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Amici della Musica di Padova 65a stagione concertistica 2021|2022

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Amici dellaMusica diPadova

65a stagione concertistica2021|2022

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La presente stagione è realizzata con il concorso delMinistero della Culturail patrocinio del Comune di Padova, il contributo del Comune di Padova – Assessorato alla Cultura

e della Regione Veneto

Gli Amici della Musica fanno parte di

Amici dellaMusica diPadova

65a stagione concertistica 2021|2022

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© Simon Fowler/Warner

“Un pianoforteper Padova”

Steinway gran coda della FondazioneCassa di Risparmio di Padova e Rovigomesso a disposizione della città (2004)

Mercoledì 13 ottobre 2021 • ciclo AAuditorium Pollini, Padova

PIOTR ANDERSZEWSKI pianoforte

J.S. Bach: 12 Preludi e fughe da “Il Clavicembalo bentemperato” Parte II BWV 870 – 893n. 1, 7, 8, 9, 11, 12, 16, 17, 18, 20, 23, 24

Sulla scena musicale internazionale Piotr Anderszew-ski è uno dei pianisti di spicco della sua generazione.Presente in importanti sale come il Konzerthaus diVienna, la Wigmore Hall di Londra, il Concertge-bouw di Amsterdam, il Théâtre des Champs-Elyséesdi Parigi etc. annovera collaborazioni con orchestrecome Berliner Philarmoniker, London Symphony,Philarmonia, Chicago Symphony Orchestra e, nelladuplice veste di direttore e solista, con ScottishChamber, Chamber of Europe, Camerata Salzburg.Oltre ai numerosi riconoscimenti discografici, ha ri-cevuto il Gilmore Award, lo Szymanowski Prize e ilRoyal Philarmonic Society Award.La musica di Bach ha una posizione centrale nel suorepertorio: il primo CD del 1999 per Harmonia Mun-di comprendeva l’Ouverture francese e la Suite fran-cese n.5. Poi le incisioni per Warner di 4 Suites ingle-si e di 3 Partite. E a Bach è dedicata la sua più recenteincisione con una selezione dalla Parte II de Il Clavi-cembalo ben temperato. Una scelta meditata a lungoe della quale ci parla lo stesso pianista.“Ho deciso di mettere insieme 12 Preludi e Fughe del se-condo libro in una sequenza di mia scelta soggettiva, ba-sata a volte su relazioni tonali che funzionano natural-

mente tra loro, altre volte su contrasti che sembrano atti-rare irresistibilmente i pezzi tra loro. L'idea alla base del-la presentazione di queste opere in questo ordine specifi-co è quella di creare un senso del dramma che un ciclosuggerirebbe: 12 personaggi che conversano, specchian-dosi l'un l'altro”

Mercoledì 27 ottobre 2021 • ciclo BAuditorium Pollini, Padova

QUARTETTO AURYNMATTHIAS LINGENFELDER violinoJENS OPPERMANN violinoSTEWART EATON violaANDREAS ARNDT violoncelloPETER ORTH pianoforte

R. Schumann: Quintetto op. 44J. Brahms: Quintetto op. 34

Brahms e dintorni: la musica da camera con archi(10° e ultimo concerto)

Si conclude, con il decimo concerto, il ciclo intitolato“Brahms e dintorni“, ma si conclude anche la straor-dinaria attività concertistica del Quartetto Auryn,che aveva preso avvio nel 1981. È un momento digrande emozione sia per noi, che per i musicisti, chehanno voluto indirizzarci questo affettuoso messag-gio.“Dopo oltre quarant’anni di attività concertistica, allafine di quest’anno, noi del Quartetto Auryn, ci congedere-mo dai palcoscenici. Siamo molto felici che, dopo tutte lelimitazioni legate alla pandemia, avremo nuovamentel’occasione di suonare dal vivo per il pubblico di Padova.Credo che in nessuna città del mondo, tranne forse chenella nostra città, Köln, abbiamo suonato così tante vol-te. Abbiamo ricordi meravigliosi: il ciclo Beethoven, cheper ogni quartetto rappresenta sempre un traguardo, ilciclo dedicato a tutti i quartetti di Haydn e non possiamoche essere grati agli Amici della Musica, che accolseroquesta idea e la realizzarono in 18 concerti! Ed infine ilciclo dedicato alla musica da camera di Brahms, checoncluderemo adesso con il grandioso Quintetto. Al pia-noforte ci sarà Peter Orth, al quale siamo legati da una

collaborazione musicale di oltre 30 anni.Padova è diventata per noi una seconda patria, ancheperchè per molti anni, nelle sue vicinanze, ad Este abbia-mo organizzato un nostro Festival e ci mancherannomolto tutti i nostri amici qui. Ma rallegriamoci piuttostoper il nostro ultimo concerto con due grandi capolavoridella musica.”Oltre 40 le presenze a Padova del Quartetto Auryn,dal 1991 ad oggi.

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Venerdì 5 novembre 2021 • ciclo AAuditorium Pollini, Padova

ENSEMBLE ZEFIROALFREDO BERNARDINI oboePAOLO GRAZZI oboeALBERTO GRAZZI fagottoPAOLO ZUCCHERI violoneANNA FONTANA clavicembalo

L’epoca d’oro di oboe e fagotto

G. F. Händel: Sonata op. 2 n. 3J. e J.B. Pla: Sonata n. 6F. Couperin: Sonade da La Françoise (Les Nations)A. Vivaldi: Sonata a 4 RV 801J.F. Fasch: Quadro FWV N:B2J.S. Bach: Concerto BWV 974 per clavicembalo(da A. Marcello)J. D. Zelenka: Sonata n. 2 ZWV 181/2

Fondato a Mantova nel 1989 dagli oboisti AlfredoBernardini e Paolo Grazzi e dal fagottista AlbertoGrazzi Zefiro si è affermato come uno degli Ensem-ble di riferimento nella vita musicale internazionaleper quel che riguarda la musica da camera del ‘700 e‘800 con strumenti d’epoca ed il repertorio in cui ifiati hanno un ruolo di primo piano. Presente neimaggiori festival, Zefiro ha realizzato una importan-te discografia, premiata da Classic Voice, Gramopho-ne, Diapason d’or, Grand Prix du Disque. Già ospitenelle nostre stagioni concertistiche con programmi“classici" in quintetto/sestetto/ottetto Zefiro presen-ta oggi un programma invece che evoca “L’epoca d’o-ro dell’oboe e del fagotto“, l’epoca cioè nella quale, apartire dagli anni ’50 del 1600, l’oboe viene identifi-cato come lo strumento simbolo del periodo sotto ilregno di Luigi XIV.

