ANNO XXI Numero 17 1 MAGGIO 2014 - Orlando Franceschelli...

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AREA METROPOLITANA Scom... messina ANNO XXI Numero 17 1 MAGGIO 2014 SETTIMANALE DI POLITICA, CULTURA, ECONOMIA EURO 1,50 SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME) Antimafia, polemica Montante Cortocircuito tra i paladini della lotta a Cosa Nostra. A cominciare dalle elezioni Europee A PAGINA 9 Giuseppe, il prete del rugby Ha preso i voti all’Ordine dei minimi ma la domenica gioca in serie C1 A PAGINA 18 La riforma delle province ridisegna la geografia del territorio. Ecco come dai Nebrodi alle Eolie, i sindaci, si organizzano per difendersi Antonello Montante Fra’ Giuseppe Laganà

Transcript of ANNO XXI Numero 17 1 MAGGIO 2014 - Orlando Franceschelli...

AREA METROPOLITANA

Scom... messina

ANNO XXI Numero 171 MAGGIO 2014

SETTIMANALE DI POLITICA, CULTURA, ECONOMIA EURO 1,50

SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIMESOVVENZIONATO 45% (ME)

Antimafia, polemica MontanteCortocircuito tra i paladini della lotta a CosaNostra. A cominciare dalle elezioni Europee

A PAGINA 9

Giuseppe, il prete del rugbyHa preso i voti all’Ordine dei minimi ma la domenica gioca in serie C1

A PAGINA 18

La riforma delle province ridisegna la geografia del territorio.Ecco come dai Nebrodi alle Eolie, i sindaci, si organizzano per difendersi

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Che giostra,ragazzi...L’assessore all’Economia RobertoAgnello è tornato da Roma con un“tutto a posto”, il Ministero ha datoil via libera alla manovra-bis daottocento e passa milioni di euro,compresi i tagli imposti dal governoRenzi che dovrebbe distribuire lamancetta da ottanta euro per dare ilprimo strappo alla ripresinaeconomica.Di ripresa economica in Sicilia invece

non si parla. Si sente solo il coro diprotesta dei sindaci dell’Anci che perbocca del presidente regionaleLeoluca Orlando dichiarano di nonessere più al dissesto, masemplicemente alla canna del gas.Come fare? Se Renzi vuole dare lostrappo alla macchina Italiainceppata con un pieno da ottantaeuro, quella di Crocetta è unarivoluzione “a tassametro”.Si sfascia la Formazione, ma ancoranon parte il sistema che dovrebbesostituirla. Si sfasciano i parchiregionali e si dimezzano i fondi, manon si dice dove finiranno idipendenti “a zero ore”, che è casodi dire resteranno al verde.Così su tutti gli altri fronti. Il governoCrocetta-bis è come la finanziaria-bis:tutto si lascia e poi si raddoppia.Qualcuno ha capito le ragioni delrimpasto? Vattelapesca: se c’è unassessore che funziona inAgricoltura, Dario Cartabellotta, lo sisposta poi a fare il direttore dellaPesca. Che Giostra, ragazzi…

il punto1 Maggio 2014

centonove pagina 2

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Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Direttore responsabileEnzo Basso

Garante del lettore: Attilio Raimondi

SETTIMANALE REGIONALE DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA

centonove

Nuovi schiaffi dalla politica

Le provocazioni dalla politica diventano sempre più sfacciatee la testa dei cittadini meno distratti ribolle di sentimenticontroversi, che spaziano dalla delusione alla rabbia, toccandopersino le corde più riposte e meno nobili, quelledell’aggressività. Non certo quella fisica, che appartiene auomini primitivi, come ad esempio i picchiatori fascisti, maun’aggressività “civile”, difensiva, in opposizione a chi nonpercepisce di deversi togliere di mezzo avendo causato disastricon la propria presenza. Mi chiedo com’è possibile accettarel’insopportabile atto di inciviltà politica del NCD di candidarealle europee Giuseppe Scopelliti, appena costretto a dimettersidopo la condanna a sei anni per abuso d’ufficio. Un reatogravissimo, perché sociale, perpetrato contro gli interessicollettivi, che nel caso specifico si è sostanziato nella creazionedi un buco enorme nelle casse del comune di Reggio Calabria,quando il predetto ne era sindaco. Il Comune oggi è di fatto indissesto, cioè fallito, con conseguenze rovinose per i fornitori,persone in carne e ossa, lavoratori e aziende. Un criminediseducativo con risvolti tragici, vedi suicidio, avvenuto nel2010, della dirigente comunale Orsola Fallara, che assemblava(non credo solo di testa sua) quel bilancio creativo tra le cuipieghe si è perso un fiume di danaro pubblico e privato.Nel corso delle mie visite di lavoro nelle carceri italiane, misono quasi sempre imbattuto in poveri cristi condannati perreati banali, come scassinare una bicicletta in compagnia di altridisgraziati. Cento euro di danni al massimo, non decine dimilioni, ma questo è bastato a rovinare le loro vite per sempre,mentre a chi devasta le finanze pubbliche e viene condannato, èconcesso di rappresentarci in Europa. Teniamo presente che

Scopelliti è stato pure condannato all’interdizione perpetua daipubblici uffici per la generosa autoliquidazione della Fallarache, detto a suo onore, il proprio prezzo, enorme, se l’è pagato. Senso di opportunità nemmeno a parlarne, a cominciare dalpartito del candidato, che non merita di entrare in Europa. Unamostruosità, questa candidatura, per i rimandi simbolici epratici. Uno dei tanti scempi confezionati dalla politica italiana,la cui impermeabilità ad ogni forma di buon senso, costringegli elettori a bussare ad altre porte, persino a quella di uncomico prepotente e in debito di democrazia, che tuttavia alcospetto dell’ex governatore della regione Calabria giganteggiacome un messia. E’ in questo gioco degli estremi che rischianodi perdersi per sempre i cosiddetti partiti tradizionali,trascinando con sé l’intero Paese. Da una parte i cattiviamministratori, sanzionati dalla magistratura ma purtropponon sempre dal loro acritico elettorato, dall’altra questiimprobabili salvatori, come lo stesso Beppe Hubbard, quello checon fare paternalistico prende sottobraccio la giornalista dellaRai mentre cerca di intervistarlo. Un compagnone, lo stesso chepoi si toglie la maschera e terrorizza con inaudita violenzaverbale chi disobbedisce o semplicemente pensa. Il casoPizzarotti è solo l’ultimo. In mezzo un Partito Democratico chedopo essersi snaturato, smacchiando non il giaguaro ma laparte nobile del proprio Dna (quello che conteneva i cromosomidella sinistra) è tornato sopra il 30%. Ma anche una destra daoperetta, con un leader decotto e privo di freni inibitori, che fadanni, anche all’Italia, ogni volta che apre bocca. Nel resto c’èqualcosa di interessante, soprattutto a sinistra, se non rimaneimpigliato nella soglia di sbarramento.

DI DOMENICO BARRILÀ

EDITORIALE

L’ex governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti

Candidare alle Europee Scopelliti, costretto a dimettersi dopo la condanna a sei anni, è un atto di inciviltà che alimenta il gioco degli estremi. Trascinando con sè l’intero paese

riservato1 Maggio 2014

centonove pagina 3

AUTORITÀ PORTUALE

Il Comune rivuole duefontane dentro la Fiera

MESSINA. Il Comune di Messinapunta al “ritorno” in città di duefontane. Palazzo Zanca ha in-viato una lettera all’AutoritàPortuale chiedendo “indietro”quella settecentesca realizzatada Ignazio Brugnani e l’altra, inghisa, risalente all’epoca in cui,al posto della Fiera di Messina,c’erano i Giardini a Mare, dettianche “Chalet”.

REGIONE

Elvira Amataassessore-fantasmaMESSINA. Un giallo lungo dueore: quando l’assessore Fiume-freddo , in quota Drs ha presen-tato le dimissioni, il partito perla sua sostituzione, prima dellaFurnari, ha fatto il nome di El-vira Amata. Non si è capito, allafine, se “l’assessore-fantasma”,fosse la Elvira Amata, ex asses-sore al verde del Comune, op-pure la dirigente dell’OspedalePiemonte-Papardo, da anni im-pegnata all’ufficio contratti.

COMUNE DI MESSINA

Tre concorsi “segreti”per gli interniMESSINA. Tre concorsi “se-greti” per gli interni: uno percomandare i vigili urbani, unoper dirigente tecnico e uno perdirigente amministrativo. Inmaniera felpata ci si lavora aPalazzo Zanca per favorire lacopertura di alcuni posti-chiavedell’amministrazione.

ACCOGLIENZA IMMIGRATI

Fondazione ScandurraBonaffini chiede 2 pianiMESSINA. La società Senis-Ospes, coordinata dall’impren-ditore Benny Bonaffini, haavanzato richiesta al commissa-rio della Fondazione Scandurraper affittare i due piani di viaSacro Cuore, dove prima si svol-gevano i corsi professionali,oggi sott’inchiesta. Bonaffini in-tende farne un centro di acco-glienza per giovani immigrati.

TOP SECRET

SOMMARIO

PRIMO PIANO6. Comuni, l’Orlando furiosoIl presidente di Anci Sicilia all’attacco del governoregionale proponendo un piano di riforme

POLITICA9. Antimafia, polemica MontanteCortocircuito tra i paladini. A partire dalle Europee 10. Otto milioni di legaliEcco tutti i debiti che Palazzo Zanca ha con gliavvocati incaricati di difendere il Comune11. Mantineo, “boccaccia mia”E’ polemica sull’assessore che attacca il prefetto12. Al voto in frantumiDa Brolo a Rometta le coalizioni si polverizzanoper le amministrative

SICILIA13. Formazione, la carica dei milleI sindacati riaccendono le polemiche. Banco diprova all’Ars14-15. Messina, la discarica fantasmaBotta e risposta tra ambientalisti e Regione.Ecco il carteggio dal quale si scopre che...16-17. Le chiese di Papa FrancescoL’assessore Torre di Santa Lucia del Mela scrive alPapa per “salvare” gli edifici religiosi18. Fra Giuseppe, il prete del rugbyRitratto del religioso di Milazzo che ogni domenicagioca in Serie C1

ECONOMIA19. Lidi, concessioni a rischioLo stop del comune di Palermo agli stabilimentidi Mondello rischia di colpire tutta la Sicilia20. Colti in castagnaUn parassita delle piante mette a rischio la pro-duzione dei Nebrodi 21. Gais, alberghi e nobiltàRitratto del gruppo alberghiero di Taormina

POSTER23. La locanda di ContrisaStoria di un pensionato che fa rivivere il borgoseicentesco di Roccalumera24. Primo Maggio, ritorno al passatoMusica e riflessioni in Sicilia

RUBRICHE4-5. Settegiorni22. Qui Europa22. Consulenti del lavoro 22. Consumatori26. Libri / Classifica / Lacerti di Letture30-31. Lettere & Commenti30. Qui scuola30. Heritage30. Ecologia e Ambiente31. Eliodoro31. Animal House31. 150 Parole da Palermo

Massoneria, sospensione in corsoMESSINA. Il provvedimento disospensione per i tre “fratelli”messinesi è stato disposto martedì 29aprile direttamente dal Maestro dellaGran Loggia di Palazzo Vitelleschi, gliAntichi Liberi Accettati Muratori,l’avvocato bolognese Antonio Binni.Il Gran Maestro dell’Obbedienza diPiazza del Gesù, informato delcomportamento “irregolare” di trefratelli muratori iscritti nelle sede diVia Romagnosi, l’avvocato CarmeloRaspaolo, l’ex dipendente del Cnr, ilcentro di ricerche di Pistunina,Raffaele Di Leonardo e l’impiegatoforestale Rosario La Rosa, haproceduto a sospenderli ed ad avviareil processo massonico: se le accusevenissero accertate i tre “muratori”rischiano di essere “bruciati tra lecolonne”, l’oblìo eterno della“Conoscenza”.Ma cosa hanno fatto di tanto grave itre massoni messinesi? Hanno preso dimira, attraverso il web, e portatoavanti una politica di presuntadiffamazione a carico del GrandeIspettore di Messina, “responsabileregionale del Rito”, il docenteuniversitario, responsabile del centrodi calcolo dell’Università, EnzoCiancio.Approdato dalla loggia spuria“Affannato” nella prestigiosa Loggia

di via Romagnosi, che conta a Messina 64associati, l’avvocato Carmelo Raspaoloavrebbe proposto con il “Circolo Messina”una serie di iniziative che non avrebberotrovato l’adesione degli altri fratelli:spettacoli per azioni di beneficenza, lacreazione di un Caf, la richiesta diaccredito per svolgere corsi professionali. Al diniego sarebbe seguite alcunepolemiche sulle relazioni del “Tempio” epoi una mole consistente di richiestescritte su rendiconti cui il “33” Ciancio

non avrebbe risposto secondo leaspettative del penalista.Di qui un esposto- denuncia allaProcura della Repubblica, che hadeterminato il provvedimento disequestro della lista degli associati,firmato dal giudice Viviana Cusolito.Un fatto che non ha precedenti, nellacentenaria storia della Loggia,ricompostasi in Italia nel 1908, e cheoggi conta 140 Templi e sedi in tutto ilmondo, da Beirut a Toronto.

LIBERI MURATORI. La Gran loggia d’Italia avvia un procedimento contro tre fratelli, tra cui l’avvocato Carmelo Raspaolo

CASTEL DI TUSA. Iniziativa del mecenate

Fiumara d’arteUn Uovo di trenta metriCASTEL DI TUSA. Un uovo grandetrenta metri d'altezza, in cima a unaMontagna "sacra" come la Piramidedi Staccioli, per celebrare il rito dellanascita e della Rinascita. E' la nuovaidea progettuale alla quale stalavorando il patron di Fiumara d'arteAntonio Presti, che intende arricchirecosì il percorso della luce nella Valledi Halesa. Il progetto di "Land Art"proposto dai sindaci dell'areanebroidea ha trovato i finanziamentidel Por Sicilia, programmazione 2007-2013, per un importo vicino ai tremilioni di euro. Le somme sarannoinvestite per la manutenzioneordinaria di tutte le opere dellaFiumara, dal Labirinto di Manfredini,alla "Materia poteva non esserci" diNagasawa e per la realizzazione dinuove opere "del percorso". Di qui l'idea dell'Uovo, opera digrande impatto visivo, all'interno delquale è previsto un reticolo di scale,sul modello di Escher, che portano inalto verso la Conoscenza.

La sede nazionale di Roma, a Palazzo Vitelleschi, della Gran Loggia d’Italia

settegiorni1 Maggio 2014

centonove pagina 4

Carlo MazzùMESSINA. Il professore ordina-rio di Diritto Civile presso il Di-partimento di Giurisprudenza eProrettore alla Gestione delle Ri-sorse umane dell’Ateneo pelori-tano, è stato eletto Direttoredella Scuola di Specializzazioneper le professioni legali. Laurea-tosi in Giurisprudenza nel 1970,Mazzù è stato anche assessorecomunale durante la giunta gui-data da Salvatore Leonardi.

Tonino PernaMESSINA. Buone notizie per i ri-cercatori messinesi. L’assessorealla Cultura del Comune di Mes-sina ha disposto l’ampliamentodegli orari della Biblioteca co-munale e dell'Archivio Storico.La nuova apertura al pubblico-sarà così articolata: lunedì dalleore 15 alle 18.45; martedì dalle 9alle 13 e dalle 15 alle 16.45; mer-coledì dalle 9 alle 13 e dalle 15alle 18.45; giovedì dalle 9 alle 13e dalle 15 alle 16.45; venerdìdalle 9 alle 13.

Salvatore CoppolinoMESSINA. L’ex consigliere pro-vinciale non si fa attrarre dalle si-rene provenienti da Forza Italia,e rimane fedele al percorso av-viato con l’Ncd. La coerenza diCoppolino, infatti, è stata pre-miata con l’elezione nell’assem-blea nazionale del partito di Al-fano ed è diventato uno deiquadri dirigenti siciliani di ri-lievo.

Lucy FenechMESSINA. La consigliera di Cam-biamo Messina dal basso non siferma di fronte alla difficoltà.Benchè, per sua stessa ammis-sione, non sia mai andata a cor-rere, Lucy Fenech non ha esitatoad iscriversi alla maratona di do-menica 27, terminando con suc-cesso la corsa sui dieci km. L’im-presa l’ha gasata a tal punto che,sul suo profilo Twitter, la consi-gliere si è lasciata andare adun’autoesaltazione “Mi sentouna potenza!!!”

Rosario D’AngeloMONFORTE SAN GIORGIO. Il ge-lataio del bar D’Angelo rappre-senta la Sicilia alla manifesta-zione “I gelati d’Italia, 20 gustiper 20 regioni” che si tiene adOrvieto da giovedì 1 a domenica4 maggio. Alla kermesse umbraD’Angelo presenta “Amandorla”,un gusto che si ispira intera-mente alla Sicilia con la mandorlaunita alla malvasia delle Lipari.

CHI SALE

La diversa santità di due papi, incontro a MessinaMESSINA. “La diversa Santità di due papi”, è il tema dell’incontro che sisvolgerà il 5-Maggio alle ore 20,30 nel salone dell’Hotel Royal. L’argomentosarà trattato da monsignor Letterio Gulletta, già parroco della Cattedrale eprofondo conoscitore del cammino pastorale della Chiesa. ParteciperàMonsignor Giovanni Marra Arcivescovo emerito della nostra città, oggi inservizio in Vaticano.

Maratona di Messina, vince BuccafuscaMESSINA. E' Massimo Buccafusca il vincitore della VII edizione della "MessinaMarathon" - VI Trofeo Unicredit -. Secondo classificato, Alessandro Vizzini eterzo, Salvatore Buccheri. Nella Maratona femminile si è aggiudicata il primoposto Cinzia Sonsogno. Madrina della manifestazione è stata la Miss Italiamessinese Giulia Arena.

Pace del Mela, in scena “Freeedom”musical della Chiesa PentecostalePACE DEL MELA. E’ in programma sabato 3 maggio alle 20, con ingressolibero, l’appuntamento a cura della Chiesa Cristiana Evangelica PentecostaleOlivarella di via Palermo n°20 di Olivarella. La comunità di San Filippo delMela presenta il musical "Freedom", tratto liberamente dalle SacreScritture, con un'alternarsi di profezie e fatti realmente accaduti sullanascita, passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo. Tutta lamanifestazione sarà tradotta nella lingua Italiana dei segni.

SOCIETÀVITTORIO EMANUELE. Blitz di Laura Pulejo e Totò D’Urso

Teatro di Messina,si spaccano gli “accorintiani”Neanche il tempo di insediarsi, che ilconsiglio di amministrazione del Teatro diMessina si è spaccato. O, meglio, si èspaccato il fronte dei componentidesignati dal sindaco Renato Accorinti.Protagonisti principali della contesa sonoLaura Pulejo (designata per accaparrarsile simpatie del presidente della Regione,che già la voleva commissario) e TotòD’Urso (indicato su segnalazione dellaconsigliera di Cambiamo Messina dalBasso, Nino Lo Presti, attualmente inrotta con il primo cittadino). I due, infatti,non solo hanno iniziato a chiedere carte edocumentazioni per controllare lagestione, ma si sono messi di traverso sullenomine dei due direttori artistici inpectore, Ninni Bruschetta e GiovanniRenzo, che lo stesso Accorinti avevabenedetto. Con l’assenso dei dueesponenti nominati dal commissario dellaProvincia Filippo Romano, ovvero ilvicepresidente Daniele Macris e ilconsigliere Giovanni Moschella, hannomesso in minoranza il presidenteMaurizio Puglisi e i consiglieri GiovanniGiacoppo (Accorinti) e CarmeloAltomonte, in quota Regione, dettandola linea. In primis, un’evidenza pubblicaper la scelta del Sovrintendente (su questo,l’accordo c’era), in subordine un’altraevidenza per l’individuazione dei direttoriartistici. Una scelta che, però, rendeimpossibile una minima programmazioneper quest’anno e, probabilmente, ancheper il prossimo. Bruschetta e Renzo,inoltre, avevano già predisposto icartelloni di Prosa e Musica per trovarsipronti al momento della nomina. (D.D.J.)

LA FOTOGRAFIA

Europee, botti per Germanà e La ViaBROLO. «...a conclusione possiamo dire cheNino Germanà ha trovato La Via giusta perl’Europa». Sabato 26 aprile, in occasione di unincontro elettorale “europeo” nella cantina difamiglia a Brolo, l’onorevole Nino Germanàha invitato assieme al deputato uscenteGiovanni La Via (entrambi nella foto), oltre300 amministratori di Ncd, provenienti daFrancavilla di Sicilia a Tusa. I due candidatihanno improvvisato un comizio su delle bottidi vino. Lo stesso che poi è finito nei bicchieridei presenti assieme a prelibatezze nebroidee.

- scrive il consigliere - oltre ad essereimmediata, determina una inedita evirtuosa sinergia fra Amministrazionipubbliche (Comune, Università, ProvinciaRegionale), l’assenza di speculazioni (ildenaro del finanziamento ministerialecircuitava fra Amministrazioni pubbliche),il riutilizzo di due beni comuni allo statodismessi (la Casa dello Studente e l’HotelRiviera) oltre che la vicinanza netta aPalazzo Piacentini». Parallelamente, laConfederazione generale dei SindacatiAutonomi dei Lavoratori denuncia lecondizioni di lavoro a Palazzo Piacentiniattraverso una serie di allegati chetestimoniano come l’inadeguatezza deilocali del Tribunale sia stata più e piùvolte acclarata anche dalla Commissione

Renato Accorinti

Secondo Palagiustizia, fuoco incrociato sul sindacoDI TIZIANA CARUSO

Messina. Tengono banco i pressingsull’Amministrazione comunale in merito alsecondo Palagiustizia. Dopo la denuncia allaCorte dei conti di Palermo sulla gestionedell’iter di realizzazione del palazzo satellitepresentata da un gruppo di cittadini con acapo l’avvocato Aurora Notarianni, lafederazione Confsal-Unsal scrive un espostoal Ministero della Giustizia sulle condizioniigienico sanitarie e di sicurezza di PalazzoPiacentini. Intanto il gruppo consiliare“Siamo Messina”, puntando sulla soluzionedella Casa dello Studente ammonisce ilsindaco e dice: «Vogliamo tempi certi ebrevi». Tutto questo anche perché negliultimi giorni proprio Accorinti è tornato sullaquestione ribadendo che il ventaglio diipotesi profilate dall’Amministrazione puntasu tre aree: l’area dell’ex ospedale militare diviale Europa, la caserma di Bisconte, l’areache ospitava l’ex istituto industriale Marconi.E' in queste circostanze che piombanorispettivamente il documento del gruppo“Siamo Messina” che attraverso PieroAdamo ricorda al Sindaco come si eraespresso il Consiglio comunale sullaquestione. «La soluzione Casa dello studente

Manutenzione della Corte d’Appello. Ilsindacato ha raccolto una serie didenunce passate e presenti, riunendoleall’interno di un esposto che evidenzia,ad esempio, come all’interno di uno degliuffici della seconda sezione penale delTribunale sia stata sfiorata una vera epropria tragedia a causa della rottura diuna vetrata. Con due magistrati che,secondo il sindacato, sono rimasti solomiracolosamente illesi. Altre note dolentivengono continuamente registrate neiseminterrati del tribunale dove cancellierie magistrati sono costretti a lavorare tramuffa e umidità e senza che gli impiantidi aerazione e riscaldamento funzioninoin maniera adeguata. Anche per questo ilsindacato chiede tra gli altri al ministroOrlando, al sindaco Accorinti e alProcuratore generale della Repubblica diadoperarsi per dare piena e immediataattuazione alle norme vigenti in materiadi salvaguardia della salute e sicurezzanei luoghi di lavoro e di conoscere fin dasubito quali siano le iniziative pertutelare i lavoratori. In mancanza diriscontro la Confsal, si dice pronta ad ogniazione pubblica o politica pur di trovareuna soluzione. (T.C.)

VERTENZE. Il gruppo Siamo Messina attacca sulla destinazione, la Confsal sulla sicurezza del Tribunale

1 Maggio 2014

centonove pagina 5

Salvatore CardinaleCALTANISSETTA. Il presidentedei Drs è un involontario gaf-feur: per presentare l’assessorecandidato alle Europee, MichelaStancheris, ai cittadini di Mus-someli si è scusato per gli abiti“dismessi” della stessa.

Nino CarreriMESSINA. Il consigliere comu-nale dei Dr ha subito una repri-menda da parte del suo capo-gruppo Elvira Amata. L’exassessore non gradisce gli espe-rimenti tricologici, e nel suo mi-rino è entrato giusto Carreri,che sta tentando con successodi farsi crescere le basette. “Ta-gliatele, non mi piacciono”, losgrida la Amata ogni volta chelo vede nei corridoi di palazzoZanca.

Vincenzo GarofaloMESSINA. Più si è educati è più sipaga dazio. È quanto accadutoal deputato messinese Ncd. Ga-rofalo, martedì 22, all’Aeroportodi Catania è stato “messo incroce” da un poliziotto all’im-barco destinato ai deputati chedubitava della sua identità. Ilpeggio è arrivato qualche giornodopo: nonostante non avessedetto niente, si è ritrovato suigiornali come parlamentare ar-rogante che, alle domande,aveva risposto con il famigerato“lei non sa chi sono io!”.

Rosario CrocettaMESSINA. Il presidente dellaRegione prende tempo e glistudenti rimangono senzaborsa di studio. Accade all’Ersudi Messina, privo del commis-sario (l’ultimo è stato LucioOieni) da giugno del 2013. IL ri-sultato? A fronte dei 143 cheogni studente paga alla Re-gione per il diritto allo studio, ilrimborso dei conguagli per i piùmeritovoli non è stato erogato.

Daniele IalacquaMESSINA. Recentemente, al-l’assessore all’Ambiente Da-niele Ialacqua non ne va beneuna. Prima gli strali subiti daparte degli ambientalisti, unavolta suoi compagni di lotta (ia-lacua era presidente di Legam-biente), oggi una doccia fredda:A Pace, sito in cui il Comuneavrebbe dovuto “stoccare” invia emergenziale i rifiuti, non sipotrà scaricare: il deposito vaadeguato dal punto di vistastrutturale.

CHI SCENDE

settegiorni

MESSINA. Rischia di essiccarsi il giardino del litorale premiato da Legambiente

Arena, giardiniere senz’acquaMESSINA. Nel 2010 fu insignito dall’allora esponente diLegambiente Daniele Ialacqua del titolo di “GuerrillaGardening”, un guerriero solitario del giardinaggio“autoctono” sul litorale, dove in barba all’insolenza delComune piantò palme del Madagascar, piante di gelso nero,pitosforo, rosmarino, una gran quantità di rose e tutta un aserie di piante “a rischio estinzione”, che valsero primal’interesse scientifico e poi il supporto dei cartelli divulgativicurati dall’Orto Botanico di Messina. Ora quest’angolo diverde è a rischio. Ad estinguersi non sono solo le piante, matutto il giardino che rischia di essiccarsi perché nessuno puòportare l’acqua. Unadisperazione per SalvatoreArena, 89 anni, una vita passataa fare l’economo dell’OspedaleMargherita, che non riesce “afarsi né sentire né ascoltare”dall’attuale assessoreall’Ambiente, Daniele Ialacqua,lo stesso che anni fa lo premiòper la sua “indefessa” attivitàbotanica.“Sono veramente deluso - sisfoga accanto alla moglieGiovanna Falpo, il ragioniereArena - al Comune non chiedoaltro di far fare delle striscepedonali per attraversare lastrada e non farmi “stirare” daqualche auto in corsa. Hoscritto più volte, ma nessunarisposta. Si vede che i tempicambiano…”

Incidenti stradali, il calciatore Salmeri muore sull’A20MESSINA. Un giovane di 23 anni, Marco Salmeri, calciatoreche militava nella Due Torri, squadra del campionato diSerie D, è morto nel pomeriggio di domenica 27 aprile inun incidente stradale sul viadotto Montagnareale dellaA20 Messina-Palermo. Feriti gli altri due compagni disquadra che viaggiavano con Salmeri, Michele Alizzi eGiuseppe Guido . Il Due Torri aveva affrontata in casa, aPiraino, la capolista Savoia, pareggiando 2-2. Il calciatorestava ritornando a casa a Milazzo, subito dopo la finedell'incontro. Una grande folla commossa gli ha resol’ultimo saluto martedì presso il Duomo mamertino.

