Alla luce del sole

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P.O.R. MISURA 6.08B-PROGETTO “DIETRO LE QUINTE….” COD.1999.IT.16.1.P0.011/6.08b/9.2.5/0244 CORSO DI FORMAZIONE PER ESPERTI, DOCENTI,OPERATORI, STUDENTI, GENITORI INTRODUZIONE E DIBATTITO:D.AIELLO, G.LA MANTIA MATERIALI A CURA DEL PROF. D.AIELLO; SCHEDA FILMICA A CURA DI MAGGIORE MARIA ANTONIETTA I C

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P.O.R. MISURA 6.08B-PROGETTO “DIETRO LE QUINTE….” COD.1999.IT.16.1.P0.011/6.08b/9.2.5/0244 CORSO DI FORMAZIONE PER ESPERTI, DOCENTI,OPERATORI, STUDENTI, GENITORI INTRODUZIONE E DIBATTITO:D.AIELLO, G.LA MANTIA

MATERIALI A CURA DEL PROF. D.AIELLO; SCHEDA FILMICA A CURA DI MAGGIORE MARIA ANTONIETTA I C

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Roberto Faenza mette sullo schermo gli ultimi due a nni di vita di padre Pino Puglisi (Luca Zingaretti), coraggioso parroco paler mitano assassinato il 15 settembre del 1993, proprio quando la nazionale di calcio, segnava un goal e tutta la città era davanti alla televisione. Ed è un bene che il cinema italiano torni a parlare di mafia.Padre Puglisi non solo ebbe il sogno ambizioso, del recupero e dell'avvio ad una autentica cultura della legalità di ragazzi e fa nciulli, ma anche il coraggio di realizzarlo in un luogo e in un momento tra i più neri nella storia del Paese. Brancaccio è infatti storicamente il quartiere dei b oss, il luogo in cui lo Stato cede il posto alla violenza della mafia. Tale situazione era tanto più grave tra il 1992 ed i l 1993, nel momento in cui la mafia sferrava contro lo Stato la peggiore offensiv a che la storia d'Italia ricordi, culminata nell'assassinio dei giudici Falcone e Bor sellino e negli attentati di Roma, Firenze e Milano.

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Come Faenza mostra efficacemente, questo è il quadro in cui padre Puglisi svolge la propria opera, in una situazione di profo nda solitudine e di isolamento da istituzioni, gerarchia ecclesiastica e dalla stessa gente di Brancaccio che il parroco si era proposto di riscat tare. La costruzione di un Centro d'accoglienza è forse un o dei momenti cruciali della vicenda di padre Puglisi ed anche l'evento ch e lo porterà in rotta di collisione con gli interessi mafiosi del quartiere.Pino Puglisi è un martire, e Faenza rende il suo mar tirio un atto di ribellione contro un ordine precostituito apparente mente immutabile, ma anche una testimonianza di fede, grazie anche all'i ntensa interpretazione di Luca Zingaretti. Comprimari d'eccezione però son o i tanti bambini e ragazzi verso cui il parroco rivolge i propri sforz i: giovani e giovanissimi costretti a vivere sulla propria pelle la frattura tra il nascente bisogno di legalità suscitato da padre Puglisi e la tradizione familiare legata alla criminalità organizzata. Il regista non ha alcuna in dulgenza per i cosiddetti uomini d'onore, che anzi vengono mostrati come uomi ni bestiali, portatori solo di violenza e viltà. Ci sono voluti anni per r iconoscere il valore dell'opera di padre Puglisi e questo film testimoni a ulteriormente come il suo sacrificio non sia stato vano ma offra anche og gi una scintilla di speranza.

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InformazioniAlla luce del soleIl colore dei sogni, l’uomo che colorava i sogniRoberto FaenzaDrammatico-biograficoL.Zingaretti,A.Goria,C.Fortuna,G.BozzoloRoberto Faenza, Gianni ArduiniItalo PetriccioneAndrea Guerra21/01/200589Elda Ferri per Jean Vigo ItaliaItaliaMikadoMassimo FiocchiDavide BessanStafano Marinoni, Paolo TrisoglioSonu Mishra

ComponentiTitoloAltri titoliRegistaGenereAttori principaliSceneggiaturaFotografiaMusicaData di produzioneDurataProduzionePaese/i di produzioneDistribuzioneMontaggioScenografiaEffettiCostumi

1.Il film1.1.Compila la seguente scheda riassuntiva delle in formazioni più importanti che servono per precisare le varie componenti del film che devi ana lizzare.

