AMBIENTE MONTANO -...

CORSO DI ESCURSIONISMO AVANZATO E2

AMBIENTE MONTANO


DEFINIZIONE GIURIDICA:

l'art. 1 della legge 25 luglio 1952, n. 991, – introducendo una definizione generale di zona montana valida per tutto il territorio nazionale – definisce "montani" i comuni posti per almeno l'80% della loro superficie al di sopra dei 600 metri di altitudine sul livello del mare e quelli nei quali il dislivello tra la quota altimetrica inferiore e quella superiore del territorio comunale non è minore di 600 metri, e nei quali il reddito imponibile medio per ettaro non supera le 2400 lire (in base ai prezzi del 1937-1939).

DEFINIZIONE CONVENZIONALE:

la montagna è un rilievo della superficie terrestre che si estende sopra il terreno circostante in un'area limitata e che presenta un’altezza di almeno 600 metri sul livello del mare ed un aspetto almeno parzialmente impervio. Infatti un'area della superficie terrestre posta al di sopra dei 600 m s.l.m. ma priva di asperità del terreno, viene definita altopiano e un rilievo che non raggiunge i 600 metri di altezza può essere definito collina.


La formazione delle montagne: orogenesi


Caratteristiche morfologicheLa morfologia delle montagne

versante

vetta

passo

crestavetta

piede


Le particolarità dell’ambiente montano


Temperatura in montagnaLa temperatura scende di 6° C ogni mille metri se l’aria è umida e di 10° C ogni mille metri se l’aria è secca.

0m18°

1000m12°

6° 2000m

0° 3000m

4000m-6°


La pressione atmosferica in montagna

La pressione atmosferica scende all’aumentare della quota in maniera esponenziale.

0m1013 hPa

1000m890 hPa

780 hPa 2000m

685 hPa 3000m

4000m600 hPa


Viabilità


Molteplicità di ambienti


Riferimenti normativi CAI STATUTO

il Cai nasce, oltre che con lo “scopo dell’alpinismo in ogni sua manifestazione” anche con quello di studiare e far conoscere le montagne e difenderne l’ambiente (Art. 1)

•REGOLAMENTO GENERALE

- difesa ambiente montano, in collaborazione con gli istituti scientifici e con organismi e le associazioni aventi scopi analoghi; il mantenimento in particolare incontaminate zone di elevato interesse alpinistico e naturalistico e tutela delle rimanenti zone alpinistiche; la promozione propaganda per la protezione della natura alpina (Art. 1) - Concetto di Sodalizio: l’appartenenza al Club alpino italiano implica l'obbligo di osservarne lo statuto, il regolamento generale e tutte le norme che vengono emanate (Art.13)


BIDECALOGO Documento programmatico in 20 punti della politica ambientale (1981) revisionato e aggiornato nel 2012 con cui vengono redatte le linee guida per la difesa dell’ambiente e fissati gli obiettivi di principio della politica protezionistica del Cai

I primi 10 punti ruolo del CAI come “sentinella della montagna” Gli altri 10 punti considerazioni generali che riguardano principi di autodisciplina che dovrebbero ispirare la condotta di tutti i soci finalizzati alla protezione dell’ecosistema montano, allo sviluppo sostenibile

Principi vincolanti per ogni socio in quanto iscritto al Sodalizio (si è visto art. 13 Regolamento gen.)


Bidecalogo PARTE PRIMA: POSIZIONE E IMPEGNO DEL CAI A FAVORE DELL’AMBIENTE MONTANO E DELLA SUA TUTELA 1 LA MONTAGNA E LE AREE PROTETTE 2 IL TERRITORIO, IL PAESAGGIO, IL SUOLO 3 VIE DI COMUNICAZIONE E TRASPORTI 4 TURISMO IN MONTAGNA 5 IMPIANTI INDUSTRIALI, CAVE, MINIERE, PRELIEVI FLUVIALI, SFRUTTAMENTO DEL SUOLO,

IMPIANTI IDROELETTRICI 6 POLITICA VENATORIA 7 FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE 8 TERRE ALTE: ATTIVITÀ UMANA E AGRICOLTURA DI MONTAGNA 9 CAMBIAMENTI CLIMATICI 10 POLITICHE PER LA MONTAGNA, CONVENZIONI, RAPPORTI CON ALTRI CLUB E ALTRE ISTITUZIONI PARTE SECONDA: POLITICA DI AUTODISCIPLINA DEL CAI 11 RIFUGI, BIVACCHI, CAPANNE E SEDI SOCIALI 12 SENTIERI ATTREZZATI E VIE FERRATE 13 ALPINISMO E ARRAMPICATA 14 SCIALPINISMO ED ESCURSIONISMO INVERNALE 15 SCIALPINISMO E ALTRE ATTIVITÀ PRATICATE IN FORMA COMPETITIVA (GARE) 16 ESCURSIONISMO E CICLOESCURSIONISMO 17 SPELEOLOGIA E TORRENTISMO 18 SPEDIZIONI ALPINISTICHE E TREKKING INTERNAZIONALI 19 MANIFESTAZIONI 20 EDUCAZIONE AMBIENTALE


TAM Tutela Ambiente Montano

Istituita 1984 organo deputato alla salvaguardia dell’ambiente naturale e culturale della montagna (organo di controllo del territorio) con lo scopo di promuovere e diffondere la conoscenza dei problemi della conservazione dell’ambiente. E’chiamata ad interagire con enti ed amministrazioni al di fuori del CAI, fornendo il supporto tecnico di conoscenze scientifiche in ambito di tutela per il Comitato Direttivo Centrale e il Comitato Centrale di Indirizzo e di Controllo del CAI perché questi possano operare scelte politiche in scienza, oltre che in coscienza


Norme Comportamento

1) Non tracciare scorciatoie sui sentieri

2) Riportare i propri rifiuti a valle

3) Non raccogliere fiori di montagna o prodotti sottobosco

4) Non disturbare animali soprattutto quelli selvatici, non interagire con loro

5) Non attraversare colture in atto se possibile evitare pascoli

6) Non entrare nelle zone di rimboschimento

7) Richiudere una volta passati cancelli recinzioni agro pastorali

8) Nell’attraversamento dei Parchi osservare le disposizioni

9) Non accendere fuochi e gettare fiammiferi mozziconi di sigaretta

10) Evitare schiamazzi e inutili rumori

11) Avvisare autorità insorgere incendi boschivi anche lontani

12) Incentivare l’uso mezzi pubblici


Nota Personale


Questo non è un disboscamento!

Ma un taglio boschivo


Grazie della pazienza!

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