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Anno XI Numero 11 Mensile in A.P. 70% - C.P.O. Vicenza Dicembre 2009 Mi Re Doo, Re Mi Fa Sool… “Buon Natale, buon Natal…” musica di festa tra divertimento e riflessione, aspettando I concerti della Domenica 2010

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“Buon Natale, buon Natal…”musica di festa tra divertimento e riflessione,aspettando I concerti della Domenica 2010

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Anno XI - Numero 11 Dicembre 2009

coordinamento editorialeGiovanni CostantinicollaboratoriFilippo LovatoPaolo MeneghiniAndrea ScarparifotoLuca Zanon

per le altre foto l’Editore è a disposizione di quanti provassero diritti di Copyright

Periodico di cultura, musica e spettacolodella Società del Quartetto di VicenzaDirettore Resp.: Matteo SalinEditore: Società del Quartetto di VicenzaRedazione: vicolo cieco Retrone, 24 Vicenza - Tel. 0444/543729 Fax 0444/543546http//:www.quartettovicenza.orgemail:[email protected] iscritto al registro Stampa del Tribunale di Vicenza n. 977Impaginazione: VitoCatozzo & d.G.C.Stampa: Tipografia Pavansu carta Cyclus offset da 90 g/mqTiratura 3000 copie

Per questo numero si ringrazia:Franca Cagnin, Mariangela Doardo,Fiorenzo Ederosi, Susanna Monte, Angela Hewitt

Paolo PigatopresidenteRiccardo De Fonzovice presidentePiergiorgio Meneghinidirettore artisticoAntonino ManganotesoriereconsiglieriDonata Folco Zambelli CattaneoPaolo CaoduroFabio PupilloLuca Trivellatorevisori dei contiAntonio Dal MasoLorenzo MarcanteDavide PellizzaroorganizzazioneAdriana CristiniGiovanna ReghellinamministrazioneSandro Pupilloaffari generaliGiovanni Costantiniprogetti e comunicazioneMaria Carolina di Valmaranarelazioni esterneufficio stampaPaolo Meneghini Tro

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OuvertureQuale colonna sonora per il quotidiano?di Filippo Lovato 4MusicaMeseLa brezza di Zefiro, la classe di Carmignoladi Paolo Meneghini 6

Frasi&AccordiSinthema, la cultura di crescere insiemedi Giovanni Costantini 12

MusicaMeseNatale tra musica e fededi Andrea Scarpari 8Registri&NoteAggiornamento e… divertimentoa cura di Giovanni Costantini 10

Musica e dintorniAla: visita al Museo del pianoforte a cura della segreteria 14

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Dicono che anche quest'anno arriverà il Na-tale. Né la crisi economica né la morte diMichael Jackson pare riescano a fermare

l'evento commericale più atteso dell'anno. Comeduemila anni fa, i bambini continuano a nasce-re, segno evidente del fatto che “Dio non si èancora stancato dell'uomo”, e ad aspettare Bab-bo Natale, Santa Claus, Ded moroz o Tomte inbase all'indirizzo di residenza.Tempi comunque difficili da capire, e ancor più,forse, da narrare. In cui pare esser vero e giustotutto ed il contrario di tutto. Luci psichedeliche,finti abetini, stuoie rosse (red carpet dei poveri)e palle scintillanti (per l'albero di Natale, ovvia-mente) sembrano volerci distrarre da qualcosa dipiù profondo, di più raro. Qualcuno dirà che è lasolita “magia del Natale”, qualcuno no.E la musica? Ancora una volta potremmo scopri-re che ha un grande potere: questo mese, quellodella leggerezza nella bellezza. Ce lo dicono iprogrammi musicali dei due concerti di dicembre,attraverso le parole delle penne di questo Musi-care. Ecco allora la travolgente simpatia dell'En-semble Zefiro sposarsi con la classe e l'eleganzadi Giuliano Carmignola per un concerto dal titoloindicativo: Allegro&Spiritoso. E anche il percorsosacro natalizio di Archicembalo Ensemble e Scho-la San Rocco, qualche settimana dopo, non offri-rà noia. In compenso, entrambe le serate po-trebbero farci riflettere, come ci propone FilippoLovato nel suo editoriale della pagina successiva,sul dove va la musica e, quindi, sul dove sta an-dando l'uomo.Due serate di ascolto e godimento estetico pos-sono essere un buon modo di avvicinarsi al Nata-le ed alla fine di un anno, oltre che la dimostra-zione che ci può essere “allegria” e piacere an-che in qualcosa di non frivolo, non luccicante,non televisivo. Uscendo dalla basilica romanicadi San Felice e Fortunato con le note del Messiahdi Händel ancora dentro, potremo forse renderciconto che il resto è schiamazzo, frastuono, fra-casso. E prepararci a sorridere di gusto (e congusto) ai Concerti della Domenica del nuovo an-no (che qui vi anticipiamo). Intanto, buon Natale. ●

