Amedeo di Maio, Città creative, patrimonio culturale e Mezzogiorno

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CONVEGNO SCIENTIFICO IL MEZZOGIORNO DELLE CITTÀ: PERMANENZE, CAMBIAMENTI E PROSPETTIVE NAPOLI ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI 13 DICEMBRE 2016 Amedeo Di Maio | Dipartimento di Scienze Umane e Sociali Università. Degli Studi di Napoli L’Orientale CITTÀ CREATIVE, PATRIMONIO CULTURALE E MEZZOGIORNIO

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TITOLO INTERVENTOSOTTOTITOLO

CONVEGNO SCIENTIFICOIL MEZZOGIORNO DELLE CITTÀ: PERMANENZE, CAMBIAMENTI E PROSPETTIVE

NAPOLI – ISTITUTO ITALIANO PER GLI STUDI FILOSOFICI

13 DICEMBRE 2016

Amedeo Di Maio | Dipartimento di Scienze Umane e Sociali

Università. Degli Studi di Napoli L’Orientale

CITTÀ CREATIVE, PATRIMONIO CULTURALE E MEZZOGIORNIO

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L’agglomerazione consente la realizzazione direti di connessione vaste, dense e variegate.Queste reti amplificano le opportunità diattività economiche e sociali.

L’atmosfera creativa consiste in una serie diattributi che rende particolarmente attrattivele città che la posseggono.

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La città sembra avere unaposizione di vantaggio nellacrescita economica territoriale,dovuta a:

- Economia di agglomerazione;

- Atmosfera creativa.

Economia delle città

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A livello globale sono state individuate 600 città che generano il60% del PIL globale:

23 megalopoli generano il 10% e le restanti 577 il 50%.

Megalopoli hb> 10 mln

Grandi hb> 5 mln

Medie hb> 2 mln

Piccole hb> 150000

McKinsey Global Institute, Report 2011: Urban World: Mappingthe Economic Power of Cities;

OECD: Città media hb= 5 mln.

OECD, Territorial Reviews: Competitive Cities in the GlobalEconomy 2006

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L’economia di agglomerazione è statastudiata a livelli diversi di dimensionegeografica.

La letteratura economica evidenzia chel’agglomerazione influenza positivamente laproduttività dei fattori.

Melo, P., D. Graham and R. Noland (2009), “A meta-analysis ofestimates of urban agglomeration economies,” Regional Scienceand Urban Economics, 39, 332-342.

Rosenthal, S.S., and W.C. Strange (2004), “Evidence on the natureand sources of agglomeration economies”, in V. Henderson andJ.-F. Thisse (eds.), Handbook of Regional and Urban Economics,vol. 4, Amsterdam: North-Holland.

Combes, P., G. Duranton, L. Gobillon, D. Puga and S. Roux (2009),“The productivity advantages of large cities: Distinguishingagglomeration from firm selection”, CEPR Discussion Paper no.7191.

Economia di agglomerazione

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A livello nazionale non si osservano megalopoli.

Le grandi città italiane si dimensionano tra 300mila e una sola sopra i 2 mln (Roma).

Quindi nel confronto globale sono tutte città(escluso Roma) che vengono definite piccole.

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Italia. Un lavoro svolto da ricercatori dellaBanca d’Italia, confronta la produttività deifattori tra attività economiche localizzate in“zone urbane” e distretti localizzati fuoridall’ambito urbano.

Anche in questo caso si registra unamaggiore produttività nelle città.

La ragione sembra dovuta alla maggioregamma produttiva e a una più elevatadensità abitativa.

Di Giacinto, Gomellini, Micucci, Pagnini, MAPPINGLOCAL PRODUCTIVITY ADVANTAGES IN ITALY:INDUSTRIAL DISTRICTS, CITIES OR BOTH?, Banca d’Italia,Temi di discussione n.850, 2012

Economia di agglomerazione

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Florida: Classe creativa composta da due gruppi:

1) “nucleo supercreativo” formato da scienziati, poeti e romanzieri,attori, stilisti, architetti e artisti - Produttore di conoscenza einnovazione.

2) “professionisti creativi”: medici, avvocati. Dirigenti d’azienda,addetti alla gestione di complessi sistemi organizzativi etecnologici – Combinano in modo originale le loro complesseconoscenze, comunque ideate dal primo gruppo.

