Alquati, Capra e Saloni, l’ora del palco · Presti (1924-1967), che fu cele-bre chitarrista...

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Data e Ora: 19/04/10 21.40 - Pag: 46 - Pubb: 20/04/2010 - Composite BRESCIA I giovanissimi vincitori del concorso Marenzio 2009 e donne com- positrici ed esecutrici al centro della se- rata musicale in città TREDICI ANNI Concerto dei vincitori del terzo concorso Luca Marenzio 2009 indetto da Lions Club Brescia Cidneo alle 20,45 all’auditorium San Barnaba (ingresso libero), organizzato dal Con- servatorio e dal Lions Brescia Cidneo con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura. Ne sono protagonisti la chitar- rista Serena Saloni, il clarinettista Ful- vio Capra e l’arpista Tatiana Alquati. Apre la serata la tredicenne chitarri- sta Serena Saloni con le «Variazioni su un tema di Cabezon» di Ponce, la Ta- rantella op.13 di Mertz e l’«Introduzio- ne, tema e variazioni sul Flauto magi- co» op.9 di Sor. Si presenta poi il clari- nettista Fulvio Capra che, in collabora- zione con la pianista Susanna Soffiantini, propone la Sonata per clarinetto e pia- noforte di Poulenc e «Hommage à Ma- nuel de Falla» del cla- rinettista e composi- tore ungherese Bela Kovacs (1937). Chiu- de l’arpista Tatiana Alquati, interprete de «La dance de Moujik» di Tournier, della Rhapsodie di Grandjany e della Danza Spagnola ( dall’opera «La vida breve») di De Falla. Serena Saloni, na- ta a Pisogne nel 1997, dal 2007 fre- quenta il Marenzio a Darfo Boario nella classe di Bruno Giuffredi. Nel 2008 ha vinto tre primi premi: al concorso euro- peo di chitarra Città di Gorizia, al Rove- re d’oro di San Bartolomeo Mare, al Rocco Perugini di Locate Triulzio, e un Primo premio assoluto al 14esimo con- corso nazionale di Lamporecchio. Ful- vio Capra ha 17 anni e frequenta il VII corso al Conservatorio di Brescia nella classe di Alessandro Travaglini. È stato premiato in numerosi concorsi (5 primi premi, 5 secondi premi, 2 terzi premi) a Grosseto, Brescia, Giussano, Sanremo, Asti, Arezzo, Bergamo e Verbania. Nel 2007 ha partecipato al Festival Interna- tional Children’s Cultural and Art a Shangai e a Lediecigiornate di Brescia. Tatiana Alquati, 18enne, si è brillante- mente diplomata a 17 anni al Marenzio con Anna Loro e dal 2001 ha partecipa- to a numerosissimi concorsi nazionali e internazionali, ottenendo 10 primi pre- mi assoluti e 20 primi premi. Si è esibita in concerto in Italia e all’estero (Germa- nia, Francia, Inghilterra). LIN LING HUI E LE ALTRE Al teatro Sancarlino alle 20,45 concerto conclusi- vo della rassegna «I suoni della Luna, donne protagoniste nel mondo della musica colta», organizzata dall’Associa- zione Margola (ingresso libero). Bello e interessante il programma, che, presen- tato dall’attrice Livia Castellini, offre musiche di donne compositrici dell’800, del ’900 e contemporanee. Inizia con «Sechs Lieder» di Clara Schumann (grande pianista, moglie di Robert Schumann e ottima compositrice) in- terpretati dal soprano Lin Ling Hui e dalla pianista Emanuela Baronio, La violista Marta Pizio e la pianista Baro- nio propongono poi «Shorter pieces» (Lullaby, Untitled, Chines Puzzle, «I’11 bid my Heart be still») di Rebecca Clarke (1886- 1979), violista e compositrice in- glese. Nell’ultima parte la flautista Erika Giovanelli e la chitarrista Elena Baronio of- frono «Duo» (sul Preludio della Su- ite n.1 per violon- cello di J. S. Ba- ch) di Elisa Alber- ti, chitarrista e compositrice pie- montese nata nel 1975, «Etude fan- tasque» di Ida Presti (1924- 1967), che fu cele- bre chitarrista so- lista e in duo col marito chitarrista Alexandre Lagoya. Ida Presti è autrice di numerosi brani per chitarra sola e per duo di chitarre. Chiudono la serata con «Danza» (da «Duende») della milanese Luisa Indovi- ni Beretta (nata nel 1939). Lin Ling Hui, nata in Taiwan, assi- stente in Canto al Conservatorio di Bre- scia, dirige la corale S. Giulia al Villag- gio Prealpino, tiene numerosi concerti ed ha inciso Cd. La violista Marta Pizio si è diplomata al Marenzio a Darfo, col- labora con orchestre