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Le norme nazionali di recepimento delle Direttive Comunitarie inerenti la protezio- ne della biodiversità (Direttiva Habitat 92/43/CEE e Direttiva Uccelli 79/409/CEE, così come sostituita dalla Dir. 2009/197/CE) e le valutazioni ambientali (Direttiva VIA 85/337CEE, così come modificata dalla Dir. 2014/52/UE e la Direttiva VAS 2001/42/CE), agi- scono in modo complementare nel perseguire, in un’ottica d’in- tegrazione, gli obiettivi di con- servazione della biodiversità e di sviluppo sosteni- bile, attraverso vari strumenti tra i quali la gestione integrata e la Valuta- zione di incidenza. Tali aspetti assumono, oggi, particolare rilevanza nell’ambito del percorso di designazione delle ZSC du- rante il quale si conclude il processo di in- tegrazione delle misure di conservazione dei siti Natura 2000 anche negli strumenti di pianificazione e gestione delle Aree Na- turali Protette così come definiti dalla Legge quadro sulle Aree Naturali Protette n. 394 del 6 dicembre 1991. Questo numero della newsletter si focaliz- za pertanto sulle procedure relative all’in- tegrazione delle Misure di Conservazio- ne/Piani di gestione dei siti Natura 2000 al- l’interno degli strumenti di pianificazione e gestione delle aree naturali protette (“Piani”, “Norme Tecniche di Attuazione” e/o “Regolamenti”). La necessità di integrare tali misure dirette alla salvaguardia ed alla gestione di “habi- tat/specie/habitat di specie” di interesse co- munitario (ai sensi delle Direttive Habitat ed Uccelli), pre- senti in siti Natu- ra 2000 (ZPS, SIC e ZSC), com- presi in aree pro- tette (parzial- mente o total- mente), costitui- sce argomento di grande attualità, sia a livello cen- trale (Parchi Na- zionali, Aree marine protette, Riserve Na- turali Statali) sia a livello regionale (Riser- ve Naturali, Parchi Regionali, Riserve ma- rine regionali). Infatti, il variegato scenario di sovrapposi- zione territoriale tra siti Natura 2000 e aree protette nazionali e regionali nel mo- mento della designazione delle Zone Spe- ciali di Conservazione (ZSC) che, come previsto dall’art. 3 del DPR 357/97 e s.m.i., avviene con Decreto del Ministero del- l’Ambiente adottato “d'intesa con ciascuna Regione e Provincia autonoma interessatarichiede una particolare attenzione anche per gli aspetti procedurali. Un altro argomento cardine, strettamente numero 9 Febbraio 2016 La Pianificazione integrata per la biodiversità: Aree protette e Rete Natura 2000 3 Misure di conservazione, piani dei parchi e valutazioni ambientali 8 Parco nazionale dell’Alta Murgia: l’esperienza di VAS del piano del parco 9 Parco nazionale della Sila e Rete Natura 2000: un’esperienza per un “Piano integrato” 10 Box Procedura di infrazione 2015/2163 10 Box Progetto Life Making Good Nature (MGN) 12 Box LIFE GESTIRE: convegno finale e proseguimento del progetto 13 Box Workshop sulla gestione delle praterie della regione biogeografica alpina 14 Box Il portale delle valutazioni ambientali 15 News Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare direzione generale per la protezione della natura e del mare Foto: Enrico Calvario Foto: Enrico Calvario

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Le norme nazionali di recepimento delleDirettive Comunitarie inerenti la protezio-ne della biodiversità (Direttiva Habitat92/43/CEE e Direttiva Uccelli 79/409/CEE,così come sostituita dalla Dir. 2009/197/CE)e le valutazioni ambientali (Direttiva VIA85/337CEE, così come modificata dallaDir. 2014/52/UE e la Direttiva VAS2001/42/CE),agi-scono in modocomplementarenel perseguire,in un’ottica d’in-tegrazione, gliobiettivi di con-servazione dellabiodiversità e disviluppo sosteni-bile, attraversovari strumentitra i quali la gestione integrata e la Valuta-zione di incidenza. Tali aspetti assumono,oggi, particolare rilevanza nell’ambito delpercorso di designazione delle ZSC du-rante il quale si conclude il processo di in-tegrazione delle misure di conservazionedei siti Natura 2000 anche negli strumentidi pianificazione e gestione delle Aree Na-turali Protette così come definiti dallaLegge quadro sulle Aree Naturali Protetten. 394 del 6 dicembre 1991.

Questo numero della newsletter si focaliz-za pertanto sulle procedure relative all’in-tegrazione delle Misure di Conservazio-ne/Piani di gestione dei siti Natura 2000 al-

l’interno degli strumenti di pianificazionee gestione delle aree naturali protette(“Piani”, “Norme Tecniche di Attuazione”e/o “Regolamenti”). La necessità di integrare tali misure direttealla salvaguardia ed alla gestione di “habi-tat/specie/habitat di specie” di interesse co-munitario (ai sensi delle Direttive Habitat

ed Uccelli), pre-senti in siti Natu-ra 2000 (ZPS,SIC e ZSC), com-presi in aree pro-tette (parzial-mente o total-mente), costitui-sce argomento digrande attualità,sia a livello cen-trale (Parchi Na-

zionali, Aree marine protette, Riserve Na-turali Statali) sia a livello regionale (Riser-ve Naturali, Parchi Regionali, Riserve ma-rine regionali).Infatti, il variegato scenario di sovrapposi-zione territoriale tra siti Natura 2000 earee protette nazionali e regionali nel mo-mento della designazione delle Zone Spe-ciali di Conservazione (ZSC) che, comeprevisto dall’art. 3 del DPR 357/97 e s.m.i.,avviene con Decreto del Ministero del-l’Ambiente adottato “d'intesa con ciascunaRegione e Provincia autonoma interessata”richiede una particolare attenzione ancheper gli aspetti procedurali. Un altro argomento cardine, strettamente

numero 9 Febbraio 2016

La Pianificazione integrataper la biodiversità: Aree protettee Rete Natura 2000

3 Misure di

conservazione, piani

dei parchi e valutazioni

ambientali

8 Parco nazionale

dell’Alta Murgia:

l’esperienza di VAS

del piano del parco

9 Parco nazionale

della Sila e Rete Natura

2000: un’esperienza per

un “Piano integrato”

10 BoxProcedura di infrazione

2015/2163

10 BoxProgetto Life Making Good

Nature (MGN)

12 BoxLIFE GESTIRE: convegno

finale e proseguimento

del progetto

13 BoxWorkshop sulla gestione

delle praterie della regione

biogeografica alpina

14 BoxIl portale delle valutazioni

ambientali

15 News

Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Maredirezione generale per la protezione della natura e del mare

Foto: Enrico Calvario

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collegato al precedente, riguarda la proce-dura di VAS relativa ai Piani delle aree na-turali protette.

A conferma del rilevante interesse che l’ar-gomento riveste a livello istituzionale vi è larecente lettera del Ministro dell’Ambienteai Presidenti delle Regioni e delle Provinceautonome, sull'importanza della valutazio-ne ambientale strategica. Il Ministro evi-denzia che “la VAS è un processo che deveaccompagnare il percorso di pianificazionee di programmazione ai diversi livelli terri-toriali, per sostenere le Amministrazioninella dovuta integrazione degli aspetti am-bientali nelle politiche di settore. Le struttu-re deputate alla tutela dell'ambiente svolgo-no un ruolo fondamentale per garantireche le attività dell'uomo siano improntatealla sostenibilità, tutelando la capacità rige-nerativa degli ecosistemi (e delle risorse) esalvaguardando la biodiversità, anche perun'equa distribuzione dei vantaggi connes-si alle attività economiche”. Pone, inoltrel’attenzione sulle criticità nell’applicazionedella procedura rimarcando che “ancoraoggi la procedura di VAS è spesso vissutacome mero adempimento normativo e noncome uno strumento prioritario che quali-fica il processo decisionale, secondo moda-lità trasparenti e realmente partecipate. Inpoche parole, nell'attuare la VAS prevalepiù la preoccupazione di contenziosi co-

munitari, che non la consapevolezza delleopportunità e dei vantaggi da affinare dicontinuo per migliorarne l'efficacia. Tra lecause, anche il ritardo con cui a volte vieneavviato il processo valutativo rispetto allafase di pianificazione, con il rischio di vani-ficarne la possibilità di incidere concreta-mente dall'inizio e minimizzando cosi ana-lisi, alternative e valutazioni preventive de-gli effetti ambientali, temi peraltro moltosentiti a livello territoriale. E' in questo con-testo che si inquadrano le presenti conside-razioni destinate a sottolineare il quadro diopportunità che la VAS rappresenta, per farsi che le valutazioni ambientali accompa-gnino l'intero arco di vita di un piano e diun programma, dalla fase di pianificazionealla fase attuativa nella quale verificare lescelte adottate”. La lettera si può scaricareal seguente link:http://www.minambiente.it/notizie/lettera-di-

galletti-presidenti-regioni-e-province-autono

me-vas-strumento-importante

In riferimento a tale argomento, nell’ambi-to del Programma PON GAS (FSE) 2007-2013 - Linea di intervento “Sviluppo Soste-nibile”- Azione 7.B “Azioni di supporto aiprocessi di Valutazione Ambientale Strate-gica (VAS) e ai procedimenti di Valutazioned’Impatto Ambientale (VIA)”, la DirezioneGenerale per le Valutazioni e Autorizzazio-ni Ambientali del MATTM, in collaborazio-

ne con la Direzione Generale per la Prote-zione della Natura e del Mare, ha program-mato e realizzato una serie di incontri cheil 28 ottobre 2015 hanno condotto ad unagiornata conclusiva tenutasi a Roma aven-te come oggetto “La VAS: strumento di go-vernance e di indirizzo per la pianificazio-ne delle aree naturali protette”.

