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Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005 4. Attività industriali Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente 203 CAPITOLO 4 ATTIVITÀ INDUSTRIALI 4.1 Introduzione Le principali interazioni tra le attività industriali e l’ambiente evidenziate all’interno della Relazione sullo stato dell’ambiente in Sicilia del 2002 trovano una sostanziale conferma nei dati registrati a tre anni di distanza. Il tratto essenziale rimane la sproporzione che esiste tra il peso limitato dell’industria nella produzione di ricchezza e dal punto di vista occupazionale e le notevoli pressioni esercitate sull’ambiente. Il capitolo inizia con una panoramica dedicata al settore industria nel suo complesso, cui segue un approfondimento incentrato sull’industria energetica che, per dimensioni e impatti sull’ambiente, rappresenta sicuramente il settore più rilevante. Gli impianti di maggiori dimensioni del sistema industriale siciliano sono quelli del settore energetico e petrolchimico e si concentrano nelle province di Siracusa, Caltanissetta, Palermo e Messina. Il tessuto industriale regionale è composto principalmente da industrie manifatturiere (con una netta preponderanza del settore agroalimentare) e da industrie del settore delle costruzioni. Il numero delle imprese attive non presenta variazioni di rilievo rispetto al dato registrato nella RSA 2002 (riferito all’anno 2001). Tabella 4.1: imprese industriali attive in Sicilia 2001 2004 % var.% 2001- 2004 Manifatturiere 36.836 37.538 47,16 1,91 Costruzioni 38.654 41.342 51,93 6,95 Estrattive 481 479 0,60 -0,42 Produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua 230 245 0,31 6,52 Totale 76.201 79.604 100,00 4,47 Fonte: elaborazione su dati Regione Siciliana, Situazione economica 2004 Il valore aggiunto prodotto dall’industria ha subito nel corso del 2004 una flessione in termini reali pari all’1,4 % rispetto all’anno precedente, a fronte di un dato a livello nazionale che segna un incremento dello 0,8 % e del dato relativo al Meridione che fa registrare un incremento dell’1,2%. La crescita del settore delle costruzioni non è stata tale da compensare il calo del settore manifatturiero. A tale dato fa da riscontro un calo dell’occupazione pari al 7,2% rispetto al 2003. La figura che segue rappresenta per l’anno 2002 la distribuzione a livello provinciale degli stabilimenti di maggiori dimensioni che rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva 96/61 in materia di Autorizzazione integrata ambientale (Integrated Pollution Prevention Control - IPPC). La provincia in cui è presente il maggior numero dei 32 impianti totali è Siracusa (11). Dal punto di vista della tipologia di attività, tali stabilimenti operano per la maggior parte nel settore dell’energia, dei minerali e dei metalli.

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ANZA’,TOLOMEO,BARBARO,PARMALIANA,SANSONE,GULLO,INTERLANDI,ITALCEMENTI,ZUCCARELLO,D’ANGELO,ANGELA BIANCHETTI, ELETTRODOTTO, ENEL, Erin Brockovich, Gianluca Rossellini, Giusy Pollino, induzione magnetica, ITALCEMENTI, Luigi Maximilian Caligiuri, PACE DEL MELA, SACELIT, TRALICCI, TUMORI,BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO Roberto Cappelletti, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTTO 7 A DETERMINA DEL 3 SETTORE N.40, LUCIDO ANTONINO RISO NAPOLEONE LUCIDO MARIA STELLA BODY CENTER ENEA CIMITERO DECADENZA AREA LOTO 7 A DET DEL 1 SETT N.157 SENTENZA 864 2013,BRUNO FRANCESCO,BRUNO PIETRO,MOROSINI,STEFANO GALLINA,ENEA VINCENZO,ISOLA DELLE FEMMINE,SAN LORENZO 1,SAN LORENZO 2,LO BONO VINCENZO,RENAULT 18/TL,8 GIUGNO 1982,TAORMINA GIUSEPPE,ENEA PIETRO,ISOLA DELLE FEMMINE, FIAT 124 BIANCA,D’AGOSTINO BENEDETTO BENNY,MUTOLO,NAIMO,ONORATO,PROCEDIMENTO PENALE 4538 1993 R.G.N.R.,LO PICCOLO,RICCOBONO,MICALIZZI,BRUNO PIETRO,ADDIO PIZZO 5,COPACABANA,BADALAMENTI,VASSALLO GIUSEPPE,TROJA ANTONINO,BRUNO GIUSEPPE, SCALICI SALVATORE,COSTA CORSARA,AIELLO GIUSEPPE BENITO,ALIMENA GIUSEPPA,LO CICERO,POMIERO GIUSEPPE,LUCIDO,CATALDO,CARDINALE,B.B.P.,BRUNO GIOVANNI FACCIA MACCHIATA,D’AGOSTINO VINCENZO,CARDINALE GIUSEPPA,RICCOBONO CATERINA,UVA MARIA,IMPASTATO GIOVANNI,CONIGLIO MARIA CONCETTA

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CAPITOLO 4 ATTIVITÀ INDUSTRIALI

4.1 Introduzione

Le principali interazioni tra le attività industriali e l’ambiente evidenziate all’interno della Relazione sullo stato dell’ambiente in Sicilia del 2002 trovano una sostanziale conferma nei dati registrati a tre anni di distanza. Il tratto essenziale rimane la sproporzione che esiste tra il peso limitato dell’industria nella produzione di ricchezza e dal punto di vista occupazionale e le notevoli pressioni esercitate sull’ambiente.

Il capitolo inizia con una panoramica dedicata al settore industria nel suo complesso, cui segue un approfondimento incentrato sull’industria energetica che, per dimensioni e impatti sull’ambiente, rappresenta sicuramente il settore più rilevante.

Gli impianti di maggiori dimensioni del sistema industriale siciliano sono quelli del settore energetico e petrolchimico e si concentrano nelle province di Siracusa, Caltanissetta, Palermo e Messina.

Il tessuto industriale regionale è composto principalmente da industrie manifatturiere (con una netta preponderanza del settore agroalimentare) e da industrie del settore delle costruzioni. Il numero delle imprese attive non presenta variazioni di rilievo rispetto al dato registrato nella RSA 2002 (riferito all’anno 2001). Tabella 4.1: imprese industriali attive in Sicilia 2001 2004 n° n° % var.% 2001-

2004 Manifatturiere 36.836 37.538 47,16 1,91 Costruzioni 38.654 41.342 51,93 6,95 Estrattive 481 479 0,60 -0,42 Produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua 230 245 0,31 6,52

Totale 76.201 79.604 100,00 4,47 Fonte: elaborazione su dati Regione Siciliana, Situazione

economica 2004

Il valore aggiunto prodotto dall’industria ha subito nel corso del 2004 una flessione in

termini reali pari all’1,4 % rispetto all’anno precedente, a fronte di un dato a livello nazionale che segna un incremento dello 0,8 % e del dato relativo al Meridione che fa registrare un incremento dell’1,2%. La crescita del settore delle costruzioni non è stata tale da compensare il calo del settore manifatturiero. A tale dato fa da riscontro un calo dell’occupazione pari al 7,2% rispetto al 2003.

La figura che segue rappresenta per l’anno 2002 la distribuzione a livello provinciale degli

stabilimenti di maggiori dimensioni che rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva 96/61 in materia di Autorizzazione integrata ambientale (Integrated Pollution Prevention Control - IPPC). La provincia in cui è presente il maggior numero dei 32 impianti totali è Siracusa (11).

Dal punto di vista della tipologia di attività, tali stabilimenti operano per la maggior parte nel settore dell’energia, dei minerali e dei metalli.

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Evidenziato
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Figura 4.1: numero di stabilimenti IPPC per provincia.

Fonte: Registro INES (Inventario Nazionale delle Emissioni e delle loro Sorgenti) 2002, APAT.

