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Amorevolmente alla Compagnia Retropalco

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Roberto Colonnelli

Nomination Miglior allestimento scenografico

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Personaggi e interpreti

Destino Elisa De Benedettis/Manuel DionisiAlfio, l’oste Fabio VitaliGli avventori dell’Osteria: Meco Loriano Ronca Poeta Roberto Colonnelli Tabacco Tiziano Sartucci Pietro Enrico Squarcia Dante Riccardo ZanoniGoffredo B.M. Aldobrandeschi, Barone Giorgio SacchiniTaurelli Leopoldo Salimbeni, Conte Valeriano Brozzoli La Famiglia Ronca: Sante, il fattore del Conte Renzo Campana Rosa, la moglie Francesca Araceli Maria, la figlia Katia PicciniAlain Castel, il fattore del Barone Marco Capra/Umberto CoroGiovanni Battista Casti, il figlio di Alain Paolo PeveriniGli uomini del Barone: Cianco Guarelli Francesco Del Francia Merlo Guarelli Marcello NistiLe ragazze Aquesiane: Patrizia Patrizia Sacchini Laura Laura Lombardelli Elvira Silvia AraceliBeatrice Casti, nobildonna Serena VenanziLe ragazze francesi: Loïse Alessandra Di Giallorenzo Clery Rachele VenturelliPaolino Luca CrisantiDon Crispino, il Parroco Stefano Alberelli/Marco Capra

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Scenografie Rachele Venturelli, Fabio Vitali, Francesca Sacchini, Manuel DionisiLuci e Audio Carlo Monelli e Manuel Dionisi Costumi Bruna Maccabruni e Laura Vagnoli

Assistente di scena Luisa Piffericon la collaborazione di Mario Rossi

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Indice

Personaggi e interpreti ………………………...………....…………… 5Riferimento Storico …………...…………………………………………. 6 Prologo ………………...……………………………………………………… 7 Scena I - La sera del villaggio …………....……………………………… 8 Scena II - D'Amor serenata …..……………………….……………..…… 14 Scena III - Loschi intrallazzi …..…..………………………………..…… 18 Scena IV - Un nuovo giorno ………………...………………………… 23 Scena V - L’accordo e la lettera ………………….…………………… 34 Scena VI - Storie di spie e di coltelli ………..……..………………… 39 Scena VII - Nuovi nobili e fughe d’amore …………………….…… 44 Scena VIII - Un piano perfetto ……………..……….………………… 50 Scena IX - Di ritorno dai campi …………………………..…...……… 55 Scena X - Si dice il peccato ma non il peccatore …….....…….…… 59 Scena XI - Volemo le bambole …………………….……...…………… 65 Scena XII - Il vero amore non muore mai ………..…….…..……… 71 Scena XIII - La vigilia delle nozze ………………..…………………… 76 Scena XIV - Il maldestro tentativo ………....…………….…..……… 81 Scena XV - Non è mai troppo tardi ………..………………………… 82 Ringraziamenti ………………………...…..………………………...…… 87

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Riferimento storico

Una delle prime azioni delle truppe garibaldine, comandate dal generale Giovanni Acerbi, nella Provincia di Viterbo fu l’invasione e la conquista di Torre Alfina nella notte fra il 24 e 25 febbraio 1867 che divenne la base di partenza per le future incursioni. Il 26 agosto 1867 il generale Garibaldi s’incontrò con i volontari radunati e un mese dopo 4 bande garibaldine invasero la provincia di Viterbo. Tra queste bande, la seconda forte di 150 uomini, si mosse da Torre Alfina ad Acquapendente dove entrò il 30 settembre dopo un combattimento di 3 ore, nel quale si distinse il diciassettenne Pietro Leali di Ronciglione. Tra i capi di questa banda si distinsero i Guarelli di Acquapendente. Appena venuto a conoscenza dell’occupazione di Acquapendente il Colonnello Azzanesi, comandante delle truppe pontificie, si diresse con un forte contingente verso la cittadina aquesiana, passando per Montefiascone e Bolsena, e giunto a San Lorenzo Nuovo si scontrò con i garibaldini disperdendoli, giunse poi ad Acquapendente dove il 2 ottobre 1867 ristabilì il governo clericale.

“Il destino mischia le carte, poi noi giochiamo” Arthur Schopenhauer

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Prologo

È una commedia basata su fatti realmente accaduti nel mio paese Acquapendente nel periodo e nei giorni indicati aggiungendo un pizzico di fantasia. Era l’anno 1867 del mese di settembre il 28° giorno e nel paese la vita scorreva tranquilla nelle piazze o nelle osterie si ritrovavano cittadini, contadini, e pellegrini della via francigene che si recavano a Roma e una tra le più frequentate era l’osteria di Alfio. È da qui che i nostri personaggi danno vita alla nostra storia, ma devono fare i conti con uno strano tipo di nome Destino che con fare gentile modifica il corso degli eventi dei vari personaggi che si ritrovano nella piazzetta dell’osteria.

Tra pene d’amore e soprusi il prepotente locale cerca di attuare i propri piani per mettere le mani su l’eredità della ricca zia deve trovare una moglie entro la fine del mese di settembre, ma alla vigilia delle nozze il destino cambierà i suoi progetti facendo in modo che all’osteria s’intreccino una serie di eventi e personaggi più o meno comici con il tormentone Paolino, libertine ragazze francesi e di una misteriosa donna che sta cercando in paese qualcosa a cui tiene molto.

Ma ora andiamo ad iniziare e attenzione al destino si dice che sebbene i pensieri si ripetono identici nelle vite degli uomini, esiste un’entità in grado di cambiare i destini: È L’AMORE.

Perché quando amiamo, non abbiamo più bisogno di parole, documenti, accuse e difese perché non è mai troppo tardi per essere quello che si è destinati a essere o scegliere ciò che si desidera essere.

Roberto Colonnelli

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Scena I La sera del villaggio

Sipario aperto pre-spettacolo la scena rappresenta una piazzetta. A sinistra l’osteria “Buon pane e buon vino”, centrale la casa di Sante il fattore del Conte con il portone d’ingresso, un arco di un vicolo, a destra l’ingresso di una chiesa. Gli attori improvvisando dialoghi entrano nella scena: luci a giorno Alfio l’oste apre l’osteria entra e trova Meco che dorme dentro, lo prende per la giacca e lo butta fuori, mentre esce il parroco dalla chiesa i due si scontrano. Il parroco benedice Meco e lo accompagna verso l’arco Meco si pulisce. Arrivano le donne Patrizia, Laura e Elvira che chiedono al parroco di confessarsi, dopo un po’ il parroco cede entrano in chiesa una per volta prima Patrizia (5 secondi ed esce), poi Laura (5 secondi ed esce), entra Elvira che rimane dentro molto tempo le altre due parlano poi si spazientiscono poi si mettono sedute e si addormentano appoggiate. Nel frattempo arriva Dante che si fa riempire di vino dall’oste una bottiglia e esce. Arrivano Tabacco e Pietro che passano conversando, poi Cianco, Merlo e il conte. Passa Giovanni che guarda verso la finestra di Maria. Esce dalla chiesa Elvira che chiama le altre due donne che si lamentano per averla aspettata e escono. Mentre si sta facendo note ( si abbassano le luci) tornano nella piazza gli uomini e si siedono ai tavoli (Meco, Poeta, Pietro, Giovanni, Dante) poi e le donne e Tabacco con la chitarra in mano.

Oste Ehi Tabacco dato che see arrivato con la chitarra, finimo la serata in bellezza. Attacca na canzone che se famo 'na cantata, l’ultimo bicchiere poi chiudo e annamo a dormì.

Tabacco inizia a suonare

Le Sbornie Aquesiane

UOMINI In quanto all’allegria non ce manca abbiamo sempre il viso sorridente a chi c’avanza nu je damo gnente pensamo solo a chi ce l’ha da da TUTTI Le sbornie aquesiane noe le piamo un sacco evviva tabacco e chi lo fa sonà

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DONNE Al suono de chitarra e mandolino noe spesso ce ne andiamo fuori porta e nel passà la gente s’arivolta a rimirà sta bella gioventù TUTTI Le sbornie aquesiane noe le piamo un sacco evviva tabacco e chi lo fa sonà UOMINI Il nostro corpo è un sughero ‘na spugna addirittura soffrimo de ‘narsura che nu ce fa campa TUTTI Le sbornie aquesiane noe le piamo un sacco evviva tabacco e chi lo fa sonà evviva tabacco e chi lo fa sonà Meco continua a cantare da ubriaco. Meco Le sbornie aquesiane, noe le piamo un sacco, evviva tabacco e chi lo fa sonà e chi lo fa sonà, e chi lo fa sonà, e chi lo fa sonà! Oste Mecoooo è finita. È finita. Meco Maremmailluminata caro Oste sae che è? Ho capito qual’è ‘l mi problema! Entrano le donne che stanno andando a ritirare i panni stesi al campo. Poeta e Dante giocano a carte. Oste Ah meno male. Patrizia Eh certo non era così complicato, il tuo problema è il

vino. Meco ah ah ah E il tuo problema sa qual’è… è che see brutta? Maremmamaligna. Elvira E il tuo che see sempre crognolo? Meco Sì, ma a me domani me passa! A te invece… (tutti ridono) Tabacco Signorina (a Elvira), non se la prenda e poe è così carina

e cortese vole un po’ de vino? Elvira Oh grazie, ma non posso, il vino me crea un po’ de dubbi,

delle stimole... delle probleme alle gambe…

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Tabacco Ah capisco… je le fa gonfià? Laura No, il fatto giusto è che jele fa aprì! (tutti ridono) Meco Maremmavendemmiata a me invece il vino me fa un

altro effetto, per me è come un vero amico, “sincero”. Laura Come un amico?

Meco Si perché quanno succede qualcosa de brutto bevo espariscono anche le pensiere più brutte. Quanno capita qualcosa de bello… bevo e così se scoppia a ride e se fa festa.

Patrizia E se non succede niente? Meco Se non succede niente. Bevo... così poe qualcosa

succede, Maremmagiupenbuco Patrizia Giù-pen-buco… ma dove? Meco In cantina dove. Che pensave la topa? Maremmacompagnia. Patrizia Si, Si. In compagnia delle sbornie, ciao è! Le donne escono.Oste Su forza ragà annate a casa, che è tardi e c’ho da mette a

posto. E tu, Meco, va a casa: non poe dormì qui all’osteriatutte le sere a quest’ora la tu moje avrà finito de… “lavorà” e te farà entrà in casa. (Va verso gli altri) E voe avente finito? Su che è tarde e cò da chiude che la mi’ bella moje m’aspetta.

Meco Beato te! Ce credo che voe annà a casa, c’hae 'na moje attraente. Io che ce vo a fa a casa, la mia più che attraente è diventata a tre ante, come un armadio nun so che ce trovano maremmafalegnama.

Poeta dà le carte a bazzica si avvicinano tutti gli altri lasciando Meco Poeta C aro oste aspetta un momento, semo

30 a 30 ed è l’ultima mano quella che decide chi provvede dell’ordinazione al pagamento.

Dalla platea entra Destino (sottofondo musicale “Il destino” lo accompagna in tutti i monologhi) la scena sul palco si blocca.

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Destino Ma salve a tutti, piacere di essere sempre con voi….Ahahah mi presento di questa storia sono il destino a mio piacimento la sorte scrivo, senza che ci sia un apparente motivo così vi voglio raccontà un fatto che è successo nella nostra città. Di ogni passo io conosco la storia, ed ogni nome ricordo a memoria e mi diverto di giorno e di notte, a complicar la vita di alcuni e semplificar quella di molti. Ma. Io comando. Io so tutto, come far diventare bello un brutto. Niente io temo, niente di niente, così passo il tempo a far campar la gente. Nessuno conosce i miei pensieri solo io conosco l’oggi perché son stato ieri. Sono certo e son sicuro perché padrone posso esser del futuro.

Schiocca le dita e si anima la scena al tavolo. Dante Fora me chiamo. Poeta Che?! Dante (pesca la carta) Fora me chiamo. Le donne escono entra destino scena bloccata. Destino Ma in che posto so capitato fatte pia un bene e portà via

proprio dentro a un’osteria!!! ma chi è sta gente.... Ma che razza di nome è Acquapendente. Oh ma qui se gioca a carte famme fa due conti che cambio sta sorte.

Poeta Non c’avè tanta fretta, amico, ch’è già tardi,Alfio qui astante vole annà a casa, su gioca a carte e non perde tempo.

Dante Io te dico 'na cosa facile facile caro poeta: ho vinto la partita!

Poeta A che? A la mora giocavano loro? (Indicando gli altri)Ma ch‘hae vinto?

Dante Ho vinto io. Io so de mano? E la mano fa trentuno, e ora vae e paga il conto.

Poeta Aspetta un po’, aspetta un po’, che te lo dico in rima “il punto sor Dante non manna mica fora all’istante. Per cui ancora stiamo a trenta e trenta sor brigante”. Gioca!!!

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Dante Eheheh… Ma io ho, l’accuso eccolo qua.

Poeta Allora dillo se me devo da ‘ncazzà! Te lo dico in aquesianoche altrimente non capische “Pe annà fora c’hae d’avè in mano o bazzica o gilè, ora pesco la carta e stamo a vedè.” (Destino mette 'na carta sopra il mazzo Poeta pesca la carta) Bazzica! Bazzica! (Comincia a saltare e tutti dietro a fare il trenino, ritorna al tavolo) Amico Dante me dispiace tanto ma ho vinto e me chiamo fora e a te che see stato sconfitto te tocca paga il conto. (Tutti ridono)

Dante Alfio sae com’è ... potreste ….?? Oste Ho capito… ho capito come va a fini la serata… “SEGNO

sul tuo CONTO” ??? Dante Bravo Oste sae com’è a bere se prova piacere, a

pagare dispiacere. Segna, segna che poe… domani pago? Oppure dopodomani, si sta tranquillo appena posso pagherò!

Oste Vabbè ho capito, a questo proprio nun so chefaje, le cipolle non possono divetà aje. Grazie della bella serata… anche stasera sto giro l’offre la casa... basta che prendete le vostre stracce e ve ne annate a casa vostra, via sparite come d’incanto.

Destino si mette vicino a Poeta e ascolta. Poeta Bravo oste dato che questo l’hae offerto tu uno l'offro io.

Ecco le baiocche e propongo l’ultimo brindise: “il vino offerto versa l’allegria tra tutta la gente, specialmente al poro Dante che pé pagà non c'ha mae niente!

Si mettono tutti in cerchio con le mani e i bicchieri pieni per brindare protesi verso il centro quando dici alza si devono alzare i bicchieri, quando dici abbassa abbassare i bicchieri, accosta accostare i bicchieri uno all’altro per fare cincin e alla salute nostra si alzano e si beve tutti contemporaneamente. Tutti eeee… alza alza alza abbassa abbassa abbassa accosta

accosta accosta alla salute nostra!

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Destino Però, sto poeta è simpatico e me piace je farò portà lapace, je farò dì le cose serie e quelle vere basta che non se m’briaca tutte le sere!

Meco Aspetta, aspetta, maremmarima che dopo tutte stebicchiere so diventato poeta anch’io e… te la fo io la rima “sto vino è bono... e quanno canta il gallo, evviva le donne ricche e chi je monta a cavallo”.

Tutti ridono

Oste A questo, manco l’acqua santa lo rimette n’sesto. Poeta L’acqua je fa venì le brollone.

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Scena II D’amor serenata

Dante Giovanni chissà che fa la tua bella Maria chissà se dorme o te guarda da dietro la finestra?

Entra Paolino Paolino (A Giovanni) E allora, te vae! Pietro Ciao Paolino, fermite un attimo, sta qui con noe che c’è

da fa 'na serenata! Paolino No. No. C’ho da fa, c’ho da lavorà… Oste Paolino, ma a quest’ora, è buio ma che… Paolino Eh no, C’ho da fa, c’ho da lavorà.Pietro Ehm c’ha da fa… Già ma chissà che c’ha da fa? Io non l’ho

visto mai lavorà! Ma dai Tabacco, pia la chitarra che famo sta serenata.

Le donne ritornano con i panni nelle ceste o in braccio Elvira Ma che state a fa? Pietro Volemo fa la serenata a Maria.

Giovanni No dae che è tarde, poe s’affaccia Sante, se incazza e cetocca scappà a tutte quante. Pietro te ritorne a Ronciglione ma a noe ce tocca sopportarlo tutte le sere qui all’osteria.

Elvira Ma dae su Giovanni, dae famo sta serenata a Maria. Laura Ma sì le serenate fanno sempre piacere… magare

qualcuno (e guarda Pietro) e dico qualcuno… la facessero 'na a me.