Francesco Palano Quero è diventato papàMESSINA. Per la sua nascita, il papà ha persinoabbandonato il suo presidio permanente all’internodell’Isola Pedonale di Messina. Carlotta, primogenita diFrancesco Palano Quero e Roberta Torrisi, è venuta almondo domenica 27 aprile. La bimba, fino ad ora, si stacomportando bene. Il presidente del IV Quartiere, infatti,ha raccontato agli amici di essere riuscito a passare tutta lanotte senza risvegli improvvisi.

Messina, grave lutto per la famiglia IsolinoMESSINA. Grave lutto per il collega fotoreporter GiovanniIsolino. Il 25 aprile è venuta a mancare la mamma CarmelaSpadaro, dopo alcuni mesi di malattia. I funerali si sonosvolti nella chiesa di San Salvatore a Villaggio Aldisio. AGiovanni, al papà Filippo, alla sorella Giusi e ai familiaritutti le condoglianze della redazione di Centonove.

ROSA E NERO

Salvatore Arena

Stretto, la guerra del pescespadaMessina. Rischia di scoppiare la guerradel pescespada sullo Stretto, tra lefeluche messinesi e quelle calabresi.Queste ultime, rappresentante dalleimprese di pesca Fortunato Posillipo,Giovanni Pontillo e Maria GiuseppinaRomagnoli, proprietarie delleimbarcazioni gestite dalla cooperativapesca di Maria Porto Salvo, si sono rivolteallo studio legale Aurora Notarianni diMessina per invitare le capitanerie diporto di Messina e Reggio Calabria,rappresentate dai capitani di vascelloAntonio Samiani e Gaetano Martinez, “arispettare le leggi europee”.In passato le imbarcazioni calabresi,dotate di licenza di pesca neicompartimenti marittimi di Gioia Tauro,Reggio Calabria e Messina, l’anno scorsonon hanno potuto pescare- si lamentanell’esposto dell’avvocato Notarianniinviato per conoscenza anche al ministrodelle politiche agricole e alimentariMaurizio Martina e al direttore generaledella Pesca Riccardo Rigillo, “a causa delmancato accordo sul sorteggio dellecosidette poste”.E’ consuetudine infatti che ogni anno leposte vengano sorteggiate allaCapitaneria di Messina ed è sempreressa tra i proprietari delle Feluche,dodici in tutto sullo Stretto,comprensive anche del Luntru,l’imbarcazione che precede, per

spuntare le posizioni migliori: sulla costacalabrese da Punta Pezzo a FavazzinaSerpentara per quasi sei miglia marine, sullacosta sicula, da Funtana a Punta Faro per4,7 miglia Marine. A ridosso delle due aree, c’è quello che ivecchi pescatori chiamano “il Mammellone”,un corridoio grazie alle correnti, piùpopolato dal passaggio del pescespada. Alleautorità preposte viene chiesta, secondo lerispettive competenze, di vigilare sulladelicata problematica, in considerazione delfatto che vanno rispettati “i principi di paritàdi trattamento”, oggi regolati da legge

dello strato e regolamenti dell’unioneeuropea che non sono stati applicati.Martedì scorso in occasione del sorteggiodelle poste alla capitaneria di porto diReggio Calabria, il comandanteCalandrino, preso atto del mancatoaccordo fra le marinerie, ha stabilitododici poste consentendo a ciascunimbarcazione di esercitare la pesca ognigiorno e individuando un tratto di costacalabrese equivalente a quella messinesesu cui si esercita la pesca. Le marineriemessinesi hanno per protesta ritirato ledomande di partecipazione al sorteggio.

PESCA. La marineria calabrese si rivolge a un legale per il rispetto “dell’uso e della consuetudine del sorteggio delle poste”

Una feluca in navigazione verso la Calabria

primopiano1 Maggio 2014

centonove pagina 6

A MUSO DURO. Il sindaco di Palermo convoca i colleghi siciliani ai Cantieri della Zisa il 5 maggio

Al motto di “ogni euro tolto ai municipi è un euro tolto ai cittadini”, il presidente di Anci Sicilia va all’attaccodel governo regionale, proponendo un piano di riforme alla Regione e al Parlamento nazionale

Comuni, l’Orlando furiosoDI DANIELE DE JOANNON

PALERMO. Da una parte gli 80 euro inpiù in busta paga, determinati dal bonusIrpef. Dall’altra, il prestito trentennale daun miliardo che si intende coprire conl’Irap e con la stessa tassa che il governonazionale abbuona. In mezzo, i Comunisiciliani, ai quali non basta che il supermutuo proposto dal presidente dellaRegione, Rosario Crocetta, serviràanche per azzerare i creditori alle porte.COMUNI IN RIVOLTA. A dire “basta”è stato il presidente di Anci Sicilia,Leoluca Orlando, che, con lo slogan“Ogni euro tolto ai Comuni è un euro ditasse per i cittadini”, ha convocato gliamministratori a una grandemobilitazione il prossimo 5 maggio, aPalermo, ai Cantieri della Zisa, per farequadrato contro i continui tagli aitrasferimenti da parte di Stato e Regioneche «stanno mettendo in ginocchio leamministrazioni locali, con 190 comunisopra i 5 mila abitanti non in grado dichiudere i bilanci». Una presa diposizione che ha fatto arrabbiareCrocetta: «Stiamo lavorando per salvarei Comuni!». Nel corso dell’incontro,sindaci e amministratori provenienti daogni parte dell'Isola lancerannoufficialmente il documento elaboratodall'Anci Sicilia, “I comuni in dissesto trariforme mancate ed il baratrofinanziario”. «I Comuni sonosostanzialmente tutti in dissesto, laRegione ci costringe a starenell'incertezza perenne», tuona Orlando.Che aggiunge: «Noi abbiamo un solopartito di riferimento, i nostri Comuni.Non possiamo farci travolgere dalsistema politico regionale cheoggettivamente è imploso».

speculativo dagli imprenditori». Unacircostanza, precisa il presidentedell’Anci Sicilia, sulla quale «c’è stata unagrande polemica, ma alla fine l'unico aessere stato mandato via è stato l'exassessore all'Energia Nicolò Marino,proprio perchè stava cercando lasoluzione migliore».IL DISEGNO DI LEGGE. Il cinquemaggio, data nota agli studenti diLetteratura italiana, verrà sottoposto aiprimi cittadini la bozza del documento “IComuni siciliani in dissesto tra riformemancate e il baratro finanziario”, untesto presisposto dal segretario generaledell’Anci sicilia, Emanuele Alvano,

Leoluca Orlando

Rifiuti, acqua, territorio dissestato costituiscono uninterno capitolo del documento Anci. Ecco cosa chiedel’Associazione Comuni Italiani Sicilia.� RIFIUTI. L’analisi parte proprio dall’istituzione deiLiberi Consorzi. Preso atto che il passaggio dai 27 vecchiAto rifiuti alle nuove SRR è stato sancito, ma solo sullacarta, la situazione è peggiorata: gli Ambiti sono ancorain vita, sono gestiti da liquidatori e sono ancoracompetenti ad effettuare la raccolta della spazzaturasenza però poterlo fare perché i Comuni non sono nelle

condizioni di versare le quote a copertura dei costi, convertiginosi aumenti delle aliquote dei tributi locali(aggravate dall’Imposta Unica Comunale). L’Anci chiede“una modifica legislativa che consenta, per l’anno incorso, di continuare ad applicare la Tarsu”. Ma non solo.Per i Comuni con popolazione fino a diecimila abitanti,in forma singola o associata, deve essere prevista lapossibilità di scegliere di gestire il servizio dispazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti urbani edassimilabili in forma diretta e/o in economia.� ACQUA. Il disegno di legge prevede che i Comuni,che hanno consegnato gli impianti ai gestori delservizio idrico integrato, qualora questi ultimi sianodichiarati falliti con sentenza definitiva e conconseguente affidamento della gestione provvisoria aduna curatela fallimentare, su loro esplicita richiestapossono riottenere la gestione diretta del servizio, in

forma singola o associata, fino all’entrata in vigore delnuovo testo di legge. È facoltà dei Comuni organizzarsinella forma di liberi consorzi.� TERRITORIO. Per fronteggiare abusivismo edilizio edissesto idro-geologico, L’Anci chiede maggiori risorseper procedere con le demolizioni, creando “sinergiesenza contrapposizioni istituzionali”. Per quantoriguarda il dissesto idrogeologico, è necessaria “unasvolta radicale nelle politiche di governo e ditrasformazione del territorio”. In tal senso, “unsostegno concreto alle amministrazioni dell’Isola perimparare a difendersi dai rischi di natura ambientale”. Èperò necessario “rivedere le regole del patto di stabilitàe consentire agli enti locali di realizzare quelle operefondamentali e necessarie di manutenzione econsolidamento del territorio, nonché gli interventi dimessa in sicurezza statica e strutturale degli edifici”.

NOTE DOLENTI

UNA PROROGA DELLA VECCHIA TASSA PER EVITAREGLI AGGRAVI IUC. MENTRE SU ACQUA E TERRITORIO...

“Ridateci la Tarsu!”

che si propone di diventare un disegnodi legge da proporre alla Regione e alParlamento nazionale. Ventinove pagineche fotografano lo stato dell’arte esuggeriscono riforme, a cominciare dallagovernance (Regioni, Comuni, Cittàmetropolitane, organismi intermedi), perproseguire con rifiuti, Sanità e dissesti(economico e del territorio).LE RAGIONI DELLA CRISI. Per iltesto di Anci Sicilia, tutto deriva da“decenni segnati da scelte sbagliate e dainerzia dell'Amministrazione regionale”in materia di smaltimento dei rifiuti, Atoidrico, personale precario, oltre cheall’assenza di investimentiinfrastrutturali. Un quadro completatodai rapporti non perfezionati tra Stato eRegione, che si sono scaricati sul sistemadegli enti locali riducendo itrasferimenti, determinando unsignificativo aumento delle aliquote deitributi locali e del livello locale dipressione fiscale (vedi Tari e Tasi).Praticamente, e a testimoniarlo sono idati Ifel, i Comuni hanno sopportato ilpeso maggiore della spending review,garantendo il contributo più significativoal risanamento della finanza pubblica.Per questo, Anci Sicilia sostiene che si èdi fronte “a una situazione che èimpossibile superare senza adeguatiinterventi di riforma da parte dello Statoe della Regione Siciliana”, che ha pienapotestà legislativa. Potesta che haesercitato con l’istituzione del LiberiConsorzi: “La questione - si legge neldocumento - non è se la leggerappresenti una buona riforma, ma se inquesta fase sia indispensabile, anche congli opportuni correttivi, cogliere questaopportunità ed evitare che si possarestare indietro rispetto al percorso diriforme avviato nel resto d'Italia.PAROLA D’ORDINE “CAL”. Lo hannochiesto a Crocetta tante volte e loribadiscono ancora, i Comuni. I rapportitra le amministrazioni e la Regionedevono essere regolati dal Consigliodelle Autonomie locali (Cal), che vaistituito come sede unica di confrontoistituzionale per esprimere pareri suidisegni di legge in discussioneall’Assemblea regionale e definire lineeguida sui diversi temi. Inoltre, i Comuni

AIUTO, I CONSORZI! «In base allalegge regionale sulle Province, entro seimesi i Comuni devono aderire ai Libericonsorzi, ma non sappiamo qualifunzioni avranno. Come fanno allora isindaci a scegliere?». È il quesito che sipone Orlando, che aggiunge: «Se lalegge avesse previsto per esempio lagestione dei rifiuti in capo ai Libericonsorzi, sarebbe stato agevole per uncomune associarsi assieme al comune diCamporeale, dove c’è la discaricapubblica. Invece, nulla: finirà che fra seimesi ci saranno ancora i commissarinelle Province e le discariche privatecontinueranno a essere gestire in modo

MESSINA. Ma si tratterà di area metropolitana o dicittà metropolitana? Le scuole di pensiero,sull’argomento, sono diverse, e anche un po’ confuse.La legge approvata dall’Ars il 5 maggio prevede, perMessina, una “città metropolitana” da cinquantunocomuni che farebbe compagnia a Catania e Palermo.Consumato il passaggio normativo palermitano,sembrava definitivamente caduto il “sogno” che piùvolte il sindaco Renato Accorinti aveva accarezzato,quello di un’area integrata dello Stretto con ReggioCalabria ed i comuni dell’hinterland a cavallo tra lecose e l’Aspromonte. In realtà, una proposta su cartaper allargare l’area alla Calabria (e quindi parlarepropriamente di “area metropolitana”) l’hanno giàelaborata i docenti universitari dell’ateneo messineseJosè Gambino e Michele Limosani, parlando di“Distretto dei due mari” e, in sostanza, di una“microregione” da 150 comuni che, nelle intenzionidei due, aspira a diventare la terza area italiana perdensità di popolazione. E visto che all’Ars si attendeuna ulteriore legge che normi competenze, compiti erinunce di ciascuno dei comuni coinvolti nella cittàmetropolitana di Messina (sganciata dalla calabria,visto che sulla sponda opposta l’assemblea regionalesiciliana non ha alcuna giurisdizione), nel frattempo cisi porta avanti con le ipotesi. Secondo il documentoredatto dai due accademici, la macroarea dello Strettosarebbe in grado di “generare economie di scala evantaggi economici che consentiranno al nuovosistema di competere con altre città metropolitaneeuropee che si affacciano sul Mediterraneo, perl’attrazione di investimenti e per la capacità diinnovazione, condizioni indispensabili per intercettareflussi di beni e servizi che transitano dal Mediterraneoverso l’Europa”. Come? “Valorizzando le ampie e qualificate risorsesottoutilizzate, il patrimonio ambientale e culturale, leconoscenze scientifiche radicate nelle due università e

nei centri di ricerca del CNR. Sarà possibile, inoltre,sviluppare nuove attività nei settori della greeneconomy, della logistica, del potenziamento della retedei trasporti, della cantieristica, dell’agricoltura, delcommercio, delle diverse attività manifatturiere, delsettore del turismo, cioè su tutti quei settori in gradodi rilanciare il nostro sistema economico”. Nel frattempo, si guarda alla Calabria anche persalvaguardare il “distretto logistico”, ciò che dovrebbediventare l’Autorità portuale con l’accorpamento diMessina, Catania ed Augusta. Sulla questione, la levatadi scudi in città è stata piuttosto unanime, ed è andatadal pietismo (“Ci hanno tolto tutto, lasciateci almenoquesto”) all’indignazione (“Una volta questa città era ilcentro del Mediterraneo, oggi guarda come ci siamoridotti), passando per la riflessione che vede, comesalvagente, proprio la Calabria: Il distretto logistico alquale Messina dovrebbe restare ancorata non è quellodella Sicilia orientale, ma quello dello Stretto: distrettoche, tra lìaltro, oltre alla forza dei numeri espressi daMessina, soddisfarrebbe i requisiti di interregionalitàdei sistemi “core ports”, che è la direzione che si vuoleimprimere alla portualità europea. Problema è che,sull’argomento, nel calabrese, si sono organizzati senzaMessina: La giunta regionale della Calabria infatti, allafine di maggio, ha votato una delibera che istituisceuna Zes (zona economica speciale) nell’areabaricentrica a Gioia tauro. Che comprende ReggioCalabria. Ma non Messina. (A.C.)

primopiano1 Maggio 2014

centonove pagina 7

La Calabria ci salverà

Michele Limosani

TEMI. Perchè diventa indispensabile l’Area metropolitana dello Stretto

150 COMUNI, DISTRETTO LOGISTICO, ECONOMIE DI SCALA, RETI PRODUTTIVE:ECCO LE IDEE PER LA CONURBAZIONE. MA NEL FRATTEMPO, GIOIA TAURO...

chiedono, in alternativa, unrafforzamento della Conferenza RegioneAutonomie Locali (Cral), soprattutto allaluce della creazione dei Liberi Consorzi,che assegna alle amministrazioni “unpeso ancora più grande per l’attuazionedi ogni processo riformatore,considerando che in prospettiva anche lagestione delle funzioni di area vasta, sepur indirettamente, sarà loro affidata”.IL TESTO UNICO. L’Anci chiede lacreazione di un Testo Unico per gli Entilocali siciliani che discipliniesclusivamente le materie per le qualinon si applica la normativa nazionale(prevedendo per le altre un rinviodinamico). Per anni, infatti, leinnovazioni nazionali sono state fonti diincertezza e di rallentamenti in attesa dicircolari esplicative della Regione.Questo, inoltre, avrebbe anche lafunzione di “taglia leggi”, eliminandouna serie di correttivi promulgati nelcorso del tempo.RIFORMARE LA GOVERNANCE. Allaluce dell’abolizione delle Province edell’istituzione dei Liberi Consorzi, l’Ancisi pone alcuni interrogativi: “Non siconoscono ancora le funzioni che

potranno essere esercitate dalle cittàmetropolitane e dai liberi consorzi, nonsi ha idea di quali saranno le risorsefinanziarie ed il patrimonio immobiliaredi cui potranno beneficiare i nuovi enti.Non si sa se ed in che termini i libericonsorzi saranno titolari di tributi o sesaranno beneficiari di trasferimentiadeguati, così come non è chiaro come sipossa gestire il tema delicatissimo delpersonale”. Ma non solo, perché c’è “ilproblema del territorio delle provincedove insistono le città metropolitane”,per cui “non è ancora chiaro il rapportotra le funzioni esercitate dalla cittàmetropolitane in favore dei Comuniricadenti nell’area metropolitana e lefunzioni gestite dal libero consorzio infavore degli altri Comuni ricompresi nelterritorio dell’ex provincia”.“Quest’ultimo aspetto - si legge - apparetra i più controversi e di più difficilegestione, rappresentando al contempoanche uno degli elementi di maggioredistanza tra la legge regionale e quellanazionale”. Per questo, l’Anci ritiene“indispensabile che si realizzi unconfronto costante con gli enti locali el’Associazione”. Parallelamente, “la

legislazione regionale si dovrà occuparedi incentivare l’associazionismocomunale nella dimensione interna ailiberi consorzi.SULL’ORLO DEL DISSESTO. E laManovra bis del governo Crocetta?L’Anci la legge così: “Preoccupanotevolmente perché, oltre allaprevisione di alcuni tagli consistenti nonpone rimedio, neppure in parte, alladrastica riduzione del Fondo per gliInvestimenti. Si è trattato di un ulterioretaglio effettuato sulle risorse destinateagli Enti locali, che, anche per la suaconsistenza, non appare sostenibile perle Amministrazioni locali. Queste ultime,dovendo subire una decurtazione di oltre100 milioni di euro, vedranno ancora piùcompromessa la capacità di realizzareinterventi per lo sviluppo del territorio.Si tratta di un taglio di circa il 55% cheavrà un forte impatto negativo, anche inconsiderazione del fatto, che la leggeprevede la possibilità di destinare talirisorse al pagamento delle rate diammortamento dei mutui”.I PRECARI. A fronte dei tagli edell’incapacità di risolvere il problemasin dal 2006, l’Anci propone un bacino

unico che “deve essere concepito comeuna occasione per favorire l’inserimentodei lavoratori anche in Comuni diversi”,precisando, però, che “la possibilità dellaimmissione in ruolo dei lavoratoriprecari viene limitata dalla applicazionedi due semplici regole: il requisito dellasussistenza effettiva di una scopertura diorganico e la sussistenza delledisponibilità finanziarie necessarie. CANTIERI DI SERVIZIO.Sull’argomento, sono diverse le criticitàrilevate: le risorse finanziarie previste nelbilancio regionale risultano esigue; lanorma non assicura sia nell’immediatoche in futuro serenità economica esociale alle famiglie coinvolte; glioperatori fanno parte di quella fasciasociale più povera ed a rischio esistentesul territorio per cui la problematica vaaffrontata non solo dal punto di vistaprettamente economico ma anche sottol’aspetto relazionale e sociale; lasperimentazione del Reddito Minimo diInserimento vede coinvolti i capifamigliaconsentendo una vera e propria attivitàlavorativa unica e primaria, una vitaeconomica più dignitosa e, nelcontempo, assicurano alla collettivitàservizi ed interventi utili, quali la curadel verde pubblico, la manutenzionestradale, la sorveglianza degli edificicomunali scolastici e dei beniarchitettonici.“CARA” SANITA’. Al primo punto cisono le rette riabilitative, per cui iComuni siciliani “si ritrovano unulteriore onere a proprio carico cheriguarda la compartecipazione al costodelle prestazioni”. “Si passa da uncontributo zero ad un esborso pari acirca il 40% e se consideriamo i 390Comuni dell’Isola questi costi nel loroinsieme ammontano a decine di milionidi euro”. Ci sono poi i criteri di ripartodei fondi per i Piani di Zona, che “risultaoltremodo penalizzante per i DistrettiSocio-Sanitari con un numero ridotto diComuni” (il criterio è basato sul numerodella popolazione): “La ratio degliinterventi previsti dalla Legge 328/2000è quella dell’assistenza dei singolisoggetti e non del numero degli enticoinvolti nei Distretti”, sottolinea l’Anci.Un altro problema è il mancatoaccreditamento dei fondi della IIIannualità del Piano di Zona 2010-2013spettanti ai Distretti Socio-Sanitari “permotivazioni attinenti al Patto diStabilità”: “Il rischio che si corre è lasospensione dei servizi previsti”.PROGRAMMAZIONE UE. L’Ancipropone di individuare due PartenariatiPubblico-Privati legittimati a gestire lerisorse: “I Liberi Consorzi di Comunioperanti nella qualità di “Agenzie diSviluppo Locale”, Partenariati Pubblico-Privati a prevalente capitale pubblico,operanti in ambito Fondo EuropeoSviluppo Regionale (Fesr) e FondoSociale Europeo (FSE); i Gruppi diAzione Locale “Gal”, PartenariatiPubblico-Privati a prevalente capitaleprivato, operanti nell’ambito del FondoEuropeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale(Feasr)”. Chiesto, infine, l’avvio delleZone Franche Urbane (Zfu).

1 Maggio 2014

centonove pagina 8

La fusione di Cateno De Luca

MESSINA. Sui Nebrodi è lotta per conquistare la leadership

Sant’Agata Militelo ambisce a diventare porta dei Nebrodi.Santo Stefano di Camastra volta le spalle a Messina

Mi faccio il ConsorzioDI GIANFRANCO CUSUMANO

MESSINA. Santo Stefano di Camastra,Mistretta, San Fratello, Cesarò, SanTeodoro, Capizzi guardano a Enna. DaMilazzo a Villafranca sono tutti prontiad aderire all’Area Metropolitana diMessina. Confusione nella zona traPatti, Capo d’Orlando e Sant’AgataMilitello dove troppi comuniambiscono ad un ruolo di rilievo.«Vorremmo evitare di ritornare adiventare la periferia della periferiacome accaduto con la provinciaregionale di Messina - spiega CarmeloRe, sindaco di Santo Stefano Camastra- cosa che rischia di accadere sedecidessimo di guardare adun’aggregazione che guarda alpalermitano. L’ipotesi che ci attira dipiù è quella di progettare il nostrosviluppo con i comuni dell’entroterra,il territorio che comprende Enna e leMadonie. Diventeremmo l’unico sboccoa mare con prospettive importanti vistoche stiamo realizzando un portoturistico». Milazzo non ha problemi.«Per noi quella dell’area metropolitanadi Messina è una scelta inevitabile -dice il sindaco Carmelo Pino - tutto ècondizionato da tempi e numero diabitanti». Per Enzo Sindoni laquestione non rientra tra le prioritàdella sua agenda politica. «Attendiamodi conoscere funzioni e competenzeprima di definire un ipotetico bacinoterritoriale con cui dialogare - spiega ilprimo cittadino di Capo d’Orlando - miauguro solo che non parta la solitasquallida lotta tra campanili». Sindoni

Sono fondate le preoccupazioni delsegretario generale della Cisl di Messinaallorchè lancia l’allarme sulla mancanzadi una strategia complessiva verso lacittà metropolitana ed il liberi consorzi?«Si privilegiano spinte ed interessilocalistici grazie anche all’immobilismodella politica. La provincia di Messina,che era tale dal punto di vistageografico e amministrativo, rischia didiventare balcanizzata - dice ToninoGenovese - una discrasia che sta creandogrande confusione con l’emergere dellevolontà di autonomia da parte di molticomuni che, ciascuno per la propriaparte, ciascuno per la propria fetta diterritorio, guardano ad altro». I comunidella fascia occidentale (Acquedolci,Capizzi, Caronia, Castel di Lucio, Cesarò,Mistretta, Motta d’Affermo, Pettineo,Reitano, San Fratello, San Teodoro,Santo Stefano di Camastra e Tusa) sonotentati dall’ipotesi di avvicinamento alcostituendo libero consorzio di Enna,che vorrebbe il suo affaccio a mare. Sulversante jonico, invece, tutti i comuni daScaletta Zanclea a Giardini Naxosguardano alla costituzione del liberoconsorzio Jonio-Etna immaginando distaccarsi e non condividere la sceltaoperata sulla costituzione della cittàmetropolitana di Messina. «Così - rifletteGenovese - si comprometterebbe la

funzionalità, il peso, le opportunità diprivilegio e di vantaggio che nederiverebbero dall’appartenenza allacittà metropolitana, col risultato che lacittà metropolitana di Messina neuscirebbe ridimensionata e quasiannullata». In realtà, a monte di questedefezioni, oltre che un modernosentimento di indipendenza che nasceper imitazione di ciò che avviene inScozia, in Groenlandia, in Catalogna enella stessa Padania, c’è la assolutamancanza di magnetismo di unaleadeship messinese. La Città è un unacrisi profonda che va ben oltre i segnivisibili determinati dal fallimento dellasua economia e dal giganteggiare delladisoccupazione. Altre volte, anche nellastoria dell’ultimo secolo, Messina ècaduta, anche malamente (pestilenze,carestie, terremoti, bombardamentietc.), ma è sempre riuscita a rialzarsi.Oggi preoccupa non il fatto che la Città,tagliata dal sistema dei trasporti, dopola scelta di definanziare il Ponte e tuttele opere collaterali, sia praticamente inginocchio, ma che non si intravvedono lecondizioni per cui si possa rialzare. Allanecessità di fare analisi politica e dipredisporre robusti programmi disviluppo, spesso si risponde conimprovvisati temi di fantasia, non si èriusciti a comprare un solo autobus, lebuche stradali si riparano in ritardo emalamente, per la monnezza siassumono dei fuoriclasse dal nord,mentre per i servizi sociali non siintroducono i voucher che il nord ha giàadottato ed ai più importanti semoforicittadini non ci sono più quei consuetimendicanti di etnia Rom che facevanoormai parte del paesaggio, ma ci sonotanti atletici giovani ganesi, forsepilotati da scafisti della terrafema.Questi giovani dovrebbero essere ospitidei centri di accoglienza e, in attesa didestinazione, essere liberi di girare cometuristi. Ma la loro scientifica dislocazionenei punti strategici della viabilitàcittadina, in qualità di mendicanti,dovrebbe richiamare alle proprieresponsabilità l’Assessore ai servizisociali, che invece attacca il Prefetto ecostringe il Sindaco a blindare il cerchiomagico nel quale si sono rinchiusi. Ildivismo e l’nsulto sono due facce dellastessa medaglia che, purtroppo, nonproducono risultati utili.

non nega che l’abolizione delleprovince, con questo metodo, non loha mai convinto. «Se la rivoluzione sifa in questo modo siamo messi male -argomenta - trovo buffo abolire unente e poi non avere idea di comegestire determinate competenza». Adambire alla guida di un consorzio è,invece, Sant’Agata Militello dove staper nascere il porto dei Nebrodi. «Difatto già siamo capofila di quello chepotrebbe trasformarsi in una ipotesi diconsorzio - dice l’assessore MarcoVicari - si chiama “Nebrodi Cittàaperta” comprende oltre 50 comuni. Ilnostro comune potrebbe fare il capofilaper una questione strategica (al di ladel numero di abitanti) in quantobaricentrico».

