Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante ... · mentato per la scelta dei can-ti:...

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Tutto il giornalino è visibile sul sito internet della nostra scuola www.smediadante.it La redazione può essere contattata al seguente indirizzo: [email protected] Insieme per… confrontarci, discutere, imparare… crescere Insieme per… Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante Alighieri” Casamassima (BA) Stampato e distribuito in proprio Redazione: Gli alunni delle classi 1L, 2I, 2L, 3D, 3I, 3L Docenti responsabili: Prof. ssa L. Busetti Prof. ssa A. Deiure Prof. G. Gasparro Hanno collaborato: Il Dirigente Scolastico, Prof. ssa Francesca Santolla I Docenti: D. Alfonso e A. Fiermonte, M. Orrico. Il giorno 7 novembre 2009, noi ragazzi della scuola me- dia “Dante Alighieri” di Casamassima, sede succur- sale, abbiamo ricevuto la visita del Vescovo dell’Arcidiocesi di Bari- Bitonto, Monsignor France- sco Cacucci. L’abbiamo accolto calorosamente con le note dell’ “Inno alla Gio- ia” di Beethoven in segno della nostra felicità per la sua presenza. Che agitazio- ne! Dovevamo cantare e suonare di fronte al Vesco- vo; anche se con un po’ di tensione, ci siamo riusciti e abbiamo ricevuto i suoi com- plimenti. Hanno partecipato a questo incontro anche altri sacerdoti e la preside che ha sottolineato l’importanza del crocifisso contro le tesi di coloro che negano tale simbo- lo e pretendono di escluderlo dalle aule. Alcune nostre compagne, hanno rivolto delle domande sul ruolo della reli- gione nel mondo e sul dialogo interreligioso. Il Vescovo ci ha dato delle risposte, inte- grandole con le sue esperien- ze personali e le sue emozio- ni, in particolare del periodo in cui era Vescovo ad Otran- to, terra di grandi immigra- zioni. Il Vescovo si è compli- mentato per la scelta dei can- ti: “Dolce Sentire” e “La Primavera di Vivaldi”. Nel suo intervento ci ha spie- gato che gli anni delle scuole medie sono preziosi perché si fanno esperienze morali e culturali che segnano tutta la vita. A conclusione della manifestazione abbiamo do- nato a Monsignor Cacucci un presepe realizzato da noi alunni nel laboratorio di cera- mica della nostra scuola. Ci ha invitato a recarci a Bari per ammirare le icone che gli saranno regalate da un Rab- bino in segno di amicizia. Ciò a conferma del dialogo interreligioso che anche la nostra Dirigente promuove nella nostra scuola. Per noi è stata un’esperienza unica perché non capita tutti i gior- ni di incontrare una persona così autorevole che ha sapu- to dialogare con noi ragazzi in modo semplice ma co- struttivo. Gli alunni della 3ªD VERTICALI: 1. Uno dei cinque sensi. 2. Dea della sapienza. 3. Principio. 4. Compositore parmigiano (iniz.). 5. Dittongo di pieghe. 6.Volatile preistorico. 7..Cespugli spinosi. 8. Tempi geologici. 9. Adetti ad umili servizi. 11. Nostro (abbr.). 14. Prima di oggi. 15. Ramo di edera. 16. Aosta. 17. Emorragia celebrale. 19. Città rivale di Paperopoli. 26. Blocchetto di assegni. 28. Chicco d’uva. 29. Penisola croata. 32. Colpevole. 35. Serie di gradini tra pianerottoli. 36. Opera lirica. 39. Tela per sacchi. 40. Centimetro. 43.Telefono (abbr.). 44. Vino nei prefissi. 45. Rete. 47. Congiunzione avversativa. 49. Agrigento. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 Insieme per… Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante Alighieri” Casamassima (BA) pag. 08 ORIZZONTALI: 1. Il fiume di Londra. 6. Vi partecipando il bue e l’asinello. 10. Lo era Archimede. 12. Luca della naziona- le. 13. Rigore nell’ esigere e nel giudicare. 17. Il Greggio della TV. 20. I confini di Rimini. 21.Non falso. 22. Mammifero spinoso. 23. Rabbia. 24.Valutazione. 25.Estensione di un documento word. 27. Tipo di rana. 29. Nome di donna. 30. Ultimo successo della Pixar. 31. Arezzo sull’auto. 33. Corpo Carabinieri. 34. Incitare, spronare. 37. Due Romano. 38. Movimento involontario. 41. Provincia laziale. 42. Liquore caraibico. 43. Arrossiscono facilmente. 44. Io Latino. 46. L’Italia sul web. 47. Un po’ di merito. 48. E’ simile alla banana. 50. Asia senza si. 51. Il letto del fiume. 52. Uno sport con le buche. Qual è il colmo per un cane? Incontrare un osso duro! Il colmo per un’ape? Fare la luna di miele! 5 8 6 8 1 2 9 7 3 5 6 9 7 8 1 2 3 4 5 1 8 6 5 4 2 4 9 1 3 8 A cura di Paola Lorusso 2ªL

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Tutto il giornalino è visibile sul sito internet della nostra scuola www.smediadante.it

La redazione può essere contattata al seguente indirizzo: [email protected]

Insieme per… confrontarci, discutere, imparare… crescere

Insieme per… Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante Alighieri” Casamassima (BA) Stampato e distribuito in proprio

Sede succursale

Sede centrale

Redazione:

Gli alunni delle classi

1L, 2I, 2L, 3D, 3I, 3L

Docenti responsabili:

Prof.ssa L. Busetti

Prof.ssa A. Deiure

Prof. G. Gasparro

Hanno collaborato:

Il Dirigente Scolastico, Prof.ssa Francesca Santolla

I Docenti: D. Alfonso e A. Fiermonte, M. Orrico.

