ALCUNE RIFLESSIONI INTORNO AL RILIEVO DEL CORO DELLA BASILICA DEL SANTO IN DUE DISEGNI DI JOHN...

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IL SANTO RIVISTA FRANCESCANA DI STORIA DOTTRINA ARTE QUADRIMESTRALE LV, 2015, fasc. 1-2 CENTRO STUDI ANTONIANI BASILICA DEL SANTO - PADOVA

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The dispersed drawings once part of a travel sketchbook made by John Talman, an early-eighteenth-century English architect and antiquarian, can be ascribed to an age-old tradition of which Villard de Honnecourt is generally reputed a renownedforerunner. A comparison between two of these drawings, taken while in Padua at the Basilica of Saint Anthony, together with a photographic survey, allowed toidentify the drawing of a rectangular frame, split into five equals square parts, as one of the stone banisters hanging over the northern flank wall of the choir. The decoration, inspired by the manners of the fifteenth century, is a work of the secondhalf of the seventeenth, though. The antiquarian passion displayed by John Talman and his peers contributed to the development of the rediscovery of gothic style in England as a distinctive, national one, while Neo-classicism would have prevailed in continental Europe and North America often assumed as an expression of revolutionaryideals.

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  • IL SANTORIVISTA FRANCESCANA

    DI STORIA DOTTRINA ARTE

    QUADRIMESTRALE

    LV, 2015, fasc. 1-2

    CENTRO STUDI ANTONIANIBASILICA DEL SANTO - PADOVA

  • IL SANTO

    Rivista francescana di storia dottrina arte

    International Peer-Reviewed Journal

    ISSN 0391 - 7819

    Direttore / Editor publishing

    Luciano Bertazzo

    Comitato di redazione / Editorial Board

    Michele Agostini, Ludovico Bertazzo ofmconv, Emanuele Fontana,

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    Valentino Ireneo Strappazzon ofmconv, Andrea Vaona ofmconv

    Comitato scientifico / Scientific Board

    Luca Baggio (Universita` di Padova), Giovanna Baldissin Molli (Universita` di Padova),

    Nicole Beriou (IRHT - Paris), Luciano Bertazzo (FTTr-Facolta` Teologica del Triveneto - Padova),

    Michael Blastic (Siena College, NY - USA), Louise Bourdua (Warwick University - UK),

    Francesca Castellani (Universita` IUAV - Venezia), Jacques Dalarun (IRHT - Paris),

    Maria Teresa Dolso (Universita` di Padova), Donato Gallo (Universita` di Padova),

    Nicoletta Giove` (Universita` di Padova), Jean Francois Godet Calogeras

    (St. Bonaventure University - USA), Giovanni Grado Merlo (Universita` di Milano),

    Jose Meirinhos (Universidade do Porto - P), Maria Nevilla Massaro (Conservatorio C. Pollini

    - Padova), Antonio Rigon (Universita` di Padova), Michael Robson (Cambridge University -

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    Segreteria / Secretary

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  • INDICE DEL FASCICOLOLV, 2015/1-2

    STUDI E TESTI

    EMANUELE FONTANA,Le costituzioni duecentesche della provincia di SantAntonio 7

    VALENTIN STRAPPAZZON,Vocabulaire mystique des Sermons de saint Antoine de Padoue (II) 49

    MARZIA CESCHIA,I sensi della fede. Una teologia del corpo in Angela da Foligno:donna, mistica, francescana 123

    FELICE MORETTI,Francesco dAssisi e il diavolo 163

    GIAN PIETRO ZABEO,Le parole delleconomia nei testi divulgativi di san Bernardino da Siena 189

    ORLANO TODISCO,Lincarnazione dellinfinito secondo G. Duns Scoto e la modernita`.Verso una nuova scuola scotista? 227

    NOTE E RICERCHE

    ALBERTO DIAZ-DIAZ,San Antonio de la Florida (Madrid). La fantasia matritense recreacaprichos patavinos. Metamorfosis que sufre san Antonio de Paduajunto a las riveras del Manzanares para convertirseen san Antonio de la Florida por voluntad popular 255

    BERNARD FORTHOMME,Le consentement au corps et a` la somatisation dans la traditionintellectuelle franciscaine 273