Di seguito si riporta la tabella sintetica dei dati e degli indicatori utilizzati all’interno della RSA 2002. Quadro sintetico dati e indicatori RSA 2002 Indicatore Unità di

misura DPSIR

Livello di aggregazione territoriale

Copertura geografica disponibile

Periodo di riferimento

Fonte dei Dati (Enti e/o pubblicazioni)

% addetti per settore di attività

% D Regionale Regionale 2001 ISTAT

Emissioni (SO2, Nox, CO2) imputabili all'industria

t P Regionale Regionale 1999 ANPA

Scarichi industriali n. P Regionale Provinciale (CL, RG, SR)

2002 SOGESID, 2001 - DAP 2002

Produzione di rifiuti industriali

q P Regionale Regionale 1999 Piano gestione Rifiuti, in corso di approvazione

Consumi di energia elettrica

GWh P Provinciale Regionale 1995 - 2000 GRTN

Consumi idrici 10 6 m3 P Regionale Regionale 1998 SOGESID s.p.a. Consumi di gas naturale: N. di utenti serviti per uso industriale

n. P Provinciale Regionale 1997 Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, Dipartimento Urbanistica, Unità operativa 2.1, Statistiche territoriali

Quantità annue di materiale estratto

t P Provinciale Regionale 1990 Corpo Regionale Miniere

Cave attive n. D Provinciale Regionale 2002 Assessorato Regionale Industria - Corpo Regionale Miniere

N° aziende con certificazioni ambientali EMAS e ISO disaggregate per tipologia

n. R Provinciale Regionale 1997 - 2001 Sincert

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Attività a rischio di incidente rilevante (distinte per tipologia di adempimento richiesto)

n. D Provinciale Regionale 2002 Ministero Ambiente, ARTA Sicilia

N. di Incidenti rilevanti riscontrati

n. I Provinciale Regionale 1998 - 2002 ARTA Sicilia, Prefetture provinciali e Protezione civile

4.2 Analisi delle pressioni e degli impatti.

Le pressioni delle attività industriali sull’ambiente sono riconducibili a

� emissioni in atmosfera � rifiuti industriali (dati non disponibili) � scarichi di reflui di origine industriale (dati non disponibili) � consumi (energetici, idrici - dati non disponibili, di materie prime) � incidenti rilevanti � inquinamento del suolo

Dal primo punto di vista, di seguito vengono riportati i dati relativi alle emissioni di anidride

carbonica (CO2), ossidi di azoto (NOx), particolato (PM), protossido di azoto (N2O) e metano (CH4). Tabella 4.2: emissioni industria (Mg) Inquinante 1990 1995 2000 variazione

% 2000-1990

CO2 25.084.863,09 26.321.347,44 31.564.210,44 25,83 NOX 75.815,65 58.790,41 38.774,56 -48,86 CH4 9.086,21 9.495,94 8.666,42 -4,62 N2O 1.264,51 886,62 1.042,92 -17,52 PM 8.983,30 8.664,27 5.078,37 -43,47 Fonte: elaborazione TFAA Sicilia su dati APAT, 2004

Dalla tabella emerge una situazione differenziata a seconda del tipo di inquinante. Solo per

l’anidride carbonica si registra nel decennio considerato un decisivo aumento pari al 25,83%, imputabile al settore “Combustione nell'industria e impianti energetici” (si tratta delle emissioni originate da processi di trasformazione dell’energia sia nelle centrali elettriche e/o adibite al teleriscaldamento, sia nelle raffinerie, negli impianti di trasformazione dei combustibili solidi e nelle miniere di carbone). In calo sono invece le emissioni di CO2 derivanti dagli altri settori. Gli altri inquinanti registrano, al contrario, un decremento che in alcuni casi arriva quasi al 50%. Tabella 4.3: CO2 equivalente settore industria (Mg) Inquinante 1990 1995 2000 variazione

% 2000-1990

CO2 18.709.960,56 21.747.277,84 26.675.563,70 42,57 CH4 190.810,32 199.414,75 181.994,89 -4,62 N2O 391.998,63 274.853,53 323.305,79 -17,52

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Tot 19.292.769,51 22.221.546,12 27.180.864,39 40,89 Fonte: elaborazione TFAA Sicilia su dati APAT, 2004

Situazione analoga si registra in relazione alle emissioni di CO2 equivalente. Per quanto attiene al profilo della qualità dell’aria, nell’anno 2004 si sono registrati nelle

aree industriali superamenti dei limiti fissati dalla normativa di settore solo per il biossido di zolfo (SO2), per l’ozono (O3) e per il particolato (PM10) (vedi anche capitolo Atmosfera paragrafo Qualità dell’aria).

Sul versante dei consumi elettrici, l’industria è il settore che assorbe la maggior parte dell’energia elettrica consumata in Sicilia (il 43,07% nel 2003). Il dato è tendenzialmente stabile a partire dall’anno 2000 con un picco registrato nell’anno 2002. La disaggregazione del dato a livello provinciale evidenzia che tali consumi si concentrano laddove operano i più importanti poli industriali (province di Siracusa, Caltanissetta, Catania e Messina). La sola provincia di Siracusa rappresenta il 40,34% del totale dei consumi dell’industria siciliana.

Altro indicatore importante a questo proposito è quello dell’intensità energetica, che misura il rapporto tra consumi energetici e ricchezza prodotta: si tratta di un parametro molto significativo in quanto consente di determinare la quantità di energia associata alla produzione di un’unità di valore aggiunto.

Il dato relativo all’industria1 è pari (2001) a 255,3 (migliaia di TEP per migliaia di euro di valore aggiunto prodotto dall'industria) in linea con il dato delle regioni rientranti nell’obiettivo 1, ma ben superiore rispetto al dato nazionale (144,6). A ciò si aggiunga che nel periodo 1995-2001 tale indicatore ha subito una crescita (12,5%) notevolmente superiore a quella registrata a livello nazionale (4,05%). Tabella 4.4: Consumi di energia elettrica nell’industria (GWh)

2000 2001 2002 2003 GWh 7.709,60 7.838,70 8.029,50 7.874,10

Industria % / Totale 44,59 44,54 44,39 43,07

Fonte: elaborazione su dati GRTN. Tabella 4.5: consumi elettrici nell’industria per provincia (2003) Provincia mln di KWh %/totale

Agrigento 246 3,12

Caltanissetta 1.142 14,50

Catania 1.033 13,12

Enna 65 0,83

Messina 947 12,03

Palermo 539 6,85

Ragusa 464 5,89

Siracusa 3.176 40,34

Trapani 262 3,33

Sicilia 7.874 100,00

1 Indicatori di "contesto chiave" e variabili di "rottura" per la valutazione del QCS 2000-06 http://www.istat.it/dati/db_siti/contesto/info02.html

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Fonte: Servizio Statistica Regione Siciliana.

Per una stima del consumo di materie prime da parte dell’industria siciliana è utile esaminare i dati (Arpa 2004) relativi alle cave e alle miniere.

Dal primo punto di vista, il riferimento va alle attività di estrazione di materiali classificati dalla normativa di settore come materiali di seconda categoria2. Occorre preliminarmente rilevare l’assenza di una pianificazione in materia nonostante la previsione esplicita di un apposito Piano regionale di sfruttamento di materiali da cava da parte della legge regionale 09-12-1980, n. 127 (“Disposizioni per la coltivazione dei giacimenti minerari da cava e provvedimenti per il rilancio e lo sviluppo del comparto lapideo di pregio nel territorio della Regione siciliana”).

La produzione di tali materiali nell’anno 2004 è stata di 39.602.303 di tonnellate per un numero di cave attive pari a 585. Per quanto riguarda la tipologia di materiale cavato, il 72% del totale è costituito dal calcare. Il confronto con i dati degli anni precedenti (2002, 2003) fa registrare un incremento consistente della produzione di calcare, sabbia e ghiaia, calcarenite e sabbia silicea.

Non sono disponibili dati in relazione al numero di cave non più coltivate che siano state sottoposte a interventi di recupero ambientale.

Per quel che concerne i siti di estrazione di minerali di prima categoria (miniere), i dati (ARPA 2004) relativi all’anno 2004, evidenziano che la maggior parte (79%) delle concessioni di coltivazione riguarda le acque minerali e termominerali. Per quanto riguarda la tendenza, per le acque minerali nel periodo 2000-2004 si registra un incremento delle portate delle concessioni di estrazione del 300% circa (cfr con quanto detto all’interno del capitolo “Acque interne”).

I dati in materia di attività estrazione di risorse energetiche (ARPA 2004) fanno registrare per l’anno 2004 una produzione di 763.040 tonnellate di idrocarburi liquidi e 352.929.835 normal metri cubi di idrocarburi gassosi, a fronte di 17 concessioni di coltivazione di idrocarburi e 4 permessi di ricerca (2004). I dati relativi al trentennio 1974-2004 fanno registrare una stabilità della produzione di idrocarburi liquidi e una flessione per quelli gassosi.

