Anno XCVI - n. 2 - Ottobre 2015 Verso le nuove iniquità ... SO Ott 2015-1.pdf · lasciare mano...

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Le politiche eco- nomiche del go- verno non stanno cambiando di se- gno e purtroppo nemmeno quelle della comunità europea e nono- stante oramai sia ampiamente dimostrato che le scelte fatte fino ad ora non abbiano prodotto svilup- po e benessere per i cittadini, i Governi eu- ropei perseverano con le ingiustizie sociali riducendo il welfare, comprimendo i diritti dei cittadini e del lavoro, continuando a lasciare mano libera al mercato e confi- dando che prima o poi l’economia torni a crescere. In realtà i Governi costruiscono muri tra nazioni e tra popoli non solo per impedire ai profughi che fuggono dalla guerra e dalla povertà di ricevere acco- glienza, e magari condividere con loro possibili soluzioni ai drammi che le loro terre stanno attraversando. No, ci si chiu- de in casa per paura, perché non si vo- gliono affrontare e risolvere con politiche comuni le guerre, le disuguaglianze, le tante ingiustizie sociali che si moltipli- cano. Ciò che sta accadendo da anni nel mediterraneo e oggi alle frontiere dei Pae- si nel cuore dell’Europa ci dice dei ritardi colpevoli, della scarsa lungimiranza di chi pensava di potersela cavare con un’azione di “solidarietà chiusa”, non fondata cioè sui diritti, comunque escludente verso chi non è omogeneo. Le diseguaglianze crescono e con esse la povertà. OGGI OGGI Sindacato Rivista trimestrale a cura della Camera del Lavoro di Belluno Poste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale 70% NE/BL Anno XCVI - n. 2 - Ottobre 2015 Sindacato Segue a pag. 3 Segue a pag. 8 Per un sindacato confederale unitario in Europa In realtà i Governi costruiscono muri tra nazioni e tra popoli…… R ecentemente il Go- verno ha presentato la nota di aggiornamento al Documento di Econo- mia e Finanza del 2015. Questa nota aggiorna e modifica il quadro plu- riennale dal punto di vi- sta economico e traccia, così, le linee guida della prossima legge di stabilità per il 2016. Le dichiarazioni delle stesse fonti governative parlano di una manovra di circa 27 miliardi di euro articolate in 10 miliardi di minori spese, at- traverso una nuova spending review (taglio della spesa pubblica), e 17 miliardi in conto deficit attraverso quello che è stato defini- to un accordo sulla flessibilità raggiunto con l’unione europea. Su questo elemento vanno fatte almeno due considerazioni. La prima: non è detto che la commissione europea sia d’accordo su un’ulteriore au- mento del debito di questa entità sapendo che i patti in quella sede prevedono che a partire dal prossimo anno il bilancio del nostro Stato deve chiudere in pareggio così come previsto dalle modifiche legislative introdotte a tal scopo. La seconda: in ogni caso costruire una manovra attraverso un maggiore debito vuol dire semplicemente spostare in avanti un problema che ci ritro- veremo aumentato degli interessi che sopra a quel debito dovremo pagare. Va poi aggiunto che il risparmio previsto dal taglio alla spesa pubblica da fonti at- tendibili pare non possa andare oltre i 6/7 miliardi. Questo vuol dire che o presentia- mo una Legge di Stabilità falsata oppure dovremo ricercare almeno altri 3 miliardi per far quadrare i conti che al momento non si vedono. Sul merito dei provvedi- menti, inoltre, molte sono le perplessità non solo dei commentatori economici, ma anche delle stesse organizzazioni sociali. Va però, premesso, che fino a quando il Governo non presenterà al Parlamento e alla commissione europea il quadro dei provvedimenti, previsto per il 15 di ottobre, un giudizio definitivo è azzardato formu- larlo. Qualcosa però possiamo già dirlo viste le reiterate dichiarazioni da parte Per questo l’operazione andrebbe fatta introducendo il sacrosanto principio della progressività …costruire una manovra attraverso un maggiore debito vuol dire semplicemente spostare in avanti un problema… Verso le nuove iniquità della prossima Legge di Stabilità

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Le politiche eco-nomiche del go-verno non stanno cambiando di se-gno e purtroppo nemmeno quelle della comunità europea e nono-stante oramai sia

ampiamente dimostrato che le scelte fatte � no ad ora non abbiano prodotto svilup-po e benessere per i cittadini, i Governi eu-ropei perseverano con le ingiustizie sociali riducendo il welfare, comprimendo i diritti dei cittadini e del lavoro, continuando a lasciare mano libera al mercato e con� -dando che prima o poi l’economia torni a cr escere.

In realtà i Governi costruiscono muri tra nazioni e tra popoli non solo per impedire ai profughi che fuggono dalla guerra e dalla povertà di ricevere acco-glienza, e magari condividere con loro possibili soluzioni ai drammi che le loro terre stanno attraversando. No, ci si chiu-de in casa per paura, perché non si vo-gliono affrontare e risolvere con politiche comuni le guerre, le disuguaglianze, le

tante ingiustizie sociali che si moltipli-cano. Ciò che sta accadendo da anni nel mediterraneo e oggi alle frontiere dei Pae-si nel cuore dell’Europa ci dice dei ritardi colpevoli, della scarsa lungimiranza di chi pensava di potersela cavare con un’azione di “solidarietà chiusa”, non fondata cioè sui diritti, comunque escludente verso chi non è omogeneo.

Le diseguaglianze crescono e con esse la povertà.

OGGIOGGISindacatoRivista trimestralea cura dellaCamera del Lavorodi BellunoPoste Italiane S.p.A.Spedizione in abbonamento postale70% NE/BL

Anno XCVI - n. 2 - Ottobre 2015

Sindacato

Segue a pag. 3

Segue a pag. 8

Per un sindacato confederale unitario in Europa

In realtà i Governi costruiscono muri tra nazioni

e tra popoli……

Recentemente il Go-verno ha presentato

la nota di aggiornamento al Documento di Econo-mia e Finanza del 2015. Questa nota aggiorna e modi� ca il quadro plu-riennale dal punto di vi-sta economico e traccia,

così, le linee guida della prossima legge di stabilità per il 2016. Le dichiarazioni delle stesse fonti governative parlano di una manovra di circa 27 miliardi di euro articolate in 10 miliardi di minori spese, at-traverso una nuova spending review (taglio della spesa pubblica), e 17 miliardi in conto

de� cit attraverso quello che è stato de� ni-to un accordo sulla � essibilità raggiunto con l’unione europea. Su questo elemento vanno fatte almeno due considerazioni. La prima: non è detto che la commissione europea sia d’accordo su un’ulteriore au-mento del debito di questa entità sapendo che i patti in quella sede prevedono che a partire dal prossimo anno il bilancio del nostro Stato deve chiudere in pareggio così

come previsto dalle modi� che legislative introdotte a tal scopo. La seconda: in ogni caso costruire una manovra attraverso un maggiore debito vuol dire semplicemente

spostare in avanti un problema che ci ritro-veremo aumentato degli interessi che sopra a quel debito dovremo pagare.