Il giorno 7 novembre 2009,

noi ragazzi della scuola me-

dia “Dante Alighieri” di

Casamassima, sede succur-

sale, abbiamo ricevuto la visita del Vescovo

dell’Arcidiocesi di Bari-

Bitonto, Monsignor France-

sco Cacucci. L’abbiamo

accolto calorosamente con

le note dell’ “Inno alla Gio-

ia” di Beethoven in segno

della nostra felicità per la

sua presenza. Che agitazio-

ne! Dovevamo cantare e

suonare di fronte al Vesco-

vo; anche se con un po’ di

tensione, ci siamo riusciti e

abbiamo ricevuto i suoi com-

plimenti. Hanno partecipato a

questo incontro anche altri

sacerdoti e la preside che ha sottolineato l’importanza del

crocifisso contro le tesi di

coloro che negano tale simbo-

lo e pretendono di escluderlo

dalle aule. Alcune nostre

compagne, hanno rivolto delle

domande sul ruolo della reli-

gione nel mondo e sul dialogo

interreligioso. Il Vescovo ci

ha dato delle risposte, inte-

grandole con le sue esperien-

ze personali e le sue emozio-

ni, in particolare del periodo

in cui era Vescovo ad Otran-

to, terra di grandi immigra-

zioni. Il Vescovo si è compli-

mentato per la scelta dei can-ti: “Dolce Sentire” e “La

Primavera di Vivaldi”.

Nel suo intervento ci ha spie-

gato che gli anni delle scuole

medie sono preziosi perché si

fanno esperienze morali e

culturali che segnano tutta la

vita. A conclusione della

manifestazione abbiamo do-

nato a Monsignor Cacucci un

presepe realizzato da noi

alunni nel laboratorio di cera-

mica della nostra scuola. Ci

ha invitato a recarci a Bari

per ammirare le icone che gli

saranno regalate da un Rab-

bino in segno di amicizia. Ciò a conferma del dialogo

interreligioso che anche la

nostra Dirigente promuove

nella nostra scuola. Per noi è

stata un’esperienza unica

perché non capita tutti i gior-

ni di incontrare una persona

così autorevole che ha sapu-

to dialogare con noi ragazzi

in modo semplice ma co-

struttivo.

Gli alunni della 3ªD

VERTICALI: 1. Uno dei cinque sensi. 2. Dea della sapienza. 3. Principio. 4. Compositore parmigiano (iniz.). 5. Dittongo di

pieghe. 6.Volatile preistorico. 7..Cespugli spinosi. 8. Tempi geologici. 9. Adetti ad umili servizi. 11. Nostro (abbr.). 14. Prima

di oggi. 15. Ramo di edera. 16. Aosta. 17. Emorragia celebrale. 19. Città rivale di Paperopoli. 26. Blocchetto di assegni. 28.

Chicco d’uva. 29. Penisola croata. 32. Colpevole. 35. Serie di gradini tra pianerottoli. 36. Opera lirica. 39. Tela per sacchi. 40.

Centimetro. 43.Telefono (abbr.). 44. Vino nei prefissi. 45. Rete. 47. Congiunzione avversativa. 49. Agrigento.

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Insieme per… Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante Alighieri” Casamassima (BA) pag. 08

ORIZZONTALI: 1. Il fiume di Londra. 6. Vi partecipando il bue e l’asinello. 10. Lo era Archimede. 12. Luca della naziona-

le. 13. Rigore nell’ esigere e nel giudicare. 17. Il Greggio della TV. 20. I confini di Rimini. 21.Non falso. 22. Mammifero

spinoso. 23. Rabbia. 24.Valutazione. 25.Estensione di un documento word. 27. Tipo di rana. 29. Nome di donna. 30. Ultimo

successo della Pixar. 31. Arezzo sull’auto. 33. Corpo Carabinieri. 34. Incitare, spronare. 37. Due Romano. 38. Movimento

involontario. 41. Provincia laziale. 42. Liquore caraibico. 43. Arrossiscono facilmente. 44. Io Latino. 46. L’Italia sul web. 47.

Un po’ di merito. 48. E’ simile alla banana. 50. Asia senza si. 51. Il letto del fiume. 52. Uno sport con le buche.

Qual è il colmo per un cane? Incontrare un osso duro!

Il colmo per un’ape?

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A cura di Paola Lorusso 2ªL

Lifting alla “Dante Alighieri”

Mi chiamo Luna, ho dodici

anni e frequento la 2a I nella

scuola media statale “Dante

Alighieri” di Casamassima.

Quest’anno per noi alunni della 2a I molte cose sono

cambiate: qualche compagno,

diversi insegnanti e perfino

l’aula in cui è stata messa la

mia classe. Infatti, a differen-

za dell’anno scorso, quando

eravamo sistemati al primo

piano, quest’anno ci hanno

spostati al piano terra, alla

fine di un lungo corridoio.