Per quanto riguarda l’inquinamento del suolo, di seguito si riportano i dati (ARPA 2004)

relativi 1. ai siti potenzialmente contaminati 2. ai siti effettivamente contaminati 3. ai siti industriali dimessi 4. ai siti inquinati di interesse nazionale 5. agli incidenti rilevanti nell’industria 6. agli stabilimenti a rischio di incidente rilevante

2 Si tratta delle torbe, dei materiali per costruzioni edilizie, stradali ed idrauliche, delle terre coloranti, delle farine fossili, del quarzo e delle sabbie silicee, delle pietre molari, delle pietre coti, degli altri materiali industrialmente utilizzabili non compresi nella prima categoria (R.D. n.1443 del 29/07/27 e L.R. n. 54/56).

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Dalla tabella emerge chiaramente che i siti potenzialmente inquinati legati alle attività

industriali rappresentano un numero limitato rispetto al totale. Va inoltre segnalato che il numero dei siti potenzialmente inquinati è diminuito rispetto al 2003 poiché le attività di censimento svolte dagli organi competenti hanno consentito di qualificare un buon numero di siti come effettivamente contaminati. Tabella 4.7: Numero di siti effettivamente contaminati per tipologia e provincia al 2004

Tipologia di sito AG CL CT EN ME PA RG SR TP SICILIA

Siti industriali dismessi 1 1 1 1 5 0 2 1 0 12 Incidenti o perdite in siti industriali attivi 0 0 1 0 2 0 2 1 0 6 Totale siti con accertata contaminazione 44 38 53 47 81 102 46 46 33 490 Fonte: Elaborazioni ARPA su dati del Commissario per l’Emergenza Rifiuti in Sicilia

Anche con riferimento ai siti effettivamente contaminati si rileva che quelli connessi alle attività industriali costituiscono una parte esigua del totale. All’interno dei siti industriali dimessi si evidenzia una netta prevalenza dei siti minerari.

Tabella 4.8: Numero di siti industriali dismessi per provincia (2004)

Provincia Siti minerari dismessi Altro Totale siti industriali dismessi

AG 200 1 201 CL 74 1 75 CT - 1 1 EN 68 1 69 ME 0 7 7 PA 41 2 43 RG 0 4 4 SR 0 1 1 TP 0 0 0 SICILIA 383 18 401 Fonte: Commissario per l’Emergenza Rifiuti in Sicilia, CO.RE.MI.-D.M. Caltanissetta e G.U.R.I. n. 151 del 21/06/1966

Tabella 4.6: Numero di siti potenzialmente contaminati per tipologia e per provincia al 2004

Tipologia di sito AG CL CT EN ME PA RG SR TP SICILIA

Siti industriali dismessi 4 1 0 1 2 2 2 1 0 13

Siti industriali e commerciali attivi 0 0 0 0 1 6 0 3 1 11

Totale siti potenzialmente contaminati 49 19 31 38 125 122 22 51 48 505

Fonte: Elaborazioni ARPA su dati del Commissario per l’Emergenza Rifiuti in Sicilia

Valy
Evidenziato
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Dei tre siti contaminati di interesse nazionale presenti in Sicilia, due sono legati ad agglomerati

industriali: Gela (CL) e Priolo (SR).

4.3 Risposte Particolare importanza dal punto di vista delle politiche ambientali in materia di industria

riveste l’istituto della Autorizzazione integrata ambientale, introdotto dalla Direttiva 61/96CE. L’attuazione della Direttiva 61/96/CE in Italia è avvenuta con il Decreto Legislativo 4

agosto 1999, n. 372 che prevede misure intese ad evitare oppure, qualora non sia possibile, ridurre le emissioni di inquinanti nell'aria, nell'acqua e nel suolo, comprese le misure relative ai rifiuti e per conseguire un livello elevato di protezione dell'ambiente nel suo complesso.

Rispetto a quanto previsto a livello comunitario tuttavia, il Decreto Legislativo 4 agosto 1999, n. 372 costituisce recepimento solo parziale se si considera che, mentre la Direttiva 61/96/CE è destinata ad impianti esistenti e ad impianti di nuova realizzazione, il Decreto Legislativo n. 372 disciplina il rilascio, il rinnovo e il riesame dell'autorizzazione integrata ambientale degli impianti esistenti, nonché le modalità di esercizio degli impianti medesimi. Nessun riferimento è fatto agli impianti da realizzare ex novo.

Per gli impianti esistenti, che rientrino nell’allegato I del decreto 372/99, entro il 30/10/04 è previsto il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale contenente le prescrizioni e le misure necessarie a conseguire un elevato livello di protezione dell’ambiente nel suo complesso con effetto “sostitutivo” nei riguardi di tutti gli altri provvedimenti autorizzativi previsti dalle leggi vigenti in materia ambientale (ad eccezione delle autorizzazioni previste dalle norme emanate in attuazione della Direttiva 96/82 “Seveso I e II”)

L’autorizzazione rilasciata dall’Autorità competente deve contenere le indicazioni e le prescrizioni che garantiscono la conformità dell’impianto ai requisiti previsti dalla legge e la data, comunque non successiva al 30/10/2007, entro la quale le prescrizioni devono essere attuate.

Al decreto legislativo 372 ha fatto seguito il D.M. 23 novembre 2001 concernente «Dati, formato e modalità della comunicazione di cui all'art. 10, comma 1, del decreto legislativo 4 agosto 1999, n. 372.».

Con esso si sono costituite le basi per la realizzazione dell’Inventario nazionale delle emissioni e loro sorgenti (cd: I.N.E.S.), destinato a raccogliere, in un apposito Registro nazionale, i dati relativi alle emissioni inquinanti confluenti in aria, acqua e suolo, provenienti dagli impianti industriali IPPC individuati dal citato D. Lgs. 372/99.

Il Registro nazionale (I.N.E.S.) ed il Registro europeo (E.P.E.R.) delle emissioni inquinanti, di origine industriale, rappresentano indubbiamente una significativa novità in campo ambientale, trattandosi di strumenti scaturiti da una strategia integrata per la prevenzione e riduzione dell' inquinamento. Strategia incamminatasi, ormai, verso un approccio unitario al problema delle emissioni, ed avente lo scopo di eliminare le tendenze al trasferimento dell' inquinamento tra i vari settori ambientali, utilizzando come fondamento del progetto la visione essenziale dell' aria e dell' acqua come un insieme unico ricettore delle emissioni inquinanti.

Successivamente è stato pubblicato il D.M. 26 aprile 2002 rubricato «Modifiche al decreto ministeriale 23 novembre 2001 in materia di dati, formato e modalità della comunicazione di cui all'art. 10 del decreto legislativo n. 372 del 1999.», con cui il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio ha inteso “andare incontro” ai gestori dei complessi aziendali I.P.P.C., sulla scorta della obiettiva impossibilità e, comunque, delle difficoltà logistiche che questi avrebbero incontrato nell’effettuare, entro il 31 maggio 2002, la rilevazione dei dati sulle emissioni relative all’anno 2001.

Questo decreto, inoltre, fornisce una definizione di Autorità competenti in materia di comunicazione e stabilisce che:

Valy
Evidenziato
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Relazione sullo Stato dell’Ambiente in Sicilia - 2005 4. Attività industriali

Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente 210

� per gli impianti sottoposti a procedura di V.I.A. nazionale la comunicazione è trasmessa al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio – Servizio VIA – e all’Agenzia nazionale per la Protezione dell’Ambiente;

� per gli altri impianti la comunicazione deve essere trasmessa alla regione interessata, o alle Province autonome di Trento e Bolzano, così come all’Agenzia nazionale per la Protezione dell’Ambiente.

Il nuovo D.M. nell’art. primo comma 4 prevede: “Tutti i gestori dei complessi IPPC, che superano i valori di soglia di cui alle tabelle

1.6.2. e 1.6.3. dell'allegato 1 del presente decreto, entro 1 giugno 2002 devono comunicare all'autorità competente di cui all'art. 2, comma 1, numero 8, del decreto legislativo n. 372/1999 ed all'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente solo i dati identificativi dei complessi industriali, mentre entro il 30 aprile 2003 devono comunicare i dati sulle emissioni relativi all'anno 2002.

Dal nuovo testo è chiaro che i soggetti individuati con il binomio “Tutti i gestori…” non sono più effettivamente tutti, bensì sono solo e soltanto “tutti quelli nei cui complessi IPPC si superano i valori di soglia”; quindi soltanto una parte dei gestori di tutti i complessi IPPC italiani.

Per quanto concerne in particolare la Regione Siciliana l’art. 132 della L.R. n. 6 del 03.05.2001 individua nell’Assessorato Regionale del Territorio e dell’Ambiente l’Autorità competente al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.

Con successivo Decreto Assessoriale n. 633 del 07.08.2002 l’Assessorato ha stabilito il calendario per la presentazione delle istanze di autorizzazione ambientale integrata ai sensi del D. Lgs 372/99.

