Alta formazione: sintesi di tre percorsi

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TURISMO SOSTENIBILE MICROFINANZA E MICROCREDITO STAMPA E COMUNICAZIONE ADDETTO MINISTERODELLAVOROEDELLEPOLITICHESOCIALI Direzione Generale per le politiche per l’orientamento e la formazione UNIONE EUROPEA Fondo Sociale Europeo ALTA FORMAZIONE REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA Assessorato del lavoro, formazione professionale cooperazione e sicurezza sociale

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Brochure di presentazione dei corsi di Alta Formazione attuati nel 2012 dal Centro Professionale Europeo di Cagliari. Curata dagli allievi del corso "Addetto stampa e comunicazione", con la supervisione di Luisa Atzori e Andrea Putzulu

Transcript of Alta formazione: sintesi di tre percorsi

TURISMOSOSTENIBILE

MICROFINANZAE MICROCREDITO

STAMPA ECOMUNICAZIONE

ADDETTO

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALIDirezione Generale per le politicheper l’orientamento e la formazione

UNIONE EUROPEAFondo Sociale Europeo

ALTAFORMAZIONE

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNAAssessorato del lavoro, formazione professionale

cooperazione e sicurezza sociale

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Incorniciati al loro avvio dalla neve di un insolitofebbraio cagliaritano, i tre corsi di Alta formazione arriva-no a maturazione in questo luglio infuocato. Vivacità,motivazione e dinamismo dimostrati da allievi e docentiesprimono con questa breve sintesi, curata dai parteci-panti al corso per «Addetto stampa e comunicazione», ilpieno raggiungimento degli obiettivi.

La pubblicazione, oltre a consentire la valutazione daparte degli organi di controllo, riassume il percorso intra-preso, le esperienze realizzate e le proposte germogliatein questi mesi di intenso lavoro.

Le proposte formative dell’Ente sono state caratterizzateda un denominatore comune: l’eccellenza. I risultati, tuttimeritevoli di attenzione e apprezzamento, stimolano un’at-tenta riflessione, un confronto attivo che potrà sortireinteressanti opportunità di lavoro.

Il livello raggiunto rispetta parametri e indicatori fissati dalmodello di Alta formazione, e indica la via ideale per innal-zare il livello professionale strategico per il futuro dellaSardegna.

Gianfranco LaiDirettore Ente «Leonardo»

STAMPA ECOMUNICAZIONE

Si è aperta una nuova era nel mondo della comunicazione. Quellain cui tutto sembra passare attraverso internet, i suoi spazi (socialnetwork, blog, chat) e i suoi contenitori (pc, smartphone, tablet…).Una fase storica in cui ogni giorno si assiste a un continuo bom-bardamento di messaggi, veicolati da vecchi e nuovi media. Intale scenario diventa sempre più difficile, per gli enti pubblici eprivati, farsi sentire, differenziare i propri contenuti, far emerge-re prodotti e programmi, preservare la propria immagine. Eccoperché, oggi più che mai, è necessario che questi soggetti siaffidino a figure specializzate nel campo della comunicazione,preparate nei linguaggi 2.0, esperte degli strumenti di diffusione,capaci di sviluppare la rete interna ed esterna dell’azienda.È partendo da questa premessa che nasce il corso di Alta forma-zione per «Addetto stampa e comunicazione», curato dal CentroProfessionale Europeo «Leonardo» di Cagliari.Professionisti del calibro di Mauro Manunza, Andrea Frailis, Ma-rio Frongia, Andrea Putzulu e Paolo Meloni hanno guidato sedicicorsisti in un percorso finalizzato a sviluppare competenze co-municative oggi indispensabili per gli attori sociali, economici epolitici. In aula e sul campo sono state apprese funzioni, ruoli edeontologia dell’addetto/ufficio stampa: dalle regole per una buo-na scrittura ai caratteri distintivi di un comunicato stampa effica-ce, da una rassegna stampa ben curata a un piano di comunica-zione completo, da una conferenza stampa ben gestita alla legi-slazione di settore, dalla realizzazione di una brochure e di unanewsletter alle nuove potenzialità (web writing, strumentimultimediali, giornalismo on line, gestione dei siti web, socialnetwork).Dall’ente «Leonardo» oggi sedici addetti stampa si propongonoagli enti pubblici e privati del territorio, certi che un’azione effica-ce non possa prescindere da una buona comunicazione.

