata in paese da Roma, do-ve è deceduto nel primo pomeriggio del 19ed è stata ospitata nel duomo stesso in atte-sa di ricevere l’estremo saluto dei suoicompaesani prima del rito funebre. Miurinera originario della frazione di Oltris, doveil padre faceva il sarto. Un mestiere di fa-miglia che però nè Luciano e neppure ilfratello Marino hanno continuato. Da gio-vani i due fratelli si sono recati a studiare aTrieste, quindi Luciano si è traferito a Ro-ma dove ha lavorato come dirigente delpersonale della Banca d’Italia sino all’etàpensionabile. Dopo la morte della moglie,Daisy Ariosa, avvenuta nel 1996, Lucianoha vissuto con la figlia Cristina, anch’essavedova, nella capitale. Non appena potevaperò, Miurin tornava ad Ampezzo, doveera molto legato alla gente e alla storia delpaese. Molti si ricordano le sue uscite inpaese dal “villaggio” in via Concerni, doveaveva stabilito la sua residenza carnica, abordo della sua 500. Da alcuni anni eraperò costretto in carrozzella pr la rottura diun femore. Dopo le esequie della moglie,tumulata nel cimitero del centro della Car-nia, Luciano ha inteso donare alla chiesa,in memoria della consorte, tutti i banchidella parrocchia dove pregano i fedeli. DonPietro Piller ha celebrato il funerale diquesto benefattore della chiesa ampezzanaprima di accompagnarlo in cimitero doveriposerà nella tomba di famiglia. Oltre allafiglia Cristina, Luciano lascia anche un fi-glio, Paolo, anche lui dirigente di banca.Per molti anni è stato apprezzato e stimatoconsigliere del Fogolâr furlan di Roma.

(Messaggero Veneto, 21.5.2003)

***È morta a 53 anni Maria Giustina Sco-

vacricchi, figlia dell’onorevole Martino,già parlamentare e sottosegretario alla Di-fesa e nipote di Tiziano Tessitori, il “pa-dre” della regione Friuli Venezia Giulia. Ladonna è deceduta nel sonno a causa di uncollasso che ha minato un fisico già debili-tato da una grave forma di bronchite per laquale era in cura da qualche tempo. Lamattina di martedì il figlio Enrico, 30 anni,programmatore in un’azienda del Manza-nese, non sentendola rispondere al telefo-no, si è presentato nell’abitazione di viaGorizia dove la donna abitava e, capito chepotesse essere accaduto qualcosa di grave,ha allertato le forze dell’ordine per farsiaprire la porta. Maria Giustina Scova-cricchi è stata trovata riversa a letto, anco-ra in pigiama, e questo ha fatto formularel’ipotesi del collasso. Maria Giustina -“Ninni” per i parenti - , era una donna con

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molteplici interessi e con una particolareinclinazione per l’arte e per la cultura. Lau-reatasi in lettere con una tesi sul pittore pre-raffaellita Tita Gori, illustre antenato dellafamiglia, aveva a alungo lavorato nell’am-bito dell’insegnamento e fino a poco tempofa era stata bibliotecaria al liceo classicoStellini, dove si era distinta anche per un la-voro di catalogazione e riordino cui si eradedicata con molta passione. Maria Giu-stina era la seconda figlia di Martino Sco-vacricchi. Il primogentio, Roberto, 54 an-ni, è alto funzionario all’OIT, l’Organizza-zione internazioanle del lavoro nell’ambitodell’UNESCO; Tiziano, 49, l’altro fratello,è ricercatore al CNR. Ieri il procuratoreCaruso, come da prassi, ha disposto l’au-topsia. Alla famiglia Scovacricchi vanno lecondoglianze del Messaggero Veneto.

(Messaggero Veneto del 23.10.2003)

***

A Melbourne (Australia) è scomparso,dopo grave malattia, l’amico e preziosocollaboratore Reginaldo Martin, dirigenteindustriale e grande manager legato al fa-moso gruppo industriale - imprenditorialedella famiglia Grollo. Avevamo avutogrande accoglienza in occasione delle duevisite a Melbourne, portandoci in elicotterosul cielo della grande e straordinaria città.Poi venne a Roma e lo accompagnammocon la consorte in udienza speciale dal San-to Padre. Restammo legati da affettuosacorrispondenza e ci parlava dei suoi pro-getti e, in seguito, della sua sofferenza. Lafamiglia era originaria di Sedegliano.