Come ho già anticipato, in

queste prime settimane del secondo anno di scuola media

abbiamo fatto la conoscenza

di molti nuovi professori;

sono, infatti, arrivati dei nuovi

insegnanti di inglese, di fran-

cese, di musica, di scienze, di

storia e geografia.

I nuovi professori sono tutti

molto disponibili, e, quando

serve, anche un pochino seve-

ri. Già ci siamo affezionati a tutti loro, anche se non abbia-

mo certo dimenticato i profes-

sori avuti l’anno scorso che

sono stati bravissimi nel so-

stenerci nel nostro primo anno

di scuola media.

In classe siamo sempre ven-

totto: un nostro compagno di

prima media purtroppo non

è stato promosso, ma al suo

posto si è aggiunto un altro

nuovo amico. Rispetto alla prima media, i

professori ci dicono che

siamo diventati un pochino

più vivaci, al punto che, se

continuiamo di questo passo,

nessuno si offrirà di accom-

pagnarci in gita scolastica.

Non ho capito se questa sia

solo una minaccia dei pro-

fessori per farci stare buoni

o se invece facciano proprio

sul serio: il mio consiglio, comunque, è quello di cal-

marci, in maniera tale da

non rischiare!

I primi giorni la nostra aula

si presentava un po’ spoglia.

Già dopo qualche giorno,

però, con l’aiuto di alcune

professoresse, abbiamo ini-

ziato ad abbellirla, appen-

dendo alle pareti disegni e

cartelloni colorati, in modo da renderla più accogliente e

meno severa.

Ma le novità non finiscono

qui! Infatti, anche i bagni del

piano terra e la palestra sono

in via di ristrutturazione.

Questa situazione comporta

per noi dei fastidi, perché

non possiamo andare in pa-

lestra e, per andare al bagno,

dobbiamo salire ogni volta

al piano di sopra. Però io credo che alla fine sarà valsa

la pena di fare questi sacrifi-

ci, perché avremo una scuo-

la più bella e più efficiente.

Questa scuola oramai è parte

della mia vita e non la cam-

bierei con nulla al mondo.

Luna Felici 2ªI

Noi ragazzi della scuola

media Dante Alighieri di

Casamassima indossiamo

già dall’anno scorso la divi-

sa, che in realtà non è la classica divisa dei college

inglesi, ma è un abbiglia-

mento giovanile e comodo.

Un paio di jeans per tutti e

una camicetta bianca; per

l’inverno un maglione rosso

(per le ragazze) e blu (per i

ragazzi). Questa novità è

stata molto apprezzata dagli

Quest’anno alla nostra

scuola stanno facendo un

vero e proprio lifting…

Bagni, finestre, palestra e

a d d i r i t t u r a a n c h e l’auditorium!

Noi studenti siamo felicis-

simi, anche se ci costa sa-

crifici non poter svolgere le

lezioni pratiche di corpo,

movimento e sport, ma ci

stiamo rifacendo con la

teoria e con le interessanti

lezioni del nostro insegnan-

te. Speriamo che tutto vada

a posto dopo il primo qua-

drimestre, anche se capia-mo che gli interventi sono

talmente importanti che ci

vorrà sicuramente del tempo.

Da quanto abbiamo potuto

capire la palestra avrà una

nuova pavimentazione e un nuovo sistema di riscalda-

mento che la renderà vera-

mente confortevole. Saranno

montate nuove reti da palla-

volo e avremo a disposizione

nuovi attrezzi per i vari

sport. Attendiamo con ansia

il risultato finale e promettia-

mo che lo documenteremo

con una bella foto.

Alla prossima!

Miriam Dentuto &

Silvia Porreca 2ªL

La divisa scolastica

Quest’anno la nostra Diri-

gente, la Professoressa Fran-

cesca Santolla, ha avuto

un’ottima idea: regalare ad

ogni studente un diario. Si chiama “Tienimi d’occhio’’,

è molto colorato, è completo,

ed è dedicato alla musica:

sfogliandolo si possono trova-

re curiosità, aneddoti e notizie

sullo straordinario mondo delle note. Le ultime pagine

sono dedicate alla nostra

scuola con il regolamento di

disciplina, le attività che rea-

lizziamo nel corso dell’anno e

tante altre utili informazioni

per noi e per i nostri genitori

che hanno molto apprezzato

questo dono. Io e i miei com-

pagni siamo stati felici di ri-

cevere in regalo il diario sco-

lastico della nostra scuola: ci fa sentire parte della “Dante

Alighieri” e questo ci rende

orgogliosi.

Vanessa Porro 2ªL

Il diario per tutti!

insegnanti e dai genitori; ma

non tanto dai noi ragazzi a cui

manca indossare i nostri abiti

alla moda, ma c’è un lato posi-

tivo: la mattina non dobbiamo pensare a cosa metterci per

andare a scuola e, di conse-

guenza, non perdiamo tempo.

Sinceramente non ci possiamo

lamentare di questo cambia-

mento perché la divisa ci rende

orgogliosi di appartenere alla

nostra scuola.