Carmelo Re

Santa Teresa di Riva. Dopo lo svincolo autostradale il suo ultimo “pallino” è diventatala fusione tra nove comuni del comprensorio. Cancellare in un colpo di spugna centricome Santa Teresa di Riva, Sant’Alessio, Nizza di Sicilia, Antillo, Casalvecchio, FurciSiculo, Limina, Roccafiorita, Forza D’Agrò, per creare uno dei comuni più importantidella provincia di Messina. I colleghi al solo pensiero di perdere l’autonomia non cihanno pensato due volte a bocciare immediatamente l’idea, ma e Luca, come si sa,quando le cose si complico e vengono ritenute impossibile, si butta a capofitto. Così,l’ex onorevole di Sicilia Vera, ha annunciato la costituzione di comitati per l' indizionedei referendum. “O ci uniamo o scompariamo”, continua a ripetere Cateno De Lucaperpesso sul futuro dei comuni della Val d’Agrò. «Oggi i finanziamenti per lagestione associata dei servizi non ci sono più - dice - ci sono invece quelli per lefusioni, ed è questa la strada che bisogna battere se i comuni sotto i cinquemilaabitanti vogliono evitare la soppressione decisa dal governo. Una cosa è entrarenell’area metropolitana o in un consorzio con 1000 abitanti, un' altra è sedersi altavolo della concertazione con il peso di 30 mila abitanti».

SANTA TERESA DI RIVA

«Senza Provincia non c’è strategia»

Cateno De Luca

IL CORSIVO DI GIOVANNI FRAZZICA

primopiano

politica1 Maggio 2014

centonove pagina 9

SCRICCHIOLII. Entra in cortocircuito la schiera dei paladini della lotta a cosa nostra. A cominciare dalle europee

Dopo le esclusioni di Sonia Alfano e Beppe Lumia dalle liste, un altra circostanza colpisce di striscio il frontedel presidente Rosario Crocetta: la notizia pubblicata da “I Siciliani Giovani” sul presidente di Confindustria Sicilia

Antimafia, polemica MontanteCROCETTA E DINTORNI. C’è poi ilpresidente della Regione, il quale, fraincidenti, attentati e dichiarazioni forti,prova a rinnovare un’attenzione che,però, non si è tradotta dellacomposizione delle liste europee conl’inserimento del fedele alleato Lumia econ la riconferma di Sonia Alfano. Afronte di tanta attenzione richiamata,però, qualcosa inizia a scricchiolare(vedi le polemiche sullacommemorazione di Pio La Torre,mercoledì 30). Al di là dell’inchiestache vedrebbe coinvolto lo stessogovernatore, pubblicata mesi fa daCentonove, a “colpire”, nei giorni scorsiè stata una notizia pubblicata da

Riccardo Orioles, uno dei “giovani”de “I Siciliani” di Pippo Fava,riguardante Antonello Montante,presidente di Confindustria Sicilia eresponsabile nazionale Legalità perl’associazione nazionale degliindustriali. Montante, nell’attualeassetto isolano, corrisponde l’alaimprenditoriale che sostiene nonacriticamente il governo regionaleanche col tramite di Lumia.TESTIMONI E IMBARAZZI. Macosa ha scritto Orioles su “I SicilianiGiovani” (www.isiciliani.it), tanto dascatenare una serie di condivisioni talida diventare “virale”? Nell’articolo“Confindustria e strani amici”, ripreso

Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica diCatania ha deciso di assegnare una scorta Claudio Fava,giornalista, deputato di Sel e vicepresidente dellaCommissione parlamentare antimafia. La motivazione silega alla segnalazione ricevuta dalla Polizia secondo cui ilclan mafioso Ercolano stava progettando un attentato aisuoi danni. Nel corso di una recente visita a Catania, Favaaveva contestato l’abolizione del regime del 41 bis per ilboss Aldo Ercolano. Il regime duro carcerario nei confrontidel capomafia era poi stato ripristinato. Fava era già statodue volte al centro di progetti di attentati, negli anni ‘90:già in quelle occasioni gli era stata assegnata la scorta. «Hoappreso di questa decisione, ma non conosco i dettagli. Per

me non cambia nulla. Si va avanti con l'impegno e laserenità di sempre», ha commentato Fava. La notizia ègiunta al giornalista mentre si trovava a Reggio Calabriainsieme ai componenti della delegazione dellaCommissione antimafia per effettuare una visita di duegiorni nella città dello Stretto. «Va presa d'esempio ladeterminazione che ha sempre caratterizzato l'attivapolitica di Claudio Fava nel contrasto alla criminalitàorganizzata, caratterizzata in questo ultimo anno anchecon il ruolo di vicepresidente della commissioneparlamentare antimafia», ha detto Massimiliano Smeriglio,responsabile nazionale organizzazione di Sel, a cui si èaggiunto un altro esponente del partito, il senatoreMassimo cervellini: «Solidarietà assoluta a Claudio Fava ecomune impegno nella lotta contro le mafie, lotta checondividiamo anche sul territorio del litorale laziale, su cuialta è la recrudescenza di fenomeni criminali intimidatori».

IN PRIMA LINEA

Fava torna sotto scorta

Claudio Fava

da diverse testate online, si legge che“nasce da una denuncia a Caltanissettal’inchiesta, finita per competenza allaProcura di Catania, che coinvolge illeader di Confindustria Sicilia eresponsabile nazionale della Legalitàdegli industriali italiani e il sospettomafioso Vincenzo Arnone”. “Leindagini - continua - partono però dal27 aprile 2010, quando in casa diVincenzo Arnone, imprenditore diSerradifalco contiguo a Cosa Nostra,viene ritrovata una foto che lo ritraeinsieme ad Antonello Montante”(quella pubblicata risale alla nominadell’imprenditore a leader diConfindustria giovani di Caltanissetta).In aggiunta, a riprova dei rapporti,Orioles produce anche l’atto dimatrimonio in cui per lo sposo apponela firma come testimone proprioArnone, all’epoca incensurato ma“figlio del patriarca mafioso diBoccadifalco”.CONTESTUALIZZANDO. Ma quantoè stato imprudente AntonelloMontante? Contestualizzando i fatti, enon giudicando col senno di poi, nonlo è stato quasi per nulla. Ecco perché.Innanzi tutto si deve considerare illuogo d’origine dei due, San Cataldo,che essendo una piccola cittadina fa sìche tutti si conoscano. E i due non solosi conoscevano, ma erano anchecompagni dalle scuole elementari equindi amici (da qui il ruolo ditestimone al matrimonio, quandoMontante era appena diciassettenne).Inoltre, negli anni Ottanta e all’epocadelle nozze, Arnone padre e figlio nonerano stati toccati ancora da alcunainchiesta, ma anzi rappresentavano la“illustre” famiglia che, con gli Averna,aveva fondato ConfindustriaCaltanissetta. Da qui i rapporti, ancheamicali e di frequentazione. Rapporti,però, interrotti bruscamente quandoMontante intraprese la sua battagliaper “ripulire” Confindustria attraversouna serie di denunce che portaronoall’espulsione degli stessi Arnone.

PALERMO. Alla fine, è rimastasoltanto Caterina Chinnici (aMessina mercoledì 30) a portare latestimonianza dell’Antimafia alleeuropee. Un’Antimafia di nascita (èfiglia di Rocco Chinnici, il giudiceucciso dalla mafia), legata alla carriera(è magistrato) ma solo ultimamente ditestimonianza. Al contrario di chi,come Beppe Lumia e SoniaAlfano, da anni sono centro di gravitàpermanente della lotta militante, ilprimo anche con i ruoli inCommissione nazionale Antimafia, laseconda come presidente del Crim,creato su suo input dall’Ue grazie alsuo lavoro come deputato.

Antonello Montante

politica1 Maggio 2014

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MESSINA. I debiti che palazzo Zanca ha con gli avvocati incaricati di difendere il Comune

Dal milione e seicentomila euro di Rosario Cucinotta ai 220mila euro di Lo Castro, passandoper il “decano” Aldo Tigano, che aspetta 1,3 milioni. I pagamenti? A rate. Da sette anni

Otto milioni di legaliDI TIZIANA CARUSO

MESSINA. Circa cento avvocatiParcelle, come nel caso di RosarioCucinotta, e Aldo Tigano, da unmilione e oltre. E’ questo il fardellolegale che Palazzo Zanca ha accumulatonegli anni. Senza contare il valore dellecontroversie in atto tra il Comune e lasfilza di società, banche, cooperative osemplici cittadini che hanno intentatocausa contro.ALLERTA AVVOCATI. Nonostantel’affidamento di incarichi legali abbiasùbito una brusca flessione all’indomanidall’epoca di Giuseppe Buzzanca, lamole di debiti contratti da PalazzoZanca con gli avvocati è tutt’altro chepoca roba e, anche se non è di certoparagonabile alle voragini create dallepartecipate, il settore dei giudizi

pendenti rappresenta una delle voci piùinsidiose del piano di riequilibrio, su cuiRenato Accorinti e la sua Giuntadovranno tenere gli occhi ben puntatiper non ripetere quelle sviste fatte inpassato da altri e che hanno causatolaccatastarsi di cause perse e debitilegali.LA TOP TEN. Nella top ten degliavvocati creditori all’ultimo posto c’è iltandem composto da Renato Caudo eMassimo Mazzullo: entrambivantano un credito di circa 146 milaeuro a testa. Più sù troviamo FrancoSaccà, a cui Palazzo Zanca deve circa177 mila euro. Salendo c’è invece unofra gli avvocati maggiormente“prediletti” dagli enti locali, ovveroAndrea Lo Castro, anche se nel casodel Comune, a differenza della Provincia(che gli deve circa 600 mila euro) i

crediti vantati sono poco più di 220mila. Un gradino più in alto troviamoGiovanni Giacoppo, già indicato dalAccorinti come componente del Cda delVittorio Emanuele, simpatizzante del Pde parecchio vicino ad Antonio Saitta.A lui Palazzo Zanca deve circa 350 milaeuro. Poi troviamo Carmelo Iaria chesfiora i 390 mila euro. Supera la sogliadei 400 mila euro Bonny Candido,mentre Edoardo Bucca per poco nonarriva a 490 mila euro. Sul podiotroviamo al terzo posto GregorioFalzea, al secondo Aldo Tigano e alprimo Rosario Cucinotta. I compensidei tre sommati arrivano quasi alla metàdel debito totale del Comune dovuto aparcelle legali. Rispettivamente, infatti,avanzano quasi 700 mila euro Falzea,oltre 1,3 milioni di euro Tigano e quasi1 milione e 650 mila euro Cucinotta.

Aldo Tigano

UNDER CENTOMILA. Sopra i100mila euro di credito dal Comune cisono i legali Giovanni Arena, GiuliaCarrara, Alessandra Crinò,Mariangela Ferrara, AlessandroFranciò, Nino Gazzarra, AssuntaMassaro e Nino Parisi. Solo per dueavvocati i crediti vanno sopra i 50 milaeuro si tratta di Giancarlo Saccà eFrancesca Versaci. Moltissimi invecevanno dai 10 mila agli oltre 40 milaeuro. In particolare DomenicoCambria, Maria VeneraSignorello, Ersilia Sard,Francesco Aloisi, FabrizioSeminara avanzano dai 10 ai 20 milaeuro, mentre Carmelo Aloi,Giuseppe Biondo, GiacomoCalderonio, Benedetto Farsaci,Adelio Romano, Marco Galipò,Antonio Stancanelli, FrancescoVelardi, Paolo Vermiglio eGiuseppe Vitarelli avanzano dai 20ai 30 mila euro. Ancora Paolo Falzea,Claudio Rugolo e Luigi Sorrentidai 30 ai 40 mila euro. Infine AlbertoCiccone, Domenico Furnari,Andrea Scuderi e SilvioTommasini superano di poco i 40 milao comunque non arrivano a 50 milaeuro di credito.PAGAMENTO A RATE. Alcuni di lorohanno già concordato col Comune comee quando essere pagati, nella peggioredelle ipotesi il debito verrà saldato entrola durata massima del piano diriequilibrio, come nel caso di MarcoGalipò. In dieci anni saranno pagatiGregorio Falzea, Ersilia Sard e FrancescaVersaci, per altri invece i tempipotrebbero essere anche più brevi, adesempio per il primo in lista, RosarioCucinotta che, secondo la tabella dimarcia di Palazzo Zanca, dovrebbeessere liquidato in 7 anni con una primarata di oltre 250 mila euro a decorreredall’esercizio finanziario 2014. In 5 annisaranno pagati anche i debiti conAssunta Massaro e Giovanni Giacoppo,mentre in 4 anni quelli contratti conMariangela Ferrara. In 3 anni invecesaranno liquidati tra gli altri RenatoCaudo, Alessandra Crinò, Andrea LoCastro e Nino Parisi.

Bonny Candido Rosario Cucinotta

MESSINA. Su oltre una sessantina di questi giudizipassivi pendenti è stato richiesto specifico parere allegale di fiducia incaricato dal Comune per capirese è il caso di transigere la controversia nellasperanza di “minimizzare i danni”. Tra questianche alcuni contenziosi ormai storici, come adesempio quello in atto tra Messinambiente e Ato3,il cui valore della controversia ammonta a24.634.507,22 e per cui l’avvocato FortunataGrasso ha specificato che non è possibile fornireun pronostico sull’esito del giudizio, ma che, in

ogni caso, il costo del contenzioso graverebbe sulbilancio comunale. Altri contenziosi famosi sonocertamente quelli nati dai passaggi di testimonenella costruzione dello svincolo di Giostra-Annunziata. Tra questi, adesempio, quello con laTorno Spa, su cui i legaliAldo Tigano, BonnyCandido e GregorioFalzea hanno definitoopportuno il tentativo ditransigere la controversia.Niente parere da parte diAldo Tigano e GiovanniArea sul contenzioso dacirca 24 milioni di euro conla Gepco Salc sulle riserve e

gli obblighi derivanti dal contratto d’appalto per lacostruzione dello svincolo. Francesco Marullo diCondojanni, ad esempio, ha dato invece parereincerto sul giudizio pendente col MondoMessinaservice, la curatela fallimentare dell’ex Fc Messina.Sì alla transazione da parte di Aldo Tigano ancheper due giudizi pendenti con la 2R Immobiliare.Assunta Massaro non si è pronunciata invecesull’opportunità di una eventuale transazione sulricorso al Tar per l’approvazione del pianoparticolareggiato delle ex cave di sabbia e ilrisarcimento danni per la mancata autorizzazionealla realizzazione di un centro commerciale daparte della Androma Impianti. MariangelaFerrara sul giudizio pendente con la Demoter diCarlo Borrella definisce invece opportuna laprosecuzione del giudizio. (T.C.)

ZOOM

I “CONSIGLI” SU CONTENZIOSI, CAUSE, GIUDIZI,RICORSI. CHI LI HA DATI. E CHI SI È “ASTENUTO”

A nostro parere

Francesco Marullo

politica1 Maggio 2014

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“Messina e il sindaco clochard”Il sindaco di Messina Renato Accorinti, nell’articolo impietosodi un editorialista di Italia Oggi, reduce da un viaggio in Siciliacosì titolato “da siciliano torno da un viaggio in Sicilia dove hovisto cose che avrei preferito non vedere e politici chepreferirei dimenticare” è stato definito “il fenomeno diMessina” e “il Sindaco clochard” che non solo gira in consuntamaglietta e scalzo, (per rimanere con i piedi per terra) ma vascalzo dal Papa per manifestare chissà cos’altro se non lamancanza di senso delle istituzioni e delle opportunità. Cisarebbe da rimanere perplessi di fronte a questa singolarescelta dei messinesi, se non ci fosse una ragione giusta eprecisa; il concorrente era uomo di Genovese e faceva temerela disastrosa performance amministrativa del suo dante causa.“C’è da dire, continua Domenico Cacopardo, che alcuni

volenterosi professionisti hanno accettato di entrare in Giuntae, col lavoro quotidiano, cercano di impedire che la barcaaffondi definitivamente”. Uno spaccato della nostra cittàassolutamente mortificante che ci qualifica come una città delterzo mondo. E per Messina che, in un passato non certoremoto, ha avuto sindaci come Carmelo Fortino, FrancescoSaya, Pino Merlino ritrovarsi con un sindaco che la stampanazionale qualifica come “clochard” non è certo esaltante. Aquesto punto delle due l’una: o il Sindaco Accorinti si adattaad osservare le regole rispettando le istituzioni e i cittadini cherappresenta oppure si dimette da Sindaco e in questo casopuò continuare a camminare a piedi scalzi e in maglietta più omeno consunta. Entrambe le cose non può continuare a farleper il rispetto che deve alla città e agli elettori che lo hannovotato- oltre che per evitare un persistente danno diimmagine alla città che rappresenta.

Franco Pustorino (avvocato)

IL COMMENTO

PALAZZO ZANCA. “Prefetto scarso”. La dichiarazione dell’assessore scatena il finimondo

Le frizioni sulla questione migranti esplodono in una frase. Che il consiglio comunale drammatizza, chiedendo dimissioni. Nel frattempo in aula i dirigenti, richiesti a gran voce, restano con le mani in mano

Mantineo,“boccaccia mia”...DI ALESSIO CASPANELLO

MESSINA. “Uno dei prefetti più scarsiche la città abbia mai avuto”. E’ bastatauna frase indirizzata dall’assessore aiServizi sociali del comune di MessinaNino Mantineo verso StefanoTrotta per scatenare il finimondo. Unamozione di sfiducia da parte deiconsiglieri del Pd, una richiesta didimissioni da parte dell’ex ministro UdcGianpiero D’Alia, che si è tiratodietro i suoi rappresentanti in aula,solidarietà a palate al Prefetto per lafrase infelice, poi, facendo appello allasaggezza orientale appresa in anni diviaggi in India, a pacificare gli animi èarrivato il sindaco Renato Accorinti:“Chiariremo col prefetto, è statacomunque una frase che io non avreiusato”. Da palazzo del Governo fannotesoro della frase “il silenzio è d’oro”, alComune vale piuttosto “tanto rumoreper nulla”.TUTTO COME PRIMA. Perchè laposizione in giunta di Mantineo non èstata messa in discussione nemmeno perun istante. L’episodio, avvenuto alculmine di un dibattito sui migranti, nonha fatto altro che confermare lo scarsofeeling della giunta Accorinti conl’organo del Governo. Frizioni eranoscoppiate ad ottobre, quando per laprima volta a Messina sbarcarono pocomeno di duecento migranti poi costrettiin una tendopoli al Palanebiolo, attritisono continuati con la bocciatura delcomplesso turistico Le Dune per ospitarei profughi più degnamente, finchè nonha riacceso la scintilla Mantineo stesso,che si è difeso in consiglio comunale,sempre solerte in occasioni dimanifestazioni di solidarietà magravemente deficitario sotto il profiloamministrativo. Ovviamente,nonostante l’autodifesa e l’ammissione,Mantineo è stato impallinato ad alzozero. E dire che di motivi per accusarel’assessore ce ne sarebbero di molto piùseri. Le tre proroghe alle coop dei servizisociali, quando invece Mantineo avevapromesso gli appalti, per esempio, o ladisastrosa situazione di casa Serena, oquella nebulosa dei cantieri di lavoro.Invece no: anche stavolta, la forma haprevalso sulla sostanza.PREDICARE BENE E RAZZOLARE...Ironia della sorte, non più tardi di diecigiorni fa, in aula era andato in scena unaccesissimo dibattito sull’assenza diassessori e dirigenti a spiegare ledelibere che sarebbero poi andate alvoto (ancora nessuna, giusto perinformazione). Ebbene, martedi sera,oltre a Mantineo (che detiene anche la

delega dei rapporti col consiglio), eranopresenti un assessore, un dirigente ed unfunzionario. Piuttosto che dell’alataquestione di attacchi e difese allareputazione di Stefano Trotta, chesulla vicenda ha fatto calare un elegantesilenzio, si sarebbe potuto domandareall’assessore all’Urbanistica Sergio DeCola ed al dirigente RaffaeleCucinotta lo stato dell’arte della Studel Tirone, oggetto di una deliberad’indirizzo che il consigliere del PdPietro Iannello ha nel cassetto, e chevorrebbe accelerare i tempi per lapresentazione del piano industriale,mentre l’amministrazione, che incampagna elettorale si era schierata per

la cancellazione della società senza se esenza ma, oggi tentenna, attende, famelina. Gli stessi che ne chiedevano agran voce la presenza in aula, offesissimiper essere “snobbati”, avrebbero poipotuto apprendere dal funzionario deiTributi Giovanni Arena della notiziache il dipartimento ha inviato tre milionidi euro di accertamenti Tares a nucleifamiliari fino a qualche settimana faassolutamente sconosciuti all’anagrafetributaria del Comune. Erano lì,assessore, dirigente e funzionario, cartein mano, in paziente attesa chequalcuno li interpellasse. Invece no, laseduta è trascorsa a parlare di reati dilesa maestà.

Vertenze, sicurezza,e... “ombudsman”MESSINA. Di cosa si occupa, mate-rialmente, la Prefettura? Il Prefetto,istituzionalmente, rappresenta il“governo” in periferia. In concreto,ci si rivolge al Prefetto quando lapolitica non ha risposte soddisfa-centi da fornire. Nello specifico, so-prattutto in questo momento sto-rico, la Prefettura esercita unacontinua attività di Ombudsman(termine che deriva da un ufficio digaranzia costituzionale istituito inSvezia nel 1809 e letteralmente si-gnifica “uomo che funge da tra-mite”, ndr). Interviene, cioè, permettere le due parti attorno ad untavolo e farle ragionare in terminipragmatici.Esiste una legge a normare compitie istituti? No. Tutto questo accadein virtù dellʼautorevolezza, dellacredibilità e del prestigio dellʼufficiodi Prefettura: Il Prefetto non ha al-cun potere legislativo per interve-nire a dirimere le controversie, nonpuò obbligare nessuno a sedersi eragionare.RIguardo alla vicenda che ha scate-nato le polemiche, quello dell’acco-glienza ai migranti, come organoalle dirette dipendenze del mini-stero dell’Interno, la Prefettura si èoccupata di trovare un sito in gradodi ospitare parecchie centinaia diprofughi in attesa di riconosci-mento, di concessione di asilo poli-tico o di rimpatrio. E dato che il VI-minale si occupa essenzialmente disicurezza, il requisito principale cheil sito avrebbe dovuto avere è statoquello della “sorvegliabilità”. Il cheha portato alla bocciatura di ipo-tesi tipo cittadella universitaria, ilcomplesso turistico Le Dune. (A.C.)

PALAZZO DEL GOVERNO

Nino Mantineo

politica1 Maggio 2014

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Cirino: «La veritàsul caso Pensavalli»Gent.mo Direttore, nell’interesse del signorAntonino Cirino, in proprio e qualecandidato a sindaco per il comune diRometta, facente capo alla lista di candidatial Consiglio Comunale “Coerenza impegnoe buonsenso“ per le elezioni amministrativedel 25 maggio 2014, significo quanto segue.Nell’edizione del 18 aprile 2014 sul Vostrosettimanale, è comparso l’articolo, a firmadi Antonio Bonaccorso, dal titolo “Fermitutti arriva il sindaco Pensavalli”, ove vienedato risalto all’allontanamento, dallapredetta lista, del giornalista GianfrancoPensavalli, allora potenziale candidatoconsigliere. La detta esclusione delgiornalista dalla su nominata lista èavvenuta unicamente a seguito dellacessazione del rapporto fiduciario tra ilcandidato a sindaco Antonino Cirino ed ilPensavalli stesso, a causa della noncondivisione, da parte del Cirino, col totaleassenso degli altri candidati consiglieri, deitoni e delle modalità con cui il giornalistaPensavalli aveva posto alcune esternazionioffensive, di poi sfociate in un’aggressioneverbale, nei confronti del sindaco diMessina Accorinti, riprese da un videopubblicato sul web. Lungi dall’entrare nelmerito delle ragioni e delle argomentazioniche avevano spinto il Pensavalli ad agirenella detta maniera, la presa di distanza delcandidato a sindaco Cirino nei confronti delPensavalli, scaturiva esclusivamente dal suosentimento di rispetto delle Istituzioni, a cuitutti gli altri futuri candidati si associavano.Tuttavia, la motivazione, così comeprospettata dal Vostro giornale, non sievince in maniera chiara. Infatti, dopo averriportato nell’articolo una dichiarazione delcandidato Cirino, esplicativa delle proprieragioni in ordine all’allontanamento delPensavalli, ripresa dal suo profilo facebook,venivano, altresì, riportate dichiarazioni delPensavalli dalle quali sembrava, invece, chela detta esclusione fosse legata al nongradimento, da parte del candidato Cirino,dei “ continui riferimenti – che il Pensavalliavrebbe fatto in non meglio precisateoccasioni - alla necessità di chiarir meglio ilconcetto di legalità dopo l'affare mafiosoGotha 4, le puntate dei carabinieri e idepistaggi su droga e prostituzione a Mareae il solito laser puntato sul CentroCommerciale …; oppure ad un fantomaticointervento della “consigliera accorintianaFenech, che è residente al complessoScirocco (vicenda rimborsi e poi le altreesasperazioni mediatiche)?” con la quale, inrealtà, il signor Cirino non ha mai avutoalcun contatto di tal genere. Le dichiarazionidel Pensavalli, riportate dal Vostro Giornale,sono del tutto fantasiose oltre che tendentia far sottintendere motivi e fatti inesistenti,in riferimento alla sua estromissione dallalista. Non ultimo, vale la pena rammentare,per chiarezza, che Antonino Cirino non hamai avuto a che fare con la giustizia ed ilrelativo casellario giudiziale risulta vuoto.

