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Ha suscitato grande scalpore l'intervista rilasciata al TG 5 a fine aprile da Giulio Tremonti, pochi giorni dopo essere stato eletto Vice Presidente del Consiglio nel governo Berlusconi bis. Tema affron- tato l’Italia meridionale, un vero e proprio tormen- tone che ci trasciniamo nientedimeno che dapprima dell'unità del paese. Stravagante è stata, in partico- lare, la proposta dell'ex ministro dell'Economia, di vendere con concessioni centennali tutte le spiagge e gli stabilimenti marittimi del Sud. L'obiettivo sarebbe quello d’introiettare le risorse necessarie per costruire quelle infrastrutture volte ad incenti- vare il turismo di massa nel Mezzogiorno. Entrata incerta per costo sicuro, quello del depauperamento del demanio pubblico. A patto, ovviamente, di non considerare come Tremonti che questa parte del patrimonio pubblico sia "una ricchezza enorme che, in genere, costa di mantenimento molto più di quel che rende". Non c'è che dire: nella sua creati- vità, il pensiero è rimasto coerente, da ministro dell'Economia prima e da Vice Presidente ora. Neanche stavolta è mancato il fuoco incrociato delle polemiche, tanto da sinistra quanto dalla sua alleanza di centro destra. Resterebbe il quesito, in ogni caso, su come valutare entrate e costo riguar- dante la gestione diretta da parte dello Stato di un patrimonio come quello legato al mare. Quello monetario può davvero essere l'unico criterio di valutazione o c'è qualcosa di più per "misurare" la ricchezza di questo bene nazionale? Oppure, iro- nizzando come ha fatto anche il neo presidente della Puglia, Nichi Vendola, la paura per la nostra economia e in particolare per l'annosa situazione del Sud, è tale da giustificare manovre da "ultima spiaggia" come questa? Non credo che l'unica strada forzata, per valorizzare il nostro patrimonio ambientale e culturale, sia la vendita in toto dello stesso ai privati. Da sola, l'entrata di questi, specie se non opportunamente regolamentata, rischia di creare l'ennesima giungla speculativa, senza por- tare la necessaria efficienza. Beh, per quest’estate, in ogni caso, per chi può e ha scelto le sponde del bel Paese come meta del proprio meritato riposo, buone vacanze! Godetevi spiagge nazionali e sole questo, almeno, è sicuro che nessuno lo privatiz- zerà. Gianenrico Passoni ANNO 9 NUMERO 2 GIUGNO 2005 Direttoreresponsabile Antonio Colombo Capo redattore Gianenrico Passoni Vice capo redattore Beatrice Solcia Coordinatore di redazione Alberto Aquili Consulente informatico Nick Radaelli Progetto grafico Laura Brambilla Fotografie Studio Giudicianni Stampa Tipolitografia Riva Villasanta HANNO COLLABORATO Alessandro Biffi, Allan Bay, Berta Redaelli, Cristiano Lissoni, Federico Pistone, Federico Villa, Giancarlo Brioschi, Gianmaria Mauri,Luca Vitali, Marco Mauri, Roberta Vitali, Saul Stucchi, Amici del Ciclismo, Basket Mezzago,Jitakyoei Karat , Volley 2000. Registrazione al Tribunale di Monza n°1805 del 23/05/2005 Sardegna: Porto Alabe Foto – Studio Giudicianni ALL’ULTIMA SPIAGGIA LA REDAZIONE INTERA AUGURA A TUTTI BUONE VACANZE! IL SALUTO A WOJTYLA DI DUE MEZZAGHESI Sabato 2 aprile 2005 alle ore 21.37 è stata annunciata la morte di Giovanni Paolo II; questo fatto ha spinto milioni di persone verso Roma per rendere omaggio a colui che per ventisette anni ha guidato la Chiesa cristiana. Tra questi milioni di fedeli c’eravamo anche io e mio fratello che, grazie a don Raffaele Stucchi, ormai da anni coadiutore a Canegrate, abbiamo avuto la possibilità di compiere questo breve ma intenso pellegrinag- gio nella città eterna. La mat- tina di mercoledì 6 aprile, dopo una notte di viaggio, ci siamo messi in coda assieme a tutti coloro che volevano raggiungere il papa per dar- gli l’ultimo saluto. Dopo molte ore di coda siamo riusciti ad entrare nella Basilica di San Pietro che, con la sua maesto- sità e grandezza, conteneva la salma di un grande piccolo uomo al quale ci siamo potuti avvicinare per pochi secondi e salutare per l’ultima volta. Questi brevi istanti sono valsi tutte le fatiche fatte perché quel momento è stato molto particolare e le sensazioni provate incredibilmente forti. Marco e Gianmaria Mauri

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Ha suscitato grande scalpore l'intervista rilasciataal TG 5 a fine aprile da Giulio Tremonti, pochigiorni dopo essere stato eletto Vice Presidente delConsiglio nel governo Berlusconi bis. Tema affron-tato l’Italia meridionale, un vero e proprio tormen-tone che ci trasciniamo nientedimeno che dapprimadell'unità del paese. Stravagante è stata, in partico-lare, la proposta dell'ex ministro dell'Economia, divendere con concessioni centennali tutte le spiaggee gli stabilimenti marittimi del Sud. L'obiettivosarebbe quello d’introiettare le risorse necessarieper costruire quelle infrastrutture volte ad incenti-vare il turismo di massa nel Mezzogiorno. Entrataincerta per costo sicuro, quello del depauperamentodel demanio pubblico. A patto, ovviamente, di nonconsiderare come Tremonti che questa parte delpatrimonio pubblico sia "una ricchezza enormeche, in genere, costa di mantenimento molto più diquel che rende". Non c'è che dire: nella sua creati-vità, il pensiero è rimasto coerente, da ministrodell'Economia prima e da Vice Presidente ora.Neanche stavolta è mancato il fuoco incrociatodelle polemiche, tanto da sinistra quanto dalla suaalleanza di centro destra. Resterebbe il quesito, in

ogni caso, su come valutare entrate e costo riguar-dante la gestione diretta da parte dello Stato di unpatrimonio come quello legato al mare. Quellomonetario può davvero essere l'unico criterio divalutazione o c'è qualcosa di più per "misurare" laricchezza di questo bene nazionale? Oppure, iro-nizzando come ha fatto anche il neo presidentedella Puglia, Nichi Vendola, la paura per la nostraeconomia e in particolare per l'annosa situazionedel Sud, è tale da giustificare manovre da "ultimaspiaggia" come questa? Non credo che l'unicastrada forzata, per valorizzare il nostro patrimonioambientale e culturale, sia la vendita in toto dellostesso ai privati. Da sola, l'entrata di questi, speciese non opportunamente regolamentata, rischia dicreare l'ennesima giungla speculativa, senza por-tare la necessaria efficienza. Beh, per quest’estate,in ogni caso, per chi può e ha scelto le sponde delbel Paese come meta del proprio meritato riposo,buone vacanze! Godetevi spiagge nazionali e solequesto, almeno, è sicuro che nessuno lo privatiz-zerà.

Gianenrico Passoni

ANNO 9NUMERO 2 GIUGNO 2005

Direttore responsabile

Antonio Colombo

Capo redattore

Gianenrico Passoni

Vice capo redattore

Beatrice Solcia

Coordinatore di redazione

Alberto Aquili

Consulente informatico

Nick Radaelli

Progetto grafico

Laura Brambilla

Fotografie

Studio Giudicianni

Stampa

Tipolitografia Riva Villasanta

HANNO COLLABORATO

Alessandro Biffi, Allan Bay, Berta Redaelli, Cristiano Lissoni, Federico Pistone,

Federico Villa, Giancarlo Brioschi, Gianmaria Mauri, Luca Vitali, Marco Mauri,

Roberta Vitali, Saul Stucchi, Amici del Ciclismo, Basket Mezzago, Jitakyoei

Karat , Volley 2000.

Registrazione al Tribunale di Monza n°1805 del 23/05/2005

Sardegna: Porto Alabe Foto – Studio Giudicianni

ALL’ULTIMA SPIAGGIA

LA REDAZIONE INTERA AUGURA A TUTTI BUONE VACANZE!

