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ORTIGARA: PER NON DIMENTICARE LA SEZIONE DI IMPERIA IN PELLEGRINAGGIO SUL “CALVARIO DEGLI ALPINI” Anno XLV - nr. 135 - Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - DCB IMPERIA - FEBBRAIO 2016

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ORTIGARA: PER NON DIMENTICARE

LA SEZIONE DI IMPERIA IN PELLEGRINAGGIO SUL “CALVARIO DEGLI ALPINI”

Anno XLV - nr. 135 - Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - DCB IMPERIA - FEBBRAIO 2016

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RINNOVO CARICHE SEZIONALIPER IL TRIENNIO 2016 – 2018

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA ELETTIVA DEI DELEGATI

DOMENICA 6 MARZO 2016

Domenica 6 marzo 2016 presso il CENTRO POLIFUNZIONALE del Comune di Santo Stefano al Mare, in Lungomare Cristoforo Colombo 76/a, SANTO STEFANO AL MARE, è convocata l’Assemblea

Ordinaria Elettiva dei Delegati.

La presente comunicazione ha valore di regolare avviso di convocazione.

ORARIO:Ore 14.00 in prima convocazione.

Ore 15.00 in seconda convocazione.

ORDINE DEL GIORNO1. Verifica dei poteri.2. Nomina del Presidente e del Segretario dell’Assemblea.3. Lettura ed approvazione del verbale della precedente assemblea.4. Relazione Morale del Presidente Sezionale per l’anno 2015. Approvazione Relazione Morale.5. Rendiconto economico e finanziario anno2015 Relazione dei Revisori dei Conti Approvazione Rendiconto anno 2015.6. Elezione dei Delegati Sezionali all’Assemblea Nazionale.7. Elezione cariche Sociali per il triennio 2016-2018: Presidente Sezionale, Consiglieri Sezionali, Revisori dei Conti, Giunta di Scrutinio.8. Bollino anno 2017.9. Previsioni e programmi anno 2016.

All’Assemblea potranno presenziare tutti i Soci Alpini ed Amici degli Alpini della Sezione; alle operazioni di voto potranno partecipare solo i Delegati eletti dalle assemblee di Gruppo.

IL PRESIDENTE SEZIONALEVincenzo Daprelà

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CANDIDATURE PER LE CARICHE SEZIONALI PERIODO 2016 – 2018

ELENCHIAMO I CANDIDATI PER LE CARICHE SEZIONALI:

Presidente: Vincenzo Daprelà

CONSIGLIERI SEZIONALI: GRUPPO ZONA

1 Giovanni Badano Bordighera Ventimiglia

2 Francesco Bettoni Imperia Imperia

3 Romano Biamonti Vallecrosia Ventimiglia

4 Armando Cha Riva – Santo Stefano Sanremo

5 Roberto Criscuolo Sanremo Sanremo

6 G. Eufrasio (Gimmi) Pontedassio Imperia

7 Guido Fabiano Imperia Imperia

8 Augusto Ferrari Imperia Imperia

9 Massimo Filippi Verezzo Sanremo

10 Graziano Gabbi Imperia Imperia

11 Ezio Ghersi Borghetto d’Arroscia Imperia

12 Alberto Ghiglione Imperia Imperia

13 Silvio Grandazzi Verezzo Sanremo

14 Federico Guadalupi Imperia Imperia

15 Guido Maccario Ventimiglia Ventimiglia

16 Gianfranco Marini Ventimiglia Ventimiglia

17 Oreste Pastor Pigna-Buggio Ventimiglia

18 Luigi Rovere Borghetto d’Arroscia Imperia

19 Lino Valdisserra Sanremo Sanremo

20 Giacomo Vassallo Pontedassio Imperia

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GIUNTA DI SCRUTINIO:

1 Giovanni Badano

2 Alberto Ghiglione

3 Federico Guadalupi

REVISORI DEI CONTI:

1 Dario Canavese

2 Antonello Amoretti

3 Augusto Ferrari

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Il suggestivo rintocco della campana a morto accompagna il lento procedere dell’alpino col cuscino di fiori verso la Chie-setta dove riposano i resti del Generale Emilio Battisti. I Re-duci della Cuneense attendono che il trombettiere termini le struggenti note del silenzio quindi entrano assieme per por-gere il saluto al “loro” Generale.Si conclude così il 66° Raduno al Sacrario della Divisione Cuneense al Colle di Nava; dal 1950 i Reduci della Divisione Martire non mancano l’appuntamento per rendere omaggio a chi non è tornato dalla Russia. Il Sacrario, sorto sul confine tra le province di Imperia e Cuneo in prossimità del territorio francese, è stato testimone dell’incontro dei primi Reduci col Generale Battisti e coi famigliari di centinaia di alpini dei quali non si co-nosceva ancora la terribile sorte a cui erano stati destina-ti. Per anni genitori e fratelli confidavano in un ritorno dei “Dispersi”, aggrappandosi alla labile speranza che i lori cari, prima o poi, sarebbero tornati a casa. E’ di un alpino delle vallate imperiesi il caso del padre che per anni, giorno dopo giorno, si recava alla fermata della corriera per attenderne il ritorno. Col passare degli anni e con l’arrivo degli “ultimi 28” nel 1954, le speranze dei ritorno dei figli andarono via via sce-mando, ma i genitori salivano ugualmente al Colle di Nava per chiedere a i Reduci se si ricordava o aveva visto il proprio figlio.Dal 2012 la Sezione di Imperia posa delle targhe in memo-

ria di alpini della Divisione decorati con Medaglia d’Argento. Quest’anno, nel pomeriggio di sabato, è stata scoperta una lapide in memoria del Sergente Francesco Siccardi, artigliere del Gruppo Mondovì del 4° Rgt. Siccardi fu tra gli ideatori e promotori del Sacrario, per anni presidente della Sezione di Savona e ideatore, nel 1975, del premio Alpino dell’Anno. Alla presenza dei Consiglieri Nazionali Massimo Curasì e Giovan-ni Greco, la targa è stata scoperta dal figlio Adriano, anche lui alpino al Btg. Mondovì. La serata è continuata presso il For-te Centrale per la 17° edizione del Cantamontagna, rassegna

di cori alpini. Si sono esibiti il Coro Monte Saccarello della Sezione di Imperia ed il Coro Monte Sillara della Sezione di Massa Carrara. Davanti ad una platea at-tenta ed esigente i due cori hanno spaziato da canti della prima guerra, a brani impegnati-

vi di Bepi De Marzi. Alla fine le fatiche dei coristi sono state ripagate dall’entusiasmo degli spettatori.Domenica mattina la cerimonia è iniziata con la sfilata fino al pratone antistante il Sacrario, dove via via prendevano posto la Fanfara Colle di Nava della Sezione di Imperia, il picchetto del 2° Reggimento Alpini, erede dei reparti della Divisione Cuneense, Gonfaloni del Comune di Pornassio, della Regio-ne Liguria, i Vessilli e Gagliardetti, i Labari delle Associa-zioni d’Arma, Il prefetto di Imperia Silvana Tizzano, quindi i Vessilli di Genova, Savona e Imperia scortati dai rispettivi Presidenti, dai Consiglieri Sezionali Curasì e Greco, dal Ge-

nerale di Divisione Marcello Bellacicco, Vicecomandante delle Truppe Alpine e Coman-dante della Brigata Tridentina. Per ultimo entra nel prato il Gonfalone della Provincia di Imperia, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare. Ma il saluto più sincero e sentito è andato ai Reduci di Russia, ac-compagnati dai Giovani dell’A-NA. A loro hanno rivolto paro-le affettuose il celebrante Don Jose De Grandis e l’Assessore del Comune di Pornassio, alpi-no Giorgio Sappa.Il Presidente Vincenzo Da-prelà, ha portato alle autorità ed ai presenti il saluto di tutti

66° RADUNO AL COLLE DI NAVARicordati i Caduti della Divisione Cuneense

Il Presidente Enzo Daprelà saluta i partecipanti

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gli alpini della Sezione di Imperia, ha ricordato che Nava non è un raduno come tanti. A Nava si viene per dare voce e un volto, almeno qui, ai caduti della più terribile delle battaglie in terra di Russia, Nowo Postojalowka; a chi ha trovato la morte del lager; a chi ancora è sepolto nei campi di giraso-li; ai 13.470 ragazzi della Divisione Cuneense che non sono tornati a baita.Il Generale Marcello Bellacicco nel suo breve intervento ha ricordato ed elogiato l’opera degli alpini in armi, col loro con-tinuo impegno in operazioni al di fuori dei confini nazionali Afghanistan, Kossovo e ora in partenza per il Libano.Ha perso la parola il Consigliere Nazionale Massimo Curasì che ha portato il saluto del Presidente Nazionale e che, dopo aver ricordato i fatti che hanno portato alla tragica ritirata del gennaio 1943, ha tracciato un profilo dell’alpino Giusep-pe Gravagno del Battaglione Pieve di Teco, finora dato per disperso durante la Campagna di Russia, ma che un comu-nicato del Ministero della Difesa di questi giorni lo dà per deceduto nell’ospedale lager di Belaja Holunica nel marzo del 1943. Giuseppe Gravagno che era nato a Cosio d’Arro-scia (IM) il 24 dicembre 1912 probabilmente è stato sepolto in una fossa comune. La notizia ha raggiunto la sorella Mar-gherita, novantatreenne, nell’abitazione di Mondovì dove vive con il figlio Fabrizio Morchio.La cerimonia si è conclusa con la deposizione della corona d’alloro al Cippo in memoria ai Caduti della Divisione Cu-neense, la Divisione Martire, che con un organico di 16.500 alpini ne ha visti tornare poco più di tremila.

Alberto Ghiglione

Sergente Francesco SICCARDI

4° Rgt. Art. Alpina – Gruppo Mondovì

Medaglia d’Argento al Valor Militare

Nel corso di una irruzione di carri armati avversari sulle no-stre retrovie, dava ripetute prove di serenità e coraggio. Suc-cessivamente durante una giornata di cruenta lotta, si met-teva, di iniziativa, alla testa di un forte nucleo di artiglieri e contrassaltava con efficacia a più riprese le formazioni avver-sarie.

Fronte russo, 20 settembre 1942 – 2 gennaio 1943.

PELLEGRINAGGIO SULL’ ORTIGARADal 10 al 13 luglio la Sezione di Imperia ha organizzato il pel-legrinaggio nei luoghi sacri degli Alpini e della Patria.Grazie all’esperienza del consigliere Massimino Filippi, un nutrito gruppo di alpini e amici della sezione sono partiti di

buon ora con destinazione il Monte Grappa e l’Ortigara. Il lungo viaggio è trascorso in armonia ed alle prime ore del pomeriggio si è giunti al Sacrario del Monte Grappa. Lo ab-biamo percorso e visitato in religioso silenzio, per rispetto delle migliaia di Caduti che riposano nel Sacrario; ognuno di noi era completamente assorto nei propri pensieri, con le proprie considerazioni, nel constatare l’immane tragedia che ha coin-volto milioni di persone in quei tragici cinque anni di inizio secolo sorso. Fa effetto scoprire che ancora oggi, a cento anni di distanza, la sommità e le pendici del Grappa presentano ancora i segni della violenza dei bombardamenti, con innu-merevoli crateri ancora ben distinguibili.Stesso stato d’animo ad Asiago, dove si è svolta la cerimonia di commemorazione dei Caduti al Sacrario del Leitner; ed anche in questo luogo i brividi hanno scosso i partecipanti. Quante vite spezzate, quanta tristezza e compassione.Il giorno dopo, domenica, sveglia di buon ora per salire all’Ortigara, il calvario degli alpini. Grazie ad alcuni fuori-strada messi a disposizione dell’organizzazione, si è arrivati in quota agevolmente; a piedi restavano poche centinaia di

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Il Generale Federico Bonato, Comandante delle Truppe Alpine

