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Di trasmettere il presente provvedimento al Con-siglio regionale ai sensi dell’art. 13, comma 2, dellaL.R. n. 19/2005;

Di pubblicare il presente provvedimento sulBURP ai sensi dell’art. 42, comma 7, della L.R. n.28/01.

Il Segretario della Giunta Il Presidente della GiuntaDr. Romano Donno On. Nichi Vendola

_________________________

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIO-NALE 12 luglio 2006, n. 1036

Legge Regionale 25 agosto 2003, n. 17 “Sistemaintegrato di interventi e servizi sociali in Puglia”– Piano regionale delle Politiche Sociali – Asse-gnazione agli Ambiti territoriali delle risorse

riservate al finanziamento di infrastrutturesociali.

L’Assessore alla Solidarietà, sulla base dell’i-struttoria espletata dall’Ufficio Politica per le per-sone e le famiglie, confermata dal Dirigente dellostesso Ufficio e dal Dirigente del Settore SistemaIntegrato Servizi Sociali riferisce quanto segue:

In attuazione della L.R. 25 agosto 2003, n. 17“Sistema integrato di interventi e servizi sociali inPuglia”, la Giunta Regionale con deliberazione n.1104 del 4 agosto 2004 ha approvato il PianoRegionale delle Politiche Sociali.

Con il predetto Piano il 20%, pari ad Euro18.465.017,71, delle risorse del Fondo Nazionaledelle Politiche Sociali (FNPS), attribuite allaRegione Puglia per il triennio 2001-2003, è stato

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riservato per il finanziamento delle seguenti tipo-logie di infrastrutture sociali e dotazioni logisticheconnesse alla organizzazione dei servizi da asse-gnare agli Ambiti territoriali sulla base delle proget-tualità presentate, in conformità alle modalità e aitermini stabiliti dal medesimo Piano regionale:- strutture per la pronta accoglienza di donne e

minori abusati e maltrattati;- strutture residenziali per disabili gravi senza il

necessario sostegno familiare (Dopo di noi”);- riconversione di strutture chiuse per minori in

comunità di tipo familiare, per il superamento ditutte le istituzioni chiuse;

- centri semiresidenziali e a ciclo diurno peranziani, disabili e minori.

Il Piano regionale delle Politiche Sociali hadisposto che la trasmissione delle richieste di finan-ziamento dovesse avvenire nei termini di presenta-zione dei Piani Sociali di Zona e che le stessedovessero essere valutate ed approvate separata-mente rispetto ai Piani Sociali di Zona, sulla basedei seguenti criteri:- progetti esclusivamente rivolti alla realizza ione

di nuove infrastrutture sociali (e non sociosani-tarie), ovvero per il recupero funzionale, la ristrut-turazione e l’ammodernamento di strutture pree-sistenti che abbiano valenza d’ambito;

- progetti approvati da tutti i Comuni dell’Ambitoterritoriale, come attestato da apposito verbale delCoordinamento Istituzionale;

- richiesta di finanziamento a valere sulle risorsedel FNPS non superiore al 50% del valore dell’o-pera;

- le risorse richieste a cofinanziamento del valoredell’opera non devono superare il 30% dell’im-porto complessivo delle risorse del FNPS asse-gnate al Piano Sociale di Zona dell’ambito inte-ressato;

- progettazione sviluppata a livello di progetti ese-cutivi e coerenti con i vincoli di destinazioned’uso e i vincoli diversi che gravano sull’areainteressata;

- gli interventi non devono riguardare l’acquisi-zione di immobili da privati né il completamentodi strutture realizzate da parte di privati;

- gli interventi devono essere coerenti con la mappadelle strutture residenziali e semiresidenziali aciclo diurno presenti nel rispettivo ambito territo-

riale, ovvero sul territorio della Provincia, per iservizi la cui dimensione ottimale è stata indivi-duata a livello sovra-ambito.

Il medesimo Piano ha stabilito che l’erogazionedel finanziamento per i progetti approvati dallaGiunta Regionale sarà disposta con atto del Diri-gente del Settore Servizi Sociali, previa acquisi-zione del progetto esecutivo da presentare secondole modalità da precisarsi nello stesso atto di appro-vazione del progetto.

Successivamente, in considerazione dei ritardi daparte dei Comuni nella presentazione dei Pianisociali di Zona, con nota assessorile n.42/SS/1315/s del 3 giugno 2005, nel fornire ulte-riori istruzioni in ordine alla presentazione dei pro-getti, è stato ribadito che le richieste di finanzia-mento dovessero essere presentate contestualmentealla presentazione della progettazione di dettagliodei Piani sociali di Zona (II parte) e, comunque, nonoltre il 15.07.2005.

Dall’esito dell’istruttoria delle istanze pervenuterisultano presentate le proposte di finanziamentodei seguenti Ambiti, per le progettualità di cuiall’Allegato a), parte integrante del presente prov-vedimento, riportante per ciascun Ambito territo-riale l’indicazione di ammissibilità/non ammissibi-lità con le relative motivazioni.

Dalla predetta istruttoria emerge che sono:

a) ammissibili le progettualità proposte dagliAmbiti territoriali di:

_________________________Ambito Costo Importoterritoriale complessivo complessivo

progetto richiesto_________________________

- Gagliano del Capo a 1.027.737,66 a 488.868,83

- Ginosa a 1.000.000,00 a 300.000,00- Gioia del Colle a 1.500.000,00 a 373.800,00- Triggiano a 650.000,00 a 325.000,00- Molfetta a 1.210.644,96 a 407.091,00- Mola di Bari a 789.500,00 a 343.500,00- Altamura a 1.650.000,00 a 825.000,00- Fasano a 958.500,00 a 477.500,00

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b) parzialmente ammissibili in quanto propostiprogetti per interventi non tutti previsti dal Pianoregionale delle Politiche Sociali da parte degliAmbiti territoriali di:

_________________________Ambito Costo Importoterritoriale complessivo complessivo

progetto richiesto_________________________

- Barletta a 840.000,00 a 420.000,00- Martano a 2.208.000,00 a 293.000,00

c) non ammissibili per la sola motivazione di averpresentato l’istanza oltre il termine del15.7.2005 le progettualità degli Ambiti territo-riali di:

_________________________Ambito Costo Importoterritoriale complessivo complessivo

progetto richiesto_________________________

- Campi Salentinaa 1.199.500,00 a 480.000,00- Casarano a 550.000,00 a 262.500,00- Galatina a 447.000,00 a 223.500,00 - Nardò a 998.187, 49 a 496.593,00- Maglie a 85.000,00 a 42.500,00

d) non ammissibili per più motivazioni indicate afianco di ciascuno Ambito di cui all’Allegato a)nella colonna “note” le progettualità degliAmbiti territoriali di:

_________________________Ambito Costo Importoterritoriale complessivo complessivo

progetto richiesto_________________________

- San Marco in Lamis a 820.000,00 a 410.000,00

- Cerignola a 2.000.000,00 a 1.000.000,00- San Severo a 2.125.000,00 a 1.012.590,00- Lucera a 1.817.325,74 a 962.662,87- Vico del

Gargano a 1.140.000,00 a 570.000,00- Manfredonia a 394.343,73 a 197.171,68- Margherita

di Savoia a 180.000,00 a 90.000.00- Gallipoli a 485.038,00 a 239.018,93- Poggiardo a 700.000,00 a 268.445,46- Lecce a 1.427.334,77 a 828.667,38- Grottaglie a 1.340.000,00 a 1.007.500,00- Canosa di

Puglia a 1.696.000,00 a 344.000,00- Bitonto a 1.510.000,00 a 575.014,39- Putignano a 6.615.812,00 a 1.215.197,80- Conversano a 2.817.375,00 a 1.408,687,50- Bari a 4.700,000,00 a 2.350.000,00- Mesagne non indicato non indicato- Brindisi a 3.416.392,00 a 1.250.500,00

Per quanto riguarda il criterio della coerenzadegli interventi con la mappa delle strutture resi-denziali e semiresidenziali a ciclo diurno presentinel rispettivo ambito territoriale, è da tener presenteil programma degli interventi approvati e finanziatidalla Regione ai sensi della deliberazione di GiuntaRegionale n. 978 del 09.07.2002, per l’attivazionedei centri di accoglienza per disabili gravi privi diassistenza familiare “Dopo di noi” di cui alle gra-duatorie provinciali approvate con provvedimentidel Dirigente del Settore Servizi Sociali, in base allequali sono stati finanziati:

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_____________________________________________________ORGANIZZAZIONI FINANZIAMENTO COMUNE AMBITO_____________________________________________________

COOP. SOC. 507.296,00 GIOVINAZZO MOLFETTAANTHOPOSGIOVINAZZO

COOP. SOC AUXILIUM 605.422,44 ALTAMURA ALTAMURAALTAMURA

COOP. SOC. ALIANTE 439.431,52 TORITTO GRUMO APPULABARI

COOP. SOC. CENTRO 553.535,16 SPINAZZOLA CANOSA DI PUGLIASTUDI DON LUIGISANSEVERINOGRAMEGNAGRAVINA IN PUGLIA

ASSOCIAZIONE 511.990,27 FASANO FASANOVOLONTARIATO LAFONTANELLA -FASANO

COOPERATIVA 93.871,74 MONTELEONE TROIASOCIALE FUTURA DI PUGLIAMONTELEONE DI PUGLIA

ASSOCIAZIONE 760.187,21 MANFREDONIA MANFREDONIAVOLONTARIATOSS. REDENTOREMANFREDONIA

COOPERATIVA AMICI 700.034,00 GROTTAGLIE GROTTAGLIETARANTO

COOP. Soc. C.I.S.S. 425.090,33 TRICASE GAGLIANO DEL CAPOTRICASE

COOPERATIVA 404.114,21 ANDRANO POGGIARDOSOCIALE L’ADELFIAALESSANO

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Con riferimento, quindi, al criterio della coe-renza con la mappa delle strutture residenziali esemiresidenziali a ciclo diurno presenti nel rispet-tivo ambito territoriale, si fa presente che l’Ambitoterritoriale di Altamura ha proposto il finanzia-mento di due progettualità “Dopo di noi”, una nelComune di Altamura e l’altra nel Comune di Sante-ramo in Colle e che nel medesimo Ambito è incorso di attuazione in Altamura un centro di acco-glienza “Dopo di noi” per disabili gravi privi diassistenza familiare per numero 13 utenti, già finan-ziato in attuazione della richiamata deliberazione.

Sulla base delle suddette risultanze istruttorie,pertanto, si propone:

1. di approvare e finanziare le progettualità ammis-sibili elencate nell’Allegato a) degli Ambiti ter-ritoriali di:_________________________

Ambito territoriale Importo finanziabile_________________________- Gagliano del Capo Euro 488.868,83- Ginosa Euro 300.000,00- Gioia del Colle Euro 373.800,00- Triggiano Euro 325.000,00- Molfetta Euro 407.091,00- Mola di Bari Euro 343.500,00- Altamura * Euro 450.000,00- Fasano Euro 477.500,00_________________________

TOTALE Euro 3.165.759,83

* ad eccezione del progetto “Dopo di noi” delComune di Altamura in quanto già finanziato nelmedesimo Comune analogo progetto.

2. data la natura non perentoria del termine fissatoper la presentazione delle istanze, di ritenereammissibili, approvare e finanziare le progettua-lità degli Ambiti territoriali di:

_________________________Ambito territoriale Importo finanziabile_________________________- Campi Salentina Euro 480.000,00- Casarano Euro 262.500,00- Galatina Euro 223.500,00- Nardò Euro 496.593,00- Maglie Euro 42.500,00_________________________

TOTALE Euro 1.505.093,00

3. di non approvare le progettualità relative alle“tipologie non previste dal Piano regionale”dicui all’Allegato a);

4. di consentire agli Ambiti territoriali di cui alleprecedenti lettere b) e d) nonché all’Ambito ter-ritoriale di Altamura per il Comune di Altamura,entro e non oltre il termine di 90 giorni dalla datadi pubblicazione del presente provvedimento sulBollettino Ufficiale della Regione Puglia, il per-fezionamento e/o la riformulazione complessivadei progetti presentati e non approvati con il pre-sente provvedimento, al fine dì adeguarli alleprevisioni e alle modalità prescritte dal PianoRegionale delle Politiche Sociali;

5. in considerazione che le risorse stanziate, conriferimento alle progettualità presentate, nonsarebbero tutte utilizzabili, di consentire agliAmbiti che non hanno presentato propostel’invio delle richieste entro e non oltre 90 giornidalla data di pubblicazione del presente provve-dimento sul Bollettino Ufficiale della RegionePuglia;

6. di stabilire che i progetti di cui ai punti 4) e 5)devono essere corredati dalla dichiarazione afirma del responsabile del competente SettoreRagioneria e del Sindaco del Comune capofila edel Comune su cui graverà la spesa, dell’effet-tiva disponibilità delle risorse finanziarie per laquota del 50% a carico del Comune;

7. di fissare le seguenti modalità per la presenta-zione dei progetti esecutivi da parte degli Ambitidi cui ai punti 1) e 2), stabilendo che entro 90giorni dalla comunicazione di approvazione efinanziamento di cui al presente provvedimento:- deve essere presentato il progetto esecutivo

regolarmente approvato;- deve essere presentata copia conforme del

provvedimento di approvazione del progettoesecutivo;

- deve essere trasmessa dichiarazione a firmadel responsabile del competente SettoreRagioneria e del Sindaco del Comune capofilae del Comune su cui graverà la spesa, dell’ef-fettiva disponibilità delle risorse finanziarieper il 50% a carico del Comune;

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8. di stabilire che i progetti devono essere avviatientro e non oltre 180 giorni dalla comunicazionedi erogazione del finanziamento e conclusi entroe non oltre due anni decorsi infruttuosamente iquali il finanziamento dovrà essere restituito allaRegione.

Per gli adempimenti contabili di cui alla L.R. 16novembre 2001, n. 28: il presente provvedimentonon comporta oneri aggiuntivi a carico del Bilancioregionale in quanto attuativo della deliberazione diGiunta Regionale 4 agosto 2004, n. 1104 che, fral’altro, ne ha individuato la copertura il cui onere èstato impegnato con atto del Dirigente del SettoreServizi Sociali n. 311 del 20.09.2004.

Il presente provvedimento è di competenza dellaGiunta Regionale ai sensi dell’art. 4, comma 4, lett.a), f) della L.R. n. 7/97.

L’Assessore relatore, sulla base delle risultanzeistruttorie come innanzi illustrate, propone allaGiunta l’adozione del presente provvedimento

LA GIUNTA

- udita la relazione e la conseguente proposta del-l’Assessore;

- viste le sottoscrizioni poste in calce al presenteprovvedimento dal Funzionario istruttore, dalDirigente dell’Ufficio e dal Dirigente del Set-tore;

- a voti unanimi espressi nei termini di legge

DELIBERA

1. di prendere atto e approvare le risultanze istrut-torie come definite nell’Allegato a) facente parteintegrante del presente provvedimento;

2. di approvare e finanziare le progettualità ammis-sibili elencate nell’Allegato a) degli Ambiti ter-ritoriali di:

_________________________Ambito territoriale Importo finanziabile_________________________

- Gagliano del Capo Euro 488.868,83- Ginosa Euro 300.000,00

- Gioia del Colle Euro 373.800,00

- Triggiano Euro 325.000,00

- Molfetta Euro 407.091,00

- Mola di Bari Euro 343.500,00

- Altamura * Euro 450.000,00

- Fasano Euro 477.500,00_________________________TOTALE Euro 3.165.759,83

* ad eccezione del progetto “Dopo di noi” delComune di Altamura in quanto già finanziato nelmedesimo Comune analogo progetto.

3. data la natura non perentoria del termine fissatoper la presentazione delle istanze, di ritenereammissibili, approvare e finanziare le progettua-lità degli Ambiti territoriali di:

_________________________Ambito territoriale Importo finanziabile_________________________- Campi Salentina Euro 480.000,00- Casarano Euro 262.500,00- Galatina Euro 223.500,00- Nardò Euro 496.593,00- Maglie Euro 42.500,00_________________________

TOTALE Euro 1.505.093,00

4. di non approvare le progettualità relative alle“tipologie non previste dal Piano regionale”dicui all’Allegato a);

5. di consentire ai seguenti Ambiti territoriali,entro e non oltre il termine di 90 giorni dalla datadi pubblicazione del presente provvedimento sulBollettino Ufficiale della Regione Puglia, il per-fezionamento e/o la riformulazione complessivadei progetti presentati e non approvati, al fine diadeguarli alle previsioni e alle modalità pre-scritte dal Piano Regionale delle PoliticheSociali:- Barletta- Martano

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- San Marco in Lamis- Cerignola- San Severo- Lucera- Vico del Gargano- Manfredonia- Margherita di Savoia- Gallipoli- Poggiardo- Lecce- Grottaglie- Canosa di Puglia- Bitonto- Putignano- Conversano- Bari- Mesagne- Brindisi

6. in considerazione che le risorse stanziate, conriferimento alle progettualità presentate, nonsarebbero tutte utilizzabili, di consentire agliAmbiti che non hanno presentato propostel’invio delle richieste entro e non oltre 90 giornidalla data di pubblicazione del presente provve-dimento sul Bollettino Ufficiale della RegionePuglia;

7. di stabilire che i progetti di cui ai punti 4) e 5)devono essere corredati dalla dichiarazione afirma del responsabile del competente SettoreRagioneria e del Sindaco del Comune capofilae/o del Comune su cui graverà la spesa, dell’ef-fettiva disponibilità delle risorse finanziarie perla quota del 50% a carico del Comune;

8. di fissare le seguenti modalità per la presenta-zione dei progetti esecutivi da parte degli Ambitidi cui ai punti 1) e 2), stabilendo che entro 90giorni dalla comunicazione di approvazione efinanziamento di cui al presente provvedimento:- deve essere presentato il progetto esecutivo

regolarmente approvato;- deve essere presentata copia conforme del

provvedimento di approvazione del progettoesecutivo;

- deve essere trasmessa dichiarazione a firmadel responsabile del competente SettoreRagioneria e del Sindaco del Comune capo-fila e del Comune su cui graverà la spesa, del-l’effettiva disponibilità delle risorse finan-ziarie per la quota del 50% a carico delComune;

9. di stabilire che i progetti devono essere avviatientro e non oltre 180 giorni dalla comunica-zione di erogazione del finanziamento e con-clusi entro e non oltre due anni decorsi infrut-tuosamente i quali il finanziamento dovràessere restituito alla Regione.

10. di demandare al Dirigente del Settore SistemaIntegrato Servizi Sociali gli adempimenti attua-tivi del presente provvedimento;

11. di disporre la pubblicazione del presente provve-dimento sul Bollettino Ufficiale della RegionePuglia.

Il Segretario della Giunta Il Presidente della GiuntaDr. Romano Donno On. Nichi Vendola

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TOTALE a 48.624.871,61 a 17.760.308,84

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CITTA’ DI GROTTAGLIE

(Provincia di Taranto)

P. R. G. Approvato in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 04/11/2003

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Testo integrato con le prescrizioni di cui al parere del Comitato Urbanistico Regionale n. 19/98

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- ZONA “Ac” - ZONA ARTIGIANALE CERAMICHE

Superficie Territoriale Superficie viaria Standards urbanistici e parco 11.31.83 1.77.30 39.825 A) - PER LE FABBRICHE ESISTENTI : Sf=55.628 Sono ammessi i seguenti interventi: a) - opere di consolidamento; b) - opere di restauro conservativo;

c) - opere di ristrutturazione e di risanamento interne che lascino inalterato l’aspetto esterno.- B) - Per le fabbriche esistenti con aree libere interne e retrostanti di pertinenza, sono possibili ampliamenti accorpati nei limiti del 10% del volume

preesistente e comunque non superiore a 150 mc. - La parte in ampliamento deve uniformarsi esteticamente a quella preesistente. - La richiesta deve essere accompagnata da documentazione fotografica con l’inserimento della parte aggiuntiva e sottoposta al parere della Sovrintendenza alle Antichità ed ai Monumenti.- Le aree di pertinenza a servizio delle fabbriche costituenti cortili o spiazzi attigui a trame viarie devono rimanere inalterate. - Tali aree dovranno essere pavimentate in basolato calcareo o in cotto d’argilla;

C) - Le insegne da porre in opera dovranno essere realizzate in ceramica a piastrelle, a basso rilievo o ad altro rilievo; D) - Non sono ammessi rivestimenti in marmo sulle facciate e l’eventuale rivestimento delle murature esterne dovrà essere realizzato con intonaco

civile comune liscio. - Le eventuali coloriture esterne dovranno essere esclusivamente bianche scialbate a latte di calce. - E) – Gli infissi esterni dovranno essere esclusivamente in legno; F) - Il quartiere sarà assoggettato a piano di recupero delle urbanizzazioni primarie con riformazione della pavimentazione in basolato calcareo e ad

uno studio di arredo urbano. - L’impianto di pubblica illuminazione da ristrutturare dovrà uniformarsi all’ambiente. I progetti relativi compreso quello dell’arredo urbano dovranno riportare il parere favorevole della Sovrintendenza ai Monumenti;

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G) – (N.B.: punto depennato, rispetto al testo originariamente adottato con delibera del C.C. n. 74 del 12/03/1988, con deliberazione della G.R. n. 1193 del 29/04/1998);

H) - Il complesso ricadente nella zona “Ac” ora utilizzato ad industria di trasformazione di prodotti agricoli e da trasferire nelle zone destinate dal

P.R.G. ad aree industriali, potrà essere ristrutturato per iniziativa pubblica e/o privata con la seguente destinazione “Edificio per Mostra e Commercializzazione consortile dei prodotti della ceramica”, con ufficio di vendita e con servizi per il pubblico. Il progetto deve riportare il preventivo parere della Soprintendenza ai Monumenti di Puglia. Nell’ambito dell’Edificio una parte potrà essere destinata a bar e ristoro;

I) - Tutti gli immobili ricadenti nella zona “Ac” con destinazione attuale diversa da quella per attività ceramiche potranno essere ristrutturate per

l’uso artigianale-ceramico; L) - Nella zona destinata a parco, ricadente nell’ambito della zona “Ac” potrà utilizzarsi parte dell’area alla Mostra annuale dell’Arte Ceramica e ad

attività culturali finalizzate anche con la realizzazione di manufatti fissi da prevedere con unico progetto organico a cura dell’Amministrazione Comunale e che dovrà riportare il parere della Sovrintendenza ai Monumenti di Puglia. -

I manufatti fissi (stande per mostre) non potranno occupare una superficie superiore al 20% della intera area.

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ZONA “A” - Centro Storico Ambientale

Area Territoriale Area Fondiaria Viabilità Standards Urbanistici Volumi esistenti Abitanti insediati Ha 15.31.45 Ha 10.35.88 Ha 4.95.57 Esistenti e previsti mc. 984.572 anno 1984 n. 4.435 Ha (vedi riepilogo) Volumi utilizzati mc. 620.900 per n. 4.435 abitanti. mc. 181.836 per attività artigianale e commerciale Volumi non utilizzati da assoggettare a recupero di riutilizzazione mc. 363.672 di cui : mc. 181.836 per reinsediamento abitativo di n. 1.300

abitanti. Edifici vincolati ai sensi della Legge 1°/06/1939 n. 1089 Per i sottoindicati edifici possono eseguirsi opere di consolidamento e di restauro conservativo. - I progetti relativi devono essere sottoposti al parere della Sovrintendenza ai Monumenti di Puglia: 1° - Castello Arcivescovile; 2° - Palazzo Urselli in via Vittorio Emanuele II°; 3° - Palazzo Pignatelli. - Edifici di interesse architettonico - Vincolati - con lo strumento urbanistico 1° - Chiesa S. Francesco; 2° - Chiesa Madonna del Lume; 3° - Chiesetta Santa Lucia; 4° - Palazzo De Felice; 5° - Palazzo Cometa; 6° - Palazzo Ettorre; 7° - Congrega del Purgatorio; 8° - Palazzo Tuzzo; 9° - Chiesa Matrice;

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10° - Palazzo La Sorte; 11° - Chiesa Madonna del Carmine; 12° - Convento Santa Chiara; 13° - Palazzo Cantore - Pignatelli; 14° - Palazzo del Principe;

e tutti gli altri indicati nelle tavole di piano. - Per tali edifici potranno eseguirsi interventi di consolidamento e di restauro conservativo. - Per il Palazzo del Principe potranno pure eseguirsi opere di modifica del portone d’ingresso per armonizzare l’Edificio all’ambiente circostante.

CENTRO STORICO AMBIENTALE E’ stato individuato nell’ambito della zona di recupero ai sensi dell’art. 27 della Legge 5 agosto 1978 n. 457 con delibera consiliare n. 17 del 28/02/1979 e n. 151 dell’ 11/04/1986 e riconfermata nel P.R.G. allegato. - E’ da assoggettare a piano di recupero: Piano di recupero da attuare: a) - dai proprietari singoli o riuniti in consorzio; b) - dal Comune nei singoli casi: 1° - per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente dismesso e da utilizzare per edilizia sovvenzionata; 2° - per l’adeguamento delle 3° - per interventi da attuare, mediante esproprio od occupazione temporanea previa diffida nei confronti dei proprietari delle unità minime di intervento da indicare nel piano in caso di inerzia dei medesimi. - Interventi di recupero:

Sono quelli dettati dall’art. 31 della Legge n. 457 del 5/08/1978 da indicare nel piano di recupero da redigere. - Potranno redigersi piani di recupero di minimo intervento da estendere ad isolati ben definiti ad iniziativa pubblica o privata. - Opere che possono realizzarsi in assenza o prima della redazione del piano di recupero:

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a) - interventi di manutenzione ordinaria secondo quanto indicato alla lettera a) dell’art. 31 della Legge 457/1978; b) - interventi di manutenzione straordinaria atti a realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non vengano alterati i

volumi, i prospetti e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni d’uso; c) - opere di restauro e di ristrutturazione edilizia che riguardino esclusivamente opere interne a singole unità immobiliari, sempre che rimangano

inalterati i volumi, i prospetti e le superfici utili; d) - opere di consolidamento e di sostituzione di coperture previo accertamento e dichiarazione dell’Ufficio Tecnico Comunale sullo stato di

pericolosità che non alterino l’aspetto estetico originario dello stabile, fermo restando che i lavori saranno eseguiti ripristinando le forme e le inclinazioni ed utilizzando gli stessi materiali delle vecchie coperture. -

Opere non ammesse nel centro storico ambientale: a) - Posa in opera di infissi, grate e ringhiere in alluminio anodizzato o elettrocolorati; b) - rivestimento in marmo o altro materiale di qualsiasi tipo ad eccezione di rivestimenti in pietra lavorata alla bocciarda per l’altezza di mt. 1,00 dal piano viario; c) - pitturazione delle facciate con colori diversi dal bianco e dal bianco sporco; d) - pluviali in plastica ad eccezione di altri tipi verniciati con colore bianco; Definizione degli interventi: Saranno individuati nelle tavole di P.P. e/o P.R. relative alla zona “A”) gli interventi di cui all’art. 31 - lettere a - b - c - d - per la redazione dei piani di recupero. L’adeguamento delle urbanizzazioni primarie dovrà realizzarsi con ricostruzione dei piani viari in basolato calcareo, con ricostruzione dei tronchi fognanti e degli allacciamenti in tubi di gres e con ammodernamento della pubblica illuminazione da adeguare all’ambiente. - Il progetto relativo alla pubblica illuminazione dovrà essere sottoposto al preventivo parere della Sovrintendenza ai Monumenti. - In mancanza dei P.P.E. sono ammessi solo interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo (ex art. 31 Legge 457/78), con il rispetto delle seguenti prescrizioni da applicarsi in linea generale anche nei Piani Attuativi prescritti: 1) – nella manutenzione ordinaria e in quella straordinaria si deve tendere al mantenimento e al ripristino dei valori storici, al recupero delle

tipologie costruttive e alla conservazione dei caratteri architettonici e materici (quali ad esempio le strutture murarie, le volte, i solai in legno, le

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coperture a tetto, i collegamenti verticali, la composizione dei prospetti e quant’altro di specifico), comunque con l’obiettivo di dotare le singole unità abitative di tutti i servizi igienico sanitari e degli impianti, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari, mediante l’uso di tecniche e di materiali appropriati; è comunque obbligatoria l’eliminazione degli interventi impropri in precedenza eseguiti sui prospetti e delle superfetazioni;

2) – negli interventi di restauro e di risanamento conservativo in linea generale si deve conservare la destinazione d’uso attuale, sempre che sia compatibile con la destinazione prevalentemente residenziale della zona. Si deve tendere al mantenimento e al ripristino dei valori storici, al recupero delle tipologie costruttive e alla conservazione dei caratteri architettonici e matrici quali ad esempio le strutture murarie, le volte, i solai in legno, le coperture a tetto, i collegamenti verticali, la composizione dei prospetti e quant’altro di specifico; in tutti i casi le facciate dovranno essere in toto lasciate inalterate; non sono ammesse aperture di nuova finestratura; è sempre vietato l’ampliamento dei vani porta esterni a piano terra; è comunque obbligatoria l’eliminazione degli interventi impropri in precedenza eseguiti sui prospetti e delle superfetazioni; .

3) – nel caso di edifici in struttura muraria, vanno conservati a “faccia vista” gli elementi lapidei di facciata quali zoccolature di piano terra, paraste e cornici marcapiano, cornicioni, mensole e balaustre di balconi e relativi sostegni, cornici di porte e finestre, eventuali decorazioni, con esclusione di qualsiasi trattamento superficiale con prodotti non trasparenti e colorati; sono comunque vietate arbitrarie decorticazioni di pareti intonacate;

4) – nel caso di rifacimento di trattamenti superficiali esterni prospicienti le strade ed in genere gli spazi aperti al pubblico, vanno esclusi intonaci plastici, cemento a vista, stilatura con malte cementizie, materiali ceramici e simili, lignei, pietra di Trani, travertino e simili;

5) – i rifacimenti di tinteggiature sulle facciate devono essere armonizzati con le restanti parti dell’isolato per tutta la lunghezza del fronte; gli infissi esterni devono essere in legno pitturato; le chiusure di oscuramento devono essere realizzate esclusivamente con persiane in legno con colori armonizzati con la tinteggiatura di facciata e prevalentemente in verde locale o marrone scuro;

6) – è vietato l’uso della plastica per pluviali; 7) – è vietato l’uso di ringhiere in anticorodal e simili: le stesse dovranno essere ripristinate secondo i tipi in uso nella tradizione locale (in ferro o in

ghisa) con colore prevalentemente nero antracite opaco; non sono consentite colorazioni o finiture dorate, argentate o simili; 8) – negli interventi di restauro e risanamento conservativo, è ammesso l’inserimento di ascensori e montacarichi e altri impianti tecnologici, con la

esecuzione dei soli volumi tecnici strettamente necessari in corrispondenza delle coperture, per i quali è obbligatorio l’arretramento di almeno tre metri dal filo del fabbricato con creazione di elementi di mascheramento in muratura, il tutto in coerenza con l’assetto architettonico dell’edificio;

9) – in tutti gli interventi è consentita la modifica e/o la realizzazione di nuove chiostrine, di pozzi di luce e di aerazione; 10) – è vietata la realizzazione di verande a chiusura di logge e balconi, affaccianti su strade ed in genere su spazi aperti; 11) – è vietata la realizzazione sui lastrici solari di attrezzature fisse o provvisorie di copertura quali pensiline, serre, ecc..;

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12) – nel caso di rifacimenti di facciata è vietata l’apposizione di impianti a rete, pubblici o privati, ad eccezione degli impianti pubblici che per

ragioni tecnologiche o di sicurezza debbano svilupparsi all’esterno nel caso di creazione o di rifacimento di canne fumarie le stesse non devono essere esterne alla muratura e la parte terminale deve essere armonizzata con l’edificio esistente;

13) – è vietata l’apposizione di apparecchiature di impianti di condizionamento sulle facciate dei fabbricati; 14) – non è ammessa in nessun caso la realizzazione di impianti tecnologici sui lastrici solari, ad eccezione di quanto previsto al punto 8; 15) – sulle facciate prospicienti spazi pubblici non sono ammessi elementi a insegne pubblicitarie luminose o no che sporgano dal filo dell’edifico

oltre 1/50 della larghezza stradale; non sono ammesse insegne o tabelloni pubblicitari sui lastrici solari; 16) – è vietato modificare con manufatti sia permanenti sia precari tutti gli spazi (interni al lotto) dotati di qualsiasi tipo di vegetazione e

piantumazione, alterandone le caratteristiche; 17) – è vietato alterare particolari elementi di pregio all0interno dell’edificio, ancorché non segnalati o vincolati; la eventuale presenza o assenza di

tali elementi, sotto la responsabilità del tecnico preposto, va dichiarato nella istanza di concessione, o di autorizzazione, o nella denuncia; 18) – è vietata la costruzione di soppalchi; 19) – per gli edifici vincolati ai sensi della legge 1089/39 va richiesta la preventiva autorizzazione alla Soprintendenza ai Beni AA.AA.AA.SS. della

Puglia”.

STANDARDS URBANISTICI ESISTENTI: A) - Interesse comune a carattere pubblico: a - Chiesa Matrice mq. 1.527 b - Pretura mq. 425 c - Chiesa Madonna del Carmine mq. 1.820 d - Casa Comunale mq. 700 e - Chiesetta Santa Lucia mq. 50 f - Chiesa San Francesco de Geronimo mq. 1.280 g - Ufficio Postale mq. 780

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h - Caserma Carabinieri mq. 1.155 i - Chiesa Madonna del Lume mq. 100 l - Chiesa di Santa Chiara mq. 2.195 m - Chiesetta di San Nicola mq. 47 n - Ufficio Telefonico mq. 160 o - Carcere Mandamentale (dismesso e da recuperare per altre strutture) mq. 500 p - Chiesa dei Paolotti (fuori dal perimetro) mq. 8.240 q - Castello Arcivescovile mq. 6.195 r - Ufficio di Collocamento mq. 107 TOTALE mq. 25.286 B) - Edilizia Scolastica a servizio del Centro Storico: a - Scuola Elementare parificata mq. 1.455 b - Scuola Elementare di Via Oberdan mq. 8.440 c - Scuola Materna di Via Oberdan mq. 2.280 d - Scuola Media Pignatelli mq. 4.960 e - Scuola istituto Statale per il Commercio mq. 915 f - Scuola Materna P.zza Regina Elena mq. 1.820 TOTALE mq. 19.870 C) - Parcheggi: a - Parcheggio in Piazzetta Rossano mq. 500 b - Parcheggio tra Albergo e Ufficio Postale mq. 10.000 c - Parcheggio in Piazza IV Novembre mq. 6.920 TOTALE mq. 17.420 D) - Spazio a verde attrezzato mq. 00

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OPERE DI INTERESSE PUBBLICO A) - di interesse comune: - Banca Popolare Jonica mq. 452 - Cinema mq. 600

STANDARDS URBANISTICI PREVISTI a) - spazio a verde attrezzato mq. 90.480 b) - attrezzatura sportiva mq. 8.000 Totale Standards Urbanistici : 25.286 + 19.870 + 17.420 + 98.480 = mq. 161.056 Rapporto abitanti insediati : mq. 161.056 = mq./Abit. 28,00 ab. 4435 + 1300 Sono state considerate attrezzature esistenti ed aree libere fuori della perimetrazione del centro storico a servizio però di tale Quartiere e del Quartiere di Via XXV Luglio e di Via Partigiani Caduti. - palazzo “ DE FELICE “ in Piazza Santa Lucia - Dovrà essere assoggettato a piano di recupero ad iniziativa comunale ed acquisito per attività Socio-Culturale di quartiere, ai sensi della lettera c) dell’art. 31 della Legge 457/1978. - - edificio in Via Lupoli - già ceduto al Comune: Dovrà essere recuperato e destinato ad uso pubblico-amministrativo di quartiere. I due edifici vanno a sommarsi agli standards urbanistici.

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“ZONA OMOGENEA “A2” – AREE URBANE DI VALORE STORICO – AMBIENTALE Sono consentiti gli interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo (ex art. 31 Legge 457/78), con il rispetto delle seguenti prescrizioni da applicarsi in linea generale anche nei Piani attuativi prescritti: 1 – nella manutenzione ordinaria e in quella straordinaria si deve tendere al mantenimento e al ripristino dei valori storici, al recupero delle tipologie

costruttive e alla conservazione dei caratteri architettonici e materici (quali ad esempio le strutture murarie, le volte, i solai in legno, le coperture a tetto, i collegamenti verticali, la composizione dei prospetti e quant’altro di specifico), comunque con l’obiettivo di dotare le singole unità abitative di tutti i servizi igienico sanitari e degli impianti, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari, mediante l’uso di tecniche e di materiali appropriati; è comunque obbligatoria l’eliminazione degli interventi impropri in precedenza eseguiti sui prospetti e delle superfetazioni;

2 – negli interventi di restauro e di risanamento conservativo in linea generale si deve conservare la destinazione d’uso attuale, sempre che sia

compatibile con la destinazione prevalentemente residenziale della zona. Si deve tendere al mantenimento e al ripristino dei valori storici, al recupero delle tipologie costruttive e alla conservazione dei caratteri architettonici e materici, quali ad esempio le strutture murarie, le volte, i solai in legno, le coperture a tetto, collegamenti verticali, la composizione dei prospetti in toto lasciate inalterate; non sono ammesse aperture di nuova finestratura; è sempre vietato l’ampliamento dei vani porta esterni a piano terra, è comunque obbligatoria l’eliminazione degli interventi impropri in precedenza eseguiti sui prospetti e delle superfetazioni;

3 – nel caso di edifici in struttura muraria, vanno conservati a “faccia a vista” gli elementi lapidei di facciata quali zoccolature di piano terra,

paraste e cornici marcapiano, cornicioni, mensole e balaustre di balconi e relativi sostegni, cornici di porte e finestre, eventuali decorazioni, con esclusione di qualsiasi trattamento superficiale con prodotti non trasparenti e colorati; sono comunque vietate arbitrarie decorticazioni di pareti intonacate;

4 – nel caso di rifacimento di trattamenti superficiali esterni prospicienti le strade ed in genere gli spazi aperti al pubblico, vanno esclusi intonaci

plastici, cemento a vista, stilatura con malte cementizie, materiali ceramici e simili, lignei, pietra di Trani, travertino e simili; 5 – i rifacimenti di tinteggiature sulle facciate devono essere armonizzati con le restanti parti dell’isolato per tutta la lunghezza del fronte, gli infissi

esterni devono essere in legno pitturato, le chiusure di oscuramento devono essere realizzate esclusivamente con persiane in legno con colori armonizzati con la tinteggiatura di facciata e prevalentemente in verde locale o marrone scuro;

6 – è vietato l’uso della plastica per pluviali;

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7 – è vietato l’uso di ringhiere in anticorodal e simili: le stesse dovranno essere ripristinate secondo i tipi in uso nella tradizione locale (in ferro o in ghisa) con colore prevalentemente nero antracite opaco; non sono consentite colorazioni o finiture dorate, argentate o simili;

8 – negli interventi di restauro e risanamento conservativo, è ammesso l’inserimento di ascensori e montacarichi e altri impianti tecnologici, con la

esecuzione dei soli volumi tecnici strettamente necessari in corrispondenza delle coperture, per i quali è obbligatorio l’arretramento di almeno tre metri dal filo del fabbricato con creazione di elementi di mascheramento in muratura, il tutto in coerenza con l’assetto architettonico dell’edificio;

9 – in tutti gli interventi è consentita la modifica e/o la realizzazione di nuove chiostrine, di pozzi di luce e di aerazione; 10 – è vietata la realizzazione di verande a chiusura di logge e balconi, affaccianti su strade ed in genere su spazi aperti; 11 – è vietata la realizzazione sui lastrici solari di attrezzature fisse o provvisorie di copertura quali pensiline, serre, ecc..; 12 – nel caso di rifacimenti di facciata è vietata l’apposizione di impianti a rete, pubblici o privati, ad eccezione degli impianti pubblici che per

ragioni tecnologiche o di sicurezza debbano svilupparsi all’esterno nel caso di creazione o di rifacimento di canne fumarie le stesse non devono essere esterne alla muratura e la parte terminale deve essere armonizzata con l’edificio esistente;

13 – è vietata l’apposizione di apparecchiature di impianti di condizionamento sulle facciate dei fabbricati; 14 – non è ammessa in nessun caso la realizzazione di impianti tecnologici sui lastrici solari, ad eccezione di quanto previsto al punto 8; 15 – sulle facciate prospicienti spazi pubblici non sono ammessi elementi a insegne pubblicitarie luminose o no che sporgano dal filo dell’edifico

oltre 1/50 della larghezza stradale; non sono ammesse insegne o tabelloni pubblicitari sui lastrici solari; 16 – è vietato modificare con manufatti sia permanenti sia precari tutti gli spazi (interni al lotto) dotati di qualsiasi tipo di vegetazione e

piantumazione, alterandone le caratteristiche; 17 – è vietato alterare particolari elementi di pregio all’interno dell’edificio, ancorché non segnalati o vincolati; la eventuale presenza o assenza di

tali elementi, sotto la responsabilità del tecnico preposto, va dichiarato nella istanza di concessione, o di autorizzazione, o nella denuncia; 18 – è vietata la costruzione di soppalchi;

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19 – per gli edifici vincolati ai sensi della legge 1089/39 va richiesta la preventiva autorizzazione alla Soprintendenza ai Beni AA.AA.AA.SS. della Puglia”.

Sono consentiti inoltre i seguenti interventi: - sopraelevazione, limitatamente al piano terra, con finiture e materiali secondo le indicazioni di carattere generale sopra riportate e con il rispetto dei fili di facciata, delle caratteristiche architettoniche della parte sottostante e degli edifici limitrofi. Per quanto riguarda la composizione delle facciate, il rapporto tra i pieni ed i vuoti (finestrature) dovrà essere congruente con l’assetto degli edifici limitrofi; non sono consentite inoltre verande e bow-window”.

