Anno XV, Numero 4 Giugno 2016 D ... · un paese ricco di tesori mera- ... re è stata la...
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Anno XV, Numero 4
Concorso nazionale, per il D’Ovidio News premio speciale di Mariantonietta Finella
Giugno 2016
D’OVIDIO NEWS
Siamo su internet!
www.icdovidiocb.gov.it
Mirabella Eclano, uno scrigno di storia e arte di M.F.
Il pomeriggio di sabato
28 maggio è stato dedi-
cato alla scoperta dei
tesori di Mirabella Ecla-
no. Grazie alle guide
molto preparate, gli alun-
ni hanno potuto ammira-
re la chiesa di Santa Ma-
ria Maggiore che al suo
interno contiene 3 grandi
tesori: il crocifisso ligneo
policromo risalente al XII
secolo che si trova sull'al-
tare; il fonte battesimale
in pietra scolpita anch'es-
so del XII secolo; il soffitto
in legno di castagno di
Tomaioli risalente al
1787. Inoltre, i ragazzi
"La validità delle temati-
che affrontate, la grafi-
ca originale e ben impo-
stata e la vivacità di foto
e immagini rendono
piacevole la lettura e
immediata la compren-
sione dei messag-
gi". Questa la motivazio-
ne del premio speciale
conferito al nostro gior-
nalino D'Ovidio News
che ha partecipato alla
XIV edizione del concor-
so nazionale "Il giornale
nella scuola", organizza-
to dall'Istituto Compren-
sivo Guarini di Mirabella
Eclano. La premiazione
si è svolta sabato 28
maggio ed è stata una
giornata ricca di emozio-
ni. Sul palco è salita la
delegazione della reda-
zione "D'Ovidio News",
guidata dalla professo-
ressa Annamaria Fazioli
che ha spiegato breve-
mente il progetto sottoli-
neando la proficua colla-
borazione con l'Ordine dei
Giornalisti del Molise e
l'impegno nel creare un
giornale moderno, al pas-
so coi tempi e che soprat-
tutto coinvolge i ragazzi. A
premiare con coppa, tar-
ga di riconoscimento
pergamena è stata la
dirigente scolastica di
Mirabella Eclano, Maria
Iride Ianniciello, che è
stata molto affettuosa coi
ragazzi per l'eccellente
giornale realizzato. In
apertura della manifesta-
zione è intervenuto il
sindaco Franco Capone
che ha spiegato come è
nato il progetto del con-
corso, ripercorrendo an-
che la data tristemente
nota del terremoto irpino
del 1980. Sul palco nel
corso della mattinata si sono
esibiti in canti, balli e concerti
ragazzi di tutta Italia che han-
no partecipato al concor-
so. Ad aggiudicarsi il primo
premio sono stati i ragazzi
dell'istituto comprensivo di
Milena Campofranco, in pro-
vincia di Caltanissetta, ap-
plauditissimi da tutta la pla-
tea in sala. I ragazzi hanno
anche assistito ad un corto-
metraggio realizzato per ripri-
stinare la tratta ferroviaria
Avellino - Rocchetta Sant'An-
tonio che attraversa 3 regioni
Campania, Basilicata e Pu-
glia) e il cui paesaggio è parti-
colarmente affascinante.
L'obiettivo è quello di solleci-
tare le istruzioni affinché
venga ripristinata la trat-
ta. Terminata la premiazio-
ne, i ragazzi hanno prosegui-
to la gita a Mirabella Eclano,
un paese ricco di tesori mera-
vigliosi. I ringraziamenti a
questo punto sono d'obbli-
go: ringraziamo il dirigente
scolastico Pasquale Grassi,
le docenti e tutti coloro che
hanno permesso la realiz-
zazione di questo splendido
progetto; infine, l'applauso
più grande va a voi, alunni
della Francesco D'Ovidio,
della Nina Guerrizio e della
Enrico D’Ovidio, autentici
piccoli grandi giornalisti.
sono stati nel museo di arte
sacra dove sono raccolte
importanti opere e manufat-
ti d'arte sacra insieme ad
altro materiale documenta-
rio di varia cronologia e
pregevole fattura. I ragazzi
si sono spostati poi nella
chiesa di San Bernardino,
dove hanno potuto ammira-
re il soffitto in legno risalen-
te al 1740, gli splendidi
affreschi del 1769, il pulpi-
to, gli altari in marmo poli-
cromo, il pavimento maioli-
ca del 1787. La visita guida-
ta è proseguita nella chiesa
di San Francesco per termi-
nare ai musei. I ragazzi sono
rimasti affascinati dal museo
del carro che racconta Come
viene realizzato lo splendido
carro che viene eretto ogni
anno a settembre con una
grandiosa cerimonia. Infine,
ultima tappa, il museo dei
Misteri, antiche statue in car-
tapesta rappresentanti alcuni
momenti della vita di Gesù.
Il 6 aprile nella nostra scuola è
stata organizzata una tavola
rotonda, anche con la collabo-
razione di noi ragazzi sul tema
del brigantaggio, argomento
che noi alunni delle classi terze
abbiamo approfondito durante
l’intero anno scolastico attra-
verso il progetto "Fu anche
un'altra storia". All’incontro
sono intervenuti il prof Alessan-
dro Romano e il prof Franco
Miranda. Il primo, attraverso
innumerevoli foto di documenti
originali, ha mostrato a tutti che
i briganti erano eroi che com-
battevano per la patria; ci ha
mostrato che il famoso mito di
Garibaldi è un falso (anche se
questo era già conosciuto da
molti), e inoltre ci ha fatto vede-
re sotto una nuova luce i Pie-
montesi, che hanno sterminato
numerosi paesi e ucciso tanti
uomini. Franco Miranda invece
ha descritto i briganti molisani
come ladri "di galline", che han-
no usato la causa della patria
PAGIN A 2 D ’O VID IO N EWS
Il 30 novembre del 1862
nacque a Matera, Chita Vito
Eustachio in una famiglia
agiata economicamente,
grazie al lavoro nei campi
del padre. La madre, inve-
ce, era dedita alla famiglia
ed era costretta a vivere di
stenti. Da ragazzo collaborò
nei campi con il padre, il
quale, lo maltrattò per tutta
la sua adolescenza. Visse
rozzamente e sperperando i
guadagni intraprese una
vita libertina. Prima che il
padre morisse, Eustachio
lasciò la casa paterna dan-
dosi al vagabondaggio, che
per lui fu un esilio forzato.
Crescendo divenne molto
bellicoso, ladro ed attacca-
brighe; non possedé mai
una residenza e di conse-
Fu anche un’altra storia
guenza un vero lavoro. Dopo
il dicembre del 1888 non si
udirono più sue notizie. Dal
1889 al 1892 riuscì a man-
tenere un lavoro fisso presso
proprietari terrieri di Matera,
poi fu assunto come vaccaro
da un fattore di Gravina.
Vagò ramingo nelle zone
calabro-lucane quando
nell’inverno del 1895 ritornò
a casa con grande stupore
dei parenti. Fino all’aprile del
1896 non si allontanò dalla
città natale e partecipò a
diverse scorribande. La sua
nuova casa divenne una
grotta in agro di Matera. In
questo periodo i carabinieri
inviarono molti rapporti al
procuratore del re, dove era-
no mansionati furti, danni
alle coltivazioni e minacce
anonime ai proprietari terrie-
ri. Nello stesso periodo si
registrarono molti omicidi
con armi da fuoco. Chita Vito
Eustachio fu soprannominato
“Chitarrid”, il brigante solita-
rio materano: questo nomi-
gnolo li fu affidato per la sua
altezza inferiore alla media e
per il suo gran coraggio. Se-
condo le testimonianze risa-
lenti al 1896, il covo di Chi-
tarrid fu scoperto da parte di
un pastorello di 13 anni che
avvertì i suoi padroni. Questi
ultimi contattarono Il Rondi-
none (soprannominato Pun-
zo), il quale si recò accompa-
gnato da vari uomini alla
grotta indicata dal pastorello.
Nella grotta Il Rondinone fu
ferito da un individuo, il qua-
le, fu assalito dagli uomini di
come capro espiatorio per arric-
chirsi. Tra i due c’è stato un ac-
cesso confronto, uno scontro di
ideologie diverse, che, purtrop-
po, non ha lasciato a noi alunni
lo spazio per soddisfare le no-
stre curiosità attraverso le do-
mande.
Un brigante venuto dai Sassi di Annachiara Gallo, Pia Eleonora Sabella, Irene Vergalito
Punzo che lo uccisero. Alla fine
dello scontro si scoprì che il
cadavere apparteneva al fami-
gerato Chitarrid.
Fu anche un’altra storia … ma quale? di Dario Petruccelli
AN N O XV, N UMERO 3 PAGIN A 3
“L’altra sera Campobasso ha dimostrato di non essere quella
sonnacchiosa comunità senza palpiti. Nello scrigno d’arte del
teatro Savoia (affollato in ogni ordine di palco), grazie alla prege-
vole iniziativa del locale complesso della Scuola Media Statale
’Francesco D’Ovidio’ è stata dimostrata la validità del metodo
per consegnare alla società giovanissimi, figli della Città, dotati
di qualità eccezionali. Nel quadro dell’insegnamento di un perio-
do storico che ha investito la comunità regionale, quale il feno-
meno del brigantaggio, il corpo docente ha interessato gli allievi
della scuola ad approfondire l’argomento mettendo in cantiere
uno spettacolo teatrale completo di sceneggiatura, di canti, di
musiche, di luci degni di una vera compagnia teatrale. Particola-
re è stata la professionalità dell’impareggiabile giovane presen-
tatore”.
Fu anche un’altra storia
W la scuola di Giovanni Tucci
“L’ambiente chiede aiuto” vuol
dire che ognuno di noi deve
aiutare l’ambiente che da anni
ci sta inviando richieste di soc-
corso, di intervento. E’ arrivato
il momento che ognuno di noi,
nel suo piccolo, faccia qualco-
sa, con gesti quotidiani, relativi
per esempio, ad un consumo
più intelligente, acquisti che
privilegino meno imballaggi e
prodotti locali. Il progetto con
questo nome, ha l’obiettivo di
sensibilizzare gli alunni sul pro-
blema della mole di rifiuti che
ogni giorno cresce e ci sovrasta
e alla necessità di adottare
nuovi stili di vita consapevoli.
