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ALLEGATO F1 - Schema di funzionamento delle caldaie a condensazione (Viessmann). Come noto l’elemento che caratterizza i combustibili in relazione alla proprietà di generare energia termica è il “potere calorifico”. Tale caratteristica, fornita in kcal per unità di peso o volume può essere fornita in due modalità, ovvero come potere calorifico inferiore e come potere calorifico superiore. Il primo rappresenta l’energia termica ottenuta per combustione al netto del calore disperso necessario per il riscaldamento dei fumi e, soprattutto, per la vaporizzazione dell'acqua prodotta dalla combustione (calore latente). Il secondo invece è relativo al contenuto energetico termico complessivo, ovvero considerando anche l’energia termica dispersa dai prodotti della combustione. Le caldaie standard non riescono a recuperare il calore disperso mentre quelle a condensazione sono dotate di un apposito scambiatore (acqua/aria) sui fumi che provvede a recuperare la quasi totalità dell’energia termica dai prodotti della combustione. Per ottenere questo recupero è necessario però far lavorare il sistema di riscaldamento a temperature ridotte in quanto con temperature superiori sarebbe impossibile ottenere la condensazione del vapor d’acqua, indispensabile requisito per il recupero del calore latente contenuto in questo ultimo. Nel caso del gas metano, il calore latente recuperabile è pari all’11%, mentre nel caso di combustibili liquidi quali il gasolio, il calore latente è pari al 6%circa; le temperature di condensazione del vapor d’acqua sono invece pari rispettivamente a 57 e 47 °C. Caldaia a condensazione Particolare scambiatore termico del sistema a condensazione (A): Bruciatore modulante cilindrico - (B): Vaso di espansione a membrana integrato - (C): Superfici di scambio termico - (D): Ventilatore per aria di combustione - (E): Pompa di circolazione - (F): Scambiatore di calore a piastre - (G) Attacchi per gas e acqua - (H): Regolazione digitale circuito di caldaia

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ALLEGATO F1 - Schema di funzionamento delle caldaie a condensazione (Viessmann).

Come noto l’elemento che caratterizza i combustibili in relazione alla proprietà di generare energia termica è

il “potere calorifico”. Tale caratteristica, fornita in kcal per unità di peso o volume può essere fornita in due

modalità, ovvero come potere calorifico inferiore e come potere calorifico superiore. Il primo rappresenta

l’energia termica ottenuta per combustione al netto del calore disperso necessario per il riscaldamento dei

fumi e, soprattutto, per la vaporizzazione dell'acqua prodotta dalla combustione (calore latente). Il secondo

invece è relativo al contenuto energetico termico complessivo, ovvero considerando anche l’energia termica

dispersa dai prodotti della combustione. Le caldaie standard non riescono a recuperare il calore disperso

mentre quelle a condensazione sono dotate di un apposito scambiatore (acqua/aria) sui fumi che provvede a

recuperare la quasi totalità dell’energia termica dai prodotti della combustione. Per ottenere questo recupero

è necessario però far lavorare il sistema di riscaldamento a temperature ridotte in quanto con temperature

superiori sarebbe impossibile ottenere la condensazione del vapor d’acqua, indispensabile requisito per il

recupero del calore latente contenuto in questo ultimo. Nel caso del gas metano, il calore latente recuperabile

è pari all’11%, mentre nel caso di combustibili liquidi quali il gasolio, il calore latente è pari al 6%circa; le

temperature di condensazione del vapor d’acqua sono invece pari rispettivamente a 57 e 47 °C.

Caldaia a condensazione

Particolare scambiatore termico del sistema a

condensazione

(A): Bruciatore modulante cilindrico - (B): Vaso di espansione a membrana integrato - (C): Superfici di

scambio termico - (D): Ventilatore per aria di combustione - (E): Pompa di circolazione - (F): Scambiatore di

calore a piastre - (G) Attacchi per gas e acqua - (H): Regolazione digitale circuito di caldaia

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ALLEGATO F2 - Dati tecnici di caldaie a gas di tipo standard (Viessmann).