Giovanni Costantini

Immagine di copertina:L'Ensemble Zefiro in Koreafoto: credit Boun-Sook Koo

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C’ è un fatto che balza all’occhio, scorrendo i programmi dei concerti di questo mese:divertimenti e cantate erano intimamente legati alla vita quotidiana del tempo in cuifurono scritti. I divertimenti erano la “musica leggera” di allora: venivano eseguiti in

occasione di onomastici o compleanni, oppure per festeggiare la conclusione degli studi universita-ri. Le cantate erano impiegate nei riti religiosi o nelle celebrazioni civili. Nel Settecento si potevanoascoltare brani di Mozart per le strade di Vienna e musiche di Bach in chiesa a Lipsia o a Weimar.Anche oggi si ascoltano Bach e Mozart, ma qualcosa è cambiato. Un po’rozzamente si può distingueretra musica usata per essere “la colonna sonora” di un determinato evento e musica eseguita per essere“protagonista” dell’evento cui si assiste. La musica è una componente dell’evento “funzione religiosa”,ma una messa è ben altro. Invece se assisto a un concerto, l’Incompiutadi Schubert o la QuintadiBeethoven costituiscono la ragione per la quale mi trovo in quel posto. È in pratica la stessa differenzache c’è tra la musica di sottofondo ai grandi magazzini e il CD che ascolto a casa seduto in poltrona.Oggi la musica che siamo abituati a chiamare classica è quasi sempre “protagonista” dell’eventoal quale assistiamo come pubblico e quasi mai “colonna sonora” (tra le eccezioni si possono enu-merare alcuni film e molti matrimoni: Wagner, Mendelssohn e Schubert restano i più gettonati). Dipiù, anche la “musica di sottofondo” del Settecento diventa “protagonista” nel ventunesimo seco-lo. Si dirà: “è un fatto positivo” oppure “c’è maggiore consapevolezza del valore artistico delleopere presentate” (nessuno rifiuterebbe lo status di capolavoro ad alcuni divertimenti di Mozart oad alcune cantate di Bach). Ma, se è vero quanto sopra, si deve dedurre che quando la musicaclassica non è protagonista, semplicemente non è. Ovvero, di norma, la musica leggera prosperaquasi ovunque, anche in chiesa. Quindi chi vuole vivere senza ascoltare Beethoven & Co. può riu-scirci agevolmente, ma chi è intollerante a Madonna & Co. rischia seriamente l’intossicazione senon si procura tappi per le orecchie a tenuta stagna.Vien da pensare che Bach e compagni siano come animali che assistono impotenti alla distruzioneprogressiva del loro habitat, specie in via di estinzione che sopravvivono in particolari riserve notecome sale da concerto. Il processo non è senza conseguenze: il pubblico che ascoltava ogni dome-nica i corali di Bach, prima o dopo il sermone del pastore, era in grado di riconoscere l’infinitabellezza della Passione secondo San Matteo, ma può essere controproducente proporre Tristano eIsottaa chi considera un capolavoro, chessò, Notre Dame de Parisdi Cocciante. E, sia chiaro, nonsi vogliono criticare i fan di Madonna e Cocciante. Perché il pubblico di oggi reagisce allo stessomodo del pubblico di allora. Solo che sono gli stimoli a essere diversi. In altre parole è cambiato ilgusto musicale, così come è già successo in passato. Occorrerebbe focalizzare l’indagine su questopunto: cosa ha determinato il cambiamento? Il processo è controllabile?La questione è al centro delle preoccupazioni di ogni associazione musicale che viva organizzandoconcerti. Si dice che manca l’educazione musicale. Vero, ma viene da chiedersi se in paesi musi-calmente più colti del nostro trasmettano Mozart nella filodiffusione di un megastore di elettronica.Quindi la regola è chiara: la musica che ha colonizzato il mondo è quella che possiamo permetter-ci di ignorare, che diamo per scontata. Ma scontata non è.Ed ecco un consiglio: se l’Ensemble Zefiro con Giuliano Carmignola (4 dicembre al Comunale),Francesco Erle, l’Archicembalo Ensemble e la Schola San Rocco (19 dicembre a San Felice) e glialtri interpreti dei concerti in scaletta a dicembre ci propongono la musica che vorremmo ascolta-re, non diamo per scontato che quelle opere non hanno più posto fuori dal teatro. Magari la primavolta che facciamo un viaggio in macchina con un patito dei Rolling Stones proponiamogli diascoltare qualche coro dal Messiahdopo Paint it black. Avremo lavorato per la causa della musicaclassica. E il nostro compagno di viaggio potrebbe anche essercene grato. ●

