ANNA SILVIA -...
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CHELLA E TULLIO
DIARIO DI VIAGGIO IN
DANIMARCAin bicicletta
Luglio 20161
mar 12 luglio GHEDI MONACO KASSELmer 13 luglio KASSEL AMBURGO FLENBURG SØNDERBORG gio 14 luglio LUGLIO SØNDERBORG KOLDING FREDERICIA ODENSE ven 15 luglio ODENSE PONTE SULLO STORE BÆLT KOGEsab 16 luglio KØGE COPENHAGHENdom 17 luglio COPENHAGHENlun 18 luglio COPENHAGHEN HELSINGØRmar 19 luglio HELSINGØR HILLERØD ROSKILDEmer 20 luglio ROSKILDE COPENHAGHEN LEGOLAND gio 21 luglio ESBJERG RIBEven 22 luglio RIBE RØMØsab 23 luglio RØMØ ESBJERG HVIDE SANDEdom 24 luglio HVDE SANDE SKAGENlun 25 luglio SKAGEN AARHUSmar 26 luglio AARHUSmer 27 luglio AARHUS JELLING KOLDINGgio 28 luglio KOLDING AMBURGO WURZBURG MONACO VIPITENOven 29 luglio VIPITENO GHEDIGIORNI = 18
KM 300KM per e dalla Danimarca 2.850
KM in Danimarca 1.680
MARTEDÌ 12 LUGLIO GHEDI MONACO KASSEL
Partiamo con la nostra Yaris e con le nostre due biciclette a bordo alle 4 del mattino. Fino a Monaco
il viaggio scorre veloce, ma successivamente troviamo dei rallentamenti nei pressi di Norimberga
ed anche delle code che durano una mezz’oretta. Verso le 18 ad una ventina di chilometri da Kassel
troviamo una coda o meglio un traffico quasi bloccato, in 6 ore percorriamo soli 5 chilometri
impacchettati tra macchine, camion ed autotreni.
Tutti gli automobilisti ed i camionisti aspettano con calma nel loro mezzo, non vediamo né
ambulanze né polizia, ma soltanto qualcuno della protezione civile che porta delle bottiglie di
acqua potabile a quanti ne hanno bisogno. Qualcuno dice che è successo un grosso incidente che ha
coinvolto 3 autotreni, una roulotte ed una macchina.
Alla mezzanotte e mezza non sappiamo cosa fare perché non abbiamo informazioni sulla situazione
effettiva, riusciamo finalmente a prendere un’uscita dell’autostrada e dopo un po’ ci troviamo in un
paesino con ampi parcheggi.
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C’è anche un hotel, ma è totalmente pieno; sarebbe troppo complicato, vista la tarda ora andare a
cercarne un altro; siamo proprio nel cortile dell’hotel ed in giro c’è una grande calma, mentre fino
ad una decina di minuti prima eravamo intrappolati in una coda che sembrava senza fine. Ci
mettiamo a dormire nella macchina, Chella, in mezzo ai bagagli e alle staffe delle biciclette, io
rannicchiato sul sedile di guida.
MERCOLEDÌ 13 LUGLIO KASSEL AMBURGO FLENBURG SØNDERBORG
Alle 5,30 ripartiamo per fare ancora i 450 chilometri che ci mancano per raggiungere la frontiera
danese. Sull’autostrada nei pressi di Amburgo vi sono parecchi lavori in corso, si viaggia su due
sole corsie ed il traffico è molto intenso.
All’ingresso in Danimarca i poliziotti controllano e fermano soltanto quelle macchine che possono
destare qualche sospetto.
La campagna danese sembra simile a quella dello Schleswig tedesco, che una volta era territorio
danese. Lasciamo l’autostrada dirigendoci ad est e dopo una trentina di chilometri ci fermiamo a
Sønderborg, una bella cittadina sul mare: il centro è ben tenuto, troviamo un semaforo rosso, si alza
un ponte levatoio largo una decina di metri che permette il passaggio di imbarcazioni a vela e noi ci
fermiamo ad ammirare lo spettacolo.
C’è un bel porticciolo con molte barche a motore e sullo sfondo una fortezza medievale costruita
nel XII secolo. Questa fortezza era stata utilizzata dai Tedeschi come prigione durante
l’occupazione dal 1864, l’anno in cui Sønderborg era stata pesantemente bombardata, fino alla fine
della prima guerra mondiale.
Cerchiamo il danhostel di Sønderborg City, è in mezzo al verde ed è preceduto da un grande
parcheggio. E’ pieno di gente di tutte le età e ci sono parecchie famiglie con bambini piccoli; ci
sono molti giochi per i bambini e nel cortile interno ci si può sedere a riposare ed a prendere il sole.
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Andiamo a fare la spesa al Lidl vicino e ci sembra di essere proprio a casa nostra. Tutto è pulito ed
ordinato e la gente, quando chiediamo, risponde con cortesia.
Chella prepara una cenetta con una minestrina, cipolle e uova.
GIOVEDÌ 14 LUGLIO SØNDERBORG KOLDING FREDERICIA ODENSE
In autostrada andiamo con una ottantina di chilometri a Kolding perché è una cittadina collegata
alle ferrovie dello Jutland e della Selandia e quindi potrebbe essere il posto per la base del nostro
viaggio in bici, ma il parcheggio presso l’ostello è piccolo, per cui proseguiamo per la città di
Fredericia.