Va poi aggiunto che il risparmio previsto dal taglio alla spesa pubblica da fonti at-tendibili pare non possa andare oltre i 6/7 miliardi. Questo vuol dire che o presentia-mo una Legge di Stabilità falsata oppure dovremo ricercare almeno altri 3 miliardi per far quadrare i conti che al momento non si vedono. Sul merito dei provvedi-menti, inoltre, molte sono le perplessità non solo dei commentatori economici, ma anche delle stesse organizzazioni sociali. Va però, premesso, che � no a quando il Governo non presenterà al Parlamento e alla commissione europea il quadro dei provvedimenti, previsto per il 15 di ottobre, un giudizio de� nitivo è azzardato formu-larlo. Qualcosa però possiamo già dirlo viste le reiterate dichiarazioni da parte

Per questo l’operazione andrebbe fatta introducendo il sacrosanto

principio della progressività

…costruire una manovra attraverso un maggiore debito

vuol dire semplicemente spostare in avanti un problema…

Verso le nuove iniquità della prossima Legge di Stabilità

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Cantone: governo agisce come se il sindacato non esistesse

“Dicono di noi che siamo degni di

essere rottamati. Non è così, ma non nascondia-mo i nostri limiti”. Ha esordito così, nel suo in-tervento alla Conferenza di organizzazione della Cgil, la segretaria gene-

rale dello Spi Carla Cantone.

“La verità – ha proseguito la neosegreta-ria della federazione dei pensionati europei – è che dobbiamo saper cambiare, altrimenti ci sarà sempre chi deciderà non per noi, ma contro di noi”.

Come sta accadendo, del resto, già oggi nella realtà. “Da troppo tempo stiamo su-bendo la durissima austerità – ha speci� cato

Cantone -. Con il governo che decide per noi: è successo con le pensioni, è successo con il Jobs Act e con la scuola. Si continua ad agire come se il sindacato non esistesse”.

Parlando dei temi più strettamente con-nessi alle assise che si sono aperte oggi a Roma, Cantone ha proseguito: “Abbiamo fatto bene a organizzarla così, ad aprirla ai delegati, trovare norme più democratiche. Era ora di farlo. Quante volte abbiamo det-to che bisognava tornare nei luoghi di lavoro e nelle leghe. Smettiamo di dirlo e facciamo-lo. Solo così ci renderemo conto che nella nostra base c’è tanta voglia di cambiare, che la nostra gente ha richieste precise da farci sul nuovo modello contrattuale e sul nuovo modello di welfare”.

Per quanto riguarda il rapporto con la politica, “va assolutamente ricostruito. La nostra autonomia è sacrosanta, ma sen-za risultati è come farci i complimenti allo specchio. L’alternativa non può essere il totale isolamento o il distacco dalla politica. Serve a noi, meno alla politica, ma per noi è indispensabile”. Così come è indispensa-bile, “la precondizione per qualsiasi nostra strategia, la forte coesione al nostro interno. Salvaguardando le differenze, non possiamo più prescindere dall’unità della Cgil”.

Non è mancato, nell’intervento della lea-der dello Spi, un cenno a ll’impegno europeo della Cgil: “Mi piacerebbe che il prossimo congresso della Ces – ha sottolineato – or-ganizzasse presto, come abbiamo proposto noi, una grande mobilitazione contro chi co-struisce muri e barriere di � lospinato tra una nazione e l’altra”. Dalle parole di Cantone, in� ne, l’ultima esortazione al suo sindaca-to: “Attenzione, sbrighiamoci nella nostra opera di rinnovamento, perché difenderci è un nostro diritto, ma cambiare è un dovere”.

L’alternativa non può essere il totale isolamento o il distacco

dalla politica

…dobbiamo saper cambiare, altrimenti ci sarà sempre chi

deciderà non per noi, ma contro di noi”.

7° Congresso FerpaBudapest 9-11 settembre 2015

Carla Cantone è stata eletta all’u-nanimità Segretario generale della Ferpa, sindacato europeo dei pensionati e delle persone anziane associato alla Etuc-Ces con circa 10 milioni di iscritti e a cui sono aderiscono oltre 40 sigle sindacali in tutta Europa. Cantone è dal 2008 alla guida dello Spi-Cgil che è ad oggi la più grande organizzazione sindacale dei pensionati con quasi 3 milioni di iscritti. L’elezione è avvenuta a conclusione del 7° Congres-so della Ferpa, che si è svolto a Budapest dal 9 all’11 settembre.L’Italia ha la rappresentanza più forte all’interno del sindacato con

Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil che contano complessivamente 6 mi-lioni di iscritti. La presenza dei pensionati è molto signi� cativa anche in altri paesi come Au-stria, Grecia, Spagna, Francia, Olanda e in paesi entrati più recentemente nella Ue come la Slovenia, l’Ungheria e la Polonia.

Il sindacato europeo deve scendere in campo e con-

quistare un ruolo di rap-presentanza.“La Ferpa deve conquistare in-sieme alla Ces un ruolo di rap-presentanza che ci consenta di raggiungere risultati sia in Eu-ropa che negli Stati membri”.  Cosi Carla Cantone nel suo in-tervento a Budapest. “Serve una rinnovata costituzione europea – ha continuato Cantone - che de� nisca i diritti di cittadinanza.

Prepariamo una nostra proposta: una carta dei diritti per tutelare e difendere tutte le donne e gli uomini anziani e in pensione. Anche il sindacato, la Cese la Ferpa, devono darsi un proget-to di cambiamento. Dobbiamo avere la forza e il coraggio per cambiare, per rinnovarci nel me-rito e nel metodo. Ora il sinda-cato deve scendere in campo e costruire un fronte sociale, farsi ascoltare e lottare tutti insieme. La Ferpa non è soltanto una semplice associazione di anziani ma un sindacato che ha anche un ruolo contrattuale. Per questo intendia-mo partecipare a pieno titolo ai confronti che si programmeranno con la Commissione europea”. 

(11 settembre 2015)

Carla Cantone eletta Segretario generale della Ferpa

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SindacatoSindacato 3OGGIOGGI 3dalla prima

Il recente report della Caritas, eviden-zia come in Italia il numero di persone in povertà assoluta è passato da 1,8 milioni del periodo pre-crisi agli attuali 4,1 milioni di oggi.

Il rapporto pubblicato dall’Oxfam, una delle più importanti confederazioni inter-nazionali nel mondo specializzata in aiuti umanitari e progetti di sviluppo, dice che “in Europa nei prossimi dodici anni po-trebbero esserci tra 15 e 25 milioni di nuovi poveri: un numero di persone equivalente a quello che vive oggi nei Paesi Bassi e in Austria, facendo salire il numero dei poveri nella UE a 146 milioni di persone, ovvero più del 25% della popolazione europea”. La maggior parte di questi poveri è forma-ta da persone anziane

Fatti e numeri enormi che ci dicono della crisi profonda in cui versa l’Europa e del fallimento delle politiche economiche che hanno guidato le scelte degli ultimi 20anni. Ma ci dice anche delle dif� coltà a far emer-gere un pensiero politico alternativo, forte, che rimetta al centro della proposta i diritti di cittadinanza, la dignità del lavoro come leva per lo sviluppo.

