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COLBORDOLO, GABICCE IO, MONTECICCARDO, MONT IA. PIANO SOCIALE TRIENNALE AMBITO TERRITORIALE SOCIALE Comuni di MARE, GRADARA, MOMBAROCC ELABBATE, PESARO, SANT’ANGELO IN LIZZOLA, TAVULL 2010-2011-2012 PROGRAMMI, PROGETTI e ATTIVITÀ PER IL WELFARE LOCALE 23 giugno 2010 A cura di Giuliano Tacchi Coordinatore ATS 1 Pesaro Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591 e-mail: [email protected] ; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it 1

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COLBORDOLO, GABICCE IO, MONTECICCARDO, MONT IA.

PIANO SOCIALE TRIENNALE

AMBITO TERRITORIALE SOCIALE Comuni di

MARE, GRADARA, MOMBAROCCELABBATE, PESARO, SANT’ANGELO IN LIZZOLA, TAVULL

2010-2011-2012 PROGRAMMI, PROGETTI e ATTIVITÀ

PER IL WELFARE LOCALE 23 giugno 2010

A cura di Giuliano Tacchi Coordinatore ATS 1 Pesaro

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

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INDICE

PREMESSA RIFERIMENTO NORMATIVI 1. PRESENTAZIONE DEL “PIANO D’AMBITO” E FINALITA’ DELL’ATS 1

1.1 Obiettivi generali 1.2 (1) Scelte strategiche e priorità: nota del Presidente del Comitato dei Sindaci (2) Scelte strategiche e priorità: note del Comitato dei Sindaci dell’ATS 1 (3) La pianificazione Sociale integrata: gli interventi di alcuni partner significativi

2. L’ANALISI: LA LETTURA DEI CAMBIAMENTI

2.1 Profilo sociale, economico e demografico 2.2 Dimensioni e caratteristiche della rete dei servizi 2.3 Entità e composizione della spesa sociale

3. LE AZIONI DI SISTEMA 3.1 Assetto istituzionale

3.1.1 Il ruolo istituzionale dell’ATS 1 3.1.2 Gli strumenti di programmazione dell’ATS 1 3.1.3 Il rafforzamento istituzionale dell’ATS e la gestione associata dei servizi

3.2 Assetto operativo 3.2.1 Regolamenti Carte dei servizi

3.2.1.1 Le Carte dei servizi(un modello di carta dei servizi) 3.2.1.2 I Regolamenti (tavolo disabili…)

3.2.2 Isee e criteri di compartecipazione 3.2.3 Autorizzazione e accreditamento (L.R. 20/02 e L.R. 9/03)

3.3 La rete sociale - il metodo di lavoro 3.3.1 Programmazione e manutenzione della rete sociale

3.3.2 L’accesso ai servizi - (Uffici Promozione Sociale - UPS) 3.3.3 La valutazione e la presa in carico – il servizio Sociale Professionale 3.4 Integrazione Socio-sanitaria

3.4.1 Programmazione integrata ATS 1, Distretto Zona 1 ASUR e Dipartimento Dipendenze Patologiche

3.4.2 Accesso unico (UPS – PUA) 3.4.3 Dall’UVD all’Unità Valutative Integrate (UVI)

3.5 Integrazione con la scuola e l’Università 3.6 Il Sistema informativo

3.6.1 Implementazione del Sistema Informativo

4. LA PROGRAMMAZIONE SOCIALE: LA FORMAZIONE E LE AZIONI DI SETTORE 4.1 Indicazioni per la Formazione e la programmazione di Settore 4.2 Politiche di sostegno ai compiti di sviluppo dell’infanzia e dell’adolescenza 4.3 Politiche di sostegno al cittadino disabile

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4.4 Politiche di tutela della salute mentale – i Servizi di Sollievo 4.5 Politiche di prevenzione e di intervento nel campo delle dipendenze patologiche 4.6 Politiche giovanili

4.7 Politiche in favore di persone anziane (prevenzione, contrasto, riduzione e accompagnamento della non autosufficienza)

4.8 Politiche di sostegno all’integrazione dei cittadini stranieri immigrati 4.9 Politiche di intervento nel campo della prostituzione e della tratta 4.10 Politiche di inclusione sociale per adulti in difficoltà e provenienti dal carcere 4.11 Politiche di sostegno alla povertà estrema e contro l’esclusione sociale 4.12 Politiche e interventi di sostegno per i cittadini marchigiani residenti all’estero

5. L’ASSETTO ECONOMICO TRIENNALE

5.1 Indirizzi e opzioni di spesa

6. IL PIANO ATTUATIVO ANNUALE 6.1 Indicazioni per la programmazione annuale 6.2 Obiettivi specifici 6.3 Scelte operative

7. IL MONITORAGGIO

7.1 Documentazione dei processi di partecipazione 7.2 Consuntivo annuale attività svolte e risultati conseguiti 7.3 Tempi per la realizzazione

• Hanno partecipato al “Piano” • Mini Glossario

ALLEGATI

1. Stralcio del Verbale del COMITATO DEI SINDACI del 15 dicembre 2009 che approva il Piano Sociale dell’ATS 1.

2. Tabelle “profilo di comunità”. 3. Tabelle “profilo della sicurezza” 4. CONVENZIONE tra i Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n.1, per la gestione associata di

servizi sociali ed educativi. 5. ORGANI COLLEGIALI, TAVOLI E GRUPPI DI LAVORO. 6. PRASSI OPERATIVA per l’accesso al sistema integrato di servizi diurni e residenziali per

persone disabili residenti nell’ATS n1. 7. Convenzione Zona Territoriale 1 ASUR – ATS 1. 8. R.A.S.T.A. “5”. 9. Progetto “qualità dell’integrazione scolastica giovani disabili”.

10. Progetto Zoe Microfestival 2010 11. Piano annuale 2010.

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.N.B.: La struttura generale di questo indice è stata concordata con la Regione Marche (“Linee guida per la

predisposizione dei piani triennali”, Delibera di Giunta Regionale n 1276 del 3.8.2009”) ed è la stessa per tutti i Piani triennali degli attuali 23 Ambiti Territoriali Sociali – ATS).

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Questo è il 3° “Piano Sociale Triennale” dell’Ambito Territoriale Sociale (ATS) n. 1. La prima volta fu nel 2003, la seconda nel 2005. Alcuni contenuti sono rimasti invariati ad esempio la predisposizione di un documento a nome di più Comuni (allora come oggi una novità importante), l’esposizione delle caratteristiche “sociali” del territorio (nelle prime versioni parlavamo di “profilo di comunità”), la corposa descrizione dei servizi e delle strutture. Altri contenuti si sono sviluppati, prima fra tutti la consistenza notevole dei “partecipanti” allapredisposizione del Piano, quella che noi del mestiere chiamiamo la “rete sociale”, che finisce per migliorare sensibilmente i “processi di integrazione”; sono davvero tante le persone che sono state e saranno nostre compagne di viaggio nella stesura di questo testo e nella gestione dei progetti e delle attività che vi sono descritte. Altro sviluppo nel capitolo dedicato alla cosiddetta “spesa sociale”, ancora un lavoro incompleto ma che tende a sintetizzare le risorse finanziare complessivamente messe in campo dai 9 Comuni dell’ATS 1. L’Obiettivo è di avere, in tempi non lunghi, uno strumento di previsione di entrata/spesa finalizzato alla gestione associata, tra Comuni, dei servizi alla persona, per razionalizzare le risorse, unire le forze e fare fronte con maggiore efficacia a nuove domande e nuovi bisogni. Ci sono poi novità formali e sostanziali: tra le prime il fatto che l’indice di questo Piano è lo stesso per tutti gli Ambiti Sociali, infatti lo abbiamo concordato con la Regione Marche per poter avere testi il più possibile omogenei e comparabili; tra le seconde il nuovo ruolo e identità dei Coordinatori e degli ATS, orientati alla gestione insieme al tradizionale compito di costruzione di reti. Quindi tutto bene e buona lettura ? No, purtroppo. Il 2010 ha visto una generale diminuzione di risorse al “sociale” con conseguente messa in difficoltà del ruolo dei Comuni come enti erogatori di servizi essenziali per il benessere di persone e famiglie. Difficoltà destinate ad aumentare nel 2011 e nel 2012 al punto che, se non cambierà tendenza, verranno stravolti assetti e ruoli del “pubblico” nel contesto del welfare locale. Quindi “buona lettura” di questodocumento ma con una attenzione in più rispetto al passato: la qualità, la quantità, il metodo, l’efficacia delle “politiche alla persona” che troverete nelle pagine seguenti potremmo non ritrovarle più nel prossimo futuro.

Giuliano Tacchi Coordinatore ATS 1

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NOSTRA COMUNITÀ È NECESSARIO IL CONTRIBUTO DI TUTTI PER RAGGIUNGERE OBIETTIVI IMPORTANTI E MIGLIORARE LA VITA DELLA

Previdenziali, aggregazioni

PREMESSA

L’Ambito Territoriale Sociale (ATS) n. 1 di Pesaro è uno strumento tecnico finalizzato all’organizzazione e gestione di attività integrate a livello sovracomunale, in particolare coordinando servizi alla persona e alle famiglie dei 9 Comuni e in generale ad organizzare e gestire la rete sociale tra tutti i soggetti protagonisti del welfare locale (Azienda Sanitaria, Scuole, Volontariato, Cooperazione Sociale, Associazioni di Volontariato, Organizzazioni Sindacali e di Categoria, Enti informali di cittadini). Il Comune di Pesaro è l’ente capofila.

L'Ambito Territoriale Sociale è uno strumento di lavoro di gruppo. Ci occupiamo di “sociale” favorendo l’incontro tra persone che vivono in più Comuni confrontandoci e progettando attività, eventi e servizi. Nella Regione Marche ci sono 23 ATS, il nostro si chiama “ATS n.1 di Pesaro” e comprende Colbordolo, Gabicce Mare, Gradara, Mombaroccio, Monteciccardo, Montelabbate, Pesaro, Sant’Angelo in Lizzola, Tavullia. Ci interessa la partecipazione delle persone a progetti che promuovono il benessere di tutti: giovani e anziani, italiani e stranieri, persone “abili” e “diversamente abili”, persone che vivono in condizioni difficili e vogliono migliorare la loro vita, persone che stanno bene e vogliono mantenere la loro condizione. Crediamo nel lavoro di comunità, ci piace l’idea che persone con diverse professioni, diverse idee e capacità, si interessino agli altri e si mettano in gioco incontrandosi. Cerchiamo di fare rete, integrando risorse diverse. Abbiamo un Coordinatore che… coordina i lavori nell’ATS e siamo in tanti, professionisti e non. Ci incontriamo periodicamente per studiare, ascoltare, guardare attorno per leggere il nostro territorio, le sue risorse, i suoi problemi, cercando risposte adeguate.

il Comune di Pesaro si è da tempo attrezzato per la gestione tecnico amministrativa di attività sovra-comunali, con una struttura organizzativa, il Coordinamento Ambito Territoriale Sociale, in staff al Sindaco, gestita da un dirigente (il Coordinatore d’Ambito) con proprio budget e capitoli di bilancio.

Il Coordinamento ATS è integrato al Coordinamento dei Servizi Integrati alla Persona, gestito dallo stesso dirigente, che comprende Politiche Educative, Politiche Sociali, Politiche Giovanili e Famiglia e la Residenzialità per Persone Anziane.

Collabora con il Coordinatore dell’ATS 1 l’Ufficio di Piano composto da dirigenti servizi soc./educ. dei 9 Comuni + altri dirigenti della sanità locale, privato sociale, scuola.

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RI R

e, dopo 110 anni, ha

ne Marche il 4 marzo 2004), con

Crt. 30 D. Lgs. n. 267/2000”, approvata dai

Consigli C

LO

FE IMENTI NORMATIVI Legge n. 328 del 2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”. La normativa nazionale chriorganizzato e avviato il rinnovamento delle politiche sociali. Accordo di Programma per la costituzione dell’ATS n. 1 con il Comune di Pesaro ente capofila; accordo tra i Comuni di Colbordolo, Gabicce Mare, Gradara, Mombaroccio, Monteciccardo, Montelabbate, Pesaro, Sant’Angelo in Lizzola, Tavullia, dell’8 luglio 2002 (pubblicato nel BUR della Regiol’obiettivo di coordinare servizi sociali ed educativi.

onvenzione tra i Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n.1, “per la gestione associata di servizi sociali ed educativi / a

omunali dei 9 Comuni dell’ATS 1:

COMUNE DI COLBORDO DELIBERA C.C. N. 78 22/12/2009 COMUNE DI GABICCE DELIBERA C.C. N. 71 22/12/2009 COMUNE DI GRADARA DELIBERA C.C. N.51 22/12/2009 COMUNE DI MOMBAROCCIO DELIBERA C.C. N.37 19/12/2009 COMUNE DI MONTECICCARDO DELIBERA C.C. N. 80 18/12/2009 COMUNE DI MONTELABBATE DELIBERA C.C. N.81 22/12/2009 COMUNE DI PESARO DELIBERA C.C. N. 184 21/12/2009 COMUNE DI S.ANGELO IN LIZZOLA DELIBERA C.C. N. 80 19/12/2009 COMUNE DI TAVULLIA DELIBERA C.C. N. 76 22/12/2009

uovo Piano sociale Regione Marche 2008-2010: “partecipazione, tutela dei diritti, programmazio e locale, in u

Nn n processo di continuità, stabilizzazione e

mitato dei Sindaci;

- 11.2008 “criteri di riparto agli enti locali e agli ATS del fondo unico per le

- enziali Regionali per il riparto di fondi collegati alle leggi di settore (aree di

- li per il riparto di fondi destinati all’organizzazione dell’ATS

ito rritoriale Sociale n. 1” , approvato con Delibera di Giunta n. 49 del 9 marzo 2010.

N.- 1 ha condiviso la proposta del Piano Triennale

- i (CdS) dell’ATS 1 ha approvato il Piano Triennale nella seduta

- rale, dell’UdP e del CdS con la pubblicazione delle diverse bozze

- ti dal Comitato dei Sindaci nelle sedute del 15 dicembre 2009 e del 24 marzo 2010.

integrazione delle politiche di welfare”. Atti, intese, convenzioni, delibere… approvati dal Co

Atti della Regione Marche per riparto fondi all’ATS: DGR 1544 del 10.politiche sociali”; Decreti Dirigintervento); Decreti Dirigenziali Regiona(Coordinatore, Staff, UPS).

Atti dell’ente capofila, Comune di Pesaro: approvazione PEG “struttura AmbTe

B. L’Ufficio di Piano (UdP) dell’ATSnell’incontro del 4 giugno 2010. Il Comitato dei Sindacdel 23 giugno 2010. La bozza del Piano triennale è stata sottoposta all’attenzione del Tavolo di Concertazione genesul sito dell’ATS 1.

- Il Tavolo di Concertazione ha discusso il Piano nella seduta del 9 giugno 2010. Il Piano annuale 2010 e la proposta di Piano triennale 2010/12 sono stati approva

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1. PRESENTAZIONE DEL “PIANO” E FINALITÀ DELL’ATS 1 Abbiamo un obiettivo importante: migliorare il benessere della nostra comunità “pianificando” il nostro lavoro per migliorare l’attività di coordinamento e gestione della rete sociale territoriale, sviluppando processi di partecipazione reale e di integrazione, con particolare attenzione:

alla gestione associata in contesto sovracomunale; ai percorsi di concertazione e progettazione partecipata con la

sanità locale, il privato sociale, le scuole, gli altri enti e i cittadini interessati al progresso del welfare locale.

1.1 OBIETTIVI GENERALI

“IL Piano d’Ambito Territoriale Sociale (ATS) è lo strumento strategico locale per governare le politiche sociali; intende dare forza alla logica del “bisogno sociale” come criterio di costruzione di una rete integrata. In particolare compito del Piano d’ATS è, a livello territoriale, organizzare soggetti diversi che intervengono sui bisogni e sulla domanda sociale per la costruzione di una politica sociale integrata di territorio” . (Dalle “Linee Guida Regione Marche”, Delibera Giunta Regionale (DGR) n. 1276 del 3 agosto 2009). Il PIANO TRIENNALE 2010-2012 È LO STRUMENTO STRATEGICO LOCALE PER:

• CONOSCERE il territorio, con le sue risorse, problematicità ed emergenze; il sistema locale di servizi e strutture sociali ed educative; i programmi, i progetti e le attività in atto o da svolgere; le risorse umane (individuali o associate) interessate a promuovere benessere; le risorse economiche disponibili.

• INFORMARE tutti i cittadini dell’ATS 1 (siano essi addetti ai lavori o in generale persone interessate ai destini del welfare locale, con particolare attenzione ai portatori di interesse protagonisti della rete sociale locale) sul lavoro dei “tavoli” organizzati per aree di intervento e organizzative, con l’obiettivo di far conoscere l’insieme e tutto il processo di costruzione del sistema di welfare locale e non solo alcune parti.

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• PARTECIPARE e costruire integrazione; ascoltare, concertare, raccogliere metodi e strumenti per garantire la condivisione dei processi

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decisionali che portano alla realizzazione di attività e servizi finalizzati al benessere della comunità locale; individuare i diversi portatori di interesse che operano nella rete sociale locale.

• PROGETTARE lo sviluppo della pianificazione sociale (già sintetizzata nel Piano attuativo annuale 2010, approvato dal Comitato dei Sindaci dei 9 Comuni dell’ATS 1 nella seduta del 24 marzo 2010) per realizzare un sistema evoluto di protezione sociale nel territorio.

• GESTIRE LE PRIORITÀ emerse dall’analisi del contesto, confermate del Comitato dei Sindaci dell’ATS 1, individuate nelle aree di intervento “anziani non autosufficienti e famiglie” e “adolescenti/giovani”; organizzare, in un sistema omogeneo e coordinato, progetti, professionalità, esperienze, interventi, eventi, programmi, servizi, strutture, risorse.

• INTEGRARE prassi operative e metodologiche, linguaggi, orientamenti culturali e valoriali, tra soggetti (istituzionali e non) diversi, il tutto raccolto in uno strumento (il PIANO) concertato con i Tavoli di Concertazione e “validato” dal Comitato dei Sindaci. Sviluppare il processo operativo di integrazione sociale e sanitaria con il Distretto Sanitario, il Dipartimento di Salute mentale, il Dipartimento Dipendente Patologiche. Consolidare le relazioni tra livello tecnico e politico.

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• GESTIRE in forma integrata il welfare locale, con particolare attenzione allo sviluppo della gestione associata di servizi sociali ed educativi tra i 9 Comuni dell’ATS 1.

N.B.: Il Piano Triennale è presentato alla Regione Marche e, con il Piano Attuativo Annuale, è propedeutico alla liquidazione, direttamente all’ATS, della quota parte regionale del Fondo Unico Sociale nella misura del 15%(2009), 30% (2010), 40 % (2011).

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1.2 (1) SCELTE STRATEGICHE E PRIORITÀ: NOTA DEL PRESIDENTE DEL COMITATO DEI SINDACI

Il documento che segue è stato presentato ed approvato, all’unanimità, nella seduta del Comitato dei Sindaci del 15 dicembre 2009 che aveva all’ordine del giorno l’avvio del “Piano Triennale (2010-11-12) dell’ATS 1, presentazione al Tavolo di Concertazione”. Contiene priorità ed indicazioni metodologiche (Vedi allegato n.1)

L’ATS 1 DI PESARO PER IL TRIENNIO 2010/2012 Le politiche sociali locali non sono il prodotto di un ente pubblico che pretende di

avere esclusiva competenza su ciò che è il benessere dei suoi cittadini, sono il risultato di un processo condiviso, del lavoro di rete, della responsabilità di tutti.

Questo Piano Sociale triennale dell’ATS n. 1 di Pesaro trova il suo quadro di coerenze, la sua ispirazione e la sua concretezza e fattibilità in alcune PRIORITÀ d’azione condivise dal Comitato dei Sindaci:

lo sviluppo della “Convenzione Unica” tra i Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n.1 per la GESTIONE ASSOCIATA di servizi sociali ed educativi;

l’attenzione particolare alle PERSONE ANZIANE NON AUTOSUFFICIENTI E ALLE LORO FAMIGLIE, con specifico sviluppo dell’assistenza domiciliare;

la promozione di attività e interventi con e per le nuove generazioni di cittadini, con attenzione particolare alla partecipazione di ADOLESCENTI e GIOVANI;

… e nei seguenti presupposti:

fare fronte alla grave crisi sociale ed economica che mette a rischio le politiche di welfare locale, riorganizzando e razionalizzando il sistema, COINVOLGENDO I DIVERSI PORTATORI DI INTERESSE che operano nella nostra comunità nella RETE SOCIALE, in un percorso di RESPONSABILITÀ CONDIVISE.

L’azione sociale dell’ATS 1 di Pesaro si svolge in un territorio che ha circa 140.000 abitanti, ricco di risorse ma segnato da contraddizioni importanti l’aumento della popolazioneanziana non autosufficiente, la crisi economica che rende problematica l’occupazione giovanile e difficile l’integrazione degli stranieri).

(

Questa “azione sociale” va dunque collocata nel contesto più generale delle politiche per la sicurezza e della crescita di una comunità solidale, con la quale sviluppare un dialogo costante e propositivo, ascoltando, concertando progettando in forma partecipata, implementando le azioni di prevenzione, di promozione, promuovendo inter-generazionalità e inter-culturalità, favorendo partecipazione e inclusione, agevolando la rimozione delle cause di emarginazione. Il nostro welfare ha raggiunto nel 2009 una estensione ed una qualità di primario livello nazionale: questo territorio può contare su di un sistema complesso di interventi articolato in

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servizi per l’infanzia e per i minori in situazione di disagio, servizi per il superamento delle dipendenze, attività di supporto e sostegno ai diversamente abili, interventi a sostegno, anche economico, di persone e famiglie in difficoltà, servizi di accoglienza e inserimento di persone immigrate, centri di aggregazione per adolescenti e giovani, centri sociali per la terza età, residenze protette per anziani, appartamenti protetti, assistenza domiciliare, politiche per le famiglie. Il tutto rafforzato dalla programmazione e gestione coordinata tra i 9 Comuni con lo strumento dell’Ambito Territoriale Sociale che ha organizzato tavoli di lavoro e progettazione ai quali partecipano, con continuità, enti e soggetti diversi, pubblici o del privato sociale. Un patrimonio da difendere per garantire costantemente l’efficienza e la qualità. Il Piano Sociale d’ATS è un “piano processo”, destinato ad evolversi nei prossimi “piani annuali”, che fa il punto sulla complessità di un percorso da tempo avviato (nel 2001) e affronta tutte le azioni comprese nelle diverse aree di intervento che, ricordiamo, riguardano persone disabili, giovani, adolescenti, persone anziane, persone immigrate, adulti in situazione di disagio, bambini e famiglie, la condizione di chi soffre da dipendenze e da disagio mentale.

IN MERITO ALLE PRIORITÀ SOPRA DESCRITTE

la GESTIONE ASSOCIATA riguarda, al momento, 25 servizi e attività, comprese in un'unica convenzione e gestite in forma integrata tra i 9 Comuni dell’ATS 1, che troverete descritte nel piano e che intendiamo garantire nel triennio. Comprendono: sportelli informativi per cittadini stranieri, servizi per minori a rischio (anche pronta accoglienza), assistenza domiciliare, “servizi di sollievo” (salute mentale), servizi per l’infanzia, attività di consulenza nelle scuole (insegnanti, famiglie e studenti), servizi di sostegno alle funzioni genitoriali, reti integrate per l’informazione sociale (UPS), lo “sportello della salute” (accesso persone anziane ai servizi residenziali, semiresidenziali e domiciliari), progetti in favore di detenuti o ex detenuti, progetti integrati per e con adolescenti e giovani (anche organizzazione di eventi), la rete delle residenze per anziani (residenze protette, centri diurni, residenza temporanea), il progetto “borse lavoro”. Lo sviluppo del processo di gestione associata è gia stato avviato, su mandato del Comitato dei Sindaci, con uno studio di fattibilità per organizzare, sempre utilizzando lo strumento della convenzione, un UFFICIO UNICO d’ATS.

Il sostegno a PERSONE ANZIANE NON AUTOSUFFICIENTI e alle loro famiglie comprende: l’assistenza domiciliare integrata (ADI-SAD) del servizio cure domiciliari; il potenziamento del Servizio Assistenza Domiciliare (SAD) e la gestione degli “assegni di cura” destinati a famiglie che accolgono anziani non autosufficienti o per anziani, non autosufficienti, soli; lo “sportello informativo assistenti familiari” che sostiene l’organizzazione di un SAD diffuso (integrazione di pubblico e privato); l’integrazione con il sistema residenziale (residenze protette di Pesaro e Mombaroccio), con lo sportello della salute per l’accesso ai servizi (residenziali, diurni, domiciliari) con i Centri “socio culturali” per anziani (per organizzare interventi di mutuo auto-aiuto).

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Le attività e gli interventi con e per ADOLESCENTI e GIOVANI comprendono: l’animazione di strada nei territori a “rischio” dell’ATS (oggi “Muraglia” a Pesaro, “Padiglione”a Tavullia, “Montecchio” a S. Angelo in Lizzola, “Osteria Nuova” a Montelabbate) che si coordina con l’attività degli operatori dei Comuni, della sanità e delle locali forze dell’ordine; il “progetto oratori” con la Chiesa locale; la rete integrata dei centri di aggregazione per giovani/adolescenti; il progetto R.A.S.T.A. (Rete Adolescenti Scuola Territorio, Ambito, articolato in più azioni di prevenzione e promozione con le Scuole, il Dipartimento DipendenzePatologiche e il privato sociale… campagne informative e di prevenzione rivolte ai più giovanisui rischi legati all’abuso di alcool e sostanze stupefacenti e al complesso e variegato mondo delle dipendenze); la rete dei giovani che comprende l’evento “Zoe Microfestival” (un dialogo attivo tra giovani cittadini e istituzioni, l’uso e la valorizzazione di spazi cittadini); i progetti legati alla Legge Regionale 46/95 e ai percorsi di sostegno alla responsabilità e creatività (“Fuori le idee”); progettazione integrata della formazione specialistica; i tavoli integrati “giovani e lavoro”.

Altre azioni di particolare significato che intendiamo sviluppare

Il sostegno alle funzioni genitoriali e il potenziamento delle attività consultoriali come servizio per la prevenzione, cura e tutela della salute della donna, con particolare attenzione ai minori;

promozione dell’affido familiare, coinvolgendo le associazioni di Volontariato e le famiglie affidatarie;

il “piano territoriale per l’infanzia e adolescenza” (da L.R. 9/03), il coordinamento pedagogico per gli operatori dei servizi per l’infanzia e il coordinamento dei servizi “ricreativi estivi”;

il piano d’ATS “immigrati” (L.R. 13/09) e l’integrazione dei servizi informativi e di sostegno per cittadini stranieri; prosegue la collaborazione con la Prefettura nello specifico tavolo di lavoro;

gli Uffici di Promozione Sociale e la rete dei segretariati sociali; sostenere l’operatività delle Unita Valutative Integrate (UVI) d’ATS, coordinare l’attività

dei centri per persone disabili, verificare la qualità dell’integrazione scolastica dei giovani disabili, utilizzare “borse lavoro” per favorire l’inclusione sociale, mantenere operativo il Centro Documentazione e Informazione Handicap, progettare la formazione specialistica;

mantenere la rete con le scuole utilizzando, con valenza d’ATS, il Centro d’ascolto “Passaparola” c/o il Campus Scolastico di Pesaro;

si sviluppa l’attività (integrata: ATS 1 / sanità locale) del Comitato Tecnico del Dipartimento Dipendenze Patologiche (DDP) – ASUR, prevedendo l’utilizzo integrato di risorse finanziarie;

una valutazione particolare verrà fatta per i servizi e attività rivolte a sostenere il disagio psichico, in particolare il progetto “servizi di sollievo – salute mentale”;

il tavolo di lavoro per l’utilizzo dell’ISEE d’ATS; il coordinamento con i progetti del Volontariato;

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r il coordinamento con i progetti della Provincia di Pesaro e Urbino (Ufficio provinciale

politiche giovanili, tavolo assistenti familiari” con l’Assessorato fo mazione e lavoro…); progettare interventi per persone detenute in carcere o ex detenute (L.R. 28/08).

La qualità dei servizi

Continua l’operatività degli organismi tecnici collegiali d’ATS, integrati con il

Dipartimento Prevenzione ASUR e deputati a fornire pareri (requisiti strutturali e organizzativi) ai Servizi Attività Economiche dei Comuni e allo Sportello Unico per le attività Produttive in merito a progetti, all’autorizzazione all’esercizio, all’accreditamento. Alla Commissione tecnica per le strutture sociali (L.R. 20/02) si è aggiunta la competenza per le strutture educative (infanzia e adolescenza – come da L.R. 9/03).

Integrazione Sociale e Sanitaria

prevede la programmazione e gestione integrata tra ATS 1 e Distretto/Zona 1 ASUR

(UVI per disabili e persone anziane, Comitato DDP, Commissione tecnica integrata L.R. 20/02 e 9/03, Accesso unico UPS – Punti Unici di Accesso, potenziamento attività Consultoriali, servizi per minori, servizi di sollievo con il Dipartimento Salute Mentale – DSM, Uffici di Promozione Sociale, progetti di prevenzione per adolescenti e giovani, ADI-SAD…).

Praticamente da re-inventare, vista l’impasse diffusa in tutta la Regione Marche dei processi di integrazione, l’integrazione della “pianificazione sociale” (Piano ATS) con quella sanitaria (Piano di Distretto/Zona).

Il metodo di lavoro

Continuerà ad essere quello del LAVORO DI RETE e comprende l’uso di Tavoli di consultazione/concertazione/progettazione che prevedono anche la gestione partecipata di servizi ed eventi. L’ente capofila garantisce la gestione delle risorse relative a normative regionali di settore. Lo staff dell’ATS prevede azioni di ricerca, monitoraggio aggiornamento del profilo di Comunità del nostro territorio. Pesaro, 10 dicembre 2009

COMITATO DEI SINDACI ATS1 IL PRESIDENTE

SINDACO DI PESARO PROF. LUCA CERISCIOLI

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1.2 (2) SCELTE STRATEGICHE E PRIORITÀ: NOTE DEL COMITATO DEI

SINDACI DELL’ATS 1

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t

Le note sono tratte da una “mini-intervista”, proposta dal Coordinatore d’Ambito e dal suo staff (Giuliano Tacchi e Giampiero Ricino), che richiedeva sintetiche risposte a queste 3 domande:

1. Facendo riferimento al territorio del suo Comune, secondo lei quali sono i p incipali problemi emergenti ?

2. La crisi economica ha toccato anche questo territorio e ciò ha fatto emergere in breve tempo una situazione di disagio dif uso. Qual è il ruolo del Comune di fronte a questo genere di emergenza ?

3. Può dirci come immagina che sarà il contesto/tessuto sociale del suo territorio tra 10 anni e come lei invece vorrebbe che fosse ?

Abbiamo contattato gli amministratori con diverse modalità: con Sindaci e Assessori dell’Unione dei Comuni di Pian del Bruscolo abbiamo organizzato un “focus group”, gli altri Comuni hanno inviato note trami e “e-mail”.

“Solo il senso di appartenenza ad una comunità permette ad un territorio di affrontare i momenti di crisi”

“FOCUS GROUP”

con i Sindaci e Assessori ai Servizi Sociali dell’Unione Comuni di Pian del Bruscolo

[sintesi] hanno partecipato: MASSIMO PENSALFINI Sindaco Comune di Colbordolo, CLAUDIO FORMICA Sindaco Comune di Montelabbate, MAURIZIO GOLINI Assessore Comune di Montelabbate, FEDERICO GOFFI Sindaco Comune di Monteciccardo, GUIDO FORMICA Sindaco Comune di S. Angelo in Lizzola, ALFIO CARPIGNOLI Assessore Comune di Tavullia.

1. Facendo riferimento al territorio del suo Comune, quali sono i principali problemi emergenti?

,

Queste le problematiche emerse: - emergenza lavoro: disoccupazione crescente, - problema casa: emergenza sfratti, - minori con problemi da inserire in comunità (alti costi economici), - mancanza di luoghi di aggregazione dei giovani - immigrazione straniera e interna,

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- povertà in cui si sono trovate improvvisamente molte famiglie,

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- invecchiamento della popolazione e nuovi servizi per persone anziane. Alcune riflessioni del “ ocus” sul tema lavoro, individuato come emergenza principale. L’Assessore di Montelabbate sottolinea come la disoccupazione, che sta crescendo in modo costante dal 2008, vada a colpire soprattutto la fascia 40/50 anni, quindi nuclei familiari con figli minorenni. Il Sindaco di Montelabbate osserva che la disoccupazione e le difficoltà complessive che coinvolgono il mondo del lavoro, innescano un’altra grande problematica: il tema della casa. L’impossibilità di sostenere la spesa degli affitti, gli sfratti e le conseguenti situazioni di marginalità sono problematiche forti e diffuse che vanno a colpire anche i minori. Tutto questo, sottolinea il Sindaco di Colbordolo, mette a rischio la coesione sociale del nostro territorio, disoccupazione e cassa integrazione creano situazioni di grande disagio con famiglie in situazione veramente drammatiche, spesso sono coinvolti sia il marito che la moglie. Il Sindaco di Monteciccardo fa notare come sia aumentata la domanda di chi non riesce a pagare le bollette e anche di quelli che iniziano ad avere difficoltà di fronte ai bisogni primari (…mangiare !). Nei nostri Comuni, ha affermato il Sindaco di S. Angelo in Lizzola, si è passati velocemente dal “campo” (cultura contadina) al “capannone” (cultura operaia), una storia di vita che dalle sue origini seminava germi di solidarietà che nel tempo si sono andati perdendo a causa di una mentalità molto individualista che mina il substrato sociale. In questo momento di crisi è “andato in tilt” l’istituto della famiglia (in modo particolare quei nuclei familiari che provengono da altri territori e che non hanno punti di riferimento). L’Assessore di Tavullia riflette su due conseguenze pericolose della crisi economica e della mancanza di lavoro: un disagio giovanile che, anche se non si manifesta con episodi eclatanti o di particolare gravità, va comunque tenuto sotto controllo con iniziative appropriate per evitare degenerazioni e il fenomeno immigrazione, con i conseguenti problemi di carattere economico e le necessarie azioni finalizzate all’integrazione, per evitare la creazione di ghetti o di tensioni sociali.

2. La crisi economica ha toccato anche questo territorio e ciò ha fatto emergere in breve tempo una situazione di disagio diffuso. Qual è il ruolo del Comune di fronte a questo genere di emergenza ?

La principale riflessione emersa da tutti gli amministratori è stata la capacità di ascolto dei problemi da parte del Comune ma purtroppo l’incapacità di risolverli (mancanza di risorse) genera impotenza e determina una risposta inefficace. Alcuni spunti del dibattito. L’Assessore di Montelabbate mette in risalto che, in questo momento di crisi, il Comune è si in grado di raccogliere le esigenze e i bisogni dei cittadini ma non riesce a rispondervi (parliamo di problemi quotidiani: bollette, luce, gas…). Il Sindaco di Montelabbate sottolinea che, in questo particolare e critico periodo, il Comune (Sindaci e Assessori compresi) svolge un ruolo di “assistente sociale” e vede nell’integrazione con le associazioni (in modo particolare la Caritas) un percorso possibile per rispondere ai cittadini in difficoltà. Il Sindaco di Monteciccardo sottolinea che il Comune rimane il primo riferimento territoriale (“siamo quelli più raggiungibili e prossimi ai cittadini”) e che proprio nella relazione quotidiana

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con i cittadini ci si rende conto delle difficoltà estreme delle persone. Purtroppo non ci sono risorse per risposte esaustive e intanto si ascolta, ci si confronta, si rassicura, sapendo che non si può fare molto di più. “La gente viene dal Sindaco e non dal Ministro…!” anche per questo le politiche nazionali sono sorde. “È vero, osserva il Sindaco di S. Angelo in Lizzola, c’è questa sensazione di impotenza che deriva da ciò che vediamo tutti i giorni”. Sono diminuite le risorse di fronte a una domanda sempre maggiore di aiuto. Il Comune è stato un grande elemento di sviluppo e di riequilibrio. Oggi dobbiamo ricollocare il ruolo e la posizione del nostro Ente, ritrovare la nostra funzione, dobbiamo riqualificarci e rinnovarci non aspettando solamente che finisca la crisi. Il Sindaco di Colbordolo sottolinea ancora il ruolo fondamentale del Comune: “rimaniamo il primo punto di riferimento; siamo il “front office” del cittadino, di quello che perde il lavoro come di quello che ha bisogno di essere accompagnato negli iter burocratici”. Oggi non avendo più sviluppo economico ci sono meno risorse, occorre governare gli eventi in maniera unitaria e cercare di sfruttare nuove occasioni di sviluppo (es. la “green-economy”). L’Assessore di Tavullia ricorda che il Comune è intervenuto concedendo esenzioni dal pagamento delle rette per la refezione, per la frequenza scolastica e per il trasporto nei casi di maggior necessità. Sono concessi anche contributi per i cassintegrati con le poche risorse che si è riusciti a stanziare nel bilancio 2010.

-

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3. Può dirci come immagina che sarà il contesto/tessuto sociale del suo territorio tra 10 anni e come lei vorrebbe che fosse?

I Sindaci/Assessori evidenziano come in politica la realtà futura dovrebbe essere quella che sivorrebbe e che un amministratore deve essere alimentato dall’ottimismo per essere comunque in grado di accettare le sfide più difficili. In questa logica ascoltiamo i loro contributi. Sindaco di S. Angelo in Lizzola: “tra 10 anni spero che saremo fuori da questo situazione di grave crisi sociale ed economica e mi piacerebbe trovare una situazione più equilibrata tra attività, risorse a disposizione e domanda sociale da soddisfare. Avremo comunque un territorio che sarà ancora all’avanguardia in alcune sperimentazioni, innovazioni. Rimarrà, ancora più evidente, il problema dell’invecchiamento della popolazione e di come fare lavorare i giovani. Chi vorrà convertire le proprie aziende dovrà puntare su personale qualificato, non più su manodopera senza qualifica, “utile” perché a basso costo. Ma il rischio di marginalizzazione e di disagio sociale rimarrà sempre possibile, dobbiamo allora re-investire sul senso di responsabilità e partecipazione che promuove il protagonismo di diversi attori sociali: l’istituzione pubblica, le associazioni, i sindacati… tutti legati tra loro dall’idea di comunità. Se c’è il senso di comunità il territorio diventa più forte, in ogni suo aspetto ed è capace di affrontare con più efficacia i temi della povertà e del disagio.” Sindaco di Monteciccardo: “Io mi immagino una crescita più lenta e spero più consapevole, rispetto a questi anni. Credo e spero ad un ritorno ai valori di solidarietà: una vita meno frenetica e con maggiore capacità di riflessione. La sfida decisiva è quella dell’istruzione: fornire ai giovani i mezzi per una futura professionalità adeguata all’ingresso nel mercato del lavoro. Adesso il disagio dell’occupazione giovanile è forte, perché ci si trova in situazione precaria, senza autonomia e senza capacità per entrare nel mondo degli

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“adulti”. Vedo anche un ritorno alle tradizioni, quelle costruite sui valori, con una crescita sostenibile e più legata al territorio”. Sindaco di Colbordolo: “Mi immagino una società ancor più multi-etnica (nel nostro territorio è molto forte la presenza di nuove popolazioni). Ci saranno più anziani e allora bisogna pensare di affrontare oggi queste tematiche (anziani, non autosufficienti in particolare…) e non solo come problematica, ma anche come risorsa, per renderli parte attiva della nostra società. Per quanto riguarda i giovani oggi mi viene da pensare in maniera negativa ma ci sarà una ripresa economica perché il nostro territorio ha le risorse per poter rispondere alla crisi, per dare occupazione e soddisfazione a molti giovani. Il nostro territorio vive ancora su certi valori e prevale il rapporto umano tra le persone. Ci sono a volte realtà molto più solidali (es. l’integrazione con gli stranieri) rispetto a quello che possiamo immaginare. È necessario quindi investire sempre di più sul senso di comunità. Anche lo sviluppo sarà diverso (e spero anche in diversi settori dell’economia rispetto a quelli tradizionali): più equilibrato, perché c’è stata un’impennata nell’occupazione del suolo (es. edilizia), dobbiamo pensare a come gestire un territorio più che a come farlo crescere. Immagino un territorio che sappia offrire risposte nuove ai problemi in continuo cambiamento della gente (potenziamento dei servizi scolastici-educativi, più adeguate strutture sanitarie). Centri per anziani, non solo per quelli non autosufficienti ma anche per quelli in pensione, ancora attivi e risorsa per tutti”. Assessore di Montelabbate: “mi auguro che ci sia un ritorno alla compattezza tra il cittadino e le istituzioni: tutti con lo stesso obiettivo partendo ed investendo sui giovani (diritto allo studio, al lavoro…). Mi auguro che i cittadini crescano in solidarietà e partecipazione, che non si pensi esclusivamente al proprio IO ma anche al NOI. In particolare penso alla fascia d’età dei quarantenni, mi auguro che siano in grado di uscire dal mondo di inerzia che oggi vivono, devono tornare a fare comunità. Insieme si riesce a fare di più.” Sindaco di Montelabbate: “adesso abbiamo un debito pubblico fuori controllo, ci troveremo tra qualche anno come nel ’94, quando dovevamo fare grossi sacrifici per risanare una situazione economica e sociale preoccupante. Giorni fa il Governatore della Banca d’Italia parlava di paesi che sono al limite del crollo sociale e finanziario, non ha fatto nomi ma i conti nostri sono messi abbastanza male. Finito questo governo nazionale chi lo sostituirà dovrà risanare i conti dello Stato imponendo grandi sacrifici. Questo sarà un enorme problema per i Comuni che dovranno, per primi, andare incontro alle esigenze dei cittadini. Altra questione importante, sia a livello nazionale che locale, è la capacità di tornare a ragionare come comunità, che opera per qualcosa di significativo per tutti, unita per raggiungere un obiettivo, che lavora non contro qualcosa o qualcuno. Quindi coesione sociale, obiettivi politici condivisi e capacità di tornare ad avere un minimo di utopia per avere una vita che stimoli a fare meglio”. L’Assessore di Tavullia: “il tessuto sociale non crediamo sarà tanto diverso da quello attuale. Creando i giusti servizi e lavorando per l’aggregazione e l’integrazione contiamo che possa migliorare, soprattutto se la crisi economica potrà risolversi e torneranno ad esserci opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani.”

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GLI ALTRI INTERVENTI Dal Comune di Mombaroccio

1. In riferimento al territorio del Comune di Mombaroccio, i problemi emergenti risultano essere quello della casa e quello del lavoro, con particolare riferimento ai cittadini extra comunitari. La situazione, di per sé difficile, diventa drammatica allorché del nucleo familiare facciano parte dei minori, rispetto ai quali l’Amministrazione comunale ha obbligo di tutela. Le possibilità di intervento delle suddette problematiche risultano complesse e talvolta assolutamente insufficienti rispetto alle reali necessità: un Comune di piccole dimensioni, come il nostro, non ha abbastanza fondi a disposizione per farsi carico delle esigenze di interi nuclei familiari in modo continuativo, ovvero, in buona sostanza, per garantire l’assistenza di prima necessità fino a quando la situazione lavorativa non si sia risolta. Ciò senza dire del fatto che il Comune non è titolare di appartamenti pubblici di cui poter usufruire nemmeno in casi di comprovata emergenza. I servizi sociali si trovano spesso costretti ad intervenire esclusivamente in situazioni di urgenza immediata, quali ad esempio le minacce di sfratto esecutivo o di distacco delle utenze domestiche.

2. Di fronte ad una situazione di disagio diffuso generata dall’attuale crisi economica, il

ruolo del Comune è quello di razionalizzare le risorse per investirle nel settore socio assistenziale, con particolare riferimento ai servizi di supporto alla famiglia. Ciò nella consapevolezza che per il Comune saranno possibili solo limitati interventi di emergenza, mentre il problema complessivo dovrà essere affrontato a livello regionale e nazionale.

3. Tra dieci anni, nel territorio del Comune di Mombaroccio, si prevede un incremento di

popolazione dovuto ad un aumento delle nascite di cittadini extracomunitari e ad un flusso di ritorno dalla città verso la campagna che, per il momento, registra costi della vita inferiori a quelli del centro urbano. La tendenza potrà essere assecondata a patto che Stato e Regione si facciano carico di una ridistribuzione delle risorse che tenga conto del fenomeno come sopra previsto.

Per L’Amministrazione comunale

Il Sindaco Massimo Muratori Dal Comune di Gradara 1. Il Comune di Gradara si è dimostrato una realtà molto attenta ai bisogni dei suoi cittadini,

ha creato una serie di servizi, nel contesto sociale, economico, culturale e ambientale, di buon livello offrendo così, a chi abita questo territorio, una qualità di vita soddisfacente. Le numerose associazioni di volontariato, la presenza di un centro anziani, di due asili nido, di un nuovo “Palazzetto” dello sport, nell’area attigua al polo scolastico, le numerose

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iniziative culturali, i tanti parchi attrezzati, il mantenimento del delicato equilibrio fra sviluppo urbanistico e salvaguardia dell’ambiente, l’attenzione alla sicurezza, sono solo alcuni elementi che ci permettono di affermare che Gradara è un luogo dove ancora si vive bene. È chiaro che per mantenere questi servizi e per svilupparne altri, sono necessarie risorse economiche certe. Nel corso degli anni invece i trasferimenti dallo stato centrale subiscono tagli continui che vanno ad influire sui vari enti quali Regione, Provincia e quindi inevitabilmente anche sui Comuni. Il timore per il futuro, che vede un costante aumento della popolazione, formata soprattutto da giovani coppie con figli ma anche da persone anziane, grazie ad una maggiore longevità, è quello di non riuscire a corrispondere servizi con standard qualitativi alti.

2. Il Comune, in questo periodo di congiuntura economica difficilissima, ha cercato di

supportare in diversi modi le famiglie dei lavoratori colpiti dalla crisi. Gli aiuti sono stati in parte economici (quali: non aumento delle rette dei servizi a domanda, integrazione per canoni di affitto, buoni spesa per le famiglie in difficoltà comprovata dal nuovo reddito ISEE) ed in parte anche di assistenza sociale, attraverso informazioni per accedere ai vari contributi offerti dalla Regione e dalla Provincia.

3. Penso che, in futuro, si sentirà sempre più l’esigenza di avere residenze per l’assistenza

di anziani ammalati o soli e che, quindi, a causa degli alti costi di investimento che questo tipo di servizi richiede, sarà necessario pianificare azioni a livello sovra comunale, agendo in collaborazione con gli enti pubblici vicini e prevedendo anche accordi con soggetti privati.

Per L’Amministrazione Comunale Il Sindaco Franca Foronchi

L’Assessore ai Servizi Sociali Solindo Pantucci Dal Comune di Gabicce Mare 1. Nello scenario attuale le principali criticità emergenti nel territorio di nostra competenza si possono sintetizzare in:

- aumento della domanda di soggetti in povertà estrema e rischio di esclusione sociale, dovute anche alla difficoltà a reperire alloggi a canone moderato;

- aumento della domanda di famiglie e donne, sole con figli minori, in situazione di precarietà lavorativa;

- problemi di integrazione scolastica dovuti anche all'aumento dell'immigrazione; - aumento della domanda di assistenza ad anziani soli non autosufficienti; - incremento della presenza nel territorio di cittadini stranieri immigrati e connesse

problematiche di integrazione sociale e lavorativa; - carenza spazi e momenti aggregativi per giovani e adolescenti; - crescente diffusione del fenomeno dei minori stranieri non accompagnati il quale

richiede un sostanzioso impegno da parte dell'ente locale. Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro

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2. Di fronte al problema della crisi economica che inevitabilmente ha coinvolto anche questo territorio, il ruolo del Comune è quello di intervenire a tutela delle fasce più deboli della popolazione, in particolare sostenendo le famiglie con figli minori, promuovendo interventi di assistenza economica temporanea rafforzando al contempo la persona in condizione di precarietà e bisogno, con servizi adeguati. Di fronte a tale problematica preme maggiormente agire a sostegno della famiglia e dell'individuo: favorendo l'integrazione tra le risorse ed opportunità presenti nel territorio, garantendo un facile accesso ai servizi informando adeguatamente la cittadinanza e promuovendo il lavoro di rete tra altri enti pubblici, organizzazioni no profit e forze dell'associazionismo locale. 3. La realtà attuale vede un inasprimento della precarietà lavorativa e di conseguenza insicurezza economica e sociale, dovuta in special modo al carattere stagionale delle opportunità lavorative esistenti nel territorio e, a volte, assieme alla possibilità di manodopera a basso costo, elementi che non favoriscono l'instaurasi di condizioni di stabilità. Emergono situazioni di estrema difficoltà nei casi di donne sole con a carico figli minori, famiglie che al loro interno hanno soggetti a limitata autonomia e autosufficienza, nuclei familiari a rischio di emarginazione sociale. Di fronte a queste problematiche gli auspici per il futuro si delineano in una maggiore legalità e sicurezza nel mondo del lavoro; relativamente allo scenario abitativo si evidenzia la necessità di offrire soluzioni con quote d'affitto calmierate e maggiormente accessibili ai soggetti in condizione di disagio sociale. Risulta necessario investire nell'integrazione scolastica e sociale dei minori stranieri che in un futuro prossimo faranno parte a pieno titolo della società di questo territorio e dei loro genitori, tramite corsi di lingua italiana e interventi di emancipazione. Emerge inoltre l'esigenza di potenziare l'offerta di servizi rivolti ai disabili ed anziani non autosufficienti, tramite cure domiciliari che favoriscono la permanenza nel proprio ambiente di vita, implementare un sistema di promozione di spazi di aggregazione ricreativi e di scambio tra giovani e adolescenti in maniera da favorire una socialità “creativa” e costruttiva per la crescita dell'individuo e al contempo riempire i tempi vuoti, ponendosi in alternativa ai locali e discoteche della vicina riviera. Occorre inoltre potenziare i servizi di affiancamento e supporto alle famiglie nell'eseguire le funzioni genitoriali. A livello di comunità sociale si spera nella possibilità della costruzione di una “comunità solidale” e di una rete di soggetti che possano promuovere solidarietà e maggiore partecipazione sociale, a questo proposito sembra fondamentale potenziare le forme di associazionismo e di partecipazione dei cittadini già presenti nel nostro territorio tramite una progettazione condivisa.

Per L’Amministrazione Comunale

L’Assessore ai Servizi Sociali - Vice Presidente Comitato dei Sindaci ATS 1 Rosina Alessandri

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1.2 (3) LA PIANIFICAZIONE SOCIALE INTEGRATA: GLI INTERVENTI DI ALCUNI

PARTNER SIGNIFICATIVI Oltre ai nostri Amministratori ci sono altri soggetti che svolgono un ruolo estremamente importante per il “lavoro sociale” nel nostro territorio, per questo abbiamo chiesto commenti e proposte ai responsabili di:

- Sanità, Zona Territoriale n.1 (ASUR - Azienda Sanitaria Unica Regionale) - Sanità, Dipartimento Dipendenze Patologiche (ASUR) - Provincia di Pesaro e Urbino - Sindacati - Associazioni di Categoria - Centro Servizi per il Volontariato - Associazione Volontariato Marche - Coordinamento Provinciale delle organizzazioni di volontariato operanti nel settore

della disabilità - Pesaro e Urbino. - Coordinamento Provinciale per La Salute Mentale - Pesaro e Urbino - Cooperazione Sociale - Scuola - Università

La Zona Territoriale n.1 (ASUR) Il cammino verso l’integrazione socio-sanitaria: la legge regionale 13/03 di riordino del servizio sanitario delle Marche, ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato socio sanitario alle problematiche di salute, di benessere e di protezione sociale. I principi fondamentali del modello marchigiano di integrazione socio sanitaria passano attraverso una strumento fondamentale quale la “programmazione integrata” rafforzando l’asse tra ATS e Distretti nel senso che le altre articolazioni del sistema sanitario si interfacciano con il livello sociale attraverso la concertazione con il Distretto. La programmazione integrata La realizzazione dell’integrazione socio-sanitaria e il suo concretizzarsi in una rete dell’offerta di prestazioni che hanno tale valenza, richiede come indispensabile strumento logico e operativo che si arrivi gradualmente ad una programmazione integrata sul territorio. In effetti molteplici sono i soggetti istituzionali coinvolti e di conseguenza alto è il rischio di un mancato coordinamento, sia a livello di condivisione dei principi, che a livello programmatorio, a livello organizzativo ed infine a livello operativo. La costruzione di livelli sempre maggiori di integrazione tra gli attori della “produzione” e della gestione in questa area è quindi un obiettivo del tutto prioritario. Gli strumenti di programmazione dovranno quindi essere concepiti come un’occasione non solo per integrare prestazioni e creare reti dell’offerta nel proprio ambito di competenza, ma anche per rendere operante al massimo livello possibile la collaborazione del sistema. La scelta della integrazione dei macrosistemi in generale e socio-sanitaria in particolare tende:

- a presidiare, entro un quadro di garanzie e diritti complessivi, l’azione a livello locale per far fronte direttamente accanto e ai nuovi rischi, alle nuove povertà , alle nuove

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patologie livello locale per far fronte direttamente accanto a bisogni tradizionali anche ai nuovi rischi, alle nuove povertà, alle nuove patologie;

- a riorganizzare il sistema di intervento, con lo sviluppo di sistemi a rete che mettono in rapporto diretto attori pubblici, privati, profit e non profit, associazionismo e sistema delle relazioni comunitarie;

- a ridefinire le funzioni di analisi del bisogno, di pianificazione, di presa in carico e di produzione mirata dei servizi;

- ad identificare la necessità di monitoraggio, verifica e valutazione dell'impatto dell'azione sulle comunità locali;

- a coinvolgere la popolazione in processi di responsabilizzazione individuale e collettiva. All'interno di un sistema universalistico di sicurezza sociale è sempre piu’ necessaria un'attenzione all'equità, in particolare all'equità di accesso ai servizi da patte del cittadino. Le diverse forme di disuguaglianza che permangono entro i nostri contesti locali, inducono a riflettere sulle prospettive di evoluzione dei servizi sanitari e sociali in rapporto all'azione contestuale da sviluppare rispetto ai fattori che condizionano. in maniera rilevante, sotto il profilo oggettivo e soggettivo, l’accesso all'offerta e prima ancora l'espressione del bisogno. Coinvolgere i cittadini in forma singola o associata nell'analisi del bisogno, nella pianificazione, nell'organizzazione e valutazione dei servizi, è il modo per garantire con maggiore efficacia un processo di responsabilizzazione diffusa. I concetti finora espressi sono stati descritti per rafforzarci ovvero sostenerci nel nostro lungo e fruttuoso “ cammino” verso l’integrazione, che ha un bisogno continuo di rivisitazione, approfondimento. Un processo in divenire che utilizza l’ascolto per poter interpretare e comprendere i vecchi e i nuovi bisogni , che utilizza la concertazione integrata ed una programmazione condivisa di attività specifiche sempre più rispondenti alle nuove esigenze. Riprendo una citazione inserita nel Programma delle Attività Distrettuali perché credo che possa interpretare al meglio sia la visione d’insieme che la complessità della progettazione di questa importante area. “ Progetta sempre una cosa considerandola nel suo più grande contesto, una sedia in una stanza , una stanza in una casa,

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una casa nell’ambiente, l’ambiente nel progetto di una città”(Eliel Saarinen, architetto e urbanistica finlandese)

Direttore Distretto Sanitario Zona T. 1 – ASUR

Dott.ssa Lorena Mombello Il Dipartimento Dipendenze Patologiche La pianificazione e la programmazione Socio-Sanitaria nel territorio del Dipartimento Dipendenze Patologiche della Zona T. n.1 di Pesaro è divenuta ormai da tempo una prassi consolidata e coinvolge una pluralità di attori che a vario titolo sono impegnati in maniera sinergica al raggiungimento dei risultati; tutto ciò trova radici profonde nella responsabilizzazione dei singoli e nella loro capacità di collaborare.

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Tale impostazione ha permesso quindi di avviare nel tempo diverse azioni che sono state concepite in maniera integrata e realizzate tenendo conto delle altre progettazioni in essere per evitare inutili duplicazioni. Su queste premesse, il Dipartimento Dipendenze Patologiche della Zona Territoriale n.1 di Pesaro, pone le basi per la collaborazione con l’Ambito Territoriale Sociale n.1. La pianificazione sociale ha da subito individuato in due strumenti del Dipartimento i luoghi privilegiati per l’ascolto e la programmazione dei vari interventi di prevenzione. L’Assemblea, che si riunisce due volte l’anno, è il luogo della consultazione e concertazione mentre il Comitato diventa lo strumento della progettazione e gestione dei vari interventi. Attraverso questa connessione si riesce a dare solidità a delle azioni e nel contempo ad aumentare l’offerta dei servizi ai cittadini razionalizzando le risorse umane e finanziarie disponibili . Tale collaborazione dà la percezione di riuscire rafforzati nel governo dei propri sistemi e personalmente ritengo che tale ritorno sia di enorme valore rispetto al mandato istituzionale.

Dott.ssa Giovanna Diotallevi

Coordinatore Dipartimento Dipendenze Patologiche Zona Territoriale n.1 Pesaro ASUR

La Provincia di Pesaro e Urbino Questa Amministrazione nel contesto delle politiche giovanili è da anni impegnata nello sviluppo di progetti trasversali all’azione politica e amministrativa dell’Ente, finalizzata alla creazione di un sistema di rete con il proprio territorio. La nostra attività ha tenuto in particolare considerazione anche gli indirizzi europei che insistono sulle seguenti parole chiave: investire nei giovani, conferire loro maggiori responsabilità, migliorare la partecipazione alla vita sociale e civile, insistere sulle capacità di autodeterminazione e auto-imprenditorialità, valorizzare l’impegno, le capacità e il merito. La partecipazione al Tavolo di Coordinamento dell’ATS 1 di Pesaro è stata una prima occasione istituzionale nata nel nostro territorio per sperimentare la progettazione partecipata. Il Tavolo costituisce un’importante occasione di confronto e di lavoro con molti soggetti (Comuni, Asur, Sindacati, Associazioni giovanili, Cooperative sociali…) che ci ha spinto a proporre questa buona prassi, che sta ottenendo consenso e risultati, anche agli altri 5 Ambiti Territoriali Sociali della nostra Provincia. L’obiettivo che ci proponiamo è quello di condividere la programmazione delle politiche giovanili con gli attori territoriali ma soprattutto con i giovani che da beneficiari devono diventare co-protagonisti delle scelte amministrative che li riguardano. Avvicinare il mondo dei giovani alle istituzioni e spingere le istituzioni a realizzare programmazioni più rispondenti ad esigenze che, sempre più velocemente, mutano, si articolano, si innovano, escono dai confini locali.

Provincia di Pesaro e Urbino Il Presidente Matteo Ricci

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Così come era stato indicato dalla Regione, l’Amministrazione Provinciale vuole riprendere con forza il proprio ruolo di coordinamento all’interno della programmazione sociale degli Ambiti territoriali e, dopo la stesura dei Piani triennali, ribadire il proprio ruolo di accompagnamento e di sostegno nella loro realizzazione. In alcune aree di settore questo già avviene da anni con successo, (disabilità, salute mentale, progetti sociali a valenza provinciale …) ma occorre dare sistematicità e continuità a tutta la pianificazione sociale con un’attenzione particolare all’integrazione sociale e sanitaria in cui l’area vasta, di dimensioni corrispondenti al territorio provinciale, diventerà la dimensione di riferimento. Sulla pianificazione sociale adottata nell’Ambito Sociale n.1, vorrei sottolineare, come buona pratica, la programmazione e la progettazione nel campo della prevenzione alle dipendenze e della promozione del benessere delle giovani generazioni. Ormai da diversi anni, infatti, Provincia, Ambito Sociale e Dipartimento delle Dipendenze Patologiche della Zona 1 ASUR, hanno consolidato un modello di lavoro integrato che, rispetto al passato quando venivano assemblati i diversi interventi o progetti, prevede una progettazione unica; infatti, attraverso momenti di concertazione e di programmazione comuni che coinvolgono tutti i diversi soggetti, vengono collocate tutte le risorse professionali e finanziarie a disposizione in un’unica progettazione, senza inutili e costosi doppioni. Da questo modello sono scaturiti protocolli di intesa, progettazioni integrate sia con il mondo della scuola che nel territorio, presi da esempio a livello regionale. Nostro compito sarà quello di allargare questo modello a tutte le aree di settore e in tutto il territorio provinciale.

Daniela Ciaroni Assessore provinciale alle Politiche Sociali I Sindacati La Cisl La Cisl di Pesaro-Urbino ha confermato recentemente il proposito di rafforzare il suo ruolo di soggetto di prossimità, capace cioè di dare sostegno, tutela e rappresentanza a tutte le persone che ad essa si rivolgono per affrontare problemi sul lavoro o esercitare a pieno i diritti di cittadinanza, in ogni nostro ambito territoriale. Tale proposito richiede l’affinamento delle capacità di ascolto e di interpretazione dei bisogni e delle aspettative, sempre più diversificate in contesti sociali da tempo caratterizzati dalla parcellizzazione delle esigenze e dalla personalizzazione delle risposte richieste. Il contributo che un’associazione come la Cisl può offrire in un processo di programmazione d’Ambito è proprio quello di comporre, insieme alle altre parti sociali e alle istituzioni locali, un quadro realistico della situazione sociale, cogliendo le criticità e i fenomeni emergenti e, in chiave dinamica, concorrere ad individuare gli interventi necessari per ridurre le marginalità e qualificare il welfare territoriale. Tenuto conto della sua peculiarità di soggetto sindacale, le idee che cerca di veicolare nei tavoli di confronto in cui si trova impegnata sono quelli dello sviluppo della logica sussidiaria,

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del superamento dei municipalismi e della conseguente armonizzazione territoriale degli interventi della promozione e del sostegno delle responsabilità familiari, dell’equilibrio tra servizi residenziali e servizi domiciliari, dell’equa compartecipazione degli utenti alla spesa, di una sempre più avanzata integrazione socio-sanitaria. Lo spirito che anima la Cisl si basa sulla ferma convinzione che il confronto continuo e aperto tra tutti i soggetti territoriale rimane, anche in prospettiva, la condizione essenziale per la definizione e l’attuazione di politiche sociali in grado di offrire risposte convincenti ai bisogni delle persone, in ogni fase della vita che esse si trovano ad attraversare. In questa ottica è fondamentale preservare il patrimonio di conoscenze, competenze e consapevolezze che l’estensione e l’infittimento delle reti locali di relazione ha consentito di accumulare nell’ultimo decennio, anche attraverso gli specifici progetti sviluppati in sede di Ambito sociale.

