Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante ... · mentato per la scelta dei can-ti:...
-
Upload
duongxuyen -
Category
Documents
-
view
215 -
download
0
Transcript of Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante ... · mentato per la scelta dei can-ti:...
Tutto il giornalino è visibile sul sito internet della nostra scuola www.smediadante.it
La redazione può essere contattata al seguente indirizzo: [email protected]
Insieme per… confrontarci, discutere, imparare… crescere
Insieme per… Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante Alighieri” Casamassima (BA) Stampato e distribuito in proprio
Sede succursale
Sede centrale
Redazione:
Gli alunni delle classi
1L, 2I, 2L, 3D, 3I, 3L
Docenti responsabili:
Prof.ssa L. Busetti
Prof.ssa A. Deiure
Prof. G. Gasparro
Hanno collaborato:
Il Dirigente Scolastico, Prof.ssa Francesca Santolla
I Docenti: D. Alfonso e A. Fiermonte, M. Orrico.
Il giorno 7 novembre 2009,
noi ragazzi della scuola me-
dia “Dante Alighieri” di
Casamassima, sede succur-
sale, abbiamo ricevuto la visita del Vescovo
dell’Arcidiocesi di Bari-
Bitonto, Monsignor France-
sco Cacucci. L’abbiamo
accolto calorosamente con
le note dell’ “Inno alla Gio-
ia” di Beethoven in segno
della nostra felicità per la
sua presenza. Che agitazio-
ne! Dovevamo cantare e
suonare di fronte al Vesco-
vo; anche se con un po’ di
tensione, ci siamo riusciti e
abbiamo ricevuto i suoi com-
plimenti. Hanno partecipato a
questo incontro anche altri
sacerdoti e la preside che ha sottolineato l’importanza del
crocifisso contro le tesi di
coloro che negano tale simbo-
lo e pretendono di escluderlo
dalle aule. Alcune nostre
compagne, hanno rivolto delle
domande sul ruolo della reli-
gione nel mondo e sul dialogo
interreligioso. Il Vescovo ci
ha dato delle risposte, inte-
grandole con le sue esperien-
ze personali e le sue emozio-
ni, in particolare del periodo
in cui era Vescovo ad Otran-
to, terra di grandi immigra-
zioni. Il Vescovo si è compli-
mentato per la scelta dei can-ti: “Dolce Sentire” e “La
Primavera di Vivaldi”.
Nel suo intervento ci ha spie-
gato che gli anni delle scuole
medie sono preziosi perché si
fanno esperienze morali e
culturali che segnano tutta la
vita. A conclusione della
manifestazione abbiamo do-
nato a Monsignor Cacucci un
presepe realizzato da noi
alunni nel laboratorio di cera-
mica della nostra scuola. Ci
ha invitato a recarci a Bari
per ammirare le icone che gli
saranno regalate da un Rab-
bino in segno di amicizia. Ciò a conferma del dialogo
interreligioso che anche la
nostra Dirigente promuove
nella nostra scuola. Per noi è
stata un’esperienza unica
perché non capita tutti i gior-
ni di incontrare una persona
così autorevole che ha sapu-
to dialogare con noi ragazzi
in modo semplice ma co-
struttivo.
Gli alunni della 3ªD
VERTICALI: 1. Uno dei cinque sensi. 2. Dea della sapienza. 3. Principio. 4. Compositore parmigiano (iniz.). 5. Dittongo di
pieghe. 6.Volatile preistorico. 7..Cespugli spinosi. 8. Tempi geologici. 9. Adetti ad umili servizi. 11. Nostro (abbr.). 14. Prima
di oggi. 15. Ramo di edera. 16. Aosta. 17. Emorragia celebrale. 19. Città rivale di Paperopoli. 26. Blocchetto di assegni. 28.
Chicco d’uva. 29. Penisola croata. 32. Colpevole. 35. Serie di gradini tra pianerottoli. 36. Opera lirica. 39. Tela per sacchi. 40.
Centimetro. 43.Telefono (abbr.). 44. Vino nei prefissi. 45. Rete. 47. Congiunzione avversativa. 49. Agrigento.
1 2 3 4 5
6 7 8 9
10 11
12
13 14 15 16
17 18 19
20
21
22
23
24
25 26
27 28
29
30
31 32
33
34 35 36
37
38 39 40
41
42
43
44 45
46
47
48 49
50
51
52
Insieme per… Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante Alighieri” Casamassima (BA) pag. 08
ORIZZONTALI: 1. Il fiume di Londra. 6. Vi partecipando il bue e l’asinello. 10. Lo era Archimede. 12. Luca della naziona-
le. 13. Rigore nell’ esigere e nel giudicare. 17. Il Greggio della TV. 20. I confini di Rimini. 21.Non falso. 22. Mammifero
spinoso. 23. Rabbia. 24.Valutazione. 25.Estensione di un documento word. 27. Tipo di rana. 29. Nome di donna. 30. Ultimo
successo della Pixar. 31. Arezzo sull’auto. 33. Corpo Carabinieri. 34. Incitare, spronare. 37. Due Romano. 38. Movimento
involontario. 41. Provincia laziale. 42. Liquore caraibico. 43. Arrossiscono facilmente. 44. Io Latino. 46. L’Italia sul web. 47.
