Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu-...

23
Anno XV n. 1 Marzo 2018

Transcript of Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu-...

Page 1: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

Anno XV n. 1 Marzo 2018

Page 2: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

ASSOCIAZIONE SENIORES

DEL COMUNE DI TORINO

Via Garibaldi 25 - 1° piano - 10122 TorinoTelefono: 011 - 01131954-52-51

Fax: 011 - 01131840associazione.seniores@comune.torino.itwww.comune.torino.it/lavoratorianziani

Cod.Fisc. 80099240014

Orario di ufficio

Martedi, Mercoledi, Giovedi: dalle 9,30 alle 12,00

PRESIDENTE: Vittorio FERRANDO

VICE PRESIDENTE: Antonio NACCA

SEGRETARIO: Angela PEISINO

SEGRETARIO ONORARIO: Giovanni AJMAR

TESORIERE ECONOMO: Anna Maria ROCCIA

CONSIGLIERI: Mirella BORELLOEnzo BRAIDAFrancesco DANTEAldo LANTERIAntonina NERILuisella NIGRAMaristella PECCHIOPieralberto ROLANDORenza VARVELLO

REVISORI

DEI CONTI: Loredana IGUERADomenico PIZZALAAlfonso SANUA

IN…FORMA!

Direttore Responsabile:Vittorio FERRANDO

Comitato di redazione:Antonio NACCA

Pieralberto ROLANDO

Hanno collaborato a questo numero

Anna BraghieriFranca Rosso

Rosalba Fenoglio

Autorizzazione del Tribunale di Torino 1921 del 17 febbraio 1968

Stampato presso Arti Grafiche S. Rocco, Grugliasco (TO)Marzo 2018

Sommario

Editoriale Pag. 1Assemblea 2Olimpia Savio, la Signora di Millerose 4Notizie 8Tomaso Agudio e la funicolare di Superga 9C’era una volta… ed ora? 17Viaggi, Gite e Visite 20

In copertina: Friederich Bernhard Werner - Palazzo del S. Conte Valdis, in Turino –Incisione in rame acquerellata, 1731.

Page 3: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

1

E d i to r ia l e

Le reiterate campagne di sensibilizzazione delle Forze dell’Ordine, Polizia eCarabinieri, i numerosi incontri promossi dal Consiglio dei Seniores presso le

Circoscrizioni ed i tanti appelli alla massima prudenza degli organi di informazione che,con cadenza quasi quotidiana, riferiscono di episodi di micro criminalità, non sono riuscitiad arginare un fenomeno che nel tempo ha assunto dimensioni sempre più allarmanti.

Soprattutto le persone anziane continuano ad essere vittime di truffe, raggiri e furti con undanno incalcolabile non tanto sotto l’aspetto economico quanto sotto quello affettivo e psico-logico che si traduce, il più delle volte, in demoralizzazione e perdita di fiducia in se stessi.

Una delle truffe più diffuse è quella delle “banconote false”che vede i truffatori entrare inazione quando l’anziano va alla Posta o in Banca a ritirare la pensione o a prelevare deldenaro. Egli viene intercettato da individui che, qualificandosi come incaricati al controllodel numero di serie delle banconote, scambiano poi le banconote con quelle false.

Allo stesso modo se riescono ad individuare anziani che vivono soli, i malviventi tentanodi introdursi nelle loro abitazioni presentandosi con false qualifiche professionali di azien-de fornitrici di luce, gas e servizi di telefonia per effettuare fantomatici controlli non richiestio per proporre la sottoscrizione di vantaggiosi contratti a tariffe agevolate o il passaggio adun diverso gestore.

Ricordiamoci allora di non aprire la porta a sconosciuti anche se vestono un’uniforme odichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità e di rivolgerci ad un vicino dicasa o, ancor meglio, di chiamare il 112 soprattutto quando bussano alla porta operai chenessuno ha chiamato.

Inoltre evitare di farsi avvicinare per strada o al mercato da persone sconosciute che, nor-malmente con modi garbati, tentano un approccio truffaldino e, per quanto possibile, cer-care di farsi accompagnare da parenti o da persone di fiducia per effettuare operazioni diprelievo o versamento in banca o in ufficio postale.

Per coloro poi che fanno uso della propria auto un ulteriore avvertimento che scaturisceda un’esperienza diretta di un socio dell’Associazione: è attiva, da qualche tempo, in cittàun’organizzazione, che opera normalmente con due persone alla volta, finalizzata ad esi-gere denaro a risarcimento di piccoli danni conseguenti ad urti inesistenti.

La tecnica usata è quella di affiancare un’auto obbligando il conducente a fermarsi peravanzare indebite pretese salvo poi dileguarsi se il malcapitato minaccia di chiamare conil cellulare le Forze dell’Ordine.