Non c’è alcun dubbio che la storia di questi anni mette in evidenza la necessità di un’azione sindacale unitaria, in Italia come in Europa, capace di rimettere in moto un movimento in grado di contrastare con più ef� cacia le scelte sciagurate dei Governi. Che non lo releghi, come sta avvenendo, al solo ruolo di soggetto che, subendola, gestisce le conseguenze della crisi, ma che gli consenta di essere protagonista di un

cambiamento fondato sull’uguaglianza e giustizia sociale. Le divisioni tra le organiz-zazioni sindacali condannano al declino e all’inin� uenza, lasciano sole le tante perso-ne che ancora hanno � ducia nel sindacato e che hanno bisogno di una rappresentanza sociale. È necessario che il sindacato faccia pesare di più la sua rappresentanza. Si deve uscire dalla logica solo difensiva. Questa crisi e gli attacchi che sono venuti dai parti-ti hanno profondamente indebolito il ruolo politico del sindacato. Dobbiamo reagire ed incidere sulle scelte di politica sociale ed economica. E non c’è dubbio che per fare questo anche il sindacato deve cambiare e darsi una strategia di azione comune, in Italia come in Europa.

Dal 9 all’11 settembre si è svolto il 7° congresso della FERPA, sindacato dei pen-sionati europei. In quell’occasione Carla Cantone è stata eletta Segretaria generale di questa importante organizzazione che raggruppa 12 milioni di pensionate e pen-sionati iscritti, presenti in 21 paesi europei. E questo fa ben sperare verso la strada del cambiamento. 120 milioni sono le pensio-nate e i pensionati europei che hanno biso-gno di una rappresentanza sociale.

“Diritto a vivere e ad invecchiare digni-tosamente”. Questo il titolo del program-ma con cui si è presentata al congresso. 5 in sintesi gli obiettivi fondamentali su

cui il sindacato europeo dei pensionati si impegna a lavorare e che intrecciano i bi-sogni degli anziani/e e dei pensionati/e con quelli delle lavoratrici/tori e delle giovani generazioni. Costruire:

l’Europa del lavoro, della crescita, delle pari opportunità di ogni paese della vec-chia e nuova Europa, scon� ggendo ogni competizione e concorrenza sleale dei po-tenti contro i più deboli.

L’Europa sociale e dei diritti in grado di valorizzare la partecipazione, l’ascolto e il rafforzamento democratico del dialogo sociale.

Gli Stati uniti d’Europa della cultura e della pace, dell’inclusione, della solidarietà anche tra le generazioni, dell’equità contro lo strapotere della � nanza e delle banche.

Una carta dei diritti degli anziani che di-venti l’ossatura di un nuovo welfare europeo.

Una nuova e più incisiva Carta Costitu-zionale europea per i diritti di cittadinanza

Un programma ambizioso, che verrà presentato anche al prossimo congresso della CES, confederazione europea dei sindacati (88 sindacati in 37 Paesi euro-pei, oltre a 10 Federazioni europee di ca-tegoria), che si terrà dal 29 settembre al 2 ottobre prossimi e che per la prima volta vedrà un italiano designato a Segretario generale, Luca Visentini. Tanti auguri a Carla Cantone e a Luca Visentini nella speranza che la loro esperienza nel sinda-cato confederale allarghi anche la visuale e l’azione del sindacato europeo.

Rita TuratiSegretaria Generale SPI CGIL Veneto

“Diritto a vivere e ad invecchiare dignitosamente”.

Le pensionate e i pensionati dello Spi-Cgil felicitandosi per l’elezione di Carla Cantone a Segretario Generale della Ferpa, certi che le sue capacità, la sua passione sindacale, il suo impegno costante nella difesa dei più deboli porteranno un grande contributo nel sindacato dei pensionati europei le augurano buon lavorano e le confermano che i pensionati bellunesi saranno sempre al suo � anco.

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Andavamo con l’animo in spallaIncontro in sala Ocri a Feltre

Paola Salomon, storica e ricercatrice nonchè presidente dell’Istituto Sto-

rico Bellunese della Resistenza e dell’età contemporanea, è intervenuta a Feltre all’incontro pubblico sul 70° della libe-razione organizzato da Spi Cgil Feltre e Belluno.

Profondo lo sguardo sulla resistenza e sull’inizio delle attività partigiane facen-do intuire quanto le lotte dei lavoratori abbiano contribuito al manifestarsi del sentimento di combattere uniti per i diritti di libertà e di dignità.

Per il sindacato dei Pensionati memoria storica di questa società commemorare la resistenza ai nazifascisti e la libera-zione soprattutto in quest’anno in cui ricorre il 70° è stata una responsabilità morale.

Avere ben presente la resistenza fa in modo che non ci sfugga cos’è costata quella lotta, in vite umane, in paure, in privazioni, in pensieri, in ideali fortemen-te perseguiti.

A � ne settembre e un po’ in ritardo, è vero, perché, sappiamo, anche Feltre è stata liberata verso la � ne di aprile del 45,

ma non potevamo non dedicare una sera a coloro che hanno voluto e creduto nella democrazia, nella libertà di scelta, nei diritti, nella giustizia, e reclamato contro ogni forma di razzismo, di emarginazione, e di sfruttamento.

Una serata arricchita dalle ri� essioni di Gianni Faronato intervenuto per rac-contare il suo vissuto di deportato, di Giovanni Perenzin presidente dell’Anpi provinciale per sostenere l’importanza di quanto ha contribuito alla nascita della nostra Costituzione la resistenza parti-giana.

E’ stata anche una serata di grande mu-sica quella suonata dal gruppo Teatro-musicale “Whiskey distillando � ori” e proposta da Duilio Maggis.

Le letture espressive di Patrizia e la voce splendida di Valeria hanno emozionato il folto pubblico.

Renato Bressan ha concluso dicendo che è vero che l’iniziativa è stata fatta fuori dalle ricorrenze tradizionali, ma ha ricordato che chi ha combattuto per la libertà lo ha fatto ogni giorno dell’anno ed ha in� ne affermato che si deve ricor-dare per continuare il cammino della de-mocrazia.

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SindacatoSindacato 5OGGIOGGI 5A settembre ho partecipato al campo anti-

ma� a di Campolongo. I campi antima� a sono un progetto che coinvolge diverse asso-ciazioni tra cui lo SPI, la Rete degli Studenti Medi, l’ARCI, l’Auser e Libera e permette a giovani e meno giovani di confrontarsi, la-vorare e fare formazione sull’antima� a nei beni con� scati. In Veneto ci sono 84 beni con� scati, segno tangibile che la ma� a è pre-sente anche da noi. Solo nel ’96 si è deciso di riutilizzarli nel sociale e di assegnarli a delle associazioni.

Il mio campo era “Il Giardino della Lega-lità”, nell’ex villa di Felice Maniero, il boss della Mala del Brenta.

