Anno XI - n° 7-2009 IL GIORNALE DELLA - Enpam · 2019. 5. 7. · 49 Vagni: la prigionia di un eroe...

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IL GIORNALE DELLA dei Medici e degli Odontoiatri www.enpam.it ENPAM Fondato da Eolo Parodi Anno XI - n° 7-2009 Previdenza Poste Italiane SpA Spedizione in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004, n. 46) art. 1, comma 1 CNS/AC-Roma periodico Omologato DCOER0953 CONSIGLIO NAZIONALE Approvato il Bilancio consuntivo 4 FEDERSPEV La terza età va difesa VAGNI La prigionia di un eroe PARODI All’insegna della trasparenza 3 43 49 Grande Pharmacie des Halles Centrales (1905, Ars Medica Collections, Philadelphia Museum of Arts)

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IL GIORNALE DELLA

dei Medici e degli Odontoiatri

www.enpam.it ENPAMFondato da Eolo ParodiAnno XI - n° 7-2009

Previdenza

Poste Italiane SpASpedizione in Abb. Post.

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004,n. 46) art. 1, comma 1

CNS/AC-Roma

periodico

Omologato DCOER0953

CONSIGLIO NAZIONALE

Approvatoil Bilancio

consuntivo

4FEDERSPEVLa terza etàva difesa

VAGNILa prigioniadi un eroe

PARODI

All’insegnadella trasparenza

3 43

49

Grande Pharmacie des Halles Centrales (1905, Ars Medica Collections, Philadelphia Museum of Arts)

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un futurodi certezze.

Per mantenere il tuo standard di vita dopo aver cessato l’attività lavorativa avrai necessità del 75/80% dell’attuale reddito professionale.

FondoSanità è la risposta alle tue esigenze di integrazione previdenziale.

Per aderire:A) Scaricare dal sito internet www.fondosanita.it la SCHEDA DI

ADESIONE e il MODULO DI BONIFICO.

B) Spedire la SCHEDA DI ADESIONE compilata unitamente alla copia del BONIFICO EFFETTUATO alla Segreteria di FondoSanità,

P.zza della Repubblica, 68 - 00185 Roma.

Come pagare MENO TASSEI benefi ci fi scali per chi aderisce a FondoSanità sono consistenti: i versamenti infatti sono oneri deducibili in capo all’iscritto per un importo annuale complessivamente non superiore a 5.164,57 euro. Per i familiari a carico i versamenti sono deducibili dal reddito IRPEF del “capofamiglia”, sempre nel limite complessivo di 5.164,57 euro; la deducibilità fi scale, peraltro, è indipendente dalla detrazione di imposta IRPEF del 19%

per le Polizze Vita eventualmente stipulate dall’iscritto prima del 1° gennaio 2001. Inoltre la tassazione della rendita vitalizia del 15% è

ridotta dello 0,30 per ogni anno eccedente il 15° anno di partecipazione fi no ad arrivare al 9%.

CAPITALE TOTALE RENDITA ANNUALE LORDA

Euro 51.645,69 Euro 3.640Euro 154.937,07 Euro 10.920Euro 258.228,45 Euro 16.650,64

Esempio di rapporto tra capitale accumulato (versamenti + rendimenti) e rendita vitalizia calcolato utilizzando un coeffi ciente medio di conversione per l’età di 65 anni. (Legge 335/95)

www.

.it

PER INFORMAZIONI: Tel. 06 48294333 Sig.ra DANIELA BRIENZA

Tel. 06 48294337 Sig. ra PAOLA CINTIOFax 06/48294284 - E-mail: [email protected]

www.fondosanita.it

Fondi chiusi o fondi aperti?FondoSanità (fondo “chiuso” riservato ai lavoratori del settore) si fa preferire ai numerosi fondi “aperti” disponibili sul mercato per evidenti e concreti vantaggi:• possibilità di scelta e di eventuali cambiamenti dei gestori;• infl uenza sulle scelte attraverso le elezioni dei Rappresentanti dell’Assemblea

e del C.d.A.;• infl uenza sulle scelte strategiche ed organizzative del fondo;• commissioni di gestione (tra 0,10% e 0,15%) nettamente inferiori ai

fondi aperti (in generale tra 0,60% e 2%) e quindi solo 1,5% in 10 anni e non il 6-20%, con sensibili differenze nei rendimenti accumulati e quindi nel capitale e nella rendita vitalizia;

• nessuna spesa per pubblicità e nessuna commissione da corrispondere a venditori o agenti.

Prestazioni pensionisticheIl diritto alla prestazione pensionistica complementare si acquisisce con almeno cinque anni di partecipazione. L’associato potrà chiedere che gli venga liquidato subito, sotto forma di capitale, al massimo il 50% dell’importo maturato, mentre il rimanente verrà impiegato come premio unico per l’acquisto di una rendita vitalizia rivalutabile personale oppure reversibile (moglie, ecc.). In misura non eccedente il 10% della propria contribuzione annua, è possibile acquisire polizze vita assicurative complementari per la copertura dei rischi di invalidità e premorienza.Il regime di capitalizzazione (il capitale versato più i rendimenti accumulati serviranno a garantire le prestazioni pensionistiche future) e di contribuzione defi nita (il livello contributivo è predefi nito e la pensione è in funzione del rendimento netto del fondo) scelti da FondoSanità, lo rendono uno strumento previdenziale sicuro, trasparente, vantaggioso, necessario.

ChiSiamo: FondoSanità, approvato dalla COVIP il 26 luglio 2007, è una associazione senza fi ni di lucro il cui unico obiettivo è quello di offrire un valido strumento di previdenza complementare agli esercenti le professioni sanitarie. Nasce dalla trasformazione del preesistente FondoDentisti che, costituito nel 1996, ha già assicurato la previdenza integrativa agli odontoiatri italiani dall’aprile 1999, risultando il primo fondo pensione chiuso destinato ai lavoratori autonomi. Possono già aderire a Fondosanità tutti i medici e gli odontoiatri iscritti all’ENPAM, gli infermieri iscritti all’ENPAPI , i farmacisti iscritti all’ENPAF e gli iscritti alla Federazione Nazionale dei Collegi IPASVI (infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia), nonché i soggetti fi scalmente a carico degli aderenti.

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49 Vagni: la prigionia di un eroe

50-51 La sanità nel Granducato di Toscana

52-54 In editoria

55 Muti… al San Carlo

56-57 Un “passepartout” per l’arte

58-59 Più cuore e più testa

60-61 Lettere al Presidente

62 Filatelia

63 L’avvocato

64 Congresso Previasme

3 All’insegna della trasparenza

4-36 Consiglio Nazionale

37 “A cuore aperto”

38-39 L’intervista /1: ictus e riabilitazione

40-41 L’intervista /2: veterinari e medici

42-43 L’intevista /3: vaccino anti-HPV.Notizie Federspev

44 Sincope, nemico occulto

45 Sifop: associazioni di pazienti

46-48 Congressi, convegni, corsi

in questo numero

SOMMARIO

dei Medici e degli OdontoiatriPrevidenza

IL GIORNALE DELLA

Numero 7/2009

A partire dal 1800, le secolari “spezierie” si trasformarono in“farmacie” sempre più ampie e organizzate, alcune addiritturalussuose, continuando - con materiali e mezzi efficaci e “moder-ni” - nella tradizionale preparazione autonoma dei medicamen-ti, ma anche nel commercio dei prodotti della nascente Industriadel farmaco. Non di rado questi “negozi” - come quello raffigu-rato in copertina - costituivano pregevoli punti di incontri cultu-rali tra farmacisti, medici e letterati.

IN COPERTINA

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Sempre all’insegnadella trasparenza

di Eolo Parodi

moderne strategie ed i pia-ni d’investimento messi inopera dall’Ente soprattut-to negli ultimi 10 anni.Il nostro costante progres-so ha, come era logico, cat-turato l’attenzione, nonsempre benevola, dei me-dia. Ma questo non ci de-ve distogliere dal nostroimpegno quotidiano in fa-vore dei nostri iscritti. La crisi economico-finan-ziaria attuale ha investitotutto il mondo e ci ha co-stretti ad un atteggiamen-to di estrema e giusta pru-denza per tutelare il patri-monio, specie laddove esi-ste un maggior rischio. Èchiaro, che se intendiamopredisporre un fondo anti– rischi (voce che esprimeuna quantificazione del ri-schio e non un onere con-solidato), significa che adoggi non abbiamo perdutonemmeno 1 euro.Con il costruttivo apportodei Presidenti degli Ordi-ni, continueremo ad esse-re a completa disposizionedei colleghi affinché ci siauna piena convinzione chei risultati ottenuti in que-sti anni sono il frutto dellavoro costante di unasquadra affiatata, capaceed estremamente respon-sabile, di cui non si puònon essere orgogliosi. •

Quello svoltosi il 27giugno, con l’appro-vazione di un lusin-

ghiero bilancio consunti-vo 2008, è stato un otti-mo Consiglio Nazionaleche ha visto, come sem-pre, la partecipazione at-tenta e direi appassionatadei nostri Ordini Provin-ciali. Ecco perché, in que-sto numero del giornale,come potrete constatare,al dibattito del ConsiglioNazionale è stato dedica-to un notevole spazio. Vo-gliamo che la comunica-zione tra l'Enpam e i suoiiscritti avvenga con sem-pre maggior chiarezzagrazie alla capillare cono-scenza dei problemi sultappeto.Tengo a ribadire che noitutti siamo fieri per i risul-tati presentati nell'ambitodi un'assoluta trasparen-za che ha supportato le

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LA FINESTRA DEL

Presidente

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CONSIGLIO NAZIONALE

Il salone dell’Enpam era stracolmo. C’erano i rappre-sentanti degli Ordini provinciali dei medici e degliodontoiatri. La presentazione del Bilancio consunti-

vo 2008 era particolarmente attesa, specie in unmomento di crisi economica mondiale come l’attuale.La tensione era, in un certo senso, palpabile anche setutti sono da anni al corrente che i Bilanci dell’Enpamsono sempre degni d’essere portati ad esempio. Eolo

Parodi, come è suo costume, non ha usato giri di paro-le. In piena forma fisica, ha subito affrontato il cuoredel problema: “L’avvenire dell’Enpam dipende, soprat-tutto, dall’accordo tra i medici e gli odontoiatri e dallafiducia verso gli amministratori”. Anche le Consulte (quattro astenuti su 81 componen-ti) hanno dato parere favorevole al BilancioConsuntivo 2008. Parodi all’attacco: “Noi siamo orgo-

Da sinistra: Maria Clemens Barberis, il direttore generale Alberto Volponi, il vice presidente Giampiero Malagnino, il presidente Enpam Eolo Parodi, il vice presidente vicario Mario Falconi e il presidente del Collegio sindacale Ugo Venanzio Gaspari

Approvato il BilancioConsuntivo 2008

Il Consiglio Nazionale dell’Enpam riunito a Roma il 27 giugno ha approvato alarghissima maggioranza (due gli astenuti su 105 aventi diritto al voto) il Bilancio

consuntivo 2008. Particolare attenzione ha riscosso la relazione del presidente EoloParodi che ha illustrato con la consueta precisione i “numeri” di un Ente in costante

positiva evoluzione. Il presidente si è avvalso nell’esposizione della collaborazione deivice presidenti Mario Falconi (vicario) e Giampiero Malagnino, dei consiglieri Maurizio

Dallocchio e Alberto Oliveti, del presidente del Collegio sindacale Ugo VenanzioGaspari, del direttore generale Alberto Volponi, coadiuvato da Maria Clemens Barberis

ormai storica segretaria del Consiglio Nazionale

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I risultati complessivi del Bilancio consuntivo sonocosì suddivisi:

Ricavi da gestione previdenziale:Contributi € 1.852.057.183Entrate straordinarie € 223.716.731

Totale entrate previdenziali € 2.075.773.914

Uscite per prestazioni previdenziali:Prestazioni € 1.023.039.839Uscite straordinarie € 3.415.021

Totale spese previdenziali € 1.026.454.860 Avanzo gestione previdenziale € 1.049.319.054

Gestione non previdenziale:Altri ricavi e proventi € 456.071.721Altri costi e oneri € –829.421.245

Differenza € –373.349.524

Totale avanzo € 675.969.530

Il Presidente sottolinea il consistente incremento deiversamenti del 2% a carico delle società professionalimediche e odontoiatriche e delle società di capitali cheoperano in regime di accreditamento con il ServizioSanitario Nazionale. L’incremento è da ricondurre,esclusivamente, al maggior numero di professionistibeneficiari della contribuzione di cui alla legge n.243/2004, determinatosi a seguito del positivo evol-versi del contenzioso giudiziario e dell’attività di solle-cito svolta in via amministrativa.Il prof. Parodi è poi passato a parlare di investimentipatrimoniali. Per quanto riguarda gli investimenti patrimoniali,anche nel 2008 il peso delle attività mobiliari è cre-sciuto sensibilmente, mentre non è stato possibile con-cludere durante l’esercizio le iniziative di investimen-to nel settore immobiliare, che richiedono indubbia-

CONSIGLIO NAZIONALE

L’esposizione del prof. Parodi è proseguita con l’anali-si sul risultato della gestione. Le entrate contributiveper tutti i Fondi di Previdenza sono aumentate del4,12% circa rispetto all’esercizio precedente, mentrele spese complessive per prestazioni previdenziali regi-strano un aumento del 4,33% circa. Tra le entrate contributive, se si considerano i proven-ti straordinari, la percentuale di incremento sale al15,55% rispetto all’esercizio 2007, soprattutto perquanto riguarda il Fondo della libera professioneQuota B del Fondo di Previdenza Generale. Per quanto riguarda la gestione patrimoniale, la con-trazione dei proventi per fitti e recuperi spese, cheammontano a complessivi euro 130.071.564, con undecremento di circa il 10,45% rispetto al risultatodella gestione 2007, è dovuta alla vendita di cespitioggetto dell’operazione di spin-off.

BILANCIO CONSUNTIVO 2008

BILANCIO CONSUNTIVO 2008

BILANCIO CONSUNTIVO 2008

gliosi di presentare questo Bilancio, forse il più impor-tante e positivo da quando esiste l’Enpam. Ora vimostro i dati frutto di un duro lavoro da parte deinostri uffici supportati dai consiglieri tutti, legati aquesto successo”. Il presidente è poi passato ad illustrare il Bilancio con-suntivo dell’esercizio 2008 servendosi delle tabelleriportate.

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mente tempi lunghi di ricerca, individuazione, selezio-ne, approntamento di complessi strumenti tecnico-giu-ridici e contrattuali.

Il presidente ha quindi dato la parola al prof. MaurizioDallocchio invitandolo a fornire spiegazioni e chiari-menti sul patrimonio mobiliare.

MAURIZIO DALLOCCHIOCONSIGLIERE ENPAM

Èsempre bello ed emo-zionante essere con

voi, che conosco oramaida tanti anni, grazieall’affetto dei Colleghidel Consiglio e, in parti-colare, del Presidente Pa -rodi.Parto da un paradosso,ho la sensazione che unpo’ – non dico “tutti noi”– ma molti dei presenti emolti di coloro che sono acasa e svolgono la profes-sione medica, ritengano

che l’Enpam debba sempre vincere.L’Enpam, purtroppo, come tutti gli altri operatori chefanno investimenti, può vincere e talora può perdere.E questo è naturale perché, nel momento in cui sifanno degli investimenti è del tutto evidente che, siache compri un’azione, sia che compri un’obbligazione,sia che compri qualsiasi tipologia di titolo o di immo-bile, segui in qualche modo il ciclo del mercato.Noi abbiamo sempre detto che il nostro orizzonte tem-porale è di lungo, lunghissimo periodo. Abbiamo sem-pre detto che non dovrebbe interessarci che cosa è

successo ieri e che cosa succederà domani. Dovremmocercare di raggiungere un equilibrio che è conseguen-te alla vita prevista della classe medica, dunque auspi-cabilmente all’eternità. Allora, la turbolenza che ci può essere in un certoperiodo, che porta ad una riduzione del valore delpatrimonio, non deve spaventare. Deve spaventaresolo se la turbolenza che si viene a generare impattapesantemente sulle condizioni per poter corrisponderele pensioni; e questo non è certamente il caso delnostro Ente.La turbolenza poi è qualche volta acuita da organi distampa superficiali se non del tutto incompetenti, cherilanciano non notizie, ma indiscrezioni, spesso false,su argomenti importanti come i bilanci. Proviamo aprendere la notizia apparsa su un allegato periodicodel Sole 24 Ore. Un allegato che di frequente riporta pettegolezzi emaldicenze, anziché fatti e commenti.Bene, nel prevedere un movimentato ConsiglioNazionale per quest’oggi, riferisce di perdite per cin-quecentocinquanta milioni, dando un’enfasi di assolu-to rilievo alla notizia. Ora, proviamo a pensare anche che ci siano state effet-tivamente delle perdite, e dirò subito che il tema è piùcontabile che “monetario” – il Presidente lo ha giàrimarcato con attenzione e con correttezza –; poniamoche ci fossero state nel patrimonio Enpam delle perdi-te per cinquecentocinquanta milioni. Bene, il patrimo-nio dell’Ente è di circa nove miliardi, a valore diBilancio. Credo che il suo valore corrente sia significa-tivamente superiore; ecco, se in un anno nel quale leBorse hanno perso mediamente il 40%, nel quale ilPIL, la disoccupazione, gli ordini all’Industria sonocrollati – e non spendo una parola in più perché i gior-nali li leggiamo tutti – se avessimo perso cinquecento-

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BILANCIO CONSUNTIVO 2008

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cinquanta milioni, cioè circa il 6% del patrimonio –attenzione, “perso” poi bisogna vedere che cosa vuoledire, su questo argomento ritorneremo fra poco – èqualcosa che dovrebbe far tremare le vene nei polsi aimedici?È qualcosa di cui ci si dovrebbe preoccupare o vergo-gnare?La vita di questo Ente è infinita, e le gravissime turbo-lenze che si manifestano nel mercato non devono faretremare le vene nei polsi a nessuno.

NOTIZIE ALLARMANTI

Provo a leggervi alcune notizie apparse sulla stampa,che sono in linea con ciò che vi sto dicendo.Pensate, il Presidente dell’ANIA, Fabio Cerchiai, dice: “Nei Fondi Pensione italiani, nel complesso, il rendi-mento delle forme pensionistiche è stato pari a meno8,4% per il 2008”, per cui complessivamente le formecomplementari di pensione, lo scorso anno, hannoperso l’8,4%. Il capo di Allianz Europe dice: “Nel 2008 i livelli dicapitalizzazione dei piani pensionistici aziendali eindividuali sono calati del 30%”. E’ interessante ildato di Banca Italia. Quest’articolo riporta che BancaItalia ha un suo Fondo Pensione, destinato ai suoidipendenti. Al suo interno ci sono due comparti, uncomparto A e un comparto B. Il comparto A ha perdu-to il 4,09%, il comparto B ha perduto il 21,06%. Estiamo parlando di Banca d’Italia!Se ampliassimo l’analisi a livello internazionale, gliesempi potrebbero essere ancora più significativi. Citosempre articoli recenti che vi rimetto a disposizione.“Fondi Pensione USA, dato settoriale, perso il 30%”.Prendiamo poi CALPERS, storicamente il più grandefondo pensione al mondo. Dice l’articolo che vi cito:“Il Fondo Pensione dei dipendenti pubblici dellaCalifornia ha perso il 26,6%, da luglio 2008 a genna-io 2009. CALPERS ha perso novantacinque miliardidi dollari, ossia il 36,5% nell’anno 2008.Obiettivamente il nostro scenario è completamentediverso. Ho sempre detto – e il Presidente l’ha rimar-cato – che quando i mercati, e succederà prima o poi,dovessero impennarsi, noi non seguiremo l’impennatadei mercati, perché siamo molto prudenti, molto piùtradizionali, molto più inclini a difendere il capitale,che a inseguire rendimenti elevati.Fortunatamente – e si è dimostrato – nel momento incui i mercati sono drammaticamente crollati, noisiamo stati in grado di tenere, con contrazioni deltutto ragionevoli, rispetto ad un andamento che pote-

va essere davvero catastrofico.Pensate, questo è Il Sole 24 Ore di ieri, il quotidianoche tutti conosciamo, e dice sui dottori commercialistie sulla loro Cassa: “Il patrimonio netto, a fine 2008,sfiora i duemilaottocentonovanta milioni”, tre miliardicirca, per cui circa un terzo dell’Enpam, per intender-ci. Noi siamo circa a nove miliardi.“Dopo le minusvalenze nelle gestioni patrimonialideterminate dalla crisi finanziaria” – l’equivalente dicentoquarantacinque che citava il Presidente, prima –“la Cassa è corsa ai ripari: circa centonovanta milionivanno a integrare il fondo oscillazione titoli”, per cui,se per semplicità facciamo il rapporto di circa duecen-to milioni sul valore dei tre miliardi di patrimonio deiCommercialisti, per noi sarebbe l’equivalente di sei-cento milioni da accantonare al fondo oscillazionevalori mobiliari. Qui però viene riportata come una notizia – come d’al-tra parte è – molto positiva. E’ in ogni caso necessarioandare a interpretare cos’è un fondo oscillazione valo-ri mobiliari.

IL NOSTRO PORTAFOGLIO

Lo facciamo tra un istante, ma prima lasciatemi illu-strare com’è composto attualmente il nostro portafo-glio mobiliare utilizzando alcuni lucidi. Ovviamente,come vi è noto, abbiamo una grande presenza di titoliobbligazionari, come deve essere per un portafogliodifensivo; abbiamo pochissime azioni, abbiamo Titolidi Stato in misura piuttosto consistente e decisamentecrescente – ricordo che nel 2009 è stato realizzato unimportantissimo investimento in Titoli di Stato pro-prio in corso di esercizio; però ovviamente la fotogra-fia qui riportata si ferma al 31/12/2008 –. Abbiamopoi gestioni delegate a primarie entità esterne, in unpanorama complessivo che delinea un portafoglio chevorrei definire, come sempre ho fatto, di natura alta-mente prudenziale.Ecco, mi soffermo un istante sul rischio oggettivo deinostri titoli immobilizzati. Essa illustra il loro “rating”, argomento sul quale vi hoannoiato già più di una volta. Il rating è un voto cheviene assegnato a qualsiasi titolo, a qualsiasi emissio-ne o entità – che lo richieda – per qualificare la solidi-tà, per qualificare la credibilità, per qualificare neltempo il permanere di quell’investimento.Noi abbiamo un portafoglio che a maggio del 2009 èin larga parte “a voto molto alto”. Il gergo tecnico è“investment grade”. In particolare circa l’85% del por-tafoglio ha una qualità intrinseca paragonabile allo Stato

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Italiano con una non dissimile probabilità di insolvenza.Il nostro portafoglio immobilizzato ha caratteristiche disolidità tali per cui – vi cito soltanto le ricerche scientifi-che del Prof. Edward Altman, recentemente aggiornate– la possibilità che un titolo investment grade, cioè conuna qualificazione di solidità che va nella classifica dirating Standard and Poor’s tra tripla B, e tripla A, la pos-sibilità che vada in default – è gergo tecnico per dire “chesalti in aria” – è davvero modestissima, sia nel breve chenel medio lungo periodo.Dunque abbiamo più dei quattro quinti del totale delpatrimonio che è complessivamente “investment grade”.Ma osservate che abbiamo un segnale di peggioramento.In confronto al novembre dell’anno scorso, il valore deititoli investment grade era significativamente più eleva-to, cioè il 92%. Ma evidentemente da novembre fino amarzo di quest’anno c’è stato Armageddon nel mondo enei mercati finanziari, per cui è inevitabile che ci sia statauna riduzione nella qualità complessiva del portafoglio.Anche da qui nasce l’esigenza prudenziale di effettuarel’accantonamento al fondo oscillazione, al quale arrive-remo immediatamente.Ecco l’accantonamento, il famoso accantonamento diquattrocento milioni!Vorrei spendere una parola su che cos’è un accantona-mento. Scusate se sono didascalico e magari anche unpo’ noioso. Spero non mi ascoltino i maestri della Ragio-neria perché inorridirebbero, ma provo ad usare unametafora per rendere più chiara la spiegazione.Un accantonamento è quello che, in linea di principio,ciascuna famiglia, ciascuna Istituzione dovrebbe fare,nel momento in cui fosse solida e “ricca”, per cercare difronteggiare qualche imprevisto che si può sempre svi-luppare in un momento futuro.Allora, se la vostra domanda è: “Rispetto ai nostri inve-stimenti, abbiamo avuto, ad oggi, dei casi di default?Cioè c’è qualche investimento che non rivedremo maipiù perché è ‘saltato in aria’?”, la risposta è: “No”.Tra l’altro, devo dirvi anche con un bel sorriso di soddi-sfazione, perché vuole dire che siamo anche fortunati,che non siamo mai incappati i giornali li leggiamo tutti el’Enpam esiste da tanti anni – in casi come Parmalat,Cirio, Giacomelli, Madoff – sessantacinque miliardi didollari di truffa, bruciati! – Enron, Worldcom. Pensateche persino Lehman per noi non è quasi stato un proble-ma!Accidenti! Lehman era lo sponsor della mia cattedra, inUniversità Bocconi! Ricordo a tutti noi che per lasponsorizzazione è la Bocconi a ricevere i denari, nonil prof. Dallocchio! E ricordo pure che sull’argomentovi furono persino delle interpellanze che alla fine,hanno sortito l’effetto di “ripararci dal danno”!

PRESIDENTE Perché con quello che è capitato a lui, io mi sonotrovato una fifa orba! Avevamo dei soldi allaLehman Brothers, ho dato ordine di vendere e ciabbiamo guadagnato perché abbiamo preso i soldi.Altri si sono legati a Lehman, noi Lehman l’abbia-mo lasciata…C’è anche un po’ di fortuna!

CONSIGLIO NAZIONALE

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NESSUN INCARICO

Dicevo, Lehman Brothers – scusate, solo per chiarez-za e per completezza di informazione – a me non hamai dato incarichi di alcun tipo né remunerazioni.Cosa da rimarcare, essendo io professionalmente vici-no a moltissime realtà finanziarie. Solo a titolo diesempio ho rapporti professionali con SocietèGenerale; JP Morgan; Morgan Stanley; Citigroup;DFD… tutte le entità che dichiaro con trasparenza esincerità e che mi hanno indotto a non esprimere votiin Consiglio. Ma Lehman proprio no! E tra l’altroLehman Brothers è saltata in aria, lasciando in Enpamuna modestissima traccia di sé. Dimenticavo Standford, che ha fatto sette miliardi dibuco… In tutto questo l’Enpam non è mai entrata! Come già detto, è anche fortuna, ve l’assicuro! Ma nonsolo… Torniamo all’accantonamento dei quattrocento milio-ni. Pensare che il nostro portafoglio, quest’anno, l’an-no prossimo o in futuro, a fronte del disastro che c’èlà fuori, non subisca alcuna perdita è impensabile!Se altre entità a noi simili hanno perso enormi frazio-ni del patrimonio così come abbiamo visto prima, noi

E.N.P.A.M. Il risultato della gestione non previdenziale

Accantonamento di 400 milioni di Euro al “fondo oscil-

lazione valori mobiliari” effettuato in via prudenziale

Tali somme non costituiscono una perdita monetaria ma

solo un accantonamento prudenziale. Le cedole matura-

te e in minima parte le plusvalenze monetizzate sul por-

tafoglio dei titoli obbligazionari in gestione diretta capita-

lizzate al 2008, ammontano a circa 400 milioni di Euro

BILANCIO CONSUNTIVO 2008

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quest’oggi ci presentiamo dicendo: “Dopo aver svalu-tato di circa 145 milioni i titoli in gestione da parte deinostri gestori, riteniamo opportuno effettuare ancheun accantonamento a un fondo”.Badate, “svalutazione” vuole dire che, rispetto al valo-re al quale erano stati iscritti in Bilancio al 31 dicem-bre 2007, al 31 dicembre 2008 i titoli gestiti da terzihanno un valore che è inferiore di centoquarantacin-que milioni. Non è che abbiamo “buttato dalla fine-stra” centoquarantacinque milioni. Quegli stessi dena-ri potrebbero “ritornare” se i mercati subissero inver-sioni di tendenza.Attenzione, che questi stessi titoli, come ha annuncia-to il Presidente, se andiamo a vedere quanto valgonooggi, hanno già ripreso trentuno milioni, per cui cen-toquarantacinque sono già diventati, per intenderci,centoquattordici.Ma questo è totalmente irrilevante se torniamo a con-siderare la lunga, auspicabilmente infinita vitadell’Ente!Mi piace invece ritornare ai quattrocento milioni:quattrocento non sono a fronte, al momento, di perdi-te rilevate di alcun tipo; però è ragionevolissimo rite-nere – l’avete visto prima, una parte dei nostri titolinon è investment grade – è ragionevolissimo credereche una parte di questi titoli possa finire in default. Maci mancherebbe altro con lo scenario da paura cheabbiamo vissuto e stiamo vivendo!Abbiamo investito nove miliardi. Ragionevolmente,alla fine di quest’anno, dieci miliardi. Non è forseragionevole pensare che nel portafoglio complessivo visia una porzione pari a qualche punto percentuale, chenella vita dell’Ente vada in default? Ebbene ecco ilsenso dell’accantonamento al fondo oscillazione valo-ri mobiliari!In realtà potremmo anche riprendere quei denari, comedice il Presidente, perché non è affatto detto che perde-remo l’intera somma accantonata! Tuttavia – e ve lodico con sincerità – è pressoché certo che nel tempoperderemo qualcosa, come è giusto che ciascun investi-tore sia pronto a riconoscere. In fondo chiunque di noiabbia fatto un investimento negli anni scorsi, sa checosa gli è capitato in questi mesi. Vi immaginate se oggil’Ente si presentasse al Consiglio Nazionale e dicesse:“A noi non è successo niente, non abbiamo perso néperderemo nulla…” Ma vi pare possibile? Di per certoandiamo incontro a qualche perdita ma dobbiamosaperlo con la totale serenità e con la consapevolezzadel fatto che siamo investitori e che non siamo MagoMerlino!Se fossimo Mago Merlino, evidentemente, meglio anco-ra, Re Mida, beh, probabilmente non saremmo qua!

Allora, questi quattrocento milioni sono un cuscinettodi grasso che ci siamo messo intorno alla vita perchéstiamo attraversando il deserto e vogliamo essere sicu-ri che, se non troviamo l’acqua e non riusciamo a tro-vare da mangiare, un po’ di grasso al quale attingere loabbiamo messo da parte.Questo è il concetto.Non sono soldi che abbiamo monetariamente portatovia dal Bilancio, intendiamoci. Non c’è un’uscita diquest’importo. Quei soldi restano ancora investiti edisponibili. Semplicemente, in futuro, se dovesseroesserci delle perdite, perché nell’ambito di tutti gliinvestimenti che abbiamo fatto ho già detto troppevolte che qualcuno potrebbe soffrire, noi abbiamo giàfatto l’accantonamento relativo. Il che vuole dire chesul conto economico dell’Ente dell’anno prossimo nonapparirà quella perdita, semplicemente perché attinge-remo al fondo che abbiamo accantonato. Continuandocon la metafora, riduciamo un pochettino la fascetta dilardo che ci siamo messi intorno alla pancia, in perio-di di vacche grasse.La mia idea è che il fondo oscillazione valori mobilia-ri in realtà debba essere mantenuto e alimentato neltempo, per lasciarlo in eredità ai futuri amministrato-ri della Fondazione, ai medici, e avremo creato lafascetta di grasso, alla quale gli amministratoridell’Ente potranno attingere.

TITOLI IMMOBILIZZATI

Vi è un punto del quale ancora non vi ho parlato, aproposito dei titoli immobilizzati. Mi riferisco al lororendimento ad oggi. I titoli che abbiamo immobilizzato in portafoglio, seconsideriamo il valore attuale di quello che hanno cor-risposto monetariamente negli anni scorsi, da quandoabbiamo cominciato a investire in questo comparto,hanno reso un valore attuale, non di quattrocentomilioni di euro, ma di quattrocentotrentadue milioni.In sostanza, se noi cumuliamo tutto quello che abbia-mo percepito per la detenzione di questi titoli, abbia-mo trentadue milioni in più rispetto a quello che oggistiamo accantonando.Non soltanto dunque non ci sarebbe nessun dannopatrimoniale complessivo, se prendessimo questi quat-trocento milioni e li “gettassimo” fuori dalla finestra;ma avremmo ancora un beneficio superiore a trentamilioni.E ho già detto che i quattrocento milioni non li “get-tiamo” per nulla fuori dalla finestra...Ho concluso questa breve esposizione e spero di

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potervi fornire altri dettagli nel corso della nostra mat-tinata. Ma prima di congedarmi vorrei lasciarmi anda-re a un paio di considerazioni personali.Siccome capita spesso di leggere i giornali e capitaspesso di essere “punti” dai giornalisti, io quest’oggisono con particolare piacere a rispondere a qualsiasidomanda, anche di natura personale, perché credoche, essendo orgogliosamente membro del Consigliodi Amministrazione dell’Enpam, argomenti che hannoa che fare con il Private Equity e con DGPA Capital inparticolare, con i miei allievi, con i conflitti di interes-se, credo che possano essere tranquillamente condivi-si in una sala come questa, a fronte di qualsiasidomanda che voi vi sentiate di fare.

ACCETTO PROVOCAZIONI

Vi prego, non sentitevi in difficoltà nel porgere quesi-ti anche di natura provocatoria, perché preferiscoessere sereno con le persone che ammiro per il lavoroche svolgono, piuttosto che sentirmi in difficoltà afronte di qualche cosa che non esiste o di illazioni efalsità. Per cui sono pronto davvero a rispondere aqualsiasi vostra domanda.La seconda cosa: questo

Il prof. Dallocchio risponderà ai quesiti posti dai Pre-sidenti degli Ordini o loro delegati al termine di tutti iloro interventi (pag. 26).

