ANNO SCOLASTICO 2007 - 2008 NUMERO 1 - ilarione.it · DAI RAGAZZI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO...

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ANNO SCOLASTICO 2007 - 2008 NUMERO 1 - NOVEMBRE 2007 PERIODICO DI ATTUALITÁ E CULTURA REALIZZATO DAI RAGAZZI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI SAN GIOVANNI ILARIONE

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ANNO SCOLASTICO 2007 - 2008 NUMERO 1 - NOVEMBRE 2007

PERIODICO DI ATTUALITÁ E CULTURA REALIZZATO

DAI RAGAZZI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI SAN GIOVANNI ILARIONE

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INDICE IL NOSTRO ISTITUTO LA SAGRA DELLE CASTAGNE

- La sagra di oggi …… - La sagra di ieri …… - “La sagra delle castagne” di Cirillo Tonin - Il castagno - Paul Cézanne - I fuochi d’artificio - Ricette di castagne

VOCI DELLA NOSTRA SCUOLA - Il laboratorio di scienze - Scuola sicura - La raccolta differenziata - Un semplice gesto per una grande causa - I nuovi arrivati - Gita a San Moro LO SPORT - La bicicletta: la sua storia/ Il ciclismo - Il doping - Campioni d’Europa MUSICA E SPETTACOLO - I Finley - I Tokio Hotel e la musica punk - Zac Efron HOBBY - Il ricamo PUBBLICITA’ PROGRESSO - Il fumo - Avis - Anoressia CULTURA - La storia della bellezza TEMPO LIBERO - Fumetto - Cruciverba I NOSTRI MESSAGGI LA REDAZIONE

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Questa è la prima edizione del giornalino NON SOLO SCUOLA dell’ISTITUTO COMPRENSIVO di San Giovanni Ilarione che è nato nell'a.s. 1999/2000 dall'aggregazione della Direzione Didattica e della Scuola Media Statale; gli uffici di Direzione e di segreteria sono stati insediati presso i locali della Scuola media “M. MARCAZZAN” di San Giovanni Ilarione. L’istituto comprende una scuola dell’infanzia, due scuole secondarie e quattro primarie.

Ma parliamo in particolare della nostra scuola…voi lo conoscete Mario Marcazzan? Beh! noi sì, adesso ve ne parliamo… Mario Marcazzan è nato a Brescia nel 1902 da famiglia veneta. Frequenta nella città natale gli studi giovanili per poi laurearsi prima in lettere e poi in giurisprudenza come allievo presso il collegio Borromeo di Pavia. Dopo aver insegnato negli istituti magistrali di Belluno e di Brescia, nel 1931 consegue la libera docenza in letteratura italiana; nel 1934 viene distaccato presso il ministero degli affari esteri e chiamato a coprire la cattedra di letteratura italiana nelle università di Oslo e poi di Sofia. Rientrato in Italia nel 1940, riprende l’insegnamento presso il liceo “Arnaldo”di Brescia, divenendone preside nel 1944-45 e nello stesso tempo viene nominato provveditore agli studi per la provincia di Brescia. Muore a Milano il 20 marzo 1967.

( musica e parole del Prof. M. Zuccante)

1. Arriviamo controvoglia, con in spalle la cartella e sbattendola per terra, salutiamo la bidella!

2. Oggi compito di storia, e domani di Francese, la verifica di scienze giusto giusto a fine mese

3. D’italiano e geometria ascoltiamo la lezione, ma sogniamo la palestrae aspettiamo ricreazione!

4. Anche se c’è da sgobbare, molte cose qui impariamo, che ci fan sentir più grandi, quando a casa ritorniamo

Rit. È la media “Marcazzan”; è la scuola dove andiam; più accogliente che ci sia: prof, studenti in allegria; è una scuola tutta mia!

Rit. È la media “Marcazzan”; è la scuola dove andiam; più accogliente che ci sia: prof, studenti in allegria; è una scuola tutta mia!

Rit. È la media “Marcazzan”; è la scuola dove andiam; più accogliente che ci sia: prof, studenti in allegria; è una scuola tutta mia!

Rit. È la media “Marcazzan”; è la scuola dove andiam; più accogliente che ci sia: prof, studenti in allegria; è una scuola tutta mia!

FRANCESCA, ELISA E FRANCESCA

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SAN GIOVANNI ILARIONE:

◊La sagra di OGGI…

Come ogni anno, a S. Giovanni Ilarione, nel mese di Ottobre, dall’ 11 al 15, si è svolta la Sagra delle Castagne. Sono arrivate le giostre e questo ha comportato molto divertimento sia per i più piccoli che per i più grandi. La nostra

sagra é iniziata con un dibattito sul castagno e le sue risorse con la presenza del professore Elvio Bellini e un tecnico del servizio fitosanitario regionale, per la promozione e valorizzazione dei prodotti tipici veronesi. E’ continuata al Sabato con l’ intitolazione della scuola elementare di Castello al poeta Cirillo Tonin, con la sfilata della Banda Giuseppe Verdi. Verso sera, Federico Gallo ha organizzato un’ esibizione di diversi balli con molti ragazzi che fanno anche parte della nostra scuola. Alla sera, musica di discoteca con Dj Yano al comando. Domenica, dopo aver ascoltato e visto la sfilata della banda, molte persone hanno aspettato la “battitura dei marroni” nel castagneto, dove i contadini, con una lunga pertica, battevano i marroni e i bambini vestiti da contadinelli li raccoglievano, con la degustazione di “polenta e scopeton”, prodotti tipici della nostra zona. La sagra è continuata con la “danza del ventre” e varie orchestre. Lunedì, all’ interno del capannone artigiani, Gugole Dario, medaglia d’ oro alle olimpiadi del formaggio in Francia nel 2003, ha fatto una dimostrazione pratica sulla lavorazione del formaggio, con degustazione. Alla sera, un grande spettacolo pirotecnico ha chiuso la sagra. Oltre a queste favolose occasioni per riunirci tutti assieme, durante tutta la sagra erano presenti molte mostre artigianali. Ha funzionato il

ristoro Alpino, dove gli Alpini di San Giovanni Ilarione preparavano da mangiare: il risotto, il capriolo con polenta

oppure salsiccia e pancetta, vini, caffè e torte. All’ interno del tendone c’ erano dimostrazioni visive di poltrone relax in pelle, camini e stufe, degustazioni dei vini tipici della nostra vallata e non solo: i tipi di uva bianca come Garganega, Trebbiano di Soave, Duella, Pinot Nero, Chardonnay e le uve

rosse Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Tocai Rosso, con degustazioni di varie bottiglie; dimostrazione di

cucine antiche, classiche o moderne, camerette per bimbi e bimbe, tv e varie tecnologie, prodotti per la casa, miele proveniente dalla nostra vallata, bomboniere, salotti e degustazione di formaggi. Poi c’erano il Luna Park e tante bancherelle di dolci e vestiti. La sagra quest’anno è stata molto bella, sia per i giovani, con Jano, sia per gli adulti, con balli e divertimenti, ma anche per i più piccoli con giostre e molti dolciumi. Quindi se quest’anno non siete venuti, l’anno prossimo avrete l’occasione per venirci, ogni anno sarà sempre più bella (proprio per questo abbiamo fatto l’articolo) e piena di gente. Allora ci venite? VALENTINA E MARIA ELISA

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SAN GIOVANNI ILARIONE ◊ La sagra di IERI… Intervista alla signora Maria

1- Cosa ricorda del giorno della Sagra?

“Una volta alla Sagra delle Castagne si andava a piedi perché non c’erano le macchine e non c’era il pericolo di essere investiti. La sagra durava solo una giornata: la “DOMENICA”. Nel giorno di festa, a mezzogiorno, ci si radunava

con fratelli e sorelle, cognati e cognate e infine i suoceri di uno e dell’altro coniuge, e insieme si mangiava “polenta e

osei”, le “caldarroste” e qualche dolce con le castagne che portava qualche cognata; poi si partiva a piedi e si andava in piazza”.

2- Quali erano i divertimenti e le attrattive?

“C’erano poche giostre, le “catene grandi” e qualche altra attrazione. C’erano molte bancarelle di dolciumi: le ciambelline gustosissime, caramelle, arachidi caramellate e molte caldarroste calde. Non c’era nessun Dj che suonava, però c’era la banda di Castello che suonava, mentre scendeva a piedi fino a San Giovanni Ilarione. Le coppie più giovani, o da molti anni insieme, appassionate del ballo, purtroppo, non potevano

ballare perché era vietato. La pesca di beneficenza attirava sempre la folla per pescare.

Ovviamente c’erano anche i fuochi d’artificio e la gente andava soprattutto nella serata finale per vederli e, anche

se duravano poco, erano belli”. 3- C’erano riferimenti alle tradizioni popolari?

“Non c’erano mostre né di castagni, né di intagli sul legno,

ma l’interesse era suscitato dalle persone di San Giovanni Ilarione che indossavano i costumi tipici dei contadini e delle

contadinelle. Le contadinelle, giovani o anziane, indossavano una gonna lunga fin sotto il ginocchio, un corpetto fino alla vita, un fazzoletto in testa e un grembiule. I contadini, avevano addosso un paio di pantaloni, una camicia a maniche lunghe, un cappello in testa e un paio di stivali fin sotto il ginocchio”. La signora Maria mi racconta:“Anche se c’era la povertà, ci si divertiva molto”. SERENA

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Durante la Sagra delle Castagne, la scuola primaria di Castello è stata intitolata ad un poeta delle nostre parti, Cirillo Tonin. Ve lo presentiamo … CIRILLO TONIN

LA VITA…

Cirillo Tonin nasce il 19 Ottobre 1909 a San Giovanni Ilarione nella contrada Tonini, sulle ultime pendici del Monte

Madarosa. Il vero impegno sociale e politico ha inizio nell’immediato dopoguerra, infatti fu uno fra i più vivaci collaboratori del gruppo comunale, che cerca di far

risorgere il paese dopo i duri anni di guerra e del Fascismo, assume la carica di segretario del Partito della Democrazia Cristiana

di Castello. L’ultimo trentennio è quello più importante per la sua produzione poetica. In tutti i momenti emerge il carattere di Cirillo, con i suoi pregi, che egli interpreta alla luce del servizio alla comunità e con i suoi difetti. Cirillo Tonin muore il 15 Luglio 1987 e al suo funerale, che è stato celebrato mentre imperversava un baldanzoso temporale, non vuole né prediche né omelie, infatti vuole che siano letti solo pochi versi da lui scritti in dialetto, quasi a voler firmare tutta una vita vissuta a cercare rime fra se stesso.

LE CARATTERISTICHE DELLA SUA POESIA… Nella sua poesia si esalta l’ammirazione per le bellezze del creato e lo spirito battagliero. I temi delle poesie di Cirillo riguardano le vicende dell’epoca, analizzate con il suo vivacissimo ingegno. Il poeta Cirillo Tonin scrive le sue poesie in dialetto “Vizentin”, lui infatti vuole rimanere un poeta contadino, quasi analfabeta, che parla delle tradizioni popolari.