L’incontro di Roma si è posto in continuitàcon i due Workshop realizzati a luglio, aPalermo e Salerno, aventi per tema “La va-lutazione ambientale e la pianificazione in-tegrata delle aree naturali protette e dei sitiNatura 2000”, nel corso dei quali è statotrattato il tema dei processi di valutazioneambientale connessi alla predisposizione eall’approvazione degli strumenti di pianifi-cazione, regolamentazione e gestione dellearee protette integrati con le misure di con-servazione/Piani di gestione dei siti dellaRete Natura 2000. Gli atti delle tre giornatesono disponibili al seguente link:http://www.pongas.minambiente.it/workshop-

7b/misura-7b/workshop

L’interesse suscitato e le criticità di applica-zione riscontrate nel completare il percorsodi approvazione dei Piani dei Parchi, han-no suggerito di approfondire il tema e ri-portare, a titolo esemplificativo, le espe-rienze relative ai Parchi Nazionali della Silae dell’Alta Murgia. �

La Valutazione Ambientale Strategica rappresenta uno strumento di governance e di indirizzo per la pianificazionedelle aree naturali protette (Isola di Caprera – Parco Nazionale dell’arcipelago della Maddalena). Foto: Enrico Calvario

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3Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del MareDIREZIONE GENERALE PER LA PROTEZIONE DELLA NATURA E DEL MARE

La Direttiva “Habitat” 92/43/CEE, per le zo-ne speciali di conservazione, prevede che gliStati membri stabiliscono le misure di con-servazione necessarie che implicano, all’oc-correnza, appropriati piani di gestione speci-fici o integrati ad altri piani di sviluppo e leopportune misure regolamentari, ammini-strative o contrattuali che siano conformi al-le esigenze ecologiche dei tipi di habitat natu-rali di cui all’allegato I e delle specie di cui al-l’allegato II presenti nei siti. Tali disposizio-ni, recepite in Italia con il D.P.R. 357/97, ri-guardano anche i Siti Natura 2000 ricaden-ti in Aree Naturali Protette. A tal fine lostesso D.P.R. agli articoli 4, comma 3, e 6prevede che, qualora le Zone Speciali diConservazione (ZSC) e le Zone di Protezio-ne Speciale (ZPS) rientrino all’interno diaree naturali protette, si applicano “le misu-re di conservazione per queste previste dallanormativa vigente”.

Come meglio specificato negli artt. 2 e 3 delD.M. 17 ottobre 2007, relativo ai Criteri Mi-nimi uniformi per la definizione delle mi-sure di conservazione in ZSC e ZPS, per iSiti di Importanza Comunitaria (SIC), leZSC, le ZPS o le loro porzioni ricadenti al-l'interno di aree naturali protette, le misuredi conservazione sono individuate ad even-tuale integrazione delle misure di salva-guardia e delle previsioninormative definite “dai ri-spettivi strumenti di regola-mentazione e pianificazioneesistenti” (ad es. Piani, Nor-me Tecniche di Attuazione,Regolamenti).

Inoltre, con riferimento aiSIC/ZSC ricadenti parzial-mente in aree naturali pro-tette, il D.P.R. n. 357/1997precisa (art. 4, comma 3,secondo capoverso e art. 6)

che “per la porzione ricadente all'esterno delperimetro dell'area naturale protetta, la Re-gione o la provincia autonoma adotta, senti-ti anche gli enti locali interessati e il soggettogestore dell'area protetta, le opportune misu-re di conservazione e le norme di gestione”.Quindi secondo il combinato disposto dellenorme richiamate, per i SIC/ZSC e per leloro porzioni ricadenti all’interno dell’A-rea Naturale Protetta, le misure di con-servazione sono individuate dall’EnteGestore della stessa nei propri strumen-ti di regolamentazione e pianificazione,al fine di individuare misure di conserva-zione omogenee per l’intero sito e coordi-narne la gestione nella sua integrità. Talenorma prevede che le misure di conserva-zione, per la porzione ricadente all’esternodel perimetro dell’area naturale protetta, sia-no individuate dalla Regione o dalla Pro-vincia autonoma “sentito” l’Ente gestoredell’area protetta stessa.

A tal fine, l’adozione e l’approvazione deglistrumenti di pianificazione e di regolamen-tazione richiamati, fatti salvi i divieti ex le-ge (cfr L. 394/91), prevedono sempre un co-involgimento attivo delle Regioni/Provinceautonome interessate, in applicazione delprincipio di cooperazione e collaborazionetra Stato, Regioni ed Enti locali. Nella stes-

sa ottica, la Regione/Provincia autonomainteressata e l’Ente gestore dell’Area Natu-rale Protetta possono stabilire di comuneintesa che la gestione del sito, sia per la por-zione ricadente nell’area protetta, sia per laporzione esterna, sia affidata all’Area Natu-rale Protetta.

Integrazione delle misure diconservazione all’interno deglistrumenti di pianificazionedelle aree naturali protette

Come sopra descritto, nei casidei Siti Natura 2000 ricadenti all'internodi aree naturali protette di rilievo naziona-le, il DM Criteri Minimi del 17 ottobre2017 prevede per la gestione di questi Sitiopportune misure di conservazione da in-tegrare all'interno degli strumenti di rego-lamentazione e pianificazione di cui allaLegge Quadro sulle Aree Naturali Protette.Tuttavia, quanto accaduto sul territorionazionale, ha evidenziato applicazioni dis-omogenee della normativa descritta, de-terminando, il più delle volte, una compre-senza o una sovrapposizione di misure diconservazione, in parte individuate all’in-terno degli strumenti di pianificazione/re-golamentazione delle Aree Naturali Pro-tette e in parte derivanti da atti e/o normedelle regioni e delle Province autonome.

Tale sovrapposizione difonti è avvenuta principal-mente in aree naturali pro-tette ancora sprovviste diPiani e/o Regolamenti pro-pri dove le regioni e le pro-vince autonome possonoavere individuato le misu-re di conservazione ancheper i siti Natura 2000 rica-denti all’interno delle stes-se. In tali casi, prima diprocedere con l’intesaMATTM e Regione sul de-

Misure di conservazione,piani dei parchi e valutazioniambientali

Molte ZPS svolgono un ruolo importante perlo svernamento e la sosta di diverse specie di uccelliacquatici di interesse comunitario; nell’immagine ungruppo di Fistioni turchi in volo. Foto Stefano Sarrocco.

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creto di designazione, la Regione o P.A.dovrà acquisire l’impegno dell’ente gestoread adottare tali misure all’interno dei pro-pri strumenti di pianificazione e/o regola-mentazione, in un’ottica di integrazionedegli strumenti di gestione, nel rispettodelle reciproche competenze.In considerazione delle diverse realtà terri-toriali esistenti che comportano sovrappo-

sizione, anche parziale, di Siti Natura 2000e Aree Naturali Protette e le diverse fasiprocedimentali nell’ambito dei processi didefinizione, adozione e approvazione deglistrumenti di pianificazione e gestione di ta-li aree si possono prefigurare gli scenari de-scritti nello schema di seguito riportato:

VAS e Piano del Parco

Il Piano delle aree naturali pro-tette, così come definito dalla Legge Qua-dro (L.N. 394/91) ha come principaleobiettivo “La tutela dei valori naturali edambientali nonché storici, culturali, antro-pologici tradizionali” e deve disciplinare iseguenti contenuti:a) organizzazione generale del territorio esua articolazione in aree o parti caratte-rizzate da forme differenziate di uso, go-dimento e tutela;

b) vincoli, destinazioni di uso pubblico oprivato e norme di attuazione relative conriferimento alle varie aree o parti del pia-no;

c) sistemi di accessibilità veicolare e pedo-nale con particolare riguardo ai percorsi,accessi e strutture riservati ai disabili, aiportatori di handicap e agli anziani;

d) sistemi di attrezzature e servizi per la ge-stione e la funzione sociale del parco, mu-sei, centri di visite, uffici informativi, areedi campeggio, attività agro-turistiche;

e) indirizzi e criteri per gli interventi sullaflora, sulla fauna e sull'ambiente naturalein genere

Il Piano del Parco, è quindi di per sé, unpiano di tutela ambientale, ed è per talemotivo che spesso si incontrano e/o si sonoincontrate forti resistenze a mettere in mo-to il processo di VAS e ancor più della VIN-CA nell’ambito della VAS; non si è infatti fi-nora compreso fino in fondo che è propriotale strumento/processo che consente di faremergere e valutare le possibili ricadute ne-gative che le scelte (ad esempio di Zonizza-zione, di Norme Tecniche di Attuazione incampo urbanistico, di disciplina delle atti-

Piani�di�ANP�non�adottatio�adottati�ma�non�approvati

Piani�e�Regolamenti�sono�integrati�dall’En-te�Gestore�dell’ANP�con�le�misure

di�conservazione�per�i�siti�Natura�Piani2000

Nel�caso�di�Piani�o�Regolamenti�di�ANP�non�ancora�approvati,�ai�fini�della�designazione�delle�ZSC,la�regione,�nel�rilasciare�l’intesa�col�MATT�sul�DM,�prende�atto�delle�misure�di�conservazioneindividuate�dalle�ANP.�Ad�approvazione�avvenuta�lo�strumento�di�riferimento�per�la�gestione

di�Natura�2000�saranno�i�Piani/Regolamenti�della�ANP,�integrati�con�le�misure�di�conservazione.

I�Regolamenti�in�corso�di�redazione�sonointegrati�con�le�misure�di�conservazione

per�i�siti�Natura�2000

Piani�di�ANP�vigenti.Regolamenti�non�approvati

Aree Naturali Protette Nazionali (limite rosso)e Rete Natura 2000 (SIC/ZSC in verde e ZPS in viola)

Aree naturali protette e NATURA 2000

Molti SIC svolgono un ruolo importante per laconservazione di diverse specie di Anfibi tracui l’Ululone ventre giallo, in forte rarefazionein tutto il suo areale. Foto Stefano Sarrocco.

