Alpennino 2011 n 3

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Notiziario trimestrale delle Sezioni del Club Alpino Italiano di Alessandria, Acqui Terme, Casale Monf., Ovada, San Salvatore Monf., Tortona, Valenza Autorizzazione Trib. di Casale n. 155 del 27.2.1985 - Direttore Responsabile Diego Cartasegna - Direzione e Amministr. Via Rivetta, 17 Casale Monferrato Redazione Stampa Tipografia Barberis snc San Salvatore Monferrato “Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Alessandria” Anno XXII - Num. 3 - LUGLIO 2011 __________________________________________________ Una grande sfilata di ragazzi per le vie di Casale Monferrato per celebrare il 150 anni dell’Unità d’Italia. Così si è concluso, il 19 maggio scorso, il progetto dei “cam- mini”, programmati dalla commissione di Alpinismo Giovanile del CAI casalese e av- viati dal 30 marzo. Si è trattato di un la- voro impegnativo che ha coinvolto, oltre all’AG cittadino, 29 scuole elementari, gli alpini dell’ANA di Casale e dei diversi paesi dell’hinterland, la quarta geometri e la terza turistici dell’istituto Leardi, la Protezione civile della zona, la polizia provinciale, municipale e collinare, le au- torità civili e scolastiche. Il complesso di manifestazioni e di eventi, avviato alla fine di marzo e conclusosi con la sfilata delle scuole con il CAI per le vie della città, è stato programmato nel- l’ambito del “Progetto Scuola” che da cir- ca un anno l’AG sta sviluppando con gli istituti scolastici della città. Il progetto dei cammini a staffetta è sta- to proposto sulla scia delle celebrazioni per il 150° dell’unità d’Italia. Le giornate dei cammini sono state suddi- vise in tre momenti: la consegna delle bandiere, il cammino e l’arrivo alla scuola meta del giorno con la nuova consegna delle bandiere ai ragazzi che dovevano effettuare il cammino il giorno successivo. A metà del percorso era prevista una so- sta, durante la quale venivano ricordati episodi del risorgimento, oppure si canta- va: altrimenti si descriveva il paesaggio lo- cale, si recitavano poesie ed altro ancora. L’insieme dei cammini ha formato una sorta di “rete ideale” che ha unito sia l’a- spetto del territorio e della sua conoscen- za, sia le scuole con i comuni con la storia del risorgimento, coinvolgendo così centi- naia e centinaia di ragazzi che hanno “scoperto” il loro territorio. In effetti ai ragazzi tutto questo insieme di attività è piaciuto “un sacco”: cammi- nare con i compagni, portare le bandiere, chiacchierare, cantare canzoni, osservare la natura e l’ambiente, conoscere altre scuole ed altri ragazzi, sentire racconti e storie locali le più disparate è risultato per loro assai divertente. Il serpentone multicolore di studenti che sventolavano le bandiere tricolori ed i canti hanno attirato l’attenzione degli abitanti che hanno applaudito all’iniziati- va. Gli accompagnatori di alpinismo gio- vanile hanno studiato gli itinerari che so- no stati svolti con l’assistenza degli stu- denti geometri e l’appoggio dei turistici, oltre alla collaborazione degli alpini del- l’ANA, che hanno fatto da collante per tutti i cammini. Tutti i gruppi erano diretti dagli accom- pagnatori di AG della sezione che si sono validamente impegnati nella realizzazio- ne del progetto. In tutto sono stati per- corsi 28 “cammini“ in 12 giorni percor- Ripartire con un dibattito che coinvolga tutte le Sezioni della Provincia per riprendere un processo di crescita del nostro So- dalizio. E’ questa la necessità del nostro periodo e questa ne- cessità può trovare la Sede di confronto nell’Intersezionale. L’Intersezionale, che è l’organismo di Coordinamento delle Sezioni della Provincia, non può essere solo un mero incon- tro burocratico dei Presidenti delle Sezioni ma può e deve di- ventare la sintesi più alta del dibattito che attraversa il corpo sociale dei Soci del nostro territorio. Dopo i momenti alti di confronto, che avevano portato negli anni novanta alla co- stituzione della Scuola Intersezionale di Alpinismo e Scialpi- nismo “Alphard”, la spinta propulsiva si era lentamente esaurita con alcune Sezioni che erano uscite di fatto dall’In- tersezionale non partecipando alle riunioni ed uscendo an- che dalla gestione di Alpennino e del Rifugio. Negli ultimi anni, faticosamente, il percorso di aggregazione è nuova- mente riiniziato e lentamente la necessità di un confronto che produca azioni e progetti di più ampio respiro sta pren- dendo corpo. Negli anni l’asfittica dimensione campanilistica dell’organizzazione ha cominciato a mostrare i suoi limiti e la necessità di aprirsi alle esperienze di altri ha ripreso il sop- pravvento, non senza difficoltà, all’interno delle Sezioni della Provincia. Ed ecco che un organismo, quale quello dell’Inter- sezionale, si è rivitalizzato ed ha cominciato a divenire un luogo di confronto non polemico fra le Sezioni e fra queste e la Scuola Intersezionale di Alpinismo; inoltre la decisione presa nella riunione del 16 Maggio di costituire una Scuola Intersezionale di Escursionismo va nella direzione di fornire nuovi strumenti di crescita ai Soci della nostra Provincia. Ed è proprio dalla collaborazione dei Presidenti delle Sezioni, del- la consolidata Scuola di Alpinismo “Alphard” e della costi- tuente “Scuola di montagna e terre alte” che si può avviare un coinvolgimento attivo che porti progressivamente ad un aumento qualitativo dell’offerta e ad un processo lento ma costante di rinnovamento della nostra organizzazione che vada al di là dei nostri iscritti e che diventi parte propositiva nella vita del nostro territorio. La proposta della Sezione di Valenza, formulata nell’ultima Intersezionale e accettata da tutti, di far diventare il Conve- gno L.P.V. (che è l’Assemblea del raggruppamento delle Se- zioni CAI delle regioni Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta), che si terrà nella nostra Provincia il 23 Ottobre ad Acqui, un appuntamento per tutti e non solo per la città che lo ospita è davvero un buon auspicio. Da ultimo, ma non in ordine di importanza, se Alpennino ol- tre ad essere la raccolta delle iniziative delle Sezioni, compito importante che assolve egregiamente, diverrà uno strumen- to per un dibattito franco ed onesto su chi siamo e dove vo- gliamo andare acquisirà una nuova ragione d’essere. Tutto questo senza modificare nulla dell’attuale organizzazione, non abbiamo bisogno di una nuova struttura che comandi ma solo di un luogo in cui discutere e decidere le cose che una Sezione da sola non può fare, per il resto ognuno si muova come ritiene opportuno. E’ l’inizio di una nuova fase che può portare a positivi proces- si di crescita od avvitarsi su se stessa senza produrre risultati di sorta. Sta a noi scegliere in che direzione andare!! Lo faremo il prossimo autunno-inverno… ora facciamo quello che sappiamo fare meglio o più modestamente quel- lo che più ci piace: godiamoci la nostra estate in montagna. Valentino Subrero, Presidente di turno Intersezionale Per la prima volta il CAI Casale ha sfilato per la città IL GRANDE CAMMINO DEL 150 ° t Segue a pag. 2 Rilanciare l’intersezionale

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Notiziario trimestrale delle Sezioni del Club Alpino Italiano di Alessandria,Acqui Terme, Casale Monf., Ovada, San Salvatore Monf., Tortona, ValenzaAutorizzazione Trib. di Casale n. 155 del 27.2.1985 - Direttore ResponsabileDiego Cartasegna - Direzione e Amministr. Via Rivetta, 17 Casale MonferratoRedazione Stampa Tipografia Barberis snc San Salvatore Monferrato“Spedizione in a. p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Alessandria”Anno XXII - Num. 3 - LUGLIO 2011 __________________________________________________