Filippo Lovato4

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Quale “colonna sonora” per il nostro quotidiano?

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Nella mitologia grecaZefiro, figlio del tita-no Astreo e di Eos

(l’Aurora), è considerato unleggero vento di ponente -quasi una brezza - che porta laprimavera.Vento, brezza, aria, fiato... De-vono essere stati proprio que-sti i collegamenti che i “fiati”Alfredo Bernardini (oboe),Paolo Grazzi (oboe) e AlbertoGrazzi (fagotto) hanno fatto,giusto vent’anni fa, quandoinsieme decisero di fondarel’Ensemble Zefiro, un com-plesso con organico variabilespecializzato in quel reperto-

rio del Settecento nel quale ifiati ricoprono un ruolo di pri-mo piano.Strumenti a fiato, ma non so-lo, se è vero che negli anniZefiro si è fatto conoscere - aseconda dei repertori esplorati- come ensemble da camera,gruppo d’archi e orchestra ba-rocca, ottenendo crescenti con-sensi da parte del pubblico edella critica specializzata.Per avere una testimonianzaconcreta della fama interna-zionale che questo gruppo“made in Italy” si è conquista-to in venti anni di lavoro e dipassione, è sufficiente scorre-

re l’elenco dei concerti di que-sto 2009 che li hanno vistiprotagonisti a Vienna, Miami,Boston, Siviglia, Barcellona,Londra, Locarno, Ginevra, Pra-ga, Bonn, Norimberga, oltreche in molte città italiane (inprimis al Teatro Bibiena diMantova, dove il gruppo è “dicasa”).Zefiro porterà la sua “brezza”musicale a Vicenza venerdì 4dicembre (nella sala grandedel Teatro Comunale, con ini-zio alle ore 20,30) e per l’oc-casione sarà accompagnatodalla “guest star” Giuliano Car-mignola, violinista veneto frai più apprezzati al mondo nelrepertorio barocco.Allievo di Luigi Ferro al Con-servatorio “Benedetto Marcel-lo” di Venezia, Carmignola siè perfezionato con violinistidel calibro di Nathan Mil-stein, Franco Gulli e HenrykSzeryng iniziando nel con-tempo una carriera concerti-stica che l’ha visto assolutoprotagonista nei teatri di tuttoil mondo sia come solista checome membro dello storicoensemble “I Virtuosi di Ro-ma”. In mezzo a tutti questiimpegni, ai quali si deve ag-giungere anche un’intensa at-tività didattica, Carmignola hatrovato il tempo di dedicarsianche alla direzione artistica.E proprio in questo ruolo fir-mò, alla metà degli anni ‘90,un paio di stagioni proprio perla Società del Quartetto.Il raffinato programma che Ze-firo & Carmignola propongo-no al pubblico del Quartettoinizia e termina nel segno de-6

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La “brezza” di Zefiro sposa la classe di CarmignolaEleganza e leggerezza per l’ensemble di fiati col violinista veneto