L’inizio, ha visto l’intervento
delle quinte elementari della
scuola Enrico D’ Ovidio e delle
prime medie della Francesco
D’Ovidio che, lavorando insie-
me, sono riuscite a produrre
addobbi natalizi con materiali
riciclati, decorando l’albero
esposto nell’ atrio del Comune.
Il progetto è andato avanti con
il contributo dei ragazzi delle
seconde medie che, con mate-
PAGIN A 4 D ’O VID IO N EWS
L’ambiente chiede aiuto, ognuno può fare qualcosa! di Sabrina Ciaramella, Micaela D’Alfonso, Nicola Ciocca
Nel mese di marzo, il Corpo Fore-
stale dello Stato ha apportato un
intervento di recupero che ha resti-
tuito alla natura un esemplare di
lupo. L’animale, un maschio di
circa 18-24 mesi, è stato ritrovato,
ferito, dal personale del comando
stazione forestale di Torella del
Sannio; probabilmente sarà stato
l’impatto con un autovettura ad
avergli provocato un grave trauma
cranico, L’esemplare è stato rico-
verato, presso la Riserva Naturale
di Montedimezzo, gestita dalla
Forestale attraverso l’Ufficio Terri-
toriale per la Biodiversità; per più
di un mese, è stato accudito dal
personale forestale e curato dai
veterinari, tra cui il dottore Luigi
Mastrogiuseppe. Dopo più di 40
giorni di cure, il Lupo Valerio, così
soprannominato in omaggio al
signor Valerio, che, con la sua se-
gnalazione al 1515, la sera del 10
febbraio scorso, gli ha salvato la
vita, è stato liberato in ambiente
adatto alla sua natura. Oltre al
servizio veterinario ASREM, è stato
coinvolto il Parco Nazionale della
riali di scarto inorganici, hanno
creato vere e proprie opere su
tela, che saranno esposte ad
una mostra a fine anno. Questo
progetto è un modo per far guar-
dare con altri occhi i rifiuti, dargli
una nuova vita e dare libero
sfogo alla creatività. “L’Ambiente
chiede aiuto” ha visto una se-
conda parte riguardante i rifiuti
organici. Qui ci siamo interessati
insieme alle professoresse Ga-
briella Mariano, Lavinia D’Egidio
e Simona Oriente al compostag-
gio, ossia allo smaltimento di
prodotti organici per la produzio-
ne di terriccio. E’ stata anche
coinvolta la professoressa Clau-
dia Belli, esperta del settore, che
ci ha fatto vedere, attraverso
delle slide alcune esperienze di
aziende agricole sul territorio
molisano. Sono autosufficienti,
con impatto zero sull’ ambiente
e producono compost. Questa
parte del progetto prevede altri
sviluppi che attueremo l’anno
prossimo… le sorprese non man-
cheranno!
Lupo Valerio, una storia a lieto fine di Anna Scica
Majella, che ha messo a disposi-
zione del Corpo Forestale un
radiocollare satellitare. Che ha
permesso ai biologi e ai veterina-
ri, il monitoraggio, in tempo rea-
le, degli spostamenti e delle
attività dell’animale. Lupo Vale-
rio ora è libero; è tornato alla
sua vita selvaggia, lontano dai
pericoli sia fisici che ideologici,
responsabili dei molti pregiudizi
nei confronti di una specie ai
vertici della catena alimentare.
AN N O XV, N UMERO 3 PAGIN A 5
"È la prima volta che entro a
palazzo San Giorgio ed è
davvero splendido". Gabrie-
le esprime il suo stupore
entrando nell'edificio muni-
cipale e anche Nicco-
lò, Alessandro e Ciro si guar-
dano intorno con grande
curiosità e spirito di osser-
vazione. Il sindaco Antonio
Battista ci fa accomodare in
una delle sale di ricevimen-
to, ci sediamo e notiamo
subito che siamo attorno ad
un tavolo circolare, equidi-
stanti dal centro. La profes-
soressa Fazioli consegna al
primo cittadino il nostro
g i o r n a l i n o D ' O v i d i o
News, spiegando che Nicco-
lò ha scritto una lettera
aperta in cui, pur apprez-
zando le numerose cose
belle della città, ha sottoli-
neato che per i ragazzi man-
cano spazi per giocare libe-
ramente a pallone all'aria,
in alternativa al chiuso della
palestra o del palazzetto. Il
sindaco Battista ha risposto
illustrando il programma
Il bilancio positivo del Dirigente Scolastico di Allegra Palmiotti
dell'amministrazione comu-
nale per valorizzare quello
che già c'è e per aggiungere
anche nuovi parchi verdi alla
città. "C'è tutta la volontà di
questo governo a voler ac-
contentare le richieste di voi
ragazzi che sarete gli uomi-
ni, le donne e soprattutto gli
amministratori del domani.
E’ nostra premura creare le
condizioni ideali per far sì
che possiate restare ad
abitare e a lavorare in que-
sta città – le parole del sin-
daco Battista – per quanto
riguarda le strutture sportive
speriamo nei finanziamenti
che potrebbero arrivare in
occasione delle Olimpiadi.
Per quanto i campetti per
giocare a calcio, presto si
avrà a disposizione anche
quello all’interno del parco
di via Campania che si ag-
giunge a quello a ridosso
della chiesa di San Pietro.
Sempre in fatto di strutture
sportive stiamo lavorando
con la Provincia per la pale-
stra vicino all’IPIA e per ri-
mettere a posto quella di via
Milano. Inoltre presto ne
saranno realizzate altre tre:
una a ridosso della scuola
Petrone, una nel quartiere
CEP e una a servizio della
scuola di via Crispi, istituti
questi ultimi due che saranno
costruiti ex novo. Il problema
delle amministrazioni è co-
munque duplice: reperire i
fondi per realizzare gli im-
pianti e trovare poi il soggetto
‘privato’ in grado di poterli
gestire per sottrarli all’abban-
dono. Così come stiamo cer-
cando di preservare i nostri
parchi attraverso l’affidamen-
to degli stessi ad associazioni
che hanno le competenze per
prendersene
cura. Questo
è il nostro
impegno e la
nostra linea
per rendere
la nostra
Campobas-
so ancora
più bella, più
verde e an-
Aree verdi per i ragazzi, il Sindaco Battista risponde di M. F.
cora più vivibile». All'incontro
erano presenti anche l'asses-
sore all'ambiente Stefano
Ramundo, Giovanna Viola,
consigliere comunale e presi-
dente della commissione sport
e il consigliere comunale Giu-
seppe D'Elia. L'assessore
Ramundo ha coinvolto i ragaz-
zi nella scelta, in anteprima,
del raccoglitore di mozziconi di
sigarette che saranno posizio-
nati in alcuni punti della città.
Gli alunni hanno partecipato
con grande coinvolgimento
alla scelta esprimendo pareri
e preferenze. Una mattinata di
partecipazione diretta alla vita
amministrativa della città.
Per chiudere nel migliore dei modi le interviste sul nostro giornalino, abbiamo rivolto alcune domande al Dirigente Scolastico del
nostro Istituto, il professor Pasquale Grassi.
Cosa ne pensa del progetto del giornale d’istituto?
“Penso che sia un bel progetto e spero di riuscire a farlo continuare nel tempo”.
C’è un argomento da noi trattato che ha preferito? Se sì, quale?
“Sono stati interessanti tutti. In particolare mi è piaciuta la lettera scritta al Sindaco Battista”.
Cosa ne pensa dell’impegno mostrato dagli studenti nelle attività per la redazione del giornalino?
“Penso che ci sia stato un grande impegno, visto anche il risultato finale”.
Cosa pensa degli studenti adolescenti?
“Gli adolescenti vivono un’epoca più difficile della nostra e vanno incontro a numerosi rischi. Ci sono delle situazioni problemati-
che che spesso, durante l’adolescenza, sfociano in altri problemi”.
Come sono cambiati gli studenti negli ultimi anni rispetto al passato?
“Una volta gli studenti ci venivano affidati dalle famiglie e questo era anche il risultato di una considerazione che la società
aveva del mondo della scuola, del ruolo del docente. Questa considerazione negli anni è venuta meno, gli insegnanti hanno
perduto quella sacralità del loro ruolo ed ora sono costretti a lavorare in condizioni di maggiore difficoltà”.
Quali iniziative didattiche ritiene di poter attivare per il futuro?
“In generale sogno di non avere problemi economici, qualche risorsa l’abbiamo ma ne potremmo avere di più. Mi piacerebbe
avere la possibilità di aprire la scuola, tutti i giorni, senza problemi di gestione”.
Le piace la sua professione?
“Devo dire che mi piace sempre di meno perché mi ha fatto perdere il rapporto quotidiano che avevo con gli alunni”.
Quando ha iniziato a pensare di fare l’insegnante e poi il preside?
“Fare l’insegnante era un mio desiderio già dall’università, da studente delle superiori mi immaginavo al posto degli insegnanti.
Durante l’insegnamento sono stato coinvolto da un insolito destino e sono diventato preside”.
Quali scuole ha frequentato?
“Ho frequentato l’Istituto Magistrale Principessa Elena e poi la facoltà di lingue e letteratura straniera all’Istituto universitario
Orientale di Napoli”.