La Redazione

Con questo giornalino vogliamo far cono-

scere agli altri ragazzi della nostra età le

notizie dal mondo, le nuove tendenze della

moda giovanile e gli sport più amati dai

ragazzi. Speriamo che questo progetto sco-lastico sia utile per tutti noi e ci abitui a

saper esprimere in modo coerente e logico,

a scrivere meglio e a confrontarci con gli

altri.

Annarita Verna & Piero Pricci 2ªI

La mia scuola

Insieme per… Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante Alighieri” Casamassima (BA) pag. 02 Insieme per… Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante Alighieri” Casamassima (BA) pag. 07

La scuola, a volte, può pro-

vocare negli adolescenti

delle difficoltà e dei proble-

mi.

Sfogliando le cronache dei giornali, spesso capita di

leggere di studenti che scap-

pano di casa o peggio anco-

ra si suicidano per un brutto

voto o per una bocciatura.

Certo, sono ragazzi psicolo-

gicamente fragili, con molti

problemi.

Allora viene da chiedersi:

Cosa può fare la scuola per

impedire questo?

Gli insegnanti dovrebbero impegnarsi affinché ci sia

una crescita sana ed equili-

brata degli studenti. Ma

allora come dovrebbe essere

un insegnante?

Per noi, l’insegnante ideale

è colui che ti fa venire a

scuola volentieri, senza

l ’ a n g o s c i a

dell’interrogazione, che capi-

sce quando sei in difficoltà e

ti comprende quando qualche volta non hai potuto svolgere

i compiti.

L’insegnante modello è quel-

lo che ti ascolta, parla con te

e cerca di capirti prima di

giudicarti. È colui o colei

che ti fa capire che la scuola

e la vita sono legati tra loro

perché la scuola serve per il

nostro futuro, per prepararci

alla vita quando i banchi non

ci saranno più. Sarebbe bello avere delle insegnanti così,

però ripensandoci, forse, tra i

nostri insegnanti, qualcuno

c’è che ha queste qualità.

Gaia Azzone &

Alessia Leonetti 2ªI

La maggior parte di noi ra-

gazzi parla degli adulti co-

me una vera e propria

“rottura”… Ma è davvero

così? Prendiamo, per esempio, i

genitori: la maggior parte di

loro sono autorevoli, dettano

regole e pretendono il mas-

simo dai propri figli. Per noi

ragazzi, invece, ogni genito-

re dovrebbe essere permissi-

vo, favorevole a ogni nostro

capriccio, moderno… In-

somma un amico che ricor-

di, ogni tanto, di essere stato

anche lui ragazzo. Purtroppo

tutto questo è solo fantasia: un

genitore non può essere un

amico, uno alla pari, perché il

suo compito, “per nostra sfor-tuna”, è quello di guidarci,

indirizzarci, prepararci alla

“vita”. Un ruolo non molto

facile, non vi pare? Prendiamo

per esempio i professori: solo

alcuni, stranamente, sono sim-

patici. Ma per noi è bello

vedere degli adulti che ci

lasciano liberamente esporre

i nostri pensieri, discuterne

in classe con i nostri coeta-nei e che cercano insieme a

noi delle risoluzioni a pro-

blemi che, anche se banali,

per noi sono IMPORTAN-

TISSIMI.

E’ facile per i ragazzi dire:

“ADULTI CHE NOIA!”,

ma forse è il caso di dire:

“ADULTI CHE FATICA”!

Aurora Nesta &

Alessandra De Ruvo 2ªI

Ciao, siamo Giorgia e Va-

nessa e siamo delle vere

appassionate di cinema,

tanto che ci andiamo ogni

settimana con i nostri ami-ci. Lo scorso weekend sia-

mo andati a vedere “UP”,

per noi, uno dei film più

belli e appassionanti di

quest’anno. Forse pensere-

te che siamo un po’ grandi

per vedere i cartoni anima-

ti, ma vi sbagliate. Ora

cercheremo di raccontarvi

la trama: Carl Fredricksen

è un anziano signore che

per tutta la vita ha sognato di girare il mondo, ma ha

dovuto scontrarsi con i

problemi della realtà quoti-

diana come le bollette e gli

acciacchi dell'età. Quando

a 72 anni la vita sembra

non offrirgli più tempo per

realizzare il suo sogno,

bussa alla sua porta Rus-

sell, un boyscout di 8 anni

che deve fare la sua buona azione. Sarà con lui che

Carl intraprenderà il viag-

gio dei suoi sogni in Suda-

merica, dove incontreranno

animali selvaggi e persino

degli inaspettati nemici.

Per noi questo film è stato

molto bello e interessante e

vi consigliamo di andarlo a

vedere. Ciao a tutti e al

prossimo film.

Giorgia Fiore &

Vanessa Porro 2ªI

Insieme per… Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante Alighieri” Casamassima (BA) pag. 06

5.000.000 morti all’anno,

tumori ai polmoni, alla fa-

ringe, alla laringe e alla ve-

scica. Chi provoca tutto que-

sto? Una sigaretta. Sono più di 1.000.000.000 i fumatori

in tutto il mondo di cui il

31% sono uomini, il 22%

donne e il 47% adolescenti. Il

4% degli adolescenti ha preso

in mano la sua prima sigaretta

a 11 anni, il 14% a 13 anni e il

30% a 15. È sconvolgente il problema che ci coinvolge,

eppure restiamo indifferenti.

