Alessandro Bianchi - regione.sardegna.it · serra del 21% entro il 2020, rispetto a 2,8 miliardi...

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REGIONE AUTONOMA SARDEGNA C.R.E.L. Energia e Sardegna: limiti e opportunità per la crescita” Cagliari 7 febbraio 2008 La politica energetica in Europa e in Italia e i costi dell’energiaAlessandro Bianchi Amministratore Delegato - NE Nomisma Energia srl [email protected]

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REGIONE AUTONOMA SARDEGNAC.R.E.L.

“Energia e Sardegna: limiti e opportunità

per la crescita”Cagliari 7 febbraio 2008

“La politica energetica in Europa e in Italia e i costi dell’energia”

Alessandro BianchiAmministratore Delegato - NE Nomisma Energia srl

[email protected]

Prezzo barile: previsioni di 1 anno fa (IEA)

PREZZI DEL GAS ANCORATI AL GREGGIO (TRANNE UK)…ANCORA PER MOLTO!

Ingresso diretto dei produttori esteri sul mercato: che esiti?

prezzi del gas CIF Italy (eurocent/mc)

1415161718192021222324252627

algeria russia Italia

Eu

rocen

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c

2006 media 2004-06

STABILITA’ DEL PREZZO DEL CARBONE: …UNRICORDO!

PNA 1:

SOVRALLOCAZIONE

PNA 2 (2008-12): …???

Investimenti mondiali rinnovabili

+18% CAGR

Pacchetto UE Energia-ambientepiano commissione UE al Parlamento europeo che lo dovrà approvare

insieme agli Stati membri. Bruxelles assegna i compiti a Stati e industrie per ridurre del 20% le emissioni di gas ad effetto serra entro il 2020 rispetto ai livelli del 1990 e portare, nello stesso arco temporale, al 20% il consumo energetico da fonti rinnovabili (contro l'8,5% del 2005), includendo una quota del 10% di biocarburanti per il settore dei trasporti

L'Italia dovrà aumentare la sua quota di consumi energetici puliti del 17% e ridurre del 13% le emissioni di CO2 per i settori (trasporto, edilizia, rifiuti) non inclusi nel sistema di scambio delle emissioni (Ets) introdotto dal protocollo di Kyoto.

L'aumento dei consumi energetici da fonti rinnovabili potrebbe generare, secondo Bruxelles, un milione di nuovi posti di lavoro.

Tutti i target nazionali sono stati decisi sulla base del Pil procapite, seguendo il criterio "chi è più ricco più paga".

Le industrie europee inserite nel sistema ETS dovranno ridurre i loro gas serra del 21% entro il 2020, rispetto a 2,8 miliardi ton emesse nel 2005.

Il nuovo sistema di quote sarà dal 2013 a pagamento, non più gratuito, e genererà 30-50 miliardi di euro l'anno di entrate addizionali per gli stati membri, parte delle quali dovranno essere usate per progetti innovativi.

Il prezzo indicativo per ogni tonnellata di C02 è di circa 39 euro.

Rinnovabili al 20%

Il 20% di rinnovabili al 2020 non si riferisce più alla domanda totale di energia, bensì agli impieghi finali.

- decisione presa per venire incontro alle riserve espresse da diversi paesi (Francia e Germania in testa) sulla sopportabilità economica dell'obiettivo deciso un anno fa

- per cui la quota del 17% da rinnovabili assegnata al nostro paese nella bozza di Direttiva in realtà corrisponde grosso modo al 12,5% della domanda complessiva: quindi di quasi due punti inferiore al massimo potenziale teorico riportato nel position paper del nostro governo.

Arrivare al 17% di rinnovabili chiesto dall'Ue richiedera' un riassetto strutturale del sistema elettrico: Gestire 100 TWh di rinnovabili e' una sfida.

Rinnovabili: garanzie di origine

. prevista standardizzazione delle garanzie di

origine dell'energia da rinnovabili:

- consentirà il loro trasferimento da uno stato membro che ne disponga in eccedenza a uno deficitario,

- dovrebbe indirizzare gli investimenti là dove le rinnovabili possono essere sviluppate a costi piùbassi, contenendo gli oneri complessivi per le economie europee.

Limiti ai biocarburanti

bozza di Direttiva su vincoli posti all'utilizzo dei biocarburanti.

- dovranno garantire un'effettiva riduzione dei consumi di energia fossile: andranno prodotti in modo che si realizzi almeno il 35% di riduzione dei gas serra:

- i biocarburanti non potranno essere coltivati distruggendo foreste vergini, aree naturali protette o ad elevata biodiversità, oppure convertendo zone paludose.

Riduzione gas serra: criticità degli obiettivi- fallimento di COP Bali, e quindi la possibilità di arrivare ad un

accordo globale per il taglio delle emissioni di CO2, - Tuttavia la Ue ha continuato a perseguire una strategia unilaterale.

