Anno 0 - Numero 5 del 30/11/06 filePag. 2 Interventi Case così, così... La redazione (segue dalla...

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Pag. 1 Associazione Sportiva e Culturale “I Faiti Vostri” - Via Trasversale 83/b - 04010 Borgo Faiti (LT) Tel.: 349 0585868 - E-Mail: [email protected] - Sito Internet: www.ifaitivostri.org Anno 0 - Numero 5 del 30/11/06 Gli ultimi fatti accaduti non ci rendono certo tranquilli. Così scriveva il Latina Oggi lo scorso 3 novembre 2006: “Un indiano è rimasto ferito mercoledì sera durante una furi- bonda lite avvenuta in una abitazione a Borgo Faiti[…] Il cittadino stra- niero è stato colpito da diverse coltellate alle mani da un altro extra- comunitario[…]. La poli- zia sta cercando di risa- lire all’autore mentre gli altri stranieri sono stati fermati e accompagnati in questura ed espulsi perchè privi del permes- so di soggiorno. A sca- tenare la lite futili motivi, il giovane straniero ferito dalle coltellate era in evidente stato di ebbrezza. Lui, così come gli altri indiani.” E’ successo all’interno di una delle palazzine alle spalle della farmacia, già da molti anni al centro di fatti poco lodevoli e coinvolte in una serie di vicende legali dovute al fallimento della ditta costruttrice, avvenuto prima del completamento dei lavori. In seguito al fallimento, alcuni degli acquirenti, che nel frattempo a- vevano versato consistenti anti- cipi, hanno intrapreso le vie lega- li. Altri hanno occupato in manie- ra abusiva l'unità abitativa per la quale avevano versato la capar- ra e altri ancora pur non avendo il diritto di proprietà se lo sono arrogato ed hanno affittato la casa a cit- tadini extracomunitari spesso privi di per- messo di soggiorno e soprattutto senza de- positare alcun tipo di contratto. Inoltre quel- le palazzine ora sono nel più completo de- grado. Spesso si veri- ficano episodi che finiscono col turbare la quiete pubblica e la tranquillità che da sempre contraddistin- guono il Borgo e trop- pe volte è stato necessario l’in- tervento delle forze dell’ordine per sedare liti nate per motivi più o meno futili e sfociate in episodi decisamente gravi. (La redazio- ne, segue a pag. 2) In seguito alla pubblicazione dell’ articolo uscito sul numero scorso del giornale, almeno l’erba dello spartitraffico di immissione a Borgo Faiti dalla statale dei Mon- ti Lepini, è stata tagliata L’asses- sore alla viabilità del Comune di Latina Stefano Galetto ci ha con- tattati e ci ha detto che in tempi brevi, anche grazie alla sponso- rizzazione di un privato, verran- no effettuati i lavori di bonifica e di riqualificazione dell’area. An- che Borgo Faiti avrà finalmente un ingresso degno di essere chiamato tale. Una piccola soddisfazione A pagina 2 Smaltimento rifiuti: come risparmiare? di Davide Corelli A pagina 4 Cinque minuti con... di Massimo Frighi A pagina 3 Anima sana in corpo sano di Luca Targa A pagina 3 Campo nuovo, nuovi eroi di Loris Cascone A pagina 6 Cineforum di Mara Manzolli A pagina 7 Dopo il calcio anche la pallavolo? di Alessandra Roma

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Associazione Sportiva e Culturale “I Faiti Vostri” - Via Trasversale 83/b - 04010 Borgo Faiti (LT) Tel.: 349 0585868 - E-Mail: [email protected] - Sito Internet: www.ifaitivostri.org

Anno 0 - Numero 5

del 30/11/06

Gli ultimi fatti accaduti non ci rendono certo tranquilli. Così scriveva il Latina Oggi lo scorso 3 novembre 2006: “Un indiano è rimasto ferito mercoledì sera durante una furi-bonda lite avvenuta in una abitazione a Borgo Faiti[…] Il cittadino stra-niero è stato colpito da diverse coltellate alle mani da un altro extra-comunitario[…]. La poli-zia sta cercando di risa-lire all’autore mentre gli altri stranieri sono stati fermati e accompagnati in questura ed espulsi perchè privi del permes-so di soggiorno. A sca-tenare la lite futili motivi, il giovane straniero ferito dalle coltellate era in evidente stato di ebbrezza. Lui, così come gli altri indiani.” E’ successo all’interno di una delle palazzine alle spalle della farmacia, già da molti anni

al centro di fatti poco lodevoli e coinvolte in una serie di vicende legali dovute al fallimento della ditta costruttrice, avvenuto prima

del completamento dei lavori. In seguito al fallimento, alcuni degli acquirenti, che nel frattempo a-vevano versato consistenti anti-cipi, hanno intrapreso le vie lega-li. Altri hanno occupato in manie-

ra abusiva l'unità abitativa per la quale avevano versato la capar-ra e altri ancora pur non avendo il diritto di proprietà se lo sono

arrogato ed hanno affittato la casa a cit-tadini extracomunitari spesso privi di per-messo di soggiorno e soprattutto senza de-positare alcun tipo di contratto. Inoltre quel-le palazzine ora sono nel più completo de-grado. Spesso si veri-ficano episodi che finiscono col turbare la quiete pubblica e la tranquillità che da sempre contraddistin-guono il Borgo e trop-

pe volte è stato necessario l’in-tervento delle forze dell’ordine per sedare liti nate per motivi più o meno futili e sfociate in episodi decisamente gravi. (La redazio-ne, segue a pag. 2)

