ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO Una...

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In quest'ultimo mese diverse sono le novità in- tervenute nel mondo agricolo italiano. Sul fronte esterno c'è stato l'atteso turn over al Dicastero delle politiche agricole. Per quanto riguarda l'operato del ministro Za- ia, non tocca a me trarne le conclusioni. Certo non si può dire che la visione di un mondo agri- colo tradizional romantico abbia dato quell'aiuto alle imprese ed ai mercati. Quotidianamente assistiamo alla chiusura di decine di aziende specialmente di quelle non pro- fessionali, di quelle part-time, valuteremo entro un 2-5 anni cosa comporterà sul piano della tenu- ta del territorio e del paesaggio italiano. Sul fron- te economico questo porta sicuramente ad una contrazione dell'economia, probabilmente non dell'occupazione - come anche i dati Inps testi- moniano - e come i dati aggregati confermano di- minuiscono le produzioni di commodities in Ita- lia. Questo è il dato: le piccole aziende, le aziende part time producono soprattutto commodities non certamente i prodotti agricoli a più alto valore ag- giunto, né quelli che rappresentano le DOP E IGP italiane. Vediamo crollare la produzione di mais, di gra- no duro, ma senza per questo che ci sia l'atteso aumento dei corsi delle commodities, sul fronte mondiale infatti le produzioni sono in aumento. Al nuovo ministro, l'amico Giancarlo Galan, cui faccio i migliori auguri, non sarà facile aiutare il nostro settore primario senza dover modificare le posizioni politiche attuali. I problemi sul campo sono i seguenti: 1) sburocratizzazione: da mettere in atto da su- bito assieme alle misure proposte dai ministri Bru- netta e Calderoli; 2) snellimento della macchina di Agea: 240 Mln di funzionamento (sottratto alle tasche dei produttori) con un aggravio del 300% negli ultimi 13 anni; 3) riaccentramento delle 21 politiche regionali e delle province autonome governate da una più ampia strategia nazionale: ciò che doveva chia- marsi PSN ovvero Piano Strategico Nazionale; 4) commissariamento delle regioni che stanno perdendo entro la fine dell'anno 1,3 miliardi di aiuti europei dei PSR con contestuale richiesta di danno ad amministratori pubblici e boiardi, crea- re con l'Europa la possibilità di girare questi fondi alle Regioni più virtuose che potrebbero così far scorrere avanti i finanziamenti delle graduatorie già pubblicate ed utilizzare i fondi loro spettanti per pubblicare nuovi bandi; 5)rivisitazione delle cosiddette politiche di FI- LIERA ovvero accordi interprofessionali e regola- mentazione di Organizzazioni di Produttori; 6)rapporti con la ricerca e la sperimentazione soprattutto pubblica.... (CNR e Università in pri- mis) anche in materia di genetica molecolare. 7)nuovo impulso alle politiche di incentivazio- ne legate ai biocarburanti (bioetanolo in primis) alle bionergie e biomasse che da sole potrebbero veramente stoppare l'abbandono delle coltivazio- ni in essere. Con i 400.000 ettari di mais persi ne- gli ultimi tre anni si potrebbero alimentare da 6 a 8 impianti di bioetanolo in Italia. 8)ridare anche in Europa un quadro di stabilità al settore: non si possono nel settore primario ave- re rivisitazioni o rivoluzionamenti delle politiche praticamente di biennio in biennio! Ce n'è per i prossimi 3 anni di legislatura ma anche oltre. I problemi sono annosi e vanno era- dicati se si vuole ridare veramente nuova linfa al nostro settore che con l'agroalimentare rappresen- ta il 16% del nostro PIL. “Buon lavoro ministro Galan“ di GIORGIO PASTI Nel giugno del 1865 i fondatori di quella che è oggi Confagricoltura così descrivevano il ruolo di af- fiancamento e stimolo al potere esecutivo per lo svi- luppo e la crescita del set- tore primario: “Al progres- so agrario il Governo de- ve di necessità interessar- si; ma se la sua opera ri- mane isolata … a scarsi ri- sultati può approdare. Oc- corre quindi che il Gover- no abbia una istituzione a cui rivolgersi”. “Ci vuole equilibrio e coscienza nell’esercizio delle diverse competenze - dice il Presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, nel suo inter- vento di chiusura del con- vegno “L’agricoltura nella storia d’Italia”, con la pre- senza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napo- litano -. Non abbiamo mai enfatizzato il compito della concertazione liturgi- ca, ma certo non abbiamo condiviso l’eutanasia del confronto in agricoltura a cui siamo stati costretti e che riteniamo debba ripar- tire da subito”. “L’aspetto centrale della nostra storia è appunto la concezione della funzio- ne associativa come esten- sione della funzione di im- presa. In sostanza impren- ditori rappresentati da im- prenditori, uniti non solo per la tutela degli interes- si, ma anche per sviluppa- re nell’associazionismo l’idea liberale post-risorgi- mentale di utilità comune della propria attività. E Confagricoltura ha sempre interpretato le istanze di chi si riconosceva nei pro- pri ideali per questa con- cezione del ruolo dell’agri- coltura nella società e nel- l’economia”. Certo i cambiamenti in tutti questi decenni non sono stati pochi. Guardan- do solo al confronto tra il 1930 ed oggi si sono persi oltre 7,5 milioni di ettari di superficie agricola e cir- ca 2,5 milioni di aziende (da oltre 4 milioni nel 1930 a poco più di 1,7 mi- lioni nel 2007 escludendo le aziende con meno di un ettaro e al di sotto di un minimo di produzio- ne). Il tutto con una forte polarizzazione che vede concentrarsi superficie e reddito nelle imprese di maggiori dimensioni. “Al di là delle cifre cita- te lasciatemi dire che que- sto mutato quadro richie- de una sola cosa: il corag- gio di mettere in atto poli- tiche differenziate per le imprese vocate prevalente- mente al mercato da un la- to e per le aziende vocate prevalentemente al presi- dio del territorio dall’altro. Occorre ribadire con for- za che se l’agricoltura ha un posto di rilievo nella storia d’Italia ce l’ha per il merito di milioni di impre- se e di imprenditori, che hanno operato in un regi- me di libera scelta più che di libero mercato ed hanno dimostrato di saper scegliere per il bene del Paese”. “Noi vogliamo oggi ri- marcare come la nostra idea di Nazione veda nel- l’agricoltura un elemento imprescindibile di unità e di identità nazionale. Un’agricoltura dalle diver- se caratteristiche regionali e produttive, ma elemento coagulante di valori e stra- tegie economiche nell’in- teresse generale. Le nostre imprese sono state capaci di affrontare la sfida del mercato investendo nella qualità, non facendone un dogma fine a se stesso, né perché costretti dalle nor- me. Lo hanno fatto in quanto naturalmente voca- ti all’eccellenza. E con la visione pragmatica di chi sa che la qualità non è di per sé sinonimo di reddi- to”. L’agricoltura, con le sue funzioni produttive prima- rie e quelle collaterali le- gate alla sua presenza sul territorio, rimane dunque un formidabile elemento di stabilità delle economie post moderne. Nel 2008 il valore aggiunto agricolo è aumentato dell’1%, men- tre l’economia nazionale respirava aria di recessio- ne. Nel 2009 una brusca frenata: il Pil nazionale è calato del 5,1% rispetto al- l’anno precedente, con una flessione importante per il settore industriale (-15%). L’agricoltura ha retto meglio con un -3,1%, dettato dal forte ar- retramento dei prezzi al- l’origine che, tra l’altro, ha anche contribuito al contenimento dell’inflazio- ne a beneficio dei consu- matori. Anche per questo Confagricoltura ritiene es- senziale traghettare defini- tivamente il settore agrico- lo e le sue specificità, che vanno preservate, in un di- battito economico più am- pio da cui far scaturire scelte di politica naziona- le funzionali alla crescita. E’ indubbio il contribu- to delle imprese agricole allo sviluppo del Paese. Questo, innanzitutto, in termini occupazionali, vi- sto che il numero di lavo- ratori dipendenti nel setto- re ammonta a oltre un mi- lione sui 12 milioni del to- tale iscritti all’INPS. Ma l’agricoltura garanti- sce occupazione anche a 100 mila immigrati, a di- mostrazione di quanto es- sa può fare concretamente in termini di coesione so- ciale e integrazione mul- tietnica. I campi coltivati, gli alle- vamenti, attivano un siste- ma agroindustriale com- plessivo che, tra attività principale ed indotto, as- somma a oltre il 15 per cento del Pil nazionale. Poi l’Europa. L’agricoltu- ra ha contribuito alla co- struzione del sogno dei pa- dri della Comunità e oggi occorre più Politica agrico- la comunitaria per il post 2013. Confagricoltura è convinta che i suoi obietti- vi, confermati dal Trattato di Lisbona, siano ancora attualissimi a più di cin- quant’anni dalla nascita del Mercato Comune e che valga la pena puntare su quelle quasi 14 milioni di aziende agricole comu- nitarie che gestiscono am- pia parte del territorio e garantiscono cibo per un mercato di 500 milioni di persone. In questo contesto Confagricoltura ha formu- lato le sue linee direttrici per l’agricoltura che vor- rebbe nel terzo millennio. “Alla politica ed alle isti- tuzioni - dice Federico Vecchioni - il compito di definire le regole, magari minime e semplici, l’ambi- to entro cui agiscono gli operatori economici. Do- po devono essere l’abilità, la capacità imprenditoria- le e il talento a far prevale- re un’impresa rispetto alle altre. Il compito di decide- re cosa convenga produr- re spetta solo all’imprendi- tore, che deve avere da- vanti la possibilità di sce- gliere, come nel caso dei prodotti ottenuti con le biotecnologie agricole, e non una strada obbligata individuata da pochi per tutti”. Le rappresentanze degli interessi si debbono con- centrare maggiormente sulla proposta che intendo- no sottoporre al mondo politico economico ed isti- tuzionale. Proprio come ha fatto Confagricoltura con “Futuro Fertile”, il suo progetto politico-economi- co per la riorganizzazione del settore agricolo presen- tato, a fine marzo, al Fo- rum annuale di Taormina. “Futuro Fertile” ha gene- rato un piano articolato in due grandi momenti. Da un lato si punta al miglio- ramento delle condizioni economiche sia sul fronte dei costi, razionalizzando la rete e conseguendo un certo risparmio a vantag- gio delle imprese, sia sul fronte della valorizzazio- ne del prodotto e della sua migliore commercia- lizzazione, riconquistando valore al venduto. Dall’altro lato, il proget- to mira al miglioramento del contesto in cui opera- no le imprese, proponen- do in concreto numerose modifiche alla normativa nazionale in vari settori che vanno dalla ricompo- sizione fondiaria all’orga- nizzazione economica del prodotto; dalla normativa sul costo del lavoro alla semplificazione ed all’assi- curazione al reddito. Un progetto aperto a tut- ti, che intende unire le im- prese (non le sigle di rap- presentanza) e che coin- volgerà un aggregato di aziende in grado di espri- mere centinaia di migliaia di ettari e un giro d’affari di centinaia di milioni di euro. “Questo è il modo con cui Confagricoltura inten- de ed interpreta il suo ruo- lo di sindacato di proget- to. Formulando proposte concrete e di ampio respi- ro da sottoporre ed affida- re al mondo politico ed al- le istituzioni” sottolinea Vecchioni e aggiunge: “Un ruolo moderno che consenta di accompagna- re ancora a lungo, per tut- ta la storia del nostro Pae- se, le imprese agricole nel- la loro funzione essenzia- le economica e sociale, così come avviene da ol- tre un secolo”. ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO Una storia di imprenditori

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Page 1: ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO Una …confagricolturaudine.com/wp-content/uploads/2018/03/... · 2018. 3. 21. · ta la storia del nostro Pae-se, le imprese agricole

In quest'ultimo mese diverse sono le novità in-tervenute nel mondo agricolo italiano.