PAGIN A 6 D ’O VID IO N EWS
Caro diario,
oggi con te vorrei affrontare una tematica diversa … voglio parlarti di una realtà che al giorno d’oggi viene chiamata
“bullismo”. Dopo l’incontro con il prof. Vincenzo Musacchio non ci siamo più fermati e, per approfondire meglio l’argomento, una
psicologa, ha incontrato la nostra classe. Durante il primo incontro abbiamo imparato termini complessi attribuiti a scherzi pe-
santi, a continue prese in giro, e al non accettare persone appartenenti a religione ed etnie diverse, tutti temi con sfondo di epi-
sodi di bullismo. L’incontro è iniziato disponendoci in cerchio. In un primo momento la psicologa ha fatto la nostra conoscenza e
abbiamo “stretto amicizia”, successivamente ci siamo divisi in piccoli gruppi e abbiamo analizzato i termini imparati precedente-
mente grazie ad alcune brevi letture forniteci da lei. A differenza dell’incontro con il prof. Musacchio che ci ha fatto capire cos’è il
bullismo, in che situazioni nasce e perché avviene; la psicologa invece, ci ha munito di consigli utili se si è testimoni o vittime di
un episodio di bullismo. Abbiamo approfondito il caso in cui si è testimoni ma non si ha il coraggio di intervenire per paura di
poter diventare una vittima (come avviene nella maggior parte dei casi). Invece bisognerebbe raccontare tutto ad un adulto o
affrontare il bullo con un grande gruppo di amici che vada contro di esso. Se si è vittima l’ultima cosa da fare è non aver paura
del prepotente, perché molto spesso il cosiddetto “bullo” forse è colui che ha sofferto di più ed ha bisogno di sfogarsi mettendo
in difficoltà qualcuno pur di apparire più “grande”, anche se si sa … dentro è molto fragile. In questo caso bisognerebbe parlarne
con un adulto fidato per aiutare sia se stessi che il bullo. Nei giorni seguenti la psicologa ci ha presentato un film e una serie di
cortometraggi che avevano come fondamento il tema del bullismo sotto varie forme. Il primo cortometraggio si basava sul pos-
sesso di dati privati. Parlava di una ragazza che possedeva una foto di sé in reggiseno e un ragazzo, che avendo trovato il suo
telefono acceso e in assenza di sguardi altrui, abusivamente, posta la foto su un social network e cerca di ricattarla dicendole
che poteva rimuovere la foto dal social solo se si fossero fidanzati. Un’altra faccia del bullismo sono gli scherzi, altrettanto pe-
santi, ma che non riguardano la tecnologia: come ad esempio quello raccontato da un cortometraggio che racconta di un ragaz-
zo che gettò, all’insaputa di tutti e della vittima le scarpe del ragazzo indifeso nel lago; un altro scherzo di pessimo gusto è quello
fatto ad una bambina che per farsi accettare dal gruppo di ragazze della sua classe si fa truccare nel bagno della scuola e le
vengono scattate delle foto fatte poi vedere senza il suo consenso ad un gruppo dei maschi. Molte persone vengono, infine, pre-
se in giro per la bravura e per l’impegno scolastico, quello che si verifica in un altrettanto cortometraggio in cui la ragazza non
vuole far copiare un compito in classe alla sua vicina di banco e per questo viene filmata un video in cui la si prende in giro per
poi postarlo su Youtube. Secondo noi il bullismo non dovrebbe esistere. Dovrebbe esistere solo un gruppo unito di amici ma pur-
troppo il fenomeno non dipende da noi, non è una causa, ma è la conseguenza di quello che accade nella vita reale.
Apprendimento cooperativo, un nuovo modo di lavorare insieme di Jennifer Biundo, Asia Esposito, Letizia Iasi Quest’anno nella nostra classe abbiamo lavorato in una maniera nuova, attraverso una metodologia: “l’apprendimento coope-
rativo”. Ora sicuramente vi chiederete: cos’è l’apprendimento cooperativo? Il nome deriva dal termine inglese cooperative lear-
ning e significa apprendere insieme, cooperando. Ma… a cosa serve? Attraverso questo modo di lavorare ogni componente del
gruppo può dare il proprio contributo ed esprimere la propria opinione durante lo svolgimento del compito assegnato dall’inse-
gnante. La cosa bella di quest’ apprendimento è che ognuno ha il proprio ruolo! Noi abbiamo applicato questa metodologia
nell’osservazione diretta di alcuni particolari fenomeni che abbiamo studiato in scienze. I ruoli erano: leader: è quella persona
che porta il gruppo alla meta. Deve far partecipare in maniera ordinata tutti i componenti. osservatore/timer: è colui che, osser-
vando, verifica che ognuno svolga correttamente il proprio ruolo e detta i tempi del lavoro. verbalizzante: annota le osservazioni
fatte dal gruppo e conserva i documenti relatore: è colui che espone alla classe il procedimento svolto e le conclusioni. Il grup-
po ideale è formato da quattro persone, tuttavia, poiché il nostro gruppo era di cinque compagni, abbiamo inserito il ruolo del
contestatore: pone dei dubbi al gruppo in modo da spingerlo a lavorare meglio. In questa metodologia il docente assume un
ruolo di mediatore-tutor, cosa che abbiamo sperimentato anche noi, quando abbiamo accolto, in continuità, i bambini della
scuola elementare di via Roma e via D’Amato e abbiamo condotto con loro gli stessi esperimenti fatti da noi con le professores-
se Lavinia D’Egidio e Gabriella Mariano come ad esempio: la capillarità, l’impenetrabilità, l’elasticità, la porosità. È stato bellis-
simo assumere un ruolo guida, mettere in campo tutto ciò che
avevamo imparato e, soprattutto, capire che quel lavoro rinforza-
va le nostre conoscenze. Il lavoro è stato valutato prendendo in
esame l’impegno e la responsabilità del singolo e l’obiettivo rag-
giunto complessivamente dal gruppo. Noi qualche giorno fa ab-
biamo fatto un’altra lezione del genere, ma cambiando i compo-
nenti dei gruppi. Ogni gruppo doveva procurarsi il proprio materia-
le riguardante l’argomento del sistema cardiocircolatorio, seguito
a un incontro con il dottor Carissimi, che ha operato per tanti anni
come trasfusionista ematologo. L’esito del lavoro è stato positivo
e abbiamo ancora una volta lavorato attraverso l’apprendimento
cooperativo.
Esperimento sul Ph e sulla reazione chimica tra acido e base
No al bullismo, progetto di crescita di Annachiara Gallo e Matilde Soriano
AN N O XV, N UMERO 3
I supereroi sono sempre
stati visti come personaggi
banali e infantili o come
vera fonte di sicurezza e
quindi come dei guardiani
immaginari. Persone amanti
di supereroi esistono in tutto
il mondo, ma mai nessuno
come il piccolo Anthony
Smith, bambino di 4 anni.
Anthony ha, purtroppo, una
malformazione alle orecchie
che gli permette solo di sen-
tire lievemente dall’orecchio
sinistro. Per aiutarlo a senti-
re i rumori la madre Christi-
na D’Alessandro gli propone
un apparecchio blu ma il
bambino lo rifiuta per una
sola ragione: i supereroi non
mettono apparecchi acusti-
ci. La madre, esasperata,
contatta la Marvel, una rino-
matissima casa editrice di
fumetti, per chiedere di
PAGIN A 7
Un bambino, un supereroe e un orecchio blu di Giovanni Verile
creare un supereroe con un
apparecchio acustico in
modo da convincere il figlio
ad indossare il suo. Gli auto-
ri della Marvel trovano la
richiesta molto interessante
e dopo aver mandato una
foto di Occhio di Falco (abile
supereroe arciere che per
un periodo ha perso l’udito)
alla madre decidono di crea-
re Blue Ear (in italiano
“Orecchio Blu”, questo il
nome che Anthony dava
all’apparecchio) chiamando-
lo proprio come il bambino a
cui è dedicato: Anthony
Smith. Con la sua frase
“Grazie al mio apparecchio
acustico, sento la gente il
pericolo!”, il piccolo Anthony
non solo si convince ma va
anche fiero del suo
“orecchio blu”, vivendo
adesso la vita di un piccolo
supereroe di tutti i giorni.
Sondaggi d’istituto, tra curiosità e innovazione a cura di Ludovica Di Tota e Ilena Giancola Per questo ultimo sondaggio abbiamo posto la seguente
domanda: “Quale progetto o laboratorio ti ha appassionato
in particolar modo?” Le risposte erano suddivise per classi;
quindi gli alunni delle classi prime potevano scegliere tra le
seguenti attività: Teatro, Giornalino, Riciclaggio o nulla per i
più pigri. La maggior parte dei ragazzi hanno preferito il La-
boratorio teatrale, al secondo posto c’è il progetto del giorna-
lino e subito dopo quello del riciclaggio. Gli alunni delle classi
seconde potevano scegliere tra: Laboratorio Teatrale, Rici-
claggio, Latino, Giornalino oppure niente per chi non ha ade-
rito a nessun progetto. In questo caso il giornalino è stato il
più votato, seguito da quello sul riciclaggio, il corso di latino
e il laboratorio teatrale a pari merito; solo dieci non hanno
aderito ad alcun progetto. Nelle due terze le opzioni erano:
Matematica e Realtà, Teatro, Giornalino, Latino. Un gran
numero di ragazzi ha preferito il progetto di Matematica e
Realtà, ma la scelta per eccellenza è stata quella del niente,
subito dopo troviamo il progetto teatrale e il giornalino con i
medesimi voti e, infine, il corso di Latino. Questo è stato un
grande successo sia per il progetto del Giornalismo, al quale
hanno aderito con entusiasmo tanti ragazzi e sia perché tutti
i progetti e i laboratori proposti dalla nostra scuola, hanno
fatto sì che i ragazzi si separassero da play-station, dal com-
puter o dai cellulari e, che dedicassero del tempo in più alla
scuola.
PAGIN A 8
Un giorno a Montecitorio, un viaggio molto istruttivo di Diana Iordache
D ’O VID IO N EWS
Il giorno 19 aprile, noi ragazzi di
terza, ci siamo recati a Roma
per una visita al Senato. Siamo
arrivati in centro a ora di pranzo
e, come prima tappa, abbiamo
ammirato l’imponente Fontana
di Trevi, appena restaurata.