***

Scomparso a RomaErmes DisintErmes Disint era un caro amico e un ap-

passionato autore e collaboratore del Fo-golâr. Amava scrivere chiosando sui fatti eavvenimenti del Friuli e sulle bellezze pae-saggistiche della nostra regione e partico-larmente delle valli tarcentine del Torre.Poetico è il suo “mandi”, un testo che fachiarezza sul duplice significato beneaugu-rante del nostro caratteristico saluto. Nato aTarcento il 9 ottobre 1927, Ermes Disint,

cavaliere al merito della Repubblica Italia-na, amava riunire a Tarcento i coetanei del-la classe, finalizzando i vari incontri agrandi iniziative benefiche per la casa di ri-poso, per la biblioteca della scuola media,per l’asilo, per l’assistenza ai poveri e tantealtre istituzioni. Coniugato con GiulianaBattilocchi, lascia, oltre alla consorte af-franta, il figlio dottor Massimo, medicopsichiatra, la dott.ssa Francesca e i nipotiChiara, Alice, Edoardo e Laura. Già col-laboratore della Zoppas, quindi della so-cietà Fiorentini, ove era divenuto capocen-tro collaudi e quindi addetto al commercioestero, passò poi alla “Giovannetti macchi-ne”, divenendo assistente del direttore ge-nerale. Sarà poi direttore commerciale del-la G.I.M.A.C. e quindi dirigente alla MAIAdi Roma, per la quale curerà la rivista“Mondo bancario”, quale capo ufficiostampa e pubbliche relazioni. Accademicodell’Accademia Tiberina di Roma, ha ca-ratterizzato la sua azione come giornalistacon scritti e articoli di vario interesse, nelcampo professionale, industriale e partico-larmente in quello delle problematiche so-ciali del vivere quotidiano nonché in quel-lo – che prediligeva – dedicato all’ambien-te friulano, esplorato sotto l’aspetto dellesue bellezze naturali. Consigliere stimato eautorevole del Fogolâr furlan di Roma,aveva svolto un’importante indagine de-moscopica sulla presenza dei friulani nellacapitale che va oltre le trentamila unità,compreso l’hinterland. I suoi articoli trova-vano spazio su giornali e riviste e soprat-tutto sul “Messaggero Veneto” di Udine. Èstato salutato dalla numerosa comunitàfriulana nella Basilica di San Giacomo alCorso. Ora è tornato nella sua Tarcento chetanto amava. Mandi Ermes, mandi.

A.D.

TornâS’o ves di tornâ / o sarin in doi a fâ fieste.S’o ves di tornâ / spietimi di cûr.Al finirà di plovi / al finirà di sglavinâal tornarà il seren. / S’o ves di tornâno sta lassâmi tornâ / dibessol.

Duili Curgnâl

Ricordiamoli

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Concerti

Nella basilica di Sant’Andrea della Valle, con invito diramato dalle Eminenze i Cardinali PaulPoupard e Sergio Sebastiani, si è svolto un concerto dedicato a S.S. Giovanni Paolo II, nel 25°del suo pontificato. Il concerto è stato promosso dalla fondazione Domenico Bartolucci. Sonostati eseguiti, per la direzione di mons. D. Bartolucci, il “Baptisma” e lo “Stabat mater”.

***Motivi regionaliUna serie di cd, curata da Michele Placido, presenta i più celebri motivi regionali. Vi trovia-

mo come protagonisti il Coro Peresson di Arta, Zahire con Fausto Zarabara, Braul e SedonSalvadie, i gruppi folkloristici di Resia e di Aviano, Pakai e Dario Zampa, Casoccia-Guer-rato, Camuffo e Del Ponte, Teddy Reno e Luttazzi (Messaggero Veneto, 24.XI. 2002).

Nella sala delle Conferenze del Centro Culturale della Banca d’Italia dal 14 al 27 ottobre, l’As-sociazione “Fryderyk Chopin” ha organizzato, sotto la direzione artistica di Marcella Crudeli, il14° Concorso Pianistico Internazionale per Giovani Pinaisti e il Concorso Pianistico Internazionale“Roma 2003”.

Alla competizione, che si è svolta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il pa-trocinio ed il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lazio, del-l’Ecole Normale de Musique de Paris “A. Cortot-Comitè A. Roussel”, il contributo di ospitalità delCASC-Banca d’Italia, il patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri, della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea,del Ministero degli Affari Esteri, dell’Istruzione, del Comune di Roma, dell’Ambasciata di Franciae dell’FPTA-Italy, si sono iscritti 137 pianisti provenienti da 24 nazioni di tutto il mondo.