Sul fronte esterno c'è stato l'atteso turn over alDicastero delle politiche agricole.

Per quanto riguarda l'operato del ministro Za-ia, non tocca a me trarne le conclusioni. Certonon si può dire che la visione di un mondo agri-colo tradizional romantico abbia dato quell'aiutoalle imprese ed ai mercati.

Quotidianamente assistiamo alla chiusura didecine di aziende specialmente di quelle non pro-fessionali, di quelle part-time, valuteremo entroun 2-5 anni cosa comporterà sul piano della tenu-ta del territorio e del paesaggio italiano. Sul fron-te economico questo porta sicuramente ad unacontrazione dell'economia, probabilmente nondell'occupazione - come anche i dati Inps testi-moniano - e come i dati aggregati confermano di-minuiscono le produzioni di commodities in Ita-lia.

Questo è il dato: le piccole aziende, le aziendepart time producono soprattutto commodities noncertamente i prodotti agricoli a più alto valore ag-giunto, né quelli che rappresentano le DOP EIGP italiane.

Vediamo crollare la produzione di mais, di gra-no duro, ma senza per questo che ci sia l'attesoaumento dei corsi delle commodities, sul frontemondiale infatti le produzioni sono in aumento.

Al nuovo ministro, l'amico Giancarlo Galan,cui faccio i migliori auguri, non sarà facile aiutareil nostro settore primario senza dover modificarele posizioni politiche attuali.

I problemi sul campo sono i seguenti:1) sburocratizzazione: da mettere in atto da su-

bito assieme alle misure proposte dai ministri Bru-netta e Calderoli;

2) snellimento della macchina di Agea: 240Mln di funzionamento (sottratto alle tasche deiproduttori) con un aggravio del 300% negli ultimi13 anni;

3) riaccentramento delle 21 politiche regionalie delle province autonome governate da una piùampia strategia nazionale: ciò che doveva chia-marsi PSN ovvero Piano Strategico Nazionale;

4) commissariamento delle regioni che stannoperdendo entro la fine dell'anno 1,3 miliardi diaiuti europei dei PSR con contestuale richiesta didanno ad amministratori pubblici e boiardi, crea-re con l'Europa la possibilità di girare questi fondialle Regioni più virtuose che potrebbero così farscorrere avanti i finanziamenti delle graduatoriegià pubblicate ed utilizzare i fondi loro spettantiper pubblicare nuovi bandi;

5)rivisitazione delle cosiddette politiche di FI-LIERA ovvero accordi interprofessionali e regola-mentazione di Organizzazioni di Produttori;

6)rapporti con la ricerca e la sperimentazionesoprattutto pubblica.... (CNR e Università in pri-mis) anche in materia di genetica molecolare.

7)nuovo impulso alle politiche di incentivazio-ne legate ai biocarburanti (bioetanolo in primis)alle bionergie e biomasse che da sole potrebberoveramente stoppare l'abbandono delle coltivazio-ni in essere. Con i 400.000 ettari di mais persi ne-gli ultimi tre anni si potrebbero alimentare da 6 a8 impianti di bioetanolo in Italia.

8)ridare anche in Europa un quadro di stabilitàal settore: non si possono nel settore primario ave-re rivisitazioni o rivoluzionamenti delle politichepraticamente di biennio in biennio!

Ce n'è per i prossimi 3 anni di legislatura maanche oltre. I problemi sono annosi e vanno era-dicati se si vuole ridare veramente nuova linfa alnostro settore che con l'agroalimentare rappresen-ta il 16% del nostro PIL.

“Buon lavoroministro Galan“

di GIORGIO PASTI

Nel giugno del 1865 ifondatori di quella che èoggi Confagricoltura cosìdescrivevano il ruolo di af-fiancamento e stimolo alpotere esecutivo per lo svi-luppo e la crescita del set-tore primario: “Al progres-so agrario il Governo de-ve di necessità interessar-si; ma se la sua opera ri-mane isolata … a scarsi ri-sultati può approdare. Oc-corre quindi che il Gover-no abbia una istituzione acui rivolgersi”.

“Ci vuole equilibrio ecoscienza nell’eserciziodelle diverse competenze- dice il Presidente diConfagricoltura, FedericoVecchioni, nel suo inter-vento di chiusura del con-vegno “L’agricoltura nellastoria d’Italia”, con la pre-senza del Presidente dellaRepubblica, Giorgio Napo-litano -. Non abbiamomai enfatizzato il compitodella concertazione liturgi-ca, ma certo non abbiamocondiviso l’eutanasia delconfronto in agricoltura acui siamo stati costretti eche riteniamo debba ripar-tire da subito”.

“L’aspetto centrale dellanostra storia è appunto laconcezione della funzio-ne associativa come esten-sione della funzione di im-presa. In sostanza impren-ditori rappresentati da im-prenditori, uniti non soloper la tutela degli interes-si, ma anche per sviluppa-re nell’associazionismol’idea liberale post-risorgi-mentale di utilità comunedella propria attività. EConfagricoltura ha sempreinterpretato le istanze dichi si riconosceva nei pro-pri ideali per questa con-cezione del ruolo dell’agri-coltura nella società e nel-l’economia”.

Certo i cambiamenti intutti questi decenni nonsono stati pochi. Guardan-do solo al confronto tra il1930 ed oggi si sono persioltre 7,5 milioni di ettaridi superficie agricola e cir-ca 2,5 milioni di aziende(da oltre 4 milioni nel1930 a poco più di 1,7 mi-lioni nel 2007 escludendole aziende con meno diun ettaro e al di sotto diun minimo di produzio-ne). Il tutto con una fortepolarizzazione che vedeconcentrarsi superficie e

reddito nelle imprese dimaggiori dimensioni.

“Al di là delle cifre cita-te lasciatemi dire che que-sto mutato quadro richie-de una sola cosa: il corag-gio di mettere in atto poli-tiche differenziate per leimprese vocate prevalente-mente al mercato da un la-to e per le aziende vocateprevalentemente al presi-dio del territorio dall’altro.Occorre ribadire con for-za che se l’agricoltura haun posto di rilievo nellastoria d’Italia ce l’ha per ilmerito di milioni di impre-se e di imprenditori, chehanno operato in un regi-me di libera scelta piùche di libero mercato edhanno dimostrato di saperscegliere per il bene delPaese”.

“Noi vogliamo oggi ri-marcare come la nostraidea di Nazione veda nel-l’agricoltura un elementoimprescindibile di unità edi identità nazionale.Un’agricoltura dalle diver-se caratteristiche regionalie produttive, ma elementocoagulante di valori e stra-tegie economiche nell’in-teresse generale. Le nostreimprese sono state capacidi affrontare la sfida delmercato investendo nellaqualità, non facendone undogma fine a se stesso, néperché costretti dalle nor-me. Lo hanno fatto inquanto naturalmente voca-ti all’eccellenza. E con lavisione pragmatica di chisa che la qualità non è diper sé sinonimo di reddi-to”.

L’agricoltura, con le suefunzioni produttive prima-rie e quelle collaterali le-gate alla sua presenza sulterritorio, rimane dunqueun formidabile elementodi stabilità delle economiepost moderne. Nel 2008 ilvalore aggiunto agricolo èaumentato dell’1%, men-tre l’economia nazionalerespirava aria di recessio-ne. Nel 2009 una bruscafrenata: il Pil nazionale ècalato del 5,1% rispetto al-l’anno precedente, conuna flessione importanteper il settore industriale(-15%). L’agricoltura haretto meglio con un-3,1%, dettato dal forte ar-retramento dei prezzi al-l’origine che, tra l’altro,ha anche contribuito alcontenimento dell’inflazio-ne a beneficio dei consu-matori.

Anche per questoConfagricoltura ritiene es-

senziale traghettare defini-tivamente il settore agrico-lo e le sue specificità, chevanno preservate, in un di-battito economico più am-pio da cui far scaturirescelte di politica naziona-le funzionali alla crescita.

E’ indubbio il contribu-to delle imprese agricoleallo sviluppo del Paese.Questo, innanzitutto, intermini occupazionali, vi-sto che il numero di lavo-ratori dipendenti nel setto-re ammonta a oltre un mi-lione sui 12 milioni del to-tale iscritti all’INPS.

Ma l’agricoltura garanti-sce occupazione anche a100 mila immigrati, a di-mostrazione di quanto es-sa può fare concretamentein termini di coesione so-ciale e integrazione mul-tietnica.

I campi coltivati, gli alle-vamenti, attivano un siste-ma agroindustriale com-plessivo che, tra attivitàprincipale ed indotto, as-somma a oltre il 15 percento del Pil nazionale.

Poi l’Europa. L’agricoltu-ra ha contribuito alla co-struzione del sogno dei pa-dri della Comunità e oggioccorre più Politica agrico-la comunitaria per il post2013. Confagricoltura èconvinta che i suoi obietti-vi, confermati dal Trattatodi Lisbona, siano ancoraattualissimi a più di cin-quant’anni dalla nascitadel Mercato Comune eche valga la pena puntaresu quelle quasi 14 milionidi aziende agricole comu-nitarie che gestiscono am-pia parte del territorio egarantiscono cibo per unmercato di 500 milioni dipersone.

In questo contestoConfagricoltura ha formu-lato le sue linee direttriciper l’agricoltura che vor-rebbe nel terzo millennio.

“Alla politica ed alle isti-tuzioni - dice FedericoVecchioni - il compito didefinire le regole, magariminime e semplici, l’ambi-to entro cui agiscono glioperatori economici. Do-po devono essere l’abilità,la capacità imprenditoria-le e il talento a far prevale-re un’impresa rispetto allealtre. Il compito di decide-re cosa convenga produr-re spetta solo all’imprendi-tore, che deve avere da-vanti la possibilità di sce-gliere, come nel caso deiprodotti ottenuti con lebiotecnologie agricole, enon una strada obbligata

individuata da pochi pertutti”.

Le rappresentanze degliinteressi si debbono con-centrare maggiormentesulla proposta che intendo-no sottoporre al mondopolitico economico ed isti-tuzionale. Proprio comeha fatto Confagricolturacon “Futuro Fertile”, il suoprogetto politico-economi-co per la riorganizzazionedel settore agricolo presen-tato, a fine marzo, al Fo-rum annuale di Taormina.

“Futuro Fertile” ha gene-rato un piano articolato indue grandi momenti. Daun lato si punta al miglio-ramento delle condizionieconomiche sia sul frontedei costi, razionalizzandola rete e conseguendo uncerto risparmio a vantag-gio delle imprese, sia sulfronte della valorizzazio-ne del prodotto e dellasua migliore commercia-lizzazione, riconquistandovalore al venduto.