Anche questo città è un buon nodo stradale e ferroviario, ci potrebbe essere il posto per
parcheggiare la macchina ed iniziare il nostro giro in bicicletta, ma il tempo è ventoso e minaccia
pioggia, per cui non possiamo incominciare a pedalare, così riprendiamo l’autostrada e
raggiungiamo in macchina Odense.
La campagna si presenta molto coltivata e le fattorie sono circondate da alberi alti, che le
proteggono dal vento e danno anche un po’ di privacy e di ombra.
Rivediamo con piacere per la terza volta a Odense, affascinati dalla figura d Andersen e dalle sue
favole tradotte in quasi tutte le lingue del mondo.
Prendiamo alloggio in un BB posizionato proprio nel centro della città ed andiamo prima a vedere
la casa natale di Andersen, il cui padre era un calzolaio. La piccola casetta è stata incorporata in una
grande costruzione moderna per presentare la vita e la storia dello scrittore.
Fuori dal museo molti bambini ascoltano ammutoliti le parole di un finto Andersen vestito con
pantaloni, giacca e bombetta del secolo scorso ed assistono all’apparizione dei protagonisti delle
favole: dal Brutto Anatroccolo, al Soldatino di piombo, al nuovo vestito dell’Imperatore. Gli attori
sono molto bravi e vi è molta partecipazione da parte delle famiglie con numerosi bambini.
Visitiamo la Chiesa protestante, dedicata a San Canuto, che è sepolto nella cripta con le sue ossa
ancora ben visibili.
L’ex fabbrica tessile Brandts è ora uno spazio espositivo per mostre permanenti e temporanee e di
avanguardia.
Tutti i locali sono pieni, mentre la gente all’esterno è piuttosto rarefatta. Ceniamo in un locale
gestito da Italiani.
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VENERDÌ 15 LUGLIO ODENSE PONTE SULLO STORE BÆLT KOGE
Con il navigatore usciamo rapidamente dalla città in direzione di Copenaghen.
Per attraversare lo Store Bælt, saliamo sul ponte lungo 19 chilometri, la prima parte non è molto
alta e si collega con un isoletta, mentre la seconda parte ha una lunga campata di 1,5 km,
sufficientemente alta da permettere il passaggio di grandi navi
Il vento è piuttosto forte, ma dà fastidio solo a camper ed a roulotte; dopo aver pagato in corone
per un valore di 33 € per l’attraversamento del ponte, parcheggiamo vicino ad un campeggio per
poterlo ammirare in tutta la sua grandezza.
Proseguiamo con l’autostrada, usciamo per visitare la cattedrale di Ringsted, la più antica chiesa
costruita in mattoni della Scandinavia; essa è stata per 150 anni il mausoleo della casa reale della
Danimarca. Al centro della chiesa vi è una cassa da morto bianca, intorno non vi è nessun parente o
amico, ma la gente è nei paraggi, pronta per il funerale.
Nel pomeriggio andiamo a visitare le scogliere di Stevns Klint, riconosciute patrimonio Mondiale
dell’Umanità, non solo per la loro bellezza, ma anche per la loro importanza a causa della
particolare rilevanza geologica: nel cuore delle scogliere bianca vi è un sottile strato scuro di argilla,
traccia dell’asteroide caduto 65 milioni di anni fa in Messico, il cui impatto avrebbe provocato la
scomparsa dei dinosauri. Il sottile strato di argilla nera inserita conserva numerosi fossili di
entrambi i periodi: Cretaceo e Terziario.
Da una chiesa, una cui parte era franata insieme all’annesso cimitero, si vede un bel panorama sul
mare e sulle scogliere. Un moderno museo fa apprezzare le bellezze, il significato e la storia del
luogo.
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A circa 3 chilometri vi è il museo della Guerra Fredda, perché qui vi era una fortezza militare
segreta della Nato.
La sera arriviamo nella cittadina di Køge ed alloggiamo presso il danhostel, situato in aperta
campagna a due chilometri dalla città con grandi spazi all’aperto per godersi del (poco) sole e per
permettere ai bambini di giocare.
La sera facciamo una passeggiata nel centro caratterizzato da una piazza centrale, che è la più
grande di tutta la Danimarca, contornata da palazzi medievali con case del Seicento e del
Settecento; è tra le città danesi quella che ha il maggior numero di case a graticcio di epoca
rinascimentale ben conservate, tra cui una risalente al 1527.
La sera il buio scende verso le 22,30 e, quando noi andiamo a letto, c’è ancora un po’ di chiaro.
SABATO 16 LUGLIO KØGE COPENHAGHEN
Dedichiamo buona parte della mattinata a visitare di nuovo la città di Køge, anche perché abbiamo
il biglietto gratuito per visitare il museo della città, che si rivela molto interessante soprattutto per
l’edificio a graticcio, in cui è ospitato, una ex proprietà di un ricco mercante.
La piazza è riempita qua e là da bancarelle e si possono fare vari assaggi dei prodotti in vendita
delle fattorie locali.