“È un viaggio in musica, che percorre l’ascesa dell’oboe edel fagotto attraverso le sue declinazioni nei diversi stilinazionali: da Georg Friedrich Händel, grande estimatoredello strumento da lui utilizzato ampiamente in opere,oratori e nella musica da camera, ai fratelli catalani Josée Juan B. Pla, loro stessi, oltre che compositori, anchegrandi virtuosi dello strumento che esibirono in tour at-traverso l’Europa, da François Couperin, compositore dicorte di Luigi XIV ad Antonio Vivaldi, che scrisse ben 20concerti solistici per oboe, ed infine Johann Friedrich Fa-sch e Jan D. Zelenka, entrambi compositori vicini a Bach(che è l’autore della versione clavicembalistica del cele-bre concerto per oboe di A.Marcello).”(Alfredo Bernardini)

© Foppe-Schutt “Un pianoforteper Padova”

Steinway gran coda della FondazioneCassa di Risparmio di Padova e Rovigomesso a disposizione della città (2004)

Venerdì 12 novembre 2021 • ciclo BAuditorium Pollini, Padova

NIKOLAY LUGANSKY pianoforte

L. van Beethoven: Sonata op. 31 n. 2 "La Tempesta"L. van Beethoven: Sonata op. 57 "Appassionata"C. Franck: Prélude, Choral et FugueS. Rachmaninov: Sei Etudes-Tableaux op. 39: n. 1, 4,5, 6, 8, 9

La critica internazionale lo definisce una solida real-tà del pianismo contemporaneo, un artista vero, ca-pace di parlare all'orecchio e al cuore del pubblico,capace di interpretazioni di estrema difficoltà tecni-ca e virtuosistica, come di un tocco raffinato, lirico,avvolgente. Nikolay Lugansky è un magnifico musi-cista, tra i massimi interpreti del pianoforte, nato nel1972 a Mosca ed oggi, nella sua piena maturità di ar-tista tiene il suo primo concerto a Padova per la no-stra associazione. La sua carriera concertistica lovede nelle maggiori sale da concerto di tutto il mon-do da solo e con orchestre e direttori prestigiosi, inun repertorio estremamente ampio che comprendeoltre 50 concerti da Bach alla musica contempora-nea. Altrettanto intensa la sua attività cameristica afianco di artisti come Repin, Kavakos, Faust, Maisky,Rudin, Netrebko etc.La sua discografia (Harmonia Mundi ) è amplissimae tutti gli autori in programma vi sono rappresentati.Naturalmente Rachmaninov, che è uno dei composi-tori più amati da Lugansky, ma anche Beethoven eFranck. Di Beethoven è recente l’uscita nel 2020 del-

le Sonate op.101, 109, 110, mentre risale a circa quin-dici anni fa l’incisione delle sonate del “secondo pe-riodo” (fra cui l’Appassionata ). In una recente inter-vista per Classica Lugansky ha ricordato l’enormeimpressione che ricevette da ragazzo dall’ascolto del-la bella integrale beethoveniana realizzata per Melo-dya da Maria Grinberg: fu la sua prima impressionedella musica classica e quel nobile e meditato equili-brio ispira anche oggi la sua lettura di Beethoven.Recentissima infine l’uscita di un CD tutto dedicato aC. Franck. Un compositore, Franck, che lo affascinada oltre trentanni e di cui aveva eseguito la Sonataper violino, il Quintetto e il Preludio Corale e Fuga, acui oggi si aggiunge il Preludio Aria e Finale, rivela-togli dalla interpretazione di Alfred Cortot.Un omaggio quindi a Franck in anticipo sulle cele-brazioni del 2022.

© Jean-Baptiste Millot

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Mercoledì 17 novembre 2021 • ciclo AAuditorium Pollini, Padova

ELISSO VIRSALADZE pianoforte

W.A.Mozart: Fantasia K 396W.A.Mozart: 9 Variazioni sull'arietta “Lison dor-mait” K 264F. Chopin: Mazurka op. 30 n. 4, Mazurka op. 33 n. 2F. Chopin: Ballata n. 2 op. 38W.A.Mozart: Fantasia K 475W.A.Mozart: Sonata K 457F. Chopin: 2 Notturni op. 27F. Chopin: Ballata n. 3 op. 47

Il ritorno a Padova di Elisso Virsaladze, dopo i con-certi del 22 gennaio 2016 e del 10 aprile 2019, è unavvenimento. Per gli appassionati Elisso Virsaladze èun nome mitico, con una prestigiosa carriera: vinci-trice del Concorso Schumann a Zwickau, docente alConservatorio di Mosca e alla Musikhochschule diMonaco di Baviera, oggi anche a Fiesole, partner del-la violoncellista N. Gutman e di direttori come J. Te-mirkanov, R. Muti, W. Sawallisch, K. Kondrashin, A.Pappano. Cresciuta in una famiglia a Tbilisi che dagenerazioni era impegnata nell’arte e nella culturadella Georgia, Elisso Virsaladze ha preso le prime le-zioni di pianoforte dalla nonna, la Prof.ssa AnastasiaVirsaladze e ha proseguito i propri studi nel localeConservatorio, prima di trasferirsi a Mosca per segui-re i corsi di Yakov Zak e di Heinrich Neuhaus. Unascuola, quest’ultima, che ha annoverato tra i suoistudenti anche Sviatoslav Richter, attenta ai valorispirituali della musica.Se Bach per Chopin – ha scritto Gastone Belotti – erail musicista dal quale tutti dovevano imparare, Mo-zart era il modello irrangiungibile da venerare. È suun tema di Mozart che Chopin scrive le Variazioni

op. 2 nel 1827 (quelle di cui Schumann subito avvertìla genialità) ed è il Trio K 564 che Chopin esegue conAlard e Franchomme, nel suo ultimo concerto pari-gino il 16 febbraio 1848. Uno dei suoi ultimi pensieriespresso ad una delle sue allieve migliori, MarcelinaCzartoryska, fu: “vi raccomando Franchomme; voidue suonerete Mozart e io vi ascolterò."Chopin – H.Heine, 1837 – “tradisce un’origine moltoalta. Proviene dal paese di Mozart, di Raffaello, diGoethe: la sua vera patria è il sogno incantato dellapoesia.” Quel sogno che Elisso Virsaldazde ci propo-ne nel suo programma.

Lunedì 22 novembre 2021 • ciclo BAuditorium Pollini, Padova

MARIE-ELISABETH HECKER violoncelloMARTIN HELMCHEN pianoforte

S. Prokofiev: Sonata op. 119G. Fauré: Élégie op. 24G. Fauré: Sicilienne op. 78G. Fauré: Papillon op. 77R. Schumann: Adagio e Allegro op. 70R. Schumann: Sonata n. 2 op. 121 per violino e pia-noforte (trascrizione per violoncello e pianoforte diIsang Enders)

Martin Helmchen è considerato uno dei migliori pia-nisti della sua generazione ed il pubblico padovanolo ricorderà in una splendida esecuzione delle Dia-belli di Beethoven nel 2017. La sua attività di solistasi è sviluppata, a partire dalle prime affermazioni(Concorso Clara Haskil, Borletti Buitoni Trust, BBCNew Generation Artist etc.) con presenze nelle mag-giori sale e collaborazioni prestigiose con Filarmoni-ca di Vienna, di Berlino, London Symphony e diretto-ri come Gergiev, Haitink, Jurowski, Blomstedt.

La musica da camera ha sempre svolto un ruolo im-portante nel suo impegno concertistico, fin dalle pri-me esperienze con i violoncellisti B.Pergamenschi-kov e H.Schiff, oltre che con i violinisti F.P.Zimmer-mann, C.Tetzlaff, J.Fischer, con la violista T.Zimmer-mann e con altri artisti come J.Banse, S.Meyer. OggiMartin Helmchen suona in duo con la moglie, la vio-loncellista Marie-Elisabeth Hecker e con lei e con laviolinista A.Weithaas forma anche un affermatoTrio. Marie-Elisabeth Hecker fece un debutto sensa-zionale con il successo all’8° Concorso Rostropovicha Parigi nel 2005, vincendo non solo il primo premioma anche, per la prima volta nella storia del concor-so, i due premi speciali. A questa affermazione seguìquella del Borletti-Buitoni Trust nel 2009 e il soste-gno della prestigiosa Kronberg Academy.Suona regolarmente con le maggiori orchestre e di-rettori come Luisi, Nagano, Thielemann, Saraste, vonDohnányi, Barenboim, Harding, Herreweghe ed èdocente dal 2017 alla Hochschule C.M. von Weber diDresda. La sua discografia per Alpha Classics com-prende le sonate di Brahms, ”l’arpeggione“ di Schu-bert, il concerto di Elgar etc.