Caldaia

(1)

Tipo

(2)

Campo di

potenza

termica utile

(kW)

η termico

(%) a carico:

Prelievo

H2O

(l/min)

(3)

Dimensioni (P/L/H) (mm)

30% 100

%

C 10,7-24,8 90,2 92,8 11,9 340/400/725

C 13,2-31 90,5 93,0 14,7 360/450/725

B 10,5-24 89,7 90,0 11,5 340/400/725

B 13-30 89,6 90,0 14,3 360/450/725

(1) Caldaie Viessmann modello Vitopend-100W, riscaldamento e produzione di acqua calda, con camera

aperta e stagna, funzionante a gas metano o GPL, temperatura max acqua 76 °C (riscaldamento) e 57

°C (acqua calda sanitari). Rendimento: 3 stelle (CEE 92/42), classe NOx = 3, emissione CO (pieno

carico) <100 mg/kWh.

(2) Tipo:

B = camera aperta.

C = camera stagna.

(3) ∆t = 30 K

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ALLEGATO F3 - Dati tecnici di caldaie a gas a condensazione (Viessmann).

Caldaia

(1)

Tipo

(2)

Potenzialità al

focolare (kW)

Campo di potenzialità

utili in riscaldamento (3) Dimensioni (P/L/H) (mm)

50/30 °C 80/60 °C

B/C 4,9-24,7 5,2-26,0 4,7-23,7

380x480x850

B/C 6,6-33,3 7,0-35,0 6,4-32,0

(1) Caldaie Viessmann modello Vitodens-300W, riscaldamento e produzione di acqua calda, con camera

aperta o stagna, funzionante a gas metano o GPL. Il rendimento medio stagionale ottenibile con TM/TR

= 40/30 è (val. max. %): 98(Hs)/109(Hi)

(2) Tipo:

B = camera aperta.

C = camera stagna.

(3) I campi di potenzialità utili in riscaldamento sono definiti per i valori delle temperatura di acqua in

mandata (TM) e in ripresa (TR) rispettivamente 50/30 e 80/60 °C.

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ALLEGATO F4 - Dati tecnici di caldaie a gas ad assorbimento (Robur).

Pompa di calore ad assorbimento a condensazione alimentata a gas linea GAHP serie A

(1) G.U.E. (2) (%) Pt (3) (kW) Pf (4)

(kW)

Consumo gas

(metano-G20) (m3/h)

A7/W35 165 41,6

25,2 2,72

A7/W50 152 38,3

Pompa di calore ad assorbimento a condensazione alimentata a gas per riscaldamento con impianti geotermici linea GAHP

serie GS

(1)

G.U.E.

(2) (%)

Pt (3)

(kW)

Pf (4)

(kW)

Consumo gas

(metano-G20)

(m3/h)

GAHP-GS B0/W35 170 42,6 25,2 2,72

B0/W50 149 37,6 25,2 2,72

Pompa di calore ad assorbimento a condensazione alimentata a gas per riscaldamento o condizionamento linea GAHP serie

AR - RTAR

(1)

G.U.E.

(2) (%)

Pt (3)

(kW)

Pf (4)

(kW)

Consumo gas

(metano-G20)

(m3/h)

GAHP-AR Riscald.

A7/W35 149 37,5

25,7 2,72 A7/W50 140 35,3

Condiz. A35/W7 67 16,9

RTAR 120-

240

Riscald. A7/W35 149 75,0

51,4 5,44 A7/W50 140 70,6

Condiz. A35/W7 67 33,8

RTAR 180-

360

Riscald. A7/W35 149 112,5

77,1 8,16 A7/W50 140 105,9

Condiz. A35/W7 67 50,7

RTAR 240-

480

Riscald. A7/W35 149 150,0

102,8 10,88 A7/W50 140 141,2

Condiz. A35/W7 67 67,6

RTAR 300-

600

Riscald. A7/W35 149 187,5

128,5 13,60 A7/W50 140 176,5

Condiz. A35/W7 67 84,5

Pompa di calore ad assorbimento a condensazione alimentata a gas per produzione contemporanea di acqua calda e fredda

linea GAHP serie WS

(1)

G.U.E.

(2) (%)

Pt (3)

(kW)

Pf (4)

(kW)

Consumo gas

(metano-G20)

(m3/h)

GAHP-WS W10/W35 244 43,9

25,2 2,72

W10/W50 231 41,6

(1) A7/W35,A7/W50, ecc.: punti di funzionamento in relazione alle temperature di riferimento posti dopo le lettere: A

= temperatura ambiente esterna; B = temperatura del terreno; W = temperatura acqua in mandata.

