Alfieri-Bonomi, Lingua italiana e televisione, Carocci ...
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Testo di riferimento:
Alfieri-Bonomi, Lingua italiana e televisione, Carocci,Roma 2014
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L’italiano della tv
La lingua della tv appartiene alla categoria del trasmesso, propria dei mezzi che trasmettono a distanza con la voce e con la scrittura
Il testo televisivo è un macrotesto di flusso
Negli ultimi tempi importanza della componente multimediale
Ricadute linguistiche: il testo si frammenta in un insieme verbale non omogeneo
Oltre al testo enunciato presenta altri testi (scritte in sovrimpressione)
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La TV La televisione è il mezzo di comunicazione più diffuso da
cinquant’anni
L’epoca attuale è caratterizzata dalla convergenza mediatica, dalla sovrapposizione di più media che interagiscono, quindi la tv è in diminuzione
Complessità della tv e potenzialità comunicative superiori: compresenza di testo verbale e iconico
Tendenza recente ad enfatizzare l’immagine ed alla spettacolarizzazione
Nei primi anni di vita la tv ha svolto il ruolo di potente tramite della lingua nazionale
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La lingua della tvSi definisce paleotelevisione (Eco) la fase della storia della TV italiana dal 1954 al 1976
La TV italiana dal 1954 al 1976, nasce sul modello della BBC con intenti pedagogici
La triade era informare, educare e divertire, assunta in toto dai palinsesti Rai
La missione era costruire l’identità culturale, morale e linguistica della comunità
L’italiano televisivo nasce come lingua di acculturazione e formazione
Il 1976 segna il passaggio epocale alla liberalizzazione dell’emittenza ai privati: è l’inizio della Neotelevisione Dal 1976 proliferazione di radio e tv
locali; nel 1978 ascesa del gruppo Fininvest, nel 1978 Canale 5, poi assorbimento di RETE4 e Italia1
Lo scopo è divertire il pubblico fidelizzandolo, stuzzicandone la curiosità con emozioni e stimoli sempre nuovi
Nella civiltà globale la tv assume la dimensione simbolica di risorse identitarie (religione, lingua e nazionalità) e proietta a livello globale il ruolo di banca della memoria
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La tv in un primo momento fu monopolio di stato
Palinsesto settimanale in cui ogni serata era dedicata ad un genere di trasmissione: lunedì film, giovedì quiz, sabato varietà; poi con l’introduzione del secondo canale (1961) e del terzo (1979) la programmazione fu distribuita in modo complementare
Pubblico: all’inizio classi medio-alte e colte della popolazione urbana del centro-nord; solo nel 1957 il sud fu raggiunto dai ripetitori nazionali
Si passa alla Tv generalista, che spettacolarizza i generi più seri come informazione e divulgazione scientifica
La TV di flusso si caratterizza per la serialità (messa in onda a quotidiana e ad ora fissa con scopo di addomesticamento)
Sincretismo tra informazione, fiction e intrattenimento (es. infotaitment e edutaitment)
Anche la Rai si adegua ai mutamenti socio-economici del paese sperimentando nuovi linguaggi e generi
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Le trasmissioni Tv hanno avuto un’azione unificante ai fini dell’italofonia, l’uso attivo ed abituale della lingua parlata
L’italiano della tv risulta dalla combinazione tra le intenzioni comunicative dell’emittente e precondizioni psico-sociali ed antropologiche del pubblico ricevente
Oggi l’italiano della tv è una lingua fluida condizionata dalla varietà dei programmi e dal flusso continuo del trasmesso, che facilita rispecchiamento e imitazione
In una prima fase il medium influisce sull’acquisizione passiva dell’italiano e pronuncia
Dagli anni ‘80 spettatori coprotagonisti introduzione pronunce regionali, abbassamento del registro lessicale e della tenuta morfosintattica
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La lingua dell’informazione Nella neotelevisione l’intrattenimento pervade molti programmi di
informazione e cultura e spesso è difficile tracciare una linea di confine
I programmi di informazione si dividono
1 in TG, rotocalchi e inchieste (Report), approfondimenti di informazione (Qui, Radio Londra; In ½ ora); confronti guidati da un giornalista ma senza pubblico
2 infotaitment
3 divulgazione di contenuti scientifico-culturali
Altro tratto costante della neotelevisione è l’invadenza della politica nei programmi e la sua riduzione a teatrino e chiacchiera
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I generi dell’informazione televisiva
Primo punto elenco qui
Secondo punto elenco qui
Terzo punto elenco qui
• Tg
• Approfondimenti TG
• Inchieste (Report..)
• Talk show informativi
Informazione
• Talk show o tv delle parole (Ballarò..)