Pietro Nun stuzzicà il cane che dorme.. altrimenti prima o poe tela sòno.

Patrizia Dae Tabà, attacca. Facciamo sta serenata, dae! (E poe le donne insistono)

Destino Ce la faremo?

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Destino osserva in silenzio e scruta i personaggi con fare riflessivo Tabacco prende la chitarra e inizia a suonare e cantare prima piano. Uomini e donne ballano e si uniscono poi al coro finale.

D’amor serenata Giovanni (declamato) Col core in mano e ‘na speranza so’ arrivato

da quattr’amici e ‘sta chitarra accompagnato, io stasera te regalo un’emozione e te dico che la vita…

Dante (cantato)… è ‘na canzone!Fae che questa voce mia possa dolce a lei arrivareaprite finestra, la bella mia lascia affacciare falle sapere chesono qui in mezzo alla strada con la chitarra scordataa cantare d’amor… serenata

Affacciate e lascia vibrare questa melodia è dal cuore che nasce la musica miaun vento leggero te canta parole d’amore è magica questa nottatache te porta d’amor… serenata

(si affaccia Maria che lancia un fazzoletto a Giovanni, la vedono e si aggiungono tutti al coro come seconda voce)

Per te ho vestito le stelle de mille colori viene affacciate e guarda che cosa c’è fuori affacciate e fa che il tuo amore te possa guardare e poe questa notte sognarequella bocca ohi Marì da baciare quella bocca ohi Marì da baciare

Non si accorgono che alla finestra Sante toglie Maria e ci si mette lui in bella posa. Alla fine della canzone tutti si inginocchiano verso la finestra pensando che c’era Maria. Sante (batte le mani) Brave, brave ma proprio brave, (alzando

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la voce arrabbiato) ma ora alzative che poe ve fanno male le ginocchia sopra ste sanpietrine… e annate a letto. Che qui c’è gente che ha perso il sonno e domani deve annà a lavorà.

Dante Ma che sarà mae è solo 'na serenata mica famo piove.Sante Levative da qui sotto, altrimente l’acqua quella “santa” tra

un po’ la butto io dalla finestra. (Fa vedere un vaso da notte e chiude la finestra)

Piano piano tutti si spostano facendo gli indifferenti . Paolino (rivolto verso Sante) Te vae…. Sante Te vae ndo dico io… no io!Paolino Io c’ho da fa, c’ho da lavorà. Tutti ridono, si salutano e si allontanano, tranne Meco. Meco Oste… Dae l’ultimo goccio io e te… famo un brindisi

e poe parto, maremmapartita ma do parto? Maremmasbuca che sbornia.

Oste Niente da fa Meco, see già troppo mbriaco, su alzite.(Lo aiuta ad alzarsi, Meco si avvicina al lampione della piazza e inizia a bussare)

Meco Meco… So Meco... un amico. Oste Ma che busse e busse, non c’è mica nessuno la dentro. Meco Lo diche te… lo diche... Maremmalampante non vede

che la luce è accesa!? Oste Ma è il lampione cammina “sciorno”

Alfio lo prende per la giacca e lo manda nel vicolo sinistra, poi chiude l’osteria mette la chiave sotto un sasso passa davanti al lampione lo saluta ed esce di scena. Meco rientra dall’altra parte si appoggia ai tavolini barcollando. Prende la chiave da sotto il sasso. Meco Ecco, meno male che non so tanto ‘mbriaco.

La mi moje aveva un cliente e non ma fatto entra in casa maremma disperata meno male che Alfio me lascia la chiave dell’osteria pe anna a dormi (prende la chiave in un vaso vicino alla porta) ecco lo sapevo la mette sempre qui

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la chiave de scorta. Maremmachiusa, qui c’è qualcosa che non va. La chiave ce l’ho, le mano non tremano, ma chi ma levato il buco? Maremmaimbucata qui succedono strane cose. Eppure il buco stamattina Alfio ce l’ho lasciato!!! (Si piega per guardare dal buco della serratura, casca giù come un sacco e poi si addormenta) ecco me riposo un’attimo.

Musica di sottofondo Destino guarda a Meco che si muove nel sonno poi si rivolge a lui e dice Destino Caro Meco il destino, lo sae è come le

nuvole non se capisce la forma ma je damo un sacco de interpretazioni. Non è nel fondo della bottiglia che è conservato il nostro destino, ma in noi stessi.

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Scena IIILoschi intrallazzi

Nella piazza vuota arriva da una parte il barone dall’altra il conte per organizzare i loro loschi intrallazzi, accompagnati ognuno da un uomo di scorta che si fermano ai due lati della piazza. Si salutano guardandosi intorno, trovano Meco che dorme davanti all’osteria. Destino sta insieme a Meco ma non dorme e si accorge dei due che arrivano si alza ed inizia ad osservarli girando loro intorno.

Destino Questi qui li conosco, e quello poi mi sembra losco.L’ho rivisto tempo fa ma non mi posso ricordà L’ho rivisto so sicuro e nel mi passato non nel futuro, ah sì è vero jo dato qualche giorno fa 'na sola, jo cambiato 'na sposa con 'na sora ahahahah. Sentimo un po’ che c’ hanno da raccontà.

Musica di sottofondo. Entra prima il barone che guarda l’orologio spazientito mentre cammina avanti e indietro, poi arriva il conte Conte Caro barone, che cosa è quest’urgenza di vedermi

qui e a quest’ora? È pericoloso girare di notte con Garibaldini e briganti alle porte del paese.

Barone Tranquillo conte… i Garibaldini sono a curare le ferite aTorre Alfina dell’ultima batosta che hanno preso e i briganti sono sul libro paga. Sei qui perché ho 'na questione urgente da risolvere che non poteva aspettare domani e per la quale ho bisogno del tuo aiuto.

Conte Già, ho sentito che ha avuto problemi con il tuo fattoreAlain, il francese. Il comandante dei gendarmi papalini lo sta cercando per arrestarlo perché lo hai denunciato di aver rubato sul raccolto dei tuoi poderi e inoltre ha anche provato a uccidervi.

Barone (irritato) Illustrissimo conte, sai benissimo che questaquestione si può risolvere facilmente in qualsiasi momento con 'na giusta dose di piombo.

Conte Allora ditemi come posso esserle utile.

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Barone Il destino si sta accanendo contro di me caro contecome ben tu sai mi devo sposare per ottenere l’eredità, ma quella sempliciotta che dovevo sposare tra due giorni non ne vuole più sapere, è scappata. Si è ritirata in convento, si vuole fare suora di clausura. Ritorno adesso dalla casa dalla sua famiglia ma non c’è stato niente da fare, non sono riuscito neanche a parlarci perché il convento è sotto la protezione del mio nemico e cugino, al quale non sembra vero che mi sia andato a monte il matrimonio così riesce a mettere le sue mani sull’eredità di nostra zia la marchesa.

Destino E fallo parlà che ce divertimo. Meco ogni tanto apre gli occhi si tira un po’ su e poi li richiude.Conte (guardandosi intorno) Ma siamo sicuri che non c’è

nessuno? Barone Tutti dormono chi ci deve essere in giro. Conte Mi dica che cosa posso fare? Sperando che il mio aiuto

vada a scontare il nostro, piccolo debito.

Barone Il nostro?Conte Il mio debito. Barone Il tuo compenso dipende dalla tua capacita e dalla

tua autorità. Devi convincere il tuo fattore Sante che il suo migliore amico Alain il francese è un ladro, che da anni rubava sul mio raccolto.

Destino mmmm Sto barone nu me sta pe niente simpatico,oltretutto è pure un gran tirchiaccio e gelato come l’ghiaccio…

Conte Caro barone ci sono dei pettegolezzi in merito, cheriferiscono 'na storia un po’ diversa… come dire… che il francese ha difeso le virtù della figlia di Pasquale quello del podere di Pietra Buona dalle attenzioni… come dire… particolari, che tu stavi… per richiedere alla ragazza!

Destino Hai capito il sor Barone? Nun butta via niente, è proprio un gran mascalzone e c’ha proprio bisogno de na lezione.

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Barone E certo quel pezzente non si doveva intromettere,come si permette di contraddire la mia autorità fare l’ero per salvare 'na stupida contadina e ora ne paga le conseguenze finirà in galera o al cimitero per la sua coscienza è la giusta punizione per chi prova a mettersi contro di me il giudice è un caro amico saprà come aggiustare il processo. Tu invece vedi di fare bene la parte tua se non vuoi che i tuoi debiti vengano riscossi... così che potresti perdere tutte le tue proprietà!

Conte (remissivo) Vedo che sei il solito disinteressato benefattore.

Barone Sì, come lo sono stato quando stavi perdendo tutto per il vizio del gioco, o lo hai dimenticato, eh?

Destino Lui il benefattore!!! Senti caro conte fa come te dice ilSignor barone, che alla fine ce penso io a faje capì ndo sta la ragione.

Conte Ma come dicevo queste resteranno solo maldicenzela verità è sempre quella che sostiene il padrone. D’accordo, d’accordo, farò la mia parte.

Barone Ma la tua parte… non finisce mica qui. Destino Oh ma nun s’accontenta proprio, è proprio vero più ce

l’hanno e più le vojono. Ma nun me posso ricordà quanno già c’ho avuto a che fa e che voi se perde la

ragione tutte st’anne de lavoro prima della pensione Conte Che altro c’è? Barone Sante ha anche 'na bellissima figlia… Conte Maria. Barone Sì, Maria... e come sai, se non mi sposo domenica quella

pazza di mia zia, la marchesa, lascerà tutti i beni di famiglia a mio cugino compreso il titolo di marchese. E qui servi tu. Devi convincere il padre e la madre di Maria che un matrimonio con un nobile conviene a tutti… alla figlia che diventerà la moglie del barone e a loro, che potranno avere

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dei grandi vantaggi economici. Vedi tu quello che serve, ma devi convincerli! Ma hai capito quello che sto dicendo? Domenica devo sposarmi con Maria!

Destino Ah e lì te vojo ora caro barone, te voi sposà e io teaccontento. Te dico pe filo e pe segno come devi fa, pe nun perde l’eredità hahhaahhah

Meco apre gli occhi si tira un po’ su e poi ricade giù. Conte Sì, sì ho capito. Ho capito... prima il falso, poi anche il

ruffiano mi fai fare.

Barone Se riesci in tutto questo entro domani, vale per ogni tuodebito: puoi ritornare proprietario delle terre che dici a tutti di avere ma che non hai. E poi Sante per te si butterebbe nel fuoco: pende dalle tue labbra.

Conte Entro domani?

Barone Sì, il matrimonio va organizzato entro domani, non c’ètempo da perdere. Quella pazza sarà qui domenica per assicurarsi che la cosa sia vera, figurati.

Conte Domani… d’accordo, proverò a convincere Sante.Barone Proverò? Destino Sarà un successone…

Conte (rassegnato) Convincerò Sante. Sa che della mia parolasi può fidare e farà qualsiasi cosa per non deludermi. Ma dimmi, come facciamo con il figlio di Alain, che a quanto si dice è il fidanzato di Maria?

Barone Ho pensato anche a questo domani all’alba riceverà 'na bella sorpresa.

Conte Vedo che la cosa l’hai programmata proprio bene, da vera canaglia.

Barone Grazie dei complimenti, ma il tempo è tiranno e se nonabbiamo altro da dirci… fai la tua parte e vieni a informarmi del risultato, così ti consegnerò personalmente l’invito al mio matrimonio.

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I due si stringono la mano e Ognuno esce dalla parte da cui sono venuti. Buio. Destino Eh no!!!!! Questo no, caro Barone non me poi frega

la situazione No no no con il destino non ci si ragiona, perché il destino, caro Barone spesso s’incontra quando si vuole evità na situazione. E ora annatevene su.

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Scena IV Un nuovo giorno

Si sta facendo l’alba e nella piazza arriva l’oste che viene ad aprire la cantina, mentre il paese si sta svegliando per iniziare un nuovo giorno e ed è immancabile passare per l’osteria nella speranza di qualche incontro interessante.

Oste Su, forza, famise coraggio e iniziamo la giornata…sarà l’età, saranno le pensiere, ma la mattina staree bene dentro al letto… invece come apro la cantina arriva qualcuno con la gola secca che vole bere. Nemmeno se fossimo tra le fiamme dell’inferno… (inciampa in Meco) ma che è? Meco? Ma che fae, mica avrae dormito qui? Ma 'na casa non ce l’hae ?

Alfio aiuta Meco a rialzarsi e lo mette a sedere. Meco Giusto de gola secca. La mattina c’è un’umidità ne sto

paese sto a bubbolà dal freddo Maremmadiavola … Se po’ ave un goccetto?? C’avree 'na certa arsura!

Oste Ma che? Ricomince con la storia dell’arsura?Ma che hae sognato stanotte d’annà a trebbià il fieno a Paia, oppure ere all’inferno a spalà l’ carbone?

Meco Maremmaincontinente Diavolo quanto me scappaforte (scappa nel vicolo e se sente “scorrere acqua”)

Dal vicolo giungono Dante e Pietro, due contadini con borse a spalla con il pranzo per la campagna Destino osserva i nuovi arrivati perplesso. Destino Ma che ore so ne sto paese? Se ricomincia già, e io che

me vojo riposà. Troppentrighe tra ste gente, qui a Acquapendente a tutte gli piace di fa le chiacchiere dire male de la gente ma poi nessuno fa mai gnente.. Adesso le lascio npoco in pace tanto nell’animo tutto tace. Ne

male ne bene ora se sente, ma tanto prima o poe qualcuno se pente.

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Dante Viè, viè… te lo dicevo che a quest’ora era aperto, ora cefamo un bella bevuta de vino poe annamo a lavora. (Sente scorre l’acqua) Oh sente sente come scorre l’acqua dal fosso de la quitaluna.

Destino si allontana dalla scena...in silenzio …mentre gli altri ricominciano a parlare. Pietro Oh ma dimme un po’, ma quanno te decide a bé il latte la

mattina invece del vino? Dante Eh quanno? Quanno le mucche se decideranno a magna

l’uva! Oste Eccole va, stavo a pensà al diavolo e spuntano le… Meco rientra in scena e fa il gesto delle corna. Pietro Che è che spuntono? Sa com’è, voe che passate tutto il

tempo all’osteria e sapete sempre le cazze de tutto il paese. Non è che dite de corna, eh?

Meco Maremmascordata… io so 'na cosa, ma non la posso di,l’ho sentita di stanotte quanno ero lì per terra… però non me ricordo… se era un sogno, oooppure… bho.

Oste Eee… Ma te che voe sapé? Al massimo quante sbornie pie al giorno.

Meco No no, stanotte è arrivato il diavolo. So sicuro. Oste Ecco perché te see svejato con la gola secca, lo sapevo

ere all’inferno!

Pietro A proposito de Diavolo avete sentito raccontà de lediavole che hanno visto alla fontana del campo boario, a me ogni volta che lo raccontono me se adrizzano le capelle.

Oste Racconta un po’.Pietro L’ho sentita raccontà da coso.. che a lue l’ha raccontata

uno... 'na notte de luna piena coso rientrava a casa ma quanno era arrivato a un tiro de sasso dalla fontana del campo bario ha visto un branco fitto fitto de diavole che rassomijavano “a orrende caprone con certe corna lunghe

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ma lungheee. Quanno l’hanno visto je so corse dietro ma per fortuna è fuggito come la volpe però da la paura je so venute tutte le capelle bianche, e non è passato più davante alla fontana del campo boario.

Dante Io invece l’ho sentita racconta da coso del Lionello:je raccontava che na sera che passava de là ha visto un montino de streghe. Ma so tutte storie che se racconono a veja pe impaurì le fje.

Meco Seee, storie. Io 'na sera dopo che Alfio ha chiuso l’osteria… Dante Aveve bevuto?

Meco Un pochino ma all’epoca ero giovane quase un fiottoera 'na sera d’estate ciavevo un po’ d’arsura me trovavo da quelle parte del campo boario e me so detto “vojo prova a beve l’acqua de la fontana pè 'na volta mica me po’ fa male” m’avvio là pè lo stradello quanno da lontano non te vedo un gruppo de streghe che ballono.

Pietro Davvero. e c’hae fatto?

Meco Lì per lì so rimasto come un baccalà poe quannomanno visto, so scappato come 'na lepre e non me so fermato fino a quanno so arrivato dentro casa.

Pietro A sae che paura…

Meco Nun poe capì che paura, e da quella sera… sò rimastosconvolto.

Pietro Non see più passato pé il campo bario?