Il presidente dopo aver ringraziato il prof. Dallocchioha dato la parola al consigliere Alberto Oliveti.

ALBERTO OLIVETICONSIGLIERE ENPAM

La gestione previdenzialeriportata nel Bilancio

Consuntivo 2008 mostra neiclassici parametri di riferi-mento nel rapporto tra pre-stazioni e Patrimonio, tracontribuenti attivi e pensio-nati e tra contributi e presta-zioni, delle condizioni disalute dei Fondi di Previ -denza sostanzialmente sod-disfacenti ad eccezione delFondo del Convenziona -mento Esterno od Accre -ditamento.Quest’ultimo sconta i ritar-

di di riscossione dei contributi del 2% sui fatturatiannui dovuti dalle società professionali a seguito delcontenzioso giudiziario che si è instaurato, anche sel’azione amministrativa di sollecito ha portato ad unsignificativo incremento delle entrate e del numerodegli iscritti attivi. A tal proposito si rammenta comeper questi ultimi sia stata decisa dal CDA dellaFondazione l’adozione del metodo contributivo di cal-colo delle pensioni.Nel corso dell’anno sono stati acquisiti i bilanci tecni-ci al 31 dicembre 2006 che danno conto delle proie-zioni attuariali dei fondi di previdenza e costituisconoil necessario riferimento per assicurare la stabilità dellegestioni nel rispetto di quanto disposto dalla finanziaria2007 che ha spostato tale equilibrio ad almeno trentaanni, dagli originali quindici anni stabiliti alla data dellaprivatizzazione del 1995. Ricordo come i requisiti richiesti dalla privatizzazionefossero un rapporto patrimonio/prestazioni superiore acinque ( attualmente in termini di legge è 21,5 mentrese prudenzialmente riferito all’anno corrente è superio-re a nove!), una proiezione temporale di quindici annidel saldo attivo tra contributi e prestazioni e scansionitriennali di verifica con i bilanci tecnici.Nel rispettare tali parametri in tutti i Fondi ( ad eccezio-ne di quello del Convenzionamento Esterno) rammentocome nel frattempo abbiamo anche triplicato ilPatrimonio, nonostante sia soggetto all’applicazione diuna tassazione che continuiamo a denunciare come ini-qua, perché posta su un patrimonio costruito obbligato-riamente a garanzia del diritto costituzionale del paga-mento delle prestazioni.Nel fondo Quota A è praticamente realizzato il proget-

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to di allineamento degli archivi anagrafici dell’Enpam,degli Ordini provinciali e della Fnomceo.E’ stato rinnovato l’ACN della Medicina Generale cheaumenta l’aliquota contributiva al 16,5% ed instaura laflessibilità contributiva, la possibilità cioè per l’iscrittodi optare volontariamente per un incremento della con-tribuzione a proprio carico sino al massimo del 5%oltre l’aliquota ordinaria.Ciò definisce per ogni contribuente il passaggio ad unadimensione più partecipata della storia contributiva percui il medico indipendentemente dalle latenze dei rinno-vi convenzionali, può modulare il proprio flusso contri-butivo, sempre totalmente deducibile ai fini fiscali, percostruirsi un profilo contributivo adeguato, anche inprevisione di periodi di riduzione di tale flusso a causadi avvenimenti della propria vita personale, se pensiamoalla maternità per esempio, o a cambi professionali.La nuova organizzazione del lavoro adottata dagli Ufficie le implementazioni apportate alle procedure informa-tiche hanno portato in tema di riscatti all’invio agliiscritti di circa 6500 lettere di proposta relativa a tuttele tipologie di riscatto (laurea, allineamento etc..) ed intema di ricongiunzioni di 830 proposte di ricongiunzio-ne attiva.Le entrate previdenziali, superiori a due miliardi dieuro, sono incrementate di più del 15% rispetto al pre-cedente anno mente la spesa complessiva per prestazio-ni di circa un miliardo di Euro ha registrato un aumen-to del 4,45%.Stiamo studiando attuarialmente proiezioni a cinquantaanni, l’impatto della gobba previdenziale, l’esodo cioèdegli attuali 45–55enni, ci sarà ma saremo in grado diattutirlo grazie all’effetto della consistenza patrimonia-le, continuando a garantire pensioni soddisfacenti e direndimento superiore rispetto alla comparazione conquelli delle gestioni pubbliche. Sempre nella logica del garantire la pensione massimasostenibile dal sistema, che si fonda su un patto tragenerazioni subentranti in cui sostanzialmente chi lavo-ra mantiene chi ha lavorato, con pensioni pagate grazieal flusso dei contributi incassati integrati dai proventidella opportuna messa a reddito del Patrimonio accu-mulato.Entità delle pensioni definite applicando al redditomedio di tutta la vita professionale la percentuale risul-tante dalla somma aritmetica delle aliquote di rendi-mento annuali assegnate ai contributi incassati mesedopo mese, anno dopo anno.Nei fatti una costruzione dinamica mese dopo mese,anno dopo anno dell’importo della pensione, mentre ilmetodo contributivo che i Ministeri Vigilanti ci vorreb-bero far adottare definisce la percentuale da applicare al

reddito solo quando ci si pensiona, facendoci rimetterenon poco. Difendiamo finché è possibile questo privilegio dellanostra gestione.Nell’ottica della pensione massima sostenibile dal siste-ma per costruirci pensioni adeguate dobbiamo peròpensare all’integrazione volontaria e tempestiva.Per farlo dobbiamo cogliere l’attenzione di quanti piùmedici possibile e prima possibile.Dobbiamo parlargli al cuore, parlargli dei loro soldi gia-centi in Fondazione.E’ venuto il momento di fare come fanno in Svezia. Adogni lavoratore viene recapitata annualmente una“busta arancione” ( di indubbio impatto comunicativo)in cui vengono riportati i contributi versati e la stimadella rendita ad essi corrispondente.Adesso anche l’Inps si propone una cosa analoga con ilCasellario degli Attivi, al quale anche la nostraFondazione contribuisce.Dobbiamo giocare d’anticipo e partire con una iniziati-va che comunichi efficacemente a tutti i contribuenti larendicontazione dei contributi versati e la proiezionedella pensione ad essi corrispondente, per sensibilizzar-li sull’opportunità di scelte integrative tempestive chenel contempo dobbiamo proporre, per es. promuoven-do la flessibilità contributiva, o gli istituti di riscatto dilaurea, allineamento etc.. o l’adesione a FondoSanitànel secondo pilastro.Da tale iniziativa poi si dispiegherebbe correttamente ilventaglio adeguato ed appropriato degli altri strumentidi interazione e comunicazione come il Portale, ilServizio assistenza telefonica,l’informatica, la telemati-ca informativa, le postazioni ai Convegni e quanto altrosi ritenga strategico ed efficace adottare.

Il prof. Parodi passa il microfono al vice presidentevicario Mario Falconi.

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temi previdenziali, bisognerebbe investire struttural-mente nella comunicazione e nella formazione. Trop-po spesso ci capita di sentire – in particolare da partedi colleghi ospedalieri – frasi del tipo: "Ma l'Enpam midà quattro soldi di pensione!"Prego i Presidenti di Ordine presenti di aiutarci a spie-gare, soprattutto ai medici dipendenti, che, a fronte deicontributi versati, nessun altro Ente sarebbe in gradodi garantire rendimenti superiori o pari a quelli del-l’Enpam, né contestualmente di usufruire delle varieforme di assistenza previste dai nostri Regolamenti.Quanti sanno che la semplice iscrizione all’Ordine e diconseguenza all’Enpam determina da subito il dirittoad avere una pensione per i propri familiari in caso dipremorienza o per se stessi in caso di invalidità asso-luta permanente?Quanti conoscono le tante forme di assistenza che ven-gono attivate in moltissime condizioni di fragilità fisi-ca ed economica o per danni da calamità naturali?Mi sia consentito al riguardo parlare del recente terre-moto dell’Aquila.Ho scritto in un articolo, ma Parodi lo dice spesso,che purtroppo tutti i giorni dobbiamo impattare consituazioni personali di nostri Colleghi a dir poco disa-strose.Leggere invocazioni di aiuto e constatare situazioni di-sperate che spesso vanno al di là dei drammi di un ter-remoto ci colpisce profondamente. Purtroppo le ri-chieste sono in continuo aumento forse aggravate an-che dalla gravissima crisi finanziaria mondiale e italia-na che non poteva non contaminare anche il mondomedico.La tragedia dell’Aquila è stata un disastro per moltis-

simi medici e odontoiatri, al di là del-la irreparabile perdita della vita per al-cuni e/o per loro familiari. Migliaia dicolleghi hanno subito ingenti perditepatrimoniali (casa, studio, attrezzatu-re varie). Ancor più drammatica si è rivelata lasituazione, per i liberi professionisti eper i medici di famiglia che, oltre aidanni patrimoniali, hanno visto, in mol-ti casi, azzerarsi o ridursi notevolmen-te la capacità reddituale anche per l’eso-do di migliaia di cittadini.Ci sono casi di giovani liberi professio-nisti, che si ritrovano a dover onorareconsistenti debiti contratti per l’acqui-sto e l'organizzazione di studi profes-sionali che il terremoto ha spazzato via. Credo che gli unici soldi che sono ar-rivati ai medici e agli odontoiatri in tem-

MARIO FALCONIVICE PRESIDENTE VICARIO

Grazie Presidente, mihai chiesto di con-

cludere e te ne sono gra-to. Anzitutto concordosulla tua dichiarazione diessere orgogliosi per i ri-sultati che oggi sottopo-niamo al vaglio dei Col-leghi del Consiglio Nazio-nale.Mi sia permesso di rin-graziare tutti, compresala Struttura, perchéquanto da te illustrato econ altrettanta efficaciada Maurizio Dallocchio,

in merito agli investimenti mobiliari e da Alberto Oli-veti per la previdenza, è stato possibile, ovviamente,anche per il lavoro, quasi sempre di alta qualità, delnostro personale.Ora desidero parlare di assistenza partendo dalla soli-darietà: valore basilare su cui si fonda il nostro Ente.Un breve accenno alla comunicazione Molti sono coloro che ritengono che occorra investiredi più in comunicazione e in formazione soprattuttodei giovani. Concordo pienamente e sostengo da moltissimi anniche, proprio a causa di un diffuso scarso interesse ai

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Sussidi Straordinari

Sussidi Continuativi

Contributi per l’Ospitalità in Case di Riposo

Sussidi per Calamità Naturali

Sussidi di Studio per Orfani – ONAOSI

Borse di studio

Sussidi di assistenza domiciliare

Sussidi a superstiti di medici deceduti prima del 1° gennaio 1958

Prestazioni assistenziali “Quota B”

Distribuzione della Spesa per Prestazioni Assistenziali

BILANCIO CONSUNTIVO 2008

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pi rapidi, siano stati quelli dell'Enpam, perché è basta-ta una semplice domanda, con l’impegno di produrresuccessivamente perizie di legge, per avere un primoacconto di quattromila euro.

Occorre sottolineare che, in condizioni normali, l’at-tuale 5% da destinare all'assistenza, anche se erosoanno dopo anno, ha sempre consentito di soddisfare lerichieste. Oggi è diverso.Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la richie-sta ai Ministeri competenti di elevare, per il biennio2009/ 2010, il budget a disposizione all'8%, per po-ter dare a tutti quello che loro spetta in base all’attua-le Regolamento. Stiamo studiando, con il Direttore e con gli uffici pre-posti, su sollecitazione di molti medici dell’Aquila, al-tre possibili forme di intervento che hanno però neces-sità di approfonditi studi di fattibilità. Tutti i medici e odontoiatri abruzzesi avranno sino al-l’ultimo euro loro spettante. Esprimiamo l’auspicio che il Comitato di garanzia, dicui fanno parte i Presidenti dell’Aquila, Chieti, Pesca-ra e Teramo presenti oggi e che salutiamo con affetto,oltre al Segretario e Tesoriere della Fnomceo e il Presi-dente CAO dell’Aquila, preposto ad amministrare i fon-di che volontariamente la Fnomceo e gli Ordini hannomesso a disposizione, li indirizzino prevalentementeverso i liberi professionisti e i medici famiglia.Operiamo tutti insieme affinché sia diffusa la convin-zione che questo è un Ente che va difeso per i valoriche esprime, per quello che ha fatto, per quello che stafacendo: basta analizzare la gestione degli ultimi anni,sotto la guida di questo signore alla mia destra (alludeal presidente Parodi, ndr). Se andiamo con la mente alpassato non sempre tutto ci appare così virtuoso. Noioggi paghiamo ancora un qualche prezzo di immagineanche a causa di un passato remoto non sempre lim-pidissimo.I Consigli di Amministrazione, sotto la guida di EoloParodi, hanno dovuto risanare, per esempio, il patri-monio immobiliare; possedevamo cattedrali nel deser-to, che non si sa perché siano state acquistate.Non vorrei mai che questo Ente si facesse prendereda altre sindromi pericolose, ma operi sempre per as-sicurare le migliori pensioni possibili e per offrire so-lidarietà senza infingimenti, tenendo presente che il no-stro è un Paese dove la parola "solidarietà" spesso èpiù apparenza che altro, anche se la riferiamo all'at-tuale contesto del Servizio Sanitario Nazionale.Le cause dei ritardi, della "sordità" per quanto riguar-da il mondo medico – e queste sono cose che diciamoda anni, vero, Eolo? – possono anche addebitarsi alfatto che c’è chi continua a fare guerricciole stupide. E

se altre categorie professionali ottengono di più è per-ché sono più compatte, mentre noi alle volte ci com-portiamo come se ci dovessimo sbranare, invece cheremare tutti da una parte, per raggiungere sempre piùimportanti obiettivi condivisi.Io credo che chiunque amministrerà nel futuro questoEnte debba essere valutato e votato per intelligenza,competenza, autorevolezza e soprattutto onestà.Difendendo il nostro Ente difendiamo l'interesse gene-rale. Ecco, io auguro che quello che tu Presidente staifacendo, che stiamo facendo, possa essere di esempioanche per aiutare il nostro Paese a crescere.Colleghi potete comunicare a tutti che noi investiremodi più nella comunicazione; però chi ha dei dubbi haun unico preciso dovere: informarsi e chiedere spie-gazioni; è questo il modo per non alimentare dubbie/o sospetti non solo inutili ,ma pericolosi per la sta-bilità della nostra Fondazione.Voi siete la cinghia di trasmissione fondamentale, ol-tre che gli azionisti veri. Abbiate il coraggio di chiede-re sempre a noi onestà e trasparenza.

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Siamo alla fase conclusiva degli interventi ufficiali.Il presidente dà la parola al presidente del CollegioSindacale del quale elogia tutti i componenti: UgoVenanzio Gaspari (presidente), Vittorio Cerracchio,Francesco Noce, Caterina Pizzutelli e FrancescoVinci.

UGO VENANZIO GASPARIPRESIDENTE DEL COLLEGIO SINDACALE

Vorrei riassumere glielementi essenziali

della nostra relazione,che vi è stata trasmessacomunque nella suainterezza, insieme aglialtri documenti delBilancio. La nostra rela-zione è stata predispo-sta nel rispetto degliarticoli 2429 e 2409 delCodice Civile.Con l’aiuto di qualcheslide vorrei illustrarvil’attività svolta. Nel corso dell’esercizio

abbiamo tenuto sedici riunioni periodiche e assistitoa due Consigli Nazionali, diciannove Consigli diAmministrazione e dieci Comitati Esecutivi.E’ stata costantemente svolta l’attività di vigilanzasul rispetto della legge, dello Statuto, sul rispetto deiprincipi di corretta amministrazione, sull’adeguatez-za dell’assetto amministrativo contabile, ed è stataaccertata la validità di quest’ultimo a rappresentarein modo veritiero e corretto tutti i fatti di gestione.Sulla base dei controlli che abbiamo espletato e degliaccertamenti eseguiti riteniamo che il ContoEconomico e lo Stato Patrimoniale e la NotaIntegrativa siano stati redatti per forme e contenutonel rispetto della normativa vigente e che la relazio-ne sulla gestione sia coerente con quanto indicato nelBilancio 2008.Diamo inoltre atto di avere ricevuto dagliAmministratori idonee informazioni sul generaleandamento della gestione e sulla sua prevedibile evo-luzione e di avere incontrato periodicamente anche lasocietà di certificazione del Bilancio, che ha espressoparere favorevole in merito al Consuntivo 2008. Nel corso dell’esercizio inoltre non sono pervenutedenunce ai sensi del 2408, Codice Civile.Venendo ai numeri, il risultato di esercizio di seicen-

tosettantacinque milioni, positivo, è influenzato dalmarcato miglioramento del saldo attivo della gestio-ne previdenziale, che è di un miliardo e sconta inve-ce l’andamento della gestione del patrimonio mobi-liare e immobiliare complessivamente negativo pertrecentosettantatre milioni.In riferimento a quest’ultimo dato, il CollegioSindacale prende atto che gli Amministratori, tenutoconto delle particolari situazioni verificatesi sui mer-cati finanziari, hanno iscritto perdite e svalutazionisui valori mobiliari per complessivi cinquecentoqua-rantatre milioni, garantendo una rappresentazioneveritiera del patrimonio dell’Ente e sottolineando lachiarezza, il rigore e la trasparenza dei criteri con iquali è stato redatto il Bilancio.In particolare, il fondo oscillazioni valori immobilia-ri, al netto delle riprese di valore, ha beneficiato diun incremento di quattrocento milioni e costituisceuna congrua riserva a cui attingere in caso di even-tuali futuri default dei titoli immobiliari immobilizza-ti; mentre i titoli dell’attivo circolante sono statiiscritti a valori correnti (mark to market).Il raffronto tra patrimonio e prestazioni, come giàillustrato dal Presidente, ai fini della dimostrazionedella sussistenza della riserva legale, prevista dal509, dà risultati complessivamente migliori di quelliriferiti al precedente esercizio, passando dal 19,88%al 21,49%, che è, chiaramente, ampiamente al disopra delle cinque annualità previste dal decreto.In relazione a quanto precede, noi esprimiamo pare-re favorevole all’approvazione del Bilancio.

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Il presidente, prima di dare la parola ai presidentidegli Ordini o ai loro rappresentanti, ha fatto proiet-tare una slide relativa a “Il Giornale dellaPrevidenza dei Medici e degli Odontoiatri”. Subitodopo si è soffermato sull’area della comunicazione.

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Ancora qualche dato sempre relativo alla comunica-zione:

Il presidente, a questo punto, ha dato la parola al pre-sidente dell’Ordine di Bologna. Il prof. Parodi harisposto singolarmente ai vari interventi.

• Il Giornale più diffuso dell’area

medica con le sue oltre 430.000

copie a numero

• Informazione puntuale ed arti-

colata sulle attività dell’Enpam

• Eccellenti collaboratori specia-

lizzati che si avvalgono anche di

un archivio di prim’ordine

• Possibilità di consultazione

on–line sul sito dell’Ente

Il Giornale della Previdenza

Informatizzazione invio telematico egli

Albi Professionali degli OO.MM

Ad oggi:Hanno aderito al progetto n° 105 Ordini.Hanno inviato gli archivi anagrafici n° 101 Ordini.

È previsto un contributo per gli Ordini che hanno giàinviato gli archivi anagrafici corretti.

N° 40 Ordini hanno già ottenuto il beneficio.

118.000 utenti registrati

Media annua di accessi al portale:

1.400.000

Nel 2008 25.500 dichiarazioni on line

dei redditi professionali soggetti

a contribuzione “Quota B” effettuate

in Area riservata

Circa 163.000 indirizzi e-mail

di iscritti in Ns. possesso

Oltre 83.000 numeri di telefono fissi e

75.000 cellulari comunicati dagli iscritti

Informatizzazione invio telematico degli

Albi Professionali degli OO.MM

Su un numero complessivo di circa 390.000

iscritti agli Albi:

sono state memorizzate

le informazioni relative a

circa 295.000 iscritti

circa 228.000

direttamente

negli archivi Enpam

67.000 restituite agliOrdini per ulteriori verifi-che o modifiche daapportare ai loro archivi

Sono stati effettuati n. 5.662 pagamenti tramite carta di credito

Enpam per un totale di circa 9 milioni di euro.

www.enpam.it

Area della Comunicazione

Riorganizzata la sezione del portale relativa a:

Potenziata la struttura operativa per

ottimizzare l’assistenza telefonica all’utenza

CALL CENTER(risposte brevi e generiche

SAT(risposte più ampie

e articolate)

Modulistica Riscatti

e ricongiunzioni

Prestazioni assistenziali

Modulistica Contributi

Assistenza

(notizie/regolamenti

Modulistica

Area riservata

OO.MM

Area della Comunicazione

2 livelli di accesso

BILANCIO CONSUNTIVO 2008

BILANCIO CONSUNTIVO 2008

BILANCIO CONSUNTIVO 2008

BILANCIO CONSUNTIVO 2008

BILANCIO CONSUNTIVO 2008

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GIANCARLO PIZZABologna

È il quarto anno che sono ilPresidente ed è la prima vol-ta che prendo la parola alConsiglio nazionale dell’En-pam, e lo faccio spero conchiarezza, raccogliendo l’in-vito di Dallocchio e di Ma-rio Falconi. Veniamo al sodo, io mi so-no letto il Bilancio, per quel-lo che potevo, faccio il me-dico, non faccio l’economi-sta, però, mano a mano, an-dando avanti con gli anni hodovuto imparare qualcosa.

Per esempio, io non penso più a investire in titoli o infondi che non mi diano il capitale garantito, comunquei soldi che metto su quei pezzi di carta alla fine mi deb-bono essere garantiti. Il gioco finanziario va attenta-mente seguito, ma c’è obbligo di prudenza nel gestire ifondi che non sono nostri, che sono la garanzia di unavita tranquilla per i nostri colleghi, soprattutto Fimmg.Diciamo che gli ambulatoriali esterni, gli ospedalieri,comunque, se la cavano. Allora mi chiedevo se questaprudenza non sia stata un po’ messa da parte. Ovvia-mente torniamo alla nota dolente dei –543 milioni diEuro, 145 milioni sono di perdita secca già consolida-ta, mi pare, mentre i 400 milioni di Euro messi a cusci-netto per galleggiare non sono una perdita reale perchéè evidente che i titoli se li vendiamo oggi perdiamo deisoldi, se aspettiamo la scadenza invece possono recu-perare e quindi già oggi, per esempio, quei 400 milio-ni hanno già reso 32 milioni, quindi mi pare questo quel-lo che è stato detto, però mi piacerebbe essere rassicu-rato. Raccolgo l’invito di Dallocchio a fare chiarezza, nel sen-so che se ci sono giornali che scrivono cose che posso-no seminare zizzania, noi dobbiamo ricevere i chiari-menti qui, all’Enpam. Io non sono un esperto giornali-sta, però sono uno che quando torna al proprio Consi-glio dell’Ordine deve specificare ai colleghi i motivi chelo hanno spinto a votare a favore, o contro o perché siè astenuto. Si vocifera che i titoli Safir che sono qui inseriti abbia-no perso il 42% del loro valore, non so se sia vero, pe-

rò ne sono stati comperati ancora nel 2009? Poi, un’altro episodio che mi ha infastidito; questo è unpaese dove il conflitto di interesse è macroscopico a tut-ti i livelli, e allora io sono contento che il professor Dal-locchio venga detto proprietario di un Private EquityDGPA Capital, sono contento che, nonostante sia nelnostro Consiglio di Amministrazione, proponga inve-stimenti, sono contento perché sono sicuro che il pro-fessor Dallocchio ci tiene a rimanere con noi ed è in gra-do di garantire che la nostra società renda meglio di al-tre, altrimenti non lo proporrebbe.

UMBERTO DELLA MAGGIORELucca

Sono il delegato Enpam del-l’Ordine di Lucca. Propon-go che il professor Dalloc-chio, che io apprezzo e sti-mo, tenga sul nostro Gior-nale della Previdenza una opiù pagine, tutte le volte chela rivista viene pubblicata,parlandoci degli argomentiche ci ha proposto stamatti-na e che possono essere spie-gati a chi non è ferrato nel“mobiliare” e su come van-no gli investimenti. Questoeviterà che due o tre colle-

ghi dell’Ordine di Lucca, che sono particolarmente pre-parati o agguerriti, ci “bombardino” con delle letteremensili in cui dicono che tutto va male e che siamo ma-le amministrati. Passo alle domande. Una riguarda in particolare un articolo che ho letto suuno dei nostri giornali, che l’Inpdap e l’Inps, al deces-so del titolare liquidano al coniuge superstite la norma-le aliquota di reversibilità che come tutti sapete è parial 60%, ma che questa è ridotta al 45%, al 36% e al30% rispettivamente nei casi in cui i redditi propri delbeneficiario nell’anno in corso 2009 superino i 17mila,i 23mila e i 29mila euro. Questa vergognosa detrazio-ne pare sia stata oggetto di numerosi ricorsi in sede giu-diziaria, ma senza alcun esito, per cui approfitto dellaplatea che ho davanti per dire a tutti i rappresentanti

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La parola agli Ordini

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degli Ordini dei Medici di promuovere un ricorso daparte della nostra Federazione a questa iniquità. La pen-sione dell’Inpdap o dell’Inps non è che sia oggetto diun dono da parte dell’Inpdap, è solo il frutto dei nostririsparmi, dei nostri contributi fatti per 30, 40 anni. Un’altra domanda ancora al Presidente. L’anno scorsoin un’assemblea di questo tipo si parlò molto del pro-blema degli specializzandi: come è andato a finire il con-tributo? Leggo in un giornale sindacale che mi arrivache l’Inps ha definitivamente stabilito che il medico informazione specialistica non iscritto alla Cassa profes-sionale versi la contribuzione calcolata con aliquota pie-na, mentre quello iscritto alla Cassa versi i contributicon aliquota ridotta alla stregua di tutte le altre catego-rie tenute alla gestione separata. Anche di questo chiedo notizia perché vorrei sul pros-simo Bollettino Ordine darne una precisazione.

PRESIDENTESul problema degli specializzandi saremo esaurien-ti in un prossimo articolo nel Giornale della Previ-denza.

GIOVANNI RIGHETTILatina

Innanzitutto ringrazio il Pre-sidente perché ha acconsen-tito a proiettare in questasala un documentario sul-l’attività dei colleghi del-l’Aquila. Mi sono accortoanche che è la prima volta,da quando sono presidentedell’Ordine, che intervengoa parlare al C. N. La fiducia e il rispetto si ac-quistano in tanti anni ma sipossono perdere anche inpoche ore, in pochi giorni,la fiducia è qualcosa che de-

ve essere sempre alimentata. L’altra riflessione è quel-la che, avendo sempre dato voto positivo ai Bilanci, misento in qualche modo corresponsabile del fatto che inquesti ultimi anni abbiamo diversificato il nostro patri-monio che è al 50 percento diviso tra patrimonio mo-biliare e immobiliare. Quando ho iniziato la mia attivi-tà di medico, non era così: credo il 90% fosse immobi-liare. Allora perché non riflettere sulla composizione

del nostro patrimonio? Certo il nostro presidente ricor-da, a ragione, che ha ereditato un patrimonio immobi-liare che non aveva costruito lui. Questo patrimonionon era carta che poi diventa straccia; l’abbiamo acqui-stato, è un patrimonio che abbiamo sempre avuto. È una riflessione che pongo all’attenzione di tutti per-ché il mondo cambia e non è detto che il patrimoniomigliore oggi sia quello mobiliare. Ecco, questa è unariflessione che pongo all’attenzione. Ti ringrazio.

PRESIDENTE Ti rispondo subito. Noi nel nostro Fondo Ippocra-te abbiamo 1.162.000.000 di euro e abbiamo un pa-trimonio immobiliare che non è cosa da poco. Tut-ti parlano spesso di noi perché siamo padroni ades-so del grattacielo dell’Eni a Roma, che è conosciu-to in tutto il mondo. Stiamo andando al 50/50 sututto; abbiamo trenta alberghi che sono belli e han-no un valore. Sono della tua idea, ci mancherebbealtro che fosse tutto mobiliare.

BRUNO DI LASCIOFerrara

Credo che l’onestà sia sem-pre stato il cavallo di batta-glia, la bandiera del Presi-dente e di questo tutti siamotestimoni, quindi è una for-ma di considerazione realemettere in risalto l’onestà delPresidente e di tutto il Con-siglio di amministrazione. Coerenza. Non ho mai ba-rattato la mia coerenza conl’opportunità. Il Presidenteall’inizio ha detto che nel-l’ambito delle Consulte ci so-no state quattro astensioni

sul Bilancio. Nel Consiglio di Amministrazione c’è lamia astensione al Bilancio. E’ una astensione di carattere politico e non tecnico. Lamia astensione è nell’ambito di una gestione politica,una normale attività dialettica che deve esistere in unConsiglio di Amministrazione. Siamo la maggioranza.Gli 11 medici Consiglieri, quindi non tecnici, hannoestrema fiducia in chi è tecnico. Nessuno ha in menteinteressi personali, l’interesse di tutti è quello per la ca-tegoria. Nei momenti di crisi ci vogliono ottimismo ecertezza. La certezza dell’ottimismo è legata alla valu-

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non erano vacanze, chiedendo loro che alla fine dell’an-no facciano una relazione scritta su quanto imparato aRoma, immagino che la situazione della conoscenza delvero funzionamento dell’Enpam migliorerebbe con sod-disfazione degli iscritti. Questo è quanto mi sentivo di proporre: se l’iniziativavi pare buona prendetela in considerazione, in caso con-trario vi domando scusa e vi ringrazio dell’attenzione.

GIACOMO MILILLO Torino

Sono delegato dell’Or dinedi Torino e segretario dallaFimmg parlo, perciò, contutte e due le esperienze. Ilmio vuole essere un unicomessaggio finale. QuandoAngelo Pizzini mi spiegavache il patrimonio dell’En-pam fa gola a molti, “c’èsempre qualcuno che ciguarda con attenzione”, io,non che non gli credessi,però non vivevo fino in fon-do questa consapevolezza.Devo dire che l’esperienzasindacale mi ha fatto capi-

re fino in fondo questa realtà e la battaglia ingaggiataè stata vinta anche perché questo presidente, che ve-diamo così pacato, nei momenti in cui serve è capacedi tirare fuori delle unghie molto lunghe per riuscirea salvare il nostro patrimonio che essendo un patri-monio dinamico va difeso, curato; un patrimonio chedobbiamo alimentare continuando ad agire come ab-biamo fatto fino ad oggi. Ci deve essere, però, la mas-sima sintonia. Al fianco di Eolo Parodi ci sono anchei sindacati che debbono essere responsabilizzati neimomenti delle trattative per proteggere, curare, ed ali-mentare il Fondo attraverso i contributi che vengonodalle stipule dei contratti. C’è un concetto che pensavo e sono contento di aver-lo sentito ribadito dal professor Dallocchio: se ancheavessimo perso in questo bilancio 500 milioni di europotremmo, comunque, essere orgogliosi della tenutadell’Ente. Dallocchio poi ci ha spiegato che invece que-sto non è avvenuto, non corrisponde alla realtà. Effet-tivamente riuscire a non avere perdite in momenti dicrisi come questi credo che sarà impossibile nei pros-simi anni, ma oggi, in questa situazione, mi sento tran-

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tazione di un Bilancio che secondo me è preoccupanteda un punto di vista di redditività perché ci espone avoglie non tanto confessabili. Sono molto grato a quanti fanno osservazioni di carat-tere tecnico, però ho molte perplessità perché credo chenessuno di noi abbia grande competenza tecnica. Si fan-no osservazioni, se però sono critiche di fronte a un bi-lancio come il nostro, io mi chiedo di fronte a un Bilan-cio appena, appena passabile ci saremmo dovuti muni-re di tuta e scafandro perché ci avrebbero lapidati sul-la pubblica via. Il Bilancio è stato illustrato ampiamente dal Presiden-te, il suggello l’ha posto il presidente del Collegio sin-dacale con due definizioni, rigore e trasparenza, senzadimenticare un aspetto, che forse ai più è sfuggito, noiabbiamo, primo Ente, un Organismo di vigilanza digrande valore e importanza.

PRESIDENTE Approfitto per comunicare che tra gli ospiti, in rap-presentanza dell’Organismo di vigilanza, c’è qui ildottor Bruno di Fortunato che è Procuratore Gene-rale della Corte dei Conti per la Regione Abruzzo.Signor Procuratore, mi corre l’obbligo di ringrazia-re anche il professor Emidio Frascione che è il Pre-sidente di questo Organismo di tutela, oggi assenteper motivi personali.

SALVIO AUGUSTO SIGISMONDI Cuneo

Nella mia Provincia ho con-statato come uno dei proble-mi principali dell’Enpam,nonostante lo sforzo imma-ne che si fa per la comuni-cazione, è proprio la costan-te disinformazione. Allorase l’Enpam decidesse ungiorno di reclutare su basevolontaria due Consiglieriper ogni Ordine, portarli aRoma e far loro una picco-la infarinatura su quelli chesono i meccanismi di funzio-namento dei Fondi e poi im-

pegnare questi signori una volta tornati nella loro Pro-vincia a dimostrare che i due giorni trascorsi a Roma

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quillo e motivato pronto a difendere con le unghie econ i denti questo Ente ed il suo patrimonio. All’interno di questo Consiglio ci potranno essere tan-ti problemi e dinamiche diversi, ma in questo momen-to devono essere ricollocati nella loro posizione di fun-zionalità, di dialettica necessaria. In questo momentochiedo al Presidente che si faccia in modo che da que-sto Consiglio Nazionale, non dal Consiglio di Ammi-nistrazione, ma da questo Consiglio Nazionale escauna dichiarazione se è possibile unanime, di affidabi-lità, di solidità e di qualità della gestione dell’Enpam.Ritengo che questo debba essere, possa essere non larisposta risolutiva alle minacce e alle possibili stru-mentalizzazioni, ma un messaggio ad amplissima dif-fusione contro chi trama. Un messaggio che va ancheal mondo politico ed economico per testimoniare chetutta la categoria è fermamente decisa a difendere l’En-te di previdenza e assistenza dei medici e degli odon-toiatri italiani. Questo credo sia il messaggio che do-vrebbe uscire da qui.