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i procedimenti.Il processo partecipativo, come anche ri-chiamato nella Convenzione di Aarhus:• migliora la qualità delle decisioni;• ne rafforza l’efficacia;• potenzia il sostegno del pubblico alle de-cisioni in materia ambientale;

vità agricole e turistiche) e/o gli interventiprevisti dal Piano posso avere sulle diversecomponenti ambientali.In tale senso, un valore aggiunto del pro-cesso di VAS, in sinergia con il processo diredazione del Piano è quello associato alprocesso partecipativo, cardine di entrambi

• contribuisce alla sensibilizzazione delletematiche ambientali;

• consente ai cittadini di esprimere le pro-prie preoccupazioni alle istituzioni (chele tengono in conto);

• accresce la responsabilità e la trasparenzanel processo decisionale

Piano del Parco

Procedimento Art. 12 legge 394/1991 Procedura VAS D. Lgs 152/2006

Approva�i�criteri�di�redazione�del�Piano. Redige�il�Rapporto�Preliminare�e�avviala�procedura�di�scoping�(90�gg�)

Predispone�la�proposta�di�Piano Predispone�il�Rapporto�ambientalee�la�Sintesi�non�tecnica

Acquisisce�il�Parere�della�Comunitàdel�Parco�sulla�proposta�di�Piano

Approva�in�Consiglio�Direttivo

Inoltra�alla�Regione�la�proposta�di�Piano,il�Rapporto�Ambientale�e�la�Sintesinon�tecnica

Consultazione�pubblica�(per�60�gg)Acquisisce�le�osservazioni(nei�successivi�40�gg)

Inoltra�le�Osservazioni�all’EP�per�il�parere

Si�esprime�sulle�osservazioni�(entro�30�gg)

Si�pronuncia�sulle�osservazioni

Pubblica�il�Piano�sulla�GU�e�sul�BUR

Attua�il�Piano

Approva�il�Piano�d’intesa�con�Ente�Parcoe�Comuni�(per�le�zone�D)�(entro 120 gg

dal parere dell’EP sulle osservazioni)

Parere�motivato�(entro�90�gg)

Predispone�l’eventuale�revisione�del�Pianoe�del�Rapporto�Ambientale

ApprovazioneDichiarazione�di�sintesiPiano�di�monitoraggio

Provvede�all’informazione�al�pubblicosulla�decisione

Avvia�il�monitoraggio

Adotta�il�Piano�(entro�90�gg)

Deposita�(per�40�gg)

EnteParco

Ente Parco

EnteParco

EnteParco

Regione

Regione

Regione

. Le misure di conservazione devono tenere in particolareconsiderazione le specie e gli habitat di interesse comunitario

“prioritari”; nell’immagine è raffigurato l’habitat prioritario dei faggetidegli Appennini con Taxus e Ilex (codice 9210*). Foto: Enrico Calvario

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Dal punto di vista normativo tuttavia nonviene definito in modo esplicito il valore delprocesso di Valutazione Ambientale Strate-gica integrato alla Pianificazione territorialegià nelle prime fasi di redazione. Il D. Lgs152/2006 e ss.mm.ii, così come ha recepitola Direttiva 2001/42/CE, non individua nellaVAS un processo integrato alla redazionedel Piano o Programma, bensì una proce-dura tecnico amministrativa di valutazionedello stesso. Infatti, la possibilità di interve-nire fattivamente nell’elaborazione del Pia-no del Parco da parte del “pubblico” è previ-sta solo a “piano concluso” ed è disciplinatadall’articolo 12, comma 4 della LN 394/91:“Il piano adottato è depositato per quarantagiorni presso le sedi dei comuni, delle co-munità montane e delle regioni interessate;chiunque può prenderne visione ed estrarnecopia. Entro i successivi quaranta giornichiunque può presentare osservazioni scrit-te, sulle quali l'Ente parco esprime il pro-prio parere entro trenta giorni. Entro cento-venti giorni dal ricevimento di tale parere laregione si pronuncia sulleosservazioni presenta-te……”

In tale contesto invece ilprocesso di VAS offre stru-menti formidabili in quan-to ha la capacità di intera-gire costantemente con ilprocesso di pianificazio-ne, anche lungo la sua fa-se di elaborazione.La partecipazione è essen-ziale alla condivisione pre-ventiva delle scelte di Pia-no e la VAS garantisce inN

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questo senso un affiancamento durante lefasi di elaborazione ed attuazione del Pia-no, attraverso il monitoraggio, fornendo unsostanziale valore aggiunto al Piano inquanto: • rafforza la scelta degli obiettivi (istituzio-nali, generali e specifici) e delle Azioni delPiano, mettendoli in relazione anche conla pianificazione di settore;

• consente di far emergere e valorizzare gliaspetti positivi del Piano (spesso gli “sta-keholders” ne percepiscono o tendono adassumerne solo i “vincoli” che ne discen-dono);

• contribuisce a rendere “pubblico” e tra-sparente il processo di elaborazione delPiano, favorendo la comunicazione e lacomprensione degli obiettivi individuati edelle scelte effettuate/decisioni assunte(compresa l’imposizione dei vincoli);

• fornisce supporto in relazione alle deci-sioni sulla “zonizzazione” del territoriodel Parco

• previene l’insorgenza di conflitti tra le esi-

genze di tutela ambientale, e in particola-re di conservazione della biodiversità, e lescelte di sviluppo del territorio, consen-tendone preventivamente una gestione;

• rappresenta un’ulteriore occasione diconfronto con i Soggetti pubblici conCompetenza Ambientale (SCA) e gli “sta-keholder” dei diversi settori ai fini dellacondivisione delle scelte migliori e più ra-zionali per tutelare e governare ambititerritoriali di elevato pregio ambientale;

• rappresenta un “validatore culturale” ot-tenuto attraverso fiducia e consenso deri-vanti dal riconoscimento sociale e dall’au-torità ingenerata dal processo partecipa-tivo stesso;

• propone possibili soluzioni alternativeper il raggiungimento degli obiettivi diPiano individuati;

• contribuisce all’individuazione di alcuneforme di mitigazione delle pressioni e del-le minacce sull’ambiente e sulla biodiver-sità, nonché, se necessario, di “misurecorrettive” nell’ambito del Piano;

• coadiuva nella raccoltadi informazioni derivantidalle analisi conoscitive eda piani e programmi equalsiasi altra fonte chepossa condizionare il Pia-no, consentendo al tempostesso di identificare i prin-cipali problemi ed eviden-ziare le principali criticitàambientali.

In sintesi, i processi di valu-tazione ambientale e di pia-nificazione delle aree natu-rali protette, se opportuna-

Nella pianificazione dellearee naturali protette e deisiti Natura 2000 occorreprestare particolareattenzione alle scelte checoinvolgono le fasce riparialiche, oltre a svolgerel’importante ruolo di“tampone”, costituisconohabitat riproduttivo e troficoper numerose specieornitiche; nell’immagine disinistra, costa lacustre di unSIC dell’Italia centrale, privadi fascia ripariale arboreacontinua, con sistemi agricolia ridosso dell’ambienteacquatico; nell'immagine inbasso un Lucherino sialimenta dei semi contenutinegli acheni dell’ontanocomune durante il periodo disvernamento.Foto: Enrico Calvario

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mente integrati e confrontati, possono, invirtù delle loro finalità comuni (tutela e sal-vaguardia dei valori ambientali, partecipa-zione e confronto con i territori, opportunitàdi innovazione e volàno di nuovi percorsi disviluppo economico – inclusa la green eco-nomy), offrire azioni sinergiche e condurre ascelte decisionali sia nell’ottica di un concre-to sviluppo sostenibile sia di un’adeguata tu-tela e conservazione della biodiversità.È tuttavia sicuramente necessario miglio-rarne alcuni aspetti al fine di :• assicurare economicità, semplificazione etempi certi nell’ambito dei due processi;

• garantire il diritto alla consultazione deicittadini e di tutti gli stakeholder, ai finidella tutela degli interessi diffusi;

• diffondere (a tutti i livelli) una “culturadella integrazione”, per far sì che davverola VAS diventi parte integrante del Pro-cesso di Piano, accompagnandolo costan-temente durante tutte le diverse fasi dellapianificazione.

Integrazione tra VAS e VINCAnei piani delle aree naturaliprotette

La finalità specifica della Valuta-zione di incidenza consiste nell’analizzare evalutare eventuali incidenze che il Piano/Pro-gramma può avere sul mantenimento inuno stato di conservazione ecologicamentefunzionale, degli elementi fondanti la biodi-versità (habitat e specie) nel territorio dellaComunità Europea, così come individuati edefiniti dalle direttive 92/43/CEE “Habitat” e2009/147/CEE “Uccelli”.

Il D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. all’art. 10,comma 3, dispone che la VAS comprenda

le procedure di VIncA; a tal fine, il rapportoambientale deve contenere gli elementi svi-luppati nello studio per la valutazione di in-cidenza, redatto secondo gli indirizzi del-l'allegato G al DPR 357/97 integrato dalla“Guida metodologica alle disposizioni del-l’articolo 6, paragrafi 3 e 4 della direttiva“Habitat. 92/43/CEE” che fornisce un aiutotecnico e di metodo per l’elaborazione distudi di incidenza. L'art. 5 del DPR 357/97 dispone di tenereconto, nella pianificazione e programma-zione territoriale, della valenza naturalisti-co-ambientale dei siti di importanza comu-nitaria esistenti o proposti e delle zone spe-ciali di conservazione. Si tratta di un prin-cipio di carattere generale tendente ad evi-tare che vengano approvati strumenti di ge-stione territoriale in conflitto con le esigen-ze di conservazione degli habitat e dellespecie di interesse comunitario.

Nel coordinamento delle procedure diVAS e VIncA inoltre, la valutazione del-l'autorità competente si deve estendere al-le finalità di conservazione proprie dellaVIncA oppure deve dare atto degli esitidella VIncA.In tal senso, gli obiettivi strategici del Pianoo Programma saranno meglio orientati sul-la scorta degli esiti della valutazione di inci-denza, in quanto in presenza di Siti di Im-portanza Comunitaria il valore naturalisti-co dell’ambiente oggetto di pianificazionedovrebbe significare un peso maggiore sualtri valori ambientali. Inoltre, risulta im-portante evidenziare che la valutazioned'incidenza si applica sia agli interventi chericadono all'interno di Siti Natura 2000, siaa quelli che pur sviluppandosi all'esterno,possono comportare incidenze significativesullo stato di conservazione dei valori natu-rali tutelati nel sito. �

Gli studi di incidenza e le valutazioni ambientali strategiche possono forniresignificative indicazioni per ridurre gli impatti sulle componenti naturalistiche

e prescrivere efficaci azioni di ripristino ambientale. Foto: Enrico Calvario.