Non resta quindi che tenere l’occhio molto vigile e prestare la massima attenzioneVittorio Ferrando

Occhio alle truffe!

Page 4: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

2

V i t a S oc ia le

Assemblea annuale dei sociSabato 19 Maggio 2018

Canelli all’agriturismo “C’era una volta”C’era una volta”

La scelta è caduta su tale località per un atto di riguardo e riconoscenza nei confronti diGiovanni Ajmar, segretario onorario dell’Associazione, da alcuni anni residente a Canelli.

Ai sensi dell’art. 10 dello Statuto Sociale, l’Assemblea Ordinaria dei soci è convocata in1a convocazione alle ore 9,30 e in 2a convocazione alle ore 11.00 (in questo casol’Assemblea è valida qualunque sia il numero dei soci presenti in regola con la quota 2018).

Ordine del giorno:1. Apertura della seduta2. Nomina del Presidente dell’Assemblea3. Approvazione del rendiconto economico e finanziario con allegate le relazioni dei revi-

sori dei Conti, del Tesoriere Economo, delle varie Commissioni e del Presidentedell’Associazione.

4. Varie ed eventualiAl termine dell’Assemblea sarà servito il pranzo con il seguente menù:

N.B. Non si accettano prenotazioni telefoniche.Attenzione!

I Sigg. Partecipanti sono pregati di comunicare al n. 3393148038 (cellulare attivo solo ilgiorno dell’Assemblea) eventuali ritardi o rinunce dell’ultima ora.

Antipasti:Antipasti:

•• Carpaccio di carne cruda

•• Vitello tonnato

•• Asparagi con crema al parmigiano

•• Flan di spinaci con crema al raschera

Primi:Primi:

•• Risotto al Castelmagno ••Tajiarin al sugo di salciccia

Secondo:Secondo:

•• Brasato di vitello con patate al forno e carote

Dessert:Dessert:

Tris di dolci piemontesi:

•• Bunet •• Salame di cioccolato

•• Semifreddo al torrone

Acqua, vini, caffè e grappaAcqua, vini, caffè e grappa

Page 5: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

3

V i t a S oc ia leIl programma, per coloro che intendono usufruire del servizio riservato di pullman è il seguente:• ore 9.00: ritrovo in C.so Bolzano fronte ingresso parcheggio del quale si può

usufruire alla tariffa ridotta di € 6,00 per l’intera giornata;• ore 9.15: partenza per Canelli;• ore 10.30: welcome coffee;• ore 11.00: apertura lavori Assemblea presso l’agriturismo “C’era una volta”;• ore 12.30: pranzo.• Nel pomeriggio visita ad una locale azienda vinicola con possibilità di acquisto di

vini tipici.• ore 19.00: circa rientro a Torino nello stesso luogo della partenza.Quote individuali• Soci e familiari conviventi: € 40,00 (€ 30.00 per coloro che non intendono usufruire

del servizio di pullman)• Simpatizzanti ed amici: € 55.00 (€ 45.00 per coloro che non intendono usufruire del

servizio di pullman)Le prenotazioni si riceveranno presso la segreteria dell’Associazione il martedì, mercoledì egiovedì dalle ore 9.30 alle ore 12.00 entro e non oltre il 10 maggio p.v.

Ricordando Mirella

Il 5 dicembre 2017, dopo aver lottato con indomita volontà e tenaciacontro un male inesorabile, ci ha lasciati Mirella Modica da diversianni componente del Consiglio Direttivo dopo aver speso una interavita lavorativa al servizio della Città.Mirella era una persona solare, dal sorriso accattivante e dalle battu-te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bontà e lasua generosità, sempre pronta a volgere lo sguardo verso gli altri,non solo i più deboli e meno fortunati, per un consiglio, un aiuto mate-riale, qualche parola di conforto o un semplice sorriso.Cara Mirella, grati per quanto hai dato e per i valori che hai saputotrasmettere, sarai sempre nei nostri ricordi più cari, sicuri che da dovesei approdata vorrai intercedere per tutti noi presso il Padre Celeste.

Page 6: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

4

L a nos t ra s to r ia

Era tornato maggio,un altro maggio che

faceva splendere le rose. Olimpia stava percor-

rendo lentamente la stradache saliva a Millerose. Lepiaceva camminare traquei prati, le piaceva ilprofumo dell’erba appenatagliata che sarebbe dive-nuta a breve il preziosomaggengo.

Ma le piaceva soprat -tutto lasciar si accarezzaredal tepore del sole e sfiorare con le dita lemigliaia di rose che fiancheggiavano lastrada, che coloravano il verde dei prati,che circondavano i muri della sua casa edelle abitazioni dei fattori: le cascate rosavivo e giallo delle Bankje; i bassi cespuglidelle Galliche che emanavano le loro ricchefragranze; i delicati bianchi e rosa, super-bamente profumati, delle Damascene; lerose bourboniane, dalle molte sfumature,che si appoggiavano ai pilastri isolati o aquelli di sostegno delle pergole, o che defi-nivano le aiuole, i terrazzamenti e i rondò;le Souvenir de Malmaison, le Boules deneige, le Louise Odier…

Olimpia le accarezzava anche con losguardo, con tenerezza.

