Alla ricerca del laptop ideale: Microsoft, Samsung, Sony, Toshiba, Fujitsu

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Alla ricerca del laptop ideale – 4. Microsoft, Samsung, Sony, Toshiba, Fujitsu Continuo la ricerca del mio laptop ideale e dell’orientamento al cliente dei produttori. Capitolo 4: Microsoft, Samsung, Sony, Toshiba, Fujitsu. Il mondo cambiò in un giorno del 1980, durante una riunione tra IBM e Microsoft. IBM stava cercando un sistema operativo per il proprio futuro PC e aveva tentato, senza riuscirci, di acquistare da Digital Research il sistema operativo CP/M. Microsoft aveva all’epoca un accordo con IBM per fornire alcune applicazioni ed un interprete Basic. In una riunione di avanzamento lavori, il responsabile del progetto IBM, Jack Sams, chiese a Bill Gates e Paul Allen se fossero in grado di fornire anche il sistema operativo che stavano cercando. La leggenda dice che Allen rispose “Sì, certo” prima che Gates potesse rispondere di no. Dopo la riunione, i due contattarono una società che già collaborava con loro, la Seattle Computer Products e chiesero di poter acquistare i diritti di rivendita dell'86-DOS, un clone del CP/M, senza menzionare il cliente interessato. Grazie ad un prestito bancario, Gates e Allen acquistarono i

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Alla ricerca del laptop ideale – 4. Microsoft, Samsung, Sony, Toshiba, Fujitsu

Continuo la ricerca del mio laptop ideale e dell’orientamento al cliente dei produttori.

Capitolo 4: Microsoft, Samsung, Sony, Toshiba, Fujitsu.

Il mondo cambiò in un giorno del 1980, durante una riunione tra IBM e

Microsoft. IBM stava cercando un sistema operativo per il proprio futuro

PC e aveva tentato, senza riuscirci, di acquistare da Digital Research il sistema operativo

CP/M. Microsoft aveva all’epoca un accordo con IBM per fornire alcune applicazioni ed un

interprete Basic. In una riunione di avanzamento lavori, il responsabile del progetto IBM,

Jack Sams, chiese a Bill Gates e Paul Allen se fossero

in grado di fornire anche il sistema operativo che

stavano cercando.

La leggenda dice che Allen rispose “Sì, certo” prima

che Gates potesse rispondere di no. Dopo la riunione,

i due contattarono una società che già collaborava con

loro, la Seattle Computer Products e chiesero di poter

acquistare i diritti di rivendita dell'86-DOS, un clone del

CP/M, senza menzionare il cliente interessato. Grazie

ad un prestito bancario, Gates e Allen acquistarono i

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diritti di vendita e una versione adattata dell’86-DOS, che presentarono a IBM come

“Microsoft DOS”. Il resto è storia.

Microsoft ha iniziato alcuni anni fa un progetto hardware, chiamato Surface, un incrocio tra

un tablet e un PC Windows based. I primi modelli non hanno riscontrato un grande successo

ma l’ultima versione, il Surface Pro 3, merita di essere preso in considerazione. Microsoft lo

definisce “Il tablet che può sostituire il tuo laptop”. Vediamo.

Entro nel sito www.microsoft.it il

31/01/2015 e trovo subito nella

sezione prodotti la parte dedicata al

Surface Pro 3. La descrizione è

molto interessante. Le notizie più

importanti sono in bella evidenza:

processore fino a i7, SSD fino a 512

GB, RAM fino a 8 GB, schermo

purtroppo da soli 12“, dimensioni

incredibili, 292 x 201 x 9 mm. Il peso

è anch’esso un record: 800 grammi!