La sceneggiatura è tratta da una vicenda storica

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Nino Fasullo:“Il film di Faenza su padre Giuseppe Puglisi, Alla luce del sole, Costituisce un’occasione preziosa per riflettere sul destino di un prete in ambiente di mafia, e più in generale, sul ruolo della chiesa nella città mafiosa… Intanto sottolineiamo la gradita sorpresa di non dovere assistere a un racconto pseudo biografico da museo delle cere con personaggi truccati come pupi recitanti, su palcoscenici finti.”“Lo scontro è iniziato. Sul campo di calcio di San G aetano si gioca a Palermo la partita più attesa, da un secolo e mezzo tra chiesa e Cosa Nostra. Il p arroco gioca da solo”.

Bianca Stancanelli:“E ben venga, soprattutto, un film, come questo Alla luce del sole di Faenza, che impone, con la forza del cinema, il ricordo della storia bella e t erribile di don Pino Puglisi a Brancaccio. E’ una buona notizia che il film abbia avuto recensioni en tusiaste, grande udienza sui giornali, grandi spazi televisivi per autore e attore protagonista, fino ad approdare d’impeto nelle sale. E’ una cattiva notizia che ne sia sparito un po’ troppo rap idamente, e senza lasciare una visibile scia di emozione.”

CRITICA:

Corrado Fortuna:“Per questo hanno ammazzato quel prete. Perché aveva rotto il silenzio, aveva dato ai ragazzi una speranza, anzi, aveva dato loro modo di guardare il mondo da un altro punto di vista. Troppo pericoloso per chi su quei ragazzi costruisce il su o futuro.”

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c)finaleBen presto però comincia a dare fastidio, ai cosiddetti “uomini d’onore” , che inizialmente, tentano di corromperlo con del denaro, poi però com inciano ad usare le maniere forti. Durante una notte, qualcuno finge di aver bisogno di aiuto, ma quando lui apre la porta, tre uomini cominciano a picchiarlo. I suoi collaboratori (Gregorio Porcaro e suor Carol ina Iavazzo), cercano di convincerlo ad allentare un po’ la presa, ma lui dice: ”ormai siamo in corsa e non possiamo tirarci indiet ro”.Naturalmente, neanche la mafia si tira indietro e S alvatore Grigoli per ordine dei fratelli Graviano lo uccise il 15 Settembre 1993.

b)SvolgimentoRiesce a fondare, con l’aiuto di giovani volontari un centro di accoglienza, nel quale i bambini di Brancaccio, vanno a divertirsi. Padre Puglisi, capisce, che per poter fare qualcosa , gli serve un aiuto, e così va dal vescovo. Quest’ultimo, invece di un aiuto parroco, gli manda tre suore. Poi un giorno, incontra Gregorio, un ragazzo conosc iuto al semin ario, che si offre di aiutarlo. Allora Pino, Gregorio e suor Carolina, cominciano a lottare contro la mafia, partendo appunto dai bambini.

a)inizioPadre Pino Puglisi, dopo tanti anni nel nord Italia , nel 1990,decise di tornare a Brancaccio, luogo in cui era nato, per “aiutare gli uomini per bene a camminare a testa al ta”.Quando arriva e comincia a girare, per le strade, s i rende subito conto che la situazione era peggiorata.Allora dedica gran parte del suo tempo per togliere i bambini dalle strade, rendendosi perfettamente conto che loro, sarebbero stati il fu turo di questo paese, distrutto dallo “strapotere” della mafia.

2.La storia, la struttura narrativa e i personaggi2.1.Riassumi brevemente la storia, distinguendo ini zio, svolgimento e finale.

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Altri personaggi importanti: 1. Gregorio, è un diacono gentile e simpatico, molto vicino ai ra gazzi per età. Si unisce a padre Puglisi per portare a termine la sua “missione”. Pochi giorni prima di morire, padre Puglisi, come u na premunizione gli affida il compito di continuare a seguire i suoi ragazzi.2. Suor Carolina è una donna giovane, votata alla sua missione, che c on entusiasmo si unisce a padre Puglisi, per aiutare i giovani sbandati.3. I giovani volontari, di cui padre Puglisi è insegnan te. Questi ragazzi, sono di un ceto più elevato e aiutan o il prete a realizzare il centro di accoglienza per giovani disagiati.