Era dolce il respirodella campagna, eralibero come i pensieri.

Olimpia ripensavaall’aprile del 1857,quando il marito Andreaaveva acquistato Mille-rose, anzi, no, Muschie,quella tenuta ai piedi diSuperga, proprio al con-fine tra Torino e SanMauro, con i giardiniall’inglese, la casapadronale, la cappellet-

ta, le vigne, i boschi e il rio Costaparise chescendeva dalla collina saltando tra i massiper gettarsi nel Po.

Andrea sapeva che la moglie desideravada tempo una vigna sua, dove trascorrere leestati afose con la famiglia e con gli amici.E, con sacrifici, l’aveva ottenuta.

Olimpia l’aveva trasformata piantandomigliaia di rose e colorandola nelle diversestagioni con i glicini, le violaciocche, le daliee le spontanee viole, primule, margherite...

Era stato un giorno meraviglioso, perOlimpia, quando aveva preso possesso diquella casa con i suoi quattro figli: la villaera ampia ed era in una posizione splendi-da. Dalle finestre lo sguardo spaziava sulverde cupo dei boschi, sul verde più tenero

Olimpia Savio, la Signora di Millerose.

Olimpia Savio

Page 7: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

5

L a nos t ra s to r iadella campagna, sull’argento luccicante delPo e della Stura e poi si perdeva, in lonta-nanza, fino alla cerchia delle Alpi, con lecime bianche.

Emilio e Alfredo, i primi due figli, eranoallievi nella Regia Militare Accademia;Adele, una giovinetta che si affacciava allavita con sguardo innocente e puro, e l’ul -timo, Federico, appena quindicenne, avviato,forse, alla car rie-ra forense.

Olimpia ri per-correva gli an nipieni di spe ran-za per l’av veniredei figli e dellapatria, di quel -l’Italia unita cheera l’aspi razionedella sua famigliae di tutti coloroche giun gevanoin Pie monte daglialtri stati dellapenisola e dall’esilio. In quegli anni ilPiemonte era la stella che guidava ognicuore italiano, era il cuore di iniziative arti-stiche, letterarie e scientifiche e suoi re, CarloAlberto, prima, Vittorio Emanuele, dopo,erano il miraggio di una sola patria.

«Bei tempi quelli in cui l’inno di Mameliesaltava e commuoveva anche i più gelidi!»aveva scritto nelle sue Memorie anni dopo.«Tutti allora misuravano l’avvenire dellapatria nostra dalla grandezza delle propriesperanze; l’entusiasmo era nell’aria, tutti,meno i più retrivi, n’erano compenetrati. Le

strade parevano circoli politici, tutte le caseerano imbandierate; tutte le riunioni echeg-giavano di grida patriottiche; nei viali, neicaffè, per le vie era un affratellarsi di caste,un sentirsi tutti uguali nei desideri di libertà,nell’amore del proprio Paese, nel concettodella sua futura grandezza. La gioventù,abbandonando le arti, le lettere, i mestieri,armavasi, pronta a dar la vita perché le

nostre messinon servisserooltre ad impin-guare gentestraniera; bellagenerosa gio-ventù riversan-do impetuosa isuoi entusiasminon solo inpatriottici ritmi,ma in fortiopere di guer-ra deponendoa gara l’abito

di corte, la toga, la giacca dell’officina perindossar la tunica, e il cappello piumatodei Bersaglieri, onde accorrere a difesadella patria, smaniosa di toccar per essauna ferita…..».

Il salotto di Olimpia aveva accolto nel1848 i poeti, le dame, i militari, i religiosi,gli scienziati che proponevano un’Italiaricca di fermento e di innovazioni, mentiaperte e piene di fervore per la nuovapatria; dopo il violento epilogo della venta-ta rivoluzionaria del ’48, il suo salotto si eraaperto anche a tutti gli ingegni che giunge-

La cappelletta di Millerose

Page 8: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

6

L a nos t ra s to r iavano a Torino dagli altri luoghi della peni-sola: Terenzio Mamiani, Pasquale StanislaoMancini e Laura Beatrice Oliva, FrancescoSelmi, Tullio ed Ermellina Dandolo,Giovanni Prati, Pietro Conti, DomenicoGiuriati, Carlo Farini e poi c’erano iSanvitale di Fontanellato, il Marchese PietroMonticelli, e molte dame poetesse, musici-ste, pittrici, e, infine, gli ultimi profughi cheerano arrivati dal Regno di Napoli nel1859, tra iquali il DucaS ig i smondoCastromedianodi Lymburgh,Nicola Nisco, ilbarone CarloPoerio.

