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Questa foto di Autore sconosciuto è concesso in licenza da CC BY-NC-NDQuesta foto di Autore sconosciuto è concesso in licenza da CC BY-NC-ND
Il bosco fisico
Terreno coperto di alberi d'alto fusto sotto i quali si sviluppano anche arbusti
e piante erbacee
IL BOSCO...UN PALAZZO DI TANTI PIANI!
Il bosco è un insieme di piante. Esso è formato da diversi piani come
un palazzo.
Nei piani sotterranei ci sono le radici delle piante, i tartufi e le
tane di alcuni animali.
Al piano terra crescono i funghi, i muschi, le erbe
e i fiori.0
1 Al primo piano ci sono i cespugli e le felci.
2 Il secondo piano è quello degli arbusti, piante
piuttosto basse.
Al terzo piano si trovano le chiome
degli alberi.
3
Bosco o foresta?
Il bosco è un'estensione di terreno più ridotta della
foresta ed è coperta da alberi, specialmente ad alto fusto, creata dall'uomo e priva di animali. Generalmente la
disposizione degli alberi nei boschi è regolare, le piante
sono disposte ad una distanza costante.
La foresta è un'estensione di terreno più ampia, la cui vegetazione è
spontanea ed ospita parecchie forma di vita animali. La disposizione delle piante è casuale perché la crescita
avviene senza limitazioni.
Luogo di contemplazione e di quiescenza
Il bosco interiore
luogo dello smarrimento e dell’ignoto
luogo fantastico e privo di regole
luogo di iniziazione e di maturazione
La bella addormentata nel bosco
C'era una volta un re e una regina che ogni giorno dicevano: "Ah, se avessimo un bambino!" Ma il bambino non veniva mai. Un giorno, mentre la regina faceva il bagno, ecco che un gambero saltò fuori dall'acqua e le disse: "Il tuo desiderio sarà esaudito: darai alla luce una bambina."
La profezia del gambero si avverò e la regina partorì una bimba così bella che il re non stava più nella pelle dalla gioia e ordinò una gran festa. Non invitò soltanto i suoi parenti, amici e conoscenti, ma anche le fate perché‚ fossero benevole e propizie alla neonata. Nel suo regno ve n'erano tredici, ma siccome egli possedeva soltanto dodici piatti d'oro per il pranzo, dovette rinunciare a invitarne una.
la tredicesima che voleva vendicarsi perché‚ non era stata invitata. Ella disse ad alta voce: "A quindici anni, la principessa si pungerà con un fuso e cadrà a terra morta." Allora si fece avanti la dodicesima, che doveva formulare il suo voto; certo non poteva annullare la spietata sentenza, ma poteva attenuarla e disse: "La principessa non morirà ma cadrà in un sonno profondo che durerà cento anni."
Ora avvenne che proprio il giorno in cui compì quindici anni, il re e la regina erano fuori ed ella rimase sola nel castello. Giro dappertutto, visitò ogni stanza a piacer suo e giunse infine a una vecchia torre. Salì una stretta scaletta che la condusse fino a una porticina. Nella serratura c'era una chiave arrugginita e quand'ella la girò, la porta si spalancò: in una piccola stanzetta c'era una vecchia con un fuso che filava con solerzia il suo lino.
Rosaspina si punse…
Intorno al castello crebbe una siepe di fitte spine, che ogni anno diventava sempre più alta finché‚ arrivò a cingerlo completamente e a ricoprirlo tutto; così non se ne vide più nulla, neanche le bandiere sul tetto. Ma nel paese si diffuse la leggenda di Rosaspina, la bella addormentata, come veniva chiamata la principessa; e ogni tanto veniva qualche principe che si avventurava attraverso il roveto tentando di raggiungere il castello. Ma non riuscivano a penetrarvi perché‚ le spine li trattenevano come se si fosse trattato di mani, ed essi si impigliavano e morivano miseramente.
Dopo molti anni un giovane principe che non aveva timore delle insidie del bosco provò l’impresa. Erano trascorsi cento anni e quando si avvicinò al roveto, non trovò che fiori bellissimi che si scostarono spontaneamente al suo passaggio, ricongiungendosi alle sue spalle, sicché‚ egli passò illeso.
Finalmente giunse alla torre e aprì la porta della cameretta in cui dormiva Rosaspina. Giaceva là, ed era così bella che egli non riusciva a distoglierne lo sguardo. Si chinò e le diede un bacio.
E, come l'ebbe baciata, Rosaspina aprì gli occhi, si svegliò e lo guardò tutta ridente. Allora scesero insieme e il re, la regina e tutta la corte si svegliarono e si guardarono l'un l'altro stupiti.
La bella addormentata e il bosco…
Il bosco rappresenta lo strumento attraverso il quale la principessa raggiunge la maturità
Rosaspina si risveglierà dopo cento anni e il bosco la proteggerà, permettendole di guarire e di diventare donna
L’attesa del risveglio rappresenta la pazienza che permette di raggiungere la conoscenza
La pazienza è la qualità di chi è in grado di accettare i contrattempi, le avversità, le difficoltà e il dolore con animo fiducioso.
scende dal cielo anche dormendo il bene.
… quanno dorme perzì chiove lo bene.
«Sole, Luna e Talia» In: «Lo cunto de li cunti»
Di Giambattista Basile
La selva oscura di Dante Alighieri
La chiesa medievale identificava il bosco come il
luogo del paganesimo e della superstizione
Nelle zone rurali resistevano ancora culti pagani legati alla natura, da sempre diffusi nella
cultura contadina.
Il bosco è dunque contrapposto alla città,
simbolo della civilizzazione e della
chiesa romana.