Una grande sfilata di ragazzi per le vie diCasale Monferrato per celebrare il 150anni dell’Unità d’Italia. Così si è concluso,il 19 maggio scorso, il progetto dei “cam-mini”, programmati dalla commissione diAlpinismo Giovanile del CAI casalese e av-viati dal 30 marzo. Si è trattato di un la-voro impegnativo che ha coinvolto, oltreall’AG cittadino, 29 scuole elementari, glialpini dell’ANA di Casale e dei diversipaesi dell’hinterland, la quarta geometrie la terza turistici dell’istituto Leardi, laProtezione civile della zona, la poliziaprovinciale, municipale e collinare, le au-torità civili e scolastiche.Il complesso di manifestazioni e di eventi,avviato alla fine di marzo e conclusosicon la sfilata delle scuole con il CAI per levie della città, è stato programmato nel-l’ambito del “Progetto Scuola” che da cir-ca un anno l’AG sta sviluppando con gliistituti scolastici della città.Il progetto dei cammini a staffetta è sta-to proposto sulla scia delle celebrazioniper il 150° dell’unità d’Italia.Le giornate dei cammini sono state suddi-vise in tre momenti: la consegna dellebandiere, il cammino e l’arrivo alla scuolameta del giorno con la nuova consegnadelle bandiere ai ragazzi che dovevanoeffettuare il cammino il giorno successivo.A metà del percorso era prevista una so-sta, durante la quale venivano ricordatiepisodi del risorgimento, oppure si canta-

va: altrimenti si descriveva il paesaggio lo-cale, si recitavano poesie ed altro ancora.L’insieme dei cammini ha formato unasorta di “rete ideale” che ha unito sia l’a-spetto del territorio e della sua conoscen-za, sia le scuole con i comuni con la storiadel risorgimento, coinvolgendo così centi-naia e centinaia di ragazzi che hanno“scoperto” il loro territorio.In effetti ai ragazzi tutto questo insiemedi attività è piaciuto “un sacco”: cammi-nare con i compagni, portare le bandiere,chiacchierare, cantare canzoni, osservarela natura e l’ambiente, conoscere altrescuole ed altri ragazzi, sentire racconti estorie locali le più disparate è risultatoper loro assai divertente.Il serpentone multicolore di studenti chesventolavano le bandiere tricolori ed icanti hanno attirato l’attenzione degliabitanti che hanno applaudito all’iniziati-va. Gli accompagnatori di alpinismo gio-vanile hanno studiato gli itinerari che so-no stati svolti con l’assistenza degli stu-denti geometri e l’appoggio dei turistici,oltre alla collaborazione degli alpini del-l’ANA, che hanno fatto da collante pertutti i cammini.Tutti i gruppi erano diretti dagli accom-pagnatori di AG della sezione che si sonovalidamente impegnati nella realizzazio-ne del progetto. In tutto sono stati per-corsi 28 “cammini“ in 12 giorni percor-

Ripartire con un dibattito che coinvolga tutte le Sezioni dellaProvincia per riprendere un processo di crescita del nostro So-dalizio. E’ questa la necessità del nostro periodo e questa ne-cessità può trovare la Sede di confronto nell’Intersezionale.L’Intersezionale, che è l’organismo di Coordinamento delleSezioni della Provincia, non può essere solo un mero incon-tro burocratico dei Presidenti delle Sezioni ma può e deve di-ventare la sintesi più alta del dibattito che attraversa il corposociale dei Soci del nostro territorio. Dopo i momenti alti diconfronto, che avevano portato negli anni novanta alla co-stituzione della Scuola Intersezionale di Alpinismo e Scialpi-nismo “Alphard”, la spinta propulsiva si era lentamenteesaurita con alcune Sezioni che erano uscite di fatto dall’In-tersezionale non partecipando alle riunioni ed uscendo an-che dalla gestione di Alpennino e del Rifugio. Negli ultimianni, faticosamente, il percorso di aggregazione è nuova-mente riiniziato e lentamente la necessità di un confrontoche produca azioni e progetti di più ampio respiro sta pren-dendo corpo. Negli anni l’asfittica dimensione campanilisticadell’organizzazione ha cominciato a mostrare i suoi limiti ela necessità di aprirsi alle esperienze di altri ha ripreso il sop-pravvento, non senza difficoltà, all’interno delle Sezioni dellaProvincia. Ed ecco che un organismo, quale quello dell’Inter-sezionale, si è rivitalizzato ed ha cominciato a divenire unluogo di confronto non polemico fra le Sezioni e fra questee la Scuola Intersezionale di Alpinismo; inoltre la decisionepresa nella riunione del 16 Maggio di costituire una ScuolaIntersezionale di Escursionismo va nella direzione di fornirenuovi strumenti di crescita ai Soci della nostra Provincia. Ed èproprio dalla collaborazione dei Presidenti delle Sezioni, del-la consolidata Scuola di Alpinismo “Alphard” e della costi-tuente “Scuola di montagna e terre alte” che si può avviareun coinvolgimento attivo che porti progressivamente ad unaumento qualitativo dell’offerta e ad un processo lento macostante di rinnovamento della nostra organizzazione chevada al di là dei nostri iscritti e che diventi parte propositivanella vita del nostro territorio.La proposta della Sezione di Valenza, formulata nell’ultimaIntersezionale e accettata da tutti, di far diventare il Conve-gno L.P.V. (che è l’Assemblea del raggruppamento delle Se-zioni CAI delle regioni Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta),che si terrà nella nostra Provincia il 23 Ottobre ad Acqui, unappuntamento per tutti e non solo per la città che lo ospitaè davvero un buon auspicio.Da ultimo, ma non in ordine di importanza, se Alpennino ol-tre ad essere la raccolta delle iniziative delle Sezioni, compitoimportante che assolve egregiamente, diverrà uno strumen-to per un dibattito franco ed onesto su chi siamo e dove vo-gliamo andare acquisirà una nuova ragione d’essere. Tuttoquesto senza modificare nulla dell’attuale organizzazione,non abbiamo bisogno di una nuova struttura che comandima solo di un luogo in cui discutere e decidere le cose cheuna Sezione da sola non può fare, per il resto ognuno simuova come ritiene opportuno. E’ l’inizio di una nuova fase che può portare a positivi proces-si di crescita od avvitarsi su se stessa senza produrre risultatidi sorta. Sta a noi scegliere in che direzione andare!!Lo faremo il prossimo autunno-inverno… ora facciamoquello che sappiamo fare meglio o più modestamente quel-lo che più ci piace: godiamoci la nostra estate in montagna.

Valentino Subrero, Presidente di turno Intersezionale

Per la prima volta il CAI Casale ha sfilato per la città

IL GRANDE CAMMINO DEL 150°

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Rilanciarel’intersezionale

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Segue da pag. 1: IL GRANDE CAMMINO DEL 150°

rendo più di 160 km. Sono stati coinvoltioltre 1.300 tra alunni e insegnanti.Ma hanno camminato con il CAI circa 500altri partecipanti: alpini dell’ANA, Prote-zione civile, Polizia provinciale, ragazzidel Leardi, oltre a qualche aggregato. GliAccompagnatori di AG, che hanno porta-to avanti il progetto, sono stati una tren-tina. L’iniziativa è stata sponsorizzata dalGruppo STAT, che ha fornito i pullmanutilizzati per il rientro dei ragazzi allescuole di partenza. Venerdì 15 aprile è stato portato a termi-ne l’ultimo cammino con l’incontro didue scuole nel cortile del castello di Ca-sale. La manifestazione è stata conside-rata dai giornali locali una delle più bellee ben riuscite tra gli eventi organizzatiper i festeggiamenti del 150° dell’unitàd’Italia.Se i cammini sono stati un grande succes-so, la sfilata del 19 maggio ha rappresen-tato veramente la “vetta” di tutto il pro-getto. Una fiumana di bambini ha “inva-