Nella Finanziaria 2003 (L. R. n.4 del 16/04/03) invece viene fatto esplicito richiamo agli impianti nuovi, infatti si legge : “Sono soggetti ad autorizzazione integrata ambientale statale (IPPC) tutti gli impianti esistenti, nonché quelli di nuova realizzazione, relativi alle attività industriali di cui all’articolo 1, comma 1 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 Agosto 1988, n. 377, rientranti nelle categorie elencate nell’allegato I della Direttiva 96/61/CE del Consiglio del 24 Settembre 1996”.

L’Assessorato Territorio e Ambiente con D.A. n. 414 del 3/04/2003, modificando il precedente D.A. n. 633, aveva stabilito un calendario per la presentazione delle istanze di autorizzazione integrata ambientale di competenza regionale, tuttavia il 27 febbraio 2004 è stata emanata la legge nazionale n. 47 che all’art. 9 prevede che il termine stabilito dal D.Lgs.372 sia prorogato al 30 Aprile 2005 e invita le Autorità Competenti a definire o adeguare conseguentemente i propri calendari.

In considerazione della nuova scadenza l’Assessorato Regionale del Territorio ed Ambiente il 21/05/04 ha emanato il decreto n. 556 che ha stabilito il calendario di presentazione delle istanze di autorizzazione integrata ambientale alla luce della nuova scadenza.

Successivamente è intervenuto in materia il D. L.VO 59/2005 che ha colmato alcune delle lacune della disciplina di recepimento della normativa comunitaria.

Per quanto riguarda lo stato di attuazione della normativa in esame, si segnala che al 22.03.06 sono state presentate 37 istanze distribuite tra i settori di attività previsti dalla normativa come segue:

1. attività energetica (All. I punto 1 D.L. 372/99): n° 7 istanze; 2. altre attività (All I punto 6 D.L. 372/99): n° 2 istanze; 3. industria chimica (All I punto 4 D.L. 372/99): n° 2 istanze; 4. prodotti minerali (All I punto 3 D.L. 372/99): n° 10 istanze; 5. gestione di rifiuti (All I punto 5 D.L. 372/99): n° 7 istanze; 6. produzione-trasformazione metalli (All I punto 2 D.L. 372/99): n° 9 istanze.

Nessuna delle istanze è stata ancora esitata.

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Nell’ambito degli impegni stabiliti dal Trattato di Kyoto e in attuazione della direttiva 2003/87/CE, in data 25.11.2005 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ha pubblicato lo Schema di assegnazione della quote di CO2 per il triennio 2005-2007 per settore industriale e per singolo impianto. In questo modo vengono individuati per il prossimo futuro i tetti massimi di emissione di CO2. Di seguito si riportano i dati relativi alla Regione Siciliana in comparazione con i dati nazionali. Il dato nazionale riportato all’interno della tabella si riferisce esclusivamente ai settori industriali per i quali sono stati riscontrati impianti in Sicilia ed infatti essi sono leggermente inferiori al dato complessivo.

Tabella 4.9: schema assegnazione quote emissioni CO2.

2005 2006 2007

Settore Sicilia Italia Sicilia Italia (%) Sicilia Italia

Sicilia Italia (%) Sicilia Italia

Sicilia Italia (%)

Impianti termoelettrici cogenerativi e non cogenerativi 10.198.488 126.817.214 8,04 7.928.039 113.781.528 6,97 7.757.974 111.867.608 6,93

Altri impianti di combustione 1.061.465 13.524.147 7,85 1.061.465 13.524.147 7,85 1.061.465 13.524.147 7,85 Impianti di raffinazione 8.914.666 23.760.156 37,52 8.914.666 23.760.156 37,52 8.914.666 23.760.156 37,52 Impianti di produzione acciaio 15.403 108.954 14,14 15.403 108.954 14,14 15.403 108.954 14,14 Impianti di Produzione di cemento 2.134.308 25.500.626 8,37 2.134.308 25.500.626 8,37 2.134.308 25.500.626 8,37 Impianti di produzione del vetro 72.216 3.010.086 2,40 72.216 3.010.086 2,40 72.216 3.010.086 2,40 Impianti di produzione di ceramica e laterizi 25.558 3.013.507 0,85 25.558 3.013.507 0,85 25.558 3.013.507 0,85

Totale 22.422.104 195.734.690 11,46 20.151.655 182.699.004 11,03 19.981.590 180.785.084 11,05 Fonte: elaborazione TFAA su dati MATT.

Per quanto riguarda il miglioramento delle prestazioni ambientali delle imprese e delle organizzazioni una particolare importanza rivestono i sistemi di gestione ambientale previsti dalle norme UNI EN ISO 14001 e EMAS (Eco Management and Audit Scheme). Si tratta di strumenti di politica ambientale di carattere volontario che mirano a coniugare il miglioramento dell’efficienza ambientale dei soggetti economici e delle organizzazioni con la efficienza nella produzione di beni e servizi.

Da questo punto di vista, i dati disponibili (ARPA 2004) fanno registrare nel settore industria, per l’anno 2004, 193 certificazioni ISO (su 282 totali) e 9 registrazioni EMAS (su 9 totali). Per entrambi i SGA si registra un aumento rispetto all’anno 2003 del 100% circa. Un notevole impulso all’aumento nella diffusione di tali strumenti è venuto sia dalla legislazione in materia di incentivi alle imprese (l. 488/92), sia dall’attuazione degli interventi finanziati dalle misure del Programma Operativo Regionale 2000-2006.

Sempre sul versante delle risposte va segnalato che i siti messi in sicurezza permanente rispetto alla tipologia “Incidenti o perdite in siti industriali attivi” sono 3 (2004).

In Sicilia sono presenti (ARPA 2004) 79 stabilimenti a rischio di incidente rilevante, che rappresentano il 7% del totale nazionale. Il dato conferma sostanzialmente la situazione relativa all’anno precedente. Essi si concentrano nelle province di Siracusa, Ragusa e Catania e sono

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costituiti per la maggior parte da depositi di gas liquefatti, depositi di olii minerali, stabilimenti chimici e/o petrolchimici e depositi tossici.

Per quanto riguarda il numero di incidenti rilevanti nell’industria si registra per l’anno 2004 un aumento (9) rispetto all’anno precedente (6). Tali episodi si concentrano per la maggior parte all’interno dei grossi poli industriali di Siracusa e Caltanissetta e riguardano principalmente le raffinerie e gli stabilimenti chimici e petrolchimici.

4.4 Il settore energetico: introduzione. Il settore dell’industria energetica ha un peso rilevante all’interno del tessuto industriale

siciliano sia sotto il profilo dimensionale che sotto quello degli effetti sull’ambiente. L’energia è allo stesso tempo uno dei fattori determinanti dello sviluppo economico e

sociale rispetto al quale vanno tenute in considerazione diverse esigenze: la promozione dello sviluppo socioeconomico, la salvaguardia dell’ambiente e la sicurezza nell’approvvigionamento energetico.

Di seguito si riporta la tabella sintetica dei dati e degli indicatori utilizzati all’interno della RSA 2002. Quadro sintetico indicatori RSA 2002

Indicatore Unità di misura

DPSIR Livello di

aggregazione territoriale

Copertura geografica disponibile

Periodo di Riferimento

Fonte dei Dati (Enti e/o pubblicazioni)

Numero di impianti suddivisi per tipologia n. S Regionale Regionale 1997/2000

Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale

Quantità di energia prodotta suddivisa per tipo di fonte GWh P Regionale Regionale 1997/2000

Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale

Quantità di energia prodotta da fonti rinnovabili rispetto al totale di energia prodotta (per tipologia di fonte) % R Regionale Regionale 1997/2000

Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale

Perdite in rete GWh P Regionale Regionale 1997/2000

Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale

Consumi per categoria di utilizzatori GWh P Regionale Regionale 1997/2000

Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale

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Regione Siciliana - Assessorato Territorio e Ambiente 213

4.5 Aggiornamento quadro normativo ambientale nel settore energetico.

A livello comunitario le novità più importanti sono riconducibili ai provvedimenti sotto riportati:

- Direttiva 2003/66/CE sulla qualità (energy label) degli apparecchi domestici. - Direttiva 2003/87/CE sullo scambio di quote di emissione di gas serra (emission trading). - Direttiva 2003/96/CE sulla tassazione dell’energia elettrica. - Direttiva 2004/8/CE sulla promozione della cogenerazione. Particolare importanza riveste l’ultimo dei provvedimenti richiamati che coniuga i due

aspetti dell’efficienza energetica e della sostenibilità dello sviluppo. L’obiettivo è quello di “accrescere l'efficienza energetica e migliorare la sicurezza

dell'approvvigionamento creando un quadro per la promozione e lo sviluppo della cogenerazione ad alto rendimento di calore ed energia”, contribuendo in questo modo anche al perseguimento degli obiettivi di riduzione dell’emissione dei gas serra previsti dagli accordi internazionali (Protocollo di Kyoto). Il termine ultimo fissato per il recepimento della direttiva è il 21 febbraio 2006.