• Utility tv e Tv del dolore (Mi manda Rai 3, Chi l’ha visto?)
• (I fatti vostri; Apprescindere)
Infotaitment
• Storia: Correva l’anno
• Medicina: Elisir
• Scienze: Quark…
Divulgazione scientifico-culturale
Edutaitment
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I telegiornali Quadro di offerta dei Tv molto ampio: RAI, Mediaset, TG di LA7, e Sky
Indici di ascolto molto alti
Tre modelli: narrativo-oggettivo (RAI1), esplicativo-interpretativo (RAI3 e LA7) e di opinione (RAI3, TG4)
Target:
TG4 di Fede pubblico non giovane, femminile e orientato a destra
LA7 pubblico giovane e media età ed elevato livello di istruzione
Studio Aperto di Italia1 carattere leggero e aperto al varietà
Numero di notizie variabile (12-20)
Disposizione: Rai divisione in sezioni, modello rigido (interni, esteri, cronaca, attualità. Economia, spettacoli, sport); Mediaset spazio alla cronaca, La7 attenzione alla politica interna e flusso narrativo
Modalità di trasmissione: fogli sul tavolo e prompter o gobbo elettronico: vantaggi e svantaggi
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TG, analisi linguistica
A livello diamesico (variazione della lingua a seconda del mezzo fisico impiegato, da «dia», attraverso e «mesos», mezzo, che oppone lo scritto ed il parlato)
- lo scritto nei titoli, didascalie, serpentone e videografica
- parlato-scritto nei testi dei lanci e dei servizi
- parlato-scritto nelle interviste di politici ed esperti
- parlato spontaneo nelle interviste alle persone comuni
Parlato dei giornalisti: ormai spesso tratti di regionalismo fonetico, peggioramento dell’aspetto enunciativo, a livello grammaticale mediamente formale e controllato, vicino al neostandard; sintassi strutturata e coesa con prevalenza di paratassi; lessico mediamente semplice, comprensibile e vicino al linguaggio comune.
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La ricerca di complicità e la spettacolarizzazione hanno come conseguenza inflazione di parole forti ed espressive (> indebolimento semantico es. agghiacciante, atroce..), presenza di stereotipi (es. muro di omertà), metafore ed espressioni logore (bufera diplomatica)
Importanza dell’interazione tra parola e immagine (permane uso di immagini di repertorio, scarso uso della videografica)
A livello diacronico (variazione della lingua a livello cronologico, nel tempo) a partire dalla tv commerciale costante tendenza a coinvolgere il pubblico e, da parte dei telegiornalisti, a mettersi dalla parte della gente, che hanno comportato le seguenti conseguenze linguistiche
- Aumento nell’uso della 1 persona plurale- Lessico: aumento di voci colloquiali (poveraccio, piangere sul latte
versato..), stranierismi (economia, computer, spettacolo), presenza dello stereotipo (gettare acqua sul fuoco), invece continuità nel lessico formale e burocratico
- In generale rispetto della norma grammaticale- Sintassi marcata con frasi scisse (è proprio sui tagli che è polemica) e
dislocazione a sinistra (su questo ancora ci conto)
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Ascolta i due spezzoni dei Tg di Rete4 e La7 ed analizza il telegiornale considerando i seguenti elementi: lo stile narrativoil linguaggiola gestualità del conduttorel’utilizzo delle immagini
https://www.youtube.com/watch?v=sojdLGTxD_w (Fede)
http://www.la7.it/tgla7/rivedila7/tg-la7-04-03-2018-235617(Mentana)
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Approfondimenti informativiReport (RAI3), Terra! (canale 5), Presa diretta e Omnibus (La7), Qui Radio Londra (Rai1); Otto e mezzo, In onda, Omnibus (La7) il profilo è informativo e la lingua si orienta verso una medietà chiara
Report
nasce nel 1997 da Professione Reporter
Approfondimento dei temi trattati e intento di denuncia
Importanza delle immagini
Linguaggio dei giornalisti: parlato-scritto curato e controllato aderente allo standard, con impiego di tecnicismi
Voci degli intervistati, esperti e gente comune
EsercitazioneDopo aver ascoltato la puntata
che trovi al link sottostante, prova ad analizzarla dal punto di vista linguistico (sintassi, morfologia,
lessico); annotando le differenze tra il linguaggio del conduttore, della voce fuori campo e quello degli intervistati; analizza anche
le immagini
https://www.raiplay.it/video/2018/05/Report-7b5d089e-4b3a-40e5-8a82-f56f5d286d66.html
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Infotaitment: TV dibattito o tv delle parole
comprende le trasmissioni in cui i due generi si sovrappongono
per la maggior parte si tratta di talk show
Panorama ricco su tutte le reti
