AN N O 33° - NU M E R O 3/2012 a inestra - la tua diocesi ... · ci ha ricordato la verità della...

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Periodico bimestrale della Parrocchia di Mirandola iscritto nel registro dei giornali del Tribunale di Modena al n. 641 del 31-1-80 inestra ANNO 33° - NUMERO 3/2012 l a A oltre due mesi dal 20 e 29 maggio lo sfondo del terremoto continua a occupare le nostre menti, a volte silenziosamente a volte esplicitamente. La sorpresa dell’evento ha lasciato tracce ben visibili in molte delle nostre case, delle fabbriche, dei mo- numenti del centro storico. Qui, al centro, sono depositati i segni più numerosi e rappresentativi della nostra storia e pertan- to anche della nostra identità nel suo signi- ficato più ampio. Il Duomo, San France- sco distrutti stringo- no il cuore. Però non sono diroc- cati soltanto i singo- li edifici, ma pure il centro storico nel suo insieme si presenta tuttora come una città morta, in cui nessuno può soggiornare, at- traversare. Mentre la vita rispunta ai margi- ni, qui si può fare solo una triste passeggiata. Ci sono però trac- ce meno vistose ma non meno importan- ti. Sono le ferite, che tutti ci portiamo den- tro. È una malattia che corrode il biso- gno di essere padroni di noi stessi, perché portiamo nella mente i segni del terremoto che ci ha detto: “Tra un istante potresti non esserci più.” Senza preavviso. Precari dell’esistere. Possiamo guarire? Lo possiamo. Anzitutto però riconoscendo la malattia, consapevoli delle ferite. Ci può dare un aiuto il ragio- namento, la medicina, la psicologia, il sostegno dei nostri cari, dell’ambiente nei suoi aspetti positivi. Possiamo guarire anche più in profondità, nel centro del nostro io, dove è depositato il desiderio della vita e del bene nella loro purezza e senza limiti. Ascoltiamo la parola del Signore. Il sisma ci ha ricordato la verità della parola biblica “L’uomo: come l’erba i suoi giorni. Come un fiore di campo, così egli fiorisce. Se un vento lo investe, non è più, né più lo riconosce la sua dimora”. Ma proprio lo stesso salmo accosta subito alla nostra fragilità umana la solidità dell’amore di Dio per gli uomini. “Ma l’amo- re del Signore è da sempre, per sempre su quelli che gli por- tano rispetto” (Salmo 103,15-17). In con- creto poi Gesù ci pro- mette con forza che la nostra fragile vita terrena è l’inizio di una vita superiore ed eterna per chi si affida a lui: “Chi crede in me anche se muore vivrà; chiunque vive e crede in me non morirà in eterno” (Gv. 11, 25 s.). Davvero il terremoto spinge credenti e non a chiedersi che cosa è veramente importan- te per noi. Questo orizzonte alto, insieme con la com- passione per la nostra reale condizione, può essere un punto di partenza non retorico per ricostruire. Non basta dire: ripartiamo! Bisogna pur sapere per quale punto d’arrivo finale vogliamo affrontare la fatica. Se decidiamo di camminare per la via della verità e della giustizia, della solidarietà, non saremo soli. Anche a noi viene inviato il messaggio che da parte di Dio il profeta Aggeo indirizzava a concittadini stanchi in mezzo alle rovine di una Gerusalemme da ricostruire: “Coraggio popolo tutto del paese, dice il Signore, e al lavoro, perché io sono con voi”. (Ag. 2, 4) don Carlo Guarire

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Periodico bimestrale della Parrocchia di Mirandola iscritto nel registro dei giornali del Tribunale di Modena al n. 641 del 31-1-80