In linea generale le politiche comunitarie nel settore energetico delineano per il futuro una strategia che integra le esigenze di efficienza del settore con quelle della protezione dell’ambiente e della ricerca e sviluppo tecnologico.

Sul versante nazionale occorre segnalare il D.M. 20 luglio 2004, sull’incremento dell’efficienza negli usi finali nonché la legge 239/2004 (c.d. Marzano) sul riordino del settore energetico.

Il primo provvedimento, partendo da un approccio sul lato della domanda, obbliga i distributori di energia elettrica e gas al conseguimento di obiettivi di risparmio energetico (vedi tabella seguente) tramite una pluralità di strumenti (efficientamento dei sistemi di utilizzo di energia elettrica, termica, illuminazione, forza motrice, trasporti).

Tabella 4.10: Obiettivi annui di risparmio che i distributori di energia elettrica e gas sono tenuti a conseguire.

gas elettricità 2005 0,1 0,1 2006 0,2 0,2 2007 0,4 0,4 2008 0,7 0,8 2009 1,3 1,6

(ktep - milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) In attuazione di specifiche indicazioni comunitarie, inoltre, il decreto istituisce un mercato

dei “titoli di efficienza” (certificati bianchi), incentiva il ruolo di soggetti terzi (ESCO – Energy Service Company) e attribuisce funzioni importanti alle Regioni in relazione agli aspetti legati alla programmazione (artt.3, 4), controllo (art.7), aspetti finanziari (ESCO), misure di accompagnamento e comunicazione (art.13).

La legge 239/2004 (c.d. Marzano) sul riordino del settore energetico tende a completare il

processo di liberalizzazione del mercato nazionale dell’energia e fa propri gli obiettivi comunitari sulla sicurezza degli approvvigionamenti, sulla sostenibilità economica ed ambientale delle fonti e sull’incentivazione alla ricerca e innovazione in campo energetico.

4.6 Analisi del bilancio energetico regionale. Dall’analisi dei bilanci energetici più recenti è possibile evidenziare le caratteristiche

principali del sistema energetico siciliano. Il dato più rilevante è la netta prevalenza dei prodotti

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petroliferi, accompagnata da un impiego crescente del gas naturale. Il peso dell’energia ricavata da fonti rinnovabili è trascurabile, mentre si rileva una crescente efficienza della rete elettrica di trasporto e distribuzione in termini di riduzione delle perdite. L’energia elettrica prodotta è maggiore rispetto a quella necessaria a coprire il fabbisogno regionale.

Per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, si registra una diminuzione dei consumi nel settore industriale e un progressivo aumento nel settore trasporti e nei settori residenziale e terziario (fenomeno questo legato all’incremento degli impianti di climatizzazione). È possibile evidenziare a questo ultimo proposito una dinamica particolarmente dannosa per l’ambiente: da un lato, infatti, l’emissione di crescenti quantità di gas serra (di cui il settore energetico è in gran parte responsabile, vedi oltre § 3.9 “Pressioni e impatti”) determina sempre maggiori variazioni meteoclimatiche che si manifestano anche sotto forma di un clima più caldo; a sua volta, ciò determina un incremento nell’uso dei climatizzatori che si traduce in un maggiore consumo di energia e in un ulteriore aumento delle emissioni di gas serra che peggiora ancora di più la situazione climatica.

Grafico 4.1

Consumi finali di fonti energetiche in Sicilia - anno 2000 (ktep)

solidi

0,8%

prodotti petroliferi

64,5%

gas naturale

15,2%

rinnovabili

0,5%

energia elettrica

19,0%

Fonte: Enea.

Grafico 4.2.

Consumi finali di fonti energetiche per settore economico in Sicilia - anno

2000 (ktep)

Agricoltura e Pesca

3%

Industria

39%

Residenziale

13%

Terziario

7%

Trasporti

38%

Fonte: Enea.

Il grafico 2 evidenzia che i settori che assorbono la maggior parte dell’energia prodotta sono l’industria e i trasporti (insieme rappresentano circa lo 80% del totale), mentre della restante parte dei consumi finali la voce più pesante è quella relativa al settore residenziale, con un peso residuale di agricoltura e pesca e terziario.

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Di seguito si riporta l’analisi del bilancio elettrico della regione Sicilia. La produzione lorda di energia elettrica in Sicilia nel 2003 è stata pari a 25.703,20 GWh,

dato che fa registrare una diminuzione rispetto agli anni 2001 e 2002, mantenendo tuttavia un incremento rispetto al 2000 (dato nazionale nello stesso periodo: + 3,3%).

L’energia richiesta è stata pari a 20.571 GWh, con un incremento rispetto all’anno precedente dello 0,51 %, minore rispetto agli incrementi registrati negli anni 2001 e 2002 (dato nazionale + 3,2%).

La produzione destinata al consumo è stata pari a 23.441,1 GWh, facendo registrare un decremento del 1,27 % rispetto al dato 2002 in controtendenza rispetto al dato nazionale (+3,7%).

I superi della produzione rispetto alla richiesta sono stati pari a 2.870,1 GWh pari al 14% della richiesta, dato inferiore del 12,37 % a quello registrato nel 2002. Il bilancio nazionale è caratterizzato, invece, da un deficit pari al 15,9%.

Le perdite sono state pari a 2.157,6 GWh (- 4,26 % rispetto al 2002), dato in controtendenza rispetto a quello nazionale (+5,6%).

I consumi complessivi ammontano nel 2003 a 18.282,90 GWh con un incremento del 1,10% rispetto all’anno precedente, a fronte di un dato nazionale che vede un incremento del 3%. Essi sono imputabili per il 43,07% all’industria, per il 31,01% al settore domestico, per il 23,72 al terziario e per il restante 2,20% all’agricoltura.

2000 2001 Variazione

% 2001-2000

2002 Variazione

% 2002-2001

2003 Variazione

% 2003-2002

Totale produzione lorda 25.300,30 25.762,10 1,83 25.986,60 0,87 25.703,20 -1,09

Energia richiesta (GWh) 19.632,90 20.062,40 2,19 20.466,80 2,02 20.571,00 0,51

Produzione destinata al consumo (GWh)

22.933,00 23.425,50 2,15 23.742,00 1,35 23.441,10 -1,27

Superi della produzione rispetto alla richiesta (GWh)

3.300,10 3.363,10 1,91 3.275,30 -2,61 2.870,10 -12,37

Superi della produzione rispetto alla richiesta (%)

16,80 16,80 0,00 16,00 -4,76 14,00 -12,50

Consumi complessivi (GWh) 17.392,20 17.723,70 1,91 18.213,20 2,76 18.413,40 1,10

Consumi per abitante (KWh) 3.420,00 3.497,00 2,25 3.590,00 2,66 3.691,00 2,81

Perdite (GWh) 2.240,70 2.338,60 4,37 2.253,50 -3,64 2.157,60 -4,26

Fonte:

elaborazione su dati GRTN.

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Tabella 4.12: Consumi per categoria di utilizzatori (GWh) Settore 2000 2001 2002 2003

GWh 413,60 449,30 452,80 402,00 Agricoltura

% / Totale 2,39 2,55 2,50 2,20

GWh 7.709,60 7.838,70 8.029,50 7.874,10 Industria

% / Totale 44,59 44,54 44,39 43,07

GWh 3.763,90 3.911,60 4.095,10 4.337,40 Terziario *

% / Totale 21,77 22,22 22,64 23,72

GWh 5.401,90 5.400,80 5.511,30 5.669,40 Domestici

% / Totale 31,24 30,69 30,47 31,01

Totale * 17.289,00 17.600,40 18.088,70 18.282,90 Fonte: elaborazione su dati GRTN. * Al netto dei consumi FS per trazione

Dal punto di vista impiantistico e delle fonti utilizzate per la produzione di energia elettrica, il contesto regionale è riassunto dalle tabelle che seguono. Come si può notare, la situazione in termini di numero di impianti è sostanzialmente stabile, tranne per quel che riguarda la crescita degli impianti eolici e fotovoltaici (a questo proposito, confronta con quanto detto oltre all’interno del paragrafo riguardante l’energia eolica). Per quanto attiene alla tipologia di fonte, rimane netta la prevalenza dell’utilizzo delle fonti fossili (96,6%) rispetto alle fonti rinnovabili (3,4%.). Tabella 4.13: Situazione impianti 2000 2001 2002 2003 Idroelettrici 18 19 19 19 Termoelettrici 30 31 31 33 Eolici e fotovoltaici 4 6 8 9 Fonte: elaborazione su dati GRTN.