(2) G.U.E.: Valore percentuale che rappresenta il rendimento del sistema, detto anche efficienza di utilizzo del gas.

(3) Pt: Potenza termica resa.

(4) Pf: Potenza termica reale o potenza di focolare.

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ALLEGATO G1 - Caratteristiche funzionali dei termocamini a legna (Palazzetti).

I termocamini sono caminetti a focolare chiusi il cui rendimento è di oltre il 70% e nei modelli più

grandi presentano potenzialità superiori alle 20.000 kcal. Il consumo di legna (a parità di resa

calorica) è inferiore di circa 2/3 rispetto al caminetto tradizionale aperto. Come tutti i caminetti

necessitano di un’adeguata canna fumaria e di una presa esterna per il prelievo dell’aria

comburente. I locali per l’installazione debbono avere una adeguata volumetria non inferiore a

40/50 m3. Il rendimento complessivo può arrivare anche all’80%

Termocamini ad aria

Termocamini ad acqua

Il flusso dell’aria viene riscaldato internamente

in un opportuno scambiatore di calore e

successivamente convogliato e soffiato con un

ventilatore tramite apposite canalizzazioni, in

bocchette poste all’interno dello stesso locale

ove è posto il caminetto. In sistemi più

complessi possono essere realizzate particolari

canalizzazioni, opportunamente isolate per

riscaldare anche locali posti lontani dal focolare.

Costruttivamente i termocamini ad acqua

risultano dalla combinazione di una caldaia per

riscaldamento di tipo aperto, con un camino (o

focolare) a legna, in sostituzione del bruciatore

(a gas o gasolio). Oltre a riscaldare l’abitazione

possono essere utilizzati anche per fornire acqua

calda sanitaria ed essere facilmente collegati

all’impianto di riscaldamento esistente

nell’abitazione e contribuire da soli o in

abbinamento con un altro generatore di calore

(es. caldaia a metano) al riscaldamento e alla

fornitura dell’acqua calda sanitaria di tutta

l’unità immobiliare.

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Caratteristiche tecniche termocamini ad aria e ad acqua (Palazzetti).

Modello

Potenza (kW) Rendimento

complessivo

(%)

Q.ta legna

consigliata (kg/h)

Caratteristiche legna determinazione P

resa

P

Resa

P

aria/

acqua

Consumo

(kg/h)

P.C.I.

(kcal/kg)

Umidità

(%)

(aria) 45 11,3 5,8 80 2,5 ÷ 4 3,2 3750 11,9

(aria) 64 12,8 4,9 76 3 ÷ 5 3,9 3750 11,9

(aria) 66 16 6,5 76 3 ÷ 5 4,7 3870 11

(aria) 78 18,2 7,6 76 3 ÷ 8 5,5 3750 11,9

(aria) 86 26 13,1 73 4 ÷ 8 8 3870 11,6

(aria) 16:9 16,3 7,1 75 3 ÷ 6 6,1 3750 11,9

(aria) E78 18 8,8 80 3 ÷ 8 5,1 3870 11

(aria) E66 16 6,5 76 3 ÷ 5 4,7 3870 11

(acqua) 86 34,9 22 79 5 ÷ 13 10,3 3750 11,9

(acqua) 78 34,7 24,4 79 3 ÷ 10 10 3750 11,9

(acqua)

BI/BS300 34,7 22,3 73 3 ÷ 10 10 3750 11,9

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ALLEGATO G2 - Caratteristiche funzionali delle caldaie a legno a fiamma inversa (KWB).

Le caldaie a legno a fiamma inversa basano il loro funzionamento sulla gassificazione del legno. Il

combustibile costituto da tronchi (ciocchi) di legno di lunghezza variabile da 40 a 100 cm viene introdotto in

un apposito vano posto nella parte superiore della caldaia. All’interno di tale vano, dimensionato per

garantire un’autonomia di 8-12 ore, il legname viene sottoposto ad un processo di distillazione ovvero di

essiccazione tramite un sistema di circolazione forzata di aria calda. Sopra la griglia sulla quale è appoggiata

la legna avviene il primo processo di combustione, l’aria primaria permette l’avvio della combustione con