IL SALUTO A WOJTYLADI DUE MEZZAGHESI

Sabato 2 aprile 2005 alle ore21.37 è stata annunciata lamorte di Giovanni Paolo II;questo fatto ha spinto milionidi persone verso Roma perrendere omaggio a colui cheper ventisette anni ha guidatola Chiesa cristiana. Tra questimilioni di fedeli c’eravamoanche io e mio fratello che,grazie a don Raffaele Stucchi,ormai da anni coadiutore aCanegrate, abbiamo avuto lapossibilità di compiere questobreve ma intenso pellegrinag-gio nella città eterna. La mat-tina di mercoledì 6 aprile,dopo una notte di viaggio, cisiamo messi in coda assiemea tutti coloro che volevanoraggiungere il papa per dar-gli l’ultimo saluto. Dopo molteore di coda siamo riusciti adentrare nella Basilica di SanPietro che, con la sua maesto-sità e grandezza, contenevala salma di un grande piccolouomo al quale ci siamo potutiavvicinare per pochi secondie salutare per l’ultima volta.Questi brevi istanti sono valsitutte le fatiche fatte perchéquel momento è stato moltoparticolare e le sensazioniprovate incredibilmente forti.

Marco e Gianmaria Mauri

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CRONACA DI UNA GITAGli alunni della IV A in gita a Soncino

Spett. redazione de “il Mezzaghero”, ci sembra giusto far conoscerea tutti i cittadini di Mezzago, il lavoro che abbiamo svolto e inten-diamo svolgere nei prossimi quattro anni, ma la nostra relazione èrivolta in particolare agli oltre 700 residenti, che alle ultime elezionicomunali hanno riposto la loro fiducia in noi. Essendoci posti, all’in-terno dell’Amministrazione comunale, come opposizione costruttivae non distruttiva, più di una volta abbiamo appoggiato le scelte poli-tiche adottate dalla maggioranza. Tutto ciò che è destinato al benes-sere dei cittadini, viene da noi sostenuto: questa è la nostrafondamentale certezza. Non neghiamo che, in questo primo anno dimandato, noi membri della lista civica “Insieme per Mezzago” cisiamo scontrati con i nostri Amministratori su alcune decisioni impor-tanti perché le avremmo affrontate e risolte, anteponendo scelte tec-niche a scelte prettamente politiche. Su sollecitazione di parecchicittadini, ci siamo presi l’impegno di far analizzare da un nostroesperto un frammento della famosa pianta “Cedrus deodora”, chel’Amministrazione ha deciso di abbattere, sia pure avvalendosi delparere di un direttore tecnico. Dalla nostra ricerca è stato calcolatoche, con un’opera di risanamento non eccessivamente onerosa, lasecolare pianta sarebbe potuta essere salvata. Ci siamo battuti stre-nuamente in Consiglio comunale per evitare l’imposizione dellatassa sui passi carrai, non obbligatoria ma voluta dai nostriAmministratori. Un’altra scelta che non abbiamo condiviso è il mododi gestire il centro diurno “La Casa del Sorriso”. È stato constatatodalla minoranza e confermato dalla maggioranza stessa che, com’èstrutturato non è appetibile alla “clientela”, di conseguenza ci sem-

bra giusto che si cerchino altrimodi d’avvicinamento agli aventidiritto. La nostra proposta non èdi eliminare il servizio, ma soddi-sfare le esigenze dei richiedenti con un minor dispendio d’energieumane e un sicuro risparmio finanziario. Durante questo primo annodel mandato, abbiamo rivolto un impegno particolare per sostenerele associazioni sportive e culturali presenti sul nostro territorio, con-tattando gli enti preposti a sovvenzionare queste realtà per realiz-zare le loro iniziative. È una strada che vogliamo continuare apercorrere perché lo sport è l’attività del vivere sociale che riuniscela partecipazione quantitativamente superiore ad ogni altra formaassociativa e rappresenta quindi un’opportunità straordinaria perinsegnare ai giovani i valori educativi fondamentali. Ultimamente, cisiamo assunti l’impegno di aiutare i nostri cittadini nella compila-zione del modello 730; anche in quest’ambito e nei vari servizi utili,desideriamo potenziare il nostro contributo di consiglieri comunali.Per finire, comunichiamo che quanto prima sarà da noi installatauna bacheca. Questo strumento ci permetterà di informare i citta-dini, con una certa continuità, sulle questioni più importanti cheriguardano la vita del Comune, motivando le nostre proposte,quando non collimano con le scelte degli Amministratori. Per soste-nere il nostro lavoro, ma anche se avete proposte nuove o vi servonochiarimenti, vi aspettiamo tutti i mercoledì nel locale dei volontaripresso il Municipio.

Giancarlo Brioschi (Capogruppo Insieme per Mezzago)

Il giorno 4 maggio ’05, noi bambini di IVA siamo partiti per una gita scolastica. Lanostra meta era la rocca medievale diSoncino. Alle 9.00 siamo saliti su uncomodo pullman privato,eravamo tutti ecci-tati e felici, desiderosi di scoprire nuovecose.Il viaggio è stato breve e tranquillo, alcunicantavano allegramente, altri chiacchiera-vano liberamente con vicini. Verso le10.30 siamo arrivati a destinazione amano a mano che ci avvicinavamo la roccasembrava più imponente e i nostri sguardisempre più stupiti. La visita è stata accom-pagnata da una guida che ci forniva infor-mazioni chiare e interessanti. La rocca ècircondata da mura alte e spesse e da unprofondissimo fossato.”Aiuto! non avreimai voluto finirci dentro…” era il pensieropiù diffuso tra noi. In corrispondenza deiquattro punti cardinali sorgono quattro pos-senti torri, di cui due gemelle e una diversa

dalle altre: un “origi-nale” cilindro. Lanostra attenzione èstata colpita dalponte levatoio, daisotterranei, dalmastio e dalla merla-tura di notevolidimensioni. Più tardici siamo avviati verso la “Casa degli stam-patori” che si trova nelle vicinanze dellarocca. Questo luogo era un’antica stampe-ria ebraica, dove a partire dal XV secolovennero stampati numerosi libri con l’usodei caratteri mobili. Nella stamperia ci haaccolti il signor Rotti, un tipo simpatico, spi-ritoso e anche un po’ strano,il quale ci hadato una dimostrazione “vivace” di comesi stampava a quel tempo. Le ore passa-vano e la nostra fame aumentava, quindi cisiamo distesi su un vasto prato verde per ilpranzo al sacco. Finalmente riposo e..

divertimento!Ma la giornata non era ancora finita: ciaspettavano i laboratori di creta e di scrit-tura. Il primo consisteva nel modellare lacreta e realizzare dei rilievi con appositistampi; il secondo ci ha impegnati a scri-vere e decorare il proprio nome con inchio-stro e penne d’oca come gli antichi monaciamanuensi. Belli, ma quanta fatica epazienza!Stanchi e accaldati, dopo aver salutato laguida, siamo tornati a Mezzago soddisfattidi questa particolare esperienza.