inestraANNO 33° - NUMERO 3/2012la inestrainestrainestrainestraaa

A oltre due mesi dal 20 e 29 maggio lo sfondo del terremoto continua a occupare le nostre menti, a volte silenziosamente a volte esplicitamente. La sorpresa dell’evento ha lasciato tracce ben visibili in molte delle nostre case, delle fabbriche, dei mo-numenti del centro storico. Qui, al centro, sono depositati i segni più numerosi e rappresentativi della nostra storia e pertan-to anche della nostra identità nel suo signi-fi cato più ampio. Il Duomo, San France-sco distrutti stringo-no il cuore.Però non sono diroc-cati soltanto i singo-li edifi ci, ma pure il centro storico nel suo insieme si presenta tuttora come una città morta, in cui nessuno può soggiornare, at-traversare. Mentre la vita rispunta ai margi-ni, qui si può fare solo una triste passeggiata.Ci sono però trac-ce meno vistose ma non meno importan-ti. Sono le ferite, che tutti ci portiamo den-tro. È una malattia che corrode il biso-gno di essere padroni di noi stessi, perché portiamo nella mente i segni del terremoto che ci ha detto: “Tra un istante potresti non esserci più.” Senza preavviso. Precari dell’esistere. Possiamo guarire? Lo possiamo. Anzitutto però riconoscendo la malattia, consapevoli delle ferite. Ci può dare un aiuto il ragio-namento, la medicina, la psicologia, il sostegno dei nostri cari, dell’ambiente nei suoi aspetti positivi.Possiamo guarire anche più in profondità, nel centro del nostro io, dove è depositato il desiderio della vita e del bene nella loro

purezza e senza limiti. Ascoltiamo la parola del Signore. Il sisma ci ha ricordato la verità della parola biblica “L’uomo: come l’erba i suoi giorni. Come un fi ore di campo, così egli fi orisce. Se un vento lo investe, non è più, né più lo riconosce la sua dimora”. Ma proprio lo stesso salmo accosta subito alla nostra fragilità umana la solidità dell’amore di Dio per gli uomini. “Ma l’amo-

re del Signore è da sempre, per sempre su quelli che gli por-tano rispetto” (Salmo 103,15-17). In con-creto poi Gesù ci pro-mette con forza che la nostra fragile vita terrena è l’inizio di una vita superiore ed eterna per chi si affi da a lui: “Chi crede in me anche se muore vivrà; chiunque vive e crede in me non morirà in eterno” (Gv. 11, 25 s.). Davvero il terremoto spinge credenti e non a chiedersi che cosa è veramente importan-te per noi.Questo orizzonte alto, insieme con la com-passione per la nostra reale condizione, può essere un punto di partenza non retorico per ricostruire. Non basta dire: ripartiamo! Bisogna pur sapere

per quale punto d’arrivo fi nale vogliamo aff rontare la fatica. Se decidiamo di camminare per la via della verità e della giustizia, della solidarietà, non saremo soli. Anche a noi viene inviato il messaggio che da parte di Dio il profeta Aggeo indirizzava a concittadini stanchi in mezzo alle rovine di una Gerusalemme da ricostruire: “Coraggio popolo tutto del paese, dice il Signore, e al lavoro, perché io sono con voi”. (Ag. 2, 4)

don Carlo

Guarire

2 vita della parrocchia

Via 2 Giugno, 68/70MIRANDOLA (MO)

Tel. 0535.20301

I R: Don Carlo Truzzi, Laura Michelini, Virginia Panzani, Elisa Golinelli, Rossana Ferrarini, Marisa Ghizzoni Braghiroli, Ermelina Artioli, Massimo Bertellini, Foto Marchi. Direttore: M. Eugenia Lugli

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HANNO COMPIUTO IL CAMMINO

Evangelisti WalterBulyk MykhayloBattagin MarioDel Nero RapizardoMontanari ClaudioBuoli GianfrancoPossidoni AngiolinoCavazza IoleSolera ZoeZaccarelli IriaFerraresi VittorinaFormentini ElsaMantovani FernandoBuoli Maria NaraMarchi ValterRagazzi VannaMantovani TamerGhelli ZittaBellini CarloBellodi Gianalberto

Lusian ImeldeGuagliumi EnricoSantucci BiagioContini IvaBianchini IrideGallini TeresaGrilli EneaFranciosi LuigiBaldo NorinaFregni SilviaBizzari MariaMalaguti MarioGuzzinati Anna MariaBerni AngeloVeronesi LuigiNeri VicoBazzi ItalinoRazzaboni EnnioBedonni Piero Luigi

Cavazza Danny con Mantovani FrancescaSgallari Roberto con Paltrinieri ManuelaBulgarelli Alex con Luppi Valentina

SI SONO UNITI IN MATRIMONIO

SONO NATI ALLA VITA

Fergnani TommasoFinetti ChristianRoversi Sofi aSgarbi AlessandroCutolo KarenDe Luca Serena AmeliaInnocenti MatildeSalani Naima

Staffi ere Davide FrancescoZavatti SilviaBarattolo VincenzoOsamele Chukuemeke DeanBignardi FedericoGoldoni EmmaEmanuele Asia