ADDETTO

È una fredda giornata di febbraio. Per sedici allievi di svariataprovenienza professionale e geografica inizia l’avventura delcorso di Alta formazione per «Addetto stampa e comunicazio-ne». Ad attenderci il direttore Gianfranco Lai. Subito dopoAndrea Frailis ci anticipa il menu: stringatezza, brevità, «nonvendere fumo, né sminuire la notizia». Mauro Manunza, veraistituzione del giornalismo sardo, ci trasporta nel mondo delladeontologia professionale: un buon giornalista deve racconta-re le cose correttamente. Seconda giornata: facciamo la cono-scenza di Andrea Putzulu; il suo sarà un modulo tecnico, tra sitiweb, desktop publishing, rassegna stampa online e tutte lediavolerie della multimedialità. A queste si dedicherà anchePaolo Meloni, il nostro infaticabile tutor, che ci consegna lechiavi del sito Passaparola Lab, “diario virtuale” al quale affida-re le nostre esercitazioni: articoli, comunicati, interviste, rifles-sioni. È la volta di Mario Frongia che attacca subito con uncompito da fare a casa, 30 righe e 56 battute spazi inclusi percommentare una frase di Thomas Wilson, e un monito: «cerca-te di mettere le ali alle parole». Bella impresa!Da un’esercitazione all’altra: il comunicato stampa sull’inaugu-razione del club per scambisti, Lady Bird, in quel di Uta. Qui,panico vero: come non cadere nella banalità? A distanza ditempo, nel rileggere i pezzi, c’è veramente da censurarsi: an-che i più avvezzi alla scrittura giornalistica sembravano alleprime armi. Però cerchiamo di seguire la lezione di Manunza,quella della correttezza del buon giornalista.Abbiamo arricchito il lavoro in aula con due uscite: la prima aSerdiana, alla comunità «La Collina» per l’incontro sulla chiu-sura degli Opg (ospedali psichiatrici giudiziari), l’altra per assi-stere alla prima del film «Roba da matti» di Enrico Pitzianti.Due prove sul campo: da attenti osservatori, ognuno di noi haportato a casa un modo diverso di comunicare la notizia.Le lezioni si sono animate quando ci si è addentrati nellanormativa: per essere addetto stampa occorre l’iscrizione all’al-bo dei giornalisti. Qualcuno dei sedici lo è già, qualcun altroseguirà la strada per mettere a frutto la professionalità acquisitain questi cinque mesi di corso. E così, tra un articolo e uncomunicato, sono volati i mesi, per giungere al fine settimanapiù caldo degli ultimi anni: in compagnia di «Caronte» che hainfuocato il Poetto con punte di 40 gradi, è arrivato anchel’esame. E alla vigilia di un evento unico, quello del Gay Pridea Cagliari, su quale comunicato si poteva fare la prova finale?Un po’ ce lo aspettavamo: eccoci pronti, 15 minuti e via. Poi, asbizzarrirci con la fantasia su un piano di comunicazione econcludere con il colloquio. È una rovente giornata di giugno:il corso è finito. Il no

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10 febbraio 2012. Sedici avventurieri oltrepassano il portone delCentro Professionale Europeo «Leonardo». Carichi di belle speran-ze, ognuno con il proprio bagaglio di esperienze. C’è chi non ha maiscritto un articolo in vita sua, chi si cimenta da anni sulle testateonline, chi collabora con l’Unione Sarda e chi con la Nuova, chi(forse tutti) vorrebbe diventare un buon addetto stampa. Tutti deside-rosi di mettersi alla prova nel mondo della comunicazione. Taglioalto, taglio basso, editoriali. Web writing. Comunicati stampa. Gior-nalista sì o no. Tanti i dubbi e tanta la voglia di scioglierli: la passioneper la comunicazione non ha dato tregua sino alla fine del corso.Il bilancio. Positivo (e il giudizio è riduttivo). «Il mio Pil personale ècresciuto in tutte le sue voci» dice Roberta. Per Claudia «Voto 10 alleriflessioni. Questa professione mi appassiona fortemente: creare, scri-vere e comunicare è per me fondamentale». Prosegue Emanuele«mi ha entusiasmato mettermi a fare qualcosa che mai avrei pensa-to: scrivere per informare». «Un grande stimolo sono state le discus-sioni su svariati temi – afferma Marina - nate dalla meravigliosadiversità dei sedici corsisti». Vilma dice «Sono guarita dallamaiuscolite e sono diventata una fan dei capitoletti. Il mio scrigno diesperienze è diventato più ricco».I cavalli di battaglia. I titoli di Alessandra, i video di Barbara, Silviae Valentina, la rassegna stampa di Maria Chiara, l’impegno socialedi Rosy, il basket di Andrea, i diritti umani di Roberto, le recensioni diChiara e gli e-book di Tania. E per finire, il pensiero di Matilderiassume la filosofia di tutti quanti: «la comunicazione è alla basedella nostra vita».