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“ZONA OMOGENEA “A3” – Edifici sparsi di valore storico – ambientale. Per tali edifici sono ammessi solo interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo (ex art. 31 Legge 457/78), con il rispetto delle seguenti prescrizioni:

1 – nella manutenzione ordinaria e in quella straordinaria si deve tendere al mantenimento e al ripristino dei valori storici, al recupero delle tipologie costruttive e alla conservazione dei caratteri architettonici e meterici (quali ad esempio le strutture murarie, le volte, i solai in legno, le coperture a tetto, i collegamenti verticali, la composizione dei prospetti e quant’altro di specifico), comunque con l’obiettivo di dotare l’immobile di tutti i servizi igienico sanitari e degli impianti, sempre che non alterino i volumi e le superfici, mediante l’uso di tecniche e di materiali appropriati; è comunque obbligatoria l’eliminazione degli interventi impropri in precedenza eseguiti sui prospetti e delle superfetazioni;

2 – negli interventi di restauro e di risanamento conservativo in linea generale si deve conservare la destinazione d’uso attuale. Si deve tendere al

mantenimento e al ripristino dei valori storici, al recupero delle tipologie costruttive e alla conservazione dei caratteri architettonici e materici, quali ad esempio le strutture murarie, le volte, i solai in legno, le coperture a tetto, i collegamenti verticali, la composizione dei prospetti e quant’altro di specifico; in tutti i casi le facciate dovranno essere in toto lasciate inalterate; non sono ammesse aperture di nuova finestratura; è sempre vietato l’ampliamento dei vani porta esterni a piano terra; è comunque obbligatoria l’eliminazione degli interventi impropri in precedenza eseguiti sui prospetti e delle superfetazioni;

3 - nel caso di edifici in struttura muraria, vanno conservati a “faccia a vista” gli elementi lapidei di facciata quali zoccolature di piano terra, paraste

e cornici marcapiano, cornicioni, mensole e balaustre di balconi e relativi sostegni, cornici di porte e finestre, eventuali decorazioni, con esclusione di qualsiasi trattamento superficiale con prodotti non trasparenti e colorati; sono comunque vietate arbitrarie decorticazioni di pareti intonacate;

4 - nel caso di rifacimento di trattamenti superficiali esterni vanno esclusi intonaci plastici, cemento a vista, stilatura con malte cementizie,

materiali; 5 – i rifacimenti di tinteggiature sulle facciate devono essere armonizzati con le restanti parti dell’immobile per tutta la lunghezza del fronte, gli

infissi esterni devono essere in legno pitturato, le chiusure di oscuramento devono essere realizzate esclusivamente con persiane in legno con colori armonizzati con la tinteggiatura di facciata e prevalentemente in verde locale o marrone scuro;

6 – è vietato l’uso della plastica per pluviali; 7 – è vietato l’uso di ringhiere in anticorodal e simili: le stesse dovranno essere ripristinate secondo i tipi in uso nella tradizione locale (in ferro o in

ghisa) con colore prevalentemente nero antracite opaco; non sono consentite colorazioni o finiture dorate, argentate o simili;

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8 – negli interventi di restauro e risanamento conservativo, è ammesso l’inserimento di ascensori e montacarichi e da altri impianti tecnologici, con la esecuzione dei soli volumi tecnici strettamente necessari in corrispondenza delle coperture, per i quali è obbligatorio l’arretramento di almeno tre metri dal filo del fabbricato con creazione di elementi di mascheramento in muratura, il tutto in coerenza con l’assetto architettonico dell’edificio;

9 – nel caso di rifacimenti di facciata è vietata l’apposizione di impianti a rete, pubblici o privati, ad eccezione degli impianti pubblici che per

ragioni tecnologiche o di sicurezza debbano svilupparsi all’esterno nel caso di creazione o di rifacimento di canne fumarie le stesse non devono essere esterne alla muratura e la parte terminale deve essere armonizzata con l’edificio esistente;

10 - è vietato alterare particolari elementi di pregio all’interno dell’edificio, ancorché non segnalati o vincolati; la eventuale presenza o assenza di

tali elementi, sotto la responsabilità del tecnico preposto, va dichiarato nella istanza di concessione, o di autorizzazione, o nella denuncia; 11 – è vietata la costruzione di soppalchi; 12 - per gli edifici vincolati ai sensi della legge 1089/39 va richiesta la preventiva autorizzazione alla Soprintendenza ai Beni AA.AA.AA.SS. della

Puglia”. Si prescrive inoltre che all’edificio vengano accorpate le pertinenze (per pertinenze di intendono precisi riferimenti fisici allo stato attuale quali il giardino ed in genere la piantumazione ad alto fusto presente, le corti, la aie, i viali, etc.. ed in generale tutti quagli spazi necessari alla chiara identificazione del bene nella sua originale configurazione)”

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- ZONE OMOGENEE DI TIPO “B” - - Sono state precedentemente assoggettate a Piano Particolareggiato in variante al P.R.G. vigente, approvato con Delibera G.R. n. 5369 del 30

giugno 1980 resa esecutiva in data 24 luglio 1980 con decisione del Commissario di Governo n. 9410. - Comprendono le zone “BA2” - “B1” e le “Br” ( “B” di ristrutturazione ) secondo le perimetrazioni indicate nelle tavole di piano. -

1 - NORME DI ATTUAZIONE DEL P.R.G. RELATIVE ALLE ZONE DI TIPO “B” - 1 - 1 Nelle aree vincolate a verde privato nelle zone “B” sono consentiti interventi di ristrutturazione sui fabbricati esistenti al fine di migliorare

le condizioni igienico sanitarie. - Detti interventi di ristrutturazione possono prevedere anche aumenti della cubatura esistente, alle condizioni seguenti:

a) - La superficie coperta risulti uguale a quella preesistente e maggiorata di una percentuale non superiore al 10%; b) - L’indice di fabbricabilità fondiaria riferita all’intera area di pertinenza del fabbricato sia 0,5 mc./ mq. c) - L’altezza massima dei fabbricati non superiore a mt. 7,50. - 1 - 2 Nelle zone vincolate a verde privato nelle zone “B” è consentito, previa demolizione dei fabbricati precedentemente esistenti, la costruzione di nuovi edifici su area da concordare con il Comune pari a quella preesistente ampliata nella misura massima del 10% dell’intera area vincolata a verde privato di pertinenza del vecchio edificio, purchè l’area che resta libera da costruzioni sia ceduta gratuitamente al Comune per essere destinata a verde attrezzato di uso pubblico. - A tali operazioni si applicano le seguenti prescrizioni: - Sup. max copribile mq. 400 - Indice fabbricabilità 1,20 mc. / mq. - Altezza massima 10,000 ( tre piani fuori terra )

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- Distanza dai confini H x o,5 con un minimo assoluto di m. 5,00 quando non si costruisce in aderenza. - Distanza tra i fabbricati Somma delle altezze dei fabbricati per 0,5 ( H1 + H ) x 0,5 Parcheggi 1 mq. ogni 20 mc. - 1 - 3 E’ consentito l’accorpamento di isolati contigui liberi da costruzioni o parzialmente interessati da viabilità secondaria a condizione che sia

ceduta gratuitamente al Comune, per uso pubblico un’area appartenente agli stessi isolati oggetto dell’intervento di superficie pari a quelle delle strade da abolire aumentate del 30%. -

L’intervento potrà avvenire solo a mezzo di piano particolareggiato che, previo parere della Commissione Edilizia, dovrà essere sottoposta

all’approvazione del Consiglio Comunale. - 2. 2 - 1 Nella zona tipizzata “B1” con eccezione degli isolati di cui al punto 2-2 gli interventi devono rispettare le seguenti prescrizioni: a) - Sopraelevazione di edifici esistenti: - strumento di attuazione: concessione singola; - indice di fabbricabilità : 7 mc. / mq.;

- altezza max dell’edificio: Hmax = mt. 11,00

- numero max di piani : n. 3 ( P.T. + 2 piani superiori ); - rapporto tra altezza dell’edificio (H) e larghezza stradale (L) : H/L = 1,25 N.B. : Su strade di larghezza inferiore a mt. 7,00 la sopraelevazione potrà essere consentita a condizione che si realizzi un arretramento dal

fronte della fabbrica esistente tale che la distanza dall’asse della nuova costruzione sia uguale a mt. 4,50. -

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- distacco dagli edifici: il rapporto tra l’altezza dell’edificio più alto (H max) e la larghezza dello spazio esterno pubblico o privato (D) H/D =

1,25

- distacco minimo assoluto dagli edifici delle parti sopraelevate: d min = mt. 9,00

- distacco minimo assoluto dai confini delle sopraelevate : d min = 4,50 quando non si costruisca in aderenza sul confine. - b) - Costruzioni di nuovi edifici su suoli liberi in isolati parzialmente edificati. - - strumento di attuazione : concessione singola; - indice di fabbricabilità fondiaria : 7 mc. / mq. - altezza massima dell’edificio H max = mt. 11,00 - numero massimo di piani n. 3 (P.T. + 2 piani superiori); - rapporto tra altezza dell’edificio (H) e larghezza stradale (L) : H = 1,25 L - distacco dagli edifici: il rapporto tra l’altezza dell’edificio più alto (H max) e la larghezza

dello spazio esterno pubblico o privato (D) deve essere H max = 1,25 D - distacco minimo assoluto tra edifici: mt. 9,00 - distacco minimo dai confini: mt. 4,50 quando non si costruisca in aderenza sul confine. - c) - Demolizione e ricostruzione di gruppi di edifici e costruzioni che interessano aree libere superiori a mq. 1.000. - - Strumento di attuazione : Piano particolareggiato esteso all’intero isolato; Piano di lottizzazione per aree libere superiore a mq. 1.000;

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- Indice di fabbricabilità fondiaria: 5 mc. / mq. ; - Altezza massima degli edifici: H max = mt. 14,00 - Numero massimo dei piani: n. 4 (P:T: + 3 piani superiori); - Rapporto tra altezza dell’edificio (H) e larghezza stradale (L): Uguale alla semisomma delle altezze degli edifici prospicienti D = (H1 + H2)/2 con un minimo assoluto di mt. 10,00. - - Distacco minimo dai confini mt. 7,00 quando non si costruisca in aderenza sul confine. - 2 - 2 Le aree nell’ambito della zona “B1” contrassegnate dai numeri I - II - III - IV - VI - VII - VIII nella tavola di piano n. 8 sono interessate

da ipotesi di utilizzazione fondiaria e da indicazioni planovolumetriche. - Ad accettazione consensuale dell’ipotesi proposta da parte dei proprietari interessati possono rilasciarsi concessioni edilizie previa

cessione delle aree per urbanizzazione. - Gli edifici da realizzare devono rispondere a tutte le indicazioni delle ipotesi per quanto riguarda: - Sagoma di ingombro; - Altezza; - Numero dei piani; - Distanza da fabbricati; - Distanze dagli assi stradali. In alternativa resta l’obbligo di presentare lottizzazione estesa all’intera maglia, da convenzionare ed approvare in Consiglio

Comunale, nel rispetto rigoroso degli indici di fabbricabilità fondiaria e territoriale indicati nelle schede relative allegate alla presente normativa. -

La scheda n. V viene abolita in quanto esiste uno stato di fatto nell’ambito dell’isolato che non consente l’applicazione di quanto a

suo tempo stabilito. -

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Per tale isolato valgono le norme di cui alla lettera b del punto 2 - 1. - 2 - 3 NORME DI ATTUAZIONE PER EDIFICI RICADENTI SU AREE DI PARTICOLARE SITUAZIONE URBANISTICA a) - L’edificabilità sull’isolato compreso tra le Vie Telesio, Sant’Agostino e Viale Gramsci è consentita con edifici da realizzare su

porticato a piano terra da destinare ad uso pubblico. b) - Per il fabbricato all’incrocio delle Vie Pacinotti e Leoncavallo prospiciente Piazza Verdi è consentita la sopraelevazione di due piani più

un piano attico secondo il Piano planovolumetrico già approvato con Delibera Consiliare n. 83 del 16/09/1974. - 3 Nella zona tipizzata “BA2” , gli interventi devono rispettare le seguenti prescrizioni: a) - Sopraelevazione di edifici esistenti: - Strumento di attuazione concessione singola; - Indice di fabbricabilità fondiaria pari a quella medio preesistente nella zona; - Altezza massima dell’edificio H max = 11,00 - Numero massimo di piani n. 3 (P:T: + 2 piani superiori); - Rapporto tra altezza dell’edificio (H) e larghezza stradale (L) H = 1,25 L N.B.: Per le strade di larghezza inferiore a mt. 7,00 la sopraelevazione potrà essere consentita a condizione che si realizzi un

arretramento dal fronte della fabbrica esistente tale che la distanza dall’asse stradale della nuova costruzione sia uguale a mt. 4,50. - Distacco dagli edifici: il rapporto tra l’altezza dell’edificio più alto (H max) e la larghezza

dello spazio esterno o privato (D) deve essere : H = 1,25 D

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- Distacco minimo assoluto dagli edifici delle parti sopraelevate: d min = 9,00; - Distacco minimo dai confini: d min = 4,50 quando non si costruisca in aderenza. b) - Costruzione di nuovi edifici su suoli liberi chiusi tra costruzioni esistenti. - - Strumento di attuazione concessione singola; - Indice di fabbricabilità fondiaria pari a quello medio preesistente nella zona; - Altezza massima dell’edificio H max = mt. 10,00; - Numero massimo dei piani n. 3 (P.T. + 2 piani superiori); - Rapporto tra altezza dell’edificio (H) e larghezza stradale (L) H = 1,25 L

- Distacco dagli edifici: il rapporto tra altezza dell’edificio più alto (H max) e la larghezza dello spazio esterno pubblico o privato (D) deve essere H = 1,25

D - Distacco minimo assoluto tra edifici: d min = mt. 8,00 - Distacco minimo dai confini: mt. 4,00 quando non si costruisca in aderenza sul confine. c) - Demolizione e ricostruzione di gruppi di edifici. - - Strumento di attuazione piano particolareggiato esteso all’intero isolato o lottizzazione convenzionata; - Indice di fabbricabilità fondiaria 5 mc. / mq.;

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- Altezza massima degli edifici H max = 14,00 mt.; - Numero massimo dei piani n. 4 (P:T: + 3 piani superiori); - Rapporto tra latezza edificio (H) e larghezza stradale (L) : H = 1,00 L - Distacco edifici prospicienti: uguale alla semisomma delle altezze degli edifici prospicienti D = (H 1 + H2) x 0,5 con un minimo assoluto di mt. 10,00; - Distacco minimo dai confini: mt. 7,00 quando non si costruisca in aderenza. - Per i fabbricati prospicienti con muri ciechi su aree a verde pubblico (ex verde privato) possono consentirsi aperture di finestre,

formazioni di sporti dell’ampiezza non superiore a mt. 1,00 di elementi architettonici sulla facciata. - Le opere devono essere completate entro sei mesi dalla data dell’autorizzazione. -

- ZONE “B” DI RISTRUTTURAZIONE - Nell’ambito delle perimetrazioni possono rilasciarsi singole concessioni edilizie su suoli liberi tra costruzioni, secondo le indicazioni

planovolumetriche della tavola sostitutiva di piano di cui alla lettera e) dell’art. 15 della Legge Regionale 56/1980. Sugli allineamenti esistenti nel rispetto di tutti gli indici indicati per la zona “B” , ad eccezione dell’indice di fabbricabilità fondiaria che non potrà essere superiore a 5 mc. / mq. Per le costruzioni esistenti sono consentiti ampliamenti e volumi aggiuntivi purchè per l’esistente ed il realizzabile non venga superato l’indice di fabbricabilità fondiario di 5 mc. / mq.

Per i fabbricati a piano terra esistenti su viabilità definita, di larghezza inferiore a mt. 7,00, la sopraelevazione è consentita a

condizione che si realizzi un arretramento dal fronte della fabbrica tale che la distanza dall’asse stradale della nuova costruzione sia uguale a mt. 4,50. -

Rapporto tra l’altezza dell’edificio più alto (H max) e la larghezza dello spazio esterno (D) deve essere: H = 1,25 D - Distacco minimo assoluto dagli edifici delle parti sopraelevate: d min = mt. 9,00;

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- Distacco minimo dai confini: d min = mt. 4,50 quando non si costruisca in aderenza. - - Per le parti libere a completamento della zona perimetrata possono rilasciarsi singole concessioni edilizie ad accettazione consensuale da

parte di tutti i proprietari interessati, secondo le indicazioni planovolumetriche della tavola sostitutiva di cui alla lettera e) dell’art. 15 della Legge Regionale n. 56/1980. -

L’attuazione dovrà eseguirsi a comparto. - Altezza, distanze, superficie coperta, lotto, secondo le tavole di piano. - Piani: P.T. + 1° P.

con piano cantinato - H max mt. 7,50. - Gli standards urbanistici esistenti e previsti a servizio delle zone “B” sono i seguenti: A) - Spazi attrezzati per il gioco e lo sport: - ESISTENTI - - Piscina coperta con contigui campi da tennis, campi di baskett e pallavolo mq. 23.600 - Campo sportivo recintato mq. 24.000 - Campo sportivo zona “Savarra” mq. 6.000 - Campi di bocce mq. 400 - Palazzetto dello Sport-Rione S. Elia mq. 2.240 - Palazzo dello sport-Rione Campitelli- e Pista per pattini a rotelle mq. 15.504 TOTALE mq. 71.744 - PREVISTO - - Parco attrezzato mq. Ai proprietari da espropriare aree a destinazione pubblica nell’ambito della Zona “B” possono cedersi aree edificabili nelle zone destinate

ad “Edilizia Convenzionata”.

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B) - Area per l’istruzione: - Scuola Media “Don Luigi Sturzo” mq. 9.720 - Scuola Media “Campitelli” mq. 6.840 - Scuola Elementare “Calò” mq. 6.520 - Scuola Campus Savarra con Scuola elementare-Scuola Materna mq. 22.240

- Scuola Materna “Campitelli” mq. 5.480 - Scuola Liceo Classico mq. 1.960 - Scuola Elementare “Sant’Elia” mq. 3.000 - Scuola Istituto d’Arte “Calò” mq. 2.840 - Scuola Materna - scheda “Volpe” mq. 1.872 (da ristrutturare) - Scuola Nuovo Istituto d’Arte mq. 10.720 - PREVISTI - - Scuola Liceo Scientifico mq. 7.800 mq. 78.992 C) - Aree per attrezzature di interesse comune: - ESISTENTI - - Chiesa SS. Rosario mq. 6.300 - Santuario mq. 18.172 (da ristrutturare e da adibire ad altri usi di interesse comune) - Ospizio di mendicità mq. 9.400 (IDEM C.S.) - Casa di riposo per anziani mq. 7.120 - Ospedale San Marco mq. 27.240 - Biblioteca Comunale mq. 1.672 - Chiesa Madonna delle Grazie mq. 1.190 - Mercato coperto “Capone” mq. 2.500 - Mercato coperto “Via delle Torri” mq. 2.040

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- Mattatoio Comunale mq. 8.440 mq. 84.074 D) - Area per parcheggio - Parcheggio campo sportivo d’Amuri mq. 11.200 - Parcheggio Via Campitelli mq. 1.125 - Parcheggio Viale Venezia mq. 4.520 - Parcheggio Campus Campitelli mq. 18.192 - Parcheggi mercato coperto “Campitelli” mq. 500 - Parcheggio Via Marconi e Campitelli mq. 3.390 mq. 39.437

- PREVISTO A SERVIZIO DELLA ZONA “B” - E) - Parco attrezzato nella zona “Campitelli” Ha 35.37.50

Totale Standards 7.17.44 + 7.89.92 + 8.40.74 + 3.94.37 = Ha 27.42.40 + 35.37.50 = Ha 52.79.90

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- ZONA “CB1” - Già assoggettata a Piano Particolareggiato approvato con D. P. G. R. n. 1412 del 20/06/1975 e riapprovato con D. P. G. R. n. 431 del

20/03/1978. -

- NORME VIGENTI - - ZONA “CB1” Sud - Ad eccezione dei lotti contrassegnati con le lettere A-B-C-D-E-F-G-H-I per i quali è valida la Normativa fissata dal Piano Regionale

Generale per le zone “CB1” , per le rimanenti aree del presente piano particolareggiato, l’intervento edilizio è vincolato alla seguente normativa:

1 - Indice di fabbricabilità fondiaria 4,5 mc. / mq. 2 - Lotto minimo mq. 350 3 - Indice di copertura 50% 4 - Altezza massima mt. 11,00 5 - Volume ammissibile mc. 2.000 6 - Numero dei piani 2 oltre piano attico nella misura del 50% del piano sottostante ======= 7 - Distanza dagli edifici m/m 1,5 8 - Distanza in assoluto dagli edifici mt. 12,00 9 - Distanza dai confini in rapporto all’altezza m/m 0,75 10 - Distanza in assoluto dai confini mt. 6,00 11 - Rapporto H / L mt. 1,00 Il rilascio delle licenze edilizie dovrà essere subordinato alla stipula di una idonea convenzione che preveda da parte dei privati il

versamento di una quota attinente gli oneri di realizzazione o miglioramento o ampliamento delle opere di urbanizzazione primaria, nonchè di un contributo per le opere di urbanizzazione secondarie spettanti al nucleo in parola e reperite in suoli appositamente indicati dal P. R. G. vigente. -

- ZONA “CB1” Nord -

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Per i lotti ricadenti negli isolati A-B-C-D-E-F-G-H-I-L-M valgono le norme di attuazione della zona “B” del P. R. G. vigente ad eccezione dell’indice di Fabbricabilità Fondiaria da limitare a 4,50 mc. / mq. ed all’altezza degli Edifici da contenere in mt. 8,00 per piano terra e primo piano. -

Per gli isolati contrassegnati con le lettere “T-Q-N-S varranno le norme del Piano Particolareggiato della zona “CB1” e secondo

piano planovolumetrico. -

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- PIANO DI ZONA “167” AD EST DELLA ZONA “CB1” - Il Piano di Zona “167” è stato approvato con D. P. G. R. n. 2310 del 21 giugno 1975 e riapprovato con D. P. G. R. n. 433 del 20

marzo 1978. -

- ATTUAZIONE - Il Piano ha avuto completa attuazione secondo il piano planovolumetrico e la normativa allegata allo stesso piano. -

- URBANIZZAZIONI PRIMARIE - Sono stati realizzati: - Tronchi idrici - fognanti; - Pubblica illuminazione; - Rete di gas metano; - Rete elettrica di distribuzione; - Rete viaria con cordoni - fondazione strato di collegamento binder. Resta da completare parte delle reti con tappetino e da realizzare i marciapiedi.

- URBANIZZAZIONI SECONDARIE REALIZZATE - - Campo di calcio - spazi a parcheggio. -

- URBANIZZAZIONI SECONDARIE DA REALIZZARE - - Opere di interesse comune; - Centro direzionale di quartiere; - Edificio per Scuola Elementare; - Edificio per Scuola Materna; - Centro civico amministrativo;

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- Spazio gioco bambini; - Spazi a verde; Superficie complessiva per urbanizzazioni secondarie realizzate e da realizzare Ha 4.21.00

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- ZONE A “VINCOLO ARCHEOLOGICO” - Nelle zone a vincolo archeologico è vietata qualsiasi opera di edificazione ad eccezione di opere di ristrutturazione conservativa o di consolidamento di fabbricati o di masserie preesistenti nella zona. In caso di consistenti trasformazioni agricole (cambi di colture, espianti, scavi agricoli) deve essere data tempestiva e preventiva comunicazione alla Soprintendenza competente ai sensi dell’art. 48 della legge 1089/39. Qualsiasi opera di trasformazione della parte del territorio ricadente nella zona vincolata è soggetta ad autorizzazione comunale, previo parere favorevole della Soprintendenza ai Monumenti ed ai Beni Culturali di Puglia. E’ vietata qualsiasi opera di scavo per il reperimento di reperti archeologici che resta di esclusiva competenza della Sovrintendenza.

- PIANTUMAZIONE - E’ possibile la piantumazione su aree ricadenti nelle zone vincolate previa autorizzazione Comunale e della Soprintendenza ai Beni Culturali e Monumenti di Puglia.

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ZONA “Da” (ARTIGIANALE) SUD) - PICCOLA INDUSTRIA - LUNGO LA SUPERSTRADA - St Area Territoriale Sf Area fondiaria Viabilità Spazi punto 1 art. 5 insediamenti artigianali D.M. 02/04/1968 previsti n. 88 Ha 24.44.40 Ha 11.08.80 Ha 9.76.80 Ha 3.58.80 > 10% St Lm lotto minimo mq. 1.260 Sc superficie coperta mq. 360 Su superficie utile mq. 306 H max = mt. 6,00 - sono consentite maggiori altezze per attività artigianali particolari U.a. - Unità abitativa mq. 54,83 < 61,20 mq. Su (punto 2 art. 51 Legge Regionale n. 56/1980 Uff. - Uffici attinenti l’unità produttiva mq. 30,20 Distanze: dalla viabilità principale mt. 7,58 da un confine laterale e posteriore mt. 5,00 dal 2° confine laterale mt. 12,40 Parcheggi: l’area sul 2° confine laterale di mq. 42,00 x 12,50 = mq. 525,00 è destinata a parcheggio; Verde ecologico di pertinenza: sul resto dell’area libera indice di piantumazione una pianta a medio od alto fusto - ogni 25 mq. I lotti limitrofi alla zona turistica-alberghiera dovranno essere utilizzati per attività non inquinanti e non rumorose. – - NORME PARTICOLARI -

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a) - E’ possibile l’accorpamento sino a tre lotti con Edifici contigui ed in aderenza nel rispetto degli indici innanzi indicati. - L’edificio su

lotti accorpati deve rispettare le distanze minime di normativa. - b) - Le industri artigianali con scarichi di acque di lavorazione inquinanti dovranno essere dotate di depuratore per l’abbattimento del

“BOD” secondo gli indici della tabella “A” della Legge “319” prima di essere immesse nella fognatura dinamica. - c) - Le industrie artigianali producenti fumi con “BOD” dovranno dotarsi di depuratori di fumi. Tutti i progetti dovranno riportare il preventivo parere dell’Organo competente dell’Unità sanitaria Locale. - La zona, come da tavola generale è stata particolareggiata con l’indicazione dei lotti. La tipologia edilizia di massima è quella allegata agli elaborati di Piano.

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- ZONA “DA” OVEST VERSO LA STAZIONE FERROVIARIA - E’ stata già interessata da Piano P. I. P. approvata con delibera consiliare n. 328 del 25/10/1982. - col P. R. G. il P. I. P. è stato ampliato della superficie territoriale di Ha 1.70.56 così suddivisa: Sf = mq. 13.906 Standards 3.150; La parte in ampliamento è soggetta ad assunzione di nuova delibera di approvazione. - Per le aree fondiarie valgono le stesse norme indicate nel P. I. P. approvato che di seguito si riportano. A T T U A Z I O N E La Zona “Da” dovrà attuarsi con piano P. I. P. secondo quanto prescritto dall’art. 27 della Legge 22/10/1971, n.

865 e con la procedura della Legge 18/04/1962, n. 167. - Alle tavole di P. R. G. devono aggiungersi i seguenti atti: 1° - Tavola planovolumetrica; 2° - Riporto del piano sulle tavole catastali; 3° - Elenco delle ditte da espropriare; 4° - Elaborati relativi alla realizzazione delle infrastrutture primarie; 5° - Piano finanziario con prezzo di cessione delle aree; 6° - Schema di convenzione tipo per la cessione delle aree in diritto di proprietà ( 50% di Sf ); 7° - Schema di convenzione tipo per la cessione delle aree in diritto di superficie ( restante 50% di Sf ). - Progetti per opere di urbanizzazione primaria. - Superficie destinata a spazi pubblici o ad attività collettive, a verde pubblico o a parcheggio: mq. 35.880. - Rapporto mq. 35.880 = 14.67% 10% ( punto 1° art. 5 D.M. 01/04/1968 ) St = 244.440 mq.

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PIANO PARTICOLAREGGIATO PER INSEDIAMENTI PRODUTTIVI

DA OVEST

NORME URBANISTICO EDILIZIE

- Superficie territoriale con perimetro di P. R. G. mq. 154.906, = - Superficie per viabilità esterne di collegamento mq. 13.056, = - Superficie per verde ecologico mq. 2.114, = Totale “St” mq. 170.073

UTILIZZAZIONE DELLA SUPERFICIE TERRITORIALE PERIMETRALE NEL P. R. G. : “St” mq. 154.903 A) - Viabilità: mq. 15.432 + 1.420 (sistemata) mq. 16.852, = B) - Spazi a parcheggio e di interesse collettivo mq. 7.942, = C) - Aree fondiarie mq. 122.681,= D) - Verde ecologico - svincolo superstrada mq. 7.428,= Totale mq. 154.903,= Standards: 2.114 + 7.942 + 7.428 = 17.487 > 10% di 170.073

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INDICAZIONI DI PIANO PER UTILIZZAZIONE - Superficie fondiaria - LOTTI SUPERFICIE MQ. SUPERFICIE COPERTA VOLUME MAX N. 1 19.265,00 mq. (x) 57.795 mc. N. 2 3.272,00 mq. 1.082 9.816 mc. N. 3 2.968,00 mq. 1.040 8.904 mc. N. 4 (*) 3.299,00 mq. 756 9.897 mc. (*) per attrezz. collett. N. 5 2.800,00 mq. 1.082 8.400 mc. N. 6 2.040,00 mq. 816 6.120 mc. N. 7 2.421,00 mq. 946 7.263 mc. N. 8 2.800,00 mq. 1.082 8.400 mc. N. 9 2.040,00 mq. 816 6.120 mc. N. 10 2.689,00 mq. 946 8.067 mc. N. 11 2.777,00 mq. 1.082 8.331 mc. N. 12 2.040,00 mq. 816 6.120 mc. N. 13 2.516,00 mq. 946 7.548 mc. N. 14 2.024,00 mq. 710 6.072 mc. N. 15 2.195,00 mq. 878 6.585 mc. N. 16 2.040,00 mq. 791 6.120 mc. N. 17 2.040,00 mq. 791 6.120 mc. N. 18 2.040,00 mq. 791 6.120 mc. N. 19 2.040,00 mq. 791 6.120 mc. N. 20 2.040,00 mq. 791 6.120 mc. N. 21 2.040,00 mq. 791 6.120 mc. N. 22 2.340,00 mq. 726 7.020 mc. N. 23 2.478,00 mq. 807 7.434 mc. N. 24 2.411,00 mq. 958 7.233 mc. N. 25 2.415,00 mq. 958 7.245 mc. N. 26 3.407,00 mq. 1.272 10.221 mc. Sf = 80.437,00 mq. Sono da aggiungere le superfici fondiarie in ampliamento per mq. 13.905 e quelle dei lotti A-B-C-D. Sf totale mq. 125.980.

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NORMATIVA 1 - Per il lotto n° 1 della superficie fondiaria di 19.265 mq. può realizzarsi in ampliamento alla superficie coperta esistente di mq. 2.110 un

ulteriore “Sc” di mq. 5.596 nel rispetto dell’indice di fabbricabilità fondiario di 3 mc/mq. esteso all’intera area e delle distanze dagli edifici e dai fili stradali.

2 - Per i lotti dal n° 2 al n° 26 possono presentarsi soluzioni plano-volumetriche alternative nel rispetto dell’indice di copertura pari al 40% di

“Sf1”, della volumetria massima consentita, delle distanze tra fabbricati dai confini e dai fili stradali. 3 - L’altezza massima dei corpi di fabbrica potrà essere pari al rapporto tra il volume massimo consentito e la superficie coperta del fabbricato. 4 - Per ogni lotto dovrà essere realizzato e mantenuta a cura dei proprietari l’area a verde indicata nel piano. 5 - Sono consentite abitazioni ed uffici a primo piano secondo le tipologie di piano o con soluzioni alternative nei limiti del 10% del volume

massimo consentito per il lotto. 6 - Per le parti di piano contrassegnate con le lettere “A” - “B” già interessate da attività industriali potrà procedersi all’ampliamento delle parti

edificate esistenti purchè il totale delle superfici coperte esistenti e da realizzare sia contenuto nel 40% della superficie fondiaria e l’indice di fabbricabilità complessivo non superi i 3 mc/mq.

7 - Per la parte di piano contrassegnata dalla lettera “C”, già interessata da attività per trasformazione di prodotti agricoli, potrà richiedersi deroga

agli indici di PRG per ulteriori ampliamenti nel rispetto delle distanze dai nastri stradali. 8 - Per la parte di piano contrassegnata con la lettera “D” l’edificabilità è consentita nei limiti del 40% della superficie del lotto, del volume

massimo consentito di 3 mc/mq. delle distanze dal nastro stradale e con l’obbligo della formazione del verde ecologico indicato nel piano particolareggiato.

9 - Le recinzioni sulle strade e sui confini devono realizzarsi con muro dell’altezza massima di mt. 1,20 con sovrastante ringhiera in ferro.

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La normativa del P.R.G. vigente, approvato in via definitiva con Delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, come originariamente adottata con delibera del C.C. n. 74 del 12/03/1988, ha prescritto per la zona omogenea tipizzata “Cres” (Zona Residenziale Estensiva Stagionale) quanto viene qui di seguito testualmente riportato:

- ZONA RESIDENZIALE STAGIONALE - ESTENSIVA “RSe”

Interessa le parti improduttive del territorio ove si sono rilevate tendenze abitative nel corso della stagione estiva. (Vedi relazione). _____________________________________________________________________________________________________________________ Zona Territoriale Lotto minimo Superficie coperta max Volume max Iff = 0,085 mc/mq. Standards Urbanistici investita per abitazione > 18 mq. per ogni insediato St = Ha 337.92.50 L = mq. 2.500 Sc = mq. 66,50 mc. 200 It = 0,065 Ha 22.81.38 _____________________________________________________________________________________________________________________ Abitanti stagionali Ha 337.92.50 x 0,065 = mc. 219.651 = n. 2.745 80 D I S T A N Z E: a) - dalla viabilità mt. 19,00 b) - dal confine posteriore mt. 20,00 c) - dal confine destro mt. 14,00 e come da tipologia edilizia d) - dal confine sinistro mt. 17,00 PRESCRIZIONI PARTICOLARI: a) - Sono ammesse costruzioni di cisterne per deposito acque e raccolta acque piovane; b) - In assenza di rete fognante è ammessa la costruzione di cisterna a perfetta tenuta stagna munita di fossa biologica del tipo

“IMHOFF” o di depuratore per l’abbattimento batteriologico secondo la tabella “A” della Legge n. 319/1976; c) - Il restante terreno libero dovrà essere tenuto a coltura di ortaggi o con alberi da frutto. -

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Sono ammesse piante infruttifere nel numero massimo di dieci. d) - E’ ammessa la sola viabilità d’accesso all’abitazione e la formazione di piazzale antistante, di superficie non superiore a mq.

100 (cento). - e) - Per lotti di superficie superiore a mq. 5.000 è consentita la realizzazione di campi da tennis, basket, piscine, purchè non

occupino una superficie superiore al 10%. - f) - E’ ammesso l’accorpamento sino a mq. 10.000 g) - Il volume consentito può essere realizzato ad un solo piano o a piano terra + 1° piano (mt. 7,00 ). - h) - E’ ammessa la costruzione di porticati nei limiti del 20% della superficie coperta. - Per la zona saranno stabiliti i comparti ai fini dell’equa distribuzione dei diritti ed oneri e delle eventuali permute per la costituzione del lotto

minimo. - Gli oneri di urbanizzazione saranno rapportati ai costi per la realizzazione delle urbanizzazioni primarie e secondarie. - Per ogni comparto dovrà redigersi piano finanziario. -

- TIPOLOGIA DI MASSIMA -

( vedi allegati ) I volumi realizzabili sono incluse nel fabbisogno quindicennale perchè ad utilizzazione stagionale. - Parcheggio sul piazzale esterno. -

- STANDARDS URBANISITICI - - Per l’istruzione mq. 70.450 - Per attrezzature di interesse comune mq. 27.165 - Per parcheggi mq. 57.440 - Per spazi pubblici attrezzati per il gioco e lo sport mq. 73.083 TOTALE mq. 228.138

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Rapporto mq. 228.138 ∼ 84 mq. / abit. abit. 2.745 N. B. : - Possono presentarsi soluzioni alternative dai proprietari interessati per zone con estensione minima di 10 ettari, da attuare

sempre a comparto e da sottoporre all’adozione ed approvazione del Consiglio Comunale. - NORMATIVA COMUNE A TUTTE LE ZONE RESIDENZIALI:

- E D I L I Z I A R E S I D E N Z I A L E -

- N O R M A T I V A -

1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6

modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. - 2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le

tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -

3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare

proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -

- TIPOLOGIA EDILIZIE E LOTTIZZAZIONI -

A) - EDILIZIA PRIVATA

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La tipologia proposta per edilizia privata è puramente indicativa. - B) - EDILIZIA SOVVENZIONATA E CONVENZIONATA Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini

della verifica degli standards urbanistici. C) - ALLEGATI: 1° - Edilizia privata: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 2° - Edilizia privata: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 3° - Edilizia Sovvenzionata Unifamiliare: P.T. + 1° P. Lottizzazione - pianta – sezione 4° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 5° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione

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6° - Edilizia Convenzionata: P.T. + 1 P. Lottizzazione - piante - sezioni Si precisa: - che la predetta normativa, a seguito della definitiva approvazione con deliberazione della Giunta Regionale n. 1629 del

4/11/2003,, è stata definitivamente modificata sia per quanto riguarda la consistenza della superficie territoriale dell’intero comparto, conseguente allo stralcio di tutte le nuove previsioni residenziali aggiuntive rispetto al P.R.G. previgente, con conseguente ritipizzazione delle stesse come zona agricola E, sia per quanto riguarda il volume complessivo che è stato proporzionalmente ridotto;

- tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa

pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980; - con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente

indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento attuativo (P.P. e/o P.L.).

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La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per le zone commerciali “EDC” quanto di seguito riportato:

ZONE “EDc” - ZONA PER DEPOSITI ED ESPOSIZIONI COMMERCIALI

Superficie Territoriale Superficie Fondiaria Superficie Viaria Standards St = “EDc1” + “EDc2” + “EDc3” = Ha 12.32.40 Sf = Ha 4.95.92 Sv = Ha 6.06.60 Ha 1.29.88 Lotto minimo mq. 1.500 Superficie coperta Scmax = 0,30 SL Distacchi: dalla viabilità mt. 13,00 dal confine posteriore mt. 9,00 da un confine laterale mt. 8,00 dall’altro confine in aderenza H max = per la parte a deposito mt. 7,00 per la parte su porticato mt. 8,20 Volume massimo: Vmax = mc. 3.000 If = mc. 3.000 = 2 mc. / mq. 1.500 Area parcheggio nell’ambito del lotto

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0,30 x mq. 1.500 = mq. 450 = 4,50 x 80 mq. = mq. 360 100 Nella tavola sostitutiva sono indicati gli spazi a parcheggio esterni a carattere pubblico. - Sono ammessi fabbricati per depositi ed esposizioni non soggetti alla disciplina commerciale se non previsti nel relativo piano. - Possono pure insediarsi unità per lavorazione e commercializzazione di prodotti agricoli da esportare sul mercato nazionale ed

estero. - E’ possibile l’accorpamento sino ad un massimo di quattro lotti per la realizzazione di un solo edificio nel rispetto degli indici

innanzi indicati. - N. B. : La tipologia edilizia allegata è a carattere indicativo. - Può essere proposta altra soluzione nel rispetto degli indici soprariportati. - Anche per la soluzione urbanistica, se non consensualmente accettata, può proporsi un diverso assetto da approvarsi come piano di

lottizzazione nel rispetto della presente normativa. - Le zone sono da attuarsi a comparto. - Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati: - Con riferimento alle c.d. “zone Dc” – commerciali ed in particolare alla zona Dc1, la stessa è stralciata dalle previsioni di P.R.G. e ritipizzata quale zona Es – agricola speciale; ciò in relazione alla localizzazione ed alla contiguità con aree Es – agricola speciale poste a protezione del nucleo storico dell’abitato, emergente nel paesaggio e come tale da tutelare.

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- ZONA “E” -

Comprende tutta la parte a Nord – Sud ed Ovest del territorio Comunale con terreni in gran parte ad alta produttività con impianti irrigui. – St = comprende tutto il territorio comunale escluso il centro abitato con le zone di espansione per residenze, per attività artigianali, industriali e

commerciali. – - La minima unità colturale con possibilità edificatorie passa da mq. 5.000 a mq. 10.000; - Sono consentiti interventi di edificazione, nel rispetto dell’art. 9 delle LL.rr. n. 6 e n. 66/1979, con concessioni onerose ai sensi dell’art. 3 della L.

n. 10/1977, soltanto nelle aree del territorio agricolo non interessate da ambiti distinti e/o estesi previsti nel P.U.T.T. approvato dalla Regione Puglia e/o non assoggettate ad altri vincoli previsti dal P.R.G. e dalla normativa statale e regionale. Nelle aree interessate da ambiti estesi e/o distinti previsti dal P.U.T.T. e/o assoggettate ad altri vincoli è possibile soltanto il rilascio di concessioni a favore di coloro i quali siano in possesso del requisito di imprenditore agricolo, di coltivatore diretto o di bracciante agricolo secondo le modalità previste dall’art. 9, lett. a) della L. n. 10/1977 e dall’art. 9 della L.r. n.6/1979 come modificato dall’art. 2 della L.r. n.66/1979, previa acquisizione dei pareri e/o autorizzazioni e/o nulla-osta necessari secondo le previsioni delle Norme Tecniche del P.U.T.T. e/o del P.R.G..

- Indice di fabbricabilità fondiario 0,03 mc/mq.; - Altezza massima pari a mt. 4,00; - Superficie coperta: l’1% (uno per cento) dell’unità colturale; - Distanze dai confini: in assoluto mt. 10,00; - Dalla viabilità rurale non compresa nella comunale esterna: mt. 15,00; - Dalla strada a carattere autostradale Taranto-Brindisi: mt. 60,00; - Dalla statale Appia 7 ter: mt. 40,00; - Dalle provinciali e comunali di larghezza maggiore o uguale a mt. 10,50: mt. 30,00; - Dalle comunali esterne: mt. 20,00;

- NORME PARTICOLARI – Per le aziende con terreni non confinanti è ammesso l’accorpamento delle aree con asservimento delle stesse regolarmente trascritto e registrato a cura e spese del richiedente.- L’intervento di edificazione può avvenire su una delle particelle purché di superficie non inferiore a mq. 10.000 e nei limiti di 0,03 mc/mq. per tutti i terreni asserviti e purché l’accorpamento non superi i 20.000 mq.

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E’ vietata qualsiasi opera di edificazione e di qualsiasi altra opera di trasformazione del territorio all’interno della fascia di mt. 300 dalle gravine interessanti il territorio indicate nelle tavole al 5.000 ed al 10.000. Per terreni irrigui oltre l’intervento edilizio nei limiti di 0,03 mc/mq. è pure consentita la costruzione di cabine elettriche tipo “ENEL” e comunque di superficie coperta non superiore a mq. 20,00.- Per gli interventi di edificazione a scopo residenziale, l’abitazione dovrà essere munita di cisterna a tenuta stagna per il contenimento dei liquami e dotata di impianto di depurazione per l’abbattimento batteriologico secondo la tabella “A” della legge 319/ . Per le zone agricole ricadenti nella parte territoriale può consentirsi - Per le Masserie esistenti del territorio ed ancora in uso, possono eseguirsi solo opere di consolidamento e di ristrutturazione interne anche per l’uso

agro-turistico. Nuove strutture, qualora consentite dall’indice di fabbricabilità, devono essere realizzate a distanza di mt. 25 dal corpo principale della Masseria per non disturbare l’aspetto architettonico. Per i volumi aggiuntivi nell’ambito degli interventi agrituristici l’altezza massima consentita è fissata in mt. 4,00 (H max). Per le Masserie destinate ad attività agro-turistiche può consentirsi la realizzazione di piscina e di altre attrezzature sportive che non investano una superficie superiore a mq. 2.500.-

E’ prescritto l’obbligo di acquisizione del parere preventivo della Soprintendenza ai BB.AA.AA.AA.SS. per gli interventi da realizzare su aree e/o immobili assoggettati a vincoli specifici di competenza della stessa Soprintendenza negli elaborati del P.U.T.T. e/o del P.R.G..

STANDARDS URBANISTICI: Attrezzature di cui alle lettere a) e b) dell’art. 3 del D.M. 2/04/1968 nella misura di mq. 6 per insediato:

Le Masserie per uso agro-turistico sono le seguenti: - Masseria Mutata - “ Lella - “ S.Angelo - “ Angiulli Piccola - “ Angiulli Grande - “ Mannara - “ Vicentino - “ Galeasi

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- “ La Torre Sempre per le zone agricole, appare inoltre opportuno segnalare l’improcedibilità, allo stato attuale legislativo e giurisprudenziale, di concessioni in deroga ex art. 30 della L.r. n.56/1980 per interventi di edificazione rurali.

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- ZONA “Es” - Valgono tutte le norme della Zona “E” (riportate infra). In tale parte del territorio possono realizzarsi serre con strutture mobili prefabbricate e vivai con locali di deposito di attrezzature nei limiti di 0,03 mc./mq.- E’ ammesso un lotto minimo di superficie non inferiore a mq. 10.000 su cui potranno realizzarsi solo strutture mobili per serre.

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- ZONA “Ec” (Zona agricola utilizzabile a cave di tufo)

E’ indicata nelle tavole di Piano Regolatore con apposito retino. - - In tale zona possono aprirsi cave di tufo il cui bordo limitrofo a qualsiasi tipo di viabilità dovrà distare mt. 10 dal limite della banchina

stradale; - La profondità di sfruttamento delle cave non può essere superiore a mt. 8,00 dal piano di campagna con l’obbligo dell’eliminazione di

eventuali cippi tufacei non utilizzabili, al fine di avere il piano di base perfettamente livellato; - Ad esaurimento cave il fondo dovrà essere colmato con uno strato di terreno drenante per uno spessore medio di cm. 50 - 60 per la

riutilizzazione ad uso agricolo. - Prima della sua utilizzazione la cava dovrà essere recintata con paletti e rete metallica. - E’ consentita la costruzione di locali per ricovero attrezzature e per custode non superiore a 300 mc. da sviluppare ad uno o due livelli

sempre che l’estensione del terreno da sfruttare a cava non sia inferiore ad un ettaro. - - Per le cave esistenti in altre zone possono essere utilizzate senza ampliamento di superficie sino alla profondità di mt. 8,00 dal piano di

campagna su autorizzazione comunale. - Quanto innanzi compatibilmente con il rispetto delle disposizioni statali e/o regionali vigenti in materia.

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- ZONA “Ed” - (Zona per discarica pubblica controllata)

E’ indicata nelle tavole di Piano Regolatore Generale con apposito retino: - Ricade nella zona “Fantiano” in cave esaurite; - Ai fini antinquinanti del sottosuolo prima della loro utilizzazione dovrà spianarsi il fondo della cava e reso impermeabile con uno strato di

argilla dello spessore di cm. 50 da compattare per determinare un fondo uniforme e compatto e con manto in polietilene ad alta densità che dovrà interessare pure le pareti verticali;

- I liquami e le acque piovane dovranno essere raccolte in apposite cisterne stagne con pompa ad immersione per l’estrazione dei liquami ed

il trasporto con carro botte per l’immissione nelle opere terminali di fognatura; - Per ogni metro di spessore di materiale discaricato e compattato dovrà stendersi uno strato uniforme di terra o tufina per uno spessore di

cm. 30-40 e così di seguito sino allo strato superiore da ricoprire con uno strato di terreno vegetale per la riutilizzazione a scopo agricolo ad esaurimento della discarica. E’ ammessa la costruzione di locali a piano terra per ricovero automezzi per uffici e per custode di superficie non superiore a mq. 150.