Prendiamo l’autostrada per raggiungere la capitale. Vogliamo trovare un posto per parcheggiare la
macchina per qualche giorno per poter effettuare in bicicletta un giro ad anello passando per
Helsingør e Roskilde.
Andiamo quindi al danhostel situato sull’isola di Amager a 5 chilometri dal centro della città.
Il pomeriggio prendiamo le biciclette e su piste ciclabili raggiungiamo il centro di Copenaghen, da
una parte siamo immersi nella natura, dall’altra vediamo nuovi quartieri con palazzi pieni di luce
con finestre ampie per prendere il poco sole durante il lungo e buio periodo invernale.
Attraverso il nuovo e moderno ponte Brygge, saliamo subito sul ponte Cycklelangen, la nuova pista
ciclabile lunga 235 metri sopraelevata, connubio delle due grandi passioni dei Danesi: la bicicletta
ed il design.
Passiamo sopra la stazione centrale e vediamo biciclette parcheggiate un po’ dappertutto.
Arriviamo nella piazza del Municipio con in parte la statua di Hans Christian Andersen, che ben
ricordiamo per aver fatto le fotografie alle nostre figlie a cavalcioni sulle gambe nel 1986 durante il
nostro primo viaggio in Danimarca.
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Facciamo la caratteristica passeggiata lungo lo Strøget, pieno di gente e di artisti di strada ed
arriviamo a Nyhavn, il nuovo porto, una volta frequentato da marinai e scrittori, ora un’attrattiva
turistica grazie alla presenza di case vivaci e colorate, di ristorantini con menù locali e di barconi
che portano i turisti a visitare la città.
Andiamo quindi ad Amalienborg, dove vi è il Castello dell’attuale regina Margherita II; sono
quattro grandi palazzi del ‘700, disposti intorno ad un cortile acciottolato.
Dal centro del cortile si può vedere bene la chiesa del Marmo con il caratteristico cupolone ispirato
a quello di San Pietro a Roma.
Dopo una cenetta in un locale libanese ritorniamo all’ostello in bicicletta.
DOMENICA 17 LUGLIO COPENHAGHEN
Tutta la giornata di oggi è dedicata a Copenhaghen; dall’ostello prendiamo una strada alternativa
che passa attraverso un bosco. Ripassiamo dal Castello della regina ed andiamo a vedere la famosa
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Sirenetta, ci sono un centinaio di turisti che cercano di farsi dei selfie con l’immagine più famosa di
Copenhaghen.
Ritorniamo passando dalla fortezza del Castelletto che sembra rimasta intatta e forse ancora tenuta
meglio rispetto a 22 anni fa.
Andiamo per una fotografia davanti alla fontana di Gefion, una dea scandinava che incita quattro
buoi, collegata alla leggenda della fondazione della città di Copenhaghen.
A mezzogiorno ci fermiamo a mangiare un piatto di pesce ben guarnito proprio nella colorata
Nyhavn con i suoi tavolini sulla strada, frequentata da folle di turisti.
Andiamo a Christianborg, dove vi è la sede del parlamento danese, non riusciamo a seguire una
visita guidata perché bisognava iscriversi via web almeno tre giorni prima; riusciamo invece a
salire sulla torre prendendo due ascensori e facendo un po’ di scale a piedi. Dall’alto possiamo
vedere con chiarezza tutti gli edifici più importanti della città
Passiamo il tardo pomeriggio al Tivoli, l’elegante parco di divertimenti, che risale al 1843. E’ un
affascinante insieme di giostre, giardini fioriti e padiglioni smaglianti.
Le montagne russe sono sempre più spinte e difficili, vedono comunque la partecipazione di tanti
bambini, ragazzi e giovani, che non hanno nessuna paura, ma si divertono soprattutto partecipando
in compagnia dei loro amici.
LUNEDI’ 18 LUGLIO COPENHAGHEN HELSINGØR
Prepariamo le nostre biciclette con i bagagli per stare via tre giorni lontani dalla nostra macchina,
che lasciamo parcheggiata presso il danhostel, dove abbiamo pernottato per due notti.
Attraversiamo la città ripassando da Nyhavn, Amalienborg e dal Castelletto, poco lontano dalla
Sirenetta e prendiamo la ciclabile, che più o meno segue la linea della costa verso Nord.
Perdiamo una ventina di minuti per una foratura della gomma posteriore della bici di Chella ed a
Hellerup ci fermiamo per comperare una nuova camera d’aria di scorta, in un negozio molto
attrezzato.
La pista ciclabile è molto varia: ci fa passare vicino alla statale, poi ci fa entrare in un bosco fitto. I
ciclisti non sono moltissimi, comunque ce ne sono.
Qualche rara volta dobbiamo chiedere perché non siamo sicuri di essere nella direzione giusta.
Lungo le spiagge vi sono alcune persone che prendono il sole.
Troviamo dei Trentini che stanno facendo il giro dell’Øresund e sono venuti dall’Italia: una coppia
con la moto ed un’altra con il treno, passando per Monaco ed Amburgo.
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La via principale della città di Helsingør è piena di gente che passeggia e si gode della piacevolezza
di questa cittadina.
Il simbolo della città è una nave del periodo vichingo con la caratteristica vela quadrata.