Dall’altro lato, il proget-to mira al miglioramentodel contesto in cui opera-no le imprese, proponen-do in concreto numerosemodifiche alla normativanazionale in vari settoriche vanno dalla ricompo-sizione fondiaria all’orga-nizzazione economica delprodotto; dalla normativasul costo del lavoro allasemplificazione ed all’assi-curazione al reddito.

Un progetto aperto a tut-ti, che intende unire le im-prese (non le sigle di rap-presentanza) e che coin-volgerà un aggregato diaziende in grado di espri-mere centinaia di migliaiadi ettari e un giro d’affaridi centinaia di milioni dieuro.

“Questo è il modo concui Confagricoltura inten-de ed interpreta il suo ruo-lo di sindacato di proget-to. Formulando proposteconcrete e di ampio respi-ro da sottoporre ed affida-re al mondo politico ed al-le istituzioni” sottolineaVecchioni e aggiunge:“Un ruolo moderno checonsenta di accompagna-re ancora a lungo, per tut-ta la storia del nostro Pae-se, le imprese agricole nel-la loro funzione essenzia-le economica e sociale,così come avviene da ol-tre un secolo”.

ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO

Una storia di imprenditori

Page 2: ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO Una …confagricolturaudine.com/wp-content/uploads/2018/03/... · 2018. 3. 21. · ta la storia del nostro Pae-se, le imprese agricole

“Il nostro Paese deve riprendere apiantare alberi, 350.000 ettari di terrenidemaniali che possono essere virtuosa-mente destinati a questa importantissimafunzione di salvaguardia ambientale so-no invece abbandonati”, così il presiden-te di Confagricoltura, Federico Vecchio-ni, ha esordito al convegno organizzatodalla Commissione Nazionale Pioppoche da una panoramica completa sullapioppicoltura e sulle prospettive in cam-po energetico ed ecologico ambientaledi questa coltura, annunciando un pianodi riforestazione allo studio dellaConfagricoltura.

Durante il dibattito, nell’ambito dellarassegna “Vegetalia AgroEnergie”, è statoricordato come il protocollo di Kyoto,trattato internazionale per la riduzionedella CO2atmosferica, riconosca esplici-tamente il ruolo positivo delle foreste edei prodotti legnosi nel ciclo del carbo-nio. Le stime dicono infatti che gli attuali

ecosistemi forestali esistenti contribuisco-no a ridurre del 25% le emissioni di gasserra nell’atmosfera.

In Italia un ruolo importante nell’abbat-timento di questi gas è svolto dalla coltu-ra del pioppo, che si sta rilanciando intutta Europa, anche grazie al recente pro-getto europeo Euroface, coordinato dal-l’Università della Tuscia e dal CNR. Si-mulando le condizioni ambientali che siprevedono per l’anno 2050, gli studiosi

hanno stimato un aumento di circa il20-25% della capacità produttiva di bio-massa e di sequestro del carbonio da par-te delle piantagioni forestali a rapido ac-crescimento come, appunto, il pioppo.Una coltura che presenta sempre un bi-lancio positivo tra carbonio assorbito dal-le piante (circa 5,7 tonnellate per ettaroin un anno) e carbonio emesso nel corsodegli interventi colturali di gestione.

Per questo – osserva Vecchioni - ilpioppo sta assumendo una sempre mag-giore importanza, anche in considerazio-ne del suo utilizzo a fini energetici: costi-tuisce infatti la principale specie usatanelle piantagioni da bioenergia (la cosid-detta SRF – Short Rotation Forestry) siaper i suoi vantaggi colturali (rapidità dicrescita, facilità di propagazione e di mi-glioramento genetico, facilità di espian-to), sia per quanto riguarda le ottime ca-ratteristiche della gestione e del prodottofinito. (Fonte dei dati: CNR – ConsiglioNazionale delle Ricerche)

PSR - Misura agroambientaliriapertura dei bandi

La Regione FVG aprirà nei prossimi giorni itermini per la presentazione delle domande diaiuto/pagamento a valere su alcuni interventiagroambientali previsti dalla misura 214 delPSR.

Le domande vanno presentate entro il 17 mag-gio 2010. Le azioni su cui si potranno presenta-re le nuove domande riguardano:

1.1 Produzione biologica1.2 Conduzione sostenibile dei seminativi e

dei frutteti1.8 Diffusione dell'uso dei reflui zootecniciIl beneficiario è tenuto ad un periodo di impe-

gno quinquennale delle superfici richieste a pre-mio.

Gli aiuti previsti sono indicati nelle tabelle se-guenti.

Un progetto economicoper il vino italiano

ATTUALITÀ

NELLA SALVAGUARDIA AMBIENTALE

Il pioppo è strategicoAPRILE 2010 - ANNO XIX N. 3

Direttore responsabileErcole Gino Gelso

Comitato di redazioneGiorgio Pasti

Leopoldo TrevisanAnna Maria CuminiGiovanni Martirano

SegreteriaAnna Maria Cumini

Direzione e redazionec/o Confagricoltura Udine

via D. Moro 18 - 33100 UdineTel. 0432. 504027 - Fax 0432.511996

Redazione di Goriziac/o Confagricoltura Gorizia

via V. Veneto 19 - 34170 GoriziaTel. e Fax 0481 - 531429

Redazione di Romac/o Agra Press

via in Lucina 15 - 00186 RomaTel. 06 - 6871185 - Fax 06 6871275

StampaEditoriale Fvg spa - Div. di Udine

viale Palmanova, 290 - UdineAut. Trib. di Udine

n. 1/92 del 21.01.1992

InformAgricolturaPagina 2

“Per il vino riacquisirevalore non significa soloavere la giusta remunera-zione, ma anche la giustapercezione del suo valorecomplessivo. In altre paro-le il valore di un vino de-ve essere comunicato op-portunamente per fare inmodo che tutte le suecomponenti arrivino alconsumatore e non solo ilprezzo”. Così il presiden-te, Federico Vecchioni,sottolinea la necessità diun dialogo costante ecoinvolgente tra produtto-ri e acquirenti per metteredi nuovo le ali all’Italiadel vino. Nel nostro Paeseil mercato è al palo datempo e all’estero, anchese il mercato accoglie iprodotti delle cantine del-la Penisola meglio diquanto non faccia conquelli francesi o spagnoli,la crescita in quantità del-l’export è stata pagata ca-ra in termini di valore (nel2009 ad un aumento del

6,2% della quantità espor-tata è corrisposta una con-trazione in valore del5,5%). Questa situazionepreoccupa non poco leaziende, che vedono nelridursi degli incassi un for-te rischio di erosione delpatrimonio aziendale e siva anche affermando laconvinzione che politichedi offerta al ribasso possa-no sul lungo periodo di-mostrarsi controproducen-ti. Insomma, conviene lalogica del “Prendi tre e pa-ghi due”?

La risposta è proprionel concetto composito di“valore”, che si declina invari modi: è sì la giusta re-munerazione del prodot-to, ma non una mera que-stione di euro. Il vino haun valore legato a quello

delle tradizioni e della cul-tura del territorio di riferi-mento, al rispetto dell’am-biente, alla salubrità delbere, all’identità azienda-le.

“Il vino - spiega Vec-chioni - porta con sé uncarico di storia, territorialema anche familiare, e diknow how viticolo ed eno-logico, non scindibili dalprodotto. Oggi le aziendevitivinicole sono moltosensibili alla questione am-bientale e in numero sem-pre maggiore cercano dicontribuire alla riduzionedei gas serra e monitorareil loro impatto ambienta-le. I vitivinicoltori ricerca-no i metodi per valutareefficacemente l’improntacarbonica e vengono pre-miati dalla Grande Distri-

buzione che valorizza i vi-ni di cui è dichiarato il li-vello di emissioni di CO2.E in termini di salubrità èanche bene ricordare cheil vino, se consumato conmoderazione, fa bene allasalute, riducendo del25-30% il tasso di mortali-tà dovuta a cardiopatie co-ronariche nelle persone dimezza età. Un fatto di cuile campagne in cui si ac-comuna il consumo di vi-no con l’abuso di alcol do-vrebbero ben tener conto.Ma il valore di un vino –aggiunge il presidente - èlegato anche alla sua ca-pacità di essere autenticoed per questo che i prodot-ti italiani sono favoriti dalnostro patrimonio di viti-gni autoctoni, unico e irri-producibile”.

Su queste basi comeriacquisire valore in ambi-to nazionale ed internazio-nale?

“E’ necessario avere co-me obiettivo di breve peri-odo per aumentare lacompetitività associazionidi imprese che condivida-no azioni di marketing,promuovano il prodotto odividano i costi di produ-zione. E Confagricolturafa di questo uno dei punticardine del suo progettopolitico-economico pre-sentato recentemente al fo-rum di Taormina. Anchele politiche di settore do-vrebbero appoggiare il la-voro delle aziende per af-fermare il valore dei loroprodotti. Una maggiore ra-zionalizzazione nella di-stribuzione dei fondi tramisure nazionali e misure

regionali ne migliorerebbel’efficienza di spesa e l’effi-cacia progettuale, ma van-no anche fatte partire lenon più rimandabili misu-re per gli investimenti e,soprattutto, gli incentivi al-la logistica commerciale.Contemporaneamente vafavorito l’accesso al credi-to per le aziende”.

“Con questi interventi sipotenzierà il nostro model-lo già vincente - concludeVecchioni - a dimostrarloc’è il fatto che proprio inostri competitor stannocercando di imitarlo: la va-lorizzazione del territorioinfatti è un obiettivo or-mai consolidato nel siste-ma statunitense che cercadi ricreare quello delleDop europee. Così comela gestione della produzio-ne e la politica di qualitàsono traguardi a cui tendo-no i produttori australianie neo zelandesi, alle presecon una sovrapproduzio-ne e la necessità di estirpa-re parte dei loro vigneti”.

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Nota informativaIl DM 17.12.09 (modificato

dal DM 15.2.10) ha disciplinatol’attivazione ed il funzionamentodel sistema informatico di con-trollo della tracciabilità rifiuti - SI-STRI - stabilendone in particola-re i termini e modalità operative.

Attraverso il SISTRI il Ministe-ro dell’Ambiente conta di ottene-re diversi obiettivi in materia dirifiuti quali il contrasto all’illegali-tà, informazioni in tempo reale,una semplificazione delle proce-dure di gestione anche per le im-prese destinatarie.

l Imprese agricole:Per quanto concerne il settore

agricolo, il nuovo sistema interes-sa tutte le imprese produttrici dirifiuti pericolosi mentre resta fa-coltativo per le imprese produttri-ci di rifiuti non pericolosi.

Entro il 29 aprile 2010 i pro-duttori agricoli - imprese con nu-mero di addetti inferiore a 50unità- di rifiuti pericolosi sono te-nuti ad iscriversi al SISTRI. (Leimprese con più di 50 addetti sisono già iscritte entro il 30 mar-zo 2010).

Il produttore tenuto all’iscrizio-ne al SISTRI versa un canone an-nuale di utilizzo del servizio.