Qui ogni anno una festa alla cittadinanza perché ancora si percepisce il clima di dif� -denza che c’è nei confronti dell’antima� a: è un modo per far capire a tutti che la lotta alla criminalità organizzata passa soprattutto per piccoli gesti quotidiani

Siamo diventati subito un gruppo unito, quasi una famiglia, noi e i “ragazzi” dello SPI, tanti e volenterosi. Unite così due generazio-ni, giovani e anziani, diversi popoli, italiani e profughi.

Uniti senza preconcetti, per una Legalità di tutti, anche di chi nella Legalità sta tornando solo ora,e dei ragazzi che erano lì a lavorare, usciti dal carcere dopo condanne per piccoli furti e spaccio.

Parlando del più del meno, ma anche con-dividendo esperienze di vita, abbiamo pulito la villa, raccolto erbacce, creato ghirlande per abbellire il giardino, montato un palco… tutte attività che in altre occasioni mi sono sembrate molto noiose, ma che in questo caso non lo sono state affatto.

Anche solo parlando con i volontari che hanno vissuto in un momento storico diverso dal mio sono riuscita ad arricchirmi profon-damente.

Ancora più formativi sono stati gli incontri che avevano luogo nel pomeriggio: abbiamo seguito un percorso che ci ha portato a capire sempre di più la struttura e i modi in cui si manifesta il mondo ma� oso, in modo da con-trastarlo meglio; infatti dobbiamo ricordare che l’Italia non è solo il paese che ha dato origini alle ma� e, ma anche ai più grandi mo-vimenti antima� a, soprattutto all’indomani delle stragi di Capaci e via d’Amelio.

Possiamo identi� care la ma� a con tre pa-role chiave: violenza, potere, ricchezza. Per perseguire i suoi scopi stringe dei forti legami con la politica e con il mondo dell’imprendi-toria.

Infatti i ma� osi hanno rapporti con coloro che non sono un loro obiettivo. Riescono a gestire molti capitali � nanziari e relazioni. I soldi non servono solo al traf� co di stupefa-centi, ma anche a mantenere il welfare ma� o-so, la segretezza e a guadagnare il consenso sociale. Offrono lavoro, servizi: trasmettono il messaggio che con lo stato non si vive, mentre con la ma� a sì. Ma una volta che ci sei dentro non ne esci più. Ti possono chiedere di occul-tare persone, droga, portare messaggi: lì o sei con loro o contro di loro. Quando si entra in un’associazione ma� osa ci si sottopone ad un rito di af� liazione che non è un semplice rito, ma è un modo per prendere tutta la persona e che la fa sentire importante: viene prima di tutto l’organizzazione ma� osa, è la tua vita, la tua ricchezza.

Il Veneto ha conosciuto una sua ma� a au-toctona prima di ma� a capitale. Infatti negli anni ’50 ci si è accorse che le ma� e del sud traevano grande forza dai legami di sangue e si decise così di spostare i boss al nord, in modo da disgregare le famiglie. Si formò così la banda Maniero. Felice Maniero diventò una � gura molto importante: riuscirà a fug-gire da due carceri di massima sicurezza e troverà in Veneto un grossissimo consenso sociale, ma sarà costretto a costituirsi nel

1990. Ma la ma� a in Veneto non � nì con Maniero. Con la caduta del muro di Berlino arrivarono ma� e straniere, molte specializzate nel traf� co di umani e droga.

Durante il campo abbiamo anche avuto “l’onore” di ospitare la Carovana Antima� a: un camper che, con i suoi carovanieri, gira l’Italia (e non solo..!!) portando diversi temi con il � ne di fare, appunto, antima� a sociale. Il tema di quest’anno era la periferia, concetto su cui abbiamo ri� ettuto a fondo, sia come pe-riferia di una città, sia come periferie interiori.

Uno tra gli ospiti che più mi ha colpita è stata Angiola ( segretaria provinciale dello SPI-CGL Venezia) con cui abbiamo avuto diversi incontri: in cui abbiamo parlato di “Resistenza” dei nostri giorni e di Costitu-zione, ci ha insegnato come i diritti siano preziosi e vadano allenati ,come i muscoli, tutti i giorni.

L’attività conclusiva del campo è stata la creazione di un murales per lasciare il segno del nostro passagio, del nostro impegno e per lasciare un messaggio a chi per caso passa nel giardino.

Abbiamo deciso di scriverci: “ Omertà: per paura del piombo il silenzio diventa oro.”

Un campo antima� a cambia una persona. Dove prima c’era il traf� co illecito di droga, dove spostavano la cocaina, ora si fa l’oppo-sto. Si parla di antima� a. E dobbiamo esserne � eri, perché chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.

di Mara Fantinel, Rete degli Studenti Medi Feltre

Siamo diventati subito un gruppo unito, quasi una famiglia, noi

e i “ragazzi” dello SPI…

Possiamo identi� care la ma� a con tre parole chiave: violenza,

potere, ricchezza.

Dalla parte buona La lotta dei giovani contro la ma� a

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6 SindacatoSindacatoOGGIOGGI6

Abbiamo incontrato Emanuela e Lo-retta, le due compagne che per lo Spi

di Belluno si sono recate a Corleone dal 28 giugno al 11 luglio ed in breve ci hanno raccontato la loro esperienza.

Una volte giunte a Corleone l’accoglienza non è stata del tutto espansiva ma sincera.

Abbiamo conosciuto Giovanni, � gura indispensabile e perno della cooperativa “LAVORO E NON SOLO”. Il suo impegno da volontario è a tempo pieno per tutto il periodo estivo � no ad ottobre.

Il presidente della Cooperativa persona chiusa di poche parole, coordina i lavori nei campi contatta gli agricoltori, organizza le squadre, il gruppo dei ragazzi delle scuole della Toscana e i ragazzi stranieri che giun-gono dal Senegal, Camerun, Zambia che lavorano nei campi.

Abbiamo avuto modo di scambiarci una serie di opinioni con i ragazzi riguardo que-sto progetto dei Campi della legalità. Così abbiamo scoperto ragazzi ben motivati a portare il loro contributo a sostegno della cultura per la legalità.

Alcuni di loro sono già al secondo o al terzo anno di esperienza sui campi.

Si sentono bene. Questo progetto li riem-pie di forza e di voglia di andare avanti con lo scopo principale di annientare la ma� a.

E poi anche per sperimentare il duro la-voro della terra e delle coltivazioni.

Anche se il nostro impegno era principal-mente legato ai lavori di cucina abbiamo potuto partecipare alla presentazione del libro di Antonina Azoti, � glia del Sindacali-sta Niccolò Azoti, Segretario della Camera del Lavoro di Baucina ucciso a soli 37 anni, il 21 dicembre 1946.

Un giovane, pieno di vita, di speranze per un futuro tutto da vivere, aveva moglie e � gli. E’ stato ucciso perché voleva giusti-zia, libertà e condizioni di lavoro e di vita

migliori per i lavoratori della terra. Niccolò Azoti fu uno dei primi a cadere. Con lui in Sicilia sono 39 i dirigenti sindacali morti, ognuno di loro in vicende conclusesi nel sangue.