Il Kronborg, il castello inserito nella lista del patrimonio mondiale dell’Umanità, fu iniziato nel
1420 e completato nel 1585. Ora è un museo che contiene gli oggetti originali che erano stati
trafugati dagli Svedesi durante la guerra dal 1558 al 1560.
Qui William Shakespeare aveva ambientato la sua tragedia Amleto, per cui Helsingør era diventato
un luogo da visitare da parte dei commercianti inglesi ancora nel Seicento e nel Settecento.
Alle 10 ed alle 17 si può assistere alla rappresentazione di opere di Shakespeare a cura di
compagnie internazionali.
Nel piazzale vicino al Museo Marittimo vi è un particolare monumento, un pesce costruito con tutti
oggetti di rifiuti, riutilizzati per creare un’opera d’arte con il preciso intento di far riflettere sul
consumismo e sull’ambiente.
Siamo incerti se fermarci ad Helsingør o continuare ancora per una ventina di chilometri per
raggiungere la cittadina di Fredensborg, dove vi è un mitico ostello su un laghetto. Un acquazzone
improvviso ci obbliga a compiere la scelta di fermarci all’ostello di Helsingør, che è sistemato due
chilometri oltre il castello, proprio in riva al mare. Vi è una spiaggetta di sabbia e ci si può fermare
a godersi il tramonto di fronte alle coste della Svezia. Nel giardino dell’ostello vi è un fuoco
attorniato da panche; bambini ed adulti si siedono intorno per passare la serata anche scaldando
qualche salsicciotto.
La sera ceniamo al ristorante Ciao, molto bello, italiano, ma con clientela danese; la cena è piuttosto
varia con pezzi di pesce e di salmone.
MARTEDI’ 19 LUGLIO HELSINGØR HILLERØD ROSKILDE
Decidiamo di utilizzare il treno da Helsingør a Hillerød per cercare di rendere la biciclettata di oggi
più facile, riducendola a soli 40 chilometri.
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Il treno è perfetto, pulito e soprattutto le porte per salire sono ampie e non vi sono difficili scalini,
le biciclette si parcheggiano al suo interno con molta facilità e si bloccano con una cintura di
sicurezza.
Dopo 26 chilometri arriviamo ad Hillerød, tappa obbligata per visitare il castello di Frederiksborg,
un magnifico castello in stile rinascimentale olandese che si erge su tre isolotti del lago Slotsø.
La parte più antica era stata fondata dal re Federico II, ma il castello venne poi ampliato dal figlio
Cristiano IV. La famiglia lo abbandonò per pestilenze, incendi ed attacchi da parte degli Svedesi.
Comunque l’ambiente in cui si trova e che gli fa da sfondo, lo fa apparire come un castello da
favola.
Dopo un po’ di fatica ad uscire dalla città ed a trovare la pista ciclabile, ci rendiamo conto che
sostanzialmente l’itinerario in bicicletta costeggia la strada statale n° 6. Comunque un concetto è
certo: pedoni e ciclisti hanno la stessa dignità degli automobilisti.
Ci fermiamo spesso per filmare il paesaggio ed a metà strada non troviamo negozi e ci fermiamo a
mangiare una pizza in un piccolo paesino dove comunque vi è una stazione ferroviaria.
La pista ciclabile segue sempre la strada statale n° 6 che va a Roskilde e che prosegue poi sulla
costa poco a Nord di Køge.
A Roskilde il danhostel, che è proprio vicino al Museo delle Navi Vichinghe, è tutto pieno, per cui
andiamo in centro per trovare un altro alloggio.
L’Ufficio Turistico contatta alcuni BB e ci manda da Margrethe in una piccola viuzza comunque
vicino al centro. E’ un appartamento con un balconcino ed una cucina.
Le vetrate dell’appartamento di Margrethe sono molto ampie ed hanno tre strati di vetro; anche qui
nel cortile c’è un fuoco contornato da posti a sedere, che viene utilizzato da bambini ed adulti per
stare insieme e per cucinare salsicciotti. Il giardino è molto curato come pure un laghettino con i
pesci rossi.
Andiamo a visitare il museo delle Navi Vichinghe, dove sono esposte cinque navi riportate in
superficie dai fondali del fiordo di Roskilde. Erano probabilmente state fatte affondare facendo dei
buchi nello scafo e ponendovi delle grosse pietre per impedire l’ingresso nel porto dai bassi fondali
alle navi svedesi.
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Vi è anche la documentazione di un affascinante viaggio della nave Havingsten fra Glendalough da
Roskilde a Dublino che ha avuto luogo tra il 2006 ed il 2007. La nave era la ricostruzione della nave
da guerra a 60 remi Sculdelev 2 ed il viaggio era la ripetizione di quello che era stato fatto nell’11°
secolo in quanto la nave era stata costruita a Dublino.
Dà proprio una particolare emozione vedere il video di uomini del giorno d’oggi che viaggiano con
una nave di 1000 anni fa, con la forza dei remi e di una vela quadrata.
Al ritorno verso il centro passando per un parco vediamo le prove di una serata rock, il pubblico
arriva in continuazione, si mette comodo sul prato su coperte o su seggiole e mangia quanto ha
portato, in attesa del concerto che inizierà alle 20,00.