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gli Haydn: di Johann Michael(classe 1737) sarà eseguito ilDivertimento in si bemollemaggiore; del più famosoFranz Joseph (nato nel 1732)sarà interpretato il giovanileDivertimento Cassazione in famaggiore.In mezzo c’è spazio per Mo-zart, con la Marcia KV 290 edil Divertimento in re maggio-re KV 205, entrambi compo-sti a Salisburgo fra il 1772 edil 1773.La presenza di Johann Mi-chael Haydn all’interno di unprogramma di musica da ca-mera è assai singolare perchèil più giovane degli Haydn,che fu Maestro di Cappella aSalisburgo per oltre 40 anni, ènoto soprattutto per le suecomposizioni di musica sacra

corale. Ed invece, scorrendola sua biografia, si legge conuna certa sorpresa che compo-se anche molta musica profa-na, fra cui ben 40 Sinfonie,svariati concerti e numerosamusica da camera.I due Haydn e Mozart sonoautori legati a doppio filo an-che per la profonda amiciziache caratterizzò il rapporto fraJohann Michael e Mozart (ilnoto Requiem di quest’ultimofu largamente influenzato daquello in do minore di Haydn“junior”).Quello al Comunale sarà di si-curo un appuntamento “Alle-gro e Spiritoso” all’insegnadella musica di puro intratteni-mento, dell’“easy listening” (icultori ci perdonino il termi-ne), e pertanto godibilissimo

anche dal pubblico che nonfrequenta abitualmente le saleda concerto.E d’altronde il genere del Di-vertimento (ma anche dellaMarcia e della Cassazione) nel-la seconda metà del ‘700 eraconsiderato di “semplice” a-scolto (oggi la chiameremmoforse “musica leggera”), da ese-guirsi spesso all’aperto - me-glio ancora se in occasione diriunioni conviviali - ad operadi formazioni di soli fiati o disoli archi.Ma si potrà mai parlare di mu-sica di “semplice ascolto” quan-do ci si riferisce a brani com-posti da gente come WolfgangAmadeus Mozart e Franz Jo-seph Haydn? ●

Paolo Meneghini

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venerdì 4 dicembre 2009ore 20.30 teatro Comunale“Allegro & Spiritoso”Giuliano CarmignolaEnsemble Zefiro

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Nelle settimane che precedono il Natale,si assiste spesso ad una inflazione diproposte culturali e musicali, con l’in-

tenzione di creare l’atmosfera calda e festosacaratteristica di quei giorni. Tuttavia, in taleventaglio di opportunità, non è sempre facilediscernere gli eventi di rilevante spessore cultu-rale da quelli di caratura più dozzinale.Un parametro che aiuti in questa selezione,almeno riguardo ai concerti, può essere datodal programma offerto: repertori che escanodagli ormai ingessati schemi delle musichenatalizie, rivelano ad esempio un’attenzioneparticolare - e spesso non comune - nell’indivi-duare formule comunicative non già collaudatee consumate.Esattamente in questo senso va la scelta fattadalla Società del Quartetto nel proporre il con-certo di Archicembalo Ensemblee Schola SanRoccoper il Natale 2009: non tanto carols ocanti tradizionali, quanto piuttosto pezzi dicarattere religioso, estratti da grandi pagine distoria della musica. Tanto più che il “percorso”

col quale si arriva all’evento è quello che partedalla Stagione Concertistica per arrivare al Na-tale, e non viceversa.Ecco allora susseguirsi, nella cornice romanicadei Santi Felice e Fortunato, le armonie diBach, Händel, Mozart e Mendelssohn, in unastudiata successione di melodie che per unverso ripercorrono l’evoluzione del gusto nellamusica sacra, ma soprattutto riassumono le tap-pe liturgiche dell’Avvento ormai alla sua con-clusione.La prima sequenza di brani è composta dacorali, tratti da cantate composte da Bach fra il1714 ed il 1731, per accompagnare le celebra-zioni delle quattro domeniche precedenti ilNatale. I testi hanno evidenti riferimenti biblicie si rifanno alle letture previste dalla liturgia.Anche il libretto del Messiah, scritto da CharlesJennens, raccoglie per la maggior parte versettitratti dalle Sacre Scritture: esso fu concepitotuttavia come oratorio quaresimale e pasquale,più che natalizio. Strutturato in tre sezioni, fumusicato da Händel nell’estate del 1741 e rap-8