Un po’ di merito. 48. E’ simile alla banana. 50. Asia senza si. 51. Il letto del fiume. 52. Uno sport con le buche.
Qual è il colmo per un cane? Incontrare un osso duro!
Il colmo per un’ape?
Fare la luna di miele!
5 8 6
8 1 2
9 7 3 5
6 9 7
8 1 2 3
4 5 1
8 6 5 4
2 4 9
1 3 8
A cura di Paola Lorusso 2ªL
Lifting alla “Dante Alighieri”
Mi chiamo Luna, ho dodici
anni e frequento la 2a I nella
scuola media statale “Dante
Alighieri” di Casamassima.
Quest’anno per noi alunni della 2a I molte cose sono
cambiate: qualche compagno,
diversi insegnanti e perfino
l’aula in cui è stata messa la
mia classe. Infatti, a differen-
za dell’anno scorso, quando
eravamo sistemati al primo
piano, quest’anno ci hanno
spostati al piano terra, alla
fine di un lungo corridoio.
Come ho già anticipato, in
queste prime settimane del secondo anno di scuola media
abbiamo fatto la conoscenza
di molti nuovi professori;
sono, infatti, arrivati dei nuovi
insegnanti di inglese, di fran-
cese, di musica, di scienze, di
storia e geografia.
I nuovi professori sono tutti
molto disponibili, e, quando
serve, anche un pochino seve-
ri. Già ci siamo affezionati a tutti loro, anche se non abbia-
mo certo dimenticato i profes-
sori avuti l’anno scorso che
sono stati bravissimi nel so-
stenerci nel nostro primo anno
di scuola media.
In classe siamo sempre ven-
totto: un nostro compagno di
prima media purtroppo non
è stato promosso, ma al suo
posto si è aggiunto un altro
nuovo amico. Rispetto alla prima media, i
professori ci dicono che
siamo diventati un pochino
più vivaci, al punto che, se
continuiamo di questo passo,
nessuno si offrirà di accom-
pagnarci in gita scolastica.
Non ho capito se questa sia
solo una minaccia dei pro-
fessori per farci stare buoni
o se invece facciano proprio
sul serio: il mio consiglio, comunque, è quello di cal-
marci, in maniera tale da
non rischiare!
I primi giorni la nostra aula
si presentava un po’ spoglia.
Già dopo qualche giorno,
però, con l’aiuto di alcune
professoresse, abbiamo ini-
ziato ad abbellirla, appen-
dendo alle pareti disegni e
cartelloni colorati, in modo da renderla più accogliente e
meno severa.
Ma le novità non finiscono
qui! Infatti, anche i bagni del
piano terra e la palestra sono
in via di ristrutturazione.
Questa situazione comporta
per noi dei fastidi, perché
non possiamo andare in pa-
lestra e, per andare al bagno,
dobbiamo salire ogni volta
al piano di sopra. Però io credo che alla fine sarà valsa
la pena di fare questi sacrifi-
ci, perché avremo una scuo-
la più bella e più efficiente.
Questa scuola oramai è parte
della mia vita e non la cam-
bierei con nulla al mondo.
Luna Felici 2ªI
Noi ragazzi della scuola
media Dante Alighieri di
Casamassima indossiamo
già dall’anno scorso la divi-
sa, che in realtà non è la classica divisa dei college
inglesi, ma è un abbiglia-
mento giovanile e comodo.
Un paio di jeans per tutti e
una camicetta bianca; per
l’inverno un maglione rosso
(per le ragazze) e blu (per i
ragazzi). Questa novità è
stata molto apprezzata dagli
Quest’anno alla nostra
scuola stanno facendo un
vero e proprio lifting…
Bagni, finestre, palestra e
a d d i r i t t u r a a n c h e l’auditorium!
Noi studenti siamo felicis-
simi, anche se ci costa sa-
crifici non poter svolgere le
lezioni pratiche di corpo,
movimento e sport, ma ci
stiamo rifacendo con la
teoria e con le interessanti
lezioni del nostro insegnan-
te. Speriamo che tutto vada
a posto dopo il primo qua-
drimestre, anche se capia-mo che gli interventi sono
talmente importanti che ci
vorrà sicuramente del tempo.