PERSONAGGIProtagonista(chi è, descrizione fisica, cosa fa…): Il protagonista è Don Pino Puglisi, sacerdote di med ia statura e di corporatura n ormale. Uomo dal carattere molto espansivo, portato ad aiut are i ragazzini del quartiere, che vivono sbandati e senza una guida. Probabilmente, questo desiderio di aiutare i giovan i, è dovuto all’esperienza, che Puglisi ha avuto nella sua infanzia; trascorsa allo stesso mod o, poi però ha avuto la fortuna di trovare sia una guida, sia la fede, che lo hanno aiutato ad “us cire” dal modo di vivere e dalla cultura mafiosa.

2.2. Analizza la struttura narrativa TEMPO E AMBIENTE a)Periodo storico delle vicende narrate:Inizio degli anni novantab)Ambienti e luoghi principali: L’intero film, è ambientato, nel quartiere palermita no di Brancaccio. c)Arco di tempo in cui si sviluppa la storia: Gli ultimi due anni di vita di padre Puglisi.

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4.Giudizio personale4.1. Spiega se e perché ti è piaciuto il film (o non ti èpiaciuto) tenendo conto del modo in cui è stato realizzato (interesse per la storia narrata, recita zione, fotografia, costumi, musica, ecc..) e se lo ritieni adatto ai ragazzi della tua età . Personalmente, mi sono interessata a questo film, prima di vederlo, infatti molte riprese sono state fatte nel mio paese ed io ho assistito a gran parte di es se. Ma credo che la cosa più interessante sia la storia trattata,che va a colpire le coscienze di tutta la gente. A mio parere questo è un film adatto soprattutto ai giovani, perché fa riflettere su problematiche realmente importanti, non solo noi siciliani, ma p er chiunque tenga alla legalità nel nostro paese.

3.2.Prova ad indicare quali sono i temi che il film affronta:I temi principali che affronta questo film sono: la giustizia, la violenza, il futuro.

3.Significato globale del film3.1.Sapresti indicare brevemente qual è il messaggio significativo del film?Sicuramente questo film, vuole dare un messaggio contro la mafia, e vuole esaltare un uomo come padre Puglisi, che ha preferito morire, piuttosto c he arrendersi di fronte alla mafia.

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5.4.Rintraccia le scene in cui gli effetti sonori, musicali e di luce e colore sono complementari e funzionali ad ottenere particolari risultati:Io credo che una scena in cui gli effetti di luce ricoprono particolare importanza, è quella quando viene ucciso Padre Puglisi, il sole che splende alt o in cielo, illumina e ravviva quel sorriso nel viso del parroco, che non si spegne nemmeno pochi minuti prima di morire. L’uccisione di Puglisi, per la maf ia sarà come un auto-gol, perché turberà ancora di piùgli animi della gente. Una scena dove invece ricoprono un ruolo importante gli effetti sonori, è quella del funerale di padre Puglisi, la marcia dei bambini, èaccompagnata, da una musica, che comunque suscita nello spettatore una sorta di felicità, nel vedere che comunque la morte del prete è servita ad allontanare i giovani dalla mafia.

5.3.Prendi in esame la colonna sonora e in particolare:la funzione del commento musicale e degli effetti sonori:Ruolo molto importante nel film ha la musica, che èstata messa nelle scene dove si vogliono stimolare i sentimenti dello spettatore.

5. Il linguaggio dal cinema5.1. Riconosci se il narratore è:

interno esterno assente5.2.Il ritmo del montaggio è:

lento rapido alternato

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5.8.Parla della sequenza che a tuo avviso èimportante o particolarmente significativa, indimenticabile…La sequenza che a mio avviso è indimenticabile, èquella in cui Domenico, un giovane che si era affezionato a padre Puglisi, dopo aver scoperto che il padre e gli altri mafiosi hanno deciso di uccide re il parroco, va da lui, gli gira intorno con il suo mot ore, gli da una collana con un crocifisso e cerca di farglielo capire.E’ una scena senza dialogo, senza musica, ma che trasmette emozioni grandissime.

5.7.Considera la recitazione degli attori e chiaris ci se è:naturale enfatica ad effetto trasandata meccanica teatrale

5.6.Prendi in esame le tecniche cinematografiche e in particolare:L’uso degli effetti speciali, i movimenti di macchi na più significativi, l’uso delle inquadrature.Io credo che all’interno di questo film non ci sian o movimenti di macchina o effetti speciali particolar i, perché l’attenzione è posta soprattutto alla vicenda narrata. La bravura del regista, è stata quella di trovare i luoghi adatti per richiamare la vecchia Brancaccio, spostandosi anche al di fuori di Palermo.

