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Gruppo Scout Ancona 8 La Genesi La felicità non viene stando seduti ad aspettarla. Gioca, non stare a guardare. Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato. Il vero modo di essere felici è quello di procurare felicità agli altri. Una volta scout.. per sempre scout. in occasione del trentennale della fondazione

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Gruppo Scout

Ancona 8

La Genesi

La felicità non viene stando seduti ad aspettarla.

Gioca, non stare a guardare.

Lasciate questo mondo un po' migliore di come lo avete trovato.

Il vero modo di essere felici è quello di procurare felicità agli altri.

Una volta scout.. per sempre scout.

in occasione del trentennale della fondazione

1980 - 2010

Realizzazione a cura di: Lino Baldini Don Franco Galeazzi Bruno Borgognoni

Giugno 2010 – © Gruppo Scout Ancona 8

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ANCONA 8 – L A G E N E S I di Lino Baldini

L’antefatto (1979) Ebbi da sempre una particolare attrazione verso lo scoutismo. Da ragazzo, sia per le avverse situazioni belliche che per le successive conseguenze, non potei inserirmi nell’associazione scout. Passarono gli anni ed arrivarono le nozze con Carla e il primo figlio, Sergio. Questi all’età di sei anni entrò nell’ASCI (ora AGESCI) come lupetto nel Branco del gruppo AN1, coinvolgendomi pian piano senza che me ne rendessi conto. Eravamo nel 1967 e non ero già più giovanissimo quando iniziai così il cammino scout. Mi innamorai così tanto della dottrina di Baden Powell che, censito in Comunità Capi dell’AN1 come collaboratore tecnico, percorsi tutto l’iter formativo che mi portò alla nomina di Capo brevettato Gilwell. In seguito fui incaricato dal Comitato Regionale AGESCI di gestire il settore Case e Terreni. La mia parrocchia era, ed è ancora, quella di San Francesco nella quale, nell’immediato dopoguerra (nel 1947) il mai dimenticato Franco Panariello, aveva tentato di dare avvio allo scoutismo, ma senza alcun esito. Nacque in me il desiderio di tentare nuovamente l’impresa in considerazione del fatto che da semplice Convento dei Cappuccini la chiesa aveva assunto il ruolo di Parrocchia Diocesana, quindi con una cospicua presenza giovanile. Contattai alcuni ragazzi tredicenni (Italo Brandoni, Bruno Borgognoni, Ettore Del Borrello, Maurizio Giovagnetti e Gianluca Moricchi) che mi diedero la loro disponibilità ad intraprendere la nuova avventura.

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Volevamo formare una “squadriglia libera” di 4 o 5 esploratori da inserire nel reparto dell’AN1, per cui, dopo un anno, avrebbero potuto dare avvio ad un Gruppo vero e proprio nella parrocchia dei Cappuccini. Il progetto però non fu condiviso dall’Ordine, dal Parroco e da altri, per cui non se ne fece nulla. Nel contempo i giovani Italo, Bruno, Ettore, Maurizio e Gianluca, crescevano scautisticamente presso l’AN1. Gli anni trascorsero fino a giungere al 1979. Nella mia mente era sempre viva quell’idea di creare un nuovo Gruppo scout nella mia parrocchia. Italo e Bruno, ormai diventati Rover, rimasero in contatto con me in quanto erano inseriti nel mio stesso Gruppo (AN1) e facevamo parte della stessa parrocchia. Con la loro disponibilità e con quella di altri ritentammo di attuare “il progetto”. Questa volta il Parroco, Padre Vittorio, ci mise a disposizione due locali del convento e così, finalmente….. partimmo!! Tutto procedeva bene; un altro ex scout dell’AN1, Umberto Abruzzese, si inserì con gli altri e, nell’estate del 1979, si svolse la prima esperienza del campo estivo a San Piero Alto (Fossombrone) con una sola squadriglia libera censita all’AN1 e con il materiale e le divise rimediate qua e là. Questa prima esperienza di un campo scout fu entusiasmante, ma di lì a poco la presenza degli scout sembrava non essere gradita. In poche parole si andava a ripetere quanto avvenuto anni prima … Ciò che avrebbe dovuto essere un felice e costruttivo proposito nella struttura parrocchiale non aveva incontrato il totale consenso nella comunità, anzi … Anche questa avventura non ebbe seguito.