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LA CIMICE – a cura del Grillo Parlante

LA RUBRICA

E’ ora di preparare la Cimice: il tempo stringe e la redazioneintima! “Il pezzo deve essere consegnato entro l’otto maggio”.Ubbidisco! Confesso che, dopo aver lanciato l’idea di questa rubri-chetta alla redazione, a volte mi trovo al gas sull’argomento datrattare o della provocazione da porre all’attenzione. Ma, vistol’impegno assunto, ecco il tema della Cimice di questo numero: “Illamento e l’insoddisfazione”.Mi guardo in giro e ho l’impressione che, tutto sommato, stiamobene: conduciamo una vita agiata o comunque senza grossiaffanni. Eppure l’insoddisfazione è un atteggiamento che osservosempre più spesso tra le persone in questi ultimi tempi. Ci stiamolamentando continuamente per come viviamo il quotidiano. Unlamento dilagante in tanti settori e in tutte le età, generazioni efasce di reddito. Ci lamentiamo di tutto: non sappiamo più soppor-tare, con pazienza, un disservizio momentaneo, una leggera com-plicanza, una fila un po’ più lunga del solito. Ci sentiamo legittimatiall’impazienza anche se abbiamo tempo a disposizione. Non sop-

portiamo le attese, gli intoppi e colpevolizziamo inevitabilmente glialtri per queste complicanze. Siamo impazienti, sfiduciati e un po’intolleranti. Abbiamo, a volte, poca considerazione dei colleghi edei conoscenti. Vediamo di loro più i difetti che i pregi. Penso chequesto modo di relazionare, nonostante i mezzi ed il benessere dicui disponiamo, ci abbia reso molto insoddisfatti. Non è possibilepensare che tutto vada male, che tutto sia sbagliato. Spesso inoltre,di fronte a un problema, noi abbiamo anche in tasca lasoluzione, di solito sappiamo come si dovrebbe fare!E’ sempre l’altro che sbaglia, che non vede o nonsa… Forse è il caso di ripensare a comevivere e convivere bene.A saper tollerare, aspettare, con la dovutapazienza e un pizzico di umiltà. Ne guada-gna la società e le persone crescono. Anchein salute.

Tra il 31 di marzo e il 2 aprile è arrivata a Mezzago la piccola dele-gazione Albanese partita da Klos Fan- MirDita, Albania. IL gruppo era formato dal sindaco Mark Prenga, dal direttore dellascuola superiore Frook Lleshi e da un’impiegata comunale, Lisa Lleshi.Moltissime persone si sono attivate per rendere questi due giorni divisita il più intensi possibili; la piccola delegazione ha avuto modo divisitare gli uffici comunali, i nostri campi di asparagi, le scuole, unpomeriggio di svago è stato trascorso a Milano e il culmine della visi-ta è sicuramente stato raggiunto durante il consiglio comunale apertoe molto partecipato dalla cittadinanza Mezzaghese.E’ proprio in questa occasione che sono emersi i dati più significativi,l’assemblea è stata aperta da un dettagliato riassunto del nostro sin-daco sui lavori svolti in questi 4 anni di contatto con Fane (tra i qualii 3 campi di lavoro “Cantieri della solidarietà”e la ristrutturazionequasi ultimata di un edificio da adibire a scuola dell’infanzia). Quando la parola è passata al sindaco albanese Mark Prenga sonoemersi dal suo resoconto alcuni dati preoccupanti rispetto ai 17 vil-laggi da lui amministrati:- Sulle 1540 famiglie di cui è composta la valle, 690 vivono con il sus-sidio sociale, che oscilla tra i 20/35 euro al mese per l’intera famiglia;- La maggioranza delle famiglie vive grazie al sostegno dei parentiimmigrati: l’immigrazione diventa una necessità di SOPRAVVIVENZAper il sostenimento di vecchi e bambini rimasti nella valle;- Il consiglio comunale è formato da 15 persone appartenenti a 7 par-titi e ciò rende la cooperazione molto difficoltosa;- L’ospedale è del tutto privo di mezzi, così i 2 medici e i 17 infermierisono estremamente rallentati nel loro lavoro.E’ a questo proposito che il sindaco Albanese ha espresso la necessi-tà di riorganizzare l’ospedale per renderlo funzionale.

L’amministrazione del nostro comune ha accolto la richiesta e, a que-sto proposito, grazie all’assessore per la sanità Francesco Salerno, ègià stata recuperato l’arredo per circa 10 posti letto, strumenti medi-ci e medicinali, una parte dei quali è già stata spedita durante l’in-verno. Oltre l’aiuto per l’ospedale è stato chiesto un corso di formazioneinformatica per amministratori e professori e l’allestimento di un’aula

computer presso la scuola superiore di Fane; questo per far si che iragazzi siano competenti nell’utilizzo di un macchinario ormai fon-damentale.A Mezzago i lavori continuano rallentati dai difficili iter burocraticiche separano il nostro paese dall’Albania ma è ormai certo che iprimi container partiranno il prossimo luglio….

Berta

NUOVO INCONTRO TRA MEZZAGO E L’ALBANIA:DUE REALTÀ A CONFRONTO

Foto – Studio Giudicianni

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FONDO SOSTEGNO AFFITTIgestione comunale – Tel 039 6067.627/639:

Apertura bando: 01/07/2005Chiusura bando: 21/10/2005

TERMESono aperte le iscrizioni per le cure termali presso le TTeerrmmee ddii TTrreessccoorree

ddaall 55 aall 1177 sseetttteemmbbrree 22000055. Le adesioni si raccolgono presso l'Ufficio Servizialla persona dal lunedì al sabato dalle 10 alle 12.30.

Il costo, a parziale copertura delle spese di trasporto, è di EURO 100.Gli iscritti dovranno sottoporsi alla visita medica di ammissione fissata

per giovedì 25 agosto alle ore 11 presso l'ambulatorio comunale,nella sede attuale dell'Associazione Volontari.

PROGETTO “INCONTRO DI STORIE”La convenzione con Offertasociale per lo scambio di esperienze tra famiglie adottive

L’adozione è l’incontro tra due storie diverse, persone che desideranofortemente diventare genitori e bambini che hanno un grande bisognodi avere accanto qualcuno che li aiuti a crescere. Spesso si sente lanecessità di condividere la propria esperienza di genitori adottivi conaltre persone che si trovano ad affrontare le medesime situazioni:nasce così il Progetto “Incontro di Storie” per dare la possibilità aigenitori adottivi di incontrarsi e di crescere insieme come famiglie. Leattività del Progetto si rivolgono a tutte la famiglie adottive residentisul territorio dei Distretti di Trezzo sull’Adda e Vimercate.CHE COSA PROPONIAMOLe attività proposte da “Incontro di Storie” consentono alla famigliaadottiva di non sentirsi sola nell’affrontare quest’esperienza ma diessere accompagnata, attraverso spazi di confronto e condivisionecon altre famiglie, durante la crescita dei propri figli.In particolare, il Progetto prevede:• momenti mensili tra famiglie che hanno adottato da poco tempo, incui, grazie alla presenza di un facilitatore, si possano mettere incomune esperienze e vissuti personali, valorizzando le risorse diognuno;DOVE E QUANDO:- per il territorio di Vimercate, gli incontri si tengono ogni secondomartedì del mese ad Arcore presso lo “Spazio la Ca’”, Via XXIV

Maggio, 74 alle ore 20.45;- per il territorio di Trezzo sull’Adda, gli incontri si tengono ogni terzomartedì del mese a Trezzo sull’Adda in Via dei Mille, 16 alle ore20.45

• momenti bimensili tra famiglie che hanno adottato da tempo e chesentono il bisogno di confrontarsi su tematiche specifiche relative allacrescita dei propri figli;DOVE E QUANDO:Per entrambi i territori il 18 luglio 2005 a Vimercate, presso il Centrodi Aggregazione Giovanile in Via XXV Aprile, 20/A alle ore 20.45;

• incontri pubblici, condotti da esperti, volti ad approfondire alcuniaspetti dell’esperienza adottiva e rivolti a tutta la cittadinanza.

Il Progetto “Incontro di Storie” è gestito dalla Cooperativa Atipica inconvenzione con l’Azienda Speciale Consortile Offertasociale ed èfinanziato dalla L.285. Per informazioni e per poter partecipare agliincontri programmati potete contattare le psicologhe dellaCooperativa Atipica che gestiscono le attività: Sabrina Lauria 349-5649117 e Pamela Mangiacapra 348-0192848.

PERSI NELLA RETE a cura di Nick

In questo numero consiglio di cliccare su: http://www.sbv.mi.itQuesto è il sito del “Sistema Bibliotecario del Vimercatese”, a cui la nostrabiblioteca appartiene.Dalla pagina principale è possibile scegliere la biblioteca di appartenenza e visua-lizzare tutte le informazioni tra cui orari di apertura al pubblico ed eventi vari.Un servizio molto utile è la consultazione del catalogo di tutte le biblioteche delsistema, la ricerca può essere effettuata per autore, titolo o argomento: verrannovisualizzate tutte le informazioni bibliografiche, lo stato del libro (disponibile oin prestito) e le biblioteche dove è possibile trovarlo.Se si è utenti della biblioteca è anche possibile prenotare i libri on-line: nel casoil libro cercato faccia parte del catalogo della nostra biblioteca basterà andarloa prendere, mentre se è in un’altra biblioteca ci verrà recapitato in quella diMezzago nei giorni prestabiliti dal prestito interbibliotecario. Buona Lettura!