Per la gestione del sistema in-formatico il produttore iscritto alSISTRI viene dotato di appositodispositivo elettronico (chiavettapersonalizzata USB d’accesso alsistema informatico) che consen-te, oltre alla trasmissione dei da-ti, di firmare elettronicamente ememorizzare le informazioni tra-smesse.

Eccezione: Esenzione dall’iscri-zione al Sistri per i produttori dirifiuti che trasportano e conferi-scono in modo saltuario e occa-sionale entro 30 Kg/l, previa con-venzione al servizio pubblico oad altro servizio organizzato diraccolta (art. 7.3, 3˚ periodo,DM).

l Modalità di iscrizioneI soggetti obbligati possono

iscriversi al SISTRI:C per telefono - Numero Ver-

de: 800 00 38 36Cvia Fax "Verde": 800 05 08

63Cvia internet: www.sistri.it.

I dati da riportare nel moduloallegato al DM (all. n. 1) sono idati identificativi, recapiti, UL enumero addetti, tipologia e quan-tità di rifiuti, associazione di cate-goria eventualmente delegata alritiro dei dispositivi, nominativi(massimo tre per ciascuna chia-vetta USB) delle persone autoriz-zate all’utilizzo della chiavetta eresponsabili della veridicità deidati inseriti.

L’iscrizione può essere effet-tuata direttamente dal produttoreo da terzi.

Entro 48 ore dalla ricezionedei dati gli utenti riceveranno,via e mail o via fax o per telefo-no al numero indicato, la comu-nicazione di aver ricevuto i datie l'indicazione del numero prati-ca assegnato a seguito dell'avve-nuta iscrizione al sistema SISTRI.

Dopo la ricezione del numerodi pratica gli utenti riceverannovia e-mail o via fax o per telefo-no al numero indicato la comuni-cazione dell'appuntamento fissa-to presso:

la Camera di Commercio Indu-stria, Agricoltura e Artigianato(CCIAA) territorialmente compe-tente della sede legale o dell'uni-tà locale di riferimento.

Ciascun utente all’appunta-mento dovrà:

C consegnare l’autocertifica-zione dei dati comunicati in fasedi iscrizione, firmata dal legalerappresentante;

C firmare la dichiarazione diconsenso al trattamento dei dati;

C consegnare la ricevuta diavvenuto pagamento del contri-buto di iscrizione al SISTRI (vedimodalità per il versamento delcontributo);

C presentare la fotocopia leg-gibile dei documenti di identitàdel rappresentante legale e, qua-lora presenti, del/i delegato/i;

C ritirare i dispositivi elettroni-ci USB;

C ritirare la stampa in bustacieca delle credenziali di utiliz-zo dei dispositivi (PIN, PUK,Username e Password)

C consegnare l’attestato diversamento dei diritti di segretriadovuti alle Cciaa;

C firmare la lettera di presa inconsegna del/i dispositivo/i USB,con la quale il destinatario si as-sume la responsabilità per la per-

dita o per il danneggiamento deldispositivo assegnato.

l Dispositivo USBIl dispositivo USB, consente la

trasmissione dei dati, la firmaelettronica delle informazioni for-nite, la loro memorizzazione suldispositivo stesso.

E' necessario dotarsi di un di-spositivo USB per ciascuna ULdell'impresa (impianto ubicatoin luogo diverso dalla sede lega-le, nel quale l'impresa esercitastabilmente una o più attivitàeconomiche produttive di rifiuti).

Ciascun dispositivo può conte-nere fino ad un massimo di trecertificati elettronici associati al-le persone fisiche individuate insede di iscrizione come delegatiper le procedure di cui al DM.Tali certificati consentono l'iden-tificazione univoca delle perso-ne fisiche delegate e la genera-zione delle loro firme elettroni-che.

l Modalità per il versamentodel contributo

L’iscrizione comporta, a coper-tura dei costi del sistema, il ver-samento d'un contributo annua-le, riferito all'intero anno solare(a regime sarà versato entro il 31gennaio di ciascun anno) e corre-lato alla categoria di riferimento

del soggetto obbligato (produtto-ri/detentori; trasportatori, ecc.)

Il contributo per i produttori dirifiuti pericolosi (sede legale/UL)è calcolato in relazione alla di-mensione dell'impresa (n. dipen-denti) con riferimento alla se-guente tabella.

Per il calcolo degli addetti sifa riferimento agli occupati atempo pieno per un anno; i lavo-ratori a tempo parziale o stagio-nale rappresentano frazioni diunità lavorative annue.

l Il pagamento potrà avvenirenei seguenti modi:

C presso qualsiasi Ufficio Po-stale: mediante versamento dell'importo dovuto sul conto corren-te postale n. 871012 intestato al-la Tesoreria Provinciale dello Sta-to di Roma. In particolare, nella

causale di versamento occorreràindicare: Capo 32/Capitolo2592/Articolo 14 - contributo SI-STRI/anno 2010 il codice fiscaledell'Operatore il numero di prati-ca comunicato dal SISTRI, a con-ferma dell'avvenuta iscrizione;

C presso gli sportelli del pro-prio istituto di credito: mediantebonifico bancario alle coordina-te IBAN: IT88 Z010 0003 24534803 2259 214. In particolare,nella causale di versamento oc-correrà indicare: contributo SI-STRI/anno 2010 il codice fiscaledell'Operatore il numero di prati-ca comunicato dal SISTRI, a con-ferma dell'avvenuta iscrizione;

C presso la Tesoreria provin-ciale dello Stato (Banca d'Italia):versando il contributo in contan-ti con la seguente causale di ver-samento: Capo 32/Capitolo2592/Articolo 14 - contributo SI-STRI/anno 2010; il codice fiscaledell'Operatore il numero di prati-ca comunicato dal SISTRI, a con-ferma dell'avvenuta iscrizione.

Dopo aver effettuato il paga-mento dei contributi dovuti, gliOperatori dovranno comunicareal SISTRI, via fax al numero ver-de 800 05 08 63 o via e-mail all'indirizzo [email protected], i se-guenti estremi di pagamento:

C il numero VCC-VCY dellaricevuta del bollettino postale,ovvero il numero del "Codice Ri-ferimento Operazione" (CRO)del bonifico bancario, ovvero ilnumero della quietanza di paga-mento rilasciata dalla Sezionedella Tesoreria Provinciale pres-so la quale è stato effettuato il pa-gamento,

C l'importo del versamento;C il numero di pratica a cui si

riferisce il versamento.

Per qualsiasi comunicazioneè, in ogni caso, possibile contat-tare il SISTRI al seguente numeroverde: 800 00 38 36.

A seguito dell'invio al SISTRIdegli estremi del pagamento, gliOperatori saranno contattati dal-le Camere di Commercio per lacomunicazione della data dell'appuntamento per la consegnadei dispositivi USB.

In assenza della citata comuni-cazione di avvenuto pagamento,il SISTRI non potrà procedere al-le successive operazioni relativealla consegna dei dispositivi elet-tronici a ciascuno spettanti.

lOperatività del SISTRIConclusa la procedura di iscri-

zione il SISTRI diventerà operati-vo dal 12 agosto 2010 (dal 13 lu-glio 2010 per le imprese con piùdi 50 dipendenti).

Per gli adempimenti previsti ele modalità di gestione del SI-STRI nella fase operativa rinvia-mo ad una successiva informa-zione.

Considerato che la materia SI-STRI può subire ulteriori modifi-che o proroghe dei termini e chela prima fase della procedura diiscrizione al SISTRI è immediata(online, fax, telefono) consiglia-mo di attendere gli ultimi giornidalla scadenza del 29 aprile.

Per quanto riguarda l’iscrizio-ne al SISTRI gli interessati potran-no contattare il tecnico E.r.a.pr.a. Stefano De Luca e la sig.raAnna Maria Cumini.

InformAgricoltura Pagina 3

L’iscrizione al Sistri entro il 29 aprile

Il Consorzio Difesa Friuli Venezia Giulia haaperto la Campagna di Difesa 2010 contro leavversità atmosferiche.

PRINCIPALI NOVITÀ 2010l FONTI FINANZIARIE: Fondo di Solidarietànazionale per euro 51,9 milioni – Reg. Ce73/09 art. 68 per euro 93,10 milioni, Reg. Ce1234/2007 – Ocm Vino per euro 20 milioni,Legge regionale 31/2002 euro 600 mila. I con-tributi sono erogati, direttamente al produttoreagricolo mediante la richiesta in domanda Uni-ca PAC e da AGEAl LIVELLO DI CONTRIBUTO:

Fino al 50% per le polizze senza sogliaFino all’80% per le polizze con soglia

l TIPOLOGIE DI POLIZZE:C polizze monorischio grandine;C polizze pluririschio massimo 4 avversità

+ grandine combinate tra le seguenti: vento,gelo/brina, sbalzo termico, siccità, colpo di so-le, eccesso di pioggia, alluvione, venti sciroc-cali, eccesso di neve verranno ammesse a con-tributo. Ogni prodotto ha uno stop massimogià stabilito dal Mipaaf;

C polizze multirischio sulla perdita della re-sa produttiva causata da tutte le avversità assi-curabili.l PROCEDURE:

Entro il 15 maggio si dovrà procedere comesegue:

aggiornare (o costituire se non esistente) ilfascicolo aziendale rivolgendosi al Caa;

dichiarare al Caa l'intenzione di assicurare- per la stipula della polizza, fornire i dati

catastali come da piano colturale Pac e/o Blper i vigneti

- allegare copia del documento di riconosci-mento al certificato assicurativol ASSUNZIONE DIRETTA:

Il Consorzio continua il servizio di Assunzio-ne Diretta, previsto dalla Legge, con soluzioniassicurative che forniscono una copertura glo-bale alle produzioni e che beneficiano del

massimo contributo pubblico (fino all'80% pa-rametro contributivo).

Tale proposta anche per il 2010 è vantaggio-sa per i Soci ed è composta da:l COPERTURA ASSICURATIVA monori-schio, pluririschio, multirischio con e senza so-glial FONDO MUTUALISTICO consortile che siaffianca e migliora la proposta assicurativa,per risarcire i danni con franchigia per singolapartita assicurata, per rispondere alle esigenzeaziendali.

Altre Opportunità Assicurative 2010l POLIZZA SALVACOSTI studiata per i semi-nativi sulla reale necessità delle aziende agri-cole di garantirsi i "costi vivi" di produzionecon una copertura assicurativa molto conve-niente.

