Annalisa barile e antonella caldarola vieste nuovo

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NATURA E PAESAGGI• Vieste sorge nella parte più

orientale del Gargano e presenta i paesaggi più vari dell'intera Puglia.

• Ulivi secolari, mandorli e vigneti, macchia mediterranea ricca di essenze profumate, boschi di querce e grotte naturali.

• Masserie e pagliai popolano la campagna.

• La zona costiera presenta larghe e lunghe spiagge di sabbia d'oro, coste alte e rocciose, fronteggiate da faraglioni e isolotti.

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• Sulla costa si alternano grotte e bianche spiaggette incantevoli come baia San Felice, baia di Pugnochiuso, baia Manaccora.

• L'erosione del mare e dei venti ha creato archi rocciosi bellissimi e staccato dalla massa rocciosa un gigantesco monolito, alto circa 20m, chiamato "Pizzomunno”.

SPIAGGE

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• Da Vieste si effettuano escursioni in barca per la visita alle numerose grotte presenti sul litorale del Gargano che i pescatori si sono divertiti a battezzare con i nomi più curiosi: grotta Sfondata, Campana, dei Contrabbandieri, la grotta dei Due Occhi, dei Colombi, dei Pipistrelli, la grotta Calda o delle Viole, della Tavolozza, delle Sirene, quella dei Sogni e del Faraone, la grotta Smeralda, dei Marmi e del Serpente.

GROTTE

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A poca distanza dal Gargano si trovano le isole Tremiti,costituite da cinque isole San Domino, la più famosa, San Nicola, centro storico ed amministrativo,Capraia, Cretaccio e Pianosa oltre ad alcuni scogli. Le uniche isole abitate sono San Nicola e San Domino.

L'economia delle Isole Tremiti si basa su pesca, agricoltura e, soprattutto, sul turismo.

L'arcipelago è un piccolo angolo di paradiso, in cui la limpidezza del mare, i fondali variopinti e puliti, il clima gradevole, l'aria pura, la vegetazione rigogliosa, la natura incontaminata, le coste aperte da cale e grotte suggestive creano zone di straordinaria bellezza.

ISOLE TREMITI

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Le isole hanno caratteristiche morfologiche differenti e per certi versi complementari:

1)San Domino, l'isola più estesa, ricoperta da una foresta di pini d'Aleppo e lecci, è sicuramente la più bella dal punto di vista paesaggistico-naturalistico. Il rigoglioso sottobosco è costituito dalle specie tipiche della macchia mediterranea come mirto, rosmarino, fillirea, lentisco e ginepro.

2)San Nicola è sicuramente la più interessante per i resti monumentali, testimonianza della storia delle isole: torri, fortificazioni imponenti, muraglie, ridotti, chiese e chiostri di una fortezza-abbazia, Santa Maria a Mare, nella quale si alternarono i Benedettini cassinesi, dal IX secolo, i Cistercensi, dal 1237 al 1313, ed i canonici Lateranensi, dal 1413 sino alla fine del Cinquecento.

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1) Capraia è deserta d'alberi e di edifici, ma coperta d'erbe e fiori sfolgoranti, meta e dimora di una sterminata colonia di gabbiani.

2) Cretaccio, poco più che uno scoglio, è un ponte naturale tra San Domino e San Nicola e per diverso tempo fu davvero il "pilone" di un ponte che collegava le due isole maggiori.

3) Pianosa, l'isola è del tutto disabitata e ricoperta da unapietraia dovuta all'essiccazione. Costituisce riserva integrale del Parco Marino. La limpidezza cristallina delle acque, il canto dei gabbiani che si infrange contro il suggestivo vocio del mare, fanno risvegliare nell'uomo la sensazione di essere parte della natura.

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Una delle spiagge più caratteristiche di Vieste è la spiaggia di Pizzomunno caratterizzata dall’imponente monolite bianco.La leggenda di Pizzomunno, ci narra l’ appassionante storia d’amore di due giovani viestani: Pizzomunno e Cristalda.

I due giovani si amavano di un amore sincero e senza tempo. Pizzomunno si recava ogni giorno sulla piccola spiaggia per andare in mare con la sua barca. Al largo, ammalianti sirene intendevano sedurlo con i loro canti. L’ uomo, fedele alla sua Cristalda, rifiutò più volte di divenire loro amante. Le sirene, gelose ed indispettite, decisero di punire il giovane trascinando la sua amata Cristalda nelle profondità del mare, in modo da sottrargliela per sempre.Fu così che Pizzomunno fu pietrificato dal dolore e vide il suo corpo trasformarsi nel monolite. La leggenda vuole che i due giovani amanti si diano appuntamento allo scadere dei cento anni per rivivere la loro passione nel breve tempo di una notte.

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LA CHIANCA AMARA

La “Chianca Amara”, che in dialetto viestano significa "la pietra amara", è un elemento caratteristico di Vieste.La storia risale al 1554Quando un pirata di origine turca di nome Draguth dopo un assedio di 7 lunghi giorni riuscì a conquistare la città, saccheggiando case e chiese. Numerose persone vennero incatenate e portate sulle navi per essere vendute come schiavi, mentre le altre vennero decapitate sul masso, poi denominato "Chianca Amara".Questo masso sorge ai piedi della cattedrale e viene ricordato con grande sgomento per la crudeltà che i cittadini di Vieste dovettero subire.