Anno 7 31 Sud E enti 16 giugno 2014

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Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008 Sud E enti CAMPANIA | PUGLIA | BASILICATA | CALABRIA | SICILIA www.bcccilentoelucaniasud.it Banca del Cilento e Lucania Sud Società Cooperativa per Azioni Iscritta nell’Albo delle Banche col n. 5042 Sede Sociale, Presidenza e Direzione: Via A.R. Passaro, 84078 Vallo della Lucania(SA) Tel: 0974/717911 Fax: 0974/717920 mail [email protected] © 2014 Bilancio economico: la Contabilità Sociale La Banca ha creato valore a favore di diversi portatori di interessi (stakeholders), contribuendo alla crescita dei soci, dei clienti, dei collaboratori e dello sviluppo del territorio locale e nazionale (art. 2 dello Statuto Sociale). Tutto questo ha una rappresentazione sistematica attraverso la CONTABILITÀ SOCIALE, ovvero l’analisi del conto economico riclassificato secondo la logica del VALORE AGGIUNTO che resta alla comunità sociale. Il valore aggiunto emerge come differenza tra il valore della produzione e il costo della produzione, ovvero gli oneri sostenuti per realizzare la produzione stessa. Settimanale Anno 7 N ° 31 Lunedì 16 giugno 2014 Realizzazione editoriale a cura di New Business Media Srl Il 50,8% delle strutture formative ha ampliato la propria offerta ■■ SCENARI / La maggior parte degli organismi formativi ha effettuato rilevazioni sui fabbisogni professionali delle aziende del territorio Il sistema “regge” l’impatto con la crisi economica Molte e diversificate le attività del settore, secondo i dati emersi dalla recente indagine campionaria Isfol-Ofp 670 mila GLI STUDENTI che hanno frequentato i corsi finanziati con fondi pubblici, a fronte di 330 mila preparati con quelli privati 63 mila I CORSI di formazione professionale realizzati ogni anno nel nostro Paese I l sistema della formazio- ne professionale in Italia mostra una discreta capaci- tà di reazione mantenendo adeguati livelli di qualità dei servizi, nonostante i pesan- ti effetti prodotti dalla crisi economica. Questi i risultati emersi dalla recente Indagine campionaria Isfol-Ofp (Of- ferta di Formazione Profes- sionale). Ma vediamo, nello specifico, le attività effettuate. Nel nostro Paese si realizzano ogni anno 63 mila corsi di for- mazione professionale, di cui 40 mila corsi finanziati con fondi pubblici dalle Regioni e 23 mila con fondi privati dalle imprese o dai fondi in- terprofessionali. A loro volta, gli allievi raggiungono il rag- guardevole numero di un mi- lione, di cui 670 mila formati attraverso i corsi finanziati con fondi pubblici e il resto (12,1%). Per quanto riguarda le procedure adottate in ma- niera sistematica per la rea- lizzazione di analisi dei fabbi- sogni, la maggior parte delle strutture formative (61,4%) ha dichiarato di effettuare ri- levazioni riguardo le esigenze professionali delle aziende del territorio. Tale approccio è particolarmente diffuso tra le strutture dislocate nel Centro (65,7% di quelle totali) e nel Sud Italia (61,7%). In aggiun- ta o in alternativa a una rela- zione più diretta con il tessuto imprenditoriale, il 51,5% dei rispondenti ha affermato di utilizzare soprattutto indagini svolte dagli attori istituzionali. Solo il 20,9% delle realtà non ha adottato modalità sistema- tiche di rilevazione e analisi dei fabbisogni, valore che sale al 29,6% tra le strutture delle regioni del Nord Est. con quelli privati. Così, la quasi totalità degli organismi formativi (98%) ha reagito alla crisi in modo dinamico, adottando una o più misure ed elaborando strategie diver- sificate. Più precisamente, il 50,8% di loro ha sostenuto co- me l’azione più rilevante per contrastare la crisi sia stata quella di ampliare e differen- ziare la propria offerta for- mativa, mentre per il 27,1%, l’intervento più significativo è stato quello di ampliare le proprie reti di relazioni terri- toriali ed extraterritoriali per la ricerca di nuovi mercati o di introdurre innovazioni tecno- logico-organizzative. Ancora: a fronte del 10,4%, che ha cer- cato o avuto accesso a fonti di finanziamento specifico anti- crisi, l’8,6% ha provveduto ad aggiornare e riqualificare il proprio personale. Ben il 25% degli organismi formativi ha dichiarato di aver accompa- gnato tale scelta introducendo comunque, dal 2009, qualche tipo di innovazione: di pro- dotto o servizio (il 41,1%), organizzative (24,7%), di pro- cesso (il 22,1%) e di marketing Secondo l’Isfol-Ofp il 34,1% degli enti formativi è collocato nel Sud Italia FORMAZIONE & UNIVERSITà © Coloures-pic - Fotolia.com © Jérôme Rommé - Fotolia.com