Esempio:130 q.li/ha mais da granella irriguo - costi

di produzione risarcibili fino a 1.360,00 euro/ha - costo a carico socio 20 euro/ha.l POLIZZA STRUTTURE per vigneti e fruttetiper garantire il danno da avversità arrecato al-le strutture (pali, cavi, tiranti, residuati del sini-stro, ecc.).l POLIZZA ALLEVAMENTI zootecnici studia-ta per gli allevamenti di bovini-bufalini, risarci-sce i costi dovuti allo smaltimento delle carcas-se, l'abbattimento forzoso e il mancato reddi-to.Sono in fase di definizione polizze per ovica-prini, suini, avicoli, cunicoli, equini e ancheper le api.l POLIZZA ANNESSI RUSTICI E FABBICATIAGRICOLI gli eventi assicurati sono, bufere,tempeste, vento e cose da esso trasportate,trombe d'aria, grandine, neve, fulmini.Maggiori informazioni potranno essere forni-te direttamente dal Consorzio.Sede Udine – Via Gorghi 27 – Tel 0432508562 – fax 0432 – 508622e- mail: [email protected]

Apertura campagna assicurativaavversità atmosferiche

ERAPRA

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Incentivi e rottamazionemacchine agricoleCon decreto ministeriale del 26 marzo

2010 il Ministero dello Sviluppo Econo-mico ha provveduto alla definizione deltetto di spesa massima e delle modalitàdi erogazione degli incentivi alla rottama-zione delle macchine agricole. Il limitemassimo complessivo di spesa stabilito èdi soli 20 milioni di euro, fondi peraltrodestinati anche alle macchine per il mo-vimento terra (macchine operatrici indu-striali di cui all’art. 58 del Codice dellastrada).

Questi fondi a disposizione per le mac-chine agricole e movimento terra sonoerogati mediante contributi, per il 10%del costo di listino, a condizione che ilconcessionario o il venditore pratichiuno sconto di pari misura.

L’intervento riguarda:l l'acquisto di macchine agricole e

movimento terra, comprese quelle opera-trici, a motore rispondenti alla categoria«Fase IIIA», di cui agli articoli 57 e 58del decreto legislativo 30 aprile 1992, n.285 e successive modificazioni;

l le attrezzature agricole portate, se-miportate e le attrezzature fisse.

Per l’acquisto della nuova macchinaoccorre procedere alla sostituzione dimacchine o attrezzature agricole e movi-mento terra di fabbricazione anteriore al31 dicembre 1999 della stessa categoriadi quelle sostituite (vedi successiva tabel-la riguardante le categorie di macchineadottate ai fini dell’intervento di rottama-zione del 2001). Le macchine inoltre do-vono essere della stessa tipologia e conpotenza non superiore del 50% all'origi-nale rottamato.

Entro quindici giorni dalla data di con-segna del nuovo macchinario, il destina-tario del contributo ha l'obbligo di demo-lire il macchinario sostituito e di provve-dere alla sua cancellazione legale per de-molizione, fornendo idoneo certificatodi rottamazione al concessionario o ven-ditore che avrà cura di trasmetterne co-pia all'ente erogatore, a pena di decaden-za dal contributo; nel caso in cui le mac-chine o attrezzature non siano iscritte inpubblici registri fa fede la documentazio-ne fiscale del mezzo rottamato o, in man-canza, una dichiarazione sostitutiva di at-to notorio a cura del beneficiario delcontributo, attestanti l'avvenuta demoli-zione.

I contributi sono corrisposti per opera-zioni di vendita stipulate non anterior-mente alla data di pubblicazione in Gaz-zetta Ufficiale del decreto e comunquenon oltre il 31 dicembre 2010.

I contributi sono concessi nel rispettodi quanto stabilito dal Regolamento CEn. 1998/2006 relativo all'applicazionedegli articoli 87 e 88 del Trattato CE agliaiuti di importanza minore «de minimis»(in Gazzetta Ufficiale L.379 del 28 di-cembre 2006). I contributi non sono cu-mulabili con altri benefici previsti sul me-desimo bene dalle vigenti disposizioni.

Le imprese potranno cominciare ad ac-quistare i prodotti con gli incentivi a par-tire da giovedì 15 aprile (Poste Italianeha attivato un call center informativo peri cittadini e le imprese che risponde alnumero verde 800 123450 da rete fissa

e al numero 199 123450 da rete mobile)rivolgendosi direttamente al rivenditoreper seguire la pratica di acquisto e di ac-cesso ai benefici dell'incentivo. Comple-tate le pratiche dell’istruttoria, l’acquiren-te potrà comprare il bene desiderato otte-nendo uno sconto prestabilito sul prezzodi acquisto. (Come da tabella).

Categorie di macchineed attrezzature agricole

l MACCHINE MOTRICI PER L'AGRI-COLTURA

01 - Trattrici agricole e forestali02 - Motocoltivatori, motozappatrici,

motofalciatrici, motoagricolel MACCHINE PER LA LAVORAZIO-

NE DEL TERRENO03 - Aratri, coltivatori rotativi, vangatri-

ci, trinciasarmenti, trinciastocchi, altremacchine per la lavorazione del terrenol MACCHINE PER LA SEMINA, IL TRA-PIANTO E LA CONCIMAZIONE

04 - Seminatrici, piantatrici e trapianta-trici

05 - Spandiconcime, spandiletame,spandiliquame

06 - Altre macchine per la semina, iltrapianto e la concimazionel MACCHINE PER LA PROTEZIONEDELLE COLTURE

07 - Irroratrici, impolveratrici, nebuliz-zatrici e diserbatrici: a spalla

08 - Irroratrici, impolveratrici, nebuliz-zatrici e diserbatrici: portate, trainate esemoventi

09 - Macchine diverse per la protezio-ne delle colture (macchine per le fumiga-zioni, macchine per i trattamenti del ter-reno, macchine per i trattamenti aerei,lanciafiamme, attrezzature antibrina e an-tigrandine, pacciamatrici, etc.)l MACCHINE PER L'IRRIGAZIONE(escluse quelle da giardino)

10 - Impianti completi per l'irrigazio-ne

11 - Pompe per sollevamento acqua,pompe per irrigazione

12 - Tubi per irrigazione13 - Irrigatori, gocciolatori e accessori

per impianti d'irrigazione14 - Macchine e dispositivi vari per

l'irrigazionel MACCHINE PER LA RACCOLTA

15 - Falciatrici, macchine da fienagio-ne, falciacaricatrici, falcia-condiziona-an-danatrici, caricaforaggio; raccoglitrincia-caricatrici e falciatrinciacaricatrici porta-te e trainate; fasciatrici per balle

16 - Raccoglitrinciacaricatrici e falcia-trinciacaricatrici “retroverse” e semoven-ti

17 - Rimorchi e carri autocaricanti efalciaautocaricanti; caricaballe; rimorchiper trasporto di balle

18 - Mietitrebbiatrici19 - Dispositivi raccoglitori per mieti-

trebbiatrici20 - Raccoglitrici di granturco21 - Falciaschiacciatrici-andanatrici22 - Raccogli-imballatrici23 - Altre macchine per la raccolta di

foraggi e semi24 - Macchine per la raccolta di pata-

te, barbabietole, pomodoro e tabacco25 - Macchine per la raccolta di pro-

dotti agricoli vari26 - Vendemmiatrici, potatrici e lega-

trici per vigneto27 - Carri e piattaforme idrauliche per

raccolta di frutta e potatura28 - Macchine semoventi per la raccol-

ta, per qualsiasi prodottol MACCHINE PER LA PRIMA LAVORA-ZIONE DOPO LA RACCOLTA

29 - Trebbiatrici, imballatrici (presse)fisse, altre macchine per la trebbiatura ela pressatura; macchine per la pulitura,la selezione e la calibratura di grano e al-tri semi; macchine per il trattamento deisemi

30 - Pulitrici, calibratrici e selezionatri-ci per patate e prodotti vari

31 - Macchine per la pulitura e sele-zione degli ortaggi

32 - Compressori per foraggio33 - Sili per foraggio34 - Sili per cereali35 - Macchine per lo scarico dei sili36 - Macchine per la disidratazione

del foraggio37 - Macchine per l'essiccazione dei

semi38 - Macchine per la lavorazione del

riso39 - Macchine per il confezionamento

dei prodotti40 - Macchine per la prima lavorazio-

ne del tabacco41 - Macchine per la prima lavorazio-

ne della frutta secca42 - Attrezzature refrigerate per la con-

servazione dei prodottil MACCHINE PER GLI ALLEVAMENTI

43 - Macchine per la preparazione deimangimi; alimentatori per mangiatoie,macchine per la distribuzione di forag-gio, macchine per l'abbeveraggio e l'ali-mentazione

44 - Carrelli distributori di mangime;carri miscelatori-distributori e carri trin-cia-miscelatori-distributori

45 - Macchine per gli allevamenti avi-coli, per la coniglicoltura e per l'apicol-tura

46 - Attrezzature da stalla; attrezzatureper l'asportazione delle deiezioni; attrez-zature zootecniche; attrezzature perl'igienizzazione delle stalle ed il confor-to del bestiame

47 - Attrezzature per acquacoltural MACCHINE PER LA LAVORAZIONEDEL LATTE

48 - Impianti fissi per la mungitura49 - Impianti mobili per la mungitura50 - Macchine per lavaggio e steriliz-

zazione di impianti per la mungitura;macchine varie per la mungitura; mac-chine per il condizionamento e la lavora-zione del latte

51 - Macchine caseariel MACCHINE ENOLOGICHE

52 - Trasportatori per uva, pigiatrici, di-raspatrici, pompe per uva e mosto, sgron-datori, torchi e presse per enologia

53 - Macchine per i trattamenti del vi-no e macchine ed attrezzature enologi-che diversel MACCHINE OLEARIE

54 - Frantoi e frangitori per olive; mac-chine per la pressatura della pasta di oli-ve

55 - Macchine per la filtratura dell'olio, serbatoi e macchine per il confezio-namento dell'olio d'oliva

56 - Impianti oleari completi57 - Macchine olearie variel MACCHINE PER LA LAVORAZIO-

NE DEI PRODOTTI AGRICOLI58 - Trinciatrici e decorticatrici per

frutta, macchine per l'estrazione dei suc-chi e macchine varie per l'estrazione ela lavorazione dei succhi

59 - Macchine per la lavorazione diprodotti agricoli varil MACCHINE PER LO SPOSTAMENTOED IL TRASPORTO

60 - Trasportatori pneumatici, elevato-ri e trasportatori meccanici; macchine fis-se per lo spostamento a mezzo di bennea forche

61 - Caricatori idraulici, grù idraulicheed elevatori a forche portati e trainati

62 - Caricatori idraulici e grù idrauli-che semoventi; carrelli elevatori a forchesemoventi fuoristrada; caricatori telesco-pici

63 - Rimorchi e carribottel MACCHINE FORESTALI64 - Motoseghe professionali e semi-

professionali65 - Macchine forestali per spostamen-

to e trasporto66 - Macchine per i trattamenti del le-

gname (sminuzzatrici, etc.)67 - Macchine forestali per l'impianto68 - Macchine forestali variel MACCHINE PER LA MESSA A COL-

TURA E CONSERVAZIONE DEL TERRE-NO

69 - Scarificatori e ripuntatori agricoli70 - Macchine per la spietratura71 - Attrezzature laser per livella-

mento72 - Macchine per il drenaggio, lo sca-

vo di fossi, la pulizia dei fossi e la posadi tubi

73 - Lame, pale caricatrici, ruspe, esca-vatori, sbancatori per usi agricoli

74 - Macchine diverse per movimentodi terra ad uso agricolo

l MACCHINE AGRICOLE DIVERSE75 - Trivelle76 - Banchi sega per trattrice77 - Macchine per la potatura78 - Macchine diverse79 - Attrezzature fisse diverse

InformAgricoltura Pagina 5

ERAPRA

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Con circolare n. 16 del2.02.2009 l’Inps ha provvedutoa determinare il limite minimodi retribuzione giornaliera per ilcalcolo di tutte le contribuzionidovute in materia di previdenzaed assistenza per l’anno 2010.