O l i m p i ascuoteva la te -sta e i suoi occhisi perdevanolontano; quelDuca che veni-va da 11 annidi carceri borboniche, Sigismondo Ca stro-mediano, aveva chiesto la mano della suaAdele. Lei e il marito ne avevano parlato, mano, Adele aveva 19 anni e lui 30 di più…come potevano concedergliela? Adeleaveva accettato la decisione della famiglia,ma poi si era ostinata e aveva rifiutatol’offerta di migliori partiti; lui, però, non si eramai deciso a rinnovare la richiesta dopo ilprimo rifiuto, ma seguitava a ripetere che ilsuo cuore era sempre lo stesso. Così Olimpiavedeva passare gli anni per la sua Adele,

che continuava a sperare, sperare invanomentre gli anni trascorrevano; era orami allasoglia dei 42, in quel maggio 1882.

Emilio e Alfredo, educati alla dedizione aCasa Savoia e a Dio, erano partiti per laguerra nel 1859, sicuri che la pallottola cheli avrebbe colpiti non era ancora stata fab-bricata; erano tornati salvi da quella guerra,sì, ma erano ripartiti subito dopo, per lacampagna nell’Italia meridionale, quando

G a r i b a l d irisaliva la pe -nisola con isuoi Mille.

E Alfredoera mor to neiprimi attacchiad Ancona, sulmonte Polito,a 22 anni, il28 settembre1860, ed Emi -lio era cadutoquattro mesidopo, il 22

gennaio 1861, a 23 anni, durantel’assedio di Gaeta, mentre era al coman-do della sua batteria.

Olimpia era riuscita a riavere almeno iloro corpi e ora li aveva vicini, nel Cimiterodi Torino. Riposavano accanto al loropadre, Andrea, che li aveva raggiunti nel-l’aprile del 1865, improvvisamente.

Il Re, motu proprio, aveva ricompensatoil sacrificio della famiglia Savio con il titolodi Barone. La sua amica d’infanzia, la con-tessa Adèle von Bernstiel, si era adoperata

Millerose oggi (IPLA)

Page 9: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

7

L a nos t ra s to r iaperché venisse concesso il suo patronimicoal figlio maschio superstite; ma da queldecreto del 1870, anche lei e Adele ormaierano ricordate come i «baroni Savio diBernstiel».

La cappelletta di Millerose era statarimessa a posto; molte Messe avevano ricor-dato i cari scomparsi e anche don GiovanniBosco, nel 1867, aveva celebrato il sacrorito e aveva pregato per loro e con loro.

Federico, l’ultimo nato, ora aveva qua-rant’anni, si era sposato con una signorinadi Cuneo, Camilla, e aveva avuto tre bam-bine… chissà se il Signore gli avrebbe con-cesso un maschietto che facesse rivivereEmilio e Alfredo… e chissà se sarebbe potu-to tornare a Torino… adesso era aSarzana, seguendo i trasferimenti dovutialla sua carriera di magistrato.

Olimpia sgranava i ricordi. I suoi occhichiusi vedevano i volti delle persone cono-sciute, i luoghi della sofferenza e della feli-cità, e il Cielo, quel Cielo dove desideravaandare per riunirsi con i figli e con tanticari che l’avevano preceduta, e ancorauna volta chiese al suo Dio di farla torna-re da Lui nel giorno dei Morti.

Iddio volle premiare la sua fede echiamò a sé Olimpia proprio il 2 novem-bre, il giorno dei Morti, del 1889. Ilmondo che lei aveva conosciuto stavascomparendo.

Federico ebbe il figlio maschio,Emanuele, dono di Dio e di Olimpia, nel1891 e si aggiunse alle quattro sorelle.

Adele raggiunse la madre nel 1901 eFederico vent’anni dopo.

Alessandra Marcellan

Veduta da Millerose

Page 10: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

8

N o t i z i e

Auguri!

Il Consiglio Direttivo porge le più vive felicitazioni a:Pavese Rita e Fossa Francesco

che il 27 ottobre 2017 hanno festeggiato 60 anni di matrimonio.

Bernardi Germana e Giulietta Albertoche il 18 marzo 2018 festeggiano 51 anni di matrimonio.

DICHIARAZIONE DEI REDDITIAnche quest’anno i soci possono ritirare presso la nostra Segreteria i modelli 730 e

“Unico” nonché fruire del servizio di consulenza gratuito tutti i martedì, previa pre-

notazione telefonica al numero 011/36.06.73

Gli interessati potranno, a loro scelta, usufruire del servizio presso la nostra

Segreteria a partire dal 3 aprile 2018 previa prenotazione telefonica o presso lo

Studio del dott. Sanua in Via San Marino 133/c.