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Parco Nazionale dell’Alta Murgia:l’esperienza di VAS del Piano del ParcoIl Parco Nazionale dell’Alta Murgia si accin-ge a chiudere, tra la fine del 2015 e il 2016, ilpercorso di approvazione del Piano per ilParco, durato quasi sei anni. Un tempo infi-nito alla luce degli accadimenti quotidianinella nostra storia. Eppure lo strumento dipianificazione di un’area naturale protetta èconsiderato, giustamente, la principale fon-te di buon governo territoriale e sede dellestrategie di protezione e di sviluppo compa-tibile di territori così delicati. Un lasso ditempo così ampio per la definizione del Pia-no per il Parco non è, però, prerogativa solodel nostro Parco. L’abnorme durata dei pro-cedimenti di approvazione dei Piani per iParchi da parte delle Regioni è prassi conso-lidata. Nel tempo, però, tale durata ha as-sunto dimensioni “monstre” in considera-zione di ulteriori adempimenti aggiuntisi invirtù di disposizioni comunitarie, nazionalie regionali in materia di valutazione am-bientale. Racconta così Fabio Modesti, Di-rettore f.f., l’esperienza della VAS nel proces-so di pianificazione del Parco Nazionaledell’Alta Murgia

Elementi di riflessioneriguardo all’esperienza di VASdel piano del Parco Nazionaledell’Alta Murgia

Gli affaticamenti procedimentalisono spesso causati da una difficile inte-grazione tra il percorso di pianificazione ele procedure di valutazione ambientale inun unico processo. Pertanto, spesso ven-gono ripetuti procedimenti pressochéidentici, come per i processi di coinvolgi-mento del pubblico, comportando appe-santimenti burocratici. Il processo di coin-volgimento del Piano per il Parco, è, perdiversi aspetti, assimilabile a quella dellaVAS. Entrambi infatti hanno come obietti-vo la maggiore partecipazione dei cittadinialle scelte di governo e di trasformazionedel territorio e dell’ambiente. Il processopubblico al Piano per il Parco si svolge,per la legge quadro sulle aree naturali pro-tette (n. 394/1991 e ss.mm.ii.), con tempi

ben definiti e procedure scandite nella fa-se delle osservazioni e delle controdedu-zioni. Il processo di consultazione dellaVAS, così come recepito dal D.Lgs.152/2006 e ss.mm.ii., prevede tempi e ca-ratteristiche che, per quanto diversi, pos-sono tuttavia fare propri i percorsi di coin-volgimento del pubblico nell’ambito delpercorso di pianificazione del Parco.Altro procedimento amministrativo cheinterviene nel percorso di approvazionedel Piano per il Parco è la Valutazione diIncidenza (DPR 357/97 e ss.mm.ii. – co-munemente detta “VIncA”). Seppur inte-grata alla procedura di VAS, la VIncA spes-so viene vista come un ulteriore appesanti-mento burocratico del percorso di appro-vazione di un Piano per il Parco. Moltisoggetti coinvolti in tale percorso si do-mandano perché uno strumento di piani-ficazione dedicato alla tutela e conserva-zione di paesaggi, specie animali e vegetaliselvatiche e di risorse naturali in genere,deve essere valutato per la sua eventuale“incidenza significativa” su habitat e spe-cie di un Sito Natu-ra 2000? La VIncA rappre-senta, nell’ambitodella gestione delSito, un processodi valutazione checonsente di asse-gnare un giusto va-lore al bene da tu-telare ed eventual-mente riorientaregli obiettivi e lepriorità di interven-to previsti dal Pia-no o Programma.Gli obiettivi del Pia-no per un ParcoNazionale, quindidi area vasta, pos-sono assumere, ca-ratteri confliggentia causa della mol-

teplicità di interessi che vengono messi ingioco. Ciò avviene quando non viene rico-nosciuto, da parte dei diversi portatori diinteressi, il valore del bene da valorizzare eproteggere, ancor più se tale bene è il “be-ne naturale”, per il quale risulta difficilecomprenderne le ricadute in termini diservizi ecosistemici alle popolazioni. In talsenso, la VIncA, nell’ambito della procedu-ra di VAS, può integrare le priorità di in-tervento per la tutela, in quanto le specie egli habitat di cui alla Direttiva 92/43/CEEavranno un’attenzione preminente anchequando riscontrati in zone del Parco chenon prevedono regimi di tutela adeguati alloro valore. Anche in questo caso la VIncApuò consentire di meglio orientare gliobiettivi del Parco, in questo caso a livellodi zonizzazione. L’approccio di Natura2000, infatti, aggiorna il concetto di zoniz-zazione in quanto non prevede livelli diprotezione per ambiti territoriali omogeneibensì, con il pieno coinvolgimento delle po-polazioni locali, azioni di tutela specificheper habitat e specie. �

Una quercia camporile costituita da un esemplare secolare di Fragno (Quercustrojana) che ha nel Parco l’areale più settentrionale finora conosciuto.Archivio Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Foto Giuseppe Carlucci.

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Il Parco Nazionale della Sila con ben 25 Sitid’Interesse Comunitario, 1 sito d’interessenazionale e 3 Zone di Protezione Specialeinclusi nel suo territorio offre un’occasioneprivilegiata per l’integrazione degli obiettivie delle strategie di conservazione della Di-rettiva Habitat con il sistema istituzionaledelle aree naturali protette in Italia.Finalità delle misure di conservazione èstata quella di conferire al già esistente Pia-no del Parco Nazionale della Sila le caratte-ristiche di un “Piano Integrato”, cioè l’insie-me di quelle basi scientifiche, metodologi-che e di azioni che rendono il territorio diun Parco Nazionale, sede di una Rete eco-logica Natura 2000, uno scenario adeguatoagli obblighi di monitoraggio, reporting edi obiettivi di conservazione previsti dallaDirettiva “Habitat”. La vasta normativa di riferimento, fa ingran parte da contorno agli obiettivi dellemisure di conservazione del Parco nazio-nale della Sila, ma quattro sono i provvedi-menti normativi principali da tenere qui inconsiderazione:Focus dell’attenzione è in primis il Decretodel Ministro dell’Ambiente e della Tuteladel Territorio del 17 ottobre 2007. Criteriminimi uniformi per la definizione di mi-sure di conservazione relative a Zone spe-ciali di conservazione (ZSC) e a Zone diprotezione speciale (ZPS)., che definisce icriteri minimi uniformi per le seguenti atti-vità nei Parchi Nazionali e nella loro Reteecologica, regolamentando in particolareattività agricole, di trasformazione del terri-torio, di caccia e pesca, di attività industria-li, estrattive e di trasformazione di materieprime, di ottenimento dell’energia, di ma-nagement dei boschi e delle risorse naturaliin genere e comunque di mantenimento

degli habitat naturali.A tal fine, l’Ente Parco Na-zionale, ha affidato la ste-sura delle Misure di Con-servazione delle sue Aree afferenti alla ReteNatura 2000 all'UNICAL - Dipartimento diEcologia ed all'Università "Mediterranea"di Reggio Calabria - Dipartimento Gestionedei Sistemi Agrari e Forestali;Le Misure di Conservazione dei Siti Natura2000 sono state adottate nell’ambito delPiano del Parco ottenendo così un PianoIntegrato come previsto nel Decreto del Mi-nistero dell'ambiente (D.M. 3 settembre2002) e dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE esono state approvate dalla Regione Cala-bria con DGR 243/30.05.2014.L’integrazione del Piano del Parco attraver-so le misure di conservazione per la reteecologica ha previsto le seguenti fasi o atti-vità:1) Fase preliminare di verifica dei contenu-ti dei SIC/ZSC/ZPS attraverso un approfon-dimento delle ricerche ed un affinamentodel monitoraggio, fase che è stata comple-tata nel periodo primavera/estate/autunnodel 2009, facendo seguito alle attività svolteper la stesura del Piano del Parco. Va ricor-dato che le conoscenze sulla rete ecologicadel medesimo erano molto frammentarie,poiché per gran parte della flora e della fau-na i dati risalivano agli anni ’80, fatta ecce-zione per la sintesi riportata nel RapportoTecnico Agriconsulting 2008. Molti dei datifaunistici e floristici dei SIC in particolaresi riferivano addirittura a ricerche storichee alquanto datate, risalenti sino alla metàdel secolo scorso o del XIX. Ciò ha permes-so una migliore caratterizzazione bioticadegli habitat, della flora, della fauna e dellespecie di interesse conservazionistico.

2) Quantificazione, della stato di conserva-zione dei SIC/ZSC/ZPS e valutazione del-l’importanza delle popolazioni nel contestonazionale. E’ stato possibile anche scoprireo riscoprire specie importanti della Diretti-va Habitat (allegati II e IV), sia animali chevegetali. Ciò ha permesso di ridefinire an-che lo stato di conservazione della flora,della fauna e degli habitat Natura 2000,premessa indispensabile all’analisi delleminacce. 3) Analisi delle minacce sussistenti per lespecie e gli habitat di interesse conservazio-nistico, realizzata attraverso la compilazio-ne di schede e matrici. 4) Mappatura dei SIC per un loro adegua-mento ai contenuti floro-faunistici e dellerisorse forestali esistenti, nonché per unarazionalizzazione del loro management.Ogni Area di importanza comunitaria è sta-ta corredata di una mappa degli habitat inscala adeguata alle misure di conservazio-ne da pianificare. A ciò è seguita una mi-gliore definizione degli obiettivi di conser-vazione specifici per i SIC/ZSC/ZPS, che hapermesso riperimetrazione e verifica deivincoli esistenti.5) I materiali di cui sopra, riportati in sche-de sintetiche, hanno consentito di definiremisure di conservazione generali e specifi-che per ogni area.6) Sono state presentate, infine, proceduree metodi per un monitoraggio delle emer-genze naturalistiche esistenti, finalizzate al-la valutazione dello stato di conservazionedegli habitat, delle specie ed ai relativi ob-blighi di reporting. �

Parco Nazionaledella Silae Rete Natura 2000:un’esperienza per un“Piano integrato”

Paesaggio tipico del ParcoNazionale della Sila.

Foto tratta dal sito web del Parco.

