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ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ DIPARTIMENTO AMBIENTE E CONNESSA PREVENZIONE PRIMARIA REPARTO AMBIENTE E TRAUMI OSSERVATORIO NAZIONALE AMBIENTE E TRAUMI (ONAT) Fulvio Basili, Carla Ceccolini, Franco Pennazza Analisi epidemiologica degli incidenti stradali dalle dimissioni ospedaliere [2003] Pubblicato in Aspetti sanitari della sicurezza stradale, a cura di Franco Taggi, Istituto Superiore di Sanità, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Roma, 2003, pp. 88-97 Il contenuto di questa pubblicazione può essere utilizzato citando la fonte nel modo seguente: Fulvio Basili, Carla Ceccolini, Franco Pennazza, "Analisi epidemiologica degli incidenti stradali dalle dimissioni ospedaliere", in Aspetti sanitari della sicurezza stradale, a cura di Franco Taggi, Istituto Superiore di Sanità, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Roma, 2003, pp. 88-97 www.iss.it/stra

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ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀDIPARTIMENTO AMBIENTE E CONNESSA PREVENZIONE PRIMARIAREPARTO AMBIENTE E TRAUMI

OSSERVATORIO NAZIONALE AMBIENTE E TRAUMI (ONAT)

Fulvio Basili, Carla Ceccolini, Franco Pennazza

Analisi epidemiologica degli incidenti stradalidalle dimissioni ospedaliere

[2003]

Pubblicato in Aspetti sanitari della sicurezza stradale, a cura di FrancoTaggi, Istituto Superiore di Sanità, Ministero delle Infrastrutture e deiTrasporti, Roma, 2003, pp. 88-97

Il contenuto di questa pubblicazione può essere utilizzato citando la fonte nelmodo seguente:

Fulvio Basili, Carla Ceccolini, Franco Pennazza, "Analisi epidemiologica degliincidenti stradali dalle dimissioni ospedaliere", in Aspetti sanitari della sicurezzastradale, a cura di Franco Taggi, Istituto Superiore di Sanità, Ministero delleInfrastrutture e dei Trasporti, Roma, 2003, pp. 88-97

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Analisi epidemiologica degli incidentistradali dalle dimissioni ospedaliere

Fulvio Basili, Carla Ceccolini, Franco Pennazza

Ministero della Salute, Direzione Generale del Sistema Informativo e Statistico e degli Investimenti Strutturali e Tecnologici

Introduzione

La scheda di dimissione ospedaliera, comunemente nota con l’acronimoSDO, costituisce un assai consistente flusso di dati raccolti presso la singolastruttura ospedaliera. Vengono quindi inviati dall’ospedale alla Regione com-petente territorialmente e di qui inviati al Ministero della Salute.

Detto flusso di dati è regolato da specifica normativa, che ne fissa i tempidi acquisizione e le variabili oggetto di rilevazione.

La SDO contiene informazioni che costituiscono oggetto di interesse perun’analisi epidemiologica degli incidenti.

In particolare ci siamo soffermati ad analizzare gli episodi di ricovero aseguito di incidente stradale, procedendo ad un’analisi statistico-descrittivadel fenomeno.

Riferimenti normativi

Con D.M. 18/12/1991 è stata istituita la scheda di dimissione ospedaliera(SDO), contenente un insieme di informazioni relative a ciascun pazientedimesso, a seguito di ricovero, da istituti di cura pubblici e privati. Il suddet-to Decreto fa obbligo agli istituti di cura di adottarla quale parte integrantedella cartella clinica e di inviare tutte le SDO alla Regione di competenza perambito territoriale, che provvede a sua volta alla loro raccolta, validazione etrasmissione al Ministero della Salute. Il successivo D.M. del 26/07/1993 hapoi fornito specifiche indicazioni sul contenuto di alcune variabili rilevate conla SDO e le codifiche da adottare nella compilazione.