    GIOVANNI PAVONI,42o Convegno internazionale di studi.Frate Francesco e i Minori nello specchio dellEuropa 285

    MARIA TERESA DOLSO,I frati Osservanti e la societa` in Italia nel secolo XV.Note di lettura sul XL convegno internazionale di Assisi 299

    LUCIANO BERTAZZO,La resilienza di una memoria. Le sources clariennes. Nota di lettura 309

    FELICE ACCROCCA,Il punto su Ubertino da Casale. Nota di lettura 317

    ROBERTO MILAZZI,Alcune riflessioni intorno al rilievo del coro della basilica del Santoin due disegni di John Talman (1677-1726) 335

  • NOTE E RICERCHE

    Il Santo, LV (2015), pp. 335-340

    ROBERTO MILAZZI

    ALCUNE RIFLESSIONI INTORNO AL RILIEVODEL CORO DELLA BASILICA DEL SANTO

    IN DUE DISEGNI DI JOHN TALMAN (1677-1726)

    Tra il febbraio 1713 e lagosto 1716 il viaggiatore e architetto ingleseJohn Talman (1677-1726), figlio di William Talman (1650-1719), a sua vol-ta architetto nonche allievo di Christopher Wren (1632-1723), progettistadella cattedrale di Saint Paul, esegu` una serie di disegni che costituisceuna testimonianza visiva anteriore al disastroso incendio del 1749 (Tav.1)1 e tuttora unica per livello di dettaglio del complesso coro-presbiteriodella basilica di SantAntonio a Padova. Questi disegni fanno parte di unacollezione vastissima in larga parte dispersa alla cui ricostruzione si e`dedicata in questi ultimi anni lUniversita` di Pisa2 in collaborazione condocenti delle Universita` di Bergamo e Trento.

    Dei disegni giunti fino a noi, pur dispersi in varie collezioni inglesi,quelli che riguardano la basilica del Santo sono tredici: di questi, gli unicitre finiti e colorati sono attribuiti allorafo Johann Adolph Gaab (1667-1724)3, il quale assunse diversi incarichi conferiti dalla Veneranda Arca apartire dal 1714, lultimo dei quali riguardo` la realizzazione delle impostedargento degli armadi marmorei che racchiudono il tesoro nella cappelladelle Reliquie4.

    1 Qui illustrato, insieme alla ricostruzione della sua probabile origine, da una stam-pa dellepoca.

    2 http://talman.arte.unipi.it/IT.3 CINZIA MARIA SICCA, Larredo liturgico del presbiterio prima dellincendio del 1749: i

    disegni di John Talman (1677-1726), in Cultura, Arte, Committenza al Santo nel Quattro-cento. Atti del convegno, Padova, Basilica del Santo, 25-26 settembre 2009, a cura di LU-CIANO BERTAZZO, Padova, Centro Studi Antoniani 2010, p. 518.

    4 La morte lo colse durante lesecuzione dellopera, che fu portata a termine da An-gelo Scarabello e Andrea Barci.

  • Gli altri dieci disegni, autografi di John Talman, furono realizzati a ma-tita, penna e inchiostro su fogli di diverse dimensioni e testimoniano uncostume che possiamo ricollegare a quella tradizione di mestiere dellaquale il Livre de portraiture di Villard de Honnecourt5 costituirebbe un pre-cedente emblematico6. Prima ancora che per finalita` di documentazioneantiquaria7 il Talman doveva avere appreso larte del disegno e del rilievoin virtu` della sua formazione come architetto; lavere impiegato tale ca-pacita` nel corso dei suoi numerosi viaggi con quella stessa furia per ildisegno che il Recht attribuisce a Villard 8, nonche lestrema attenzionededicata da entrambi alla resa puntuale di certi dettagli, giustificano il con-fronto che segue.

    Il disegno dello stallo dangolo conservato al Victoria and Albert Mu-seum di Londra (Tav. 2)9 raffigura sul lato destro due distinti intarsi lignei;il segno grafico posto immediatamente a sinistra del minore ci permette disituare questultimo in basso, al di sotto del bracciolo. Tali erano le decora-zioni lignee lavorate a intarsio che separavano tra loro gli stalli del coro li-gneo dei Canozi, cos` descritti sul finire del Cinquecento da Valerio Polido-ro, padre conventuale di San Francesco: Hanno pero` dintaglio gli sparti-menti, che congiungono luno con laltro gli appartamenti, i quali ascendo-no a` fogliami con gratiosissimi giri10.