© Giorgia Bertazzi

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Mercoledì 1 dicembre 2021 • ciclo AAuditorium Pollini, Padova

laREVERDIECLAUDIA CAFFAGNI voce, liutoLIVIA CAFFAGNI voce, viella, flautiELISABETTA DE MIRCOVICH voce, ribeca, viellaMATTEO ZENATTI voce, arpa, tamburelloDAVID RIONDINO voce narrante

Brani tratti daGiovanni Boccaccio, Trattatello inlaude di Dante eDante Alighieri, Rime “Petrose”F. Landini: Selvaggia fera di Diana servaA. Daniel: Chanzon do·lz moz son plan e primAnonimo veneto: Involta d’un bel veloE. deMircovich: Piance la bella yguana (1995)J. da Bologna: Sotto l'imperio del possente princeJ. da Bologna: Lucida petraG. deMachaut: Plus dure que un dyamantF. Landini: L'alma mia piangeF. Landini: Or su, gentili spirti ad amar prontiF. Landini: Donna l'animo tuo pur fuggeF. Landini: S’i’ ti son statoF. Landini: Guarda una volta in ciaG. Binchois: Triste plaisir et douloureuse joie

Dante e la musica (1° concerto)

Da più di trentanni laReverdie rappresenta nel pano-rama internazionale una eccellenza fra gli ensembledi musica medioevale. Era infatti il 1986 quando duecoppie di giovanissime sorelle (Claudia e Livia Caffa-gni, Elisabetta e Ella de Mircovich) fondarono ungruppo, che si è affermato sia a livello concertistico,di ricerca e discografico con numerosi premi ottenu-ti (otto Diapason d'Or, tredici 10 di Repertoire, tre 10da Crescendo, due ffff télérama, un A di Amadeus,tre 5stelle di Musica).

Intensa la collaborazione con David Riondino, affer-mato attore teatrale e cinematografico, ma anchecantautore e conduttore di programmi radiofonici.Quest’anno, nell’anniversario 1321-2021 di Dante Ali-ghieri, dedicano il programma alle "Rime Petrose",iniziando così un ciclo triennale dedicato a Dante ela musica.All’interno della produzione delle Rime, di Dante Ali-ghieri le cosiddette Rime Petrose (2 sestine e 2 canzo-ni), sono databili tra il 1296 e il 1304. Dante, cui giàdal 1290 era mancata la presenza della Musa Beatri-ce, dedica queste rime ad una fantasmagorica Petra,probabilmente non identificabile con una donnarealmente esistita, forse invece personificazione del-l’amore negato o per alcuni della filosofia. Mentre illinguaggio volutamente crudo e poco armoniosoprelude, secondo la critica dantesca, allo stile com-positivo della prima Cantica della Divina Commedia.La sestina dantesca utilizzata nelle Rime Petrose ciguida lungo questo percorso musicale dagli epigonidel Duecento agli inizi del Quattrocento.

Venerdì 17 dicembre 2021 • ciclo BAuditorium Pollini, Padova

RAFFAELE PE & LA LIRA D’ORFEOcontrotenore e ensemble barocco

J.S. Bach: “Ich habe genug”, cantata BWV 82G.P. Telemann: Sonata a quattro TWV 40J.S. Bach: “Vergnügte Ruh’, beliebte Seelenlust”,cantata BWV 170J.S. Bach: “Agnus Dei” da Messa in si minore BWV232

Raffaele Pe (alto) e La Lira d’Orfeo (ensemble baroc-co) sono due nuove realtà della vita musicale italia-na, che sono state ricosciute della critica internazio-nale fra gli interpreti del barocco italiano. Ad essiAmadeus ha dedicato il numero di dicembre 2018 econtemporaneamente grande successo ha riscosso ilCD “Giulio Cesare” dell’etichetta Glossa, che è nellatop 20 dei migliori dischi classici dell'anno 2020 pernumerose riviste europee. Raffaele Pe è oggi tra icontrotenori più apprezzati della nuova generazione.La sua voce abbraccia un vasto repertorio che spaziadal Recitar Cantando, all’opera settecentesca, fino

alla musica contemporanea. Ha debuttato a Viennaal Theater an der Wien nell'Orlando di Händel (Guth,Antonini), a Venezia al Teatro La Fenice nell’OrlandoFurioso di Vivaldi (Ceresa, Fasolis), all'Opera di Firen-ze nella Didone abbandonata di Vinci (Colonna, Ipa-ta) e al Glyndebourne Opera Festival come protago-nista dell'Ipermestra di Cavalli (Vick, Christie) eall'Opera di Losanna con Diego Fasolis e I Barocchistiper il recital L'art des Castrats chez Vivaldi. La Lirad’Orfeo è un ensemble dedito alla riscoperta in tempimoderni del repertorio antico e barocco. Fondato nel2014 da Raffaele Pe, aspira a realizzare un “rende-ring” – con le parole di Luciano Berio – dell’essenzaoriginale di questo repertorio, accordando tecnichepassate con una sensibilità contemporanea.“Le cantate per alto raccolte in questo programma costi-tuiscono alcune delle vette più emozionanti della produ-zione del Cantor di Lipsia scritte per questo registro, non-ché in generale nella sua produzione cantatistica sacra.Dotate di straordinario pathos e cantabilità accostano ar-ditamente diversi stili secondo una sofisticata dramma-turgia, dal patetico al cromatico, alla danza, fino ad in-cludere singolari parti concertate con l’obbligo dell’oboed’amore o dell’organo”. (Raffaele Pe)

© Noah Shaye

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Mercoledì 12 gennaio 2022 • ciclo BAuditorium Pollini, Padova

BENJAMIN ALARD clavicembalo

J.S. Bach: “Il Clavicembalo ben temperato” Parte IBWV 846 – 869

Benjamin Alard, dopo gli studi in Francia, si è perfe-zionato alla Schola Cantorum Basiliensis diploman-dosi giovanissimo in organo con J-C. Zehnder e inclavicembalo con J-A. Boetticher e A. Marcon. Subitodopo, nel 2004, si affermò al Concorso di Bruges.Presiedeva la giuria Gustav Leonhardt, che subito celo segnalò. Alard nel 2007 vinse anche il concorsoorganistico G. Silbermann a Freiberg. Sono gli anni(2005-2007) in cui viene invitato da Sigiswald Kuij-ken a collaborare con La Petite Bande, con cui poi harealizzato anche progetti autonomi, come direttore esolista con i concerti per organo di Händel e cantatedi Bach.La carriera successiva di B. Alard ha mantenuto tuttele promesse dei suoi straordinari esordi ed oggiAlard, sia come clavicembalista che come organista,è un nome di riferimento nella musica antica.Bach è naturalmente al centro della ricerca musicaledi Alard: dai primi CD per Alpha fino alla integrale ditutte le opere per strumenti a tastiera, che sta realiz-zando per Harmonia Mundi e di cui sono già usciti iprimi 4 volumi. Così come a livello concertisticoAlard ha partecipato a varie integrali bachiane: nel2009 a Parigi e nel 2012 a Barcellona.Nella ricorrenza (1722-2022 ) della Parte I del Clavi-cembalo ben temperato, Alard – come Anderszewskinel concerto inaugurale – ce lo propone con una pro-pria, diversa organizzazione dei numeri che lo com-pongono.