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metri di dislivello, dal versante del Monte che era tenuto dagli Austro-Ungarici. Abbiamo avuto il piacere di percorrere un bel pezzo di salita a fianco del Generale Bonato, Comandante delle Truppe Alpine, alpino tra gli alpini, col suo zaino in spal-la e con la sigaretta perennemente accesa.Salendo si cominciano ad intravedere camminamenti, resti di baraccamenti, postazioni, ricoveri. Ed il pensiero torna di nuovo ai quei ragazzi, da qualunque parte essi siano stati, che si sono trovati ad affrontare situazioni più grandi di loro. La salita è terminata e siamo in cima, a quota 2105; cerchia-mo con lo sguardo il simbolo che ci ha portato fin quassù: la Colonna Mozza; e la sua scritta: Per Non Dimenticare. Ecco, noi non dimentichiamo, noi ci siamo, noi Vi ricordiamo; è difficile trattenere il magone e mi assale un pensiero terribile: qualunque passo io faccia, dovunque io posi il piede, in quel punto probabilmente è morto un uomo!Fortunatamente inizia la messa officiata da don Bruno Fasani, il direttore de L’Alpino. Al termine si scende al monumento dei Caduti austriaci, per onorare anche la loro memoria. Il tempo di scattare qualche foto di rito, poi si scende, dal ver-sante opposto, percorrendo al contrario il percorso di chi, un secolo fa, saliva per andare a combattere e morire. Si arriva al Monte Lozze, ultimo atto della giornata. Arriviamo al termine

della messa, in tempo per i discorsi del presidente Favero e del Generale Bonato.La discesa verso il piazzale dove ci attende il pullman è lunga, ma siamo tutti contenti di essere stati nei luoghi della memo-ria. Voglio ricordare i partecipanti al pellegrinaggio coi quali ho condiviso tre giornate dense di emozioni: Enzo Daprelà e Signora, Luigi Rovere e Signora, Graziano Gabbi e Signora, Luigi Rovere e Signora, Lombardi e Signora, Achille Spinosi e Signora, Andrea Ferrero e Signora, Bovetti Giuseppe e Signo-ra, Massimino Filippi, Nunzio Di Benedetto e Eraldo Pastor e Signora. Un ringraziamento particolare a Maurizio Moraglia, Capogruppo di Bajardo e autista del pullman, che ci ha porta-to là dove altri autisti non hanno osato portare il loro mezzo!Un ringraziamento finale a Massimino Filippi, perfetto orga-nizzatore; a lui solo una richiesta: continuare ad organizzare i pellegrinaggi della Sezione anche in futuro, sul Pasubio e sull’Adamello e, perché no, un viaggio in Russia, nei luoghi dove hanno combattuto gli alpini della Divisione Cuneense.

Alberto Ghiglione

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La Colonna Mozza

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73° ANNIVERSARIO DELLA CAMPAGNA DI RUSSIAGIORNATA DEL RICORDO

20 gennaio 1943 Nowo Postolajowka29 gennaio 1943 Valuiky

Domenica 24 gennaio la Sezione Ana di Imperia e l’

Domenica 24 gennaio la Sezione Ana di Imperia e l’Associazione Nazionale Famiglie dei Caduti e Disper-si in Guerra hanno organizzato l’annuale Cerimonia al Cimitero di Imperia Oneglia per rinnovare il ricordo dei Caduti della Guerra di Russia.Ci si è ritrovati così in buon numero nel piazzale del Cimitero di Oneglia, da dove è partita la sfilata, aper-ta dalla Fanfara Colle di Nava, verso il monumento dell’Alpino, Tomba simbolica degli alpini del Batta-glione Pieve di Teco e di tutti i militari della Provincia di Imperia Caduti in Terra di Russia. Il monumento è stato circondato dal Vessillo Sezionale e dai numero-si Gagliardetti, oltre che dai Labari delle Associazioni Combattentistiche dei Bersaglieri, dei Finanzieri, dei Carabinieri, dei Marinai d’Italia e del Nastro Azzurro scortato da Alberto Alberti, figlio di Giacomo. Presente il Prefetto, Dott.ssa Silvana Tizzano, la Medaglia d’Oro al Valor civile Antonio Brunetti vittima del terrorismo, il Presidente della Provincia Fabio Natta, l’Onorevole Giovanni Rainisio, il Sindaco di Imperia Carlo Ca-pacci, il Vicesindaco di Pontedassio Fulvio Pezzuto, il Comandante della Capitaneria di Porto C.F. Luciano Pischedda, il Capitano Giovanni Dilio dei Carabinie-ri ed il Sottotenente Gianluca Savoia della Guardia di Finanza.Dopo l’Alzabandiera, con l’esecuzione dell’Inno di Mameli cantato a gran voce dai presenti, i Presidenti dell’ANA di Imperia e delll’ A.N.C.D.S.C., Daprelà e Verrando assieme alle autorità hanno scortato la Co-lonna d’Alloro al monumento al quale è seguito un mo-

mento di raccoglimento.Il Presidente Daprelà nel suo saluto ha voluto ricordare le due date fondamentali, tragiche, della Divisione Cu-neense nella Campagna di Russia: il 20 gennaio del ’43 quando a Nowo Postolajowka si dissanguò assieme alla Divisione Julia in una battaglia di oltre 30 ore – dove caddero la MOVM Alessandro Anselmi e numerosi altri alpini imperiesi – e il 29 gennaio quando venne sterminata dall’esercito russo e per i sopravvissuti ini-ziarono le marce del “davaj” verso i campi di prigionia.L’orazione ufficiale è stata tenuta Francesco Verrando, nuovo presidente dell’Associazione Famiglie dei Caduti.Al termine si è riformato il corteo per recarsi nella Chiesa della Sacra Famiglia dove si è celebrata la San-ta Messa celebrata da don Alberto Casella e animata dal Coro Monte Saccarello. Nell’omelia don Alberto ha letto un brano tratto da Centomila gavette di ghiaccio, sul Natale in Russia ed un brano del cappellano della divisione Pasubio sulla Pasqua. Infine ha narrato, con grande commozione, la storia di un bambino e del suo nonno, reduce di russia, che ogni anno a gennaio, si chiudeva in una stanza ad accarezzare ed abbracciare una sciarpa blu (i lettori più attenti si ricorderanno il racconto pubblicato su Alpi Marittime).Al termine della funzione, la Fanfara “Colle di Nava” ha intrattenuto i presenti con un breve concertino sul piazzale antistante la Chiesa; quindi, tutti al rinfresco ( che in vero era più simile ad un “rancio alpino” con tanto di pasta al sugo) preparato dalle sapienti mani dei Cuochi Alpini e offerto dalla Sezione.

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Enzo Daprelà ricorda i Caduti della Campagna di Russia

Corona d’Allora alla Tomba Simbolica

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VITA SEZIONALEToccante Cerimonia In Vetta Al Monte Saccarello

Domenica, 3 agosto u.s., a margine della Festa del Redentore, sul monte Saccarello si è svolta anche una sem-plice ma pregnante cerimonia presso la stele che ricorda i quattro alpini, tragicamente deceduti insieme al loro tenente, precipitando in un dirupo durante una “escursione ardita”, nel lontano 1890. Sono state affisse sul monumento, da parte dell’Associazio-ne Nazionale Alpini, Sez. di Imperia, tre targhe che ricordano i giovani mi-litari scomparsi negli anni scorsi in missione di pace: si tratta del primo caporal maggiore Giorgio Langella, del caporal maggiore Tiziano Chie-rotti e dell’artigliere da montagna Valerio Campagna, quest’ultimo non caduto in combattimento, ma morto a seguito di una grave malattia con-tratta in Bosnia per l’esposizione al fatale “uranio impoverito”. Le targhe

sono state approntate a cura del papà di Tiziano Chierotti e fissate sulla ste-le dagli Alpini Armando Cha, capo-gruppo di Riva-Santo Stefano, e Nata-le Valdisserra, del gruppo di Sanremo. Alla cerimonia erano presenti nume-rosi Alpini con il Vessillo Sezionale e i gagliardetti dei Gruppi di Imperia, Sanremo, Riva-Santo Stefano, Bordi-ghera, Taggia, Seborga. Spiccavano gli uomini della nostra Protezione Civile, coordinati dal Ten. Giovanni Badano, nelle loro belle uniformi. Un tocco commovente lo ha dato la pre-senza del Sig. Piero, padre del caporal maggiore Chierotti, mentre un par-ticolare valore istituzionale lo han-no assicurato gli assessori regionali Gianni Berrino e Marco Scajola. Mol-to significativo e apprezzato l’apporto di S.E. Mons. Antonio Suetta, Vesco-vo della diocesi di Ventimiglia-San-

remo che ha pregato insieme ai pre-senti ed impartito la benedizione alle nuove targhe. Al loro scoprimento è seguita una breve allocuzione del vicepresidente sezionale e capogrup-po di Sanremo, Roberto Criscuolo, mentre Lino Valdisserra ha recitato da par suo la “Preghiera dell’Alpino”. La cerimonia di cui s’è riferito era stata preceduta, nella prima mattinata, dal montaggio di una grande tenda da parte degli Alpini del nucleo di Protezione Civile aiuta-ti anche da altri volonterosi. Sotto la struttura, gli Alpini hanno offerto alle autorità convenute un piccolo rinfre-sco dopo lo scoprimento delle targhe. Gli Alpini della Sezione, con il Vessil-lo e i loro gagliardetti, erano presenti anche alla S. Messa, officiata da S.E. Mons. Vescovo, ai piedi della statua del “Redentore”.

GLI ALPINI DEI GRUPPI DI SANREMO, VEREZZO, RIVA LIGURE-SANTO STEFANO e IL NUCLEO CINOFILO DA SOCCORSO “ALPHA” SEMPRE PRESENTI!

E’ costante l’assidua presenza degli Alpini dei Gruppi di Sanremo, Ve-rezzo e Riva-Santo Stefano alle varie manifestazioni che si svolgono a San-remo e Provincia. Sempre presente anche il Nucleo Cinofilo da Soccorso

“Alpha” inquadrato nella nostra Se-zione. Sia che si tratti di S.Messe o di cerimonie commemorative e patriot-tiche, le “penne nere” non mancano mai e partecipano sempre in nume-ro cospicuo, dando lustro e visibili-

tà all’A.N.A. sezionale. Una rappre-sentanza qualificata è giunta perfino nella lontana cappella di Sant’Erim, nella valle dei Maestri, per assistere alla tradizionale S.Messa officiata da S.E. Mons. Antonio Suetta, Vescovo

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18° RADUNO DEL I° RAGGRUPPAMENTOACQUI TERME 10 e 11 OTTOBRE

Bella risposta degli alpini della Sezione di Imperia alle aspettative del Direttivo che confidava in una nutrita partecipazione al Raduno del primo Raggruppamen-to che si è tenuto ad Acqui Terme il 10 e 11 ottobre.Una folta schiera di penne nere ponentine si è presen-tata all’ammassamento già alle prime ore della matti-nata di questo dolce e tiepido autunno.Battute e risate hanno rallegrato l’attesa dell’inizio del-la sfilata, mentre si tentava si provvedere all’inquadra-mento. Un bel clima cameratesco che ci fa ben sperare per il futuro della nostra Sezione.Numerosi i gagliardetti dei gruppi che, ordinatamen-te, si sono schierati alle spalle del Consiglio Sezionale.Ad aprire la sfilata della nostra delegazione ci ha pen-sato, come sempre, la Fanfara “Colle di Nava” che con le sue note ha elettrizzato le imponenti ali di una folla entusiasta.La partecipazione della gente è stata quella delle gran-di occasioni segno che questi raduni interregionali hanno sempre più seguito ed importanza.Questa bellissima risposta popolare è quello che gli alpini vogliono. Gli applausi, le urla di incitamento, i saluti gridati dalle transenne rendono il cuore leggero e fanno capire che questi ragazzi e questi uomini sono

ancora amati dagli italiani perché la loro semplicità, i loro valori di famiglia, patria, come a loro piace chia-mare l’Italia, amicizia e solidarietà sono sentimen-ti veri e antichi che bisogna conservare e lottare per conservarli.Il Raduno non è stato solo sfilata. La Sezione del Pre-sidente Bosetti ha fatto le cose per bene. Al sabato mattina dopo l’Alzabandiera nel Cortile della Caserma della Brigata Acqui, si è tenuta nella Sala Consiliare la Riunione dei Presidenti Sezionali di Piemonte, Valle d’Aosta,Liguria e Francia, come da tradizione. A metà pomeriggio ammassamento nella splendida piazza della Bollente, la fontana simbolo della bella città termale, per dare il benvenuto al Laba-ro Nazionale. Quindi il corteo fino al Monumento ai Caduti per la cerimonia dell’ Onore ai Caduti di tutte le guerre.Sempre sfilando si è raggiunta la Cattedrale dove una grande folla ha assistito alla Messa in suffragio e alle allocuzioni delle autorità.La Notte Bianca ha concluso la giornata svolta in per-fetto stile alpino.Molto indovinata anche la serata del venerdì con i concerti dei Cori Stella Alpina di Berzonno e della Val Susa che si sono esibiti nella Chiesa dedicata a San Francesco occupata in ogni ordine di posti e della Fanfara della Brigata Taurinense alle Nuove Terme.