Da quanto abbiamo potuto
capire la palestra avrà una
nuova pavimentazione e un nuovo sistema di riscalda-
mento che la renderà vera-
mente confortevole. Saranno
montate nuove reti da palla-
volo e avremo a disposizione
nuovi attrezzi per i vari
sport. Attendiamo con ansia
il risultato finale e promettia-
mo che lo documenteremo
con una bella foto.
Alla prossima!
Miriam Dentuto &
Silvia Porreca 2ªL
La divisa scolastica
Quest’anno la nostra Diri-
gente, la Professoressa Fran-
cesca Santolla, ha avuto
un’ottima idea: regalare ad
ogni studente un diario. Si chiama “Tienimi d’occhio’’,
è molto colorato, è completo,
ed è dedicato alla musica:
sfogliandolo si possono trova-
re curiosità, aneddoti e notizie
sullo straordinario mondo delle note. Le ultime pagine
sono dedicate alla nostra
scuola con il regolamento di
disciplina, le attività che rea-
lizziamo nel corso dell’anno e
tante altre utili informazioni
per noi e per i nostri genitori
che hanno molto apprezzato
questo dono. Io e i miei com-
pagni siamo stati felici di ri-
cevere in regalo il diario sco-
lastico della nostra scuola: ci fa sentire parte della “Dante
Alighieri” e questo ci rende
orgogliosi.
Vanessa Porro 2ªL
Il diario per tutti!
insegnanti e dai genitori; ma
non tanto dai noi ragazzi a cui
manca indossare i nostri abiti
alla moda, ma c’è un lato posi-
tivo: la mattina non dobbiamo pensare a cosa metterci per
andare a scuola e, di conse-
guenza, non perdiamo tempo.
Sinceramente non ci possiamo
lamentare di questo cambia-
mento perché la divisa ci rende
orgogliosi di appartenere alla
nostra scuola.
La Redazione
Con questo giornalino vogliamo far cono-
scere agli altri ragazzi della nostra età le
notizie dal mondo, le nuove tendenze della
moda giovanile e gli sport più amati dai
ragazzi. Speriamo che questo progetto sco-lastico sia utile per tutti noi e ci abitui a
saper esprimere in modo coerente e logico,
a scrivere meglio e a confrontarci con gli
altri.
Annarita Verna & Piero Pricci 2ªI
La mia scuola
Insieme per… Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante Alighieri” Casamassima (BA) pag. 02 Insieme per… Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante Alighieri” Casamassima (BA) pag. 07
La scuola, a volte, può pro-
vocare negli adolescenti
delle difficoltà e dei proble-
mi.
Sfogliando le cronache dei giornali, spesso capita di
leggere di studenti che scap-
pano di casa o peggio anco-
ra si suicidano per un brutto
voto o per una bocciatura.
Certo, sono ragazzi psicolo-
gicamente fragili, con molti
problemi.
Allora viene da chiedersi:
Cosa può fare la scuola per
impedire questo?
Gli insegnanti dovrebbero impegnarsi affinché ci sia
una crescita sana ed equili-
brata degli studenti. Ma
allora come dovrebbe essere
un insegnante?
Per noi, l’insegnante ideale
è colui che ti fa venire a
scuola volentieri, senza
l ’ a n g o s c i a
dell’interrogazione, che capi-
sce quando sei in difficoltà e
ti comprende quando qualche volta non hai potuto svolgere
i compiti.
L’insegnante modello è quel-
lo che ti ascolta, parla con te
e cerca di capirti prima di
giudicarti. È colui o colei
che ti fa capire che la scuola
e la vita sono legati tra loro
perché la scuola serve per il
nostro futuro, per prepararci
alla vita quando i banchi non
ci saranno più. Sarebbe bello avere delle insegnanti così,
però ripensandoci, forse, tra i
nostri insegnanti, qualcuno
c’è che ha queste qualità.
Gaia Azzone &
Alessia Leonetti 2ªI
La maggior parte di noi ra-
gazzi parla degli adulti co-
me una vera e propria
“rottura”… Ma è davvero
così? Prendiamo, per esempio, i
genitori: la maggior parte di
loro sono autorevoli, dettano
regole e pretendono il mas-
simo dai propri figli. Per noi
ragazzi, invece, ogni genito-
re dovrebbe essere permissi-
vo, favorevole a ogni nostro
capriccio, moderno… In-
somma un amico che ricor-
di, ogni tanto, di essere stato
anche lui ragazzo. Purtroppo
tutto questo è solo fantasia: un
genitore non può essere un
amico, uno alla pari, perché il
suo compito, “per nostra sfor-tuna”, è quello di guidarci,
indirizzarci, prepararci alla
“vita”. Un ruolo non molto
facile, non vi pare? Prendiamo
per esempio i professori: solo
alcuni, stranamente, sono sim-
patici. Ma per noi è bello
vedere degli adulti che ci
lasciano liberamente esporre
i nostri pensieri, discuterne
in classe con i nostri coeta-nei e che cercano insieme a
noi delle risoluzioni a pro-
blemi che, anche se banali,
per noi sono IMPORTAN-
TISSIMI.