Redigere un comunicato stampa, un lanciod’agenzia, preparare la rassegna stampa, orga-nizzare la conferenza, fare un’intervista e gesti-re un ufficio stampa politico sono tra i compitidell’addetto stampa, ma senza una nutritamailing list non si va molto lontani. I contatti, lerelazioni sono alla base di questa delicatissimaprofessione. Nella cassetta degli attrezzi nonpossono mancare: capacita di gestione dei sitiweb e loro accessibilità e usabilità, conoscenzadei maggiori social network, competenze grafi-che e multimediali. E la scrittura? Quella è ilpunto di partenza: lasciate a casa quell’aggetti-vo di troppo, e tenete sempre a portata di manole cinque w.

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Tracce d’inchiostro:cosa rimane ai sedici corsisti

Stage o project work? Lascelta è ricaduta su entrambi perconciliare lavoro, trasferte a Ca-gliari e impegni vari. Avrei potu-to limitarmi al project work, ma lacuriosità mi ha spinto a fare unostage canonico presso un veroufficio stampa. Sono state 25ore (troppo poche) in un ambien-te accogliente e caloroso, quel-lo dell’ufficio stampa della Pro-vincia di Oristano, guidato daOscar Migliorini con la collabo-razione di Giuseppe Pisu e le in-cursioni del portavoce del Pre-sidente.Primo incarico. La rassegnastampa del giorno. E subito allaprova: stesura di un comunica-to stampa ufficiale. Tema: la re-plica dell’Assessore all’ambien-te a chi lo incalzava per una ver-tenza. Una giostra: senti l’asses-sore, manda il pezzo al suo se-gretario, attendi la conferma, eli-mina quella frase... Alla fine ilpezzo è pronto, inviato, pubbli-cato. Che soddisfazione: il no-stro comunicato trova spazioanche nei quotidiani.

Vi raccontoil mio stagedi Vilma Urru

Altri lavori. Insieme a Valentina,collega di corso e di stage, ciaccingiamo a montare un picco-lo servizio su una manifestazio-ne promossa dall’Assessorato alturismo. È l’Open Water Challen-ge, che coniuga sport e turismo.Tagliando un po’ qua, un po’ là,montiamo il servizio. Elaboriamoil testo tenendo conto dei sug-gerimenti dei nostri docenti: strin-gatezza, rapidità, capitoletti. Etvoilà: tra una risata e l’altra epapere a gogò registriamo il com-mento del servizio. Ottimo lavo-ro! Dopo averlo visionato, persi-no Andrea Frailis teme la con-correnza…La conferenza stampa. Ulti-ma tappa dello stage, la confe-renza stampa sulla Partita delcuore, amichevole tra NazionaleItaliana Sindaci e rappresentati-va della Provincia di Oristano. In-torno al tavolo giornalisti, asses-sori, calciatori. Con Valentina cidividiamo i compiti: lei fa le ripre-se, io prendo appunti. A fine con-ferenza intervistiamo i protago-nisti per montare un altro servi-zio. Intanto urge il comunicatopost-conferenza: sbirciando gliappunti lo butto giù. Valentina ègià alle prese con un altro comu-nicato: sempre dell’Assessoreall’ambiente, sempre una replica.È stato un vero stage, questo!

I lavori dei corsisti sono stati ospitati dalla testata PassaparolaNews www.passaparolanews.it

Addetto stampa e comunicazioneI corsisti: Emanuele Cabboi, Barbara Cadoni, Roberta Calatri,Claudia Carta, M. Chiara Cugusi, Rosy Dessì, Marina Paola Greco,Andrea Lancellotti, Chiara Livretti, Roberto Loddo, Tania Murenu,Alessandra Pani, Valentina Pintori, Matilde Scarpa, Vilma Urru, Silvia Vacca.

