ANNO 34° - NUMERO 3/2013 a inestra Finestra n... · no, più che allo sportello, perché forse è...

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Periodico trimestrale della Parrocchia di Mirandola iscritto nel registro dei giornali del Tribunale di Modena al n. 641 del 31-1-80 inestra ANNO 34° - NUMERO 3/2013 l a “Nel deserto del Sinai il Signore parlò a Mosè, nella tenda del convegno”. Il libro biblico dei Numeri comincia con queste parole, che danno il nome ebraico a tutto il libro. È il ricor- do di un lungo cammino - quarant’anni - che porta alla soglia della Palestina, la Terra Promessa. Il deserto del Sinai non è una distesa di sabbia, ma una regione arida, rocciosa, dalla ve- getazione desolata, percorsa da pochi nomadi non sempre ben intenzionati. Un’esperienza dura e lunga, ma aperta alla fine a una patria bella e ricca. Molte volte il popolo ebraico si stanca, più di una volta si ribella, ma Dio non lo abbandona. Anzi lo accompagna sempre premuroso, a volte severo, con un partico- lare segno della sua presenza non in un tempio solenne, come avverrà a Gerusalemme, ma in una grande tenda, che si sposta con le tende del suo popolo. A me sembra che stiamo vivendo una esperienza simile. Anche noi, dopo che abbiamo perso le nostre chiese, abbiamo non una chiesa vera e propria, ma una “sala della comunità”. Donata dai cattolici italiani attraverso la Caritas, è stata inaugurata il 5 luglio alla presenza della comunità, del vescovo, del sindaco e delle autorità della Caritas nazionale. Ha tagliato il nastro Anna Pina Cannavacciuolo, madre di Biagio Santucci, un giovane di 23 anni vittima del terremoto. Il centro storico, benché un po’ rianimato, offre ancora un aspetto sconfortante. La conclusione della ricostruzione, alla quale pure ci stiamo dedicando con impegno, sembra allonta- narsi ancora un poco. Tanti giustamente ci lodano, perché ci siamo dati da fare, ma non possiamo negare che talvolta ci punge una certa disillusio- ne. Ci chiediamo quando si vedrà Mirandola interamente risa- nata dalle sue ferite fisiche e morali, anzi, speriamo, più bella. Nei mesi trascorsi ci ha sostenuto la generosità e la solidarietà di molti; ora dobbiamo aggiungere da parte nostra non una pazienza passiva, ma una pazienza attiva. Potremmo chiamarla più propriamente tenacia, perseveranza. Nel deserto Il Signore ha accompagnato il suo antico popolo di Israele nel deserto. Sicuramente lo farà anche per noi. Gesù, d’altra parte, ci ha proprio detto: “Con la vostra perseveranza guadagnerete le vostre vite”. (Luca 19, 21). don Carlo Da sinistra, i rappresentanti Caritas don Francesco Soddu, mons. Giuseppe Merisi, don Claudio Visconti Anna Pina Cannavacciuolo taglia il nastro pag. 7 - Campi estivi pag. 3 - Il Cav a Mirandola pag. 6 - Chi viene con noi! pag. 3 - La nostra estate pag. 8 - Campi estivi

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Periodico trimestrale della Parrocchia di Mirandola iscritto nel registro dei giornali del Tribunale di Modena al n. 641 del 31-1-80