POESIA DEL PERIODO DI CIRILLO TONIN…

LA SAGRA DE LE CASTAGNE La sagra de le castagne Un bellissima invensiòn

Par far conoscere e amar San Giovanni Ilarion.

Paese agricolo e industriale

Con scarpe, sarèse e del durel bon Xè diventà la capitale

De la bela Val d’Alpone.

A ‘sta sagra de le castagne Che de Otobre ogni ano se fa,

vien gente de le montagne de pianura e de cità.

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Se incontan anche le autorità De la Provincia e del Comun

De ogni grado e qualità Che fan amicisia e relasion.

In piassa rento i chioschi Ragazzi e bele signorine

Che dispensan duralo a goti E castagne bone e genuine.

Nei ristoranti polenta e oxei Con vin bon de ‘na durala Spendendo un po’ de schei

Se passa farà ‘na Sagra bela.

Se poi andar su al Castelo A far una escursiòn

E mirare quanto xè belo San Giovanni Ilariòn.

Cirillo Tonin

COMMENTO SULLA POESIA… Questa poesia di Cirillo Tonin parla della sagra delle castagne. In questa poesia è descritta la vita a San Giovanni Ilarione, un paese dove ci sono le scarpe, le ciliegie, e il buon vino. La sagra è un’occasione per stare insieme, infatti anche le autorità si mescolano alla gente comune. Questa poesia ci fa pensare che Cirillo Tonin amava molto San Giovanni Ilarione e la sua sagra, difatti dice che è una bellissima invenzione. VALENTINA E MARIA ELISA

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IL CASTAGNO L’origine del castagno è fatta risalire a oltre sei milioni di anni fa, vale a dire all’età Cenozoica.

Generalità Il castagno è originario dell’ Europa meridionale, anche se ormai castagni da frutto sono molto ridotti in Italia. Le castagne fino agli anni ‘50 hanno rappresentato la principale fonte alimentare per le persone che non potevano permettersi molte cose. L’uomo ha basato sul castagno la propria esistenza, dove c’era il castagno c’era l’uomo e viceversa. In tempi passati, i castagni venivano considerati “l’albero del pane” perché gli uomini lo usavano per sfamarsi, per riscaldare, per curare e per conciare le pelli. Per aumentare la superficie coltivata a castagneto da frutto, interi versanti erano stati, nei secoli, disboscati, dissodati e spesso sistemati a terrazze, sulle quali erano stati piantati i castagni. Il castagno può raggiungere un’altezza di 25 m, la sua chioma è espansa e molto ramificata, ha foglie caduche, di forma allungata, di colore verde intenso e lucide. Il frutto è rappresentato da una noce detta castagna, interamente rivestita da una cupola spinosa, detta riccio. La sua corteccia è argentata, ma con il tempo diventa scura e si usa anche per mobili da cucina.

Varietà di castagne Ci sono diversi tipi di castagne: Marroni, Castagne, Ibridi, Eurogiapponesi e Giapponesi. Marroni: sono così considerati frutti del castagno che presentano i frutti interi con la pellicola che non penetra nella polpa e si stacca con facilità. La maturazione di questo frutto inizia alla fine di settembre. Castagne: questo gruppo comprende molte varietà diffuse nelle diverse zone italiane e derivano tutte dal castagno Europeo. La pezzatura è più piccola rispetto ai marroni. Eurogiapponesi: derivano da un incrocio tra il castagno Europeo e Giapponese. Sono stati introdotti in Italia verso gli anni ’70. La raccolta inizia a settembre. Giapponesi:sono castagne di pezzatura media, la raccolta inizia a fine agosto,inizio settembre.

Il frutto Nelle castagne si riscontra un elevato contenuto di sali minerali, potassio, fosforo, zolfo, magnesio, cloro, calcio, ferro. Sono presenti la vitamina C,B,B2,PP. I principi nutritivi sono zuccheri, proteine e grassi. A noi,le castagne piacciono moltissimo e vi consigliamo di provarle.

SILVIA & MARTINA

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PAUL CEZANNE Durante la Sagra delle Castagne di San Giovanni Ilarione, si poteva visitare la mostra contenente alcune riproduzioni di opere del pittore francese Paul Cézanne. Paul Cézanne nasce a Aix-en-Provence nel 1839 e vi muore nel 1906. E’ un uomo solitario, chiuso e riflessivo. La sua pittura sembra essere l’esatto opposto di quella impressionista poiché ricerca la solidità costruttiva della forma. Tuttavia, essa ha molti elementi in comune con l’Impressionismo e ne rappresenta uno degli aspetti più significativi. Il punto di partenza è lo stesso: il contatto diretto con la natura. Dice egli stesso “dipingere non significa copiare, ma impossessarsi di un’ armonia fra vari rapporti”. Le impressioni, ma soprattutto le sensazioni, sono il modo personale del pittore Cézanne di vedere la natura. A differenza, però degli altri impressionisti, egli ritiene di ritrovare nelle forme geometriche la sintesi fra i vari aspetti della natura.

-Alcuni quadri di Cézanne Tra le riproduzioni dei quadri di Cézanne che ci sono piaciuti di più c’erano “I giocatori di carte” 1890-1892; olio su tela; Parigi, Musée d’Orsay. e “La montagna Sainte-Victoire”. 1904-1904; olio su tela; Philadelphia (Pennsylvania), Museum of Art. Questi capolavori appartengono all’ultimo periodo di Cézanne. Il tema dei giocatori di carte ricorre varie volte nella fase tarda di Cézanne.

Potrebbe sembrare un nuovo interesse dell’artista sulla vita delle osterie o dei

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personaggi che giocano a carte, ma in lui il tema è uno dei tanti spunti che la realtà offre al nostro occhio e alla nostra coscienza. I due giocatori, seduti al tavolino, sono l’uno opposto all’altro, con le mani verso il centro indicato dalla bottiglia di vino. Ambedue sono costruiti con solidità, come gli altri oggetti raffigurati, però sono tutti posti in modo equilibrato, omogeneo, così da trasmettere una perfetta sensazione di calma. Ma il tema più trattato da Cézanne è la montagna Sainte-Victoire, che si trova a Aix-en-Provence, così familiare a lui fin dall’infanzia e amata profondamente per tutta la vita. Volume e spazio sono completamente rinnovati, perciò, quanto più ci si allontana, tanto più si percepiscono le superfici accostate. Cézanne cerca di rendere la prospettiva col solo mezzo dei colori, quelli caldi da vicino e quelli freddi più lontano. E’ valsa la pena di osservare le copie dei quadri di Cézanne, opere dettagliate ed espressive, in cui tutta la sua vita è rappresentata.

DANIELE E GIUSEPPE

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FUOCHI D’ARTIFICIO

La loro storia

Ma cosa sono e qual è l'origine dei fuochi d'artificio?

L'esistenza dei fuochi artificiali è indissolubilmente legata all'esistenza dei razzi e alla povere da sparo.

I fuochi d'artificio sono sostanze chimiche in grado di dar luogo a reazioni di esplosione accompagnate da fenomeni luminosi e sonori, e in genere da produzione di fumo. Lo studio dei metodi per la preparazione e l'impiego di tali sostanze è denominato pirotecnica.

La storia dei fuochi ha origini lontane, con molta probabilità fu un monaco cinese

che nell'ottavo secolo inventò il primo miscuglio di polveri esplosive. I cinesi

costruivano razzi da guerra ed esplosivi fin dal VI secolo, e le tecniche che essi

utilizzavano si diffusero in Arabia nel secolo successivo.

Alcuni storici sostengono che la polvere da sparo fosse usata in Cina dalla dinastia

Sung (960-1279) e varie cronache cinesi fanno menzione dell'uso di razzi contro

gli invasori mongoli nel 1279. Generalmente, vi è pieno accordo sul fatto che

siano stati i mongoli a introdurre la polvere da sparo in Europa, intorno al 1241.

La prima testimonianza autorevole dell'uso di questa sostanza risale comunque al

1258.

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Le armi e la polvere da sparo erano fabbricati da esperti militari, che producevano

anche i fuochi artificiali per le celebrazioni delle vittorie o per le manifestazioni in

tempo di pace. Verso la metà del XIX secolo i fuochi d'artificio divennero popolari

in tutto il mondo, tuttavia i danni associati al loro uso ne hanno scoraggiato un

impiego non controllato.

Le prime fabbriche di pirotecnica sorsero in Germania (1340-1348) ad Augsburg, a

Spandau, a Liegnits. L'arte del fuoco è sicuramente la più ammirata, ma è

altrettanto la meno conosciuta. Tutte le arti si basano su teorie, osservano delle

regole ed hanno quindi una storia ben definita. I fuochi d'artificio avanzano nel

tempo in silenzio, senza storia, conosciuti solo da amatori e sparafuochi, la cui arte,

segreti, teorie, regole e mestiere sono chiusi all'interno della fabbrica, inaccessibili,

anche ai controlli di legge.

Assenti la letteratura, l'informazione, la critica, i fuochi si sono tramandati a noi

come fossero una nostra caratteristica genetica. In effetti, i fuochi non possono

essere scritti né descritti, soltanto visti, ascoltati ed ammirati. Ma è pur vero che

hanno un fascino trascinante, contagioso, di cui è impossibile privarsene.

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GOLOSITA’ TIPICA DI S. GIOVANNI ILARIONE:LE CASTAGNE…

INTRODUZIONE: Il consumo della castagna ha sfamato intere popolazioni durante le guerre, le carestie e, anche in tempi recenti, ha permesso la sopravvivenza a fasce di popolazioni “deboli”. In molte vallate la farina di castagne era la materia prima per molti piatti tipici che potrebbero essere riscoperti ai giorni nostri.

Alcune ricette…

Risotto di castagne:

In casseruola soffriggere burro (30-50 g) e cipolla tritata finché il soffritto sarà pronto e chiaro; aggiungere riso (300 g per 4 persone) e farlo cuocere sino ad assorbire il tutto; ora aggiungere 50-75 ml di cognac secco e lasciare ancora asciugare; aggiungere 300 g di castagne pelate fresche e spezzate grossolanamente; salare e pepare; portare a cottura con buon brodo di vitello, mantenendo il riso al dente; servire caldo guarnendo con maggiorana. Fagiano alle castagne: La dose per 4 persone prevede 800 g di castagne che vanno lessate in acqua salata e spellate. La preparazione inizia con un soffritto a base di cipolla, carota, sedano in olio d’oliva (dorato a fuoco molto lento); unire un fagiano a pezzetti e farlo rosolare lentamente; aggiungere ora brodo vegetale a piccole porzioni in modo da portare il fagiano a cottura; unire un bicchiere di vino secco ed aumentare la fiamma in modo da avere un sugo abbastanza denso; unire le castagne lessate e mescolare con molta cura a fuoco lento in modo da farle ben insaporire per 5’. Servire ben caldo.