e cameristi; la flau- tista Erika Giovanelli, diplomata al Ma- renzio cittadino, si è laureata in flauto alla Royal Academy di Londra e si perfe- ziona ora con Bruno Cavallo. La chitar- rista Elena Baronio, diplomata con Marco De Santi, suona da solista e in formazioni da camera. La pianista Ema- nuela Baronio, diplomata a Mantova con Sergio Maffizzoni, svolge intensa at- tività cameristica ed è tra i fondatori dell’associazione Franco Margola. f. c. Alquati, Capra e Saloni, l’ora del palco A San Barnaba si esibiscono i tre giovanissimi vincitori del concorso Marenzio 2009 di Lions e Conservatorio Al Sancarlino concertiste per l’ultimo appuntamento dei «Suoni della Luna» con musiche dicompositrici Con «Nuances» il Bonivento soffia tra jazz e Mediterraneo Ilbresciano Teatro Inverso cattura la luna ad Atene I ragazzi di talento premia- ti al Concorso Marenzio 2009 e stasera protagonisti all’auditorium San Barnaba di piazza A. Benedetti Miche- langeli (corso Magenta): so- pra la tredicenne chitarrista Serena Saloni e la diciotten- ne arpista Tatiana Alquati; a lato, il clarinettista diciasset- tenne Fluvio Capra. Nel corso del concerto ri- ceveranno le borse di studio che costituiscono il Premio assegnato dal Lions Club Brescia Cidneo e dal Conser- vatorio di Brescia. I TALENTI BRESCIA Giacomino ha battuto tutti: lo spettacolo pirandelliano di Vetrano e Ran- disi, ultimo in cartellone per la Stagione di prosa del Ctb, è primo nella classifica delle preferenze del pubblico, stilata con la vota- zione effettuata in teatro ed on line, per ini- ziativa del Soroptimist Club di Brescia in collaborazione con Ctb, Giornale di Brescia e giornaledibrescia.it. I votanti sono stati 1.079. Su ogni scheda poteva essere espresso un massimo di tre preferenze, mentre al sito www.giornaledi- brescia.it si poteva votare per un solo tito- lo. Le preferenze espresse sono state in to- tale 2.492. Questa la classifica che ne è risultata: 1) Pensaci, Giacomino! (454 voti); 2) Roman e il suo Cucciolo (359); 3) Romolo, il Grande (270); 4) Le nuvole (268); 5) Ifigenia (209); 6) La locandiera (186); 7) Platonov (173); 8) Zio Vanja (161); 9) Tramonto (130); 10) La presidentessa (104); 11) L’amante e Il pae- se degli idioti, a pari merito (63); 13) Sempli- cemente complicato (27); 14) Benvenuti in California (25). Anche quest’anno ha vinto l’ultimo spettacolo in cartellone (l’anno scorso era toccato ad «Amleto»), ovvero quello durante il quale si svolge la votazio- ne. È ovvio che l’impatto emotivo immedia- to favorisce lo spettacolo appena visto; for- se, sei mesi dopo la valutazione sarebbe di- versa. Inoltre, quello spettacolo è l’unico che certamente tutti i votanti hanno visto. Nonostante queste considerazioni, l’ini- ziativa, giunta al suo secondo anno, è risul- tata molto gradita al pubblico della prosa. La classifica - spiega il Club cittadino, pro- motore del Premio Soroptimist Brescia per il Teatro - va letta per quello che è: non un sondaggio attuato con criteri scientifici (in questo caso il voto si sarebbe dovuto limita- re ai soli abbonati a tutta la Stagione), ma un «assaggio» libero del gradimento del pubblico. Il quale ha richiesto di poter vota- re, l’anno prossimo, anche per la rassegna «Altri percorsi», segnalando (anche per iscritto sulle schede) un alto gradimento per «La sirena» (su tutti), e anche per «Il signore del cane nero», «Malato immagina- rio» e «Otello». Qualcuno ha anche chiesto di potersi esprimere sullo spettacolo «peg- giore». Il voto on line al sito www.giornaledi- brescia.it ha raddoppiato i votanti rispetto all’anno scorso. A favore di alcuni spettaco- li (in particolare per «Le nuvole») si sono create vere e proprie «cordate» di sostenito- ri via web. Le «Nuances» di Michele Bonivento profumano di sole e voglia di fare musi- ca. In piena libertà, in barba a vincoli di genere e a costrizioni di mercato («tan- to - spiega Michele con ironia - chi li ven- de più i dischi?»). Si intitola «Nuances», il nuovo cd di Bonivento, pianista-tastie- rista-organista veneto - incontrato in città durante il tour promozionale