sviluppo di gas combustibili (fase di gassificazione) che vengono aspirati nella parte inferiore dove

l’aggiunta dell’aria secondaria consente il completamento della combustione. Il calore prodotto viene

trasferito tramite apposito scambiatore all’elemento vettore (aria o acqua) per essere poi convogliato e

distribuito nell’ambiente tramite gli appositi diffusori (radiatori, pannelli radianti, fan-coil, ecc.). Questa

tipologia di caldaie consente di raggiungere e superare rendimenti anche del 90%. Queste caldaie sono

inoltre dotate di un dispositivo di regolazione “lambda” per l’analisi dei gas combusti, che consente di

ottimizzare il processo di combustione associato ad un bassissimo livello di emissioni. Oltre al legno in

ciocchi può essere impiegato anche cippato e scarti secchi di segheria, purché con grado di umidità non

superiore al 25%

1) Vano di riempimento.

2) Camera di combustione ad alta

temperatura con turbolatori.

3) Immissione dell’aria.

4) Scambiatore termico.

5) Ventilatore di tiraggio.

6) Sonda lambda.

7) Centralina di controllo.

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Caratteristiche tecniche delle caldaie a fiamma inversa (KWB).

Modello

Potenza

nominale

(kW)

Carico

parziale

(kW)

η a potenza

nominale

(%)

η a carico

parziale

(%)

Potenza

calor. a pot.

nom.

(kW)

Potenza

calor. a

car. par.

(kW)

Autonomia

pieno carico

(h)

SHV 20 20,0 14,0 93,7 84,9 21,4 16,4 8,4

SHV 30 30,0 14,0 90,6 84,9 33,3 16,4 5,5

SHV 40 40,0 19,5 90,4 88,4 44,4 21,8 7,3

SHV 50 50,0 25,0 90,2 91,8 55,4 27,2 5,6

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ALLEGATO G3 - Caratteristiche di funzionamento di caldaie e bruciatori a pellet (MEPE).

Il pellet arriva poco alla volta dall’alto, portato dal sistema esterno di alimentazione, e cade sul

raccordo superiore del bruciatore. Due sensori ottici qui posti provvedono a chiamare altro

combustibile man mano che quello presente viene consumato. Il motore elettrico del bruciatore,

controllato dal microprocessore, mette in rotazione tutto il

sistema di dosaggio ed avanzamento del pellet verso il

braciere.

Una piccola coclea superiore controlla e regola la portata di

combustibile in funzione della effettiva potenza richiesta. Il

pellet attraversa poi la serranda taglia fuoco rotante e cade

all’inizio della coclea di alimentazione del bruciatore;

quest’ultima provvede a trasferire il combustibile verso il

braciere dove vi arriva dal basso. Un ventilatore,

funzionante a velocità variabile, provvede a far arrivare al

braciere sia l’aria primaria come quella secondaria. Il bruciatore infine è dotato di una candeletta

elettrica di accensione che viene utilizzata solo per accendere il bruciatore quando il braciere è

completamente spento.

Bruciatori per Pellet

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Caldaia con

sistema di

alimentazione

automatico

Caratteristiche tecniche di caldaie e bruciatori a pellet (MEPE).

Modello Potenza (kW) Rendimento (%) Campo regolazione

(kW)

BIONET 12 13,3 90,2 3 ÷ 13,3

BIOMATIC 20+ 22,0 91,0 10 ÷ 22

BIOMATIC 30+ 32,9 91,0 10 ÷ 32,9

BIOMATIC 50+ 54,9 91,0 15 ÷ 54,9

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ALLEGATO H1 - Caratteristiche tecniche di condizionatori aria-aria.

Modello

Potenza frigorifera

Potenza termica EER/COP

Classe energ.