E’ una serata all’interno di un mese di manifestazioni, dedicato a spettacoli rock. Roskilde ambisce
a superare il primato della città di Gladstonbury ed è comunque il festival rock più importante dei
Paesi Scandinavi.
Visitiamo il famoso Duomo di Roskilde, le cui guglie appuntite dominano la città. Come mausoleo
della famiglia reale ospita all’interno 37 tombe di re e regine danesi, di fronte alle cui spoglie si
prova un vago senso reverenziale.
La sera la signora del BB ci fa visitare la sua casa. Poi Chella prepara spaghetti al pomodoro in
modo abbondante, saranno sufficienti anche per il pranzo di domani.
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MERCOLEDI’ 20 LUGLIO ROSKILDE COPENHAGHEN LEGOLAND ESBJERG
Prendiamo la Kobenhavnvej e con facilità usciamo dalla città. La pista ciclabile è molto facile,
basta andare sempre diritto e rispettare i molti semafori che si incontrano lungo la strada.
Costeggiamo sempre la statale 156 per 31 chilometri; a poco a poco ci avviciniamo alla città, tutto il
traffico è molto ordinato e ci rendiamo ancora conto che pedoni e biciclette hanno la stessa dignità
degli automobilisti.
Arriviamo alla stazione centrale di Copenhaghen, dove riusciamo ad avere una cartina delle
ferrovie in funzione e delle stazioni di tutta la Danimarca.
Dalla Piazza del Municipio che ormai conosciamo molto bene, prendiamo la strada per l’ostello
danese di Copenhaghen Amager.
Ritroviamo la nostra Yaris, carichiamo le nostre bici e partiamo subito in direzione di Odense, ci
fermiamo alla prima area di parcheggio dopo lo Store Bælt, ma non lo si vede bene, come lo
avevamo visto dalla parte dell’isola di Selandia. In autostrada superiamo con un altro modernissimo
ponte il Lille Bælt e raggiungiamo lo Jutland; andiamo verso nord ed a Vejle usciamo
dall’autostrada per andare a Billund e quindi a Legoland.
Ci sono parcheggi molto ampi, le folle sono enormi e vi sono molti bambini. Alle 19,30 permettono
l’ingresso gratuito, noi apprezziamo molto la Miniland, un microcosmo di città in miniatura e di
riproduzioni di luoghi famosi in tutto il mondo, costruiti con 20 milioni di pezzi di lego: il Nyhavn
di Copenhaghen, Amalienborg, la statua della libertà, l’Acropoli di Atene e molti altri luoghi
simbolo del mondo intero.
Soddisfatti della visita a Legoland, partiamo per Esbjerg, che si trova ad una sessantina di
chilometri; arriviamo verso le 9,45 di sera, il navigatore non funziona e dobbiamo chiedere
informazioni ai rari passanti.
Comunque alla fine troviamo l’ostello; dalla porticina della notte con il codice segreto entriamo
all’interno ed alla ricezione troviamo una busta con la chiave della nostra stanza.
L’edificio in mattoni era stato costruito all’inizio del ‘900, ha un cortile grande e pieno di verde con
sedie e tavolini esterni, ai quali ci si può sedere e godere del sole estivo.
GIOVEDI’ 21 LUGLIO ESBJERG RIBE
Il cortile del danhostel di Esbjerg è un ottimo parcheggio per lasciare la macchina e prendere le
nostre biciclette per andare a Sud.
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La città è bella e moderna e noi prendiamo appunti per poter ritornare al danhostel dalla stazione
ferroviaria. L’uscita dalla città risulta un po’ complicata perché la pista ciclabile non è indicata. Poi
finalmente troviamo la segnaletica indicante una bicicletta con la scritta Ribe, la nostra meta di
oggi.
Sostanzialmente la pista ciclabile segue la strada statale con piccoli scostamenti. Il paesaggio è
sempre quello ondulato, dominato da campi di grano, di miglio e di granoturco ... Le pale a vento
per la produzione di corrente elettrica sono numerose e rientrano ormai nel paesaggio danese.
Lungo la pista troviamo anche vari turisti che si spostano in bicicletta in modo itinerante. Le fattorie
sono sempre ben tenute ed il verde intorno è rasato alla perfezione.
La città di Ribe è la più antica città della Danimarca e con ogni probabilità è uno degli angoli più
incantevoli in cui immergersi per fare un tuffo nel passato. E’ una cittadina piacevolmente
compatta, che sfoggia con orgoglio le sue case a graticcio del ‘500 dalle linee un po’ sbilenche
all’ombra della cattedrale romanica più antica della Danimarca, costruita nel 948 ed in parte
ricostruita nel 1150.
Durante il Medio Evo era stata una città molto fiorente e nel XII secolo vi era stata costruita una
delle residenze reali. Un devastante incendio del 1580 ed il trasferimento della dinastia reale a
Copenhaghen segnarono il declino di Ribe. Nel 1899 l’amministrazione comunale emanò un
decreto per la tutela e la conservazione del centro storico ed oggi Ribe è meta di folle di visitatori.
La passeggiata per le viuzze acciottolate di Ribe è una delle più belle esperienze danesi, in
particolare vediamo la Taarnborg, una residenza padronale privata del 16° secolo dalle linee
irregolari, dove non c’è un solo angolo che misuri 90 gradi.