“Riunirsi in una sala da concerto per condividere l'ascol-to di un tale capolavoro può risvegliare la mente ed eser-citare l'orecchio e la curiosità degli ascoltatori grazie almodo in cui questi preludi e queste fughe sono costruiti,grazie al carattere dei diversi toni o anche grazie al per-corso musicale che il musicista invita l'ascoltatore a se-guire. Possiamo sempre chiederci che cosa penserebbeBach di questa nuova esperienza del concerto moderno.Indipendentemente da ciò, questo suo lavoro attraversa isecoli dalla sua composizione, prende forma in nuove si-tuazioni d'ascolto”. (Benjamin Alard)

Martedì 18 gennaio 2022 • ciclo AAuditorium Pollini, Padova

ENSEMBLE MUSAGÈTE archi e fiatiGABRIELE DAL SANTO pianoforte edirezione

E.Wolf-Ferrari: Sinfonia da camera per archi e fiaticon pianoforte obbligato op. 8G. Bonato: “Sentieri sotto la neve” per ensemble

Ospite per la prima volta delle nostre stagioni l’En-semble Musagète si è formato nel 2001 a Vicenza edè nato dalla collaborazione di un gruppo di giovanimusicisti vicentini con il Maestro Giovanni Gugliel-mo (1935-2017) con l’intento di approfondire il reper-torio cameristico. Fin dall’inizio l’Ensemble ha potu-to contare sul sostegno delle Gallerie d’Italia-PalazzoLeoni Montanari, che sono poi diventate la residenzaufficiale del gruppo.Gabriele Dal Santo, attivo nella duplice veste di pia-

nista e direttore, è stato allievo dei pianisti A. Rigo-bello, L. Margarius e di G. Andretta per la direzioned’orchestra.Nel 2018 l’Ensemble Musagète ha vinto il bandoSIAE Classici di oggi per la commissione al M° Gio-vanni Bonato di “Sentieri sotto la neve “.Ed appunto a questa opera è dedicato il programma,che si apre con la rara Sinfonia da camera op.8 di Er-manno Woif-Ferrari del 1901 (un brano giovanilecomposto a Monaco di Baviera).Giovanni Bonato ha compiuto i suoi studi a Vicenzae a Milano con F. Vacchi, A. Guarnieri e G. Manzonied è oggi docente di composizione del Conservatoriodella nostra città. Numerosi e prestigiosi i premi in-ternazionali ricevuti, fra cui appunto il Bando Siae2018 per ”Sentieri sotto la neve”.Sentieri sotto la neve trae ispirazione da un raccontodell’omonima raccolta di Mario Rigoni Stern, nelquale si ricordano otto diversi modi per dire nevenell’antica lingua cimbra.

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Lunedì 24 gennaio 2022 • ciclo AAuditorium Pollini, Padova

FRANCESCO CORTI clavicembalo e dire-zioneIL POMO D’ORO ensemble strumentale

J.S. Bach: Concerto BWV 1052A. Vivaldi: Concerto per archi RV 159J.S. Bach: Concerto BWV 1054G.P. Telemann: Ouverture «Burlesque de Quixot-te», TWV 55:G10F. Benda: Concerto in fa minore

Integrale dei Concerti per clavicembalo di J.S. Bach(1° concerto)

Con questo concerto inizia un ciclo triennale dedica-to ai Concerti per clavicembalo di Johann SebastianBach. È una forma, quella del concerto per tastiera,che inizia proprio con i concerti di Bach e quelli, piùo meno coevi, per organo che Händel inventa in In-ghillterra.

Il primo programma è affidato all'Ensemble Il Pomod’Oro – che debutta a Padova – e al clavicembalistaFrancesco Corti.Il Pomo d’Oro prende il nome dall’opera che AntonioCesti scrisse nel 1666 per le nozze a Vienna dell’im-peratore Leopoldo I e Margarita Teresia di Spagna edè stato fondato nel 2012: si è ben presto affermato fragli ensemble migliori nell’ambito della prassi esecu-tiva storica, soprattutto – ma non solo – nel reperto-rio dell’opera barocca (Händel, Vinci, Stradella etc.)con collaborazioni con interpreti come Joyce De Do-nato, Stefano Montanari, Enrico Onofri, e molti altri.Dal 2016 Maxim Emelyanychev è il suo direttore edal 2019 Francesco Corti ne è il direttore ospite prin-cipale.Francesco Corti – vincitore nel 2006 del XVI Concor-so Bach di Lipsia e poi premiato a Bruges l’anno suc-cessivo – è dal 2016 professore alla Schola Cantorumdi Basilea. Il pubblico padovano lo ricorda nel con-certo del 2019 con Erik Bosgraaf. Recente il grandesuccesso del CD per Pentatone dedicato appunto a 4concerti di Bach, fra cui il BWV 1052.

Martedì 8 febbraio 2022 • ciclo BAuditorium Pollini, Padova

GABRIELE CARCANO pianoforte

Danze e canti

J.S. Bach: Suite Francese n. 5 BWV 816M. Ravel: Menuet antiqueM. Ravel: Valses nobles et sentimentalesF.Mendelssohn-Bartholdy: Tre Romanze senza pa-role: op. 19 n. 1, op. 67 n. 2, op. 38 n. 6F. Liszt: Tre Lieder di F. Schubert per pianoforte- Auf dem Wasser zu singen S 558/2- Der Müller und der Bach S 565/2- Gretchen am Spinnrade S 558/8F. Chopin: Due Mazurke: op. 41 n. 4, op. 59 n. 2F. Chopin: Polonaise-Fantaisie op. 61

Gabriele Carcano – con Luca Buratto, Filippo Gorini ealtri – appartiene all’elite dei giovani pianisti italiani,che maggiormente si sono affermati anche a livellointernazionale e discografico ed stato già ospite dellenostre stagioni sia come solista che con il QuartettoLyskamm. Assegnatario nel 2010 del Borletti BuitoniTrust Fellowship Award è stato premiato in numerosiconcorsi, fra cui il Premio Casella a Venezia. È statoinvitato da Mitsuko Uchida a Marlboro nel 2010-11-12ed ha partecipato ad una intensa tournée americanacon i “Musicians from Marlboro.” Ha suonato allaTonhalle di Zurigo, al Teatro Mariinsky di S.Pietro-burgo, al Parco della Musica di Roma, alla Salle Pleyeldi Parigi, Konzerthaus di Berlino etc.