Florida R., L’ascesa della nuova classe creativa, Mondadori, Milano 2003

Florida R., Cities and the Creative Class, Routledge, New York, 2005;

Scott A.J., Creative Cities: Conceptual Issues and Policy Questions, “Journal ofUrban Affair, 2006

Santagata W., La fabbrica della cultura, Il Mulino, Bologna, 2007.

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Nei lavori pioneristici di Florida si ritiene di averindividuato una “classe creativa” in ascesa che silocalizza particolarmente in città che risultano a essaattrattive.

La concentrazione spaziale di questa “classe”contribuisce alla crescita economica e sociale urbana ese si generano competitività spaziali, si contribuisce auna crescita più generale.

Scott intende per “campo creativo” un luogo dove lacircolazione dei beni, insieme alle relazioni umane,consentono lo sviluppo di attività “culturali” (editoria,discografia, ecc.) e tecnologiche.

Santagata: creatività come fattore locale originario,idiosincratico.

Atmosfera creativa

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Florida sintetizza gli elementi citati in solo tre elementi (3T):

Talento

Tecnologia

Tolleranza

Questo schema è stato oggetto di molte critiche che evitiamodi riportare in questa sede.

E’ stato utilizzato per indagini empiriche in Italia, anche daFlorida (con Tinagli) con il risultato che la localizzazione dellecittà creative ripropone una “questione meridionale”.

Tinagli, Florida, L’Italia nell’era creativa, Creativity Group Europe, 2005

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Florida:

La città deve attrarre questa “classe”.

Può farlo dotandosi di “amenità”apprezzate dai creativi.

Occorre una minima preesistenza dicreativi, deboli barriere sociali, forteeterogeneità sociale e culturale, vivacitàdei luoghi pubblici, isole pedonali, luoghiper la musica e l’arte, ecc.

Atmosfera creativa

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Le cinque italiane:

Bologna Musica

FabrianoArte popolare e artigianato

Parma Gastronomia

Roma Cinema

Torino Disegno industriale

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UNESCO:

Città creative quelle che hanno fatto dellacreatività il motore dello sviluppoeconomico.

Lista iniziata nel 2004

65 città riconosciute nel mondo

5 italiane

UNESCO riconosce la valorizzazione delpatrimonio culturale come fattore disviluppo.

Atmosfera creativa

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Agglomerazione e valorizzazione del patrimonio culturale incidono positivamente sull’incidenza dell’economia creativa sulla totale?

Questa eventuale incidenza è significativamente presente nelle città del Mezzogiorno?

Due domande stilizzate

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Variabile dipendente: VAC (Valore aggiunto creativo in % del totale;

Variabili indipendenti:

PIL pro capite (indicatore sintetico del benessere);

Arrivi/popolazione (indicatore di attrattività generale del luogo);

Visitatori musei/arrivi (indicatore di valorizzazione patrimonio culturale);

Presenze/popolazione (indicatore luogo di affari e di vacanza di lunga durata)

Svago (indicatore di amenità;

Popolazione capoluogo/popolazione provincia (indicatore di incidenza demografica della città)

Dummy capoluogo superiore a 300.000 hb (indicatore di agglomerazione.

In alternativa, come variabile dipendente: incidenza occupati e incidenza numero imprese. Poiché i risultati non cambiano ci riferiamo solo a VAC.

Lo schema proposto

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Settori creativi

Abbiamo scelto tre distinte fonti e i dati fanno riferimento a Symbola.

Riteniamo occorrano riflessioni circa i criteri di selezione, ma che tralasciamo in questa sede.