Lungo il fiume vi è una colonna lignea, posta a ricordo delle numerose inondazioni, quella più
devastante era avvenuta nel 1634 (6 metri sopra il normale livello dell’acqua).
La ronda della guardia notturna, che una volta era un giro per prevenire atti di criminalità, oggi si è
trasformata in una passeggiata per le vie della città per fornire indicazioni e far divertire i visitatori
raccontando aneddoti e particolarità della storia di Ribe. La nostra guida tiene in una mano una
lanterna e nell’altra un bastone ed indossa un costume particolare.
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La sera è molto bello anche fermarsi vicino al fiume Ribe per ammirare il tramonto del sole che si
specchia nelle sue acque.
VENERDI’ 22 LUGLIO RIBE RØMØ
Con la bici ripassiamo dalla bella piazza, sono le 8,30 e non c’è quasi nessuno per la strada. La
prima quindicina di chilometri è lungo la statale.
Cinque chilometri prima di Skaerbaek prendiamo una deviazione lungo il mare e percorriamo
qualche chilometro di strada sterrata fino a quando arriviamo alla diga che unisce la terraferma
all’isola di Rømø.
E’ lunga dieci chilometri, da una parte e dall’altra vi sono acquitrini dovuti al basso livello
dell’acqua ed alle maree.
Il traffico per l’isola è molto intenso, la pista ciclabile è comunque bella ed ampia e non pone alcun
problema di sicurezza.
Sull’isola andiamo a visitare la Fattoria del comandante di una baleniera del 18° secolo,
testimonianza della prosperità che i balenieri portavano all’isola grazie alle loro spedizioni.
La vita era comunque dura e la maggioranza delle donne sopra i 15 anni era vedova perché i mariti
morivano per i naufragi. Nel granaio si può vedere lo scheletro di un capodoglio spiaggiato a Rømø
nel 1996.
I turisti sono moltissimi e dominano i camperisti ed i roulottisti ed anche le biciclette riempiono le
coste dell’isola.
Nel pomeriggio andiamo a Sønderstrand, una spiaggia spettacolare frequentata da un andirivieni di
automobili, camper, biciclette e di persone che praticano lo sport sulla sabbia approfittando del
vento fresco che soffia dal Mare del Nord.
La spiaggia è profonda tre chilometri, noi ne percorriamo due in bicicletta e il terzo a piedi perché
con la bici ci si insabbia. E’ uno spettacolo immenso e mai visto.
Arriviamo a toccare le acque gelide del mare del Nord, c’è solo una coppia che ha fatto un bagno
coraggioso.
Ci sono due scuole di blockcart (gocart a tre ruote) muniti di una vela per sfruttare l’energia del
vento, che si spostano per chilometri lungo la spiaggia immensa. Ci sono anche dei gocart trascinati
da aquiloni che possono raggiungere notevoli velocità.
Siamo proprio contenti di questa nostra nuova esperienza. L’isola è comunque molto sviluppata a
causa del turismo collegato alle grandi spiagge spazzate dal vento.
L’ostello è immerso nel verde con tante possibilità di mangiare o giocare stando all’aperto.
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SABATO 23 LUGLIO RØMØ ESBJERG HVIDE SANDE
Lungo la strada del ritorno sulla terraferma ci fermiamo a vedere la Rømøkirke, famosa soprattutto
per le sue pietre tombali groenlandesi, fatte realizzare dai comandanti di vascello e decorate con le
immagini delle loro imbarcazioni e delle loro famiglie.
Intorno alla chiesa vi è un cimitero tenuto benissimo, pulito ed ordinato con le semplici tombe degli
abitanti di Rømø.
Ripercorriamo la pista ciclabile sulla diga ed andiamo alla stazione ferroviaria di Skaerbaek per
prendere il treno e ritornare a Esbjerg.
Anche questo treno è proprio facile da prendere, ci si può salire comodamente anche con le due
sacche laterali montate sulle bici. Sul treno ci sono anche altri ciclisti e famiglie con i passeggini. I
bagni del treno sono attrezzati anche per cambiare i pannolini ai neonati.
Ad Esbjerg prendiamo la nostra macchina e ci dirigiamo verso la costa nord-occidentale per
pernottare nella cittadina di Hvide Sande (Sabbie Bianche). Il vento e la sabbia sono anche qui le
principali attrattive.
Comunque la risorsa più importante è la pesca, il porto della cittadina è trafficato per la pesca
d’altura con le reti a strascico, stabilimenti per la lavorazione del pesce ed un’asta che si svolge
nelle prime ore del mattino. La cittadina è comunque molto vivace e si presenta piena di turisti.
Tutta la striscia di costa, che inizia dalla città di Nymindegad, è protetta dalle dune alte in media
una decina di metri, molti turisti attraverso dei varchi vanno al mare per fare il bagno.
DOMENICA 24 LUGLIO HVDE SANDE SKAGEN
Vediamo con interesse le numerose navi da pesca di altura ed andiamo anche in un villaggio di
pescatori, dove in una pescheria comperiamo del pesce già cucinato.
A qualche chilometro a nord ci fermiamo nel grosso parcheggio di Kabel, dove si praticano molti
sport collegati all’acqua ed al vento, ma sono appena le nove del mattino e non vediamo nessuna
attività particolare.
