Andrea del Sarto: il pittore senza errori
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Andrea del Sarto
“IL PITTORE SENZA ERRORI”
Lezione a cura di Paola Corrias, Ist. Alberghiero Saffi, Firenze
È un artista pieno di talento
Figlio e nipote di sarti (da cui il soprannome) rappresenta il momento di passaggio dell’arte classica fiorentina tra la fine del Quattrocento e i primi del Cinquecento.
Abilissimo disegnatore, sperimentò tecniche e composizioni.
A lui è dedicata questa lezione riassuntiva.
LA BASILICA – SANTUARIO DELLA SS. ANNUNZIATA
Il Chiostrino dei Voti si può considerare un piccolo museo dell’arte rinascimentale, nelle sue due fasi, classica e manierista
Il chiostro prende il nome dagli ex-voto che i fedeli vi appendevano
A. del Sarto vi realizzavari affreschi: la Natività
della Vergineambientata in un interno
di casa benestante rinascimentale; le donne sono abbigliate secondo il gusto dell’epoca
…E “L’arrivo dei Magi”, affresco nel quale possiamo scorgere un autoritratto dello stesso artista, accanto a Jacopo del Sansovino
Il Fondatore dell’Ordine dei Servicui è dedicata la Piazza,S. Filippo Benizziè celebrato da alcuni affreschi, anch’essi per mano di A. del Sarto
La Basilica della SS. Annunziata
è un santuario venerando, fondato dai frati dell’ordine deiServi di Maria e ampliato nel Rinascimento.
Nel 1509 Andrea del Sarto ne decora il Chiostrino e
dopo un viaggio a Roma dell’artista
il primo papa Medici, Leone X, figlio di Lorenzo il Magnifico,fa in modo che Andrea del Sarto finisca la sua opera (1514)con i capolavori prima mostrati
L’amico più caro, l’artista detto FranciabigioIndignato che i frati spiassero il volto della Vergine prima che questo fosse terminato lo martellò: ma è solo una leggenda!
Di fatto dobbiamo ricordare che il cultodi Maria a Firenze è particolarmente sentito:fino al XVIII sec. l’anno cominciava dall’Incarnazioneossia il 25 marzoe proprio il giorno 8 settembrequello della Natività di Mariaa Firenze, e proprio in piazza SS. Annunziataviene celebrata la grande festadopo il corteo della sera precedentedetto della Rificolona
IL PATRONO DI FIRENZE È TUTTAVIA SAN GIOVANNI BATTISTACELEBRATO IL 24 GIUGNO CON CORTEI, PARATE E MESSEE CON LA FINALE DEL CALCIO STORICO
A San Giovanni Battista è dedicato il ciclo detto“ dello scalzo” Perché il portacroce, durante le processioni, andava a piedi nudi.
Il Chiostro dello Scalzo
Era il portico d’accesso della distrutta chiesadella Compagnia dei Disciplinati di San Giovanni.Qui A. del Sarto lavorò tra il 1509 e il 1526.
Il ciclo di 8 pannelli e 4 Virtù è considerato tra i massimi capolavori del pittore ed è realizzato a monocromo.
Nel periodo in cui Andrea era in Francia i lavori furono eseguiti dal
Franciabigio
Appena in tempo! I lavori finirono nel 1526
DAL 1527 AL 1530 ROMA E FIRENZE FURONO DEVASTATE DALLA FURIA DEI LANZICHENECCHI: DI PUÒ DARE QUI LA FINE DEL RINASCIMENTO CLASSICO
E L’INIZIO DELLA SUA FASE DETTA “MANIERISMO”.
Entrambi i chiostri
Sono realizzati in una splendida architettura rinascimentale, misurata e ariosa
nella quale la pittura serena di Andrea e Franciabigio si inserisce come in una perfetta cornice
pur mantenendo un’atmosfera di spiritualità
Come d’uso
La Madonna è celebrata con scene della Sua vita e di quella di Cristo
E San Giovanni Battista con scene della vita del cugino di Gesù
Nel 1517 realizza la “Madonna delle Arpie” (oggi agli Uffizi)
Detta così per i rilievi del singolare basamento in marmo.
Notare il movimento delle figure e l’equilibrio precario del Bambino,
i colori vivi, le espressioni stralunate
che anticipano il Manierismo
RICORDIAMOCI CHE IL 1517 È UN ANNO FONDAMENTALE PERLA CRISTIANITÀ: ESATTAMENTE 500 ANNI FA, INFATTI, LUTEROAFFIGGE ALLE PORTE DELLA CATTEDRALE DI WITTENBERGLE SUE 95 TESI, CON CUI PRENDE AVVIOLA RIFORMA PROTESTANTE
Tra fermenti all’interno della Chiesa
e opposizione tra Impero e Papato
che porta alle scorrerie dei Lanzichenecchi, non frenate da
Carlo V, si chiude il “rinascimento
sereno” e si apre il Manierismo
Andrea del Sarto realizza l’ultimo suo capolavoro a Firenze (1520-1525)
Il Cenacolo di San Salvi
Come è noto, durante l’assedio di Firenze fu una delle pochissime opere superstiti fuori dalle mura
Pare che i soldati imperiali furono così ammaliati dalla sua sorprendente modernità da risparmiarlo.
Nel 1434 il monastero divenne femminile e allora venne introdotta una rigida clausura
che rese l'opera di fatto invisibile fino al XVIII sec. Ecco perché è così ben conservato!
Nel 1530 muore nella sua casa, oggi all’angolo tra via Giusti e via Capponi.
Rendiamo noto col nostro lavoro appassionato questo grande pittore.
Grazie per l’attenzione!