La novità assoluta adottata dal D.M. del 27/10/2000, (concernente i dati apartire dal 2001) è che la scheda si compone di due distinte sezioni: la primacontenente le informazioni anagrafiche del dimesso, incluso il proprio codicefiscale; la seconda è dedicata alle informazioni attinenti al ricovero e al tratta-mento ospedaliero. Sono stati previsti tutti gli accorgimenti introdotti dalla L.

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31 dicembre 1996 n°675 a garanzia della privacy del cittadino. E’ stato inoltreribadito l’obbligo di compilazione delle schede da parte degli istituti di rico-vero pubblici e privati, fanno eccezione le strutture a prevalente caratteresocio-assistenziale, le comunità protette, le strutture manicomiali residuali egli istituti che svolgono esclusivamente attività di riabilitazione (ex art.26 dellaL. 833 del 28 dicembre 1978, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale). Conle recenti Linee Guida adottate, si è cercato di fornire indicazioni per unifor-mare la codifica di diagnosi, interventi e procedure per migliorare l’utilizzodella rilevazione sia a fini amministrativi che epidemiologici.

La struttura delle schede di dimissione ospedaliera

La scheda di dimissione ospedaliera è stata istituita allo scopo di poter dis-porre, a tutti i livelli di operabilità del Servizio Sanitario, di un flusso infor-mativo di carattere epidemiologico e con dettagliate informazioni circa la tipo-logia di assistenza erogata.

Uno strumento di conoscenza di questo genere rappresenta, per le aziendesanitarie e le Regioni, un supporto insostituibile per i processi di valutazione,programmazione e gestione dell’attività ospedaliera.

Tale flusso informativo, regolato da una normativa nazionale, consenteinoltre di rendere confrontabili tanto i dati amministrativi che epidemiologicirilevati presso le singole Regioni; inoltre consente di avviare il processo di raf-fronto dei nostri dati di attività ospedaliera con quelli rilevati negli altri Paesieuropei.

Il significato e la finalità della SDO risultano ulteriormente enfatizzati conl’adozione del principio di remunerazione delle prestazioni di assistenza ospe-daliera. Queste sono attualmente classificate in base a criteri di omogeneità percaratteristiche cliniche e per consumo delle risorse impiegate; il loro costoquindi viene quantificato con tariffe forfettarie.

I DRG (Diagnosis Related Group) rappresentano categorie di prestazioniospedaliere aventi analoghe caratteristiche cliniche e che richiedono per il lorotrattamento quantità omogenee di risorse ospedaliere. Per l’individuazione diun DRG è necessario conoscere l’età e il sesso del paziente oltre che la diagno-si principale, le diagnosi secondarie, gli eventuali interventi chirurgici e leprincipali procedure diagnostico-terapeutiche effettuati.

Ogni set di informazioni relative ad una dimissione contiene:• le caratteristiche anagrafiche del paziente (ad es. data di nascita, sesso, luogodi nascita e di residenza; a partire dai dati relativi al 2001 anche il codice fisca-le e lo stato civile);• il regime di ricovero: distingue se trattasi di ricovero ordinario o di ricoverodiurno (day hospital); • la diagnosi principale: individuata al termine dell’episodio di ricovero, èquella che risulta essere la principale responsabile del bisogno di trattamentoe/o di indagini diagnostiche. Inoltre devono essere segnalate eventuali dia-gnosi secondarie, coesistenti al momento del ricovero o che si sviluppano in

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seguito, che comunque hanno influenza sul trattamento e sulla durata delladegenza;• l’intervento chirurgico principale ed eventuali ulteriori interventi effettuatinel corso dello stesso episodio di ricovero e/o eventuali, più importanti, pro-cedure diagnostico-terapeutiche praticate. La codifica da adottare tanto per lediagnosi quanto per le procedure è la classificazione internazionale ICD-IX-CM International Classification of Disease - Clinical Modification;• l’esito complessivo del trattamento sanitario sul paziente al momento delladimissione, ossia la modalità di dimissione: ad esempio se deceduto, trasferi-to ad altro istituto di ricovero, o trasferito al proprio domicilio. Qualora ilpaziente fosse deceduto deve essere indicato se si è proceduto o meno alriscontro autoptico;• la codifica della causa esterna deve essere riportata qualora il ricovero sia statocausato da un trauma, un incidente o da un’intossicazione.