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Gli strumenti antichi dell’Archicembalo e le voci della Schola San Rocco

Natale, tra musica e fedeA San Felice e Fortunato, le armonie di Bach, Händel, Mozart e Mendelssohn

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presentato a Dublino nella primavera successi-va. La prima parte fa riferimento alle profeziesulla venuta del Signore, e sin dal XIX secolo èspesso eseguita in tempo di Avvento, associataal celeberrimo “Alleluja!”.L’offertorio Misericordias Dominirisale al1775, quando fu commissionato a Mozart dalprincipe di Baviera. Il testo è tratto dal salmo88, e viene cantato nell’ultima domenica primadi Natale; la composizione, di spiccato caratte-re contrappuntistico, è giocata sull’alternanzadi elementi omofonici (Misericordias Domini)e polifonici (in aeternum cantabo).Il concerto si chiude sulle note del Te Deum,inno di lode a Dio in uso dal IV secolo: delletante versioni esistenti, sarà eseguita quellacomposta da Mendelssohn nel 1826. Di origineebraica, la famiglia Mendelssohn si convertì alluteranesimo, e in tale occasione aggiunse ilsecondo cognome Bartholdy: il giovane Felixacquisì quindi gli elementi della cultura cristia-na e si dedicò in vita a numerose composizionisacre. Il Te Deumrivela l’amore e l’ammirazio-ne del compositore per le forme antiche, dellequali conserva il severo rigore complessivo. ●

Andrea Scarpari

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sabato 19 dicembre 2009ore 20.30 basilica SS. Felice e FortunatoArchicembalo EnsembleSchola San RoccoFrancesco Erle, direttore

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Il commento dei docenti partecipanti agli incontri di formazione di “Scrivi che ti canto”

Aggiornamento e… divertimentoLa qualità del fare musica a scuola veicolata dal nuovo fascicolo e dai docenti preparatori

I l percorso di ognuno di noi è fatto di incon-tri, di opportunità che possono farci cresce-re. Per me l’incontro con la Società del

Quartetto e le sue iniziative è stato senza dub-bio un’opportunità che mi ha dato nuove moti-vazioni per proseguire nella mia attività dieducazione musicale nella Scuola Primaria incui insegno.La mia partecipazione ai laboratori di “Scriviche ti canto” è iniziata tre anni fa con gliincontri di formazione che mi hanno fornitopreziose indicazioni metodologiche sull’utiliz-zo della voce, sulla corretta interpretazione delritmo, sull’importanza del gesto nella direzio-ne di un coro. Le proposte dei docenti hannoavuto sempre il pregio di essere trasferibili allarealtà-classe, aspetto non trascurabile perchénon è sempre facile trasmettere correttamenteai bambini nozioni musicali e nello stessotempo mantenere la dimensione del gioco.Nel corso degli anni ho trovato nei maestril’impegno a rinnovare le loro proposte,

aggiungendo nuovi aspetti sulla tecnica e sullavocalità. Gli incontri di quest’anno sono statiun’ulteriore testimonianza della volontà di pro-porre in chiave nuova suggerimenti sull’utiliz-zo della voce nella pratica corale. Ho apprez-zato molto la partecipazione del coro “Ami-canto”, ottimo supporto per la dimostrazionedi come si può impostare, riprodurre e inter-pretare vocalmente un brano. Le indicazionisull’importanza della corretta gestualità del di-rettore, i giochi vocali per la giusta intonazionesono stati un valido spunto didattico impostatosul “piacere di far musica giocando”.Un ringraziamento per quanto potrò ancorauna volta mettere in “valigia” va alla Societàdel Quartetto, ai docenti Federico Zandonà,Lorenzo Fattambrini, Jose Borgo e al maestroMario Lanaro, ideatore di “Scrivi che ticanto”. ●

Franca CagninScuola Primaria di Noventa Vicenztina (VI)

