Alessandro Finazzi Psicologia del lavoro Le nuove tecnologie E Il lavoro mentale.

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Alessandro Finazzi Psicologia del lavoro Le nuove tecnologie E Il lavoro mentale

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Alessandro Finazzi

Psicologia del lavoro

Le nuove tecnologie

EIl lavoro mentale

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LE NUOVE TECNOLOGIEAlessandro

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L’ERA INFORMATICA

Avvento del computerSalto qualitativo per due ragioni:

1. È programmato dall’uomo

2. Determinante per lo sviluppo delle altre tecnologie

Le attività umane dirette riguarderanno coordinamento, governo sociale, assistenza alle persone, impegni del tempo libero

Ripercussioni sull’identità lavorativa e personale

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L’ERA INFORMATICA

Norbert Wiener ci pone una domanda:

La crescente dipendenza delle decisioni umane dalle macchine non implica il desiderio di evitare le responsabilità?

Società tecnocratica: le soluzioni e gli aspetti tecnici di ogni problema prevalgono sugli aspetti politici, economici e sociali

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L’ERA INFORMATICA

Il calcolatore è la protesi del cervello

La psicologia cognitiva più radicale considera il cervello e la mente come un elaboratore di informazioni creando un parallelo tra l’intelligenza naturale e l’intelligenza artificiale

Mente e macchina: la macchina non funziona come la mente ma soltanto come la mente che ha imparato a funzionare come una macchina (Gorz, 1988)

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L’ERA INFORMATICA

L’unità TOTE (Test-Operate-Test-Exit)(Miller, Galanter, Pribram, 1960)

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L’ERA INFORMATICA

I problemi sono suddivisi in sottoproblemi per descrivere le operazioni più elementari: flow-chart, algoritmi.

Sogno booleano: esistenza di leggi del pensiero accessibili al pensiero stesso senza dover ricorrere alla descrizione dei presupposti biologici. Ma il “ragionamento rigoroso” è anomalo e secondario rispetto al “pensiero normale” (Hofstadter, 1985)

L’intenzionalità dei calcolatori è unicamente nella mente di chi li programma e li usa, di chi immette gli input e di chi interpretano gli output (Searle, 1980)

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L’ERA INFORMATICA

La dissoluzione del compito

In tutte le professioni si diffondono due aspetti di astrazione:

•Invisibilità

•Intangibilità

Le differenze fra professioni verranno sempre meno.

Diventerà sempre più difficile rispondere alla domanda “che cosa faccio?”

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CARATTERISTICHE

•La distanza tra operatore e gli esiti della sua azione.

•La continuità delle variabili in gioco.

•L’accelerazione dei processi.

•L’instabilità dei processi lavorativi.

•La compresenza di fattori dinamici e cicli differenti.

•La cooperazione.

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IL LAVORO MENTALE

Le macchine motrici della prima era industriale sviluppavano energia fisica

Liberavano l’uomo dalla fatica corporea

Le macchine logiche della rivoluzione informatica assumono funzioni mentali

Aumenta la sollecitazione sensoriale e l’impegno mentale

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IL LAVORO MENTALE

L’ergonomia cognitiva individua tre stadi (anche simultanei)

1. Ricezione dell’informazione

2. Comprensione ed elaborazione dell’informazione

3. Azione di risposta

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IL LAVORO MENTALE

Attività sensopercettiva

Sensazione: avverte la presenza di un segnale

Percezione: discrimina e identifica il segnale

Interpretazione: comprende e dà significato al segnale

La percezione non è una registrazione passiva ma un’attività di costruzione.

Le esplorazioni sono guidate da schemi anticipatori: “sappiamo vedere solo ciò che sappiamo cercare”

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IL LAVORO MENTALE

Attenzione

Diffusa: mantiene un controllo generale dell’ambiente

Selettiva: si focalizza su una parte del campo percettivo

Fattori che influenzano il livello d’attenzione:

1. Natura dei segnali

2. Modalità dell’attività

3. Stato fisiologico del soggetto

4. Fattori ambientali

La capacità delle strutture mentali è limitata

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IL LAVORO MENTALE

Memoria

A breve termine

A lungo termine

Di lavoro: trattiene temporaneamente i dati necessari all’attività che si svolge

Esercitazione…

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IL LAVORO MENTALE

Rappresentazione mentale

Pensare = trattare l’informazione = attribuire un senso ai segnali e trasformarliIn assenza di percezione immediata dei dati l’individuo deve rappresentarsi mentalmente il funzionamento del sistemaNell’immagine operativa gli elementi sono ridotti: ipertrofia degli elementi pertinenti e ipotrofia degli elementi secondari

Un oggetto può generare immagini molteplici anche nello stesso operatore in funzione dell’obiettivo

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IL LAVORO MENTALE

Controllo dell’informazione

Trattamento diretto da concetti: atteggiamenti pre-percettivi

Trattamento diretto da dati: interpretazione e nuove ipotesi

Trattamento diretto da programmi: procedure predeterminate

Procedimento algoritmico

Procedimento euristico

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IL LAVORO MENTALE

Strutture cognitiveAttività controllata o conscia, memoria

di lavoro, limitata. Ricerca elementi simili nella conoscenza di base e li usa con un confronto basato sulla probabilità di successo.