MICROFINANZAE MICROCREDITO

Microcredito:made in Bangladesh

Grazie all’intuizione di Muhammad Yunus e alla costituzionedella banca villaggio, attraverso la concessione di prestiti aisoggetti indigenti nasce il microcredito. Le regole delmicrocredito si sintetizzano in quattro semplici e chiaredirettive: solidarietà, risparmio, cura di se stessi,scolarizzazione dei figli. Promuovendo l’autonomia si eleva-no i livelli sociali dell’individuo spezzando le logicheassistenzialistiche.

Microcredito e microfinanzacome strumenti del welfare

Migliorare le competenze di professionisti e operatori delmicrocredito e della microfinanza per svolgere un ruolo attivonell’intermediazione del credito, nelle azioni di cooperazione,nello sviluppo locale. I futuri professionisti potranno erogareservizi di promozione, progettazione, per sviluppare ilcoinvolgimento attivo dell’individuo verso l’autosostentamento.Secondo il WDI (World Development Indicators) il 90% dell’ac-cesso al credito è un privilegio ad uso esclusivo del quinto piùricco della popolazione mondiale. Il corso ha l’aspirazione dicolmare gli spazi trascurati dagli istituti di credito, favorendol’accesso al credito ai soggetti non bancabili. Il corso si inse-risce in un momento critico in Sardegna, e offre interessantiopportunità di penetrazione in un ambito che soffre ilrestringimento dei mercati e la forte contrazione dell’impiantocreditizio, elemento fondante dello sviluppo.

Entusiasmo è lo stato d’animo del gruppo. Michela, Antonello,Manila e Sandro hanno le idee chiare, quell’energia che per-mette di avere le mete a portata di mano. È l’anello di congiun-zione tra le eterogenee esperienze dei corsisti. «L’attività del-l’operatore di microcredito è “gruppale”, e nei corsisti è benpresente la sintesi delle competenze auspicate: sociologia,organizzazione d’impresa, geoeconomia, programmazione econtrollo aziendale» così afferma Marco Desogus, docentedel corso, consulente del credito e analista d’impresa. Il corsoha dato utili strumenti, la situazione economica e il nuovo Testounico bancario daranno le opportunità. Il futuro è in questocontesto, e educare l’imprenditore, sviluppare l’empowerment,nelle storiche e nuove povertà, è la sfida che Antonello, Manila,Sandro e Michela vogliono cogliere.

Allievi, il futuro è qui!

Sandro: l’importanza della fiducia. Nella società at-tuale l’aspetto patrimoniale delle persone conta molto.Al termine del percorso di laurea, dopo aver studiatotanta teoria, mi sono scontrato con una realtà chenon permette di realizzare le proprie idee a chi nonha i mezzi. Questo corso mi ha fatto conoscere laconcretezza del microcredito. Ho ampliato le mie

conoscenze e ho la speranza di muovermi su duefronti, sia come potenziale imprenditore sia come opera-

tore presso altre società, per consentire a tanti di beneficiaredello strumento del microcredito.

Antonello: il volano della nuova economia.Sono ragioniere, e ho scelto di rimettermi in gioco.Non conoscevo il microcredito e il modo innovati-vo di concedere finanziamenti alle persone. Hoappreso la potenza di questo strumento e lo ri-tengo il volano della nuova economia, quel rilanciolibero da interessi e logiche vecchio stampo.Sono arrivato con la speranza di nuove compe-tenze, oggi ho modificato il mio modo di vedere il mondo esono pronto a lanciarmi in questa nuova avventura collaborandocon nuove realtà di microcredito.

Michela: analisi di bilancio. L’Alta formazione mipermette di arricchire il mio bagaglio culturale. Unbilancio pienamente positivo, conoscevo ilmicrocredito della Sfirs, ma ho scoperto un mondoche mi consente di avvantaggiarmi di nuovi stru-menti tecnici. Ho scelto il corso perché mi interessal’analisi di bilancio, e spero di poter spendere almeglio le competenze acquisite sia nel mio attuale

lavoro sia in prospettive future.