Pompa calore

Inverter

(BTU/h) (kW) (BTU/h) (kW)

Portatile Monoblocco

ARIAGEL

AG75 7500 2200 - - 2,58/- B NO NO

AG90 9000 2640 - - 2,51/- B NO NO

Portatile split

ARIAGEL

ECO110 10200 3000 - - 2,62/- D NO NO

ECO130 12000 3520 - - 2,64/- D NO NO

TE140 14000 4110 - - 2,82/- C NO NO

TE160 16000 4690 - - 2,81/- C NO NO

Fisso parete/soffitto

Monosplit

GENERAL FUJITSU

AWH14LA AOH14LA

13600 4000 20500 6000 3,77/4,26 A SI SI

AWH17LA

AOH17LA 16400 4800 22900 6700 3,22/3,96 A SI SI

AWH24LB AOH24L

23200 6800 23900 7000 3,21/3,61 A SI SI

AWH30LB AOH30L

27300 8000 29000 8500 2,63/3,02 D/B SI SI

AWG14U

B AOG14U

B

14300 4200 15700 4600 2,90/3,59 C SI NO

AWG18UB

AOG18UB

18400 5400 19500 5700 2,92/3,08 C SI NO

AWG24UB

AOG24UB

23200 6800 25300 7400 2,83/3,08 C SI NO

AWG30UB

AOG30U

B

27000 7900 28700 8400 2,87/3,05 C SI NO

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Fisso

a cassetta

GENERAL FUJITSU

AUH18L AOH18L

16000 4700 16400 4800 2,81/2,85 C SI SI

AUH24L AOH24L

24200 7100 27300 8000 3,21/2,81 C SI SI

AUG12U AOG12U

12100 3550 13700 4000 3,31/2,86 C SI NO

AUG14U AOG14U

13500 3950 15700 4600 3,24/2,82 C SI NO

AUG18U

AOG18U 16600 4850 18400 5400 2,70/2,62 D SI NO

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ALLEGATO H2 - Caratteristiche tecniche delle pompe di calore per geotermia (Vaillant).

Solo riscaldamento

Modello Potenza termica (kW) COP

(1) (2) (3) (4) (1) (2) (3) (4)

VWS 61/2 5,9 5,6 4,3 2,7

VWS 81/2 8,0 7,3 4,3 2,8

VWS 101/2 10,4 9,5 4,4 2,9

VWS 141/ 2 13,8 13,6 4,3 2,9

VWS 171/2 17,3 16,1 4,3 2,9

VWW 61/2 8,2 7,5 5,2 3,3

VWW 81/2 11,6 10,2 5,5 3,5

VWW 101/ 2 13,9 13,3 5,3 3,8

VWW 141/ 2 19,6 19,2 5,3 3,8

VWW 171/2 24,3 23,4 5,3 3,7

Riscaldamento +

ACS

VWS 62/2 5,9 5,6 4,3 2,7

VWS 82/2 8,0 7,3 4,3 2,8

VWS 102/2 10,4 9,5 4,4 2,9

VWW 62/2 8,2 7,5 5,2 3,3

VWW 82/2 11,6 11,6 5,5 5,5

VWW 102/2 13,9 13,3 5,3 3,8

(1) Condizioni: soluzione salina 0 °C - acqua 35 °C

(2) Condizioni: soluzione salina 0 °C - acqua 55 °C

(3) Condizioni: acqua 10 °C - acqua 35 °C

(4) Condizioni: acqua 10 °C - acqua 55 °C

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ALLEGATO H3 - Sistemi geotermici a bassa entalpia (Vaillant). Le pompe di calore geotermiche sono sistemi evoluti da proporre ove esistano alcune condizioni di base sul complesso impianto-

edificio. Gli edifici ove conviene utilizzare una pompa di calore geotermica hanno un buon isolamento (che diventa ancora più

importante se si intende implementare anche un sistema di raffrescamento estivo). Dal lato impiantistico, il limite economico di

convenienza nell'utilizzo di una pompa di calore geotermica si colloca intorno a 50°C di temperatura di mandata in produzione di

acqua calda sanitaria e a basse temperature (35-40°C) in mandata all'impianto di riscaldamento. Impianti di riscaldamento realizzati

con temperature di mandata nominali di 50°C possono comunque avere una convenienza a condizione che si utilizzi una sorgente di

calore geotermica relativamente più "calda" delle condizioni standard (es. acqua di falda a 12- 14 °C anziché a 8-10 °C), oppure in

integrazione con sistemi solari o con una caldaia a condensazione. Per questi motivi, l'impiantistica-tipo da prevedersi a valle di un

sistema geotermico (salvo qualche termoarredo nei bagni) può essere:

• un impianto di riscaldamento a pavimento radiante a bassa temperatura;

• un impianto di riscaldamento a parete radiante a bassa temperatura;

• un impianto di riscaldamento a soffitto radiante a bassa temperatura;

• un impianto di riscaldamento a piastre radianti a bassa temperatura (es. in sostituzione di vecchi termosifoni);

• un impianto di riscaldamento con sistemi convettivi a media temperatura (es. in sostituzione di vecchi termosifoni);

• un impianto di riscaldamento a fan coil a media temperatura (es. in sostituzione di vecchi termosifoni);

• termoarredi sovradimensionati nei bagni con resistenza elettrica ausiliaria, oppure con spillamento in serie dal circuito

primario dei bollitori (max 3 e 6 kW di potenza).