Dolce di castagne: Lessare 2 kg di castagne in acqua con sale ed alloro. Sbucciarle e passarle ad un passatutto grossolano; metterle al fuoco ed aggiungere ½ litro di latte, 200 g di zucchero, un cucchiaino di cacao amaro ed amalgamare bene. Far asciugare senza fiamma o calore ed aggiungere un pizzico di vanillina e un cucchiaio di Cognac. Stendere il composto (a tronco o a cuore) e guarnirlo con panna dolcificata.

Strudel di castagne: Si prepara la normale pasta per strudel e si lascia su tovagliolo infarinato; si prepara l’impasto con il passato di 2,5 kg di castagne, cotte nel latte, con 100 g di lardo tagliuzzato, 4 cipolle grosse pure ben tagliuzzate, un pizzico di paprica, 1 kg di peperoncini dolci cotti e spezzettati, 12 uova intere e condendo con sale e buccia di limone grattugiato. Si stende il tutto sulla pasta dello strudel, si arrotola e si cuoce il tutto al forno per 1 ora in tegame ben imburrato (la dose è per 10 persone). Esistono varianti di questa ricetta che prevedono frutti vari al posto di cipolle e peperoncini.

VALENTINA, MARIA ELISA E SERENA

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Ingredienti: ottime castagne (anche se non necessariamente marroni) 550g - panna liquida freschissima 300g-

savoiardi150g-1\2di latte –zucchero a velo 75g

- cognac-1 bustina di vanillina (o un bastoncino di vaniglia)-una tavoletta di cioccolata fondente 100g-poco olio di semi. Tempo di lavorazione:40 m circa + 3 ore per tenere il dolce in frigorifero.

Tempo di cottura: 32 m circa.

Lavate le castagne e, con un coltellino appuntito, eseguitevi un’incisione sulla parte piatta. Scartate le eventuali castagne guaste; se lo scarto è notevole aggiungetene di nuove in modo che il peso complessivo rimanga inalterato. Ponete le castagne in una casseruola adatta al forno a microonde e versatevi sopra tanta acqua bollente per coprirle di circa 4 dita. Chiudete quindi il recipiente, mettetelo nel forno programmato alla massima potenza e lasciate cucinare per 10 m.

Trascorso questo tempo togliete il recipiente dal forno e scolate 2 o 3 castagne (non di più) alla volta. Aiutandovi con un coltellino, sbucciatele e togliete anche la pellicina. Via via che sono pronte, ponetele in un secondo recipiente a bordi alti. Versatevi quindi sopra il latte freddo (se usate il bastoncino di vaniglia, unite anch’esso), ponete il recipiente chiuso con un coperchio nel forno e programmate questo per 10 m alla massima potenza e poi per altri 10 m a metà potenza. Scaduto il tempo sarà opportuno che assaggiate le castagne; se vi sembrano ancora un poco dure, prolungatene la cottura di qualche minuto.

A cottura ultimata, scolate le castagne e passatele al setaccio, raccogliendo il passato in una ciotola. Se nel recipiente di cottura fosse rimasto ancora mezzo bicchiere scarso di latte, passate anch’esso; se è di più, lasciate perdere. Amalgamate, al passato 50g di zucchero a velo, la vanillina (se non avete già usato il bastoncino), un bicchierino di cognac e 100g di panna montata ben soda.

Foderate con un foglio di carta oleata uno stampo a cupola con buco centrale e ungete con pochissimo olio. In un piatto fondo versate mezzo bicchiere di cognac immergetevi, inzuppandoli, savoiardi. Usando un cucchiaio, sistemate poi nello stampo il passato di castagne, badando di non lasciare vuoti d’aria. A lavoro ultimato, mettete il dolce in frigorifero e lasciatelo per tre ore.

Tagliuzzate il cioccolato e ponetelo in una ciotola. Poco prima di servire il dolce, mettete la ciotola nel forno e lasciatevela per far sciogliere il cioccolato (1-2 m. circa). Montate la panna restante (200g). Ponete 2 cucchiaiate di essa in una tasca da dolci, aggiungete 25 g di zucchero a velo e il cioccolato sciolto.

Capovolgete lo stampo su un piatto, togliete lo stampo e la carta, versate al centro del dolce la panna al cioccolato. Decorate infine la base del dolce con ciuffetti di panna e servite.

UNA VERA DELIZIA!!!

BARBARA, GIULIA E ANDREA

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Fra le varie attività opzionali, che vengono svolte il mercoledì e il venerdì pomeriggio, c’è il laboratorio scientifico, dove si svolgono alcuni esperimenti. Il 26-Ottobre-2007 ho assistito ad un esperimento che hanno svolto i ragazzi di prima media insieme alla professoressa Accogli e alla professoressa Armato. Ho notato che i ragazzi di prima mostrano molto interesse nell’eseguire l’esperimento. Il gruppo classe di quel pomeriggio è formato da 19 alunni di cui solo cinque ragazzi ma che non perdono l’occasione di farsi notare. Tutti quanti mostrano molto entusiasmo nell’eseguire l’esperimento, ma alcuni di loro non si applicano abbastanza nel fare i disegni e le rispettive didascalie delle varie fasi dell’esperimento. Come da decalogo dell’apprendista scienziato alla fine di un esperimento gli alunni a turno vanno a lavare gli strumenti utilizzati. L’esperimento svolto in questa giornata riguardava le soluzioni, quindi solventi e soluti. L’acqua non è l’unico solvente che esiste in natura e non è in grado di sciogliere tutte le sostanze. Per cui vengono utilizzati due solventi con proprietà differenti: l’acqua e la trielina L’esperimento prevedeva l’utilizzo dei seguenti materiali e strumenti:

Sale da cucina; Zucchero; Acqua; Olio; Trielina; Portaprovette; Contagocce; Detersivo; 8 Provette; Propipetta e pipetta.

L’esperimento è stato eseguito in gruppi di 4/5 alunni ciascuno. Il procedimento seguito è:

1- Si versano 3ml di acqua nelle prime quattro provette con la pipetta aiutandosi con la propipetta;

2- Poi nella prima provetta si mette una quantità di Sale da cucina, nella seconda lo Zucchero, nella terza il Detersivo e nella quarta l’Olio.

3- Nelle altre quattro provette si versano sempre 3ml però stavolta di Trielina sempre aiutandosi con la pipetta;

4- Poi nella seconda serie di provette si mettono le stesse sostanze versate nelle prime provette cioè Sale, Zucchero, Olio, Detersivo;

5- Messe le sostanze nelle apposite provette si mescola tittillandole e si aspetta per cinque minuti.

Ecco i risultati che si ottengono seguendo l’esperimento in modo corretto:

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SOSTANZA

SI SCIOGLIE

IN ACQUA

SI SCIOGLIE

IN TRIELINA

Sale da cucina SI NO Zucchero SI NO Olio NO SI Detersivo SI NO

Di seguito riportiamo le regole importanti che gli alunni del pomeriggio seguono per condurre un esperimento.

DECALOGO DELL'APPRENDISTA SCIENZIATO

Dieci punti da non dimenticare mai.

1) Non improvvisare gli esperimenti; otterresti risultati poco soddisfacenti e potresti causare danni a te stesso e agli oggetti.

2) Organizzati bene prima di iniziare l’esperimento: scegli un luogo adatto, prepara con cura gli strumenti e i materiali, studia con attenzione il procedimento.

3) Informati sulle proprietà delle sostanze da impiegare ed usa le dovute precauzioni per evitare spiacevoli conseguenze per la tua salute e l’ambiente in cui agisci.

4) Durante gli esperimenti osserva con attenzione l’insieme e i particolari e registra con precisione su una apposita scheda, che avrai predisposto, tutto ciò che si verifica.

5) Non interrompere un esperimento, ma portalo a conclusione anche se non riesce perfettamente. Potrai sempre riprovare.

6) Terminata l’esperienza lavati le mani con abbondante acqua corrente.

7) Alla fine di ogni esperimento pulisci accuratamente gli strumenti usati.

8) Riponi sostanze e materiali impiegati, chiudendoli in appositi contenitori.

9) Tieni bene in ordine tutti i materiali e gli strumenti, suddividendoli per genere ed etichettandone i contenitori.

10) Non scoraggiarti se l’esperimento non riesce la prima volta. Gli errori e le difficoltà possono anzi servirti come stimolo per procedere con più precisione. Anche scienziati molto famosi hanno ripetuto più volte la stessa esperienza prima di giungere a risultati soddisfacenti.

E ricorda che “un esperimento è una domanda che rivolgiamo alla Natura, sempre pronta a darci una risposta esatta, purché poniamo la domanda in modo giusto, purché, cioè, prepariamo un esperimento adatto. Un esperimento non è un gioco di prestigio, qualcosa che ha soltanto lo scopo di stupire, o che si esegue semplicemente perché è bello o per rompere la monotonia di una lezione, il loro principale scopo è di mettervi in grado di capire da soli quali sono le risposte giuste alle domande che vi porrò”.

Sir Charles Vernon Boys (scienziato, inventore, scrittore inglese)

AUTORE: LUCA

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Scuola sicura Nella nostra scuola ogni tre mesi si

svolgono delle prove per la sicurezza degli alunni in caso di terremoto o di calamità ambientali che potrebbero portare

danni a persone o cose. Quando si eseguono queste prove si devono rispettare una serie di comportamenti adeguati: - Uscire dalle aule in fila indiana, secondo l’ordine prestabilito, e l’insegnante deve portare fuori il registro. - Si esce ordinatamente dall’edificio e si va nel cortile. - L’insegnante fa l’appello. Ma ci sono anche dei comportamenti inadeguati, che devono essere evitati. In queste situazioni è importante: - Non farsi prendere dal panico e cercare di uscire senza spingersi. - L’insegnante non deve scappare. -Non addossarsi al muro, alla cattedra oppure ripararsi sotto le finestre. Noi facciamo questi piani di evacuazione soprattutto perché la nostra è una zona altamente sismica (dove ci sono forti terremoti). Ma cos’è il terremoto? I terremoti sono vibrazioni della superficie terrestre, provocate da un’improvvisa liberazione di energia in un punto profondo della crosta terrestre; da questo punto si propagano in tutte le direzioni una serie di onde elastiche, dette “onde sismiche”. Questa energia è provocata da un brusco sfregamento fra due placche tettoniche. I terremoti durano in genere 10-15 secondi, i più lunghi anche un minuto; il terremoto può essere accompagnato da rumori più forti man mano che ci si avvicina all’epicentro.

