ANALISI E MODELLAMENTO DELLE SORGENTI E DEGLI EFFETTI · 2015-02-18 · EFFETTI SULLA SALUTE . ......
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ANALISI E MODELLAMENTO DELLE SORGENTI E DEGLI EFFETTI DELL’INQUINAMENTO DA
PARTICOLATO ATMOSFERICO
P. Barbieri, G. De Gennaro, A. Demarinis, L. Ferrero, A. Marzocca, E. Papa, F. Passarini, M.G. Perrone, A.
Piazzalunga, G. Sangiorgi, G. Settimo, M. Tutino, I. Vassura
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Ecomondo – Rimini 9 Novembre 2011 “La ricerca avanzata sui rischi ambientali” SETAC Italia- ARG
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Il particolato atmosferico (PM) e la complessità del problema…..
Proprietà chimico/ fisiche del PM
Effetti
Sorgenti
Poschl U. Atmospheric aerosols: Composition, Transformation, Climate and Health Effects. (2005) Angew Chem Int Ed; 44, 7520-7540
PM2.5
PM1
PM10
Fonte: European Environmental Agency EEA.
Estimated years of life lost (YOLL) in reference year 2005 attributable to long-term PM2.5 exposure.
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EFFETTI SULLA SALUTE
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PM e COMPOSIZIONE CHIMICA Risultati di uno studio europeo (Putaud JP et al., Atmospheric Environment; 44, 1308-20)
Composizione chimica principale del PM2.5:
Mineral dust: 2-10% (20-30% per il PM10) Solfati SO4
=: 15-30 % Nitrati NO3
-: 10-20% Ammonio NH4
+: 5-10% Organic matter OM: 20-50% Elemental carbon EC: 3 -20 %
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COMPOSTI IN TRACCIA
Organic matter OM: 20-50% del PM2.5 ,ma….
Composti organici
…..< 10% caratterizzato a livello molecolare (levoglucosano, cellulosa, acidi a catena lineare saturi e insaturi, acidi policarbossilici aromatici, alcani, alcani, IPA, ossiIPA, nitroIPA, DDT, bisphenol A…)
La caratterizzazione della frazione organica del PM è uno dei principali argomenti di ricerca per la caratterizzazione chimica del PM. Sorgenti primarie (es. IPA) e secondarie (composti ossidati, es. ossiIPA)
Kubatova A., Vermeylen R., Claeys M. Organic compounds in urban aerosols from Gent, Belgium: Characterization, sources, and seasonal differences. (2002) Journal of Geophysical Research
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Emissioni atmosferiche nazionali di PM2.5 (trend dal 1990 al 2009) Sector Source
1 A1 Combustion in energy and transformation industries
1 A2 Combustion-Industry
1 A3 Road Transport
1 A4 Non-industrial combustion plants. Residential-public-commercial sector
2 Industrial processes
4 B Agricoltur
6 C Waste
Fonte: Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale ISPRA;
Informative Inventory Report 2011
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Emissioni atmosferiche di metalli pesanti presenti in fase particolata (1990-2009)
Sector Source
1 A1 Combustion in energy and transformation industries
1 A2 Combustion-Industry
1 A3 Road Transport
1 A4 Non-industrial combustion plants.
1 A5 Industrial processes
1 B Fugitive emission from fuels
2 Industrial processes
6 C Waste
Fonte: Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale ISPRA;
Informative Inventory Report 2011
Pb
Cd
Pb
Cd
Cd
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Sector Source
1 A1 Combustion in energy and transformation industries
1 A3 Road Transport
1 A4 Non-industrial combustion plants.
2 Industrial processes
6 C Waste treatment and disposal
Fonte: Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale ISPRA;
Informative Inventory Report 2011
IPA
Emissioni atmosferiche di idrocarburi policiclici aromatici presenti si in fase gassosa che particolata (1990-2009)
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QUALI SORGENTI PRIMARIE
• Aree urbane e traffico veicolare
• Ambienti e sorgenti indoor
• Aree industriali
• Combustione di biomasse
• Trattamento dei rifiuti
• altre sorgenti antropiche (es. aree portuali e traffico marino, aeroporti..)