Meco Mica sono matto che fo il giro dell’onanese…No, No quello era un segno del cielo che a me l’acqua me fa male è da allora che non l’ho più bevuta.

Dante Ecco c’è sempre 'na spiegazione a tutto, ma non è chele streghe o diavole saranno state le ombre de le rame dell’albere mosse dal vento che le faceva sembrà mostre paurose uuuuuuuuuu.

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Pietro Ma che stae a di?. Guarda che è vero le streghe esistono. Dante No. Non esistono le streghe. Pietro Si Dante NoPietro Si

Oste No, si, no. Ve lo dico io le streghe esistono. Io da giovanel’ho incontrata una. Erà bella e impicciona, c’aveva certe occhie che incantaveno e na voce quando te parlava che… Diverse volte è venuta qui all’osteria e me cecasse se sembrava na strega.

Pietro Vede caro Dante le streghe esistono…. (all’oste) E quanno te see accorto che era 'na strega?

Oste Dopo che l’ho sposata ho capito che era na strega. Entrano Patrizia, Laura, Elvira. Elvira Madre santa il diavolo le streghe? (Tutte e tre si fanno

il segno della croce) ora che centra il diavolo e le streghe è sabato mattina e dovemo a anna a la messa vojo proprio sapere che state a dì.

Laura Madre Santa ave o Maria! Patrizia Ma che state a di? Elvira Stanno a dì del diavolo e delle streghe, ma soprattutto

del diavolo. Patrizia Maria santissima salva ste peccatore dal diavolo e dal

vino. Oste Per quanto Maria Santissima sia brava, con il diavolo ce la

pò fa ma col vino a queste la vedo dura. Pietro Bongiorno signorì do state a annà?

Patrizia Bongiorno stamo a anna in chiesa annamo alla messa e a confessacce.

Laura Poe annamo al mercato. Ogge c’è la fiera de l'animale al campo boario.

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Elvira E arriveno da le campagne un sacco de giovinotteda matrimonio, non se sa mae de fa qualche nuovo incontro.

Patrizia Pe fa qualche nuovo incontro hanno da venì da Roma che da qui intorno l’hae provate tutte.

Meco E certo, pe annà al mercato bisogna esse senza peccato? Che poe se ri fa il pieno. Maremmasanta.

Laura Ma che stae a dì Meco, il vino presto te manna all’inferno,così sarà contenta la tu moje che non te mantiene più.

Meco Sì hae ragione, difatte noe omine morimo prima delle donne e lo sae perché?

Pietro Perché? Meco Perché le donne mica pijono moje. MaremmasposaOste Signorì, ma ditime un po’ come è annata la festa a casa

del signor barone l’altra sera? Laura Ah! Ne sto paese la gente le cazze sue non se le fa

nessuno, le cecche fanno girà presto le notizie. Oste Dice che nella notte c’è stato un po’ de baraonda.Elvira Ma che stae a di, era 'na festa innocente l’addio al

celibato del signor barone. C’era tanta bella gente nobile, nobildonne, generale, c’era pure un cardinale.

Oste Si, ma dice che la sposina nel mezzo della notte ha volutofa 'na sorpresa allo sposo. Se presentata in camera da letto vestita a festa pe faje 'na sorpresa. Ma la sorpresa

ce l’ha avuta lee. Il barone non era solo. Era in compagnia femminile.

Laura In compagnia femminile? Ma… non se sa con chi vero? Dante No, se sa se sa. C’è chi dice che c’era 'na donna nel su

letto. Laura Ah solo 'na donna?

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Pietro Eh veramente….. c’è chi dice che c’erano due. Elvira ah due donne? Meco Io ho saputo che erano in tre e quatto col barone.

Maremma intrigata. Patrizia Ah. Questa è 'na bugia, io non so niente quando ho sentito

il quarantotto ero in cucina a mette qualcosa sotto le dente.

Elvira eheheheh che ve devo dì la sposina sè un po’ come dire“stranita” ha fatto il quarantotto a casa del barone ha spaccato tutto quello che ha trovato poe è scappata e sè rinchiusa nel convento de Santa Chiara e non vuole più vede nessuno e tantomeno sentì parlà de matrimonio. Ora il barone ahahahahah è in un grosso guaio se non se sposa domenica perde l’eredita e il titolo della marchesa e non je rimane più un soldo.

Dante Te lo dicevo io de non sposatte! (A Pietro) Pietro A parte il fatto che non so sposato! Ma ora che centra? Laura (suona la campana della chiesa) Su su annamo che è

tarde tra un po’’ sona la messa e non famo in tempo a confessacce. (Fanno per allontanarsi e tornano indietro quando parla Meco) forza annamo.

Meco A proposito de confessione. L’altro giorno ho accompagnato la mi moje a confessasse in chiesa.

Patrizia Come come. Dicce, dicce … la tu moje sè annata a confessà? Deve essere stata 'na cosa lunga!

Laura Eeeeeh… De peccate ce ne erano da confessare!!Meco Sì, è stato 'na cosa nà confessione molto “religiosa”. Laura Ma come religiosa, ma era 'na confessione? Meco Sì come no, c’era quel prete. Quello che è scappato

perché lo volevano corcà. Laura A bono quello.

Meco Ora ve racconto arrivate davante alla chiesa la mi moje

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pareva matta de corsa se imbuca dentro quel cazzabbubbolo come se chiama …

Tutti Confessionale.

Meco Pareva na confessione normale.. lei in ginocchio e il preteje faceva le domande e la mi moje a ogni peccato faceva il segno della croce...... poe tempo come casca un tono tutto il contrario, lue in ginocchio lee faceva le domanda e lue faceva il segno della croce.

Patrizia Strana sta cosa. Meco Si fino a quanto me so ricordato che Maremmaputtana,

non era un cliente?! Donne Madre Santa! Si fanno il segno della croce entrano in chiesa. Dante Te parle perché con la tu moje te see messo l’anima

in pace, te l’ha combinate, anzi te l’ha messe più de un capagno de lumache! Noe invece…

Oste Non ve preoccupate, che quelle sante donne quando morite fanno festa.

Paolino (entra e guarda Meco) Meco Te vae.Oste Paolino bongiorno ndo vae?Paolino eh c’ho da fa, c’ho da lavorà. Meco A proposito de morte, domenica so annato al cimitero,

e ce trovo Peppino de campo cane con un mazzo de fiore così. (Abbraccia il mazzo di fiori) Si ferma là nella porta del cimitero, dopo guarda de qua, guarda de là e pian piano mette il mazzo de fiore per terra. Ed io che so curioso je fò: “Ehi Peppi! Che ce fae qui?” – “Sò venuto a porta le fiore a mi moje” me risponde, e io: “Porte le fiore a tua moje e le mette qui per terra? Guarda che tua moje è in fondo, laggiù è morta la settimana scorsa è nella parte nova del cimitero…” E lue: “Non importa, no, no… o qui o li. Basta che non sia a casa!”

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Dante Che tristezza… se sente che s’amavano, a me ste storiemettono fame e più che altro sete… la gola me se secca solo a sentille, figurative a dille.

Meco Ditelo a me! Sì, ma stanotte ho visto il diavolo cattivo!

Oste Sì, sì… sicuramente, hae visto il diavolo che te faceva spalà il carbone… (a Dante) ogne scusa per te è bona, basta che tua moje non è qui in giro, altrimente prima busche te e poe busco io, che t’ho dato da bere.

Meco Che ora è? È ora de pranzo o de cena? Maremmapartita Oste È ora de colazione! Va beh ora ve porto il vino.. Alfio entra nell’osteria gli altri si siedono a un tavolino. Dante Alfiooooo, ce poe portà mezzo litro e tre bicchiere

che famo colazione, E quel cacetto pè Pietro quello che ntosta la nespola che da lunedì ha detto che je serve.

Meco Occhio che c’è caso che se smanica.. Alfio fa per andare dentro l’osteria lo chiama Pietro. Pietro Spirtitoso.. Alfio aspetta già che vae in cantina riempie

sta fiaschetta (che la teneva legata a spalla) che questa lo bevemo pe il viaggio pe annà al campo.

Meco Seee con quella manco la strada ce attraversamo.

Tira fuori dal cesto un fazzoletto e comincia ad apparecchiare mentre Pietro lo guarda. Pietro (guarda il sole) Ce vuole calma, c’è ancora un po’ de

tempo prima de anna a lavorà… ma che mangne a colazione?

Dante tira fuori delle ciotole avvolte in dei fazzoletti e le annusa Dante Polenta al profumo de lardo per colazione (annusa un

altro). Polenta al profumo de salsiccia è pe pranzo. Pietro E pe cena?

Dante (annusa un altro) Polenta al profumo de funghe.Pietro Tutte le giorne?

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Dante Tutte!!!

Pietro Ah… E la digestione… com’è???Dante (annusa tutti) Un po’ lenta. Entra Alfio con l’ordinazione. Oste Eh ce credo. Ecco qua mezzo litro e il cacetto speciale pe

Pietro stagionato see mese e la pagnotta fresca della scorsa settimana. E tu Meco, magna qualcosa e va’ a casa, anze dovreste annare a lavorà. (Agli altri) Non è che lo portereste con voe? Almeno se leva da qui.

Pietro Lo poe portà con te a badà le pecore.Meco Ma quante pecore c’hae? Dante Tante… Tante… ma proprio tante.Pietro Sì va be’... Ma quante? Dante Ah! Boh, non lo so. Pietro Ma come? Possibile che non lo sae?Dante E perché quanno provo a contalle, poe dopo un po’ me

addormo! Meco Io so bravo con le pecore quanno ero bardasso a quelle

che avevo, addirittura je volevo imparà a parlà ho cominciato a faje dì Beethoven.

Dante E ce see riuscito? Meco Quase… so arrivato a Beeeee poe l’ho dovute venne. Alfio Posa tutto sul tavolino e ritorna dentro l’osteria. I due bevono il vino con la polenta. Le donne ritornano nella piazza. Patrizia Bella, Bella la predica de Don crispino è?

Laura Si soprattutto quanno ha detto che bisogna amassel’un l’altro e che poe le ricche devono dà quello che hanno de più a le povere.

Elvira Chissà se l’ha convinte tutte? Meco Secondo me noe poracce semo tutte d’accordo, ma con le

ricche la vedo dura.

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Laura E poe quanno ha parlato del paradiso terrestre d’Adamoe Eva che se coprivano con la foglia de fico, che non se lavorava e avevano sempre da magna!! Eh, se doveva sta proprio bene al quel tempo.

Patrizia Sì però quando se accorto che voe due stavite a fa lececche con le maschie, v’ha chiesto de ripete come se chiamava il primo uomo. Siete rimaste col becco chiuso senza di 'na parola e diventate tutte rosse come un peperone.

Oste E come mae?

Elvira Ma Alfio, so diventata rossa sì, mica potevo dillo lìin chiesa davante a tutte! Non me ricordo nemmeno l’ultimo figuramise il nome de chi è stato il primo.

Patrizia Anche perché mica c’era tanto tempo per ricordassele tutte.

Pietro (guarda il sole) Annamo a lavora che è più tarde de prima. Pietro e Dante si alzano e vanno dietro alle donne. Dante Sì, sì, dev’esse tarde parecchio, signorì adesso che sete

confessate e senza peccato non è che potemo fa un po’ de strada nsieme e magare rifà il pieno de peccate per domane… sapete che in vecchiaia poe ce se pente.

Laura In vecchiaia ce se pente, ma non de le peccate commesse,ma de quelle che non se so fatte. Annamo va.

Meco Oste porta il vino che famo un brindise a sta principessache per lavasse la coscienza, prima da annà al mercato va a la messa.

Le donne e i contadini velocemente se ne vanno. Portando con loro Meco.

Pietro (guarda il sole) Annamo che è ancora più tarde.

Oste Oh ma do annate, qui chi paga? Dante Eh.. E chi paga? (guarda gli altri)

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Meco Perché se paga? Oste Eh certo guardate che il vino io l’ho pagato! Meco Ahh allora semo apposto… Mica lo vorremo pagà in due.. Oste Qui famo le guadagne de fraccazzetto. I tre scendono le scale verso la platea ed escono, Alfio rimane senza parlare ripensando le ultime parole.

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Scena V L’accordo e la lettera

L’oste canticchia canzone mentre agita ritmicamente lo brocca. Dalla casa esce Sante per andare al lavoro, lo seguono la moglie e la figlia Maria con una bagnarola di panni, Salutando l’oste. Arriva nella piazza il conte che deve convincere il suo fattore a dare in sposa la figlia al barone. E Giovanni l’innamorato di Maria che ha ricevuto una brutta lettera.

Sante Signor conte! Che ce fate qui a quest’ora?

Destino Eh! Che ce fa qui a quest’ora? Ma se questo nun lavora,che ce fa qui a quest’ora? Ce s’alza presto al mattino quanno se vole cambià il destino.

Rosa Oh Maria Santa. È successo qualcosa de grave? Conte No, niente de grave… ma te devo parlare e magari anche a

tua moglie, è 'na faccenda molto importante.

Rosa Oh Signore! Maria tu va avante e cerca de pià il postoalla prima fontana, prima che vengono tutte l’altre donne e ce tocca lavà nell’acqua sporca, poe te raggiungo appena il signor conte ha finito de parlacce.

Maria Va bene te aspetto alle fontane della rugarella.

Sante (preoccupato) Signor conte, se vole salimo in casa mia,ce mettemo a sede così parlamo con più calma. (I tre entrano in casa)

Destino Oste assaggia il vino e nun morì per ora me servi qui.

Oste (assaggia il vino ed ha 'na smorfia di disgusto) Ohm... No, no! Maremmaagra quant’è cattivo. (Getta via tutto con stizza e ritorna all’osteria)

Entra in scena Giovanni, un giovane, che si siede a un tavolino con aria affranta. L’oste si mette a canticchiare 'na canzone allusiva per prenderlo in giro accompagnandosi sempre con la brocca. Oste (canticchia) Per te ho vestito le stelle de mille colore,

viene affaccite e guarda che cosa c’è fore affaccite e fa che il tuo amore te possa guarda e poe sta notte sogna quella

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bocca ohe Marì da bacia tra-la-lero-la-la. Giovanni Spiritoso! Quanno il vinaio sta sull’uscio il vino dà

de spunto! Portime un bicchiere d’acqua. Che c’ho qualcosa in gola che non me va giù.

Oste Acqua? Alla tua età? È un’offesa per st’osteria da l’acqualiscia… Beve l’acqua da giovane te fa fà... la ruggine alle ossa quanno see vecchio. Ma dimme, ce voe anche il limone?

Giovanni No, il limone te l’infile. in gola così la smette decanticchià e de fà lo spiritoso.

Oste Semo su de gire ogge eh, giovanotto! Tu hae bisogno d’un bicchiere come se deve. Ora ce penso io.

Giovanni No, non me fa bere, che c’ho da pensà. fino a qualchegiorno fa annava tutto bene lavoravo e avevimo deciso con Maria de chiede a le genitore il permesso de sposacce.

Oste Ah questione de core lascite servi. (L’oste entra nel localee ritorna subito dopo con un bicchiere) Beve che scioje anche le pensiere più nere! (Serve) Beve che te passa.

Giovanni (sorseggiando) Che schifo!

Oste Comeeee? Che? È cattivo anche queste? (Prende ilbicchiere e beve) Ma che stae a dì è bono! (Riempie il bicchiere) Non me fa’ ste scherze che me pia un colpo, un’altra botte d’aceto non la potevo sopportà era un colpo troppo grosso.

Giovanni No, no, scusa Alfio è che pensavo. Non ce posso credequello che me sta a capità. Dicono che il destino è scritto nelle stelle ma stamani du gendarme me l’hanno portato su carta… (tira fuori 'na lettera la guarda e la dà all’oste) cose da matte, dice che m’hanno chiamato alle arme nell’esercito del Papa!

Destino Oh famme legge pure a me la lettera famosa, ma quantoje piace scrive a ste cristiani! Ma che c’avranno da scrive. Co sta mania del nero su bianco e carta canta e scripta

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manent me levano un sacco de lavoro. Pensa quanto so belle le parole a dille in continuazione, quanto se po’ cambià ogni situazione.

Oste (gira la lettera tra e le mani) bla bla bla.. bla bla blaIo non so legge ma se ce scritto così, allora chi vole dasse da fa deve aggì e rinuncià a pensà…

Destino È..? Giovanni E che voe dì? Oste E.. E che voe fà?Giovanni Eh… E che devo fa!?Oste Il tu babbo lo sa? Giovanni No, non so manco dov’è. Dopo la storia col barone s'è

dovuto nasconne alla macchia e non ha voluto dimme dov’è che annava perché non lo seguisse.