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della diocesi di Ventimiglia-San-remo. La storia di questa chieset-ta è legata alle vicende umane di una nostra M.d’A. V.M., purtrop-po andata avanti, di cui preferisco tacere il nome. Durante l’ultimo conflitto mondiale, egli aveva sal-vato la vita ad un ufficiale tedesco del quale poi aveva perso le trac-ce. Ritornato in Patria, dopo ave-re combattuto anche in terra di Russia, il nostro era entrato nelle formazioni partigiane e, durante un rastrellamento tedesco, fu cat-turato e destinato alla fucilazione. Ed è in questa circostanza che sco-prì che il comandante del reparto tedesco era proprio il capitano al quale aveva salvato la vita. Questi lo riconobbe, ebbe sicuramente una crisi di coscienza e per gratitudine mandò libero il prigioniero con tutti

i suoi compagni. Al termine del con-flitto, il nostro “personaggio miste-rioso” restaurò e arredò la cappella per “grazia ricevuta”: una bella storia di rara umanità! Sarà vera? A me così

l’hanno narrata. Pur nel dubbio, l’ho voluta raccontare ugualmente perché molto edificante.

Roberto Criscuolo

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CERIMONIA DI CHIUSURA AL SANTUARIO DI SAN MAURIZIO DI CERVASCA

Il pomeriggio di Domenica 18 ottobre 2015, presso al Santuario di San Maurizio di Cervasca (CN) si sono ritrovati numerosi Alpini per la chiusura annuale del-lo stesso dedicato a tutti i Caduti e Dispersi della “Di-visione Alpina Cuneense” in Russia nella I° Guerra Mondiale.Alla Santa Messa officiata sul Sagrato della Chiesetta Alpina erano presenti i vessilli delle Sezio-ni di Cuneo, Mondovì, Imperia e quello dell’Associa-zione Nazionale Combattenti e Reduci. Numerosi i gagliardetti, tra i quali anche quello del Gruppo di Verezzo. Dopo le orazioni ufficiali, gli Auguri ai tre “reduci” presenti si è proceduto all’ammaina Bandiera.Il locale Gruppo ha poi offerto ai partecipanti una ca-stagnata”.

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MOSTRA ITINERANTE SULLA GRANDE GUERRAImperia e Pieve di Teco sono state le due località della nostra provincia dove è stata allestita la Mostra itine-rante sulla Grande Guerra, ideata e realizzata dallo S.M.E., Regione Liguria, con la coadiuvazione della Prefettura di Imperia e delle associazioni combatten-tistiche. Svoltasi a cavallo dei mesi di novembre e dicembre, ha riscosso particolare interesse ed è stata numerosa l’affluenza dei visitatori. La nostra Sezione ha avuto la sua parte, sia per la ricerca di reperti storici pres-so collezionisti locali, sia per le conferenze tenute dal Consigliere Roberto Criscuolo a Pieve di Teco, avente come argomento “Luci e ombre della Grande Guerra” e dal cappellano sezionale don Alberto Casella ad Im-peria, imperniata e sviluppata sul tema della prima e unica guerra combattuta da tutti gli italiani.Nell’ambito della mostra è stato proiettato il film

“Fango e Gloria”, a cui hanno assistito i ragazzi delle scuole imperiesi e pievesi.Il Colonello Marenco, responsabile e realizzatore sul campo della mostra, ha dichiarato che senza ombra di dubbio la mostra di Pieve ed Imperia sono state le migliori realizzate in Liguria. Questo, insieme ai com-plimenti del Prefetto, Dott.ssa. Silvano Tizzano, fanno onore alla nostra Sezione, che in vari modi si è prodi-gata per la miglior realizzazione; e ci fanno capire che quando c’è la volontà di fare, e fare bene, la Sezione di Imperia si distingue!

MESSA DI MILANOCome da tradizione la seconda domenica di dicem-bre, la Sezione di Milano commemora i Caduti della Campagna di Russia con una Santa Messa in Duomo. Anche quest’anno la nostra Sezione è stata presente; oltre al Vessillo, scortato da Alberto Ghiglione e Gian Paolo Nichele, era presente il Gagliardetto del Grup-po di Pontedassio col Capogruppo Piero Bonsignorio e l’alpino Gianni Bonsignorio.

BORGHETTO D’ARROSCIA9° Raduno alpino a GavenolaUna limpida giornata di questa splendida estate ha sa-lutato le penne nere che sono accorse all’invito degli alpini della Valle Arroscia che si sono ritrovati a Ga-venola all’incrocio di Strada Mezzacosta per il tradi-zionale raduno di Gruppo.Raduno che è stato diviso in tre parti con lo sfilamen-to alle 9.30 dall’ammassamento a Piazza IV Novembre l’alzabandiera e l’Onore ai Caduti nei pressi del Monu-mento ai Caduti delle due Guerra Mondiali.Trasferimento, quindi, con automezzi a Leverone la frazione di Borghetto che sorge a circa 500 mt s.l.m. sul versante occidentale della vallata percorsa dal Ri-tano Grande, sede di un’attivissima Pro Loco, dove è stato allestito un gustoso rinfresco di benvenuto e

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La Sezione a San Maurizio di Cervasca

Ghiglione e Nichele presenti a Milano

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dove, poi, si è ripetuto il cerimoniale dell’Onore ai Ca-duti al monumento che si innalza a sinistra del piaz-zale della Chiesa parrocchiale.Sempre in auto, a metà mattinata, i numerosi parte-cipanti, hanno raggiunto il Santuario dedicato ai SS. Cosma E Damiano che si erige su un bellissimo piaz-zale erboso circondato da boschi a quota 1069 mt e dai cui, il nitore della giornata a permesso di godere una stupenda vista panoramica che dal mare spazia fino ai contrafforti delle Alpi Liguri.Alle 11.30 la Santa Messa in suffragio delle Penne Mozze e dei soci del gruppo “andati avanti”, celebrata dal Parroco di Gavenola Don Pierdamiani che nell’o-melia non ha mancato di ricordare le vittime della guerra e delle missioni di pace.Dopo la “Preghiera dell’Alpino” recitata dal Presidente Sezionale, accompagnata da un suggestivo sottofondo musicale, ha preso la parola il Consigliere Sezionale, Luigi Rovere che ha voluto celebrare gli oltre cin-quant’anni del Gruppo organizzatore di cui fa parte.Rovere ha tracciato brevemente la storia del Gruppo che fu fondato per iniziativa dell’alpino Briano Lago-rio che fu Segretario Comunale di Borghetto d’Arro-scia dall’1 luglio 1949 al 29 febbraio 1964.E’ dopo la fine del suo mandato che si può far risalire l’epoca di costituzione del Gruppo, epoca che coinci-de con il congedo di Luigi dalle Truppe Alpine (aprile 1965) che si trovò subito impegnato nella conduzio-ne del gruppo dallo stesso Briano: un ordine non una proposta. In quegli anni associare alpini all’A.N.A. non era difficile. Grande era il bacino di possibile utenza e molti erano ancora i Reduci nelle sette fra-zioni in grado di dispensare esperienze e alpinità alle giovani generazioni di allora. Oggi le frazioni dove si annoverano dei soci sono solo due: Leverone e Gave-nola.Luigi ha ancora ricordato che riuscì a mandare avanti il gruppo anche grazie all’apporto di veci che hanno fatto la storia della Sezione come Piero Iacometti di cui ricorrono i vent’anni della morte, Mario Fiumi, Riccardo Berta, IL Presidente Sezionale Aldo Arme-lio.Con gli anni si sono susseguiti altri Capigruppo: Ste-fano Dematheis, Gianni Rovere e, oggi, Ginetto Do-nato.Sono, di seguito, intervenuti, il Vice Sindaco Claudio Donato che ha portato il saluto dell’Amministrazione Comunale e il Presidente Sezionale che ha ricordato, anch’egli Piero Iacometti e ha ricordato la ricorrenza del Centenario della Grande Guerra.

Dopo avere onorato “i santi” era doveroso dedicarsi anche ai “fanti” (purché di montagna) con il ricchissi-mo rancio alpino sotto i Casui, l’antico locale restau-rato che in un tempo lontano offriva rifugio ai vian-danti, ai pellegrini e ai pastori.Ottima, ancora una volta, l’organizzazione.Ad accompagnare il Vessillo Sezionale erano presenti i gagliardetti della Sez. di Imperia Bordighera, Bor-ghetto d’Arroscia, Ceriana, Conio, Imperia, Molini di Triora, Monte Toraggio – Pigna Buggio, Pieve di Teco, Pontedassio, Vallecrosia, Ventimiglia e Verezzo e della Sez. di Savona Alassio, Val Lerrone, Vendone e Villanova. Ha partecipato con il proprio Vessillo l’As-sociazione Carabinieri.

CONIO A Conio gli Alpini commemorano i propri Caduti della Grande Guerra con il Vicecomandante delle Truppe AlpineOltre trecento persone hanno partecipato, domenica 18 luglio, alla “Commemorazione dei caduti di Co-nio della guerra del 15/18 del gruppo ANA di Co-nio”. Presenti, oltre al Gruppo alpini di Conio, anche quelli di Imperia, Vasia, Pontedassio, Buggio (Pigna), Molini di Triora, Borghetto d’Arroscia, Ceriana, il gruppo Bersaglieri di Imperia, il Sindaco di Borgoma-ro Adolfo Ravani, il Parroco di Conio, il Comandante della stazione Carabinieri di Borgomaro, il Presidente del “Coro ANA Monte Saccarello” Gianpaolo Nichele, oltre ai cittadini di Conio e dei paesi vicini. Ma l’onore più grande per gli alpini del piccolo paese della Valle Impero, è stata la partecipazione del Vice Comandan-te delle Truppe Alpine, Generale D. Marcello Bellacic-co, accompagnato dalla Signora.I momenti salienti della articolata cerimonia sono stati: nel pomeriggio il ripristino di una antica edi-cola votiva nei pressi della “Fontana del Ruggio”, l’al-zabandiera con postazione della corona d’alloro e gli “Onori al Monumento ai Caduti” (un grande masso con una fontana d’acqua che vi sgorga ai piedi), il ri-cordo dei dodici caduti coniesi della Grande Guerra alla lapide sulla facciata della parrocchiale con i nomi scanditi dal capogruppo Tino Bazzano e la risposta “Presente!” del generale Bellacicco e degli alpini. Stra-ripante la piccola chiesa per la Santa Messa solenne officiata dal Parroco don Fanuel, impreziosita dal Coro Sant’Antonio di Borgomaro con la solista Clau-dia Giribaldi di Pantasina, e dai numerosi gagliardetti

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schierati davanti all’altare; una tromba ha suonato al termine “il silenzio” seguito da un lungo applauso.Un aperitivo ha preceduto, in Piazza della Fontana, l’ultimo avvenimento della giornata: la “Cena alle stelle” davanti al Castello di Conio che domina tutta la Valle Impero. I piatti prelibati (immancabili i fagio-li bianche dop), preparati dalle “Donne degli alpini”, sono stati molto apprezzati dai commensali italiani e stranieri. Si è notato che il servizio ai tavoli, curato da camerieri con cappello piumato, a volte era interrotto dagli apprendisti-camerieri che si intrattenevano fra i tavoli a sostenere improvvisati cori alpini a cui, pare, abbia preso parte anche il generale Bellacicco.Dal cielo che sovrastava con stelle brillanti Conio, i paesini da presepe della Valle Impero e gli alpini di oggi ci piace immaginare si siano affacciati commossi i dodici alpini che dalla Grande Guerra non sono tor-nati, cento anni fa, al proprio focolare.