inestraANNO 34° - NUMERO 3/2013

la inestrainestrainestrainestraaa“Nel deserto del Sinai il Signore parlò a Mosè, nella tenda del convegno”. Il libro biblico dei Numeri comincia con queste parole, che danno il nome ebraico a tutto il libro. È il ricor-do di un lungo cammino - quarant’anni - che porta alla soglia della Palestina, la Terra Promessa. Il deserto del Sinai non è una distesa di sabbia, ma una regione arida, rocciosa, dalla ve-getazione desolata, percorsa da pochi nomadi non sempre ben intenzionati. Un’esperienza dura e lunga, ma aperta alla fi ne a una patria bella e ricca. Molte volte il popolo ebraico si stanca, più di una volta si ribella, ma Dio non lo abbandona. Anzi lo accompagna sempre premuroso, a volte severo, con un partico-lare segno della sua presenza non in un tempio solenne, come avverrà a Gerusalemme, ma in una grande tenda, che si sposta con le tende del suo popolo.A me sembra che stiamo vivendo una esperienza simile. Anche noi, dopo che abbiamo perso le nostre chiese, abbiamo non una chiesa vera e propria, ma una “sala della comunità”. Donata dai cattolici italiani attraverso la Caritas, è stata inaugurata il 5 luglio alla presenza della comunità, del vescovo, del sindaco e delle autorità della Caritas nazionale. Ha tagliato il nastro Anna Pina Cannavacciuolo, madre di Biagio Santucci, un giovane di 23 anni vittima del terremoto.Il centro storico, benché un po’ rianimato, off re ancora un aspetto sconfortante. La conclusione della ricostruzione, alla quale pure ci stiamo dedicando con impegno, sembra allonta-narsi ancora un poco.Tanti giustamente ci lodano, perché ci siamo dati da fare, ma non possiamo negare che talvolta ci punge una certa disillusio-ne. Ci chiediamo quando si vedrà Mirandola interamente risa-nata dalle sue ferite fi siche e morali, anzi, speriamo, più bella.Nei mesi trascorsi ci ha sostenuto la generosità e la solidarietà di molti; ora dobbiamo aggiungere da parte nostra non una pazienza passiva, ma una pazienza attiva. Potremmo chiamarla più propriamente tenacia, perseveranza.

Nel desertoIl Signore ha accompagnato il suo antico popolo di Israele nel deserto. Sicuramente lo farà anche per noi. Gesù, d’altra parte, ci ha proprio detto: “Con la vostra perseveranza guadagnerete le vostre vite”. (Luca 19, 21).

don Carlo

Da sinistra, i rappresentanti Caritas don Francesco Soddu, mons. Giuseppe Merisi, don Claudio Visconti

Anna Pina Cannavacciuolo taglia il nastro

pag. 7 - Campi estivipag. 3 - Il Cav a Mirandola pag. 6 - Chi vienecon noi!

pag. 3 - La nostra estate

pag. 8 - Campi estivi

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OTTOBREDomenica 27 ore 9.00 Ritiro dei gruppi sposi alle Budrie (BO)

NOVEMBRE Sabato 2 ore 10.30 S. Messa al Cimitero Domenica 10 ore 9.00 S. Messa con mandato ai catechisti (via Posta)Giovedì 14 ore 18.30 Celebrazione per i defunti dell’anno (via Posta)Giovedì 14 ore 21.00 Incontro di formazione per i catechisti (canonica)Venerdì 29-Sabato 7 dicembre ore 18.30 Novena dell’Immacolata (canonica)

DICEMBRE Domenica 1-8-15-22 ore 9.00-10.30 S. Messa con i fanciulli (via Posta)Martedì 10 ore 21.00 Concerto di Natale (via Posta) Giovedì 12 ore 20.30 Verso Natale con i genitori dei bambini del catechismo (via Posta) Martedì 17 dicembre ore 20.00 Recita scuola Materna don Adani (Palazzetto dello Sport)Martedì 17- 24 dicembre ore 8.30-18.30 Novena di Natale (canonica)

vita della parrocchia

SONO NATI ALLA VITA HANNO COMPIUTO IL CAMMINO

Zaniratti GilbertoBrancolini LinoBulgarelli EvaPaltrinieri CarolinaRusso IncoronataGolinelli LidiaGavioli SaidePellacani GinaZucchi RinaNegrelli AngiolinoParadisi ClaraTagliavini GuidoBuganza SilvanaOri LedaAscari LorisForghieri CarlaPrandini TulloMolinari GiuseppeBarbi BrunoMainardi ItalinaGavioli NorinaBertellini RenatoRedolfi RinaBusi Alberto

Tioli ErioMargaria FrancoZerbini ElsaMenarini MarinaCavicchioli GiulianoMorselli GiuseppeTomasi VirginioCarpigiani DinoSala TarpeaLazzaruolo RanieroFocherini IreneCaricasulo CarmineMari FrancoCeretti RomoloPongiluppi IdaFestanti NevinoMagri Fanti AlfredoSabattini NinoPrandini FernandoPaltrinieri AnnaNeri CristinaMascherini IsnardoReggiani Carlotta