Oste Qui non s’è fatto vede e io non lo so dov’è annato. Maqualsiasi cosa decide, prima ciae da parlà lue sa sempre quello che se deve fa.

Giovanni Sì sì, brave le babbe, ce mancava solo sta guerra pe l’Italiaunita, come se non bastassero le dolore d’amore, con quello che è successo tra il mi babbo e il barone, hanno proibito a Maria de vedecce…

Oste Beve, che s’aggiusta tutto. Il mi frizzantino fa le miracole.Me ricordo.. che un omo distrutto dal dolore veniva qui ogni giorno e se sedeva a quel tavolo là, je passae il frizzantino e proprio quanno era quase guarito, morì.

Giovanni (spruzza con forza il vino che aveva in bocca) Morì????

Oste Sì… oh, ma non a causa del vino. È stato investito da un carro.

Giovanni Ah! Oste E poe sae che te dico? Il mi frizzantino fa un certo

effetto anche alle donne come frodesiaco. 'na donna sola e triste veniva qui all’osteria a pranzo e io ho iniziato ad offrì il mio frizzantino così l’umore è iniziato a cambiare. E

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dopo manco un mese… Giovanni Nooooo morta anche lei? Alcoolizzata…

Oste No, no magare… c’aveva altre intenzione... l’ho sposata.Beve, ragazzo, beve che te passa.

Entra Paolino. Paolino Allora te vae!!Oste Ciao Paolino! Paolino C’ho da fa, c’ho da lavorà!

Destino (Destino va dietro a Paolino e sottovoce dice gesticolando)C’ho da fa, c’ho da lavorà, c’ho da fa, ma uno normale ne sto paese che me da na mano c’è? C’ho da fa, c’ho da lavorà.

Oste Anche con Paolino ho provato la cura del frizzantino..ma non ha avuto l’effetto sperato. (Giovanni beve) Te sente già mejo, eh? Vedrae che il frizzantino farà il suo effetto e che le probleme se risolvono tutte.

Giovanni Sì, un altro goccio e finirò anch’io sotto a un carro o peggio farò la fine de Paolino. Famme annà va.

Giovanni si alza e fa per pagare.

Oste Lascia, offro io, e vede de trovà il tu babbo, invece. Destino E meno maleMentre Giovanni prova a pagare l’Oste, esce dalla casa il conte, Sante e Rosa. Giovanni saluta i tre. Conte Sante, oggi prenditi la giornata libera… avviso io gli altri

contadini. (Con aria da nobile saluta e se ne va)

Sante Ciao Giovanni, viene su in casa che te devo parlà… Invece teRosa, va al lavatoio e sae quello che ciae da fa e da di… che poe se c’è qualche problema ce parlo io con Maria.

Rosa Sante me raccomando comportite da mobile, d’ora npoeSante Va, va… e fa bene quello che ciae da fa, qui ce penso io.

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Giovanni non vuole andare in casa. Destino si avvicina a Giovanni e suggerisce di accettare di seguire Sante. Destino Caro Giovanni tu sei giovane e aitante sei il futuro

de tanta gente pensa al futuro perché sempre esso dipende da quello che si fa nel presente il destino trova sempre la sua strada anche quando sembra lunga e difficile e quasi incomprensibile.

Sante e Giovanni entrano in casa.

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Scena VI Storie di spie e di coltelli

Nella piazza ritorna il barone accompagnato dai suoi fidi Merlo e Cianco che deve inviare a spiare le truppe garibaldine stanziate a Torre Alfina e organizzare con Sante e Rosa il matrimonio. Ma per poco non ci finisce il morto quando Giovanni scopre il tranello del barone. Da destra arriva il barone seguito da Merlo e Cianco, i bravi del barone che tirano dei sassi alle finestre e si fanno dei dispetti il barone li prende a spinte e schiaffi e li fa sedere a un tavolo. Destino rimane sulla scena

Barone Alfio, portami il tuo frizzantino e voi che prendete. Merlo e Cianco ogni volta che devono parlare prima si guardano perplessiCianco Du birre. Merlo Du birre anche per me! Destino Alfio portaje il veleno e ste du scimunite ma chi so?Barone Imbecilli.. Alfio... Due birre per i due scemi.Oste Arrivano! (Sottovoce) … avvelenate. Barone Occhio, niente schifezze. Quelle lasciale ai pezzenti,

così si piglieranno un bel mal di stomaco. (L’oste stizzito se ne va) Allora statemi bene a sentire, prima di sera dovete andare a Torre Alfina a spiare le truppe Garibaldine del generale Acerbi.

Destino Hai capito? Merlo (guardandosi intorno) Tutto chiaro. Cianco Ma le garibaldine sò dappertutto, e se ce scoprono?Merlo Male che va se ricoprimo! Cianco Ehhh bravo! (il barone li prende a schiaffi) Destino A posto questi non capiscono! Con questi non ce

combatte manco il destino.Barone Fate silenzio cretini. Andrete vestiti da contadini,

porterete in regalo due botti di vino che vi farete preparare dal nostro oste, quattro pecore, quattro agnelli, che ho fatto preparare al podere Palluccaro e anche mezzo maiale.

Destino Che tirchiaccio sto Barone mezzo maiale!!!!

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Merlo Signor barone, ma sto mezzo maiale vivo o morto? Cianco Ma come vivo o morto? Cretino. Merlo Vivo! Cianco Morto! Merlo Vivo! Cianco Morto! Merlo Vivo! Cianco Morto! Barone Cretini!!!! Cianco Morto! Morto… Merlo Va beh, piamo quello morto che è più comodo da portà! Barone Consegnerete il tutto direttamente al generale, al quale

direte che è un regalo di amicizia da parte del barone.. Poi dovete scoprire se e quando hanno intenzione di attaccare Acquapendente, e segnate tutto: quante truppe, quanti cannoni, fucili, lupare, tutto quello che c’è… è chiaro?

Entrambi Sì, sì... chiaro Destino Ora me devo concentrà questi me fanno un gran casino. Cianco Merlo che sa conta... conta. Merlo E Cianco che sa scrive… scrive.Cianco Ce vorrà un po’… che c’ho da scrive piano piano, perché

Merlo non sa contà tanto lesto! Merlo Eh poe dovemo fa pure il giro del bosco.Cianco Ah che fare? Merlo A cercà le lupare. Cianco e Merlo Uuuuuuuuuuuuuuu Barone Cretiniiiiiiiiiii… State bene a sentire quando avrete

tutte le informazioni partirete per Viterbo e raggiungere il comando delle truppe del Papa dovete essere più precisi possibili, ne va della nostra vittoria, ci siamo capiti?

Cianco si mette le dita nel naso e tira con le dita le caccole a Merlo che schiva i colpi. Cianco Eh.. Certo, mica semo du tonte! Merlo Du Tonte? Tu parla per te, che io so solo uno.

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Cianco Annamo a Torre Alfina a spià quelle bastarde Garibaldine,e se necessario je strappamo la maja, la cannottiera… la camicia ossa.

Merlo E certo… camicia, calzone, giacca… Cianco E le mutande no? Merlo E come disse il merlo al tonto …. (il Barnone li afferra e

li mette sedute, Merlo alle spalle) … sentirae il botto se non see sordo.

Barone Silenzio cretini… Arriva l’oste con i bicchieri. Merlo Ah bene, m’è venuta na sete. Barone Senti Alfio, tu dovrai preparare due botticelle del tuo

vino e le consegnerai a questi due somari dopo pranzo, e gli dovrai prestare anche il carro per portarle, e un

anticipo che andranno per l’affitto arretrato della cantina. Ci sono problemi?

Oste No no, appena pranzo saranno pronte sopra il carro. Dalla casa di Sante si sentono strillare Giovanni e Sante. Giovanni Mae! Non lo farò mae! … E il mi babbo è innocente!Sante Se è innocente perché non se presenta a le gendarme e

chiarisce la cosa? Giovanni Perché so tutte menzogne! Il mi babbo non ha mae

rubato e tu lo sae bene, era il tu mejo amico e adesso l’accuse senza nemmeno parlacce.

Sante Non c’è ne è bisogno! Sò stato informato de le fattein maniera chiarissima! Il tu babbo col barone s’è dimostrato un ladro e tu, tu … tu non deve mae più vede Maria. Perché Maria è stata promessa in sposa a un altro. Ce semo capite?

Giovanni No, questo mae! Vojo sentillo dì da Maria! Sante No, tu Maria te la deve da scordà! Te proibisco anche solo

d’avvicinatte a lee! Destino Giovanni porta pazienza.

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Giovanni esce da casa l’oste gli va incontro cercando di nascondere il barone. Giovanni Prima la lettera de chiamata alle arme nelle truppe del

Papa, adesso me impediscono de vede Maria. Il barone e i bravi intanto si sono alzati dal tavolo, Giovanni si trova di fronte i tre. Giovanni Ah, eccolo… (Cianco si gira pensando che ce l’ha con lui e

si mette in bella posa, ma Giovanni lo sposta) il signor Barone.

Barone Ah eccolo… il figlio di un ladro e quasi assassino!Giovanni È tutta 'na menzogna e lee signor barone lo sa bene.

Il mi babbo s’è spezzato la schiena nelle su terre pe lavorà e pe un pezzo de pane e dopo tutte stanne questo è il vostro ringraziamento.

Barone Questo è il ringraziamento di chi ho sfamato tutti questianni! E non voglio più discutere con il figlio di un brigante. Fammi passare, che devo andare a decidere con Sante i dettagli del mio matrimonio.

Giovanni Così siete voe quello a chi è stata promessa in sposa Maria,ora capisco… prima il mi babbo, poe la cartolina de reclutamento immediata… domane dovree arruolamme così che me levo de mezzo… è chiaro, è tutta 'na congiura. Ma non finisce così! Io t’ammazzo! (Tira fuori un coltello)

I due bravi si mettono davanti al barone cercando di impugnare i loro coltelli, Merlo con il pugnale al contrario, si mettono davanti al barone i tre fanno un passo avanti e uno indietro con i pugnali, poi arriva l’oste che si mette nel mezzo della disputa. Destino Oste corre te che qui se mette male. Se ce scappa il

morto poi se passa dalla ragione al torto. Oste Ma che fate sete matte? Qui non vojo guae. Giovanni, tu

vattene e non te fa più vede! Giovanni Me ne vado, ma nun finisce qui. Oste Scusate Barone, ma le giovane so sempre un po’

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impulsive, so focose non ragionano.

Barone Alfio, hanno visto tutti: ha tentato di aggredirmi con ilcoltello, voleva uccidermi come ha fatto suo padre. Adesso andrò a denunciarlo ai gendarmi. Così domani o partirà soldato o finirà condannato.

I tre se ne vanno, l’oste mette a posto i tavoli esce di casa Sante.

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Scena VIINuovi nobili e fughe d’amore

Da poveri a ricchi e per di più nobili ci si abitua in un istante è quello che succede a Sante e Rosa. Mentre Alan viene a cercare suo figlio Giovanni perché ha una notizia importante da riferirgli. Mentre poeta cerca una soluzione per risolvere la cosa.

Oste Sante, Sante… aspetta ma com’è sta storia de Maria? Sante Tu te deve da fa le caz.. l’affare tue! Non so cose che

te riguardeno e… sta attento che la tu cantina qui, appartiene al barone.

Entra Paolino. Paolino (all’oste) Te va… Oste Ah… Paolì, ma va a cacà! Paolino Eh… no, c’ho da fa c’ho da lavorà. Oste rimane senza parole, Sante se ne va. Ritorna Maria e poi Rosa dal lavatoio. Entra Maria.

Oste Mari, ciao ma la tu mamma dov’è? Che je vorree parlà. Maria È dietro, è che se ferma a parlà con tutto il paese e sta

a invità tutte le gente al matrimonio. (piange e corre in casa)

Entra Rosa. Oste Rosa vorree parlatte…

Rosa Scuseme tanto Alfio ma non c’ho proprio tempo…lascime perde che c’ho troppe cose da fa… c’ho tutte le preparative per il matrimonio da fa. Me toccherà fa nottata. C’ho da sistemà il vestito da sposa e anche quello del mi marito che s’è ngrassato e poe ho da stringne quello mio non me trove sfinata? E poe c’ho da fa le bomboniere pe fortuna che c’ho quelle de la mi sorella Giovanna che j’hanno ammazzato il marito la sera avante del matrimonio e poe… ma sente un po’ … se la mi fia sposa un mobile,

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divento mobile anch’io? Baronissa, marchessa, contessa, principessa… eh?

Oste Non penso che sia 'na bona idea quella de fa sposa il barone a…

Rosa Il destino caro mio, quanno apre 'na porta, ne chiudeun’altra. Date cento passe avante, non è possibile torna indietro. Contessa, baronessa, marchesa… sì, si, marchesa me piace (gli porge la mano per il baciamano, Alfio la spolvera con lo straccio dei tavoli)

Oste La nobiltà dà alla testa in un attimo… mejo del frizzantino mio!

Rosa E poe lascime sta io e il mì marito semo troppo mobileper annà d’accordo con la gente de campagna: semo comee se dice ari.. are … areostocratiche e voejaltre buzzurre che ne volete sapé.

Rosa sale in casa canticchiando. Arriva in un angolo Alain, Alba e Giovanni che chiamano Alfio. Alain Alfio, Alfio… Viene qua che non potemo facce vede in

giro… raccontime che è successo qui con il barone. Oste Presto detto: il barone ha provocato Giovanni, t’ha dato

del ladro e altro, poe ha detto che se sposa Maria e il ragazzo non c’ha capito più niente… le du scagnozze del barone hanno tirato fori il coltello e pure Giovanni ma pe fortuna so riuscito a falle smette.

Alain Me serve un posto sicuro dove far nasconne Giovanni.

Oste Pò sta nel retrobottega dell’osteria… c’è anche 'na brandina dove ogne tanto ce dorme Meco, quando la su moje non je apre casa. Ma adesso vattene: c’è in giro il barone con le su tirapiede e tra un po’ c’è il giro della ronda papalina. Ma dimme che farae dove andrae?

Alain Grazie Alfio… adesso devo incontramme co na personaimportate, importante per il futuro de Giovanni è 'na faccenda molto complicata che poe se andrà tutto bene te spiegherò.

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Oste Come se non bastassero le complicanze che già ce so. Giovanni Oh ba ma de che se tratta? Alain Giovanni è veramente 'na questione importante de cui io

e la mamma avremmo dovuto parlatte già da un po’ ma adesso non c’è tempo… 'na persona è arrivata qui in paese per conoscite. Tu adesso nascondite qui da Alfio poe domane vedemo il da fasse.

Giovanni Sì domani… domani dovree annà a Viterbo. M’ho daarruolà nell’esercito del Papa. Ma io non ce vò, vengo con te oppure vò a Torre co le Garibaldine.

Alain Sente fidite de me, famme incontra sta persona. Va bene?...E poe vedemo quello che dovemo fa, tu ricordite che see ne li nostri cori ora e lo sarae sempre ma adesso devo anna che sta persona me sta aspetta e so anche in ritardo.

Giovanni Domani pare che tutto inizia e finisce domani.

Alain Giovanni le cose non se sa mae come vanno a fini fino aquanno non so passate. Io te posso di 'na cosa sola non t’arrende, non t’arrende mae qualsiase cosa te dicono, qualsiase difficoltà incontre non t’arrende continua sempre pe la tu strada non rischià mai de fallo un giorno, un’ora, un attimo prima che il miracolo avvenga.

Alain abbraccia il figlio, Alain stringe la mano ad Alfio e se ne vanno. Arriva Poeta. Giovanni Alfio tu sae niente de sta storia, chi è sta persona?Oste No, Giovanni, ma il tu babbo sa quello che deve fa. Se deve

incontra sta persona importate lui sa quello che se deve fa. Poeta Alfio, Giovanni avete visto in giro le Garibaldine? Ce sono

voci che se stanno a preparà pe liberà Acquapendente. Giovanni Garibaldi, il Papa, me fa schifo tutto! La guerra pe che? Poeta Giovanni ma che c’hae? Oste E chi lo sa? … È che tutte c’hanno paura. Poeta Sì ma non c’hanno paura né de Garibaldi né del Papa, hanno

paura de quello che rappresentano. Il Papa l’aldilà e…

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Oste E Garibaldi la promessa della terra, del pane. Poeta Ah no, quello che Garibaldi rappresenta è la libertà. Giovanni E c’è d’ave paura de la libertà? La libertà è tutto! Poeta Ah sì, è vero, la libertà è tutto, ma parlà de libertà ed

esse libere so due cose diverse, è difficile pe un omo essere libero quanno non sae legge e scrive, poe fa mille guerre pe la terra e pe la libertà… ma poe so le nobile e le prete che comunque va a finì se sei ignorante te scrivono le legge e le fanno rispetta solo a le gente porette che vennono e comprano a loro piacimento. La nobiltà, le prete e il re te parlano e te parlano e te riparlano de sta famosa libertà, ma quanno vedono un omo veramente libero, allora c’hanno paura. E vedrai che in qualche maniera fermeranno anche Garibaldi prima che arriva a Roma.