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La fondazione dell’Ancona 8 (1980) All’inizio dell’estate 1980 venni contattato da Don Franco Galeazzi, parroco della chiesa San Paolo in zona Vallemiano. Alcuni ragazzini avevano palesato il desiderio di essere scout; in particolare il giovane Serge Socionovi che era già stato scout in Svizzera. Egli chiese a Don Franco se fosse possibile aprire un Gruppo scout anche nella Parrocchia di Vallemiano. Il parroco prese in attenta considerazione questo desiderio ed iniziò subito ad interessarsene. Si rese conto che in Ancona, e su tutto il territorio nazionale, esistevano due associazioni scout: l’AGESCI e gli Scout d’Europa. Bisognava dunque fare una scelta, per cui Don Franco, privo di alcun pregiudizio, ritenne saggio far decidere ai ragazzi sul da farsi. Nel contempo fui invitato ad un incontro con alcuni membri del Consiglio Parrocchiale che mi chiesero di illustrare loro l’attività scoutistica inserita nell’ambito parrocchiale, in modo che tutti i parrocchiani partecipanti alla vita comunitaria potessero considerare questa aggregazione come in una sola famiglia. Contattai Bruno e gli chiesi di guidare quei primi ragazzi (Serge Socionovi, Daniele Felici, Daniele Ciattaglia, Francesco Valentini….) portandoli prima ad una riunione di Reparto AGESCI all’Ancona 1 e poi a quella del Reparto Scout d’Europa. I ragazzi furono entusiasti di quella esperienza e al loro rientro optarono per l’AGESCI. Io, che avevo già dato la mia disponibilità al Consiglio Pastorale, entrai in scena ed avviai la formazione del gruppo, e così … iniziò “l’avventura dell’Ancona 8”.

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Il primo anno (1980/81) Era la tarda estate del 1980 e, tra non poche difficoltà, io, don Franco, Italo e Bruno iniziammo ad occuparci dei nostri ragazzi che formavano l’unica squadriglia di esploratori nel Reparto dell’AN8. Il primo anno non fummo ufficialmente censiti e fu particolarmente difficile trovare sia i luoghi che il materiale per fare le prime riunioni. La prima riunione in assoluto la facemmo a casa mia dove cercai, anche tramite la visione di vecchi filmini, di infondere ai ragazzi lo spirito ed i valori dello scoutismo che il nostro fondatore Baden Pawell ci ha insegnato. Poi don Franco ci mise a disposizione una vecchia cantina, al centro delle case popolari di Vallemiano, che un tempo era utilizzata come chiesetta parrocchiale. Fu con grande gioia e con tanto entusiasmo che i ragazzi iniziarono a sistemare la loro “prima sede”; si arrangiarono a trovare il materiale e le attrezzature necessarie per i lavori e, ben presto, iniziarono a riunirsi nella nuova sede. Intanto altri ragazzini si erano aggiunti ai primi. Con l’aiuto di vecchi scout miei amici, come ad esempio Livio Fraboni della Rivendita Scout, riuscii a rimediare parte delle divise, alcune tende ed altro materiale. Comprai, a buon prezzo, uno stock di stoffa di un bel colore verde speranza e una fettuccia gialla per fare i fazzolettoni e trovai, nella mamma di Bruno, una sarta disponibile a cucire, all’occorrenza, i nostri fazzolettoni in modo da averli tutti uguali. La mamma di Bruno cucì e ricamò anche il giglio sulla bellissima fiamma di Reparto. In autunno, con la minima attrezzatura a disposizione, facemmo la prima uscita di Reparto ad Agugliano.

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Altri ragazzi continuarono ad unirsi a noi e già nella primavera del 1981 potevamo contare su due squadriglie, le Tigri e i Falchi; finimmo la sistemazione della sede e continuammo le normali attività di reparto fino ad arrivare al primo campo estivo nell’estate del 1981 a San Pier Alto (Fossombrone). Non eravamo ancora censiti, quindi utilizzammo come copertura assicurativa quella della Parrocchia di San Paolo facendo passare il nostro campo come una semplice attività parrocchiale.

Primo campo estivo di reparto luglio 1981 San Piero Alto (Fossombrone)

da sinistra: Salvatore Contino, Daniele Felici, Daniele Contino, Serge Socionovi, Daniele Ciattaglia e Andrea Regli

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Il secondo anno e il primo censimento ufficiale (1981/82) Nell’autunno del 1981 versammo, per la prima volta, le quote dei censimenti come AN8 per l’anno 1982. Il secondo anno, 1981/82 fu particolarmente proficuo dal punto di vista delle adesioni. Importammo dall’AN3, Franco Ciammitti e Paolo Bonfigli, grazie ai quali riuscimmo ad aprire la Branca R/S ed il gruppo arrivò a contare ben 42 censiti: 8 in CoCa, 26 in Reparto Maschile (Mafeking) e 8 Rovers & Scolte (Blue Sky).