SI SONO UNITI IN MATRIMONIOMocerino Michele con Matrone FilomenaGolinelli Paolo con Ferrari Nancy Galeotafi ore Manuel con Florea Adriana

15 GiugnoD’Errico Stefano

16 GiugnoMuracchini LorenzoSala MartinaCarletti JacopoCaldarola LuciaVentilati CamillaLongo Ariyan Diego

21 LuglioSterlino Diego

18 AgostoSilvestri Ugo RubenVentilati Stella

15 Settembre Franceschetti Giada AnnaSilvestri DanieleVecchione ManueleInnocenti MartaRigieri FedericoZanini Bianca

21 Settembre Da Como Gioele

28 SettembreMalagoli Sofi aMalagoli BeatriceZaccarelli Anna

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HANNO COMPIUTO IL CAMMINO

I R: Don Carlo Truzzi, Laura Michelini, Rossana Ferrarini, Marisa Ghizzoni Braghiroli, Ermelina Artioli, Renzo Pivetti, Don Nino Levratti, Daniela Bergamini, Maria Rita Testi. Foto Marchi. Direttore: M. Eugenia Lugli

La Segreteria parrocchiale è rientrata in canonica via Don Minzoni, 3 - tel. 0535.21018 - fax 0535.27330e.mail: [email protected]

orari: lunedì-sabato 9.00-12.30

All’inizio del 2013 anche a Mirandola ha trovato casa uno sportello del Centro di Aiuto alla Vita, nato come sportello staccato del Cav diocesano “Mamma Nina” di Carpi che è stato voluto fortemente dal Vescovo per avvicinare le mamme in diffi coltà ad accogliere una gravi-danza. Per tanti anni la Bassa ha fatto riferimento al Sav (Servizio Ac-coglienza alla Vita) di Cavezzo, realtà esterna alla Diocesi di Carpi, che ha svolto e svolge una preziosa funzione di presenza sul territorio. Due volontarie di Mirandola e Concordia sono uscite proprio dal Sav di Ca-vezzo per dare vita allo sportello mirandolese del Cav “Mamma Nina” e dare così una risposta alla richiesta del Vescovo di Carpi di rendere il Cav presente su tutto il territorio diocesano. “L’inizio è stato molto bello - racconta Maria Bonazzi, volontaria -. Verso la fi ne del 2012 stavamo ancora ragionando su come muoverci e cosa fare, ma, dal momento che avevamo già attivato il cellulare, ci ha telefonato un papà dicendo che la moglie e lui aspettavano un bambino e che lo avrebbero tenuto solo se li avessimo aiutati, perché avevano dei problemi. Così abbiamo deciso di partire, senza perdere tempo. Qualche mese dopo quel bambino è nato”. Certo ci sono anche insuccessi, come ricorda Maria: “nella libertà di scelta individuale, alcune mamme hanno deciso per l’interruzione di gravidanza nonostante la nostra disponibilità ad aiutarle. Questo da una parte è comunque garanzia di libertà e del fatto che non si fa pres-sione su nessuno e dall’altra uno sprone per noi volontari a migliorarci sempre”. Il Cav di Mirandola non distribuisce beni materiali come lat-te, pannolini e corredi per l’infanzia alle mamme che non sono seguite con un progetto personalizzato di sostegno alla gravidanza diffi cile; se capita di incontrare mamme o famiglie in situazione di povertà, queste vengono inviate ad altre associazioni come Porta Aperta, con cui c’è una stretta collaborazione. “Preferiamo non disperdere le forze in servizi svolti già bene da altri e concentrarci sul vero mandato del Vescovo, cioè andare a cercare le mamme che possono trovarsi nella situazione di valutare l’interruzione di gravidanza e fare sentire loro che non sono sole di fronte ai loro problemi”. Le volontarie, una decina soprattutto giovani mamme, gestiscono lo sportello in Canonica a Mirandola ogni secondo e quarto sabato del mese, dalle ore 10 alle 12. Sono sempre attivi 24 ore su 24 un numero di telefono (338.2854271)