E’ facile per i ragazzi dire:
“ADULTI CHE NOIA!”,
ma forse è il caso di dire:
“ADULTI CHE FATICA”!
Aurora Nesta &
Alessandra De Ruvo 2ªI
Ciao, siamo Giorgia e Va-
nessa e siamo delle vere
appassionate di cinema,
tanto che ci andiamo ogni
settimana con i nostri ami-ci. Lo scorso weekend sia-
mo andati a vedere “UP”,
per noi, uno dei film più
belli e appassionanti di
quest’anno. Forse pensere-
te che siamo un po’ grandi
per vedere i cartoni anima-
ti, ma vi sbagliate. Ora
cercheremo di raccontarvi
la trama: Carl Fredricksen
è un anziano signore che
per tutta la vita ha sognato di girare il mondo, ma ha
dovuto scontrarsi con i
problemi della realtà quoti-
diana come le bollette e gli
acciacchi dell'età. Quando
a 72 anni la vita sembra
non offrirgli più tempo per
realizzare il suo sogno,
bussa alla sua porta Rus-
sell, un boyscout di 8 anni
che deve fare la sua buona azione. Sarà con lui che
Carl intraprenderà il viag-
gio dei suoi sogni in Suda-
merica, dove incontreranno
animali selvaggi e persino
degli inaspettati nemici.
Per noi questo film è stato
molto bello e interessante e
vi consigliamo di andarlo a
vedere. Ciao a tutti e al
prossimo film.
Giorgia Fiore &
Vanessa Porro 2ªI
Insieme per… Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante Alighieri” Casamassima (BA) pag. 06
5.000.000 morti all’anno,
tumori ai polmoni, alla fa-
ringe, alla laringe e alla ve-
scica. Chi provoca tutto que-
sto? Una sigaretta. Sono più di 1.000.000.000 i fumatori
in tutto il mondo di cui il
31% sono uomini, il 22%
donne e il 47% adolescenti. Il
4% degli adolescenti ha preso
in mano la sua prima sigaretta
a 11 anni, il 14% a 13 anni e il
30% a 15. È sconvolgente il problema che ci coinvolge,
eppure restiamo indifferenti.
Questo è quanto abbiamo ap-
preso durante il corso contro il
tabagismo tenuto dal medico
pneumologo Dott. Pietro Vi-
saggi. La cosa che più mi ha
impressionato è stata la quanti-
tà di sostanze tossiche presenti
nella sigaretta, tra cui c’è an-
che il Polonio 210 che è una
sostanza altamente tossica e che viene assorbita dalla foglia
di tabacco dal terreno. Inoltre
mi ha colpito molto il fatto che
alcune donne anche se in gra-
vidanza continuano a fumare
e non si rendono conto a qua-
li rischi espongono il bambi-
no che portano in grembo.
Fortunatamente durante la gravidanza alcune madri
smettono di fumare, anche se
subito dopo aver partorito
ricominciano. Anche in que-
sto caso è molto grave poiché
il bambino, essendo a contat-
to con la madre, inspira fumo
passivo che è molto più noci-
vo di quello attivo. Il Dott.
Visaggi ha concluso il suo
corso ricordandoci che il
tabagismo non è un vizio, ma una vera e propria malattia
che dobbiamo imparare a
curare e sconfiggere.
Anna Cipriano 3ªL
La vita di ciascuno di noi è
scandita dal nostro modo di
reagire alle diverse situazio-ni che viviamo, siano esse
piacevoli o meno.
Le “risposte” che il nostro
corpo dà, sono le EMOZIO-
NI che, soprattutto nel peri-
odo dell’adolescenza, ci
aiutano a capire meglio noi
stessi e ad entrare “in sinto-
nia” con gli altri.
Vale la pena di emozionar-
si? Come sarebbe il mondo
senza emozioni? Sarebbe come un quadro dipinto con
un solo colore: monotono e
noioso.
Se cercassimo la parola e-
mozione sul dizionario leg-
geremmo:“manifestazione
reattiva del sistema nervo-
so”, ma è una definizione
molto riduttiva perché emo-
zionarsi è vivere, è dipinge-
re con mille colori il nostro quadro! Il confronto con il
mondo interiore è straordi-
nario e ci riserva grandi
sorprese, come abbiamo
avuto modo di capire dagli
incontri che abbiamo avuto
con la Dottoressa D’Antona,
nell’ambito del progetto
sull’affettività che ci ha
aiutato a
c o m -
prendere m e g l i o
noi stes-
si e gli
a l t r i .