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so” la città, partendo dalla zona del ca-stello e percorrendo le vie centrali ed èconfluita nella zona dei giardini al monu-mento alla vittoria ove si è svolta unabreve cerimonia conclusiva.In testa al lungo serpentone di ragazzi (enon) c’era il gagliardetto del CAI di Casa-le, organizzatore e promotore di tutto ilprogetto. Seguivano, portati da Accom-pagnatori di AG e da soci, tre striscionicon l’aquila del CAI ed alcune paroled’ordine quali: “l’Italia unita dalle mon-tagne”, “Camminare per conoscere”,“Montagna scuola di vita”. Un gruppo disoci (una quarantina) chiudeva il settoredel CAI. Dietro veniva una folta rappre-sentanza dell’ANA che, memore del Cam-minaitalia del 1999, ha collaborato allarealizzazione dell’intero progetto. Poic’erano gli studenti dell’Istituto Leardi,quarta geometri e terza turistico. Segui-vano ben 15 scuole, di cui circa la metàdei paesi vicini, ognuna con un sua carat-teristica: alcuni ragazzi erano vestiti co-me i personaggi dell’epoca risorgimenta-le, altre scuole si distinguevano per lemaglie colorate dei bambini, altre per lebandiere e così via. Chiudeva la sfilatauna delegazione della protezione civile.Le autorità civili e scolastiche precedeva-no il corteo, che si snodava per diversecentinaia di metri . Erano presenti l’asses-sore provinciale Massa, l’assessore di Ca-sale Riboldi, numerosi sindaci dei paesi vi-cini e dirigenti scolastici.La manifestazione si è conclusa al monu-mento alla vittoria con un breve inter-vento delle autorità e dei rappresentantidel CAI e con la consegna dell’attestatodi partecipazione alle scuole.In tutto hanno sfilati più di mille bambi-ni. E va detto che proprio quel numero èdiventato la parola d’ordine dei parteci-panti; i ragazzi ripetevano “siamo solomille …”, con un chiaro riferimento allaspedizione risorgimentale. Ma oltre aimille c’erano anche più di cento persone

tra soci CAI e ANA, autorità e protezionecivile. Visto il grande successo del progetto e lanotevole risonanza sulla stampa locale,oltre all’apprezzamento delle autoritàprovinciali, la commissione di AG del CAICasale intende riproporre per il prossimoanno un progetto similare.

Sezione di Valenza

SETTEMBRE IN ABRUZZOL’Abruzzo con le sue foreste, le sorgenti pu-rissime, le tracce dell’orso e del lupo, gli an-tichi borghi, le sue aspre montagne e dolcis-sime colline offre, attraverso lo spettacolostraordinario della natura una moltitudinedi emozioni e sensazioni. Il Parco Nazionaledel Gran Sasso e Monti della Laga, una del-le aree protette più grandi d’Europa e conla maggiore diversità biologica, si estendein un susseguirsi di paesaggi affascinanti tratesori naturali e culturali di inestimabile va-lore. Il massiccio del Gran Sasso si staglia vertica-le sui pascoli sterminati di Campo Imperato-re, un piccolo Tibet, e domina il paesaggiocircostante, i colli, la pianura, le città e inlontananza il mare.In questo eccezionale contesto si svolgerà,dal 18 al 24 settembre 2011, il nostro an-nuale appuntamento di fine estate dove so-no previsti trekking nel Parco con puntate aRoma e Isole Tremiti. Il programma sarà integrato da visite cultu-rali e momenti di svago per dare la possibi-lità a chi non intende camminare di poter

partecipare ugualmente ad una vacanza, inposti di particolare interesse, in amicizia edallegria. Il soggiorno è previsto a Roseto de-gli Abruzzi, sulla riviera adriatica Sintetica-mente il programma prevede per domenica18 settembre il trasferimento a Roseto degliAbruzzi con soste per visita di San Marino eLoreto. Lunedì 19 per gli escursionisti traversata al-ta del Corno Grande da Campo Imperatorealla vetta occidentale, la più alta, con disce-sa verso il rifugio Franchetti e Prati Tivo;tempo di percorrenza ore 7/8, difficoltà EE.Variante breve: traversata bassa del CornoGrande da Campo Imperatore a Prati di Ti-vo; tempo di percorrenza ore 5, difficoltà E.Per i turisti passeggiata a Campo Imperato-re con visita dei suoi caratteristici borghi:Castel del Monte, Rocca Calascio e S. Stefa-no di Sessanio.Martedì 20 per gli escursionisti Sentiero Ita-lia, tappa Compotosto - Passo di Costa Sola- Cesacastina nel cuore dei Monti della La-ga; tempo di percorrenza ore 5, difficoltà E.Per i turisti Lago di Campotosto e visita di

Amatrice e Teramo.Mercoledì 21, Roma. Per gli escursionistitrekking urbano, Roma insolita; tempo dipercorrenza ore 5/6. I turisti visiteranno lacittà con guida.Giovedì 22, Isole Tremiti. Gli escursionisti suisentieri dell’isola di San Domino; tempo dipercorrenza ore 4, difficoltà E. Per i turistivisita dell’isola di San Nicola e giro in barca,facoltativo, attorno all’isola di San Domino.Alternativa: visita della città di Termoli.Venerdì 23 per gli escursionisti salita al Cor-no Piccolo da Prati di Tivo per la via norma-le, difficoltà EE, o per la via ferrata “Dane-si”, difficoltà EEA, con ritorno sullo stessoitinerario; tempo di percorrenza ore 6/7.Variante breve: Prati di Tivo - Rifugio S. Ni-cola - La Madonnina - Prati di Tivo; tempodi percorrenza ore 4/5, difficoltà E. Per i tu-risti mattinata al mare o in piscina; al po-meriggio visita di Ascoli Piceno e S. Bene-detto del Tronto.Sabato 24 rientro.Per informazioni più dettagliate consultareil sito www.caivalenza.it

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ma, comunque, resi sicuri da cavi d’acciaio. Ilpaesaggio che incontriamo è veramente ec-cezionale con il Styx il “piccolo canyon nelfondo del canyon” e le sue marmitte impres-sionanti. Dopo il pranzo le nostre guide ciconducono nel punto chiamato “l’Imbuto”dove il Verdon scompare per poi ricompariredopo circa 150 metri di galleria.Dopo una più che doverosa sosta per ammi-rare questo straordinario spettacolo della na-tura riprendiamo il nostro cammino per ter-minare tranquillamente (si spera) la nostraescursione, ma qui ecco la sorpresa: ad uncerto punto si presenta ai nostri stanchi occhil’immagine di una parete alta poco meno di200 metri e verticale percorsa unicamente daun corrimano; a questo punto anche il nostroflemmatico Segretario ha un attimo di smar-rimento e chiede al buon Joulien “ma siamoin grado di passare tutti da lì?”. L’angelica ri-sposta è “il n’y a pas de problem!”. Sollevati(ma non troppo) dalle rassicurazioni del no-stro angelo custode ci avviciniamo pian pianoalla parete e, finalmente, ci rendiamo contoche effettivamente un sentiero c’è anche sedal basso non era visibile. Ritrovato il nostroabituale spirito di intrepidi alpinisti iniziamoa percorrere la ripida cengia e finalmente ar-riviamo in cima, cima si fa per dire in quantosubito dopo il percorso attrezzato ci aspettauna veramente poco invitante salita in mez-zo al bosco che contribuisce a disperderequel poco di energia che abbiamo ancoranelle gambe. Terminata anche questa aspe-rità, manco a dirlo, ci troviamo ancora difronte ad una serie di roccette munite di cavometallico superate le quali possiamo final-mente dire: “anche questa è fatta…!”Il programma della nostra gita prevedeva perlunedì 2 maggio l’Anello Bastidon ma, susuggerimento delle guide preoccupate per leincerte previsioni meteo (preoccupazioni poirivelatesi fortunatamente infondate), optia-mo per l’escursione prevista per il giorno se-guente e cioè il Sentiero dei Pescatori. Partiamo, quindi, dal Col de Olivier dove sidomina il magnifico canyon del torrente Ver-don e dove il corso d’acqua ha scolpito permilioni di anni la roccia calcarea fino a creareun canyon con pareti alte diverse centinaia dimetri con colori che variano da rosso al gri-gio. All’inizio il percorso non è eccessivamen-te ripido ma lo diventa dopo qualche decinadi minuti, poi proseguiamo per il sentiero fi-no ad arrivare al piano del torrente dove sitrovano delle deliziose spiaggette che invita-no alla sosta per immergere i nostri piedi af-faticati nelle limpide acque del Verdon.Riprendiamo il cammino e dopo poco inizia-mo a risalire in mezzo al fitto bosco ed allerocce, per ritrovarci, dopo poco più di mezzo-ra nel piazzale da dove siamo partiti e doveci attende il pullman per il rientro in hotel.Durante il viaggio di ritorno quelli di noi chenon ne hanno ancora abbastanza di faticadecidono di farsi scaricare nei pressi di un no-leggiatore di pedalò per godersi una sana pe-dalata nel lago e lungo il torrente.La serata, ovviamente, è dedicata ai saluti,così il bravissimo Joulien (Olivier è impegnatocome animatore con un gruppo di ragazzini)è nostro ospite a cena accompagnato dallagentile consorte e dalla bellissima figlia.La mattina successiva, vista anche la bellissi-ma giornata, la dedichiamo ad un’ultima bre-