Questo è quanto abbiamo ap-

preso durante il corso contro il

tabagismo tenuto dal medico

pneumologo Dott. Pietro Vi-

saggi. La cosa che più mi ha

impressionato è stata la quanti-

tà di sostanze tossiche presenti

nella sigaretta, tra cui c’è an-

che il Polonio 210 che è una

sostanza altamente tossica e che viene assorbita dalla foglia

di tabacco dal terreno. Inoltre

mi ha colpito molto il fatto che

alcune donne anche se in gra-

vidanza continuano a fumare

e non si rendono conto a qua-

li rischi espongono il bambi-

no che portano in grembo.

Fortunatamente durante la gravidanza alcune madri

smettono di fumare, anche se

subito dopo aver partorito

ricominciano. Anche in que-

sto caso è molto grave poiché

il bambino, essendo a contat-

to con la madre, inspira fumo

passivo che è molto più noci-

vo di quello attivo. Il Dott.

Visaggi ha concluso il suo

corso ricordandoci che il

tabagismo non è un vizio, ma una vera e propria malattia

che dobbiamo imparare a

curare e sconfiggere.

Anna Cipriano 3ªL

La vita di ciascuno di noi è

scandita dal nostro modo di

reagire alle diverse situazio-ni che viviamo, siano esse

piacevoli o meno.

Le “risposte” che il nostro

corpo dà, sono le EMOZIO-

NI che, soprattutto nel peri-

odo dell’adolescenza, ci

aiutano a capire meglio noi

stessi e ad entrare “in sinto-

nia” con gli altri.

Vale la pena di emozionar-

si? Come sarebbe il mondo

senza emozioni? Sarebbe come un quadro dipinto con

un solo colore: monotono e

noioso.

Se cercassimo la parola e-

mozione sul dizionario leg-

geremmo:“manifestazione

reattiva del sistema nervo-

so”, ma è una definizione

molto riduttiva perché emo-

zionarsi è vivere, è dipinge-

re con mille colori il nostro quadro! Il confronto con il

mondo interiore è straordi-

nario e ci riserva grandi

sorprese, come abbiamo

avuto modo di capire dagli

incontri che abbiamo avuto

con la Dottoressa D’Antona,

nell’ambito del progetto

sull’affettività che ci ha

aiutato a

c o m -

prendere m e g l i o

noi stes-

si e gli

a l t r i .

O g n i

i n d i v i -

duo, infatti, reagisce alle

situazioni con stati d’animo

differenti che provocano dei

veri e propri sconvolgimen-

ti: pensate a quante volte vi sentite il cuore andare

all’impazzata oppure avete

le mani sudate e le gambe

che tremano, ma nonostante

tutto siete sempre pronti a

mettervi in gioco perché

delle emozioni nessuno può

farne a meno!

Marika Ciocca 3ªL

Vorrei soffermarmi su un

importante argomento: i

professori. Io come tutti i

miei compagni vorrei ringra-

ziare i nostri professori. Ci istruiscono, come i nostri

genitori ci aiutano a compor-

tarci in modo corretto nella

società di oggi, ci aiutano a

condividere le cose con gli

altri e ad aiutare sempre gli

amici in difficoltà. Vorrei

chiedere a tutti voi di rispet-

tare gli insegnanti così verre-

te rispettati voi e vivrete un

grande rapporto con loro.

Sappiamo tutti che hanno

una pazienza infinita con noi e quando non capiamo un

argomento sono subito pronti

a rispiegarcelo. I nostri pro-

fessori sono molto compren-

sivi e quando vedono che ad

un certo punto un argomento

diventa un pochino pesante,

“attaccano” con un argomen-

to che piace a tutti. Insom-

ma, vorrei ringraziare tanto i

nostri insegnanti perché da

loro, ma anche dai nostri genitori, dipende il nostro

futuro.

Vanessa Porro 2ªI

Uno dei fenomeni maggior-

mente diffuso tra i ragazzi

della nostra età è sicura-mente quello del bullismo.

Sono da considerarsi bulli il

prepotente, il violento,

l’aggressivo e ciascuno di

noi sa che con questi tipi c’è

poco da parlare. Il guaio,

però, è che chi è vittima del

bullismo ha una vita diffici-

le, se non addirittura impos-

sibile. Allora che fare? Se-

condo me la cosa migliore è

parlarne. Tacere significhe-rebbe accettare e accettando

si continuerebbe all’infinito

questa persecuzione. Ma

perché un ragazzo della mia

età deve comportarsi da

bullo? Chi ricorre alle ma-

niere forti sicuramente non

ha attenzioni familiari, non

ha amici e per essere al cen-

tro dell’attenzione si crea

“un branco” di cui lui è il capo.

Questi ragazzi andrebbero

aiutati: mi piacerebbe che

provassero la gioia di avere

degli amici con cui dividere

momenti belli e momenti

tristi, con cui ridere e gioca-

re.

Aurora Gargano 2ªL

Il primo giorno di scuola

ero molto emozionato; il

passaggio dalla quinta

elementare alla prima

media mi creava una cer-ta ansia.

Ho incontrato compagni

delle elementari, ma an-

che compagni nuovi che

sono molto simpatici.; i

professori sono molto

buoni. La scuola è bella e

anche se mi è dispiaciuto

lasciare tutti i miei vecchi

compagni, sono felice

perché in fondo ne ho

incontrati di nuovi.