Qualora il ricovero sia causato da un trauma, da un incidente o da unaintossicazione, è necessario compilare, oltre alle informazioni relative alle dia-gnosi, anche l’informazione “Traumatismi o intossicazioni” che specifica lacausa del trauma.

La causa esterna del traumatismo è espressamente classificata attraversocinque distinte tipologie, identificate dai codici compresi tra 1 e 5:1. infortunio sul lavoro2. infortunio in ambiente domestico3. incidente stradale4. violenza altrui (indipendentemente dal luogo ove è avvenuta)5. autolesione o tentativo di suicidio (indipendentemente dal luogo ove èavvenuto).

E’ stata inoltre prevista un’ulteriore codifica (9), da utilizzare qualora causaesterna non rientri in una di quelle precedentemente esplicitate.

L’analisi è pertanto circoscritta alle SDO relative ai dimessi con almeno unadiagnosi prevista nel “Capitolo XVII - Traumatismi ed avvelenamenti (800-999)” della codifica ICD-IX-CM.

Risultati

Una prima analisi non poteva non soffermarsi sulla qualità della valoriz-zazione delle variabili, mettendo in relazione le singole informazioni elemen-tari che caratterizzano ciascuna scheda e valutandone la congruenza. Dettaanalisi ha dunque consentito di evidenziare quali informazioni, previste nellascheda, non dovrebbero essere omesse completamente o indicate con maggio-re precisione, al fine di intraprendere d’intesa con le Regioni le opportune ini-ziative volte al miglioramento ed arricchimento di detto flusso informativo.

Esaminando la complessiva attività ospedaliera relativa all’anno 2000, siritiene rilevante evidenziare che sono stati dimessi dagli istituti di ricoverocirca 12.290.000 pazienti (tab.1).

Di questi ben 1.143.305 presentano almeno una diagnosi di traumatismo e

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avvelenamento (codice compreso tra 800 e 999 della classificazione ICD-IX-CM), e costituiscono il 9,3% della totalità delle dimissioni. Valore percentualegrossomodo invariato rispetto a quello osservato dall’analisi della SDO relati-va all’anno precedente.

La tabella presenta la distribuzione regionale della totalità dei dimessi e dicoloro che presentano almeno una diagnosi di traumatismo e avvelenamento.

Inoltre nell’ultima colonna è stata riportata l’incidenza delle dimissioni pertraumatismo ogni 10.000 pazienti dimessi.

Le regioni che registrano la più elevata incidenza di traumatismi sono, par-tendo dal nord, il Trentino Alto Adige, la Campania, la Basilicata e la Sicilia.

A livello nazionale ogni 10.000 dimessi dagli istituti di ricovero 930 sono ipazienti con almeno una diagnosi di traumatismo.

La Provincia Autonoma di Bolzano presenta in assoluto il massimo valoredell’indicatore: 1.357 dimissioni per traumatismo ogni 10.000 dimissioni.

Tassi di dimissione più bassi, ma pur sempre superiori al valore medionazionale, si hanno in Liguria, Toscana, Umbria, Abruzzo e Calabria.