O g n i
i n d i v i -
duo, infatti, reagisce alle
situazioni con stati d’animo
differenti che provocano dei
veri e propri sconvolgimen-
ti: pensate a quante volte vi sentite il cuore andare
all’impazzata oppure avete
le mani sudate e le gambe
che tremano, ma nonostante
tutto siete sempre pronti a
mettervi in gioco perché
delle emozioni nessuno può
farne a meno!
Marika Ciocca 3ªL
Vorrei soffermarmi su un
importante argomento: i
professori. Io come tutti i
miei compagni vorrei ringra-
ziare i nostri professori. Ci istruiscono, come i nostri
genitori ci aiutano a compor-
tarci in modo corretto nella
società di oggi, ci aiutano a
condividere le cose con gli
altri e ad aiutare sempre gli
amici in difficoltà. Vorrei
chiedere a tutti voi di rispet-
tare gli insegnanti così verre-
te rispettati voi e vivrete un
grande rapporto con loro.
Sappiamo tutti che hanno
una pazienza infinita con noi e quando non capiamo un
argomento sono subito pronti
a rispiegarcelo. I nostri pro-
fessori sono molto compren-
sivi e quando vedono che ad
un certo punto un argomento
diventa un pochino pesante,
“attaccano” con un argomen-
to che piace a tutti. Insom-
ma, vorrei ringraziare tanto i
nostri insegnanti perché da
loro, ma anche dai nostri genitori, dipende il nostro
futuro.
Vanessa Porro 2ªI
Uno dei fenomeni maggior-
mente diffuso tra i ragazzi
della nostra età è sicura-mente quello del bullismo.
Sono da considerarsi bulli il
prepotente, il violento,
l’aggressivo e ciascuno di
noi sa che con questi tipi c’è
poco da parlare. Il guaio,
però, è che chi è vittima del
bullismo ha una vita diffici-
le, se non addirittura impos-
sibile. Allora che fare? Se-
condo me la cosa migliore è
parlarne. Tacere significhe-rebbe accettare e accettando
si continuerebbe all’infinito
questa persecuzione. Ma
perché un ragazzo della mia
età deve comportarsi da
bullo? Chi ricorre alle ma-
niere forti sicuramente non
ha attenzioni familiari, non
ha amici e per essere al cen-
tro dell’attenzione si crea
“un branco” di cui lui è il capo.
Questi ragazzi andrebbero
aiutati: mi piacerebbe che
provassero la gioia di avere
degli amici con cui dividere
momenti belli e momenti
tristi, con cui ridere e gioca-
re.
Aurora Gargano 2ªL
Il primo giorno di scuola
ero molto emozionato; il
passaggio dalla quinta
elementare alla prima
media mi creava una cer-ta ansia.
Ho incontrato compagni
delle elementari, ma an-
che compagni nuovi che
sono molto simpatici.; i
professori sono molto
buoni. La scuola è bella e
anche se mi è dispiaciuto
lasciare tutti i miei vecchi
compagni, sono felice
perché in fondo ne ho
incontrati di nuovi.
Danilo De Tommaso 1ªL
Il 9 Settembre è stato il mio primo giorno di Scuola Media. Nella nuova scuola tutti hanno accolto me e i miei compagni,
con una calorosa festa di benvenuto. Dopo l’appello della Preside, che ha formato le classi prime,i ragazzi di III media ci
hanno distribuito delle farfalle multicolore realizzate da loro sulla carta. Si è creato un bellissimo quadro variopinto; abbia-
mo formato dei cerchi e tutti insieme abbiamo danzato e cantato un brano musicale di nazionalità indiana. Io ero molto
ansioso di conoscere i miei professori, però mi è dispiaciuto lasciare i miei vecchi compagni di classe e la mia maestra ai quali ero affezionato. Devo dire che partecipare alla festa di accoglienza per me è stata una bellissima esperienza, soprattut-
to quando ho conosciuto i mie amici cinesi. Spero che questa nuovo percorso di studio mi aiuti a crescere e a maturare.
Umberto Tarantino 1a L
Il nove settembre per me
è cominciato un nuovo
viaggio: quello nella
scuola “Dante Alighie-
ri”. Quella mattina le maestre delle scuole
elementari hanno ac-
compagnato me e i miei
amici nella nuova scuo-
la. Appena arrivati gli
alunni di seconda e terza
media ci hanno accolto
con un ballo: sembrava
di essere ad una serata
danzante e ci hanno re-
galato delle farfalle che
rappresentavano il motto della scuola “Volare
Alto”; infatti l’impegno
di tutti sarà quello di
farci conseguire alti tra-
guardi.