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La�Commissione�Europea�in�data�23�ottobre�2015�ha�inviato�alle�Autoritàitaliane�la�lettera�di�“messa�in�mora”�ai�sensi�dell’art.�258�del�Trattato,�inquanto�è�scaduto�il�termine�di�6�anni�per�la�designazione�delle�Zone�Spe-ciali�di�Conservazione�(ZSC)�.�I�siti�di�im-portanza�comunitaria�vengono�desi-gnati�come�ZSC,�dallo�Stato�Membro,entro�un�termine�massimo�di�sei�anni,stabilendo�le�misure�di�conservazionenecessarie�per�mantenere�in�uno�statodi�conservazione�soddisfacente�gli�ha-bitat,�gli�habitat�di�specie�e�le�specie�diinteresse�comunitario�segnalate�nelformulario�standard�dei�siti�(come�pre-visto�dall’art.�4�comma�4�della�Diretti-va�Habitat).�Nel�corso�degli�ultimi�anniil�Ministero�dell’Ambiente�e�della�Tu-tela�del�Territorio�e�del�Mare�ha�solle-citato�le�regioni�e�le�provincie�autono-me�al�fine�di�accelerare�il�processo�didefinizione�delle�misure�di�conserva-zione�sito�specifiche�ed�ha,�inoltre�pro-mosso�azioni�di�coordinamento,�ancheattraverso�incontri�informali�e�coinvol-gendo,�per�gli�aspetti�di�competenza,altri�soggetti�istituzionali�quali�il�Mini-stero�delle�Politiche�Alimentari�Agrico-le�Forestali,�vista�la�rilevanza�delle�poli-tiche�di�sviluppo�rurale�per�l’attuazio-ne�delle�misure�di�conservazione�deisiti�Natura�2000,�anche�con�riferimen-to�alla�programmazione�del�FEASR2014/2020.

Il�4�novembre�2015�e�il�20�gennaio�c.a.il�Ministero�dell’Ambiente�ha�organiz-zato�due�incontri�con�tutti�gli�Assesso-

rati�regionali�competenti,�durante�i�quali�è�stato�sottolineato�che�la�pienaattuazione�della�rete�Natura�2000,�oltre�ad�essere�tra�le�priorità�politichedel�Governo,�è�anche�uno�degli�obiettivi�della�Strategia�Nazionale�per�la

Biodiversità,�approvata�e�condivisa�il�7ottobre�2010�in�sede�di�ConferenzaStato�Regioni�e�che�pertanto�risultafondamentale�definire�nel�minor�tem-po�possibile�la�conclusione�dell’iter�diindividuazione�e�di�approvazione�dellemisure�di�conservazione�delle�ZSC�an-cora�da�designare.�

Nell’ambito�delle�riunioni�le�regionihanno�evidenziato�che�l’ostacolo�prin-cipale�è�rappresentato�soprattutto�dal-l’iter�di�approvazione�delle�misure/pia-ni�di�gestione,�necessari�per�la�designa-zione,�che�compete�gli�organi�politici;per�tale�motivo�sono�stati�sollecitati�gliAssessori�regionali�competenti,�chie-dendo�la�massima�collaborazione�perfacilitare�i�processi�di�approvazione�re-gionali�al�fine�di�consentire�la�chiusura,nel�più�breve�tempo�possibile,�dellaProcedura�di�Infrazione.�

Attualmente�i�siti�di�importanza�comu-nitaria�identificati�sul�territorio�italianoe�lo�stato�di�designazione�è�il�seguen-te:•�siti�italiani:�2314•�siti�da�designare,�per�cui�sono�scadu-ti�i�6�anni:�1743•�siti,�per�cui�non�sono�scaduti�i�6�anni:49•�siti�già�designati�come�ZSC:�522�

Procedura di infrazione 2015/2163

ha % ha %

Basilicata 16/09/13 20 30.824 3,06 0 0

Friuli Venezia Giulia 21/10/13 56 129.173 16,43 3.003 3,61

Liguria 24/06/15 14 32.138 5,93 0 0

Lombardia 30/04/2014 02/12/2015

46 1 109.228 4,58

Marche 06/05/15 1 109 0,01 0 0

Puglia 10/07/15 21 34.298 1,76 6.848 0,45

Provincia Autonoma Trento 28/03/14 123 43.609 7,03

Umbria 07/08/14 95 102.981 12,17

Valle d'Aosta 07/02/13 27 34.607 10,61

Sicilia 21/12/15 118 224.397 8,69 414 0,01

TOTALE 522 741.364 1,71 10.264 0,06

ZSC

DocumentazioneRegione/Provincia autonoma superficie a terra superficie a mare

N° sitiData designazione

Le ZSC debbono prevedere specifiche misuredi conservazione che garantiscano il mantenimento

in uno stato di conservazione soddisfacente degli habitat,degli habitat di specie e delle specie di interesse comunitario

in esse presenti. Foto: Enrico Calvario

La documentazione relativa alle ZSC designate è scaricabile al link: http://www.minambiente.it/pagina/zsc-designate; cliccando sul logodella rete Natura 2000 nella colonna “Documentazione” della tabella si accede alle informazioni per ogni Regione/Provincia autonoma.

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Il�progetto�LIFE+�Making�Good�Natura�(http://www.lifemgn-serviziecosistemici.eu/IT/home/Pages/default.aspx)�è�il�primo�progetto�italiano�asviluppare�nuovi�percorsi�di�governance�ambientale�finalizzata�alla�tuteladegli�ecosistemi�agroforestali�attraverso�l’elaborazione�di��forme�di�valu-tazione,�qualitativa�e�quantitativa�dei�servizi�ecosistemici�nei�siti�della�re-te�Natura�2000.�Obiettivo�del�progetto�è�creare�i�presupposti�per�il�raggiungimento�di�un’efficace�gestione�degli�habitat�e�delle�specie�animali�e�vegetali,�designatidalle�Direttive�Habitat�e�Uccelli,�fornendo�agli�amministratori�dei�siti�Na-tura�2000�strumenti�di�gestione�e�autofinanziamento�che�costituiscanoforme�di�remunerazione�delle�attività�di�tutela.Il�progetto�ha�previsto�il�coinvolgimento�di�ventuno�siti�pilota�apparte-nenti�alla�rete�Natura�2000,�per�una�superficie�complessiva�di�90.239�ha.L’elevata�diversità�ecosistemica�e�socio-economica�del�contesto�Italianoè�rappresentata�sia�attraverso�il�coinvolgimento�di�sette�Regioni�(Basilica-ta,�Calabria,�Campania,�Emilia�Romagna,�Marche,�Lombardia�e�Sicilia),�siaattraverso�la�copertura�delle�tre�regioni�biogeografiche:�alpina,�mediter-ranea�e�continentale.Per�il�raggiungimento�degli�obiettivi�pre-posti�dal�progetto�è�stata�prevista�oltreall’elaborazione�ed�applicazione�di�unmodello�di�valutazione�dei�servizi�ecosi-stemici,�anche�l’implementazione�di�unmodello�di�governance�basato�su�mecca-nismi�di�PES�e�di�autofinanziamento�peril�miglioramento�delle�performance�ge-stionali�dei�siti�agroforestali�delle�ReteNatura�2000.�Per�rendere�replicabile�il�progetto�in�tuttii�Siti�Natura�2000�sono�stati�realizzati�unsoftware�WebGis�per�la�valutazione�equantificazione�dei�servizi�ecosistemicioltre�ad�una�Piattaforma�di�assistenzavirtuale.�Inoltre�è�prevista�l’elaborazionee�pubblicazione�di�un�manuale�di�rilievoper�supportare�gli�Enti�gestori�nell’iter�diapplicazione�del�modello�LIFE-MGN�ai�Si-ti�Natura�2000�a�livello�nazionale�e�co-munitario.Dopo�tre�anni�di�incontri�con�gli�enti�ge-stori�e�i�portatori�di�interesse�locali�sistanno�ora�definendo�gli�accordi�per�i�Pa-gamenti�per�i�Servizi�Ecosistemici�(PES),focus�dell’intero�Progetto.�Quelli��sotto-scritti�ad�oggi�riguardano�alcuni�siti�Natu-ra�2000�pilota�interni�ad�alcuni�parchi�trai�quali�il�Parco�Interregionale�Sasso�Simo-ne�e�Simoncello,�Parco�Nazionale�del�Pol-lino�e�il�Parco�Nazionale�del�Cilento,�Vallodi�Diano�e�Alburni.�Da�citare�inoltre,�lastesura�di�un�accordo�quadro�tra�gli�entilocali�gestori�dei�boschi,�il�CURSA�-�Con-sorzio�Universitario�per�la�Ricerca�So-cioeconomica�e�per�l’Ambiente�(Ente�capofila�del�Progetto)�e�l'associazio-ne�Phoresta�Onlus�relativo�ai�crediti�di�carbonio�fissato�dalle�foreste�inclu-se�nei�siti.

Nel�Parco�Interregionale�Sasso�Simone�e�Simoncello�è�stato�firmato�l'ac-cordo�tra�l’Ente�Parco�e�il�rappresentante�degli�allevatori�locali.��L'intesaprevede�il�pagamento�di�un�canone�pari�a�circa�10mila�euro�fino�al�2021per�la�superficie�utilizzata�(1108�ettari)�per�il�pascolo�di�bovini,�equini�edovini�nel�territorio�del�poligono�militare�facente�parte�della�ZPS�Versantioccidentali�del�Monte�Carpegna,�Torrente�Messa,�Poggio�di�Miratoio.�Dicontro�il�Parco�gestirà�i�pascoli�per�il�mantenimento�delle�funzioni�ecosi-stemiche.�In�tal�modo�si�salvaguarderanno�gli�habitat�e�le�specie�di�uccellidi�interesse�europeo�presenti.��

L’accordo�di�PES�siglato�per�il�Sito�“La�Fagosa�Timpa�dell’Orso”�riguarda�ilServizio�ecosistemico��“Risorse�genetiche”�a�tutela�del�Pino�Loricato�(Pinus

leucodermis Ant.)�interessa�non�solo�il�SIC�ma�l’intero�territorio�del�Parconazionale�del�Pollino.�Il�Pino�loricato,�rappresenta�una�specie�endemica�dielevato�valore�botanico�tipica�del�Parco�il�cui�valore�di�esistenza,�calcolatodall'Accademia�EURAC�di�Bolzano,�rientra�in�un�intervallo�compreso�tra1,2�e�1,5�milioni�di�euro.�Inoltre,��si�attribuisce�alla�presenza�del�Pino�Lori-cato�una�spesa�turistica��stimata�tra�340�e�700mila�euro/anno.�L’obiettivodi�questo�PES��è�quello�di�garantire�una�maggiore�tutela�di�questa�specie�ri-spetto�agli�incendi�boschivi�che�rappresentano�una�delle�principali�minac-ce�per�la�sopravvivenza�e�la�salvaguardia�della�specie.�Le�convenzioni,�sti-pulate�nell’ambito�della�Campagna�AIB�per�attività�di�spegnimento,�avvi-stamento�e�operatore�di�sala�telefonica�sono�basate�sul�criterio�di�premia-lità,�secondo�il�quale�le�associazioni�che�sottoscrivono�i�contratti�ricevonoun�compenso�economico�che�diminuisce�in�funzione�della�superficie�in-cendiata.�L’accordo�di�PES,�entrato�in�vigore�nel�2015,�sarà�rinnovato�an-nualmente�nelle�prossime�Campagne�AIB�e�ha�visto�(nel�2015)�la�sorve-glianza�di�circa�110.000�ettari�di�superficie�boscata�del�parco�ed�il�coinvol-

gimento�di�27�associazioni.