Segretario Provinciale CISL Sauro Rossi

La CGiL La Cgil nazionale ha collocato in questa fase la contrattazione sociale territoriale fra le sue priorità, rispetto alla quale riorientare attenzione e risorse. Per il sindacato la contrattazione territoriale è lo strumento attraverso cui intervenire sulle politiche di sviluppo e sul welfare locale, per tutelare appieno i diritti delle persone, con una visione integrata dei problemi e dei processi. Una contrattazione non sostitutiva ma integrativa rispetto a quella che il sindacato esercita nei luoghi di lavoro. Un’idea di integrazione delle politiche deve ispirare anche la programmazione in ambito sociale, in particolare tenendo conto di quelli che sono oggi le problematiche occupazionali, produttive, ambientali che hanno una ricaduta, diretta o indiretta, sulla promozione delle politiche di welfare, quello locale in particolare. In particolare, la programmazione di questo triennio non può prescindere dalla profonda crisi economica che coinvolge anche questo Ambito sociale; alcune cose pesano in misura maggiore e diversa rispetto al passato, come la disoccupazione, il sostegno al reddito, le povertà, l’immigrazione, la casa, la precarietà del lavoro e la questione giovanile. Dinamiche che producono ricadute sul livello della domanda di assistenza e sulla qualità delle tutele richieste. Uno dei compiti principali del sindacato è quello di creare e rafforzare il legame partecipativo tra i momenti della politica locale ed i luoghi di lavoro, favorendo il coinvolgimento dei lavoratori e dei pensionati alla contrattazione e alla concertazione sulle politiche territoriali, in particolare quelle sociali, utilizzando tutti gli strumenti a sua disposizione, dai coordinamenti sindacali di zona, alla rete dei delegati aziendali e delle Leghe dei pensionati, alle assemblee nei luoghi di lavoro. Solo attraverso la partecipazione democratica dei diversi soggetti sociali, e non solo delle loro rappresentanze, è possibile comprendere i bisogni e le domande, ma soprattutto rendere efficaci le politiche. Il sindacato, oltre ad essere il soggetto di rappresentanza che partecipa ai momenti della programmazione, in particolare nei tavoli di concertazione e nei tavoli tematici, è in grado di garantire (in una logica di sussidiarietà orizzontale che su questi temi comunque non può

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prescindere da una primaria regia pubblica) anche una rete di servizi e momenti gestionali che stanno in rete e sono funzionali al raggiungimento degli obiettivi di interesse generale: dal patronato, per le diverse problematiche previdenziali ed assistenziali, compresa l’assistenza agli immigrati, al Centro di Assistenza fiscale, per gli adempimenti certificatori come ad esempio l’Isee ma anche per l’aiuto alle famiglie negli adempimenti che riguardano le collaboratrici famigliari, al Servizio di Orientamento al lavoro, rivolto in particolare ai disoccupati ed ai giovani, alle strutture di sostegno agli inquilini ed ai consumatori, alle associazioni di volontariato, come ’Auser, per l’attività rivolta principalmente a coinvolgere e ad assistere le persone anziane. In quest’ultimo caso l’associazione ha stipulato una convenzione con gli Ambiti sociali della provincia mettendo a disposizione il ricavato del 5 per mille per progetti di assistenza agli anziani concordati e condivisi con l’Ambito stesso. Il sindacato, in queste sue molteplici funzioni ed articolazioni, compreso il ruolo diretto che nella contrattazione sociale svolge il sindacato dei pensionati, è una risorsa importante che è nostra intenzione dimettere a disposizione non solo a tutela dei nostri rappresentati, ma della comunità nel suo insieme.

Segretario Provinciale CGIL Roberto Ghiselli

La UIL A dieci anni dall’approvazione della 328/00 “ Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” siamo di nuovo a misurarci con l’approvazione difficoltosa dei Piani di Zona. Dopo un travagliato iter che, di fatto, ha svuotato la portata innovatrice della legge che prevedeva la realizzazione, nel nostro Paese, di un sistema di welfare fondato sull’universalismo e sui diritti esigibili. Siamo ancora in attesa dell’approvazione dei Liv.e.as che ai sensi dell’art. 19 della legge a tutela dei diritti della popolazione e d’intesa con le aziende sanitarie, devono provvedere, nell’ambito delle risorse disponibili, a definire secondo il Piano regionale una serie di obiettivi strategici per gli interventi sociali e socio-sanitari. Siamo in un contesto di crisi economica e occupazionale che il nostro sistema di welfare quotidianamente è costretto ad affrontare mettendo in campo interventi di emergenza per sostenere le famiglie in gravi difficoltà. L’approvazione di un Piano di Zona partecipato e concertato - così come espressamente indicato nell’art. 1 della Legge - è quindi un passaggio politico molto importante per un territorio quale quello dei comuni del pesarese che formano l’ambito sociale territoriale n. 1 con capofila il comune di Pesaro. Un territorio e una comunità dove la rete dei servizi alla persona è stata messa per anni al centro delle politiche pubbliche con la spesa sociale pro capite più alta della Regione Marche. Le componenti sindacali in forma unitaria e la Uil per la sua parte, hanno svolto il proprio ruolo ai tavoli della partecipazione e della concertazione, portando all’attenzione di tutte le parti sociali una lettura dei bisogni rilevati dalla rete dei servizi che ogni organizzazione ha attivi nel territorio, a partire dai patronati. Un’attenzione particolare è stata posta nei confronti del rilevante ruolo che il sindacato ha avuto a livello regionale, in quanto attore che ha portato a compimento una complessa trattativa per sostenere le politiche per gli anziani non autosufficienti, e il miglioramento dei servizi residenziali e domiciliari dell’Ambito. Tale

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percorso, dovrà necessariamente continuare nei prossimi anni per portare a compimento la rimodulazione di un sistema di servizi sempre migliore. Dobbiamo, a tal proposito, dar atto che nel Piano di Zona questo obiettivo condiviso con i Sindaci è stato considerato prioritario, allocando nel migliore dei modi le risorse regionali integrate con quelle dei singoli comuni, e tenendo presente la necessità di sostenere in primis la domiciliarità. La legge 328/00 - dopo l’approvazione della riforma del Titolo V della Costituzione - ha avuto un ridimensionamento e la titolarità esclusiva delle competenze del sociale è stato assegnato alle Regioni. A nostro parere, è urgente - per sostenere il percorso intrapreso in attuazione dell’art. 19 della 328/00 che condividiamo pienamente con l’Ambito Sociale - che la Regione Marche inserisca nella propria agenda politica l’approvazione di una legge di settore di cui tutti sentiamo l’urgenza.

Riccardo Morbidelli Segretario Provinciale U.I.L.

Le Associazioni di Categoria Il rapporto mondo economico – imprenditoriale e “Welfare” riveste una nuova definizione di fare impresa e di contribuire alla crescita della società dando un valore aggiunto importante al benessere sociale. Il “Welfare” attuale si contraddistingue nel superamento della cultura assistenziale per arrivare a una fase odierna che si identifica nella promozione sociale, nel valorizzare, per quello che in particolare ci riguarda, “l’essere impresa” in tutti i suoi aspetti connessi alla società circostante, evidenziandone le criticità e cercando di dare risposte per uno sviluppo più sano della società, del “welfare”. Il CLAPS rappresenta un importante momento di confronto unitario tra le associazioni di categoria per interloquire a livello unitario con le istituzioni pubbliche e in particolare gli Ambiti Sociali e definire pertinenti strategie collaborative. Il rapporto con le istituzioni pubbliche assume quindi una valenza ineludibile e determinante per sviluppare strategie sociali più precise e rispondenti alle esigenze della società e del lavoro autonomo in tutte le sue articolazioni. Linee guida d’intervento per “Piano di Ambito Sociale Triennale” Il CLAPS (Comitato Lavoro Autonomo Politiche Sociali) ritiene come aspetto fondamentale della collaborazione con le istituzioni pubbliche e in particole con gli Ambiti Territoriali Sociali, attivare, sull’esempio dell’ATS 1 di Pesaro, l’istituzione del Segretariato Sociale. Un progetto che coinvolge tutte le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria, di volontariato, i Patronati, il mondo cooperativo, tutto il sistema organizzato che opera nel sociale. Il CLAPS individua nei seguenti aspetti d’intervento sociale, alcune priorità per una precisa politica sociale:

1. Risulta di grande importanza affrontare il tema dell’immigrazione rapportata al fabbisogno delle imprese, all’impatto con la complessità della realtà imprenditoriale, al nostro modo di lavorare e come la realtà extraimprenditoriale – la casa i luoghi di svago, la scuola - incidono nell’integrazione tra culture diverse. E’ certamente un tema

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sociale di grande sensibilità che si rapporta altresì in modo diverso all’interno degli stessi luoghi di lavoro a secondo le specifiche attività lavorative; per esempio il commercio rispetto all’agricoltura o al lavoro in fabbrica, ecc..

2. Occupazione qualificata. Il tema della professionalità e la conseguente occupazione qualificata è un tema che non riguarda solo il personale immigrato, ma tutta la forza lavoro, soprattutto dei giovani, che spesso non trovano un adeguato collocamento lavorativo proporzionato alla loro effettiva professionalità. Un elemento di grande disturbo sociale rappresenta l’insoddisfazione lavorativa, il fare lavori non attinenti alla propria qualificazione professionale e/o sottovalutazione rispetto alle proprie potenzialità.

3. Inserimento lavorativo di ragazzi svantaggiati. Il recupero di ragazzi che escono dal tunnel della tossicodipendenza e il loro inserimento nel mondo del lavoro rappresenta anche nella nostra realtà un problema sociale non adeguatamente affrontato, che necessità di una precisa linea d’intervento.

Coordinatore Provinciale CLAPS - Comitato Lavoro Autonomo Politiche Sociali

Valerio Angelini

Associazioni aderenti al CLAPS: CNA, ConfArtigianato, CasArtigiani, CLAAI,

ConfCommercio, ConfEsercenti, CIA, Coldiretti e API. Il Centro Servizi per il Volontariato - Associazione Volontariato Marche Il Centro Servizi per il Volontariato è una struttura operativa creata per offrire servizi gratuiti alle Associazioni di Volontariato marchigiane con l’obiettivo di svilupparne e qualificarne le attività. Esso mira a diffondere una cultura della solidarietà attiva, che sia cioè in grado di farsi interprete dei bisogni e dei diritti delle persone più deboli ed emarginate e della tutela dei beni ambientali e culturali. Il Centro Servizi Volontariato - Associazione Volontariato Marche (CSV-AVM) inoltre agisce affinché il volontariato organizzato sia consapevole che un’azione incisiva e trasformativa sulle comunità territoriali passa principalmente da un’assunzione responsabile e costante del proprio ruolo politico, un ruolo attivo e propositivo di advocacy, elemento prioritario della propria missione. Tale ruolo si traduce in due macro obiettivi:

- potenziare e qualificare il contributo garantito dalle organizzazioni di volontariato all’elaborazione, realizzazione e valutazione delle politiche pubbliche in materia sanitaria, sociale, ambientale e culturale;

- intensificare e qualificare il sostegno al rafforzamento ed alla creazione di reti tra le organizzazioni di volontariato e tra queste e e gli altri soggetti territoriali come: la scuola, il mondo delle imprese, il settore pubblico, il terzo settore, ecc. al fine di rendere il volontariato parte integrante delle azioni di sviluppo e promozione del territorio, con particolare attenzione agli stati di fragilità sociale.

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Il CSV–AVM si è quindi fatto carico di favorire la partecipazione delle organizzazioni di volontariato ai processi di consultazione e concertazione promossi dall’Ambito Territoriale Sociale n.1 di Pesaro ed inoltre ha promosso autonomamente la creazione di coordinamenti e rappresentanze di associazioni di volontariato suddivise per settore di intervento (ove possibile) e territorio di appartenenza. Durante gli incontri di tali coordinamenti è stata stimolata la capacità di lettura dei bisogni da parte delle organizzazioni di volontariato ed il loro naturale ruolo di portatori di istanze, segnalatori di disservizi ed inefficienze e rilevatori dei bisogni inespressi, in particolare dalle categorie di cittadini più deboli ed emarginate, evidenziando inefficienze e indicando possibili soluzioni praticabili. Le risultanze di tali incontri sono state sintetizzate in documenti che i vari coordinamenti hanno sottoposto agli ATS e agli interlocutori di riferimento. Allo stesso modo sarà cura di CSV-AVM stimolare un’azione di monitoraggio dell’applicazione dei principali strumenti di politica sanitaria, sociale, ambientale e culturale sperimentati nei territori (piano sociale, piano sanitario, piano ambientale, etc)

Il Presidente Provinciale AVM

Francesca Matacena Anffas, Ass. Insieme, Ass. Cornelia de Lange, Aias (familiari e associazioni dei/per disabili che operano nell’ATS 1). Proposte per il piano d’ATS. Il TAVOLO D’AMBITO “DISABILITÀ” può svolgere una funzione fondamentale di supporto ed orientamento nella programmazione delle azioni rivolte alla persone in situazione di disabilità del territorio. Facendo convergere professionisti degli Enti Pubblici, delle cooperative sociali e delle associazioni del territorio, insieme ad esponenti del volontariato e dell’associazionismo di tutela, può essere il luogo in cui vengono effettuate analisi e valutazioni delle attività in corso e dei bisogni emergenti, affinchè i nostri servizi mantengano sempre una tensione progettuale, intesa proprio come capacità di guardare un po' oltre i limiti, di saper connettere risorse ed opportunità e di costruire rappresentazioni della condizione di disabilità, che allentino stereotipi ed automatismi nell'elaborazione delle risposte ai bisogni. Nell'individuazione e nello svolgimento dei progetti da inserire nel Piano d'Ambito 2010-2012, possiamo utilizzare, come filo conduttore, il concetto di 'progetto di vita', inteso come percorso di accompagnamento/sostegno alla crescita ed al benessere, rivolto alla persona in situazione di disabilità ed ai suoi contesti prossimi di cura, a partire dalla famiglia. Quindi 'progetto di vita' è il nome di una rappresentazione dei servizi, che li veda connessi fra loro e disposti lungo una linea di continuità temporale e storica, rispetto ad ogni singola persona ed alla sua vita. Chiaro che si tratta di un concetto-guida, non di un'ipotesi massimalista e perfetta, in cui sparisca ogni differenza e sfumatura! Anzi, lo sforzo progettuale è proprio quello di evitare contenitori predefiniti, offrendo piuttosto opportunità

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articolate e diverse, in cui possano trovare posto proprio le differenze e le sfumature di ciascuna persona e della sua vita. I “titoli” dei progetti tematici, da attivare o da sviluppare, proposti per il 2010-2012 (vedi Allegato per il documento completo): 1. integrazione scolastica, 2. integrazione lavorativa, 3. ruolo dei centri socio-educativi riabilitativi, 4. servizi abitativi, 5. consolidamento dell’associazionismo familiare, 6. accesso delle persone disabili ai servizi ed alle attività del territorio, 7. funzione del CDIH. N.B. il Tavolo di Concertazione “disabilità”, nell’incontro del 12 maggio 2010 ha definito come priorità: “il tempo libero” (punto 6.), i “servizi abitativi”(punto 4.) e “la rivisitazione dei CSER” (punto 3.).

I referenti di: ANFFAS, ASS. INSIEME, ASS. CORNELIA DE LANGE, AIAS, di concerto con i partecipanti al Tavolo d’ATS 1 “disabili”.

Coordinamento Provinciale delle organizzazioni di volontariato operanti nel settore della disabilità - Pesaro e Urbino. Oggetto: politiche e servizi per la disabilità: segnalazione di criticità, priorità ed esigenze dei soggetti portatori di interesse nei diversi territori degli Ambiti sociali territoriali (ATS) della Provincia di Pesaro e Urbino.

Poiché il presente documento è indirizzato ai coordinatori dei 6 Ambiti della provincia la prima osservazione riguarda l’uniformità di risposte e servizi offerti alle persone disabili all’interno del territorio provinciale

In particolare si richiede di fare un’indagine nei vari territori della Provincia per sapere quali siano per l’utente i costi dei centri diurni e residenziali: si ha la percezione che all’interno della Provincia di Pesaro e Urbino ci siano, nei diversi comuni, diversità di costi (rette, trasporti, ecc.) Non è sempre immediato fare dei confronti a causa dei diversi servizi o modalità di calcolo dei costi, ma comunque si sente la necessità di approfondire questo argomento e di fare chiarezza. Un’altra esigenza sentita dalle associazioni è la realizzazione di un report/censimento sulla situazione delle persone disabili nella provincia: conosciamo i numeri e le età degli utenti? conosciamo le età dei genitori, ecc? Gli enti da coinvolgere in un’eventuale ricerca, previa costruzione di un linguaggio comune, sarebbero diversi, non solo i servizi sociali, ma anche , distretti sanitari, scuola, associazioni, ecc. I numeri di cui sopra sono importanti anche per potere ragionare al meglio sul “dopo di noi”, cioè sulla predisposizione di percorsi di autonomia finalizzati a sostenere i bisogni dei soggetti diversamente abili anche in vista di un futuro in cui la famiglia di origine potrebbe non essere più una risorsa.

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Le associazioni sentono l’esigenza di iniziare a discutere con le istituzioni su percorsi possibili valutando anche le diverse esperienze realizzate in altri territori: appartamenti protetti, case famiglia, ecc Migliorare la programmazione nella costituzione di nuovi centri diurni: si desidererebbe che gli orari dei centri diurni che stanno per aprire fossero rimodulati comprendendo anche alcuni orari pomeridiani: i centri diurni dovrebbero avere orari più flessibili e basati sulle attività. Occorrerebbe definire con chiarezza le modalità di valutazione e partecipazione dei genitori alle attività dei centri diurni. Si ribadisce l’importanza di mettere in rete i centri: promuovere la conoscenza di quello che avviene nei vari centri, quali siano le attività svolte al fine anche di valorizzare al meglio le varie eccellenze e specializzazioni. Una criticità riguarda inoltre gli inserimenti lavorativi che non sono abbastanza efficaci: vanno gestiti all’interno di percorsi/strutture di qualità (tipo SIL) altrimenti si rischia l’insuccesso. Meglio allora costruire dei laboratori protetti all’interno dei centri.

Per il Coordinamento Raffaella Lugli (Anffas Pesaro) Coordinamento Provinciale per La Salute Mentale - Pesaro e Urbino OGGETTO: La salute mentale nella provincia di Pesaro Urbino. Coordinato dall’AVM di Pesaro è nato il Tavolo tematico per la salute mentale nella nostra provincia. Il Tavolo ha lo scopo di confrontarsi con gli enti di prossimità istituzionali e non per trattare di questioni che attengono non solo alla salute mentale nella sua traduzione di esclusività, ma intende anche affrontare, come contributo di promozione e prevenzione, tutti gli argomenti che guardano al concetto di benessere mentale. (…) Intervento specifico del Tavolo Tematico SM. La poca consapevolezza da parte della cittadinanza delle tematiche relative alla salute mentale e lo stigma verso le persone con fragilità psichica, il diffondersi di modelli culturali propagandati da mass media dai caratteri fortemente competitivi e “vincenti”, il ritardo delle istituzioni nel percepire i cambiamenti sociali e nell’adeguarsi per rispondere alle nuove esigenze, sono tutti elementi che contribuiscono alla determinazione di un quadro generale all’interno del quale il disagio della persona con problemi mentali spesso trova sbocco in solitudine, mancanza di cura e isolamento sociale. Occorre allora far nascere anche a livello provinciale, com’è avvenuto a Fano, un Comitato Etico Salute Mentale, cui aderiscano personalità significative del mondo della cultura, politica ed economia, che svolga una funzione di sensibilizzazione della comunità locale, in grado di modificare le rappresentazioni sociali fuorvianti che spesso caratterizzano la percezione del fenomeno, garantisca diritto di cittadinanza per le persone che hanno problemi mentali, aiuti a monitorare e fare rispettare le normative vigenti sul collocamento obbligatorio al lavoro protetto e mirato. Gli obiettivi che si intendono perseguire attengono a: - intensificare la lotta allo stigma verso il disagio mentale soprattutto tenendo presente

l’abbassamento dell’età nell’insorgenza del disagio psichico, è necessario organizzare l’attenzione e la presa in cura verso quell’età che va dai 14 ai 18 anni che oggi costituisce

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una zona grigia di cui nessuno si occupa, infatti la neuropsichiatria infantile si ferma prima, e la psichiatria parte dopo;

- porre particolare attenzione alle così dette doppie diagnosi, l’età sempre più bassa di insorgenza vede un aumento di tali casi insieme di tossico dipendenza e di disagio psichico;

- passare dal concetto di presa in carico a quello più integrato di “presa in cura”; Partner: la provincia di PU, gli ATS, debbono sviluppare una collaborazione con i DSM secondo un percorso partecipativo, partito con l’attivazione ed il confronto nei tavoli tematici SM, che ha permesso di elencare organicamente i bisogni espressi dai diversi attori intervenuti, allo scopo di stimolare le Istituzioni ad impegnare risorse umane e materiali per migliorare la qualità di vita delle persone affette da disturbi mentali, secondo quanto stabilito nella Conferenza di Helsinki ed al documento sottoscritto da 52 Paesi europei, tra cui l’Italia, nel gennaio 2005 (la salute mentale ed il benessere mentale sono fondamentali per la qualità della vita e la produttività degli individui, delle famiglie, delle comunità e delle nazioni… costituiscono una priorità per l’OMS ed i suoi stati membri, l’Unione Europea ed il Consiglio d’Europa). (…).

Per il Coordinamento – Vito Inserra La Cooperazione Sociale Le cooperative sociali che operano nel territorio dell'Ambito Sociale nr 1 hanno compreso, con evidenza sempre più chiara, quanto sia importante, per il loro lavoro ed il loro sviluppo, la dimensione istituzionale che l'Ambito determina, ponendosi come soggetto di sintesi e condivisione delle politiche sociali territoriali. La partecipazione ai Tavoli di concertazione non si risolve quindi in una presenza formale, che permetta di ricevere il certificato di 'buon comportamento', in occasione delle gare d'appalto: risulta evidente, dal lavoro di questi anni, che l'apporto portato dalle organizzazione cooperative, e dagli operatori che vi appartengono (educatori, coordinatori, responsabili...), riguarda soprattutto le pratiche programmatorie, a partire dalla lettura dei bisogni e dall'elaborazione delle possibili risposte operative. In secondo luogo, l'Ambito risulta essere il luogo più adeguato per lo sviluppo di prassi di co-progettazione, intesa come ricerca di soluzioni condivise e non soltanto come modalità alternativa di affidamento di servizi. In alcuni settori particolari (disabilità, adolescenti/giovani) l'apporto delle cooperative, intrecciato con quello delle associazioni, è determinante per evitare che le risposte istituzionali si esauriscano nell'erogazione di servizi: formazione, progetti integrati, sperimentazione di nuovi servizi...sono alcuni possibili declinazioni che hanno caratterizzato la presenza delle cooperative sociali ai Tavoli di concertazione. Da ultimo, l'Ambito permette si sperimentare occasioni di lavoro comune (tra enti pubblici, cooperative, associazioni, ecc....), che risultano essere ormai sostanziali per garantire supporto e continuità ai servizi stessi, i quali possono 'reggere' ed ampliare la loro portata trasformativa, soltanto se sono espressione di intenzionalità diverse, che convergano su un

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unico oggetto, intorno al quale discutono, scambiano contenuti, entrano in conflitto e riescono a superarlo, fino ad arrivare ad una soluzione soddisfacente e solida. Date queste premesse, sarà importante, nei prossimi anni, approfondire le seguenti tematiche, affinchè si trasformino in patrimonio condiviso ed in strumenti utili per la gestione dei bisogni dell'utenza:

1. sperimentare le condizioni per un superamento effettivo della logica dell'appalto, in favore di percorsi d'affidamento dei servizi, che riducano l'aleatorierà della dimensione 'agonistica', in linea con quanto previsto dalla Regione Marche;

2. rendere evidente il supporto delle cooperative sociali nella programmazione dei servizi, attraverso la costituzione di gruppi di ricerca integrati, che approfondiscano alcuni temi particolarmente rilevanti, in maniera che i 'decisori' possano avere a disposizione materiali conoscitivi adeguati, per quanto riguarda disabilità (centri diurni e servizi residenziali; lavoro;assistenza scolastica; servizi innovativi), minori (i servizi a bassa soglia; le piccole comunità residenziali; l'animazione di strada e le connessioni con le pratiche di prevenzione delle dipendenze), anziani (l'assistenza domiciliare; la presenza delle assistenti familiari ed il loro ruolo nel sistema dei servizi territoriali); dipendenze patologiche (i progetti di prevenzione nelle scuole e nel territorio);

3. supportare il ruolo degli utenti dei servizi, nell'ottica di un 'recupero' della loro titolarità non formale, ma concreta, legata a bisogni impellenti o usuranti: quale può essere il ruolo dei tavoli di concertazione ? Sono possibili pratiche di integrazione, che migliorino l'offerta dei servizi, in quanto più adeguata alla domanda, resa finalmente esplicita ?

Il Presidente Provinciale LegaCoop

Franco Alleruzzo

La Scuola La scuola di base. Dall’anno 2000, con l’autonomia, ciascuna Scuola italiana è divenute un soggetto istituzionale politico che, con il proprio progetto formativo-didattico, contribuisce ad orientare i processi di sviluppo dei diversi contesti di riferimento. La scuola autonoma deve quindi ripensare continuamente gli assetti organizzativi e pedagogici, sulla base anche delle richieste dell’utenza, in un rapporto sinergico con le famiglie e la Comunità locale. Il Piano dell’Offerta Formativa che identifica ogni Istituto è, di fatto, un atto di politica scolastica locale. Da questo è facile dedurre che le singole istituzioni scolastiche, nella pianificazione dell’ambito territoriale n. 1, hanno svolto e devono continuare a svolgere un’azione importante in sinergia con le altre forze politiche e sociali del territorio. Qual è, allora, lo specifico della scuola? Certamente non può essere ricondotto ad una semplice fruizione di servizi o ad una continua richiesta di aiuti, anche se in un momento di riduzione dei finanziamenti ministeriali e di aumento del bisogno, la domanda di un aiuto anche finanziario diventa sempre più urgente. Oggi la preoccupante situazione di disagio sociale che vede spesso protagonisti i minori non può essere affrontata con la repressione e con le sanzioni; il disagio sociale ha bisogno di

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un’attenta lettura del fenomeno, della progettazione di azioni di prevenzione da svolgere a più livelli e di interventi educativi qualificati da realizzare in rete. E’ necessario porre con fermezza la questione della rete educativa territoriale, unica via per uscire dall’isolamento e per un’azione di prevenzione efficace. E la scuola, soprattutto la scuola di base, è l’anello portante per questo lavoro in rete. Il disagio familiare, l’incapacità educativa degli adulti sono spesso la causa di una situazione di devianza. L’occhio attento di chi è avvezzo a trattare problemi educativi percepisce fin dalla prima infanzia quello che potrà diventare devianza e sa che investire per prevenire è il miglior modo per creare città e territori sicuri. In questi ultimi anni l’Ambito Territoriale Sociale n. 1 ha posto attenzione a questi problemi e sono state progettate, insieme con gli Istituti Comprensivi e le Direzioni Didattiche del territorio, azioni importanti di aiuto ai docenti, alle famiglie ed agli staff di direzione. Ma questo non è più sufficiente. Oggi è necessario che nei confronti della Scuola autonoma cambi anche l’atteggiamento della Comunità locale e delle Amministrazioni Comunali. Chiamata a contribuire alle scelte di politica scolastica, a sviluppare il coinvolgimento diretto e la partecipazione produttiva, la Scuola di base non è più un’isola, autosufficiente ed auto-referenziale, ma una risorsa socio-culturale forte del territorio e, come tale, va vissuta dagli operatori, dagli utenti del servizio scolastico e da quanti hanno a cuore il futuro dei giovani e la sicurezza sociale. L’ambito territoriale può quindi operare perché la scuola di base sia a pieno titolo presente là dove si affrontano problemi di politica scolastica, di sicurezza delle città e di prevenzione e perché le istituzioni scolastiche di un territorio, in rete, possano essere messe in grado di avere a disposizione figure professionali che aiutino gli staff di direzione a leggere, ad analizzare i fenomeni e a trovare aiuti per cercare di eliminarne le cause del disagio. L’ambito n.1, insieme con le scuole di base, potrebbe dare corpo allo slogan “meglio spendere per educare, prevenire e orientare che spendere per le telecamere e gli sceriffi”. Date queste premesse potrebbe essere importante, nei prossimi anni:

- creare maggiori opportunità di confronto tra amministrazioni comunali e dirigenti scolastici per concordare scelte strategiche territoriali a lungo e breve termine in modo che possano essere messe insieme le diverse professionalità e competenze;

- ipotizzare la presenza di psicologi, sociologi, animatori di strada che collaborino con la scuola per interventi tempestivi di aiuto ai minori e per un capillare presidio del territorio;

- favorire lo scambio delle buone prassi tra le scuole, in modo che si sviluppi la cultura della qualità e sia possibile la conoscenza e il monitoraggio di quanto la scuola sta facendo;

- sostenere l’Alleanza scuola-famiglia con interventi di formazione dei genitori e dei docenti e con la creazione di sportelli di ascolto per alunni e genitori nelle diverse scuole.

Rosanna Marchionni Dirigente Scolastico

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. Gli Istituti Secondari di 2° grado

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Gli 8 Istituti Secondari di 2° grado di Pesaro da molti anni sono stati coinvolti costantemente nella pianificazione / progettazione territoriale sociale dell’ATS n.1. Hanno condiviso insieme e attivamente la stesura del nuovo Piano di Ambito Territoriale partecipando ai momenti delle varie aree d’intervento attraverso la presenza di Dirigenti Scolastici, di docenti referenti all’ Educazione alla Salute (o Funzioni Strumentali dell’area Sostegno Studenti), di docenti di sostegno all’handicap. La presenza della scuola nella costruzione di parte del percorso del nuovo Piano d’ATS, le ha permesso di uscire da se stessa e partecipare alla concertazione nelle aree comuni che riguardano le nuove generazioni. Il contesto scolastico ha potuto così prendere consapevolezza di essere uno dei pochi “luoghi strutturati” che possono veicolare messaggi per favorire l’analisi/discussione delle problematiche giovanili, sapendo intercettare bisogni/desideri in rapida evoluzione. Ciò è stato reso possibile attraverso la rete dei Docenti Referenti per l’Educazione alla Salute degli Istituti Superiori creatasi spontaneamente attorno ad un servizio pensato negli anni 90 dai Servizi Sociali del Comune di Pesaro: il Centro d’Ascolto Passaparola aperto all’interno del Campus scolastico. Questo tavolo permanente di Docenti Referenti, che periodicamente nel corso dell’anno scolastico continuano a condividere e verificare la progettazione nel campo dell’Educazione alla Salute/CIC, è potuto sopravvivere solo grazie alla caparbietà dei docenti stessi e ad una forma di “tutoraggio” costante che l’Ente locale ha svolto attraverso il servizio del Passaparola a cui gli Istituti Superiori si sono collegati attraverso una convenzione rinnovabile annualmente (dal 2010 triennale). Negli anni questo spazio di concertazione e programmazione si è allargato ad altri soggetti territoriali fondamentali quali la Provincia di Pesaro e Urbino, il Dipartimento delle Dipendenze Patologiche della Zona 1 ASUR, il Centro Servizi Volontariato e altri soggetti pubblici e del privato sociale. Questo percorso ha permesso alla “scuola” di contestualizzarsi nel territorio e di poter mettere in rete risorse professionali e finanziarie. Fiore all’occhiello di questo percorso è il “pacchetto prevenzione alle dipendenze e promozione al benessere” che Enti locali-Sanità-Scuole programmano ogni anno scolastico. Una preoccupazione finale: l’Educazione alla Salute, figlia della grande apertura alle problematiche giovanili che l’azione scolastica ha vissuto fortemente negli anni 90, è un processo complesso che richiede grandi energie e risorse messe in rete. Se la scuola vuole continuare a partecipare pienamente, insieme ad altri soggetti, alla cura delle nuove generazioni, la direzione non può essere solamente quella della campagna informativa (la tendenza di fine anni ‘90) per quanto accattivante, ma la costruzione di una rete in cui circolino risorse e competenze in una interpretazione continua dei bisogni. In questo secondo decennio del 2000, in regime di profonde difficoltà economiche e di tagli continui alle risorse, è da registrare nell’area “scuola” una tendenza fortemente rinunciataria rispetto al farsi carico del disagio giovanile. L’educazione alla Salute come cura del benessere integrale delle giovani generazioni, è diventata un “lusso”, un settore troppo oneroso e irto di ostacoli con sempre meno mezzi a disposizione non solo economici: classi numerose, riduzione dei docenti e con sempre più anni sulle spalle, restringimento del tempo scuola, aumento delle difficoltà delle figure genitoriali nella cura dei propri figli…

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Questa difficile situazione spinge la scuola a tralasciare l’onerosa progettazione nel campo del benessere delle giovani generazioni come un “di più” rispetto al normale svolgimento del proprio percorso formativo. Se non si reagisce, la scuola rischia un periodo di vuoto, di chiusura rispetto al territorio in cui vive, di impoverimento dialettico, conoscitivo ed esperienziale; si rischia un black out che nelle migliori delle ipotesi porterebbe la scuola ad accettare qualsiasi progettazione esterna che si offra gratuitamente, fuori da ogni programmazione, da ogni valutazione dell’intervento stesso. Con azioni sporadiche e non verificate, i possibili soggetti esterni alla scuola diventerebbero portatori di progetti, risorse, professionalità poco coordinati con un rischio reale di sovrapposizioni, ripetizioni, messaggi schizofrenici o di effetto “supermarket” dove l’importante è mettere in vetrina il maggior numero di prodotti/progetti senza alcuna strategia educativa alle spalle. Con una buona dose di “incoscienza” oggi occorrerebbe ancora di più rafforzare il percorso delle buone pratiche attivate insieme all’Ambito Territoriale Sociale n.1 perché, soprattutto in questo momento di mancanza di possibilità economiche e di spinte motivazionali, non si disperda un patrimonio fondamentale capace di ampliare e di valorizzare l’azione didattica.

Prof.ssa Ilaria Bezziccheri docente referente per l’educazione alla salute

dell’Istituto Tecnico per Geometri “Genga” di Pesaro.

L’Università L’Università di Urbino “Carlo Bo” e, in particolare, il corso di laurea magistrale in ‘Organizzazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali’ della Facoltà di Sociologia si pone come attore e interlocutore attento alle attività dell’ATS 1, per quanto attiene gli aspetti della programmazione, implementazione e valutazione dei servizi sociali del territorio. Il dialogo fra Università e ATS si è arricchito di ulteriori opportunità e momenti strutturati di confronto nell’arco degli ultimi anni. I corsi di laurea triennale in sociologia e in servizio sociale e il corso di laurea magistrale in ‘Organizzazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali’’ garantiscono la formazione dei futuri operatori sociali, in sintonia con le esigenze formative del territorio grazie a un dialogo con il territorio. Nel 2009 e nel 2010 sono state organizzate specifiche attività formative di tipo seminariale in accordo anche con l’ateneo di Ancona (‘Politiche in pratica’) che hanno coinvolto gli operatori e professionisti dell’ATS e che permettono il confronto formativo sui temi più attuali. La collaborazione dei servizi dell’ATS rappresenta un indispensabile aspetto nella garanzia di qualità dei processi formativi di stage e tirocinio degli studenti dei percorsi triennali e magistrale in servizio sociale. Per il prossimo triennio il corso di laurea magistrale in ‘Organizzazione e gestione dei servizi sociali’ intende proseguire il rapporto di dialogo e collaborazione con l’ATS 1 nel campo sia delle attività formative che di ricerca. Si intende quindi procedere nella realizzazione delle seguenti attività. Formazione

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Percorsi seminariali sui temi di maggiore attualità come occasioni di confronto e riflessione proseguendo nell’organizzazione dei cicli di seminari ‘Politiche in pratica’.

Percorsi formativi ad hoc progettati in base alle esigenze formative del territorio con particolare riferimento ai percorsi di aggiornamento professionale degli assistenti sociali. L’Università mette a disposizione le sue capacità e competenze per l’organizzazione di specifiche attività formative attraverso corsi di aggiornamento professionale per gli operatori del territorio, progettati in accordo con i soggetti responsabili dei servizi sociali e le cooperative.

Ricerca Attività di ricerca tramite i lavori di tesi degli studenti per l’approfondimento di

specifiche tematiche di maggiore interesse per la programmazione e il funzionamento dei servizi dell’ATS, con la supervisione di docenti esperti di politiche sociali a livello nazionale ed europeo

Le attività di ricerca portate avanti dal Dipartimento di Studi su Società Politica e Istituzioni potranno considerare l’ATS 1 come potenziale campo di studio da inserire nelle attività di approfondimento di casi studio comparati a livello nazionale ed europeo. I risultati delle ricerche potranno rappresentare degli input di riflessione per lo stesso ATS in una prospettiva di miglioramento dei servizi stessi.

Dott.ssa Angela Genova Università di Urbino “Carlo Bo”

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2. L’ANALISI: LA LETTURA DEI CAMBIAMENTI

2.1 PROFILO SOCIALE, ECONOMICO E DEMOGRAFICO

Per “pianificare” il lavoro sociale è necessario conoscere la propria comunità, avere una carta di identità il più possibile precisa e aggiornata che ci riveli la realtà delle cose, ci faccia capire e ascoltare la domanda che viene dai cittadini, individui i nuovi bisogni e ci indichi se l’offerta dei servizi che abbiamo messo in campo è ancora adeguata e sostenibile. Il territorio. L’Ambito Territoriale Sociale n.1 è collocato a nord della regione Marche, confina verso est con il mare Adriatico e a nord con l’Emilia Romagna (provincia di Rimini). Il territorio, che appare come un insieme di rilievi dalle dolci pendenze, coincide con nove Comuni e si snoda lungo la valle del Fiume Foglia, che è il fiume più settentrionale della regione Marche. I Comuni che costituiscono l’Ambito Territoriale Sociale n.1 (ATS n.1) sono: Colbordolo, Gabicce Mare, Gradara, Mombaroccio, Monteciccardo, Montelabbate, Pesaro, Sant’Angelo in Lizzola e Tavullia. Complessivamente ricoprono una superficie di 304,2 Kmq. Pesaro (Comune capofila dell’ATS) è la seconda città delle Marche per numero di abitanti, seconda solo ad Ancona. La campagna, in questo territorio è ancora piuttosto abitata. Nel territorio la viabilità è complessivamente buona. Sulla costa si trovano le due principali vie di grande comunicazione: la linea ferroviaria Bologna-Taranto e l’autostrada A14. Buona anche la viabilità ordinaria. Il Comune di Pesaro (ente Capofila) si raggiunge da tutti gli altri Comuni con circa 20/25 minuti di automobile. Nell’insieme dei 9 Comuni che costituiscono l’ATS n.1 viveva, al 01/01/2009, una popolazione di 137.221 unità distribuita principalmente a ridosso della fascia costiera (Vedi allegato 2 Profilo di Comunità Tab. 1). L’economia L’intera provincia di Pesaro e Urbino produce il 22% della ricchezza delle Marche; lo 0,5 di quella nazionale. Con circa 123 imprese ogni 1.000 abitanti, si colloca all'undicesimo posto in Italia per diffusione imprenditoriale. La dimensione media delle aziende è di 3.8 unità, a conferma della forte presenza di strutture di piccole e medie aziende a conduzione di tipo familiare. Specificatamente, nel territorio dell’ATS n.1, è possibile individuare con chiarezza quattro distinte aree produttive:

• la zona di Via Milano, collocata all’interno della città di Pesaro che è probabilmente la zona più antica di espansione industriale;

• la zona industriale collocata nei pressi delle svincolo autostradale; • la zona di Chiusa di Ginestreto, dove sono collocate le più grandi ed importanti realtà

industriali del territorio dell’ATS 1; • la zona industriale di Pian del Bruscolo (Talacchio) che è l’insediamento più recente in

ordine di tempo. Punti di forza riguardano la produzione del legno e dell'arredamento.

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Anche questo territorio, seppur protetto da una rete economica e sociale che ne ha limitato gli effetti, l’attuale crisi economica globale ha mostrato le sue conseguenze. Dai dati elaborati dall’amministrazione provinciale, si evince che nell’anno 2009 sono stati collocati in mobilità 4.141 lavoratori, in aumento del 120.8% rispetto all’anno precedente e dell’209,7% rispetto al 2007. Forte incremento anche per quanto riguarda le ore di cassa integrazione autorizzate nell’anno. Complessivamente sono state 6.584.492 con un aumento del 768% rispetto all’anno 2008.

445.580720.536

965.395 807.497 1.002.419779.710

457.326

6.584.492

758.121

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Profilo della sicurezza (Tabelle in ALLEGATO 3 Profilo della sicurezza) In questa analisi abbiamo potuto utilizzare, per la prima volta, una raccolta dei principali dati statistici relativi alla delittuosità nel nostro territorio messi a disposizione dal Ministero dell’Interno grazie a un accordo con la Regione Marche. È stato così possibile elaborare una serie storica, riferita ai Comuni dell’Ambito, per il periodo 2004-2008. Per valutare adeguatamente i dati è necessario innanzitutto contestualizzarli. Il quoziente di criminalità nella Regione Marche si colloca nella parte medio-bassa della graduatoria delle regioni italiane. A sua volta la Provincia di Pesaro-Urbino è quella con il quoziente più basso fra le province marchigiane. Perciò la prima considerazione che emerge è che il quadro di insieme non presenta elementi di particolare allarme, pur risultando altrettanto evidente che è necessario non allentare la guardia.

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Entrando nel dettaglio si può notare come nei cinque anni presi in esame si sia registrato nei nove comuni dell’Ambito un totale di 24.231 eventi delittuosi (Tab.2). Non appare pertanto superfluo sottolineare che la mole di lavoro con cui le forze dell’ordine devono quotidianamente confrontarsi è in realtà parecchio elevata. I numeri sono maggiormente consistenti in percentuale, ma questo è logico e normale, nei comuni più urbanizzati della fascia costiera (Pesaro 17.947, Gabicce Mare 2.108 - Tab.2). Quanto alla tipologia dei delitti risalta la scarsa incidenza (ad es. omicidi volontari 2 - Tab.1) o assenza (ad es. associazione di tipo mafioso 0 - Tab.1) delle forme più gravi e pericolose. Rilevante il numero dei furti (13.857, oltre la metà del totale - Tab.6). Tale dato sottolinea quanto estesamente incida l’area della microcriminalità e come possa influenzare in modo significativo il grado di sicurezza percepita dai cittadini. Per quel che riguarda il fenomeno delle rapine (262 - Tab.15) bisogna considerare che sono spesso compiute da non residenti: ciò evidenzia, insieme ad altri aspetti, il fatto che nessun territorio è isolato da quelli che, anche su scala molto ampia, lo circondano e non può essere, di conseguenza, completamente indenne dagli effetti dei mutamenti che hanno luogo su un piano più globale. Analizzando la serie storica si nota, nel biennio 2007-2008, un progressivo incremento dei dati riguardanti gli atti di violenza fisica e verbale (lesioni, percosse, minacce, ingiurie - Tab.3 e 4) e i danneggiamenti (Tab.20) nel contesto urbano. In queste specifiche aree della qualità della convivenza civile il ruolo svolto dagli organi di polizia, seppur fondamentale, in genere non può influire sulle variazioni che in maniera nel complesso limitata. Sarebbe quindi utile, nel caso la tendenza dovesse confermarsi anche successivamente, un approfondimento per cercare di individuare quali potrebbero essere in particolare gli elementi di criticità. Da una lettura attenta delle tabelle emerge infine una convalida, di cui è rassicurante trovare riscontro, e cioè che le forze dell’ordine hanno il polso della situazione. Si constata difatti in vari casi che quando si verificano picchi anomali (ad es. scippi Gabicce Mare - Tab.7 o borseggi Pesaro - Tab.8) segue un’immediata discesa, evidente frutto di una pronta opera di contenimento. La popolazione (Tabelle in ALLEGATO 2 Profilo di Comunità) Nel territorio di riferimento la popolazione è in costante crescita. Negli ultimi anni è cresciuta complessivamente del 6,7% con differenze evidenti tra i vari Comuni (Tab. 2). Il Comune di Pesaro è il comune dove l’aumento della popolazione residente incide in maniera più leggera, in tutti gli altri Comuni i residenti aumentano costantemente. Nei Comuni di Tavullia e Gradara tale incremento risulta avere dimensioni importanti. Si vedrà poi in maniera particolareggiata come questi incrementi interessino solo alcune fasce di età o siano dovuti principalmente al movimento migratorio (iscritti da altri Comuni o dall’estero). La distribuzione dei residenti nel territorio dell’ATS n.1 appare fortemente sbilanciata. La gran parte delle persone residenti vive a ridosso della costa, pertanto il Comune di Pesaro e quello di Gabicce Mare (nonostante abbia modestissime dimensioni territoriali presenta una densità abitativa pari a 1.205 persone per Kmq.) raccolgono insieme circa il 73% di tutta la popolazione. I due Comuni di Monteciccardo e Mombaroccio non raggiungono insieme il 3% degli abitanti dell’intero ATS n.1 (Tab. 3).

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Dagli indicatori demografici dell’ISTAT è possibile avere una prima immagine della popolazione evidenziando come le differenti fasce di età gravino rispettivamente sulle altre (Tab. 4). Per farlo sono stati utilizzati rispettivamente: L’età media degli abitanti per singolo Comune di residenza; L’indice di vecchiaia, il rapporto tra la popolazione ultra 65enne e la popolazione con meno

di 14 anni moltiplicato 100. Indica quanti anziani ci sono ogni 100 giovani; Il carico sociale, attraverso gli indici di dipendenza:

- Indice di dipendenza giovanile – numero di individui non autonomi per ragioni demografiche (meno 14 anni) ogni 100 individui potenzialmente indipendenti (15/64 anni)

- Indice di dipendenza senile - numero di individui non autonomi per ragioni demografiche (ultra 65enni) ogni 100 individui potenzialmente dipendenti (15/64 anni)

- Indice di dipendenza strutturale – somma algebrica dei dipendenti per ragioni anagrafiche. Peso della popolazione inattiva su quella attiva.

L’età media della popolazione dell’Ambito Sociale è leggermente superiore a 40 anni. In dettaglio però il dato dell’età media evidenzia che in tre Comuni, rispettivamente Gabicce Mare, Pesaro e Mombaroccio, l’età dei residenti è notevolmente superiore alla media (in riferimento al Comune di Mombaroccio va ricordato che il dato potrebbe essere influenzato dalla presenza di due strutture residenziali per anziani). Dalla colonna che evidenzia l’indice di vecchiaia della popolazione si rileva con chiarezza come in questi tre Comuni la popolazione ultra 65enne gravi pesantemente sui giovani (a Gabicce Mare ogni ragazzo con meno di 14 anni vi sono circa due persone anziane residenti). Sul totale della popolazione dell’intero Ambito Sociale, le femmine risultano essere la maggioranza assoluta (51,2%), rispecchiando il trend della popolazione dell’intera Provincia e dell’intera Nazione. Nel guardare i dati di dettaglio si legge poi come questa maggioranza assoluta di femmine sia concentrata esclusivamente in due soli Comuni, Pesaro e Gabicce M. (Tab. 5) Il Bilancio Demografico Il dettaglio dell’anno 2008 (l’ultimo disponibile) indica che il movimento naturale della popolazione, ovvero la differenza tra il numero dei nati e dei deceduti, è di segno positivo (+132), anche se è interessante evidenziare che il Comune di Pesaro e quello di Gabicce Mare registrano un numero di decessi superiore a quello delle nascite. Sono tutti positivi i segni davanti alle cifre che indicano altresì il movimento migratorio della popolazione, ovvero la differenza tra quante persone vengono iscritte nelle liste anagrafiche dei Comuni (esclusi i nuovi nati) e quelle che invece vengono cancellate (esclusi i deceduti). È quindi questo tipo di movimento della popolazione che incide maggiormente nella crescita complessiva degli abitanti dell’ATS n.1 (Tab. 6). Dalla colonna della variazione assoluta (saldo demografico), che compensa la differenza tra i nati e i deceduti nell’arco dell’anno di riferimento con il totale della differenza tra gli iscritti e i cancellati nelle anagrafi, si coglie in definitiva quanto la popolazione dell’intero Ambito Sociale sia in crescita. Complessivamente risulta aumentata di poco meno 1.900 unità nell’arco dell’anno 2008 (Tab. 7).

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La popolazione straniera regolare La popolazione straniera dell’Ambito Sociale n.1 cresce costantemente. Dalle 1.819 persone immigrate residenti nel 1999 si è passati alle 11.413 del 2009 (graf. 1). Oggi la popolazione immigrata è pari a l’8,3% dell’intera popolazione residente. Da evidenziare il tasso d’immigrazione che nel Comune di Colbordolo supera il 14% della popolazione. Da segnalare inoltre che in sei Comuni dell’ATS n.1, la percentuale di stranieri residenti è superiore al 10% (Tab. 8). Per quanto riguarda le zone di provenienza degli immigrati, i dati indicano che sono i paesi dell’Europa (sia UE sia extra UE.) i principali luoghi di provenienza dell’immigrazione. La comunità più numerosa risulta essere quella albanese seguita da quella romena e da quella marocchina. Notevole anche la presenza di ucraini, polacchi e tunisini. Nel complesso la popolazione immigrata appare ben inserita nel tessuto sociale è ciò è probabilmente riconducibile alla presenza di insediamenti industriali e piccole fabbriche, dove esiste ancora una discreta richiesta di manodopera. Altra attività ad esclusivo appannaggio degli immigrati, è quella dell’assistenza alle persone anziane non autosufficienti. Questa attività è indicativa anche della notevole presenza femminile di immigrati. Oltre il 20% della popolazione straniera regolarmente residente, non ha ancora compiuto il 18esimo anno di età. In ben quattro Comuni la percentuale dei minori stranieri supera il 25% del totale degli immigrati (Tab. 9). Approfondimenti: Seguendo le priorità indicate dal comitato dei Sindaci, e al fine di sostenere le principali progettualità indicate in questo Piano, sono stati realizzati due specifici approfondimenti. Il primo sulla popolazione anziana residente ed il secondo sul mondo adolescenziale/giovanile. La popolazione anziana (1) Il progressivo invecchiamento della popolazione è uno dei cambiamenti demografici più evidenti nei paesi occidentali ed, in particolare, in Italia. La mortalità negli ultimi decenni è diminuita del 30% e il nostro territorio partecipa a pieno titolo a tale processo. I dati del rapporto nazionale sulla non autosufficienza presentati al 54° Congresso della Società italiana di gerontologia e geriatria, (Firenze 2009) ci raccontano che in Italia ci sono 2 milioni e mezzo di anziani non autosufficienti, la metà dei quali è assistito dalla famiglia, che lo Stato spende poco più dell'1% del Pil e che per la non autosufficienza, nel 2008, si sono spesi 8 miliardi per le assistenti familiari (“badanti”). Il territorio dell’ATS n.1 non fa differenza e negli ultimi 10 anni la popolazione ultra sessantacinquenne è cresciuta in maniera costante passando da 23.594 unità del 2001 a 28.122 del 2009 (graf. 2). Nell’evidenziare (5 anni) tale incremento per singole fasce di età, appare con chiarezza come questo interessi in particolare la cosiddetta “quarta età” (Tab. 10). Complessivamente la percentuale della popolazione anziana nell’ATS n.1 è superiore al 20% sul totale dei residenti ma la distribuzione territoriale vede una percentuale superiore alla media in soli due Comuni (Pesaro e Gabicce Mare). La gran parte degli anziani risiede quindi a ridosso della fascia costiera (Tab. 11).

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Socialmente si è portati a pensare alla vecchiaia come coincidente con il pensionamento. In realtà però è possibile distinguere due precise fasi: la terza età (65/75 anni), in cui i soggetti possono dedicarsi a se stessi ma anche prestare il proprio supporto ai figli e nipoti e la quarta età (oltre 75 anni), che segna l’inizio del decadimento fisico e della dipendenza da altri. Nel tentare di determinare quantitativamente la non autosufficienza, sono stati elaborati i dati delle pensioni di vecchiaia (fonte INPS) suddivise per fasce di età e per territorio, ma è la presenza dell’indennità di accompagnamento (che è prevista solo nei casi di invalidità al 100%) a delineare il fenomeno (Tab. 12) A fronte di oltre 3.300 persone in situazione di non autosufficienza sono circa 220 gli anziani attualmente presenti presso le residenze protette e poco più di 100 quello ricoverati presso le due RSA dell’ATS 1. Nel territorio è in funzione anche un Centro Diurno con 15 posti disponibili. Sono inoltre attivi servizi di tipo domiciliare: in particolare il Servizio Cure Domiciliari della Zona Territoriale n.1 ASUR, che mediamente ha in carico oltre 1500 ultra 65 anni (Tab. 13) e il Servizio di Assistenza Domiciliare erogato dai singoli Comuni che segue circa 200 persone anziane ogni anno. (Tab. 14) Nel territorio dell’ATS n. 1 lavora inoltre un’Associazione che nell’anno 2007 ha garantito il Servizio di Assistenza Domiciliare a 33 anziani affetti da Alzhaimer. Il contributo delle assistenti familiari (le “badanti”). Come Ambito Territoriale Sociale n.1, abbiamo promosso, insieme all’Ente Provincia di Pesaro e Urbino, una ricerca/focus (dicembre 2007) per conoscere in modo più adeguato valori e criticità di questa specifica risorsa. Per realizzare tale ricerca, sono stati realizzati 3 incontri tra dirigenti e operatori di enti diversi: ATS n.1 e n. 6, Zone Territoriali Asur 1, 2 e 3, Caritas, Inail, Inps, Prefettura, Cgil, Cisl, Ceis-Pesaro, Questura, Provincia (Servizi Sociali e Formazione Professionale). Alcune considerazioni generali emerse:

- le “badanti” sono oggi necessarie al nostro sistema di welfare locale; - tutti i protagonisti (donne straniere, famiglie e , naturalmente, le persone anziane non

autosufficienti) si trovano in una condizione di marcata debolezza sociale. Un profilo delle Assistenti familiari:

- 95% donne; - sono parte dell’immigrazione femminile (la più debole); - manifestano una disponibilità alla “cura” immediatamente spendibile; - offrono costi relativamente bassi; - sono donne con situazioni familiari d’origine difficili; - la maggior parte ha un’età tra i 40-60 anni e un buon titolo di studio; - le più giovani (20-35 anni) hanno interrotto gli studi e arrivano in clandestinità; - di regola si organizzano auto-regolamentando il loro lavoro; - c’è una situazione diffusa di sfruttamento con fenomeni accentuati (il cosiddetto

“caporalato”) in particolare all’interno della nostra Provincia. Altre criticità rilevate:

- I tempi del lavoro di cura e il permanere nel domicilio dell’anziano limitano gli scambi culturali e l’integrazione sociale dell’assistente familiare straniera e, come

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conseguenza, si registrano casi di sindromi depressive (nei paesi d’origine la chiamano già “sindrome dell’Italia”).

- Scarsa o del tutto assente la copertura sanitaria, in caso di situazioni irregolari. I minori, gli adolescenti e i giovani (2) La popolazione minorenne appare in costante crescita. Nel territorio dell’Ambito si è passati dalle 20.773 unità residenti al 01/01/2005 alle 22.602 del 01/01/2009. Attualmente i minorenni risultano essere il 16,5% del totale dei residenti dell’ATS n.1 (Tab. 15) ma va evidenziato che in cinque Comuni del territorio la percentuale della presenza di minorenni supera il 20%. Volendo fare un approfondimento rispetto alla popolazione degli adolescenti e dei giovani residenti nel territorio dell’ATS n.1, i cittadini con un’età compresa tra i 14 e i 35 anni sono invece circa il 25% dell’intera popolazione residente. Negli ultimi anni, in questa fascia di età, si è rilevato un lieve decremento del numero totale che, visto in dettaglio per singole fasce di età, interessa però solo i maggiorenni (Tab. 16). Prendendo in considerazione questa specifica fascia di età (14_35 anni) nell’anno 2009 e suddividendola per i singoli Comuni dell’ATS n.1, si nota che l’ATS n.1 è caratterizzato da un grande Comune dove risiede il 63,7% dei giovani, da cinque Comuni di dimensioni intermedie e da due piccoli Comuni dove i residenti con che hanno tra i 14 e 35 anni sono al di sotto delle 600 unità (Tab. 17). Nell’analizzare infine la cittadinanza di questo target, si scopre che gli stranieri sono in costante aumento in tutte le fasce di età prese in considerazione, ciò indica che la diminuzione generalizzata dei maggiorenni, evidenziata nella prima tabella, riguarda esclusivamente cittadini di nazionalità italiana attutita inoltre dall’arrivo di giovani stranieri (Tab. 18). Al di là dei dati sopra riportati, la filosofia e l’approccio dato dai sindaci e seguito poi dal Piano d’Ambito, è quello di considerare la realtà degli adolescenti e dei giovani come un’assoluta risorsa per il nostro territorio e non un’emergenza da affrontare. È in questa ottica che l’approccio al lavoro con i giovani ha determinato due scelte metodologiche:

- con i minori e gli adolescenti la scelta è stata quella di agire in maniera integrata con tutti i soggetti coinvolti (scuola, centri di aggregazione, associazioni di volontariato, parrocchie…)

- con i giovani invece si è optato per il coinvolgimento diretto. In questo caso sono i giovani stessi i protagonisti della pianificazione sociale che li riguarda e lo fanno attraverso i momenti della consultazione, della progettazione condivisa e della gestione diretta degli interventi/eventi previsti.

2.2 DIMENSIONI E CARATTERISTICHE DELLA RETE DEI SERVIZI La chiamiamo “rete dei servizi” perché parliamo di strutture, centri e attività diverse collegatetra di loro in un “sistema” di interventi diversi, a carattere sociale ed educativo. Ci interessa sapere quantità e qualità di questo “sistema”.

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In una comunità che, come abbiamo visto, cambia volto velocemente è necessario garantire a chi vive in condizioni di difficoltà o disagio, un sistema di protezione sociale adeguato e flessibile che si possa costantemente adattare ai cambiamenti e, se possibile, anticiparli. L’elenco dei servizi di seguito riportato, seppur articolato, non rende verità alla complessità di un sistema ad alta integrazione come quello dei servizi sociali, educativi e socio sanitari presente nel territorio dell’ATS n.1 ma può essere uno strumento utile ad avere un quadro d’insieme. Questo sistema di promozione e protezione sociale è inoltre fortemente integrato anche in relazione alla titolarità e alla gestione dei servizi. Dall’analisi dettagliata (tab 19) si evidenzia che l’ente pubblico, oltre a mantenere tutta l’area della programmazione, è titolare del 77% dei servizi e gestisce direttamente soltanto il 51%. Il privato sociale (cooperazione, organizzazioni di volontariato, enti religiosi e imprese private) è titolare e gestisce i servizi rimanenti.

INTERVENTI a) Informazione, orientamento, sensibilizzazione, prevenzione

- Informagiovani Intervento specifico che si avvale di operatori adeguatamente formati, destinato ad adolescenti e giovani, e che ha l’obiettivo di fornire informazioni su opportunità di studio e di lavoro, informazioni su eventi e attività culturali, consultazione materiale cartaceo ed informatico, orientamento scolastico e professionale. Informagiovani di Pesaro, Via Rossini sn, 61100 Pesaro tel. 0721/387503, fax 0721/387498 Informagiovani Gradara Via Umberto I, 9 - 61012 Gradara – tel. 0541/823921 fax 0541/964490 Informagiovani Mombaroccio, P.zza Barocci c/o Biblioteca, 61024 Mombaroccio, tel. 0721/471103 - fax 0721/471170 Informagiovani Pian del Bruscolo, Via Largo Donatori del Sangue, 61022 Montelabbate, tel. 0721/472818 - fax 0721/909532

- Centro Servizi Immigrati Intervento volto a fornire informazioni e consulenza per il pieno godimento dei diritti e l'adempimento dei doveri previsti dalla legislazione vigente; per facilitare l'accesso ai servizi territoriali socio-assistenziali e sanitari, l'inserimento lavorativo e scolastico; per ospitare le attività delle associazioni degli immigrati. Il servizio è attivo in tutti i Comuni dell’ATS n.1 con operatori specifici.

- Centro di ascolto Servizi a bassa soglia per attività di primo ascolto, informazione e orientamento (es. senza fissa dimora, persone che si prostituiscono, stranieri con problemi di integrazione, problematiche di disagio sociale …). Disponibilità di docce o locali per provvedere a l'igiene personale di soggetti senza fissa dimora o che si trovano in condizioni particolarmente disagiate. Centro di Ascolto di Via del Seminario, 61100 PESARO - 0721/380019

- Unità di strada Operatori sociali che circolano con mezzi appropriati nei vari luoghi del territorio per dare informazioni e consulenza, con il fine di assicurare la tutela delle persone destinatarie dell'intervento. Il livello professionale degli operatori e la tipologia dell'intervento variano in relazione al tipo di utente che si intende tutelare. Dipartimento Dipendenze Patologiche Via Nitti, 26 –61100 PESARO tel. 0721/424430

- Altri sportelli informativi Interventi specifici, che si avvalgono di operatori adeguatamente formati, destinati a particolari categorie di soggetti (donne, famiglie, disabili, immigrati...) che hanno l’obiettivo di offrire alle diverse categorie di

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riferimento informazioni e orientamento rispetto alle necessità specifiche (provvidenze per l'autonomia, servizi, casa, lavoro, inserimento sociale, formazione...). CDIH Centro Documentazione e Informazione Handicap, Via Montenevoso, 12 61100 Pesaro Centro di Ascolto PASSAPAROLA, C/o Campus Scolastico via Nanterre, 61100 Pesaro tel. 0721/454867 Centro Interculturale per la Pace di via del Seminario, 10 – 61100 Pesaro tel. 0721/34386 Centro Interculturale per la Pace di via Petrarca, 20 – 61100 Pesaro tel. 0721/387178 b) Servizio Sociale Professionale

- Servizio sociale professionale Intervento volto a organizzare e gestire attività generali e settoriali, rivolto al singolo, alla famiglia e alla comunità, in termini di valutazione, counselling, presa in carico e accompagnamento nella soluzione dei problemi e nella fruizione dei servizi di rete, ivi compreso quelli integrati di carattere socio-sanitario, sanitario, educativi, formativi e per l'occupazione. Il servizio è attivo in tutti i Comuni dell’ATS n.1. c) Sostegno ai minori, alla persona e alla famiglia

- Affidamento dei minori Insieme di interventi integrativi di tipo educativo-assistenziale a sostegno della famiglia e rivolti a minori temporaneamente privi di un ambiente familiare idoneo in cui il disagio non si concretizza in una forma esplicita di abbandono morale e materiale dei figli. Consiste nell’inserimento del minore in un ambiente familiare diverso dal proprio che lo accoglie per un periodo di tempo determinato e nella prospettiva di un più ampio progetto di recupero del nucleo familiare di origine in funzione di un rientro del minore in esso. Richiede specifiche competenze professionali, il coinvolgimento e l’integrazione di servizi diversi con particolare riferimento a quelli educativi, sociali e sanitari e la definizione di un progetto articolato che coordini le esigenze del minore, della famiglia di origine e della famiglia affidataria. Prevede tipologie di intervento distinte per gradualità e per funzioni svolte. Il servizio è attivo in tutti i Comuni dell’ATS n.1 - Comune di Pesaro - 0721 – 387296 Per gli altri Comuni: tel. 0541/823936–823904-0721/499077 su appuntamento

- Adozione Intervento sostitutivo della famiglia di origine del minore laddove si verifichi uno stato di abbandono morale e materiale irreversibile da parte dei genitori o dei parenti tenuti a provvedervi. Consiste nell’inserimento definitivo del minore in un’altra famiglia. Ricade tra i compiti dei Servizi Sociali, richiede modalità di lavoro interprofessionale e prevede: segnalazione dello stato di abbandono al Tribunale per i Minorenni, accertamento dello stato di adottabilità, supporto e vigilanza dell’affidamento preadottivo, definizione idoneità della famiglia adottiva. Procedure specifiche si applicano nel caso di adozione internazionale. (L 28 marzo 2001, n.149. Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, recante "Disciplina dell'adozione e dell'affidamento dei minori", nonché al titolo VIII del libro primo del codice civile.) Area materno Infantile del Distretto sanitario (Consultorio): Pesaro: Via Nanterre – 0721/424616; Montecchio: Via Pio La Torre - 0721/424824; Gabicce Mare: Via Berlinguer – 0541/960344

- Servizi di Sostegno alle Funzioni Genitoriali Interventi che offrono ai genitori un aiuto concreto nell'affrontare i problemi della vita quotidiana e le difficoltà relative alla cura e all'educazione dei figli. Gli interventi possono essere realizzati attraverso l'organizzazione di gruppi di auto-mutuo-aiuto, corsi ed incontri con esperti, servizi di consulenza e sostegni mirati ai diversi bisogni espressi dalle famiglie. Interventi volti a sostenere le famiglie, offrendo ai genitori opportunità di ascolto, di scambio e di confronto, che favoriscano l'esercizio delle funzioni genitoriali, in condizioni di tranquillità, benessere e consapevolezza. Area materno Infantile del Distretto sanitario (Consultorio): Pesaro: Via Nanterre – 0721/424616; Montecchio: Via Pio La Torre - 0721/424824; Gabicce Mare: Via Berlinguer – 0541/960344

- Mediazione familiare Servizio di sostegno alla coppia in fase di separazione o già separata, con figli minori. Area materno Infantile del Distretto sanitario (Consultorio):

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Pesaro: Via Nanterre – 0721/424616; Montecchio: Via Pio La Torre - 0721/424824; Gabicce Mare: Via Berlinguer – 0541/960344 d) Integrazione Sociale

- Interpretariato per non udenti Intervento rivolto a persone con disabilità uditiva finalizzato all'abbattimento delle barriere di comunicazione e consistente in prestazioni di interpretariato mimico-gestuale svolte da operatori specializzati. (LR 18/96). Servizio “Lingua Italiana dei Segni” LIS- tel 0721/387786 su appuntamento

- Attività ricreative per le vacanze Intervento sociale , rivolto a varie tipologie di utenza (minori, anziani, disabili, ecc.) volto a favorire opportunità di socializzazione ed animazione nei periodi di vacanza; può avere anche valenza educativa. Il servizio è attivo in tutti i Comuni dell’ATS n.1 e) Interventi di supporto all’integrazione lavorativa

- Integrazione Scolastica Interventi rivolti a studenti con disabilità (psico-fisico-sensoriale), per garantire l'accesso alla scuola e la prosecuzione degli studi". Sono da escludere da questa definizione: tutte le varie prestazioni che rientrano all'interno del diritto allo studio. Unita Multidisciplinare Età Evolutiva 0721/424610 o direttamente presso gli Istituti Scolastici.