del di- sco - che torna a mettere in circolazione proprio materiale. Una pratica che l’arti- sta, abituato a supportare altri musici- sti oltre che a dedicarsi a progetti a pro- prio nome, ha svolto nel segno di una spigliata anarchia creativa. «Il punto di partenza - spiega - sono il jazz e il blues, che insieme al gospel restano un punto di riferimento. Con "Nuances" ho esplo- rato liberamente anche la tradizione ita- liana, in qualche modo affacciandomi sul Mediterraneo». Il Mare Nostrum, Bonivento, lo guar- da però dalle sponde africane. Il suo amore per le sonorità e per la musica di quel continente è una costante nel suo lavoro. «Se devo indicare le tappe più importanti della mia carriera, oltre alla collaborazione con la cantante Cheryl Porter, devo citare l’incontro con la mu- sica africana. Una fonte di ispirazione inesauribile e piena di sorprese». Africa e America nel cuore, il Belpae- se a fare sempre e comunque da sfondo. Il cammino artistico di Bonivento è fat- to di chilometri e chilometri. Reali, cer- to (come si compete ad ogni musicista che ama la dimensione live), ma anche virtuali. E pensare che tutto era comin- ciato... dal dancefloor. «Dopo gli studi classici e jazz - conferma Bonivento - avevo iniziato producendo musica dan- ce. Fino a che non ho "conosciuto" il blues: questa è stata la svolta che ha se- gnato la mia carriera. Mi sono messo a studiare e suonare blues e gospel, ca- pendo che era la musica giusta per me». Eppure, almeno stando a «Nuances», sembra che sia il jazz a far quadrare il tutto. Almeno a livello di sintassi com- positiva e di arrangiamento. «Se inten- diamo jazz come spirito - ammette -, è vero che il mio ultimo disco risente delle influenze della musica improvvisata. Mi tengo lontano però da eccessi virtuosi- stici: certa musica è legata allo spirito con cui la si suona, non va affrontata con presunzione o scarso feeling». Come bandleader o sideman Boniven- to ha collaborato con decine di artisti (tra cui anche il nostro Joe Damiani, «davvero un grandissimo batterista»), attitudine che emerge anche dai nume- rosi partner chiamati nell’ultimo cd (co- me il sassofonista James Thompson, a lungo con Zucchero, il chitarrista Luca Boscagin, e Marco Furio Forieri, ex dei Pitura Freska). «Cerco di scegliere i mu- sicisti in base al sound che ho in testa, in modo da coinvolgerli nella riuscita dei brani. Anche se, come arrangiatore, sono piuttosto esigente». «Nuances» è appena uscito e già Boni- vento guarda al futuro. «Ho vari proget- ti in testa, sia da solo che con altre for- mazioni. Poi mi sto dedicando a scrive- re le musiche per un cortometraggio ed un film, senza dimenticare la mia attivi- tà di produzione di altri artisti». Jazz, blues e gospel alla tastiera, musica al- trui quando siede dietro la consolle. Mi- chele Bonivento è un onnivoro delle set- te note, ancora lontano dall’aver sazia- to la propria fame. Chissà quando assag- gerà anche la nostra provincia. ramp Il Teatro Inverso va ad Atene. La compagnia brescia- na, recentemente trasformatasi in un centro di produzio- ne teatrale (Residenza multidisciplinare I.DRA - I.nde- pendent DRA.ma) debutta al Festival Topos Alou con lo spettacolo «Quelli che tentarono di catturare la luna» del drammaturgo bresciano Andrea Malpeli, vincitore del Premio Riccione. Il festival, che ospita spettacoli da tutta Europa, ha coprodotto il lavoro insieme alla Comunità Europea che lo ha sostenuto attraverso il bando Cultura 2007. Si tratta di una coproduzione internazionale tra Ita- lia, Grecia, Romania e Bulgaria, che hanno unito le loro forze per dare vita ad uno spettacolo la cui regia è curata da Davide D’Antonio. Le luci e la scenografia sono affida- te a Stefano Mazzanti e Silvio Motta. Lo spettacolo debutta giovedì 22 aprile e rimarrà in sce- na fino a domenica 25; si è già visto a Brescia in forma di studio al Festival della Brescianità e tornerà in città al Festival Fiabe e Contaminazioni tra il 9 e il 15 giugno. Dopo il debutto la compagnia partirà per un tour euro- peo, i primi di maggio dal Festival di Istanbul