Dopo aver mangiato, ci siamo
fermati a Piazza Navona, per
entrare nel Pantheon (nel quale
si trovano le tombe di re Vittorio
Emanuele II e del pittore Raffael-
lo). Finalmente dopo una piccola
attesa, siamo entrati nella sala
della Costituzione nella quale la
nostra guida ci ha spiegato le
funzioni delle Camere facendoci
degli esempi. Nel tardo pomerig-
gio, siamo entrati nel Senato,
nel quale abbiamo avuto l’op-
portunità di assistere ad una
seduta dei senatori. Nonostante
il baccano, la disattenzione da
parte di alcuni senatori e argo-
menti abbastanza pesanti per
noi, è stata una seduta interes-
Tutti al Senato, esperienza positiva di Laura Persichillo e Alessia Presutti
Chi l'avrebbe mai detto che
avremmo avuto la possibilità di
assistere per qualche minuto ad
una seduta dell’Assemblea della
Camera dei Deputati e vedere con
i nostri occhi quello che accade
durante l’esame di una nuova
legge? E invece è successo lo
scorso 20 aprile a noi alunni delle
classi seconde che, accompagnati
dalle professoresse Cirelli, Fazioli,
Fostinelli e Panzera abbiamo tra-
scorso una meravigliosa giornata
nella bellissima Roma! Abbiamo
ammirato uno dei capolavori di
Michelangelo: Piazza del Campi-
doglio, fin dal medioevo quest’a-
rea è sede dell'amministrazione
civile della città, la statua eque-
stre del Marco Aurelio e l’impo-
nente scalinata. Poi lambendo
l’Altare della Patria, uno dei sim-
boli più importanti della nostra
nazione, abbiamo raggiunto Piaz-
za di Spagna, con la sua Barcac-
cia, una delle più famose piazze
della capitale che deve il suo no-
me al Palazzo di Spagna, sede
dell'ambasciata dello stato iberico
presso la Santa Sede; Fontana di
Trevi, la più grande e nota fontana
del mondo; Il Pantheon, un edificio
della Roma antica costruito come
tempio dedicato a tutte le divinità
passate, presenti e future. E infine
abbiamo raggiunto Montecitorio, un
edificio storico di Roma, che si af-
faccia su piazza del Parlamento da
un lato e su piazza Monte Citorio
dall'altro. Qui ha sede la Camera dei
Deputati della Repubblica Italiana,
nel nostro sistema politico è una
delle due assemblee legislative che,
insieme al Senato della Repubblica,
costituiscono il Parlamento italiano.
In particolare abbiamo avuto la
possibilità di visitare il Transatlanti-
co, dove abbiamo incontrato il par-
lamentare molisano Danilo Leva, un
lussuoso corridoio così chiamato
per l’arredamento che ricorda quelli
delle navi transoceaniche; la Sala
dei Ministri, utilizzata per le riunioni
tra i Ministri e i Sottosegretari di
Stato nelle occasioni in cui si trova-
no alla Camera dei Deputati. Infine
abbiamo raggiunto l’aula nella qua-
le si riunisce l’Assemblea dei Depu-
tati; progettata da Ernesto Basile
è rivestita in legno di quercia e
coperta da un velario liberty in
vetro colorato realizzato da Gio-
vanni Beltrami. Quel giorno in
aula si discuteva sui “Princìpi per
la tutela, il governo e la gestione
pubblica delle acque”. È stata
un’esperienza unica che ci ha
permesso di conoscere com’è
fatto e come funziona il nostro
Parlamento..
sante. Dopo esserne usciti, ci sia-
mo recati al pullman ma prima
abbiamo percorso tutta Via del
Corso è la passeggiata in capitale
ha sempre il suo fascino. E’ stata
una bellissima esperienza istrutti-
va.
PAGIN A 9 AN N O XV, N UMERO 3
Una giornata tra i Sassi di Matilde Soriano e Alessandra Sottile
Pozzuoli, in viaggio nella storia antica di Luigi Cicchella e Lorenzo Lalli
Anche quest'anno le clas-
si prime si sono recate in
viaggio d’istruzione con
destinazione Napoli. Sia-
mo partiti al mattino pre-
sto accompagnati dai
professori Cirelli, Fostinel-
li, Pizzuto e Diana. La
prima tappa è stata la
Solfatara di Pozzuoli. La
Solfatara è un vulcano
ancora attivo, più perico-
loso e più grande del
Vesuvio. E’ particolare
perchè non ha delle pen-
dici alte come quelle del
Vesuvio e non erutta lava
ma vapore acqueo. Circa
39.000 anni fa, c'è stata
la più grande eruzione
vulcanica sulla terra degli
ultimi 200.000 anni. Que-
sto ha cambiato il clima
della terra: i materiali
emessi nell'atmosfera,
soprattutto la cenere,
rimangono sospesi in aria
per molti anni ed i raggi
solari sono bloccati. Andan-
do avanti le classi hanno
visitato due fornaci, una più
calda e una meno, chiama-
te Inferno e Purgatorio.
Hanno spiegato anche
cos'è lo zolfo, ovvero un
materiale costituito da pic-
coli cristalli gialli che, se
esposti ad una temperatu-
ra elevata producono una
grande quantità di vapore
acqueo. Successivamente
gli alunni si sono recati al
sito archeologico di Cuma.
Sono entrati in una grotta
che fa da ingresso al sito.
Una volta dentro hanno
visitato l’antro delle 100
porte, una galleria risalente
al VII secolo. Nei libri dei
primi storici c’è scritto che
l’ultimo re di Roma cioè
Tarquinio il Superbo, acqui-
stò i libri sibillini, testi spe-
ciali riguardanti la sibilla,
che dovevano essere inter-
pretati. Quello di Pozzuoli è
un porto commerciale rag-
giunto da tutti i popoli del
mediterraneo. Ultima tappa
dei ragazzi è stato il tempio
di Giove. Lì hanno visto una
fonte battesimale dove
venivano battezzati gli adul-
ti prima di sposarsi. Poi il
ritorno a Campobasso con
una strategica sosta in
Autogrill!
“Ibis
redibis
non morieris
in bello”
Responso della Sibilla
Quale miglior modo per
farci apprezzare le innu-
merevoli bellezze delle
nostra penisola se non
facendoci visitare un
angolo d’Italia ancora
intatto nel paesaggio e
nello spirito come Matera
e i suoi Sassi?! E’ stata
proprio questa la meta
del viaggio di istruzione
delle classi seconde di
quest’anno scolastico.
Come tutte le più belle
città, anche Matera ha
una storia che ha influen-
zato molto la sua fama
attuale. Nell’antichità,
infatti, essa vide il susse-
guirsi di molti popoli che
lasciarono tracce molto
importanti. Tra questi i
Lucani, un popolo dedito
soprattutto all’agricoltura
ed alla caccia che intorno
al 402 cominciò ad
espandersi lungo tutto il
Mar Ionio fino a giungere
in Basilicata ed assediar-
la. Il nome Lucania, con
cui è chiamata ancora
oggi la Basilicata, deriva
proprio da questa popola-
zione. Sapevate che Matera
vanta uno tra i migliori siste-
mi idrici del mondo?! Ebbe-
ne si, fin dall’antichità ha
usufruito di un’efficiente
rete idrica a cui sono annes-
se una moltitudine di cister-
ne tra le quali Il Palombaro,
la più grande. L’acqua, fin
dall’antichità rappresenta
un simbolo di prosperità per
la città e, infatti, molte sono
le chiese dedicate alla Ma-
donna Idris, protettrice
dell’acqua, una è situata sul
Monte Errone, le cui origini
risalgono al 1200-1400.
Tutt’oggi Matera vanta un
preminente centro storico
ed è stata designata ufficial-
mente Capitale della Cultu-
ra 2019. Il nucleo materano
è diviso in due aree: Matera
Nuova, con edifici moderni
e dove si concentra la mag-
gior parte della popolazione.
Matera Antica è rimasta
immutata nel tempo ed è
caratterizzata dalla presen-
za dei Sassi che si distinguono
in: ‘Sasso Caveoso’, con tracce
delle antiche abitazioni dalle
quali gli abitanti furono trasferiti
in seguito alla denuncia di Carlo
Levi, il quale sosteneva che le
condizioni igienico-sanitarie fos-
sero in contrasto con il progres-
so della civiltà. La popolazione fu
trasferita nel ‘Sasso Barisano’
che ospita le attuali abitazioni.
Un’altra tipicità della città sono
le sue botteghe; la più famosa è
Il Bottegaccio, che affiancato lo
sviluppo della città. Qui si na-
sconde la storia di Matera con le
riproduzioni di oggetti che hanno
caratterizzato il suo passato: la
Pupa, una bambola anticamente
fatta di caciocavallo che si usava
regalare ai bambini nel periodo
dello svezzamento per sviluppa-
re i denti e procurare ai piccoli il
calcio, che scarseggiava all’inter-
no delle loro umide abitazioni. O
ancora il Cucù, all’apparenza un
semplice fischietto in argilla a
forma di gallina, lavorato a mano
e molto colorato. Ha una storia
molto antica: inizialmente era
visto come un oggetto capace di
tenere lontano gli spiriti malva-
gi, oggetto portafortuna e sim-
bolo di prosperità. Successiva-
mente si arricchì del significato
della fertilità e si usava offrirlo
in dono agli sposi in segno di
buon augurio. Più il cucù era
grande e colorato, maggiore era
il messaggio di fertilità portato.
Il timbro per il pane poi è uno
dei simboli dell’arte pastorale
della murgia materana. Fino agli
anni ’50 le massaie usavano
impastare il pane in casa e lo
consegnavano ai proprietari dei
forni per la cottura, timbrando
le pagnotte per distinguerle. I
timbri erano realizzate dai pa-
stori durante la transumanza,
quando avevano del tempo
libero da dedicare all’intaglio
del legno. Un monumento stori-
co di grande importanza è la
Cattedrale di Matera, in stile
romanico pugliese che sorge
dove secoli prima si ergeva la
chiesa di S. Eustachio. Ricca di
antiche opere, la Cattedrale, è
stata da poco ristrutturata.