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Tab. 1 - DIMISSIONI OSPEDALIERE PER REGIONE – ANNO 2000

Regione Numero di cui dimessi dimessidimessi per traumatismo per traumatismo

ogni 10.000 dimessi

Piemonte 814.315 63.411 779Valle D'Aosta 21.896 1.81 827Lombardia 2.061.832 174.143 845Prov. Aut. Bolzano 100.86 13.685 1.357Prov. Aut. Trento 101.937 10.63 1.043Veneto 937.802 80.009 853Friuli V. Giulia 229.361 21.796 950Liguria 408.678 39.497 966Emilia Romagna 923.662 83.543 904Toscana 712.05 70.363 988Umbria 201.793 20.475 1.015Marche 309.36 27.547 890Lazio 1.140.673 94.343 827Abruzzo 324.852 31.771 978Molise 67.227 5.858 871Campania 1.153.736 131.94 1.144Puglia 954.472 90.668 950Basilicata 115.05 12.609 1.096Calabria 402.45 39.081 971Sicilia 968.764 103.105 1.064Sardegna 359632 27.021 751

Italia 12.290.402 1.143.305 930

Le regioni che, invece, presentano dei tassi più bassi sono Friuli, EmiliaRomagna, Marche, Molise e Puglia e Veneto.

A livello nazionale, per oltre la metà dei casi di dimissioni a seguito di trau-matismo (55,6%) viene completamente omessa la causa esterna (tab.2).

La questione della completezza della codifica riguarda un po’ tutte leRegioni, anche se per alcune di loro l’omissione della causa esterna rappresen-ta quasi la regola: in Umbria oltre l’85% delle schede presenta una codifica erra-ta o mancante e solo del 9% è possibile stabilire con certezza quale sia stata lacausa esterna del traumatismo. All’opposto, nella Provincia Autonoma diTrento, del 57% dei dimessi per traumatismo è stata esplicitata la causa esterna.

E’ qui opportuno notare che il 23% delle dimissioni attribuite ad “altro tipodi incidente” è una percentuale estremamente elevata. Infatti si dovrebbericorrere a questo codice nei casi che non rientrano tra quelli esplicitati.

Ritenendo importante migliorare la qualità di questa informazione,nell’Accordo Stato Regioni per la stesura delle “Linee guida per la codificadelle informazioni cliniche presenti nella scheda di dimissione ospedaliera”, si

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Tab. 2 - DISTRIBUZIONE % DEI CODICI DI TRAUMATISMOPER REGIONE – ANNO 2000

Regione Codice traumatismo Totale Totale traumatismi

omesso 1 - 5 9 altro

Piemonte 46.2 24.1 29.8 0.0 100.0 63,411 Valle d'Aosta 3.9 13.9 15.2 67.0 100.0 1,810 Lombardia 35.7 30.0 34.3 0.0 100.0 174,143 Prov. Aut. Bolzano 32.1 18.1 49.9 0.0 100.0 13,685 Prov. Aut. Trento 36.0 57.0 7.0 0.0 100.0 10,630 Veneto 61.2 20.7 18.1 0.0 100.0 80,009 Friuli V. Giulia 43.7 20.9 35.4 0.0 100.0 21,796 Liguria 66.4 13.3 20.2 0.0 100.0 39,497 Emilia Romagna 55.8 30.4 13.8 0.0 100.0 83,543 Toscana 58.6 22.5 18.8 0.0 100.0 70,363 Umbria 83.1 9.0 5.4 2.5 100.0 20,475 Marche 43.0 17.6 39.3 0.0 100.0 27,547 Lazio 65.1 25.2 9.7 0.0 100.0 94,343 Abruzzo 81.2 13.4 5.4 0.0 100.0 31,771 Molise 24.3 24.6 51.1 0.0 100.0 5,858 Campania 63.3 12.9 23.8 0.0 100.0 131,940 Puglia 76.4 14.0 9.6 0.0 100.0 90,668 Basilicata 85.6 10.5 3.9 0.0 100.0 12,609 Calabria 77.2 10.9 11.9 0.0 100.0 39,081 Sicilia 35.9 12.7 44.0 7.4 100.0 103,105 Sardegna 56.7 20.3 22.5 0.5 100.0 27,021

ITALIA 55.6 20.5 23.1 0.8 100.0 1,143,305

è ribadito che, qualora il ricovero sia causato da trauma, incidente o intossi-cazione, si deve dare indicazione della causa esterna che lo ha determinato.