Dubbi sull’ efficacia. - Pur con tagli della CO2 del 20% al 2020 lo sforzo UE peserebbe a

livello globale il 4%. - Approccio amministrativo e burocratico: fissando un tetto e poi

procedendo alla ripartizione tra Stati- grave limite dello schema di direttiva è il freno ai Clean development

mechanism (Cdm). scelta “curiosa” visto che la Ue vuole divenire “motore e hub dell’innovazione a livello mondiale” e quindi “dovrebbe incentivare ad investire laddove le emissioni crescono, ad esempio in Cina e India”.

- Si sceglie invece di limitare al 3% il ricorso a questi meccanismi flessibili. Tra l’altro, “i Cdm sono una delle poche cose positive introdotte da Kyoto che proprio ora cominciano a funzionare”. Un altro

- aspetto sottovalutato nella strategia per la CO2: gli effetti sulla competitività delle imprese europee: forte pericolo di “delocalizzazione” in quei Paesi privi di limiti così stringenti.

Reti UE• Le reti dell'elettricità e del gas sono al centro di un mercato europeo

funzionante. La Commissione ha proposto varie iniziative destinate ad accelerare gli investimenti là dove si rilevano le strozzature più critiche, situate di norma alle frontiere tra i paesi. Questi "anelli mancanti" sono inoltre essenziali se si vogliono evitare le interruzioni di corrente elettrica o di rifornimento del gas.

• La nomina di quattro coordinatori europei incaricati di seguire i quattro progetti più critici: il Power-Link fra Germania, Polonia e Lituania; i raccordi con l'energia eolica off-shore nell'Europa settentrionale; un'interconnessione di elettricità tra Francia e Spagna; e il gasdotto Nabucco, che rifornirebbe l'Europa centrale con gas proveniente dall'Asia centrale, dalla regione del mar Caspio e dal Medioriente;

• Armonizzare la pianificazione a livello regionale rafforzando lacollaborazione tra gli operatori dei sistemi di trasmissione checontrolleranno e analizzeranno la pianificazione dello sviluppo a livello regionale.

• Incoraggiare la razionalizzazione delle procedure di pianificazione e di autorizzazione invitando gli Stati membri ad istituire procedure nazionali nell'ambito delle quali la pianificazione e l'approvazione dei progetti di interesse europeo siano completate entro un termine fisso di 5 anni;

• aumentare i finanziamenti UE, particolarmente al fine di agevolare l'integrazione delle energie rinnovabili nella rete.

Reti UE: progetti gas di interesse europeo

GALSI

UE: “una politica energetica per l’Europa”

La comunicazione della Commissione europea sui cambiamenti climatici aveva già fatto emergere con forza il legame clima-energia-innovazione da tradurre in precise scelte di politica pubblica incentrate sullo sviluppo e la diffusione delle nuove tecnologie e sul finanziamento delle attività di ricerca e sviluppo in campo energetico.

Il documento strategico “Una politica energetica per l’Europa”, presenta un vero e proprio pacchetto di interventi sull’energia e una nuova visione: perno della politica energetica è individuato ora nella sostenibilità e nella lotta ai cambiamenti climatici come presupposti per la competitività e per la sicurezza.

“nuova rivoluzione industriale che acceleri la transizione verso una crescita a basse emissioni di carbonio e producendo, nel corso degli anni, un aumento spettacolare della quantità di energia locale a basse emissioni prodotta ed utilizzata. La sfida consiste nel farlo in un modo che ottimizzi gli incrementi di competitività potenziali per l’Europa e limiti i potenziali costi”.

Mercato interno UE

• “L'obiettivo principale della Commissione è completare la creazione di un mercato interno dell'energia aperto alla concorrenza e dotato di una regolamentazione efficace entro il gennaio del 2009. Una vera rete europea dovrebbe funzionare come una rete unica“ (gen 2007)

• separazione più netta tra la produzione di energia e la distribuzione di energia. Per affrontare il problema sono all'esame due opzioni di disaggregazione, con una chiara preferenza per la disaggregazione della proprietà.

• costituire un nuovo organismo unico a livello UE o, quanto meno, una Rete europea di autorità di regolamentazione indipendenti che dovrebbe tenere in debito conto l'interesse europeo, con un appropriato coinvolgimento della Commissione.

• azioni per intensificare gli investimenti intesi a porre rimedio alle principali strozzature, che si verificano normalmente alle frontiere nazionali.

• collegamenti mancanti che pongono maggiori problemi: la rete elettrica tra Germania, Polonia e Lituania, le connessioni per l'energia eolica off-shore nell'Europa del nord, le connessioni elettriche tra Spagna e Francia, i gasdotti che collegano il Mar Caspio all'Europa centrale.