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Gli anni a seguire . . . Negli anni a seguire molti altri capi e tanti ragazzi si unirono a noi; grazie a loro potemmo aprire altre branche. Venne Giuseppe Palestini ad affiancare Italo nel Reparto; Lamberto Pieroni che con l’aiuto di Ferruccio Melappioni ci permise di aprire il Branco (della Rupe Bianca). Maria Camangi e Patrizia Pavoni che con Lucilla aprirono il Cerchio (La Lanterna)…

I censiti per l’anno 1982

Co.Ca.: Baldini Lino, Borgognoni Bruno, Brandoni Italo, Galeazzi Don Franco, Ciammitti Franco, Bonfigli Paolo, Talevi Lucilla, Spigarelli Anna Maria.

Rovers & Scolte (Blue Sky): Felici Fabrizio, Janovitz Andrea, Limongelli Sergio, Valeri Gianluca, Spigarelli Gina, Lanari Laura, Sabracone Silvana, Stecconi Lucia.

Reparto M. (Mafeking): Cacciamani Sandro, Cairola Flavio, Ciattaglia Daniele, Contino Salvatore, Contino Daniele, Felici Daniele, Felici Mirco, Gentile Sandro, Ilari Andrea, Inzerilli Alessandro, Mastroianni Giancarlo, Pirani Piero, Pistoia Ettore, Pistoia Antonio, Regli Andrea, Santangelo Marco, Socionovi Serge, Strinati Alessandro, Valentini Francesco, Valentini Gianluca, Valeri Daniele, Valeri Massimo, Ilari Alessandro, Lo Giudice Fabio, Muller Marcello, Olmeda Cristian.

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I censiti per l’anno 1983

Co.Ca.: Baldini Lino, Bonfigli Paolo, Borgognoni Bruno, Brandoni Italo, Ciammitti Franco, Galeazzi Don Franco, Spigarelli Anna Maria, Talevi Lucilla, Palestini Giuseppe, Pieroni Lamberto, Melappioni Ferruccio. Branco (della Rupe bianca): Ancarani Lorenzo, Aru Andrea, Bertini Claudio, Cagnoni Francesco, Chiodoni Edoardo, Di Iorio Mariano, Fabiani Fabrizio, Fasoli Vincenzo, Pelagagge Sergio, Regli Simone, Scerre Luigi, Sebastianelli Lorenzo, Valenza Alessandro.

Reparto M. (Mafeking): Cacciamani Sandro, Cairola Flavio, Ciattaglia Daniele, Contino Salvatore, Contino Daniele, Felici Daniele, Felici Mirco, Ilari Alessandro, Ilari Andrea, Inzerilli Alessandro, Lo Giudice Fabio, Mastroianni Giancarlo, Muller Marcello, Olmeda Cristian, Pistoia Ettore, Pistoia Antonio, Regli Andrea, Santangelo Marco, Socionovi Serge, Strinati Alessandro, Valentini Francesco, Valentini Gianluca, Valeri Daniele, Valeri Massimo, Gentile Nicola, Gentile Vincenzo, Mendolicchio Cristiano, Recanatesi Gianluca.

Misto R&S (Il Giglio): Felici Fabrizio, Janovitz Andrea, Lanari Laura, Limongelli Sergio, Sabracone Silvana, Spigarelli Gina, Stecconi Lucia, Valeri Gianluca, Mastroianni Giancarlo, Spigarelli Anna Maria, Talevi Lucilla, Carbone Enza, Marchetti Andrea, Honorati Settimio, Pigliapoco Marco, Angelone Francesca.

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I censiti per l’anno 1984

Co.Ca.: Baldini Lino, Bonfigli Paolo, Borgognoni Bruno, Brandoni Italo, Ciammitti Franco, Galeazzi Don Franco, Spigarelli Anna Maria, Talevi Lucilla, Palestini Giuseppe, Pieroni Lamberto, Melappioni Ferruccio, Greco Emilia, Menghini Stefano, Serino Bruno.

