Albero del pane

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L'ALBERO DEL PANE

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L'ALBERO DEL PANE

Descrizione

Il nome Artocarpus deriva dal greco artos ( = pane) e karpos ( = frutto) e fa riferimento al gusto dei frutti dopo la cottura.

Le specie di questo genere sono tutte legnose, alberi o arbusti che possono raggiungere i 12m.

I FIORI:singoli fiori sono unisessuali, ma fiori di entrambi i sessi coesistono sulla stessa pianta. I fiori maschili sono molto piccoli, ma riuniti in infiorescenze a forma di spiga, lunghe talvolta decine di centimetri. I fiori femminili hanno ovario, sono piccoli e verdastri e sono riuniti anch'essi in infiorescenze; ogni infiorescenza può contenere più di mille fiori.

LE FOGLIE:le foglie sono grandi, alterne, ovali o lobate, e hanno forma diversa secondo le specie.

IL FRUTTO:il frutto è di grandi dimensioni.

Distribuzione

E' spontaneo nell'Asia tropicale e in Oceania.

Molte specie del genere sono ampiamente coltivate nelle regioni d'origine e anche in altri paesi tropicali per il frutto. Questa pianta cresce solitamente nelle pianure al di sotto dei 650m ma alcuni esemplari sopravvivono anche a 1550m.s.l.m.

Utilizzo

Comunemente, i frutti, ricchi di carboidrati, vengono consumati cotti, ma in alcuni casi anche crudi.

Il frutti dell'albero del pane sono, a causa dell'alto contenuto di amidi, completamente indigesti e purganti allo stato crudo.

Anche i semi sono commestibili (cotti) e ricchi di proteine oltre che di oli.

E' usato anche per l'alimentazione degli animali domestici, ai quali vengono forniti i frutti (o gli scarti dei frutti) e talvolta anche le foglie.

Alcune specie viene utilizzato anche il legno, leggero e flessibile,adatto alla fabbricazione di canoe.

Infine, alcune specie sono apprezzate per le proprietà medicinali del lattice.

Principale fonte di cibo...

I frutti dell'albero del pane sono sferici od ovali, grossi come pompelmi o al massimo come i nostri meloni (diametro 10-20cm); di colore verde e superficialmente rugosi al tatto, si avvalgono di una scorza piuttosto coriacea. Sono tipicamente divisi in moltissimi acheni, ognuno circondato da un ricettacolo carnoso.

I frutti dell'albero del pane hanno una polpa edule, di colore bianco e consistenza farinosa (poiché ricca di amido); anche i semi (ormai presenti solo nelle cultivar selvatiche) sono edibili previo tostatura. Il frutto dell'albero del pane può essere consumato fresco o essiccato, fritto, arrostito, bollito o cotto al forno. Vanta un apporto energetico piuttosto significativo e prevalentemente fornito dai carboidrati complessi.

Dal frutto dell'albero del pane (in particolare dalla polpa) Ovviamente, prima della macinatura (in mulino a martelli) il frutto dev'essere sottoposto ad essiccazione.

...per i popoli della foresta Scoperto circa 3500 anni fa da dei

polinesiani oggi, per le popolazioni che vivono nelle foreste è un importante fonte di cibo.

La farina dell'albero del pane è una buona fonte di carboidrati, di potassio e di fibre. Essendo piuttosto calorica, potrebbe essere utilizzata con successo nel sostenere il fabbisogno energetico dei consumatori meno agiati delle fasce tropicali. L'elevato contenuto di carboidrati ne fa un potenziale alimento-base, che potrebbe essere utilizzato nella lotta alla fame e per garantire la sicurezza alimentare complessiva.

I frutti dell'albero del pane sono un alimento base per molte popolazioni delle fasce tropicali. La pianta produce frutti quasi tutto l'anno, ma nei periodi di bassa stagione (e nelle zone più fredde) non sono sufficienti a soddisfare le necessità primarie delle fasce meno abbienti. In queste zone, per la popolazione povera, la conservazione dei frutti freschi è particolarmente problematica . Pertanto, nel tentativo di prolungarne la shelf-life, alcuni usano scavare delle fosse nel terreno, all'interno delle quali, avvolti nelle foglie, vengono lasciati fermentare i frutti sbucciati e lavati.

Caratteristiche dell'ambientein cui vive

L'albero del pane è spontaneo in Oceania e India, entrambi luoghi dal clima tropicale con foreste alta piovosità e clima caldo.

Gli alberi sono ad alto fusto e molto rigogliosi.

Gli abitanti di queste foreste sono soprattutto nomadi o sedentari in piccoli villaggi. Vivono di caccia e raccolta di frutti (frutti dell'albero del pane) per lo più ricchi di carboidrati che danno una sensazione di pieno.

Fauna e popoli a rischiodi estinzione

Nelle fasce tropicali la presenza di fauna e flora è molto alta. Alcune specie sono purtroppo in via di estinzione, a causa delle coltivazioni in espansione e del legname. Questo causa incontri pericolosi tra gli uomini bianchi e altri animali oppure tra indigeni delle foreste. Questi incontri portano sempre alla morte degli uni o degli altri.

Gli animali più a rischio sono tigre (India) e cacatua delle palme (Oceania).

La popolazione più a rischio (tra India e Oceania) è la popolazione degli JUMMA (India).

La popolazione degliJUMMA

Vivono principalmente sulle Hill Tracts sono colline ripide e scoscese, dove la coltivazione è difficoltosa.

Per utilizzare al meglio le risorse del terreno, le tribù praticano l’agricoltura a rotazione: coltivano ogni volta piccoli appezzamenti del loro territorio, per poi trasferirsi in altre aree, consentendo così alla terra di rigenerarsi.

Questo metodo di coltivazione è conosciuto a livello locale come “Juhm”, da cui il nome collettivo “Jumma” assegnato alle tribù.

...

Quali problemi devono affrontare?

Il governo del Bangladesh considera le CHT come terre disabitate in cui trasferire i coloni bengalesi poveri, senza alcuna preoccupazione per le zone popolate dagli indigeni.

Sebbene fino a sessantacinque anni fa fossero gli unici abitanti delle Hill Tracts, a seguito dell’arrivo dei coloni gli Jumma sono diventati una minoranza nella loro stessa terra.

Oltre ad essere sfrattati dagli invasori, ai quali vengono assegnate le terre migliori, gli Jumma sono anche stati sconvolti dalla violenta repressione dell’esercito bengalese.

Dal 1971, anno in cui il Bangladesh ha conquistato l’indipendenza, gli Jumma vengono sistematicamente assassinati, torturati, stuprati, e i loro villaggi bruciati.

Per difendersi dagli attacchi di questa politica genocida, gli Jumma hanno dato vita ad un partito politico (Jana Samhati Samiti) dotato di una propria ala militare.

Sebbene nel 1997 gli Jumma abbiano firmato con il governo un accordo di pace che ha messo fine alle atrocità peggiori, in realtà continuano ad essere espropriati delle loro terre e a subire violenze.

… il presente è vivibile ma il futuro?