Si rammenta altresì che sono disponibili per l’elaborazione delle dichiarazioni stes-

se, a condizioni di particolare favore riservate ai soci ed ai loro parenti, gli Studi

Professionali sotto indicati che i soci possono contattare direttamente:

STUDIO Dott. ALFONSO SANUA - Via San Marino, 133/c - Torino - Tel. 011/36.06.73

SERVICE EDP s.a.s. - C.so Galileo Ferraris, 7 - Torino - Tel. 011/562.31.12

Page 11: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

9

U omin i e O pe re

Chi nei primi annidel regno d’Italia

avesse incontrato a pas-seggio per Torino unanobile figura barbuta,di statura media e cor-poratura tendente alpingue, con fisionomiarubizza ma sempre sor-ridente caratterizzatada uno sguardo vivo eattento, non avrebbe forse immaginatodi trovarsi di fronte a uno dei piùgeniali personaggi dell’epoca: l’ing.Tommaso Agudio.

Nato a Malgrate (Lecco) il 27Aprile del 1827 la leggenda, traman-data da suoi discendenti, narra che isuoi antenati fossero di origine spa-gnola e uno di essi, non proprio unostinco di santo, avrebbe ispirato alManzoni il personaggio di donRodrigo nei Promessi Sposi.

Di ben diversa tempra e carattereTom maso che si laureò dottore in mate-matica ed architettura nell’università diPavia e nel 1948 emigrò a Parigi persfuggire alle persecuzioni della polizia

austriaca che so -spettava a ra gionein lui un giovanepatriota.

A Parigi seguì lascuola di arti e mani-fatture con GiorgioManin e nel 1855 silaureò ingegnere mec-canico.

In seguito, rimpa-triato compì diversi lavori in Piemonte,fra i quali l’ingrandimento dell’arsena-le di Torino.

Appena liberata la Lombardia il col-legio di Lecco lo propose come suorappresentante alla Camera.

Superò al ballottaggio il generaleMaurizio Gerbaix de Sonnaz, maper poter essere eletto deputato do -vette rassegnare le dimissioni dal suoincarico di ingegnere dell’arsenale diTorino.

Finalmente la sua nomina fu confer-mata nella votazione del 6 Maggio1860, in pieno clima di fervore perl’impresa dei Mille e Agudio entrò nelparlamento nazionale schierandosi,

Tomaso Agudio e la funicolare di Superga

Page 12: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

10

L a nos t ra s to r iacome collocazione politica, tra i soste-nitori del governo presieduto dal conteCamillo di Cavour.

Ma ben oltre la carriera politica,dove per tre legislature rappresentò ilcollegio di Lecco alla Camera, lanotorietà di Tom maso Agudio è dovutaalla sua intensa, multiforme e spessogeniale, attività professionale diingegnere.

A lui si deve l’in venzione di un nuovosistema di trazione per le fer rovie in zonemontane e colli -nari, che ot tenneunanimi con sensie ri conoscimenti inItalia e all’estero.

Il sistema di tra-zione funicolareAgudio ebbe lasua con sacrazio-ne uf ficiale quan-do nel 1877 ven-ne eseguito edapprovato lo stu-dio definitivo per la ferrovia fu nicolareche do veva salire dalla borgatatorinese di Sassi al colle di Super ga. Ilprogetto fu poi realizzato con pien osuccesso nel 1884.

L’odierna tranvia a cremagliera cheda Torino porta a Superga era infattioriginariamente una ferrovia funico-lare la cui inaugurazione avvenne ap -punto nel 1884. Tommaso Agu dio non

impiegò il cavo quale diretto mezzodi trazione dei carri, come per tutte lealtre funicolari, ma per trasmettere laforza generata da motori fissi ad unparticolare locomotore di sua pro get-tazione. Apportate le op portunemigliorie ai primi esperimenti fatti inPiemonte e dopo la realizzazionedella funicolare di Lanslebourg alMoncenisio, realizzò una ferrovia aSuperga, dove una fu ne mo trice, bentesa e di tipo con tinuo, correva lun go

il lato sinistrodella li nea muo -vendosi in unpiano ver tica-le. La parte in -feriore del ca -vo passava in -torno alle pu -legge del lo -comotore men-tre quella supe-riore scorrevaliberamen t e

su rulli sistemati in posizione elevatasu pilastri in muratura. Nella stazioneinferiore, poi, det ta fune si avvolgevaad una coppia di grandi pulegge unadelle quali era collegata all’alberomotore per tras mettere la for za. Amonte, inve ce, la corda pas sava sem-plicemente intorno ad una grandepuleggia di rinvio. La linea, dalloscartamento di m 1,49, partiva dalla

La stazione inferiore della funicolare di Supergain una incisione dell’epoca (coll. A. Gamboni).