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Per saperne di più su come la scuola agisce sul fronte della sicurezza abbiamo chiesto al prof. Righetto, responsabile della sicurezza da quattro anni, quali sono i suoi incarichi. Come prima cosa, ci ha detto che il suo è un incarico che gli piace perché si lega al lavoro di geologo, infatti

uno dei maggiori pericoli è quello sismico oltre alle fughe di gas, l’incendio, esalazione di veleni e

alluvioni. Però ci riferisce anche che è impegnativo perché ha lunghe schede e moduli da compilare all’inizio dell’anno e ogni tre mesi e, se accadono incidenti, è lui il responsabile. Inoltre, egli ha il compito di controllare gli estintori e cambiarli se sono scarichi, le luci di emergenza, gli idranti e revisionare il sistema di allarme. Per fare questi lavori, fa anche dei corsi di aggiornamento con gli altri insegnanti perché se durante una situazione di pericolo fosse assente, tutti gli altri docenti sarebbero responsabili dell’ incolumità degli alunni. Il prof. Righetto in realtà è un delegato dell’ing. De Silvestri che è il vero responsabile, ma siccome questi non può essere sempre presente, lo ha nominato come sostituto. Ogni fine anno, egli deve mandare al Comune una lista di strutture e macchinari che servono a mantenere sicura la scuola. Noi pensiamo che rispettando tutte queste importanti norme per la sicurezza delle persone che lavorano in questa scuola, si possano evitare spiacevoli incidenti in caso di terremoto o altre calamità.

ALESSANDRO E MASSIMILIANO

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La raccolta differenziata è un sistema di raccolta che consiste nel separare i rifiuti solidi urbani in tante parti. In Italia esistono molti comuni che si occupano di separare rifiuti e anche qui a San Giovanni Ilarione si pratica da alcuni anni questa raccolta in base alle seguenti tipologie.

ORGANICO Talvolta chiamato “umido”. In discarica genera il cosiddetto biogas (metano) che può essere utilizzato come fonte energetica. L’organico in molti comuni è gestito in casa dai cittadini che lo riciclano attraverso il compostaggio domestico.

VETRO Il vetro può essere riciclato infinite volte, da un punto di vista ecologico è meglio il riutilizzo. I componenti principali del vetro sono:sabbia, carbonato e solfato di sodio e di potassio, dolomite.

CARTA La carta riciclata non viene prodotta dal legno, ma utilizzando la cellulosa.

TIPI DI CARTA ADATTI ALLA RACCOLTA…… - I giornali, le riviste, i fumetti, tutta la stampa commerciale. - Tutti gli imballaggi in cartone ondulato di qualsiasi forma o misura. - Tutte le confezioni e gli imballaggi in cartoncino.

TIPI DI CARTA NON ADATTI ALLA RACCOLTA - I contenitori di prodotti pericolosi, - Carte sintetiche, - Cartone, cartoncino e che sia stato sporcato.

PLASTICA Virtualmente tutti i tipi di plastica sono adatti al riciclaggio.

CARI RAGAZZI…SAPETE COME CI SI COMPORTA NELL’AMBITO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA? -Se evitiamo di gettare il vetro, il metallo, la plastica, la carta che utilizziamo ogni giorno, ma li deponiamo negli appositi cassonetti, possiamo riciclarli e usarli di nuovo. -Per evitare che la pattumiera si riempia troppo in fretta, è opportuno schiacciare i contenitori come la plastica, affinché occupino meno spazio. -Bisogna separare i materiali e gettarli nei contenitori giusti.

GIADA, DANIA, JESSICA

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Lo sapevate cosa può fare un semplice tappo di bottiglia?? Di sicuro per noi è un oggetto insignificante, ma per molte persone malate di cancro (anche di età

pediatrica) può aiutarle a vivere al meglio la loro vita, nonostante le loro gravi condizioni. Molte persone disponibili ad aiutare gli altri, nel 2004 rifacendosi ad un’ esperienza simile che da alcuni anni è attiva a Pordenone, si sono impegnate a creare un’ associazione tesa a migliorare la vita di questi malati, grazie appunto a dei semplici tappi di plastica. L’ iniziativa un po’ alla volta ha coinvolto, sfidando lo scetticismo di molti, tantissime parrocchie, scuole e persone singole. Così, tappo dopo tappo se ne sono raccolti 644 quintali, di seguito trasportati alle fabbriche dove viene dato avvio alla prima fase di riciclaggio in cui i tappi vengono utilizzati per la produzione di vari oggetti. Come mai solo i tappi di plastica e non le bottiglie?? Perché i primi sono fatti di plastiche particolari di maggior pregio, quindi di più alto valore economico. Si possono raccogliere anche tappi di detersivi, dei pennarelli, contenitori del giochino dell’ uovo kinder, il tappino rosso della colla vinavil, il contenitore del Nesquik e il coperchio della nutella. Il ricavato economico naturalmente va in beneficenza all’ associazione “Via di Natale” che ad Aviano, presso il Centro di Ricevimento Oncologico (CRO) ha costruito, e attualmente gestisce, una struttura per l’ ospitalità di ammalati e famigliari in cura, oltre che un Hospice per il ricovero dei malati oncologici terminali. Quindi ecco i due considerevoli significati dell’ iniziativa: da una parte i fondi che vanno ad un importante ente benefico e di solidarietà, dall’ altra un interessante “differenziamento” nell’ ambito della raccolta differenziata e del riciclaggio. Per concludere, anche nel nostro piccolo, possiamo collaborare con questa iniziativa per aiutare le persone in difficoltà con un semplice gesto che apparentemente può sembrare inutile, ma sicuramente per molti non lo è.

- I TAPPI DELLE BOTTIGLIE DI PLASTICA CHE CONTENGONO LE BIBITE - I TAPPI DEI BOTTIGLIONI DEI DETERSIVI - I CONTENITORI DEL GIOCHINO DELL’ OVETTO KINDER - I TAPPI DEI PENNARELLI - I TAPPI DELLE BOTTIGLIE DI PLASTICA DEL LATTE - I CONTENITORI DI RULLINI FOTOGRAFICI - IL TAPPINO ROSSO DELLA COLLAVINAVIL - I TAPPI DEI CONTENITORI DI PLASTICA DI SOSTANZE DETERGENTI A SPRUZZO - IL CONTENITORE DEL NESQUIK - IL COPERCHIO DELLA NUTELLA

CHIARA E SERENA

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La notte dello scorso nove settembre nessun alunno della classe 1^A dormì: il “tragico” giorno era arrivato, cominciava la scuola. Nel cortile della media “Mario Marcazzan” tutti i nuovi alunni cercavano disperatamente i propri vecchi compagni ed erano in preda all’agitazione per quel mondo sconosciuto che si apriva davanti a loro.

Era una paura inutile: dopo un paio di giorni, i ragazzi diventarono amici e formarono un gruppo unito. I professori furono molto gentili e

disponibili con la classe, forse perché comprendevano la forte tensione del primo giorno di scuola. All’inizio tutti gli alunni avevano dei voti alti, ma purtroppo, si sono abbassati di brutto; sicuramente il motivo è basato sul fatto che ci vuole molto più impegno di quello che effettivamente ci mettiamo. Nella nuova scuola portiamo una cartella più pesante perché alle Scuole Elementari avevamo solo due materie al giorno, mentre alle Medie di solito abbiamo cinque materie diverse. Pensandoci, forse è meglio così perché il tempo passa più velocemente e ci si annoia meno, si riesce a mantenere la concentrazione più a lungo e gli argomenti si fissano meglio nella memoria. Tutto sommato, è stato un buon inizio.

GLI ALUNNI DELLA 1^ A. “La scuola media è diversa da quella elementare perché ci sono materie nuove come l’artistica e la tecnica con le loro aule, sempre pulite e ordinate grazie alle bidelle. Mi piace in particolare perché ci sono i professori che ci aiutano ad andare avanti nella nostra vita, soprattutto se studiamo! Io però la pensavo diversa, me la immaginavo, infatti, più noiosa. E poi l’ incubo di tutti i ragazzi… lo zaino sempre più pesante, ogni giorno che passa, sempre di più, di più, di più……… Però io sono sempre del parere che ci si diverta molto di più qui alle scuole medie che alle elementari.!!!!”

MARIA 1^B

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“Un mese è già passato sui nuovi banchi e anche per noi, nuovi alunni sono già arrivate tante sorprese e tante emozioni. La scuola

media è molto bella e interessante. Si studiano e si approfondiscono gli argomenti imparati e si studia anche una nuova lingua. Alla scuola media, infatti, si impara il francese e la tecnica, altra nuova disciplina per noi nuovi arrivati. Altra cosa dagli alunni molto gradita è la scuola molto grande e la possibilità di sgranchirsi le gambe durante gli spostamenti da un’ aula all’altra. Ci sono l’aula di musica, un paradiso nel profondo seminterrato, l’ aula di informatica, un angolo di tecnologia nella scuola, l’aula di

artistica, il paese delle meraviglie, la biblioteca, il carcere degli svogliati la palestra, la tortura di molti e l’aula magna con la sua maestosità e una tv da discarica e molte altre. La scuola dispone anche di un piccolo cinema, un mini laboratorio e ben due aule proibite: l’archivio e la sala insegnanti. La stanza più temuta è però l’ aula del preside, conosciuta come il tribunale. L’ angolo però più misterioso è l’armadio delle meraviglie posto in aula di artistica. Altra cosa bella nella scuola è il distributore di bibite. Alle medie si fanno inoltre uscite molto interessanti, anche di più giorni, ma come in ogni luogo c’è un regolamento da rispettare, com’ è giusto che ci sia. Ogni alunno è inoltre provvisto di un libretto personale dove è scritto il regolamento, vengono registrati i voti, giustificate le assenze e scritte le comunicazioni tra scuola e famiglia. A noi di I^ B piace molto la nuova scuola per tutte le cose che ha e che ci offre!”

ISABELLA I^B “Sono uno studente come gli altri, sto per andare per il primo giorno alle medie e mi sento il cuore battere! Quando è arrivato in classe il professore, non mi sentivo più il fiato, non conoscevo nessuno… Ma adesso che mi sono ambientato, parlo con tutti i miei amici, li conosco meglio, li faccio ridere e mi diverto davvero tanto! Con la scuola non è che va tanto bene, ma io ci credo e vado avanti. Dovete crederci tutti ragazzi!!!”