e un indirizzo mail [email protected], a cui segnalare una situazione di bisogno o anche una disponibilità a fare volontariato. “Ringrazia-mo di cuore il Parroco di Mirandola per la grande disponibilità che ha nei confronti del Cav. All’inizio ci ha trovato sede nella casetta Caritas in via Posta poi, quando questa non è stata più fruibile, ci ha ospitati in canonica” sottolinea Maria. Le vere si-tuazioni di richiesta fi nora sono arrivate via telefo-no, più che allo sportello, perché forse è più facile parlare di certe cose senza avere un volto di fronte. Al primo contatto telefonico segue sempre, se le persone lo desiderano, un incontro in cui cercare di capire che cosa si può fare insieme, per favorire quanto più è possibile l’accoglienza della nuova vita nascente. Si cercano volontari, per il ser-vizio allo sportello, ma anche per mantenere il contatto con le famiglie aiutate andando a trovarle o comunque per ogni tipo di disponibilità che le persone si sentono di off rire, senza avere troppo timore di essere inadeguati per aff rontare situazioni delicate, perché l’importante è far sentire alle persone che non sono sole. Il Cav di Mirandola partecipa periodicamente a momenti di formazione organizzati dal Cav diocesa-no; fa parte inoltre del Tavolo di coordinamento del progetto “Materni-tà fragili”, realtà cui partecipano istituzioni sociali e sanitarie per creare una rete capace di mettere a punto un percorso condiviso tra servizio

pubblico e associazioni di volontariato.

Laura Michelini

Il Cav “Mamma Nina” è a Mirandola Nel 2013 ha aperto uno sportello per aiutare le mamme in diffi coltà

Volontarie dello sportello miran-dolese del Cav "Mamma Nina"

Ad agosto scorso Suor Maria Rosa Cattaneo ha lasciato la nostra co-munità per una nuova destinazione in una parrocchia di Roma. Arri-vata nell’ottobre del 2000, Suor Maria Rosa ha trascorso molti anni nella nostra comunità dove si è occupata, con grande entusiasmo e capacità, di vari servizi parrocchiali: gruppi di catechismo, gruppo del Vangelo, coro parrocchiale, assistente del gruppo parrocchiale di Azione Cattolica. Riportiamo, con gratitudine e riconoscenza, un suo ricordo scritto da una catechista, con l’augurio di buon cammino in questo nuovo incarico affi datole. “Ciao Suò”: così la saluto, in modo amichevole e poco formale, quan-do ci incontriamo; non le piace mettere distanza nelle relazioni, ma l’estremo rispetto che off re chiede di essere ricambiato. Ci siamo conosciute anni fa collaborando nel nostro compito di catechiste; a

Suor Maria Rosa piace cercare aiuto per avere l’occasione di conosce-re e coinvolgere nella comunità più persone, in modo da far vivere ad ognuno la dimensione di chiesa come casa di tutti. Cerca aiuti per il canto, per il catechismo, per l’animazione della Messa, per il corso di cucito, per le torte da vendere per benefi cenza … Insomma tutti ab-biamo la possibilità di renderci utili ed in caso di eventuali titubanze ci ricorda: “Non lo fai per me, ma per il Signore”. Di fronte ad una constatazione così semplice e solare, nessuno si sente di negarle nulla. Durante la Messa, il canto della sua voce dice di lei più di quanto possono fare le sue parole: è un canto sereno, pulito, di lode e di gioia da donare all’Amore della sua vita, il Signore. Accanto a lei ci si sente migliori e seguire Gesù è più bello. Ciao Suò