PRESIDENTE Ti ringrazio Milillo. Dovrei dire che questa da anni edanni è la mia preoccupazione quotidiana. Al di là dichi ha ragione o torto i medici italiani e gli odontoia-tri italiani si dimostrino uniti perché meritiamo di es-sere mantenuti in vita. Sono sicuro che lo saremo.

RAFFAELE TATARANNOMatera

L’analisi del Bilancio dimo-stra ancora una volta che,nonostante le turbolenze fi-nanziarie, la gestione delpatrimonio si dimostra bensolida e strutturata. D’al-tronde il sistema scelto èun modello misto a riparti-zione attenuato da elemen-ti di capitalizzazione, il cheriduce le negatività dellegravi modificazioni demo-grafiche che ci aspettiamoper i prossimi anni e che

comunque trasferisce sull’Ente la responsabilità di ga-rantire una pensione equa e sostenibile. E’ senza dub-bio una garanzia per tutti gli iscritti avere un futurotranquillo dal punto di vista previdenziale.

Certo la crisi finanziaria, come ci insegna professorDallocchio, è stata tremenda. Soltanto gli interventidelle Banche Centrali hanno potuto, in qualche mo-do, arginarne la gravità; purtuttavia la prudenza e ladiversificazione hanno prodotto risultati positivi. Ri-torno alla prima domanda che riguarda il patrimoniomobiliare. Sui meccanismi di attività della misurazio-ne del monitoraggio del livello di volatilità da partedelle società affidatarie, volevo chiedere se questa at-tività viene esercitata continuamente e in che misurasi può valutare la sua efficienza. In poche parole se ilbilanciamento dei pesi da affidare all’una o all’altraclasse di investimenti è assicurato in maniera conti-nuativa. Per quanto attiene invece il patrimonio immobiliare,frequento l’Enpam oramai da parecchi anni e ho vi-sto passare il patrimonio immobiliare da una quotaipertrofica, a una riduzione per concentrarsi sugli im-mobili di pregio che oggi, possiamo dire, sono senzadubbio a regime e sono stati resi fruttiferi, nel sensoche sono alberghi, immobili di prestigio messi a ren-dita. Ecco, io volevo chiedere a proposito del patri-monio immobiliare, pur ritenendo giusta la colloca-zione dei Fondi nell’Enpam Real Estate, se il proces-so di valorizzazione del patrimonio immobiliare ilConsiglio di Amministrazione conta di terminarlo al-la fine del suo mandato o ci sarà ancora qualche ra-mo secco che dovrà essere potato e tagliato in un se-condo tempo? E se nello specifico in un contesto di turbolenza cheforse vede un mare più tranquillo anche nel mercatodel mattone, non sia prudente anche per il patrimo-nio immobiliare un ripensamento magari nel senso diun aumento della quota da destinare a questo patri-monio.

PRESIDENTE Stiamo destinando molto al patrimonio immobi-liare, con grande fatica, inimicandoci mezzo mon-do. A Roma ci sono 7mila appartamenti, che cidanno un rendimento netto dello 0,6. Tu capisciche dobbiamo pensare di risolvere il problema. Ci stiamo liberando degli alberghi di Abano eMontegrotto e in compenso stiamo acquistando.Arriveremo anche al 7% garantito di tasso, nonè da poco. Possiamo cercare a Milano, Torino,Roma e anche in altri capoluoghi di Regione diacquistare se ci sono delle costruzioni belle cherendano.

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ENRICO LANCIOTTIPescara

Partiamo dal Bilancio.Ciò che sta accadendo inquesti giorni è connatu-rato alla nostra scelta didividerci in due pilastri;noi avevamo un immobi-liare al 100%, abbiamodeciso di differenziare edi andare anche sul mo-biliare. Il problema è chenon serve compararequanto abbiamo perso ri-spetto al patrimoniocomplessivo o a quantoabbiamo nel solo mobi-liare perché cambiano le

percentuali, non ci serve compararci neppure agli al-tri Enti. Dallocchio ci ha detto che in questa crisi pu-re le banche hanno fregato gli investitori, è vero. Cihanno tradito pure le banche. Dobbiamo perciò do-tarci di una serie di apparati di controllo e affidarci apersone che siano oneste e capaci di muoversi all’in-terno del mercato. Sappiamo da sempre che i titolirendono, ma se oggi Dallocchio fosse venuto qui adirci che noi avevamo perso realmente 500 milioni,la cosa sarebbe stata diversa, perché non collimavacon le dichiarazioni ascoltate a dicembre nel C. N. econ l’andamento del mercato da dicembre ad oggi. Seoggi dovessimo subire una passività di 500 milioniavremmo dovuto cominciare a ragionare sul perchél’informazione fornita a dicembre era diversa. Ci han-no spiegato che c’è una parte del nostro patrimonioche è stata messa a garanzia e potrebbe anche acca-dere che ci siano altri eventi. Sarebbe diverso. Olive-ti con la sua proposta della busta arancione con co-municazioni di previdenza individualizzate. Va benis-simo è quello che noi ci diciamo da quindici anni aquesta parte e cioè che dobbiamo darci da fare percercare di trovare un meccanismo che ci metta diret-tamente in contatto con i colleghi. Se dobbiamo in-vestire nella busta arancione che mi sembra in lineacon quello che ci siamo sempre detti, visto che poi cisarà anche, suppongo, un ritorno in versamenti e al-tro, facciamolo. Perciò noi mettiamo dei soldini nel-la comunicazione, decidiamo allora di differenziarlao di cambiarla: se il Giornale della Previdenza, che èbellissimo, fantastico poi non viene letto... La poliz-za sanitaria. Presidente, la polizza sanitaria è un no-stro fallimento, noi dobbiamo ragionare e analizzar-

la dal punto di vista politico. La polizza costava 100mi-la Lire, oggi costa 270 euro, significa che è aumenta-ta del 500%. Dissi al tempo delle 100mila lire che erauna cifra fuori mercato, la potevamo giustificare sol-tanto se riuscivamo a spalmarla su quasi tutta la ca-tegoria. I grandi numeri possono sostenere questa ci-fra, il discorso è che i grandi numeri non li abbiamoraggiunti, stiamo proponendo una nuova polizza cheserve a garantire la continuità; lamentiamo il fatto checolleghi si approfittano della polizza, vantiamo il fat-to che anche l’ottantenne la può fare, ma qui il cin-quantenne che sta pagando da dieci anni la polizzafra un po’ si troverà un’altra polizza fuori mercato epoi arriverà a dei premi tali che non potrà più soste-nere. Io mi chiedo il perché l’assicurazione l’ha di-sdettata senza modificarla nel tempo e aveva tutti iparametri per modificarla, nonostante il premio siacresciuto fino a 160 Euro, e adesso ci troviamo unapolizza a 270. E’ ancora fuori mercato a 270? Perchéquesto è il pericolo, allora bisogna anche ragionare:non è che possiamo fare una assicurazione per alcu-ni, sostenuta dagli altri, diversamente facciamo lo stes-so ragionamento che facevamo con l’Enpam tanti an-ni fa, c’è chi ne ha beneficiato alla grande, mentrequelli che arrivano adesso non dico che siano alla can-na del gas perché direi una idiozia, ma insomma sten-tiamo assai a garantire una redditività soddisfacentealle future generazioni. Il fallimento della comunica-zione. Voglio arrivare al nocciolo del mio intervento.Sul resto ci siamo ampiamente confrontati. Penso chesia anche necessario vederci più volte, parlarci, af-frontare i nodi politici della professione anche in te-ma di previdenza. Oggi, come ieri, sono troppo po-chi gli incontri tra di noi. L’Enpam, da un paio di an-ni a questa parte, sta facendo i controlli incrociati suiredditi dei colleghi, non solo sui redditi dei liberi pro-fessionisti i quali versando tutto a questo ente in li-nea di massima ne conoscono abbastanza bene i mec-canismi, ma sta facendo i controlli incrociati anchesui redditi dei medici dipendenti. Già due anni faesplose la polemica perché, andando a spulciare suiredditi del 2001, buona parte dei colleghi dipenden-ti scoprirono che il famoso Rigo B della dichiarazio-ne dei redditi, conteneva redditi che dovevano esse-re assoggettati a tassazione per l‘Enpam se eccedeva-no gli attuali 9mila e tot euro. Penso che tutti ne sia-te al corrente perché l’iniziativa è rimbalzata negli Or-dini Provinciali ed è stata subito sollevazione, tant’èche l’Enpam, proprio patendo sulla buona fede deicolleghi, aprì una sorta di sanatoria che permettevaai colleghi in qualche modo di autodenunciarsi e dinon incorrere in una serie di sanzioni che sono pesan-

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ti perché arrivano fino al 70% di quanto dovuto e ri-guardano i cinque anni precedenti, che alla fine si cu-mulano in una massa importante di denaro da doverrestituire all’Ente e non potendo neppure accedereanche alla contribuzione ridotta che viene chiaramen-te concessa a chiunque, in prima istanza, supera il tet-to e comincia a contribuire con l’Enpam. Adesso l’En-te sta verificando il 2003 e credo che in ogni Ordinesiano venuti fuori più colleghi dipendenti che hannoquesto problema. Sono convinto che, man mano, cheandremo avanti si arriverà alla giusta contribuzione.La sanatoria, però, dovrebbe avere in sé il germe del-la dinamicità, nel senso che se scopro uno del 2003che non mi ha fatto la dichiarazione, non mi ha ver-sato quanto doveva e l’ho pesantemente sanzionatocon il 12,50 e con la mora come a tutti gli dovrei da-re una possibilità dicendogli: adesso che ti ho pizzi-cato versami il 2, perché se io gli dico il 2 me lo ver-si dall’anno prossimo, ma i cinque anni precedentime li versi tutti con il 12,50, gli faccio versare di più,gli dovrò dare di più e dal punto di vista politico dosolo l’immagine di un Ente ostile. È un problema tut-to politico, da un lato dobbiamo preservare i colleghiche correttamente pagano e hanno sempre pagato,dall’altro dobbiamo renderci conto che siamo di fron-te ad una categoria che è quella dei dipendenti i qua-li spesso e volentieri non ne capiscono proprio nien-te di Enpam, lo vivono come un Ente alieno. Passo aparlare della tragedia aquilana. Tu presidente sei ve-nuto addirittura all’Aquila accanto noi. Sei venutocon una proposta molto importante che era quella del-la costruzione di un nuovo ospedale che doveva esse-re un investimento che aveva in sé il germe virtuosodella solidarietà. Doveva avere in sé anche il germedi una modesta redditività per l’Ente, perché non po-tevamo buttare 150 milioni a fondo perduto quindiuna proposta molto importante. Una proposta moltoimportante!Oggi, però, non ti ho sentito dire nulla suquesto e credo che a qualcuno interessi sapere che co-sa è successo, a quali livelli di confronto siamo arri-vati. Termino con il 5 per 1000. Si diceva che il 5 per1000 sarebbe stato destinato ad implementare quel-la cifra che andava in solidarietà ai terremotati del-l’Aquila, adesso leggo, sull’ultimo numero del Gior-nale, che il 5 per 1000 sarebbe dedicato ad un fondoper la non autosufficienza, un fondo sperimentale, unprogetto sul quale non ci avete parlato molto, ma loleggo da due numeri a questa parte, un chiarimento:il 5 per 1000 di quest’anno va in favore dei colleghiterremotati o entra in un pacchetto poi ampio di op-zioni?

PRESIDENTE Sulla comunicazione il problema lo sai già quale è.Dovrei chiedervi: che comunicazione avete voi con ivostri medici? È tutto il sistema che non va. Sono Pre-sidente di una minoranza dei medici italiani; questoè il grande problema, bisognerà pensare a cosa si puòfare, però ci vuole anche un interesse di tutti i medi-ci. Mi interessa la polizza. Se vogliamo potremmo dar-la a tutti gratuita, 390mila medici. Però questo sareb-be sciocco perché molti la polizza la hanno già e so-no coperti. Sia però chiaro: non è nostra la polizza,aiutiamo a stipularla. Per quanto riguarda L’Aquila, ho spiegato che la no-stra offerta riguarda una infrastruttura e, come vuo-le la legge, è un investimento. Adesso tentiamo di far-la con il Fondo dello Stato, bisogna che i piani alti sene occupino e che i piani bassi la smettano di dire “in-vece di fare l’ospedale a L’Aquila facciamone due inpaesi limitrofi”. Convocherò, tutti i presidenti degliOrdini dell’Abruzzo a Roma perché desidero fornirele ultime notizie dopo gli incontri che ho avuto e avrò.

MARIO MANUELEAosta

Vorrei fare delle considera-zioni etiche e politiche in re-lazione a quello che sarà ilnostro futuro. Appartengo a quelli che co-stituiranno la cosiddettagobba previdenziale, dob-biamo cominciare a rivede-re i modelli, i tempi e i mo-di della famosa previdenza.Noi ragioniamo ancora co-me alla fine dell’800, 35 an-ni, 40 anni, eccetera, dimen-ticando che ogni anno chepassa la nostra aspettativadi vita aumenta di tre mesi,

non si può continuare a ragionare con questi modelli. In un recente incontro fatto nella mia città ad Aosta –era presente il vice presidente Malagnino – ho sostenu-to la tesi che bisogna cominciare a lavorare perché i me-dici non ragionino in termini di quando andranno inpensione, ma quando potranno realizzare la quarta fa-se della vita anche professionale. Non si può continua-re con questo sistema. I parametri che andavano benea metà degli anni del 1950 quando l’Italia usciva dallaguerra e riusciva a stento a far combaciare la colazionecon la cena, non sono più validi.

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È chiaro che chi agisce tendenzialmente in modo eticoviene criticato in un mondo come questo che ha persol’etica. Le cifre. Visto che i medici non sono dei tecnici in eco-nomia; entrare nei dettagli crea confusione. Alla finequesti 400 milioni più 134 che erano 141 creano unagrande confusione. I tecnici, allora, facciano i tecnici,si chieda loro conto delle cifre che forniscono ed even-tualmente gli si voti contro; i politici facciano i politici,a ognuno il suo. Ma vi rendete conto che cosa signifi-ca, in termini di immagine politica, il successo del no-stro Ente e il fallimento degli altri? Consideriamo questi aspetti politici e dal punto di vi-sta degli indirizzi cerchiamo di cominciare a ragionareverso una previdenza diversa e in termini migliorativi.Oggi il medico in pensione non può mantenere quellaqualità di vita che aveva prima. Prendiamone atto e tro-viamo i sistemi. Ultima considerazione Presidente: è ancora il caso dicontinuare a dare questi 400 Euro al Mario Manuele,così parlo di me, che dichiara 100, 140, 150.000 Eurol’anno? È eticamente corretto? Ascoltavo Mario Falco-ni ricordare che ci sono colleghi che si trovano in situa-zioni disastrose che non hanno avuto la fortuna di al-tri. Vorrei che questi problemi si discutessero in Con-siglio nazionale, perché non si può continuare a parla-re di previdenza e assistenza perdendo denaro in millerivoli che se bene indirizzato potrebbe essere l’orgogliodella classe medica.

PRESIDENTE Ormai è qualche anno che tiro fuori il tema dellatutela dell’età post-lavorativa, che è un altro tipo dicopertura. E’ su questa linea che bisogna andareavanti. E’ un problema che riguarda tutti. Se la ca-tegoria mostrasse una vera unità si potrebbero faremolte cose.

SALVATORE ALTOMAREMilano

Parlo a nome dell’Ordine deiMedici di Milano. Non con-divido la gestione del patri-monio. A grandi linee diròil perché partendo dalla di-smissione di immobili di ele-vato valore artistico come laGalleria Manzoni di Milanoe la Villa dell’Ombrellino diFirenze. Alludo all’immobile di ViaPola Taramelli di Milano,95mila metri quadrati circa,e all’acquisto tramite quote

del Fondo immobiliare Ippocrate, di tre immobili, duea Roma e uno a Milano, ad un prezzo proporzionalmen-te elevato.L’immobile di Via Pola Taramelli è stato venduto a 182milioni di euro alla Regione Lombardia dopo aver spe-so 68 milioni di euro per ristrutturarlo per potere ri-scuotere un affitto di circa 12 milioni all’anno. Quellespese dall’Enpam erano indirizzate proprio a poter ot-tenere poi un reddito. Doveva servire come veicolo pervendere altri immobili di bassa lega; non è stato cosìperché sono stati stralciati dall’operazione spin off. I treimmobili del Fondo Ippocrate, superficie di 75.000 me-tri quadri, sono stati acquistati a 362 milioni. È chiaro che ci sono per l’acquisto mediante fondi, age-volazioni fiscali, però di fatto la cifra spesa è spropor-zionata rispetto a quella della dismissione di un immo-bile dello stesso pregio. Avere come obiettivo finale lacartolarizzazione, mediante un fondo chiuso riservatoa investitori istituzionali, di quegli immobili che sonoin usufrutto all’Enpam Real Estate, significa dismissio-ne. È stato dismesso un numero elevato di immobili,dal 2000 ad oggi circa 90, alcuni di elevata metratura,tali da portare ad una riduzione del patrimonio immo-biliare dal 90 % al 44,20. Risulta dall’ultimo Bilancio. Si sono privilegiati gli investimenti nel patrimonio mo-biliare che hanno portato ad un rendimento finanziarionegativo pari all’11 % circa per l’esercizio 2008. Cosìè scritto nel Bilancio. È il saldo finanziario che deve sostenere il saldo previ-denziale e non viceversa.All’Ordine dei Medici di Milano il 20 giugno si è svol-ta una seduta straordinaria che ha riguardato propriola realtà dell’Enpam.Passo adesso alla parte propositiva. Nell’analizzare que-sti temi abbiamo formulato parecchi quesiti che vor-

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remmo capire chiaramente e avere delle risposte. La no-stra è una critica costruttiva. Siamo contrari a qualsiasi strumentalizzazione.

PRESIDENTE Apprezzo la sincerità del collega di Milano e lo tran-quillizzo. Gradirei incontrare il presidente di Milanoper discutere. Tu Altomare mi conosci, io ho capitol’intervento. L’ingegner Luigi Caccamo che ha preso nota di tut-to potrà rispondere punto su punto. Può darsi chequalcun altro sarebbe stato più bravo di noi, noi ab-biamo la coscienza a posto. Se dovessimo ragionarea quanto ammontava la redditività del patrimonioqualche anno fa, paragonata al lavoro che abbiamofatto, con il contributo di tutti credo che già questotornerebbe a nostro favore. Comunque accettiamo la critica purchè sia costrut-tiva.

RAFFAELLO MANCINIBrescia

Esiste sicuramente un “mer-cato concentrico” nei con-fronti dell’Enpam che traeorigine da spunti elettoralisti-ci, ma anche da un ambitopolitico economico esterno anoi. Proviamo fastidio perché tut-to ciò viene spesso scritto epoi letto dai colleghi e potreb-be concorrere a minare la fi-ducia nell’Enpam. L’Ente vi-ve sicuramente per il patri-monio non vive, però, solo di

soldi vive anche per la considerazione di cui gode. Voglio sottolineare che quanto è stato scritto sul Plus deIl Sole 24 Ore sull’Enpam non è corretto. Noi medici, non economisti, facciamo fatica a dare unarisposta, che però ci deve essere. Anche per questi moti-vi nel mio Ordine ho costruito un ufficio Enpam che èquello che lavora di più.Abbiamo un ottimo collegamento con il centro, sbrighia-mo moltissime pratiche, e credo che quei soldi che ci ri-date e noi vi ringraziamo, siano anche meritati. I colleghiiscritti sono estremamente soddisfatti e oggi vedono nel-l’Ordine l’Enpam. Due altre annotazioni. La prima: alcuni colleghi, non si

capisce perché, invece di venire direttamente nel nostroufficio passano al Caf.Ora questo non è previsto dal regolamento e poi al Cafnon capiscono niente di quella che è la nostra normati-va, fanno perdere tempo, fanno imbestialire la gente eci troviamo a disagio. Perché va avanti questo? Perchéal centro si accetta la richiesta di pensione da parte delCaf e via dicendo. Per favore dite no invitando a rivol-gersi all’Ordine. La seconda annotazione: l’Enpam va sicuramente bene,va bene per tante ragioni, una microragione è che tutti ipensionati, io sono un pensionato, hanno un interesse per-sonale, però ogni anno ci togliete qualche cosa, perchél’adeguamento alla svalutazione è modestissimo.Prima o poi avremo le pensioni d’annata anche noi. Perfavore pensateci, non si può andare avanti così.

PRESIDENTE Sulla questione del Plus Il Sole 24 Ore etc, e su quel-lo che è stato pubblicato abbiamo incaricato i no-stri legali per vedere cosa c’è da fare. Non dimenti-chiamoci che siamo 390mila è facile che qualcunosi lasci influenzare...

PASQUALE PRACELLA Foggia

Rappresento l’Ordine diFoggia come delegato. Al dilà del bilancio dell’Ente vafatto il bilancio delle cosebuone che si sono fatte edelle cose meno buone.E’ evidente che chi si impe-gna può incorrere in qual-che incidente.Ma il problema è non far ca-lare comunque la tensione.Abbiamo sempre quel pro-blema dell’equilibrio a 30anni dei Fondi, dobbiamosempre considerare che tut-

ti i soldi all’attivo di Bilancio sono i soldi che i nostricolleghi ci danno perché poi gli vengano restituiti al mo-mento della pensione. Quindi è evidente che è un attivosì, ma è un attivo che ci impegna, è un debito che noi con-traiamo con i nostri iscritti.In virtù di questo fatto nasce il mio intervento, io non vo-levo intervenire, ma il professore Dallocchio ha detto ad uncerto punto una cosa che mi ha fatto veramente pensare e

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soprattutto preoccupare: il rendimento del patrimonio mo-biliare dal 2003 al 2008 è stato di 432 milioni di euro.Allora nell’eventualità che quest’anno noi dovessimo ave-re perdite, non pensiamo ai 543 milioni pubblicati da Plus,ma di 400 milioni. Noi dovremmo verificare, comunque asaldo, che la rendita del nostro patrimonio mobiliare è sta-ta di 32 milioni.Non è polemica né una critica. E’ una riflessione che fac-cio ad alta voce e in questa Assemblea. D’altro canto il pa-trimonio immobiliare di questo Ente quest’anno ha resocirca 80 milioni di euro al netto delle tasse, dei cosiddetticosti della produzione. La facile conclusione è che il patri-monio immobiliare dà maggiori garanzie del patrimoniomobiliare. E’ una realtà sulla quale dobbiamo riflettere enon farci prendere dalle mode o dalle spinte del mercatoglobale che portano a vedere il sistema di investimento pro-iettato soprattutto nel mobiliare. E noi abbiamo la respon-sabilità di garantire le pensioni degli iscritti. Su questo de-vo dire che sono sicuro che il Consiglio di Amministrazio-ne lavora.È una riflessione che consegno innanzitutto a chi ammini-stra l’Ente ma anche al Consiglio Nazionale.

GIUSEPPE CALOGEROBiella

Voto favorevole al Bilancio an-che per la assoluta fiducia nelPresidente e nel Consiglio diAmministrazione.Il mio intervento invece vertesulla polizza sanitaria, per laquale ho avuto parecchie gra-ne.

PRESIDENTE Ti comunico – vale per tut-ti i colleghi che intervengo-no su questo problema – chec’è il professor Aurelio Gras-

so. Ti aspetta, devi parlare con lui. Non può essere unintervento da Consiglio nazionale, non è responsabili-tà nostra. Il professor Grasso si occupa della polizza.

GIUSEPPE CALOGEROVolevo solo dare un suggerimento. Siccome questa poliz-za sanitaria per motivi che non stiamo qui a discutere è sta-ta cambiata sostanzialmente, non parliamo del raddoppiodelle cifra di pagamento ma soprattutto delle prestazioniche sono decisamente peggiorate, perché sono calate. Nel-la mia regione semplicemente da 30 enti che potevano da-

re l’assistenza ai medici siamo scesi a 9. Se io non voglioandare in Ospedale, a Biella c’è una clinica molto impor-tante ma è stata eliminata. Lo stesso è successo a Vercelli,ad Asti, in tutte le città piccole dei dintorni. E’ preoccupan-te perché spesso ci sono delle realtà in cui si deve poter ri-correre al privato. Inoltre manca assolutamente l’assisten-za medica che non è prevista da questa polizza base se nonper l’ictus, l’emorragia cerebrale, il diabete assolutamentescompensato, l’edema polmonare, quindi se hai un piedenella fossa e basta. Allora la cosa che ho fatto nel mio pic-colo Ordine è quella di agganciare di nuovo le “Generali”,in sede locale, e le ho portate ad un tavolo di discussione esono riuscito ad ottenere di mantenere la polizza integrati-va che avevamo prima che era molto buona a quelle cifreche erano competitive, di farla rimanere attiva tuttora pertutti i medici della mia provincia, e quindi questo ci per-mette una copertura sanitaria e una copertura degli esamidiagnostici e terapeutici che ci permette di andare avantidiscretamente in attesa di eventuali miglioramenti della po-lizza base. Per cui, in sostanza, soprattutto tenendo contoche nella mia piccola realtà io su 900 medici, ho il 15 % diultrasettantenni, che non trovano una possibilità di assicu-razione con delle realtà locali private per cui l’Enpam è ve-ramente generosa con tutti noi però bisogna che dia anchequalcosa appunto su questo piano.Questo volevo dire; cioè l’integrativa con le “Generali” de-ve essere possibilmente mantenuta e portata avanti perchéè l’unica realtà che ci permette di avere una garanzia. Nonlo so, se trovate un’altra soluzione, io l’ho fatto e nel mioOrdine tutti gli ultrasettantenni hanno aderito alla polizzaintegrativa perché le “Generali” ce l’hanno concesso.

MARIO BATTISTINIMassa Carrara

Il Bilancio è positivo equindi da approvare. De-sidero parlare soprattuttodi previdenza e, in parti-colare, del Fondo dei me-dici di medicina generale. Nella nuova convenzionec’è l’aumento della contri-buzione dal 15 al 16,5%.Cioè in poche paroledell’1,5%. Un aumentoche dovrebbe portarci van-taggi per la pensione.Questo 1,5%, conside-rando le entrate di circa

mille milioni, sarà di 15 milioni di aumento di contri-

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buti, più o meno.Abbiamo, però, un saldo nostro di 460 milioni. Allora,se l’1,5% porterà a dei vantaggi pensionistici, mi chie-do ma se noi abbiamo un disavanzo positivo di 460 mi-lioni non è possibile dedicare questi milioni ad un au-mento delle pensioni dei medici?Sento dire che noi dovremo ridisegnare, la nostra vitafutura e quindi le pensioni. Secondo me da questi 460milioni di disavanzo l’Ente potrebbe aumentare le pen-sioni.

PRESIDENTE Io non sono un esperto di previdenza, però una ri-sposta te la do lo stesso: con il 16,5 non prendi nien-te, devi arrivare al 30%.

A conclusione delle votazioni – che hanno visto ilBilancio consuntivo 2008 approvato a larghissimamaggioranza (solo due astenuti: Ferrara e Milano)– è stato approvato all’unanimità il seguente ordi-ne del giorno: Il Consiglio Nazionale dell'Enpam nel respingerecome infondate e strumentali le notizie di stampariguardanti la reale situazione economico–finanzia-ria della Fondazione, conferma ampia fiducia nel-l'operato del Presidente Parodi e del Consigliod'Amministrazione invitando tutti i medici ed odon-toiatri italiani ad una sempre attenta difesa del pro-prio Ente previdenziale, che continua a fondare lasua opera sulla trasparenza e sull’unità d’intenti,per continuare a garantire la massima solidità edaffidabilità dell’Ente.

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All’inizio del CN il presidente Parodi ha voluto ricordare, con commosse parole, la mortedei nostri consiglieri Vittorio Angelini e Mario Braconi, accomunandola al dolore per i me-dici e loro familiari deceduti nel terremoto in Abruzzo che di seguito ricordiamo: Dante Vec-chioni; moglie e due figli del dottor Massimo Cinque; il figlio del dottor Sergio Cupillari;moglie e figlio del dottor Luca Antonini; il figlio del dottor Berardino Bruno; moglie e figliadel dottor Vincenzo Vittorini e la figlia del dottor Angelo Terzini (nella foto: i presenti al CNosservano commossi un minuto di raccoglimento).

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Il prof. Dallocchio risponde alle domande di Giancar-lo Pizza, Enrico Lanciotti, Salvatore Altomare e Pa-squale Pracella.

Ho apprezzato le domande perché dimostrano l’at-tenzione con la quale l’amico Pizza sì è messo sul

pezzo e credo che siano larghissimamente condivise nonsoltanto da quest’aula, ma probabilmente da tanti me-dici e odontoiatri. E’ un’occasione che mi dai per farechiarezza e ti ringrazio. Allora, parto da una considerazione di fondo. Tante vol-te per l’affetto del Presidente, mi trovo, mi sono trova-to in Consiglio Nazionale, ma anche in Consiglio di Am-ministrazione a parlare e magari fare delle proposte,delle rassegne, a dare indicazioni su quelli che, secon-do la mia percezione e i miei studi potevano essere imeccanismi di sviluppo del sistema economico e finan-ziario. Queste analisi sono solo una delle componentiche portano alle scelte di investimento. Il processo didecisione si svolge a più livelli e provo ad illustrarvelo. C’è anzitutto un’analisi che viene condotta originaria-mente su qualsiasi tipo di iniziativa da parte della strut-tura. La struttura seleziona tecnicamente le possibilità,le potenzialità di investimento, tendenzialmente coeren-ti, come è ovvio che sia, con l‘asset allocation che ab-biamo disegnato. La struttura in questione, diretta daRoberto Roseti, talvolta con il contributo di MangustaRisk, che è la società che ci fa da “guardiano” sui rap-porti con i soggetti che propongono investimenti, sotto-pone poi al “Comitato investimenti mobiliari” una se-rie di alternative di allocazione delle risorse.Il Comitato investimenti mobiliari, al quale partecipaanche il Collegio Sindacale, si riunisce, esamina questealternative, dopodiché segnala al Consiglio di Ammini-strazione, che è il terzo attore, quali sono le possibilitàdi investimento; è il Consiglio di Amministrazione (ten-denzialmente in modo unanime) che si esprime sullepossibilità di investimento. Dopodiché c’è un’attività di controllo che viene artico-lata a diversi livelli, ovviamente prima del Collegio Sin-dacale. Io appaio talora protagonista del processo, mavoglio significare che, in linea di principio, il mio è unruolo di natura tecnica, come deve essere istituzional-mente. Sono rappresentante in Consiglio di Ammini-strazione in qualità di esperto, non di eletto; per cui,pur avendo sincera riconoscenza per tutta la ribalta cheEnpam mi dedica, voglio ribadire che il mio è un ruolodi natura tecnico–scientifica.