con lo spet- tacolo «Joy», per ritornare in Italia a Roma il 15 maggio nel Festival Teatri di Vetro che oramai ha l’autorità di sancire le compagnie emergenti nel panorama italiano. Continua la sfida della Residenza IDRA di esportare il bagaglio culturale bresciano in Italia e nel mondo e di far conoscere i nostri nuovi e promettenti talenti. Serata riuscita sotto ogni profilo quella di do- menica al Teatro Grande che il pubblico ha gre- mito per il concerto sinfonico di beneficenza frut- to della sinergia tra il Comune, il Conservatorio Marenzio e la Croce Rossa. L’orchestra stessa, che si è esibita sotto la direzione di Gilberto Se- rembe, era il frutto di collaborazione fra l’Orche- stra del Conservatorio (formata da ragazzi e da alcuni maestri) e l’Orchestra da Camera di Bre- scia, un esperimento che ha dato ottimi frutti e che speriamo possa continuare. Rallegrato dalle composizioni floreali, il palco- scenico del Teatro ha dapprima ospitato il saluto di Claudia Taurisano a nome del Comune, quindi il commosso ringraziamento di Loretta Forelli, presidente della Croce Rossa di Brescia, che, ap- pellandosi al pubblico, ha evocato il sostegno in- dispensabile per i numerosi minori della Casa del- la Fraternità di Salò e per l’accoglienza e il mante- nimento dei quindici bambini che stanno arrivan- do da Haiti. Il concerto si è aperto con la Sinfonia n.10 in si minore per archi di Mendelssohn, opera che il 14enne Felix lasciò incompiuta (si compone di un Adagio e Allegro) e che si distingue dalle consorel- le per l’atmosfera schubertiana, corrusca e not- turna che pervade l’Adagio ma si propaga nell’Al- legro, anch’esso inquietissimo. L’Orchestra si è comportata molto bene, attentissima all’intona- zione, all’assieme e al ritmo che le ha impresso Serembe, dandole carattere: un arduo crescen- do, da un tesissimo Lento fino al Presto finale, di leggiadro carattere gluckiano. Di seguito l’orchestra, con alcuni fiati, ha ac- compagnato molto bene il giovane violinista Da- niele Richiedei nell’Adagio K.261 e nel Rondò K. 373 di Mozart. Richiedei , diplomato da due anni al Conservatorio Marenzio con Filippo Lama (che domenica era lo splendido Primo Violino), ha dimostrato le sue notevoli capacità: era emo- zionato (logicamente!), ma ha «tenuto» con grin- ta. Intonato, arco sicuro, suono bello, che corre. Ha molto talento, con l’esperienza non può che migliorare. Richiedei è stato applaudito con calo- re. L’ultima parte era riservata alla Sinfonia n.93 di Haydn, opera «londinese» difficilissima (ma tut- to il programma era difficile) da eseguire e da in- terpretare. È una Sinfonia strana, scritta superbamente e destinata ad un pubblico che voleva divertirsi per cui Haydn continua ad inserirvi novità, temi, spunti, episodi inattesi con i quali sollecitare l’im- maginario. Il primo tempo è il più convenzionale, nella sua perfezione, ma nel secondo le finezze si evidenziano: strumenti concertanti, orditi con- trappuntistici, in una sorta di forma di rondò in cui all’episodio ricorrente si alternano sezioni ric- che di curiosi richiami. È vivo il senso della scena maliziosa e agreste di un’opera buffa, della paro- dia, che si estende al Minuetto e si stempera infi- ne in una risata compiaciuta nel Finale. L’Orchestra si è comportata benissimo e parte- cipava con passione a questo scherzo magistrale diretto con equilibrio e passione da Gilberto Se- rembe, sempre coinvolgente, bravissimo. Applau- si a non finire alla fine e per bis il Finale di Haydn. Fulvia Conter FOTOGALLERY su www.giornaledibrescia.it Il soprano Lin Ling Hui Con il voto del pubblico «Giacomino» batte tutti La classifica di gradimento alla quale hanno contribuito 1.079 spettatori della Stagione di prosa del Ctb Enzo Vetrano in «Pensaci, Giacomino!» di Pirandello Michele Bonivento Buoni frutti al Grande dall’innesto delle orchestre Riuscito sotto tutti i profili il concerto sinfonico a sostegno dell’impegno della Croce Rossa per i bambini di Haiti SerembehadirettoleorchestredelMarenzioedaCameradiBrescia 46 spettacoli Giornale di Brescia Martedì 20 Aprile 2010