La discarica dovrà essere dotata di camini per scarico gas da bruciare con apposito bruciatore ad intervento automatico posti in testa ai camini. –

Quanto innanzi compatibilmente con il rispetto delle disposizioni statali e/o regionali vigenti in materia.

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- ZONE BOSCATE - Sono indicate nelle tavole di P.R.G. con apposito retino: Sono comprese la Pineta Frantella, la Pineta Fantiano, La Pineta Noce-Paparazio, la Pineta Comunale. In tali parti del territorio è vietata qualsiasi attività edilizia, ad eccezioni delle recinzioni da realizzare in muratura ciclopica in pietra calcarea o a secco con sovrastante rete metallica sostenuta da paletti. Nell’ambito delle zone pinetate sono ammessi viali frangifuoco che dovranno essere autorizzati su progetto da presentare per l’approvazione. Sono ammesse opere di piantumazione, mentre per lo snellimento o il diradamento deve ottenersi l’autorizzazione da parte della Forestale. Nella fascia perimetrale di 300 mt. i progetti per le opere di edificazione, devono essere sottoposti al parere preventivo della Forestale e dell’ufficio Urbanistico Regionale. Per la pineta Frantella è stato redatto il progetto di parco attrezzato con normativa di utilizzazione. La pineta Frantella, di proprietà Comunale e destinata ad uso pubblico, ha la superficie di Ha 47.61.45.

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La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per la zona turistico - alberghiera “Ta” quanto di seguito riportato:

- ZONA “ TURISTICA - ALBERGHIERA” -

Superficie Territoriale a Sud Ha 28.41.60 Superficie Territoriale a Nord - Est Ha 2.94.00

Nella zona Territoriale a Sud è ammesso l’indice di fabbricabilità territoriale di 0,05 mc. / mq. per le seguenti attività: - Albergo centralizzato dell’altezza massima di mt. 18,50 con cellule a solo piano terra per famiglie della superficie massima di mq. 70 con

corpi di fabbrica in aderenza posti ad esedra attorno all’albergo centralizzato con interposto spazio interno a patio dell’altezza minima di mt. 20. -

- Il numero delle cellule non potrà essere superiore a 15 Hmax 4,50. - - Nella zona potranno realizzarsi campi di “HOKEY” , piste per pattini a rotelle, campi da tennis e di basket, piscina scoperta, galoppatoio,

campi di bocce. - - Il progetto esteso all’intera zona, ricadendo in zona paesaggistica vincolata oltre al parere della Commissione Edilizia ed all’approvazione

del Consiglio Comunale dovrà essere sottoposto al benestare della Sovrintendenza ai Beni Culturali, all’Assessorato Regionale al Turismo ed all’Assessorato all’Urbanistica. Qualsiasi opera di edificazione deve distare mt. 200 dal ciglio della Gravina. Quanto riportato nel piano è puramente indicativo. La preesistente masseria potrà essere ristrutturata all’interno per uso agro-turistico con ricettività stagionale.

- Nella zona territoriale a Nord è ammesso l’indice di fabbricabilità territoriale di 0,075 mc. / mq. per le sottoindicate attività edificatorie: Albergo a piano terra e tre piani superiori e piano seminterrato per impianti tecnologici. Nell’ambito della zona potranno realizzarsi campi di bocce, campi da tennis, basket, piscina scoperta o coperta.

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Il progetto stesso all’intera zona, oltre al parere della Commissione Edilizia dovranno riportare il parere favorevole dell’Assessorato

Regionale allo Sport e Turismo prima della approvazione del Consiglio Comunale. -

Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati: - Con riferimento alla zona omogenea Ta2 (turistico-alberghiera) nonché alla ulteriore zona alberghiera (ancora da

individuare – delib. di C.C. n. 74), le stesse sono stralciate dalle previsioni di P.R.G. e ritipizzata zona agricola E, attesa la carenza di motivazione in ordine al dimensionamento ed alla localizzazione peraltro in zone di rilevante interesse ambientale.

Per quanto riguarda la masseria presente in zona Ta2, per la stessa potrà valutarsi, ove ricorrano i presupposti, l’opportunità di inserirla nell’ambito di quelle utilizzabili per attività agro-turistiche.

In tutti i casi, comunque, gli eventuali volumi aggiuntivi, se consentiti, dovranno posizionarsi ad una distanza non inferiore di mt. 200 dal ciglio della vicina Lama Pensiero che necessita di una adeguata fascia di rispetto sufficientemente ampia ove non deve consentirsi alcuna modificazione dei luoghi.

Per quanto riguarda in particolare la zona Ta1, la stessa viene riconfermata nella destinazione proposta dal presente P.R.G. in quanto di ridotte dimensioni e risultata già interessata da insediamenti di tipo turistico.

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- ZONA A “VINCOLO IDROGEOLOGICO” -

Le zone a vincolo idrogeologico sono indicate nelle tavole di piano con apposito retino. Tavola al 5.000. Gli interventi edilizi in tale zona sono consentiti nel rispetto dell’art. 9 della L. R. n. 6 e succ. mod. e int., e dell’art. 51 della L. R. n. 56/80 e subordinati al rispetto dei seguenti parametri: Superficie fondiaria minima del lotto: 30.000 mq.; Indice di fabbricabilità fondiaria: 0,01 mc./mq.; Hmax: mt. 4,00. Non è possibile alcun accorpamento fra lotti non contigui. E’ richiesto il parere preventivo degli Uffici Regionali Forestali. Non è ammessa alcuna edificabilità in zone assoggettate a vincoli aggiuntivi e nelle parti a compluvio.

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- ZONE A “VINCOLO PAESAGGISTICO” - In tali zone sottoposte a “vincolo paesaggistico”, comprese le fasce di rispetto, è vietata qualsiasi edificazione. Sono indicate nelle tavole al 5.000 e al 10.000 con apposito retino: A) comprendono le gravine: Riggio Fantiano Lama Pensieri Fullonese S. Biagio B) la parte a monte della zona “Cse 167” (versante nord) C) Monte Salete D) zona Grotte Masseria Noce Per le gravine è ammessa la forestazione lungo i costoni, su preventivo nulla-osta Regionale, l’esecuzione di opere di ritrovamenti archeologici a cura della Sovrintendenza Archeologica, di ripresa di affreschi, di restauro su iniziativa comunale e sotto la direzione della Soprintendenza ai Monumenti, opere di illuminazione ed opere di accesso alle gravine i cui progetti devono riportare il parere favorevole della Soprintendenza ai Beni Culturali dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali prima dell’approvazione del Consiglio Comunale.

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- ZONA PER PARCO GIOCHI - E’ l’area compresa tra la superstrada ed il lato Sud perimetrante il campo sportivo comunale, la via Aldo Moro ed il complesso

sportivo costituito dai campi di basket, pallavolo, piscina coperta. - Su tale zona possono sostare attrezzature mobili per parco giochi nelle ricorrenze festive. - E’ vietata qualsiasi opera edilizia stabile. -

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La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per zona destinata a viabilità quanto di seguito riportato:

- VIABILITA’ ESTERNE A SCORRIMENTO VELOCE -

Lungo le viabilità esterne a scorrimento veloce possono realizzarsi stazioni di servizio per distribuzione carburanti, con impianti fissi di distribuzione a distanza di mt. 60,00 dal ciglio stradale. -

L’area della stazione, dotata di ingresso e uscita, ad innesto tangenziale di ampiezze non superiori a mt. 5,00, sarà separata dalla viabilità

principale da aiuola spartitraffico della larghezza minima di mt. 6,00. - Sono ammesse costruzioni per deposito lubrificanti e per accessori di emergenza auto e per servizi igienici pubblici di superficie non superiore a mq. 50 su lotto minimo di mq. 5.000. -

Per lotti di superficie pari o superiore a mq. 10.000 è ammessa pure la costruzione di bar-ristoro con superficie aggiuntiva di mq. 100. - I tracciati della viabilità esterne possono in sede progettuale subire lievi modifiche nel caso interessino impianti produttivi ad alta redditività

o manufatti di pregio ambientale. - Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati: - Con riferimento alla linea ferroviaria ed alla viabilità di Piano in particolare alla c.d. ‘Strada a Scorrimento Veloce’

all’interno dell’abitato e alla già realizzata ‘Superstrada Brindisi-Taranto’, si prescrive la individuazione di idonee fasce di rispetto secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni legislative.

Fermo restando quanto innanzi detto, le N.T.E. devono prevedere anche una specifica disciplina urbanistica per la viabilità di Piano, finalizzata all’indirizzo della futura progettazione che dovrà tenere presente la situazione orografica e le preesistenze storico-artistiche ed ambientali delle aree interessate.

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La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “C1” quanto di seguito riportato:

“ COMPARTO N. 1 “ Volumi edificabili Superficie Territoriale

Superficie viaria Superficie fondiaria

Standards Urbanistici

Edilizia privata Edilizia Sovvenzionata

Edilizia Convenzionata

St = Ha 32.49.60

Svp = 9.90.44

Ha 13.43.48

Ha 9.15.68

VEp = mc. 301.750

VEsu = mc. 7.632 VEsp = 148.278,50

VEc = mc. 45.880

Vt = Volume totale: VEp = 301.750 + VEsu = 7.632 + VEsp = 148.278,50 + VEc = 45.880 = mc. 503.540 Abianti da insediare: Vedi sottozone: 3.017 + 76 + 382 + 1.101 + 459 = 5.035 Standards Urbanistici: mq/abit. 91.568 = 18,18 mq. 5.035 Rapporto art. 2 Legge 28/01/1977 n. 10, VEsu 7.632 + VEsp 148.278,50 + VEc 45.880 201.790,50 = 40,07% Vt 503.540,50 503.540,50 Indice Territoriale It = mc. 503.540,50 = 1,549 mc. / mq. 324.960

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UNITA’ COMMERCIALE NELL’AMBITO DEL COMPARTO 1° - Sottozona - Edilizia Privata Ep ( P.T. + 3 P.) con cantinato 2° - Sottozona - Edilizia Sovvenzionata Unifamiliare Esu ( P.T. + 1 P.) 3° - Sottozona - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare Esp ( P.T. + 3 P.) 9 appartamenti 4° - Sottozona - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare Esp ( P.T. + 4 P. ) 12 appartamenti 5° - Sottozona - Edilizia Convenzionata Unifamiliare Ec ( P.T. + 1 P. ) Superficie Fondiaria Sf = mq. 3.215,96 Superficie Coperta Sc = mq. 475,56 P.T. + 1° Piano con cantinato Altezza massima mt. 7,50 Iff = 3566,70 = 1,11 mc. / mq. 3215,80 La superficie coperta è divisibile in unità commerciale a P.T. + 1° P. Piano diversificate secondo le superfici minime delle tabelle

merceologiche che vengono stabilite col piano commerciale.- La sagoma d’ingombro è puramente indicativa; può essere modificata purchè restino invariate le superfici coperte e le aree di pertinenza. -

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- COMPARTO “C1EP” - 1 SOTTOZONA - P.T. + 3P. CON CANTINATO _________________________________________________________________ ___________________________________________________________________________________________________________________ Utilizzazione Superficie Lotto Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità _____________________________________________________________________________________________________________________ Edilizia privata SL = mq. 1.000 Sc = mq. 316 mt. 12,40 + 1,05 = mt. 13,45 mc. 4.250 If = 4.250 = 4,25 mc/mq.

1.000 _____________________________________________________________________________________________________________________ Dalla tavola sostitutiva: La 1 sottozona comprende n. 62 lotti da 1.000 mq. - dal n° 1 al n° 16; dal n° 19 al n° 36; dal n° 38 al n° 43; - dal n° 46 al n° 53; dal n° 56 al n° 59; dal n° 61 al n° 70. Gli altri lotti hanno le seguenti superfici: Lotto n° 37 mq. 1333,20 - Lotto n° 44 mq. 1333,20;

Lotto n° 45 mq. 1333,20 - Lotto n° 54 mq. 1333,20;

Lotto n° 55 mq. 1878,60 - Lotto n° 60 mq. 1727,10;

Lotto n° 71 mq. 1878,60 - Lotto n° 17 mq. 1408,00;

Lotto n° 18 mq. 1468,00 -

Totale mq. 13.693

Superficie fondiaria: n. 62 lotti x 1.000 mq. = Sf = mq. 62.000

Lotti n. 17 - 18 - 37 - 44 - 45 - 54 - 55 - 60 - 71 = “ = Sf = mq. 13.693

Sf = 75.693 mq.

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Volume totale n. 71 x 4.250 mc. = Vt = mc. 301.750 - Edifici in aderenza Indice di fabbricabilità medio: mc. 301.750 = If medio = 3,986 mc. / mq. - Distanze: mq. 75.693 dalla viabilità mt. 10,00 dal confine posteriore mt. 9,30 Abitanti: Vt = 301.750 = 3.017 - Rapporto H tra edifici pareti interne 100 100 D

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- COMPARTO “ C1Esu “ - 2^ Sottozona - P. T. + 1 P. - Utilizzazione Unifamiliare

Superficie Lotto mq. 230

Superficie Coperta mq. 95,15

Superficie utile P.T. mq. 42,52 + 1° p. mq. 70,48 = mq. 113 = mq. 95 + 18

Altezza massima mt. 6,10 - N.B. (escluso muretto d’attico)

Volume massimo mc. 477

Indice di fabbricabilità If = 477 mc./230 mq. = 2,074 mc. / mq.

Dalla tavola sostitutiva: La 3^ sottozona comprende: n. 16 lotti Case a schiera Superficie fondiaria: 230 mq. x n. 16 lotti mq. 3.680 Distanze: dalla viabilità mt. 7,50 Volume totale mc. 477 x n. 16 lotti mc. 7.632 dal confine posteriore mt. 5,50 Indice di fabbricabilità: 7.632 = 2,074 mc. / mq. Rapporto max tra Edifici - parti interne 3.680 Abitanti Vt = mc. 7.632 = 76 abitanti H = 6,10 = 0,554 mt. / mt. mc. 100/abit. D 11,00 Altezza virtuale mc. 477 = 4,22 4,50 113 N.B.: Gli edifici possono avere l’altezza sino a mt. 7,00 se rialzati dal piano di campagna. -

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- COMPARTO “ C1Esp “ - 3^ Sottozona P. T. + 3 P. - 9 appartamenti -

Utilizzazione Superficie Lotto

Superficie Coperta

Superficie utile piano terra per autorimessa

Rapporto per abitazione

Superficie utile complessiva appartamento

Volume massimo

Indice di fabbricabilità

Altezza massima

Edilizia Sovv. plurifam.

mq. 1082,75 mq. 365 mq. 162 mq. 162/9 =18 95 mq. x 9 = mq. 855

mc. 3817,18 If = 3817,18 / 1083 = 3,52 mc. / mq.

mt. 11,50

Dalla tavola sostitutiva: La 3^ - Sottozona comprende : n. 10 lotti dal n. 1 al n. 10 Edifici in aderenza laterale Superficie fondiaria 1082,75 x 10 lotti = mq. 10.827,50 Distanze: dalla viabilità mt. 7,50 Volume totale: 10 x mc. 3.817,18 = mc. 38.171,80 dal confine posteriore mt. 11,50

Indice di fabbricabilità If mc. 38.171,80 = 3,525 mc. / mq. Rapporto tra facciate interne di edifici H = 11,30 = 0,49 mt./mt. D 23,00 Abitanti Vt = mc. 38.171,80 = 382 Altezza virtuale mq. 3817,18 = 4,46 < 4,50 100 mc. 100 / abit. mq. 855

Page 93: Allegati

63

- COMPARTO “ C1Esp “ - 4^ Sottozona P. T. + 4 P. - ( 12 appartamenti ) Utilizzazione Superficie

Lotto Superficie Coperta

Superficie utile P.T. per autorimessa

Rapporto appartamento

Superficie utile complessiva

Volume massimo

Indice di fabbricabilità

Altezza massima

Edilizia Sovv. plurifamiliare

mq. 1082,75 mq. 365 mq. 198,12 198,12 / 12 = 16,51

mq. 1140+198,12 = mq. 1338,12

mc. 5004,85 If = 5004,85 / 1083 = 4,62 mc./mq.

mt. 14,50

La 4^ Sottozona comprende n. 22 lotti : dal n. 11 al n. 32 Edifici in aderenza laterale Superficie fondiaria mq. 1082,75 x 22 lotti = mq. 23.820,50 Sft Distanze dalla viabilità mt. 7,50 Volume totale mc. 5004,85 x 22 = mq. 110.106,70 Distanze dal confine posteriore mt. 11,50 Rapporto tra facciate interne di edifici Indice di fabbricabilità If = 110.106,70 = 4,62 mc. / mq. H = 14,20 = 0,617 mt./mt. 23.820,50 D 23,00 Abitanti: mc. 110.106,70 = 1.101 abit. Altezza virtuale: 100 abit. mc. 5.004,85 = 3,74 < 4,50 mq. 1.338,12

Page 94: Allegati

64

- COMPARTO “ C1Ec “ - 5^ Sottozona P. T. + 1° P. - Utilizzazione Superficie Lotto Superficie Coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità Edilizia Convenzionata unifamiliare

mq. 276 Sc = mq. 134 H = 6,40 H = 7,50 se rialzato

Vmax mc. 740 If = mc. 740 / 276 = 2,68 mc. / mq.

Dalla tavola sostitutiva: La 5^ Sottozona comprende: n. 62 lotti Case in aderenza laterale Superficie fondiaria n. 62 lotti x mq. 276 = 17.112 mq. Distanze: dalla viabilità mt. 7,50 dal confine posteriore mt. 5,00 Volume totale: n. 62 x mc. 740 = mc. 45.880 Rapporto H = tra edifici parti interne D Abitanti: Vt = 45.880 = 459 abitanti H = 7,00 = 0,7 mt./mt. 100 100 mc./ abit. D 10,00 La superficie utile dell’alloggio è stabilita nel massimo di mq. 140. - Il Comune per le particolari attività della popolazione dedita in

massima parte all’agricoltura ha stabilito per le pertinenze della residenza una superficie pari al 40% di quella utile per le residenze. - Recinzione sulle strade e sui confini: muretto in pietra o in tufo dell’altezza di mt. 1,00 con sovrastante ringhiera in ferro dell’altezza di mt.

1,20. -

Page 95: Allegati

65

- TIPOLOGIA EDILIZIA E LOTTIZZAZIONI - A) - EDILIZIA PRIVATA Per l’edilizia privata può proporsi una diversa lottizzazione nel rispetto degli indici di fabbricabilità, del numero dei piani e delle

distanze innanzi indicate. - La tipologia edilizia per edilizia privata è puramente indicativa. - B) - EDILIZIA SOVVENZIONATA E CONVENZIONATA Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona “ Legge 18/04/1962 n. 167. - 1° - Edilizia privata: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 2° - Edilizia Sovvenzionata Unifamiliare: P.T. + 1° P. Lottizzazione - pianta - sezione 3° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 4° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 5° - Edilizia Convenzionata: P.T. + 1° P. Lottizzazione - pianta – sezione

Page 96: Allegati

66

NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

- E D I L I Z I A R E S I D E N Z I A L E -

- N O R M A T I V A - 1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6

modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. - 2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le

tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -

3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare

proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -

- TIPOLOGIA EDILIZIE E LOTTIZZAZIONI -

A) - EDILIZIA PRIVATA La tipologia proposta per edilizia privata è puramente indicativa. - B) - EDILIZIA SOVVENZIONATA E CONVENZIONATA Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini

della verifica degli standards urbanistici.

Page 97: Allegati

67

C) - ALLEGATI: 1° - Edilizia privata: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 2° - Edilizia privata: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 3° - Edilizia Sovvenzionata Unifamiliare: P.T. + 1° P. Lottizzazione - pianta - sezione 4° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 5° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 6° - Edilizia Convenzionata: P.T. + 1 P. Lottizzazione - piante - sezioni Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati:

Page 98: Allegati

68

- tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980;

- con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento attuativo (P.P. e/o P.L.).

Page 99: Allegati

69

La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “C2” quanto di seguito riportato:

“ COMPARTO N. 2 “ Volumi edificabili Superficie Territoriale

Superficie viaria Superficie fondiaria

Standards Urbanistici

Edilizia privata bifamiliare

Edilizia Sovvenzionata Unifamiliare

Edilizia convenzionata

Ha 33.25.60 Sv = Ha 15.00.23 Sf = Ha 13.04.81 Ha = 5.20.56 VEp = mc. 162.240 VEsu = mc. 50.085 VEc = mc. 51.800 Volume totale : VEp = mc. 162.240 + VEsu mc. 50.085 + VEc mc. 51.800 = Vt mc. 264.125 - mc. 10.680 per preesistenze = mc. 253.445 Abitanti da insediare e insediati (Vedi sottozone) 1.622 + 508 + 518 = n. 2.198 abitanti. Standards Urbanistici per abitante = mq. 52.056 = 23,68 mq. / abit. n. 2.198 abit. Rapporto art. 2 Legge 28/01/1977, n. 10 VEsu + VEc = mc. 50.085 + mc. 51.800 = 40,20% Vt 253.445 IL COMPARTO “C2” SI SUDDIVIDE: - 1^ sottozona - Edilizia privata “Ep” = (P.T. + 1° P.) - 2^ sottozona - Edilizia sovvenzionata “Esu” = (P.T. + 1° P.) - 3^ sottozona - Edilizia convenzionata “Ecu” = (P.T. + 1° P.)

Page 100: Allegati

70

Indice territoriale It = mc. 264.125 = 0,794 mc. / mq. mq. 332.560

Page 101: Allegati

71

- COMPARTO N. 2 “C2EP” - 1 SOTTOZONA - Utilizzazione Superficie lotto

minimo Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità

su lotto Edilizia privata Sl = mq. 700 Sc = mq. 140 Hmax = mt. 7,00 Vmax = mc. 960 If = mc. 960/mq.700 =

1,37 mc. / mq. Dalla tavola sostitutiva: A) - I lotti da mq. 700 sono indicati con la seguente numerazione: 4 - 5 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 24 - 25 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 34 - 36 - 40 - 41 - 42 - 43

44 - 45 - 47 - 48 - 49 - 50 - 51 - 53 - 54 - 55 - 56 - 57 - 60 - 61 - 62 - 63 - 64 - 65 - 66 - 67 - 68 - 69 - 70 - 71 - 73 - 74 - 75 - 76 - 77 - 84 - 86 - 87 - 93 - 94 - 95 - 103 - 113 - 114 - 118 - 119 - 120 - 121 - 126 - 127 - 128 - 129 - 130 - 131 - 133 - 134 - 135 - 136 - 137 - 138 - 139 - 140 - 141 - 143 - 144 - 145 - 146 - 147 - 148 - 149 - 150 - 151 - 152 - 153 - 154 - 155 - 156 - 157 - 158 - 159 - 160 - 161 - 162 - 163 - 164 - 165.

Totali lotti n. 111 da mq. 700. Superficie fondiaria n. 111 x 700 = mq. 77.700 V = lotti n. 111 x mc. 960 = mc. 106.560. - B) - I lotti di superficie maggiore sui quali potrà realizzarsi la stessa superficie coperta di mq. 140 e lo stesso volume di mc. 960 sono i seguenti: A riportare mc. 106.560 - Lotto n. 1 = mq. 998 - Lotto n. 109 = mq. 825 mc. 106.560 - Lotto n. 2 = mq. 1.285 - Lotto n. 110 = mq. 775

Page 102: Allegati

72

- Lotto n. 3 = mq. 730 - Lotto n. 111 = mq. 725 - Lotto n. 6 = mq. 702 - Lotto n. 112 = mq. 725 - Lotto n. 23 = mq. 1.000 - Lotto n. 115 = mq. 750 - Lotto n. 37 = mq. 1.302 - Lotto n. 116 = mq. 787 - Lotto n. 38 = mq. 900 - Lotto n. 117 = mq. 800 - Lotto n. 46 = mq. 1.078 - Lotto n. 123 = mq. 1.075 - Lotto n. 52 = mq. 800 - Lotto n. 124 = mq. 812 - Lotto n. 58 = mq. 750 - Lotto n. 125 = mq. 812 - Lotto n. 59 = mq. 750 - Lotto n. 132 = mq. 1.000 - Lotto n. 78 = mq. 850 - Lotto n. 142 = mq. 812 - Lotto n. 79 = mq. 725 - Lotto n. 80 = mq. 737 Superficie fondiaria Sf = mq. 37.193 - Lotto n. 81 = mq. 737 - Lotto n. 82 = mq. 725 - Lotto n. 83 = mq. 737 Lotti n. 46 x V = mc. 960 = 44.160 - Lotto n. 85 = mq. 737 - Lotto n. 88 = mq. 750 - Lotto n. 89 = mq. 737 - Lotto n. 90 = mq. 750 - Lotto n. 91 = mq. 737 - Lotto n. 92 = mq. 737 - Lotto n. 96 = mq. 750 - Lotto n. 97 = mq. 725 - Lotto n. 98 = mq. 750 - Lotto n. 99 = mq. 750 - Lotto n. 100 = mq. 750 - Lotto n. 102 = mq. 1.350 - Lotto n. 104 = mq. 712 - Lotto n. 105 = mq. 762 - Lotto n. 106 = mq. 750 - Lotto n. 107 = mq. 750 - Lotto n. 108 = mq. 737 A riporto 150.720 A riporto mc. 150.720

Page 103: Allegati

73

C) - Lotti di superficie di mq. 1.500 sui quali potrà realizzarsi un volume doppio di mc. 1.920 e con superficie coperta doppia nel rispetto delle distanze dai confini e dalle strade:

- Lotto n. 82 = mq. 2.000 - Lotto n. 26 = mq. 1.535 - Lotto n. 33 = mq. 1.722 - Lotto n. 35 = mq. 1.596 - Lotto n. 39 = mq. 1.690 - Lotto n. 72 = mq. 3.985 mq. 12.518 Lotti n. 6 x Vmc. 1920 = mc. 11.520 TOTALE mc. 162.240

TIPOLOGIA EDILIZIA: Case bifamiliari isolate DISTANZE: - Dalla viabilità mt. 8,00 - Dai confini laterali minimo mt. 6,00 PREESISTENZE EDILIZIE: Possono determinarsi ampliamenti di superfici coperte e sopraelevazioni a 1° piano nei limiti

dell’indice di fabbricabilità fondiario di 1,37 mc. / mq. consentito per il lotto tipo di mq. 700 e rispetto delle distanze dalle strade e dagli edifici secondo il D. M. 2 aprile 1986.

RECINZIONI: La recinzione sulle strade e sui confini deve essere realizzata con muretto in pietra o in tufo

dell’altezza di mt. 1,00 con ringhiera sovrastante dell’altezza di mt. 1,20. -

Page 104: Allegati

74

- COMPARTO “C2Esu” - 2 SOTTOZONA - P. T. + 1° P. - Utilizzazione Superficie Lotto Superficie coperta

max Superficie utile Altezza massima Volume

massimo Indice di fabbricabilità fondiaria

Edilizia Sovvenzionata Unifamiliare

L = mq. 230

mq. 100,00

P.T. mq. 42,52 + 1° P. mq. 70,48 = mq. 113 = mq. 95 + mq. 18

mt. 6,00 N.B. escluso muretto d’attico

Vmax = mc. 477

If = 477 mc. / 230 mq. = 2,07 mc. / mq.

DALLA TAVOLA SOSTITUTIVA: La 2^ Sottozona comprende n. 105 lotti Case in aderenza laterale Superficie fondiaria n. 105 x mq. 230 = mq. 24.150 Distanze: dalla viabilità mt. 7,50 dal confine posteriore mt. 5,50 Volume totale: n. 105 x mc. 477 = mc. 50.085 Rapporto max tra edifici (parti interne) H = 6,80 = 0,618 mt. / mt. D 11,00 Indice di fabbricabilità: Recinzione sulle strade e sui confini: Muretto in pietra dell’altezza di mt. 1,00 If = mc. 50.085 = 2,07 mc. / mq. con sovrastante ringhiera in ferro dell’altezza di mt. 1,20. - Abitanti Vt = mc. 50.085 = n. 500 abit. 100 100 mc./abit. N.B.: Gli edifici possono avere l’altezza di mt. 7,00 se rialzati dal piano di Altezza virtuale = mc. 477 = 4,22 < 4,50 campagna. - 113

Page 105: Allegati

75

- COMPARTO “C2EC” - 3 SOTTOZONA - P. T. + 1° P. - Utilizzazione Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità Superficie Lotto Edilizia Convenzionata unifamiliare

Sc = mq. 140

H = 6,40 H = 7,50 se rialzata

Vmax = mc. 740

If = mc. 740/276 = 2,68 mc. / mq.

Sl = mq. 276

Dalla tavola sostitutiva: La Sottozona comprende Superficie fondiaria: n. 70 lotti x mq. 276 = mq. 19.320 Fabbricati in aderenza laterale Volume totale: n. 70 lotti x mc. 740 = mc. 51.800 Distanze dalle viabilità mt. 7,50 Distanze dal confine posteriore mt. 5,00 Indice di fabbricabilità: mc. 51.800 = 2,68 mc. / mq. Rapporto H = tra edifici parti interne mq. 19.320 D Abitanti da insediare: Recinzione sulle strade e sui confini: Vt = 51.800 = n. 518 abit. Muretto in pietra dell’altezza di mt. 100 mc./ab. 100 1,00 con sovrastante ringhiera in fer- ro dell’altezza di mt. 1,20. - La superficie utile dell’alloggio è stabilita nel massimo di mq. 140. - Il Comune, per le particolari attività della popolazione dedita in massima parte all’agricoltu- N.B.: Gli edifici possono avere l’altezza di ra ha stabilito per le pertinenze delle residenze una superficie pari al 50% di quel- mt. 7,50 se rialzati dal piano di la utile per le residenze. - campagna. –

Page 106: Allegati

76

NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

- E D I L I Z I A R E S I D E N Z I A L E -

- N O R M A T I V A - 1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6

modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. - 2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le

tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -

3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare

proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -

- TIPOLOGIA EDILIZIE E LOTTIZZAZIONI -

A) - EDILIZIA PRIVATA La tipologia proposta per edilizia privata è puramente indicativa. - B) - EDILIZIA SOVVENZIONATA E CONVENZIONATA Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini

della verifica degli standards urbanistici.

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77

C) - ALLEGATI: 1° - Edilizia privata: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 2° - Edilizia privata: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 3° - Edilizia Sovvenzionata Unifamiliare: P.T. + 1° P. Lottizzazione - pianta - sezione 4° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 5° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 6° - Edilizia Convenzionata: P.T. + 1 P. Lottizzazione - piante - sezioni Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati:

Page 108: Allegati

78

- viene ridimensionata sia la consistenza della superficie territoriale dell’intero comparto, conseguentemente allo stralcio di

tutte le nuove previsioni residenziali aggiuntive rispetto al P.R.G. previgente con conseguente ritipizzazione delle stesse come zona agricola E, sia il volume complessivo che è stato proporzionalmente ridotto da mc. 242.765 a mc. 97.726;

- tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa

pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980; - con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente

indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento attuativo (P.P. e/o P.L.).

Page 109: Allegati

79

La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “C3” quanto di seguito riportato:

- COMPARTO n. 3 -

Superficie territoriale

Superficie viaria Superficie fondiaria

Standards Urbanistici

Edilizia Privata Edilizia Sovvenzionata Volumi preesistenti utilizzabili ricadenti in aree fondiarie mc. 6.581. Edilizia privata realizzabile mc. 90.854 - 6.581 = mc. 84.273

S.T. Ha 9.36.40 SVP = Ha 03.00.06 Ha = 03.56.16 mq. 2.80.18 VEP = mc. 90.854 VESP = mc. 56.209 V.t. = Volume totale = VEP = 90.854 + VESP = 56.209 = mc. 147.063 Abitanti insediati e da insediare = 909 + 562 = 1.471 Standards Urbanistici mq. / abit. mq. 28.018 = 19,04 18 mq. abit. 1.471 Rapporto art. 2 Legge 28/01/1977 n. 10 VESP = 56.209 = 0,382 Considerando le preesistenze utilizzabili il rapporto Vt. 147.063 aumenta. VESP = 56.209 = 40,01 ( 147.063 - 6.581) Indice Territoriale It = mc. 155.085 = 1,60 mc. / mq. 96.640 1^ Sottozona - Edilizia Privata EP (P.T. + 3 P.) con cantinato 2^ Sottozona - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare ESP (P.T. + 3 P.) 9 appartamenti 3^ Sottozona - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare ESP (P.T. + 4 P.) 12 appartamenti. -

Page 110: Allegati

80

- COMPARTO “C3EP“ - 1^ SOTTOZONA P.T. + 3 P. con cantinato - Utilizzazione Superficie Lotto Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità Edilizia privata

S.L. = mq. 1.000

Sc = mq. 316 12,40 + 1,05 = mt. 13,45

mc. 4.250

If = 4,25 mc. / mq.

DALLA TAVOLA SOSTITUTIVA: La 1^ sottozona comprende 18 lotti di cui 10 di mq. 1.000 per un volume complessivo di mc. 42.500. - Gli altri lotti hanno le sottoindicate superfici: - Lotto n. 6 mq. 1.534 - volume massimo 6.521 - Lotto n. 11 mq. 1.727 - volume massimo 7.340 - Lotto n. 12 mq. 1.404 - volume massimo 5.967 - Lotto n. 13 mq. 1.292 - volume massimo 5.491 - Lotto n. 14 mq. 1.520 - volume massimo 6.460 - Lotto n. 15 mq. 1.520 - volume massimo 6.460 - Lotto n. 15 mq. 1.558 (verde privato) - Lotto n. 16 mq. 1.155 - volume massimo 4.909 - Lotto n. 17 mq. 1.225 - volume massimo 5.206 11.377 + Tot. V. 48.354 10.000 21.377 mq. VOLUME TOTALE: mc. 42.500 + 48.352 = mc. 90.854 Indice di fabbricabilità : mc. 90.854 = If = 4,25 mq. 21.377 Abitanti : Vt = 90.854 = 908 100 100

Page 111: Allegati

81

- COMPARTO “ C3Esp “ - 2^ SOTTOZONA - P. T. + 5 P. APPARTAMENTI - Utilizzazione Superficie

Lotto Superficie coperta

Superficie int. P.T.

Rapp. / Appart Superficie utile complessiva

Volume massimo

Indice di fabbricabilità

Altezza massima

Edilizia Sovvenzionata plurifamiliare

mq. 1.710

mq. 576

P. T.

mq. 1.695

mc. 6.023,82

Lf = 6.023,82 / 1.710 = 3,52

mt. 17,30

DALLA TAVOLA SOSTITUTIVA: - La 2^ Sottozona comprende un lotto solo ed è il n. 1; - Superficie Fondiaria mq. 1.710 - Volume mc. 6.024 - Indice di fabbricabilità If = mc. 6.024 = 3,52 mc. / mq. mq. 1.710 Altezza virtuale : mc. 602.382 = 3,55 < 4,50 mq. 1.695

Page 112: Allegati

82

- COMPARTO “ C3Esp “ - 3^ SOTTOZONA P. T. + E. P. - 12 Appartamenti - Utilizzazione Superficie

Lotto Superficie coperta

Superficie utile P.T.

Rapp. Appart. Superficie utile complessiva

Volume massimo

Indice di fabbricabilità

Altezza massima

Edilizia Sovvenzionata plurifamiliare

mq. 1.086

mq. 366

mq. 198,66

mq. 198,66 / 12 = 16,55

1140 + 198,66 = mq. 1.338,66

mc. 5.018,56

If = 5.018,56 / 1.086 = 4,62

mt. 14,20

La 3^ sottozona comprende n. 10 lotti di cui n. 6 di mq. 1.086 per un volume complessivo di mc. 30.111 Gli altri lotti hanno le sottoindicate superfici: - Lotto n. 2 mq. 1.482,00 - Lotto n. 3 mq. 1.520,00 - Lotto n. 4 mq. 1.480,00 - Lotto n. 11 mq. 1.600,00 mq. 6.082,00 + mq. 6.516,00 = Totale mq. 12.598,00 Per i quattro lotti di superficie maggiore lo stesso volume: n. 4 x 5.018,56 = 20.074 Volume totale = mc. 30.111 + 20.074 = mc. 50.185 Indice di fabbricabilità teorico 50.185 = If = 3,98 mc. / mq. mq. 12.598 Abitanti : Vt = 50.018 = 500 abit. 100 100/abit. Altezza virtuale: mc. 5.018,56 = 3,74 < 4,50 1.338,66

Page 113: Allegati

83

NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

- E D I L I Z I A R E S I D E N Z I A L E -

- N O R M A T I V A - 1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6

modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. - 2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le

tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -

3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare

proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -

- TIPOLOGIA EDILIZIE E LOTTIZZAZIONI -

A) - EDILIZIA PRIVATA La tipologia proposta per edilizia privata è puramente indicativa. - B) - EDILIZIA SOVVENZIONATA E CONVENZIONATA Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini

della verifica degli standards urbanistici.

Page 114: Allegati

84

C) - ALLEGATI: 1° - Edilizia privata: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 2° - Edilizia privata: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 3° - Edilizia Sovvenzionata Unifamiliare: P.T. + 1° P. Lottizzazione - pianta - sezione 4° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 5° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 6° - Edilizia Convenzionata: P.T. + 1 P. Lottizzazione - piante - sezioni

Page 115: Allegati

85

Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati: - tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa

pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980; - con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente

indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento attuativo (P.P. e/o P.L.).

Page 116: Allegati

86

La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “C4” quanto di seguito riportato:

- COMPARTO N. 4 “C4” -

Superficie Territoriale

Superficie viaria Superficie fondiaria

Standards Urbanistici

Edilizia Privata Edilizia Sovvenzionata

Edilizia Convenzionata

Ha 12.33.60

Ha 03.71.62

Ha 06.16.04

Ha 2.45.94

V.E.P. = mc. 69.705 (di cui mc. 15.781 preesistenti)

V.E.S.U. mc. 14.787 (di cui mc. 15.781 preesistenti)

V. ECU = mc. 21.460

Volume totale = VEP = mc. 57.890 + VESU = mc. 14.787 + VECU = mc. 21.460 = Vt = mc. 94.137 Vt da realizzare mc. 94.137 - 8.500 = mc. 85.637 al netto dei volumi preesistenti non realizzabili Abitanti da insediare e insediati: (vedi sottozona) 580 + 147 + 214 + = 941 abit. Standards Urbanistici: mq. / abit. 24.594 = 26,13 mq. / abit. n. 941 Rapporto art. 2 Legge 28/01/1977, n. 10: VESU + VECU mc. 14.787 + 21.460 mc. 36.247 = 42,32% Vt 85.637 85.637 al netto dei volumi preesistenti non rinnovabili. - Indice Territoriale medio It = 94.137 = 0,763 mc. / mq. 123.360 mq. Il COMPARTO “ C4 “ si suddivide:

Page 117: Allegati

87

1^ Sottozona - Edilizia Privata “Ep” = (P.T. + 1° P.) 2^ Sottozona - Edilizia Sovvenzionata unifamiliare “ ESU “ = (P.T. + 1° P.) 3^ Sottozona - Edilizia Convenzionata unifamiliare “ ECU “ = (P.T. + 1° P.)

Page 118: Allegati

88

- COMPARTO N. 4 - 1^ SOTTOZONA (C4p) - P. T. + 1° P. - Utilizzazione Superficie Lotto Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità Edilizia privata SL = mq. 700 mq. 140 mt. 7,00 mc. 980 If = mc. 980 / mq. 700

= 1,40 mc. / mq. La 1^ sottozona comprende: n. 53 lotti di cui 29 di mq. 700 per un volume complessivo di mc. 3.450. Gli altri lotti hanno le sottoindicate superfici: - Lotto n. 15 mq. 837 - Lotto n. 16 mq. 775 Valgono tutte le norme del “C2Ep “ - Lotto n. 17 mq. 898 - Lotto n. 18 mq. 754 a) - per i lotti di superficie inferiore a mq. 1.400 volume max 980 mc. - Lotto n. 19 mq. 728 - Lotto n. 20 mq. 1.568 b) - per i lotti di superficie superiore a mq. 1.400 volume max 1960 mc. - Lotto n. 21 mq. 1.058 - Lotto n. 22 mq. 812 n. 20 lotti di superficie inferiore a mq. 1.400 - Lotto n. 23 mq. 728 V = n. 20 x mc. 980 = mc. 19.600 - Lotto n. 24 mq. 1.840 - Lotto n. 33 mq. 812 n. 4 lotti di superficie superiore a mq. 1.400 - Lotto n. 34 mq. 841 V = n. 4 x mc. 1.960 = mc. 7.840 - Lotto n. 35 mq. 840 - Lotto n. 36 mq. 812 Vt = 30.450 + 19.600 + 7.840 = mc. 57.890 - Lotto n. 37 mq. 754 - Lotto n. 38 mq. 840 Volumi preesistenti utilizzabili: mc.; - Lotto n. 40 mq. 1.300 - Lotto n. 41 mq. 2.448 Vt da realizzare effettivamente mc. 57.890 - mc. 8.500 = mc. 49.390 - Lotto n. 42 mq. 850 - Lotto n. 43 mq. 825 - Lotto n. 44 mq. 2.500 Iff = mc. 57.890 = 1,24 mc. / mq. - Lotto n. 46 mq. 850 Teorico mq. 46.470 - Lotto n. 52 mq. 1.372 - Lotto n. 53 mq. 1.127

Page 119: Allegati

89

- COMPARTO “ C4 “ - 2^ SOTTOZONA “C4su “ - P. T. + 1° P. - Utilizzazione Superficie Lotto Superficie coperta Superficie utile Altezza massima Volume massimo Indice di

fabbricabilità Edilizia Sovvenzionata unifamiliare

S. L. mq. 230

Sup. C. 95,15

P.T. mq. 42,52 + 1° P. mq. 70,48 = mq. 113 = mq. 95 + mq. 18

mt. 6,10

V. max = mc. 477

If = 477 mc. / 230 mq. = 2,07 mc./mq

DALLA TAVOLA SOSTITUTIVA La 2^ Sottozona comprende n. 31 lotti dal N. 1 al N. 31 Superficie fondiaria n. 31 x mq. 320 = mq. 7131 Volume totale N. 31 x 477 = mc. 14.781 INDICE DI FABBRICABILITA’: If = Vt = mc. 14.787 = 2,07 mc./mq. Sf 7.130 Abitanti: Vt = mc. 14.787 = n. 147 abit. 100 100/abit. Altezza virtuale mc. 477 = 4,22 < 4,50 113

Page 120: Allegati

90

- COMPARTO n. 4 - 3^ SOTTOZONA “ C4Ec “ - P.T. + 1° P. -

Utilizzazione Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice fabbricabilità Superficie lotto Edilizia Convenzionata unifamiliare

Sc = mq. 134

H = 6,40 mt. H = 7,00 se

rialzata

V max = mc. 740

If = mc. 740 = 2,68 mc./mq. 276

SL = mq. 276

DALLA TAVOLA SOSTITUTIVA: La sottozona comprende n. 29 lotti dal n° 1 al n. 29 lotti dal n. 1 al n. 29 Superficie fondiaria: n. 29 x 276 = mq. 8.004 Volume totale: n. 29 x 74o = mc. 21.460 INDICE DI FABBRICABILITA’: mc. 21.460 = 2,68 mc./mq. mq. 8.004 Abitanti da insediare: Vt = 21.460 = n. 214/ abitanti 100 mc./ab. 100

Page 121: Allegati

91

NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

- E D I L I Z I A R E S I D E N Z I A L E -

- N O R M A T I V A - 1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6

modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. - 2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le

tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -

3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare

proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -

- TIPOLOGIA EDILIZIE E LOTTIZZAZIONI -

A) - EDILIZIA PRIVATA La tipologia proposta per edilizia privata è puramente indicativa. - B) - EDILIZIA SOVVENZIONATA E CONVENZIONATA Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini

della verifica degli standards urbanistici.

Page 122: Allegati

92

C) - ALLEGATI: 1° - Edilizia privata: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 2° - Edilizia privata: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 3° - Edilizia Sovvenzionata Unifamiliare: P.T. + 1° P. Lottizzazione - pianta - sezione 4° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 5° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 6° - Edilizia Convenzionata: P.T. + 1 P. Lottizzazione - piante - sezioni

Page 123: Allegati

93

Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati: - il volume complessivo edificabile nell’ambito dell’intero comparto C4 viene ridotto a mc. 64.192 con conseguente

proporzionale riduzione dell’indice di fabbricabilità territoriale; - tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa

pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980; - con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente

indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento attuativo (P.P. e/o P.L.).

Page 124: Allegati

94

La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “C5” quanto di seguito riportato:

- COMPARTO N. 5 -

Superf.Terr. Superf. Viaria Superf. Fondiaria Standards Urb. Volumi edificabili Ediliz.convenzionata.

Unifamiliare Edilizia Privata Edil. Sovv. Unif. + Plur. St = 27.12.00

Ha 09.21.21

Ha 10.06.86

Ha 07.83.93

VEP= mc. . 233.750

VESU = mc. 11.448 VESP = mc. 95.353

VEC = 37.000 mc.