È stata attivata la NEWS LETTER de’“Il Mezzaghero” che ti permetterà di ricevere ogni numero

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La Redazione

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E' uscito in libreria "Salik - Il piccolo ventodella steppa" (Hablò, 100 pagine, 12,80euro), un racconto per bambini ambientatoin Mongolia illustrato magicamente daCristiano Lissoni e scritto da FedericoPistone, giornalista del Corriere della Sera.Un'occasione per conoscere e far conoscereanche ai più piccoli l'incanto di una terraintatta ed emozionante. Un estratto, dallaquarta di copertina: "Vivo in una terramagica, dove lo spazio è senza fine e iltempo non esiste. Nessuno qui porta l'orolo-

gio: quando ilsole scende èora di andare adormire; quando

il sole torna su è tempo di giocare e di lavo-rare. Ma senza fretta...". Nel racconto, ilprotagonista Salik, un giovane vento malde-stro e dispettoso, impara a crescere attra-verso una serie di avventure e di amici pre-ziosi: un bambino (Gigig), un cavallo(Morin) e un'aquila (Burg). E due genitoriaffettuosi e severi, come papà Kurdan (ilvento più potente della steppa) e Odon, ladolce brezza che libera il cielo dalle nuvole.Salik troverà il modo di comunicare con l'a-mico Gigig, vivrà con lui momenti di grandeemozione e anche di paura, causerà la rabbia

di Karaburan,la terribile tem-pesta nera delGobi, conosce-rà gli sciamani,gli spiriti buonie quelli malva-gi, contribuirà a

diffondere il suono delle conchiglie sacredei monaci bambini di Karakorum e aiuterà

la nonna di Gigig a trasformarsi nell'alberopiù bello della steppa. Tutto con lo sfondodella Mongolia, dei suoi paesaggi e dellesue millenarie tradizioni. Per saperne di piùvisita www.mongolia.it .Il sito è un punto diriferimento per i viaggiatori italiani, ricco dinotizie sulla storia e la cultura di questanazione. Anteprima dei disegni si trovanoinvece sul sito www.e-lix.it .Il libro sarà l'oc-casione per gettare un ponte di aiuti umani-tari fra i bambini italiani e quelli dellaMongolia: sono migliaia nella capitaleUlaanbaatar i bambini di strada, che vivonosottoterra, abbandonati e disperati.

Un racconto per bambini ambientato in Mongolia

SALIK, IL PICCOLO VENTO DELLA STEPPAIl ricavato devoluto ai bambini di strada di quel paese

Terry Coleman, Nelson. L’uomo che sconfisse Napoleone, Mondadori

Duecento anni fa – esattamente il 21 ottobre del 1805 - moriva glo-riosamente l’Ammiraglio per antonomasia, Horatio Nelson, duca diBronte, del Nilo e di Burnham Thorpe. Fu sepolto nella cattedrale lon-dinese di Saint Paul, in una bara ricavata dal legno della nave fran-cese L’Orient, per rispettare un suo desiderio. Quella avvenuta setteanni prima nella baia di Aboukir, nei pressi di Alessandria d’Egitto,era stata la più brillante e temeraria impresa di Nelson, per la qualesi era meritato il titolo di Duca del Nilo. Pur ignorando la profonditàdel fondale aveva deciso di infilare la sua flotta tra la riva e la lineadelle navi francesi ferme all’ancora, trovandole completamente impre-parate, con i cannoni predisposti sul lato opposto. Il combattimentoera stato durissimo e si era trascinato per tutta la notte, interrotto sol-tanto per ammirare l’esplosione della nave ammiraglia francese,appunto L’Orient. Per abusare di una trita locuzione, la biografia cheTerry Coleman dedica a Nelson è più avvincente di un romanzo. Cisono tutti gli ingredienti che servono per preparare una ricetta gusto-sa: l’insaziabile amore per la gloria che anima il protagonista, lospettro del nemico mortale Napoleone, la travolgente passione perEmma Hamilton, moglie dell’ambasciatore inglese a Napoli (Nelsonandrà a vivere nella casa della coppia…). Fa da sfondo l’Europa acavaliere di due secoli, nel momento in cui sta cambiando pelle.

Qualcuno di voi – miei dodici lettori – avrà pro-babilmente visto il film Master and Commander.Ebbene, tra le numerose lezioni che si possonotrarre da questo bel libro, possiamo annoverarela spiegazione di questa espressione, insieme amolte altre tipiche del gergo marinaresco. Apprenderemo poi che leferite più gravi, a seguito delle quali perse un occhio e il bracciodestro, Nelson non le riportò in mare ma in scontri sulla terraferma.Seguiremo la sua più che trentennale carriera dagli esordi, nei marighiacciati dell’estremo nord e in quelli tropicali dell’America centralee leggeremo del soggiorno a Napoli che segnò il punto più bassodella sua parabola (qui si macchiò infatti di terribili misfatti, tra i qualiil più indegno fu la condanna a morte con giudizio sommario del-l’ammiraglio Caracciolo) fino a chiudere nella gloria di Trafalgar. GliInglesi – of course – non potevano trascurare il bicentenario della vit-toria navale più celebre della loro storia e per onorarne l’arteficehanno deciso di dedicargli una mostra dal titolo “Nelson &Napoleon”, organizzata dal Museo Nazionale Marittimo diGreenwich, nei sobborghi di Londra. Verrà inaugurata il 7 luglio perrimanere aperta fino al 13 novembre. Per informazioni si può visita-re il sito ufficiale: www.nmm.ac.uk.

“HO LETTO...” a cura di Saul Stucchi

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Dire Mezzago significa dire asparagi, questo sì è sempre saputo. Ma dal 2003asparago fa rima anche con D.e.c.o. (Denominazione Comunale di Origine),un marchio che certifica l'asparago rosa come tipico prodotto locale, cherisponde a determinati requisiti qualitativi e di commercializzazione. A presie-dere al controllo di dette caratteristiche provvede una Commissione che, pro-prio nel 2003, è stata istituita con apposita delibera consiliare.L'Amministrazione comunale, Luigi Veronelli e il Professor Falavigna sono statitra gli attori più importanti di questa iniziativa che ha portato alla riscoperta"ufficiale" di una tradizione storica per Mezzago, datata addirittura inizi delsecolo scorso. Ovviamente, però, gli attori principali sono gli asparagicoltori,senza i quali non potremmo nemmeno parlare dei prestigiosi turioni. Proprioloro abbiamo voluto sentire, a due anni dall'introduzione della D.e.c.o., a ini-ziare da Giovanni Vitali che, nel 2000, allestendo i primi impianti, è stato ilprimo a credere in quella che allora avrebbe potuto sembrare un'utopia. Inquell'anno si è dato vita alla C. A. A. M. (Cooperativa AgricolaAsparagicoltori Mezzago), che oggi conta una trentina di soci nelle sue fila, tralavoratori e sostenitori. "Mi piace" - dichiara Vitali - "produrre e vendere aspa-ragi. Soddisfare la richiesta dei consumatori è quanto di più bello trovo in que-sta attività". I suoi tipici imprevisti, invece, legati ad esempio alla variabilitàdella produzione correlata al tempo, rappresentano il suo aspetto negativo. LaCooperativa si è ormai indirizzata non solo al mercato locale ma anche acanali di vendita selezionati nella grande distribuzione. La necessità di amplia-re ulteriormente le possibilità di vendita apparirà ancora più urgente dal pros-simo anno, quando entrerà a produrre un terzo operatore locale. "Occorrerà