In tab.3 è riportata le distribuzione dei ricoveri con almeno una diagnosi ditraumatismo, in base alla causa esterna che lo ha determinato. Si ricorda a talproposito che nel corso del 2000 sono stati 1.143.305 i casi di ricovero per trau-matismo.

In particolare, sono attribuibili ad incidente stradale 108.316 dimissioni,pari al 9,5% delle dimissioni con almeno una diagnosi di traumatismo.

L’elevata incidenza delle schede con codice di traumatismo mancante oerrato (56,4%) ci fa capire quanto siano sottostimate le dimissioni a seguito diincidente stradale.

Le iniziative volte a migliorare la segnalazione della causa esterna dovreb-bero essere rivolte direttamente alla direzione sanitaria dei singoli istituti affin-ché non sottovalutino l’importanza di questa informazione. Essa infatti oltre arappresentare un elemento fondamentale per il monitoraggio delle conse-guenze sanitarie degli incidenti stradali, consentirebbe di valutare gli effettidelle campagne di prevenzione adottate.

Una iniziativa che potrebbe essere adottata dalla direzione sanitaria è quel-la di attivare le misure idonee per garantire il passaggio dell’informazione dalpronto soccorso fino al reparto di dimissione.

Gli incidenti stradali

Con riferimento al regime di ricovero, oltre il 98% dei ricoverati a seguitodi incidente stradale viene dimesso da reparti che operano in regime didegenza ordinaria, la rimanente quota da reparti in cui si pratica attività in dayhospital.

Per quanto riguarda la distribuzione dei dimessi per tipo di attività ospe-daliera, si osserva che il 98,6% dei pazienti viene dimesso da reparti per il trat-tamento degli acuti, l’1,2% da reparti di riabilitazione, ed il restante 0,2% dareparti di lungodegenza.

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Tab.3 - DISTRIBUZIONE DEI RICOVERI PER CAUSA – anno 2000

CAUSA DEL TRAUMATISMO DIMESSI PESO %

Infortunio sul lavoro 33.821 3,0Infortunio in ambiente domestico 79.989 7,0Incidente stradale 108.306 9,5Violenza altrui 7.947 0,7Autolesione o tentativo di suicidio 3.879 0,3Altro tipo di incidente 263.890 23,1Codice errato o mancante 645.473 56,5

Totale 1.143.305 100,0

La forte concentrazione delle dimissioni da reparti per acuti è da attribui-re anche al fatto che per circa il 75% dei dimessi da reparti di riabilitazione edi lungodegenza è stata omessa la causa del traumatismo. Verosimilmente ciòavviene perché si perde memoria dell’evento che ha originato l’iter delle cureospedaliere.

Limitando l’analisi alle sole dimissioni in regime ordinario, si è osservatauna degenza media di 6,4 giorni per i dimessi da reparti per il trattamento degliacuti, di 50,2 giorni per i dimessi da reparti di riabilitazione, e di 44,9 giorni peri dimessi da reparti di lungodegenza.

In Fig.1 viene rappresentata la distribuzione geografica dei dimessi aseguito di incidente stradale.

Nella classe con il più elevato numero di dimessi per incidente stradale(tonalità più intensa di blu) troviamo la Lombardia con 22.167 dimessi, laCampania (10.952), il Lazio (10.950) e l’Emilia Romagna (10.367).

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FIG.1DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DEI DIMESSI PER INCIDENTE STRADALE

oltre 10.000 (4)da 6.000 a 10.000 (5)oltre 10.000 (4)da 6.000 a 10.000 (5)da 2.000 a 6.000 (5)meno di 2.000 (7)

Nella classe successiva troviamo invece cinque regioni: Toscana (6.959),Puglia (6.778), Piemonte (6.630), Sicilia (6.566) e Veneto (6.331).