- Servizio Domiciliare di Sostegno alle Funzioni Educative Familiari Interventi erogati a domicilio o in luoghi di aggregazione spontanea per particolari momenti di problematicità familiare e all’interno di un progetto socio-educativo atto a sostenere i diritti del minore e le responsabilità genitoriali. Interventi che si concretizzano prevalentemente in progetti di aiuto ai bambini, alle bambine e alle famiglie in difficoltà. Gli interventi possono essere realizzati: da educatori, la cui professionalità è individuata dall’ente locale proponente, in base ai requisiti indicati dal regolamento di cui all’articolo 13 della LR 9 del 7 maggio 2003; da persone o da famiglie individuate dall’ente locale proponente, che offrono le necessarie garanzie di capacità educativa. Il servizio è attivo in tutti i Comuni dell’ATS n.1. BARICENTRO Ass. AZOBE’ via Comandini, 17 - 61100 Pesaro tel. 3664472941

- Assistenza educativa alle persone disabili Intervento svolto da un educatore, a domicilio o presso centri di aggregazione, nell'ambito di un progetto educativo individualizzato finalizzato allo sviluppo e al potenziamento delle abilità personali della persona con disabilità, nonché all’acquisizione di pre-requisiti per un successivo inserimento nel contesto sociale o lavorativo. (LR 18/96). Presso Unita Multidisciplinare Età Evolutiva 0721/424610

- Integrazione Lavorativa Interventi sociali di vario genere, adeguatamente strutturati e raccordati, rivolti ad adulti in situazione di disagio (disabili, ex-tossicodipendenti, ex-carcerati, altri disagi) volti a facilitare l’inserimento lavorativo di persone che per fragilità personali o disabilità necessitano di sostegno ed accompagnamento graduale per il recupero delle capacità, relazionali, lavorative e il relativo raggiungimento dell’autonomia personale. Presso il servizio specialistico di riferimento: Disabilità - Unita Multidisciplinare Età Adulta 0721/424702 Tossicodipendenze – Dipartimento Dipendenze Patologiche – 0721/424430

- Stage formativo propedeutico all’integrazione lavorativa Percorso propedeutico all’inserimento lavorativo della persona con disabilità frequentante la scuola secondaria di secondo grado, che può essere svolto anche in orario scolastico, attivato tra ente locale, scuola, enti pubblici e privati, al fine di incentivare percorsi di transizione scuola-lavoro. Unita Multidisciplinare Età Evolutiva 0721/424610 o direttamente presso gli Istituti Scolastici f) Assistenza domiciliare

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- Assistenza Domiciliare (SAD) Intervento che garantisce prestazioni di natura socio-assistenziale erogate al domicilio del cittadino in condizioni di autonomia ridotta o compromessa al fine di consentirne la permanenza nel normale ambiente di vita, di ridurre l’esigenza di ricorso a strutture residenziali, di promuovere la responsabilità della famiglia e di elevare la qualità della vita e del nucleo familiare che necessita di aiuto per il soddisfacimento dei bisogni essenziali relativi al governo della casa, alla cura della persona ed alla vita di relazione. Tale Servizio può essere integrato con il Servizio Cure Domiciliari dell’ASUR, assumendo la definizione di SAD/ADI. Il servizio è attivo in tutti i Comuni dell’ATS n.1 g) Interventi si supporto e pronto intervento

- Trasporto sociale (escluso trasporto scolastico) Mezzi di trasporto pubblici o privati volti a garantire lo spostamento di persone a ridotta mobilità per una disabilità psico-fisico-sensoriale. L'intervento consente il trasporto verso luoghi di inserimento sociale, di riabilitazione, di tirocinio, di formazione professionale per soggetti impossibilitati all'uso del servizio pubblico urbano incluso trasporto scolastico organizzato limitatamente a categorie svantaggiate. Il servizio è attivo in tutti i Comuni dell’ATS n.1

- Mensa (esclusa mensa scolastica) Erogazione di pasti caldi a soggetti con un reddito familiare inferiore al minimo vitale e che si trovano in condizioni disagiate. Mensa ODA, Via del Teatro, 26, 61100 Pesaro h) Integrazione rette e contributi economici

- Retta per asili nido o centro per l’infanzia Interventi per garantire all’utente bisognoso la copertura, totale o parziale, della retta per asilo nido. L’intervento è garantito in tutti i Comuni dell’ATS n.1

- Retta per servizi res denziali i

i

Interventi per garantire all'utente bisognoso la copertura, totale o parziale, della retta per il soggiorno in strutture residenziali. Sono compresi i contributi erogati a strutture residenziali al fine di contenere l’importo delle rette a carico dell’utente per le persone anziane ed adulte e, per l’area Famiglia e minori, il pagamento completo delle rette per minori ospitati in centri residenziali. L’intervento è garantito in tutti i Comuni dell’ATS n.1

- Contributi per servizi alla persona Sostegno economico rivolto a persone parzialmente non autosufficienti o a rischio emarginazione. Rientrano in questa categoria anche i contributi economici erogati, in base alla L.R.18/96 per l’ippoterapia.

- Contributi economici per cure o prestazioni sanitarie Sostegno economico alle persone in difficoltà per spese mediche o, più in generale, per prestazioni sociali a rilevanza sanitaria. In questa categoria rientra l’esenzione ticket sanitari qualora sia a carico del Comune/Comuni e il contributo per l’acquisto di protesi e ausili per anziani e disabili.

- Contributi economici per servizi scolastici Interventi economici per garantire all’utente bisognoso il diritto allo studio nell’infanzia e nell’adolescenza.

- Contributi economici per servizio trasporto Interventi economici rivolti a persone a ridotta mobilità (disabili, anziani)

- Contributi economici per alloggio e per alloggio g ovani coppie Sussidi economici ad integrazione del reddito individuale o familiare per sostenere le spese di alloggio. Sono compresi i contributi erogati per l’affitto e le utenze.

- Contributi economici a integrazione del reddito familiare Sussidi economici, anche una tantum, ad integrazione del reddito di persone bisognose. Sono compresi, per l’area famiglia, i sussidi per donne sole con figli.

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- Contributi economici per affido familiare Erogazioni in denaro alle famiglie che accolgono temporaneamente una persona in situazione di disagio (minori con problemi familiari, disabili, adulti in difficoltà, anziani).

- Contributi economici specifici per disabili gravissimi Contributi economici erogati, in base alla L.R.18/96, alle famiglie dei disabili gravissimi, senza vincolo di utilizzo (in generale vengono utilizzati per assistenza domiciliare. L’erogazione dei contributi è garantita in tutti i Comuni dell’ATS n.1

LE STRUTTURE

- Centro di Aggregazione per Bambini e Adolescenti Centri dedicati ai bambini e agli adolescenti, comunque denominati: centri ludici polivalenti, punti di incontro e altri servizi, che svolgono attività extra scolastiche con finalità sociali, educative, e formative, in continuità e coerenza con l'azione della scuola e della famiglia. Rientrano in questo tipo di strutture semiresidenziale anche eventuali centri denominati genericamente come "ludoteche". CALAMITA Via Petrarca - 61100 Pesaro tel. 0721/53685 fax0721/387394 DIRINVAGÒ Via Trebbiantico, 51 - 61100 Pesaro tel. 0721/51857 fax0721/387394 GEYSER Via Basento - 61100 Pesaro tel. 0721/270601 fax0721/387394 LA MINIERA Via del Progresso - 61100 Pesaro tel. 0721/201796 fax0721/387394 RIU' Via Lamarmora, 18 - 61100 Pesaro tel. 0721/411291 fax0721/411291 TOTEM Via degli Artigiani, 5 - 61100 Pesaro tel. 0721/452891 fax0721/387394 TRISONTE Via Farini - 61100 Pesaro tel. 0721/281361 fax0721/387394 CENTRO DI AGGR. DI MONTECICCARDO Via Molini, 33 - 61024 Monteciccardo STRAPAZZO Piazza Barocci n. 2 - 61024 Mombaroccio tel. 0721/471103 fax0721/471170 MURALES Piazza Meucci, 4 - 61020 Sant'Angelo in Lizzola IL PICCOLO PRINCIPE Via del Novecento 61100 Pesaro FREEWAY Via Leopardi 1 - 61025 Montelabbate tel. 0721/472860 fax0721/473229

- Centro di Aggregazione Giovanile Centri di aggregazione per adolescenti e giovani finalizzati a promuovere e coordinare attività ludico-ricreative, sociali, educative, culturali e sportive, per un corretto utilizzo del tempo libero. IL LINGOTTO Via Fratelli del Prete, 23 - 61100 Pesaro tel. 0721/202535 fax 0721/202535 LA STANZA D'USCITA Via degli Artigiani, 5 - 61100 Pesaro tel.0721/452891 fax0721/387394 C'ENTRO DENTRO Via Basento - 61100 Pesaro tel. 0721/270601 fax 0721/387394 C.A.G. DI TREBBIANTICO Via Trebbiantico, 52 - 61100 Pesaro tel. 0721/55591 FRIENDS Via B. Fabbri - 61024 Monteciccardo tel. 0721/910314 fax0721/910190 LINEA DI CONFINE Via Feltresca, 118 - 61010 Tavullia tel. 0721/479445

- Centro Socio Culturale per Anziani Centro volto a promuovere l'aggregazione e l'incontro degli anziani, che opera allo scopo di: favorire, arricchire e sviluppare le relazioni interpersonali fra gli anziani; eliminare situazioni di isolamento, abbandono ed emarginazione. Il Centro Sociale persegue le sue finalità mediante iniziative culturali e formative, attività ed occasioni di svago, di occupazione del tempo libero e di socializzazione che favoriscono il rapporto di comunicazione interpersonale ed una adeguata autonomia di vita e cercano di valorizzare il ruolo dell’anziano di testimone di esperienze, tradizioni e cultura. Adriatico Viale Trieste, 242 - 61100 Pesaro tel. 0721/287305 Asilo Via Leoncavallo, 15 - 61100 Pesaro tel. 0721/453165 Caprilino Via Bologna, 20 - 61100 Pesaro Ginestretese Via Borgo, 118 - 61100 Pesaro tel. 0721/481356 Maria Rossi Via F.lli Benelli, 9 - 61100 Pesaro tel. 0721/34804 Montegranaro Muraglia Via Petrarca, 12 - 61100 Pesaro tel. 0721/54439 Novecento Via Novecento - 61100 Pesaro

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

e-mail: [email protected]; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it

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Parco dei Tigli Via B.go Santa Maria - 61100 Pesaro tel. 0721/202790 Rigoni Via Rigoni, 20 - 61100 Pesaro tel. 0721/405456 Sereni Via Tombesi, 15 - 61100 Pesaro tel. 0721/451223 Vismara Via Basento - 61100 Pesaro tel. 0721/27673 Argento P.zza Paolo e Francesca - 61012 Gradara tel. 0541/823904 fax 0541/823902

- Nido d'infanzia Struttura educativa che accoglie bambini in età compresa tra 3 mesi e 3 anni, con la funzione di promuoverne il benessere psicofisico, favorirne lo sviluppo delle competenze ed abilità, contribuire alla formazione della loro identità personale e sociale, sostenere ed affiancare le famiglie nel compito di assicurare le condizioni migliori per la loro crescita. Il nido facilita anche l’accesso delle donne al lavoro e promuove la partecipazione attiva della famiglia alla costruzione del percorso educativo e la continuità educativa con l’ambiente sociale, anche attraverso processi di socializzazione e collaborazione con gli operatori della scuola dell’infanzia, secondo progetti pedagogici integrati. Il nido favorisce inoltre la prevenzione di ogni forma di emarginazione, anche attraverso un’opera di promozione culturale e di informazione sulle problematiche della prima infanzia, coinvolgendo la comunità locale e garantendo l’inserimento dei bambini che presentano svantaggi psicofisici e sociali, favorendone pari opportunità di sviluppo. Sono compresi i nidi aziendali. ALBERO AZZURRO Via Boni, - 61100 Pesaro tel. 0721/414840 ALBERONE Via A. Gattoni - 61100 Pesaro tel. 0721/405339 AQUILONE Via P. Toogliatti - 61100 Pesaro tel. 0721/416300 ARCOBALENO Via G. Filangieri - 61100 Pesaro tel. 0721/50383 CUCCIOLO Via M. Boni - 61100 Pesaro tel. 0721/414558 FILIPPINI Via G. Giusti - 61100 Pesaro tel. 0721/371371 GIROTONDO Via Lambro - 61100 Pesaro tel. 0721/288049 LILLIPUT Via A. Casella - 61100 Pesaro tel. 0721/416395 MACONDO Via L. Negrelli - 61100 Pesaro tel. 0721/392081 MEZZO CIELO Via Milazzo - 61100 Pesaro tel. 0721/41416295 MONDO GAIO Via F. Martini - 61100 Pesaro tel. 0721/416394 LA TANA DEI CUCCIOLI Via Fanano, 40 - 61012 Gradara tel.0541/969778 fax 0541/823902 LE NUVOLE Via Ferrata - 61011 Gabicce Mare tel 0541/967074 fax 0541/472517 L'ISOLA … Via XXV Aprile, 3 - 61020 Sant'Angelo in Lizzola tel. 0721/491956 VERSO ITACA Via Zagabria, 1 - 61020 Sant'Angelo in Lizzola tel. 0721/472517

- Centro per l'infanzia Strutture che accolgono bambini e bambine in età compresa tra tre mesi e tre anni. Svolgono le funzioni previste per il nido d’infanzia, in forma più flessibile e articolata, con orari, modalità organizzative e di accesso tali da consentire alle famiglie maggiori opzioni, quali frequenze diversificate e fruizioni parziali o temporanee. Alcune strutture prevedono che i bambini possano mangiare e dormire nel centro. CILLA Viale Napoli, 40 - 61100 Pesaro tel. 0721/400028 fax 0721/391657 L'INCONTRARIO Via del Carso, 22 - 61100 Pesaro tel. 0721/22650 MAGGIOLINO Strada in Sala, 154/156 - 61100 Pesaro tel. 0721/286492 fax 0721/283492 MILLE STORIE Via Vicolungo – 61100 Pesaro MINI NIDO Via Carpegna, 12 - 61020 Sant'Angelo in Lizzola tel. 0721/498221 VERSO ITACA Via Zagabria, 1 - 61020 Sant'Angelo in Lizzola tel. 0721/472517

- Centro Diurno Socio Educativo Riabilitativo (CSER) Il centro diurno socio educativo riabilitativo è una struttura territoriale a ciclo diurno rivolta a soggetti in condizioni di disabilità, con notevole compromissione delle autonomie funzionali, che abbiano adempiuto l’obbligo scolastico e per i quali non è prevedibile nel breve periodo un percorso di inserimento lavorativo o formativo. (L.R. 20 del 6/11/02 art. 5 comma 4). Rientrano in questo tipo di struttura semiresidenziale tutte le attività di laboratorio svolte all'interno del centro. IL GABBIANO (ASUR) Via Belvedere, 130 - 61100 Pesaro tel. 0721/30607 PEGASO (ASUR) Via Redipuglia, 23 - 61100 Pesaro tel. 0721/424253 VILLA VITTORIA Via Redipuglia, 19 - 61100 Pesaro tel. 0721/22849 T41 Via Paganini, 19 - 61100 Pesaro tel. 0721/415660 fax 0721/452396

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

e-mail: [email protected]; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it

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MOSAICO (ASUR) Via Redipuglia, 25 - 61100 Pesaro tel. 0721/424255 CE.I.S. Via del Seminario,12 - 61100 Pesaro tel. 0721/35504 MOVIMHANDICAP Via Case Bruciate, 69 - 61100 Pesaro tel. 0721/202622 SCUOLA DI VIALE TRIESTE Viale Trieste, 393 - 61100 Pesaro tel. 0721/400487 fax 0721/400487 ANNA GIARDINI (AIAS) C.so XI Settembre, 209 - 61100 Pesaro tel. 0721/64783 fax0721/64274

- Centro Diurno per Anziani Il centro diurno per anziani è una struttura a regime semi-residenziale, con un elevato livello di integrazione socio-sanitaria, destinata ad accogliere anziani parzialmente autosufficienti, non autosufficienti, con esiti di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste. Il Giardino dei Ricordi, C/o RSA Galantara Strada per Novilara, 8 - 61100 Pesaro tel. 0721/424935 Salice Gualdoni, Via Santa Colomba,3 - 61100 Pesaro tel. 0721/42341

- Comunità Educativa La comunità educativa è una struttura educativa residenziale a carattere comunitario, caratterizzata dalla convivenza di un gruppo di minori con un’équipe di operatori che svolgono la funzione educativa come attività di lavoro. CANAAN - Via Ripe, 28, 61025 Montelabbate, tel. 0721/499032 L'ANCORA - Via Pascoli, 46, 61025 Montelabbate, tel. 0721/491903 MONTE ILLUMINATO - Str. Della Puglia, 7/3, 61100 Pesaro loc. Candelara, tel. 0721/206270

- Centro Diurno minori LUCIGNOLO - Str. Delle Marche, 69, 61100 Pesaro, tel. 0721/31802, fax 0721/30868

- Comunità di Pronta Accoglienza per Minori La comunità di pronta accoglienza è una struttura educativa residenziale a carattere comunitario, caratterizzata dalla continua disponibilità e temporaneità dell’accoglienza di un piccolo gruppo di minori con un gruppo di educatori che a turno assumono la funzione di adulto di riferimento. Questa struttura è attualmente in fase di apertura

- Comunità Alloggio per ex tossicodipendenti La comunità alloggio per ex tossicodipendenti è un servizio residenziale a carattere temporaneo consistente in un nucleo di convivenza a carattere familiare; Accoglie persone ex-tossicodipendenti che hanno concluso il programma terapeutico-riabilitativo in strutture residenziali, semi-residenziali o ambulatoriali, prive di validi riferimenti familiari o per le quali si reputi opportuno l’allontanamento dal nucleo familiare, e che necessitano di sostegno nel percorso di autonomia e di reinserimento sociale. CASA FRASSATI 1 - Str. Panoramica Ardizio, 61100 Pesaro, tel. 0721/390070 CASA FRASSATI 2 Strada in Sala, 85 - Villa Fastiggi – 61100 PESARO

- Comunità Alloggio per soggetti affetti da HIV AIDS VILLA MOSCATI - Str. Delle Marche,42, 61100 Pesaro, 0721/35249 Note: l'Associazione gestisce inoltre una serie di appartamenti protetti collegati alla Comunità.

- Comunità terapeutica per tossicodipendenti CASA FRASSATI 1 - Str. Panoramica Ardizio, 61100 Pesaro, tel. 0721/390070 Il servizio ha alcuni posti convenzionati come alloggio sociale LA CASA - Via Vicinato, 6, 61012 Gradara, tel. 0541/964215, fax0541/969602 LA SCUOLA - Via Gaggera, 20, 61012 Gradara, tel. 0541/969676, fax 0541/823168 CTE Comunità Terapeutica Educativa - str. Delle Marche, 69, 61100 Pesaro, tel. 0721/31802 - fax 0721/30868 CTE - IL TINGOLO - Viale Trento,300 - 61100 Pesaro, tel. 0721/404116

- Comunità Alloggio per persone con disturbi mentali La comunità alloggio per persone con disturbi mentali è un servizio residenziale, a carattere temporaneo o permanente, consistente in un nucleo di convivenza di tipo familiare; Accoglie persone con disturbi mentali che hanno concluso il programma terapeutico-riabilitativo in strutture e servizi sanitari, prive di validi riferimenti familiari o per le quali si reputi opportuno l’allontanamento dal nucleo familiare, e che necessitano di sostegno nel percorso di autonomia e di inserimento o reinserimento sociale. CASA T41 - VIA Petrarca - 61100 Pesaro

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

e-mail: [email protected]; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it

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- Comunità Alloggio per gestanti o madri anche con figli a carico La comunità alloggio per gestanti o madri con figli è un servizio residenziale a carattere temporaneo consistente in un nucleo di convivenza di tipo familiare; Accoglie donne sole in attesa di figlio o con figli minori, prive di validi riferimenti familiari o per le quali si reputi opportuno l’allontanamento dal nucleo familiare, che necessitano di sostegno nel percorso di autonomia e di inserimento sociale; CASA SACCHETTI - Viale Napoli, 61100 Pesaro - tel. 0721/30782 CASA FIDUCIA - Via Amendola, 20, 61100 Pesaro

- Centro di Accoglienza per ex-detenuti Il centro di accoglienza per ex detenuti o per soggetti comunque sottoposti a misure restrittive della libertà personale, da parte dell’autorità giudiziaria è una struttura residenziale a carattere comunitario che offre ospitalità completa o diurna ai medesimi. CASA PACI - Strada Montefeltro 26/28, 61100 Pesaro, 0721/202552

- Alloggi Sociali per Adulti In Difficoltà

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

e-mail: [email protected]; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it

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L’alloggio sociale per adulti in difficoltà è una struttura residenziale che offre una risposta, di norma temporanea, alle esigenze abitative e di accoglienza alle persone con difficoltà di carattere sociale, prive del sostegno familiare o per le quali la permanenza nel nucleo familiare sia valutata temporaneamente o permanentemente impossibile o contrastante con il progetto individuale. Queste strutture sono presenti nel solo Comune di Pesaro dove vi sono 7 strutture regolarmente autorizzate. Nello stesso Comune sono autorizzate inoltre due strutture dedicate esclusivamente a persone di nazionalità straniera: Una casa di prima accoglienza in Via Picciola, 10; Un alloggio sociale in Via Verdi, 7

- Comunità Socio Educativo RiabilitativaLa comunità socio educativo riabilitativa è una struttura residenziale a carattere comunitario rivolta a persone maggiorenni in condizioni di disabilità, con nulla o limitata autonomia e non richiedenti interventi sanitari continuativi, temporaneamente o permanentemente prive del sostegno familiare o per le quali la permanenza nel nucleo familiare sia valutata temporaneamente o definitivamente impossibile o contrastante con il progetto individuale. CASA T41 - Via Petrarca, 61100 Pesaro Casa DON GAUDIANO - Via del Teatro, 26, 61100 Pesaro - tel. 0721/30009 GIONA - Via Andrea Costa, 11, 61100 Pesaro, tel. 0721/422138 AIAS - C.so XI Settembre, 209 - 61100 Pesaro, tel. 0721/64783 - fax 0721/64274

- Casa di Risposo La casa di riposo è una struttura residenziale a prevalente accoglienza alberghiera destinata ad accogliere, temporaneamente o permanentemente, anziani autosufficienti che per loro scelta preferiscono avere servizi collettivi o che per senilità, per solitudine o altro motivo, richiedono garanzie di protezione nell’arco della giornata e servizi di tipo comunitario e collettivo. PADRE DAMANI - Via Napoli, 38 - 61100 Pesaro tel. 0721/30043 MAESTRE PIE DELL'ADDOLORATA - Via Spada, 5, 61100 Pesaro - tel. 0721/30015

- Residenza Protetta per Anziani La residenza protetta è una struttura residenziale con elevato livello di integrazione socio-sanitaria, destinata ad accogliere, temporaneamente o permanentemente, anziani non autosufficienti, con esiti di patologie fisiche, psichiche, sensoriali o miste, non curabili a domicilio e che non necessitano di prestazioni sanitarie complesse. PADRE DAMANI -Via Napoli, 38 - 61100 Pesaro tel. 0721/30043 MAESTRE PIE DELL'ADDOLORATA - Via Spada, 5 - 61100 Pesaro tel. 0721/30015 SANTA COLOMBA Casa Roverella - Str. Santa Colomba, 3 - 61100 Pesaro tel. 0721/42341 SANTA COLOMBA Casa Aura - Str. Santa Colomba, 3 -61100 Pesaro tel. 0721/42341 BEATO SANTE - Viale Zandonai - 61024 Mombaroccio tel. 0721/471255 ALTRI SERVIZI SANITARI A RILEVANZA SOCIALE

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- Distretto Sanitario Il Distretto è la struttura della Zona Territoriale n.1 finalizzata a realizzare sul territorio un elevato livello di integrazione tra i diversi servizi che erogano prestazioni sanitarie e fra questi e i servizi socio-assistenziali, in modo da consentire una risposta coordinata e continuativa ai “bisogni sanitari della popolazione”. Attraverso la sua articolazione in Unità Operative si occupa della tutela della salute dei minori, della famiglia, delle donne, degli anziani e degli adulti. Eroga assistenza specialistica e convenzionata, Medicina fisica e riabilitazione. PESARO: Via XI Febbraio, 36 – 0721/424507; MONTECCHIO: Via Pio La Torre – 0721/424811; GABICCE MARE: Via Berlinguer – 0541/960344 Fanno capo inoltre al Distretto Sanitario i seguenti servizi:

Area Materno Infantile (Consultorio Familiare) Per: informazione e consulenza preconcezionale, consulenza psico-sociale per una maternità e paternità responsabile; consulenza per interruzione volontaria della gravidanza (I.V.G.) e informazioni sulle problematiche inerenti alla eventuale interruzione della gravidanza; informazioni su metodi per prevenire la gravidanza non desiderata contraccezione. È possibile ottenere gratuitamente esami di controllo per terapia estroprogestinica; consulenza e controllo gravidanza; informazione per una sessualità sicura e serena, prevenzione malattie a trasmissione sessuale; informazioni per la prevenzione dei tumori dell’apparato genitale femminile (screening senologico e del collo dell’utero - “Benessere Donna”); consulenza legale alla coppia e al singolo in merito al diritto di famiglia, consulenza a minori aspiranti al matrimonio, consulenza psicologica individuale, di coppia e familiare; consulenza e sostegno psico-sociale al minore e alla famiglia per problemi di disagio individuale o familiare; consulenza psico-sociale su richiesta del Tribunale ordinario o minorile per separazioni o divorzi; consulenza e sostegno psico-sociale per il minore e famiglie in situazioni di affido familiare e/o di affido al servizio; consulenza psico-sociale alla scuola e al Tribunale per i minorenni.

Percorso abilità differenti Le unità multidisciplinari sono unità operative semplici collocate a livello distrettuale o interdistrettuale quali servizi integrati territoriali. Tali unità operative hanno compiti di informazione, prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, nonché di valutazione, programmazione e verifica degli interventi educativi, riabilitativi, d'integrazione scolastica, sociale e lavorativa dei soggetti in condizione di difficoltà, di menomazione o disabilità. Le Unità multidisciplinari dell'età adulta (UMEA) svolgono i propri interventi in favore dei soggetti di età superiore a quella definita per le Unità multidisciplinari dell'età evolutiva

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

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Le Unità multidisciplinari dell'età evolutiva (UMEE) svolgono i propri interventi in favore di soggetti di età non superiore a diciotto anni, ovvero nel caso che i soggetti stessi proseguano gli studi oltre tale età anche di età superiore e fino al compimento dei corsi di studio, con esclusione di quelli universitari. UMEA - Unità Multidisciplinare dell’Età Adulta Pesaro Via Lombroso – 0721/424702; UMEE – Unità Multidisciplinare Età Evolutiva Pesaro Via Nanterre – 0721/424610

ADI Assistenza Dom ciliare Integrata E’ un servizio di assistenza domiciliare a pazienti in situazioni di temporanea o permanente totale o parziale non autosufficienza, orientata ad evitare i ricoveri impropri e a mantenere il più possibile nell’ambiente familiare la persona malata, educando la famiglia alla sua gestione. PESARO: Via Lombroso, 37 – 0721/424707

- Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) È una struttura extraospedaliera socio sanitaria integrata a valenza sanitaria ed è rivolta a diverse tipologie di disabili caratterizzati da deficit funzionali derivati dalla perdita di capacità fisiche, psichiche o psico-fisiche a seguito di eventi morbosi (congeniti o acquisiti) che determinano, sul piano dei bisogni assistenziali, situazioni di handicap o di dipendenza, non assistibili a domicilio e che non necessitano di specifiche prestazioni ospedaliere. RSA Galantara, Str. Per Novilara, 8 – Trebbiantico, 61100 Pesaro, tel. 0721/424911 RSA Giovanni Bricciotti, Via Zandonai, 2, 61024 - Mombaroccio, tel 0721/4243111-05 RSA Tomasello, Via Lombroso 61100 - Pesaro, tel. 0721/424702

- Centro diurno Alzheimer È una struttura semiresidenziale a ciclo diurno rivolta ad utenti affetti da forma medio-lieve della malattia di Alzheimer. Ha la finalità di ritardare il più possibile la istituzionalizzazione dell’utente, mantenendolo più a lungo possibile nel suo ambito familiare ed offrendo nel tempo stesso un servizio integrativo alla famiglia. C/o RSA Galantara, Str. Per Novilara, 8 – Trebbiantico, 61100 Pesaro, 0721/424935

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- Dipartimento di Prevenzione Il Dipartimento di Prevenzione si occupa di igiene e sanità pubblica, prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro, igiene alimenti e nutrizione, veterinaria, medicina legale, laboratorio tossicologia; Le principali prestazioni di interesse sociale sono: rilascio parere igienico sanitario per alloggi; accertamento idoneità alla guida per minorati psicofisici; riconoscimento invalidità civile. PESARO: Via Nitti, 30 – 0721 424408-31-10

- Dipartimento Dipendenze Patologiche Il Dipartimento delle Dipendenze Patologiche si occupa di problematiche legate alle dipendenze da sostanze stupefacenti, alcol, tabacco, gioco d’azzardo o altri comportamenti di dipendenza. Il servizio non risponde all’urgenza, riceve per appuntamento, previo contatto diretto o telefonico. Offre prestazioni di tipo medico, psicologico e sociale. Il servizio è GRATUITO. PESARO: Via Nitti, 26 – 0721/424430 Il DDP gestisce inoltre una comunità semiresidenziale per problemi di dipendenza da stupefacenti e da alcool. Centro Diurno FENICE: Strada In Sala, 85 - Villa Fastiggi, 61100 Pesaro, 0721/283388

- Dipartimento Salute mentale Il Dipartimento di Salute Mentale si occupa di tutte le problematiche correlate al disturbo mentale. Comprende le seguenti unità operative: centro salute mentale (CSM), attività ambulatoriali domiciliari e crisi, servizio psichiatrico diagnosi e cura (SPDC). PESARO: Via Lombroso, 37 – 0721/424765. Fanno capo al Dipartimento di Salute Mentale anche diversi servizi a ciclo diurno o residenziale, in particolare: Appartamenti protetti per disabili psichiatrici: Nuclei dove sono ospitate fino a 5/6 persone. Vi lavorano infermieri ed educatori con il compito di formare alla preparazione all’autonomia, alla risocializzazione ed al sostegno per il reinserimento lavorativo. Comunità protette per disabili psichiatrici: Strutture residenziali con 20 posti ciascuna (maschile e femminile) all’interno delle quali è assicurata l’assistenza socio sanitaria h24. Obiettivo specifico è il mantenimento dell’autonomia individuale e e della capacità di relazione interpersonale. Struttura Riabilitativa Residenziale per disabili psichiatrici: Il servizio offre una soluzione terapeutico-riabilitativa in regime residenziale. Funziona come modulo “comunitario” misto (uomini e donne) con presenza costante di operatori esperti nelle tecniche di riabilitazione. La degenza è da considerarsi a termine e la sua durata è valutata in base a progetti terapeutici individualizzati. Altri servizi per il Disagio Mentale : Laboratorio Floricoltura, Via Redipuglia, 61100 Pesaro, tel. 0721/424269; Laboratorio Sartoria, Via Redipuglia, 61100 Pesaro, tel. 0721/424260; Centro Diurno SOLLIEVO, Via del Seminario, 12 - 61100 Pesaro, tel. 0721/35504

2.3 ENTITÀ E COMPOSIZIONE DELLA SPESA SOCIALE Le risorse economiche dedicate al sistema dei servizi sociali ed educativi presenti nel nostro territorio sono molteplici e di diversa provenienza, ci sono infatti:

- risorse specifiche per l’organizzazione dell’ATS 1 (provengono da trasferimenti dalla

Regione Marche al Comune di Pesaro, ente capofila, ma sono “vincolate” all’Ambito); - risorse della Regione Marche per le attività inter-comunali trasferite all’ATS 1; - risorse dei 9 Comuni dell’ATS 1 destinate a servizi/interventi inter-comunali; - risorse dei partner della rete sociale ATS 1 per i progetti integrati e co-gestiti.

Per ulteriori dati e informazioni sugli aspetti economici vedi il punto [5] “L’ASSETTO ECONOMICO TRIENNALE” in particolare al [5.1] “indirizzi e opzioni di spesa”.

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

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A titolo indicativo proponiamo i dati ISTAT relativi alla spesa sociale, anno 2007 (ultimo disponibile), forniti dal Servizio Informativo Statistico della Regione Marche, a seguito di elaborazione dati inviati dai Comuni dell’ATS1:

FAMIGLIA INFANZIA

ADOLESCENZA GIOVANI

DISABILI DIPENDENZE ANZIANI IMMIGRATI E NOMADI MULTIUTENZA

POVERTÀ DISAGIO ADULTI SALUTE

MENTALE, SENZA FISSA DIMORA

TOT. Spesa per Comune

COLBORDOLO 67.084 162.192 - 31.559 5.861 33.376 13.366 313.438

GRADARA 247.450 91.382 747 53.776 17.417 41.423 5.104 457.299

GABICCE MARE* 363.006 103.712 42.838 18.904 98.284 7.753 634.497

MOMBAROCCIO 17.558 38.874 - 614.106 6.306 54.000 4.626 735.470

MONTECICCARDO 15.608 34.999 600 6.700 2.300 5.000 3.900 69.107

MONTELABBATE 141.224 143.244 - 55.722 12.289 54.369 10.445 417.293

PESARO 6.174.128 3.009.866 196.179 5.785.920 1.087.358 1.332.986 1.114.439 18.700.876SANT'ANGELO IN LIZZOLA 711.244 240.700 135 94.330 5.950 42.100 42.500 1.136.959

TAVULLIA 86.561 171.398 9.624 43.249 9.224 36.949 3.940 360.945 TOT. Spesa per area di

intervento 7.823.864 3.996.367 207.285 6.728.200 1.165.609 1.698.487 1.206.073 22.825.885

N.B.: le cifre si riferiscono all'anno 2007 e sono da considerarsi provvisorie in quanto non ancora validate dall'ISTAT; inoltre per quanto riguarda il Comune di Gabicce Mare va puntualizzato che i dati sono relativi all'anno 2005 per cui non è possibile determinare con precisione il totale della spesa riferita all’anno 2007.

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3. LE AZIONI DI SISTEMA

3.1 ASSETTO ISTITUZIONALE In questo diagramma si riassume il “come funzionano le cose” nell’organizzazione dell’Ambito Territoriale Sociale 1 di Pesaro, al punto seguente (3.1.1.) cerchiamo di …spiegaci meglio.

COMITATO

DEI SINDACI

ATS 1 PESARO

COORDINATORE Ambito

Territoriale Sociale n. 1

UFFICIO DI PIANO Staff Ente Capofila Staff

collaboratori ATS 1

Segreteria

Il governo dell’ATS 1 STRUTTURA ORGANIZZATIVA

TAVOLI e GRUPPI DI LAVORO multidisciplinari per la:

- consultazione - concertazione - progettazione

partecipata - co-gestione

Ente Capofila COORDINAMENTO SERVIZI INTEGRATI ALLA PERSONA

- Politiche Educative - Politiche Sociali - Politiche Giovanili - Famiglia - Residenze Protette per anziani

Sindaco/GiuntaDirezione Generale

e Comitato Direzione

Ente capofila

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Il ruolo istituzionale dell’ATS 1

Il governo dell’ATS 1 si fonda su di una rinnovata struttura organizzativa (vedi diagramma sopra) che ha nel COMITATO DEI SINDACI la sua cabina di regia politica, integrata con il Comune capofila (Pesaro) il cui Sindaco è Presidente del Comitato. Il Comitato si riunisce di regola ogni mese ed è composto da 7 Sindaci e 2 assessori delegati (ai servizi Sociali). Partecipano anche altri 6 Assessori ai Servizi Sociali. Le sedute sono valide solo se è presente la maggioranza degli amministratori (non è mai stato rinviato un incontro per presenze insufficienti, la percentuale di presenze è costantemente sul 90%, spesso il Comitato è al completo). Le azioni strategiche dell’ATS 1 (piano annuale, piano triennale, priorità…) sono concertate dal Comitato dei Sindaci nello specifico TAVOLO DI CONCERTAZIONE (vedi. “organi collegiali, tavoli e gruppi di lavoro organizzazione della rete”) nel quale sono presenti soggetti locali portatori di una visione politica e di sistema del welfare locale. Gli incontri del Tavolo di Concertazione sono, di regola, 2 volte l’anno (predisposizione piano annuale, triennale e “consuntivo” attività), sono previsti incontri anche su temi strategici (ISEE, Bilanci previsionali comunali ecc.). La partecipazione degli Amministratori dell’ATS 1 alla “consulta regionale” degli ATS è garantita dal Presidente ogni volta che la Regione Marche organizza l’incontro. (Altre note su ruolo, composizione e funzione del Comitato dei Sindaci sono descritte al punto “3.1.2 Gli strumenti di programmazione dell’ATS 1”).

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( :

Il COORDINATORE DELL’ATS 1 ha sempre avuto un contratto da dirigente con l’ente capofila, a tempo determinato, della durata di 5 anni, rinnovabile. L’accesso al ruolo avviene tramite selezione. Il Coordinatore gestisce budget, predispone bilancio/peg, relazioni previsionali e consuntivi, gestisce personale, integra l’attività dell’Ufficio di Piano con l’attività dell’ente capofila e utilizza uno staff dedicato all’ATS composto da dipendenti del Comune di Pesaro e Collaboratori esterni. (ulteriori note sull’Ufficio di Piano e staff al punto 3.1.2 Gli strumenti di programmazione dell’ATS 1 e nella parte dedicata agli “organi collegiali,tavoli e gruppi di lavoro organizzazione della rete”). Il ruolo del Coordinatore è stato ulteriormente rafforzato attribuendo anche la dirigenza del Coordinamento (interno al Comune di Pesaro) dell’area dei Servizi Integrati alla Persona che comprende “Politiche Educative”, “Politiche Sociali”, “Residenze Protette per Anziani”, “Politiche Giovanili” , “Politiche per la Famiglia”. 3.1.2 Gli strumenti di programmazione dell’ATS 1 Strumenti collegiali di governo politico dell’ATS1 ovvero il ruolo di Sindaci e Assessori)

Comitato dei Sindaci (composto da Sindaci e/o Assessori referenti dei 9 Comuni) con Presidente il Sindaco di Pesaro e referente tecnico il Coordinatore d’Ambito.

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Comune ruolo e nome PESARO Sindaco CERISCIOLI LUCA (Presidente)

COLBORDOLO Sindaco PENSALFINI MASSIMO - Assessore SPARAVENTI FRANCESCAGABICCE MARE Assessore ALESSANDRI ROSINA (Vice Presidente)

GRADARA Sindaco FORONCHI FRANCA - Assessore PANTUCCI SOLINDO MOMBAROCCIO Sindaco MURATORI MASSIMO - Vice Sindaco GIANCARLO CLINI

MONTECICCARDO Sindaco GOFFI FEDERICO – Assessore ELISA GIANGOLINI MONTELABBATE Sindaco FORMICA CLAUDIO – Assessore GOLINI MAURIZIO

S.ANGELO IN LIZZOLA Sindaco FORMICA GUIDO - Assessore TORCOLACCI BARBARA TAVULLIA Sindaco BRUNO DEL MORO - Assessore CARPIGNOLI ALFIO

Il Comitato:

- approva progetti/programmi e atti a valenza sovracomunale, - individua priorità, - indica linee di indirizzo che vengono approvate collegialmente e formalizzate con

sintetico verbale trascritto dal Coordinatore dell’ATS 1. Strumenti collegiali di governo tecnico dell’ATS1 (ovvero i ruolo di dirigenti, funzionari, operatori sociali):

Il Coordinamento Ambito Territoriale Sociale, nell’organizzazione del Comune di Pesaro, ente capofila dell’ATS 1, in staff al Sindaco/Presidente dell’ATS,

Ufficio di Piano (dirigenti servizi sociali ed educativi dei 9 Comuni + altri dirigenti della sanità locale, privato sociale, scuola) coordinato dal… Coordinatore d’Ambito.

t

t

N.B. Il Coordinamento dell’Ambito Territoriale Sociale n. 1, ha come responsabile il Coordinatore dell’ATS 1 (dirigente nel Comune di Pesaro) ed è integrato nel “Coordinamento Servizi Integra i alla Persona” a sua volta compreso nell’architettura organizzativa dell’ente capofila. In riferimento a tale ruolo il Coordinatore/Dirigente utilizza gli s rumenti di programmazione/gestione propri dell’ente locale quali: - Bilancio di previsione (annuale e triennale), - Piano Esecutivo di Gestione – PEG, - Relazione Previsionale programmatica - RPP (oltre alla relazione sullo stato di

attuazione e a consuntivo, naturalmente). I Tavoli dell’ATS 1: Con il termine “tavoli” intendiamo gruppi di lavoro composti da persone con diversi ruoli e competenze (per questo li chiamiamo “mutidisciplinari”) che partecipano, volontariamente o nel contesto del proprio lavoro, all’attività dell’ATS 1. Si lavora insieme (integrazione) con la logica della squadra (diversi compiti per un unico obiettivo). Al momento sono operativi 15 “tavoli” che si incontrano periodicamente, in particolare:

Tavolo di Concertazione generale (per il Piano Sociale d’ATS triennale); Tavolo UPS – Segretariato Sociale.

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Tavolo “Persone disabili” (articolato in gruppi di lavoro, vedi di seguito). Tavolo Scuole/ATS:

- Coordinamento con docenti referenti “educazione alla salute” degli Istituti Scolastici Superiori;

- Coordinamento con i Dirigenti scolastici scuole di base. Tavolo di Concertazione con le Associazioni di Volontariato:

- percorso di integrazione dei piani/progetti del CSV e dell’ATS 1 e poi: - progetti con e per Associazioni L.R. 48/95.

Tavolo di Concertazione Giovani, integrato DDP – ASUR e con le “politiche giovanili” dell’ente Provincia di PU (articolato in gruppi di lavoro, vedi di seguito).

Tavolo di Concertazione Adolescenti e Coordinamento CAG (rete educatori dei Centri di Aggregazione Giovani e Adolescenti dell’ATS, integrato con DDP-ASUR; articolato in gruppi di lavoro, vedi di seguito).

Tavolo di concertazione “minori e famiglia” (comprende la “promozione dell’affido”, il Piano Infanzia ex L.R. 9/03, progetto Consultori, progetto Famiglia).

Tavolo Dipendenze (coincide con il Comitato del Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’ASUR).

Tavolo con i referenti degli Oratori e della Pastorale giovanile (L.R. 31/08con ATS e Diocesi di Pesaro).

Tavolo di concertazione “Anziani – non autosufficienti e famiglie”. Tavolo di concertazione “persone immigrate”. Tavolo di concertazione “persone detenute ed ex detenute”. Tavolo di concertazione “salute mentale – progetto servizi di sollievo”. Tavolo ISEE d’Ambito: progetto integrato per garantire un accesso equo ai servizi

territoriali gestito da un tavolo di concertazione e progettazione (Comuni – Sindacati).

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I,

N.B. Tutti i tavoli di concertazione attivano progettazione e gestione partecipata. Per i dettagli sulla composizione dei tavoli vedi, più avanti, la parte 3.3., dedicata alla RETE SOCIALE - METODO DI LAVORO. Nell’ALLEGATO n. 3 (ORGANI COLLEGIAL TAVOLIE GRUPPI DI LAVORO) sono riportati nominativi e ente di appartenenza di tutti i partecipanti alla rete dell’ATS 1.

3.1.3 Il rafforzamento istituzionale dell’ATS e la gestione associata dei

servizi Quanto esposto al punto “3.1.1 Il ruolo istituzionale dell’ATS 1”, descrive il sostanziale cambiamento dell’organizzazione dell’ATS 1 verso un effettivo rafforzamento, garantito dall’ente capofila in accordo con i restanti Comuni dell’ATS. In atti approvati dai Consigli Comunali si dichiara infatti che “l’Ente Capofila o i Comuni quali centri di organizzazione dei singoli interventi e servizi, senza oneri a carico degli altri Enti, mettono a disposizione personale tecnico/amministrativo e contabilizzano le entrate e le spese di competenza…” (Convenzione tra i Comuni dell’ATS n.1, per la gestione associata di

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servizi sociali ed educativi, delibera di Consiglio Comunale – in questo caso dell’ente capofila - n. 184 del 21.12.2009). A proposito di gestione associata tra i Comuni dell’ATS 1. Una premessa generale: - minori risorse e maggiori problemi non aiutano i Comuni a fare bene il proprio lavoro di

“prossimità” ai cittadini, in particolare a quelli che hanno maggiori difficoltà; se è vero che l’unione fa la forza è dunque opportuno pensare di fare insieme le politiche sociali ed educative, di qui l’idea e la necessità della “gestione associata”.

Alcune premesse particolari: - considerato che il modello giuridico istituzionale individuato nella CONVENZIONE, prevista

dall’articolo 30, "Convenzioni”, del D. Lgs. n. 267/2000, è risultato efficace per un equilibrato avvio, tra i Comuni dell’ATS 1, del processo di gestione integrata dei servizi;

- rilevato come la CONVENZIONE si caratterizzi per la sua strutturazione organizzativa “leggera” e per l’essere in grado di consentire la piena coincidenza degli organi che presidiano le funzioni sanitarie e socio sanitarie con quelli che presidiano le funzioni sociali (il Comitato dei Sindaci), oltre al fatto che la CONVENZIONE consente di evitare la creazione di enti e/o organi di secondo livello, variamente e positivamente caratterizzati, che in ogni caso andrebbero a sovrapporsi nel rapporto fra rappresentanza politica della popolazione (Comuni ATS 1) e campi di intervento;

- considerato che la scelta di tale forma associativa “leggera”, politicamente presidiata dal Comitato dei Sindaci dell’ATS 1 e, quindi, dagli stessi Amministratori dei 9 Comuni associati, consente, alle Amministrazioni comunali di conservare un ruolo forte e diretto.

Tutto ciò premesso il COMITATO DEI SINDACI DELL’ATS 1, nella seduta del 4 novembre 2009, ha deciso all’unanimità di rinnovare la CONVENZIONE al 31.12.2012, proponendo ai propri Consigli Comunali di deliberare “di gestire con i Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n.1 nella forma associata di cui all’art. 30 del D. Lgs. 18.08.2000, n. 267, i servizi sociali ed educativi, secondo lo schema di convenzione allegato, che si approva unitamente alle schede allegate ine enti i singoli servizi”. r Strumenti per la gestione (1a parte) Finalizzati alla “gestione associata”: LA CONVENZIONE (vedi allegato 4 e allegato 7)

Convenzione tra i Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n.1, per la gestione associata di servizi sociali ed educativi (art. 30 D. Lgs. n. 267/2000).

I Comuni contraenti gestiscono in forma associata prestazioni e servizi sociali ed educativi, in particolare:

1. SERVIZIO “SPORTELLO INFORMATIVO PER CITTADINI STRANIERI” 2. INTEGRAZIONE INTERVENTI E SERVIZI SANITARI, SOCIO-SANITARI E SOCIO-

ASSISTENZIALI A TUTELA DELLA SALUTE MENTALE 3. EQUIPE INTEGRATA D’AMBITO PER L’ADOZIONE INTERNAZIONALE

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4. EQUIPE INTEGRATA D’AMBITO PER L’AFFIDAMENTO FAMILIARE, PROMOZIONE AFFIDO E POTENZIAMENTO ATTIVITÀ CONSULTORIALI

5. EQUIPE INTEGRATA D’AMBITO TUTELA MINORILE 6. ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA (ADI-SAD) DEL SERVIZIO CURE DOMICILIARI 7. GESTIONE INTEGRATA DI INTERVENTI VOLTI A FAVORIRE L’INCLUSIONE SOCIALE

DI SOGGETTI AFFETTI DA DISTURBI MENTALI E PER IL SOSTEGNO DELLE LORO FAMIGLIE DETTO “SERVIZI DI SOLLIEVO”

8. SERVIZIO DI “CENTRI ESTIVI RICREATIVI MARINI” 9. CENTRI PER L’INFANZIA (senza pasto e sonno)

10. COORDINAMENTO PEDAGOGICO D’AMBITO DEI SERVIZI ALL’INFANZIA 11. PREVENZIONE DEL DISAGIO E PROMOZIONE DELL’AGIO DI BAMBINI/E E RAGAZZI/E

- SERVIZI, INTERVENTI, AZIONI 12. LABORATORIO “CITTÀ DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE” 13. SERVIZIO DI SOSTEGNO ALLE FUNZIONI GENITORIALI 14. “UFFICIO DI PROMOZIONE SOCIALE-SEGRETARIATO SOCIALE” 15. “SPORTELLO DELLA SALUTE” PER L’ACCESSO DELLE PERSONE ANZIANE AI SERVIZI

RESIDENZIALI, SEMIRESIDENZIALI E DOMICLILIARI 16. PROGETTAZIONE INTERVENTI PER PERSONE IN ESECUZIONE PENALE ESTERNA E

POST PENITENZIARIA IN CARICO ALL’UFFICO ESECUZIONE PENALE ESTERNA (U.E.P.E.) DI ANCONA - MINISTERO GIUSTIZIA

17. SERVIZIO PRONTA ACCOGLIENZA MINORI (MASCHI E FEMMINE); 18. SERVIZIO CENTRO DIURNO “FENICE” 19. COORDINAMENTO ATS 1 20. GESTIONE INTEGRATA DELLE RISORSE RELATIVE A NORMATIVE REGIONALI DI

SETTORE 21. PROGETTI INTEGRATI D’ATS “ADOLESCENTI E GIOVANI”

- Animazione di strada - Progetto oratori - Rete integrata C.A.G. (Giovani e Adolescenti) - R.A.S.TA. (Adolescenti) - Zoe microfestival (Giovani) - Legge Regionale 46/95

22. RESIDENZE PER ANZIANI - Residenze protette - Centri diurni - Residenza temporanea

23. ASSEGNI DI CURA / POTENZIAMENTO S.A.D. 24. PROGETTO “SPORTELLO INFORMATIVO ASSITENTI FAMILIARI” 25. PROGETTO “BORSE LAVORO”

N.B. Con determinazione del Direttore della Zona Territoriale n.1 ASUR, riportata in allegato,

anche la sanità locale ha aderito, per la parte di propria competenza alla Convezione con i Comuni dell’ATS n.1 per la gestione associata di Servizi Sociali ed Educativi.

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Strumenti per la gestione (2a parte) finalizzati alla: - consultazione, - concertazione, - progettazione e gestione partecipata.

in particolare: Tavoli e gruppi multi-disciplinari e integrati; Staff tecnico:

- dell’ente capofila (gestisce attività dell’ATS 1 per aree di intervento e organizzative),

- collaboratori interni (del Comune di Pesaro, in organico all’ATS 1), - collaboratori esterni / incarichi (finanziati da fondi Regione Marche).

Studio di fattibilità per l’UFFICIO UNICO Il Comitato dei Sindaci ha richiesto al Coordinatore dell’ATS 1 e ai suoi collaboratori, di predisporre uno studio di fattibilità per istituire uno strumento tecnico di gestione associata “della funzione dei servizi sociali ed educativi” tra i 9 Comuni, con particolare riferimento all’UFFICIO UNICO. Lo studio si avvale del modello convenzionale disciplinato dall'art. 30 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti Locali) Si riporta di seguito una scheda descrittiva dell’UFFICIO UNICO la cui composizione è caratterizzata dall’integrazione di risorse professionali provenienti da più enti. Abbiamo utilizzato lo schema riassuntivo utilizzato per la sintesi di tutti i progetti della Aree settoriali (vedi Cap. 4) OGGETTO, FINALITÀ: Organizzazione e funzionamento dell’Ufficio Unico per l’esercizio in forma associata della funzione e dei servizi sociali dei Comuni dell’ATS 1. Gli Enti associati intendono condividere le proprie risorse organizzative mediante la costituzione di un “Ufficio Unico” che consenta agli Enti di ottimizzare le professionalità già impiegate nella gestione delle attività ai seguenti fini:

a) potenziare, sotto l'aspetto strutturale e funzionale, i servizi esistenti nei singoli Enti associati;

b) conseguire economie di spesa ; c) valorizzare la professionalità delle risorse umane adibite all’Ufficio Unico; d) condividere gli obiettivi di potenziamento dei servizi non solo nella fase della

programmazione ma anche in quella della gestione. DESTINATARI: Comuni dell’ATS 1 SOGGETTI ADERENTI: ATS 1 e Comuni facenti parte MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO:

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L'Ufficio opera avvalendosi delle figure professionali previste nella dotazione organica dei singoli Enti. Attività e compiti dell'ufficio unico

- Tutti i servizi – attività svolte dall’ATS 1 (politiche giovani/adolescenti, famiglia; UPS…) - Servizi educativi - Servizio assistenza domiciliare (SAD) - Ufficio gare (collegato all’Ufficio gare dell’ente capofila) - Gestione contabile

Organizzazione dell’ufficio unico: - 9 comuni ATS 1 - Comitato Sindaci - Convenzione - Comune delegato - Ufficio Unico - servizio finanziario – gestione contabile - direttore ufficio unico / coordinatore ATS 1 - staff e segreteria - servizi – attività

RAPPORTI FINANZIARI: ATS 1 e Comuni DURATA: Secondo la durata prevista da apposita convenzione RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI:

- D. Lgs. n. 267/2000 - Legge 7 agosto 1990, n. 241 - D.Lgs., n. 112 del 31.03.1998 - Legge 328/2000

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3.2 ASSETTO OPERATIVO La complessità e la ricchezza di attività e servizi svolti nel nostro territorio ha necessità di essere governata anche con regole condivise e con un’adeguata informazione. Per questo ci siamo dotati di REGOLAMENTI, prassi operative, accordi… e di strumenti di comunicazione con i cittadini quali le CARTE DEI SERVIZI. 3.2.1 Regolamenti e Carte dei servizi

3.2.1.1 Carte dei servizi

Tutte le strutture sociali e i servizi (diurni e residenziali) operanti nel territorio dell’ATS 1 di Pesaro, sono stati autorizzati all’esercizio secondo le indicazioni della L.R. 20/02 e rispettano i “requisiti organizzativi” dei regolamenti attuativi della legge stessa. I “requisiti organizzativi” riguardano il personale, la tipologia dell’utenza, il metodo di lavoro ecc. (Vedi al punto seguente, 3.2.3, “Autorizzazione e accreditamento” - L.R. 20/02 e L.R. 9/03) I “requisiti organizzativi” prevedono, tra l’altro, la dotazione obbligatoria, per ogni struttura/servizio, della “CARTA DEI SERVIZI”, predisposta secondo uno schema suggerito dai regolamenti sopra citati e adattata alla tipologia della struttura/servizio. Non essendo possibile riportare tutte le carte dei servizi e per descrivere i contenuti delle informazioni proposte agli utenti e ai cittadini, riportiamo lo schema, vuoto, di “carta” che abbiamo utilizzato per i Centri Socio Educativi Riabilitativi (CSER) per persone disabili. Lo “schema”. La CARTA DEI SERVIZI descrive il Progetto generale di struttura con esplicito riferimento a:

- finalità e obiettivi generali; - tipo di prestazioni offerte; - articolazione organizzativa e figure professionali impegnate; - processi principali del servizio (ammissione, progettazione, dimissione, ecc); - metodologia di intervento; - organizzazione delle attività; - modalità di collegamento e coordinamento con la rete dei servizi e delle risorse del

territorio; - modalità per assicurare la continuità assistenziale nei periodi di chiusura programmata

del servizio; - piano di formazione degli operatori.

3.2.1.2 Regolamenti

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Di seguito riportiamo “regolamenti” e “prassi operative” dell’ATS 1, elaborati cioè in condivisione tra i Comuni e, talvolta, con altri partner, non si fa dunque riferimento a regolamenti adottati dai singoli Comuni:

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t1) la “PRASSI OPERATIVA: per il sistema integrato di servizi diurni e residenziali per persone disabili residenti nell’ATS n1. La “prassi” regolamenta l’opera ività della Unità Valutativa Integrata d’ambito (UVId’A) e del Tavolo d’Ambito “disabili” - TD’A (vedi allegato n. 4)”. È uno strumento di lavoro per favorire l’integrazione professionale e gestionale tra operatori sociali, operatori della sanità e operatori del privato sociale. Organizzata in 10 articoli: Art. 1 Finalità e forma degli atti di competenza Art. 2 Unita Valutativa Integrata d’ATS, organico tecnico, composizione, funzionamento, sede Art. 3 Funzioni dell’Unità Valutativa d’ATS Art. 4 Modalità d’accesso Art. 5 Procedura per la presentazione della domanda di inserimento ai servizi CSER e COSER Art. 6 Modalità operative dell’UVI d’ATS Art. 7 Tavolo d’ATS, composizione, funzionamento e sede Art. 8 Funzioni del tavolo d’ATS Art. 9 Modalità operative Art. 10 Norme finali 2) La CONVENZIONE tra i Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n.1, per la gestione associata di servizi sociali ed educativi (vedi l’allegato 2 e il punto 3. “LE AZIONI DI SISTEMA” la parte 3.1 “Assetto istituzionale”, in particolare 3.1.3 “il rafforzamento istituzionale dell’ATS e la gestione associata dei servizi”. Gli articoli: 3 (modalità e impegni), 4 (Comitato tecnico e di monitoraggio), 5 (durata), 6 (principi), 7 (specificazione competenze dei Comuni), 8 (organismi associativi), 9 (Comitato dei Sindaci), 10 (fonti finanziarie e riparto costi), 11 (fonti finanziarie e riparto costi), 12 (previsioni contabili e programmatiche) 12 (rendiconto di gestione), 13 (informazioni), della Convenzione, definiscono anche prassi operative che regolamentano il rapporto:

- tra i 9 Comuni dell’ATS in riferimento a specifiche attività e servizi - tra l’ente capofila e i restanti Comuni dell’ATS 1.

3) La CONVENZIONE tra AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N.1 PESARO e la ZONA TERRITORIALE N. 1 ASUR di PESARO per la “gestione dei servizi di sostegno alle famiglie con minori in difficoltà - ampliamento e potenziamento dei servizi di supporto alle attività Consultoriali svolte nell’ATS n. 1 di Pesaro”. Gli articoli: 5 (caratteristiche del servizio), 6 (modalità di esecuzione), 7 (compiti della Zona 1 ASUR), 8 (compiti dell’ATS n.1), 9 (sede), 10 (monitoraggio), 11 (durata), definiscono anche prassi operative che regolamentano il rapporto tra Comuni dell’ATS 1 ed il Distretto Sanitario. 4) Stessa funzione per il Protocollo di intesa TRA L’ASUR ZONA TERRITORIALE N.1 PESARO E TUTTI I SOGGETTI COINVOLTI NELLA REALIZZAZIONE DEL PIANO DI DIPARTIMENTO DELLE DIPENDENZE PATOLOGICHE PREVISTO DALLA DGR 1472 DEL 27/10/2008, che

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definisce prassi operative che regolamentano il rapporto con l’ATS 1 presente nel Comitato di gestione (vedi punto 3.4. “Integrazione sociale e sanitaria”).