Giovanni Gandolfo

San Maurizio, patrono di Conio e degli AlpiniAnche gli alpini di Conio hanno festeggiato il loro santo patrono S.Maurizio, martedì 22 settembre, por-

tando la statua dal paese al santuario a lui dedicato. Un giorno di festa per la co-munità Coniese che oltre al mattino religioso ha con-tinuato nel pomeriggio, con la gara delle torte delle nonne al suono della musica della banda di Pompe-iana e infine non potevano mancare le fisarminiche di Mauro, Alda e dell’inossidabile alpino Claudio (Dona).

CERIANADomenica 30 settembre 2015 a Ceriana si è svolto l’annuale Raduno delle Penne Nere. Presenti i vessil-li dei Paracadutisti, dell’U.N.U.C.I e della nostra Se-zione. In rappresentanza della Sezione di Savona il gagliardetto del Gruppo della Val Merola ed inoltre quelli di Imperia, Molini di Triora, Verezzo, Riva San-to Stefano, Castelvittorio, Sanremo, Monte Toraggio Pigna-Buggio, Ventimiglia, Pontedassio, Vallecrosia, Borghetto d’Arroscia e Ceriana. Presenti il Sindaco di Ceriana Signora Bruna Rebaudo, Il Luogotenente Maresciallo Arta Comandante della Stazione Carabi-nieri di Ceriana, e, per la Base Logistico Militare di Sanremo, l’Alpino Caporale Scelto Giordano, il Col. Emanuelli, il Generale Lanteri. La nostra Sezione era rappresentata dal Vice-Presidente Vicario Pastor e dal Vice Presidente Criscuolo. Si è formato quindi il Corteo accompagnato dalle note della locale Banda Musicale sino al Monumento ai Caduti, dove il Parroco Don Luca Scialacca ha im-partito la benedizione. Il Corteo ha poi proseguito alla Chiesetta dedicata a San Bernardo, restaurata nel 1994 dagli Alpini di Ce-riana. E’ stata celebrata la Santa Messa; dopo la lettura della Preghiera dell’Alpino il Caporale Scelto Giorda-no ha letto i nomi dei Caduti scritti sul Monumento a loro dedicato. Sono seguite infine le orazioni ufficiali, in particolare quella del Sindaco che ha nuovamente ringraziato l’opera degli Alpini intervenuti a prestare soccorso e aiuto alla popolazione durante le calamità degli scorsi anni.

GS

DOLCEDOSecondo Raduno Alpino a DolcedoDomenica 19 luglio si è svolto a Dolcedo il Secondo Raduno Alpino. Presenti i rappresentanti dei Gruppi di Vasia, Dolcedo-Valprino, Conio, Pontedassio, San-remo. Ceriana, Imperia, Verezzo, Riva . Santo Stefano, Zurigo (Svizzera) Gruppo e Sezione, oltre che l’asso-ciazione Aereonautica e Bersaglieri.La sfilata, preceduta dalla banda Santa Cecilia di Pie-

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Gli Alpini di Conio in processione a San Maurizio

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trabruna, è giunta al Parco delle Rimembranze, dove si sono svolte le cerimonie rituali in ricordo dei Ca-duti, con la deposizione di una Corona presso il mo-numento. Al saluto del sindaco Alpino S. Danio, si è aggiunto l’intervento del vicepresidente Sezionale R. Criscuolo, a cui è seguito un breve intervento del Ca-pogruppo D. Rebuttato, che ha introdotto la seconda parte della cerimonia: la consegna i parenti dei Reduci di Russia e Grecia Giuseppe Benza, Giovanni Ascheri e Giacomo Lupi, di una pergamena, siglata dal Gene-rale Emilio Battisti, attestante la partecipazione ai tra-gici eventi. Tali pergamene si erano “perse” tra le carte del gruppo costituitosi nel dopoguerra e tornati alla luce da una “revisione” del socio Natalino Trincheri.Successivamente sono state consegnate medaglie ri-cordo ai cinque soci anziani, con la motivazione “Fe-deltà al Gruppo”. Si è riformato il corteo per tornare in piazza per la santa messa, al termine della quale il decano del Gruppo, il friulano Titta da Pozzo ha reci-tato con orgoglio la Preghiera dell’Alpino.Infine tutti al Casone dei Partigiani, sul Monte Faudo, dove si è pranzato in armonia, grazie ai cuochi alpi-ni Pellegrini e Oreggia. Un ringraziamento all’alpino Gabbi che si è reso disponibile a trasportare gli inter-venuti da Santa Brigida al Casone, con un fuoristrada Defender.Il Capogruppo e gli alpini di Dolcedo ringraziano tut-ti e, … alla prossima!

Diego Rebuttato.

IMPERIACelebrati i 150 anni della Guardia CostieraGiovedì 23 luglio presso la sede della Guardia Costie-ra, si è svolta la cerimonia solenne per ricordare i 150 anni del Corpo delle Capitanerie di Porto la cui istitu-zione risale al 20 luglio 1865.All’evento hanno presenziato alcuni alpini del Grup-po di Imperia guidati da Presidente Sezionale.Per l’occasione, la via adiacente la Capitaneria è stata intitolata “Traversa Capitanerie di Porto” con lo sco-primento di una targa benedetta da S.E. Mons. Gu-glielmo Borghetti, Vescovo coadiutore della nostra Diocesi. Erano presenti le maggiori autorità civili e militari sia cittadine che provinciali. Sono intervenuti il Comandante Armando Ruffini, capo del comparti-mento marittimo, il sindaco di Imperia Carlo Capacci e l’Ammiraglio Melone.

Festa di Sant’AnnaDomenica 26 luglio il Gruppo di Imperia ha organiz-

zato le celebrazioni per la festa di Sant’Anna con la commemorazione dei Caduti senza croce,Un giovane parroco ha celebrato la Santa Messa nel-la piccola ma suggestiva chiesetta di Sant’Anna, sul-le alture di Oneglia. Cerimonia semplice, ma molto apprezzato da numerosi fedeli che al termine hanno applaudito calorosamente.Il tempo clemente ha permesso ai presenti di gusta-re, nell’incanto di un favoloso paesaggio, un’ottima cena offerta dal Gruppo di Imperia, splendidamente supportato dalle loro signore. L’orchestrina di Paolo Castiglione ha allietato la serata e non pochi hanno azzardato passi di danza tra gli ulivi secolari.I partecipanti alla festa hanno profuso elogi e ringra-ziamenti agli alpini del gruppo di Imperia per l’impe-gno e la simpatia.Arrivederci al prossimo anno, ancora più numerosi.Il Gruppo di Imperia

Restaurata la Tomba simbolica del “Pieve” al Cimitero di OnegliaSe ne discuteva da tempo tra gli alpini del Gruppo di Imperia, e a qualcuno non andava più di vedere il monumento dell’Alpino al cimitero di Oneglia, in sta-to di semi degrado. Le pietre erano tutte ammuffite e sporche, ed il bronzo della statua aveva pero da anni il suo splendore. Più volte si è chiesto l’intervento della Sezione, e diversi i preventivi presi in esame.Finché il capogruppo ha deciso di agire; ottenuto un ulteriore preventivo di gran lunga più favorevole ri-spetto agli altri, ha dato il via alle operazioni di re-stauro. In una mattina esperti tecnici hanno operato sul monumento con idropulitrici e prodotti biode-gradabili; prima il basamento e poi l’Alpino che piano piano ha ritrovato il suo aspetto originario. Il risultato è perfetto e finalmente quest’anno, alla cerimonia per il 73° anniversario della Campagna di Russia, si potrà contemplare degnamente la Tomba Simbolica.Ultima annotazione: gli alpini del Gruppo, oltre all’o-nore del restauro, si sono accollati anche l’onere, non gravando così sulle casse della Sezione. Bravi!

Scoprimento Lapide ad OlivetoSabato 12 dicembre una nutrita delegazione del Gruppo di Imperia ha partecipato alla cerimonia di scoprimento della Lapide dedicata ai Caduti in tutte le guerre della frazione di Oliveto.La posa della lapide è stata fortemente voluta dal no-stro cappellano sezionale, Don Alberto Casella, per tramandare la memoria di chi ha donato la vita alla Patria.

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Presenti le autorità cittadine e provinciali civili e mi-litari, la cerimonia è iniziata con l’alzabandiera ed il saluto del Presidente Daprelà, seguito dagli interven-ti del Presidente della Provincia, Fabio Natta e dal Sindaco di Imperia, Carlo Capacci. Don Alberto ha tracciato un breve profilo dei Caduti di Oliveto, sof-fermandosi sulle loro diverse condizioni economiche e stili di vita. Particolarmente toccante il momento in cui i fami-gliari hanno scoperto la lapide, benedetta da Don Pa-olo Pozzoli, riportante i nomi dei Caduti: Tenente Be-raldi Rodolfo, C.le Magg. Amoretti Giovanni, Fante Beraldi Eugenio, Alpino Berio Paolo Giovanni, Fante Bottino Vittorio, Marinaio Delbecchi Rinaldo, Aiut. Sanità Folco Paolo, Alpino Schivo Attilio, Bers. Truc-chi Silvio, Fante Zaffoni Wamoes.Al termine è seguito un momento di convivialità con la popolazione.

Fiorello Maini confermato CapogruppoNel mese di novembre nel Gruppo di Imperia si sono rinnovate le cariche istituzionali. Fiorello Maini è stato riconfermato Capogruppo, per il suo secondo mandato. Riconfermati anche tutti i consiglieri uscenti. Col suo pragmatismo Fiorello ha voluto designare immediatamente i vari incarichi: è stato nominato Vicecapgruppo Alessandro (Sandro) Amoretti, mentre sono stati confermati nei loro in-carichi Angelo Amoretti come Tesoriere e Giuseppe Granata come Segretario.Dopo i complimenti di rito il Capogruppo ha voluto analizzare coni i presenti la forza del Gruppo, verifi-cando che la forza è aumentata rispetto l’anno 2014 di una decina di unità, e constatando che le defezioni ri-scontrate nell’ ultimo triennio sono dovute a soci che hanno rinnovato nel nuovo Gruppo di “Valli del San Lorenzo”, a soci e amici andati avanti, oppure a soci che hanno cambiato residenza.Il proposito di Capogruppo e Consiglieri è quello di iscrivere nuovi soci, andando a svegliare i “dormienti” e recuperando qualche alpino non ancora entrato a far parte della grande famiglia dell’ANA. Buon lavoro!

Natale in TrinceaE’ il titolo del presepe che per l’occasione è stato alle-stito nella prestigiosa Sede di Imperia, presepe ideato da Giuseppe Ascheri, con la collaborazione di don Pa-olo Pozzoli.L’ambientazione del presepe è una trincea di monta-gna della Grande Guerra; ogni dettaglio è stato stu-diato puntigliosamente e riprodotto dal preciso Giu-

seppe: il filo spinato, i sacchi a terra, le feritoie per la vedetta, il terreno sconvolto dai proietti, così come gli alberi spezzati e semicarbonizzati, le cassette per le munizioni, e così via. Don Paolo ha invece creato con la terracotta quattro figure di alpini in atteggiamenti diversi: una vedetta che scruta l’orizzonte, un solda-to esausto chino su stesso, un altro seduto intento a scrivere una lettera, ed il quarto in contemplazione di un piccolo presepe sistemato in un angolo, sopra il tricolore.La sede è rimasta aperta al pubblico ininterrottamen-te per tutta la durata delle Festività, e i numerosi vi-sitatori hanno manifestato consensi e apprezzamento per il presepe che ben si distingue, per ideazione ed ambientazione, da quelli tradizionali che siamo abi-tuati ad ammirare.