Bisogna dire che in queste misure non è inclusa la tastiera dedicata, che ha funzione di

cover salvaschermo. Per il sistema completo di tastiera

è necessario quindi aggiungere 5 mm di spessore e 250

gr. di peso. Rimaniamo sulla tastiera, visto che è uno

degli elementi di scelta. Una rapida occhiata alle

immagini della soluzione fornita da Microsoft,

retroilluminata, con aggancio magnetico e funzione

cover, ci dice che i tasti Home, End, PgUp e PgDown ci

sono! La disposizione in questo caso è in alto, dove ci

sono di solito i tasti funzione da Fn9 a Fn12. Non è forse

molto ergonomico ma ciò mi fa quasi scordare lo schermo un po’ troppo piccolo. La tastiera

può essere anche chiamata in modo virtuale On Screen, ma in questo caso compare come

ridotta, senza i tasti desiderati.

Altri punti di forza di questa macchina sono: la possibilità di utilizzare la apposita penna per

prendere appunti, con possibilità di riconoscimento della calligrafia e il supporto

posizionabile in tutte le posizioni intermedie.

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Non è presente la connettività 3G e sinceramente, in un prodotto che vuole esaltare il

concetto di portabilità e di ufficio mobile, ciò è imperdonabile. I “semplici” tablet ce l’hanno!

Il sito è bello da vedere e utilizzare. Le immagini sono complete e mostrano il prodotto in

tutte le angolazioni. Gli accessori sono descritti e visualizzati in modo esauriente.

L’attenzione al cliente si vede…

Manca solo una tabellina riassuntiva. Infatti,

scaricando un depliant pdf su internet, scopro che il

Surface è dotato di sensore luce ambiente,

giroscopio, accelerometro e magnetometro, non

citati sul sito.

Il Surface è molto chiacchierato, essendo un

prodotto Microsoft: la potenza della comunicazione

della più importante azienda informatica si sente.

Sul web ci sono centinaia di prove, commenti e

recensioni, in tutte le lingue, nella quasi totalità

positive.

Il prezzo è il più alto visto finora: ben 1.969 €. Per gli

studenti costa circa 200 € in meno. Il prezzo elevato

viene giustificato dalla esclusività del prodotto, ma

sembra comunque troppo caro.

Bene, riassumiamo quindi le caratteristiche

essenziali nella tabella. C’è quasi tutto, con una nota

sullo schermo da 12” anziché da 13” e l’assenza

della connettività 3G o superiore. Con la possibilità

di videochiamare e di connettersi ovunque ai dischi

cloud, questa macchina sarebbe stata davvero un

piccolo, potente e comodo ufficio portatile.

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Data la particolarità del prodotto, sarebbe necessaria comunque una prova, prima di

decidere. Magari lo schermo da 12” ad alta risoluzione può bastare...

Se volessi toccare con mano il prodotto, non ci sono problemi. Infatti l’acquisto viene gestito

non solo dall’ottimo sito: il Surface è presente in quasi tutti i media store. Fra tutte le

macchine prese in considerazione, è quella che ho potuto vedere di più.

In conclusione:

‐ Macchina con dotazioni e prestazioni ottime;

‐ Produttore serio e affidabile;

‐ Caratteristiche desiderate mancanti;

‐ User experience del sito ottima.

Quindi, non compro e passo oltre, anche se Microsoft è molto vicina alla macchina perfetta.

Anche se nota ai più per la marea di telefonini, tablet e televisori lanciati

sul mercato, Samsung è un colosso industriale che produce dalle navi ai

prodotti chimici, dai componenti medicali ai microprocessori, oltre che essere attiva nel

settore costruzioni e nei prodotti consumer. La notorietà recente di Samsung è dovuta anche

alla battaglia legale scatenata da Apple, che ha accusato Samsung di avere copiato l’iPhone

con la linea Galaxy. La reazione di Samsung, oltre che sul piano legale, si è manifestata in

modo quasi rabbioso sul piano industriale, producendo nuove gamme di prodotti sempre

più sofisticati, non solo nei campi smartphone e tablet ma anche nel campo ultrabook.

Nessuno tra i vari competitor sembra infatti voler inseguire e battere Apple sul fronte

MacBook Air come Samsung. E’ quindi con grande aspettativa che mi accingo ad entrare

nel sito di Samsung. Vediamo come Samsung riesce nel suo motto, “Inspire the world”.