PAGIN A 10 D ’O VID IO N EWS
Crescere, è stata la parola-chiave del mio secondo anno scolastico. Nuovi programmi, nuovi progetti, nuove conoscenze e nuovi
aspetti di me. L’inizio dell’anno è cominciato con la convinzione di migliorare e un leggero mal di pancia da ansia. Sembra ieri il
primo giorno di scuola: nuovi studenti nell’atrio, l’eccitazione di tutti ma anche la preoccupazione di “conquistare” i banchi
dell’ultima fila. La seconda media è l’intermedio fra il primo anno e il terzo anno, tra l’essere ancora bambini ed essere ormai
adolescenti. Durante il corso dell’anno scolastico abbiamo incontrato nuovi professori con i quali abbiamo stretto una sintonia
reciproca; è stato arricchito da progetti costruttivi come il progetto di prevenzione al bullismo finalizzato al confronto con la real-
tà . Il progetto del giornalino, che ha reso normali studenti una vera e propria redazione che collabora come dei veri giornalisti, e
il progetto in accordo con la protezione civile, il quale aveva come obbiettivo la conoscenza dei rischi. Tutti questi progetti mi
sono serviti da un punto di vista personale e mi hanno arricchito di informazioni. Un altro appassionante progetto è stato quello
che ha avuto come tema la lingua latina, al quale hanno aderito molti studenti di tutte e tre le classi con il quale ho socializzato.
Studiando e seguendo le lezioni i giorni sono passati e con loro anche le uscite didattiche come quella che ci ha portati a palazzo
Montecitorio a Roma: qui abbiamo assistito ad una seduta parlamentare e visitato l’edificio. E poi il viaggio con meta Matera,
capitale della cultura 2019, che ci ha ospitati fra i suoi sassi dopo molte ore trascorse in pullman. Quest’anno è stato un anno
molto impegnativo rispetto al precedente, ma ciò non vuol dire che sia mancata la volontà di fare. In questo anno ho provato a
dedicare tutta me stessa agli studi. L’anno scolastico sta quasi per finire e non accetto l’idea che da settembre saranno gli ultimi
nove mesi da trascorrere in questa scuola: sto cominciando ad affezionarmi e vorrei rimanere nella mia aula tempestata di car-
telloni, per sempre. E’ stato un bellissimo periodo in cui ho accresciuto la mia autostima. Grazie anche al supporto dei professori
il tempo è volato e ora sto realizzando che manca poco alla fine della scuola. SIAMO AGLI “SGOCCIOLI”! Il prossimo sarà un anno
laborioso ma anche un po’ triste non solo perché è il nostro ultimo anno ma anche perché ci mancheranno i ragazzi delle attuali
terze che al campanello di fine lezione ti corrono incontro a salutare. Un anno è passato e sinceramente mi mancherà un po’.
Spero di frequentare l’anno prossimo nei migliori dei modi e a tutti buona estate!
Tantissimi progetti, apprendimento garantito di Pia Eleonora Sabella
Scuola media, splendida esperienza di Allegra Palmiotti
Quando, ormai tre anni fa, ho iniziato la prima media non mi sarei mai aspettata che, in così poco tempo, sarebbe finito tut-
to. Questi anni sono stati importantissimi per me, sin dal primo giorno. Inizialmente ero un po’ spaventata e solo dopo un po’
di tempo sono riuscita a capire che questo sarebbe stato un passo importante, dal punto di vista sociale e morale. Devo
ammettere che, durante questo percorso, molto spesso ho desiderato di arrivare presto agli esami per terminare, nel più
breve tempo possibile, questo ciclo scolastico; solo ora, invece, mi rendo conto che non vorrei mai lasciare questa scuola
che, in tre anni, mi ha fatto incontrare nuove persone (tra professori, collaboratori, alunni...) che non vorrei dimenticare mai.
All'inizio di quest'anno ho trovato nuovi professori ma, dopo un periodo di squilibrio iniziale, dovuto anche alla paura per gli
esami, io e i miei compagni siamo riusciti a superare ogni difficoltà e a trovare molta complicità con ognuno dei nuovi inse-
gnanti. L'esperienza che ricorderò di più, di questi tre anni e soprattutto dell'ultimo, non può non essere che il meraviglioso
viaggio d'istruzione che, quest’anno, ci ha portati in Sicilia. Non solo per le bellezze di questa isola ma, soprattutto per il cli-
ma amichevole e sereno che si è creato durante il viaggio; infatti durante questa esperienza ho capito che anche i professo-
ri, che ogni giorno sembrano troppo seri, sono "persone normali", sanno divertirsi e scherzare come ragazzi. Ho conosciuto
realmente i miei compagni di classe e, più di tutti i luoghi visitati che, se vogliamo dire la verità non ricorderà nessuno, non
dimenticherò ogni giorno passato insieme a loro tra risate, scherzi, stanchezze e tanta voglia di stare insieme. Ormai siamo
arrivati alla fine di questo "meraviglioso viaggio", tra ansie, paure ed anche un po' di malinconia a dover dire per sempre
addio a questa scuola e ad ogni persona che ho conosciuto e, con la quale, ho condiviso questa indimenticabile tappa della
mia adolescenza che rimarrà per sempre un ricordo indelebile della mia vita.
LI RICONOSCETE?
PAGIN A 11
Tre anni di noi di Ludovica Di Tota
AN N O XV, N UMERO 3
Il giornale d’istituto, momento di crescita di Benedetta Pietrangelo
Un fiume di pensieri, che sembra non smettere mai! Vorrei una macchina del tempo, una di quelle fantascientifiche che ti porta-
no indietro nel tempo, per rivedere questi anni memorabili. Vorrei una macchina fotografica, per catturare quegli attimi stupen-
di trascorsi insieme, e perché no, anche i litigi e le sgridate dei prof! Già, perché in questo percorso breve ma intenso, ho capito
che dagli errori s’impara tanto: s’impara a non giudicare le persone dall'aspetto esteriore, a non perdere occasioni che non
capiteranno più nella vita, e non arrendersi mai di fronte a quelle piccole difficoltà della vita. Vorrei che questi ultimi giorni, que-
sti ultimi sgoccioli di scuola, non finissero mai... Se l'adolescenza vuol dire cambiamento, le scuole medie ne sono la conferma.
Si entra bambini e si esce ragazzi veri e propri. Quando si arriva all'ultimo anno, sembra quasi che il tempo offra per un breve
momento, di guardare indietro; come un flash si rivede velocemente il periodo trascorso, e girandosi la lacrima è inevitabile. Le
cose si apprezzano di più quando le perdi e posso dire che è vero. Questi tre anni mi hanno insegnato tante cose. La scuola mi
ha aiutato a crescere e a esprimere i miei pensieri, mi ha insegnato a stare con gli altri e a capire quella che sono, ora ho dei
miei ideali. Porterò con me i preziosi insegnamenti dei professori, ma anche qualche dispiacere, difficile da dimenticare. Mi
mancheranno i miei compagni, anzi i miei amici, i professori, mi mancherà questa scuola. Ora sono pronta per affrontare una
nuova avventura, quella della scuola superiore e questo solo grazie alla forza, a quella corazza, che con l'aiuto degli insegnanti
mi sono costruita nel corso di questi anni. Sono maturata tantissimo, questo l'ho notato anch’io. Questa scuola è stata una vera
e propria casa, dove in ogni momento mi sentivo avvolta da un velo di calore che proprio grazie alla maturità acquisita sono
riuscita ad apprezzare. Tra i banchi della scuola rimarrà solo quella bambina di prima media, tutto il resto, invece verrà via con
me: una ragazza che ha capito il senso dell'amore e dell'umanità. Che ha capito che la vita è una e che il futuro si deve costrui-
re da adesso ponendo alla base delle fondamenta robuste. Ricordo ancora oggi le parole del preside in auditorium il primo gior-
no di scuola media: “I ragazzi entrano in prima media che sono ancora bambini, ed escono che sono quasi adulti”. Non so per-
ché ma questa frase mi ha accompagnata durante il mio percorso scolastico e mi ha aiutato ad accorgermi di quanto sia rapida
la nostra crescita nel corso di questi tre anni. Oggi siamo adolescenti piuttosto irrequieti, che vivono uno dei momenti più impor-
tanti della loro vita. Abbiamo imparato a conoscerci, a rispettarci e a volerci bene. Ormai siamo un gruppo “collaudato” che ha
trovato un suo equilibrio... peccato che tra poco saremo costretti a lasciarci! Siamo partiti insieme, in una classe estranea, che
percepiva l'insicurezza di ventitrè bambini che temevano l'avvenire, ma che, conoscendosi meglio, hanno imparato a diventare
grandi ed affrontare tutte le difficoltà della vita. Siamo cresciuti, sempre insieme, in un clima di solidarietà e stima reciproca, in
cui ciascuno si è impegnato a dare il massimo per il bene di un amico trovatosi in difficoltà, in un’interrogazione o in un
momento del suo percorso in cui avrebbe voluto mollare. Un grazie ai miei professori, che mi hanno aiutato molto in questo
percorso. Spero che i nostri prof ci ricordino sempre con un sorriso, dicendo: “quella era la mitica 3B!”. Qui ho incontrato molte
persone, alcune delle quali sono entrate nella mia vita e mai ne usciranno. I professori e i miei compagni sono stati dei punti di
riferimento, che mi hanno aiutato a crescere. E sicuramente, queste “quattro mura” hanno dato una svolta radicale alla mia
vita. Sono fiera di aver trovato amici veri, che ti aiutano e non ti abbandonano. Con voi, 3B, ho vissuto i tre anni belli della mia
vita. Sono sicura che, anche se ci divideremo, tutti i miei ricordi e tutte quelle avventure che abbiamo condiviso, le terrò sempre
nel mio cuore e per me resteranno dei ricordi indelebili. Attorno a noi si è creato un vero e proprio universo, fatto di pianeti, ma
anche di lati oscuri ancora da esplorare, o d’insegnamenti ancora da capire. Siamo cresciuti, cambiati e maturati. E alla fine,
anche quel piccolo universo è cambiato con noi. Solo adesso che sto lasciando questa scuola, ne sento la mancanza. Grazie ai
vari laboratori ho avuto anche l’occasione di conoscere tanti ragazzi al di fuori della classe e di collaborare con loro. Le scuole
medie, anche se passano velocemente, trasmettono davvero tante emozioni.