Può talora essere propositivo, ma non è mai (né potreb-be esserlo) decisionale. Nel passato recente, fra i ruoliche ho ricoperto vi è stato quello di presidente dell’Au-dit Committee della Banca Europea degli Investimenti.La Banca Europea degli Investimenti, la BEI, è una del-le più grandi banche mondiali, e nell’ispirare il compor-tamento mio e degli Organi in Enpam ho sempre cer-cato di tenere un occhio sulla migliore pratica di un or-ganismo che è superegolamentato come la BEI. Forse non tutti sanno che Enpam, come tutte le CassePrevidenziali, non ha un sistema di regolamentatori edi controllori del suo operato sul fronte degli investi-menti. Certo, ci sono le Commissioni ministeriali e gli organidi controllo “Istituzionale”. Questi fanno delle analisi edelle valutazioni di corrispondenza rispetto a un com-portamento che è più di natura amministrativa che tec-nica o operativa. Allora, io suggerii, e il Presidente sicuramente se lo ri-corda, che noi ci dettassimo delle regole di comporta-mento che fossero ispirate alla best practice del setto-re, avendo in mente una banca o una compagnia di as-sicurazione. Si tratta, infatti, degli enti “più regolati del-la terra”! Se voi ci pensate, a titolo di esempio, una ban-ca quotata in Italia è controllata da Consob, è control-lata dalla Banca d’Italia, è controllata dagli organismidi vigilanza sulla concorrenza, da organismi sovrana-zionali oltre che da quelli interni e istituzionali. Banche e società quotate: spendo un minuto a parlaredi me stesso e delle mie attività, nella certezza che unpo’ di trasparenza sia sempre un buon viatico. Nella miaattività professionale di consulenza svolgo (o ho svoltoe l’elenco è del tutto incompleto: sono solo esempi) la-vori per JP Morgan, per Morgan Stanley e per Citigroup.Ho avuto incarichi da Societé Générale, da DFD, daMonte Paschi; ne ho avuti da società importanti quo-tate, da Vodafone a Telecom, da Edison, da A2A, tut-te società nelle quali l‘Ente può investire o dalle qua-li magari compera titoli. Ho allora suggerito al Consi-glio e al Collegio Sindacale, nell’ambito del processocomplessivo di valutazione degli investimenti, che sevi fossero state situazioni di possibile conflitto di inte-ressi, io non soltanto lo avrei segnalato, addirittura misarei assentato nel momento della decisione. Naturalmente il conflitto di interessi è una tematicaparticolarmente complicata che si risolve in un modosolo: eliminandolo all’origine. Però se si elimina il con-flitto di interessi, tendenzialmente si ha la disponibi-

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Risposte tecniche ai quesiti proposti nel corso del CN

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lità di persone che hanno minore esperienza, minoreesposizione, talora minori competenze. Ecco che, pur non esistendo per le Casse una norma spe-cifica in merito, ho scelto di seguire l’approccio del mon-do bancario.Ogni volta cerco di spiegare qual è la situazione e, adesempio, nel caso di DGPA Capital, il fondo di privateequity a me riconducibile, ho seguito la prassi del siste-ma bancario. DGPA è la mia società di consulenza chenasce nel 1991 con tre colleghi universitari, Girardi, Pie-roni e Avanzini e la D sta evidentemente per Dallocchio.Si tratta di una società non particolarmente grande, cre-do che quest’anno faremo nell’intorno dei 3 milioni, 3milioni e mezzo di fatturato, che ha dato origine a un fon-do di private equity che si chiama DGPA Capital. Ne par-lo con particolare piacere perché non è un fondo di pri-vate equity tradizionale. La nostra leva è infatti moltomodesta. Tendenzialmente è pari o poco superiore a 1,per cui se ci sono 100 lire di capitale ce ne sono 100 didebito o poco più. Investe in piccole e medie imprese ita-liane, tendenzialmente in fase di successione generazio-nale nel momento in cui tendono a disgregarsi. In realtà DGPA Capital cerca di entrare in quelle socie-tà che hanno in linea di principio, proprio per una suc-cessione generazionale (anche se ovviamente non solo),un momento critico. Lo facciamo con competenza ed en-tusiasmo, tanto è vero che io ci ho messo i miei denari,così come i miei soci. Ci sono state due almeno, forse treriunioni di Consiglio di Amministrazione dell’Ente doveio ho rappresentato con molta chiarezza qual era la si-tuazione, dicendo che la società era a me riconducibile eche ritenevo che si trattasse di un investimento interes-sante; altrimenti non ci avrei messo i miei denari… Questa è una situazione che, ripeto, nel mondo banca-rio è del tutto normale perché quando MontepaschiSiena da denari a un senese o San Paolo IMI (quandoesisteva) dava denari a un torinese che magari sedevanel Consiglio di Amministrazione, lo faceva nella con-tezza del fatto che si trattava di una persona ragione-volmente affidabile altrimenti non sarebbe stata mem-bro di quel Consiglio. Vi fu un momento nel quale il Presidente mi disse “Mau-rizio, ma secondo te è una buona idea che Enpam inve-sta in DGPA Capital? Forse non è il caso di fare un pas-so indietro?” perché proprio forse sull’allegato del Sole24 Ore “Plus” uscì qualcosa, forse addirittura prima an-cora della sottoscrizione. Risposi al Presidente: “Sonotalmente convinto della correttezza, della solidità di quel-lo che stiamo esaminando che se l’Ente in questo mo-mento non facesse seguito al suo impegno di sottoscri-zione, probabilmente sarebbe come ammettere di averseguito un percorso non corretto. Vi assicuro che sotto

il profilo formale e sostanziale, almeno sulla base dellamia esperienza, un’operazione fatta in questo modo ècorretta. Poi se mi si chiede: “Sei sicuro di aver propostoun investimento che darà un rendimento buono, che da-rà un rendimento adeguato?” La mia risposta è “no, nonposso esserne sicuro, semplicemente per il fatto che l’in-vestimento in private equity è un investimento rischioso,e che questi investimenti sono esposti a un’incertezza su-periore rispetto ad altri. Ma d’altra parte ci si attende rendimenti elevati, comecontropartita! Vengo alla seconda parte della tua domanda. “Ma per-ché l’Ente non investe soltanto in prodotti a capitale ga-rantito?” Anche in questo caso mi sento direttamentecoinvolto, perché per lungo tempo sia il Consiglio, siagli amici del Collegio Sindacale hanno premuto perchési investisse quasi esclusivamente in prodotti struttura-ti a capitale garantito. Poi li ho pregati di iniziare a con-siderare una parola: diversificazione.Una grande entità ha il dovere di diversificare. Diver-sificare proprio per tipologia di investimenti le più va-riegate possibili. Fra l’altro proprio la diversificazioneè ciò che poi oggi ci ha veramente salvato le spalle. Senoi abbiamo una torta fatta di cento pezzi, mettere unafetta in qualche cosa che sia molto rischioso e una par-te molto consistente in qualcosa che sia realmente so-lido e come dici tu, a capitale garantito, io trovo chesia doveroso. Gli investimenti privi di rischio (se esi-stono) offrono rendimenti molto modesti o nulli e so-no indispensabili per salvaguardare il capitale, ma nonsufficienti a garantire le pensioni ai giovani. Ecco ilsenso dei nostri investimenti. Gli investimenti a capitale garantito, agli inizi della sto-ria dell’Enpam erano il focus centrale dell’attenzionedel Consiglio. Ricordo Vittorio Cerracchio che con de-terminazione, con autorevolezza diceva: “Questo entedeve fare solo investimenti a capitale garantito”. Poil’ente è diventato più grande e il suo patrimonio un po’più complesso. Noi quest’oggi abbiamo una porzioneimportante di investimenti a capitale garantito, con deipro e dei contro. Fra i pro, ricordo che per un ente previdenziale rappre-senta un investimento molto importante perché, cometu dici, succeda quel che succeda, il capitale permane,posto che permanga l’emittente (o il garante). Purtroppo (ed è il principale “contro”) il capitale garan-tito costa, senza dare di norma rendimenti straordina-ri. Ancora fra le critiche, vi è anche il fatto che è pocoliquido. E’ una critica di scarso fondamento se posta adun ente di previdenza. In fondo che sia poco liquido cene importa assai poco. Noi non siamo venditori! Comedice il Presidente noi siamo cassettisti, noi i titoli a ca-

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pitale garantito e immobilizzati li teniamo tendenzial-mente fino alla scadenza. Posto che si disponga della liquidità necessaria a corri-spondere le pensioni e che vi sia un’adeguata porzionedi investimenti pronti al disinvestimento rapido ed eco-nomico in caso di necessità (ma rischiosi come azionie quote di fondi, ad esempio) l’equilibrio di fondo è ga-rantito. Necessità di ricercare rendimenti superiori rispetto aquelli dei Titoli di Stato o a capitale garantito. Se noiprendiamo il nostro patrimonio oggi, supponendo chevalga 100 euro e ci proiettiamo a quello che la legge ciimpone di considerare, ovvero 30 anni, se noi ottenia-mo un rendimento medio del nostro capitale del 2%,fra 30 anni il nostro capitale vale 181. Se noi riuscissi-mo ad ottenere un rendimento del 3%, da 181 salirem-mo a 243; se fossimo in grado di raggiungere il 5% sa-liremmo a 432. Questo evidentemente è un argomentoche ci fa dire: “Almeno una frazione del nostro patri-monio cerchiamo di metterla in investimenti che ci dia-no potenzialità di reddito adeguate, più elevate”. Chiudo ringraziando in particolare il servizio diretto daRoberto Roseti, con la dottoressa Di Lauro e il dottorImpallomeni. Ed eccoci alle perdite di 545 milioni. Dunque i 145 re-gistrati come minor valore dei titoli nelle mani dei no-stri gestori, sono naturalmente assoggettati ai corsi dimercato. Non sono – come già detto – perdite di cassa,ma minori valori registrati al 31/12/2008 rispetto al-l’anno precedente. Dalla contabilità ci segnalano che adoggi sono stati recuperati 31 milioni per effetto delladinamica dei mercati. I minori valori oggi sarebberodunque 114 milioni e non più 145.Circa i 400 milioni di accantonamento al fondo oscilla-zione valori mobiliari, hai completamente ragione, van-no più tipicamente a coprire gli investimenti a capitalenon garantito. Attenzione però: quando sottoscrivem-mo taluni titoli in passato, la garanzia di capitale esiste-va, ma era subordinata al fatto che non si registrasseroeventi del tutto straordinari e imprevedibili come deci-ne di fallimenti in contemporanea nel mondo. Purtrop-po come sai questi eventi si sono verificati e la garan-zia di capitale è venuta meno.Una puntualizzazione per il dottor Lanciotti. Dice:“Prendo atto con piacere che in realtà non c’è stata unaperdita da dicembre ad oggi, perché altrimenti a dicem-bre ci avreste detto una cosa che non era corrisponden-te alla realtà”.Se oggi fosse stato il 31 di marzo probabilmente tiavremmo dovuto dire delle cose diverse, perché in re-altà da dicembre a marzo gli indicatori di volatilità e gliindicatori in generale delle borse, per prendere proprio

il più semplice degli indicatori, hanno subito delle per-dite che probabilmente ci avrebbero imposto di dirtiuna cosa diversa da quella che ti abbiamo detto a di-cembre.Ma siamo a giugno fortunatamente… Tra l’altro, lo di-co sommessamente, ma se avessimo dovuto chiudere ilbilancio oggi anziché qualche tempo fa, probabilmen-te anche l’accantonamento che abbiamo fatto sarebbestato di dimensioni diverse.Ma siccome la prudenza non è mai troppa va bene co-sì.Il dottor Altomare sostiene che ci sarebbe una riduzio-ne dell’11% nel nostro patrimonio. Voglio subito direche mi rendo disponibile per qualsiasi approfondimen-to, ma in ogni caso l’11% che lui cita non riesco a rico-struirlo. Non so a cosa sia parametrato. Il nostro patri-monio è di quasi 10 miliardi di euro e 145, o 545 chedir si voglia, sono valori ben al di sotto dell’importo ci-tato, in proporzione al patrimonio totale.L’amico Pracella sostiene invece: “L’ammontare dei ren-dimenti che abbiamo ottenuto dal portafoglio immobi-lizzato fino ad oggi è stato 432 milioni, facendo una ca-pitalizzazione dei flussi che abbiamo conseguito”. Se losvalutiamo di 400, non abbiamo guadagnato quasi nul-la, questo è in sintesi il suo pensiero.Ebbene, prova a vedere le cose secondo questa prospet-tiva: da un lato considerando che il rendimento comples-sivo conseguito ad oggi non è trascurabile: ti raccoman-do, non fare un calcolo del tipo 432 diviso per i 4–5 mi-liardi di investimenti mobiliari dell’Ente! I 432 sono sta-ti ottenuti a partire da numerosi anni fa, quando il por-tafoglio era di pochi milioni, poi cresciuti fino alle di-mensioni attuali. In secondo luogo ripensa a quel che di-cevo in apertura: vi è chi ha perduto porzioni molto si-gnificative del capitale… In questo quadro l’aver preser-vato le risorse è un risultato da non sottovalutare!Concludo ritornando al discorso della diversificazio-ne. Il patrimonio mobiliare è per sua natura più vola-tile di quello immobiliare, ma è più volatile verso l’al-to e verso il basso.Se tu vai a vedere i portafogli di tutti gli investitori isti-tuzionali come siamo noi, questi si caratterizzano nor-malmente per la presenza combinata dell’uno e del-l’altro (cioè di immobili e titoli), anche perché guar-da, se noi oggi provassimo a fare una valutazione co-me si dice in gergo tecnico mark to market (ovvero avalore corrente) degli immobili, non è che questi ulti-mi non abbiano perso valore. Ne hanno perso proba-bilmente molto, soltanto che queste variazioni non so-no registrate in bilancio, semplicemente perché nonhai la valutazione corrente di mercato espressa dallenegoziazioni quotidiane.

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Il dott. Ernesto Del Sordo, vice direttore generale En-pam e direttore del Dipartimento della Previdenza, ri-sponde ai quesiti posti da Umberto Della Maggiore edEnrico Lanciotti.

Risposta all’intervento di Enrico Lanciotti(Pescara)

La Fondazione, negli ultimi anni, ha offerto agli iscrit-ti diverse opportunità per ristabilire un corretto rappor-to contributivo con il proprio Ente di previdenza. In particolare, è necessario ricordare il condono previ-denziale, deliberato dal Consiglio di Amministrazioneai sensi dell’articolo 4, comma 6 bis, del D.L. 28 mar-zo 1997 n. 79 (come convertito dalla legge 28 maggio1997, n° 140). In tale occasione, mediante i diversi ca-nali informativi a disposizione dell’Enpam, tutti i sog-getti potenzialmente interessati (liberi professionisti, di-pendenti con attività intramoenia od equiparata, etc.)sono stati invitati a presentare la relativa istanza di ade-sione. E’ stato, altresì, evidenziato che successivamen-te alla chiusura del condono, al fine di assicurare l’ob-bligatorietà del prelievo contributivo e di garantire laparità di trattamento di tutti gli iscritti, sarebbero statiattivati i controlli incrociati con l’Anagrafe tributaria.Tale complessa operazione ha consentito a decine di mi-gliaia di medici ed odontoiatri di regolarizzare la pro-pria posizione, mediante la denuncia spontanea dellepregresse inadempienze. Successivamente al condono previdenziale, conforme-mente al progetto approvato dal Consiglio di Ammini-strazione nella seduta del 3 marzo 2006, gli Uffici del-la Fondazione hanno posto in essere le attività ammini-strative necessarie per la verifica del corretto adempi-mento dell’obbligo dichiarativo e contributivo da par-te di tutti gli iscritti, mediante l’incrocio con i dati inpossesso dell’Anagrafe Tributaria.Nello svolgimento dell’attività di controllo, come è no-to, è emerso che molti iscritti dipendenti del SSN chesvolgevano contemporaneamente attività di libera pro-fessione non avevano provveduto a dichiarare i relativiproventi, nonostante i redditi da intramoenia fosseroda tempo esplicitamente citati nelle istruzioni allegateal Modello D fra quelli imponibili presso la “Quota B”del Fondo di previdenza generale.A seguito della ricezione dei provvedimenti di accerta-mento emanati dall’Ente, molti professionisti hannoprovveduto tempestivamente a denunciare le somme

percepite nelle annualità successive richiedendo, alme-no per le ulteriori annualità, l’applicazione dell’aliquo-ta ridotta nella misura del 2%.Con delibera n. 56/2007, il Consiglio di Amministra-zione – in via eccezionale e per un arco temporale limi-tato – ha accolto tale richiesta. In particolare con taleprovvedimento, ferme restando le maggiorazioni previ-ste dal Regolamento del regime sanzionatorio, è statoconsentito l’accesso alla contribuzione nella misura del2%, per i redditi prodotti successivamente all’anno2001, ai soggetti:– che, in costanza dei requisiti per l’accesso alla contri-buzione ridotta, non fossero già tenuti al versamentodel contributo nella misura ordinaria del 12,50%; – che, contestualmente alla presentazione dell’istanzadi contribuzione ridotta, provvedessero ad autodenun-ciare i redditi prodotti per gli anni successivi al 2001non dichiarati all’E.N.P.A.M.Anche in questo caso, la Fondazione ha cercato di for-nire una idonea informazione a tutti i soggetti poten-zialmente interessati mediante i diversi canali informa-tivi a sua disposizione: il “Giornale della Previdenza”,il portale Internet www.enpam.it, le circolari agli Ordi-ni, etc.Grazie all’attività di divulgazione compiuta da tutti isoggetti istituzionali coinvolti (Enpam, Ordini, sinda-cati, etc.) oltre 2.500 iscritti, autodenunciando le pre-gresse inadempienze, si sono tempestivamente attivati,potendo così beneficiare della riapertura dei termini diaccesso alla contribuzione ridotta.Premesso quanto sopra si dà assicurazione che la richie-sta iniziativa di adottare un ulteriore atto deliberativoper disciplinare “dinamicamente” la problematica sarà,comunque, oggetto di attenta valutazione

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Risposte tecniche ai quesiti proposti nel corso del CN

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Con riferimento ai casi – rappresentati dal PresidenteLanciotti – di incertezza interpretativa in ordine allacorretta imponibilità di alcune tipologie di compensipercepiti dai dipendenti ospedalieri (compensi diversida quelli derivanti da intramoenia, da tempo espressa-mente assoggettati a contribuzione “Quota B”), anchein questo caso è evidente la volontà dell’Ente di ricono-scere la buona fede degli iscritti e, quindi, di addiveni-re ad una soluzione delle controversie per nulla puni-tiva.Conformemente a quanto consentito dall’art. 116, com-ma 15 della L. 23 dicembre 2000 n. 388, infatti, il Con-siglio di Amministrazione dell’Ente, nei casi di manca-to o ritardato pagamento di contributi derivante da og-gettiva incertezza interpretativa sulla ricorrenza del-l’obbligo contributivo, con delibera n.26/2008 ha dis-posto di applicare, in luogo delle maggiorazioni previ-ste dal Regime sanzionatorio, la mera rivalutazione mo-netaria sulla base dell’indicizzazione annuale ISTAT.Tale provvedimento deliberativo, trovando il suo fon-damento in una norma di legge, diversamente dalla de-libera 56/2007 non è vincolato da limiti temporali e,dunque, può essere applicato dinamicamente e con in-terpretazioni evolutive.Merita, infine, un particolare approfondimento la que-stione dell’entità delle sanzioni irrogate. L’esperienzaapplicativa del Regolamento del regime sanzionatorioapprovato dai Ministeri vigilanti, infatti, ha dimostratol’elevato grado di afflittività dell’attuale sistema, soprat-tutto qualora si vadano a contestare inadempienze di-chiarative appena entro i limiti della prescrizione quin-quennale (nell’anno 2009, a titolo esemplificativo, i con-tributi dovuti con riferimento ai redditi prodotti nell’an-no 2003, che dovevano essere corrisposti nel 2004). Intali casi, difatti, le maggiorazioni percentuali su baseannua sono applicate per un periodo di tempo moltolungo (circa 1.700 – 1.800 giorni).Tenuto conto del costante sforzo dell’Ente di adeguarela propria attività amministrativa all’evolversi del con-testo di riferimento, sarà cura del Consiglio di Ammi-nistrazione valutare l’opportunità di ridurre le suddet-te maggiorazioni, in modo particolare in presenza diautodenunce presentate dagli iscritti.Inoltre, sarà posto come obiettivo prioritario della Fon-dazione il conseguimento di una progressiva riduzio-ne del lasso di tempo intercorrente fra lo scadere deitermini per la presentazione della dichiarazione reddi-tuale ed il successivo accertamento dell’eventuale ina-dempienza dichiarativa, fino ad arrivare al minimo con-sentito dai tempi tecnici di lavorazione dell’Anagrafetributaria (circa due anni).In tal modo si potrà ottenere un consistente abbattimen-

to delle sanzioni irrogate (anche oltre il 50%) e, soprat-tutto, si procederà alla tempestiva segnalazione agliiscritti di banali dimenticanze o di errori interpretativi,senza che questi abbiano inciso negativamente sui quat-tro anni successivi.

Risposte all’intervento di Umberto Della Maggiore(Lucca)

1) Cumulo pensione ai superstiti con altri redditi

Quanto esposto dal Dott. Della Maggiore trova, in ef-fetti, fondamento nella disposizione di cui all’art. 1,comma 41 della legge 8 agosto 1995, n. 335 che preve-de che la pensione liquidata a favore dei superstiti diassicurato e pensionato nell’ambito dell’assicurazionegenerale obbligatoria sia cumulabile solo parzialmentecon i redditi del beneficiario.

In sostanza, se il superstite che percepisce la pensione(indiretta, se il medico muore in attività; o di reversibi-lità, se il medico muore quando già fruisce del tratta-mento previdenziale) possiede altri redditi, la pensioneviene ridotta del:

Percentuale Condizionedi riduzione di reddito25% se il pensionato oltre alla pensione ha

un reddito annuo superiore a tre volteil trattamento minimo, che per il 2009è pari a € 17.869,80

40% se il pensionato oltre alla pensione haun reddito annuo superiore a quattrovolte il trattamento minimo che per il2009 è pari a € 23.826,40

50% se il pensionato oltre alla pensione haun reddito annuo superiore a cinquevolte il trattamento minimo che per il2009 è pari a € 29.783,00

Quindi, considerando la situazione dal punto di vistadel coniuge superstite, che nel regime pubblico ha dirit-to al 60% della pensione che sarebbe spettata al coni-uge deceduto, l’importo del suo assegno può ridursirispettivamente al 45%, al 36% o al 30% della pen-sione maturata.Occorre tener presente che questa regola non vale se lapensione spetta ai figli minori, studenti o inabili.Non costituiscono reddito ai fini del cumulo:• i trattamenti di fine rapporto e loro eventuali antici-pazioni;

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• la casa di proprietà del superstite se vi abita; • le competenze arretrate soggette a tassazione separa-ta; • la pensione stessa di reversibilità e qualunque altrapensione di reversibilità (ivi comprese quelle liquidatedall’Enpam) di cui l’interessato sia titolare.Con specifico riferimento alla problematica, occorrepuntualizzare quanto segue:• la norma cui si fa riferimento non è recente, ha circa14 anni di vita, e riguarda soltanto le pensioni a super-stiti liquidate dagli Enti Previdenziali Pubblici;• la Fondazione Enpam in quanto Ente privatizzato,non è tenuta ad applicare la norma in questione né hainteso recepirla con proprio atto deliberativo. Il regimedi cumulo, pertanto, non è stato mai applicato aipensionati Enpam né vi è alcuna intenzione di far-lo in futuro.

Com’è noto numerosi sindacati di pensionati pubblicihanno richiesto con forza un intervento legislativo cheabolisca la decurtazione; nell’ultimo decennio vi sonostate alcune proposte di legge, di varie parti politiche,volte a conseguire questo risultato. Sinora, tuttavia, perintuibili ragioni economiche, mai rilevanti come in que-sto periodo, nessuna delle proposte è stata trasformatain legge. La Fondazione Enpam, comunque, seppur nondirettamente interessata seguirà con attenzione l’evol-versi della situazione, pronta a fornire ogni utile soste-gno a quanti dovessero impegnarsi per tale obiettivo.

2) Specializzandi

Per quanto riguarda i medici in formazione specialisti-ca, l’intervento della Fondazione ha al momento rag-giunto il massimo risultato possibile: oggi l’aliquota con-tributiva richiesta per il versamento alla Gestione Se-parata dell’Inps è quella ridotta (17% del compenso,anziché il 25,72%).Come si ricorderà, l’Inps, con la circolare n. 88 del 1°ottobre 2008, modificando il suo precedente orienta-mento, su indicazione del Ministero del Lavoro, dellaSalute e delle Politiche Sociali, aveva stabilito che pergli specializzandi dovesse essere sempre utilizzata l’ali-quota piena, indipendentemente dalla loro iscrizione al-l’Enpam.Tale decisione –in uno con la conseguente indicazioneche prevedeva per le Università il recupero della con-tribuzione pregressa, dovuta e non versata dai giovanimedici– aveva originato numerose iniziative di prote-sta, nelle quali l’Enpam si è sempre schierato al fiancodegli specializzandi, garantendo loro in primis il sup-

porto per le eventuali azioni legali da intraprendere, masoprattutto il necessario appoggio presso i Ministericompetenti al fine di giungere ad una riconsiderazionedelle determinazioni già assunte.Già il 18 dicembre 2008 il Ministero del lavoro avevarettificato il proprio orientamento, consentendo all’Inps,con messaggio n. 28284 del 19.12.2008, di ritornareprovvisoriamente all’aliquota ridotta, in attesa del pa-rere del Ministero dell’Economia e delle Finanze.Infine, il diritto alla contribuzione in forma ridotta èstato definitivamente riconosciuto dall’Inps con mes-saggio n. 4317 del 24 febbraio 2009. In tale sede, l’Isti-tuto ha fatto presente che il Ministero dell’Economiaha condiviso l’orientamento del Ministero del Lavoroin merito all’opportunità che “il medico in formazionespecialistica non iscritto alla cassa professionale versila contribuzione calcolata con aliquota piena, mentrequello iscritto alla cassa versi i contributi con aliquotaridotta”, alla stregua di tutte le altre categorie tenute al-la contribuzione nella Gestione separata.I medici in formazione specialistica, quindi, non hannovisto la propria busta paga decurtata della contribuzio-ne aggiuntiva, che sarebbe stata pari a circa 200 euromensili, interamente a loro carico, perché, anche se for-malmente per due terzi il contributo grava sul datore dilavoro, il loro compenso è onnicomprensivo. Gli spe-cializzandi hanno, nel contempo, anche scongiurato ilrischio (previsto dalla prima circolare dell’Inps) di do-ver versare gli arretrati per la pregressa contribuzione.Il primo obiettivo è stato dunque raggiunto: adesso sitratta di riportare all’Enpam tutta la contribuzione deimedici in formazione specialistica, così come da diver-so tempo chiedono gli stessi interessati. In questo caso,però, occorre uno specifico provvedimento legislativo;che la Fondazione sta cercando di promuovere, intesoad emendare la norma di legge che ha a suo tempo di-sposto il versamento all’INPS della contribuzione deglispecializzandi.

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L’ing. Luigi Caccamo, direttore del Dipartimento delPatrimonio, risponde alle domande poste nel corso delConsiglio Nazionale da Giovanni Righetti, Raffaele Ta-taranno e Salvatore Altomare

Risposta all’intervento di Giovanni Righetti (Latina)Al termine di complesse e corpose operazioni di riqua-lificazione, anche societarie, del patrimonio immobilia-re che hanno comportato la cessione di immobili nonproduttivi o comunque problematici, la riqualificazio-ne di beni con capacità reddituali inespresse e nuovi ac-quisti a mezzo di moderni e più efficaci strumenti so-cietari, si è oggi approdati a rendimenti netti, correnti1e consolidati2 pari a circa il 3% che rappresenta unapercentuale di assoluto rilievo per patrimoni di grandidimensioni assemblati negli anni ‘80.A fronte delle buone performance attuali del compartoimmobiliare non possiamo dimenticare però gli anniche hanno preceduto l’avvio della riqualificazione delportafoglio immobiliare.Al termine degli anni ’90, periodo che coincide con lasvolta patrimoniale della Fondazione e l’inizio della cre-scita del comparto mobiliare, il comparto immobiliareitaliano ebbe una brusca e significativa contrazione deiprezzi di mercato e della redditività.La Fondazione, che nel 1997 aveva effettuato una riva-lutazione pari a circa 1.140 miliardi dei valori degli as-set patrimoniali immobiliari, si trovò alla fine degli an-ni ’90 con un patrimonio connotato da una forte pre-senza di immobili con una redditività nettamente insuf-ficiente, pari a circa3 il 3,8% lordo e lo 0,53% netto, evalori degli asset non sempre calcolati con la dovutaprudenza da utilizzare nella redazione dei bilanci.È altresì utile ricordare che, nel periodo in esame, il ren-dimento medio netto del piccolo (all’epoca) portafogliomobiliare era superiore al 2,55% e l’indice ISTAT deiprezzi era mediamente superiore al 2%.È con riferimento allo specifico periodo di analisi chematura nella Fondazione la corretta necessità di diver-sificare i propri investimenti per evitare che un perio-do congiunturale negativo si abbattesse su un patrimo-nio caratterizzato da una sola classe di rischio.Da qui la scelta di diversificare e la creazione di duegrandi classi di investimento pronte a cogliere, ognuna

nella propria fase di crescita, i benefici del mercato cer-cando di limitare i danni nei periodi recessivi.È quindi indubbio che la diversificazione sia la giustastrategia nella crescita del patrimonio di un Ente che,come la Fondazione, ricerca il giusto rendimento a fron-te di bassi rischi di investimento.Quanto alla composizione percentuale che le due clas-si di investimento debbano avere è evidente che ciò di-pende, è vero, dalle scelte strategiche e a priori fatte dalConsiglio di Amministrazione con il supporto dei con-sulenti allo scopo individuati, ma anche dalle opportu-nità che il mercato offrirà nel tempo.Nei bilanci di previsione si pianificano gli acquisti e co-sì facendo si indica l’obiettivo da raggiungere nel rap-porto tra i due comparti del patrimonio ma, nel corsodell’anno, non sempre le opportunità di mercato con-sentono di rispettare le indicazioni: piuttosto che acqui-stare immobili non appetibili per reddito insufficienteo scarse garanzie del conduttore è opportuno attende-re migliori momenti del mercato, temporeggiando coninvestimenti in liquidità subito disponibili per concre-tizzare occasioni più propizie.Detto quanto sopra riportato è certamente vero che inun momento economico e finanziario caratterizzato dauna forte volatilità, le scelte strategiche debbano esse-re rapide ed elastiche, fuori da schemi statici e preordi-ti, ma mai dettati dall’emotività della circostanza.Il Consiglio della Fondazione, saggiamente supportatodai propri advisors, saprà certamente, come sempre fat-to in precedenza, individuare il corretto mix di investi-menti nell’interesse dell’Ente.

Risposta all’intervento di Raffaele Tataranno(Matera)Nel Suo intervento il Dr. Tataranno formula due do-mande: alla prima, che nella sostanza ricalca il quesitogià formulato dal Dr. Righetti circa l’opportunità di au-mentare la quota immobiliare dell’asset allocation, puòrispondersi con le medesime argomentazioni già espres-se in precedenza.Nella seconda domanda il dr. Tataranno chiede se pos-sono ritenersi concluse le cessioni immobiliari della Fon-dazione o l’Ente ritenga di dover ancora vendere nel fu-turo altri “rami secchi” del proprio patrimonio.È utile premettere che un portafoglio immobiliare non

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Risposte tecniche ai quesiti proposti nel corso del CN

1 Senza ricavi da attività straordinarie2 Comprendono i dati del patrimonio diretto della Fondazione, del fondo immobiliare chiuso Ippocrate e dell’Enpam Real Estate srl a so-

cio unico3 Media degli anni 1998, 1999 e 2000

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è alieno dalle mutazioni economiche e finanziarie che siregistrano nel tempo e che, pertanto, il proprio assettodeve variare nel tempo per meglio rispondere alle richie-ste del mercato con l’obiettivo di mantenere elevata lapropria redditività e il proprio valore patrimoniale.L’attuale patrimonio immobiliare della Fondazione, chenegli ultimi quattro anni ha rinnovato circa un terzo deipropri assets raggiungendo i risultati prima esposti, haun mix di destinazione d’uso, distribuzione geograficae redditività che si ritiene nella media soddisfacente eadeguato al mercato.Sono ancora presenti beni con redditività nulla o insod-disfacente ma importanti progetti di riqualificazione al-lo studio e di prossima attuazione dovrebbero miglio-rare sensibilmente la situazione senza ulteriori opera-zioni di cessione.È evidente comunque che “chirurgiche” e singole ces-sioni, di qualche cespite sotto osservazione, potrannocomunque essere decise dal Consiglio per migliorarel’appeal complessivo del settore immobiliare e la suaredditività.Caso a parte, nell’ambito delle vendite, è la possibilecessione del patrimonio residenziale della Fondazionela cui ragione è più da individuare nella volontà di mo-dificare sostanzialmente l’asset allocation immobiliareche nella necessità di eliminare i cosidetti rami secchi.

Risposta all’intervento di Salvatore Altomare(Milano)L’intervento del Dr. Altomare articola quattro diverseproblematiche immobiliari:• le ragioni della vendita degli immobili \\alleria Man-zoni in Milano, quadrilatero di via Taramelli in Milanoe Villa dell’Ombrellino in Firenze;• l’acquisto dei primi tre immobili da parte del FondoIppocrate;• la futura costituzione di un fondo immobiliare alber-ghiero;• le vendite avvenute negli anni ultimi e la conseguen-te riduzione del “peso” del patrimonio immobiliare ri-spetto il patrimonio complessivo.Sull’ultimo punto, avendo già relazionato nella rispo-sta al quesito del dr. Righetti, non ci si soffermerà oltrese non per ricordare che, in realtà, l’investito nel setto-re immobiliare non è stato ridotto nel tempo ma tra-sformato, lasciando sostanzialmente inalterato il valo-re assoluto dell’investito.Infatti la riduzione della percentuale della componenteimmobiliare rispetto il patrimonio complessivo non èavvenuta per la riduzione del comparto in esame mapiuttosto per l’accrescimento del settore mobiliare cheha assorbito la gran parte dei nuovi investimenti degliultimi anni.Il valore assoluto del patrimonio immobiliare, compren-sivo di tutti i beni immobili comunque posseduti, ha vi-ceversa subito un leggero incremento superando negliultimi anni la soglia dei 3 miliardi di Euro.Fatta la precisazione passiamo ai primi tre quesiti.

Le ragioni della vendita di Villa dell’Ombrellino e Gal-leria ManzoniIl Consiglio di Amministrazione, nelle sedute del 26maggio e del 30 giugno 2006, si determinava nella ven-dita di 29 immobili non residenziali tra i quali figura-vano anche la Villa dell’ombrellino in Firenze e la gal-leria Manzoni in Milano.Si tratta di due immobili di rilevante valore architetto-nico, entrambi tutelati dalle rispettive Sopraintenden-ze per i beni Culturali e Ambientali Regionali.Le ragioni della vendita dei due beni sono da ricercarenei deludenti valori reddituali che i complessi eviden-ziavano sia nei dati recenti quanto nello storico.Con riferimento all’esercizio 2005 (precedente all’an-no di decisione della vendita) si hanno i seguenti dati:

immobile valore reddito reddito in bilancio lordo netto tasse

Villa dell’Ombrellino € 5.739.060,98 3,87% 2,41%Galleria Manzoni € 25.473.824,45 3,25% 1,91%

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Tali valori reddituali, di per se non confortanti, si ridu-cevano ulteriormente qualora per il calcolo della reddi-tività ci si riferisse non ai valori in bilancio bensì a quel-li di mercato (superiori alle valutazioni della Fondazio-ne) stimati dall’advisor scelto per la conduzione dellavendita:

immobile valore reddito reddito in bilancio lordo netto tasse

Villa dell’Ombrellino € 17.000.000,00 1,31% 0,82%Galleria Manzoni € 33.500.000,00 2,45% 1,45%

Il prezzo effettivo di vendita dei beni in parola, sottoposti al-la prelazione dello Stato, è risultato al termine delle trat-tative con l’acquirente e attuale proprietario, superiorealla stima dell’advisor con il risultato che i già modestivalori della redditività sono risultati, alla verifica delmercato, ancora più ridotti:

immobile valore reddito reddito in bilancio lordo netto tasse4

Villa dell’Ombrellino € 25.000.000,00 0,89% 0,55%Galleria Manzoni € 65.000.000,00 1,27% 0,75%

È solo il caso di ricordare che una delle funzioni prima-rie del patrimonio di un Ente di previdenza è fornirereddito utile al compimento delle funzioni statutarie e,pertanto, i due beni in parola non potevano ritenersiidonei alla funzione.Si ritiene infine utile far rilevare che entrambi i beni ne-cessitavano e necessitano di ingenti e costosi interven-ti di restauro conservativo e che, dopo tre anni, nono-stante i ripetuti tentativi di vendita, i due cespiti sonoancora di proprietà del fondo che li ha acquistati nellemedesime condizioni locatizie.In definitiva si ritiene che bene abbia fatto la Fondazio-ne a cedere cespiti con bassa redditività, liberando plu-svalenze nascoste (circa 58,8 milioni di Euro) ed inve-stendo in immobili a redditività di mercato ben più ele-vate.