MONTE TORAGGIO - PIGNA - BUGGIOAl Capogruppo Oreste Pastor è pervenuta una lettera da Enrico Allavena, presidente della Banda Filarmo-nica L’Alpina, di Pigna. Ecco il testo:A nome della Banda L’Alpina, dei consiglieri e mio personale porgo a Lei e agli Alpini del suo Gruppo i più sentiti ringraziamenti per l’offerta dei fiori fatta per la festa di Santa Cecilia. Colgo inoltre l’occasione per porgere a tutto il Gruppo e famiglie i migliori au-guri di Santo Natale e felice anno Nuovo.

Domenica 23 agosto si è celebrata la Santa Messa nella chiesa parrocchiale; il programma prevedeva la cele-brazione a San Siacra, come di consueto, ma il cattivo tempo ha sconvolto i progetti, pertanto gli intervenuti hanno accettato di buon grado la modifica. Numerosi gagliardetti e alpini, oltre che i rappresentanti ammi-nistrativi e militari. Al termine della cerimoni è stato comunque offerto un generoso rinfresco, accolto con

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Natale in Trincea

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gran piacere. Per il prossimo anno, tempo permetten-do, si riprenderà con la tradizionale cerimoni a San Siacra.

PONTEDASSIOPer una volta facciamo uno spudorato “tagliaeincolla” citando la fonte. Di seguito l’articolo pubblicato sul quotidiano on line “ImperiaPost”In occasione delle giornate “puliamo il mondo“ indette da Legambiente in tutta Italia, domenica 27 settembre 2015 anche il comune di Pontedassio ha aderito all’i-niziativa. Siamo riusciti a colmare uno “scarrabile” di rifiuti ingombranti e molto c’è ancora da fare! Quest’e-sperienza, che ha visto bambini, ragazzi ed adulti coin-volti nella pulizia del territorio, ci ha resi maggiormen-te consapevoli di quanto ci sia da lavorare in materia di sensibilizzazione e salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo. A tal proposito ricordiamo che non solo in questa occasione ma in molte altre, cittadini volen-terosi di Pontedassio e frazioni (Bestagno, Villa Viani Villa Guardia e località Monti) hanno organizzato pri-vatamente giornate di pulizia del territorio e pertan-to cogliendo l’occasione l’Amministrazione Comunale ringrazia tutti. Un ringraziamento particolare all’ASS.ALPINI di Pontedassio che risponde sempre attivamen-te agli appelli di collaborazione, all’ Ass.Monti ed alla Protezione Civile di Pontedassio, senza la quale non saremmo riusciti nell’impresa di recupero dei rifiuti in-gombranti abbandonati nei boschi e lungo pendii sco-scesi.

RIVA SANTO STEFANOConcerto della Fanfara sezionale “Colle di Nava”In collaborazione con il comune di Santo Stefano al Mare, il Gruppo Alpini Riva – Santo Stefano ha pro-posto un grande concerto della nostra Fanfara, la sera di sabato 5 settembre.L’evento ha avuto inizio con una sfilata da Piazza Sco-vazzi a Piazza Baden Powell; qui sono saliti sul pal-co i maestri musicanti che compongono la “Colle di Nava”, il Presidente Roberto Criscuolo, il nostro Ga-gliardetto ed infine il Maestro Piero Rosso.Ai piedi del palco si sono schierati gli alpini del Grup-po con la consueta tenuta estiva. Il Capogruppo ha rivolto il saluto ai presenti, lasciando presto la paro-la al Presidente, il quale ha presentato tutti i brani del programma, in maniera sintetica ed appropriata. Durante il concerto, sono stati ricordati i nostri alpi-ni scomparsi negli ultimi mesi; ad Enrico Spini e a Corradino D’Alonzo è stato dedicato il brano “Signore delle Cime”.Al termine del “grande concerto” il sindaco Elio di Placido ha voluto porgere ai presenti il saluto dell’am-ministrazione comunale di Santo Stefano al Mare, ha ringraziato la Fanfara e quanti hanno collaborato alla riuscita della bella serata. Al termine un sostanzioso rinfresco offerto e “voluto” dall’assessore alle manifestazioni Maria Teresa Gari-baldi. E’ così calato il sipario sulla rassegna di brani della tradizione bandistica e alpina.Grazie Fanfara Colle di Nava, fiore all’occhiello della Sezione di Imperia.

Armando Cha

31° Raduno dal GruppoDomenica 13 settembre si è tenuto a Riva Ligure la 31ma festa del Gruppo. Malgrado la giornata ci abbia riservato condizioni meteo avverse, siamo riusciti a portare a ter-mine quasi tutti i momenti in programma. Rimane solo il rammarico di non aver potuto sfilare per le vie del paese.Si è svolto tutto presso il Centro Polivalente; approfittan-do di una piccola schiarita si è proceduto all’Alzabandiera, presenti le autorità civili e militari e un buon numero di alpini che sull’attenti hanno intonato l’Inno Nazionale, ese-guito dalla Fanfara Colle di Nava. A proposito della Fanfara, voglio ringraziare il suo Presi-dente e tutti i Musicanti che hanno preso parte alla nostra festa, seppur in numero ridotto, a causa degli allagamenti avvenuti in tutta la provincia; hanno fatto un servizio de-gno di lode!Dopo le allocuzioni del Capogruppo, del sindaco di riva

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I ragazzi di Legambiente a Pontedassio

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Ligure, di Santo Stefano e del rappresentante del Comune di Noceto (PR) ha concluso il Presidente Sezionale.Si è quindi raggiunta la chiesa parrocchiale, dove puntual-mente alle undici ha avuto inizio la santa messa; al termine è stata recitata la Preghiera dell’Alpino. Ho quindi voluto ricordare con l’affetto che meritano i nostri soci andati avanti ed a loro è stato dedicato il “Signore delle Cime”, eseguito dalla Fanfara.La sorpresa all’uscita della Chiesa, quando un pallido sole ha fatto capolino tra le nuvole; si è potuto così procede-re alla deposizione di una Corona d’alloro presso il mo-numento ai Caduti. Concluso il cerimoniale ufficiale non restava che recarsi al rancio alpino presso le opere par-rocchiali per consumare le prelibatezze che i nostri bravi cuochi avevano preparato. Al termine il ringraziamento a “tutti”, ricordando che quando c’è il coinvolgimento e la volontà di fare, si ottengono buoni risultati, malgrado il tempo contrario; pertanto bravi, e cerchiamo di continua-re così.

Armando Cha

Incontro con Bruno FasaniVenerdì 7 agosto a Riva Ligure era presente don Bruno Fa-sani, direttore de L’Alpino, per una conferenza. Armando Cha, consigliere sezionale e Capogruppo di Riva Ligure, non si è lasciato sfuggire l’occasione ed al termine della conferenza ha incontrato don Bruno, consegnandogli il guidoncino del Gruppo ed alcune copie di Alpi Marittime.

SAN BARTOLOMEO VALLE STERIAI° Raduno dalle Alpi al MareOrganizzato dal Gruppo San Bartolomeo –Valle Steria e dal Gruppo “ G.M. Domenico Savoldi” di Diano Marina dell’A.N.M.I. e con il patrocinio del Comune di S. Bartolo-meo al Mare, domenica 7 giugno si è tenuto il I° Raduno “ dalle Alpi al Mare”.Già di prima mattina si sono viste le prime penne nere oc-cupare con gli amici Marinai il lungomare per un rinfresco d’accoglienza allestito nella Piazza Torre Santa Maria.L’inconsueto via vai non è passato inosservato è molti curiosi, per la maggior parte turisti giunti in riviera per i primi bagni, si sono avvicinati incuriositi chiedendo in-

formazioni.Dopo i consueti saluti, verso le 10.30, si è formato il corteo che, guidato dalla Fanfara Alpina, ha sfilato sul lungo mare tra gli applausi raggiungendo i Giardini Rosa dei Venti dove, di fronte al Monumento ai Caduti del Mare, si è for-matolo schieramento per la cerimonia dell’Alzabandiera. Molto applaudita l’esecuzione dell’Inno Nazionale cui è se-guito l’onore ai Caduti con l’intonazione della Canzone del Piave e del Silenzio.Il corteo ha fatto, quindi, ritorno al luogo dell’ammassa-mento, sempre molto applaudito, dove in attesa della Mes-sa a campo hanno preso la parola il Capogruppo ospite, Sandro Melotto che ha ringraziato i propri collaboratori per il felice esito della manifestazione e il Capogruppo dell’ANMI di Diano Marina.Il Presidente Sezionale Enzo Daprelà che ha elogiato i pro-motori del Raduno che per la sua unicità si è raramente verificato nell’ambito della Sezione. Ha ricordato la natura bifronte della gente del ponente ligure le cui scelte sono sempre state indecise tra mare e montagna. Chi sceglieva di navigare affrontava i pericoli degli oceani con avvicen-damenti che duravano almeno tre anni; chi si dedicava alla campagna era protagonista di un’agricoltura eroica che lo costringeva a rendere i terreni coltivabili con grandi opere di terrazzamento o a commerci non sempre redditizi con il Piemonte per le avventurose vie del sale tracciate sulle Alpi Liguri e Marittime.Al termine del rito religioso non è mancato un momento di allegria conviviale presso un noto ristorante.Da ripetere sicuramente.

TRIORA - VERDEGGIALunedì 17 agosto 2015 si è tenuta a Verdeggia l’annuale commemorazione dei Caduti. Presente il labaro dei Com-battenti e Reduci Triora-Verdeggia, il Vessillo della nostra Sezione e numerosi gagliardetti di Gruppi. Sul piazzale appositamente allestito, dopo le cerimonie di rito, è stata celebrata una Santa Messa. Al termine il Vi-ce-Presidente Roberto Criscuolo ha portato i saluti del Presidente della Sezione Enzo Daprelà. Sono poi seguite le orazioni dello stesso Criscuolo e del Generale Lanteri. Al termine è stato deposto un mazzo di fiori al Monumento ai Caduti.

GS

VALLECROSIAI° Raduno Alpini Val VerboneSi è tenuto domenica 26 luglio a Vallecrosia il 1° Raduno della Var Verbone organizzato dal Gruppo di Vallecrosia, in collaborazione col Gruppo di Perinaldo.Mi è doveroso, a nome di tutto il Gruppo di Vallecrosia, ringraziare con un caloroso abbraccio di forte stima e fra-tellanza alpina il Capogruppo uscente, che per 35 anni ha sorretto con amore, pazienza ed alpinità il Gruppo: Sal-vatore Cicerone. Persona degna di riconoscenza per aver portato sempre in alto i valori della nostra Associazione. Salvatore mi ha espresso di trasmettere una nota di ringra-

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Armando Cha e Bruno Fasani

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ziamento ai Presidenti emeriti Arrigo Emanuelli e Gian-franco Marini e al vicepresidente Oreste Pastor che lo han-no sempre coadiuvato in tutto il suo cammino. Salvatore, grazie, grazie, grazie. Spero di riuscire a portare con la tua stessa passione e grinta, lo zaino che mi hai passato.

Tornando alla manifestazione, mi sento onorato e orgo-glioso di come i due Gruppi di Perinaldo e Vallecrosia abbiano lavorato all’unisono per la riuscita della festa. Un grande e sentito ringraziamento va al Gruppo di Bordi-ghera, numeroso e laborioso per far grande questo primo raduno, e a tutti gli alpini e cittadini che ci hanno aiutato. Penso che abbiamo dato tutto il meglio di noi stessi per far rinascere nella nostra zona i raduni di Gruppo. Le autorità presenti ce lo hanno confermato: diversi sindaci del Po-nente ci hanno onorato della loro partecipazione, la Pro-vincia era rappresentata dal Consigliere Perri, l’Arma dei Carabinieri era presente coni il proprio Capitano, la Base Logistica di Sanremo col Maresciallo Celestino oltre a nu-merosi associazione d’arma. Gradita, non solo a me, penso anche al Presidente Sezionale Daprelà, la presenza del Ves-sillo di Pinerolo e il Gagliardetto del Gruppo di Luserna San Giovanni, presenti in onore della nostra Medaglia d’O-ro Adolfo Rivoir.