Poi la Preside ha formato
le classi e alle maestre
delle elementari ha dato
un bouquet di fiori in
segno di gratitudine. Io
sono capitato nella prima L, lì ho fatto conoscenza
con nuovi compagni che
mi hanno accolto subito
con simpatia.
Riguardo le emozioni
che ho provato ricordo
che la notte prima che
iniziasse la scuola media
avevo l’ansia e non riu-
scivo a dormire, mi ri-
voltato nel letto da una
parte all’altra, ma ora devo dire che questa
scuola mi piace molto;
qui c’è qualunque cosa e
anche qualche laborato-
rio.
Carlo Del Corno 1ªL
Insieme per… Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante Alighieri” Casamassima (BA) pag. 03
Il giorno 9 Settembre è stato il mio primo ingresso
nella scuola media statale “Dante Alighieri”.
All’inizio ho avuto un po’ di paura …. Volti scono-
sciuti, compagni di classe nuovi, professori severi,
chissà che tipi…!! La preoccupazione mi assaliva sempre di più con il passare del tempo, ma con
l’accoglienza festosa che ho ricevuto ogni timore è
sparito; anzi dico che è stata proprio una mattinata
allegra, insolita e indimenticabile.
Francesco Fonsdituri 1a L
Il giorno 9 Settembre 2009 ci siamo ritrovati con i vec-
chi compagni della 5^ elementare nella palestra scoperta
della scuola media “Dante Alighieri”, per festeggiare,
con gli alunni di 2^ e 3^, l’inizio per noi di una nuova
avventura: l’ingresso nella scuola dei “grandi”. La festa di accoglienza è stata movimentata e calorosa in
tutti i sensi: un caldo afoso ci ha tenuto compagnia per
tutta la mattinata.
Tenendoci tutti per mano abbiamo formato un grande
cerchio e danzato, cantato, sventolato farfalle di carta
mentre i compagni più grandi intonavano canti ed ese-
guivano brani musicali di altre nazioni.
Il primo giorno di scuola media è stato davvero entusia-
smante, non pensavo che sarebbe stata così piacevole la
Scuola Media!
Domenico Gengo 1ªL
Il primo giorno di scuola
media, nonostante la
simpatica accoglienza
che ci hanno dimostrato
gli insegnanti, la Preside, il Sindaco e l’Assessore
alla Cultura del Comune
di Casamassima, io ero
emozionatissima e non
credevo ancora di essere
in prima media; avevo
anche un po’ di paura, lo
ammetto, perché pensa-
vo che non mi sarei adat-
tata velocemente al nuo-
vo ambiente e a tanti visi
sconosciuti. Ma…. al termine delle lezioni,
ritornando a casa ripen-
savo alle ore appena tra-
scorse e i ricordi erano
piacevoli, tanto che non
vedevo l’ora di ritornare
il giorno dopo.
Caterina Volza 1ªL
Cosa si aspetta Dio da noi?
In che modo ci giudicherà? Queste sono le domande che
molti di noi si pongono nella
vita di ogni giorno, ma a cui
purtroppo è difficile dare
una risposta.
Ad esempio, a Dio non inte-
resserà sapere quante auto-
mobili abbiamo avuto, per-
ché di certo ci giudicherà
per tutto l’amore e l’aiuto
che abbiamo dato a chi ne ha
bisogno. Quello che conta per Dio
non è essere ricchi e belli,
ma essere generosi ed altrui-
sti; egli non tiene conto delle
ricchezze materiali, ma di
quello che abbiamo nel cuo-
re: amore, rispetto per il
prossimo, fede…
Ugualmente, a Dio non inte-
resserà sapere quanti amici
abbiamo avuto, ma se siamo stati buoni amici; se non
abbiamo tradito la fiducia
che ci è stata data; se abbia-
mo aiutato il prossimo nel
momento del bisogno; se
non ci siamo limitati a pre-
stare attenzione alla sua bel-
lezza ed alla sua ricchezza,
ma abbiamo cercato la bontà
del suo cuore.
Per Dio l’importante è sape-
re che ti sei sempre impegna-to negli studi e che hai sem-
pre dato il meglio di te per
essere una brava persona in
famiglia come nella scuola.
Questo è quello che Dio si
aspetta da noi, e in base al
quale ci giudicherà: sta a noi
non deluderlo.
Luna Felici 2ªI
La sentenza con cui la Corte
Europea dei diritti dell’uomo
di Strasburgo chiede la rimo-
zione del crocifisso dalle aule
scolastiche italiane ha scate-nato una ribellione popolare.
La Corte Europea sostiene
che una tale presenza costi-
tuisce ”una violazione dei
genitori ad educare i figli
secondo le loro convinzioni”.