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Ringrazio tutta la Società del Quartettodi Vicenza e tutti i docenti che sonointervenuti negli incontri di formazio-

ne, perché con la loro arte e la loro passioneriescono a darmi un impulso positivo nel mo-do di far crescere i bambini con la musica. Unparticolare ringraziamento al maestro MarioLanaro che nella precedente edizione di “Scri-vi che ti canto” ha permesso che la sua musicadiventasse il battito del mio cuore e le voci deimiei piccoli cantori.Con stima ●

Mariangela DoardoScuola Primaria di Cogollo del Cengio (VI)

Istituto Comprensivo “Don Carlo Frigo”

Ho partecipato per la prima volta aiquattro appuntamenti del corso “Scri-vi che ti canto”, svolti nei mesi di

ottobre e novembre, proposti dalla Società delQuartetto. Devo ammettere che ho trovato un ambienteed un gruppo di lavoro ottimali, capaci dicoinvolgere i corsisti, non ostentando un at-teggiamento cattedratico. Il corso ha soprattut-to tenuto in considerazione i vari livelli “musi-cali” dei partecipanti. La fasi più interessanti,a mio avviso, sono state quelle in cui i docentihanno lavorato sull’uso della voce e sui varimetodi di coinvolgimento di un coro o di unaclasse. Indubbiamente l’esperienza individuale diogni docente riportata al corso è servita anchecome spunto per le lezioni a venire dei parte-cipanti. Interessanti soprattutto le prove tecni-co/corali collettive effettuate (Borgo- Fattam-brini) intese a scoprire metodologie dell’usodella voce che spesso si tendono a non consi-derare. Non si possono fare commenti al lavoro delmaestro Mario Lanaro... sarei di parte!●

Fiorenzo EderosiScuola Secondaria di primo grado “Giuriolo”

Vicenza

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Son già passati due anni e mezzo dal nostroulimo incontro con i dirigenti di SinthemaProfessionisti Associati. In questo tempo

molte cose sono cambiate, ma non la voglia diconoscersi e farsi conoscere: i presupposti delrapporto fra Sinthema e Società del Quartetto diVicenza sono sempre gli stessi, qualità e crescita.Consulenza aziendale, fiscale, legale e del lavo-ro: i fronti sui quali Sinthema ed i suoi professio-nisti esprimono le loro grandi capacità sono incontinua evoluzione ed adattamento alle ri-chieste del mercato ed alle condizioni della crisi.Nell’incontro del 2007 erano presenti il dott.Clodoveo Cavestro, presidente di Sinthema, edil rag. Luciano Monte, suo vice, entrambi gran-di appassionati di musica e assidui frequentatoridelle stagioni della Società del Quartetto.Quest’oggi conosciamo il figlio del dott. Cave-stro, Simone, Dottore commercialista come ilpadre e Consigliere delegato e fondatore del-l’Associazione di professionisti; insieme a luiancora una volta Luciano Monte, Revisore con-tabile e Consulente del lavoro.Tra i cambiamenti avvenuti dal nostro ulti-mo incontro vorrei iniziare dal nuovo teatrodi Vicenza: un vostro commento…Cavestro: “È sempre difficile trovare tempo peruna sera a teatro, ma la novità in sé mi ha porta-to a partecipare a più di qualche evento: è sicu-ramente un elemento di attrazione, e al di là deigusti estetici lo vedo come un punto di ritrovo

stimolante. Forse non è quello che si direbbe‘caldo’, ma accogliente, a modo suo, sì, soprat-tutto la sala, meno il foyer.”Monte: “In quella zona c’erano stabilimenti chenon creavano momenti di cultura e aggregazione:la città ha saputo spostare queste fabbriche fuoriper lasciare spazio alla costruzione di un teatroche forse non è stato subito capito dalla città, mache ora è apprezzato. L’impressione è che si stiaandando oltre al mero momento di impatto socia-le, alla novità, e plaudo alla collaborazione tra levarie associazioni che operano all’interno, anchetrasversalmente, tra prosa, danza, musica,aumentandone l’offerta. Nella sala grande, perso-nalmente, percepisco certe performance come unpo’ fisicamente lontane dal pubblico, soprattutto ipianisti…forse è un prezzo da pagare perchi èabituato all’Olimpico!”La Società del Quartetto ha dimezzato ilnome e raddoppiato gli abbonati…Monte: “Assolutamente sì! Non aveva senso unnome così lungo, perdente in termini di identità.Oggi ‘Società del Quartetto di Vicenza’ è unnome ed un marchio che funziona!”E Sinthema ha cambiato qualcosa?Cavestro: “Cambiato non è il termine esatto: ècresciuta in modo importante, affermando quel-lo che era il suo approccio e le sue logiche sullagamma di offerte e sul cliente, con crescentesoddisfazione di quest’ultimo. Sinthema ha an-che visto il nascere e crescere di altri studi: Bas-sano, Verona, Milano, oltre a Vicenza e Padova