arrivare" - dice Gualtiero Mattavelli - "maggiormente preparati rispetto a que-st'anno". Mattavelli, dopo un periodo come agricoltore nel terreno del padre,coltivato a cereali, è rimasto 10 anni in fabbrica e ha fatto parte dellaC.A.A.M., per tornare dal 2003 su quello stesso terreno paterno, a coltivareasparagi. "Con questa mia azienda personale, da inizio anno, ho coronato" -dice Mattavelli - "un sogno di famiglia, coltivando un prodotto importanteanche per il paese". Occorre far capire, a suo parere, l'importanza della qua-lità dell'asparago rosa, che giustifica il suo prezzo maggiore rispetto agli altriverdi o interamente bianchi. "Il marchio D.e.c.o." - continua Mattavelli - " dasolo non basta, anche perché non ha ad esempio la stessa valenza di un mar-chio DOC". Per Gualtiero occorre far capire alla gente che gli asparagi si pos-sono comperare non solo a maggio ma da inizio aprile, quando le primiziesono anche più buone. "L'anno prossimo" - dichiara Enrico Solcia, collabora-tore di Mattavelli - " con il terzo coltivatore, si raggiungerà la capacità produt-tiva media di 9 quintali al giorno. Trovare nuovi mercati di sbocco diventeràquestione di sopravvivenza a cui i singoli operatori, già assillati da numerosiproblemi, non potranno far fronte. "La Commissione consigliare" - sostieneSolcia - "ha avuto una scarsa organizzazione anche per la determinazione delprezzo di vendita e il confezionamento finale del prodotto. Per il futuro vedoforte l'esigenza della nascita di un Consorzio". "Il marchio D.e.c.o." - confer-ma Vitali - "non è riconosciuto come un valore dalla maggior parte dei consu-matori. Siamo solo agli inizi e per il futuro non potremo che migliorare".

Gianenrico Passoni

“Sviluppo sostenibile” è un’espressione molto caraa chi in questi anni ha seguito passo passo tutte lecoraggiose iniziative dell’amministrazione comuna-le sul terreno della partecipazione, a cominciare dalpiano regolatore, come premessa a un cammino sulterreno del rispetto dell’ambiente e del migliora-mento della qualità della vita. E invece, udite bene,va abbandonata. Infatti, (come non pensarciprima?) è ripresa dal linguaggio poetico ed esprimeun ossimoro, un antinomia: vuol farci credere aqualcosa di impossibile. Un esempio poetico:

“oscuro chiarore”. Un altro esempio ripreso dal lin-guaggio dei tecnocrati: “guerra pulita”. MauroBonaiuti ha illustrato questo ed altri concetti in unincontro della rassegna “Nel nostro piccolo” che havisto anche quest’anno un nutrito ed interessanteprogramma sui temi del commercio (equo e bio) edel consumo critico, coordinato dal Bloom all’inter-no del Maggio Mezzaghese. L’invito è esplicito: solo la decrescita indica una pro-spettiva alternativa ai diversi modelli di sviluppo esi-stenti e all’onnipresente paradigma dello svilupposostenibile. Decrescita non è un programma ascetico di ridu-zione dei consumi nell’ambito di un sistema econo-mico-sociale immutato. È evidente che una drasticariduzione dei consumi creerebbe, con l’attuale siste-ma produttivo, una drammatica riduzione delladomanda globale e dunque un aumento significati-vo della disoccupazione e del disagio sociale. Nonè questa la prospettiva auspicata.Decrescita, inoltre, non significa condannare i paesidel sud del mondo a un’ulteriore riduzione dei lororedditi pro capite. L’appello alla decrescita è rivolto

dunque in primo luogo ai paesi del Nord.Per quanto la decrescita alluda, sul piano economi-co, a una riduzione complessiva delle quantità fisi-che prodotte e delle risorse impiegate, essa va inte-sa come una complessiva trasformazione della strut-tura socio-economica, politica e dell’immaginariocollettivo, verso assetti sostenibili. Questo nella pro-spettiva di un significativo aumento, e non certo diuna riduzione, del benessere sociale. Il concetto di sostenibilità non va abolito. Più corret-tamente, va connesso a decrescita: la decrescita ènecessaria alla sostenibilità, la sostenibilità e lagioia di vivere costituiscono, in un certo senso, l’o-rizzonte della decrescita. L’idea stessa di sostenibili-tà viene intesa a diversi livelli: ecologico, sociale,ma anche politico e culturale.Mauro Bonaiuti, docente all’Università di Modena,esperto di tematiche transdisciplinari tra economiaed ecologia, ha pubbblicato nel libro “Obiettivodecrescita” una raccolta di saggi che hanno appun-to il merito di affrontare il tema della decrescita adiversi livelli e da diverse prospettive. Il libro è dis-ponibile in biblioteca.

Parlano gli attuali produttori locali di asparagi

D.E.C.O., UN MARCHIO DA FAR DECOLLARENel futuro la necessità di più ampi mercati di sbocco e una più precisa caratterizzazione del prodotto asparago rosa

Ricco programma nella rassegna del Bloom “Nel nostro piccolo”

LO SVILUPPO NON È SOSTENIBILE: “OBIETTIVO DECRESCITA”Mauro Bonaiuti presenta il suo libro in un interessante incontro

Foto – Studio Giudicianni

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La premiazione del Concorso Nazionale di Poesia Anna Biella

ANNA BIELLA, RESTA LA POESIASesta edizione, ancora un successo

“Oltre 700 elaborati in concorso, di adulti,giovani e ragazzi. Siamo molto contentinell’apprendere che oggi c’è ancora tantagente che fa poesia, forse sono più coloroche scrivono di quelli che leggono...".Così Fabrizio Bianchi, rappresentante delcircolo letterario “Le voci della luna” diSasso Marconi (Bologna), ha introdotto lapremiazione della sesta edizione delConcorso Nazionale di Poesia “AnnaBiella” tenutasi presso la sala Gerardi dellaBiblioteca domenica 22 maggio. Il presi-dente della giuria che ha valutato i compo-nimenti ha sottolineato la presenza di poe-sie sia in italiano che in dialetto, eviden-ziando le due correnti principali seguite: lapoesia lirica tradizionale e quella intimisti-ca. Premiati i primi tre classificati per ognisezione con riconoscimenti in denaro,diplomi, targhe e –per i ragazzi- l’aperturadi libretti di risparmio e materiale didattico.Scuole dialetto: l'intero podio è andato allaclasse IG della Scuola Media Statale Piranesidi Roma. Premio speciale della giuria aGabriele D'Ercole autore de "Il Melo colto".Scuole italiano: 1° Carlotta Neuenschwander(Scuola Media Don Milani, Lesmo) con "Lafine"; 2° Alberto Furlani (Scuola MediaSelva di Progno) con "Gennaio 2005"; 3°Arianna Marchesi (Scuola elementareMadre Teresa di Calcutta, Bellusco) con"Autunno".

Dialetto: 1° Maria Anzani (RoncoBriantino), "Un tesén d'acqua dulsa";2° Giancarlo Sala (Arlate) con "Malincuniade setembèr”. Premio speciale Anna Biellaa Giuseppe Patelli (Oesio) per "LaCinqcent"; premio della giuria ad AnnaMaria Monchierio (Sorbara) per "An dia-let"; menzione della giuria a "Solitudin" diMario Scurati, "Silensi" di RenatoCavaltnero (San Mauro) e a "No gò parò-ni" di Guido Leonelli (Calceranica).Italiano: 1° Valentino Ronchi (Milano)"Novecento francese"; 2° DomenicoBulfaro (Monza) "Depuis Toujours. Marie",3° Gabriele Grea (Milano) "Traispotters".Premio della giuria a Domenico Bulfaro per"Deposizione della schiena". Menzionedella giuria a "Sequenze dell'accoglienzain terra" di Gennaro Grieco (Trana);"L'isola felice" di Daniela Raimondi (Saltrio)e "Interno di famiglia" di FabianoAlborghetti (Sesto S. Giovanni).Il pubblico ha dimostrato di apprezzare icomponimenti letti dagli autori premiati dagiuria e autorità e intervallati da branimusicali di fisarmonica. Non è mancato ilricordo di Anna Biella, della Banca del Due delle sue poesie."Ci sono alcuni nomi che pensiamo faran-no molta strada -ha aggiunto Bianchi anome della giuria- perchè autori di unapoesia capace di incidere nel reale".