Le ragioni della vendita del quadrilatero di via Pola/ viaTaramelli in MilanoLa vendita del quadrilatero di via Pola – via Taramelliin Milano risale a data ancora precedente alla venditadegli immobili del secondo spin–off e precisamente al2004.È infatti il Consiglio di Amministrazione del 25 giugno2004, dopo attente valutazioni della Commissione peril Patrimonio, ad approvare l’elenco dei 23 immobili da

dismettere tra i quali figura anche il complesso in pa-rola.

La consistenza dell’immobile è di seguito indicata: • superfici ad uso ufficio mq 59.024• superfici ad uso archivio, laboratorio, magazzini,centrali e sale macchine mq 15.149• posti auto coperti n° 394e i canoni totali attesi dal complesso al completamentodella locazione erano pari a circa 11,4 milioni di Euro.Sull’immobile, negli anni antecedenti la decisione divendere, era stata operata una completa riqualificazio-ne5 grazie ad un appalto con procedura pubblica euro-pea che, al consuntivo, determinava in circa 68,5 mi-lioni di Euro la spesa complessiva dei lavori di cui 16,5milioni rimborsati dalla Regione Lombardia; il costo to-tale per la Fondazione è stato dunque pari a circa 52milioni di Euro, comprensivo della bonifica dall’amian-to presente nel complesso uffici.In un primo momento il cespite fu inserito nell’elencodegli immobili da dismettere per incrementare l’appe-al del portafoglio immobiliare in vendita ma, nel corsodegli approfondimenti commerciali, risultò che il beneappesantiva e caratterizzava troppo la vendita e, soprat-tutto, non veniva convenientemente apprezzato dal mer-cato che, all’epoca, attendeva rendimenti dal settore im-mobiliare superiori al 7,5% annui.La migliore offerta per l’acquisto dell’intero complessola Fondazione la ricevette proprio dal maggiore inqui-lino dello stabile, la Regione Lombardia, per 182 mi-lioni di Euro e il 22 aprile 2005 l’offerta fu accettatadal Consiglio di Amministrazione della Fondazione no-nostante la vendita non fosse, come detto, di supportoalla cessione dei “cespiti minori”.Prima di spiegare le ragioni di tale scelta occorre fareun passo indietro.La decisione di locare tutti gli spazi ancora disponibili(circa i due terzi) nel complesso uffici in parola, fu pre-sa dalla Regione Lombardia all’indomani del luttuosoe spettacolare incidente del luglio 2001 che rese quasicompletamente inagibile il “Pirellone”, storica sede del-l’Ente Locale.Subito dopo l’incidente, dovendo garantire il rapido tra-sferimento di tutti gli uffici della Regione, velocemen-te si provvedeva a personalizzare gli uffici di via Tara-melli per adattarli alle esigenze dell’Ente e, in tempi re-cord, già alla fine del 2001 iniziavano i primi trasferi-menti.

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4 È un netto solo tasse dal quale occorre ancora detrarre per un confronto con il reddito netto solitamente calcolato dalla Fonda-zione le spese di gestione del bene e gli oneri non addebitabili agli inquilini

5 Nel 1999 l’immobile era completamente sfitto, in stato di completo abbandono e “inquinato” dalla presenza di notevoli quanti-tà di amianto

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La locazione ebbe tempi contrattuali standard, ovverodi sei anni più sei, con il solo primo periodo garantito;ciò determinava la prima scadenza contrattuale all’in-circa6 nel 2009.Passata l’emergenza la Regione pianificava anzitutto ilrecupero della propria sede storica confermando, alme-no all’inizio, l’interesse a mantenere in locazione gli uf-fici in via Taramelli dove avrebbe trasferito le propriesocietà.Successivamente si iniziò a parlare di un nuovo palaz-zo della Regione, di oltre 30.000 mq, collocato tra levie Melchiorre Gioia, Restelli, Algorotti e Galvani.È evidente che il nuovo progetto della Regione, ideato conl’intento di ridurre le locazioni e accentrare più funzionipossibili in una sede vicino alla storica, minacciava in mo-do sensibile la locazione dell’immobile di proprietà del-l’Enpam che, nella ristrutturazione, era stato modellatoper ricevere un unico conduttore e, in caso di rilascio,avrebbe avuto necessità di nuove e costose opere.Essendo il prezzo assolutamente congruo ed il futurodella locazione incerto, si ritiene che la scelta della Fon-dazione di cedere l’immobile sia stata particolarmenteavveduta.Quale notizia finale è bene dire che il nuovo palazzodella Regione Lombardia è in fase di edificazione e siprevede la consegna in tempi brevi; con i tre comples-si immobiliari (Pirellone, via Taramelli e via Restelli)l’Ente regionale raggiunge una completa autonomia lo-gistica e, pertanto, ha già dato disdetta di tutti i con-tratti di locazione in essere con terzi.

L’acquisto dei primi tre immobili da parte del Fondo Ip-pocrate La Fondazione Enpam, con delibera del 21 luglio 2006,ha acquistato per 362 milioni di Euro la totalità dellequote del fondo immobiliare chiuso Ippocrate conte-nente, all’epoca, i seguenti beni:Piazza Mattei n° 1 in Roma (EUR)L’immobile, ubicato nel cuore del quartiere EUR di Ro-ma, è interamente locato alla ENI S.p.A. e rappresentada sempre il quartiere generale della Società; l’edificiosi sviluppa su venti piani fuori terra e due interrati perun totale di:• superficie interrata m2 2.823,6•superficie fuori terra m2 30.808,5•cavedi, scale esterne, intercapedini m2 2.664,6• posti auto esterni n° 724.

Il contratto di locazione è stato rinnovato dall’ENI condecorrenza a partire dal 1.10.2005 per una durata di 9anni rinnovabile per altri 6; il canone annuo a regimedi locazione è pari a € 11,196 milioni.L’immobile è stato conferito al fondo completamenteristrutturato.Piazza Kennedy n° 20 in Roma (EUR)L’immobile, costruito nel 1939 presso il Centro Dire-zionale EUR, è interamente locato al M.I.U.R., Mini-stero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.L’edificio ha una superficie lorda di circa 33.000 m2 edè dotato di 50 posti auto di cui 31 coperti.All’atto del conferimento nel fondo il canone annuo pa-gato dal M.I.U.R. era pari a € 5,29 milioni di Euro men-tre è in corso, per scadenza del periodo contrattuale, ilrinnovo a valori considerevolmente superiori.L’immobile è stato conferito al fondo completamenteristrutturato.Via Filzi n° 25/A in MilanoL’edificio si articola su 17 piani fuori terra e due inter-rati, per una superficie lorda complessiva di circa 9.800m2.L’asset è locato a diversi conduttori i più importanti deiquali sono Unipol Assicurazioni e GE Capital.All’atto del conferimento al fondo il canone di locazio-ne era complessivamente pari a € 1,57 milioni, oggi in-crementato con il raggiungimento della piena locazio-ne dello stabile.Complessivamente dunque i tre immobili generavanoun canone complessivo annuo pari a 18,06 milioni diEuro che, rapportati al valore delle quote del fondo (362milioni), calcolava una redditività pari al 5%, valore in

CONSIGLIO NAZIONALE

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6 Essendoci più contratti in essere per le diverse zone del com-plesso non esiste una sola data precisa di fine contratto e l’an-no indicato in relazione è una data indicativa

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CONSIGLIO NAZIONALE

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biliare che è oggi anomala rispetto quanto consigliatoad un Ente previdenziale.Essendo questa una decisione di tipo strategico è pre-rogativa del Consiglio di Amministrazione esprimersiin merito quando lo riterrà opportuno.È tuttavia innegabile che il settore alberghiero, per suapropria natura, rappresenta una fascia di rischio di in-vestimento che può essere utilizzata nell’immobiliarecome gli edge found lo sono nel mobiliare, ovvero perincrementare i rendimenti e gestire la variabilità del ri-schio, senza tuttavia eccedere nell’uso.Il comparto alberghiero della Fondazione è di dimen-sioni assolutamente improprie per un Ente di previden-za e si ritiene debba essere ridotto; uno dei modi piùbrillanti, anche dal punto fiscale, di ridurre la presenzadegli alberghi nel portafoglio della Fondazione è sen-z’altro la creazione di un fondo alberghiero e la vendi-ta di parte delle quote.È da precisare che il conferimento di un bene in un fon-do immobiliare avviene a valori di mercato e, su taleimportante e fondamentale circostanza, vigilano la Ban-ca d’Italia e la Consob.

L’ing. Caccamo ci tiene a sottolineare che tutte le con-siderazioni fatte dal dr. Altomare riguardano accadi-menti avvenuti prima del 2008 (dal 2000 al 2006) enulla hanno dunque a che vedere con l’ultimo bilan-cio approvato che era il tema del dibattito e degli in-terventi.

linea con il mercato del tempo e con l’affidabilità deiconduttori.È da far rilevare che, all’atto dell’acquisto, la Fondazio-ne ha fatto condurre una due diligence legale, ammini-strativa, tecnica ed ambientale sugli immobili in paro-la che hanno consentito di effettuare una valutazione,prodotta dalla REAG, che ha così periziato i tre beni:• Roma – piazzale Mattei n° 1 € 224.200.000,00• Roma – piazza J. F. Kennedy n° 20 € 118.800.000,00• Milano – via Fabio Filzi n° 25/A € 31.500.000,00per un totale complessivo di € 374.500.000,00.Si ricorda infine che il valore dei beni di proprietà deifondi immobiliari è oggetto di valutazione all’acqui-sto o al conferimento da parte di esperti indipenden-ti, approvati da BankItalia e iscritti ad apposito AlboSpeciale.

La futura costituzione di un fondo immobiliare alber-ghieroÈ progetto dichiarato, ma senza alcun impegno delibe-rato, da parte della Fondazione la creazione di un fon-do immobiliare chiuso in cui conferire la maggior par-te degli hotel oggi in proprietà diretta; creato il fondosi ipotizza di cederne parte delle quote ad operatori isti-tuzionali.La scelta ha due ragioni principali:• una miglior gestione amministrativa e fiscale dellestrutture e dei contratti di locazione;• una riduzione della specifica asset allocation immo-

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IL PUNTO SU...

di Chiara Di Simone

Parla Giovanni Ruvolo,professore di Cardio-chirurgia presso l’Uni-

versità degli Studi di Paler-mo. Attualmente è dirigen-te medico di II livello al Po-liclinico P. Giaccone di Pa-lermo dove ricopre anche lacarica di direttore dell’U.O.Complessa di Cardiochirur-gia. Il prof. Ruvolo è il fon-datore dell’associazione on-lus “A Cuore Aperto”. Professor Ruvolo Lei è ilfondatore di “A CuoreAperto” (ACA). Di che co-sa si tratta?“A Cuore Aperto” è un’as-sociazione onlus costituitadal sottoscritto e da un grup-po di pazienti cardiopaticinel 2001. L’Associazionevuole promuovere ed agevo-lare la cultura sanitaria, pre-valentemente nel campo car-diologico e cardiochirurgi-co; ciò significa aiutare i pa-zienti che lo desiderano e in-tervenire presso autorità edenti per la tutela del diritto

“Running doctors”. La gen-te africana non può permet-tersi di andare negli ospeda-li, abbiamo pensato perciòdi portare salute nei villaggie nelle missioni. I Lions Clusdella IX Circoscrizione Sici-lia hanno donato 30.000 eu-ro con i quali è stato acqui-stato un fuoristrada Toyotache abbiamo utilizzato perrecarci in villaggi sperduti delcentro-sud della Tanzaniapercorrendo oltre 2000 Km. L’Associazione ha altri pro-getti per il futuro?Ho un sogno che cercheròdi realizzare: costruire unpoliambulatorio accanto alvecchio dispensario, un cen-tro sanitario in cui si possafare formazione e prevenzio-ne sanitaria, specialmenteper quanto riguarda l’Aids. C’è qualcosa che vuole di-re a chi sta leggendo? Il primo anno in cui siamoandati in Tanzania la gentelocale ci ha detto: “Siete i so-liti occidentali, venite a tro-varci e poi ve ne andate la-sciandoci un problema inpiù: l’illusione di qualcosache poteva cambiare”. Taliparole ci hanno colpito edumiliati, ma allo stesso tem-po ci hanno scosso.Chiedo a tutti i medici di re-galare un mese della loro vi-ta per l’attività di volonta-riato in Tanzania per aiutar-ci a far capire agli africaniche il nostro è un “CuoreAperto” che per sempre con-tinuerà ad accoglierli. •

Per altre informazioni si può con-sultare il sito:www.acuoreaperto.orgo telefonare ai numeri:338.8238230 – 091.6552602(Dr.ssa La Rocca) 338.2129074– 0916552780 (Prof. Ruvolo).

all’assistenza sanitaria perogni uomo che lo richiedaindipendentemente dal cetosociale, dalla razza o dallareligione.Quali sono le iniziative piùimportanti promosse dal-l’Associazione?Le iniziative dell’Associazio-ne seguono tre filoni:1) Dif-fusione di una corretta cul-tura sanitaria, che si concre-tizza attraverso la pubblica-zione di un mensile di infor-mazione sanitaria Cardio-news e attraverso una riu-nione annuale dei soci e sim-patizzanti dell’Associazione,nel corso della quale medi-ci e scienziati discutono diproblematiche sanitarie at-tuali e delle maggiori pato-logie emergenti. 2) Assisten-za che l’Associazione offreattraverso il Centro di Car-diochirurgia dell’Universitàdi Palermo, punto di riferi-mento per molti cardiopati-ci che vogliono un aiuto perrisolvere problemi legati alloro iter diagnostico e tera-peutico. 3) Volontariato in

Italia e in Africa (Tanzania).Per quanto riguarda l’Italiavolontari dell’Associazione,coordinati dalla dottoressaMargherita La Rocca svol-gono un’attività di sostegnopsicologico ai pazienti rico-verati e ai loro familiari. In Africa, invece, stiamoportando avanti vari proget-ti, tra cui quello denomina-to “Un Cuore per Ipogolo”.Fino ad oggi abbiamo dota-to il dispensario della Comu-nità Cristiani nel Mondo diun ambulatorio di cardiolo-gia attrezzato con 2 ecogra-fie e abbiamo acquistato unterreno adiacente al dispen-sario in previsione di un am-pliamento di questo. Sonostati anche comprati un ap-parecchio per emocromo eun apparecchio per esamiematochimici. Un altro progetto nato inAfrica è il “Progetto studen-ti”: ad oggi 100 sono i ra-gazzi (infermieri, tecnici dilaboratorio, medici) chestudiano sostenuti dai be-nefattori dell’Associazione.Durante quest’anno si di-plomeranno i primi 30 in-fermieri a Iringa. Abbiamoritenuto di aiutarli a formar-si nella loro terra e a nonfare dell’inutile assistenzia-lismo. Il costo per la forma-zione è sostenuto da singo-li benefattori che prendonoin adozione gli studenti pertutta la durata del corso distudi.L’ultimo progetto attualmen-te in vita è il cosiddetto

Quando la medicina nasce e va avanti “a cuore aperto”

Ambulatorio di Ipogolo

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via a divenire la seconda)causa di morte dopo lemalattie cardiovascolari ele neoplasie, causando il10-12% di tutti i decessiper anno. Tale riduzione èdovuta sia al maggior con-trollo preventivo dei fatto-ri di rischio che al miglio-ramento delle cure medi-che nelle fasi acute. Taleriduzione di mortalità, uni-ta ad un prevedibile au-mento di nuovi casi dovu-to all’invecchiamento del-la popolazione, essendol’ictus una patologia età-correlata, provocherà neiprossimi anni un aumen-to della prevalenza di casidi persone affette da ma-lattie cerebrovascolari.

Chi colpisce maggiormen-te?Come già detto, si tratta diuna patologia che colpisceessenzialmente le personepiù anziane: va considera-to a tal proposito che i trequarti delle persone colpi-te da ictus hanno un’etàsuperiore ai 75 anni. E da-to che l’età media si sta al-

lungando possiamo preve-dere che avremo sicura-mente sempre più episodiictali. E’ stato calcolato nelcensimento del 2001 chein Italia si erano verificaticirca 196mila ictus.

Che relazione esiste tra lapatologia e la mortalità? In questo ambito si evin-ce un fatto estremamenterilevante: la mortalità del-l’ictus, che prima era mol-to elevata, negli ultimi an-ni è diminuita. Di conse-guenza ci troviamo difronte ad un aumento del-le necessità assistenziali inquanto, come dicevo, l’etàmedia si allunga per cuiaumentano i casi che po-trebbero avere un eventoictale mentre nel contem-po la mortalità si riduceper cui aumenteranno i ca-si che avranno bisognodella riabilitazione. In questo quadro la riabi-litazione dovrebbe essereconsiderata un investimen-to sociale e non solo unaspesa, come alcune voltepurtroppo accade. Un pa-

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L’INTERVISTA/1

ziente riabilitato con me-todologie scientificamen-te valide sarà anche in gra-do di pesare meno sullasocietà.

Veniamo alla pratica: co-me avviene la riabilitazio-ne su di un paziente cheha avuto un episodio ce-rebrovascolare?Va premesso che in questicasi la riabilitazione è es-senzialmente multidisci-plinare, con l’intervento diun team composto da: fi-siatra, fisioterapista, logo-terapista, terapista occu-pazionale, psicologo, die-tologo/nutrizionista, uro-logo, pneumologo, fonia-tra ed neuro-radiologo. Ilteam procede ad una va-lutazione globale, identifi-ca le disabilità, gli obietti-vi e la gerarchia del tratta-mento. Come ben si inten-de si tratta di un approc-cio terapeutico a trecento-sessanta gradi, ma è l’uni-co per affrontare valida-mente tutte le conseguen-ze della patologia. Il percorso assistenziale a

Stefano Paolucci è il direttore di una Unità operativa complessapresso la Fondazione Santa Lucia, a Roma (Istituto di ricoveroe cura a carattere scientifico), ed è anche vice presidente dellaSocietà italiana di riabilitazione neurologica (SIRN). In particolare, il dottor Paolucci si occupa della riabilitazioneche segue all’ictus. Collabora alla stesura delle linee guida pergli aspetti riabilitativi, nutrizionali e per le conseguenze psico-cognitive dell’ictus.

“Noi curiamo la personanon la malattia”

Il dott. Stefano Paolucci

L’ictus attualmente

è senza dubbio un campo di ricerca

molto ampio

di Carlo Ciocci

Ictus e riabilitazione: ache punto siamo? L’ictus occupa oggi ed

occuperà ancora più in fu-turo un posto rilevantenelle scelte di politica sa-nitaria. Infatti, nei paesiindustrializzati l’ictus rap-presenta, per le sue dimen-sioni epidemiologiche eper il suo impatto socio-economico, una delle piùimportanti problematichesanitarie. Esso costituisceinfatti la prima causa di in-validità permanente e laseconda causa di demen-za. Anche se negli ultimi de-cenni è stata riscontratauna diminuzione dellamortalità post-ictale, tut-tavia in Italia l’ictus rap-presenta la terza (e si av-

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Di ictus si muore menoe non dobbiamo

farci trovareimpreparati

Tra i vari interventi che siattuano in Italia nella ge-stione del paziente con ic-tus, va segnalato il lavorodel gruppo SPREAD, com-posto da esperti di oltre 35società scientifiche, il qua-le pubblica con revisionebiennale le linee guida perla gestione dell’ictus, com-presa quella riabilitativa.Personalmente collaboroalla stesura delle linee gui-da per gli aspetti riabilita-tivi, nutrizionali e per leconseguenze psico-cogniti-ve dell’ictus.

La riabilitazione fa “mira-coli”? Quello che ci sforziamo difar capire subito ai pazien-ti ed ai loro familiari è chela riabilitazione non può fa-re miracoli. E’ impossibileriuscire a far tornare tutti ipazienti al livello funziona-le pre-ictale. Noi riusciamo,questo sì, a gestire e miglio-rare quello che in un certosenso la natura ci permet-te di fare, ovvero migliora-re, velocizzare e ottimizza-re il recupero spontaneo.

Quale percorso affronta ilmedico che intende dive-nire un riabilitatore? I medici sono tutti specia-listi, fisiatri e neurologi conspecifiche competenze ria-bilitative. Anche il resto del persona-

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L’INTERVISTA/1

alcuni casi parliamo di me-si - cura la persona e nonla malattia. Nel primo ca-so spesso non c’è il tempoper familiarizzare con ilpaziente ed i suoi familia-ri; da noi, invece, stringe-re un rapporto umano conil paziente fa parte delprogramma terapeutico. Infatti, il coinvolgimentodella famiglia nel percor-so riabilitativo è estrema-mente importante ed inparticolare è fondamenta-le che alla famiglia stessasiano comunicati in ma-niera chiara gli obiettividel trattamento, i risulta-ti attesi e le modalità tem-porali in cui il trattamen-to stesso sarà erogato. In-fatti spesso i familiari nonsono obiettivi nel valuta-re le condizioni funziona-li dei loro congiunti. Inparticolare, è indispensa-bile che al paziente e ai fa-miliari venga spiegato cheil processo riabilitativo siarticola nelle fasi sovrade-scritte, e che la dimissio-ne dal reparto ospedalie-ro di riabilitazione nonvuol significare la fine deltrattamento stesso, ma so-lo il passaggio ad una fasesuccessiva. Tale fase si de-ve verificare non appenale condizioni generali, fun-zionali e psicologiche lopermettano, considerandoche il ritorno al domicilioe la prosecuzione del trat-tamento stesso, benchéimpegnativi dal punto divista organizzativo, sonoestremamente importantiper un precoce ritorno aduna situazione di vita lapiù vicina possibile a quel-la pre-ictale. •

le (infermieri, terapisti, lo-goterapisti e psicologi), hauna preparazione universi-taria.

Nell’ambito dell’ictus a chepunto è la ricerca? Dal punto di vista scientifi-co l’ictus è senza dubbio uncampo di ricerca molto am-pio. Basti vedere il numerodi riviste scientifiche che sioccupano delle malattie ce-rebro-vascolari. Ovviamen-te i progressi scientifici nonsono così immediati comenoi medici per primi ci at-tenderemo. E proprio inquest’ottica tengo a sotto-lineare un aspetto: atten-zione a trasmettere mes-saggi trionfalistici. Ciò checonta è far capire che lariabilitazione non è néqualcosa di misterioso néqualcosa di magico. Si trat-ta, invece, di un program-ma terapeutico che può es-sere complementare o si-milare ad un trattamentofarmacologico. Deve anda-re in riabilitazione chi hale caratteristiche specifi-che: molto spesso l’ospe-dale per acuti, da quandoesistono i DRG, mandanoi pazienti in riabilitazionenon perché il trattamentoriabilitativo sia indispensa-bile, ma spesso per accele-rare la dimissione del pa-ziente. Ne deriva che do-vremmo tutti impegnarciad aumentare la culturariabilitativa.

Veniamo al rapporto conil paziente.L’ospedale per acuti curala malattia, l’ospedale perla riabilitazione, che ha deitempi molto più lunghi - in

fini riabilitativi è caratte-rizzato da obiettivi diver-si a seconda delle esigenzecorrelate alla fase clinica.In linea generale, le finali-tà degli interventi che sirealizzano in tempi diversirispetto all’evento ictale,possono essere distinti co-me segue:a) nella fase di acuzie, pre-venzione dei danni conse-guenti all’immobilità ed al-la compromissione funzio-nale (“fase di prevenzionedel danno secondario”); b) nella fase immediata-mente successiva all’acu-zie, dopo la stabilizzazionedel quadro clinico, “fasedella riabilitazione intensi-va”;c) quindi, la fase di com-pletamento del processo direcupero (“fase della riabi-litazione estensiva”);d) infine, “fase del mante-nimento e/o di prevenzio-ne della progressione delladisabilità” che si protraeper tutta la sopravvivenzaresidua, finalizzata al man-tenimento delle prestazio-ni acquisite.

Veniamo al nostro Paese:a che punto è la riabilita-zione in Italia? La riabilitazione in Italia,a differenza di altri paesieuropei e non, è comples-sivamente di buon livello,anche se con qualche sen-sibile differenza tra regio-ne e regione. Infatti, abbia-mo ancora la possibilità ditrattare il paziente per pe-riodi anche abbastanzaprolungati e non per perio-di estremamente brevi co-me si verifica in altri pae-si, tipo gli USA.

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di Claudia Furlanetto

Di influenza si è parla-to tanto. C’è chi so-stiene forse anche

troppo. Ma probabilmentenon tutti sanno che proprionel bel mezzo della crisi in-fluenzale del virus H5N1,nel 2006, si scatenò nellacomunità scientifica un ac-ceso dibattito sull’accessi-bilità ai dati in tempo rea-le. Un dibattito che sconfi-nò nell’etica della ricerca ela cui protagonista fu unaricercatrice italiana, la vi-rologa Ilaria Capua che di-rige a Padova il Centro direferenza per l’Influenzaaviaria dell’Istituto Zoo-profilattico Sperimentaledelle Venezie. Fu proprioil suo appello alla condi-visione dei dati che ha poipermesso l’attivazione diGisaid (Global Initiativeon Sharing Avian Influen-za Data) una banca ad ac-

cesso libero contenentemigliaia di sequenze gene-tiche di virus, animali eumani, dell’influenza.Quando avete iniziato a stu-diare i virus influenzali?Cominciammo a studiare ilvirus nel 1999, quando l’Ita-lia fu colpita da un’epide-mia di influenza aviaria al-la quale la stampa non de-dicò molta attenzione anchese, con l’abbattimento di 17milioni di animali, i dannifurono ingenti sia per l’avi-coltura veneta sia per quel-la lombarda. Fu il primo diuna serie di focolai di di-mensioni significative, a cuiseguirono quello olandesee poi il virus H5N1.Come fu coinvolto il vostroCentro nello studio diH5N1?Nel 2004 nove Paesi dichia-rarono contemporaneamen-te la presenza del sottotipoH5N1 nel loro territorio,con un evidente rischio per

la salute pubblica. Eravamotra i pochi centri di ricercaad aver già lavorato con ivirus influenzali aviari e perquesto entrammo a far par-te del gruppo internaziona-le che stabiliva le politichesanitarie da approntare. Benpresto fu chiaro che il virusera in grado di passare labarriera di specie e che percomprendere l’origine deipatogeni nell’uomo biso-gnava avere banche dati suipatogeni animali. È per que-sto che ci venne l’idea dilanciare il progetto di un da-tabase condiviso. Come si arrivò alla diffu-sione dei vostri risultati nel-la Comunità scientifica?Quando nel 2006 il nostrolaboratorio caratterizzò ilprimo H5N1 africano iso-lato in Nigeria, l’Organiz-zazione mondiale della Sa-nità ci chiese di depositarela sequenza genetica in undatabase il cui accesso era

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Ilaria Capua, medico veterinario, ha vinto nel 2007 ilpremio Scientific American 50, assegnato ai 50 migliori

ricercatori al mondo e nel 2008 è stata inclusa nellecinque “Revolutionary Minds” della rivista americana

Seed. È direttrice dei Centri di Referenza internazionaliOIE/FAO sull’influenza aviaria e sulle malattie infettive

all’interfaccia uomo-animale presso l’IstitutoZooprofilattico Sperimentale delle Venezie

Se la salute è questione di condivisione

L’INTERVISTA/2

Ilaria Capua

© P

aola

Fior

ini

limitato a quindici labora-tori. Rifiutai perché il no-stro ceppo virale rappresen-tava una chiave per com-prendere i molti aspetti an-cora oscuri del patogeno; in-fatti la disponibilità di infor-mazioni genetiche sul virusinfluenzale non solo permet-te di capirne meglio le mu-tazioni, ma consente agliscienziati di confrontare idifferenti ceppi virali e iden-tificare i fattori genetici chene determinano la virulen-za. Inserimmo quindi la se-quenza nella banca dati adaccesso libero GenBank, dacui fu scaricata mille voltein una settimana.Secondo lei, quindi, i datiappartengono alla comu-nità?Non sono uno specialista dibioetica o di proprietà in-tellettuale, credo sia sem-plicemente una questionedi buon senso. La minac-cia alla salute pubblica el’allarme sociale che ne eraderivato non consentivanola restrizione all’accessoche di solito viene garanti-ta per lasciare ai ricercato-ri il tempo necessario adanalizzare i dati e pubbli-carli. Il vecchio sistema èstato efficace fino a quan-do l’influenza aviaria si èlimitata al focolaio italiano,a quello di Hong Kong e aquello olandese, ma nelmomento in cui un patoge-no bussa alla porta del-l’ospite “uomo” con unamortalità pari alla metà del-la popolazione infettata,non c’è spazio per tenere leinformazioni nel cassetto.Per questa ragione la piat-taforma Gisaid permetteagli iscritti di visionare le

Nel 2006 la virologa Ilaria Capua caratterizzò il primo H5N1africano. Il rifiuto di inserire la sequenza in un database ad accesso riservato modificò il sistema di condivisione

dei dati nella Comunità scientifica internazionale. Il primo passo verso una collaborazione tra veterinari e medici

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influenza suina provenien-ti dall’America e dall’Eura-sia. Lo stesso vicedirettoredell’Oms ha riconosciutol’importante ruolo che lapiattaforma ha giocato intermini di rapidità e sicurez-za dello scambio di infor-mazioni.L’informazione sanitariaopen source è una compo-nente della filosofia “OneWorld - One Health”. Cene può parlare?È un nuovo approccio inte-ristituzionale che, ricono-scendo il collegamento im-prescindibile tra salute uma-na e salute animale, mira adunificare gli sforzi che sistanno conducendo nel set-tore veterinario ed in quel-lo medico. Negli ultimi ven-t’anni il 70 per cento dellemalattie infettive che han-no rappresentato una mi-naccia per l’uomo ha avutoorigine dal serbatoio anima-le. Se a questo aggiungiamola globalizzazione e il ruolodell’aereo come fattore didisseminazione, tanto chel’H1N1 suino nel giro diuna settimana era già pre-sente nei cinque Continen-ti, si evince chiaramentequanto sia importante com-prendere i meccanismi che

agiscono nell’interfaccia trauomo e animale per poter-li interrompere. È per que-sto che la collaborazione èfondamentale.Spesso sentiamo parlare diquesti argomenti come “bu-fale”.Credo che non ci si rendaconto di quali sforzi inter-nazionali e di quante miglia-ia di persone siano state ne-cessarie per fermare la Sarse bloccare l’emergenza: si èaddirittura mobilitato l’eser-cito americano. Dovremmoconsiderare una fortuna ilfatto che l’influenza aviarianon si sia diffusa e non ab-bia preso le ali, e questo an-che grazie ai numerosi in-terventi tesi all’eradicazio-ne, a livello animale, dell’in-fezione. Così come dovrem-mo considerare una fortu-na che il virus, anche se piùmortale dell’influenza sta-gionale, fosse meno trasmis-sibile. Lo sforzo impiegatoper combattere l’influenzaaviaria, inoltre, ha costitui-to la base per quelle cono-scenze e per quella struttu-ra che oggi hanno permes-so di identificare in tempirapidissimi un rischio per lasalute pubblica come il vi-rus H1N1.