dove era già presente, raccogliendo sempreprofessionisti qualificati e consensi

alla propria linea d’azione.”Il mondo del professio-nismo sta sentendo que-sta effettiva o presuntacrisi? Che risposte dateai vostri clienti?Cavestro: “Il nostro èsempre stato un essereprofessionisti vicini al-l’azienda non solo tradi-zionalmente dalla partefiscale, ma anche da quel-la logistica. Con le diffi-

L’Associazione di Professionisti che investe in cultura e porta i collaboratori a teatro

Sinthema: crescere insiemeMonte: “La musica è un’occasione di socializzazione, per noi e i nostri figli”

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coltà è aumentata la nostra presenza all’internodelle aziende per vedere quali sono i punti forti ecosa si può ottimizzare. La crisi si sente, anche percarichi normativi e burocratici che non hanno percontro azioni di supporto all’azienda…”Monte: “Sinthema regge meglio di altri la crisiperché ha fatto un investimento in formazione epreparazione. Riesce a far fronte alle difficoltàdel mercato aiutando le aziende. Non abbiamosentito troppo la crisi perché abbiamo fatto scel-te importanti. E non è così per tutti.”È cambiata la filosofia di Sinthema nel con-tingente o considerate ancora una prerogati-va il sostegno di attività culturali?Monte: “La scelta che abbiamo fatto nel sup-portare non solo la Società del Quartetto, maanche altre realtà meno note, trova una confer-ma anche nel momento di crisi, perché ci ren-diamo conto che le difficoltà le hanno anchequeste associazioni, abbandonate anche dalleistituzioni nei momenti più impegnativi.Cavestro: “Non è un vezzo, è qualcosa in cuicrediamo, perché c’è un tessuto sociale da soste-nere. Se c’è crisi si taglia sul superfluo, e questoper noi non lo è…al massimo si ridimensiona.”In che modo questo impegno vi avvicina aiclienti o avvicina loro a voi?Monte: “Abbiamo preso spunto dai Concertidella Domenica per avvicinare i nostri soci allaSocietà del Quartetto, associazione che soste-niamo, partendo proprio dai loro figli e dalpatrimonio della musica: creare un’occasioneper stare insieme, stimolandoci a questo e cre-ando dei momenti di crescita.”Cavestro: “Non è solo una questione di visibili-tà per ciò che si fa: noi così sensibilizziamo isoci a ciò che si deve fare in termini di sostegnoa queste realtà sociali. E comunque sempre piùcollaboratori chiedono i biglietti per andare ateatro: anche questo è un fatto positivo.”Il concerto che ricordate con più piacere nelperiodo intercorso dalla nostra ultima chiac-chierata?Monte: “L’ultimo concerto di Schiff all’Olimpicomi ha folgorato… Pinocchio mi è piaciuto mol-tissimo, per tutt’altri motivi e contesti: bellissimo,veramente un’operazione riuscita!”E quello che attendete maggiormente dellaStagione in corso?Monte: “Bè, dopo Accardo, Zimerman, Lupu,cosa si può volere di più?… Però attendo concuriosità Manuel Barrueco e il Quarteto LatinoAmericano.” ●