In seguito alla pubblicazione dell’ articolo uscito sul numero scorso del giornale, almeno l’erba dello spartitraffico di immissione a Borgo Faiti dalla statale dei Mon-ti Lepini, è stata tagliata L’asses-sore alla viabilità del Comune di Latina Stefano Galetto ci ha con-tattati e ci ha detto che in tempi brevi, anche grazie alla sponso-rizzazione di un privato, verran-no effettuati i lavori di bonifica e di riqualificazione dell’area. An-che Borgo Faiti avrà finalmente un ingresso degno di essere chiamato tale.

Una piccola soddisfazione A pagina 2

Smaltimento rifiuti: come risparmiare?

di Davide Corelli

A pagina 4

Cinque minuti con... di Massimo Frighi

A pagina 3

Anima sana in corpo sano

di Luca Targa

A pagina 3

Campo nuovo, nuovi eroi di Loris Cascone

A pagina 6

Cineforum di Mara Manzolli

A pagina 7

Dopo il calcio anche la pallavolo?

di Alessandra Roma

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Interventi

Case così, così... La redazione (segue dalla prima pagina) E’ chiaro che non si può fare di tutta l’erba un fascio perché al-l’interno di quegli apparta-menti vivono anche fami-glie tranquille e oneste, costrette a convivere con tutti questi problemi che aggravano ulteriormente una situazione che già di per se rasenta l’insosteni-bilità. In più, le palazzine oggetto di questa crona-ca, sorgono in una zona del borgo che attualmen-te è in forte crescita e che è nata con l’obiettivo di essere presto trasformata in un quartiere residen-ziale. E’ prevista la realiz-zazione di una strada di raccor-do con via Docibile che sfoci poi

sbocco su una delle due arterie principali che lo lambiscono. Ra-

gionando in quest’otti-ca, ci resta difficile im-maginare l’opera com-pletata prima della riso-luzione di tutti i proble-mi citati. Quel che è certo è che quando tut-te le situazioni pendenti saranno risolte, diven-terà necessario un ra-dicale intervento di ri-strutturazione che gra-verà ulteriormente sulle tasche di chi avrà ac-quistato gli immobili... E solo allora forse, an-che quella zona potrà

chiamarsi veramente residenzia-le!

sulla statale dei Monti Lepini, così da garantire al contempo il

collegamento tra i due quartieri più popolosi del borgo e uno

o ferramente o richiedendola gratuitamente (fino ad esauri-mento scorte) alla Latina Am-biente; presso la sede di via monti lepini; la compostiera che altro non è che un contenitore in grado di raccogliere tutti gli scarti umidi della cucina o del taglio del prato per esempio, e attraverso un processo del tutto naturale trasformarli in compost (concime naturale). Il compost potrà poi essere adoperato per concimare l'orto o i fiori. In que-sto modo, non conferendo più alla latina ambiente l'umido (il contenuto del cassonetto mar-rone per intenderci), è possibile avere uno sconto sul costo an-nuo del servizio si smaltimento rifiuti pari al 12% sul totale. Un'attenta politica di riciclo e di riutilizzazione delle materie pri-me attraverso raccolte differen-ziate di alta qualità, ci consenti-rà di governare e non di subire il processo dello smaltimento dei rifiuti, valorizzando anche quella che dobbiamo considera-re una risorsa e non un proble-ma.

Più che di raccolta differenziata, sarebbe bene cominciare a par-lare di “raccolte differenziate”, visto che rispetto a qualche me-se fa, oggi si dividono carta, plastica, umido, multi materiale e alluminio. Borgo Faiti è stato uno dei tre borghi pilota per la raccolta differenziata “porta a porta” ed i numeri a cir-ca tre mesi dall'avvio del proget-to sono confortanti ed indicano che la strada intrapresa è quella giusta. Ad oggi sono circa quin-dicimila, i cittadini di Latina per i quali il nuovo sistema di raccolta “porta a porta” è ormai una real-tà. Nella zona B (Borghi Grappa, Faiti, Sabotino, Lido di Latina) la raccolta del differenziato ha rag-giunto il 59%; nella zona C (quadranti sud e sud est, inclusi i borghi Santa Maria, Bainsizza e Montello) la percentuale sale ad oltre il 70%. Considerando solo le zone servite, nel mese di Otto-

bre 2006, rispetto allo stesso mese del 2005, 200 tonnellate di rifiuti in meno sono stati conferiti in discarica e "differenziati".