• sorgenti naturali (es. polvere del suolo, Saharian dust, particolato biogenico…..)
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● Aree urbane e traffico veicolare
La sorgente traffico
Emissioni dirette: emissioni da combustione + abrasione freni, pneumatici,asfalto
Emissioni indirette: risospensione della polvere della strada al passaggio degli autoveicoli
Emissioni da combustione diesel, per veicoli a diverso livello omologativo e cicli di guida (TI,UDC, EUDC). Misure sperimentali, test su banco dinamometrico
PAH Emission Factors
Warm start
22
12
74
30
13
75
15
28
5 6
0
5
10
15
20
25
30
35
EURO 1 EURO 2 EURO 3 EURO 4
PAH
s (
µg/k
m)
IT UDC EUDCPM10 Emission Factors
Warm start
76
56
24 18
71 64
23 18
70
211
22
44
0
50
100
150
200
250
EURO 1 EURO 2 EURO 3 EURO 4
PM
10 (
mg/k
m)
IT UDC EUDC
PAH= PHE, FLNT, PYR, BaA, CHR, BbjF, BeP, BaP, BghiP
Riduzione dell’impatto delle emissioni veicolari da combustione grazie all’evoluzione tecnologica e ai sistemi di abbattimento delle emissioni negli autoveicoli
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SO4=6
NO3-21
NH4+
9
Ca++, Mg++0.3
K+1.0
Al, Si, Fe
0.9
trace elements
0.4
OM
38
EC11
unaccounted
12
urbano
SO4=8.4
NO3-26
NH4+
12.0
Ca++, Mg++
0.3K+1.2Al, Si, Fe
0.8
trace
elements0.4
OM
30
EC
3
unaccounted
17
rurale
SO4=12
NO3-
7
NH4+
5
Ca++, Mg++0.3
K+
0.2
Al, Si, Fe12.3
trace
elements0.9
OM
50
EC
1
unaccounted
11.5
remoto[PM2.5] =57 ± 3 mg m-3 [PM2.5] =32 ± 3 mg m-3 [PM2.5] =3 ± 1 mg m-3
CONCENTRAZIONI DI PM2.5 (mg m-3) , E COMPOSIZIONE CHIMICA (% massa) SPOSTANDOSI DA UN SITO URBANO A UN SITO RURALE A UN SITO REMOTO
Sito urbano (Milano), sito rurale (Oasi Le Bine), sito remoto (Alpe San Colombano m.2280 asl; stagione invernale)
Perrone MG, Larsen BR, Ferrero L, Sangiorgi G., De Gennaro G, Udisti R, Zangrando R, Gambaro A, Bolzacchini E. Sources of high PM2.5 concentrations in Milan, Northern Italy. Molecular marker data and CMB modelling. Science of the Total Environment, 2011; accepted
bianco
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0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
55
60
65
70
75
summer winter summer winter summer winter
MI-urban OB-rural ASC-remote
PM
2.5
(mg
m-3
)
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
summer winter summer winter summer winter
MI-urban OB-rural ASC-remote
secundary ammonium
secundary nitrate
secundary sulphate
CMB-secondary organic aerosol
salt
road dust
plant debris
natural gas combustion
biomass burning
traffic
COMPOSIZIONE CHIMICA DEL PM E STIMA DELLE SORGENTI (modello recettore Chemical Mass Balance CMB)
Perrone MG, Larsen BR, Ferrero L, Sangiorgi G., De Gennaro G, Udisti R, Zangrando R, Gambaro A, Bolzacchini E. Sources of high PM2.5 concentrations in Milan, Northern Italy. Molecular marker data and CMB modelling. Science of the Total Environment, 2011; accepted
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Sorgenti indoor (PTS, PM10, PM2.5) Processi di combustione da apparecchi a fiamma libera (camini, stufe a legna, stufe a gas, fornelli a gas nelle cucine, boiler e caldaie) Fumo di tabacco Utilizzo di strumenti di lavoro come stampanti e fotocopiatrici …
Effetti sulla salute )
malattie respiratorie (asma, bronchiti croniche) allergie (effetti sinergici con allergeni) aggravamento di patologie preesistenti (malattie respiratorie e cardiocircolatorie) tumore ai polmoni
● Ambienti e sorgenti indoor
GLI AMBIENTI CONFINATI MOLTO FREQUENTATI PIÙ COMUNI
Uffici pubblici e privati
Strutture comunitarie (ospedali, scuole, alberghi, banche, biblioteche, caserme, etc…)
Ambienti destinati ad attività ricreative e/o sociali (cinema, teatri, bar, ristoranti, negozi, strutture sportive, etc…)
Mezzi di trasporto pubblici (treni, autobus, metropolitane, aerei, navi, etc…)
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Es. STRUMENTAZIONE UTILIZZATA PER LA MISURA DELLA CONCENTRAZIONE NUMERICA DELLE PARTICELLE
NEFELOMETRI
Nefelometria a fascio laser: il campo di misura copre la fascia 0-6000 µg/m3 (limite di rilevabilità
0,01µg/m3) con possibilità di rilevare particelle con diametro compreso tra 0,5 e 20µ.