Gli orari estivi delle MessePer tutto il periodo estivo gli orari delle celebrazioni sono i seguenti:

Feriali ore 8 presso Palazzetto dello Sportore 8.30 presso Campo di via Postaore 9 presso Cisa (Casa protetta)ore 19.00 presso Campo di via Posta

Festiveore 8 presso Palazzetto dello Sportore 9.00 presso Campo di via Postaore 10.00 presso Palazzetto dello Sportore 10.30 presso Campo di via Postaore 19.00 presso Campo di via Posta

La parrocchia è in via Posta

Le attività della parrocchia, tra cui la segreteria, si sono tem-poraneamente trasferite presso il campo sportivo in via Posta n. 55, dove sono stati allestiti alcuni container. Per le celebrazioni viene utilizzata una tensostruttura di me-tri 24x10, generosamente donata dall’associazione Kiwanis dell’Austria.Il numero di telefono della segreteria parrocchiale è rimasto lo stesso di prima: 0535.21018.

La “Don Adani” aprirà regolarmenteNella sede della scuola dell’infanzia paritaria “Don Riccardo Ada-ni” in viale Libertà hanno avuto inizio i lavori di ristrutturazione che consentiranno di ottenerne l’agibilità. Anche se in seguito ai terremoti non si sono verifi cati crolli ma soltanto fessurazioni, il fab-bricato necessita comunque di lavori e migliorie strutturali. L’inten-zione è quella di permettere alla scuola di riaprire regolarmente tra settembre e ottobre, e dunque ai 180 bambini che la frequentano di riprendere le attività nella propria sede. Essenziale per sostenere le spese dei lavori alla scuola - spiega Maff ei - sono i contributi off erti da volontariato, privati cittadini e aziende, tra i quali la lodevole iniziativa di raccolta fondi organizzata da Radio Pico.“Si faranno migliorie strutturali - spiega il presidente della scuola Pao-lo Maff ei - che renderanno la scuola agibile e antisismica”. Si ricorda che insieme alla “Don Adani” opera nello stesso edifi cio anche la scuola materna parrocchiale “Beata Vergine Assunta”.

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È un tardo pomeriggio di metà giugno, sono nel giardino della nostra casa, che per fortuna non ha subito danni, e sto innaffi ando i fi ori di mia madre, perché possano anche loro resistere al caldo torrido e a questo periodo di assenza forzata.C’è silenzio intorno, poche auto, pochi passanti, ogni tanto. Nel piazzale di fronte, dove c’è un accampamento autogestito, rico-nosco un gruppo di persone che, ad un certo punto, si anima. Sembrano riunite per qualcosa che non riesco a capire: discuto-no di problemi tecnici, interventi da fare? Poi, inaspettatamente, inizia a diff ondersi una musica: noto che c’è una tastiera elettrica e quello che prima parlava inizia a suonare. Ora ci sono anche le voci: uomini e donne, intonano un canto mariano, poi un inno…

sono i canti della mia chiesa, che non c’è più, quelli della messa della domenica!Il canto sale e si fa pieno, armonioso, profondo, riempie l’aria e si amplifi ca in modo sorprendente! È il coro della parrocchia che si è ritrovato, per provare e far sentire che c’è ancora, che anche se viene il nodo alla gola si può ancora cantare e lodare il Signore per tutto ciò che non è andato perduto.Mi sale dentro una grande commozione: è come se anche la mia anima cantasse insieme a loro, è come la prova che la Chiesa vive dove ci sono le persone, dove sono i cristiani, al di fuori delle mura di pietra; forse è un piccolo segno, ma la vita riparte, anche dal coraggio di cantare di nuovo!