ve escursione guidati, questa volta, non piùdalle guide locali ma dall’onnipresente Gio-vanni Sisto il quale ci conduce lungo un pia-cevole sentiero a mezza costa sicuramentemeno impegnativo di quelli precedenti anchese pure qui troviamo alcuni passaggi attrez-zati. Al termine dell’escursione, salutato conun po’ di rimpianto questo fantastico ed uni-co paesaggio, abbiamo giusto il tempo di rin-frescarci e cambiarci in hotel e poi via verso lanostra terra natia con una breve sosta a Gras-se per visitare, ovviamente, una fabbrica diprofumi.Voglio dedicare queste ultime righe di rac-conto ai così detti “turisti”: come è ormai ri-saputo tutte le gite di più giorni organizzatedal CAI di Valenza sono aperte a tutti (cam-minatori e non), così anche in quella francesesi è avuta la partecipazione di un discreto nu-mero di persone che per tutta la durata delviaggio o, solo, in occasione di alcune escur-sioni particolarmente impegnative, hannopreferito affidarsi alle premurose cure di San-dra Orsini la quale, con perfetto stile da gui-da turistica, li ha accompagnati nella visita diquesto incantevole angolo di Francia, sicura-mente al di fuori dei tradizionali circuiti turi-stici e, forse per questo, ancora più affasci-nante ed incontaminato.

A. Piacentini

L’Escursione di Primavera quest’anno si èsvolta in terra di Francia e precisamente nellaregione del Verdon per ammirare le omoni-me gole, dal 29 aprile al 3 maggio.Dopo un piacevole viaggio, con un tempoche intervallava sprazzi di sole a brevi ma in-tensi rovesci di pioggia, raggiungiamo la no-stra meta: il paese di Les Salles Sur Verdonposto sulla riva del lago Saint-Croix e pren-diamo possesso delle camere nel confortevo-le hotel prenotatoci dall’altro pilastro dellagita, la signora Sandra Orsini.Il pomeriggio è dedicato alla visita di Mou-stiers, bellissimo villaggio medioevale arroc-cato a mezza costa ai piedi dell’altopiano no-to per le sue porcellane ma anche per lagrande stella (di controversa origine) appesaa una catena in mezzo ad una gola che sepa-ra le due rupi che si stagliano sopra il paese.Al ritorno in albergo facciamo la conoscenzadelle nostre guide Joulien e Olivier, due ra-gazzi veramente preparati e simpatici che cifaranno da angeli custodi per tre giorni diescursioni.Il giorno seguente rinfrancati da una notte diriposo e dalla vista del bellissimo sole siamopronti ad affrontare la prima escursione inprogramma il sentiero Martel, spettacolaresentiero panoramico che si snoda tra le Gor-ges du Verdon. Dalla località di Chalet De LaMaline imbocchiamo un ripido sentiero chedalla strada asfaltata scende, per circa 300metri, fino alla riva del torrente. Nonostantela ripidezza del sentiero e la sua scivolositàche non permettono troppe distrazioni, ab-biamo modo di ammirare un paesaggio sicu-ramente unico per la sua particolarità di nonoffrire i panorami ai quali siamo abituati ecioè ampi spazi rivolti ad alte cime montuoseed a ampie vallate, bensì fatto di falesie chescendono ripide fino a quella strisciolina diverde intenso che è il Verdon visto dall’alto.Raggiunto il fiume iniziamo a riprenderequota passando accanto alle suggestive grot-te Fères ed Escalens in un susseguirsi di gole ecanaloni a volte larghi a volte distanti gli unidagli altri solo pochissimi metri.Raggiungiamo una serie di scale metalliche(240 scalini) che ci consentono di ridiscenderelo sperone roccioso e di raggiungere le duegallerie Trescarie (100 m) e Bau (670 m), sia-mo quasi alla fine del nostro percorso quan-do il Dio Pluvio decide che abbiamo godutoabbastanza del sole e scatena su di noi unamezzora di pioggia. Stanchi e un po’ bagnatima, sicuramente, molto soddisfatti terminia-mo l’escursione e ritorniamo in hotel da do-ve, dopo cena, ci rechiamo in paese muniti divariopinte lanterne e preceduti dalla bandamunicipale per assistere al suggestivo spetta-colo dei fuochi artificiali organizzati in occa-sione della festa del paese.Domenica 1 maggio appuntamento con ilSentiero dell’Imbuto ed il sentiero Vidal sicu-ramente il percorso più bello del Canyon eche, a mio modesto parere, tutti gli amantidel trekking dovrebbero percorrere almenouna volta nella vita. Partendo da Chalet DeLa Maline (la stessa località del giorno prece-dente) scendiamo per lo stesso sentiero e ar-rivati al livello del fiume svoltiamo a destra (ilsabato avevamo svoltato a sinistra) ed inizia-mo a percorrere splendidi boschi di bossi,faggi e tassi per poi risalire lungo tratti spes-so scavati nella roccia e decisamente esposti

CAI Valenza, escursione di primavera

GORGES DU VERDON

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Il CAI di Valenza, Sezione Davide e LuigiGuerci, in collaborazione con il Comune diValenza, ha organizzato, una serie di incon-tri culturali con lo scopo di dare significato evalore ai molteplici richiami che la monta-gna può dare. Il programma, denominatoRassegna ORIZZONTI MONTAGNA, con unaparte realizzata in maggio e giugno, si con-cluderà nel prossimo autunno.Perché ORIZZONTI MONTAGNA? La monta-gna sta all’orizzonte, è un orizzonte ma, perchi la frequenta, spalanca altre visioni, supe-rando il confine tra il finito e l’immenso. So-no altri orizzonti di altre bellezze naturali,ma anche di scoperte di pensieri, valori, sen-so del vivere, che altrove possono disperder-si.Questa prima parte ha avuto una larga par-tecipazione di pubblico con tre appunta-menti. Il primo, venerdi 6 maggio 2011, haavuto come ospite Hervè Barmasse, guidaalpina di Valtournenche, grande esponentedella nuova generazione nel panorama in-ternazionale dell’alpinismo che ha presenta-to Linea Continua, “Le prime verticali”: Cer-vino, Pakistan, Patagonia, Cina.Quattro generazioni un solo “intento”: an-dar per monti alla ricerca dell’avventura, delnuovo! Questa è la famiglia Barmasse diValtournenche: montanari, alpinisti, esplo-ratori e guide alpine del Cervino.Linea continua è un passaggio di consegne,una storia raccontata attraverso le immaginidi una tradizione di alpinisti esploratori chehanno portato Hervé ad esprimersi su tutti iterreni con prime ascensioni in Pakistan, Pa-tagonia, Cina e sul Cervino, la montagna dicasa. Ed è proprio sulla Gran Becca - così èchiamato il Cervino dai Valdostani - che il 17Marzo 2010, a distanza di una generazione,padre e figlio si legano assieme per cercare

di salire quel Couloir che, dall’Enjambée,precipita per 1200 m verso la base della pa-rete Sud del Cervino. Un vecchio progettotentato 24 anni prima dal padre Marco edoggi ripreso dal figlio Hervé. Una via diffici-le, definita da Giancarlo Grassi, uno dei piùforti alpinisti degli anni '80, come uno degliultimi grandi progetti logici delle Alpi, edancora irrisolti nel 2010. In questo stessoaprile 2011 ha realizzato una nuova grandeimpresa alpinistica aprendo una nuova viain solitaria sulla parete Sud-Est del Cervino,al Picco Muzio. "L'idea - dice Barmasse - ènata dalla voglia di accettare una sfida chela montagna lanciava da anni e nessun alpi-nista aveva mai avuto il coraggio di affron-tare. Una nuova sfida che ricorda quella diWalter Bonatti nel 1965". La via sul Cervinorientra in un progetto più ampio, "Explora-tion dans les Alpes" promosso da Barmassecon l'Associazione Les Veux du Mont Cervine prevede l'apertura di tre nuove vie: una alCervino, una sul Bianco e una sul Rosa. MaHervé è alpinismo a 360 gradi e le sue av-venture spaziano dalle Alpi al Pakistan, dallaPatagonia fino in Cina riuscendo sempre inprime ascensioni tecnicamente molto diffici-li che gli sono valse molti riconoscimenti epremi e che lo hanno portato ad essere unodegli alpinisti più completi a livello interna-zionale. Spedizioni, storie ed avventurestraordinarie, a volte rischiose, ma semprevissute con la gioia e la passione di chi comeHervé in montagna ricerca la felicità di vive-re emozioni uniche e che, documentate dal-l’occhio indiscreto di una telecamera, sonostate presentate nella serata. E’ stato un ap-puntamento con una partecipazione straor-dinaria di pubblico che ha potuto apprezza-re la grandezza ma anche la semplicità e lasimpatia di questo giovane personaggio che