5) Il “PROTOCOLLO D’INTESA PER L’ATTIVAZIONE DELL’UFFICIO DI PROMOZIONE SOCIALE (UPS): Segretariato Sociale”, agli articoli 3 (modalità organizzative), 4 (compiti dei Comuni dell’ATS 1), 5 (compiti del Coordinamento d’ATS), 6 (Compiti e adempimenti dei Patronati, Enti e Associazioni), 7 (monitoraggio e verifica), 8 (sedi e orari di apertura degli accessi); regolamenta la prassi operativa integrata tra: 9 Comuni, Azienda Ospedale, Zona 1 ASUR, patronati, enti previdenziali, Cooperazione Sociale, Associazioni di promozione, del Volontariato e Uffici del Ministero della Giustizia. 6) proposta di “REGOLAMENTO SED, Servizio Educativo Domiciliare per Minori Disabili, concertato tra: Distretto Sanitario Zona 1 ASUR “Percorso Abilità Differenti” – UMEE Distretto di Pesaro – Montecchio – Gabicce” e Ambito Territoriale Sociale n°1 Pesaro”. Organizzato in 12 articoli: Art. 1 Finalità degli interventi e principi ispiratori Art. 2 Normativa di Riferimento Art. 3 Destinatari Art. 4 Personale educativo Art. 5 Tipologia di intervento Art. 6 Modalità di gestione e organizzazione del servizio Art. 7 Equipe unica UMEE Art. 8 Ammissione, progetto personalizzato, dimissione Art. 9 Commissione d’Ambito Art. 10 Compatibilità del servizio Art. 11 Interruzione definitiva o sospensione del servizio Art. 12 Trattamento dei dati personali

3.2.2 ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) e criteri di compartecipazione

Con l’obiettivo di arrivare all’applicazione di un sistema tariffario omogeneo su tutto il territorio dell’ATS 1 che utilizzi lo strumento del’ISEE per l’accesso ai servizi sociali ed educativi e come unico dispositivo di calcolo, è stato attivato da oltre un anno uno specifico gruppo di lavoro (v. Tavolo ISEE). Partecipano agli incontri, su specifico mandato degli amministratori, i dirigenti e/o i funzionari dei Comuni dell’ATS e i segretari provinciali delle principali sigle sindacali. La prima fase del lavoro ha visto lo staff dell’ATS intraprendere una ricerca sui singoli modelli tariffari attualmente applicati nei servizi ad accesso su domanda individuale e successivamente, avviare uno studio più approfondito soltanto su tre specifici servizi:

- Asilo Nido e Centro per l’Infanzia - Servizio Assistenza Domiciliare - Servizio Educativo Domiciliare

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Sulla base dei risultati è stato ipotizzato uno schema di applicazione a fasce esclusivamente su questi tre specifici servizi. Le ipotesi realizzate dal gruppo di lavoro sono state costruite in maniera molto prudente, cercando di garantire agli enti titolari dei vari servizi, almeno nella prima fase di applicazione, le stesse entrate degli anni precedenti. Il gruppo di lavoro ha infine deciso di avviare anche uno studio di fattibilità per valutare quale impatto potrebbe avere l’applicazione dell’ISEE sulle attuali organizzazioni. Si ritiene comunque che questo strumento sia fondamentale per garantire una compartecipazione alla spesa su basi di equità e non uno strumento finalizzato solo all’individuazione di situazioni di profondo disagio. Tra le criticità emerse si evidenzia la non contingenza del dato fornito dall’ISEE (che si rifà necessariamente alla situazione reddittuale dell’anno precedente). In un momento di crisi come questo sono emerse situazioni in cui, a fronte di certificazioni ISEE anno 2009 indicanti condizioni socio economiche di medio benessere, i titolari si trovano oggi in situazioni di oggettiva difficoltà (perdita del lavoro, cassa integrazione ecc.) non potendo però in alcun modo beneficiare dei servizi o delle agevolazioni correlate alla certificazione ISEE.

3.2.3 Autorizzazione e accreditamento (l.r. 20/02 e L.R. 9/03)

Nel territorio dell’ATS 1 si parla più di autorizzazione che di accreditamento. La presenza del pubblico è forte, molti servizi sono a titolarità dei Comuni, di questi mol i sono gestiti dal privato sociale (con modalità di esternalizzazione tramite appalti) ed è pra icamente solo il privato sociale che è titolare, cioè proprietario, della quota restante dei servizi. Comunque per tutti (pubblico e privato) vale la regola del garantire e rispettare la QUALITÀ del servizio erogato. Noi collaboriamo con i servizi comunali che si occupano dell’esercizio di attività (Servizio Attività Economiche) con le modalità che di seguito descriviamo

tt

. I percorsi per l’accreditamento e l’autorizzazione all’esercizio di strutture sociali ed educative, sono gestiti anche dall’ATS 1 utilizzando apposite COMMISSIONI TECNICO CONSULTIVE, nominate dal Comitato dei Sindaci in base ai regolamenti attuativi definiti dalla Regione Marche ed hanno come Presidente il Coordinatore dell’ATS. In particolare:

- Commissione L.R. 20/02, per garantire e verificare la qualità delle strutture sociali, cioè servizi diurni e/o residenziali per persone disabili, anziani, adulti in difficoltà, minori, persone immigrate. Rilascia pareri ai Comuni (Servizi Attività Economiche) sulle richieste di autorizzazioni all’esercizio e svolge sopralluoghi. L’ATS 1 ha stipulato anche uno accordi con lo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) in base al quale la Commissione rilascia pareri anche su progetti.

- Commissione L.R. 9/03, per garantire e verificare la qualità dei servizi territoriali per l’infanzia e l’adolescenza. Rilascia pareri ai Comuni sulle richieste di autorizzazioni all’esercizio ma anche sui progetti presentati dal SUAP, svolge sopralluoghi.

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Attivata nel maggio 2004, la Commissione L.R. 20/02 si è riunita 68 volte (al 10.06.10), ha rilasciato pareri che hanno permesso di autorizzare all’esercizio tutte le strutture sociali che operano nell’ATS 1 di Pesaro. 1 sola struttura non ha avuto parere favorevole e quindi non è stata autorizzata. Quindi oggi (alla data di pubblicazione di questo Piano Triennale) tutto il sistema residenziale e semi-residenziale ha un livello di qualità che rientra negli standard di legge sia per quello che riguarda i requisiti organizzativi (personale, rapporto utenti – operatori ecc.) che per i requisiti strutturali (spazi, barriere architettoniche ecc.). Tipologia delle strutture esaminate:

- 4 Comunità socio educativa riabilitativa - COSER residenziale per disabili (privatosociale)

- 2 centri socio educativi riabilitativi diurni – CSER per disabili (privato sociale) - 4 centri socio educativi riabilitativi diurni – CSER per disabili (ente pubblico) - 3 centri socio educativi riabilitativi diurni – CSER per disabili (Asur ZT1) - 2 residenza protette per anziani (comunali) - 2 case di riposo / residenze protette per anziani (privato sociale) - 1 casa albergo / casa di riposo per anziani (privato sociale) – non autorizzata - 1 centro diurno per anziani (comunale) - 2 case alloggio per gestanti e madri con figli (privato sociale) - 4 comunità educative residenziali per minori (privato sociale) - 1 comunità socio educative riabilitative COSER – salute mentale (privato sociale) - 1 centro d’accoglienza per detenuti ed ex detenuti (privato sociale) - 1 comunità alloggio - salute mentale (privato sociale) - 1 servizio alloggi protetti riservati (6 appartamenti) per adulti in difficoltà (privato

sociale)

t

- 2 comunità alloggio per ex tossicodipendenti (privato sociale) - 2 alloggi sociali per adulti in difficoltà.

Tipologia delle criticità rilevate (e risolte !): a) a proposito dei requisiti strutturali (strutture private)

- planimetrie incomplete: data, firme responsabili, altezze, spazi esterni…(in generale) - planimetrie incomplete nella descrizione di spazi e arredi (in generale) - certificazione antincendio (residenze anziani) - piani evacuazione (in generale) - autorizzazione sanitaria alla preparazione e somministrazione dei pasti (COSER e

residenze anziani) - certificazione agibilità/abitabilità (centri accoglienza per adulti, comunità educativa per

minori e Centri Socio Educativi Riabilita ivi per disabili) - destinazione d’uso locali (case alloggio per adulti)

a.1.) requisiti strutturali (strutture pubbliche) - CPI-certificazione prevenzione incendi (casa protetta per anziani) - firme planimetrie

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r ) b) requisiti organizzativi (struttu e private- tipologia attività per disabili - rapporto educatori/utenti disabili - titoli di studio (CSER disabili) - organigramma e ruolo operatori (CSER disabili) - organigramma e ruolo operatori (residenze per anziani) - curricula (residenze per anziani) - nominativi responsabili, ruolo operatori (casa alloggio gestanti e madri…), tempi

permanenza ospiti - attestati formazione operatori primo soccorso e antincendio - dichiarazioni sostitutive (comunità educative residenziali per minori) - carte dei servizi (comunità educative residenziali per minori e COSER) - piani educativi personalizzati (comunità educative residenziali per minori e

COSER/CSER) - ruolo educatori e titoli coordinatori (comunità educative residenziali per minori, alloggi

riservati per adulti e COSER) - documenti identità responsabile struttura (COSER) - copie convenzioni (comunità alloggio – salute mentale ed ex tossicodipendenti)

b.1) requisiti organizzativi (strutture pubbliche) - relazioni descrittive (Residenza protetta per anziani) - elenchi nominativi del personale (CSER – Asur e Comune) - rapporto personale utenti (CSER e COSER per disabili)

Attivata nel settembre del 2009, ad oggi, la Commissione L.R. 9/03 si è riunita 3 volte (al 10.06.10) ha rilasciato pareri favorevoli per tutte le richieste di autorizzazione presentate, relative a nuove strutture.

(per la composizione delle Commissioni vedi: “commissioni consultive” nella parte che segue, 3.3., dedicata alla descrizione degli “organi collegiali, tavoli e gruppi di lavoro organizzazionedella rete”) Tipologia delle strutture esaminate:

- 3 Centri per l’infanzia Tipologia delle criticità rilevate (e risolte !): a) a proposito di requisiti organizzativi

- titoli professionali b) requisiti strutturali:

- arredi - approvazione sanitaria menù.

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3.3 LA RETE SOCIALE - IL METODO DI LAVORO

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.

Immaginiamo la classica rete dei pescatori, tanti nodi uniti da corde che collegano e creano un contenitore, ecco questa è anche la RETE SOCIALE. I nodi sono persone e organizzazioni o enti, istituzioni, associazioni… le corde sono le relazioni, buone relazioni, che integrano professionalità, fanno incontrare idee, mettono insieme risorse. Il contenitore è tutto quello che leggete in questo testo. Il primo esempio significativo, nel nostro territorio, di lavoro sociale in rete lo abbiamo avuto a metà degli anni ’70, fu attorno ad un sacerdote, don Gianfranco Gaudiano, che organizzammo un gruppo di lavoro che operava in favore di persone disabili, scarsa la presenza dell’ente pubblico e folta la rappresentanza del provato sociale. Poi, con l’avvio degli Ambiti Sociali, il pubblico (Comuni) iniziò ad assumere un importante ruolo di promozione e regia, si sviluppò in modo diffuso il lavoro di rete finalizzatoalla partecipazione e a favorire l’accesso di diversi soggetti ai processi decisionali. Una curiosità: la rete più articolata e diversificata che abbiamo avviato è stata quella del progetto “Ufficio di Promozione Sociale – Segretariato Sociale”, che per numero e importanza di enti partecipanti non ha, al momento, uguali (vedi il punto 3.3 2.).

3.3.1 Programmazione e manutenzione della rete sociale Nella rete sono coinvolti questi soggetti ed enti:

- 9 Comuni, - la Provincia di PU, - la Regione Marche, - l’ASUR (Zona, Distretto, DDP, DSM), - Azienda Ospedaliera S. Salvatore, - le Scuole di ogni ordine e grado, - la Cooperazione Sociale (A e B), - l’Associazione di promozione Sociale, - il Volontariato, - Enti previdenziali, - Sindacati, - Associazioni di Categoria, - Patronati, - la Prefettura, - la Questura di Pesaro (Ufficio minori), - le altre forse dell’Ordine (progetti prevenzione).

Strumenti

gli strumenti per la manutenzione e viluppo della rete sono i Tavoli di consultazione, concertazione e progettazione:

- tavoli di consultazione per conoscere le risorse locali, per l’ascolto della domanda e la rilevazione del bisogno;

- tavoli di concertazione in tutte le aree di intervento e organizzative; - tavoli e gruppi di lavoro per la progettazione partecipata;

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- strumenti collegiali per la gestione partecipata. Spazi utilizzati Un adeguato uso (es. facilità d’accesso) e la disponibilità degli spazi favorisce il lavoro di rete. L’ATS 1:

- ha sede c/o il Comune di Pesaro in Piazza del Popolo n.19, stessa sede del Coordinamento dei Servizi Integrati alla Persona dell’ente capofila.

- utilizza una sede decentrata in via Montenevoso n. 12 Pesaro, per favorire l’accesso dei partner (fuori dalla ZTL), per utilizzare spazi per gruppi di lavoro più numerosi.

Si utilizzano anche: - Sedi/uffici c/o il Comuni ATS. - Sedi messe a disposizione dai partner della rete sociale.

Utilizzano la sede centrale dell’ATS: - il Comitato del Dipartimento integrato delle Dipendenze Patologiche (DDP-ASUR), - la redazione del periodico giovanile “Scintilla”; - il gruppo “supervisione Centri di Aggregazione adolescenti/giovani - equipe affido - equipe monitoraggio Consultori - Commissioni tecnico consultive (L.R. 20/02 e L.R. 9/05)

Comunicare e informare Mezzi e strumenti a disposizione dell’ATS 1:

- Telefono segreteria: 0721-387319 - Telefono dirigente: 0721-387345 - Cellulare di servizio: 335-5642401 - Fax: 0721-387591 - Sito internet: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it e portale del Comune di

Pesaro, ente capofila www.comune.pesaro.pu.it - www.informagiovani.comune.pesaro.pu.it - www.ups.comune.pesaro.pu.it - E-mail (1): [email protected] - E-mail (2): [email protected] - E-mail (3): [email protected] - E-mail (4): [email protected] - Siamo presenti su FACEBOOK con l’Informagiovani. - Pubblicazione: “il welfare nelle Marche – attori, strumenti, politiche”, a cura

di Federico Palazzo e Angela Genova, Carocci Editore, 2008 (2 capitoli a cura di G. Tacchi sull’ATS 1 di Pesaro).

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ORGANI COLLEGIALI, TAVOLI E GRUPPI DI LAVORO ORGANIZZAZIONE DELLA RETE

COMITATO DEI SINDACI

vedi cap. “Assetto Istituzionale”.

UFFICIO DI PIANO (U.D.P.) La “regia” tecnica dell’ATS 1, collabora con il Coordinatore dell’ATS (la regia politica è il Comitato dei Sindaci). È articolato in:

UDP Comuni ATS, che comprende 10 dirigenti (servizi sociali ed educativi) dei 9 Comuni, si occupa di temi “interni” ai Comuni (Comune di Pesaro: Dirigente Politiche Sociali e dirigente Politiche Educative)

UDP “allargato” che comprende anche dirigenti della Cooperazione Sociale, Associazioni/Volontariato (CSV), Distretto n. 1 ASUR, Scuola e si occupa di temi traversali.

Partecipa all’UDP una operatrice con funzioni di Segreteria, coordina il Coordinatore d’Ambito. TAVOLO DI CONCERTAZIONE PIANO SOCIALE TRIENNALE Il Comitato dei Sindaci concerta (priorità, progetti, programmi…) con diversi portatori di interesse locale la pianificazione sociale d’ATS pluriennale. In particolare referenti di:

Confederazioni Sindacali Cgil-Cisl-Uil, LegaCoop, A.G.C.I, ConfCooperative, ConfEsercenti, ColDiretti, ConfCommercio, ConfArtigianato, C.N.A., C.I.A., ConfApi, ConfIndustria, C.S.V.

GRUPPI DI LAVORO

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A questo punto vi chiediamo ancora più at enzione perché stiamo per descrivere i GRUPPI DI LAVORO che l’ATS 1 ha attivato o a cui partecipa, distinti per aree di intervento. Ebbene dietro questi lunghi elenchi di “luoghi” e “ruoli” non ci sono scatole vuote ma persone che da anni si incontrano e lavorano insieme con grande professionalità e passione. Un lavoro entusiasmante, talvolta difficile (sarebbe bello pensarla tutti e sempre allo stesso modo !), comunque necessario ed efficace, divenuto ormai metodo consolidato che dà sostanza e qualità al nostro lavoro di rete (vedi allegato 5)

AREA PERSONE DISABILI UNITÀ VALUTATIVA INTEGRATA (UVI) D’AMBITO Equipe tecnica integrata con operatori dei Comuni e della sanità (Zona 1 ASUR), valuta la situazione di “disabilità” di giovani (Unita Multidisciplinare per l’età evolutiva – U.M.E.E.) e di adulti (Unita Multidisciplinare per l’età adulta – U.M.E.A.) e definisce i percorsi per immissioni e dimissioni utenti nei servizi territoriali. È composto da:

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referenti UMEA e UMEE - Asur Zona Terr. n.1; referenti DSM- Asur Zona Terr. n.1; referente Comune Pesaro, ente capofila e l’eventuale assistente sociale del Comune di residenza degli utenti presi in carico.

TAVOLO DISABILI Strumento assembleare multidisciplinare e integrato, si riunisce con continuità, è finalizzato alla consultazione e alla concertazione, attiva gruppi progettuali operativi per periodi limitati e per interventi mirati. Integra competenze sociali e sanitarie, del pubblico e del privato sociale. Propone iniziative e interventi, elabora percorsi di formazione specialistica, attiva ricerca e monitoraggio. Predispone il Piano “Disabili” dell’ATS 1. È composto da:

tutta l’UVI (ref. UMEA e UMEE - Asur Zona Terr. n.1; ref. DSM- Asur Zona Terr. n.1; ref. Comune Pesaro con compiti di coordinatrice del tavolo);

2 ref. Comune Pesaro, ref. Comune Monteciccardo; ref. Coop. Soc. Labirinto; ref. Coser “Giona; 2 ref. Coop. Soc. T41; ref. Centro Servizi V.le Trieste; 2 ref. CeIS; ref. Aias; ref. Centro Mosaico; ref. Centro Gabbiano; ref. R.S.A Tomasello; Ref. Centro Pegaso, 4 ref. CDIH; ref. Associazione Insieme Pesaro; ref. ANFFAS Onlus Pesaro; ref. Ass. Cornelia de Lange Pesaro; 1 operatore in staff all’ATS e il Coord. ATS 1.

TAVOLO DISABILI e UVI si raccordano: con la partecipazione dell’UVI al TAVOLO; con la consultazione, da parte dell’UVI, dei Coordinatori CSER/COSER (immissioni e

dimissioni).

GRUPPO DI LAVORO: qualità integrazione scolastica giovani disabili È composto da:

Referente Comune di Pesaro ente capofila ATS 1 (dirigente Serv. Educativi); esperto Ass. “Accaparlante” Bologna; 2 operatori CDIH; ref. Coop. Soc. Labirinto; Coordinatore ATS 1; funzonario Comune di Pesaro Serv. Educativi; ref. Istituto Comprensivo Montelabbate; 2 ref. Istituto Comprensivo Montelabbate; 2 ref. e il dirigente dell’Istituto Comprensivo G. Galilei; 1 ref. e il dirigente dell’Istituto Comprensivo D. Alighieri; 3 ref. Direzione Didattica “E Tonelli”; 3 ref. Direzione Didattica Cattabrighe; 2 referenti e il dirigente dell’Istituto Comprensivo Olivieri; 1 ref. e il dirigente dell’Istituto Comprensivo Villa S. Martino; 2 ref. e il dirigente dell’Istituto Comprensivo Leopardi; 3 ref. e il dirigente dell’Istituto Comprensivo Pirandello; 2 ref. e il dirigente dell’Istituto Comprensivo Gaudiano; 1 ref. e il dirigente dell’Istituto Comprensivo di Gabicce Mare; 3 ref. e il dirigente dell’Istituto Comprensivo Pian del Bruscolo; 2 operatori Asur.

L’equipe CDIH partecipa al tavolo con compiti organizzativi e svolge attività di ricerca, raccolta ed elaborazione dati.

ADOLESCENTI e GIOVANI

TAVOLO ADOLESCENTI

Garantisce il COORDINAMENTO DELLA RETE DEI CENTRI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE (CAG), una rete composta dagli educatori dei centri di aggregazione per

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giovani e adolescenti dell’ATS 1. che programma e organizza la supervisione e la formazione specialistica, favorisce il confronto tra CAG, la progettazione partecipata di attività ed eventi,

supporta i progetti di “ANIMAZIONE DI STRADA (INTEGRATI CON L’UNITÀ DI STRADA DEL DIPARTIMENTO DDP-ASUR)” e i percorsi integrati con le scuole.

Gestisce i progetti che fanno riferimento R.A.S.T.A. (Rete Adolescenti Scuola Territorio Ambito).

È composto da: Referenti ed Educatori dei Centri Aggregazione dei Comuni di Gradara, Mombaroccio,

Monteciccardo, Montelabbate, Pesaro, S.Angelo in Lizzola, Tavullia; il Coordinatore ATS 1; 2 operatori e 1 dirigente del Comune di Pesaro (Politiche Sociali); 1 ref. Comune di Pesaro (dirigente Politiche Educative); 1 operatrice del Comune di Tavullia con compiti di ref. Comuni ATS; 4 operatori Coop. Soc. “Labirinto”; su specifici progetti i Resp. Servizi sociali dei restanti Comuni ATS n.1; ref. Ente Provincia; 1 operatore in staff all’ATS n.1; staff Centro Ascolto Passaparola ATS 1; 1 docente referente per gli Ist. Medi Superiori; il responsabile del Centro Pastorale Giovanile e il referente Oratori della Diocesi Pesaro; ref. Agesci; ref. CSV Marche; ref. Associazione Cornelia de Lange; il dirigente del Dipartimento Dip. Patologiche ASUR.

TAVOLO CONCERTAZIONE GIOVANI

articolato nei sottogruppi: Progetto “ZOE MICROFESTIVAL”, in collaborazione con l’associazionismo giovanile e i

gruppi informali, progetta, organizza e gestisce la rete sociale dei giovani e gli eventi pubblici (c/o gli Orti Giuli di Pesaro e il “Gramigna” di Sant’Angelo in Lizzola). Integrato con il progetto “ON” in collaborazione con l’Ufficio Politiche Giovanili della Provincia di PU.

Progetto “ANIMAZIONE DI STRADA integrato con L’UNITÀ DI STRADA del Dipartimento Dipendenze Patologiche (DDP) ASUR (c/o Muraglia di Pesaro, Padiglione di Tavullia, Osteria Nuova di Montelabbate, Montecchio di Sant’Angelo in Lizzola).

Progetto “ORATORI” in collaborazione con la chiesa cattolica locale (Diocesi di Pesaro) per la formazione degli operatori;

Progetto GIOVANI/LAVORO in collaborazione con giovani operatori del Sindacato. È composto da:

5 operatori dell’Associazione giovanile “ZOE’”; 4 educatori Coop. Soc. “Labirinto”; ref. coop. Soc. “Crescere”; 1 educatore coop. Soc. Crescere; Sindaco e Assessore Comune Colbordolo; Assessore Comune Montelabbate; funzionario Comune Tavullia con compiti di referente per i Comuni dell’ATS 1; 1 funzionario Comune di Montelabbate; 4 operatori Comune Pesaro InformaGiovani ATS 1; 2 funzionari e il dirigente Servizio Politiche Sociali Comune di Pesaro; dirigente Comune Gradara; 2 operatori Centro Ascolto “Passaparola”; resp. Centro Pastorale Giovanile; dirigente Dipartimento Dip. Patologiche ASUR; referente Casa Interculturale per la Pace; ref. Associazione Scout Agesci; Referente Scout CNGEI; ref. Associazione “Vicolo Corto”; ref. Centro culturale “Binocolo”; ref. Associazione “il Punto”; ref. LegaCoop; 2 funzionari e il dirigente Politiche Giovanili dell’Ente Provincia Pesaro Urbino; 1 ref. Servizi Sociali dell’Ente

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

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Provincia; 2 referenti CISL; 2 ref. CGIL; 1 ref. Uil; 1 operatore di staff ATS 1; Assessore Antonello alle Politiche giovanili del Comune Pesaro; il Coordinatore ATS 1.

GRUPPO GIOVANI/LAVORO

2 operatori referenti CGIL; 2 operatori referenti CISL; 1 operatore referente UIL; 1 operatore “Coop. Soc. Labirinto”; 1 operatore coo. Soc. “Crescere”, un ref. Ass.ne “Zoè”; 1 operatore Servizi Sociali e 5 operatori Politiche Giovanili e Informagiovani del Comune di Pesaro; Assessore Politiche giovanili Comune Colbordolo, 1 funzionario Comune di Tavullia con compiti di referente per i Comuni dell’ATS 1; 1 operatore Politiche Giovanili e Servizi Sociali Provincia Pesaro Urbino; 1 operatore Staff ATS 1; il Coordinatore ATS 1.

EQUIPE ANIMATORI DI STRADA

7 Operatori Cooperative Sociali (4 “animatori di strada”); 2 operatori “Unità di strada” e il dirigente Dipartimento Dipendenze Patologiche ASUR; 1 funzionario Ente Provincia; 1 funzionario Servizi Sociali Comune Pesaro; 1 funzionario Comune di Tavullia con compiti di referente per i Comuni dell’ATS 1; 1 funzionario Comune Montelabbate; 1 funzionario e il dirigente Servizi Sociali Comune S. Angelo in Lizzola; il Coordinatore ATS 1.

PROGETTO ORATORI Tavolo finalizzato al progetto di “valorizzazione della funzione socio educativa degli oratori e degli enti religiosi che svolgono funzioni similari” (Legge Regionale n. 31 del 2008), è composto da:

il referente degli Oratori e il responsabile della Pastorale giovanile (Diocesi di Pesaro), il Coordinatore ATS 1; 1 operatore di staff all’ATS; 2 referenti “tavolo giovani” provenienti dall’associazionismo giovanile; 1 funzionario Comune di Pesaro, Ente capofila; 1 funzionario Comune di Tavullia con compiti di referente per i Comuni dell’ATS 1; Collabora al Tavolo Giovani lo staff degli operatori (Front office) INFORMAGIOVANI – ATS 1 (4 operatori).

SCUOLA

TAVOLO SCUOLE/ATS 1 Pesaro Con funzioni di Coordinamento con i docenti referenti “educazione alla salute” degli Istituti Scolastici Superiori e di Coordinamento con i Dirigenti scolastici. È composto, per l’ATS 1:

dal Coordinatore ATS; dal dirigente Servizi Educativi Comune di Pesaro ente capofila, dallo staff del Centro d’Ascolto ATS 1 “Passaparola” (1 sociologa e 2 psicologhe); da 1 operatore (esperto in politiche giovanili) in staff all’ATS 1.

Per le Scuole dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti referenti degli Istituti Superiori: IPSIA “Benelli”; I.T.C. “Bramante”; I.T.G. “Genga”; Liceo Scientifico “G. Marconi”;

I.T.A. “Cecchi”; Liceo Classico; Liceo Linguistico; Liceo Psicopedagogico; Istituto Statale D’Arte “F. Mengaroni”; Istituto S. Marta-Branca.

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

e-mail: [email protected]; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it

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Possono essere invitati al tavolo referenti dell’ASUR (distretto, DDP, DSM …) del privato sociale (Cooperative sociali, volontariato …) e di ogni altro soggetto coinvolto in attività nelle scuole.

MINORI E FAMIGLIA

La progettualità di questa area di intervento è articolata in sei TAVOLI TEMATICI 1. tavolo di concertazione “minori – promozione affido”; 2. tavolo “piano infanzia” (L.R 9/03); 3. coordinamento pedagogico ATS 1 (servizi infanzia); 4. tavolo progetto “conciliazione dei tempi di cura e lavoro”; 5. tavolo progetto consultori; 6. agenzia della famiglia.

TAVOLO DI CONCERTAZIONE “MINORI – PROMOZIONI AFFIDO”

La progettazione è orientata a promuovere la cultura dell’affidamento familiare in tutto il territorio dell’ATS 1, così da sensibilizzare tutta la cittadinanza al tema dell’affido ed a reperire nuove risorse disponibili ad accogliere temporaneamente minori privi del supporto familiare. È composto:

da referenti delle Associazioni “Famiglie per accoglienza”; “A.V.I.M.”; “C.A.V.”; “Centro Aiuto alla Vita“; “Papa Giovanni XXIII”; “Comunità Monte Illuminato”; da 1 referente del Consultorio Distretto Z.T. 1 ASUR e dall’equipe Affido dell’ATS 1 (1 psicologa e 2 assistenti sociali).

TAVOLO “PIANO INFANZIA” Finalizzato al programma di attuazione dei servizi per l’infanzia, adolescenza e di sostegno alla famiglia (L.R. 9/03, art. 3, comma 1, lettera a): in particolare:

Centri per l’infanzia (senza pasto e sonno); Spazi per bambini, bambine e per famiglie; Coordinamento pedagogico, qualificazione, documentazione e formazione per i servizi

educativi all’infanzia dell’ATS 1; Laboratorio e Osservatorio “Città dei Bambini”; Servizio di Coordinamento e qualificazione dei Centri Estivi; Servizi di sostegno alle funzioni genitoriali – progetto “genitori insieme”; Servizio Integrazione scolastica, prevenzione del disagio e prevenzione dell’agio dei

giovani. È composto:

dirigente Politiche Educative Comune di Pesaro; dirigente Politiche Educative Comune di S. Angelo in Lizzola; funzionario Comune di Tavullia; funzionario Unione Comuni Pian del Bruscolo; referenti Ufficio di Piano – Comuni ATS n.1; 2 operatori dello staff dell’ATS ;. dal Coordinatore ATS 1; dallo staff di esperti per il progetto “la gestione del conflitto”.

In particolare: COORDINAMENTO PEDAGOGICO ATS 1 (SERVIZI INFANZIA) È composto:

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

e-mail: [email protected]; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it

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dalla Coordinatrice Pedagogica ATS 1; dal dirigente del Comune di Pesaro - Politiche Educative; dalle Operatrici per l’infanzia dei 9 Comuni ATS; dal Coordinatore ATS 1.

Altri Progetti TAVOLO PROGETTO CONSULTORI Per il potenziamento delle attività consultoriali con l’ampliamento di interventi a favore di famiglie con minori in difficoltà. Ha compito di valutazione e verifica del servizio. È composto:

Dirigente Comune Pesaro – Politiche Sociali; Dirigente Distretto n. 1 Z.T. 1 Asur; Responsabile e 2 operatori U.O. Materno Infantile Distretto Z.T. 1 Asur; Dirigenti Servizi Sociali Comune S. Angelo in Lizzola, Gabicce Mare, Colbordolo; 2 assistenti sociali del Comune di Pesaro; 1 assistente sociale del Comune di Gradara.

AGENZIA DELLA FAMIGLIA Gestisce interventi propri dell’AGENZIA: sostegno al reddito delle famiglie (family card - baby card), revisione dell’applicazione dell’Isee, sostegno ad anziani e famiglia, sostegno all’attività delle assistenti familiari (progetto “Punto di accesso assistenza domiciliare familiare”), casa e famiglia, educazione e famiglia (integrazione con le scuole), tempo libero e famiglia. Si raccorda con interventi/tavoli esistenti (promozione affido e potenziamento attività consultoriali). È composto:

1 referente del progetto (il Vice Sindaco del Comune di Pesaro, ente capofila, con delega alle politiche per la famiglia); 2 funzionari del Comune di Pesaro in staff all’ATS 1; 1 dirigente del Comune di Pesaro (Politiche Sociali); sulle singole articolazioni altri operatori delle Politiche Sociali del Comune di Pesaro; il Coordinatore ATS1.

TAVOLO PROGETTO CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI CURA E LAVORO È composto:

Responsabili Servizi Sociali/Educativi Comuni ATS n.1; Operatori Ente Provincia PU.

PERSONE ANZIANE

TAVOLO DI CONCERTAZIONE “ANZIANI – NON AUTOSUFFICIENZA” Gestisce progetti in favore di persone anziane non autosufficienti e delle loro famiglie, progetti di potenziamento dell’assistenza domiciliare; cura lo sviluppo delle azioni di rete e la valorizzazione del contesto territoriale. Gestisce le risorse rese disponibili in relazione alla deliberazione della Regione Marche concernente: “approvazione delle modalità di utilizzo e dei criteri di riparto del Fondo per le non autosufficienze e del fondo finalizzato alla permanenza o ritorno in famiglia di persone parzialmente o totalmente non autosufficienti”. Il TAVOLO DI CONCERTAZIONE” attiva gruppi di lavoro per l’organizzazione e gestione di interventi tematici (es. assegni di cura). È composto:

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

e-mail: [email protected]; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it

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Medico referente attività/anziani del Distretto n.1–Asur; referente attività anziani dell’Azienda Ospedaliera S. Salvatore-Pesaro; referente DSM Asur; 2 referenti Associazione A.I.M.A. che opera c/o R. S.A. “Galantara” Asur–Pesaro; referente Distretto ASUR attività ADI; Assistente Sociale (ADI) Comune di Pesaro – Politiche sociali; dirigente Comune di Pesaro–Politiche sociali; funzionario Comune di Pesaro– Politiche Sociali – referente progetto “assegni di cura”; 2 funzionari Comune di Pesaro –servizi residenziali; le A.S. del Comune di Tavullia, Montelabbate, Gradara; responsabili servizi sociali del Comune di Colbordolo, Sant’Angelo in Lizzola e Gradara; 1 operatore Coop. Soc. Labirinto; 2 operatori Associazione “Nonno Mino”; 1 operatore Associazione A.V.C.P Telesoccorso; 1 operatore Associazione A.V.E.P.; 1 referente AUSER; 1 referente Caritas Diocesi di Pesaro; 1 referente Centro Ascolto Diocesano; 1 referente Consulta Associazione Famiglie; 1 referente Forum delle Famiglie; 1 referente Associazione A.V.O; 1 referente Associazione A.TRE.CON; 1 referente CUPLA pensionati; 2 referenti CGIL; 2 referenti SPI-CGIL; 1 referente CISL; 2 referenti FNP – CISL; 1 referente ACLI; 1 referenti UIL; 2 operatori dello staff Ambito n.1 e Coordinatore ATS 1.

TAVOLO UPS/SEGRETARIATO SOCIALE Gestisce l’attività integrata tra i 9 Comuni dell’ATS n.1, l’Asur - Zona Territoriale n.1, i Sindacati, Patronati, Associazioni di Promozione Sociale, di Volontariato ed altri enti/associazioni interessate, per l’organizzazione dell’Ufficio di Promozione Sociale -: Segretariato Sociale. Il Tavolo valuta e verifica l’efficacia dell’intervento finalizzato a promuovere l’esigibilità dei diritti di cittadinanza sociale agevolando l’accesso degli utenti ai servizi anche attraverso il diritto all’informazione e alla consulenza, mediante l’attivazione di una adeguata rete di accessi. È composto:

2 referenti Cisl; 1 Inas; 2 Inca-Cgil; 1 Cupla; 1 CAN-Claps; 3 Asur-Zona T. n.1; 1 associazione di Volontariato; 2 Acli; 1 Ital; 1 Itaco; 2 Enasco; 1 Epaca; 1 Inapa; 1 Epasa; 1 Anmic; 1 Inps; 1 Azienda Ospedale S. Salvatore; 1 Coop. Soc. Labirinto); 2 Provincia Pesaro Urbino; 1 Inail; 1 Casa Circondariale; 1 Uff. Giustizia minorile – An; 2 Comune Pesaro – InformaServizi; 1 Comune di Montelabbate. Partecipano, se necessario, i responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni dell’ATS 1. Assistenti Sociali dei Comuni dell’Ambito e Coordinatore ATS 1.

TAVOLO ISEE D’AMBITO Gestisce progetti per l’applicazione dell’ISEE all’accesso a servizi sociali ed educativi, per garantire una compartecipazione alla spesa su basi di equità (non uno strumento finalizzato solo all’individuazione di situazioni di profondo disagio). Il gruppo di lavoro ISEE d’ATS, sulla base degli accordi sottoscritti dal Comitato dei Sindaci, gestisce i percorsi per estendere l’utilizzo dell’ISEE, tendenzialmente in forma omogenea, a livello sovracomunale (ATS 1). È composto:

dai dirigenti dei servizi sociali dei Comuni di Colbordolo, Gabicce Mare, Gradara, Monteciccardo, Montelabbate, Tavullia, S. Angelo in Lizzola, Pesaro; dal direttore

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

e-mail: [email protected]; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it

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Generale del Comune di Pesaro; da 1 funzionario Comune di Mombaroccio; dai referenti di CGIL, CISL, UIL (segretari provinciali e collaboratori) e Coordinatore ATS 1.

VOLONTARIATO

TAVOLO DI CONCERTAZIONE CON LE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO Ha il compito di gestire l’integrazione tra la progettazione locale del Centro Servizi Volontariato (CSV) e la progettazione (piano annuale e triennale) dell’ATS 1. È composto da:

Coordinatore ATS 1; operatore staff ATS 1; dirigente Servizi Sociali Comune di Pesaro; il responsabile provinciale, regionale e un operatore CSV; i referenti delle singole associazioni.

PERSONE IMMIGRATE

TAVOLO DI CONCERTAZIONE “PERSONE IMMIGRATE” (L.R. 13/09 ex L.R. 2/98) Il Tavolo gestisce il Piano dell’ATS 1 “immigrazione” e promuove l’organizzazione di attività di sostegno educativo domiciliare, integrazione e intercultura, accesso all’abitazione, progetto intercultura. È composto da:

i responsabili servizi sociali dei Comuni dell’ATS 1; un funzionario delle politiche Sociali del Comune di Pesaro che è il coordinatore del tavolo; il dirigente delle politiche Educative del Comune di Pesaro.

PERSONE DETENUTE /EX DETENUTE TAVOLO DI CONCERTAZIONE “PERSONE DETENUTE ED EX DETENUTE” (L.R. 28/08) Il Tavolo gestisce il fondo regionale finalizzato ad “interventi per persone detenute ed ex-detenute” che comprende: inserimenti lavorativi, interventi di formazione-lavoro, lo sportello informativo, la comunicazione teatrale, interventi a favore di minori, opportunità di movimento. È composto da:

referente Magistrato di sorveglianza c/o Presidente Tribunale di sorveglianza – Ancona; referente Provveditorato Reg.le Marche – Ancona; refrente Uff.Giustizia Minorile USSM – Ancona; referente Ufficio dell’esecuzione penale esterna – Ancona; Direttrice e 1 funzionario della Casa Circondariale di Villa Fastiggi – Pesaro; referente Dipartimento Dipendenze Patologiche Asur; refrente Centro per l’Impiego – Pesaro; assistente sociale Comune di Tavullia; 2 funzionari Amm.ne Provinciale Pesaro e Urbino; referente Aspes Multiservizi – Pesaro; refrente Associazione Volontari per il carcere “Isaia” – Pesaro; referente Osservatorio permanente per le carceri – Ancona; operatore Associazione Teatro Aenigma – Urbino; operatore Associazione Papa Giovanni XXIII – Rimini; operatore: Coop. Sociale IRS l’Aurora – Ancona, Coop. Sociale l’Adriatico – Pesaro, Coop. Sociale la Ginestra – Pesaro, Coop. Sociale T 41 – Pesaro, Coop. Sociale ItalCappa – Pesaro, Coop. Sociale EOS – Rimini; 1 operatore

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

e-mail: [email protected]; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it

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Associazione Glatad Onlus – Tolentino; 1 operatore Associazione Artema – Pesaro; funzionario Agenzia per l’innovazione della P.A. – Pesaro; il Coordinatore Casa Paci – Pesaro e 1 operatore Ass.soc Casa Paci – Pesaro; 1 referente UISP sport per tutti – Pesaro; il resp. U.O. Assistenza Integrazione Comune di Pesaro (coordinatore del tavolo).

COMMISSIONI TECNICO/CONSULTIVE

COMMISSIONE L.R. 20/02 Commissione Tecnico/Consultiva d’Ambito, come previsto all’art.4, punto 4, del regolamento applicativo della legge regionale n. 20 del 2002, opera fornendo pareri in riferimento a procedure e modalità per il rilascio dell’autorizzazione all’esercizio delle strutture e dei servizi sociali a ciclo residenziale e semiresidenziale. È composta da:

geom. Opere Pubbliche Comune di Pesaro; dirigente Politiche Sociali Comune di Pesaro; 2 funzionari esperti servizi sociali Comune di Pesaro; il dirigente del Dipartimento Prevenzione ASUR; tecnico esperto residenze anziani del Comune di Pesaro; Coordinatore ATS che è il Presidente della Commissione.

COMMISSIONE L.R. 9/03 Commissione Tecnico/Consultiva d’Ambito, come previsto all’art.4, comma 4, del regolamento regionale 8 marzo 2004 n.1, applicativo della legge regionale n. 9 del 2003 (art. 44 della L.R. 18/09: “modifica alla L.R. 9/03”), opera fornendo pareri in riferimento a procedure e modalità per il rilascio dell’accreditamento e dell’autorizzazione all’esercizio delle strutture e dei servizi socio-educativi per l’infanzia e l’adolescenza. È composta da:

geom. Opere Pubbliche Comune di Pesaro; dirigente Politiche Sociali Comune di Sant’Angelo in Lizzola; dirigente Politiche Educative del Comune di Pesaro; il dirigente del Dipartimento Prevenzione ASUR; Coordinatore ATS che è il Presidente della Commissione.

SALUTE MENTALE

TAVOLO “PROGETTO SOLLIEVO” e SALUTE MENTALE Il Tavolo gestisce la promozione di attività, integrata fra le istituzioni pubbliche (ente locale e azienda sanitaria territoriale), le associazioni ed organizzazioni del privato sociale e del volontariato, per la programmazione congiunta delle attività finalizzate a favorire la partecipazione alla vita sociale e lavorativa delle persone affette da disturbi mentali e per alleviare il carico sulle famiglie, attraverso la creazione di una “rete di diversi servizi territoriali” che intervengano a livello preventivo. È composto da:

dirigente e 1 funzionario Servizi Sociali Comune di Pesaro; dirigente Servizi Sociali Comune di Colbordolo; funzionario Provincia Pesaro Urbino; 2 referente D.S.M Asur –

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

e-mail: [email protected]; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it

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Zona Terr. N.1; 2 operatori Coop. Soc. T41a; 2 operatori Ce.I.S; 1 operatore Coop. A.L.P.HA.

L’ATS 1 inoltre partecipa al TAVOLO PROVINCIALE del “PROGETTO DI SOLLIEVO” per la concertazione e la verifica del progetto unico provinciale.

DIPENDENZE

COMITATO TECNICO DIPARTIMENTO DIPENDENZE PATOLOGICHE (DDP) Organo collegiale multidisciplinare e integrato (comprende operatori della Sanità – DDP,del Pubblico - Comuni e ATS; del privato Sociale - Cooperazione sociale e Associazionismo). Gestisce le fasi di attuazione del DGR n° 1711/02 e DGR 747/04 (“Definizione degli indirizzi di programmazione e dei criteri di ripartizione delle risorse economiche destinate al contrasto delle dipendenze patologiche”). Gestisce le azioni previste dal Protocollo di Intesa (DDP – ASUR Z.T. 1 e soggetti interessati). È composto da:

Staff DDP (ASUR Zona Territoriale n. 1); Privato sociale: Cooperativa Sociale L’Imprevisto di Pesaro, Cooperativa sociale Labirinto di Pesaro, CeIS di Pesaro; Coordinatore ATS 1, Direttore di Distretto, Provincia.

TAVOLI INTEGRATI CON PROVINCIA PU

Oltre al tavolo di concertazione /progettazione GIOVANI e “Servizi di Sollievo”: TAVOLO ASSISTENTI FAMILIARI FORMAZIONE, INTEGRAZIONE, ACCESSO… Per la sperimentazione di un sistema integrato tra soggetti pubblici e privati nel quale la regia pubblica garantisce la capacità di regolamentare il mercato, qualificare gli operatori in materia di cura e assistenza a domicilio rivolta a non autosufficienti. È composto da:

Operatori Provincia PU (Formazione e Lavoro); Operatori “parti sociali”; dirigente Servizi Sociali del Comune di Pesaro); coordinatore ATS 1; 1 A.S. del Comune di Pesaro.

TAVOLO PREFETTURA

Tavolo di Consultazione e Concertazione sul tema IMMIGRAZIONE, promosso dalla Prefettura È composto da:

Diversi soggetti del territorio; dirigente Servizi Sociali Comune di Pesaro; 1 A.S. Comune di Pesaro; Coordinatore ATS 1.

ESCLUSIONE SOCIALE / POVERTA’

Tavolo integrato con l’ATS 6 di Fano, comprende associazioni ed organismi del privato sociale. Ha il compito di gestire progetti finalizzati ad accompagnare, nel superamento delle condizioni di esclusione sociale, coloro che versano da tempo in stato di disagio grave, sia potenziando

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

e-mail: [email protected]; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it

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la risposta d'emergenza, sia attivando percorsi di facilitazione-accompagnamento all'inclusione socio-lavorativa. È composto da:

dirigente e A.S. Servizi Sociali Comune di Pesaro; coordinatore ATS 1 e e ATS 6 (Fano); Referenti: Associazione “La Città della Gioia”, Associazione “Amici di Casa Betania”, Associazione di Volontariato “S. Paterniano”, CeIS Centro Solidarietà di Pesaro, Caritas Diocesana di Fano Fossombrone Cagli Pergola, Caritas Diocesana di Pesaro.

ATS 1 PESARO - STAFF

È composto da: collaboratori esterni dell’ATS 1 (i fondi per lo staff messi a disposizione dalla Regione

Marche); collaboratori interni: segretaria (ATS 1 – Comune di Pesaro), funzionario (ATS 1 – Comune di Pesaro); 1 operatore “Centro d’Ascolto”.

3.3.2 L’accesso ai servizi - (Uffici Promozione Sociale - UPS) Per utilizzare un servizio è necessario conoscere, tra le varie modalità di informazione vi raccontiamo quella, del tutto originale, che l’ATS 1 ha sviluppato sul tema dell’accesso e dell’organizzazione degli uffici di promozione sociale. La normativa cui si è fatto riferimento è il complesso e articolato PIANO SOCIALE 2008-2010 della REGIONE MARCHE che per la “partecipazione, tutela dei diritti, programmazione locale in un processo di continuità, stabilizzazione e integrazione delle politiche di welfare”, prevede la costituzione in ogni Ambito Territoriale Sociale degli Uffici di Promozione Sociale (UPS). Secondo il Piano Sociale e le linee guida regionali, gli UPS sono il punto di accesso unificato per tutta la rete dei Servizi dedicati a persone e famiglie. Tra le varie finalità degli UPS, vi è il compito fondamentale di informare ed orientare i cittadini nella rete dei servizi e delle prestazioni pubbliche e private, al fine di evitare che persone in cerca di informazione e aiuto, esauriscano le loro energie nel procedere, per tentativi ed errori, nella ricerca di risposte adeguate ai loro bisogni. Nel nostro territorio si è ritenuto che la costituzione di una nuova struttura, specificatamente dedicata all’informazione, costituisse uno spreco di risorse, considerato che esistevano già dei soggetti abilitati e riconosciuti per legge, a fornire gran parte delle prestazioni previste dalle linee guida della Regione Marche. La difficoltà era piuttosto quella di rendere operativa questa rete informativa già presente. Con questo obiettivo è nato il progetto della rete UPS. Per rendere reale e corretta la conoscenza reciproca tra gli stessi operatori dei servizi e per fornire dei canali comunicativi adeguati. L’attività di segretariato sociale, intesa come diritto all’informazione, può essere di fatto svolta da una molteplicità di soggetti: patronati, associazioni di volontariato, cooperative, Uffici di

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

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Relazione con il Pubblico (URP), Centri giovani, URP sanitari, sportelli per i disabili, per gli anziani, per le adozioni e gli affidi, ecc. Tutti questi soggetti, oltre a svolgere la loro funzione informativa, possono contemporaneamente fungere da agenzia di invio ad altri Organismi. L’informazione dovrà comunque sempre essere accessibile, completa, immediata, personalizzata, obiettiva, imparziale e riservata. Ma l’esigibilità delle prestazioni sociali non è solo strettamente condizionata dalla possibilità di accedere alle informazioni sulla rete dei servizi. In presenza di un bisogno sociale, il cittadino deve avere la possibilità di essere orientato nella scelta più adeguata. Se il bisogno rilevato è complesso ed è necessaria anche la consulenza, si rinvia alla professionalità di chi è abilitato all’esercizio di questa prestazione. È in questa prospettiva che il modello organizzativo del progetto UPS dell’ATS n.1 risulta essere innovativo nel sistema dei servizi alla cittadinanza. Esso si articola territorialmente in punti di accesso all’informazione (lo abbiamo chiamato “Segretariato Sociale di primo Livello”) ed alla consulenza (“Segretariato Sociale di secondo Livello”).

- Il primo livello è curato da operatori dei: patronati, associazioni di volontariato, cooperative, URP, sportelli per giovani, per anziani, per disabili ecc...;

- Il secondo livello è curato da operatori del Servizio Sociale Professionale (assistenti sociali) delle pubbliche amministrazioni e del terzo settore e assicura le attività di consulenza ed, eventualmente, di “presa in carico”.

Attraverso la firma di un “Protocollo di Intesa”, questi Enti hanno messo in rete 93 sportelli di Segretariato Sociale (77 di primo livello e 16 di secondo livello). In questi luoghi i cittadini possono rivolgersi per ricevere informazioni aggiornate sul sistema dei servizi e degli interventi erogati da tutti gli Enti che partecipano al progetto in modo tale da poter essere velocemente guidati verso la risposta più adeguata ai propri bisogni. Attualmente aderiscono al Progetto i seguenti soggetti:

- Tutti i Comuni che compongono l’Ambito Territoriale Sociale n. 1 (Colbordolo, Gabicce Mare, Gradara, Mombaroccio, Monteciccardo, Montelabbate, Pesaro, Sant'Angelo in Lizzola, Tavullia);

- La Zona Territoriale n. 1 dell’ASUR; - L'Azienda Ospedaliera San Salvatore; - La Cooperativa Sociale Labirinto; - Il CSV Centro Servizi Volontariato - Associazione Volontariato Marche (AVM); - La direzione Provinciale dell'INPS; - La direzione Provinciale dell'INAIL; - I Patronati: INCA - CGIL, INAS - CISL, ITAL - UIL, EPASA - CNA, INAPA -

Confartigianato, ITACO - Confesercenti, ENASCO - Confcommercio, EPACA - Coldiretti, INAC - CIA, ACLI, ACAI - ANMIC

- La Provincia di Pesaro e Urbino; - Il Ministero della Giustizia (UEPE); - Il Ministero della Giustizia (USSM); - Il Ce.I.S. - Centro Italiano di Solidarietà.

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

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Il gruppo di lavoro che coordina il progetto UPS ha realizzato una GUIDA ALL’INFORMAZIONE SOCIALE, pubblicata e diffusa nel territorio e gestisce un sito web per facilitare la comunicazione tra i partner.

3.3.3 La valutazione e la presa in carico – il servizio Sociale Professionale I cambiamenti della professione di “assistente sociale” in questo decennio (l’esperienza nell’ATS 1). PREMESSA: a proposito di professione sociale. Il dopo “328”, l’organizzazione territoriale degli ATS, l’ingresso nelle politiche locali di welfare di nuovi protagonisti, ha dato impulso ad una visione diversa della professione sociale, per questo oggi si può parlare:

- di una definizione estesa: dall’assistente sociale al dirigente dei Servizi Sociali/Educativi; dall’operatore privato, di strada, all’operatore pubblico; passando per le associazioni di volontariato, le cooperative sociali, il singolo cittadino “impegnato”);

- e di una definizione ristretta che limita la definizione a pochi addetti ai lavori muniti di specifiche qualifiche (es. assistenti sociali, educatori professionali, psicologi, OSS…).

Sopravvivono criticità. Risentiamo ancora di antiche (e recenti) distorsioni sul tema “sociale” che pesano su ruoli e contesti attuali:

- una visione del welfare vecchia, disarticolata in sottosistemi e ruoli separati, spesso presidiata da un agire politico che privilegia la cultura assistenziale;

- campagne di stampa “sulla sicurezza sociale” che esaltano il compito delle forze dell’ordine e riducono l’operatore sociale a complice subordinato dell’azione repressiva;

- una cultura della partecipazione ai processi decisionali e del lavoro di rete che stenta a diffondersi come prioritaria ed essenziale;

- un ruolo non chiaro, seppure in via di definizione, degli “ordini” che raccolgono le professionalità, anche quelle sociali.

È anche per questo che, tra le tante professionalità, quella “sociale” è tradizionalmente debole. Ma è proprio questa precarietà che sta diventando la forza del professionista sociale. Il senso comune ancora abbina alla parola “sociale” la parola “problema”, “bisogno”, ”disagio” ecc. I tempi stanno cambiando, le nuove politiche sociali, la riforma del welfare (in particolare la LEGGE QUADRO 328/2000), danno nuova dignità alla professione sociale che comprende, oltre alla gestione di azioni di aiuto e sostegno al disagio, un’azione di sviluppo e di promozione, finalizzata al benessere di tutta la comunità. L’Assistente Sociale, nel contesto della debolezza sopra citata, rappresenta una forte risorsa, di fatto questa professionalità e la più organizzata ed anche la più considerata a livello istituzionale. Forza che, se chiusa in se stessa, rischia di diventare un limite. Nel territorio dell’ATS 1 di Pesaro vediamo che l’assistente sociale segue il “caso”, scrive relazioni sociali, effettua visite domiciliari; al servizio di Comuni, Province, Aziende Sanitarie,

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Tribunali per minori, Istituti penitenziari ecc. contestualmente vediamo però che sta crescendo una nuova generazione di assistenti sociali che dirigono servizi, partecipano attivamente a tavoli di concertazione e progettazione, coordinano equipe multi-professionali, programmano e utilizzano “cartelle sociali” informatizzate… Il lavoro dell'assistente sociale è cambiato nel territorio dell’ATS 1 Primo: la diffusione capillare del “servizio sociale professionale”: tutti i 9 Comuni si sono dotati dell’Assistente Sociale, sia pure con la sopravvivenza di part-time.

COMUNI ATS 1 NUMERO A.S. Comune di Pesaro 13

Comune di Colbordolo 1 Comune di Gabicce Mare 1

Comune di Gradara 1 Comune di Mombaroccio 1 Comune di Monteciccardo 1 Comune di Montelabbate 1

Comune di S. Angelo in Lizzola 1 Comune di Tavullia 1

Il servizio sociale professionale è riconosciuto effettivamente come “servizio essenziale” di cui l’ente locale (in questo caso i 9 Comuni) si deve dotare. Secondo: lo sviluppo della professionalità funzionale all’organizzazione del territorio (ATS) e quindi verso l’essere operatore di rete. Nell’ATS 1 di Pesaro sono stati attivati 19 tra Tavoli di Lavoro e Gruppi/Progetto, in 9 di questi sono presenti assistenti sociali: 5 nell’area di intervento disabili, 2 minori/famiglia, 4 attività consultoriali, 5 anziani, 1 ISEE, 2 immigrati, 1 rete UPS, 3 salute mentale, 1 povertà, 1 A.S. partecipa all’Ufficio di Piano. 3.4 INTEGRAZIONE SOCIALE E SANITARIA I processi di integrazione tra sociale sanità sono ancora incompiuti, subiscono i danni di una separazione antica (tra Comuni e Aziende Sanitarie, tra ruoli professionali, tra modalità di governo politico) ma spesso, come nel caso dell’ATS 1, portano a isultati importanti a tutti i livelli: istituzionali, ges ionali e, soprattutto, professionali. (vedi allegato n.7

rt )

tDi seguito alcune note sintetiche sul metodo, sui progetti, sugli s rumenti.

3.4.1 Programmazione integrata ATS 1, Distretto Zona 1 ASUR e Dipartimento Dipendenze Patologiche

Il Coordinatore dell’ATS e il Direttore del Distretto Sanitario hanno costantemente e reciprocamente partecipato ai momenti specifici di programmazione socio-sanitaria (Ufficio di Piano e Ufficio Coordinamento Attività Distrettuale - UCAD) e hanno dato vita a diversi tavoli

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di lavoro integrati dove si sono sviluppati progetti ed interventi Sociali e Sanitari (Consultori, interventi per la non autosufficienza, minori…). Tra i risultati raggiunti si segnala l’adesione, attraverso la determina del Direttore della Zona Territoriale n.1 ASUR, riportata in allegato, alla Convezione con i Comuni dell’ATS n.1 per la gestione associata di Servizi Sociali ed Educativi, con riferimento ai servizi che hanno rilevanza sociale-sanitaria e che coinvolgono il Distretto di Pesaro, il Dipartimento Dipendenze Patologiche e il Dipartimento di Salute Mentale e precisamente, in particolare:

• INTEGRAZIONE INTERVENTI E SERVIZI SANITARI, SOCIO-SANITARI E SOCIO-ASSISTENZIALI A TUTELA DELLA SALUTE MENTALE

• EQUIPE INTEGRATA D’AMBITO PER L’ADOZIONE INTERNAZIONALE • EQUIPE INTEGRATA D’AMBITO PER L’AFFIDAMENTO FAMILIARE,

PROMOZIONE AFFIDO E POTENZIAMENTO ATTIVITÀ CONSULTORIALI • EQUIPE INTEGRATA D’AMBITO TUTELA MINORILE • ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA (ADI-SAD) DEL SERVIZIO CURE

DOMICILIARI • GESTIONE INTEGRATA DI INTERVENTI VOLTI A FAVORIRE L’INCLUSIONE

SOCIALE DI SOGGETTI AFFETTI DA DISTURBI MENTALI E PER IL SOSTEGNO DELLE LORO FAMIGLIE DETTO “SERVIZI DI SOLLIEVO”

• PREVENZIONE DEL DISAGIO E PROMOZIONE DELL’AGIO DI BAMBINI/E E RAGAZZI/E - SERVIZI, INTERVENTI, AZIONI

• “UFFICIO DI PROMOZIONE SOCIALE-SEGRETARIATO SOCIALE” • “SPORTELLO DELLA SALUTE” PER L’ACCESSO DELLE PERSONE ANZIANE AI

SERVIZI RESIDENZIALI, SEMIRESIDENZIALI E DOMICLILIARI • SERVIZIO CENTRO DIURNO “FENICE” • COORDINAMENTO ATS 1 • PROGETTI INTEGRATI D’ATS “ADOLESCENTI E GIOVANI”

- Animazione di strada - Progetto oratori - Rete integrata C.A.G. - R.a.s.t.a. - Zoe microfestival - Legge Regionale 46/95

• RESIDENZE PER ANZIANI - Residenze protette - Centri diurni - Residenza temporanea

• ASSEGNI DI CURA / POTENZIAMENTO S.A.D. • PROGETTO “SPORTELLO INFORMATIVO ASSITENTI FAMILIARI” • PROGETTO “BORSE LAVORO”

Significativo il progetto di ampliamento e potenziamento degli interventi sociali in favore delle famiglie nella riorganizzazione dei Consultori. Il progetto a titolarità dell’Ambito Territoriale Sociale n.1, ha come referente il responsabile dell’area Materno-Infantile del Distretto ed è stato elaborato da un apposito tavolo di lavoro con professionalità sociali e sanitarie.

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La modalità di gestione è integrata tramite Convenzione tra ATS n.1 e Zona T. n. 1 Pesaro “ampliamento e potenziamento dei servizi di supporto alle attività consultoriali svolte nell’ATSn. 1 di Pesaro”. Un altro luogo privilegiato per una reale integrazione socio sanitaria è diventato, consolidandosi negli anni, il Dipartimento delle Dipendenze Patologiche della Zona 1. Già prima della sua costituzione gli interventi di prevenzione e di reinserimento sociale avevano avuto percorsi condivisi (progetto Sit-in, RASTA 1 …) tra Enti Locali e SERT, ma ora con il dipartimento integrato percorsi isolati e eccezionali sono diventate buone pratiche di sistema. Infine lo Sportello Salute anziani che ha la finalità di individuare nuove modalità organizzative e operative finalizzate alla valutazione unitaria del bisogno assicurata in sede di Unità Valutativa Distrettuale (U.V.D.) ed a semplificare l’accesso ai servizi residenziali, semiresidenziali e domiciliari, a favore delle persone anziane. L’integrazione non è più uno sforzo per mettere insieme i diversi soggetti: sanità e sociale, pubblico e privato, operatori e utenti/famiglie, ma, grazie al modello organizzativo e alla disponibilità dei diversi soggetti coinvolti, è metodo di lavoro quotidiano.

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Scheda 1: I LUOGHI DELL’INTEGRAZIONE

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Comitato DDP

Programmazione

Tavoli ATS n.1 (giovani, minori

famiglia …) co-progettazione

Passaparola

Assemblea DDP

Concertazione

CSV

specifici …) (gruppi di lavoro (con i docenti Istituti

superiori) co-progettazione co-progettazione

Altri tavoli istituzionali

co-progettazione

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Scheda 2: ESEMPIO DI UN PROGETTO INTEGRATO Nella Zona 1 erano presenti due interventi sul territorio:

- “Animazione territoriale” a titolarità dell’ATS 1 - “Unità di strada” a titolarità ASUR-DDP.

I due percorsi, che in precedenza collaboravano insieme, al bisogno, dal 2010 si sono integrati in un unico percorso con un tavolo unico di regia (DDP, ATS 1 e Comuni coinvolti referenti dei 2 interventi) e un unico tavolo operativo (raccoglie e integra le èquipe dei due interventi). Soggetti coinvolti direttamente:

- DDP, - ATS n.1 e Comuni di: Pesaro, Montelabbate, S. Angelo in L., Tavullia, - Coop. Sociale Labirinto.

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Adolescenti & giovani dei Comuni di

Montelabbate, S.Angelo in L.,

Tavullia e Pesaro (Muraglia)

- Prevenzione

- Animazione

- Sensibilizzazione

Unità di sDDP Zona

trada 1

ASUR

Animazione di strada ATS 1

- Scuola

- Forze dell’ordine

- Servizi sanitari e sociali

- Parrocchie

- Bar, circoli ….

- Gruppi sportivi

- ……

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3.4.2 Accesso unico (UPS – PUA) (vedi progetto UPS e considerazioni sul Punto Unico di Accesso - PUA) 3.4.3 Dall’UVD all’Unità Valutative Integrate (UVI)

A) l’UVI e l’assistenza domiciliare integrata (SAD - ADI) L’ADI è un servizio di assistenza domiciliare rivolto alla persona in situazione di temporanea o permanente, totale o parziale non autosufficienza, orientato a mantenere il più possibile i soggetti nell’ambiente familiare e ad evitare ricoveri impropri. Tale forma di assistenza viene garantita in virtù di una Convenzione tra l’ASUR Zona Territoriale 1 e i Comuni dell’A.T.S. 1 che definisce competenze, oneri, personale. Gli elementi più significativi del Servizio sono: - la presa in carico dell’utente da parte dell’Unità Valutativa Integrata; - la valutazione multidimensionale; - il piano individualizzato d’intervento; - l’individuazione del case manager. La figura professionale componente l’UVI per il Comune è l’Assistente Sociale, che con funzione di attività di base e coordinamento garantisce l’integrazione operativa dell’attività e delle figure professionali messe a disposizione dal Comune (Operatori SAD). Il Servizio ADI/SAD nel Comune di Pesaro ente capofila ATS 1, è stato attivato nel 1997 con n.2 operatori a tempo pieno (72 ore settimanali). Il lavoro degli operatori SAD – Assistenti Domiciliari - si inserisce nel progetto assistenziale individualizzato (PAI), progetto concordato con l’utenza e definito dall’Assistente Sociale in sede di UVI, quale attività di supporto al nucleo familiare, in quanto dimensione professionale di una progettualità condivisa con chiari obiettivi e responsabilità. Elementi caratterizzanti il Servizio SAD/ADI - l’ accesso, viene attivato in sede di UVI e reso immediatamente operativo; - la gratuità, viene infatti proposto al pari degli altri interventi infermieristici o fisioterapici; - La riunione settimanale di coordinamento e supervisione degli operatori SAD risulta essere il

momento base in cui vengono condivisi ed organizzati i progetti assistenziali d’intervento (finalità, mansioni, orari..) definiti in UVI.