Il Raduno si è svolto con l’ammassamento ai giardini pub-blici, dove un piccolo rinfresco ha salutato i partecipanti; si è proseguito in sfilata presso il monumento ai Caduti, con la deposizione di un cuscino di fiori, dopodiché il corteo si è snodato per le vie cittadine fino all’Istituto Salesiano, dove don Jose de Grandis ha celebrato la Santa Messa.Al termine è stata ricordata la figura del Generale Adolfo Rivoir dal colonello Lanteri. Il saluto del Sindaco Giordano Ferdinando, il quale ha reso noto che presto sarò intitola-to un giardino o una via alla nostra Medaglia d’Oro: sarà indubbiamente un momento di festa per il gruppo di Val-lecrosia ed il Gruppo di Luserna San Giovanni (che porta il nome di Adolfo Rivoir). Il Presidente Daprelà ha chiuso con un ricordo sulla Grande Guerra ed un ringraziamento a tutti i presenti. Con una piccola cerimonia si è proceduto al passaggio di consegne tra Salvatore Cicerone e Giuseppe Turone, con la consegna di una targa a Salvatore.Un grande ringraziamento alla Fanfara Sezionale “Colle di Nava” che ci ha accompagnato per tutta la durata del radu-no e che anche dopo pranzo ha allietato i presenti facendo sentire viva la gioia che i nostri alpini sanno trasmettere.

Giuseppe Turone

VASIADomenica 8 novembre il Gruppo di Vasia ha ricordato a Pantasina la ricorrenza del IV Novembre, festa della Vitto-ria e delle Forze Armate.E’ stata deposta una Corona alla Lapide ai Caduti sulla piazza della Chiesa, quindi sono stati letti i nomi dei Ca-duti del paese; subito dopo ci si è recati al Santuario della Madonna della Guardia, dove è stata concelebrata da Don Stefano Caironi, Padre Riccardo e Don Ivo la Santa Messa in suffragio dei Caduti per la Patria.

Presente il Sindaco e l’Amministrazione Comunale, le as-sociazione d’arma dei Bersaglieri, Aereonautica, Guardia Forestale, Guardia di Finanza e Polizia di Stato. Hanno partecipato i Gruppi Alpini di Borghetto d’Arroscia, Pon-tedassio, Conio e Dolcedo.Si ringraziano tutti i partecipanti alla cerimonia.

Alpino Semeria

VEREZZO40° Anniversario Di Fondazione Del Gruppo Di VerezzoDomenica 21 giugno 2015 presso il Santuario Regina Pacis a Verezzo si è tenuto il 40° Anniversario di Fondazione del Gruppo, con la partecipazione di Alpini, della Sezione di Imperia, Pavia, Biella, Valle Camonica, Australia, con i loro vessilli e gagliardetti; rappresentanti dei Gruppi di Vendone, Paspardo, Vandorno, Biella, Castelvittorio, Co-nio, San Remo, Perinaldo, Buggio, Riva S. Stefano, Ceria-na, Pontedassio, Bordighera, Borghetto d’Arroscia, Ospe-daletti, Ventimiglia, Vallecrosia, Verezzo.Il Gonfalone della città di Sanremo, il vessillo della Sezione Sanremese dei Paracadutisti, dei Bersaglieri, dei Marinai, degli Autieri, dei Combattenti e Reduci Verdeggia-Triora, dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.Tra le Autorità erano presenti il Sindaco di Sanremo, Al-berto Biancheri, il nostro Presidente di Sezione Enzo Da-prelà, il Presidente Vicario Oreste Pastor e il Vice Presiden-te Roberto Criscuolo, il Gen. Riccardo Lanteri. Dopo il ritrovo dei partecipanti con l’offerta da parte del Gruppo di un piccolo rinfresco, è seguita la Santa Messa celebrata da Don Giacomo Barra, Parroco di Verezzo, con il Diacono Moreno Destro. Era presente il Coro Parroc-chiale e la Banda Musicale di Verezzo.Il Capo Gruppo di Verezzo Filippi Massimino ha poi rivol-to parole di ringraziamento e benvenuto agli intervenuti all’evento. Sono poi seguite le orazioni ufficiali. Al termine è stato consegnato alle Autorità ed ai rappresentanti delle Sezioni e Gruppi un ricordo del Raduno.

GS

Il Consiglio Direttivo del Gruppo ringrazia il Socio MO-DENA Giorgio per la sua fattiva collaborazionein occasio-ne del 40° Anniversario di Fondazione del Gruppo del 21 giugno 2015. Domenica 7 febbraio 2016, presso il Monu-mento ai Caduti antistante la Chiesa Parrocchiale di Ve-rezzo San Donato sarà celebrato il 73° Anniversario della Campagna di Russia, nel ricordo dei Caduti e Dispersi del-la gloriosa Divisione Alpina “Cuneense” e quelli di tutte le guerre. Seguirà la Santa Messa.

Gagliardetti alla festa del Gruppo di Verezzo

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NATALE 1940Questa è la storia di sei genieri alpini piemontesi della Cuneense. E’ la storia di una notte di dicembre, dei giorni poco dopo il Natale 1940. Quando per i sol-dati italiani, cattolici, il Natale era già passato e per i soldati greci, ortodossi, doveva ancora venire. E’ una storia avvenuta sulle balze del Faqja Gurit, in Albania, quando gli italiani cercavano di vincere la resistenza dell’esercito greco e dilagare in Epiro. Quando invece gli italiani si trovarono con il fango fino alle ginocchia e si scontrarono con un esercito valoroso e fortemente desideroso di difendere casa propria. Alla vigilia di Natale il Battaglione Pieve di Teco, as-sestato sul Faqja Gurit aveva respinto l’attacco greco, attestandosi sulle quote 1.620 e 1.655, due montagne quasi gemelle. I ragazzi della 114^ compagnia mista telegrafisti e ra-diotelegrafisti erano con la Cuneense, lì in Albania. Il comando del Battaglione assieme alla compagnia ar-tieri e alla sezione fotoelettricisti era ancora a Bari, da dove si sarebbe imbarcato per l’Albania solo il marzo

successivo. Aggregato al Battaglione Pieve di Teco era un plotone della 114^, comandato da un Sottotenente nativo di Levanto. Doveva essere il 27 o 28 dicembre. Il Comandante del Pieve chiese al Sottotenente di mandare una squadra a realizzare una postazione radio su una balza che si trovava di fronte a loro, a qualche centinaio di metri in linea d’aria, in uno spazio in cui ragionevolmen-te sarebbero stati al coperto dal fuoco greco. Sarebbe servita per coordinare le future operazioni di attacco. Il Sottotenente inviò una mezza squadra al comando di un Sergente valsusino, un veterano delle campagne d’Etiopia e delle Alpi Occidentali. Con lui 5 ragazzi delle valli del Cuneese. Per prudenza vennero inviati all’imbrunire. La radio venne affidata alle loro spalle: il percorso era troppo erto per un mulo. I sei, rallen-tati dal peso della radio e dall’aver disceso e risalito con difficoltà una profonda gola rocciosa, arrivarono al ridosso della balza quando era già buio. La luna fa-cevano a tratti capolino fra le nubi, per poi tornare a rituffarvisi e far piombare tutto in una profonda oscu-rità. Si prepararono a risalire la parete che avevano

PER NON DIMENTICARE

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di fronte, rocciosa ed innevata. In un’ora furono sulla balza e saltarono oltre un muro di pietra semicirco-lare. Era quello il trinceramento che era stato detto loro essere stato abbandonato dai greci pochi giorni prima. La prima cosa che sentirono fu un trapestio e delle voci che sussurravano. Uno squarcio fra le nubi permise alla luna di illuminare improvvisamente la balza. Di fronte a loro a pochi metri erano alcuni sol-dati greci. Tutti, italiani e greci, imbracciarono i loro fucili puntandoli contro il nemico e iniziando ad urla-re. Sei paia di occhi chiari, da montanari piemontesi, sbarrati e terrorizzati da un lato; sei paia di occhi scu-ri, da montanari epirioti, sbarrati e terrorizzati dall’al-tro. Sei moschetti M.91 puntati da braccia tremanti da un lato, sei moschetti Berthier M.1916 puntati da braccia tremanti dall’altro. Nessuno di loro premeva il grilletto del proprio fucile. Nessuno di loro in cuore suo voleva farlo. Dopo uno o due minuti che erano parsi un’eternità, il Sergente italiano abbassò il fucile. Il Dekaneas (Caporale) greco fece altrettanto. I solda-ti, italiani e greci, ripeterono gesto dei due graduati. Si sedettero a terra tutti e dodici, ancora ansanti, gli uni di fronte agli altri, a distanza di due o tre metri. Il Ca-porale greco si slacciò l’elmetto, si sbottonò la giubba e tirò fuori un pacchetto di sigarette. Ne accese una. Poi fissò negli occhi il Sergente italiano e gli lanciò il pacchetto, facendogli cenno con il mento verso i suoi ragazzi. Il Sergente prese una sigaretta, la mise alle labbra poi passò il pacchetto agli altri alpini. A sua volta tirò fuori un pacchetto di Milit e lo lanciò al greco. Stettero così in silenzio, fumando e guardando il cielo nel quale le nubi stavando diradandosi, mentre le stelle si facevano sempre più numerose e luminose. Il Caporale greco a un certo punto ruppe quel silen-zio, si portò un pugno al petto e disse: “Kostas”. Il Sergente italiano ripetè il gesto: “Giuseppe”. E via via gli altri: “Stavros”, “Pietro”, “Panaghiotis”, “Michele”, “Stathis”, “Giovanni”, “Nikos”, “Italo”, “Christodoulos”, “Costanzo”. Un alpino italiano tirò fuorì dallo zaino una borraccia. Si alzò e la diede al soldato greco di fronte a lui. Questi credendo fosse acqua diede una golata. Dopo un istante tossì e si mise a ridere. Era ac-quavite che l’italiano aveva comprato da un contadino albanese pochi giorni prima, in cambio di qualche si-garetta. Gli altri, italiani e greci, vedendo quella scena esplosero in una risata. Si alzarono, e si misero in cer-chio, al centro del piccolo pianoro roccioso al centro dei muriccioli di pietra. Uno dei greci tirò fuori una formaggella e iniziò a tagliare e distribuire. Quando Costanzo la addentò, fece “Beeeeh!”, il verso della ca-

pra. Era pastore, ne aveva riconosciuto il gusto. Altra fragorosa risata generale.Il caporale greco a un certo punto aprì il portafoglio e tirò fuori due foto. Una raffigurava lui e una ragazza in abiti civili, sorridenti. L’altra raffigurava una donna seduta con un velo in testa e un uomo, baffuto e canu-to in piedi di fianco a lei. Senza bisogno di spiegazioni il Sergente capì che quelli erano la fidanzata e i geni-tori. Anche lui tirò fuori il portafoglio e mostrò una piccola fotografia di una ragazza bruna e poi un’altra, un po’ più grande in cui comparivano una donna ma-tura con al fianco tre alpini in divisa, uno dei quali era il Sergente stesso. Il caporale greco intuì che erano la fidanzata dell’italiano e sua madre e i suoi fratelli. In breve tutti iniziarono a passarsi le foto di fidanzate e madri. Quando Giovanni tirò fuori le sue, cadde dal suo portafoglio un santino sbiadito della Madonna della Consolata, un’icona bizantina venerata al centro di Torino. Uno dei greci afferrò il santino, lo pulì dalla polvere, lo baciò e lo restituì a Giovanni. La mamma, la fidanzata, la Madonna. Le sigarette, la grappa, il formaggio di capra. Quei ventenni, nati e cresciuti a migliaia di chilometri di distanza, avrebbero potuto esseri amici di infanzia. Erano tutti montanari, erano cresciuti bambini fra le rocce e sui prati, pascolando capre e vacche. Perchè si ammazzavano fra loro, allo-ra? Il sergente intuì che lo sguardo a volte inquieto del caporale rivelava gli stessi pensieri.La notte passò così, tra sigarette, formaggio di capra e acquavite albanese. In completo silenzio, rotto solo dalle risate. Fra di loro i greci e gli italiani parlavano, ma quasi sussurrando. Nessuno avrebbe potuto capire l’altro. Solo a un certo punto uno dei greci pronunciò a voce alta “Guerra merda”. Gli italiani lo guardarono stupiti. Lui sorrise e disse una frase in greco della qua-le il Sergente intuì solo la parola Corfù. Forse aveva lavorato o fatto il soldato a Corfù e lì aveva imparato quelle due parole italiane. Poco prima dell’alba i greci fecero lo zaino e a gesti fecero capire che se ne andavano, ritornando alle loro linee. Il Sergente non capì mai come mai fossero lì, se fossero rimasti indietro, isolati, o fossero invece esploratori mandati in avanscoperta. Seppe solo che quei ragazzi, come lui e i suoi, avevano tanta voglia di vivere e di tornare dalle madri e dalle fidanzate. Il caporale greco, Kostas, diede la mano a Giuseppe e sorrise. “Kalì tihì” gli disse. “Buona fortuna” disse Giuseppe. Solo qualche giorno dopo, chiedendo cosa volesse dire quella frase greca a un ufficiale scoprì che, senza saperlo, si erano detti esattamente la stessa cosa.