• Più trasparenza • norme minime comuni, vincolanti, per la sicurezza della rete.

DPEF 2008-11

• Dopo il Senato anche la Camera (31 Luglio 2007) ha approvato il DPEF 2008 -2012 (deliberato dal consiglio dei ministri il 28 Giugno 2007). Si evidenza nel documento la necessità di orientare le politiche economiche per una crescita sostenibile, al fine di dare attuazione al Protocollo di Kyoto, abbattendo le emissioni di gas serra, sviluppando le fonti rinnovabili, l’efficienza e il risparmio energetico e spostando l’onere tributario dal fattore lavoro alle “attività inquinanti” e di “selezionare le opere infrastrutturali di carattere strategico, privilegiando la mobilità urbana, il trasporto ferroviario, le vie del mare e la portualità.

• Il Dpef 2008-2011 contiene due capitoli sulle questioni ambientali: V6 (climae ambiente) e il IX.11 (Obiettivi di Kyoto); nei capitoli si sottolinea la necessità di intervenire con decisione sui livelli e sulle modalità di consumo delle risorse ambientali ed energetiche per poter garantire uno sviluppo equilibrato e sostenibile delle moderne economie.

• L’attuazione degli interventi del DPEF, integrati alle misure già previste nel PNA , in ottemperanza alla Direttiva 87/2003/CE, sono considerati pertanto, dati gli impegni internazionali vincolanti, assolutamente necessarie e consentono di prevedere un taglio complessivo delle emissioni di CO2 di oltre 70 milioni di tonnellate.

DPEF 2008-11 (trasporti)• 1. Trasporti• Predisposizione di un piano nazionale sulla mobilità sostenibile nelle aree

urbane in situazioni di crisi ambientale che porti a un forte potenziamento del trasporto pubblico;

• Parametrazione della tassa di circolazione in base alle emissioni di CO2 per chilometro;

• Facilitazione di accesso alla rete di distribuzione di gas metano a uso autotrazione;

• Promozione di utilizzo collettivo di mezzi di mobilità (car-sharing; car-pooling, ecc)

• Realizzazione di infrastrutture utili al trasporto collettivo elettrificato;• Diversificazione del trasporto merci su lunghe distanze a favore di trasporto

su rotaia e cabotaggio, nonché promozione dell’intermodalità;• Conversione del trasporto pubblico a trazione elettrica e/o a carburanti a

basso tasso di emissioni di CO2 (metano, biocarburanti, GPL, ecc);• Estensione e facilitazione di accesso, nonché promozione della sicurezza,

ad aree pedonali e piste ciclabili in ambiente urbano;• Agevolazione alla conversione dei mezzi di trasporto privati a trazione

elettrica e/o a carburanti a basso tasso di emissione di CO2 (metano, biocarburanti; GPL, ecc);

• Incentivi alla conversione della flotta circolante ai limiti previsti dallo Standard Euro 5;

• Istituzione di un mercato di scambio regionale di quote di emissione per interventi in settori non regolamentati dall’ordinamento comunitario;

DPEF 2008-11 (elettricità)• 2. Energia termoelettrica• Rimodulazione della fiscalità dell’energia elettrica sulla base di benchmark unico di

emissione per Kwh prodotto.• Promozione impianti di piccola rigenerazione diffusa e di cogenerazione• Graduale adeguamento della rete di distribuzione rispondente alle necessità della

produzione energetica diffusa• Graduale programmazione della sostituzione di fonti fossili ad alta emissione di CO2• 3. Fonti rinnovabili

• Revisione dei meccanismi di incentivo di produzione elettrica da fonti rinnovabili attraverso l’erogazione di certificati verdi e conto energia;

• Stabilizzazione degli incentivi in conto energia per sostenere la produzione di energia da fonte solare fotovoltaica e solare termodinamica a concentrazione;ù

• Realizzazione di almeno 500 MW installati di energia da fonte solare termodinamica a concentrazione

• Stabilizzazione per gli incentivi volti alla promozione del solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffredamento;

• Promozione teleriscaldamento per grandi utenze da solare termico (solarthermie)• Interventi di autoimprenditorialità nel comparto della produzione di componenti e

tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili;• Sviluppo della piattaforma nazionale per la produzione di idrogeno da fonti rinnovabili;• Sviluppo del potenziale da fonte eolica, da moto ondoso e forze maremotrici, nonché

definizione delle competenze per interventi off-shore;• Incentivazione e semplificazione autorizzativa dell’uso del micro e piccolo eolico e del

micro – idroelettrico• Promozione dell’uso della tecnica di geotermia a bassa entalpia.