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Data e Ora: 19/04/10 21.40 - Pag: 46 - Pubb: 20/04/2010 - Composite

BRESCIA I giovanissimi vincitori delconcorso Marenzio 2009 e donne com-positrici ed esecutrici al centro della se-rata musicale in città

TREDICI ANNI Concerto dei vincitoridel terzo concorso Luca Marenzio 2009indetto da Lions Club Brescia Cidneoalle 20,45 all’auditorium San Barnaba(ingresso libero), organizzato dal Con-servatorio e dal Lions Brescia Cidneocon il patrocinio dell’Assessorato allaCultura. Ne sono protagonisti la chitar-rista Serena Saloni, il clarinettista Ful-vio Capra e l’arpista Tatiana Alquati.

Apre la serata la tredicenne chitarri-sta Serena Saloni con le «Variazioni suun tema di Cabezon» di Ponce, la Ta-rantella op.13 di Mertz e l’«Introduzio-ne, tema e variazioni sul Flauto magi-co» op.9 di Sor. Si presenta poi il clari-nettista Fulvio Capra che, in collabora-zione con la pianistaSusanna Soffiantini,propone la Sonataper clarinetto e pia-noforte di Poulenc e«Hommage à Ma-nuel de Falla» del cla-rinettista e composi-tore ungherese BelaKovacs (1937). Chiu-de l’arpista TatianaAlquati, interpretede «La dance deMoujik» di Tournier,della Rhapsodie diGrandjany e dellaDanza Spagnola (dall’opera «La vidabreve») di De Falla.

Serena Saloni, na-ta a Pisogne nel1997, dal 2007 fre-quenta il Marenzio aDarfo Boario nellaclasse di Bruno Giuffredi. Nel 2008 havinto tre primi premi: al concorso euro-peo di chitarra Città di Gorizia, al Rove-re d’oro di San Bartolomeo Mare, alRocco Perugini di Locate Triulzio, e unPrimo premio assoluto al 14esimo con-corso nazionale di Lamporecchio. Ful-vio Capra ha 17 anni e frequenta il VIIcorso al Conservatorio di Brescia nellaclasse di Alessandro Travaglini. È statopremiato in numerosi concorsi (5 primipremi, 5 secondi premi, 2 terzi premi) aGrosseto, Brescia, Giussano, Sanremo,Asti, Arezzo, Bergamo e Verbania. Nel2007 ha partecipato al Festival Interna-tional Children’s Cultural and Art aShangai e a Lediecigiornate di Brescia.

Tatiana Alquati, 18enne, si è brillante-mente diplomata a 17 anni al Marenziocon Anna Loro e dal 2001 ha partecipa-to a numerosissimi concorsi nazionali einternazionali, ottenendo 10 primi pre-

mi assoluti e 20 primi premi. Si è esibitain concerto in Italia e all’estero (Germa-nia, Francia, Inghilterra).

LIN LING HUI E LE ALTRE Al teatroSancarlino alle 20,45 concerto conclusi-vo della rassegna «I suoni della Luna,donne protagoniste nel mondo dellamusica colta», organizzata dall’Associa-zione Margola (ingresso libero). Bello einteressante il programma, che, presen-tato dall’attrice Livia Castellini, offremusiche di donne compositrici dell’800,del ’900 e contemporanee. Inizia con«Sechs Lieder» di Clara Schumann(grande pianista, moglie di RobertSchumann e ottima compositrice) in-terpretati dal soprano Lin Ling Hui edalla pianista Emanuela Baronio, Laviolista Marta Pizio e la pianista Baro-nio propongono poi «Shorter pieces»(Lullaby, Untitled, Chines Puzzle, «I’11

bid my Heart bestill») di RebeccaClarke (1886-1979), violista ecompositrice in-glese. Nell’ultimaparte la flautistaErika Giovanellie la chitarristaElena Baronio of-frono «Duo» (sulPreludio della Su-ite n.1 per violon-cello di J. S. Ba-ch) di Elisa Alber-ti, chitarrista ecompositrice pie-montese nata nel1975, «Etude fan-tasque» di IdaPresti (1924-1967), che fu cele-bre chitarrista so-lista e in duo col

marito chitarrista Alexandre Lagoya.Ida Presti è autrice di numerosi braniper chitarra sola e per duo di chitarre.Chiudono la serata con «Danza» (da«Duende») della milanese Luisa Indovi-ni Beretta (nata nel 1939).