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Partiti i greci, accesero la radio e diedero notizia della riuscita dell’operazione.Negli anni seguenti, la guerra divise i sei piemontesi. Il Sergente e altri due furono trasferiti al Battaglione Misto Genio della Taurinense in Montenegro, gli altri tre finirono in Russia con la Cuneense. Ebbero fortuna e fecero ritorno tutti e sei a casa. Tutti e sei lasciarono le loro montagne: il Sergente, divenuto Maresciallo, rimase nell’esercito, mentre gli altri finirono a lavo-rare in fabbrica a Torino o Cuneo. Periodicamente si ritrovavano fra di loro. E quella notte del tempo di Natale del ‘40 prima o poi spuntava sempre fra i loro ricordi. La raccontarono a figli e nipoti con grande commozione e delicatezza. Non seppero mai che fine fecero il caporale Kostas e i suoi ragazzi. Adesso tutti e sei gli alpini piemontesi hanno lasciato questo mondo e hanno raggiunto il Paradiso di Cantore. Mi piace pensare che anche i sei ragazzi greci siano so-pravvissuti alla guerra e abbiano anche superato quel-la sanguinosa e folle guerra civile che devastò la loro sfortunata nazione nel Dopoguerra. Mi piace pensare che anche loro si siano fatti una famiglia e abbiano raccontato ai figli e nipoti di quella notte. Mi piace pensare che a migliaia di chilometri vi sia stato qual-che anno fa’ un bambino greco che a bocca aperta ab-bia ascoltato quella storia straordinaria da un nonno ormai anziano, come feci io con il mio nonno Sergen-te. Mi piace pensare che quel bambino si sia commos-so, ascoltando di quella notte in cui suo nonno e altri cinque ragazzi greci, assieme a quei sei ragazzi venuti dal mare che portavano in testa uno strano cappello con una penna d’aquila, dissero no alla guerra e alla morte e dissero sì alla vita. Mi piace pensare che 70 anni dopo quella notte si siano ritrovati tutti e dodici, italiani e greci, in quel regno di eterna luce e pace, e ridano e gioiscano come quando erano ventenni, ora non più per una notte, ma per sempre.

UN VECIO DEL PIEVE23 giugno 2015: un giorno da non dimenticare. Ac-compagnato dall’amico Alberto Politi di Sanremo e dal sempre presente Federico Guadalupi, mi sono recato a far visita ad uno degli ultimi Reduci della Se-conda Guerra Mondiale: un Alpino del Battaglione Pieve di Teco. Superba figura di alpino, 92 anni ma-gnificamente portati, lucido, perfetto narratore e pro-tagonista di un glorioso passato; minato nel fisico da qualche recente acciacco, ma fermo nello spirito da grande alpino.Ci ha accolti nella sua casa di Sanremo e ci ha narrato

qualche “capitolo” del libro della sua vita, in particolr modo i suoi trascorsi militari nel “Pieve” e, con gli oc-chi lucidi ha rivissuto la ritirata di Russia, la prigionia nel lager, il ritorno a casa. Grande la nostra emozione quando l’alpino Marco Renato Carlo ci ha consentito di prendere il suo cappello alpino gelosamente custo-dito in una teca. “U l’è senza ciumma!”, si è affrettato a dire, ma ha ancora la nappina rossa, originale, e due scritte ricamate: “PIEVE” e “RITORNERO’”.E’ stata grande la sua commozione di fronte all’omag-gio dell’ultima copia di Alpi Marittime e del crest in ardesia del Btg. Pieve di Teco, Divisione Alpina Cu-neense.Dopo un pomeriggio trascorso ad ascoltare e scher-zare, ci siamo salutati con la promessa di rivederci presto, per farci aprire qualche altro cassetto dei suoi ricordi. E mentre scrivo mi commuovo al pensiero di questo uomo che sarebbe un ottimo faro per noi con-temporanei; a queste persone “antiche” che tanto han-no dato alla Patria e poco hanno ricevuto in cambio, ma che tanto avrebbero ancora da dire. Ed io a loro dico “grazie”, ed è ancora troppo poco. Caro Marco Renato, non dobbiamo dimenticare quanto tu e gli altri come te, avete fatto per noi; soven-te ricordiamo i tuoi commilitoni caduti, ma a mio pa-rere dovremmo dedicare più tempo a quei pochissimi “gioielli” che abbiamo ancora vicino e che potrebbero trasmetterci valori ed emozioni che spesso, per fretta o mancanza di voglia, tralasciamo. Il mio arrivederci a presto, con immenso affetto e gratitudine. Un ab-braccio.

Massimo Barbato

Massimo Barnato, Marco Renato Carlo e Federico Guadalupi

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Era l’estate di oltre 40 anni fa. Ci eravamo accampati per l’inizio del campo estivo a Ponte di Legno, vicino al Passo del Tonale. Ero Vice Comandante della CTO (Compagnia Trasmissioni Orobica) e dovevamo fare il giro delle Alpi Orobie, intorno a Sondrio e Brescia, in 15 tappe, ognuna delle quali prevedeva una ascensione in vetta o uno scolli-namento. Questa prima tappa ci avrebbe portati da Ponte di Legno a Breno, in val Camonica, passando per l’Ada-mello. La giornata prometteva bel tempo, per cui al mattino, verso le 2 e mezza, a notte ancora fonda, lasciamo l’accam-pamento con l’intenzione di salire fino al Passo della Galli-nera, proprio sotto l’Adamello e di sostarvi per il pranzo al sacco, per poi discendere verso Breno ed essere al campo base per le 17, o le 18, dopo 15/16 ore di marcia. Il Capi-tano era, come al solito, in testa e io in coda a fare da “rac-catta morti”, come si dice in gergo alpino, e fra noi c’erano 270 Trasmettitori Alpini, suddivisi in squadre e bardati di uno zaino di almeno 20 kg. e il Garand. Giungiamo al Passo della Gallinera in orario. Ci fermiamo per mangiare, ma alla fine della sosta iniziano i guai: un TA (Trasmettitore Alpino) si sente male e sviene. Interviene l’AS (Aiutante di Sanità) con la sua cassetta di pronto soc-corso e, dopo una buona mezz’ora, riusciamo a metterlo in sesto, grazie soprattutto alle urla e alle bestemmie del Ca-pitano. Ripartiamo. Ora si tratta di scendere a valle e io mi tranquillizzo perché in discesa “tütti i bagi in sun boi a carà, au mascimu in s’arübata”, come diciamo noi acciughe, per cui non prevedo di raccattare nessun “morto”. Invece arriva una altro problema: mi accorgo che la co-lonna si ferma spesso e quindi ne deduco che non segue l’itinerario che il Capitano e io avevamo studiato in sede di ricognizione alcuni mesi prima. Infatti via radio mi giunge dal Capitano questo laconi-co messaggio: “Nipote, mi sono perso. Torno indietro”. E così siamo risaliti in quota per trovare il sentiero giusto, che sembrava sparito; intanto oltre ad aver perso il sentiero avevamo già perso alcune ore di tempo, per cui finalmente siamo giunti a Breno a notte fonda, verso le 23! Avevamo camminato per oltre 20 ore ininterrottamente! Le mie gambe non mi reggevano più, ma non dovevo darlo a vedere. (Ero giunto a Breno con, oltre al mio, anche uno zaino di un TA “scoppiato”).

Pensavate che i guai, almeno i miei, fossero finiti lì? Man-co per il cavolo! Faccio montare le tende, le canadesi, una ogni 6 TA, e faccio mettere i fucili a castello, un castello davanti a ogni tenda, poi sto per andare a montare quella per me e il Capitano, quando l’armiere mi chiama: “Tenen-te! Tenente! Venga subito!” Il suo urlo era disperato e io il più sorpreso di tutti: cosa era successo? Devo spiegare che durante tutto il campo estivo il responsabile delle armi ero io. “A questa tenda manca un fucile!”. Infatti il castello era fatto da soli 5 Garand … Il Capitano impazzisce di botto. Cosa era successo? Quel maledetto TA che si era sentito male al Passo della Gallinera aveva “dimenticato” il Garand lassù, e nessuno se ne era accorto. Il verdetto del Capitano giunge inesorabile: “Nipote! Par-ti subito e vai a ricuperarlo!” Io stavo in piedi solo perché non tirava vento! Non avevo mangiato niente, e il mio “Signorsì“ (senza punto esclama-tivo, lo avete notato?) era appena udibile, ed eccomi partito verso il Passo della Gallinera … Di quella marcia all’incontrario ricordo solo che ad un certo punto, saranno state le 4 del mattino, un pastore che usciva dalla stalla mi vede e si precipita e sorreggermi, mi fa sedere su una pietra, poi arriva con una ciotola di latte appena munto, che io ho trangugiato, ma poi sono dovuto ripartire …. Non ricordo altro, se non che nel pomeriggio, (l’orologio ce l’avevo al braccio ma non lo avevo caricato, quindi non so che ora fossero), arrivo per la seconda volta a Breno, morto in tutti i sensi, e trovo l’accampamento vuoto. La mia compagnia era già partita per Schilpario, la mattina stessa, e forse era persino già arrivata, e io ero in mezzo a un prato con un fucile in mano sul quale mi reggevo per non cadere. Non ricordo come sono giunto a Schilpario! Ricordo solo che quella marcia non me la potrò mai dimenticare, mai …., mai ….

Riccardo Lanteri

ALPIN JO, MAME!Continua la nostra rubrica con un racconto sulle disavventure di un giovane tenente.

Ricordiamo che lo spazio è a disposizione di tutti coloro che vogliano contribuire con la loro testimonianza; basta inviare il racconto a: “Alpi Marittime” - c/o Ass.ne Naz.le Alpini Sezione di Imperia – Piazza Ulisse Calvi 1 – 18100 Imperia; un fax

al n. 0183 75 33 24; oppure una mail a: [email protected] oppure a: [email protected] racconto si intitola “Una marcia da Incubo!” e ci è stato inviato da Riccardo Lanteri del Gruppo di Verezzo, che si conferma

a buon diritto come il più assiduo collaboratore della rubrica. Buona lettura.

UNA MARCIA DA INCUBO

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AVVISO IMPORTANTE

DESTINAZIONE DEL 5 PER MILLELa destinazione del 5 per mille è un’occasione imperdibile per contribuire in modo sostanziale ad incrementare le casse

della nostra Sezione. Infatti basta una semplice firma nella casella riservata al

5 PER 1000perché una parte delle imposte pagate, venga versata alla nostra Sezione.

Non è una “tassa” in più ma solo il cambio di destinazione di una somma che deve essere, comunque, versata allo Stato.La destinazione del 5 per 1000 può essere fatta anche da che non presenta denuncia dei redditi ma che è in possesso del

Mod. CUD. Occorre in tutti i casi indicare nell’apposito spazio dei moduli 730, UNICO e CUD . Il codice della Sezione A.N.A. di Imperia che è il seguente:

91001040087Perché l’iniziativa abbia successo è importante che tutti gli alpini e i soci aggregati prendano coscienza che il loro con-

tributo individuale è determinante. Basta una semplice firma e il numero sopra indicato per garantire un futuro più sereno alla nostra Sezione e ai nostri Gruppi.