Giovanni Le nobile hanno paura? Ma me pare che non basta pe falle scappà.

Poeta No, la paura le rende pericolose e sta sicuro che se c’è unapersona che non fa quello che dicono loro va a finì che fà 'na brutta fine.

Giovanni Eh si, come hanno fatto con il babbo. Però qui tuttesoffrimo la fame, le prepotenze de le nobile e la paura de quello che dice il prete.

Poeta Eh infatte c’hae ragione il padrone fa lavorare le porecontadine come animale anzi le bestie so trattate mejo perché loro c’hanno valore, ma ho sentito dì che per fuggì dalla fame e da le prepotenze de le nobile dal porto de Genova partono pe l’America milione de persone.

Giovanni E che vanno a fa?

Poeta Vanno alla ricerca de 'na speranza, de un lavoro ede un futuro che sia mejo degno d’esse chiamato vita. Vanno alla ricerca de un sogno che qui tra il padrone e la guerra pare non c’è più niente da sogna.

Entra Paolino, fa per dire qualcosa ma Giovanni lo brucia e lui non dice niente e esce nuovamente.

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Giovanni (a Paolino) E lo sapemo ormae che lavore solo te ne sto paese... (a Poeta) Che devo fa se Maria sposa il barone? Io… io faccio 'na pazzia!

Paolino (da fuori scena) Te vae Poeta See giovane deve avè fiducia della vita... e l’uniche

pazzie che se fanno alla tua età so quelle d’amore. E poe quanno meno te l’aspette la vita te sta già suggerì na soluzione?!........ 'na fuga, si, 'na fuga d’amore!

Maria si affaccia alla finestra stende un panno e guarda innamorata Giovanni arriva la mamma che la toglie dalla finestra chiudendola. Giovanni Cosa? 'na fuga d’amore? Ma famme il piacere! Non semo

mica nel 700 o anche prima. Maria non accetterà mae, ha troppo rispetto pe le genitore.

Poeta E perché no? Valla a cercà e parlice… je deve da dì, de 'na fuga d’amore, 'na fuga romantica stanotte.

Giovanni Ma che fuga! La notte Sante, se chiude dentro e la chiave la tiene sotto il cuscino insieme allo schioppo.

Oste Vorrà di che passerae dalla finestra, andrae a pia la scalagiù all’orto e quanno tutte dormono… busse alla su finestra, lee te starà aspetta sveja e la fae scenna. E ora beve, beve. Non sente che il frizzantino comincia a funziona?

Giovanni Sì, ma … me dovete aiutà co Sante.

Poeta Già quello dorme con lo schioppo sotto il cuscino ese se sveja so cazze… Però… c›ho un’idea … Sente Alfio… stasera quanno vede a Sante je offre un bicchiere così tanto per festeggiare il matrimonio. Però.. dentro ce mette quel sonnifero che tenghe nella credenza giù in cantina. Si ma non je fa la fine de la tu socera che ha dormito due giorni de seguito e tutte pensavano che era morta. Poe quanno il cassamortaro la stava a mette dentro se svejata e alla pora Santina je è venuto un colpo secco tanto che il beccamorto ha cambiato la viva con la morta e hanno fatto subito il funerale.

Oste E bravo poeta là dove non arriva la poesia arriva

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l’omo con la su fantasia. No no, non se ne parla… io ste cose non le fò.

Giovanni Ma come? prima c’hae l’idea, poe te tire indietro?! Oste Ah, no, no. Io certe cose con le cliente non le fò. Pensace

te, so affare tue.

Giovanni E no, te adesso me aiute! Ora io devo solo convinceMaria... solo convince Maria. (si dispera)

Oste Va bene, va bene lo fò perché see un bravo ragazzoe perché … a me il barone … me sta sul cazzo. Ma adesso vattene dentro, non vorree che qualcuno te vedesse! Ce metto il sonnifero quello che ogni tanto do alla mi socera pe non sentilla. Funziona na meravija

Giovanni Grazie! Giovanni entra all’osteria con Alfio, Poeta saluta ed esce.

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Scena VIII Un piano perfetto

Giovanni fa per entrare nell’osteria Maria esce da casa. I due si giureranno eterno amore e organizzano una fuga.

Destino Eccolo il tuo bello, abbi coraggio te regalerà l’anelloMaria Giovanni! Giovanni Maria! (Giovanni si avvicina Maria si allontana, Giovanni

la ferma e i due Si prendono le mani, poi Maria le lascia e si allontana ancora)

Maria Ma see pazzo? Se te vede il mi babbo non me fa piùuscì de casa.... Mettemoce più in là così non ce vede.

Giovanni Si so pazzo, pazzo de te. Il tu babbo m’ha raccontatoc’ho che te vojono fatte fa. Hanno organizzato il tuo matrimonio con quel vecchio maiale del barone. Ma tu dimme, voe questo?

Maria Io… (si guarda intorno) Io devo fa quello che dice il mi babbo, non posso disubbidije.

Giovanni Ma il tu core che dice? Non può mica sposà 'na persona che non voe.

Maria Ehm… (scoppia a piangere e si siede sul proscenio)Destino L’amore… l’amore… cosa da giovani l’amore… Tappeto musicale “D’amor serenata”. Giovanni Sente Marì, ho pensato a noe e ho trovato 'na soluzione.Maria Che hae pensato? (euforica)Giovanni Scappamo insieme.Maria Come scappiamo? Giovanni Sì, famo 'na fuga d’amore e ce ne annamo dove non ce

conosce nessuno. Maria Certo sarebbe bello ma… Giovanni Tranquilla, ho già un piano

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Maria Dimmi Giovanni Mentre le tue dormono, pjo la scala giù nell’orto de Alfio e

te busso alla finestra. Tu la apre e poe te aiuto a scenne… prendemo il carro e le cavalle de Alfio.

Maria Ma Alfio è d’accordo? Giovanni D’accordo... È… Si più o meno, m’ ha consijato lue sta

soluzione. Maria Ma non c’è tempo per scappare, domani me vojono fa

sposà il barone.

Giovanni Stanotte, Marì non c’è altro tempo. Altrimente domani medevo arruolare col Papa oppure scappà co le Brigante… o co le Garibaldine… e tu te deve sposà.Marì, non ave paura. Se me ame come t’amo io, non potemo vive lontane e stanotte dovemo esse padroni del nostro destino.

Maria Ma dove andremo? Come faremo a vivere in un posto lontano da qui?

Giovanni Andremo a Genova, lì troverò un lavoro e quanno avremo abbastanza solde... ce ne annamo in America.

Maria In America… (sognante) e lì magari potremmo avere anche 'na casa e dei figli…

Giovanni Sì Marì, tutto quello che vorrai. Prova a immaginà la tuvita fra 20 anne se rimarrae qui... come sarà? La vede? Con lue, nella sua casa, nelle su mano...! Io ho immaginato quello che potemo esse insieme. A volte il nostro destino è tutto già scritto e a volte ogni attimo è diverso, ma è comunque mejo perdise sulla strada de un sogno che non parti mae.

Destino Un consiglio Maria, pensa adesso e sarà un successo sepensi tra venti, trenta o quarantanni, il veleno la dai de sicuro a Giovanni!

Maria E se il babbo si sveglia?

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Oste si affaccia e fa un gesto di insofferenza come “e annamo”. Giovanni E se 'l tu babbo se sveja... al babbo ce penso io! Maria Come sarebbe ce pense te? Giovanni Si ho parlato con Alfio e Poeta che hanno trovato 'na

soluzione…Dalla casa, Maria è chiamata a gran voce dalla madre.Maria Allora non c’è tempo pe decide, pe pensa…

Giovanni No Maria. C’hae solo il tempo de pensà a se me ame!Maria, sì o no?

Maria Sì, Giovanni. Sì, so innamorata de te e non posso pensà dediventà la moje de nessun altro! Sì, Giovanni, a stanotte… sarò sveja in attesa de te! Ma ora vae, vae… non vorree che il babbo uscisse de casa e ce vedesse insieme.

Dalla finestra si affaccia la mamma di Maria e la chiama. Dalla casa la mamma di Maria continua a chiamarla; i due si riprendono per le mani, si abbracciano e poi Maria, correndo, va a casa; Giovanni la segue con lo sguardo la vede entrare nel portone e poi si allontana. Destino rimane solo e si rivolge al pubblico e inizia a parlare. Buio in scena solo luce rossa e bianca che lo segue mentre si muove sul palco.

Destino Chissà come andrà a finire? Se riusciranno nellaloro fuga d’amore? O se il loro destino è già tutto stabilito? Magari se continueranno a cercarsi ad amarsi magari perdersi e non smettere mai di pensarsi? Ma l’uomo da secoli cerca di complicarsi la vita, con storie come quella della mezza mela, della ricerca dell’anima gemella e dall’ora non se più trovato.. Il Padreterno tanto bene c’aveva dato tutto un paradiso tutto intero.. che pace, che bella vita, ma poi io lo devo di.. per colpa di 'na che voleva fa la spesa a chilometro zero! C’ha rimesso tutta l’umanità. Eh si perché il Padreterno c’ha visto bene di rimediare subito. Era la prima ma sapeva che non sarebbe stata l’ultima! E’ dall’ora che la razza umana continua a cerca l’anima gemella e a sperà de nun trovalla. Andiamo avanti e indietro nel tempo a cercarsi

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e senza saperlo continuiamo a incontrarsi, ma chissà perché non smettiamo mai di sfuggirsi? Semplicemente perché l’ amore è difficile da gesti e fa paura. Ma l’uomo continuerà a cercarsi, è tutto scritto nel su destino”. Eh già, è scritto nel suo destino e io il destino lo conosco! Di solito mi apposto dietro l’angolo, e non faccio mai visite a domicilio. Se mi volete mi dovete cercare. Ma voi credete nel destino? Che la vostra vita, quello che vi accade sia qualcosa di già scritto o voluto da qualche forza maggiore che non dipende da voi? Dentro st’osteria ho sentito dire “Il destino si sta accanendo contro di me caro conte” “il destino sia scritto nelle stelle “Il destino, quando apre 'na porta e chiude un portone” “Nessuno conosce il destino". Oppure tutto ciò che fate, le persone che incontrate, sono puro e bellissimo caso. Così si svolge la vita, tutto per caso…. Ma metti il caso che il telefonino è acceso ma non lo stai guardando. Vi arriva un messaggio, un’amica o un amico vuole uscire. Chi l’aveva programmato? Voi no e a lui è appena venuto in mente. Uscite e di conseguenza incontrate gente, fate cose, girate per Acquapendente e a questo punto qualcosa dovrà pure accadere! Siete voi che fate accadere le cose. Dal momento in cui vi muovete e dal momento in cui si muovono gli altri. Quindi, ciò che ci fa muovere è il Destino? Oppure il destino agisce solo di conseguenza della vostra scelta?

Musica il Tango del destino

Il Tango del destino Nun sempre la vita ce dà la possibilità che avemo sperato va spesso all’ inverso de come programmato, E basta poco a cambiatte la vita, da come l’ avevi immaginato un dettaglio te po’ trasformà da re a disgraziato

Ma nun t’abbatte quanno incontri 'na sconfitta pensa che c’è 'na nuova sfida che t’aspetta

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alzite col sorriso ogni mattino cambia strada se quello non era non era ‘l tù cammino E l’ importante è de nun restá li’ fermo a aspettá che qualcosa accada pensa che il tuo domani te lo poi fá co’ le tue mani

…….Signore e signori il finale prossimo è vicino all’amore ora io lascio la scena e di sicuro ne varrà la pena tra poco ognuno avrà compiuto il suo destino e a chi saprá cambiarlo ….. io mi inchino

Destino saluta il pubblico

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Scena IX Di ritorno dai campi

Tarda mattina e all’osteria arrivano altri personaggi, Alfio esce dall’osteria sistema i tavolini Dalla platea arrivano Dante, Pietro e Meco, poi Laura, Elvira, Patrizia arriva dal vicoletto.

Pietro Pietro, Pietro aspetta do vae viene qui. Compare te vedo preoccupato che te succede?

Dante Sae che c’è c’ho probleme co’ la mi moje. Pietro Ma come te see sposato da 'na settimana? Dante Eh, è vero è na brava donna. tutte le mattine me prepara

la colazione me pulisce le scarpe, ma poe prima che esco… me chiede de lasciaje le baiocchi. Oh tutte le mattine da 'na settimana.

Pietro Tutte le mattine!’ Dante Tutte le mattine da 'na settimana.Pietro Ma che ci ha da fa? Dante Ma che ne so, Io mica je l’ho ma lasciate. Pietro Te lo dicevo io, de non sposatte. Dante E te quanno te spose? Pietro Sae, c’ho na regazza francese bella ma bella aiutime a di

bella BELLA. Altro che le ragazze de qui! Pensa che tutte le mattine ce svejiamo e famo… l’amore. Poe dopo colazione lo famo un’altra volta. Poe dopo pranzo come minimo due specie se ho magnato quel cacetto piccante. Poe lo rifamo dopo cena fino a quanno ce se addormimo.

Dante (sbalordito) Non c’ho parole. Mamma mia.. beato teio solo il sabato sera se ho fatto il bagno altrimente non se combina niente. Ma da quant’è che sta storia va avante così??

Pietro Comincio lunedì prossimo! Dante Su su sbrigamoce… la colpa è mia che te stò a sentì. Che

poe vojo arrivà giù all’orto, oh.. me spariscono le broccole saranno quelle bestiacce delle corve, anche l’anno scorso

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m’hanno magnato mezza roba. Pietro Quelle bestie fanno un sacco de danne, lo sae che hae da

fà? Dante Che? Pietro C’hae da mette uno spaventapassere nel campo.

Dante Ehm ce l’ho messo, ce l’ho messo… ma st’animalaccenon se ne spauriscono, anze j’hanno fatto sparì la giacca, la camicia e il cappello che ciavevo messo, avranno magnato pure quelle?

Pietro Allora, bisogna passa alla soluzione definitiva fae comeme, porta la tu suocera a fa 'na scampagnata al campo e poe dille d’ aspetta lì che poe la ripasse a pià, la deve mette vicino allo spaventapassere e de non spostasse. Io c'ho portato a socera del mi fratello, co' la tua funzioerà mejo.

Dante Oh, maremmainventata… diche che, che funziona?

Pietro Ah se funziona! Da me le corve non m’hanno magnato più nemmeno un chicco, ma la cosa strana e che m’hanno pure riportato indietro le broccole che io l’anno scorso non avevo messo.

Dante Oh, stasera ce provo. Meco E se non funziona con la tua, te posso prestà sempre la

mia de suocera, con le corvacce non se sa mae.

Dante Eh… con le corvacce non se sta mae tranquille! Meco Eh… so le corvacce, so le corvacce, io lo so.Elvira Ma sta zitto che so le 11 de mattina e già see crognolo! Meco Alfio se questa la mette al bancone dell’osteria

l’ordinazione raddoppiano non farae paro col vino. Elvira Si lo so che so brava. Meco No, è perché la gente te vede e beve, beve per

dimenticate d’avette visto.

Elvira Ma che stae a di… io c’ho la fila de giovanotte dietro.

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Meco Eh certo che se te guardano in faccia fuggono.Elvira Seee è tutta gente con 'na certa posizione uno c’ha

mezzo podere, un altro sette maiale, non so mica sempre crognole come te.

Meco E poe io non so crognolo..so diversamente astemio. Laura A parte che la sbornia è sempre quella de iere, e poe le

cerca come le serpe vecchie non c’ha mae un baiocco pe il vizio del gioco e del vino… e alla su moje per pagà le debite de Meco je tocca fa il mestiere più antico.

Tutti Eh?! Laura La Mignotta!Tutti Aaaaah Patrizia E lo sae che m’ha detto la su moje? Che l’altra sera è

tornato a casa e j’ha detto che ’nantro po’ e vince il maiale de coso.