“Un pianoforteper Padova”

Steinway gran coda della FondazioneCassa di Risparmio di Padova e Rovigomesso a disposizione della città (2004)

“Il programma è nato da diverse esigenze personali: laprima, la voglia di contrasto e cambiamento di repertoriodopo aver trascorso gli ultimi due anni a preparare edeseguire l’integrale delle Sonate di Beethoven, la seconda,da un desiderio di leggerezza e godibilità dopo i mesi dipandemia. La danza caratterizza la prima parte, con unasuite di Bach prima, ovvero una raccolta di danze, (nonnecesseriamente legate al gusto francese, come può far in-tendere il titolo – nonostante alcune di queste siano origi-narie di quel paese) seguita da due brani di Ravel, all’op-posto tra loro.Nella seconda parte mi sono divertito a ritrovare il mondodel pianoforte dell’800 in diverse sue forme: le Romanzesenza parole di Mendelssohn sono dei veri e propri Lieder.Le trascrizioni di Liszt sono dei capolavori quanto gli ori-ginali e ho scelto Chopin per concludere e tornare alladanza, o meglio: già con le Mazurke e ancor più con la Po-lacca Fantasia, il ritmo di danza alla base di questi lavorie l’arte del canto e della melodia sembrano congiungersi ediventare tutt’uno”. (Gabriele Carcano)

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Martedì 15 febbraio 2022 • ciclo AAuditorium Pollini, Padova

SAMUEL HASSELHORN baritonoJAN PHILIP SCHULZE pianoforte

Lieder su testi di Heine

F. Schubert: 6 Lieder da Schwanengesang(Der Atlas, Ihr Bild, Das Fischermädchen, Die Stadt,Am Meer, Der Doppelgänger)J. Brahms: Tre Lieder:- Meerfahrt op. 96 n. 4- Es schauen die Blumen op. 96 n. 3- Es liebt sich so lieblich im Lenze op. 71 n. 1C. Ives: Ich grolle nichtM. Trojahn: Ja du bist elend und ich grolle nichtW.Killmayer: Der Brief, den du geschriebenDiese Damen, sie verstehenMeine gute, liebe FrauM. Trojahn: Aus meinen großen Schmerzen mach'ich die kleinen LiederR. Schumann: Dichterliebe op. 48

Una serata liederistica che ha come filo conduttore lapoesia di Heinrich Heine (1797-1856), il cui Buch derLieder (1827) è stato fonte di ispirazione, fino ai nostrigiorni, per moltissimi compositori. Quasi 150 quellielencati in un piccolo catalogo dedicato a Dichterlie-be di Schumann.Ne è un esempio anche il nostro programma, che an-novera, oltre a Schumann, i nomi di Schubert,Brahms, Ives, fino a Killmayer e Trojahn (autori, que-sti due ultimi, che appartengono alla”Scuola di Mo-naco” che, in opposizione al rigore di Darmstadt, ri-vendicava una “nuova semplicità”).Heine è il poeta in cui Schumann si ritrova più pie-namente e dispiega tutte le tendenze antagonistiche

della sua natura, anche se l’ironia di Schumann nonè quella disincantata e distruttiva di Heine ed è piut-tosto l’arma di una convinzione, mai del dubbio.Ed è proprio Dichterliebe che S. Hasselhorn ha sceltoper il suo debutto discografico per Harmonia Mundi.Un debutto salutato con entusiasmo dalla critica in-ternazionale, che vede in questo giovane, trentennebaritono tedesco una delle voci più interessanti delpanorama musicale oggi. Premiato in molti concorsi(Wigmore Hall Song Competition, Hugo Wolf Stutt-gart, Nadia e Lilli Boulanger Competition Parigi…)ha trionfato con il Primo Premio alla Queen Elisabe-th Competition del 2018. Hasselhorn è oggi membrodell’Opera di Stato di Vienna.Recentissimo il Premio Schubert ricevuto nel 2021,assieme ad Alfred Brendel, dalla Associazione FranzSchubert di Barcellona e il Premio Caecilia nel 2020in Belgio per il CD “Stille Liebe”, miglior disco liede-ristico dell’anno.Jan Philip Schulze – che ricordiamo nel bellissimoconcerto del 2019 con il soprano Polina Pasztircsák –è oggi fra i più apprezzati collaboratori pianistici. Lasua attività lo vede come partner abituale di cantanticome J. Banse, D. Henschel, V. Urmana, J. Kaufmann.È professore di Liederistica alla Hochschule di Han-nover e come solista si è segnalato soprattutto nel re-pertorio contemporaneo e a lui H.W. Henze affidò l’e-secuzione di tutta la sua musica pianistica.

Lunedì 21 febbraio 2022 • ciclo BAuditorium Pollini, Padova

ATOS TRIOANNETTE VON HEHN violinoSTEFAN HEINEMEYER violoncelloTHOMAS HOPPE pianoforte

J. Brahms: Trio op. 8 (1854, prima versione)R. Schumann: Phantasiestücke op. 88F.Mendelssohn-Bartholdy: Trio op. 66

Integrale dei Trii di Mendelssohn, Schumann, Brahms(1° concerto)

Fra i trii con pianoforte dell’ultima generazione ilTrio Atos, costituitosi in Germania nel 2003, è sen-z’altro una delle formazioni più interessanti. Lo testi-monia il gran numero di riconoscimenti ottenuticome il “Kalichstein-Laredo-Robinson InternationalTrio Award” nel 2007, il 1° Premio al Concorso Schu-

bert di Graz nel 2006 e nel 2007 al Concorso di Mel-bourne. A questi seguirono il New Generation Ar-tists Award della BBC e il Borletti-Buitoni Award. Aimusicisti del Trio Atos gli Amici della Musica affida-no il progetto triennale dedicato all’integrale dei Triidi Mendelssohn, Schumann e Brahms. Si inizia conla rara, prima versione (1854) del Trio op.8 diBrahms. Che proprio in quell’anno, ci ricorda Tho-mas Hoppe, così scriveva: “Darei tutte le mie opere,se potessi scrivere un'ouverture come le Ebridi diMendelssohn”.“Mendelssohn, Schumann e Brahms: tre compositori in-trecciati da tanti filoni di vita musicale e umana, legatida amicizia e rispetto. Così molto diversi nello stile, ep-pure così simili nel condividere una forte ammirazioneper le opere musicali del passato e costruire su di esse ilproprio lavoro! Per il Trio Atos è una gioia estrematuffarsi nell'avventura e nella sfida che il mondo di ognicompositore presenta al musicista e all'ascoltatore.”(Thomas Hoppe)

© Martin Buhler© Nikolaj Lund

© Steven Haberland

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Lunedì 28 febbraio 2022 • ciclo AAuditorium Pollini, Padova

QUINTETTO BARTHOLDYULF SCHNEIDER violinoANKE DILL violinoBARBARAWESTPHAL violaVOLKER JACOBSEN violaGUSTAV RIVINIUS violoncello

W.A.Mozart: Quintetto K 515F.Mendelssohn-Bartholdy: Quintetto n. 2 op. 87W.A.Mozart: Quintetto K 614

I Quintetti per archi di W.A. Mozart (3° concerto)

È il concerto conclusivo del ciclo che il QuintettoBartholdy ha dedicato ai sei Quintetti per archi diMozart e ai due Quintetti di Mendelssohn.Il Quintetto Bartholdy si è costituito nel 2009 in oc-casione appunto dei 200 anni della nascita di FelixMendelssohn ed è formato da cinque affermati mu-sicisti tedeschi, tutti docenti oggi in prestigiosescuole ad Hannover, Stoccarda, Lubecca, Saar. Unaformazione stabile (quella di quintetto con due viole)rara oggi nella scena internazionale della musica da

camera e che ha riscosso un grande successo disco-grafico con l’incisione del Quintetto di Bruckner edei Due Movimenti di Zemlinsky.I due Quintetti di Mozart (K 515 e K 614), appartengo-no entrambi ad anni successivi alla fondamentaleesperienza dei Sei Quartetti dedicati ad Haydn del1785. Il Quintetto in do maggiore K 515 è un’opera an-titetica e speculare al Quintetto in sol minore K 516.Siamo nel 1787, Mozart forse pensa, con il suo primo“grande quintetto” (dopo il giovanile K 174 e la tra-scrizione K 406), al violoncello del nuovo re di Prus-sia Federico Guglielmo II, che aveva appena nomina-to Luigi Boccherini compositore di corte. Il QuintettoK 614, l’ultimo, è datato 12 aprile 1791 ed è una testi-monianza straordinaria di un rinnovato, finale im-pulso creativo dal quale nascono anche il Concertoper pianoforte K 595, le Fantasie per organo mecca-nico K 594 e 608 e Il Flauto magico, di cui Mozart ter-mina in giugno il primo atto.Il Quintetto op. 87 di Mendelssohn è del 1845 e l’auto-re lo scrive su esplicita richiesta dell’amico violinistaFerdinand David del 26 gennaio 1844. Nasce così ilceleberrimo concerto op. 64 per violino ed il Secon-do Quintetto, che sarà edito, postumo, nel 1850 edeseguito in pubblico solo nel 1852.