Branco (della Rupe bianca): Ancarani Lorenzo, Aru Andrea, Barbadoro Lorenzo, Bertini Claudio, Cagnoni Francesco, Caucci Lorenzo, Chiodoni Edoardo, De Angelis Alessandro, Di Iorio Mariano, Fabbroni Luigi, Fabiani Fabrizio, Fasoli Vincenzo, Fratti Andrea, Ganci Massimiliano, Luzi Francesco, Moroni Giordano, Pavoni Alessandro, Pelagagge Sergio, Regli Simone, Scerre Luigi, Sebastianelli Lorenzo, Tonnarelli Mauro, Turoli Gianluca, Valenza Alessandro.

Reparto M. (Mafeking):

Cacciamani Sandro, Cairola Flavio, Ciattaglia Daniele, Contino Salvatore, Contino Daniele, Felici Daniele, Felici Mirco, Gentile Nicola, Gentile Vincenzo, Ilari Alessandro, Ilari Andrea, Inzerilli Alessandro, Lo Giudice Fabio, Mastroianni Giancarlo, Muller Marcello, Olmeda Cristian, Pistoia Ettore, Pistoia Antonio, Regli Andrea, Santangelo Marco, Socionovi Serge, Strinati Alessandro, Valentini Francesco, Valentini Gianluca, Valeri Daniele, Valeri Massimo, Mendolicchio Cristiano, Recanatesi Gianluca, Carta Marco, Mulas Pierluigi, Calzolari Andrea.

Misto R&S (Il Giglio): Felici Fabrizio, Janovitz Andrea, Lanari Laura, Limongelli Sergio, Sabracone Silvana, Spigarelli Gina, Stecconi Lucia, Valeri Gianluca, Mastroianni Giancarlo, Spigarelli Anna Maria, Talevi Lucilla, Carbone Enza, Marchetti Andrea, Honorati Settimio, Pigliapoco Marco, Angelone Francesca, Chiodoni Rodolfo, Carpera Francesco, Raponi Roberta, Bertini Francesca, D'Ambrosio Flora.

Grazie di cuore ragazzi. Lino

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LA FAVOLA DELL’ANCONA 8 di Bruno Borgognoni

Avevo più o meno tredici anni quando, frequentando la parrocchia di San Francesco d’Assisi, conobbi Lino Baldini. La sua forza fu così persuasiva, e chi lo conosce sa a cosa mi riferisco, che riuscì a portare nel movimento scout me ed altri amici della mia età come Italo Brandoni. Fummo aggregati al Reparto Esploratori del gruppo AN1 degli Archi con il progetto di sganciarci poi come squadriglia libera e proseguire autonomamente nella nostra parrocchia. In realtà non ci rendevamo veramente conto di cosa significasse ciò, ma ci buttammo in questa avventura con entusiasmo. Passarono gli anni e in verità non tutti i progetti che aveva in testa Lino si realizzarono e noi rimanemmo nell’AN1 fino al Noviziato. Poi gli eventi della vita ci divisero e ognuno prese la propria strada pur rimanendo nel cuore un affettuoso legame per quell’avventura vissuta insieme. A diciotto anni lo scoutismo era per me quasi un ricordo adolescenziale; mai avrei pensato di ritornare, da adulto, nell’associazione. Incontrai casualmente Lino e la sua forza persuasiva colpì ancora. “… mi devi fare un favore …” mi disse con il tono di chi non prevede una risposta negativa. “Dovresti accompagnare dei ragazzini ad assistere a una riunione di reparto all’AN1…”; ovviamente non potei dire di no. In breve mi trovai catapultato in una nuova avventura.

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Conobbi don Franco della parrocchia di San Paolo che mi presentò a quei 4 o 5 ragazzini, non ricordo esattamente quanti fossero. Ricordo solo che avevano dipinta in viso una voglia matta di tuffarsi nel mondo degli scout. Di quella prima uscita insieme nella sede dell’AN1 furono entusiasti e tutto il resto venne poi da sé. La decisione era presa: nella parrocchia di S. Paolo sarebbe nato un nuovo gruppo, l’AN8. Lino coinvolse subito anche Italo e formammo così la prima Comunità Capi, la CoCa dell’An8. Nel giro di un anno o due il gruppo si allargò parecchio. Si unirono a noi capi provenienti da altri gruppi e le iscrizioni dei ragazzi aumentarono di anno in anno. Era stato bello e divertente per me fare l’esploratore e poi il novizio nell’AN1, ma ora che vivevo lo scoutismo dalla parte degli educatori sentivo una soddisfazione e un appagamento molto più profondi e tutto era estremamente coinvolgente. Non ero tanto io che davo qualcosa a quei ragazzi, ma erano senza dubbio loro ad arricchire me interiormente. “Quei ragazzi” e tutti quelli che sono venuti dopo di loro hanno permesso alla favola dell’Ancona 8 di realizzarsi e di continuare fino ad oggi. Grazie a tutti voi. Bruno