Questi sono dati significativi del successo di que-sta fase d'avvio del “porta a porta”; un successo frutto soprattutto della partecipazione attiva dei cittadini ad un progetto

sicuramente epocale, certamen-te destinato a mutare radical-mente le consolidate abitudini familiari, ma anche finalizzato a migliorare l'ambiente ed in pro-spettiva anche a realizzare eco-nomie di gestione capaci di inci-dere sull'abbattimento comples-sivo dei costi del servizio a van-taggio degli utenti. I costi posso-no comunque sin da subito esse-re abbattuti soprattutto per tutti i nuclei familiari dei borghi che hanno la fortuna di avere uno spazio verde intorno casa. L’ab-battimento è possibile, semplice-mente acquistando presso vivai

Smaltimento rifiuti: come risparmiare? di Davide Corelli

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Eppure qualcosa avranno in co-mune la matematica e la ginna-stica? Il tempo degli esercizi per esempio si scandisce con i nu-meri e me lo fa presente Rober-ta Molina, intervistata per Buon-giorno Fati. Roberta ci racconta come la ginnastica sia stata una delle prime attività sportive del borgo. Ricorderete l’intervista al papà Rino nel secondo numero del giornale, maestro di Judo della Libertas Ronin, società sportiva nella quale milita anche Roberta. Anche la ginnastica, ricorda Roberta, è iniziata nel 1985 e così come il judo, anche questa attività si svolgeva all’in-terno della sala parrocchiale. Io ero ancora piccola e a quei tem-pi praticavo il judo. Mio padre era l’istruttore di entrambe le discipline ed io aspettavo che finisse con la ginnastica per poi iniziare la lezione di Judo. La ginnastica però mi ha sempre affascinato ed oggi, tanto per confermare la regola, mi dedico all’insegnamento di questa im-

a Latina nelle varie palestre del-la città? La palestra comunale non offre le moderne tecnologie del mondo del fitness, ma nella sua semplicità garantisce, se gestita professionalmente, com-pleti e soddisfacenti allenamenti e una serie di non trascurabili vantaggi: vicinanza all’abitazio-ne, prezzi contenuti, ecc... C’è il boom dello spinning. Che dici lo portiamo anche al borgo? A me personalmente la bici piace mol-to. E sarei felice anch’io di por-tare lo spinning a Borgo Faiti. Vedremo se in futuro riusciremo ad organizzarci in maniera tale da poter offrire anche questa alternativa... Così come per il Judo, anche per la ginnastica la formula vincente è il mix tra pro-fessionalità e ambiente familiare e Roberta me lo conferma: Qui abbiamo delle allieve particolari, che si fanno vedere solo quan-do andiamo a mangiare la piz-za! Ora scappo prima che Ro-berta mi coinvolga nella lezione che sta per cominciare...

portante attività. La mattina in-segno matematica, in qualità di professoressa, presso la scuola media di Sezze e da quest’anno sono passata di ruolo. La sera del lunedì e del giovedì invece, mi dedico a dar da sudare a ra-gazze e signore del borgo. Al che le chiedo se sono in numero maggiore le ragazze o le signo-re… Le donne sono tutte ragaz-ze! Mi corregge, ma poi aggiun-ge: l’età media è intorno ai qua-rant’anni ma sono tutte vispe e molto in forma!. Sarà l’aria del borgo penso tra me e me…In che anno lo scettro è passato da Rino a Roberta? Non vorrei sbagliarmi, mi sembra il 1993, da quando ci siamo trasferiti qui nella palestra Comunale. Tengo a precisare che la mia filosofia è la stessa che porta avanti mio padre nel judo: non solo attività finalizzata al benessere fisico, ma anche importante punto di incontro tra le persone apparte-nenti anche a diverse fasce di età. Perché in molti si spostano

Anima sana in corpo sano... le interviste di Luca Targa Lo sport nel borgo

Dovrei parlare di sport in queste poche righe, ma sarebbe ridutti-vo; voglio perciò parlare d’altro, e manifestare la mia sincera ammirazione, nei confronti di un gruppo di ragazzi del borgo, che con molta pazienza, tenacia ed umiltà, quest’anno, ha deciso di mettersi in gioco. Penso sia giu-sto farlo in questi giorni, perché, mentre altrove si parla di bulli-smo, noi al Faiti parliamo di e-roismo. L’eroismo di cui parlia-mo noi, però, non è quello di Don Chisciotte; è il coraggio di rischiare in prima persona; e questi ragazzi, senza voler esa-gerare, ne hanno da vendere. È giusto farlo, anche perché, men-tre in altre realtà si parla di ni-chilismo, questi ragazzi si ac-contentano di poco. È giusto farlo perché se in altri posti si

parla di alienazione, questi ra-gazzi conoscono solo il termine aggregazione. È giusto farlo perché, se leggete ancora di persone foraggiate dalla chime-ra della linea corporea, alcuni di loro, ve lo garantisco, prediligo-no ancora il vecchio salame ca-sereccio; e lo rivendicano con il ghigno di chi non i sente in col-pa, ma è convinto di trarne van-taggio. È giusto farlo soprattutto perché bisogna far sentire, da parte di tutto il borgo, il calore e la riconoscenza nei confronti di chi, per colpe non proprie, sta pagando il prezzo il più alto, per tutti gli anni in cui calcio è man-cato. Avrebbero avuto anche loro il diritto di diventare squa-dra ad otto anni, come ce lo ab-biamo avuto noi e come ce lo hanno i bambini di adesso: ed