«Selva», dal latino «silva», è un bosco, per lo più fitto ed esteso
quantità di cose o di persone fitta come una selva; moltitudine confusa:
una selva di capelli; una selva di cifre, di errori; una selva di soldati
Il significato letterale
La selva
Il significato figurato
1. Nel mezzo del cammin di nostra vita
2. Mi ritrovai per una selva oscura,
3. ché la diritta via era smarrita.
A metà del cammino della vita (significa a 35 anni) mi ritrovai in una buia boscaglia (selva oscura allegoria del peccato e della dannazione) perché avevo smarrito la giusta via (la via che conduce alla salvezza).
4. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
5. esta selva selvaggia, aspra e forte
6. che nel pensier rinova la paura!
Ahimé, descrivere cos’era è cosa ardua (dura) questo bosco selvaggio, impervio e difficile (forte), che al solo ripensarvi mi torna la paura!
Il barone rampante
E’ un romanzo del 1957 scritto da Italo Calvino
https://www.youtube.com/watch?v=GW4_MC1flBE&t=79s
Il bosco è per Cosimo il luogo dove fuggire dalla realtà precostituita e «civile»
Il suo atto di ribellione lo porta a conoscere un’altra
realtà, più vera perché libera dei pregiudizi e delle
costruzioni mentali della società umana
La natura, dunque, è il luogo del ritorno a se stessi…
«Chi vuole guardare bene la terra deve tenersi alla distanza
necessaria»
Italo Calvino
Il suono della natura
https://www.youtube.com/watch?v=6X7CPbMA6B0
Cosimo un giorno sorprendendo tutti si arrampica sulla cima di un albero altissimo
e, approfittando di una mongolfiera di passaggio vi si aggrappa. Così, senza tradire
il suo intento di non rimettere più piede sulla terra, scompare nel mare.
Quando Cosimo Piovasco di Rondò barone di Ombrosa si accorse che stava per morire si
aggrappò alla fune di una mongolfiera e sparì in mezzo al cielo, una lapide lo ricordò con queste
parole:
"Visse sugli alberi -amò sempre la terra-salì in cielo"
Il bosco è qui il luogo dove la bambina, già quasi ragazza, avrà la
possibilità di misurarsi con le proprie forze, lontana dai genitori
Il mantello rosso è il simbolo della pubertà, fase della vita in cui da bambina si diventa
fanciulla
Il lupo è il simbolo della forza selvaggia della natura umana.
Esso è infatti l’animale selvatico che è più vicino
all’uomo per condotta, astuzia e abitudini
L’ago e la spilla
In quest’area della Francia nel XIX secolo circolavano delle versioni orali della fiaba in cui si accennava a due sentieri: quello degli
aghi e quello degli spilli
Scopriamo insieme cosa significano…
I due oggetti appuntiti rimandano a due possibilità
la cura domestica è rappresentata dall'ago
Le versioni orali provenienti dalle lontane campagne francesi
presentano molte differenze con i due modelli scritti
Nelle versioni scritte è assente la domanda che il lupo rivolge a Cappuccetto Rosso
quando la incontra nel bosco: "Quale sentiero vuoi prendere, quello degli
aghi o quello degli spilli?".
la seduzione rappresentata dallo spillo
Come vedi c’è una versione della fiaba che non conosci… e altre
ancora che non ti aspetti…
In Russia c’è «Pierino e il lupo»
In Cina il lupo diventa una tigre
In Africa, il cattivo sarebbe una volpe o una iena
In Iran la protagonista è accompagnata da un ragazzo
Per una fiaba tante versioni
In Italia c’è una versione abruzzese che risale al XIV sec. «La finta nonna». La bambina riesce a fuggire dall’Orca (qui il lupo non c’è) attraversando il
fiume Giordano
I Fratelli Grimm addolcirono la pillola, salvando la piccola e la nonna grazie al cacciatore
In Romania il lupo mangia due dei tre capretti rinchiusi nella casa del bosco ne «La capra e i tre
capretti»
La versione scritta più antica della fiaba è del 1697, »Le Petit Chaperon Rouge» di
Charles Perrault
Perché così tante versioni di una stessa fiaba?
E se la geografia c’entrasse con tutto questo?
Farsi domande è il miglior modo per imparare e comprendere
Potremmo considerare le fiabe popolari come delle indicazioni della storia umana che ci mostrano quanto le diverse società abbiano
interagito l’una con l’altra e come le persone si siano mosse nel mondo
una fiaba orale si comporta proprio come una specie biologica: di generazione in generazione
si tramanda, sempre simile a se stessa ma sempre recando una lievissima mutazione che,
nel tempo, finisce per divenire parte del racconto stesso
Impariamo a utilizzare Google Maps per creare una storyboard con la quale
rappresentare fatti e itinerari
Ora proviamo in gruppo a costruire una storyboard delle varie versioni della
fiaba utilizzando Google Maps
https://www.youtube.com/watch?v=3IkOz0WjRNQ
https://www.youtube.com/watch?v=tVmrbZBhwHk&t=213s
Guardiamo insieme questi video tutorial
Spingiamoci oltre!Proviamo a creare vari livelli per localizzare,
raccontare e tracciare «il cammino di Cappuccetto rosso».
Prima però bisogna progettare il lavoro, partendo dalla costruzione di una mappa
concettuale, cartacea e digitale. L’applicazione «Padlet» ci verrà in aiuto.
Ci siamo esercitati e, infine, abbiamo allegato il link della bacheca che contiene
tutti i nostri lavori.Complimenti a noi!
https://it.padlet.com/iirace/cappuccettorosso