si è definito “un alpinista romantico”, un al-pinista che si propone di aprire nuove vie.Hervè aggiunge: ”per me questo è come da-re luce a un’ombra”.Il secondo appuntamento di venerdì 27maggio 2011 ha avuto come titolo Aspet-tando l’equinozio di primavera, “Le paroledella letteratura, le immagini della monta-gna. Fotoshow a cura di Marco Lenti.”Il contenuto della serata si è riferito a testidi poesie recitati da Clarissa Maninetti, Glo-ria Marcarini e Marianna Orlando, da branidi un diario di vita interpretati da Laura Sibi-lia, da immagini, sottofondi musicali ed ef-fetti sonori che hanno messo in risalto i par-ticolari stati d'animo che gli stessi testi ri-chiamano. La scelta di questi particolari testiè stata fatta per portare all'attenzione delpubblico autori sia sconosciuti che famosissi-mi, personalità eclettiche e specificamenteesperte dei temi trattati, in modo tale dapermettere all'autore del filmato di parlareindirettamente anche di se stesso.Immagini di montagna si sono alternate apaesaggi dei nostri dintorni e a quelle disoggetti specifici esprimenti visivamente ilcontenuto dei testi e sequenze in movimen-to per sottolineare i momenti più intensi esignificativi dell'intero filmato.Un lavoro di composizione e di sintesi redat-to grazie all'entusiasmo di tante persone,nato per riuscire a sopportare le fredde gior-nate invernali, sognando la montagna e"Aspettando l'equinozio di primavera".Il terzo appuntamento di lunedì 6 giugno2011 è voluto essere un ricordo di DavideGuerci (vedi articolo).Un buon avvio di un progetto che ci augu-riamo possa avere ancora grande adesionenel prossimo autunno.

Sezione CAI Valenza

Incontri culturali di Valenza

RASSEGNA ORIZZONTI MONTAGNA

Una serata con le Guide di Courmayeur

UN RICORDO DI DAVIDE GUERCILunedì 6 giugno, presso il Centro Polifunzio-nale San Rocco, il CAI di Valenza, in collabo-razione con il Comune di Valenza, ha orga-nizzato una bellissima serata dedicata all’al-pinismo per ricordare Davide Guerci con unaserata sulla montagna da lui sempre definitae sperimentata come “una grande passione”. Immagini e parole a cura di amici e alpinistiche hanno condiviso con Davide tante belleesperienze su cime in Italia e nel mondo. Unaserie di immagini commentate che hannopresentato tante scalate su pareti, cime,ghiacciai dove Davide ha vissuto i suoi giova-ni anni coronati da tante affascinanti impre-se. Hanno partecipato alla serata, oltre che alSindaco di Valenza Cassano, il VicesindacoSoban e l’Assessore allo sport Bajardi, le Gui-de Alpine di Courmayeur Renzino Cosson eMario Mochet.Renzino Cosson Guida storica di Courmayeurè un grandissimo esperto di fotografia e isuoi numerosi libri di montagna pubblicatihanno raggiunto una grande perfezione diqualità con immagini eccezionali; alcune diesse sono state proiettate durante l’incontro.Mario Mochet, grande alpinista del MonteBianco, è perfetto istruttore ed ha diretto per14 anni corsi di alpinismo al CAI di Valenza.

Nel corso della serata è stata anche presenta-ta la falesia “Pierre Taillèe”, palestra di ar-rampicata dedicata a Davide Guerci, realizza-ta a Courmayeur dalle guide “chiodatori”Stefano Bigio (presente alla serata) e DarioBrocherel.Davide era un ragazzo semplice, mite, dicompagnia, a cui non mancava mai la battu-ta spiritosa e, soprattutto, innamorato dellemontagne e dell’arrampicata. Compie la suaprima ascensione con la guida di Cour-mayeur, Giuseppe Petigax nel 1983 al rifugioMonzino e l’anno successivo all’età di sedicianni sale la via ferrata al rifugio Borelli. Iniziacosì una carriera alpinistica che lo vede in ci-ma alle vette più alte delle Alpi, Monte Bian-co, Monte Rosa, Gran Paradiso. Negli anni‘88/89 sulle Dolomiti sale la Torre del Vaioletnel Catinaccio, lo Spigolo del Velo e il Cam-panile Pradidali delle Pale di San Martino.Ripete numerose vie di arrampicata modernasui satelliti del Monte Bianco: Gran Capucin,Piramyd du Tacul, Pic Adolph Rey, Aiguille duMidi, Chandelle du Tacul. Arrampica in Italiae all’estero nel Verdon, in Marocco e in Ca-lifornia nella Yosemite Valley. D’invernoquando il ghiaccio ricopre le vallate sale lecascate di ghiaccio di Cogne, della Valsava-

ranche e della Val Varaita mentre continuaad arrampicare nelle falesie di Finale Ligure epiù volte conquista in Sardegna la Guglia diColoritze. Si classifica primo assoluto nell’a-gosto 1999 alla gara di arrampicata in velo-cità a Courmayeur. Nell’agosto del 2000 è im-pegnato a preparare una grande ascensione,il Pilastro Centrale del Monte Bianco. Questapreparazione comprende un susseguirsi di ci-me e di vie tra cui Pointe Lachenal via Le BonFilon, Tour des Jorasses via Diedro Machetto,Mont Rouge de Peuterey fino al 22 agosto2010. Doveva essere un giorno di riposo allavigilia della partenza per il Pilone Centrale,invece, in una splendida giornata di sole, latragedia. Durante la discesa in corda doppiadalla via Titanic sulla Parete dei Titani in ValFerret, Davide precipita insieme ai suoi sogniall’età di 32 anni. Arrampicare era il massi-mo! È la frase posta sulla targa di commemo-razione in Val Ferret. Non sapremo mai cosasia successo durante l’ultima corda doppianel vuoto, quando la montagna si è presa lasua vita.Sono stati numerosissimi i cittadini che hannopartecipato a questo appuntamento che hadato, senz’altro, un appagamento colmo diricordi ed emozioni.

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delle previsioni meteo che affermavano “so-leggiato in mattinata; temporali al pomerig-gio”, le nuvole hanno cominciato ad avere ilsopravvento già alle ore 7 e un’ora dopo c’e-ra pure un temporale che brontolava ad ove-st. Gli escursionisti ovadesi con qualche titu-banza hanno imboccato l’Alta Via e, con l’oc-chio rivolto ad un cielo sempre più cupo, so-no arrivati al passo di Prale (m 1258). Qui, inmezzo a nuvole basse, che riducevano la visi-bilità a pochi metri, dopo un breve consulto,hanno deciso che non era il caso di insistereed hanno ripiegato su una “via di fuga”, laprovinciale che dal passo di Prale porta adOrmea, dove sono giunti un paio di ore do-po, senza per altro bagnarsi troppo (soloqualche spruzzata di pioggia e nulla più). DaOrmea con mezzi pubblici è stato raggiuntoCairo Montenotte dove i quattro sono statiraccolti da un buon samaritano (sotto formadel presidente della sezione di Ovada FrancoRolando) che li ha riportati alle rispettive abi-tazioni. Fin qui la cronaca. C’è da dire che iltratto dell’Alta Via dalla colla d’Agnaira allaCima Garlenda è certamente uno dei piùspettacolari, sia per l’ambiente che per i pa-norami. In estrema sintesi: sono stati percorse quattrotappe dell’Alta Via più il raccordo da Buggioalla colla d’Agnaria e la “via di fuga” dal pas-so di Prale ad Ormea per un totale di circa 65chilometri con un dislivello stimato in circa2500 metri. Il secondo giorno è stato il piùimpegnativo con 10 ore effettive di marcia.

Diego Cartasegna

A dire il vero i giorni passati sull’Alta Via deiMonti Liguri sono stati solo due. Il primogiorno infatti è stato speso per portarsi inquota, partendo dai 431 metri di Buggio (fra-zione di Pigna, nell’entroterra di Ventimiglia,non lontano dalla più celebre Dolceacqua)per arrivare al colle della Melosa (m 1545)dove è situato il rifugio Allavena. A questopunto però occorre tornare un attimo indie-tro per raccontare un episodio che ha rischia-to di far saltare tutta la “spedizione”. A Ven-timiglia, in attesa del pullman per Buggio, uncomponente del gruppo, Silvia Torrielli, chepure ha al suo attivo importanti ascensioni alBianco e al Kilimangiaro, non è riuscita a su-perare indenne un passaggio… pedonale. E’infatti stata investita da un’auto (francese,per la cronaca). Fortunatamente non ha ri-portato danni (salvo qualche escoriazione) ecosì l’avventura ha potuto avere inizio. Ma torniamo al trekking. Dopo la notte tra-scorsa al rifugio Allavena, i quattro ovadesihanno raggiunto l’Alta Via salendo alla collad’Agnaira; si sono portati quindi prima allaPorta Bertrand (m 1961) e poi al passo di Col-lardente (m 1601). Di lì, per un sentiero abba-stanza ripido, hanno raggiunto la vetta delmonte Saccarello (m 2200), la massima altez-za del percorso. Successivamente l’itinerariosi è snodato su una cresta erbosa, sempre aquote superiori ai 2000 metri, in un ambienteassai suggestivo, sia per il panorama che sipoteva godere, sia per la bella fioritura. Do-po aver toccato la sella della Valletta (m2046), il rifugio Sanremo, il passo Garlenda(m 2021) e la Cima Garlenda (m 2141), gliescursionisti hanno iniziato la lunga discesaverso San Bernardo di Mendatica (m 1263). Iltempo, fino a quel momento abbastanza cle-mente, malgrado molti nuvoloni poco rassi-curanti e le previsioni meteo infauste, ha in-cominciato a fare le bizze, sotto forma di nu-vole basse accompagnate da un po’ di piog-gia. Pioggia che, fortunatamente, è cessatapresto, tanto è vero che a San Bernardo diMendatica splendeva di nuovo il sole. Dopouna breve sosta ristoratrice, i quattro hannoripreso a camminare e, dopo molti saliscendi(un po’ sofferti, per la verità, vista la lunghez-za del percorso) sono arrivati al colle di Nava(m 934), dove hanno potuto godere un meri-tato riposo preceduto da una cena abbon-dante in un albergo. Il mattino successivonon si è presentato molto bene. A dispetto

Quattro escursionisti della Sezione di Ovada

TRE GIORNI SULL’ALTA VIA

Domenica 29 Maggio si è svolta con succes-so la undicesima edizione del Treno-trekking organizzata dal CAI di Ovada. E’stata così degnamente celebrata la “Gior-nata nazionale dei sentieri”. Il lungo per-corso di circa 20 km con 900 metri di disli-vello) è partito dalla stazione FS di Mele perpoi attraversare l'antica via Canellona chefino al 1876 era l'unica strada che collegavaVoltri con la Valle Stura. Si è poi arrivati aFiorino (in alta Val Cerusa) e da qui per unripido e affascinate sentiero si è giunti aSella Barnè fra il Monte Dente ed il ForteGeremia. Gli escursionisti hanno quindi rag-giunto Colle di Cima Masca e poi, fra man-drie di mucche al pascolo, sono scesi a Cam-po Ligure. Molto interessanti le fioriture os-servate lungo il percorso in particolare lerare ed endemiche Viola Bertolonii e Cera-stium Utriense.Bella la vista su Campo Ligure con le casettedal tetto aguzzo.La partecipazione non è stata numerosa: 13camminatori fra cui 2 gentili escursioniste.

Giovanni Sanguineti - Sezione di Ovada

La Sezione di Ovada alla Quarta Giornata Nazionale

IL SOLE SULLE FERROVIE DIMENTICATE

Da Mele a Campo Ligure

Un beltrenotrekking

Domenica 6 marzo si è svolta in tutta Italia laquarta giornata nazionale delle ferrovie di-menticate che ha visto impegnato il CAI diOvada nell’escursione tra Farigliano e Isorelladi Cherasco lungo un tratto, ormai semprepiù accidentato, della “adottata” ferrovia di-smessa Bra-Ceva.L’iniziativa ha avuto lo scopo di sensibilizzarel’Italia intera contro lo spreco di migliaia dichilometri di ferrovie non più utilizzate e po-tenzialmente riconvertibili a piste ciclabili oripristinabili per usi turistici a basso impattoambientale. La manifestazione nella zona delcuneese ha assunto un forte significato in-centrato sulla difesa del territorio e del “mo-

vimento lento”, coinvolgendo la protesta de-gli allevatori e di alcuni abitanti di Cherascoche si oppongono alla costruzione di una cir-convallazione che deturperebbe in modo ir-reparabile il loro territorio, con la straordina-ria partecipazione dello scrittore GianlucaBonazzi (uno dei partecipanti di GE.MI.TO2010) che ha allietato la piacevole escursionecon i suoi famosissimi “acrostici” e con unainteressante dissertazione sull’uso corretto esull’abuso del territorio. Alla camminata han-no preso parte non solo una quindicina diescursionisti ovadesi ma anche una ventina diabitanti della zona.La manifestazione ha inoltre avuto un piace-

vole intermezzo presso la stazione di Mon-chiero, più o meno a metà percorso, dove èstato offerto (dall’associazione Amici di Mon-chiero) un rinfresco a base di prodotti locali,nonché l’addobbo dell’edificio della stazionecon una miriade di bandiere dell’Italia, inonore del 150° anniversario. (Ricordiamo chepresso questa stazione giungeva direttamen-te da Roma con il treno presidenziale l’indi-menticabile Presidente della Repubblica LuigiEinaudi). Quest’anno fortunatamente, a dif-ferenza di quello precedente, la giornata so-leggiata ha contribuito alla buona riuscitadella manifestazione.

Andrea Bruzzone - Marcella Caneva

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PROGRAMMA ATTIVITAʼ

ESCURSIONISMO 31 LUG - 7 AGO MADONNA DI CAMPIGLIO Trentino Alto Adige28 AGOSTO MONTE MONGIOIA4 SETTEMBRE SUI SENTIERI DI NANNI ZUNINO

11 SETTEMBRE MONTE ROISETTA m 332424-25 SETTEMB ALPI APUANE - RIFUGIO DONEGANI2 OTTOBRE SENTIERO NATURALISTICO DEI LAGHI

DEL GORZENTE9 OTTOBRE DA ACQUI A CAVATORE e ritorno

16 OTTOBRE INTERSEZIONALE ALESSANDRIAVal Borbera: sentiero 208, Biv. Rivarossa (E)

ALPINISMO 23-24 LUGLIO CASTORE - MONTE ROSA - m 422831 LUG - 7 AGO MADONNA DI CAMPIGLIO Trentino Alto Adige20-21 AGOSTO CIMA MONDINI - SPERONE SUD m 291511 SETTEMBRE MONTE MUCRONE Alpi Biellesi - m 2335

MTB2 OTTOBRE GIRO DEI TRE BRICCHI6 NOVEMBRE FORESTA DI DEIVA - SASSELLO

ACQUI TERMEESCURSIONISMO 16-17 LUGLIO ESCURSIONE PER FAMIGLIE

con pernottamento in tenda o rifugio27-28 AGOSTO MONTI ROBINET m 2679 e ROCCIAVREʼ

m 2778 - Val Sangone - dal Rif. della Balma(EE) D.G. Accornero, Pallavicino

11 SETTEMBRE PUNTA SEA BIANCA m 2721 Val PelliceDal Rifugio Barbara Lowrie m 1753 (E)1. uscita C.E.A. - D.G. Fei, Pallavicino

17-18 SETTEMB MONTE EMILIUS m 3559Dal Rifugio Arbolle m 2510 - 2. uscita C.E.A.(EE/F) D.G. Girolimetto, Fei, Stringa

2 OTTOBRE MONTE LEGNONE m 2610 Lago di LeccoDal Rifugio Roccoli Lorla m 1463 (EE)3. uscita C.E.A. - D.G. Penna, Stringa, Torti

16 OTTOBRE FERRATA ALLA SACRA DI SAN MICHELEm 880 Val Susa - da SantʼAmbrogio (AD)Possibilità di salita per mulattiera e visita (T)4. uscita C.E.A. - D.G. Girolimetto, Torti

16 OTTOBRE INTERSEZIONALE ALESSANDRIAVal Borbera: sentiero 208, Bivacco Rivarossa

ALESSANDRIA

Domenica 29 si è conclusa con successo laprima edizione del Bike Gorrei. Per la primavolta il gruppo MTB del CAI di Acqui ha spe-rimentato un raduno ciclistico sui bellissimisentieri dell’alto Ponzonese. Nonostante laconcorrenza di numerose altre manifestazio-ni nella giornata, e nonostante la scorag-giante immagine del volantino pubblicitariocon le bici a spalle, la manifestazione ha rac-colto un folto gruppo di partecipanti prove-nienti da tutto il Piemonte e la Liguria.Partenza alle 8,30 dalla piazza di Moretti egiù per la vertiginosa discesa che porta al ri-fugio Viazzi, per risalire dopo il guado delRio Miseria la faticosa salita fino al RifugioGorello. Attraversata la Statale ad Abasse cisi porta verso Cascina Tiole ed bellissimo Per-corso Natura del Parco Regionale dove le“Signore del CAI” hanno allestito per la me-ritata colazione uno straordinario punto so-sta che ha ricevuto i sinceri complimenti ditutti i partecipanti.Il percorso ai piedi del Bric Gorrei si divide indue; i più bravi scendono verso Olbicella dal-la tecnicissima “Discesa dei Tralicci” (filmatosu you tube cercando Bike Gorrei), mentre ipiù stanchi raggiungono borgata Gai e ritor-nano alla base sul sentiero 533.Polvere, sassi, guadi, sudore e cadute, nienteha fermato gli strenui bikers che tutti insie-me si sono alla fine ritrovati seduti alla lun-ghissima tavolata al “Ristorante Bado’s” diAbasse per la fantastica raviolata di rito.Grande soddisfazione dei partecipanti testi-moniata direttamente e dalle mail del gior-no successivo e grande soddisfazione degliorganizzatori in particolare per la cospicuaraccolta di fondi destinata all’amico Dr. Mo-rino di World Friends Onlus per l’acquisto di

una ambulanza per il Neema Hospital di Nai-robi (Kenya).A tutti gli appassionati di Mountain Bike chenon avessero potuto partecipare, ricordiamoche il percorso tracciato con giorni e giornidi lavoro dagli organizzatori del Trail delGorrei e arrangiato dai bikers, resta segnatocon cartelli in legno con scritta TG (quelli delTrail Gorrei), le deviazioni sono indicate consegnali in legno con cerchio e freccia nelladirezione da seguire, la partenza del sentie-ro si trova di fronte al Campo Sportivo diMoretti ed è indicata con cartello plastificatoBIKE GORREI e freccia. Il percorso si snoda suisentieri CAI 533-534 (cartografia on line sulsito provincia AL). Presto sarà disponibile lacartina e forse le bacheche sulla Statale neipunti di partenza se i nostri progetti di rilan-cio del territorio ponzonese saranno soste-nuti dalle autorità competenti di Provincia,Comuni e Comunità Montana.

CAI Acqui Terme, gruppo Mountain Bike

CONCLUSO IL BIKE GORREI CON SUCCESSO

Prossimo appuntamento di calendario sulterritorio con il CAI gruppo MTB, sarà il 2 ot-tobre a Bistagno sui “Tre Bricchi”, adesso siva in montagna… per chi si vuole unire citroviamo in sede CAI di Via Monteverde tuttii giovedì dalle 21,30 alle 23 per programma-re il fine settimana per escursioni, alpinismo,MTB, fatica e soddisfazione.

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PROGRAMMA ATTIVITAʼ

OVADAESCURSIONISMO17 LUGLIO GRAN SASSIERE m 3751

(EE) Org. Ferrando, Timossi30-31 LUGLIO WE IN VAL VARAITA pernottamento al posto

tappa di Chianale (E) Org. Pesce, Baradel10 AGOSTO FIACCOLATA NOTTURNA A SAN LORENZO

(T) Org. Piccardo, Piana11 SETTEMBRE ROCCA BIANCAm 3064 (EE) Org. Cartasegna18-24 SETTEMB GRAN SASSO E MONTI DELLA LAGA

(E) Org. CAI Valenza24-25 SETTEMB ALPI APUANE (E) Org. Pesce, Ferraro, Bello2 OTTOBRE POLENTATA SUL MONTE TOBBIO

(E) Org. Piana e le Ragazze del CAI16 OTTOBRE TRENOTREKKING: LAGO MAGGIORE

(E) Org. Bruzzone16 OTTOBRE INTERSEZIONALE Val Borbera: sentiero 208,

Bivacco Rivarossa (E) Org. CAI NoviALPINISMO30-31 LUGLIO WE IN VAL VARAITA pernottamento al posto

tappa di Chianale (F) Org. Pesce, Baradel27-28 AGOSTO BIVACCO IVREA m 2770 possibilità di salita alla

Becca Meridionale della Tribolazione m 3360(PD) Org. Paravidino

ASSEMBLEA DEI SOCIVenerdì 7 ottobre 2011 alle ore 12,00 in prima convocazione e,mancando il numero legale, alle 21,00 in seconda convocazione,presso la Sede sociale è indetta lʼAssemblea generale dei soci,con il seguente ordine del giorno:1 - Nomina del Presidente e del segretario dellʼassemblea;2 - Votazioni per il rinnovo delle cariche sociali.Ciascun socio potrà portare al massimo due deleghe utilizzando il modello sotto-stante anche in fotocopia.

DELEGA

Il sottoscritto_________________________ delega a rappresen-tarlo, all 'Assemblea dei Soci del 7 ottobre 2011 il Socio____________________________________________________approvando senza riserva alcuna il Suo operato.

Data______________ Firma____________________________

ESCURSIONISMO16-17 LUGLIO RIF. SELLERIES m 2030 FENESTRELLE

SETTEMBRE RIFUGIO MEZZALAMA16 OTTOBRE INTERSEZIONALE: BIV. RIVAROSSA

MTB16-17 LUGLIO RIF. SELLERIES m 2030 FENESTRELLE18 SETTEMBRE MONTE CHABERTON m 3131 da Fenils23-25 SETTEMB CASTELLANIA - MARE16 OTTOBRE MONTE ALPE da Varzi

TORTONA

CASALEALPINISMO16-17 LUGLIO GRANDE ASSALY dal Rifugio Deffeyer

(PD) - Org. Zavattaro3-4 SETTEMB BREC DE CHAMBEYRON

dal Bivacco Barenghi (PD) - Org. Mazzuccato18 SETTEMBRE MONTE RONCIA da alpeggio LʼArcelle (F)

Org. Moro, Patrucco

ESCURSIONISMO17 LUGLIO VALLONE DI LEVIONAZ (E) Org. Piotto, Rossi31 LUGLIO LʼANELLO DEI VALLONI DI SECHERON E

MALATRAʼ (E) Org. Piotto, Rossi7-9 AGOSTO GIRO DEI LAGHI IN VAL BREMBANA

Org. Capra, Demichelis4 SETTEMBRE CHAMONIX - COL DE BALME - CROIX DE FER

(E/EE) Org. Sistri18 SETTEMBRE ATTRAVERSATA DA SCOPA A BOCCIOLETO

(E) Org. Piotto, Rossi2 OTTOBRE ALTA VIA DEI MONTI LIGURI tappe 14 e 13

dal Giogo di Toirano al Colle del Melogno(E) Org. Ferrando

9 OTTOBRE LA CASTAGNATA in località da destinarsi16 OTTOBRE INTERSEZIONALE ALESSANDRIA

Val Borbera: sentiero 208, Bivacco Rivarossa

ALPINISMO GIOVANILE11 SETTEMBRE SORDEVOLO: FERRATA DELLʼINFERNONE

APERTURA SEDIACQUI TERMEVia Monteverde, 44Venerdi 21,00 - 23,00ALESSANDRIAVia Venezia, 9Tel. 0131 [email protected]@cai.itwww.caialessandria.itMartedi, Venerdi 21,30 - 23,00Mercoledi e Venerdi 18,30 - 19,30

