ANGOLAZIONE / INCLINAZIONE / ALTEZZA · 2017-01-13 · L’altezza ribassata con angolazione...

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Dante Albanesi http://cinemaescuola.wordpress.com [email protected] ANGOLAZIONE / INCLINAZIONE / ALTEZZA Per descrivere la struttura di un’inquadratura, occorre precisare 4 caratteristiche: DISTANZA apparente (già esposta nel capitolo sulla scala delle inquadrature); ANGOLAZIONE di ripresa; INCLINAZIONE di ripresa; ALTEZZA di ripresa. Ognuna di queste caratteristiche si collega alle altre. Ogni diversa combinazione comunica allo spettatore un diverso effetto. ________________________________________________ ANGOLAZIONE DI RIPRESA L’angolazione di ripresa è il punto di vista attraverso il quale la cinepresa guarda il soggetto (persona, animale, oggetto, scenografia). Varia in senso ORIZZONTALE e VERTICALE

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Page 1: ANGOLAZIONE / INCLINAZIONE / ALTEZZA · 2017-01-13 · L’altezza ribassata con angolazione orizzontale può servire anche per filmare un personaggio di bassa statura, ad esempio

Dante Albanesi http://cinemaescuola.wordpress.com [email protected]

ANGOLAZIONE / INCLINAZIONE / ALTEZZA

Per descrivere la struttura di un’inquadratura, occorre precisare 4 caratteristiche:

DISTANZA apparente (già esposta nel capitolo sulla scala delle inquadrature);

ANGOLAZIONE di ripresa;

INCLINAZIONE di ripresa;

ALTEZZA di ripresa.

Ognuna di queste caratteristiche si collega alle altre. Ogni diversa combinazione comunica allo

spettatore un diverso effetto.

________________________________________________

ANGOLAZIONE DI RIPRESA

L’angolazione di ripresa è il punto di vista attraverso il quale la cinepresa guarda il soggetto

(persona, animale, oggetto, scenografia). Varia in senso ORIZZONTALE e VERTICALE

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ANGOLAZIONI ORIZZONTALI

1. FRONTALE

La cinepresa è posta di fronte al

soggetto. A seconda della distanza,

vediamo ogni parte della sua figura o

del suo volto. Corrisponde alla nostra

posizione quando parliamo ad una

persona: per questo è il punto di vista

più adatto a coinvolgere lo spettatore in maniera diretta.

2. TRE QUARTI

La cinepresa mostra solo una parte del viso, insieme

ai capelli e a un orecchio. La linea dello sguardo del

personaggio non incontra lo spettatore.

Di solito, più un volto si allontana dall’angolazione

frontale, minore è il coinvolgimento emotivo: per

questo, il “tre quarti” è utilizzato per dare una

sensazione di distacco.

3. PROFILO

Il soggetto è inquadrato dal lato

destro o dal lato sinistro. La parte

espressiva del viso resta ai margini:

lasciando fuori campo un occhio e

metà della bocca, il pubblico viene privato di molti dettagli della mimica facciale.

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4. TRE QUARTI DI SPALLE

Il volto resta quasi del tutto nascosto.

Si impiega di solito per girare le scene di

dialogo: uno dei due personaggi, a turno,

viene filmato di tre quarti, mentre l’altro

ha un’angolazione frontale.

5. DI SPALLE (O DI QUINTA)

Il soggetto è filmato da dietro. Serve per

mostrare in secondo piano ciò che il

personaggio sta guardando (parlando di

“Focalizzazione” del personaggio, questo

punto di vista è chiamato SEMI-

SOGGETTIVA).

A volte l’inquadratura di spalle crea un

senso di mistero sul personaggio, o ci da la sensazione che sia pedinato da qualcuno.

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ANGOLAZIONI VERTICALI

1. A PIOMBO o PLONGÉE

La scena è filmata completamente dall’alto.

Serve per fornire un’idea chiara della scena (il

numero dei personaggi e il loro movimento)

o per farci provare una sensazione di

vertigine. Si tratta di una ripresa “fredda”,

perché da quest’angolazione non possiamo

capire l’espressione dei personaggi e

nemmeno gran parte dei loro gesti.

2. DALL’ALTO

Quest’angolazione ha due diversi impieghi.

Quando è diretta su un personaggio, può

indicare uno stato di soggezione: un

bambino nei confronti di un adulto, un

impiegato nei confronti del suo direttore…

Corrisponde alla nostra esperienza sensoriale:

siamo abituati a vedere i bambini “dall’alto”.

In una scena di massa, la visione dall’alto

mostra con chiarezza il movimento dei

personaggi e la loro posizione nello spazio.

Anche questa è un’inquadratura “fredda”, che

ci offre una visione oggettiva. Si collega alla

nostra vita reale: quando vogliamo osservare

bene un avvenimento, cerchiamo il punto più alto possibile.

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3. ORIZZONTALE

Corrisponde al nostro modo quotidiano di

osservare il mondo: all’altezza dei nostri

occhi. È un punto di vista abbastanza

“neutro”, ma può diventare molto

coinvolgente, perché il soggetto si rivolge a

noi da pari a pari, favorendo processi di

condivisione e immedesimazione.