MRT

Il ringraziamento della parrocchiaIl mio ricordo di Suor Maria Rosa a Mirandola

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Marta Lama Luque, 28 anni, spagnola di Cordoba, è arrivata a Mirandola il 4 gennaio 2013 per svolgere il Servizio di volontariato europeo (Sve) con l’associazione San Vincen-zo De’ Paoli. Racconta la sua esperienza in-ternazionale, che dalla sua città la ha portata a vivere a Mirandola, scegliendo di rimanere anche dopo i sei mesi del volontariato...Quale percorso di studi e lavoro hai fatto prima del volontariato europeo?Mi sono laureata in psicologia nel 2007 all’uni-versitá di Granada, poi ho fatto diverse espe-rienze di volontariato in ambito sociale, ramo che mi piace veramente. Visto poi che era mol-to diffi cile lavorare in quell’ambito e che ini-ziava la crisi in Spagna, ho fatto un master in risorse umane grazie al quale, dopo il tirocinio, sono rimasta a lavorare in una multinazionale per due anni e mezzo. Non mi sentivo vera-mente motivata e quando è fi nito il contratto di lavoro per questioni di crisi, ho pensato che era il tempo di cercare qualche progetto che mi motivasse.Perchè hai deciso di fare il Servizio di volonta-riato europeo?Avevo scoperto che la mia vocazione era di essere vicina alla causa sociale, cosí ho consi-derato diversi progetti e tra di loro il Servizio

di volontariato europeo. Da sempre mi è pia-ciuta l’Italia, sia perchè è un paese vicino alla Spagna con tante cose in comune sia perchè è ricca di patrimonio artistico e culturale. Cosí ho cercato tutti i progetti sociali che lo Sve aveva in Italia e ho mandato il mio curricu-lum.Perchè hai scelto l’associazione San Vincenzo e la citta’ di Mirandola?Nello Sve non si può scegliere la destinazione fi nale; sono le diverse associazioni a scegliere fra i candidati. Avevo mandato i miei dati alla San Vincenzo perché mi piaceva il suo sco-po di aiutare le persone e le famiglie povere e anche perché pensavo che dopo il terremoto fosse ancora piú grande il bisogno di aiuto. Mirandola non la conoscevo. Se avessi potuto avrei sicuramente scelto una cittá piú grande come Bologna o Firenze, ma la destinazione è conseguenza del progetto a cui si aderisce e oggi mi sento contenta della mia scelta e di essere arrivata qui.Di cosa ti sei occupata nei sei mesi di volonta-riato?Nel pomeriggio affi ancavo i bambini della scuola primaria e i ragazzi delle medie nello svolgimento dei compiti scolastici, off rendo loro una guida educativa, tenendo conto delle diffi cili situazioni familiari ed economiche da cui provenivano e supportandoli nell’approc-cio alla lingua italiana dato che la maggior parte erano stranieri. Due volte a settimana partecipavo ad un corso di alfabetizzazione rivolto alle donne straniere. Con gli stessi scopi di promozione culturale e sviluppo di un dialogo tra diverse etnie, ho off erto il mio contributo anche nei corsi di alfabetizzazione per gli studenti stranieri delle superiori che si tengono all’interno della scuola. Una vol-ta alla settimana andavo presso una famiglia numerosa con tre bimbi piccoli, in un pro-getto della San Vincenzo coi servizi sociali. Due volte alla settimana partecipavo alle at-tivitá di stimolazione cognitiva rivolte agli anziani della Casa protetta di Mirandola. Dal 10 giugno ho svolto l’attivitá di animatrice nel centro estivo parrocchiale. Anche io ho ricevuto aff etto, sostegno, formazione e aiu-to con la lingua italiana. L’incontro di tante persone care mi ha permesso di vivere questa

esperienza e di avere un’importante occasione di confronto e di scambio.Hai conosciuto molte persone?Penso di essere stata fortunata e di avere cono-sciuto persone veramente meravigliose che al di lá del mio servizio mi hanno off erto amore e amicizia e, quando uno è fuori di casa, è una cosa che si apprezza davvero... Grazie a tutti questi nuovi amici e amiche.Che cosa ti piace di Mirandola? Che cosa non ti piace?Mi piacciono le persone, mi piace tutta la rete sociale che c’è, mi piace che quasi tutta la gente passeggi in bici (io non ero abituata ad usarla spesso) e che sebbene sia un paese piccolo (a mio avviso) questo modo di incon-trarsi serve per avere rapporti piú stretti. Non mi piace il fatto di avere trovato pochi luoghi e attivitá di svago per i giovani.Cosa vorresti fare “da grande” e dove vorresti vivere?Mi piacerebbe continuare a formarmi in tec-niche di psicologia e continuare a svolgere attivitá nell’ambito sociale. Vorrei vivere o in Italia o in Spagna indiff erentemente. Il mio servizio è fi nito ma sono rimasta e la mia vita adesso la penso in Italia e in Italiano!!!Consigli agli altri giovani di fare volontariato europeo?Agli altri giovani volontari vorrei direi che potranno avere un’importante occasione di confronto e di crescita personale, vedranno che come giovani si è capaci di fare tante cose per aiutare gli altri e che, facendole, la soddi-sfazione sarà ricompensata il doppio di quello che si dà. Direi che è normale avere paura di uscire da casa e andare in un altro paese con un’altra lingua e cultura e con tante incertez-ze, ma se il pensiero è positivo anche il risul-tato lo sarà. In questi giorni ho conosciuto il nuovo volontario Sve di quest’anno, Nicolás; anche lui è spagnolo. Ho potuto condividire con lui la mia esperienza fatta e sono sicura che anche lui fará una valutazione positiva della sua presenza a Mirandola... Auguri a lui e a tutti i giovani volontari.