Danilo De Tommaso 1ªL

Il 9 Settembre è stato il mio primo giorno di Scuola Media. Nella nuova scuola tutti hanno accolto me e i miei compagni,

con una calorosa festa di benvenuto. Dopo l’appello della Preside, che ha formato le classi prime,i ragazzi di III media ci

hanno distribuito delle farfalle multicolore realizzate da loro sulla carta. Si è creato un bellissimo quadro variopinto; abbia-

mo formato dei cerchi e tutti insieme abbiamo danzato e cantato un brano musicale di nazionalità indiana. Io ero molto

ansioso di conoscere i miei professori, però mi è dispiaciuto lasciare i miei vecchi compagni di classe e la mia maestra ai quali ero affezionato. Devo dire che partecipare alla festa di accoglienza per me è stata una bellissima esperienza, soprattut-

to quando ho conosciuto i mie amici cinesi. Spero che questa nuovo percorso di studio mi aiuti a crescere e a maturare.

Umberto Tarantino 1a L

Il nove settembre per me

è cominciato un nuovo

viaggio: quello nella

scuola “Dante Alighie-

ri”. Quella mattina le maestre delle scuole

elementari hanno ac-

compagnato me e i miei

amici nella nuova scuo-

la. Appena arrivati gli

alunni di seconda e terza

media ci hanno accolto

con un ballo: sembrava

di essere ad una serata

danzante e ci hanno re-

galato delle farfalle che

rappresentavano il motto della scuola “Volare

Alto”; infatti l’impegno

di tutti sarà quello di

farci conseguire alti tra-

guardi.

Poi la Preside ha formato

le classi e alle maestre

delle elementari ha dato

un bouquet di fiori in

segno di gratitudine. Io

sono capitato nella prima L, lì ho fatto conoscenza

con nuovi compagni che

mi hanno accolto subito

con simpatia.

Riguardo le emozioni

che ho provato ricordo

che la notte prima che

iniziasse la scuola media

avevo l’ansia e non riu-

scivo a dormire, mi ri-

voltato nel letto da una

parte all’altra, ma ora devo dire che questa

scuola mi piace molto;

qui c’è qualunque cosa e

anche qualche laborato-

rio.

Carlo Del Corno 1ªL

Insieme per… Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante Alighieri” Casamassima (BA) pag. 03

Il giorno 9 Settembre è stato il mio primo ingresso

nella scuola media statale “Dante Alighieri”.

All’inizio ho avuto un po’ di paura …. Volti scono-

sciuti, compagni di classe nuovi, professori severi,

chissà che tipi…!! La preoccupazione mi assaliva sempre di più con il passare del tempo, ma con

l’accoglienza festosa che ho ricevuto ogni timore è

sparito; anzi dico che è stata proprio una mattinata

allegra, insolita e indimenticabile.

Francesco Fonsdituri 1a L

Il giorno 9 Settembre 2009 ci siamo ritrovati con i vec-

chi compagni della 5^ elementare nella palestra scoperta

della scuola media “Dante Alighieri”, per festeggiare,

con gli alunni di 2^ e 3^, l’inizio per noi di una nuova

avventura: l’ingresso nella scuola dei “grandi”. La festa di accoglienza è stata movimentata e calorosa in

tutti i sensi: un caldo afoso ci ha tenuto compagnia per

tutta la mattinata.

Tenendoci tutti per mano abbiamo formato un grande

cerchio e danzato, cantato, sventolato farfalle di carta

mentre i compagni più grandi intonavano canti ed ese-

guivano brani musicali di altre nazioni.

Il primo giorno di scuola media è stato davvero entusia-

smante, non pensavo che sarebbe stata così piacevole la

Scuola Media!

Domenico Gengo 1ªL

Il primo giorno di scuola

media, nonostante la

simpatica accoglienza

che ci hanno dimostrato

gli insegnanti, la Preside, il Sindaco e l’Assessore

alla Cultura del Comune

di Casamassima, io ero

emozionatissima e non

credevo ancora di essere

in prima media; avevo

anche un po’ di paura, lo

ammetto, perché pensa-

vo che non mi sarei adat-

tata velocemente al nuo-

vo ambiente e a tanti visi

sconosciuti. Ma…. al termine delle lezioni,

ritornando a casa ripen-

savo alle ore appena tra-

scorse e i ricordi erano

piacevoli, tanto che non

vedevo l’ora di ritornare

il giorno dopo.

Caterina Volza 1ªL

Cosa si aspetta Dio da noi?

In che modo ci giudicherà? Queste sono le domande che

molti di noi si pongono nella

vita di ogni giorno, ma a cui

purtroppo è difficile dare

una risposta.

Ad esempio, a Dio non inte-

resserà sapere quante auto-

mobili abbiamo avuto, per-

ché di certo ci giudicherà

per tutto l’amore e l’aiuto

che abbiamo dato a chi ne ha

bisogno. Quello che conta per Dio

non è essere ricchi e belli,

ma essere generosi ed altrui-

sti; egli non tiene conto delle

ricchezze materiali, ma di

quello che abbiamo nel cuo-

re: amore, rispetto per il

prossimo, fede…

Ugualmente, a Dio non inte-

resserà sapere quanti amici

abbiamo avuto, ma se siamo stati buoni amici; se non

abbiamo tradito la fiducia

che ci è stata data; se abbia-

mo aiutato il prossimo nel

momento del bisogno; se

non ci siamo limitati a pre-

stare attenzione alla sua bel-

lezza ed alla sua ricchezza,

ma abbiamo cercato la bontà

del suo cuore.