Laura Embè, Allora saranno ite pare? Patrizia Sì, come no, oggi vengono a caricà il suo de maiale. Pietro Sarebbe la su fortuna se caricano anche la troia!!! Patrizia Ma Voe lo sapete che a me, me fregano l’ova nel

gallinaro? Dante No, dicce un po’ c’hae fatto?Patrizia Da un po’ de mattine che ste galline non me fanno l'ova,

allora ieri mattina non ce trovo la finestrella aperta, dico sarà stata la volpe? Guardo guardo… le galline c’erano tutte ma non c’era maco un ovo, allora l’altra notte me so messo dentro al gallinaro però ‘ns’è visto nessuno…

Laura Me sa che s’era accorto che le stave a aspettà

Patrizia Eh certo allora ieri me so detta, mo chiudo le galline nella gabbia e do fanno l’ova ce metto le tajole de le tope.

Elvira E che è successo dicce un po’? Patrizia L’ova me l’anno anche fregate, ma le mano ce l’hanno

lasciate. Vabbè regà io ce vò.

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Pietro Non è che so state le corvacce ? Ma quella con chi lo fa l’amore?

Arrivano Cianco e Merlo, quest’ultimo con la mano fasciata, si mettono seduti a un tavolo. Meco Occhio che arrivano le corvacce… quelle senza l’ale!

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Scena X Si dice il peccato ma non il peccatore

Suona l’una.

Elvira Oste sbrighite, che l’orloggione ha sonato l’una che ste gente cianno sete.

Oste Io arrivo ’n cantina, che ve porto? Oh, le scale so’ tante, io fo ’n viaggio solo.

Meco Portace su quello frizzante, come quello che c’avevo io invecchiato.

Oste Dubito che a te il vino te se invecchia più de un giorno. Elvira Sente un po’ Laurè te guardavo quando salive che bel

paio de scarpe che ciae, ma quanto l’avreste pagate? Laura Belle è? (e le fa vedere bene a tutti)

Elvira Oh sò uguale uguale a quelle della moje del dottore,pensa che l’ha fatte venì da Roma chissà quanto l’ha pagate?

Laura È stato 'na gran fortuna! Io non l’ho nemmeno pagate poe.

Elvira Nooo ma dimme un po’.

Laura Ieri sera torno a casa prima dal lavoro, chiamo il mimarito ma non me risponde perché dormiva, allora vo vicino al letto, sae com’è? Le fie non c’erano e fo pe mettime dentro e che non te trovo da capo al letto?

Meco Eh… e che te trove? Laura Un paio de scarpe! Oh li vicino al letto… e che non erano

le mie? Che gran fortuna, eh? Elvira Mah... a me proprio proprio non me sembra 'na gran

fortuna...Laura Ma che stae a di! Guarda qui me stanno pure bene!

Que è fortuna. E poe sta a sentì io l’ho domannato a voce alta “so de nessuno ste scarpe, so de nessuno ste scarpe?”

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oh l’ho detto du volte e nessuno ma risposto.. quanno il mi marito se svejato non sapeva niente e io l’ho prese ho detto l’avranno lasciate li per me. Guarda qui me stanno ’na meraviglia!

Elvira Si va beh annamo va. Cammina che le scarpe non te faranno male ma la capoccia lasciamo sta che è mejo va.

Le donne escono.

Meco Alfio, oggi portace su quello de Barlettara ma fresco è!! Oste Bianco o rosso? Meco (a Dante e Pietro) Voe come lo volete? Dante È uguale, fa te.. tanto Pietro le colore non le conosce. Dante Ma dimme, che ce fae con sto sgabello? Pietro Me l’ha dato l’padrone pe mugne quella muccaccia che

ogni volta me fa nguastì. Dante Ah… e quanto latte c’hae fatto? Pietro Macché, so stato lì due ore ma non c’è stato verso de

falla mette a sede sta mucca! Dante Ah, è difficile. Arriva l’oste con il vino

Oste Ma Dante, che t’è successo? Ma do te see sgrugnato? Dante Ma che. Niente, stavo a mette a posto le balle de fieno e a

un certo puto nun sento un po de rumore da dietro al pajaro, allora pio l’forcone e fo il giro intorno e nun ce trovo la mi sorella Assuntina, che ce dava ce dava co uno… che vergogna.

Oste Ahahahah, no no, non dì niente, ho capito, ho capitotutto, allora quel disgraziato tà corcato de botte.

Dante No, no, no, lue è scappato come ’na lepre… è stata la mi sorella Assuntina che ma corcato! Falla brucià!

Meco Lo sae come se chiama??? Sveja bambocce Risata, arriva il Parroco da una parte e paolino dall’altra.

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Paolino Te vae emminenza (al parroco)Parroco Paolì, ma te lo conosche il Padre Nostro? Paolino No, ma me lo posso immagginà. Don Crispì c’avree

qualcosa da confessà. Parroco Bene, allora viene 'n chiesa che te confesso… Paolino Ma, è questione de un attimo e poe so un po’ allergico

all’incenso. Parroco Ah va bene... per te figliolo noi faremo un’eccezione. Paolino (guarda dietro al parroco) Voe chi? Parroco Io e il Signore Paolì! Hai commesso peccate figliolo?Paolino (si guarda intorno poi sottovoce) Si, so ito con una. Parroco eh? Paolino (sottovoce) So' ito con una. Parroco Eh? Paolino (Forte) Ho trombato con una. Parroco Eeee shhh! E con chi…. ? Tutti Con chi?Paolino Con una del paese.Parroco E con chi?Paolino Ma lo devo proprio dì? Non me sembra onesto. C’ha 'l regazzo Parroco Guarda che se non me lo diche, come te posso assolve? Paolino Don Crispì… non posso come fò.. ve prego aiutatime voe,

nun lo posso dì.. se poe se viene a sapè me rovino la reputazione.

Parroco Mmmm.. Va bene.. Vediamo… Sei stato con quella svergognata de la fia del lattaio?

Paolino No, padre nun è lee.. Parroco Allora senz’altro quella poco de bono de la fia del

fabbro? Paolino No, padre non è nessuna delle due, comunque lasci sta,

che ora c’ho da fa c’ho da lavorà.. e grazie dell’informazione!

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Parroco Si ma quando è …che venghe 'n chiesa? Paolino Presto Don Crispì, tanto prima o poe nevica. (Tutti ridono) Parroco Si va beh. (Rivolgendosi a tutti) E voi che ridete piuttosto

ricordative che domani mattina v'aspetto tutte in chiesa, c'è da festeggià un matrimonio importante!

Tutti Eh certo che ce saremo, mica ce lo perdemo. Parroco E poe domani festeggio il primo anno che so’ curato de sta

diocesi. Dante Eh chissà quante storie c’avrebbe da racconta? Parroco In effetti… ce so’ un sacco di storie curiose che me so’

che potree raccontavve, ma sapete anche voe che c’è il segreto confessionale.

Meco Va beh raccontamo il fatto, mica chi l’ha fatto. Parroco Va beh. Ve vojo raccontà il primo giorno che sono arrivato

ne sto paese, ero in chiesa e me domandavo ma in che paese sono capitato? Che nome è Acquapendente chissà com’è sta gente? Dopo poco arrivò un tizio ben vestito, nun me chiedete chi che nun ve lo posso dì, però c’aveva urgenza de confessasse perché aveva tradito la moglie con la cognata e c’aveva paura d’aveje attaccato na malattia “sessuale” che se era preso da na su contadina che era morta e non se sapeva come. Sto signore voleva pe forza esse assolto perché c’aveva na gran paura de morì. Me so’ detto cominciamo proprio bene se so tutte così do annamo a finì, ma alla fine ho capito che il vostro paese non è poi così male e che questa era sola n’eccezione.

Arriva il conte. Conte Ah Don Crispino, tutto pronto per domani che poi

festegiamo anche i dieci anni di sacerdozio che è nel nostro paese?

Parroco Tutto a posto conte come sempreConte Bene (rivolgendosi ai contadini) Dovete saper che quando

arrivò il nostro parroco. Ho avuto l’onore di essere il primo

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che lui ha confessato. (saluta bacia le mani al parroco e se ne va)

Meco Va beh Eminè de sto fatto noe nome e cognome nun l’avemo fatto.

Tutti ridono.

Dante Don Crispì, dicce la verità ma quante fie c’hae? Parroco Brave, brave fate le spiritose ma come sapete bene fii

naturali, nessuno! figli spirituali circa 5.000, quanti sono i fedeli della parrocchia!

Meco E fie de na bona donna? Parroco A parte voi tre non c’è nessun altro! E poi invece de

sta tutto il giorno qui all’osteria annate a lavorà che non fate altro che beve e poi il vino vi fa male!

Oste Don Crispì.. voe pensate pe la vostra de parrocchia che alla mia ce penso da me.

Il Parroco benedice i presenti e esce. Arriva Cianco e Merlo. Cianco Alfio, quella roba è pronta? Oste Sì, è sul carro del barone giù all’orto.Merlo Allora portace un litro che lo dovemo assaggià. (Oste si

allontana) Non vedo l’ora d’entra in azione, quei.. Cianco Shhh sta calmo… io nvece c’ho na billa. Dovemo anna, da

mequi a melì (saltandi) a spià senza facce accorge. Insomma ce dove anna con circo-spedizione!

Merlo Nun saltà a piede pare che t’encarche. Ma dimme oro dove lo trovamo il circo spezione?

Entra Tabacco con la chitarra e si mette al tavolo con Pietro, Dante e Meco Tabacco Sò molto indeciso, non so se sposà la mi bella regazza

che so innamorato o la vecchia vedova piena de baicche che ho conosciuto e che me vole.

Pietro Io non c’avree dubbe, sposeree la ragazza. L’amoreè la cosa più importante della vita, l’unica che te possa dà la felicità!

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Tabacco M’ hae convinto. Pietro Bene. E… ora dimme un po’… chi sarebbe ’sta vedova? Do

è che sta? Che se me sposa sto callo come un picchio. Meco Lascia sta che quella campa fino a cent’anne è già il terzo

de marito che sottera. Oste Tabacco, pia la chitarra, che se me fae diverti t’offro un

bicchiere de quello bono. Tabacco Cantamo du stornelle aquesiane? Oste Si quelle, quelle su attacca. Tabacco prende la chitarra e tutti cominciano a cantare Stornelli. Arrivano le donne

Stornello d’Acquesio

UOMINI (rit.) Ohi lì ohi là du’ stornelle volemo cantà Ohi lì ohi là semo acquesiane lasciatice sta D’Acquapendente semo li ragazzi La mejo giovinezza de ‘sto posto, bellezza vita e gioia ad ogni costo un po’ briganti ma nun semo pazzi tutti re de ‘sto reame DONNE see!! tutti re, morti de fame! Morti de fame! TUTTI (rit.) DONNE Da qui ce passano le Pellegrine le vede ‘n fila come soldatine ma ogni volta che se so’ fermate ne ‘sto paese ce sò ritornate qui ce sò le belle fate!PIETRO Ma però nu me la dateUOMINI Nun je la date! TUTTI (rit.) UOMINI Ce piace magnà e beve in compagnia ONNE ….e quanno c’è da beve ‘nse discute UOMINI nel vino c’è ‘l piacere e l’allegriaDONNE ….e ve fa bene pure alla salute UOMINI noe ‘mbrojamo anche ‘l destino!

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DONNE eeeee!? …. Fate solo ‘ngran casino! Un gran casino! TUTTI (rit.) Applauso e risate, i ragazzi si mettono a fissare le ragazze che arrivano

Scena XI Volemo le bambole

La piazzetta si anima di nuova bellezza arrivano due (o più) belle ragazze francesi. Loïse, Clery … che fanno perdere la testa ai giovani presenti. Perfino ai bravi del barone che per seguire le ragazze rischiano la propria incolumità ignorando gli ordini ricevuti. Loïse Bonjour, bonjour! Tutto ici è un bel paesino, Italie,

Italiani… Dante Aquesiane (con un gran sorriso) qui semo ad

Acquapendente (gesticolando) Meco E queste chi l’ha scerrate? Cianco e Merlo gli vanno incontro e le invitano all’osteria Clery Oh, tres molto pittoresco. Meco Ma prego appollaiative mequi “mequi con noialtre”Loïse Merci chery. Hôte bojor pour favor potable… Oste

qualche cosa da bere moriamo di sete. Potable … aqua pour favor.

Oste Bonjour mademoiselle belle, ma che acqua portabilequi l’acqua se beve a tonfo alla fonta accomodateve a le table che ve porto il mi frizzantino speciale.

Pietro Alfio, ma come è sta storia? A noe ce fae bere certeschifezze e alle madamiscelle, il frizzantino speciale e a noe ce dae sempre sta ciofeca. (Andando verso le ragazze) Piacere, je me chiam Pietro e della piazza sono il più carinó.

Dante Io sono Dante lue è Tabacco. Meco Io so mecoCianco Lue è Merlo.

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Merlo Lue è Cianco. E voe come ve chiamate?Clery Io Clery, (indicando le altre) lei Loïse. Tabacco Francai sé? Venite dalla Francia?Ragazze Francesi, oui, oui.

Volemo le bambole

Volemo le Bambole, Volemo le BamboleVolemo le Bambole per fare l’amor!Volemo le Bambole, Volemo le BamboleVolemo le Bambole per fare l’amor!

La mi’ mamma mi diceva che diceva la tu’ mamma? Far l’amor con quelle more.. Sono finte e traditore La mi’ mamma mi diceva Far l’amor con quelle bionde, sono finte e vagabonde!

Volemo le Bambole, Volemo le BamboleVolemo le Bambole per fare l’amor!Volemo le Bambole, Volemo le Bambole Volemo le Bambole per fare l’amor! Ragazze ahahahah viva le bambole. Pietro Io italiano Pietro. Francesi, ragazze francesi belle, molto

belle, belle che fate. Ragazze Noi belle fate? Pietro Belle fije.Ragazze Ah Noi belle fille? Ahahah… ragazzi italianì, molto

simpatici. Come si dice? … uccellì! Voi Ucellì? Meco Ah bene, iniziamo bene, qui se parla subito de ucellì!Dante Eh noe ucellì… ucellì Loïse Ucelli?? Come si dice …. Come Pappagallì Italì!! Pappagallì!!

Pietro Ah no no! Niente Pappagalle. A ragazzo italiano piacere

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ragazze belle. Ragazze belle Proceno, Grotte, francese… de tutto il mondo. Ma come mae sete qui ad Acquapendente.

Cianco Non è che cercate un regazzo.. un fidanzato?Clery Tu ne conosci uno? Merlo (si fa largo) Lasciate fa a me che voe non ce sapete

fa con le ragazze. Allora signorì… (gonfiando il petto) quinde lee, c’ha bisogno d’ un vero omo?

Clery A eccò il famoso ragazzo Italiano Don Giovanni? Merlo Giovanni? …. (sgonfiandosi) No, no o io me chiamo Merlo

e lue se chiama Cianco (tutti ridono) chi è sto Giovanni? Loïse Ma noi siamo solo de passaggio, abbiamo fatto un lungo

viaggio da Paris, andiamo a Roma ma madame Beatrice si è voluta fermare qui in questo bello paesello incontrare persona importante.

Meco Avete capito queste vengono da Paris? Parigi... è inFrancia. Libertè, fraternitè… ammorè…

Ragazze Oui noi francesi, viva la liberté de l’amour! Tabacco Anche noe vere italiane, tutto sole e amore. Loïse Italia mai freddo! Sole, fare sempre bagno al mare. Oste Ecco per tutte il mi frizzantino speciale! (Porta anche

delle noci e nocciole)Clary (prende in mano le noci) Comment appel?

Merlo No… Signorì queste so’ noce, nun se pelano se spaccono!(ne prende 'na cercando di aprirla con le mani ma non ce la fa)

Cianco Mare? Bene. Anche a noe piacere meer e le per (osservala scollatura delle ragazze). Perché non andar al meer insiem?

Loïse Bien! Noi andare ora a la mer. Nous allons a la mer. Merlo Sì annamo tutte. Pietro Sì ma che! Il mare è lontano! Cianco (A Merlo) Oh falla finito non me ce da le tiripidicchie ne

la capoccia, che c’ho tutte biritognole.

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Merlo Allora annamo a Paia, a lo scojo de Checco broccolo, giù al fiume c’è anche la sabbia.

Tabacco A piede? Merlo Annamo con il carro de Alfio.Pietro Sì, piamo il carro! Cianco (prende da parte Merlo) Ma che diche, dovemo anna su

a Torre, a portà... Signorine, veramente avremmo un impegno, ma domane potemo anna al mare.