© Jean Baptiste Millot

Mercoledì 9 marzo 2022 • ciclo BAuditorium Pollini, Padova

ALEXANDRE KANTOROW pianoforte

F. Liszt: Variazioni su un tema dalla Cantata "Wei-nen, Klagen, Sorgen, Zagen"di J.S. Bach S 180F. Liszt: Sonetto 123 del Petrarca S 161/6F. Liszt: Nuages gris S 199F. Liszt: Après une lecture du Dante: Fantasia quasiSonata S 161/7A. Skrjabin: Vers la flamme op. 72R. Schumann: Sonata n. 1 op.11

Nel 2019 Alexandre Kantorow è stato il primo piani-sta francese a vincere la medaglia d’oro al prestigiosoConcorso Tchaikovsky di Mosca ed anche il GrandPrix, che, nella storia del concorso, era stato assegna-to solo tre volte. Kantorow ha studiato con P-A.Vo-londat, I. Laszlo, F. Braley e Rena Shereshevskaya,con cui tuttora studia e che rappresenta per lui unmiracolo di disciplina e inventiva.Kantorow è figlio di musicisti: il padre è il celebreviolinista e direttore d’orchestra Jean-Jacques. Nono-stante le origini russe, la sua formazione è tutta fran-cese e Fauré, Debussy e Ravel sono centrali nel pen-siero musicale di famiglia.Kantorow ha cominciato la sua carriera concertisticagiovanissimo: a 16 anni fu invitato a suonare alle“Folles Journées” di Nantes e a Varsavia con la Sinfo-nia Varsovia e da allora ha suonato con molte altreorchestre: fra queste spicca l’Orchestra del Mariinskydi S. Pietroburgo diretta da V. Gergiev. È ospite di

“Un pianoforteper Padova”

Steinway gran coda della FondazioneCassa di Risparmio di Padova e Rovigomesso a disposizione della città (2004)

sale come il Concertgebouw di Amsterdam, il Kon-zerthaus di Berlino, la Philarmonie di Parigi, Bozar diBruxelles e dei maggiori festival come Verbier, LaRoque d’Anthéron, Piano aux Jacobins.Il suo CD “À la russe” (Rachmaninov, Tchaikovsky,Stravinsky, Balakirev) per l’etichetta BIS ha vinto nu-merosi premi e segnalazioni fra cui “Choc de l’An-née” di Classica, Diapason découverte (Diapason),Supersonic (Pizzicato). Ha inciso anche i concerti diF. Liszt e quelli n.3-5 di C. Saint-Saëns con la TapiolaSinfonietta diretta dal padre Jean-Jacques Kantorow,incisione premiata da le “Victoires de la musiqueclassique” nel 2020.Il suo quarto CD (BIS,2020) è de-dicato a Brahms, Liszt e Bartók.

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Mercoledì 16 marzo 2022 • ciclo AAuditorium Pollini, Padova

DILETTA SERENO arpa

A. Caplet: Deux DivertissementsA. Casella: Sonata op. 68N. Rota: Sarabanda e ToccataP. Hindemith: SonataB. Britten: Suite op. 83G. Tailleferre: SonataG. Fauré: Impromptu op. 86

Diletta Sereno è una delle più brillanti arpiste italia-ne della nuovissima generazione e già gli Amici del-la Musica hanno avuto modo di apprezzare il suostraordinario talento nell’edizione 2020 dei concertidi “Domenica in Musica” alla Sala dei Giganti.Dopo gli studi nella natia Cuneo, ha proseguito alConservatorio di Milano, dove si è diplomata con ilmassimo dei voti e la lode. Moltissimi i premi vinti(Rancati 2018, Premio Nazionale delle Arti, Premiodel Conservatorio di Milano etc.). È stata prima arpanell’Orchestra Nazionale dei Conservatori nel2017/18 ed è oggi seconda arpa dell’Orchestra del-l’Accademia del Teatro alla Scala.Il percorso che Diletta Sereno si propone di intra-prendere e volto a mettere in luce alcune delle pagi-ne piu belle del Novecento per arpa, all’interno dellequali lo strumento viene usato in tutte le sue sfuma-ture, ma sempre rispettandone l' identita. L’arco tem-porale e geografico che viene toccato e estremamen-te vario e ogni brano mette in luce aspetti diversi del-lo strumento. Nell’Impromptu di Fauré (1904) si ri-scontra ancora un linguaggio “arpistico” (compliceanche l’intervento di Hasselmans nella fase compo-sitiva del brano), mentre Tailleferre (1953) elabora ilmateriale musicale con estrema cura e raffinatezza.

Caplet invece nei Deux Divertissements (1924), pur ri-spettando il linguaggio idiomatico dell’arpa, muovela sua ricerca verso una modernità che si riscontrasoprattutto nel Divertissement a l’Espagnole. La Sara-banda e Toccata (1945) di Nino Rota e la Sonata (1943)di Casella sono brani importanti e sono dedicati aClelia Gatti Aldrovandi. Nei due brani di Rota spiccaun perfetto equilibrio tra la componente virtuosisti-ca e una forma stilistica sorvegliatissima. Hindemith(1939) e Casella contribuirono a loro volta a spogliarel’arpa dai suoi arpeggi liquescenti alla Tournier. Brit-ten nella sua Suite (1969) riprende quelle che erano letecniche arpistiche “del passato”, ma arricchite dellasua personale invenzione.

Lunedì 21 marzo 2022 • ciclo BAuditorium Pollini, Padova

Giornata Europea della Musica Antica

JOHANNES PRAMSOHLER violinoPHILIPPE GRISVARD clavicembalo

J.S. Bach: Sonata n. 3 BWV 1016J.P. Kirnberger: Preludio in fa maggiore (per clavi-cembalo)C.P.E. Bach: Fuga H 100 (per clavicembalo)C.P.E. Bach: Sonata H 512C. Schaffrath: Sonata in la minoreP. Nardini: Capriccio n. 47 per violino solo (sullaCiaccona in re minore di J.S. Bach)J.G. Graun: Sonata GraunWV Av:XV:46