Vt = Volume totale: VEP = 233.750 + VESU = 11.448 + VESP + VEC = 37.000 = mc.. 397.624 Abitanti insediati e da insediare: Vedi Sottozone = 2337 + 114 + 1154 + 370 = n. 3975 Srandards Urbanistici: mq./ abit, 78.393 = 19,72 mq. 3.975 A) - Rapporto art. 2 Legge 28/01/1977, n. 10 VESU 11.448 + VESP 115.426 + VEC 37.000 = mc. 163.874 = 41,21 (anche prescindendo dalle preesistenze) Vt 397.624 397.624 B) - Considerando i volumi preesistenti non rinnovabili nella misura del 50% del volume totale esistente (legge 28/01/1977 n. 10) il rapporto

diventa: VESU + VESP + VEC = ml. 11448 + 115.426 + 37.000 = 41,63% Volume preesistenze mc. 8.125 Vt mc. 393.562 Volume preesistenze non rinnovabile pari al 50% del vo- lume totale = mc. 4.062. Indice Territoriale It = mc. 401.907 = 1,48 mc./mq. Volume edilizia privata tenendo conto del 50% di volume mq. 271.200 non rinnovabile:

Page 125: Allegati

95

VEP = mc. 233.750 4.062 mc. 229.688

Page 126: Allegati

96

- COMPARTO n. 5 - 1^ Sottozona (C5EP) - P. T. + 3° P. CON CANTINATO - Utilizzazione Superficie Lotto Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità Edilizia privata SL = mq. 1.000 Sc = mq. 316 Hmax = mt. 12,40 +

1,05 = mt. 13,45 Vmax = mc. 4.250 If = 4.250 = 4,25

1.000 mc./mq.

DALLA TAVOLA SOSTITUTIVA: La 1^ Sottozona comprende: n. 55 lotti di cui n. 46 di mq. 1.000 per un volume complessivo di mc. 195.500 Gli altri lotti hanno le sottoindicate superfici sui quali potrà realizzarsi il volume massimo di mc. 4.250. - - Lotto n. 27 mq. 1348,35 - Lotto n. 28 mq. 1276,60 - Lotto n. 29 mq. 1227,15 - Lotto n. 30 mq. 1121,10 - Lotto n. 31 mq. 1128,00 - Lotto n. 33 mq. 1394,00 - Lotto n. 35 mq. 1129,00 - Lotto n. 44 mq. 1020,00 - Lotto n. 59 mq. 1088,00 mq. 10.732,20 + 46.000,00 = mq. 56.732,00 volume totale mc. 37.250 + 195.500 = mc. 233.750 Preesistente non rinnovabile mc. 4.125 Indice fabbricabilità teorico: If teorico mc. 233.750 = 4,12 mc. / mq. mq. 56.732 Abitanti: Vt = 233.750 = 2.337 abit. 100 mc./abit. 100

Page 127: Allegati

97

- COMPARTO 5° - 2^ Sottozona (C5SU) P. T. + 1° P. - Utilizzazione Superficie lotto Superficie coperta Superficie utile Altezza

massima volume massimo

indice fabbricabilità

Edilizia sovvenzionata unifamiliare

Sl = mq. 230

Sc = mq. 95,15

P.T. mq. 42,52 + 1° P. mq. 70,48 = mq.113 = 95 + 18

mt. 5,80 N. B.

mc. 477

If = 477 mc. = 2,074 mc./mq. 230 mq.

DALLA TAVOLA SOSTITUTIVA: La 2^ Sottozona comprende: n° 24 lotti dal n. 1 al n. 24 Superficie fondiaria: mq. 230 x n. 24 lotti = mq. 5.520 Volume totale mc. 477 x 24 lotti = mc. 11.448 Indice di fabbricabilità: mc. 11.448 = 2,074 mc./mq. mq. 5.520 Abitanti da insediare: Vt = mc. 11.448 = 114/ abitanti 100 100/ abit. N.B.: Gli edifici possono avere un’altezza di mt. 6,80 se realizzati dal piano di campagna di mt. 1,00.-

Page 128: Allegati

98

- COMPARTO 5° - 3^ SOTTOZONA (C5SP) - P. T. + 4 P. (12 APPARTAMENTI) - Utilizzazione Sperficie lotto Superficie

coperta Superficie utile P.T.

Rapporto appartamento

Superficie utile

complessiva

Volume massimo

Indice di fabbricabilità

Altezza massima

Ed. sovv. plur. mq. 1.086

mq. 366

mq. 198,66

198,66 / 12 = mq. 1338,66

mq. 1.140 + 198,66 = mq. 1.338,66

mc. 5.018,56

If = mc. 5.018,56 / mq. 1.086 = 4,62 mc. / mq,

mt. 14,20

La 3^ Sottozona comprende n. 19 lotti. dal n. 1 al n. 19 ed i lotti 38 - 37 - 39 e 40 Superficie fondiaria mq. 1.086 x 23 = mq. 24.978 Volume totale mc. 5.018,56 x 23 = mc. 115.426 Indice di fabbricabilità Iff = 115.426 = 4,62 mc. / mq. 24.978 Abitanti da inserire: 115.426 = 1.154 100 Altezza virtuale : mc. 501.856 = 3,75 < 4,50 1.338,66

Page 129: Allegati

99

- COMPARTO 5 - 4^ SOTTOZONA “ C5EC “ - P. T. + 1° P. - Utilizzazione Superficie lotto Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità Edilizia convenzionata unifamiliare

mq. 276

mq. 134

H = 6,40 H = 7,00 se rialzato

mc. 740

If = 740 = 2,68 mc./mq. 276

DALLA TAVOLA SOSTITUTIVA: La 4^ sottozona comprende: n. 50 lotti dal n. 1 al n. 50 Superficie fondiaria: n. 50 lotti x mq. 276 = 13.800 mq. Volume totale: n. 50 x mc. 740 = 37.000 mc. Abitanti : Vt = 37.000 mc. = 370 abit. 100 100 mc./ab.

Page 130: Allegati

100

NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

- E D I L I Z I A R E S I D E N Z I A L E -

- N O R M A T I V A - 1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6

modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. - 2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le

tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -

3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare

proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -

- TIPOLOGIA EDILIZIE E LOTTIZZAZIONI -

A) - EDILIZIA PRIVATA La tipologia proposta per edilizia privata è puramente indicativa. - B) - EDILIZIA SOVVENZIONATA E CONVENZIONATA Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini

della verifica degli standards urbanistici.

Page 131: Allegati

101

C) - ALLEGATI: 1° - Edilizia privata: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 2° - Edilizia privata: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 3° - Edilizia Sovvenzionata Unifamiliare: P.T. + 1° P. Lottizzazione - pianta - sezione 4° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 5° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 6° - Edilizia Convenzionata: P.T. + 1 P. Lottizzazione - piante - sezioni

Page 132: Allegati

102

Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati: - il volume complessivo edificabile nell’ambito dell’intero comparto C5 viene ridotto a mc. 369.653 con conseguente

proporzionale riduzione dell’indice di fabbricabilità territoriale; - tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa

pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980; - con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente

indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento attuativo (P.P. e/o P.L.).

Page 133: Allegati

103

La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “C6” quanto di seguito riportato:

- COMPARTO “6” -

Superficie territoriale Superficie viaria Superficie fondiaria Standards Urbanistici VOLUMI

EDIFICALIBI

Edilizia privata Edilizia sovvenzionata Edilizia convenzionata Ha 19.10.40 Ha 7.99.19 Ha 8.99.81 Ha 2.11.40 mc. 69.580 mc. 24.804 mc. 22.940

Rapporto art. 2 Legge 28/01/1977, n. 10 VESU + VECU = 24.804 + 22.940 = 40,6% Vt 117.324 Considerando i volumi preesistenti non rinnovabili nella misura del 50 % del volume totale esistente il rapporto art. 2 Legge 28/01/1977, n.

10 Abbiamo: VESU + VECU mc. 24.804 + 22.940 = 42,94 Vt VEP = mc. 63.425 STANDARDS URBANISTICI: SUR = 2.11.40 = 2.11.40 = 18,00 mq./abit. Abit. 696 + 248 + 230 1.174 Volume preesistente mc. 12.310 Volume edilizia privata tenendo conto del 50% volume preesistente

Page 134: Allegati

104

mc. 69.580 - mc. 6.155 = mc. 63.425

Page 135: Allegati

105

- COMPARTO “ 6 “ - 1^ SOTTOZONA (C6P) - P. T. + 1° P. -

Utilizzazione Superficie lotto Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità Edilizia privata SL = mq. 700 Sc = mq. 140 mt. 7,00 mc. 980 If = mc. 980/700 = 1,4 mc./mq.

DALLA TAVOLA SOSTITUTIVA: La 1^ Sottozona comprende n. 67 lotti da mq. 700 Volume complessivo n. 67 x 980 mc. = mc. 65.660 Lotto n. 38 da mq. 4.436 = mc. 1.960 Lotto n. 39 da mq. 4.148 = mc. 1.960 Totale mc. 69.580 Volume totale mc. 69.580 Indice di fabbricabilità mc. 69.580 = 696 abitanti 100 mc. / abit.

Page 136: Allegati

106

- COMPARTO “ 6 “ - 2^ Sottozona - (C6SU) - P. T. + 1° P. - Utilizzazione Superficie lotto Superficie coperta Superficie utile Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità Edilizia sovvenzionata unifamiliare

mq. 230,00

mq. 95,15

P.T. mq. 42 P.P. mq. 70,48 Parcheggio 18,00 Tot. mq. 113(95+18)

mt. 5,80

mc. 477 If = 477,00 = 2,074 mc./mq. 230,00

DALLA TAVOLA SOSTITUTIVA: La 2^ Sottozona comprende : n. 52 lotti dal n. 1 al n. 52; SUPERFICIE FONDIARIA: mq. 230 x 52 lotti = mq. 11.960 VOLUME TOTALE: mc. 477 x 52 lotti = mc. 24.804 INDICE DI FABBRICABILITA’: Totale mc. 24.804 = 2,073 mc. / mq, 100 mc. / abit. Altezza virtuale: mc. 477 = 4,22 < 4,50 mq. 113

Page 137: Allegati

107

- COMPARTO “ 6 “ - 3^ Sottozona (C6C) P. T. + 1° P. - Utilizzazione Superficie lotto Superfice coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità Edilizia convenzionata unifamiliare

mq. 276,00

mq. 134,00

H = 7,00

mc. 740

If = mc. 740,00 = 2,68 mc. / mq. mq. 276,00

DALLA TAVOLA SOSTITUTIVA: La 3^ Sottozona comprende : n. 31 lotti da mc. 740 - dal n. 1 al n. 31 Superficie fondiaria: n. 31 lotti x 276,00 = mq. 8.556,00 Volume totale: n. 31 lotti x 740,00 = mc. 22.940,00 Abitanti: Vt mc. 22.940,00 = 230 abitanti 100 mc./abit. 100 mc. / abit.

Page 138: Allegati

108

NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

- E D I L I Z I A R E S I D E N Z I A L E -

- N O R M A T I V A - 1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6

modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. - 2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le

tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -

3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare

proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -

- TIPOLOGIA EDILIZIE E LOTTIZZAZIONI -

A) - EDILIZIA PRIVATA La tipologia proposta per edilizia privata è puramente indicativa. - B) - EDILIZIA SOVVENZIONATA E CONVENZIONATA Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini

della verifica degli standards urbanistici.

Page 139: Allegati

109

C) - ALLEGATI: 1° - Edilizia privata: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 2° - Edilizia privata: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 3° - Edilizia Sovvenzionata Unifamiliare: P.T. + 1° P. Lottizzazione - pianta - sezione 4° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 5° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 6° - Edilizia Convenzionata: P.T. + 1 P. Lottizzazione - piante - sezioni

Page 140: Allegati

110

Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati: - Con riferimento alla zona omogenea C6, contraddistinta dalla presenza di villini signorili otto-novecenteschi di buona

qualità architettonica, circondati da giardini con alberature secolari, atteso che le previsioni di Piano non rispondono ad esigenze di tutela e salvaguardia, si prescrive la riduzione dell’indice di fabbricazione territoriale al valore di 0,4 mc/mq con tipologia edilizia uni o bifamiliare; detta zona dovrà essere assoggettata altresì a Piano Particolareggiato esteso all’intera maglia “teso ad armonizzare in una visione unitaria il vecchio con il nuovo, garantendo aree di rispetto opportunamente estese all’intorno dei villini (da classificare come zone omogenee A3 insieme alle aree di pertinenza), con divieto assoluto di abbattimento di alberature” (vedere in proposito il parere della Soprintendenza ai Monumenti);

- tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa

pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980; - con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente

indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento attuativo (P.P. e/o P.L.).

Page 141: Allegati

111

La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “C7” quanto di seguito riportato:

- COMPARTO n. 7 -

VOLUMI EDIFICABILI

Superficie territoriale

Superficie viaria Superficie fondiaria Standards Urbanistici

Edilizia privata Edilizia sovvenzionata unifamiliare

Edilizia convenzionale

Ha = 27.14.00 Ha = 11.30.68 Ha = 11.73.74 Ha = 4.09.58 mc. 108.780 mc. 34.821 mc. 33.300 Rapporto art. 2 Legge 28/01/1977, n. 10 VESU + VECU = 34.821 + 33.300 = 68.121 = 40,51% Vt 176.901 176.901 Considerando i volumi preesistenti non rinnovabili nella misura del 50% del volume totale preesistente il rapporto art. 2 Legge 28/01/1977,

n. 10 diventa: VESU + VECU = mc. 34.821 + 33.300 = 68.121 = 40,51% Vt mc. 168.155 168.155 STANDARDS URBANISTICI: Sur = 4.09.58 = 4.09.58 = 23,16 mq. / abit. Abit. 1.087 + 348 + 333 1.768 - Volume preesistente = mc. 17.492 - Volume preesistente non rinnovabile pari al 50% del volume

totale preesistente: mc. 8.746; - Volume edilizia privata tenendo conto del 50% del volume

non rinnovabile diventa:

Page 142: Allegati

112

mc. 108.780 - mc. 8.746 = VEP 100.034 mc.

Page 143: Allegati

113

“ COMPARTO n. 7 “ - 1^ Sottozona (CEP) - P. T. + 1° P. –

Utilizzazione Superficie lotto Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità Edilizia privata

mq. 700 mq. 140 mt. 7,00 mc. 980 mc. 980/700 = 1,4 mc./mq.

DALLA TAVOLA SOSTITUTIVA: La 1^ Sottozona comprende n° 106 lotti di cui n. 60 di mq. 700 x un volume complessivo di mc. 58.800. Gli altri lotti hanno le sottoindicate superfici

- Lotto mq mc. Preesistenze

1 840 980 === 33 775 980 === 55 952 980 === 87 1216 980 910 2 840 980 === 34 840 980 === 56 952 980 === 100 1440 1960 2310 3 840 980 === 35 800 980 === 57 918 980 === 101 1476 1960 === 4 840 980 === 36 768 980 === 58 952 980 591 102 1140 980 === 5 1440 1960 1064 39 768 980 409 59 980,540 980 === 104 1446 1960 1512 6 840 980 === 40 850 980 === 60 1110 980 1050 105 800 980 450 7 840 980 === 41 800 980 441 61 1250 980 773 85 1178 980 761 8 750 980 === 42 850 980 === 68 1196 980 === 86 1258 980 882 9 812 980 === 43 825 980 315 83 780 980 980 84 825 980 === 10 783 980 === 44 850 980 === Totale mq. 46.164 + T. mc. 49.980 + 17.492 11 754 980 === 45 792 980 === 42.000 58.800 28 2400 1960 443 46 816 980 === mq. 88.164 mc. 108.780 31 783 980 === 53 1216 980 804 Volume totale mc. 108.780 32 1215 980 1123 54 1368 980 === Abitanti da insed. 108.780 / 100 mc./ab. = 1087/ ab.

Page 144: Allegati

114

- COMPARTO N. 7 - 2^ SOTTOZONA ( CESU ) P.T. + 1° p. -

Utilizzazione Superficie lotto Superficie coperta

Superficie utile Altezza massima Volume massimo

Indice di fabbricabilità

Edilizia sovvenzionata unifamiliare

mq. 230 mq. 95,15 P.T.=mq. 42,52 P.P.=mq. 70,48 PARCHEG. 18,00 113(94 – 18)

mt. 5,80 mc. 477 If = 477,00 = 2,074 mc./mq. 230,00

DALLA TABELLA SOSTITUTIVA: - La 2^ sottozona comprende: 73 lotti - dal n. 1 al n. 73; - Superficie fondiaria: mq. 230 x 73 lotti = mq. 16,790; - Volume totale: mc. 73 lotti x 477 mc. = mc. 34.821; - Indice di fabbricabilità Totale: mc. 34821 = 2,73 mc./mq. mq. 16.790 - Abitanti da insediare mc. 34.821 = n. 348 abitanti 100 mc./abit. Altezza virtuale: mc. 477 = 4,22 < 4,50 mq. 113

Page 145: Allegati

115

COMPARTO N. 7 – 3^ SOTTOZONA ( C7C) P.T. + 1° P.

Utilizzazione Superficie lotto Superficie coperta Altezza massima Volume massimo Indice di fabbricabilità Edilizia convenzionata Unifamiliare

mq. 276,00 mq. 134,00 H = 6,40 mt. H = 7,00 mt.

Vmax = mc. 740 If = mc. 740,00 =2,68mc./mq. . mq. 276,00

DALLA TAVOLA SOSTITUTIVA: La 3^ sottozona comprende: n. 45 lotti da mc. 740,00 - da n. 1 a n. 45 Superficie fondiaria: n. 45 x 276,00 = mq. 12.420 Volume totale: n. 45 x 740,00 = mc. 33.300 Abitanti da insediare = VT = mc. 33.300 = 333/Abitanti 100 mc/ab 100 mc/ab

Page 146: Allegati

116

NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

- E D I L I Z I A R E S I D E N Z I A L E -

- N O R M A T I V A - 1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6

modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. - 2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le

tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -

3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare

proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -

- TIPOLOGIA EDILIZIE E LOTTIZZAZIONI -

A) - EDILIZIA PRIVATA La tipologia proposta per edilizia privata è puramente indicativa. - B) - EDILIZIA SOVVENZIONATA E CONVENZIONATA Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini

della verifica degli standards urbanistici.

Page 147: Allegati

117

C) - ALLEGATI: 1° - Edilizia privata: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 2° - Edilizia privata: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 3° - Edilizia Sovvenzionata Unifamiliare: P.T. + 1° P. Lottizzazione - pianta - sezione 4° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 5° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 6° - Edilizia Convenzionata: P.T. + 1 P. Lottizzazione - piante - sezioni

Page 148: Allegati

118

Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati: - viene ridimensionata sia la consistenza della superficie territoriale dell’intero comparto, conseguentemente allo stralcio di

tutte le nuove previsioni residenziali aggiuntive rispetto al P.R.G. previgente con conseguente ritipizzazione delle stesse come zona agricola E, sia il volume complessivo che è stato proporzionalmente ridotto da mc. 159.409 a mc. 44.298;

- tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa

pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980; - con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente

indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento attuativo (P.P. e/o P.L.).

Page 149: Allegati

119

La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “I” quanto di seguito riportato:

COMPARTO N° I – (in ZONA “B”)

Superficie Territoriale Ha 2.07.00

Standard Urbanistici 2.385 mq.

Superficie fondiaria 9.980 mq.

Viabilità 8.335 mq.

Utilizzazione Superf.Lotto Superf.Coperta Altezza max Vol.max Indice Fabb.Fond. Indice Terr. Piani Edilizia Priv. V. tabella mq. 300 (*) con cantinato mc. 3390 Vedi tabella It= 2.31 mc/mq PT + 3 piani Mt. 13.30 Iff medio 4.79 mc/mq (*) i lotti sono divisibili in due con superficie coperta di mq. 150 - TABELLA LOTTI - LOTTI SUPERF. MQ. VOLUMI Iff

1 750 3.990 5.32 mc/mq 8 750

3.990

5.32 mc/mq

2 750 3.990 5.32 mc/mq 9 837 3.990 4.76 mc/mq

3 1.020 3.990 3.91 mc/mq 10 952 3.990 4.19 mc/mq 4 750 3.990 5.32 mc/mq 11 1.020 3.990 3.91 mc/mq 5 750 3.990 5.32 mc/mq 12 900 3.990 4.44 mc/mq 6 750 3.990 5.32 mc/mq

7 750

3.990

5.32 mc/mq

Page 150: Allegati

120

Superf.totale 9.980 mq. 47.880 Iff medio :4.79 mc/mq Abitanti: V= 47.880 = 479 100 mc/ab. Gli standards urbanistici di Comparto vanno a sommarsi a quelli esistenti e reperiti per la Zona “B”.

Page 151: Allegati

121

NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

- E D I L I Z I A R E S I D E N Z I A L E -

- N O R M A T I V A - 1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6

modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. - 2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le

tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -

3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare

proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -

- TIPOLOGIA EDILIZIE E LOTTIZZAZIONI -

A) - EDILIZIA PRIVATA La tipologia proposta per edilizia privata è puramente indicativa. - B) - EDILIZIA SOVVENZIONATA E CONVENZIONATA Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini

della verifica degli standards urbanistici.

Page 152: Allegati

122

C) - ALLEGATI: 1° - Edilizia privata: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 2° - Edilizia privata: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 3° - Edilizia Sovvenzionata Unifamiliare: P.T. + 1° P. Lottizzazione - pianta - sezione 4° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 5° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 6° - Edilizia Convenzionata: P.T. + 1 P. Lottizzazione - piante - sezioni

Page 153: Allegati

123

Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati: - tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa

pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980; - con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente

indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento attuativo (P.P. e/o P.L.).

Page 154: Allegati

124

La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “IX” quanto di seguito riportato:

COMPARTO N° IX (P.T. + 3 PIANI) CON CANTINATO

Via Madonna di Pompei (in zona B)

- Superficie territoriale mq. 50.330 Ha 5.03.30; - Standards Urbanistici mq. 6.500 Ha 0.65.00; - Viabilità mq. 19.228 Ha 1.90.56; - Superficie fondiaria mq. 24.602 Ha 2.47.74.

Utilizzazione Superf.Lotto Superf.Coperta Altezza max Vol.max Indice Fabb.Fond. Indice Terr. Piani Edilizia Priv. V. tabella mq. 300 (*) con cantinato mc. 3390 Vedi tabella It= 2.18 mc/mq PT + 3 con Mt. 13.30 Iff medio 4.43 mc/mq cantinato

(*) i lotti sono divisibili in due con superficie coperta di mq. 150 Abitanti da insediare = mc. 109.963 = 1.100 abit. 100 mc/abit. Gli standards urbanistici di Comparto vanno a sommarsi a quelli esistenti e reperiti per la zona “B”.

TABELLA LOTTI Lotti 1 2 3 4 5 6 7

Superf.mq. 2.613 1.242 715.00 600.00 780 800 1.022

Volumi 3.990 3.990 3.990 3.351 3.990 3.990 3.990

Iff 1.52 mc/mq 3.21 “ 5.58 “ 5.58 “ 5.11 “ 4.98 “ 3.90 “

Lotti 12 13 14 15 16 17 18

Superf.mq. 750I 750 750 750 750 750 750

Volumi 3.990 3.990 3.990 3.990 3.990 3.990 3.990

Iff 5.32 mc/mq 5.32 “ 5.32 “ 5.32 “ 5.32 “ 5.32 “ 5.32 “

Lotti 23 24 25 26 27 28 29

Superf.mq. 750 650 650 650 650 800 910

Volumi 3.990 2.713 2.713 2.713 2.713 3.990 3.990

Iff 5.32 mc/mq 4.17 “ 4.17 “ 4.17 “ 4.17 “ 4.98 “ 4.38 “

Page 155: Allegati

125

8 9 10 11

728 714 1.500 750

3.990 3.990 3.990 3.990

5.48 “ 5.58 “ 2.66 “ 5.32 “

19 20 21 22

750 750 750 750

3.990 3.990 3.990 3.990

5.32 “ 5.32 “ 5.32 “ 5.32 “

Sup. totale

24.774 mq.

109.963 mc

iff medio= 4.43 mc./mq.

Page 156: Allegati

126

NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

- E D I L I Z I A R E S I D E N Z I A L E -

- N O R M A T I V A - 1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6

modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. - 2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le

tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -

3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare

proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -

- TIPOLOGIA EDILIZIE E LOTTIZZAZIONI -

A) - EDILIZIA PRIVATA La tipologia proposta per edilizia privata è puramente indicativa. - B) - EDILIZIA SOVVENZIONATA E CONVENZIONATA Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini

della verifica degli standards urbanistici.

Page 157: Allegati

127

C) - ALLEGATI: 1° - Edilizia privata: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 2° - Edilizia privata: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 3° - Edilizia Sovvenzionata Unifamiliare: P.T. + 1° P. Lottizzazione - pianta - sezione 4° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 5° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 6° - Edilizia Convenzionata: P.T. + 1 P. Lottizzazione - piante - sezioni

Page 158: Allegati

128

Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati: - tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa

pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980; - con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente

indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento attuativo (P.P. e/o P.L.).

Page 159: Allegati

129

La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “X” quanto di seguito riportato:

COMPARTO N° X

Superficie territoriale = mq. 7.600;

Standards Urbanistici = mq. 900; Viabilità = mq. 2.970;

Superficie fondiaria = mq. 3.730.

Utilizzazione Superficie lotto

Superficie coperta

Altezza massima Volume massimo Indice fabbricabilità fondiaria

Indice terr. Piani

Edilizia privata V. tabella mq. 300 ( * ) Mt. 13,30 con cantinato

mc. 3.990 Iff ( V. tabella ) Iff medio = 4,27 mc./mq.

It = 2,10 mc/mq P.T. +3 Piani con cantinato

(*) i lotti sono divisibili in due con superficie coperta di mq. 150. TABELLA LOTTI Lotti Superf. Mq. Volume Iff 1 800 3.990 4.98 mc/mq Abitanti da insediare: 2 750 3.990 5.32 mc/mq 3 750 3.990 5.32 mc/mq Vol. tot. = 15.960 = 160 abit. 4 1.430 3.990 2.79 mc/mq 100 mc/ab 100 Tot.Sup 3.730 mq. Volume tot. 15.960 mc. 4.27 mc/mq Iff medio Gli standards urbanistici di comparto vanno a sommar- Si a quelli esistenti e reperiti per la zona “B”

Page 160: Allegati

130

NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

- E D I L I Z I A R E S I D E N Z I A L E -

- N O R M A T I V A - 1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6

modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. - 2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le

tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -

3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare

proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -

- TIPOLOGIA EDILIZIE E LOTTIZZAZIONI -

A) - EDILIZIA PRIVATA La tipologia proposta per edilizia privata è puramente indicativa. - B) - EDILIZIA SOVVENZIONATA E CONVENZIONATA Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini

della verifica degli standards urbanistici.

Page 161: Allegati

131

C) - ALLEGATI: 1° - Edilizia privata: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 2° - Edilizia privata: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 3° - Edilizia Sovvenzionata Unifamiliare: P.T. + 1° P. Lottizzazione - pianta - sezione 4° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 5° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 6° - Edilizia Convenzionata: P.T. + 1 P. Lottizzazione - piante - sezioni

Page 162: Allegati

132

Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati: - tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa

pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980; - con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente

indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento attuativo (P.P. e/o P.L.).

Page 163: Allegati

133

La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “C8” quanto di seguito riportato:

COMPARTO N. 8

Superf.Territoriale Superf.Viaria Superf.Fondiaria Standards Urbanist. Zona “B” di ristrutturaz. Edilizia Privata _______________________________________________________________________________________________________________________ S.T. Ha 06.56.80 S.V. Ha 01.28.91 S.F. Ha 01.44.34 Su Ha 01.26.05 “B”= Ha 01.10.00 E.P. mc. 24.192 _______________________________________________________________________________________________________________________ Volume Totale = VEP = mc. 24.192 Abitanti da insediare = (vedi sottozona) n° 242 Standards urbanistici mq/ab. = mq. 12.605 = 52.08 mq/ab. (a servizio anche delle zone limitrofe carenti di standards) 242 Indice territoriale medio If = 29.192 mc. = 0.44 mc./mq. 65.680 mq.

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134

COMPARTO N ° 8 – SOTTOZONA (CEP) P.T. + 1° P.

Utilizzazione Superf. Lotto Superf. Coperta Altezza max Volume max Indice di fabbricabilità Edilizia Privata S.L. mq. 500 S.C. mq. 140 Hmax = 7.20 m. Vmax = mc. 1.008 If= mc. 1.008/500= 2.016 mc/mq Dalla tavola sostitutiva: La 1° Sottozona comprende n. 16 lotti da mq. 500 - Volumi di detti lotti: 16 x 1.008 = mc. 16.128 - Gli altri lotti hanno le sottoindicate superfici: Lotto mq. mc. 5 2.160 2.015 10 560 1.008 Indice di fabbricabilità medio = mc. = 24.192 = 1.67 mc/mq. 16 1.120 1.008 mq. 14.434 17 832 1.008 21 625 1.008 22 570 1.008 Abitanti da insediare mc/100 mc/ab. 24.192 = 242 abitanti 23 567 1.008 100 mq. 6.434 8.064 mc. “ 8.000 16.128 “ Tot. mq.14.434 24.192 mc.

Page 165: Allegati

135

NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

- E D I L I Z I A R E S I D E N Z I A L E -

- N O R M A T I V A - 1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6

modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. - 2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le

tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -

3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare

proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -

- TIPOLOGIA EDILIZIE E LOTTIZZAZIONI -

A) - EDILIZIA PRIVATA La tipologia proposta per edilizia privata è puramente indicativa. - B) - EDILIZIA SOVVENZIONATA E CONVENZIONATA Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini

della verifica degli standards urbanistici.

Page 166: Allegati

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C) - ALLEGATI: 1° - Edilizia privata: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 2° - Edilizia privata: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 3° - Edilizia Sovvenzionata Unifamiliare: P.T. + 1° P. Lottizzazione - pianta - sezione 4° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 5° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 6° - Edilizia Convenzionata: P.T. + 1 P. Lottizzazione - piante - sezioni

Page 167: Allegati

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Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati: PRESCRIZIONE n° 1.9 “Con riferimento al comparto c.d. zona omogenea C8, interessante sotto l'aspetto ambientale e paesistico data la presenza di una depressione naturale (gravina) e la contiguità con il Centro Storico, e rilevato che le previsioni di Piano non rispondono ad esigenze di tutela e salvaguardia complessiva delle aree interessate, si prescrive la redazione di un Piano Particolareggiato con finalità solo di recupero e/o ristrutturazione degli edifici esistenti, tutela delle aree libere e con esclusione di nuova volumetria; e ciò con riferimento anche alle zone omogenee BR, ricomprese nello stesso comparto C8. Con le motivazioni e finalità suddette, l'intero comparto C8 viene ritipizzato come zona omogenea "A2". DECISIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE “Si approva l’adeguamento del P.R.G. alla prescrizione n. 1.9 riportata nel parere del C.U.R. n. 19/98”.�

Al riguardo ed in via preliminare si riporta la definizione di zona omogenea “A2” (Area urbana di valore storico-ambientale) prevista dalla Deliberazione di Giunta Regionale n° 6320 del 13/11/1989 (Approvazione criteri per la formazione degli strumenti urbanistici e per il calcolo del fabbisogno residenziale e produttivo): “Tessuti formalizzati su griglie geometriche dell’ottocento e principio del novecento. Per essi vanno, generalmente, previsti: a. mantenimento delle caratteristiche dell’architettura coeva; b. possibilità di sostituzione solo se si verificano due condizioni:

- scarso valore ambientale dell’immobile; - interesse anche pubblico nella operazione in riferimento alla destinazione, traffico, parcheggi;

c. possibilità di completamento del primo piano (su tipologie nate con schema di accrescimento verticale) con opportuna altezza in riferimento alla larghezza delle strade ed alla possibilità di traffico e parcheggio;

d. individuazione di punti dove intervenire per creare piazzette di sosta e parcheggi; e. individuazione dei piani di recupero.” Questa definizione della zona A2 (vedi in particolare punti b – c) contrasta con i contenuti della Prescrizione 1.9 che prevede, esplicitamente, di non realizzare nuovi edifici (“tutela delle aree libere e con esclusione di nuove volumetrie”). Inoltre questa prescrizione non è congruente con le caratteristiche fisiche e morfologiche delle aree e/o immobili presenti nella zona.

Page 168: Allegati

138

Le diverse maglie del comparto si presentano molto differenziate, come si evince chiaramente dalle tavole grafiche e dalla documentazione fotografica allegate, e possono essere, di massima, così suddivise in sub-comparti sulla base delle testimonianze attualmente esistenti: 1) Sub-comparto A: Presenta particolari significati di valore storico-ambientale che effettivamente devono essere

tutelati e salvaguardati per conservare la memoria storica della città. Si ritiene pertanto che è opportuno prevedere il recupero dell’edificio esistente, la realizzazione nella zona posteriore di un nuovo corpo di fabbrica da destinare ad attività turistico-ricettive-direzionali e/o servizi e la sistemazione a parcheggio alberato di alcune aree scoperte.

2) Sub-comparto A1: Sotto l’aspetto ambientale e paesaggistico è molto significativa la depressione naturale esistente. L’intera area interessata dall’avvallamento dovrebbe essere assoggettata a tutela assoluta e destinata a verde pubblico attrezzato previa acquisizione al patrimonio del Comune attraverso la cessione gratuita e/o la procedura espropriativa, secondo le modalità che saranno stabilite dalle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Particolareggiato.

3) Sub-comparti Br - Cc: La restante parte del comparto C8 è stata interessata, in alcune maglie, da remoti e recenti processi di trasformazione (prevalentemente fabbricati costruiti al piano terreno sub-comparto Br), oppure presenta aree libere prive di elementi significativi sotto l’aspetto paesaggistico e/o ambientale e/o architettonico (sub-comparto Cc). Può essere pertanto sostanzialmente suddivisa in due ulteriori sub-comparti:

a) sub-comparto Br: Sono maglie quasi completamente edificate che coincidono, in linea di massima, con le Zone Br previste nel P.R.G. adottato. Le maglie esistenti presentano i requisiti previsti, per i “tessuti edificati”, dall’art. 3 della L. R. n° 6/1985 (Rapporto tra suoli occupati e liberi pari a 2/3). Può pertanto, per dette maglie, essere riconfermata la tipizzazione zona Br prevista nel P.R.G. adottato con le relative norme di attuazione (concessione singola per interventi di ristrutturazione e/o ampliamenti, sopraelevazione, demolizione e ricostruzione, nuova costruzione con indice di fabbricabilità max di 5 mc./mq. etc.).

Essendo comunque il comparto in esame tipizzato come zona C sia dal P.R.G. vigente (Zona CID) e dal P.R.G. adottato (Comparto C8) il rilascio della concessione dovrà essere subordinato oltre che alla corresponsione del contributo relativo agli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria ai sensi della L. n° 10/1977 e L. R. n° 66/1979 e successive modifiche ed integrazioni

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139

anche ad un contributo aggiuntivo per la mancata cessione delle aree per standard (monetizzazione delle aree per standard).

Il contributo aggiuntivo sarà stabilito in fase di redazione del Piano Particolareggiato sulla base degli standard fissati dal D. M. 1444/1968 (mq. 18 per abitante, 100 mc. per abitante) e dovrà essere versato al momento del rilascio della concessione edilizia;

b) sub-comparto Cc: E’ costituito da tutte le restanti aree libere del comparto che non presentano elementi significativi sotto il profilo paesaggistico-ambientale e pertanto potranno essere edificate secondo i seguenti indici e parametri urbanistici edilizi fondamentali:

Indice di fabbricabilità fondiaria: 3 mc./mq.; Rapporto di copertura: 50%; Altezza massima: 7,00 mt.;

Distacco dai confini 5,00 mt.. Al fine di limitare il carico insediativi in prossimità delle aree da assoggettare a tutela (depressione naturale) è opportuno che l’indice di fabbricabilità sia pari a 3 mc./mq. cioè inferiore a quello previsto per le zone Br. (5,00 mc./mq.). Inoltre va evidenziato che è stato riscontrato che il P.U.T.T., approvato dalla Giunta Regionale con delibera n° 1748 del 15/12/2000, non assoggetta a tutela le aree e/o immobili ubicati nella intera maglia tipizzata come Zona C8 nel P.R.G. adottato. Soltanto nella tav. Serie n° 10 –Geomorfologia- riporta l’indicazione di “cigli di scarpata” al margine del comparto C8 in fregio alla via Quinto Ennio. Le considerazioni soprariportate determinano, a mio avviso, la necessità di un approfondimento delle determinazioni comunali in merito alla Prescrizione n° (1.9) del Parere C.U.R. n° 19/98 e di conseguenza anche dei criteri informatori che devono guidare la redazione del Piano Particolareggiato. Si allegano: Tav. 1 Stralcio P.R.G. vigente relativo al comparto CID; Tav. 2 Stralcio P.R.G. adottato relativo al comparto C8; Tav. 3 Perimetrazione del comparto C8 su rilievo aerofotogrammetrico e suddivisione in sub-comparti (A – A1 – Br

– Cc); Tav. 4 Perimetrazione del comparto C8 su planimetria catastale e suddivisione in sub-comparti (A – A1 – Br – Cc);

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140

Tav. 5 Stralcio della tav. Serie n° 10 (Geomorfologia) del P.U.T.T./Puglia riportato sul P.R.G. vigente; Tav. 6 Documentazione fotografica; Tav. 7 Perimetrazione dei sub-comparti sul P.R.G. adottato. - tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa

pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980; - con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente

indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento attuativo (P.P. e/o P.L.).

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La normativa del P.R.G. vigente, come originariamente adottata dal C. C. con delibera n. 74 del 12/03/1988, approvato in via definitiva con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, ha prescritto per il comparto “C9” quanto di seguito riportato:

COMPARTO N° 9

Volumi edificabili

SuSuperficie territoriale

Superficie viaria

Superficie fondiaria

Standards Urbanistici

Edilizia privata

Edilizia sovvenzionata

St = Ha 4.23.61

SVP = Ha 0.64.68

Ha 02.54.76

Ha 1.04.17

VEP = mc. 44.080

VESP = mc* 32.531,52

Vt = Volume Totale = VEP = 44.080 + VESP = 32.531,52 = mc 76.611,52 Abitanti da insediare : Vedi Sottozone: 440 + 325 = 765 Standards urbanistici: mq/abitanti 10.417 = 13,61 765 Rapp. Art. 2 Legge 28.01.1977 n. 10 VESP 32.531,52 = 42,46% Il fabbisogno di 18 mq/abit. è soddisfatto dalle aree attrezzate limitrofe. VT 76.611,52

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Indice territoriale It = mc 76.611,52 = 1,808 mc/mq 42.361

COMPARTO N° 9 + 1^ SOTTOZONA (Cep) P.T. + 2 PIANI Utilizzazione Superf. Lotto Superf. Coperta Altezza max Volume max Indice di fabbricabilità Edilizia privata S.L. = mq. 500 S.C. = mq. 160 V. max = 9.50 V. max = mc. 1.520 If= 1.520 = 3.04 mc/mq 500 Dalla tavola sostitutiva: La 1^ Sottozona comprende n. 28 lotti dal n. 1 al n. 28 di cui n. 15 da mq. 500 e gli altri delle dimensioni indicate in tabella Lotto Superf.mq. Volume mc. 5 825 1.520 7 928 1.520 Il volume massimo realizzabile su ogni lotto di qualsiasi dimensione è di mc. 1.520 ad 9 640 1.520 eccezione del lotto n. 14 su cui potrà realizzarsi il volume doppio di mc. 3.040. 13 848 1.520 14 1.000 3.040 Superficie fondiaria = n. 15 x 500 mq. = Sf = mq. 7.500 15 930 1.520 20 960 1.520 Lotti 5 – 7 – 9 – 13 – 14 – 16 - 20 – 21 – 21 651 1.520 22 – 23 – 26 – 27 – 28 = “ 10.101 22 518 1.520 Sf=17.601 mq. 23 816 1.520 26 816 1.520 Volume totale: n° 27 x 1.520 mc. = mc. 41.040 27 518 1.520 n° 1 x 3.040 “ “ 3.040 28 651 1.520 V.T. 44.080 mc. Totali 10.101mq. 21.280 mc Indice di fabbricabilità medio : mc. 44.080 = If medio 2,504 mc/mq Abitanti: Vt = 44.080 = 441 abit mq. 17.601 100 mc/ab 100 Edifici in aderenza laterale: Distanze: mt. 10.00 dal confine posteriore e dalla viabilità e secondo gli allineamenti di piano

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143

COMPARTO N. 9 - 2^ SOTTOZONA p.t. + 4 p. ( 12 appartamenti)

UTILIZZAZIONE SUPERF. LOTTO

SUPERF. COPERTA

SUPERF. UTILE P.T. PER AUTORIMESSA

RAPPORTI APPARTAMENTI

SUPERFICIE UTILE COMPLESS.

VALORE MASSIMO

INDICE FABBR.

H MAX

Esil.Sovv. plurif. S.L. (vedi tabella)

mq. 365 mq. 198,12 198,12 = 16,51 12

mq. 1140+198,18 = mq.1338,12

mc. 5004,85

If = (vedi tabella)

mt. 14,50

La 2^ Sottozona comprende n. 7 lotti sotto indicati in tabella: Lotto Superf. mq. Volume mc. If mc. / mq. ------------------------------------------------------------------------

1 1.408 mc. 5.004,85 3,55 Superf. Fondiaria mq. 8.138.00 2 982 “ 5.004,85 5,09 Volume totale mc. 32.531,52 3 982 “ 5.004,85 5,09 Indice fabbricabilità If = (vedi tabella) 4 982 “ 5.004,85 5,09 Abitanti: mc. 32.531,52 = 325 abitanti 5 928 “ 2.502,42 2,69 100 mc. /abitanti 6 1.364 “ 5.004,85 3,67 7 1.492 “ 5.004,85 3,35 Edifici in aderenza laterale: ------------------------------------------------------------------------ S. fond. mq. 8.138 mc.32.531,52 Distanza dalla viabilità …………mt. 7,50 =========================================== dal confine posteriore mt. 11,50 Rapporto tra facciate interne di edifici: H = 14,30 = 0,617 mt. / mq. D 23,00 Altezza virtuale mc. 5.004,95 = 3,74 > 4,50 mq. 1.338,12

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NORMATIVA DI CARATTERE GENERALE PER L’EDILIZIA RESIDENZIALE

- E D I L I Z I A R E S I D E N Z I A L E -

- N O R M A T I V A - 1° - Tutte le zone di espansione vanno attuate a comparto ai sensi degli art. 15 ed art. 5, lettera h - Legge Regionale 12/02/1979, n. 6

modificata ed integrata con Legge Regionale 31/10/1979, n. 66 e Legge Regionale n. 56/1980. - 2° - Ad accettazione consensuale da parte di tutti i proprietari dei terreni ricadenti in ogni singolo comparto o su iniziativa comunale le

tavole particolareggiate allegate saranno riapprovate dal Consiglio Comunale come facenti parte di strumento urbanistico esecutivo, integrate dagli altri elaborati prescritti dalle norme vigenti per i Piani Particolareggiati. -

3° - Entro sei mesi dall’approvazione del P. R. G. tutti i proprietari dei terreni ricadenti nei comparti possono contestualmente presentare

proposte urbanistiche alternative a quelle indicate nelle tavole particolareggiate di piano nel rispetto degli indici delle distanze, degli standards della viabilità, della percentuale per edilizia economica e popolare e di quanto altro indicato nella presente Normativa. -

- TIPOLOGIA EDILIZIE E LOTTIZZAZIONI -

A) - EDILIZIA PRIVATA La tipologia proposta per edilizia privata è puramente indicativa. - B) - EDILIZIA SOVVENZIONATA E CONVENZIONATA Le parti territoriali relative vanno adottate con Piano di Zona Legge 18/04/1962, n. 167 nell’ambito dell’intero comparto ai fini

della verifica degli standards urbanistici.

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C) - ALLEGATI: 1° - Edilizia privata: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 2° - Edilizia privata: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 3° - Edilizia Sovvenzionata Unifamiliare: P.T. + 1° P. Lottizzazione - pianta - sezione 4° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 3 P. Lottizzazione - pianta - sezione 5° - Edilizia Sovvenzionata Plurifamiliare: P.T. + 4 P. Lottizzazione - pianta - sezione 6° - Edilizia Convenzionata: P.T. + 1 P. Lottizzazione - piante - sezioni

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Si precisa che la predetta normativa, a seguito della approvazione in via definitiva del P.R.G. con delibera della Giunta Regionale n. 1629 del 4/11/2003, è stata in parte modificata nei termini che vengono qui di seguito riportati: - tutte le zone omogenee di tipo C di cui al D.M. 1444/1968 sono assoggettate a strumenti urbanistici esecutivi di iniziativa

pubblica e/o privata, come disciplinati dagli artt. 19 e segg. della L.R. n. 56/1980; - con riferimento alle c.d. “tavole sostitutive di dettaglio” (da tav. 27° a tav. 38F), le stesse hanno valore puramente

indicativo, potendo avere valore cogente le previsioni contenute in dette tavole solo se confermate con apposito strumento attuativo (P.P. e/o P.L.).