DPEF 2008-11 (efficienza)• 4. Efficienza e risparmio energetico• Realizzazione del Piano nazionale di efficienza energetica degli edifici delle Pubbliche

Amministrazioni• Semplificazione dell’accesso da parte della pubblica amministrazione a meccanismi di

finanziamento tramite terzi, anche con assunzione della posizione di garanzia• Promozione del mercato dei servizi energetici• Prolungamento dei certificati bianchi, anche al fine di farne fonte di garanzia su posizioni debitoria• Realizzazione del Piano Nazionale dell’illuminazione pubblica, nonché promozione di sistemi di

illuminazione ad alta efficienza• Promozione di sistemi passivi contro la dispersione di rete• Istruzione di un mercato di scambio regionale di quote di emissione per interventi in settori non

regolamentati dall’ordinamento comunitario• Consolidamento delle politiche atte a rinnovare il parco degli elettrodomestici a vantaggio di

prodotti ad alta efficienza e a basso consumo• Coinvolgimento del sistema della Piccole e Media Imprese per l’adozione di misure di

contenimento della domanda dell’energia primaria e dell’uso efficiente, anche attraverso modifiche alla legislazione in materia di appalti pubblici per beni e servizi.

• 6. Edilizia• Promozione di misure nel settore edile per la riduzione della domanda di energia primaria• Armonizzazione dei regolamenti edilizi anche ai fini della piena applicazione del D. Leg. 311/2006• Defiscalizzazione delle tecniche di bioedilizia nella nuova edificazione e nella ristrutturazione del

patrimonio immobiliare esistente• Promozione dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento a bassa intensità energetica• Stabilizzazione degli interventi fiscali volti al miglioramento energetico degli edifici• Introduzione di parametri di risparmio energetico e idrico tra i criteri prioritari di accesso a

finanziamento e contratti pubblici nel settore edile

DPEF 2008-11 (rifiuti)

• 5. Riciclaggio rifiuti• Definizione di obiettivi minimi di riciclaggio di materiali

provenienti dalla raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani, ai fini dell’assegnazione dei certificati bianchi:

• Incentivazione della produzione di biogas proveniente dalla digestione anaerobica della materia organica, inclusa quella proveniente da rifiuti solidi urbani

• Riduzione dell’uso degli imballaggio primari e promozione di imballaggi a minore contenuto di carbonio ed effettivamente riciclabile

Quota produzione elettrica da rinnovabili

Italia: target 2010 – quota 2005 = 5%

Costo delle rinnovabili in Europa

Prezzi dei Certificati Verdi

50366119,002007

509754144,412006

508065130,852005

5022921116,832004

1002077598,882003

valore dei CV negoziati (MWh)

volume totale CV negoziati (n. CV)

prezzo medio cumulato (€/MWh)

anno di riferimento

Redditività di 1 MW eolico

Eolico: forbice ricavi-costi in crescita…ma

…..erosione della rendita da parte dei produttori di impianti

Redditività media da impianti a biomasse(10 MW) senza CHP: Italia 1^

Redditività media da impianti a biomasse(10 MW) con CHP: Italia 1^

Redditività fotovoltaico: Italia 1^

Redditività di 1 Mw mini-idro: Italia 2^

Residenziale: risparmio energetico e TIR (brent a 90 $/b)

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

s 1 s 2 s 3 s 4 s 5 s 6 s 7 s 8 s 12 s 13 s 14 s 15 s 19 s 20

Industria: risparmio energetico e TIR (brent a 90 $/b)

0%

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S 1 S 2 S 3 S 4 S 5 S 6 S 7 S 8 S 9 S 11 S 15 S 16 S 17 S 18 S 19 S 20

Regioni e quota minima di rinnovabili

Per le rinnovabili la Finanziaria prevede un vero e proprio burden sharing.

L’art. 2, commi 167-172, dispone infatti che entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge il Mse, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni, stabilisca con decreto la ripartizione fra le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano della quota minima di incremento dell’energia elettrica prodotta con rinnovabili necessaria per raggiungere il target e i successivi aggiornamenti della Ue, quindi anche il nuovo obiettivo al 2020, quando diverrà esecutivo.

La manovra contempla altresì una verifica, ogni due anni, dell’azione delle Regioni

In caso di incompetenza si prevede l’esercizio di poteri sostitutivi

ConclusioniPrezzi fonti fossili alti attuali e prospettici + prezzi elettrici

sopra media-UE + incentivi ricchi + obblighi ambientali e di Kyoto

= Momento straordinariamente favorevole per iniziative energetiche (e investimenti) in rinnovabili e risparmio

• Previsioni di impetuosa crescita dei settori rinnovabili e risparmio almeno per i prossimi 10 anni

• …MA forte concorrenza tra progetti + ostacoli di natura burocratica + difficoltà di gestione del territorio

• Processo da governare con fermezza e lungimiranza a livello regionale

• Ruolo della regione Sardegna nella promozione delle concorrenza sui mercati del gas ed elettricità