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PER CASO ….O PER DISEGNO?!? di Italo Brandoni

All’asilo, un giorno dopo la pioggia giocando con gli amichetti, facemmo due piccoli “mattoni” di fango e conficcammo un piccolo ramoscello nel lato corto. Avevamo costruito la mia prima ricetrasmittente portatile. Chissà di chi fu l’idea e dove avevamo visto una ricetrasmittente prima di quel momento? Abitavo a Varano, in quei tempi si giocava per strada, era un paese, non come ora che è periferia, non c’erano auto e chi era mai andato “in Ancona” ? Giusto forse una volta per la fiera di San Ciriaco o con i miei padrino e madrina a comprare le scarpe. La vita era in paese. Ancona era lontana, l‘unico mezzo giornaliero di locomozione era il “lambrettone” di mio padre, la topolino si usava solo ogni 15 giorni per andare dai nonni, la benzina costava cara, se non sbaglio 120 lire al litro. Una tarda mattinata di inizio estate del ’67 (combinazione, anche Lino ha iniziato in quell’anno ad avere a che fare con gli scout), ero seduto su una panchina di cemento costruita a ridosso della casa del mio dirimpettaio ad attendere all’ombra qualcuno per giocare, quando vidi arrivare dal basso uno strano tipo. Sarà forse un vagabondo? Dove va con quel sacco grande color kaki in spalla e con tutte quelle cose che penzolano fuori? Si, sicuro è un vagabondo altrimenti perché si porta dietro le pentole… ma che strano cappello e chissà a che cosa gli serve quel fazzoletto che ha al collo? Ma non ha caldo con quei pantaloni così pesanti? Si avvicina, mi saluta, si ferma. Che cosa vuole da me? Poverino, c’ero solo io, così è stato costretto a chiedere a me un sacco di cose a cui non sapevo rispondere bene, ho provato a

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contare tutti gli abitanti di Varano quando mi ha chiesto quanti fossero ma ho perso il conto e poi non riuscivo ad essere preciso….non li conoscevo tutti! Poi una domenica mattina del ’74 (mi sembra, ma negli scritti di Lino c’è più precisione di date) esco come di consueto dalla messa delle 9 ai frati cappuccini (nel 69 ci eravamo trasferiti in “città”) e sento una gran confusione, un gran movimento, per la peppina…..di nuovo quelle strane persone con quel cappello, il fazzoletto e i pantaloni corti! Ho un po’ di paura, qualcuno di questi ha anche un grosso coltello alla cintura. Qualcuno mi dice che sono i Boy Scout. Non ne avevo mai sentito parlare ma ho visto che si divertono a rubarsi il fazzoletto dietro la schiena. Gente strana . Perché sono qui? Ne fermo uno, si chiama Nicola, gli chiedo chi sono, che cosa fanno, perché sono vestiti cosi. La risposta non è stata molto eloquente, così sono rimasto con un po’ di curiosità, che però non è durata tanto perché non è passato molto tempo che è arrivato Lino a fare “due chiacchiere” con me, Bruno, Maurizio ed Ettore. Non lo conoscevamo, ma non c’è voluto molto. Da quel momento è stata una presenza costante, per fortuna non ci ha mollato più. Il resto lo avete già letto dagli scritti di Bruno, Lino, Don Franco, Franco e forse altri che si aggiungeranno nel frattempo, cosi sono in vantaggio e posso scrivere altre cose. Ringrazio davvero tanto loro tre che mi hanno coinvolto in questa magnifica ed entusiasmante avventura e sono davvero grato anche a tutti i “miei ragazzi” (li chiamo così quando parlo di loro) che ci hanno seguito per anni con l’entusiasmo del primo giorno e ai loro genitori, che ci hanno dato fiducia. Non so se io avrei fatto lo stesso, non so se avrei affidato mio figlio a due ragazzini poco più che diciottenni, seppur “coperti” da Don Franco e Lino. Questo ha fatto sì che questo gruppetto di