- la temporaneità, viene stilato uno specifico accordo con la famiglia in cui si individuano gli obiettivi ed i tempi di verifica. Le dimissioni programmate riguardano la temporaneità del progetto assistenziale concordato con l’utente e la sua famiglia. Tali dimissioni non sottolineano il sopravvenuto miglioramento delle condizioni cliniche, quanto piuttosto una evoluzione dell’organizzazione familiare (rinforzo del carer, attivazione di risorse d’appoggio, reperimento di personale assistenziale retribuito). Vengono infatti assunte come finalità proprie del Servizio il favorire e sostenere quanto più possibile il processo di responsabilizzazione e di autonomia di ogni nucleo familiare.

- Il trasferimento in Struttura Residenziale (RSA) finalizzato comunque a favorire la permanenza presso il proprio contesto socio-familiare. L’ADI/SAD si rivolge infatti a famiglie che, pur sostenendo un notevolissimo carico assistenziale, decidono di far permanere la persona nel proprio domicilio, decisione che necessita di adeguato sostegno. I trasferimenti in struttura si riferiscono infatti ad inserimenti temporanei nelle RSA di questo territorio.

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Alcune considerazioni. Nel numero annuale dei dimessi, oltre ai decessi, ciò che segna una netta e costante incidenza è il dato relativo alle dimissioni concordate. Si osserva infatti un cambiamento di tendenza a partire dall’anno 2001 in cui aumenta significativamente la percentuale delle dimissioni concordate sul totale delle dimissioni. Tale valore che si mantiene pressoché stabile negli anni successivi è da riferirsi ad una maggiore attenzione del Servizio nell’attivazione di risorse informali, dalla famiglia al volontariato; volontariato (associazioni A.V.O. e A.TRE.CON.) che negli anni è stato sostenuto da obiettori di coscienza/volontari di sevizio civile fino all’ attivazione delle associazioni di volontariato cittadine. La risorsa di volontariato, all’interno di una fattiva e coordinata collaborazione che prevede specifica formazione dei volontari - definizione delle prassi operative - coordinamento e supervisione a cura dell’Assistente Sociale e componenti UVI, dal 2008 si è resa operativa a domicilio. Dal mese di febbraio 2009 è stata attivata inoltre la risorsa di 3 volontari di servizio civile. Complessivamente l’evoluzione del Servizio ADI/SAD negli anni 2000-2009 documenta un costante lavoro valutativo da parte del Servizio Sociale Professionale, lavoro che implica necessariamente una continua analisi della domanda pervenuta e dell’offerta disponibile, modulando con flessibilità tutte le risorse disponibili ed acquisibili in un’ottica di efficienza ed efficacia al fine di concorrere al raggiungimento del “miglior benessere possibile” della persona.

B) Sistema integrato di servizi diurni e residenziali per persone disabili dell’ATS n1

UNITÀ VALUTATIVA D’AMBITO (UVI) e integrazione con il TAVOLO d’AMBITO “DISABILITÀ”.

PRASSI OPERATIVA (vedi Allegato 6 per il documento completo che integra l’operatività dell’UVI con il Tavolo di Concertazione “disabili”). La prassi operativa condivisa dall’Ufficio di Piano dell’ATS 1 disciplina l’attività, la formazione e l’esecuzione degli atti dell’UNITÀ VALUTATIVA INTEGRATA D’AMBITO (UVI d’A) sistema per l’accesso unico ai servizi diurni e residenziali per persone disabiliti e del TAVOLO DI CONCERTAZIONE D’AMBITO (Td’A) organo di programmazione, di coordinamento e di indirizzo politico dell’ATS n. 1 di Pesaro. Le linee operative dell’UVId’A e della Td’A sono finalizzate ad individuare un percorso integrato idoneo ad assicurare i principi di trasparenza ed equità delle decisioni assunte dalle istituzioni pubbliche cui competono le funzioni socio assistenziali a favore di persone disabili e delle loro famiglie e capaci di elaborare riposte coerenti ai bisogno individuali e sociali espressi nel territorio. L’UVId’A è lo strumento tecnico di valutazione e di accesso unico per tutti i servizi diurni e residenziali. Le decisioni assunte dall’UVId’A sono trascritte in apposito verbale da redigere ad ogni seduta e numerato progressivamente in ragione d’anno, sottoscritto dalla coordinatrice e trasmesso in copia a tutti i componenti. In base alla Deliberazione di Giunta Comunale dell’ente capofila – Comune di Pesaro – n. 88 del 17 giugno 2006 l’ UVId’A è composta da:

- operatori UMEA- ASUR ZT1, uno dei quali il referente, la presiede e coordina; - assistenti sociali UMEE–ASUR ZT1( di cui uno è referente UMEE ); - 1 referente DSM - ASUR ZT1; - 1 referente tecnico-professionale dell’ente capofila Comune di Pesaro; - l’Assistente sociale della zona di residenza dell’utente, per gli altri Comuni dell’Ambito (su

invito) - I Coordinatori delle strutture diurne e residenziali interessati alla casistica (su invito)

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Le attività dell’UVId’A sono coordinate dal referente UMEA-ASUR, che la presiede e che: - convoca e organizza gli incontri dell’UVd’A; - stabilisce gli argomenti da porre all'Ordine del Giorno di concerto con il Coordinatore dell’ATS

n. 1 e sentiti i componenti dell’UVd’A; - presiede le sedute e ne coordina i lavori; - attua i modelli organizzativi ed il progetto generale d’intervento stabiliti per il funzionamento

dell’UVd’A; - propone e attiva modalità di valutazione e verifica delle attività dell’UVd’A; - per la rilevazione dei punti di forza e di criticità del percorso fanno fede i verbali. - Le funzioni di segreteria necessarie al funzionamento dell’UVId’A sono assicurate, dallo staff

dell’ATS n. 1.

Le riunioni dell’UVId’A si svolgono presso la sede decentrata dell’ATS n. 1; previo accordo tra i componenti, possono essere svolte anche in sedi diverse da quella principale.

Funzioni dell’Unità Valutativa Integrata d’Ambito: 1 L’UVId’A è presieduta dal referente UMEA 2 All’UVId’A compete la valutazione complessiva dell’utente e del suo contesto familiare,

l’approfondimento della documentazione relativa all’inserimento o dimissione dalle strutture territoriali diurne e residenziali.

3 la proposta di inserimento, l’individuazione della struttura idonea a fornire una risposta efficace al bisogno della singola persona disabile, avendo in primo luogo a riferimento le strutture diurne (CSER) e residenziali (COSER) dell’ATS n. 1 e, in secondo luogo, quelle ubicate nel territorio provinciale e regionale.

4 All’UVId’A compete la proposta di inserimento in un servizio, la decisione su eventuali mobilità o dimissioni, l’acquisizione di qualsiasi informazione necessaria alla valutazione oltre alla consultazione del coordinatori dei servizi stessi, per individuare la struttura più compatibile per l’inserimento, valutare le mobilità interne e le dimissioni degli utenti, nel rispetto del Progetto personalizzato e per garantire una decisione collegiale e condivisa;

5 Nell’UVId’A convergono le conoscenze specifiche, necessarie alla definizione del progetto personalizzato del soggetto disabile, precedentemente approfondite sia in collaborazione con i diversi servizi specialistici dell’ASUR sia in stretto raccordo con la famiglia, la Scuola, l’Equipe dei centri socio educativi diurni o residenziali nei quali è inserito l’utente disabile e/o qualsiasi altro soggetto si ritenga importante coinvolgere per una adeguata stesura di detto progetto.

6 Alla coordinatrice dell’UVId’A spetta la convocazione dei Coordinatori dei servizi diurni e/o residenziali, nei quali è previsto il possibile inserimento o dimissione. I coordinatori collaborano alla costruzione del progetto e sulla base della proposta di inserimento validano il pre-inserimento.

7 La proposta formulata dalla UVId’A viene trasmessa dai referenti dei servizi distrettuali di competenza ai Servizi Sociali del Comune di residenza della persona disabile per la necessaria verifica inerente gli aspetti amministrativi e l’eventuale impegno di spesa in caso di effettivo inserimento in CSER o COSER.

8 L’UVId’A ha il compito di monitorare il bisogno legato alla disponibilità di posti e alle proiezioni per gli anni a venire in stretta collaborazione con il Td’A.

9 In caso di impossibilità di inserimento anche temporaneo per indisponibilità di posti o di esito negativo del periodo di pre-inserimento, l’UVId’A redige una lista di attesa e cerca di individuare percorsi alternativi di concerto con il Td’A soddisfacenti ed idonei ai bisogni della persona.

10 Le decisioni vengono comunicate all’utente e/o alla famiglia dal Servizio di Competenza.

Modalità d’accesso Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro

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Le modalità di accesso ai Centri Socio Educativi Riabilitativi diurni e residenziali (CSER e COSER) per persone disabili sono le seguenti:

• L’UVId’A esamina le domande pervenute presso i servizi specialistici competenti dell’ASUR – Zona Territoriale n. 1 Unità Multidisciplinari Età Evolutiva/Adulta (UMEE/A) e Dipartimento di Salute Mentale, relativamente a:

- persone per le quali, al termine del percorso scolastico, si ritenga necessaria la prosecuzione dell’intervento educativo/formativo in un centro socio educativo riabilitativo diurno quale occasione di crescita, delle autonomie personali e delle competenze, anche finalizzate all’inserimento in un contesto lavorativo;

- persone che necessitino di un supporto continuativo nel vivere quotidiano, attraverso l’inserimento in un servizio residenziale.

• Nel caso di proposta di inserimento in una struttura semiresidenziale o residenziale la famiglia o il tutore della persona disabile deve aver gia presentato una specifica domanda di inserimento da inoltrare alla Coordinatrice dell’UMEA .

• Nell’UVId’A convengono le conoscenze specifiche, necessarie alla definizione del progetto personalizzato del soggetto disabile, precedentemente approfondito sia in collaborazione con i diversi servizi specialistici dell’Asur sia in stretto raccordo con la famiglia, la Scuola, L’Equipe dei Cser e Coser nei quali è inserito l’utente e/o qualsiasi altro soggetto si ritenga importante coinvolgere per una adeguata stesura di detto progetto.

• Una volta proposto l’inserimento dall’UVId’A presso un Centro diurno o residenziale, l’utente trascorrerà un periodo di osservazione al termine del quale l’equipe educativa è tenuta a produrre una relazione sull’esito del periodo di osservazione e sulla opportunità o meno dell’inserimento definitivo.

• Le decisioni vengono comunicate all’utente e/o alla famiglia dal Servizio di Competenza (Umea-Dsm).

• Nel caso di insufficienza di posti, l’UVId’A provvede a redigere una lista d’attesa in base alle domande pervenute ai servizi specialistici.

Procedura per la presentazione della domanda di inserimento ai servizi diurni e residenziali per disabili. Nel caso di richiesta di inserimento in struttura semiresidenziale o residenziale la famiglia o del tutore della persona disabile, dovrà presentare una specifica domanda di inserimento da inoltrare alla Coordinatrice dell’Umea.

1. La domanda deve essere redatta su apposita modulistica dall’interessato, dal suo tutore o dall’amministratore di sostegno.

2. Tale domanda deve essere inoltrata alla Coordinatrice dell’UMEA. 3. La coordinatrice dell’UMEA trasmetterà la domanda ai servizi di competenza per gli

accertamenti del caso.

Modalità Operative della UVId’A

1. validità delle sedute dell’ UVId’A

• UVId’A è convocata dal referente UMEA che la presiede • Alle sedute dell’UVId’A se ritenuto opportuno dai componenti possono essere invitati

soggetti esterni competenti sui singoli casi. Tutti i soggetti presenti alla riunione sono tenuti al segreto professionale e al rispetto della Privacy.

• L’ UVd’A nelle sue funzioni ordinarie si riunisce di norma, ogni mese.

2. Convocazione e Partecipazione UVId’A

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• Il referente Umea e/o suo delegato convocano l’UVId’A, anche in via di urgenza qualora necessario.

• I componenti dell’UVId’A sono tenuti a prendere parte di persona alle sedute e non è ammessa altra delega oltre quelle formalizzate (vedi articolo 2).

• In caso d'impossibilità ad intervenire alla riunione da parte del componente o suo delegato, lo stesso dovrà darne preventiva comunicazione al Coordinatore UVId’A.

• Per la partecipazione alle sedute non sono previsti gettoni di presenza né rimborso alcuno. • Le sedute dell’UVId’A sono valide se sono presenti almeno:

- Il Presidente dell’UVId’A o suo delegato - Un rappresentante dei Comuni dell’ATS 1.

• Le decisioni vengono assunte collegialmente. I componenti hanno diritto di riportare nel verbale dichiarazioni e motivazioni particolari relative alle decisioni prese.

• Le decisioni assunte impegnano tutti i componenti nei limiti dei rispettivi ordinamenti.

3. Verbale, ordine dei lavori e dichiarazioni a verbale. Il Verbale delle sedute deve indicare:

• luogo, data, ora di inizio e di termine della seduta; • nome dei componenti presenti e assenti alla seduta; • oggetto degli argomenti esaminati; • decisioni assunte; • eventuali decisioni di rinvio o di ritiro, dichiarazioni o osservazioni sulle decisioni assunte. • L’esame degli argomenti iscritti all’ordine del giorno ha luogo seguendo l’ordine indicato dal

referente Umea che la presiede. Su proposta di ciascun componente, possono essere discussi argomenti non iscritti all’ordine del giorno qualora l’UVId’A lo ritengano opportuno.

• Al fine di illustrare compiutamente le proprie posizioni, rispetto all’argomento in trattazione, ciascun componente ha diritto che le proprie dichiarazioni o osservazioni siano inserite a verbale.

• Il verbale è approvato e sottoscritto dal referente Umea o suo delegato e viene esaminato e ratificato alla riunione successiva.

Il Tavolo d’Ambito “Disabilità”, Composizione, funzionamento. È composto di regola da:

• il Coordinatore d’Ambito (che presiede Td’A); • 1 referente tecnico professionale dell’ente capofila Comune di Pesaro, che presiede e

coordina laTd’A su delega del Coordinatore dell’ATS n 1 I componenti dell’UVId’A • 1 assistente sociale referente per i Comuni dell’Ambito; • 1 funzionari/responsabili del Comune di Pesaro; • il coordinatore delle strutture diurne e residenziali ASUR ZT 1; • i Coordinatori delle strutture residenziali e semiresidenziali per disabili autorizzati ai sensi

della legge reg. 20/02 o suo delegato. Al Td’A compete l’informazione sul sistema dei servizi, la promozione di nuove progettualità, la proposta di percorsi di formazione ed aggiornamento, di concerto con i componenti della UVd’A L’ATS n. 1 si riserva di apportare le necessarie ed opportune modifiche alla presente prassi operativa a seguito di mutati indirizzi amministrativi o legislativi regionali o nazionali, ovvero a seguito di mutate condizioni operative ed organizzative, sentito il parere dell’UVd’A e della Td’A.

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3.5 INTEGRAZIONE CON LA SCUOLA E L’UNIVERSITÀ

L’integrazione con il mondo scolastico è, da sempre, uno degli obiettivi primari dell’ATS n.1. Come per l’integrazione tra sociale e sanità anche in questo caso ci si integra a tutti i livelli (istituzionale, gestionale e professionale) ma con più facilità perché l’autonomia scolastica permette decisioni più rapide, maggiore flessibilità, più attenzione al contesto territoriale, metodologie di lavoro più coinvolgenti e dirette (con le scuole “superiori” abbiamo uno stabile interfaccia con gli insegnati referenti, con le scuole “di base” entrano addirittura in gioco, direttamente, i dirigenti scolastici. Nuovo anche il rapporto con l’Università, in questo caso l’incontro dei rispettivi “interessi” è particolarmente proficuo: l’ATS e l’Ente locale hanno bisogno di sviluppare ricerca e formazione, l’Università ha bisogno del territorio per rendere organica e visibile la sua “mission”. L’obiettivo di riconoscere nella “scuola” un soggetto insostituibile per le politiche educative del territorio e, nello stesso tempo, di permettere al territorio di entrare nella scuola, si sviluppa attraverso le seguenti modalità:

• un’apposita convenzione tra l’ATS n.1 e le Scuole Superiori di secondo grado per l’attuazione dell’intervento integrato del Centro di ascolto “Passaparola” nei Centri di Informazione e consulenza (C.I.C.) delle scuole a.s. 2010-2012;

• tavolo annuale con i Dirigenti Scolastici degli Istituti di ogni ordine e grado per concertare tutte le attività progettuali e gli interventi specifici nelle scuole;

• assemblea del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche in cui gli Istituti scolastici sono invitati per la pianificazione degli interventi di promozione al benessere e di prevenzione alle diverse forme di dipendenza;

• tavoli di pianificazione e di co-progettazione periodici con i docenti referenti per l’educazione alla salute degli istituti Superiori (vedi scheda 1) al fine di evitare inutili doppioni e per potere inserire tutte le progettazioni nei POF (Piani dell’Offerta Formativa) scolastici. In questi spazi vengono invitati tutti quei soggetti del territorio (vedi scheda 2) che sono interessati a percorsi specifici nel mondo scolastico;

• attività del Centro di ascolto “Passaparola” (2 psicologhe, 1 sociologa e 1 operatore esperto del mondo giovanile) delle Politiche Giovanili del Comune di Pesaro all’interno del Campus scolastico per attività di sostegno e consulenza agli studenti, ai docenti e ai genitori di tutte le scuole;

• attuazione di progetti specifici per rafforzare l’alleanza educativa tra i diversi soggetti coinvolti con il mondo giovanile secondo modalità integrate e di rete; l’insieme di tutte le progettazioni ha dato vita ad un unico progetto di sistema “Scuola-territorio”, basato sull’asse ATS – DDP – Scuole – Provincia, che in questo Piano è riassunto nella scheda del Progetto RASTA 5 (vedi riassunto scheda 3);

• momenti di formazione specifica per docenti o integrata con gli operatori sociali e sanitari (giornate organizzate dal DDP) e/o con gli educatori dei Centri di Aggregazione giovanile, con lo scopo di condividere la lettura dei nuovi fenomeni giovanili e di elaborare un linguaggio condiviso capace di dare risposte omogenee;

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• “ricerca-azione”, con individuazione di specifici indicatori, sulla qualità dell’integrazione scolastica dei giovani alunni disabili nelle scuole di base (vedi scheda 4),

• percorsi di sostegno alle famiglie per sostenere il ruolo genitoriale in una società sempre più complessa,

• avvio (2010) di una ricerca – azione sulla qualità dell’integrazione scolastica dei giovani immigrati.

Questo metodo di lavoro ha permesso, oltre a rafforzare il “patto educativo” tra genitori – scuola - territorio, una conoscenza reciproca per superare antiche diffidenze e a evitare l’effetto “supermarket” (inserire una miriade di progetti senza alcuna programmazione che comporta confusione e sperpero di risorse) in cui oggi spesso i singoli istituti scolastici rischiano di cadere. Il lavorare insieme, dalla concertazione alla co-gestione, ha permesso alle risorse finanziarie, messe a disposizione da ogni Ente coinvolto, di avere un ritorno eccezionale rispetto al frazionamento del proprio intervento del singolo soggetto proponente. Anche il rapporto con l’Università ha l’obiettivo di riconoscersi reciprocamente come soggetti determinati per le politiche sociali ed educative del territorio.

• L’Ambito collabora con il C.A.M. (Coordinamento Atenei Marchigiani – Università di Urbino, Ancona e Macerata), tramite la Regione Marche, in progetti di studio e ricerca; è stato anche pubblicato uno studio (“Il welfare nelle Marche – attori, strumenti, politiche”, a cura di Federico Palazzo e Angela Genova, pubblicato da Carocci Editore) che contiene due capitoli dedicati a progetti ed esperienze dell’ATS 1 (progetto giovani e percorsi di autorizzazione / qualità dei servizi).

• In particolare è stata attivata una collaborazione, finalizzata a ricerca, formazione e promozione professionalità sociali, tra ATS 1 e l’Università di Urbino “Carlo Bo”, corso di laurea in “Organizzazione e Gestione delle Politiche e dei Servizi Sociali (GEPSS). Le azioni svolte e da sviluppare insieme prevedono l’attivazione di borse di studio (in collaborazione anche con il privato sociale) e integrazione/comunicazione delle esperienze svolte nel territorio nei corsi di studio.

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SCHEDA 1: La metodologia dei tavoli di co-progettazione , il calendario del percorso

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Maggio: programmazione progetti del

ssivo anno scolasticostrategica deisucce

Maggiovalutazi

: verifica e one finale e nuova

programmazione

Febbraio: verifica in corso degli interventi

progettuali

Settembre: definizione alendario a.s. progetti e c

in corso

SCHEDA 2: soggetti che saranno coinvolti, maggio 2010, nella co-progettazione per l’anno scolastico 2010-11

Docenti referenti educazione alla salute Scuole Referente dell’ufficio scolastico provinciale Coordinatore d’Ambito Responsabile Politiche giovanili del Comune capofila

ATS 1

Operatori del Centro Passaparola Referente DDP ASUR Zona 1 Psichiatra del DSM

Provincia di Pesaro e Urbino Referente per le politiche sociali Referente del CSV 3 referenti dell’Associazionismo

3° settore e volontariato

1 referente della Coop. sociale SCHEDA 3: gli interventi nelle Scuole di RASTA 5

denominazione Titolarità e soggetti direttamente coinvolti Alziamo la … Media Provincia, DDP e Istituti scolastici media inferiore

Educazione alla pace e …. CeIS e Comune Pesaro Progetto BLSD Ass. Tutti i cuori di Rossana, CSV, Istituti scolastici sup.

Formazione integrata DDP, Coop. sociale, ATS1, Istituti scolastici, CAG ….. I giovani e l’alcool Provincia, Comune di Pesaro, DDP, CSV, Istituti scolastici sup.

Genitori e figli che rottura Provincia e DDP Servizio consulenza per docenti e Dirigenti Coop. soc. L’Imprevisto, DDP, Istituti scolastici sup.

Alcoladolescenza Provincia, Istituti scolastici inf. Genitori & Scuola: un’alleanza educativa Comune di Pesaro “Passaparola”, DDP

Progetto accoglienza Comune di Pesaro “Passaparola”, Istituti scolastici sup. Affettività, sessualità ATS 1, Comune di pesaro, DDP, Istituti scolastici sup., CeIS Operatori di scuola DDP, Istituti scolastici sup. e inf. Volontariamente CSV, Istituti scolastici sup. Mister Cittadino CSV, Istituti scolastici inf.

Sensibilizzazione sul disagio psichico Provincia, Istituti scolastici sup., Ass. Tipi Tosti, CeIs

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SCHEDA 4: progetto “La qualità dell’integrazione degli alunni disabili nelle scuole

dell’Ambito Territoriale Sociale 1 di Pesaro”

Uno Strumento per monitorare la situazione nelle scuole

Una “Bussola” per orientare una buona qualità dell’integrazione

Titolarità del progetto ATS 1, Coop. soc. Labirinto,

Comune di Pesaro

10 Istituti Scolastici

Comprensivi dell’ATS 1

GRUPPO di Lavoro Coordinatore ATS 1, Responsabile e

funzionario Servizi Educativi Comune di Pesaro, Coop. Labirinto, CDIH, Referenti e dirigenti dei 10 Istituti Scolastici, UMEE e

referente scientifico

QUALITA’: risultati prima fase - definizione degli strumenti di rilevazione, - individuazione degli indicatori di qualità, - applicazione in classi campione, - analisi e discussione dei dati, - definizione di un flusso operativo per il

monitoraggio della qualità dell’integrazione scolastica da estendere a tutti gli istituti scolastici coinvolti.

risultati attesi dalla seconda fase - attivazione di percorsi di preparazione

all’uscita dalla scuola secondaria di I grado, - scuola a territorio - individuazione nuovi indicatori.

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3.6 SISTEMA INFORMATIVO 3.6.1 Implementazione del Sistema Informativo

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La Regione Marche, in accordo con gli ATS, ha dato avvio alla realizzazione di un Sistema Informativo Sociale Regionale (SISR) che comprenderà database condivisi per la memorizzazione dei dati e specifici applicativi software che consentiranno di svolgere a livellodi singolo ATS tutte le funzioni gestionali e operative previste dalle Linee guida.

L’ATS n.1 aderisce a tale progetto ed è in attesa del software integrato regionale. Nel frattempo l’ATS n.1 realizza annualmente, in accordo con l’Osservatorio regionale per le Politiche Sociali, il censimento dei Servizi/Prestazioni del proprio territorio, raccoglie dati e informazioni per la programmazione/progettazione sociale territoriale e risponde a tutte le specifiche richieste dati da parte di terzi. Come ATS n.1 inoltre, abbiamo aderito alla fase di sperimentazione del progetto SINA “Sistema Informativo Nazionale sui Servizi Sociali per le non autosufficienze”. Tale sperimentazione fa parte di un progetto nazionale il cui coordinamento è stato affidato alla regione Liguria. Attualmente hanno aderito 11 regioni italiane e nella Regione Marche sono 3 gli ATS individuati per l’avvio di questa fase. La raccolta dei dati, che ha preso avvio il 01/04/2010, si riferisce esclusivamente alle persone non autosufficienti, cioè a coloro che subiscono una perdita permanente, totale o parziale, delle abilità fisiche, psichiche, sensoriali, cognitive e relazionali, a seguito di patologie congenite o acquisite o di disabilità, con conseguente incapacità di compiere gli atti essenziali della vita quotidiana. Il Sistema Informativo sulla Non Autosufficienza (SINA) è inoltre complementare a quello della Sanità (NSIS), ognuno per la propria area di competenza.

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4. LA PROGRAMMAZIONE SOCIALE: LA FORMAZIONE E

LE AZIONI DI SETTORE

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4.1 INDICAZIONI PER LA FORMAZIONE E LA PROGRAMMAZIONE DI SETTORE

La formazione specialistica è considerata in ATS 1 un’azione essenziale per la manutenzione ecura della professionalità sociale dell’operatore.

4.1.1. FORMAZIONE SPECIALISTICA: IL PROGETTO DELL’ATS 1 E LA METODOLOGIA DI LAVORO. Finalità generale: costruire insieme un percorso di formazione per gli operatori sociali, del pubblico e del privato sociale, in integrazione con i colleghi della sanità, della scuola… che lavorano in servizi e strutture nell’ATS 1 di Pesaro (i percorsi realizzatati o in atto riguardano: educatori dei C.A.G., educatori dei Centri “disabili”- CSER e COSER, assistenti sociali). Obiettivi particolari: - conoscere le particolari competenze richieste per una particolare professionalità; - condividere e socializzare la definizione delle competenze; - valutare le possibili aree di miglioramento, indicando le priorità di intervento; - sviluppare consapevolezza sulla propria crescita professionale ed esserne protagonisti; - delineare anche il profilo di competenze dell’operatore sociale. Fasi e modalità di realizzazione. 1. a partire da un confronto tra i referenti/responsabili descrivere il profilo di competenze

dell’operatore. 2. interrogare gli operatori per rilevare i fabbisogni formativi per svolgere adeguatamente il

proprio ruolo. 3. predisporre un catalogo, le indicazioni emerse dagli educatori dei centri vengono riportate

dal coordinatore al gruppo che si occupa di formazione per individuare i temi su cui realizzare la formazione.

4. progettazione formativa. In riferimento ai temi individuati: elaborare i progetti (di massima) degli interventi.

Per ciascun intervento definire: a) titoli, b) destinatari, c) tipologia, d) obiettivi, e) contenuti, f) durata, g) requisiti professionali della docenza, h) spazi, i) materiali, l) modalità di erogazione, m) priorità… e quindi avvio corso di formazione. I concetti utilizzati. Cos’è il “profilo professionale”: un insieme di ruoli operanti sugli stessi processi lavorativi e connotati da competenze professionali omogenee. Il profilo professionale rappresenta una tipologia ideale. Nella realtà il “p.p.” è dato dai ruoli lavorativi che concretamente svolgono le persone. L’identificazione dei profili. I profili professionali sono identificabili a partire dai processi di lavoro. Si fa riferimento a processi lavorativi completi e ai compiti necessari alla loro

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realizzazione che sono: compiti di realizzazione, compiti di innovazione, compiti di gestione delle relazioni. Le competenze dei profili. Per competenze si intende l’insieme integrato di conoscenze e capacità richieste e necessarie per svolgere i compiti del profilo professionale Le competenze vengono articolate in: - conoscenze teoriche: saperi e discipline di riferimento dell’attività professionale. - conoscenze tecniche: metodologie, tecniche e modalità di esercizio dell’attività

professionale. - capacità: sia cognitive che relazionali. “Le regole del gioco”. Per rilevare il fabbisogno formativo è necessario :

1. conoscere qual’è il livello di competenza (conoscenze, capacità) auspicabile, per un operatore, in un determinato contesto organizzativo;

2. comprendere il significato delle competenze; 3. valutare quali sono, tra le competenze dell’operatore, quelle ritenute più necessarie o

per le quali è più importante e urgente fare formazione specifica Utilizziamo una scheda di rilevazione che comprende: data di compilazione; nomi e numero componenti gruppo di lavoro; la lista delle competenze da acquisire, ampliare, aggiornare; i temi formativi (da specificare); l’ordine di priorità. Esempi (dalla scheda per l’educatore dei centri di aggregazione per adolescenti): - a proposito di competenze teoriche: “evoluzione del welfare, politiche sociali e sanitarie”… - a proposito di competenze tecniche: “modalità di gestione dei conflitti”… - a proposito di capacità: “un capacità relazionale: cooperare e stare con il gruppo, lavorare

in equipe”… Come si utilizza la scheda di rilevazione: si analizza la descrizione delle competenze del profilo di riferimento per verificare quanto è vicina/lontana dalla propria competenza professionale. L’obiettivo che non è quello di fare una “descrizione minuziosa di quello che faccio” ma è quello di individuare degli ambiti di competenza sui quali vale la pena fare formazione. si passa alla selezione delle competenze per le quali è opportuno fare formazione (è opportuno indicare al massimo 5 competenze su cui si ritiene fondamentale fare formazione); indicare un ordine di priorità (per importanza/urgenza); indicare i contenuti specifici della formazione (specificare meglio il tema su cui si ritiene importante fare formazione). Gli esiti della rilevazione. Cosa succede dopo: le informazioni (schede) vengono elaborate e valutate insieme per un quadro di sintesi del fabbisogno formativo. Per tradurre il fabbisogno in un programma di interventi formativi è necessario: compiere alcuni approfondimenti e verifiche con i vari attori. Approfondire e verificare: orientamenti strategici dell’organizzazione (ente titolare, gestore, servizio…), sostenibilità economica degli interventi, sostenibilità degli interventi (impegno di lavoro necessario). Concluse queste verifiche si procede con l’avvio della formazione. In conclusione: un processo partecipato perché utilizziamo gruppi di lavoro coordinati dal Coordinatore d’ATS e/o da un Responsabile delegato, inseriti nella pianificazione dell’ATS 1. Vantaggi. Gli operatori conoscono le aspettative istituzionali; conoscono il proprio contesto di crescita professionale; partecipano al processo di individuazione del fabbisogno formativo.

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E ancora… il percorso di rilevazione è un’occasione di integrazione, di sostegno al consolidamento della rete/gruppo, di sviluppo di un linguaggio comune… Svantaggi: organizzazione complicata (il percorso coinvolge tutti); organizzazione complessa (garantire la continuità dei servizi); e poi… alle aspettative va comunque data risposta. 4.1.2. AZIONI DI SETTORE

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La programmazione di settore (o per a ea di intervento) ha il suo fondamento operativo e metodologico negli specifici gruppi di lavoro che l’ATS n.1 ha costituito da anni. Non si tratta infatti di tavoli nati occasionalmente per il periodo necessario all’elaborazione deiPiani triennali, destinati quindi a morire nel giro di qualche giorno, ma di un lavoro continuo dilettura dei fenomeni, dei bisogni dei servizi esistenti… in modo da poter offrire all’Ufficio di Piano e al Comitato dei Sindaci idee, proposte, provocazioni su cui interrogarsi. Oltre al compito di “sentinelle sociali” i gruppi sono dei veri e propri tavoli di co-progettazione integrata a livello istituzionale e professionale.Si è chiesto ad ogni gruppo di lavoro e ad ogn soggetto co nvo to d riassumere le d verse progettualità dell’ATS n.1 attrave so uno scheda riassuntiva che permetterà di leggere in modo omogeneo, tutti i diversi interventi previsti. Alcune schede riguardano singoli progetti, altre invece sono pianificazioni di sistema che raccolgono più progettualità e mettono in risalto il lavoro di rete e la conseguente integrazione. Le progettazioni più signi icative potranno essere consultate negli allegati. Tutte le schede schede riassuntive per singolo progetto hanno questo “indice”:

TITOLO - OGGETTO, FINALITÀ: - DESTINATARI: - SOGGETTI ADERENTI: - ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: - MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: - RAPPORTI FINANZIARI: - DURATA: - RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI:

N.B. Sono state complessivamente rilevati n.118 singoli progetti di cui n. 8 “progetti di sistema” (singole attività progettuali, anche di enti diversi, coordinate da un unico tavolo di regia che fa riferimento all’Ambito Territoriale Sociale n.1). Prima dell’illustrazione dettagliata delle singole schede, è riportato un “elenco generale" suddiviso per aree settoriali.

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Elenco generale PROGRAMMAZIONE SOCIALE

AREA PROGETTI Azioni progettuali DI SISTEMA

Supervisione CAG Formazione integrata educativa

Coordinamento CAG Alziamo la … Media Integrazione progetti … Educazione alla pace e ….

Progetto BLSD

RASTA 5 Formazione integrata sociosanitaria I giovani e l’alcool Genitori e figli che rottura Servizio di consulenza per docenti … Alcoladolescenza Animatori e Unità di strada Genitori & Scuola … Progetto accoglienza Affettività, sessualità Operatori di scuola Volontariamente Mister Cittadino Sensibilizzazione sul disagio psichico

Animazione di strada Rete oratori Disagio e agio scolastico Centri per l’infanzia.. Centri estivi Genitori insieme Carta bimbo Consultori Sostegno famiglie numerose Pronta accoglienza minori Città bambini e bambine Coordinamento pedagogico Equipe integrata tutela minori

Affido Familiare: dall’équipe al territorio

Équipe integrata Una famiglia per amico Mi affido al cinema

Equipe integrata adozione internaz.

INFANZIA E ADOLESCENZA

Formazione Educatori SED

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L.R 18/96 Interventi a favore delle persone

disabili

Assistenza domiciliare Progetto CAOOS Progetto Incontro Centri di aggregazione CAG Scuola infanzia e asili nido Servizi estivi Servizio di trasporto Ippoterapia Centri socio educativi diurni Integrazione scolastica Progetto orientabile Tirocini e borse lavoro Accompagnamento non vedenti Interpretariato per non udenti

Anche Dip. e salute mentale Borse lavoro e ins. lavorativi Vita indipendente CDIH Autismo nelle Marche OrientAbile Laboratorio dello sviluppo

Anche Dip. e salute mentale QU.A.S.I. pronti Qualità integrazione alunni disabili

DISABILITA’

Dopo di noi

Residenze T41 Casa Don Gaudiano Giona Anna Giardini Casa Marcellina

Sesamo …sollievo SALUTE MENTALE anche Disabilità Campo Base

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Prevenzione e promozione

Formazione integrata sociosanitaria I giovani e l’alcool Genitori e figli che rottura Servizio di consulenza per docenti … AlcolAdolescenza Animatori e Unità di strada Genitori & Scuola … Progetto accoglienza Affettività, sessualità Operatori di scuola

DIPENDENZE PATOLOGICHE

Centro Diurno La Fenice Zoe microfestival Passaparola Informagiovani Fuori le idee infonews Servizio Civile “Pollicino” On-festival Giovani e lavoro Alternativamente CNGEI La Scintilla Pesaro Citizen Fest LR 46/95 Progetti con Università

POLITICHE GIOVANILI

anche immigrati e adolescenti Ragnatela:laboratori di mediazione culturale

CIVES Punto di assistenza familiare Assegni di cura ADI-SAD SAD prassi congiunta di ATS

NON AUTOSUFFICIENZA

Sistema della residenzialità per anziani

non autosufficienti

Res. Protetta Aura S. Colomba Pesaro R.P. Roverella S. Colomba Pesaro R.P. Beato Sante Mombaroccio

Sportello inform. mediatori Integrazione…nelle scuole dell’obbligo centri di servizi e sportelli informativi centri di 1 e di seconda accoglienza

IMMIGRATI

Servizi ed interventi per persone immigrate

attività delle associazioni

PROSTITUZIONE TRATTA

Centro antiviolenza Inserimenti lavorativi

Sportello informativo

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Formazione-lavoro Arteterapia Oltre le sbarre La comunicazione teatrale Interventi a favore di minori Inserimento lavorativo Parliamone insieme…

Servizi ed interventi per persone detenute ed ex

detenute

Opportunità di movimento

INCLUSIONE SOCIALE e CARCERE

Progetto UEPE

POVERTA’ ESTREMA

Grave emarginazione e interventi di rete

MARCHIGIANI all’ESTERO

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4.2 POLITICHE DI SOSTEGNO AI COMPITI DI SVILUPPO DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA

R.A.S.T.A. 5 (Rete Adolescenti Scuola Territorio Ambito) A titolarità dell’ATS n.1 e del DDP della Zona 1 - ASUR

Vedi allegato 8 OGGETTO, FINALITÀ:

- Numerosi e diversificati interventi in una progettazione condivisa e integrata (vedi tabella 1).

- Rafforzare la rete di servizi e interventi integrati e omogenei per la prevenzione e la promozione al benessere degli adolescenti dell’ATS n.1.

- Sostenere i percorsi educativi dei CAG dell’ATS n.1 in un’ottica di coordinamento degli stessi e nell’integrazione con gli altri soggetti del territorio (scuole, sanità, associazioni….).

- Elaborare percorsi di promozione al benessere e di prevenzione al disagio e alle diverse forme di dipendenza in modo coordinato tra i diversi soggetti coinvolti, riconoscendo nel Dipartimento Integrato delle Dipendenze Patologiche il luogo privilegiato di lavoro.

- Rafforzare il lavoro di rete con gli Istituti scolastici per una Scuola sempre più presente e attiva nel “territorio”.

OBIETTIVI PARTICOLARI (vedi tabella 2) - Favorire percorsi di formazione integrata tra tutti i soggetti che operano con gli

adolescenti e di supervisione per gli educatori dei CAG. - Sviluppare gli interventi di prevenzione sia con gli adolescenti che con le famiglie con

particolare attenzione al mondo della scuola con il coinvolgimento dei docenti. - Sostenere percorsi di animazione territoriale in zone dell’ATS 1 a rischio. - Promuovere e mettere in rete anche i progetti del terzo settore.

TAB. 1 denominazione Titolarità e soggetti direttamente coinvolti Supervisione CAG Comune di Pesaro

Formazione integrata educativa ATS 1 Coordinamento CAG ATS 1 Alziamo la … Media Provincia, DDP e Istituti scolastici media inferiore

Integrazione progetti: oratori, volontariato, scout

ATS 1, Diocesi, Associazionismo ….

Educazione alla pace e …. CeIS e Comune Pesaro Progetto BLSD Ass. Tutti i cuori di Rossana, CSV, Istituti scolastici sup.

Formazione integrata sociosanitaria DDP, Coop. sociale, ATS1, Istituti scolastici ….. I giovani e l’alcool Provincia, Comune di Pesaro, DDP, CSV, Istituti scolastici sup.

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

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Genitori e figli che rottura Provincia e DDP Servizio di consulenza per docenti e

Dirigenti scolastici Coop. soc. L’Imprevisto, DDP, Istituti scolastici sup.

AlcolAdolescenza Provincia, Istituti scolastici inf. Animatori e Unità di strada ATS 1, DDP, Comuni di Montelabbate, S. Angelo in L., Tavullia

Genitori & Scuola: un’alleanza educativa

Comune di Pesaro “Passaparola”, DDP

Progetto accoglienza Comune di Pesaro “Passaparola”, Istituti scolastici sup. Affettività, sessualità ATS 1, Comune di pesaro, DDP, Istituti scolastici sup., CeIS Operatori di scuola DDP, Istituti scolastici sup. e inf. Volontariamente CSV, Istituti scolastici sup. Mister Cittadino CSV, Istituti scolastici inf.

Sensibilizzazione sul disagio psichico Provincia, Istituti scolastici sup., Ass. Tipi Tosti, CeIs TAB. 2

denominazione oggetto Supervisione CAG percorso di supervisione di chi opera nei CAG dell’Ambito grazie al Comune di Pesaro,

che mette a disposizione la dott.ssa Metella Rufa (psicoterapeuta) Formazione integrata Nel 2010 riprenderà con forza l’obiettivo di un percorso formativo (Centro

Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti) integrato tra i diversi soggetti che operano nel campo educativo con gli adolescenti: operatori CAG, volontari oratori, docenti scolastici, referenti enti locali e sanità …, saranno coinvolti nella lettura del mondo adolescenziale attraverso le sue provocazioni e le sue risorse e nell’offrire strumenti e linguaggi condivisi.

Coordinamento CAG Percorso per rafforzare la rete dei CAG dell’ATS attraverso momenti comuni di programmazione. Si vuole rafforzare il percorso nel costruire un coordinamento strutturato di ambito , che coinvolga i referenti ed educatori pubblici e privati , per la costruzione di strategie comuni , per mettere in rete esperienze, per lo scambio di “ buone prassi “, per promuovere iniziative /eventi sovracomunali , per promuove visibilità attraverso eventi culturali, pubblicazioni, ecc. che si aprono nei confronti della più vasta opinione pubblica.

Alziamo la … Media Progetto per le terze classi delle Scuole Medie Inferiori per riflettere, attraverso il gioco, sul rapporto tra emozioni/sentimenti, piacere/divertimento e sostanze/consumo in un adolescente che cresce. L’intervento è frutto del lavoro di integrazione tra il progetto “Alcool negli Istituti Superiori” a cura della Provincia di PU e “Operatori di scuola” del DDP dell’ASUR

Integrazione progetti Lavoro di rete e gruppi specifici di co-progettazione per integrare il progetto RASTA 5 con nuovi percorsi di intervento previsti dalle normative regionali che indicano nell’ATS il ruolo di regista, quali:

• Progetto oratori • Progetto volontariato • Percorsi integrati ATS 1 e Associazionismo scout AGESCI • Progetto Servizi di sollievo per la salute mentale • Particolare attenzione sarà rivolta affinché le diverse azioni sappiano

dialogare e coinvolgere anche le Forze dell’Ordine che operano nel territorio quali la Polizia Municipale e il Servizio Minori della Questura

Educazione alla Pace Incontri tematici nelle Scuole superiori a cura del Centro Interculturale per la Pace Progetto BLSD Corsi formativi teorici e pratici per studenti degli Istituti superiori: il soccorso per chi è

colpito da attacco cardiaco a cura dell’ Ass. Tutti i Cuori di Rossana Formazione integrata

sociosanitaria Incontri assembleari di formazione/approfondimento sul tema delle dipendenze e del disagio giovanile dedicati ai docenti, agli operatori dei servizi pubblici e privati e del volontariato a cura del DDP

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I giovani e l’alcool Serie di incontri assembleari di informazione e riflessione sul consumo e abuso di alcool negli Istituti medi superiori, anche in relazione al tema del divertimento, dello stare insieme e della guida sicura. Seguiranno incontri gruppo classe con psicologa del Passaparola e un laboratorio sul tema alcol con un docente di riferimento che porterà alla realizzazione di materiale prodotto dagli studenti. Tale materiale verrà ripreso l’anno successivo per interventi di prevenzione nelle prime classi tenuto dagli studenti precedentemente coinvolti (peer education)

Genitori e figli che rottura

Serie di incontri di riflessione tra “padri e madri” sui diversi atteggiamenti/comportamenti sia del genitore sia del figlio, allo scopo di riflettere insieme sulle reciproche difficoltà comunicative e su possibili nuove modalità di stare insieme. Gli incontri si realizzeranno nei luoghi “vissuti” dai giovani (scuola, centro di aggregazione, oratori, gruppi sportivi,…).

Servizio di consulenza per docenti e dirigenti

scolastici

Sostegno agli insegnanti e ai dirigenti degli Istituti superiori per l’affronto e la prevenzione del disagio giovanile in ambito scolastico con la collaborazione professionale della Coop. sociale L’Imprevisto

AlcolAdolescenza Percorso di prevenzione primaria e di sensibilizzazione sulle problematiche alcol-correlate riferite agli adolescenti delle scuole medie inferiori. Sono coinvolti 3 istituti comprensivi e sono previsti 12 incontri e l’azione è interamente co-finanziata dall’amministrazione provinciale.

Animatori e Unità di strada

Due diversi interventi:animazione di strada (a titolarità dell’ATS 1) e unità di strada (a titolarità DDP) si integrano in un'unica progettazione. Il percorso prevede interventi di animazione e sostegno agli adolescenti / giovani in un territorio delimitato che corre lungo la valle del Foglia in zone e che ha visto un incremento urbanistico che in poco tempo ha cambiato profondamente la “vita” delle frazioni interessate: Osteria Nuova (comune di Montelabbate), Montecchio (comune di S.Angelo in L.), Padiglione (Comune di Tavullia). Questa sperimentazione unitaria sarà avviata anche a Pesaro nel quartiere di Muraglia.

Genitori & Scuole: un’alleanza educativa

Sportello di ascolto all’interno del centro Passaparola del Comune di Pesaro, rivolto ai genitori di studenti degli istituti Superiori che presentano situazioni di disagio nel rapporto con i propri figli adolescenti. Sono previsti incontri sia individuali che di gruppo in stretto rapporto sia con gli altri interventi per genitori dell’ATS 1 e sia con i servizi territoriali (Consultorio, DDP, DSM …)

Progetto Accoglienza Intervento delle psicologhe del passaparola nelle prime classi degli istituti Superiori allo scopo di formare e rafforzare il Gruppo Classe nel delicato passaggio dalle medie al nuovo mondo delle superiori.

Affettività, sessualità Il progetto prevede una serie di incontri, tenuti dalle psicologhe del Passaparola, da realizzarsi negli Istituti superiori finalizzati ad aiutare i giovani e gli adolescenti per fare scelte autonome e responsabili, relativamente alla sessualità e all’affettività. Il progetto pone particolare attenzione alla conoscenza della malattie a trasmissione sessuale e principalmente dell’HIV-AIDS con il coinvolgimento degli operatori di Villa Moscati del CeIS

Operatori di scuola Il gioco come possibilità per confrontarsi in classe su temi specifici: droghe, divertimento, amicizia ….e per iniziare nuovi percorsi di comunicazione tra pari, a cura degli operatori dell’Unità di strada del DDP

Volontariamente Incontri, a cura del CSV, negli Istituti Superiori per orientare i giovani verso scelte solidaristiche e responsabili e accrescere la conoscenza delle associazioni di volontariato che operano sul territorio e dei volontari coinvolti anche attraverso apposite esperienze di stage.

Mister cittadino Intervento formativo, a cura del CSV, rivolto espressamente agli studenti delle scuole primarie (elementari) e secondarie di primo grado (medie) e agli insegnanti per promuovere e diffondere la cultura della solidarietà tra i giovanissimi

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Sensibilizzazione sul disagio psichico

Interventi specifici, attraverso il progetto Servizi di Sollievo della Provincia, per studenti degli Istituti Superiori al fine di incontrare e conoscere la diversità del disagio psichico. L’ass. Tipi Tosti lo farà attraverso la competizione sportiva (partite di calcetto, basket, volley) il CeIS attraverso momenti educativi/formativi

DESTINATARI: Gli adolescenti (11-18 anni) dell’ATS 1 con particolare attenzione a chi frequenta:

- I Centri di Aggregazione Giovanile (CAG) - Le scuole - Associazioni di volontariato e/o sportive - Gruppi informali

I genitori, i docenti e gli operatori/educatori coinvolti. SOGGETTI ADERENTI: Vedi tabella 1 ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Vedi tabella 1 MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: L’ATS n.1 cura la regia di tutto il progetto mettendo in rete i diversi progetti attraverso specifici:

- tavoli di concertazione e di pianificazione (Comitato dei Sindaci, Assemblea del DDP, tavolo ATS giovani e adolescenti, incontri con dirigenti scolastici ….)

- tavoli di co-progettazione (con i docenti referenti di educazione alla salute degli Istituti Superiori, con gli operatori/educatori dei diversi interventi, nei tavoli tematici del CSV, nel Comitato del DDP, ….)

RASTA 5 è gestito in modo integrato con il DDP della Zona n.1 e la maggior parte delle diverse attività progettuali sono co-gestite, sia per la parte finanziaria che in quella operativa da numerosi soggetti. RAPPORTI FINANZIARI: Oltre alle risorse messe a disposizione dall’ATS n.1 e dai 9 Comuni da segnalare il coinvolgimento attivo, con finanziamenti propri, della Zona n.1 DDP, della Provincia e degli Istituti Scolastici. DURATA: Anno solare 2010 e anno scolastico 2010-11 RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: Il progetto RASTA è nato con un contributo regionale nel 2005 (DGR n. 172 del 2005 “linee di indirizzo per la progettazione di interventi socio/sanitari di prevenzione rivolti a giovani e adolescenti”) ed è sempre proseguito negli anni seguenti mettendo in rete tutte le risorse (umane e finanziarie) di chi si occupa di adolescenti in modo particolare quelle del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche della Zona n.1 (DGR n. 1767 del 2.11.2009 e precedenti). Convenzione ATS 1 (Comune di Pesaro) e Istituti Scolastici Superiori.

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ANIMAZIONE DI STRADA OGGETTO, FINALITÀ: Il progetto prevede interventi di animazione e sostegno agli adolescenti / giovani in un territorio delimitato che corre lungo la valle del Foglia in zone in cui si è avuto un incremento urbanistico che in poco tempo ha cambiato profondamente la “vita” delle frazioni interessate: Osteria Nuova, Montecchio, Padiglione e, per motivi diversi, il quartiere di Muraglia di Pesaro. Questa trasformazione ci obbliga ad un forte presidio per rafforzare il tessuto comunitario della comunità, sia per essere capaci di accoglienza ed integrazione e sia per preservare quella coesione sociale che ha sempre contraddistinto il nostro territorio. L’idea e il bisogno di un’azione di “animatori di strada” verso gli adolescenti nasce dalla consapevolezza dei Sindaci come degli operatori del settore, che questo fenomeno, prima di diventare un problema possa essere considerato una risorsa, di certo complessa e meritevole di attenzione e di ascolto. Due sono le linee fondamentali dell’intervento:

1. Partire dal territorio: leggere una realtà in forte cambiamento (monitoraggio delle realtà esistenti, delle possibilità/risorse presenti, dei bisogni e delle situazioni problematiche tra gli adolescenti).

2. La strada come risorsa: avviare azioni di animazione territoriale, integrate con il territorio, rendendo protagonisti gli stessi adolescenti

DESTINATARI: Adolescenti e giovani dei Comuni di S. Angelo in L., Montelabbate, Tavullia e Pesaro (quartiere Muraglia) SOGGETTI ADERENTI: ATS 1 e 4 Comuni coinvolti, DDP, Coop. sociale Labirinto ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Parrocchie, forze dell’ordine, scuole, servizi sociali (CAG, biblioteche …) e sanitari (distretto, consultorio…), associazioni (sportive, culturali, ricreative …), luoghi di incontro (bar, circoli …) del territorio interessato MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO:

- Lavoro in rete con tutti i soggetti coinvolti e coinvolgimento delle famiglie. - Presenza di 2 animatori con esperienza nel campo educativo. - Équipe dell’animazione di strada allargata: formata dagli stessi animatori di strada con

i referenti degli educatori CAG e dell’unità di strada. - Dalla conoscenza del territorio all’intervento di animazione. - Dal 2010 il progetto si integra con quello a titolarità ASUR “Operatori di strada” gestito

dal DDP. RAPPORTI FINANZIARI: ATS 1 , 4 Comuni interessati e ASUR DURATA: Progetto annuale: il 2010 è il terzo anno di intervento RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: DGR n.1767 del 2.11.2009

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RETE ORATORI OGGETTO, FINALITÀ: Riconoscere il ruolo educativo, formativo, aggregativo e sociale svolto nel territorio dalle attività di oratorio o similare e valorizzare il loro ruolo attraverso un lavoro di rete. DESTINATARI: Bambini, ragazzi, adolescenti e giovani attraverso “itinerari educativi” personalizzati per età: 6-8 anni; 8-10 anni; 10-12 anni; 12-14 anni; 14-17 anni; 18-25 anni. Gli animatori (attraverso percorsi formativi) SOGGETTI ADERENTI: Arcidiocesi di Pesaro e oratori parrocchiali ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Regione Marche, ATS n.1 MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Dal “Progetto educativo diocesano per l’oratorio” Diocesi di Pesaro; referente Fabbrini don Giuseppe: “Via educativa privilegiata è il rapporto personale. Per gli animatori è sempre aperta la via della formazione che educa a porre la persona al centro dell’interesse e al di sopra di qualsiasi metodologia. L’Oratorio non offre iniziative anonime, ma p omuove i singoli guidandoli e animandoli affinché siano abilitati ad essere protagonisti nella Chiesa e nel mondo.

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Poiché l’Oratorio è espressione ecclesiale comunitaria; ed è la comunità che educa; ha una pluralità di presenze educative nei sacerdoti, religiosi/e, diaconi, laici, giovani e adulti, uomini e donne. È un ‘corpo’ che rimanda al ‘corpo ecclesiale’, al Popolo di Dio. Le molteplici proposte nascono anche dai Gruppi, dai Movimenti e dalle Associazioni raccolte in unità di intenti. L’Oratorio non si crede un’istituzione educativa ‘autosufficiente’ ed esaustiva e avulsa da ogni contesto socio-culturale. Ciò causerebbe sterilità dell’intervento educativo. È l’impegno educativo stesso che porta l’Oratorio a conoscere le agenzie educative preposte all’educazione nel territorio e a dialogare con esse. Pur mantenendo la sua peculiarità ecclesiale. Si tratta di un confronto culturale, di una collaborazione ad iniziative finalizzate all’educazione. L’Oratorio convoca e aggrega attorno ad esperienze, iniziative e attività: perciò è impegnato acercare modi adeguati per comunicare con l’ ‘oggi’ delle giovani generazioni. L’Oratorio accoglie facendo sentire a proprio agio chi è convocato, quale persona attesa, amata e rispettata. “ Il Referente diocesano degli Oratori e il Coordinatore di ATS hanno dato vita ad un tavolo periodico di confronto per integrare le diverse attività nel campo educativo delle giovani generazioni. RAPPORTI FINANZIARI: Contributo Regione Marche attraverso l’Ambito Sociale e risorse Arcidiocesi e Parrocchie coinvolte. DURATA:

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Progetti annuali RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: LR n. 31 del 11.11.2008 e DGR n.1707 del 24.11.08.

SERVIZIO “INTEGRAZIONE SCOLASTICA, PREVENZIONE DEL DISAGIO E PROMOZIONE DELL’AGIO DEI GIOVANI”

OGGETTO, FINALITÀ:

- Il servizio si esplica attraverso l’offerta di una consulenza specialistica adatta ad aiutare insegnanti e genitori ad osservare e interpretare correttamente i comportamenti dei ragazzi fino alle scuole secondarie di 1° grado, individuare i fattori contestuali che favoriscono il disagio, individuare le linee d’azione più appropriate per superare il problema, mettendo in atto non interventi clinici, ma di modificazione del clima relazionale, dell’approccio metodologico-didattico e interfamiliare

- Il servizio comprende anche lo svolgimento del corso “La Gestione del Conflitto nei Processi di Direzione e Coordinamento degli Staff di Direzione” rivolto a dirigenti e staff di direzione, al fine di implementare le capacità degli staff dirigenziali di vivere il conflitto come momento fisiologico della struttura organizzativa, cogliendone le caratteristiche costruttive e assumendone la responsabilità trasformativa.

- Si propone inoltre di implementare il ruolo di direzione attraverso il rafforzamento della funzione di coordinamento e del potere di negoziazione degli interessi dell’organizzazione scolastica.

DESTINATARI: Genitori, dirigenti e staff di direzione delle scuole, insegnanti SOGGETTI ADERENTI: Tutti i Comuni dell’ATS n. 1 ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Istituzioni Scolastiche (medie Inferiori) MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO:

- Il servizio si svolge per alcuni mesi dell’anno scolastico in un numero prefissato di giornate di 8 ore ciascuna per incontri di consulenza rivolti a insegnanti, genitori, dirigenti e staff da dividere, tra le sedi degli Istituti scolastici aderenti, in date da definire tenendo conto delle esigenze specifiche dei singoli Istituti.

- Analogamente, il corso “La Gestione del Conflitto nei Processi di Direzione e Coordinamento degli Staff di Direzione” rivolto a dirigenti e staff di direzione degli Istituti Scolastici aderenti, si svolge con modalità di incontro di mezze giornate di 4 ore ciascuna in date da definire tenendo conto delle esigenze specifiche dei singoli Istituti.

RAPPORTI FINANZIARI: Regione e Comuni ATS n.1 DURATA: Triennale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI:

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art. 18, comma 6 della legge 328/2000, Legge 8 marzo 2000, n. 53, Legge Regionale 13 novembre 2001 n. 27

CENTRI PER L’INFANZIA E SPAZI PER BAMBINI, BAMBINE E PER FAMIGLIE

OGGETTO, FINALITÀ:

- I Centri per l’infanzia (senza pasto e sonno) sono dei Servizi educativi per bambini in età compresa fra 6 mesi e 3 anni, svolgono le funzioni previste per il nido d’infanzia in forma più flessibile articolata, con orari, modalità organizzative e di accesso tali da consentire alle famiglie maggiori opzioni, quali frequenze diversificate e fruizioni parziali o temporanee.

- Gli spazi per bambini, bambine e famiglie sono servizi per l’infanzia destinati al sostegno di iniziative di prevalente interesse ludico, relazionale e socio-culturale, di aggregazione sociale, di reciprocità tra adulti e bambini, nonché di incontro, confronto e formazione fra genitori, figure parentali o loro sostituti ed educatori del servizio.

- In relazione ai servizi citati si è sviluppato un coordinamento pedagogico di ambito sui servizi integrativi per l’infanzia con lo scopo di garantire la continuità nella programmazione educativa e la qualità degli interventi

DESTINATARI: Bambini in età compresa fra 6 mesi e 3 anni, genitori, figure parentali o loro sostituti. SOGGETTI ADERENTI: Tutti i Comuni dell’ATS n. 1 ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Regione e Cooperative Sociali MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: i servizi attivati sono 4 e più precisamente:

1. il servizio “Mininido” di Montecchio come centro per l’infanzia 18/36 mesi, n. 18 posti apertura dal 1° settembre al 31 luglio con orario 7,30 – 13;

2. il servizio “Verso...Itaca” di Montecchio come centro per l’infanzia 18/36 mesi, n. 17 posti, apertura dal 1° settembre al 31 luglio con orario 7,30 – 13 ;

3. il Coordinamento pedagogico con il compito di qualificazione, documentazione e formazione per i servizi educativi all’infanzia d’Ambito, attivo dal 1 gennaio al 31 dicembre, con una interruzione estiva di circa tre mesi;

4. il Laboratorio e Osservatorio “Città dei Bambini” con il progetto “A scuola da soli” attuato nei tragitti casa-scuola per i bambini delle scuole primarie di Pesaro e Colbordolo (totale n. 8 scuole) e con una analisi statistica che comporta la rilevazione e il monitoraggio dei dati relativi al progetto. Apertura dal 1° settembre fino alla fine dell’attività scolastica e prosegue con l’attività dell’Osservatorio per una analisi statistica che comporta la rilevazione e il monitoraggio dei dati fino al 31 ottobre.

RAPPORTI FINANZIARI: Regione Marche e Comuni ATS 1. DURATA:

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Triennale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: Legge Regionale 9/2003

Servizio di coordinamento e qualificazione dei CENTRI ESTIVI OGGETTO, FINALITÀ: Programmazione dei centri estivi che si realizzano da giugno a agosto e organizzazione e gestione operativa della sede d’Ambito adibita a magazzino e laboratorio delle attività ricreative ed educative per il tempo libero e alla formazione degli animatori educativi. DESTINATARI: Bambini e bambine in età da scuola primaria e scuola secondaria di primo grado SOGGETTI ADERENTI: Tutti i Comuni dell’ATS n.1 ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Regione e Cooperative Sociali MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: apertura di n. 22 centri, per un totale di 2.108 posti struttura, nei mesi di giugno, luglio e agosto che coinvolgono tutti i bambini e le bambine, su richiesta, dei Comuni dell’Ambito Sociale n. 1. RAPPORTI FINANZIARI: Regione Marche e Comuni ATS 1 DURATA: Triennale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: L.R. 9/2003 e Deliberazione di Consiglio Regionale

GENITORI INSIEME OGGETTO, FINALITA’: Serie di incontri di formazione, informazione e confronto per gruppi di genitori sulle tematiche educative, guidati da facilitatori.

- Obiettivi generali del progetto rientrano nella promozione dell’agio e prevenzione del disagio nell’area delle relazioni familiari e del rapporto genitori-figli.

- La finalità del progetto è offrire ai genitori uno spazio di formazione sulle tematiche educative, sul ruolo genitoriale, sulle fasi di sviluppo dei propri figli, sulle modalità di relazionarsi e di comunicare; dare strumenti utili a rafforzare e migliorare la consapevolezza di sé e del proprio stile genitoriale, a rafforzare l’empowerment dei genitori e la loro capacità di individuare e gestire problemi nel rapporto con i propri figli; offrire occasioni di incontro e confronto con altri genitori, creando una rete di condivisione e di sostegno fra famiglie; stimolare la libera iniziativa aggregativa dei

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genitori, favorendo al nascita di gruppi autogestiti, nell’ottica dell’auto mutuo aiuto fra famiglie.

DESTINATARI: Genitori di figli d’età compresa da 1 a 18 anni SOGGETTI ADERENTI: Promosso dall’Ambito territoriale Sociale 1, coordinato dall’Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Pesaro. Partecipano i 9 Comuni dell’ATS 1, le Associazioni del privato sociale (Operatori di Base, Forum delle Associazioni Familiari), una rappresentanza delle scuole (Istituti Comprensivi). ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Il servizio si relaziona con i soggetti che all’interno della rete ATS 1 operano per la promozione dell’agio relazionale nell’area della famiglia e dei minori. MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Il coordinamento del servizio è gestito dalle Politiche Educative del Comune di Pesaro. L’impianto teorico – scientifico è stato curato da professionisti per la formazione dei conduttori e nella struttura teorica degli argomenti proposti (dal 2000 al 2008). Attualmente esiste un gruppo di n. 9 conduttori più la Coordinatrice, dott.ssa Maria Rosa Gaudiano, che dal 2009 gestiscono autonomamente l’attività con i gruppi. Nel corso degli anni la proposta ha compreso:

- gruppi di 1° livello, con 7 -10 incontri nel corso dell’anno; - gruppi di 2° livello, per genitori che hanno frequentato la 1° serie l’anno precedente,

con nuovi argomenti; - gruppi autogestiti, che si incontrano circa 1 volta al mese da soli, e 2 volte l’anno si

incontrano con il proprio conduttore; - serate comuni a tema per tutti i partecipanti al progetto e serata finale annuale.