Avv. Giuseppina Irene Aloi

PUNTINI SULLE I

Da Brolo a Rometta le coalizioni si polverizzano in numerose liste e centinaia di candidati al consiglio. A Mistretta la campagna elettorale concentrata sulla difesa di ospedale e carcere

Al voto in frantumiDI GIANFRANCO CUSUMANO

Messina. Sfide tra parenti, coalizioninazionali che si sgretolano, vecchirancori messi da parte per combattere ilcomune nemico politico. Negli undicicomuni del messinese pronti al voto c’èdi tutto e di più. La sfida piùinteressante è sicuramente a Brolo dovein campo di battaglia è sceso un esercitoguidato da 5 aspiranti sindaci e 75candidati al consiglio comunale - recordsenza precedenti. Il primo a presentarela lista è stato l'avvocato CarmeloOcchiuto. Il combattivo penalista schierauna squadra che vede la sua punta didiamante in Elisabetta Morini, giàcapogruppo di Salvo Messina che dasempre, insieme al marito PippoRaffaele - a cui è succeduta nella carica -è uno dei punti fermi delleamministrazioni Laccoto-Messina. EttoreSalpietro, ribaltando le previsioni -fallite - di scettici ed "addetti ai lavori",ha messo a segno la prima vera epropria significativa vittoria.L'ingegnere, infatti, partendopraticamente da zero ha messo insieme,presentandola con largo anticipo, unalista di facce nuove che a dire degliosservatori locali è fortementerappresentativa, permettendosi anche illusso di non schierare direttamente inlista alcuni di quei suoi autorevolisupporters, ad iniziare dai dottori MarioGiuliano e Davide Donzelli. IreneRicciardello, forte del ritrovato appealdel cognato, Nino Germanà, come daprevisioni presenta la lista sulla carta piùmunita. Ricciardello in aggiunta ai suoi3 consiglieri uscenti Gaetano ScaffidiLallaro, Vincenzo Princiotta e GiuseppeMiraglia, ha arruolato CarmeloPrinciotta proveniente dallamaggioranza di Salvo Messina nonché

figlio e successore di NunziatinaFaustino, ex assessore di lungo corsodelle giunte Laccoto-Messina. MimmoMagistro, pur forte del marchio difabbrica di Laccoto ha faticato non pocoa mettere insieme una lista all'altezzadelle aspettative. Il legale, dopo averrinviato "per pioggia", l'annunciatapresentazione della lista ha,insolitamente, designato con largoanticipo l'avvocato Carmelo Ziino, ildottore Pippo Aricò e l'Architetto PippoRicciardo rispettivamente vicesindaco edassessori. Ziino sembrava essereaccreditato dapprima come ipoteticocandidato sindaco del gruppo che oggiesprime Basilio Scaffidi esuccessivamente come vice sindaco diSalpietro. Basilio Scaffidi, hapresentato per ultimo. Il giovane legaleche ha designato assessori la giovaneMaria Teresa Materia e il veteranoNuccio Ricciardello, già vicesindaco di

Lirio Porracciolo

Laccoto insieme all'assessore LindaMarino, schiera, tra gli altri, il giovanepallavolista Salvo Scolaro e punta sullasua verve grillina.A Mistretta, invece, domina la chiusuradel carcere e del tribunale. “Fermare ildeclino” è la sigla del movimentopolitico liberale fondato dagliintellettuali economisti Oscar Gianninoe Michele Boldrin, ma per la città diMistretta , dopo la soppressione delTribunale, il declassamentodell’ospedale e la chiusura delmandamento del carcere, è diventatol’imperativo categorico che ha fattomuovere con largo anticipo le forzepolitiche. A contendersi lo scettro delcomando della città saranno solo dueliste civiche , “Sosteniamo Mistretta” e“Cambia Mistretta”, rispettivamente condue candidati a sindaco, il giovanecommercialista Pippo Testa e l’avvocato,Lirio Porracciolo. “Sosteniamo Mistretta”nasce dallo stesso cordone ombelicaleche ha generato l’esecutivoamministrativo uscente, guidato dalsindaco Iano Antoci. La sorella delprimo cittadino, Maria Rosaria Antoci, èla prima candidata della lista. Nino Nino Cirino, Alessandro Previti eNicola Merlino. Sono questi gli sfidantidell'uscente primo cittadino di Rometta,Roberto Abbadessa. Uno scenariopolitico frazionato ha portato allacreazione di ben quattro liste. L'ultimonome ad essere svelato è stato quellodell'avvocato Nicola Merlino, sostenutodal gruppo “RomettaVentiQuattordici”,capeggiato da Giuseppe Laface,esponente del “Megafono”, edall'imprenditore Antonio Bisazza, inquota Drs e già ex esperto di Abbadessa.

(Nino Dragotto e Antonio Bonaccorso)

Ecco i candidati negli undici centri messinesiEcco le sfide per singolo centro messinese:

Brolo: Mimmo Magistro, Basilio Scaffidi, Irene Ricciardello, Ettore Salpietro, Carmelo OcchiutoCondrò: Salvatore Antonio Campagna (uscente), Giuseppe Pietro CataneseForza d’Agrò: Fabio Di Cara (uscente), Giulietta VerzinoLeni: Riccardo Gullo (uscente), Elio De Losa, Maurizio SantisiMandanici: Armando Carpo (Uscente) -Gabriella UrsoMistretta: Pippo Testa, Lirio PorraccioloOliveri:Michele Pino (uscenta), Antonino BertinoRometta: Alessandro Previti, Nicola Merlino, Roberto Abbadessa (uscente) e Nino CirinoSan Salvatore di Fitalia: Rita FranchinaSpadafora: Giuseppe Pappalardo (uscente), Nino FarsaciTortorici: Carmelo Rizzo Nervo (uscente), Antonino Iuculano, Emanuele Galati

LA SCHEDA

Pippo Testa

ELEZIONI. Ecco i nomi dei futuri sindaci del messinese. E le loro strategie

1 Maggio 2014

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sicilia

REGIONE. I sindacati del settore scuola riaccendono le proteste. Banco di prova all’Ars

L’Assemblea regionale chiamata a chiarire sugli esuberi e le contestazioni degli ispettori sui fondi europei.Le linee guida della riforma Scilabra che studia un piano sui settori che possono assorbire nuova occupazione

Formazione, la carica dei milleMESSINA. Ad avviare il ciclo diproteste che investirà tutte le Prefetturedella Sicilia fino a metà maggio sonostati i sindacati scuola di tutta l’Isola.Ma il settore della Formazioneprofessionale in Sicilia è ormai “unapentola a pressione che rischia diesplodere da un momento all’altro…”ripetono come un mantra gli stessisindacati.Se Piazza Indipendenza a Palermo,sede della Presidenza, è ormai quasiquotidianamente presieduta dailavoratori che protestano, la rivoluzioneavviata nel settore a distanza di un

anno e mezzo dall’insediamentodell’assessore Nelly Scilabra, 29 anni, inquota Pd, comincia a delinearsi neiprimi report, sette emendamentipresentati all’Ars e riuniti dal presidenteGiovanni Ardizzone in un unico punto.Sono più di mille i lavoratori a spasso,dei 1928 enti accreditati due anni fa siè oggi passati a 701 e di questi solo lametà hanno superato i controlli:duecento enti sono statidefinitivamente revocati e i lavoratoriin mobilità, quasi 1800 trasferiti nellagrande struttura in house del Ciapi diPriolo, sotto le insegne del progetto

Prometeo. Mentre gli enti chiudonobattenti alla media di un paio allasettimana, ora sono entrati inagitazione i dipendenti dei centri perl’impiego di tutta l’Isola.Marco Falcone di Forza Italia continua achiedere una commissione di indagineper conoscere tutti guasti procurati dalsistema.L’Ars martedì prossimo, dopol’ennesimo rinvio, sarà chiamata achiarire quanti sono gli esuberi nelsettore; quante le contestazioni degliispettori sui fondi impiegati del Fers, ilfondo europeo; quanti sono icomponenti accreditati nel nuovo Albodegli operatori; che fine farà ilpersonale che oggi si trova a zero ore;che tempi si prevedono per l’adozionedel Piano formativo 2014-2015. Unaserie di quesiti ai quali, l’assessoreScilabra ha risposto illustrando le lineeguida del Piano di Riforma che è allostudio. Sono stati convocati glioperatori economici e i sindacati pervalutare secondo gli indici quasi sono isettori che possono assorbire nuovaoccupazione nel futuro; si stapreparando la short-list per inserireesperti di comunicazione del “PianoGiovani”, che ha una dotazione dicento milioni di euro. Nel frattempo continuano i controllistringenti sulla degenerazione delsistema: ogni ente dovrà avere un contodedicato, il Durc, il documento diregolarità contributiva a posto, lepresenze e le retribuzioni verso gliallievi sotto controllo.Il clima attorno al settore restacomunque avvelenato. L’ex dirigentegenerale Ludovico Albert, che ha giàquerelato insieme all’ex assessore MarioCentorrino Nelly Scilabra, chiedendole50mila euro di danni morali per le suedichiarazioni, ha ironizzato: “Come maiun anno e mezzo per varare il PianoGiovani, che era quasi pronto?”. DellaFormazione più che l’assessorato allavoro, oggi si occupano i Tribunali ditutta l’Isola. Inchieste sono aperte aPalermo, Enna, Catania e Messina, cittànella quale si è già al dibattimento inTribunale.

Protesta dei sindacati

Se la perizia è ad intuitoMESSINA. E’ davvero a rischio la tenuta del processo“Corsi d’Oro” a Messina? Tutto ruota attorno alla figuradi quello che il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita,nella richiesta di arresto avanzata alla Camera, considera“il dominus”, l’onorevole Francantonio Genovese. Interrogati dai legali della difesa, i due consulentidell’Accusa, il commercialista reggino Giuseppe Barrecae prima di lui, l’ingegnere palermitano Dario Megna,hanno dato una rappresentazione casereccia del lorolavoro: in particolare Barreca, che a Messina non è uncognome che... porta bene, ha detto che si è spulciatoalcuni dati ufficiali e poi, così, per curiosità, ha chiestolumi a due imprenditori della sua zona? Chi sono? “C’èla privacy...”. Tanto è bastato perché l’avvocato Bonny Candido, unsangue misto calabro-siculo, che in aula è in assetto di

guerra con altri mastini come il fitalese Marcello Scurriae il tortoriciano Nino Favazzo, già irretiti dal fatto cheBarreca ha candidamente ammesso che si è fatto aiutarenel suo lavoratore da un collaborante, un altroingegnere del quale la delega o la procura non si sabene dove sia finita, è poi arrivato a quelle stime,"intuito personam". Se questo è il principio, secondo ilquale si chiede l’arresto delle persone e poi sidovrebbero affrontare i processi, le anomaliedell’inchiesta “Corsi d’Oro”cominciano ad addensarsi. Se è vero che l’approccio dei Genovese-boys, è tutta unasaga familiare, dove figurano mogli, elfi, cognati, autisti,segretarie tuttofare, fatti da condannare in sede morale,la risposta della Procura anziché essere intentata almassimo rispetto delle regole processuali, mostra unamacchina scanzonata, che i francesi chiamavano inmaniera alata “alla sanfasò”.I giudici, senza essere sportivi, qualche forzatura l’hannofatta: non hanno concesso l’incidente probatorio alla

difesa sulla congruità dei prezzi degli affitti e hannoproceduto con le richieste di arresto, quando “a naso” il99% dei magistrati in servizio a Messina sa che non cisono le condizioni: pericolo di fuga; reiterazione delreato; inquinamento delle prove.Ora c’è un “ma”. Questo signor Genovese, un ricconegià condannato sui giornali,” ora non lesinerà sforzi edenari per cercare la migliore difesa alle accuse pesantiche gli vengono mosse. Se la Procura mostra il fiancocon queste figure peregrine, però non ci siamo. Si è giàvisto un gip, Giovanni De Marco, che non ha convintonessuno con la sua richiesta di astensione: bisognerebbechiedere al cognato Piero David o al suo assessore,Mario Centorrino, perché in un anno e mezzo diindagine parlavano al telefono come “i pesci in barile”.Ma se Genovese alla Camera si difende dicendo checontro di lui c’è solo tanto “fumus”, rischia di essere laProcura a dover dimostrare la differenza tra arresti e"arrosto".

PROCESSO CORSI D’ORO

Nelly Scilabra

sicilia1 Maggio 2014

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sicilia

MESSINA. Mentre a Pace si effettua un sopralluogo(solo dopo la decisione presa di usare la piattaformadell’inceneritore come deposito di stoccaggioemergenziale e temporaneo dei rifiuti), il misterointorno alle procedure di valutazione d’incidenzarischia ancora una volta di far dilatare i tempi direalizzazione di una grande opera. Prassi consolidata,a Messina. Quando non ci si mette il Tar, chiamato incausa da chi le gare le ha perse, quando non basta ilCga a stabilire il percorso amministrativo, quando nonè abbastanza il fallimento delle imprese aggiudicatariedegli appalti, ci si mettono errori progettuali, varianti,sovrapposizione di competenze, imprevisti misteriosi.E’ successo sempre, negli ultimi vent’anni. Eʼ successo

con gi svincoli di Giostra e Annunziata, iter iniziato nel1997 e mai concluso, nonostante nel 2010 sia statainaugurata la galleria e un anno fa una sola rampa,quella verso Palermo, dello svincolo vero e proprio. El’altra? Ferma: si attende la messa in sicurezza delviadotto Ritiro e una variante progettuale. Che nonarrivano. E’ successo con il san Filippo, stadio che hafatto bestemmiare per dueanni i tifosi costretti araggiungerlo dopo due kmdi salita ripida: finanziatocoi fondi dei mondiali dicalcio del 1990, iniziato nel1991 e terminato in fretta efuria solo nel tardo 2004, egiusto perchè il Messina,all’epoca neo promosso inserie A, non avrebbe potutogiocare altrove. Se non fosseche nel 2011 è crollato il

muro che ne sorreggeva la strada esterna, e da allora èancora a pezzi. E lo svincolo per raggiungerlo,costruito apposta, restava chiuso: non si potevasfruttarlo per la funzione con la quale era statoconcepito, cioè servire lo stadio. Ogni volta che pioveun poʼ più del previsto, il tram (lavori iniziati nel 1998e completati nel 2003) si ferma perchè i binaridiventano paludi, e quando cʼè scirocco e mare forte, ilporto di Tremestieri si trasforma in una spiaggetta: nel2011 uno dei bracci dei due moli si spacca a metà, oggii lavori non sono ancora terminati, e di ampliamentonon se ne parla nemmeno. La più vecchia di questeopere ha meno di quindici anni, la più giovane non haancora raggiunto i dodici mesi. Andando più indietronel tempo, al parcheggio Cavallotti, dopo averlo tiratosù si è scoperto che le rampe erano troppo strette perqualsiasi auto che non fosse unʼutilitaria. Sono stateriprogettate ed allargate da Beppe Rodriquez: coluiche le aveva progettate troppo strette. Rodriquez èstato anche progettista di svincoli e stadio. (A.C.)

DISASTRI

TRAM, STADIO, SVINCOLII. TUTTE LE MAGAGNE DEI LAVORI PUBBLICI DEGLI ULTIMI TRENT’ANNI

Le opere maledette

DI ALESSIO CASPANELLO

MESSINA. Non c’è pace per la discaricadi...Pace. Alle polemiche degliambientalisti per la decisione delsindaco Renato Accorinti diconsentire di “stoccare”provvisoriamente i rifiuti nel sito, oggi siaggiungono quelle di altre associazioniper le incongruità e le omissioni intornoal progetto di discarica con annessoimpianto di biostabilizzazione. Unprogetto che pare abbia gravementesottovalutato le prescrizioni ambientali.

LA PRIMA DIFFIDA. Il carteggioinizia a fine 2013, a novembre, quandoil Wwf e l’associazione Man diffidano ilcomune di Messina “dal procedere con ilprogetto di biostabilizzatore localizzatoin contrada Pace”, e chiedono alministero dell’Ambiente di interveniresulla Regione Sicilia “per il rispetto dellenorme che regolamentano la ReteNatura 2000 e per l’obbligodell’evidenza pubblica scaturito ancheda recenti sentenze della Corte diGiustizia Europea”. Ultima richiesta èper l’Arpa, l’ente regionale per la

protezione dell’ambiente, al quale leassociazioni ambientaliste si rivolgonoaffinchè verifichino “le condizionidella falda della fiumara Pace”. Perchèquesta lunga serie di ammonimenti?Innanzitutto perchè il decretoministeriale del 17 ottobre 2007 vietaespressamente l’apertura di nuovediscariche in Zps, la zona a protezionespeciale in cui la vallata di Pace, mapraticamente l’intera riviera nord diMessina (e due terzi della città, indefinitiva) ricade. Tanto basterebbe,secondo gli ambientalisti, per bloccare leprocedure di discarica e impianto dibiostabilizzazione, ma nelle pagine deldocumento c’è parecchio altro: “Ad oggitutto ciò che il comune di Messina o laRegione Sicilia ha autorizzato in Zps, sibasa su Valutazioni di incidenza che nonhanno avuto evidenza pubblica,rendendo impossibile la presentazionedelle osservazioni che potessero incideresull’iter autorizzativo - si legge neldocumento - e tutto quanto è statorealizzato ad oggi non è mai statovalutato complessivamente sommandosicome impatto”. Le conseguenze?Disastrose, secondo gli ambientalisti.“perdita di risorse naturali (suolo eacqua), di habitat naturali e seminaturali, di habitat di specie”. Poi c’è unrilievo tecnico: “L’aspetto idrico èassolutamente critico”, spiegano le dueassociazioni, argomentando con il fattoche il fabbisogno d’acqua dell’impiantonon potrebbe essere assicurato dal soloacquedotto comunale e quindi sidovrebbe ricorrere ad una falda. Nonpassano che due mesi, e gli ambientalistitornano alla carica.LA DISCARICA CHE NON C’E’. Il 27febbraio, Wwf, Man, stavolta insieme adItalia Nostra, si lanciano in un’arditaimpresa: spulciare il progetto integraledella discarica di Pace e confrontarlo colpiano regionale dei rifiuti. Cosa ne escefuori? Un’altra diffida, per parecchiedifformità. Quali? “Il Piano, lepochissime volte in cui cita la discaricadi Pace, non riporta mai che tale

MESSINA. Botta e risposta tra ambientalisti e Regione: tutto il carteggio, dal quale si scopre che...

Nessuna traccia dell’impianto di Pace nel piano regionale dei rifiuti, la cui valutazione ambientale strategicaparte a un anno e mezzo dall’approvazione: in contemporanea col bando per Messina. Ecco i retroscena.

La discarica fantasma

Beppe Rodriquez

Marco Lupo

Vista aerea dell’impianto di Pace. La discarica si inerpicherà lungo il pendio per 40mila metri quadrati

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impianto ricadrebbe in Zona aProtezione Speciale”, tanto per iniziare,“nè viene mai segnalata, nel Piano giàapprovato dal Ministero, l’interferenzadiretta o indiretta con aree protette”. Poiun gustoso retroscena: la procedura Vas(valutazione ambientale strategica) delPiano Regionale dei Rifiuti è partita il 30dicembre, combinazione esattamenteinsieme al bando di gara per la discaricadi Pace. Problema è che il piano rifiuti èstato approvato dal ministero un anno emezzo prima, il 12 luglio 2012. Nonsolo: la valutazione per Pace non èprevista, mentre l’impianto risultaapprovato con semplice “screening”.Questo perchè, secondo il report degliambientalisti , con riferimento a Pace,“mai si fa cenno che tale località si troviin Zps”. Come mai? Perchè, prendendola briga di leggere il piano regionale deirifiuti, fino a pagina 325, nel “cronoprogramma delle attività da svolgere per

la provincia di Messina non vi è nulla diesplicito riferibile ad una discarica dirifiuti urbani e relativi impianti pressoPace. Una discarica fantasma a tutti glieffetti. E da Palermo? Comerispondono?PALERMO RISPONDE. Invece di farsivenire il mal di testa, a Palermoaccettano la sfida, e ribattono punto perpunto. Il 5 marzo il dirigente regionaleMarco Lupo prende carta e penna escrive ai presidenti delle tre associazioni:Dante Caserta (Wwf), LeandroJanni (Italia Nostra) e DeborahRicciardi (Man). “La piattaforma diPace si compone di una discarica, unimpianto di biostabilizzazione e unimpianto di trattamento del percolato. Iprogetti, muniti delle necessarieautorizzazioni, sono stati trasmessi allastruttura commissariale del Comune diMessina al fine di rendere appaltabili lerelative opere. Sia la discarica che gli

impianti di pertinenza risultanoautorizzati con decreti di Aia(autorizzazione integrata ambientale) eVia (valutazione d’impatto ambientale):tali decreti considerano esplicitamentehe gli impianti ricadono in area Zps,prevedendo specifiche misure dimitigazione da concordare con l’entegestore. I provvedimenti - specifica Lupo- sono stati emanati in data precedenteall’approvazione del piano rifiuti erisultano oggi vigenti”. Dal didascalico,però, Lupo passa al “possibilista” nelgiro di due righe: Questo dipartimento -scrive - si riserva di effettuare unaverifica, interessando le autoritàambientali competenti in materia, suquanto segnalato, preliminarmenteall’avvio della fase di valutazione delleofferte pervenute in sede di gara. Garache si è conclusa ad inizio marzo ma icui risultati ancora non sono noti.Secondo l’assessore all’Ambiente del

Tremestieri senza Via

MESSINA. La storia del porto di Tremestieri iniziaad assomigliare pericolosamente alla tela diCassandra: lavori iniziati e più volte annunciatitrionfalmente come “in dirittura d’arrivo”, giustoprima della mesta presa di coscienza che unnuovo problema ne slitterà la conclusione.Iniziate tre anni fa, a maggio del 2011, leoperazioni di dragaggio dei fondali e di posa deipali a sostegno della diga, avrebbero dovutoessere terminati a giugno del 2013, invece, aquasi un anno di distanza, si continua a fare edisfare. Nel frattempo, di costruzione dellaseconda banchina, quella che dovrebbe darepiena funzionalità al molo in zona sud e liberarela città dalla schiavitù del passaggio dei tir, non cisi azzarda nemmeno a far più pronostici: isessantadue milioni di appalto aggiudicati dallaNuova Coedmar di Chioggia sono fermi al...palo.Fermi quanto basta perchè qualcuno, a bocceferme, andasse a spulciare le carte progettuali echiedesse se per caso, prima di iniziare i lavori, aqualcuno fosse venuto in mente di chiedere lavalutazione d’incidenza ambientale. La risposta?No. “Abbiamo preso visione dei documenti delprogetto e rileviamo che è stata richiesta laverifica di esclusione dalla procedura”, hasegnalato il Wwf. Un capriccio, quellodell’associazione ambientalista? Nemmeno peridea. “Tale necessità scaturisce dagli aspettitecnici/progettuali, inclusa la ingentemovimentazione di materiale di scavo esuccessivo utilizzo del medesimo per interventi diripascimento costiero (oltre 800 mila metri cubi)”,spiegano gli ambientalisti. Anche perchè non èsolo il volume dello scavo ad essere imponente,visto che l’intera area occuperà dodici ettari(centoventimila metri quadrati) di costa ecomporterà la regimazione di tre fiumare.Questo, e il brutto vizio di effettuare le opereinfrastrutturali in regime emergenziale, èl’aspetto che preoccupa più gli ambientalisti:“Non si ritiene ammissibile - scrive il delegato

regionale del Wwf Angela Guardo - che sianoprocedure di urgenza, determinate daun’ordinanza della presidenza del Consiglio deiministri del 2007 a stabilire che un progetto diampia portata possa esimersi dall’effettuare unacorretta procedura di verifica degli impatti. Si ègià visto come le opere di realizzazione del portodi Tremestieri si siano rivelate negativamenteimpattanti sul territorio, aggravando l’erosionecostiera e di fatto rivelando limiti oggettivi anchein termini di funzionalità”. Non solo: anche itempi non quadrano. la procedura, sul progettodella Coedmar, è stata conclusa in un solo mese, ametà aprile. “Si fa presente che il termine per lapresentazione delle osservazioni è il 29 aprile”,ammonisce il Wwf. “La condizione emergenziale- si legge in conclusione del documento - che haperaltro visto in questi anni le amministrazionicomunali lasciare decadere progetti già pronti e abasso impatto ambientale, per inventarneletteralmente di nuovi e ad elevatissimo impattoambientale, non può essere motivo per esentarequesto progetto da corretti e approfonditi studi,

in mancanza dei quali a pagare le conseguenzesarebbe la collettività tutta. E questo non soloper le conseguenze dirette delle scelte pocoattente alle conseguenze gravi che nederiverebbero, ma anche - termina la lettera,inviata al ministero dell’Ambiente - per il dannoerariale conseguente ad una possibile proceduradi infrazione”. Lo stato dell’arte, ad oggi, è che cisono voluti tre anni dalla posa del primo deisessanta pali in acciaio e cemento che avrebberodovuto rinforzare la nuova diga, così come dacontratto per la ricostruzione della barrieraprotettiva, firmato il 27 maggio 2011. Dopo treanni di tribolazioni quasi tragicomiche, si èscoperto che ci sono grossi problemi anche perl’installazione dei “micropali”. Tutto questomentre l’insenatura, l’unica disponibile, siinsabbia un giorno si e un no. Il progettooriginario, quello cioè dei due approdid’emergenza richiesti dalla Protezione civile, èopera dello studio Mallandrino. Al progettoesecutivo ha collaborato l’ingegnere palermitanoMarco Antonio Rizzo. (A.C.)

Il braccio rotto del molo di Tremestieri nel 2010. I lavori di consolidamento del porto sono ancora in corso

LA STORIA INFINITA. I tre anni di lavori per il secondo approdo in zona sud. Ancora mai terminati

SECONDO IL WWF, È STATA IGNORATA L’INCIDENZADEL MOLO. CHE DOVREBBE ESSERE AMPLIATO, MA...

comune di Messina, DanieleIalacqua, si starebbe ancora decidendosulla composizione della commissioneaggiudicatrice. Tutto chiaro, quindi?Nemmeno per idea. A NOI NON LA SI FA. Non paghidelle risposte, gli ambientalisti non sononon lasciano, ma addiritturaraddoppiano, segnalando “affermazionicontraddittorie nel RapportoAmbientale”, e “l’assenza, nel PianoRegionale trasmesso al Ministerodell’Ambiente, di qualunque indicazionerelativa al fatto che ben 8 impianti su 23(di cui 6 non ancora individuati) hannointerferenze dirette e/o indirette con sitidella Rete Natura 2000”, ma anche ildeclassamento del progetto di Pace daesecutivo a definitivo, “che in caso diincompatibilità con il territorio e lenorme di tutela, non verrà realizzato. Sipresuppone - concludono le treassociazioni - possa scaturire un dannoerariale”. Dopo lo scoglio ambientale,quindi, potrebbe arrivare quellocontabile.

sicilia1 Maggio 2014

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Le chiese di Papa Francesco

DI GIANFRANCO CUSUMANO

SANTA LUCIA DEL MELA. A questopunto, dopo essersi visto sbattere leporte in faccia dai vari enti, persalvare il patrimonio monumentale delsuo comune, l’assessore Rosario Torreha pensato seriamente che ci vorrebbeun miracolo: e cosa megliodell’intercessione di un Papa potrebberisolvere il problema? Così Torre,responsabile dei Beni culturali a SantaLucia del Mela, uno dei più estesi delmessinese con 83 chilometri quadraticon una popolazione di 5 milaabitanti, dopo avere tentato tutte lestrade possibili per intercettare i fondinecessari a “salvare” i 26 edificireligiosi abbandonati o chiusi al culto,

ha pensato bene di giocarsi l’ultimacarta: Papa Francesco. Così, in unalettera inviata al Vaticano, haraccontato la difficoltàdell’amministrazione nel salvare iluoghi di culto, a rischio di crollo obisognosi di urgenti interventi direstauro, chiedendo - se non unmiracolo - almeno un interventoeconomico della Santa Sede. Santa

Lucia, in passato è stata sede vescovilecon 38 chiese e 8 conventi.A spingere Rosario Torre, che sioccupa di Beni culturali non solo peruna questione politica ma per unavera passione, sono stati gli eventicalamitosi degli ultimi anni. Un verobollettino di guerra.Il 22 settembre 2010 un fulmine hacolpito la Torre triangolare del

La chiesa di Santa Maria Annunziata, la terza parrocchia storica più importante

Rosario Torre

SANTA LUCIA DEL MELA. L’assessore Torre scrive alla Santa Sede

Ventisei gli edifici religiosi abbandonati o chiusi al culto. Alcuni rischiano di crollare. Davanti alle porte chiuse di Regione e Ministero il politico chiede il “miracolo” al Vaticano

sicilia1 Maggio 2014

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Castello (di proprietà dell’Arcidiocesidi Messina - Lipari - Santa Lucia delMela) e da quella data non è statopossibile intervenire, per mancanza difondi, sulla struttura. Il 20 agosto2013 un altro fulmine ha colpito ilCampanile della Chiesa Immacolata aiCappuccini (di proprietà del F.e.c. -Fondo Edifici di Culto del Ministerodell’Interno) e ancora oggi i tempidella burocrazia non hanno permessodi restituire alla piena fruizione ilbene culturale. Il 18 gennaio 2014 si èverificato il distacco di intonaco dallafacciata della Chiesa di Santa Mariadel Rosario e allo stato attuale, permancanza di fondi, non si è riusciti adintervenire per la sommaria messa insicurezza della parte esternadell’edificio, già dichiarato inagibileper problemi strutturali al suo interno.«Mentre Le scrivo - continua Torre - il

Campanile della Chiesa di SantaMaria dell’Annunziata risulta essereinteressato da una profonda lesionenel secondo livello della struttura. LaTorre Campanaria della Chiesa diSanta Maria Annunziata (XV sec.)costituisce un’opera di grandissimointeresse storico-culturale poiché sitratta di una Torre di avvistamento diEpoca Normanna trasformata inCampanile nel XV secolo. In passatopiù volte è stato sollecitato unintervento di messa in sicurezza diquesto edificio, che rappresenta laterza Parrocchia per importanzastorica del Comune di Santa Lucia delMela, ma purtroppo non si è riusciti areperire gli opportuni fondi». Nel 2012Torre ha intrapreso una raccolta firmein occasione del 6° Censimento dei“Luoghi del Cuore” del Fai, FondoAmbiente Italiano, ma, nonostante le

3.325 segnalazioni, è stata raggiuntasolo la 69ª posizione a livellonazionale. Quella di Santa Lucia delMela è una comunità molto religiosa.E’ stata recentemente coinvolta dallabeatificazione del Prelato AntonioFranco, avvenuta nella Cattedrale diMessina il 2 settembre 2013, il cuicorpo mummificato è ritornato ed ècustodito nella Cattedrale luciese dal15 settembre 2013. In questi ultimianni si è riusciti a riparare il prospettoesterno della Cattedrale e la coperturadel Palazzo Vescovile, mentre sonostati restaurati l’Altare del Crocifisso eil corpo del Beato Antonio Franco,dopo la solenne ricognizione.«Nonostante questo - continua nellalettera “scritta con il cuore” a PapaFrancesco - assistiamo a unamancanza di attenzione versol’immenso Patrimonio storico-culturalepresente nel Territorio. Molti di noi sisono stancati di sentire la stessagiustificazione della “mancanza difondi” o la “minaccia di chiusura o ditrasferimento dei Beni Culturali inaltri siti”. Così ho deciso di scriverequesta lettera per condividere lenostre preoccupazioni per unPatrimonio immenso consegnato dainostri avi e che, allo stato attuale,diventa sempre più difficile cercare disalvaguardarlo per le generazionifuture».