A Piana degli Albanesi, comune della pro-vincia di Palermo abbiamo conosciuto Ma-rio Nicosia Sera� no Petta rispettivamente di 90 e 84 anni. Sono gli ultimi sopravvissuti alla strage del 1° maggio 1947 di Portella della Ginestra.

Sera� no ci ha raccontato il tragico episo-dio della strage aggiungendo anche elementi personali della sua vita.

Mario, invece ha accennato alla strage, ma rivolgendosi ai ragazzi li ha spronati a continuare la lotta contro la ma� a, spiegan-do che i giovani sono la forza ed il futuro.

Ha illustrato le tre parole: LEGALITA’ COSTITUZIONE E ISTRUZIONE.

Ha chiarito i vecchi comunisti hanno lasciato ai giovani del mondo una penna come arma per scon� ggere la criminalità: la penna, perchè l›istruzione è la base di tutte le lotte e della vittoria.

Abbiamo visitato la casa di Felicia e Pep-pino Impastato giornalista, attivista e poeta a Cinisi.

Giuseppe nato nel 1948 da una famiglia ma� osa ancora ragazzo ruppe col padre che lo cacciò di casa. Partecipò come attivista nel Partito Comunista, portando avanti le lotte dei contadini espropriati per la terza pista dell›aeroporto di Palermo, degli edili e dei disoccupati. Nel 1976 costituì un gruppo di Musica e cultura e fondò una radio libera e auto� nanziata, con cui denunciò i delitti e gli affari della ma� a con programmi satirici. Si iscrisse, successivamente, nelle liste di Democrazia Proletaria per la candidatura alle elezioni comunali purtroppo venne as-sassinato nella notte tra l›otto e il nove di maggio 1978 a Cinisi in un agguato nella

sua Giulietta imbottita di tritolo, prima di avere i risultati elettorali.

Il mandante Gaetano Badalamenti abi-tava a 100 passi. Sono impressionanti le piastrelle che segnano i cento passi da quella casa ora è diventata testimonianza di lotta alla ma� a.

La madre Felicita, che ha sempre appog-giato e condiviso le sue idee, ha raccolto tutte le documentazioni e i ricordi della sua breve vita e le ha custodite religiosamente.

Abbiamo vissuto un pomeriggio intenso pieno di emozioni con i ragazzi della scuola superiore della Toscana .

Anche la visita alla tomba di Placido Rizzotto desta commozione. Sindacalista socialista. Nato nel 1914 a Corleone. Du-rante la seconda guerra mondiale combatté in Carnia in Friuli, più tardi si unì ai par-tigiani della Resistenza tornò in Sicilia alla � ne della guerra. Qui si iscrisse al partito Socialista e divenne Sindacalista della Cgil. Lottò duramente per i contadini e per i lavoratori contro la Ma� a che tentava di isolarlo, più tardi divenne segretario della camera del lavoro di Corleone. Il 10 maggio 1948, Rizzotto a 34 anni, venne attirato in un’imboscata, venne rapito e ucciso nella campagna di Corleone.

E’ stata un’esperienza che ci ha lasciato un segno, che ha aumentato la percezione dei diversi bisogni della nostra società, che ci ha fatto capire che bisogna dare per con-trastare la ma� a.

Quello che allarga il cuore alla speranza ci dicono Loretta ed Emanuela è stata la presenza e il coinvolgimento attivo dei gio-vani studenti.

Esperienza indimenticabile e pronte per ripartire qualora ci fosse bisogno di noi. Ce lo auguriamo.

Segretaria Spi-Cgil BellunoGentilin maria rita

Campi della Legalità: Corleone

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SindacatoSindacato 7OGGIOGGI 7Si è svolto mercoledì 9 settembre a Bel-

luno un incontro pubblico per fare il punto sulla situazione nella nostra provin-cia in merito alla violenza contro le donne.

Il coordinamento donne dello SPI CGIL ha fortemente voluto ritornare su questo tema della violenza per il timore che l’allarme socia-le diminuisca con la conseguenza che l’impe-gno ad indagare le cause del fenomeno stesso subisca una battuta d’arresto e che il silenzio sia visto come un abbandono o una resa.

Un impegno sociale, politico e di solida-rietà che ritroviamo anche nella relazione di Carla Cantone “La forza del nostro viag-gio” dell’ultimo congresso, dove è chiaro l›incitamento a forzare programmi di pre-venzione di contrasto a questa sofferenza.

Per analizzare dati e risposte come ripor-tava il sottotitolo della locandina è stata chiesta la collaborazione a «Belluno–Don-na», una Associazione che si occupa con grande impegno del problema nella nostra provincia.

Importante l’intervento di Diana Per-li, del Coordinamento donne Spi-Cgil di Belluno. La dottoressa Francesca Quaglia responsabile del centro antiviolenza “Bellu-no–Donna” ha illustrato il fenomeno nella sua asprezza fornendo i numeri della vio-

lenza europei, nazionali e locali della nostra provincia. I dati che fanno ri� ettere sono le percentuali. Una donna su tre è stata oggetto di violenza. I numeri che fanno pau-ra sono il numero dei femminicidi che dal 1990 ad oggi non regrediscono come invece sono calati gli omicidi in generale. I dati disponibili riguardanti le donne anziane dimostrano che il fenomeno è in crescente aumento nel mondo e riguarda soprattutto ultraottantenni e rilevano anche che una persona anziana su 17 riporta di aver subito degli abusi nell’ultimo mese (dati OMS). Renato Bressan, segretario generale dello Spi-Cgil di Belluno ha concluso dicendo che le parti sociali entrano in toto nel sostenere e dare visibilità a chi si occupa di fragilità delle donne dalla parte delle donne. Ha co-ordinato Gentilin Maria Rita

Per dare continuità allo spirito della conferenza il Coordinamento donne Spi-Cgil sostenendo che l’insieme di energie facilita i risultati ha de� nito un progetto. Una  collaborazione stretta in cui si darà evidenza del Centro Antiviolenza nelle no-stre sedi territoriali in modo da fornire un

appiglio a tutte le donne anche a quelle che frequentano i nostri recapiti.  Donne pensionate e anziane, ma che possono aver bisogno di aiuto proprio in quanto più fragili, per sottrarsi ai vari tipi di violenza subita. Le informazioni sono state conse-gnate nei vari punti aperti al pubblico distri-buiti in 44 comuni della nostra provincia.Crediamo che questo sia lo spirito su cui far proseguire il nostro lavoro.