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Spedizione con tariffa Posta Target Magazine

conv. naz./304/2008 del 01-06-2008

SudE enti

Campania | puglia | basiliCata | Calabria | siCilia

www.bcccilentoelucaniasud.itBanca del Cilento e Lucania Sud Società Cooperativa per Azioni Iscritta

nell’Albo delle Banche col n. 5042Sede Sociale, Presidenza e Direzione: Via A.R. Passaro,

84078 Vallo della Lucania(SA)Tel: 0974/717911 Fax: 0974/717920mail [email protected] © 2014

Bilancio economico: la Contabilità SocialeLa Banca ha creato valore a favore di diversi portatori di interessi (stakeholders), contribuendo alla crescita dei soci, dei clienti, dei collaboratori e dello sviluppo del territorio locale e nazionale (art. 2 dello Statuto Sociale).Tutto questo ha una rappresentazione sistematica attraverso la CONTABILITÀ SOCIALE, ovvero l’analisi del conto economico riclassifi cato secondo la logica del VALORE AGGIUNTO che resta alla comunità sociale. Il valore aggiunto emerge come diff erenza tra il valore della produzione e il costo della produzione, ovvero gli oneri sostenuti per realizzare la produzione stessa.

Settimanale Anno 7

N° 31 Lunedì 16 giugno 2014

Realizzazione editoriale a cura di New Business Media Srl

Il 50,8% delle strutture formative ha ampliato

la propria offerta

■■■ scenari / La maggior parte degli organismi formativi ha effettuato rilevazioni sui fabbisogni professionali delle aziende del territorio

Il sistema “regge” l’impatto con la crisi economicaMolte e diversificate le attività del settore, secondo i dati emersi dalla recente indagine campionaria Isfol-Ofp

670 milagli studeNti

che hanno frequentato i corsi finanziati con fondi pubblici, a fronte di 330 mila preparati con quelli privati

63 milai corsi

di formazione professionale

realizzati ogni anno nel nostro Paese

Il sistema della formazio-ne professionale in Italia

mostra una discreta capaci-tà di reazione mantenendo adeguati livelli di qualità dei servizi, nonostante i pesan-ti effetti prodotti dalla crisi economica. Questi i risultati emersi dalla recente Indagine campionaria Isfol-Ofp (Of-ferta di Formazione Profes-sionale). Ma vediamo, nello specifico, le attività effettuate. Nel nostro Paese si realizzano ogni anno 63 mila corsi di for-mazione professionale, di cui 40 mila corsi finanziati con fondi pubblici dalle Regioni e 23 mila con fondi privati dalle imprese o dai fondi in-terprofessionali. A loro volta, gli allievi raggiungono il rag-guardevole numero di un mi-lione, di cui 670 mila formati attraverso i corsi finanziati con fondi pubblici e il resto

(12,1%). Per quanto riguarda le procedure adottate in ma-niera sistematica per la rea-lizzazione di analisi dei fabbi-sogni, la maggior parte delle strutture formative (61,4%) ha dichiarato di effettuare ri-levazioni riguardo le esigenze professionali delle aziende del territorio. Tale approccio è particolarmente diffuso tra le strutture dislocate nel Centro (65,7% di quelle totali) e nel Sud Italia (61,7%). In aggiun-ta o in alternativa a una rela-zione più diretta con il tessuto imprenditoriale, il 51,5% dei rispondenti ha affermato di utilizzare soprattutto indagini svolte dagli attori istituzionali. Solo il 20,9% delle realtà non ha adottato modalità sistema-tiche di rilevazione e analisi dei fabbisogni, valore che sale al 29,6% tra le strutture delle regioni del Nord Est.

con quelli privati. Così, la quasi totalità degli organismi formativi (98%) ha reagito alla crisi in modo dinamico,

adottando una o più misure ed elaborando strategie diver-sificate. Più precisamente, il 50,8% di loro ha sostenuto co-

me l’azione più rilevante per contrastare la crisi sia stata quella di ampliare e differen-ziare la propria offerta for-mativa, mentre per il 27,1%, l’intervento più significativo è stato quello di ampliare le proprie reti di relazioni terri-toriali ed extraterritoriali per la ricerca di nuovi mercati o di introdurre innovazioni tecno-logico-organizzative. Ancora: a fronte del 10,4%, che ha cer-cato o avuto accesso a fonti di finanziamento specifico anti-crisi, l’8,6% ha provveduto ad aggiornare e riqualificare il proprio personale. Ben il 25% degli organismi formativi ha dichiarato di aver accompa-gnato tale scelta introducendo comunque, dal 2009, qualche tipo di innovazione: di pro-dotto o servizio (il 41,1%), organizzative (24,7%), di pro-cesso (il 22,1%) e di marketing

secondo l’isfol-Ofpil 34,1% degli enti formativi è collocato nel Sud Italia

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