I monumenti dimenticatiMESSINA. Tredici chiese chiuse, sei instato di abbandono, otto chiesescomparse e altrettanti conventi emonasteri presenti sul territorio. Eccoquelle chiuse: Cuba bizantina in ContradaCardile (riutilizzata come Carcere, oggiedificio privato); Santa Maria dell’Arcodel 1466 (complesso architettonico condue Chiese tuttora esistenti); SanSebastiano l’Arèna o della Resurrezionedel XV sec. (ex Salone parrocchiale);Candelora o Purificazione del XVI sec.“Moschita” o Sinagoga ebraica, oggiOratorio parrocchiale); Santa Maria delRosario del XVI sec. (ex Oratorioparrocchiale); San Francesco d’Assisi delXVI sec. (di proprietà del Fec); Gesù eMaria del XVI sec. (edificio privato);Santissima Trinità del 1567 (edificioprivato); San Paolo della Murra del XVIsec. (edificio privato); Anime delPurgatorio del XVII sec. (riutilizzata comeedificio privato); San Carlo del 1621(riutilizzata come edificio privato); SsSalvatore (edificio privato inglobato inuna precedente struttura medievale).

ZOOM

Transenne alla Chiesa del Rosario Il corpo del Beato Antonio Franco

sicilia1 Maggio 2014

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MILAZZO. Ha preso i voti nell’Ordine dei Minimi ma la domenica gioca in serie C1

Pratica lo sport a livello agonistico sin da piccolo, ha rischiato di giocare in una delle squadre piùimportanti di Top Ten. Ma poi ha seguito l’altra vocazione. Senza rinunciare alle “mischie”

Fra Giuseppe gioca a rugbyDI GIANFRANCO CUSUMANO

Milazzo. Il suo idolo era (ed è)Andrea Lo Cicero, recordman dellanazionale di Rugby. Oggi in aperturadella sua pagina facebook ha unaraffigurazione di Papa Francesco nellevesti di un supereroe. Due “vocazioni”quelle di Fra Giuseppe Laganà, 26anni, una infanzia trascorsa inGermania assieme ai genitorimilazzesi, che per molti potrebberoessere un’antitesi, ma che in luiconvivono e si stanno rivelandocomplementari. Fra Giuseppe, infatti,oltre a seguire il suo percorso di fedeche lo porterà al sacerdozio all’internodell’ordine dei Minimi, è un giocatoredel Clan Catanzaro Rugby, team chemilita in serie C1. A testimonialo ilsuo palmares clinico: rottura dellegamento crociato anteriore, sublussazione alla clavicola e fratturacomposta del setto nasale rutto di unatestata a Messina durante selezioniper nazionale giovanile. IL TALLONATORE. Fra Giuseppe ladomenica, infatti, dopo lacelebrazione eucaristica ripone perqualche ora l’abito religioso e si butta(con il ruolo di “tallonatore”) inviolente mischie per conquistare unapalla ovale con i colori del Catanzaro.Dalla sacrestia agli spogliatoi, il passoe più breve di quello che si possapensare. «Ho cominciato a giocare a

13 anni al rientro a Milazzo dallaGermania - racconta Fra Giuseppe, exalunno del tecnico commercialeLeonardo Da Vinci - mi ha avvicinatoa questo gioco mio zio Massimo, checosì ha cercato anche di farmiintegrare. Nel corso della mia carrieraho preso parte alla rappresentativaregionale di rugby, al torneo AldoMilani di Rovigo, sono stato convocatoin serie B. Poi, però, è maturata lascelta vocazionale». L’ANNUNCIO. Tra un allenamento euna meta, infatti, a farsi largo era unavoce interiore. «La prima persona concui mi sono confidato - rivela - è statoun sacerdote milazzese, padre

Giuseppe Currò. Poi l’ho detto al miocompagno di banco Giovanni Budauna persona con cui ci siamo sempresostenuti a vicenda specialmente neimomenti più difficili, e al mio amicoSergio Scibilia. In famiglia l’ho detto lasera prima della prima prova scrittadella maturità. Mia madre eratitubante, si è rassicurata la primavolta che è venuta al santuario dovemi ero trasferito». All’oscuro anche icompagni di squadra del MilazzoRugby. Il primo a saperlo è statol’allenatore Carmelo Mastroeni. Nel2012 non è voluto mancare allacerimonia della prima professione deivoti religiosi a Paterno Calabro.

«Quando sono entrato in conventonon ho più giocato - racconta il fratedell’ordine dei Minimi di SanFrancesco di Paola - poi da frate,quando mi sono trasferito aCatanzaro, mi sono ritrovato il campoda rugby sotto casa e ho cominciato afare un po’ di attività fisica. Pianopiano con la dirigenza del ClanCatanzaro ho instaurato un rapportodi amicizia e di stima reciproca, cosìho cominciato a giocare. IL SEGRETO. Nessuno sapeva cheero un frate tranne l’allenatore e ilpresidente. Quando un giorno mi sonopresentato con l’abito qualcuno noncredeva ai suoi occhi», sorride.All’interno degli spogliatoi FraGiuseppe non solo dispensa consiglitattici ai più giovani in quanto tra igiocatori più esperti, ma spesso siintrattiene a chiacchierare diventandoil confessore di molti. «Talvolta, però,sono brusco, secondo me la terapiad’urto è la migliore - sostiene». Il frategioca solo le partite casalinghe, non fale trasferte perché la domenica inparrocchia ci sono impegni dicomunità e non li vuole mancare. Incampo si trasforma. «Quando giocoper gli avversari sono uno dei tanti,non mi presento con l’abito. Maquando i miei compagni mi chiamano“fra Giuseppe” si stupiscono e nelcorso del “terzo tempo”, quellodell’agape fraterna, mentre si mangiami domandano della mia esperienzavocazionale. Nel campo, però, mifaccio rispettare come giocatore dirugby. Non rispondo mai alleprovocazioni. Nel rugby il segreto èquello di replicare con i fatti: o unameta o un placcaggio fatto bene». IL CONVEGNO. Il 9 aprile scorso ilfrate ha preso parte ad una conferenzadedicata alle scuole che aveva cometema “sport, chiesa e legalità”. «Losport, come sosteneva San Paolo, èesercizio sia fisico che spirituale. Lachiesa non può che appoggiarequando si fa questo tipo di cammino».Fra Giuseppe Laganà ha sempregiocato per passione. «Non sono maistato dietro a questioni di categorie,classifiche o punteggi. Ho sempregiocato facendo del mio meglio peressere utile alla squadra. Del rugby mipiacciono valori e principi sani anchese devo ammettere che quandomilitavo nell’under 18 vennero alcuniselezione dell’Arix Viadana, una dellesquadre più importanti delcampionato top ten di rugby, ecominciavo a credere nella possibilitàdi intraprendere la carriera sportiva.Le cose sono andate diversamente.Importante anche il derby contro laAmatori Messina».

Fra Giuseppe Laganà gioca nel ruolo di “tallonatore” Fra Giuseppe Laganà

Al Santuario arriva padre Alessandro SframeliMILAZZO. Se per fra Giuseppe Laganà passerà ancora qualche anno prima di diventaresacerdote, la consacrazione presbiteriale per padre Alessandro Sframeli, originario diMonforte è diventata una realtà. Padre Sframeli è stato ordinato domenica 6 aprile alSantuario di San Francesco di Paola di Milazzo dall’Arcivescovo e Archimandrita di Messinamonsignor Calogero La Piana. Il giorno successivo padre Alessandro ha celebrato la suaprima messa nella Chiesa Madre di Monforte San Giorgio, comune di residenza del fratefrancescano, che “rafforza” la missione del Santo di Paola cui i fedeli dell’hinterland sonodevoti. Commovente il rito dell’ordinazione, che ha visto il giovane monfortese consegnarela propria vita alla volontà di Dio, dalla promessa di obbedienza, all’imposizione delle mani,l’emozionante saluto dei genitori Nino e Lucia e del fratello Nicola, fino alla preghieraconsacratoria. Padre Alessandro aiuterà il superiore del santuario mamertino, padre MarioSavarese, rimasto solo dopo la scomparsa di padre Matteo Cusumano.

ORDINAZIONI

economia1 Maggio 2014

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TURISMO. Lo stop del Comune di Palermo agli stabilimenti di Mondello rischia di colpire tutta la Sicilia

Se il parere richiesto alla Regione per interpretare la legge del 2005 dovesse dare ragione all’amministrazione,i paletti sulle autorizzazioni farebbero una “strage”. Ma Messina è al sicuro, come spiega il presidente della Fiba

Lidi, concessioni a rischioMESSINA. Una “grana” palermitanache potrebbe estendersi a tutta laSicilia ma non preoccupa Messina,almeno secondo Santino Morabito,presidente provinciale dellaFederazione italiana Imprese balneari(Fiba). Già, perché lo stop alleconcessioni per gli stabilimentibalneari nella spiaggia di Mondelloimposta dallo Sportello Unico per leAttività produttive del Comune delcapoluogo siciliano, in ossequio allalegge del 2005, potrebbe determinareun parere dell’Ufficio legale di Palazzod’Orleans, determinando un possibilestop alle altre località balneari.LA VICENDA. A Palermo, il Suap hadetto “no” alle concessioni (in tutto 18)finché non sarà approvato il Piano diutilizzo del demanio marittimo (Pudm)dal consiglio comunale, prima, e dallaRegione, poi. In sintesi, dopo decenni diutilizzo pure oggetto di discussione(vedi la licenza alla Società MondelloImmobiliare Italo-Belga), si è scopertoche nulla si può più fare in assenza diuna concessione edilizia ed ilpagamento degli oneri dovuti. Di frontealle polemiche (anche se, ad esempio, laSocietà ha deciso di procedere conl’allestimento dei lidi già da oggi, 1maggio), il Comune di Palermo hachiesto chiarimenti alla Regione inmerito all’applicazione della legge. Laquestione è approdata anche in IIICommissione Ars (Territorio eAmbiente). Ed è qui che ilvicepresidente Edi Tamajo haprovocatoriamente rilanciato: «Porrò il

problema di Palermo anche per tutti glialtri Comuni costieri. Perché mai la cittàdeve restare senza lidi per unainterpretazione di una legge regionale egli altri dovrebbero, invece, operare inmaniera difforme?». Al di là dellaprovocazione, il possibile rischiopotrebbe essere che, di fronte a unparere univoco della Regionesull’applicazione di una legge che, adistanza di anni, in molti casi non havisto seguite le norme attuative, iregolamenti e il piano di utilizzo deldemanio marittimo (obbligatorio in basealla legge). Se la linea seguita dalComune di Palermo dovesse rivelarsiesatta per gli uffici della Regione, allora

molti dei 140 Comuni costieri siciliani siritroverebbero nel cul de sac di doverchiedere concessioni edilizie epagamento oneri senza averottemperato a tutte le fasi preliminaridella legge del 2005.MA A MESSINA... Nel 2012, ilComune approvò il Pudm (inviandoloall’assessorato regionale), quindi, daquesto punto di vista gli stabilimentibalneari messinesi non dovrebberoavere problemi. Se ciò non bastasse,però, ecco i chiarimenti forniti daMorabito: «La questione, qui, èmarginale perché i lidi con le cabinestabili, in muratura, sono pochissimi e ilpunto è che si tratta di volumetriecatastate che rimangono sul demaniomarittimo per più di sei mesi. Nel casomessinese, quindi, si tratta ci si trova difronte, soprattutto, a strutture chevengono smontate. Inoltre - aggiunge - ilidi stagionali sono in regime diautorizzazione edilizia, che è molto piùsnella e non necessita anchedell’agibilità. Al contrario, le strutture incemento hanno bisogno di concessionee sono soggete al pagamento dell’Imu.Riguardo a Palermo, il caso èparticolare perché si tratta di un rarocaso in cui, a essere concessionario è ilComune, mentre altrove il rapporto èdirettamente con la Regione». Maquanto costa un lido temporaneo?«Ogni anno paghiamo il rinnovo, che ècirca 230 euro al Comune tra diritti disegreteria e amministrativi, mentre ilcanone demaniale da corrispondere allaRegione varia a seconda della superfice.Si va dai 1500 euro a poco più ditremila per la stagione. È ovvio che chidecide di prolungare il periodo, paga dipiù». La legge 15, inoltre, dà lapossibilità di chiedere l’autorizzazioneper attività in spiaggia che non sianobalneari, da qui il fiorire di locali eanche ristoranti. «Lo scorso anno, comesi ricorderà - spiega Morabito - lastagione stava per saltare a causadell’aumento proposto dalla Regionedel 600%. Il decreto fu poi ritirato e icanoni demaniali ritornarono nellanormalità. (D.D.J.)

Uno scorcio de “La Spiaggetta” a Messina

MESSINA. La stagione balneare del 2013 vedrà un lido in piùe il ritorno di altri due. La new entry si trova a Pace, e hadestato la curiosità dei passanti perché rimasto praticamenteincompiuto per tutta l’estate. Il motivo? L’iter non era statoperfezionato e quindi tutto è slittato a quest’anno. I duestabilimenti che invece dovrebbero riaprire le porte sonoentrambi a Capo Peloro. Si tratta dell’Happy Lido, che risorgecon il nome di “Punta Playa” e di quello di fronte alla SeaFlight, finito in amministrazione giudiziaria nel 2012 e nonmontato nel 2013. Sempra nella punta della Sicilia, complice il

vento di scirocco, che questo inverno ha soffiatoabbondantemente, si è riformata la spiaggia scomparsa chedal Lido Horcynus Orca (dai più conosciuto con l’antico nomedi “Lido Legambiente” o con il nomignolo di “Lidino”) vaverso la Torre degli Inglesi. Lo stabilimento, quindi,quest’anno dovrebbe tornare alle dimensioni originarie. Sulfronte della “Movida” extra balneazione, si registra ilpassaggio di proprietà del Blanco, il ritrovo sulla spiaggiaaccanto alla piscina di Sant’Agata di proprietà della Two srl(soci, tra gli altri, Chiara Schirò e Nazzareno Foti). Il Blanco èstato infatti venduto per 210 mila euro a un non messinese dinome Giancarlo, a Enza Gravina (dell’ex omonimo bar) e aNico Cannavò. In pole position per la gestione, però, c’èGianluca Arcovito, che rischia di diventare il “re” della rivieracon tre locali: il Pitch (destinato a pizzeria e serate), il LuckyBeach (più easy, un piccolo bar sulla spiaggia) e, appunto, ilBlanco, destinato ad ospitare le serate vere e proprie. (D.D.J)

SOTTO LA LENTE

UNA NUOVA STRUTTURA A PACE E DUE RIAPERTURE A CAPOPELORO. SUL FRONTE MOVIDA, IL BLANCO PASSA DI MANO

Tra new entry e ritorni

Santino Morabito

economia1 Maggio 2014

centonove pagina 20

PARLA IL PRESIDENTE DEI PERITI AGRARI, DARIO NATOLI: «UTILIZZEREMOUN SUO NEMICO NATURALE, UN INSETTO CHE LO NEUTRALIZZERÀ»

MONTAGNAREALE. Parassita mette a rischio la produzione sui Nebrodi

Il coordinamento dei sindaci avvia la battaglia alla “vespacinese”. Nel territorio il 50% delle piante siciliane minacciate

Colti in Castagna

DI PAMELA ARENA

Montagnareale. Primi interventi messiin pratica nel messinese percombattere la “Vespa Cinese”. Sitratta del “Cinipede galligeno”, unparassita che dalla Cina si è diffuso intutto il mondo e che ora metteseriamente a rischio circa 3.500 ettari di castagnetodella provincia di Messina. L’allarmenei mesi scorsi era stato lanciato dalla“Mutuo Soccorso” di Montagnareale,società che, nell’ambito della famosaSagra della castagna del paese, avevavoluto inserire in programma ancheun importante convegno che hacontribuito a sensibilizzare addetti ailavori e amministratori comunali peraffrontare un problema di grandeattualità. Già nel 2011 il sindaco dellostesso comune, Anna Sidoti, avevaavviato una forma di collaborazionecon il collegio dei Periti Agrari,

rappresentato da Dario Natoli, al finedi rilevare la presenza del cinipidegalligeno del castagno in ambitocomunale. «Si tratta di un parassitache si può combattere solo con lalotta biologica – dichiara il sindacoSidoti – e, non potendo usufruire difondi regionali, stiamo cercando dieffettuarla attingendo a fondicomunali».I primi interventi sono statiorganizzati dall’amministrazione neigiorni scorsi, ma anche altri comuni sistanno attivando con i lanci di“Torymus sinesis”, un altro parassitasempre originario della Cina, cheattualmente risulta essere il naturaleantagonista del “Cinipide galligeno”.Questo sistema non è mai stato messoin pratica in provincia di Messinadove si stima la presenza della metàdei castagneti esistenti in tutta laSicilia. Gli unici interventi con ilpredatore antagonista, che hannodato esito positivo, sono statieffettuati nella provincia di Catanianel 2013 con 3 “lanci”. «Gli agronomimi hanno consigliato di iniziare ora lalotta biologica – continua la Sidoti –perché è nel periodo della fioriturache si possono ottenere miglioririsultati. Inoltre, sono a conoscenzache anche gli altri comuni comeSant’Angelo di Brolo, Librizzi, SanFratello, Raccuia, Ucria, Floresta, SanMarco D’Alunzio, San Fratello e altriprivati , si stanno attivando per risolvere il problemaattingendo alle proprie casse perpotere effettuare i lanci per ladiffusione dell’insetto antagonista, dalmomento che la coltura del castagnoda frutto e da legno è particolarmente

estesa e costituisce una fonte direddito importante per molte aziende.Ad essere stato coinvolto – conclude ilsindaco - anche l’ assessoratoregionale delle politiche agricole conl’interessamento dell’assessoratoregionale all’Agricoltura e dell’Anci,oltre ché i funzionari della regionesiciliana Giuseppe Campo, AgatinoSidoti e Corno che hanno supportatogli uffici comunali con sopralluoghi eindagini specifiche sul territorio.Nonostante le iniziative promosse alfine di acquisire le risorse necessarienon sono arrivati i finanziamentiauspicati per cui, d’intesa ecollaborati dai responsabili dellestrutture regionali ho assegnato lerisorse facendo gravare la spesa sullecasse del bilancio comunale».

Interventi nei castagneti per combattere il Cinipede Galligeno

PATTI. La lotta obbligatoria al cinipide galligeno del castagno è una disposizonedi legge pubblicato sulla gazzetta ufficiale regionale 21 del 2011. Il Collegio deiPeriti Agrari e Periti Agrari Laureati di Messina, sin dalla pubblicazione deldecreto, di concerto con vari sindaci (Patti, S. Piero Patti e S. Angelo), ed inparticolare con il Sindaco di Montagnareale, Anna Sidoti, ha stipulato unaconvenzione per il monitoraggio del territorio che, all'epoca, era totalmenteindenne unitamente al comune di Patti (su cui le aree destinate a castagno sonolimitate), a differenza, invece, di S. Angelo di Brolo e S. Piero Patti, dove la

presenza del cinipide era preoccupante Per contenere i danni provocati daquesto insetto nocivo per il castagno si può effettuare la lotta biologica, basatosulla liberazione nei boschi di castagno del suo antagonista naturale,l'imenottero “Torymus sinesis”. Si tratta di un insetto di 2 millimetri che ha lostesso ciclo biologico del Cinipide e in questi giorni si sta provvedendo adeffettuare dei lanci di questo antagonista sui vari territori comunali, il tutto diconcento con il Servizio Fitopatologico Regionale di Milazzo , diretto da CornoGraziano. «In media - spiega l’agronomo Dario Natoli, presidente del collegiodei Periti Agrari - si utilizza una provetta contenenti circa 100 esemplari, percoprire circa 5.000-7.000 metri quadrati di superficie, che subiscono unariduzione di numero a causa dell'adattamento climatico e pertanto, al fine direndere sicura ed efficace la lotta biologica, è necessario ripetere i lanci più voltee in più anni».

P.A.

L’ESPERTO

Così combatteremo il cinipide

Nocciole, caccia al ghiroUcria. A preoccupare i sindaci nonsono solo le castagne, ma anche lenocciole. Da lunghi anni a colpire inoccioleti non sono solo i parassitima anche i ghiri. «Ormai - dice ilsindaco di Ucria Giuseppe Lembo -questi animali non attaccano solole nocciole, ma gradiscono ortaggie frutta. Stanno mettendo inginocchio la precaria condizioneeconomica del paese. Tra le ipotesiche stiamo prendendo e quella dimettere trappole come avviene inaltre regioni. Ne bastano unadecina per ettaro».

UCRIA

Anna Sidoti

1 Maggio 2014

centonove pagina 21

economiaUOMINI&BUSINESS. Ritratto del gruppo alberghiero di Taormina fresco di premio “Hotelier of the year”

Destagionalizzazione, sinergia e qualità, le parole d’ordine della famiglia Bambara-De Luca che ha dovutorinunciare al progetto Castello a Mare. Ma fa crescere la quarta generazione di manager del turismo

Gais, alberghi e nobiltàDI VINCENZO LOMBARDO

David Herbert Richards Lawrence èstato uno scrittore, poeta,drammaturgo, saggista e pittore ingleseche rispecchiò efficacemente la rivoltadella sua generazione contro l'epocavittoriana. Antesignano e profetadell’amore libero fu un figlio dei fioriante litteram. Soggiornò a Taormina(1920-1922), con la moglie Frieda vonRichthofen, per problemi legati al suostato cagionevole di salute e alloggiò inuno dei più esclusivi alberghidell’epoca, l’Hotel Diodoro. L’albergo,costruito nel 1898 da Giuseppe eIsabella Bambara, secondo la modainglese imperante in quel periodo, futeatro delle turbolenti avventureextraconiugali taorminesi della inquietamoglie che ispirarono l’artista a scrivere“L’amante di Lady Chatterley”,romanzo che lo immortalò. Occupato, durante le due guerre dallaLuftwaffe germanica, prima, e dall’AirForce inglese, dopo, l’albergo è statosempre punto di riferimento di unaclientela internazionale ed esclusiva trateste coronate, scrittori e artisti. Aiprimi intraprendenti imprenditori, aifigli dei figli, si sono sostituiti neltempo, Sebastiano De Luca e IsabellaBambara, perfetti eredi di quello stileunico, e della classe tipica di chi ècresciuto in un ambiente cosmopolitaraffinato. Oggi la famiglia De Luca èproprietaria di un Gruppo alberghiero –il Gais Hotels Group – che comprende aTaormina oltre allo stesso storicoDiodoro, anche il cinque stelle lussoGrand Hotel San Pietro, l’HotelCaparena & Wellness Club, splendidoresort in riva al mare, il residence VillaGiulia e il Boutique Hotel Isabella nelcuore del centro storico. Del Gruppo faparte anche l’Azienda Agricola “Chiusedel Signore” sita a Linguaglossa, allependici dell’Etna, in un territorio dallecaratteristiche uniche, tra le bianchenevi del vulcano e l’infinita distesa delmare azzurro di Sicilia. L’ indomabile spirito imprenditoriale

della famiglia De Luca – Bambara èstato messo alla prova l’anno scorsonon già dalle avversità economichebensì dalla burocrazia. Il 14 dicembre2013 essi scrivono all’Amministrazioneuna lettera accorata nella qualespiegano i motivi della loro rinuncia alprogetto di riqualificazione di un’ areadegradata da tempo nel cuore storicodi Taormina, ammassata da vecchiruderi di un antico albergo importante,il Grand Hotel Castello. L’area fuacquistata nel 2001 e ben quattroprogetti sono stati redatti dalla famigliain conformità ai desiderata delle tanteAmministrazioni che si sono date ilcambio alla guida della città. Ad ogniavvicendamento di sindaco il progettoper andare avanti doveva oraallungarsi, ora accorciarsi, alzarsi,abbassarsi, ovvero modificato negliesterni oppure ridursi. Tanti progettifatti e rifatti. Tanti denari spesi e andatiin fumo. Due importanti finanziamenti,irrimediabilmente perduti. E così, dopoaver bruciato tante risorse senzaconcludere nulla, la famiglia De Luca –Bambara ha mestamente abbandonatoil progetto. Niente più Castello a Mare,niente più Albergo, niente posti dilavoro in più, meno turisti di classealta, quelli cioè che spendono qualchesoldo in più nell’indotto cittadino. Nemo propheta in patria Sebastiano DeLuca. L’ Ehma (European hotelmanagers’ association), un’enteinternazionale formato da direttori diprestigiosi hotel a 4 e 5 stelle, afebbraio lo ha insignito del premio“Hotelier of the year”. «Mi auguro - hacommentato con eleganza SebastianoDe Luca - che la il premio dia, tramite ilriconoscimento personale, visibilitàinternazionale al nostro prodotto

integrato su tutto il territorio diTaormina e dell’Etna.Destagionalizzazione, sinergia e qualitàsono le parole chiave della miaazienda, da tempo impegnata apromuovere il prodotto ricettivoregionale in un’ottica ampia earticolata».Sebastiano De Luca è al suo quartomandato, come presidente dell’Unioneregionale degli albergatori siciliani. Egliè, inoltre, presidente di Gisa SpA ecomponente della giunta Aica(Associazione Italiana ConfindustriaAlberghi), Amministratore del DistrettoTuristico Taormina-Etna e consigliereregionale Unicredit TerritorialCommunity Sicilia. Prima diintraprendere l’avventuraimprenditoriale ha lavorato inimportanti strutture in Italia eall’estero. A lui va il merito di averristrutturato e potenziato gli alberghi difamiglia, creando una catenaalberghiera che oggi è di riferimentoper la Sicilia e per il Paese. Accanto alui, cresce professionalmente la quartagenerazione: i figli Stefania e Sergiocon il compito di portare avanti “ theancient tradition of hospitality”. Ma la decisione di abbandonarel’investimento sul Grand Hotel Castelloè irrevocabile? Aggrottando un po’ leciglia e con un accenno di sorrisol’anima del gruppo risponde: “Più in là,quando ne avremo tempo e voglia,provvederemo a recuperare quelterreno secondo le leggi in vigore,ricostruendo quello che è già lì, nelrispetto dei volumi ad oggi esistenti,operando delle scelte subordinate allenostre esigenze familiari epatrimoniali.”