    Il confronto di questi pannelli, realizzati nella settima decade del Quat-trocento, con quelli raffigurati da Villard de Honnecourt (Tavv. 4 e 5) 11 piu`di due secoli prima illustra due stagioni di una medesima temperie artisti-ca, quella del gotico internazionale, che non appaiono tra loro piu` lonta-ne di quanto non lo siano due diverse espressioni di un medesimo processovegetativo. Nel pensare alla rinnovata fortuna che larchitettura goticaavrebbe conosciuto in Inghilterra di l` a pochi lustri (Gothic Revival) si sa-rebbe tentati di impiegare le glosse di Villard (Tav. 5) a corredo dei disegnidi Talman: Si vous voulez bien ouvrer a` une bonne poupee pour une stal-le, tenez-vous a` celle-ci12.

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    5 Villard de Honnecourt. Disegni, a cura di ALAIN E. ERLANDE-BRANDEBURG - REGINEPERNOUD - JEAN GIMPEL - ROLAND BECHMANN, Jaca Book, Milano 1988 [ed. or. Carnet deVillard de Honnecourt, Editions Stock, Paris 1986].

    6 Lopinione che lautore del Livre de portraiture fosse un architetto stricto sensunon e` unanime: si veda in proposito ROLAND RECHT, Il disegno darchitettura, origine efunzioni, Jaca Book, Milano 2001 [ed. or. Le dessin darchitecture, Societe nouvelleAdam Biro, Paris 1995], pp. 22-39.

    7 SICCA, Larredo liturgico del presbiterio, p. 522.8 RECHT, Il disegno darchitettura, p. 23.9 Londra, Victoria and Albert Museum, 92 D 60b, E 274-1940, penna, inchiostro

    bruno e tracce di matita su carta, 1686109 mm.10 VALERIO POLIDORO, Delle religiose memorie, cap. XIV, p. 10r, Venezia 1590.11 Parigi, Bibliothe`que nationale de France, Departement des manuscrits, Francais

    19093, ff. 27v e 29r, disegno su pergamena.12 Se volete ben operare nel realizzare una ricca voluta per uno stallo, attenetevi a

  • A sinistra dello stallo dangolo disegnato da Talman troviamo una cor-nice rettangolare suddivisa in riquadri in cui sono inscritti medaglionicon diversi tipi di decorazione. Gli estensori della scheda descrittiva del fo-glio13 vi ravvisano, sia pure dubitativamente, delle opere dintarsio relativeal coro dei Canozi. Lesame di un altro rilievo della stessa serie (Tav. 3) 14 ciporta a conclusioni affatto diverse e piu` sicure.

    Il rilievo presenta verso il centro del foglio la riproduzione di alcunestrutture del coro dal basamento alla trabeazione, piu` esattamente il fronteinterno della cortina settentrionale. A differenza del primo disegno, que-stultimo eseguito a mano libera devessere stato realizzato sul posto.Segni grafici e lettere rinviano a dettagli resi in scala maggiore nello stessoo in altri fogli dello stesso taccuino.

    Una ricognizione fotografica nel recinto del coro (Tav. 6) ha permessodi identificare la cornice rettangolare suddivisa nei cinque riquadri in unparapetto a traforo geometrico della cantoria sovrastante la cortina setten-trionale. Lunica differenza tra tali riquadri e cio` che si puo` osservare alpresente riguarda il disegno dellultimo medaglione a destra, che nel dise-gno e` restituito come identico a quello centrale (Tav. 2). Forse il Talmanne avvert` la minore congruenza stilistica e prefer` completare la serie ripe-tendo un elemento piu` marcatamente gotico.

    Il fraintendimento di questi motivi geometrici per intarsi rilevati dalcoro canoziano15 evidenzia tuttavia un fatto non privo dinteresse: nono-stante quella parte delle cantorie sia stata realizzata pochi decenni primadella visita di Talman, ovvero in pieno Seicento16, lo stile che impronta iltraforo dei parapetti riecheggia frequentemente motivi tardogotici, mentrela prosecuzione dei parapetti lungo lemiciclo del presbiterio presenta unornato, impostato su moduli sia quadrati che rettangolari, piu` affine allasensibilita` barocca17.