Tale limite è di euro 43,79giornalieri, somma corrispon-dente al 9,5% dell’importo deltrattamento minimo mensile del-le pensioni del F.P.L.D. in vigo-re al 1˚ gennaio 2010 (euro460,97).

Con la stessa circolare l’INPSha anche determinato i minimiretributivi per singole categoriedi cui alla legge n. 537/1981,che vanno annualmente rivaluta-ti in base all’aumento dell’indi-ce medio del costo della vita, ri-sultato pari allo 0,7 per cento.

Nel settore agricolo questi ul-timi minimi sono:

l Dirigenti .......... euro 96,93l Impiegati ......... euro 51,12l Operai ............. euro 38,96Per gli impiegati agricoli al

servizio presso più aziende il mi-nimale è di euro 34,17 per gliimpiegati di concetto e di euro27,80 per quelli d’ordine. Que-sti due minimali vanno comun-que adeguati al minimo dei mi-nimi e cioè a euro 43,79.

Sempre in relazione ai mini-mali retributivi per il calcolo deicontributi previdenziali, ricordia-mo che la retribuzione da assu-mere come base per il calcolodei contributi di previdenza ed

assistenza sociale non può esse-re inferiore all’importo delle re-tribuzioni stabilite da leggi, rego-lamenti, contratti collettivi stipu-lati dalle organizzazioni sinda-cali più rappresentative su basenazionale, ovvero da accordicollettivi o contratti individuali,qualora ne derivi una retribuzio-ne d’importo superiore a quelloprevisto dal contratto collettivo.Va sottolineato al riguardo cheil rispetto di queste retribuzioniè vincolante anche per i datoridi lavoro non aderenti alle pre-dette organizzazioni sindacali.

Qualora per una medesimacategoria siano in vigore unapluralità di contratti collettivi,per determinare il minimale im-ponibile deve essere presa a rife-rimento la retribuzione stabilita

dai contratti collettivi stipulatidalle organizzazioni sindacalidei lavoratori e dei datori di la-voro comparativamente più rap-presentative nella categoria.

Da quanto sopra esposto nederiva che il datore di lavoro,per il calcolo dei contributi pre-videnziali, deve rispettare tre mi-nimali e cioè:

a) la retribuzione stabilita daicontratti collettivi;

b) i minimali retributivi di ca-tegoria ex lege n. 537/1981;

c) il minimale dei minimalifissato, per il 2010, in euro43,79 (art.7, L. 638/83).

Il minimale dei minimali nonsi applica agli operai agricoliper i quali il minimale giornalie-ro da rispettare – oltre al mini-male rappresentato dalle retribu-

zioni stabilite dai contratti collet-tivi – è quello ex lege n.537/1981, pari a euro 38,96.Part-Time

Per il personale assunto part-time, la retribuzione minimaoraria al di sotto della qualenon è possibile calcolare i con-tributi previdenziali si determi-na moltiplicando il minimaledei minimali (euro 43,79) gior-naliero per le giornate di lavorosettimanali (6 gg.) e dividendol’importo così ottenuto per il nu-mero delle ore settimanali previ-ste contrattualmente (39 ore peroperai, quadri e impiegati agri-coli).

E’ di tutta evidenza che la re-tribuzione oraria minima comesopra determinata non escludel’obbligo del rispetto delle even-tuali retribuzioni orarie maggio-ri fissate dalla contrattazionecollettiva, che vanno individua-te applicando il procedimentosopra descritto.

Limite di retribuzione per ilcontributo aggiuntivo dell’1%

L’art. 3-ter della legge 14 no-vembre 1992 n. 438 ha istituito,con decorrenza 1˚ gennaio1993, un contributo aggiuntivoa quello dovuto dal lavoratoreal Fondo pensioni lavoratori di-pendenti. Tale contributo, pariall’1%, è dovuto sulla retribuzio-ne eccedente la prima fascia diretribuzione pensionabile di cuiall’art. 21, comma 6, l. n.67/1988. Si precisa che per il

2010 il contributo aggiuntivo èdovuto sulla quota di retribuzio-ne che eccede euro 42.364,00annui (euro 3.530,00 mensili).

Massimale retributivoIl massimale retributivo an-

nuo sul quale possono esserecalcolati i contributi previden-ziali ed assistenziali per i nuoviiscritti successivamente al-l’1/1/96 e per coloro che opta-no per il sistema contributivo,passa da euro 91.507,00 (per il2009) a euro 92.147,00 (per il2010).

Importi che non concorrono aformare il reddito di lavoro di-pendente.

Per il 2010 l’ammontare degliimporti che non concorrono aformare il reddito di lavoro di-pendente è rimasto invariato, es-sendo quello già fissato dald.lgs. n.314/1997.

L’unica novità rispetto a quan-to previsto dal citato d.lgs. n.314/1997 riguarda l’abrogazio-ne del limite di esenzione per leerogazioni liberali disposta dal-l’art. 2, c.6 del d.l. n. 93/2008convertito in legge n.126/2008.Ed infatti tale norma ha elimina-to la lettera b) dell’art. 51, c. 2,del d.p.r. 22.12.1986, n. 917(T.U. delle imposte sui redditi)che escludeva dal reddito impo-nibile le erogazioni liberali con-cesse in occasione di festività oricorrenze alla generalità o a ca-tegorie di dipendenti non supe-riori nel periodo di imposta aeuro 258,23.

Assunzione lavoratoriin Cig in deroga

InformAgricolturaPagina 8

Minimali contributi in vigore nel 2010LAVORO

L’Inps ha illustrato le con-dizioni per fruire delle age-volazioni per l’assunzionedei lavoratori destinatari del-la Cig in deroga per l’anno2009 – 2010. Infatti, comeprevisto dalla L. n.33/09, idatori di lavoro che effettue-ranno queste assunzioni, atempo determinato o inde-terminato, pieno o parziale,avranno diritto ad un incen-tivo mensile pari alla resi-dua indennità che sarebbespettata al lavoratore.

L’agevolazione non spet-ta a coloro che abbiano incorso sospensioni per crisiaziendale, ristrutturazione,riorganizzazione o riconver-sione aziendale per la qualeè stata concessa la Cigs o al-tro sostegno al reddito o ab-biano ridotto il personalenei sei mesi precedenti. Ildatore di lavoro interessatoinoltrerà la comunicazionedi assunzione al Centro perl’impiego competente, avva-lendosi del modello Unifica-to Lav.

In particolare, il datore dilavoro che opera con il si-stema DM-EMens-UniE-Mens dovrà completareesattamente tutte le partidel modello Unificato Lavcompilando:

C il campo “Ente previ-denziale” con la dicitura“INPS”;

C il campo “Codice EntePrevidenziale” con la matri-cola aziendale;

C il campo “Codice age-volazioni” non sarà compi-lato.

La dichiarazione di re-sponsabilità non contenutanel modello Unificato Lavdovrà essere inviata telema-ticamente all’Inps che hapredisposto la procedura“DiResCo”. Per le compen-sazioni tramite UniEMensl’Istituto si riserva di forniresuccessive indicazioni, men-tre le aziende agricole po-tranno fruire dell’incentivo,ogni trimestre, tramite con-guaglio in sede di compila-zione del Dmag.

CIRCOLARE DELL’INPS

Sul sistema ComUnicaCome è noto dal 1˚ aprile

2010 per l’avvio dell’attivitàd’impresa, gli "interessati" pre-sentano all’ufficio del Registrodelle Imprese, esclusivamenteper via telematica o su suppor-to informatico, una comunica-zione unica per assolvere tuttigli adempimenti amministrati-vi, ai fini fiscali, assistenziali,previdenziali e per il Registrodelle Imprese.

Tale procedura si applica an-che in caso di modifiche o ces-sazione dell'attività d'impresa.Riguardo ai riflessi operativiche riguardano i datori di lavo-ro agricolo e i lavoratori auto-nomi agricoli l’Inps ha emana-to la circolare n. 41 del 26marzo u.s. Riportiamo di segui-to la sintesi degli adempimen-ti:

l in caso di avvio di impre-sa con contestuale assunzionedi personale dipendente, la de-

nuncia aziendale ai fini INPSdeve essere trasmessa esclusi-vamente attraverso il sistema“ComUnica” (valorizzando lapratica Dm o la pratica Da aseconda che l’azienda operi, ri-spettivamente, con il sistemaDm o con il sistema Dmag);

l in caso di assunzione dipersonale in un momento di-verso (successivo) dall’avvio diimpresa, la denuncia azienda-le ai fini Inps può essere tra-smessa alternativamente attra-verso il sistema “ComUnica” oattraverso il consueto canaletelematico dei servizi on linedell’inps;

l la comunicazione al-l’INPS di modifiche riguardantila sede legale, la ragione socia-le e/o la denominazione e l’at-tività economica dell’impresa,deve essere effettuata esclusiva-mente attraverso il sistema“ComUnica” (valorizzandol’apposita sezione della praticaDm o della pratica Da). La mo-difica della sola sede operativadell’impresa può invece esserecomunicata all’Istituto previ-

denziale alternativamente attra-verso il sistema “ComUnica”(valorizzando l’apposita sezio-ne della pratica Dm o dellapratica Da) o attraverso il con-sueto canale telematico dei ser-vizi on line dell’Inps;

l la comunicazione al-l’Inps della sospensione, riatti-vazione o cessazione dell’atti-vità lavorativa con dipendenti,può essere trasmessa alternati-vamente attraverso il sistema“ComUnica” (valorizzandol’apposita sezione della praticaDm o della pratica Da) o attra-verso il consueto canale tele-matico dei servizi on line del-l’Inps.

Per quanto riguarda gliadempimenti relativi ai lavora-tori agricoli autonomi (coltiva-tori diretti e imprenditori agri-coli professionali) la circolareINPS precisa che il sistema Co-mUnica sarà operativo solo apartire dal 30 aprile 2010.

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Assegno familiare anche per chilavora in agricoltura

Lavoro occasionale di tipo accessorioprestazioni di cassaintegrati e disoccupati

InformAgricoltura Pagina 9

L'Inps ricorda che peralcune categorie di lavo-ratori escluse dalla nor-mativa dell'assegno per ilnucleo familiare è a di-sposizione l'assegno fami-liare (da non confondereappunto con l'assegnoper il nucleo familiare),una prestazione a soste-gno del reddito. Le cate-gorie che possono acce-dere all'assegno familiaresono i coltivatori diretti,

mezzadri e coloni e pic-coli coltivatori diretti; ipensionati delle gestionispeciali per i lavoratoriautonomi (artigiani, com-mercianti, coltivatori) peri quali rimane il diritto al-le quote di maggiorazio-ne salariale.