RAMI I^B

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Il giorno 31 Ottobre 07 i nostri amici di classe 2C sono andati in gita a San Moro con le professoresse Bevilacqua Annamaria, De Grandi Alessandra e il professore Montini Marcello. I ragazzi sono partiti alle 9.00 entusiasti con il pulmino del Comune e sono arrivati circa alle 10.15 a San Mauro di Saline. Da lì è iniziato il cammino …

VALENTINA: “La strada era molto dura, con un sole caldo che annunciava il finire dell’estate e l’inizio di una nuova stagione che regala emozioni. C’erano le strade infangate dalle piogge che si erano abbattute nei giorni precedenti, ma con tanto coraggio le attraversammo senza cadere, i nostri compagni più simpatici ci andavano dentro per far divertire sia i professori che gli amici.” LEANDRA: “Ci circondava la natura in cambiamento ed era una cosa fantastica … La prof. ci aveva detto di osservare bene i colori autunnali e abbiamo fatto bene ad eseguire il compito perché non immaginavamo che si potessero vedere così tante

sfumature di giallo, arancione, rosso, marrone e qualche verde …” NICOLE:”Ci siamo divertiti a buttarci a vicenda nelle pozzanghere di fango, cosi ci siamo sporcati le scarpe e i pantaloni giusto …giusto per far piacere alla nostre mamme!!!” I nostri amici dopo una lunga camminata sono arrivati alla chiesa, ma prima si sono “sbranati” dei buoni panini. VALENTINA: “Finalmente entrammo nel sentiero ombroso con i riflessi del sole che ci portavano alla chiesa dell’eremo chiamata così perché costruita da San Mauro, che decise di fare una vita da eremita.” EVA: “La collina dove era situata la chiesa, era ricoperta da pini. Prima di arrivare davanti alla chiesa c’era un sentiero da percorrere che si chiamava “ Sentiero della Salute”; circa ogni dieci metri, c’erano dei pannelli stradali dove c’erano tutti gli esercizi per fare riscaldamento. Arrivati davanti alla chiesa si vedeva un panorama magnifico” ANDREA: “All’interno della chiesa c’erano molte pitture, la più bella era quella dell’Ultima Cena in cui era raffigurato Gesù con gli apostoli Invece, altre pitture non erano visibili perché erano state ricoperte di malta!” NICOLE: “E’ stato bello vedere anche due cavalli bianchi e una mia amica è riuscita ad accarezzarli. Mi sono divertita un sacco.” EMILY:”Quel giorno abbiamo visto posti meravigliosi, ci siamo divertiti e di quella gita abbiamo conservato un bel ricordo.” ILARIA: “Beh questa gita, per me non è da dimenticare, perché mi è piaciuta molto per i suoi colori e per la sua natura senza opere dell’uomo che la distruggono. E per questo, lo rifarei con la mia classe, con le mie migliori amiche e un giorno mi piacerebbe andarci anche con la mia famiglia.” SILVIA & MARTINA

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Nel 1691, nasce un curioso veicolo a due ruote, costruito dal francese Ozanam, che richiama la moderna bicicletta. Ha due ruote una piccola e una grande, sormontata da un rozzo telaio con un sedile posto in alto, con vicino un tozzo manubrio fisso. Un secolo dopo appare il "celerifero" (o velocifero), costruito da Mede de Sivrac. Il movimento si ottiene spingendo a terra o con il piede sinistro o con il destro, percorrendo brevissimi tratti con i piedi sollevati. Fu così battezzato veloci-pede (veloce con il

piede) Nel 1816, il barone Karl Friedick Drais costruisce quella che già appare simile alla moderna bicicletta. Su un telaio di legno ci sono due ruote uguali, un manubrio snodabile sulla prima ruota, mentre sulla seconda un sedile in legno: é la DRAISINA. Di modelli "draisienne" (in italiano “draisina”) nel corso del secolo ne appaiono moltissimi, sempre con alcuni perfezionamenti, ma uno in particolare é quello con il telaio in acciaio costruito da un meccanico inglese di nome Birch. Da questo momento lo si chiama bi-ciclos, dal greco “bi” e “kri-kos” = doppio cerchio. Pensare di aggiungere i pedali sembrava inutile, perchè si riteneva impossibile mantenere l'equilibrio. Le tappe successive portano la bicicletta al modello definitivo, quando nel 1855 Michaux aggiunge i pedali; nel 1868 due meccanici, Guilmet e Mayer, inventano la trasmissione a catena e nel 1869 Surinay aggiunge al mozzo delle ruote i cuscinetti a sfere. Infine, per eliminare i contraccolpi delle ruote della Draisina regalata al figlio, Dunlop (che di mestiere fa il veterinario) studia la situazione, poi il 7 dicembre 1888, sperimenta la camera d'aria al posto delle rigide gomme piene; nasce così il pneumatico. Dunlop, vista la sorprendente scorrevolezza che la sua invenzione procura alla bicicletta, propone ad una squadra di ciclisti inglesi di montare le "sue gomme". Ovvio dire che la squadra vinse la gara, il pneumatico ebbe un successo strepitoso ed altrettanto é ovvio che Dunlop non si dedicò più alla veterinaria, ma a costruire stabilimenti. E' l'inizio del vero ciclismo agonistico, anche se già esistevano numerose gare, che potremmo chiamare sfide, di pionieri della bicicletta chiamati ora ciclisti.

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La prima gara a grande partecipazione è quella nel 1865: il Gran Premio di Amiens. Gli anni che seguono sono densi di gare un po' ovunque. Nel 1869 viene fondata la prima società ciclistica della storia, il Velo Club Parisien. Nello stesso anno, 1869, vennero organizzate moltissime altre gare, ma tre in particolare, con una grande partecipazione di tifosi perchè questa volta su strada. In Francia si corre la Parigi-Rouen, mentre in Inghilterra la Londra-Brighton. Pochi mesi dopo, organizzata dal Club parigino, si corre la Tolosa-Caraman-Tolosa. In Italia, imitando la nuova svolta data dai parigini, la prima gara sempre su strada viene organizzata l'anno dopo, nel 1870, con la Firenze-Pistoia, non sempre ripetuta, così da perdere il primato della prima classica corsa in linea, che invece conquista la Milano-Torino pur battezzata nel 1876. Gli sportivi della bicicletta in Italia aumentano un po' ovunque e a Pavia, viene fondata nel 1875 l' Unione Velocipedistica Italiana. Nel 1881 i Veloclub cittadini e i soci sono tanti, abbastanza per organizzare il primo Campionato Nazionale su Strada. In Francia nascono due classiche nel 1896: la Parigi-Rubaix e la Parigi Tours. In Italia arriviamo al 1900, quando gli atleti volendo partecipare alle grandi famose gare che si svolgono all'estero, costituiscono l'Unione Ciclistica Internazionale. Infatti, in Francia dalle gare in linea, si sta mettendo in cantiere una grande corsa a tappe: Il TOUR de FRANCE. Viene disputato per la prima volta nel 1903, e a vincerlo è proprio un italiano, di venti anni, MAURIZIO GARIN. Un Trionfo! In pochi anni questo successo italiano fa diffondere velocemente la bicicletta; si arriva così a varare il Giro di Lombardia nel 1905, la Milano -Sanremo nel 1907 ed infine il GIRO d'ITALIA nel 1909. Nel 1921, venne organizzato il primo Campionato Mondiale su Strada a Copenaghen, riservato solo ai dilettanti.

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Il ciclismo è uno sport che consiste nel gareggiare correndo su una bicicletta. Le prime competizioni in bicicletta si sono sviluppate a partire dal XIX secolo. Il ciclismo è da considerarsi uno degli sport più popolari del mondo, fu il primo a diffondersi internazionalmente. Le gare di ciclismo su strada si dividono in due tipologie, corse di un giorno e a tappe. L’Unione Ciclistica Internazionale ha deciso nel 1989 di riunire le principali corse di un giorno nella COPPA DEL MONDO. Le corse di un giorno più famose, chiamate “classiche”, sono la Milano – Sanremo, che si corre a fine marzo, il Giro della Fiandre, la Parigi - Rubaix, la Liegi -Bastone che si corre in aprile. Infine si svolge ogni anno in una nazionale diversa, all’inizio di ottobre, il Campionato del mondo di ciclismo su strada. Esistono comunque anche gare a tappe che durano più giorni, i giri. Tra quelli

più famosi ci sono il “Tour de France” e il Giro d’ Italia. Il giro di Francia è la più famosa gara ciclistica del mondo. Si svolge nel mese di luglio ed è diviso in una ventina di tappe. Durante la gara, il ciclista, primo in classifica generale, indossa una maglia gialla dal colore della carta del giornale che organizzò il primo giro di Francia. Tra i ciclisti italiani di maggiore successo si ricordano: FAUSTO COPPI, GINO BARTALI, FRANCESCO MOSER E MARCO PANTANI.

NICOLA E GIORGIO

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IL DOPING Il doping è il consumo di sostanze o medicinali con lo scopo di aumentare artificialmente il rendimento fisico, consuetudine seguita fin dall’antichità. Nel 1886, durante la corsa ciclistica Bordeaux - Parigi, si ebbe il primo decesso per doping. Negli anni ‘60 del ‘900 ci furono diversi casi di morte per doping, portando all’attenzione di un pubblico sempre più vasto le gravi conseguenze dell’abuso di queste sostanze Nonostante i controlli, l’uso di sostanze e terapie dopanti è diffuso non solo nello sport professionista, ma anche in quello dilettantistico, perfino amatoriale. Nell’ultimi anni, in Italia e in altri paesi, il doping è diventato un reato, sotto la fattispecie della frode sportiva. È punibile sia l’atleta che fa uso di sostanze dopanti, sia il medico che le prescrive o somministra, sia chi fa commercio dei farmaci vietati. Ciascun composto dopante ha un’ azione specifica, ma come tutti i farmaci possono provocare effetti collaterali anche su individui sani. Ad esempio, alcune sostanze che alleviano le fatiche atletiche producono una ipertermia dell’organismo, cioè un rialzo della temperature corporee. Il controllo anti-doping vero e proprio sulle competenze e sulle attività sportive spetta ad alcuni laboratori accreditati dal Comitato Internazionale Olimpico (CIO). La lista delle sostanze biologicamente attive che circolano negli spogliatoi e nelle palestre è molto lunga. Si possono raggruppare tre categorie principali: - i farmaci non vietati per il doping, ma utilizzati per scopi diversi da quelli

autorizzati; - i farmaci vietati per doping; - gli integratori, ossia tutti quei prodotti che servono a reintegrare eventuali perdite di macro e micronutrienti (sali, aminoacidi, vitamine). Tra i farmaci vietati per doping, la Eritropoietina e i suoi derivati, gli anabolizzanti e gli stimolanti.

ALBERTO, JACOPO, ELIA

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Poco tempo fa la nostra nazionale femminile di pallavolo dopo dure prove è riuscita inaspettatamente a vincere il titolo di campionesse d’Europa. La favorita era senza dubbio la Russia, che noi però abbiamo battuto 2 volte consecutive senza lasciar loro nemmeno un set. Dopo una lunga serie di partite contro varie squadre europee la nazionale di Barbolini si è trovata a disputare la finale con un osso veramente duro: la Serbia. La scelta è stata difficile ma in campo sono scese in sette: il capitano Leo lo bianco era affiancata dai laterali, Del Core e Secolo, dai centrali Barazza e Gioli, dal nostro libero Cardullo , e dal nostro inconfondibile opposto, premiata come miglior giocatrice, Taymaris Aguero. Oltre al premio europeo sono state premiate individualmente tre nostre giocatrici. Paola Cardullo è stata “incoronata” a miglior libero del torneo, Simona Barazza a miglior muro e come citato prima Tay Aguero è stata la “best player” del campionato. Però per capire meglio come si svolge una partita bisogna imparare per prima cosa le regole fondamentali del gioco. La pallavolo è uno sport di squadra e una partita è disputata tra due squadre composte da un massimo di 12 giocatori ciascuna: sei giocatori titolari che entrano in campo all’ inizio del primo set (tempo) e sei riserve sedute in panchina per eventuali sostituzioni. A ogni squadra si aggiudica un punto quando il pallone cade nel campo della squadra avversaria, oppure quando i giocatori di quest’ultima lo fanno cadere a terra al di fuori del campo. Il campo di gioco misura 18 per 9m d è diviso in due da una rete, che può essere posizionata a varie altezze a seconda dei campionati. Ogni squadra può vincere la partita aggiudicandosi 3 set. Un set si conquista a 25 punti con uno scarto di almeno 2 sull’ avversario (per esempio 25-23;26-24;27-25…). Nei casi si debba giocare il quinto set per una situazione di parità (2-2) questo si conquista a 15 punti sempre con uno scarto di almeno 2 punti (es.15-13;16-14 ecc). Anche nel nostro paese ci sono varie squadre di pallavolo. La nostra società si chiama Pink volley; le ragazzine più piccole cominciano ad entrare nel mondo della pallavolo con i corsi di minivolley. Nel minivolley si imparano le tecniche

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fondamentali e le regole del gioco, poi quando si comincia a diventare più esperte si entra nelle squadre giovanili e poi successivamente in 3^- 2^-1^ divisione.sono poche le ragazze che riescono ad andare avanti con le divisioni, nella cartiera pallavolistica. A S. Giovanni Ilarione attualmente oltre al minivolley ci sono tre squadre giovanili: l’under 14,16 e 18 e la prima divisione. Se si vuole proseguire a livelli più elevati invece si deve andare nelle grandi città come Vicenza e Verona. In conclusione si può affermare che la pallavolo è un gioco molto bello ed

entusiasmante capace di far divertire atleti e simpatizzanti ma rimane sempre e solo un gioco in cui poche persone riescono con molti sacrifici ad arrivare in alto. Quindi è meglio non riporre le proprie speranze solo nella riuscita sportiva, ma limitarci al divertimento perché in un gioco se non ci si diverte non è più un gioco.