Loïse (avvicinandosi e accarezzando Merlo) No. No demain,aujourd’hui… Domani partiamo per Roma, oggi aujourd’huia la mer. aujourd’hui

Meco Ah deman Aujourd’hui... aujourd’hui hai capito no?! Clery Se voi non potere, noi trovare altra compagnia per mer.

aujourd’hui Merlo Dae Cianco, ce annamo domani e che cambia… oggi a la

mer … domani a le Torrealfen.50 Ma che diche se lo viene a sape il principale ce spella

vive. Ce fa fà la fine del mezzo maiale! Merlo Che coia che see. Io vò al mare... quella biondina là me ce

sta. Cianco Certo che certe cose fanno bene al corpo e allo spirito,

e poe quanno vale la pena vale la pena. Me se addrizzato tuto il pelo guarda un po’. Eh poe tu mica poe sceje la biondina, piace pure a me.

Loïse Bien, allora fare bagno al mare, con noi. Pietro Annamo al mare con le francese! Quell’altra, la brunetta

con l’occhie chiare, Clery me pare se chiama, me piace na frega.

Dante Anche tu hae scelto? Brave, Cianco la biondina, tu la brunetta, a noe ce lasciate qualcosa?

Meco La biondina, la brunetta... state a fa certe sogne ma senon tirate fore le baiocche quelle ve la faranno pure vede… ma mica toccà…..! mmm

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Ragazze Allor, possiamo andare?Pietro C’è un problema! Tutti Problema? Pietro Sì, non c’ho il costume!!! E manco le mutande! Ragazze Ne sont pas un problème, nemmeno noi abbiamo

costume, noi abituate a fare bagno nude. Nude Merlo Costume? Qui a Acquapendente è ’na vita che famo il

bagno gnude! Oste Eh certo, gnude come verme… certe lombriche ce sò! Meco Meco meco jone… se ciavevo 'na trentina d’anne in

meno ce venivo pure io a fa il bagno a Paia… ma l’acqua me fa troppo male!

Tabacco Sì, sì, annamo annamo… da questa parte, sole mare amore… le ragazze sul carro e le giovinotte a piede.

Dante Ma Tabacco ndò vai il carro è di là Tabacco riprende la chitarra Tabacco Ma io ve accompagno con la chitarra de qua (e inizia a

suonare “volemo le bambole”)

La mi’ mamma me diceva -che diceva la tu’ mamma? il mi’ babbo lo ripete:Quelle mejo so’ del prete

La mi’ mamma me diceva -che diceva la tu’ mamma?il mi’ babbo lo ripete:Quelle mejo so’ del prete Volemo le Bambole, Volemo le BamboleVolemo le Bambole per fare l’amor! Volemo le Bambole, Volemo le Bambole Volemo le Bambole per fare l’amor!

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Entra Paolino. Paolino oooh ma do annate ?? Merlo A paia!! Paolino Ma a fa che? Merlo A fa il bagno a la francese daje Paolino viene anche te! Paolino No no io c’ho da fa, c’ho da lavorà!

Volemo le Bambole, Volemo le Bambole Volemo le Bambole per fare l’amor! Volemo le Bambole, Volemo le BamboleVolemo le Bambole per fare l’amor!

Escono tutti a destra, Alfio mette a posto i bicchieri.

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Scena XII Il vero amore non muore mai

Nella piazza arriva una donna Beatrice non giovanissima ma molto bella che chiede informazioni all’oste sulle ragazze francesi, Alan e del loro figlio Giovanni. Qui il Destino gli fa incontrare dopo più di 25 anni un vecchio amico il barone al quale rivela un segreto che cambierà la vita del barone. Beatrice Seigneur, Mi scusa signore, ha visto due ragazze francesi.

passare da queste parti?

Meco (incantato dalla bellezza, Alfio si affaccia dalla finestra)Maria vergine addolorata bona-bonasera signorì che roba, anche lei francese?

Beatrice Buonasera. Sì, vengo dalla Francia. Meco Signora le madamoscielle so state qui Oste Ma si metta comoda che non penso che le ragazze

tornino tanto presto, sono annate al fiume con li ragazzi a fa il bagno gnude, vole qualcosa da bere?

Beatrice Oh Signore mio. Si, grazie ha dell’acqua?. (poi a Meco) Sa dirmi quando ritornano?

Meco Tra annà e tornà… quando se fa buio, non prima. Barone Alfio, i due asini sono passati? Oste Sì, so passate. Beatrice Grazie Oste. Ma ora devo andare (Si alza beve l’acqua fa

per andare si incrociano un attimo gli sguardi con il barone poi continua)

Barone E sono partiti con il carro? Oste Sì, si so partite con il carro, ma.Destino Entra destino scena bloccata Il destino mischia le

carte ma poi sta agli uomini giocare la partita. (Fa cadere 'na sedia riprende la scena facendo girare Beatrice che riconosce il barone)

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Beatrice Goffredo! Goffredo? Ma sei tu?Barone Signora chi è … sono Goffredo si Beatrice Goffredo o mio Dio … So- sono Beatrice… Barone Be.. (pausa) Ma….(pausa) Beatrice…. (come se avesse

visto un fantasma) Beatrice sei tu. Beatrice Sì, sono io! Barone Beatrice . Non è possibile, non credo ai miei occhi, sei

proprio tu! No, non è possibile sono passati. Più di 25 anni… (pausa) ti trovo benissimo, sei sempre bellissima e come stai, com’è che sei qui mi sei venuta a cercare. Non ti ho più vista dopo quella notte.

Beatrice Già, quanto tempo è passato dopo quella notte! Oh mioDio senti come mi batte forte il cuore.

Barone Dopo quella notte che siamo stati insieme, la mattina misono svegliato e non c’eri più. Sei sparita per sempre dalla mia vita. Pensavo che mi amassi, pensavo che… ho pensato di tutto, che ti era successo qualcosa di grave, perfino che eri morta o che per te ero stato solo un’avventura, un crudele gioco. Ma io ho continuato a cercarti per giorni, in tutta Parigi, ti ho aspettato per mesi ma alla fine...

Beatrice Mi dispiace, ho provato…ti giuro ho provato a farti saperedi me ma non mi è stato possibile; ho pensato anche di uccidermi all’idea di non poterti più rivedere… ma alla fine la vita ha prevalso sulla morte, è possibile avere un bicchiere d’acqua?

Barone Sediamoci un attimo.. Gentilmente Alfio portaci dell’acqua. Oste Acqua? L’acqua al piscino. Qui ce vole il mi frizzantino

speciale, in arrivo. Destino Polvere sei e polvere tornerai, ma tra una polvere e

l’altra un buon bicchiere non fa mai male. Barone Ti ho cercato, perché non sei tornata da me… Dicevi che

mi amavi così tanto e che odiavi tuo marito che eri stata costretta a sposarlo? A sposare quel vecchio.

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Oste Ecco madame L’oste porta Meco dentro l’osteria

Beatrice Grazie (Beatrice beve tutta di un fiato)Barone Non so per quale disegno divino Meco Alfio vojono il vino.

Barone Oh per quale crudele scherzo del destino siamo stati costretti a vivere separati e a ritrovarci qui oggi dopo più di vent’anni.

Beatrice Forse Dio ci sta guardando e ci ha concesso di ricominciareprima che succedano altre brutte cose, Il destino mescola le carte e noi giochiamo non possiamo rifiutare la sua offerta.

Barone Ma dimmi che cosa è successo perché sei sparita così? Beatrice Cosa è successo…. Mio marito mi ha fatto rapire quando

sono uscita dalla tua porta ho trovato due uomini che mi aspettavano sulla carrozza assieme a mio marito… mi aveva fatto seguire. E poi rinchiusa giorni nelle cantine del palazzo tra muffa e topi. Fino a quando mio marito mi hanno fatta scegliere tra la morte o il passare il resto dei miei giorni in convento di clausura da cui avrei giurato di non fuggire.

Barone Così sei andata in un convento?Beatrice Sì, altrimenti avrebbe ucciso prima te poi me…all’inizio

sono stati mesi terribili, pensavo di non farcela poi però mi sono resa conto di aspettare un figlio e la forza della vita mi ha fatto superare tutto.

Barone Un figlio? Hai un figlio?

Beatrice Si ma fammi finire di raccontare. Grazie a l’aiuto di alcunesuore, sono riuscita a nascondere la gravidanza. Quando è nato Giovanni, l’ho affidato ad una coppia di francesi che faceva dei lavoretti per il convento, due brave persone che lo avrebbero tenuto con loro fino a quando sarei riuscita a fuggire dal convento.

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Barone Hai visto crescere tuo figlio, dov’è ora? Beatrice Purtroppo no, qualcuno ha parlato del bambino a mio

marito cosi la famiglia a cui l’avevo affidato è dovuta fuggire…per anni non ho avuto nessuna notizia…adesso sarà un uomo, chissà se ha potuto sposare la donna che ama o avrà il nostro stesso destino…

Barone Deve essere stato terribile. Meco (ad Alfio) Io c’ho un presentimento strano è da stanotte

che lo sento. Che sto ragazzo lo conosco. (Alfio lo guarda male)

Beatrice Quando avevo perso ogni speranza un frate che passava di lì mi venne a trovare con questa…

Barone Cos’è? Beatrice una lettera “Cara Suor Beatrice, non abbiamo più avuto

suo notizie, speriamo che vostra Signoria stia bene. La vogliamo informare che viviamo ad Acquapendente, un paese sulla strada francigena per Roma, Giovanni sta bene ed è diventato un uomo. Se possibile ci faccia avere sue notizie e cosa dire a Giovanni.” Con affetto Alba e Alain… da quel giorno ho provato tante volte a scappare per raggiungere nostro figlio ma non ho avuto mai fortuna.

Barone (sussurrato) Nostro figlio! Giovanni, Alba, Alain (trema, suda e sbianca in viso)

Meco Nostro??? Maremmachestoria Beatrice Poi la badessa mi confidò che mio marito era stato ucciso

e in punto di morte aveva deciso di sciogliere i miei voti. Chissà, forse per sentirsi in pace con DIO. Così sono riuscita a lasciare il convento con la sola idea di raggiungere mio figlio. Ecco perché oggi sono qui. Il destino a volte fa dei giri strani e forse niente è affidato al caso ma fa tutto parte di un piano divino.

Barone A questo punto ti chiedo perdono per l’odio che ho provatoper te, verso Dio e il mondo…per il male che in questi anni ho fatto.. ma ora dimmi, parlami.. cosi…cosi hai un figlio.

Beatrice Noi abbiamo un figlio, si chiama Giovanni Battista…

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ma chissà se lo conosci, se gli hai mai parlato o solo incontrato.

Barone Un figlio… un erede… un nuovo barone. Ma è una notiziafantastica! (I due si abbracciano) Conosco un ragazzo di nome Giovanni, ma dobbiamo cercare nostro figlio prima che si commettano altre sciocchezze. Dobbiamo passare in gendarmeria e poi dobbiaom trovarlo. Un figlio se lo vuoi ci sposeremo e daremo a nostro figlio il mio cognome… Un figlio, mio figlio.

Beatrice Abbiamo un figlio e la possibilità di rimediare a tutto ilmale che è stato. Dio ci offre un’altra possibilità e di poter continuare a vivere questa storia meravigliosa.

Entra Paolino sta per parlare ma Alfio gli mette una mano sulla bocca e lo rimanda nel vicolo “te vae”. Tutti escono. Buio.

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Scena XIII La vigilia delle nozze

Ore 19.00 circa Alfio sistema i tavoli, esce di casa Sante con fare pensieroso e si mette a un tavolo. Maria esce di casa e si avvicina al padre. Dante e Meco arrivano e si metto ad un altro tavolo.

Maria Babbo, te posso parlà?

Sante Che cosa altro c’è da dì? Avemo parlato, e tu see da marito.Così che domani il barone te farà diventa 'na regina… è 'na grande soddisfazione pe la nostra famiglia. Sae l’invidia le parente.

Maria Ma l’amore… Sante L’amore verrà col tempo. Mentre la compagnia, la

posizione agiata, le vestite, la servitù, il prestigio de un titolo nobiliare… tutto questo verrà già da domani.

Sante Alfio porta il solito per me e un bicchiere d’acquaa Maria, per piacere.

Oste Il solito ma… Sante Niente ma… solo il solito.Oste Ce penso io… Maria Ma babbo, (Sante la guarda seria, Maria fa la smorfiosa)

almeno posso anna a fa 'na passeggiata? Alfio mette il sonnifero nel vino di Sante e si avvicina verso il tavolo. Sante No, non è proprio il caso. Domani te deve sposà, e poe ce

potrebbe essere qua intorno quel poco de bono e non se sa mae come vanno a finì ste cose.

Maria Allora sto un po’ qui con te? È l’ultima sera a casa con il babbo.

Sante Non fa la smorfiosa. Tanto non me commove.

Entra destino guarda un vaso appeso al muro alle spalle di Maria e Sante e il vaso cade, Maria e sante si alzano per raccogliere il vaso, Alfio mette i bicchieri quello con il sonnifero e l’acqua come erano seduti.

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Sante Sto vaso so 100 anne che è appeso al muro e s’è rotto il chiodo proprio ora.

Destino inverte i bicchieri poi Sante e Maria si siedono pensierosa; mentre la scena inizia ad animarsi Maria M’è venuta 'na gran sete. (Prende il bicchiere del vino

con il sonnifero beve tutto di un sorso) bono. Sante Ma che fae? Hae bevuto il mio.Maria Oramae so’ 'na donna da marito. Entra Meco con dante, e Arriva di corsa Rosa ad annunciare la liberazione di Acquapendente da parte delle truppe garibaldine Rosa Tutto il paese dice che so’ arrivate le garibaldine

a libera Acquapendente! E hanno fatto fuggì de corsa le soldate del Papa!

Meco Ma non se sentito manco un tiro de schioppo. Rosa Appena s’è saputo che stavino arrivà le garibaldine,

le gendarme fo fuggite come la lepre se la sono date a gambe.

Dalla platea arriva Pietro con Cianco e Merlo che indossano una camicia rossa e un cappello dietro tutti gli altri attori. Dante Pietro amico mio see un eroe te see unito a le

Garibaldine pe’ liberà Acquapendente. Pietro Ma de che.. io ero al domo ho incontrato ste due che

provavano con tutte le donne.. cianno la camicia rossa ma mica lo so se so Garibaldine. Poe tutte le gente hanno cominciato a strilla “so arrivate le garibaldine so arrivate le garibaldine” hai da vedè come so scappate le gendarme del Papa ahahahahahah

Rosa Eccoli, sono loro le garibaldine! (indicando Cianco e Merlo)Cianco e Merlo si girano per vedere di chi parla. Oste Brave ragazzi! Acquapendente da oggi è passata nell’Italia

libera, brave! (Gli da due bicchieri e da bere) Brindamo! Brindamo a Garibaldi, al Re e all’Italia! (Tutti brindano) venite che v’offro da be’!

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Cianco Merlo allaccite le lacce de le scarpe, se no ce nciampiche..

Merlo Oggi perdo ll’ale, con ste camice rosse ce lasciamo le baffe.

Meco Ma diteme un po’, me sembrate un po’ troppo… “pulite”pe’ esser soldate. Ma io ste due le conosco queste più che garibaldine so le corvacce.

Tutti So le corvacce?

Cianco Semo Cianco e Merlo semo sempre noe ma che Garibaldi,il Papa e il Re! È che semo qui per ben altra causa.

Merlo Sì, ben altro c’ha portato in paese, meno nobile ma più potente . ahahahahah

Cianco Come se dice tira più un pelo de donna che un carro de bove.

Rosa Ma allora non siete venute a liberare la città? Non fate parte de le Garibaldine? E la camicia rossa?

Cianco Avemo visto un branco de gente tutte vestite de rosso e ce se semo ventite pure noe.

Merlo Eccoce qui vestito de rosso so il tormento de le donne, specialmente de quelle francese.

Cianco Te Il tormento delle donne? Io con sta camicia so deesse il desiderio segreto delle donne! Io le francese se le guardo le furmino.

Meco Sì, te incontrono de notte da la paura l’ammazze stecchite de sicuro!

Oste Se non era per il barone nemmeno le bone donne ve volevano da quanto puzzate.

Merlo Ma che stae a dì io le donne le donne le prendo, le uso equando le lascio me dicono sempre che so come il mejo del reame.

Meco A me sa tanto che se parlava de letame, no de reame. Cianco L’invidia, è nà brutta bestia cari vecchiette! Oste Ho capito… qua le bicchiere, che il vino se paga! Merlo Ma adesso semo qui perché le francese passavano che

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domani mattina ripartono per Roma. E hanno detto che prima de partì volevano fa l’amore sotto le stelle.

Cianco Oh ma che diche stasera è nuvolo mica ce so le stelle.Merlo Il barone dice che le francese vanno matte per le

garibbardine speriamo che sta camicia rossa faccia l’effetto sperato.