Manila: il sociale. Conoscevo ben poco delmicrocredito e gli aspetti puramente tecnici del corsosono stati per me un po’ critici, ma il respiro interna-zionale e sociale si è coniugato bene con la mialaurea in Scienze politiche (indirizzo internaziona-le). Proprio qui posso spendere al meglio le miequalità a vantaggio dello sviluppo per quei settori

storicamente penalizzati in ambito locale e nei paesi in viadi sviluppo. È una strada percorribile sfruttando al meglio le

attitudini sociologiche e umanistiche.

La prima vera realtàdi microcredito in Sardegna?Nasce MicroCoop Sardegna

La concretezza dell’economia e i valori sociali. L’idea della so-cietà cooperativa Microcoop Sardegna nasce nell’aula di altaformazione del Centro Professionale Europeo «Leonardo» du-rante le lezioni di Microfinanza e microcredito come strumentidel welfare. Focalizzata durante lo stage fatto alla Banca diCredito Cooperativo di Cagliari, è già progetto. I fantastici quat-tro Sandro Agus, Manila Demontis, Antonello Sarigu e MichelaSessini, coadiuvati dal docente Marco Desogus, sperimentan-do le vie di fattibilità attraverso prospetti sintetici d’impianto,osservazioni metodologiche ed argomentate ipotesi economi-che previsionali, stanno calibrando ali e motori per il decollo. Ilfuturo è arrivato

Microfinanza e microcredito come strumenti del welfareI corsisti: Sandro Agus, Manila Demontis,Antonello Sarigu, Michela Sessini.

Marco DesogusDopo la laurea in Economia e un master in Pub-bliche amministrazioni è stato assunto comeistruttore e responsabile crediti in un importan-te consorzio fidi della Sardegna, la Cofimer.Sta sviluppando un dottorato in scienze econo-miche presso l’Università della Svizzera Italia-na con Alvaro Cencini, concentrando l’atten-zione su tematiche legate all’economia dellasocietà civile, antropologia e sociologia delmicrocredito e connessi elementi relazionali.Ha svolto uno stage presso la Grameen Bank inBangladesh, conoscendo personalmente il pre-mio Nobel Muhammad Yunus.

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Marco Desogus con il premioNobel Muhammad Yunus

Christian MarrasDopo la laurea in Economia e commercio, ha collaborato con diverse aziende nel-l’ambito dello sviluppo e dell’avvio di servizi di consulenza per la creazione d’impresae la gestione di servizi informagiovani. Ha perfezionato le sue conoscenze linguisti-che a Cambridge, dove ha lavorato come commerciale per l’Italia per AutonomySystems. È stato incaricato di docenze nell’ambito della creazione d’impresa in sva-riati corsi di formazione della Regione Sardegna.Mario PaceSi occupa di imprese per l’Ascom Confcommercio di Cagliari: cura lo sportello pergli aspiranti imprenditori, segue la finanza agevolata e in genere i rapporti con gliistituti di credito. Nel campo della formazione coordina le attività dell’Ascom per icorsi abilitanti, progetta percorsi formativi e - da qualche anno - si dedica alle docen-ze. Ha collaborato con diverse agenzie formative nel campo del marketing, dellafinanza e della organizzazione aziendale.Piero PorcuÈ impegnato da oltre sedici anni nella creazione di microimprese attraverso programmi di sviluppolocale che hanno coinvolto oltre 80 comuni e la stessa Regione Sardegna. Da alcuni anni si occupadi microcredito con la sua società SL, socia di Ritmi – Rete Italiana della Microfinanza – e hacollaborato come consulente con PerMicro spa e Banca Popolare Etica. Ha progettato e realizzatoper conto del Comune di Cagliari il primo sportello comunale dedicato al microcredito e alla respon-sabilità sociale d’impresa, con il patrocinio del Comitato Nazionale per il Microcredito.Giuseppe ScuraLaureato in Giurisprudenza con tesi in diritto del lavoro, dal 1998 Giuseppe Scura è direttore dell’As-sociazione dei Commercianti, del Turismo e dei Servizi della Provincia di Cagliari – Confcommercio,in seno alla quale è anche direttore dell’Agenzia formativa omonima ove ha maturato esperienzapluriennale nella docenza nell’ambito giuridico e previdenziale, nonché nel diritto del lavoro e dellerelazioni sindacali.Fabrizio TinchiClasse 1975, cagliaritano, laureato in Economia e commercio con indirizzo economico-aziendale,dal 2006 dottore commercialista e revisore contabile, attualmente Fabrizio Tinchi è funzionariodell’Agenzia delle Entrate, esperto di accertamento e contenzioso. Insegna in corsi di formazioneprofessionale in organizzazione aziendale, management, economia d’azienda e fiscalità.