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cinque ragazzini e due ragazzotti diventasse la realtà che è ora l’Ancona 8. Per concludere, ancora grazie a tutti quelli che hanno contribuito, contribuiscono e contribuiranno a portare avanti questa magnifica avventura. Special tanks a mio padre che ha passato momenti brutti con me in età scoutistica (e oltre), a mia madre che ogni volta lo placava e mi ha sostenuto, a Lino che è stato abile e lungimirante disegnatore di questo progetto (Henry Kissinger era nessuno in suo confronto per le “mediazioni”che ha dovuto fare con i miei genitori all’inizio della “carriera”) ed è stato grande maestro di vita oltre che punto di riferimento e di ispirazione, a Don Franco per il sostegno, la forza che ci ha dato (ma lui aveva l’aiutante, cosi gli era più facile) e per le puntate che faceva a Fonte Avellana a “ricaricarsi” di Spirito Divino e “rifornirsi” di Laurus, a Peppino che è stato instancabile e ineguagliabile braccio destro, sinistro, testa, spalle…..e piè, a Livio perché senza di lui avremmo avuto ancora le uniformi dell’ASCI, insomma grazie davvero a tutti, è stato un gran bel cammino senza il quale oggi le cose sarebbero di certo diverse. La ricetrasmittente di fango è diventata vera quando ero esploratore ed avevamo due bei “mattoni” che usavamo per fare certi giochi in reparto. E’ stata subito passione e ora, a parte mia figlia che è Lupetto, è l’unica cosa che mi avvicina attivamente al mondo scout. A disposizione di chiunque per il JAMBOREE ON THE AIR ogni ottobre. Buona strada e che sia la strada verso la felicità Italo

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TERRORISTI, COSPIRATORI ….O SEMPLICI SCOUTS?

di Franco Ciammitti Il dubbio si pone. O almeno credo se lo sia posto Luca. D’altro canto come immaginare il contrario? Mettiamoci nei suoi panni: è il 1981, sono le 15.00 di sabato pomeriggio (verosimilmente) e Luca si avvicina con il cuore un po’ in subbuglio all’appuntamento. Viene da Roma, non conosce nessuno e probabilmente è curioso ed anche un po’ intimorito dalla nuova situazione: chi saranno i miei compagni d’avventura? …ed i capi? e poi come saranno veramente “gli scout”? Con la mente affollata da questi pensieri arriva al luogo dell’incontro. Al piano terra di una casa popolare, una porta si apre ed in una cantina stretta e lunga lo aspettano due capi, un tavolo, qualche sedia. Così ha inizio il primo noviziato dell’Ancona 8. Essenzialità scout? Disorganizzazione? Coraggio? Incoscienza? Entusiasmo? Con gli occhi della maturità c’è un po’ tutto riassunto in quei pochi metri quadrati. In verità dal mio punto di vista era solo la voglia di far vivere ad altri la grande, esaltante avventura scout. Così, senza pensarci più di tanto. Servizio, missione, Parola di Dio: mi sembrano termini buoni più per alimentare un commento a posteriori che per raccontare la vera molla che mi spingeva. Come detto, si trattava solo di scoutismo, della bellezza del metodo, della consapevolezza che se vissuto pienamente è una delle esperienze più belle e formative che un ragazzo possa fare. Era la gioia e l’entusiasmo di un giovane in pantaloni corti che mi ha portato a dire di sì. Tutto qui. Ma come è nata veramente la cosa? A chi riconoscere il merito,

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la disponibilità, l’idea di aprire il noviziato Ancona 8? Anche in questo caso la risposta è articolata e merita di essere raccontata, essendo frutto di una strana combinazione, di una regia nascosta che in realtà ci inizia a svelare la trama di un Disegno che opera dietro agli uomini ed alle cose di questo mondo. Dunque, procediamo con ordine. Incontro accidentalmente Lino Baldini poco più in là della chiesetta di legno ed inizia subito a raccontare della sua nuova avventura, del progetto di aprire la Branca R/S per dare continuità al gruppo nascente e poi, ecco la domanda: chiara, diretta, inequivocabile. Sei disposto ad aiutarmi? Si, no, forse, chissà……quindi la spallata decisiva. Stesse modalità, stessa sollecitazione da parte di Paolo Bonfigli, già coinvolto al progetto. Dunque…si, eccomi! Ma chi furono coloro che diedero corpo a questo sogno? Ed alla fine: fu un bel noviziato? Anche in questo caso è piacevole ripercorrere il cammino, che sembra ricordare con umiltà ma con forza: “E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata / è diventata testata d'angolo; / dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri?” (cfr. Matteo 21,42). Infatti si ritrovano insieme ragazzi fuoriusciti da altri gruppi, amici degli amici che mai hanno sentito parlare di scoutismo, irrecuperabili perditempo che nessuno vuole. Queste le etichette che accompagnano i primi iscritti, ed io non faccio certo eccezione. Ufficialmente non la crema, quindi, ma in realtà si tratta di gran bravi ragazzi che fanno subito gruppo, trovando il piacere di stare bene insieme e facendo fiorire in pochi mesi un vero noviziato dal nulla. Poi la storia diventa cronaca con pagine comuni a tante altre unità, pagine fatte di tensioni, passioni, successi e fallimenti tipici dei ragazzi di