Lin Ling Hui, nata in Taiwan, assi-stente in Canto al Conservatorio di Bre-scia, dirige la corale S. Giulia al Villag-gio Prealpino, tiene numerosi concertied ha inciso Cd. La violista Marta Piziosi è diplomata al Marenzio a Darfo, col-labora con orchestre e cameristi; la flau-tista Erika Giovanelli, diplomata al Ma-renzio cittadino, si è laureata in flautoalla Royal Academy di Londra e si perfe-ziona ora con Bruno Cavallo. La chitar-rista Elena Baronio, diplomata conMarco De Santi, suona da solista e informazioni da camera. La pianista Ema-nuela Baronio, diplomata a Mantovacon Sergio Maffizzoni, svolge intensa at-tività cameristica ed è tra i fondatoridell’associazione Franco Margola. f. c.

Alquati, Capra e Saloni, l’ora del palcoA San Barnaba si esibiscono i tre giovanissimi vincitori del concorso Marenzio 2009 di Lions e ConservatorioAl Sancarlino concertiste per l’ultimo appuntamento dei «Suoni della Luna» con musiche di compositrici

Con «Nuances»il Boniventosoffia tra jazze Mediterraneo

Il bresciano Teatro Inverso cattura la luna ad Atene

I ragazzi di talento premia-ti al Concorso Marenzio2009 e stasera protagonistiall’auditorium San Barnabadi piazza A. Benedetti Miche-langeli (corso Magenta): so-pra la tredicenne chitarristaSerena Saloni e la diciotten-ne arpista Tatiana Alquati; alato, il clarinettista diciasset-tenne Fluvio Capra.

Nel corso del concerto ri-ceveranno le borse di studioche costituiscono il Premioassegnato dal Lions ClubBrescia Cidneo e dal Conser-vatorio di Brescia.

I TALENTI

BRESCIA Giacomino ha battuto tutti: lospettacolo pirandelliano di Vetrano e Ran-disi, ultimo in cartellone per la Stagione diprosa del Ctb, è primo nella classifica dellepreferenze del pubblico, stilata con la vota-zione effettuata in teatro ed on line, per ini-ziativa del Soroptimist Club di Brescia incollaborazione con Ctb, Giornale di Bresciae giornaledibrescia.it.

I votanti sono stati 1.079. Su ogni schedapoteva essere espresso un massimo di tre

preferenze, mentre al sito www.giornaledi-brescia.it si poteva votare per un solo tito-lo. Le preferenze espresse sono state in to-tale 2.492.

Questa la classifica che ne è risultata: 1)Pensaci, Giacomino! (454 voti); 2) Roman eil suo Cucciolo (359); 3) Romolo, il Grande(270); 4) Le nuvole (268); 5) Ifigenia (209);6) La locandiera (186); 7) Platonov (173); 8)Zio Vanja (161); 9) Tramonto (130); 10) Lapresidentessa (104); 11) L’amante e Il pae-se degli idioti, a pari merito (63); 13) Sempli-cemente complicato (27); 14) Benvenuti inCalifornia (25). Anche quest’anno ha vintol’ultimo spettacolo in cartellone (l’anno

scorso era toccato ad «Amleto»), ovveroquello durante il quale si svolge la votazio-ne. È ovvio che l’impatto emotivo immedia-to favorisce lo spettacolo appena visto; for-se, sei mesi dopo la valutazione sarebbe di-versa. Inoltre, quello spettacolo è l’unicoche certamente tutti i votanti hanno visto.

Nonostante queste considerazioni, l’ini-ziativa, giunta al suo secondo anno, è risul-tata molto gradita al pubblico della prosa.La classifica - spiega il Club cittadino, pro-motore del Premio Soroptimist Brescia peril Teatro - va letta per quello che è: non unsondaggio attuato con criteri scientifici (inquesto caso il voto si sarebbe dovuto limita-

re ai soli abbonati a tutta la Stagione), maun «assaggio» libero del gradimento delpubblico. Il quale ha richiesto di poter vota-re, l’anno prossimo, anche per la rassegna«Altri percorsi», segnalando (anche periscritto sulle schede) un alto gradimentoper «La sirena» (su tutti), e anche per «Ilsignore del cane nero», «Malato immagina-rio» e «Otello». Qualcuno ha anche chiestodi potersi esprimere sullo spettacolo «peg-giore». Il voto on line al sito www.giornaledi-brescia.it ha raddoppiato i votanti rispettoall’anno scorso. A favore di alcuni spettaco-li (in particolare per «Le nuvole») si sonocreate vere e proprie «cordate» di sostenito-ri via web.