Lungo il nostro itinerario ci fermiamo a visitare un faro e la vicina spiaggia, a cui si arriva tramite
un stradina di sabbia. Sulla spiaggia sono disseminati vari bunker costruiti dai Tedeschi durante la
seconda guerra mondiale.
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Nel primo pomeriggio arriviamo alla spiaggia di Klitmøller, non vediamo né aquiloni, né windcart,
ma solo gente che rema stando in piedi o in ginocchio su una tavola.
Un’altra tappa molto significativa è il faro di Rubierg Knude, inserito in uno spettacolare ambiente
di dune alte e dorate e di dune scolpite dal vento dalla parte del mare. Il faro c’è ancora e ci si può
anche salire per ammirare dall’alto il paesaggio, ma le costruzioni circostanti sono crollate e
dappertutto sono disseminati mattoni o piccoli blocchi di cemento.
La costa viene continuamente erosa per un metro e mezzo all’anno e si prevede che la torre sarà
inghiottita dalla sabbia e dal mare entro il 2023.
Ripartiamo per Skagen, dove l’ostello è già completo; vicino troviamo un affittacamere che ci offre
proprio una piccola casetta. L’arredamento è grazioso, la maggior parte degli arredi è stata
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acquistata presso un negozio dell’Ikea. Un letto è posto in una vano rientrante, come quelli visti nei
musei locali.
LUNEDI’ 25 LUGLIO SKAGEN AARHUS
Siamo alloggiati alla periferia di Skagen ed in bicicletta ci dirigiamo verso la punta di Grenen, dove
confluiscono i due mari: lo Skagerrak ed il Kattegat.
Superiamo Skagen e vediamo sulla parte orientale delle dune; poco prima di intravedere la punta vi
è un faro, che è in via di ristrutturazione e senz’altro diventerà una qualificata meta turistica.
A Grenen vi è un grande parcheggio e dobbiamo camminare a piedi sulla spiaggia per una
mezz’oretta per raggiungere la confluenza dei due mari.
Prima passiamo sopra due bunker costruiti dai Tedeschi durante la seconda guerra mondiale; sulla
sabbia è piantato un paletto con un cartello, che avvisa di non fare il bagno perché le acque sono
pericolose.
Sulla punta di una lingua di sabbia Chella si pone con un piede nello Skagerrak ed uno nel
Kattegat, le acque sono tranquille e non vediamo l’irruento Skagerrak da una parte ed il tranquillo
Kattegat dall’altra come avevamo letto nella nostra guida.
Molti turisti hanno raggiunto la punta a bordo di un carro a forma di autobus, trainato da un potente
trattore con due grandi ruote adatte a compiere il tragitto sulla sabbia.
Vediamo all’orizzonte molte grandi navi che passano dallo stretto a qualche chilometro di distanza
dalla costa.
Un ultramoderno Centro della Natura ci sembra una cattedrale nel deserto perché è fuori della città
e non vi sono visitatori.
La vecchia Skagen si trova sulla riva occidentale ed era una volta un villaggio di pescatori, le
tempeste di sabbia hanno costretto molti degli abitanti a trasferirsi nella moderna Skagen. Si vedono
con chiarezza all’interno dei cortili cumuli di sabbia ad un livello più alto di quello della strada.
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Comunque la vecchia Skagen con tutte le case basse color arancione rimane un posto suggestivo,
che attrae molti turisti.
Andiamo nel porto di Skagen, anch’esso affollatissimo di turisti. Molti assistono incuriositi
all’ingresso di lussuosi panfili, che con grande difficoltà riescono ad ormeggiare in mezzo a tanti
altri.
Dopo un pranzetto con pesce e patate lesse con pomodoro, andiamo a riprendere la macchina ed a
qualche chilometro a sud visitiamo la Tilsandede Kirke ( letteralmente chiesa sepolta dalla sabbia)
Era stata costruita alla fine del 14° secolo, ma nel ‘600 cominciò ad insabbiarsi e la situazione era
così peggiorata che i fedeli erano costretti a scavare un varco per entrarvi. Il corpo centrale
dell’edificio fu demolito nel 1810, mentre la torre bianca è ancora in piedi.
Percorriamo la statale 40 fino a Frederikshavn e quindi l’autostrada fino ad Aarhus. Il tempo cambia
ogni 5 minuti, un po’ il sole splende, un po’ pioviggina, poi si scatena un forte acquazzone e così in
due ore arriviamo alla seconda città della Danimarca.
L’ostello non è lontano dal mare ed è proprio inserito in un fitto bosco. Per fortuna quando già
stiamo per andare alla ricerca di un altro posto perché questo è pieno, qualcuno cancella la
prenotazione, così si libera una camera per noi.
MARTEDI’ 26 LUGLIO AARHUS
Dedichiamo tutta la giornata di oggi ad Aarhus; per andare in centro attraversiamo un fitto bosco e
ci troviamo su una ciclabile che lungo il mare ci porta nel centro della città. La costruzione del
porto è ultramoderna con edifici tutti di vetro ed acciaio.
Nella piazza centrale vi è il Duomo ed un bel teatro settecentesco dedicato ad Oscar Wilde.