NOVECENTO FRANCESE di Valentino Ronchi

"Or c'est justement cette grace de la deuxième fois qui nous est refusée;inflexiblement refusée".Vladimir Jankélévitch - L'irreversible et la nostalgie

Vieni, ti porto alla nostra università a passeggiare. Via Largail sabato è passata soltanto da qualche macchina, qualche tram.E i chiostri sono vuoti. - Prendiamo un'altra laurea, magariin storia o in lettere - mi dici. E ci rifletto e rispondo che in lettere,

forse, c'entra di più con quel che faccio io ora mentre in storiaservirebbe a capire altre cose. E cyhe sembri una studentessain effetti quando esci di scuola piuttosto che un'insegnante e io,ai premi di poesia, in molti credono sia l'assistente del fotografooppure se vestito in un certo modo, l'attore pagato per leggere.Ma Milano oggi è così ferma e zitta che penso voglia indicarci

che parte del tempo è andato. Che l'anima ce la siamo giàdannata un po'. Che i libri sui nostri scaffali son quelli ormai,"Il sommario di storia della folosofia" di Mario Dal Pra, Mounier, Jankélévitch, Lèvinas. Che quasi trent'anni son pochie tanti assieme. Stabiliamo comunque, venendo via

e passando per la via stretta che sbuca in Porta Romana,che uno dei due che trova il momento, vada alla segreteriaun giorno a informarsi. - Non per altro, così, per sapere.E mi tieni la mano e mantieni con te il nostro tempo.

Giornata trionfale quella di quest’edizione delloSpaventamaggio. In una cornice favorita dal climatutte le iniziative sono state premiate da una parte-cipazione interessata ed entusiasta. Il programma,

molto ricco, si è sviluppato nel vivo delle file dibancarelle che hanno esposto oggetti d’arte e pro-dotti artigianali, in alcuni casi realizzati al momen-to. I privilegiati sono stati come sempre i più pic-coli, con i laboratori che li hanno coinvolti fin dal

mattino. Temi interessanti sono stati in primo piano:il riciclo, l’alimentazione (il cioccolato– n.d.r.), ilcommercio equo e solidale. Si è svolta anche unaraccolta di firme a favore dei dipendenti delle indu-strie produttrici d’armi: la proposta è quella dellariconversione, perché la semplice chiusura andreb-be a loro discapito. Nel pomeriggio si è ravvivataanche la biblioteca per l’inaugurazione di unamostra fotografica di Fabio Nosotti, dedicata aidivi del rock. I bambini hanno chiuso il laboratoriosul tema dei colori, portando in corteo i loro lavo-ri e coinvolgendo tutti in una gran danza e in unbagno dagli effetti terapeutici nel gran tunnel, coni colori dell’arcobaleno. Ancora danza e musicapopolare il pomeriggio con i suonatori dellaValfregia e la sera con un vivacissimo gruppo spa-gnolo catalano “La Carrau”. In queste giornate sivive lo spirito d’entusiasmo che gli organizzatori etutti i volontari impegnati, con l’esperienza accu-mulata in tutti questi anni, vogliono trasmettere aipartecipanti. Un piccolo trionfo.

Con laboratori e prodotti artigianali

SPAVENTAMAGGIO:UN BAGNO DI FOLLA! Gran danza nel tunnel arcobaleno

Foto – Studio Giudicianni

Foto – Studio Giudicianni

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ALBUM FOTOGRAFICOMAGGIO 2005

Foto – Studio Giudicianni

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1–I volontari di Palazzo Archinti; 2–Le bancarelle delle Vie del Libro; 3–Il torneo di scopa; 4–Vendita dei famosi asparagi rosa; 5–Uno spettacolodi danza; 6–La premiazione del concorso Anna Biella; 7–Trofeo National di Basket; 8–Un momento di musica; 9–La mensa comunale.

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PER LA TUA PUBBLICITÀ SUL NOSTRO GIORNALE CHIAMARE IN BIBLIOTECA 039 6883208 (POMERIGGIO) OPPURE IN MUNICIPIO 039 6067639 (MATTINO)

Anche per la prossima stagione icorsi tenuti da Paolo e Silvana

Grande successo ha riscosso la riunione diminivolley della stagione sportiva 2005 tenu-tasi a Mezzago, domenica 6 febbraio. Lamanifestazione è stata organizzata dal Volley2000 Mezzago e dal comitato di Milanodella FIPAB (Federazione Italiana Pallavolo),per avvicinare i praticanti dei corsi di minivolley alle prime esperienze pre agonistiche,e ha ospitato circa 80 mini atleti di 6 societàdella zona (Mezzago, Bellusco, Agrate,Cornate d’Adda, Oreno, Usmate). Le nostreragazze, presenti con due squadre della clas-se 5^ elementare, si sono distinte per la gran-de passione espressa in campo e per lo spiri-to di amicizia nei confronti delle squadre par-tecipanti. Ottimo l’aspetto organizzativo dellamanifestazione, grazie in particolare allemamme che hanno curato l’ospitalità e lerelazioni con le società presenti. Un grazieagli istruttori, Paolo e Silvana, che hannoseguito con passione e pazienza i nostri corsidi avviamento alla pallavolo. Anche per l'an-no prossimo le lezioni si terranno presso lapalestra comunale di Mezzago, nei giorni dimartedì e venerdì dalle ore 16,45 alle ore18,15 e durante le ore di attività motoria, perle classi 4^ e 5^ delle scuole elementari (perinformazioni telefonare a Tino al numero339/8542449).

MINIVOLLEYPER GRANDI PASSIONIRESOCONTO DI UNA STAGIONE

Con l’arrivo delle belle giornate, il campionato di calcio e la stagione agonistica2004/2005 si avviano verso la conclusione, e con essi andranno in vacanza anche i tantisostenitori che ogni santa domenica affollavano le tribune del “Francesco Brignani”. Personeche non smetteremo mai di ringraziare pertutto l’affetto che hanno sempre dimostrato eche, ne siamo certi, ritroveremo anche nellaprossima stagione là dove li abbiamo semprevisti. Il campionato iniziato nel settembredello scorso anno, ci vedeva ai nastri di par-tenza come una matricola vogliosa di lottaree far bene e, perché no, di centrare la secon-da promozione consecutiva, nel calcio nulla èmai detto ne’ scritto prima. Certo l’impresa,ad onor del vero, tutti sapevamo che sarebbestata molto ardua, soprattutto al cospetto diformazioni ben più importanti sotto l’aspettodell’esperienza, in virtù della lunga militanzanella categoria. Al momento in cui scrivo queste righe il campionato non è ancora termina-to e la corsa ai play-off ancora aperta, ma se tutto dovesse concludersi così avremmo otte-nuto l’ingresso agli spareggi di fine stagione per l’accesso alla categoria superiore, realeobiettivo societario pianificato in fase di costruzione della rosa, frutto di una stagione piùche buona giocata su livelli sicuramente più che accettabili. Possiamo dire, dunque, che peressere stati al primo campionato in seconda categoria non abbiamo sfigurato anzi, proba-bilmente, con un pizzico di esperienza e di fortuna in più, saremmo già certi di poter esse-re nella griglia degli spareggi. Tutto sommato è stata una buona annata, un campionato checi ha permesso di crescere e capire quali siano stati i pregi e i difetti della nostra società,quali i settori dove intervenire in sede di mercato estivo e quale l’obiettivo per la prossimastagione, sempre e comunque in attesa di conoscere quale sarà il campionato che dispute-remo il prossimo anno. Nell’attesa di apprendere il nostro destino, ci restano ancora duegare da disputare di fronte al nostro pubblico e, ne sono convinto, saranno due gare vin-centi e decisive per il prosieguo del nostro cammino. Un saluto a tutti.