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Il corsodi Alta formazione

“Managemente imprenditorialità

del turismo sostenibilee responsabile”

Era il 1988 quando l’Orga-nizzazione mondialedel Turismo definì ilprincipio di «turi-smo sostenibile»:le attività turisti-che sono soste-nibili quando nonalterano l’am-biente naturale,sociale ed artistico,e non ostacolano losviluppo di altre atti-vità sociali ed economi-che.Eppure quasi un italiano su due non ha maisentito parlare di ecoturismo. Il dato, frutto diun’indagine presentata all’ultima edizione dellaBit (Borsa internazionale del turismo) fotogra-fa in modo efficace l’ignoranza nel nostro Pae-se sui temi della compatibilità ambientale.

Parola d’ordine: competenza. Il turismo in Sardegna non può più permet-tersi l’improvvisazione. Non bastano più sole, mare, ambiente e spiaggeincontaminate. Nell’attuale contesto è più che mai necessario avere profes-sionalità che sappiano muoversi nell’intricato mondo dell’organizzazione turi-stica. Per programmare, pianificare, elaborare strategie e soprattutto metter-si al servizio di una realtà che può generare economia e reddito.Gli allievi. Tutto questo nel corso di Alta formazione «Management eimprenditorialità del turismo sostenibile e responsabile» dell’ente «Leonardo»,che ha consentito a tredici allievi provenienti da diverse parti dell’isola diacquisire competenze e conoscenze specifiche da spendere nel compartoturistico. Un ottimo biglietto da visita per affrontare le necessità emergentidel mercato turistico, sempre più esigente e consapevole delle sue scelte.La crociera. Primo banco di prova, lo stage su una nave da crociera, laCosta Serena. Tappe a Ibiza, Palma di Maiorca, Marsiglia, Savona eCivitavecchia. Ma come si conciliano turismo sostenibile e crociera?Dal confronto tra l’uno e l’altra: lo dimostra la tappa a Calviá, nell’isola diMaiorca, per incontrare Pablo de la Peña, manager del turismo sostenibile ecoordinatore locale per l’Agenda 21, il programma d’azione per lo svilupposostenibile scaturito dalla conferenza di Rio del 1992.Durante la settimana di stage, gli incontri con i docenti accompagnatori hannopermesso di sistematizzare le esperienze di osservazione, in particolare sottola guida di Massimo Magno, già consulente per l’ONU, formatore con un’at-tenzione particolare per la comunicazione, la sistemica e lo sviluppo sosteni-bile. Le sue svariate esperienze all’estero e la sua occupazione nell’ambitodella formazione (oltre alla padronanza di più lingue) gli hanno consentito diorientare l’osservazione e di contestualizzare la riflessione dei corsisti, sino aproporre una credibile strategia di marketing per il lancio della nuova figura delmanager del turismo sostenibile in Sardegna.

Lo stage mi ha dato la possibilità divivere un’esperienza nuova, di ve-dere luoghi mai visti prima, di appro-fondire le mie conoscenze in ambitiin cui non avevo ancora competenzespecifiche. La tipologia di stage pro-posta si è rivelata vincente e utile asviluppare riflessioni e osservazionisu svariati ambiti. Ha consentito dientrare in contatto diretto con un nome(Costa crociere) da circa un ventennioleader nel settore turistico, e di os-servarne direttamente il modelloorganizzativo. Ha permesso (grazieal contatto con gli altri ospiti dellanave) di acuire un senso critico sullemotivazioni che spingono il target diriferimento alla scelta di questatipologia di vacanza; ha consentito diosservare le modalità gestionali e latipologia di iniziative svolte per rag-giungere i massimi livelli di customercare.È stato interessante osservare quan-to, nel mondo turistico, sia imperantela cultura visuale e quanto il ruolodell´immagine assuma un valore de-terminante. La crociera è una rotturadegli schemi normativi quotidiani chesi manifesta non solo attraverso ilventaglio di attività cui l’ospite può omeno partecipare, ma anche e so-prattutto attraverso gli ambienti in cuiper un breve periodo ci si trova avivere. Un’atmosfera onirica, artifi-ciosa domina in ogni sala e contribu-isce a innalzare a un livello surrealel’esperienza vissuta.La vita sulla nave è, se vissuta inpiena dinamicità, frenetica espossante. Ad ogni momento dellagiornata corrispondono attività tesealla socializzazione (giochi, balli di grup-po, corsi) o alla sensibilizzazione del