ILARIA, LUCIA E

FIORENZA

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I Finley…

Vi piacciono i Finley?

Sono un gruppo che arriva da Milano, Ste, Pedro, Ka e Dani tutti e quattro della classe1985. Dopo un anno vissuto a folle velocità rieccoli con un nuovo CD “Adrenalina” e unlungo tour. I Finley hanno deciso di intitolarlo così perché è stata la prima cosa che gli èvenuta in mente pensando alle sensazioni provate sul palco. ….ADRENALINA… Eh....eh...…. Cerco un'alternativa che dia una scossa alla mia normalità L'abitudine mi soffoca non ce la faccio più...... Mai nessuno capirà questa è una emergenza Ho bisogno di una scarica da 9000 volt..... E va,wooooooooooo...... La mia testa se ne và........wooooooooooo Io non riesco a capire.... quello che mi succede.... sento il cuore che batte, sento il cuore che batte...... Soffro di dipendenza da una strana sostanza.... io non posso star senza... la mia dose di adrenalina Prima o poi so' che impazzirò perchè ne voglio sempre,sempre di più Sono fatto per rischiare per non accontentarmi mai....... E va, wooooooooooo...... La mia testa se ne và........woooooooooo

La mia testa se ne và........woooooooooo Io non riesco a capire.... quello che mi succede.... sento il cuore che batte, sento il cuore che batte...... Soffro di dipendenza da una strana sostanza.... io non posso star senza... la mia dose di adrenalina one,two,three,four-..... eh.....eh Io non riesco a capire.... quello che mi succede.... sento il cuore che batte...... sento il cuore che batte...... Soffro di dipendenza da una strana sostanza.... io non posso star senza... la mia dose di adrenalina…..

Questa canzone è stata un successo, soprattutto per i ragazzi della nostra età.Nell’ultimo album ci sono pezzi come “Qualcosa che non va” e “Niente da perdere”dove i Finley hanno parlato di chi non gli ha mai dato una mano e non ha creduto inloro. Nelle loro canzoni hanno voluto dare risalto a valori che si stanno perdendo comela famiglia e i genitori. I Finley, secondo noi, hanno riscosso successo non solo per leloro bellissime canzoni, ma anche per il loro aspetto e per la loro sincerità verso ilpubblico. Il loro debutto è stato fantastico anche perché grazie alla loro collaborazionehanno saputo ottenere un grande equilibrio senza mai litigare. Hanno iniziato la lorocarriera all’età di 18 anni e speriamo che non finiscano mai. Sono fantastici!!!!!!!!!!!!

FRANCESCA, ELISA E FRANCESCA

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LA MUSICA PUNK

Il punk rock è il nome di uno stile di musica rock, che ha avuto il suo apice fra il 1976 e il 1979, ed è il genere principale sostenuto dai punk, comprendendo molti sottogeneri. Tra i suoi principali esponenti figurano gruppi inglesi come Sex Pistols, Damned, Clash e Stranglers, e americani come Ramones, Dead Boys e Johnny Thunders & the Heartbreakers. Le origini di questo genere musicale sono da ricercarsi nel Rock di Detroit della fine degli anni Sessanta, quando gruppi come Mc5 e, soprattutto, gli Stooges svilupparono forme musicali che abbandonavano le convenzioni tecniche del rock "classico" per forme espressive basate principalmente sull'impatto sonoro, ma anche nel proto-punk corrente musicale, riconosciuta come tale solo dopo il periodo punk, che includeva gruppi come New York Dolls, The Stooges, Television, Patti Smith, che avevano riscontrato il sound punk o simile, ancora prima della prima ondata di punk ovvero il punk 77. Il punk per i puristi e storici del rock, è il Punk 77, che comprendeva tra i britannici: Sex Pistols, Clash, The Damned, Buzzcocks, The Vibrators ecc. Ma anche gli americani Ramones, Dead Boys, The Stooges, New York Dolls, questi ultimi più frequentemente indicati come proto-punk. Tuttavia il punk rock come lo conosciamo oggi è frutto di varie influenze tratte anche dal pop e dal rock di stampo tradizionale. Ne derivano bands come Green Day, The Offspring, blink-182, Lagwagon, NOFX, ed i Pennywise. Nel 1977 uscì un album fondamentale: Never Mind the Bollocks, Here's the Sex Pistols. L'album conteneva il vero e proprio inno Anarchy in the U.K. (uscito nel novembre del 1976 come singolo). Lo storico album però fu preceduto dagli americani Ramones, che esordirono nel 1976 col primo album omonimo.

TRA I GRUPPI CHE CONTINUANO IL FILONE PUNK OGGI TROVIAMO: I Tokio Hotel sono una band tedesca, ma cantano in inglese; il gruppo è formato 4 persone: Bill Kaulitz, cantante e leader carismatico del gruppo, Tom Kaulitz, chitarrista nonché fratello gemello di Bill, Georg Listing al basso e Gustav Schafer alla batteria. Sono giovanissimi e le loro date di nascita sono comprese tra il 1987 e 1989. In poco tempo hanno scalato le classifiche di tutte Europa e ora sono pronti per conquistare l’America… L’ultimo loro album uscito nel 2007 intitolato “Scream” è quello che senz’altro ha avuto più successo. Ma non è l’unico…difatti i Tokio Hotel hanno pubblicato in passato altri due album: “Schrei” nel 2005 e “Zimmer 483” sempre del 2007. La canzone che ha conquistato l’Italia e che ha mandato in delirio ragazzi e ragazze è stata “Monsoon”; pensate che hanno persino vinto il premio digital al Festivalbar 2007…sono stati cliccati più di 29000 volte!!! PERCHE’ SI CHIAMANO TOKIO HOTEL?? Questa domanda l’abbiamo sentita porre da molte persone ormai!!! Il nome Tokio Hotel è nato proprio a Tokio: il loro primo e grande successo l’hanno riscosso proprio là, è proprio per questo che si chiamano così e “hotel” è dovuto ai loro spostamenti da un hotel all’altro!! Prima di diventare famosi, i Tokio Hotel cantavano ai matrimoni! CHE SCANDALO!!! Forse non sapevate anche che a trasmettere loro la passione per la musica è stato il secondo marito della madre di uno dei componenti! Nella musica e nei testi dei Tokio Hotel si nota un’influenza punk rock, le canzoni trattano temi molto importanti che fanno riferimento alle esperienze difficili della vita: il divorzio, la vita dopo la morte, l’adolescenza, i sogni, il suicidio, la speranza,le delusioni amorose, e la solitudine.

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I‘m staring at a broken door, There’s nothing left here anymore,

My room is cold, I’ve been waiting here so long,

Another moment seems to ‘ve come, I see the dark clouds coming up again.

CHORUS Running through the monsoon,

Beyond the world, To the end of time,

Where the rain won’t hurt Fighting the storm,

Into the blue, And when I lose myself I think of you,

Toghether we’ll be running somewhere new...

Through the monsoon Just me and you.

A half moon’s fading from my sight, I see your vision in its light.

But now it’s gone and left me so alone I know I have to find you now,

Can hear your name, I don’t know how. Why can’t we make this darkness feel like home?

CHORUS

Running through the monsoon, Beyond the world, To the end of time,

Where the rain won’t hurt Facing the storm,

Into the blue, And I lose myself I think of you,

Together we’ll be running somewhere new... And nothing can hold me back

From you. I’m fighting all this power,

Coming in my way Let it take me straight to you, I’ll be running night and day.

I’ll be with you soon... Just me and you.

We’ll be there soon... So soon. CHORUS

Running through the monsoon, Beyond the world, To the end of time,

Where the rain won’t hurt Fighting the storm

Into the blue, And when I lose myself I think of you,

Together we’ll be running somewhere new... And nothing can hold me back from you.

Through the monsoon. Through the monsoon.

Just me and you. Through the monsoon.

Just me and you. DANIA, GIADA,

JESSICA

To feel-felt-felt= sentire (sia col tatto sia provare sensazioni o sentimenti) Not to feel oneself= non sentirsi bene To feel like + ing= avere voglia di fare qc. (I don’t feel like dancing tonight= stasera non ho voglia di ballare) To feel tired/ill/happy=sentirsi stanco/malato felice

Beyond= al di la di/oltre Come proposizione si usa in diversi modi di dire per esempio: beyond belief= incredibile they live beyond their means=vivono al di sopra delle loro possibilità. Come sostantivo, può indicare l’aldilà; she heard voices from beyond= sentiva voci dall’aldilà.

To stare= fissare, guardare fissamente (spesso in senso negativo). È un verbo regolare quindi al passato e al participio passato prende il suffisso –ED. Può essere utilizzato in alcuni modi di dire, come per esempio: to stare someone up and down=squadrare qc. Dalla testa ia piedi to stare someone into silence= imporre silenzio a qc. Un sinonimo in inglese è il verbo to GAZE sempre regolare che però in genere sottintende che chi guarda prova ammirazione o piacere.