invece stanno imparando ad essere un gruppo ora, scontran-dosi con realtà che sono squa-dre da anni. Non so come fini-ranno il resto delle prossime partite, ma so che la loro sfida l’hanno già vinta: la sfida contro la paura di essere derisi. La sfi-da più dura, che forse non tutti avremmo avuto il coraggio di affrontare. Gli eroi di cui voglio parlarvi sono: Luca Sacchetti, Si-mone Salvatori, Fabio Raffa, Ales-sandro Biasi, Gianmarco Gusella, Marco Milan, Davide Roma, Fabio Pretto, Luca Peressini, Diego Fi-ghera, Davide Cardinali, Luca Sal-vatori, Denni Severin, Fernando Campoli, Mattia Sala, Gabriele Sacchetti, Massimiliano Fiocco, Luca Segala, Armando Dervischi, Marco Mangoni, Cristian Caloroso, Ennio Chittaro: meriterebbero un monumento all’umiltà!

Campo nuovo e nuovi eroi di Loris Cascone

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Cinque minuti con… di Massimo Frighi

Domanda 1: Maria, non vorrei iniziare con una domanda scontata, quin-di direi di partire introducen-do il discorso gastronomia. E’ vero che quando facevi le ele-mentari, un giorno, poco pri-ma della ricreazione, sei stata derubata del tuo mezzo chilo di pizza da una baby gang ar-mata di mazzefionde? Risposta: Falso. Non c’era nessuna baby-gang con la mazzafionda, perché altrimenti, ma-schiaccio com’ero, ne a-vrei fatto parte anche io… Domanda 2: Quando si è in attesa di un bimbo tutte le abitu-dini personali vengono stravolte e la vita acqui-sta un altro significato, specialmente nel mo-mento in cui si viene a sapere di essere incin-ta. Quale è stata la tua affermazione in quel preciso istante? 1. C***o non ci posso crede-

re, è bellissimo! 2. Po**a p*****a non ci posso

credere, è bellissimo! 3. Non ci posso credere, è

bellissimo! 4. E’ bellissimo, non ci posso

credere c***o! Risposta: Ho pensato: “C***O, non ci pos-so credere!”…“è bellissimo!” L’ho pensato dopo qualche gior-no, anche perché avere un bambino per me è una delle co-se più belle che mi potesse ca-

pitare (Speriamo tanto che sia femmina) Domanda 3: E’ vero, hai un bel caratterino. Le cose sicuramente non le mandi a dire da nessuno e a noi piaci così. Ma sappiamo anche che quando eri piccina hai avuto un’aspra colluttazio-ne con suor Attilia, mandando-la al pronto soccorso. Qual è l’aspetto del tuo carattere che cambieresti e quello che non

hai ma che vorresti avere? Risposta: Per quanto possa sembrare stra-no, all’asilo ero buona e tranquilla per la felicità di Suor Attilia, ma ero così intenta a pensare a cosa combinare a casa, con il mio ami-co di avventure Daniele (l’unico che mi sopportava), che non ho mai imparato a memoria una po-esia. E così il giorno della festa della mamma ho detto a mia ma-dre: “Chiama Suor Attilia e fattela di’ per telefono...” Domanda 4: Ormai siamo abituati a vederti

dietro un bancone a servire la pizza, ma sicuramente il tuo tempo libero lo dedichi anche ad altre attività. Dopo il lancio del sacchetto di fari-na categoria 6.5 kg, quali so-no gli altri tuoi hobby preferi-ti? Risposta: Ancora una volta sei male infor-mato. La mia categoria del “lancio del sacchetto” è di 25 KG (il massimo consentito per

una donna). Per quanto riguarda i miei hobby mi piace fare i puzzle in com-pagnia di mia cugina (mi sa che tu la conosci bene, vero??), giocare a carte anche se perdo sempre, ma la cosa che preferisco è rompere le scatole a tutti, soprattutto quando mi annoio Domanda 5: Siamo giunti alla fine e non vorrei farti perdere altro tempo visto che hai

da impastare. Dimmi solo u-na casa: cosa vuol dire per te la parola “felicità”? Non mi rispondere “un bicchiere di vino con un panino” perché mi alzo e me ne vado! Risposta: Sarebbe la cosa più giusta che potresti fare caro “Marzullo dè Borgo Faiti”, viste tutte le ine-sattezze nelle domande che mi hai fatto... Comunque secondo me la felicità è fatta di momen-ti… Io per esempio sono felice ogni volta che vi vedo entrare nella mia pizzeria!!!!