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Z O N A “ Cf1 “ - AREA FIERISTICA Superficie territoriale………………………………………………..Ha 4.04.00, = “ Viaria…………………………………………………….Ha 1.58.17, = Area per posti vendita………………………………………………Ha 1.49.10, = Area per parcheggi………………………………………………….Ha 00.30.00 = Standards urbanistici………………………………………………..Ha 00.66.73 = Possono realizzarsi strutture fisse su iniziativa comunale e su progetto da approvarsi in consiglio Comunale per la realizzazione di stando di

vendita, per la realizzazione di struttura di interesse comune (guardie municipali, bar, edicola, servizi igienici). I posti di vendita all’aperto saranno delimitati da cordoletti in cemento e numerati per l’assegnazione. L’area potrà essere utilizzata per il mercato settimanale e per la fiera annuale.

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AREE PER MERCATI SETTIMANALI ZONA A SUD – OVEST Ha 4.74.84 ZONA A NORD Ha 1.85.00 Le due Zone saranno acquisite dal Comune con mutuo da contrarre con un Istituto di Credito autorizzato da ammortizzare in parte o

in tutto con i proventi derivanti dall’occupazione di suolo pubblico. – In ognuna delle due zone, su concessione del Comune potrà realizzarsi un posto bar. - Le aree territoriali saranno servite da viabilità pedonale nelle ore di mercato, utilizzabile dai veicoli per carico e scarico delle merci

nelle ore non di mercato. - Le aree per la commercializzazione saranno delimitate dal Comune con elementi lapidei posti a terra. -

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- MASSERIE UTILIZZABILI PER ATTIVITA’ AGRO-TURISTICHE - Le masserie utilizzabili per tali attività sono: - Masseria Angiulli - Masseria Angiulli piccolo - Masseria Lella - Masseria Mutata - Masseria La Torre - Masseria Le Grutte - Masseria Amici - Masseria Caprarica - Masserie Mannara - Masseria Casabianca - Masseria S. Angelo Per tali masserie possono eseguirsi solo lavori esterni di restauro conservativo senza aggiunte di volumi o di ampliamenti che possano

modificarsi l’aspetto architettonico-volumetrico. - Sono consentite opere di ristrutturazione di interesse per l’utilizzazione agro-turistica. Strutture a servizio produttive dell’azienda sono consentite a distanza di mt. 50 dal corpo principale della Masseria, sempre che il volume

edificato ed edificabile non superi il rapporto di 0,03 mc. / mq. Per l’attività agro-turistiche è consentita la realizzazione di piscine, galoppatoi, campi di atletica ( tennis, basket, pallavolo ). - Per le chiese rurali annesse e per quelle ricadenti nell’agro sono consentite solo opere di restauro conservativo da sottoporre al preventivo

parere della Sovrintendenza. -

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AREA TECNICA – SETTORE URBANISTICA

PIANO URBANISTICO TERRITORIALE TEMATICO/ “PAESAGGIO”

OG

GE

TT

O

ELENCO BENI ARCHEOLOGICI

Consulenti:Prof. Arcangelo FORNARO - Dott.ssa Paola Iacovazzo - Dott.sa Carmela D’Auria Il Capo Settore Urbanistica Il Dirigente dell’Area Tecnica (Arch. Vincenzo Cavallo) (Arch. Giovanni Narracci) Assessore all’ Urbanistica Il Sindaco (Francesco Donatelli) (Dott. Raffaele Bagnardi) Grottaglie, 12 APRILE 2007

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti 1 3 197 Lago di Lupoli 5/13 Area di frammenti fittili posta tra la depressione

del cosiddetto “Lago di Lupoli” e il Regio tratturello martinese.

Si rinvengono frammenti di tegole e scarsi frammenti ceramici. Insediamento della tarda età romana.

2 3 198 Lago di Lupoli 5 Area di frammenti fittili situata tra la depressione del cosiddetto “Lago di Lupoli” e il Regio tratturello martinese.

Si rinvengono frammenti di tegole e di ceramica d’impasto. Insediamento dell’età del Bronzo. Insediamento di età greco-romana, non meglio specificabile per assenza di ceramica significativa.

3 3 199 Lago di Lupoli 13 Area di frammenti fittili situata tra la depressione del cosiddetto “Lago di Lupoli” e il Regio tratturello martinese.

Si rinvengono frammenti di tegole, ceramica a vernice nera e a figure rosse. Insediamento di età classica.

4 3 200 Lago di Lupoli 5/13 Area di frammenti fittili posta tra la depressione del cosiddetto “Lago di Lupoli” e il Regio tratturello martinese.

Si rinvengono frammenti di tegole e di ceramica d’impasto. Insediamento dell’età del Bronzo. Insediamento di età classica.

5 3 201 Masseria Melio 13 Area di frammenti fittili situata nei terreni a sud di masseria Melia.

M. A. Gorgoglione, Grottaglie (Taranto), Masseria Melia, f. 202 I N.E., in Taras XXI, 1 (2001), 29-30.

L’area è stata individuata nel 2000 dalla Soprintendenza Archeologica nel corso dei lavori per il passaggio del metanodotto. In quell’occasione furono rinvenute strutture abitative e rituali databili al Neolitico. L’area è stata oggetto, però, di frequentazione anche in età classica come mostra il rinvenimento sul terreno di frammenti di tegole e di ceramica a vernice nera. La vegetazione non ha consentito una perimetrazione precisa dell’area, per cui sono state rilevate solo due coppie di coordinate lungo il tracciato del metanodotto.

6 3 202 Masseria Carmine

14 Area di frammenti fittili posta a sud di Masseria Carmine.

Si rinvengono frammenti di tegole, di ceramica d’impasto, a vernice nera e terra sigillata africana. Insediamento dell’età del Bronzo. Insediamento di età classica e di età romana imperiale.

7 3 203 Masseria Padula Monache

14 Area di frammenti sparsi posta a nord di Masseria Padula Monache.

Si rinvengono scarsi frammenti di ceramica d’impasto. Le coordinate si riferiscono al punto di rinvenimento della maggiore concentrazione di frammenti. Insediamento dell’età del Bronzo.

8 3 204 Masseria Padula Monache

14 Area di frammenti fittili posta a nord-ovest di Masseria Padula Monache.

Si rinvengono frammenti di tegole, di ceramica a vernice nera. Insediamento di età classica.

9 3 205 Masseria Padula Monache

14 Area di frammenti fittili posta a sud di Masseria Padula Monache.

Si rinvengono frammenti di tegole, di ceramica d’impasto, a vernice nera, terra sigillata italica e africana. Insediamento dell’età del Bronzo. Fattoria di età classica e di età romana imperiale.

10 3 206 Masseria Sant'Angelo

6/14 Area di frammenti fittili situata sul promontorio su cui sorge Masseria Sant'Angelo. L’area è delimitata a nord e ad est dal fosso Sant'Angelo, ad ovest dalla strada Sant'Angelo.

Si rinvengono frammenti di tegole, di ceramica d’impasto. Insediamento dell’età del Bronzo e di età classica.

11 3 207 Colatori 14 Area di frammenti fittili posta in contrada Colatori, ad est della strada Grottaglie-Mutata, nei pressi di una sorgente.

A. Stazio, La documentazione archeologica in Puglia, in Atti del VII Convegno di Studi sulla Magna Grecia, Taranto 1967, 272, tav. XVI, 1. A. Alessio, Dalla fondazione di Taranto all’età di Augusto, in B. Fedele, A. Alessio, O. Del Monaco, Archeologia, civiltà e culture nell’area ionico-tarantina. Origini e sviluppo dell’artigianato ceramico, Fasano 1992, 224-228, fig. 57.

Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto, tegole, ceramica a vernice nera e terra sigillata africana. Nel 1953 fu scoperta una tomba con corredo tardo-arcaico di vasi attici e messapici. Insediamento dell’età del Bronzo. Fattoria di età arcaica, classica e romana imperiale.

12 3 208 Contrada Coluccio

7 Grande grotta situata ai piedi dello sperone tufaceo posto alla confluenza di una incisione secondaria nella gravina di Coluccio.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 24-25.

Si tratta della cosiddetta Grotta di Buccito, una caverna di forma approssimativamente trapezoidale con grandi nicchie scavate nelle pareti. Il materiale litico rinvenuto in passato sopra la grotta e sul fondo della gravina è databile al Paleolitico medio, al Paleolitico superiore e all'età dei Metalli.

13 3 209 Contrada Coluccio

7 Abitazione rupestre situata sullo sperone tufaceo posto alla confluenza di una incisione secondaria nella gravina di Coluccio.

L'abitazione presenta, sulla sommità del promontorio, la fondazione di un ambiente subdivo, collegato, attraverso scalini, all’ambiente rupestre sottostante. Età medievale.

14 3 210 Contrada Coluccio

7 Tomba a grotticella situata ai piedi dello sperone tufaceo posto alla confluenza di una incisione secondaria nella gravina di Coluccio.

La tomba presenta una pianta semiellittica. Se ne conserva solo l’impronta posteriore. Età del Bronzo.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti 15 3 211 Contrada

Coluccio 7 Tomba a grotticella situata ai piedi dello sperone

tufaceo posto alla confluenza di una incisione secondaria nella gravina di Coluccio.

La tomba presenta una pianta semiellittica. Età del Bronzo.

16 3 212 Contrada Coluccio

7 Area stradale situata in contrada Coluccio. L'area stradale è costituita da tre carrarecce che partono dal fondo della gravina di Coluccio e risalgono lo sperone roccioso alla confluenza di una incisione secondaria nella gravina di Coluccio. Età post-medievale.

17 3 213 Contrada Coluccio

7 Abitazione rupestre situata sullo spalto est della gravina di Coluccio.

L'abitazione presenta la parte anteriore completamente crollata. Età medievale.

18 3 214 Contrada Coluccio

7 Cavità situata sullo spalto est della gravina di Coluccio.

L'erosione della parte anteriore rende difficile l'interpretazione. Forse si tratta di due tombe a grotticella dell'età del Bronzo affiancate.

19 3 215 Riggio 15 Cosiddetta "Casa fortezza". A. Fornaro, La gravina nell’antichità, in P. Parenzan, La gravina di Riggio, Fasano 1995, 45-51. P. Parenzan, La c.d. “casa fortezza” e il “caggione”, in P. Parenzan, La gravina di Riggio, Fasano 1995, 57-64.

Complesso rupestre con tre ordini di cavità situato sullo spalto est della gravina di Riggio, poco a sud del cosiddetto “caggione”. La parte anteriore è quasi completamente crollata, le strutture interne sono scomparse. Al pianterreno due cavità naturali, delle quali quella più meridionale fungeva da ingresso e da collegamento, attraverso una botola, al primo piano. Al primo e al secondo piano serie di ambienti separati da muri divisori con nicchie alle pareti. Una fovea è stata rinvenuta al primo piano. Il settore settentrionale del complesso, contiguo alla cascata del “caggione”, è strutturato in modo da assicurare l’approvvigionamento idrico, attraverso un sistema di fosse, vasche e canalette. Saggi di scavo effettuati nel 1968 hanno consentito di appurare una frequentazione dell’area già a partire dall’Eneolitico e, poi, in età arcaica e classica, ma il complesso nella sua conformazione attuale è sicuramente databile ad età medievale.

20 3 216 Riggio 15 Tomba a grotticella situata sullo spalto est della gravina di Riggio.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 28, n. 1. L. Pierri, Per una carta archeologica del territorio di Grottaglie: la gravina di Riggio, in “Cenacolo”, N.S. IV (XVI), 1992, 31, tav. XIV. A. Fornaro, La gravina nell’antichità, in P. Parenzan, La gravina di Riggio, Fasano 1995, 40-41, foto 1.

La tomba presenta una pianta ovale e la volta ogivale; manca della parte anteriore. Sul piano di calpestio è scavata una piccola nicchia semiellittica. Età del Bronzo.

21 3 217 Riggio 15 Abitazione rupestre situata sullo spalto orientale della gravina di Riggio.

L'abitazione è costituita da due vani comunicanti, con doppio ingresso. Età medievale.

22 3 218 Riggio 15 Cosiddetto “Cenobio”. C. Cafforio, Riggio, casale disabitato nel territorio di Grottaglie, Taranto 1961, 37-40. L. Pierri, Per una carta archeologica del territorio di Grottaglie: la gravina di Raggio, in “Cenacolo”, N.S. IV (XVI), 1992, 53-54, tav. XXVIII, 1. P. Parenzan, Il cosiddetto “cenobio”, in P. Parenzan, La gravina di Riggio, Fasano 1995, 109-112.

Complesso di unità abitative contigue, articolate su due livelli, situate sullo spalto orientale della gravina di Riggio. Il registro inferiore contiene solo due ambienti indipendenti, uno rettangolare, l’altro con la parete di destra absidata. Al livello superiore si trovano allineate cinque unità abitative costituite, ognuna, da due o più ambienti. Questo complesso fu interpretato da Cafforio come cenobio intitolato a Santa Maria Regina. Secondo Parenzan si tratta invece di un semplice aggregato di abitazioni rupestri, data l’assenza di alcuni degli elementi caratteristici di un convento, come il corridoio e le celle. Età medievale.

23 3 219 Riggio 15 Tomba a grotticella artificiale situata sullo spalto orientale della gravina di Riggio.

La tomba presenta una pianta semiellittica. La parte anteriore è parzialmente crollata. Età del Bronzo.

24 3 220 Riggio 15 Tomba a grotticella artificiale situata sullo spalto orientale della gravina di Riggio.

La tomba presenta una pianta semiellittica. La parte anteriore è parzialmente crollata. Età del Bronzo.

25 3 221 Riggio 15 Abitazione rupestre situata sullo spalto orientale della gravina di Riggio.

L'abitazione presenta una pianta trapezoidale, nicchie alle pareti e una cisterna scavata nel banco roccioso. Età medievale.

26 3 222 Riggio 15 Tomba a grotticella situata sullo spalto orientale della gravina di Riggio.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 28, n. 4.

La tomba presenta una pianta ovale e la volta a calotta. Manca più della metà anteriore. Età del Bronzo.

27 3 223 Riggio 15 Chiesa maggiore. C. Cafforio, Riggio, casale disabitato nel territorio di Grottaglie, Taranto 1961, 41-48. M. Peluso, P. Pierri, Cripte e affreschi nell’agro di Grottaglie, Manduria 1981, 34-40. P. Parenzan, Le chiese rupestri, in P. Parenzan, La gravina di Riggio, Fasano 1995, 69-84.

Chiesa rupestre del Salvatore situata sullo spalto orientale della gravina di Riggio. La chiesa presenta la navata a base quadrata, con due piccole absidi sulla parete di fondo e un sedile perimetrale risparmiato nel banco roccioso. Il soffitto è piano e presenta degli anelli e un lucernario. Sul pavimento due vasche, forse battesimali. Gli affreschi alle pareti risalgono a periodi diversi e rappresentano: diesis

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti nell’abside maggiore, Vergine orante con S. Andrea e S. Pietro a sinistra, S. Giovanni e S. Paolo a destra nell’abside laterale, l’entrata in Gerusalemme sulla parete di sinistra, Crocifissione, S. Giorgio, la Colomba, rapimento di S. Elia, Santa Barbara e un santo non identificato sulla parete di fondo, teoria dei santi vescovi, un arcangelo Michele sulla parete di destra. Sia gli affreschi che le strutture della Chiesa sono in pessimo stato di conservazione.

28 3 224 Riggio 15 Abitazione rupestre situata sullo spalto orientale della gravina di Riggio, immediatamente a sud della chiesa maggiore.

L’abitazione presentava almeno due livelli. Crollata la parte anteriore. Età medievale.

29 3 225 Riggio 15 Abitazione rupestre situata sullo spalto orientale della gravina di Riggio.

L'abitazione è costituita da tre ambienti e presenta nicchie alle pareti. La parte anteriore è crollata. Eà medievale.

30 3 226 Riggio 15 Abitazione rupestre situata sullo spalto orientale della gravina di Riggio.

L'abitazione è costituita da un ambiente con nicchie alle pareti e canale per lo scolo delle acque. Crollata la parte anteriore. Età medievale.

31 3 227 Riggio 15 Abitazione rupestre situata sullo spalto orientale della gravina di Riggio.

L'abitazione è costituita da tre ambienti. La parte anteriore è crollata. Età medievale.

32 3 228 Riggio 15 Abitazione rupestre situata sullo spalto orientale della gravina di Riggio.

L'abitazione presenta una pianta quadrata, soffitto piano, nicchie alle pareti. La grotta è stata inglobata in una cava. Età medievale.

33 3 229 Riggio 15 Riparo sottoroccia situato sullo spalto orientale della gravina di Riggio.

34 3 230 Riggio 15 Cosiddetta "grotta del pipistrello". P. Parenzan, La grotta del pipistrello, in P. Parenzan, La gravina di Riggio, Fasano 1995, 119-121.

La grotta è situata sullo spalto orientale della gravina di Riggio a poco più di un centinaio di metri dal limite sud della gravina. Si tratta di una grotta naturale articolata in due lobi. Nessuna traccia ne testimonia un uso abitativo costante nel passato.

35 3 231 Riggio 15 Area di frammenti fittili situata sulla sommità dello spalto orientale della gravina di Riggio.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 26-27.

Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto riferibili ad un insediamento protostorico. La presenza di vegetazione non ha consentito di appurare se l’area si estendesse ulteriormente verso est. Indagini compiute in passato hanno permesso di raccogliere in quest’area anche frammenti databili al VI-IV secolo a.C.

36 3 232 Riggio 15 Cosiddetta “farmacia”. L. Pierri, Per una carta archeologica del territorio di Grottaglie: la gravina di Riggio, in “Cenacolo”, N.S. IV (XVI), 1992, 39-40. P. Parenzan, La c.d. “farmacia”, in P. Parenzan, La gravina di Riggio, Fasano 1995, 101-103.

Grotta articolata in due ambienti, con quello di sinistra caratterizzato dalla presenza di circa 100 cellette rettangolari disposte su tre file parallele lungo le pareti. Si tratta di un’abitazione rupestre medievale adattata, in tempi recenti, a colombaia.

37 3 233 Riggio 15 Abitazione rupestre situata sullo spalto occidentale della gravina di Riggio.

L'abitazione è composta da un ambiente a pianta rettangolare e presenta nicchie alle pareti. Vi si accedeva dall’alto attraverso scale scavate nella roccia. Età medievale.

38 3 234 Riggio 15 Cosiddetta “grotta del finestrino”. Abitazione rupestre situata sullo spalto occidentale della gravina di Riggio. Composta da due ambienti, presenta nicchie alle pareti. L’ambiente di destra presenta un finestrino che dà all’esterno. Età medievale.

39 3 235 Riggio 15 Abitazione rupestre situata sullo spalto occidentale della gravina di Riggio.

L'abitazione risulta parzialmente distrutta dalla cava.

40 3 236 Riggio 15 Abitazione rupestre situata sullo spalto occidentale della gravina di Riggio.

L'abitazione è costituita da un grande ambiente e da un piccolo vano laterale, presenta nicchie alle pareti. Una tomba a fossa è scavata nel banco roccioso di fronte alla grotta. Età medievale.

41 3 237 Riggio 15 Abitazione rupestre situata sullo spalto occidentale della gravina di Riggio.

L'abitazione è costituita da un ambiente a pianta ovale, presenta nicchie alle pareti e una cisterna. Età medievale.

42 3 238 Riggio 15 Abitazione rupestre situata sullo spalto occidentale della gravina di Riggio.

P. Parenzan, I villaggi, in P. Parenzan, La gravina di Riggio, Fasano 1995, 100, fig. 8, foto 28.

All'abitazione si accedeva dall’alto attraverso scale scavate nella roccia. Costituita da quattro ambienti, presenta nicchie alle pareti e una fovea. Interpretata da Parenzan come un cavernone adibito a cucina e deposito di attrezzi e viveri. Età medievale.

43 3 239 Riggio 15 Abitazione rupestre situata sullo spalto occidentale della gravina di Riggio.

L'abitazione è costituita da due ambienti, presenta nicchie alle pareti e una fovea. Parzialmente crollata la parte anteriore. Età medievale.

44 3 240 Riggio 15 Cosiddetta “grotta di Ennio”. C. Cafforio, Riggio, casale disabitato nel territorio di Grottaglie, Taranto 1961, 23-29. P. Parenzan, La c.d. “Grotta di Ennio”, in P. Parenzan, La gravina

Complesso naturale costituito da una grande caverna e da una serie di percorsi secondari e cunicoli situato alla base dello spalto occidentale della gravina di Riggio. L’ingresso è stato ritoccato artificialmente con

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti di Riggio, Fasano 1995, 113- 115. dei mattoni per potervi applicare una porta.

45 3 241 Riggio 15 Fondo di capanna situato sulla sommità dello spalto occidentale della gravina di Riggio.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. Età protostorica.

46 3 242 Fantiano 16 Abitazione rupestre situata sullo spalto occidentale della gravina di Fantiano.

L'abitazione presenta la parte anteriore crollata. Età medievale.

47 3 243 Fantiano 16 Tomba a grotticella situata sullo spalto occidentale della gravina di Fantiano.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 29-30.

La tomba presentauna pianta presumibilmente circolare e copertura a calotta. La parte anteriore è quasi completamente crollata. Età del Bronzo.

48 3 244 Fantiano 15 Abitazione rupestre situata sullo spalto occidentale della gravina di Fantiano.

L'abitazione presenta una pianta rettangolare e una nicchia sulla parete interna. Età medievale.

49 3 245 Fantiano 16 Abitazione rupestre situata sullo spalto occidentale della gravina di Fantiano. .

L'abitazione presenta la parte anteriore parzialmente crollata. Età medievale

50 3 246 Fantiano 16 Abitazione rupestre situta sullo spalto occidentale della gravina di Fantiano.

Età medievale.

51 3 247 Fantiano 16 Tomba a grotticella situata sullo spalto occidentale della graviona di Fantiano.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 29-30.

La tomba presenta una pianta presumibilmente ellittica e copertura a calotta emisferica. Età del Bronzo.

52 3 248 Fantiano 16 Abitazione rupestre situata sullo spalto orientale della gravina di Fantiano.

L'abitazione presenta due livelli collegati da scale scavate nella roccia. Età medievale.

53 3 249 Fantiano 16 Abitazione rupestre situata sullo spalto orientale della gravina di Fantiano.

L'abitazione presenta una pianta rettangolare; è sormontata da una cavità naturale, cui è collegata da scale scavate nella roccia. Età medievale.

54 3 250 Fantiano 16 Riparo sottoroccia situato sullo spalto orientale della gravina di Fantiano.

55 3 251 Fantiano 16 Tomba a fossa situata sulla sommità dello spalto orientale della gravina di Fantiano.

La tomba, scavata nella roccia, presenta una pianta rettangolre ed un orientamento est-ovest. Età medievale.

56 3 252 Fantiano 16 Tomba a fossa situata sulla sommità dello spalto orientale della gravina di Fantiano.

La tomba, scavata nella roccia, presenta una pianta rettangolare, sezione trapezoidale ed un orientamento est-ovest. Età medievale.

57 3 253 Fantiano 16 Gruppo di quattro tombe a fossa situate sulla sommità dello spalto orientale della gravina di Fantiano.

Le tombe, scavate nella roccia, presentano una pianta rettangolare. Tre sono rifeiribili a sepolture di adulti, una ad un bambino. Età medievale.

58 3 268 Fontanelle 16/28 Area di frammenti fittili situata in contrada Fontanelle, subito a nord della strada Mutata-Grottaglie.

A. Fornaro, Dall’età arcaica al tardo antico, in AA.VV., Provincia di Taranto. Ricerche sull’assetto del territorio, Manduria 1981, n° 118.

Si rinvengono numerosi frammenti di tegole e di ceramica a vernice nera. Fattoria di età classica.

59 3 254 Impalata 28 Area di frammenti fittili situata in contrada Impalata, subito ad ovest della strada Mutata-Grottaglie, su un terrazzo argilloso sub-murgiano.

A. Fornaro, Dal Paleolitico all’età del Ferro, in AA.VV., Provincia di Taranto. Ricerche sull’assetto del territorio, Manduria 1981, n° 66. A. Fornaro, Dall’età arcaica al tardo antico, in AA.VV., Provincia di Taranto. Ricerche sull’assetto del territorio, Manduria 1981, n° 116.

Si rinvengono strumenti silicei, frammenti di ceramiche impresse, incise e graffite, di tegole e di ceramica a vernice nera. Insediamento del Neolitico medio. Fattoria di età classica.

60 3 255 Impalata 28 Area di frammenti fittili situata in contrada Impalata, subito ad ovest della strada Mutata-Grottaglie.

A. Fornaro, Dal Paleolitico all’età del Ferro, in AA.VV., Provincia di Taranto. Ricerche sull’assetto del territorio, Manduria 1981, n° 66. A. Fornaro, Dall’età arcaica al tardo antico, in AA.VV., Provincia di Taranto. Ricerche sull’assetto del territorio, Manduria 1981, n° 116.

Si rinvengono frammenti di ceramiche impresse, incise e graffite, numerosi frammenti di tegole, di ceramica a vernice nera e di terra sigillata africana. Nei pressi di quest’area fu rinvenuto un capitello, ora conservato nei depositi della Soprintendenza, simile a quelli rinvenuti durante lo scavo della villa romana di Angiulli. Insediamento del Neolitico medio. Fattoria di età classica. Fattoria di età romana imperiale. E’ ipotizzabile una continuità, non verificabile a causa della presenza di terreni incolti e con pessima visibilità, tra questo sito e quello identificato dalla scheda 254, per quanto riguarda la frequentazione in età neolitica e classica. Mentre la frequentazione in età romana sembra circoscritta solo a quest'area.

61 3 256 Masseria Oliovitolo

35 Area di frammenti fittili posta in contrada Oliovitolo, su un terrazzamento a nord-ovest dell’omonima masseria.

A. Alessio, Grottaglie (Taranto), Oliovitolo, F. 202 I N.E., in Taras XXI, 1 (2001), 102-103.

L’area è stata oggetto di scavi da parte della Soprintendenza in occasione dei lavori per il passaggio del metanodotto nel 2000. In quella occasione sono state rinvenute le strutture di una fattoria greca in cui si effettuava la produzione dell’olio. La frequentazione va dalla fine del V secolo a .C. al I secolo a.C., epoca a cui si datano due tesoretti monetali rinvenuti durante lo scavo.

62 3 257 Contrada 8 Grotticella artificiale situata sullo spalto della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in La grotticella presenta un dromos di accesso in pendio ed ha una

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti Frantella gravina di Frantella, a sud-est dell'omonima

masseria. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 25.

pianta trapezoidale. Ricerche precedenti hanno condotto al rinvenimento di frammenti di ceramica d’impasto sul fondo dell’incisione. Probabile tomba dell’età del Bronzo.

63 3 258 Contrada Frantella

8 Grotticella artificiale situata sullo spalto della gravina di Frantella, a sud-est della masseria omonima.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 25.

La grotticella presenta un dromos di accesso, la pianta semiellittica e l'apertura trapezoidale. Una seconda apertura nella parte posteriore è stata praticata in epoca successiva, forse in relazione allo sfruttamento delle cave di calcarenite. Probabile tomba dell’età del Bronzo.

64 3 259 Fontignano 43 Area di frammenti fittili posta in contrada Fontignano, ad ovest della vecchia strada Grottaglie-Carosino.

A. Fornaro, Dall’età arcaica al tardo antico, in AA.VV., Provincia di Taranto. Ricerche sull’assetto del territorio, Manduria 1981, n° 123.

Si rinvengono frammenti di tegole, ceramica a vernice nera, terra sigillata africana. Fattoria di età classica e di età romana imperiale.

65 3 260 Madonna del Prato

31 Area di frammenti fittili posta sul pendio di Monte della Foggia a sud-est della chiesetta della Madonna del Prato.

A. Fornaro, Dall’età arcaica al tardo antico, in AA.VV., Provincia di Taranto. Ricerche sull’assetto del territorio, Manduria 1981, n° 122.

Si rinvengono frammenti di tegole, ma nessun frammento di ceramica datante. Nel 1968 durante uno scasso venne alla luce una vasca lustrale in carparo insieme a ceramica ellenistica e medievale.

66 3 261 Masseria Abate Graziano

6 Area di frammenti fittili posta in contrada Abate Graziano, su un promontorio che si affaccia sul Fosso Sant’Angelo, di fronte alla masseria Abate Graziano.

Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto, tegole e terra sigillata africana. Insediamento dell’età del Bronzo. Fattoria di età romana imperiale.

67 3 262 Masseria Giulianello

40 Area di frammenti fittili sparsi situata in contrada Giulianello, su un pianoro a nord della masseria in posizione dominante sulla piana meridionale.

Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto. Insediamento dell’età del Ferro. Le coordinate si riferiscono al punto di maggior concentrazione dei frammenti.

68 3 263 Vicentino 20/32 Insediamento messapico di masseria Vicentino. A. Fornaro, A. Alessio (a cura di), L’insediamento messapico di Masseria Vicentino. Grottaglie. Catalogo della mostra documentaria. Grottaglie – Castello Episcopio 12 dicembre 1998-6 gennaio 1999, Fasano 2000 (con bibliografia precedente).

L'insediamento sorge a ridosso della sponda meridionale del livello inferiore della gravina di Vicentino, di fronte alla masseria omonima. Il sito, già individuato a metà degli anni Sessanta del secolo scorso, è stato oggetto di dieci campagne di scavo dal 1995 al 2004 compiute dall’Università degli Studi di Bari in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica della Puglia. L’insediamento presenta tre circuiti murari a difesa dell’acropoli e dei settori di abitato e si estende per circa 13 ettari. La prima fase di frequentazione dell'acropoli risale alla metà circa dell’VIII secolo a.C., età a cui si datano i fondi di capanne rinvenuti durante lo scavo dell’acropoli; alla fine dell’VIII-inizi VII secolo a.C. risalgono, invece, le fornaci per la fabbricazione di ceramiche d’impasto, tardo-geometriche ed acrome. Alla fine del VII-inizi VI secolo si datano i numerosi grandi contenitori parzialmente interrati, presumibilmente, all'interno di ambienti deputati al deposito di viveri. Alla stessa epoca si data anche un interessante gruppo di ceramiche d’importazione con i caratteri di un vero e proprio “deposito” di materiali reputati di notevole pregio e valore all’interno di una struttura abitativa probabilmente riconducibile al ceto dominante dell’insediamento. In migliore stato di conservazione i resti dell’abitato di età tardo-arcaica e classica emersi durante gli scavi dell’area compresa all’interno della seconda cerchia muraria, databile agli inizi del V secolo a.C. Si tratta di ambienti, conservati solo a livello delle fondazioni, a pianta rettangolare con copertura di tegole, databili, sulla base della documentazione ceramica, tra il V e la prima metà del IV secolo a.C. In età romana si assiste ad un incremento del popolamento sparso sul territorio, fenomeno avviatosi già a partire dal IV secolo a.C., mentre, all’interno dell’area murata, troviamo solo un piccolo nucleo di abitanti nella zona nord-occidentale, legato, probabilmente, al passaggio della via Appia.

69 3 264 Vicentino 32 Necropoli di tombe a fossa situata sul pendio tra le due varianti della via Appia e tra queste e la masseria Vicentino Grande.

A. Fornaro, A. Alessio (a cura di), L’insediamento messapico di Masseria Vicentino. Grottaglie. Catalogo della mostra documentaria. Grottaglie – Castello Episcopio 12 dicembre 1998-6 gennaio 1999, pannello 3, Fasano 2000 (con bibliografia precedente).

La necropoli non è più visibile, in quanto distrutta in seguito ai lavori agricoli. Le fosse erano, in parte, a sezione trapezoidale, oppure avevano la parete superiore verticale e quella inferiore allargata a botte; in parte erano semplici fosse rettangolari con pareti verticali. L’orientamento non era costante. La necropoli, riferibile all’insediamento messapico di Masseria Vicentino, è databile, in parte,

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti ad età arcaica grazie ad alcuni documenti epigrafici in caratteri greci e lingua messapica recuperati nel 1970 in mezzo a materiale lapideo fuori contesto.

70 3 265 Vicentino 32 Necropoli di tombe a fossa situata in contrada Vicentino, sull’ultimo terrazzo pre-murgico, a nord-est della strada Grottaglie-San Marzano.

A. Fornaro, A. Alessio (a cura di), L’insediamento messapico di Masseria Vicentino. Grottaglie. Catalogo della mostra documentaria. Grottaglie – Castello Episcopio 12 dicembre 1998-6 gennaio 1999, pannello 3, Fasano 2000 (con bibliografia precedente).

La necropoli non è più visibile, in quanto distrutta dall’aratro meccanico. Le tombe erano tutte allineate ed orientate nello stesso senso. Erano a fossa semplice o con controfossa. La necropoli, riferibile all’insediamento messapico di Masseria Vicentino, è databile ad età classica e protoellenistica.

71 3 266 Masseria Angiulli

26 Area di frammenti fittili posta in località Angiulli ad ovest della Masseria Angiulli Grande e a nord della villa romana di Angiulli.

Si rinvengono frammenti di tegole e scarsi frammenti di ceramica acroma, probabilmente databili ad età classico-ellenistica. Abitazione di età classico-ellenistica.

72 3 267 Masseria Angiulli

26 Area archeologica costituita da un’area di frammenti a dai resti murari riferibili ad una villa di età romana, situata in località Angiulli ad ovest della Masseria Angiulli Grande.

E. M. De Juliis, L’attività archeologica in Puglia – 1980, in Atti del ventesimo convegno di studi sulla Magna Grecia, Taranto 1981, 365-367.

Si rinvengono abbondanti frammenti di terra sigillata italica e africana, oltre a ceramica d’uso comune, anfore, grandi contenitori e tegole. Lo scavo condotto nel 1979 ha messo in luce alcuni ambienti pertinenti alla pars rustica della villa, mentre al centro dell’area occupata è stata individuata una struttura con l’incasso per l’alloggiamento di una colonna e sono stati recuperati numerosi frammenti di intonaco con tracce di decorazione pittorica riferibili, sicuramente, alla pars dominica della villa. La villa sorse probabilmente in seguito alle assegnazioni agrarie graccane relative alla deduzione della colonia Neptunia (123-122 a.C. ) e fu abitata fino ad un momento imprecisato del III sec. d.C. L’area è stata oggetto di frequentazione anche in età preistorica, come dimostra il rinvenimento di due lame in selce dall’area del portico e di un frammento di ceramica d’impasto dall’estremità sud-orientale dell’area di frammenti.

73 3 269 Masseria Le Grotte

34 Grotticella artificiale situata sulla parete nord della gravina principale di contrada Le Grotte, ad est della masseria.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 48-49.

La grotticella è quasi completamente interrata, per cui risulta di difficile interpretazione.

74 3 270 Masseria Le Grotte

34 Tomba a grotticella situata sulla parete nord della gravina principale di contrada Le Grotte, ad est della masseria.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nel territorio di Grottaglie, Fasano 1976- 1977, 48-49.

La tomba presenta una pianta semiellittica e la copertura a calotta emisferica. Ne rimane solo l'impronta posteriore, mentre la parte anteriore è crollata. Età del Bronzo.

75 3 271 Masseria Le Grotte

34 Tomba a grotticella situata sulla parete nord della gravina principale di contrada Le Grotte, ad est della masseria.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nel territorio di Grottaglie, Fasano 1976- 1977, 48-49.

La tomba presenta una pianta semiellittica e la copertura a calotta emisferica. Ne rimane solo l'impronta posteriore, mentre la parte anteriore è crollata. Età del Bronzo.

76 3 272 Masseria Le Grotte

34 Tomba a grotticella situata sulla parete nord della gravina principale di contrada Le Grotte, ad est della masseria.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 48-49.

La tomba Presenta una pianta semiellittica e la copertura a calotta emisferica. Ne rimane solo l'impronta posteriore, mentre la parte anteriore è crollata. Età del Bronzo.

77 3 273 Masseria Le Grotte

22 Tomba a grotticella artificiale situata sulla parete nord della gravina principale di contrada Le Grotte.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 48-49, n. 5.

La tomba presenta una pianta circolare. E' stata rimaneggiata, probabilmente in età medievale, allo scopo di trasformarla in un'abitazione: l'apertura è stata ampliata, la volta è stata appianata ed è stata scavata una nicchia per ricavarne la cucina. Età del Bronzo. Età medievale.

78 3 274 Masseria Le Grotte

22 Probabile impronta di tomba a grotticella situata sulla parete nord della gravina principale di contrada Le Grotte.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 48-49.

Età del Bronzo (?).

80 3 275 Masseria Le Grotte

22 Probabile impronta di tomba a grotticella situata sulla parete sud della gravina principale di contrada Le Grotte.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 48-49.

Età del Bronzo (?).

81 3 276 Masseria Le Grotte

22 Tomba a grotticella situata sulla parete sud della gravina principale di contrada Le Grotte.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 48-49, n. 4, tav. XIV a-b.

La tomba presenta una pianta ovale, volta ad ogiva, pavimento orizzontale e portello rettangolare. Età del Bronzo.

82 3 277 Masseria Le Grotte

Abitazione rupestre situata sulla parete nord della gravina principale di contrada Le Grotte.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 48-49.

L'abitazione presenta una pianta rettangolare, copertura piana ed apertura rettangolare sbreccata in basso. Età medievale.

83 3 278 Masseria Le Grotte

22/34 Area di frammenti fittili situata sullo sperone tufaceo delimitato dalla gravina principale di contrada Le Grotte e da un’incisione secondaria.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 48-49.

Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto e strumenti in selce e ossidiana. Insediamento dell'età del Bronzo.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti 85 3 280 Monte Salete 38 Area archeologica estesa al colle di Monte Salete

e al pianoro situato ad est e a sud-est del colle stesso.

G. Giovine, De antiquitate et varia Tarentinorum fortuna, in Delectus scriptorum rerum neapolitanarum, Napoli 1735, col. 566. Carducci, Delle Delizie Tarantine. Libri IV. Opera postuma di Tommaso Niccolò D’Aquino etc. Prima edizione di Cataldanton Atenisio Carducci, Napoli 1771, 88, 391, 518. B. Fedele, Gli insediamenti preclassici lungo la via Appia antica in Puglia, in Archivio Storico Pugliese XIX (1966), 45, 83, figg. 12, 22. A. Fornaro, in La città e il suo territorio. Atti del VII Convegno di Studi sulla Magna Grecia, Taranto 1967, 346-347. A. Fornaro, Carta dei beni culturali, in L’assetto del territorio della Provincia Jonica, Taranto 1974, 26-28. B. Fedele, Dalle origini alla prima metà dell’VIII secolo a.C., in B. Fedele, A. Alessio, O. Del Monaco, Archeologia, civiltà e culture nell’area ionico-tarantina. Origini e sviluppo dell’artigianato ceramico, Fasano 1992, fig. 139. A. Alessio, Dalla fondazione di Taranto all’età di Augusto, in B. Fedele, A. Alessio, O. Del Monaco, Archeologia, civiltà e culture nell’area ionico-tarantina. Origini e sviluppo dell’artigianato ceramico, Fasano 1992, fig. 58.

Si rinvengono numerosi frammenti di ceramica d’impasto, tegole, ceramica a vernice nera, d’uso comune e terra sigillata africana. Il colle di Monte Salete, situato nella valle del Visciolo, sistemato a terrazze digradanti verso SSE, fu sede di un insediamento a partire dal Bronzo Recente fino all’età romana imperiale. Il villaggio capannicolo si svolge sulle terrazze, senza soluzioni di continuità, attraverso il Bronzo Finale, l’età del Ferro e le prime fasi dell’Arcaismo. La necropoli si estende sulle balze e sulla piana circostante al colle sui lati ovest e sud, raggiungendo la massima espansione nel IV e nel III secolo a.C. Nell’area della necropoli meridionale sono state rinvenute tracce di epoca protovillanoviana (ciotole d’impasto con orlo rientrante, urne biconiche e ceramiche protogeometriche). Scarse le testimonianze del tardo ellenismo e dell’età imperiale, per lo più circoscritte alle ultime terrazze del colle. Alcune monete bizantine rinvenute nelle vicinanze testimoniano la presenza di una comunità in alcune fasi dell’alto Medioevo. Il casale, completamente abbandonato, fu riedificato nell’ultimo decennio del XII secolo, per essere poi definitivamente abbandonato nel 1297 dagli abitanti, che si trasferirono a Grottaglie per ragioni di sicurezza. Alla fase basso-medievale si riferiscono le strutture visibili sulla vetta del colle: le fortificazioni in opera a sacco dei lati ovest, sud ed est, la porta scavata nella roccia nel lato ovest, le tombe a fossa, la “chiesa” ipogea.

86 3 281 Spartivento 17 Area archeologica situata nella periferia nord-ovest del centro abitato ai piedi della zona di cave in contrada Spartivento.

A. Alessio, Grottaglie (Taranto), Spartivento. F. 202 I S. E. I.G.M., in Taras, XI, 2, 1991, 311-312.

L’area è costituita da un’area di frammenti fittili, all’interno della quale (angolo nord-est) nel 1990-1991 fu scavata dalla Soprintendenza Archeologica una necropoli ellenistica con caratteri greci. In quell'occasione furono rinvenute 22 tombe, per la maggior parte a fossa foderate di lastroni, tre a sarcofago monolitico. I pochi elementi di corredo sfuggiti al saccheggio dei clandestini indicarono che si trattava di sepolture riferibili ad individui di rango socio-economico elevato. Nel terreno si rinvengono numerosi frammenti di tegole e di ceramica a vernice nera. Si rinvengono, inoltre, frammenti di ceramica d’impasto misti a terra fluitata, probabilmente provenienti dalla gravina di Spartivento, oggi completamente sconvolta dalle cave. Fattoria e necropoli di età classico-ellenistica.

87 3 130 Vicentino 20/21/32 Via Appia Antica. A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio Storico Pugliese, XXVI, 1973, 210. A. Fornaro, A. Alessio (a cura di), L’insediamento messapico di Masseria Vicentino. Grottaglie. Catalogo della mostra documentaria. Grottaglie – Castello Episcopio 12 dicembre 1998-6 gennaio 1999, pannello 2, Fasano 2000. A. Fornaro, L’iter Brundisinum di Orazio, in Amici dei Musei, XXIX, n.93 (gennaio- marzo 2003), 20-27. B. Chiedi, La via Appia Antica da Masseria Vicentino Grande ad Oria, Oria 2006, 47-54.

Via Appia antica ad ovest dellnullinsediamento di Masseria Vicentino. Fino al 1973 una carrareccia saliva con andamento rettilineo dalla attuale strada Grottaglie – San Marzano di San Giuseppe fino al ciglio del terrazzo calcarenitico superiore, attraversando la faglia con una trincea profonda più di tre metri; al termine della tagliata viaria la strada virava verso sud-ovest attraversando la gravina di Vicentino con un ponticello a grandi blocchi calcarenitici per entrare nell’area urbana dell’insediamento di Masseria Vicentino. Questa traccia è ora visibile solo nelle vecchie fotografie aeree, poiché nel 1973 è stata cancellata dalla macchina “mangiapietre”. Via Appia antica ad est dellnullinsediamento di Masseria Vicentino. Sulla fotografia aerea si legge con molta evidenza la traccia che dalla seconda cerchia muraria prosegue in direzione di Oria. Raggiunta la gravina La Torre la strada scende in trincea verso il fondo, lo attraversa su una massicciata di grandi blocchi calcarenitici (una sorta di ponticello), risalendo il pendio opposto con un’altra tagliata viaria ben conservata. La via supera l’ultimo dislivello spaiandosi in cinque carrarecce profondamente incassate nella roccia. Continuando verso est un muro a secco sostituisce il tracciato stradale fino all’area dell’attuale discarica di rifiuti speciali. Proseguendo, tra la discarica e l’inizio dell’agro di Francavilla Fontana (BR) ricompare la strada antica sotto forma di un tratturo largo circa dodici metri e lungo circa duecento.

89 3 134 Monte della Foggia

30 Area di frammenti fittili posta sulla sommità del pianoro argilloso di Monte della Foggia.

A. Fornaro, Dal Paleolitico all’età del Ferro, in AA.VV., Provincia di Taranto. Ricerche sull’assetto del territorio, Manduria 1981, n° 68.

