Analisi e gestione del rischio
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Analisi e gestione del rischio
Lezione 12 – Rischio di credito di portafogli
Rischio di portafogli di crediti
• Il mercato dei prodotti strutturati degli anni recenti si è particolarmente sviluppato in prodotti che forniscono l’esposizione a un portafoglio di credito.
• I derivati su basket di crediti hanno svolto lo stesso ruolo dei derivati creditizi a livello univariato. Possono essere utilizzati– Per trasferire il rischio di credito– Per costruire sinteticamente esposizioni a portafogli di
“nomi”
Portafogli di CDS
• Assumiamo di avere un portafoglio di un numero limitato anche se non trascurabile di CDS (assumiamo 50-100 nomi, ad esempio)
• Vogliamo definire la probabilità di perdita su tutto il portafoglio. Definiamo Q(k) la probabilità di osservare k default entro la scadenza del CDS e assumiamo, per semplicità che la LGD sia data e la stessa per tutti gli n nomi.
n
k
kkQLGDEL1
Derivati “first-to-default”
• Consideriamo un derivato di credito che paga “protezione”, la prima volta che un elemento del paniere di “nomi” di riferimento è in default. La protezione si estende fino al tempo T.
• Valore del derivato è FTD = LGD v(t,T)(1 – Q(0))
• Q(0) è la probabilità di sopravvivenza di tutti i nomi nel basket. Possiamo anche scrivere
Q(0) Q(1 > T, 2 > T…)
Derivati “first-x-to-default”
• Consideriamo invece un derivato di credito che paga “protezione”, sui primi x default dei “nomi” di riferimento del paniere precedente.
• Il valore del derivato sarà ovviamente
n
xk
x
k
kQxLGDkkQLGDxFTD11
La specificazione di Q(x)
• Valutare i derivati di credito su basket richiede quindi la specificazione della distribuzione congiunta di default Q(x)
• Tale distribuzione dipende da due elementi– La probabilità di default (e la LGD, se
considerata stocastica), di ciascun “nome” nel basket
– La struttura di correlazione (dipendenza) tra default (e LGD) dei “nomi” nel basket.
Modelli di Q(x)
• Le ipotesi che possono essere fatte sulla perdita attesa di ciascun nome sono– Pool omogeneo di nomi (stessa probabilità di default e
stessa LGD)– Pool eterogeneo di nomi (diversa probabilità di default e
diversa LGD)
• Le ipotesi sulla struttura di dipendenza sono– Default indipendenti– Modelli in forma ridotta multivariati (Marshall Olkin)– Funzioni di copula– Factor copula (default condizionalmente indipendenti)
Default indipendenti
• Nell’ipotesi che i default siano indipendenti le scelte più ovvie per la distribuzione congiunta sono– La distribuzione binomiale
– La distribuzione di Poisson
xnx qqx
nxQ
1
!
exp11
x
tTtT
xQ
xn
ii
n
ii
Intensità di portafoglio
• Il modello di Poisson è particolarmente utile perché consente l’immediata estensione dei modelli in forma ridotta a portafogli di crediti.
• L’assunzione di indipendenza implica che
Q(0) = Q(1 > T, 2 > T…) = Q(1 > T) Q(2 > T)…e nei modelli intensity based
Q(1 > T) Q( 2 > T)…= exp[– (1 + 2 +…)(T – t)]• Otteniamo quindi un’intensità di default di portafoglio che è la
somma delle intensità di default individuali dei singoli nomi:
= 1 + 2 +…
Valutazione di un first-to-default
• Ricordiamo che il valore di un first-to-default swap è ricavato da
FTD = LGD v(t,T)(1 – Q(0))• Nel caso di default indipendenti abbiamo quindi
LGDv(t,T)(1 – exp[– (T – t)])=
LGDv(t,T)(1 – exp[– (1 + 2 +…)(T – t)])• Il problema è trovare un’estensione di questo modello
al caso in cui ci sia dipendenza tra gli eventi di default.
Distribuzione di Marshall Olkin
• La distribuzione di Marshall Olkin è la naturale estensione del processo di Poisson al caso multivariato.
• Assumiamo il caso di due “nomi”. Secondo la distribuzione di Marshall Olkin abbiamo
Q(1 > T, 2 > T) = exp[– (1 + 2 + 12)(T – t)]
• La correlazione tra i tempi di sopravvivenza è
12 = 12 /(1 + 2 + 12)
Intensità di portafoglio
• L’idea della distribuzione di Marshall Olkin è che shock diversi causano il default di sotto-insiemi dei nomi.
• Il problema è che può esistere un numero arbitrariamente alto di shock, e questo rende la calibrazione del modello proibitiva
• In genere viene proposta la specificazione
n
n
ii ....123
1
Valutazione di un first-to-default• Ricordiamo che il valore di un first-to-default swap è
ricavato da FTD = LGD v(t,T)(1 – Q(0))
• Nel caso di default indipendenti abbiamo quindi LGDv(t,T)(1 – exp[– (T – t)])
=
LGDv(t,T)(1 – exp[– (1 + 2 +…+ n+ 12…n)(T – t)])• Si noti che l’aumento della correlazione tra i tempi di
default riduce il valore del contratto first-to-default.