Noi siamo due ragazzine
della 2ªI e ci siamo rese con-
to come nelle nostre classi
arrivino ragazzi di tutto il
mondo, noi rispettiamo loro,
la loro lingua, la loro religio-ne, ma non accettiamo il fatto
che debbano toglierci un
simbolo che da moltissimi
anni fa parte di noi e della
nostra storia.
Il crocifisso esprime, secon-
do noi, l’origine religiosa dei
valori di tolleranza, rispetto
reciproco, di valorizzazione
della persona, di affermazio-
ne dei suoi diritti. Il crocifisso è simbolo di
amore universale, non di
esclusione, ma di accoglien-
za.
L’ Europa ha bisogno di ri-
spetto della tradizione, se
rinneghiamo la nostra identi-
tà, non avremo più visione
per il futuro.
“Il nostro è uno stato laico, non laicista. Chi ha emanato
questo pronunciamento,
evidentemente ha troppa
ideologia e non rispetta
l’identità e le tradizioni dei
popoli.
È un messaggio sbagliato
soprattutto per i giovani.
Volerlo togliere proprio in
classe è un atto grave”. Que-
ste sono le parole della Gel-
m i n i , i l M i n i s t r o dell’Istruzione, riguardo
all’argomento. In altri termi-
ni, il Ministro ci vuole dire
che questo messaggio può
avere un effetto negativo
sulla crescita culturale dei
giovani allontanandoli dalla
convinzione nella fede reli-
giosa, pur restando liberi di
scegliere quella che mag-
giormente li convince. Una piccola conclusione:
togliere il crocifisso dalle
nostre aule È INGIUSTO!!!
Lucrezia Bovino &
Martina Amoruso 2ªI
Vorrei parlarvi
della mia espe-
rienza di volon-
tariato nell’Ant.
L’Ant è un’associazione
che nasce a
Bologna e si è
diffusa in molte
regioni italiane; si occupa di
fornire assistenza gratuita
domiciliare ai malati di tu-
more. Io, con altri miei com-
pagni, accettando l’invito
della nostra professoressa,
ho deciso di diventare un
volontario dell’Ant. È un’avventura che sto viven-
do intensamente e che mi sta
coinvolgendo molto. Mi
piace aiutare la gente o per
lo meno sapere che mi sto
impegnando, senza aver
niente in cambio. Sì, è que-
sto che fanno i volontari,
aiutano e sostengono chi ne
ha bisogno, senza richiedere
nulla. A dir la verità, non ci sono molti ragazzi che parte-
cipano, comunque noi for-
miamo un gruppetto consi-
stente insieme
agli alunni
della 2ªI. Ulti-
mamente,
nella nostra classe, stiamo
trattando il
tema della
pace, argo-
mento compatibile con la
nostra esperienza di solida-
rietà. Aiutare della povera
gente e donare loro tempo
prezioso, non è cosa da tutti.
Essere un volontario, non
vuol dire solo aiutare la
professoressa a vendere “ciclamini, uova di Pasqua e
stelle di Natale”, bensì ri-
chiede molto impegno, biso-
gna sapere ciò che si fa e a
quale scopo. La professores-
sa ci ha coinvolto in questa
bellissima esperienza e io la
ringrazio. Anche se qualcu-
no può dire che non ci vuole
niente a vendere, io credo
che non si tratti solo di ven-dere, ma di donare tempo e
aiuto a chi ne ha bisogno.
Simone Erroi 3ªI
È una parte di noi che non ci lascia mai soli.
È un sentimento profondo, soprattutto di rispetto.
L’amicizia ci fa superare ogni tristezza
e non ci permette di sentirci soli. La vera amicizia è saper condividere.
Per alcuni l’amicizia è solo un gioco,
ma per chi è veramente importante,
é un legame che difficilmente si spezza.
Miriana Nuzzi &
Arianna Pesce 2ªL
Insieme per… Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante Alighieri” Casamassima (BA) pag. 04
Sicuramente tutti sarete ve-
nuti a conoscenza del disa-
stro naturale che ha colpito
l’isola di Ischia, trascinando
con sé non solo fango e de-triti, ma anche la vita di una
ragazzina di quindici anni.
Per l’isola campana non è la
prima volta che succede
qualcosa del genere: l’ultima
frana risale al 2006, pensate
un po’, solo tre anni fa! Il
suo territorio è, infatti, in
forte pendenza e, a causa del
disboscamento incontrollato,
è aumentato di molto il ri-
schio di frane e smottamenti. In ogni caso, secondo voi, è
giusto incolpare di questo
unicamente la natura? A mio
parere non è per niente così.