a cura di Laura Michelini

Dalla Spagna per lavorare nel socialeMarta racconta il suo volontariato con la San Vincenzo

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Abbiamo una chiesa provvisoria in via Posta, che ci servirà per le ce-lebrazioni domenicali per un numero imprecisato di anni. Uffi cial-mente è denominata “Sala di comunità” perché è stata concepita nella sua conformazione come una sala multiuso. Ne ringraziamo le chiese italiane, che ce l’hanno donata attraverso la Caritas Italiana. Dopo il terremoto a ogni diocesi è stato assegnato un certo numero di sale. Dato il numero eccezionale dei nostri parrocchiani, la nostra sala ha una dimensione doppia. Pertanto la diocesi ha dovuto scegliere di ri-nunciare a una sala, inizialmente destinata a un’altra parrocchia, che, in concreto, è stata quella di San Giacomo, per la quale si sta provve-dendo in altro modo. La nostra “chiesa provvisoria” ha 330 posti a sedere. Stiamo comple-tando l’arredo: altare e tabernacolo, sede, ecc. Viene disegnato dall’ar-chitetto suor Michelangela Ballan. Sarà a nostre spese. In via Posta sulla casa scout abbiamo fatto la modellazione dell’edifi cio e daremo informazione sulle migliorie da fare. L’area sarà alleggerita dall’attività ACR, che si trasferisce in canonica, mentre per il Gruppo Mirandola 1 si allungano i tempi del ritorno in Oratorio. Quell’edifi cio ha biso-gno di riparazioni non grandissime, ma mancando ancora l’ordinanza regionale e la valutazione della Soprintendenza ai Beni Storici, Arti-stici ed Etnoantropologici, non si può procedere a lavori rimborsabili; l’alternativa è procedere con mezzi propri. A breve saranno investiti negli impianti sportivi di via Posta i fondi donati dalla Federazione Gioco Calcio e dal club modenese Panathlon.Per l’ex-asilo di via Luosi vale lo stesso discorso dell’Oratorio, con la diff erenza che i costi sono molto superiori, intorno a € 300.000. Per questo motivo è stato deciso di affi ttare per le nostre suore un appar-tamento in via Fulvia. Stanno per essere ultimati alla Scuola Materna “Don Adani” i lavori all’ultimo piano attualmente non utilizzato.

Tra un mese o due sarà completata la messa in sicurezza del Duomo, che verrà coperto con una tettoia. A ridosso dovrebbero iniziare i la-vori di riparazione completa del Sacramento, per il quale però non c’è ancora un progetto approvato.La statua della Madonna che si trovava sulla facciata della Madonnina è stata restaurata. Sarà collocata in una nicchia a terra, costruita dai Vigili del Fuoco, che ringraziamo vivamente.Il Crocifi sso del Duomo è stato re-staurato con il con-tributo della Edi-zione Panini, a cui va la gratitudine di tutta la comunità, per un’opera così importante per noi. Sono andate perse le mani e un pie-de. Lo teniamo così (ovviamente posato su una croce di le-gno) o dobbiamo completarlo eviden-ziando la diff erenza dei pezzi nuovi? Attendiamo il vo-stro parere.