[email protected]

La famiglia De Luca

Accoglienza e dopGais Spa società capogruppo che fariferimento a Isabella Bambara.Capitale sociale euro 1.196.000suddiviso in due quote tra i coniugiIsabella Bambara 80,43% e SebastianoDe Luca 19,57%. Il gruppo è formatoda diverse società tutte operanti nelsettore turistico alberghieroproprietarie di alcune delle piùprestigiose strutture presenti aTaormina. Alla Gais Spa fanno capol’Hotel Villa Diodoro, l’Hotel Isabella el’Hotel Villa Giulia. Caparena Srl, capitale sociale euro1.638.000 suddiviso tra Gais Spa il63,49%, Isabella Bambara il 36,03% eSebastiano De Luca lo 0,48%. Lasocietà gestisce l’omonimo albergo.Gisa Spa, capitale sociale euro1.122.000 suddiviso tra Gais Spa il 50%e la Cisa Spa, che fa capo all’editore delGiornale di Sicilia Ciancio Sanfilippo,l’altro 50%. Gestisce il Grand Hotel SanPietro. Tenuta Chiuse del Signore:società cooperativa arl che gestiscel’omonima Azienda Agricola cheproduce prodotti Dop ecommercializza un vino autoctono. IlGruppo non presenta un bilancioconsolidato. Addetti occupati 370unità.FATTURATO 2012Gais Spa euro 5.135.000 (+ 0,8%rispetto al 2011); Gisa Spa euro2.333.000 (+ 2,15% rispetto al 2011);Caparena Srl euro 3.058.000 (+14,28%rispetto al 2011). I ricavi sono in crescitanonostante la crisi del settore. Ilrisultato della gestione operativa (Mol)presenta un analogo trend: Gais euro1.224.000 (+26%), Gisa euro 387.000(+555%), Caparena euro 199.000(+300%). I dati segnalano unmiglioramento dell’efficienzaproduttiva delle strutture e una coevariduzione dei costi operativi.Circostanze che hanno provveduto arilasciare maggiori margini. Nell’anno inesame non vi sono utili. La Gais chiudecon una perdita d’esercizio di euro234.000 causati dal peso riverberato inbilancio da oneri straordinari di euro426.000. La Gisa termina l’esercizio conuna perdita di euro 103.000 per effettodella gestione finanziaria e tributaria.Caparena conclude la gestione con unaperdita di 487.000 per via dell’incidenzadell’elevato costo degli investimentieffettuati negli anni precedenti eammontanti a complessivi euro19.000.000.La Gais Spa ha investimenti per euro35.248.000. Gisa Spa per euro16.640.000. Impieghi finanziati conmezzi propri e con capitali a medio elungo termine prestati dalle banche. IlGruppo reperisce risorse finanziarie,anche, con moderni e più raffinatisistemi di emissioni di titoliobbligazionari propri che vengonoassorbiti dai mercati mobiliari. Outlook: debole stabilità.

ANDAMENTO ECONOMICO

RATING ECONOMICO SOCIALE (0 a 10): 6- Storia ultra centenaria: 9- Andamento economico: 5- RapportoOccupazione/Territorio Partnerdi Iniziative Sociali: 6- Sponsor Attività Sportive: 4

LA SCHEDA

Gestori elettriciLe offerte migliori per leutenze domestiche sonoonline e tra le 10 tariffe piùeconomiche per l’elettricità ,le prime 6 sono sottoscrivibilisolo via internet . Il risparmio

anche tra le offerte a prezzo più bassopuò arrivare fino a circa 50 euro l’anno. IlWeb offre un altro , importantevantaggio : la possibilità di confrontarequasi tutte le offerte sul mercato relativea elettricità, gas, telefono e Adsl eottenere preventivi di spesa . Prima diaderire a un’offerta online bisognaessere certi di avere dimestichezza con letecnologie informatiche . Lecaratteristiche di questi contratti , infatti,prevedono che il recapito delle bollette ei pagamenti si svolgano esclusivamenteattraverso il canale telematico . Propriola riduzione dei costi di gestionepermette alle società del settore diapplicare tariffe concorrenziali. Per tutti icontratti applicati via web vale il dirittodi ripensamento entro 14 giorni dallastipula . Per annullare la sottoscrizionedel servizio bisogna inviare unaraccomandata con ricevuta di ritorno.

Francesco SabatinoAdoc Uil Messina

CONSUMATORI

economia1 Maggio 2014

centonove pagina 22

REGIONE

Nomina consulenti IrsapPALERMO. La giunta regionale siciliana,riunita dal presidente Rosario Crocetta,ha deliberato: l' approvazione del rego-lamento per la nomina dei componentidella consulta delle Attività Produttivedell' Irsap; il progetto sulla digitalizza-zione degli archivi delle Questure e deiCommissariati. Ha inoltre designatoquale componente del Consiglio giustiziaamministrativa (CGA) - sezione giurisdi-zionaleil magistrato Giuseppe Grasso.

ASSOSTAMPA

Macaluso nuovo presidentePALERMO. Giancarlo Macaluso, 50 anni,cronista di bianca del Giornale di Sicilia, èil nuovo presidente dell' Associazione si-ciliana della stampa. Lo ha eletto a Pa-lermo, all' unanimità, il Consiglio regio-nale nel corso della seduta diinsediamento dopo il congresso regio-nale di Enna. Vice presidenti sono statieletti Massimiliano Passalacqua e PaoloLicciardello. Il Consiglio ha inoltre elettola nuova giunta esecutiva guidata da Al-berto Cicero, che era stato già riconfer-mato segretario al congresso di Enna. L'esecutivo è composto da Nino Amante,Massimo Bellomo Ugdulena, FrancescoCeli, Franco Di Parenti, Virgilio Fagone,Salvo Messina per i professionali e Anto-nio Fiasconaro, Giuseppe Petralia e Cri-stina Puglisi peri collaboratori. Riconfer-mato alla carica di tesoriere MassimoBellomo Ugdulena.

NOMINE

DI SALVATORE CIFALÀ

La nuova ministra perl’integrazione CecileKyenge ha chiaramenteespresso la volontà dicontinuare a impegnarsi perché in Italiavenga cambiata la legge sullacittadinanza del 5 febbraio 1992, basatasullo ius sanguinis, e che vengaintrodotto come principio che regoli lamateria, invece, lo ius soli.Come dimostrano le esperienze di altripaesi europei e non, in cui lo ius soli èapplicato (spesso con modalità ibride), visono varie forme che esso può assumerenella sua applicazione pratica. LaFondazione Leone Moressa si è chiestaquanti sarebbero, quindi, i nuovi cittadiniitaliani se lo ius soli fosse stato applicatonell’anno 2011 nella sua forma più purae semplice, cioè se la cittadinanza venissedata a ciascun bambino nato sulterritorio italiano, anche se da genitoristranieri. L’anno 2011 è preso comeultimo riferimento, poiché i datianagrafici più recenti disponibilirisalgono proprio a questa annualità.Nel 2011 sono nati quasi 80.000 bambinida genitori stranieri. Il 14,50%, quindi

dei nuovi cittadini italiani, sarebbero statifigli di genitori stranieri. Dal 2002 laquota di bambini nati in Italia èaumentata , così come l’incidenza deinati stranieri sui nati totali, che è passatadal 6,20% del 2002 al 14,50% del 2011.I minori stranieri, considerando anchecoloro che non sono nati in Italia, stannodiventando di anno in anno unacomponente sempre più importante dellapopolazione e la loro incidenza sul totaledei minori si aggira quasi intorno al 10%,ovvero quasi 7 punti percentuali in piùrispetto al 2002. Se consideriamo leseconde generazioni, vale a dire coloroche sono nati in Italia, tali giovanistranieri possono essere stimati in circa730.000 unità andando a comporre oltreil 70% della popolazione minorestraniera complessiva. Tornando ai natinel 2011, oltre la metà di questi nuovicittadini si concentrerebbero al Nord, il38,2% nel Nord Ovest e il 29,2% nelNord Est. A livello regionale, in terminiassoluti, è sicuramente la Lombardia laregione in cui l’applicazione dello ius soliavrebbe più impatto, in quanto qui siconcentrano oltre un quarto dellenascite, a seguire il Veneto e l’ EmiliaRomagna, rispettivamente con il 12,7% eil 12,3% delle nascite. Se prendiamo inconsiderazione l’incidenza dei natistranieri a livello regionale, vediamo cheanche in questo caso la Lombardiapresenta i valori più elevati (22,1%),seguita nuovamente da Emilia Romagna(23,7%) e Veneto (21.7%). Valoriconsistenti però sono presenti anche inPiemonte (19,5%), Umbria (19,8),Toscana (18,6%), Marche (18,8%).Interessante è poi invece scendere neldettaglio regionale: oltre il 40% deinuovi cittadini nascerebbe nelle primedieci province, con Milano in testa(8,0%) e Bologna a chiudere (2,4%). Leprovince lombarde, venete ed emilianesarebbero quindi quelle più interessateda questo fenomeno a livello locale. Seinvece consideriamo l’incidenza, vediamocome le province in cui ci sarebbe ilmaggior numero di nuovi cittadiniitaliani sono concentrate in tre regioni:Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Èinteressante però notare come non sianoi centri metropolitani a presentare ilmaggior numero di nati stranieri sultotale dei nati, ma piuttosto realtà dimedie dimensioni, quali Mantova eBrescia per la Lombardia, conrispettivamente un’incidenza del 29,9% edel 29,8%, Treviso e Vicenza per ilVeneto (23,7% e 23,2%) e, infine,Modena e Reggio Emilia per l’EmiliaRomagna (28,2% e 25,5%).“Dare evidenza al dettaglio territoriale hasenso nei termini in cui l’acquisizionedella cittadinanza permette l’accesso atutta una serie di servizi e conferisce sia

diritti che doveri che trovano la loroprincipale espressione a livello locale”affermano i ricercatori della FondazioneLeone Moressa “In questo studioabbiamo ipotizzato costantemente che loius soli entri in azione senza valoraretroattivo, quindi abbiamo calcolato glieffetti solo sui nati del 2011. Rimarrebbecomunque aperto quindi, il problema deigiovani di seconda generazione, che nonrappresentano un numero pocosignificativo: questi giovani rimarrebberosospesi ancora tra la condizione disentirsi italiani praticamente a tutti glieffetti (essendo nati e cresciuti in Italia eavendo ridotti contatti con il paese diorigine) ma di non essere riconosciuti taligiuridicamente, con il rischio di caderenell’illegalità una volta maggiorenni.Acquisire coscienza di quanti siano questigiovani e di come sono distribuiti sulterritorio italiano sottolinea l’urgenza diun cambiamento radicale sia rispetto aun riconoscimento giuridico dei doveri edei diritti tramite la cittadinanza, siaattraverso un riconoscimento informaleda parte della società civile. L’attualelegge sulla cittadinanza non trova piùcorrispondenza nelle realtà del fenomenomigratorio contemporaneo”.

Esiste un’ampia platea di liberi professionisti titolari diPartita Iva che svolgono attività a contenuto artistico oprofessionale per i quali non è istituita una specifica cassa diprevidenza di categoria. L’attività deve essere svolta senzavincoli di subordinazione, decidendo autonomamente tempi,

modalità e mezzi necessari per l’esecuzione, con abitualità e professionalità. Nonoccorre che tale attività sia esclusiva né prevalente, basta solo che sia abituale.L’attività di lavoro autonomo si caratterizza per la personalità della prestazione eper la prevalenza del fattore “lavoro” sul capitale, mentre nell’attività condottasotto forma di impresa prevale il fattore “organizzazione” delle risorseproduttive (beni, servizi e risorse umane). Questi liberi professionisti sono soggettiall’obbligo di iscrizione alla gestione separata INPS a copertura dei rischi diinvalidità, vecchiaia e superstiti. La base imponibile previdenziale è pariall’imponibile fiscale, così come risulta dalla dichiarazione dei redditi e dagliaccertamenti definitivi: è quindi definita per differenza fra i compensi percepiti ele spese di gestione. L’ aliquota applicata è del 27,72% per i soggetti non iscrittiad altre forme di previdenza e del 22% per i titolari di altra tutela contributiva. Ilcontributo alla Gestione Separata è interamente a carico del professionista, chetuttavia ha facoltà di addebitare al cliente in fattura, a titolo di rivalsa,un’aliquota pari al 4% dei compensi lordi. L'esercizio di tale facoltà ha rilevanzasolo nei rapporti fra il professionista ed il cliente ed è del tutto ininfluente ai finidel versamento alla Gestione Separata, poiché a quest'ultimo dovrà provvederesempre e comunque il professionista e per l'intero importo. Poiché il contributo èrapportato al reddito conseguito nell'anno di riferimento, il versamento avvienecon lo stesso meccanismo di acconto e saldo e con le stesse scadenze previste dalfisco per i versamenti Irpef. E’ posto in capo al lavoratore l’obbligo di iscrizionealla Gestione separata comunicando all’INPS la data di inizio dell’attivitàlavorativa, la tipologia dell’attività, i propri dati anagrafici, il codice fiscale e ilproprio domicilio. L’iscrizione deve essere effettuata per via telematica entro 30giorni dall’inizio del primo rapporto di lavoro, anche tramite i Consulenti dellavoro o gli altri professionisti abilitati ad assistere in toto i soggetti interessati.

NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO

Professionisti senza cassa, si versa all’Inps

Cittadinanza, l’integrazione possibile dei nuovi natiQUI EUROPA. L’impegno della ministra Cecile Kyenge per introdurre lo “ius soli”

centonove pagina 23

1 Maggio 2014

posterMURALES DI UMANITÀ VARIA

Nel 1623 vivevano69 famiglieRoccalumera. Nel 1623 nella baroniadi Contrisa vi erano 69 famiglie e299 anime, i cui terreni eranopiantati a olivi, gelsi ed alberi dafrutto. Da anni la zona risultavaabbandonata. «Il futuro è qui nellecampagne, nella coltivazione dellaterra come risorsa di vita, l’unicarisorsa che non ha mai unascadenza – spiega don CatinoTotaro – i giovani lo devono capire.Abbiamo i posti più belli delmondo, luoghi inesplorati e ricchidi storia che non possiamodimenticare».

ZOOM

SVOLTE. Per una vita ha fatto il decoratore d’interni, ora fa rivivere un borgo seicentesco

Catino Totaro, 70 anni, ricomincia da capo in un casale feudale. Assieme a moglie e figli si dedicaalla campagna, riscopre vecchi sapori e ospita “viandanti”. Un esempio per i più giovani

La locanda di Contrisa

DI GIUSEPPE PISTONE

Roccalumera. Dal pennello alla cucinagenuina. Una passione quasi geneticaper i sapori e i colori della naturatrasformata in una vera “filosofia divita”. Ha dedicato oltre mezzo secolodella sua vita a fare il decoratored’interni, dipingendo e stuccandochiese, ville nobiliari e antichi palazziper tutta l’isola. E oggi alla suaveneranda età, con una pensioneminima, torna a vivere in campagna eintraprendere una nuova avventura pergarantirsi un reddito dignitoso.Realizzare ciò che ha sempre sognato,dedicandosi con amore e passione, allaricerca degli antichi sapori. Don CatinoTotaro, 70 anni sonanti si trasferisce conla moglie Giovanna nell’antico edisabitato borgo feudale di Contrisa e da“lezioni” di sapori e natura. Partner: ifrutti della terra, il cinguettio degliuccelli ed il profumo di zagare egelsomino. Ma con una missioneambiziosa. Rievocare gli antichi saporiattraverso una ricerca storica dellespecialità culinarie di quella che untempo era la principesca contrada di“Contrisa”. Un luogo che conserva

ancora l’aspetto incantevole del piccoloe salubre borgo feudale del ‘600. E nellaquiete di un paesaggio bucolico, ormaiquasi spopolato, e monte del centroabitato di Roccalumera, in unaposizione dominante, trasforma unavecchia casa di famiglia in una locandanon solo per rievocare antiche ricetteculinarie, ma presto anche per ospitare iviandanti con lo stesso calore familiarecome fossero dei parenti. Propriocom’erano un tempo le antiche locandedi una volta e quì tutto ha il sapore diantico. E oggi la taverna prende il suostesso nome: “Locanda di don Catino”.A fare da scenografia è il forno per ilpane ricavato nella roccia e collegatoalla cucina in muratura, attraverso unostretto cunicolo scavato dentro la rocciache si affaccia su una terrazza dalpanorama mozzafiato che domina daCapo S.Alessio, con il suo castello arabo,alla costa calabra. Un luogo che ha giàispirato lo storico e ricercatore AngeloCascio il quale ha voluto dedicareall’interno della locanda un singolarescritto di “Benvenuti” con tanto didescrizione storica e stemma araldicodel principato d’Alcontres. «Qui il fluiredel tempo si è arrestato, qui tutto ci

parla di infinito, di eternità, di cicli distagioni, e di speranze sempre le stesse.Qui - si legge ancora – c’è l’uomo di ieri,di oggi e di domani, l’uomo di sempreche contemplando la natura, riesce aleggervi il grande amore di Dio per lesue creature. Un luogo in cui il temposembra non sia mai passato e maipasserà». Nel 1623 nella baronia diContrisa vi erano 69 famiglie e 299anime, i cui terreni erano piantati aolivi, gelsi ed alberi da frutto. L'AnticaLocanda di Don Catino si propone cosìdi dare ospitalità in un'antica stazione di

posta dall'ambiente rustico edaccogliente, proponendo una cucinamediterranea semplice ma allo stessomodo ricercata, puntando tutto sullagenuinità delle materie prime. «Tante lespecialità culinarie tipiche del luogo cheportiamo in tavola ogni giorno – dallaverdura selvatica raccolta all’alba, ailegumi, passando per i prodotti dell’ortodi stagione coltivato nel retro dellalocanda, alle uova fresche delle nostregalline – racconta orgoglioso donCatino. Capaci di saziare le esigenze deipalati più originali e raffinati. Tre voltela settimana sforniamo il pane caldofatto con il metodo tradizionale dellalievitazione naturale, condito conacciughe e olio». In principio dovevaessere solo una piccola avventura, unpassatempo da coltivare nei momentiliberi e solo per gli amici più intimi –confessa il decoratore produttore - oggiinvece si ritrova a lavorare sodo ancheper lasciare ai suoi tre figli, Francesco,Gianfilippo e Sebastiano, un futuro piùsicuro.

Don Catino Totaro con la moglie Giovanna. Tre giorni a settimana sfornano il pane da un forno costruito in una grotta

A sinistra il borgo di Contrisa. A destra don Totaro raccoglie piselli dall’orto

1 Maggio 2014

centonove pagina 24

posterricorrenze

DI MARIA TIZIANA SIDOTI

1 MAGGIO. «Oggi più che mai ènecessario che il Primo Maggio sia unaFesta, ma anche un impegno di lotta»,è l'invito di Dino Paternostro,segretario della Cgil di Corleone, laCamera del Lavoro intitolata a PlacidoRizzotto, il sindacalista assassinatodalla mafia del feudo nel 1948. Che il1 maggio sarà alla manifestazionedella sua sigla sindacale a Portelladella Ginestra in ricordo della Stragedel 1947, uno dei tanti appuntamentiin occasione della Festa dei Lavoratoriin Sicilia, dove dalla memoriadell'eccidio di Portella ai concerti sullascia di Roma, dalle "scampagnate" delFai alla riscoperta del territorio allecelebrazioni di San Giuseppelavoratore, il laico è rincorso dal sacrotra il dolore del passato e la fragilitàdella precarietà quotidiana, tra ritualicontadini, tradizionali tavolate per ipoveri e la poca solidità economica delpresente.PORTELLA SIMBOLO DI LOTTA. «Ilmondo del lavoro subisce attacchi datutte le parti, la legislazione sul lavoroè stata indebolita, oggi sembra piùmoderno chi attacca di più i diritti deilavoratori. Ma ci rendiamo conto che loStato italiano sta rubando il futuro adiverse generazioni di giovani,condannati alla precarietà a vita? Cirendiamo conto che oggi il datore dilavoro può licenziare quasi come vuolee quando vuole? Quale fiducia possonoavere nel futuro i giovani senza lavoroo con un lavoro precario, senzanessuna certezza?» si interrogaPaternostro. Che rilancia: «Il Primo

Maggio oggi dev'essere un impegno alottare per il lavoro, per il futuro deigiovani e contro la precarietà». Eannuncia: «Parteciperò, come ognianno, alla manifestazione organizzatadalla Cgil a Portella della Ginestra.Parteciperò al corteo che da Piana sisnoderà fino al Memoriale(sistemazione naturale-monumentaledell'artista Ettore De Conciliis, ndr) diPortella, luogo simbolico per il mondodel lavoro, perchè ci ricorda la strage,ma ci ricorda anche che fin dal 1893 icontadini di quella zona, guidati daNicola Barbato, si riunivano in quelluogo per parlare del "sol dell'avvenire"e del "riscatto del lavoro"». Era proprioil 1 maggio il giorno della Strage,quando ripristinata la Festa deiLavoratori, soppressa nel ventenniofascista, anzi sostituita dalla Festa dellavoro italiano del 21 aprile, il Nataledi Roma, circa 2000 lavoratori, inmaggioranza contadini, a Piana degliAlbanesi nella vallata di Portellamanifestavano contro il latifondismo ein favore dell'occupazione delle terreincolte e celebravano la vittoria delBlocco del Popolo alle elezioni perl'Assemblea regionale siciliana. Dallecolline partirono raffiche di mitra:ufficialmente 11 morti e 27 feriti di cuialcuni morirono in seguito, e colpevolela banda di Salvatore Giuliano. «APortella, 67 anni fa, è stata consumata

la prima strage dell'Italia repubblicana.Le sentenze giudiziarie indicano nelbandito Giuliano l'unico colpevole diquella nefandezza. Non è possibile,non ci crediamo. Insieme al bandito diMontelepre c'erano sicuramente imafiosi al soldo degli agrari. E non èimprobabile che ci fossero anche pezzidi servizi segreti italiani e stranieri.Allora, l'Isola doveva a tutti i costirestare nella sfera di influenzaoccidentale e bisognava fermarel'avanzata della sinistra (dei comunistiin particolare) a tutti i costi. Come Cgilquesto chiediamo che si faccia luce suquella terribile strage, andando oltre leverità superficiali e di comodo. Collibro "Portella della Ginestra e ilprocesso di Viterbo" che presenteremooggi pomeriggio (28 aprile, ndr) aPiana degli Albanesi vogliamosottolineare proprio questo: il valoredella memoria e la necessità di avereverità e giustizia», concludePaternostro. E il 1 maggio ancora unavolta dal sasso da cui Barbato parlavaalla sua gente e tra i sassi in cuipersero la loro vita i contadini in nomedel lavoro la "voce" della lotta di ieri edi oggi vibrerà alta.IN CONCERTO. Sulla scia del concertoorganizzato dal 1990 dai sindacatiCgil, Cisl e Uil a Roma per ricordarel'impegno del movimento sindacale e itraguardi raggiunti dai lavoratori in

ambito economico e sociale, ancheMessina ha il suo appuntamentomusicale per il Primo Maggio. Che, incollaborazione con l'associazione socio-culturale Paradisea e con il patrociniodell'Assessorato alla Cultura, ha ilnome di "Messina in Musica" conallestimento della band Tremori deigiovanissimi Giovanni Rollo, EmanuelRaffa e Riccardo Sindona. Sul palcomessinese in Duomo dalle 16:30 amezzanotte oltre ai Tremori altre 9band emergenti, Esa Trio, Waitinglight, Ji ka jah city, Reset, Intelaiturabasimale, Deep red sky, Sibirka, Gingerlane e Sonic effect, presenterannocover di brani famosi o inediti propri.In piazza ci saranno stand di ristoroma anche di tipo culturale eassociativo con attività per i piùpiccoli, mentre l'organizzazione,interessata a creare un puntod'incontro annuale, punterà anche asensibilizzare sui temi legati alla Festadel Lavoro. In musica anche Paceco,nel trapanese, dove si alternerannoImprovvisescion Band, U4,Wiscky&Coca , On the Road, TheSunrises e gli Ottoni Animati sul palco

Portella della Ginestra, in ricordo della strage

Dino Partenostro segretario Cgil di Corleone

EVENTI. Gli appuntamenti nell’isola per la Festa. Tra musica e riflessioni

Dalla memoria della Strage di Portella della Ginestra ai concertoni da Messina a Palermo, dalle escursioni del Faiai festeggiamenti per San Giuseppe. Ecco la Sicilia che celebra la lotta per il lavoro. Le riflessioni di un sindacalista