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Il sito Internet di Gisaid (Global Initiative on Sharing

Avian Influenza Data),http://platform.gisaid.com

“Idee per diventare veterinario”,pubblicato da Zanichelli, è un libro di orientamentouniversitario per ragazzi chechiarisce, tra l’altro, il ruolo del veterinario in Sanità pubblica

L’INTERVISTA/2

Esistono casi in cui un vi-rus è stato sottovalutato?Un esempio è il virus del Ni-lo occidentale, che derivadalle zanzare e di cui caval-li e uccelli selvatici sono ilserbatoio. È giunto negliStati Uniti nel 2000 ed inquattro anni dalla East Co-ast è arrivato alla West Co-ast: oggi è presente una for-ma endemica. L’uomo è unospite a fondo cieco e nellepersone debilitate come glianziani può dare delle for-me di encefalite virale an-che letale.Quali sono le iniziativevolte ad incoraggiare l’ap-proccio “One World - OneHealth” che si stanno orga-nizzando?Oggi nelle linee guida deiprogetti di ricerca si parlaspesso di approccio multi-disciplinare, stimolando inquesto modo la collabo-razione tra medici e veteri-nari. Lo scorso anno ab-biamo organizzato a Veronail primo meeting tra Orga-nizzazione internazionaleper la salute animale (Oie),Fao e Oms sui rischi dell’in-fluenza aviaria nell’interfac-cia uomo animale per capireche cosa c’è in questa areagrigia tra le due specie chepuò avere un impatto su fat-tori come mortalità, tassodi infezione, tasso di attac-co e resistenza agli antivi-rali. Ne stiamo organizzan-do un altro per il mese diaprile 2010 in cui sceglie-remo medici e veterinari cheoperino insieme a livello in-ternazionale, vogliamo chela collaborazione sia semprepiù stretta ed incentivata. •

sequenze e le informazioniinserite. Ci vuole l’iscrizione per ac-cedere?Sì, gli utenti devono essereidentificabili e avere un’af-filiazione a istituti di ricer-ca. Con una sorta di gentle-men’s agreement si accetta-no le regole volte alla prote-zione della proprietà intel-lettuale del materiale inseri-to: ci si impegna a coinvol-gere chi detiene la “paterni-tà intellettuale” nelle even-tuali pubblicazioni derivatedagli studi sulle sequenze ele informazioni caricate.Il database è stato utile an-che per il virus H1N1?È stato grazie al Gisaid, equindi all’analisi e alloscambio in tempo reale deidati genetici relativi ai virusdell’influenza umana e ani-male, che abbiamo capitoche il virus H1N1 ha unacombinazione quadrupla,perché riunisce caratteristi-che genetiche del virus del-l’influenza umana, dell’avia-ria e di due diversi ceppi di

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di Andrea Sermonti

Finalmente un settorenel quale l’Italia… è intesta se non al mondo

per lo meno in Europa: “sia-mo stati uno dei primi pae-si europei a dare il via allaprevenzione delle infezionida papilloma virus nelle11enni – conferma Palù – eancorchè non obbligatoriasta dando ottimi risultati: ilVeneto è una regione dovela copertura vaccinale supe-

ra ampiamente il 90 percen-to ed il nostro è un sistemasanitario di cui possiamo ve-ramente andare fieri”. E no-vità importanti in questocampo vengono dalla XXV°conferenza internazionalesul Papilloma virus di Mal-moe, a dimostrazione dellarinnovata attenzione a que-sta famiglia di virus che so-no implicati in un numerocrescente di tumori comefattore primario o, comun-que, almeno come concau-

sa di oncogenesi. Tutti d’ac-cordo, comunque, sul fattoche la prevenzione del can-cro al collo dell’utero puòpassare solo attraversoun’ottimizzazione delle ca-pacità del sistema immuni-tario di riconoscere il virusnocivo e di combatterlo an-che a medio e soprattutto alungo termine. In questoambito il miglior esempioche si può portare è quellodel primo studio di confron-to fra i due vaccini anti-HPV

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Il professor Giorgio Palù è ordinario di microbiologia e virologia e preside della Facoltà di medicina

e chirurgia dell’Università di Padova. Autore di circa trecento pubblicazioni oltre a

monografie e volumi e Referee di numerose rivistescientifiche, ha organizzato diciotto congressiinternazionali ed è stato invitato per letture

magistrali a trentatré congressi internazionali

Per il vaccino anti-HPV,Italia sul tetto d’Europa

L’INTERVISTA/3

professor GiorgioPalù

attualmente in commercio– il bivalente e il quadriva-lente – presentato proprio alcongresso di Malmoe.Professor Palù, qual è la no-vità dello studio sui due vac-cini anti-HPV?Sostanzialmente i dati pre-sentati da un gruppo dell’Al-bert Einstein College of Me-dicine di New York e da ungruppo della Charitè di Ber-lino mettono a confronto lacapacità immunogenica deidue vaccini – il bi e il tetravalente – misurano cioè laproduzione di anticorpi e laimmunità cellulomediata neiconfronti di queste due pre-parazioni vaccinali. Si trat-ta di presentazioni a congres-so non essendo ancora datipubblicati su riviste interna-zionali né on line; il confron-to testa a testa non è ancorauscito ma abbiamo assistitoalla sua prima comunicazio-ne, e la comunità scientificasta lavorando e raccoglien-do i dati dai trial di fase 3per avere sempre più infor-mazioni sulla capacità di pre-venzione dell’infezione.Che differenza c’è tra i duevaccini?Si tratta di particelle simil-virali, il Cervarix (vaccino

Il tumore della cervice uterina colpisce mediamente 3500donne in Italia ogni anno, con oltre 1500 decessi.

Due ceppi virali, il 16 e il 18 (contenuti nel vaccino), sono responsabili di oltre il 70 per cento dei tumori

È stata fondata lo scorso mese di aprilea Roma, proprio nella stessa Sala delCampidoglio dove nel 1960 fu firmatoil protocollo per la nascita della Cee, laSocietà europea di virologia (Esv), dauna iniziale integrazione tra la Societàitaliana di virologia – presieduta appun-to dal professor Palù – e la Società cheraggruppa tutti i virologi tedeschi, au-striaci, svizzeri e del Liechtenstein.“Un’idea lanciata nel corso dell’ultimocongresso di virologia di Norimberga –conferma Palù – e che ha trovato terre-no fertile proprio perché siamo di fron-te ad una sorta di ‘recrudescenza infet-tiva’: pensiamo ai problemi della Chi-

kungunya piuttosto che alle febbri emor-ragiche, all’aviaria e all’influenza suinaverificatasi nell’aprile scorso”. È quindimolto importante a livello europeo po-ter disporre di uno strumento che aiutia stringere rapporti di coordinamentocon Enti quali Emea, Oms e Cdc, non-ché con la Commissione Europea peraprire ai giovani questa area di ricercae ‘pesare’ di più a livello europeo. “L’ideaè che non ci debba più essere, a livellovirologico, separazione tra uomo, am-biente e animale, creando al contrarioun forte link tra la virologia dei due re-gni”. Tra meno di un anno, il prossimoaprile a Cernobbio si terrà il primo con-

gresso di questa nuova Società europea(Esv) incentrato proprio su queste te-matiche “perché il nostro goal scientifi-co – sottolinea Palù – è proprio quellodi avvicinare i virologi agli enti organiz-zativi europei, favorendo nel contempolo scambio di giovani ricercatori a livel-lo continentale in un mondo che spaziadalla virologia di base – la patogenesimolecolare – alla biologia dei sistemi,dalla biologia strutturale e molecolarealla virologia clinica, veterinaria e am-bientale, dai nuovi vaccini alla terapiagenica. Con un occhio particolare alladiagnostica molecolare ‘facilitata’ dal-l’uso delle nuove tecnologie”.

È ITALIANO IL PRESIDENTE VICARIO DELLA SOCIETÀ EUROPEA DI VIROLOGIA

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tabilità dei risultati è statosuperato.I dati presentati mi sembra-no suggerire che il vaccinobivalente induca una rispo-sta di cellule B memoria su-periore e che anche i titolianticorpali siano superioriin un rapporto che oscillada 2 a 9 volte. Il vaccinoquadrivalente sembra dota-to in vivo di minore capa-cità immunogenica, in par-ticolare per quanto riguar-da la risposta anti-HPV18.Non sappiamo però se aquesti parametri corrispon-da una migliore attività invivo, anche perché entram-bi i vaccini si sono finora ri-levati molto efficaci nel pre-venire l’infezione e le lesio-ni preneoplastiche. Studilongitudinali ci diranno sea titoli anticorpali più ele-vati corrisponda nel tempouna miglior protezione dal-l’infezione virale. Oltre aciò la ricerca di marcatorisurrogati dell’efficacia di unvaccino (quali la misurazio-ne di anticorpi neutralizzan-ti e di cellule antigene-spe-cifiche) sarà sicuramenteutile per sviluppare nuovegenerazioni di vaccini. •

di Eumenio Miscetti (*)

Siamo in piena estate.Ed ecco, puntuale,inesorabile la solita

litania mediatica sui con-sigli agli anziani per difen-dersi dal caldo. La terzaetà, si sa, è una categoriafragile, a rischio. Noi me-dici lo sappiamo bene.Quando il termometro sa-le, è importante seguire unadieta corretta preferibil-mente a base di pesce, ver-dura e frutta, vestire in mo-do adeguato, trascorrere leore più calde del giorno inambienti rinfrescati da con-dizionatori. Questi saggiconsigli sono stati pubbli-cati anche dal sito del Mi-nistero del Lavoro, dellaSalute e delle Politiche So-ciali. Pur grati per una co-sì encomiabile attenzioneda parte del Governo neiconfronti di chi ha raggiun-to una veneranda età, cichiediamo (con meravi-glia?) perché altrettantosensibile interesse non vie-ne dimostrato per le tasche,sempre più leggere, di noipensionati. Di tutti i pen-sionati, vorrei sottolinea-re, non sono di quelli so-ciali che vivono già al disotto della soglia di pover-tà, alla quale ci stiamo av-vicinando in manieradrammatica anche noi pen-sionati sanitari che siamoritenuti “benestanti”. Insi-sto nel precisare che la no-stra pensione, che abbia-

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mo maturato con pesantecontribuzione nel corso ditutta la vita lavorativa, èuno stipendio differito opiù semplicemente un ca-pitale accantonato per lavecchiaia e non un sussi-dio o un’elemosina delloStato, come in manieraperversa viene considera-ta da parte di Organi re-sponsabili. Anche la Trec-cani (vol. XXVI, pag. 692)alla voce pensione recita:“…può considerarsi comeuna parte differita dello sti-pendio”. Ma non è pur-troppo solo una questionesemantica. Sotto il profilomorale, è giusto che lapensione di chi dopo annid'onorato servizio e d'in-genti contributi versati ra-senti il livello di chi non hamai lavorato e né versatoalcunché? Eppure le misu-re (urgenti) per risolvere idrammi quotidiani che ciassillano ci sarebbero… Su questo fronte la Feder-spev è impegnata da anni.Ininterrottamente. Noi nonandiamo in vacanza. Sia-mo, come sempre, a vostradisposizione.

(*) presidente Federspev

Info Federspevtel. 06.3221087

06.3208812fax 06.3224383ufficio stampa: tel. 347.6843236 e-mail:[email protected].

bivalente anti-HPV16 e 18)prodotto in cellule d’insettoe il Gardasil (vaccino tetra-valente anti-HPV 6, 11, 16e 18) in lievito. Altra diffe-renza è che il tetravalente èadiuvato con sali di allumi-nio mentre il bivalente ag-giunge ai sali di alluminio ilmonofosforilestere del lipi-de A, un componente dellacellula batterica noto per es-sere un grandissimo e poten-tissimo adiuvante.E qual è stata la particola-rità di questo studio?Per la prima volta sono sta-ti messi a confronto e misu-rate le risposte attraverso untest molto specifico che mi-sura la ‘neutralizzazione’ del-l’infettività virale. E questo non era mai statofatto prima?Finora gli studi erano ese-guiti dalle due case produt-trici con metodi diversi(ELISA, luminometria) econ gli antigeni, prodotti inmaniera diversa. I risultatinon erano quindi confron-tabili per quanto riguardal’efficacia della risposta im-munitaria.Oggi, quindi, questo ‘pro-blema’ della non confron-

Il Ministero della salute ha promosso in tutta Italia una cam-pagna vaccinale pubblica gratuita per le dodicenni controil Papilloma virus (HPV), l’agente virale responsabile delcancro della cervice uterina. L’Italia è il primo Paese euro-peo a pianificare una strategia di vaccinazioni pubblica gra-tuita contro l’HPV. Nel 2008, la vaccinazione è stata pre-vista per le bambine nate nel 1997. L’obiettivo della cam-pagna di vaccinazione è quello di giungere ad una forte ri-duzione delle forme di cancro legate a questa infezione(CCU=Cancro della cervice uterina), nelle prossime gene-razioni. Sarebbe una vittoria senza precedenti nella guerracontro uno dei più terribili nemici delle donne. Attualmen-te tutte le regioni sono partite con la vaccinazione che in-clude diverse coorti di gratuità, oltre a quella delle dodicen-ni. La Toscana, ad esempio, è la regione con un più ampionumero di coorti in gratuità: sono infatti ben cinque le co-orti incluse nel programma di vaccinazione regionale.

IL PROGRAMMA DI VACCINAZIONE IN ITALIA

La terza etàva difesa

FEDERSPEV

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“APPROFONDIMENTI

di Maurizio Zomparelli (*)

La morte improvvisa nonper infarto, ma per unaaritmia improvvisa ge-

nerata da un vero e propriocortocircuito vaso vagale,tanto potente ed efficace dadeterminare la fine preco-ce di un essere umano ap-parentemente sano, rappre-senta il baratro per noi me-dici e per chi tenta, invano,di rianimare chi ne vienecolpito. Proprio negli sportivi que-sto fenomeno risulta esse-re più frequente, se ne rico-nosce uno fisiopatologiconeuro-cardiogeno sponta-neo ed uno dopo sforzo, en-trambi legati alla attivazio-ne del sistema neurovege-tativo ed a quello dei pep-tidi oppiacei endogeni. In-fatti, durante lo sforzo, gliatleti producono una mag-giore quantità di beta-en-dorfine, causa di una mag-giore predisposizione allasincope per l’attivazione delsistema vagale.A contribuire a questo fe-nomeno contribuiscono lavasodepressione e la car-dioinibizione causa di pal-lore, sudorazione, peso epi-gastrico, nausea, vomito,

midriasi ed iperventilazio-ne, che con il cambiamen-to posturale in posizione su-pina e distesa, regredisco-no spontaneamente, men-tre la sincope vaso vagalemaligna non è preceduta dasintomi e/o segni prodro-mici.L’utilizzo del tilt test ha da-to un valido contributo al-la diagnosi precoce dellasincope benigna ed ai fatto-ri scatenanti a riposo e do-po sforzo; un repentinoblocco del sistema alfa-sim-patico e successiva imme-diata vasodilatazione peri-ferica, soprattutto a livellosplancnico, può determina-re una sincope e questa puòa sua volta essere prevenu-ta con l’assunzione di far-maci alfa stimolanti. L’iper-tono vagale rimane quindila causa più frequente diquesto sintomo e la causarisiede nella liberazione dicatecolamine in modo ec-cessivo ed abnorme conconseguente aumento del-

la frequenza cardiaca e mi-driasi.Altra forma di attivazioneè quella maligna caratteriz-zata da un iperafflusso ema-tico periferico, soprattuttoagli arti inferiori, con con-seguente riduzione del ri-torno venoso al cuore de-stro, con una significativariduzione della gittata car-diaca, improvvisa, con ipo-tensione e conseguente at-tivazione dei meccanorecet-tori cardiaci sulle cavità car-diache vuote, causa di unaaumentata frequenza di sca-rica delle fibre C mieliniche,dirette ai centri vasomoto-ri del tronco encefalico conrapida riduzione del tonosimpatico ed aumento del-l’attività vaso vagale e suc-cessiva bradicardia od asi-stolia. Uno studio recenteha dimostrato che in questisoggetti esiste un aumentodel polipeptide C pancrea-tico, indice e marker di unaiperattività vagale e relati-va cardioinibizione tanto

esagerata da determinareun arresto cardiaco.Altri studi hanno dimostra-to il ruolo determinale de-gli oppiacei endogeni comele beta-endorfine che au-mentano abnormementedurante la sincope, lo shockcardiogeno ed emorragico,che vanno ad inibire il to-no simpatico tanto da de-terminare bradicardia seve-ra ed ipotensione grave,prodromi sintomatologicidell’arresto cardiaco. Datoche nei soggetti sottopostiad un allenamento fisicostressante, la produzionedelle beta-endorfine aumen-ta in modo significativo, ri-spetto ai meno allenati edai sedentari, come rilevatonello studio Fremingham,tutto lascia presagire che lasincope o peggio la morteimprovvisa possa dipende-re dal tipo di allenamentoed esercizio fisico a cui si èsottoposti, anche come tem-pi ed intensità. Un allena-mento intensivo di tipo ae-robico sarebbe la causa diuna rapida riduzione dellagittata sistolica cardiaca daridotto riempimento ventri-colare. Ciò che va rivaluta-to è il corretto uso dell’al-lenamento del fisico di mol-ti giovani e dei meno giova-ni che popolano le palestree che dovrebbero affidarsiai personal trainer profes-sionalmente validi e prepa-rati, sensibilizzati a tale pro-blematica e coscienti di unagiusta informazione e pre-parazione individuale e per-sonalizzata, tutto ciò perprevenire drammi. •

(*) Dirigente Medico del reparto di medicina

della Casa di Cura Accre-ditata Addominale EUR

Sincope, pericolosonemico occulto

L’utilizzo del tilt test ha dato un valido contributo alla

diagnosi precocedella sincope

benigna

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FORMAZIONE

di Francesco Losurdo (*)

Il 9 giugno 2009 in Fran-cia è stata approvata laLegge ”Hopitaux, santé,

territoire” che contiene al-l’art. 22 “Direttive sull’Edu-cazione Terapeutica per tut-te le patologie croniche”.Dal 17 al 19 settembreprossimo a Toulouse (Fran-cia) si terrà il 3° Congres-so della Società Europea diEducazione Terapeutica(www.sete2009.org), pre-sieduto dal Prof. Alain Go-lay dell’Univ. di Ginevra nelcorso del quale si discute-rà della pratica assistenzia-le, dei sistemi operativi edei finanziamenti perl’Educazione Terapeuticadel paziente in tutti i Paesid’Europa.La SIFoP è la Società scien-tifica di tutti gli specialistiambulatoriali italiani checomprende 42 specialitàmediche suddivise in 25settori coordinati da un Di-rettore nazionale.La Scuola nazionale di for-mazione SIFoP, attualmen-te coordinata dal sottoscrit-to, dal Prof. J.F. d’Ivernois(Prof. in Scienze dell’Edu-cazione all’Univ. di Parigi),dalla Prof. M.G. Albano(Associato di Didattica Me-dica all’Univ. di Foggia) edal Prof. Aldo Maldonato(Univ. “La Sapienza” di Ro-ma), ha già da alcuni anniformato per l’EducazioneTerapeutica, con criteriOMS, un gruppo di specia-

rative con tutti gli altri Pre-sidenti delle Associazioniche si occupano di malat-tie croniche e con gli spe-cialisti di tutte le speciali-tà mediche.La SIFoP estenderà l’accor-do con la Società Informaper la web-tv, che già con-sente il collegamento in re-te tra tutti gli specialisti ita-liani Sifop dei 25 settorispecialistici, anche per l’at-tività educativa dei pazien-ti e dei loro familiari iscrit-ti alle Associazioni che siconvenzioneranno con laSIFoP.Nella gestione delle pato-logie croniche è necessarioun apporto plurispecialisti-co ma anche una condivi-sione di percorsi con tuttele Associazioni dei pazien-ti. L’unione fa la forza... ne-cessaria per risolvere i pro-blemi dei malati cronici edi chi li assiste.Il prossimo 1 ottobre a To-rino la SIFoP, in occasionedel suo 8° Congresso na-zionale, presenterà ufficial-mente questa nuova alle-anza per le patologie cro-niche con le Associazionidei pazienti con l’obiettivodi sensibilizzare il Gover-no Italiano a promuovereuna legge che dia la possi-bilità di estendere l’Educa-zione Terapeutica a tutti imalati cronici ed ai loro fa-miliari, così come è già sta-to fatto in Francia. •

(*) Presidente SIFoP

listi di tutte specialità di tut-te le regioni italiane perconsentire una migliore epiù efficace relazione me-dico-paziente con le pro-blematiche di gestione del-le malattie croniche.Per le malattie croniche èindispensabile un approc-cio plurispecialistico oltrela capacità di interpretarei bisogni dei pazienti e deiloro familiari pertanto laSIFoP sta proponendo atutte le Associazioni di pa-zienti che si interessano dipatologie croniche, segna-late dal Direttore di setto-re SIFoP competente, una“convenzione” che consen-tirà in tutte le sedi periferi-che agli iscritti alle Asso-ciazioni di poter disporre

senza costi delle competen-ze degli specialisti SIFoPsupervisionati dalla Scuo-la di Educazione Terapeu-tica e dai Direttori di set-tore per l’attività educati-va sulle patologie di riferi-mento.Verrà garantita, a partiredal 2010, la presenza delDirettore di settore, o di unsuo delegato, della specia-lità attinente la patologiacronica rappresentata dal-l’Associazione di paziential Congresso nazionale del-l’Associazione.I Presidenti di tutte le As-sociazioni, a partire dal2010, saranno invitati ognianno ai Congressi Nazio-nali della SIFoP per unoscambio di esperienze ope-

Sifop/Associazioni dei pazienti, un’alleanza per l’educazione terapeutica

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TEMPI E MODI PER LA PUBBLICAZIONELe notizie inerenti congressi, convegni, corsi e manifestazioni scientifiche, devono essere rese note

alla redazione del giornale dell’Enpam - oltre tre mesi prima dell’evento - tramite posta all’indirizzo Via Torino, 38 - 00184 Roma; via e-mail all’indirizzo [email protected]; via fax ai numeri 06/48294260 - 06/48294793.

Per esigenze tipografiche e di spazio si invita a trasmettere testi sintetizzati in circa dieci righe. Si ribadisce che la pubblicazione degli avvisi è gratuita.

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

Programmazione neurolinguistica & comunicazioneIl Corso si terrà a Roma, presso la sede dell’EarthSi articola in 4 moduli: I modulo: alla scoperta di sé 19-20 settembre; II modulo: il mondo e le sue sfaccettature 24-25ottobre, III modulo: oltre i limiti 21-22 novembre, IV modulo: linguaggio del cambiamento 19-20 dicembreObiettivi del corso: allargare le proprie capacità percettive; diventare più consapevoli delle proprie capacità di ascoltoe d’attenzione; capirsi e capire chi ci circonda; conoscere le convinzioni limitanti e superarleInformazioni e iscrizioni: European agency for relationship and training holistic, Piazza Mazzini 27, Romainfo: tel. e fax 06 37512389, 328 6146431, sito web: www.earth-Nlp.com, e-mail: [email protected]: 50 crediti formativi accreditati

Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Asti e Asl AstiCartella clinicaAsti, 7 novembre, Centro Culturale S. Secondo, inizio ore 8,30Inquadramento generale: prof. Marco Perelli Ercolini, d.ssa Donatella Ciaceri Argomenti: la cartella clinica del medico ospedaliero, la cartella clinica del mmg, la cartella clinica e il legale, lacartella clinica e il giudice, aspetti e tutela assicurativiInformazioni: Segreteria Organizzativa Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di AstiVia Goito 12, 14100 Asti, tel. 0141 59522, fax 0141 595227, e-mail: [email protected]

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

Medicina manuale osteopatica: trattamento delle disfunzioni fasciali visceraliBologna, 1 ° stage 18-19-20 settembre, 2° stage 18-19-20 dicembreDocente: dott. Johannes Mayer Responsabili scientifici: dott. Saverio Colonna (cell. 335 6213419), dott. Francesco Ricciardi (cell. 338 9152616)Informazioni: e-mail: [email protected]: Amoi (Associazione medici osteopati italiani)Ecm: richiesti crediti formativi per medici

Bioetica perinatale e pediatricaMantova, 19 settembre, Teatro Accademico del BibienaPresidenti: prof. Luciano Tatò, prof. Giorgio ZamboniAlcuni argomenti: la fiaccola sotto il moggio ovvero l’infanzia negata, bisogno di bioetica, omaggio a Roberto G. Burgio,padre della bioetica pediatrica italiana, etica pediatrica nella società che cambia, coda umanistica: l’infanticidioInformazioni: Segreteria Scientifica prof. Giorgio Zamboni, e-mail: [email protected], tel. 0376201447, 037 6201452, cell. 348 5928330, fax 0376 201772Segreteria Organizzativa prof.ssa A. Rossi Zambello, Via Mameli 63, 37124 Veronatel. e fax 045 8345107, cell. 338 9338508, e-mail: [email protected]

Trattamento multidisciplinareBenevento, 25-26 settembre, Villa dei PapiRelatori: prof. A. Piattelli, prof. G.E. Pecora, prof. A. Ingenito, dott. G. Pollastro, prof. M. Roncati dott. V. De Dominicis, dott. F. Crescentini, dott. M. De Stefano, dott. G. PaolantoniOdt. A. Sommella, dott. A. Cipollina, dott. R. Pistilli, dott. M. CoriglianoScopo del corso: l’obiettivo degli oratori è quello di trasmettere la loro filosofia di lavoro con un approccio mirato al pazienteimplantare. Grande rilevanza verrà data all’analisi prognostica del dente compromesso al fine di delinearne gli eventuali limitiInformazioni e iscrizione al corso: Samnium Medica tel. 0824 24244, fax 0824 42720e-mail: [email protected] Organizzativa Aio BeneventoEcm: richiesti crediti formativi per odontoiatri ed odontotecnici

Emergenza sanitaria oggi: tecnologia e prontezza operativaPadova, 10 e 11 settembrePresidenti: F. Marmo, M. MartinelliDirettore: G. MammanaDestinatari: il corso è rivolto a medici, infermieri e tecnici di radiologia medicaInformazioni: Segreteria Organizzativa S. Garofalo, DMML di Padova, Via San Giovanni di Verdara 123, 35137 Padovatel. 049 8738213, fax. 049 8715462, e-mail: [email protected]: richiesti per medici, infermieri e tecnici di radiologia medica

Ecografia ostetricaRoma, 18 settembre, 23 ottobre, 13 novembre, 04 dicembreDocenti: prof. Domenico Arduini, prof. Giuseppe RizzoObiettivi: il Corso ha lo scopo di far acquisire ai partecipanti le conoscenze teorico pratiche per un esame ecografico delfeto con metodica 3D e 4D. Vi sarà un’alternanza tra lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche e i partecipantieseguiranno esami “off-line” su volumi di quadri normali e patologici su pcInformazioni e iscrizioni: Eidomedica S.r.l., Via Aurelia 678/a, 00165 Roma, tel. 06 6650291, fax 06 66502953, sitoweb: www.eidomedica.it, e-mail: info@eidomedicaEcm: 24 crediti formtivi

Meeting internazionale sulle IbdMilano, 25 settembreChairman: prof. Bianchi PorroArgomenti: ibd e colite da c. difficile, terapia biologica nelle ibd, malattia di crohn: prevenzione della recidiva post-operatoria, infezione da cmv e coliteInformazioni: Segreteria Scientifica S. Ardizzone, A. Cassinotti, tel. 02 39042486, fax 02 39042232e-mail: [email protected], [email protected] Organizzativa Mira Viaggi s.r.l., Via V. Monti 8, 20123 Milanotel. 02 48196571, fax 02 48196575, e-mail: [email protected]

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

Probiotics, prebiotics and new foodRoma, 13-15 settembre,Università Urbaniana,Via Urbano VIIIPresidenti: Lucio Capurso, Gianfranco Delle Fave, Alfredo Guarino, Lorenzo MorelliAlcuni argomenti: microbiota umano, flora intestinale probiotici e malattie infiammatorie intestinali, flora intestinale, probiotici e sindrome dell'intestino irritabileInformazioni ed iscrizioni: e meeting & consulting, Via Michele Mercati 33, 00197 Roma, Italytel 06 80693320, fax 06 3231136, e-mail: [email protected], sito web: www.emec-roma.com

Convegno Andi CampaniaSalerno, 25-26 settembre, Università degli StudiPresidente: Raimondo PasquinoInformazioni: Segreteria Scientifica Andi Campania, Via E. Bottiglieri 13, 84134 Salernotel. 089 795959, fax 178 2259279, e-mail: [email protected]

Medicina NarrativaVenezia, 20-22 settembre, Istituto CanossianoDirettore: prof.ssa Rita CharonResponsabile scientifico: dott. Dennis LinderObiettivo: fornire al partecipante un rigoroso avanzamento nelle proprie competenze narrative, tramite l’acquisizione ditecniche efficaci per l’ascolto, l’adozione della prospettiva del paziente, la rappresentazione ed il ragionamento riflessivoInformazioni e iscrizioni: Segreteria Organizzativa the office, via San Nicolò 14, 34121 Trieste, tel. 040 368343, fax 040 368808, e-mail: [email protected], sito web: www.esdap2009.org, www.theoffice.it/esdap09Lingua ufficiale: ingleseEcm: richiesto accreditamento europeo per medici chirurghi

Medici consacratiRoma (Borgata Ottavia), 17 - 19 settembreRelatore: prof. Fabrizio TuroldoArgomenti: la dignità della persona può offrire una risposta alla conflittualità fra norme giuridiche, deontologia professionale, morale cattolica, che noi medici consacrati sperimentiamo? Al convegno possono partecipare, oltre aimedici consacrati, anche medici cristiani impegnati, previo contatto conoscitivo con i referentiIscrizioni e informazioni: dr.ssa Caterina de Nicola, e-mail: [email protected], cell. 347 0994572dr.ssa Luisa Borgese, e-mail: [email protected], cell. 340 2255527programma disponibile sul sito www.mediciconsacrati.it

Farmaci: prospettive scientifiche e analisi interdisciplinareMilano, 21-24 settembre, Università degli Studi di Milano Bicocca, edificio U6, Piazza dell’Ateneo NuovoPresidente: prof. Vittorio A. SironiPresidente onorario: prof.ssa Catherine GarnierDestinatari: gli operatori sanitari, i produttori farmaceutici, i farmacisti, chi si occupa delle valenze antropologiche, dei risvolti psicologici, dei condizionamenti sociali e delle implicazioni culturali del farmacoInformazioni: Segreteria Organizzativa Keyword Europae-mail: [email protected], tel. 02 54122513, sito internet www.cespeb.itEcm: richiesto l’accreditamento nazionale per le principali figure di operatori sanitari

ANEMGI Onlus - Associazione per la neurogastroenterologia e la motilità gastrointestinale

Gestione diagnostico-terapeutica del paziente con disturbi cronici gastrointestinaliRoma, 23 - 24 - 25 settembre Sheraton Roma Hotel & Conference Center, Viale del Pattinaggio 100Presidente: professor Enrico S. CorazziariAlcuni argomenti: malattie infiammatorie croniche intestinali; nuove linee guida internazionali per l’approccio al bambinocon reflusso gastroesofageo; dispepsia funzionale; sindrome intestino irritabile e diarrea cronicaEcm: crediti per medico chirurgoInformazioni: Segreteria Organizzativa Messaggi International srl, Viale Piave 40/B, 20129 Milanotel. 349 7292510, 333 6230140, 02 76110205, fax +39 02 7381635e-mail: [email protected], [email protected], sito web: www.messagginternational.org/Roma2009

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Vagni liberoora è un “eroe”

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IN ATTENZIONE

Sabato 11 luglio, po-co dopo la mezza-notte, la Croce Ros-

sa Internazionale ha an-nunciato che Eugenio Va-gni, 62 anni, sequestratoil 15 gennaio scorso dairibelli islamici era final-mente stato liberato. Ilvolontario di Montevar-chi (Arezzo) sfinito, sof-ferente di ernia, ha potu-to telefonare alla mogliefilippina (a Manila da tresettimane con la figlia ditre anni per attendere ilrilascio del marito) - dal-l’infermeria di una caser-ma dei marines filippinisull’Isola di Jolo.Sei mesi di prigionia, seimesi a contare giorni chenon trascorrono mai, in

mano a un gruppo di isla-mici pronti a tutto. E fi-nalmente libero come isuoi due colleghi la filip-pina Marj Jean Lacala elo svizzero Andrea Not-ter rilasciati dai terroristidi Abu Sayaf ben primadi lui, il 2 e il 18 aprilescorsi: (Abu Sayaf è unodei tanti gruppi legati adAl Qaida. Il rilascio sarebbe avve-nuto grazie a un interme-diario al quale le autori-tà filippine avrebbero do-nato 750 euro. Nessun ri-scatto, quindi, probabil-mente - è l’ipotesi piùcredibile - c’è stato unoscambio di prigionieri.Sarebbero state scarcera-te due delle mogli (la pri-

ma e la terza) e i figli diuno dei leader dell’orga-nizzazione islamica.Vagni, che ha perso 20chili, ha raccontato chenei sei mesi di prigioniaha avuto sempre, “me lodicevano in continuazio-ne”, paura di essere deca-pitato. “Mi sembrava divedere la mia testa san-guinante gettata in unagrande cesta”. E ha ag-giunto: “Comunque nonsono stato trattato male.Certo, fatico a cammina-re. In più di un’occasio-ne ho perduto la speran-za di cavarmela. Anche ilcibo era scarso: riso e pe-sce in piccole porzioni…etanta fatica. Mi chiama-vano Apo, un nome cheper loro significava anzia-no, quindi da rispettare.E poi io e loro avevamopaura del colera. Duran-te la prigionia Vagni haricevuto un pacco con in-dumenti inviatogli da duecolleghi filippini ed è riu-scito per due volte a co-municare per telefonotrasmettendo gli ultima-tum dei terroristi al go-verno filippino.Oggi che tutto è finito ilcooperante della CroceRossa può tranquillamen-te raccontare ai suoi dueadorati fratelli, che vivono

a Montevarchi, la bruttaavventura. Rimangono pe-rò le solite domande: è sta-to pagato un riscatto? Ja-kob Kallemberger, presi-dente della Croce Rossa,che ha seguito senza solu-zione di continuità l’avven-tura di Vagni unitamenteal ministro degli Esteri ita-liano nega decisamente. IlVaticano (ci sono stati duerichiami del Papa ai rapi-tori: il 30 marzo e il 24giugno) pensa, lo ha scrit-to il quotidiano della Cei,Avvenire, che la notizia è“bella con qualche distra-zione”. Il nostro ministro degliEsteri, Franco Frattini facapire, in linguaggio di-plomatico, che l’intera vi-cenda è stata seguita gior-no per giorno dai funzio-nari del ministero in as-soluto silenzio per evita-re contraccolpi pericolo-si per l’ostaggio.Tutto è bene quello chefinisce bene. Vagni Eugenio è final-mente libero e sicuro, do-po un periodo più o me-no lungo per curarsi, di“ritornare al lavoro”,pronto a riaffrontare, nelnome della Croce Rossa,nuovi pericoli. Sono donne e uomini fat-ti così come è solito affer-mare il commissario stra-ordinario della CroceRossa Italiana, FrancescoRocca. Donne e uomini che si sa-crificano per portare aiu-to a chi soffre, spesso arischio della vita. NegliStati Uniti li avrebberogià chiamati “Eroi”. •

g. cris.