Questo anno di scuola è stato un anno impegnativo per me. A ripagare la fatica e le molte ore di studio ho ottenuto bei risul-
tati nelle varie materie in parallelo a tutto ciò ad alleviare i momenti più difficili e le giornate più faticose ci sono stati i miei
amici. Ho frequentato anche il corso pomeridiano riguardante l'attività di giornalino. Questo corso mi ha aiutata a crescere
sotto diversi punti di vista tra cui quello umano e culturale. A questo mio impegno ho dedicato parte del mio tempo e molta
dedizione che mi hanno portata a raggiungere belle soddisfazioni come il mio primo articolo pubblicato sul giornalino della
scuola. Nel corso dell'anno non ho mai riscontrato situazioni negative o problemi, anzi il contrario! Io e i miei amici colleghi
abbiamo sempre lavorato serenamente e in maniera volenterosa. É stata un'esperienza molto formativa che spero di ripren-
dere nuovamente negli anni scolastici successivi! Colgo l'occasione per ringraziare tutte le professoresse che con pazienza e
impegno hanno sempre lavorato con professionalità aiutandoci a risolvere qualsiasi tipo di problema ed i miei amici che
sono riusciti a creare in ogni tipo di contesto un'atmosfera serena.
PAGIN A 12 D ’O VID IO N EWS
Foto che passione! di Alessandro Paolantonio
L'AIIG, l'Associazione Italiana
Insegnanti di Geografia, ha orga-
nizzato un concorso fotografico
che pone l'attenzione sui paesag-
gi naturali, caratteristici delle
proprie regioni, coinvolgendo
alunni di ogni età e provenienza;
secondo me quest'iniziativa è
positiva e utile per tutti i parteci-
panti e non solo. L'obiettivo
dell'Associazione è di salvaguar-
dare il territorio attraverso le
immagini e insegnare a noi stu-
denti a lottare per proteggere la
natura, ma lo scopo è anche
quello di farci conoscere i territo-
ri caratteristici della nostra Italia.
Ho partecipato a questo concor-
so con una foto che rappresenta
una parte del territorio della mia
regione totalmente incontamina-
ta, infatti non c'è traccia di pre-
senza dell'uomo in nessun piano
della foto: solo campi, boschi e
montagne. La foto sta ottenendo
un discreto risultato, ma nono-
stante ciò trovo che il concorso
sarebbe stato bello e "vero" se
fosse stata fatta una prima sele-
zione da esperti, che avrebbero
dovuto analizzare la composizio-
ne, l'attinenza al tema e anche la
presenza o meno, nelle foto,
delle basi della fotografia. Cosa
che io trovo inutile è, invece, una
prima selezione fatta su Fa-
cebook, nella quale chi ha più
followers e chi riesce a pubbliciz-
zare di più o meglio la sua foto
(oppure quella della propria
scuola o classe) vince. Ad esem-
pio ci sono delle foto inutili o non
rappresentative che stanno sca-
lando la classifica e stanno aven-
do dei voti esorbitanti ed esage-
rati. Foto che meritano, invece,
non sono né considerate né vota-
te quindi hanno pochi like. Sa-
rebbe stato opportuno giudicare
in base a parametri tecnici e
culturali, anziché in base ai li-
ke raggiunti. Per ottenere migliori
risultati, in futuro, sarebbe utile
organizzare incontri con profes-
sionisti del settore in modo da
imparare a utilizzare meglio i
mezzi a nostra disposizione (non
solo macchine fotografiche ma
anche telefonini).
#campobasso#sangiorgio#santopatrono
#campobasso#l’arcobaleno#chemeraviglia
#castelsanvincenzo#abbazia#primavera
#campobassso#castellomonforte#primavera
#campobasso#risveglio#nuovogiorno
#campobasso#centrostorico#spettacoloneve
#altomolise#paesaggio#moliseincontaminato
#campobasso#tramonto#capolavoro
PAGIN A 13 AN N O XV, N UMERO 3
Teresa Riccitelli
"Della visita del presidente Mattarella
mi ha colpito la sua semplicità: quando
è sceso dall'auto blu, ha salutato tutti e
molti bambini hanno fatto il selfie con
lui".
Teresa Riccitelli
"La visita del presidente Mattarella ri-
marrà per sempre nel mio cuore: i gior-
nalisti delle televisioni locali hanno in-
tervistato me, Anna e la maestra Sabi-
na. Quando sono tornata a casa, ho rac-
contato tutto ai miei genitori e mi sono
rivista almeno mille volte in televisione!"
Nicla Pietrunti
Samuele Di Iorio
Mario Nicu Judele
"La visita del presidente Mattarella è
stata una giornata incredibile: tanta at-
tesa, molta emozione, tanta stanchez-
za, ma anche tanta felicità per aver in-
contrato il Capo dello Stato, non avrei
mai immaginato potesse accadere".
Sofia Carriero
Il Presidente Mattarella a Campobasso, tra i ricordi e i disegni della Primaria
PAGIN A 14
Non dimentichiamo i libri in vacanza, consigli di lettura
Anche quest’ anno siamo giunti alla fine
dell’anno scolastico e quale miglior occasio-
ne per consigliarvi delle letture estive. Se-
condo noi sarebbe più opportuno assegnare
dei libri da leggere al posto di caricare gli
alunni di noiosi compiti!
Quella che segue è una proposta di libri,
suddivisa per genere letterari.
Libri prevalentemente avventurosi:
Robinson Crusoe, 20mila Leghe Sotto I Ma-
ri,
Le Avventure Di Tom Sawyer, L’Isola Del
Tesoro.
Serie romanzesche-umoristiche:
Il Diario Di Una Schiappa, I Fratelli Wilson,
Le Avventure di James Patterson alle scuole
medie nei panni di Ralph Katchadorian.
Gialli per ragazzi:
Le Avventure di Sherlock Holmes, le opere di
John Grisham e Agatha Christie.
Cari amici, questo è il nostro suggerimento
per la lettura estiva.
Vi aspettiamo il prossimo anno scolastico
augurandovi buone vacanze e allegre lettu-
re!
D ’O VID IO N EWS
di Ciro della Valle e Luca Gualtieri
Per trascorrere le vacanze estive la nostra professo-
ressa di lettere, Donatella Lettino, ci ha suggerito i
titoli che seguono:
Calvino Italo, Il visconte dimezzato
Calvino Italo, Il barone rampante
Calvino Italo, Il cavaliere inesistente
Calvino Italo, Marcovaldo
Greci Rossella-Zanoni Daniele, Storie di normale
dislessia. 15 dislessici famosi raccontati
Boyne Jhon, Il bambino con il pigiama a righe
Il diario di Anne Frank
Flipovic Zlata, Diario di Zlata
AA.VV., Lettere di condannati a morte della Resisten-
za italiana
Viganò Renata, L’Agnese va a morire
Garlando Luigi, Per questo mi chiamo Giovanni
Hossein Khaled, Mille splenditi soli
Coelho Paulo, L’Alchimista, Giono Jean, L’uomo che
piantava gli alberi
A conclusione di questa lista di libri, vi auguro un
meraviglioso fine anno scolastico e buone vacanze
estive. Non resta che acquistare, o prendere in bi-
blioteca , uno o più di questi libri e sfogliarlo su una
sdraio con una fresca bibita e il suono del mare.
Giovani orchestre del Perosi, successo al Savoia di Irene Vergalito
di Pia Eleonora Sabella
Grande successo per l’Orchestra Sinfonica
Giovanile e la Junior Orchestra del conser-
vatorio “L. Perosi”, che si è esibita il giorno
27 Maggio alle ore 21:00 al teatro Savoia,
nell’ambito della IV edizione del “Festival
dei Misteri”. Ricco il programma proposto
all’attento pubblico: la “Danza Ungherese
n. 5” di Brahms, “Salut d’amour” di Elgar,
la “Marcia funebre di una marionetta” di C.
Gounod, “Pavane op. 50” di Fauré ed infine
le “Carmen suites n. 1 e n. 2” di Bizet. I
ragazzi erano bellissimi ed emozionatissi-
mi. Il teatro era pieno e il pubblico ha tribu-
tato loro lunghi applausi e appassionate
richieste di bis, accolte con altrettanto
entusiasmo dai giovani musicisti che han-
no mirabilmente riproposto la Danza Un-
gherese n. 5. Grandi complimenti vanno
anche al direttore Sergio Monterisi, ai coor-
dinatori e ai tutor che hanno saputo prepa-
rare questi ragazzi in modo eccellente. E
per concludere vorrei augurare a tutti que-
sti giovani e talentuosi musicisti buona
fortuna per le loro brillanti carriere. Conti-
nuate così ragazzi siete FANTASTICI!!!
PAGIN A 15 AN N O XV, N UMERO 3
Roberto Bratti, Bulli con un click di Michela Cristofaro
Ivan Cotroneo, Un bacio di Cinzia Palladino Un Bacio è il nuovo libro di Ivan
Cotroneo. Un nuovo romanzo
Young Adult che affronta temi
molto profondi e capaci di far
discutere. Affrontando uno dei
periodi più difficili dell'esistenza
umana, quello dell'adolescenza,
il romanzo ci riporta in un mon-
do che con il passare degli anni
rischiamo di dimenticare. Bulli-
smo e omofobia sono altri due
degli argomenti affrontati con
grande abilità e sensibilità dallo
scrittore. Lorenzo, Elena e Anto-
nio sono i protagonisti del ro-
manzo (a tre voci) che racconta
una crudele vicenda di amore,
odio e violenza. Un ragazzo di
sedici anni, difficile, non integra-
to, che arriva in una piccola
cittadina di provincia. Una pro-
fessoressa di italiano, quaran-
tenne, stanca, ansiosa di spin-
gere i suoi studenti ad affronta-
re la vita con un coraggio che lei
stessa non possiede. Un giova-
ne uomo cresciuto troppo in
fretta, incapace di confrontarsi
con l’altro e educato alla violen-
za. Al centro di tutto, una pisto-
la, un colpo sparato alla tempia
in un’aula scolastica, e un ba-
cio. Un solo, semplice bacio,
capace di scatenare la follia. Un
libro psicologico, un puzzle di
sentimenti, il drammatico rac-
conto di un amore impossibile,
costruito come un meccanismo
a orologeria denso di rivelazio-
ni, Un bacio è stato capace di
conquistarmi grazie alla forza
della vicenda narrata, e per una
scrittura capace di toccare,
commuovere, travolgere. È un
bel libro, scritto molto bene e
dotato di un linguaggio sempli-
ce. L’argomento è attuale, pur-
troppo, il finale lascia l’amaro in
bocca. Dal romanzo è stato
tratto anche un film. La lettura
del libro è consigliata a chi vuo-
le ricordare un'adolescenza
dimenticata. Si legge in poco
tempo ma ne vale la pena.