Primo maggio, ritorno al passato

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posterricorrenze

La parrocchia di San Giuseppe lavoratore a Leni

allestito dalla Proloco edall'associazione culturale giovanile"Rerum Novarum" col patrocinio delComune pacecota. L'appuntamento èin Piazza Vittorio Emanule dalle 9 alle24, dove ci sarà spazio anche per unapremiazione con borse di studio perstudenti di elementari, medie esuperiori, impegnati a sviluppare conarte pittorica o descrittiva il tema dellaFesta, mentre mangiafuoco, giocolieri,truccabimbi e personaggi Disneycattureranno i visitatori. In piazza,oltre alla degustazione di prodottienogastronomici particolarmenterappresentativi del territorio, cisaranno stand espositivi e mostrefotografiche in collaborazione conl'associazione "La Koinè della Collina eomologhe di utlilità sociale e divolontariato quali l'Avis, i balli dell'Asd(Associazione sportiva dilettantistica,ndr) "Hakuna Matata" e le esposizionidi club auto e moto d'epoca. Notemusicali e profumi di Sicilia anche aCenturipe, in provincia di Enna. Doveda Villa Corradino per Garibaldi"Balcone della Sicilia", in affaccio avista sull'Etna il live di vari gruppimusicali con band di spicco,organizzato dall'associazione LiberArt,impegnata a "liberare" il lato artisticodei giovani, oltre a promuovereprogetti culturali, e il lavoro di "RadioStudio 2", "avvolgeranno" i presenti tragli aromi degli stand di piatti tipici.SAN GIUSEPPE "LAVORATORE".Primo Maggio all'insegna di SanGiuseppe Artigiano o Lavoratore è sia aLeni, nell'eoliana isola di Salina, sia aMontemaggiore Belsito nelpalermitano. A Leni nella piazza dellachiesa intitolata al santo si prepara la"tavuliata", una tradizione di fine '800,iniziata su idea di un devoto, GiuseppePittorio che, proprietario di barche,allestì per la festa del santo una tavolaper i poveri con i cibi di rito comepasta con ceci e vari legumi. Interrottadurante la II guerra mondiale, è stataripristinata anni fa con una variante: aconsumare il banchetto delle"quadare", le pentole di rame con pastae ceci, e altri prodotti tipici eoliani nonpiù i poveri ma tutta la comunità.Dopo la benedizione del parroco 12

all'"Abbiviratura", e riscendere dopouna sosta di circa 30 minuti dallastessa strada fino a via Garibaldi, detta"a scinnuta ru Signuri", dove si fermadinanzi la statua di Padre Pio per poiproseguire per via Venero, quindi,corso P. Novelli, detto "a "Varanni", pervia Roma fino a piazza VittorioEmanuele II con un giro completo, pervia B. D'Acquisto, e risalire da viaPalermo, rifare il giro della suddettapiazza e sostare dinanzi il Comune e ilDuomo per i giochi pirotecnici altermine dei quali il Crocifisso ritorna inCollegiata, passando per via UmbertoI.SCAMPAGNATA COL FAI. Per il PrimoMaggio il Fai, Fondo ambiente italiano,dal 1975 capace di salvare dal degradoe aprire al pubblico importantitestimonianze del partimonio artisticoe naturalistico italiano, invece, dàl'appuntamento con la "Scampagnatadel 1° Maggio 2014" al Giardino dellaKolymbetra, nella Valle dei Templi diAgrigento per far riscoprire la bellezzadei luoghi tra le fogge del passato nelletestimonianze archeologiche e iprofumi di primavera di agrumi ezagare, e olivi secolari: una visitaguidata nell'antico sito della Piscina diAkragas, bagnato ancor oggi dalleacque degli Acquedotti Feaci con

aperitivo rustico, possibilità diprenotare una colazione al sacco o diconsumare il pranzo da casa in unapiccola area attrezzata tra gli aranci.CIVILTÀ CONTADINA IN FESTA. AVillarosa, nell'ennese, ci sarà la IIedizione della Sagra della Pecora-Festadella Civiltà Contadina alla StazioneFerroviaria di Villarosa-Treno Museodella Civiltà Contadina e Mineraria: unviaggio tra sapori tipici condegustazioni di piatti locali a base dipecora nello stand gastronomico e letradizioni contadine, e la visita delTreno Museo, del centro storico eVillapriolo il "Paese Museo". Unpercorso nella memoria di luoghifondati nel 1761 nell'attuale forma madall'origine medievale di un più anticoinsediamento, il "Casale diBombunetto" della famiglia Petroso diCastrogiovanni nel XIV secolo, che,distrutto dal terremoto del 1693,venne riedificato a metà '700 daPlacido Notarbartolo-Zati prima comeSan Giacomo di Villarosa e poi comeVillarosa, nome di poesiaverosimilmente dal casato di FaustinaVillaraut, nonna materna di AngelaZati, sposa di Francesco Notarbartolo,padre di Placido.

bambini e i componenti della SacraFamiglia con vesti multicolori siedonoalla "tavuliata". Nel pomeriggio laprocessione corre per le vie del paese,mentre in tutte le piazze adiacenti lechiese si imbandiscono ricche tavoleper una tradizione estesasi anche allealtre Eolie. Anche a Montemaggioreanticamente il pranzo era per i poveri,"I Virginieddi", mentre oggi per il SanGiuseppe lavoratore il 1 maggio, ilbanchetto, aperto a tutti, è soprattuttoun evento di promozione delletradizioni culturali edenogastronomiche e di richiamo per ituristi: pasta con salsa e finocchietti dimontagna, riso con lenticchie, fritturedi cardi, di carciofi, di baccalà e dibroccoli ricoperti con pastetta, e"ghiotta", "pignulata", cannolo conricotta, e "sfince", e vino, tuttorigorosamente del luogo, mentre icommensali inneggiano al santo con iltipico "Evviva lu Patriarca SanCiusieppi". A termine del pranzo sidistribuiscono sacchetti con unassaggio dei fritti e dei dolci,un'arancia ed una forma di pane,mentre nel pomeriggio la processionedel santo e la sera, davanti l'altaretradizionale, realizzato con una grandestruttura lignea ed addobbato conantichi teli in lino ricamato a mano, sucui sono esposti, "i panuzzi di SanGiuseppe", i dolci e le piantine delfrumento, "u laurieddu", si concludecon il Rosario. Festeggiamenti religiosima al SS. Crocifisso coinvolgono anchela palermitana Monreale dall'1 al 3maggio. L'1 e il 2 manifestazionifolkloriche con bande musicali, corsedi cavalli, sbandieratori e giostre tra"luminarie" e "bancarelle" accendono diluci e suoni, mentre il culmine dellecelebrazioni è il 3, quando c'è latradizionale discesa dall'altare delCrocifisso, adagiato sullo zoccolo della"Vara", con le ferite del costato sfioratedai fazzoletti bianchi, rossi e turchinidei fedeli al grido di "Grazia PatruzzuAmurusu" prima della processione chemuove in gran parte per il percorso del1625 dalle 18 alle 2 di notte. L'avviodella processione è dalla Collegiata,per passare per via A. Veneziano fino al"Canale", e per corso P. Novelli fino

Allurakì in concerto

Quattro passi nel borgo più bello d’ItaliaTutto pronto per la terza edizione del “Bosco in Festa”che si terrà a San Marco d’Alunzio l’1 maggio. Musica dalvivo, giochi nella natura, sport, buon cibo e tante altresorprese all’interno dell’area attrezzata – Percorso dellaSalute - in contrada San Giovanni, proprio nel cuore delParco dei Nebrodi grazie all’Amministrazione comunaleguidata dal sindaco Amedeo Arcodia, insieme alleAssociazioni Arcieri, Volontari Onlus e Pro Loco SanMarco organizzano una fantastica giornata all’insegnadel divertimento e del relax completamente immersinella natura. Un’altra splendida cartolina promozionaleper le tante attrattive presenti sul territorio aluntino checon grande passione vengono costantemente valorizzatedai suoi abitanti. Arte, Cultura, Storia, Tradizione, Sport,

Benessere e Natura da sempre sono stati le fondamentadi un solido piano di sviluppo turistico che sta portandoSan Marco d’Alunzio (tra i Borghi più belli d’Italia) adaffermarsi come centro turistico propulsivo in tutto ilcomprensorio. Ed è proprio in questo contesto che sicolloca la manifestazione dell’1 maggio volta avalorizzare pienamente il patrimonio naturalistico epaesaggistico presente sul territorio di San Marcod’Alunzio. Una giornata che offrirà tantissimeopportunità a chi vuole trascorrere alcuni momentiveramente esclusivi. A partire dalla mattina, infatti, saràpossibile andare alla scoperta del Borgo aluntino conentrate ai musei e visite guidate gratuite. All’internodell’area attrezzata, sarà invece possibile organizzare ilproprio pic-nic con amici e familiari. Nel pomeriggio saràla musica live a farla da padrona con Siculanti,Nuntereggeapiù, Turé Muschio e gli Allurachì, Black Soul.

SAN MARCO D’ALUNZIO

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posterlibri

Perniciosi processi di valorizzazionedell’incompetenza consentono al mediocre dimortificare l’eccellenza. Un tempo questi eracostretto ad evolvere, oggi invece gode delconsenso di una moltitudine di ignoranti eignavi, che in esso pienamente si identificano. “Il

sentimento di inadeguatezza non è più una leva preziosa ingrado di sollevare noi e il mondo circostante, bensì il pretestoper trovare scorciatoie a danno dei nostri simili. Nemici dasuperare ad ogni costo. Non è più necessario elevare noistessi, basta barare oppure abbassare gli altri. Oggi si vincecosì. Almeno si crede di vincere.” Non possiamo essereindifferenti ai problemi altrui. E’ un atteggiamento che oltre a

danneggiare il prossimo, alla lunga, danneggia noi stessifacendoci sprofondare in un’apatia esistenziale di cuicogliamo solo il fastidio di un’insoddisfazione perenne. “Nontutti siamo costretti ad andare dalla stessa parte. Tenerneconto è vitale. L’alternativa è l’incomunicabilità, l’estraneità, einfine il conflitto. L’indifferenza è colpevole.” Il ricorso allafollia è l’unica strategia possibile che il nostro cervello puòattivare per difendersi dall’insopportabile dolore mentaleche ci provocano certe ingiustizie, violenze, tradimenti,indifferenze, cattiverie, cinismi, praticati nei nostri riguardi.“La nostra psiche sembra organizzata come un potente, mapiuttosto strano, apparato di sicurezza che nell’ansia diproteggerci si lascia tentare da soluzioni rischiose. Le psicosi ele nevrosi fanno parte di questi espedienti di sopravvivenza.”Le mogli spesso compensano primordiali errori di valutazioneistigati più dall’istinto materno che da consapevoli scelte

sentimentali. “La maggior parte degli adulteri femminili sonouna risposta all’immaturità dei mariti, e anche la scarsadisponibilità nella vita intima di cui molti uomini silamentano senza porsi troppe domande, prende le mosse dapremesse analoghe.” Chissà perché certa burocrazia sicompiace più della forma che dell’efficacia dei propriprovvedimenti. “Il potere che promana dalla forma tentairresistibilmente chi è privo di sostanza.” L’autocontrollodavanti a qualsiasi emozione è la strategia degli animicodardi. “Vi è un sistematico occultamento di emozioni esentimenti, temuti perché suscettibili di palesare il nostro latodebole.” Noi siamo, soprattutto, quello che abbiamo vissutoin famiglia. “La famiglia spesso scolpisce la nostra vita, nelbene o nel male.”

Lacerti tratti da: “Inadeguati non si nasce ” - 2003Domenico Barrilà

LACERTI DI LETTURE FRASI CHE FANNO UN RACCONTO, DIVERSO DA QUELLO NARRATO DALL’AUTORE (A CURA DI CARMELO CELONA)

Inadeguati non si nasce

Questa volta, l’irresistibile Eco ci trasporta con la sua scrittura coinvolgente in luoghimolto noti, anche se solo congetturati dall’uomo o comunque mai materialmentetrovati: si parla dell’Eden, delle isole Fortunate, del paese di Cuccagna, dell’immaginataTerra Australe, degli Antipodi. Tutti tentativi di pensare il diverso che abita la stessaterra, ma in luoghi noti solo per essere stati narrati dal mito o dalla letteratura. Moltele gradevoli illustrazioni.

Umberto Eco, Storie delle terre e dei luoghi leggendari, Bompiani 2013, pp. 478, € 35,00

LA CLASSIFICA DI FELICE IRRERA

1Albert EspinosaBraccialetti rossi - Salani

2Alan FriedmanAmmazziamo il Gattorpardo - Rizzoli

3Andrea VitaliPremiata ditta Sorelle Ficcadenti

Rizzoli

4Michael ConnellyIl quinto testimone - Piemme

5Clara SánchezLe cose che sai di me - Garzanti

6Michele SerraGli sdraiati - Feltrinelli

www.wuz.it

SAGGI. Un libro per riflettere e sperare puntando tutto sull’etica “dell’ecoappartenenza”

E’ obbligatorio scegliere fra la speranza in Dio e la disperazione nichilistica? Il filosofo presenta la terza via di una saggezza ‘naturalistica’ che persegue una felicità sobria e solidale

La felicità possibile secondo Franceschelli

DI AUGUSTO CAVADI

L’universo è una matrice eterna eingenerata oppure, in qualche modo, ilfrutto di un’Intelligenza creatrice‘esterna’? E –in esso – l’essere umano èil punto di arrivo di un progetto divinoo piuttosto uno degli innumerevoliprodotti casualmente emersi a un certopunto dell’evoluzione? E – infine - lamorte per il soggetto individuale è laporta verso la vita piena o, al contrario,verso la dissoluzione irreversibile?Orlando Franceschelli nella sua ultimaopera (Elogio della felicità possibile. Ilprincipio natura e la saggezza dellafilosofia, Donzelli, Roma 2014) espone,in forma quasi sistematica,le proprie risposte a taliineludibili questioni. L’opzione metodologica è il“criterio epistemologicodella plausibilità”: unateoria filosofica può“legittimamente pretendere”di essere riconosciuta comeplausibile se “soddisfa ilduplice requisito dellacompatibilità con la scienzae della validitàargomentativa”. Taleprospettiva “sollecita non solo apraticare scrupolosamente il principio dicarità interpretativo”, ma anche “ladisponibilità a rivedere le proprie tesi”.Tra le teorie filosofiche che rispettano ilcriterio della plausibilità l’autorerivendica un posto per il “naturalismo(e ateismo) metodologico”: spiegare glieventi naturali iuxta propria principia,senza far ricorso a “entità e fattorisoprannaturali”. Seguendo questa

direttiva metodologica si arriva ad unavisione del cosmo caratterizzato da“autarchia ontologica, contingenzaevolutiva e sovrumanità della realtàfisica”. Coerente con questa cosmologiarisulta l’antropologia: l’uomo non piùcapax Dei bensì capax naturae.“L’antropologia dell’ecoappartenenza”implica, tra altre caratteristiche, “laconsapevolezza che l’uomo e la suastoria non costituiscono il finedell’esistenza e dei processi evolutividella natura, il cui accadimento siprotrarrà – con le stesse sterminatevicissitudini temporali di quando ancoranon c’eravamo – anche dopo che noinon ci saremo più. Con ogni probabilità

neppure come specie ecertamente come individuidestinati a morire”.Una concezione del cosmo edell’uomo di tal genereesclude qualsiasi ipotesi difelicità? Franceschelli lo negacon fermezza e, a riprova,delinea una vera e propria“etica dell’ecoappartenenza”incentrata sull’impegno a“ricercare, definire e vivereuna felicità cheeffettivamente sappia

alimentarsi, per quanto ci è possibile, dipiacere, saggezza e virtù. E perciòsappia essere anche concretamentesolidale”. Un impegno che si lasciariassumere nella Regola Aurea chel’autore propone di riformulare così: “faiper la fioritura della felicità degli altritutto ciò che ritieni possibile e vorrestifosse fatto per la fioritura della tuafelicità”. Nonché di estendere “i diritti albenessere e alla felicità anche agli altri

animali non umani ma senzienti, insintonia con prospettive morali non piùantropocentriche e speciste masensiocentriche”.La “saggezza della felicità possibile esolidale” non esclude “la conspevolezzae la memoria della sofferenza omemoria passionis, per dirlo con questapregnante nozione usata dai teologiquando opportunamente invitano a farrientrare anche «l’autorità deisofferenti» tra le voci dell’odiernopluralismo. Si tratta appunto non diuna contrapposizione ma di un legame,nel senso che continuare ad aspirarealla felicità anche quando si provasofferenza e ad essere consapevoli ememori di ogni sofferenza anchementre si è felici, consente di viveretutta la propria felicità in un modoancora più sereno, gradevole eautentico”.

Le tesi di Franceschelli suscitano,ovviamente, non pochi interrogativi siain interlocutori cristiani che marxisti.Egli ne discuterà in pubblico sabato 3maggio nell’isola di Levanzo con ipartecipanti alla prima edizione della“Festa della filosofia d’a-mare” (che siterrà nelle isole Egadi da venerdì 2 adomenica 4 maggio).

www.augustocavadi.com

Orlando Franceschelli

1 Maggio 2014

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postercinema

La valigia dei sogni dedicata a Germi

Messina. E’ cominciata lunedì 28 aprile,presso il cinema Lux di Messina, la quintaedizione della rassegna “La valigia deisogni”, organizzata dallo stesso cinemaLux e dal Cineforum Orione, con lacollaborazione del Dipartimento diScienze Cognitive della Formazione e degliStudi culturali (ex Facoltà di Scienze dellaFormazione) e del Dipartimento di Civiltàantiche e moderne (ex Facoltà di Lettere)dell’Università degli Studi di Messina e conil patrocinio della FICC (FederazioneItaliana Circoli del Cinema), cui ilCineforum Orione aderisce.Per ricordare il grande regista PietroGermi, l’edizione di quest’anno – ches’intitola “Pietro Germi ‘siciliano’ nelcentenario della nascita” – presenta tutti isuoi film “siciliani” (ad eccezione del menoriuscito “Gelosia”), che costituiscono leopere più significative della sua vastafilmografia: i primi due (“In nome dellalegge” del 1949 e “Il cammino dellasperanza” del 1950) vertono sul pianodell’analisi sociale, trattando la situazionedi un paese della Sicilia nei suoicollegamenti con la mafia e le peripezie diun gruppo di minatori costretti ad

emigrare in Francia; gli altri due, invece(“Divorzio all’italiana” del 1962 e “Sedottae abbandonata” del 1964), prendendospunto da due famigerati articoli di leggeallora in vigore, affrontano due delicatitemi di costume attraverso uno stileironico, dissacratorio e graffiante, cheavrebbe dato origine alla cosiddetta“commedia all’italiana”.I film, presentati da docenti universitari estudiosi di cinema, saranno proiettati, ognilunedì, presso il Cinema Lux di Messina,con spettacolo unico alle ore 20,45,secondo il seguente calendario: “In nomedella legge” (28 aprile); “Il cammino dellasperanza” (5 maggio); “Divorzioall’italiana” (12 maggio); “Sedotta eabbandonata” (26 maggio).L’ingresso ad ogni singolo spettacolo è di€. 5; l’abbonamento ai 4 film costa €. 15;vi è anche un “Abbonamento Speciale”riservato agli studenti dell’“AgiScuola”che hanno frequentato le proiezioni delConcorso “David Giovani”, del costo di €.10; infine, per gli studenti universitaridell’Università di Messina, lapartecipazione all’intera manifestazionedarà diritto a crediti formativi, in base alledisposizioni dei singoli corsi di laurea.S’incomincia lunedì 28 aprile (cine Lux, ore20,45), con il raro film “In nome dellalegge” (1949), con Massimo Girotti eCharles Vanel, che, attraverso lo schematipico dei western americani, offre unavisione un po’ “romantica” della mafia diquei tempi, rurale, arcaica e sottoposta aun suo preciso “codice d’onore”,offrendoci uno spaccato del conflittomafia-legge di grande efficacia visiva enotevole portata storica. L’interamanifestazione e il primo film sarannopresentati da Nino Genovese, Presidentedel Cineforum Orione di Messina.

Quinta edizione della manifestazione al Cinema Lux di Messina

PROTAGONISTI.. Da Baarìa a Il capo dei capi, le mille sfumature di un attore siciliano

Ancora nei cinema con la commedia romantica Ti sposo ma nontroppo, al fianco di Vanessa Incontrada e Chiara Francini

Foti nomination

Catania. L’attore siciliano Francesco Foti(Fuori dal mondo; Baarìa; Il capo deicapi) ritorna al cinema dopol’esperienza con il Premio OscarGiuseppe Tornatore sul set di Baarìa,grazie a Ti sposo ma non troppo, operaprima dell’attore e sceneggiatoreGabriele Pignotta, dove recita al fiancodi Vanessa Incontrada, ma anche diChiara Francini, Catherine Spaak e dellostesso regista. In questa commediaromantica, distribuita da Teodora Film eora nei cinema di tutta Italia, Fotiimpersona il fratello del protagonista,canoista e amante della vita, sorridentee positivo. Una prova daattore che è valsa ilplauso perl’interpretazione daparte di molta critica,che ha scritto adesempio: “Francesco Fotinei panni di Giulioriesce a mantenere unregistro comicocontenuto e ricco disfumatureinterpretative. A lui, nona caso, è affidata lasvolta narrativa piùbella e inaspettata dellasceneggiatura”.“Non smetterò mai di ringraziare –sottolinea Foti - il regista, gli attori, ilproduttore Marco Belardi e tutta latroupe per la serenità sul set, ladisponibilità, la collaborazione, direiquasi la complicità e la libertà creativache mi hanno lasciato sul personaggioaffidatomi”. Francesco Foti è in attesa diriportare sulle scene dei teatri italiani ilsuo one-man-show Niuiòrc Niuiòrc,reduce da una serie di date a New Yorknell'ambito del festival di teatro italianoIn Scena! Diplomatosi all'Accademiad'Arte Drammatica Paolo Grassi diMilano, Francesco Foti, nato a Catanianel 1965, diventa uno dei primi vee jayitaliani, conducendo Segnali di Fumonel 1994. In campo cinematograficolavora, tra gli altri, con GiuseppeTornatore in Baarìa, con Roberto Faenzain Alla luce del sole e con GiuseppePiccioni in Fuori dal mondo.Parallelamente, partecipa a diversi filmindipendenti ed è il protagonista dialcuni cortometraggi tra cui Tiger boy diGabriele Mainetti, selezionato tra i 10finalisti per la Nomination ai Premi

Oscar 2014. E' un volto noto soprattuttoper le sue numerose presenze in serietelevisive di successo, dove alternafelicemente ruoli comici e drammatici.Avvocato senza scrupoli in SquadraAntimafia 3 e boss molto umano in UnaMusica silenziosa, tra i tanti personaggiinterpretati ricordiamo anche il maicresciuto dj in All Stars, il perfido Sgròin Intelligence, il buonissimo idealistaPietro Passalacqua nelle due serie diRaccontami e il boss Stefano Bontade neIl capo dei capi. E’ George Ragalan, ilprotagonista indiano della sit-comSweet India ed il cabarettista drogato

Luca Melis ne L’ultimabattuta della seria Crimini.In teatro è protagonista dinumerosi spettacoli,passando dai classici(L’uomo, la bestia e la virtùdi Pirandello, LadyMacbeth di Shakespeare, Ilgabbiano di Checov) ai piùmoderni (Zoo story diAlbee, La peste di Camus).Sceglie anche testi di autoricontemporanei come Topdogs di Urs Widmer,Un'impresa difficile diHanoch Levine e,recentissimamente, la

versione siciliana del celebratissimoMuratori di Edoardo Erba; nel 2011tocca anche l'operetta, interpretando ilmitico ruolo del carceriere Frosh ne IlPipistrello, per la regia di MicheleMirabella. Come autore e attore comico,nel 1996 scrive e interpreta, conMargherita Antonelli, Le relazioni più omeno pericolose, portandolo in tournéenei principali locali e teatri italiani.

RASSEGNE

Pietro Germi

Marsala. La valenza educativa e formativa del grande schermo abeneficio dei minori che soffrono situazioni di svantaggio.Questa, in sintesi, la mission del progetto “Tutti al Cinema” chel’Associazione Archè realizza a Marsala col patrociniodell’Amministrazione Adamo. In maniera del tutto gratuita, sioffre un’opportunità di svago e socializzazione attraverso lavisione di film d’animazione rivolta a bambini con disagiosociale e psico-fisico. In particolare, la programmazione dimaggio (ogni lunedì) vede in calendario quattro pellicole: Mr Peabody andSherman (il 5 maggio, nella foto in alto), Il Castello Magico (12), Cuccioli - la città delvento (19), Barry, Gloria e i Disco Worms(il 26 maggio). I film saranno proiettati alCinema Golden con inizio alle ore 16,30 (termineranno entro le ore 18,30). Nel corsodell'intervallo è previsto un breve confronto tra i piccoli, invitati ad intervenire peresprimere le proprie sensazioni o a porre domande agli assistenti.

MARSALA

Tutti al cinema con Archè

Francesco Foti

posterteatro1 Maggio 2014

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Festival del centenarioSarà una festa che celebrerà labellezza, il pensiero e la forza moraledella cultura classica: in occasione deicento anni dalla sua fondazione,l'Istituto Nazionale del DrammaAntico (Inda) di Siracusa organizza il''Festival del Centenario'', con unastagione particolarmente ricca ecurata di rappresentazioni classicheche, dal 9 maggio al 22 giugno,saranno allestite al Teatro Greco.''Siracusa è stata la capitale culturaledel Mediterraneo nel V secolo A.C.'',ha ricordato il CommissarioStraordinario dell'Inda AlessandroGiacchetti, ''oggi torna ad esserlocon il centenario del Teatro Greco, alquale il Presidente della RepubblicaGiorgio Napolitano ha volutoconcedere il suo alto Patronato per ilcentenario''. In questo compleannoimportante, il sito archeologicodiverrà un vero e proprio cantiereteatrale, con le scene curate daArnaldo Pomodoro e lapartecipazione di nomi importanticome Paola Gassman, Ugo Pagliai,Massimo Venturiello, Piera DegliEsposti, Mariano Rigillo, Giovanna DiRauso, Francesco Scianna, ElisabettaPozzi.

INDA DI SIRACUSADEBUTTI. La piece di Olmi al Teatro di Patti con Gianni Fortunato Pisani e Isabella Giacobbe

La storia di una scrittrice uscita dal carcere per avere avuto una scandalosa relazione con un 14enne tornerà in scena alla Sala Laudamo di Messina il 10 maggio

Tutti pazzi per Mathilde

DI GIÒ PEREC

Messina. “Mathilde” è una pièce diVeronique Olmi, una delle più apprezzateautrici teatrali francesi, pubblicata qui danoi da Einaudi con la traduzione diAlessandra Sera. Il testo, in versioneridotta, è stato messo in scena in Italia (aMilano) una sola volta nel 2011. Adesso ilgiovane regista pattese MichelangeloMaria Zanghi, evidentemente innamoratodei suoi contenuti, l’ha messo in scena alTeatro Comunale di Patti, per replicarlo il10 maggio nella Sala Laudamo diMessina, avendo come protagonisti dueinterpreti all’altezza: il navigato e sicuroGianni Fortunato Pisani dalle belletonalità vocali e la giovane nascente e

trepidante figuretta Isabella Giacobbe chegià dimostra di possedere le qualità perinterpretare ruoli d’un certo spessoredrammatico. La “Mathilde” del titolo èuna scrittrice appena uscita dal carcere,condannata a tre mesi per avere avutouna relazione scandalosa con un ragazzominorenne di 14 anni. Lo spettacolo iniziasu una scena tutta occupata da unapiramide di scatoli e scatoloni, mentre lenote di Je ne regrette rien di Edith Piafdilaniano le carni d’una figura maschilesul punto di traslocare, che sta cercandodi riempire gli ultimi cartoni con libri eriviste d’ogni tipo. Ad un tratto giungecon una grossa valigia in mano Mathilde,la giovane moglie di quell’uomo che sichiama Pierre e che fa il ginecologo.

L’uomo, un tipo razionale e conformista, èabbastanza stupito di quell’arrivo inattesoe sulle prime l’accoglie con freddezzacome se avesse davanti un’estranea. Poi idue coniugi cominciano con fatica aparlarsi. Si capisce che lui-ama-lei più diquanto lei-ami-lui. “Perché l’hai fatto” –dice lui – E lei: “ E’ stata una boccatad’aria fresca, un respiro di poesia”. L’uomoè disarmato, non sa come ri-prendere ilbandolo della matassa, non trova gliespedienti, le parole per riavvicinarla a sé.“Questo processo mi ha reso ridicolo” –sostiene lui – . “Io mi sentivo sola,aspettavo che tu tornassi a casa” –risponde lei – . L’uomo vuole sapere se hadormito col ragazzo. Lei le dice di no.Entrambi prendono gusto a ferirsi, a

lasciare cicatrici indelebili. Infine siinsinua sempre più forte la volontà dicercare le ragioni della loro convivenza, edi verificare se le ferite nel loro amorepossano rimarginarsi. “ Rimani” –sussurra lui – . “ E’ questo l’’amore ? “ –chiude lei - . Una pièce da sedutapsicoanalitica oppure una profondariflessione sulla coppia e sul matrimonio,sul perché si sta insieme o ci si separa.Una riflessione all'insegna della piùcrudele sincerità, senza sconti e senzarisposte preordinate. Le musiche erano diChiara Pollicita, il backstage di AntonioFerraro e Giuseppe Contarini. Successoper la Compagnia teatrale SantinaPorcino e Scena Nuda che hannoprodotto lo spettacolo.