La divulgazione avviene tramite distribuzione di volantini, materiale informativo e moduli di adesione nelle scuole dell’ATS 1 (nidi, materne, Istituti Comprensivi, pubblici e parificati); successivamente vengono composti i gruppi e invitati gli iscritti con lettera. Nell’anno 2009/10 sono state raccolte circa 1300 adesioni al 1° livello e si sono formati n. 10 gruppi a Pesaro e n. 9 gruppi negli 8 comuni dell’ATS1. Inoltre si è formato un “Laboratorio sulla genitorialità”, con 7 conduttori e 1 coordinatrice, con l’incarico di progettare l’attività “Genitori Insieme” per l’anno 2011 e di elaborare nuove proposte da presentare al Tavolo del Progetto, in risposta ai bisogni rilevati all’interno dei gruppi genitori. RAPPORTI FINANZIARI: Il budget rientra all’interno dei finanziamenti della L.R. 9/03. La commessa per i contratti della coordinatrice e dei conduttori è stata affidata per il 2009 all’Agenzia per l’Innovazione. DURATA: Progetto annuale; dal 1999/2000 a tutt’oggi il progetto è stato promosso tutti gli anni, con differenti stanziamenti ed attività RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: L. 285/97 e l.r. 9/03.

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CARTA BIMBO OGGETTO, FINALITÀ: E’ il frutto dell’accordo tra l’Amministrazione Comunale di Pesaro ed i principali attori, istituzionali e non, del territorio nell’intento di promuovere il benessere della collettività. E’ una tessera completamente gratuita della durata di un anno solare, nominativa e riservata ai bambini da 0 a 12 mesi residenti a Pesaro. Prescinde da qualsiasi condizioni di disagio del nucleo di appartenenza o limite reddituale. Viene consegnata insieme ad una guida informativa sui servizi e convenzioni. E’ rinnovabile ed implementabile a seconda dei bisogni emergenti, del gradimento riscontrato e delle risorse comunali. Costituisce il primo gradino verso la costruzione di una più complessa FAMILY-CARD. Per quanto riguarda i servizi sanitari offerti si giova di una copertura assicurativa a carico del Comune di Pesaro attivabile su richiesta del genitore del minore. DESTINATARI: Bambini con età tra 0 e 12 mesi residenti nel Comune di Pesaro SOGGETTI ADERENTI: Assessorato politiche alla Famiglia, Ordine dei Medici, Ordine dei Farmacisti, Protezione civile, Associazioni di categoria, Ipermercati e grande distribuzione, Patronati dei sindacati e di categoria ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Sponsor: Amministrazione comunale, Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, Marche multiservizi, Aspes SpA gestore delle Farmacie comunali di Pesaro, Federfarma, Adriabus SpA, Pesaro parcheggi SpA, Guido Daniele (artista multimediale) MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Tipologia delle opportunità e dei servizi offerti:

- Servizi commerciali: sconti e favorevoli condizioni d’acquisto su prodotti per la mamma e la prima infanzia nelle farmacie convenzionate aderenti al progetto Carta Bimbo sui prodotti indicati in apposito elenco sottoscritto da Federfarma e Aspes SpA.

- Servizi pubblici: autobus gratuito per mamme in attesa fino al primo anno di vita del bambino e posto segnalato sugli autobus di linea alle mamme in attesa. Parcheggi rosa di cortesia nelle zone strategiche della città estesi in prossimità delle farmacie centro e zone limitrofe e degli ambulatori pediatrici. N. 4 parcheggi gratuiti presso il Curvone.

- Servizi sanitari: reperibilità pediatrica e assistenza ginecologica alla madre durante il primo anno di vita del bimbo e consegna medicinali urgenti (Prontofarmaco).

- Informativa su norme previdenziali e congedi: brochure con indirizzi utili e le informazioni riguardanti: congedi parentali, flessibilità oraria, rapporto di lavoro, diritti dei neo-genitori, assistenza fiscale e previdenziale, assegni di sostegno al reddito in caso di disoccupazione, servizi formativi e voucher per le neo-mamme alla ricerca di lavoro.

- Pacchetto dono: conterrà n. 1 kit di prova di pannolini lavabili per ogni bambino (donati da Marche multiservizi) e n. 5 grattini per sosta (donati dal Comune di Pesaro con il contributo della fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro).

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- Agevolazione sosta: convenzione tra Pesaro parcheggi Spa e Farmacie del centro per estendere l’iniziativa “Sosta in centro gratis”.

RAPPORTI FINANZIARI: Comune di Pesaro, soggetti aderenti e Sponsor DURATA: Annuale.

CONSULTORI: interventi sociali a favore delle famiglie OGGETTO, FINALITÀ: Realizzazione di interventi a favore di famiglie con minori in difficoltà, per ampliare e potenziare gli interventi sociali del Consultorio attraverso l’integrazione socio-sanitaria dei soggetti coinvolti (valutazione integrata, presa in carico condivisa …) DESTINATARI: Famiglie con minori in difficoltà dell’ATS 1 e Distretto 1 SOGGETTI ADERENTI: ATS 1 e Comuni, Distretto Sanitario Zona Territoriale 1 ASUR. ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Associazioni di volontariato rivolte all’affido MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Gestione integrata tramite Convenzione tra ATS n.1 e Zona T. n. 1 Pesaro “ampliamento e potenziamento dei servizi di supporto alle attività consultoriali svol e nell’ATS n. 1 di Pesaro” tIl potenziamento del Consultorio è attuato attraverso le seguenti figure professionali:

- 1 assistente sociale per le attività di prevenzione e presa in carico del disagio minorile con provvedimento del tribunale dei minori;

- figure di psicologo per il sostegno alla genitorialità e per la valutazione e presa in carico dei nuclei familiari nel percorso dell’affidamento etero familiare e per la presa in carico delle famiglie in stato di disagio con patologia psichica.

Coinvolgimento del privato sociale per effettuare interventi di promozione dell’affido familiare, costituendo una rete di famiglie che collabori con l’equipe integrata d’ATS. RAPPORTI FINANZIARI: Finanziamento Regionale che supporta le risorse ASUR e sociali. DURATA: 12 mesi (2° annualità) RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI:

- DGR 583/08 - Determina del Dirigente/Coordinatore ATS 1 n. 1006 del 31/03/2009 per approvazione

Convenzione ATS 1 e Distretto (Asur).

SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE NUMEROSE

OGGETTO, FINALITÀ: Interventi di sostegno alle famiglie con quattro o più figli, compresi quelli in affidamento familiare attraverso l’assegnazione del bonus quale contributo regionale una tantum

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(finalizzato alla riduzione degli oneri sostenuti dalle famiglie medesime per i servizi di erogazione dell’energia elettrica, gas, acqua, rifiuti). DESTINATARI: Nuclei familiari residenti nei Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n.1 (n.216) composti da cittadini italiani, comunitari o stranieri con numero di figli pari o superiori a quattro, compresi i minori in affido familiare. SOGGETTI ADERENTI: I 9 Comuni dell’ATS 1 ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Regione Marche MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO:

- Riparto dell’80% del contributo regionale in eguale misura tra i nuclei familiari in possesso dei seguenti requisiti: famiglie con 4 o più figli compresi i minori in affidamento familiare residenti nei Comuni dell’ATS1 secondo un valore ISEE prestabilito annualmente.

- Riparto del rimanente 20% solo tra i medesimi nuclei familiari con un valore ISEE più basso rispetto a quello precedente.

RAPPORTI FINANZIARI: Finanziamento Statale inviato dalla Regione DURATA: Annuale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: D.G.R. n. 1034/09

PRONTA ACCOGLIENZA PER MINORI OGGETTO, FINALITÀ:

Interventi assistenziali urgenti di tutela di minori italiani e stranieri trovati nel proprio territorio in stato di abbandono o in una situazione di grave rischio, di età compresa fra i 6 e i 18 anni. Attraverso la gestione in forma associata a livello di Ambito Territoriale Sociale, del Servizio, gli Enti convenzionati intendono perseguire le seguenti finalità:

1. razionalizzare l’individuazione della struttura di accoglienza attraverso contratti che consentano di riservare uno o più posti mettendoli a disposizione di tutti i Comuni aderenti alla convenzione;

2. dare una risposta tempestiva alle urgenze derivanti dal rinvenimento di minori in stato di abbandono contenendo la spesa fissa.

DESTINATARI: Minori italiani e stranieri trovati nel proprio territorio in stato di abbandono o in una situazione di grave rischio SOGGETTI ADERENTI: Comuni di Colbordolo, Gabicce Mare, Monteciccardo, Montelabbate, Sant’Angelo in Lizzola, Tavullia. ATS 1 MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO:

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- il Servizio associato provvede all’individuazione di un’unica struttura di pronta accoglienza presso cui riservare almeno 1 posto per i minori maschi e 1 posto per i minori femmine;

- l’inserimento verrà attivato dall’Ente che si trovi nella necessità di dover provvedere a collocare il minore in stato di abbandono.

- la competenza tecnico professionale nei confronti del minore rinvenuto in stato di abbandono è del Comune nel cui territorio è stato trovato;

- Il Comune di Montelabbate è centro di organizzazione del servizio in oggetto e provvede all’adozione degli atti necessari alla gestione, nel rispetto dei contratti stipulati con la struttura d’accoglienza.

RAPPORTI FINANZIARI: Regione, ASUR, Comuni DURATA: Triennale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI:

- D. Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 “T.U. delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali” - D. Lgs. 25/1998 n. 286 “T.U. delle disposizioni concernenti la disciplina

dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”; - Legge 30/2002 n. 189 “Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo”; - L.R. n. 8/94; - L.R. 13/2009 “Disposizioni a sostegno dei diritti e dell'integrazione dei cittadini stranieri

immigrati” (ex L.R. n. 2/1998 “Interventi a sostegno dei diritti degli immigrati”).

LABORATORIO “CITTA’ DEI BAMBINI e DELLE BAMBINE” OGGETTO, FINALITÀ:

• Obiettivo atteso per questo Servizio è l’autonomia dei bambini, lo sviluppo sostenibile della città, l’individuazione di percorsi sicuri e protetti fra casa e scuola.

• Altro obiettivo atteso è quello di raggiungere, servendosi di una adeguata attività di stimolazione, un sempre maggior coinvolgimento degli insegnanti nel ruolo di collaboratori per far accettare come parte integrante del percorso didattico-educativo previsto dalla scuola stessa, il messaggio rivolto ai bambini e alle famiglie relativo all’iniziativa “A scuola ci andiamo da soli”.

• Obiettivi rispetto al territorio: - promuovere la fruibilità dell’ambiente urbano; - favorire la mobilità autonoma; - favorire la partecipazione di bambini e ragazzi alla vita di comunità; - favorire la creatività e operatività dei luoghi di aggregazione.

• Il Comitato dei Sindaci, in sede di definizione del Piano Territoriale per l’Infanzia e l’Adolescenza, individua i territori dei Comuni aderenti che attivano il servizio.

DESTINATARI: i bambini/e della scuola dell’obbligo residenti nei Comuni dell’ATS 1, gli educatori, i genitori e altre figure attive sul territorio (commercianti, vigili urbani, nonni ecc.).

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SOGGETTI ADERENTI: I 9 Comuni dell’ATS 1. ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Istituti Scolastici Statali e Autonomi Paritari; Ufficio Scolastico Provinciale (USP) MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Modalità esecutive per l’azione “a scuola ci andiamo da soli”:

• il percorso dell’iniziativa, a partire dalla prima classe alla quinta classe della scuola primaria, è differenziato per ognuno dei cinque anni.

• gruppo tecnico: è composto da dirigenti e/o funzionari responsabili del servizio dei singoli Comuni aderenti, dal referente del Comitato tecnico dell’ente capofila, Comune di Pesaro e dai referenti delle singole Scuole

RAPPORTI FINANZIARI: I servizi in oggetto si avvalgono dei fondi della Regione Marche in attuazione della L.R. 9/03; le quote di finanziamento, le risorse professionali e strumentali degli enti aderenti sono definite dal Comitato dei Sindaci in sede di adozione del “Piano Territoriale per l’infanzia e l’adolescenza”. DURATA: Triennale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI:

• Piano territoriale per l’infanzia e l’adolescenza ai sensi della ex L. 285/97 e L.R. 9/03: “disciplina per la realizzazione e gestione dei servizi per l’infanzia, per l’adolescenza e per il sostegno alle funzioni genitoriali e alle famiglie

• Protocollo di intesa tra i Comuni dell’ATS n. 1 e gli Istituti Scolastici Statali e Autonomi Paritari per i “servizi, gli interventi e le azioni a favore della popolazione fino a 18 anni dell’ATS n. 1”.

COORDINAMENTO PEDAGOGICO SERVIZI INFANZIA

OGGETTO, FINALITÀ:

Garantire il coordinamento pedagogico, ai sensi della L.R. 9/03, ai servizi alla prima infanzia, nonché il coordinamento e la qualificazione educativa dei servizi estivi. In particolare per la prima infanzia:

- programmazione e coordinamento processi di Formazione e aggiornamento professionale personale insegnante dei servizi educativi promossi nell’ATS n.1;

- coordinamento e programmazione Corso per Baby-Sitter; - incontri di consulenza e formazione per sostegno genitori nell’educazione bambini 0-6; - progettazione e partecipazione alla gestione del rapporto con famiglie e con centri

organizzativi e amministrativi dei servizi per le problematiche didattico-educative; - valorizzazione delle differenze; - partecipazione alla gestione attività finalizzate all’inserimento presso i servizi dei

bambini diversamente abili e delle loro famiglie; - progettualità ed elementi valutativi per il miglioramento dei servizi in collaborazione

con le amministrazioni, con gli enti gestori, il gruppo educativo e le famiglie;

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- partecipazione al nucleo di coordinamento dei Servizi educativi promossi nell’ambito del Programma;

- attività di osservazione in loco, supervisione, incontri di programmazione e verifica presso i centri per l’infanzia; monitoraggio, verifica e valutazione dei risultati effettivi di ogni servizio al fine del mantenimento degli standard di qualità.

In particolare per i servizi estivi: - progettare e predisporre gli ampliamenti nell’offerta dei servizi; - partecipare alla predisposizione dei progetti esecutivi di ogni Comune dell’ATS; - creare una rete tra le attività dei Comuni nell’ATS e tra i Comuni e i Partners individuati

per la realizzazione del Progetto; - effettuare verifiche in itinere dei vari servizi e apportare gli aggiustamenti necessari; - formulare una valutazione finale (qualità del servizio); - organizzare corsi di formazione per Animatori e gestire operativamente la sede

d’Ambito adibita a “magazzino” e laboratorio delle attività per il tempo libero. DESTINATARI: educatori, animatori, operatori, genitori e bambini/e e ragazzi/e utenti dei servizi SOGGETTI ADERENTI: I 9 Comuni dell’ATS 1. MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Per l’organizzazione del coordinamento ci si avvale:

• gruppo tecnico: - è composto da dirigenti e/o funzionari responsabili del servizio dei singoli Comuni

aderenti; - si occupa della determinazione degli standard qualitativi e dell’assetto organizzativo e

gestionale in genere; - è incaricato del monitoraggio relativo a criticità/punti di forza dell’attività svolta.

RAPPORTI FINANZIARI: fondi della Regione Marche e dei 9 Comuni DURATA: Triennale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI:

• Piano territoriale per l’infanzia e l’adolescenza ai sensi della ex L. 285/97 e L.R. 9/03: “disciplina per la realizzazione e gestione dei servizi per l’infanzia, per l’adolescenza e per il sostegno alle funzioni genitoriali e alle famiglie”;

• Regolamento attuativo L.R. 9/03;

EQUIPE INTEGRATA TUTELA MINORILE OGGETTO, FINALITÀ:

Attivazione di un’èquipe territoriale integrata fra le istituzioni pubbliche (Ente Locale e Azienda Sanitaria Territoriale), per garantire un’adeguata tutela minorile e le relative procedure interistituzionali e professionali con l’Autorità Giudiziaria Ordinaria e Minorile . L’èquipe ha le seguenti finalità:

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• accompagnare, sostenere e garantire la crescita verso un armonico sviluppo fisico, psichico, educativo e sociale dei minori;

• individuare modalità condivise d’intervento integrato in favore dei minori in situazione di grave disagio e pregiudizio su richiesta d’indagine o provvedimento emesso dall’Autorità Giudiziaria Ordinaria o Minorile.

DESTINATARI: minori di età compresa tra 0 e 18 anni che si trovano in situazione di grave disagio o pregiudizio. SOGGETTI ADERENTI: I Comuni ATS 1, ASUR ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Istituzioni Giudiziarie e Minorili MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO:

• L’ Èquipe integrata per la tutela minorile ha sede presso il Servizio Politiche Sociali del Comune di Pesaro , il quale svolge funzioni di coordinamento tecnico-organizzativo; tale sede si configura anche come luogo di accoglimento delle richieste provenienti dall’autorità ordinaria e minorile di inchieste socio-ambientali e psico-sociali e dell’eventuale presa in carico .

• L’èquipe integrata è composta dalle seguenti figure professionali: - n. 1 Assistente Sociale del Comune di Pesaro; - n. 1 Assistente Sociale per i restanti Comuni dell’ATS 1 sulla base della competenza

territoriale; - n. 3 psicologi dell’ASUR Marche Zona Territoriale n. 1 di Pesaro – Area materno-

infantile. RAPPORTI FINANZIARI: Comuni e ASUR DURATA: triennale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI:

• L. 405/75 Istitutiva dei Consultori Familiari; • D.P.R. 616/77 art. 23 con il quale vengono attribuite ai Comuni le competenze

civili ed amministrative in tale materia

AFFIDO FAMILIARE: dall’équipe al territorio OGGETTO, FINALITÀ: Progetto di sistema che mette in rete 3 interventi diversificati. Il primo metodologico riguarda “l’équipe integrata per l’affidamento familiare”, gli altri due interventi progettuali si riferiscono alla sensibilizzazione del territorio attraverso: “Una famiglia per amico” e “Mi affido al cinema”.

1. Èquipe territoriale integrata fra le istituzioni pubbliche (ente locale e azienda sanitaria territoriale) per l’affidamento familiare”, per assicurare l’unitarietà d’intervento in

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materia di affido familiare, con l’obiettivo di tutelare i minori momentaneamente privi di un ambiente familiare adeguato.

L’èquipe garantisce: - l’applicazione delle “ Prassi Operativa sull’affido familiare” del 2007; - la sensibilizzazione, la promozione e l’informazione nei confronti dell’opinione

pubblica sul servizio affido; - il reperimento e la selezione delle famiglie disponibili all’affido familiare, la presa

in carico del minore e della famiglia affidataria; - monitoraggio, verifica e valutazione dell’attività svolta; - la collaborazione con la Regione Marche, con l’Autorità giudiziaria minorile, le

associazioni di volontariato e le reti di famiglie affidatarie. 2. Eventi e iniziative sul territorio (“Una famiglia per amico” e “Mi affido al cinema”) per:

- diffondere l'informazione corretta, capillare e itinerante dell’affido familiare e delle sue finalità per una risposta concreta di solidarietà a minori in difficoltà;

- sensibilizzare i cittadini alla problematica dell’affido familiare; - orientare coloro che stanno maturando la scelta dell’affido; - sostenere attraverso un’azione formativa e di supporto, i singoli e le coppie

impegnate nel ruolo di affidatari; - far conoscere i reali contenuti della legge sull’affidamento; - fornire elementi di valutazione per la selezione dei soggetti disponibili all’affido

da inserire in apposito DATA-BASE curato dall’èquipe integrata per l’affido familiare;

- fornire ai soggetti interessati all’affido una visione più ampia possibile circa il ruolo dell’affidatario, nonché gli strumenti per poter affrontare tale funzione.

DESTINATARI: - le famiglie affidatarie; - minori momentaneamente privi di un ambiente familiare adeguato - minori sottoposti a provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria - cittadinanza (genitori, docenti, educatori ….)

SOGGETTI ADERENTI: I Comuni ATS 1, ASUR Zona 1 ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Associazioni del volontariato e del 3° settore (Associazione Famiglie Per L’accoglienza, Comunita’ di Monte Illuminato, Canaan, C.A.V. (Centro di Aiuto Alla Vita), Associazione Azobe’- ONLUS, Caritas Diocesana, coop. sociale Pegaso, Associazione Trilly – A.M.A.T. ONLUS, Associazione Papa Giovanni XXIII) MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: L’ÈQUIPE INTEGRATA PER L’AFFIDAMENTO FAMILIARE ha sede presso l’ATS 1 di Pesaro per l’aspetto organizzativo/promozionale. Le funzioni operative sono svolte, per quanto riguarda il Comune di Pesaro, c/o il Servizio Politiche Sociali, per i restanti Comuni dell’ATS 1, c/o la sede dell’Unione dei Comuni di Pian del Bruscolo. E’ composta dalle seguenti figure professionali: per il territorio del Comune di Pesaro:

- n. 1 Assistente Sociale del Comune di Pesaro; Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro

Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591 e-mail: [email protected]; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it

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- n. 1 Psicologo del Comune di Pesaro; - n. 1 psicologi dell’ASUR zona Territoriale n. 1 di Pesaro;

per il territorio degli altri Comuni dell’ATS 1: - n. 1 Assistente Sociale del Comune di Gradara; - n. 1 psicologo della Zona Territoriale n. 1 Asur (competente per Distretto).

Consulenti esterni garantiscono l’aggiornamento e la formazione permanente del personale coinvolto e la supervisione dei casi in carico. Iniziative progettuali previste nel territorio:

• “UNA FAMIGLIA PER AMICA a.s. 2010-2011”: serie di incontri (3) nei contesti scolastici dell’ATS 1 - sensibilizzazione di insegnanti nelle scuole, materne, elementari e medie, genitori e

scolari verso le problematiche connesse all’istituzionalizzazione dei minori, verso l’accoglienza di minori in affido famigliare o in casa famiglia, verso le cause che spingono all’abbandono del minore;

- informazione alle insegnanti degli istituti scolastici sulle modalità di accesso al servizio affidi da diffondere alle famiglie;

- attivazione dei laboratori creativi costituiti dai genitori e bambini presso le aule delle scuole, per la creazione di una rete di famiglie.

• “MI AFFIDO AL CINEMA”: proiezione di film presso l’Istituto Comprensivo di Pian del Bruscolo (lo scorso anno a Pesaro) sul tema famiglia/figli a cui seguirà dibattito - Dibattito iniziale e finale ad ogni visione dei film selezionati; - Rilevazione delle presenze - Somministrazione di un questionario finale per il rilevamento dello stato di

gradimento dei film e di comprensione rispetto al tema trattato RAPPORTI FINANZIARI: Comuni e ASUR DURATA: triennale (equipe) annuale (iniziative) RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI:

• Legge 4 maggio 1983, n. 184 “ Disciplina dell’adozione e dell’affidamento familiare dei minori” e successive modifiche apportate dalla Legge 28 marzo 2001 n. 149 “ Diritto del minore ad una famiglia”;

• L. 405/75 Istitutiva dei Consultori Familiari; • D.P.C.M. 14 .02.2001 “Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-

sanitarie”; • D.G.R. 869 del 17 giugno 2003, prevede che gli Enti Locali per assicurare l’unitarietà

dell’intervento, sottoscrivono con l’A.S.U.R.- Zona di competenza, un protocollo, a livello di Ambito Territoriale, in cui concordano la programmazione e la gestione intergrata degli interventi connessi al servizio di affidamento familiare attraverso un’èquipe integrata;

• “ Prassi Operativa Affido Familiare” (2007) deliberate dai singoli Comuni dell’ATS 1; • D.G.R. 583 del 30.4.2008 recante le “Linee programmatiche e finanziamento di

interventi per Consultori Familiari”.

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• Convenzione Unica tra i Comuni dell’A.T.S. n.1 di Pesaro per la gestione associata di servizi sociali ed educativi (art. 30 d. lgs. n. 67/2000):

• Convenzione tra l’èquipe integrata affido familiare ATS n. di Pesaro e associazioni di volontariato finalizzato alla promozione dell’affido familiare.

EQUIPE INTEGRATA ADOZIONE INTERNAZIONALE OGGETTO, FINALITÀ:

Attivazione di “un’èquipe territoriale integrata adozioni” fra le istituzioni pubbliche (Ente locale e Azienda Sanitaria Territoriale) per assicurare l’unitarietà di intervento in materia di adozione. DESTINATARI: a) le famiglie aspiranti all’adozione; b) le famiglie adottive SOGGETTI ADERENTI: I Comuni ATS 1, ASUR Zona 1 MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: L’ èquipe adozioni è composta dalle seguenti figure professionali:

- n. 1 Psicologo e n. 1 Assistente Sociale dell’ASUR zona territoriale n. 1 di Pesaro; - n. 1 Assistente Sociale dipendente del Comune di Pesaro per Enti locali afferenti

all’ATS.

RAPPORTI FINANZIARI: Comuni e ASUR DURATA: triennale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI:

- D.G.R. 2712 del 3.11.1999 che reca in allegato lo “Schema di protocollo a carattere sperimentale in materia di adozione” e delinea il percorso metodologico dell’intero percorso adottivo;

- D.G.R. 869 del 17 giugno 2003, prevede che gli Enti Locali per assicurare l’unitarietà dell’intervento, sottoscrivono con l’A.S.U.R.- Zona di competenza, un protocollo, a livello di Ambito Territoriale, in cui concordano la programmazione e la gestione intergrata degli interventi connessi al servizio di affidamento familiare attraverso un’èquipe integrata ;

- D.G.R. 1896 del 29.10.1999 recante le “ Linee d’iNdirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi che garantisca livelli adeguati d’intervento in materia di adozione internazionale”.

PERCORSO di FORMAZIONE EDUCATORI S.E.D. OGGETTO, FINALITÀ:

- Consentire agli educatori domiciliari una formazione/supervisione curata dalla psicologa dei Servizi Sociali del Comune di Pesaro su tematiche e casi specifici.

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- Migliorare la qualità del servizio e sostenere il percorso professionale degli educatori attraverso una formazione permanente e la supervisione del proprio lavoro e dei propri vissuti.

DESTINATARI: Educatori S.E.D. dell’ATS 1 SOGGETTI ADERENTI: ATS 1, Comune di Pesaro ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Coop. sociale Ginestra 2 di Pesaro MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: 5 incontri annuali di 2 ore e 30 minuti, presso la sede della Cooperativa sociale Ginestra 2. Uso di questionari specifici RAPPORTI FINANZIARI: Comune di Pesaro DURATA: annuale (partito nel 2006)

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4.3 POLITICHE DI SOSTEGNO AL CITTADINO DISABILE

INTERVENTI IN FAVORE DELLE PERSONE DISABILI LR.18/96 OGGETTO, FINALITÀ: IL “SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE” per persone in situazione di disabilità, nell’Ambito territoriale sociale n. 1 è rivolto in particolare ai cittadini privi di nucleo familiare o con famiglie che non sono in grado di assicurare loro assistenza adeguata per quanto attiene alla cura e all’igiene della persona o dell’ambiente domestico e che possono presentare difficoltà relazionali.

- Il servizio è svolto da personale competente, dipendente sia dalle Amministrazioni Comunali sia dalle Cooperative Sociali convenzionate con le stesse, presso l’abitazione privata degli utenti o presso alloggi comunali.

IL “SERVIZIO DI ASSISTENZA EDUCATIVA” è declinato in tre tipologie di intervento:

1. Servizio domiciliare: che ha come finalità quella di garantire un supporto socio educativo a minori in situazione di disabilità nel proprio nucleo familiare senza allontanarli dal proprio ambiente di vita.

2. Progetto “CAOOS” del Comune di Pesaro: Corso di Attività Occupazionale per l’Orientamento Sociale” svolto in orario pomeridiano presso il “Centro Servizi Educativi Viale Trieste” di Pesaro, è rivolto a minori con disagi psico fisici in età preadolescenziale e adolescenziale che frequentano la Scuola media Inferiore e/o le Scuole Secondarie Superiori di II grado, residenti nel Comune di Pesaro.

3. Progetto “Incontro” dell’Associazione genitori di soggetti in situazione di handicap “Insieme”, in convenzione con il Comune di Pesaro, rivolto nell’anno 2009 a n. 7 giovani disabili gravi in età scolare, persegue gli stessi obiettivi del progetto CAOOS attraverso percorsi educativi di carattere ludico ricreativo strutturati sia in laboratori che in specifiche attività.

I PROGETTI DI INTEGRAZIONE E SOCIALIZZAZIONE prevedono interventi in favore di minori e giovani in situazione di disabilità presso strutture educative ludico ricreative aperte alla comunità locale. I Progetti attuati dal Comune di Pesaro si articolano in quattro interventi:

- I Centri “Centri di Aggregazione” per adolescenti e giovani, “Calamita”, “La Miniera”, “Geyser”, “Totem”, “Trisonte”, “Dirinvagò”, “Il Lingotto”, “C’entro dentro”, “Stanza di uscita”. Sono luoghi educativi e stimolanti per la presenza al loro interno delle educatrici che hanno la funzione di punto di riferimento e ascolto per ragazzi\e di età compresa tra gli 10 ed i 24 anni di età.

- Scuola dell’infanzia e nido estivi Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro

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I Servizi di scuola dell’infanzia e nidi estivi per i bambini 0-6 anni, sono aperti nel mese di luglio, per venire incontro alle esigenze dei genitori lavoratori in un periodo di chiusura degli ordinari servizi educativi annuali.

- Servizi estivi per i bambini della scuola primaria Tutti gli animatori dei centri hanno seguito una formazione specifica. Particolare l’impegno per accogliere ed integrare i bambini disabili ai quali è stato garantito personale di sostegno individuale.

- Servizi estivi per ragazzi della scuola secondaria di primo grado Tutti gli animatori dei centri hanno seguito una formazione specifica. Particolare l’impegno per accogliere i ragazzi disabili ai quali è stato garantito personale di sostegno individuale Il progetto del Comune di Gabicce Mare vede la sua realizzazione attraverso il Centro Estivo. Il Centro estivo articola le sue attività ludico ricreative in un ambiente protetto presso la “Scuola Materna “ frazione di Case Badioli ed uno spazio aperto quale la spiaggia del Comune di Gabicce Mare. I progetti di integrazione e socializzazione vengono svolti sia da educatori dipendenti dalle Amministrazioni Comunali che da educatori delle Cooperative sociali i quali organizzano attività specifiche e sono punto di riferimento costante per gli adolescenti e giovani in situazione di disabilità. IL SERVIZIO DI TRASPORTO Al fine di promuovere l’integrazione sociale delle persone in situazione di disabilità, è assicurato il servizio trasporto dai Comuni dell’Ambito territoriale sociale n. 1 attraverso servizi individuali e collettivi a seconda delle specifiche esigenze, con l’uso di mezzi propri ed in regime di convenzione con:

- auto pubbliche, servizio di trasporto a mezzo taxi - l’Azienda per la Mobilità Integrata e trasporti AMI s.p.a. - l’Associazione Italiana Assistenza agli Spastici Onlus A.I.A.S. - la Cooperativa Sociale “NEL BLU” ex “Val Conca” - la Cooperativa Sociale “La Ginestra Due” - la Cooperativa Sociale “Labirinto” limitatamente agli utenti inseriti presso il Centro

Socio Educativo Riabilitativo Diurno “Viale Trieste”. I Comuni dell’Ambito territoriale sociale n. 1 attuano inoltre il servizio di trasporto scolastico alle Scuole Secondarie Superiori di II grado per alunni in situazione di handicap attraverso le modalità gestionali evidenziate. “Servizio di trasporto effettuato da familiare con mezzi propri” In casi specifici, qualora il Comune di residenza non sia stato in grado di soddisfare le esigenze particolari degli utenti, il servizio viene effettuato dalla famiglia o dal disabile stesso. INIZIATIVE CHE RISPONDONO A SPECIFICHE ESIGENZE Servizi di “Ippoterapia” La Terapia Mezzo Cavallo “T.M.C.” è un metodo globale ed analitico rivolto a tutti i portatori di handicap sia fisici che psichici. E’ globale perché sollecita la partecipazione di tutto l’individuo, sia nella sua componente fisica che psichica; è analitico perché permette la

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realizzazione di movimenti gestuali molto precisi; il cavallo diventa parte di un sistema di relazioni in un ambiente naturale e stimolante. La T.M.C. è una forma di terapia che riunisce in se tutte le metodiche della riabilitazione. CENTRI SOCIO EDUCATIVI RIABILITATIVI DIURNI – C.S.E.R. I Centri socio educativi riabilitativi diurni sono un servizio rivolto alle persone in situazione di disabilità che abbiano terminato il percorso scolastico e/o in età post - obbligo scolare per le quali non è prevedibile nel breve periodo un percorso di inserimento lavorativo. Il servizio tende a sviluppare progettualità educative, riabilitative, di formazione, orientamento e di socializzazione, atte a prevenire situazioni di emarginazione e isolamento, a promuovere interventi educativi/formativi e a garantire un supporto alle famiglie. Lo schema delle attività svolte può essere così precisato:

- attività di laboratorio - attività motorie - attività volte all’autonomia - attività di socializzazione

I Centri Socio Educativi Riabilitativi Diurni, sotto indicati, presenti nell’Ambito territoriale sociale n. 1 e nei Comuni limitrofi, costituiscono una rete di servizi articolata e differenziata al fine di offrire opportunità diverse agli utenti e alle loro famiglie.

- Centro socio educativo riabilitativo diurno “Movimhandicap”, servizio territoriale del Comune di Pesaro, gestito in convenzione con la Cooperativa Sociale Labirinto, è autorizzato per n. 6 adulti in situazione di disabilità psicofisica medio grave.

- Centro socio educativo “Centro di assistenza diurna per persone a grave rischio di emarginazione”, gestito dal Centro italiano di Solidarietà (Ce.I.S.), in convenzione con il Comune di Pesaro, è autorizzato per n. 16 persone in situazione di disabilità psicofisica medio-grave a rischio di emarginazione.

- Centro socio educativo riabilitativo diurno “A. Giardini AIAS”, gestito dall’Associazione Italiana Assistenza agli Spastici (A.I.A.S.) sez. di Pesaro, in convenzione con il Comune di Pesaro, è autorizzato per n. 14 persone in situazione di handicap psicofisico grave.

- Centro socio educativo riabilitativo diurno istituito presso l’Istituto Medico Educativo “R.S.A. Tomasello” servizio territoriale dell’ASUR n. 1 per il quale è stata inoltrata la richiesta di autorizzazione ai sensi della L.R. 20/2000 per n. 27 persone in situazione di disabilità grave, il cui progetto educativo è affidato alla Cooperativa Sociale Labirinto.

- Centro socio educativo riabilitativo diurno “Il Gabbiano”, servizio territoriale dell’ASUR n. 1, il cui progetto educativo è affidato alla Cooperativa Sociale Labirinto, è autorizzato per n. 16 persone in situazione di disabilità grave.

- Centro socio educativo riabilitativo diurno “Pegaso”, servizio territoriale dell’ASUR n. 1, il cui progetto educativo è affidato alla Cooperativa Sociale “La Ginestra Due”, è autorizzato per n. 23 persone in situazione di disabilità medio grave.

- Centro socio educativo riabilitativo diurno “Mosaico”, servizio territoriale dell’ASUR n.1, il cui progetto educativo è affidato alla Cooperativa Sociale Labirinto, è autorizzato per n. 8 persone in situazione di handicap motorio grave.

- Centro protetto il “Giardino della ValConca”, con sede nel Comune di Cattolica (RN), gestito dalla Cooperativa Sociale “NEL BLU” ha accolto nell’anno 2009, n. 2 persone in

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situazione di disabilità medio grave residenti rispettivamente nei Comuni di Gabicce Mare e Gradara.

- Centro Socio - Riabilitativo “Fondazione del Bianco”, struttura gestita dall’ASL di Rimini in convenzione con la Cooperativa Sociale “Formula Servizi”, con sede a San Clemente (RN), ha accolto nell’anno 2009 n. 1 persona in situazione di disabilita residente nel Comune di Gabicce Mare.

- Centro socio educativo riabilitativo diurno “T41 A” servizio territoriale del Comune di Pesaro, la cui gestione è affidata in convenzione alla Cooperativa Sociale “Tiquarantuno A”, è autorizzato per n. 21 persone in situazione di disabilità psicofisica medio-grave.

- Centro socio educativo riabilitativo diurno “Villa Vittoria”, servizio territoriale del Comune di Pesaro, la cui gestione é affidata in convenzione alla Cooperativa Sociale “Labirinto”, è autorizzato per n. 16 persone in situazione di disabilità psicofisica grave.

N.B. per ciò che riguarda i servizi residenziali per disabili (Comunità Socio Educativa Riabilitativa – Co.S.E.R.) vedi più avanti scheda “Dopo di noi”.

“INTEGRAZIONE SCOLASTICA” L’inserimento scolastico, necessario allo sviluppo delle potenzialità psico fisiche del bambino in situazione di disabilità, viene conseguito assegnandogli educatori, docenti specializzati ed assistenti alla persona presso l’asilo nido, la scuola dell’infanzia, la scuola dell’obbligo, la scuola superiore, il servizio viene svolto da personale dipendente dalle Amministrazioni Comunali, operatori incaricati a tempo determinato, operatori della Cooperazione sociale in convenzione con gli Enti. Nell’Ambito territoriale sociale n. 1 è realizzato un progetto ponte tra Scuola e Territorio promosso dal Comune di Pesaro in collaborazione con l’Istituto Statale d’Arte “F. Mengaroni” denominato: “Progetto OrientAbile” Percorsi Formativi Lavorativi e Speciali Integrati.Il Progetto “OrientAbile” vede coinvolti gli Istituti Superiori di II grado del territorio di Pesaro, i Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n. 1, la Provincia di Pesaro e Urbino - Centro per l’Impiego e per la Formazione di Pesaro, l’ASUR – Zona Territoriale n. 1. TIROCINI E BORSE LAVORO Gli Interventi attuati dai Comuni dell’Ambito territoriale sociale per favorire e promuovere l’integrazione dei disabili nel mondo del lavoro consistono in progetti di borse lavoro socio - assistenziali e di pre - inserimento lavorativo, attuati presso Enti pubblici quali Comuni ed A.S.U.R. ed enti privati, quali cooperative sociali di tipo B e aziende private. - Le Borse lavoro socio-assistenziali: sono rivolte a quei soggetti in età post obbligo scolare

che pur presentando una situazione di difficoltà non necessitano di assistenza protetta perché in possesso di una adeguata autonomia funzionale, vogliono garantire alla persona svantaggiata un assetto di regole e rapporti ben definiti oltre a rappresentare per la stessa un significativo mezzo di integrazione sociale.

- Le Borse lavoro di pre-inserimento lavorativo: sono rivolte a quei soggetti in età post obbligo scolare non immediatamente inseribili in cicli produttivi, costituiscono una esperienza formativa e di orientamento al fine di favorire lo sviluppo dell’autonomia personale e sociale propedeutica all’attività di tirocinio lavorativo in contesti produttivi.

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In alcuni casi sulla base di specifici progetti individuali sono affiancati da personale specifico con funzioni di tutor. Nell’Ambito Territoriale Sociale tale intervento è attivato nel Comune di Pesaro e nel Comune di Colbordolo. Il Comune di Pesaro in particolare gestisce il servizio di accompagno a favore dei propri cittadini con handicap visivo in convenzione con l’Unione Italiana Ciechi (U.I.C.) sez. di Pesaro. SERVIZIO DI INTERPRETARIATO PER NON UDENTI L.I.S. (Lingua Italiana dei Segni) Tale servizio di consulenza e di segretariato viene attuato attraverso una interprete mimico labiale, dipendente a tempo determinato del Comune di Pesaro, a disposizione dei cittadini non udenti. DESTINATARI: Tutti i soggetti in situazione di handicap così come definite all’articolo 3 della legge 5 Febbraio 1992, n.104 e riconosciute ai sensi dell’art.4 della medesima legge dalla competente commissione sanitaria, attestazioni agli atti di ufficio. SOGGETTI ADERENTI: ATS 1 e 9 Comuni che ne fanno parte. ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: ASUR (UNEA, UMEE …), Istituti scolastici, Cooperative sociali coinvolte, associazionismo. MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Coordinamento dell’ATS n.1 attraverso il Comune di Pesaro (Ente capofila). RAPPORTI FINANZIARI: Vedi in allegato il rendiconto degli interventi in favore delle persone disabili realizzati dai comuni dell’ambito territoriale sociale n. 1. DURATA: Annuale. RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: Legge regionale del 04.06.1996 n. 18 e successive modificazioni. Legge 104 del 5.2.1992. LR 20 del 2002.

“DOPO DI NOI” OGGETTO, FINALITÀ: La finalità del progetto è quella di offrire una rete di luoghi residenziali per disabili che sia capace di dare una risposta concreta all'interrogativo che si pone ogni familiare: “Chi si prenderà cura di mio figlio quando io non ci sarò più o non potrò più assisterlo?”. Una risposta è la nascita di una rete abitativa composta da 4 strutture denominate Co.S.E.R. (Comunità Socio Educativa Riabilitativa per disabili) e da una Comunità alloggio. La Co.S.E.R. è una struttura a carattere residenziale e comunitario rivolta a persone maggiorenni in condizioni di disabilità, con nulla o limitata autonomia non richiedenti interventi sanitari continuativi, temporaneamente o permanentemente prive di sostegno familiare o per le quali la permanenza nel nucleo familiare sia valutata temporaneamente o definitivamente impossibile o contrastante con il progetto individuale. La Comunità alloggio (per persone con

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disagio mentale) è un servizio residenziale, a carattere temporaneo o permanente, consistente in un nucleo di convivenza di tipo familiare. DESTINATARI: Persone maggiorenni in condizioni di disabilità SOGGETTI ADERENTI: ATS 1 e 9 Comuni, ASUR Zona 1 ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Cooperative sociali T41a e Labirinto, Associazioni di volontariato AIAS e CeIS MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: La rete dei CoSER nell’ATS n.1:

• Casa T41 (CoSER) e la Comunità alloggio (C.A.) T41(cooperativa sociale T41A): sono due strutture situate nel lo stesso stabile, Co.S.E.R 1° e 2° piano, C.A. 3° piano, ingresso in comune. COSER: 10 utenti (prevalenza utenza UMEA) e Comunità alloggio: 7 utenti (prevalenza utenza DSM). Le differenze tra le due strutture consistono essenzialmente nel livello di autonomia degli utenti (quelli della C.A. hanno le chiavi, sono in grado di gestirsi autonomamente alcune ore della giornata e di utilizzare i mezzi pubblici ecc…) e di conseguenza nelle prestazioni offerte dagli operatori. Sono gestite il più possibile in maniera integrata, il che rende possibile garantire una maggior continuità educativa in entrambi i servizi. Il modello di giornata è il più possibile vicino a quella di ogni persona “normale”, che la mattina esce di casa per andare a lavorare e torna nel pomeriggio per svolgere le attività legate alla conduzione della “propria casa”. Alcuni utenti infatti usufruiscono di borse lavoro, mentre altri, grazie ad un’efficacissima integrazione, possono partecipare alle attività del Centro Diurno della TiquarantunoA.

• Casa don Gaudiano (CeIS): Casa don Gaudiano è rivolta ad ospitare sei adulti, portatori di handicap psichico o con problemi psichiatrici non acuti. A queste persone vuole innanzitutto offrire un luogo sicuro sia dal punto di vista ambientale che da quello relazionale. ll gruppo operativo è composto da un coordinatore e sei operatori (oltre ad un addetto alle pulizie). La conduzione delle attività della casa viene coordinata in riunioni settimanali, mentre l'elaborazione e la discussione dei progetti individuali sono portate in supervisione in incontri condotti da uno psicoterapeuta. Per gli interventi di tipo sanitario, la casa collabora con il personale del DSM e dell'UMEA. Casa don Gaudiano si avvale, infine, della collaborazione di un gruppo di volontari.

Posti in struttura 6(+1 per le emergenze) Età media delle persone ospiti 47 Operatori 6 Apertura della casa 365 gg l'anno

• Giona (cooperativa sociale Labirinto): è una struttura residenziale del Comune di

Pesaro, gestito in convenzione con la Cooperativa Sociale Labirinto, vi abitano 6 persone maggiorenni, di ambo i sessi, in situazione di disabilità, privi del sostegno familiare ed a rischio di istituzionalizzazione impropria.

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Il servizio è finalizzato a garantire una vita quotidiana significativa, sicura e soddisfacente, prevede un’apertura continuativa di 365 giorni per 24 ore al giorno ed un’autogestione interna completa di tutte le attività. L’Equipe del servizio è composta da 1 coordinatore esterno, 1 coordinatrice-educatrice, 6 educatori in turno, 1 educatore fuori turno ed in supporto alla gestione della casa un’assistente SAD.

• Anna Giardini (AIAS): è finalizzata a garantire una vita quotidiana significativa, sicura e soddisfacente a n. 4 persone di ambo i sessi ; n. 3 ospiti possono risiedere a tempo indefinito, mentre il quarto posto viene riservato per le situazioni di emergenza che possono riguardare gli utenti del Centro Socio Educativo Riabilitativo diurno, che ha sede nel medesimo edificio. Il servizio promuove e rende possibile il mantenimento dell’utente in condizioni di vita normali, tali da favorire la sua integrazione nel territorio e permettere percorsi di scoperta e recupero dell’autonomia nella gestione di sé, dei rapporti con gli altri , dei tempi , degli spazi, delle proprie cose.

• Casa Marcellina (CeIS) struttura in fase di apertura. RAPPORTI FINANZIARI: ATS 1, Comuni, ASUR e Regione RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: LR 20/2002 e Regolamento Attuativo

BORSE LAVORO E INSERIMENTI LAVORATIVI OGGETTO, FINALITÀ: Il progetto è volto a favorire l’integrazione sociale e lavorativa di persone in carico ai Servizi Specialistici U.M.E.A., D.S.M., S.T.D.P. attraverso lo strumento della borsa lavoro (socio assistenziale e di pre-inserimento lavorativo). DESTINATARI: Persone in carico ai servizi specialistici (UMEA e DSM) e studenti in situazione di disabilità in carico al Servizio UMEE, che frequentano gli Istituti Superiori di II grado, residenti nei Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n. 1. SOGGETTI ADERENTI: Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n. 1, Pesaro. ALTRI SOGGETTI COINVOLTI:

- UMEA, DSM e Dipartimento Dipendenze Patologiche – ASUR; - Amministrazione Provinciale – Servizio Politiche Sociali, Servizio Formazione

Professionale e Politiche per l’Occupazione, Centro per l’Impiego di Pesaro; - Aziende pubbliche e private, - enti ospitanti.

MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Si avvale di un’équipe integrata interistituzionale (Comuni, Provincia, ASUR ZT 1) con funzioni di presidio della programmazione degli interventi previsti dal protocollo, in particolare con riferimento ai percorsi di “borsa lavoro” e di un Gruppo tecnico operativo, integrato, con

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funzioni di proposta di inserimenti preferibilmente in aziende “for profit”, attraverso tirocini mirati, su un numero limitato di utenti per la maggiore efficacia dell’intervento. A decorrere da maggio 2010 i percorsi di tirocinio verranno rafforzati grazie all’attivazione, a carico della Provincia di Pesaro e Urbino, del servizio di tutoraggio attraverso il quale la persona inserita potrà essere supportata in maniera più costante e per così dire “ravvicinata”, direttamente nel contesto lavorativo. RAPPORTI FINANZIARI: Il Comune di residenza dell’utente provvede all’incentivo da erogare alle persone inserite e ai relativi oneri assicurativi per i percorsi di borsa lavoro. La Provincia o l’Azienda ospitante provvedono agli oneri assicurativi per i tirocini. DURATA: Triennale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: L.R. 18/96; L. 328/2000; L. 68/99 “norme per il diritto al lavoro dei disabili”; Piano Sociale Regione Marche 2008/2010; Piano Sanitario Regione Marche; Progetto obiettivo a tutela della salute mentale – Delibera Consiglio Regione Marche del 6.07.2004, n. 132; DDGR attuative L.R. 18/96; Art. 3 septies, Decreto Legislativo del 30.12.1992, n.502; Art.18 L 25.06.1997, n. 196 “tirocini formative e di orientamento”.

VITA INDIPENDENTE OGGETTO, FINALITÀ: Sperimentazione di un’innovativa forma di assistenza alla persona con grave difficoltà motoria: l’assistenza personale autogestita, realizzata da un’assistente personale, scelto, assunto, formato e retribuito direttamente dalla persona disabile sulla base di un piano personalizzato e l’assegnazione dei fondi necessari. DESTINATARI: Persone con gravi disabilità motorie, di età compresa fra i 18-65 anni, che necessitano e richiedono di gestire autonomamente la propria assistenza. SOGGETTI ADERENTI: Regione, ATS 1 ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Comuni coinvolti MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: L’assistente personale è un operatore che interviene accanto alla persona disabile, per aiutarla negli atti quotidiani, compensando i suoi limiti funzionali, permettendole di realizzare delle attività, di integrarsi e di partecipare alla vita sociale. RAPPORTI FINANZIARI: Contributo regionale, ATS 1 e Comuni interessati DURATA: Progetto annuale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: DGR n.831/07 e successivi determinazioni attuativi del dirigente servizi sociali

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CDIH Centro di Documentazione e Informazione Handicap OGGETTO, FINALITÀ: Il (C.D.I.H.) è stato gestito, a partire da gennaio 2009, per offrire un servizio articolato in tre prospettive:

1. la relazione diretta con gli utenti del centro, finalizzata alla documentazione e consultazione tramite il materiale presente al CDIH;

2. il proseguimento del progetto “Qualità dell’integrazione scolastica” nelle scuole dell’ATS n1;

3. la strutturazione del progetto “Dal prima al poi“ quale ponte di comunicazione tra Istituzioni scolastiche, realtà sociale territoriale e genitori di alunni disabili.

Il servizio ha inoltre mantenuto la funzione di segretariato sociale nell’accoglienza delle varie richieste di persone che si rivolgono al CDIH per la consultazione dell’emeroteca, gli approfondimenti, le ricerche bibliografiche e le documentazioni su tematiche di vario genere DESTINATARI: Persone con handicap, famiglie, educatori, operatori sociali e sanitari, tirocinanti e studenti universitari SOGGETTI ADERENTI: ATS 1 e Cooperativa sociale labirinto ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Soggetti del 3° settore, istituti scolastici e Università MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO:

• Convenzione - La convenzione è stata stipulata fra l’Ufficio di Coordinamento della Rete dei Servizi Sociali – Amministrazione Comunale di Pesaro, ente capofila dell’Ambito Territoriale sociale n.1 e la Cooperativa Sociale Labirinto.

• Gruppi di lavoro - Nell’ottica di potenziare, integrare e condividere le risorse disponibili sul territorio il CDIH si è inserito in vari gruppi che a livello locale si occupano di diffondere cultura sulla disabilità e promuovere buone prassi. Il CDIH ha partecipato: - allo staff del coordinatore dell’Ambito Territoriale Sociale n.1 per confrontarsi e

discutere sui vari progetti attivi e da incoraggiare nel territorio; - alla Rete di Coordinamento Provinciale CTI-CDIH. La rete CDIH, istituita su

proposta del Coordinamento provinciale per la disabilità, è una risorsa strumentale e di consulenza per i processi d’integrazione scolastica e sociale delle persone disabili nel territorio provinciale. In quest’ottica nel corso dell’anno è stata presentata e firmata la bozza di “Accordo di programma per l’integrazione degli alunni disabili nelle scuole della provincia di Pesaro e Urbino”.

- all’Area Handicap della coope ativa sociale Labirinto. rE’ inoltre attiva una convenzione con il C.T.I. Scuole di Pesaro (Centro Territoriale per l’Integrazione scolastica di alunni con disabilità) per l’integrazione delle funzioni e per valorizzare il rapporto di collaborazione e scambio fra i due enti.

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tAttivazione di progetti su rete territoriale e collaborazioni con altri soggetti impegna i nel settore handicap a livello cittadino e locale:

- Progetto “ Qualità dell’Integrazione scolastica” - “Progetto dal Prima al Poi”

RAPPORTI FINANZIARI: ATS 1 e Regione DURATA: Annuale

AUTISMO verso un progetto di vita OGGETTO, FINALITÀ: ll progetto “L’autismo nelle Marche: verso un progetto di vita” nasce dal bisogno delle famiglie di essere sollevate da un peso assistenziale estremamente pesante. La Regione Marche attraverso il coinvolgimento delle Province e degli ATS ha individuato 3 percorsi principali:

1. un servizio regionale con funzioni di diagnosi, presa in carico e ricerca rivolto a soggetti in età evolutiva,

2. una serie di servizi diurni per adolescenti e adulti nonché interventi specifici a carattere sociale,

3. uno o più servizi residenziali per affrontare le problematiche dei soggetti senza un adeguato sostegno familiare.

DESTINATARI: Soggetti autistici, loro famiglie e operatori coinvolti SOGGETTI ADERENTI: Regione, Provincia, ATS 1 e Comune di Pesaro ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Centri diurni e centro residenziale MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Accoglienza di soggetti autistici presso centri diurni o residenziali appositamente ristrutturati, sostegno alle famiglie attraverso momenti formativi, formazione specifica per operatori ed educatori. RAPPORTI FINANZIARI: Regione Marche, ATS 1 e Comuni coinvolti DURATA: annuale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: D.G.R. n. 1891 del 29.10.2002

ORIENTABILE OGGETTO, FINALITÀ:

Percorsi formativi - lavorativi e percorsi speciali - integrati rivolti ad alunni in situazione di disabilità psicofisica e sensoriale che seguono una programmazione con obiettivi differenziati frequentanti gli Istituti Superiori.

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- La finalità del progetto è dunque quella di facilitare il passaggio dell’alunno dalla scuola secondaria superiore alle altre agenzie socio educative e formative o lavorative, presenti nel territorio.

- Tale finalità viene perseguita attraverso lo studio e la sperimentazione di percorsi metodologici che permettano di esprimere la molteplicità delle risorse educative e organizzative e di offrire agli allievi un intervento arricchito dall’apporto di diverse professionalità e competenze.

DESTINATARI: alunni in situazione di disabilità psicofisica e sensoriale che seguono una programmazione con obiettivi differenziati frequentanti gli Istituti Superiori SOGGETTI ADERENTI: Comuni di Pesaro, S. Angelo in L., Montelabbate, Gabicce Mare, Colbordolo, Provincia, ASUR Zona Territoriale 1, Istituti Liceo Classico (psicopedagogico), d’Arte, Alberghiero, Agrario e Professionale ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Centro Viale Trieste e Coop. sociale Labirinto MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Per gli allievi che partecipano al “Progetto OrientAbile”, nello specifico ai “percorsi formativi - lavorativi” sono stati predisposti degli stage di tipo lavorativo e di formazione al lavoro. Per coloro che prendono parte ai “percorsi speciali - integrati” invece sono predisposti degli stages di tipo pre-lavorativo ed educativo, soprattutto per quel che concerne le autonomie personali e sociali. Gli stage si svolgono in orario scolastico, precisamente dal lunedì al sabato. Gli allievi, durante gli stage sono seguiti dai tutor del “Centro Servizi Educativi Viale Trieste” e/o dai rispettivi insegnati di sostegno. RAPPORTI FINANZIARI: Comuni aderenti DURATA: Anno scolastico RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: Legge regionale del 04.06.1996 n. 18 e successive modificazioni. Legge 104 del 5.2.1992. LR 20 del 2002

LABORATORIO DELLO SVILUPPO OGGETTO, FINALITÀ:

Si intende sviluppare una struttura che ospiterà alcuni laboratori che si articoleranno in piccoli gruppi di bambini e che tratteranno i problemi specifici:

- Laboratori per difficoltà scolastiche - Laboratorio narrativo e meta-fonologico - Laboratorio per i disturbi della letto-scrittura - Laboratorio per i ritardi di sviluppo del linguaggio

DESTINATARI: Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro

Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591 e-mail: [email protected]; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it

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bambini che presentano difficoltà nello sviluppo del linguaggio e dell’apprendimento SOGGETTI ADERENTI: Coop sociale T41 tipo A e Comuni ATS 1 MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: I gruppi laboratoriali saranno costituiti da quattro o cinque bambini che presentano medesime o similari difficoltà e saranno guidati da educatori/educatrici specializzati che seguiranno programmi di recupero per le competenze deficitarie. I bambini saranno inseriti nel gruppo previo colloquio con i genitori e osservazione delle abilità raggiunte dal bambino. RAPPORTI FINANZIARI: Famiglie e/o convenzioni con Enti Locali DURATA: Annuale

QU.A.S.I. PRONTI OGGETTO, FINALITÀ:

Quando Andiamo a Stare Insieme: formazione di un gruppo (casa famiglia) di disabili adulti inserito in un contesto territoriale e con una propria autonomia di integrazione sociale. Si presume che nell’arco di qualche anno il progetto diventi sostenibile autonomamente con il contributo di tutti i membri della casa famiglia. Infatti ipotizziamo che nel momento in cui la casa famiglia avesse raggiunto il culmine della sua funzionalità è in grado di gestirsi con il contributo che ciascun membro può mettere a disposizione (pensione, accompagnamento, lasciti, ecc.) proprio come avviene in una famiglia e con questo si possa essere in grado di pagare le spese di gestione della casa. DESTINATARI: disabili adulti SOGGETTI ADERENTI: Coop sociale T41 tipo A e Comuni ATS 1 ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Coop. sociali di tipo B, ASUR Zona 1 MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Il progetto si muove su 4 linee:

1. Un percorso di autonomia, 2. Inserimento socio lavorativo di disabile in ambienti socio lavorativi. 3. Inserimento socio culturale e di tempo libero 4. Sperimentazione di convivenza autonoma

RAPPORTI FINANZIARI: Autogestito, convenzioni/contributi Enti Locali DURATA: Annuale

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QUALITA’ INTEGRAZIONE ALUNNI DISABILI Vedi allegato 9 OGGETTO, FINALITÀ:

Scopo di questa RICERCA-AZIONE è quello di studiare ed implementare un SISTEMA DI INDICATORI per l’analisi della Qualità dell’integrazione scolastica. In via sperimentale essi verranno applicati nelle scuole aderenti al progetto, ovvero 11 Istituti Scolastici Comprensivi dell’Ambito Territoriale Sociale n°1 della Provincia di Pesaro-Urbino. Il modello che si vuole andare a costruire vuole essere uno strumento che serva a monitorare la situazione delle scuole, e sia una “bussola” per la buona Qualità del servizio di integrazione scolastica. L’obiettivo è coordinare un gruppo “esperto”, quotidianamente impegnato nella progettazione e gestione di servizi di integrazione e quindi capace di produrre riflessione attorno al tema del percorso. Un gruppo che potrà allacciare relazioni anche con attori esterni, con i quali confrontarsi sulle elaborazioni che sarà in grado di produrre. DESTINATARI: alunni disabili delle scuole dell’ATS n.1 SOGGETTI ADERENTI: Coop. sociale Labirinto, Comune di Pesaro, ATS 1 ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Istituti Scolastici Comprensivi: ICS “Olivieri”, ICS. “Alighieri”, ICS. “Galilei”, Direzione Didattica Montelabbate, Direzione Didattica Cattabrighe, l’ICS “Pirandello”, l’ICS “Gaudiano”, l’ICS “Leopardi”, l’ICS “Lanfranco” di Gabicce Mare, L’ICS “Pian del Bruscolo” Tavullia MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Il progetto ha previsto le seguenti fasi di lavoro: 1. Contatto/collaborazione con Referente scientifico. 2. Incontri con gruppo di regia che si occupa di:

- Individuazione degli indicatori. - Formulazione di strumenti di rilevazione. - Definizione e formalizzazione degli stessi. - Somministrazione degli strumenti cartacei (questionari). - Somministrazione delle interviste/sbobinatura delle interviste. - Rilevazione dei dati. - Analisi e riflessione sui dati emersi. - Presentazione del percorso svolto e dei dati/riflessioni emerse. - Confronto ed elaborazione di strumenti di rilevazione degli indicatori di qualità relativi

alle dimensioni scelte (coinvolgendo responsabili del progetto, dirigenti scolastici e docenti di sostegno degli Istituti aderenti)

- Applicazione degli strumenti di rilevazione in classi campione degli Istituti Scolastici coinvolti (una classe per ogni Plesso)

- Analisi e confronto dei dati emersi, aut-omonitoraggio da parte delle singole realtà scolastiche

- Concertazione e messa in rete dei traguardi raggiunti (diffusione e estensione delle buone prassi)

RAPPORTI FINANZIARI: Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro

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Non previsti DURATA: annuale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: Legge regionale del 04.06.1996 n. 18 e successive modificazioni. Legge 104 del 5.2.1992. LR 20 del 2002

PROGETTO PROVE DI VOLO OGGETTO FINALITA’: Il progetto si sviluppa su tre assi principali, che ricalcano le finalità:

- Creazione, sviluppo e consolidamento di una rete di soggetti interessati alla tematica del dopo di noi e sensibilizzazione del territorio.

- Sviluppo di attività volte allo stimolo di autonomie per ragazzi disabili. - Sostegno e formazione per genitori di ragazzi disabili, operatori sociali e volontari.

I principali obiettivi attraverso i quali raggiungere le finalità sopra elencate sono quattro: 1. Stimolare con interventi concreti lo sviluppo delle politiche del “dopo di noi” 2. Promuovere il dialogo tra i soggetti interessati alla tematica, valorizzare il lavoro di rete

come strumento/obiettivo. 3. Formare e sostenere i genitori di ragazzi disabili perché favoriscano il percorso di

crescita e autonomia dei propri figli. 4. Promuovere percorsi di autonomia affettiva e relazionale per ragazzi disabili.

DESTINATARI: Nel progetto è prevista una campagna di sensibilizzazione, per cui tra i destinatari riteniamo utile indicare tutta la comunità, chiunque possa venire in contatto con la nostra esperienza per arricchirsi. I principali destinatari delle altre azioni previste nel progetto sono:

- Persone disabili - Familiari di persone disabili - Volontari - Operatori sociali

SOGGETTI ADERENTI: Titolare del progetto è l’associazione di familiari con figli disabili “Insieme Onlus” di Pesaro. La rete di associazioni è composta da:

- Associazione Prader Willi - Associazione Cornelia de Lange - Associazione A Tre Con - Associazione Tutti i cuori di Rossana

La rete istituzionale è composta da: - A.T.S. 1 Pesaro - Asur zona 1 Pesaro

La rete degli altri soggetti del terzo settore è composta da: - Parrocchia S. Maria di Loreto, Pesaro

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- Cooperativa Sociale Labirinto, Pesaro MODALITA’ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO Per il raggiungimento del primo obiettivo sono previsti 10 incontri di rete, ai quali saranno chiamati a partecipare tutti gli incaricati delle associazioni e degli altri soggetti che figurano come partner nel progetto. Inoltre si prevede di realizzare un ciclo di 4 incontri sul tema che vedrà la partecipazioni di organizzazioni extraterritoriali per mettere a confronto le diverse esperienze. Si realizzerà una intensa campagna di sensibilizzazione sul tema, che prevede l’uscita di 5 manifesti e una pubblicazione alla conclusione del progetto. Al temine si realizzerà un convegno di sintesi di tutto il progetto e delle azioni trasversali realizzate (sensibilizzazione, formazione, attività) di cui saranno pubblicati gli atti, diffusi poi nei circuiti delle associazioni partecipanti e nella rete del “Centro Documentazione Handicap e Integrazione Sociale” dell’ATS 1 Pesaro. Il secondo obiettivo prevede la realizzazione di 14 esperienze di vita autonoma, finalizzate allo sviluppo e consolidamento delle autonomie affettivo relazionali, destinate a 10 ragazzi disabili (offrendo inoltre sollievo alle famiglie), alcune nella fascia oraria del mattino altre nella fascia oraria pomeridiana e due esperienze conclusive che prevedono la residenzialità, che si realizzeranno presso “Casa Betania”, una struttura che rispetta tutti i parametri delle vigenti normative, di proprietà della parrocchia “S. Maria di Loreto” di Pesaro. Per raggiungere il terzo obiettivo si prevede un ciclo di 10 incontri di sostegno e formazione destinati a genitori di ragazzi disabili, a volontari ed operatori, nei quali naturalmente il tema principale sarà l’autonomia. RAPPORTI FINANZIARI: Il progetto è finanziato dall’A.V.M. con il co-finanziamento dell’associazione Insieme onlus. DURATA: La durata prevista del progetto è di 18 mesi.