Johannes Pramsohler – che già gli Amici della Musi-ca avevano presentato in un programma con LéonBerben – si sta affermando come uno dei protagoni-sti della scena violinistica barocca, oltre che per ilsuo talento di strumentista, anche per l’ampiezza e laversatilità dei suoi progetti, delle sue ricerche sul re-pertorio. In questo senso si può dire che è il vero ere-de oggi di Reinhard Goebel di cui è stato allievo e dicui suona il prezioso violino P.G.Rogeri del 1713.Pramsohler, sudtirolese, vive oggi a Parigi dove hafondato nel 2008 l’Ensemble Diderot, che ha già unaricca discografia per l’etichetta Audax Records, chePramsohler stesso ha fondato nel 2013 per sviluppa-re in tutta autonomia i suoi progetti.Il clavicembalista francese Philippe Grisvard, dopogli studi in Francia, si è perfezionato alla Schola Can-torum Basiliensis alle scuole di J.B. Christensen e diE. Torbianelli. Collabora con Le Concert d’Astrée macentrale nella sua attività è l’appartenenza all’En-semble Diderot. Da solista ha realizzatio una incisio-

ne per Audax Records dedicata a composizioni diG.F. Händel .“Oltre che essere la fine di tutta un’epoca, Bach è anchel’inizio di una nuova – e in particolare di una forma – sipuò dire – inventata da lui: la sonata per violino con unaparte obbligata o concertata per strumento di tastiera chepoi si svilupperà fino alle più grandi sonate del repertorioromantico e postromantico fino ai nostri tempi. Questoconcerto vuole mostrare la fascinazione che la nuova for-ma della Sonata per violino e strumento a tastiera obbli-gato o concertato ha esercitato sui compositori dell’epocaintorno a Bach – sia sul figlio Carl Philipp, ma anche suicolleghi che Bach ha conosciuto durante i suoi viaggi aDresda e Berlino e che avevano ben capito l’importanzadi queste sonate. Nel 1774 (quindi 24 anni dopo la mortedi suo padre) Carl Philipp scrive: “ancora oggi suonanobene e mi piacciono molto, nonostante abbiano più di 50anni; vi sono alcuni Adagi che oggi sarebbe impossibilescrivere meglio”. (Johannes Pramsohler)

In occasione dellaGiornata Europeadella Musica Antica

© Matthew Brookes

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Martedì 5 aprile 2022 ore 20.30fuori abbonamentoChiesa di S. Sofia

Concerto per la Settimana Santa

LA STAGIONE ARMONICA concerto vo-cale e strumentaleSERGIO BALESTRACCI direzione

T.L. da Victoria: Officium defunctorum, sex voci-bus (1605)

Il concerto per la Settimana Santa con La StagioneArmonica diretta da Sergio Balestracci è quasi unatradizione nelle nostre stagioni e l’ensemble padova-no rinnova la sua presenza nella splendida chiesa diS. Sofia con un programma dedicato alla musica sa-cra di Tomàs Luis de Victoria.Victoria, dopo 22 anni trascorsi a Roma, (nel 1571succede al Palestrina come maestro di Cappella delSeminario Romano e nel 1575 riceve gli ordini reli-giosi), rientra in Spagna al servizio dell’imperatricevedova Maria d’Austria, quale maestro di capilla e suo

cappellano. Victoria in quegli anni cercava, comescrive in una sua dedicatoria “di poter ricomporre l’a-nima mia in contemplazione come si addice ad unsacerdote”. L’imperatrice vedova, figlia dell’impera-tore Carlo V, sorella di Filippo II re di Spagna e mo-glie dell’imperatore Massimiliano II, morì a Madrid il26 febbraio 1603. Durante le esequie reali, “le piùsuntuose e solenni che vi siano mai state in Spagna”(dal resoconto ufficiale dell’evento), furono eseguitele musiche polifoniche di Victoria. La morte dellacolta e raffinata imperatrice, vera donna del rinasci-mento, cultrice della musica, è l’occasione per la na-scita della sua ultima fatica di compositore, l’Offi-cium Defunctorum (1605), il principale monumentodella polifonia religiosa spagnola. Convinto asserto-re della suprema dignità della polifonia religiosa,come altri compositori iberici del secolo d’oro, Victo-ria evitò di scrivere musica profana e bandì l’uso dimezzi compositivi contaminati con l’arte musicaleprofana. La polifonia religiosa castigliana del secolod’oro, culminanta nell’opera di Victoria, riesce così araggiungere livelli di spiritualità e misticismo nonriscontrabili nelle altre scuole europee.

Mercoledì 13 aprile 2022 • ciclo BAuditorium Pollini, Padova

SABINE MEYER clarinettoNILS MÖNKEMEYER violaWILLIAM YOUN pianoforte

R. Schumann: Studi per Pedal-Flügel op. 56 (trascri-zione per trio di J. Michaels)R. Schumann: Fantasiestücke op. 73 per clarinetto epianoforteR. Schumann: Märchenerzählungen op. 132F. Liszt: Due Lieder di Clara Schumann per piano-forte- Ich hab' in deinen Auge S 569/9- Geheimes Flüstern hier und dort S 569/10K. Gourzi: "Hommage à Mozart" per viola e piano-forteW.A.Mozart: Trio K 498 "Kegelstatt"

Sabine Meyer è da anni protagonista assoluta dellascena internazionale e ha contribuito in maniera de-cisiva ad una rinnovata affermazione del clarinettoin campo concertistico. La sua carriera e notorietàhanno preso il via con clamore, quando fu invitata,giovanissima, da Herbert von Karajan nell’Orchestradei Berliner Philarmoniker. Carriera che si è poi svi-luppata in tutto il mondo con concerti nelle maggio-ri sale e con le orchestre e direttori più prestigiosi e,in parallelo, in una ricchissima produzione discogra-fica. Al tempo stesso Sabine Meyer ha sempre colti-vato anche la musica da camera sia in formazioni difiati (Trio di clarone, Ottetto etc.) sia con gli archi e ilpianoforte (H. Schiff, R. Buchbinder, Wiener Streich-sextett, Quartetto Modigliani, Quartetto Armida etc.)In questa occasione suoi partner sono il violista NilsMönkemeyer ed il pianista William Youn, con cui harecentemente inciso per Sony il Trio K 498 di Mozart;

sempre per Sony Mönkemeyer e Youn hanno incisol’op.120 n.1 di Brahms. Nils Mönkemeyer è "Artist inResidence 2021" degli Schwetzingen Festspiele e deiFestspiele Mecklenburg-Vorpommern. William Younha compiuto i suoi studi in Corea, negli USA, in Ger-mania e a Como. Vive oggi a Monaco di Baviera doveè docente all’Università delle Belle Arti. Ha incisotutte le sonate di Mozart per Oehms Classics ed haintrapreso un nuovo progetto dedicato a Schubertper Sony. Recente infine l’incisione per ECM dell’Hommage à Mozart della compositrice greca Kon-stantia Gourzi (studi al Conservatorio di Atene e allaHochschule der Künste di Berlino, attiva anche nelladirezione d'orchestra, ospite alla Biennale Musica diVenezia 2020).

© Steven Haberland

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BEETHOVEN: integrale delle Sonate per pianoforte10 concerti: ottobre 2021 | marzo 2022 • Sala dei Giganti al Liviano

“Un pianoforteper Padova”

Steinway gran coda della FondazioneCassa di Risparmio di Padova e Rovigomesso a disposizione della città (2004)

Martedì 26 aprile 2022 • ciclo AAuditorium Pollini, Padova

IZABELLA SIMON pianoforteDÉNES VARJON pianoforte

L. van Beethoven: Grande Fuga op. 134 (versioneper pianoforte a quattro mani)G.Mahler: Sinfonia n. 1 (arrangiamento per piano-forte a quattro mani di Bruno Walter)