Il pagamento degli as-segni familiari (o quota dimaggiorazione) è subordi-

nato alla condizione chegli interessati vivano a ca-rico del richiedente e cheil nucleo familiare non su-peri determinati limiti direddito. Gli importi delleprestazioni sono pari a8,18 euro mensili spettan-ti ai coltivatori diretti, co-loni, mezzadri e piccolicoltivatori diretti per i fi-gli; 10,21 euro mensili

spettanti ai pensionati del-le gestioni speciali per ilavoratori autonomi, peril coniuge ed i figli. Inconsiderazione dell'ag-giornamento del tasso diinflazione programmatoche nel 2009 è stato pariall'1,5%, nella circolareInps sono riportate le ta-belle aggiornate dei limitidi reddito familiare an-

nuale da applicare ai finidella corresponsione de-gli assegni familiari, ovve-ro delle quote di maggio-razione di pensione e i li-miti di reddito mensilepersonale ai fini dell'ac-certamento del caricoper il riconoscimento de-gli assegni familiari. Perquanto riguarda i limiti direddito mensili personali

validi per il 2010, al finedi considerare a carico, ecioè economicamentenon autosufficiente il fa-miliare, gli importi aggior-nati sono di 649,19 europer il coniuge, per un ge-nitore, per ciascun figlioequiparato e di 1.136,08euro per due genitori. Inuovi limiti di reddito so-no valevoli anche in casodi richiesta di assegni fa-miliari per fratelli, sorellee nipoti.

LAVORO

ll Ministero del lavoro,con risposta ad interpelloformulato da Confagricol-tura, ha chiarito che le im-prese agricole con volu-me d’affari superiore a7.000 euro annui posso-no avvalersi di prestazio-ni occasionali di tipo ac-cessorio (voucher) reseda percettori di prestazio-ni integrative del salarioo di sostegno al reddito

(cassaintegrati e disoccu-pati) nonché da prestatoricon contratto di lavoro atempo parziale.

Il Ministero del lavoro,quindi, ha ufficialmentecondiviso l’interpretazio-ne della nostra Organizza-zione in merito all’appli-cabilità anche alle impre-se agricole delle norme(art. 70, c. 1-bis, d.lgs.n.276/2003) che prevedo-

no la possibilità – in viasperimentale, per gli anni2009 e 2010 – di impie-gare percettori di presta-zioni integrative del sala-rio o di sostegno al reddi-to in prestazioni occasio-nali di tipo accessorio “intutti i settori produttivi”.

È dunque definitiva-mente superata la posizio-ne restrittiva assunta sul-l’argomento dall’INPS

che aveva invece esclusotale possibilità per le im-prese agricole con volu-me d’affari superiore a7.000 euro annui, nel pre-supposto che alle stessedovesse applicarsi soloed esclusivamente la nor-ma speciale (art. 70, c.1,lettera f) che, come noto,consente di utilizzare so-lo studenti, pensionati ecasalinghe.

Il patronato Enapa è a disposizione gratuita-mente nei confronti di tutti gli associati, loro fami-gliari e propri dipendenti per eventuali informa-zioni o richieste da presentare agli enti previden-ziali preposti.

Affidarsi al patronato Enapa, oltre ad essereuno strumento assolutamente gratuito, permettedi informare i propri dipendenti sulle diverse op-portunità previste per legge senza che gli stessidebbano ricorrere a uffici esterni, con un notevo-le risparmio di tempo e, a volte, anche di dena-ro.

Si ricorda che per poter usufruire dei servizidel patronato Enapa non è necessaria alcuna tes-sera sindacale o iscrizione.

Ai datori di lavoro

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UNICO 2010

Termini e modalità di presentazioneIl modello Unico 2010 - PF

(persone fisiche), il modelloUNICO 2010 - SP (società dipersone) devono essere presen-tati entro i seguenti termini:l dal 2 maggio al 30 giugno2010, se la dichiarazione èpresentata, ricorrendone i pre-supposti, tramite un ufficio po-stale

l entro il 30 settembre 2010,se la presentazione viene effet-tuata in via telematica, diretta-mente dal contribuente ovverose viene trasmessa da un inter-mediario abilitato alla trasmis-sione dei dati o da un Ufficiodell'Agenzia delle entrate.

Termini per i soggetti IRESLa dichiarazione dei redditi,

compresa quella unificata, deisoggetti all'IRES deve esserepresentata: entro l'ultimo gior-no del nono mese successivoa quello di chiusura del perio-do d'imposta, se la dichiarazio-ne è presentata in via telemati-ca direttamente dal contribuen-te via Entratel o via internet ose è trasmessa da un interme-diario abilitato alla trasmissio-ne telematica.

Se la chiusura del periodod'imposta coincide con il ter-mine dell'anno solare la sca-denza per l'invio telematicodella dichiarazione è la stessaprevista per le "imprese IRPEF"(30 settembre 2010).

I versamenti dell’IRES e dell'IRAP devono essere effettuatientro il giorno 16 del sesto me-se successivo a quello di chiu-sura del periodo d'imposta.Per i soggetti che approvano ilbilancio o il rendiconto dopo iquattro mesi dalla chiusuradell'esercizio il versamento de-ve invece essere eseguito en-tro il giorno 16 del mese suc-cessivo a quello di approvazio-ne del bilancio. Nel caso cui ilbilancioo rendiconto non ven-ga approvato nei termini statu-tari, il versamento deve co-munque essere effettuato entroil giorno 16 del mese successi-vo a quello di scadenza dei ter-mini stessi. I predetti versamen-ti possono essere effettuati en-tro il trentesimo giorno succes-sivo ai termini sopra indicati,maggiorando la somma da ver-sare (saldo e prima rata di ac-conto) dello 0,40% a titolo diinteresse.

Modalità di presentazioneLa dichiarazione UNICO

2010 deve essere presentata

da tutti i contribuenti esclusiva-mente per via telematica utiliz-zando uno dei seguenti canali:

C gli Uffici dell'Agenzia del-le entrate abilitati a fornire l'as-sistenza ai contribuenti per lacompilazione;

C gli intermediari autorizza-ti;per il tramite di una societào ente appartenente allo stesso"gruppo" attraverso il serviziotelematico Entratel;

C in via telematica diretta-mente all'Agenzia delle entra-te, avvalendosi del servizio in-ternet o Entra-tel.

Le dichiarazioni presentatetramite un ufficio postale daparte dei contribuenti obbligatialla presentazione per via tele-matica sono da ritenersi nonredatte in conformità al model-lo approvato e conseguente-mente, si rende applicabile lasanzione da 258 a 2.065 euro.

I soggetti che risultano esclu-si dall'obbligo di invio telema-tico sono i contribuenti che:

l pur possedendo redditiche possono essere dichiaraticon il modello 730, non posso-no presentare il modello 730perché privi di datore di lavo-ro o non titolari di pensione;

l pur potendo presentare ilmodello 730, devono dichiara-re alcuni redditi o comunicaredati utilizzando i relativi qua-

dri del modello UNICO (RM,RT, RW, AC);

C devono presentare la di-chiarazione per conto di con-tribuenti deceduti;

C sono privi di un sostitutod'imposta al momento dellapresentazione della dichiara-zione perché il rapporto di la-voro è cessato.

In questi casi il contribuentepuò presentare il modello UNI-CO 2010 in modalità cartaceaad un ufficio postale utilizzan-do modelli conformi a quelliapprovati dall'Agenzia delleentrate. Gli uffici postali devo-no rilasciare una ricevuta per

ogni dichiarazione consegna-ta, che costituisce la provadell'avvenuta presentazione edeve essere conservata dalcontribuente, unitamente allacopia della dichiarazione.

Sono obbligati alla presenta-zione telematica della dichiara-zione:

C le società di capitali edenti commerciali;

C contribuenti tenuti allapresentazione del modello perla comunicazione dei dati rela-tivi agli studi di settore;

C contribuenti obbligati al-la presentazione della dichiara-zione del sostituto d'imposta;

C gli intermediari abilitati, icuratori fallimentari e i com-missari liquidatori in relazionealle dichiarazioni da loro pre-disposte;

C contribuenti tenuti, nelperiodo d'imposta cui si riferi-scono le dichiarazioni stesse,alla presentazione della dichia-razione relativa all’IVA.

I soggetti che effettuano di-rettamente l'invio telematicodelle proprie dichiarazioni siavvalgono:

C del servizio Entratel, qua-lora siano obbligati a presenta-re la dichiarazione dei sostitutid'imposta, relativamente a unnumero di soggetti superiore a20;

C del servizio Internet, qua-lora non tenuti alla presenta-zione della dichiarazione deisostituti d'imposta, ovvero qua-lora il numero di soggetti da in-cludere in tale dichiarazionenon superi le 20 unità. Talemodalità deve essere seguitaanche dai contribuenti che,pur non essendovi obbligati,scelgono comunque di presen-tare la dichiarazione attraversoil canale telematico.

Tali contribuenti hanno inol-tre la possibilità di con-segna-re la dichiarazione presso gliUffici periferici dell'Agenziadelle entrate, che provvedonoall'invio telematico.

La dichiarazione può esserein ogni caso trasmessa telema-ticamente avvalendosi di inter-mediari abilitati - dottori com-mercialisti, ragionieri, consu-lenti del lavoro, avvocati, cen-tri di assistenza fiscale, ecc.Nel caso in cui l'intermediariocuri direttamente anche lacompilazione della dichiara-zione, provvederà obbligatoria-mente alla trasmissione telema-tica della dichiarazione predi-sposta.

La prova dell'avvenuta pre-sentazione della dichiarazioneè costituita dalla comunicazio-ne rilasciata dall'Agenzia delleentrate che attesta l'avvenutaricezione della dichiarazione.Nei rapporti tra intermediarioe contribuente, l'impegno allatrasmissione assume valenzanei rapporti tra le parti e soloindirettamente nei rapporticon il Fisco. In caso di omessao tardiva trasmissione delle di-chiarazioni, a carico dell'inter-mediario è prevista la sanzio-ne amministrativa da 516 a5.164 euro, e nel caso di gravie ripetute inadempienze la re-voca dell'abilitazione.

16 GIUGNOTermine entro il qua-le effettuare i versa-menti relativi a:l MOD. UNICO 2010PERSONE FISICHE

l IRPEF (saldo 2009 eprimo acconto 2010);

l addizionale regionaleall’IRPEF (saldo 2009);

l addizionale comunaleall’IRPEF (saldo 2009 e ac-conto 2010);

l imposta sostitutiva re-gime nuove iniziative(10%) e contribuenti mini-mi (20%, saldo 2009 e pri-mo acconto 2010);

l saldo IVA 2009 conmaggiorazione dell’1,2%(0,4% per mese o frazionedi mese dal 16.3);

l acconto 20% dell’im-posta dovuta per i redditi atassazione separata;

l imposta sostitutiva

12-14-16% dovuta per ilriallineamento del valore ci-vile e fiscale dei beni esi-stenti al 31.12.2009 daquadro EC;

l contributi IVS (saldo2009 e primo acconto2010);

l contributi Gestione se-parata INPS (saldo 2009 eprimo acconto 2010).

l MOD IRAP 2010Versamento dell’IRAP

(saldo 2009 e primo accon-to 2010) da parte di perso-ne fisiche, società di perso-ne e soggetti assimilati, so-cietà di capitali ed enti noncommerciali con eserciziocoincidente con l’anno so-lare. L'aliquota ordinariaIRAP è del 3,9% e l'aliquo-ta ridotta per il settore agri-colo è dell'1,9%.

l MOD. UNICO 2010SOCIETÀ DI PERSONE

<C Saldo IVA 2009 conmaggiorazione dell’1,2%(0,4% per mese o frazionedi mese dal 16.3);

C Le società di personenon versano l'Irpef in quan-to il reddito della società vaimputato direttamente in ca-po ai soci attraverso il qua-dro H.

l MOD. UNICO 2010SOCIETÀ DI CAPITALI EDENTI NON COMMERCIA-LI

Termine entro il quale ef-fettuare, da parte dei sog-getti con esercizio coinci-dente con l’anno solare (ap-provazione del bilancionei termini ordinari), i ver-samenti relativi a:

C saldo IVA 2009 conmaggiorazione dell’1,2%(0,4% per mese o frazionedi mese dal 16.3);

C IRES (saldo 2009 e pri-mo acconto 2010);

InformAgricolturaPagina 10

FISCALE

I termini per il versamento

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Numerose sono le novità, già prece-dentemente comunicate, per la compila-zione e presentazione dei modelli Intraanche a seguito dell’emanazione dei va-ri decreti e circolari.