QUESITI APERTI Massa delle particelle (mg m-3) ? Numero delle particelle per classi dimensionali (n° particelle m-3) ? Dati medi o definizione temporale? Caratterizzazione chimica ?
Fruibilità della strumentazione ? Rappresentatività spaziale ? Nessuna norma tecnica di riferimento (eccezione l’asbesto)
MISURA DELLE POLVERI IN AMBIENTE INDOOR
MISURATORI OTTICI DI PARTICELLE
Unità portatile che fornisce la misurazione veloce e accurata della concentrazione di particelle
e la distribuzione granulometrica utilizzando la tecnologia a conteggio delle particelle.
MISURATORI DI POLVERI ULTRAFINI
Spettrometro che misura particelle in aerosol submicrometriche nel range da 5.6 a 560 nm.
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5.6
10
24
42
87
178
365560
ipercoopdN/dlogDp (#/cm³)
Pa
rtic
le S
ize
(n
m)
0 2.5e4 5e4 7.5e4 1e5 1.3e5 1.5e5 1.8e5 2e5 2.3e5 2.59e5
1
5
10
1.32.16 3.02.16 4.42.16 6.22.16 8.02.16 9.42.16 11.22.16
Volts
(v)
Time
CH1 CH2
5.6
10
24
42
87
178
365560
ipercoopdN/dlogDp (#/cm³)
Pa
rtic
le S
ize
(n
m)
0 4000 8000 1.2e4 1.6e4 2e4 2.4e4 2.8e4 3.2e4 3.73e4
1
5
10
13.33.16 15.03.16 16.43.16 18.23.16 20.03.16 21.43.16 23.23.16
Volts
(v)
Time
CH1 CH2
ESEMPI DI MISURA DELLE POLVERI IN AMBIENTE INDOOR
14-15 forni
0
0,5
1
1,5
2
2,5
3
3,5
4
10.48
12.00
13.12
14.24
15.36
16.48
18.00
19.12
20.24
21.36
22.48
0.00
1.12
2.24
3.36
4.48
6.00
7.12
8.24
9.36
10.48
12.00
13.12
14.24
15.36
14-15 settembre
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
14000
16000
12.52
13.32
14.12
14.52
15.32
16.12
16.52
17.32
18.12
18.52
19.32
20.12
20.52
21.32
22.12
22.52
23.32
0.12
0.52
1.32
2.12
2.52
3.32
4.12
4.52
5.32
6.12
6.52
7.32
8.12
8.52
9.32
10.12
10.52
11.32
12.12
n.ro
di p
artic
elle
(fin
e)
0
20
40
60
80
100
120
n.ro
di p
artic
elle
(coa
rse)
f ine
coarse
1
2 3
4
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Ambiente Ricerca Giovani ARG
(…) L'obiettivo è quello di cominciare a
vietare l'uso della legna per riscaldamento
negli edifici civili che dispongano di un'altra
sorgente termica, a metano, a gasolio o di
altro tipo. (…)
LA LEGNA NON È ECOLOGICA - La legna non
è un combustibile ecologico, dal punto di
vista delle emissioni, se bruciata malamente
come avviene nei caminetti aperti e nelle
diffusissime stufe tradizionali: emette
enormi quantità di polveri sottili che, ricche
di frazioni incombuste, sono fortemente
dannose alla salute.