Si rinvengono frammenti di ceramiche impresse, incise e graffite del Neolitico Medio.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti A. Fornaro, La Ceramica graffita in età protostorica, in D. De Vincentis (a cura di), Mostra della Ceramica 2006. XIII Concorso di Ceramica Mediterranea. Grottaglie e il Mediterraneo. Il Graffito. Grottaglie, Castello Episcopio 30 luglio-10 settembre 2006. Il catalogo, Taranto 2006, 13-14, tavv. II 6, 12.

90 3 175 Lonoce 31 Area di tombe a fossa poste sul ciglio meridionale della gravina che costeggiava masseria Lo Noce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 42.

La necropoli oggi risulta completamente distrutta. Si sono salvate pochissime tombe. Molte sono coperte dalla vegetazione e dalle pietre, altre sono state spianate dall’azione dei mezzi meccanici. Le coordinate si riferiscono ai limiti dell’area conservata. Al limite occidentale si rinviene un lastrone tombale di carparo addossato ad un muretto a secco (misure: lungh. 60 cm, larg. 50 cm, sp. 10 cm). La necropoli è, probabilmente, di età classico-ellenistica.

91 3 078 Galeasi 19 Area di frammenti fittili situata sul pianoro prospiciente la piccola gravina di contrada Galeasi.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 44-45.

Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto (pareti con decorazioni applicate e decorate ad unghiate, prese a linguetta) e scarti di lavorazione in selce. Si tratta di un insediamento dell'età del Bronzo.

92 3 079 Galeasi 19 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud della piccola gravina di contrada Galeasi.

L'abitazione presenta apertura trapezoidale, pianta ovale, nicchie alle pareti. Età medievale.

93 3 080 Galeasi 19 Tomba a grotticella situata sullo spalto ovest della piccola gravina di contrada Galeasi.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 44-45.

La tomba presenta apertura ovale, pianta ovoidale, copertura a calotta emisferica; visibile l’impronta per l’alloggiamento del lastrone di chiusura. Età del Bronzo.

94 3 070 Lonoce 19 Abitazione rupestre scavata sullo spalto nord della più meridionale delle gravine di contrada Lonoce.

Età medievale.

95 3 071 Lonoce 19 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord della più meridionale delle gravine di contrada Lonoce.

L'abitazione è costituita da un ambiente a pianta circolare e presenta un soffitto piano. Età medievale.

96 3 072 Lonoce 19 Tomba a grotticella situata sullo spalto nord della più meridionale delle gravine di contrada Lonoce.

A. Fornaro, "Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie", Fasano 1976-1977, 43-44.

La tomba è costituita da un ambiente a pianta circolare e volta ogivale. Età del Bronzo.

97 3 073 Lonoce 19 Tomba a grotticella situata sullo spalto sud della più meridionale delle gravine di contrada Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 43-44.

La tomba presenta una pianta rettangolare, copertura piana, apertura irregolare. Probabilmente è stata rimaneggiata in epoca successiva. Età del Bronzo.

98 3 074 Lonoce 19 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud della più meridionale delle gravine di contrada Lonoce.

L'abitazione presenta una pianta rettangolare, copertura piana, ingresso trapezoidale con incasso per l'alloggiamento del lastrone di chiusura. Età medievale.

99 3 075 Lonoce 19 Tomba a grotticella situata sullo spalto sud della più meridionale delle gravine di contrada Lonoce.

A. Fornaro, "Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie", Fasano 1976-1977, 43-44.

Età del Bronzo.

100 3 076 Lonoce 19 Tomba a grotticella situata sullo spalto nord della più meridionale delle gravine di contrada Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 43-44.

La tomba presenta una pianta ellittica e copertura a calotta emisferica. Età del Bronzo.

101 3 082 Lonoce 19 Area di frammenti fittili posta sul pianoro nord della gravina di contrada Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40-42.

Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto e un frammento di orlo di skyphos a vernice nera. Insediamento dell'età del Bronzo e di età classico-ellenistica.

102 3 083 Lonoce 19 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord-occidentale della gravina di Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40-42.

L'abitazione presenta pianta ovale, soffitto piano e ingresso rettangolare. Si tratta, probabilmente, del riadattamento di una tomba a grotticella dell'età del Bronzo. Età medievale.

103 3 084 Lonoce 19 Area stradale situata parallelelamente alle incisioni di contrada Lonoce. Età medievale o post-medievale.

L'area stradale è costituita da più carrarecce affiancate con orientamento E-O. Età medievale o post-medievale.

104 3 085 Lonoce 19 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud-ovest della quarta gravina di contrada Lonoce.

Si tratta, probabilmente, dell'ingrandimento di una tomba a grotticella dell'età del Bronzo. Età medievale.

105 3 087 Lonoce 19 Area di fondi di capanna situata immediatamente a sud-ovest della masseria Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40-42.

I fondi di capanna sono segnalati da allineamenti di fori di palificazione scavati nella roccia. Insediamento dell'età del Bronzo.

106 3 088 Lonoce 19 Tomba a grotticella situata immediatamente a sud-ovest della masseria Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40-42.

La tomba presenta una panta rettangolare. La parte superiore è crollata. Età del Bronzo.

107 3 089 Lonoce 19 Area di frammenti fittili situata sullo spalto nord della gravina immediatamente a nord-est della

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi

Si rinvengono frammenti di ceramica d'impasto e numerosi fori di palificazione scavati nella roccia. Insediamento dell'età del Bronzo.

Page 224: Allegati

id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti masseria Lonoce. di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40-42.

108 3 090 Lonoce 19 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord della gravina posta immediatamente a nord-est della masseria Lonoce.

L'abitazione è costituita da un ambiente a pianta circolare e presneta un soffitto piano. Età medievale.

109 3 091 Lonoce 19 Riparo sottoroccia situato sullo spalto nord della gravina posta immediatamente a nord-est della masseria Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40-42.

110 3 092 Lonoce 19 Riparo sottoroccia situata sullo spalto nord della gravina posta immediatamente a nord-est della masseria Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40-42.

111 3 093 Lonoce 19 Impronta di grotta di incerta identificazione situata sullo spalto nord della gravina immediatamente a nord-est di masseria Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40-42.

112 3 094 Lonoce 19 Tomba a grotticella situata sullo spalto nord della gravina posta immediatamente a nord-est di masseria Lonoce. La grotticella risulta rimaneggiata e riutilizzata in epoca successiva. Età del Bronzo.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40-42.

La tomba risulta rimaneggiata e riutilizzata in epoca successiva. Età del Bronzo.

113 3 095 Lonoce 19 Riparo sottoroccia situato sullo spalto nord della gravina immediatamente a nord-est di masseria Lonoce. Età medievale.

114 3 096 Lonoce 19 Riparo sottoroccia situato sullo spalto nord della gravina immediatamente a nord-est della masseria Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40-42.

115 3 097 Lonoce 19 Tomba a grotticella situata sullo spalto nord della gravina immediatamente a nord-est della masseria Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40-42.

Età del Bronzo.

116 3 098 Lonoce 19 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord della gravina immediatamente a nord-est della masseria Lonoce.

L'abitazione è costituita da un ambiente a pianta rettangolare e presenta un soffitto piano. Età medievale.

117 3 099 Lonoce 19 Cisterna a campana scavata nella roccia sullo spalto nord della gravina immediatamente a nord-est di masseria Lonoce.

118 3 100 Lonoce 19 Cisterna a campana scavata nella roccia sullo spalto nord della gravina immediatamente a nord-est della masseria Lonoce.

119 3 102 Lonoce 19 Area di frammenti fittili che si estende tra la più settentrionale delle gravine di contrada Lonoce e la più meridionale delle gravine di contrada Paparazio.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 36-40.

Il limite est è rappresentato dalla ferrovia, quello ovest dal salto di quota. La visibilità non è ottimale, la roccia è affiorante e ci sono pochi lembi di terreno, dove si rinvengono frammenti di ceramica d'impasto. Nella zona a nord-ovest si rinviene una piccola concentrazione di frammenti di terra sigillata africana. Insediamento dell'età del Bronzo. Frequentazione in età romana imperiale.

120 3 103 Lonoce 19 Area stradale situata sul promontorio compreso tra la più settentrionale delle gravine di contrada Lonoce e la più meridionale di contrada Paparazio.

L'area stradale è costituita da una carrareccia che corre in senso N-S. Questa carrareccia è parallela ad un'altra che corre più ad ovest e con la quale si congiunge a metà del promontorio. Età post-medievale.

121 3 104 Lonoce 19 Area stradale situata sul promontorio compreso tra la più settentrionale delle gravine di contrada Lonoce e la più meridionale della contrada Paparazio.

L'area stradale è costituita da una carrareccia che corre in senso N-S. La carrareccia corre parallela ad un'altra posta più ad est, con la quale si congiunge a metà del promontorio. Età post-medievale.

122 3 105 Lonoce 19 Cisterna e abbeveratoi situati al centro del promontorio compreso tra la più settentrionale delle gravine di contrada Lonoce e la più meridionale della contrada Paparazio.

123 3 106 Lonoce 19 Tomba a grotticella situata sullo spalto nord della seconda gravina di contrada Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 37, n. 4.

La tomba è' composta da un protiro e da due celle trapezoidali in successione longitudinale, con pavimento e soffitto orizzontali. Età del Bronzo.

Page 225: Allegati

id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti 124 3 107 Lonoce 19 Due tombe a grotticella contigue situate sullo

spalto nord della seconda gravina di contrada Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 37, nn. 5-6.

Le tombe presentano protiro, pianta lievemente trapezoidale, pavimento e soffitto orizzontali. Entrambe hanno subito modifiche dovute forse alla loro riutilizzazione in epoca successiva come abitazioni rupestri. Età del Bronzo.

125 3 108 Paparazio 19 Abitazione rupestre posta sullo spalto nord della lama subito ad ovest della masseria Paparazio.

Età medievale.

126 3 109 Paparazio 19 Area stradale situata sullo spalto nord della gravina Paparazio.

L'area stradale è costituita da una carrareccia che corre in senso E-O. Età post-medievale. Le coordinate si riferiscono ai punti di affioramento.

127 3 110 Paparazio 19 Area stradale situata sullo spalto sud della gravina Paparazio.

L'area stradale è costituita da una carrareccia che corre in senso E-O. Età post-medievale.

128 3 173 Paparazio 31 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord della gravina Paparazio.

Età medievale.

129 3 135 Lonoce 31 Complesso di abitazioni rupestri situato sullo spalto nord della più meridionale delle gravine di contrada Lonoce.

Le abitazioni sono state rese comunicanti per abbattimento dei setti rocciosi di divisione e completate esternamente con parti in muratura. Età medievale.

130 3 136 Lonoce 31 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord della più meridionale delle gravine di contrada Lonoce.

L'abitazione è costituita da un ambiente a pianta quadrata e presenta un soffitto piano. Età medievale.

131 3 137 Lonoce 31 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord della più meridionale delle gravine di contrada Lonoce.

L'abitazione è costituita da due abitazioni rese comunicanti per abbattimento del setto roccioso di divisione. Età medievale.

132 3 138 Lonoce 31 Tomba a grotticella situata sullo spalto nord della più meridionale delle gravine di contrada Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 43-44.

La tomba presenta copertura a calotta emisferica ed, esternamente, incasso per l'alloggiamento del lastrone di chiusura. Età del Bronzo.

133 3 139 Lonoce 31 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord della più meridionale delle gravine di contrada Lonoce.

La parte anteriore è crollata, quella posteriore inaccessibile. Età medievale.

134 3 140 Lonoce 31 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord della più meridionale delle gravine di contrada Lonoce.

L'abitazione è costituita da un ambiente a pianta rettangolare absidata. Età medievale.

135 3 141 Lonoce 31 Tomba a grotticella situata sullo spalto nord della più meridionale delle gravine di contarada Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 43-44.

La tomba presenta una pianta ellittica e volta ad ogiva. Età del Bronzo.

136 3 142 Lonoce 31 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud della più meridionale delle gravine di contrada Lonoce.

L'abitazione è costituita da un ambiente a pianta circolare; presenta una copertura piana ed un'apertura trapezoidale con incasso per alloggiamento della chiusura. Età medievale.

137 3 143 Lonoce 31 Tomba a grotticella situata sullo spalto sud della gravina di contrada Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40- 42.

La tomba presenta il dromos di accesso. Risulta essere stata ampliata in epoca successiva e trasformata in un ambiente ipogeico. Sulla sommità sono visibili due fori di palificazione. Età del Bronzo.

138 3 144 Lonoce 31 Tomba a grotticella situata sullo spalto sud della gravina Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40- 42.

La tomba presenta una pianta ovale, soffitto piano e ingresso trapezoidale. Età del Bronzo.

139 3 145 Lonoce 31 Tomba a grotticella situata sullo spalto sud della gravina Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40- 42.

La tomba presenta dromos di accesso, pianta ovale, soffitto piano, ingresso trapezoidale. Età del Bronzo.

140 3 146 Lonoce 31 Tomba a fossa situata sullo spalto sud della gravina Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40- 42.

La tomba, scavata nella roccia, presenta pianta rettangolare, sezione trapezoidale ed un orientamento E-O. Età classico-ellenistica.

141 3 147 Lonoce 31 Due tombe a fossa situate sulo spalto sud della gravina Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40- 42.

Le tombe sono del tipo a fossa con controfossa. Scavate nella roccia, presentano pianta rettangolare ed orientamento E-O. Età classico-ellenistica.

142 3 148 Lonoce 31 Tomba a fossa situata sullo spalto sud della gravina Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40- 42.

La tomba, scavata nella roccia, presenta pianta rettangolare ed orientamento E-O. Età classico-ellenistica.

143 3 149 Lonoce 31 Tomba a grotticella situata sullo spalto sud della gravina Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40- 42.

La tomba presenta copertura a calotta emisferica. Ne rimane solo l’impronta posteriore. Età del Bronzo.

144 3 151 Lonoce 31 Abitazione rupestre situata in contrada Lonoce, nell’area immediatamente a nord della masseria.

L'abitazione è costituita da più ambienti comunicanti e colombaie. Età medievale.

Page 226: Allegati

id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti 145 3 152 Lonoce 31 Abitazione rupestre situata in contrada Lonoce,

nell’area immediatamente a nord della masseria. L'abitazione risulta piuttosto rimaneggiata in epoca contemporanea.

Età medievale. 146 3 153 Lonoce 31 Grande cavità scavata nella roccia situata in

contrada Lonoce, nell’area immediatamente a nord della masseria.

La cavità è costituita da un grande ambiente da cui si diparte un corridoio sul quale si affacciano numerosi ambienti più piccoli. Dal grande ambiente si accede anche ad una grande cisterna a pianta circolare.

147 3 154 Lonoce 31 Tomba a grotticella situata in contrada Lonoce, nell’area immediatamente a nord della masseria.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40-44.

La tomba presenta pianta semiellittica e copertura a calotta emisferica. Età del

148 3 155 Lonoce 31 Abitazione rupestre situata in contrada Lonoce, nell’area immediatamente a nord della masseria.

L'abitazione risulta inglobata in una costruzione moderna. Età medievale.

149 3 156 Lonoce 31 Gruppo di nove tombe a fossa situate in contrada Lonoce, nell’area immediatamente a nord della masseria.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40-44.

Le tombe, scavate nella roccia, presentano pianta rettangolare, sezione trapezoidale ed orientamento sia E-O che N-S. Età medievale. Le coordinate si riferiscono alle singole tombe o a gruppi di tombe vicine.

150 3 157 Lonoce 31 Tomba a grotticella situata sullo spalto nord della seconda gravina di contrada Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 36-40.

La tomba presenta pianta quadrangolare, soffitto piano ed apertura rettangolare. Età del Bronzo.

151 3 158 Lonoce 31 Tomba a grotticella situata sullo spalto sud della seconda gravina di contrada Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 38, n. 10, tav. X c-d.

La tomba è costituita da una cella a pianta trapezoidale, preceduta da un protiro anch'esso trapezoidale e da un dromos a gomito. Il vestibolo presenta il soffitto orizzontale, le pareti verticali e comunica con la cella attraverso un portello ovale. La cella presenta la volta piana e il pavimento orizzontale. Età del Bronzo.

152 3 160 Lonoce 31 Area di frammenti fittili situata sulla metà meridionale del promontorio a nord della gravina Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 36-44.

Si rinvengono frammenti di ceramica d'impasto. Insediamento dell'età del Bronzo.

153 3 161 Lonoce 31 Tomba a fossa situata sullo spalto nord della gravina Lonoce.

La tomba, scavata nella roccia, presenta una pianta rettangolare ed un orientamento N-S. Età medievale.

154 3 162 Lonoce 31 Tomba a grotticella situata sullo spalto nord della gravina Lonoce.

La tomba presenta una pianta ovale, soffitto piano, apertura quadrangolare. Età del Bronzo.

155 3 163 Lonoce 31 Tomba a fossa situata sullo spalto nord della gravina Lonoce.

La tomba, scavata nella roccia, presenta una pianta ovale allungata. Età medievale.

156 3 164 Lonoce 31 Tomba a fossa situata sullo spalto nord della gravina Lonoce.

La tomba, scavata nella roccia, presenta una pianta rettangolare. Età medievale.

157 3 165 Lonoce 31 Tomba a fossa situata sullo spalto nord della gravina Lonoce.

La tomba, scavata nella roccia, presenta una pianta rettangolare. Riutilizzata come pozzo-luce per la grotta sottostante. Età medievale.

158 3 166 Lonoce 31 Due tombe a fossa situate sullo spalto sud della gravina Lonoce.

Le tombe, scavate nella roccia, presentano una sezione trapezoidale e un orientamento N-S ed E-O. Sono state parzialmente distrutte da una cava. Età medievale.

159 3 167 Lonoce 31 Tomba a fossa situata sullo spalto sud della gravina Lonoce.

La tomba, scavata nella roccia, presenta una sezione trapezoidale e gli angoli arrotondati. Età medievale.

160 3 168 Lonoce 31 Due abitazioni rupestri situate sul fondo della gravina Lonoce (versante sud).

Le abitazioni sono comunicanti; una delle due è forse stata riadattata da una precedente tomba a grotticella dell'età del Bronzo. Età medievale

161 3 169 Lonoce 31 Riparo sottoroccia situato sul fondo della gravina Lonoce (versante sud).

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 36-40.

162 3 170 Lonoce 31 Abitazione rupestre situata sul fondo della gravina Lonoce (versante sud).

L'abitazione presenta una pianta trapezoidale, soffitto piano, apertura quadrangolare Età medievale.

163 3 171 Lonoce 31 Riparo sottoroccia situato sul fondo della gravina Lonoce (versante nord).

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 36-40.

164 3 172 Lonoce 31 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud della gravina Lonoce.

L'abitazione presenta una pianta trapezoidale, soffitto piano, apertura quadrangolare. Età medievale.

165 3 176 Vicentino 32 Area di frammenti fittili posta in contrada Vicentino subito ad ovest della strada Grottaglie-

A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio Storico Pugliese, XXVI, 1973, 195, 201, 202, figg. 25, 29.

L’area è stata oggetto di scavi nel 2003 da parte della Soprintendenza

Page 227: Allegati

id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti San Marzano. G. Andreassi, attività archeologica in Puglia nel 2003, in Atti del

43° Convegno di Studi sulla Magna Grecia, Taranto 2004, 1050. Archeologica in occasione dei lavori per il passaggio del metanodotto. In quell’occasione furono rinvenuti i resti di un insediamento rurale databile dal I secolo a.C. al III d.C. In particolare, furono rinvenute le trincee di fondazione di due edifici, un’area di cava e, all’estremità meridionale, numerosi tagli rettangolari realizzati per la messa a dimora di ulivi o viti. Uno di questi tagli fu riutilizzato come tomba in età ellenistica. Alle stesse strutture antiche scavate dalla Soprintendenza appartenevano due rocchi di colonne antiche che da vari decenni sono sistemate davanti ad una costruzione rurale contigua all’area di scavo.

166 3 177 Vicentino 32 Cavità ipogeica situata in contrada Vicentino, subito ad ovest della strada Grottaglie-San Marzano.

A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio Storico Pugliese, XXVI, 1973, 195, 201, 202, figg. 25, 29.

Si tratta probabilmente della parte semi-interrata di un’abitazione di età classica. Oggi la struttura è riutilizzata come cisterna.

167 3 178 Vicentino 32 Area stradale situata in contrada Vicentino su un tratto di terreno calcarenitico di forma trapezoidale ubicato tra la strada provinciale Grottaglie-S.Marzano di S.Giuseppe e la confluenza delle gravine di Masseria Vicentino e di Masseria La Torre.

A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio Storico Pugliese, XXVI, 1973, 207, 211.

L'area è costituita da un fascio di carrarecce tra loro approssimativamente parallele, con orientamento N-S. Età antica.

168 3 179 Vicentino 32 Area stradale situata a sud di Masseria Vicentino Piccolo, in prossimità dell’ingresso alle mura della città antica.

A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio Storico Pugliese, XXVI, 1973, 207, 211.

L'area è costituita da un fascio di carrarecce scavate nella roccia con orientamento NO-SE. Età antica.

169 3 180 Galeasi 32 Area di frammenti fittili situata all’incrocio tra la strada Grottaglie-San Marzano e la strada che conduce alle costruzioni a sud di masseria Galeasi.

Si rinvengono frammenti di tegole, ceramica a vernice nera, d’uso comune, grandi contenitori. Fattoria di età classico-ellenistica.

170 3 174 Montedoro 31/32 Area di frammenti fittili situata sul promontorio in località Montedoro. Il limite dell’area è rappresentato dal salto di quota a sud e ad ovest, dalla strada provinciale delle Monache ad est e dalla strada esterna Montedoro a nord.

B. Fedele, Dalle origini alla prima metà dell'VIII secolo a.C., in B. Fedele, A. Alessio, O. Del Monaco, Archeologia, civiltà e culture nellnullarea ionico-tarantina. Origini e sviluppo dell'artigianato ceramico, Fasano 1992, 20-45, 85-94.

Si rinvengono frammenti di tegole, ceramica d’impasto impressa e graffita (circoscritta alla zona sud del promontorio), d’uso comune, a vernice nera, a pasta grigia e terra sigillata africana. L'insediamento del Neolitico Antico è stato oggetto di scavi da parte del professor Biagio Fedele. All'insediamento neolitico si sovrappone una fattoria di età classico-ellenistica e romana imperiale.

171 3 181 La Torre 33 Carrareccia scavata nella roccia, situata sul versante nord della gravina La Torre.

A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio Storico Pugliese, XXVI, 1973, 210. A. Fornaro, L’iter Brundisinum di Orazio, in Amici dei Musei, XXIX, n.93 (gennaio- marzo 2003), 20-27.

La carrareccia presenta, grosso modo, un orientamento NO-SE. Età antica.

172 3 182 La Torre 33 Carrareccia scavata nella roccia, situata sul versante nord della gravina La Torre.

A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio Storico Pugliese, XXVI, 1973, 210. A. Fornaro, L’iter Brundisinum di Orazio, in Amici dei Musei, XXIX, n.93 (gennaio- marzo 2003), 20-27.

La carrareccia presenta, grosso modo, un orientamento NO-SE. Età antica.

173 3 183 La Torre 33 Carrareccia scavata nella roccia, situata sul versante nord della gravina La Torre.

A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio Storico Pugliese, XXVI, 1973, 210. A. Fornaro, L’iter Brundisinum di Orazio, in Amici dei Musei, XXIX, n.93 (gennaio- marzo 2003), 20-27.

La carrareccia presenta, grosso modo, un orientamento NO-SE. Età antica.

174 3 184 La Torre 33 Carrareccia scavata nella roccia, situata sul versante nord della gravina La Torre.

A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio Storico Pugliese, XXVI, 1973, 210. A. Fornaro, L’iter Brundisinum di Orazio, in Amici dei Musei, XXIX, n.93 (gennaio- marzo 2003), 20-27.

La carrareccia presenta, grosso modo, un orientamento NO-SE. Età antica.

175 3 185 La Torre 33 Carrareccia scavata nella roccia, situata sul versante nord della gravina La Torre.

A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio Storico Pugliese, XXVI, 1973, 210. A. Fornaro, L’iter Brundisinum di Orazio, in Amici dei Musei, XXIX, n.93 (gennaio- marzo 2003), 20-27.

La carrareccia presenta, grosso modo, un orientamento NO-SE. Età antica.

176 3 186 La Torre 33 Carrareccia scavata nella roccia, situata sul versante nord della gravina La Torre.

A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio Storico Pugliese, XXVI, 1973, 210. A. Fornaro, L’iter Brundisinum di Orazio, in Amici dei Musei, XXIX, n.93 (gennaio- marzo 2003), 20-27.

La carrareccia presenta, grosso modo, un orientamento NO-SE. Età antica.

177 3 187 La Torre 33 Area di frammenti fittili situata ad ovest della D. Coppola, Dal Neolitico all’età dei Metalli in Italia sud-orientale: Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto. Insediamento dell'età

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti Masseria La Torre, sul versante nord dell’affluente dell’omonima gravina. Il limite sud dell'area è costituito dalla gravina, quello nord dalla strada che conduce alla masseria.

nuovi rinvenimenti nel Salento, in Atti Soc. Preist. Protost. Friuli Venezia Giulia, Trieste, XIII, 2001-2002 (2003), 111-135.

del Bronzo.

178 3 188 La Torre 33 Area stradale situata sul versante sud della gravina La Torre.

L’area stradale è costituita da una carrareccia scavata nella roccia con orientamento NO-SE, parallela alla gravina. Il limite nord è costituito dalla gravina, quello sud dal muretto a secco oltre il quale si trovano i terreni coltivati.

179 3 189 La Torre 33 Area di frammenti fittili situata sul versante sud della gravina La Torre.

D. Coppola, Dal Neolitico all’età dei Metalli in Italia sud-orientale: nuovi rinvenimenti nel Salento, in Atti Soc. Preist. Protost. Friuli Venezia Giulia, Trieste, XIII, 2001-2002 (2003), 111-135.

Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto e strumenti in selce. Il limite nord è costituito dalla gravina, quello sud dal muretto a secco oltre il quale si trovano i terreni coltivati, peraltro interessati da un riporto di terra argillosa. Insediamento dell'età del Bronzo (?).

180 3 190 Caprarica 33 Grotta situata sullo spalto nord della gravina di Caprarica, ai piedi della masseria omonima.

Probabile abitazione rupestre di età medievale.

181 3 191 Caprarica 33 Area di frammenti fittili situata sul versante sud della gravina di Caprarica di fronte all’omonima masseria.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 47.

Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto. Insediamento dell'età del Bronzo.

182 3 192 Monte degli Amici

34 Area di frammenti fittili situata in contrada Monte degli Amici ad ovest della strada Grottaglie-San Marzano e a nord della strada Monte degli Amici.

Si rinvengono frammenti di ceramica a vernice nera, sigillata africana, comune acroma e da cucina. Fattoria di età classico-ellenistica e romana imperiale.

183 3 193 Monte degli Amici

34 Area di frammenti fittili sparsi situata in contrada Monte degli Amici ad ovest della strada Grottaglie-San Marzano e a nord della strada Monte degli Amici.

Si rinvengono scarsi frammenti di terra sigillata africana. fattoria di età romana imperiale. Le coordinate si riferiscono al punto di rinvenimento della maggiore concentrazione di frammenti.

184 3 194 Misicuro 44 Area di frammenti fittili situata in prossimità della Masseria Misicuro.

A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio storico Pugliese, XXVI,1973, 173- 178, fig. 2.

Si rinvengono frammenti di tegole, ceramica d’uso comune, a vernice nera, a pasta grigia e terra sigillata africana. Insediamento di età classico-ellenistica. Stazione viaria sulla via Appia.

185 3 195 Monte Scianna 44 Area di frammenti fittili situata sulla sommità di Monte Scianna.

A. Fornaro, Dal Paleolitico all’età del Ferro, in AA.VV., Provincia di Taranto. Ricerche sull’assetto del territorio, Manduria 1981, n° 70.

Si rinvengono sporadici frammenti di ceramica incisa. Insediamento neolitico.

186 3 196 Casino Pignatelli

44 Area di frammenti fittili posta tra la strada comunale esterna Francavilla – Taranto e il Casino Pignatelli.

Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto, a vernice nera e di terra sigillata africana. Fattoria di età classico-ellenistica e romana imperiale.

187 3 043 Buccito 7/15 Area di frammenti fittili posta sul pianoro occidentale della gravina di Buccito.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 23-24.

Si rinvengono frammenti di ceramiche impresse, incise, graffite e dipinte databili al Neolitico medio. Nonostante le profonde arature, affiorano ancora diversi spezzoni di muri costruiti con blocchi informi di carparo disposti a doppia fila con riempimento di pietrame minuto e terra, probabilmente resti dell’insediamento neolitico.

188 3 041 Fullonese 17 Tratto di mura antiche. A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Tratto del muraglione che recintava l’insediamento dell’età del Bronzo posto sullo spalto nord della gravina del Fullonese. Il resto risulta distrutto per l’attività edilizia. Il muro, spesso da 3 a 4 metri, è formato da grossi blocchi tufacei informi, non legati da malta, disposti a doppia cortina con riempimento di altri massi e pietrame di piccole dimensioni.

189 3 001 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

190 3 012 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

191 3 018 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

192 3 042 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sul pianoro nord-est della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, "Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie", Fasano 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

193 3 019 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

194 3 020 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

195 3 021 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

196 3 022 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

197 3 023 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

198 3 002 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

199 3 003 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

200 3 004 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

201 3 005 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

202 3 006 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

203 3 007 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La

roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

204 3 008 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto nord della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

205 3 025 Fullonese 17 Canale di scolo situato sul pianoro est della gravina del Fullonese.

Il canale è scavato nella roccia. Presenta un orientamento est-ovest. Esso è segnalato all’inizio e alla fine del tratto superiore (prima che scenda nella gravina) da due cippi recanti croci incise su quattro lati. Probabilmente riferibile all'insediamento rupestre di età medievale.

206 3 026 Fullonese 17 Canale di scolo situato sul pianoro est della gravina del Fullonese.

Il canale è scavato nella roccia. Presenta un orientamento est-ovest. Probabilmente riferibile all'insediamento rupestre di età medievale.

207 3 009 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto sud della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

208 3 010 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto sud della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo. Nelle immediate vicinanze si rinviene una piccola tomba a fossa rettangolare scavata nel banco roccioso di difficile collocazione cronologica.

209 3 011 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto sud della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

210 3 013 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto sud della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

211 3 014 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto sud della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

212 3 015 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto sud della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

213 3 016 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto sud della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

214 3 017 Fullonese 17 Fondo di capanna situato sullo spalto sud della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

Il fondo di capanna è segnalato da un allineamento di fori di palificazione scavati nella roccia. L’area è interessata dalla presenza di frammenti sparsi di ceramica d’impasto dell’età del Bronzo. La roccia è affiorante e i frammenti si rinvengono sporadicamente nelle poche lenti di terra. Insediamento capannicolo dell'età del Bronzo.

215 3 024 Fullonese 17 Tomba a fossa situata sullo spalto sud della A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in La tomba è scavata nella roccia e presenta una pianta rettangolare. Di

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti gravina del Fullonese. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi

di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33. incerta datazione (età classica o medievale).

216 3 027 Fullonese 17 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord-est della gravina del Fullonese.

C. Cafforio, La lama del Fullonese. Sobborgo medievale di Grottaglie, Taranto 1961.

L'abitazione è costituita da un ambiente a pianta rettangolare e presenta un soffitto piano. Età medievale.

217 3 033 Fullonese 17 Chiesa rupestre con annesso "hospitium peregrinantium" del XVI sec.

C. Cafforio, La lama del Fullonese. Sobborgo medievale di Grottaglie, Taranto 1961. M. Peluso, P. Pierri, Cripte e affreschi nell’agro di Grottaglie, Manduria 1981, 28-30. L. Galletto, M. Galletto, La vera chiesa-cripta dei SS. Pietro e Paolo nella lama del Fullonese a Grottaglie, Grottaglie 1994.

Lo hospitium è costituito da un corridoio su cui si aprono i vari ambienti, oggi parzialmente crollati. La chiesa che si vede ancora oggi è frutto del rifacimento cinquecentesco di una chiesa più antica, risalente al VI-VII secolo. L'identificazione della chiesa con quella dedicata ai SS. Pietro e Paolo citata dalle fonti è stata da alcuni studiosi messa in dubbio. Secondo Galletto la vera chiesa dei SS. Pietro e Paolo è da identificarsi con una chiesetta ubicata a ridosso dello ex convento dei Cappuccini.

218 3 034 Fullonese 17 Riparo sottoroccia posto sullo spalto nord-est della gravina del Fullonese.

219 3 035 Fullonese 17 Abitazione rupestre posta sullo spalto nord-est della gravina del Fullonese.

C. Cafforio, La lama del Fullonese. Sobborgo medievale di Grottaglie, Taranto 1961.

L'abitazione è strutturata su due livelli. Età medievale.

220 3 036 Fullonese 17 Abitazione rupestre posta sullo spalto nord-est della gravina del Fullonese.

C. Cafforio, La lama del Fullonese. Sobborgo medievale di Grottaglie, Taranto 1961.

L'abitazione è strutturata su due livelli. Età medievale.

221 3 037 Fullonese 17 Abitazione rupestre posta sullo spalto nord-est della gravina del Fullonese.

C. Cafforio, La lama del Fullonese. Sobborgo medievale di Grottaglie, Taranto 1961.

L'abitazione è strutturata su due livelli. Età medievale.

222 3 038 Fullonese 17 Abitazione rupestre posta sullo spalto nord della gravina del Fullonese.

C. Cafforio, La lama del Fullonese. Sobborgo medievale di Grottaglie, Taranto 1961.

Età medievale.

223 3 039 Fullonese 17 Abitazione rupestre posta sullo spalto nord della gravina del Fullonese.

C. Cafforio, La lama del Fullonese. Sobborgo medievale di Grottaglie, Taranto 1961.

L'abitazione, in cattivo stato di conservazione, è accessibile dallo spalto della gravina attraverso delle scale. Età medievale.

224 3 040 Fullonese 17 Riparo sottoroccia posto sullo spalto sud-est della gravina del Fullonese.

225 3 028 Fullonese 17 Tomba a grotticella situata sullo spalto sud-est della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

La tomba è costituita da un ambiente a pianta trapezoidale; presenta pareti quasi verticali, soffitto piano, pavimento orizzontale allo stesso livello del piano esterno. Età del Bronzo.

226 3 029 Fullonese 17 Tomba a grotticella posta sullo spalto sud-est della gravina del Fullonese.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 31-33.

La tomba è costituita da un ambiente a pianta ovale; presenta volta ad ogiva e pavimento orizzontale allo stesso livello del piano esterno. Dell’alzato si conserva solo l’impronta nella roccia. Età del Bronzo.

227 3 030 Fullonese 17 Abitazione rupestre posta sullo spalto sud-est della gravina del Fullonese.

C. Cafforio, La lama del Fullonese. Sobborgo medievale di Grottaglie, Taranto 1961.

L'abitazione è costituita da un ambiente a pianta rettangolare e presenta soffitto piano e apertura rettangolare. Età medievale.

228 3 031 Fullonese 17 Riparo sottoroccia posto sullo spalto sud-est della gravina del Fullonese.

229 3 032 Fullonese 17 Abitazione rupestre posta sullo spalto sud-est della gravina del Fullonese.

C. Cafforio, La lama del Fullonese. Sobborgo medievale di Grottaglie, Taranto 1961.

L'abitazione è costituita da un vano rettangolare e da un corridoio, cui si accede attraverso scalette, con tre finestre che si affacciano sulla gravina. Età medievale.

230 3 044 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord-ovest della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.

Età medievale.

231 3 052 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Due abitazioni rupestri situate sullo spalto nord-ovest della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.

Età medievale.

232 3 057 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord-ovest della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.

Età medievale.

233 3 058 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Due abitazioni rupestri situate sullo spalto nord-ovest della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.

Età medievale.

234 3 059 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord-ovest della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.

Età medievale.

235 3 060 Casalpiccolo-lama di

18 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord-ovest della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999, grotta

Si tratta di una grotta complessa, articolata in tre ambienti: il primo e più grande si presenta come un'aula quadrangolare con nicchie e

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti Penziero 11. sedili scavati nella roccia; il secondo ambiente, congiunto al primo da

uno stretto dromos, consiste in un unico bancone che segue l'andamento curvilineo della parete; il terzo ambiente, quasi completamente ostruito da macigni franati, presenta una pianta quadrangolare e una nicchia ovale alla parete. I due pilastri di entrata recano due croci graffite. Età medievale.

236 3 061 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Gruppo di tre abitazioni rupestri situate sullo spalto nord-ovest della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.

Età medievale.

237 3 045 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord-ovest della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999, grotta 9.

L'abitazione si articola in due ambienti: il più ampio presenta lungo la parete un vero e proprio "trono" in pietra, una nicchia semicircolare e un lungo sedile; il secondo ambiente si presenta come accessorio del primo, con pianta trapezoidale, soffitto piano e apertura per la canna fumaria. La grotta è stata interpretata come sala pubblica di riunione. Età medievale.

238 3 046 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Tomba a grotticella situata sullo spalto nord-ovest della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.

La tomba presenta un dromos d'accesso, pianta ovale, soffitto piano, apertura rettangolare. Età del Bronzo.

239 3 047 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Chiesa rupestre situata sullo spalto nord-ovest della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999, grotta 5. M. Peluso, P. Pierri, Cripte e affreschi nell’agro di Grottaglie, Manduria 1981, 16-27.

La chiesa è nota come Cripta delle Nicchie per la presenza di una serie di dieci nicchie lungo le pareti perimetrali. Sulle pareti visibili resti di affreschi, che rappresentano angeli, santi e scene della vita di Gesù, databili tra il XII e il XVI secolo.

240 3 048 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord-ovest della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999, grotta 6.

L'abitazione presenta un ambiente unico, a pianta vagamente trapezoidale, soffitto piano, nicchie sulle pareti. Età medievale.

241 3 049 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Due abitazioni rupestri situate sullo spalto nord-ovest della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999, grotte 7-8.

La prima abitazione, quella più occidentale, presenta un unico ambiente a pianta quadrangolare con al centro della facciata un pilastro di roccia risparmiata; ha il soffitto piano e nicchie alle pareti. La seconda abitazione presenta anch'essa un ambiente unico, soffitto a volta e nicchie alle pareti. Età medievale.

242 3 050 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud-est della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999, grotta 13.

L'abitazione si presenta quasi completamente crollata. Rimane in vista solo un pilastro scavato nella roccia ed una minima parte dell'interno terminante in un'alcova semicircolare. Età medievale.

243 3 051 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud-est della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.

Età medievale.

244 3 053 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Due abitazioni rupestri situate sullo spalto sud-est della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.

Età medievale.

245 3 054 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud-est della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.

Età medievale.

246 3 055 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud-est della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.

Età medievale.

247 3 056 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Gruppo di tre abitazioni rupestri situate sullo spalto sud-est della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999, grotte 1, 2, 3.

La prima abitazione, quella più occidentale, presenta la facciata integra con un'apertura di forma trapezoidale ed una finestrella ovale. La pianta è trapezoidale, il soffitto piano, ci sono nicchie e segni graffiti alle pareti e una lunga panca lungo la parete di fondo. La seconda presenta un ambiente a pianta ovale, soffitto piano, nicchie alle pareti e due alcove tagliate ad arcosolio nella parete. La terza presenta un unico ambiente a pianta vagamente trapezoidale, soffitto piano, nicchie alle pareti. Essa è stata interpretata come ricovero per animali. Le tre grotte sono unite da passaggi interni. Età medievale.

248 3 064 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Tomba a fossa situata sulla sommità dello spalto nord-ovest della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.

La tomba,scavata nel banco roccioso, presenta una pianta rettangolare ed un orientamento E-O. Età medievale.

Page 233: Allegati

id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti 249 3 065 Casalpiccolo-

lama di Penziero

18 Gruppo di due tombe a fossa, situate sulla sommità dello spalto nord-ovest della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.

Le tombe, scavate nel banco roccioso, presentano una pianta rettangolare ed orientamento E-O e N-S. Età medievale.

250 3 066 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Tomba a fossa situata sulla sommità dello spalto nord-ovest della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.

La tomba, scavata nel banco roccioso, presenta una pianta rettangolare ed un orientamento N-S. Età medievale.

251 3 067 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Tomba a fossa situata sulla sommità dello spalto nord-ovest della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.

La tomba, scavata nel banco roccioso, presenta una pianta rettangolare ed un orientamento N-S. Età medievale.

252 3 068 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Gruppo di tre tombe a fossa situate sulla sommità dello spalto nord-ovest della lama di Penziero.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.

Le tombe, scavate nel banco roccioso, presentano una pianta rettangolare ed orientamento E-O e N-S. Età medievale.

253 3 063 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Due cisterne situate sulla sommità dello spalto sud-est della lama di Penziero, a ridosso della ferrovia.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.

254 3 062 Casalpiccolo-lama di Penziero

18 Area di frammenti situata sulla sommità dello spalto sud-est della lama di Penziero, fino alla gravina di contrada Paparazio.

S. De Vitis, A. Fornaro, M. Gorgoglione, Archeologia medievale a Grottaglie. Casalpiccolo-Lama di Penziero, Manduria 1999.

Si rinvengono fondi di capanna segnalati da allineamenti di fori di palificazione. Si rinviene ceramica di impasto. Insediamento dell'età del Bronzo.

255 3 114 Vicentino 20 Area stradale situata in contrada Vicentino. G. Andreassi, Attività archeologica in Puglia nel 2003, in Atti del 43° Convegno di studi sulla Magna Grecia, Taranto 2004, 1050.

L'area stradale è costituita da una carrareccia che corre in direzione E-O a partire dalla gravina di Vicentino, sul pianoro delimitato a nord da una piccola incisione valliva che sbocca ad ovest in una gravina di modeste dimensioni e a sud dalla parte superiore della gravina di Vicentino. La sede stradale affiora in vari tratti, interrotti da fitti cespugli e brevi interri. La carrareccia è stata oggetto di scavo da parte della Soprintendenza Archeologica nel 2002. La parte terminale è stata ricoperta da ghiaia. Età post-medievale.

256 3 115 Vicentino 20 Area stradale situata in contrada Vicentino. G. Andreassi, Attività archeologica in Puglia nel 2003, in Atti del 43° Convegno di studi sulla Magna Grecia, Taranto 2004, 1050.

L'area stradale è costituita da una carrareccia che corre in direzione E-O a partire dalla gravina di Vicentino, sul pianoro delimitato a nord da una piccola incisione valliva che sbocca ad ovest in una gravina di modeste dimensioni e a sud dalla parte superiore della gravina di Vicentino. La sede stradale affiora in vari tratti, interrotti da fitti cespugli e brevi interri. La carrareccia è stata oggetto di scavo da parte della Soprintendenza Archeologica nel 2002. La parte terminale è stata ricoperta da ghiaia. Età post-medievale.

257 3 116 Vicentino 20 Area stradale situata in contrada Vicentino. L'area stradale è costituita da una carrareccia che corre in direzione SO-NE a partire dalla gravina di Vicentino, sul pianoro delimitato a nord da una piccola incisione valliva che sbocca ad ovest in una gravina di modeste dimensioni e a sud dalla parte superiore della gravina di Vicentino. La sede stradale affiora in vari tratti, interrotti da fitti cespugli e brevi interri. Età post-medievale.

258 3 117 Vicentino 20 Area stradale situata in contrada Vicentino. L'area stradale è costituita da una carrareccia che corre in direzione SE-NE sul pianoro delimitato a nord da una piccola incisione valliva che sbocca ad ovest in una gravina di modeste dimensioni e a sud dalla parte superiore della gravina di Vicentino. La sede stradale affiora in vari tratti, interrotti da fitti cespugli e brevi interri. Età post-medievale.

259 3 118 Vicentino 20 Area stradale situata in contrada Vicentino. L'area stradale è costituita da una carrareccia che corre in direzione SO-NE a partire dalla gravina di Vicentino, sul pianoro delimitato a nord da una piccola incisione valliva che sbocca ad ovest in una gravina di modeste dimensioni e a sud dalla parte superiore della gravina di Vicentino. La sede stradale affiora in vari tratti, interrotti da fitti cespugli e brevi interri. Età post-medievale.

260 3 119 Galeasi 20 Area di frammenti fittili posta su uno sperone roccioso compreso tra i tratti iniziali delle più meridionali delle gravine di contrada Galeasi.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 44- 45.

Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto molto piccoli e poco significativi. Più abbondanti quelli sul fondo della gravina. Insediamento dell'età del Bronzo.

261 3 120 Galeasi 20 Tomba a fossa situata al centro dello sperone roccioso compreso tra i tratti iniziali delle più meridionali delle gravine di contrada Galeasi.

La tomba, scavata nella roccia, presenta una pianta ovale ed è coperta da un tumulo di pietre. L'area è interessata dalla presenza di frammenti di ceramica d'impasto dell'età del Bronzo.

Page 234: Allegati

id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti 262 3 121 Galeasi 20 Riparo sottoroccia situato nella parte iniziale della

più meridionale delle gravine di contrada Galeasi.