Giovanni Costantini

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Ad Ala si può trovare un centro storicobarocco tra i più significativi e benconservati del Trentino, che rispecchia

ancor oggi tutta la struttura urbana della cittadi-na: i molti palazzi, le case, le strade, le piazzeconservano un antico aspetto aristocratico esontuoso che ricorda un’epoca di ricchezza evitalità economica e sociale, dovuta alla produ-zione ed al commercio dei velluti di seta.In questo magico contesto spicca tra i tanti ilPalazzo de’Pizzini Von Hochenbrunn - Di Len-na, costruito tra il XVII e il XVIII secolo, checonserva inalterata l’affascinante cornice cheda metà del ‘600 ha destato l’ammirazione diartisti, nobili, principi e persino sovrani, i quali,durante i loro viaggi tra l’Italia e l’Austria, so-starono in esso: Carlo III (1708) e Carlo VI(1714) Re di Spagna, Napoleone Bonaparte(1796) e Wolfgang Amadeus Mozart che “vifece musica” nei suoi tre viaggi verso l’Italia(1771,72, 73).Si prosegue con la visita guidata del Museo delPianoforte Antico con Concerto su strumentistorici. Sarà proprio la pianista TemenuschkaVesselinova, conosciuta a livello internaziona-le, a raccontare la sua collezione di pianoforti,invitando a rivivere antiche sonorità in un’at-mosfera magica di altri tempi.

Dopo un pranzo al ristorante con menù tipico,trasferimento a Rovereto dove si possono visi-tare i mercatini di Natale e i tipici presepi inesposizione nel centro. Rovereto è una splendi-da cittadina della Vallagarina, accoccolata aipiedi dell’imponente mole di Castel Veneto cheospita il Museo Storico della Guerra. È cono-sciuta in tutto il mondo per la grande Campanadella Pace, che sul colle di Miravalle diffondeogni sera cento rintocchi per ricordare i cadutidi tutte le guerre.Tutto il centro storico conserva ancora l’evi-dente impronta della Serenissima; da PiazzaRosmini, cuore della Rovereto moderna, siapre verso nord il Corso Bettini, su cui si affac-ciano i più bei palazzi settecenteschi della città.Fra questi spicca il Teatro Zandonai, il più anti-co della regione sorto più di 200 anni fa.●

Quota di partecipazione € 80.00min. 25 partecipanti

Per informazioni:Agenzia Viaggi Avit Viale Roma, 17 - Vicenza. tel. 0444/545677Sig.ra Cinzia Brescelli o Michela Dalla Pozza

Nuova proposta aperta a tutti, in collaborazione con Avit Viaggi

Una gita musicale col QuartettoVisita al Museo del Pianoforte Antico di Ala e tour a Rovereto

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Un brindisi tra amici della musica, aperto alla cittadinanza ed a tutticoloro che seguono e sostengono la Società del Quartetto di Vicenza, ieri, oggi e domani.Special guest della serata AngelaHewitt, una delle più grandi interpreti del pianoforte del panorama internazionale.

In programma musiche di Bach, Beethoven, Schumann.

Per chi lo desiderasse è poi prevista una visita agli affreschi della Villa.

Viene richiesto un contributo alle spese di € 25.

Sabato 9 gennaio 2010

ore 17 Villa Valmarana ai Nani

RSVPSocietà del Quartetto di Vicenza

[email protected]

Un brindisi al Centenario con Angela Hewitt

Sabato 9 gennaio 2010

ore 17 Villa Valmarana ai Nani

Un brindisi al Centenario con Angela Hewitt

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Libreria Galla 1880– Libreria Librarsi

– Libreria Traverso– Liceo “Pigafetta” – Liceo “Lioy”

– Scuola Media “M

affei” – Scuola Media “Giuriolo”

Istituto “Fogazzaro” – Istituto “Montagna” – Conservatorio di M

usica “Pedrollo” –Biblioteca B

ertoliana “Palazzo Costantini” – Teatro Olimpico

Ufficio informazioni turistiche – H

otel Cristina–

Hotel Castello

– Hotel Giardini–

Hotel Cam

po Marzo

– Hotel Due M

ori - HotelPalladio…

Biblioteche e luoghi culturali dei principali centri urbani della provincia di Vicenza…

agli abbonati alla stagione concertisticadella Società del Quartetto di Vicenza

ed ai principali enti musicali italiani

arriva per spedizione in abbonamento postale…

Musicare

è anche su ww

w.quartettovicenza.org

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