Digito www.samsung.it il giorno

31/01/2015 e trovo un bellissimo sito,

molto marketing, dove però nel corposo

elenco di prodotti… non ci sono i

notebook!. Nella sezione informatica,

infatti ci sono: monitor, all-in-one,

stampanti, perfino i dischi SSD ma non i

PC portatili. Provo a cercare sui motori

di ricerca e con le parole Samsung

ultrabook compaiono due link alla serie

5 e alla serie 9. Entro nella pagine della serie 5 ma il prodotto non è più disponibile. Che

significa? Alla fine, seguendo a ritroso l’indirizzo web della pagina, finalmente mi trovo nella

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sezione desiderata. Questa scelta mi sconcerta: Samsung ha nascosto la sezione

Notebook!.

Seleziono l’opzione di filtro “leggeri e

sottili” e mi compaiono 7 prodotti.

Comincio a riprendermi. La funzione

“confronta” mi permette di individuare la

macchina che più si avvicina. Si tratta

della serie 9, bellissima, sottilissima ma

dotata del processore i5. Come se non

bastasse, ha solo 4 GB di RAM e solo

128 GB di disco SSD.

Lo schermo, inoltre non è touchscreen.

Va detto a proposito dello schermo che la cornice è sottile, come testimoniano le dimensioni

dell’ultrabook, tra le più ridotte della serie considerata.

Vediamo la tastiera. E’ bella e retroilluminata ma purtroppo, non ci sono i famosi tasti Home,

End, PgUp e PgDown, se non come funzione secondaria con il tasto Fn. Peccato davvero.

Niente connessione 3G (Samsung spinge per un sistema proprietario di connessione con

gli smartphone).

Sinceramente, non capisco. Samsung ha

sicuramente i mezzi per proporre una macchina in

linea con la concorrenza e anche di più. Perché si

è autolimitata?

Il sito espone in modo convincente i plus di

prodotto. Vanno segnalati la scocca senza

giunzioni (mi ricorda qualcosa…) e le

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dimensioni/peso davvero ridotti. Ci sono

immagini esaurienti prese da tutti i lati ma manca

l’immagine dell’alimentatore, che recupero in

rete.

A proposito di rete, si fa un gran parlare di questo

prodotto: la forza di comunicazione di Samsung e

la bellezza della macchina fanno rilanciare le

notizie relative su molti siti di informazione e di recensione. I commenti sono tutti molto

positivi se si parla di notebook destinati al consumatore privato. Chi desidera una macchina

professionale evidenzia invece la mancanza di potenza di calcolo e di storage interno.

Anche con Samsung, c’è una certa difficoltà a toccare con mano il prodotto individuato. Nei

media store a volte si trova qualcosa ma non si ha certezza di trovare esattamente il modello

desiderato. In genere si trovano i prodotti di fascia economica.

Compilo la tabella, consapevole che forse non è

questa la macchina Samsung che può competere

con le altre selezionate.

L’indicazione della scarsa user experience è dovuta

al sito introvabile. Quando lo si trova, il sito è fatto su

misura per il consumatore.

In conclusione:

‐ Macchina ottima ma non allo stesso livello dei

prodotti top della concorrenza;

‐ Produttore serio e affidabile;

‐ Numerose caratteristiche desiderate mancanti;

‐ User experience del sito scarsa, dato che è

impossibile ai non smanettoni entrare nella sezione

Ultrabook. Una volta entrati, sito molto marketing

oriented, con informazioni e immagini.

Quindi, non compro e passo oltre, sperando che

Samsung proponga una macchina con questa linea

e con caratteristiche consone alle proprie capacità.

Sony ha dato un contributo fondamentale alla definizione di

nuovi livelli qualitativi e nuovi prodotti nell’industria elettronica

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dagli anni 70 agli anni 2000. Insieme a Philips, ha rappresentato per decenni ciò che Apple

rappresenta oggi in tema di innovazione e creazione di prodotti che hanno cambiato la vita

quotidiana di tutti noi. In campo audio, video e informatico, Sony ha creato nella sua storia

dei veri e propri standard di riferimento: il Floppy da 3,5”, il Walkman, il Betamax, il Betacam,

il Trinitron, il Blu Ray, i Vaio, la PlayStation più altri prodotti dal nome meno noto ma

comunque sinonimo di qualità e innovazione. In campo informatico, la serie di portatili Vaio

ha creato un vero e proprio punto di riferimento, tanto che il nome ha iniziato a vivere di vita

propria. Anche troppo, come vedremo.