    Una ricostruzione dettagliata delle complesse vicissitudini del coro-presbiterio tra XV e il XVII secolo ha potuto essere avviata in tempi abba-stanza recenti grazie a un confronto serrato tra fonti documentarie scrittee fonti iconografiche, coniugate more geometrico 18; cio` ha posto in risalto

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    questa, Parigi, Bibliothe`que nationale de France, Departement des manuscrits, Fran-cais 19093, f. 29r, disegno su pergamena.

    13 CRISTINA BORGIOLI - DONATA DEVOTI, scheda descrittiva del disegno di cui alla nota9, pubblicata su http://talman.arte.unipi.it/IT.

    14 Londra, Victoria and Albert Museum, 92 D 60, E 84-1940 verso (destro), penna,inchiostro bruno su disegno sottostante a matita su carta, 4136295 mm.

    15 Vedi nota 13.16 Cf. GIULIO BRESCIANI ALVAREZ, La Basilica del Santo nei restauri e ampliamenti dal

    Quattrocento al Tardo Barocco, in Ledificio del Santo di Padova, a cura di GIOVANNI LO-RENZONI, Neri Pozza, Vicenza 1981, pp. 111-112 e 123-124.

    17 Cosa che risulta particolarmente evidente nel caso dei moduli rettangolari.18 Cf. ANDREA CALORE, Proposta ricostruttiva dellaltare maggiore del Santo, opera di

  • il fatto che le trasformazioni operate fin nel cuore della basilica hannocomportato un simultaneo e bilanciato impiego di materiali pregiati, lavo-rati ex novo e di elementi di recupero a volte anche di altissima fattura secondo principi di oculata gestione delle risorse dai quali la direzione del-la Veneranda Arca non avrebbe mai potuto prescindere.

    Ciononostante, malgrado certe analogie formali con altri lavori din-taglio in pietra rilevati da chi scrive nel chiostro del Generale (Tav. 7), iparapetti delle cantorie non sembrano costituire un esempio di riuso dielementi quattrocenteschi preesistenti; riferisce il Gonzati nel suo primovolume dedicato alla basilica (il corsivo e` nostro):

    Le ringhiere soltanto coi lor eleganti trafori ingegnosamente varieggiati, benchesembrino lavori di miglior secolo, devonsi avere per invenzioni del Carnero, mo-dellate dal Bedogni, parte eseguite da Stefano Forti e da Jacopo Longo, parte daGiovanni Pisolotto [sic] e da Francesco Cavirioli 19.

    Il ruolo del Carneris nella definizione di questi elementi va tuttavia ridi-mensionato, se non del tutto escluso: malgrado liniziale approvazione delsuo progetto il 31 dicembre 1648, nessun lavoro venne intrapreso fino al-lautunno del 1651 quando, realizzate due cantorie posticce le une secon-do il disegno del Carneris e le altre secondo quello del pittore reggiano Lo-renzo Bedogni , furono preferite queste ultime in seguito a un collaudoeseguito il 7 ottobre. Lindomani stesso lincarico di sovrintendente ai lavo-ri sarebbe stato affidato formalmente al Bedogni 20.

    La prima cantoria a essere realizzata fu proprio quella visibile nel di-segno del Talman: il 26 novembre risulta avervi lavorato il tagliapietra Ste-fano Forti, mentre il 7 marzo dellanno seguente il tagliapietra GiovanniPizzolato risulta avere gia` realizzato 14 rosetoni per la cantoria a lire 15luno e altri quadri forati per la cantoria entro la ricorrenza del Santo.

    La particolare insistenza con la quale si e` voluto ricordare allinizio ilTalman architetto non intende affatto negare la preponderanza dei suoiinteressi antiquari rispetto alla pratica di un mestiere che con ogni proba-bilita` non esercito` mai. Al contrario essa documenta lintreccio fra archi-tettura e passione antiquaria che caratterizzo` il suo secolo e in parte nespiega gli esiti, vale a dire la fortuna del neogotico e delleclettismo dopoil revival neoclassico.