Le giurie del Concorso Pianistico Internazionale per Giovani Pianisti e “Roma 2003”, presiedu-te rispettivamente da Andrea Talmelli (Italia) e Narcis Bonet (Francia), hanno assegnato: primipremi assoluti a Yoshio Hamano (Giappone), Anastasia Seifetdinova (Ucraina), Amy Hamann eSara Hamann (Stati Uniti); premi speciali al duo Armine Grigoryan - Sonia Barseghyan (Ar-menia), Anastasia Seifetdinova (Ucraina). Per il Concorso Pianistico Internazionale “Roma 2003”,il primo premio è andato a Lin-Wei-Chi (Taiwan), il secondo premio a Marc Toth (Canada) ed ilterzo “Premio Marcella Crudeli” ad Armine Grigoryan (Armenia); i premi speciali “David Mac-culli” e “AIAR-Associazione Italico Abruzzese a Roma” sono stati assegnati rispettivamente agliitaliani Ida Zicari e Giuseppe Cataldi.

I finalisti del Concorso Pianistico “Roma 2003” sono stati accompagnati dall’Orchestra sinfoni-ca “Res Musica” diretta dal m° Fabrizio Santi, che ha riscosso un rilevante successo di pubblico edi critica. Il concerto dei premiati, presentato da Rosanna Vaudetti, si è svolto al Teatro Valle diRoma ed è stato registrato dalla Radio Vaticana.

La targa d’argento e la pergamena per il più giovane finalista vincitore di premio al Concorso“Roma 2003” sono andate a Wei-Chi-Lin.

Da sinistra; Ursula Seiler, Umberto Tonnarelli, Della Eko, Marcella Crudeli, AlessandroCastriani, il vincitore Wei-Chi-Lin, il consigliere Tito Lucrezio Rizzo della Presidenza del-la Repubblica e il dott. Armando Zimolo delle Assicurazioni Generali.

Concorso pianisticointernazionale

ASSOCIAZIONE TRA I FRIULANI

RESIDENTI A ROMA E NEL LAZIO

FRIULI NEL MONDO

ROMA

Via Principessa Clotilde 1/a (00196)Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

E-mail: [email protected]

CONSIGLIO DIRETTIVOPresidente onorario: cav. lav. dr. Sir

Paul Girolami.Presidente: cav. Gran Croce, dott.

Adriano Degano.V. Presidente vicario: cav. Gran Croce,

dr. Adalberto Leschiutta.V. Presidente: ing. Carlo Mattiussi.V. Presidente: dr. Gian Luigi Pezza.Segretaria: Luciana Camerlo.Tesoriere: comm. Giorgio De PianteConsiglieri: cav. rag. Giuseppe Baruz-

zini, Luca Cosson, Mario Fantin, dr. Leo-poldo Gobbi, dr. Rino Militti, dr. Lucia-no Pascoletti, arch. Alessandro Scaletti,comm. Fabrizio Tomada.

* * *

Collegio Revisori dei Conti: comm.Romeo Fattori, presidente; comm. Euge-nio Braida, Riccardo Gubiani, dr. EmilioLazzaro, rag. Giuliano Panzardi.

Collegio dei Probiviri: co. Corrado Ma-setti-Zannini de Concina, presidente; dr. En-zo Annichiarico, arch. Rodolfo Grasso, ar-ch. Francesca Sartogo, Bruno Menis.

Biblioteca: Mirka Vianello.Contabilità: Wanda Magoni.

Soci collaboratori: Paola Barberi, AdoBeltramini, Nives Corazza, dr. Antonellade Francesco, Gianna Flury, Enza Jannece-Battistuzzi, Paolo Giacomello, Irma Le-van, Carmelo Lo Carmine, Gabriella Ma-nuti, Piera Martinecco, Gabriella Munisso,Bruno Nardini, Valeria Pellis, Luisa PolanoDi Trapani, Ersilia Pasotti, Mario Romani,Marella Sandicchi, Gloria Traina Giaco-mello, Rita Volpato.

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Associazione fra i friulani residenti a Roma - Friuli nel mondoaderente all’UNAR - Unione delle Associazioni Regionali di Roma

Via Principessa Clotilde 1/a (00196) - Tel. 06/3226613 - Fax 06/3610979

Sito internet: http://www.fogroma.it - E-mail: [email protected]

Spediz. in a.p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - DCB di Udine

In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio di Udine Ferroviaper la restituzione al mittente che si impegna a pagare la tariffa in vigore.

S TA M P E

Sig.

di Roma

Il gruppo Podisti del Friuli prima della partenza della staffetta Roma-Capo Nord - 5.000 km di solidarietà (Publifoto).