Ricostruzioni

Dal 10 giugno al 26 luglio, la parrocchia, in collaborazione con la pastorale giovanile e la Caritas diocesana, ha dato l’opportunità ad una decina, fra educatori, volontari del servizio civile e volontari Caritas di organizzare e ge-stire un centro estivo dedicato ai bambini dai 6 agli 11 anni. L’iscrizione era settimanale e hanno partecipato in media 60-65 bambini a settimana per un totale di 133 iscrizioni. Il centro estivo accoglieva i bambini dalle 7.30 alle 18.30 con la possibilità di rimanere a mensa. L’obiettivo comune a tutti colo-ro che hanno pensato e contribuito alla realizzazione di questo centro estivo era quello di far vivere ai nostri bambini un’esperienza particolare e unica, nonostante le diverse sfi de che sono state accolte e aff rontate, fi n da subito, con molto entusiasmo: prima di tutto la carenza di spazi dovuti alla situazione post-terremoto ancora molto precaria; per non dimenticare l’organizzazione pratica iniziata solamente la settimana prima dell’inizio delle attività. Le gior-nate seguivano una scansione oraria fi ssa che alternava momenti di preghiera e rifl essione, a giochi di gruppo ed ad attività laboratoriali sempre diverse. Si può certamente paragonare questa esperienza vissuta ad un cammino in cui la guida e ispirazione è stata la fi gura di san Francesco d’Assisi che i bambini hanno potuto conoscere ed approfondire tramite scenette e giochi a tema. Per completare i momenti di rifl essione e avvicinare i bambini alla parola di Gesù, ogni venerdì gli educatori proponevano il Vangelo della domenica che veniva spiegato e reso concreto tramite attività ludico-ricreative. Siccome era

estate, tutto questo è stato arricchito con giochi, musica, allegria e voglia di stare insieme. La volontà di condividere un’esperienza unica e divertente ci ha portato anche a trascorrere giornate in piscina e a fare gite al mare e in montagna. L’aspetto interessante, che è emerso, era come tutti noi ci tenessi-mo ad essere testimoni per chi ci vedeva della bellezza del nostro essere grup-po al di fuori degli spazi del centro estivo. Il tutto si è concluso con una fan-tastica festa in cui i bambini hanno messo in scena, tramite canzoni ballate e cantate, alcuni momenti particolarmente signifi cativi della vita di San Fran-cesco. Alla fi ne ci siamo salutati con lacrime di commozione e sguardi già pieni di nostalgia, ma felici perché consapevoli di aver condiviso insieme e in modo signifi cativo un pezzettino del nostro cammino di vita guidati dalle parole di Gesù e di San Francesco.

Daniela Bergamini

La nostra estate con San Francesco

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Ricordo di Giuliano Cavicchioli

Quando quel mattino Orfi lla mi ha chiamato al telefono, mi ha sorpreso con un invito: “Si metta a sedere don Nino, ho una dolorosa notizia da darle” e poi, con voce rotta dal pianto e sen-za preamboli, mi ha dato notizia dell’improvvisa morte di Giu-liano. Sconvolto ho balbettato qualcosa e lei, prima di staccare, ha aggiunto “Preghi per me, pre-ghi per noi”.

Solo chi ha una fede solida e coerente può esprimersi così in un momento tanto doloroso qual è la morte improvvisa di un caro. Non parole di disperazione, ma di speranza e di abbandono alla volontà del Signore della vita. A me è stata donata una lunga esperienza sacerdotale e sono stato spesso partecipe di eventi come questo. Ogni tanto qualcuno ci lascia e il grande gruppo degli amici miran-dolesi che hanno condiviso l’esperienza memorabile di una giovinezza impegnata e gioiosa e in seguito quella della ma-turità in cammino per strade diff erenziate, si va diradando. Giuliano è stato fi n dall’inizio l’animatore di questo gruppo di giovani, divenuto poi gruppo di famiglie al quale egli ha donato il suo carisma organizzativo in incontri periodici sempre scrupolosamente preparati per tenere vivi i vincoli di fraternità che danno sapore alla vita. Si è guadagnato la stima e l’aff etto incondizionato di tutti.Spero che Giuliano mi perdoni questo intervento con il quale ho voluto brevemente sottolineare il suo stile, la sua generosità e il suo impegno. Egli ci è apparso sempre piut-tosto schivo di lodi, complimenti, gesti di attenzione e gra-titudine. Amava dare piuttosto che ricevere. Sotto atteggia-menti talvolta piuttosto decisi e burberi stava nascosto un grande cuore, una testimonianza semplice e preziosa, senza fi nzioni, il più bel ricordo che porteremo di lui nei nostri cuori. Non aggiungo altro. La storia di una vita, quella di Giuliano, e quella che con lui noi abbiamo condiviso, è sto-ria passata e certamente irripetibile. Ma ogni vita lascia il suo messaggio. Un segno ben visibile Giuliano lo lascia: una vita donata con semplicità ed amore.Il Signore gli doni di sperimentare per sempre la dolcezza del suo amore, la pienezza della gioia e della vita.