Un�altro�prodotto�particolarmente�inte-ressante�del�progetto,�per�rendere�appli-cabile�il�modello�MGN�anche�ad�altri�siti,è�il�WebGIS:(http://lifemgn.eurac.edu/map/in-dex.php?mapset=mgn&lang=it).�Que-sto�è�uno�strumento�informatico�specifi-co,�basato�su�tecnologie�web�e�direttoagli�enti�responsabili�per�la�gestione�deisiti�Natura�2000.�Questo�strumento�in-novativo�può�essere�applicato�anche�daparte�di�altre�amministrazioni.�L’elabora-to�consente�con�i�dati�dei�beneficiari�diindividuare�i�servizi�ecosistemici�secondole�diverse�tipologie�e�di�quantificarne�ilvalore.�Il�WebGIS�è�organizzato�comegeodatabase�WebGIS�che�permette�digestire�la�cartografia�numerica�relativa�alprogetto�(p.es.�l’uso�del�suolo,�la�reteidrografica,�le�infrastrutture,�i�confiniamministrativi,�la�mappatura�dei�serviziecosistemici,�ecc.)�e�funge�da�strumentodi�comunicazione�e�condivisione�di�datigeo-spaziali�con�gli�altri�utenti.

A�fine�maggio�è�previsto�il�Convegno�Fi-nale�del�Progetto�dal�titolo:�L’economiadella�natura:�servizi�economici�e�PES�peruna�gestione�più�efficace�della�Rete�Na-tura�2000,�che�prevede�una�sessione�de-dicata�agli�stakeholder�territoriali�e�allerappresentanze�coinvolte�a�vario�titolonel�Progetto,�che�saranno�invitati�a�con-

frontarsi�su�PES�e�Servizi�Ecosistemici.�Sarà�inoltre�presentata�l’analisi�dei�servizi�ecosistemici�individuati�nei�21siti�pilota�del�progetto,�la�dimostrazione�e�attuazione�dei�modelli�di�go-vernance�ad�essi�riferiti�e�una�serie�di�interventi�di�soggetti�istituzionali,del�mondo�scientifico�e�del�mondo�socioeconomico�che�dibatteranno�sultema�dei�Servizi�Ecosistemici�e�dei�loro�Pagamenti,�anche�alla�luce�dellenovità�apportate�dalla�recente�Legge�28�dicembre�2015,�n.�221�“Disposi-zioni�in�materia�ambientale�per�promuovere�misure�di�green�economy�eper�il�contenimento�dell'uso�eccessivo�di�risorse�naturali”.

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Progetto Life Making Good Nature (MGN).

Copertina della Brochure del Progetto Life, scaricabileal seguente link: http://www.lifemgn-servizi

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12 Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del MareDIREZIONE GENERALE PER LA PROTEZIONE DELLA NATURA E DEL MARE

Il�24�febbraio�2016�si�è�tenuto�a�Milano�c/o�Palazzo�Città�di�Lombar-dia�il�Convegno�finale�del�Progetto�Life�Gestire�che�ha�avuto�comeprincipale�obiettivo�quello�di�costruire�una�strategia�regionale�per�lagestione�dei�siti�della�Rete�Natura�2000�e�di�far�aumentare�la�cono-scenza�dei�cittadini�riguardo�l’enorme�patrimonio�di�biodiversità�cu-stodito�nei�242�siti�della�Rete�Natura�2000�lombarda.�

Prodotti significativi del ProgettoTra�i�prodotti�più�innovativi�realizzati�nell’ambito�del�progetto�vi�è�il“Nuovo�portale�sui�fondi�per�Rete�Natura�2000”�www.finanziamenti-naturachevale.it�che,�unico�nel�suo�genere�in�Italia,�ha�lo�scopo�di�au-mentare�la�capacità�di�tutti�gli�attori�coinvolti�nella�gestione�della�Re-te�Natura�2000,�e�in�particolare�degli�Enti�gestori,�di�attrarre�finanzia-menti�pubblici�e�privati,�e�di�aumentare�così�la�sostenibilità�economi-co-finanziaria�della�Rete�stessa.Il�portale�si��artico-la�in�4�sezioni:•�Finanziamenti�abando:�descrivetutte�le�fonti�di�fi-nanziamento�conmodalità�“a�ban-do”�che�possonointeressare�la�Re-te�Natura�2000�inRegione�Lombar-dia.�Nella�sezionevengono�presen-tate�sia� le� fonticonsolidate,�di�cuisi�è�già�fatto�unuso�in�passato,�siaquelle�potenziali.•�Finanziamenti�integrativi:�integra�la�sezione�dei�fondi�a�bando�con�ladescrizione�delle�opportunità�di�finanziamenti�integrativi,�meno�tradi-zionali,�riportando�casi�studio�e�documenti�utili�alla�comprensione�distrumenti�–�quali�ad�esempio�–�i�Pagamenti�per�i�Servizi�Ecosistemici.•�Ricerca�fondi:�è�uno�strumento�che�permette�all’utente�di�effettua-re�una�ricerca�delle�opportunità�di�finanziamento�a�seconda�delle�at-tività/tipologie�di�intervento�previste�dal�Prioritised�Action�Frame-work�(PAF).�La�ricerca�può�inoltre�essere�effettuata�per�tipologia�dibeneficiario,�per�parola�chiave,�e�per�Provincia.•�News:�riporta�le�news�relative�ai�bandi�aperti�e�altre�notizie�di�inte-resse�relative�al�finanziamento�della�Rete�Regionale�lombarda.

Un�altro�significativo�prodotto�del�progetto�LIFE�GESTIRE�è�il�Piano�Fi-nanziario�per�la�gestione�della�rete�natura�2000�in�Lombardia�nel�pe-riodo�2014-2020,�che�consiste�essenzialmente�in�una�previsione�ba-sata�sull’estrapolazione�dei�costi�e�ricavi�passati�e�in�una�stima�dellanecessità�di�investimento�(uscite)�e�disponibilità�di�fondi�(entrate)�fu-tura.�Attraverso�l’attenta�analisi�dei�costi�necessari�per�il�manteni-mento�e�il�miglioramento�della�Rete�Natura�2000�e�la�disponibilità�diinvestimento�futura,�il�Piano�Finanziario�ha�potuto�evidenziare�il�con-sistente�gap�tra�entrate�e�uscite:�circa�125,87�milioni�di�euro�nelloscenario�pessimistico,�155,08�in�quello�intermedio�e�139,29�in�quelloottimistico.�Oltre�all’utilizzo�sistematico�e�integrato�dei�fondi�Europeie�regionali,�saranno�dunque�necessarie�nuove�forme�di�finanziamen-to�alternativo,�quali�ad�es.�i�Pagamenti�per�Servizi�Ambientali�e�le�tas-se�di�scopo.

Il proseguimento del ProgettoIl�Convegno�è�stato�anche�l’occasione�per�parlare�del�proseguimentodel�Progetto�che�avverrà�attraverso�il�progetto�Life�Integrato,�LIFE�IPGESTIRE�2020�approvato�dall’Unione�Europea,�della�durata�di�8�anni(2016�–�2023)�che�prevede�il�coinvolgimento�professionale�di�circa2.000�persone,�con�un�finanziamento�di�17,3�milioni�di�euro�e�con�unpartenariato�composto�da�Regione�Lombardia,�Ersaf,�Corpo�Forestaledello�Stato,�Lipu,�WWF,�Comunità�Ambiente.�I�“progetti�integrati”�so-no�stati�concepiti�all’interno�del�programma�LIFE�per�attuare�la�legis-lazione�ambientale�europea�su�scala�più�ampia�e�aumentare�l’impat-to�dei�finanziamenti�per�i�piani�elaborati�a�livello�regionale,�multire-gionale�o�nazionale;�devono�essere�realizzati�secondo�un�approccioonnicomprensivo�che�assicuri�il�coinvolgimento�dei�diversi�portatorid’interesse�e�devono�prevedere�almeno�un’altra�fonte�di�finanzia-mento.�

Il�Progetto�si�propo-ne� di� sostenerestrutture,�manage-ment,�politiche�re-gionali,�formazionee�consapevolezzaambientale�sullaconservazione�dellabiodiversità,�incen-tivando�le�connes-sioni�ecologiche�econtrastando�l’in-vasione�di�speciealiene�invasive,�del-la�flora�e�della�fau-naGli�obiettivi�princi-pali�sono�i�seguenti:

•�Creare�un�sistema�integrato�di�gestione�che�garantisca�il�raggiungi-mento�degli�obiettivi�di�conservazione�di�cui�alle�direttive�habitat�euccelli;•�Assicurare�la�sostenibilità�economica�e�tecnica�dell’attività�gestio-nale�di�RN2000�dando�attuazione�al�PAF�(Prioritized�Action�Frame-work�-�Piano�delle�Azioni�Prioritarie•�Promuovere�lo�sviluppo�di�politiche�e�azioni�che�consentano:��➢ la�gestione�attiva�di�habitat�e�specie;➢ la�gestione�coerente�di�RN2000�e�delle�aree�limitrofe�garantendo�una

connettività�ecologica�tra�i�territori;��➢ il�monitoraggio�dei�risultati�delle�azioni�intraprese;�➢ la�vigilanza�continua�sulle�attività�interferenti�con�i�siti�RN2000;➢ la�formazione�di�figure�professionali�idonee�alla�gestione�di�RN2000.