la modalità prevalente è quella del dibattito e del confronto
il conduttore ha un ruolo centrale il suo stile comunicativo condiziona il linguaggio del programma
in Italia è stato introdotto da Maurizio Costanzo
Temi: politica, economia, attualità cronaca, spettacolo
Struttura: in studio il conduttore e gli ospiti ; dibattito; servizi
Pluralità di componenti comunicative e dei registri linguistici
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Ballarò
Carattere informativo-esplicativo (con inserzione della componente comica nella copertina di Crozza)
Sobrietà linguistico-comunicativa
Giovanni Floris è pacato e gentile, funzione di moderatore e funzione talvolta maieutica)
Importante l’uso della videografica
Linguaggio del conduttore: il parlato di Floris assume caratteri dell’informalità (dislocazioni e ridondanze; presente per il futuro; frasi sospese e cambi di progetto; indicativo al posto del congiuntivo…)
Molto vario il parlato dei politici (da un grande controllo formale ad un’informale che tende alla trascuratezza
Il trasmesso dei servizi è di solito un parlato-scritto
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Dal 2002 su LA7, condotto da Gad Lerner, saggista e giornalista
In particolare presta attenzione alla struttura del programma; quindi analizza il registro linguistico (formale o informale cfr. anche uso del tu/Lei), al lessico (presenza di colloquialismi, termini dialettali, neologismi, stranierismi, esclamazioni, …), alla sintassi (elementi del parlato come dislocazioni a sinistra e frasi scisse, anacoluti, intercalari e segnali discorsivi, costruzione formale della frase/frasi scisse di tipo oralizzante, anacoluti), velocità di elocuzione
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Tv del doloreprogrammi di servizio che a partire da episodi eclatanti e fatti di cronaca tendono
alla spettacolarizzazione nel senso della retorica e della forte emotività
Chi l’ha visto, Rai3
Dal 1989, dal 2004 Federica Sciarelli
Denuncia di persone scomparsa e tentativo di ritrovamento
Tono patetico
Musiche che fanno presa sull’emotività
Spettacolarizzazione del dolore
Le voci della conduttrice e le altre tendono all’empatia: insistenza di aggettivi ed elativi; stereotipi del linguaggio, figure retoriche della ripetizione, elencazione, presente narrativa, interrogative; alcune scelte conservative
Mi manda Rai 3
Dal 1990 come Mi manda Lubrano, vari conduttori
Diritti dei consumatori e denuncia di ritardi, inadempienze, sprechi…
Parlano il conduttore, esperti ma soprattutto le persone comuni
Dibattito acceso, talora rissoso
Il conduttore usa un parlato caratterizzato da enfasi e retorica, con alcune trascuratezze del parlato
I professionisti usano un linguaggio settoriale
Il parlato delle persone è molto vario
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Altri programmi dell’infotaitment
Programmi di attualità e informativi di taglio leggero, come I fatti vostri di Giancarlo Magalli; Apprescindere di Michele Mirabella, La vita in diretta di Mara Venier
Incontri-intervista di intrattenimento culturale: Che tempo che fa di Fabio Fazio; Le invasioni barbariche di Daria Bignardi
Programmi satirici di contro-informazione come Striscia la notizia (Canale5), Le iene (Italia1)
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Apprescindere di Michele Mirabella
Programma informativo e intrattenimento
Taglio pedagogico ammantato di leggerezza
Linguaggio di Mirabella: attenzione del conduttore alla lingua italiana, tono formale con gli ospiti, ma piacevole ed accattivante; alternanza tra voci serie, colte e tecniche e colloquialismi, espressioni giocose, giochi di parole
Parlato degli ospiti molto vario, dallo specialistico e settoriale all’informale o spontaneo
https://www.youtube.com/watch?v=GI4m6NXs3Ps
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Che tempo che fa di Fabio Fazio
Sipario con Luciana Littizzetto: stile disinvolto e dissacrante, turpiloquio, intento comico-satirico
Linguaggio del conduttore: registro abbastanza colto, rispetto della norma grammaticale, voci elevate, ma anche segnali discorsivi, colloquialismi
Parlato degli ospiti molto vario
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Striscia la notizia
Ideato da Antonio Ricci nel 1988
Telegiornale satirico popolare che smaschera disservizi, truffe..
Parlato dei conduttori si basa sull’improvvisazione a partire da un canovaccio, con tendenza all’oralità ed al dialetto
Linguaggio dei servizi: a partire da un testo scritto e coeso, espressività colloquiale, giochi di parole, gag, tormentoni