Aldo Moro

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Libro Fotografico a cura di Andrea Pasta

Transcript of Aldo Moro

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Marzo 1978.

L̓ Italia in bianco e nero, lʼItalia della RAI, Carosello, Furia cavallo del West, Cocco BillIl Tg.

Marzo 1978, i miei otto anni. Il telegiornale del 16 marzo urla il rapi-mento di Aldo MoroUrla sopra ogni suono, sopra ogni rumoree nei giorni a venire le urla copriranno qualsiasi cosa.Copriranno le note dei Matia Bazar da poco vincitori del festival di San Remocopriranno le manifestazioni di piazza, le proteste che vedono unite destra e sinistra, almeno in piazza,copriranno di vergogna un intero paese. Urla la radio, ancora così importante,ma soprattutto urla, in silenzio, il dolore della famiglia Moro, e quel dolore si perderà nella folla,si chiuderà nelle bocche serrate, nel rancore,nella giustizia che non arriverà.Ed ancora dolore nella morte, nella fi ne di chi accompagna, protegge.La morte arriva, mediatica, oltre che reale, arriva ai nostri occhi, non ancora abituati come oggi allo spetta-colo del morire pubblico.

Così muoiono i cinque della scorta Moro, così restano sullʼasfalto di via Fani, così,esposti agli occhi inclementi degli obiettivi.

Nei giorni a venire il paese resta sospesoattendevuole sapere e aspetta, in unʼim-mobilità irreale,in contrasto con il frastuono ed il caos delle forze in gioco,delle forze dellʼordine che presi-diano e fruganodelle forze politiche che accusano e suppongonoma il contrasto è solo apparente, come purtroppo capiremo poi anche le forze dello stato erano immobili.

Il tempo non gioca a favore di chi rischia,

e più passa il tempopiù Aldo Moro è lontano,

lontano da casa,lontano dalla famiglia

lontano dal potersi salvare.

Depersonalizzato e delegittimato nel momento in cui viene messa in dub-bio lʼautenticità delle lettere scritte durante la prigionia, per lo statista si celebra un “de profundis” anzitem-po.Nellʼaffanno delle ricerche, mentre si passa al setaccio Roma ed improbabili sedute spiritiche indi-rizzano uomini e mezzi,ci si accorge di quanto il setaccio ha maglie larghe, tanto larghe che le po-lemiche a venire spenderanno anni di parole sulle vicende in corso.Intanto Roma aspetta, lʼItalia intera aspetta, ed in questo gioco del mo-nopoli tra via Delle Botteghe Oscure sede del PCI, piazza Del Gesù sede della DC, Piazza S. Giovanni in La-terano dove i manifestanti esprimono le proprie idee, proprio tra questi luo-ghi così vicini tra loro, una via, fino ad allora poco importante, poche de-cine di metri in tutto, via Michelan-gelo Caetani, avrà la triste fama di ospitare il corpo, abbandonato nel bagagliaio di una Renault 4, di Aldo Moro.

Era il 9 Maggio del 1978.Il tempo porterà infinite polemiche, i nomi noti resteranni gli stessi per anni, Bettino Craxi, Amintore Fanfani, Giulio Andreotti.

La televisione entrerà sempre di più nelle case dellʼItalia del boom economico, si ar-ricchirà del colore, il mondiale di calcio in Argentina inizierà il 2 Giugno dello stesso anno, ed il dolore di chi ha visto in Aldo Moro un uomo, un padre, un marito rimarrà

sempre ad urlare in silenzio.

Foto e Testi di Andrea Pasta