    Estensivamente potremmo dire che questintreccio ebbe inizio agli al-bori del Rinascimento ed ebbe le sue estreme conseguenze nellEclettismo,ultima propaggine di una lunga riscoperta e rivisitazione dellantico, nau-

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    Donatello, Il Santo, 34 (1994), pp. 71-80, e IDEM, Il coro e il presbiterio della basilica delSanto. Vicende storiche e artistiche nel sec. XV, Il Santo, 38 (1998), pp. 69-98.

    19 BERNARDO GONZATI, La Basilica di S. Antonio di Padova, descritta e illustrata, vol. I,Padova 1852, p. 93.

    20 Archivio Sartori. Documenti di storia e arte francescana, vol. I, Basilica e Conventodel Santo, a cura di GIOVANNI LUISETTO, Biblioteca Antoniana, Padova 1983, p. 306.

  • fragata in Italia alla vigilia del primo conflitto mondiale con il manifestodel Futurismo, preludio alla nascita del Movimento Moderno.

    SOMMARIO

    I disegni sparsi che costituivano il taccuino da viaggio di John Talman, architet-to e antiquario inglese in visita alla basilica del Santo allinizio del Settecento, pos-sono essere ascritti alla plurisecolare tradizione di taccuini di viaggio della qualeVillard de Honnecourt e` considerato un celebre antesignano. Il raffronto di duerilievi del coro, accompagnato da una ricognizione fotografica, ha permesso diidentificare una cornice rettangolare, suddivisa in cinque riquadri, con uno deiparapetti interni della cantoria sovrastante la cortina muraria settentrionale. Taledecorazione, pur vicina a modi quattrocenteschi nello stile, risale alla meta` del Sei-cento. La passione antiquaria che caratterizzo` i rilievi di Talman non rimase privadi conseguenze per larchitettura inglese del suo secolo, che di l` a poco avrebberiscoperto il gotico a dispetto del preponderante interesse per la classicita` nel Conti-nente e in Nord America, frequentemente associato a ideali rivoluzionari.

    Parole chiave: John Talman; Rilievo architettonico; Basilica del Santo.

    SUMMARY

    The dispersed drawings once part of a travel sketchbook made by John Talman,an early-eighteenth-century English architect and antiquarian, can be ascribed toan age-old tradition of which Villard de Honnecourt is generally reputed a renow-ned forerunner. A comparison between two of these drawings, taken while in Paduaat the Basilica of Saint Anthony, together with a photographic survey, allowed toidentify the drawing of a rectangular frame, split into five equals square parts, asone of the stone banisters hanging over the northern flank wall of the choir. Thedecoration, inspired by the manners of the fifteenth century, is a work of the secondhalf of the seventeenth, though. The antiquarian passion displayed by John Talmanand his peers contributed to the development of the rediscovery of gothic style inEngland as a distinctive, national one, while Neo-classicism would have prevailedin continental Europe and North America often assumed as an expression of revolu-tionary ideals.

    Keywords: John Talman; Record drawing; Basilica St. Anthony

    Roberto MilazziVia Matera 435143 [email protected]

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  • Tav. 1: GiorGio Domenico Fossati, Veduta laterale alla parte dellArca, che mostra il danno causato dal fuoco nelle cupole della Basilica di S. Antonio di Padova la notte antecedente il di XXIX Marzo lAnno MDCCXLIX, (Bottega delle Arti Stampe Antiche di Claudio Ceccato, Padova).

  • Tav. 2: John talman, Coro, Padova, Basilica di SantAntonio, 1713-1716 (The Trustees of the Victoria and Albert Museum, Londra).

    Tav. 3: John talman, Rilievo e particolari del coro, dettaglio, Padova, Basilica di SantAntonio, 1713-1716 (The Trustees of the Victoria and Albert Museum, Londra).

  • Tav. 4: VillarD De honnecourt, Cristo in piedi, benedicente, schizzo di stallo basso e di pannello di recinzione di coro di chiesa (Bibliothque nationale de France, Parigi).

    Tav. 5: VillarD De honnecourt, Modello per un pannello di stallo di coro di chiesa (Bibliothque nationale de France, Parigi).

  • Tav. 6: Cortina laterale (parte interna), dellattuale presbiterio della Basilica del Santo.

  • Tav. 7: Finestrella a traforo geometricochiostro del generale, Basilica del Santo