Tabella 44: Energia elettrica prodotta in Sicilia per tipologia di fonte (GWh produzione lorda). 2000 2001 2002 2003

Tipologia di fonte GWh % / totale GWh % / totale GWh % / totale GWh % / totale

1 Termica 24.494,50 96,82 24.998,70 97,04 25.315,60 97,42 24.830,20 96,60

2 Idrica 805,60 3,18 757,20 2,94 640,20 2,46 824,50 3,21

3 Geotermica 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00

4 Fotovoltaica 0,10 0,00 0,20 0,00

5 Eolica 0,10 0,00

6,00 0,02 30,60 0,12 48,50 0,19

Totale produzione lorda

25.300,30 25.762,10 25.986,60 25.703,20

Totale produzione lorda da fonti rinnovabili (2+3+4+5)

805,70 3,18 757,30 2,94 671,00 2,58 873,00 3,40

Fonte: elaborazione TFAA su dati GRTN.

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Per quanto riguarda il gas naturale, la produzione siciliana ha fatto registrare 370 milioni di mc per l’anno 2003. Nonostante la relativa esiguità della produzione essa è comunque cresciuta negli ultimi anni. Dal punto di vista dell’uso del gas, sul totale di 3.400 Mmc (1999) la maggior parte (1.908) è assorbita dalle centrali elettriche e dagli usi finali (1.191). La percentuale di popolazione regionale che risiede in comuni serviti da gas metano3 ammonta per il 2003 al 85,1%. 4.7 Energia dai Rifiuti

Il D. L.vo 22/97 (c.d. Decreto Ronchi) delinea un modello di gestione integrata dei rifiuti che prevede - per le frazioni non valorizzabili tramite reimpiego, recupero o riciclaggio - l'utilizzazione dei rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre energia. Il legislatore ha inoltre incluso i rifiuti tra le fonti energetiche ammesse a beneficiare del regime riservato alle fonti rinnovabili (D. L.vo 387/2003). Il Piano di Gestione dei Rifiuti (PGR) in Sicilia (ordinanza commissariale n° 1166 del 18.12.2002) prevede che nella fase a regime (vale a dire a partire dal 2008), la percentuale minima di R.D. dovrà essere pari al 35 % mentre il restante 65 % dovrà essere avviato a termovalorizzazione.

A tal fine è prevista la realizzazione di 4 termovalorizzatori nei comuni di Bellolampo (PA), Casteltermini (AG), Augusta (SR) e Paternò (CT), del cui contributo al bilancio regionale bisognerà tener conto in sede di Piano Energetico. Tabella 4.15: Termovalorizzatori previsti dal PGR

Localizzazione Potenza termica in ingresso (MW) Potenza elettrica prodotta lorda (MW) 1. Casteltermini (AG) 120,32 34,6 2. Paternò (CT) 187,5 53,8 3. Bellolampo (PA) 220,6 62,3 4. Augusta (SR) 180,2 54,1

Totale 708,62 204,8 Fonte: Ufficio del Commissario per l’emergenza rifiuti.

4.8 Energia eolica.

Negli ultimi anni si è assistito ad un crescente interesse per la produzione di energia da fonti rinnovabili. È conseguentemente aumentato il numero dei progetti di impianti che utilizzano fonti alternative a quelle fossili. Di seguito si riportano i dati relativi al settore dell’energia eolica: la tabella riporta la situazione degli impianti alla data del 02.09.2005 e distingue tra impianti eolici esistenti che non sono stati sottoposti a VIA poiché realizzati prima dell’entrata in vigore del D.P.C.M. del 03.09.1999, impianti sottoposti a VIA per i quali è stato espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale e impianti esclusi dalla procedura (poiché di potenza inferiore a 4 MW) ed esitati con provvedimento ai sensi dell’art.10 del D.P.R. 12.04.1996. Occorre segnalare che si tratta di impianti autorizzati ma ancora in parte non realizzati, quindi i dati sono ancora potenziali e possono solo servire a delineare il quadro futuro del settore energia in Sicilia.

Tabella 4.16: impianti eolici autorizzati Impianti eolici al 02.09.2005 N° MW Antecedenti al D.P.C.M. del 03.09.1999 3 22,02 Autorizzati ex art.10 D.P.R. 12.04.1996 3 7,50 Autorizzati ex art. 5 D.P.R. 12.04.1996 67 2716,00 Totale 73 2745,52 Fonte: ARTA Sicilia, DTA Servizio 2 VIA VAS.

3 Indicatori di "contesto chiave" e variabili di "rottura" per la valutazione del QCS 2000-06 http://www.istat.it/dati/db_siti/contesto/info02.html.

Valy
Evidenziato
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4.9 Pressioni e impatti.

Le pressioni e gli impatti del settore sono legati da un lato all’estrazione, trasporto e lavorazione dei prodotti energetici, dall’altro alla produzione di energia essenzialmente tramite l’utilizzo delle fonti fossili. Essi sono riconducibili prevalentemente alle emissioni di gas serra e di polveri, all’utilizzo delle acque per il raffreddamento degli impianti e alla produzione di rifiuti speciali. Ulteriori fattori sono legati all’occupazione del suolo da parte degli impianti (che normalmente si collocano in prossimità di fiumi e della costa) e alle ricadute sulla salute della popolazione e sulle altre attività produttive (prima fra tutte l’agricoltura).

A questo proposito si segnala innanzitutto la carenza di dati: per quanto riguarda le emissioni i dati disponibili relativi a monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2), ossidi di azoto (NOx), anidride solforosa (SO2), particolato (PM), protossido di azoto (N2O) e metano (CH4) sono riferiti al 2000, mentre sono disponibili i dati relativi all’anidride solforosa e agli ossidi di azoto per gli anni 2002 e 2003 emessi dagli impianti di potenza uguale o superiore ai 50 MW.

Analizzando i dati sulla produzione di anidride carbonica, il tratto più evidente è la netta preponderanza delle emissioni legate al settore energetico rispetto a quelle di tutti gli altri settori: le voci relative alle centrali termoelettriche e alle raffinerie rappresentano insieme il 61 % del totale.

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Fonte: ARPA Sicilia (2004) Grafico 4.3: Percentuale delle emissioni regionali settoriali di anidride carbonica (CO2) secondo la classificazione IPCC (1999)

21%

6%1%2%

5%40%

21%3%1%

Trasporti su strada

Trasporti Marittimi

Traffico aereo

Trasporti (altro)

Produzione cemento

Centrali termoelettriche

Raffinerie

Domestico-terziario

Altre attività produttive

Fonte: ARPA Sicilia (2004)

Di seguito si riportano i dati relativi alle emissioni del settore energia4 rispetto agli inquinanti: monossido di carbonio (CO), anidride carbonica (CO2), ossidi di azoto (NOx), anidride solforosa (SO2), particolato (PM), protossido di azoto (N2O) e metano (CH4). Dalla tabella emerge chiaramente che nel periodo considerato (1990-2000) si registra un incremento consistente per CO, CO2, N2O e CH4 e una riduzione altrettanto consistente per le restanti sostanze.

4 “La disaggregazione a livello provinciale dell’inventario nazionale delle emissioni”, APAT CTN – ACE, 2004.