■ Le «Nuances» di Michele Boniventoprofumano di sole e voglia di fare musi-ca. In piena libertà, in barba a vincoli digenere e a costrizioni di mercato («tan-to - spiega Michele con ironia - chi li ven-de più i dischi?»). Si intitola «Nuances»,il nuovo cd di Bonivento, pianista-tastie-rista-organista veneto - incontrato incittà durante il tour promozionale del di-sco - che torna a mettere in circolazioneproprio materiale. Una pratica che l’arti-sta, abituato a supportare altri musici-sti oltre che a dedicarsi a progetti a pro-prio nome, ha svolto nel segno di unaspigliata anarchia creativa. «Il punto dipartenza - spiega - sono il jazz e il blues,che insieme al gospel restano un puntodi riferimento. Con "Nuances" ho esplo-rato liberamente anche la tradizione ita-liana, in qualche modo affacciandomisul Mediterraneo».

Il Mare Nostrum, Bonivento, lo guar-da però dalle sponde africane. Il suoamore per le sonorità e per la musica diquel continente è una costante nel suolavoro. «Se devo indicare le tappe piùimportanti della mia carriera, oltre allacollaborazione con la cantante CherylPorter, devo citare l’incontro con la mu-sica africana. Una fonte di ispirazioneinesauribile e piena di sorprese».

Africa e America nel cuore, il Belpae-se a fare sempre e comunque da sfondo.Il cammino artistico di Bonivento è fat-to di chilometri e chilometri. Reali, cer-to (come si compete ad ogni musicistache ama la dimensione live), ma anchevirtuali. E pensare che tutto era comin-ciato... dal dancefloor. «Dopo gli studiclassici e jazz - conferma Bonivento -avevo iniziato producendo musica dan-ce. Fino a che non ho "conosciuto" ilblues: questa è stata la svolta che ha se-gnato la mia carriera. Mi sono messo astudiare e suonare blues e gospel, ca-pendo che era la musica giusta per me».

Eppure, almeno stando a «Nuances»,sembra che sia il jazz a far quadrare iltutto. Almeno a livello di sintassi com-positiva e di arrangiamento. «Se inten-diamo jazz come spirito - ammette -, èvero che il mio ultimo disco risente delleinfluenze della musica improvvisata. Mitengo lontano però da eccessi virtuosi-stici: certa musica è legata allo spiritocon cui la si suona, non va affrontatacon presunzione o scarso feeling».

Come bandleader o sideman Boniven-to ha collaborato con decine di artisti(tra cui anche il nostro Joe Damiani,«davvero un grandissimo batterista»),attitudine che emerge anche dai nume-rosi partner chiamati nell’ultimo cd (co-me il sassofonista James Thompson, alungo con Zucchero, il chitarrista LucaBoscagin, e Marco Furio Forieri, ex deiPitura Freska). «Cerco di scegliere i mu-sicisti in base al sound che ho in testa,in modo da coinvolgerli nella riuscitadei brani. Anche se, come arrangiatore,sono piuttosto esigente».

«Nuances» è appena uscito e già Boni-vento guarda al futuro. «Ho vari proget-ti in testa, sia da solo che con altre for-mazioni. Poi mi sto dedicando a scrive-re le musiche per un cortometraggio edun film, senza dimenticare la mia attivi-tà di produzione di altri artisti». Jazz,blues e gospel alla tastiera, musica al-trui quando siede dietro la consolle. Mi-chele Bonivento è un onnivoro delle set-te note, ancora lontano dall’aver sazia-to la propria fame. Chissà quando assag-gerà anche la nostra provincia. ramp

■ Il Teatro Inverso va ad Atene. La compagnia brescia-na, recentemente trasformatasi in un centro di produzio-ne teatrale (Residenza multidisciplinare I.DRA - I.nde-pendent DRA.ma) debutta al Festival Topos Alou con lospettacolo «Quelli che tentarono di catturare la luna» deldrammaturgo bresciano Andrea Malpeli, vincitore delPremio Riccione. Il festival, che ospita spettacoli da tuttaEuropa, ha coprodotto il lavoro insieme alla ComunitàEuropea che lo ha sostenuto attraverso il bando Cultura2007. Si tratta di una coproduzione internazionale tra Ita-lia, Grecia, Romania e Bulgaria, che hanno unito le loroforze per dare vita ad uno spettacolo la cui regia è curatada Davide D’Antonio. Le luci e la scenografia sono affida-

te a Stefano Mazzanti e Silvio Motta.Lo spettacolo debutta giovedì 22 aprile e rimarrà in sce-

na fino a domenica 25; si è già visto a Brescia in forma distudio al Festival della Brescianità e tornerà in città alFestival Fiabe e Contaminazioni tra il 9 e il 15 giugno.