Il Duomo una volta era ricco di dipinti raffiguranti le storie della Bibbia, ma dopo la riforma del
1536 le autorità ecclesiastiche fecero coprire con la calce gli affreschi ritenuti troppo vicini allo
spirito cattolico. L’elaborato altare a 5 pale, realizzato a Lubecca nel ‘400, è uno dei tesori più
preziosi della cattedrale.18
Vicino vi è il museo delle donne che ripercorre le lotte delle donne danesi per la parità dei diritti
dalla fine dell’’800 fino al 2011, anno in cui una donna è diventata primo ministro della Danimarca.
Sostanzialmente la Danimarca ha attuato le riforme per una uguaglianza tra i sessi una quarantina di
anni prima di noi.
La Chiesa di Nostra Signora contiene al suo interno un’altra chiesa antica che è stata casualmente
scoperta nel 1955. Vicino vi è un bel chiostro di un vecchio monastero.
Passiamo per Møllestien, una viuzza molto caratteristica con case basse, antiche e colorate del’500.
Andiamo infine a visitare Gamle By, la città vecchia, un villaggio ricostruito con case degli ultimi
due secoli. Nel villaggio vi è un vecchio ufficio postale, una ferramenta, una panetteria, case del
Settecento, dell’Ottocento e del Novecento; il villaggio è animato dalla presenza di massaie che
gestiscono polli e oche, di un impiegato della posta, di commessi, di conduttori di carrozze, tutti
rigidamente vestiti come nelle epoche passate. E’ una ricostruzione vivente di un tempo passato
Nel centro della città vi è l’Aros, un moderno edificio contenente molte opere d’arte
contemporanee.
Davanti alla modernissima casa della Musica vi è una vasca lunga una ventina di metri per lato, ai
suoi bordi si siedono giovani quasi tutti connessi ad Internet.
Il municipio fatto con marmo norvegese lascia sorpresi per la sua forma anche troppo normale e per
la caratteristica torre.
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MERCOLEDI’ 27 LUGLIO AARHUS JELLING KOLDING
Nessun problema per arrivare da Aarhus a Jelling, un piccolo paesino, ma di una grande importanza
storica, in quanto è considerato la culla della monarchia e della storia della Danimarca. Fu sede
della corte del re Gorm, capostipite di una dinastia che governa tuttora.
Sotto la chiesa di Jelling sono stati ritrovati dei resti attribuiti al periodo, ma che non dimostrano
l’esistenza del castello del re Gorm.
L’attrattiva principale sono le due pietre runiche situate davanti all’ingresso della chiesa. La pietra
più piccola è stata voluta dal re Gorm in onore della moglie Thyra. La seconda, più grande, è stata
costruita dal figlio Aroldo Denteazzurro, in essa vi è la più antica effigie di Cristo della Danimarca
ed è considerata il certificato di battesimo al cristianesimo di questo stato scandinavo.
Accanto alla chiesa vi sono due tumuli sepolcrali, negli scavi non è stato trovato niente. Sotto la
chiesa vennero invece trovati dei resti umani, che potrebbero essere quelli di re Gorm, fatto traslare
qui dal figlio essendo prima stato sepolto sotto un tumulo, che in un primo tempo sarebbe stato
sepolto sotto un tumulo.
Di fronte alla chiesa vi è uno stupendo e moderno museo che ripercorre le tappe della storia della
Danimarca nel periodo dei Vichinghi. E’ una esaltazione del popolo vichingo, visto nelle sue
abitudini familiari e religiose, nei viaggi, nei commerci, nelle imprese e nelle conquiste lontane.
Riprendiamo l’autostrada ed arriviamo nella cittadina di Kolding, parcheggiamo la macchina
all’ostello ed in bicicletta arriviamo nel centro della città, la cui zona pedonale è molto ampia.
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Proprio vicino al centro vi è il Koldinghus, il fiore all’occhiello della città, un castello con un’antica
storia, che ospita mostre di arte di autori recenti e passati. Nel centro notiamo due importanti case a
graticcio del’500.
Ci dedichiamo un po’ allo shopping per comperare i regali per i 4 nipotini ed alla fine, anche se
l’impresa non è facile, ce la facciamo.
Sotto la pioggia ritorniamo all’ostello, prepariamo la nostra ultima cena in Danimarca ed andiamo a
letto presto perché domani la sveglia sarà alle 3,15 per affrontare il viaggio di ritorno.
GIOVEDI’ 28 VENERDI’ 29 LUGLIO
KOLDING AMBURGO WURZBURG MONACO VIPITENO GHEDI
Partiamo alle 4,20 ed il buio è ancora profondo. Il viaggio si svolge molto tranquillamente ed alle
20,30 siamo a Vipiteno, dove ci fermiamo per vedere gli alberghi della cittadina per una eventuale
settimana bianca.
Ripartiamo alle 22,30, mi sembra di essere fresco, ma di fatto in autostrada viaggiamo ai 65 all’ora,
quindi ci fermiamo in un parcheggio e, ormai siamo esperti, ci mettiamo a dormire in macchina:
Chella sui bagagli insieme alle bici ed io rannicchiato sul mio sedile di guida.
Alle 4,00 ripartiamo ed alle 6,00 siamo a casa felici e contenti del nostro ennesimo viaggio fatto
insieme.
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