Il�Progetto�Life�Integrato�GESTIRE�2020�propone�un�modello�di�gestione,coordinato�da�Regione�Lombardia,�fortemente�partecipato;�esso�vienesviluppato�attraverso�la�costituzione�di�una�serie�di�comitati�e�gruppi�dilavoro,�veri�e�propri�luoghi�di�regia�e�co-progettazione�degli�interventi.Tra�questi�il�“Comitato�di�Coordinamento”,�il�“Gruppo�Natura�2000”,�il“Tavolo�tecnico�permanente”�ed�il�Comitato�fondi�complementari”�che�sioccupa�dell’integrazione�del�finanziamento�delle�azioni�con�altri�fondi�eprogrammi�comunitari.�Nei�gruppi�di�lavoro�non�siedono�solo�rappresen-tanti�di�Regione�Lombardia�o�dei�partner�di�progetto,�ma�anche�persona-le�degli�enti�gestori�e�rappresentanti�dei�diversi�“stakeholders”.�I�“Gruppidi�lavoro�tematici”�hanno�il�compito�di�progettare�e�seguire�lo�sviluppodelle�diverse�azioni,�mantenendo�sempre�un�forte�coinvolgimento�dei�di-versi�attori�nello�sviluppo�delle�azioni.

LIFE GESTIRE: convegno finale e proseguimento del progetto.

Se sei interessato al Progetto Life Gestire utilizza il seguente link:http://www.naturachevale.it/it/i-risultati-del-progetto/

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Nel�contesto�del�processo�bio-geografico�della�Regione�Alpina,si�è�svolto�a�Laufen�(Germania)un�workshop�dedicato�alla�ge-stione�degli�habitat�Natura�2000di�prateria�al�quale�hanno�parte-cipato�circa�60�esperti�e�gestoridi�questo�tipo�di�habitat.�L’obiet-tivo�del�workshop�-�organizzatodall’Accademia�Bavarese�per�laConservazione�della�Natura�edel�Paesaggio�(ANL)�e�da�But-

terfly Conservation Europe (BCE)con�il�supporto�di�ECNE-Euro-

pean Center for Nature Conser-

vation -�era�di�creare�l’occasioneper�scambiare�conoscenze�edesperienze,�per�identificare�pro-blemi,�criticità�e�soluzioni�speci-fiche�per�la�conservazione�dellepraterie�e�degli�invertebrati�di�cui�costituiscono�l’habitat.�Per�l’Italia,�laProvincia�Autonoma�di�Bolzano�ha�presentato�un�contributo�sulla�classifi-cazione,�gestione�e�valutazione�di�prati�nei�siti�Natura�2000�della�Provin-cia�di�Bolzano.

Caratteristiche e stato di conservazionedelle praterieL’origine,�la�gestione�e�la�ricchezza�specifica�delle�praterie�della�Regionebiogeografica�Alpina�è�strettamente�connessa�all’agricoltura�estensiva�eper�questo�motivo�la�conservazione�di�questi�habitat�dipende�dalle�prati-che�agricole�che�vengono�effettuate.�Cambiamenti�che�riguardano�que-ste�pratiche�tradizionali,�soprattutto�l’intensificazione�dell’utilizzo�dellepraterie�nelle�vallate�e�nei�siti�in�quota�più�accessibili�e�l’abbandono�diaree�meno�adatte,�sono�tra�le�prime�cause�di�degrado�e�scomparsa�dellepraterie�seminaturali.�Queste�perdite,�sia�qualitative�che�quantitative,�siriflettono�sulle�specie�animali�e�vegetali�caratteristiche�di�questi�habitat.Lo�stato�di�conservazione�delle�praterie�sta�generalmente�peggiorando�ela�necessità�di�una�gestione�agricola�sostenibile�al�fine�di�assicurare�o�ri-pristinare�uno�stato�di�conservazione�soddisfacente,�è�stata�attestata�dai

partecipanti,�così�come�la�ne-cessità�di�destinare�maggiori�ri-sorse�per�finanziare�una�similegestione�delle�praterie�sia�nei�si-ti�Natura�2000�sia�nel�restanteterritorio.

Azionie raccomandazioniper la conservazionedelle praterieANL�elaborerà�linee�guida�per�lagestione�delle�praterie�della�Re-gione�biogeografica�Alpina,�ba-sate�sulle�esperienze�emerse�nelcorso�del�workshop�che�include-ranno�misure�gestionali�ottima-li,�tecniche�di�ripristino�e�indica-zioni�per�evitare�l’abbandono.

I�partecipanti�si�sono�appellati�inoltre�alle�autorità�competenti�chiedendoche�l’importanza�di�questi�habitat�per�la�biodiversità,�il�loro�significato�cul-turale�e�storico�così�come�i�servizi�ecosistemici�(p.e.�accumulo�di�carbo-nio,�impollinazione,�riserva�di�piante�medicinali)�ad�essi�collegati�venganoriconosciuti�più�esplicitamente�nei�processi�di�pianificazione.Hanno�inoltre�chiesto�una�stretta�collaborazione�tra�comunità�agricola,ecologi�e�autorità�competenti�e�un�migliore�trasferimento�di�conoscenzetra�tutti�gli�attori�al�fine�di�sviluppare�pratiche�gestionali�più�integrate.�Èstato�ribadito�che�risulta�essenziale�un�coinvolgimento�positivo�degli�agri-coltori�nel�processo�di�ripristino�e�gestione�delle�praterie�seminaturali,�fa-cendo�appello�al�loro�orgoglio�e�creando�rapporti�di�fiducia�a�lungo�termi-ne,�al�fine�di�individuare�soluzioni�praticabili�per�una�corretta�gestionedelle�praterie.�

Gli�organismi�competenti�per�la�regolamentazione�e�per�lo�sviluppo�diNatura�2000�devono�creare�le�giuste�condizioni�che�permettano�agli�agri-coltori�di�continuare�a�gestire�le�praterie�in�maniera�efficiente;�ciò�richie-de�una�maggiore�flessibilità�nell’applicazione�delle�regole�e�una�rimozio-ne�degli�ostacoli�che�attualmente�limitano�le�possibilità�di�una�gestione

oculata�da�parte�degli�agricoltori.�

Una�maggiore�attenzione�al�siste-ma�di�incentivazione�agricola�fina-lizzata�a�sostenere�la�produzione�dibeni�per�la�comunità�e�a�supporta-re�la�gestione�estensiva�delle�prate-rie�potrebbe�migliorare�la�situazio-ne�attuale�e�contribuire�a�fermarel’aumento�delle�pratiche�agricoleintensive�sui�prati�e�sui�pascoli�nellaRegione�biogeografica�Alpina.�E’�in-fine�emerso,�quale�aspetto�di�fon-damentale�importanza,�la�necessitàdi�rafforzare�anche�attraverso�unmaggiore�finanziamento�il�monito-raggio�e�l’implementazione�dellaDirettiva�Habitat.

Workshop sulla gestione delle praterie della Regione biogeografica Alpina

Il vasto insieme di conoscenzerelative ai metodi di gestionetradizionali che mantengonola biodiversità delle praterienaturali e seminaturali è unbene prezioso che deve esserepreservato.

Foto: Enrico Calvario

Foto: Joachim Mulser

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Il�portale�delle�valutazioni�ambientali�VIA-VAS�del�MATTM��(www.va.mi-nambiente.it)�costituisce�uno�strumento�efficace�per�essere�informati�ri-guardo�le�procedure�in�atto�e�presentare�osservazioni:•�è�il�punto�di�accesso�unico�alle�informazioni�amministrative�e�tecniche

relative�alle�procedure�di�VAS�di�competenza�statale;•� fornisce� Specifiche� tecniche� per� la� predisposizione� e� la� trasmissione

della�documentazione� in�formato�digitale�per� le�procedure�di�VAS�aisensi�del�D.Lgs�152/2006�e�ss.mm.ii.;

•�è�disponibile�on-line�tutta� la�documentazione�tecnico-amministrativa

relativa�alle�procedure�di�VAS);•�è�possibile�la�consultazione�dello�stato�delle�procedure�in�tempo�reale;•�consente�di�presentare,�anche�mediante�PEC,�le�osservazioni�da�parte

del�pubblico�durante�la�fase�di�consultazione�pubblica;•�fornisce�inoltre�informazioni�sulle�procedure�integrate�VIA-VAS�e�VIA-

VINCA�e�sulle�consultazioni�transfrontaliere;è�disponibile�mensilmente�in�home�page�(Sezione“Dati�ambientali�in�evi-denza”)�un�servizio�web-GIS�che�permette�di�visualizzare�i�territori�inte-ressati�da�procedure�VAS�in�corso�ed�il�loro�stato.

Il portale delle valutazioni ambientali

Foto: Enrico Calvario

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NEWS

Nell’ambito�del�Progetto�“LIFE�Informazione-Comunicazione”,�de-nominato��“Activa�Red�Natura�2000:�Connecting�people�with�biodi-versity”�coordinato�dalla�Società�Spagnola�di�Ornitologia�(SEO/Bird-Life)�lo�scorso�mese�di�novembre�2015,�è�stato�pubblicato,�in�linguaspagnola�ed�inglese,�un�manuale�indirizzato�ai��giornalisti�per�sup-portarli�a�promuovere�correttamente�la�conoscenza�della�Rete�Na-tura�2000.

La�pubblicazione�trae�origine�da�un�workshop�sulla�comunicazionedi�Rete�Natura�2000,�tenutosi�a�Madrid�nel�dicembre�2013,�organiz-zato�da�SEO/BirdLife,�dall’APIA,�l’Associazione�giornalisti�per�l’infor-mazione�ambientale,�e�dall’Agenzia�di�stampa�EFE.

Il�progetto�LIFE + Natura 2000:�mettere�le�persone�in�contatto�con

la�biodiversità�si�propone�di�contribuire�alla�effettiva�attuazionedelle�due�direttive�europee�“Uccelli”�(2009/147/CE)�e�“Habitat”(92/43�/�CEE),�favorendo�e�promuovendo�l’aumento�delle�cono-scenze�e�della�consapevolezza�riguardo�il�significato�e�le�possibilitàdi�sviluppo�derivanti�dalla�Rete�Natura�2000.�

Gli�autori�del�manuale�hanno�anche�elaborato�un�percorso�di�comu-nicazione�che�comprende�13�suggerimenti�strategici�per�promuove-re�la�conoscenza�e�favorire�la�piena�accettazione�della�Rete�Natura2000�da�parte�degli�stakeholders.�Il�manuale�è�scaricabile�al�seguen-te�link:http://activarednatura2000.com/wp-content/uploads/2015/10/Natu

ra2000Network.Handbook-for-journalists-.pdf

Da un progetto Life Spagnolo nasce un “Manuale per giornalisti” sulla promozione e la comunicazione della Rete Natura 2000.