Sonde orizzontali a prato

L'interramento deve essere fatto a 1 - 1,5 m di profondità nel

terreno (sempre 20 cm sotto il limite di gelo), senza

piantumare il terreno che deve essere lasciato a verde.

• Sonde in PP (DN 25 o DN 32): è necessaria in media una

superificie di prato pari a 2 - 2,5 volte l'area netta da

riscaldare, per il solo riscaldamento, o pari a 3 - 3,5 volte

l'area netta da riscaldare se è previsto anche il raffrescamento

estivo.

• Sonde in strisce capillari per geotermia: è necessaria in

media una superficie di prato pari a 1,3 - 1,6 volte l'area netta

da riscaldare, per il solo riscaldamento, o pari a 1,8 - 2,2 volte

l'area netta da riscaldare se è previsto anche il raffrescamento

estivo.

Sonde verticali a circuito chiuso (acqua-glicole)

Si considera mediamente che una sonda a "doppia U" in PP in un

terreno standard renda 5 - 5,5 kW per 100 m di profondità.

Normalmente se si vuole realizzare anche il raffrescamento estivo,

la lunghezza delle sonde deve essere aumentata in quanto la

capacità termica del suolo in raffrescamento (max 40 W/m) è

mediamente inferiore a quella in riscaldamento.

Nel caso di trivellazioni multiple, tra le varie sonde deve esserci una

distanza di almeno 8 - 10 m (reticolo) per evitare interferenze

termiche.

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ALLEGATO H4 - Radiatori in alluminio potenze termiche dissipate (Global Radiatori).

Modello(1) ∆t(K)(2)

30 35 40 45 50 55 60

VIP 800 91 W 112 W 134 W 156 W 180 W 204 W 229 W

VIP 700 82 W 101 W 120 W 140 W 161 W 183 W 205 W

VIP 600 72 W 89 W 106 W 124 W 142 W 161 W 181 W

VIP 500 63 W 77 W 92 W 107 W 123 W 140 W 157 W

VIP 350 48 W 59 W 70 W 82 W 94 W 107 W 120 W

(1) Il numero dopo la sigla VIP rappresenta l’interasse espresso in mm dei tubi mandata-ritorno del

radiatore.

(2) ∆t = differenza di temperatura, espressa in kelvin, fra la temperatura media dell’acqua dell’impianto

di riscaldamento (temperatura acqua di mandata + temperatura acqua di ritorno /2) e la temperatura

ambiente.

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ALLEGATO I1 - Termostati e cronotermostati ambiente (Siemens).

Modello Descrizione Tipo

uscita

RAA

Termostati ambiente progettati per le più semplici

applicazioni in impianti di riscaldamento o raffreddamento.

Impiegabili sia in edifici residenziali che industriali,

utilizzabili per il comando/controllo di:

· valvole di zona, valvole termiche;

· bruciatori a gas o ad olio;

· ventilatori;

· pompe.

On-Off

RCU

Termostati ambiente progettati per impianti di riscaldamento,

ventilazione o raffreddamento dove è richiesta una

regolazione modulante. Dotati anche di commutatore

Estate/Inverno, possono essere utilizzati per il comando di:

· regolatori compatti VAV;

· servocomandi valvole;

· servocomandi serranda.

0-10 V

RDE

Cronotermostati digitali con programmazione settimanale.

Completi di display, sono adatti per il tipico uso in

appartamento con impianto di riscaldamento autonomo.

Programmazione settimanale su 2 livelli di temperatura

(giorno/notte) per ottenere un adeguato livello di comfort

unito ad un sensibile risparmio energetico.

On-Off

REV

Cronotermostati digitali con programmazione giornaliera /

settimanale e possibilità di impostare periodi di ferie.