L'uso delle biomasse, con particolare
riferimento alle coltivazioni agricole e forestali,
può rivestire un ruolo rilevante nel prossimo
futuro, soprattutto nell'ottica di un ampio
spettro di interrelazioni dei differenti settori:
l'energia, l'uso del territorio, la protezione dei
suoli, la politica agricola e forestale, la gestione
dei rifiuti, il commercio internazionale,
l'inquinamento atmosfe-rico e la qualità della
vita nei centri urbani".
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● Combustione di biomasse
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(…) L'obiettivo è quello di cominciare a
vietare l'uso della legna per riscaldamento
negli edifici civili che dispongano di un'altra
sorgente termica, a metano, a gasolio o di
altro tipo. (…)
LA LEGNA NON È ECOLOGICA - La legna non
è un combustibile ecologico, dal punto di
vista delle emissioni, se bruciata malamente
come avviene nei caminetti aperti e nelle
diffusissime stufe tradizionali: emette
enormi quantità di polveri sottili che, ricche
di frazioni incombuste, sono fortemente
dannose alla salute.
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0% 20% 40% 60% 80% 100%
SO2
NOx
COV
CH4
CO
CO2
N2O
NH3
PM2.5
PM10
PTS
CO2 eq
Precurs. O3
Tot. Acidif. (H+)
benzina verde
carbone
diesel
gas di raffineria
gasolio
GPL
kerosene
legna e similari
metano
olio combust
altro
senza comb.
29%
Fonte: ARPA Lombardia - Regione Lombardia. INEMAR, Inventario emissioni in atmosfera.
Emissioni in Lombardia nel 2007 - revisione pubblica
Studi modellistici
Da dove nascono le preoccupazioni della Regione Lombardia…
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CARATTERIZZAZIONE CHIMICA DEL PM E STIMA DEL CONTRIBUTO DELLA SORGENTE BIOMASS BURNING (BB)
Utilizziamo le concentrazioni di levoglucosano per identificare l’impatto della combustione della legna sulla concentrazione e sulla composizione del particolato atmosferico
Caseiro et al., Atmos. Environ 43 (2009) 2186
Shaf
idaz
eh F
. (1
98
4)
Ad
v C
hem
Ser
20
7:4
89
–52
9
Milano - inverno
OCun
41%
OCbb
26%
OCtraff
33%
La sorgente biomass burning (BB) contribuisce a:
10-27% del PM10 19-33% di OC 16-21% di EC
Piazzalunga, A., Belis, C., Bernardoni, V., Cazzuli, O., Fermo, P., Valli, G., Vecchi, R., Estimates of wood burning contribution to PM10 in Lombardy (Po Valley, Italy) using different approaches. (2011) Atmospheric Environment, 45, 6642-6649 Bernardoni, V., Vecchi, R., Valli, G., Piazzalunga, A., Fermo. P., “PM10 source apportionment in Milan (Italy) using time- and size-resolved data”.(2011) Science of the Total Environment, 409, 4788–4795
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Variazione giornaliera della stima (positive matrix factorization PMF) del contributo delle sorgenti alle concentrazioni di B[a]P a MI-sito urbano, in campioni di PM10
Belis, C. A., Cancelinha, J., Duane, M., Forcina, V., Pedroni, V., Passarella, R., Tanet, G., Douglas, K., Piazzalunga, A., Bolzacchini, E., Sangiorgi, G., Perrone, M-G., Ferrero, L., Fermo, P., Larsen, B.R. Sources for PM air pollution in the Po Plain, Italy: I. Critical comparison of methods for estimating biomass burning contributions to benzo(a)pyrene. (2011) Atmospheric Environment.
E’ stato stimato che la sorgente biomass burning (BB) contribuisce a più del 75% delle concentrazioni di B[a]P in diversi (11) siti della Regione Lombardia (compresi siti prealpini ed alpini), durante la stagione invernale.