Per Dio l’importante è sape-

re che ti sei sempre impegna-to negli studi e che hai sem-

pre dato il meglio di te per

essere una brava persona in

famiglia come nella scuola.

Questo è quello che Dio si

aspetta da noi, e in base al

quale ci giudicherà: sta a noi

non deluderlo.

Luna Felici 2ªI

La sentenza con cui la Corte

Europea dei diritti dell’uomo

di Strasburgo chiede la rimo-

zione del crocifisso dalle aule

scolastiche italiane ha scate-nato una ribellione popolare.

La Corte Europea sostiene

che una tale presenza costi-

tuisce ”una violazione dei

genitori ad educare i figli

secondo le loro convinzioni”.

Noi siamo due ragazzine

della 2ªI e ci siamo rese con-

to come nelle nostre classi

arrivino ragazzi di tutto il

mondo, noi rispettiamo loro,

la loro lingua, la loro religio-ne, ma non accettiamo il fatto

che debbano toglierci un

simbolo che da moltissimi

anni fa parte di noi e della

nostra storia.

Il crocifisso esprime, secon-

do noi, l’origine religiosa dei

valori di tolleranza, rispetto

reciproco, di valorizzazione

della persona, di affermazio-

ne dei suoi diritti. Il crocifisso è simbolo di

amore universale, non di

esclusione, ma di accoglien-

za.

L’ Europa ha bisogno di ri-

spetto della tradizione, se

rinneghiamo la nostra identi-

tà, non avremo più visione

per il futuro.

“Il nostro è uno stato laico, non laicista. Chi ha emanato

questo pronunciamento,

evidentemente ha troppa

ideologia e non rispetta

l’identità e le tradizioni dei

popoli.

È un messaggio sbagliato

soprattutto per i giovani.

Volerlo togliere proprio in

classe è un atto grave”. Que-

ste sono le parole della Gel-

m i n i , i l M i n i s t r o dell’Istruzione, riguardo

all’argomento. In altri termi-

ni, il Ministro ci vuole dire

che questo messaggio può

avere un effetto negativo

sulla crescita culturale dei

giovani allontanandoli dalla

convinzione nella fede reli-

giosa, pur restando liberi di

scegliere quella che mag-

giormente li convince. Una piccola conclusione:

togliere il crocifisso dalle

nostre aule È INGIUSTO!!!

Lucrezia Bovino &

Martina Amoruso 2ªI

Vorrei parlarvi

della mia espe-

rienza di volon-

tariato nell’Ant.

L’Ant è un’associazione

che nasce a

Bologna e si è

diffusa in molte

regioni italiane; si occupa di

fornire assistenza gratuita

domiciliare ai malati di tu-

more. Io, con altri miei com-

pagni, accettando l’invito

della nostra professoressa,

ho deciso di diventare un

volontario dell’Ant. È un’avventura che sto viven-

do intensamente e che mi sta

coinvolgendo molto. Mi

piace aiutare la gente o per

lo meno sapere che mi sto

impegnando, senza aver

niente in cambio. Sì, è que-

sto che fanno i volontari,

aiutano e sostengono chi ne

ha bisogno, senza richiedere

nulla. A dir la verità, non ci sono molti ragazzi che parte-

cipano, comunque noi for-

miamo un gruppetto consi-

stente insieme

agli alunni

della 2ªI. Ulti-

mamente,

nella nostra classe, stiamo

trattando il

tema della

pace, argo-

mento compatibile con la

nostra esperienza di solida-

rietà. Aiutare della povera

gente e donare loro tempo

prezioso, non è cosa da tutti.

Essere un volontario, non

vuol dire solo aiutare la

professoressa a vendere “ciclamini, uova di Pasqua e

stelle di Natale”, bensì ri-

chiede molto impegno, biso-

gna sapere ciò che si fa e a

quale scopo. La professores-

sa ci ha coinvolto in questa

bellissima esperienza e io la

ringrazio. Anche se qualcu-

no può dire che non ci vuole

niente a vendere, io credo

che non si tratti solo di ven-dere, ma di donare tempo e

aiuto a chi ne ha bisogno.

Simone Erroi 3ªI

È una parte di noi che non ci lascia mai soli.

È un sentimento profondo, soprattutto di rispetto.

L’amicizia ci fa superare ogni tristezza

e non ci permette di sentirci soli. La vera amicizia è saper condividere.

Per alcuni l’amicizia è solo un gioco,

ma per chi è veramente importante,

é un legame che difficilmente si spezza.

Miriana Nuzzi &

Arianna Pesce 2ªL

Insieme per… Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante Alighieri” Casamassima (BA) pag. 04

Sicuramente tutti sarete ve-

nuti a conoscenza del disa-

stro naturale che ha colpito

l’isola di Ischia, trascinando

con sé non solo fango e de-triti, ma anche la vita di una

ragazzina di quindici anni.