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4.4 POLITICHE DI TUTELA DELLA SALUTE MENTALE – I SERVIZI DI SOLLIEVO

“SESAMO (apriti)” Servizi di Sollievo OGGETTO, FINALITÀ: Sesamo (apriti) è un progetto iniziato nel marzo del 2003, riconfermato di volta in volta negli anni successivi, rivolto alle famiglie che hanno al loro interno persone con disagio psichico. Il progetto nel corso del tempo ha consolidato molteplici obiettivi:

- organizzare un servizio di sollievo per sostenere le famiglie con componenti che presentano disagio psichico, nella gestione della complessità quotidiana;

- prevenire l’ampliarsi di nuove cronicità attraverso la creazione di una rete di servizi territoriali che intervengono a livello preventivo;

- costruire un sistema sociale territoriale di accoglienza e presa in carico ed una rete di interventi sociali intorno ed insieme alle famiglie;

- creare percorsi di sensibilizzazione nell’ambito della scuola nonché di integrazione sociale e lavorativa.

Tutto ciò è stato possibile in funzione di una forte integrazione tra soggetti pubblici e privati, in particolare valorizzando le risorse del Terzo Settore attive da tempo nel territorio, nell’area della Salute Mentale; le risorse messe a disposizione dalla Regione hanno permesso di potenziare gli interventi / azioni di un privato sociale già attivo, consolidando le sinergie con le istituzioni pubbliche. Il percorso fin qui svolto, ha favorito l’integrazione delle risorse e delle competenze in direzione della realizzazione di un Sistema Integrato dei Servizi di Sollievo sempre più puntuale ed efficace. Queste le azioni progettuali previste:

- PUNTI DI ASCOLTO: soggetto attuatore : Ass.ne A.L.P.HA., Ce.I.S.; Dipartimento Salute Mentale dell’A.S.U.R . Sedi: Pesaro – DSM e Sedi delle Associazioni predette;

- GRUPPI DI AUTO MUTUO AIUTO: soggetto attuatore: Ass.ne A.L.P.HA.; Dipartimento Salute Mentale dell’A.S.U.R;

- SOSTEGNO ALL’INCLUSIONE SOCIALE (interventi aggregativi per il tempo libero): soggetto attuatore: Ass.ne Ce.I.S.;

- INTERVENTI RIEDUCATIVI E DI SOSTEGNO INDIVIDUALI FINALIZZATI ALL’INCLUSIONE SOCIALE soggetto attuatore Ass.ne A.L.P.HA. e Ce.I.S.; Cooperativa Sociale a r.l. Tiquarantuno 41 A”

- RESIDENZIALITA’ TEMPORANEA/ACCOGLIENZA ABITATIVA: soggetto attuatore: Cooperativa Sociale a r.l. Tiquarantuno 41 A”

- PERCORSI DI INSERIMENTO SOCIALE E LAVORATIVO: soggetto attuatore: Enti Locali dell’Ambito Sociale n. 1 e ASUR Zona Territoriale n. 1.

DESTINATARI: Persone con disagio psichico e loro famiglie. Famiglie che presentano nel proprio nucleo componenti con disagio psichico SOGGETTI ADERENTI:

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- Comuni che insistono nel territorio dell’Ambito Sociale di Pesaro e precisamente: Colbordolo, Gabicce Mare, Gradara, Mombaroccio, Tavullia, Pesaro – Ente Capofila;

- A.S.U.R. – Zona territoriale n. 1 Pesaro – Dipartimento di Salute Mentale; Ordine dei Medici; Federazione Italiana Medici di Medicina generale di Pesaro e Urbino;

- Centro Italiano di Solidarietà ( Ce.I.S. ) di Pesaro; Associazione delle Famiglie A.L.P.H.A.;

- Cooperativa Sociale a r.l. Tiquarantuno A. ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Provincia, Regione MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO:

- Si avvale di un’èquipe integrata che a livello interistituzionale e multidisciplinare che opera con riferimento ai territori dei Comuni che insistono nell’Ambito Sociale n.1 Pesaro, costituita come segue: Assistente Sociale del Dipartimento di Salute Mentale; Direttore del Dipartimento di Salute Mentale o suo delegato e Medici Specialisti del D.S.M., referenti del caso, su specifica convocazione; Dirigente del Servizio Politiche Sociali del Comune di Pesaro Ente Capofila A.T.S. n.1 e/o suo delegato; 1 Assistente Sociale nominata dall’Ambito Sociale n. 1 in rappresentanza dei restanti Comuni dell’A.T.S. n.1; Assistente Sociale del Comune di residenza dell’utente; almeno un rappresentante per ciascuno dei soggetti attuatori.

- garantisce la presa in carico socio-sanitaria della persona con disagio psichico e della sua famiglia e la condivisione di un Progetto socio riabilitativo personalizzato utilizzando come strumento la Scheda integrata condivisa dall’équipe.

RAPPORTI FINANZIARI: Regione Marche, Comuni ATS 1 e Provincia PU DURATA: Triennale (marzo 2009 – aprile 2012) RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: D.G.R. N. 403 DEL 16.3.2009 e modifica n.448 del 22.03.2010: " Prosecuzione triennale Servizi di Sollievo in favore di persone con problemi di salute mentale e delle loro famiglie – Criteri e modalità per la valutazione dei progetti e l’assegnazione delle risorse – Cap. 5.30.01.110". Protocollo d’intesa “Sistema Integrato Servizi di Sollievo” sottoscritto il 28.10.2009 Reg. n. 40/2009

CAMPO BASE OGGETTO, FINALITÀ:

La cooperativa “CAMPO BASE” è nata a dicembre 2008, su iniziativa di alcuni soci della Cooperativa T41“A” e amici di quest’ultimi, per operare principalmente in 3 settori:

- produzione di ortaggi biologici, - imbustamento, confezionamento e assemblaggio conto terzi, - produzione oggettistica da regalo

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rCampo base nasce come coope ativa di tipo B, per attività formative/occupazionali e di integrazione lavorativa. Il progetto ha lo scopo di contribuire alla riabilitazione di persone disabili, secondo modalità e procedure stabilite dall’équipe della Cooperativa. Attività principale del percorso riabilitativo sarà la partecipazione alla realizzazione di una piccola produzione biologica di specie ortive, frutticole, aromatiche e officinali. Nei primi mesi del progetto, tuttavia, gli aspetti riabilitativi e addestrativi prevarranno sugli aspetti strettamente produttivi. DESTINATARI: persone disabili che presentano carenze sul versante delle autonomie personali ed una forte componente di disagio sul piano della personalità SOGGETTI ADERENTI: Coop sociale T41 tipo A, Coop. Sociale Campo Base tipo B, Comune di Pesaro e ATS 1 ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Istituti Scolastici Statali e Autonomi Paritari; Ufficio Scolastico Provinciale (USP) MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: La nuova Cooperativa (di tipo B) ha iniziato a coltivare 4 ettari di terreno che verranno a maturazione nei mesi estivi. Perché il Biologico:

- i prodotti che provengono da agricoltura biologica, sono ottenuti senza alcuna sostanza chimica di sintesi e nel pieno rispetto dell’ambiente.

- L’obbiettivo di tali pratiche è principalmente la produzione di alimenti, siano essi di origine vegetale, che animale, privi di residui tossici, ed integri nel loro valore nutritivo.

Si intende realizzare un percorso di autonomie e responsabilizzazione che prevede attività in un orto biologico. In numerose esperienze si è visto che attività di agricoltura possono avere effetti positivi sulla capacità di eseguire compiti in maniera coordinata con altre persone. Inoltre, impegnarsi in una attività che richiede lo svolgimento di molteplici funzioni, tutte con propri tempi e modalità di realizzazione, e i cui risultati possono apprezzarsi solo nell’arco di un periodo medio-lungo, può favorire i processi cognitivi e migliorare l’autostima. Le attività di “conduzione” dell’orto biologico verranno programmate e supportate in modo da migliorare nel tempo la competenza delle persone disabili afferenti al progetto su aspetti quali: tecniche, materiali, concimi biologici, irrigazione, progettazione dell’orto, erbario, semenzaio, frutteto, rotazione delle coltivazioni, tempi di raccolta. Verranno altresì promosse tutte le forme di lavoro in comune e coordinato con altri gruppi (un gruppo "lascerà le consegne" a quello successivo; verranno attivati altri gruppi esterni del Centro Diurno “T41”, ecc.) RAPPORTI FINANZIARI: Coop. Campo Base e contributi enti pubblici (terreno …)

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4.5 POLITICHE DI PREVENZIONE E DI INTERVENTO NEL CAMPO DELLE

DIPENDENZE PATOLOGICHE

PROMOZIONE del benessere e PREVENZIONE del consumo e abuso di sostanze tra le GIOVANI GENERAZIONI

OGGETTO, FINALITÀ: Progetto di sistema, a cura del Dipartimento delle Dipendenze Patologiche della Zona 1 ASUR, le cui azioni ricadono anche in RASTA 5. Il percorso proposto si muove secondo due direttrici: Il mondo scolastico come luogo privilegiato per incontrare gli adolescenti e i giovani Il territorio come luogo privilegiato per incontrare il mondo giovanile nei loro luoghi di aggregazione (formali e informali) Tutti i progetti sono stati pensati e realizzati con il coinvolgimento dei soggetti interessati e l’attuazione degli stessi vede protagonisti più Enti e diverse professionalità. DESTINATARI: Adolescenti e giovani, genitori, docenti, educatori e operatori del settore SOGGETTI ADERENTI: ATS 1, DDP Zona 1, Provincia, Coop. sociali Labirinto, IRS l’Aurora, Imprevisto; CeIS di Pesaro ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Istituti scolastici, CSV e associazioni di volontariato MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: I progetti nelle scuole vengono concertati con gli Istituti scolastici attraverso incontri specifici nell’ apposito tavolo che si ritrova almeno 3 volte l’anno. Quelli sul territorio vedevano fino a pochi mesi fa l’intervento sociale-educativo separato da quello sanitario, anche se si collaborava al bisogno. Da questa programmazione si è dato vita, grazie al DDP e all’ATS n.1, ad un soggetto unico integrato che realizzerà gli interventi territoriali. RAPPORTI FINANZIARI: Risorse economiche della Regione, DDP, ATS 1 , Provincia, Istituti scolastici DURATA: a. s. 2010-2011 e annualità giugno 2010-giugno 2011 RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: DGR n.1767 del 2.11.2009 Di seguito vengono riportate le schede con diagrammi di sintesi degli interventi previsti:

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IncontrandoVI … per strada

Partecipano DDP, ATS n.1, Coop. Labirinto e Comuni di Pesaro, Montelabbate, S. Angelo in L., Tavullia,. Dal 2010 i progetti di Pesaro e dei tre Comuni dell’ATS 1 diventano un unico intervento (territorio lungo il “basso” Foglia e quartiere pesarese di Muraglia).

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Adolescenti & giovani Comuni

di Montelabbate, S. Angel

Unità di strada DDP Zona 1

ASUR o

in L., Tavullia e

Pesaro (Muraglia)

Animazione di strada

ASUR / ATS 1

- Prevenzione

- Animazione

- Sensibilizzazione

- Scuola

- Forze dell’ordine

- Servizi sanitari e sociali

- Parrocchie -

-

oratori

Bar, circoli ….

- Gruppi sportivi

- Altro

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Alziamo … la media Percorso “giocoso” di riflessione sulle dipendenze

DDP, Provincia, Istituti Scolastici Medie inferiori, ATS n.1, Coop. Sociale “Labirinto”. Gioco interattivo e riflessioni

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Conoscere il proprio corpo e i sentimenti che lo abitano DDP, Istituti Scolastici Superiori, ATS n.1 e Comune di Pesaro, Coop. “Labirinto”, Centro d’Ascolto “Passaparola”, CeIS (Villa Moscati) 3 incontri

Incontri con classi di terza

media Dipendenze e

droghe

Sentimenti ed emozioni

Divertimento e piacere

GRUPPO CLASSE

HIV e malattie te ili

affettività

sessualità

sessualmentrasmissib

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Giovani e Alcol percorso di prevenzione e formazione tra gli studenti degli

Istituti Superiori di Pesaro

ASUR DDP Zona 1, Provincia di Pesaro e Urbino (Politiche sociali), ATS n.1, Comune di Pesaro (Politiche giovanili), Istituti Superiori di Pesaro, Coop. Sociale “Labirinto”

1° annualità

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2° annualità

Incontri assembleari per due classi terze (in tutti gli Istituti)

Scelta di una classe, peistituto, che ha partecipato alle assem

un doce

r

blee e individuazione di nte di riferimento

Incontro di classe per appro

con psicoloPassaparola

fondire tematiche ga del

Laboratorio gruppo classecon docente di

riferimento

Tecnici di labFotografia Video/film

Espressione

oratorio

corporea

Gruppo classe (da 5 a 10 studenti) che ha elaborato un percorso l’anno precedente

3/5 incontri per preparare con un tut

di prevenzione or l’intervento

Interventi di “peer education” di prevenzione

alcol nelle prime classi con tutor

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Un percorso per le famiglie … e non solo DDP, Provincia, ATS n.1, Coop. Sociale Labirinto, Consultorio ASUR.

Genitori & figli che … rottura (interventi su richiesta delle Scuole, dei Comuni, delle Associazioni …)

Gruppi di sostegno genitori DDP

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Incontri con genitori

Attività di ascolto del Centro Passaparola

Attività del consultorio ASUR con le famiglie

Interventi ATS n.1 di sostegno alla genitorialità

studenti

genitori docenti

Gruppi di sostegno genitori volontariato

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Percorsi di formazione sulle dipendenze DDP, Provincia, ATS n.1, Coop. Sociale Labirinto e Imprevisto.

Formazioneintegrata

a cura del D

DP

Operatori ssanitari, educatori,

ociali e

docenti, funzionari ….

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Dirigenti scdocenti

olastici e Servizio di consulenza

a cura Coopl’Imprevisto

.

Altri momeformativi

a cura degli pubb

privato soci

nti

Enti lici o del

ale

Operatori ssanitari, educatori,

docenti, funzionari ….

ociali e

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CENTRO DIURNO “FENICE” OGGETTO, FINALITÀ:

Il Centro Diurno “Fenice” a titolarità dell’A.S.U.R/Z.T. n.1 è volto al recupero e al reinserimento sociale di persone dipendenti da sostanze psicotrope, attraverso un percorso graduale di crescita e responsabilizzazione, secondo modalità di lavoro che prevedono una collaborazione tra la predetta Z.T. n.1 e i Comuni dell’Ambito Sociale n.1, avvalendosi della partecipazione del privato sociale. DESTINATARI: Sono adolescenti e giovani adulti con diagnosi di dipendenza da sostanze stupefacenti non in stadio acuto, all’ingresso, in condizioni di disintossicazione da sostanze psicotrope. SOGGETTI ADERENTI: ASUR Zona 1 DDP, i 9 Comuni dell’ATS 1 ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Cooperative sociali IRS l’Aurora, Labirinto e CAPPA MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO:

- L’A.S.U.R./Z.T. n. 1 - in quanto Titolare del Servizio - è responsabile dell’Area Terapeutica e Psicologica ed assicura il raggiungimento degli obiettivi del Centro, attraverso il personale del Dipartimento Dipendenze.

- I Comuni dell’ Ambito Sociale, intervengono, compatibilmente con le risorse finanziarie, per l’area di Rieducazione al lavoro (reinserimento sociale e lavorativo degli utenti del servizio).

- Il Comune di Pesaro provvede a mettere a disposizione gratuitamente la Sede del Centro diurno tramite i locali al piano terreno della casa di proprietà comunale sita in località Villa Fastiggi.

RAPPORTI FINANZIARI: Regione, ASUR, Comuni DURATA: Annuale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: D.P.R. 309/90 e D.G.R. 29 giugno 2004 n. 747 “Adozione dell’atto di riordino del sistema regionale dei servizi per le dipendenze patologiche

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4.6 POLITICHE GIOVANILI

ZOE MICROFESTIVAL Vedi allegato 10 OGGETTO, FINALITÀ: L’obiettivo è di organizzare una rete locale tra giovani e di creare uno “spazio leggero” nel quale i/le giovani possano finalmente sperimentarsi come cittadini/e attivi/e, un luogo d’espressione, sperimentazione e confronto improntato all’autogestione, un “open-space” (spazio di discussione) della partecipazione giovanile alla vita della città”. Luoghi che riescano ad adattarsi con gradualità, ma con una filosofia dichiarata fin dall’inizio, alle mutevoli esigenze dei/delle giovani, favorendo la loro partecipazione, valorizzando la creatività, lo spirito d’iniziativa e l’incontro tra le persone. Obiettivi particolari:

- sostenere il protagonismo giovanile e la cittadinanza attiva attraverso percorsi partecipati per la realizzazione di un progetto culturale, ludico ed artistico, attraverso il coinvolgimento responsabile dei giovani stessi;

- incoraggiare lo spirito d’iniziativa, d'impresa e di creatività dei/delle giovani - sviluppare una nuova esperienza rispondente ai bisogni ed alle aspettative dei/delle

giovani, attraverso un’iniziativa culturale co-progettata e co-gestita; - favorire nuove forme di lettura ed analisi dei bisogni e delle aspettative dei/delle

giovani; - favorire il dialogo intergenerazionale e la condivisione di valori attraverso una apertura

a più fasce di età. - valorizzare gli spazi cittadini; - sostenere la cultura della solidarietà, dei diritti, della cooperazione nell’ottica dello

sviluppo sostenibile per le generazioni future: favorendo la comprensione reciproca dei popoli tramite i giovani.

DESTINATARI: - Tutti/e i/le giovani (17-35 anni come indicato dalla Comunità Europea – Libro Bianco

della Gioventù) del territorio dell’ATS n.1 di Pesaro (Colbordolo, Gabicce Mare, Gradara, Mombaroccio, Monteccicardo, Montelabbate, Pesaro, S. Angelo in Lizzola, Tavullia)…

- ma anche ragazze e ragazzi della nostra provincia e oltre. SOGGETTI ADERENTI: ATS n.1 e Comuni, Provincia (Politiche giovanili), Associazione Zoe ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Gruppi giovanili informali, Associazioni culturali, artistiche, di solidarietà e sviluppo sostenibile, i/le giovani con passioni ed interessi vari, Accademia delle Belle Arti di Urbino, CAG dell’Ambito n.1, CGIL/CISL;

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

e-mail: [email protected]; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it

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LEGACOOP Marche. MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: L’intervento si articola attraverso una tipologia metologica partecipativa. Si vuole cercare di far sviluppare un interessamento ed una partecipazione dedicata, da parte dei e delle giovani, alle diverse fasi che riguardano lo sviluppo dell’idea progettuale. Si parte, come elemento costitutivo dei diversi percorsi futuri, dall’ideazione, sviluppo e realizzazione di un Festival multi funzionale a Pesaro co-progettato e realizzato insieme. Il percorso e il metodo della partecipazione:

- il Comitato dei Sindaci dà le linee di indirizzo; - il “Gruppo di lavoro giovani” e il Coordinatore d’Ambito avviano il tavolo di

concertazione che elabora il progetto ZOE MICROFESTIVAL 2010; - il “gruppo di lavoro” propone al Coordinatore un “tavolo di regia” (punto 8) che

collabora con il Coordinatore ed il suo staff per la definizione, la gestione e il monitoraggio di tutte le fasi del progetto;

- il “tavolo di regia” avvia un tavolo più ampio di consultazione periodica (l’assemblea “oceanica”);

- informazione costante e aggiornata (sito internet, blog, report, e-mail, sms ecc.) Gli strumenti:

- Realizzazione della “Riunione Oceanica” delle moltitudini giovanili: uno spazio di co-progettazione nel quale si privilegia un approccio dal basso. Quest’azione è la concretizzazione dell’Open-Space (spazio di discussione) attraverso il quale fare emergere i contenuti concreti delle attività da realizzare nello ZOE-MICROFESTIVAL.

- Il Tavolo Giovani attivato e coordinato dall’Ambito Territoriale Sociale n.1 si pone come il luogo ideale per l’ideazione, progettazione e realizzazione di attività e progetti congiunti delle realtà culturali e giovanili del territorio.

- Creazione dei gruppi tematici musica, arte, solidarietà, intercultura e cooperazione, giochi.

- Ideazione, progettazione e realizzazione di un SITO INTERNET Lo ZOE–MICROFESTIVAL si basa totalmente sulle abilità e competenze dei/delle giovani che lo realizzano:

- allestimento di stand-laboratori dove si svolgono attività, condotte dagli/dalle stesse, il cui fine non è la commercializzazione delle opere e/o delle performance, ma la possibilità di poter gestire e godere di luoghi nei quali esprimere e condividere le proprie attitudini e passioni.

- Realizzazione di concerti e di spettacoli teatrali. - Realizzazione di giochi, tornei e laboratori - La grafica dell’evento è curata da giovani artisti, la grafica delle magliette realizzate da

giovani disabili del Centro Educativo Riabilitativo della Scuola di Viale Trieste di Pesaro RAPPORTI FINANZIARI: ATS n.1 e sponsor (Provincia, CGIL-CISL; LEGACOOP MARCHE ….) DURATA: Realizzazione dell’EVENTO 2010 (la preparazione dura un anno):

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

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- 15, 16, 17, 18 luglio 2010: ZOEMICROFESTIVAL 2010. presso il Giardino degli Orti Giuli di Pesaro.

- Dicembre 2010 Sant’Angelo in Lizzola: “Gocce di ZOE”, Serata di restituzione dei risultati.

CENTRO DI ASCOLTO PASSAPAROLA OGGETTO, FINALITA’ Il Centro di Ascolto “Passaparola” rappresenta un nodo nella rete degli interventi per la prevenzione del disagio e la promozione dell’agio. Tale servizio, rivolto ad adolescenti ma anche a genitori, insegnanti e operatori sociali, strategicamente collocato presso il Campus scolastico, offre uno spazio di ascolto, esperto ma non giudicante, dove i ragazzi possono approfondire la conoscenza di sé e il confronto con i coetanei e con adulti per loro significativi L’equipe che gestisce il centro, costituita da:

- due psicologhe, - una sociologa, - è a disposizione dei giovani che hanno libero accesso al Centro.

Il Centro di Ascolto negli anni ha strutturato e consolidato la collaborazione con le Scuole Superiori attraverso la convenzione “Passaparola nei C.I.C.” tra Comune di Pesaro – Ambito Territoriale Sociale n. 1 – Centro di Ascolto e gli Istituti Superiori di I Grado”. IIn un ottica che vede quindi il Comune di Pesaro, Ente capofila dell’Ambito Territoriale Sociale n. 1 e le Scuole Secondarie Superiori di II grado del medesimo Ambito, impegnate in un azione sinergica e condivisa, si è consolidato l’intervento del Centro di Ascolto “Passaparola” nei C.I.C. nella logica di rinforzare sul territorio un sistema formativo integrato con la messa a punto di un modello di intervento che veda la scuola e il territorio interessati alla gestione e alla sviluppo delle giovani generazioni attraverso l’integrazione delle competenze dei vari soggetti (Scuola, Ente Locale, A.S.U.R., Agenzie educative territoriali, Privato Sociale) in linea con gli indirizzi espressi dalla normativa vigente. Il Passaparola pertanto si propone, attraverso azioni integrate, di promuovere un cambiamento positivo negli atteggiamenti e negli stili di vita cercando di:

- accogliere il disagio e riconoscere i comportamenti a rischio anche con un ascolto individualizzato, promuovendo altresì la visione di un soggetto inteso come totalità integrata ed organizzata, non come sintomo, nell’intento di superare la dicotomia normalità – patologia

- operare interventi atti al potenziamento delle capacità comunicative e relazionali per la promozione di una sempre maggiore autonomia dell’adolescente e del giovane al fine di favorire il processo di maturazione della personalità;

- promuovere ed incentivare il protagonismo giovanile al fine di creare una coscienza di cittadinanza attiva fondata sulla partecipazione e la solidarietà sociale;

- sviluppare l’integrazione delle competenze dei servizi attivati dal Servizio Politiche Sociali, nell’intento di creare nessi e reciproche complementarietà

- promuovere ed attuare progetti territoriali integrati ed interventi rivolti agli adolescenti e ai giovani all’interno delle azioni programmate dal Piano Sociale d’Ambito.

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

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- Questa metodologia di intervento non solo permette un migliore utilizzo delle risorse economiche, ma si conferma come l’unica risposta possibile che il territorio possa dare alla complessità del nostro sistema sociale e alle istanze del mondo giovanile.

DESTINATARI Adolescenti e giovani di età compresa tra i 14 e i 29 anni; genitori, insegnanti, operatori sociali SOGGETTI ADERENTI Ambito Territoriale Sociale n. 1 – Comune di Pesaro – Ufficio Politiche Giovanili ALTRI SOGGETTI Istituti Superiori di II grado, ASUR DDP e DSM, Provincia, Privato Sociale, Associazioni MODALITA’ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO l’organizzazione del Centro di Ascolto si propone e già persegue i seguenti obiettivi:

- interagire con i giovani dando ampio spazio all’ascolto delle loro problematiche per promuovere il benessere psicologico e lo star bene con gli altri;

- espletare consulenze psicologiche ad adolescenti a livello individuale, di coppia, di gruppo fungendo anche da filtro e raccordo per un corretto invio alle strutture socio-sanitarie specialistiche di situazioni che necessitino di una presa in carico;

- espletare consulenze individuali e/o di gruppo a figure adulte, quali genitori, insegnanti, operatori per migliorare la comunicazione e la relazione intergenerazionale;

- interagire con i giovani per promuovere l’aggregazione, la relazionalità e far emergere la loro creatività e propositività;

- espletare supervisioni ad operatori e colleghi che operano in ambito scolastico e adolescenziale;

- attuare ed implementare il progetto “Il Passaparola nei C.I.C. delle Scuole Superiori”secondo il modello di intervento integrato, attivato ai sensi delle convenzioni stipulate dall’Amministrazione Comunale con i diversi Istituti Scolastici

- promuovere ed attuare progetti territoriali integrati ed interventi rivolti agli adolescenti all’interno delle azioni programmate dal Piano Sociale d’Ambito.

Al passaparola sono previste 2 aperture pomeridiane per consulenze psicologiche (lunedì e venerdì 15.30 – 18.30 ) e 1 apertura mattutina (giovedì mattina 8.30 – 12.30) per riunioni di equipe per progettazione e programmazione RAPPORTI FINANZIARI Un dipendente del Comune di Pesaro, 2 psicologhe e 1 coordinatore in carico ad una cooperativa sociale, finanziamenti derivanti da progetti d’Ambito, Convenzione con le scuole. DURATA Annuale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI Il Centro di Ascolto Passaparola è nato con la legge 309/90.

INFORMAGIOVANI OGGETTO, FINALITÀ:

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

e-mail: [email protected]; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it

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L’InformaGiovani è un luogo di incontro e confronto, progettazione e programmazione di iniziative, uno spazio aperto in cui favorire la comunicazione fra i giovani allo scopo di sensibilizzarli verso la partecipazione alla cittadinanza attiva. E’ un luogo di regia:

- di progetti e interventi rivolti ai ragazzi sui versanti della cultura, della scuola e formazione, della vita sociale, dello sport e del tempo libero, del lavoro e delle professioni, degli scambi giovanili e esperienze formative all’estero

- di azioni e progettualità integrate con le varie realtà giovanili (gruppi informali e associazioni) presenti nel territorio dell’Ambito.

FINALITA’ GENERALI - Le principali finalità sono quelle di continuare e migliorare la qualità e l’efficienza nella

funzione informativa e orientativa, nell’erogazione delle informazioni a tutto campo, nella mediazione informativa, fornire sostegno alle diverse esigenze dei giovani, nel rapportarsi con le diverse realtà aggregative giovanili e nel sostegno alla libera espressione dei giovani.

OBIETTIVI PARTICOLARI - Sviluppare le attività che sostengano i giovani nella realizzazione delle loro idee in

progetti concreti allo scopo di dar loro i mezzi per esprimersi e confrontarsi tra loro e con le istituzioni, per promuovere e sostenere la creatività e favorire la messa in atto di progetti di interesse giovanile nel contesto dell’Ambito Territoriale.

DESTINATARI: Tutti i giovani del Territorio dell’Ambito Territoriale Sociale n.1 SOGGETTI ADERENTI: Comune di Pesaro attraverso 3 operatrici addette ai servizi informativi (dipendenti comunali), affiancate dallo staff dello Politiche Giovanili che è all’interno dell’Ambito Territoriale Sociale n.1 ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Realtà giovanili dell’Ambito MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Le metodologie di lavoro utilizzate dall’InformaGiovani sono principalmente: In front-office

- colloqui informativi e di primo orientamento, - reperimento informazioni da erogare e inserire nel sito internet, nelle bacheche interne

all’ufficio e nei raccoglitori in auto-consultazione, - risposte alle richieste pervenute tramite posta elettronica.

In back office: - lavoro di ricerca delle informazioni e approfondimento delle stesse, - progettualità per andare sempre più incontro alle esigenze e ai bisogni dei giovani.

MODALITA’ DI VERIFICA Rilevazione quantitativa degli ingressi, telefonate ed e-mail; accessi alle postazioni internet e accessi al sito internet dell’InformaGiovani. RAPPORTI FINANZIARI: A carico delle Politiche giovanili del Comune di Pesaro DURATA: L’Informagiovani è un servizio stabile del Comune di Pesaro

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

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FUORI LE IDEE OGGETTO, FINALITÀ Concorso di idee per i giovani dai 16 ai 24 anni per la realizzazione di progetti e iniziative da attuarsi nei 9 comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n. 1 Il progetto nato nel 2006, è finalizzato, attraverso un bando di idee, ad incentivare la capacità progettuale dei giovani nel campo sociale, sportivo, culturale, educativo, formativo, artistico con la formulazione di progetti capaci di arricchire il contesto cittadino e far vivere loro una esperienza di crescita personale, supportandoli nei momenti di difficoltà e rimuovendo con loro i maggiori ostacoli che precludono la trasformazione delle idee avanzate dai giovani in progetto OBIETTIVI PARTICOLARI

- Stimolare e incentivare forme di partecipazione e cittadinanza attiva nei giovani. - Aiutare i giovani a sviluppare il loro senso di responsabilità e la loro autonomia per

diventare dei protagonisti sociali. - Sostenere i giovani che realizzano delle attività in quanto portavoce di interessi e

aspirazioni di altri giovani all’interno della comunità DESTINATARI: Giovani fra i 16 e i 24 anni residenti nei nove Comuni dell’A.T.S. nr.1 SOGGETTI ADERENTI: Politiche Giovanili del Comune di Pesaro ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: I nove Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n. 1 MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Il progetto prevede:

- l’uscita di un bando di concorso nel quale vengono esplicitate le modalità di partecipazione al concorso (requisiti, tempi, criteri di valutazione dei progetti…..) con allegata tutta la modulistica da compilare.

- Presso l’ufficio InformaGiovani del Comune di Pesaro, durante il tempo di pubblicazione del bando, viene costituito un servizio di Tutoraggio, per supportare i partecipanti nella compilazione della modulistica, verifica dei requisiti etc..

- Alla scadenza del Bando viene nominata una Commissione Giudicatrice che valuta i progetti pervenuti e decide a chi assegnare la somma in denaro che servirà per la realizzazione del progetto selezionato

Chi gestisce “fuori le idee” si occupa della: - della concertazione e co-progettazione con il Tavolo Giovani dell’A.T.S. n1 per la

condivisione del progetto; - elaborazione e progettazione del Bando con annessa modulistica di partecipazione, - promozione dell’iniziativa su tutto il territorio dell’Ambito Sociale.

RAPPORTI FINANZIARI: Le risorse economiche sono variabili in base alla disponibilità finanziarie a carico del Comune di Pesaro e dell’ATS n.1

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

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DURATA: Da Marzo a Ottobre 2010

INFO&NEWS – NEWSLETTER OGGETTO, FINALITÀ: Invio di n. 10 Newsletter tematiche all’anno (cadenza mensile, esclusi il mese di gennaio e agosto che vengono accorpati ai mesi successivi) per segnalare notizie di particolare rilevanza e valore. Accanto all’invio mensile sono previste edizioni speciali per promuovere particolari iniziative. Tale progettualità è partita nel mese di settembre 2008 in via sperimentale, in quanto non esisteva nulla di simile nel territorio dell’Ambito. Finalità generali

- La newsletter dell’InformaGiovani nasce dall’esigenza di attivare un nuovo canale di informazione in affiancamento ai canali comunicativi tradizionali.

- E’ uno strumento semplice e diretto sugli argomenti di interesse giovanile che richiama costantemente l’attenzione dei ragazzi sulle attività e opportunità promosse dall’InformaGiovani e dal territorio.

Obiettivi particolari - La newsletter rappresenta un ulteriore strumento per affrontare e approfondire le

notizie in funzione delle esigenze e dei bisogni informativi dei giovani. DESTINATARI: La newsletter è ideata con riferimento a tutti i giovani dai 16 ai 35 anni del territorio dell’Ambito Territoriale Sociale n.1 SOGGETTI ADERENTI: InformaGiovani del Comune di Pesaro che gestisce il progetto MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO:

- Scelta degli argomenti delle newsletter (che riguardano principalmente notizie di interesse giovanile e informazioni legate alle progettualità ideate direttamente dall’ InformaGiovani).

- Ricerca, approfondimento e sintesi delle notizie che riguardano l’argomento prescelto (Gli argomenti sono principalmente il lavoro, la scuola la formazione, le opportunità europee, la cultura, la vita sociale ecc.).

- Predisposizione dei contenuti e per implementare l’area informativa del sito - Scelta della collocazione del tema sull’2area informativa del sito internet

dell’InformaGiovani e predisposizione dei contenuti. - Impostazione grafica della newsletter. - Invio della newsletter tramite mailing list.

Le notizie della newsletter contengono informazioni molto sintetiche: titolo, abstract e link con cui è possibile accedere all'approfondimento sul sito dell’Informagiovani. RAPPORTI FINANZIARI: A carico delle politiche giovanili del Comune di Pesaro DURATA:

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

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Annuale

SERVIZIO CIVILE: Progetto POLLICINO OGGETTO, FINALITÀ: Il Servizio civile volontario è un'importante occasione di crescita personale, un'opportunità di educazione alla cittadinanza attiva, un prezioso strumento per aiutare le fasce più deboli della società contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese. Chi decide di impegnarsi per dodici mesi nel servizio civile volontario, sceglie di aggiungere un'esperienza qualificante al proprio bagaglio di conoscenze e nel contempo si assicura una sia pur minima autonomia economica" DESTINATARI: Cittadini italiani di età compresa dai 18 ai 28 anni SOGGETTI ADERENTI: Provincia, ATS, Comuni coinvolti ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Partner del terzo settore: Coop. sociali Labirinto e Ginestra 2 e ass. di volontariato A.TRE.CON MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Progetto “Pollicino” è rivolto all’area infanzia e minori e si svolge nelle seguenti sedi:

servizi sociali Colbordolo ufficio servizi sociali Gabicce Mare

servizi sociali Gradara ufficio servizi sociali Monteciccardo ufficio servizi sociali Montelabbate

servizio politiche sociali Pesaro Politiche giovanili Pesaro CTI di Cattabrighe Pesaro

Servizi sociali ed alla persona, cultura/pubblica istruzione, sport S.Angelo in L.

ufficio servizi sociali Tavullia RAPPORTI FINANZIARI: Ufficio Nazionale Servizio Civile (Presidenza del Consiglio), Regione Marche, Provincia, Comuni coinvolti DURATA: Annuale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: DPCM 4 febbraio 2009 "Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale" DPCM 6 febbraio 2009 "Prontuario contenente le disposizioni per lo svolgimento delle funzioni di controllo e verifica sull'attuazione dei progetti di servizio civile nazionale…” D.Lgs. 5 aprile 2002 n. 77 "Disciplina del Servizio Civile Nazionale a norma dell’articolo 2 della Legge 6 marzo 2001 n. 64".

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

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Legge 6 marzo 2001 n. 64 "Istituzione del Servizio Civile Nazionale"

ON FESTIVAL OGGETTO, FINALITÀ: Percorso di cittadinanza attiva dei giovani che prevede eventi ed attività concentrate attorno a grandi temi culturali e sociali: diritti umani, legalità, ambiente, pace ed economia sostenibile.

- Sostenere il protagonismo giovanile e la cittadinanza attiva attraverso azioni di rete e percorsi partecipati. Incoraggiare lo spirito di iniziativa, d’impresa e di creatività dei giovani.

- Sostenere la cultura della solidarietà, dei diritti, della cooperazione, della diversità nell’ottica dello sviluppo sostenibile per le generazioni future.

DESTINATARI: Giovani e adolescenti SOGGETTI ADERENTI: ATS 1 e Provincia ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Associazioni giovanili MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Organizzazione di eventi come:

- Cineforum - Incontri di approfondimento e di sensibilizzazione - Festival (Zoe Microfestival ecc…), momenti musicali, teatrali, ludici, culturali, artistici ….

RAPPORTI FINANZIARI: Provincia e ATS 1 DURATA: 12 mesi RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: Piano sociale attuativo ATS

GIOVANI & LAVORO OGGETTO, FINALITÀ: Percorsi informativi e orientamento per i giovani rispetto al mondo del lavoro: dai contratti atipici al curriculum vitae, dalla ricerca attiva del lavoro agli aiuti per chi, senza lavoro, è in difficoltà. DESTINATARI: Giovani dell’ATS 1 alle prese con il mondo del lavoro. SOGGETTI ADERENTI: ATS 1, Comune di Pesaro, CIGL, CISL, Coop. sociali Labirinto e Crescere

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

e-mail: [email protected]; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it

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ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: InformaGiovani, CAG dell’ATS 1, Ente Provincia di Pesaro e Urbino servizio Formazione (progetto “Nuove competenze per nuovi lavori – esperienze formative per i giovani”). MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Serie di incontri, iniziative presso luoghi di incontro dei giovani come i Centri di Aggregazione Giovani (CAG), l’InformaGiovani. Si utilizza lo strumento degli “Aperitivi lavoro” per un approccio interattivo e informale con i giovani interessati al tema. RAPPORTI FINANZIARI: Risorse, anche professionali, messe a disposizione dai soggetti aderenti DURATA: annuale

ALTERNATIVAMENTE OGGETTO, FINALITÀ: Un evento creativo per i giovani e con i giovani organizzato dalla associazione scout CNGEI, sezione di Pesaro: una giornata/evento con gruppi e associazioni dedicata all’informazione e alla controinformazione. DESTINATARI: Giovani dell’ATS 1 SOGGETTI ADERENTI: CNGEI della sezione di Pesaro, Ambito Territorio Sociale N.1 di Pesaro, Comune di Pesaro, Associazione Zoe. ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Provincia di Pesaro-Urbino, la Cooperativa Sociale Labirinto e le associazioni giovanili La scintilla nel vento, Attimo storico e Stazioni Mobili MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Giornata di approfondimento di tematiche specifiche e di attività ludico-culturali RAPPORTI FINANZIARI: ATS 1 DURATA: annuale

LA SCINTILLA OGGETTO, FINALITÀ: Periodico di attualità, cultura, interesse giovanile DESTINATARI: Giovani e adolescenti SOGGETTI ADERENTI:

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

e-mail: [email protected]; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it

161Giovani soprattutto degli Istituti Superiori di Pesaro

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ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Provincia (Patrocinio) e ATS 1 MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: La redazione del periodico si riunisce nei locali messi a disposizione dall’ATS 1 all’interno della propria sede istituzionale. I responsabili de la Scintilla partecipano attivamente al Tavolo d’Ambito Giovani e sono coinvolti in diverse iniziative. RAPPORTI FINANZIARI: Autogestiti e vincitori del concorso del Comune di Pesaro “Fuori le idee. Cittadini si diventa” DURATA: Senza limiti di tempo

PESARO CITIZEN FEST OGGETTO, FINALITÀ: Evento cittadino: festa attraverso momenti di riflessione, sensibilizzazione con momenti sportivi, ludici, musicali, culturali …. DESTINATARI: giovani e adolescenti SOGGETTI ADERENTI: AGESCI Gruppo Scout PS 1 ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: ATS 1, Comune di Pesaro, Parco Naturale del Monte San Bartolo, Hip Hop connection MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: 3 giornate organizzate secondo le seguenti tematiche:

• Gioca l’intercultura • La città che vorrei • Creatività pulita

RAPPORTI FINANZIARI: Autogestita DURATA: Annuale

PROGETTI DA: LEGGE REGIONALE n.46/95 OGGETTO, FINALITÀ: "Promozione e coordinamento delle politiche di intervento in favore dei giovani e degli adolescenti" (Modificata dall'art. 21 della L.R. 9 del 13 maggio 2003).

- La L.R.46/95 della Regione Marche favorisce le politiche di promozione e sostegno delle attività rivolte ai giovani di età compresa dai 18 ai 29 anni.

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

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- L’obiettivo principale è quello di incentivare l’aggregazione e l’associazionismo tra i giovani, al fine di valorizzare appieno il patrimonio di idee ed esperienze presenti nel mondo giovanile, vale a dire progettare per i giovani e con i giovani.

- Beneficiari della legge sono gli Enti Locali della provincia di Pesaro e Urbino e le Associazioni giovanili formalmente costituite presenti sul territorio provinciale

DESTINATARI: giovani di età compresa dai 18 ai 29 anni SOGGETTI ADERENTI: Provincia e ATS 1 ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Associazioni giovanili MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Si è dato vita ad un modello integrato di lavoro in rete tra la Provincia (politiche giovanili) e l’ATS1, costituendo un apposito tavolo di lavoro con la presenza di numerose associazioni giovanili del territorio. Il tavolo ha funzione di ascolto, programmazione e progettazione. RAPPORTI FINANZIARI: Regione, Provincia, ATS 1 e Comuni DURATA: annuale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI:

• L.R. 46 del 12 aprile 1995 • L.R. 9 del 13 maggio 2003

PROGETTI CON L’UNIVERSITÀ OGGETTO, FINALITÀ: studio, ricerca, formazione, tirocini, promozione della professionalità sociale. Progetti di integrazione tra territorio ed Università. Nel 2008: l’ATS 1 è stato co-autore del volume “il welfare nelle Marche – attori, strumenti, politiche”, a cura di Federico Palazzo e Angela Genova, pubblicato da Carocci Editore; un progetto che ha avviato una collaborazione tra ATS, Regione Marche e il C.A.M. (Coordinamento Atenei Marchigiani che comprende le Università di Urbino, Ancona e Macerata) In particolare, nel 2010, è stato attivato il primo bando di concorso per n. 2 premi di studio riservati a laureati/e dell’Università di Urbino “Carlo Bo” che abbiano svolto tesi sperimentali su temi legati alle politiche sociali quali:

- evoluzione del “sistema welfare” della Provincia di Pesaro e Urbino, - le politiche di housing sociale e l’esperienza della cooperazione sociale, - le professioni sociali, tra percorsi formativi, evoluzione dei bisogni e realtà dei servizi.

DESTINATARI: - collaborazione con Università: operatori sociali, amministratori. - borse di studio: studenti, giovani operatori sociali.

SOGGETTI ADERENTI: ATS 1 e l’Università di Urbino “Carlo Bo”, corso di laurea in “Organizzazione e Gestione delle Politiche e dei Servizi Sociali (GEPSS).

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ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Cooperazione Sociale, Regione Marche e C.A.M.. MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE: gestione partecipata delle risorse relativi a progetti concertati, staff di direzione progetto composto da: Coordinatore ATS 1, Presidente del Corso di Laurea GEPSS, Presidente Cooperativa Sociale. RAPPORTI FINANZIARI: nel 2010 € 3.000, con l’integrazione di risorse messe a disposizione dall’ATS 1 e dalla Cooperazione Sociale (coop. “Labirinto”), l’organizzazione è stata affidata all’Università di Urbino. DURATA:

- la collaborazione CAM e Regione non ha scadenza - borse di studio: collaborazione avviata dal 2009, non prevede scadenza, progetto

rinnovabile in base alle risorse disponibili. RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI:

- Piano Sociale Regione Marche 2008-2010; - convenzioni ATS 1 e Università

RAGNATELA: Laboratori di mediazione culturale OGGETTO, FINALITÀ: Si intende dare seguito a un’attività già realizzata lo scorso anno consistente in laboratori di mediazione culturale realizzati all’interno dei centri di aggregazione giovanile del Comune di Pesaro, ampliandoli agli altri Comuni dell’Ambito, per favorire la reciproca integrazione tra ragazzi italiani e figli di immigrati residenti nell’ambito della valorizzazione delle culture di origine e di destinazione. I ragazzi e le ragazze che frequentano i centri di aggregazione e altre realtà associative che potranno essere coinvolte da questo progetto saranno portati a interagire reciprocamente a partire dalle diverse culture di provenienza, affrancandosi da stereotipi e pregiudizi diffusi, se italiani, e aumentando sia la propria consapevolezza ed autostima sia la propria capacità di integrazione se di provenienza straniera, recuperando anzi elementi della cultura di origine. Le finalità possono essere così riassunte:

- Favorire l’incontro e lo scambio tra giovani immigrati e italiani. - Sostenere la produzione culturale dei giovani immigrati e italiani (realizzando testi

letterari e grafici). - Favorire l’incontro e il dialogo tra immigrati di prima e seconda generazione e la

società italiana DESTINATARI: Adolescenti e giovani tra i 10 -14 anni e 14- 20 anni. SOGGETTI ADERENTI: ATS 1 e 9 Comuni ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Associazioni Centro Interculturale per la Pace e Nuovo Mondo MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO:

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- i laboratori si terranno a Pesaro e in vari Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n.1, - in ciascuna delle località di cui sopra opererà almeno un mediatore culturale che sarà

affiancato da volontari che coadiuveranno le attività; i volontari saranno reperiti tramite diversi canali: il centro interculturale per la Pace, il Centro Servizi per il Volontariato, i comuni dell’ambito (servizio civile), il bimestrale Nuovo Mondo, comunicazioni alle scuole, Caritas, ecc.

- gli elaborati dei ragazzi saranno pubblicati sul bimestrale Nuovo Mondo, - gli spettacoli di danza e le specialità culinarie potranno essere presentati alla Festa dei

Popoli del prossimo anno. RAPPORTI FINANZIARI: ATS 1 con un finanziamento di € 1.100 per il 2010; Regione Marche. DURATA: Progetto annuale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: LEGGE REGIONALE n. 9 del 18/06/2002 e successive modificazioni.

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4.7 POLITICHE IN FAVORE DI PERSONE ANZIANE (PREVENZIONE, CONTRASTO,

RIDUZIONE E ACCOMPAGNAMENTO DELLA NON AUTOSUFFICIENZA)

“ASSEGNO DI CURA per ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI” OGGETTO, FINALITÀ: L’assegno cura è finalizzato a sostenere la permanenza nel proprio contesto di vita e di relazioni l’anziano non autosufficiente, attraverso interventi di supporto assistenziale gestiti direttamente dalle loro famiglie o con l’aiuto di assistenti familiari private in possesso di regolare contratto di lavoro. DESTINATARI: Le persone anziane non autosufficienti che risiedono nel territorio dei Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n.1 e loro familiari. SOGGETTI ADERENTI: Tutti i Comuni dell’ATS n.1 di Pesaro MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO:

- Presentazione delle domande secondo i requisiti previsti dall’Avviso Pubblico dell’ATS n. 1 di Pesaro ed elaborato sulle indicazione della Regione Marche e del tavolo di lavoro specifico.

- Il Coordinatore dell’ATS 1, in collaborazione con i competenti servizi sociali e socio sanitari, attiva un iter procedurale per definire gli aventi diritto all’assegno di cura. In particolare verrà predisposta la graduatoria in base ai valori ISEE.

- La graduatoria non dà immediato diritto al contributo che sarà subordinato anche alla realizzazione di un “patto” di assistenza domiciliare da sottoscrivere a cura delle parti.

- L’entità dell’assegno di cura sarà erogato semestralmente. RAPPORTI FINANZIARI: Fondi statali erogati attraverso la Regione Marche e l’ATS n.1 DURATA: Triennale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: Delibera di Giunta Regionale n. 985 del 15 giugno 2009

CIVES verso un welfare comunitario OGGETTO, FINALITÀ: Progetto per un programma di housing sociale (abitazioni in affitto a canone concertato e di assegnazioni a prezzo convenzionato) con servizi a sostegno della persona ed all’integrazione sociale.

- Il progetto coniuga azioni di Housing Sociale con azioni di natura sociale, sanitaria, educativa ed assistenziale e si articola, dal punto di vista territoriale, in interventi

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ubicati in 5 zone della città di Pesaro: Vismara, Torraccia, Pozzo Alto, Villa Fastiggi e Centro Storico.

- L’intero intervento ha la cabina di regia nel Centro di Comunità che accompagna il cittadino cliente all’utilizzo dei servizi, sviluppa e coordina una rete territoriale tra diverse realtà presenti (pubbliche e private); investe nella solidarietà sociale e nella sostenibilità ambientale, intesa come efficienza energetica.

- Il Centro di Comunità è parte fondamentale del progetto di Housing Sociale ed eroga i seguenti servizi: prestazioni socio sanitarie dirette ed indirette, amministrazione e mediazione condominiali, gestione risparmio ed efficienza energetica e promozione, informazione, animazione e cultura.

DESTINATARI: Il progetto vuole essere una risposta alla domanda di emergenza (senza casa, condizioni abitative precarie) ed alla domanda fatta da nuove famiglie (separati, immigrati, giovani coppie, ecc), famiglie in affitto, spesso monoreddito, che non possono accedere alla casa a prezzi di mercato. SOGGETTI ADERENTI: Cooperative Labirinto, Tecnohabitat, Villaggio dell’Amicizia, Greenenergy, Spes e CoossMarche. ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Il progetto, per essere efficace, ha necessità di azioni concertate con soggetti pubblici e forze sociali per “aiutare” i nuovi e vecchi segmenti della domanda di casa non in grado da soli di accedervi tramite il libero mercato. MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Il progetto prevede la realizzazione del “Centro di Comunità” e di una rete di gestione e domotica applicata all’intero programma ed aperta agli edifici già realizzati dalle cooperative in ambito provinciale. Tutti gli alloggi, tramite la rete internet, saranno collegati al centro di comunità che avrà la funzione di assistere i cittadini attraverso un’offerta organizzata in 3 moduli:

1. Modulo servizi di prossimità che riguardano l'accesso alle tecnologie, l'accesso a beni e spazi pubblici, banca della comunità, relazioni di comunità, acquisto servizi sanitari e riabilitativi, Informazione, lo sportello sicurezza, Agenzia di promozione dell’abitare sostenibile.

2. Modulo servizi generali che riguardano l'abitare e l'accesso alle informazioni. 3. Modulo servizi socio sanitari con la gestione integrata dei servizi annessi ai servizi

annessi al progetto di Housing Sociale (casa protetta, appartamenti protetti, asilo nido, centro diurno, ecc) e telesoccorso, telecontrollo ed acquisto servizi socio/sanitari e riabilitativi.

Il progetto prevede la realizzazione di una struttura integrata di residenze e servizi, composta da: un centro per l'infanzia e scuola per l’infanzia, un centro sociale e ricreativo per anziani, una residenza protetta, una residenza sanitaria assistita ed appartamenti assistiti per anziani.

Punto di accesso Assistenza Domiciliare Familiare

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OGGETTO, FINALITÀ: - Il “Punto di accesso Assistenza Domiciliare Familiare” è un progetto innovativo

finalizzato alla sperimentazione nel territorio dell’A.T.S. 1, di un sistema integrato tra soggetti pubblici e privati nel quale la regia pubblica garantisca la capacità di intervenire nel “triangolo di cura” (Anziano non autosufficiente, familiari, Assistente Familiare) regolamentando il mercato, qualificando gli operatori di assistenza a domicilio, tutelando il bisogno di cura dell’anziano e della sua famiglia.

- La finalità principale è individuare un nuovo modello di governance che puntando sull’integrazione tra politiche sociali e politiche attive del lavoro, favorendo l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, sia propedeutico a migliorare nel breve periodo, la qualità di vita delle Assistenti Familiari, della persona da accudire e delle famiglie / datori di lavoro.

- La realizzazione del Punto d’accesso favorendo la sensibilizzazione del territorio sul valore sociale del lavoro di cura anche attraverso la formazione del personale di assistenza, potrà creare le condizioni per un’appetibilità di offerta di lavoro anche per cittadine/i italiane/i.

DESTINATARI: - le famiglie e la persona anziana che necessita di cura domiciliare, residenti nei Comuni

dell’ATS 1 (Colbordolo, Gabicce Mare, Gradara, Monteciccardo, Montelabbate, Mombaroccio, Pesaro, Sant’Angelo in Lizzola, Tavullia);

- Assistenti Familiari (o aspiranti tali) straniere o italiane residenti o domiciliate nei Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n. 1.

SOGGETTI ADERENTI: Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n. 1, Pesaro. ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Provincia di Pesaro e Urbino - Centro per l’Impiego; Caritas - Diocesi di Pesaro; Prefettura di Pesaro; Volontariato locale; A.S.U.R. - Zona Territoriale nr. 1; INPS provinciale; INAIL provinciale; Organizzazioni Sindacali provinciali MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO:

- è prevista l’apertura di un “Punto di Accesso all’Assistenza Familiare Domiciliare” presso la Sede del Comune di Pesaro e presso una sede decentrata nel territorio dell’Ambito (Comune di Colbordolo presso la Sede dell’Unione dei Comuni Pian del Bruscolo) in cui sarà presente un operatore reperito attraverso la collaborazione con il Volontariato locale (Caritas);

- l’operatore si rapporta con il Servizio Sociale Professionale dell’Ente capofila e del Comune d’ATS individuato dal Comitato dei Sindaci.

RAPPORTI FINANZIARI: L’attivazione e l’operatività del Punto d’Accesso è interamente finanziata dalla Provincia di Pesaro e Urbino (Delibera Giunta Provinciale n. 419 del 20/11/2009 - D.G.R. n. 583/2008 – 1^ annualità eventualmente ripetibile con D.G.R. n. 1034/2009). DURATA: Dodici mesi rinnovabili per un ulteriore annualità. RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: D.G.R n. 985/09; D.G.R. n.1034/09; Piano Sociale Regione Marche 2008/2010; L. 328 /00.

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ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA A.D.I. - S.A.D. OGGETTO, FINALITÀ:

- integrazione fra i Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n.1 di Pesaro e la Zona Territoriale 1 (ASUR) di Pesaro per l’Assistenza Domiciliare Integrata - Servizio Assistenza Domiciliare (A.D.I. – S.A.D.) del Servizio Cure Domiciliari.

- L’ A.D.I. – S.A.D. è finalizzato a soddisfare, presso il proprio domicilio e negli spazi di vita della persona, i bisogni di assistenza socio-sanitaria di soggetti con limitazioni permanenti o temporanee della propria autonomia, aventi necessità di un'assistenza che può variare da interventi di tipo sanitario a socio-sanitario, fino a socio-assistenziale. Ciò al fine di prevenire ogni forma di emarginazione, evitare i ricoveri impropri e ridurre la spesa socio-sanitaria.

DESTINATARI: I destinatari dell’ A.D.I.-S.A.D sono i soggetti di ogni fascia di età residenti nel territorio dei Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n.1 con limitazione della propria autonomia funzionale in via temporanea o permanente. SOGGETTI ADERENTI: I 9 Comuni dell’ATS 1, Zona 1 e Distretto n.1 MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: La modalità organizzativa adottata, su base territoriale, individua nella forma di Unità Valutativa Distrettuale (UVD) lo strumento cardine per l'erogazione integrata sul territorio delle prestazioni A.D.I.-S.A.D. a favore degli aventi diritto ed indica tipo di organizzazione e di coordinamento. Gli elementi più significativi dell’A.D.I.-S.A.D sono:

- la presa in carico dell'utente da parte dell'U.V.D.; - la valutazione multidimensionale; - il Piano Assistenziale Individualizzato di intervento (P.A.I); - l'individuazione del “case manager”.

RAPPORTI FINANZIARI: 9 Comuni e Zona 1 ASUR DURATA: Triennale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI:

- Delibera GR n. 606/2001, “Linee guida regionali per le cure domiciliari”; - Delibera GR n.1566/2004,”Sistema dei servizi per gli anziani nella Marche”; - il Piano Sanitario Nazionale e Regionale vigenti - Protocollo d’intesa tra i Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n.1 e A.S.U.R.

Zona territoriale n.1, Pesaro: “assistenza domiciliare integrata (A.D.I.- S.A.D.) del servizio cure domiciliari”.

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SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE - SAD Prassi operativa congiunta d’Ambito

OGGETTO, FINALITÀ: Prassi operativa congiunta tra i Comuni dell’ Ambito Territoriale Sociale n. 1 per l’erogazione del Servizio di Assistenza Domiciliare Le finalità del servizio SAD sono così riassumibili :

- consentire il mantenimento della persona assistita nel proprio ambiente di vita, con effetti positivi sia rispetto alla integrazione sociale, sia rispetto al contenimento dei costi assistenziali;

- favorire, nel rispetto del principio di autodeterminazione della persona, la rete di relazioni familiari e sociali, onde prevenire o ridurre i rischi di isolamento ed emarginazione;

- evitare il ricorso a forme di intervento residenziale improprie sostenendo le residue capacità di autonomia della persona nel proprio ambiente di vita;

- agire in termini preventivi rispetto alla cronicizzazione delle forme di bisogno assistenziale.

DESTINATARI: Persone in difficoltà sociale dopo valutazione positiva del Servizio Sociale Professionale SOGGETTI ADERENTI: I 9 Comuni dell’ATS 1 MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Lo svolgimento del SAD avviene solitamente nei giorni feriali, tranne casi eccezionali. L’organizzazione del servizio è di competenza dei Servizi Sociali dei singoli Comuni dell’Ambito Territoriale n. 1 e si avvale del seguente personale:

- Assistente sociale, per la valutazione professionale ed il coordinamento tecnico del servizio;

- Amministrativo, per lo svolgimento delle procedure di competenza; - Assistente domiciliare per lo svolgimento delle specifiche mansioni.

Per ogni utente viene predisposto uno specifico Progetto Assistenziale Individualizzato (PAI) nel quale vengono descritte le prestazioni da svolgere al domicilio, il monte ore settimanale, l’eventuale contribuzione al servizio. Il PAI viene elaborato utilizzando apposita modulistica . RAPPORTI FINANZIARI: I 9 Comuni dell’ATS 1, risorse regionale e possibile compartecipazione economica al servizio a carico dell’utente, secondo i parametri I.S.E.E. DURATA: triennale

IL SISTEMA RESIDENZIALE PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro

Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591 e-mail: [email protected]; sito web: www.ambitosociale.comune.pesaro.pu.it

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OGGETTO, FINALITÀ: L’ATS n.1 pianifica e programma il sistema della residenzialità protetta (R.P.) per anziani non autosufficienti attraverso le strutture dei Comuni di Pesaro e di Mombaroccio.

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t

La Residenza Protetta Anziani, ai sensi della L.R. 20/02, è rivolta a “pazienti non autosufficienti, non assistibili a domicilio, le cui problematiche sono prevalentemente di ordine socio-assistenziale, che necessitano di un livello elevato di assistenza tutelare ed alberghiera e di un livello di tutela sanitaria (medica, infermieristica, riabilita iva) comunque inferiore a quello erogato dalle RSA”. Il Centro Residenziale Anziani Santa Colomba di Pesaro è costituito dalle residenze protette “Casa Aura” e “Casa Roverella” e offre una ricettività complessiva di 154 posti residenziali e 10/15 posti semiresidenziali. Nello specifico la residenza Casa Aura ha una ricettività di 80 posti letto e svolge una funzione di accoglienza residenziale a lungo termine, mentre la residenza Casa Roverella ha 74 posti letto residenziali di cui 7-10 destinati espressamente a ricoveri temporanei di sollievo e un servizio semiresidenziale di 10-15 posti di centro diurno. La Residenza Protetta per Anziani “Beato Sante” di Mombaroccio ha una ricettività attualmente di 44 posti letto, è un servizio che rappresenta una risposta fondamentale per gli anziani che per scelta o per necessità non possono più vivere completamente soli nella propria abitazione, per la mancanza della capacità di provvedere completamente alla cura di se stessi, all’igiene dell’ambiente domestico, oppure alle piccole faccende di tutti i giorni. In questi anni le tre strutture da Case di Riposo si sono trasformate in Residenze protette. Le cause della suddetta trasformazione sono molteplici e sicuramente incidono una moltitudine di fattori, tra questi:

- la qualificazione dell’assistenza domiciliare pubblica integrata a quella privata, stabilizzatasi attraverso il sistema delle assistenti familiari (“badanti”) straniere, assicura una maggiore tenuta del territorio e riesce a gestire le situazioni di non autosufficienza di grado moderato, inviando alle strutture solo i casi più gravi;

- lo standard assistenziale erogato all’interno della residenza protetta, mediamente più elevato rispetto a quello fornito dalle strutture presenti nel territorio, convoglia naturalmente i soggetti più gravi alle R.P.;

- la riorganizzazione del sistema sanitario territoriale, a seguito dell’attivazione di nuovi posti destinati alla riabilitazione, ha verosimilmente ridotto i tempi di permanenza in RSA inviando, anche in questo caso, soggetti in condizioni più gravi.

DESTINATARI: Le residenze ospitano entrambe anziani non autosufficienti. L’assistenza residenziale a lungo termine e il centro diurno di Santa Colomba sono riservati ai cittadini anziani non autosufficienti ultra-sessantacinquenni, residenti a Pesaro; la residenzialità temporanea è aperta anche ai Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n.1. La Casa protetta Beato Sante è aperta a tutto il territorio dell’ATS 1.