Page 13: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

11

L a nos t ra s to r ia

borgata Sassi (m 221 s.l.m.) dove siraccordava con una grande cur vaalla tramvia a vapore che da Torino

piazza Castello portava fino a Bru -sasco. Il percorso, lun go 3.132 metri,serpeggiando per circa la metà dellasua lunghezza con curve dal raggionon inferiore ai 300 metri, saliva finoal piazzale della storica Basilica diSuperga (m 641 s.l.m.) con penden-ze variabili fino al 20%.

Per evitare le frane dovute all’acci-dentalità del suolo furono eretti diversimuri di sostegno e due gallerie, l’una dimetri 67 e l’altra di 61, furono scavatedue trincee di circa 10 metri ciascuna efu realizzato un ca valcavia in ferro persuperare la via ordinaria.

La linea della funicolare all’imbocco della primae della seconda galleria (coll. A. Gamboni).

Disegno schematico del locomotore di spinta. Il cavo di trazione trasmetteva il moto attraverso le duegrandi ruote che si vedono in figura. (coll. A. Gamboni)

Page 14: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

12

L a nos t ra s to r ia

L’intera linea eraa semplice binarionella cui partecentrale cor revauna dop pia cre-magliera con dentilaterali; in realtà ladentiera era co -stituita da unastriscia di lamierain ac ciaio sago-mata a zig-zag efissata con piolilungo l’asse dellalinea.

Sulla cremaglie-ra, oltre alle ruote

dentate che ingra-navano per dare ilmovimento, pote-vano agire deinottolini i quali, incaso di avaria delsistema, fer ma-vano il treno.

Per maggior si -curezza vi eranoanche freni a cep -pi e ad innesto.

La sede dellafunicolare era lar-ga m 4,20 su tuttala linea, ad ecce -zione dei trat ti in

Come è raffigurato in questa cartolina d'epoca, un solo treno, compo-sto da spintore e due carrozze, faceva servizio sulla ferrovia diSuperga (coll. G. Fiorentino).

Altra cartolina che raffigura la stessa composizione ma di epoca più recente (coll. A. Gamboni).

Page 15: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

13

L a nos t ra s to r iagalleria e sui ponticelli che era di m4,50. Solo in un punto, all’entratadella stazione su periore, non potéessere evitato un passaggio alivello per i pedoni davvero sin -golare: una spe cie di pon te mobilein legno formato da due parti concer niere pa rallele al l’asse dellastrada.

Di nor ma le ta vole erano ab bas-sate e poggiavano sulla dentiera alcentro del binario; quando dovevatransitare il treno, i due ponticellivenivano alzati mediante un mec-canismo a leva e si posizionavanoin modo da sbarrare la strada aipedoni, un poco come i pontiolandesi. La di sposizione dei lo calinella stazione inferiore della bor-gata Sassi è indicata nella sotto -stante figura.

Nel ca pannone 1 quat tro grandicaldaie del tipo Corno vaglia po -tevano la vorare fi no ad una pres -sione mas sima di 6 atmo sfere perfornire va pore a due mac chine tipoSulzer le quali svi luppavano unaforza di 500 cavalli.

Senza en trare in ulte riori par -ticolari, re sta da dire che la pu leg-gia ca lettata sul mo tore effet tuava55 giri al mi nuto im primendo allafune una velocità di 12 metri al se -condo (cir ca 43 km/h).

Tornando alla planimetria, nel larimessa del le vet ture (lo cale n. 2)trovavano ricovero anche i carricon il carbone provenienti dallalinea del la tramvia ed oc correntiper l’a limentazione delle cal da-ie. Le restanti co struzioni eranoadibite a fab bricato viag giatori,

Planimetria della stazione inferiore della funicolare di Superga. (coll. A. Gamboni).

Page 16: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

14

L a nos t ra s to r ia

capannone per i l ri covero del lo -comotore, por tineria, casa can-toniera e servizi igienici.

Il sistema AgudioIl carattere particolare del sistemaAgudio sta nel fatto che non esistealcun attacco rigido tra la funecontinua che corre senza fermarsiai lati del binario ed il treno cheda essa prende il moto. Dunque in

questo sistema, come già detto, lafune non è un mezzo diretto di tra-zione, come per le altre funicolari,ma serve solo a trasferire il motodei motori fissi al locomotore chespinge le vetture. Pertanto il cavo, non dovendo sop-portare sforzi di trazione direttapresenta una sezione più piccoladi quella dei sistemi tradizionali epermette la trazione di pesanti

Ingranaggi anteriori e posteriori posizionatiper la marcia in salita.

Ingranaggi anteriori e posteriori posizionatiper la marcia in discesa.

Page 17: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

15

L a nos t ra s to r iaconvogli anche con i tipi di fune dilimitata resistenza dell’epoca. Ciòdetto vediamo uno schema delsistema ingranaggi del locomoto-re. Sia R la puleggia che riceve ilmoto dalla fune (rossa in sezione),R1 un ingranaggio conico ad essasolidale, R2 altro ingranaggioconico che riceve il moto dal pre-cedente e T la ruota dentata adesso solidale ed ingranante sullacremagliera (sez. in rosso).