Tutti gli attori escono dalla scena delusi rimangono Meco, Dante, Pietro, Cianco e Merlo. Maria comincia a sbadigliare. Maria Babbo, io vò a casa. M’è venuto un sonno… Sante Sì, annamo a casa, che io c’ho tante cose da pensa’, e poe tu

deve dormì domani è 'na giornata importante e sarà tanto lunga. Annamo a casa Rosa

Sante, Rosa e Maria entrano in casa, Arrivano le francesi Cianco e Merco si fanno avanti ma Pietro e Dante li spostano e si precipitano dalle ragazze. Pietro Buona sera madamoscielle perché non venite con noe

ialtre in pineta a guardà le stelle? È 'na notte magnifica. Loïse Me oui nous allons regarder les étoiles… guardare le

stelle… Clery/Dante Oui oui, nous allons… Pietro Madamoscielle da sta parte pe le stelle e come disse 'na

rana a un’altra: “annamo a fa un girino?”. Cianco e Merlo rimangono come due tonti Cianco Manco la camicia rossa ha fatto effetto, annamo va. Merlo La colpa è la tua.. è che hai detto che è nuvolo nun ce

so le stelle. Ma poe non ho proprio capito ciae sta fissa del de prevedè il tempo.

Ciaco e Merlo si prendono a spinte e escono. Meco e poeta rimangono seduti pensierosi, Alfio mette a posto. Entra poeta. Poeta Beata gioventù Oste Meco che hae? Te vedo pensieroso. Meco Me so ricordato 'na cosa, stanotte quann’ero lì per terra

c’era uno accanto a me e me parlava. Oste Ma quanno so arrivato non c’era nessuno.

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Meco Si è stata 'na sensazione strana come se c’era ma non c’era. Poeta 'na specie de fantasma? Meco 'na specie. E parlava, parlava me ricordo ste parole

“il destino, lo sae è come le nuvole non se capisce la forma ma je damo un sacco de interpretazione. Non è nel fondo della bottiglia che è conservato il nostro destino, ma in noe stesse.”

Oste Bella sta cosa.

Meco È tutto il giorno che ce penso e allora sae che te dico?Smetto de bere, si da domani cambio vita riapro la bottega da falegname “che ero anche bravo”, me ce vorrà un po’ de tempo per rimettere in sesto la mi vita, ma ce la farò e farò smette de fa quel lavoro a la mi moje.

Oste So proprio contento de sta tua decisione vedrae che troverae la vera forza pe’ faccela.

Meco Con tutte le cose che me so’ successe, non so dove troverò sta forza.

Poeta Amico mio, la vera forza non è quella delle vittorie,ma quella che ogni omo dentro c’ha. E la poe trovà solo quanno decide ogni giorno davanti annà, cercanno sempre de superà le difficoltà che pe strada poe incontrà. E quella forza che anche quanno la vita per terra te po’ buttà, non te fa arrende e te fa rialzà e onestamente avanti annà, Questa è la vera forza e ogni omo dentro se c’ha.

Oste Ora annamo a casa. (Si alzano e fanno per uscire) Meco E poe la sapete un’altra cosa (i tre si fermano) stanotte

quello che era lì con me russava come un somaro e non me faceva dormire. Allora a un certo punto sono arrivate due diavolacce che se sono messe a parlà.

Oste E che hanno detto? Meco Boh. Questo non me lo ricordo però era 'na faccenda

importante. Poeta Si, si. Va bene annamo che s’è fatto tarde. Meco, Poeta e L’oste escono.

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Scena XIV Il maldestro tentativo

Il maldestro tentativo di fuga dei due innamorati. E la consapevolezza che l’uomo può essere artefice del proprio destino se crede e fa tutto quello che è in suo potere per cercare di cambiarlo. È notte e la piazzetta è deserta arriva da destra con una scala di legno, inciampa e si schiaccia sotto le mani; se le mette in bocca e corre fuori scena verso sinistra; dopo poco ritorna, prende la scala e la appoggia sotto la finestra della casa di Maria; sale, bussa e la chiama sottovoce. Giovanni Marì… Maria… Maria… Dopo alcuni secondi si sente dei rumori da dentro la casa, si apre la finestra e spunta la canna di un fucile, poi compare il padre di Maria con faccia scura. Giovanni quando lo vede salta dalla scala, si raccomanda e fugge. Nella fuga butta giù i tavolini.

Sante (spara un paio di colpi di fucile) Delinquente! Che voleva Fa’? T’ammazzo, t’ammazzo!

Giovanni Non me salvano manco le sante!

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Scena XV Non è mai troppo tardi

La domenica del villaggio suona la campa è giorno, all’osteria arrivano i soliti personaggi mentre in casa del fattore si preparano per il matrimonio, ma nella notte ci sono stati delle decisioni importanti Giovanni e Alan sono stati presi dai carabinieri e portati dal conte che ha parlato loro a nome del barone. Sante, Rosa sono pronti ad entrare nella nobiltà e Maria a malincuore ad accettare le decisione del padre. Dalla destra entrano in scena il Barone e Beatrice; da sinistra entrano il conte, Giovanni con il padre (accompagnati da Cianco e Merlo); Entra anche destino. La mattina Arriva Alfio che apre l’osteria raccoglie la scala e poi Pietro, Dante, Meco. Oste Ah ecco che era il busso c’ho sentito sta notte è cascata

la scala. Speriamo che ce l’ha fatta, ma ce credo poco il sonnifero l’ha bevuto lee.

Pietro Alfio non è che ciae nà camomilla? Oste Na-na-na … na camomilla??? E per de più de mattina?

Quanno mae hae ordinato ‘na camomilla? Pietro È pe’ calma l›eccitazione della notte. Oste Ah racconta, racconta com’è annata con le francese? Pietro Eh come è andata… bene fino a quanno non semo

arrivate al prezzo….. e in due non c’iavevimo manco un baicco. Allora cianno prima menato poe lasciato in pineta a guarda le stelle. Ma stanotte che sogne stanotte care mie…

Meco Eh ma se po’ di che le donne te le vede solo de notte ne le sogne?

Pietro Ma che stae a dì… le donne a me, me guardano de giorno,de sera e de notte! Guardame villico alto, slanciato, portamento signorile… Che je farò io alle donne…?

Dante Magare schifo, visto che non see ancora riuscito a sposalla una.

Pietro Sposalla una? Io sposamme? Solo a senti sta parola me vengono le brivide brrrrrrrrrrrrrr..

Meco Allora coprite anche il viso, cosi le brivide te passono.

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Chissà cosa dareste pe trovà 'na donna che te sposa, ma nessuna te se fila chissà com’è un figurino come te!!

Pietro Le trovo quante me pare. Meco Come disse quello… chi te ncula lo trove, ma chi te paga no!Pietro Volete sape che penso io del matrimonio? Primo… che le

donne piangono tutte il giorno del matrimonio e l’omine tutte quante il giorno dopo. Secondo è che a tutte l’omine in fondo in fondo je piace il matrimonio e che solo quelle sposate dicono male.

Arrivano Evira, Patrizia. Patrizia Eh già, Terzo poe quanno le marite vedono 'na bella

donna chissà come ma se scordono tutte d’esse sposate. Meco Eh no qué non e’ mica vera. le marite quando vedono

na bella donna non se scordano d’esse sposate. Al contrario è proprio ne ste momente traggiche che se lo ricordono dolorosamente.

Esce di casa Rosa. Tutti (salutano Rosa) Bongiorno Rosa è tutto pronto pe’

l’matrimonio? Rosa So’ così emozionata… me se sposa la mia piccina! Conte Rosa c’è 'na novità. Rosa Qualsiase titolo mobiliare va bene, non ce so’ probleme. Conte Maria non può sposare più il signor Barone. Rosa Come no? Oh madre santissima del santissimo rosario…

non sarò più “baronessina”? (sceneggiata con urla e svenimenti poi chiama Sante a granvo ce) Sante, Sante corre corre viene giù.. Sante sbighite qui se perde la mobiltà (si sente svenire e la fanno mettere seduta)

Arriva Sante e Maria mezzi vestiti. Sante Ma signor Barone che cos’è successo? Rosa datte 'na

calmata che te pia un colpo. Conte Sante, Maria non può sposare più il signor Barone. Sante Signor Barone, perché non se vole più sposà c’è qualcosa

che non va bene in Maria?

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Arriva il barone con sottobraccio Beatrice dall’altra parte Cianco e Merlo con Alain e Giovanni. Tutti fanno largo e si mettono in disparteBarone No Sante, Maria è perfetta, non ha niente che non va.

Ma è successo che non la posso più sposare. Maria merita la sua vita, la sua giovinezza e l’amore del suo cuore… e poi io sono innamorato de un’altra donna, che dopo tante anni ho ritrovato. Il destino ci aveva separato e ci ha fatto ritrovare e con lei, è tornato il mio cuore e 'na nuova persona.

Conte (rivolto ad Alain) Lo dico per tutte i presenti il signor Barone ha ritirato questa mattina tutte le accuse contro il qui presente Alain Castel,

Tutti Evviva questa è na bella notizia Conte Inoltre di premiare il lavoro svolto in tutti questi anni

nelle sue terre da Alain Castel donandogli la proprietà del podere dove abiti con tutte le terre annesse… se la

faccenda finisce qui. Alain Per me e mia moje sta bene e (abbracciando Giovanni)

sta bene anche a mio fio. Conte Inoltre cosa importante riconosce il qui presente

Giovanni come figlio di Beatrice Casti e Goffredo Battista Manfredi Aldobrandeschi che dalla qui presente signora Beatrice era stato affidato a Alain e Alba Castel. È 'na lunga storia.

Giovanni Ma che storia è questa? Io fio di… Beatrice Sì, sei mio figlio. E vorremmo festeggiare questo giorno

dandoti la nostra benedizione per sposare Maria, poi avrai tutta il resto della vita per chiarire cosa è successo. (Beatrice abbraccia Alain e in lacrime lo ringrazia) Grazie per aver cresciuto mio figlio.

Giovanni Ma io oggi me devo presentà a Viterbo nelle truppe Del Papa?

Conte Dato che oggi ti devi sposare ho qui l’annullamento alla tua chiamata.

Giovanni (guarda Maria) Maria!

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Maria Dai Giovanni, sposamice! Destino parla nell’orecchio a Giovanni. Giovanni Sì, sposamoce! Rosa Aspettata aspetta. Ma se Giovanni è il fio del barone

e Giovanni sposa la mi fia… allora anche così divento “baro-ma –ni-ssina” anch’io?

Sante Rosa lascia perde. Alain amico mio potrae mae perdonamme?

Alain Non c’è niente da perdonare, semo amici e questo basta. Sante e Alain si abbracciano. Arriva il parroco. Parroco Buongiorno, buongiorno a tutti, che il Signore sia con

voi. (quelli dell’osteria “e con il tuo spirito”) Voialtre avete sempre voja de giocà. Ma che fate tutte qui e che sono ste facce su forza annateve a preparà che c’è matrimonio da celebrà. Oppure è successo qualcosa oh.. parlate c’è o no sto matrimonio.?

Barone Certo che c’è Padre, ma ci potrebbe esse un doppiomatrimonio, Io sposerò la signora Beatrice (Beatrice prende a braccetto il Barone) e se lo vorranno il qui presente Giovanni sposerà la signorina Maria.

Parroco Ah bene, cambia la situazione ma l’importante è chequalcuno se sposa. Allora se qualcuno c’ha qualcosa da dì lo dica adesso o sta zitto per sempre.

Meco Ecco me so ricordato adesso quello che ho sentitol’altra notte qui all’osteria. (si avvicinano con fare minaccioso Cianco e Merlo il Conte e il barone, Meco si guarda intorno impaurito e non racconta quello che ha sentito) Si ma forse,.. forse è stato solo un sogno. (Poi si fa forza e dice) Però a me piace pensà che sta storia che è successa ne la mi città.. prima o poe qualcuno se la possa ricordà e magari in un teatro davanti a un bel pubblico se possa raccontà.

Destino (scena bloccata rivolgendosi al pubblico) Nella linguagreca esiste una parola “metanoia” il suo significato è mutamento di parere, pentimento, confessione delle

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colpe, impegno a non ripetere i propri sbagli. Il tempo passa ma l’essere umano ripete i medesimi errori. Sebbene i pensieri si ripetono identici nelle vite degli uomini, esiste un’entità in grado di cambiare i destini: è l'amore. Perché quando amiamo non abbiamo più bisogno di parole, documenti, accuse e difese. Nella vita, non è importante dove sei stato e con chi sei stato. Non conta neppure dove sei ora o con chi sei ora e non è mai troppo tardi per essere quello che si è destinati ad essere o meglio ciò che si desidera essere. Perché nella vita c’è un tempo per ogni cosa per ogni azione e in ogni situazione, anche in quella più complessa, è possibile trovare qualche cosa di buono che è sempre presente. E voi signore e signori credete nel destino???

Entra paolino con 'na carriola di legno. Paolino Che fate? Annate avanti, annate avanti, che c’ho da fa

c’ho da lavorà! Destino Questa è l’osteria d’Acquapendente dove si dice che c’è

buon pane, buon vino e brava gente. Buio.

FINE

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L’AUTORE RINGRAZIA

La compagnia Retropalco per la splendida disponibilità e pazienza nella gestione delle varie versioni dei copioni in corso d’opera, ma principal-mente per l’affetto e l’amicizia dimostrata in questi anni. Manuel Dionisi per aver condiviso e creduto nel progetto, per la regia e la professionalità che ha messo a disposizione.Francesca Araceli per le incantevoli musiche e la pazienza con gli im-provvisati cantanti. Per le scenografie Rachele Venturelli, Fabio Vitali, Francesca Sacchini, Manuel Dionisi e Mario Rossi.Le costumiste Bruna Maccabruni e Laura Vagnoli che hanno saputo dare un tocco di colore.Luisa Pifferi per il suo grande supporto tecnico-logistico.Paolo Peverini per la copertina, la grafica e la spontanea collaborazione.Gli amici Franco Crisanti e Giorgio Sacchini per gli spunti comici di alcu-ni personaggi. Loriano Ronca e Silvia Araceli per la loro amicizia e supporto. Alessandra Di Giallorenzo, Serena Venanzi, Laura Lombardelli, Patrizia Sacchini, Katia Piccini, Elisa De Benedettis per la tenacia delle donne, la comprensione e, soprattutto, la pazienza con il gruppo dei boys. Tiziano Sartucci e la sua chitarra che ci ha accompagnato nelle buie not-ti d’inverno.Marco Capra, Riccardo Zanoni, Valeriano Brozzoli, Renzo “Stoppa” Cam-pana, Stefano Alberelli e Umberto Coro per la loro simpatia e la naturale schiettezza con la quale riescono sempre a dare il loro meglio.Luca Crisanti che non veniva alle prove perché c’ha da fa.Enrico Squarcia, il Cianco, perchè senza di lui non c’è divertimento.Francesco Del Francia e Marcello Nisti perchè si sono scoperti fratelli. Infine la fantasia di chi ha inventato alcune delle barzellette che erano nella memoria dei personaggi dell’osteria e le hanno fatte diventare la loro vita.

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IL PRESIDENTE E REGISTA RINGRAZIA

Roberto Colonnelli per aver dato la possibilità a tutta la compagnia Retropalco di mette in scena un copione scritto da lui,cimentandosi in una storia di vita paesana rispolverando storielle, dialetto e tradizioni locali. Commedia molto divertente ma che allo stesso tempo fa anche riflettere, grazie alla figura del Destino.

Francesca Araceli per aver creato e curato le musiche dello spettacolo, originali stornelli paesani che con melodici arrangiamenti rendono magico lo spettacolo.

Paolo Peverini, Fabio Vitali, Rachele Venturelli, Mario Rossi, Luisa Pifferi, Bruna Maccabruni, Laura Vagnoli e Carlo Monelli per aver riprodotto grafica, scenografia, accessori, costumi e luci che hanno permesso allo spettatore di immergersi nella storia come fosse realtà.

E per ultimi ma non meno importanti il ringraziamento va a loro, attori ed attrici della compagnia Retropalco che sono riusciti a mettere in scena un lavoro complesso facendo emergere un gruppo unito e coeso che si diverte e fa divertire.

Manuel Dionisi

“Io so e non so perché lo faccio il teatro ma so che devo farlo, che devo e voglio farlo facendo entrare nel teatro tutto me stesso,

con quello che sono e penso di essere e quello che penso e credo sia vita. Poco so, ma quel poco lo dico.”

Giorgio Strehler