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quell’età. Il bello e lo sfigato, i canti e le imprese, la route e le vesciche popolano il nostro come ogni altro noviziato di questo mondo. Significativa, credo, l’esperienza in grotta ed un campo mobile di tutto rispetto nel Parco Nazionale d’Abruzzo. In conclusione, ripropongo la domanda: fu un bel noviziato? Si, credo proprio di si, per l’eredità che ha saputo lasciare, ovvero quel seme piantato che ancora oggi porta frutto (per usare una metafora ai più conosciuta), ma anche per la bellezza e profondità dei momenti vissuti. Certo, per quanto mi riguarda, oltre alla gioia di aver fatto parte di quell’impresa, resta un po’ di rammarico: per aver commesso molti errori, per non aver fatto di più e meglio. Ma si tratta di un’esperienza che serbo con piacere nel mio cuore. Anche oggi, infatti, nel pieno della maturità, con tre figli da crescere, il lavoro e gli impicci quotidiani mi capita di chiudere gli occhi e sentire ancora chiaro il crepitio della legna sul fuoco, rivivo il fascino e lo splendore di una veglia alle stelle, mi scopro a partecipare ad una personalissima gara di canti, continuo a domandarmi il modo migliore per trattare le vesciche. Può sembrar strano, tuttavia si tratta di cose che vivono dentro di me ed il cui ricordo mi scalda il cuore nei momenti difficili. E mi sento ancora un po’, nel mio piccolo, dell’Ancona 8. Con gratitudine. SEMEL SCOUT, SEMPER SCOUT! Franco

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SCOUT PER TUTTA LA VITA di Lucilla Talevi

Ho ricevuto la proposta di fare parte dell’AN 8 per ‘dare una mano’ quando, a 19 anni, la mia vita e i miei interessi non potevano essere maggiormente lontani dal mondo e dalla proposta scout. Nonostante ciò, la curiosità e il desiderio di conoscere qualcosa di nuovo mi hanno spinto ad accettare e mi sono ritrovata all’improvviso a vivere un’esperienza esaltante che mi ha conquistata immediatamente e mi ha fatto spesso pensare che in realtà ero già scout ‘dentro’, solo che semplicemente lo ignoravo. Ho vissuto un anno in clan e poi fatto esperienza in branco, ma ciò che è stato più entusiasmante è stato collaborare con la mia carissima amica e maestra di vita Maria Camangi a fondare il cerchio. Gli anni con le coccinelle sono stati veramente indimenticabili ed è stato un peccato che quello che avevamo costruito non ha avuto un seguito, perché negli anni le bambine sono poi confluite nel branco misto. Ora dopo tanti anni posso comunque dire di avere dei meravigliosi ricordi sia dei capi che dei ragazzi che ho seguito e soprattutto ritengo che se si crede nei valori scout e si vive intensamente quest’avventura, in effetti ci si sente scout per tutta la vita. Lucilla

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1980 - 4 CHIACCHIERE di Don Franco Galeazzi

4 CHIACCHIERE IMPRESSE A FUOCO , NELLA MENTE DI UN PRETE SMEMORATO, PER LA CARICA DI EMOZIONE CHE LE ACCOMPAGNA. 4 CHIACCHIERE in “cenacolo”, fra amici piccoli (i ragazzi) e grandi (io). 4 CHIACCHIERE molto serie, tra chiesa e “saloncino” sotto il viadotto.

4 CHIACCHIERE in via Tiziano in casa di amici parrocchiani. OGGETTO: Portiamo in parrocchia gli scout? Pulsano motivi diversi: i figli? Gli amici? L’educazione dei ragazzi? La “concorrenza”? Dio lo sa (forse).