La velocità della fune, tenutoconto dei rapporti tra gli ingra-naggi, risulta 4,5 volte più grandedi quella di traslazione del loco-motore il quale viaggia quindi aduna velocità di 12/4,5 m/sec paria 9,6 km/h.

Poiché la fune gira sempre nellostesso verso, per invertire il moto delveicolo in discesa occorre disimpe-gnare gli ingranaggi R1 e R’1 edinserire quello R”1 (fig. 1b) il quale,trovandosi in posizione specularerispetto a R’1, inverte il moto. Poichéin discesa il veicolo marcia ancheper gravità è sufficiente un soloingranaggio.

Risulta che la funicolare diSuperga abbia funzionato fino al1934, anno in cui fu proposto unnuovo impianto di tipo tranviario adenergia elettrica.

Il resto è storia recente.

Nota: L’ing Tommaso Agudio fondònel 1861 a Torino la ditta “Agudio”che si è sempre contraddistintanella progettazione costruzione diimpianti di risalita a fune (Funi cola-ri, funivie, teleferiche trasportomerci etc.).

La Agudio ha cambiato neltempo proprietari, ma è tuttora atti-va nella attuale sede di Leinì,facendo parte oggi della dittaLeitner Ropeways, di Vipiteno (Bz).Nella Agudio il sottoscritto ha lavo-rato a lungo a partire dal 1973,ricoprendo il ruolo di direttore tec-nico dal 1982 al 2005.

Ing. Pier Giorgio Graziano

BibliografiaG. Sacheri, L’ing. T.A., in L’ingegneriacivile e le arti industriali, XIX, I (1893), p.15; Annuario scientifico ed industriale,Milano 1893, pp. 319, 510; F. Taiani,Storia delle ferrovie italiane, Milano1939, p. 78; G. Forte, Costruttori edorganizzatori delle Ferrovie d’Italia,Firenze 1940, p. 32; DizionarioBiografico degli Italiani, voce a cura di L.Gulli; Aloisio Bonfanti, Malgrate ieri,Breve storia di vicende e personaggi;Antonio Gamboni, L’antica funicolare diSuperga.

Page 18: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

16

L a nos t ra s to r ia

Madre Teresa di Calcutta

Page 19: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

17

C u r io s i t à do lc ia r i e

C’era una volta è un modo di direche vuole introdurci in un mondo

di curiosità per lo più “dolci” che crea-no quasi una favola, con un percorsotemporale che parte dai Greci e daiRomani e giunge ai giorni nostri.

Lo scopo di chi scrive è di forniredelle “pillole” di “curiosità” e far ve nire…l’acquolina in bocca.

La storia della Torta, dai greci e romani ad oggi

Anticamente il “dolce” consisteva so -prattutto nella degustazione della fruttamatura, che, nel tempo, fu trattata peressere poi conservata. La pratica dolciaria di Greci e Romaniebbe inizio con l’arte panificatoria,conosciuta in seguito alla conquista elle-nica: da allora sorsero numerosissimiforni pubblici tanto è vero che a Romanel 168 a.C. e ai tempi di Augusto se necontavano circa 400 e venne istituita lacorporazione dei pistores (fornai) cheerano schiavi provenienti dalla Greciaappena conquistata.

Fino ad allora i Romani avevanomangiato, oltre alla galletta, così durada essere usata come piatto, una purea

di cereali chiamata puls. Le focacceazzime iniziarono poi ad essere sosti-tuite da pagnotte, pani in cassetta,bastoni fatti all’olio, al latte, allo zaffe-rano, al rosmarino, ai capperi.

Nell’antichità le prime torte furonosemplici focacce di acqua e farina allequali si incorporavano miele, uova,spezie, burro, cereali, panna e latte,mentre fino ad epoche recenti le torte‘di campagna’ erano fatte di pasta dipane arricchita in modi diversi, dallafrutta alla marmellata, dai liquori allespezie.

La prima notizia di una torta elabo-rata la troviamo nel Satyricon diPetronio. Descrivendo il celebre ban-chetto di Trimalcione ci indica tra lealtre delizie presenti una torta aventeforma di divinità pagana. Gli ingre-dienti tuttavia, sia nel caso dei Greciche dei Romani, erano molto limitati esemplici: le torte venivano impastatecon miele e farina. Lo zucchero infattifece la sua comparsa in Europa soltantointorno al 1000 e in America solo dopola colonizzazione. Questa preziosasostanza venne importata dall’Indiadagli Arabi.

C’era una volta… ed ora?