Il�2�febbraio�2016�con�592�voti�a�favore�e�52�contrariil�Parlamento�europeo�si�è�espresso�a�favore�dellarevisione�intermedia�della�strategia�sulla�biodiversi-tà�e�delle�relazioni�sullo�stato�della�natura�eviden-ziando�l'importanza�strategica�di�queste�relazioniper�la�realizzazione�degli�obiettivi�dell'UE�in�materiadi�biodiversità.�

Questa�votazione�è�stata�importante�soprattutto�invista�della�conclusione�della�Fitness�Check�sulle�di-rettive�Habitat�e�Uccelli�il�cui�voto�finale�è�previsto

al�Parlamento�europeo�per�il�prossimo�mese�di�apri-le,�a�chiusura�di�un�lungo�percorso�iniziato�nella�pri-mavera�del�2015.

Il�percorso�sembra�andare�nella�direzione�della�vo-lontà�manifestata�da�circa�500�mila�cittadini�europeiche�lo�scorso�anno�hanno�sottoscritto�una�petizioneinternazionale�di�sostegno�a�favore�delle�DirettiveHabitat�ed�Uccelli�che�quindi�vanno�sostenute�ed�ap-plicate�con�pienezza�e�convinzione.��

Risoluzione del Parlamento europeo del 2 febbraio 2016 sulla revisione intermedia

della Strategia dell'UE sulla Biodiversità.

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16 Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del MareDIREZIONE GENERALE PER LA PROTEZIONE DELLA NATURA E DEL MARE

GRUPPO REDAZIONALE: Maria Carmela Giarratano, Laura PettitiHANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO:Enrico Calvario, Caterina Caracausi,Giuseppe Luzzi, Fabio Modesti, Joa-

chim Mulser, Giorgio Occhipinti, Ema-nuela Perinelli, Nicoletta TartagliniQUESTO NOTIZIARIO È DISPONIBILE IN ITALIANO E IN

INGLESE.È consultabile sul sito web del Ministero del-l’Ambiente e della Tutela del Territorio all’in-dirizzo http://www.minambiente.it/home_it/

menu.html?mp=/menu/menu_attivita/&m=Rete_Natura_2000.html|Documenti_di_rife-rimento.htmlLa riproduzione è autorizzata, eccetto per motivicommerciali, a condizione che sia citata la fonte.REALIZZAZIONE GRAFICA: Sagp srl, RomaSTAMPA: Febbraio 2016

La�Corte�dei�conti�europea�nel�mese�di�dicembre�2015,��ha�avviatonei�confronti�degli�Stati�membri�dell’Unione�un’Audit�sulla�gestionedella�Rete�Natura�2000,�al�fine�di�rispondere�al�seguente�quesito“La�gestione�di�Natura�2000�contribuisce�in�modo�efficace�all’arre-sto�della�perdita�di�biodiversità?”.�Obiettivo�principale�è�stato�quello�di�ottenere�dagli�Stati�Membri�in-formazioni�confrontabili�sulle�modalità�con�cui�la�rete�Natura�2000è�attuata�e�monitorata,�nonché�sull’assegnazione�dei�fondi�(contri-buto�pubblico:�UE,�nazionale�o�altro�tipo)�finalizzati�alle�attività�digestione,�come�già�in�passato�si�era�tentato�di�fare�con�i�questionarirelativi�all’art.8�della�Direttiva�Habitat.L’indagine�ha�previsto�un�questionario�in�formato�Word�sull’attua-zione�e�il�monitoraggio�della�rete�Natura�2000,�nonché�un�modellodi�comunicazione�delle�informazioni�sui�finanziamenti,�distinti�nelle25�voci�di�spesa�già�inserite�nel�format�dei�PAF�(Prioritised�ActionFramework),�in�formato�Excel.�Gli�argomenti�principali�sui�quali�gliStati�Membri�sono�stati�chiamati�a�rispondere�e�fornire�informazio-ni�sono�i�seguenti:•�Gestione�dei�siti•�Finanziamento�e�risorse�della�rete•�Monitoraggio•�Obblighi�d’informazione•�Orientamenti�della�CommissioneIl�Ministero�ha�coordinato�ed�elaborato�i�dati�provenienti�dalle�re-gioni�inerenti�i�programmi�comunitari�regionali��(Assessorati�Am-

biente,�che�a�loro�volta�si�sono�interfacciati�con�gli�Assessorati�Agri-coltura,�competenti�per�i�fondi�FEASR,�e��gli�Assessorati�Program-mazione,�competenti�per�i�fondi�FESR),�implementandoli�con�le�ri-sorse�attinenti�i�Progetti�LIFE�e�con�un’estrapolazione�dei�fondi�perle�Aree�protette�nazionali,��nonché�con��le�informazioni�generali��perla�parte�dell’indagine�relativa�all’attuazione�e�al��monitoraggio�dellarete�Natura�2000�.Si�è�trattato�di�un�lavoro�complesso�di�verifica�e�di�elaborazione�didati�non�sempre�omogenei,��che�ha�comunque�registrato�un�buonlivello�di�collaborazione�da�parte�delle�Regioni,�nonostante�le�diffi-coltà�nel�reperire�i�dati�puntuali�afferenti�ai�siti�Natura�2000,�non�fa-cilmente�scorporabili�dalle�spese�effettuate�sul�territorio�regionalenon�interessato�dai�siti�della�Rete.Tale�lavoro�ha�consentito�di�fornire�una�prima�risposta�alla�Cortedei�Conti�Europea�e�ha�delineato�un��quadro�in�cui�la�stima�delle�ri-sorse�programmate�per�il�2014-2020�risulta�essere��inferiore�rispet-to�al��fabbisogno�finanziario�regionale�(calcolato�sulla�base�dei�PAFelaborati�dalle�regioni�e�sulla�stima�del�costo�medio�ad�ettaro�per�si-to�natura�2000)�.Ciò�apre�una�serie�di�riflessioni�anche�in�ordine�alla�necessità�di�otti-mizzare�sistemi�di�monitoraggio�e�tracciabilità�delle�risorse�investitea�valere�sui�vari�fondi�per�Natura�2000,�in�modo�da�garantire�unamaggior�efficacia�degli�investimenti�e�quindi�una�miglior�attuazionedi�quanto�previsto�dalla�Direttiva�Habitat�e�dalla�Strategia�Nazionaleper�la�Biodiversità.�

Audit della Corte dei conti europea sulla gestione della Rete Natura 2000.

Dal�9�all’11�maggio�2016�nell’affascinante�contesto�delParco�Naturale�Regionale�del�Luberon,�in�Provenza(Francia),�si�terrà�il�prossimo�appuntamento�nell’ambitodel�nuovo�processo�dei�seminari�biogeografici�promossidalla�DG�Ambiente�della�Commissione.�Questo�work-shop,�della�durata�di�due�giorni,�affronterà�temi�di�at-tualità�in�materia�di�gestione�degli�habitat�forestali�me-diterranei.�Un�particolare�focus�verrà�dedicato�alla�ge-stione�integrata,�per�coniugare�esigenze�selvicolturali�econservazionistiche,�all’interno�dei�siti�Natura�2000.�Lesfide�e�le�opportunità�di�pianificare�e�promuovere�laconnettività�ecologica�in�un�settore�a�forte�valenza�eco-nomica,�saranno�alla�base�degli�approcci�che�verrannoillustrati�nel�corso�delle�visite�sul�campo�e�discussi�du-rante�le�sessioni�interdisciplinari.�Anche�in�questo�casol’obiettivo�è�promuovere�lo�scambio�di�esperienze�e�ladiscussione�tra�i�partecipanti:�il�workshop�sarà�di�parti-colare�interesse�per�gli�operatori�locali�e�regionali�che,�avario�titolo,�si�occupano�di�gestione�forestale�e�di�con-servazione�della�natura�nella�regione�mediterranea.

Continua il processo dei nuovi seminari biogeografici:

a maggio un Workshop sulla gestione delle foreste

mediterranee nei siti Natura 2000

Il�17�febbraio�u.s.�si�è�tenuta�la�prima�riunione�del�2016�del�Comitato�Parite-tico,�principale�organo�di�“governance”�della�Strategia�Nazionale�della�Biodi-versità,�composto�da�rappresentanti�delle�Amministrazioni�centrali�e�delleRegioni�e�Province�Autonome.�Il�primo�punto�all’ordine�del�giorno�è�stata�lapresentazione�del�Rapporto 2013-2014, predisposto�da�Ispra�e�integrato�dal-la�Direzione�Protezione�della�Natura�e�del�Mare�del�Ministero�anche�con�icontributi�pervenuti�dai�componenti�del�Comitato�Paritetico.�Nel�Rapportosono�presentati�e�valutati�i�progressi�fatti�nel�biennio�2013-14�nelle�Aree�dilavoro�della�Strategia,�sulla�base�degli�indicatori�scelti.

Il�secondo�punto�all’ordine�del�giorno�ha�visto�la�presentazione�del�docu-mento�della�Revisione di metà periodo della Strategia Nazionale.�La�finalitàdi�tale�documento�è�di�carattere�programmatico�e�mira�alla�definizione�diuna�cornice�di�priorità�di�interventi,�inserite�nel�contesto�nazionale�e�in�quel-lo�europeo.Sulle�tematiche�specifiche,�dopo�l’approvazione�in�Conferenza�Stato�Regioni,si�provvederà�ai�necessari�approfondimenti,�anche�con�la�creazione�di�tavolitecnici�ad�hoc.�Infatti�in�sede�di�riunione�è�stato�già�lanciato�l’avvio�del�gruppo

di lavoro sulle Linee guida Valutazione di incidenza,�a�cui�sono�chiamate�apartecipare�con�propri�rappresentanti�tutte�le�Regioni�e�Province�autonome.

Strategia Nazionale della Biodiversità: riunione del Comitato

Paritetico sul Rapporto 2013-2014 e sulla Revisione di metà

periodo- Costituito un gruppo di lavoro sulla VINCA.

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