Completi di display, incorporano numerose funzioni di

ottimizzazione energetica quali l'autoadattamento

dell'algoritmo di regolazione ed in alcuni modelli la

possibilità di comando telefonico remoto. Realizzati sia in

versione “Push and roll” con menù accessibile mediante

selettore a rotella che in versione touch screen per una

programmazione più agevole ed immediata.

On-Off

RAV

Cronotermostati analogici con programmazione giornaliera o

settimanale, adatti per il tipico uso in appartamento con

impianto di riscaldamento autonomo.

On-Off

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ALLEGATO I2 - Valvole e comandi termostatici (Caleffi).

Corpi valvola cromati predisposti per comandi termostatici ed elettrotermici.

Pmax d'esercizio: 10 bar. Campo di temperatura: 5÷100°C.

Art. 220 - Attacchi a

squadra, per tubo in ferro.

Art. 221 - Attacchi diritti,

per tubo in ferro.

.

Art. 222 - Attacchi a

squadra, per tubo in rame,

plastica semplice e

multistrato

Art. 223 - Attacchi diritti,

per tubo in rame, plastica

semplice e multistrato

Art. 224 - Reversa, per

tubo in ferro.

Art. 225 - Doppia

squadra, per tubo in ferro.

Versione destra.

Art. 225 - Doppia squadra,

per tubo in ferro. Versione

sinistra.

Art. 227 - Reversa per

tubi in rame, plastica

semplice e multistrato

Comando termostatico per valvole radiatori termostatizzabili con elemento sensibile a liquido.

Art. 200 - Sensore

incorporato, scala graduata

per la regolazione da 0 a 5

corrispondente ad un

campo di temperatura da

0 °C a 28 °C.

Art. 201 - Sensore a

distanza, scala graduata

per la regolazione da 0 a

5 corrispondente ad un

campo di temperatura da

0 °C a 28 °C.

Art. 202 - Come l’art.200,

ma con indicatore di

temperatura ambiente

digitale a cristalli liquidi

(da 16 °C a 26 °C).

Art. 472 - Manopola di

regolazione ed elemento

sensibile a distanza,

campo di temperatura:

6÷28 °C.

Lunghezza del tubo

capillare: 2 metri.

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ALLEGATO I3 - Contatori di calore: modalità costruttive e dati tecnici (Bmeters).

Nei contatori di calore la quantità di calore fisico viene calcolata sulla base della quantità di acqua in ingresso e

della differenza di temperatura misurata dalle due sonde inserite nel flusso di mandata e quello di ritorno, indicata

in kWh e memorizzata dentro l’unità di calcolo. Per soddisfare tutte le esigenze il contatore di calore è

completamente modulare; può essere installato in versione compatta HydroCAL per installazioni normali e Hydro

SPLIT per grosse utenze o dove c’è già un contatore d’acqua con l’uscita a impulsi. Per mezzo dei moduli

aggiuntivi è possibile, dotare gli apparecchi della tecnica di comunicazione necessaria (radiotrasmissione,M-Bus o

uscita di impulsi) anche dopo l’installazione avvenuta (v. fig. A).

Tipo Esempio montaggio Caratteristiche tecniche

Mod.Hydrocal

Compatto

Portate nominali/minime:

- 0,6/0,012 m3/h (art.C06)

- 1,5/0,030 m3/h (art.C15)

- 2,5/0,050 m3/h (art.C25)

Pressione nominale: 16 bar

Limiti di temperatura: 5-90°C

Minima differenza temp.:0,2 K

Sensore temperatura:PT1000

Lunghezza cavo sens.temp.: 1,5m

Grado di protezione:IP54

Unità di misura energia: kWh

Mod. Hydrosplit

Con sensore per la

misura del flusso

tramite contaimpulsi da

applicare al contatore

esterno

Limiti di temperatura: 5-180°C

Minima differenza temp.:1 K

Sensore temperatura:PT1000

Lunghezza cavo contaimp.: 5m

Valori litri/impulso: 0,1÷250 l

Max frequenza impulsi: 166÷20Hz

Errore max misura: ± 1,5%

Grado di protezione:IP54

Unità di misura energia: kWh

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Figura A - Esempio sistema di comunicazione remoto contatori di calore.