Page 20: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

18

L a nos t ra s to r iaLe torte sono sempre state utilizza-

te per festeggiare momenti di “pas-saggio” come simboli di prosperità efertilità. Le prime elementari prepara-zioni dolci furono per molto temporiservate esclusivamente alle grandisolennità, e spesso venivano sagomate aforma di ani -male, come of -ferte votive pergli dei. I primiingredienti uti -lizzati per lepreparazionidolci fu rono mie -le, uo va, fa ri-na di gra no oavena, latte evino e, a se -conda del l’a-rea geo grafi-ca, frut ta sec -ca, dat teri, fi -chi, mele co to-gne o for mag-gio.

N e l l ’ a l t oMedioevo i dolci non subirono so stan-ziali mo difiche, a parte l’in troduzionedell’utilizzo del le es senze e dei profu-mi distillati. All’interno dei monasteri,che avevano conservato il privilegiodella panificazione, oltre alla praticadell’apicoltura e all’utilizzo delle spe-zie, si cominciarono ad elaborare

dolci più complessi come cialde emarzapane.

Fino al 1400, i ricettari parlanosoltanto di ofelle (biscotti dall’in-confondibile forma ovale con leestremità appuntite) e frittelle, mentrealtre fonti parlano di confetti, mo -

staccioli equalche dol -ce com me-morativo.

Nel Sei cen-to, la pro du-zione di dol -ci co minciò adiffon dersi,d a p p r i m acon la con -fezione diconserve egelatine difrutta e poicon l’in seri-mento di pa -ste, come pa -sta frolla, sfo -glia al l’uovo,

al lie vito, con ag giunta di cre ma e dicacao.

Alla fine del Sei cento, nei primi ne -gozi laboratorio, fecero la loro com-parsa i dolci farciti e all’inizio del 1700fu esposta la più antica delle torte conl’impasto di bur ro, la Linz o Viennese eall’inizio del 1800 fece la sua compar-

Page 21: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

19

L a nos t ra s to r iasa la più famosa delle torte a base diuova, la Sacher.

Nel corso dello stesso secolo, spezia-li e farmacisti persero l’appan naggiosulla pasticceria; gli artigiani ebberomodo così di organizzarsi e fardiventare la pasticceria una vera epropria attività.

Il colore bianco della glassa nelletorte di matrimonio fu introdottonell’Ottocento e indicava due concet-ti: la purezza virginale e la ricchezzadella sposa. Rendere la torta biancarichiedeva l’utilizzo di grandi quan-tità di zucchero che era una mercecostosissima. Una torta bianchissimaera indice di grandi risorse economi-che. La storia e la cultura, del resto,hanno sempre influenzato il gusto per

le torte, e si può dire che tutte le piùgrandi cucine del mondo abbianoproposto nuove ricette.

Alle torte divenute celebri perchéveri e propri capolavori di raffinatez-za e creatività, molte delle qualicreate da pasticceri al servizio di unprincipe o di una grande casa re -gnante, si accostano oggi le ricetteclassiche come la torta Margherita

A partire dal XIX secolo, quella chepotremmo definire la “cultura dellatorta” cominciò ad espandersi comerisultato della politica colonialisticaportata avanti dalle potenze euro-pee, ma anche grazie all’internazio-nalizzazione della cucina francese,inglese e americana.

Mary Cocciolo

OBLAZIONIOBLAZIONISi ringraziano i soci che nel corso dell’anno 2017

hanno voluto offrire all’Associazione la loro concreta solidarietàPAVANELLO FRANCESCO; GIANOGLIO IDA;

CORDERO SABINA; CAPOZZI MARIA GIUSEPPINA; GAVETTI SUSANNA; GIOVENCO VINCENZA

oltre ai soci che hanno voluto mantenere l’anonimato.

Page 22: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,

20

Viaggi e Gite

Sabato 5 MaggioBobbio e Castello di Rivalta Trebbia (PC).

Sabato 19 maggioAssemblea annuale a Canelli –presso l’Agriturismo “C’era una volta”.

Prima quindicina di GiugnoScozia (Edimburgo e dintorni) –6 giorni - 5 notti, in aereo - ESAURITO

Terza settimana di SettembreBarcellona – 4 giorni - 3 notti, in aereo.

6 - 8 OttobreTrentino Alto Adige – Viaggio delle mele in Trentino Alto Adige in pullman.

NOTA BENE: i programmi per Bobbio e Canelli sono disponibili in Segreteria e sul sitodell’Associazione. Per Barcellona ed il Trentino Alto Adige si dovrà attendere la fine di aprile.

T empo l ibe ro

Castello di Rivalta Trebbia

Castello di Canelli

Edimburgo

Pomaria

Barcellona

Page 23: Anno XV n. 1 Marzo 2018 · Mirella era una persona solare, dal sorriso accatti vante e dalle battu- te di sottile ironia, ma soprattutto benvoluta per la sua rara bont# e la sua generosit#,