Milano - inverno
Tecnologia PM10
(g∙GJ-1)
NOX
(g∙GJ-1)
Camino aperto 500 70
Stufa tradizionale 250 70
Stufa a cippato a basse
emissioni 150 60
Stufa a pellet (BAT) 30 60
Camino chiuso o inserto 250 70
Caldaia a gas naturale 0,2 40
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Fattori di emissione (FE) di PM10 per diverse tipologie di impianti residenziali
Impianti di riscaldamento a legna
Abbattimento delle emissioni negli impianti innovativi (3-10 volte inferiori)
[1] Il fattore di emissione utilizzato, suggerito anche da AMAT, rappresenta il valore medio riscontrato nella bibliografia scientifica relativa a sperimentazioni di caldaie a metano in Provincia di Milano.
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● Aree industriali
Hot spot industriali ed “environmental divide”
Considerazioni sulla popolazione esposta: Ɣ popolazione media vs. popolazione prossima a sorgenti rilevanti
STRUMENTAZIONE E METODOLOGIA
Campionatori passivi (es. Radiello per benzene; Quadrello per
benzo[a]pirene), strumentazione innovativa (es. contatori ottici di
particelle, etalometri per la misura del black carbon, sensori MOS),
modelli di dispersione degli inquinanti in atmosfera, possono
consentire di definire con buon dettaglio i gradienti di
concentrazione degli inquinanti a partire da sorgenti rilevanti.
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Confronto fra le concentrazioni di PTS, IPA totali e BaP nei pressi di un impianto industriale ed in un sito di “bianco”
PRESENZA DI SORGENTI INDUSTRIALI NEL TESSUTO URBANO (TRIESTE)
0
100
200
300
400
500
PT
S m
g/N
m3
PTS Servola PTS Università
PTS
10
20
30
40
1000
2000
3000
4000
IPA
to
t n
g/N
m3
IPA tot Servola IPA tot Università
IPA tot
PTS in prossimità di
impianto industriale IPA tot in prossimità di
impianto industriale
0.2
0.4
0.6
0.8
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
110
120
BaP
ng/N
m3
BaP Servola BaP Università
BaP
BaP in prossimità di
impianto industriale
Media sito urbano PM10 = 21,6 mg Nm-3 Media sito industriale PM10 = 62,7 mg Nm-3
Media sito urbano PM2.5 = 15,3 mg Nm-3 Media sito industriale PM2.5 = 24,3 mg Nm-3 Media sito urbano PM2.5/PM10 = 71% Media sito industriale PM2.5/PM10 = 40%
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Impianti di trattamento dei rifiuti e impatti ambientali
● Trattamento dei rifiuti
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Trattamento dei rifiuti e impatti ambientali
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Uso della modellistica per prevedere gli impatti delle emissioni degli impianti di Incenerimento rifiuti
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Studio dell’Influenza delle emissioni dell’inceneritore di RSU (B) in un ambiente soggetto ad altre fonti contaminanti con l’ausilio di campionatori direzionali di PM
B
Sito di Campionamento
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1. Concentrazioni di inquinanti e livelli di fattori di stress rilevati sul territorio
2. Gradienti di concentrazione e livelli, stimati all’allontanarsi da sorgenti di inquinamento rilevanti
3. Gruppi di popolazione residente in aree localizzate, esposti a livelli di inquinanti e fattori di stress maggiori di quelli della popolazione media (esistono aree con esposizione diversa a fattori multipli di inquinamento (es. polveri, benzene, rumore etc.) specie in prossimità di impianti industriali impattanti. Esiste un fattore di discriminazione, un “environmental divide”, nella popolazione, con ripercussioni sul diritto alla fruizione delle proprie disponibilità e sul diritto alla salute.
4. E’ possibile stimare (con calcoli) gli anni di vita “non in salute” (Disease Adjusted Life Years - DALY ), per i diversi gruppi di popolazione, associati all’esposizione caratteristica delle aree individuate.
5. A questi anni di vita “non in salute”, associati a esposizione ambientale pregressa ed attuale, corrisponde una spesa sanitaria, che viene scaricata sulle generazioni future, per mancanza di prevenzione primaria e corretta gestione ambientale.