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4 CHIACCHIERE con l’AN1 e con Lino Baldini, quasi un pour parler molto serio, anche qui con motivi diversi (pastorali, io; scoutistici, loro)

L’emozione delle prime scelte: AGESCI anziché F.S.E. I fazzolettoni dell’AN8, verdi bordati di giallo. La prima sede Le prime “Promesse”! Dio, grazie! Ragazzi, grazie! Lino, Italo, Bruno, … grazie! Don Franco

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RICORDI Di Paolo Bonfigli

Ho difficoltà a scrivere, faccio confusione, sono molti e dolci i ricordi del primo periodo del gruppo Ancona 8. Dolci erano le riunioni della Comunità Capi a casa di Don Franco a Piazzale Europa, che terminavano sempre con un dolcetto o un bicchiere di vino, quando il gruppo muoveva i suoi primi passi. Ricordi delle prime uscite di noviziato, a Serra S. Quirico, a Osimo, Fabriano, in grotta e in moto per fare servizio al San Giorgio degli Scout a Portonovo, quando a Montacuto ci fermarono i carabinieri, ma dopo il controllo ci lasciarono andare. La prima Route al Parco Nazionale d'Abruzzo dove Gina di notte non vedendo un grosso scalino cadde, come corpo morto cade, di piatto sotto il pesante zaino; che spavento ma tutto andò bene. La salita sulla camosciara fino al rifugio di Forca Resuni, la discesa dove un gruppo insieme a Gina allungò il passo. E proprio Gina, forse per la stanchezza, iniziò a rallentare e ben presto si trovò da sola tra il gruppetto di testa e quello di coda e iniziò a chiamare. Noi che eravamo dietro sentivamo chiamare, ma non so perché ci sembrava che chiedesse aiuto perché si era fatta male e che c'era un orso. Di corsa io e Fabrizio, con il cuore in gola, gli zaini pesanti, iniziammo a correre pensando a quale scenario avremmo trovato. Trovammo Gina tranquilla e seduta, anche lì che spavento. La firma della carta di Clan nella cripta del monastero di San Pietro al Monte Conero. La partenza chiesta da Fabrizio all'osservatorio astronomico di Pietralacroce.

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Fabrizio che ha speso la vita per lo scoutismo al servizio di vari gruppi ai campi di specializzazione, sempre presente alla venuta; un grosso groppo in gola quando Bruno mi avvisò della sua morte, e lì il rammarico di non aver potuto dare e fare di più. L'ultimo ricordo è per Fabrizio, insieme a Bruno S. e Lamberto, li ricorderemo sempre nei nostri cuori. L'avventura ci aspetta. Buona Strada. Paolo

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Se un giorno ti trovassi a passare nei luoghi a te cari, che tanto hanno contribuito alla tua crescita, pensa che anche tu hai partecipato al comune germogliare della formazione spirituale, intellettuale e fisica. Ecco, ora prendo la mia…”bisaccia”, già colma delle

parole e degli insegnamenti del Signore, presso la quale

mi abbevero e provo a dissetarmi. È il solo mezzo per

mantenermi vivo, la sola difesa che possiedo; mi affido

al Cristo. Non penso, né penserò mai che possa

accadermi alcunché. Pieno di volontà, pronto al

“servizio”, mi offro ai miei fratelli con tutta la mia

disponibilità. Che l’affidamento a Dio mai si tramuti

solo in un mistico atteggiamento, ma sia sempre un

trasporto spontaneo che provenga solo dal cuore. Che

nulla ostacoli la mia desiderata crescita spirituale e

che sia sempre un devoto osservante della “Legge del

Signore”. Perciò aiutami oh Padre a mantenermi puro

ed in comunione con Te. Pronto alla Tua chiamata e

….. Così Sia.

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… per concludere Carissimi, rievocare la nostra storia è stata per

noi "vecchi" (si fa per dire), una occasione unica.

Abbiamo ripercorso un breve, ma favoloso tratto

di strada; favoloso perché non privo di forti

emozioni, sacrifici ed anche di positivi risultati.

Con profondo gradimento abbiamo constatato

che l'attuale realtà dell'Ancona 8 è come quella

di un tempo. A tutti i Capi in servizio, i nostri più

fervidi complimenti per la positività del Gruppo.

Ringraziando il Buon Dio per averci aiutato e

sostenuto, invito tutti a meditare sempre

l'ultimo messaggio che il fondatore B.P. ha

trasmesso a tutti gli Scout.

Buona Strada! Lino

In occasione del 30° anniversario della fondazione del Gruppo Scout Ancona 8 1980 - 2010