Tabella 4.17: Emissioni di anidride carbonica in Sicilia per settori di attività (1999)

EMISSIONI DI ANIDRIDE CARBONICA - CO2 - (Mg) - 1999

Trasporti su strada 9.818.623 2.805.126

Traffico aereo 304.692 Trasporti (altro) 1.037.981

Produzione cemento 2.233.818

Centrali termoelettriche 18.491.451 Raffinerie 9.918.378

Domestico-terziario 1.395.991

Altre attività produttive 660.272 TOTALE 46.666.332

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Il calcolo della CO2 equivalente (vedi tabella) evidenzia nel decennio 1990-2000 un incremento pari al 40,31%. Tabella 4.18: emissioni del settore energia (Mg) Inquinanti 1990 1995 Var % 90-95 2000 Var % 95-00 Var % 90-00 CO 3.864,215 4.486,714 16,11 5.623,863 25,34 45,54 CO2 18.709.960,559 21.747.277,841 16,23 26.675.563,704 22,66 42,57 Nox 60.579,769 49.138,640 -18,89 28.895,573 -41,20 -52,30 SO2 197.814,363 160.322,847 -18,95 102.752,910 -35,91 -48,06 PM 6.618,042 6.954,295 5,08 3.327,850 -52,15 -49,72 N2O 677,520 705,631 4,15 830,986 17,76 22,65 CH4 1.213,584 1.409,834 16,17 1.313,308 -6,85 8,22 Fonte: elaborazione TFAA su dati APAT

Tabella 4.19: CO2 equivalente (Mg) Inquinanti 1990 1995 2000 Var % 90-00 CO2 18.709.960,559 21.747.277,841 26.675.563,704 42,57 N2O 210.031,076 218.745,723 257.605,551 22,65 CH4 25.485,256 29.606,524 27.579,478 8,22 CO2 eq 18.945.476,892 21.995.630,088 26.960.748,733 42,31 Fonte: elaborazione TFAA su dati APAT

I dati disponibili5 sulle emissioni di anidride solforosa e di ossidi di azoto per gli anni 2002 e

2003 relativi agli impianti "esistenti" con potenza termica nominale maggiore o uguale a 50 MW (vedi tabella) fanno registrare, a fronte di un quasi irrilevante incremento della potenza termica nominale degli impianti, un decremento che è più consistente nel caso dell’anidride solforosa. Tabella 4.20: Inventario delle emissioni da grandi impianti di combustione Sicilia Italia 2002 2003 2002 2003

POTENZA TERMICA NOMINALE (MW) 15.056,90 15.085,90 114.940,10 110.388,60 SO2 (t) 86.603,65 66.478,88 392.025,15 266.966,97 Nox (t) 22.904,37 20.477,02 137.456,10 120.616,41 Fonte: elaborazione TFAA su dati dell’Inventario delle emissioni da grandi impianti di combustione

4.10 Risposte

Il Piano Energetico Regionale (art.5 della L.10/91) è il principale strumento attraverso il quale le regioni possono programmare e indirizzare gli interventi in campo energetico nel proprio territorio, armonizzando le decisioni dei livelli regionale e locale con le politiche nazionali e comunitarie. A fronte di dell’analisi della situazione energetica congiunturale della Regione nonché delle risorse disponibili, il PER esprime gli indirizzi, gli obiettivi strategici a lungo, medio e breve termine, le indicazioni concrete, gli strumenti disponibili, i riferimenti legislativi e normativi, le opportunità finanziarie, i vincoli, gli obblighi e i diritti per i soggetti economici operatori di settore, per i grandi consumatori e per l’utenza diffusa.

In tal senso, l’adozione del PER è di fondamentale importanza anche per la definizione delle politiche settoriali funzionali alla programmazione 2007-2013.

5 Inventario delle emissioni da grandi impianti di combustione (Applicazione della direttiva 2001/80/CE) http://www.minambiente.it/st/Ministero.aspx?doc=pubblico/iqatm/emissioni/dati.xml.

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Attualmente, l’amministrazione regionale sta valutando la proposta di PER elaborata dalle Università siciliane cui è stato affidato il compito di redigere lo studio propedeutico all’adozione del PER.

In definitiva l’adozione dello strumento di programmazione dovrebbe consentire di delineare una compiuta strategia regionale nel settore, mettendo a sistema tutte le iniziative che animano il territorio e che, pur toccando altri settori, hanno refluenze dirette sul sistema energetico regionale. In primo luogo, all’interno del PER occorrerà tener conto del contributo energetico derivante dalla termovalorizzazione dei rifiuti (vedi paragrafo 3.7). Un altro aspetto da tenere in considerazione è costituito dalla progressiva sostituzione di quote di energia prodotta da fonti fossili con energia da fonti rinnovabili. In questo senso la realizzazione di numerosi impianti eolici, che in astratto rappresenta una potenzialità, al contrario si traduce in una criticità se non viene compensata da una riduzione proporzionale dell’energia prodotta tramite l’utilizzo di fonti fossili, anche in considerazione del fatto che il bilancio elettrico regionale fa già registrare un eccesso di produzione rispetto alla richiesta.

La Regione, pur in assenza di un’organica pianificazione in materia, si è comunque dotata di un Accordo di Programma Quadro per il settore energia sottoscritto in data 29 Dicembre 2003 con la finalità di “contribuire, nel rispetto delle competenze dei soggetti sottoscrittori per il settore energetico, alla piena attuazione della normativa di liberalizzazione del mercato nazionale nonché al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni in atmosfera derivanti dalla produzione energetica, specialmente attraverso la promozione delle fonti rinnovabili e dell’uso razionale dell’energia”. Esso si articola in cinque linee di intervento complementari rispetto agli interventi previsti dalle misure 1.16 e 1.17 del POR Sicilia 2000-2006:

� Interventi volti all’autoproduzione energetica da risorse rinnovabili; � Interventi integrativi per l’ampliamento della rete metanifera nei Comuni della

Regione; � Interventi di risparmio energetico ed incremento dell’efficienza negli usi finali; � Promozione della mobilità sostenibile; � Campagna di informazione e sensibilizzazione.

In totale la dotazione finanziaria dell’APQ ammonta a € 88.000.000 distribuiti tra le linee di intervento nel modo descritto dalla tabella che segue:

Tabella 4.21: risorse APQ Energia Linea di intervento € % 1. Autoproduzione energetica da risorse rinnovabili 18.000.000 20,45 2. Ampliamento della rete metanifera 20.000.000 22,73 3. Risparmio energetico ed incremento dell’efficienza negli usi finali 40.000.000 45,45 4. Promozione della mobilità sostenibile 5.600.000 6,36 5. Campagna di informazione e sensibilizzazione 4.400.000 5,00 Totale 88.000.000 100 Fonte: http://www.euroinfosicilia.it/sicilia/APQ/APQ_Energia/ripartizione_finanziaria.pdf.

A tale strumento si affiancano gli interventi previsti all’interno del Programma Operativo

Regionale Sicilia 2000-2006 nell’ambito dell’Asse I “Risorse naturali” dalle misure 1.16 e 1.17. La prima (“Reti energetiche”) ha lo scopo di completare la rete elettrica nonché la rete metanifera attraverso interventi di distribuzione del gas metano sia nei centri abitati che per gli agglomerati industriali e per gli usi in agricoltura. La misura 1.17 (“Diversificazione della produzione energetica”) riguarda la “realizzazione di interventi finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili ad alto indice di risparmio energetico e basso livello di emissioni inquinanti e climalteranti (biomasse, energia solare, eolica e geotermica)”.

Rispetto alle due misure si riporta di seguito lo stato di attuazione sia dal punto di vista finanziario che di attivazione degli interventi.

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Tabella 4.22: avanzamento Misure POR settore Energia Avanzamento finanziario Interventi

Misura Spesa pubblica (€) Spesa monitorata al 31/12/2005 (€)

Settore N°

Importo (Meuro)

Rete metanifera 107 314,3 1.16 125.000.000,00 55.761.151,43 Rete elettrica 32 32

Solare fotovoltaico 42 24 Eolico terrestre 6 104,2 1.17 127.221.666,00 14.911.616,20

Biomassa 2 4,9 Totale 252.221.666,00 70.672.767,63 189 479,40 Fonte:Elaborazione TFAA su dati Dipartimento Programmazione Regione Siciliana e Ernst & Young.

Occorre preliminarmente segnalare che gli interventi finanziati sono in massima parte

ancora in fase di realizzazione e, quindi, gli effetti si produrranno solo al momento della loro ultimazione. La distribuzione degli interventi sul territorio, inoltre, si presenta disomogenea e caratterizzata da un basso grado di integrazione con gli altri interventi infrastrutturali in ambito POR che interessano le aree ASI.

Ancora sul piano delle risposte, vanno analizzati tre importanti indicatori6:

� interruzioni del servizio elettrico; � grado di insoddisfazione dell'utenza per l'erogazione di gas; � popolazione regionale che risiede in comuni serviti da gas metano (%).

Per quanto riguarda il primo, negli anni 1998-2003 si registra una diminuzione (da 6,2 a 4,4)

nella frequenza delle interruzioni accidentali lunghe del servizio elettrico (numero medio per utente), anche se il dato rimane superiore sia a quello nazionale che a quello delle regioni obiettivo 1.

Anche il grado di insoddisfazione complessiva dell'utenza per i servizi di erogazione di gas (%) fa registrare risultati incoraggianti: le famiglie poco o per niente soddisfatte del servizio complessivo per 100 famiglie allacciate alla rete sono passate da 9,5 nel 1998 a 2,9 nel 2003, con valori ben al di sotto sia della media nazionale che di quella relativa alle regioni obiettivo 1.