Forse (dico forse, ma ne
sono convinta), sotto c’è
anche lo zampino
dell’uomo. Se non capite
quello che sto cercando di
dirvi sarò più chiara: nelle
città s’innalzano nuovi ap-
partamenti in meno di un
anno, è possibile che in tre
non abbiano costruito dei
semplici sostegni per conte-
nere eventuali frane, metten-do in conto che quello che è
accaduto nel 2006 potesse
risuccedere? E, per questa
indifferenza, persone inno-
centi si sono ritrovate
all’improvviso senza una
casa, altre sono state addirit-
tura trascinate dal fango in
mare e ora sono disperse
chissà dove e, altre ancora
sono gravemente ferite. A
peggiorare ulteriormente la situazione è la presenza del
mare che rende difficili i
collegamenti al di là della
costa. Insomma, il bilancio è
questo: morte, distruzione e,
tanta paura.
Allora, perché la nostra sicu-
rezza sia “assicurata” invitia-
mo le autorità a prendersi più
cura dell’ ambiente in cui
viviamo e in cui vivono an-che loro!
Del muro è rimasto soltanto un
tratto di poche decine di metri,
mentre tutto il resto è stato
completamente distrutto senza
lasciare alcuna traccia. Solo nei ricordi di milioni di perso-
ne che lo hanno visto costruire
in così breve tempo e altrettan-
to rapidamente l’hanno visto
abbattere si possono cogliere i
segni della sua esistenza che
neanche il tempo è in grado di
cancellare. Ricordi di paura, di
tristezza, di sofferenza
e di incredulità che
non svaniranno nelle
menti di quei tedeschi che nel 1961 hanno
subìto la rottura dei
propri sentimenti,
l’incertezza del pro-
prio futuro e
l’angoscia dell’attesa,
vivendo nella speranza che un
qualcosa accadesse e sbricio-
lasse quell’ostacolo che impe-
diva persino il contatto visivo,
ma non allontanava la speran-za di poter incrociare nuova-
mente gli occhi di un loro ca-
ro, sfortunatamente rimasto al
di là di quel muro. Ricordi di
euforia, di pianti di gioia e di
nuovo di incredulità, quando il
9 novembre del 1989 quegli
stessi tedeschi hanno potuto
riabbracciare dopo diciotto
anni i loro cari ed abbracciare,
invece, per la prima volta la
libertà. Ecco cosa è rimasto del muro: la libertà, conquista-
ta da quel popolo della Ger-
mania (dell’est) che ha do-
vuto subire per più di
quarant’anni la soppressione
o la limitazione dei fonda-mentali diritti civili, soppor-
tando ingiustizie e
quant’altro potesse piegare,
ma non spezzare, la dignità
di un popolo che dopo lun-
ghe sofferenze ha avuto la
forza di reagire, tendendo e
accettando la mano di chi, al
di là di quel mu-
ro, lo accoglieva
formando un
tutt’uno senza alcuna divisione
e pregiudizio.
Con la caduta del
muro di Berlino
non solo il popo-
lo della Germa-
nia dell’Est conquistava la
libertà, anche altri Paesi
dell’est Europa che aderiva-
no al “Patto di Varsavia”,
contrapposto al “Patto A-tlantico”, hanno cominciato
a guardare ad una nuova era;
un’era senza più soprusi,
senza più limitazioni, senza
più confini e senza quella
distinzione tra est ed ovest
che per anni ha segnato il
vecchio continente, produ-
cendo tensioni e contrasti tra
Paesi vicini e sfiorando non
poche volte l’accendersi di
un nuovo conflitto mondiale.
Elena Maria De Giorgi 2ªL
Insieme per… Anno IX novembre 2009 Giornalino della S.S.1°G. “Dante Alighieri” Casamassima (BA) pag. 05
Il 30 ottobre le scuole di Casamassima, in collaborazione con l’associazione “Libera”, hanno organizzato una marcia contro
l’illegalità e la mafia. Il corteo si è concluso in piazza Aldo Moro dove noi ragazzi con manifesti e cartelloni, acrostici, motti
e slogan, abbiamo voluto esprimere il nostro “NO” a tutte le forme di illegalità, soprusi e ignoranza. È la seconda marcia a cui partecipiamo con entusiasmo, dopo quella del 2008 tenutasi a Bari. È stato molto emozionante ascoltare le parole del
padre di Michele Fazio, un ragazzo ucciso durante una sparatoria avvenuta a Bari vecchia nel 2001, che ha invitato tutti a non
permettere che ciò che accaduto a suo figlio possa accadere di nuovo. L’esperienza tragica della perdita del figlio lo ha porta-
to ad impegnarsi in una vera e propria opera di propaganda contro ogni forma di violenza. Noi che siamo il futuro possiamo
cambiare e migliorare ciò che oggi non ci piace. Questo, però, lo possiamo fare solo INSIEME!
Miriam Dentuto 2ªL