Symbola, Io sono cultura. L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi, Rapporto 2015

Italia creativa, Primo studio sull’industria della cultura e della creatività in Italia, 2015

Santagata W., Atmosfera creativa, Il Mulino, Bologna, 2012

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Symbola Italia creativa Santagata

Architettura Architettura Architettura

Comunicazione e branding Arti performative Radio e TV

Design Arti visive Pubblicità

Beni e servizi creative-driven Cinema Moda

Film, video, radio TV Libri Design industriale

Videogiochi e software Musica Cinema

Musica Pubblicità Musei

Libri e stampa Quotidiani e periodici Editoria

Rappresentazioni artistiche, divertimento, convegni e fiere

Radio, TV e home entertainment

Musica

Videogiochi Gusto

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Distribuzione provinciale

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VAC/VAT OC/OT IC/IT

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Regressioni per area geografica

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(1) (2) (3) (4)

COVARIATE Centro Nord Est Nord Ovest Sud

PIL pro capite 0.084 -0.091* 0.044 0.043

(0.122) (0.047) (0.033) (0.031)

Arrivi/ popolazione 0.850 -0.366** -0.257** 0.014

(0.627) (0.126) (0.108) (0.321)

Visitatori Musei/ arrivi 0.014** -1.677** -0.085 0.038

(0.006) (0.765) (0.351) (0.027)

Presenze/ popolazione -0.124** 0.007 0.012 -0.049**

(0.052) (0.012) (0.035) (0.024)

Disponibilità attività di svago 0.010 -0.011* -0.012** 0.002

(0.007) (0.006) (0.004) (0.002)

Popolazione capoluogo/popolazione

provinciale

-1.032 -0.786 -2.364 -2.015**

(1.813) (0.744) (2.351) (0.797)

Dummy=1 se capoluogo>300.000 abitanti 0.869 1.016** 2.550 1.310*

(1.383) (0.450) (2.045) (0.698)

Osservazioni 27 21 25 37

R quadro 0.438 0.594 0.678 0.147

Coefficienti calcolati con regressione OLS, errori standard

robusti tra parentesi.

Le analisi sono state ripetute con metodo Fractional logit che ha

confermato i risultati qui mostra

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Risultati

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COVARIATE OLS

PIL pro capite 0.084***

(0.018)

Arrivi/ popolazione -0.066

(0.075)

Visitatori Musei/ arrivi 0.021***

(0.004)

Presenze/ popolazione -0.032**

(0.013)

Disponibilità attività di svago 0.000

(0.002)

Popolazione capoluogo/popolazione provinciale -2.192***

(0.584)

Dummy=1 se capoluogo>300.000 abitanti 1.063**

(0.526)

Observations 110

R-squared 0.273

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Commenti- l’economia creativa risulta positivamente correlata con il Pil pro capite. Ciò potrebbe far ritenere che si sviluppasignificativamente e quindi più agevolmente dove già esiste un consistente apparato produttivo.

-l’attrazione generale (arrivi) non appare correlata, mentre lo è, ma negativamente, l’intensità delle presenze. Questepresenze, a parità di condizioni, caratterizzano la città di affari e quelle che sono destinazione di vacanze temporalmenteestese (mare, laghi, montagne).

-La proxy che abbiamo adoperato come “valorizzazione culturale”, risulta positivamente correlata, mentre non lo è lapossibilità di svago.

- L’agglomerazione l’abbiamo misurata con due proxy che ovviamente hanno significato diverso. Una riguarda la grandezzademografica della città e risulta positivamente correlata, quasi a confermare l’effetto positiva della urbanizzazione. Laseconda indica il peso demografico del capoluogo sulla provincia. La correlazione appare significativa e negativa, stando forsea indicare una similitudine con la famosa metafora della “cattedrale nel deserto”.

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CommentiQuando si distinguono le aree geografiche è possibile osservare:

- si perde il peso del Pil in tutte le aree, salvo il Nord-Est. L’Italia centrale, caratterizzata in particolare da città d’arte vedepositivamente correlata la valorizzazione culturale e negativamente la presenza per affari o vacanze .

Il Nord Est è l’area dove l’agglomerazione pesa positivamente, mentre la valorizzazione culturale e l’attrattività generale sononegativamente correlati. Indagini più accurate potrebbero forse segnalare il ruolo negativo della congestione turistica.

Nel Nord Ovest l’attrattività generale svolge un ruolo negativo, come lo svago. Agglomerazione e valorizzazione appaiononon significativi.

Nel Sud l’agglomerazione ha una correlazione duplice. Negativa quando si guarda al peso del capoluogo, positiva quando siosserva la dimensione della città. I luoghi di vacanza non sembrano incidere negativamente, mentre la valorizzazione appareneutrale.

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