Con la tonalità più chiara di blu sono rappresentate la Liguria (3.247), laCalabria (3.185), la Sardegna (2.719), le Marche (2.496) ed il Friuli VeneziaGiulia (2.465).

Infine, sono evidenziate in bianco le regioni appartenenti all’ultima classe,quella con il minor numero di dimessi per incidente stradale: Abruzzo (1.875),Provincia Autonoma di Trento (1.269), Provincia Autonoma di Bolzano (993),Umbria (892), Basilicata (764), Molise (586) e Valle d’Aosta (115).

Tali dati sono influenzati sia da fattori territoriali (ad es. estensione e carat-teristiche della rete viaria, dotazione regionale delle strutture ospedaliere), siadalla qualità della codifica della causa esterna che, come abbiamo visto, variada regione a regione.

La distribuzione dei dimessi a seguito di incidente stradale per classe di etàmostra che il 65,7% dei casi si concentra nelle tre classi comprese tra 14 e 44anni (tab.4).

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Tab.4DISTRIBUZIONE PERCENTUALE RICOVERI PER INCIDENTE STRADALE NELLECLASSI DI ETA’NEI MASCHI E NELLE FEMMINE – anno 2000

100,012,816,835,720,89,14,7totale

100,017,919,531,418,67,55,1femmine

100,010,415,437,822,09,94,5maschi

65+45-6425-4418-2414-170 - 13 totaleclasse di età

Sesso

100,012,816,835,720,89,14,7totale

100,017,919,531,418,67,55,1femmine

100,010,415,437,822,09,94,5maschi

65+45-6425-4418-2414-170 - 13 totaleclasse di età

Sesso

Tab.5DISTRIBUZIONE PERCENTUALE RICOVERI PER INCIDENTE STRADALE PER SESSONELLE DIVERSE CLASSI DI ETA’ – anno 2000

100,0100,0100,0100,0100,0100,0100,0totale

32,945,838,328,929,327,035,5femmine

67,154,261,771,170,773,065,4maschi

65+45-6425-4418-2414-170 - 13 totaleclasse di età

Sesso

100,0100,0100,0100,0100,0100,0100,0totale

32,945,838,328,929,327,035,5femmine

67,154,261,771,170,773,065,4maschi

65+45-6425-4418-2414-170 - 13 totaleclasse di età

Sesso

Considerando separatamente i maschi e le femmine, nella suddetta classedi età, notiamo che per i primi tale valore sale al 69.7%, per le seconde scendeal 57,5%.

Considerando invece la distribuzione per sesso si nota come le dimissionia seguito di incidente stradale riguardano nel 67,1% dei casi i maschi e nel32,9% le femmine, con un rapporto di circa 2 a 1 (tab.5).

La prevalenza dei dimessi di sesso maschile si verifica in tutte le classi dietà considerate raggiungendo valori molto elevati nelle classi di età compresetra 14 e 44 anni.

L’analisi delle diagnosi riportate nelle SDO dei dimessi a seguito di inci-dente stradale è stata effettuata tenendo conto sia della diagnosi principale siadelle diagnosi secondarie. I codici di diagnosi presi in considerazione sonoquelli compresi tra 800 e 999 della classificazione ICD-IX-CM.

Sono state complessivamente esaminate 210.607 diagnosi, che corrispon-dono mediamente a circa due diagnosi di traumatismo per ciascun dimesso.

Nella tabella 6 sono stati riportati i blocchi di categoria della classificazio-ne ICD-IX-CM che nel loro insieme assommano l’89% delle diagnosi esamina-te. Nell’ultima colonna della tabella è stato riportato il peso di ciascun bloccodi categoria. Inoltre è stato riportato il peso di ciascun blocco di categoriaall’interno delle singole classi di età.