Ale Biffi

Gran partecipazione del pubblico mezzaghese e l'intervento straordinario del sindaco, AntonioColombo, il quale ha premiato tutti gli atleti alla gara di karatè, svoltasi domenica 22 maggio.Ottimi i risultati ottenuti dagli atleti del Jitakyoei Karatè Mezzago, allenati dal maestro FerruccioBaratelli, sesto dan e commissario responsabile dello stile Sankukai nella federazione F.E.S.I.K.L'appuntamento è l’anno prossimo, certi di un progredire insieme sempre più numerosi, non piùcome trofeo Mezzago ma come vero e proprio campionato italiano Sankukai. Per i corsi di set-tembre, oltre al karatè, il maestro Baratelli continuerà la difesa personale Krav-Maga, aperta a tutti, soprattutto ai cittadini mezzaghesi e sem-pre più interessante. Il Kenjuzu (via della spada) sarà infine l'assoluta novità tra i corsi, supportato dal maestro Pino Amarù, terzo dan. La socie-tà Jitakyoei Karatè Mezzago augura a tutti buone vacanze e un arrivederci al prossimo settembre.

Sport

Dal maggio del prossimo anno il trofeo locale saràcampionato italiano di Sankukai

JITAKYOEI KARATE: NOVITÀ E TRADIZIONEA settembre al via i corsi anche di nuovissima concezione

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Un angolo di mondo A cura di Beatrice Solcia

Inviateci i vostri racconti a [email protected] o fateli pervenire nella cassetta della posta del nostro giornale che trovate in biblioteca.

Finalmente Sana’a tanto sognata con le suecase delle mille meraviglie che offrono tutto illoro splendore. Rimaniamo incantati dalfascino che emana questa città fondata daSem, a cui deve il suo nome. Ancora Oggiquasi tutta la città custodisce la sua originalearchitettura, una bellezza voluta dai suoi abi-tanti: estetismo delle linee perfette delle case,torri che fanno la gara con i minareti perassicurarsi la vittoria toccando per primo ilcielo… Ovunque pennellate di colore, quasiun dipinto impressionista dove l’azzurrodomina il cielo, il bianco le finestre, il colorsabbia le case e il verde gli orti che s’intrave-dono quando si aprono i portoni.Folla, calore, odori, umidità, grida, muggitidegli animali in esposizione, spintoni, risate,contrattazioni, visi chiusi che riflettono, follabianca a perdita d’occhio, uomini in abiti tra-dizionali immacolati: siamo al grande merca-to di Bay El Fahid. Qui tutto si vende e si com-pra: cordami, briglie per gli animali, bestia-me e alimentari. Qui già dall'alba, si vieneda ogni parte per quel grande giorno con lasperanza di potere realizzare buoni affari.L’aria satura di odori e umidità fa girare latesta, ci sentiamo talmente assorbiti da quellaressa da non capire più se siamo turisti oyemeniti…Sabbia chiara, palmeti, battelli di legno,spiagge deserte, notti afose, capanne di cor-dame: questo è il regno di Ahmed, gestore diuna minuscola guest house lungo il MarRosso dove aspetta sempre seduto su unapanchina di paglia sgangherata il viaggiato-re che si è perso lungo la costa. Un bagno nelmare tiepido al crepuscolo, il sapore di unpesce alla griglia e Al Rora diventa per noi ilpiù bel lido al mondo.Il viaggio prosegue per Marib, dove il miste-ro della regina di Saba aleggia ancora e l’in-contro con Ali, il nostro autista, pare un suodono: ci racconta infatti che non voleva altrituristi, per poter così rientrare presto a Radàad abbracciare il suo ultimo nato. Ma ilnostro itinerario, che prevedeva una sosta inquella città, lo spinse ad accettarci comecompagni di viaggio ospiti della sua casa. Ali

conosce tutto: oltre ai posti migliori, ci hafatto incontrare persone interessanti e capirela cultura e le tradizioni yemenite, con luiabbiamo scoperto Shibam. All’uscita dell’ari-do Rub Al Kali, dopo dodici ore di traversataaccompagnati dai beduini, dei loroKalachnikov, e la condivisione di un te neldeserto, Shibam, la Manhattan del deserto,appare come un miraggio in uno scrigno dipalme. Stessa visione che avevano i carova-nieri sulla via delle spezie. Shibam, con i suoigrattacieli di oltre otto piani e protettadall’Unesco, risuona nelle sue viuzze dellerisate dei bambini, degli zoccoli delle caprealla ricerca di cibo, delle chiacchiere delledonne, ombre nere che circolano attente anon cadere sui marciapiedi disuguali…

Shibam, dove i pittori seduti su effimere e fra-gili altalene a più di dieci metri dal suolo,decorano le finestre con la calce color neve,cantando… Shibam, dove di notte il giocodelle luci attraverso le finestre di vetro colo-rato ci mormora dei racconti fantastici e leombre fuggitive degli ultimi ritardatari si tra-sformano in odalische e sultani… Shibam,che dal jebel vicino s’infiamma al crepuscoloper lasciare di malavoglia il posto alla luna,rendendo inquietante le ombre delle palme

cadendo nel silenzio e portando con sé inostri sogni e ricordi. Quando il sole si alzasu Bokur, questo villaggio isolato su un alto-piano sembra aspettare il suo principe comela Bella Addormentata. Illusione o realtà que-ste case che giocano a nascondiglio con lamontagna, permettendo alle pietre di colorsabbia rosa di riflettere i raggi del sole permeglio fondersi nel paesaggio e non farsiscoprire?Lo Yemen è così: si nasconde per meglio esse-re scoperto, i suoi uomini fieri sono semprepronti a difendere l’onore e solo un viaggia-tore attento e paziente potrà incontrare l’ani-ma profonda dell’Arabia Felix…

Graziella [email protected]

N.B: Per contattare l’autista

http://site.voila.fr/yementours

(Ali parla molto bene l’italiano)

E-mail: [email protected]

(inglese, francese, arabo)

o alla reception dell’albergo Arabia-Felix,

nel cuore della vecchia città di Sana’a

(www.al-bab.com/arabiafelix).

YEMEN: IMPRESSIONI DI VIAGGIO

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I Deep Purple si inseriscono nell’ampio panorama del Progressiveanni ’70, prendendo parte alla nascita dell’Hard Rock. Subirannolungo, la loro vita, ben 9 cambi di formazione, mantenendo immuta-ta però la loro vena creativa. Nella sterminata discografia ho scelto“Made in Japan”, un album live che, a mio modo di sentire, rappre-senta appieno l’esplosione creativa del gruppo. A voi poi gustare econfrontare le canzoni live con le rispettive versioni originali contenu-te nei vari album. “Made in Japan” è stato registrato nell’Agosto ’72durante la tournee giapponese, quando il gruppo contava su Gilan(Voce), Blackmore (Chitarre), Lord (Tastiere), Paice (Batteria) e Glover(Basso). Il percorso musicale live che traccia questo album epocale siapre con “Highway Star” dove Gilan dà sfoggio della sua grandecapacità vocale, mischiando pezzi quasi lirici a parole urlate. Se inquesto pezzo la mirabolante tastiera di Lord si limita a creare ununico riff a centro canzone, è la chitarra di Blackmore ad aprirsi ampispazi solisti, e l’improvvisazione è davvero qualcosa di eccezionale:summa di tecnica e velocità! Il secondo pezzo è l’intramontabile“Child In Time”, aperta e inframezzata dal celebre assolo di tastieracreato da Lord. In questo pezzo la voce di Gilan è qualcosa di fanta-stico: pezzi lenti quasi sussurrati, rotti da acuti chitarra impressionan-ti e davvero galvanizzanti. Non mancano brevi assoli di batteria,seguiti da un basso che dà al tutto un ritmo incalzante e senza tregua.