Attività automatica o inconscia, conoscenza di base, illimitata. In essa avviene il processo euristico di ricerca e confronto.Diversi livelli di comportamento:

Basato su abilità acquisite

Basato su regole prestabilite

Basato su conoscenze generali

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IL LAVORO MENTALE

Acquisizione di abilità: il contributo di Jean Piaget (1896-1980)

Fondatore dell’epistemologia genetica: analisi genetica delle strutture categoriali del pensiero

ASSIMILAZIONE (il sistema è aperto per trarre dall’ambiente energia e nutrimento)

ACCOMODAMENTO (il sistema è chiuso per definire la propria organizzazione)

ADATTAMENTO (equilibrio funzionale alla conservazione della nuova struttura organizzativa)

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IL LAVORO MENTALE

Il Problem Solving

1. Ricerca del problema

2. Ricerca dei fatti (5 W)

3. Ricerca delle idee

4. Ricerca delle soluzioni

5. Ricerca della realizzazione

1

2

3

4

5

divergente

convergente

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FinazziIL CARICO DI LAVORO MENTALE (Chmiel, 1998)

carico di lavoro mentale: la richiesta cognitive derivante da un dato compito e la capacità mentale disponibile per soddisfare le richieste.

due tipi di approccio:

1 teorico, basato sulle indagini di laboratorio

    pratico, basato sulle risposte soggettive e fisiologiche alle difficoltà di un certo compito.

carico di lavoro mentale non è semplicemente una conseguenza della difficoltà del compito, ma è funzione dell’ammontare della richiesta cognitiva in rapporto alle risorse mentali ovvero alla capacità mentale disponibile

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FinazziIL CARICO DI LAVORO MENTALE (Chmiel, 1998)

Misura del carico di lavoro mentale

1.      comportamentale, Le misure della performance nel compito primario sono un mezzo diretto per stimare l’impatto della richiesta. Le tecniche di misura del compito secondario tentano di fornire un’indicazione sull’entità della richiesta mentale derivante dal compito primario in termini di capacità residua disponibile.

2.      soggettivo. Consistono nel chiedere ai lavoratori di riferire verbalmente cosa pensano durante la prestazione lavorativa. Si usano scale di rilevazione

3.      fisiologico: si misurano i potenziali cerebrali evocati

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FinazziIL CARICO DI LAVORO MENTALE (Chmiel, 1998)

Ambiente di lavoro

Illuminazione. Una sovra illuminazione o una illuminazione scarsa sono fattori di notevole disagio fisico e psicologico, come pure disturbi nell’accettazione e nella qualità del lavoro.

•Temperatura. Lavorare in ambienti sia a basse (intorno a = °C) sia a elevate temperature (circa 32°C) determina un decremento nella performance fisica e mentale.

•Rumore. La capacità di risolvere problemi risulta compromessa dal rumore; il tempo di risoluzione risulta allungato. Il rumore ha un’influenza negativa anche negli open-space. Il canto ha un effetto più dirompente che la musica strumentale.

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FinazziIL CARICO DI LAVORO MENTALE (Chmiel, 1998)

Fattori individuali    Fatica. in generale si presenta un’alta variabilità della risposta, risposte rallentate ed aumento degli errori. Strategie per compiere un compito che richieda minore sforzo mentale, anche se è meno probabile che tali strategie conducano al successo.

        La perdita del sonno. Può essere catalogata come totale, parziale e selettiva. Tracciati dell’EEG.L’esecuzione di compiti interesanti ovviamente contrasta gli effetti della perdita di sonno.

        Malattie da raffreddamento. Sia il raffreddore che l’influenza sembrano non danneggiare direttamente la performance in compiti cognitivi e complessi come il ragionamento logico.

        Alcol. L’assunzione a dosi elevate danneggia i compiti di eseguimento, aumenta la possibilità di perdita dell’equilibrio, riduce la capacità di memoria, rallenta la capacità di prendere decisioni e può lasciare danni residui che si prolungano per almeno 14 ore.        

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FinazziIL CARICO DI LAVORO MENTALE (Chmiel, 1998)

Fattori individuali Caffeina. Dosi elevate (più di 200 mg., 2/3

tazzine di caffè) tendono ad influenzare la performance su una varietà di compiti.

        Alimentazione. L’entità del decremento dipende dal tipo di compito e dalla qualità e quantità di cibo assunto. Il calo fisiologico del dopo pranzo può essere ridotto assumendo del caffè a fine pasto.

        Variazioni circadiane. Si riferiscono ai cambiamenti giornalieri. Si sa che alcune funzioni dell’organismo variano in relazione al tempo (bioritmi e ciclo mestruale). Per la performance lavorativa è di particolare interesse il ritmo della temperatura corporea.

        Il lavoro a turni. Si pensa che gli effetti ritmici siano dovuti a due tipi principali di cause: quelle dovute al ritmo circadiano e quelle conseguenti alla interruzione o alla perdita del sonno. Importante è l’alterazione del ciclo sonno-veglia.

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LA SOCIETA’ MULTIMEDIALE

Negroponte Bit vs. atomi,

Comunità di utenti vs. nazioni

Spazio inesistente e tempo cambiatoColombo

Saldare la personalità con una protesi sterilizzante. Irrinunciabile ma rischio di disperdere la vita interiore.

L’apprendimento avviene fuori dal corpo

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LA SOCIETA’ MULTIMEDIALE

Uomo appartenente ad una specie evoluta nei millenni. I processi di pensiero riflettono i fattori bio-evolutivi e differiscono fondamentalmente dai processi dei sistemi non organici

Gardner

Colombo

La realtà virtuale produce la scomparsa dell’altro che aiuta a definire la nostra identità.

Fuga dalla realtà e dal lavoro tradizionale.

La Rete esclude e “precarizza”