To wait= aspettare È un verbo regolare, generalmente seguito dall’avverbio FOR e dal complemento oggetto ( I am waiting for you). Seguito da diverse preposizioni, assume significati diversi. Per esempio: to wait behind= rimanere, fermarsi To wait on=servire qc.di tutto punto. To wait out= apettare con calma, pazientare To wait up= aspettare qc.alzati

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Il suo nome completo sarebbe Zachary David Alexander Efron ed è nato il 16 Ottobre del 1987 a San Luis Obispo, in California. La sua carriera di attore-cantante è iniziata quando aveva solo 11 anni, ma è diventato subito l’idolo delle ragazze! Dal 2002 ha ottenuto ruoli sempre più importanti, ma il grande successo è arrivato nel 2006 con High School Musical, film che lo ha fatto diventare famoso in tutto il mondo. Attualmente ha appena terminato di girare High School Musical 2 e “Hairspray” accanto a John Travolta. Nel film “High School Musical” è Troy, un ragazzo

simpatico, coraggioso e corteggiato, nella realtà è romantico, passionale, impulsivo e sognatore! Ha un animo idealista e gentile e crede nel vero amore! Il suo grande sogno è proprio quello di trovare una persona con cui costruire un rapporto serio. Dice di essere single e di non amare né Ashley né Vanessa, sue colleghe. Afferma inoltre che a lui piace mandare sms ed e-mail romantiche e che si sta dando da fare per trovare una ragazza:quindi dateci dentro!!!! W ZAC EFRON....W ZAC EFRON...W ZAC EFRON..!!!!

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IL RICAMO Il ricamo è una tecnica utilizzata per decorare qualunque tipo di tessuto. Molte persone utilizzano il ricamo per decorare bavaglini, cuscini, tovaglie, lenzuola, centrini ecc…

Si utilizza un ago e un filo abbastanza spesso per evidenziare il volume delle immagini e di qualunque altra cosa. Si possono

trovare in tanti negozi. Il ricamo è molto divertente nei momenti liberi perché è un passatempo in cui si realizzano diverse cose e immagini.

Ora descriviamo diversi punti: PUNTO CROCE: Ē il più comune dei punti a fili contati e si usa per ricoprire ampie superfici di tessuto. Si esegue da sinistra verso destra, prendendo sempre lo stesso numero di fili per ogni lato della croce. Nel primo giro, inserire l’ago verticalmente, dall’alto verso il basso, nel tessuto, eseguendo piccoli punti obliqui tutti nella stessa direzione. Nel secondo giro, da destra verso sinistra, tornare sui punti precedenti, inserendo sempre l’ago verticalmente dall’ alto verso il basso e formando così le croci. PUNTO VAPORE: Si usa per ricamare fiorellini e piccoli motivi in rilievo. Puntare l’ago da destra verso sinistra nel punto in cui eseguire il punto, formando un piccolo indietro senza uscire completamente con l’ago dal tessuto. Avvolgere più volte il filo intorno alla punta dell’ ago. Uscire completamente con l’ago dal tessuto e, aiutandosi con l’unghia tirare la gugliata facendo in modo che il filo avvolto rimanga sul tessuto. Puntare nuovamente l’ago nel punto da cui era uscito e portarlo sul rovescio del tessuto. PUNTO CATENELLA: Si usa per disegnare motivi semplici o per contornare motivi già ricamati di grandi dimensioni. Procedendo da destra verso sinistra uscire con l’ago sul diritto del lavoro, rientrare con l’ago nel punto di inizio tenendo il filo ad anello e far uscire l’ago alcuni fili più a sinistra, all’interno dell’anello formato dalla gugliata. Estrarre l’ago senza tirare il filo. PUNTO PIENO: E un punto piatto messo in rilievo da un’imbottitura. Passare una filza lungo il contorno da ricamare. Riempire la zona delimitata con altre filze aventi una direzione contraria alla direzione finale del punto. Coprire la zona preparata con punti uguali, vicini e mantenendo sempre la stessa tensione del filo. Per eseguire pallini piccoli, potete passare la filza solo lungo i contorni poi eseguire il punto pieno: per pallini particolarmente in rilievo, eseguite dapprima un punto pieno in senso contrario alla direzione finale del punto, poi seguite il punto pieno che coprirà l’imbottitura. Nel caso del punto piatto realizzare il punto pieno senza l’ imbottitura.

ANDREA, BARBARA e GIULIA

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ELIA

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LUCA, ALESSANDRO, MASSIMILIANO

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GIULIA & ILARIA

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La bellezza è una qualità delle cose percepite che suscitano piacevoli sensazioni che attribuiamo a oggetti, animali e persone; ma essa nel corso della storia cambia in ogni periodo e c’è un’idea di bellezza diversa. EGIZI: importavano dall’ Oriente oli essenziali e minerali utili alla produzione di unguenti e profumi. L’uso di questi unguenti fu poi adottato anche da altri popoli del Mediterraneo. Anche la cosmesi ebbe una grande diffusione tra uomini e donne. L’ antimonio fu la materia prima del bistro per far risaltare gli occhi sottolineando le ciglia e sopracciglia, e l’henné per far risaltare le unghie. GRECI: l’idea di bellezza dell’uomo greco era la perfezione fisica. La loro teoria era: “un corpo è bello quando ogni sua parte ha una dimensione proporzionata alla figura intera”. Oli profumati di rosa, gelsomino e nardo vengono usati da uomini e donne per ungere corpi e capelli. ROMANI: molto importanti per i romani sono i costumi. Si pubblicavano anche in quell’ epoca manuali di bellezza. Le romane usavano anche creme depilatorie e a base di olio, resine, ecc. e si tingevano i capelli di rosso acceso se li avevano scuri. L’epoca romana è famosa per i suoi bagni di latte che rendevano la pelle liscia e bianca. MEDIOEVO:nel Medioevo si usava l’acido per lucidare i capelli. Si ripropongono manuali di bellezza che suggeriscono alle donne come rendere candido e liscio il viso, biondi i capelli e bianchi i denti (ad esempio con la salvia). RINASCIMENTO: nel Rinascimento viene scritto da un italiano il primo trattato di cosmetologia dell’ Occidente. Gli italiani sono i primi profumieri grazie alle sostanze orientali. 600/700: è l’epoca delle teste incipriate, dei finti nei sul viso, spalle e decolleté. Si usa addirittura l’azzurro per sottolineare le vene. Inizia il commercio delle trousses che contengono matite per labbra, nei finti, belletti bianchi e rossi. ANNI ’30: prevale una relativa sobrietà di costumi. I capelli sono tagliati alla garçon. Abiti lunghi, corti con pizzo fino al ginocchio e sottoabiti. Si assiste allo sviluppo dello spettacolo e delle passerelle come oggi. OGGI: una donna è bella quando è alta, giovane e snella. A causa di quest’ultimo modello estetico nel mondo delle ragazze prevale il problema dell’ anoressia e della bulimia.

CHIARA, SERENA E GIULIA

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CRUCIVERBA

1 2 3 4

5 6 7 8

9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 ORIZZONTALI

4 In ogni paese ce ne' una

5 Lo stato ad ovest della Spagna

6 La usi per scrivere

8 Animale che si può cavalcare

VERTICALI

1 Morì a Sant' Elena nel 1821

2 Precede il tuono

3 Le chips inglesi

7 Il mese dopo Novembre e prima di Gennaio

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9 Si mettono alle orecchie

11 Il verso del gatto

12 Come senza vocali

13 Sono composte da insalata, tegoline, pomodori, ecc...

14 Tipiche costruzione della Sardegna

16 Tipico saluto

17 Calcio in inglese

20 Lo fanno gli studenti

21 Conflitto

22 E' composto dal mouse, tastiera e monitor

23 Diminutivo di insegnanti della scuola media

24 Si indossano per vederci meglio

10 Tipico animale della Sardegna e della Toscana

15 Lo sono gli "autoscontri", il "tagadà", ecc...

18 Metti le penne quando vai a scuola

19 Lettera in inglese

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CRUCIVERBA

1 2 3 4 5 6

7

8 9 ORIZZONTALI

3 Linea che delimita il territorio di uno stato

5 Grande architettura romana situata a roma

6 Divinità greca che comandava i fulmini

7 Importante condottiero francese

8 Capitale dell' Austria

9 Flora e ....

VERTICALI

1 Grande pesce di mare

2 Città più popolata dell' Australia

3 Il miglior amico dell' uomo

4 Non te l'aspetti

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Da:NICOLO ’ A:JACOPO Mess: CIAO JAK

Da:LEA,EMILI,AMMA,NICOL A:NICOL AGOSTINI Mess: V.V.T.B

Da:LEANDRA SOPRANA A:AMILY E NICOLE Mess: WE ARE OUR BEST FRIENDS 4EVER

Da:VALE E CINZIA A:ELISABETTA Mess:SUGA BEN A PALLAVOLO

Da:NICOLE AGOSTINI A:LUCA BERTASO Mess:CIAO, ABBI SPERANZA

Da:FABIO A:DAMIANO Mess:SEI SIMPATICO

Da:MILENA A:RICCARDO Mess:TI VOGLIO BENE DA IMPAZZIRE

Da:DENIS A:DAMIANO Mess:VORREI PARLARTI

Da:GIADA A:VITTORIO Mess:T.V.B.

Da:SARTORI A:MARTINA Mess:CIAO

Da:ERICA A:GIULIA Mess:SEI SIMPA

Da:ANTEA A:ELISA Mess:STUDIA X GLI ESAMI

Da:PAOLO E RICKY A:MARCO E FEDI Mess:CIAO,FATE I BRAVI

Da:RICCARDO A:MILENA Mess:TV1KDB

Da:ELIA P. A:MARTINA PRANDO Mess:SEI MOLTO SIMPA.

Da:SERENA E CHIARA A:GIULIA Mess:TANTISSIMI AUGURI X IL TUO COMPLEANNO. TI VOGLIAMO TANTO BENE

Da:SERENA E CHIARA A:FEDI,MARCO,RICKY E PAOLO Mess:VI VOGLIAMO TANTO BENE!CIAO

Da:ENRICO A:MARCO Mess:TI DEVO DIRE UNA COSA. W JUVENTUS

Da:ENRICO A:LUCA Mess:CIAO STANLIO. FORZA JUVE ABBASSO INTER

Da:ELIA A:TUTTE LE CLASSI Mess:CIAO DALLA 3A

Da:GEJICA A:FRANCESCA E SILVIA Mess:SIETE SIMPATICISSIME!!! RESTATE COSI!!!

Da:SIHANA A:DEBORA E ILENIA,DANIA Mess:SIETE LE MIGLIORI CHE HO

Da:CHIARA SERENA A:GIULIA MONICA LORE E VALE Mess:VVIKDB SIETE MITICHE

Da:SERENA CHIARA A:JESSICA Mess:TE SI FORA

Da:CHIARA SERENA A:MAMMA GARAU RITA Mess:E TROPPO SIMPATICA

Da:DA SERE E CHIARA A:ERKE Mess:TVTBXS RESTA COME SEI

Da:GIADA A:DANIA Mess:CIAO TVTTTTB

Da:CAROTINA A:ANDREA2C Mess:MI PIACI

Da:CRISTIAN GAMBERETTO A:SIMONE MAINENTE Mess:MI MANCHI MOLTO

Da:DAVIDE ZANCHI A:KEVIN GALIOTTO Mess:RINGRAZIA SARA X I SUOI CONSIGLI !!!