Per l’isola campana non è la

prima volta che succede

qualcosa del genere: l’ultima

frana risale al 2006, pensate

un po’, solo tre anni fa! Il

suo territorio è, infatti, in

forte pendenza e, a causa del

disboscamento incontrollato,

è aumentato di molto il ri-

schio di frane e smottamenti. In ogni caso, secondo voi, è

giusto incolpare di questo

unicamente la natura? A mio

parere non è per niente così.

Forse (dico forse, ma ne

sono convinta), sotto c’è

anche lo zampino

dell’uomo. Se non capite

quello che sto cercando di

dirvi sarò più chiara: nelle

città s’innalzano nuovi ap-

partamenti in meno di un

anno, è possibile che in tre

non abbiano costruito dei

semplici sostegni per conte-

nere eventuali frane, metten-do in conto che quello che è

accaduto nel 2006 potesse

risuccedere? E, per questa

indifferenza, persone inno-

centi si sono ritrovate

all’improvviso senza una

casa, altre sono state addirit-

tura trascinate dal fango in

mare e ora sono disperse

chissà dove e, altre ancora

sono gravemente ferite. A

peggiorare ulteriormente la situazione è la presenza del

mare che rende difficili i

collegamenti al di là della

costa. Insomma, il bilancio è

questo: morte, distruzione e,

tanta paura.

Allora, perché la nostra sicu-

rezza sia “assicurata” invitia-

mo le autorità a prendersi più

cura dell’ ambiente in cui

viviamo e in cui vivono an-che loro!

Del muro è rimasto soltanto un

tratto di poche decine di metri,

mentre tutto il resto è stato

completamente distrutto senza

lasciare alcuna traccia. Solo nei ricordi di milioni di perso-

ne che lo hanno visto costruire

in così breve tempo e altrettan-

to rapidamente l’hanno visto

abbattere si possono cogliere i

segni della sua esistenza che

neanche il tempo è in grado di

cancellare. Ricordi di paura, di

tristezza, di sofferenza

e di incredulità che

non svaniranno nelle

menti di quei tedeschi che nel 1961 hanno

subìto la rottura dei

propri sentimenti,

l’incertezza del pro-

prio futuro e

l’angoscia dell’attesa,

vivendo nella speranza che un

qualcosa accadesse e sbricio-

lasse quell’ostacolo che impe-

diva persino il contatto visivo,

ma non allontanava la speran-za di poter incrociare nuova-

mente gli occhi di un loro ca-

ro, sfortunatamente rimasto al

di là di quel muro. Ricordi di

euforia, di pianti di gioia e di

nuovo di incredulità, quando il

9 novembre del 1989 quegli

stessi tedeschi hanno potuto

riabbracciare dopo diciotto

anni i loro cari ed abbracciare,

invece, per la prima volta la

libertà. Ecco cosa è rimasto del muro: la libertà, conquista-

ta da quel popolo della Ger-

mania (dell’est) che ha do-

vuto subire per più di

quarant’anni la soppressione

o la limitazione dei fonda-mentali diritti civili, soppor-

tando ingiustizie e

quant’altro potesse piegare,

ma non spezzare, la dignità

di un popolo che dopo lun-

ghe sofferenze ha avuto la

forza di reagire, tendendo e

accettando la mano di chi, al

di là di quel mu-

ro, lo accoglieva

formando un

tutt’uno senza alcuna divisione

e pregiudizio.

Con la caduta del

muro di Berlino

non solo il popo-

lo della Germa-

nia dell’Est conquistava la

libertà, anche altri Paesi

dell’est Europa che aderiva-

no al “Patto di Varsavia”,

contrapposto al “Patto A-tlantico”, hanno cominciato

a guardare ad una nuova era;

un’era senza più soprusi,

senza più limitazioni, senza

più confini e senza quella

distinzione tra est ed ovest

che per anni ha segnato il

vecchio continente, produ-

cendo tensioni e contrasti tra

Paesi vicini e sfiorando non

poche volte l’accendersi di

un nuovo conflitto mondiale.

Elena Maria De Giorgi 2ªL

Insieme per… Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante Alighieri” Casamassima (BA) pag. 05

Il 30 ottobre le scuole di Casamassima, in collaborazione con l’associazione “Libera”, hanno organizzato una marcia contro

l’illegalità e la mafia. Il corteo si è concluso in piazza Aldo Moro dove noi ragazzi con manifesti e cartelloni, acrostici, motti

e slogan, abbiamo voluto esprimere il nostro “NO” a tutte le forme di illegalità, soprusi e ignoranza. È la seconda marcia a cui partecipiamo con entusiasmo, dopo quella del 2008 tenutasi a Bari. È stato molto emozionante ascoltare le parole del

padre di Michele Fazio, un ragazzo ucciso durante una sparatoria avvenuta a Bari vecchia nel 2001, che ha invitato tutti a non

permettere che ciò che accaduto a suo figlio possa accadere di nuovo. L’esperienza tragica della perdita del figlio lo ha porta-

to ad impegnarsi in una vera e propria opera di propaganda contro ogni forma di violenza. Noi che siamo il futuro possiamo

cambiare e migliorare ciò che oggi non ci piace. Questo, però, lo possiamo fare solo INSIEME!

Miriam Dentuto 2ªL