Andamento simile presenta anche la percentuale di popolazione regionale che risiede in comuni serviti da gas metano che passa dal 79,4% del 2001 al 85,1% del 2003, segnando un avvicinamento al dato nazionale (90,5%) e un valore nettamente superiore a quello registrato per le regioni obiettivo 1 (77%).

Per quanto riguarda gli scenari futuri il riferimento va al Documento strategico regionale preliminare per la politica di coesione 2007-2013 che costituisce il quadro di contesto del prossimo ciclo di programmazione dei fondi strutturali comunitari (2007-2013). Per il settore energia all’interno del documento vengono individuati due obiettivi generali:

� ridurre la dipendenza energetica dalle fonti tradizionali attraverso la valorizzazione

delle fonti alternative endogene, anche nell’ottica del rispetto del protocollo di Kyoto; � rendere più efficiente ed efficace il sistema di produzione, distribuzione e consumo

dell’energia,in un’ottica di competitività territoriale.

Tali obiettivi generali si articolano in una serie di obiettivi specifici:

6 Indicatori di "contesto chiave" e variabili di "rottura" per la valutazione del QCS 2000-06 http://www.istat.it/dati/db_siti/contesto/info02.html

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� promuovere, in coerenza con le linee di intervento individuate dall’APQ Energia, la diffusione delle fonti rinnovabili (specie solare termico a bassa e alta temperatura, solare fotovoltaico, biomassa), sia nell’ambito dell’utenza residenziale sia in ambito produttivo;

� integrare fortemente le tematiche energetiche nella programmazione strategica delle attività di ricerca e innovazione, puntando sulla valorizzazione del potenziale di energie rinnovabili del territorio regionale e sulle condizioni climatiche tipicamente mediterranee;

� adeguare gli impianti di produzione e le reti di distribuzione dell’energia, anche al fine direndere possibile in futuro un agevole collegamento alle nuove fonti di approvvigionamento rinnovabili;

� favorire la razionalizzazione della domanda di energia, principalmente mediante l’incremento dell’efficienza negli usi finali di energia, specie nei settori residenziale e dei trasporti. Le priorità sulle quali la Regione intende concentrare la propria azione sono:

� adozione e attuazione del Piano Energetico Regionale; � realizzazione di nuovi impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili; � sostegno alla ricerca e innovazione nel campo delle fonti rinnovabili individuate

come prioritarie a livello regionale, ivi comprese quelle basate sull’idrogeno, ai fini di una � diffusione di tecnologie in grado di renderle fruibili anche su piccola scala; � sostegno alla ricerca e al trasferimento della innovazione in materia di risparmio

energetico in edilizia e di bio-edilizia, sia pubblica che residenziale; � conversione a metano delle centrali elettriche attive e sostegno all’utilizzo del

metano nei settori dell’autotrazione, della climatizzazione della produzione di energia elettrica, sia in termini di autoproduzione (generazione distribuita, cogenerazione) che di produzione mediante centrali;

� realizzazione di interventi finalizzati ad incrementare l’efficienza negli usi finali e ad affermare di modelli di mobilità sostenibile (con particolare attenzione al potenziamento della rete di trasporto elettrico) e consumi energetici responsabili, mediante un adeguato mix di sostegni finanziari diretti e indiretti;

� adeguamento delle competenze della PA in materia di programmazione energetica e di gestione, specie per quanto riguarda le fasi di monitoraggio, controllo, valutazione e comunicazione.

Sul piano delle criticità occorre rilevare innanzitutto l’assenza di una organica rete di rilevamento e controllo per un efficace monitoraggio delle refluenze sull’ambiente del settore nonché l’assenza di strutture di Inventario delle Emissioni Locali per il di calcolo delle emissioni. Tali aspetti sono ancora più importanti laddove si consideri l’incidenza prevalente del settore industriale sul contributo di emissione di CO2, SO2 e NOx. Stessa situazione si riscontra in relazione all’assenza di un organico censimento degli scarichi industriali.

Sulla scorta di quanto detto appare chiaro che la politica energetica regionale dovrebbe perseguire l’obbiettivo della riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera, di una migliore efficienza energetica del tessuto industriale, di un incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, dell’utilizzazione delle migliori tecnologie disponibili, nonché della riduzione dell’inquinamento dei reflui e della produzione di rifiuti pericolosi.

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Legenda

☺☺☺☺indica una valutazione positiva in relazione al raggiungimento dell’ obbiettivo perseguito o del Trend

regionale rispetto alla precedente RSA 2002

���� indica che l’obbiettivo è raggiunto solo parzialmente

Indicatori utilizzati per l’analisi Tematiche Ambientali

Obiettivo Indicatore DPSIR Fonte dei dati Valutazione rispetto all’obiettivo

Trend Regionale R.S.A. 2002-

2005 Cambiamenti climatici

Ridurre le emissioni di gas serra

Emissioni (NOX, CH4, N2O,PM)

P APAT disaggregazione a livello provinciale dell’inventario nazionale delle emissioni (2004)

☺☺☺☺ ☺☺☺☺

Emissioni (CO2) P APAT disaggregazione a livello provinciale dell’inventario nazionale delle emissioni (2004)

���� ����

Consumo di risorse

Ridurre il consumo di risorse

Consumi di energia elettrica

P GRTN ���� ����

Quantità annue di materiale estratto

P ARPA Sicilia 2004

���� ����

Cave attive P ARPA Sicilia 2004

���� ����

Efficienza ambientale di imprese e organizzazioni

Migliorare le prestazioni ambientali di imprese e organizzazioni

N° imprese o organizzazioni con sistema ISO 14001 o EMAS

R ARPA Sicilia 2004 ☺☺☺☺ ☺☺☺☺

Intensità energetica del PIL

D ISTAT ���� ����

Attività a rischio di incidente rilevante

P ARPA Sicilia 2004

���� ����

N° di incidenti rilevanti riscontrati

I ARPA Sicilia 2004

���� ����

Percentuale di energia proveniente da fonti rinnovabili

D GRTN ���� ☺☺☺☺

Numero di impianti suddivisi per tipologia

D GRTN ���� ����

Perdite in rete D GRTN ☺☺☺☺ ☺☺☺☺

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���� indica che non si riscontrano variazioni significative rispetto a quanto rilevato nella precedente RSA

2002

���� indica una valutazione negativa del Trend o in relazione al raggiungimento dell’ obbiettivo perseguito

_ indica che non vi sono dati di riferimento per verificare il Trend regionale

_ indica che non vi è un Target obiettivo ben identificato

*Trend Regionale R.S.A. 2002-2005 per alcuni indicatori è indicato l’arco temporale del trend di riferimento

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Bibliografia

Contributo alle Linee Guida della programmazione economico finanziaria regionale per il periodo 2007-2013 Settore “Energia”, Tullio Pagano (NVVIP), Federico Nucita (Task Force Ambiente – ARTA Sicilia), Dipartimento Programmazione della Regione Siciliana.

“Rapporto sulla filiera dell’energia – Produzione, Trasporto, Distribuzione”, a cura di Claudio Basso, Assessorato Industria della Regione Siciliana, Ufficio Speciale per il coordinamento delle iniziative energetiche. Gestore Nazionale della Rete di Trasmissione, Dati statistici sull'energia elettrica in Italia, On-line su http:www.grtn.it Regione Siciliana. Assessorato Bilancio e Finanze, Dipartimento Bilancio e Tesoro, Servizio Statistica, Relazione sulla situazione economica della Regione Siciliana 2004. On-line su http://www.regione.sicilia.it Regione Siciliana. Assessorato Bilancio e Finanze, Dipartimento Bilancio e Tesoro, Servizio Statistica Annuario statistico regionale Sicilia 2004. On-line su http://www.regione.sicilia.it/bilancio/index.htm Regione Siciliana. Assessorato Bilancio e Finanze, Dipartimento Bilancio e Tesoro, Servizio Statistica Conti economici della Sicilia. On-line su http://www.regione.sicilia.it/bilancio/index.htm Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, Annuario dei dati ambientali Sicilia 2004. Ernst & Young “Aggiornamento valutazione intermedia POR Sicilia 2000-2006” dicembre 2005. Siti Web: www.regione.sicilia.it/bilancio www.regione.sicilia.it/industria http://www.istat.it/dati/db_siti/contesto/info02.html “Indicatori di "contesto chiave" e variabili di "rottura" per la valutazione del QCS 2000-06”