Per queste ragioni chiediamo a gran voce agli amministratori locali e regionali di non avventurarsi nei tagli alle strutture così in-dispensabili come i centri di contrasto alla violenza.

segreteria Spi Cgil Belluno Coordinamento Donne Belluno

Violenza contro le donne

I dati che fanno ri� ettere sono le percentuali. Una donna su tre è

stata oggetto di violenza

Per dare continuità allo spirito della conferenza il

Coordinamento donne Spi-Cgil sostenendo che l’insieme di energie facilita i risultati ha

de� nito un progetto

Il coordinamento donne dello Spi-Cgil di Belluno di concerto con l’associazione BellunoDONNAorganizza un incontro pubblico sul tema:

Info Spi - Cgil Belluno Tel: 0437-948046

Posta elettronica [email protected]

INCONTRO PUBBLICO

VIOLENZA VIOLENZACONTRO LE CCCCOOOOOONNNNTTTTTTRRRRRROOOOOO LLLEE

DONNE

Dati e risposte dell’associazione BellunoDONNA

BELLUNO MERCOLEDI 9 SETTEMBRE

Ore 16.00 Centro Giovanni XXIII Sala Muccin

Presenta:

Maria Rita Gentilin Segreteria Spi-Cgil Belluno Relatori:

Diana Perli Resp. Coord. Donne Spi-Cgil Belluno

Francesca Quaglia Resp. Centro Antiviolenza BellunoDONNA

Renato Bressan Segr- Gen. Spi-Cgil Belluno

Organizzazione

Segr- Gen. Spi-Cgil BellunoOrganizzazioneOrganizzazioneOrganizzazione

Dal 1° dicembre 2004 al 31 dicem-bre 2014 il Centro è stato contattato da 518 donne. In 12 casi il motivo del contatto non era legato alla vio-lenza, sono dunque 506 le donne che hanno contattato il Centro a mo-tivo delle violenze subite. In media quasi una donna a settimana.

DONNE STRANIEREPresso il Centro antiviolenza si ri-volgono anche donne straniere, di diverse provenienze geogra� che, perché subiscono violenza da par-

te di partner italiani o stranieri.Le donne straniere che hanno con-tattato il Centro sono 114 (pari al 24% dei casi).

RESIDENZA Per quanto riguarda la residenza delle donne accolte: in 387 casi (pari al 93%) sono residenti nella provincia di Belluno, in 28 casi (7%) provengono da fuori provincia.

OCCUPAZIONE DELLE DONNE ACCOLTE

Le donne accolte che svolgono un lavoro sono in tutto 219, pari al 59% dei casi, le disoccupate sono 86, pari al 23% dei casi. In 24 casi (7%) la donna è pensionata. 22 donne hanno dichiarato di cercare lavoro a causa della violenza subi-ta. In 137 casi il dato non è noto.

AUTORI DELLE VIOLENZENella maggior parte dei casi le violenze sono agite dal partner (marito, fidanzato, convivente, amante) 312 casi pari al 62%;

dall’ex-partner (ex-marito, ex-� -danzato, ex-convivente) 69 casi, pari al 14%. Nel 13% (64) dei casi l’autore è un una persona co-nosciuta o appartenente alla sfera famigliare. In 9 casi l’autore è uno sconosciuto (2%). Nel 3% dei casi il dato corrisponde alla voce Altro.

PROVENIENZA CONTATTI 210 Belluno-Ponte, 71 Feltre, 38 Valbelluna, 36 Cadore, 23 Zol-dano/Longarone, 20 Agordo, 12 Comelico.

Dati centro antiviolenza dal sito Belluno-DONNArelativi al periodo 01-12-2004 / 31-12-2014

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8 SindacatoSindacatoOGGIOGGI8

non solo di qualche sotto-segretario, ma anche da parte di qualche Ministro e dello stesso Presidente del Consiglio Renzi. Mi riferisco a quello che viene de� nito il più importante provvedimento che la prossima Legge di Stabilità assumerà e cioè l’aboli-zione totale e per tutti della Tasi sulla prima abitazione. Il provvedimento, del costo di circa 4,5 miliardi di euro, si preannuncia iniquo e privo di una reale copertura. È iniquo in quanto mette sullo stesso piano abitazioni civili a basso valore catastale con le abitazioni signorili o di lusso, privo di una reale copertura in quanto il costo dell’operazione viene coperto attraverso un maggiore de� cit (come dicevo in premessa) che sarà poi pagato dalla � scalità genera-le e quindi anche da coloro che vivono in abitazioni umili. Per questo l’operazione andrebbe fatta introducendo il sacrosanto principio della progressività e cioè indivi-duando una soglia del valore catastale entro la quale non si paga e oltre la quale invece si contribuisce al gettito � scale nelle casse locali. Aggiungo, inoltre, che essendo tale imposta la principale fonte di entrata dei bilanci delle amministrazioni locali il ri-schio che i comuni si trovino di fronte ad una ulteriore diminuzione delle capacità di spesa è più che reale nonostante le promesse del Governo per le quali gli stessi saranno rimborsati direttamente dallo Stato. Tra gli altri provvedimenti in cantiere, merita sicuramente attenzione la prospettata di-minuzione dell’IRES (Imposta sul reddito delle società) per le imprese del Sud Italia, un’ulteriore diminuzione dell’Irap, la pro-roga delle detrazioni Irpef per i lavori di ristrutturazione e risparmio energetico e per l’acquisto di mobili con la possibilità per questo ultimo bonus di estensione anche a chi è in af� tto. In� ne, continua il balletto sul nodo pensioni. A tal riguardo la disputa che si è accesa tra il Presidente del Con-siglio Renzi ed il Ministro dell’economia Padoan è a dir poco stucchevole. Nei giorni pari sembra che vi sia la possibilità di un intervento per rendere un più equa la rifor-ma delle pensioni targata Monti-Fornero, mentre in quelli dispari tale possibilità non è data. La domanda che però ci poniamo è la seguente: se vi sono le risorse certe per abolire la Tasi per tutti, come è che sono così incerte per sistemare gli ultimi esodati ? E per l’opzione donna assieme e per i co-siddetti precoci che cosa pensa seriamente di fare il Governo? Ci auguriamo che non ricadano su questi soggetti gli sconti � scali che il Governo si prepara a fare per chi non ha bisogno. Riproporre il tema dell’equità e delle disuguaglianze sociali crescenti è sempre più un imperativo.

Il Segretario Generale Spi-Cgil Belluno Renato Bressan

Anche lo Spi Cgil di Belluno al presidio di Venezia contro i tagli al sociale

prospettati dal governo della regione Ve-neto.

Il Progetto di legge regionale prospet-tava un taglio incredibile per il settore sociale.

Il fondo regionale per la non autosuf� -cienza, da sempre al centro delle battaglie da parte dei sindacati dei pensionati, pre-sentava un meno 210 mila euro.

Meno 570 mila euro per i progetti di integrazione sociale delle persone anziane.

Meno 700 mila euro di trasferimenti per favorire il servizio civile delle persone anziane. Ed inoltre 400 mila euro in meno per i Centri Antiviolenza.

Lo Spi e le organizzazioni di volonta-riato, nonché le donne rappresentanti dei

centri anti-violenza, hanno unito le forze e si sono ritrovati in presidio davanti a palazzo Ferro Fini per manifestare tutta la nostra rabbia.

Sono stati ritirati i provvedimenti, quelli riservati alle fasce deboli e soprattutto

agli anziani, in totale cancellati i tagli per oltre 2 milioni di euro

al sociale.

dalla prima

Finanziaria regionale

Alla � ne della giornata sono stati ritirati i provvedimenti, quelli riservati alle fasce deboli e soprattutto agli anziani, in totale cancellati i tagli per oltre 2 milioni di euro al sociale.