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Titolo: E li guardò negli occhi. Storia di padre PinoPuglisi, il prete ucciso dalla mafia

Autore: Anfossi FrancescoAnno: 2005 Editore: Paoline Editoriale Libri

BIBLIOGRAFIA:

Titolo: Come in cielo così in terra Autore: Cerrito Lia Anno: 2001 Editore: San Paolo Edizioni

Don Puglisi, vita del pretre palermitano ucciso dalla mafiaDeliziosi Francesco2006Mondadori

Titolo:

Autore:Anno:Editore:

A testa alta. Don Giuseppe Puglisi: storia di un eroe solitario Bianca Stancanelli2003 Einaudi

Titolo:

Autore: Anno: Editore:

SITI UTILI:

www.padrepuglisi.net

www.centropadrenostro.it

www.centroimpastato.it

www.peppinoimpastato.it

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FILMOGRAFIA:

Roberto Faenza

6.Storia del cinema6.1.Chi è il regista? Aggiungi altre informazioni e la filmografia essenziale.

1993Jona che visse nella balena (regista)

1995Sostiene Pereira (regista)

1997Marianna Ucrìa (regista)

1999L’amante perduto (regista)

2002Prendimi l’anima (regista, sceneggiatore)

2005I giorni dell’abbandono (regista, sceneggiatore)

1968H2S (regista)

1968Escalation (regista)

1978Forza Italia! (regista)

1980Si salvi chi vuole (regista)

1983Copkiller (regista)

1990Mio caro dottor Grasler (regista)

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Nato a Torino il 21 febbraio 1943, dopo essersi dip lomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, nel 1968 debutta nella regia con Escalation, dove, attraverso il rapporto tra un padre borghese e un figlio hippy, descrive i n chiave grottesca le mille facce del potere. La denuncia e la critica rimangono presenti nel suo cinema successivo e gli procurano grossi guai con la censura. Nel 1978 real izza il film di montaggio Forza Italia!,una satira feroce sul potere politico che ripercorr e trent'anni di storia del nostro paese. Nonostante il successo di pubblico, il film viene r itirato dalle sale e resta censurato per oltre quindici anni. Faenza è costretto a lavorare f uori dall'Italia e a New York gira Cop Killer (L'assassino dei poliziotti) (1983), con Harvey Keitel e Nicole Garcia, un thril ler su due poliziotti corrotti, tratto da un romanzo di Hu gh Fleetwood 'The Order to Death'. Ma la sua attività non si limita al cinema. Laureato in Scienze politiche, dal 1970 insegna massmediologia presso il Federal City College di Wa shington e dal 1978 è docente dell'Università di Pisa. Dopo Copkiller , per i suoi film continua ad ispirarsi alla letteraratura, perchè, secondo lui "nessuno scrive meglio degli scrittori, ecco perchè mi sembra naturale rivolgermi a loro per trovare i com pagni di viaggio di storie appassionanti". Come quella di Jona che visse nella balena (1993), in cui racconta la tragedia di un bambino olandese ebreo deportato in un campo di concentramento. Con questo film, tratto da 'Anni d'infanzia' di Jona Ob erski, si aggiudica il David di Donatello come miglior regista (ex-equo con Ricky Tognazzi pe r La scorta , 1993) e si avvicina al mondo ebraico che ritroverà, per altre coordinate p olitiche e temporali, in L'amante perduto (1999), girato dopo aver letto 'L'amante', di Abrah am B. Yehoshua. Nel frattempo aveva anche girato Sostiene Pereira (1995), dall'omonimo romanzo di Antonio Tabucchi, e Marianna Ucrìa (1997), dall'opera di Dacia Maraini.

BIOGRAFIA:

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Il 23 maggio 1992 alle 18.10, la mafia

fece esplodere, presso lo svincolo di

Capaci, un intero tratto dell’autostrada

che collega l’aeroporto di Punta Raisi e

Palermo: il bersaglio da colpire era

l’auto su cui viaggiava il giudice

Giovanni Falcone. Oltre al magistrato

morirono nell’attentato la moglie,

Francesca Morvillo, e gli agenti della

scorta, Rocco Di Cillo, Vito Schifani e

Antonio Montinaro.