Italia LibreAPPUNTI PER UNA MODERNA RIVOLUZIONE BORGHESE

Catania. Certo, confrontarsi con la contemporaneità è perl’arte difficile eppure doveroso. Ed è necessario per ilteatro, arte che fa del qui e ora la sua cifra essenziale: ilteatro deve necessariamente essere contemporaneo,diversamente, non solo è cattivo teatro, ma proprio nonesiste come arte. È quanto vien fatto di pensare,presentando “Italia Libre: appunti per una modernarivoluzione borghese”, la commedia che Pietro Dattola,giovane regista e attore siracusano, ma da anni residente eoperante a Roma, metterà in scena il 2 e 3 maggio aMarsala sulla scena del “Baluardo Velasco” e, subito dopo,il 4 e 5 a Catania alla “Cartiera” sede del Jazz Brass Groupetneo. Il testo è di Paolo Zaffaina, mentre in scena ci sono

Flavia Germana De Lipsis e Camillo Marcello Ciorciaro.Comicità corrosiva per dire dell’impotenza umana,culturale, politica, della nostra società e della paradossalitàdei percorsi attraverso cui, oggi, si può arrivare ad unaconsapevolezza del baratro in cui sta scivolando la culturaoccidentale: percorsi che appaiono velocissimi, istantanei,efficaci, alla portata di tutti. Ma sono la rete, i new media e,se si vuole, la cocaina a farli apparire tali e pertanto si trattadi illusioni destinate a svanire. Due giovani sognano unarivoluzione e sniffano cocaina: «si tratta di una commediad'azione grottesca, esilarante, dal retrogusto amaro –spiega il regista -; per gli argomenti e per l'epilogo, unacommedia dark, "Il sorpasso" dell'Italia di oggi, un paeseimmobile che, quando si muove, lo fa per restare dov'è.Basta sentire le parole di questi giovani: Senti, ma pippare èconsiderato un’attività criminosa? No, se lo fai per caricartiprima di un’azione!».

MARSALA E CATANIA

Un momento dello spettacolo

Gianni Fortunato Pisani con Isabella Giacobbe

1 Maggio 2014

centonove pagina 29

posterrubriche

PALERMO. Concerto conclusivo delFestival Mozart-Strauss al TeatroMassimo di Palermo, martedì scorso. Inprogramma la "Alt Rhapsodie" e "Ilcanto del destino di Brahms e l'ultimasplendida sinfonia di Mozart, la"Jupiter".Sul podio Stefano Ranzani, che resterà aPalermo per le prove dell'attesissimo"Don Giovanni", il capolavoro del geniosalisburghese che debutta il 16 maggio.Il programma è stato pensato perevidenziare i legami straordinari tra lamusica di Brahms e quella di Mozart, e lastar della serata è Marianna Pizzolato,mezzosoprano palermitana che ormai daanni registra il tutto esaurito nei miglioriteatri del mondo. La Pizzolato si èdiplomata al Conservatorio di Palermo,ma in seguito si è perfezionata conClaudia Carbi e Raul Gimenez.La consacrazione avvenne al Rossiniopera festival con "Il viaggio a Reims",da lì in poi non si è più fermata, dalCovent Garden alla Scala, al prestigiosofestival di Lucerna. Appena diplomata èandata via da Palermo per poi tornaredue anni fa per amore, ha sposato un

palermitano e come dice "in fondo sonoin più cinquanta minuti di aereo perraggiungere Roma e poi il mondo, maquesto mi consente di stare vicino a miomarito". Tra gli autori che più frequentasenz'altro il primo è Rossini, ma ancheVerdi. Memorabile è il suo Nabucco conPlacido Domingo al Covent Garden. Distrada ne ha fatta Marianna, ma "le dotipiù importanti - dice - sono la cautela ela pazienza. La voce è lo strumento piùdelicato, bisogna non avere fretta, nonosare di sforzare la voce per inseguire ilsuccesso o il denaro. Ho imparato anchea rifiutare ruoli prestigiosi, comeaccadde con 'Semiramide'. Confesso peròche il sogno che vuole diventareprogetto è 'Carmen', comincioseriamente a pensare alla bella sigaraia.In questi mesi sto studiando il ruolo diEboli per il 'Don Carlos' di Verdi e ilrepertorio concertistico di Malher, poivedremo". La musica per lei ha unastruttura genetica a cominciare dalbisnonno che era cantante e liutaio, magià a 12 anni Marianna entrò inconservatorio per studiare il sax, poi ilcanto ebbe la meglio.

La mezzosoprano palermitana torna al Teatro Massimo da star

MOZART-STRAUSS A ALERMO

A pochi passi da piazza Borsa, nel cuore del centrostorico palermitano, ha da poco aperto i battenti unlocale davvero interessante. Bellissima la location inquelle che erano le scuderei dell'antico palazzo chelo ospita, interessante e molto diversificata laproposta. Si può cominciare dall'aperitivo

accompagnato dai classici delle cucina di strada palermitana comepanelle, crocchette, pane ca meusa, stigghiole, trippa e quarume,tutto preparato con materie prime di cui è certificata laprovenienza. Poi c'è anche la carta del ristorante, ampia e checambia spesso a seconda della stagione. Si può cominciare con lostreet food o si può optare per salumi e formaggi siciliani, latartara di Cinisana, bovino siciliano, o il carpaccio di suino nero deiNebrodi, ovviamente non mancano altre proposte anche di pesce.

Tra i primi lo spaghetto alla Ballarò, che poi è il nome del locale,con vongole veraci, ricci e gamberi nostrani, il pacchero al ragù disuino nero dei Nebrodi, la Margherita al ragù di tonno o magari ilrisotto zucca rossa, ricotta e cannella. Tra i tanti secondi il bollitocon i giri, (verdura selvatica) il tonno in agrodolce e un'ampiascelta di pesce freschissimo, gamberi, gamberoni, triglie, mupe etanto altro ancora. Tutto cucinato a regola d'arte e nei tempigiusti tempi di attesa nonostante il centinaio di coperti disponibili.Tra i dolci i classici cannoli, la cassata o il gelo di limone omandarino. Carta dei vini ?working in progress? che elenca aigiusti ricarichi tantissime etichette siciliane. Personale cortese emolto disponibile. Dopo cena è d'obbligo fare due passi sino alvicino coloritissimo mercato della Ucciria che è diventato negliultimi anni il cuore pulsante della movida notturna palermitana,magari per prendere il bicchiere della staffa nella storica TavernaAzzura.

Osteria Ballarò -Via Calascibetta 25 - Palermo tel 091 7910184

DE GUSTIBUS DI MASSIMO LANZA

All’osteria Ballarò

DI CESARE NATOLI

Record store dayVince il vintage

Il Record StoreDay, appena tenutosi intutto il mondo, harinvigorito il dibattitosui formati fisici e

digitali e sul loro appeal tra giovanie meno giovani. Come abbiamo piùvolte documentato, vinile ecassette piacciono ai bambini e airagazzi ancora più del download edella musica digitale. Un dato chetrova ancora conferme. Secondo unsondaggio realizzato da ICMResearch su 2.030 acquirenti dimusica, sarebbero addirittura leaudiocassette, spesso consideratecome finite da tempo, a giovare diuna seconda giovinezza. La lorofruizione, infatti, passa dal 2% diutilizzatori dello scorso anno al 5%attuale, cifra che sale al 10% tra lafascia di età 18-24 anni, al 13% tra igiovani di 25-34 anni. Il vecchio

vinile si attesta al 10% ma sale al26% tra i 25 e 34 anni, mentre i cd,con un 23%, sono ancora il mezzopiù usato per ascoltare edacquistare musica contro il 20% dichi ha effettuato download apagamento. In sostanza, in barba amp3 e streaming, da questi datiemerge sicuramente un desideriomolto forte di ascoltare musicaancora da supporto fisico. Non èchiarissimo se le interviste sonostate realizzate fuori dai negoziindipendenti di musica che hannopartecipato al Record Store Day; idati, comunque, parlano di un attod'amore verso la musica analogicache rivive grazie ad unamoltitudine di appassionati ecollezionisti. Saranno pure unanicchia ma sono vivi e vegeti e sene infischiano delle classifiche divendita.

MUSICADI MARCO OLIVIERI

Il cinema ritrovato“Il cinema ritrovato” è iltitolo di una bellissimarassegna promossa aBologna (prossimaedizione dal 28 giugnoal 5 luglio) dalla

Fondazione Cineteca. Un’occasioneper recuperare i capolavori e le perledel passato. Nella nuova edizione,ad esempio, si celebreranno i 100anni di Charlot. Sulla scia di questomodello significativo, sonomolteplici le iniziative che sipotrebbero realizzare anche neiterritori siciliani e messinesi, se soloci fosse maggiore attenzione daparte delle istituzioni, favorendomagari l’educazione al linguaggiofilmico da parte delle nuovegenerazioni. “Il cinema ritrovato”,inoltre, è anche un progetto per farvedere i classici restaurati nelle sale.Così, in questo ambito, la multisalaApollo di Messina proporrà ilprossimo 7 maggio (ore 16.30, 18.30,20.20) “Roma città aperta” diRoberto Rossellini – un capolavorodel 1945 interpretato da AnnaMagnani e Aldo Fabrizi – dopo averproposto “Risate di gioia” e “Ilgattopardo”. Un’altra iniziativameritevole è quella organizzata dalCineforum Don Orione di Messina edal cinema Lux: la quinta edizionedell’interessante “La valigia deisogni”. Questa volta la rassegna èdedicata a “Pietro Germi ‘siciliano’nel centenario della nascita”, conquattro suoi film di ambientazioneisolana: “In nome della legge”, “Ilcammino della speranza" (lunedì 5maggio), “Divorzio all’italiana” (12maggio), “Sedotta e abbandonata”(26 maggio). L’appuntamento è alcinema Lux di Messina, conspettacolo unico alle ore 20,45.

NUOVE VISIONI

Marianna Pizzolato

Pizzolato chiude il Festival

posterlettere1 Maggio 2014

centonove pagina 30

Dopo un excursus su quanto accade, alcunicampisti mi dicono, “c’è da essere semprearrabbiati, visto cosa succede !”. vengono daregioni e nazioni dove la legge, se la invochi,la applicano, dove non chiudono per un

giorno intero le strade che portano sui monti solo per farcorrere 60 e passa macchine, senza neanche lontanamenteporsi il problema di come potranno migliaia di persone,andare dove vogliono o devono. Semplicemente, qui tidicono di tornartene indietro, con modi da lasciare allibiti,e tutti zitti, supini, tornano indietro (rally di domenica 27aprile). Poco importa che nelle settimane precedenti i prodicorridori abbiano sperimentato il circuito correndo comefolli facendo rischiare la pelle al prossimo, che abbiano

piantato chiodi negli alberi, dipinto con segni vari guardrail e muretti, tronchi inclusi. Al Prefetto, la cui ordinanzaè stata sbandierata con estrema arroganza da soggettifinalmente investiti di un qualche potere (evidentementeprivi e desiderosi di averlo, prima o poi), manderemo unalettera estremamente eloquente su come non debba piùautorizzare simili follie. Danesi, inglesi, tedeschi, italiani,venuti per vedere i falchi, lasciati passare solo dopo urla(mie), insieme a Francesi in camper che volevano goderedei monti, senza poterlo fare. Il pilone continua ad essereilluminato, senza una Valutazione di Incidenza (dievidenza pubblica non ne parliamo), muoiono gli uccellisbattendoci o semplicemente perdendo l’orientamento emorendo di inedia altrove. Andiamo avanti. Il pratobellissimo accanto alla torre degli inglesi, a Faro, si ètrasformato in parcheggio/discarica, sorvolo suiresponsabili, ho già detto a chi dovevo. Ai laghi tornanoprepotentemente interessi sportivi, come se fosse legge

(questa si, da rispettare rigorosamente) che laddove situtela la natura si debba per forza fare attività umana. Chegli uccelli che arrivano stremati debbano andarsene amorire di inedia un po’ più in là, non gliene frega niente anessuno, compresi i motivi istitutivi della riserva, cartastraccia. Che dire degli 850 mila mc di materiale di scavoper Tremestieri, che vogliono buttare a mare, senzaneanche una VIA e una Valutazione di Incidenza? edell’essere (implicitamente) tacciati di mafiosità perché ci sioppone a percorsi autorizzativi “anomali” (eufemismo)?vedi questione discarica (taciuta) a Pace, in piena ZPS, interritorio già massacrato da follie simili in passato? inquesta isola, chi persegue legalità, chi invoca rispetto per ilprossimo a 2 ali o 4 zampe, si fa un fegato marcio, e vienerelegato tra coloro che vanno zittiti, ignorati, isolati,snobbati. Continuo, per vostra sfortuna credo in ciò chefaccio e vado avanti. E volo con chi amo e vorreirispettaste.

ECOLOGIA&AMBIENTE DI ANNA GIORDANO

L’isola al contrario

GUI DI SERGIO BERTOLAMI

A vincere saranno i libriL’altra sera ho partecipatoalla presentazione di unlibro. L’atmosferafamiliare ed accoglientemi ha ricordato quella del"Negozio dietro l'angolo"gestito con passione da

Meg Ryan nello scontro con la catenadei bookstore Fox proprietà di TomHanks. Alla fine del film trionfavano ibuoni sentimenti e da Doralice, a fineserata, ha riscosso successo un buonlibro, con copie quasi esaurite. Questoin un’epoca in cui la carta sta peressere sorpassata del digitale. Laconcorrenza portata dai tabletinfluisce su di un mercato in crescitaanche in Italia, pur se il fatturatoancora non compensa la flessione deilettori. I titoli elettronici triplicano innumero e formato, ma già si faevidente la progressiva concentrazionedella vendita di ebooks nelle mani deiglobal players come Amazon, Google,Apple, Kobo. La loro quota di mercatoè dell’80%. Altro che lotta tra piccole,deliziose, librerie e famelici megastore.Perciò ci si preoccupa d’individuarenuove strade e nuovi canali. Ma latecnologia, come già avvenuto per lalotta degli anni Settanta tra stampa acaldo e a freddo, si evolve consoluzioni inattese. Un inchiostro a basedi nanoparticelle di grafene sarà ingrado assumere interattività al tocco.Se le sperimentazioni troverannoconferma, ne conseguirà che libri egiornali di carta, sostituendo il vecchiocol nuovo inchiostro conduttivo,potrebbero diventaremeravigliosamente interattivi. Sfioraticon un tocco si accenderà a contenutimultimediali visualizzati su tablet esmartphone collegati via Bluetooth.Con buona pace di tradizionalisti einnovatori, a vincere saranno i libri.

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HERITAGE

DI ANDREA SMITH

Graduatorie ad esaurimento, domande da rifareLa via della

dematerializzazione è certo quella daintraprendere, non solo per ilcontenimento dei costi, ma anche per unamaggiore trasparenza e regolarità che nedovrebbe derivare. Purtroppo nellaprocedura per la presentazione delledomande per l’aggiornamento dellegraduatorie ad esaurimento (GAE) non filatutto liscio e molteplici sono state leanomalie e i malfunzionamenti del sistemainformativo del ministero riscontrati. IlMIUR è corso ai ripari mettendo in lineauna versione aggiornata del software chegestisce le domande. Si è, però, presentatoil problema delle domande già acquisiteentro il 22 aprile, che devono essereannullate e ripresentate dagli interessati.Nel dettaglio, in messaggio il gestore delservizio informativo del MIUR, che èauspicabile sia pervenuta a tutti, invita, peruna verifica dei dati inseriti, a procederealle seguenti operazioni: annullare inoltrosulla pagina “Elenco delle domandepresentate” e verificare giorni di servizionei quadri G1, G2 ed E (per tutti gliaspiranti che hanno compilato/inoltrato ladomanda in data antecedente al18/04/2014); verificare il periodo di duratalegale del corso abilitante nei quadri B eF1: il periodo non deve superare ilquadriennio, nel caso in cui fosse statoinserito un periodo superiore indicarequello corretto (per tutti gli aspiranti chehanno compilato/inoltrato la domandafino a 22/04/2014 compreso); inoltraredomanda (tale operazione produrrà unPDF che sostituisce il precedente se giàprodotto). I termini per la presentazionedelle domande scadono il 10 maggio, male organizzazioni sindacali insistono peruna proroga, visto quanto accaduto. Laproroga - qualora dovesse esserci - nonriguarderà l'acquisizione di nuovi titoli eservizi che dovranno sempre essereposseduti entro il 10 maggio.

QUI SCUOLA

Granite e consolazioneContinuando il "Fil Rouge" della mia criticità e negatività neiconfronti della mia amata Città. La mia consolazione è che seandate all'estero, nessuno parla Italiano, non siamo considerati da

nessuno e siamo conosciuti per la pizza e per il bunga-bunga. Ad esempio inAustria, paese confinante con L'Italia, nessuno, e dico nessuno, parla Italiano.Addirittura parlano il Turco ed il Cinese, ma non l'Italiano. Ad Istanbul, ci prendonoin giro per il Bunga-Bunga, ed infatti al mercato delle spezie, mi volevano vendereuna pomata miracolosa. Pazzesco. La cosa che però mi fa impazzire che in tutte leCittà Europee tutti parlano almeno tre lingue. Da noi se parlano in Italiano è già unsuccesso. Ma ve lo immaginate se un turista chiedesse un'informazione in Inglese alconducente di un autobus della nostra Città, come minimo gli risponderebbe inSiciliano! E noi parliamo di Turismo, di Water-Front, di accessi al mare e friubilitàdel territorio. Domenica scorsa, mentre passavo dal faro, precisamente vicino alParco Letterario, ho visto un gruppo di turisti Tedeschi, con delle cartine in mano,che cercavano il Parco, chiaramente chiuso. Hanno allora chiesto a dei pescatoriche passavano sulla spiaggia, che chiaramente non hanno capito cosa cercassero,ed allora, caparbiamente sono andati a visitare il Monte di Pietà, che hanno trovatochiaramente chiuso, desolati si sono seduti in un bar e si sono mangiati una bellagranita con panna e brioche, e’ questa l'unica "cosa" turistica che hanno potuto farenella nostra Città. Soddisfare un bene primario, il cibo, come gli uomini primitivi.Minchia del gran turismo! Ma queste considerazioni consolatorie ci devono renderefelici, perchè questo significa che Messina, in Italia, è ai primi posti, anche perchèrispetto alle altre Città Italiane, la non considerazione dell'Europa, da noi raggiungelivelli ineguagliabili e quindi non lamentiamoci e viviamo orgogliosamente laNostra Messinesità.

MESSINADRASTICA DI FABIO AMATO

postercommenti1 Maggio 2014

centonove pagina 31

Nemici forasacchiTra aprile ed ottobre, con il riavvicinarsi dellabella stagione, torna puntuale anche un'insidiada cui i compagni a quattro zampe devono

guardarsi bene. O meglio, da cui vanno guardati e tutelati dailoro padroni, che hanno il compito di vigilare attentamente ecostantemente sul benessere del proprio animale. Questa volta,infatti, l'insidia non arriva dalla mano umana, ma proprio lamano umana può essere utile e decisiva nel prevenire eventualicomplicazioni. Cosa sono i forasacchi? Sono le spighe dellegraminacee selvatiche, che imperversano quando si seccano leerbacce durante i mesi più caldi. Apparentemente innocue,sono piccole ma fastidiose e possono insidiarsi in svariati sitianatomici dei cani. I migliori amici degli uomini sono più espostial pericolo perché più frequentemente condotti a fare lunghe

passeggiate all'aria aperta: un tranquillo giro in luoghi dove c'èvegetazione, campagne, aiuole dei parchi o giardini, può esserel'inizio di un'esperienza non tanto ludica. I forasacchi riescono apenetrare nella pelle del cane e provocare profondi e dolorositragitti fistolosi. La forma lanceolata permette loro di viaggiarenel corpo dell'esemplare. Per tale motivo è impossibilecomprendere in una casistica che non risulti molto ampia ecomplessa i punti di rinvenimento dei forasacchi, ma le zonepiù colpite sono le orecchie, il naso e gli spazi interdigitali.L'occhio e la mano del padrone sono provvidenziali. Spessobastano semplici accorgimenti, quali possono essere una veloceispezione e una bella spazzolata al cane, soprattutto se a pelolungo, dopo le passeggiate. Inoltre, ovunque si incuneino, iforasacchi provocano al quattrozampe fastidi e disturbi. Inpresenza di atteggiamenti anomali o fenomeni sospetti, èsempre il caso di agire con prudenza e fare visitareimmediatamente il proprio animale.

ANIMAL HOUSE DI ROBERTO SALZANO

Enzo Bianco, il sindaco con la ruspaCATANIA - Da sindaco della primavera, con una smodata passione per ifiori, come ricordano i maligni, a "sindaco con la Ruspa”. Enzo Bianco si èrifatto il look politico e, adesso, riceve più critiche che consensi. L'estatescorsa, sorprendendo tutti, decise di buttare giù senza indecisioni il pontedel Tondo Gioeni che il suo predecessore aveva salvato. Gli effetti di quellascelta si vedono, purtroppo, quotidianamente e con gravi ripercussioni isul traffico in un punto nodale della circolazione, soprattutto nelle ore dipunta. Non contento di tanto decisionismo Enzo Bianco ha buttato giù, acolpi di sega, anche una gigantesca araucaria ad Ognina, che creavaqualche problema alla sicurezza degli automobilisti, fungendo dainvolontario spartitraffico. Salvata dai cittadini che avevano partecipato aun sondaggio, il sindaco ha deciso che era giunta la sua ora e dopoqualche ore di lavoro di un albero ultra cinquantenario non è rimasto piùnulla. O meglio: un mucchio di segatura.

ELIODORO

Ciao, KellyDI MARIA D’ASARO

Orecchie lunghe e nere, il mantellomaculato e un?allegra scodinzolantecoda bianca: ecco Kelly, cagnetta ditaglia media, che mi correva accantoquando mettevo l?auto nel garage.Infatti Kelly viveva lì, il suo padrone lafaceva giocare nell?ampio cortileinterno tra i garage, perché eraimpossibile farla correre nello spazioangusto della casa condominiale. Lacagnetta ora non c?è più; qualcuno leha preparato un pasto avvelenato e leiè morta qualche settimana fa dopo unastraziante agonia, malgrado le cureamorevoli dei suoi custodi. Perchè lapresenza di Kelly nei box dava fastidioa qualche condomino che ha risolto lafaccenda in questo modo brutale. Nelmarzo del 2013 la Corte di Cassazioneha sancito la legittimità delle condanneper maltrattamento di animali ?Quanto tempo ci vorrà ancora perché,aldilà delle sentenze della supremacorte, gli uomini della strada sentanoche anche uccidere un cane è unassassinio?

150 PAROLE DA PALERMO

Providenti e Accorinti

I più deboli vittime sull’ara dell’amore

Una fra le riflessionipiù comuni, per chisegue la politica locale,riguarda il confronto fra

Renato Accorinti e Franco Providenti,eletto sindaco venti anni fa. Se siparagonano le biografie di entrambi,i punti di contatto sono veramentepochi e riguardano soprattutto il fattoche sia Providenti che Accorinti sonodiventati sindaci all'età di 59 anni,senza avere mai svolto prima unaspecifica attività politico-amministrativa. Solo che, mentreProvidenti, grazie all'attività dimagistrato, aveva maturato unagrande conoscenza di problemi,norme, procedure, che lo hannoaiutato non poco nell'attività diSindaco (anche per il suo impegnosociale nella Lega Antidroga, hadovuto tenere conto di tanti aspettiamministrativi), Accorinti, ha svoltoun'intensa attività sociale con ilMovimento Non Violento, si èintestato molte battaglie di granderilevanza non solo cittadina, ma si ètenuto lontano dagli aspettiistituzionali e procedurali che ha

DI PASQUALE RUSSO

Era il 431 a.C. quando Euripide mettevain scena la sua Medea. Abbandonata daGiasone, dopo avergli sacrificato ognicosa, si vendica uccidendo la nuovasposa con un vestito avvelenato e poi ifigli avuti da lui, baciandoliripetutamente prima di ucciderli.Purtroppo il terribile episodio, ultimo inordine di tempo e vorrei fosse l’ultimo inassoluto, della sventurata madre diLecco che ha ucciso i suoi tre figliolettiin modo atroce, riattualizza il drammaeuripideo. Si è parlato di “Sindrome diMedea, " ora si definisce “Complesso diMedea” un comportamento finalizzatoalla distruzione totale del rapporto trapadri e figli dopo una separazioneconflittuale. L’uccisione dell’innocente èsimbolica, non è il figlio che si vuoledistruggere ma il legame con il padre. Ildelitto esplode dopo tempo dallaseparazione. Si tende a far diventare ilbambino un confidente, quasi uncomplice, allineandolo ai propri bisogni.Troppo spesso i figli diventano vittime di

volutamente trascurato,considerandoli pure formalità di cuipoter fare a meno. Questecaratteristiche lo stanno aiutandoanche da Sindaco ad entrare incontatto empatico con i messinesi, manon gli permettono purtroppo diesercitare con competenza l'attività diamministratore. Le analogie fra i dueriguardano piuttosto le modalità delsuccesso elettorale: entrambisfruttano la spaccatura nei dueschieramenti (centrodestra ecentrosinistra) ed enfatizzano ladistanza dai partiti. Ora, le cause dellasconfitta di Providenti nel 1998furono sia la tardiva comprensionedel peso del sistema partitico, masoprattutto la presunzione (inparticolare di alcuni assessori) di avereacquisito il consenso dei messinesi,trasformati ormai in manierairreversibile. A sentire parlareAccorinti sulla rivoluzione culturale inatto, sembra di ascoltare ancoraqualche assessore di Providenti.Rivoluzione culturale? Sarà, mabasterà a vincere le elezioni?

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DISCUTIAMONE

ANTIBUDDACI DI DINO CALDERONE

abusi emotivi. Ognuno dei genitori, piùfacilmente quello affidatario, cerca dicoinvolgerlo in una sorta di pattod’alleanza, svalutando l’altro fino a farsviluppare rifiuto e odio. Il fantasmadella perdita, la ferita narcisisticadell’abbandono esplodono. Purtroppoanche i padri uccidono. Il bambino non èpiù vittima, diventa esso stesso arma divendetta. Numerosi studi hanno tentatodi tracciare una linea di demarcazionetra il delitto commesso dalle madri equello commesso dai padri. I risultatinon sono concordi. Sono diverse lemodalità con cui uccidono. Non cambial’efferatezza del delitto né l’orrore chesuscita, ma l’uomo coinvolge spesso,nella sua follia omicida, altri membridella famiglia, soprattutto l’excompagna. L’episodio del padre diGiussano che ha ucciso i due bambiniavuti da due diverse relazioni ed ha poitentato il suicidio precede solo di pochigiorni i fatti di Lecco. Nella maggiorparte dei casi, si tratta di coppieprotagoniste di una separazioneconflittuale. Un mix esplosivo di rabbia,depressione, panico, aggravato taloradalle difficoltà economiche, scatenareazioni incontrollate che armano lamano omicida e, talora, comportano ilsuicidio. Il rischio suicidiario è alto dopoil tragico evento, quando chi ha ucciso,torna all'esame di realtà. L’opinionepubblica assiste stupefatta, addolorata,incredula ma la domanda è: “Sipotrebbe tentare di prevenire questiterrificanti fatti di sangue"? La madre oil padre assassini erano persone“normali” e apparentemente tranquille?Il crimine esplode talora in una reazionedi corto circuitazione dei poteri volitivi.Le statistiche dimostrano che 2/3 dei reinon presentavano alcun trattopsicopatologico ma pensare che sia statala malattia mentale a scatenarel’efferato delitto che ripugna a ognicoscienza, ci aiuta a liberarcidall’angoscia.

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