Don Nino

Chi viene con noi? C’è ancora posto!

Dal 1856 la Conferenza Maschile della San Vincenzo (allora si chiamava solamente “Società di San Vincenzo de’ Paoli) opera a Mirandola a favore di chi ha bisogno, come prescriveva lo Statuto imposto dal Beato Federico Ozanam. Nel 2007, essen-dosi modifi cato lo Statuto Nazionale, la Conferenza ha preso il nome di “Conferenza di San Possidonio”, in onore del nostro patrono e conta attualmente 9 soci e 2 simpatizzanti. La sua missione principale è portare sostegno alle persone affl itte dal problema della solitudine che, purtroppo, oggigiorno diventa sempre più diff uso, in modo particolare tra gli infermi e gli an-ziani. Proprio per questo si fanno visite alle persone inferme e si organizzano momenti di intrattenimento per gli anziani ospiti della locale Casa di Riposo (CISA).Collaborano a questi eventi, vari artisti locali che, perfettamen-te in linea con lo spirito di assoluto volontariato caratteristico di tutte le Conferenze della San Vincenzo, si prestano gratu-itamente a fornire le loro abilità: musicisti, “maghi”, poeti e poetesse, attori, Corali e cantanti solisti...L’organizzazione di tali attività avviene attraverso gli incontri mensili serali tra i soci, sotto la preziosa guida spirituale di don Benito. L’attività è molto gratifi cante e i Vincenziani la pro-pongono a tutti coloro che si sentono di poter fare qualcosa di utile (e anche piacevole) per gli altri, pur con un impegno non eccessivamente gravoso. Chiunque fosse interessato a ricevere maggiori informazioni può contattare il Presidente Renzo Pi-vetti al numero di cellulare 320.6190151.

Don Benito alla festa dei compleanni degli ospiti al Cisa di Mirandola

7campi estivi

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Agesci Mirandola 1, Campo dei RepartiLenzumo, comune di Ledro in val di Concei (TN)

ACR elementari - Roncegno (TN), 23 agosto - 2 settembre 2013 Campo ACR medie - Roncegno (TN), 15 - 24 luglio 2013

Campo GG - Roncegno (TN), 24 luglio - 2 agosto 2013 Agesci Mirandola 1, Route del noviziato da Valdaora a San Can-dido (BZ), 28 luglio - 3 agosto 2013

8 campi estivi

FILIALE di MIRANDOLA Viale Gramsci, 1

C’è un modo nuovo di sentirsi modenese

Una nuova opportunità per l’economia del territorio modenese.

Questo è lo spirito con cui è nata Banca Modenese, la nuova realtà bancaria che racchiude nel proprio nome il mercato in cui credeed al quale chiede fi ducia per crescere.La banca locale vicina e familiarema moderna ed innovativa nei servizi.

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Via Imperiale, 40 - 41037 Mirandola (MO)Tel. 0535 26937 (r.a.) - Fax 0535 611303

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Da oltre 50 anni al vostro servizio

Agesci Mirandola 1, Clan Santa Chiara, route Romantische Strasse (Germania), 15 - 21 agosto 2013

In alto, a destra e sotto, Campo Lupetti e Coccinelle del Mirandola 1

Agesci Mirandola 2, Campo di gruppo, Cesclans (UD), agosto 2013