In seguito agli eventi catastrofi ci che hanno colpito, tra le altre, la nostra città, è sorta spontanea, nel cuore di un gruppo di fedeli, l’esigenza di continuare, oltre il mese di Maggio, la recita del Santo Rosario.Essendo venuti meno strutturalmente tutti i luoghi di culto, quale luogo avrebbe potuto essere il più indicato se non l’area antistan-te l’Oratorio della Beata Vergine della Porta (Madonnina), ferito ma ancora in piedi? La statua marmorea della Madonna, che tro-neggiava sulla facciata della chiesetta, era stata riposta a terra per precauzione e sembrava invitarci, nel suo atteggiamento materno, a pregare al suo cospetto.Quasi interpreti di ciò, i Vigili del fuoco del Piemonte (che rin-graziamo sentitamente), d’iniziativa, hanno costruito a decoro una nicchia lignea, inserendovi poi la statua. Il parroco don Carlo, per-cependo questi fermenti, ha dato l’incarico agli interessati di con-cretizzare l’iniziativa, senza precedenti, della recita in piazza del S. Rosario. In pochi giorni è stato predisposto sul luogo, attaccato alle transenne di protezione, un cartellone che ne annunciava l’inizio a breve. Lunedì 9 luglio alle ore 21.30, nello spazio antistante la chiesa, col permesso dei militi di spostare le transenne di fronte alla statua della Madonna ed utilizzando sedie comunali disponibili, è iniziata una pratica devozionale, impensata fi no a qualche tempo addietro. Da subito c’è stata una nutrita partecipazione di fedeli, che è andata via via aumentando col passare delle serate, fi no a raggiungere mediamente una sessantina di persone. Pur essendo una iniziativa promossa da fedeli laici, è sempre richiesta la parte-cipazione di sacerdoti o suore (fi nora quasi mai mancata) per dare un’impronta di forte spiritualità ad ogni incontro. La regolare reci-

ta del Santo Rosario è stata allargata a canti mariani e preghiere di intercessione. Alla tradizionale preghiera della Madonna della Por-ta (protettrice dei mirandolesi fi n dai tempi della Signoria dei Pico) ne è stata affi ancata una inedita, visti i tempi, rivolta a Sant’Emi-dio, ritenuto protettore contro i terremoti (molte copie sono state distribuite a richiesta). L’intenzione di tutti è quella di continuare la pratica devota del Rosario senza un termine stabilito (certamen-te a tutto ottobre), almeno fi no a quando la Madonna ci sosterrà nella conduzione. Certi di trovar riscontri nei fatti sull’aiuto della Vergine Maria alla nostra comunità, in questi momenti diffi cili di prova, invitiamo tutta la popolazione di Mirandola a sostenere questa iniziativa, partecipandovi attivamente.

Massimo Bertellini

Il Rosario che non t’aspetti

La vita che riparte!

Venerdì 29 giugno si è svolta la fi accolata organizzata dalla parrocchia e dal gruppo degli Amici della Mucca Eurina. Il percorso si è svilup-pato lungo i viali, dalle scuole elementari verso piazza Costituente. Qui l’omaggio alla statua della Madonnina e al Crocifi sso recuperato dalla chiesa del Gesù.

Una fi accolata per Mirandola

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Sono gravissime le lesioni inferte al Duomo, tanto che si può parlare di edifi cio semidistrutto. Si sta defi nendo - al momento in cui La Finestra va in stampa - il progetto di messa in sicurezza del campanile pericolante, che rende inagibile l’area circostante, compresa innanzitutto la canonica. Quest’ultima, ad una prima valutazione, non sembra aver subito danni strutturali. È previ-sto, in una seconda fase, un progetto analogo che riguarderà la facciata e il resto del Duomo, con la creazione di una “tettoia” per proteggere l’interno, ormai senza più copertura, e quanto vi è rimasto del patrimonio storico-artistico. Negli ultimi giorni sono stati tratti in salvo vari arredi e opere. Anche il Sacramento ha subito gravissime lesioni (vedi immagini centrali a pagina 5). L’Oratorio di via Cavour è stato danneggiato dal crollo di un muro del palazzo della Milizia che sta di fronte (vedi immagine in basso a pagina 5). Gli edifi ci delle scuole materne di via Luo-si e di viale Libertà, non hanno subito gravi lesioni.

Succursali: Bologna, Tel. 051 6199544 - Camposanto, Tel. 0535 87121- Carpi, Tel. 059 650938

Croce di Casalecchio di Reno, Tel. 051 6196436 - Formigine, Tel. 059 5750540

Gavello, Tel. 0535 31361 - Massa Finalese, Tel. 0535 99131 - Modena, Tel. 059 251709/251228

Modena B, Tel. 059 443140 - Modena C, Tel. 059 225638 - Modena D, Tel. 059 370913

Mortizzuolo, Tel. 0535 37321 - Ravarino, Tel. 059 900653 - Rivara, Tel. 0535 85434

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Il terremoto e gli edifi ci della parrocchiaGli interventi che sono già stati realizzati sulle chiese e che si realizzeranno a breve rientrano nell’ambito di opere prov-visionali per la messa in sicurezza. Non si tratta perciò di ricostruzioni né di restauri, che richiederanno tempi molto lunghi e spese ingenti.