Vi raccontoil mio stagedi Sara Petrucci

cliente, soprattutto per quanto con-cerne i temi dell’alimentazione e dellemalattie correlate all’obesità e al dia-bete. Quest’ultimo aspetto stride conla quantità smisurata di cibo offerta abordo, che rappresenta un forte ri-chiamo per il turista che sceglie lacrociera anche perché può soddisfa-re il palato in qualsiasi momento delgiorno e della notte; e stride con ilfatto che il personale addetto al buffetproviene spesso da paesi asiatici incui la miseria è perenne.Durante la permanenza a bordo abbia-mo potuto partecipare ad escursioniguidate organizzate dallo staff Costa(Ibiza, Marsiglia, Monaco, Portofino…).Le escursioni hanno fornito un arric-chimento personale in quanto hannopermesso a ciascuno di noi di valuta-re realtà differenti, di confrontare i datipercepiti in tutti gli ambienti visitati,relazionarli con contesti conosciuti econ la nostra dimensione locale. Lelocalità visitate erano molto diversetra loro. Ognuna aveva le sue caratte-ristiche, ma tutte mi sono sembratemolto organizzate e abituate all’impat-to con il turismo crocieristico. A Palmae ad Ibiza abbiamo avuto l’occasionedi muoverci in autonomia, apprezzan-do la disponibilità degli abitanti nei con-fronti dei turisti. Dai ristoranti, ai bar,ai negozi, ci siamo sentiti ben accolti eintegrati.Sempre a Palma abbiamo avuto mododi incontrare, al comune di Calviá,l’autorità preposta alla sostenibilità ealle linee politiche atte a salvaguar-dare il territorio e a promuovere il tu-rismo sostenibile. A bordo inoltre èstato organizzato un confronto col re-sponsabile della Costa, che ha parla-to delle strategie della compagnia dinavigazione per rendere l’impatto am-bientale meno dannoso possibile. Èstato un ulteriore esempio di come sipossa assicurare lavoro ad un nume-ro esorbitante di persone, generareun indotto consistente e arginare ipericoli di rischio ambientale anchecon strutture colossali come le navida crociera.

Tre corsiste hanno realizzato lo stagecome ospiti del Consorzio Costa Sud.Martino Di Martino, presidente delConsorzio e docente del corso, haprogrammato le attività che le allievehanno messo in pratica. L’obiettivoprincipale del Consorzio è promuo-

vere un territorio ricco di sorprese ma ancora poco conosciuto, proponendoun’offerta non legata esclusivamente al mare ma anche all’ambiente e allacultura.Grazie all’incontro con responsabili delle strutture alberghiere del Consorzio, èstato possibile analizzare gli aspetti peculiari del turismo sostenibile e respon-sabile, riconoscendo le esigenze emergenti del mercato e le strategie capaci dicreare flussi turistici nel rispetto delle dinamiche socioculturali e delle risorsenaturali, cercando soluzioni che incentivino l’incoming nelle zone più colpitedalla crisi.Le allieve hanno preparato dei pacchetti turistici ad hoc, che proponevanopercorsi che potessero incrementare la presenza dei turisti nel Sud Sardegnanel rispetto delle logiche di sostenibilità e responsabilità. Ciò ha permesso diperseguire uno degli obiettivi principali dello stage: mettere in pratica unapreparazione specialistica per la valutazione e la gestione dei flussi turisticisostenibili.

Lunedì 11 giugno 2012. Viale Poetto, 312.Giornata assolata e un po’ ventosa.L’ente «Leonardo» apre le porte auna lezione «speciale». In cattedraMaria Letizia Locci, funzionario del-l’agenzia Sardegna Promozione. Lanostra isola si sta affacciando nelloscenario turistico nazionale e inter-