Lo Spi Cgil di Belluno assieme alle altre strutture provinciali dello Spi capeggiate dallo Spi regionale hanno accolto favore-volmente il ritiro dei provvedimenti.

La Segreteria Spi-Cgil Belluno

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SindacatoSindacato 9OGGIOGGI 9

Ai sensi dell’art. 13, comma 2 della Leg-ge n. 412 del 30 dicembre 1991, l’INPS

deve procedere annualmente nei confronti dei pensionati titolari di prestazioni legate al reddito, alla veri� ca delle situazioni red-dituali incidenti sulla misura o sul diritto di alcune prestazioni pensionistiche.

Le prestazioni previdenziali e assistenziali legate ai redditi sono, per esempio:• le integrazioni al trattamento minimo;• le maggiorazioni sociali sulle pensioni; • gli assegni di invalidità;• i trattamenti di famiglia; • le pensioni sociali;• gli assegni sociali;• le prestazioni per invalidità civile;• la somma aggiuntiva di cui all’art. 5 del

D.L. 2/7/2007 (quattordicesima).Per procedere a tale veri� ca l’INPS ri-

chiede la compilazione del modello RED.Per la campagna red 2015 redditi 2014

l’INPS non invierà la lettera per invitare i pensionati alla compilazione dei modelli. I pensionati verranno contattati direttamente dal CAAF CGIL che è in possesso delle stringhe necessarie per la elaborazione e l’invio telematico del modello entro i ter-mini stabiliti dalla convenzione.

Anche quest’anno, vengono richieste dall’INPS, le posizioni che devono esse-re sollecitate inerenti alla campagna red 2013 redditi 2012. In tale caso, invece, i pensionati interessati riceveranno apposita comunicazione da parte dell’ente.

Il termine ultimo per l’invio del modello red in entrambi i casi è � ssato per febbraio 2016.

IL CAAF della CGIL di Belluno

Il modello RED

UFFICIO INDIRIZZO TELEFONO FAX

BELLUNO Viale Fantuzzi, 19/d 0437 943440 0437 948274

FELTREPiazzale T. Parmeggiani, 23

0439 80463 0439 847946

PIEVE DI CADORE Gradinata Belvedere, 5 0435 507294 0435 500970

AGORDO Via XXVII aprile, 43 0437 643119 0437 640573

Le sedi del CAAF CGIL nella nostra provincia:

Periodico della Camera del Lavoro Territorialee dei Sindacati di CategoriaBelluno - Viale Fantuzzi, 19

Tel. 0437-948046/7/8/9

DIRETTORE: Renato BressanDIRETTORE RESP.: Ferruccio Vendramini

REDAZIONE:Ludovico Bellini - Alessandra Fontana

DIRETTORE E AMMINISTRAZIONEViale Fantuzzi, 19 - 32100 Belluno

Iscr. del trib. di Belluno n. 85 del 15/10/1970Stampa Tipogra� a Piave Srl - Belluno

Numero chiuso in tipogra� a il 10/10/2014Sono state stampate 9.000 copie

sito internet: www.cgilbelluno.ite-mail: [email protected]

fax 0437 940 281 • tel. 0437 948 046/7/8/9

OGGISindacatoOGGI

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10 SindacatoSindacatoOGGIOGGI10

INFORMAZIONI UTILI

Anziani oltre 65 anniLe persone anziane oltre i 65 anni possono godere di alcune agevolazioni a seconda del tetto di reddito (fascia  da € 0 a € 36.151,98 lordi annui).

Esenzione dal ticket sanitarioLe persone anziane a partire dai 65 anni, che appartengono ad un nucleo familiare che, con riferimento all’ultima dichiarazione dei redditi, ha conseguito un reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro lordi annui, possono avere l’esenzione dal ticket sanitario.Per fare la domanda bisogna rivolgersi presso l’uf� cio preposto dell’ULSS di competenza.

Carta AcquistiLa Carta Acquisti viene concessa agli anziani di età superiore o uguale ai 65 anni in pos-sesso di particolari requisiti:• per gli anziani con età compresa tra 65 e 69 anni, il reddito non deve superare il tetto

di 6.322,64 euro e avere un Isee di 6.322,64 euro; • per gli anziani con età superiore a 70 anni, il reddito non deve superare gli 8.430,19

euro e un Isee di 6.322,64 euro;La Carta Acquisti vale 40 euro al mese e viene caricata ogni due mesi con 80 euro (40 euro x 2 = 80 euro) sulla base degli stanziamenti via via disponibili ed è utilizzabile per il sostegno della spesa alimentare, sanitaria e il pagamento delle bollette della luce e del gas.Per richiedere la carta bisogna recarsi presso gli Uf� ci Postali dopo aver presentato il modello Isee.

Bollettino postaleForse non tutti sanno che, per tutti coloro che hanno compiuto 70 anni di età, la commis-sione sul pagamento di bollettini postali è agevolata per che possiede un conto corrente postale di 0,77 €, invece di 1,10€. Per poterlo ottenere basta presentare allo sportello allo un documento d’identità.

Canone TVA partire dal 2008, è stato abolito il canone Rai per l’apparecchio situato nel luogo di residenza per tutti coloro che:• hanno compiuto i 75 anni entro il termine del pagamento del canone;• non convivono con altri soggetti diversi dal coniuge titolari di redditi propri;• possiedono un reddito unitamente a quello del proprio coniuge convivente, non superiore

complessivamente ad euro 516,46 € per tredici mensilità, ovvero 6713,98 € annui. Per avere diritto all’esenzione annuale per l’anno 2015 è necessario aver compiuto 75 anni (o un età superiore) entro il 31/01/15. Coloro che intendono fruire del bene� cio per la prima volta relativamente al secondo semestre dell’anno devono aver compiuto 75 anni di età entro il 31/07/15. La domanda di esenzione per gli anni 2008-2009-2010-2011-2012-2013-2014-2015 deve essere presentata utilizzando il modulo di dichiarazione sostitutiva (ai sensi degli artt. 46 e 47 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445) che può essere scaricato dal sito Internet dell’Agenzia delle Entrate. Tutti i contribuenti interessati possono richiedere assistenza e in-formazioni sulle modalità di compilazione della dichiarazione e all’istanza di rimborso al numero 848.800.444 o presso gli uf� ci dell’Agenzia presenti su tutto il territorio nazionale. Inoltre è a disposizione dei cittadini il Call Center Risponde Rai al numero 199.123.000.