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Il Il Il Il 19191919 lugliluglilugliluglio 1992,dopo aver pranzato a casa di amici, o 1992,dopo aver pranzato a casa di amici, o 1992,dopo aver pranzato a casa di amici, o 1992,dopo aver pranzato a casa di amici,

Paolo Borsellino si reca insieme alla sua scorta in via Paolo Borsellino si reca insieme alla sua scorta in via Paolo Borsellino si reca insieme alla sua scorta in via Paolo Borsellino si reca insieme alla sua scorta in via

D'AmelioD'AmelioD'AmelioD'Amelio, dove vive sua madre., dove vive sua madre., dove vive sua madre., dove vive sua madre.

Una Una Una Una Fiat 1Fiat 1Fiat 1Fiat 126 parcheggiata nei pressi dell'abitazione 26 parcheggiata nei pressi dell'abitazione 26 parcheggiata nei pressi dell'abitazione 26 parcheggiata nei pressi dell'abitazione

della madre esplode, uccidendo oltre a Paolo della madre esplode, uccidendo oltre a Paolo della madre esplode, uccidendo oltre a Paolo della madre esplode, uccidendo oltre a Paolo

Borsellino anche Emanuela Borsellino anche Emanuela Borsellino anche Emanuela Borsellino anche Emanuela LoiLoiLoiLoi (prima donna a far (prima donna a far (prima donna a far (prima donna a far

parte di una scorta), Agostino Catalano, Vincenzo Li parte di una scorta), Agostino Catalano, Vincenzo Li parte di una scorta), Agostino Catalano, Vincenzo Li parte di una scorta), Agostino Catalano, Vincenzo Li

Muli, Walter Eddie Muli, Walter Eddie Muli, Walter Eddie Muli, Walter Eddie CusinaCusinaCusinaCusina e Claudio Traina. L'unico e Claudio Traina. L'unico e Claudio Traina. L'unico e Claudio Traina. L'unico

sopravvissuto sopravvissuto sopravvissuto sopravvissuto èèèè Antonino Antonino Antonino Antonino VulloVulloVulloVullo. Pochi giorni prima di . Pochi giorni prima di . Pochi giorni prima di . Pochi giorni prima di

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nel mirino di cosa nostra e sapeva che difficilmente la nel mirino di cosa nostra e sapeva che difficilmente la nel mirino di cosa nostra e sapeva che difficilmente la nel mirino di cosa nostra e sapeva che difficilmente la

mafia si lascia scappare le sue vittime designate. mafia si lascia scappare le sue vittime designate. mafia si lascia scappare le sue vittime designate. mafia si lascia scappare le sue vittime designate.

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Falcone e Borsellino: due nomi, un solo luogo del nostro immaginario collettivo, a testimonianza di u na tragedia che ha colpito tutti, un intero popolo. E' difficile scindere questo binomio, impossibile parlare di Giovanni, senza immediatamente ricordare Paolo. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino erano uniti in vita, legati da un “mestiere” che per loro era missione: liberare la società civile dall'oppressione di una “ mala pianta”- la mafia. Giovanni Falcone e Paolo Borsell ino sono ora inscindibili nella nostra memoria. Come accade per quanti diventano simbolo contro la loro stessa volontà, eroi soltanto per aver voluto eserc itare il diritto di affermare le proprie idee, per aver r ifiutato la via facile dell'accomodamento e del quieto vivere. La loro fine, orribile e tragica, li ha fusi insieme.

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Quando Falcone salta in aria, Paolo Borsellino capisce che non gli resterà troppo tempo. Lo dice chiaro: “Devo fare in fretta, perché adesso tocca a me”. Nessuna fantasia di tragediografo ha mai prodotto nulla di simile. A rileggere, oggi, gli ultimi movimenti, le ultime parole di Paolo Borsellino, ci si imbatte in un uomo cosciente della propria fine imminente, perfettamente consapevole persino del possibile movente, eppure incapace di tirarsi indietro. Forse speranzoso di potercela fare, forse rassegnato ad una morte che in cuor suo “doveva” al suo amico Giovanni.

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A partire dagli anni Novanta, soprattutto dopo gli attentati ai magistrati Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e padre Puglisi, sono divenute sempre più frequenti le manifestazioni pubbliche contro la mafia, soprattutto in regioni, come la Calabria e la Sicilia, dove il fenomeno è piùcapillarmente diffuso e radicato nel territorio.