Ho avuto in passato

un laptop Sony e già

alcuni anni fa la

compattezza e le

prestazioni

elevatissime

sbalordivano.

Ignaro della

sorpresa che mi

attendeva, mi sono

quindi fiondato

fiducioso sul sito Sony per scoprire che… la sezione Vaio non esiste più. Circa un anno fa,

Sony ha ceduto il brand e il ramo d’azienda. L’acquirente ha denominato la società “Vaio” e

sta elaborando un piano industriale. Per il momento, la vendita di prodotti è limitata al

mercato giapponese.

Nell’ottobre 2014 è stato presentato alla stampa un prototipo di tablet/PC simile al Microsoft

Surface, di cui si attendono dati. Al momento non è certa l’attività commerciale al di fuori del

Giappone.

Questa è forse la notizia peggiore di tutta questa mia ricerca. In passato, i modelli Vaio

avevano già mostrato eccezionali combinazioni di piccole dimensioni, elevata potenza e

connettività. Non mi resta che sperare.

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La Toshiba Corporation è una delle 100 maggiori società mondiali per

fatturato ed è il settimo produttore mondiale di apparecchi elettronici. Il gruppo produce dalle

centrali nucleari ai radar, dai semiconduttori ai prodotti consumer. L'azienda è molto attiva

anche nel settore informatico. In questa ricerca non poteva mancare per un semplice motivo:

è stata la prima azienda a realizzare e immettere sul mercato un computer portatile, nel

1985. Dovrebbe essere quindi sempre considerata, quando si sceglie un portatile. Infatti

Toshiba è “Leading Innovation”!

Visito il sito www.toshiba.it il 14/02/2015 e

individuo facilmente la sezione dedicata ai

notebook. Si vede che il portatile è nato con

Toshiba, perché la gamma è davvero estesa.

Come ultrabook vendono proposti solo

processori i5, quindi passo al configuratore e

seleziono i filtri: notebook “leggeri”,

processore i7 e schermo da 13”. Mi viene

presentato il Portégé Z30-A-1E1. Vado a

vedere le specifiche e ho il primo battito

asincrono, perché la RAM è di ben 16 GB e il peso è davvero ridotto, circa 1,2 kg. Lo

schermo però non è touch e lo spessore si avvicina solo a quello di un ultrabook: 13,9 mm

nella parte frontale e 17,9 mm nella zona posteriore.

Il disco fisso è perfetto: SSD, da 512 GB. Inizia a piacermi davvero. Vediamo se, data la

serietà del produttore, la tastiera è di quelle

“giuste”. Non rimango deluso: è molto bella,

retroilluminata e i tanto agognati tasti ci sono

tutti, con una disposizione apparentemente

studiata: i tasti PgUp e PgDown sono vicino alle

frecce, mentre i tasti Home e End sono

posizionati vicino ai tasti Funzione. In mezzo

alla tastiera troviamo il Trackpoint, (che Toshiba

chiama Accupoint) che credo nessuno abbia mai usato tranne l’ingegnere dell’IBM che l’ha

inventato.

La tensione sale: a questo punto verifico la connettività 3G. Nelle descrizioni non se ne fa

cenno ma… spulciando tra le tabelle tecniche si scopre che esiste! La macchina monta un

modem Sierra Wireless 3G/LTE. Ma se c’è, perché non dirlo? Il Dio del marketing sta

tuonando…

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La dotazione di porte è elevata, per un quasi-ultrabook: VGA, LAN, HDMI, Audio, Multi Card,

USB 3.0 (ben 3). La durata della batteria è anche elevata: il produttore dichiara 10 ore.