263 3 122 Galeasi 20 Area stradale situata sul versante sud della maggiore delle gravine di contrada Galeasi, immediatamente a sud della masseria omonima.

L'area stradale è costituita da circa 10 carrarecce scavate nella roccia. Le carrarecce hanno quasi tutte un orientamento O-E. Il limite occidentale dell’area è costituito da un’area di cava. Età post-medievale.

264 3 123 Galeasi 20 Area stradale situata sul versante sud della gravina maggiore di contrada Galeasi, immediatamente a sud della masseria omonima.

L'area atradale è costituita da carrarecce incassate nella roccia. Le carrarecce corrono lungo la gravina e presentano quasi tutte un orientamento SO-NE. Età post-medievale. Le coordinate sono state rilevate nei punti di affioramento.

265 3 124 Galeasi 20 Area di frammenti fittili situata su uno sperone roccioso che si protende sul versante sud della gravina maggiore di contrada Galeasi.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 44- 45

Si rinvengono scarsi frammenti di ceramica d’impasto. Insediamento dell'età del Bronzo. Le coordinate si riferiscono al punto di rinvenimento della maggiore concentrazione di frammenti.

266 3 125 Galeasi 20 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud della gravina maggiore di contrada Galeasi, immediatamente a sud della masseria omonima.

L'abitazione è costituita da un ambiente a pianta rettangolare e presenta un doppio ingresso. Età medievale. Essa è stata in epoca più recente inglobata in una cava.

267 3 126 Galeasi 20 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud della gravina maggiore di contrada Galeasi, immediatamente a sud della masseria omonima.

L'abitazione è stata intercettata da una cava di epoca più recente, per cui se ne conserva solo la parete di fondo, nella quale sono scavate delle nicchie. Età medievale.

268 3 127 Galeasi 20 Abitazione rupestre situata sullo spalto sud della gravina maggiore di contrada Galeasi, immediatamente a sud della masseria omonima.

La grotta è stata intercettata da una cava in epoca più recente, per cui ne rimane solo la parete di fondo, in cui sono visibili i fori di palificazione, atti, probabilmente, al sostegno del letto. Età medievale.

269 3 128 Galeasi 20 Abitazione rupestre situata sullo spalto nord della gravina maggiore di contrada Galeasi, immediatamente a sud della masseria omonima.

Età medievale.

270 3 129 Galeasi 20 Area stradale situata sul versante nord della gravina maggiore di contrada Galeasi, immediatamente a sud della masseria omonima.

L'area stradale è costituita da carrarecce incassate nella roccia. Le carrarecce hanno un orientamento NE-SO e seguono l’andamento della gravina. Età post-medievale.

271 3 111 Galeasi 20 Area di frammenti fittili situata su un pianoro compreso tra due piccole incisioni vallive confluenti ad ovest in una gravina di modeste dimensioni, la più meridionale di contrada Galeasi.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 44- 45.

Si rinvengono frammenti di ceramica d'impasto e strumenti in selce. Insediamento dell'età del Bronzo.

272 3 112 Galeasi 20 Tomba a grotticella situata sul versante nord della piccola incisione valliva che confluisce ad ovest in una gravina di modeste dimensioni, la più meridionale di contrada Galeasi.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 44- 45.

Della grotticella resta solo l’impronta posteriore. Presenta una pianta ellittica e una copertura a calotta emisferica. Età del Bronzo.

273 3 113 Galeasi 20 Abitazione rupestre situata sul versante sud della piccola incisione valliva che confluisce ad ovest in una piccola gravina, la più meridionale della contrada Galeasi.

L'abitazione presenta un ingresso semi-ellittico ed è composta da un vano profondo, dotato di uno sfiatatoio circolare, e da un ambiente più ristretto. L'angolo interno di questo secondo ambiente ha intercettato una tomba a grotticella dell'età del Bronzo, il cui piano di calpestio è ad una quota superiore rispetto all'abitazione. Età medievale.

274 3 133 Capitolo 29 Area di frammenti fittili posta a nord-ovest della batteria Capitolo.

B. Fedele, Gli insediamenti preclassici lungo la via Appia antica in Puglia, in Archivio Storico Pugliese XIX (1966), 44-45, 83, fig. 6. A. Fornaro, La Ceramica graffita in età protostorica, in D. De Vincentis (a cura di), Mostra della Ceramica 2006. XIII Concorso di Ceramica Mediterranea. Grottaglie e il Mediterraneo. Il Graffito. Grottaglie, Castello Episcopio 30 luglio-10 settembre 2006. Il catalogo, Taranto 2006, 13-14, tavv. II 1-5, 7-9, 11, 13-14.

Si rinvengono manufatti silicei, frammenti di ceramiche impresse, incise e graffite del Neolitico Medio, tegole e ceramica a vernice nera. Insediamento neolitico. Insediamento di età classico-ellenistica.

275 3 132 La Torre 21 Area stradale posta immediatamente a nord della gravina La Torre.

L'area stradale è costituita da una carrareccia scavata nella roccia con orientamento E-O. Età post-medievale.

276 3 159 Lonoce 31 Necropoli di tombe a fossa situata nella pineta sullo spalto sud della seconda gravina di contrada Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 36-40.

Le tombe, scavate nella roccia, presentano pianta rettangolare e sezione trapezoidale. Gli orientamenti sono diversi. Probabile necropoli di età classica.

277 3 077 Lonoce 19 Area di frammenti fittili situata sul pianoro sud della più meridionale delle gravine di contrada Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 43-44.

Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto molto piccoli e poco significativi. Insediamento dell'età del Bronzo. Le coordinate si riferiscono al punto di rinvenimento della maggiore

Page 235: Allegati

id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti concentrazione di frammenti.

278 3 081 Lonoce 19 Area di frammenti fittili posta sul promontorio sud della più meridionale delle gravine di contrada Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 43-44.

Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto molto piccoli e poco significativi. Insediamento dell'età del Bronzo. Le coordinate si riferiscono al punto di rinvenimento della maggiore concentrazione di frammenti.

279 3 086 Lonoce 19 Area di frammenti situata sul pianoro che si affaccia a nord sulla quarta gravina di contrada Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 40-42.

Si rinvengono abbondanti frammenti di ceramica d’impasto. Insediamento dell'età del Bronzo.

280 3 101 Lonoce 19 Tomba a grotticella situata sullo spalto nord della seconda gravina di contrada Lonoce.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dellnullUniversità degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 38, tav. X, n. 8.

La tomba è composta da un protiro e da una cella rettangolare, divisi da un portello originariamente rettangolare, munito di risega per lnullincastro del lastrone. Età del Bronzo.

281 3 069 Grottaglie-via don Sturzo

18 Abitazione rupestre situata sulla parete nord della piccola lama di via Don Sturzo. L'abitazione è costituita da due ambienti comunicanti. Età medievale.

282 3 282 Mutata 26 Area di frammenti fittili sparsi situata in contrada Mutata, a nord del Santuario omonimo.

A. Alessio, Grottaglie (Taranto), La Mutata. F. 202 I S. E. I.G.M., in Taras, XVI, 1, 1996, 64-65, tav. XX.

Si rinvengono scarsi frammenti di tegole, di ceramica a vernice nera e due strumenti silicei. Nel 1994 l’area è stata oggetto di scavi da parte della Soprintendenza Archeologica, che vi ha rinvenuto una necropoli di 49 tombe. Le sepolture erano tutte monosome, a semplice fossa ricavata nel banco argilloso con coperture di tegoloni e, più raramente, di lastre di carparo. Venti sepolture erano infantili. Solo quindici tombe non erano state manomesse dai clandestini. Sono state rinvenute anche una incinerazione e cinque inumazioni rannicchiate. La necropoli è stata datata al IV-III sec. a.C. Il rinvenimento degli strumenti silicei fa presumere una frequentazione anche in età preistorica o protostorica.

283 3 131 Caprarica 33 Area di frammenti fittili situata su uno sperone roccioso posto all’incrocio tra la gravina di contrada Caprarica ed una incisione secondaria afferente alla gravina principale.

A. Fornaro, Ricerche archeologiche nelle gravine di Grottaglie, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Bari, XIX-XX, 1976-1977, 47.

Ricerche di superficie effettuate in passato hanno condotto al rinvenimento di strumenti in selce e di ceramiche impresse, incise e graffite databili al Neolitico Medio. La zona oggi risulta coperta da uno spesso strato di terreno argilloso riportato, che impedisce una precisa perimetrazione dell’area archeologica. E’ stata dunque rilevata una sola coppia di coordinate al centro dell’area.

284 3 150 Capitolo 28 Area di frammenti fittili situata su una collinetta a nord-ovest di Masseria Capitolo. Si rinvengono frammenti di ceramiche impresse, incise e graffite del

Neolitico Medio, tegole e ceramica a vernice nera. Insediamento del Neolitico Medio. Insediamento di età classica. Le coordinate si riferiscono al punto di maggiore concentrazione dei frammenti.

285 3 283 Mesola dei tre alberi

40 Area di frammenti fittili situata su una collinetta in contrada Mesola dei tre alberi.

A. Fornaro, Dall’età arcaica al tardo antico, in AA.VV., Provincia di Taranto. Ricerche sull’assetto del territorio, Manduria 1981, n° 117.

Si rinvengono frammenti di ceramica d’impasto, tegole e ceramica a vernice nera. Insediamento dell’età del Ferro. Insediamento di età classica. Le coordinate si riferiscono al punto di maggiore concentrazione dei frammenti.

286 3 284 Monte Solazzo 15 Area di frammenti fittili situata sull’altura di Monte Solazzo.

A. Fornaro, Dall’età arcaica al tardo antico, in AA.VV., Provincia di Taranto. Ricerche sull’assetto del territorio, Manduria 1981, n° 74.

Si rinvengono frammenti di tegole e ceramica a vernice nera. Insediamento di età classica. Le coordinate si riferiscono al punto di maggiore concentrazione dei frammenti.

287 3 285 Sessolo 48/49 Area di frammenti fittili situata in contrada Sessolo.

A. Alessio, Grottaglie (Taranto), Sessolo. F. 202 I SE I.G.M., in Taras, XIX, 1, 1999, 93-94, tav. LVIII.

Si rinvengono frammenti di tegole, ceramica a vernice nera e d’uso comune. L’area è stata oggetto di scavi da parte della Soprintendenza Archeologica, che nel 1998 vi ha rinvenuto i resti di una unità abitativa databile al VI secolo a.C. , la cui parte inferiore risultava parzialmente incassata nel terreno e ricolmata in seguito, durante la frequentazione successiva del V e IV secolo a.C. Insediamento di età arcaica e classica.

288 3 286 Galeasi 20 Abitazione rupestre situata all'interno della masseria Galeasi. L'abitazione presenta una pianta quadrangolare, un pilastro di

sostegno risparmiato nel banco roccioso e nicchie alle pareti. Età medievale.

289 3 279 Galeasi 20 Abitazione rupestre situata all'interno di Masseria Galeasi. L'abitazione ha subito numerosi rimaneggiamenti: è stata, infatti,

trasformata prima in una cisterna e poi in una stalla attraverso la costruzione di opere murarie. Età medievale.

290 3 288 Casino Pignatelli

43/44 Via Appia antica. A. Fornaro, Il problema di Mesochorum, in Archivio Storico Pugliese XXVI (1973), 210-211.

La contrada Misicuro è attraversata in senso O-E, all’altezza di Casino Pignatelli, da un allineamento di pezzi di strade e muretti a secco di

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche riferimenti Pugliese XXVI (1973), 210-211. delimitazione di proprietà, che trovano una loro continuazione in una

traccia stradale visibile solo in fotografia aerea, diretta dall’avvallamento tra Monte Scianna e Montedoro verso l’insediamento di Masseria Vicentino. I due tipi di traccia vanno assegnati alla via Appia antica.

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AREA TECNICA – SETTORE URBANISTICA

PIANO URBANISTICO TERRITORIALE TEMATICO/ “PAESAGGIO”

O

GG

ET

TO

ELENCO BENI ARCHITETTONICI EXTRAURBANI

Consulente:Dott. Nicola CLAVERI Il Capo Settore Urbanistica Il Dirigente dell’Area Tecnica (Arch. Vincenzo Cavallo) (Arch. Giovanni Narracci) Assessore all’ Urbanistica Il Sindaco (Francesco Donatelli) (Dott. Raffaele Bagnardi) Grottaglie, 12 APRILE 2007

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche 1 2 001 Masseria Abbate

Graziano 6 Contrada /Località: nelle vicinanze del Regio Tratturello Martinese.

Destinazione originaria: Masseria di pecore e di campo; probabile luogo di sosta durante la transumanza. Destinazione attuale: abbandono Tipologia generale: A corte chiusa. Descrizione: Gli ambienti di servizio sono disposti ai lati della casa padronale, formando un complesso architettonico a forma di ferro di cavallo, con un cortile centrale di modeste dimensioni, nel quale è presente una scala in pietra che permette l’accesso al primo piano della casa padronale. Si segnala la presenza di una cisterna con copertura a spioventi sulla parte sinistra dell’aia antistante.

A. Cinque, Economia rurale e aziende masserizie in Grottaglie fino al 1850, Taranto, Mandese Editore, p. 227-230 Archivio Curia Arcivescovile di Taranto, scaff. 4, Categ.2 , Posiz. 2, doc 29.

2 2 002 Masseria Amici 33 Contrada /Località: lungo la strada provinciale Grottaglie- S.Marzano. Destinazione attuale: Masseria di pecore e di campo / residenziale. Destinazione originaria: Masseria di pecore e di campo. Tipologia generale: A corte chiusa. Descrizione: La masseria è composta da due complessi separati risalenti ad epoche diverse. Il primo è composto da un casino padronale, più elaborato dal punto di vista architettonico, risalente al XVIII-XIX secolo, e una corte interna su cui si prospettano i vari ambienti masserizi. Sul retro sorge un’altra costruzione - l’antica torre come attestato nel catasto del 1753 - con molta probabilità eretta fra XV e XVI secolo e successivamente rimaneggiata. Elementi architettonici significativi e stemmi: Il casino padronale presenta un porticato con sei archi a tutto sesto, alla cui sommità s’innesta un possente balcone.

A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, voll. II, ff. 259v. A.S.T. Atti notarili, Notaio Rossi Michele Casimiro, Grottaglie, 1826, f.102r

3 2 003 Masseria Angiulli Grande

26 Contrada /Località: Nella ex Foresta Tarantina in località Angiulli. Destinazione attuale: di campo/residenziale. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: Masseria con Torre. Descrizione: La masseria si trova su una piccola collina che domina il paesaggio circostante. Presenta l’aspetto tipico delle masserie fortificate, evidenziato dalla presenza di una torre a pianta quadrangolare, sulla cui sommità è ben evidente una caditoia e il coronamento a beccatelli. Intorno alla torre sono posizionati altri ambienti, costruiti successivamente, alcuni databili intorno al XIX secolo. Elementi architettonici significativi e stemmi Particolarmente imponente è la torre a pianta quadrangolare che richiama, dal punto di vista tipologico, le torri costiere costruite tra il XV e XVI secolo durante la dominazione aragonese. Questa presenta un toro cilindrico marcapiano e una base lievemente scarpata. Sulla sommità della torre in corrispondenza della caditoia è visibile lo stemma della famiglia Angiulli.

A. Cinque, Economia rurale e aziende masserizie in Grottaglie fino al 1850, Taranto, Mandese Editore, p. 85-106. A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II , f. 32v

4 2 004 Masseria Angiulli Piccolo

27 Contrada /Località: Angiulli Destinazione attuale: residenziale

A. Cinque, Economia rurale e aziende masserizie in Grottaglie fino al 1850, Taranto, Mandese Editore, p. 32.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche Destinazione originaria: Masseria di campo Tipologia generale: A blocco compatto Descrizione: La masseria si presenta con un corpo unico compatto; attraverso un semplice portale con arco a tutto sesto si accede all’atrio interno. A sinistra dell’ingresso è visibile un’ampia terrazza caratterizzata da balaustre a colonnini. Sempre sulla parte sinistra si trova un portoncino con arco a sesto ribassato sovrastato da un finestrino quadrato, al di sopra del quale è scolpita una croce.

5 2 005 Masseria Bucito 7 Contrada /Località: Bucito. Destinazione attuale: Abbandono. Destinazione originaria: Masseria di campo e pecore. Tipologia generale: a blocco compatto con recinto. Descrizione: La masseria presenta un corpo principale a due piani, prospettante sul cortile: il pianterreno era destinato ad abitazione del “massaro”, mentre il primo piano era riservato ai proprietari. Alla facciata è addossato un porticato con due archi ciechi a tutto sesto, sul quale si imposta il balcone del primo piano. L’accesso alla masseria è regolato da due portali. Gli alloggi per gli animali (iazzi) risultano staccati dal corpo di fabbrica principale, sono costruiti con conci di tufo e voltati a stella nella parte posteriore. Elementi architettonici significativi e stemmi: Il portale laterale è a sesto ribassato; all’interno sono presenti delle piccole aperture per l’allevamento dei colombi.

A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, f. 30 v. A.S.T. Atti Notarili, Notaio de Fusco Vincenzo Maria, Grottaglie p.zzo6444 (1811), ff. 250r-254v., cfr. A. Cinque Economia rurale e aziende masserizie in Grottaglie fino al 1850, Taranto, Mandese Editore p. 239

6 2 006 Masseria Caprarica 33 Contrada /Località: Lungo la strada provinciale Carosino - Francavilla Fontana. Dati catastali: Foglio 83 Part.lla/e 106-108-110-111 Destinazione attuale: Allevamento di buoi. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: Corte aperta. Descrizione: Gli ambienti residenziali e di servizio si dispongono intorno a una corte centrale, mentre nella parte nord e sud della masseria sono presenti i ricoveri per le pecore (iazzi). Nella parte antistante, sul lato sinistro del portale, è situata la casa padronale articolata su due livelli collegati da due scale esterne: al pianterreno vi è il palmento, mentre al primo piano la residenza del proprietario. L’ingresso presenta un portale voltato a botte, all’interno del quale sono presenti le aperture della colombaia. La corte presenta un’antica carrareccia che dal portale, conducendo alle stalle, era utilizzata in passato per il trasporto delle merci.

A.S.T. Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, Vol. II f.259 r. A.S.T. Atti Notarili, Notaio Greco Carmelo, Monteiasi, p.zo 7884 (1837) ff. 715r. 715 v., Cfr. in Antonio Cinque, Economia rurale e aziende masserizie in Grottaglie fino al 1850, Taranto, Mandese Editore p. 252.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche

7 2 007 Masseria Carmine 14 Contrada /Località: Carmine Destinazione attuale: Masseria di campo, allevamento di cavalli. Destinazione originaria: Masseria di pecore e di campo. Tipologia generale: Corte chiusa con recinto. Descrizione: Alla masseria si accede attraverso un portale con arco a tutto sesto sovrastato da statue; attualmente se ne conserva solo una che raffigura presumibilmente un santo. Superato il portale si entra nella corte interna su cui si affacciano i vari corpi di fabbrica; il prospetto della casa padronale presenta una soluzione di archi a tutto sesto tamponati. La masseria è dotata di una cappella a pianta quadrata ubicata poco distante dalla struttura principale. Il portale è sormontato da un timpano lunettato, con cornice a dentelli, affiancato da due pinnacoli. A sostegno della cornice sono due peducci decorati con due elementi scultorei raffiguranti una croce e un fiore. In asse con il portale sono una finetrella mistilinea e il campaniletto al di sopra del fastigio. Internamente è ad aula unica con un altare con postergale inquadrato da lesene a sostegno di un timpano triangolare spezzato. Si notano frammenti di affreschi. Particolare risulta il portale d’ingresso della masseria, sui cui lati in passato figuravano due statue di santi in pietra; oggi rimane solo la statua posta sulla parte sinistra.

Archivio Curia Arcivescovile di Taranto, Platea dei PP. Carmelitani di Grottaglie, 1704, f. 13 r.

8 2 008 Masseria Casabianca

17 Contrada /Località: Lungo la strada provinciale Grottaglie- Martina Franca, nelle vicinanze del Regio Tratturello Martinese. Destinazione attuale: Masseria di campo. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: Corte chiusa. Descrizione: La masseria è composta da una grande casa padronale, che richiama più un palazzo urbano. Presenta un balcone centrale e finestre laterali incorniciate in stile neoclassico. Nella parte retrostante sono presenti gli ovili per il ricovero delle pecore. Elementi architettonici significativi e stemmi: La scala esterna d’accesso al piano nobile, visibile nel cortile interno, è d’impianto quadrangolare con tre rampe.

A.S.T., Atti notarili, notaio Fusco Vincenzo Maria , Grottaglie, p.zo 6445 (1812), ff.522r., 527r. Cfr in Antonio Cinque, Economia rurale e aziende masserizie in Grottaglie fino al 1850, Taranto, Mandese Editore, p.253.

9 2 009 Masseria Castagna 12 Contrada /Località: Lungo il Tratturello Martinese. Destinazione attuale: Masseria di campo. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: A corte aperta. Descrizione: La masseria è dotata di un’ampia corte su cui si dispongono, in un unico blocco, i diversi ambienti e la casa padronale. Nel complesso, seppur imponente per dimensione, non presenta elementi architettonici significativi. Sulla parte posteriore dell’edificio è presente un muro di cinta che delimita l’edificio.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche Costruito ‘a secco’, presenta una soluzione angolare a ‘prora di nave’.

10 2 010 Masseria Celano 13 Contrada /Località: Melio. Destinazione attuale: Masseria di campo. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: A corte chiusa. Descrizione: La masseria è formata dall’unione di più corpi di fabbrica, con al centro la residenza padronale, cinti da un alto muro realizzato con conci di tufo. Presenta un unico portale d’ingresso di forma rettangolare con piattabanda. Elementi architettonici significativi e stemmi: Particolarmente interessante si presenta la soluzione angolare del muro di cinta ‘a prora di nave’.

A.S.T., Atti Notarili, notaio Urselli Francesco, Montemesola, 1821 f. 296-303, Cfr. in A. Cinque, Economia rurale e aziende masserizie in Grottaglie fino al 1850, Taranto, Mandese Editore p. 256.

11 2 011 Masseria Coltura 29 Dati catastali: Foglio 53 Part.lla/e 7 Contrada /Località: Coltura; nelle vicinanze del Tratturello Tarantino. Destinazione attuale: Abbandono. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: Non classificabile. Descrizione: La masseria è ridotta allo stato di rudere, i vari corpi di fabbrica sono stati abbattuti nel corso degli anni, è rimasto soltanto un corpo compatto con contrafforti sul lato Est.

A.S.T., Atti Notarili, Notaio Caraglio Giovanni Antonio, Grottaglie, 24 marzo, 1651. Archivio Curia Arcivescovile di Taranto, Platea Curia Arcivescovile di Taranto,1711, f. 46r.

12 2 012 Masseria Crisete 30 Contrada /Località: Lungo la strada provinciale Grottaglie- S. Giorgio Jonico. Destinazione attuale: Abbandono. Destinazione originaria: Masseria di pecore. Tipologia generale: Non classificabile. Descrizione: Nella struttura, nel corso degli ultimi anni, si sono verificati una serie di crolli che pregiudicano una lettura precisa. È una struttura di modeste dimensioni, alla quale si accede attraverso un portale con arco a tutto sesto, seguito da un androne voltato a botte, che immette nell’atrio scoperto attorno al quale si dispongono gli ambienti di servizio. Sul lato destro sono visibili delle colombaie in corrispondenza di alcuni ambienti crollati. Al primo piano è presente la dimora del “massaro” nella quale è collocato un camino in pietra.

C. Cafforio, La lama del Fullonese: sobborgo medievale di Grottaglie,Taranto, Pappacena Editore, 1961, p.12. A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, f. 63r. 66r.

13 2 013 Masseria Cortemaggio

32 Contrada /Località: Cortemaggio; lungo il Regio Tratturello Martinese. Destinazione attuale: Residenziale. Destinazione originaria: Di pecore e di campo. Tipologia generale:

Archivio di Stato di Lecce, Platea della Confraternita del Rosario di Grottaglie, 1680-1750, c. 90 v. C. Cafforio, Santa Maria Mutata nellnullex feudo di S. Vittore della Mensa Arcivescovile di Taranto, Taranto, Tipografia Arcivescovile, 1954, p.18.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche Descrizione: Il portale d’accesso presenta le aperture della colombaia ed è sormontato da una croce di pietra. Sulla parte sinistra del complesso architettonico principale sono presenti altri corpi di fabbrica, stalle e altri ambienti di servizio, affaccianti su una piccola corte rettangolare. Gli ambienti sono cinti da un muro realizzato in parte con tufi e in parte in pietra. Particolarmente interessante risulta il piccolo bastione, di forma semicircolare, realizzato in pietra e situato in prossimità dell’ingresso.

14 2 014 Masseria Frantella 8 Contrada /Località: Pineta Frantella lungo la strada Grottaglie - Martina, nelle vicinanze del Tratturello Martinese Destinazione attuale: Masseria di campo Destinazione originaria: Masseria di pecore Tipologia generale: A corte aperta con recinto

AST, Atti Notarili, notaio De Fusco Vincenzo Maria, Grottaglie (1817) ff. 728 r. -731 v.

15 2 015 Masseria Galeasi 20 Contrada /Località: Galeasi, strada provinciale Grottaglie S. Marzano. Destinazione attuale: di campo. Destinazione originaria: di campo e di pecore. Tipologia generale: Masseria fortificata con torre e recinto. Descrizione: Come per la maggior parte delle masserie fortificate, la torre risulta essere la costruzione principale intorno alla quale gravitano gli altri ambienti di servizio, formando una corte. Le stalle sono collegate alla corte da un sentiero scavato nella roccia. Sulla destra dell’ingresso principale è presente la cappella già esistente nel XVII sec. come attestato nelle Conclusioni Capitolari della chiesa collegiata di Grottaglie del 1684, dove vi è un riferimento al sacerdote Paolo D’Alessandro che ottenne il beneficio annesso alla cappella della Natività della masseria Galeasi. Il portale d’ingresso è formato da un arco a tutto sesto. Il corpo principale, più rilevante dal punto di vista architettonico, è la torre: al centro è presente un grande arco cieco su cui corre un lungo balcone mentre sull’estremità superiore è presente un articolato coronamento.

A.S.T., Notaio Caforio Cataldo, Grottaglie, 1628, c. 57 r. Archivio Capitolare di Grottaglie, Libri delle conclusioni capitolari, 1684-1742, Cfr. Rosario Quaranta,(a cura di) Il Carmine a Grottaglie, testimonianze storiche religiose e artistiche, Manduria, Tiemme, 1998, p. 15.

16 2 016 Masseria Genzano 28 Contrada /Località: Genzano. Destinazione attuale: Masseria di campo. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: Corte chiusa. Descrizione: Superato il portale principale, con arco a tutto sesto e androne voltato a botte, si accede alla corte interna rettangolare su cui prospettano i vari corpi di fabbrica.

Archivio di Stato di Lecce, Scritture delle Università e feudi. Atti diversi del Tarantino, Grottaglie b.1 fasc. 5/3, Bonateneti di Taranto 1567. A.S.L. , Scritture delle Università e feudi. Atti diversi del Tarantino, Grottaglie b.1 fasc. 5/3, Bonateneti Esteri che possiedono robbe nel territorio delle Grottaglie, 1599. A.S.T. Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, Vol. II, f. 218 v.

17 2 017 Masseria Li Gronci 27 Contrada /Località: Li Gronci Destinazione attuale: Residenziale. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore.

A.S.T. Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, Vol. II ff. 174 r. A.S.T. Atti Notarili, notaio Rossi Michele Casimiro, Grottaglie, p.zo (5362) (1820- 1821), ff. 193r.- 197v.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche Tipologia generale: A corte chiusa.

18 2 018 Masseria Lella 27 Contrada /Località: Lella. Destinazione attuale: Abbandono. Destinazione originaria: Campo e di pecore. Tipologia generale: A corte chiusa. Descrizione: La masseria costituisce un esempio molto interessante d’impiego ideologico di una forma architettonica. Si trova (non a caso) lungo la strada che i Grottagliesi percorrono per raggiungere il santuario della Madonna di Mutata. L’avancorpo si presenta con un austero blocco a pianta rettangolare; sulla facciata si aprono grandi finestre; il portale a bugnato è sovrastato dallo stemma nobiliare dei Cicinelli, mentre in alto si intravedono doccioni con mascheroni antropomorfi. All’interno è presente una corte su cui si affacciano gli altri ambienti costituiti da magazzini e ricoveri per animali, risalenti ad epoca precedente. Elementi architettonici significativi e stemmi: Sul portale d’ingresso si trova lo stemma della famiglia Cicinelli, principi di Cursi e duchi di Grottaglie, raffigurante un volatile.

Relazione di Carlo Olaj per l’iscrizione nel Cedolario della successione feudale da Giovan B. Cicinelli a la nipote Giulia Maria Cicinelli Archivio di Stato di Napoli, Cedolario di Terra D’Otranto, vol.30, c. 140 Cfr. Giuseppe Vozza, Feudo e feudatari di Grottaglie, 1965, p. 42. A.S.T. Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, Vol. II, f. 218 v. A.V. Greco, La masseria nel paesaggio agrario del tarantino, Masseria Lella in <www.perieghesis.it/masseria.htm>,ultima consultazione 18/09/06.

19 2 019 Masseria Le Monache

31 Contrada /Località: Monache-Montedoro. Destinazione attuale: Bed and breakfast. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: a corte chiusa. Descrizione: Si tratta di una struttura complessa con ambienti residenziali e di servizio disposti attorno a più corti. Davanti al portale d’ingresso, con semplice arco a tutto sesto, è sistemato il pozzo con due pilastri poggianti sulla vera: sui pilastri in passato era sistemata la trozzella (carrucola). La masseria si distingue dalle altre dell’agro grottagliese per il colore rosso; bianchi sono alcuni elementi come le scale, il portale interno, le mensole delle finestre e la decorazione ad archetti che corre in alcuni punti lungo il coronamento.

A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, f. 165 r.

20 2 020 Masseria Lonoce 20 Contrada /Località: Contrada Lo Noce, lungo la strada provinciale Grottaglie -S. Marzano. Destinazione attuale: Residenziale Destinazione originaria: Masseria di pecore Tipologia generale: Masseria a membri sparsi con recinto. Descrizione: La masseria attualmente risulta frazionata in due parti; la parte padronale composta dal casino ed il giardino, risulta separata dal resto del vecchio complesso masseriale. Situata in prossimità di una gravina presenta numerosi ambienti ricavati nella roccia, tra cui una cripta scavata ed affrescata dai monaci basiliani tra XI e XII secolo. Maestoso risulta il giardino, circondato da poderosi muri a secco, si presenta con un lungo colonnato al termine del quale è situato un’apiario. Nel complesso masseriale si segnala un articolato frantoio ipogeo dotato di numerosi ambienti per

R. Licinio, L’organizzazione del territorio fra XIII e XIV secolo, in “Civiltà e Culture in Puglia”, vol. 3°, Milano, Electa, 1981, p. 265. A.S.T., Atti Notarili, Rossi Michele Casimiro, Grottaglie, 1819, pezzo, 5361, f.128 r.-129 r.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche la produzione dell’olio.

21 2 021 Masseria Malabarba

16 Contrada /Località: Strada provinciale Grottaglie- Martina, a circa un chilometro dall’abitato. Destinazione attuale: Abbandono. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: Corte chiusa. Descrizione: La masseria è composta da piccoli ambienti disposti intorno ad una piccola corte centrale, sulla quale si affacciano i vari ambienti di servizio. Notevole è per dimensioni il giardino interno cinto da muri a secco e disposto su due livelli, all’interno del quale si registra la presenza di alcune grotte utilizzate come ricoveri per gli animali.

A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, 197 r. A.S.T. , Atti Notarili, Notaio de Fusco Vincenzo Maria, Grottaglie, 1814, pezzo 6447, f. 347 r.

22 2 022 Masseria Mannara 08 Contrada /Località: Mannara, in prossimità del Regio Tratturello Martinese. Destinazione attuale: Residenziale. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: Corte chiusa. Descrizione: La masseria ha una grande corte rettangolare, lungo la quale si dispongono i vari ambienti e la casa padronale. Quest’ultima presenta in facciata numerose aperture, alcune con timpani triangolari. Il portale d’accesso è dotato di colombaie, mentre sul coronamento sono posizionati una croce, al centro, e due fiaccole ai lati. Dalla corte si accede anche alla cappella caratterizzata in facciata da quattro lesene (due per lato); al centro è il portale sovrastato da un finestrino ellittico. A destra e a sinistra della corte sono i giardini; si conservano alcuni elementi d’arredo, quali il pozzo e alcuni sedili in pietra.

A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, ff. 255r.

23 2 023 Masseria Montedoro

31 Contrada /Località: Montedoro. Destinazione attuale: Masseria di campo. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: Corte chiusa. Descrizione: In passato formava con la vicina masseria Le Monache un’unica proprietà; la divisione in due distinte masserie di piccole dimensioni è avvenuta con molta probabilità a fine Ottocento, periodo in cui i beni appartenenti agli ordini religiosi furono incamerati dal Demanio, per essere poi frazionati e venduti ai privati. La masseria è composta da una piccola corte su cui si affacciano gli ambienti massariali e da una piccola cappella a pianta quadrangolare, la cui tipologia è analoga alle altre cappelle presenti nelle masserie grottagliesi. All’interno è un altare in pietra sopra il quale è collocato un quadro realizzato a olio, riconducibile al XVIII secolo, raffigurante la Vergine Addolorata. Elementi architettonici significativi e stemmi: Il campanile ha una forma semicircolare, ascrivibile ad un barocco rurale tardo settecentesco.

A.C.A.T., S. Visita Caracciolo, 1652, cfr in V. Musardo Talò, Il monastero di S. Chiara a Grottaglie, Lecce, Edizioni del Grifo, 1992, p. 206. V. Cazzato, M. Fagiolo, M. Pasculli Ferrara, Atlante del Barocco in Italia. Terra di Bari e Capitanata, Roma, De Luca, 1996, p.169.

24 2 024 Masseria Oliovitolo 23 Contrada /Località: Oliovitolo, lungo il Regio Tratturello Martinese,

Archivio di Stato di Lecce, Scritture delle Università e Feudi del Tarantino, Platea Mensae Tarentinae, Fasc 5/3, 1478 ff. 1 r- 4 r.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche Destinazione attuale: Abbandono. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: Masseria a Corte chiusa. Descrizione: Presenta un’aia antistante dove sono collocate due cisterne, di cui solo una si è conservata integralmente. Attraverso il portale si accede ad una corte interna, su cui si affacciano gli ambienti di servizio e il casino padronale, dove si trova una scala esterna in muratura che dà accesso al piano nobile. Le stanze della casa padronale presentano delle volte a squadro.

25 2 025 Masseria Padula Monaca

14 Contrada /Località: Padula Monaca. Destinazione attuale: Masseria di campo e di pecore. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: corte chiusa. Descrizione: Di piccole dimensioni, la masseria è formata da una casa padronale e dagli altri ambienti di servizio, disposti ai lati di una corte rettangolare, lungo la quale si trova un grande “lamione” per la paglia, voltato a stella. L’ambiente padronale è raggiungibile attraverso una scala esterna in muratura che conduce ad un piccolo terrazzo. Una maschera antropomorfa dalla quale fuoriescono elementi vegetali, avente funzione apotropaica, è posta sul portale della masseria.

Isidoro, Chirulli,Istoria Cronologica della Franca Martina cogli avvenimenti più notabili del Regno di Napoli, Vol. III, p. 33-36, Napoli, 1749. A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, f. 200 v. AST, Atti Notarili, mNotaio De Fusco V.zo Maria, Grottaglie, p.zo 6451 (1818), f. 442r. 446r., cfr in A Cinque, Economia rurale e aziende masserizie in Grottaglie fino al 1850, Taranto, Mandese Editore p. 332-334. Vito Nicola Cavallo, Studi per la definizione della dimensione urbana della città di Grottaglie attraverso il sistema delle masserie, Tesi di laurea discussa presso la facoltà di architettura dell’ Università di Firenze, anno accademico 1988-89, p. 34.

26 2 026 Masseria Paparazio

19 Contrada /Località: Paparazio, nelle vicinanze della superstrada Taranto-Brindisi. Destinazione attuale: di campo / residenziale. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: A membri sparsi. Descrizione: Di fronte alla struttura originaria, la masseria presenta una grande casa padronale, risalente quasi certamente ad epoca successiva (XIX secolo). Si tratta di una fabbrica su due livelli e d’impianto rettangolare, il cui prospetto denuncia la diretta derivazione dalle residenze cittadine. Il portale principale con arco a sesto ribassato è asimmetrico rispetto alla facciata, ma perfettamente in asse con il viale d’accesso alla masseria. Un ordine a fasce scandisce la facciata in senso verticale e orizzontale. A sinistra un arco a sesto lievemente ribassato è sormontato da un ballatoio, al quale si accede attraverso una scala, che doveva verosimilmente condurre all’interno dell’abitazione, anche se attualmente non sono presenti aperture d’accesso. Oltrepassando l’arco, si accede alla corte interna su cui prospettano le antiche strutture masserizie: di difficile datazione, con tutta probabilità furono interessate da alcuni interventi, forse nello stesso periodo in cui fu eretta la residenza padronale, dove spicca in particolare la torre colombaia, caratterizzata da pinnacoli posti ai quattro angoli. È presente inoltre un giardino cinto da muri a secco. Degni di nota i finestrini ellittici che affiancano il portale, tipici dell’architettura locale tra XVIII-XIX secolo.

A.C.A.T., Platea del Convento di San Francesco di Paola 1780 e 1781, Grottaglie, scaff.(, Cat.3, Pos. 16, doc. 18 f. 113v. , cfr. A. Cinque, Economia rurale e aziende masserizie in Grottaglie fino al 1850, Taranto, Mandese Editore, p. 102. Ibidem, cit., p. 96 A.S.T., Atti Notarili, notaio Urselli Francesco, Montemesola ff, 158r-169v. cfr cinque, cit., p.339.

27 2 027 Masseria Rosario 41-49 Contrada /Località: Adiacente la strada provinciale Grottaglie Monteiasi. Destinazione attuale:Residenziale/ allevamento di cavalli.

Archivio di Stato di Lecce, Platea della confraternita del Rosario,1680-1750, f. 66 v. Archivio di Stato di Taranto, Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, f. 119 r.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche Destinazione originaria: Masseria di pecore e di campo. Tipologia generale: A membri sparsi. Descrizione: La masseria è costituita da vari corpi di fabbrica risalenti a diverse epoche. La torre menzionata nella platea è stata rimaneggiata e ampliata per essere trasformata in un casino padronale più grande, ma se ne riconosce tuttora l’antico impianto. Sulla specchiatura della facciata del casino sono presenti quattro paraste lisce. Sulla parte retrostante si trova un cortile interno su cui si affacciano vari ambienti di servizio, risalenti a diverse epoche, e le stalle per gli animali realizzati in muratura e voltati a spigolo.

28 2 028 Masseria S. Angelo 14 Contrada /Località: S. Angelo. Destinazione attuale: Abbandono. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale:Corte chiusa. Descrizione: Un portale d’accesso con arco a tutto sesto immette nella corte interna, sulla quale prospetta la casa padronale su due livelli. Dalla corte si accede inoltre ad alcuni ambienti di servizio, alle stalle per i buoi e alle colombaie. Alle spalle della struttura residenziale sono disposte le stalle e diversi appezzamenti di terreno, con destinazioni d’uso differenti, separati da muretti di recinzione a secco.

Archivio di Stato di Taranto, Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, Vol II, 96v-97r A.S.T., Atti Notarili, Notaio Greco Carmelo, Monteiasi, p.zo 7803 (1836), ff. 76r-88v.

29 2 029 Masseria Scasserba Dati catastali: Foglio Part.lla/e

Contrada /Località: Scasserba. Destinazione attuale: Residenziale. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: non classificabile Descrizione: È una struttura in parte rimaneggiata soprattutto in epoca recente. A sinistra dell’ingresso principale sono visibili gli ambienti originariamente destinati alla residenza del padrone, le stalle e altri vani di servizio

Archivio di Stato di Taranto, Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, Vol. II, f. 204 v. A.S.T. Atti notarili, notaio De Fusco Vincenzo Maria, Grottaglie, pezzo, 6450 (1817), ff.511r., 519v.

30 2 030 Masseria Spartivento

17 Contrada /Località: Spartivento. Destinazione attuale: Abbandono. Destinazione originaria: Masseria di pecore. Tipologia generale: Masseria a blocco compatto con recinto. Descrizione: La struttura a blocco compatto presenta degli ambienti parzialmente crollati. Intatto è il muro di cinta in pietra a secco, che delimita la grande area interna di forma irregolare. In alcuni punti sono visibili tracce d’intonaco, sulle tonalità del rosso, secondo una tendenza ottocentesca. Il corpo della masseria si dispone lungo il muro di cinta e sulla sinistra sono presenti le stalle.

Archivio di Stato Taranto, Catasto Onciario di Grottaglie,1799, Vol. I, f. 273 v.

31 2 031 Masseria Speziale 15 Contrada /Località: Speziale.

Archivio di Stato di Taranto, Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, ff. 106r., 111r.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche Destinazione attuale: Abbandono. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore Tipologia generale: Non classificabile. Descrizione: Di questa masseria si è conservato ben poco. Sono sopravvissuti al tempo e all’incuria dell’uomo solo alcuni ambienti, pertanto le pessime condizioni in cui versa lo stabile rendono difficile una classificazione tipologica.

32 2 032 Masseria La Torre 21-33 Contrada /Località: Torre Caprarica, in prossimità della strada provinciale Francavilla Fontana Carosino. Destinazione attuale: Masseria di Campo. Destinazione originaria: Masseria di pecore e di campo. Tipologia generale: Masseria fortificata con torre. Descrizione: Alla corte interna si accede per mezzo di un imponente portale. Sulla corte prospetta la robusta torre a base quadrangolare con mensole lungo il coronamento, in parte distrutta. La torre è situata lungo un robusto recinto avente funzione difensiva realizzato con blocchi di tufo. La torre a pianta quadrangolare è posta su un banco calcarenitico, articolata su due piani, con una serie di mensole ricurve disposte lungo il coronamento.

Archivio di Stato di Taranto, Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, Vol. II, F 259v.

33 2 033 Masseria Comune 24 Contrada /Località: La Comune. Destinazione attuale: Residenziale. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore.

Archivio Storico del Comune di Grottaglie, Fondo Pre-unitario, Cartella, 13, fasc.64 ,Atti relativi alle subaste del fitto dei terreni e della masseria comunale nella contrada foresta Anni: 1836-1907 A.S.T., Atti Notarili, Notaio DeVincentiis Vincenzo, Grottaglie, 1843, pezzo 7877, f. 283-286

34 2 034 Masseria Mutata 26 Contrada /Località: La Mutata. Destinazione attuale: Residenziale. Destinazione originaria: Residenziale, poi masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: blocco compatto.

C. Cafforio, Santa Maria Mutata, nel ex feudo di S. Vittore della Mensa Arcivescovile di Taranto, Taranto, Tipografia Arcivescovile, 1954, p. 31-112.

35 2 035 Masseria Misicuro 44 Contrada /Località: Misicuro, nelle vicinanze dell’ antica via Appia. Destinazione attuale: Masseria di campo. Destinazione originaria: masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: A blocco compatto. Descrizione: Il nucleo architettonico della masseria rimanda alla tipologia a blocco compatto, in cui tutti gli ambienti sono disposti lungo un asse longitudinale.

Archivio di Stato di Taranto, Atti Notarili, Notaio Caraglio Antonio, 1644, Grottaglie c. 49 r. Archivio della curia arcivescovile Taranto, Platea della Curia Arcivescovile, 1711 c.43 r. N. Cippone, La via Appia e la terra Jonica, Edizioni della Provincia di Taranto, Taranto, 1993, p.173.

36 2 036 Masseria Capitolo 28 Contrada /Località: Capitolo, lungo la strada provinciale che collega Grottaglie a Montemesola. Destinazione attuale: Disabitata. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: A corte Chiusa. Descrizione:

Archivio Capitolare di Grottaglie, Deliberazioni Capitolari, 6 novembre 1669, p.27, cfr. in R. Quaranta, La Confraternita del Purgatorio di Grottaglie, Oria, Italgrafica, 2000, p.31. A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, f.197r.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche La maggior parte dei corpi di fabbrica della masseria Capitolo sono stati costruiti e/o rimaneggiati nella seconda metà dell’Ottocento, definendo un complesso architettonico riconducibile alla tipologia a corte chiusa.

37 2 037 Masseria Giulianello

40 Contrada /Località: Giulianello, lungo la strada provinciale Grottaglie-Montemesola. Destinazione attuale: Masseria di Campo Destinazione originaria:di pecore e di campo. Tipologia generale: A corte aperta. Descrizione: Il nucleo architettonico della masseria Giulianello rimanda alla tipologia cosiddetta a sviluppo linare , nella quale tutti i corpi di fabbrica sono disposti lungo un asse longitudinale, in questo caso a forma di “L”, dove all’estremità destra è sita la chiesa.

