Anche gli uccelli litigano: i motivi sono tanti e tutti importanti
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le pagine dei ragazzi
Chissà quante volte abbiamo liti-gato con gli amici, i fratelli, le
sorelle e perfi no con i genitori. Noi umani, però, non siamo gli unici a li-tigare e tra gli animali le dispute acca-dono frequentemente. I motivi di que-sti screzi, a volte, possono sembra-re futili, ma in realtà sono molto im-portanti, come tra poco vi spiegherò.
Gli animali più litigiosi sono gli uccelli e chi è abituato a osservar-li, per diletto o per professione, sa quanto essi siano spesso poco tolle-ranti tra loro.
Le folaghe, per esempio, in in-verno vivono pacificamente tra di loro, ma quando si avvicina il mo-mento di costruire il nido, ecco che diventano aggressive e ingaggiano violente battaglie per assicurarsi in esclusiva un angolo di canneto in cui deporre le uova. Sono tanti altri gli uccelli che litigano nel periodo degli amori e il martin pescatore è consi-derato un vero «orso», nel senso che quando deve mettere su famiglia di-venta scorbutico con tutti i suoi simi-li e non li sopporta nelle vicinanze, cacciandoli appena li vede nel terri-torio che considera suo. Allontania-moci per un attimo dalla campagna e andiamo in riva al mare. Qui trovia-mo le beccacce di mare, molto tran-quille in inverno, ma litigiose quan-do si sono formate le coppie. Non vi sembra un vero dispetto quello del-
la beccaccia di mare che tira la co-da all’altra? In realtà è solo un mo-do per farle sapere che non è gradita in mezzo a un marito e una moglie.
Diverse sono le intenzioni dei
verdoni, invece, che litigano in ma-niera risoluta, ma lo fanno per il ci-bo. Un girasole pieno di appetitosi semi non può essere diviso con gli altri e così nascono piccole baruffe,
Anche gli uccelli litigano: i motivi sono tanti e tutti importanti
72 VITA IN CAMPAGNA 6/2015
beccacce di mareverdoni
aquile di mare
martin pescatore
gabbiani
folaghe
airone cenerino
garzette
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ma non certo violente. Nella mag-gior parte dei casi i verdoni si acco-modano in due o tre sullo stesso gi-rasole, dividendo la mensa, pur di-mostrandosi poco contenti della pre-senza degli altri.
Il cibo è senz’altro uno dei motivi per il quale gli uccelli litigano mag-giormente. D’altra parte bisogna ca-pire che in natura è sempre diffi ci-le procurarselo e quindi è norma-le non volerlo dividere. I gabbiani, pur avendo a disposizione ambien-ti ricchi di cibo come il mare, le la-gune, i fi umi, ma anche i canali del-le campagne, in certe occasioni si di-mostrano intolleranti verso i propri compagni e non perdono occasione per dimostrarlo.
Per quello che riguarda la mia esperienza di osservatore, direi che le garzette sono le più litigiose in asso-luto. Non perdono mai occasione di stuzzicarsi, di dimostrare che stareb-bero meglio da sole; eppure non sono solitarie e si spostano spesso in grup-petti alla ricerca di cibo. Possono an-dare d’accordo per ore, poi basta un niente per farle arrabbiare! Anche gli aironi cenerini litigano spesso per il cibo, ma soprattutto in inverno, quan-do le risorse alimentari sono più scar-se. In questo caso è davvero impor-tante arrivare sul cibo prima degli al-tri e le lotte che nascono sono più che giustifi cate. Non trovate anche voi?
Infine vorrei mostrarvi un liti-gio davvero impressionante da parte di uccelli, anche se non fanno parte della fauna italiana. Si tratta di aqui-le di mare, che ho avuto la fortuna di fotografare in Polonia. Vederle li-tigare per un pezzo di cibo, artigli contro artigli, è stata un’emozione davvero grande. Per la cronaca, devo dire che la zuffa è durata pochi atti-mi e le aquile hanno poi «pranzato» sugli stessi resti in buona armonia.
Maurizio Bonora
L’intervista “impossibile”a una raganella
Ieri casualmente ho visto una picco-
la ranocchia su un alberello. Curiosa
come sono, ho iniziato a intervistarla.
Ciao, non sapevo che le rane andasse-
ro sugli alberi.
Ciao, infatti io non so-
no una rana, sono
una raganella.
Oh! Scusami.
Ho già sentito parla-
re di te, ma non ti ave-
vo mai visto e, così, ti ho
scambiata per una rana. Che
differenze ci sono tra te e una rana?
Beh! Sicuramente ci assomigliamo tantissimo, però sono più picco-
la e al massimo raggiungo i 5 centimetri. Inoltre, se mi guardi bene,
sulla punta delle mie dita ho dei piccoli dischetti adesivi che mi ser-
vono per arrampicarmi sui rami e anche sulle foglie lisce. Le rane, in-
vece, hanno le zampe posteriori palmate, adatte al nuoto.
Tu allora non vai in acqua?
Vado in acqua solo nel momento della riproduzione, cioè a prima-
vera inoltrata. Depongo le uova e poi me ne torno sulla terra fer-
ma, anzi sugli alberelli e sugli arbusti. Lo sapevi che sono l’unico
anfi bio europeo che si arrampica sugli alberi?
Molto interessante! Toglimi una curiosità, cosa mangi?
Mi piacciono gli insetti come mosche e zanzare, ma gradisco an-
che le formiche e le lumachine che trovo sulle piante mentre mi
arrampico.
Hai detto che deponi le uova in acqua, quindi i tuoi fi gli na-
scono nello stagno?
Proprio così! Dalle uova nascono i girini, proprio come le rane, e
dopo 2-3 mesi assumono le sembianze di noi adulti e lasciano lo
stagno per vivere tra l’erba alta e sui cespugli. In inverno, invece,
vado in letargo in un luogo riparato. Mi rifugio sotto le radici de-
gli alberi, nelle fessure del terreno o anche in vecchie tane di topi.
Hai dei nemici da cui devi guardarti?
Devo stare attenta soprattutto alle bisce. Sai, loro sono ottime ar-
rampicatrici e non è diffi cile incontrarle sui rami dove viviamo.
Parlando con te mi sono ricordata che si dice che le raga-
nelle predicono il tempo. È vero?
In effetti, che a seconda delle condizioni climatiche e del mio umo-
re, posso diventare più giallastra o addirittura grigia, ma non so-
no certo in grado di prevedere se domani pioverà o ci sarà il sole.
Grazie, raganella ,per questa lunga chiacchierata. Raggiun-
go il mio papà e gli racconto tutte queste cose di te. Ciao!
Marta
VITA IN CAMPAGNA 6/2015 73
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