Appare chiaro come questa macchina sia stata progettata davvero per essere un ufficio

mobile e la dimostrazione è data dalla disponibilità come accessorio di un port replicator,

che permette di trasformarlo con un tocco in un PC da ufficio. Come si diceva prima, non a

caso Toshiba ha inventato il PC portatile!

Il sito Toshiba è abbastanza facile da navigare ma forse una impostazione più “markettara”

non guasterebbe. Il cliente bisogna conquistarlo e il mondo è pieno di produttori che

comunicano molto di più…

Le immagini del prodotto praticamente

non ci sono: solo una piccola immagine

frontale. Per fortuna il web è pieno di

immagini, anche se si corre il rischio

che non siano aggiornate. Non è

possibile vedere l’alimentatore, per

valutarne le dimensioni così come non

è possibile trovare immagini del port

replicator.

Il sito non indica un prezzo consigliato,

a differenza di altri modelli, ma

cercando in rete si trovano prezzi in linea con il la fascia alta di questi prodotti: 1.879 € per

la massima configurazione.

Cercando sulla rete, si trovano recensioni molto positive, che ne esaltano la robustezza e

leggerezza dello chassis in magnesio, le elevate prestazioni e la elevata durata della

batteria. L’impressione che dà la macchina è di elevata professionalità.

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Per quanto riguarda l’aspetto show room, il sito ha un buon motore di ricerca per i rivenditori,

che non hanno però caratteristiche omogenee e non è detto che abbiano una esposizione.

Almeno un punto di contatto c’è.

Vediamo il riassunto delle caratteristiche nella solita tabella.

Nel complesso, Toshiba ha progettato un’ottima

macchina, con il solo punto debole del touch screen

mancante. Se risolvono questo facile upgrade, la

macchina potrebbe essere mia in un baleno.

In conclusione:

‐ Macchina dalle ottime caratteristiche, pensata per

businessmen in movimento;

‐ Produttore serio e affidabile;

‐ Caratteristiche desiderate presenti con l’eccezione

del touch screen;

‐ User experience del sito sufficiente, migliorabile da

un punto di vista della comunicazione

La macchina più completa vista finora è anche la

macchina meno comunicata del lotto. Giochiamo a

nasconderci?

Quindi, con molto, molto rammarico non compro e

passo oltre, anche qui sperando che Toshiba

esegua il facile aggiornamento dello schermo.

Questa volta sono stato davvero vicino all’acquisto

d’impulso…

Prima di concludere, ho avuto una illuminazione: per un paio di anni, dal 2008,

ho usato come muletto una macchina che all’epoca

consideravo unica: il Fujitsu Stylistic ST5000. L’ho

acquistato usato dopo una lunga ricerca su internet. Si

trattava di un cosiddetto slate-PC del 2005, gli antesignani

dei tablet. Era una specie di tablettone da 12”, con uno

spessore poco superiore a 1,5 cm, che girava con una

versione speciale di Windows XP con funzioni touch screen.

All’epoca era una macchina veramente notevole, che

anticipava molti dei temi che oggi sono tipici dei tablet e degli

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ultrabook: elevata mobilità, assenza di tastiera, schermo touch e penna grafica,

riconoscimento della scrittura, tastiera virtuale, ecc. In realtà era poco maneggevole e un

po’ pesante, ma ad usarlo in treno suscitava comunque stupore e ti faceva fare la parte del

geek…

Memore di tutto ciò e considerando che il motto di Fujitsu è “Shaping Tomorrow With You”,

mi fiondo sul sito www.fujitsu.it e trovo delle cose interessanti. Entro facilmente nella sezione

Notebook/Ultrabook e cerco tra le varie

possibilità. Non c’è un filtro e quindi devo

passare in rassegna tutti i modelli ma lo

sforzo è premiato: il modello Lifebook

S904 sembra avvicinarsi a quanto

desiderato. Vediamo: schermo da 13,3”

con risoluzione elevatissima e funzioni

touch, processore i7, RAM da 8 GB,

disco SSD da 512 GB… wow! Rimango

estasiato…

A questo punto fremo per conoscere il resto delle caratteristiche… se avessi fatto bingo? La

tastiera, punto dolente per la maggior parte degli ultrabook è… perfetta! I tasti ci sono tutti,

disposti con una logica diversa dal solito: i tasti PgUp e PgDown sono a fianco delle frecce

(scelta azzeccata) mentre i tasti Home e End sono collocati in alto, vicino ai tasti Funzione.