Il collaboratore della Croce Rossa racconta la sua spaventosaodissea durata ben sei mesi. Dimagrito di venti chili, ha potuto

riabbracciare la moglie e la figlioletta

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Gli ospedali erano “obbligati” a riceverequalsiasi paziente e a programmare

un certo numero di letti paganti in modo che non restasse limitato il numero dei lettigratuiti tenuti a beneficio dei non abbienti

abolire la pena di morte, quando la letturadi una breve monografia che il mio ami-co Manfredo Fanfani ha dedicato a “Lariforma sanitaria del Granducato di To-scana” mi ha riportato alla memoriaun altro settore nel quale la Toscanaha saputo anticipare il mondo interodi un paio di secoli. E siccome questavolta si tratta di un tema che, come me-dici, ci coinvolge in prima persona, hodeciso di ritornare sull’argomento al finedi consentire alla grande platea dei nostrilettori di apprendere quest’altro primato delquale, ad oggi, solo pochissimi sono a conoscenza. Che la Toscana sia stata da sempre particolarmente atten-ta ai problemi della sanità e della solidarietà sociale è no-to da tempo; l’efficienza dei suoi ospedali è stata in più oc-casioni lodata anche da “turisti” stranieri che vi avevanosoggiornato molti secoli addietro. Uno di questi, il famo-so monaco ribelle Martin Lutero, più noto per le polemi-che che per le lodi, nel 1510, durante il viaggio da Erfurta Roma, aveva soggiornato all’Ospedale di San Giovannidi Dio e descrisse gli ospedali di Firenze come “edifici re-gali con ottimi cibi, bevande alla portata di tutti, servitoridiligentissimi, bei letti dipinti dalle lenzuola di seta…”. Vaquindi riconosciuto che quando nel 1818 il Granduca Fer-dinando III di Lorena, nell’ambito di numerose iniziativeriformatrici, promulgava le “Massime e Istruzioni da os-servare generalmente in tutti li Spedali degli Infermi delGran-Ducato di Toscana” si trovò a lavorare su un terre-no già fertile.Questo regolamento, che sarebbe troppo lungo riportarequi nei dettagli, può essere considerato come anticipatore“ante litteram” di alcuni dei principi informatori dei piùmoderni servizi sanitari, fra i quali la transizione da prin-cipi assistenziali di tipo caritativo a forme di tipo solidari-stico, la particolare attenzione dedicata ai ricoveri impro-pri, alla durata della degenza, ai criteri di appropriatezzaed ai capitoli di spesa, sono solo alcuni. La stessa distin-

zione degli ospedali in “Regi” e “Comunica-tivi”, dei quali i primi erano condotti da un

Rettore di nomina Granducale e svolge-vano attività didattica appare straordi-nariamente anticipatoria, sia pure conuna terminologia meno sgradevole del-l’attuale distinzione fra “Aziende” uni-versitarie ed “Aziende” ospedaliere. Edappare veramente sorprendente la coin-

cidenza delle tre attuali sedi universita-rie della Toscana con i primi tre ospedali

“Regi” previsti dalla Riforma Granducaledel 1818, che all’art.11 precisa: “Nei Regj Spe-

dali di Firenze, Siena, Pisa e Pistoja, ove si ammet-tono i giovani praticanti nella Medicina e nella Chirurgia,vi saranno alcuni Letti riservati per certe malattie straor-dinarie e per i casi di grandi operazioni, per i quali sarà ac-cordata l’ammissione in grazia dello studio pratico dellearti predette, qualunque ne sia la provenienza”.Comunque “tutti” gli ospedali erano “obbligati” a riceve-re qualsiasi paziente e a programmare un certo numerodi letti paganti in modo che non restasse in alcuna formalimitato il numero dei letti gratuiti tenuti a beneficio deinon abbienti. L’assistenza veniva infatti erogata tenendoconto di tre distinte fasce di reddito, identificate in quel-li dei “paganti”, dei “poveri o a mezza paga” e dei “mise-rabili”. E in mancanza di una dichiarazione dei redditidel tipo di quella attuale l’attestato di appartenenza aduna delle fasce doveva essere rilasciato dal Parroco del-la Comunità, che all’epoca era l’unica autorità che pote-

La riforma sanitaria del Granducato di Toscana

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STORIA

di Giorgio Spagnolo (*)

Erano trascorsi pochi mesi dalla pubblicazione su questa rivista di una mia nota (“E laToscana abolì la pena di morte” Giornale della Previdenza n.7/2008, pag. 42-43)nella quale ricordavo che il Granducato di Toscana fu il primo stato al mondo ad

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va operare attraverso la conoscenza di elementi che og-gi sarebbero identificabili nel cosiddetto “redditometro”,ed essere ritenuto responsabile e garante della veridicitàdi quanto certificato. Una ulteriore salvaguardia per le fasce sociali meno pro-tette era rappresentata dal fatto che, qualora i letti gra-tuiti fossero tutti occupati, questi pazienti dovevano es-sere ugualmente ricoverati in letti paganti a spese di “piibenefattori” o della “Comunità”. E questa vera e propriaanticipazione dell’intervento solidaristico della Comuni-tà si spingeva fino al punto di prevedere che, nei casi ur-genti, in mancanza di attestati o di altri elementi di veri-fica, l’infermo veniva comunque ricoverato nei letti pa-ganti a carico della Comunità.Inoltre, a conferma di una vera e propria anticipazione de-gli odierni richiami alla appropriatezza delle prestazioni,efficacia e significatività clinica, notiamo che il regolamen-to prevedeva un “rigido filtro di ammissione ospedaliera”,che precisava le condizioni per le quali l’ammissione al ri-covero poteva ritenersi giustificata ed estendeva il control-

lo anche alla durata della degenza. All’art.22 si legge infat-ti: “I Commissarj e i Rettori sotto la loro personale respon-sabilità a favore degli Spedali, sono in dovere di far sorve-gliare non solamente le ammissioni, quanto le permanen-ze dei malati in questi stabilimenti”. Ed anche per quantoriguarda l’uso dei farmaci, il “Regolamento” pone una pie-tra su certi abusi del passato inibendo espressamente “ognisomministrazione gratuita a tutti gli Impiegati di Spedali,Ministri, ed altre persone che fino qui ne avessero abusi-vamente goduto senza averne i requisiti”.Da notare infine che, nel testo originale, i termini pagan-te, povero, miserabile, sono sempre scritti con lettera mi-nuscola, mentre Malato ed Infermo sono scritti con lette-ra maiuscola, a sottolineare la considerazione ed il rispet-to per colui che soffre.E nonostante lo spazio disponibile ci abbia consentito dievidenziare soltanto alcune delle caratteristiche e dei con-tenuti innovativi della Riforma Sanitaria della ToscanaGranducale, ci sentiamo autorizzati a concludere conside-rando questa Riforma come un ulteriore eccezionale esem-pio della avanzata sensibilità sociale dei nostri progenito-ri del Granducato, o meglio di quelli che erano all’epocadefiniti “i felicissimi Stati del serenissimo Gran Ducato diToscana”. •

(*) Presidente Comitato consultivo Fondo di previdenza degli specialisti esterni

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STORIA

Era previsto, nei casi urgenti ed in mancanza di attestati o di altrielementi di verifica, che l’infermo

venisse comunque ricoverato nei lettipaganti a carico della Comunità

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Venti anni con Mario Tobino 1971 - 1991Franco Bellato fornisce un significativocontributo alla conoscenza del lato uma-no di Mario Tobino, lo psichiatra, scrit-tore e poeta che gli fu maestro e amico.Egli raccoglie in questo volume una par-te dei biglietti che il maestro gli indiriz-zò nel corso degli anni ed una serie di fo-to degli ambienti in cui operarono. Ac-canto ad ogni messaggio, fedelmente tra-scritto o riprodotto in copia anastatica,l’autore affianca un breve testo esplicativo per dar conto delmomento e delle motivazioni per cui fu scritto, non poten-dosi ciò evincere dalla brevità delle note. Queste tuttaviahanno la capacità di rivelare il carattere schivo e operoso diquesto personaggio che tanto lustro ha dato alla psichiatrialucchese, tanta dedizione ebbe per la sua professione e gliinternati che curava e tanto lottò per l’ambiente e i proble-mi architettonici e paesaggistici della città di Lucca.

Franco Bellato“Venti anni con Mario Tobino 1971-1991”

Ediz. Fondaz. M. Tobino, Lucca - pp. 108

Mosaico di paesePagine ispirate a San Marco in Lamis,il borgo dove Dino La Selva ha trascor-so i primi anni della sua vita e al qualeè rimasto sempre emotivamente e cul-turalmente affezionato. Il libro fa rivi-vere il mondo semplice e agreste deglianni della guerra descrivendo i giochiche i fanciulli allora potevano fare perle strade, le atmosfere tipiche della vitadi paese, i riti e i festeggiamenti della Settimana Santa e ipersonaggi tipici del luogo. Il racconto, che rievoca esperien-ze comuni in chi ha conosciuto quel periodo e offre ai piùgiovani una preziosa documentazione di quel modo di vive-re ormai tanto diverso e lontano, è condotto con accenti oranostalgici, ora meditativi e qualche volta ironici, come è laconsiderazione che San Marco, i cui matti circolavano libe-ramente per i suoi vicoli, aveva risolto anzitempo i proble-mi affrontati dalla legge Basaglia.

Dino La Selva“Mosaico di paese”

Maria Pacini Fazzi Editore, Lucca - pp. 144, euro 12,00

Lettere e vita di due innamorati per sempreÈ la storia di un amore coniugale du-rato tutta una vita. La prima partecomprende una lunga serie di lettereed alcune poesie che i due innamo-rati si scrissero durante il loro fidan-zamento e i primi anni del loro ma-trimonio. La seconda è il raccontobiografico della vita di Guerrina Fer-roni e del suo adorato marito BepiStellin. Da ogni lettera traspare ilgrande amore vissuto con stima, fi-

ducia e affetto reciproci dai due protagonisti. Dalle pa-gine biografiche emergono lo spirito di sacrificio, la co-stanza e il coraggio con cui i due coniugi hanno affron-tato le difficoltà della vita e consolidato il loro amore.Questa storia non ha certamente intenti didattici, ma of-frirà ai lettori, oggi distratti da tanti esempi di egoisticaindipendenza e libertà affettiva, una positiva testimo-nianza di come può essere vissuto pienamente e dure-volmente l’amore.

Guerrina Ferroni Stellin“Lettere e vita di due innamorati per sempre”

Edizioni Messaggero, Padova - pp. 400, euro 20,00

Abitare la sogliaFelice Ficco e Rodolfo Taiani hannocurato la pubblicazione del diario diun internato nel manicomio di Pergi-ne Valsugana. Il racconto fatto da que-sto paziente, nella descrizione di azio-ni ed emozioni ripetitive e sempreidentiche, presenta uno spaccato del-la realtà manicomiale precedente al-la legge Basaglia, cioè di quell’abisso

di sofferenze, umiliazioni e spersonalizzazione imposte agliammalati e dei loro inutili sforzi per conservare qualcosadella propria identità. Da questa narrazione e dagli altri do-cumenti presentati nella seconda parte del libro, si evinco-no le motivazioni da cui trasse origine quel fenomeno di ideeche condusse al grande cambiamento della psichiatria conil quale si giunse, nel nostro paese, unica realtà nel mondooccidentale, alla chiusura dei manicomi.

Felice Ficco, Rodolfo Taiani“Abitare la soglia”

Museo Storico del Trentino, Trento - pp. 238, euro 16,80

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di G. F. Barbalace

RECENSIONI

Libri ricevuti

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In breveLe alternative Le medicine alternative sononumerose e molto diverse traloro, ma hanno una caratteri-stica comune che le rende ap-petibili: quella di contrapporreall’eccessiva specializzazionedella medicina ufficiale una vi-sione olistica dell’individuo dacurare e una pratica medica dol-ce. La guida critica preparatada Giorgio Dobrilla offre al let-

tore tutte le informazioni necessarie per conoscere le cu-re non convenzionali e farsene un’idea adeguata. La li-sta è lunga. Comprende la storia e le caratteristiche diventuno pratiche mediche, dall’omeopatia alla fitotera-pia, dall’ayurveda alla pranoterapia, dall’agopuntura al-l’antroposofia, dalla chiropratica alla cromoterapia.È sperabile che una seconda edizione di questo encomia-bile studio includa anche la macrobiotica che tanti adep-ti accoglie, convinti dalla sua originale filosofia.

Giorgio Dobrilla“Le Alternative”

Avverbi Editore, Grottaferrata (Rm) - pp. 302, euro 14,00

La danza della vitaAda Burrone ha fondato con ilchirurgo Pietro Bucalossi l’asso-ciazione Attivecomeprima, cheha lo scopo di migliorare la qua-lità della vita delle persone colpi-te da malattie tumorali.In questo volumetto, i cui pro-venti saranno devoluti a detta as-sociazione, ella racconta i fattipiù significativi e i momenti cri-tici della sua vita attraverso i qua-li è riuscita a capire che in que-sto mondo nessuno è veramente solo e che affrontare larealtà senza negarla è la vera formula vincente; ricorda ilmessaggio positivo dello yoga; riassume i fatti e le coin-cidenze dai quali ha percepito l’esistenza di una forza fa-vorevole superiore, che permette di affidarsi con fiducianell’aiuto divino e, infine, le motivazioni che l’hanno portata a credere che tutte le religioni tendonoad affermare la stessa cosa: Dio.Poche pagine scorrevoli e leggere per una gran messe dimessaggi profondamente significativi.

Ada Burrone“La danza della vita”

Franco Angeli, Milano - pp. 78, euro 13,00

Tarcisio Beltrame QuattrocchiLUI, LEI, NOI, LOROL’autore presenta con questo libriccino la figura dei proprigenitori, Luigi e Maria Luisa, che furono proclamati beati daPapa Giovanni Paolo II il 21 settembre 2001 per aver vissu-to “una vita ordinaria in modo straordinario”.Il loro è stato l’esempio di come nella quotidianeità del ma-trimonio si possa svelare l’amore sacramentale di Cristo, lamutua santificazione e la glorificazione di Dio.Edizioni Cantagalli, Siena - pp. 166, euro 6,50

Massimo PapiLE ULCERE MICROANGIOPATICHEPratico prontuario che fa conoscere la vasta gamma delleulcere da microangiopatia di origine infiammatoria e occlu-siva e fornisce i mezzi per la valutazione degli aspetti clini-ci fondamentali, le indicazioni per seguire un percorso dia-gnostico specifico e i criteri per la scelta di una strategia te-rapeutica basata sulla conoscenza dei meccanismi patoge-nici responsabili di queste malattie.Marrapese Editore, Roma - pp. 158, euro 35,00

Generoso ConfortiIL CONVENTO DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE DI ROCCADASPIDEUna ricerca approfondita, tesa a recuperare e diffondere lamemoria storica di uno dei maggiori centri della realtà reli-giosa del territorio di Roccadaspide (Sa). L’autore, attentostudioso di storia locale, ricostruisce le vicende del conven-to e i passaggi di proprietà fino alla vendita a privati e allarestituzione al culto della chiesa, avvenuta nel 1984.Edizioni Arci Postiglione, Salerno - pp. 96, euro 12,00

Silvia IannelloLE IMMAGINI E LE PAROLE DEI MALAVOGLIAStudio sull’opera di Verga che si legge con facilità e interes-se per il modo in cui è stato condotto. Ricco di foto dei luo-ghi verghiani e di immagini tratte dal film di Luchino Viscon-ti ispirato dal romanzo “I Malavoglia”, il libro offre una sug-gestiva rivisitazione delle ambientazioni, dello stile e dellalingua del grande scrittore catanese.Sovera Editore, Roma - pp. 176, euro 14,00

Alessandro Zanasi, Carlo BrazzorottoGUIDA ALLE ACQUE MINERALI ITALIANE IN BOTTIGLIA (VII Edizione)La prima parte di questa guida fa conoscere le problemati-che legate all’acqua nel mondo, le sue classificazioni e lasua commercializzazione. La seconda parte comprendel’elenco completo delle acque minerali imbottigliate in Italiacon la presentazione delle etichette e l’indicazione delle lo-ro proprietà salienti ed [email protected]

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RECENSIONI

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Il consenso informato in medicinaPronta l’edizione aggiornata del“Consenso informato in medi-cina”, il Cd-rom della CollanaUniversalia Multimediale En-pam. Gli autori, Eolo Parodi,Marco Perelli Ercolini e RenatoMantovani, partendo dalla defi-nizione di consenso informatoe da alcuni cenni storici, nonmancano di toccare temi importanti come il rapporto coni pazienti geriatrici, le normative introdotte da alcunecompagnie di assicurazione, il ruolo del medico di fami-glia e soprattutto un’ampia e approfondita panoramicadella normativa e degli orientamenti giurisprudenziali.Proprio attraverso l’esame della più recente dottrina egiurisprudenza, che si è sviluppata negli ultimi anni inmodo copioso ed esaurientemente chiaro ed univoco, gliautori hanno voluto trattare i temi relativi al rapporto,spesso conflittuale, tra il consenso informato ed il corret-to esercizio della professione medica, fornendo così a tut-ti i medici, dall’area ospedaliera a quella del convenzio-namento, a quelli in attività libero-professionale, un’am-pia e approfondita opera sul tema. Per richiedere una copia del Cd-rom è necessario contat-tare la Fondazione all’indirizzo e-mail [email protected] al numero di telefono 06 48294226.

La modista. Un romanzo con guardia e ladriNella notte hanno tentato un furto incomune, ma la guardia Firmato Bici-cli non ha visto nulla. Invece, quan-do al gruppetto dei curiosi accorsi da-vanti al municipio s’avvicina la bellaAnna Montani, il maresciallo Accadila nota, eccome. Da quel giorno Bi-cicli avrà un solo pensiero: acciuffa-re i ladri che l’hanno messo in ridico-lo e che continuano a colpire indistur-bati. Ma intorno alla modista e al suo

segreto ronzano altri mosconi: per primo Romeo Gargas-sa, che ha fatto i soldi con il mercato nero durante la guer-ra e ora continua i suoi loschi traffici; e anche il giovaneEugenio Pochezza, erede della signora Eutrice nonché cor-rispondente locale della “Provincia”. Il romanzo è centra-to su una protagonista femminile vitale, ambiziosa e sen-suale, un po’ furba e un po’ ingenua ed intorno al suo fre-quentatissimo atelier si muove e si agita tutto il paese. An-drea Vitali anche questa volta mostra come con i suoi ro-manzi abbia reinventato la commedia italiana, riuscendo arestituire l’immagine più vera e profonda del nostro paese,in un’incessante girandola di caratteri e sorprese.

Andrea Vitali“La modista. Un romanzo con guardia e ladri”

Garzanti, Milano – pp. 398, euro 16,60

Web 2.0 e MedicinaFeed RSS, podcast, wiki, social networkper i medici e social network per i pa-zienti. E poi ancora blog, YouTube, car-telle cliniche online... In ogni capitolodi questa guida Eugenio Santoro, diret-tore del dipartimento di Informatica me-dica all’Istituto farmacologico MarioNegri di Milano, introduce con una de-scrizione generale lo strumento presoin esame, illustra al lettore le modalità del suo impiego e lediverse esperienze sviluppate in ambito sanitario. L’obiet-tivo è quello di mettere ordine nell’evoluzione, a tratti cao-tica (ma non potrebbe essere diversamente), degli strumen-ti tipici del Web 2.0 e delle loro applicazioni in medicina,identificandone finalità e possibili beneficiari e senza trala-sciare la discussione su limiti, criticità e novità che da quia qualche anno, grazie al Web semantico, potranno ulte-riormente trasformare il rapporto tra Web e sanità.

Eugenio Santoro“Web 2.0 e Medicina. Come social network, podcast,

wiki e blog trasformano la comunicazione, l’assistenza e la formazione in sanità”

Il pensiero scientifico editore, Roma – pp. 260, euro 22,00

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IN EDITORIA

Giuliano Crisalli direttore re-sponsabile del nostro giorna-le è stato insignito del presti-gioso premio letterario “An-gelo Galeone” per il libro“Achtung bambini”. Il “repor-tage dal mondo dell’infanziarubata” è stato presentato al-la Camera dei Deputati e suc-cessivamente alla Libreria Fel-trinelli di Roma dove, in unasala affollata da autorità, me-dici, rappresentanti di asso-ciazioni che difendono i mi-nori, Giulio Anselmi, presi-dente dell’Ansa, i magistrati Ferdinando Imposimato eGiuseppe Ayala e il presidente della stampa estera Ma-arten Lulof Van Aalderen, hanno discusso con l’autore- moderatrice la giornalista Paola Ferrari - i punti salien-ti del libro. “Achtung bambini”, edito da “Redazione srl”di Genova, viene particolarmente apprezzato nelle sediistituzionali che si dedicano alla protezione dei bambi-ni. Crisalli è stato invitato a discutere il suo libro dallaCommissione parlamentare per l’infanzia e all’universi-tà La Sapienza di Roma in una tavola rotonda presiedu-ta dal Magnifico Rettore Luigi Frati.

A CRISALLI IL PREMIO “ANGELO GALEONE”

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della lirica e altrettanti con-certi con l’Orchestra e il Co-ro del Teatro. Obiettivo? Ilrilancio culturale (e civile)della città un tempo fulcromusicale europeo, prima diessere sospinta verso uninimmaginabile degrado.Perché? Tante le ragioni, eve n’è una… intima. “Napo-li è la città dove sono nato –sono parole del Maestro –dove ho studiato e mi sonoformato”. Egli, che il primoMaggio scorso ha direttoproprio al San Carlo il Con-certo per l’Europa dei miti-ci Berliner Philharmoniker,ribadisce il suo impegno“perché il San Carlo deve es-sere il faro della rinascita na-poletana” in Europa, ma nonsolo. Grazie ad una strate-gia sinergica di lungo respi-ro (3 anni), già sappiamoche nel 2011 assisteremo, con la sua direzione, all’ope-ra “La Betulia liberata” di Mozart in programma altresìa Salisburgo per il prossimo Festival di Pentecoste. Nelcartellone non potrà mancare, tra l’altro, il “Demofoon-te” di Niccolò Jommelli, felicemente collaudato al Festi-val di Ravenna nell’ambito del progetto quinquennale de-dicato al Settecento napoletano e realizzato proprio incoproduzione con la kermesse ravennate che lega indis-solubilmente il suo nome a quello del leggendario diret-tore. Grande importanza rivestirà poi l’integrazione conaltre istituzioni culturali tra le quali lo storico Conserva-torio San Pietro a Majella, un vivaio di giovani talenti, dacoltivare e valorizzare. Ma non era il capoluogo campa-no il regno dell’improvvisazione e dell’avventurismo?Una bella risposta, anche alla lentezza riscontrabile al-trove in iniziative analoghe, è data dalla grandiosa ope-

razione di restauro del SanCarlo condotta in tempi re-cord: l’impresa, varata nel2008, è stata realizzata indue tranche ed è durata (fi-nora) complessivamente un-dici mesi. I lavori consegna-ti sino ad oggi con maniaca-le puntualità terminerannonel gennaio 2010. Un tra-guardo eccezionale per lametropoli patenopea in con-trasto con i rifiuti e il decli-no. Illuminato (e munifico)l’investimento: sono occor-si 65 milioni di euro per re-stituire al suo originariosplendore l’antico teatro na-poletano più vecchio dellaScala di 41 anni e di 51 ri-spetto alla Fenice di Vene-zia. Nei suoi 372 anni di vi-ta “il teatro più bello delmondo”, che sbalordì persi-no il grandtourista Stendhal,

vanta una serie di primati a cominciare dalla sua nascitavoluta da Carlo di Borbone: il 4 marzo 1737 fu firmatoil contratto con l’architetto Giovanni Antonio Medranoe l’appaltatore Angelo Carasale. Costo: una fortuna,75.000 ducati. il San Carlo venne inaugurato, con sor-prendente rapidità, solo sette mesi dopo, il 4 novembrenel giorno dell’onomastico del sovrano borbonico. Da al-lora continua ad accogliere il Gotha dell’arte musicale.Tuttora questo luogo, ricco di memorie e di stimoli, co-stituisce un richiamo formidabile, senza eguali. Per que-sto la bacchetta di Muti, che tra i suoi innumerevoli im-pegni avrà anche quello di direttore Musicale della Chi-cago Symphony Orchestra, rappresenta una scelta felicee remunerativa anche in termini di immagine, con unacassa di risonanza che partendo dall’Italia abbraccia l’in-tero pianeta. •

Muti…al San Carlo MUSICA

di Paola Stefanucci

Se ne è parlato molto e se ne parlerà ancora a lungo: Riccardo Muti e il TeatroSan Carlo, un binomio magico e carico di futuro. Il Maestro, che sul podio èsenza rivali nel mondo, ha inserito nel suo denso calendario operativo, a partire

dal nuovo anno, tre inaugurazioni consecutive di stagione nel glorioso tempio partenopeo

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puntate sui palazzi del pote-re a Roma. Ospite allo Sferisterio Ope-ra Festival parlerà dell’in-ganno. La parola inganno assomi-glia al tedesco eingang (in-gresso), non è che venga dalì ma è curioso notare che sesi esamina il concetto di in-ganno si scopre che è pro-prio il “luogo” nel quale si èportati, introdotti, persuasiad entrare. Allo Sferisterioparleremo di questo e anchedi come tale concetto si vi-va diversamente nei varipaesi europei, ad esempionella lingua francese dove laparola inganno non ha unparallelismo.Si può dire che niente è piùingannevole dell’arte soprat-tutto quando rappresentala realtà?Uno dei maggiori esempidell’inganno nell’arte sono idecori interni del palazzoDucale di Sassuolo e il lavo-ro di Colonna e Mitelli in-ventori del quadraturismo(detto anche l’architetturadell’inganno ndr) cioè dellefalse architetture fatte intrompe l’oeil . Meglio anco-ra è quanto hanno fatto iBibbiena, i fondali dei tea-tri, quinte che non si capi-scono che sono quinte. Lacultura dell’inganno comecultura della complessità ba-rocca ha raggiunto il massi-mo nel teatro e nell’opera.Il barocco poi è ingannevo-le per definizione come lo èl’Italia, che è barocca per de-finizione. Che cosa pensa del contro-verso intervento all’Ara Pa-cis?Mi piace così come la chie-sa del Terzo Millennio fatta

sintesi di questa volontà, èqualcosa che ho imparatoquando facevo le mostre ne-gli Stati Uniti cioè che il pub-blico deve essere trasversa-le senza concedere nulla al-la semplificazione del lin-guaggio né al suo livellamen-to al basso. Applichiamo ilconcetto americano di highand low. Forse non tutto ècomprensibile ma intanto ci

si è divertiti a vedere le im-magini. I temi delle prossime pun-tate?Il Museo e l’Accademia diBrera. Poi il Messico e piùin generale in America lati-na per trattare poi la Siciliadella Magna Grecia ma an-che la Puglia e la Calabria fi-no all’epoca romana. Pen-siamo anche a un paio di

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Lo sguardo acuto e brillante dietro le lenti tonde e l’immancabilepapillon, quasi un marchio di fabbrica che lo rende immediatamentericonoscibile. È Philippe Daverio il noto conduttore della trasmissione dedicata agli amanti dell’arte e non solo

IL PERSONAGGIO

In Italia è difficile far passare la contemporaneità e la gente pensa che il futuro non esiste

di Ludovica Mariani

Una biografia vastissi-ma, un interesse con-tinuo e appassionato

per tutte le espressioni arti-stiche, culturali e umane fan-no di lui qualcosa di diver-so da un semplice criticod’arte. Daverio è nato in Al-sazia. Di qui il suo modo difare “teutonico” ma pieno dibuoni sentimenti. È profes-sore di Disegno industrialeall’Università di Palermo dadove (dopo Salemi e Sgar-bi) inizierà una delle sue tan-te e lodevoli attività.Come nasce “Passepar-tout”?Da incompetenze. Io nonavevo mai fatto televisione,Mauro Raponi, regia e mon-taggio, viene da storia del-l’arte e suo fratello da biolo-gia e fa l’operatore. Nel pro-gramma evidenziamo i det-tagli delle opere d’arte, limi-tiamo l’uso del mezzobustosul quale si fonda la televi-sione, puntiamo a un mon-taggio rapido e a velocizza-re con la dissolvenza. Se fi-nisco un racconto davantiad un edificio e lo riprendodavanti ad un altro, ma conlo stesso vestito, anche gior-ni dopo e a chilometri di di-stanza la connessione visivaè immediata. Cerchiamo lavelocità e il linguaggio com-prensibile a tutti e il titolodella trasmissione è già la

Philippe Daverio

Un “Passepartout” per l’arte

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per il Giubileo sempre daRichard Meier. Le polemi-che nascono perché a Ro-ma, come in tutta l’Italia, èdifficile far passare la con-temporaneità e la gente pen-sa che il futuro non esiste.Con qualche eccezione co-me il MART Museo di Tren-to e Rovereto di Botta mala situazione di Trento, cheè a statuto speciale, è diver-sa dalla media dell’Italia. Nelresto d’Europa ci sono inter-venti eccellenti come a Bil-bao con il Museo Guggen-heim di Gehry che ha rilan-ciato anche economicamen-te la città ormai del tutto ob-soleta, postindustriale e sen-za destino, i molti interven-ti fatti a Parigi, quelli su Ber-lino e nel cuore di Londraad opera di Foster.Qual è l’espressione artisti-ca più moderna e perché?L’Architettura. La moderni-tà si fonda molto sullo spo-stamento delle persone equindi l’immagine delle cit-tà è fondamentale e la quan-tità di persone che possonoguardare l’edificio nuovo èincredibilmente superiore aquella che può vedere ope-re d’arte intese nel sensoclassico, quadri, statue, ecc..Secondo la sua esperienzadi docente universitario co-m’è il rapporto tra i giova-ni e l’arte?I giovani non sanno quasiniente ma questo non li con-danna all’idiozia. Stanno in-ventando un nuovo modo diapprendere che passa attra-verso Internet e che li vedeprotagonisti. È un periododi trasformazione che risen-te di un modello trentenna-le di esaltazione del danaroiniziato con Reagan e la

da tanti fattori, per esempioche tipo di pubblico hannoe come si muove questo pub-blico. C’è un’arte per riem-pire il tempo libero con quelpubblico che invece di anda-re allo stadio va alla Bienna-le. Poi c’è l’arte di chi si in-teressa appassionatamentedel proprio tempo e in que-sto caso tutto ha un valorediverso, perché all’operad’arte alla quale ci si ‘espo-ne’ si chiede di contenereun piccolo virus di educa-zione e così il proprio com-puter cerebrale ne risultaleggermente alterato. Dun-que oggi c’è un’arte che vaa rispondere ad un bisognogià definito e un’altra chemodifica la nostra visione ecomprensione delle cose. Cento anni dalla nascita delfuturismo. Cosa pensa diquesto movimento? Con lo sviluppo delle avan-guardie si alza una ventotrasversale che tocca tuttal’Europa e in modo parti-colare i Paesi che si svilup-pano in quegli anni, la Rus-sia e l’Italia arrivati in ritar-do alla grande rivoluzioneindustriale. Il Futurismo èun movimento non solo ita-liano, ma lo è la sua teoriz-zazione e questo lo rendeinteressante. Per fortunanon siamo più i futuristidella macchina, dell’auto-matismo, della modernitàurlata che oggi guardiamocon diffidenza. Di bello nelmovimento futurista c’eral’idea che l’avvenire fosseesistenzialmente costruibi-le, c’era la passione per lamodernità che oggi manca,non abbiamo più voglia diessere moderni e questo èun peccato. •

Thatcher. Il mondo ora stafacendo una riflessione sucome ordinarsi con parame-tri diversi. Con l’Europache va a destra il partito deiVerdi è però diventato il ter-zo sia in Francia che in Ger-mania, anomalia che è se-gno di un grande fermento,ovunque fuorché in Italia.Siamo un Paese non più mo-derno, bloccati, incastrati neldominio assoluto di unamaggioranza ignorante. Secondo lei è impossibileapprezzare in pochi minu-ti un’opera d’arte che harichiesto anni per esserecompletata. Le mostre so-no inutili?Le mostre di arte storica so-no momenti di verifica o perun primo abbozzo di cono-

scenza. Quelle d’arte con-temporanea sono diverseperché producono per la mo-stra stessa. Per intendercinon è che Caravaggio dipin-gesse per una mostra quin-di la Mostra di Palazzo Rea-le (nel 2006) dava una lettu-ra dell’artista efficace. È di-verso per l’arte contempora-nea che nasce per la Mostrae quindi con una vacuità dicontenuto adattabile alla ne-cessità della Mostra stessa diessere consumata in un atti-mo. L’arte contemporaneaquindi resta comunque undocumento dell’epoca, maha un effetto bizzarro chedopo un po’ non vale più.Si può definire l’Arte?L’arte non esiste, esistono learti e la definizione dipende