“Talvolta penso che il
Paradiso
sia leggere
continuamente,
senza fine”
Virginia Wolf
Le classi seconde hanno parte-
cipato all'incontro con Roberto
Bratti, autore di ‘'Bulli con un
click", per approfondire il tema
del cyberbullismo. Eravamo
emozionantissimi e felicissimi
di passare un'ora con l'autore!
Bratti ci ha spiegato che solo
due casi di cyberbullismo han-
no fatto delle vittime: la prima
è Amanda Todd, una ragazza
canadese che è stata vittima di
uno scherzo. Al secondo anno
di scuola media, Amanda si
divertiva a fare nuove cono-
scenze tramite una video chat.
Durante una conversazione,
fotografò per un estraneo, il
seno nudo. L'individuo poi l'ha
ricattata, minacciando di mo-
strare la sua foto in topless ai
suoi amici a meno che lei non
si fosse mostrata di nuovo.
All'alba del Natale successivo,
la polizia bussò a casa sua alle
4:00 del mattino, informando
la famiglia della foto che stava
circolando on line. Amanda da
quel momento fu traumatizzata
manifestando, ansia, depres-
sione acuta e attacchi di pani-
co. La sua famiglia cercò di
aiutarla ma fu inutile così si
trasferì. Amanda iniziò a fare
uso di alcool e droghe, con
pesanti attacchi di ansia. Un
anno dopo il ricattatore si fece
nuovamente vivo: creò un falso
profilo su Facebook di Amanda,
usando la sua fotografia in
topless, facendo scoprire la
vicenda ai nuovi compagni di
classe, nella sua nuova scuola.
Ancora una volta Amanda Todd
si trovò costretta a cambiare
scuola. Il suo stato mentale
peggiorò, trascinandola nella
spirale dell'autolesionismo.
Nonostante prendesse anti-
depressivi e consultasse uno
psicologo, ebbe un'overdose di
medicinali e trascorse due
giorni in ospedale. Amanda fu
inoltre oggetto dello scherno di
altri studenti nella sua scuola
per i suoi voti bassi, conse-
guenza delle sue difficoltà di
apprendimento e del tempo
trascorso in ospedale per cura-
re la sua depressione grave. Al
30 settembre 2015 il suo video
di denuncia aveva ricevuto
oltre 11.166.867 visualizzazioni,
e il suo link fu presente in centi-
naia di siti web di testate giornali-
stiche di tutto il mondo. Il secon-
do caso, invece, riguarda una
ragazza italiana di 14 anni alla
quale, durante una festa in disco-
teca, gli ‘'amici" scattano una
foto e la postano sui social net-
work. Bratti ci ha spiegato, infine,
la pericolosità dei social network
raccontando la storia di un ragaz-
zo che stava al mare e che ha
scritto su Facebook che ci resta-
va ancora 24 giorni, dopo esser
ritornato a casa l'ha trovata svali-
giata perché forse il suo post è
stato intercettato da malviventi.
Lo scrittore ha anche raccontato
che cura progetti con le scuole di
Napoli, contro il cyberbullismo,
dove ha girato il cortometraggio
‘'Confidenze'' che narra la vicen-
da di una ragazza innamorata
vittima del bullismo che si conclu-
de con un emozionante lieto fine.
Questa esperienza è servita mol-
to perché ci ha fatto capire che
uno scherzo si può trasformare in
un arma distruttiva.
PAGIN A 16
Questo è l'ultimo numero in
cui vi scrivo e volevo lasciar-
vi con un interrogativo: Qua-
le sarà il nuovo tormentone
dell'estate 2016? Quale
canzone sentiremo in radio
tutte le mattine d'estate?
Questo ancora è un mistero,
e l'unico modo per scoprirlo
è aspettare! Spero solo che
nelle classifiche estive non
ci sarà al primo posto la
solita canzone smielata
(non fraintendetemi anche a
me piacciono alcune canzo-
ni d’amore), o quelle che
prese alla lettera sembrano
stupide (come accade con
molte canzoni italiane).
Vorrei che per una volta il
tormentone fosse una can-
zone che merita veramente,
una canzone di genere di-
verso magari? O chiedo
troppo? Questo è tutto da
Youtubers all over the world! di Lorenzo Mastrogiuseppe
Per questa ultima uscita del
''D'Ovidio news'' ho deciso di
parlare di una novità pazze-
sca: una serie TV con prota-
gonist i g l i youtubers
(secondo me) più divertenti
ed esilaranti del web. Se ve
lo state chiedendo la serie si
chiama ''Social Face'' e va in
onda solo su SKY. Ma fortu-
natamente le puntate si pos-
sono vedere anche su Youtu-
be digitando il nome del pro-
gramma e il numero della
puntata. Io le ho viste senza
problemi e mi uscivano le
lacrime agli occhi per quanto
ho riso! Un'iniziativa molto
divertente che ha anche lo
scopo di far conoscere alle
persone il mondo di Youtube.
Gli youtubers che partecipa-
no a questa serie tv sono:
Favij, Tutti i Mates (St3pny,
Vegas, Surrealpower e Ani-
ma), Awed, Greta Menchi e
Posa. I protagonisti si alter-
nano puntata dopo puntata e
si sfidano in challenge, video-
game e risate! Bene per que-
st’anno scolastico è tutto, ci
risentiamo per il prossimo.
Un saluto virtuale a tutti!!!!
Hit POP, chi sarà il prossimo? di Dario Petruccelli
D ’O VID IO N EWS
Estate in arrivo, consigli di bellezza di Laura Persichillo
vedere; forse quest'estate sarà
la volta buona in cui siamo tutti
d'accordo sulla canzone
“migliore”? Sperare non costa
niente in fondo. Anche se il
famoso “tormentone” è solo
una convenzione per fare pub-
blicità ad una canzone, perchè
pensandoci, chi è che decide
quale sarà questa hit dell'esta-
te? Siamo noi, che acquistando
il brano o attraverso le visualiz-
zazioni su YouTube, la votiamo
e, di conseguenza la rendiamo
popolare. Spetta agli autori
mettersi d’impegno e scrivere
una bella canzone, a noi invece
spetta il compito di votarla.
Incrociamo le dita e speriamo in
una bella canzone che ci ac-
compagnerà per quest'attesissi-
ma estate 2016!
Se ogni anno desideri avere un corpo da urlo e vuoi pre-
parare al meglio la pelle in vista dell’estate, ecco qui i
consigli utili per te. Ottenere un’abbronzatura omogenea
e avere una pelle liscia, idratata e levigata è più semplice
di quello che pensi. Basta seguire questi suggerimenti
per rendere il corpo pronto alla tintarella e aiutarti allo
stesso tempo a migliorare notevolmente la tua dieta e la
tua salute giusto in tempo per la stagione estiva. Prima di
tutto bisogna prendersi cura della propria alimentazione.
Ciò significa porre attenzione verso le vitamine e gli ali-
menti che si assumono. Man mano che ci si avvicina
all’estate è necessario bere più acqua e preferire il tè
verde, in modo tale da offrire al proprio corpo l’idratazio-
ne ideale in vista delle giornate più afose. La frutta secca
e quella di stagione sono molto consigliate: delle mandor-
le o una ricca macedonia possono essere degli ottimi
snack, per esempio. Da non sottovalutare, infine, l’impor-
tanza degli integratori alimentari, i quali possono garan-
tirti il giusto apporto di vitamine A, C, D ed E. Puoi
ad esempio acquistare delle capsule vegetali con radice
di carota, ingrediente ideale per sfoggiare in estate
un’abbronzatura invidiabile, oppure oli e integratori spe-
cifici per il sole e per la pelle, come quelli bio. Ol-
tre a preoccuparsi dell’alimentazione, è bene preparare
la pelle alle giornate al mare anche con dei trattamenti e
delle cure per il corpo mirati. Ovviamente per ottenere il
meglio dal proprio corpo, è necessario impegnarsi su tutti
i fronti. Espelli le tossine del tuo corpo e ossigena la pelle
facendo attività fisica all’aperto: basta fare sport per 30
minuti per percepirne immediatamente i benefici sui pori
della pelle.
Grande emozione al campo di
atletica “Nicola Palladino” per noi
atleti della Francesco D’Ovidio che
abbiamo partecipato alle fasi re-
gionali dei giochi studenteschi,
insieme alle scuole di tutto il Moli-
se. Ad accompagnarci sono stati i
professori Francesca Panzera e
Stefano Mascioli che ci hanno
seguito e, insieme alla professo-
ressa Mena Fratangelo, incorag-
giato durante tutta la durata delle
gare. Si è creato un vero spirito di
squadra, si è socializzato e sco-
perto nuove amicizie con i compo-
nenti anche delle squadre avver-
sarie. La nostra squadra era a dir
poco PERFETTA, ognuno incitava
l’altro e viceversa. Alla fine della
gara eravamo tutti soddisfatti del
risultato, forse chi meno chi più,
ma ugualmente felici di aver par-
tecipato. A qualificarsi per la fase
nazionale di Roma sono stati:
Cinzia Palladino per i 1000 metri,
PAGIN A 17
Matematica e Realtà, successo straordinario di Alessio Maselli
AN N O XV, N UMERO 3
Giochi studenteschi, secondo posto per la D’Ovidio di Pia Eleonora Sabella e Irene Vergalito
Irene Vergalito per la marcia e, per
la categoria speciale, Jennifer Biun-
do per il lancio del vortex e Simone
Romano per il salto in lungo. Come
scuola abbiamo conquistato il se-
condo posto e di questo siamo mol-
to contente!