nazionale non solo per la bellezza delle spiagge e il colore cristallino del suomare. «La Sardegna sta cercando di proporsi con il turismo attivo, perdestagionalizzare e diversificare l’offerta turistica. – spiega la Locci agli allievi– L’attenzione nei confronti di questo segmento di turismo sta crescendocostantemente e rappresenta a livello mondiale uno dei settori a più alto tassodi crescita». Turismo sostenibile, attivo ma anche accessibile, l’insieme diservizi e strutture per persone con esigenze speciali per vacanze e tempo liberosenza ostacoli e difficoltà.L’esperienza della Bitas. La Borsa internazionale del turismo attivo in Sarde-gna è un workshop, non una fiera. È l’incontro tra la domanda dei tour operatordel settore e l’offerta. Giunta nel 2012 alla terza edizione, ha tra le sue finalitàproporre la Sardegna come destinazione ideale per il turismo attivo. Il prossimoappuntamento degli Stati generali del turismo attivo è previsto per ottobre 2012a Lanusei.I risultati. Dopo la Bitas il lavoro non si è fermato: la guida cicloturistica dellaSardegna che illustra cinque itinerari di rara bellezza ha superato i confiniisolani, facendo bella figura al sesto seminario di Pedalitalia, a Montecatini. Inpiù, nell’ultima edizione targata Nuoro 2012 è stato sottoscritto da più operatoriil «Protocollo d’intesa per l’istituzione della cabina di regia per lo sviluppo delcicloturismo e del turismo attivo in Sardegna». E il 10 maggio scorso si èinsediata la cabina di regia.

Una lezione “speciale”con Maria Letizia Locci

Lo stageal Consorzio Costa Sud

Management e imprenditorialitàdel turismo sostenibile e responsabileI corsisti: Giulia Boi, Federica Cacciopoli, Federica Roberta Masala, MauroMirai, Carla Murru, Sara Petrucci, M. Cristina Podda, Graziella Puddu, MichelaPuddu, M. Grazia Putzu, Alessandra Raccis, Maurizio Serra, Luca Vinci.

Veronique AleddaNata in Francia ma sarda al 100%, dopo la laurea in Lingue eletterature straniere fa alcune esperienze all’estero. Rientra inSardegna dove, dal 1996, insegna inglese, spagnolo e francese.Interessata a tutto ciò che riguarda l’applicazione delle nuovetecnologie in campo didattico, è una convinta sostenitrice del«learning object» ma la sua passione più grande è quella di spe-rimentare nuovi programmi e di trovarne applicazione in campoeducativo e didattico.Martino Di MartinoPresidente del consorzio Sardegna Costa Sud, è fra i fondatoridi Mashine SCARL. È il direttore tecnico e amministratore diSintur Sinergie Turistiche, che opera nel settore turistico perl’offerta di servizi integrati alle imprese, sviluppando progetti perla crescita competitiva e sostenibile dei sistemi produttivi territo-riali. Svolge attività di tour operator «incoming» e DMC Sardegna.Negli ultimi anni ha introdotto un nuovo ramo aziendale votato allosviluppo di piattaforme software dedicate al turismo.Sandro MezzolaniDa oltre 20 anni si occupa di ambiente e beni culturali, girando inlungo e largo l’isola, preferendo gli itinerari insoliti ed evitando iluoghi comuni. Si è occupato per molti anni di archeologia minera-ria, tema sul quale ha all’attivo 28 tra libri e cartografie. Non hadisdegnato altri campi, quali l’ambiente naturale, l’escursionismo,l’archeologia e le chiese romaniche. Nei suoi scritti, ma anchenelle sue carte, ha sempre suggerito tutte le possibili forme divalorizzazione dell’immenso patrimonio naturale e culturale sardo.Alessandra ToreLa passione per il turismo l’ha portata a esplorare elementi diver-si. Master in Economia e management del turismo conseguito adAssisi, agente di sviluppo turistico, è stata legata al mondodell’«incoming» per dieci anni implementanto il primo sistema diturismo diffuso in tutta la Sardegna, legando la tradizione dell’ac-coglienza al territorio stesso. Lavora con la formazione da oltre 15anni. Socio fondatore della cooperativa Gea ambiente e turi-smo, è attualmente direttore dell’Hotel Aquadulci.

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Testi di Valentina Pintori, Sara Petrucci, Matilde Scarpa, Vilma Urru.Foto di Rosy DessìUn ringraziamento particolare a Luisa Atzori, Andrea Putzulu

Centro Professionale Europeo «Leonardo»Cagliari, viale Poetto 312Tel. 070 3839082 - fax 070 372061www.cpeleonardo.itPer informazioni:[email protected]