Benvenuti al quinto appuntamento con la rubrica 5 minuti con… Prose-gue l’esilarante appuntamento con il personaggio del mese. Anche per questa occasione, ho preparato 5 semplici domande alle quali il nostro personaggio dovrà rispondere in 5 minuti esatti. Oggi il mio banco da la-voro però, si è trasferito dal Bar Club alla pizzeria Vascon Daniela & Fi-glie dove sono in attesa che arrivi Maria, la pizzettara che sicuramente non ha bisogno di presentazioni. Da anni ci accoglie col suo savoir fair appena entriamo in pizzeria e ormai conosce tutti i nostri gusti...

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Le storie del Borgo

Avete presente quelle persone capaci di cambiare in meglio la vostra parabola emotiva, facendo-vi dimenticare, anche solo per qualche attimo, le negatività della vita? Sono persone assolutamen-te speciali hanno qualcosa dentro che infonde il buonumore e mi esprimerò su una di loro: un gran-de amico. Ricordo di averlo conosciuto in un lontano pome-riggio del 1973, o giù di lì, le voci, che mi parlavano di lui avevano creato un alone di mistero. Eravamo molto an-siosi, io e mio fra-tello, di conoscerlo. All’epoca, una bella villa era spuntata come dal nulla ac-canto alla nostra casa e, da un mo-mento all’altro, i misteriosi vicini l’avrebbero abitata. Renzo e la sua famiglia sarebbero arrivati da una terra lontana: il Venezuela. Fantasticandomi un posto, dall’al-tra parte del mondo, immerso tra una vegetazione dai colori straor-dinari, popolato da animali feroci e inquietanti, consideravo tutti i di-scorsi fatti con i miei compagni di scuola sugli abitanti di quel luogo. Si diceva avessero la pelle scura, fossero molto alti e parlassero un linguaggio incomprensibile. L’ im-maginazione dei bambini è qual-cosa di appassionante e quei strampalati voli pindarici colmava-no il vuoto delle lunghe giornate manchevoli (a quel tempo) di car-toni giapponesi, Play Station e Pc. Nel momento in cui vedemmo la famiglia di Renzo ci ricredem-mo su tutte quelle teorie che ci indussero ad accreditare la diver-sità di tali “stranieri”. Un pomerig-gio d’estate, finalmente, cono-scemmo quel placido bambino e fummo catturati dalla sua mitezza. I suoi genitori, ovviamente italiani, erano si alti ma non raccapric-cianti come pensavamo, anzi… direi delle belle persone. La bion-

Infondere il buon umore è un’eterna virtù di Enrico Zanotto dina con gli occhi chiari, sua so-rella: davvero carina (come ora). Non ci volle molto a socializzare con loro. Renzo, come prima co-sa, ci chiese se avessimo avuto un trattore. La sua grande passio-ne! Possedeva una collezione di modellini in metallo, dotati di ogni sorta d’accessorio, li conservava

come reliquie, tut-tavia, qualche tem-po dopo, ci accordò la sua fiducia e ci permise di giocarci. Era un bambino minuto dagli occhi furbi, socievole, di poche parole ma autentiche, sempre ordinato, ben petti-nato e molto educa-to. I suoi genitori lo cingevano costante-mente di amorevoli attenzioni. Pareva

un piccolo Lord. Fu amicizia vera da subito! In famiglia non si parla-va che di lui, della sua bella casa e dei suoi giochi: ci piaceva tutto. L’unica cosa che ci impensieriva era l’incombenza di non doverlo affaticare troppo a causa di un problema; del quale non voleva-mo sentirne parlare mai. Il suo piccolo cuore, si affermava fosse malato, ma la consideravamo una delle solite aberrazioni della real-tà. E’ vero, Renzo non giocava a calcio, non correva per ore come tanti, ma per noi questo non ave-va importanza, con lui il diverti-mento era qualsiasi altra cosa, senza alcun rimpianto! Passarono gli anni e di quelle allusioni non ne sentimmo parlare quasi più. La nostra nuova passione divenne quella per la moto, quando mio padre mi regalò una rossa Moto Morini 125, con la quale fendeva-mo il vento d’estate in quella desi-derata percezione di libertà tipica dell’adolescenza più rigogliosa. Il ragazzino minuto, all’improvviso, iniziò a crescere diventando più alto di noi: s’additò al miracolo! I medici ne furono sorpresi, noi ne fummo felici e tutti i cattivi pensieri