67° RADUNO NAZIONALE AL COLLE DI NAVANel 73° anniversario della Ritirata di Russia la Sezione di Imperia, ininterrottamente dal 1950, organizza il Raduno Nazionale presso il Sacrario della Divisione Cuneense.Questo è il programma.

Domenica 4 luglio 2016 Sacrario del Colle di Navaore 09.00 ammassamentoore 10.00 sfilata verso il Sacrarioore 10.25 Alzabandieraore 10.30 Santa Messaore 11.15 orazione ufficialeore 11.30 Onori ai Caduti ed al Generale Emilio Battisti

Presteranno servizio il Coro Monte Saccarello e la Fanfara Colle di Nava.Al termine della cerimonia sarà disponibile un servizio di catering per il pranzo, organizzato dalla Sezione ANA di Imperia presso l’area attrezzata.

Per prenotazioni e informazioni:Sede ANA Imperia, Piazza Ulisse Calvi 1 – 18100 Imperia, telefono e fax: 0183 753324 mail: [email protected]

PRANZO SOCIALELa Sezione di Imperia organizza il Pranzo Sociale per gli alpini, amici, simpatizzanti e familiari.

DOMENICA 3 APRILE ore 12.30Presso il salone delle opere parrocchiali della Parrocchia Sacra Famiglia, ad Imperia in Via Spontone (accanto

al comando dei Vigili Urbani di imperia).Si raccomanda la massima partecipazione. I Capigruppo sono pregati di attivarsi presso i loro soci e comu-nicare alla segreteria della Sezione nomi e numero dei partecipanti. Tutte le informazioni saranno fornite

all’Assemblea dei Delegati, domenica 6 marzo a santo Stefano al Mare.

PARTECIPATE NUMEROSI!!!22

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NASCITECONIOE’ nato lo scarponcino Pietro nipote dell’ alpino Bruno Mela, fe-licitazioni da tutto il gruppo a mamma Valentina a papà Stefano.

IMPERIAL’alpino Flavio Marenco è diventato nonno di una stella alpina di nome Valentina. Auguri ai genitori Roberto e Gloria e a tutta la famigliaA volte anche i Capigruupo vedono crescere la propria famiglia: è il caso del vulcanico Fiorello che annuncia la nascita di un vi-spo scarponcino chiamato Riccardo. Auguri al nonno e a tutta la famiglia da parte del Gruppo!Per non essere da meno, anche l’alpino Angelo Amoretti annun-cia la nascita della nipotina: una stella alpina chiamata Rebecca. Auguri ai genitori Cristian e Lorena, al nonno Angelo e a Re-becca!

PIGNA BUGGIO MONTE TORAGGIOI nonni Loretta Guglielmi e Maurizio e Rita Oggero annunciano la nascita della nipotina Alina Mariano. Auguri dal Gruppo al papà alpino Alessandro Maiano e alla mamma Elisa Oggero.

Il piccolo Amedeo Pastor annuncia la nascita del fratellino Le-onardo. Auguri al socio Francesco Pastor e alla mamma Silvia.

SANREMOUn altro lieto evento in casa Politi: il 12 agosto u.s. è nato uno “scarponcino”, Francesco Roberto Politi, nipotino dell’Alpino Arturo, del Gruppo di Sanremo. Il piccolo è la gioia di papà Sunny e di mamma Federica. Quella dei Politi è una famiglia di Alpini: Arturo ha prestato servizio nel Btg. “Saluzzo”; il suo non-no materno, Pietro Guerzoni, purtroppo già “andato avanti”, era Maresciallo Maggiore nel Btg. “Pieve di Teco” e nel “Valvaraita”. Tutti gli Alpini di Sanremo si complimentano con i genitori e con il nonno condividendone la gioiaSEBORGAIn casa del nonno alpino Franco Fogliarini, dopo la stella alpina Vittoria è arriva tolo scarponcino Leonardo. Alla mamma e a papà Davide vanno le congratulazioni di tutto il Gruppo.

VEREZZOIl giorno 10 febbraio l’alpino Enzo Modesti è diventato nonno di una bellissima stella alpina.Il capogruppo a nome dei soci esprime le più vive felicitazioni ed auguri a tutti i familiari.

I NOSTRI LUTTIBORGHETTO D’ARROSCIAIl 3 ottobre ha raggiunto il paradiso di Cantore l’alpino Luigi Do-nato classe 1923. Reduce di guerra, aveva partecipato alla Cam-pagna di Grecia ed Albania. A porgere l’ultimo saluto, il Vice Presidente Vicario Oreste Pastor, il Consigliere Sezionale Luigi Rovere, il capogruppo Ginet-to Donato e numerosi alpini del gruppo. Oltre al Vessillo Seziona-le erano presenti i gagliardetti di Borghetto d’Arroscia, Monte Tor-raggio e Pieve di Teco. Finchè le forzee l’età glielo hanno permesso “Liggiu” ha curato la manuten-zione del monumento ai Caduti di Gavenola. Quando vengono a mancare figure come questa, si viene a staccare una pietra por-tante dal muro della storia dei nostri paesi.

DOLCEDO – VAL PRINOE’ andato avanti l’alpino Angelo Bracco (Lino Mario); prestò ser-vizio nella Brigata Orobica. Angelo è stato un uomo buono, sem-plice, dotato di una originale autoironia. Lo piangono la moglie assunta, i figli Debora e Corrado, i nipoti, i parenti, gli alpini del Gruppo Dolcedo Val Prino e tutto il suo paese. Ciao Lino Mario!

IMPERIANel mese di gennaio è andato avanti il Prof. Giuseppe (Pippo) Balestra. Sottotenente alpino reduce di guerra era stato deportato in Germania. Originario di Civezza, Pippo era molto conosciu-to nell’ambito scolastico, essendo stato docente di matematica per generazioni di ragazzi imperiesi. Ai funerali ha partecipato il Presidente Sezionale e il Capogruppo del Gruppo Valle del San Lorenzo.

MONTE TORAGGIO-PIGNA-BUGGIOE’ mancata la signora Giovanna Siccardi, nonna dell’alpino Cor-rado Pastor; alla famiglie le condoglianze del Gruppo Alpini.Il Gruppo annuncia la morte del socio Giovanni Spetta, consi-gliere del Gruppo. Si rinnovano le condoglianze ai fratelli, co-gnata e nipoti.

RIVA – S. STEFANOLa tristezza del Gruppo per la scomparsa di Corradino D’Alon-zo, andato avanti il 12 giugno 2015, si unisce a quella dei suoi famigliari; la notizia della nascita del nipotino Alessandro, av-venta il 12 luglio, porta la gioia velata dal rammarico che nonno e nipotino non si siano potuti incontrare. Il nostro sincero augu-rio è che da lassù il buon alpino Corrado possa aiutarlo nel suo

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Flavio e Valentina

Angelo e Rebecca

Fiorello e Riccardo

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lungo cammino.l 19 dicembre è mancata Rosangela Tolomeo moglie del Vice Capogruppo Renato Quattrocchi. Al rito funebre erano presenti numerose penne nere e i vertici associativi.Il Capogruppo unitamente a tutti i soci porge all’amico Renato e ai suoi familiari le più sincere condoglianze.

TAGGIAIl 16 dicembre u.s., in Taggia, è andato avanti Antonio Perona “Pippo”, classe 1922, militare dell’ artiglieria someggiata, reduce di Russia. Pur non essendo un Alpino, una delle sue figlie ha contattato il Capogruppo di Taggia, Mauro Lanteri, chiedendo-gli con insistenza la presenza degli Alpini alle esequie e la lettu-ra della “Preghiera dell’Alpino”. Pur sapendo che tutto ciò non è previsto per i funerali dei non Alpini e, soprattutto, dei non iscritti all’A.N.A., il Capogruppo ha fatto prevalere il senso di rispetto e l’onore che merita un reduce di Russia. Così si è at-tivato per avere alla mesta cerimonia la Bandiera dell’Ass. Naz. Combattenti e Reduci, che è stata portata dall’Alpino Lanteri, del Gruppo di Realdo – Verdeggia e scortata durante il corteo fune-bre e nella Basilica della Madonna Miracolosa di Taggia dall’Al-pino Graziano Lanteri e dal Capogruppo. Quest’ultimo, al termi-ne della S. Messa, ha recitato la Preghiera dell’Alpino. La famiglia del defunto, in segno di gratitudine, ha voluto offrire 100 € alla Sezione A.N.A. di Imperia. Gli Alpini ringraziano sentitamente e si stringono commossi intorno ai familiari del Reduce.Mauro Lanteri

VEREZZOIl Gruppo porge sentite condoglianze al Socio Alpino Mario Ma-iano per la morte della sorella. Lutto in casa della Famiglia Lanteri per la perdita della Signora Irene, madre dell’Alpina Monica e moglie dell’Alpino Germano. Il Gruppo rinnova le condoglianze. E’ mancato l’Alpino Lino Lanteri, uno dei Soci più anziani del Gruppo (classe 1927). Ai familiari il Gruppo porge le condo-glianze.E’ mancata la moglie del nostro Socio Fiorile Giancarlo.Il Gruppo rinnova le condoglianze alla famiglia.

VENTIMIGLIAIl Gruppo di Ventimiglia comunica che sono “andati avanti” gli alpini Melgrati Fiorenzo classe 1942, Orengo Corrado classe 1943 e Zunino Adriano classe 1938 e l’amico degli alpini Franco Viale. Si rinnovano sentite condoglianze alle famiglie.

CASTELVITTORIOE’ andato avanti Piero Maltini, classe 1942, capogruppo di Ca-stelvittorio, alpino del Battaglione Susa. Il Presidente, il Consi-glio Sezionale, gli alpini di Camporosso e della Sezione porgono sentite condoglianze alla famiglia.

CERIANAE’ mancato il signor gino Trombini, suocero dell’alpino Marcello Parisi. Il gruppo alpini si unisce al dolore della famiglia.

RICORRENZECERIANAIl Gruppo ha festeggiato il centenario dell’alpino Marti-ni Vincenzo classe 1915 BTG Pieve di Teco. Auguri di cuore al Vecio.

BORDIGHERAL’alpino Mario Gazzano e la sig.ra Iolanda Truzzi il giorno

06/06/2015 hanno festeggiato 58 anni di matrimonio. Il gruppo unito ha festeggiato la ricorrenza con loro al rinfresco che c’è stato dopo la messa degli alpini andati avanti nel salone della chiesa di Terrasanta.

VEREZZOL’Alpino Aldo Lagorio e la Signora Luciana hanno festeggiato le “NOZZE D’ORO”, per il loro50° Anniversario di Matrimonio, domenica 26 settembre 2015. Per l’occasione il Parroco di Verezzo Sant’ Antonio, Don Giacomo Barra, ha celebrato la San-ta Messa. E’ seguito un rinfresco offerto agli Alpini, parenti ed amici.Auguri e Felicitazioni da parte del Gruppo.

Sabato 4 luglio 2015 il nostro Socio Alpino Edoardo Sappa e la Signora Franca hannofesteggiato le “NOZZE D’ORO”, per il loro 50° Anniversario di matrimonio. Auguri e Felicitazioni da parte del Gruppo.

CONTRIBUTIDonazione di euro 20 pro notiziario in memoria dell’alpino Cor-radino, andato avanti nel giugno 2015I nonni offrono la somma di euro 20 pro notiziario per la nascita della piccola Alina

SI RICORDA DI RINNOVARE LA TESSERA.

SONO DISPONIBILI I BOLLINI. PRESSO I CAPIGRUPPO.

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ALPI MARITTIME N. 135

Notiziario della Associazione Nazionale AlpiniRedaz.: Piazza Ulisse Calvi, 1 - 18100 IMPERIA

Tel/fax: 0183 753324 email: [email protected] - [email protected]

Direttore Responsabile Alberto GhiglioneRedazione Carlo Alassio, Alberto Casella,

Roberto Criscuolo, Pietralata, Silvio Gradazzi

Chiuso in tipografia il 14/02/2016

Aut.Trib. Imperia 15-11-71Tipografia Nante - via Gaudo 4/6 - Imperia