Il pianista ungherese Dénes Varjon è dal 2003 unodei pianisti di riferimento delle stagioni degli Amicidella Musica di Padova, che gli hanno affidato impor-tanti cicli come la musica per pianoforte di RobertSchumann (2005-2008) e il più recente (2015-2018)ciclo dedicato all’ultimo Beethoven e a Bartók. Nu-merose anche le sue presenze cameristiche con arti-sti come M.Perényi, L.Kavakos, J. e C. Widmann, T.Zimmermann, V. Eberle, Ensemble S. Végh e altri.Ma Dénes Varjon forma anche un apprezzato duopianistico con la moglie Izabella Simon, a sua voltapartner di musicisti come J. Banse, R. Vlatkovic,H.Holliger, A. Rost, R. Ziesak.Il programma è dedicato a due capolavori della mu-sica da camera e sinfonica, presentati nella versioneper pianoforte a quattro mani.La “Grande Fuga” op. 134 di Beethoven (che inizial-mente costituiva il Finale del Quartetto op. 130) furealizzata dal compositore stesso fra agosto e settem-bre 1824, dopo gli insoddisfacenti tentativi di AntonHalm.Fu invece il grande direttore d’orchestra, pianista e

compositore Bruno Walter (1876-1962) a realizzare,su incarico di Mahler stesso, la riduzione per piano-forte a quattro mani della Sinfonia n.1: questa versio-ne fu pubblicata anonima nel 1899 e riedita nel 1906(allora il cognome era ancora quello di Schlesinger).Walter fu un mahleriano della prima ora: nel suo li-bro di ricordi ci racconta dell’impressione straordi-naria che gli fece nel 1894 la Prima Sinfonia e delsuccessivo incontro personale con il compositore,quando fu assunto come maestro sostituto all’Operadi Amburgo dove Mahler era primo direttore d’or-chestra. Mahler, quando si accorse della passione diWalter per le sue composizioni, cominciò ad eseguir-le al pianoforte per il giovane collega ed è Walterstesso a dirci della profonda emozione di quando fi-nalmente sentii, suonata da lui stesso, la desiderata Pri-ma Sinfonia.

© Liszt Academy / Mihaly Kondella

ALESSANDRO CESARO pianoforte

Sabato 30 ottobre 2021 – ore 17.00 (1° concerto)Sonata n. 1 op. 2 n. 1, Sonata n. 3 op. 2 n. 3, Sonata n.8 op. 13 “Patetica”

Sabato 6 novembre 2021 – ore 17.00 (2° concerto)Sonata n. 4 op. 7, Sonata n. 5 op. 10 n. 1, Sonata n. 6op. 10 n. 2

Sabato 20novembre 2021 – ore 17.00 (3° concerto)Sonata n. 11 op. 22, Sonata n. 12 op. 26 “Marcia fune-bre”, Sonata n. 13 op. 27 n. 1

Sabato 4 dicembre 2021 – ore 17.00 (4° concerto)Sonata n. 16 op. 31 n. 1, Sonata n. 15 op. 28 “Pastora-le”, Sonata n. 14 op. 27 n. 2 “Chiaro di Luna”

Sabato 18 dicembre 2021 – ore 17.00 (5° concerto)Sonata n. 10 op. 14 n. 2, Sonata n. 22 op. 54, Sonata n.24 op. 78, Sonata n. 21 op. 53 “Waldstein”

Domenica 9 gennaio 2022 – ore 11.00 (6° concerto)Sonata n. 18 op. 31 n. 3, Sonata n. 27 op. 90, Sonata n.23 op. 57 “Appassionata”

Domenica23gennaio2022–ore 11.00 (7° concerto)Sonata n. 2 op. 2 n. 2, Sonata n. 17 op. 31 n. 2 “La Tem-pesta”, Sonata n. 26 op. 81a “Les Adieux”

Domenica 6 febbraio 2022 – ore 11.00 (8° concerto)Sonata n. 7 op. 10 n. 3, Sonata n. 9 op. 14 n. 1, Sonati-na n. 25 op. 79, Sonata n. 28 op. 101

Domenica20 febbraio2022–ore 11.00 (9° concerto)Sonata facile n. 19 op. 49 n. 1, Sonata facile n. 20 op.49 n. 2, Sonata n. 29 op. 106 “Hammerklavier”

Domenica 6marzo 2022 – ore 11.00 (10° concerto)Sonata n. 30 op. 109, Sonata n. 31 op. 110, Sonata n.32 op. 111

—Abbonamenti BEETHOVENInteri € 50 • Studenti e Giovani (30 anni) € 25

(riduzione per gli Abbonati alla 65a Stagione 2021/22)Interi € 30 • Studenti e Giovani (30 anni) € 15

Biglietti BEETHOVENInteri € 8 • Studenti e Giovani (30 anni) € 4

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Abbonamenti e Biglietti

1) Stagione completa (20 concerti)Interi € 200Carta d’Argento (65 anni) € 160Studenti Università – Conservatoriodi Padova e Giovani (30 anni) € 85

2) Stagione parziale (Ciclo A o B di 10 concerti)Interi € 140Carta d’Argento (65 anni) € 105Studenti Università – Conservatoriodi Padova e Giovani (30 anni) € 55

Gli abbonamenti saranno in vendita a partire dalunedì 20 settembre a sabato 25 settembre 2021 (ore10/13 - 15/18) presso Ufficio Informazioni Turistiche -Vicolo Cappellato Pedrocchi e da lunedì 27 settembresolo su prenotazione [email protected] – tel. 049 8756763

La quota Associativa è fissata in € 50,00 (SocioSostenitore € 100,00) e può essere versata solounitamente alla sottoscrizione dell’abbonamento.

Ai Soci sarà riservato l’ingresso gratuito ai concerti di“Domenica in Musica” (gennaio – aprile 2022), laprelazione e la riduzione per i concerti straordinari, l’usodella biblioteca presso la sede dell’Associazione e ildiritto di partecipazione all’assemblea annualedell’Associazione.

BigliettiInteri € 25Ridotti € 20Studenti e Giovani (30 anni) € 8

I biglietti sono in vendita da una settimana prima di ogniconcerto nelle seguenti sedi:

•Gabbia Dischi, Via Dante 8, Padova – Tel: 0498751166• Amici della Musica, Via L. Luzzatti 16b, Padova – Tel:

0498756763 e la sera del concerto dalle ore 19.30 presso labiglietteria dell'Auditorium “C. Pollini”

I Biglietti sono anche disponibili:• online su vivaticket.it• presso i Punti Vendita Vivaticket• Call Center 892.234 (servizio a pagamento)

I concerti si svolgono all’Auditorium C. Pollini (Via C. Cassan17, Padova) con inizio alle ore 20.15 (se non diversamenteindicato)

La Direzione si riserva ogni opportunità di eventualimodifiche del calendario imposte da cause di forzamaggiore. Gli abbonati sono pregati di seguire eventualivariazioni di data o programma sul sito dell’ Associazione(www.amicimusicapadova.org) sui quotidiani e i manifesti.

Spendi il tuo Bonus e acquista culturaPer conoscere nel dettaglio i requisiti necessari per beneficiare dell’iniziativa e le indicazionioperative, puoi visitare il sito ufficiale della CARTA del DOCENTE. Scoprirai anche come creare il tuoprimo buono e come richiedere, se non lo possiedi già, la tua identità digitale (SPID), necessaria pereffettuare gli acquisti.

BONUS

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Amici dellaMusica diPadovaVia L. Luzzatti 16/b35121 – Padovatel. 049 8756763

[email protected]

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Amici della Musica di PadovaConsiglio DirettivoMario Carraro – PresidenteFilippo Juvarra – Direttore ArtisticoPaolo BettellaFrancesco Dalla LiberaCarlo Dal PianVitale FanoAlessandro PaccagnellaOvidio PaglioneDavid SacerdotiGian Luca Sfriso

SegreteriaAssunta LorenziGiorgia Malagò

Collegio Sindacale. Revisore UnicoDavide Righetti