Da:RAMI BACHA A:MATTEO MUNARETTI Mess:SPERO CHE QUALCHE GIORNO VERRAI NELLA NOSTRA CLASSE

Da:VERONICA A:ANNNA VANZO Mess:6 ANCORA MIA AMICA? RISP.

Da:ROBERTA PANAROTTO A:SARA POZZA Mess:T.V.B.

Da:MATTIA P. A:DAVIDE ZANCHI Mess:6 UN BRAVO DIFENSORE

Da:LA COPPIA D.M. A:KEVIN GALIOTTO Mess:CI PAGHI 1 CIOCCOLATA

Da:GIADA MAPORTI A:SERENA ILARIA VERONICA Mess:SIETE MITICHE

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Da:GIADA M. A:SERENA LOVATIN Mess:T.V.U.K.D.B.

Da:ILARIA MAZZASETTE A:VALENTINA AMBROSI III b Mess:CIAO COME STAI? IO BENE,CIAO

Da:ROBERTA PANAROTTO A:MARTINA PRANDO Mess:MI MANCHI TANTO T.V.U.K.D.B. CIAO

Da:RAMI A:MATTEO MATTIA Mess:MI MANCATE TANTO AMICI MIEI

Da:RAMI A:CLASSE 1b Mess:V.V.T.B.

Da:I b A:II b Mess:SCUSATECI X IL CROCEFISSO

Da:MARTINA DAMINI IIIb A:NICOLò ALLEGRI Mess:VIENI A TROVARMI A CASA MIA , CARO CUGINO

Da:ANDREA MAPORTI A:ROBERTO GUGOLE Mess:NN è GIUSTO CHE TU SCARICHI I POKEMON DA INTERNET

Da:FRANCESCA A:ELISA Mess:T.V.B.

Da:ELISA A:FRANCI Mess:T.V.B.X.S. C.F.

Da:VALERIA ZANCHI A:SERENA CHIARA GIADA IIIA Mess:CIAO SEME! V.V.T.T.T.T.T.T.B.X.S.

Da:ELISA A:GIORGIA Mess:CIAO COME VALA CON ………?

Da:VALERIA ZANCHI A:LORENA GIULIA MONICA Mess:CIAO BELLE ! V.V.D.C.V.V.T.T.T.T.T.B.

Da:GIUSEPPE BESCHIN A:SARA LOVATO Mess:PUOI CONTARE SU DI ME !

Da:ELISA A:MARTINA PRANDO Mess:BASTA CON I MIEI RICCI

Da:CHIARA E CESCA III b A:ILENIA II a Mess:T.V.U.K.D.B.

Da:NICOLA SARTORI A:SAMUELE II c Mess:CIAO MATTO!

Da:M.ELISA A:CHIARA VALENTINA IIIb Mess:V.V.T.T.T.T.T.T.T.T.T.B.B.X.X.S.

Da:NICOLA SARTORI A:MIRCO SARTORI Mess:COME VA?

Da:SERENA MARTINA A:BARBARA MARTINA GIULIA M. Mess: CIAO VI VOGLIAMO MOLTO BENE

Da:LUCIA E FIORENZA A:NICOLE AGOSTINI Mess:6 LA RAGA PIU SIMPA DEL MONDO T.V.U.K.D.B.X.S.!!!!!!

Da:ELISA CONFENTE A:NICOLE AGOSTINI Mess:KI TI PIACE ?

Da:ILARIA III b A:NICOLE IIb Mess:CIAO BELLA COME STAI? T.V.B.

Da:VALENTINA IIIb A:MARIA ELISA Mess:T.V.U.K.D.B.X.S.

Da:SERENA IIIb A:VALENTINA III b Mess:T.V.B. CIAO

Da:CHIARA A:VALENTINA Mess:T.V.B. COME VA?

Da: CESCA IIIb ELISA A:LUCIA FIO CHIARA Mess: SIETE LE MIE MIGLIORI AMICHE T.V.B.

Da:CHIARA IIIb A:VALE IIIb Mess:COME STAI?T.V.B.

Da:MARI A:VALA CHIARA CESCA ELI Mess:COME STATE ? CIAO

Da:VALE MARI A:AL GRUPPO AMICHE Mess:SIETE AMICHE UNICHE TUTTE!

Da: NICOLÒ 2C A: JACOPO 3C Mess: CIAO JACK (DIP)

Da: NICOLE AGOSTINI A: LUCA BERTASO 3B Mess: CIAO, ABBI SPERANZA!!!

Da: RONALDINHO A: POLLICAVERDA Mess: T.V.T.T.B.

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Da: CATERINA E CLAUDIA 1A A: ZAC Mess: 6 BELLISSIMO

Da: VALE E CINZIA 2C A: ELISABETTA Mess: SUGA BEN A PALLAVOLO!!!

Da: GIOIA 1A A: SARA Mess: CIAO BELLA BIONDA!T.V.1.K.D.B.X.S.

Da: LEANDRA, EMILY, ANNA, NICOLE A: NICOLE AGOSTINI Mess: V.V.T.B.

Da: TARTUFO 1 A A: TAZZINA Mess: W MILAN!!!

Da: FAVA A: FUNGO Mess: T.V.B.4.EVER

Da: CATERINA 1A A: SARA Mess: T.V.T.T.T.T.T.T.T.B.X.S.

Da: CAROTINA A: CECIO Mess: 6 BELLISSIMO T.V.1.K.D.B.4.E.

Da: GIULIA 3C A: CHIARA E SERENA 3A Mess: CIAO SISSE, W.1.K.D.B.X.S. SIETE SPECIALI!!!

Da: LEANDRA SOPRANA 2C A: EMILY E NICOLE 2C Mess: WE ARE OUR BEST FRIENDS FOR EVER

Da: KEVIN 3C A: MARTINA 1B Mess: CIAO BELLA!!! T.V.B.

Da: CHIARA, GIOIA E ILENIA 2A A: BRIBRI, FRANCY, ERKY, PARNEET… Mess: SIETE DELLE AMICHE FANTASTICHE. RIMANETE COME SIETE!

Da: ANNACHIARA 1A A: PAVESINO Mess: 6 FIGHISSIMO!!!!

Da: SARA 3C A: LEANDRA 2C Mess: CIAO BELLA!! FAI LA BRAVA!T.V.T.T.B.

Da: FRANCESCA MANCU 2A A: EVA BEVILACQUA 2C Mess: 6 LA MIA AMICA + SIMPATICA E DIVERTENTE. T.V.B.

Da: SARA 3C A:JÈ,CHIKA,FRANCI,SIANA,ERKELA,SILVIA 3C3A Mess: NON CAMBIATE MAI. VI VOGLIO BENE

Da: RAMANDEEP 3C A: TATIANA 3C Mess: T.V.1.K.D.B. NON CAMBIARE MAI. STAI COME SEI…OK

Da: CHIARA 2A A: ERKELA 3A Mess: SEI UNA CUGINA SPECIALE! RIMANI COME SEI! T.V.1.K.D.B.X.S.

Da: TUTTI 2A A: PROF. Mess: X FAVORE BASTA COMPITI!

Da: ANNA 2A A: NICOLE E EMILY 2C Mess: SIETE DELLE AMICHE FANTASTICHE.

Da: SARA 3C A: CATERINA 1A Mess:CIAO STELLA! FAI LA BRAVA! TI VOGLIO BENE

Da: GIOIA A: BRIBRI Mess: T.V.B. 6 UN’ AMICA SPECIALE.

Da: FRANCESCA MANCU A: TUTTA LA MIA CLASSE Mess: SIETE UNA CLASSE FANTASTICA

Da:BRIBRI95 2A A: ANNA Mess: GRAZIE ANNINA! T.V.B.

Da: CHIKA 3C A:JÈ,ETTA,SEREDUCI,LELA,ERKI,DANIA,SILVIA,SIHANA Mess: CIAO PAGLIACCE! V.V.1..D.B.X.S. BACI!!

Da: ANNA 2A A: SABRINA Mess: T.V.T.T.T.B.

Da: SARA 3C A: MARTINA 1B Mess: CIAO STELLA! T.V.B. FAI LA BRAVA!

Da: ILENIA 2A A: TUTTE LE RAGA DELLA MIA CLASSE Mess: SIETE TUTTE SIMPA E VI VOGLIO TANTO TANTO BENE PER SEMPRE.

Da: GIOIA 2A A: TUTTA LA 2A Mess: SIETE QUASI TUTTI FANTASTICI!

Da: GIOIA 2A A: GIAROLA Mess: BASTA GIOCARE AL NINTENDO DS (LO CONSUMI)

Da: GIULIA 2A A: ERICA DAMINI Mess: 6 SIMPA ANCHE TU! T.V.T.T.B.

Da: ELIA 2A A: CLASSE 2A Mess: SIETE UNA CLASSE STUPENDA E MITICA.

Da: MANUEL A: ANDREA E TATIANA Mess: SIETE SIMPATICHE E VI VOGLIO BENE.

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Da:Alberto 2A A: Samuele e Cristian Mess: siete i miei migliori amici.

Da: Sara 3C A: Jessica 2A Mess: Fai la brava cuggi. Mia!ricordati 11 Ottobre 2007 T.V.T.T.B.

Da: Jacopo 3C A: Ilenia 3C Mess: Ciao turuz! Cm va?

Da: Thomas A: Vittorio Mess: A quando le nozze?

Da: Vittorio A: Thomas Mess: Non lo so!

Da: Thomas 2A A: Cristian e Samuele 2A Mess: Siete i miei migliori amici.

Da: Stiven 3C (sandokan) A: Funk 2A Mess: fai il bravo, funky

Da: Ramandeep 3C A: Lorena 3C Mess: T.V.T.T.B.X.S. non cambiare OK

Da: Stangazzo 3C A: Cima e Elia 3A Mess: Forza Inter! Voi siete miei best friend.

Da: Alberto 3C A: Eva 2C Mess: Devi studiare di più.

Da: Lorena 3C A: Chiara e Sere 3A Mess: Siete uniche. V.V.1.K.D.B.X.S.

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RESPONSABILI: DE GRANDI ALESSANDRA FRANCO ALESSANDRA MASSALONGO MARILENA. REDATTORI Aldegheri Serena Ambrosi Valentina Arvotti Jessica Beschin Giuseppe Bevilacqua Ilaria Bevilacqua Silvia Cambiolo Giada Cavazza Daniele Cavazza Francesca Cavazzola Giorgio Confente Elisa Confente Lucia Dal Cortivo Fiorenza Filpozzi Massimiliano Grassi Jacopo Lovato Barbara Mainente Alberto Marcazzan Francesca Marcazzan Mariaelisa Mazzasette Chiara Meneghetti Giulia Monchelato Serena Pozza Elia Prando Dania Rivato Martina Sartori Nicola Stanghellini Luca Taviani Giulia Vandin Alessandro UNO SPECIALE RINGRAZIAMENTO ALLA PROLOCO DI SAN GIOVANNI ILARIONE PER LA STAMPA DEL PRIMO NUMERO E AL COMITATO GENITORI PER LA GENTILE COLLABORAZIONE!!! ARRIVEDERCI AL PROSSIMO NUMERO!!!