In particolare si osserva come all’interno della classe di età 0-13 anni i“Traumatismi intracranici esclusi quelli associati a frattura del cranio” hannoun peso maggiore di quello che si osserva considerando la totalità dei dimes-si (19,4 contro 15,1).

Per le classi di età 14-17 anni e 18-24 anni sono invece le “Fratture del cra-nio” ad avere un peso maggiore (rispettivamente 5,4 e 5,7 contro 4,9).

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Tab.6DISTRIBUZIONE PERCENTUALE RICOVERI PER INCIDENTE STRADALE PER SESSO ECLASSI DI ETA’ – anno 2000

4,94,94,24,75,75,44,4Fratture del cranio (800-804)

30,042,636,328,621,927,823,4Altre fratture (805-829)

12,36,111,415,114,49,94,4Lussazioni, distorsioni e distrazioni di articolazioni e muscoli adiac. (830-848)

15,115,013,514,216,915,719,4Traumatismi intracranici esclusi quelli associati a frattura cranio (850-854)

17,513,616,117,419,519,221,8Contusioni senza soluzione di continuo (920-924)

7,36,26,37,18,38,58,0Ferite aperte (870-897)

4,04,34,43,94,03,23,4Traumatismi interni del torace, dell’addome e della pelvi (860-869)

65+45-6425-4418-2414-170 - 13 totaleclasse di età

Blocchi di categoria ICD-IX-CM

4,94,94,24,75,75,44,4Fratture del cranio (800-804)

30,042,636,328,621,927,823,4Altre fratture (805-829)

12,36,111,415,114,49,94,4Lussazioni, distorsioni e distrazioni di articolazioni e muscoli adiac. (830-848)

15,115,013,514,216,915,719,4Traumatismi intracranici esclusi quelli associati a frattura cranio (850-854)

17,513,616,117,419,519,221,8Contusioni senza soluzione di continuo (920-924)

7,36,26,37,18,38,58,0Ferite aperte (870-897)

4,04,34,43,94,03,23,4Traumatismi interni del torace, dell’addome e della pelvi (860-869)

65+45-6425-4418-2414-170 - 13 totaleclasse di età

Blocchi di categoria ICD-IX-CM

Per la classe di età 25-44 anni si segnala un peso più elevato delle“Lussazioni, distorsioni e distrazioni delle articolazioni e muscoli adiacenti”(15,1 contro 12,3).

Infine per le classi di età 45-64 anni e 65+ sono le fratture del collo, troncoe arti (“Altre fratture”) a pesare in misura maggiore (rispettivamente 36,3 e42,6 contro 30,0).

Conclusioni

L’analisi dei flussi informativi desumibili dalle schede di dimissione ospe-daliera relative all’anno 2000 mettono in mostra le elevate potenzialità diconoscenza ottenibili da questa fonte di dati. In particolare, accanto alle finali-tà legate alla valutazione dell’attività ospedaliera e del relativo onere econo-mico, l’utilizzo delle informazioni presenti nelle SDO appare di grande inte-resse sia per finalità statistico-epidemiologiche di carattere generale, finalizza-te all’analisi dello stato sanitario del Paese, sia per finalità più specifiche comeil monitoraggio degli effetti di campagne di prevenzione.

Certamente, però, non possiamo non rimarcare la necessità di migliorare lacorrettezza e la completezza del flusso informativo delle SDO mediante unmaggior coinvolgimento delle Regioni al quale, però, deve corrispondere l’in-dividuazione e l’eventuale rimozione delle criticità relative al processo diacquisizione dei dati.

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Franco Taggi (a cura di)“Aspetti sanitari della sicurezza stradale” (Progetto Datis - II rapporto)

Istituto Superiore di Sanità, Roma 2003

Accordo Quadro ISS - Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti