ALMA MATER STUDIORUM - UNIVERSITA' DI BOLOGNA

SCUOLA DI SCIENZE POLITICHE

Corso di laurea magistrale in

Comunicazione pubblica e d’impresa

TITOLO DELLA TESI

L’evoluzione del giornalismo sportivo: dalla stampa al web, dallo sport al marketing

Tesi di laurea in

Sociologia della comunicazione multimediale

Relatore Prof: Saveria Capecchi

Correlatore Prof: Pina Lalli

Presentata da: Francesco Tavella

Appello quarto

Anno accademico 2016-2017

I

INDICE

Introduzione………………………………………………………………………….... 1

1) Dalla stampa al Web................................................................... 4

1.1 La nascita del giornalismo…………………………………………………………… 4

1.2 L’Evoluzione italiana: la “Gazzetta dello Sport”…………………………… 7

1.3 L’informazione sportiva tra guerre e fascismo: il Quarto Potere…. 10

1.4 La radio, le radiocronache sportive…………………………………………….. 14

1.5 Comunicare con le immagini: la Televisione………………………………… 17

1.6 L’avvento del Web………………………………………………………………………. 20

2) Le conseguenze del Web: Il Linguaggio………………………………. 26

2.1 L’evoluzione del linguaggio sportivo……………………………………………. 26

2.2 Giornale cartaceo vs giornale online: le differenze……………………... 32

2.3 Il caso: la “Gazzetta dello Sport”…………………………………………………. 37

3) Il nuovo pubblico: la notizia-prodotto, il tifoso-cliente…… 43

3.1 L’evoluzione commerciale: giornalismo partecipativo o marketing

sportivo?.............................................................................................. 43

3.2 I bisogni del tifoso, il sostegno degli sponsor, i social come fonte…48

3.3 Il caso: il logo J…………………………………………………………………………….. 54

II

4) Il ruolo del giornalista……………………………………………………………. 58

4.1 Decalogo e norme……………………………………………………………………….. 58

4.2 La diversa formazione: il giornalista sportivo-presentatore Tv…….. 62

4.3 Il caso: da Brera a Lele Adani………………………………………………………. 67

Conclusioni……………………………………………………………………………… 72

Bibliografia……………………………………………………………………………… 74

Sitografia………………………………………………………………………………….. 77

Il mondo di oggi è caratterizzato dall’informatizzazione dei processi, dalla

digitalizzazione dei sistemi e dall’interattività dei rapporti, in una sola parola: da

Internet. La rete ha modificato inevitabilmente il nostro modo di pensare, di

comportarci, e di conseguenza, di comunicare. Il web, agendo sulle tecnologie

dell’informazione e della comunicazione (le Ict) – sua stessa essenza — è andato a

scalfire i concetti cardine di un’attività solenne come quella giornalistica, in tutte le

sue sfaccettature. Proprio una di esse è l’oggetto d’analisi del presente elaborato: il

giornalismo sportivo. L’arte di unire cronaca, critica, narrazione ed analisi

nell’elaborazione e nella diffusione delle notizie, a tema sportivo, interagendo con i

nuovi strumenti, le nuove condizioni e convinzioni che un fenomeno come quello di

Internet ha messo a disposizione nella società odierna. Analizzando l’evoluzione del

giornalismo sportivo, l’obiettivo di questa tesi è cercare di capire se l’aumento e la

celerità nella diffusione delle notizie abbia intaccato la qualità delle stesse. Poiché

non si può trattare un argomento senza conoscerlo a fondo, il primo capitolo passa

in rassegna tutti i mezzi di comunicazione della storia usati dai giornalisti per

esplicare la propria professione, con un occhio di riguardo alla situazione italiana:

dall’invenzione della stampa alla nascita del quotidiano “La Gazzetta dello Sport”;

dall’informazione creata per le masse durante il ventennio fascista alle prime

radiocronache sportive; dall’introduzione delle immagini in movimento nel racconto

televisivo, all’avvento del web con le sue funzioni innovative. Una volta comprese le

dinamiche del giornalismo sportivo in rete, nel secondo capitolo analizzerò il

cambiamento del linguaggio sportivo nel corso degli anni, come esso si sia adattato

alle nostre frenetiche abitudini, derivate dall’utilizzo delle nuove tecnologie nel

quotidiano, di come si sia arricchito di tecnicismi e forestierismi tipici di un

linguaggio settoriale in continuo mutamento. In particolare, esaminerò le differenze

linguistiche, di stile e di contenuto, che una stessa testata (nel caso specifico “La

Gazzetta dello Sport”) può adottare nelle due versioni del proprio giornale: quella

cartacea e quella online. L’importanza della grafica, i titoli ad effetto e la strategica

selezione di determinati argomenti sono tutte tecniche usate per far presa su un

lettore diverso da quello degli anni precedenti. La “reciprocità” del nuovo mezzo

porta, infatti, il destinatario della notizia ad essere un utente, a fare parte della

notizia stessa così che, per far fronte a questo pubblico moderno, tutto il sistema

giornalistico si deve adeguare. Nel terzo capitolo, quindi, conosceremo il nuovo

pubblico che – a causa di fenomeni quali la commercializzazione del sistema

capitalistico, la spettacolarizzazione dell’evento e la frammentazione del mercato –

si trasforma da lettore/tifoso a cliente. L’abbondanza dei mezzi di comunicazione e

degli operatori del settore (anche il pubblico partecipa alla divulgazione delle

informazioni), avvicinano il giornalismo ad una forma di “citizen journalism”

(giornalismo partecipativo) che finisce, però, per diventare una sorta di marketing

sportivo. A prova di ciò, nel terzo ed ultimo paragrafo di questo capitolo, esaminerò

i motivi che hanno portato la società di calcio Juventus a cambiare il proprio storico

logo. Snaturata la notizia dai valori tipici, in un burrascoso assestamento dell’attività

giornalistica, chi ha bisogno di ritrovare la propria identità è proprio lo stesso

giornalista. Così, nel quarto capitolo di questo elaborato, traccerò i punti cardine

della suddetta professione, partendo dal quadro normativo e da quello deontologico

che cinge i giornalisti, fino ad arrivare al nucleo del cambiamento: la diversa

formazione culturale e le nuove “mansioni” nel più competitivo e multiforme mondo

di oggi. Terminerò il discorso con la pratica dimostrazione, per quanto possibile, dei

due diversi modi di fare giornalismo, confrontando la vita prima e lo stile poi, di

Gianni Brera, l’inventore di neologismi e termini caratteristici del giornalismo

sportivo, con la diversa formazione di un più giovane commentatore tecnico come

Lele Adani, ex-calciatore ed opinionista Sky.

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