A.C.A.T., Platea del convento di S. Francesco di Paola Grottaglie, 1781, f. 111 v. A. Cinque, Economia rurale e aziende masserizie in Grottaglie fino al 1850, Taranto, Mandese Editore p.192, e p. 290.

38 2 038 Masseria Le Grotte 34 Contrada /Località: Lungo la strada provinciale Grottaglie - S. Marzano. Destinazione attuale: Masseria di campo. Destinazione originaria: Masseria di pecore. Tipologia generale: A corte aperta.

A. Cinque, Economia rurale e aziende masserizie in Grottaglie fino al 1850, Taranto, Mandese Editore p. 295-299. Archivio Curia Arcivescovile di Taranto, Platea della Curia Arcivescovile, 1798, f. 156

39 2 039 Masseria Nuova 25 Contrada /Località: Masseria Nuova. Destinazione originaria: Masseria di pecore e di campo. Destinazione attuale: Masseria di campo. Tipologia generale: A corte aperta.

R. Licinio, L’organizzazione del territorio fra XIII e XIV secolo, in “Civiltà e Culture in Puglia” Vol.III, Milano, Electa, 1981, p. 262.

40 2 040 Masseria Marrocco 24 Contrada /Località: Marrocco, nelle vicinanze del Regio Tratturello Martinese. Destinazione attuale: Masseria di campo. Destinazione originaria: Di campo e di pecore. Tipologia generale: A corte aperta. Descrizione: Il nucleo architettonico della masseria Marrocco si dispone lungo un asse longitudinale. I vari corpi di fabbrica, le stalle e gli altri ambienti di servizio, sono disposti secondo uno sviluppo lineare. Un portale con arco a sesto lievemente ribassato, sormontato da uno stemma, introduce nella corte dove sono presenti i resti di più antichi corpi di fabbrica.

Isidoro, Chirulli,Istoria Cronologica della Franca Martina cogli avvenimenti più notabili del Regno di Napoli, Vol. III, p. 33-36, Napoli, 1749. A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, f. 200v- 201r.

41 2 041 Masseria Melio 13 Contrada /Località: nelle vicinanze del Regio Tratturello Martinese. Destinazione attuale: Masseria di campo /residenziale. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: A corte chiusa.

A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, f. 219 r. Archivio Storico Comune Grottaglie, In difesa della signora Maria Fischietti rappresentante i minori Motolese contro la Mensa Arcivescovile di Taranto, Corte d’Appello delle Puglie, 1873, 49 p., Sezione Peunitario, Crt.4 fasc. 19

42 2 042 Masseria Stagliate 41 Contrada /Località: Stagliate -Rosario Destinazione attuale: Masseria di campo. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore.

Archivio Curia Arcivescovile di Taranto, Notaio Giuseppe M. Manigrasso, 6 novembre 1780, in Acta Monalium, Monastero di S. Chiara di Grottaglie, Scaff. 4, cat. VII, posiz 2, doc 4,. Cfr Musardo Talò, Il monastero di Santa Chiara a Grottaglie,1992, p.215 Visita del arciv. T. Caracciolo 1652, cfr musardo talo p.210. A.S.T., Catasto Onciario

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche Tipologia generale: a corte chiusa.

di Grottaglie, 1753, vol. II, ff. 165 r – 169 r.

43 2 043 Masseria Vicentino Grande

32 Contrada /Località: Vicentino, in prossimità della strada provinciale Grottaglie S. Marzano. Destinazione attuale: Masseria di campo. Destinazione originaria: Masseria di campo e di pecore. Tipologia generale: A corte.

V. Musardo Talò, Il Monastero di Santa Chiara a Grottaglie, Lecce, Edizioni del Grifo, 1992, p. 42-43. A.S.T., Catasto Onciario di Grottaglie, Vol II, c166 r-166 v.

44 2 044 Masseria Vicentino Piccolo

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45 2 045 Masseria S. Susanna

032 Contrada /Località: In prossimità dellnullincrocio tra le strade provinciali Grottaglie-S. Marzano e Francavilla-Carosino. Destinazione originaria: Masseria di pecore. Destinazione attuale: Residenziale. Tipologia generale: A corte chiusa.

46 2 046 Ovile San Giovanni 18 Contrada /Località: Quartiere delle ceramiche. Destinazione attuale: Disabitato. Destinazione originaria: Masseria di pecore Tipologia generale:Corte chiusa. Attraverso un portale a tutto sesto, si accede al cortile interno sul quale si prospettano i vari ambienti di servizio, tra cui una stalla realizzata in muratura voltata a botte con aperture ad arco. L’intero complesso è cinto da alti muri a secco. All’interno del recinto è presente un muro a secco che divide il cortile da una chiusura, all’interno della quale su una parete rocciosa si vede un incavo, dove presumibilmente si dovevano trovare le arnie di un apiario. All’esterno è visibile un giardino cinto da un alto muro in muratura. Sul lato destro del portale è presente una piccola cappella, con una facciata liscia sulla cui sommità è posta una nicchia. All’interno, voltato a botte, è presente un altare in tufo. Sul paliotto è una croce greca inscritta in un cerchio a rilievo.

Archivio di Stato Taranto, Catasto Onciario di Grottaglie, 1753, vol. II, 59r.-61v. A.S.T., Atti Notarili, Notaio La Cava Ilario Pasquale, Grottaglie, p.zo 5478, 1823, ff. 693 r. 701r. . Cfr. A. Cinque, cit., p. 266-269.

47 2 047 Ovile Riggio 15 Descrizione: Il territorio di Grottaglie è stato nei secoli inevitabilmente caratterizzato dalla presenza di lame e gravine ,che hanno determinato la formazione della cosiddetta ‘civiltà rupestre’. Questa singolare conformazione geomorfologica, accompagnata dalla presenza di grotte naturali, ha ospitato le prime forme di allevamento. Lentamente, grazie ad una sempre più specializzata organizzazione del lavoro, l’ovile Riggio, nato come ricovero temporaneo, è stato interessato dall’aggiunta di nuovi ambienti di servizio per contenere gli attrezzi indispensabili alla conduzione.

P. Parenzan, La gravina di Riggio: Grottaglie, redazione a cura di Arcangelo Fornaro e Valentino Valentini, (Le gravine fra paesaggio e habitat), Fasano, Schena, 1995, p. 203

48 2 048 Casino Papavito 43 Contrada /Località: Località Fontignano, lungo la strada provinciale Grottaglie-Carosino. Destinazione originaria: Masseria trasformata in casino residenziale. Destinazione attuale: abbandono. Descrizione:

V. Cazzato, Il barocco Leccese(Itinerari d lArte), Laterza, Bari, 2003, p.109-111.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche Si tratta di un edificio ormai allo stato di rudere, ma nel giardino vi è un viale colonnato interrotto da eleganti sedili in pietra, disposti in maniera circolare, le cui spalliere sono decorate da volute. Dietro ogni spalliera resti di colonne che dovevano far parte del gazebo.

49 2 049 Villa Gemmato 17 località: L’edificio è situato nelle vicinanze della gravina S. Elia e si prospetta sull’attuale via Ennio (all’epoca della costruzione via Dei Due Mari). Caratteristiche storico-artistiche: Come per le altre ville presenti nel territorio di Grottaglie la posizione dove è sita non risulta casuale ma è dettata da una consuetudine piuttosto diffusa, tra il XIX e XX secolo, quando l’ubicazione trovava la sua ragion d’essere in una serie di fattori deterministici di natura fisico-geografici: breve distanza dal centro urbano; interessi economici, agro-produttivi e commerciali; socio-culturali. La villa diventa in tal modo il vessillo del proprietario. Si tratta di una tipologia architettonica che vede l’unione di più ambienti con diverse destinazioni: la dimora del colono, i locali destinati all’azienda rurale e la parte nobile riservata al proprietario. L’ingresso principale, disposto su via Ennio, è costituito da due semplici pilastri quadrangolari, sovrastati da due sfere, che inquadrano il cancello oltre il quale è un lungo viale rettilineo perfettamente in asse con il prospetto principale della villa. Ai lati del viale si dispongono appezzamenti di terreno recintati, attualmente incolti, un’area piuttosto estesa che presumibilmente in origine doveva ospitare agrumeti, frutteti e piante ornamentali. La facciata della villa - che potremmo definire ‘a bandiera’, in quanto presenta un terzo ordine occupato in realtà dalle coperture - è tripartita orizzontalmente e verticalmente, da un rigoroso e formale richiamo al classicismo. Al piano terra un avancorpo tetrastilo precede il portale ad arco a tutto sesto, sull’esempio del progetto presentato intorno agli anni ’60 dell’Ottocento dall’architetto Davide Conversano per il Palazzo di Città a Taranto. L’anonimo progettista chiamato dal Mummolo impreziosì però l’avancorpo, sostenuto da colonne doriche disposte a coppie, con una scalinata a doppia rampa addossata al prospetto che termina al piano nobile, dove vi sono una porta finestra, al centro, e due finestre ai lati, inquadrate da paraste ioniche che ‘sostengono’ una robusta trabeazione con coronamento a dentelli. L’ultimo livello è caratterizzato, invece, da un ordine ‘a fasce’. Nel complesso la facciata risulta razionalmente concepita come un ‘piano’, definito geometricamente da linee ortogonali e in cui il movimento in verticale, enfatizzato dall’aggiunta di un fittizio terzo livello, è bloccato dalle fasce marcapiano in un rigoroso e composto gioco di simmetrie. La regolarità geometrica della facciata è enfatizzata dal colore che ricopre intere porzioni, lasciando bianchi solo gli elementi ‘strutturali’, una scelta in molti casi voluta e ricercata “contrariamente a quanto si potrebbe osservare oggi in considerazione della dilagante e irragionevole tendenza a cancellare irrimediabilmente dai prospetti ogni traccia di intonaco colorato o scialbatura, riportando la superficie muraria ad una forzata ‘faccia vista’” (A. Mantovano). Anche in pianta l’edificio ripropone il modello neoclassico; un blocco compatto di forma rettangolare, con ambienti disposti razionalmente, alla ricerca di una “nobile semplicità e pacata grandiosità”. Alcuni vani conservano ancora le decorazioni delle volte che denunciano, come spesso accade, un maggiore eclettismo degli stili, tipico dell’arte a cavallo tra Otto e Novecento, momento in cui “l’attività di pittori e scultori fu di [...] coinvolgimento totale nel rinnovamento delle arti applicate e determinò l’affermarsi del gusto per le carte da parati, i tappeti, i cinz, i tendaggi, i vetri serigrafati e sinanche mobili e decorazioni a stucco che gareggiavano con l’altro gusto imperante dell’orientalismo” (A. Cassiano). Alcune ‘volte’ simulano delle balaustre sulle quali si affacciano coppie di uccellini; si scorgono piante ornamentali e sullo sfondo il cielo azzurro. La balaustra è talvolta interrotta da cornici circolari all’interno nelle quali sono inserite delle monocrome vedute di paesaggio; in altri casi sensuali figure femminili sono adagiate sulle ‘finte’ cornici.

Archivio di Stato di Taranto, Atti Notarili, notaio Alberto Piergianni, Grottaglie, XII febbraio 1898, ff. 8. Archivio Storico del Comune di Grottaglie, Deliberazioni del Consiglio Comunale (1897-98), Deliberazione del 24 febbraio 1898, f. 1r. J. SUMMERSON, Il linguaggio classico dell’architettura. Dal Rinascimento ai maestri contemporanei, Torino 1963. N. PEVSNER, J. FLEMING, H. HONOUR, Dizionario di architettura, Terni 1966. R. MIDDLETON, D. WATKIN, Architettura dell’Ottocento, Milano 19880. A. CASSIANO, La nuova pittura, in Architettura e città a Lecce. Edilizia privata e nuovi borghi fra ‘800 e ‘900, Galatina 1997, pp. 49-56. Vincenzo Cavallo, Vito Nicola Cavallo, Ritratto di Vito Nicola Mummolo,Un grande benefattore, in “La Voce di Grottaglie” I, 3, settembre- ottobre 2003, p. 15. V. CAZZATO, S. POLITANO, Architettura e città a Lecce. Edilizia privata e nuovi borghi fra ‘800 e ‘900, Galatina 1997. A. MANTOVANO, La “pelle” dell’architettura: decorazione e colore della città “nuova”, in Architettura e città a Lecce. Edilizia privata e nuovi borghi fra ‘800 e ‘900, Galatina 1997, pp. 34-48. V. FARELLA, Il Palazzo di Città a Taranto (1865-1869) tra vecchi e nuovi equilibri istituzionali e formali, in “Kronos”, 5-6, Galatina 2003, pp. 169-178.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche

50 2 050 Santuario Santa Maria Mutata

26 Luogo: Mutata (ex foresta tarantina) Epoca di costruzione: X secolo circa. Descrizione La chiesa presenta una semplice facciata tripartita verticalmente da lesene che reggono una trabeazione a triglifi, coronata da un grande timpano interrotto al centro per permettere l’inserimento di una croce in pietra; la sezione centrale è doppia rispetto alle laterali. In asse con il portale, caratterizzato anch’esso da un timpano spezzato, è una nicchia contenente la statua della Madonna. Particolarmente atipica risulta la soluzione adottata per la lesena centrale che risulta appena accennata al di sotto del capitello e si interrompe in corrispondenza della nicchia. Completa l’impaginato della facciata il piccolo campanile a vela posto sul lato sinistro. L’interno è costituito da un invaso quadrangolare diviso da tre navate che ricalcano l’impianto basilicale preesistente (documentato nella Santa Visita del 1577). Le navate sono coperte da volte a spigolo interamente dipinte con festoni di fiori e frutti, putti e una serie di riquadri all’interno dei quali sono raffigurati alcuni episodi di eventi miracolosi e vedute di paesaggi. La navata centrale termina con una cappella all’interno della quale è situato l’altare maggiore in asse con il portale, realizzato in pietra locale ed arricchito da un struttura in legno, decorata a grottesche, che custodisce un crocifisso ligneo del XV secolo. Sulla navata sinistra è un altare in pietra sormontato da una tela raffigurante la Madonna del Carmelo tra i Santi Lorenzo e Francesco di Paola, opera seicentesca donata da Giuseppe De Laurentis (1643-1705); segue la cantoria lignea sulla quale è posto l’organo. Sulla navata destra è la statua in pietra raffigurante S. Giuseppe, opera databile al XVII secolo; segue una piccola nicchia contenente una statua di piccole dimensioni databile all’XI-XII secolo. Sull’altare che fronteggia il secondo ingresso alla chiesa (un ingresso privato che collega la chiesetta alla masseria) è l’affresco miracoloso raffigurante la Madonna di Mutata patrona di Grottaglie: datato al X secolo, l’aspetto originario dell’affresco risulta alterato da una serie di restauri non appropriati. La cornice dell’affresco risulta impreziosita da alcuni elementi scultorei, databili al XVII-XVIII secolo, raffiguranti due putti. L’altare della Madonna è sormontato da una cupola interamente affrescata secondo un progetto decorativo unitario. Sui pennacchi sono affrescati i quattro evangelisti; sul tamburo sono rappresentati figure di santi; nella calotta è raffigurata l’incoronazione della Vergine Assunta. Sull’altare intitolato a San Cataldo, protettore di Grottaglie fino al 1844, è la statua in pietra del santo irlandese. L’ultima cappella è dedicata San Francesco De Geronimo. Completa il quadro decorativo la pavimentazione in ceramica maiolicata, databile al XVIII secolo, con motivi geometrici e fitomorfi.

C. Cafforio, Santa Maria Mutata nell ex feudo di S.Vittore della Mensa Arcivescovile di Taranto, Taranto, Tipografia Arcivescovile, 1954, p.116.

51 2 051 Casino Candida 49 Contrada /Località: Contrada Sessolo. Destinazione originaria: residenziale. Destinazione attuale: abbandono. Descrizione: Il casino a pianta quadrata e articolato su due piani presenta al pianterreno i locali di servizio (magazzino e cantina), mentre il primo piano sono presenti gli ambienti destinati ai soggiorni stagionali del proprietario.

V. Cazzato, Il barocco leccese, (Itinerari d Arte), Bari, Editori Laterza, 2003, p. 109-111.

52 2 052 Casino in località Pastanelle

48 L’edificio è sito a poca distanza dalla stazione di Monteiasi lungo la superstrada Brindisi-Taranto. Presenta una pianta rettangolare articolata su due livelli ed è

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche interamente intonacato e tinteggiato di color giallo ocra secondo una tendenza otto-novecentesca. Sul retro prospetto è un portico su pilastri quadrangolari sul quale originariamente doveva impostarsi una terrazza.

53 2 053 Casino in località Scasserba

42 Località: Scasserba; lungo la starda provinciale Grottaglie-S. Giorgio. Struttura a base quadrangolare su due livelli, presenta al piano nobile delle porte-finestre con balconcini sorretti da mensole. Sempre al primo piano si nota la decorazione angolare con bugne piatte. L’intero edificio è intonacato e dipinto di colore rosso secondo la moda tipica del XIX secolo.

54 2 054 Casino Scasserba 43 Descrizione: Edificio a due piani preceduto da un ampio portico, voltato a spigolo, sul quale si imposta la terrazza del piano nobile. Al primo piano un arco a tutto sesto precede il portale principale, altre porte-finestre sono ai lati.

55 2 055 Casino Pastanelle 48 Struttura risultante dall’unione di più corpi di fabbrica. Presenta un porticato su due lati del pianterreno sovrastato da una terrazza. Al primo piano sono dislocati vari ambienti residenziali ai quali si accede attraverso una scala interna.

56 2 056 Casino Pignatelli 30 Semplice struttura preceduta da un lungo viale d’accesso. È articolato su due piani separati da due cornici marcapiano; si aprono portali al piano terra e finestre al primo piano.

57 2 057 Casino Carrieri 43 Struttura irregolare in pianta preceduta da un lungo porticato con cinque archi di dimensioni differenti (quattro a sesto acuto, uno a sesto lievemente ribassato). Sotto ogni arco vi era una porta d’accesso ai diversi ambienti del piano terra.

58 2 058 Casino Maggiulli 43 Descrizione: Struttura compatta dall’impianto rettangolare con annesso giardino e muretti di recinzione in pietra a secco a sinistra del corpo principale. L’ingresso è costituito da due bassi pilastri a base quadrata. Sul prospetto principale, scandito da un ordine ‘a fasce’, si aprono quattro porte (due tamponate) e tre finestre e una piccola nicchia attualmente vuota. Sulla destra dell’edificio il muro di recinzione termina con un robusto pilastro quadrato con gli angoli smussati che ospita un’altra nicchia.

59 2 059 Chiesa S. Biagio 30 La chiesa, a pianta rettangolare, si presenta come un blocco squadrato. Sulla facciata, sormontata da un piccolo campanile, si apre un portale preceduto da sei gradini e sovrastato da una lunetta che ospita un bassorilievo in tufo di recente fattura. Poco al di sopra del portale si apre un finestrino rettangolare.

60 2 060 Chiesa Madonna del Prato

43 La chiesa, a pianta rettangolare, è assimilabile, dal punto di vista architettonico, alla vicina chiesa intitolata a S. Biagio. Sulla facciata (interessata da un recente intervento di restauro) si apre un semplice portale sovrastato da un’edicola, all’interno della quale è presente un affresco raffigurante una Madonna con Bambino.

61 2 061 Cappella dell Immacolata Concezione

9 Struttura complessa sita in contrada Monte Pizzuto. Il corpo principale è un’edicola votiva (con all’interno statua di pietra) preceduta da un portalino con arco a sesto ribassato e paramento bugnato. Affiancano l’edicola due colonne con capitelli figurati, forse di reimpiego, che sostengono una trabeazione con la scritta: “15 AGOSTO 1954 - ANNO MARIANO”. Sulla trabeazione si imposta una lunetta con arco a ogiva contenente una Sacra Famiglia in pietra al di sopra della quale un angelo sostiene un festone con la scritta: “REGINA PACIS”. Al di sopra della lunetta svetta una struttura a mo’ di obelisco con cupolino e statua dell’Immacolata Concezione.

62 2 062 Masseria Padrechicco

31 Contrada /Località: lungo la strada provinciale Grottaglie- S. Marzano. Tipologia: A corte chiusa. Destinazione attuale:Residenziale. Destinazione originaria: Masseria di pecore.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche Descrizione: Il nucleo insediativo presenta un agglomerato di corpi diversi disposti intorno a una corte.

63 2 063 Convento dei Cappuccini

17 Luogo/località: Il convento si trova fuori dell’abitato, lungo lo spalto sinistro della lama del Fullonese. Descrizione: La chiesa presenta una facciata semplice incorniciata da due pilastri sormontati da un timpano e un portale, con arco a tutto sesto, successivamente tamponato dove è stata aggiunta, nell’intradosso, un’edicola. L’interno si compone di una navata centrale e una navatella laterale; al presbiterio, rialzato, si accede mediante un arco trionfale sul quale è posto lo stemma della famiglia Dell’Antoglietta. Vi erano anche tre altari con tele, opera di scuola napoletana, databili al XVII secolo.

Storia della chiesa, diretta da Hubert Jedin, vol. VI, Voll. IX, Milano, Cooperativa Edizioni Jaca Book, 1975, p. 523-524.

64 2 064 Strada Statale n. 71 Grottaglie- S. Maria Mutata.

17 I Mistero Gaudioso. Annunciazione dell Arcangelo Gabriele a Maria Vergine.

65 2 065 Strada Statale n. 71 Grottaglie- S. Maria Mutata.

17 Secondo Mistero Gaudioso. La Visita di Maria Vergine a Santa Elisabetta.

66 2 066 Strada Statale n. 71 Grottaglie- S. Maria Mutata.

17 Terzo Mistero Gaudioso. Natività di Gesù.

67 2 067 Strada Statale n. 71 Grottaglie- S. Maria Mutata.

17 Quarto Mistero Gaudioso. Presentazione di Gesù al tempio

68 2 068 Strada Statale n. 71 Grottaglie- S. Maria Mutata.

28 Quinto Gaudioso. Il ritrovamento di Gesù nel tempio.

69 2 069 Strada Statale n. 71 Grottaglie- S. Maria Mutata.

28 Primo Mistero Doloroso. Gesù nellnullorto degli ulivi.

70 2 070 Strada Statale n. 71 Grottaglie- S. Maria Mutata.

28 Secondo Mistero Doloroso. La Flagellazione di Gesù.

71 2 071 Strada Statale n. 71 Grottaglie- S. Maria Mutata.

28 Terzo Mistero Doloroso. La Coronazione di spine.

72 2 072 Strada Statale n. 71 Grottaglie- S. Maria Mutata.

27 Quarto Mistero Doloroso. Il Viaggio al Calvario di Gesù.

73 2 073 Strada Statale n. 71 Grottaglie- S. Maria Mutata.

27 Quinto Mistero Doloroso. Crocifissione e morte di Gesù.

74 2 074 Strada Statale n. 71 Grottaglie- S. Maria Mutata.

27 Secondo Mistero Glorioso. Ascensione di Gesù al cielo.

75 2 075 Strada Statale n. 71 Grottaglie- S. Maria Mutata.

26 Terzo Mistero Glorioso. La discesa dello Spirito Santo.

76 2 076 Strada Statale n. 71 Grottaglie- S. Maria Mutata.

14 Quarto Mistero Glorioso. Assunzione di Maria Vergine al Cielo.

77 2 077 Strada Statale n. 71 Grottaglie- S.

26 Quinto Mistero Glorioso. Incoronazione della Vergine Maria.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche Maria Mutata.

78 2 078 Regio Tratturello Martinese

35, 23, 24,12,13,5,6,7,8,9,10,11.

Cenni Storici Il termine “Tratturo” risale al periodo tardoantico, deriva da “Tractoria” termine latino che indicava il privilegio d’uso dei terreni di proprietà dello Stato. Le vie di percorrenza delle greggi transumanti, indicate con il temine “Tratturo”, hanno un’origine antichissima. Sistemi strutturali legati alla transumanza erano presenti, nell’Italia centro-meridionale, già in epoca pre-romana. Con la conquista romana del meridione, la rete dei tratturi fu organizzata in modo sistematico: i romani, non appena acquisirono il controllo dei pascoli meridionali, instaurarono un complesso sistema pubblico di sfruttamento economico, regolamentando l’accesso e la fruizione attraverso l’esazione di dazi. Durante il Medioevo, i tratturi continuarono ad essere percorsi dalle greggi transumanti e nello stesso tempo rappresentarono, in alcuni casi, le uniche vie di collegamento, tra i vari centri abitati, supplendo alle antiche vie romane rimaste in disuso a seguito delle invasioni barbariche. Al XV secolo, più precisamente agli inizi della dominazione aragonese, risale la Dogana della mena delle pecore di Puglia istituita nel 1447 da Alfonso I d’Aragona. Da epoca remotissima la Puglia, in particolare il Tavoliere, forniva, mediante il pagamento di un canone di locazione, il pascolo alle greggi che d’inverno vi trasmigravano dalle nevose montagne dell’Abruzzo e del Molise, sulle quali poi risalivano con l’arrivo dell’estate. Una nuova organizzazione sistematica della rete tratturale si ebbe con l’arrivo della dinastia Aragonese nel Regno di Napoli. Alfonso I trovò in gran disordine quell’immensa distesa di terre: se ne dividevano il possesso baroni, università, chiese, privati e - in dimensioni più estese - lo Stato. Esistevano in Puglia, specialmente nell’ambito dei terreni demaniali, aree messe a coltura, le masserie, ma l’invadente e più redditizia attività armentizia in alcuni casi le aveva ridotte allo stremo. Infatti, se le guerre civili, scoppiate per la successione del Regno di Napoli, si erano rivelate dannose per tutta l’economia del Regno, ancor di più lo furono per il demanio, favorendo - con l’allentarsi dei poteri amministrativi - le usurpazioni e pregiudicando le entrate della fida (la tassa sull’erbaggio). Già in precedenza, durante il regno di Giovanna II, si era cercato di riportare l’ordine nei pascoli meridionali con misure miranti a risollevare l’industria armentizia, ma la confusione riapparve col riesplodere, alla morte della regina, delle lotte intestine per la successione alla corona del Regno. Tali disposizioni sulla pastorizia transumante, assieme alla conoscenza che Alfonso I aveva della “Dogana delle pecore spagnole”, la Mesta, furono la base del radicale riordinamento che egli fece dei pascoli che andavano dall’Abruzzo al Salento. Questi furono posti sotto il diretto controllo dello Stato, accorpando in unnullunica amministrazione i pascoli demaniali e privati, previo l’obbligo del pagamento ai proprietari di quest’ultimi di un censo annuo. Questa regolamentazione garantì un ordinato uso dei pascoli e insieme la sicurezza di chi percorreva i tratturi. I pastori dal canto loro furono agevolati con l’esenzione dal pagamento dei dazi baronali lungo il percorso dalle loro sedi ai pascoli. Il territorio fu diviso in diverse locazioni di varie estensioni, mentre “locati” furono chiamati gli affittuari. La transumanza, e di conseguenza l’originaria funzione agropastorale e socioeconomica dei tratturi, iniziò a decadere nel corso del XIX secolo. Durante il periodo napoleonico, avvenne infatti la soppressione della Dogana con la legge del 21 maggio 1806 e l’istituzione di un nuovo ufficio (la Amministrazione del Tavoliere), che aveva il compito di stipulare gli atti di censuazione e di definire le vertenze in atto. Con l’unità d’Italia anche l’Amministrazione del Tavoliere fu soppressa a causa del passaggio dalla pastorizia, diventata meno redditizia (a causa dell’abbassamento del prezzo della lana) alla granicoltura, secondo quanto voluto dal neo governo unitario. In questo nuovo contesto politico, economico e sociale, il numero delle greggi transumanti diminuì costantemente. I tratturi cominciarono sia legalmente, per concessione del Demanio, e sia illegalmente, ad essere fagocitati dai fondi agricoli

Archivio di Stato di Taranto, Atti Notarili, notaio Cataldo Caforio di Grottaglie, 1659, f.79 r. Antiche infrastrutture per uno sviluppo compatibile, (Università "G. DnullAnnunzio" Chieti-Pescara; Università degli studi del Molise, Chieti, 2004, pp.395. Dalena P., Strade e percorsi nel Mezzogiorno d’Italia (secc. VI-XIII), Cosenza, 1995, pp. 47-54. Fedele B., Gli insediamenti preclassici lungo la via Appia antica in Puglia, in Archivio Storico Pugliese XIX (1966), pp. 29-89. Lugli G.,La via Appia attraverso l’Apulia e un singolare gruppo di strade orientate, in Archivio Storico Pugliese VIII (1955), pp. 12-16. Massafra A., Storia e natura nella formazione della rete viaria pugliese nella prima metà dell’Ottocento, in "Riflessioni Umanesimo della Pietra", Martina Franca, 1985, pp. 45-58. Palasciano I., Le lunghe vie erbose: ratturi e pastori della Puglia di ieri,Cavallino (Le),pp.125. Uggeri G.: Sistema viario e insediamento rupestre tra antichità e Medioevo, in C. D. Fonseca ( a cura di): Habitat-Strutture-Territorio, Galatina, 1978, pp. 115-136.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche e dalla realizzazione di nuove strade di collegamento. La rete tratturale di Grottaglie. Il territorio grottagliese presenta un paesaggio piuttosto variegato, nell’ambito del quale il sistema dei tratturi sembra rappresentare il legame per antonomasia tra i diversi ambiti morfologici. Questo sistema ha costituito la base sulla quale si sono sovrapposte nel tempo differenti realtà storiche e paesaggistiche. Lungo la rete tratturale grottagliese, nei secoli, si sono formati insediamenti, luoghi di scambio e di relazioni come le masserie: veri ‘sistemi aperti’, secondo l’accezione della teoria sistemistica di Von Bertalanffy. Le relazioni tra le masserie grottagliesi e il fenomeno della transumanza sono esplicitate, in un atto notarile rogato da Giovanni Antonio Caraglio di Grottaglie nel 1655:” […] tieneno et possiedeno alcuni arbori d’olive, dentro questa Terra di Grottaglie nel luoco chiamato Curtimaggio confine alle altre chiusure di olive, et beni delli sop.detti de Blasi, nelle quali chiusure, et beni si trova un passaturo da dove suolno passare le bestiami, che vanno a pascolare in dette chiusure et beni, et andare ad annottare alli curti delli sopradetti de Blasi allo quale passaturo s’entra dalla strata publica chiamata la Strata Reale […]”(A.S.T., Not. Caraglio G.A.). La perdita d’importanza dei tratturi, a seguito della crisi ottocentesca della pastorizia, ha comportato nel nostro territorio, come nel resto della regione, una serie di abusi che nel tempo hanno alterato e -in alcuni punti - fagocitato i tracciati originari, nonostante le varie reintegre, promosse tra Otto e Novecento dal governo unitario. La viabilità tratturale, che attraversa il territorio in questione, è rappresentata da due tratturelli che rappresentavano la viabilità minore della transumanza: fungevano da raccordo tra un tratturo e l’altro ed avevano una larghezza variabile di 12- 21 metri.

79 2 079 Tratturello Tarantino

40,41,29,48,54. Cenni Storici Il termine “Tratturo” risale al periodo tardoantico, deriva da “Tractoria” termine latino che indicava il privilegio d’uso dei terreni di proprietà dello Stato. Le vie di percorrenza delle greggi transumanti, indicate con il temine “Tratturo”, hanno un’origine antichissima. Sistemi strutturali legati alla transumanza erano presenti, nell’Italia centro-meridionale, già in epoca pre-romana. Con la conquista romana del meridione, la rete dei tratturi fu organizzata in modo sistematico: i romani, non appena acquisirono il controllo dei pascoli meridionali, instaurarono un complesso sistema pubblico di sfruttamento economico, regolamentando l’accesso e la fruizione attraverso l’esazione di dazi. Durante il Medioevo, i tratturi continuarono ad essere percorsi dalle greggi transumanti e nello stesso tempo rappresentarono, in alcuni casi, le uniche vie di collegamento, tra i vari centri abitati, supplendo alle antiche vie romane rimaste in disuso a seguito delle invasioni barbariche. Al XV secolo, più precisamente agli inizi della dominazione aragonese, risale la Dogana della mena delle pecore di Puglia istituita nel 1447 da Alfonso I d’Aragona. Da epoca remotissima la Puglia, in particolare il Tavoliere, forniva, mediante il pagamento di un canone di locazione, il pascolo alle greggi che d’inverno vi trasmigravano dalle nevose montagne dell’Abruzzo e del Molise, sulle quali poi risalivano con l’arrivo dell’estate. Una nuova organizzazione sistematica della rete tratturale si ebbe con l’arrivo della dinastia Aragonese nel Regno di Napoli. Alfonso I trovò in gran disordine quell’immensa distesa di terre: se ne dividevano il possesso baroni, università, chiese, privati e - in dimensioni più estese - lo Stato. Esistevano in Puglia, specialmente nell’ambito dei terreni demaniali, aree messe a coltura, le masserie, ma l’invadente e più redditizia attività armentizia in alcuni casi le aveva ridotte allo stremo. Infatti, se le guerre civili, scoppiate per la successione del Regno di Napoli, si erano rivelate dannose per tutta l’economia del Regno, ancor di più lo furono per il demanio, favorendo - con l’allentarsi dei poteri amministrativi - le usurpazioni e pregiudicando le entrate della fida (la tassa sull’erbaggio). Già in precedenza, durante il regno di Giovanna II, si era cercato di riportare l’ordine nei pascoli meridionali con misure miranti a risollevare l’industria armentizia, ma la confusione riapparve col riesplodere, alla morte della regina,

Antiche infrastrutture per uno sviluppo compatibile, (Università "G. DnullAnnunzio" Chieti-Pescara; Università degli studi del Molise, Chieti, 2004, pp.395. Dalena P., Strade e percorsi nel Mezzogiorno d’Italia (secc. VI-XIII), Cosenza, 1995, pp. 47-54. Le lunghe vie erbose: ratturi e pastori della Puglia di ieri,Cavallino (Le),pp.125. A.V. Greco in <www.perieghesis/tratturi.htm>. Uggeri G.: Sistema viario e insediamento rupestre tra antichità e Medioevo, in C. D. Fonseca ( a cura di): Habitat-Strutture-Territorio, Galatina, 1978, pp. 115-136.

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche delle lotte intestine per la successione alla corona del Regno. Tali disposizioni sulla pastorizia transumante, assieme alla conoscenza che Alfonso I aveva della “Dogana delle pecore spagnole”, la Mesta, furono la base del radicale riordinamento che egli fece dei pascoli che andavano dall’Abruzzo al Salento. Questi furono posti sotto il diretto controllo dello Stato, accorpando in unnullunica amministrazione i pascoli demaniali e privati, previo l’obbligo del pagamento ai proprietari di quest’ultimi di un censo annuo. Questa regolamentazione garantì un ordinato uso dei pascoli e insieme la sicurezza di chi percorreva i tratturi. I pastori dal canto loro furono agevolati con l’esenzione dal pagamento dei dazi baronali lungo il percorso dalle loro sedi ai pascoli. Il territorio fu diviso in diverse locazioni di varie estensioni, mentre “locati” furono chiamati gli affittuari. La transumanza, e di conseguenza l’originaria funzione agropastorale e socioeconomica dei tratturi, iniziò a decadere nel corso del XIX secolo. Durante il periodo napoleonico, avvenne infatti la soppressione della Dogana con la legge del 21 maggio 1806 e l’istituzione di un nuovo ufficio (la Amministrazione del Tavoliere), che aveva il compito di stipulare gli atti di censuazione e di definire le vertenze in atto. Con l’unità d’Italia anche l’Amministrazione del Tavoliere fu soppressa a causa del passaggio dalla pastorizia, diventata meno redditizia (a causa dell’abbassamento del prezzo della lana) alla granicoltura, secondo quanto voluto dal neo governo unitario. In questo nuovo contesto politico, economico e sociale, il numero delle greggi transumanti diminuì costantemente. I tratturi cominciarono sia legalmente, per concessione del Demanio, e sia illegalmente, ad essere fagocitati dai fondi agricoli e dalla realizzazione di nuove strade di collegamento. La rete tratturale di Grottaglie Il territorio grottagliese presenta un paesaggio piuttosto variegato, nell’ambito del quale il sistema dei tratturi sembra rappresentare il legame per antonomasia tra i diversi ambiti morfologici. Questo sistema ha costituito la base sulla quale si sono sovrapposte nel tempo differenti realtà storiche e paesaggistiche. Lungo la rete tratturale grottagliese, nei secoli, si sono formati insediamenti, luoghi di scambio e di relazioni come le masserie: veri ‘sistemi aperti’, secondo l’accezione della teoria sistemistica di Von Bertalanffy. Le relazioni tra le masserie grottagliesi e il fenomeno della transumanza sono esplicitate, in un atto notarile rogato da Giovanni Antonio Caraglio di Grottaglie nel 1655:” […] tieneno et possiedeno alcuni arbori d’olive, dentro questa Terra di Grottaglie nel luoco chiamato Curtimaggio confine alle altre chiusure di olive, et beni delli sop.detti de Blasi, nelle quali chiusure, et beni si trova un passaturo da dove suolno passare le bestiami, che vanno a pascolare in dette chiusure et beni, et andare ad annottare alli curti delli sopradetti de Blasi allo quale passaturo s’entra dalla strata publica chiamata la Strata Reale […]”(A.S.T., Not. Caraglio G.A.). La perdita d’importanza dei tratturi, a seguito della crisi ottocentesca della pastorizia, ha comportato nel nostro territorio, come nel resto della regione, una serie di abusi che nel tempo hanno alterato e -in alcuni punti - fagocitato i tracciati originari, nonostante le varie reintegre, promosse tra Otto e Novecento dal governo unitario. La viabilità tratturale, che attraversa il territorio in questione, è rappresentata da due tratturelli che rappresentavano la viabilità minore della transumanza: fungevano da raccordo tra un tratturo e l’altro ed avevano una larghezza variabile di 12- 21 metri.

80 2 080 Villino Annicchiarico

17 Caratteristiche storico-artistiche: La villa costruita nella prima metà del ‘900, rappresenta uno dei vari esempi di abitazioni residenziali sorte a Grottaglie tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. L’ingresso, posizionato su via S. Elia, è costituito da due pilastri quadrangolari che inquadrano il cancello oltre il quale vi è un lungo viale rettilineo in asse con il prospetto principale della villa. Ai lati del viale si dispongono appezzamenti di terreno recintati, attualmente incolti, che in origine dovevano ospitare delle piante ornamentali o alberi da frutto.

- N. PEVSNER, J. FLEMING, H. HONOUR, Dizionario di architettura, Terni 1966. - V. CAZZATO, S. POLITANO, Architettura e città a Lecce. Edilizia privata e nuovi borghi fra ‘800 e ‘900, Galatina 1997

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche La facciata della villa è composta da un solo livello tripartito orizzontalmente e verticalmente da un pronao rettangolare tetrastilo, con una piccola scala con balaustra, che precede l’ingresso alla villa. La regolarità geometrica della facciata è messa in risalto dal colore che ricopre la maggior parte delle superfici, lasciando bianchi solo gli elementi strutturali. La semplicità della prospetto viene spezzata da alcuni elementi decorativi costituiti dalle balaustre a ‘colonnini’ delle finestre e da un fregio, un tondo con fasce orizzontatali, presente sulla sommità del pronao

81 2 081 Chiesa Madonna di Pompei

10 Chiesa Madonna di Pompei. La chiesa fu costruita, fuori dall’abitato, probabilmente nel 1954 in occasione del centenario della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione. L’edificio presenta una pianta rettangolare con un’unica navata. La facciata, in stile neoclassico, è caratterizzata da due lesene che sorreggono una trabeazione sormontata da un timpano, mentre i due pilastri angolari ne inquadrano l’impaginato conferendo uno slancio verticale; sul portale si apre un piccolo rosone circolare. La luce filtra all’interno attraverso una serie di finestre presenti sulla parte alta dei muri laterali; nella zona del presbiterio si erge una piccola cupola a calotta sormontata da una lanterna.

82 2 082 Castelletto Carrieri 10 83 2 083 Villa Tuzzo 10 Le ville suburbane grottagliesi, trovano ampio sviluppo tra la seconda metà

dell’Ottocento e i primi decenni del ‘Novecento. Ebbe inizio in questo periodo, ad opera del ceto egemone grottagliese, una ricolonizzazione dei terreni agricoli situati in prossimità dell’abitato attraverso l’edificazione di alcune ville. La localizzazione tra ambiente agricolo e urbano non risulta casuale ma trova la sua ragion d’essere in una serie di fattori deterministici di natura fisico-geografici: breve distanza dal centro urbano; interessi economici, agro-produttivi e commerciali; socio-culturali. Notevole risulta la loro concentrazione soprattutto a Nord dell’abitato, tra via La Sorte e via Madonna di Pompei, dove sono ubicate Villa Lupo, Villa Mastropaolo, Villa Erroi, Villa Tuzzo, Villa del Castelletto Carrieri. A Sud-ovest, fra le ville più interessanti è Villa Gemmato già Mummolo e la villa sita in via XXV Luglio, mentre a Sud-est, a circa 4 Km. Dall’abitato, Villa Galeasi all’interno dell’omonima masseria. Si tratta di costruzioni quasi sempre a due piani circondate da giardini murati caratterizzati da alberi di agrumi, mandorli e ulivi. Presentano uno forma fondato sulla giustapposizione dei vari stili, neomedievali (Castelletto Carrieri), neoclassici (Villa Gemmato) e liberty.

84 2 084 Cimitero Comunale 29 Come tutti i cimiteri italiani, quello di Grottaglie fu realizzato all’inizio dell’Ottocento durante il periodo napoleonico. Infatti secondo l’editto di Saint Cloude, del 1806 voluto da Napoleone, le sepolture dovevano avvenire fuori dall’abitato. Dopo la costruzione del primo nucleo subì una serie di interventi di ampliamento documentati in un interessante carteggio conservato nell’archivio storico comunale. A Grottaglie in questo periodo si affermò un nuovo ceto egemone agrario che si distinse nella vita civile e politica rendendosi protagonista della maggior parte delle committenze artistiche di palazzi, ville, casini e cappelle. Parallelamente ai cambiamenti politici e sociali si affermò un nuovo stile artistico, soprattutto in architettura; fondato sulla giustapposizione dei vari stili, un linguaggio architettonico che, secondo Camillo Boito, recupera “ogni vecchia architettura, dall’egiziana alla quarenghiana” poiché ognuna di esse “ha qualcosa di buono, e però è d’uopo scegliere e accozzare”. L’esempio di questo eclettismo architettonico, al quale si affianca qualche modello in stile neoclassico, è ampiamente documentato nelle numerose cappelle gentilizie che adornano il primo nucleo del cimitero comunale.

85 2 085 Villa sita in via XXV luglio

17 Le ville suburbane grottagliesi, trovano ampio sviluppo tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del ‘Novecento. Ebbe inizio in questo periodo, ad opera del ceto egemone grottagliese, una ricolonizzazione dei terreni agricoli situati in prossimità dell’abitato attraverso l’edificazione di alcune ville. La localizzazione tra ambiente agricolo e urbano non risulta casuale ma trova la sua ragion d’essere in una serie di fattori deterministici di natura fisico-geografici: breve distanza dal centro urbano; interessi economici, agro-produttivi e commerciali; socio-culturali. Notevole risulta la loro concentrazione soprattutto a Nord dell’abitato, tra via La Sorte e via Madonna di Pompei, dove sono ubicate Villa Lupo, Villa Mastropaolo,

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id idbancadati tavola toponimo Quota Descrizione Caratteristiche Villa Erroi, Villa Tuzzo, Villa del Castelletto Carrieri. A Sud-ovest, fra le ville più interessanti è Villa Gemmato già Mummolo e la villa sita in via XXV Luglio, mentre a Sud-est, a circa 4 Km. Dall’abitato, Villa Galeasi all’interno dell’omonima masseria. Si tratta di costruzioni quasi sempre a due piani circondate da giardini murati caratterizzati da alberi di agrumi, mandorli e ulivi. Presentano uno forma fondato sulla giustapposizione dei vari stili, neomedievali (Castelletto Carrieri), neoclassici (Villa Gemmato) e liberty.

86 2 086 Centrale acquedotto

14 E’ una centrale fatta costruire dall’Acquedotto Pugliese. Lnulledificio principale, destinato al trattamento delle acque potabili, per le sue caratteristiche storico-architettoniche risulta essere di interesse archeologico-industriale. Simbolo dellnullindustria dellnullinizio secolo, la costruzione appare imponente e funzionale come in altri edifici industriali costruiti tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. La struttura presenta un sistema costruttivo molto semplice; presenta dei volumi rettangolari con muri in conci e aperture (finestre e tondi) distanziate con ritmo regolare. Il tentativo del progettista fu quello di organizzare gli spazi e le funzioni secondo una logica rivolta al lavoro.

87 2 087 Masseria Fantiano

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