Le principali novità sono le seguenti:<l> Obbligo di presentazione dei mo-delli Intra anche per prestazioni di servi-zio effettuare in ambito comunitario;<l>Presentazione esclusivamente in viatelematica;<l>Eliminazione della cadenza di pre-sentazione annuale dei modelli Intra enuove soglie per la determinazione del-la periodicità;<l>Nuove modalità di cambio della pe-riodicità;<l>Nuovi termini di presentazione.

A partire dall’anno 2010 la presenta-zione degli elenchi sarà trimestrale soloper i soggetti che hanno effettuato ope-razioni comunitarie inferiori a euro

50.000, tutti gli altri avranno cadenzamensile. La periodicità deve essere valu-tata in riferimento alla categoria di ope-razioni e quindi si potrà avere gli elen-chi con periodicità diverse (es. cessionimensili e acquisti trimestrali).

Molta attenzione si dovrà fare per ilsuperamento delle soglie in quanto de-ve farsi riferimento ai quattro trimestriprecedenti: qualora nel corso del trime-stre si superi la soglia dei 50.000 euro

la periodicità diviene immediatamentemensile.

Gli elenchi devono essere presentatiall’Agenzia delle Dogane entro il 25del mese successivo a quello di riferi-mento per gli elenchi mensili ed entroil 25 del mese successivo al trimestre diriferimento (es. mensile di aprile entroil 25 di maggio, 1 trimestre 2010 entroil 25 aprile 2010).

Riportiamo alcuni esempi di periodi-cità:

<l>Es.1:4 trimestre precedente ............... 20.0003 trimestre precedente ............... 25.0002 trimestre precedente ............... 35.0001 trimestre precedente ............... 40.000La periodicità è trimestrale perché non è

stato superato in nessun trimestre la sogliadei 50.000 euro.

1 mese del trimestre ................... 20.0002 mese del trimestre ................... 18.0003 mese del trimestre ................... 10.000La periodicità è ancora trimestrale.

<l>Es. 2Se ipotizziamo nell’esempio precedente

che in un trimestre il valore sia 55.000 laperiodicità diventerebbe mensile.<l>Es. 3

Se ipotizziamo che nel secondo mesedell’esempio 1 l’importo sia anziché18.000 euro, 38.000 euro poiché la sogliadei 50.000 viene superata in corso del tri-mestre si dovrà procedere con un elencotrimestrale per i primi due mesi ed unomensile per il terzo mese.

A seguito delle modifiche nella periodicità di presentazione dei modelliIntra si invitano i soci a consegnare le fatture relative alle operazioni intraco-munitarie entro il 20 di ogni mese per i contribuenti con periodicità mensileed entro il 20 nel mese successivo al trimestre per i contribuenti trimestrali.

Nell’Unico 2010: recuperodel patrimonio edilizio

Con l’avvicinarsi dellescadenze per la denunciadei redditi si ricorda il par-ticolare regime per gli alle-vamenti di animali che so-no considerati “attivitàagricola” a tutti gli effetti.

Per l’allevamento deglianimali nei limiti previstidall’art. 32 del D.P.R.917/86 (allevamenti conterreno sufficiente) si devedenunciare solo i redditiagrari dei terreni.

Per gli allevamenti ecce-denti quel limite l’allevato-re può determinare il red-dito dei capi eccedenti inmaniera ordinaria (costi –ricavi) od in modo forfeta-rio secondo i parametri fis-

sati dal D.M. 20 aprile2006, prorogato per il bi-ennio 2007-2008 conD.M. 27 maggio 2008. Inattesa di un nuovo decre-to per i redditi del 2009valgono le norme D.M.del 2008. L’opzione puòessere esercitata al mo-mento della dichiarazionedei redditi. Il decreto inter-ministeriale 20 aprile2006 ha esteso il regimeforfetario anche agli alle-vamenti di cani.

Per gli allevamenti sen-za terra o con terra insuffi-ciente il coefficiente dinormalizzazione è pari a240.000.

Tale coefficiente, comericorda la circolare n.

19/E del 13 giugno 2006,dell’Agenzia delle Entrate,si ottiene rapportando ilconsumo pro capite delleunità foraggere relativo aicani pari a 480 con il con-sumo di unità foraggeredella specie base (piccio-ni, quaglie ed altri volatili)pari a 2, desumibili dallaseconda colonna della ta-bella 3 allegata al decretointerministeriale.

La condizione per appli-care la determinazione for-fetaria di redditi da alleva-mento è la tenuta del regi-stro di carico e scaricoper l’anno di competenza.In tale registro vanno an-notati anche i cuccioli na-ti nel periodo d’imposta.

In risposta ad alcuni quesiti posti daConfagricoltura, l'Agenzia del Territorio, haprecisato che i requisiti necessari e sufficientiper il riconoscimento del carattere di ruralitàdi un immobile devono soddisfare quantoprevisto dall'art. 9, commi 3 e 3-bis, del de-creto legge n. 557/93 "e sono del tutto indi-pendenti dalla categoria catastale attribuita almedesimo immobile". In particolare l'Agen-zia, relativamente alla presunta attribuzionedella categoria A6 ai fabbricati rurali ad usoabitativo, evidenzia che tale attribuzione nonsembra tener conto di quanto stabilito dal ci-tato articolo 9 comma 3 lett. e) del decretolegge n. 133/93, che ha negato la qualifica-zione rurale solo alle unità immobiliari ripor-tanti le caratteristiche di lusso ovvero censitenelle categorie A/1 e A/8. L'Agenzia, inoltre,ribadisce l'anacronismo della categoria A/6,in quanto oggi raramente riconosciuta alle re-sidenze, "perché desueta per le primitive do-tazioni impiantistiche e finiture".

Per quanto riguarda le costruzioni strumen-

tali necessarie allo svolgimento delle attivitàagricole si chiarisce che la categoria catastaleD/10 risulta attribuibile solo nel caso in cuinon si riscontri nel quadro di qualificazionecatastale una categoria maggiormente appro-priata per le caratteristiche dell'immobile. Inbreve, si deduce che un immobile strumenta-le all'esercizio dell'attività agricola può esse-re classificato in una delle categorie dei grup-pi ordinari (esempio C/2, C/3, C/6) oppure inuna delle categorie speciali (D/1, D/7, D/8), emantenere nel contempo i requisiti di rurali-tà, la cui verifica è demandata al soggetto ac-certante le imposte. Naturalmente in caso diattribuzione della categoria D/10, l'eventualesuccessiva perdita dei requisiti implica l'obbli-go di dichiarazione di variazione all'Agenziadel Territorio e la conseguente attribuzionedi una diversa categoria catastale.

Recenti sentenze di Cassazione in materiadi Ici non hanno condiviso l’orientamentodell’Agenzia del Territorio ritenendo prevalen-te la certificazione catastale.

Le spese legate preva-lentemente a interventi direcupero edilizio (36%) eal risparmio energetico(55%) su immobili rappre-sentano i più rilevanti be-nefici fiscali che un contri-buente può far valere insede di dichiarazione deiredditi.

La Finanziaria 2010 haprevisto la proroga, a tuttoil 2012, sia delle agevola-zioni tributarie in materiadi recupero del patrimo-nio edilizio che quelle perl'acquisto di fabbricati in-teramente ristrutturati.

La finanziaria 2008 sta-bilì la proroga, per il trien-nio 2008-2010, della de-trazione del 55% in mate-

ria di interventi di rispar-mio energetico in relazio-ne alla riqualificazioneenergetica degli edifici esi-stenti.

Possono usufruire delladetrazione IRPEF del 36%i seguenti soggetti: il pro-prietario o nudo proprieta-rio dell'abitazione; il titola-re di un diritto reale di go-dimento; il comodatario;il locatario; i famigliariconviventi (coniuge, pa-renti entro il 3˚ grado e af-fini entro il 2˚ grado) delproprietario e detentoredell'unità immobiliare ag-getto degli interventi.

Il familiare convivente

del possessore o detentoredell'immobile può essereammesso a fruire della de-trazione IRPEF, a condizio-ne che sussista la situazio-ne di convivenza sin dalmomento in cui viene ef-fettuata la comunicazionepreventiva all'inizio dei la-vori al Centro Operativodi Pescara e le spese risul-tano effettivamente a cari-co del familiare conviven-te (fatture, bonifici devonoessere a lui intestate).

Trasferimento per attotra vivi: l'articolo 2, com-ma 5, della leggen.289/2002 ha stabilitoche , nelle ipotesi di trasfe-

rimento per atto tra vividell'immobile oggetto de-gli interventi di recupero,l'agevolazione spetta all'acquirente, persona fisica,dell'unità immobiliareesclusivamente per la par-te di detrazione non utiliz-zata in tutto o in parte dalvenditore. L'agenzia delleEntrate con la circolare 10giugno 2004 n.24/E haprecisato che, nelle ipote-si di trasferimento di unaquota della proprietà dell'abitazione (e non dell'inte-ro diritto reale di godimen-to), la detrazione permanein capo al venditore e noncompete all'acquirente/cessionario.

Trasferimento per de-cesso: il diritto alla detra-zione per le spese di ri-strutturazione si trasferisceal soggetto che acquista latitolarità dell'immobile an-che nell'ipotesi di succes-sione o donazione. Nell'ipotesi di trasferimentomortis causa dell'unità abi-tativa oggetto di ristruttura-zione il beneficio fiscalesi trasmette, per intero,esclusivamente all'eredeche conserva la detenzio-ne materiale e diretta delbene (e cioè che abbial'immediata disponibilitàdel bene a prescinderedalla circostanza che il

medesimo immobile siaadibito a propria abitazio-ne principale). Resta fer-mo che, qualora la deten-zione dell'immobile ven-ga esercitata congiunta-mente da più eredi, la de-trazione potrà essere ripar-tita tra gli stessi in partiuguali.

Infine, la cessazione del-lo stato di locazione o co-modato non fa venire me-no il diritto alla detrazio-ne in capo all'inquilino oal comodatario che ha ese-guito gli interventi agevo-lati. In pratica, l'inquilinocontinuerà a fruirne delladetrazione anche nei peri-odi d'imposta successivial termine della detenzio-ne dell'immobile.

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