Matematica e Realtà è un
progetto che si svolge in colla-
borazione con l'Università di
Perugia ed è accessibile alle
classi terze. Lo scopo di que-
sto progetto, come dice anche
il nome, è quello di mettere in
relazione la matematica a
situazioni della realtà quoti-
diana. Questo progetto si svol-
ge con degli incontri settima-
nali (laboratori di ricerca-
azione) in orari extra scolasti-
ci, attraverso un percorso con
proposte concrete basate
sull’integrazione dinamica fra
Matematica e Mondo Reale.
Durante la fase laboratoriale
la classe partecipa a una gara
di gruppo “Staffetta Creativa”
che intende stimolare la crea-
tività dei ragazzi in un sano
spirito di competizione con-
sentendo agli alunni di svolge-
re oltre al ruolo di concorrenti
anche quello, per loro insolito
ed altamente formativo, di
autori e valutatori. Al termine
del percorso, la classe partecipa
a una selezione locale, attraverso
una gara di modellizzazione per
testare le competenze acquisite,
gli alunni qualificati andranno
alla finale che si terrà presso
l’Università di Perugia. Inoltre, il
gruppo classe nell’occasione
della gara finale potrà intervenire
a l convegno denominato
“Esperienze a confronto” riserva-
to ai ragazzi che hanno partecipa-
to al laboratorio M&R. In questo
contesto il gruppo-classe potrà
presentare un elaborato, in for-
mato multimediale, frutto del
lavoro di approfondimento sui
temi M&R, che verrà condiviso
con tutti partecipanti. Quest'anno
la nostra scuola si è qualificata a
livello nazionale, seconda, alla
gara “Staffetta creativa” e ha
ricevuto un ampio consenso da
parte dei docenti presenti al con-
vegno, alla gara di comunicazio-
ne “Esperienze a confronto”,
presentando l’elaborato dal titolo
“Anatocismo bancario”. Per quan-
to mi riguarda, ho vissuto piena-
mente questo progetto perché ho
partecipato sia alla gara individuale
sia alla gara di comunicazione.
Quella che si vive a Perugia è un'e-
sperienza che non si vive tutti i gior-
ni: non solo perché si è lontani da
casa 5 giorni ma perché avere un
"contatto matematico" con dei ra-
gazzi non è proprio una cosa norma-
le, siccome la matematica è per
eccellenza la materia più odiata.
Una cosa che mi ha colpito molto è
stato proprio il fatto di mettere in
relazione la matematica e la realtà:
cioè essendo abituati a
fare matematica se-
guendo solo formule e
chiedendosi quasi l'utili-
tà di doverle imparare,
dovendo poi utilizzarle
per risolvere una situa-
zione che potrebbe ac-
cadere tranquillamene ad ognuno di
noi è una cosa a cui non avevo fatto
caso!
Anche quest’anno la scuola volge al termine e siamo tutti pronti per il mare la montagna, la crociera o qualche meta lontana.
Preparare la valigia però non è facile e, se si vuole viaggiare leggeri e con un solo bagaglio a mano, diventa un'arte: bisogna sa-
per scegliere capi comodi ed essenziali, ma senza rinunciare alle cose che servono davvero.
Ecco dunque una guida utile ed ironica ( suggerita da Lonely Planet, una casa editrice australiana che diffonde guide turistiche in
tutto il mondo) che ci ricorda alcune cose semplici da tenere a mente mentre si prepara la valigia.
"Il mondo non è così selvaggio come tendiamo a pensare: in altre parole in ogni luogo e cultura l'uomo ha imparato a lavarsi e a
lavare le sue cose. Trovare una lavanderia o un lavandino per lavare i panni sarà più semplice che portare con sé 10 magliette.
Tre è il numero perfetto: una maglietta indosso, una a lavare ed una ad asciugare! Tu non hai bisogno di questo e quello: da ripe-
tere a mente come un mantra mentre si prepara la valigia. Il valore di ciascun elemento è direttamente proporzionale al numero
delle sue funzioni: in altre parole più funzioni ha un accessorio o un indumento è più è opportuno preferirlo ad altri. Un pareo per
esempio è una gonna, un telo da mare, un tramezzo tra due stanze singole, una cabina per cambiarsi, una sciarpa, una borsa e
tanto altro. Trasportare non è indossare: se i tuoi scarponi non entrano in valigia puoi indossarli e mettere i sandali in valigia!
Ultimo consiglio utile: mettere sempre nel bagaglio una serie di farmaci per le situazioni più disparate. Non devono mai mancare:
un analgesico per mal di testa e mal di denti, un antipiretico, in caso di febbre alta, un medicinale per i disturbi intestinali, un
antibiotico a largo spettro per far fronte alle infezioni batteriche …..e una dose di buon umore pensando che non serviranno!!!!!!!
Buona valigia a tutti!
PAGIN A 18
Il bagaglio perfetto di Francesca Galasso e Jacopo Basile
D ’O VID IO N EWS
di Francesca Galasso
Lo sapevi che? di Mario Nicu Judele
Il delfino, detto anche Delphinus Delphis, fa parte dell’ordine dei Cetacei. In antichità era un rettile (anfibio) con 4 zampe, ma con il
tempo si è evoluto e le zampe si sono trasformate in pinne ed è diventato acquatico. Pur essendo un mammifero, il delfino vive
soprattutto in acque temperate e calde “raramente in quelle fredde”. È Lungo circa 2 metri, nuota a 72 KM orari . Le specie dei
delfini sono tredici, come ad esempio il Lisso, le Steno Delfo, il Legeno, l’Inia, il Delfino Gazza e il Delfino Plumbeo. Questi meravi-
gliosi animali possono ripetere il linguaggio umano, ma parlano con una velocità diversa dalla nostra, cioè al rallentatore! Il delfino
è un animale straordinario ed è uno dei pochi capace di creare una grande e stretta amicizia con gli uomini.
PAGIN A 19 AN N O XV, N UMERO 3
L’angolo della dolcezza a cura di Sofia Carriero
La ricetta di Luca Galuppo
Questa è la mia ultima intervista al simpatico pasticciere Luca Galuppo, ero intenzio-
nata a fargli alcune domande sull’estate, una delle stagioni preferite dai giovani. Lui
mi ha accolto molto bene preparandomi un buonissimo frappè con mirtilli, lamponi e
frutti di bosco, e sorseggiando ho iniziato a fargli le domande:
Usi spesso i frutti di stagione durante l’estate nei tuoi dolci?
“Si, uso sempre la frutta”.
Quale frutta?
“Lamponi, mirtilli, fragole, anguria, melone, ed altri tipi”.
Le sere d’estate quando fa più caldo, quali sono i dolci più richiesti?
“In realtà non molto mi chiedono dolci, ma per lo più gelati e frappè”.
Prepari anche i gelati?
“Sì, certo”.
Quali sono i gusti di gelato che finiscono più in fretta?
“Quelli classici come nocciola, cioccolato, stracciatella e pino pinguino”.
Secondo te i gusti particolari e strani attirano l’attenzione? Quale particolare gusto
hai preparato?
“Sì, ma non tutti sono curiosi di assaggiarli. Durante la mia esperienza lavorativa a
Vasto, con il gran caldo, preparavamo gusti particolari e quello che mi piaceva di più
era quello all’olio d’oliva”.
Qual è il tuo dolce preferito in estate?
“Il tiramisù alle fragole”.
I più giovani anche in estate preferiscono dolci alla nutella e gelati alle creme?
“Sono i gusti che non devono mai mancare!”.
Quale dolce vuoi far provare ai lettori del giornalino?
“Cosa c’è di meglio di una fresca cheesecake?”
CHEESECAKE
Ingredienti per una dose piccola
250 gr di Philadelphia o formaggio spalmabile
15 gr colla di pesce
200 gr panna montata
100 gr zucchero a velo
panetto di pasta frolla
Procedimento
Preparare la panna montata con lo zucchero e
la colla di pesce ammorbidita in poca acqua.
Aggiungere il formaggio spalmabile.
Il composto va spalmato sulla frolla e cosparso
di frutti di bosco. Oppure, a piacere, fragole,
pesche, cioccolato ecc..
Buone vacanze dalla redazione!
PAGIN A 20
Hanno collaborato a questo numero D’Ovidio News
Periodico dell’I.C. D’Ovidio, Campobasso
Direttore responsabile: Annamaria Fazioli
Capo Redattore: Mariantonietta Finella
Fotografie: Nicola Paolantonio
Centro Stampa Artes Campobasso
Hanno partecipato a questo numero:
Antonio Petraroia, Vincenzo Viglione, VA Primaria N. Guerrizio
Jacopo Basile, Francesca Galasso, VB Primaria N. Guerrizio
Sofia Carriero, Samuele Di Iorio, Mario Nicu Judele, Nicla Pietrunti, Teresa Riccitelli, VA Primaria Enrico D’Ovidio
Sofia d’Onofrio, Alice Palladino, VB Primaria Enrico D’Ovidio
Benedetta Pietrangelo IA Secondaria F. D’Ovidio
Luigi Cicchella, Ciro della Valle, Luca Gualtieri, Lorenzo Lalli, IB Secondaria F. D’Ovidio
Alessandra Coladangelo, Andrea Ianiro, IC Secondaria F. D’Ovidio;
Jennifer Biundo, Martina Carriero, Sabrina Ciaramella, Nicola Ciocca, Micaela D’Alfonso, Asia Esposito, Annachiara
Gallo, Letizia Iasi, Nicola Ciocca, Francesca Maio, Pia Eleonora Sabella, Alessandra Sottile, Matilde Soriano, Irene
Vergalito, IIA Secondaria F. D’Ovidio
Diana Iordache, Cinzia Palladino, Salvatore Passarella, IIB Secondaria F. D’Ovidio
Michela Cristofaro, Lorenzo Mastrogiuseppe, Anna Scica, IIC Secondaria F. D’Ovidio
Allegra Palmiotti, Laura Persichillo, Alessandro Paolantonio, Alessia Presutti, Dario Petruccelli, Giovanni Verile, IIIA
Secondaria F. D’Ovidio
Ludovica Di Tota, Ilena Giancola, Alessio Maselli, IIIB Secondaria F. D’Ovidio
Ospite d’eccezione: Giovanni Tucci
AN N O XV, N UMERO 3