Si arriva poi a “Smoke On The Water”,pezzo consegnato alla storia del Rock. Ilfamosissimo assolo appare qui però mutatocon grande fantasia da Blackmore. La canzone prosegue cadenzatada un trascinante Paice, concludendosi con una breve improvvisazio-ne di chitarra e tastiera. Si prosegue con “The Mule”, praticamente unassolo di batteria di circa otto minuti. Troppo lungo? Inusuale? Larisposta è un “no secco”, per un pezzo trascinante che mette in mostrala bravura di Paice, batterista da molti sottovalutato. In “Strange KindOf Woman”, sono ancora una volta chitarra e voce a farla da padro-ne. Gilan è eccezionale nella parte cantata e la sei corde diBlackmore sembra una seconda voce che duetta con il cantante,dando note altissime e in successione rapidissima, in una sorta di“sfida” tra voce e chitarra. “Lazy” si apre poi con una delirante macuriosa fusione tra chitarra e tastiere che va lentamente scemando,lasciando il passo a un pezzo tra il blues e il rock di bella fattura,alternato all’Hard Rock tipico dei Deppe Purple. Si conclude con“Space Truckin’”, lunga venti minuti e carica di massicce dosi diimprovvisazione di tutti gli strumenti. Viene anche ripreso qui il riff di“Smoke On the Water”. Ascoltate gente!!! Questo è un album a “effet-to ciliegia”: una canzone tira l’altra!!!

FedeFloYd

LO SCRIGNO DEI TESORI MUSICALIDEEP PURPLE “MADE IN JAPAN” (1972)

Con la presente teniamo ad informarVi che, come avviene ormai dadiversi anni, gli “Amici del ciclismo di Mezzago e Sulbiate hannoorganizzato per il giorno 25 maggio una gita per assistere all’arri-vo della sedicesima tappa del giro d’Italia Lissone-Varazze. La par-tenza è avvenuta presso il bar “Da Maria” di Cascina Orobona. Lagiornata si presentava bella e mentre ci dirigevamo verso la nostrameta, ci siamo fermati per un buon spuntino ad Arenzano, e abbia-mo fatto visita al Santuario del Gesù Bambino di Praga. Arrivati a Varazze, dove ad attenderci c’era un sole splendente edun mare calmo e azzurro, tutta la compagnia si è recata al ristoran-te “Milton”, il ritrovo per il pranzo alle 12,30. In nostra compagnia,con tantissimo piacere, era presente l’amico e presidentedell’Associazione Volontari di Mezzago Antonio Solcia, che comesappiamo è al seguito del Giro d’Italia. Nel pomeriggio abbiamoassistito all’arrivo della tappa e alle ore 18,30 in punto siamo ripar-titi per il rientro con un po’ di amarezza per la mancata vittoria diun italiano. Abbiamo fatto sosta a Tortona per uno spuntino serale eproprio lì è ritornato il sorriso a tutti, sostenuto da un buon bicchie-re di vino, canti ed un arrivederci al 2006.

Un particolare ringraziamento ai nostri nuovi sponsor: “Bar Trattoriada Maria – Mezzago” e “”Ditta Vini F.lli Ponzoni – Trezzo s/Adda”.Grazie. Cordiali saluti. Gruppo “Amici del ciclismo”

88.mo giro d’Italia 2005:Tappa di Varazze (SV), Riviera delle Palme

Le classi II e III media ad orienta-mento musicale si sono recatevenerdì 13 maggio in Francia,ospiti dei cittadini del comune diSt. Pierre de Chandieu, per iniziati-va del Comitato di gemellaggio.Qui hanno partecipato ad un con-certo in cui i ragazzi di Mezzago sisono esibiti con i coetanei francesiin brani eseguiti insieme (la marciamilitare di Schubert e la colonnasonora de “Il gladiatore”) e poi

autonomamente per oltre mezz’ora.L’esecuzione della Marsigliese daparte dei nostri ragazzi in aperturadella loro esibizione ha sorpreso ecommosso il pubblico ospitante.Grande soddisfazione per gli inse-gnanti che hanno accompagnatogli allievi (Rossella Forcillo, MassimoGallini e Luca Casiraghi del corsomusicale con Angelo Arlati eLuciana Premi) soprattutto per i posi-tivi riconoscimenti da parte francese.

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L'ANGOLO DELLA CUCINA di Allan Bay e di Luka

Un consiglio per gustare gli asparagi

D’accordo, gli asparagi arricchiscono infinite preparazioni e si accompa-gnano alla grande con pasta, riso, minestre, carne e pesce, forse è piùrapido dire a cosa non si accompagnano: il caffelatte, ehm… ben pochialtri piatti. Ma se li vogliamo gustare da soli, dopo averli cotti, che fare?

Anni fa, troppi, il tempo passa, il cuoco Annibale della Locanda Ciprianidi Torcello mi spiegò che gli asparagi andavano cotti a vapore: oggi è lacosa più normale del mondo, allora era una novità. “A lessarli” - mi disse– “comunque lo fai, le punte si disfano”. E quindi mi fece vedere: tagliò solo1 cm alla base di ogni asparago, poi con un pelapatate pelò i gambi esciacquò il tutto. Mi mostrò poi una pentola, tecnicamente era una pentolae non una casseruola, in quanto aveva l’altezza maggiore del diametro,che è appunto la definizione di pentola. Il diametro era comunque di 17cm e l’altezza di 22 cm, e dentro c’era un telaio forato per la cottura avapore. Mise un dito di acqua, poi gli asparagi con la punte in alto e licucinò a vapore. Entusiasmo grande. Il giorno dopo comprai la pentola ece l’ho ancora, si è rotta più volte, soprattutto i gancetti che servono aestrarre il telaio, ma l’ho fatta sempre restaurare. E, per quanto teorica-mente si possa utilizzare per altre verdure, l’ho usata sempre e solo per gliasparagi. Già, ma come condirli? Annibale amava le uova fritte, in non eroconvinto. Cinque anni dopo, durante un viaggio in Spagna, in un tranquilloristorante di Oviedo, la folgorazione. La patronne, spagnola del nord dariferimento, l’archetipo dell’hispanidad, mi consigliò dei meravigliosi aspa-ragi di antipasto. “E come si possono condire?” - chiesi. “Semplice” - fu larisposta – “con una densa maionese abbastanza limonosa mescolata conun quarto di panna montata”. Nessuno me lo aveva mai proposto, li gustaicon questa salsa e fu appunto folgorazione. Da allora tutti gli asparagi cheho gustato a casa da soli, e sono stati tanti, li ho sempre cotti nella mia pen-tola a vapore e sono stati goduti e offerti con quella salsa, che io chiamodi Oviedo. Allan Bay

Cari lettori preparate le vostrepapille gustative. Buon appetito!

TAGLIATELLE ALLA TOSCANAINGREDIENTI: (ricetta per 4 persone) 1 cipolla, 300 g di pomodoripassati, 2 spicchi d’aglio, 1 peperone giallo, 1 mazzetto di basilico,1carota, 1 gambo di sedano, 1 bicchiere d’olio, 50 g di pancetta, 1 bic-chiere di vino bianco secco, 20 g di capperi, pepe, origano, 400 g dispaghetti, pecorino grattugiato.

PROCEDIMENTO: tritate la cipolla, i pomodori, il peperone, aglio,basilico, carota, sedano e ponete a rosolare tutto in olio e pancetta tri-tata fine. Bagnate con il vino e fate cuocere per un’ora il sugo a fiammamolto bassa e mescolando spessissimo. In ultimo unite un pizzico dicapperi, pepe e origano. Lessate molto al dente gli spaghetti o altro tipodi pasta lunga. Scolate e condite, subito, prima con abbondante caciopecorino grattugiato e poi con il sugo di verdure.

MARMELLATA DI MELONIINGREDIENTI: 3 kg di meloni, 1 kg di zucchero, 3 limoni.

PROCEDIMENTO: Chi ama le marmellate, soprattutto chi è attratto daquelle insolite, apprezzerà certamente questa marmellata. Prendete deimeloni ben maturi e divideteli a metà, privandoli poi della buccia.Servendovi di un coltellino, eliminate i semi e la parte filacciosa. Al ter-mine della mondatura, tagliate la polpa in tanti piccoli dadini. Poneteliin una casseruola e fateli cuocere, sempre mescolando, fino ad ottenereuna pasta morbida. Distribuite nel recipiente tutto lo zucchero necessa-rio, rimestando bene. Aggiungete il succo dei limoni e fate cuocere afuoco moderato fino a quando la marmellata avrà raggiunto la dovutaconsistenza. Terminata di cuocere, versatela ancora calda nei vasi divetro. Fate raffreddare, chiudete ermeticamente i vasi e riponeteli inluogo buio e asciutto.