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SindacatoSindacato 11OGGIOGGI 11

FELTRINO

Località Giorno Orario Luogo

FELTRE martedì 9.00-12.00 Sede P.le Parmeggiani

FELTRE venerdì 9.00-12.00 Sede P.le Parmeggiani

LAMON martedì 14,30-15,30 sede Auser

QUERO 1°-3° lunedì 10,15-11,00 sede AUSER

VAS 2°-4° lunedì 15,45-16,30 sala impianti sportivi

ALANO DI PIAVE lunedì 9,00-10,00 villa Cinespa

SOVRAMONTE 1°-3° Lunedì 9,00-10,30 Municipio

FONZASO 1°-3° giovedì 10.30-11.30 Municipio

PEDAVENA Martedì 9.00-11.00 sede Auser

AGORDINO

Località Giorno Orario Luogo

FALCADE martedì 8.30-10.00 Municipio

TAIBON venerdi 10.30-11.30 Municipio sala segreteria

CANALE AGOR. martedì 10.30-11.30 Municipio

ROCCA PIETORE venerdì 8.30-10.00 Bar ALTHEA

CENCENIGHE sabato 8.30-10.00 Municipio

COLLE S.LUCIA venerdi 10.30-11.30 Municipio

LA VALLE martedi 8.30-10.30 Municipio

RIVAMONTE venerdì 12.00-13.00 Municipio

SINISTRA PIAVE

Località Giorno Orario Luogo

MEL Lunedì 10.00-11.30 Sede CGIL

LIMANA Lunedì 8.00-9.30 Municipio

LENTIAI mercoledì 9.00-10.30 Centro Sociale

TRICHIANA mercoledì 8.30-10.00 ex Alb. Prealpi

RECAPITO SEDI CGIL

Località Giorno Orario Luogo

BELLUNO lunedì (su appunt.) 15.00-17.00

Sede SPI BELLUNO giovedì 9.00-12.00

BELLUNO (ex INPDAP) venerdì 9.00-12.00 Sede INCA

FELTRE (ex INPDAP) martedì 14.30-17.00 Sede INCA

I NOSTRI RECAPITI SPI-CGIL 2015

Qui ci puoi trovareCADORE

Località Giorno Orario Luogo

CAMPOLONGO 2°-4° giovedì 9.00-10.30 Sede Regola

VIGO DI CADORE martedi 8.30-9.30 Biblioteca com.le

AURONZO DI CAD. martedi 10.00-11.00 Municipio

LOZZO DI CAD. martedì 9.30-10.00 Municipio

S. STEFANO CAD. 1°-3° giovedì 8.30-10.30 Cinema Piave 1°p.

S. VITO CAD. mercoledì 11.00-12.00 Municipio

CIBIANA 2°-4° mercoledi 10.30-11.30 Municipio

RECAPITO SEDE PIEVE DI CADORE

MARTEDI’ 9.30 - 12.00 Sede CGIL Via Gradinata BelvedereGIOVEDI’ 14.30 -

17.00

BELLUNESE

Località Giorno Orario Luogo

CADOLA lunedì 9.00-10.15 Municipio

PONTE N. ALPI lunedì 10.30-11.30 Circolo Astra (1)

SEDICO mercoledì 10.30-12.00 Pro-Loco V.Segato

SOSPIROLO giovedì 8.30-10.00 Pizzeria La Grotta

SANTA GIUSTINA giovedì 10.30-11.30 sala parrocchia

ZOLDO ALTO lunedì 8.00-9.30 Municipio Fusine

FORNO DI ZOLDO lunedì 10.00-12.00Via Marconi 15 (ex ambulatorio previevi)

CASTELLAVAZZO lunedi 8.30-10.30 Municipio

OSPITALE DI CAD. lunedì 11.00-11.30 Municipio

LONGARONE giovedì 8.30-10.30 c/o Com.Mont.

1) Viale Dolomiti 21/d (vicino Palestra)

ALPAGO

Località Giorno Orario Luogo

PUOS D’ALPAGO martedì 10.30-12.00

Sede CGILtel. 0437 454533 venerdì 10.30-12.00

fax 0437 459042 sabato 9.30-12.00

FARRA ALPAGO martedi 9.15-10.15 municipio

LAMOSANO (Chies) martedì 8.00-9.00 municipio

TAMBRE venerdì 8.00-9.00 Centro Sociale

SPERT venerdì 9.15-10.15 Albergo “Al Cogo”

PIEVE D’ALPAGO sabato 8.00-9.15 Bar Centrale

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12 SindacatoSindacatoOGGIOGGI12

Busta paga ObisM

Red

14^

Busta paga

14^14^14^

RedObisMObisM

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Organizzazione: Spi-cgil belluno

www.spibelluno.it [email protected]

tel. 0437-948046

"IL PESO DEL LAVORO SULLA

SALUTE E TUTELE POSSIBILI IN

UN’OTTICA DI GENERE"

Presenta:

Diana Perli

Coord. Donne Spi-Cgil Relatori:

Anita Pasqua Di Bisceglie

Medico del lavoro

Maria Teresa Riccio

Dirigente medico Spisal ulss 1

Anna Casanova

Dirigente medico Lungodegenza ulss 2

Mara Carlin

Patronato Inca-Cgil

Maria Rita Gentilin

Segreteria Spi-Cgil Belluno

Belluno Venerdi 6 novembre 2015

ore 9.30 sala Muccin Centro Giovanni XXIII°

Organizzazione: Spi-cgil belluno

www.spibelluno.it [email protected]

tel. 0437-948046

"IL PESO DEL LAVORO SULLA

SALUTE E TUTELE POSSIBILI IN

UN’OTTICA DI GENERE"

Presenta:

Diana Perli

Coord. Donne Spi-Cgil Relatori:

Anita Pasqua Di Bisceglie

Medico del lavoro

Maria Teresa Riccio

Dirigente medico Spisal ulss 1

Anna Casanova

Dirigente medico Lungodegenza ulss 2

Mara Carlin

Patronato Inca-Cgil

Maria Rita Gentilin

Segreteria Spi-Cgil Belluno

Belluno Venerdi 6 novembre 2015

ore 9.30 sala Muccin Centro Giovanni XXIII°

Organizzazione: Spi-cgil belluno

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SALUTE E TUTELE POSSIBILI IN

UN’OTTICA DI GENERE"

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Diana Perli

Coord. Donne Spi-Cgil Relatori:

Anita Pasqua Di Bisceglie

Medico del lavoro

Maria Teresa Riccio

Dirigente medico Spisal ulss 1

Anna Casanova

Dirigente medico Lungodegenza ulss 2

Mara Carlin

Patronato Inca-Cgil

Maria Rita Gentilin

Segreteria Spi-Cgil Belluno

Belluno Venerdi 6 novembre 2015

ore 9.30 sala Muccin Centro Giovanni XXIII°

Organizzazione: Spi-cgil belluno

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"IL PESO DEL LAVORO SULLA

SALUTE E TUTELE POSSIBILI IN

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Presenta:

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Coord. Donne Spi-Cgil Relatori:

Anita Pasqua Di Bisceglie

Medico del lavoro

Maria Teresa Riccio

Dirigente medico Spisal ulss 1

Anna Casanova

Dirigente medico Lungodegenza ulss 2

Mara Carlin

Patronato Inca-Cgil

Maria Rita Gentilin

Segreteria Spi-Cgil Belluno

Belluno Venerdi 6 novembre 2015

ore 9.30 sala Muccin Centro Giovanni XXIII°