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IL PERSONAGGIO

I giovani stanno inventando un nuovomodo di apprendere che passa attraverso

Internet e che li vede protagonisti

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“hanno una potenza senza pari quando si impossessano deinostri comportamenti. Hanno un largo spazio nella nostrainteriorità; ci confondono fino a farci sentire a disagio. Con-dizionano il nostro apparire fino a inibire i gesti che ci so-no più familiari. Nel momento in cui si vivono colonizza-no il nostro modo di pensare fino a confonderci; a volte cifanno balbettare fino a renderci muti. Ne siamo ghiotti. Pa-ghiamo per abbandonarci ad esse. Ci facciamo trascinaredal loro fluire fino a rimanerne prede. Amiamo le fiabe, iracconti, i film che producono emozioni. Ci piace immer-gerci nel loro dilagare fino a sottometterci. Ma che cosasono le emozioni? La scienza ci dice che le emozioni sonodelle reazioni affettive di breve durata. La loro comparsaprovoca una modificazione a livello somatico, vegetativoe affettivo. I sensi si modificano; cambia, in sostanza, lapercezione della realtà. Le reazioni viscerali si manifesta-no con una perdita momentanea della capacità di astrazio-ne dal contesto emozionale. Le reazioni espressive riguar-dano la mimica facciale, gli atteggiamenti del corpo, le abi-tuali forme di comunicazione. Le reazioni psicologiche simanifestano attraverso la riduzione del controllo di sé, ladifficoltà ad articolare logicamente azioni e riflessioni, ladiminuzione delle capacità di metodo e critica. Ma qual èla loro natura? Ancora gli scienziati non hanno trovato unaccordo: si confrontano almeno due teorie. Una di ascen-denza innatistica, secondo cui le emozioni sono delle ma-nifestazioni che si pongono come residui di risposte untempo funzionali al processo evolutivo; una anti-innatisti-ca, per i cui le emozioni – variando da cultura a cultura e,nello stesso soggetto, da momento a momento – sono l’ef-fetto di un’individuazione dei meccanismi omeostatici. Inaltri termini, rappresentano una variabile individuale cherientra nella logica del meccanismo di regolazione che fa

sì che quando un soggetto si trova alle prese con una de-terminata realtà, questa – nel suo impattare sul soggetto –non prenda il sopravvento totale sull’equilibrio della per-sona. In sostanza l’emozione lavorerebbe come “ammor-tizzatore” dell’esperienza al fine di non de-stabilizzare l’in-dividuo. Ma per rispondere alla domanda “cos’è un’emo-zione?” si può aggiungere, semplicemente, che essa è unfenomeno emotivo che comprende anche processi che siprotraggono più a lungo, come gli stati d’animo o i senti-menti, e che ha – come condizione ineludibile – la cono-scenza. Infatti, le emozioni sono basate su ciò che cono-sciamo – o riconosciamo – e hanno come presupposto ilpensiero. È difficile provare un’emozione rispetto a un qual-cosa che ci risulta estraneo o sconosciuto. Alla base delleemozioni, quindi, c’è la nostra sfera cognitiva e l’area mag-giormente interessata alla produzione delle emozioni la sipuò individuare nell’ambito delle nostre preferenze e nel-le esperienze valutative che viviamo quotidianamente. Fac-ciamo l’esempio del sorriso: se riceviamo un sorriso da unapersona che giudichiamo amichevole e verso cui avvertia-mo simpatia allora vivremo l’emozione di quel sorriso co-me un gesto d’affetto. Qualcun altro potrebbe giudicarlodiversamente e dire: “Perché quella persona continua a es-sere così seduttiva?”. Come affrontare il problema? Forsenella maniera più semplice: tenendo collegate le aree del-le nostre esperienze. Coniata nel 1990 da Peter Salovey e

Più cuore e più testa di Antonio Gulli

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SOCIETÀ

L’intelligenza emotiva è una capacità distintadi discernimento che ci permette

di riconoscere le emozioni in modo da poterorganizzare di conseguenza le nostre vite

Le emozioni sono quel tesoro di cui noi disponiamo e che mettiamo incomunione con le persone anche quando – come spesso accade – non è nostraintenzione farlo. Ci assalgono quando meno ce lo aspettiamo; vivono con noi

nei vari momenti della giornata; rimangono nella nostra memoria più dei fatti e

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“La percezione delle emozioni passaattraverso la loro identificazione, l’esprimerle e il saperle catalogare

in “emozioni genuine e meno genuine”

dal suo amico Jack Mayer, l’espressione “intelligenza emo-tiva” diventò di dominio pubblico attraverso un articoloscritto, nel 1995 per il New York Times, da Daniel Gole-man. Questa definizione – nata per caso mentre Mayer aiu-tava Salovey a dipingere una stanza della propria casa (cfr.,K. Oatley) –, nelle intenzioni degli autori, sta a indicare“una capacità distinta di discernimento che ci permette diriconoscere le nostre emozioni e quelle degli altri in mododa poter organizzare di conseguenza le nostre vite e le no-stre relazioni” (Cfr., Salovey – Mayer, 1990). Al centro del-l’intuizione di questi autori ci sono aspetti quali: la capa-cità di percepire le proprie emozioni; l’utilizzarle per faci-litare il pensiero; il comprenderle e il saperle gestire. Lapercezione delle emozioni – primo aspetto richiamato –passa attraverso la loro identificazione, l’esprimerle e il sa-perle catalogare in “emozioni genuine e meno genuine”.La loro conoscenza passa – sempre a quanto scritto da que-sti autori – attraverso il cercare di guardare al di là dellasuperficie. Ciò può diventare impegnativo e, al tempo stes-so, affascinante come se stessimo leggendo un romanzopoliziesco. “Sì – si può dire – sono arrabbiato con lui per-ché mi ha abbandonato. Ma perché sono così arrabbiato?E perché questo fatto continua ad assorbire i miei pensie-ri? E che cosa posso fare per mitigare la rabbia?” Oppu-re: “Mi sento molto attratto da quella persona; ma perchéproprio quella?” Mayer e Salovey ci dicono che “quandocerchiamo di capire le nostre emozioni, quello che sem-brava evidente non lo è più” (Cfr., 1990; 56). La percezio-ne delle emozioni degli altri passa attraverso l’interpreta-zione delle espressioni facciali; le più afferrabili sono la fe-

licità, la tristezza, la rabbia, la paura, la sorpresa o il disgu-sto. Queste, a ben vedere, sono riconoscibili al mondo in-tero. Riconoscere le emozioni degli altri passa anche attra-verso altri segnali: la voce, i gesti, le azioni, quel che dico-no e quello che “non dicono”. Se si vuole verificare la ca-pacità di saper interpretare la conoscenza delle emozionidegli altri chiedete a un compagno o a un amico di tenereil diario delle emozioni nel periodo in cui state insieme. Avostra volta terrete il diario delle emozioni dell’amico chesarete in grado di percepire. Il paragone delle annotazionipotrà offrire l’indice della capacità di penetrazione delleemozioni degli altri. Va con se che più si conosce la perso-na più sarà facile interpretarne i sentimenti. L’altra com-petenza richiesta è l’utilizzazione delle emozioni per faci-litare il pensiero. Si sa che le emozioni influiscono su quelche pensiamo e su come lo pensiamo. Chiunque si sia tro-vato a dover superare una prova ha utilizzato un’emozio-ne – per esempio la paura – per mettere in moto i propripensieri. Chiunque ha a che fare con il rapporto con il pub-blico sa che offrire alla persona un piccolo omaggio – a vol-te basta un sorriso – rende moderatamente contenta la per-sona cui ci si rivolge e favorisce un giudizio positivo di que-sta nei nostri confronti. Indurre uno stato d’animo positi-vo contribuisce anche alla soluzione di un problema in sen-so creativo. Si può affermare che se si vuole essere creati-vi un umore allegro sarà senza dubbio di aiuto. Ma non so-lo. Un umore allegro permette anche l’emergere di ricor-di positivi, mentre gli stati d’animo cupi tendono a stimo-lare ricordi negativi. Molti professionisti sanno che il buonumore incoraggia la collaborazione e, quindi, il buon esi-to del lavoro, mentre un pizzico di ansia favorisce un at-teggiamento sistematico e il controllo degli errori. Shake-speare dice nell’Amleto: “non c’è nulla di buono e di cat-tivo al mondo se il pensiero non lo fa tale”. E se questo ècollegato con il sistema delle emozioni, che rappresenta lamappa dei nostri valori, il nostro vivere si presenterà – sen-za dubbio – più facile. •

SOCIETÀ

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A QUANTO AMMONTEREBBE LA MIA PENSIONE?

Gentilissimo Presidente Parodi,desidererei avere alcune infor-mazioni circa la mia posizioneprevidenziale. Mi sono laureatoin Medicina e Chirurgia nel1979 e iscritto all’Ordine nellostesso anno. Dal gennaio 1980svolgo attività di medico di me-

dicina generale convenzionato con una Asl. Vorrei sape-re a quanto ammonterebbe, in ipotesi, la mia pensione nelcaso dovessi lasciare l’attività appena raggiunto il mini-mo previsto dalla normativa in vigore, ovvero 30 anni diiscrizione all’Ordine e 35 di contributi, la qual cosa do-vrebbe avvenire con il compimento del 62° anno di età; aquanto, invece, ammonterebbe, al compimento del 65°anno di età, tenuto conto che vorrei convertire in capita-le il 15% della pensione maturata a 63 anni e a 65 anni etenuto conto del versamento costante, pari a quello degliultimi 5 anni, dei contributi per i prossimi anni.Grazie anticipatamente per la cortesia riservatami.Distinti saluti.

(Lettera firmata)

Caro Collega,presso il Fondo dei Medici di Medicina Generale risulta-no accreditati in tuo favore contributi previdenziali per unimporto complessivo pari a euro 213.014,74.Qualora volessi anticipare l’età del pensionamento, ti fac-cio presente che maturerai i 35 anni di anzianità contri-butiva nell’aprile 2015 e, ai sensi della Legge 449/97 cheprevede un differimento nell’erogazione della pensionerispetto alla data di raggiungimento di tutti i requisiti (c.d.“finestre di uscita”), potrai godere effettivamente del trat-tamento previdenziale a partire dal 1° gennaio 2016. A tale data, l’importo del trattamento pensionistico cheti verrebbe erogato a carico del Fondo in parola sarebbepari a circa euro 41.100,00 annui lordi. Nel caso, invece,optassi per il trattamento misto, convertendo in indenni-tà di capitale una quota pari, nel massimo, al 15% dellapensione maturata, avresti diritto ad una pensione pari acirca euro 35.000,00 annui lordi e ad una indennità di cir-ca euro 78.000,00 lordi.Continuando, invece, a contribuire fino al compimento del

Cara Collega,presso il Fondo dei Medici diMedicina Generale risultanoaccreditati in tuo favore con-tributi previdenziali per un im-porto complessivo pari a eu-ro 175.985,71.Continuando a contribuire fi-no al compimento del 65° an-no di età, ti verrà corrispostoa carico di tale Fondo un trat-tamento pensionistico pari acirca euro 34.500,00 annuilordi, reversibile ai superstiti,indicizzato e cumulabile conquello che ti verrà erogatoanche dal Fondo di Previden-za Generale. Nel caso optas-si per il trattamento misto,convertendo in indennità dicapitale una quota pari, nelmassimo, al 15% della pen-sione maturata, come previ-sto dalla normativa vigente,avresti diritto ad una pensio-ne annua pari a circa euro29.300,00 e ad una indenni-tà di circa euro 62.700,00 lor-di. Qualora, invece, volessianticipare l’età del pensiona-mento, ti faccio presente chematurerai i 35 anni di anzia-nità contributiva nel 2012 e,ai sensi della Legge 449/97che prevede un differimen-to nell’erogazione della pen-sione rispetto alla data di rag-giungimento di tutti i requisi-ti (c.d. “finestre di uscita”),potrai godere effettivamen-te del trattamento previden-ziale a partire dal 1° gennaio2013. A tale data, l’importo del trat-tamento pensionistico che tiverrebbe erogato a carico del

65° anno di età, l’importo cheti verrebbe erogato sarebbedi circa euro 44.700,00 annuilordi mentre, optando il trat-tamento misto, la pensionesarebbe pari a circa euro38.000,00 e l’indennità in ca-pitale di circa euro 81.300,00.Mi corre l’obbligo di preci-sarti che, a fronte di even-tuali modifiche della norma-tiva previdenziale di riferi-mento, le ipotesi sopra rap-presentate potrebbero su-bire variazioni. Ne conse-gue che la presente infor-mativa non deve ritenersiimpegnativa per la Fonda-zione.Ti saluto cordialmente.

Eolo Parodi

QUALI LE PROSPETTIVE DI FUTURA PENSIONE?

Egregio Presidente,sono un medico di Medici-na Generale in convenzio-ne col Ssn. Laureato nel1976, subito iscritto all’En-pam, vorrei sapere in basealla mia posizione contribu-tiva globale attuale quali so-no le prospettive di futurapensione, con quale impor-to andrò in pensione equando.Cordiali saluti

(Lettera firmata)

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LETTERE AL PRESIDENTE

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Fondo in parola sarebbe pa-ri a circa euro 30.300,00 an-nui lordi. Con il trattamentomisto, invece, avresti dirittoad una pensione pari a circaeuro 25.800,00 annui lordi ead una indennità di circa eu-ro 59.300,00 lordi.Come sopra già accennato,al compimento del 65° annodi età ti verrà, inoltre, corri-sposta una prestazione pre-videnziale a carico del FondoGenerale “Quota A”, pres-so il quale sei iscritto dal1976, di importo pari a circaeuro 3.400,00 annui lordi.Devo, comunque, precisartiche, a fronte di eventuali mo-difiche della normativa previ-denziale di riferimento, le ipo-tesi sopra rappresentate po-trebbero subire variazioni.Con viva cordialità.

E. P.

POTER RICONGIUNGERE AL FONDO SPECIALISTI

Signor Presidente,ho svolto sin dal 1981 pri-ma come sostituto, ed in se-guito come titolare serviziodi Guardia Medica a 24 oresettimanali con gli ultimi treanni a 38 ore settimanali,con completamento orariopresso l’ospedale di ReggioCalabria al Pronto SoccorsoChirurgico. In seguito, dal1991, ho svolto attività, sen-za interruzione di servizio,in qualità di specialista am-bulatoriale interno, primapresso i poliambulatori diTorino e presso l’INAIL e dal1996 presso le ASL e le se-di INAIL calabresi a 38 oresettimanali complessive.Chiedo se è possibile ricon-

giungere al Fondo speciali-sti i quasi dieci anni effettua-ti come Guardia Medica equanto eventualmente coste-rebbe tale passaggio. Suppo-nendo di andare in pensio-ne a 70 anni a quanto am-monterebbe in via preditti-va la mia pensione nel 2026e se oggi è conveniente ri-scattare gli anni di Laurea oin alternativa quelli di Spe-cializzazione.Anticipatamente ringrazian-do si porgono cordiali saluti.

(Lettera firmata)

Caro collega,ti comunico, in via prelimi-nare, che sulla posizioneprevidenziale accesa a tuonome presso il Fondo Spe-cialisti Ambulatoriali risulta-no accreditati contributi, adecorrere dal mese di otto-bre 1990, per un importopari ad euro 199.849,83.Presso il Fondo Medici diMedicina Generale, invece,l’ammontare della contribu-zione accreditata è pari adeuro 9.689,90, riferita ad at-tività professionale svoltadal mese di dicembre 1982al mese di gennaio 1994.Ciò premesso, ti rappresen-to che per quanto riguardal’eventualità di ricongiun-gere, ai sensi della legge n.45/1990, i contributi relati-vi all’esercizio della medi-cina generale presso il Fon-do Specialisti Ambulatoria-li, la presentazione della re-lativa domanda non compor-ta alcun vincolo. Dopo l’ef-fettuazione dei conteggi, in-fatti, riceverai una lettera diproposta in cui oltre all’one-re da porre a tuo carico, tiverranno dettagliatamenteillustrati i benefici pensioni-stici connessi con l’effettua-zione dell’operazione. A decorrere dalla data di ri-cevimento della predettanota, avrai 60 giorni di tem-

po per far pervenire la tuaadesione, provvedendo alpagamento delle prime trerate. Qualora, invece, doves-si giudicare non convenien-ti le condizioni proposte, haifacoltà di non dare alcun se-guito al procedimento.Ti informo, tuttavia, che l’ope-razione in parola potrebbenon determinare evidenti be-nefici ai fini pensionistici. Al-l’atto del collocamento a ri-poso, infatti, i contributi ac-creditati presso il Fondo Me-dici di Medicina Generale da-ranno luogo, in ogni caso, al-la erogazione di un ulterioreesiguo trattamento pensio-nistico, che verrà cumulatocon quello che percepirai acarico del Fondo SpecialistiAmbulatoriali. Relativamen-te alla quantificazione deltrattamento di quiescenzache percepirai a carico dellasuddetta gestione, ti infor-mo che ipotizzando la ces-sazione dell’attività profes-sionale svolta in convenzio-ne con gli Istituti del Ssn alcompimento del 70° annodi età, come da te indicato,l’ammontare della rendita èquantificabile in circa euro5.300,00 lordi mensili. Nelcaso decidessi di convertirein capitale il 15% della pen-sione maturata, come con-sentito dalle vigenti normeregolamentari, percepirestiuna indennità pari a circa eu-ro 97.000,00 al lordo delleritenute e una pensione, lor-da mensile, pari a circa eu-ro 4.500,00. Nel merito, de-vo precisarti che gli importiindicati sono stati determi-nati sulla base della mediacontributiva riferita agli ulti-mi 5 anni di attività profes-sionale, supponendo co-stante la contribuzione e ilmantenimento dell’attualeorario di servizio fino alla da-ta indicata.Riguardo, invece, alla conve-

nienza dell’operazione di ri-scatto presso il Fondo Spe-cialisti Ambulatoriali ti infor-mo, a titolo meramente indi-cativo, che qualora riscattas-si i sei anni del corso di lau-rea, l’ammontare della rendi-ta pensionistica che percepi-resti al compimento del 70°anno di età sarebbe pari a cir-ca euro 6.100,00 lordi men-sili. In caso di trattamento mi-sto, l’indennità in capitale am-monterebbe a circa euro111.000,00 al lordo delle ri-tenute fiscali e la pensione,lorda mensile, sarebbe paria circa euro 5.200,00.Ti preciso, comunque, checome per l’operazione di ri-congiunzione, anche la pre-sentazione della domanda diriscatto non determina alcunvincolo. Dopo l’effettuazionedei conteggi, riceverai unalettera di proposta in cui tiverranno dettagliatamente il-lustrati l’onere da corrispon-dere, le forme di rateizzazio-ne possibili, nonché gli incre-menti dell’anzianità contribu-tiva maturata e della misuradel futuro trattamento diquiescenza. In questo caso,avrai 120 giorni di tempo perdecidere se dare corso al pro-cedimento.Devo precisarti, infine, chea fronte di eventuali modifi-che della normativa previ-denziale di riferimento, le ipo-tesi sopra rappresentate po-trebbero subire variazioni. Èpertanto opportuno che tuproceda, prima della cessa-zione del rapporto in conven-zione, ad una ulteriore veri-fica presso il Servizio com-petente alla erogazione del-la pensione. Ne consegueche la presente informativanon deve ritenersi impegna-tiva per la Fondazione.Colgo l’occasione per salu-tarti cordialmente.

E. P.

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LETTERE AL PRESIDENTE

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di Gian Piero [email protected]

Parliamo di due serieimportanti, quella or-dinaria “Donne nel-

l’arte” e quella della nota“P” dorata del servizio diPosta Prioritaria.A luglio è entrata infatti aregime la nuova serie de-nominata “Posta Italiana”composta da quattro fran-cobolli ed una cartolinapostale, che diventano lanona serie ordinaria realiz-zata in periodo repubbli-cano. Tornando infatti al1945 ci ricordiamo della“Democratica”, un nomedecisamente di buon augu-rio per la prima serie del-la nuova Repubblica. Poisempre volgendoci indie-tro nel tempo troviamo“Italia al lavoro” del 1950e poi la celebre “Siracusa-na” conosciuta anche col

mettere il marchio Posteitaliane è un motivo dionore, per noi e per chi vilavora”. Per poi conclude-re: “Anni fa Poste era fa-mosa per i costi e la scar-sa produttività … adessoè un modello di efficienzadi fronte a tutto il mondo”.Nulla da obiettare ed allo-ra vediamo cosa accadrànel prossimo futuro di Po-ste Italiane: a fine ottobrecon l’organizzazione aRoma del prestigioso Fe-stival Internazionale del-la Filatelia “Italia 2009”ed a breve con l’affronta-re una agguerrita concor-renza nel normale cammi-no verso la liberalizzazio-ne del servizio. •

nome di “Italia Turrita”,che ha imperversato dal1953 per lungo tempo. Glianni Sessanta hanno inve-ce visto la nascita della“Michelangiolesca”, unaserie davvero affascinateche riproduce in 19 valo-ri diversi particolari dipin-ti nella volta della Cappel-la Sistina, tranne un solofrancobollo dedicato alvolto del suo creatore.Dal 1978 fino al 2005 ec-co invece apparire gli “Al-ti Valori”, un serie che hamesso in circolazione fran-cobolli realizzati in calco-grafia policroma, una del-le più innovative tecnichedisponibili, tra cui il valo-re da Lire 20.000 il mag-giore della storia postaleitaliana.A seguire sono arrivati i“Castelli d’Italia” un seriecomposta da numerosifrancobolli illustrati datanti autori diversi, per poigiungere nel 1998 proprioalle “Donne nell’arte”, se-rie volta a rappresentarefigure femminili nelle di-verse epoche storiche.Oltre a quest’ultima vienequindi pensionata anchela noiosa “P” nelle suemolteplici varianti e natanel 1999 per promuovel’allora neonato servizio diPosta Prioritaria, anche seda questi francobolli lanuova serie ha ereditato ilcarattere autoadesivo.“Mi manca un po’ la lec-cata, ma guai se pensassi-

mo ad un futuro senzafrancobollo, anche se bi-sogna puntare all’innova-zione – ha detto il ministrodello Sviluppo Economi-co Claudio Scajola duran-te la presentazione –. Illancio di una nuova serieordinaria di francobolli èun evento estremamenteimportante nella vita delPaese. Si tratta, difatti, diquei francobolli che, pervia della loro capillare ecostante diffusione, ci ac-compagnano nella nostraquotidianità.” E così saràinfatti, peccato allora chequesti valori non enfatiz-zino le bellezze e le carat-teristiche del nostro Pae-se, per nulla sfruttando ilpotere comunicativo cheancora oggi detiene la fi-latelia. “Un soggetto mol-to innovativo; forse anchediscutibile, ma che devedurare altri dieci anni –conferma il Ministro – e

Quando i francobolli vanno in pensione

FILATELIA

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La donna nella arte

Posta prioritaria

Cartolina postale posta italiana con il codice identificativo

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Diritto del nascituro a nascere sano

a cura dell’avv. Pasquale Dui (*)

Secondo una recentesentenza della Supre-ma Corte (Cass., sez.

III, n. 10741 dell’11.05.2009) il nascituro o conce-pito ha diritto a nascere sa-no e risulta essere dotatodi autonoma soggettivitàgiuridica. Sia il contratto che la pa-ziente pone in essere conla struttura sanitaria e siail contratto della stessa conil singolo medico risultanoproduttivi di effetti, oltreche nei confronti delle stes-se parti, anche di ulteriorieffetti, c.d. protettivi, neiconfronti del concepito edel genitore, in qualità diterzi.Il consenso informato de-ve essere presente sia nel-la fase della formazione delconsenso, sia nella faseprecedente, che in quelladi esecuzione del contrat-to, riconducibile (come inaltri settori) alla clausolagenerale di correttezza ebuona fede del nostro or-dinamento civilistico.La violazione di tale obbli-go comporta il risarcimen-to del danno, poiché si trat-ta di in un dovere di com-portamento e non di un vi-

63

L’AVVOCATO

rabile nel caso di mancataapplicazione della cogni-zioni fondamentali che at-tengono alla professione,è applicabile soltanto perla colpa da imperizia neicasi di prestazioni parti-colarmente difficili; nonpossono invece mai difet-tare, neppure nei casi diparticolare difficoltà, nelmedico gli obblighi di di-ligenza del professionistae di prudenza, che pertan-to, pur in casi di partico-lare difficoltà, rispondeper colpa lieve.Il concepito ha diritto a na-scere sano ed il corrispon-dente obbligo dei sanitaridi risarcirlo, si tratta di undiritto al risarcimentoavente carattere patrimo-niale che, per il nascituro,è condizionato all'eventonascita ed azionabile da co-loro che ne hanno la pote-stà, di norma i genitori, permancata osservanza sia deldovere di corretta informa-zione ai fini del consensoinformato in ordine alla te-rapia prescritta alla madree ciò in quanto il rapportoinstaurato dalla madre coni sanitari produce effettiprotettivi nei confronti delnascituro, sia del dovere disomministrare farmaci nondannosi per il nasciturostesso. •

(*) Avvocato del Foro di Milano, professore

all’Università di Milano – Bicocca

sponsabilità penale ed allaresponsabilità civile, per-ché, con riferimento a que-st'ultima, l’illecito extra-contrattuale è “sanziona-to” con il risarcimento deldanno ove il fatto sia og-gettivamente probabile esoggettivamente prevedi-bile, mentre la responsabi-lità contrattuale, anch'es-sa fonte in primis dell'ob-bligo risarcitorio, sussistese la prestazione eseguitanon corrisponde a quantopattuito per qualità, quan-tità, vizi, ritardo ed altro,in stretta connessione conil grado di diligenza richie-sto nel caso di specie.La limitazione stabilita dal-l'art. 2236 cod. civ., dellaresponsabilità del presta-tore d'opera intellettualealla colpa grave, configu-

zio del contratto stesso, inmancanza di una esplicitaprevisione che annoveri ta-le violazione fra i motivi dinullità.La valutazione del nesso dicausalità materiale, in se-de civile, pur ispirandosi aicriteri di cui agli artt. 40 e41 codice penale, per cuiun evento è da considerar-si causato da un altro se ilprimo non può verificarsiin assenza del secondo, fat-te salve alcune peculiarità,presenta una rilevante dif-ferenza in relazione al re-gime probatorio.Infatti, stante la diversitàdei valori in gioco tra la re-sponsabilità penale, doveprincipale punto di riferi-mento per il legislatore èl'autore del reato e quellacivile, in cui il legislatore èdi regola equidistante dal-le parti contendenti, con ca-si particolari di tutela deldanneggiato, e dove vige,per l’illecito extracontrat-tuale, la regola generale del“neminem laedere”. Nel pri-mo caso occorre che sia for-nita la prova “oltre ogni ra-gionevole dubbio”, in talsenso l'ormai consolidatoindirizzo della giurispruden-za penale della SupremaCorte, mentre in materia ci-vile vige il diverso principiodel “più probabile che non”,ovvero della prevalenza pro-babilistica, rispetto alla(quasi) certezza. Diversi sono i criteri di in-dagine in ordine alla re-

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Registrazione Tribunale di Roma n. 348/99 del 23 luglio1999

IL GIORNALE DELLA PREVIDENZA

DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI

PERIODICO INFORMATIVO DELLA FONDAZIONE ENPAM

Editore: Fondazione ENPAM

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MENSILE - ANNO XI - N. 7DEL 22/07/2009

Di questo numero sono state tirate 431.370 copie

L’autore è a disposizione degli aventi diritto con i qualinon è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni

o inesattezze delle fonti delle immagini riprodotte nel presente numero

Stampa: COPTIP Industrie Grafiche41100 Modena (MO) - v. Gran Bretagna, 50

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Prof. Eolo PARODI (Presidente) Dr. Mario FALCONI (Vice Presidente Vicario)Dr. Giovanni Pietro MALAGNINO (Vice Presidente)CONSIGLIERI: Dr. Alberto OLIVETI · Dr. Giuseppe GRECO · Dr. Nunzio ROMEO · Dr. Arcangelo LACAGNINA · Prof. Marco PERELLI ERCOLINI Dr. Gerardo D’URZO · Dr. Eliano MARIOTTI Dr. Gian Mario SANTAMARIADr. Bruno DI LASCIO · Dr. Francesco LOSURDO · Prof. Aurelio GRASSODr. Giuseppe DEL BARONE · Dr. Benito MELEDANDRI · Dr. Paolo ORIANADr. Antonio SILI SCAVALLI · Dr. Mario CARLETTI · Dr. Giovanni DE SIMONE · Prof. Maurizio DALLOCCHIO · Geom. Carlo SFRISI · Dr. Luigi PEPE · Dr. Alfonso CELENZA · Prof. Salvatore SCIACCHITANO · Dr. Giusep-pe GUARNIERI.

COMITATO ESECUTIVO

Prof. Eolo PARODI (Presidente) Dr. Mario FALCONI (Vice Presidente Vicario)Dr. Giovanni Pietro MALAGNINO (Vice Presidente)CONSIGLIERI: Dr. Giuseppe DEL BARONE · Dr. Arcangelo · LACAGNINADr. Benito MELEDANDRI · Dr. Alberto OLIVETI Dr. Paolo ORIANA.

ORGANI COLLEGIALI

All’Enpam un convegno su immigrazione e sanità

Lo scorso 8 maggio, presso la sede dell’En-pam, si è svolto un Convegno, organizza-to dalla Fondazione Previasme Onlus, dal

titolo “Immigrazione e sanità: un contributo deimedici italiani”.Tra gli argomenti trattati si è discusso dei pro-blemi della professione medica legati all’immi-grazione clandestina e al diritto di assistenza,partendo dal dettato costituzionale dell’art. 32,in base al quale deve essere garantita assisten-za medica anche a coloro che sono privi di mez-zi di sostentamento. Sono intervenuti Giancar-lo Mosca, presidente della Fondazione Previa-sme, Marcello Negri, vice-presidente onorario,Maurizio Benato, vice-presidente Fnomceo, Sal-vatore Geraci, presidente Simm, Eliseo Barca-ioli, Consigliere Sumai, Giuseppe Di donna, delsindacato Snami, Stefano Mele, Segretario Re-gionale Fp Cgil-Medici Lazio.

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06.4829.4829 - 06.4829.4444 (fax) - e-mail: [email protected] di consulenza telefonica. Rispondiamo a quesiti su Previdenza,

Polizza sanitaria, Servizi integrativi, Patrimonio...

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Terremoto Abruzzo – Decreto del 9 aprile 2009Sospensione dei termini di versamento dei contributi: per i medici e gli odontoiatri che alla data del 5 aprile 2009 era-no residenti e/o operanti nei comuni e nei territori colpiti dal sisma, è stata disposta la sospensione del versamento deicontributi previdenziali ed assistenziali fino al 30 novembre 2009.Tale sospensione riguarda sia la Quota A che la Quo-ta B. Conseguentemente il mod. D_2009 potrà essere presentato anche oltre il termine del 31 luglio c.a.

Quota A 2009 - pagamento contributi 2009Il 30 giugno è scaduta la seconda rata del contributo di Quota A. In caso di smarrimento o mancato ricevimento del-l’avviso di pagamento deve essere inoltrata ad Equitalia Esatri S.p.A. un’apposita istanza tramite fax al n. 02.6416.6619,completa di nome, cognome, codice fiscale, indirizzo, recapito telefonico e fotocopia di un documento di identità. Gli utenti registrati nell’area riservata possono stampare i bollettini RAV. In questo caso il pagamento potrà essere ef-fettuato esclusivamente presso gli Istituti di Credito.

Redditi professionali 2008Obbligo contributivo: I professionisti iscritti all’Enpam, sono tenuti a comunicare il reddito relativo all’attività liberoprofessionale medica e/o odontoiatrica prodotto nel corso dell’anno 2008.Tale dichiarazione può essere effettuata uti-lizzando il modello D 2009. Termini di presentazione: Il 31 luglio scade il termine di presentazione del modello D. L’invio oltre tale termine preve-de l’applicazione di una sanzione in misura fissa pari a euro 120,00.Modello D personalizzato: I modelli D sono personalizzati in base alla posizione contributiva del singolo iscritto pres-so il Fondo della Libera Professione.Mancato ricevimento modello D personalizzato: Coloro che non verranno in possesso del modello D personalizzato,possono utilizzare il modello D_G disponibile sul sito internet www.enpam.it, presso la sede dell’Enpam in Roma, viaTorino n. 98 (II piano), o presso l’Ordine dei Medici di appartenenza. Invio modello D cartaceo: La dichiarazione va spedita a Fondazione Enpam, Casella postale n. 1310000185 Roma esclusivamente a mezza raccomandata semplice.Contribuzione ridotta: Il 31 luglio 2008 scade il termine di presentazione della richiesta di contribuzione ridotta pres-so il Fondo della Libera Professione. La richiesta può essere presentata dagli iscritti dotati di altra copertura previden-ziale obbligatoria ovvero dai titolari di un trattamento pensionistico obbligatorio. L’istanza presentata oltre tale termi-ne si intenderà riferita agli eventuali redditi professionali prodotti nell’anno 2009.Iscritti già ammessi alla contribuzione ridotta: Coloro che negli anni precedenti hanno regolarmente prodotto la rela-tiva domanda non devono ripeterla.Perdita del diritto alla contribuzione ridotta: In caso di perdita del diritto alla contribuzione ridotta l’iscritto deve dar-ne comunicazione all’Enpam tramite il modello D indicando la data in cui sono venute meno le condizioni di accesso.Opzione contribuzione Intera: Gli iscritti già ammessi alla contribuzione ridotta possono optare per il versamento delcontributo nella misura intera del 12,50%. Tale opzione non è revocabile.

RiscattiIl 30 giugno è scaduta la rata semestrale. Coloro che non sono in possesso dei bollettini MAV possono contattare la Ban-ca Popolare di Sondrio al numero verde 800.24.84.64. Gli utenti registrati nell’area riservata possono stampare diret-tamente i bollettini.

Area riservataPer accedere all’area riservata ed usufruire dei servizi on-line è necessario essere registrati al sito www.enpam.it. Per in-formazioni riguardanti la registrazione contattare il sat al n. 06 4829 4829.Gli utenti registrati possono modificare nel profilo utente i seguenti campi: numero telefono fisso, numero telefono cel-lulare e indirizzo posta elettronica.

Servizi disponibili per gli utenti registrati:- compilare on-line la dichiarazione dei redditi professionali (Modello D) soggetti a contribuzione presso il Fondo della Libera Professione “Quota B”del Fondo Generale;

- visualizzazione dei dati contributivi e dei riscatti;- dati pensionistici;- duplicati MAV smarriti o non ricevuti;- stampa cedolini di pensione e del CUD.

Versamento on-lineTramite carta di credito Enpam è possibile effettuare il versamento on-line (previa registrazione) dei contributi previ-denziali e di tutti i MAV inviati dall’Ente.

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