CASALE MONFERRATOVia Rivetta 17 - Tel. 0142 454911www.monferrato.net/cai/Giovedi 21,30 - 23,00NOVI LIGURECorso Marenco 21Mercoledi e Sabato 18 - 19,30;Venerdi 21,00 - 23,00OVADAVia Gilardini, 9 - Tel. 0143 822578Mercoledi e Venerdi 21,00 - 23,00

SAN SALVATOREPiazza Carmagnola, [email protected] www.caisansalvatore.itMartedi 21,00 - 23,00TORTONAVia Trento 31 (c/o Palestra Fausto Coppi) - C.P. [email protected] www.caitortona.netGiovedi 21,00-23,00VALENZAGiardini Aldo Moro - Tel. 0131945633 - [email protected] - Martedi e Venerdi 21,00 - 23,00

ESCURSIONISMO 17 LUGLIO PARCO DEL GRAN PARADISO: CASOLARI

DEL MONEY - BIV. MARTINOTTI (E)24 LUGLIO RIF. AMIANTEʼ m 2979 - TETE BLANCHE

m 3414 (E/EE)28 AGOSTO SENTIERO DEGLI ALPINI (E)3-4 SETTEMBRE RIF. CITTAʼ DI VIGEVANO - ALAGNA Passo

Zube - Rif. Crespi Calderini - Rif. Pastore (E/EE)9 OTTOBRE CASTAGNATA

16 OTTOBRE INTERSEZIONALE ALESSANDRIAVal Borbera: sentiero 208, Biv. Rivarossa (E)

23 OTTOBRE GITA SOCIALEALPINISMO25 SETTEMBRE FERRATA SACRA DI SAN MICHELE (A)

SAN SALVATORE

ESCURSIONISMO 17 LUGLIO LILLAZ - LAGO DI LOYE (Cogne)24 LUGLIO SENTIERO FRASSATI (St. Jacques)28 AGOSTO L. PLACE MOULIN - PERRERES

(Valpelline - Valtournenche)AGOSTO UNA NOTTE IN RIFUGIO: BARBUSTELAGOSTO UNA NOTTE IN RIFUGIO: CAʼ DʼASTI

Salita al Rocciamelone11 SETTEMBRE LA THUILE - RIFUGIO DEFFEYES18-24 SETTEMB GRAN SASSO, MONTI DELLA LAGA2 OTTOBRE EPINEL - B. GONTIER - VIEYES (Cogne)

16 OTTOBRE PIANI DI PRAGLIA - PASSO DEI GIOVI(escursionismo e mountain bike)

16 OTTOBRE INTERSEZIONALE Val Borbera: sentiero 208, Bivacco Rivarossa

VALENZA

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"himalayane" si getta nella conca ossola-na con un baratro di oltre 2000 metri.

Caratteristiche dell'escursioneDislivello: 1100 m circa (dal rifugio Man-tova)Esposizione: SudDifficoltà: F

Descrizione del percorsoPer raggiungere la punta Gnifetti sononecessari almeno due giorni: durante laprima giornata si raggiunge il rifugio do-ve si trascorrerà la notte mentre nellagiornata seguente si compierà l'ascensio-ne ed il ritorno a valle.Il pernottamento può essere effettuatosia alla Capanna Gnifetti che al rifugioMantova: questi potevano essere rag-giunti partendo da punta Indren (m3215) dove arrivava una vecchia funiviaormai dismessa; oggi occorre invece salireinvece al passo dei Salati, raggiungibile infunivia sia da Alagna, sia da Gressoney.Dal valico si dovrà seguire l'evidente sen-tiero, attrezzato con catene in alcunipunti ma percorribile sempre comunque

camminando, che dirigen-dosi verso nord-ovest, passaappena sotto lo Stolenbergper terminare a punta In-dren.Da punta Indren si attraver-sa ciò che resta del ghiac-ciaio omonimo, in fase dievidente ritiro, fino a por-tarsi sotto una bastionatarocciosa, attraversando tral'altro una zona ove sonopresenti alcuni grossi cre-pacci ben evidenti alla finedell'estate; verso il terminedel ghiacciaio sono general-mente presenti due tracce:quella sottostante conducead un sentiero che vienegeneralmente percorso in

La punta Gnifetti, con i suoi 4559 m, èuna delle più alte vette del Monte Rosa eanche delle Alpi; si raggiunge con unalunga camminata partendo dalla Capan-na Gnifetti (m 3647) o dal rifugio Manto-va (m 3500), di costruzione più recente.Il percorso non presenta difficoltà parti-colari ma richiede una certa esperienza ebuona conoscenza dell'alta montagna: sisvolge infatti interamente su ghiacciaio, atratti crepacciato, raggiungendo quoteelevate, dove è richiesto adeguato adat-tamento e dove eventuali repentini cam-biamenti del tempo possono creare pro-blemi anche seri.Dopo avere lasciato alle spalle il rifugio,l'escursione si sviluppa nella parte piùorientale del ghiacciaio del Lys, tra falso-piani e rampe più accentuate, senza mairaggiungere pendenze degne di nota:sulla destra dell'alpinista scorrono dappri-ma la Piramide Vincent, quindi il Bal-menhorn, il Corno Nero, la Ludwigshöhe,la cui vetta è poco più in alto del colle delLys (m 4248); da quest'ultimo appaionoper la prima volta i ghiacciai del versantesvizzero del Monte Rosa e la punta Gni-fetti.Dal colle del Lys il percorso è comunquedominato sulla sinistra dalla terrificanteparete Nord dei Lyskamm, grandiosa mu-raglia di roccia, neve e ghiaccio che preci-pita sul Grenzgletscher; sulla destra com-paiono invece i più tranquilli versanti del-la punta Parrot e della stessa punta Gni-fetti, mentre il sentiero si snoda in dire-zione del colle omonimo sormontato dal-la piccola piramide della Zumstein e dallarocciosa parete sud della Dufour, che coni suoi 4633 m costituisce la massima ele-vazione del gruppo.Giunti alla Capanna Regina Margherita, ilpiù alto e più discusso rifugio europeo, si-tuato proprio sulla sommità della puntaGnifetti, colpisce immediatamente il verti-ginoso salto che separa la vetta dai solchivallivi di Alagna e Macugnaga: ben visibiledal balconcino del rifugio la cresta Signalche separa la Valsesia dalla Valle Anzasca,oltre la quale una parete di proporzioni

discesa (apparentemente più semplice mache presenta un passaggio non attrezza-to un poco esposto) mentre quella sovra-stante, che taglia in costa per un brevetratto una zona ripida del ghiacciaio,conduce alla "via delle roccette", appa-rentemente più difficile ma generalmen-te attrezzata in modo tale da rendere lasalita più sicura (sono presenti abbondan-ti corde fisse ed una scala di legno).Il primo rifugio che si incontra è il Manto-va, una confortevole e recente costruzio-ne dalla capienza limitata: per chi segue"le roccette", l'edificio in pietra e legnoappare al termine della via una trentinadi metri più sotto.Chi desidera pernottare alla CapannaGnifetti, grande edificio in legno posto a3647 m, dovrà seguire una traccia che suun pendio nevoso conduce ad alcuni saltidi roccia che si superano grazie ad unascala metallica.Il giorno seguente chi parte dal Mantovanon dovrà raggiungere la Capanna Gni-fetti ma tenersi sul ghiacciaio alla destradella stessa e con percorso sicuro su pen-denza modesta (utili comunque i rampo-ni specialmente alla fine dell'estate,quando spesso è presente ghiaccio vivo)si raggiunge la traccia che giunge dallaGnifetti, con percorso che si sviluppa at-traverso una zona piuttosto crepacciata.Si continua a questo punto tra falsopianie rampe con comodo percorso, quasisempre segnato da evidenti tracce, in di-rezione del colle del Lys; dal valico il per-corso scende decisamente sul Grenzglet-scher per affrontare una penultima ram-pa che conduce al colle Gnifetti (m 4454),sempre tenendosi a rispettosa distanzada alcuni seracchi posti sulla destra: daquest'ultimo passo, con un'ampio semi-cerchio, la traccia risale il ripido ma breveversante ovest della punta Gnifetti giun-gendo infine in vetta.

Claudio [email protected]

Una giornata, una vetta…

PUNTA GNIFETTI (m 4559)

e Capanna Regina MargheritaGruppo del Monte Rosa

La cresta Signal vista dalla punta Gnifetti.