Non saprei dire se questa disposizione, simile a quella di Toshiba, sia meglio o peggio

rispetto a quella vista su HP e Lenovo. Bisognerebbe provarla, però mi sembra ben studiata.

Complimenti!

A questo punto mancherebbe da valutare la connettività 3G. Passo in rassegna le rimanenti

caratteristiche e… non ci credo. Esiste, come optional, un modem interno 3G/LTE. A questo

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punto mi fermo, devo prendere una pausa. C’è un lato

debole? Ebbene sì. Le dimensioni non sono proprio da

ultrabook, con uno spessore di 2,5 cm. Tutta questa

dotazione si paga. Niente a che vedere con gli spessori

di Acer o di Samsung.

Tuttavia, c’è un motivo. La macchina, che è un vero e

proprio ufficio viaggiante, ha anche il drive ottico. Che

in alternativa può ospitare anche una seconda batteria, con durata complessiva doppia. Per

minimizzare il peso, esiste anche un modulo vuoto, che si limita a chiudere l’alloggiamento.

Ovviamente, avendo spazio a disposizione, i lati di questa macchina hanno tutte le

connessioni possibili: VGA, HDMI, LAN, Audio, SD Card, SIM Card, Smart Card e ben 3

USB 3.0. Non manca proprio nulla. Come se non bastasse, è disponibile come accessorio

una docking station che permette il collegamento immediato con le periferiche da ufficio,

schermo e tastiera. Anche qui si vede l’impostazione business, come con Toshiba.

La user experience del sito non è proprio da mercato consumer, il cliente a cui si rivolge è

uno specialista del settore IT. Un approccio più comunicativo non guasterebbe. Non ci sono

immagini dei lati e della parte posteriore. Per vedere le dimensioni dell’alimentatore

(accettabili), si deve ricorrere ai motori di ricerca.

In rete non si dice granché di questa macchina, in effetti il

marchio è molto da specialisti e solo in Germania sembra

esserci maggiore interesse. I commenti in genere sono buoni

per prestazioni, versatilità e durata della batteria, mentre viene

fatto rilevare l’unico punto debole, ovvero lo spessore elevato.

Il prezzo in rete di questa macchina è allineato con i migliori

prodotti, con quotazioni per la configurazione più performante

vicina ai 1.700 €.

L’aspetto show room viene risolto con un motore di ricerca che indica i rivenditori della zona,

a prima vista tutti operatori professionali che si rivolgono alle aziende e che non hanno

politiche promozionali verso il privato o il libero professionista. Almeno un punto di contatto

c’è.

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Veniamo alla consueta tabella riassuntiva: in poche

parole, caratteristiche tutte centrate eccetto le

dimensioni. Ma questo lascia ben sperare, ancora un

piccolo passo e ci siamo. Forza, Fujitsu!

In conclusione:

‐ Macchina di livello elevato, pensata per il

businessman in movimento;

‐ Produttore serio e affidabile;

‐ Caratteristiche desiderate tutte centrate tranne lo

spessore;

‐ User experience del sito buona ma migliorabile da

un punto di vista della comunicazione.

Quindi, con molto rammarico, non compro e passo

oltre, sperando che gli ingegneri Fujitsu abbiano già

l’arma definitiva nel cassetto.

Con quest’ultima macchina, ho terminato l’analisi

delle possibili soluzioni alla mia esigenze. Purtroppo

devo momentaneamente soprassedere all’acquisto, non posso pensare di investire una

cifra così elevata per avere un prodotto che non soddisfa i requisiti desiderati. L'avevo detto

che la ricerca non sarebbe stata a lieto fine...

Nella prossima e ultima parte, alcuni commenti conclusivi.