Si possono definire:
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VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI
• Studi epidemiologici: numerosi studi hanno dimostrato una relazione tra concentrazioni di PM (e alcune specie chimiche marker di sorgenti) ed effetti sulla salute quali : mortalità, patologie cardiovascolari e respiratorie, allergie..)
• Studi tossicologici (test in-vitro, in-vivo): numerosi studi hanno dimostrato la tossicità di particolato ambientale e di sintesi, ma i meccanismi biochimici e i processi molecolari che causano gli effetti tossicologici (e.g. stress ossidativo, risposte infiammatorie..) sono ancora poco compresi
• Modelli (es. modelli QSAR)
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Dalla struttura…
…alla predizione quantitativa
della risposta Y
Calcolo dei descrittori molecolari
Modelli di Regressione
Modelli di Classificazione
Validazioni interne ed esterne
MODELLI QSAR Si basano sull’applicazione di metodologie matematiche e statistiche utilizzate per la
derivazione di modelli quantitativi predittivi in grado di mettere in relazione la struttura molecolare (descrittori molecolari) con l’attività biologica (Y)
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Ecomondo – Rimini 9 Novembre 2011 “La ricerca avanzata sui rischi ambientali” SETAC Italia- ARG
MODELLAMENTO E PREDIZIONE DELLA MUTAGENICITÀ DI IPA, NITRO-IPA ED OSSI-IPA • la mutagenicità di nitro-IPA aumenta all’aumentare del numero di gruppi
nitro-; le molecole con struttura non lineare tendono ad avere una maggiore attività mutagena (Gramatica et al. SAR&QSAR Environ. Res. 2007)
• l’aumento di simmetria molecolare tra gli ossi-IPA studiati
(benzociclofenantreni e criseni) è stato associato ad un incremento del potere mutageno (Gramatica et al., Ecotoxicology and Environmental Safety, 2007)
• nuovi modelli di classificazione per predire la mutagenicità di IPA
eterogenei in cellule umane (Papa et al. SAR&QSAR Environ. Res. 2008)
Tutti i modelli sono in linea con le linee Guida OECD per l’utilizzo delle metodologie QSAR in regolamentazione
CONCLUSIONI
Ambiente Ricerca Giovani ARG
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● il rischio ambientale da inquinamento da particolato atmosferico è supportato da dati sperimentali in letteratura, che legano diversi effetti sulla salute all’esposizione da PM
● la caratterizzazione delle sorgenti è un aspetto importante per definire gli impatti (valutazione del rischio) in un sito recettore (es. presenza di composti di interesse tossicologico: IPA da combustione di biomassa, impianti industriali e/o traffico….)
● ci sono ancora diverse incertezze sulla “tipologia” ed “intensita” degli effetti , in relazione alle diverse proprietà chimico-fische del PM, che dipendono dalle sorgenti (primarie e secondarie)
● l’evoluzione tecnologica e i sistemi di abbattimento hanno portato/possono portare ad un’ effettiva riduzione delle emissioni per alcune sorgenti (es. traffico, combustione da biomassa); altre sorgenti (es. sorgenti indoor) non sono normalizzate
● studi modellisti tipo QSAR possono essere un valido supporto per la previsione degli effetti (attività biologica) di composti presenti nel PM ed emessi da sorgenti primarie o prodotti per formazione secondaria (es. ossiIPA e nitroIPA….)
Ambiente Ricerca Giovani ARG
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Grazie !
Contatti e riferimenti
1 Pierluigi Barbieri [email protected]
2 Gianluigi De Gennaro [email protected]
3 Annalisa Demarinis [email protected]
4 Luca Ferrero [email protected]
5 Annalisa Marzocca [email protected]
6 Ester Papa [email protected]
7 Fabrizio Passarini [email protected]
8 M.Grazia Perrone [email protected]
9 Andrea Piazzalunga [email protected]
10 Giorgia Sangiorgi [email protected]
11 Gaetano Settimo [email protected]
12 Maria Tutino [email protected]
13 vano Vassura [email protected]
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