sfumarono nei meandri del passa-to. Al Borgo, si era conquistato un nutrito gruppo di amici, mentre, per gli impegni della scuola, pri-ma, e quelli di lavoro, poi, noi ci perdemmo un po’ di vista. Ma l’a-micizia restò forte ed i sporadici incontri ne furono sempre la dimo-strazione: le sue espressioni mi predisponevano sempre al buonu-more! Non ricordo conflitti o di-scussioni con Renzo, sarebbe stato impossibile, dato che la sua ironia e le sue espressioni amabili sapevano sempre generare alle-gria. Un giorno mi presentò una ragaz-za molto fine e garbata, insieme porgevano l’immagine di una coppia perfetta ed in assoluta sim-biosi. Il sorriso di eterno bambino, di lui, trovava il riverbero del sorri-so materno, di lei. Era la donna della sua vita! Si sposarono, qual-che anno più tardi, ed ebbero una bellissima bambina. Lo incontrai più spesso, quando andai a vivere in città, il suo ufficio era a due passi da casa mia. L’ultima volta lo vidi uscendo dall’edicola e mi punzecchiò: “E’ così che lavori tu?”; disse. Risposi: “Certo!Però ho l’occasione per incontrare un amico!”. Si accese quel suo sorri-so e si fermò a parlare un po’, pri-ma di salutarmi con una pacca sulla spalla….“ Non sapevo stesse andando via per sempre... Il suo cuore, tanto grande quanto fragile, l’ha tradito qualche giorno dopo, in un mo-mento magico della sua esisten-za: l’arrivo annunciato del suo se-condogenito, che egli non ha mai conosciuto. Quanti ricordi ho di lui, quanto mi manca… Lavoisier sostiene che, nell’uni-verso, nulla si crea e nulla si di-strugge, tutto si trasforma. Se così fosse, Renzo, ora, potrebbe es-sere un fiore! Il suo profumo po-trebbe volare nel vento, accarez-zandoci la pelle, deliziandoci l’ani-ma e infondendoci il buonumore. Grazie Amico mio, ti sono grato per questa virtù, che saprai come rendere eterna…”

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Le iniziative

Cineforum di Mara Manzolli Ha preso avvio lo scorso 9 no-vembre presso i locali del Cen-tro civico di Borgo Faiti il Cine-forum, un’altra importante ini-ziativa socio-culturale promossa dall’associazione “I Faiti Vostri” in collaborazione con il comitato di gestione del centro. La scelta dei film da proiettare è stata det-tata da un criterio molto sempli-ce: ogni mese vengono proposti e selezionati tre classici (o già visti) e una novità, cioè un film che è appena uscito in videote-ca; la proiezione dei film si tiene il giovedì sera a partire dalle ore 21.00 circa, all’interno della sala principale del Centro civico ap-positamente allestita con video-proiettore e impianto audio home theater per rendere la vi-sione ancora più coinvolgente. Questo il calendario delle proie-zioni per il mese di dicembre: - 07/12 Il marchese del grillo, di Mario Monicelli con Alberto Sordi. Il marchese Onofrio Del Grillo, per sfuggire alla noia di tutti i giorni gioca brutti scherzi a chiunque gli capiti sotto tiro, per-fino al Papa. Quando per le vie di Roma incontra un suo sosia, decide subito di prenderlo con se per attuare un altro dei suoi numerosi scherzi - 14/12 Million Dollar Baby, di Clint Eastwood con Clint Ea-

missario di banca e scappa a Puerto Escondido, dove incon-tra altri due italiani che vivono di espedienti e, rimasto senza de-naro, si unisce a loro. La sorpre-sa é quando scopre che anche il commissario si é trasferito in Messico deciso a cambiar vita. - 28/12 Un mercoledì da leoni di John Milius. Negli anni '60 tre inseparabili amici si divertono cavalcando le onde sulle spiag-ge della california. Il tempo pas-sa, la vita li divide, ma le grandi onde ritornano per riunirli. L’offerta per partecipare a cia-scuna proiezione è di 2 euro di cui 1 euro sarà devoluto in be-neficenza. Qualora il tema trat-tato nei film susciti particolari esigenze di approfondimento, non si esclude la possibilità di proseguire la serata aprendo un dibattito. Durante le serate, è data possibilità a ciascun parte-cipante, di proporre, scrivendolo su un apposito bigliettino, il titolo di un film che vorrebbe vedere nelle proiezioni successive. Tutti i suggerimenti e le proposte rac-colte, saranno tenute in consi-derazione in sede di definizione del programma di proiezioni per i mesi successivi. Invitiamo tutti a partecipare... Buio in sala allora e…Buona visione!

stwood, Hilary Swamk e Morgan Freeman. Frankie Dunn è stato per anni allenatore e manager di tanti pugili e ha speso una vita sul ring. Uomo solitario dal ca-rattere duro, Frankie ha un uni-

co amico, Scrap, anche lui ex pugile, con cui gestisce una pa-lestra di boxe a Los Angeles. La vita di Frankie subisce una svol-ta quando in palestra arriva Maggie, una ragazza determina-ta a combattere, che sulle prime lui tenta di scoraggiare ma che poi, vista l'ostinazione decide di aiutare e prende sotto la sua protezione - 21/12 Puerto Escondido, di Gabriele Salvatores. Mario, im-piegato di banca, assiste ad un omicidio commesso da un com-

Care lettrici e cari lettori di “Buongiorno Faiti”, il gruppo di lettura sta per ripartire. Cos’è un gruppo di lettura? Sono persone che condividendo la passione per la lettura, si incontrano ogni tanto per scambiarsi libri, opinio-ni, curiosità, idee. Ci sono grup-pi di lettura che una volta scelto un libro, lo leggono alternandosi nella lettura, altri leggono a casa per poi discutere quando si riu-niscono. Il nostro gruppo è un po’ più articolato. Sceglieremo

Riparte il gruppo di lettura di Marina Medea

è stato martedì 21 Novembre dalle ore 21 in poi presso le stanze del centro civico di Borgo Faiti. L’argomento della discus-sione è “Il viaggio”. Il viaggio inteso come percorso sulle ali dell’avventura ma anche come percorso di crescita e confronto con l’altrove. Ovviamente tutto è legato alla creatività dei parteci-panti. Allora un saluto dal grup-po di lettura di Borgo Faiti. P.S.: VENITE NUMEROSI, SI PER-DITEMPO!

un tema e cercheremo di appro-fondirlo con i libri che potrebbe-ro fare luce sull’argomento, ma andranno bene anche poesie, canzoni, film e tutto quello che può essere utile ad avere una pluralità di punti di vista. Il no-stro è una sorta di gioco in cui l’unica cosa che si vince è una simpatica serata, speriamo inte-ressante, non banale, e sicura-mente, diversa dal solito. Pen-siamo di incontrarci una volta al mese, e il primo appuntamento

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Impegni sociali

E’ bello vedere che nel nostro Borgo da qualche anno sta cambiando qualcosa per noi giovani. Tante iniziative dell'as-sociazione I Faiti Vostri, la So-cietà calcistica che si è formata di nuovo, il campo sportivo, che ormai sembrava un sogno, final-mente è diventato una realtà. Ma c'è una cosa di cui sento veramente la mancanza: la Pal-lavolo. Ho iniziato a praticare questo sport fin da piccola con

tornano in mente tutti i momenti più belli trascorsi con la mia squadra, ogni partita giocata in casa e in trasferta, le cene e tutti gli eventi che venivano or-ganizzati per tenere unito il gruppo! Mi piacerebbe sapere che in futuro anche questo sport riprenderà vita nel nostro borgo e che riuscirà a crescere ed e-ducare tanti altri ragazzi e bam-bini, proprio come ha fatto con me...

la Polisportiva Faiti. A quei tem-pi eravamo tantissimi ragazzi e formavamo numerose squadre, proprio come sta succedendo oggi con il calcio, ed io, che in questo ambiente ci sono cre-sciuta, mi sentivo davvero come in una grande famiglia. Le cose però negli ultimi anni sono cam-biate e la società ha messo fine a tutti i "giochi" sciogliendosi. Da allora la pallavolo al faiti è prati-camente svanita nel nulla. Mi

Dopo il calcio anche la pallavolo? di Alessandra Roma

Grazie presidente! di Luca Targa

Il tema è il campo sportivo di Borgo Faiti. I lavori di ristruttura-zione sono pressoché terminati, se non fosse per qualche picco-lo dettaglio di poco conto. Ed è subito iniziata la competizione per cercare di ottenere più con-sensi possibili, se non altro per dire fra qualche mese “il campo si è fatto grazie a me!”. Come conseguenza, legittimamente, ognuno di noi sarà libero di offri-re i propri ringraziamenti alla persona che più ritiene essere stata meritevole. Su una cosa però possiamo esser tutti d’ac-cordo: dovere di una ammini-strazione è anche e soprattutto quello di fornire alla cittadinanza

servizi e strutture essenziali per la normale vita quotidiana e tra questi ritengo sia giusto inserire anche gli impianti sportivi come il campo da calcio, che a Borgo Faiti per anni è rimasto in totale abbandono. Premetto che sono tanti i membri della società spor-tiva e tante le persone che han-no contribuito alla ristrutturazio-ne del campo: Ezio, Massimo, Franco, Carlo, Marco, Alberto e tanti altri. Ma consentitemi di rivolgere il mio grazie ad una persona che è stata fondamen-tale per riaprire la questione campo: il presidente dell’Asso-ciazione sportiva e culturale “I Faiti Vostri”, Fausto Nardi, che

per primo, nel torpore generale, ha posto la questione ai nostri rappresentanti del Consiglio Co-munale e più in generale all’inte-ra comunità del borgo. Grazie ad un lavoro quotidiano e certo-sino, ha tenuto il fiato sul collo a chi, solo per competenza, dove-va provvedere alla sistemazione del campo. Dopo dieci anni di “fermo amministrativo” e quattro anni di promesse non mantenu-te, il campo è finalmente pronto e ritengo di non sbagliare nel dire che parte del merito è an-che il suo. E’ per questo che esprimo la mia più totale gratitu-dine, a Fausto Nardi. Grazie Presidente!

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REDAZIONE Via Trasversale 83/b 04010 Borgo Faiti (Latina) Telefono 349/0585868 Sito Web: www.ifaitivostri.org E-mail: [email protected] EDITORE Associazione Sportiva Culturale “I Faiti Vostri” Via Trasversale 83/b 04010 Borgo Faiti (Latina) COMITATO DI REDAZIONE Fausto Nardi, Luca Targa, Loris Cascone, Massimo Frighi, Mauro Pannone, Paolo Gambaretto, Marco Piva, Emanuele Favaretto, Francesco Manzolli, Massimo Cascone. Andrea Galetto STAMPA Modul Project Via Migliara 42 04010 Borgo Faiti (Latina) Tutto il materiale inviato non verrà restituito e resterà di proprietà dell’-associazione. Lettere e articoli firma-ti impegnano solo la responsabilità degli autori. Le proposte pubblicita-rie implicano la sola responsabilità degli inserzionisti. Tutti i dati personali acquisiti ver-ranno trattati nel rispetto del D.lgs. 196/03 (codice in materia di prote-zione dei dati personali).

“Ho saputo che a Newfait, un altro uomo ha preso il volo do-po di me, vero?” Roils: ”Si, e gli è andata di lusso!” Missomà: ”perché?” Roils: ”Il volo ha su-perato i quattro metri e le con-seguenze sul possente fisico sono state minime…” Subito Ludiaco:”Cosa gli hanno riscon-trato?” Roils: ”dagli accerta-menti all’ospedale di Littoria, subito dopo la caduta, problemi al fegato…” Missomà: ”perché, è caduto sul fianco destro?” Roils: ”No, perché magna trop-po! Però, oltre a questo, nei giorni seguenti continuava ad avere forti dolori e dopo ulteriori accertamenti hanno trovato

to il centro sociale o la sala par-rocchiale, parecchie notizie sul-le manifestazioni dell’epoca, verrebbero fuori…” Ludiaco: ”e tu la volta scorsa fino dove ti eri portato con le ricognizioni?” Roils: ”Il tratto scrutato la volta scorsa, sono quasi certo fosse l’entrata a sud del centro abita-to, perché scavando verso Ne-wfait dall’antico fiume Linea, abbiamo trovato una strana se-gnaletica ed un tratto di curva asfaltato”. Ludiaco: ”che intendi per strana segnaletica?” Roils: ”una decina di antichi faretti col-legati a specchi che pare aves-sero la funzione di captare i raggi del sole e tramutarli in elettricità; li chiamavano pan-nelli solari; un metro quadrato di specchi per una decina di faretti.” E Ludiaco: ”tipo quelli che usavano anche per alcune automobili insieme all’idroge-no?” Roils: ”ci sei; però, all’epo-ca, le automobili andavano an-cora a petrolio.” Missomà: ”Cioè, come le stufe?” Roils: ”Si, lo raffinavano e lo tramuta-vano in benzene”. Fustào: ”benzina, vuoi dire?” Roils: ”bhè, si, ci siamo capiti!”. Ludia-co interdetto: ”Ma le stufe ave-vano uno tubo di scappamento che faceva una fumera da vo-mito; non è possibile che si camminasse con le stufe, e i pannelli a specchio li usassero per le lampadine delle segnale-tiche in curva; non ci credo!” Fustào: ”Mi dispiace deluderti, Ludiaco, ma agli inizi del ventu-nesimo secolo ancora ci si spo-stava con i motori a scoppio, e le macchine consumavano mol-ta benzina per fare anche solo piccoli spostamenti. La cosa che non riusciamo a spiegarci, è perché, nonostante l’elevato prezzo dei carburanti, riscontra-to nei ritrovamenti degli antichi distributori, le persone dell’epo-ca... Segue...

qualche costola rotta”. Ludiaco: ”psicologicamente come va?” Roils: ”ha cominciato a filosofa-re…” Ludiaco: ”in che senso?” Roils: ”nel senso che ormai ra-giona da miracolato, quindi è convinto di trovarsi in mezzo a noi comuni mortali per qualcosa di diverso e di più grande che non le monotone giornate lavora-tive. Sdraiato sul selciato, soffe-rente, dice di aver pensato seria-mente alla fine, ed anche se riu-sciva a muovere gli arti, pensava fossero le ultime concessioni per un moribondo. Dopo il mancato riscontro delle fratture da parte dei medici, ed il suo entusiasmo una volta intuita la poca entità del danno, è stato messo imme-diatamente in piedi e pronto al-l’uso, mentre avrebbe dovuto trascorrere qualche settimana sdraiato a letto per il riassesta-mento.” Al che Fustào: ”vuoi dire che è tornato subito al lavoro con le ossa rotte?” Roils: ”non gli era stato diagnosticato niente, quindi sì, una volta avuta la for-za, è ripartito!” Missomà: ”che volo! Quattro metri e venti! Da primato!” Fustào: “Sapete che a Borgo Faiti, pochi anni prima i terribili fatti che stiamo discuten-do, per chi si esibiva in gesta fuori dal comune, era stato isti-tuito un premio speciale?” E Mis-somà: ”ma dai? Fustào: “Si sì; io e Roils, scrutando negli archivi del Comune, tra i documenti uffi-ciosi portati a galla all’epoca, abbiamo trovato un volantino risalente all’anno 2005, dove si parla di un evento canoro con relativo premio all’uomo dell’an-no; magari quando arriverà il momento di scendere nuova-mente tra le rovine, ne verremo a sapere di più” Ludiaco: “sarebbe eccezionale; e per l’an-no in corso, abbiamo già il vinci-tore, non ci sono dubbi: è Gian-caul!” Roils: “Posso rassicurarti che se dovessimo rinvenire subi-

Un posto chiamato… Faiti! di Isacco Lorens Storia a puntate (Quarta parte)