Dopo il debutto la compagnia partirà per un tour euro-peo, i primi di maggio dal Festival di Istanbul con lo spet-tacolo «Joy», per ritornare in Italia a Roma il 15 maggionel Festival Teatri di Vetro che oramai ha l’autorità disancire le compagnie emergenti nel panorama italiano.

Continua la sfida della Residenza IDRA di esportare ilbagaglio culturale bresciano in Italia e nel mondo e di farconoscere i nostri nuovi e promettenti talenti.

■ Serata riuscita sotto ogni profilo quella di do-menica al Teatro Grande che il pubblico ha gre-mito per il concerto sinfonico di beneficenza frut-to della sinergia tra il Comune, il ConservatorioMarenzio e la Croce Rossa. L’orchestra stessa,che si è esibita sotto la direzione di Gilberto Se-rembe, era il frutto di collaborazione fra l’Orche-stra del Conservatorio (formata da ragazzi e daalcuni maestri) e l’Orchestra da Camera di Bre-scia, un esperimento che ha dato ottimi frutti eche speriamo possa continuare.

Rallegrato dalle composizioni floreali, il palco-scenico del Teatro ha dapprima ospitato il salutodi Claudia Taurisano a nome del Comune, quindiil commosso ringraziamento di Loretta Forelli,presidente della Croce Rossa di Brescia, che, ap-pellandosi al pubblico, ha evocato il sostegno in-dispensabile per i numerosi minori della Casa del-la Fraternità di Salò e per l’accoglienza e il mante-nimento dei quindici bambini che stanno arrivan-do da Haiti.

Il concerto si è aperto con la Sinfonia n.10 in siminore per archi di Mendelssohn, opera che il14enne Felix lasciò incompiuta (si compone di unAdagio e Allegro) e che si distingue dalle consorel-le per l’atmosfera schubertiana, corrusca e not-turna che pervade l’Adagio ma si propaga nell’Al-legro, anch’esso inquietissimo. L’Orchestra si ècomportata molto bene, attentissima all’intona-zione, all’assieme e al ritmo che le ha impressoSerembe, dandole carattere: un arduo crescen-do, da un tesissimo Lento fino al Presto finale, dileggiadro carattere gluckiano.

Di seguito l’orchestra, con alcuni fiati, ha ac-compagnato molto bene il giovane violinista Da-niele Richiedei nell’Adagio K.261 e nel Rondò K.373 di Mozart. Richiedei , diplomato da due annial Conservatorio Marenzio con Filippo Lama(che domenica era lo splendido Primo Violino),ha dimostrato le sue notevoli capacità: era emo-zionato (logicamente!), ma ha «tenuto» con grin-ta. Intonato, arco sicuro, suono bello, che corre.Ha molto talento, con l’esperienza non può chemigliorare. Richiedei è stato applaudito con calo-re.

L’ultima parte era riservata alla Sinfonia n.93

di Haydn, opera «londinese» difficilissima (ma tut-to il programma era difficile) da eseguire e da in-terpretare.

È una Sinfonia strana, scritta superbamente edestinata ad un pubblico che voleva divertirsi percui Haydn continua ad inserirvi novità, temi,spunti, episodi inattesi con i quali sollecitare l’im-maginario. Il primo tempo è il più convenzionale,nella sua perfezione, ma nel secondo le finezze sievidenziano: strumenti concertanti, orditi con-trappuntistici, in una sorta di forma di rondò incui all’episodio ricorrente si alternano sezioni ric-che di curiosi richiami. È vivo il senso della scenamaliziosa e agreste di un’opera buffa, della paro-dia, che si estende al Minuetto e si stempera infi-ne in una risata compiaciuta nel Finale.

L’Orchestra si è comportata benissimo e parte-cipava con passione a questo scherzo magistralediretto con equilibrio e passione da Gilberto Se-rembe, sempre coinvolgente, bravissimo. Applau-si a non finire alla fine e per bis il Finale di Haydn.

Fulvia Conter

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Il soprano Lin Ling Hui

Con il voto del pubblico «Giacomino» batte tuttiLa classifica di gradimento alla quale hanno contribuito 1.079 spettatori della Stagione di prosa del Ctb

Enzo Vetrano in «Pensaci, Giacomino!» di Pirandello

Michele Bonivento

Buoni frutti al Grande dall’innesto delle orchestreRiuscito sotto tutti i profili il concerto sinfonico a sostegno dell’impegno della Croce Rossa per i bambini di Haiti

Serembeha diretto le orchestre del Marenzio e da Camera di Brescia

46 spettacoli Giornale di Brescia Martedì 20 Aprile 2010