4. DAL BASSO

Si usa per incutere timore o per

sottolineare l’autorevolezza di un

personaggio. Questa inquadratura

trasmette le stesse sensazioni che ogni

essere umano ha provato nella propria

infanzia, quando guardava gli adulti dal

basso. Tale punto di vista provocava in noi

vari sentimenti: rabbia, paura, impotenza,

ammirazione, desiderio di emulazione.

È usata anche nelle scene movimentate con

più personaggi, quando si vuole accentuare

l’aspetto caotico e concitato della

situazione. In tal modo, lo spettatore viene

inserito all’interno dell’evento.

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5. SUPINA o CONTRE-PLONGÉE

Corrisponde alla visione di un personaggio sdraiato che guarda in alto. Serve per inquadrare

una figura di grandi dimensioni o che si trova ad alta quota: un grattacielo, uno stormo di

uccelli, un aereo... Il contre-plongée amplifica le sensazioni provocate dalle inquadrature dal

basso. È un punto di vista che provoca inquietudine, perché nella vita reale è poco impiegato.

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INCLINAZIONE DI RIPRESA

L’inclinazione di una ripresa indica il rapporto tra la linea d’orizzonte della scena, la verticale

dell’inquadratura e la base dell’inquadratura. La linea dell’orizzonte separa il campo

dell’inquadratura in due “semicampi”, quasi sempre di diversa ampiezza.

Le immagini inclinate vengono utilizzate per:

• descrivere la visione soggettiva di un personaggio;

• mostrare una scena irreale: sogno, incubo, allucinazione;

• drammatizzare scene d’azione concitate e confuse;

• descrivere un ambiente ostile o un personaggio cattivo (in tal caso è spesso associata

all’angolazione dal basso).

base

dell’inquadratura

linea

dell’orizzonte

90°

base dell’

inquadratura

linea dell’

orizzonte

verticale

dell’inquadratura

semicampo inferiore

semicampo superiore

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L’inclinazione può essere di 4 tipi: in piano, obliqua, verticale, capovolta.

1. IN PIANO, ovvero perpendicolare (90°)

È la posizione più utilizzata in assoluto: corrisponde alla visione normale dello sguardo umano.

2. OBLIQUA (da 90° a 180°)

Il piano dell’orizzonte appare

inclinato.

Le inquadrature oblique sono

sempre disturbanti, poiché non

corrispondono alla nostra

esperienza reale. L’occhio

umano, infatti, non percepisce

mai un’immagine obliqua: anche quando pieghiamo la testa, il nostro cervello ricostruisce

comunque un’immagine “diritta”.

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3. VERTICALE (180°)

L’orizzonte che appare nell’immagine è perpendicolare rispetto

all’orizzonte reale.

4. CAPOVOLTA (270°)

L’immagine è completamente ribaltata: il semi-campo superiore si trova in basso, mentre il

semi-campo inferiore si trova in altro.

semicampo inferiore

semicampo superiore

orizzonte

dell’immagine

orizzonte

reale

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ALTEZZA DI RIPRESA

L’altezza di ripresa è la distanza tra il suolo e il punto di ripresa. L’altezza è a volte collegata

all’ANGOLAZIONE, ma si tratta di due concetti diversi. Se ad esempio si gira un’angolazione dal

basso, è molto frequente che si abbassi l’altezza della camera. Ma non sempre questo accade:

ecco perché le due indicazioni sono tenute separate.

Tenendo come punto di riferimento l’altezza degli occhi del personaggio in posizione eretta

(definita “altezza d’occhi” o “altezza testa”), l’altezza di ripresa si suddivide in tre categorie.

1. STANDARD

L’operatore mantiene la posizione eretta e ha la camera in spalla.

La ripresa è all’altezza degli occhi. È la più utilizzata, perché è da questo punto di vista che

siamo abituati ad osservare il mondo. Da questa altezza si possono realizzare non solo le

inquadrature orizzontali, ma anche gran parte le inquadrature dall’alto e dal basso che

simulano il punto di vista soggettivo di un personaggio.

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2. RIBASSATA.

L’operatore si inginocchia o tiene la camera all’altezza della vita o la appoggia a terra. A volte,

per filmare da posizioni ancora più basse, è necessario girare da dentro una buca.

Il punto di ripresa è più in basso rispetto alla linea degli occhi. Questa altezza, associata

all’angolazione dal basso, può simulare il punto di vista di un personaggio che (per varie ragioni)

è situato a un livello “inferiore” rispetto ad un altro personaggio.

L’altezza ribassata con angolazione orizzontale può servire anche per filmare un personaggio di

bassa statura, ad esempio un bambino.

Ad altezza terra e angolazione orizzontale, la camera può offrire il punto di vista inusuale di chi

è sdraiato e guarda di fronte a sé. Quest’altezza può scendere anche “sotto terra”, ad esempio

nel caso di una inquadratura contre-plongée.

3. RIALZATA

L’altezza rialzata si ottiene quando l’operatore tiene la camera con le braccia alzate. Per

ottenere altezze più elevate, si utilizzano vari macchinari come il dolly o la gru.

Il punto di ripresa è più in alto rispetto alla linea degli occhi. Quest’altezza è utile quando si ha

bisogno di un punto di vista elevato: per le riprese sportive (associata all’angolazione dall’alto),

per mostrare bene i movimenti di singoli o di gruppi, o per inquadrare città o grandi edifici.