SOGGETTI ADERENTI:

- Comuni di Pesaro e di Mombaroccio

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- ASUR – ZT 1 - Cooperative sociali (anche associate in ATI) - Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n.1

ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: - Comitato dei parenti degli ospiti - Associazioni di volontariato locale per le attività socio-relazionali - Centri sociali per anziani - Università di Urbino - Associazione Italiana Malati Alzheimer - Associazione Nazionale Tumori per il sostegno ai malati oncologici

MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: La struttura organizzativa, della residenzialità per anziani, si sviluppa sulla sinergia pubblico-sanità-privato sociale e si basa su un modello di gestione semplice e snello che concentra le funzioni di direzione e coordinamento in capo a un gruppo ristretto di figure, dipendenti delle Amministrazioni Comunali, mentre si avvale della collaborazione dell’ASUR e di un associazione di cooperative sociali specializzate e privato sociale, per la gestione operativa dei singoli servizi. Ciò consente di coniugare armonicamente le esperienze più innovative nell’ambito della gestione dei servizi assicurando la continuità dei valori etici che l’Amministrazione ha posto ad indirizzo delle strutture. L’organizzazione si fonda sui principi di centralità e sviluppo della persona umana, dove per persona si intende sia l’anziano assistito sia l’operatore, figure entrambe centrali per le Amministrazioni. Per ogni Ospite viene definito un Piano di assistenza individualizzato (PAI) che analizza i bisogni, individua gli obiettivi assistenziali per il raggiungimento della migliore qualità di vita possibile, e pianifica le azioni per il raggiungimento degli obiettivi medesimi; in tal modo l’Ospite con la sua storia e i suoi bisogni è al centro dell’organizzazione e viene monitorato quotidianamente. La struttura organizzativa e logistica, le modalità di accesso e ogni altra informazione sono reperibili nelle “carte dei servizi” che ogni struttura dispone. RAPPORTI FINANZIARI: Comuni di Pesaro e Mombaroccio, ASUR, rette (ospite, famiglie, Comuni …). I costi totali comprendono:

- Utenze - Servizio di lavanolo biancheria piana - Servizio di assistenza tutelare, pulizia locali e coordinamento - Servizio di fornitura pasti - Manutenzioni strutturali - Attività ricreative e di rappresentanza - Personale di gestione dipendente dell’ente

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RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: NORMATIVA NAZIONALE

- Legge 8 .11. 2000, n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”

- D.P.C.M. del 14.02.2001, “Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie”

- D.P.C.M. 30.03.2001 “Atto di indirizzo e coordinamento sui sistemi di affidamento dei servizi ai sensi dell’art. 5 della legge 8.11. 2000, n. 328

- D.P.R. 03.05.2001 “Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001-2003” - D.P.C.M. del 21.05. 2001, n 308 “Regolamento concernente requisiti minimi strutturali

e organizzativi per l’autorizzazione all’esercizio dei servizi e delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale”

- DPCM 29 Novembre 2001 “Definizione dei livelli essenziali di assistenza” - NORMATIVA REGIONALE - L.R. del 16 .03. 2000, n. 20 “Disciplina in materia di autorizzazione alla realizzazione e

all’esercizio, accreditamento istituzionale e accordi contrattuali delle strutture sanitarie socio-sanitarie pubbliche e private”

- Manuale di autorizzazione “Requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l’autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio delle attività sanitarie da parte delle strutture pubbliche e private della regione Marche” (ai sensi della L.R. n. 20/2000)

- L.R. del 6.11. 2002 n. 20 “Disciplina in materia di autorizzazione e accreditamento delle strutture e dei servizi sociali a ciclo residenziale e semiresidenziale”

- L.R. 20.06. 2003, n. 13 “Riorganizzazione del servizio sanitario nazionale” - D.G.R. 1322 del 09.11. 2004 “Protocollo d’intesa regionale sulla non autosufficienza” - Allegato A di G.R. n. 1566 del 14.12. 2004 “Sistema dei servizi per gli anziani della

regione Marche: sviluppo programmatico e organizzativo – Prevenire, contrastare, ridurre ed accompagnare la non autosufficienza

- D.G.R 323 del 02.03. 2005 “Accordo con le organizzazioni sindacali sulle residenze sociali e adozione degli atti relativi alla riualificazione delle residenze socio-sanitarie per anziani non autosufficienti”

- Decreto del Dirigente del Servizio Politiche sociali ed integrazione socio-sanitaria e del servizio assistenza territoriale ed integrazione socio-sanitaria n.298 /SOS del 21.07.2005

- Decreto n.501 del 02.11.2005 relativo a “Attuazione DGR 323 /05 – impegno di spesa per la riqualificazione della assistenza socio-sanitaria nelle residenza protette anno 2005.

- Reg. 24.10.2006 n.3 Modifiche al reg. 8 marzo 2004, n.1 in materia di autorizzazione delle strutture e dei servizi sociali a ciclo residenziale e semiresidenziale

- DGRM n.704 del 19.06.06 Approvazione del modello di convenzione per residenze protette o nuclei di assistenza protetta in case di riposo e dei criteri tariffari in RSA-Modifiche agli allegati A, B e C della DGR 323/2005

- DGR n.1493 del 27.10.2008 “Modello di convenzione per le residenze protette”.

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SPORTELLO SALUTE ANZIANI

OGGETTO, FINALITÀ: individuare nuove modalità organizzative e operative finalizzate:

• all’integrazione socio sanitaria realizzata attraverso la valutazione unitaria del bisogno assicurata in sede di Unità Valutativa Distrettuale (U.V.D.).;

• ad assicurare il rispetto del principio della unicità della persona nel processo di erogazione di interventi / prestazioni sociali, socio assistenziali e socio sanitarie;

• a semplificare l’accesso ai servizi residenziali, semiresidenziali e domiciliari, a favore delle persone anziane.

DESTINATARI: Persone anziane e loro famiglie residenti nel territorio dei Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n. 1. SOGGETTI ADERENTI: i 9 Comuni dell’ATS 1, la Zona Sanitaria n. 1 ASUR, l’Azienda Ospedale S. Salvatore di Pesaro. MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Per l’attivazione e realizzazione del Progetto, L’ASUR - Zona Territoriale n. 1 di Pesaro mette a disposizione:

- Assistente sociale dello Sportello della Salute; - Infermiere professionale sulla base del bisogno, a livello domiciliare, residenziale e

semiresidenziale; - altre figure professionali sanitarie secondo necessità; - personale amministrativo;

I Comuni dell’ATS n. 1 aderenti allo Sportello mettono a disposizione, per le diverse attività, il seguente personale:

- Attività di front office, Ambito Territoriale Sociale n. 1: le Assistenti Sociali impegnate nella ordinaria attività di Segretariato Sociale;

Unità Valutativa Distrettuale. Comune di Pesaro:

- Assistente Sociale per il Servizio A.D.I. – S.A.D. , per i cittadini residenti nel Comune di Pesaro;

- Assistente Sociale per il Servizio Socio Residenziale Anziani; Ambito Territoriale Sociale n. 1:

- Assistente Sociale del Comune di Mombaroccio, con funzione anche di rappresentanza dei restanti 7 Comuni dell’Ambito, per la residenzialità con rimborso calcolato in quota proporzionale alla popolazione residente, entro il mese di febbraio dell’anno successivo a quello di riferimento.

L’Azienda Ospedaliera San Salvatore: - Assistente Sociale del Nucleo Dimissioni Protette secondo le necessità degli utenti della

struttura ospedaliera. RAPPORTI FINANZIARI: i soggetti aderenti partecipano al progetto con il proprio personale e con le proprie risorse finanziarie. DURATA:

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fino al 31.12.2012 RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI:

- Legge 8 novembre 2000, n. 328 ”Legge quadro per la realizzazione del Sistema Integrato di interventi e servizi sociali”;

- D.G.R. 606/ ME/SAN del 20/03/01 Linee guida regionali per le cure domiciliari; - Piano Sanitario Regionale 2007-2009; - Protocollo di intesa per l’attivazione dell’Ufficio di Promozione Sociale –Segretariato

Sociale” approvata con D.G.C. n. 6 del 03/02/2005; - D.G.R.M. n. 323 del 03/03/05 “Impegno di spesa per la riqualificazione dell’assistenza

socio sanitaria nelle residenze protette per anziani”; - D.G.R.M. n. 501 del 02/11/05 “Servizio Politiche Sociali e integrazione socio-sanitaria”; - D.G.R. n. 704 del 19/06/06 “Modello di convenzione per residenze protette o nuclei di

assistenza protetta in casa protetta”. - Protocollo di intesa Ambito Territoriale Sociale n. 1 – A.S.U.R. sull’A.D.I. – S.A.D. del

servizio cure domiciliari;

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4.8 POLITICHE DI SOSTEGNO ALL’INTEGRAZIONE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI

SPORTELLO INFORMATIVO PER CITTADINI STRANIERI OGGETTO, FINALITÀ: Il Servizio prevede la gestione associata dello “Sportello Informativo per cittadini stranieri” volto a favorire il processo di integrazione nel tessuto sociale del territorio attraverso un’opera di orientamento ai servizi pubblici e privati, semplificando così il rapporto con le Istituzioni pubbliche, ed un’attività di informazione sui diritti / doveri nel territorio dello Stato Italiano. Lo Sportello svolge anche un importante un’attività di mediazione in collaborazione con i servizi sociali per situazioni problematiche. Il Servizio rappresenta un significativo punto di riferimento per i cittadini stranieri operando da diversi anni in maniera attiva e consolidata su tutto il territorio dell’ATS 1. DESTINATARI: Destinatari del servizio sono i cittadini stranieri presenti regolarmente sul territorio dell’Ambito Sociale o che comunque si presentino allo Sportello Associato. SOGGETTI ADERENTI: Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale (ATS) n.1, Pesaro. ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Prefettura; Questura. MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Il Servizio persegue le proprie finalità attraverso funzioni di front office (accoglienza, ascolto e interpretariato; informazione al pubblico; assistenza compilazione pratiche; invio ai servizi pubblici e privati del territorio;) e un lavoro di rete teso a creare sinergia tra le risorse pubbliche e private presenti sul territorio anche in direzione di nuove progettualità a favore dei cittadini stranieri. Opera attraverso una sede principale individuata presso il Comune di Pesaro e presso sedi decentrate dei singoli Comuni dell’A.T.S. 1. RAPPORTI FINANZIARI: Il costo del Servizio associato è a carico dei singoli Enti convenzionati. DURATA: Come da convenzione generale sulla gestione associata dei servizi sociali ed educativi. RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI:

- L. 328/2000 “Legge - quadro per la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali”;

- D. Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 “T.U. delle leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali” - D. Lgs. 25/1998 n. 286 “T.U. delle disposizioni concernenti la disciplina

dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”; - Legge 30/2002 n. 189 “Modifica alla normativa in materia di immigrazione e di asilo” - L.R. 13/2009 “Disposizioni a sostegno dei diritti e dell'integrazione dei cittadini stranieri

immigrati” (ex L.R. n. 2/1998 “Interventi a sostegno dei diritti degli immigrati”);

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- il Piano Sociale della Regione Marche 2008/2010 “Partecipazione, tutela dei diritti, programmazione locale, in un processo di continuità, stabilizzazione e integrazione delle politiche di welfare” (Delibera di Consiglio Regionale n. 98, seduta del 29 luglio 2008, n. 112);

- Art. 64, commi 1° e 2°, lett. c) , 73, comma 2°, lett. c) D. Lgs. n. 196/2003.

SERVIZI ED INTERVENTI PER PERSONE IMMIGRATE (EX LR 13/09) OGGETTO, FINALITÀ: Servizi ed interventi per persone immigrate DESTINATARI: Persone immigrate SOGGETTI ADERENTI: Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n.1 ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Centro Interculturale per la Pace Centro Italiano di Solidarietà di Pesaro Associazioni di Immigrati Associazioni Multi-etniche (composte cioè da persone nate in Italia o all’Estero) MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Varie, secondo i singoli progetti : 1-INTEGRAZIONE, INTERCULTURA E LINGUA ITALIANA NELLE SCUOLE DELL’OBBLIGO Ente referente Denominazione dell’

intervento LEGENDA

Gabicce Mare - Montelabbate -

Sostegno all’apprendimento scolastico e linguistico

Attività educativa per favorire l’integrazione di minori immigrati extra orario scolastico

Pesaro Centro Interculturale per la Pace

Centro di servizio informativo, orientamento sociale e di promozione di iniziative, attività ed eventi che favoriscono l’integrazione, la pace, l’interculturalità

2- CENTRI DI SERVIZI E SPORTELLI INFORMATIVI Ente referente Denominazione

intervento Legenda

Pesaro ente capofila

Centro servizi Sportello informativo con mediazione culturale, orientamento alla formazione professionale e inserimento lavorativo, accompagnamento di servizio sociale professionale, “itinerante” in tutti i Comuni dell’Ambito

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3- CENTRI DI PRIMA E DI SECONDA ACCOGLIENZA Ente referente Denominazione

intervento Legenda

Pesaro ente capofila Centro di prima e di seconda accoglienza

Casa di pronta accoglienza (10 posti-letto) Alloggio sociale (6 posti-letto)

4 – ATTIVITA’ DELLE ASSOCIAZIONI Denominazione

intervento Legenda

Nuovo Mondo Corso di Arabo Corso di lingua e cultura araba per bambini di tutte le nazionalità

Associazione INCAS PERU’ Associazione Immigrati Nigeriani nelle Marche A.C.L.I. Provinciale Ce.I.S. di Pesaro

Piccoli passi insieme verso il futuro

Torneo di calcio tra formazioni rappresentanti vari popoli presenti nel territorio dell’Ambito con momento conviviale finale di meditazione e di feste

RAPPORTI FINANZIARI: Finanziamenti propri delle Amministrazioni Comunali Finanziamento d’Ambito ex LR 13/09 DURATA: I progetti hanno durata annuale, ma sono comunque rinnovabili. L’attività del centro-servii e delle Case d’accoglienza sono invece stabili nel tempo RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: L. 328/2000 LR 13709

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4.9 POLITICHE DI INTERVENTO NEL CAMPO DELLA PROSTITUZIONE E DELLA

TRATTA

Non sono state attivate progettualità al riguardo in quanto non è emerso uno specifico bisogno.

4.10 POLITICHE DI INCLUSIONE SOCIALE PER ADULTI IN DIFFICOLTÀ E PROVENIENTI DAL CARCERE

Centro antiviolenza provinciale PARLA CON NOI OGGETTO, FINALITÀ: I servizi (gratuiti) che il Centro offre sono:

- informazioni telefoniche sull'attività del Centro e sui punti di riferimento nel territorio; - colloqui di accoglienza: ascolto, sostegno, informazioni; - colloqui di consulenza professionale: psicologica, sociale, legale; - orientamento e accompagnamento all’utilizzo dei servizi presenti sul territorio - sostegno, previo accordo con il Comune di appartenenza, nel cercare soluzioni per

ospitalità temporanea alle vittime e ai loro figli minori quando sia necessario un allontanamento dal proprio domicilio;

- promozione di attività rivolte a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle diverse forme di violenza.

DESTINATARI: Donne che subiscono maltrattamenti, violenze fisiche e psicologiche SOGGETTI ADERENTI: Provincia ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Comune di Pesaro, Comune di Fano, Comune di Urbino, Prefettura di Pesaro e Urbino, Questura di Pesaro e Urbino, Comando provinciale dei Carabinieri di Pesaro e Urbino, ASUR Marche - Z.T. 1 Pesaro, ASUR Marche - Z.T. 2 Urbino, ASUR Marche - Z.T. 3 Fano, Azienda Ospedaliera "San Salvatore" – Pesaro, Ufficio Scolastico Provinciale di Pesaro e Urbino, Ordine dei Medici Chirurghi della provincia di Pesaro e Urbino, Consigliera di Parità Provinciale MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Il Centro è aperto due giorni a settimana ed è dotato di personale competente in grado di gestire le varie fasi del percorso di uscita dalla violenza. A disposizione delle utenti ci sono una psicologa, un’assistente sociale e le componenti dell’associazione “Percorso Donna", costituita da avvocatesse ed altre figure professionali che mettono a disposizione la loro competenza. La segreteria telefonica è in funzione 24 ore su 24 negli orari di chiusura del Centro. RAPPORTI FINANZIARI:

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Fondi ministeriali stanziati per il progetto DIM (Donne in movimento), presentato dalla Regione Marche in partenariato con la Provincia di Pesaro e Urbino e con le altre province del territorio regionale. Il progetto beneficia anche dei fondi previsti nel bando regionale per l’accesso ai contributi di cui alla legge 32/2008,“Interventi contro la violenza sulle donne”. DURATA: Servizio con progettazione annuale sulle azioni di contrasto alla violenza, gestito dalla Provincia. RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: Legge 32/2008,“Interventi contro la violenza sulle donne”.

SERVIZI ED INTERVENTI PER PERSONE DETENUTE ED EX DETENUTE (EX LR 28/08)

OGGETTO, FINALITÀ: Servizi ed interventi per persone detenute ed e detenute. DESTINATARI: Persone detenute ed ex detenute. SOGGETTI ADERENTI:

- Ministero di Giustizia (Magistrato di sorveglianza, Provveditorato Regionale Marche, Ufficio Giustizia Minorile USSM, Ufficio dell’esecuzione penale esterna, Casa Circondariale di VILLA FASTIGI).

- Dipartimento Dipendenze Patologiche Zona Territoriale N. 1 ASUR. - Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale N.1. - Amministrazione Provinciale di Pesaro e Urbino. - Casa Paci della Cooperativa IRS l’AURORA.

ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: - Associazione Volontari per il carcere “Isaia” – Pesaro - Osservatorio permanente per le carceri – Ancona - Associazione Teatro Aenigma – Urbino - Associazione Papa Giovanni XXIII – Rimini - Coop. Sociale IRS l’Aurora – Ancona - Coop. Sociale l’Adriatico – Pesaro - Coop. Sociale la Ginestra – Pesaro - Coop. Sociale Labirinto– Pesaro - Coop. Sociale Italcappa – Pesaro - Associazione Walking for-Jesi - Agenzia per l’innovazione della P.A. – Pesaro - Associazione Artema - Pesaro

MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Varie, secondo i singoli progetti :

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Progetto Ente proponente Legenda INSERIMENTI LAVORATIVI (2 PERSONE PER 6 MESI)

LA GINESTA COOPERATIVA SOC. Borse-lavoro esterne alla casa Circondariale

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SPORTELLO INFORMATIVO LABIRINTO COOPERATIVA SOCIALE

Sportello informativo interno alla Casa Circondariale

FORMAZIONE-LAVORO (2 Corsi)

AGENZIA PER L’INNOVAZIONE Corsi di formazione per persone detenute (cucina-manutenzione)

ARTETERAPIA ARTEMA Attività educativa per persone detenute

OLTRE LE SBARRE (4 inserimenti) COMUNITA’ PAPA GIOVANNI XXIII Inserimenti residenziali post-carcere

LA COMUNICAZIONE TEATRALE AENIGMA Laboratorio teatrale per persone detenute e attività con il mondo esterno, in particolare la Scuola

INTERVENTI A FAVORE DI MINORI ASSOCIAZIONE WALKING ONLUS Attività di accompagnamento sociale di minori, di educazione alla legalità e di accompagnamento alla genitorialità

INSERIMENT0 LAVORATIV0 COPPERATIVA SOCIALE ADRIATICO

Contributo per inserimento lavorativo post-carcere

PARLIAMONE INSIEME… A.I.A.S. – SEZIONE DI PESARO Sostegno alla famiglie OPPORTUNITA’ DI MOVIMENTO U.I.S.P. PESARO Attività sportiva in Casa

Circondariale CASA PACI COOPERATIVA IRS L’AURORA Struttura residenziale permanente

con io posti-letto per persone detenute in permesso o ed detenute senza adeguati riferimenti familiari

RAPPORTI FINANZIARI: - Finanziamento d’Ambito ex LR 28/08 - Convenzione col Comune di Pesaro (solo per CASA PACI) - Contributo dell’Amministrazione Provinciale (solo per CASA PACI)

DURATA: - I progetti hanno durata annuale, ma sono comunque rinnovabili. - L’attività di CASA PACI è invece stabile nel tempo

RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: - DPR 616/1977 - L. 328/2000 - LR 28/08

PROGETTO UEPE

OGGETTO, FINALITÀ:

Attivare forme di collaborazione tra i Comuni dell’ATS n. 1 e l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna UEPE di Ancona per sostenere l’inserimento sociale di persone in uscita da percorsi di detenzione o in esecuzione penale esterna, in particolare tramite:

- la struttura residenziale CASA PACI, - la Cooperazione Sociale di tipo B;

mettere a disposizione personale per consulenze tecnico-professionali ed amministrative per monitorare e mettere in rete le risorse suddette (accoglienza e inserimento lavorativo), sia

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attraverso la partecipazione ai tavoli di prassi operativa previsti nella convenzione con Casa Paci, che attraverso la predisposizione dei singoli atti amministrativi, nonché di specifici e futuri progetti. DESTINATARI: Persone in esecuzione penale esterna e post penitenziaria in carico all’uffico esecuzione penale esterna (U.E.P.E.) di Ancona - Ministero Giustizia SOGGETTI ADERENTI: I 9 Comuni dell’ATS 1 e l’UEPE ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Coop. sociale IRS l’Aurora e Coop. sociali di tipo B MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: • Il Comune di Pesaro, ente capofila dell’ATS n.1, svolge le competenze proprie del

Servizio Politiche Sociali attraverso le proprie Unità Organizzative: • L’U.E.P.E. di Ancona svolge le competenze nel settore dell’esecuzione penale, con la

relativa metodologia, attraverso il ruolo del Direttore e del personale di Servizio Sociale da lui delegato.

• I Comuni dell’ATS n. 1 e l’UEPE di Ancona costituiscono inoltre un nucleo di studio e progettazione per la realizzazione della finalità della presente convenzione. - Il nucleo si avvale delle conoscenze e delle attività poste in essere attraverso le

rispettive consulenze tecnico - professionali ed amministrative agite ed è coordinato dall’Assistente Sociale dell’Ente Capofila (Comune di Pesaro).

RAPPORTI FINANZIARI: Comuni e UEPE DURATA: Triennale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI:

• Il Protocollo d’intesa tra la Regione Marche ed il Ministero di Giustizia siglato il 9 Marzo 2001 cap.5 “Attività Trattamentali”, cap.7 Esecuzione penale Esterna” , cap.8d “Intese operative”;

• ll Protocollo d’intesa tra Comune di Pesaro, IV Circoscrizione “Le Tre Ville” e Casa Circondariale di Pesaro, dell’11.8.2004, con il quale i tre soggetti “in maniera congiunta si impegnano a promuovere e a predisporre gli strumenti per una programmazione integrata e coordinata nelle attività formative, educative, ricreative, socio - culturali, rivolte a favorire un programma di recupero per le persone detenute” ed in particolare tra l’altro ad “elaborare un progetto per gestire il momento della dimissione dei detenuti dalla Casa Circondariale con l’assunzione diretta da parte del Servizio Politiche Sociali dei problemi che questo particolare ambito di intervento comporta in ordine al reinserimento sociale della persona”;

• Protocollo di studio e progettazione tra Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Ancona – Ministero di Giustizia e Comune di Pesaro – Ente Capofila dell’Ambito Territoriale Sociale n. reg. 1 dell’11 gennaio 2007, Comune di Pesaro.

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4.11 POLITICHE DI SOSTEGNO ALLA POVERTÀ ESTREMA E CONTRO L’ESCLUSIONE SOCIALE

GRAVE EMARGINAZIONE ed INTERVENTI di RETE OGGETTO, FINALITÀ:

Messa in rete degli interventi mirati al contrasto della povertà estrema negli ATS n.1 e n.6 in collaborazione con i Comuni di Pesaro e di Fano e i soggetti del terzo settore impegnati in questo campo. DESTINATARI: Persone e nuclei familiari in situazione di povertà estrema o in stato di bisogno primario e persone senza fissa dimora SOGGETTI ADERENTI: ATS 6 e 1, Comuni di Fano (ente capofila) e di Pesaro ALTRI SOGGETTI COINVOLTI: Associazioni S. Paterniano di Fano, Casa Betania di Fano, CeiS di Pesaro, Città della Gioia di Pesaro, Caritas Diocesi di Pesaro e di Fano MODALITÀ DI ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO: Possono essere messi in rete i seguenti interventi: - Servizi di prima e seconda accoglienza; - Servizi di accoglienza diurna per persone senza fissa dimora, con attività a bassa soglia; - Servizi di accoglienza diurna e notturna post-dimissioni ospedaliera; - Servizi di pronta accoglienza a bassissima soglia; - Servizi di pronta accoglienza per donne sole e/o con figli; - Servizi di informazione ed orientamento; - Servizi mirati all’occupabilità ed alla riqualificazione professionale delle persone in situazioni di povertà estrema, o in stato di bisogno primario ed alle persone senza fissa dimora, sulla base delle esigenza del mercato del lavoro locale;

- Servizi di strada degli operatori sociali, per il contatto con le persone che si trovano in stato di grave disagio sociale e che vivono abitualmente in strada e loro monitoraggio;

- Supporto ed assistenza al sistema di cure per le persone senza fissa dimora; - Attività di coordinamento delle strutture/servizi, tramite gli operatori di rete. RAPPORTI FINANZIARI: Finanziamento Regione e Comuni di Fano e di Pesaro DURATA: Annuale RIFERIMENTI NORMATIVI E ATTI PRECEDENTI: D.G.R. n.1418/2009

4.12 POLITICHE E INTERVENTI DI SOSTEGNO PER I CITTADINI MARCHIGIANI

RESIDENTI ALL’ESTERO Al momento non si è ritenuto necessario organizzare un progetto d’ATS relativo alla condizione dei cittadini marchigiani residenti all’estero.

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5. L’ASSETTO ECONOMICO TRIENNALE

5.1 INDIRIZZI E OPZIONI DI SPESA

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.

. ,

Al fine di elaborare uno schema complessivo di spesa previsionale di Ambito, abbiamo raccolto ed elaborato i singoli Piani Economici Gestionali (PEG) relativi all’anno 2010 dei noveComuni afferenti all’ATS n.1 Il lavoro, che ha coinvolto direttamente tutti i Comuni dell’ATS n.1, è stato coordinato dal Dirigente dei Servizi Sociali del Comune di Pesaro e dall’operatore in staff all’ATS 1, che hanno elaborato il materiale delle amministrazioni utilizzando (dove è stato possibile) le schede fornite dalla Regione Il lavoro per la sua innovatività, risulterà imperfetto ma fornisce nell’insieme un primo elemento utile per la costruzione del bilancio d’Ambito. Spesa sociale (Bilancio di previsione anno 2010)

Spesa sociale netta attribuibile all'Ente

Comune Popolazione residente

Spesa sociale netta

per servizi erogati (a)

Trasferimenti da altri Comuni

singoli o associati

(c)

Valore Assoluto (a-c) Spesa Procapite

(per residente)

Colbordolo 6.222 331.308 331.308 53

Gabicce Mare 5.906 379.200 379.200 64

Gradara 4.500 338.055 338.055 75

Mombaroccio 2.146 366.351 366.351 171

Monteciccardo 1.675 137.668 137.668 82

Montelabbate 6.525 532.329 4.000 528.329 81

Pesaro 94.197 11.709.521 288.000 11.421.521 121

Sant'Angelo in Lizzola 8.515 950.178 31.240 918.938 108

Tavullia 7.535 453.204 453.204 60

Totale ATS 137.221 15.197.814 14.874.574 108

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Bilancio di previsione anno 2010 – Entrate per singolo Comune

Finanziamenti da Regione

Finanziamenti dei Comuni singoli e associati

Comune Comparte cipazione Utenti

Comparte cipazione SSR Totale

Fondo unico

Leggi di settore

Finanzia

menti da altri

Enti Pubblici

Finanzia menti da Privati

Altri finanziamenti

Risorse proprie

dell'Ente

Trasferimenti da altri Comuni singoli-

associati Totale

Colbordolo 13.200 149.500 63.000 86.500 181.808 344.508 Gabicce Mare 15.000 187.500 50.000 137.500 191.700 394.200 Gradara 41.320 4.900 123.973 47.973 76.000 250 201.632 16.000 388.075 Mombaroccio 676.324 223.000 36.000 187.000 143.351 1.042.675 Monteciccardo 14.200 57.000 33.000 24.000 80.668 151.868 Montelabbate 173.860 88.000 85.860 354.469 4.000 532.329 Pesaro 4.001.800 1.015.785 3.766.237 615.000 3.151.237 217.260 28.000 102.000 7.308.024 288.000 16.727.106 Sant'Angelo in Lizzola 140.000 266.500 80.000 186.500 652.438 31.240 1.090.178 Tavullia 9.072 160.420 56.000 104.420 283.172 452.664 Totale ATS 4.910.916 1.020.685 5.107.990 1.068.973 4.039.017 217.510 28.000 102.000 9.397.262 339.240 21.123.603

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Spesa netta per Aree di utenza e per Sezioni ed Aree organizzative Bilancio di previsione anno 2010 Aree di utenza

Ambito Territoriale Sociale n. 1 PESARO Famiglia minori Disabili Anziani Dipen

denze Povertà

Disagio adulti Immigrati Utenza indifferenziata Totale

INTERVENTI

Organizzazione generale e Azioni di sistema 429.361 52.473 165.692 780.746 108.047 1.195.147 2.731.466

Informazione, orientamento, sensibilizzazione, prevenzione 15.110 - - - 3.200 22.000 40.310

Servizio Sociale Professionale - - - - -

Sostegno ai minori, alla persona e alla famiglia 272.918 5.338 10.500 53.640 7.100 330.100 679.596

Integrazione sociale 126.500 44.000 39.400 - - 25.000 182.640 417.540

Interventi educ-assist. e inserim. lavor. 95.500 410.100 8.500 17.500 34.300 188.982 754.882

Interventi per favorire la domiciliarità - 7.500 440.950 - - 55.000 503.450

Interventi di supporto e Pronto intervento sociale - - 500 - 500

STRUTTURE - - - - -

Strutture semiresidenziali socio-ricreative 277.982 - 1.800 - 24.000 303.782

Strutture semiresidenziali educativo-assistenziali - - - -

Nido e Centro per l'infanzia 4.879.756 - - 4.879.756

Centro Diurno - 1.657.756 7.000 73.155 1.737.911

Strutture residenziali - - 4.182.921 50.000 48.900 82.150 102.250 4.466.221

TRASFERIMENTI IN DENARO - - -

Trasferimenti per rette - - -

Retta per nido o centro per l’infanzia 19.510 - 19.510

Retta per centro diurni 100.775 95.650 196.425

Retta per servizi residenziali 1.074.220 187.500 229.500 - 8.500 1.499.720

Trasferimenti per attivazione servizi - - -

per affido familiare di minori 99.194 - - 99.194

per l'integrazione lavorativa - 157.000 7.600 164.600

per altro 618.300 638.570 112.600 - 321.160 4.550 656.995 2.352.175

Integrazione al reddito 46.454 - 170.631 - 10.000 227.085

TOTALE GENERALE 8.055.580 3.255.887 5.192.363 74.500 1.409.377 230.047 2.856.369 21.074.123,24

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6 . IL PIANO ATTUATIVO ANNUALE (vedi allegato n.11)

Il Piano Sociale triennale, per sua natura, ipotizza anche azioni future che si vorrebbe portare a compimento ma che hanno necessità di essere confermate. L’evoluzione delle politiche di welfare è oggi condizionata dalla incertezza delle risorse e dalla conseguenza tenuta del sistema, così come lo stiamo conoscendo. Una certezza c’è ed è il presente, di qui l’importanza del PIANO ANNUALE. Troverete di seguito evidenti ripetizioni e nessuna novità rispetto a quanto descritto fino ad ora ma anche la certezza che tutte queste cose, oggi, le stiamo facendo.

IL PIANO ATTUATIVO ANNUALE 2010: - è il documento di programmazione di attività sociali/educative previste e/o avviate nel 2010 dall’ATS 1 di

Pesaro; - è approvato dal Comitato dei Sindaci dei 9 Comuni dell’ATS 1; - è presentato all’Ufficio di Piano e approvato; - avvia la prima fase del PIANO SOCIALE d’ATS TRIENNALE 2010/11/12;

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- è propedeutico alla liquidazione della quota parte regionale del Fondo Unico Sociale nella misura del 15% (2009), 30% (2010), 40 % (2011), all’ATS e della restante parte ai 9 Comuni.

6.1 INDICAZIONI PER LA PROGRAMMAZIONE ANNUALE. - DI CHE COSA CI OCCUPIAMO NEL 2010 - La programmazione annuale comprende tutte le Aree di competenza che sono convenzionalmente

suddivise in: - “aree di intervento”; - “aree organizzative”. - Il Comitato dei Sindaci ha confermato come prioritari gli interventi in favore di persone anziane non

autosufficienti e loro famiglie (on particolare sostegno alla domiciliarità) e di adolescenti e giovani. 6.2 OBIETTIVI SPECIFICI AREE DI INTERVENTO - progettazione settoriale 2010: - approvata dal Comitato dei Sindaci dei 9 Comuni dell’ATS 1 (seduta del 15 dicembre 2009); - presentata all’Ufficio di Piano (seduta del il 29 gennaio 2010). - persone disabili - progetti collegati alle seguenti normative: L.R.18/96 e s.m. L.104/92, L.162/98; - piano rendiconto Comuni ATS 1 L.R. 18/96 e successive modifiche intervenute (s.m.i.), - Progetto regionale sperimentale “Vita indipendente” per disabili motori; - “Autismo nelle Marche” coordinamento progetti per favorire la frequenza nei CSER; - progetto “Orientabile”: orientamento scolastico per gli alunni disabili che frequentano Istituti Superiori di

II grado (Comuni ATS 1, Zona T. 1 ASUR; Istituti Superiori, Coop. labirinto, Provi.PU); - regolamento SED disabili d’Ambito; - P.S. vedi anche CDIH (aree organizzative) - giovani - progetto “ZOE MICROFESTIVAL” 2010 – sostenere il protagonismo dei giovani e organizzare una rete tra

aggregazioni informali, realizzare gli eventi estivi (16-19 luglio 2010) e autunnali… - …compreso nel percorso “ON – FESTIVAL” dedicato a 4 grandi temi: diritti umani, legalità, difesa

dell’ambiente, economia sostenibile e si articolerà anche in “PER ESEMPIO… modelli e testimoni del possibile”;

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- progetto “ANIMAZIONE DI STRADA” 2010 in integrazione con il Dipartimento Dipendenze Patologiche (Unità di Strada - DDP) dell’ASUR (Muraglia/Montegranaro - Pesaro, Osteria Nuova –Montelabbate, Montecchio – Sant’Angelo in Lizzola, Padiglione – Tavullia);

- progetto “giovani e lavoro”: percorsi informativi e di orientamento in collaborazione con CGIL, CISL e Provincia di Pesaro e Urbino Eurodesk);

- progetto “AlternativaMente”, coordinato con il CNGEI (Scout laici): eventi dedicati all’Informazione e controInformazione;

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- progetto: “Fuori le idee 2010 – dai spazio alla tua creatività”, concorso per idee; - progetti AGESCI (Scout cattolici);

- progetto oratori 2010: percorsi integrati ATS 1 e Diocesi di Pesaro (L.R. 31/08); - progetti per accedere ai fondi L.R. 46/95, - progetti integrati con ente Provincia PU (Politiche Giovanili) e gli ATS provinciali. - progetto integrato con l’A.S.U.R. (Dipartimenti Dipendenze Patologiche e Salute Mentale) e con Istituti

Superiori di II Grado, - rete ATS e Istituti Scolastici Superiori di II grado (progetti di prevenzione e promozione), - Servizio Civile 2010. - P.S.: collaborazione con la giovane redazione del periodico “scintilla” che utilizza, anche nel 2010, i locali

dell’ATS per gli incontri redazionali. - adolescenti Rete Adolescenti Scuola Territorio Ambito– RASTA 5 (2010): - Rete Centri di Aggregazione Adolescenti e Giovani (coordinamento CAG) d’ATS, - Supervisione operatori CAG; - acquisti “straordinari” per laboratori CAG; - prevenzione (sostanza/fumo…) progetto “alziamo la… media” nelle scuole medie inferiori; - educazione alla pace (Scuole superiori, a cura del Centro Interculturale per la Pace); - progetto BLSD, elementi di primo soccorso a persone colpite da attacco cardiaco; - progetto “I giovani e l’alcol”e “AlcolAdolescenza: informazione e riflessione con gli studenti delle

superiori e delle medie inferiori; - affettività e sessualità, incontri con i CAG in collaborazione con il Centro d’Ascolto “Passaparola”; - “genitori e figli che rottura” e “vivere o sballare”: incontri nel territorio in collaborazione con Provincia e

DDP; - Operatori di Strada/Scuola, in collaborazione con il DDP, interventi nei CAG; - progetto “sicurezza stradale e primo soccorso” nei CAG/adolescenti, con la Croce Rossa Italiana; - formazione specialistica integrata. - persone anziane - progetto “non autosufficienza”: attuazione di un piano triennale 2009/10/11 che utilizza lo strumento

degli “assegni di cura” (compresi in un “patto” tra familiari che assistono la persona anziana - direttamente o con l’aiuto di una assistente familiare - e la pubblica amministrazione che eroga il contributo) e il SAD (Servizio Assistenza Domiciliare) in favore per persone anziane non autosufficienti o parzialmente non autosufficienti.

- SAD-ADI: presa in carico dell’utente da parte dell’Unità Valutativa Distrettuale integrata d’ATS; valutazione multi-dimensionale; piano individualizzato d’intervento; individuazione del case manager.

- progetto d’ATS – Tavolo di concertazione, - corsi di formazione specialistica. - persone immigrate: - piano territoriale d’Ambito con progetti collegati alla L.R. 13/09, - gestione fondo regionale (progettazione e rendiconto), - tavolo di concertazione, - evento “festa dei popoli” con le associazioni, - coordinamento mediatori culturali. - persone detenute ed ex detenute: - piano territoriale d’Ambito con progetti collegati alla L.R. 28/08; - gestione fondo regionale (progettazione e rendiconto), - tavolo di concertazione.

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- minori e famiglia: - progetto consultori (DGR Regione Marche 583/08): titolare l’ATS che integra l’attività dei Comuni ATS e

della Zona Territoriale 1 ASUR; nel 2009 abbiamo potenziato il servizio con 3 nuove figure professionali (2 psicologi e 1 assistente sociale), nel 2010 si prosegue utilizzando la seconda tranche del contributo Regione Marche;

- affido: potenziamento dell’attività di promozione dell’affido familiare, in integrazione con il privato sociale (associazioni e famiglie affidatarie) e gestione equipe integrata, sociale sanitaria, d’ATS;

- Piano territoriale infanzia e adolescenza “Programma di attuazione dei servizi per l’infanzia, adolescenza e di sostegno alla famiglia” L.R. 9/03,

- L.R. 30/98 e s.m. “interventi a favore della famiglia”, - formazione specialistica per educatori SED; - progetto provinciale “Centro antiviolenza” e costituzione della rete territoriale; - progetto “conciliazione cura e lavoro”. - dipendenze - progetti integrati con il Comitato del Dipartimento Dipendenze Patologiche,Delibera Giunta Regionale

1472/08 (vedi progetti “giovani” e “adolescenti”). - salute mentale - Servizi di Sollievo: progetti 2010, - tavolo concertazione salute mentale. AREE ORGANIZZATIVE (operative nel 2010): - Rete segretariati sociali (Uffici Promozione Sociale - UPS): - protocollo di intesa tra diversi partner locali del pubblico e del privato sociale, - tavolo di concertazione /progettazione/gestione della rete, - pubblicazione di una “Guida ai Servizi” dell’ATS 1. - CDIH, Centro Documentazione e Informazione Handicap: - attività di studio e ricerca (2010: seconda fase del progetto di rilevazione della qualità dell’integrazione

scolastica dei giovani disabili); - sportello informativo (front office e interventi di informazione e sensibilizzazione, nel territorio: “dopo di

noi”); - accordo di rete CDIH – CTI (Centro Territoriale per l’Integrazione - Scuole) “handiteca: risorse in rete

per l’integrazione”. - Tavolo Disabili e Unità Valutativa Integrata d’ATS (UVI): - UVI: strumento professionale, tecnico, per l’accesso unico ai servizi diurni e residenziali territoriali, ai

“percorsi misti”, all’inserimento lavorativo. - Programmazione 2010 del Tavolo Disabili e dell’Unità valutativa integrata d’Ambito (UVI); - l’equipe integrata sociale e sanitaria gestisce i singoli casi; - Il Tavolo Disabili, in collaborazione con le professionalità dell’UVI, gestisce la progettazione, promozione,

e comunicazione con i cittadini e, in particolare, il collegamento/integrazione con le associazioni dei familiari di disabili.

- Commissione L.R. 20/02 e regolamento attuativo (per garantire e verificare la qualità dei servizi diurni e/o residenziali per persone disabili, anziani, adulti in difficoltà, minori, persone immigrate…):

- pareri ai Comuni sulle richieste di autorizzazioni all’eservizio ma anche sui progetti presentati dal SUAP), - svolge sopralluoghi. - Commissione L.R. 9/03 e regolamento attuativo (per garantire e verificare la qualità dei servizi territoriali

per l’infanzia e l’adolescenza): - pareri ai Comuni sulle richieste di autorizzazioni all’esercizio ma anche sui progetti presentati dal SUAP), - svolge sopralluoghi. - Comitato del Dipartimento integrato delle Dipendenze Patologiche (utilizza per gli incontri anche la sede

dell’ATS 1). - Unità Valutativa Integrata (UVI) SAD-ADI. - Coordinamento pedagogico 2010 dei servizi infanzia attivati nei 9 Comuni dell’ATS. - Sistema informativo ATS, in collaborazione con la Regione Marche: raccoglie dati e informazioni per la

programmazione/progettazione sociale territoriale. Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro

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6.3 SCELTE OPERATIVE I TAVOLI di concertazione che attivano, nel 2010, progettazione partecipata: - Tavolo Scuole/ATS: Coordinamento con docenti referenti “educazione alla salute” degli Istituti Scolastici

Superiori; Coordinamento con i Dirigenti scolastici. - Tavolo di Concertazione con le Associazioni di Volontariato. - percorso di integrazione dei piani/progetti del CSV e dell’ATS 1 - progetti con e per Associazioni L.R. 48/95 - progetti con e per gli oratori L.R. 31/08 (Comuni ATS e Diocesi); - Tavolo di Concertazione Giovani (regia Coordinatore ATS e Associazione ZOE) integrato con le “politiche

giovanili” dell’ente Provincia di PU. - Tavolo di concertazione “Anziani – non autosufficienza”. - Tavolo di concertazione “persone immigrate”. - Tavolo di concertazione “persone detenute ed ex detenute”. - Tavolo di concertazione “minori – promozioni affido”. - Tavolo di concertazione “salute mentale”. - Tavolo con i referenti degli Oratori e della Pastorale giovanile (Diocesi di Pesaro), incontri per definire

strategie condivise. - Tavolo Coordinamento CAG (rete educatori dei Centri di Aggregazione giovani/adolescenti dell’ATS). - Tavolo ISEE d’Ambito: progetto integrato per garantire un accesso equo ai servizi territoriali gestito da

un tavolo di concertazione e progettazione (Comuni – Sindacati). - Tavolo Dipendenze (coincide con il Comitato del Dipartimento Dipendenze Patologiche dell’ASUR). DESTINATARI DEL PROGETTO ATS 1 - tutti i portatori di interesse (interni ed esterni al Comune di Pesaro) che svolgono un ruolo significativo

nella cura, manutenzione e sviluppo del sistema locale dei servizi e delle attività rivolte alla prevenzione del disagio, alla gestione delle criticità sociali, alla promozione del benessere.

TERRITORIO SERVITO - Il territorio compreso nei 9 Comuni che compongono l’ATS 1 di Pesaro. RISORSE ECONOMICHE - Risorse proprie per l’organizzazione dell’ATS 1 (trasferimenti dalla Regione Marche); - Risorse Regione Marche per le attività inter-comunali trasferite all’ATS 1; - Risorse dei 9 Comuni dell’ATS 1 destinate a servizi/interventi inter-comunali; - risorse dei partner della rete sociale ATS 1 per i progetti integrati e co-gestiti. TEMPI PER LA REALIZZAZIONE - Piano annuale 2010, come avvio dell Piano triennale ATS 1 2010-2011-2012. IL METODO DI LAVORO: LA RETE SOCIALE …coinvolge diversi soggetti/enti: - 9 Comuni, la Provincia di PU, la Regione Marche, l’ASUR (Zona, Distretto, DDP, DSM), le Scuole di ogni

ordine e grado, la Cooperazione Sociale, l’Associazione di promozione Sociale, il Volontariato, la Questura di Pesaro (Ufficio minori), le altre forze dell’Ordine (progetti prevenzione).

- Strumenti: - tavoli di consultazione per conoscere le risorse locali, per l’ascolto della domanda e la rilevazione del

bisogno; - tavoli di concertazione in tutte; - tavoli e gruppi di lavoro per la progettazione partecipata; - Strumenti collegiali per la gestione partecipata. - N.B.: i tavoli sono operativi in tutte le aree di intervento. SPAZI UTILIZZATI - L’Ufficio Coordinamento Reti Servizi Sociali ha sede c/o il Comune di Pesaro, Piazza del Popolo n.19, 3°

piano. - Sede decentrata in via Montenevoso n. 12 Pesaro. - Sedi/uffici c/o i Comuni ATS. - Sedi messe a disposizione dai partner della rete sociale.

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7 . IL MONITORAGGIO

7.1 DOCUMENTAZIONE DEI PROCESSI DI PARTECIPAZIONE La partecipazione viene documentata:

- in appositi fogli “firme presenze” che i partecipanti ai tavoli e gruppi di lavoro compilano;

- con specifiche relazioni e report su attività settoriali o particolari; - utilizzando gli strumenti di valutazione (Governance e partecipazione) messi

disposizione dalla Regione Marche (vedi punto 7.2.) 7.2 CONSUNTIVO ANNUALE ATTIVITÀ SVOLTE E RISULTATI CONSEGUITI

Il dirigente del Coordinamento ATS e del Coordinamento Servizi Integrati alla persona utilizza gli strumenti propri del Comune capofila per consuntivi e rapporti sui risultati conseguiti, in particolare:

- relazione sullo stato di attuazione dei programmi, - relazione a consuntivo.

Viene inoltre utilizzato, insieme al Servizio politiche Sociali regionale, il “Disegno di valutazione dei Piani d’Ambito Territoriale Sociale della Regione Marche”, come strumento per la:

- valutazione ex ante dei Piani d’ATS, - valutazione della governance del Piano, - valutazione dell’implementazione del Piano d’ATS, - definire e condividere un crono programma per la valutazione.

7.3 TEMPI PER LA REALIZZAZIONE

- La prima stesura del PIANO: Giugno 2010 - Il PIANO triennale riguarda il 2010, 2011, 2012.

Ambito Territoriale Sociale n.1

Il Coordinatore Giuliano Tacchi

Hanno Collaborato alla stesura del testo

Giampiero Ricino

Roberto Drago

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Per la parte: “Assetto economico triennale indirizzi e opzioni di spesa”

Mirella Simoncelli

Per il “profilo della sicurezza” Dalmazio Bonaposta

Hanno partecipato e partecipano al “Piano”:

Catia Turchi (Comune di Colbordolo), Egidia Compagni (Comune di Gabicce Mare), Carmen Pacini (Comune di Gradara), Francesca Pizzagalli (Comune di Mombaroccio), Federica Gresta (Comune di Monteciccardo), Iva Tarini e Patrizia Geminiani (Comune di Montelabbate), Mirella Simoncelli e Biagio Belmonte (Comune di Pesaro), Mariella Donato e Loredana Ercolani (Comune di S. Angelo in Lizzola), Barbara Piatti (Comune di Tavullia), Franco Alleruzzo (LegaCoop Prov. Pesaro), Francesca Matacena (CSV Volontariato), Lorena Mombello (Distretto n. 1 Zona 1 ASUR), Ilaria Bezziccheri (Scuola), Laura Zingaretti (Segreteria ATS 1), Federica Pianosi (ref. UMEA - Asur Zona Terr. n.1), Simona Giuliani (a.s. UMEA), B. Venturini (UMEA – Asur Zona Terr. n.1), Stefania Scaramucci (ref. UMEE Asur Zona Terr. n.1), Denebola Fattorini (UMEE Asur Zona Terr. n.1), M. Teresa Beluffi (DSM- Asur Zona Terr. n.1), Simonetta Secchiaroli (Comune Pesaro), Katiuscia Vindici (UMEA Asur Zona Terr. n.1), Sara Marinelli (Comune Monteciccardo), Rossella Brunelli (Comune Pesaro), Federica Morbidelli (Coop. Labirinto), Marta Cecconi (Coser Giona), Paolo Dionigi (Coop. T41), D. Di Luca (Coop. T 41), Simone Bucchi (Centro Servizi V.le Trieste), Elena Farina (CeIS), Maria Di Russo (CeIS), Graziella Graziani (Aias), Luca Pazzaglia (Centro Mosaico), Ruggero Fabri (Centro Gabbiano), P. Rebecchi (Pegaso), Vittorio Ondedei (CDIH), Laura Uguccioni (CDIH), Daniele Giunta (CDIH), Gabriela Guerra (CDIH), Sandra Cecchini (Associazione Insieme Pesaro), Graziella Graziani (A.I.A.S Pesaro), Raffaella Lugli (ANFFAS Onlus Pesaro), Di Pasquale Giovanna (Associz. “Accaparlante” Bologna), Italia Antonietta (Comune di Pesaro Serv. Educativi), Verderame Marilena (Istituto Comprensivo Montelabbate), Natale Luisa (Istituto Comprensivo Montelabbate), Eleonora Presepi (Istituto Comprensivo Montelabbate), Bricuccoli Lorena (Istituto Comprensivo G. Galilei), Cialdini Roberta (Istituto Comprensivo G. Galilei), Rosanna Marchionni (Istituto Comprensivo G. Galilei), Bastianelli Daniela (Istituto Comprensivo D. Alighieri), Della Chiara (Istituto Comprensivo D. Alighieri), Toia Alessandra (Direzione Didattica “E Tonelli”), Carlotti Francesca (Direzione Didattica “E Tonelli”), Mara Morosini (Direzione Didattica “E Tonelli”), Gabbianelli Sonia (d.d. Cattabrighe), Subissati Lucia (d.d. Cattabrighe), Tinti Monica (d.d. Cattabrighe), Mariani (Istituto Comprensivo Olivieri), Cavicchioli Mariella (Istituto Comprensivo Olivieri), Tresi Edda (Istituto Comprensivo Olivieri), Moretti Miryam (Istituto Comprensivo Olivieri), Sincini (Istituto Comprensivo Villa S. Martino), Pazzaglia Marta (Istituto Comprensivo Villa S. Martino), Di Salvatore (Istituto Comprensivo Leopardi), Baffoni Patrizia (Istituto Comprensivo Leopardi), Valentini Giovanni (Istituto Comprensivo Leopardi), G. Ceccarelli (Istituto Comprensivo Pirandello), De Maso Gentile Cristina (Istituto Comprensivo Pirandello), Dionigi Patrizia (Istituto Comprensivo Pirandello), Vagnini Giorgia (Istituto Comprensivo Pirandello), De Marchi (Istituto Comprensivo Gaudiano), Biagini Pamela (Istituto Comprensivo Gaudiano), De Vivo Ilaria (Istituto Comprensivo Gaudiano), Vandi (Istituto Comprensivo Gabicce Mare), Gentilucci Daniela (Istituto Comprensivo Gabicce Mare), Serafini (Istituto Comprensivo Pian del Bruscolo), Romano Rosina (Istituto Comprensivo Pian del Bruscolo), Mari Oliviana (Istituto Comprensivo Pian del Bruscolo), Mascioli Giuseppina (Istituto Comprensivo Pian del Bruscolo), Pelagalli Donatella (Asur), Roberto Bernardini (Comune di Pesaro), Susanna Mercolini (Comune di Tavullia), Sarah Damato (Coop. Labirinto), Lucia Micheli (Coop. Labirinto), Fabio Astolfi (Coop. Labirinto), Ilaria Monadi (Coop. Labirinto), Romina Tamburini (Centro Ascolto Passaparola ATS 1), Don Massimo Regini (Centro Pastorale Giovanile), Don Giuseppe Fabbrini (Referente Oratori Diocesi Pesaro), Silvia Fazi (Agesci), Marco Turchi (Agesci), Nicolatta Lucchesi (Associazionismo), Giovanna Diotallevi (Dipartimento Dip. Patologiche – Pesaro), Christian Gretter , Paolo Sambuchi, Mattia Costantini (Ass.ne Zoe), Andrea Albertini, Lorenzo Guccini (Ass.ne Zoe), Stefano Brecciaroli (Associazione Zoe e Coop. Crescere), Alessandro Mencarelli (Comune Colbordolo), Annabella Balsamo (Comune Pesaro InformaGiovani ATS 1), Laura Baiocco (Comune Pesaro InformaGiovani ATS 1), Alessandra Capatti (Comune Pesaro), Romina Tamburini (Centro Ascolto “Passaparola”), Claudia Moschini (Casa Interculturale per la Pace), Giorgio Filippini (Associazione Agesci), Laura Martufi (Scout

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Cngei), Laura Pierfelici (Associazione “Vicolo Corto”), Silvia Capriotti (Associazione “il Punto”), Bruno madonna (Associazione “Orchestra Rossini”), Mirco Cecchetelli (coop. Crescere), Simone Mattioli (Legacoop), Lucilla D’Orazio (Provincia Pesaro Urbino), Roberta Indo (Provincia Pesaro Urbino), Stefano Santini (Provincia Pesaro Urbino), Roberto Ghiselli (Cgil), Loredana Longhin (Cgil), Sauro Rossi (Cisl), Antonella Marchionni (Cisl), Mauro Marinucci (Uil), Antonello Delle Noci (Comune Pesaro), Margherita Grassetti (Comune di Montelabbate), Zoubida “Susy” Sidi Moulgara (volontaria), Christelle De Saint Naucice (assoc. Hip Hop Connection), Luana Bortone (Cgil), Catia Agosta (Cgil), Giorgia Ortolani (Coop. Labirinto), Alice Andreani (Coop.Labirinto), Andrea Benelli (Coop. Labirinto), Sergio Iacobis e Morganti Laura (IPSIA “Benelli”), Barchiesi Paolo e Scorcelletti Giuseppina (I.T.C. “Bramante”), Mariani Gianfranco (I.T.G. “Genga”), Ferretti Gustavo e Bartolucci Marisa (Liceo Scientifico “G. Marconi”), Rossigni Marisa e Chiara Fiorucci (I.T.A. “Cecchi”), Carlo Nicolini, Borghi Emanuela e Borghi M. Teresa (Liceo Classico, Liceo Linguistico, Liceo Psicopedagocico), Tinazzi Marcella e Loredana Bastianelli (Istituto Statale D’Arte “F. Mengaroni”), Paci Gabriele e Giacchè Silvana (Istituto S. Marta Branca), Giancarlo Coli (Famiglie per accoglienza), Marcello Nardelli (A.V.I.M.), Donatella Ricciardi (C.A.V. Centro Aiuto alla Vita), M. Rosaria Russo (Associazione “Papa Giovanni XXIII”), Famiglia Ferdinando Ciani, Bernardo Gili (Comunità “Monte Illuminato”), C. Riminucci (Consultorio Distretto Z.T. 1 ASUR), Stefania Vicentini (Comune Gradara equipe affido ATS), Elide Principi (Comune Pesaro equipe affido d’ATS), Metella Rufa (Comune Pesaro equipe affido ATS), Giuseppina Catalano (Comune di Pesaro), Vincenza Lilli (Unione Pian del Bruscolo), Maria Rosa Gaudiano, Paolo Ragusa e Daniele Novara (Staff “maieutica e gestione del conflitto”), Alda Bonetti (Coord. Pedagogica ATS 1), Romanello Carla (Comune di Pesaro), Giuseppe Bonafede (Distretto n.1 Asur), E. Gabrielli (Azienda Ospedaliera S. Salvatore Pesaro), Ornella Pianosi (A.I.M.A. Asur R. S. “Galantara” Pesaro), L. Panaroni (A.D.I. Pesaro), Ida Marinelli (Comune di Pesaro Politiche sociali), Mirella Simoncelli (Comune di Pesaro Politiche sociali), Corrado Cardelli (Comune di Pesaro Politiche Sociali), Anna Palmieri (Comune di Pesaro servizi residenziali), Marina Vagnini (Comune di Pesaro servizi residenziali), Nadia Garipoli (Comune di Tavullia), Fulvia Bassano (Comune di Montelabbate), Anna Di Gregorio (Coop. Labirinto), Simona Zoppi (Coop. Labirinto residenze), Bruna Di Berardino (Associazione Nonno Mino), Fabio Fratoni (Associazione Nonno Mino), I. Gabrielli (A.V.C.P Telesoccorso), Setti (A.V.E.P.), Anna Morbidelli (AUSER), C. Carloni (AIMA), Don Marco di Giorgio (Caritas), Miria Lazzari (Centro Ascolto Diocesano), E. Pazzaglia (Consulta Associazione Famiglie), F. Bartolucci (Forum delle Famiglie), C. Vanzolini (A.V.O), F. Lugli ( A.TRE.CON), Terenzio Ciaroni (CUPLA pensionati), I. Foglietta (CGIL), E. Gabrielli (SPI-CGIL), Domenico Sbordone (SPI-CGIL), E. Sabbatini (FNP - CISL), Desi Goffi (FNP CISL), Maurizio Tomassini (ACLI), L. Sacchi (UIL), Sonia Bucci (Cisl), G. Di Tommaso (Inas), Catia Rossetti (Inca Cgil), Ramona Longhi (Inca Cgil), Valerio Angelini (CNA Claps), Tiziana Cecchini (Asur Zona n.1), Riccardo Cecchini (Asur Zona n.1), Elisa Massarini (Asur Zona n 1), Angelo Carrara (Acli), Anna Giovannelli (Itaco), P.Marucchi (Enasco), C. Borficchia (Enasco), Fausto Placuzzi (Epaca), Emanuela Gurini (Inapa), S.Santini (Epasa), A. Maria Francolini (Anmic), Patrizia Dottavio (Inps), M. Alessi (Ospedale S.Salvatore), Elisabetta Giampaoli (Coop. Labirinto), Flavio Nucci (Provincia Pesaro Urbino), Renato Fragnito (Inail), Elena Paradiso (Casa Circondariale), Patrizia Giunto (Uff. giustizia minorile – An), Augusta Compagnucci (Provincia Pesaro Urbino), Domenico Balducci (Provincia Pesaro Urbino), Lucia Curina (Comune Pesaro – Informaservizi), Michela Farinazzo (Comune Pesaro Informaservizi), Ugo Castelli (Comune Montelabbate), F. Sgariglia (Comune Tavullia), Daniele Ragnetti (Comune di Pesaro), Umberto De Simoni (Cisl), Alessandro Fedeli (CSV), E. Vilella (Casa Circondariale – Pesaro), M. Marchionni (U.O. Dipendenze Patologiche Pesaro), Banzato Sabrina (Amm.ne Provinciale Pesaro Urbino), Tombari (Aspes Multiservizi Pesaro), Monica Manenti (Agenzia per l’innovazione della P.A. Pesaro), F. Battistoni (Coordinatore Casa Paci – Pesaro), C. D’Amicis (Ass.soc Casa Paci Pesaro), Alessandro Ariemma (UISP sport per tutti Pesaro), Loris Pascucci (Comune di Pesaro), Massimo Fresina (Asur), Meuccio Giacobbi (D.S.M Asur Zona Terr. N.1), Stefano Bertuccioli (Coop. T41), Michele Renili (Ce.I.S), F. Battisti (Ce.I.S), B. Duranti (Coop. A.L.P.HA), Emanuela Pianosi (Comune di Pesaro), Sonia Battistini (ATS 6), Luca Ceriscioli (Comune di Pesaro), Alfio Carpignoli (Comune di Tavullia), Muratori Massimo e Giancarlo Clini (Comune di Mombaroccio), Claudio Formica e Maurizio Golini (Comune di Montelabbate), Rosina Alessandri (Comune di Gabicce Mare), Franca Foronchi e Solindo Pantucci (Comune di Gradara), Guido Formica e Barbara Torcolacci (Comune di Sant’Angelo in Lizzola), Massimo Pensalfini e Sparaventi Francesca (Comune di Colbordolo), Federico Goffi e Elisa Giangolini (Comune di Monteciccardo); Angela Genova e Yuri Kazepov (Università degli Studi di Urbino).

Ambito Territoriale Sociale n.1 Pesaro Sede Ufficio di Coordinamento: Piazza del Popolo n. 19 / Tel. 0721-387319 / Fax 0721-387591

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MINI GLOSSARIO: acronimi e sigle, guida per capire, un po’, l “gergo” del sociale (un assaggio, perché le sole sigle di associazioni riempirebbero molte al e pagine, se poi aggiungiamo sanità, scuola & co…): A.D.I. : Assistenza Domiciliare Integrata A.I.D.S : Sindrome da Immunodeficienza Acquisita A.S. : Assistente Sociale A.S.U.R. : Azienda Sanitaria Unica Regionale A.T.S. : Ambito Territoriale Sociale A.V.M. : Associazioni Volontariato Marche C.A. : Comunità Alloggio C.A.G. : Centro Aggregazione Giovanile C.A.M. : Coordinamento Atenei Marchigiani C.D. : Centro Diurno C.D.I.H. : Centro Documentazione Informazione Handicap C. d. R. : Casa di Riposo C.d.S. : Comitato dei Sindaci C.I.C. : Centro Informazione e Consulenza Coop. Soc. : Cooperativa Sociale Co.S.E.R. : Comunità Socio Educativa Riabilitativa C.S.E.R. : Centro Socio Educativo Riabilitativo C.S.V. : Centro Servizi Volontariato C.T.I. : Centro Territoriale per l’Integrazione D.D.P. : Dipartimento Dipendenza Patologiche D.G.R. : Delibera di Giunta Regionale D. L.g.s : Decreto Legislativo D.P.C.M. : Decreto Presidente Consiglio dei Ministri D.P.R. : Decreto Presidente della Repubblica D.S.M. : Dipartimento Salute Mentale F.U.P.S. : Fondo Unico Politiche Sociali G.E.P.S.S. : Gestione delle Politiche e dei Servizi Sociali G.L.I.P. : Gruppo di Lavoro Interdisciplinare Provinciale H.I.V. : Human Immunodeficiency Virus I.S.C. : Istituto Scolastico Comprensivo I.S.E.E. : Indicatore Situazione Economica Equivalente I.S.T.A.T. : Istituto (Nazionale) di Statistica L. : Legge Liv.E.As : Livelli Essenziali di Assistenza L.R. : Legge Regionale P.A.I. : Piano Assistenza Individualizzato P.E.G. : Piano Esecutivo di Gestione P.O. : Posizione Organizzativa P.O.F. : Piano Offerta Formativa P.U.A. : Punto Unico di Accesso R.A.S.T.A. : Rete Adolescenti Scuola Territorio Ambito R.P. : Residenza Protetta R.P.P. : Relazione Previsionale Programmatica R.S.A. : Residenza Sanitaria Assistenziale S.A.D. : Servizio Assistenza Domiciliare S.E.D. : Servizio Educativo Domiciliare S.I.N.A. : Sistema Informativo Non Autosufficienza S.I.S.R. : Sistema Informativo Sociale Regionale S.P.D.C. : Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura S.S.R. : Servizio Sanitario Regionale S.T.D.P. : Servizio Territoriale Dipendenze Patologiche S.U.A.P. : Sportello Unico Attività Produttive T.d’A : Tavolo d’Ambito U.D.P. : Ufficio di Piano U.E.P.E. : Ufficio Esecuzione Penale Esterna UMEE/A : Unità Multidisciplinare (per) l’Età Evolutiva / Adulta U.O. : Unità Organizzativa U.P.S. : Ufficio di Promozione Sociale U.S.P. : Ufficio Scolastico Provinciale U.V.D. : Unità Valutativa Distrettuale U.V.I. : Unita Valutativa Integrata U.V.I.d’A. : Unità Valutativa Integrata d’Ambito Z.T. : Zona Territoriale