5Campanile Sacramento Oratorio

Semplicementegrazie

Si ringrazia coloro che hanno off erto il loro aiu-to: ACEA Costruzioni, Auliese Flavia, Braghiro-li Gianni, Don Giacinto Parroco di S. Merupo (CZ), Don Giuseppe Conte parroco di Appiano Gentile, Associazione Coletta, Don Donato Ago-stinelli parroco di Cerreto Guidi, Tromba Ivano (Camisano Vicentino), Associazione FIDAS (VI), Kiwanis Club Direzione Nazionale (Austria), Oratorio di Montichiari, Diocesi di Pozzuoli, Co-mune di Mongrando, Diocesi di Udine, Druetto Mauro di Pinerolo, Porta Paolo (Lussemburgo), Operazione Mato Grosso (TO), Ditta I.R. di Franchini Alfonso (Scandiano), Crispo Vincen-zo (Cava dei Tirreni), don Romano Carrieri (La Spezia), Parrocchia di S. Cecilia di Milano, Congregazione Suore Francescane dei Poveri Par-rocchia di Esine (BS), Parrocchia di Povegliano (VR), Antoni Druzkowski parroco di Ostfi ldern, Barter Media s.r.l. (Piazzola sul Brenta), Audio-chic s.r.l. (Paratico - BS), Piva Angiolino.

6 Gesù San Francesco Madonnina

Anche San Francesco è una chiesa semidistrutta, da cui non svetta più il campanile. È stata terminata la messa in sicurezza della facciata - che “pendeva” verso il sagrato - eff ettuata dai vigili del fuoco direttamente su progetto della Soprintenden-za. L’urgenza dell’intervento è stata determinata non solo dalla pericolosità della struttura e dalla necessità di ripristinare pri-ma possibile il transito, ma anche dall’intento di preservare la facciata di un edifi cio che è parte fondamentale della storia di Mirandola. Sempre i vigili del fuoco, anche grazie al contributo del nucleo Saf (speleo-alpino-fl uviale), hanno recuperato a giu-gno alcune delle opere all’interno. Sembrano “illese” le quattro tombe dei Pico. È inagibile il convento sede dei Missionari Ser-vi dei Poveri.

Il campanile dell’oratorio della Beata Vergine della Porta, noto ai mirandolesi come “la Madonnina”, è stato messo in sicurezza dai vigili del fuoco direttamente su progetto della Soprinten-denza. Si è così ripristinata in parte la viabilità sul tratto della Circonvallazione. È in via di defi nizione il progetto che riguar-derà il consolidamento della chiesa, gravemente danneggiata all’interno a causa del crollo delle volte.

Se all’apparen-za la chiesa del Gesù sembra aver retto me-glio delle altre al sisma, in re-altà le condizio-ni in cui versa sono gravi. Per la facciata è in corso di defi nizione il progetto di messa in si-curezza, che dovrebbe concretizzarsi entro la fi ne di settembre. All’interno sono crollate le volte che, tra gli altri danni, han-no sfondato il pavimento, dando l’impressione di un edifi cio “bombardato”. Contestualmente all’intervento in San France-sco, i vigili del fuoco hanno tratto in salvo in particolare il ve-nerato crocifi sso che si porta in processione il Venerdì Santo e la statua della Madonna di Loreto.

7Battesimi Anniversari di Matrimonio

Battesimi celebrati il 16 giugno 2012, presso la tensostruttura di via Posta a Mirandola

Anniversari di matrimonio

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Gli anniversari di matrimonio sono stati celebrati il 10 giugno 2012, alle ore 10,30, presso la tensostruttura di via Posta a Mirandola

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Gavioli Francesco, Artioli Camilla, Castorri Elisa, Baraldini Leonardo, Giolito Lucia, Gavioli Leonardo, Mari Michele

Comunionidel 13 maggio 2012celebrate nel nostro Duomo

C: Cavazza Roberta Roveri AntonioGallini SandraSuor Edvigegruppo ICFgruppo ACR

Comunioni del 27 maggio 2012celebrate in via PostaC: Caleffi Tomasini Maria Teresa, Mantovani Francesca;

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